SPORT CLUB GENNAIO 2009

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Baseball

foto Grazia Neri

Roma si prepara alla finale del Mondiale

Etica dello sport

Dopo Napoli il M.E.C.S. approda a Perugia

C.S. Carabinieri

A cavallo con Stefano Brecciaroli

Aspettando Karbon

Denise, atleta dell’anno, pronta a ripetere i successi del 2008


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Sommario

sommario gennaio 2009 6 8

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Editoriale

Il Comune senso dello sport

Cultura sportiva

Sport Club Editori srl

-Crisi e sport -Prevenire è tutto

Focus

-La coesione: il segreto dei successi inattesi -Un farmaco efficace ed economico: lo sport

Cover

Denise Karbon

M.E.C.S.

-La sicurezza nello sport è sicurezzanella vita -L’entusiasmo di Napoli

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Esercito

Acque Cleri

C.S. Carabinieri

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Baseball

Un lancio mondiale!

Il boom del taekwondo

Vela

-Odissea Coppa America -Chi ben comincia...

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Sport&Finanza

68 74 84 86

Golf

Motori

Roma_Tornei

Nutrizione

Una sana alimentazione nello sport

pubblicità

advertising@sportclubmagazine.it

d.campanella@sportclubmagazine.it Fotografie Grazia Neri Stampa Plus Group Srl - Roma Finito di stampare nel mese di dicembre 2008

Salvo accordi scritti o contratti di cessione di copyright, la collaborazione a questo periodico è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. In nessun caso si garantisce la restituzione dei materiali giunti in redazione. È vietata la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari realizzati dalla Editrice Capasso srl

Happy birtday Smart Roma_Tuttincircolo

Hanno collaborato a questo numero Matteo Cirelli, Fabio Onnis, Carlo Stigliano, Silvia Pittelli, Gianluca Scarlata, Marco Trozzi, Alessandro Morucci, Enrico Morucci, Roberto Cundari, Andrea Tranquilli, Anna Tina Mirra, Alexia Amaricci, Andrea Cecinelli, Daniela Perrone, Gianni Boninsegna, Pietro Malato, Luigia Latteri, Andrea Friedrich, Mattia Morandi

Realizzato da Editrice Capasso srl

Pattinaggio

Ritorna Sottozero

60 64

Direttore responsabile Luigi Capasso l.capasso@sportclubmagazine.it

Progetto grafico e Impaginazione Marta Centra grafica@sportclubmagazine.it

Rugby

Taekwondo

Reg. trib. di Roma n. 591/2004 del 30-12-2004

Golf Simone Selli Motori Davide Montefosco Sport&Finanza Marcel Vulpis Rugby Andrea Cimbrico

Fiamme Gialle in vetrina

-Il rispetto per gli All Blacks -Wallabies e trifogli -Frascati Rugby

Sport Club Anno VII - n. 45 - Gennaio 2008

Editorialisti Paolo Cecinelli, Franco Chimenti, Pino Capua, Alessandro Cochi, Antonio Conte, Paolo Del Bene, Paolo Motera, Daniele Popolizio, Roberto Verna

Pescara 2009

Professionalità artigiana per un grande evento

Fiamme Gialle

Direttore editoriale Luigi Capasso Direttore commerciale Davide Campanella

Presidente Onorario Giuseppe Capelli

Nuoto

Roma09

-Le sezioni giovanili in Campidoglio -Motor Show 2008 -Da Castelporziano ad Abano Terme

via Morlupo, 51 ! 00191 Roma tel. 06 97600342 tel 393 1302511 www.sportclubmagazine.it info@sportclubmagazine.it

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Sport Club rivista ufficiale Associazione Sportiva LUISS Guido Carli


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Editoriale

di Alessandro Cochi Delegato allo Sport del Comune di Roma

Il Comune senso dello sport

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n tema di sport, il lavoro dell’amministrazione rimbalza sui Media quando si parla degli stadi di Lazio e Roma, delle grandi competizioni dai Mondiali di Nuoto al Giro d’Italia- e dei grandi appuntamenti popolari quali la “Corsa di Babbo Natale”: 3,5 Km, partenza dal Colosseo, 1.000 appassionati vestiti con il tradizionale costume bianco e rosso di Santa Claus e ricavato in beneficenza. Ma, tanto è il lavoro svolto sotto traccia: per lo sport di vertice e per lo sport “di tutti”, per l’impiantistica e per il sociale. Come, ad esempio, la visita di dicembre alla casa circondariale di Rebibbia. L’opportunità, una iniziativa dedicata ai giochi da tavolo ideata dalla UISP in collaborazione con il Coni. Sono stati disputati un torneo di scacchi e uno di carte (scopone scientifico, briscola, tresette). Alle premiazioni sono stati presenti il presidente dell'UISP Roma Andrea Novelli, il presidente del Coni provinciale Riccardo Viola e, ovviamente il sottoscritto. L’editore di “Sport Club” Luigi Capasso, opera meritoria la sua nel campo della divulgazione sportiva, mi chiede ogni mese di fare un po’ il punto sulle iniziative dell’Ufficio Sport del Comune di Roma. Tra le tante realtà di un lavoro quotidiano inten-

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Beniamino Bonomi con la moglie e le figlie ritira il premio alla carriera

so, voglio estrapolare in questo numero l’istituzione di una Commissione per l'impiantistica di vertice. Con questa si vuole predisporre un piano organico sulla realtà degli impianti della capitale che si intendono realizzare nel breve, medio e lungo termine. Lo ha annunciato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, con delega allo sport, Rocco Crimi. La commissione, cui prenderà parte la presidenza del Consiglio, il Ministero per i Beni Culturali e il Tesoro, la Provincia e il Comune di Roma, ha anche la mission di sburocratizzare il più possibile l'acceso al credito per chi

ha intenzione di costruire impianti sportivi. Altro obiettivo è quello di lavorare sodo per non trovarci in situazioni di emergenza ogni volta in cui si presenti un evento rilevante di carattere internazionale. Dall’impiantistica a una buona notizia per lo sport romano: le nubi, rappresentate dalle difficoltà economiche di inizio stagione, sono ormai quasi totalmente alle spalle per quanto attiene alla Roma Pallavolo, serie A2 femminile. Va dato, in questo senso, merito al presidente Mario Mattioli di aver mantenuto vivo per vent’anni, anche nei momenti più delicati non solo per

la società capitolina ma per tutto il movimento, il progetto di pallavolo di livello in una città come Roma. La Società ha peraltro trovato casa: un impianto polifunzionale in zona Torrino, a Via Fiume Giallo. Lo spazio è tiranno: rimangono solo poche righe per ricordare il tradizionale saluto alle Fiamme Gialle con il generale Gola e la brava e bella Giulia Quintavalle presso l'Aula Giulio Cesare gremita di pubblico e giornalisti, padrone di casa il Sindaco Gianni Alemanno. Il grande contributo che le Fiamme Gialle danno allo sport italiano merita bene questa menzione.


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Cultura sportiva

di Paolo Del Bene Direttore Sportivo A.S. Università Luiss Guido Carli

Crisi e sport

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i dice da più parti che la crisi economica comincia ad intaccare anche il mondo sportivo. La conferma del ritiro dalla Formula 1 della Honda ne è una prova. L’azienda automobilistica giapponese ha deciso di prendere provvedimenti rapidi e flessibili per contrastare un indebolimento del mercato. L’abbandono del mondiale di Formula 1 le porterà un risparmio di circa 420 milioni di euro. La crisi arriverà a grandi passi anche sul nostro calcio. Anche se ora gli effetti non sono ancora percepibili si parla di un’ondata di piena che investirà il nostro campionato intorno al 2010. Per ora i club sono tranquilli poiché sanno di avere un”ammortizzatore” nei diritti tv, che rappresentano il 50% delle entrate. Sono stati garantiti 900 milioni l’anno dai nuovi contratti collettivi, e per 6 anni sarebbero 5 miliardi e 400 milioni. Nonostante i presidenti speravano di portare in cassa 1 miliardo l’anno. Il vero problema non si vedrà lì, ma sui settori legati al pubblico, alla gente. Il calo d’entrate rilevante potrà esserci negli incassi al botteghino, negli sponsor e nel merchandising. Possiamo vedere invece conseguenze immediate su campionati come quello inglese. La Premier League, nonostante sia uno dei campionati più ricchi, ha gia subito gravi colpi finanziari. Il caso che maggiormente salta agli occhi è quello del West Ham. Il club è stato comprato dal banchiere islandese Bjorgolfur Gudmundsson nel 2006 per 105 milioni di euro.

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Ora, il terribile crash dell’economia islandese ha investito di riflesso anche il club britannico, ed ecco che la società potrebbe essere messa a breve sul mercato. Lo sport, che da sempre è una risorsa finanziaria importante per la collettività deve trovare soluzioni per andare avanti. Non credo che uno Stato che investe meno nell’attività sportiva risolva questo tipo di problematiche. Basti pensare al grande contributo apportato all’immagine e all’economia della nostra nazione dalla vittoria della nostra nazionale di calcio conseguita al mondiale di Germania 2006. Investire nello sport significa quindi investire nella salute? In Italia sembrerebbe di no. Non basta costruire impianti sportivi, soltanto in corrispondenza di Eventi straordinari come ad esempio i Mondiali di Calcio del 90, o i prossimi Mondiali di nuoto del 2009. Occorre una vera programmazione degli interventi strutturali e una seria pianificazione delle risorse umane, è necessario diffondere e favorire la pratica dello sport in tutte le fasce d’età per migliorare la qualità della vita. Alcune Nazioni (Svezia, Danimarca, Francia, Germania – Piano d’oro 1973), che da decenni investono nella realizzazione di progetti sportivi, hanno realizzato notevoli economie nel campo della spesa sanitaria, sviluppando nei cittadini una vera e propria cultura della pratica sportiva. Queste condizioni insieme potrebbero portare all’Italia quell’avvicinamento agli standard Europei con conseguente risparmio sulla spesa sanitaria nazionale.

di Pino Capua Consulente per il Sindaco per le politiche sportive del Comune di Roma

Prevenire è tutto

L

a Fondazione Castelli è una Onlus nata nel marzo del 2006 per ricordare Giorgio, lo sfortunato calciatore del Real Tor Sapienza scomparso a soli sedici anni per arresto cardiaco durante un allenamento. “Il Gladiatore”, così lo chiamavano i compagni di squadra, in pochi attimi è venuto a mancare all’affetto dei genitori, del fratello gemello e di quello maggiore, in una fredda serata di febbraio di ormai quasi tre anni fa. L’obiettivo della Fondazione Castelli è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della prevenzione e cura delle malattie cardiovascolari, per dare vita a progetti di ricerca sulle patologie cardiache. Particolarmente lodevole l’iniziativa della Onlus inerente l’addestramento alla rianimazione cardio-respiratoria di base e all’uso del defibrillatore semiautomatico ( BLS-D ) degli operatori che assistono i giovani nella pratica dell’attività sportiva. Grazie ad un corso della durata di cinque ore, allenatori, massaggiatori, dirigenti accompagnatori, possono acquisire le giuste conoscenze per l’utilizzo del defibrillatore, apparecchio fondamentale per il primo soccorso. Alle società che aderiscono a tale iniziativa, viene fornito un kit per la rianimazione cardio-respiratoria ed un defibrillatore semi-automatico. Già 166 società hanno sposato il progetto del collega Dott. Vincenzo Castelli, papà di Giorgio, per un totale di 1.365 operatori sportivi finora addestrati all’uso del BLS-D. Quando uscirà questo numero di

Sport Club Magazine, la Fondazione avrà già compiuto un altro miracolo, quello di far convergere l’attenzione di Istituzioni, medici, giornalisti ed esponenti della politica, verso un unico obiettivo: promuovere l’etica e la sicurezza nella pratica sportiva dei giovani. Questo è il tema principe del Convegno fortemente voluto dalla Fondazione Castelli con il patrocinio del Comune di Roma: “Sport, spunti di discussione ed interventi per il 3° millennio”. Come Presidente della Commissione antidoping e Consulente del Sindaco di Roma per le attività sportive, ma soprattutto come medico e padre, sento l’onere e l’onore di appoggiare simili iniziative, a maggior ragione se portate avanti da persone determinate come il Dott. Vincenzo Castelli. Egli, dopo la scomparsa del figliolo, si è da subito adoperato affinché la morte di Giorgio rappresentasse la vita per tanti altri ragazzi impegnati nello sport come lui. L’Ufficio Sport del Comune, dal canto suo, si sta già impegnando per portare avanti altre iniziative che hanno come filo conduttore la sicurezza degli impianti sportivi e la tutela della salute degli atleti, tematiche da sempre a me particolarmente care. Rimando al sito www.gc6.org per ulteriori informazioni sulla Fondazione Giorgio Castelli Onlus.


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Focus

del prof. Daniele Popolizio Resp.le "Progetto Europeo sullo Sport", Direttore Generale CENPIS

La coesione: il segreto dei successi inattesi Resilienza e continuità. Due dimensioni psicologiche fondamentali e indispensabili per qualsiasi prestazione sportiva di rilievo. Aggiungerei per qualsiasi espressione massima del nostro talento.

S

enza la capacità di rispondere con forza d’animo agli eventi stressanti (la resilienza appunto) e senza la capacità di ripetere nel tempo un exploit (la continuità), non è possibile elevarsi rispetto agli standard che connotano lo sport dei nostri giorni. Ma a queste due variabili ne va aggiunta una terza, valida soprattutto per gli sport di squadra: la capacità di lavorare in team, la propensione a “fare gruppo” e costruire la nota “coesione”. Andiamo allora alle finali scudetto del Campionato italiano di tennis a squadre, che ha visto di recente la vittoria della Capri Accademy sul C.C.Aniene di Roma, unico circolo ad approdare ad una finale scudetto. Avendo avuto il privilegio di vivere da vicino le vicende del “club” capitolino ritengo utile un’attenta analisi per mostrare che ogni risultato è davvero possibile nello sport, a prescindere dai valori tecnici in campo, quando e se ci sono motivazioni forti alla base e coesione di squadra. Il tennis è uno sport in-

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dividuale ed è dunque molto complesso il processo che porta alla costituzione di un senso “reale” del team, soprattutto se consideriamo l’imminente inizio della nuova stagione tennistica, trampolino di lancio importante per molti atleti professionisti. Ecco allora che l’abilità e la capacità di un allenatore in queste situazioni poggia prevalentemente sulla competenza alla leadership, misurabile appunto dall’abilità di costruire sin dall’inizio della stagione una squadra ben assemblata (team building) e che nel tempo sia in grado di unirsi e compattarsi, di sviluppare coesione. Stiamo parlando, in senso più specialistico, della metodologia del coaching: un’affiancamento e una preparazione psicologica del tecnico stesso, dell’allenatore, a leggere e fronteggiare le complesse e delicate dinamiche psicologiche relative sia all’interazione fra gli atleti della squadra che all’interazione di quest’ultima con il tecnico stesso; una metodologia che permette di scoprire e sviluppare quelle qualità psicologiche dell’al-

lenatore funzionali alla gestione del team e del singolo atleta. Se correttamente utilizzato ed applicato, avendo ovviamente a disposizione il potenziale umano giusto, il coaching può rivelarsi un importante strumento di supporto per raggiungere il picco massimo della performance agonistica di una squadra, proprio come nel caso del lavoro svolto insieme al C.C.Aniene. Coadiuvato da un attento lavoro di valutazione delle risorse umane e psicologiche degli atleti a disposizione (mediante colloqui e test psicologici), è possibile avere una vera e propria “mappatura” dello stato psico-fisico degli atleti e delle dinamiche psicologiche potenzialmente disfunzionali da “spegnere” sul nascere. Prima che condizionino in negativo le prestazioni attese o desiderate. Ma qual è il meccanismo inconscio su cui fa perno il metodo del coaching ? Nel gergo si chiama “profezia”: la messa in atto inconsapevole e involontaria, da parte di atleti e tecnico, di comportamenti che portano a “far accade-

re e verificare” l’ipotesi psicologica sottostante e spesso negativa. Nella pratica consiste nel rischio che si verifichi l’effetto “autogol” ben chiaro nei nostri ricordi di qualche recente finale di Champions League o di Eurolega. In sintesi, così come è fondamentale preparare psicologicamente alla gara un atleta di alto livello, così è ormai fondamentale a mio avviso preparare l’allenatore alla gestione del suo stress di gara e delle complesse dinamiche di una squadra con le quali deve comunque interagire. Come spesso ribadisco l’espressione di talenti come quello di Federica Pellegrini e Alessia Filippi, Josefa Idem, una squadra di tennis o di pallavolo, sono ormai sempre più il frutto anche di una preparazione specifica alla tenuta psicologica. Questo perché oggi il talento non basta più e, fra le altre cose, è indispensabile preparare la mente del campione a creare, costruire e conservare le condizioni indispensabili per fare quello che tutti desiderano nello sport: la differenza, l’impresa impossibile.


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La Natura ti circonda... il Benessere ti avvolge Borgo Brufa, una splendida struttura situata su un poggio che domina a 360° uno scenario di bellezza incomparabile, da Perugia ad Assisi, a Spello, Foligno e Spoleto, tra oliveti e vigneti, di cui è ricco il territorio e a contatto diretto con una natura generosa e rigogliosa.

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Focus

del prof. Paolo Motera Diabetologo, Medico dello Sport, Responsabile Sanitario Pallacanestro Virtus Roma

Un farmaco efficace ed economico: lo sport

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risultati di uno studio dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) sui fattori di rischio individua nello stile di vita sedentario una delle prime dieci cause di morte e inabilità nel mondo e si stima che l’inattività fisica causi circa 2 milioni di decessi l’anno. E’ d’altro canto dimostrato che un esercizio fisico moderato e regolare riveste un ruolo importante nella prevenzione delle patologie cardiovascolari, delle malattie endocrino-metaboliche come sovrappeso, obesità e diabete e del cancro del colon e della mammella. Un recente rapporto del Censis, ha fotografato per l’Italia la seguente situazione: il numero dei soggetti che non pratica alcuna attività fisica è pari a 23 milioni di abitanti ( il 41% della popolazione), con una tendenza ad aumentare nei prossimi anni; la massima prevalenza di sedentarietà si registra dopo i 45 anni, età di insorgenza della gran parte dei disturbi metabolici come aumento del peso corporeo, ridotta tolleranza glicidica, diabete, ipercolesterolemia, ipertensione arteriosa. I sedentari in Italia sono aumentati del 3,2 % negli ultimi 12 anni e costituiscono il numero più alto in Europa. Sem-

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pre in Europa l’Italia è la nazione che dedica meno ore all’Educazione Fisica scolastica: in media 800 ore l’anno, contro le 1500 dell’ Austria e le 2500 della Francia. Inoltre l’insegnamento dell’educazione fisica nelle scuole elementari è a discrezione del direttivo di Istituto e spesso affidato a personale non laureato in Scienze Motorie. L’intera umanità sta aumentando di peso per aumento del grasso corporeo. Il fenomeno, definito con il termine GLOBESITA’, preoccupa i sistemi sanitari planetari in quanto un bambino obeso sarà, probabilmente, un adulto che svilupperà, nel tempo, altre patologie come l’ipertensione, il diabete, l’aumento dei trigliceridi o del colesterolo, la calcolosi biliare, etc. Nel nostro paese sovrappeso e obesità hanno presentato, negli ultimi 10 anni, un incremento del 25%, specialmente nel centro-sud, e oggi questa condizione colpisce quasi la metà della popolazione, con una tendenza, nei prossimi cinque anni , ad aumentare soprattutto nei più giovani. L’Italia occupa un allarmante primo posto in Europa, quanto a prevalenza dell’obesità, sia nella fascia pediatrica che nella fascia geriatrica. Ancora più allarmanti sono i dati epidemiologici sul Diabete.

Nei paesi industrializzati, negli ultimi dieci anni, si è registrato un aumento dei casi di diabete del 40 %, passando dai 100 milioni del 1998 ai 170 milioni di oggi; le proiezioni ci dicono che nel 2025 ci saranno, nel mondo, più di 300 milioni di diabetici; ciò è in parte dovuto all’aumento della popolazione mondiale e della durata media della vita, in parte, e soprattutto, all’alta incidenza di obesità e sovrappeso, come conseguenza di mancanza di esercizio fisico e di una alimentazione poco corretta. Negli ultimi anni, inoltre, sempre a causa del progressivo aumento dell’obesità nei bambini, si assiste all’insorgenza del diabete tipico del soggetto adulto (tipo 2). Anche l’Italia segue questa tendenza: 3 milioni di persone, il 4,5% della popolazione, sono affette da diabete, e, di queste, circa un milione non ne è a conoscenza. Ogni anno si aggiungono 100.000 nuovi casi, il che significa che nel 2028 i soggetti diabetici in Italia saranno circa 5 milioni, quasi il 10% della popolazione (dati della Associazione Europea di Studio del Diabete EASD- 2008). Questo aumento su scala mondiale delle malattie metaboliche è stato indicato come l’Epidemia del terzo millennio, e dicevamo che

la causa è da ricercarsi nello stile di vita delle società più ricche; ciò è ancora più vero quando assistiamo a un forte incremento del diabete in quei paesi in via di sviluppo come Asia e Africa, che hanno cominciato a introdurre e a seguire le nostre abitudini alimentari e il nostro stile di vita. Sembra incredibile che una attività ricreativa così salutare e naturale come lo sport, incontri tanta resistenza nelle scelte individuali dei cittadini, e ciò, nonostante esso sia, in molti casi, il “farmaco” non solo più efficace ma anche il più economico. Anche le Istituzioni dovrebbero rendersi conto, infatti, che la promozione della attività fisica e dello sport, rappresenterebbe un enorme vantaggio per la spesa sanitaria nazionale attraverso il trasferimento dei costi dalla area della cura a quella della prevenzione, con un notevole risparmio. La vera sfida, per noi specialisti , è proprio quella di sensibilizzare l’opinione pubblica e i governi al problema, individuando strategie e programmi in grado di far riscoprire al cittadino il piacere di stare bene, con due gambe solide e un corpo leggero. Se è vero che si vive più a lungo, perché allungarsi la vecchiaia? allunghiamoci la vita.


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foto Elvis

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Denise Karbon nominata “Atleta dell’Anno F.I.S.I. 2008”

di Gianni Boninsegna_foto Grazia Neri

La "Fiamma Gialla" di Castelrotto succede nell'albo d'oro al compagno di club Manfred Moelgg

L

a conquista della Coppa del Mondo 2007/2008 di slalom gigante, unita alla memorabile cinquina messa a segno nelle tappe del circo bianco di Soelden, Panorama, Lienz, Spindleruv Mlyn e Ofterschwang, sono valse alla gialloverde Denise Karbon, oltre che ad un posto di

diritto fra le migliori sciatrici di tutti i tempi, il titolo di “Atleta dell’Anno F.I.S.I. 2008”. La sciatrice altoatesina, tesserata per il Gruppo Sciatori Fiamme Gialle, ha ricevuto questo prestigioso riconoscimento, messo in palio dalla Federazione Italiana Sport Invernali attraverso il voto on line dei lettori di www.fisi.org, mercoledì

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3 dicembre 2008 a Roma, presso la sede di Banca Finnat. La scelta della location romana è stata fortemente voluta dal Presidente della F.I.S.I. Giovanni Morzenti con lo scopo di “attirare maggiormente l’attenzione dei media, delle personalità del mondo politico ed imprenditoriale e per ribadire l’importante ruolo della Federazione Italiana Sport Invernali nella filiera economica della montagna”. Il Presidente Morzenti, nel premiare la Karbon, ha dichiarato: “Denise è una che vince due volte, lo fa perché sorride sempre e questo è ciò che serve allo sport”. La principessa di Castelrotto è diventata la Regina delle nevi ma la strada per arrivare così in alto non è stata di certo sempre…in discesa…anzi! Nonostante innumerevoli infortuni ai legamenti delle ginocchia e non solo, la Karbon è sempre riuscita a risalire la china e a tornare, seppur con fatica e con grandi sacrifici, ad altissimi livelli”. Denise ha esordito in Coppa del Mondo nel 1998 a Bormio, l’anno successivo ha vinto la medaglia d’oro in slalom gigante ai mondiali juniores di Pra Loup,in Francia. Sempre in gigante, ha conquistato l’argento ai mondiali di Bormio 2003 ed il bronzo ad Are (Svezia) 2007. La prima vittoria di Denise in Coppa del Mondo è datata 13 dicembre 2003 ed è stata ottenuta nel gigante dell’Alta Badia (BZ). Dopo quattro anni di digiuno in Coppa del Mondo, la gialloverde ha infilato, nella stagione scorsa, una strabiliante serie di vittorie, una delle quali (Ofterschwang – Germania 26 gennaio 2008) ottenuta nonostante la mano sinistra ingessata per la rottura di un osso del pollice. Nel gigante precedente, disputato nella slovena Maribor, Denise era giunta terza. Grazie a questi impressionanti risultati la Karbon ha conquistato la Coppa del Mondo 2007/2008 di specialità, succedendo nell’albo d’oro italiano alla grande Deborah Compagnoni, che aveva vinto la sfera di cristallo nel 1997. Nella stagione in corso, la “Fiamma Gialla” altoatesina ha sfiorato il podio nel gigante d’apertura a Soelden e, nel successivo appuntamento con le “porte larghe” ad Aspen (USA), dopo aver dominato la prima manche si è dovuta accontentare del 15° posto, risultato ottenuto dopo un errore a poche porte dall’arrivo, causato da un buca, quando era nettamente al comando della gara. Malgrado il dispiacere per non essere riuscita a risalire subito sul podio, Denise non fa drammi e ci racconta, con misuratezza: “A Soelden ho mancato il


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Palmarès Campionati del mondo

1 argento (slalom gigante 2003) 1 bronzo (slalom gigante 2007)

Campionati del mondo juniores 1 oro (slalom gigante 1999)

Coppa del Mondo

Miglior piazzamento in classifica generale: 10^ nel 2008 6 vittorie in slalom gigante (13 dicembre 2003; 27 ottobre 2007; 24 novembre 2007; 28 dicembre 2007; 5 gennaio 2008; 26 gennaio 2008) 2 secondi posti 5 terzi posti podio per soli 3 centesimi e ad Aspen ho fatto il miglior tempo nella prima manche. Certo, sarebbe stato bello cominciare di nuovo con delle vittorie, ma so bene che fare una striscia positiva come quella della scorsa stagione è una cosa quasi irripetibile. Le difficoltà dovute agli infortuni degli ultimi anni mi hanno aiutata a maturare, ora sono consapevole del mio valore e so cosa fare per rialzarmi dopo una sconfitta, spero di dimostrarlo a tutti già nel prossimo gigante di Coppa!”.

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M.E.C.S.

Il 20 marzo 2008 nasce a Roma, per volere dei familiari, l’Associazione Alessandro Bini per la sicurezza nello sport che si propone di tutelare tutti coloro che praticano lo sport, portando la voce alle istituzioni delle carenze strutturali degli impianti sportivi che ancora oggi persistono su un ampio territorio e che non garantiscono l’incolumità di chi le frequenta.

La signora Delia Bini con Alessandro Cochi e Pino Capua

La sicurezza nello sport è sicurezza nella vita Leggere su un giornale che ragazzi spensierati perdono la vita mentre stanno disputando allenamenti o gare sportive è un dispiacere per tutti. Ma dopo un po’ che se ne è parlato, tutto torna alla normalità, o meglio alla anormalità e ognuno di noi pensa “a me non potrà succedere”. di Andrea Tranquilli

il 2 febbraio 2008, un giorno come tanti altri, da spettatore passivo, entri a far parte di quella schiera di persone che convivono quotidianamente con il dolore per la perdita di un figlio, di un fratello, di un nipote, di un amico... Se, comunque, nei brevi momenti di lucidità,

È

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ci fermiamo a pensare come Alessandro è scomparso dalla vista di tutti noi: a seguito del trauma subito dall’impatto con un rubinetto dell’impianto di irrigazione, posto a soli 70 cm dalla linea laterale di un campo di calcio, ci si può rendere conto delle reali insidie che ogni giorno i ragazzi, come Ales-

sandro, incontrano nella pratica sportiva per l’inadeguatezza delle strutture, che nel territorio regionale conta una alta percentuale. Il 20 marzo 2008 nasce a Roma, per volere dei familiari, l’Associazione Alessandro Bini per la sicurezza nello sport che si propone di tutelare tutti coloro che praticano lo sport, portando


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È stato istituito un fondo per la realizzazione di interventi volti a migliorare il livello di sicurezza degli impianti sportivi pubblici

la voce alle istituzioni delle carenze strutturali degli impianti sportivi che ancora oggi persistono su un ampio territorio e che non garantiscono l’incolumità di chi le frequenta. La volontà di presentare una proposta di legge in ambito regionale da parte di Enzo Foschi, Vice Presidente della Commissione Sport della Regione Lazio, al fine di dare una vera cultura della sicurezza delle strutture sportive, in concerto con altre Associazioni e Fondazioni che hanno lo stesso obiettivo della nostra, anche se di carattere medico sportivo ed etico, ci conferma che è necessario integrare norme già esistenti cercando di divulgarle attraverso tutti mezzi di comunicazione a nostra disposizione. E finalmente è proprio del 9 dicembre 2008 la notizia che la commissione Cultura, spettacolo e sport del Consiglio Regionale del Lazio, presieduta da Antonio Zanon (Pd), ha espresso parere favorevole all'unanimità sulla proposta di legge “Interventi per la promozione, il sostegno e la diffusione della sicu-

rezza nello sport". Viene istituita la “Giornata della promozione della sicurezza nello sport", per la realizzazione di iniziative con finalità di informazione e sensibilizzazione, con uno stanziamento per il primo anno di 100 mila euro. La ricorrenza cadrà il 9 febbraio, giorno del compleanno di Alessandro Bini, il giovane scomparso quest'inverno a causa di un incidente avvenuto in un campo sportivo. Prevista, inoltre, l'istituzione di un organismo consultivo permanente - la Consulta per i problemi della sicurezza nello sport - di cui fanno parte il Coni, il comitato paraolimpico regionale, gli enti di promozione sportiva, rappresentanti di fondazioni e associazioni che si occupano della materia, gestori degli impianti e gli assessorati allo sport, alla salute e ai lavori pubblici. Compiti della consulta, tra gli altri, quelli di formulare proposte per la realizzazione di interventi migliorativi del livello di sicurezza nell'esercizio dello sport e degli impianti e di promuovere la diffusione

e l'approfondimento delle informazioni in materia di sicurezza, con particolare riguardo al fenomeno del doping. Istituito, infine, un fondo per la realizzazione di interventi volti a migliorare il livello di sicurezza degli impianti sportivi pubblici, fino ad un massimo dell'80% della spesa, per il quale vengono stanziati 2 milioni di euro per il 2009. Nella vita di tutti i giorni, possiamo verificare che sempre più spesso ci sono casi in cui i giovani vengono additati come persone di scarsi valori, senza alcun rispetto per le regole di vita. Lo sport è necessario ed importante per la loro formazione caratteriale se non altro perché detta regole di rispetto reciproco senza fare distinzione di ceto. “Ma proprio per dar vita a questo stato di aggregazione e formazione e per consentire ai giovani atleti di potersi esprimere attraverso lo sport, diamo loro modo di frequentare strutture sportive che non presentino pericoli di alcun tipo. Durante questi dieci mesi tanti sono stati i consensi delle istituzioni, anche con il Comune di Roma per mezzo del Collaboratore del Sindaco per le strutture Sportive, il Prof. Pino Capua stiamo concertando un progetto, ancora in embrione, mirato alla sicurezza degli impianti. Per quanto concerne l’Associazione possiamo ritenerci soddisfatti per quanto sino ad oggi siamo riusciti a fare abbiamo inaugurato il Campo del Ceprano insieme al Sindaco ed al Prefetto di Frosinone, ci siamo gemellati con la Asd New Green Park di Bari una società dilettantistica di Calcio, ci hanno conferito il premio simpatia consegnatoci, presso la Protomoteca del Comune di Roma dall’attuale Sindaco Gianni Alemanno, abbiamo organizzato il I Memorial Alessandro Bini che ha avuto un successo notevole, abbiamo donato una piccola cifra ad un ragazzo affetto da distrofia muscolare nell’ambito di una partita di beneficienza, abbiamo conferito la I borsa di studio Alessandro Bini ad un alunno dell’IPSIA Carlo Cattaneo, abbiamo fatto in modo che venisse donato, sempre al Cattaneo, dal Coni Comitato provinciale di Roma attrezzature sportive, e non per ultimo ottenuto che questa proposta di legge sulla promozione della sicurezza delle strutture sportive. La nostra forza è Alessandro che ci guida verso orizzonti sempre migliori, per far si che nessun altro ragazzo possa perdere la vita per il gioco, perché (come cantava sempre lui) e la vita la vita …e la vita l’è bela”. Delia Bini.

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l’avv. Tommaso Mandato, il vice presidente USSI, Gianfranco Coppola e il presidente onorario del M.E.C.S. Pier Luigi Celli

Da sinistra: Alessandro Pinto (UNICEF), il pilota Emanuele Pirro, il dott. Mario Brozzi, il direttore generale del CONI Ernesto Albanese, il presidente del Credito Sportivo Andrea Cardinaletti

L’entusiasmo di Napoli Il secondo convegno organizzato all’Università Federico II di Napoli dal Movimento dell’Etica e la Cultura nello Sport ha ottenuto un incredibile successo. Nell’aula magna della Facoltà di Giurisprudenza centinaia di studenti si sono appassionati nell’ascoltare le “lezioni” dei relatori sull’importanza della cultura sportiva negli insegnamenti degli accademici. Il prossimo appuntamento è previsto per il 26 gennaio 2009 all’Università degli Stranieri di Perugia.

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Andrea Cardinaletti

Ernesto Albanese e il prof. Pino Capua


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Gli ambasciatori dell’etica

Imma Cerasuolo, l’Assessore allo Sport della Provincia di Napoli Maria Falbo e Gianfranco Coppola

Il M.E.C.S. ha organizzato la conferenza stampa al Circolo Canottieri Napoli del libro di Pier Luigi Celli “Comandare è fottere”. Nell’occasione è stato annunciato che dal prossimo anno la rivista Sport Club verrà distribuita in tutti i circoli partenopei Gennaro Iezzo

Il prof. Pino Capua premia Francesco Postiglione

Andrea Cardinaletti premia Antonietta Di Martino

L’Assessore allo Sport del Comune di Napoli, Alfredo Ponticelli, premia Davide Tizzano

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Alessia Filippi

Gli aeroporti romani porta d’ingresso per i Mondiali FINA 2009 La società che gestisce gli aeroporti della Capitale, è sponsor ufficiale dei Mondiali delle Discipline Acquatiche, la prestigiosa competizione sportiva che si svolgerà a Roma la prossima estate dal 18 luglio al 2 agosto. di Alessandro Morucci

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DR ha scelto di sostenere questa manifestazione - che unisce idealmente lo sport e la competizione all’idea di pace tra popoli e nazioni di tutto il mondo - per la sua connotazione internazionale, che si coniuga alla naturale vocazione degli scali capitolini come crocevia di scambio intercultu-

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rale. Del resto, anche la sede di Ostia, a poca distanza dall’aeroporto ‘Leonardo da Vinci’ di Fiumicino, sarà utilizzata come infrastruttura sportiva di Roma per le gare di nuoto in acque libere, affiancandosi al complesso del Foro Italico. Aeroporti di Roma, con i suoi due scali che rappresentano il primo biglietto da visita della cit-

tà, accogliendo le 170 nazioni partecipanti e i 2.500 atleti, accompagnati da 1.500 tra tecnici e delegati, contribuirà al raggiungimento degli obiettivi fissati dal comitato organizzatore dei Campionati, consolidando al contempo l’interazione con le istituzioni e le imprese che per eventi come questi scelgono Roma e ne rafforzano il prestigio. Per l’intera durata della ma-


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nifestazione sportiva, al Foro Italico Aeroporti di Roma metterà a disposizione due stand per la distribuzione gratuita di materiale informativo sui servizi aeroportuali e di opuscoli, contenenti consigli utili per rendere più gradevole la permanenza in aeroporto. Presso gli stand ADR si potrà consultare lo stato dei voli in par-

tenza e in arrivo dai due scali capitolini tramite il sito internet www.adr.it collegato in tempo reale con i monitor presenti nelle aerostazioni di Fiumicino e Ciampino. In aeroporto, inoltre, saranno disponibili dei desk di accoglienza nelle aree Arrivi e ADR predisporrà delle assistenze speciali per gli atleti.

LA SOCIETÀ AEROPORTI DI ROMA Aeroporti di Roma - ADR S.p.A. nasce nel 1974 come concessionaria esclusiva per la gestione e lo sviluppo del sistema aeroportuale della Capitale, costituito dall'aeroporto intercontinentale "Leonardo da Vinci” di Fiumicino e dal "Giovan Battista Pastine" di Ciampino. L’assetto azionario di ADR è composto da: Gemina S.p.A. (95,8%), Enti Locali (3%), altri azionisti (1,2%). Nel 2007 ADR ha registrato nel sistema aeroportuale circa 38 milioni di passeggeri: sono 160 le destinazioni nel mondo raggiungibili da Roma, grazie alle 140 compagnie aeree operanti nei due scali. Gli interventi di sviluppo e ammodernamento delle infrastrutture sono necessari per rispondere efficacemente all'incremento dei volumi di traffico. Il Gruppo ADR attualmente ha partecipazioni in società controllate (ADR Advertising, ADR Assistance, ADR Engineering, ADR Sviluppo e ADR Tel), che ne valorizzano competenze e professionalità. ADR è inoltre azionista delle società di gestione degli aeroporti di Genova e Lametia Terme. Per ulteriori informazioni consultare il sito www.adr.it

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Dall’evento all’azione di Alessandro Morucci

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grandi eventi promuovono la diffusione della pratica sportiva di tutti?” A questa domanda hanno risposto i membri del Comitato Organizzatore di Roma 2009 e degli enti di promozione sportiva che hanno preso parte al convegno in programma il 3 dicembre alla Sala Rossa del Coni. Sono 21 milioni le persone che praticano in Italia sport e 23 milioni i sedentari. Da questo dato si è partiti per dimostrare che i “fisicamente attivi” crescono in relazione ai grandi eventi sportivi e alle vittorie degli azzurri. Tre sono i fattori che influiscono in maniera rilevante all’aumento o alla diminuzione di questi dati: economico, culturale e demografico. Purtroppo la sedentarietà dal 2000 al 2006 si è diffusa anche tra i giovani. Questa è classificata come la principale emergenza insieme alla necessità di avere a disposizione un maggior numero di impianti sportivi e all’ampliamento dell’attività nelle scuole. Negli ultimi anni però è emerso un dato rincuorante per gli sport natatori che fa ben sperare in prossimità dei Mondiali di Roma che prenderanno il via il 18 luglio del 2009: sempre più ragazzi si avvicinano al nuoto a discapito del calcio. Claudio Barbaro, membro della Giunta Coni, è intervenuto al convegno in rappresentanza degli Enti di Promozione Sportiva: “Il Comune di Roma sta portando avanti un importan-

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te progetto sui grandi eventi. Nessuna manifestazione a Roma sarà più fine a se stessa, ma d’ora in poi dovrà presentare risvolti positivi per lo sport di base. Credo che il nostro mondo debba auto finanziarsi il più possibile. Per fare un esempio c’è l’idea di porre una tassa sulle scommesse sportive in modo da capitalizzare il più possibile all’interno senza più aspettare aiuti pubblici”. Il Presidente della Federazione Italiana di Nuoto, Paolo Barelli, ha posto l’attenzione sull’importanza di una pianificazione per il post Mondiali: “Roma 2009 non sarà una manifestazione usa e getta. Vogliamo lasciare il segno nell’opinione pubblica, nell’associazionismo sportivo e nell’impiantistica della città. Abbiamo sollecitato gli enti locali nella speranza che queste strutture si possano realizzare anche nelle altre zone di Roma e non solo qui al Foro Italico. Tutti noi – ha continuato Barelli – dobbiamo guardare a questi grandi eventi sportivi come mezzi per valorizzare tutte le discipline e per potenziare le strutture. I numeri degli sport natatori parlano di 5 milioni di praticanti. Siamo arrivati a questo punto grazie all’ottimo esempio che le federazioni hanno dato in questi anni”. Barelli ha chiuso con uno sguardo alla crisi economica e alla Finanziaria: “L’Italia piange come il resto del mondo. Ma noi svolgiamo un ruolo che ha una fondamentale va-

lenza sociale”. Giovanni Malagò, presidente del Comitato Organizzatore, ha ringraziato gli Enti di Promozione sportiva: “Senza di loro Roma 2009 non sarebbe possibile”. Il presidente ancora una volta ha sottolineato l’importanza di tutte le discipline acquatiche: “Ricordo che non parliamo di Mondiali di nuoto bensì di 5 specialità: nuoto, pallanuoto, tuffi, sincronizzato e nuoto in acque libere”. Infine il Direttore Generale del Comitato Organizzatore di Roma 2009 Roberto Diacetti: “Il convegno di oggi è il risultato di una proficua collaborazione tra il Comitato e gli Enti di Promozione che hanno raccolto l’invito di rendere l’evento una grande occasione di diffusione della pratica sportiva e in particolare delle attività acquatiche a livello periferico”. All’incontro inoltre hanno preso parte Patrizia Prestipino, assessore alle politiche del Turismo, dello Sport e delle Politiche Giovanili, Fabio Pigozzi, Pro Rettore Vicario IUSM, ed Alfredo Cucciniello, coordinatore degli Enti di Promozione Sportiva, il professor Antonio Mussino, docente di statistica alla Sapienza, della professoressa Cristiana Buscarini, del Dipartimento Management dello sport “Foro Italico”, Andrea Cardinaletti, presidente del Credito Sportivo, architetto Alessandro Cattaneo responsabile infrastrutture di Torino Olympic Park.


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Pescara 2009

Professionalità artigiana per un grande evento Quando, dopo tanta attesa e dopo i giorni di gare, sarà calato il sipario sulla XVI Edizione dei Giochi del Mediterraneo Pescara 2009, saremo chiamati a riflettere su che cos’è stato un evento sportivo di così grande importanza, come è stato organizzato e quanto impegno è stato profuso. di Andrea Tranquilli

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I Comitato di Pescara 2009, si è messo da tempo al lavoro. Come tanti maestri artigiani, ognuno cura il materiale che gli è stato affidato. Non è facile. Da fuori è persino lecito avere l’idea del carrozzone che tutto ingloba. In realtà, , l’obiettivo è di un evento da ricordare, che lasci tracce indelebili negli occhi di chi abita queste terre non sempre fortunate e in quelle di chi, lontano da decenni, potrà riassaporarle e gustare l’immagine di un nuovo Abruzzo. Sempre forte e gentile, secondo lo stereotipo a tutti noto, ma anche in grado di progettare e condurre a termine, con le sue tante professionalità, il grande evento sportivo mai ospitato. Professionalità, teniamo a ribadirlo, artigiane! Perché le incontriamo in ogni momento della giornata, le vediamo all’opera, ne respi-

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riamo i dubbi e le speranze, le fatiche e gli ardori, tutte animate da un solo fine: lasciare il segno, far sì, come disse il Presidente Aracu, che la XVI Edizione dei Giochi del Mediterraneo sia la più bella mai vi-sta fino ad oggi. Tante le professionalità, tante le aree, tanti i luoghi, in ogni angolo della Regione, da servire, da preparare, da abbellire per rendere quei giorni indimenticabili. Migliaia, pensate, i volontari che mettono a disposizione le loro braccia, l’amore per il servizio, la loro presenza. Vogliono esserci, partecipare, anche loro scultori di un capolavoro ancora tutto da realizzare. Eppure, non è stato semplice avere i Giochi a Pescara e in Abruzzo. Dopo averli avuti, stavano persino sfuggendo. Incomprensioni, vecchie diatribe mai risolte. Fino all’arrivo di Mario Di Marco, il Direttore Generale, che guida e moti-

va, la grande squadra. I Giochi, improvvisamente, sono tornati ad essere non più sogno ma realtà. La politica del fare sta trionfando. Anche la Mascotte, ‘A uà, è il frutto di una creazione artigiana. Una ragazza della Scuola Media l’ha ideata e realizzata stupendo tutti con il simpatico orsetto che inforca pinne e occhiali, pronto per andare in spiaggia, unendo simbolicamente le bellezze d’Abruzzo: la montagna e il mare. Allo Sport si chiede di unire, di fraternizzare, di fare comunità. Mai, come oggi, se ne avverte così tanto bisogno. Oggi che il cittadino è diventato individuo e vive la sua solitudine globale lontano dall’aggregazione, dalla partecipazione, dal dialogo. Pescara e l’Abruzzo vogliono essere teatro di un incontro. Un incontro da vivere, da filmare e da raccontare.


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Da sinistra il Gen. Gianni Gola con il sindaco di Roma Gianni Alemanno

Le sezioni giovanili in Campidoglio Presentato il calendario da tavolo 2009 e consegnati i premi alla carriera a Beniamino Bonomi e Lucia Morico. Premio “Atleta dell’Anno Fiamme Gialle” a Giulia Quintavalle di Denise Dellagiacoma

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l 9 dicembre l’Aula Giulio Cesare, in Campidoglio, ha fatto da splendida cornice alla presentazione del calendario da tavolo 2009 ed alla premiazione dei migliori atleti delle Sezioni Giovanili Fiamme Gialle tra cui le campionesse mondiali Roberta Fiorini (canoa), Gioia Sacco (canottaggio) e la squadra under 23 vincitrice del titolo a squadra 2008 di atletica leggera. La cerimonia è stata impreziosita dalla presenza del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega allo Sport, On. Rocco Crimi, che ha posto l’accento sul concreto contributo che le Fiamme Gialle danno allo sport italiano evidenziando, contemporaneamente, le medaglie vinte a Pechino ed il lavoro prezioso che la Guardia di Finanza svolge nei confronti dei giovani e della loro formazione non solo agonistica. Presenti anche il Sindaco di Roma, On. Gianni Alemanno, il Vice Presidente del CONI e Presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Luca Pancalli, il Delegato allo sport del Sindaco di Roma, Alessandro Cochi, il Responsabile della Preparazione Olimpica del CONI, Roberto Fabbricini, ed il Dirigente di Lottomatica partner Fiamme

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Alcune immagini del calendario Fiamme Gialle 2009


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Da sinistra in alto: L'On. Rocco Crimi premia Gioia Sacco (sez. giovanile canottaggio); Il Dott. Luca Pancalli mentre premia Damiano Rocchi atleta (sez. giovanile atletica); L'Onorevole Rocco Crimi mentre premia Roberta Fiorini atleta (sez. giovanile canoa); L'On. Rocco Crimi premia Giulia Quintavalle quale Atleta dell'anno Fiamme Gialle

Gialle, Daniele Bolognesi. Un incontro con la stampa e con i fans delle Fiamme Gialle durante il quale è stato presentato il calendario da tavolo realizzato da Ideamorphosy e AMG Promotion, azienda partner gialloverde dal 2003, rappresentata in sala dal dott. Luca Morgavi che ha definito il calendario-diario “racconto sportivo attraverso le immagini” con il quale sarà possibile rivivere i momenti più esaltanti della stagione agonistica 2008 culminata con i Giochi Olimpici di Pechino. Il Generale Gianni Gola, nel fare gli onori di casa, ha sottolineato che: “La presentazione del calendario ci da l’opportunità di affermare che le Sezioni Giovanili gialloverdi hanno da sempre un legame particolare con la Capitale perché è dalle Olimpiadi del

’60 che sfornano atleti dapprima con l’atletica leggera e in seguito con canoa, canottaggio, judo e ultimamente anche negli sporti invernali. Qui oggi vi sono i migliori esponenti di questa particolare attività, fiore all’occhiello delle Fiamme Gialle, che si sono distinti durante il 2008”. Tutta la manifestazione è stata tresmessa in diretta dall’emittente radiotelevisiva RADIORADIOTV, dal 2003 media partner delle Fiamme Gialle, sul canale satellitare Sky 915 e radiofonica su Roma frequenza 104.5 Mhz. Nel corso dell’evento la campionessa olimpica Giulia Quintavalle, oro nel judo a Pechino, è stata nominata “Atleta dell’Anno Fiamme Gialle”, da una speciale commissione presieduta dal Generale Gola, mentre sono stati consegnati i “Premi alla

Carriera” a Beniamino Bonomi, plurimedagliato olimpico nella canoa (2 medaglie d’argento ad Atlanta ’96, 1 oro a Sydney 2000, 1 medaglia d’argento ad Atene 2004), ed a Lucia Morico, una delle maggiori esponenti del judo e medaglia di bronzo ai Giochi di Atene 2004, che presto diventerà mamma. I due campioni dismessa l’attività agonistica delle rispettive discipline si dedicheranno al Servizio d’Istituto nel Corpo. Presenti anche alcuni dei protagonisti delle 24 foto inserite nel calendario tra cui: Elisa Rigaudo, Fabrizio Donato (atletica), Stefano Maniscalco (karate), Irene Vecchi (scherma), Antonio Rossi, Antonio Scaduto, Andrea Facchin (canoa), Simone Raineri, Simone Venier, Luca Agamennoni (canottaggio) e Diego Negri (vela).

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Motor Show 2008 Successo di pubblico e ammirazione per i campioni delle Fiamme Gialle ospiti nello stand Nissan. di Alessandro Lancione

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ella quarta giornata di apertura della 33^ edizione del Salone Internazionale dell’Automobile, svoltosi a Bolognafiere dal 5 al 14 dicembre, l’alfiere azzurro della squadra italiana ai Giochi Olimpici di Pechino, Antonio Rossi – pluricampione olimpico nella canoa – insieme ai tre canottieri componenti dell’armo quattro di coppia, vincitore della medaglia d’argento, Luca Agamennoni, Simone Raineri e Simone Venier sono stati, per l’intera giornata, ospiti della Nissan. La loro presenza ha calamitato l’interesse dei visitatori del Motor Show che, oltre che ad ammirare l’affascinante mondo dei motori, hanno avuto l’opportunità di incontrare da vicino i campioni dello sport, interagire con loro, riceve-

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re autografi personalizzati e fare foto ricordo. Lo stand della Nissan, infatti, è stato letteralmente preso d’assalto dal pubblico della fiera nel quale hanno trovato sia la rivista del Centro Sportivo della Guardia di Finanza “Traguardo” che Sport Club, media partner delle Fiamme Gialle. La presenza dei campioni gialloverdi non è passata inosservata ed ha suscitato grande interesse anche nei media presenti in fiera i quali hanno realizzato con loro intervistate radiofoniche e televisive ospitandoli presso gli studi televisivi in fiera di “Sky Sport” e “Nuvolari”. L’epilogo della giornata è avvenuto nel pomeriggio con i quattro olimpionici intenti a provare le forti emozioni, grazie a Nissan, che ha regalato loro la prova in pista nel circuito del “Motor Sport Stadium” dove hanno potuto provare l’ebbrezza della velocità all’interno dell’ultima nata della casa Giapponese, la sportivissima “GT-R”, guidata per l’occasione dal pilota di Formula 1 Vitantonio Liuzzi. Gli atleti gialloverdi, uno dopo l’altro, sono saliti al fianco dell’espertissimo pilota ed hanno percorso tre giri di circuito e, tra potenti accelerazioni, curve mozzafiato e frenate al

cardiopalma, hanno esternato il loro entusiasmo nei confronti dell’auto dalle prestazioni davvero eccelse, ringraziando oltre che il pilota anche la stessa Nissan, che ha regalato loro un esperienza unica e mai provata. Il tutto è stato ripreso nei paddock del circuito dalla troupe di “Sky Sport” che intervistava gli atleti appena scesi dall’auto per cogliere pro-

prio le emozioni e le loro singolari impressioni. La Nissan, partner delle Fiamme Gialle, ha colto l’occasione del Motor Show, per consegnare ad ognuno dei tre canottieri gialloverdi Luca Agamennoni, Simone Raineri e Simone Venier, un “Qashqai +2”, il nuovo crossover che la casa nipponica da qualche mese ha immesso sul mercato.

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Da sinistra: Raineri, Venier, Rigaudo, il dott. Andrea Bronzato, Cagnotto, il dott. Giuseppe Albertin, Quintavalle, Rossi, Facchin e Scaduto

Da Castelporziano ad Abano Terme

per celebrare lo sport con le stellette Nella splendida cornice del Grand Hotel Terme Trieste & Victoria si è svolta la cerimonia di premiazione dei migliori atleti gialloverdi distintisi durante il 2008 di Carmelo Pulvirenti

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radizione e continuità per un gala che annualmente viene ospitato in località diverse durante il quale vengono premiati i migliori atleti. Quello di quest’anno si è svolto nel comprensorio delle Terme Euganee grazie al protocollo d’intesa che lega lo sport delle Fiamme Gialle ad Abano e Montegrotto Terme. Un accordo che consente periodicamente alle squadre gialloverdi di effettuare periodi termali in cui gli atleti, oltre ad allenarsi, ritrovano benessere e recupero fisico. È stato, infatti, l’incantevole scenario del Grand Hotel Terme Trieste & Victoria ad ospitare la cerimonia di premiazione, anticipata da un’affollata conferenza stampa che ha coinvolto giornalisti ed atleti in una sorta di talk show durante il quale sono state ripercorse le

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tappe salienti di una stagione culminata con i Giochi di Pechino. Presenti tutti i protagonisti che, grazie alle loro performance, hanno arricchito il palmares gialloverde di ben 33 medaglie (13 d’oro, 8 d’argento e 12 di bronzo) così distinte: 1 oro, 1 argento e 2 bronzi alle Olimpiadi; 6 ori, 2 argenti e 2 bronzi ai Mondiali assoluti e di categoria; 6 ori, 5 argenti e 8 di bronzo agli Europei assoluti e di categoria. Alla serata di gala, culminata con la consegna di premi e riconoscimenti, erano presenti autorità civili, sportive e militari della Guardia di Finanza tra cui: il Gen. C.A. Ugo Marchetti Ispettore per gli Istituti di Istruzione, il Gen. C.A. Luciano Pezzi Comandante Interregionale Italia NordOrientale, il Gen.B. Gianni Gola Comandante del Centro Sportivo, Andrea Bronzato, SindaRossano Galtarossa, Simone Venier, Luca Agamennoni, e Simone Raineri con il Dott. Renato Nicetto


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L'On. Filippo Ascierto, Giulia Quintavalle e il Gen.C.A. Ugo Marchetti.

La conferenza stampa

Elisa Rigaudo premiata dal Presidente della Fidal Franco Arese

Antonio Scaduto e Andrea Facchin con il Dott. Andrea Bronzato

da sinistra: il dott. Claudio Calvello, il Gen. Gola, Giulia Quintavalle, il dott. Giuseppe Albertin, il dott. Andrea Bronzato, il dott. Davide Faggion, Tania Cagnotto, Antonio Rossi.

co di Abano Terme, Massimo Bordin, Vice Sindaco di Montegrotto Terme, i Presidenti delle Federazioni Nazionali Renato Nicetto (Canottaggio), Ernfried Obrist (Tiro a Segno), Franco Arese (Atletica Leggera), Gianfranco Bardelle, Presidente CONI Regionale Veneto, Giuseppe Albertin Presidente Associazione Albergatori Termali e Consorzio Terme Euganee, e Cristina Bernardi Vice Presidente Albergatori Termali. Ospite delle Fiamme Gialle anche il campione padovano Rossano Galtarossa che a Pechino ha vinto l’argento nel quattro di coppia insieme ai finanzieri Raineri, Venier e Agamennoni. “Siamo molto felici di questo evento – ha affermato Giuseppe Albertin, Presidente dell’Associazione Albergatori e del Consorzio Terme Euga-

nee – poiché si tratta di un’occasione speciale per noi, che fa seguito alla sottoscrizione del protocollo d'intesa siglato, per il secondo anno consecutivo, tra il Centro Sportivo della Guardia di Finanza, i Comuni delle due località termali, il Consorzio Terme Euganee e l'Associazione Albergatori Termali. Per noi in questi mesi è stato già un grande onore ospitare alcuni tra i migliori atleti italiani, che così sono diventati ambasciatori nel mondo delle Terme di Abano e Montegrotto”. Andrea Bronzato, Sindaco di Abano Terme, nel suo intervento, ha detto che: “Soggiornare nel comprensorio delle terme euganee significa vivere nel benessere e nel recupero fisico che, per gli atleti, significa anche relax. Una formula vincente per chi fa sport

e per chi, come le Fiamme Gialle, lo fa ad alti livelli”. I premi sono stati consegnati agli atleti protagonisti ai Giochi Olimpici, ai Campionati del Mondo e agli Europei: Elisa Rigaudo (Atletica); Antonio Scaduto, Andrea Facchin, Antonio Rossi, Franco Benedini, Alberto Ricchetti (Canoa); Simone Raineri, Luca Agamennoni, Simone Venier, Romano Battisti, Sergio Canciani, Domenico Montrone, Andrea Tranquilli (Canottaggio); Giulia Quintavalle; Luca Valdesi, Lucio Maurino, Stefano Maniscalco, Michele Giuliani (Karate); Martino Minuto, Irene Vecchi, Luigi Samele, Carolina Erba (Scherma); Tania Cagnotto (Tuffi); Andrea Casale, Enzo Di Capua, Ernesto Angeletti, Vittorio Rosso e Diego Negri (Vela).

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Esercito

Primo italiano a vincere il Campionato del Mondo nella 10 km, Valerio Cleri è stato anche grande protagonista alle Olimpiadi, con un ottimo quarto posto nella gara di fondo. Il possente 27enne di Palestrina in questa stagione ha maturato esperienza e sicurezza. Armi in più su cui puntare per trionfare ancora ai prossimi Mondiali di Roma

Acque Cleri di Matteo Cirelli_foto di Gianni Barberi

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a cominciato a nuotare come quasi tutti i bambini, in una piscina. Ma si è presto reso conto che quel rettangolo azzurro gli stava stretto, e ha deciso di sfidare il mare. Oggi Valerio Cleri è fra fondisti più forti del mondo e il 2008 è stato per lui l'anno della definitiva consacrazione. Il 27enne di Palestrina è infatti riuscito nell'impresa di vincere il Campionato del Mondo nella 10 km in acque libere, titolo mai raggiunto da nessun nuotatore italiano. Per il prenestino il titolo iridato è stata forse la miglior cura dopo quel podio sfiorato a Pechino pochi mesi fa. Il quarto posto ottenuto alle Olimpiadi cinesi è sta-

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to però fondamentale per la crescita del 27enne di Palestrina, che oggi può contare oltre che su tanta forza e determinazione, anche su un'esperienza maturata dal vivere questi grandi appuntamenti. Durante l'anno Cleri è seguito quotidianamente dal suo coach di sempre Emanuele Sacchi, e può godere delle strutture e del sostegno del CS Esercito e del Circolo Canottieri Aniene, le due società per cui Valerio è tesserato. E anche adesso che la stagione è finita il maratoneta della acque è sempre in allenamento, perché a luglio ci sono i Mondiali di nuoto a Roma, e Valerio Cleri non ha intenzione di farsi battere nelle acque di casa sua.

La Scheda Data di nascita: 19 giugno 1981 Luogo di nascita: Palestrina Altezza x Peso: m. 1,77 x kg. 76 Specialità: 10 km Stato civile: celibe Prima società: Marina Militare Società attuale: Esercito Primo tecnico: Cristiano De Poli Tecnico attuale: Emanuele Sacchi Altri sport: Calcio, basket Hobbies:Viaggi, cinema


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Il tuo 2008 è stato un anno molto intenso. Sei il primo italiano ad aver vinto il Campionato del Mondo nella 10 km e per poco non hai preso una medaglia alle Olimpiadi di Pechino. Come giudichi la tua stagione? Sono molto soddisfatto del mio anno. Certo l'essere arrivato ai piedi del podio in Cina un po' brucia, ma sono comunque sicuro di aver fatto tutto quello che potevo. Con un po' di esperienza in più forse avrei potuto centrare una medaglia. La Coppa del Mondo era un mio obiettivo, è un traguardo prestigioso e sono onorato di essere stato il primo italiano a raggiungerlo. Sono sincero, molti atleti dopo le Olimpiadi hanno smesso di nuotare per il Campionato e ho quindi trovato meno concorrenza, ma ci tenevo molto e sono felice di questa vittoria. A Pechino il nuoto italiano ci ha regalato grandi emozioni, ma anche qualche delusione. Cosa ne pensi? Penso che abbiamo dato tutti il massimo. È vero, qualche delusione c'è stata La Pellegrini per esempio si è mangiata la gara dei 400 sl, ma si è rifatta alla grande con l'oro e il record mondiale nei 200 sl. Abbiamo anche scoperto dei giovani molto interessanti, come Marco Belotti, che a 19 anni ha ben figurato nelle staffette 4x100 e 4x200 stile libero. Ripeto, per me è stata una buona spedizione. In Italia però c'è sempre molta attesa per tutto. Facciamo i conti senza l'oste. A Pechino in tantissimi potevano vincere e infatti sono stati infranti quasi tutti i record mondiali. Tu come ha vissuto l'Olimpiade? È stato incredibile. C'è un ambiente totalmente diverso rispetto a quello che si respira nelle altre competizioni. Ti senti parte di qualcosa di enorme, di universale. Nella mia disciplina l'esperienza conta tantissimo e a Pechino, nonostante non sia arrivato sul podio, sono cresciuto tantissimo. Nella 10km si sta in acqua per quasi due ore, nella 25 km più di quattro. A cosa pensi mentre nuoti? Cerco di essere sempre concentrato sulla gara. È fondamentale stare atteni alle dinamiche della gara. Se sbagli una traiettoria, se non tieni sempre d'occhio i tuoi avversari, puoi essere tagliato fuori irreparabilmente. Si pensa alla tattica da adottare, quasi mai alla tecnica e allo stile che ormai, grazie al tanto allenamento, sono diventati movimenti naturali. Alessandro Ballan

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Esercito

Palmares Giochi Olimpici 4° Pechino 2008 Campionati mondiali 2° Napoli 2006 15° Melbourne 2007 8° Siviglia 2008 Campionati europei 12° Budapest 2006

I risultati più importanti li hai fatti nella 10 km, ma quest'anno hai anche vinto la 25 km agli Europei di Dubrovnik, in Croazia. Quale gara preferisci? Io preferisco le gare “lente”, quindi sia la 10 km che la 25 km. Non ho grandi doti acquatiche, ma riesco a dare il meglio di me nelle lunghe distanze. Avevo già provato la 25 km l'anno scorso ai campionati italiani, vincendo la gara, quindi è una distanza che conoscevo già. Ma nel 2008 mi sono concentrato di più sulla 10 km, che era nel programma olimpico, a differenza della 25 km che sarà introdotta solo da Londra 2012. Insieme al mio allenatore stiamo anche pensando di tornare a provare qualche 1500 sl in piscina, che è una gara che mi ha affascina molto. Hai gareggiato nelle acque di tutti gli oceani. Come in una vecchia pubblicità di un liquore, se ti metto in acqua bendato, mi sai dire in che mare stai nuotando? Qualche differenza c'è, naturalmente. Ad esempio ad ottobre ho nuotato a Cancun, in Messico, e l'acqua era pulitissima e molto calda, con poche correnti. Io però preferisco le acque fredde, perché ho una muscolatura molto possente e in acque calde in passato mi è capitato di soffrire di crampi. Piano piano però mi sto abituando anche a quelle. Tu sei di Palestrina, ci sarà tantissimo tifo per te l'anno prossimo ai Mondiali di Roma. Spero di si. Sarà un appuntamento molto importante e sono determinato a fare bene. Gareggerò sia nella 10 km sia nella 25 km, confrontandomi con i più forti. Ma non ho paura, so che posso dire la mia.

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In bocca al lupo allora! Crepi, grazie.


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Lo abbiamo incontrato in una grigia mattina di dicembre in quella che da anni è la sua seconda casa e comunque il luogo dove trascorre la maggior parte delle giornate a contatto con i suoi cavalli, fedeli compagni di avventure ed imprese in giro per il mondo.

Stefano Brecciaroli Una vita a cavallo di Stefano Giommoni

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ra il lontano 1993, quando Stefano entrò a far parte del comparto sportivo dell’Arma; la lungimiranza del Luogotenente Giorgio Devigili, Comandante e istruttore della Sezione Equitazione e da anni colonna portante del Centro Sportivo Carabinieri, individuò proprio in Brecciaroli, a quel tempo appena 18enne, il talento e la classe che avrebbero fatto di lui il grande campione che è oggi. Da quel momento Stefano ha partecipato a tutte le maggiori manifestazioni sportive possibili; solo nel Concorso Completo, la speciali-

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tà in cui ha vinto di più, nelle ultime nove stagioni, ha preso parte a due edizioni dei Giochi Olimpici (Atne 2004 e Pechino 2008), un mondiale, tre campionati europei e otto campionati italiani, vincendo tre titoli tricolori assoluti e quattro medaglie di bronzo. La carriera equestre nasce alla fine degli anni settanta, quando Stefano, lasciata Roma alla volta di Campagnano, presso il lago di Bracciano, si avvicinò a quel mondo che poi gli avrebbe conquistato il cuore e riempito la vita. Qui il nonno possedeva una vecchia vaccheria, poi trasformata dagli zii in scuderia; “proprio in

quel contesto ho mosso i primi passi in sella ad un cavallo – precisa il “Breccia”, come lo chiamano affettuosamente gli amici dell’ambiente equestre – “avevo cinque anni quando ho cominciato a montare ed è stato amore a prima vista”. Da lì a breve sono arrivate le prime garette di paese a spasso per la provincia romana, le ginkane che piano piano hanno innescato un feeling sempre più stretto con gli amici equini e con la vita in sella. L’attività agonistica vera e propria di Brecciaroli parte però da Roma, sotto la guida illustre di una leggenda dell’equitazione italiana e mondiale,tuttora un


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riferimento per Stefano che adesso ha esperienza da vendere: - “avevo dieci anni quando Piero D’Inzeo iniziò a seguirmi presso il S.I.R., la Società Ippica Romana e per me costituiva un privilegio avere al mio fianco un campione di quella caratura”. D’Inzeo lo accompagnò per i primi anni di attività, poi la guida di Stefano passa ad Adriano Capuzzo, che ha veramente creato la sua carriera di cavaliere nel periodo giovanile, nove anni di assistenza tecnica e morale, un supporto fondamentale. Ancora oggi Capuzzo, che è stato Tecnico della Nazionale Azzurra di Completo, lo segue e offre un controllo tecnico saltuario sul suo lavoro. La crescita tecnica di Brecciaroli è rapida ed evidente; se ne accorgono gli addetti ai lavori e a soli 18 anni, la FISE lo convoca per i campionati europei di completo categoria Junior. E’ il 1993, Stefano non si lascia sfuggire la ghiotta occasione e in sella a Blue J fa centro al primo colpo: doppio oro, individuale e a squadre, un successo nettoche gli permette di entrare a

“Avevo cinque anni quando ho cominciato a montare ed è stato amore a prima vista” far parte del panorama internazionale della specialità. Il fresco arruolamento nei Carabinieri sembra dare linfa vitale e un sostegno indispensabile al neo campione europeo che l’anno successivo si conferma ai vertici nella categoria superiore, vincendo la medaglia di bronzo agli europei di completo tra gli Young Riders. In quel l’occasione, Blue J infortunatosi, lasciò il posto a Pinezzo un cavallo del Centro Ippico - Reggimento Carabinieri a Cavallo; Stefano lo aveva meticolosamente preparato e portato a poter competere in campo internazionale. “In seguito la Federazione mi affidò un altro cavallo, un cavallo da salto di nome Dwight. Con lui ho partecipato a due Campionati Europei di salto, ho raccolto un argento agli italiani junior ma soprattutto ho vinto il Gran

Premio Roma, categoria Junior, a Piazza di Siena, dove fui secondo anche nella prestigiosa Coppa delle Nazioni”. Si fa quasi fatica a stare dietro a questa serie di risultati, Stefano continua ad elencare medaglie e piazzamenti importanti, ma poi sembra volersi soffermare su di uno in particolare: anno 1994, ai campionati italiani Brecciaroli, su Blue J e Dwight, si laurea campione nel dressage e nel completo, mentre nel salto ostacoli vince l’argento. “solo Giorgio Nuti, nella storia dell’equitazione azzurra, è riuscito a fare l’en plein vincendo tutti e tre i titoli nello stesso anno, poi ci sono io” – precisa orgogliosamente Stefano. Nel 1995 arriva un altro prestigioso alloro internazionale nel completo con il primo posto a squadre ai Giochi Mondiali Militari di Ro-

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“Il Centro Sportivo mi ha dato piena fiducia e serenità nell’affrontare questi quattro duri anni di preparazione e mi ha messo a disposizione uno staff che ha collaborato con me, giorno dopo giorno” ma; nella stessa gara, Brecciaroli è anche argento individuale. Poi la sua carriera continua col salto ostacoli con ottimi risultati; nel 1998 trionfa nel Gran Premio di Coppa del Mondo in Russia e arriva secondo in Coppa delle Nazioni. In questi anni l’Arma gli affida Annuk, un cavallo proveniente dalla Sezione Pentathlon Moderno del CS Carabinieri – “all’inizio nessuno avrebbe scommesso su un cavallo abituato ad affrontare percorsi da 1.20 metri, e quindi meno impegnativi rispetto a quelli si incontrano ad alto livello nell’equitazione pura” – spiega Stefano con fierezza – “ma, grazie ad un lavoro meticoloso, sono riuscito ad ottenere un inaspettato sesto posto ai campionati italiani di categoria”. A partire dal 1999, avviene il definitivo passaggio al Completo – “passare a questa difficile disciplina significa avvicinarsi ad una dimensione altamente formativa. Preparare un cavallo da completo è sicuramente affascinan-

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te, molto impegnativo ma mi ha permesso di assecondare la mia passione per la campagna”. Già nel 1996, giovanissimo, Stefano si era qualificato per le Olimpiadi di Atlanta, poi a dieci giorni dalla partenza, un infortunio al cavallo lo costrinse a rinunciare, lasciandogli solamente una cocente delusione. Stessa storia quattro anni dopo per i Giochi di Sydney, ancora tanto rammarico e un forzato addio al sogno olimpico nonostante gli ottimi risultati. – “Momenti spiacevoli, nei quali devi ricostruire anche il tuo cammino interiore e saper ricominciare da capo lasciandoti tutta l’amarezza alle spalle”. Poi per fortuna ottiene la tanto agognata partecipazione olimpicadi Atene 2004, il suo compagno è Cappa Hill, un cavallo irlandese di cui è proprietario. Fino a quell’anno “Cappa” aveva partecipato solo a gare nazionali, la qualificazione olimpica sembrava un’ipotesi poco probabile soprattutto per i suoi limiti nella prova di dressage. Ma Stefano riesce a “tirare fuori il coniglio dal cilindro”

e si ritrova finalmente e meritatamente proiettato nel sogno olimpico –“un cavallo privo d’esperienza e completamente costruito da me, è stata una grossa soddisfazione!”. Con lui in squadra, c’è anche Susanna Bordone, anche lei in forza al Centro Sportivo Carabinieri che invece monta Ava; - “l’esperienza olimpica di Atene, al di là della soddisfazione di esserci, mi ha lasciato un po’ di amarezza: per solo due posizioni sono rimasto fuori dalla finalee il 10° posto finale con la squadra mi è andato proprio stretto”. Al ritorno da Atene, Stefano sa di dover lavorare duro per i prossimi quattro anni, Pechino è un passaggio obbligato per una carriera come la sua. “Sono ripartito dall’avventura olimpica del 2004 con un bagaglio d’esperienza maggiore, soprattutto a livello mentale”. Purtroppo c’è ancora molto da fare per essere di nuovo là. “In questa fase è stato ancora più fondamentale del solito il supporto ed il sostegno offertommi dall’Arma dei Carabinieri. Il Centro Sportivo mi ha dato piena fiducia e serenità nell’affrontare questi quattro duri anni di preparazione e mi ha messo a disposizione uno staff che ha collaborato con me, giorno dopo giorno, condividendo difficoltà e soddisfazioni”. Il riferimento è a tutta la Sezione Equitazione del Centro Sportivo Carabinieri, ognuno ha avuto un ruolo decisivo, dal Comandante Devigili alla guida della Sezione, al Colonnello Ferace comandante del 4° Reggimento Carabinieri a Ca-


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vallo e ai suoi palafrenieri che con grande passione svolgono il duro lavoro di scuderia: Calaresu, Maturi e Dominici. Quello con l’Arma è un rapporto solido – “per me è un onore vestire la divisa dei Carabinieri, senza l’Arma non sarei mai arrivato a conseguire tutti i miei risultati più importanti”. Stefano beneficia anche dell’importante collaborazione del Reggimento Lancieri di Montebello, guidato dai Colonnelli Fedele e Perugini offrono presso l’ippodromo militare di Tor di Quinto una comoda base logistica situata proprio di fronte alla Caserma Salvo D’Acquisto, dove ha sede la Sezione Equitazione del C.S. Carabinieri. Qui ha inizio la dura giornata di lavoro del cavaliere Stefano Brecciaroli: si arriva alle sette di mattina, si montano i cavalli e si offre loro una cura continua finalizzata anche ad instaurare il necessario feeling. Si finisce nel pomeriggio, dedicato principalmente alla monta e alla preparazione dei cavalli più giovani. Ma cos’è il cavallo per Stefano Brecciaroli? - “un amico, un compagno di avventure, parte della mia quotidianità, della mia vita. Mi dà gioia e mi fa anche soffrire, una fonte continua di infinite e indescrivibili emozioni”. Con questo spirito puro e genuino Stefano ha affrontato il duro cammino verso Pechino 2008. Neanche a dirlo, il Breccia era ancora là, tra i migliori; riesce a qualificare due cavalli, l’ormai quindicenne Cappa Hill e il meno esperto Striking Heights. La preparazione per i Giochi cinesi è durissima, gli sport equestri sono dirottati a Hong Kong, sede distaccata degli eventi olimpici. Calibrare la forma di cavallo e cavaliere diventa ancora più difficile del solito in questo contesto. Stefano sceglie di portare Cappa Hill. Insieme a lui c’è ancora una volta la collega Susanna Bordone. Il lavoro dei due binomi dell’Arma è eccellente ma Cappa Hill non è un purosangue e per questo soffre maggiormente le avverse condizioni climatiche. Infatti Stefano, impegnato ad affrontare il cross, incappa in un errore proprio nei primi ostacoli: il cavallo scarta a sinistra e il cavaliere dell’Arma sconta 20 penalità, quanto basta a privarlo di un piazzamento di rilievo nei primi a livello individuale; a questo punto molto generosamente, il pensiero va alla squadra, ancora in lizza per le medaglie: Stefano rinuncia a rischiare per il risultato individuale e gestisce il percorso cercando di evitare ulteriori errori in modo da tenere in gara l’Italia. Alla fine ne esce un sesto posto, risultato ad un soffio dal bronzo olimpico, piazzamento di tutto rispetto per l’Italia che ai Giochi non riusciva ad ottenere da Montreal 1976. Alla luce di quanto fatto in terra cinese, i progressi sembrano evidenti, i cavalieri sufficientemente maturi, e quindi il futuro del completo azzurro appare più che roseo.

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Club news

Prof. Mario Brozzi Medico Chirurgo Specialista in Medicina dello Sport Medico Sociale della AS Roma Presidente del Centro di Etica dello Sport dell’Università di Tor Vergata

Top Physio Network Francesco Totti: il grande campione che non si arrende mai!

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ott. Brozzi, Totti è in forma, ogni giorno sempre di più. Lo staff tecnico- sanitario, questa volta alle prese con il legamento crociato, ha compiuto un altro prodigio! Che peso ha avuto per la ripresa agonistica del nostro Capitano? Il prodigio è prima di tutto Francesco! Non bisogna dimenticare che ha subito due grossi infortuni in soli due anni e nonostante abbia passato un periodo pesante, tra angosce e tensioni, ce l´ha di nuovo fatta. La passione gli ha

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dato, e continua a dargli ancora, grinta e determinazione per superare mille ostacoli, per rientrare forte come prima e forse anche di più! Fortunatamente forza e tenacia sono state supportate, come al solito, dalla professionalità dell'equipe sanitaria: l'intervento chirurgico del professor Pier Paolo Mariani perfettamente riuscito; il protocollo riabilitativo, effettuato da Silio Musa con la collaborazione della Top Physio, nostro partner per la riabilitazione; la preparazione atletica, rigorosa ed equilibrata, curata da Vito Scala.

Quanto è importante un buon supporto fisioterapico per la performance di un giocatore? Il calcio è uno sport faticoso e i traumi sono molto frequenti, soprattutto per il contatto con il terreno, con il pallone o con l’avversario. Distorsioni e lesioni muscolari possono costringere all’immobilità e, spesso, possono portare in sala operatoria. La riabilitazione in campo con un fisioterapista che valuti attentamente i carichi di lavoro, una perfetta collaborazione tra il ruolo del medico sociale, specialista in medicina dello sport e il


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prendere la sua attività sportiva. Si consiglia uno stop biologico per far decongestionare la parte lesa e poi si procede all’operazione. La base del tono muscolare da cui si parte è ovviamente diversa. Dopo la chirurgia è essenziale seguire un programma di riabilitazione mirato. Deve essere impostato e controllato periodicamente dal fisiatra, anche secondo le indicazioni del chirurgo ortopedico che, a loro volta, si avvalgono dell'ausilio dei fisioterapisti. La fase della riabilitazione è delicata perché il paziente deve eseguire una serie di esercizi per rinforzare la muscolatura, recuperare movimento e coordinazione, senza però provocare sovraccarichi. Fondamentale è affidarsi in mani esperte per riuscire a recuperare come prima del trauma o spesso anche meglio di prima, questo grazie ad un buon programma di allenamento. Normalmente il programma riabilitativo dura tre - quattro mesi. Successivamente è consigliabile continuare con esercizi per mantenere la tonicità muscolare e recuperare la coordinazione motoria. fisioterapista sono tappe fondamentali per ottimizzare il recupero di un infortunio. Totti e campioni a parte… Generalmente dopo aver subito un intervento al ginocchio, inizia il periodo di riabilitazione. Lei cosa ci consiglia? Se parliamo di sportivi è consigliato affidarsi ad un centro specializzato in riabilitazione sportiva. Come negli ultimi anni è andata crescendo la figura dell’ortopedico dello sport, parallelamente si è sviluppato il settore della riabilitazione per lo sport. Una cosa è chiara: spesso non è sufficiente una singola figura in grado di gestire un atleta infortunato recuperandolo in breve tempo, sempre senza ostacolare i processi biologici della guarigione, per riportar-

lo al massimo della sua performance. La prima fase della riabilitazione dello sportivo, che potremmo chiamare classica, è quella che tutti erano abituati a gestire. Altrettanto importante è la seconda, in cui le persone fondamentali diventano il fisioterapista e il preparatore atletico, per far recuperare tutte le capacità e le tecniche più fini dell'atleta, oltre che la forza, la velocità, la resistenza e la potenza. Tutti questi sono fattori che devono essere allenati per essere recuperati ed è questo il motivo per cui dico che è necessario affidarsi alla professionalità di un preparatore atletico specifico. E se parliamo di non atleti? Un non atleta può decidere quando operarsi, perché non ha l'esigenza di rientrare subito per ri-

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Roma Baseball tuttincircolo

Un lancio mondiale! Parte l’avventura della “Italia 2009 Baseball World Cup”

di Enrico Morucci

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l 2009 si arricchisce per l’Italia di un altro appuntamento sportivo che si presenta con tutte le carte in regola per essere un successo: arriva il Campionato Mondiale di Baseball. Rispettando la tradizione degli ultimi 40 anni, la International Baseball Federation, dopo le edizioni del 1968, 1978. 1988 e 1998, ha assegnato alla Federazione Italiana Baseball e Softball un ruolo centrale in una edizione della World Cup che sarà il più grande Mondiale della storia.

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Il più grande Mondiale per numero di Nazionali coinvolte, 22 dei cinque Continenti, e per Paesi che ospiteranno gli incontri, ben sette, per una Manifestazione organizzata per la prima volta della storia sportiva a livello europeo. Il “cuore” Mondiale 2009 sarà italiano, perché l’Italia ospiterà 48 dei 106 incontri previsti e, soprattutto, la fase finale della rassegna iridata che avrà un respiro continentale. Il “cuore” del Mondiale 2009 sarà naturalmente sportivo, ma at-

torno all’evento sportivo si è pensato di costruire un Progetto a temi di “Mondiale sotto il segno del 5”, a richiamare i 5 punti principali – le 4 basi e il monte di lancio - che segnano il campo di Baseball. Come i cinque Continenti che saranno rappresentati al massimo livello. Come i “cinque cerchi” dei Giochi Olimpici che il Baseball, anche grazie al Mondiale 2009, punta a riconquistare nella sessione del Comitato Olimpico Internazionale che si riunirà a Copenhagen pochi giorni dopo la Finale di Roma del

27 settembre 2009 e nella quale si deciderà il programma delle Olimpiadi 2016. Una manifestazione così complessa ha la finalità, negli intendimenti della Federazione Mondiale di promuovere il Baseball come Sport universale, diffuso e capace di esprimersi sportivamente e organizzativamente al massimo livello anche in Europa. L’Italia è pronta a fare la sua parte e se il buongiorno si vede dal mattino … . La presentazione del Comitato Organizzatore e del Comitato Promotore, al quale han-


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Alessandro Maestri

La diplomazia del baseball Su iniziativa del Ministero degli Esteri italiano, si costituirà un Board degli Ambasciatori del Mondiale nel quale invitare i rappresentanti di tutti i Paesi coinvolti nel grande evento sportivo. Si tratta di una novità assoluta, un’importante opportunità di unione fra Diplomazia e Sport attraverso il Baseball, rappresentando anche un elemento di grande influenza nei confronti dei Membri del Comitato Olimpico Internazionale che saranno presenti, testimoniando con autorevolezza il concetto dell’internazionalità del Baseball, disciplina praticata ad alto livello nei cinque Continenti.

Il programma sportivo, sostenuto da una significativa copertura televisiva a livello mondiale (solo in Italia sono programmate tra dirette, differite e repliche almeno 50 ore di trasmissione su una rete nazionale), prevede una prima fase, dal 9 al 12 settembre. Dal 14 al 20 settembre si giocherà la seconda fase con due gironi, la fase finale, che si giocherà in Italia, dal 22 al 27 settembre, le Finali dal 3° all'8° posto sono previste sabato 26 settembre e la Finalissima è in programma a Roma domenica 27 settembre. no aderito i Ministri Frattini, La Russa e Prestigiacomo, i Sottosegretari Letta e Crimi e il Sindaco di Roma Alemanno, ha lanciato un messaggio di appassionata efficienza e concretezza, combinata con l’autorevolezza necessaria per un Evento che il Comitato Organizza-

tore vuole arricchire di contenuti che evochino i più significativi fattori positivi del nostro Paese. Le città italiane che ospiteranno gli incontri mondiali saranno 20, in rappresentanza di almeno 12 Regioni, e verranno scelte proprio mentre questo numero di

Ulisse andrà alle stampe da una lista di 30 candidate, un numero che testimonia l’interesse che il Mondiale di Baseball 2009 è già riuscito a suscitare, anche in aree dove questa disciplina non è ai vertici delle classifiche sportive. La IBAF Baseball World Cup 2009

sarà un grande Evento sportivo che si celebrerà nei 20 stadi, con una cornice di pubblico adeguata, composta da appassionati del Baseball provenienti da tutto il mondo. Ma il Mondiale sarà anche un grande Evento multimediale, con una copertura televisiva globale alla quale si affiancherà la “finestra” sempre aperta e senza confini del web, che consentirà di avere in live streaming, con una straordinaria qualità che le più avanzate tecnologie garantiscono, tutte le partite della competizione giocate in Italia.

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Rugby

Il rispetto per gli All Blacks

di Paolo Cecinelli

Caporedattore centrale La7 Sport

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on mancare mai di rispetto alla buona società… solo chi non riesce ad accedervi lo fa”. Prendiamo spunto da uno dei più celebri aforismi di Oscar Wilde per parlare (si, anche questo mese) di rugby e della nazionale neozelandese diventata famosa per le sue vittorie ma anche per la danza Haka. Cercheremo di definire nello sport il limite tra la mancanza di rispetto e l’intimidazione, un comportamento che fa parte del confronto sportivo ma che se usato a sproposito diventa un’offesa. L’Haka è un rituale religioso, un canto di guerra che da oltre 100 anni gli All Blacks eseguono prima delle loro partite di rugby e che spesso è stato motivo di discussioni e polemiche. C’è chi sostiene, infatti, sia una specie di doping psicologico in grado di accendere l’aggressività degli All Blacks. Chi invece la vede come una forma di provocazione ed intimidazione alla quale bisogna necessariamente rispondere. Un divertente e sottile gioco di guerra psicologica fatta sopratutto di sguardi. Nel 1905 gli All Blacks fecero la loro primo tournee in Europa. Giocarono 33 partite. Ne vinsero 32, perdendo soltanto con il Galles. Quella partita è una delle pietre miliari della storia del rugby, piena di aneddoti, personaggi e storie. Come quella di Pritchard, il capitano del

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Galles, che rispose all’Haka cantando “lands of my fathers”, l’inno nazionale gallese, coinvolgendo tutto il pubblico presente allo stadio e dando vita così al primo cerimoniale di un evento sportivo. Era il 16 dicembre del 1905. 101 anni dopo, nel novembre 2006, in occasione di un infuocato ed attesissimo Galles-Nuova Zelanda, i gallesi proposero di cambiare la scaletta del cerimoniale. Prima l’Haka, poi l’inno

neozelandese, per ultimo quello gallese. Gli All Blacks non accettarono e fecero la danza nello spogliatoio. La provocazione gallese non servì a molto perché gli All Blacks stravinsero la partita e non risparmiarono nessun giocatore avversario. Settembre 2007, Marsiglia. Coppa del Mondo, Nuova Zelanda-Italia. Seguendo il consiglio del ct Pierre Berbizier, gli azzurri, durante l’haka, girano le spalle agli All Blacks. Fini-

sce male, anzi malissimo. Due mete subite nei primi sette minuti, il resto ve lo risparmio.Si comportano meglio invece i francesi che in semifinale prima accettano la sfida psicologica degli All Blacks e poi li eliminano dal torneo. I galletti si presentarono in campo con i colori della bandiera francese e abbracciati uno con l’altro, durante la danza maori, si avvicinarono agli All Black fino quasi a toccargli il naso!


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Wallabies e trifogli sulla strada dei quarti di Andrea Cimbrico, addetto stampa Nazionale Italiana Rugby

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oteva andare peggio? Sì. La parafrasi di una celebre vignetta di Altan per raccontare con la maggiore efficacia possibile il girone toccato in sorte all’Italia per i Mondiali di “Nuova Zelanda 2011”. Con quasi tre anni di anticipo, tutto appare già deciso. Il sorteggio londinese del primo dicembre ha portato in dote agli Azzurri di Nick Mallett – già qualificati di diritto alla prossima kermesse iridata - l’Australia e l’Irlanda, oltre a due squadre (Europa 2 e America 2) che, tramite il lungo e complesso sistema di qualificazioni, dovranno conquistarsi il biglietto per il mondiale down-under. Wallabies e folletti irlandesi, dunque. Avversari inediti per l’Italia in una Coppa del Mondo, la settima, in cui l’obiettivo italiano sarà, come sempre, quello di superare lo scoglio della prima fase. Il 18-16 di un anno fa contro la Scozia, a Saint Etienne, brucia ancora eppure è già tempo di guardare oltre. Sì, sarebbe potuta andare peggio. Perché, con i nuovi criteri introdotti dal-

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l’IRB per la composizione dei gironi iridati, dalle urne di Londra sarebbe potuti uscire binomi ben più micidiali. Così, se la Scozia si giocherà contro l’Argentina e gli storici rivali dell’Inghilterra il passaggio del turno, le speranze del Galles vincitore dell’ultimo Sei Nazioni si scontreranno con il Sudafrica campione del mondo, con quelle Fiji che preclusero ai dragoni il passaggio del turno l’anno passato e, con ogni probabilità, le Isole Samoa, principali candidate alla qualificazione come vincitrici delle qualificazioni dell’Oceania. E poco da sorridere per il verdetto delle urne ha anche la Francia, inserita nel Girone A con la Nuova Zelanda, padrona di casa e del ranking mondiale, e le imprevedibili Isole Tonga. Diciamocelo, non ci è andata male. Solo trovare l’Argentina al posto dell’Australia sarebbe stato preferibile. Ma contro i Wallabies, a Padova il 2 novembre scorso, l’Italia ha giocato il suo miglior rugby dell’autunno internazionale (20-30 per gli australiani, con tanto di meta viziata da un’evidente ostruzione di Mortlock a dieci minuti dalla fi-

ne, sul 20-20) e l’Irlanda che nel 2011 incrocerà i propri destini con quelli italici potrebbe pagare lo scotto di una rosa già oggi non più giovanissima. Europa 2 e America 2, qualunque sia l’esito delle lunghe qualificazioni che caratterizzeranno la scena internazionale dei prossimi due anni, saranno comunque alla portata: sul fronte continentale non è azzardato immaginare la Romania o la Georgia come possibili candidate a dividere il girone con l’Italia, mentre lo spot destinato alle americhe dovrebbe essere occupato dagli Stati Uniti o, più probabilmente, dal Canada strapazzato in novembre tanto da irlandesi che scozzesi. Insomma, come nelle ultime due edizioni le sorti di Parisse e compagni passeranno per una partita do-or-die, vincere o morire: con l’Australia favorita per il primo posto nel girone, inevitabile identificare nella partita con l’Irlanda il nuovo crocevia dei destini azzurri. Per raggiungerlo, e questa volta superarlo, ci sono tre anni di lavoro all’orizzonte.


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Frascati Rugby un campionato ai vertici aspettando il ritorno in serie A di Alexia Amaricci

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n un’amena località, nota ai più per le prelibatezze enogastronomiche locali, un manipolo di guerrieri sfida gli avversari per riportare la propria squadra fra le grandi. Il Frascati Rugby, grazie alla caparbietà del Presidente Umberto Reali, sta disputando un campionato di primo piano, con l’obiettivo di raggiungere la divisione superiore entro il prossimo biennio. Questo è infatti il secondo anno che il team laziale milita in serie B, un peccato se si considerano i gloriosi trascorsi della società fondata nel 1949: massima divisione e quindici più forte della regione negli anni ‘60 e ’70. L’avvio della stagione 2008-2009 è incoraggiante: fra i primi posti in classifica nel girone 4, insieme alle Fiamme Oro Roma ed al Catania. Il merito del riscatto della squadra è da attribuire senz’altro a tre fattori: una dirigenza attenta e tenace, un nucleo affiatato e l’entusiasmo delle nuove leve. L’organigramma è fondato su un perfetto equilibrio fra giocatori “anziani” e ragazzi più giovani. Punto di forza dell’assetto in campo è senz’al-

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Dario Cappello

tro il pacchetto di mischia, fatto di tecnica, esperienza e polivalenza nei ruoli. Fra i talenti emergenti del Frascati spicca il ventunenne Dario Cappello, pilone sinistro con notevoli doti di velocità ed agilità. Un atleta in grado di correre sui cento metri come una trequarti e sui trenta come un’ala. Per conoscere qualcosa in più della sua società e delle sue personali aspettative, gli abbiamo rivolto alcune domande. Come sta andando la stagione? E’ alla vostra portata la promozione? Per il momento (dopo la nona giornata) siamo secondi nel campionato. Quest’anno il Presidente Reali ed i nostri allenatori, con la loro determinazione, ci stanno dando la forza per riconquistare la serie A. Quali sono gli aspetti su cui lavorare? Dobbiamo migliorare nell'approccio alle partite, specialmente quelle più importanti, e dobbiamo maturare parecchio, poiché siamo un gruppo molto giovane! In questa stagione la rosa si è arricchita di diversi ragazzi provenienti dai settori giovanili.

Sei la nuova promessa su cui punta il Frascati Rugby, a che età hai iniziato a giocare? Ho iniziato all’età di 15 anni, un po’ tardi…ma il mio primo allenatore, al quale sono rimasto molto legato anche dopo le giovanili, Luciano Bronzini, disse che ero un vero talento e volle credere in me. Svelaci il segreto dei tuoi allenamenti. E’ vero che, oltre al preparatore atletico fornito dal tuo team, ti avvali di un personal trainer? Sì. Oltre alla preparazione con la squadra ed il preparatore del Frascati, ho deciso di fare un lavoro specifico per le mie caratteristiche. Ora è quasi un anno che ho un allenatore personale, Marco Guandalini. Questa scelta ed il training intrapreso con lui presso la palestra Sporting Village mi hanno permesso di fare un grosso salto di qualità, sia fisico che atletico, riuscendo a fare cose per me impensabili in passato. Non ci resta che attendere i risultati dei gironi di qualificazione, con l’auspicio della rinascita di questo team e dei suoi tifosi, che da oltre 30 anni sognano il ritorno nella serie superiore.


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Taekwondo

In Italia cresce l’interesse per l’arte marziale nata in Corea

Il boom del taekwondo La disciplina finisce sotto i riflettori dopo la prima medaglia olimpica conquistata dall’Italia di Federico Leoni

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onviene partire da Lazio – Inter. E’ sabato, i nerazzurri si apprestano a confermare all’Olimpico il loro primato nella classifica di serie A. A un tratto il fuoriclasse Ibrahimovic si esibisce in una specie di sforbiciata aerea che ha del-

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di Pietro Malato

l’incredibile: “questo è puro taekwondo!”, urla il telecronista Sky Fabio Caressa. Che il campione dell’Inter avesse un passato in dobok si sapeva, ma certo è indicativo il fatto che ormai il taekwondo sia entrato nel bagaglio collettivo al punto da poter essere citato senza la ne-

cessità di aggiungere altro. Non è più indispensabile specificare che è un’arte marziale nata in Corea, perché anche i profani ormai si sono abituati a vedere i candidi guerrieri del taekwondo combattere sul quadrato con caschetto e corazza. Il merito? E’ senz’altro delle Olimpiadi di


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Pechino, del buon uso che la Federazione Italiana ha saputo farne e di Mauro Sarmiento, che ha avuto l’abilità e la fortuna di salire sul podio. In Cina Sarmiento ha vinto l’argento, e da allora la sua notorietà si è impennata, trasformandolo in una trottola che gira per l’Italia nelle vesti di ambasciatore della disciplina. Chi scrive ha avuto la fortuna di viaggiare in aereo con Mauro, da Roma a Torino. E’ incredibile il numero di persone che hanno voluto avvicinare l’atleta visto in tv mentre difendeva il tricolore a Beijing: qualcuno voleva un autografo, qualcun altro si limitava a dire “cavolo, sei davvero alto!”, altri, con un vizio tutto italiano, s’improvvisavano tecnici, e giù a spiegare perché, in fondo in fondo, contro l’iraniano Hadi Saei si sarebbe potuta conquistare anche la medaglia più ambita. Sarmiento, timido per natura, ha un sorriso per tutti, e spende volentieri la propria simpatia nel nuovo ruolo che gli è capitato di svolgere. Dalla televisione alla radio, ha avuto spazio in abbondanza per enumerare le virtù del taekwondo. Dopo l’avventura cinese ha ricevuto l’ordine al merito della Repubblica e il titolo di ambasciatore dell’Etica sportiva, ha rilasciato un mucchio di interviste ed è stato accolto da un’ovazione al corso per maestri

e istruttori, nella chiesa romana di Santa Croce in Gerusalemme, infine, ha letto la bibbia in dobok, insieme alla compagna di vita e di taekwondo Veronica Calabrese. Non sono pochi i ragazzini che hanno accostato il volto di Sarmiento a quello di qualche calciatore, allungando così la propria lista di idoli sportivi. I combattimenti degli atleti italiani a Pechino hanno registrato ascolti elevati in tv, e sull’onda del successo cinese le iscrizioni nelle palestre si sono moltiplicate. Chi indossa il dobok per la prima volta, raramente decide di abbandonarlo. Il taekwondo sviluppa la muscolatura in maniera armoniosa, aumenta velocità e agilità, insegna l’autocontrollo e il rispetto per il prossimo ed è adatto a bambini e adulti. L’eventualità di farsi male, per di più, è molto remota. Una serie di ragioni capaci di spiegare il successo recente, ma certo duraturo, di questa disciplina. In tutta Italia spuntano nuove palestre e il lavoro di quelle già esistenti è sempre più efficace ed elaborato. Il Lazio è tra le regioni che spiccano per numero di iscritti, visibilità dei propri atleti nei tornei nazionali e internazionali e qualità delle palestre. Difficile trovare un motivo per non darsi al taekwondo!


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Club news

Dr. A.E. Acciarini

Medico Chirurgo Specialista in Medicina Interna Responsabile del Servizio di Reumatologia di Villa Stuart.

Villa Stuart Sport Clinic Artrosi dello sportivo: come curarla con la tecnica dei fattori di crescita Colpisce circa 5 milioni di italiani e non solo over 60. Minaccia gli sportivi, anche giovani. L'attività sportiva eccessiva, infatti, favorisce l'usura della cartilagine in modo precoce, favorendo così l'insorgere dell'artrosi.

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ottor Acciarini, parliamo di artrosi. Questa malattia da alcuni anni è sotto la lente di ingrandimento, perchè? L’artrosi è malattia frequente, cronica e disabilitante, per la quale ancora oggi non esiste una terapia conservativa che comporti la risoluzione completa. Il bersaglio della malattia sono le articolazioni e ad essere colpita è soprattutto la cartilagine, che risulta fissurata e danneggiata. Negli ultimi anni la ricerca ha identificato nelle piastrine sostanze in grado di rivestire un ruolo centrale nella stimolazione della proliferazione cellulare e quindi nella riparazione e formazione di

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nuovi tessuti: si tratta dei cosiddetti “fattori di crescita”, già usati in diverse applicazioni cliniche (tendiniti croniche, pseudoartrosi, guarigione delle ferite, ecc). Di che si tratta precisamente? I fattori di crescita sono contenuti nelle piastrine di ognuno di noi e possono essere usati a scopo terapeutico. Infatti, se concentrati in alta quantità e iniettati in una articolazione periferica colpita da artrosi (ginocchio, spalla, mano, ecc.) sono in grado di alleviare il dolore e riparare, anche in tempi brevi, i tessuti danneggiati dalla malattia. Si tratta di una terapia innovativa, da affiancare a terapie già consolidate come ad


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artroprotesi. Inoltre, non trattandosi propriamente di un farmaco, si evitano i potenziali eventi avversi caratteristici delle varie classi terapeutiche. Quali sono i rischi della procedura? I rischi sono quelli di una qualsiasi infiltrazione; generalmente sono lievi e rari se il medico ha una consolidata esperienza nel-

l’attuare la procedura. Concludendo… L’uso di fattori di crescita piastrinici è una tecnica innovativa a disposizione dell’armamentario terapeutico del medico che quotidianamente si trova a gestire una condizione i cui trattamenti sono ancora oggi poco mirati a colpirne i meccanismi più intimi e quindi possono risultare poco efficaci.

Il Servizio d’Urgenza di Diagnostica, Ortopedia e Traumatologia dello Sport Cos’è il Servizio d’Urgenza di Diagnostica, Ortopedia e Traumatologia dello Sport?

esempio la fisioterapia e la terapia farmacologica. Come si svolge questa nuova terapia? La tecnica è molto semplice, sicura e di rapida esecuzione se praticata da medici esperti. Si tratta di sottoporre il paziente ad un semplice prelievo di sangue venoso (tre volte nell’arco di un mese) da cui si estrae il concentrato piastrinico ricco di fattori di crescita che poi viene iniettato nella sede colpita dall’artrosi.

Quali sono i potenziali vantaggi di questa tecnica? La riduzione o la scomparsa del dolore è il vantaggio immediato che vogliamo ottenere. L’obiettivo però è anche quello di agire sui meccanismi patogenetici della malattia in modo da stimolare la cartilagine articolare ad avviare una riparazione, evitando il progredire del danno che nelle forme più gravi e in alcuni distretti (ad esempio il ginocchio) potrebbe comportare la necessità di un intervento chirurgico di

L’Istituto di Medicina dello Sport di Roma Villa Stuart Via Trionfale 5952 (Balduina)

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Vela

Odissea Coppa America: dal mare ai tribunali e ritorno. Ma nel frattempo la Luna è di nuovo Rossa di Mattia Morandi, Salvo Barrano e Gianluca Spinella

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embrerà strano ma la storia recente della Coppa America si è trasferita dai campi di regata alla terra-ferma. La sfida più importante tra il Defender Alinghi e BMW Oracle, che rivendica il ruolo di sfidante ufficiale, si sta disputando nelle aule della Suprema Corte di New York, l’unica titolata a decidere in materia di Coppa America. Cyrcling, virate, strambate e orzate hanno ceduto il posto alle carte dei tribu-

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nali, alle perizie e ai cavilli interpretativi del Deed of Gift, l’atto di donazione della Coppa. Dopo ricorsi, appelli e sentenze che hanno condizionato il lavoro nei cantieri, mandando in confusione mentale i migliori progettisti del mondo e in fumo decine di milioni di dollari, a Settembre i 5 giudici della Divisione d’Appello della Suprema Corte di New York avevano azzerato tutto, consentendo di tornare al protocollo del 2007, sottoscritto dal Defender, la

Sociéte Nautique de Genéve (Alinghi) e dal Club Nàutico Espanol de Vela, riabilitato appunto dalla sentenza come legittimo Challenger of Record, ovvero sfidante ufficiale. Archiviata la vittoria di Alinghi nel 2007, fu subito presentata la 33ma edizione della Coppa, con un protocollo sottoscritto dal Defender svizzero e dal Challenger of Record spagnolo. La nuova edizione si sarebbe disputata tra il 2009 e il 2011 introducendo una nuova classe di barche, lun-

ghe 90 piedi con equipaggio di 20 persone. BMW Oracle, reclamando per sé il ruolo di sfidante ufficiale, presentò ricorso contestando al Club Spagnolo di non possedere i requisiti dettati dal Deed of Gift. Il ricorso fu vinto da BMW Oracle: la 33ma coppa si sarebbe disputata nel 2009 tra due soli team, Alinghi e BMW Oracle, in tre regate (due bastoni e un triangolo) in una località scelta da Alinghi. Ma contro il pronunciamento della Corte d’Appello, che


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riabilitava il protocollo del 2007 ed il ruolo del team spagnolo, BMW Oracle non ha tardato a ripresentare ricorso in Cassazione, inchiodando ancora una volta la coppa ai tribunali. A fine settembre sembrava essersi aperto uno spiraglio: il sindacato di BMW Oracle annunciava con un comunicato di rinunciare alle azioni legali a condizione che il defender ripristinasse le regole con cui si era disputata la coppa nel 2007. Il 24 l’accordo sembrava trovato. Per fissarne i dettagli i due team si da-

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vano appuntamento a Trieste, in occasione della Barcolana. Ma avviene l’ennesimo colpo di scena: BMW Oracle emana un nuovo comunicato con il quale, unilateralmente, disdice l’incontro con Bertarelli, che lo apprende solo dalla stampa. Al di là dello sgarbo nei confronti del protocollo, che in questo mondo gioca il suo ruolo, torna quindi lo spettro dei tribunali. “Dopo la disdetta di Trieste il team di S. Diego continua ad insistere in un'egoistica strategia legale” dichiara Max Procopio, sto-

rico grinder del Moro, oggi Responsabile Comunicazione Alinghi Italia. “Tuttavia Alinghi, in attesa della sentenza finale della Corte d'Appello, conferma la propria disponibilità a trovare un accordo extragiudiziale. L’obiettivo primario del team è quello di abbandonare quanto prima le beghe giudiziarie per tornare finalmente in acqua”.“Lo spirito di competizione e la tradizione della vela – aggiunge Procopio - sarebbero esaltate da un evento multi-challenger sul modello di Valencia

2007. L'atteggiamento di BMW Oracle rivela arroganza e un incomprensibile snobismo nei confronti dei 14 team che stanno partecipando, insieme a SNG e Alinghi, all'organizzazione dell'evento e che hanno fatto la storia della Coppa America”.BMW Oracle appare sempre più isolato, anche alla luce di una nuova iscrizione: Luna Rossa Per la fine di marzo 2009 si attende il pronunciamento della Cassazione sul ricorso di BMW Oracle, a meno che Russel Cutts nel frattempo…

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Vela

Si è svolto nelle meravigliose acque antistanti Punta Ala, il 25° campionato italiano assoluto di vela d’altura

Chi ben comincia... di Matteo Cirelli

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rande affermazione della vela romana che ha piazzato al vertici della prima classe nella categoria“Crociera /Regata” Alessandro Nespega, armatore del Comet 45 Race, Fral 2, che ha così iscritto il proprio nome nell’albo d’oro del campionato assoluto aggiudicandosi il prestigioso Trofeo De Zerbi. Alessandro Nespega si è aggiudicato anche il titolo assoluto italiano assegnato dall’ Unione Vela d’altura Italiana, all’armatore che si impegna direttamente al timone della propria imbarcazione.

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Abbiamo incontrato l’Avv. Nespega nel suo studio romano ai Parioli, per farci raccontare questo importante successo sportivo. Avv. Nespega, lei ha vinto il Campionato Italiano Assoluto d’Altura nella classe crociera regata con il suo Comet 45 S Fral 2. Deve essere una grande soddisfazione… E’ stata una soddisfazione enorme e devo dire che il successo conseguito ripaga di tanti sacrifici, di ogni tipo. Per creare i presupposti per vincere, serve un progetto chiaro ed una costante dedizione per realizzarlo. La preparazione della barca sin dalla sua costruzione, l’orga-

nizzazione e la gestione dell’equipaggio, la cura di ogni dettaglio per ottimizzare le prestazioni della imbarcazione e del team a bordo, ed ovviamente tante uscite in mare per allenarsi, senza mai dimenticare però che il fine principale è il divertimento. E se non ci si diverte... non si vince. Essere il primo degli armatori al timone è una bella soddisfazione, ma anche arrivare davanti a diversi professionisti o semiprofessionisti deve essere molto gratificante. Poi mi sembra che lei sia molto impegnato nella sua profes-


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sione di avvocato. Quali analogie vede con lo sport della vela agonistica praticata in prima persona? Vi ringrazio per questa notazione… vincere con la propria barca ed in più essendo al timone senza mollare mai dall’inizio alla fine della competizione è veramente il massimo. Programmazione, preparazione, controllo, conduzione sono i segreti per avere successo nella vela agonistica; si tratta però anche di fattori chiave del successo in qualsiasi attività professionale ed imprenditoriale. Per non parlare del lavoro di gruppo, perché senza un team affiatato, omogeneo, forte in ogni reparto non si raggiunge nessun risultato nello sport come nella professione. L’equipaggio ha lavorato benissimo. Tutti hanno dato il massimo ed hanno dimostrato una notevole capacità di sapere lavorare bene anche in condizione di notevole pressione psicologica : mi riferisco all’ultima regata del campionato quando avevamo solo un punto di van-

taggio sul detentore del titolo italiano dello scorso anno, ed abbiamo sfoderato una prestazione perfetta staccando nettamente il nostro avversario. Un cenno ai programmi futuri L’appetito vien mangiando, ed in effetti a questo punto i programmi sono ambiziosi. La stagione che ci attende sarà impegnativa e per questo stiamo cercando sponsors che possano so-

stenerci. A novembre parteciperemo al Campionato invernale di Riva di Traiano, sempre molto competitivo e frequentato dai migliori team. Nel prossimo anno a partire da Aprile ci aspettano regate a Porto Santo Stefano (Pasquavela), Capri (Rolex Sailing Week), Punta Ala (Campionato del Mediterraneo) e dulcis in fundo parteciperemo in luglio al campionato del mondo ORCI International che si svolgerà a Brindisi e che è il vero target della stagione.

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Pattinaggio

Ritorna Sottozero Il parco del ghiaccio di Andrea Tranquilli

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a aperto il 6 dicembre alle ore 10.00 per il quinto anno consecutivo "Sottozero" il parco del ghiaccio: nell'ambito delle iniziative natalizie di "Fondazione Musica per Roma", all'interno della cavea dell'Auditorium, è stata nuovamente allestita la grande pista di 600 mq con la collaborazione tecnica della ITOS Eventi. Dopo il successo della passata edizione, che ha visto più di 30000 romani calzare i pattini per scivolare sul ghiaccio, quest'anno "Sottozero" rimarrà aperto fino all'8 febbraio. Quella di Sottozero sta diventando, quindi, una gradita consuetudine del natale di Roma alla quale non sembrano rinunciare i tanti bambini che ogni anno affollano la pista scivolando in punta di lama in uno scenario da

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fiaba. I genitori meno temerari, che non vorranno calzare gli scarponcini per pattinare con i figli, potranno però rilassarsi al suono della musica classica che verrà diffusa intorno al parco del ghiaccio. Come i newyorchesi nel Rockfeller Center, come i moscoviti a Gorky Park, anche i cittadini romani avranno quindi la loro pista del ghiaccio per potersi cimentare in uno sport come il pattinaggio semplice da imparare e alla portata di tutti. Ma l'appuntamento con il ghiaccio riserva anche altri piaceri. Tutt'intorno, il Parco della Musica di Roma si trasformerà in un suggestivo Villaggio di Babbo Natale con un carosello di spettacoli, musica, gastronomia, marionette, laboratori di musica e cucina, dolci e sorprese.

ORARI dal 6 dicembre al 21 dicembre: lun-ven 14.00-21.00; dom. e festivi 10.00 - 21.00; Sab. 10.00-24.00 dal 22 dicembre al 6 gennaio: tutti giorni dalle 10 alle 21.00; sab.dalle 10.00 alle 24.00 dal 7 gennaio all'8 febbraio: lun-ven 14.00-21.00; Dom. e festivi 10.00 - 21.00; Sab. 10.00-24.00 24 dicembre: 10.00-14.00 31 dicembre 12.00 - 01.00 1 gennaio: 12.00 -21.00


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Sport&Finanza

Euro2012: la Polonia punta sugli stadi e sugli investimenti stranieri Andrzej Malinowski, presidente CPE, spiega le opportunità per le aziende italiane di Massimo Lucchese – condirettore agenzia stampa Sporteconomy

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uro2012, un sogno infranto, ma soprattutto un’occasione persa sul fronte degli stadi. L’Italia l’ha perso per un soffio, superata sul filo di lana dal “bid” polacco-ucraino, il più debole (almeno sulla carta) tra quelli interessati a conquistare l’organizzazione degli Europei di calcio del 2012. Una sconfitta amara per la Federcalcio e per il governo (quello guidato dal premier Ro-

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STADI POLACCHI EURO 2012 STADIO

TIPOLOGIA

CAPIENZA

COSTO INVESTIM. (EURO)

Stadio Naz. di Varsavia

nuovo

55 mila

277 mln

Arena Baltycka di Danzica

nuovo

44 mila

183.33 mln

Lech Poznan di Poznau

ristrutt.

50 mila

121,11 mln

stadio di Breslavia

nuovo

44 mila

129,44 mln

stadio Slesia in Chorzow

modernizzaz.

55 mila

69,44 mln

Wizla Krakow in Cracovia

ristrutt.

33.400

83.33 mln fonte: CPE - dicembre 2008

mano Prodi), che ci avevano scommesso sin dal primo momento, visto che in gioco non c’era solo un evento continentale, ma il business degli stadi. L’Italia ne avrebbe messi in campo ben 8 di cui tre nuovi (tra questi il Delle Alpi di Torino, che, invece, sarà operativo con mezzi privati, solo dalla stagione 2011/2012). Adesso la palla tocca al comitato congiunto polacco-ucraino. Soprattutto la Polonia è certa di potersi giocare questa grande opportunità per apparire con una nuova immagine di fronte all’Europa e al mondo. Il bid polacco ha in cantiere tre nuovi stadi, due da ristrutturare ed uno da modernizzare (ed altri tre impianti sono già pronti nel caso in cui gli ucraini dovessero fallire le tempistiche imposte dall’Uefa). Nelle ultime settimane Andrzej Malinowski, presidente della CPE (Confederation of Polish Employers), l’equivalente della nostra Confindustria, ha incontrato a Roma i rappresentanti di diverse aziende laziali, oltre a partecipare a una serie di incontri istituzionali. L’obiettivo primario era intercettare l’interesse dell’imprenditoria tricolore.

“E’ singolare che gli italiani stiano ancora decidendo come muoversi rispetto al business sviluppato da Euro 2012”, ha spiegato a “Sport&Finanza” Andrzej Malinowski. “Aziende spagnole, tedesche e francesi, invece, hanno preso già contatti con il Col degli Europei e, soprattutto, con le nostre istituzioni. Le opportunità per le realtà italiane sono molte e in diversi settori, dall’edilizia, alle infrastrutture, al marketing, alla fornitura di servizi. E’ importante, però, che queste realtà si muovano per tempo e non arrivino per ultime, rispetto alla concorrenza europea (e non solo, nda). Oggi in Polonia ci sono grandi opportunità di business, grazie anche ad una legge emenata nelle ultime settimane che permette alle aziende straniere in copartnership con il comparto pubblico di opera-

re sui territori interessati da questo evento di portata internazionale”. Un supporto alla kermesse arriverà dalla prima edizione dell’expò “Italian Way”, ideato dall’imprenditore italiano Nicola Spena (presente in Polonia da più di quattro lustri), che ha intenzione di portare le eccellenze tricolori in uno dei Paesi dell’Est che stanno registrando la maggiore crescita del Pil su base annua. Dal 18 al 21 giugno 2009 “Italian Way” accompagnerà in Polonia aziende italiane di diversi comparti (dall’edilizia, all’enogastronomia, al turismo-alberghiero, ecc.), incluso lo sport, con l’idea di aggregare la filiera tecnico-produttiva interessata a espandersi nei Paesi dell’Est utilizzando la Polonia come porta di ingresso su questa specifica area geografica.

“L’idea è quella di creare un padiglione tematico dedicato all’evento Euro2012”, ha spiegato Spena. “Vogliamo mettere in contatto la domanda con l’offerta portando in Polonia l’eccellenza tricolore. Soprattutto sul tema degli stadi e dei servizi ci sono ottime opportunità di business su questo territorio e a supporto del Col degli Europei. La Polonia tra l’altro ha intenzione di utilizzare gli impianti di calcio anche una volta terminata la manifestazione. Le società di marketing italiane possono decidere di investire sapendo che un’eventuale internazionalizzazione finalizzata ad Euro2012 potrà essere in pareggio già entro la fine della kermesse. Un’opportunità offerta solo dai grandi eventi sportivi internazionali”.

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La Lazio punta sul co-marketing Per la prima volta un marchio di video-game sulle maglie di un football club di Francesco Venturoni

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a S.s. Lazio apre decisamente il “gas” e si presenta sempre più come una società di calcio marketing oriented e attenta al mondo dei più giovani. Per la prima volta nella storia del calcio mondiale il logo di un videogame è apparso sulla divisa di un football club. L’occasione è stata l’anticipo tra Lazio e Inter in programma all’Olimpico di Roma lo scorso 6 dicembre, dove i bianco-celesti sono scesi in campo con il brand “Pes2009”, il gioco di football della Konami più venduto sul mercato tricolore. “La sponsorizzazione di Pes2009 è solo l’inizio di una collaborazione sul terreno marketing tra la nostra società e Digital bros (distributore di Pes in Italia, nda)”, ha spiegato Marco Canigiani, direttore marketing & sponsorizzazioni della S.s. Lazio. “Crediamo di aver modificato radicalmente l’approccio alle jersey-sponsorship. Non è infatti una semplice apposizione di un marchio su una divisa di gara, quanto piuttosto un’operazione di co-marketing/branding. I club italiani devono capire che bisogna andare oltre l’idea della esposizione televisiva del mar-

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chio. La sponsorizzazione è il punto di partenza di una potenziale piattaforma di comunicazione e marketing tutta da valorizzare”. Per questa ragione la partnership con Digital bros verrà ampliata coinvolgendo l’universo dei giovani fan biancocelesti appassionati di calcio. Attualmente in Italia sono stati già venduti (in appena tre mesi) 700 mila pezzi di Pes2009 e per la fine della stagione agonistica si punta a superare il tetto del milione e mezzo. La Digital

Bros, presente anche in Europa con diverse filiali operative, intende lavorare a stretto contatto con le scuole calcio e non è escluso che nascano nel futuro tornei Pes per i baby-tifosi o iniziative collegate al prodotto abbonamento. La sponsorship di maglia avrà inoltre una declinazione sociale. Alcune divise “Pes2009” saranno messe all’asta e il ricavato verrà devoluto al progetto “Casa Mihiri”, un’iniziativa benefica gestita dal coordinamento dei Lazio club, attivata nel giugno 2006 in Sri Lanka in concomitanza della tragedia dello tsunami (fonte: ItaliaOggi). In sintesi, l’operazione Lazio-Digital Bros apre la strada nel calcio tricolore al co-marketing, ovvero all’abbinamento di due o più marchi per raggiungere congiuntamente comuni obiettivi di marketing, oltre che commerciali. La sponsorizzazione tout court potrebbe finalmente andare in soffitta dopo questa iniziativa nata dalla volontà di attivare tutte le leve del marketing. E’ chiaro che la Lazio ha scelto (con coraggio) di sperimentare nuove strade sul terreno delle jersey-sponsorship, anche se sarebbe errato parlare esclusivamente di marchio apposto sulla divisa ufficiale di gioco.


Federnews Federnews-S&F Federnews-S&F Federnews-S&F Federnews-S&F

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ENI “RISCALDA” CASA FISI San Carlo cresce nello sport con volley e sci San Carlo, azienda alimentare del settore snack, e Lega Pallavolo Serie A Femminile hanno raggiunto un accordo di partnership che prevede per la realtà lombarda la qualifica per la stagione in corso di "gold sponsor del Campionato di serie A1 e A2 e degli Eventi indoor e di Main e title sponsor dell'All Star Game". La casa ha legato il proprio nome alla XX edizione dell'All Star Game, intitolato "San Carlo All Star Game". Inoltre il marchio milanese comparirà ed opererà attivamente su tutti i ventotto campi della serie A1 e della serie A2, nonché in occasione di tutti gli eventi indoor organizzati dalla Lega Pallavolo serie “A” femminile. L'azienda alimentare da alcuni anni ha sposato lo sport attraverso investimenti a supporto di MotoGP con il Team San Carlo Honda Gresini, gli sport invernali con la Coppa del Mondo e con il nuovo progetto del Team Atleti San Carlo (curato dalla agenzia di sports-marketing Infront Italy), la Pallavolo, il calcio con Nazionale e A.c. Milan, il rugby con la Nazionale, la FIJLKAM Arti Marziali.

La Fisi ha siglato un accordo di partnership con Eni, che sarà tra i main sponsor di "Casa Fisi" (hospitality-house della Federsci italiana) ai prossimi mondiali di sci alpino in Val d'Isere (Francia) e di sci nordico a Liberec (Rep. Ceca). Nuovi sponsor, come appunto Eni, ed accordo per tre anni con la Rai. Sono queste le principali novità annunciate di recente dal presidente della Fisi Giovanni Morzenti.

Acer nella “famiglia”della FIBA La Federbadminton, guidata dal presidente Alberto Miglietta, ha ufficializzato l’ingresso di Acer a supporto del Campionato europeo junior, in programma al PalaBadminton (previsti interventi strutturali per 2 mln di euro) di Milano nel 2009. L’azienda asiatica di informatica ha scelto la FIBa come prima federazione italiana da sponsorizzare, nell’ambito del progetto olimpico globale che la vede legata al C.i.o..

Il progetto CIV entra nella fase operativa Mancano pochi mesi alla partenza del Campionato Italiano Velocità, studiato per proporsi come “trampolino di lancio” per i giovani piloti che ambiscono ad entrare nel mondo delle due ruote. Punto di forza di questo progetto a marchio FMI è la comunicazione. Il campionato velocità sarà seguito per l’intera stagione da Moto.tv e da RaiSportPiù. Forte anche la presenza del media Internet, con l’utilizzo di Federmototv. e del nuovo portale dedicato esclusivamente al brand Civ (civ.tv), entrambi accessibili dal sito federale (www.federmoto.tv).

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Motori

HAPPY BIRTHDAY SMART Smart festeggia i suoi primi 10 anni di successo in Italia di Andrea Tranquilli

Charlotte Crona

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on ha deluso le aspettative l’evento più cool dell’anno. Il 15 novembre la Smart ha compiuto 10 anni e per festeggiarla è stato organizzato un grande evento a Salone delle Fontane, nel quartiere Eur. Gli ospiti sono stati accolti da una videoproiezione che ha colorato virtualmente i marmi della facciata del palazzo: le videoanimazioni si sono alternate senza soluzione di continuità, regalando ai presenti un’emozionante spettacolo coreografico. Il tutto è stato personalizzato da enormi pacchi regalo in onore di Smart. Un’area vip lounge ha accolto gli ospiti più famosi della serata. Intorno alle 23.30 è salita sul palco Caterina Balivo che ha presentato la festa e ha chiamato sul palco l’ospite d’onore Carlo Verdone, tra divertenti sketch, che ha iniziato il countdown e ha aperto ufficialmente i festeggiamenti. Da quel momento il ritmo è aumentato sensibilmente: DJ, VJ e la famosa violinista Charlotte Crona hanno accompagnato, in un continuo fluire di colpi di scena ed animazioni curate nei minimi dettagli, le evoluzioni sonore e visive in un’atmosfe-


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Fabrizio Barra,Vittorio Braguglia e Volker Wiedmeyer

Volker Wiedmeyer con Matteo Branciamore

Antonio Sàcristan Millàn e Tim A.Reuss con le rispettive mogli

Alessandra Pieretti

ra unica e sperimentale nel panorama glamour capitolino. L’innovazione, valore che rispecchia il carattere inconfondibile di smart fortwo, è stato il leit motiv dello smart party romano. Ad accogliere gli ospiti, tra cui Kaspar Capparoni, Carlo e Lisa Vanzina, Giampaolo Letta, Stefano Reali, Elisabetta Rocchetti, Paolo Stella, Elena Russo, Flavia Vento, Michelangelo Tommaso, Letizia Filippi, Roberta Beta, Jane Alexander Romina Carrisi , Youma, Daniele Liotti e Tania Zamparo, erano presenti l’amministratore delegato Mercedes-Benz Italia Volker Wiedmeyer, il direttore Generale Mercedes Car Group Vittorio Braguglia e l’amministratore delegato Mercedes-Benz Roma Tim Reuss.

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Fascite plantare e spina calcaneare Ne parliamo con la Dottoressa Gallo del Centro Ortopedico Ronconi

Invece, che cosa è la spina calcaneare? La spina calcaneare è una calcificazione della fascia plantare alla sua inserzione calcaneare. La sintomatologia è la conseguenza di un problema biomeccanico posturale che interessa la fascia plantare, robusta struttura fibrosa sita tra il tallone e le dita, se troppo tesa o sollevata deforma il suo punto di ancoraggio al tallone fino a formare lo sperone. E’ quindi frequente nei soggetti sportivi o sedentari specie se portatori di piede piatto o cavo. Si riconosce facilmente perché basta una presso palpazione al centro del tallone per avere un dolore molto vivo, pungente. In genere le radiografie confermano la diagnosi mostrando uno sperone lungo alcuni millimetri che parte dal centro del tallone con la punta orientata in avanti verso le dita.

Dott.ssa Gallo, cosa è la fastidiosa fascite plantare? Con il termine fascite plantare si fa riferimento ad un processo infiammatorio della cosiddetta "aponeurosi plantare", ovvero una fascia fibrosa che decorre in avanti dalla zona mediale del calcagno sino a fondersi con i legamenti che s’inseriscono sulle dita, di solito avviene al livello dell’inserzione calcaneare (meno vascolarizzata). Come si sviluppa questa patologia? La fascite plantare avviene per modificazioni degenerative dovute a microtraumi ripetuti a livello dell’inserzione della fascia plantare che causano una periostite da trazione e microlacerazioni, dovuta quindi ad una eccessiva sollecitazione, per questo può essere definità malattia propedeutica dello sportivo (atletica), a differenza dello sperone calcaneare che è una patologia a carattere prettamente degenerativo. Infatti, durante movimenti particolarmente violenti, come ad esempio la fase di stacco durante il salto, oppure in situazioni nelle quali venga fortemente aumentato il carico sulla pianta del piede, come avviene ad esempio correndo velocemente in curva, si può verificare una rottura dell’aponeurosi plantare alla sua origine calcaneare o nei flessori brevi delle dita. Dunque proprio chi fa sport è soggetto a queste patologie? Altresì gli atleti che presentano un piede eccessivamente pronato sono maggiormente esposti ad incorrere in lesioni da sovraccarico a livello dell’aponeurosi plantare, come appunto la fascite plantare, in quanto l’eccessiva pronazione (piede eccessivamente intraruotato nell’impatto al suolo), provoca una maggior tensione sull’aponeurosi plantare stessa. La fascite plantare si può manifestare come abbiamo detto precedentemente al livello del calcagno, e viene in questo caso denominata fascite plan-

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La Dottoressa Silvia Gallo T.O.

tare prossimale, oppure a livello del mesopiede, in questo secondo caso viene denominata fascite plantare distale. Quali sono i sintomi che si riscontrano? La fascite plantare si manifesta o con graduale inizio del dolore all’interno del tallone, oppure in presenza di una lesione o un’avulsione del piede con un dolore ad insorgenza acuta, poi il decorso del dolore e’ simile in entrambi i casi, la sintomatologia si presenta all’inizio dell’attività sportiva (a freddo) e tende poi a sparire con il protrarsi dell’esercizio stesso, a riposo normalmente il dolore scompare completamente (piede fuori carico). La mattina si ha una zoppia piuttosto dolorosa accompagnata da rigidità, che peraltro scompare dopo un breve riscaldamento. Normalmente si avverte dolore quando ci si porta sulla punta dei piedi e si cammina sui talloni. Può essere associato a gonfiore ed eritema nella regione calcaneare, a volte può assumere la forma di un dolore nevritico per compressione del n. plantare laterale.

Come si può intervenire in caso di fascite plantare allora? La fascite plantare spesso ha una risoluzione spontanea, ma quando la sintomatologia persiste necessita sicuramente di un trattamento: durante la fase acuta con l’applicazione locale di ghiaccio, terapia medica sia locale che sistemica, uso di una talloniera in silicone, o meglio ancora di un plantare su misura, soprattutto nei casi di spina calcaneare, dove lo scarico effettuato dal tecnico ortopedico ha una importanza fondamentale. La fase successiva se persiste la sintomatologia è quella della terapia fisica (tecar terapia, massaggi, ultrasuoni, tens, onde d’urto per la spina calcaneare) associata a stretching della fascia plantare, del t. Achille e della muscolatura del polpaccio. Dott.ssa qualche consiglio “fai da te”? Nei casi in cui il dolore è forte, il riposo è la migliore medicina, quindi, ridurre gli allenamenti evitando sovraccarichi del piede, utilizzare calzature adatte meglio se con tacco alto. Quando è possibile automassagiare la zona con un olio all’arnica e fare lo stretching dei muscoli gastrocnemius e soleus.


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Golf

di Franco Chimenti Presidente Federazione Italiana Golf

FIG: l'obiettivo dei centomila tesserati si avvicina sempre di più un traguardo prestigioso e soprattutto reale perché nel 2002, appena sei anni addietro, quel numero interpretato a livello golfistico sembrava solo qualcosa appartenente all'immaginazione. Abbiamo da subito creduto fortemente che il golf italiano sarebbe stato capace del grande balzo e tale meta doveva essere perseguita in tempi brevi. Proprio quei "tempi brevi" avevano solleticato l'intervento di qualche scettico, che basava le sue osservazioni, o meglio le sue proiezioni, sui 67.000 associati che la Federazione Italiana Golf annoverava tra le sue fila alla fine del 2002. Probabilmente si sarebbero rivelate anche giuste se il governo federale non avesse impostato la sua politica su criteri totalmente nuovi, assolutamente dinamici, improntati a decisioni rapide e all'avanguardia. La prima svolta epocale l'ha prodotta il Decentramento, che ha permesso alla Federazione di lavorare analiticamente sul territorio, attraverso gli organi periferici, dotati finalmente dei mezzi economici necessari per operare. Così sono nate campagne promozionali ad hoc, studiate per le esigenze locali e con un principio

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rivoluzionario: portare il golf alla gente e non attendere la gente al golf. La presenza in alcune manifestazioni nazionali di rilievo con i campi pratica mobili, il pullman con le attrezzature che per un certo periodo ha girato l'Italia diversificando il "porta a porta" in un "piazza a piazza", l'invito ripetuto più volte da molti circoli ad andare a provare la disciplina, la promozione attraverso la stampa sono stati gli atti più evidenti, accompagnati però da altri ancor più

importanti. Conoscendo sempre più a fondo le singole realtà locali, il governo federale ha finalmente fatto breccia tra i politici e sono nate le basi per una vera crescita futura con la costruzione delle prime strutture pubbliche dovute alle Amministrazioni comunali di Torino e Roma. Che, naturalmente, stanno facendo da apripista verso altre Amministrazioni lungimiranti. Di pari passo è stato possibile anche sollecitare l'interesse politico per il turismo golfistico, con

la nascita di Consorzi molto efficienti, sostenuti dalle Regioni, che portano stranieri a giocare sui percorsi italiani e, parallelamente, creano un indotto promozionale altamente efficace sul territorio. Grazie a questa ampia sinergia i tesserati hanno iniziato a crescere in proporzione superiore al passato, ma serviva ancora qualcosa per accelerare il processo. Ed è arrivata la seconda svolta epocale: il tesseramento libero. Ossia è stato concesso ai neofiti di poter avere la tessera federale senza necessariamente sostenere i costi di iscrizione a un circolo. Adottato nel 2007 ha subito prodotto un incremento record del 9,2% portando gli iscritti a oltre 91.000. Alla fine del 2008 i tesserati saranno attorno ai 96.000. Non si è ripetuta la crescita percentuale dell'anno precedente, ma anche il golf ha dovuto pagare dazio alla crisi economica, però con una piccola soddisfazione: la FIG è una delle poche Federazioni che ha comunque registrato una crescita. L'obiettivo, che sembrava utopia, è appena a 4.000 iscritti. Niente male in sei anni. Nel contempo il "tesseramento libero" è stato prorogato anche per il 2009 con uno dei primi provvedimenti presi dal Consiglio Federale appena eletto.


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TUTTINCIRCO news dal circoli di golf

a cura di Andrea Cecinelli - Responsabile del Golf Forense

CIRCOLO DEL GOLF ACQUASANTA Militari Golfisti Si è disputata il 9/11/2008 nel circolo del Golf Roma Acquasanta una delle quattordici gare del circuito dell’Associazione Italiana dei Militari Golfisti. Tappa che ha rischiato di non essere disputata a causa del violento nubifragio che ha fatto perdere al

PARCO DI ROMA BMW Roma Golf Forense Challenge Tour 2008. Il 12 Ottobre 2008 si è disputata nel circolo di Roma nord una delle sei

prestigioso circolo circa 70 dei suoi alberi antichi e obligandolo ad una chiusura forzata di due giorni. Ma nonostante ciò vi è stata una grande partecipazione, circa 200 golfisti che si sono sfidati su un campo che nonostante la violenta alluvione era in ottime condizioni. I vincitori della manifestazione sono stati nella Prima Categoria Primo Netto Giampaolo Manzella, Primo Lordo Marcello Grabau; nella Seconda Categoria Primo Netto Claudio Bracchi; mentre nella Terza Categoria Primo Netto Riccardo Ruggeri.

ARGENTARIO GOLF CLUB Ed è Finale! Dopo le 10 tappe del Circuito, sabato 4 ottobre si è disputata la Finale Rolex Golf 2008 dove sono scesi in campo i 40 Finalisti per contendersi non solo la vittoria individuale ma anche il premio Challenge a squadre che li rimetterebbe in gioco automaticamente anche per l’edizione 2009. Title sponsor dell’evento, Rolex Italia, che, per l’occasione ha scelto l’Argentario Golf Resort & Spa, immerso in un’oasi protetta di macchia mediterranea che offre in ogni stagione un panorama di unica, straordinaria bellezza: la Maremma. Finalisti e Ospiti sono attesi venerdì 3 ottobre presso il Resort del circolo dove avranno la possibilità di provare il campo e godere di una splendida serata. Con una partenza shot-gun alle ore 11.00 di sabato, la Finale ha visto in campo quattro diverse categorie di gioco: 1°, 2° e 3° categoria di

handicap per i Finalisti, che hanno giocato 18 buche medal per la prima categoria e stableford per le altre due, e categoria unica per gli Ospiti. I vincitori della manifestazioni sono stati nella prima categoria, Primo Netto Federico Lang, Primo Lordo Gabriele Heinrich; nella Seconda Categoria Primo Netto Francesco Carraio mentre nella Terza Categoria Primo Netto Daniela Farneti. La giornata si è conclusa con la premiazione presso la terrazza del Resort e la cena di gala allietata dalle note di Matteo Brancaleoni in quartetto. Giovane artista dal grande talento musicale Matteo si è esibito sia in Italia che all’estero, cantando con i migliori musicisti della nostra epoca. Non sono mancate sorprese e spettacoli durante tutto il week-end! Come per le scorse edizioni, anche quest’anno l’organizzazione è stata affidata alla Clara Garcovich Events and Public Relations, il cui obiettivo è come sempre quello di creare un circuito di notevole rilievo ed interesse per qualsiasi golfista italiano ed internazionale, esprimendo al meglio il ritmo, l’armonia ed il movimento che caratterizzano Rolex e che l’accomunano al mondo del golf.

tappe del bmw roma golf forense challenge tour 2008. L’avvincente gara ha visto la supremazia nella Prima Categoria 1° Coppia Netta di Salvatore Bellis e Lorenzo Marronaro, 1° Lorda di Chiara Bandini e Federico Falessi; mentre si sono distinti nella Seconda Categoria 1° Coppia Netta Alfio Messina e Massimo GigliardiRamella.

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Buon anno

Golf Forense

Di Andrea Cecinelli - Foto di Damiano Rosa

n altro anno di Golf Forense è passato e dopo un Challenge ricco di soddisfazioni ci si interroga sul futuro. Viene da chiedersi come sarà la prossima stagione del Golf Forense. Viene da chiedersi se sarà possibile migliorare il livello di eccellenza raggiunto in questi anni. Viene da chiedersi poi se per il futuro il “format” del Golf Forense resterà così o subirà delle variazioni. L’edizione appena conclusa è stata ricchissima sotto tutti i punti di vista: 6 tappe, più di 800 giocatori, 12 sponsor, 3 televisioni, 4 patrocini istituzionali, il sostegno all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, tanti ospiti e tantissima comunicazione. Numeri importanti che hanno fatto di questa manifestazione un appuntamento da non perdere, un “must” per i golfisti della Capitale. Sport e comunicazione, passione e lavoro, impegno e divertimento sono stati gli ingredienti che l’Avv. Nicola Colavita ha saputo dosare per dare un sapore unico a questa manifestazione. Sale l’attesa per vedere cosa offrirà il Golf Forense nel prossimo anno. Tanti auguri Golf Forense...

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il giornalista di La7 Paolo Cecinelli e Silvia Manduzio l'Avv. Remo Roscioni l'Avv. Nicola Colavita, Patron del Golf Forense il Presidente della FIG Prof. Franco Chimenti con il Vice Presidente della FIG Lazio Dott. Carlo Scatena l'attore Roberto Ciufoli Mauro Antonelli il giornalista di Mediaset Giacomo Crosa la bellissima Vanessa Kelly Gemma Poli Lenner il Presidente dell'Ordine degli Avvocati di Roma Avv. Alessandro Cassiani "premiato" con il Tapiro dall'inviato di Striscia Jimmy Ghione il conduttore del TG1 Attilio Romita e l'Avv. Nicola Colavita


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Anno nuovo...

bastoni nuovi di Simone Selli

Novità dalle aziende

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e luci intermittenti sono ovunque, alberi, fiocchi e ghirlande rendono l'atmosfera dolce e accogliente, si finalmente sta arrivando il Natale. Manca poco ormai, il golfista che lavora ha praticamente smesso di praticare con la scomparsa dell'ora legale ed ora ha la possibilità di giocare qualche giorno, magari in vacanza e se Babbo è magnanimo anche con della nuova fiammante attrezzatura. Per chi può allontanarsi dall'Italia ma senza imbarcarsi in viaggi oltre le 5 ore di volo, una delle destinazioni preferite dal popolo dei golfisti è sicuramente il Marocco. Agadir per clima e golf risulta essere una scelta perfetta praticamente 12 mesi l'anno, per chi vuole unire al golf un arricchimento socio culturale, la meravigliosa città imperiale di Marrakesh. Anche le bellezze del Mar Rosso propongono svariate mete gofistiche di grande qualità,

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Soma Bey con il campo di Gary Player è sicuramente uno dei più famosi. Chi non vuole spostarsi ma preferisce godersi il clima vacanziero natalizio nella propria città avrà sicuramente modo di giocare nel proprio circolo, quelle meravigliose partitelle colme di battute ed ironia, che rendono il golf esperienza davvero unica per socialità, divertimento e qualità della vita. Mario e Franco contro gli avversari di sempre, Giorgio e Luca (praticamente imbattibili hcp alti di circolo). Il 27 dicembre al tee della uno, l'aria frizzantina di un vento che proviene da nord, il cielo è terzo, blu per dare maggior risalto alle palline che stanno per essere scagliate più lontano possibile, più in alto possibile. Questo è l'attimo più importante, Mario toglie quella meravigliosa pellicolina di plastica trasparente dal suo driver, quel rumore è inconfondibile, la forma avveniristica tipo nave spaziale preannuncia di-

stanze siderali, poi un altro rumore di scarto...Giorgio libera i suoi ferri dall'abbraccio morboso di un involucro opprimente ed è pronto a piazzare più palline in green di quante abbia mai fatto... Il silenzio è religioso, l'esperienza è mistica, aspettative, ricordi, l'idea di un miglioramento istantaneo percorrono le menti dei giocatori, fino a che un fragore, fastidioso spacca con un fendente irriguardosoquasi maligno quel meraviglioso teorema di pensieri e speranze... È un amico di Mario che ad alta voce, sentenzia: “tanto col drive sempre 140 metri fai. “gli amici”... Bello anche così, cambiate quindi attrezzi senza timori o eccessive aspettative, la tecnologia ogni anno apporta elementi che possono aiutarci nel gioco e nelle distanze ma ricordate quello che diceva il grande Ugo...”è l'indiano che tira la freccia”...

La Callaway propone la seconda versione del drive quadrato apportando alcune sostanziali modifiche che lo fanno apparire tipo la nave spaziale di star treak e lo renderanno più potente e ancora più preciso. Per quanto rigurda i ferri, i nuovi X22 bastone di punta della casa, con l'aggiunta di elementi compositivi ai lati della testa garantiranno maggiore distanza e giocabilità. La Taylor Made nei driver, percorre la strada della forma ancora a goccia, e con il suo Barner e Tour Barner dalla singolare forma tipo ala di aereo garantisce super distanze e grande tolleranza agli errori. I nuovi ferri Barner tour dall'aspetto più aggressivo e accattivante, sono costruiti con la superficie d'impatto molto sottile per trasferire grande velocità e perdonare l'errore. Anche la Mizuno propone dei nuovi modelli ,vi segnaliamo il nuovo ferro MX 200 che abbina,potenza, l'estrema giocabilità al classico tocco morbido dei ferri forgiati mizuno.


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Da sinistra a destra: A. Matarrese, E. Scarfiotti, R. Arbore, M. Riganti, N. Pietrangeli

L’arte e la nobiltà del tennis nelle radici della storica tradizione del Tennis Club Parioli di Stefano Calvigioni

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asce agli albori del secolo scorso e ben presto diventa una fucina di campioni. La sua storia è in buona parte la storia del tennis italiano. il Tennis Club Parioli, grazie al conte Vaselli si trasferì, a causa delle Olimpiadi del 1960, da Viale Tiziano nella splendida cornice di Villa Ada. Come si colloca il Tennis Club Parioli nello scenario sportivo nazionale e locale? Siamo per tradizione un circolo di tennis da più di cento anni e la nostra missione è praticare e diffondere il tennis come il nostro statuto prevede al suo primo punto. Preferiamo avere un po-

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litica che non compra il tennis ma lo produce, ne tantomeno i giocatori che al contrario facciamo crescere fin dalla giovane età in tutti i suoi valori sportivi. Come è organizzato il Tennis nel Circolo? Partiamo dalla SAT, la scuola di avviamento del tennis, un serbatoio di 300 bambini dai sette anni in su, dove si cominciano a creare dei gruppi selezionati per livello e fascia di età con uno staff di 20 tecnici con più di 10 campi. Qual è il rapporto con i vostri soci? La compagine sociale nel tempo è cambiata, il vecchio circolo

composto da 500 persone era molto elitario; oggi abbiamo 1.400 persone, perdendo forse un po’ di esclusività ma era inevitabile vista la crescita del circolo. Il socio firma una “cambiale morale” che lo lega al circolo con un forte senso di appartenenza familiare molto valorizzato. Abbiamo tra l’altro anche l’onore, toccato solo ad un paio di circoli in Italia di essere stati annoverati fra i Club centenari Europei, un traguardo raggiunto sia per storia che per un palmares importante che ci porta a confrontarci sempre con i circoli più importanti di Europa. Quali cambiamenti porterà la nuova ristrutturazione?

Il primo grosso traguardo raggiunto è stato sicuramente l’acquisto sofferto del terreno comunale; ora dopo un anno puntiamo ad diventare uno tra i circoli più belli di Europa, mantenendo intatta la struttura tennistica con l’ampliamento delle attività sportive collaterali e dell’intrattenimento. Ringrazio tutti soci per il loro prezioso aiuto nell’affrontare un aggravio di spese così importante. Prospettive future? Sull’aspetto tennistico non credo abbiamo molto da migliorarci, sulle altre attività collaterali è in progetto la costruzione del primo calcio a otto in un circolo storico dopo essere stati i pre-


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RCOLO

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cursori del calcio a 5; nuove sale con nuovi ambienti per migliorare la qualità della vita sociale e l’ospitalità; la realizzazione di una palestra più grande e tecnologica tra le più moderne nello scenario sportivo. Cosa può mancare al tennis italiano per essere grande? Negli ultimi tempi il tennis italiano è progredito molto con un disegno preciso sulle nuove generazioni, abbiamo giovani pro-

mettenti, Fabbiano, Valenti, la Burnett anche se manca soprattutto il grande campione nel settore maschile, ma i talenti non possono essere costruiti ma nascono naturalmente con casualità. Abbiamo 6/7 giocatori nei primi 100 , una giocatrice quasi tra le top ten. La conferma di edizioni sempre in crescendo del Master Series di Roma, eletto come evento dell’anno 2009. La Federazione ha ripreso in mano i centri federali e le strutture so-

no più organizzate rispetto a prima. Dobbiamo migliorare sotto l’aspetto del coaching e infondere nei nostri atleti la consapevolezza del impegno duro e costante ad alti livelli. Un’amarezza e una gioia da presidente? Non credo di avere avuto molte amarezze, ho sempre goduto dell’appoggio dei miei soci. Una gioia molto grande la Coppa Italia 1980/81; una squadra di

to il quartetto nero azzurro composto da Leone Barbaro, Giorgio Pietroletti, Gianluca Guazzaroni e Marco Amato contro il team lombardo, già medaglia d’oro nella gara nazionale precedente. Il prossimo appuntamento è a Roma presso il laghetto dell’Eur per la Coppa di Natale, nel quale l’equipaggio del D.S. D’Elia cercherà la vittoria per scalzare il ricordo recente del successo in Coppa Tevere in una delle tappe di avvicinamento alla nuova stagione agonistica che partirà in primavera. Il Tirrenia che riparte dai giovani è pronto ad una nuova sfida. Fabio Onnis

CIRCOLO CANOTTIERI TIRRENIA TODARO Coppa Italia di Canottaggio, è argento per il circolo Si è svolta domenica 7 dicembre sulle acque del Tevere la seconda prova della Coppa Italia di fondo. In una bella giornata di sole, grazie ad una prestazione eccellente il quattro di coppia Junior del Circolo Canottieri Tirrenia Todaro ha conquistato la medaglia d’argento dietro ad un imprendibile Gavirate. Nulla ha potu-

CIRCOLO CANOTTIERI ROMA Spazio alla cultura… Non solo sport al Circolo Non solo attività sportive. Non è certo una novità il fatto che il Circolo Canottieri Roma dedichi molta della propria attività ad eventi culturali. E così, dopo la Festa dello Sport celebrata il 24

amici, un po’ rappezzata, io e 4 soci; passammo il turno inaspettatamente e cominciai a fare un po’ di reclutamento, Roberto Valerio, Stefano Matteoli, il duo Berti-Tomani. Andammo in trasferta per la fase nazionale senza mai chiedere nulla al circolo, tutto a spese nostre, e diventammo Campioni d’Italia! Una vittoria fatta da veri soci che significava attaccamento allo spirito sociale. Una gioia indescrivibile!

novembre con la premiazione dei campioni Sociali e con l’assegnazione del Premio “Rudi Di Dato, che meraviglia…” a Pietro Mennea (il tutto riportato in un ottimo servizionazionale del TG1), il prestigioso Club di Lungotevere Flaminio 39 ha fatto da palcoscenico alla presentazione di tre libri fra novembre e dicembre. Il primo appuntamento letterario si è consumato il 27 novembre scorso con l’illustrazione del libro di Giancarlo Manfredi “Ho Freddo", a cui hanno preso parte Emma Bonino, Barbara Palombelli, Loreda-

na Lipperini ed Enrico Di Troia. Un affascinante romanzo gotico che indaga sulle origini del mito dei vampiri in America, riscoprendo le cronache del tempo e offrendone un'interpretazione nuova, sul sottile confine tra Storia e Leggenda. Il secondo appuntamento è stato invece con Rudi Peroni e il suo libro “La Bionda della mia vita. Ritratto della famiglia che ha creato la birra in Italia”. Si è trattato di un evento speciale a cui hanno partecipato circa trecento persone accorse anche dal Circolo Aniene, e che ha visto una lunga

introduzione da parte del presidente del Censis Giuseppe De Rita. Il terzo, infine, ed ultimo appuntamento letterario è stato quello con l’ultimo libro di Costanzo Costantini intitolato “La storia del Messaggero. Il più grande quotidiano di Roma dalla sua fondazione ad oggi…". All'evento hanno partecipato Paolo Graldi e Ruggero Guarini, rispettivamente ex Direttore ed ex Redattore culturale del Messaggero e, oltre all'Autore, anche Carlo Perrone, figlio di Sandro e attuale Editore del Secolo XIX di Genova.

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CIRCOLO CANOTTIERI LAZIO Torneo Sociale, che spettacolo! Oltre 120 Soci iscritti, arbitraggio ufficiale, comunicati in tempo rea-

le, immagini e video disponibili sul sito. Questo è lo spettacolo che offre al Circolo Canottieri Lazio il Torneo sociale di calcetto. Dodici squadre dai nomi prestigiosi si stanno sfidando sotto gli occhi di un nutrito ed entusiasmato pubblico alla ricerca della vittoria finale e della gloria sociale. Non sono mancate le prime sorprese, tra ricorsi e squadre fa-

vorite sconfitte, a rendere il tutto più interessante ed avvincente. Intanto continua inesorabile il cammino della “Juventus” nel Torneo Pezzana Over 40. La squadra del Sodalizio bianco celeste si trova al comando della classifica con due punti di vantaggio sul Benfica, sconfitto nello scontro diretto in una partita molto intensa, e tre sul Flamen-

go. Continua a sorridere anche la classifica dei marcatori grazie a Francesco Leone, giunto a quota 14 con una media spaventosa di quasi due gol a partita. La cavalcata verso la riconferma del titolo conquistato l’anno precedente è ancora molto lunga e insidiosa, ma i presupposti non mancano di certo. Fabio Onnis

tivi del nostro Paese e con l’autore del libro, capace di raccontare al meglio una bella storia. Elogi anche dal Sottosegretario allo Sport Rocco Crimi e dal prof. Emanuele Emmanuele, Presidente della Fondazione Roma, che hanno preso la parola subito dopo. L’autore ha ricordato il lungo periodo di ricerche e di studio che

sono stati necessari per la redazione del libro che si presenta come pezzo unico nel suo genere. In platea ad applaudire l’uscita del libro il vice presidente del Coni Pancalli, i membri della Giunta Coni Chimenti, Pigozzi, Magri, Barelli, Barbaro, Mornati, Rizzoli, il Presidente della Lega Calcio Matarrese, il Presidente della Le-

ga Basket Corrado, il Presidente della Lazio Calcio Lotito, il Presidente della Lottomatica Basket Toti, il Presidente dell’Authority per le Comunicazioni Calabrò, il Presidente della Commisione di garanzia della FIGC Delise, l’olimpionica Federica Pellegrini, gli atleti Alessio Boggiatto, Carlo Mornati e Lello Leonardo.

to presso la propia sede il 1° Torneo di Burraco a scopo di beneficenza in collaborazione con l’Associazione ALZHEIMER UNITI DI ROMA ONLUS per devolvere il ricavato all’assistenza domiciliare in sostegno delle famiglie. E’ intervenuta, ad illustrare le finalità dell’Associazione, la prof.ssa Bartorelli, primario geriatrico Ii torneo ha visto la partecipazione di circa 70 giocatori e giocatrici; la direzione

arbitrale è stata assunta dal dr. Walter Farris, Presidente dell’Associazione burraco Roma 2000. I premi sono stati generosamente offerti dai Soci e amici dei Soci del Circolo, mentre le partecipanti hanno preparato disposto dolci e altro per un buffet davvero ricco e abbondante, mentre le bevande sono state offerte dal gestore del Circolo Sig. Laudadio. Un merito particolare va alle Socie Sigg.re Lucia Baciocco e

Ginevra Odorisio, promotrici dell’iniziativa, che hanno coinvolto, con il loro sorriso e la loro cortesia, gli altri scoci e contribuito all’ottima riuscita del torneo. E’ intervenuto, per portare il saluto del Circolo Tennis EUR e presiedere alla consegna dei premi il Presidente Avv. Massimo Grimaldi, che ha espresso il suo personale plauso alla iniziativa. Mauro De Zordo

CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE 116 anni di storia firmati da Gianfranco Tobia

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TE IS NN

CIRCO

“Il Circolo Canottieri Aniene”, un libro scritto da Gianfranco Tobia (Silvana Editoriale), è stato presentato lo scorso 1 dicembre al Circolo alla presenza di tantissimi soci e di numerose Autorità. Orgoglioso di presentare questa bella opera che narra in 328 pagine, ben 116 anni di storia del glorioso sodalizio, il Presidente Giovanni Malagò ha ricordato tutto quanto il Circolo ha fatto nella sua storia e quel che si sta facendo attualmente per rendere ancor più straordinario il suo splendido cammino. Il Presidente del Coni Giovanni Petrucci si è complimentato a nome dello sport italiano con il Circolo per il grande contributo dato ai successi spor-

E.U.R.

CIRCOLO TENNIS EUR La beneficenza, valore assoluto degli sportivi Si avvicina il Natale e si intensificano le iniziative sociali e umanitarie a favore delle categorie disagiate da parte dei Circoli. Il circolo tennis Eur ha organizza-

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REALE CIRCOLO CANOTTIERI TEVERE REMO Tante soddisfazioni per Vela e Canottaggio Il Reale Circolo Canottieri Tevere Remo ha archiviato con successo la seconda prova della Coppa Italia di fondo di canottaggio, organizzata ottimamente nonostante le insidie e gli ostacoli causati alla vigilia dal maltempo, in collaborazione con il Salaria Sport Village, sede delle gare. Ottimo piazzamento ottenuto dal quattro di coppia senior composto da Matteo Scuriatti, Federico Celani, Vincentiu Vlad e Federico Massi che

hanno conquistato il terzo posto alle spalle dei fortissimi equipaggi della Lazio e della Marina Militare. Ma a far sorridere ancor di più i colori rosso blu è stato il quinto posto ottenuto dall’otto dei più giovani, ormai abituati alle grandi imprese: Ioseph Romagnolo, Alessandro Rossetti, Alessandro Padoa, Lorenzo Acquaro, francesco Marras, Sergio Gasperini, Lorenzo Zanisi e Simone Angeloni hanno gareggiato in una gara riservata alla categoria Junior, quindi contro avversari più grandi, molti dei quali già affermati lo scorso hanno in competizioni di rilievo come i Campionati Italiani. Insomma un quinto posto che vale come un oro e che lascia grande soddisfazione e speranza per il futuro. Restando in acqua,

ma cambiando disciplina, Paolo Morville a bordo del “Er Cavaliere Nero” si è confermato grande protagonista della Vela Nazionale d’altura, con due primi Overall al

Campionato Invernale di Riva di Traiano, senza dubbio il più impegnativo in Italia per qualità e quantità d’imbarcazioni presenti. Fabio Onnis

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SALARIA SPORT VILLAGE Nuoto, sempre più grandi Storico risultato per il Team nuoto del Salaria Sport Village. Primo titolo italiano assoluto con nuovo record italiano fatto registrare da Ombretta Plos nei 100 rana ai Campionati Assoluti di Genova 1’06’’78. La brillante atleta ha migliorato il suo stesso record precedente, risalente a soli sette giorni prima al Gran Premio d’Italia di Viareggio. Il risultato appare ancora più importante considerando che Ombretta ha, con esso, fissato i tempi limite per i Campionati Europei di Fiume, dall’11 al 14 Dicembre, per tutte e tre le gare di rana (50- 100- 200) ed è stata l’ unica atleta a farlo in un campionato che ha visto realizzati ben 17 record italiani. In un contesto di grandissimo livello la Plos è stata così tra le protagoniste indiscusse. Ora per lei è arrivata anche la meritata convocazione in Nazionale, che le darà la possibilità di confermare la sua valenza a livello internazionale.

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Il Salaria Nuoto ha raggiunto notevoli risultati anche con il resto della squadra. E’ il caso di Delfina Pinto, che ha dimostrato di essersi lasciata alle spalle la difficile scorsa stagione: i problemi di salute che l’hanno colpita sono stati il motivo principale dei risultati negativi passati ed ora ha stabilito con 55’’42 il suo primato personale sfiorando il podio per un solo centesimo di secondo. Anche Delfina ha intrapreso la giusta strada per dimostrare il suo indiscusso talento. Bene anche Federica Sorriso, che nonostante gli impegni scolastici, che le impediscono comunque di allenarsi come il resto della squadra, raggiunge, con il proprio risultato personale, il quinto posto. Altri importanti piazzamenti quelli di Valentina Pompili e Alessio Giannantoni nei misti. Tutta la squadra ha stabilito nel corso di questo campionato i propri record personali che sono frutto del serio lavoro di una società che ha saputo, sin dall’inizio, mettere a fuoco gli obiettivi da raggiungere e scegliere le persone giuste per conseguirli: gli atleti, lo staff tecnico ,dagli allenatori, al preparatore atletico. Rinnoviamo così i complimenti me-

ritatissimi a tutti i componenti della “spedizione” Genova 2008: Guglielmi Giorgio, Di Pippo Francesco, Giannantoni Alessio, Baldassarre Giammarco, Berardi Michele, Pazzielli Riccardo, Cosentino Gabriele, Di Biasi Matteo, Plos Ombretta, Cerquozzi Isabella, Parisi Caterina, Parisi Caterina, Pinto Delfina, Pompili Valentina, Sorriso Federica, Battistini Ilaria. Lo staff: Caspoli Alfredo, Petroni Christian, Ferri Simona, D'Avolio, Grossoni Vincenzo.


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FUTBOLCLUB Il cammino vincente della II categoria Trascorsi i primi mesi di attività sportiva e sociale, il bilancio del Futbolclub raccoglie ottimi risultati agonistici, capeggiati dal primo posto solitario della squadra Orange che milita nel Campionato Federale di II Categoria e l’avvincente procedere della Futbol League, torneo sociale di

calciotto che mai come in questa edizione appare equilibrato ed incerto, a vantaggio della più sana e goliardica rivalità sociale. Con l’arrivo del Natale i campi del Futbolclub si riempiono di Babbi Natale armati di doni e scarpini! Il 24 dicembre infatti, è il giorno dell’ormai tradizionale partita di Natale. I campi di calciotto si tingono del classico rosso natalizio, di barbe e del sacco dei regali, rigorosamente di iuta, che ciascun marcatore deve portare a tra-

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colla nel corso della partita. Aria di festa a tutti gli effetti. A dare inizio alla vigilia di via degli Olimpionici saranno i Piccoli Amici della scuola calcio del Futbolclub, impegnati in tante mini partite con cui festeggiare il Natale ad ogni gol! Sarà poi la volta dei Babbo Natale, che entreranno in campo “recando doni” ai piccoli protagonisti della giornata, prima di contendersi “a colpi di barba” l’ambito primato natalizio. Carlo M. Stigliano

Il socio del mese Corrado Dell’Ali

Detto “Capocannoniere” Ruolo attaccante Piede preferito destro Pezzo forte del repertorio il bomber più prolifico della stagione 2007-08 tra tornei sociali e ufficiali: 72 reti Al circolo la trovi ad esultare dopo ogni gol! Squadra del cuore Roma


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CASSIA ANTICA SPORTING FITNESS

TENNIS ROMA Tennis alla chitarra Continuando la tradizione che vede da sempre il Tennis Roma non solo organizzare manifestazioni sportive e partecipare a competizioni tennistiche, ma anche promuovere eventi culturali ed artistici, si sono svolte nella casina sociale tre serate che hanno visto una nutrita partecipazione di soci ed invitati. A metà novembre si è tenuta una conferenza organizzata dall’Archeoclub, incentrata sull'origine e sullo sviluppo dell’Impero Romano. Il 4 dicembre poi si è tenuto il suggestivo concerto di Giovanna Marinuzzi. Come ha sottolineato il Presidente del Circolo, Gianvittorio Martino, la Marinuzzi è riuscita nella sua vita a conciliare perfettamente le sue due grandi passioni, lo sport (è stata un'ottima tennista che tante volte ha difeso mi colori biancorossi), e l'amore per l'arte e la cultura. Cresciuta nello storico Fox Studio, Giovanna Marinuzzi ha tenuto

Il circolo si cala nei colori del Natale…

Giovanna Marinuzzi

concerti anche in Brasile, terra dalla quale trae la sua ispirazione, e persino in Kenia. Si è assistito ad un recital in cui, con la passione che le è propria, ha interpretato brani suoi e di grandi autori brasiliani, rievocando le sognanti atmosfere del popolo sudamericano. Ancora grande musica fra le Mura di viale Ipponio nella serata del 14 dicembre. Questa volta sono

state le pianiste Mirta Herrera e Viviane Taliberti ad allietare soci e appassionati di classica durante il “Concerto di Natale”. Con un programma di pianoforte a quattro mani, le due artiste, una italiana e l’altra argentina, hanno presentato un repertorio di musica classica latino americana dei più importanti compositori, soprattutto brasiliani e argentini.

Sant’Agnese Tennis Club ha deciso di contribuire alla lotta per sconfiggere le malattie rare, organizzando un torneo di Tennis i cui proventi sono stati devoluti per intero

a Telethon, che dal 1990 in Italia raccoglie e gestisce fondi da destinare alla ricerca scientifica per curare le malattie rare.Il torneo ha ottenuto un grande successo, sia qualitativo che di pubblico. I soci si sono affrontanti e divertititi in incontri di singolare e doppio e alla fine hanno tutti festeggiato il Natale con un rinfresco a base di spumante e panettone. Visto il successo della manifestazione speriamo che si ripeta il prossimo anno o magari che si tramuti in un appuntamento fisso prima del Natale.

SANT’AGNESE TENNIS CLUB Telethon del Tennis 2008 Un’importante iniziativa si è svolta in occasione del Natale al Sant’Agnese Tennis Club. “Per vincere, la ricerca ha bisogno di tutti. Anche di te! Insieme al tuo Circolo, gioca la Partita contro le malattie generiche". Con questo slogan, il

Con lo spirito di queste feste i soci del circolo attendono con ansia e trepidazione la festa della scuola nuoto di domenica 21 dicembre che vedrà bambini genitori e istruttori tutti in acqua per una mattinata all’insegna del gioco e dell’allegria con musica canti pandori torroni e panettoni per tutti e ovviamente con l’arrivo di babbo Natale che siamo certi sorprenderà i nostri piccoli soci nuotatori. Ed inoltre in questa occasione non potevamo non segnalare l’impegno di Giorgio Maurilli e Giuseppe Carlucci che con grande tenacia stanno allenando la squadra propaganda che gia si è vista impegnata in due gare ottenendo discreti risultati che ci fanno ben sperare per il futuro. Non solo…quest’anno i master tesserati cassia antica finalmente avranno l’occasione di dimostrare le loro capacità trainati dal grandissimo entusiasmo del loro allenatore Marco Micozzi. …Ma non dimentichiamo che il mese di novembre si è caratterizzato di altre due novità: lo straordinario successo delle lezioni di macumba che ogni mercoledi e sabato fanno il tutto esaurito in sala fitness grazie alla bravura, alla professionalità e al coinvolgimento di Valentina Felici e per finire poco dopo l’ingresso di un già collaudato Centro Benessere, è stato allestito un Centro estetico dove Laura Mercogliano e Olta Lecini con grandissima professionalità sono pronte a venire incontro anche ai casi di narcisismo più incurabile.

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DUE PONTI SPORTING CLUB Il Due Ponti vince la Supercoppa 2008 Si è conclusa la terza edizione della Supercoppa 2008 di calciotto organizzata dal Due Ponti Sporting Club, che ha visto impegnati vari circoli della Capitale: Corte dei Conti, C.C. Lazio, C.C. Roma, Antico Tiro al Volo, R.C. Tevere Remo, Futbolclub, Villa Aurelia Sporting Club, Sporting Eur, Villa Flaminia, Circolo Rai. La finale, davanti a centinaia di persone, in uno scenario da Coppa dei Campioni, ha contrapposto le due squadre del Circolo organizzatore, arrivate in finale battendo il Villa Aurelia, capitanata da Aldair e il Futbolclub, capitanata da soldatino Di Livio, che si era aggiudicata le due precedenti edizioni. Il Due Ponti bianco ha travolto il Due Ponti azzurro 3 a 0, con un incontenibile Matteo Materazzi, che si è aggiudicato la classifica cannonieri del torneo con 9 realizzazioni. Le squadre che hanno guadagnato i quarti di finale sono le prime due uscite dai quattro gironi giocati con partite di sola andata: Due Ponti bianco e Circolo Rai; Futbolclub e C.T.Eur; Villa Aurelia e Sporting Eur; Due Ponti azzurro e C.C. Roma. L’edizione 2008 è stata caratterizzata da un alto livello tecnico grazie soprattutto alla presenza degli ex giocatori Aldair e Angelo Di Livio, che con la loro classe e il loro talento hanno fatto la differenza, spingendo le proprie squadre a un passo dalla finale. Letizia Latteri

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Il capocannoniere Materazzi con Biscarini e l'allenatore Mosconi


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L’Adidas League 08/09 ai blocchi di partenza Angelo Di Livio e Bruno Giordano accolgono un altro fuoriclasse: “Pluto” Aldair! di Andrea Friedrich

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l via la seconda edizione dell’Adidas League, già Torneo di Calciotto dei Circoli, ospitata sempra dal Circolo Futbolclub di Via degli Olimpionici. Una manifestazione dedicata a chi il calcio ce l’ha nel sangue. Ospiti i più importanti circoli storici della capitale. Quest’anno però con qualche novità di rilievo. Grandi assenti il T.C. Parioli e C.T. Eur, mentre nuova linfa viene dal Circolo Sportivo Rai e dal Forum S.C., mega circolo di Via Cornelia. Le regole sono sempre le stesse: in campo solo over 30 e l’obbligo di due Over 40 sempre schierati nella formazione che sta giocando. Le cose hanno sempre funzionato a meraviglia quindi si è deciso di cambiare poco anche a livello regolamentare. Unica modifica, fortemente voluta, è stata quella delle partite dei playoff. Non si giocherà più uno scon-

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tro secco, ma una doppia sfida andata e ritorno, in cui, in caso di parità al termine della doppia partita, non ci saranno più tempi supplementari e tiri di rigore, ma la valutazione della miglior classifica al termine della regular season. Più importanza agli scontri che determinano il piazzamento finale insomma. Una “riforma” voluta da molti che vedevano nella regular season un modo solo di scaldare i motori e tirare poi fuori i grossi calibri negli scontri decisivi. Mentre si scrive, la prima giornata è già andata in archivio. La sorpresa più grande l’ha riservata il Villa Aurelia. Contro lo Sporting Eur ha infatti schierato niente meno che Nascimiento do Santos, un nome da far tremare i polsi di tutte le braccia giallorosse. Meglio noto come Aldair, talentuoso difensore dell’A.S. Roma a cavallo degli anni 19902003, poi una breve stagione al Genoa e dal


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2007 in forza alla squadra sammarinese del Murata. Insomma “Pluto”, soprannome affibiatogli per la somiglianza con il simpatico cane della Disney, ha deliziato i palati fini degli intenditori, regalando classe e gol. La partita in questione si è chiusa con un perentorio 3 a 1 per il Villa Aurelia, con una doppietta di Cesaria oltre al gol di Aldair. Per lo Sporting in gol Amato. Il Circolo Futbolclub si accontenta di una vittoria e di un pareggio. Tre punti per il Futbolclub Blu, con Giordano in panchina, grazie a uno striminzito 1 a 0 contro la sorpresa Forum, con il gol di Gardelli. Pareggio, invece, per l’altra squadra di casa, il Futbolclub Bianco, con Di Livio tornato alla casa madre ad affrontare gli ex compagni del Flaminio di “Bimbo” Dal Bon. Un gol a testa che favorisce in parte il Flaminio vista la leggera superiorità del Futbol. I gol dello stesso Dal Bon

su rigore e di Gentile. Pareggio a reti inviolate, invece, per Aniene e il vice campione Tiro a Volo. Due corazzate a confronto che dimostrano l’equilibrio delle forze in campo. E che saranno, per certo, tra le protagoniste del torneo. La partita più entusiasmante è stata sicuramente C.C. Roma contro Corte dei Conti, non solo per l’inaspettata vittoria della Corte dei Conti, ma per il punteggio finale: 4 a 3 per il circolo dei magistrati. Il Circolo in giallo rosso va a segno per ben 3 volte con uno dei suoi gioielli, Massimiliano Moro, ma il Circolo dei Magistrati fa meglio e mette a tabellino i gol di Mantuano, Bettini, Massa e Sabbatucci. Tra Tevere Remo e Due Ponti la spunta il Circolo in bianco verde con un deciso 3 a 1. I gol di Monari, Moretti e Materazzi chiudono la pratica appena solo aggiornata dal gol di

Martuscelli. Un Due Ponti in gran forma, fa da contraltare ad una Tevere Remo che deve necessariamente ritrovarsi. L’ultimo match sancisce l’esordio del Circolo Sportivo RAI contro il C.C. Lazio, campione della scorsa edizione. Il C.C. Lazio travolge nettamente gli sprovveduti avversari con un perentorio 7 a 1: doppietta di Mistretta, poi Angella, Fiocchetti, Mola, Mugnai e anche un gol di Alicicco, con un rinvio dalla sua porta mal valutato dall’estremo difensore del Circolo RAI. Il gol della bandiera lo segna Messina. Se il buongiorno si vede dal mattino allora il C.C. Lazio si è davvero alzato con il piede giusto. Praticamente una Lazio B, senza Tavano e Minicucci, piega un Circolo RAI sicuramente non al Top e in chiara difficoltà per l’impatto; per la semplicità di gioco e la tranquillità nell’andare a rete, il C.C. Lazio rimane, ancora una volta, tra i favoriti.

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Nutrizione

del prof. Roberto Verna Direttore del Centro di Ricerca per la Sperimentazione Clinica “Sapienza” Università di Roma

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a cura dell’alimentazione è fondamentale per l’atleta, in particolare il cosiddetto “regime di gara”, che inizia la sera precedente l’impegno atletico per chiudersi alla fine dello stesso. Ovviamente in rapporto al tipo di sport praticato insorgono necessità e fabbisogni specifici, per cui un maratoneta si alimenterà sicuramente in modo diverso da un saltatore. Un’alimentazione razionale deve in ogni caso evitare il calo di forma e rendere minime le reazioni da affaticamento che seguono lo sforzo. L’atleta utilizzerà durante la competizione le calorie accumulate con l'alimentazione equilibrata dei giorni precedenti; pertanto, la dieta pre gara ha lo scopo di mantenere il livello energetico ottenuto in precedenza. Lo sportivo deve avere una sufficiente scorta di glicogeno nei muscoli e nel fegato, soprattutto se si appresta a partecipare ad una competizione relativa ad uno sport di durata. In questo senso, i cibi più adatti per la vigilia saranno quelli ricchi di amidi (riso, pane, pasta, patate); particolare attenzione si dovrà avere per l’idratazione del corpo. L’ultimo pasto prima della gara deve essere costituito da cibi facilmente digeribili, deve avere un volume modesto e deve essere consumato almeno 3 – 4 ore prima. Se la gara è di mattina, occorrerà fare colazione almeno 2 ore prima e particolare impor-

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tanza avrà l’alimentazione della sera precedente. Se la gara è di pomeriggio, la colazione dovrà essere particolarmente abbondante e il pranzo, leggero, dovrà essere consumato almeno 3 ore prima. Se la gara è di sera, particolare importanza assumerà il pranzo, mentre prima della gara può essere prevista una razione alimentare di attesa. Le razioni di attesa hanno specifica rilevanza negli sport di lunga durata e nei casi in cui l’orario di inizio non è ben definito o può essere suscettibile di ritardo (incontri di tennis a seguire) oppure nelle competizioni con intervallo. La razione di attesa serve ad equilibrare, ad evitare e a compensare brusche variazioni della glicemia e ad idratare l’organismo. Infatti, specialmente negli atleti emotivi l’ansia dell’attesa è in grado di abbassare la glicemia più del lavoro muscolare stesso; inoltre ritardi di oltre mezz’ora, soprattutto con alte temperature, possono modificare glicemia e idratazione. La razione di attesa più usata consiste nel bere nell’intervallo fra l’ultimo pasto e l’inizio della gara, ogni ora, un bicchiere di acqua con succo di frutta concentrato, senza aggiunta di zucchero, oppure acqua e fruttosio; l’ultimo va assunto almeno mezz’ora prima. Rifornimento nell’intervallo: tipico degli sport di squadra (es. calcio). Si deve cercare di rifornire l’organismo delle sostanze consumate durante la prima par-

Una sana alimentazione per lo sport te della gara, tenendo conto che per l’assimilazione abbiamo soltanto pochi minuti. Sarà pertanto opportuno introdurre liquidi e sali, per combattere le perdite di sudore e l’acidosi da fatica, e zuccheri facilmente e velocemente assimilabili, per ristabilire eventualmente la giusta glicemia (fruttosio o, eventualmente, maltodestrine). E’ molto importante poco prima di una competizione non ingerire saccarosio (lo zucchero comune), poiché, provocando un’impennata glicemica, stimola l’intervento dell’insulina che porta ad una ipoglicemia successiva, rischiando di compromettere la gara. Evitare quindi anche tutte le bevande che lo contengono: bibite in lattina, succhi addizionati, ecc. Nelle fibre muscolari, durante un lavoro impegnativo o/e prolungato, in seguito alla riduzione del contenuto di Glicogeno, si consumano dapprima le piccole scorte disponibili di due aminoacidi, l’alanina e la glutammina, poi, quando anche queste sostanze sono finite, si smontano le proteine costitutive del muscolo, ecco perché, sotto stretto controllo medico, può essere consigliata l’assunzione degli aminoacidi a catena ramificata, che possono essere trasformati, attraverso una serie di reazioni, in Glucosio, la sostanza che, prima che fosse esaurito, derivava proprio dal Glicogeno, evitando dopo l’attività il problema di ricostruzione del muscolo.

L’alimentazione post impegno intenso, invece, deve, oltre che reintegrare, aiutare i processi di disintossicazione e di ricostruzione. Nell’organismo, infatti, si potranno riscontrare perdita d’acqua, di sali, accumulo di sostanze acide, svuotamento delle riserve di zuccheri, usura dei tessuti. Pertanto i diversi apporti di liquidi, sali minerali, vitamine, zuccheri, proteine, grassi serviranno a riportare l’organismo nelle condizioni normali. Ad ogni sforzo intenso segue uno stato di acidosi, pertanto sarà utile, immediatamente dopo tale sforzo, assumere una bevanda alcalina, arricchita di sali per rimineralizzare l’organismo e di glucosio per innestare il meccanismo della sintesi di glicogeno. Successivamente, per iniziare a riempire i depositi di glicogeno, si ingeriranno 200-250 grammi di maltodestrine in abbondante liquido. Il pasto verrà consumato per lo meno due ore dopo lo sforzo, poiché prima l’organismo è ancora troppo affaticato per la digestione, e dovrà essere alcalinizzante, per vincere l’acidosi ed eliminare con più facilità le tossine accumulate. I cibi alcalinizzanti sono fichi, albicocche secche, spinaci, datteri, carote, sedano, lattuga, patate, albicocche, ananas, fragole, pomodoro, ciliegie, banane, arance, cavolfiore, pesche, pompelmo, limone, funghi, mele, pere, uva, latte, cipolle, piselli freschi.


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