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FIVB Men’s Volleyball World Championship Italia 2010
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Sommario
sommario agosto/settembre 2010 5 6 8
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Il saluto L’importanza dell’organizzazione “Il sogno che ho cullato a lungo” Focus Noi con il volley anche per Roma 2020
58 Focus I Belli della pallavolo 62 Focus Il PalaLottomatica 66 Focus Il Paese dei Pallavolisti
Sport Club Editori srl via Morlupo, 51 00191 Roma tel. 06 97600342 fax 06 97277879 www.sportclubmagazine.it info@sportclubmagazine.it
Focus Quel luogo d’eccellenza chiamato Italia
70 Focus Finire nella rete:qui si può
Cultura sportiva
72 Focus Roma e lo sport: una virtù Capitale
Grandi Eventi...grandi passioni? 10 Vademecum Mondiali istruzioni per l’uso...
76 Focus Un libro al giorno...
12 Calendario FIVB men’s volleyball World Championship Italia 2010
78 Eventi Coppa Canottieri Coppa Canottieri bilancio da record
14 Fondamentali Parole prese al volley
80 Eventi Torneo Pezzana Archiviata la Summer Edition. Si riparte il 16 settembre
18 Storia “Pillole” di storia 20 Intervista Gianni e i Fenomeni:“Tutto cominciò quella volta in Brasile...”
82 Eventi Eticamp L’etica nello sport per una società migliore 86 Eventi Skatebording Tony Hawk approda al porto di Ostia
24 Solidarietà Facciamoli sorridere 26 Focus La tradizione, la novità: c’è proprio tutto il mondo 32 Intervista Laura Freddi 34 Intervista Gardini d’Italia i segreti di una squadra
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36 Intervista Giorgia Wurth
46 Intervista Andrea Anastasi “Quanto ti voglio Roma” 50 Beach volley Tipi Da Spiaggia
Sport Club Anno VIII - n. 62 - Agosto-Settembre 2010 Reg. trib. di Roma n. 591/2004 del 30-12-2004 Direttore responsabile Luigi Capasso l.capasso@sportclubmagazine.it Editorialisti Cecilia D’Angelo, Paolo Cecinelli, Franco Chimenti, Pino Capua, Alessandro Cochi, Paolo Del Bene, Daniele Popolizio, Tommaso Mandato Hanno collaborato a questo numero Matteo Cirelli, Carlo Stigliano, Silvia Pittelli, Marco Trozzi, Alessandro Morucci, Enrico Morucci, Roberto Cundari, Andrea Tranquilli, Andrea Cecinelli, Gianni Boninsegna, Luigia Latteri Sport&Finanza Marcel Vulpis Foto di Fiorenzo Galbiati Progetto grafico e Impaginazione Adversign s.r.l. grafica@sportclubmagazine.it Presidente Onorario Giuseppe Capelli Pubblicità Adversign s.r.l. Davide Campanella Via Morlupo, 51 - 00191 Roma tel. 06 97600342 cell. 335 7574074
d.campanella@sportclubmagazine.it
40 Intervista Marco Mengoni 44 Sport&Finanza
Direttore editoriale Luigi Capasso
Stampa Plus Group s.r.l. - Roma Finito di stampare nel mese di luglio 2010
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Salvo accordi scritti o contratti di cessione di copyright, la collaborazione a questo periodico è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. In nessun caso si garantisce la restituzione dei materiali giunti in redazione. È vietata la riproduzione anche parziale di testi, grafica,
immagini e spazi pubblicitari realizzati dalla Editrice Capasso s.r.l.
52 Personaggio Carmelo Pittera
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54 Arte Artisti per sport
www.sportclubmagazine.it
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Sport Club è anche su
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Il saluto
di Carlo Salvatori Presidente Comitato Organizzatore Mondiali Pallavolo Italia 2010
L’importanza dell’organizzazione importanza di poter organizzare un Mondiale si fonda su diversi aspetti. Ovviamente, sono molteplici le ricadute che un evento di questa portata ha su tutto il territorio. Ricadute economiche, occupazionali, sul turismo e su molti altri aspetti che gravitano attorno alla società. Ricadute che, nel caso del Mondiale di Pallavolo, porteranno benefici in molte parti d’Italia visto che si giocherà in 10 città da nord a sud. Saranno tanti gli appassionati che seguiranno le 24 Nazionali partecipanti approfittando delle bellezze, della cultura e della storia della nostra terra. Uno degli obiettivi che non si deve perdere di vista quando si organizza un Mondiale, è sicuramente quello di riuscire a lasciare strutture nuove o ammodernate così che restino come patrimonio per il movimento e più in generale per le città e per tutto il Paese, anche in vista di nuovi eventi come, nel caso della Pallavolo, possono essere i prossimi Mondiali di Pallavolo femminile che si terranno sempre in Italia nel 2014. Grazie al grande impegno della Federazione, possiamo dire senza errore che oggi la pallavolo è un movimento forte e in continua crescita. Il Mondiale deve poter rappresentare un’opportunità e un valore
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che rimanga per i tanti giovani che di questo sport sono l’anima e la “benzina” di un motore inesauribile che non conosce soste. La dimostrazione è nel grande lavoro che quotidianamente, ormai da molto tempo, stanno facendo i dieci Comitati Organizzatori Locali, impegnati sul territorio al fine di regalare a tutti gli appassionati un evento che sarà indimenticabile. Il successo organizzativo di un Mondiale si dimostra anche dalla risposta che si avrà dall’estero, visto che per più di due settimane
avremo gli occhi del Mondo puntati su di noi e fare un buon lavoro oggi significa aprire nuovi scenari per il domani, in vista di grandi eventi non solo pallavolistici. Sono certo che sarà un Mondiale fantastico. Un Mondiale che non si dimentica di chi soffre viste le tante iniziative rivolte ai più deboli. Un Mondiale che guarderà all’ambiente, un Mondiale che vuole lasciare un segno che non sia solamente sportivo. Realizzare tutto questo è chiaramente un impegno importante che giorno dopo giorno stiamo cer-
cando di portare a termine nonostante tutti i problemi che giornalmente ci troviamo ad affrontare e, grazie alla sforzo di tutti, a superare. Al resto, per quanto riguarda l’Italia, dovrà pensare Andrea Anastasi, e sono certo che anche da quel punto di visto l’impegno sarà enorme, con la nostra Nazionale che potrà contare sul supporto di un pubblico che sta aspettando con grande entusiasmo l’inizio di questa manifestazione coltivando un sogno chiamato “vittoria”.
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Il saluto
di Carlo Magri Presidente della FIPAV Federazione Italiana Pallavolo
“Il sogno che ho cullato a lungo”
un grande sogno che ho a lungo cullato ed ora sta per avverarsi: ancora pochi giorni e partirà la grande avventura del Mondiale maschile organizzato in Italia. La nostra è una grandissima realtà sportiva: quattrocentomila atleti, oltre quindicimila squadre che partecipano ai campionati federali. Numeri inconfutabili di
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una disciplina praticata da quattro milioni di persone, per la stragrande maggioranza giovani. Si gioca a volley, nelle palestre, nelle strade, sulle spiagge. Da quest’anno per quattro anni l’Italia sarà il centro del mondo. Organizzeremo uno dietro l’altro il Campionato del Mondo maschile (quest’anno), nel 2011 l’Europeo femminile ed i Mondiali di beach volley per uomini
e donne e nel 2014 il Campionato del Mondo femminile. Si tratta di impegni intriganti e significativi, grande riconoscimento per la passione dei nostri dirigenti e dei nostri praticanti. L’Italia pallavolistica, che negli ultimi 20 anni ha fatto vedere in campo cose eccezionali, vincendo tre titoli mondiali, sei titoli europei, raggiungendo due volte la finale olimpica, sarà chia-
mata a far parlare di sé per le gesta in campo, ma anche per quanto saprà fare a livello organizzativo. La nostra non è più la nazionale eccezionale degli anni novanta, ma rimane una signora squadra. Sono certo che Anastasi saprà amalgamare un gruppo competitivo, il resto lo farà la capacità tutta italiana di esaltarsi nei momenti più importanti.
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Focus
di Alessandro Cochi Delegato allo Sport del Comune di Roma
Noi con il volley anche per Roma 2020 egli occhi di chi era presente il Mondiale di pallavolo del 1978 rimane un ricordo indelebile. Palaeur (allora si chiamava così) stracolmo ed entusiasmo alle stelle per un'Italia che seppe guadagnare la medaglia d’argento davanti a 12.000 persone. Poi gli Europei del 2005, stesso scenario e azzurri ai vertici continentali. Volley 2010, i campionati del mondo che vedranno l’atto finale a Roma nel prossimo mese di ottobre, hanno tutte le carte in regola per ripetere il successo, organizzativo e di pubblico, di quelle precedenti, esaltanti, avventure sportive con l' esperienza esaltante dell' ultimo biennio sportivo ricco di grandi eventi. Il mondiale di pallavolo rappresenta un momento importante per la città, lanciata verso la candidatura delle Olimpiadi del 2020 e nel pieno dei festeggiamenti per i 50 anni di "Roma 1960" La Caput Mundi è pronta ad ospitare un altro grandissimo evento, in grado di calamitare le attenzioni del mondo. Le capacità organizzative della nostra
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città sono ormai conclamate e siamo certi che, ancora una volta, sarà una grande festa, coinvolgente, spettacolare, di grande impatto mediatico. Per l’ennesima volta avremo i riflettori puntati sulla città ed anche in questa occasione, grazie alla pallavolo, Roma avrà un grande ritorno, non solo di immagine ma anche sotto il profilo sociale, economico,turistico, e dell’indotto in genere. Tante sono state le iniziative già
realizzate al centro come in periferia. E tante saranno le iniziative collaterali sportive e non che faranno ancora da cornice al "Grande Evento" con il coinvolgimento delle Istituzioni, della Federazione oltre ovviamente ai Comitato regionali e provinciali e al Col, il Comitato Locale di Roma da tempo al lavoro. In questo senso voglio pensare a via dei Fori Imperiali con tanti campi di minivolley a disposizione gratuitamente delle famiglie e dei
bambini come era il sogno poi realizzato di Franco Favretto che,da Presidente della Pallavolo romana, ha speso una vita per i giovani e per lo sviluppo di questa disciplina. Ed in effetti la pallavolo è ancor oggi tra gli sport più praticati nelle scuole: ed in questa direzione occorre andare prima durante e dopo lo stesso Mondiale. E’ in quest’ottica che il Comune di Roma è stato da subito al fianco degli organizzatori, pronto ad offrire il proprio sostegno per la migliore riuscita dell’evento. C’è ora da fare il tifo per la nostra nazionale. Il gruppo di Anastasi in questi mesi ha lavorato sodo per essere all’altezza delle migliori, colmando un gap tecnico che solo un anno fa sembrava immenso. Sono convinto che gli azzurri, dopo le non troppo lontane delusioni arrivate dai Mondiali di Calcio, potranno lottare per le posizioni che contano sfruttando anche l’enorme entusiasmo del pubblico romano che in queste occasioni non manca mai all’appello. Forza Azzurri! La capitale e l' Italia attendono il ritorno della "Generazione di Fenomeni".
Leggere ti fa ingegnare
ti fa crescere
ti fa vedere
è il cibo della mente
...Passaparola
ti fa scegliere
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Focus
di Pino Capua Consulente per il Sindaco per le politiche sportive del Comune di Roma
Quel luogo d’eccellenza chiamato Italia erminati i discussi mondiali di calcio in Sud Africa è già tempo di pensare ai prossimi campionati del mondo di pallavolo maschile 2010 che si svolgeranno in Italia a partire dal 24 settembre. Saranno ovviamente cinque i continenti coinvolti per un totale di 24 Nazionali. Ospitare una manifestazione di questo calibro colloca il nostro Bel Paese come luogo d'eccellenza per l'organizzazione di grandi eventi sportivi. Saranno ben dieci le città che accoglieranno le gare del mondiale selezionate anche e soprattutto in base a criteri storici, artistici e culturali. Città che hanno lavorato alacremente affinché viabilità e impianti sportivi siano al top in vista della gara inaugurale che si svolgerà a Milano. Nel lotto delle magnifiche dieci non poteva mancare Roma, che ospiterà la finalissima del 10 ottobre 2010. Questi mondiali saranno senz'altro accolti con entusiasmo dagli affezionati di tale disciplina sportiva, ma serviranno anche a far conoscere e apprezzare la pallavolo al pubblico più giovane. Inoltre, la Capitale avrà modo di dimostrare di essere la città adatta ad accogliere e valorizzare i grandi eventi sportivi. La manifestazione sarà un valido banco
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di prova e un ulteriore passo in avanti verso “Roma 2020”, un appuntamento che assume anche una rilevanza sociale grazie all'iniziativa “Il mondiale dei sorrisi”. L'iniziativa lega il Campionato del Mondo di Pallavolo con Operation Smile Italia, Onlus che cura gratuitamente i bambini con malformazioni facciali correggibili nei paesi poveri del Mondo, promuovendone l'autosufficienza medica. Un progetto che sento particolarmente vicino perché con la mia Onlus Roma Per Te, grazie all'aiuto di tutti i consiglieri, sto portando avanti un discorso relativo proprio alle problematiche legate ai bambini meno fortunati. Recentemente Roma Per Te ha donato gran parte del denaro incassato durante la serata di beneficenza “Roma Per Te...Un Tetto Per Loro” alla So.Spe (Solidarietà e Speranza) di suor Paola, struttura nata per dare sostegno morale e materiale alle persone più bisognose e che prevede anche il reintegro sociale di bambini orfani o diversamente abili, ragazze madri, adolescenti a rischio. I prossimi mondiali di pallavolo hanno, dunque, tutte le carte in regola per regalare un grande spettacolo sportivo, per esaltare l'immagine di Roma, ma anche per donare un sorriso in più a tanti bambini che vivono in condizioni disagiate.
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Cultura sportiva
di Paolo Del Bene Direttore Sportivo A.S. Università Luiss Guido Carli
Grandi Eventi…grandi passioni?
uardando i festeggiamenti del mondiale spagnolo mi accorgo di una cosa; quello che vedo non è un momento di grazia e una coppa alzata al cielo. La vittoria spagnola è l’ennesimo tassello di un mosaico bellissimo che il sistema sportivo iberico sta costruendo da anni. Questo non è il “caso” Spagna, o la “sorpresa” Spagna, questo è un piano preciso e concreto che tocca la penisola iberica dalle radici dei settori giovanili ai rami più alti delle dirigenze sportive. Esiste una definizione precisa per questo tipo di lavoro: Cultura Sportiva. Datemi qualche riga per dimostrarvi che il mio non è il banale innamoramento per i campioni del mondo, come spesso accade, ma il frutto di un’analisi molto lucida e concreta. Negli ultimi quattro anni la Spagna ha raggiunto tutti i grandi traguardi sportivi possibili, e vanta campioni in tante discipline diverse. Dimentichiamoci per un attimo, se possibile, la vittoria di questo mondiale, la vittoria degli europei 2008, la Champions League del Barcellona nel 2006 e nel 2009. Cambiamo sport e parliamo di basket. Il Ba-
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sket spagnolo vive un momento molto simile a quello del calcio. Dove le squadre di club hanno cura dei vivai, producono tanti giovani qualitativamente validi, e dove le grandi squadre danno alla nazionale campioni, ed un’ossatura solida sulla quale fondare il gioco. Molto brevemente, se guardo gli ultimi anni del basket spagnolo mi vengono in mente quattro momenti simbolo di un periodo prodigioso: vedo la finale dei Mondiali 2006 dove la Spagna demolisce la Grecia di Spanoulis e Diamantidis per 70 a 47, vedo la finale degli Europei 2009 dove un Pau Gasol mitologico alza la vo-
ce sotto canestro e lascia la Serbia al secondo posto. Medaglia d’argento ai Giochi Olimpici di Pechino 2008, in una finale memorabile contro il super dream team americano. Quest’anno il Barcellona vince l’Eurolega confermandosi al top anche nell’Europa dei club. Senza esagerare con le coppe e le statistiche vorrei arrivare ad un punto preciso. Per eccellere nello sport c’è bisogno di un progetto e di un lavoro capillare in tutti gli ambiti della società. Bisogna capire che il grande successo del professionismo non nasce dal cemento, ma da un terreno fertile e stra-
tificato, fatto di investimenti nelle strutture giovanili, di competenza nell’educazione e nella preparazione. Ora non voglio dare addosso alle prestazioni italiane ai mondiali, o in altri sport, perché è già stato fatto a sufficienza anche da chi qualche mese prima sosteneva tutto il contrario. Vorrei, per una volta, guardare con speranza al futuro. Perché questa sconfitta è il punto giusto da cui ripartire e la “scusa” giusta per cambiare tanti atteggiamenti. Per una volta guardiamo gli altri e rubiamo quello che hanno di buono. Intanto, nascosto dai Mondiali di Calcio, parte a Ottobre quello di Volley, nelle ultime due edizioni ha dominato il Team del Brasile, il Mondiale prevede un coinvolgimento di cinque continenti, tutto inizierà a Milano il 24 settembre per concludersi con la finalissima di Roma il 10 Ottobre 2010. I Subsonica hanno curato l’inno e l’Italia del Volley si è qualificata per partecipare al SUO mondiale, cosa che non accadeva dal 2002, e anche questo è un segno preciso: abbiamo una competenza e una tradizione sportiva antica e difficilmente estinguibile, rialziamoci con una mentalità rinnovata e ripartiamo…
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Vademecum
Mondiali istruzioni per l’uso… resce l’entusiasmo per un evento che l’Italia ha ospitato l’ultima volta nel 1978, quando la Nazionale di Carmelo Pittera ottenne a Roma uno storico secondo posto entrato di diritto nella storia della pallavolo azzurra. Poco più di 30 anni dopo l’Italia si prepara ad ospitare nuovamente Il Mondiale di Pallavolo Maschile, un torneo che questa volta si giocherà in dieci città: Ancona, Catania, Firenze, Milano, Modena, Reggio Calabria, Roma, Torino, Trieste e Verona. Si partirà da Milano il 24 settembre, giorno della Cerimonia Inaugurale che darà il via alla rassegna iridata, e si chiuderà a Ro-
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ma, dove il 10 ottobre il PalaLottomatica ospiterà la finalissima. I Gironi - L’Italia è inserita nel Pool A, che si giocherà a Milano, insieme a Egitto, Iran e Giappone, con cui la squadra di Anastasi farà il suo esordio il 25 settembre. Nel Pool B sono inseriti i campioni in carica del Brasile, che partiranno con la gara con la Tunisia prima di affrontare Spagna e Cuba, le altre formazioni del girone che si giocherà a Verona. A Modena, Pool C, giocheranno Russia, Camerun, Australia e Porto Rico, mentre girone di impronta sudamericana a Reggio Calabria, Pool D, dove Argentina, Venezuela, Stati Uniti e Messico si
daranno battaglia sotto rete per proseguire il cammino Mondiale. A Torino andranno a giocare nella prima fase Francia, Repubblica Ceca, Bulgaria e Cina (Pool E), mentre i campioni europei della Polonia sfideranno a Trieste (Pool F) Canada, Germania e Serbia. Le fasi - Il Mondiale sarà articolato in quattro fasi. Prima Fase Le 24 squadra partecipanti sono suddivise in 6 gironi da 4 (si giocherà in sei sedi). La formazione dei gironi avverrà in parte in base al ranking mondiale Fivb (teste di serie suddivise nella varie pool con il sistema della serpentina), in parte attraverso un sorteggio con le rimanenti 12 squa-
dre divise in due gruppi. Al termine della prima fase verranno eliminate 6 formazioni, passeranno alla fase successiva le prime 3 di ogni pool. Seconda Fase – Le 18 nazionali rimaste in gara verranno suddivise (in base ai piazzamenti della prima fase) nuovamente in 6 gironi da 3 squadre. Si giocherà in tre sedi. Al termine della seconda fase verranno eliminate 6 formazioni, passeranno alla terza fase le prime 2 di ogni pool. Terza Fase – Le dodici squadre rimaste in gara saranno divise in 4 gironi da 3. Si giocherà in due sedi. Al termine della terza fase le vincenti di ogni raggruppamento giocheranno per i primi quattro posti, le seconde
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pegno produttivo di Rai sarà di alto livello ed in linea con gli standard più avanzati in termini di trasmissione. Lo sforzo editoriale di Rai garantirà la trasmissione live di almeno due incontri al giorno sul canale tematico Rai Sport Più, mentre le partite della Nazionale Italiana e la finale saranno trasmesse in diretta sui canali analogici con un ulteriore sforzo produttivo, rappresentato dall’utilizzo di telecamere personalizzate. Il canale tematico sportivo Rai sarà disponibile anche in alta definizione. Tutti gli incontri saranno trasmessi in streaming attraverso il sito raisport.rai.it. dove sarà possibile usufruire di aggiornamenti in tempo reale, interviste esclusive, calendari delle gare, risultati e contenuti on demand. Rai International trasmetterà quotidianamente la differita di tutte le partite.
classificate per i piazzamenti dal 5 all’8; le terze classificate per quelli dal 9 al 12mo. Fase Finale – Si giocherà in tre città diverse: attraverso semifinali e finali che serviranno ad assegnare il titolo mondiale ed a stilare la classifica dal 1 al12 posto. Gli incontri e la TV – Lo spettacolo è assicurato. Saranno 78 le partite che si giocheranno tra la fine di settembre e i primi di ottobre. Si comincerà con 24 Nazionali e ne rimarranno solo due a giocarsi la finalissima di Roma. Settantotto partite che saranno prodotte dalla Rai, partner del Comitato Organizzatore ed Host Broadcaster del Mondiale. L’im-
I palazzetti – Da nord a sud l’Italia sarà attraversata dai Mondiali di Pallavolo. Gli impianti sono già pronti ad ospitare le sfide che decideranno i prossimi campioni del Mondo. Alcuni palazzetti hanno affrontato lavori di ammodernamento che vanno dall’ampliamento delle tribune e delle sale stampa alla realizzazione di impianti di aria condizionata che hanno interessato città come Firenze e Modena. O come a Verona, dove è stata realizzata una tensostruttura che rimarrà alla città, com’è tra obiettivi del Mondiale che vuole lasciare strutture nuove o ammodernate come eredità per l’intero movimento. Il PalaLottomatica sarà la sede della finale del 10 ottobre mentre si partirà da Milano dove il Mediolanum Forum è pronto a ricevere gli azzurri nella prima fase con oltre 10.500 posti che si riempiranno dell’entusiasmo dei tifosi italiani che sosteranno la squadra di Anastasi. A Torino si
giocherà al PalaRuffini, mentre a Reggio Calabria il palazzetto iridato sarà il PalaCalafiore con i suoi 7mila posti. Pronto ad ospitare il Mondiale lo storico PalaPanini di Modena, sede di una delle tappe italiane della World League 2010 così come il Banca Marche Palace di Ancona (6.500 posti) e il Nelson Mandela Forum di Firenze (5.500 posti). In Sicilia la carovana Mondiale farà tappa al Pala Catania (5.000 posti) mentre a Verona le gare si disputeranno al PalaOlimpia. A Trieste, che riceverà i campioni d’Europa della Polonia, lo scenario sarà il PalaTrieste. I biglietti – Tutti vogliono vivere questa grande avventura in prima fila. La corsa al biglietto è cominciata da mesi. E’ possibile acquistare direttamente i biglietti delle partite su tutti i circuiti LisTicket Lottomatica. Gli appassionati potranno assicurarsi un posto Mondiale on line sul sito www.listicket.it e presso gli 800 Punti vendita Rete LisTicket presenti su tutto il territorio nazionale. Tutte le informazioni utili sono online sul sito ufficiale della rassegna iridata dove nei prossimi giorni si potranno trovare le indicazioni per acquistare i biglietti anche direttamente nelle sedi dei Comitati Organizzatori Locali delle 10 città sedi di gara e nei comitati Fipav, sede di Mondiale, abilitati. I volontari – La macchina dei volontari è pronta a mettersi in moto. Un esercito che rappresenta la vera forza del Mondiale, il motore di ogni grande evento, figure indispensabili per la riuscita di una manifestazione sportiva come i Mondiali di Pallavolo. Saranno le figure chiave che ricopriranno ruoli fondamentali per la buona riuscita dell’evento: si occuperanno dell’accoglienza, dell’assistenza di cam-
po, degli accrediti, dei trasporti, della segreteria, della sicurezza e di molte altre attività che ruotano attorno al Mondiale. La mascotte – Si chiama “Volly” la mascotte dei Campionati del Mondo di Pallavolo Maschile Italia 2010. E’ già un personaggio la rondine azzurra che sta girando l’Italia da nord a sud promuovendo la rassegna iridata. Il nome della mascotte è stato scelto attraverso dei sondaggi online e votazioni nelle scuole delle dieci città sedi di gara. “Volly” ha cominciato il suo tour l’anno scorso partendo da Verona dove per la prima volta si è presentato al pubblico di appassionati. E’ un lungo viaggio quello di “Volly” verso il Mondiale. Un volo che sta vedendo la mascotte giocare con i bambini, regalare gadget, farsi immortalare con i tifosi e schiacciare sotto rete approfittando delle sue lunghe ali azzurre. E’ possibile diventare amici della simpatica rondine su Facebook cercando “Volly mascotte”. Il sito internet - E’ online il sito dei Campionati del Mondo di Pallavolo Maschile 2010 www.volley2010.com. Un importante strumento per essere sempre aggiornati sulle attività del Comitato Organizzatore e dei Comitati Locali delle dieci città sedi di gara. Al suo interno l’area dedicata alle news con interviste, approfondimenti e aggiornamenti sul mondo della pallavolo in avvicinamento al Mondiale del 2010. Spazio anche alla solidarietà e a “Operation Smile”, con il progetto “Il Mondiale dei Sorrisi” che vede il Comitato impegnato per aiutare i bambini che soffrono. Un sito multimediale, tradotto anche in lingua inglese, con i link ai principali social network per entrare nella pagine del Mondiale oltre alle notizie più importanti e alla videogallery e la fotogallery sempre aggiornate.
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FIVB MEN’S VOLLEYBALL WORLD CHAMPIONSHIP ITALIA 2010
Prima Fase
24 Squadre/6 Gironi POOL B – VERONA
POOL A - MILANO 25 settembre 26 settembre 27 settembre
Egitto-Iran Iran-Giappone Italia-Iran
Italia-Giappone Egitto-Italia Giappone-Egitto
25 settembre 26 settembre 27 settembre
Brasile-Tunisia Tunisia-Cuba Spagna-Tunisia
POOL C – MODENA
POOL D – REGGIO CALABRIA
25 settembre Russia-Camerun Australia-Porto Rico 26 settembre Camerun-Porto Rico Russia–Australia 27 settembre Australia-Camerun Porto Rico-Russia
25 settembre 26 settembre 27 settembre
POOL E – TORINO
POOL F – TRIESTE
25 settembre 26 settembre 27 settembre
25 settembre 26 settembre 27 settembre
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Francia-Rep. Ceca Bulgaria-Cina Rep. Ceca-Cina Francia-Bulgaria Bulgaria-Rep. Ceca Cina-Francia
Spagna-Cuba Brasile-Spagna Cuba-Brasile
Venezuela-Argentina USA-Messico Argentina-Messico Venezuela-USA USA-Argentina Venezuela-Messico
Polonia-Canada Canada-Serbia Germania-Canada
Germania-Serbia Polonia-Germania Serbia-Polonia
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Seconda Fase
18 Squadre/6 Gironi
POOL G – CATANIA
POOL H – MILANO
POOL I CATANIA
POOL L – ANCONA
30 settembre 1 ottobre 2 ottobre
30 settembre 1 ottobre 2 ottobre
30 settembre 1 ottobre 2 ottobre
30 settembre 1 ottobre 2 ottobre
C2-F3 F3-A1 A1-C2
B1-F2 D3-B1 F2-D3
C1-A2 B3-C1 A2-B3
POOL M – MILANO
POOL N – ANCONA
30 settembre 1 ottobre 2 ottobre
30 settembre 1 ottobre 2 ottobre
Terza Fase
E1-D2 A3-E1 D2-A3
D1-E2 C3-D1 E2-C3
F1-B2 E3-F1 B2-E3
12 Squadre/4 Gironi
POOL O – ROMA O FIRENZE
POOL P – ROMA O FIRENZE
POOL Q – ROMA O FIRENZE
POOL R – ROMA O FIRENZE
4 ottobre 5 ottobre 6 ottobre
4 ottobre 5 ottobre 6 ottobre
4 ottobre 5 ottobre 6 ottobre
4 ottobre 5 ottobre 6 ottobre
M2-L2 L2-G1 G1-M2
Semifinali
H1-M1 I2-H1 M1-I2
I2-N1 H2-I1 N1-H2
12 Squadre
9°-12° POSTO – FIRENZE
5°-8° POSTO – MODENA
1°-4° POSTO – ROMA
8 ottobre P3-Q3 O3-R3
8 ottobre P2-Q2 O2-R2
9 ottobre P1-Q1 O1-R1
Finali
L1-N2 G2-L1 N2-G2
12 Squadre
11°-12° POSTO – FIRENZE
9°-10° POSTO – FIRENZE
7°-8° POSTO – MODENA
5°-6° POSTO - MODENA
9 ottobre
9 ottobre
9 ottobre
9 ottobre
3°-4° POSTO – ROMA
1°-2° POSTO – ROMA
10 ottobre
10 ottobre
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Fondamentali
Parole prese al volley Fondamentali Per "fondamentale" si intende un'azione specifica che compie il giocatore di pallavolo. Vengono chiamati "fondamentali" in quanto devono far parte del bagaglio tecnico di ogni giocatore; dovrebbero essere appresi fin dai primi anni nei quali il bambino si dedica al gioco qualunque sia la sua specializzazione nel futuro (centrale, laterale, opposto, alzatore, libero). Nella pallavolo ci sono cinque fondamentali: palleggio, bagher, schiacciata, muro e servizio. Ogni fondamentale, alcuni maggiormente, altri meno, è diviso in varianti che ne differenziano l'esecuzione. PALLEGGIO Uno dei fondamentali più importanti nella pallavolo è il palleggio, in quanto costituisce i due terzi di ogni azione. Nella pallavolo si parla di passaggio o palleggio, poiché non essendoci la possibilità di toccare due volte consecutive la palla, si ha sempre bisogno di un compagno che la rimandi nel campo avversario. Per distinguere i vari modi di respingere la palla nella terminologia odierna del campo di gio-
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co, viene definito palleggio il passaggio effettuato con le mani e bagher quello eseguito con le braccia. Quando il passaggio viene indirizzato allo schiacciatore, viene chiamato alzata. A seconda che la palla venga inviata davanti, dietro o lateralmente al corpo abbiamo rispettivamente il palleggio avanti, il palleggio dietro e il palleggio laterale. In generale, il palleggio è uno dei fondamentali più importanti in quanto si impostano con esso qua-
si tutte le azioni d'attacco e di contrattacco. Di tutti i tipi di passaggi è il più facile (anche se è facile commettere un'imperfezione, quindi un fallo, cosa più improbabile nel bagher), perché si esegue sopra alla testa permettendo attraverso le dita di controllare continuamente il pallone. A livello tecnico, il palleggio si effettua portando le mani sopra la fronte, in modo tale che i pollici e gli indici formino una figura simile ad un cuore rovesciato. Con-
temporaneamente il resto della mano avvolge la palla e gli arti inferiori in coordinazione delle braccia, flettendosi, danno, al rilascio del pallone, la forza desiderata. Ad un buon livello agonistico la maggior parte delle alzate è "in sospensione", vale a dire saltando senza toccare terra al momento del palleggio, questo al fine di velocizzare il gioco e spiazzare il muro avversario, ma anche perché il primo tocco risulta spesso troppo alto e vici-
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no a rete per rimanere con i piedi a terra. BAGHER Quando nel 1952 sono apparse le prime respinte a braccia unite si è parlato di "salvataggio" non potendo classificare bene il colpo. Sono stati i cecoslovacchi ad usare per primi la tecnica delle braccia unite per respingere i palloni che arrivavano a grande velocità: le braccia venivano messe sotto la palla, come una scavatrice, (nella loro lingua bagr da cui il testo ha poi preso il nome di "bagher"). Nel giro di vent'anni il bagher è diventato il più efficace tocco di ricezione e difesa. Quindi ora non si può più parlare di tecnica di salvataggio, bensì di passaggio. Quando il "bagher" è indirizzato all'alzatore si chiama "appoggio". La tecnica del bagher consiste nel respingere il pallone con la parte radiale o con la parte interna delle braccia unite. A seconda delle varie direzioni in cui si muovono le braccia si avrà il bagher frontale, in avanti, o quello laterale. Il bagher in avanti (o frontale) è quello più utilizzato: è il passaggio con le braccia che invia la pal-
la davanti al corpo. Quando il pallone in arrivo ha una velocità limitata si accompagna il bagher utilizzando anche le gambe, in modo da imprimergli la forza necessaria per spostarlo (ad esempio in ricezione su battuta float). Quando invece il pallone in arrivo è molto forte come in ricezione su una battuta in salto o in difesa per contrastare una schiacciata, il bagher si utilizza come piano di rimbalzo, stando praticamente immobili, in quanto la velocità va attutita o comunque limitata. L'uso del bagher è legato alla ricezione della battuta, alla difesa e in qualsiasi altro tocco dove la palla è troppo bassa per essere palleggiata o schiacciata. Il fondamentale del bagher è quello più tecnico nella pallavolo in quanto prevede una posizione di gambe piegate per la successiva spinta, schiena dritta o piegata a seconda della situazione e di braccia mobili, ferme o con gomiti piegati a seconda dell'intensità della velocità e forza del pallone. In alcune regioni, nei campionati giovanili femminili di Under 14, il bagher è incoraggiato nella ricezione, al punto che viene proibito il palleggio nella rice-
zione stessa. Una variante è costituita dal bagher in rullata o in tuffo, necessari per raggiungere palloni troppo lontani per posizionare le gambe correttamente. LA RULLATA, è più utilizzata nel femminile, è laterale destra o sinistra, IL TUFFO, più utilizzato nel maschile, è in avanti e consiste nel raggiungere la palla un attimo primo dell'atterraggio, che è attutito con entrambe le braccia o con un solo braccio se l'altro è già sul terreno per colpire la palla con il dorso della mano e palmo sul terreno. ATTACCO I fondamentali di attacco si utilizzano per inviare il pallone nel campo avversario cercando di ottenere un punto. Pur essendo considerato attacco un qualsiasi gesto tecnico che invii la palla nel campo avversario, la prerogativa dei fondamentali di attacco è il salto del giocatore, poiché colpendo il pallone sopra l'altezza della rete, è possibile imprimere una traiettoria discendente; inoltre più la palla viene colpita in alto, maggiori sono le traiettorie e le angolazioni possibili. Quando il pallo-
ne viene inviato nel campo avversario da un giocatore che non ha effettuato un salto si parla quasi sempre di “FREE BALL" perché la squadra avversaria riceve un pallone facile da giocare, la cui traiettoria e potenza non necessitano di essere affrontati con il muro e la difesa. I modi di effettuare un attacco sono diversi, e sono in funzione del muro e della difesa che il giocatore in attacco ha di fronte. Variabili come l'altezza e la posizione del muro, la posizione della difesa, e ancora il punto in cui viene colpito il pallone, la posizione del giocatore, la distanza da rete del pallone, influenzano il tipo di attacco a disposizione dello schiacciatore. Questi può decidere di puntare su un colpo potente fuori dal muro, oppure utilizzare le mani del muro per eseguire il cosiddetto "MANI E FUORI", oppure può sorprendere la difesa con un pallonetto o una palla smorzata PALLONETTO Per pallonetto si intende un palleggio effettuato ad una mano che sorprende l'avversario passando sopra o lateralmente al muro. Rap-
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Fondamentali
presenta una delle varianti ai colpi forti d'attacco nel caso di giocatori esperti, dove si cerca di sorprendere la difesa piazzata per ricevere un pallone potente, mentre costituisce la principale arma d'attacco nel minivolley. SCHIACCIATA È il colpo o lo "schiaffo" che si dà alla palla, con una sola mano, cercando generalmente di colpire il più forte possibile affinché gli avversari non riescano a recuperare la palla o non riescano a controllarla, mandandola fuori. Per effettuare la schiacciata è importante possedere una buona elevazione in modo da colpire la palla molto al di sopra della rete. Se non si hanno queste doti atletiche è necessario avere un notevole bagaglio tecnico per poter oltrepassare il muro tentando altri colpi come il "mani/fuori" o il pallonetto. POSSIBILI ATTACCHI PALLA ALTA (O TERZO TEMPO) La palla alta è l'alzata di base per gli schiacciatori laterali e per l'opposto e consiste in un'alzata con parabola molto alta nella zona di
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attacco dello schiacciatore. La palla alta dà tempo all'attaccante di valutare la traiettoria per la rincorsa d'attacco, in modo da prendere il tempo e la posizione del salto in maniera accurata. Garantisce inoltre agli attaccanti di "vedere" meglio la posizione del muro avversario. PALLA SUPER La palla super si gioca con gli schiacciatori laterali (di Banda e opposto) e consiste in un pallone alzato con una parabola molto più tesa e veloce rispetto alla tradizionale palla alta. Questo schema costringe il muro e la difesa avversari ad organizzarsi molto più rapidamente contro l'attacco dello schiacciatore. Il vantaggio dell'attaccante è quello di trovare spesso la difesa e soprattutto il muro composti non al meglio, e quindi avere più possibilità di conseguire il punto. Questo schema necessita di una precisione più alta dell'alzatore in quanto l'attaccante non ha la possibilità di adeguare la propria posizione e il proprio tempo con quelli della palla. Per cui questo schema si gioca prevalentemente con una ricezione perfetta o al li-
mite poco distante dalla rete. VELOCE (O PRIMO TEMPO) Il primo tempo viene giocato quasi esclusivamente dai giocatori che ricoprono il ruolo di centrale. A differenza della palla super e della palla alta, l'attaccante comincia la sua rincorsa di attacco prima che il palleggiatore abbia alzato la palla. Questi può effettuare il salto in diverse posizioni, tutte piuttosto vicine all'alzatore, in relazione a quanto non lo siano i giocatori laterali. La vicinanza al palleggiatore e il tempo molto anticipato rendono lo schema imprevedibile in quanto passa pochissimo tempo dal momento in cui la palla esce dalle mani del palleggiatore, al momento che viene colpita dall'attaccante. Questo schema di attacco è di estrema importanza nella pallavolo moderna in quanto porta notevoli benefici alla squadra che attacca. In primo luogo la velocità di esecuzione costringe il centrale avversario che è a muro, a saltare anch'essi in anticipo per avere possibilità di murare l'attacco. Saltando in anticipo (muro a opzione) si hanno più possibilità di murare l'attacco di
primo tempo avversario, ma nel caso che il pallone vada ai giocatori laterali con una palla super, il centrale non ha più possibilità di raggiungerlo e di effettuare la propria azione di muro. Invece attendendo l'alzata del palleggiatore (muro in lettura), il centrale avversario ha tempo di osservare dove viene giocata la palla e di seguirla per effettuare il muro, ma nel caso venga attaccato un primo tempo non avrebbe tempo per murarlo al meglio. PIPE La Pipe prevede che il palleggiatore invece di alzare per l'opposto posizionato in posto 1 o 2, o per la banda in posto 4, o per il centrale in posto 3, alza la palla al limite della zona 6. Uno degli schiacciatori di seconda linea si sposta in zona 6 e attacca la palla dal centro dietro la linea dei tre metri. Lo schiacciatore deve fare molta attenzione a non pestare la linea d'attacco prima dello stacco se non vuole commettere fallo, può però oltrepassare la linea in volo (la regola è quella dell'attacco da seconda linea) e atterrare oltre questa.
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FAST Attacco con stacco ad un piede con alzata dietro (solo donne) SETTE PALLA Tesa per il centrale MURO Si chiama "muro" la parte del corpo (solitamente formata dagli arti superiori) che uno o più giocatori di prima linea possono innalzare al di sopra della rete al fine di arrestare il colpo avversario: così facendo i giocatori a muro realizzano questo fondamentale anche se toccano con una parte del corpo che non si trova al di sopra della rete. Il giocatore a muro può toccare il pallone oltrepassando l'asse verticale della rete, se il pallone è stato direzionato verso il campo di chi sta murando. Il muro può essere eseguito da un singolo giocatore oppure da due o tre giocatori, i quali possono tutti intercettare la palla. Condizione affinché il muro sia considerato valido è che i giocatori siano di prima linea e si trovino nelle vicinanze della rete avendo almeno una parte del corpo al di sopra del bordo superiore della rete. Il muro non
può interferire con il gioco avversario e può essere sia di attacco che di difesa, a seconda della sua direzione.Si parla di "tentativo di muro" quando i giocatori raggiungono la posizione di muro dopo avere effettuato o anche solo accennato a una elevazione, di "MURO PASSIVO" quando non viene toccata la palla pur trovandosi nella posizione di muro, e di "MURO EFFETTIVO" quando il muro la tocca. Il giocatore "libero" non può effettuare né muro né tentativo di muro. MURO AD OPZIONE Tattica molto aggressiva, con cui il centrale decide di saltare “a sangue” sul centrale avversario, sacrificando così il raddoppio esterno. Normalmente le assistenze si tengono, in questo caso, larghe, per evitare di sbilanciare troppo il sistema di muro. Viene adottata in situazioni particolari, quando, dall’analisi dell’avversario, si può dedurre che il primo tempo sia una “molto probabile minaccia”. SERVIZIO/BATTUTA Si chiama "servizio" (o più comunemente "battuta") il colpo netto che mette in gioco la palla invian-
dola nel campo avversario. Il servizio deve essere effettuato, entro 8 secondi dal fischio di autorizzazione del primo arbitro, con una mano o con il braccio dopo che la palla è stata lasciata o lanciata in aria dalla mano. La limitazione è stata imposta per impedire che il pallone venga trattenuto da una o due mani eseguendo dei lanci con effetti speciali. Nel gioco della pallavolo il servizio ha un'importanza capitale in quanto il battitore può mettere in difficoltà la ricezione avversaria in maniera tale che la propria squadra possa avere maggiori possibilità di conquistare il punto mediante il muro (su un attacco reso prevedibile dalla ricezione) o con il contrattacco. Il punto può essere conquistato già con il servizio e in questo caso prende il nome di ace, con la variante di "ace sporco" qualora la ricezione tocchi la palla senza arrestarne la caduta o inviandola fuori o quando il pallone in battuta tocca la rete e cade nel campo avversario. Quest'ultima possibilità esiste solo con le nuove regole. Precedentemente, per essere valida la palla non doveva neanche sfiorare la rete; se que-
sto succedeva avveniva il cambio palla. Un'altra differenza sostanziale introdotta dalle nuove regole consiste nella modalità in cui si può battere la palla. Secondo le regole originali il battitore doveva trovarsi dietro alla sua linea di fine campo sulla destra e doveva battere tenendo i piedi per terra. Queste due limitazioni sono state eliminate con le nuove regole; il battitore può stare anche in posizione centrale o a sinistra (purché fuori dal campo) e può battere mentre salta. In base a dove verrà colpita la palla si parlerà di BATTUTA AL SALTO, battuta "dall'alto" o battuta "dal basso" (quest'ultima, chiamata anche servizio di sicurezza, è obbligatoria fino alle categorie under 13). Fra i vari tipi di battuta dall'alto, una delle più usate è la BATTUTA FLOAT. Si tratta di un servizio molto difficile da ricevere perché la palla, pur avendo una velocità minore rispetto alla battuta al salto, può presentare un repentino cambio di traiettoria, sia in verticale che in orizzontale, che mette in seria difficoltà il ricevitore. fonte wikipedia
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Storia
“Pillole” di storia I Campionati Mondiali maschili di pallavolo sono una competizione sportiva internazionale a cadenza quadriennale organizzata dalla Fédération International de Volleyball (FIVB), la Federazione Internazionale della pallavolo. Si tratta di un torneo tra nazionali, che assegna il titolo di campione del mondo alla squadra vincitrice. La storia del Campionato del Mondo risale a fine anni 40’, dal momento in cui, cioè, la pallavolo è stata considerata come sport professionistico, ovvero sport di alto livello.
1947
Nascita della FIVB, una delle prime misure concrete adottate dalla FIVB dopo la sua fondazione è stata la creazione di un concorso internazionale che coinvolgesse le squadre provenienti da tutti continenti.
1949
Primo Campionato del Mondo di pallavolo,si tenne in Cecoslovacchia, si svolse su un campo da tennis all’aperto ed era limitato solo a squadre europee, precisamente 6 dell’est Europa e 4 dell’ovest, l’edizione venne vinta dall’allora URSS.
1952
Introduzione della versione femminile dei Campionati, nella seconda edizione che si svolse negli URSS, gli eventi furono inoltre sincronizzati ed ampliati per includere le nazioni dell’ Asia, inizia quindi ad essere disputato in cicli di 4 anni. Da allora la manifestazione si tiene ogni quattro anni, con la sola eccezione dei mondiali del 1960 e del 1962, quando l'introduzione della pallavolo ai Giochi Olimpici, rese necessario spostare i mondiali agli anni pari in cui non si disputano i Giochi Olimpici.
1966 Entrano a far parte dei Campionati anche squadre del Sud, Centro e Nord America. Le squadre provenienti dall’Africa prendono parte al concorso, così che l'obiettivo 1970 iniziale dei giochi, ovvero quello di riunire i membri di tutte e cinque le confederazioni continentali, viene raggiunto.
1970 Il numero delle squadre partecipanti ai Campionati viene allargato a 24 nazionali 1986 Il numero delle squadre partecipanti ai Campionati viene ridotto a 16. 1998 Si torna a giocare i Campionati con 24 squadre, numero questo rimasto invariato fino ad oggi.
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Oggi, il Campionato del Mondo è il più completo tra tutti gli eventi organizzati dalla FIVB, e probabilmente il secondo più importante, superato in prestigio solo dai giochi olimpici.
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World Ranking
Medaglie
as of 28/07/09
Teams Name
Country Code
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 15 17 18 20 21 23 24 27 35
Brazil Russia USA Bulgaria Serbia Italy Poland China Argentina Puerto Rico Spain Japan Cuba Germany Australia Venezuela France Egypt Tunisia Canada Cameroon Iran Czech Republic Mexico
BRA RUS USA BUL SRB ITA POL CHN ARG PUR ESP JPN CUB GER AUS VEN FRA EGY TUN CAN CMR IRI CZE MEX
Squadra
Oro
Argento
Bronzo
Totale
URSS*
6
2
3
11
Italia
3
1
0
4
Cecoslovacchia*
2
4
0
6
Brasile
2
1
0
3
Polonia
1
1
0
2
Stati Uniti
1
0
1
2
Germania Est*
1
0
0
1
Romania
0
2
2
4
Bulgaria
0
1
4
5
Cuba
0
1
2
3
Jugoslavia*
0
1
0
1
Paesi Bassi
0
1
0
1
Russia
0
1
0
1
Giappone
0
0
2
2
Argentina
0
0
1
1
Francia
0
0
1
1
*Nazionali non più esistenti
Albo d’oro Anno
Ospitante
Oro
Argento
Bronzo
1949
Praga (TCH)
URSS
Cecoslovacchia
Bulgaria
1952
Mosca (URS)
URSS
Cecoslovacchia
Bulgaria
1956
Parigi (FRA)
Cecoslovacchia
Romania
URSS
1960
Rio de Janeiro (BRA)
URSS
Cecoslovacchia
Romania
1962
Mosca (URS)
URSS
Cecoslovacchia
Romania
1966
Praga (TCH)
Cecoslovacchia
Romania
URSS
1970
Sofia (BUL)
Germania Est
Bulgaria
Giappone
1974
Città del Messico (MEX)
Polonia
URSS
Giappone
1978
Roma (ITA)
URSS
Italia
Cuba
1982
Buenos Aires (ARG)
URSS
Brasile
Argentina
1986
Parigi (FRA)
Stati Uniti
URSS
Bulgaria
1990
Rio de Janeiro (BRA)
Italia
Cuba
URSS
1994
Atene (GRE)
Italia
Paesi Bassi
Stati Uniti
1998
Tokyo (JPN)
Italia
Jugoslavia
Cuba
2002
Buenos Aires (ARG)
Brasile
Russia
Francia
2006
Tokyo (JPN)
Brasile
Polonia
Bulgaria
2010
Italia
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Intervista
Giani e i Fenomeni: “Tutto cominciò quella volta in Brasile..." di Serena Cerracchio
orenzo Bernardi schiaccia l’ultima palla che fa entrare l’Italia nella storia. E’ il 1990, è l’Italia di Julio Velasco, quella della “Generazioni di Fenomeni” che ha scritto le pagine più belle della pallavolo italiana e mondiale. Una cavalcata emozionante quella di una Nazionale che dopo essere arrivata seconda nel proprio girone (vincendo con Camerun e Bulgaria e venendo sconfitta da Cuba a qualificazione raggiunta), negli ottavi elimina la Cecoslovacchia (3-0), l'Argentina nei quarti (30) e il Brasile, Paese ospitante, in semifinale
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(3-2). Poi la sfida finale con Cuba vinta dopo 9 match point infiniti vissuti tutti d’un fiato da un’intera Nazione prima dell’urlo liberatorio “Campioni del Mondo” a lungo legato ad una squadra che ha vinto tutto quello che c’era da vincere. Era la Nazionale dei Gardini, Luchetta, Cantagalli, Zorzi e Bracci, per citarne alcuni. Era la Nazionale di Andrea Giani, uno dei simboli della pallavolo italiana e non solo, un campione fuori e dentro il campo.
molte amichevoli perse contro Cuba nell’estate del ’90 appunto. Poco dopo iniziò il campionato mondiale e arrivammo in finale proprio contro i cubani, fortissimi. Nessuno si sarebbe aspettato una vittoria e invece…. Abbiamo vinto quella sfida come gruppo, sapevamo di potercela fare e psicologicamente eravamo preparatissimi. Quella gara ci ha proiettato nella storia del volley. Un’emozione unica, indimenticabile.”
Che ricordi ha di quell’anno? “Avevo 20 anni lo ricordo come fosse ieri, le
Nel ’94, avete bissato il campionato del mondo in Grecia. Eravate una squadra invincibile.
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“Quel gruppo era troppo forte rispetto alle altre squadre, ma soprattutto era amalgamato. Giocavamo a memoria, era tutto facile. E infatti in finale contro l’Olanda l’ultimo set l’abbiamo vinto addirittura 15 a 1..” E poi il mondiale del ’98 con Bebeto al posto di Velasco. “Li non eravamo favoriti, anzi. Eppure battendo la Jugoslavia salimmo per la terza volta sul gradino più alto, una sorpresa, bella a maggior ragione per questo. Il suggello di un gruppo fortissimo capace di dimostrare che si può vincere il terzo mondiale consecutivo anche cambiando allenatore”. Lei i Mondiali li ha giocati e vinti. Ora si giocherà in Italia, forse le è mancato proprio il fatto di non averlo mai giocato davanti al proprio pubblico? “Innanzitutto penso che il mondiale sia una manifestazione straordinaria per l’aria che si respira prima e durante, l’adrenalina che ti sale, la voglia di vincere per il gruppo ma soprattutto per il tuo paese. Il rammarico è quello di non aver mai potuto giocarlo in Italia,
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Intervista
Andrea Giani
perché l’ambiente che c’è qua, in casa tua, non si può descrivere”. Come si prepara un giocatore ad una manifestazione come un Mondiale? “Io credo molto nel lavoro come credo che, per affrontare un mondiale sia a livello fisico che mentale, serva una lunga preparazione fisica e mentale. Se programmi il lavoro in modo corretto allora vinci. Sia da giocatore, ma soprattutto da allenatore, mi sono reso conto ancora di più che non si arriva improvvisando, bisogna lavorare con costanza ed umiltà, ogni giorno. Poi quello che semini raccogli, e se semini bene allora possono arrivare anche i successi importanti”. Come vede questa Italia? C’è un giovane su cui si sente di scommettere? “Il gruppo è buono e ha dei giocatori giovani che possono uscir fuori bene, Simone Parodi su tutti. Ha vinto lo scudetto con Cuneo quest’anno ed è cresciuto molto. A 24 anni hai la maturità giusta per affrontare una competizione internazionale di un certo tipo e credo fortemente che sarà la rivelazione di questa Italia”. La sua favorita? “Il Brasile e la Russia le vedo un gradino sopra le altre. Subito sotto di certo noi, la Serbia, Cuba, la Bulgaria, Stati Uniti e Polonia. Sono tutte realtà che possono arrivare a fare bene, anche se meno forti rispetto al Brasile e alla Russia ma questo non è un pronostico. Non vuol dire che vincerà una delle due, è solo un pensiero”. Pro e contro di giocare un Mondiale in casa? “Bè, è un ambiente che conosci bene dato che ci giochi tutto l’anno. Tutti si aspettano tan-
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to da te e hai la molta pressione addosso. Non vuoi deluderli. Il fatto di giocare in casa è un qualcosa in più a tuo favore, una motivazione forte ma devi stare attento a non farla diventare un contro. E’ un’arma a doppio taglio che però ti da una carica enorme”. Quest’anno ha vinto il campionato di A2 guidando la MRoma e da settembre guiderà i ragazzi nel campionato di serie A. Vi siete già prefissati degli obbiettivi in vista della prossima stagione? “Ancora non abbiamo messo a punto la squadra che avremo a settembre. Per il momento pensiamo ancora a costruire i giusti ingranaggi e poi vedremo in base a quello che saremo riusciti a mettere in piedi, quali saranno i nostri obiettivi. Di certo vogliamo far bene come la stagione da poco terminata, le carte ci sono tutte per fare un altro grande campionato”. Giocatore, allenatore e anche presidente del COL di Modena. Come si trovi a ricoprire questa carica e quali pensa siano le difficoltà nell’organizzare un Mondiale in casa? “Anche se a livello organizzativo non svolgo mansioni impegnative, mi rendo conto che organizzare non sia così semplice. Mentre da giocatore mi sono sempre trovato diciamo la “pappa pronta”, ora c’è da fare tutto, dalle sistemazioni degli atleti, ai problemi puramente gestionali. E poi ci sono le difficoltà economiche da affrontare. Servono uomini estremamente capaci che abbiano la giusta conoscenza e del nostro paese e della nostra situazione sportiva, uomini che ti permettono di costruire un mondiale che sia riconosciuto tale anche dagli stranieri”.
Pallavolista Nel 1985, richiesto dalla Pallavolo Parma, Giani si trasferì nella città ducale, dove cominciò la sua importante carriera di professionista. Finito ormai il ciclo della Santal, la società optò un ringiovanimento di tutto il settore; quindicenne, a Parma Giani conosce altri futuri campioni, come Andrea Zorzi e Andrea Lucchetta, con i quali finì per formare l'ossatura del dream team di Julio Velasco. Inserito nell'Under-18 sponsorizzata Colser, prese poi parte al campionato di Serie C. Allenato da Gian Paolo Montali, fu presto richiesto dall'allenatore della prima squadra, Aleksander Skiba, che lo aggregò al gruppo. L'anno successivo, 1986-87 fu quello dell'esordio di Montali come allenatore della prima squadra; quello che doveva essere un anno interlocutorio diventò quello della vittoria della Coppa Italia 1986-87 e del primo posto in regular season. Nella finale play-off il giovane team parmense fu sconfitto dalla Panini Modena di Velasco, Bernardi e Cantagalli, in gara-5. Nella stagione 1987-88 la squadra venne ulteriormente rinnovata; entrati nel gruppo Marco Bracci (laterale) e Claudio Galli (centrale), sulle maglie biancoazzurre fece la sua comparsa il marchio Maxicono. Il 21 febbraio 1988 Giani ottiene il suo primo successo internazionale, con la Coppa delle Coppe vinta a Bologna. In campionato, la squadra ducale fu nuovamente sconfitta da Modena. Negli anni successivi vinse gli scudetti 1989-90, 1991-92 e 1992-93, oltre a due Coppe Italia, due Coppe CEV e altre due Coppe delle Coppe. Rimase a Parma fino al 1996, quando la squadra rinunciò al titolo di Serie A1; si trasferì quindi a Modena, vincendo subito con la Las Daytona lo scudetto 1996-97, la Coppa Italia e la Coppa dei Campioni. In Nazionale Giani vinse tre titoli mondiali consecutivi (1990 e 1994 con allenatore Velasco, 1998 con allenatore Bebeto) e quattro europei (nel 1989, 1993, 1995 e 2003). Il suo record di presenze in maglia azzurra (474) è anche il record assoluto di partite con la Nazionale in tutti gli sport italiani. Alle Olimpiadi si è invece aggiudicato due argenti nel 1996 e nel 2004 e un bronzo nel 2000. Allenatore Tra il 2007-08 e il 2008-09 ha allenato Modena, vincendo una Challenge Cup e venendo poi esonerato nel dicembre 2008. All'inizio della stagione 2009-10 è stato ingaggiato dalla M. Roma, in A2 con cui il 31 gennaio 2010 vince a Montecatini Terme (Pistoia) la Tim Cup di serie A2 battendo in finale la Zinella Bologna per 3-0 davanti a 4700 spettatori.
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Solidarietà
Facciamoli sorridere di Matteo Cirelli
I Mondiali di Volley 2010 si preparano a catalizzare l’interesse e la partecipazione del pubblico e degli sportivi di tutto il mondo e la solidarietà e la sostenibilità ambientale diventano le protagoniste di progetti speciali internazionali
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a Federazione Italiana Pallavolo continua a collezionare una serie inesauribile di successi diplomatici e sotto i buoni auspici della candidatura di Roma per i Giochi Olimpici del 2020, porta nella capitale anche i Campionati del Mondo di Pallavolo Maschile 2010. Tuttavia, il lavoro della poderosa macchina organizzativa innescatasi attorno all’even-
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to del prossimo autunno, va ben oltre la dimensione della performance sportiva, dell’agonismo e della competizione internazionale e sconfina in una più ampia politica etica che da un lato elegge lo sport a fattore di dialogo e confronto, investendolo di un nuovo fondamentale significato di strumento diplomatico locale e internazionale; dall’altro, ne fa uno spazio privilegiato in cui lanciare spunti costruttivi che prescin-
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dono dallo sport ma che trovano in esso un canale di comunicazione potente, un’occasione per suscitare l’interesse verso problematiche poco note, stimolare la partecipazione diretta alla creazione di soluzioni collettive, creare l’opportunità di lasciare segni positivi concreti per il futuro del pianeta e degli uomini. Lo spirito di solidarietà e di attenzione sociale che sottintende all’organizzazione di tutto l’evento, si concretizza in tre progetti speciali indissolubilmente legati alla volontà di fare del clamore spettacolare dell’evento, non un trionfo fine a se stesso, ma un’occasione da cui ricavare e procurare forme di sostegno per importanti organizzazioni impegnate nella salvaguardia ambientale, nella conservazione del patri-
monio culturale o nella raccolta di fondi a scopo umanitario. Il FAIVolley, il GreenVolley e “Il Mondiale dei sorrisi” sono i tre progetti di solidarietà e sostenibilità che l’organizzazione dei Mondiali 2010 si impegna a realizzare. Il FAI - Fondo Ambiente Italiano, è la prestigiosa fondazione nazionale senza scopo di lucro, che dal 1975 ha recuperato, restaurato e aperto al pubblico importanti testimonianze del patrimonio artistico e naturalistico italiano grazie all’aiuto di privati e aziende, e che gestisce e mantiene in cura e al servizio del pubblico castelli, ville, parchi storici, aree naturali e paesaggi di incontaminata bellezza. La missione del FAI è promuovere in concreto una cultura di rispetto della natura, dell'arte, della storia e delle tradizioni d’Italia e tutelare un patrimonio che è parte fondamentale delle radici e dell’identità italiana. Con questa inedita collaborazione, il Fai entra per la prima volta in contatto con il mondo dello sport, mettendo in comunicazione due dimensioni apparentemente inconciliabili. L’obiettivo dei Mondiali di Volley 2010, che saranno promossi anche attraverso i canali di comunicazione del FAI, è quello di assicurare un contributo economico legato a una percentuale della biglietteria e la promozione del FAI presso eventuali nuovi sostenitori. Nel progetto Green Volley, invece, il Comitato Organizzatore dei Campionati del Mondo e i Comitati locali collaboreranno affinché la manifestazione, pur nella sua portata internazionale, si distingua come evento a basso impatto ambientale. L’intero progetto organizzativo sarà realizzato conformemente alla norma UN EN ISO 14001, secondo un Sistema di Gestione Ambientale, e tutto il progetto sarà valutato e certificato da un ente terzo di livello mondiale. In altri termini, verranno rispettate e messe in atto le restrizioni e le prescrizioni stabilite dall’Unione Europea in merito alla sostenibilità di rifiuti, energia, mobilità, acqua e prodotti ecocompatibili, con lo scopo di ridurre l’emissione di COÇ, attraverso una sinergia tra il Comitato Organizzatore, gli enti locali e le Amministrazioni Comunali. Nelle linee guida del progetto Green Volley saranno indicate, infatti, le iniziative che realizzeranno il Comitato Organizzatore e i CO locali, e cosa potranno decidere di mettere in atto le dieci Amministrazio-
ni Comunali negli impianti che ospiteranno il Mondiale e sui propri territori. A queste ultime sarà chiesto di mitigare le emissioni di gas ad effetto serra (GHG) attraverso la piantumazione di alberi sul proprio territorio. Il Comitato Organizzatore produrrà poi un report che definirà per ogni città le quote di COÇ equivalenti da mitigare in relazione alla azioni che sono state misurate. Inoltre, l’Evento aderisce alla campagna Sustainable Energy Europe promossa dall’Unione Europea e dal Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. “Il Mondiale dei sorrisi”, infine, lega la manifestazione iridata a Operation Smile, la Onlus che cura gratuitamente i bambini con malformazioni facciali correggibili in oltre 50 paesi poveri del mondo, promuovendone l’autosufficienza medica. L’organizzazione, costituita da medici, infermieri, operatori sanitari e volontari, da dieci anni sostiene missioni umanitarie con lo scopo di realizzare interventi di chirurgia plastica ricostruttiva che rendano possibile la correzione di palatoschisi, labbro leporino, deformazioni facciali e altre gravi patologie dell’apparato orale che creano seri problemi di alimentazione, articolazione della parola e persino respirazione. Con il suo operato, Operation Smile riesce a intervenire su un terzo delle patologie mondiali che altrimenti, pur richiedendo un’operazione di soli 45 minuti, rimarrebbero irrisolte. I comitati Organizzatori delle dieci sedi di gara si adopereranno per diffondere informazioni sull’attività cruciale della Onlus e organizzeranno manifestazioni ed eventi finalizzati alla raccolta fondi per un progetto specifico che vedrà impegnati i medici volontari di Operation Smile in Africa. Inoltre, è stato già aperto un conto corrente al quale si potranno inviare donazioni libere fino alla fine del Campionato, collegandosi al sito www.volley2010.com oppure direttamente a www.operationsmile.it. Lo sport esce ancora una volta dalla sua ristretta sfera di competenza e diventa, così, ambasciatore di valori fondamentali che determineranno il futuro di tutti noi, in un senso o nell’altro, sia che riusciremo a salvaguardarli, sia che ne perderemo le tracce. Quale contesto migliore, allora, di un Evento che raccoglie i protagonisti e l’interesse internazionale, per affrontare temi che toccano da vicino il domani di tutti noi?
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La tradizione, la novità: c’è proprio tutto il mondo di Marco Trozzi
Italia ospiterà la diciassettesima edizione dei Campionati del Mondo Maschili di Pallavolo, una nuova esaltante avventura a più di trent’anni di distanza dalle magiche notti del “gabbiano d’argento”, una rassegna iridata tenutasi a Roma nel 1978 e rimasta nella storia del volley del nostro Paese grazie all’impresa compiuta dagli azzurri: la conquista di una medaglia d’argento alle spalle dell’Unione Sovietica, formazione che all’epoca era la dominatrice assoluta della scena internazionale. Da allora mol-
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te cose sono cambiate, il mondo ha conosciuto evoluzioni socio-politiche che hanno condizionato anche l’universo sportivo con la nascita di nuove realtà e la scomparsa di altre che hanno scritto pagine importanti di questa disciplina. Basti pensare proprio all’ex Urss, salita sei volte sul gradino più alto del podio o all’ex Cecoslavacchia, laureatasi due volte regina mondiale. In questo trentennio molte sono le squadre che si sono succedute ai vertici delle classifica internazionale, un susseguirsi di formazioni che ha portato prima l’Italia e successivamente
il Brasile, a monopolizzare la scena internazionale dando vita ad un duopolio cominciato nel 1990 (per gli azzurri oro nel 1990, 1994 e 1998) e fino ad ora ininterrotto, con i verdeoro vincitori delle ultime due edizioni ospitate da Argentina (2002) e Giappone (2006). Sono ventiquattro le formazioni ai nastri di partenza della rincorsa al titolo mondiale 2010 così ripartite: nove europee (Italia, Russia, Germania, Bulgaria, Repubblica Ceca, Polonia, Francia, Serbia, Spagna); quattro provenienti dalla zona asiatica (Cina, Australia, Giappone, Iran); tre afri-
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cane (Egitto, Tunisia, Camerun); tre sudamericane (Brasile, Venezuela, Argentina) e cinque della Norceca (Stati Uniti, Porto Rico, Cuba, Canada, Messico). Italia e Brasile parteciperanno, rispettivamente, come nazione ospitante e come formazione detentrice del titolo di campione del mondo. Una serie di avversarie di tutto rispetto che sperano di cambiare la storia recente della manifestazione, cercando di spodestare proprio i brasiliani, protagonisti assoluti della scena internazionale degli ultimi anni.
ARGENTINA Seconda forza in Sudamerica, alle spalle del “dittatore” Brasile, l’Argentina torna ad affacciarsi con buone qualità alla ribalta internazionale. Imbottita di figli d’arte, guidata da Javier Weber, la “seleccion” ha mostrato negli ultimi tempi grandi progressi, conquistando l’accesso alla fase finale della World League 2009 (traguardo che non raggiungeva da diversi anni) e ospitando la final six dell’edizione 2010.
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CANADA Sono lontani i tempi in cui il sestetto nordamericano occupava le prime piazze nelle grandi manifestazioni, ma come tutte le squadre dotate di una buona impostazione tecnica e di notevole fisicità può far registrare sorprese.
CINA Dovendo preparare l’Olimpiade casalinga del 2008, la pallavolo cinese ha lavorato molto anche nel settore maschile. I risultati non sono arrivati in quella stagione, ma recentemente il sestetto asiatico ha dimostrato di aver compiuto dei grandissimi progressi sul piano fisico, che uniti alla riconosciuta abilità tecnica ne fanno un cliente pericoloso.
CUBA È la vera mina vagante della rassegna. Fuori dalle teste di serie, per i risultati degli anni scorsi, in realtà è una delle rivelazioni del 2009. Ha fatto molto bene nella passata edizione della World League e anche quest’anno sta disputando un ottimo torneo (inserita nella pool D attualmente è prima con 24 punti). Il giovanissimo Wilfredo Leon è un personaggio di cui si sentirà parlare a lungo. Da sempre nell’élite del movimento, negli anni ‘90 è stata una delle grandi rivali degli azzurri.
EGITTO
AUSTRALIA
BULGARIA
Nella pallavolo l’Australia non ha le stesse tradizioni che in altri sport di squadra, ma ha pur sempre un buon curriculum. Molti dei suoi titolari giocano nei campionati del vecchio continente, conoscono i ritmi della pallavolo di buon livello. Nell’ultimo Asiatico ha deluso, ma in sede Mondiale può trovare gli stimoli per superare almeno il primo turno. BRASILE I campioni uscenti inseguono il tris mondiale, impresa riuscita all’Italia negli anni ‘90. Il sestetto verdeoro ha dominato la scena internazionale in questo ultimo decennio, mettendo in campo formazioni assolutamente competitive. Se si eccettua il 2008, il sestetto sudamericano ha vinto tutto quello che c’era da vincere, dimostrando di avere tanti campioni ed un bacino di atleti a cui attingere per eventuali sostituzioni.
Per la Bulgaria e il suo fuoriclasse Kazyiski il mondiale italiano può essere l’occasione per arrivare alla definitiva consacrazione. Figlia di una scuola che a livello tecnico non ha nulla da invidiare alle altre compagini, la squadra affidata alla bravura e all’esperienza di Silvano Prandi dopo anni di buonissime prestazioni, compreso il terzo posto ai Campionati Europei dello scorso anno disputati in Turchia, è chiamata a recitare un ruolo da grande protagonista.
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CAMERUN Negli anni novanta la strada della formazione africana si è più volte incrociata con quella dell’Italia. Si tratta di una squadra con qualche individualità discreta che si pone come obiettivo quello di superare la prima fase del Mondiale.
Negli ultimi anni la pallavolo egiziana ha compiuto passi da gigante affacciandosi con successo alla grande ribalta internazionale, proponendo onorevoli partecipazioni alla World League. Guidato dall’italiano Antonio Giacobbe, il sestetto africano cerca nel Mondiale un ulteriore segnale di crescita.
FRANCIA Il team transalpino ha fatto della difesa un credo e su questa ha costruito tanti buoni risultati, ultimo dei quali il secondo posto di Izmir all’ Europeo 2009. Philippe Blain è un tecnico capace e navigato e sicuramente renderà difficile la vita di chi lo incrocerà nel corso del Mondiale. A dispetto della sua attuale posizione nel ranking Fivb questa Francia appartiene alla prima fascia.
GERMANIA Sono lontani i tempi in cui la Germania Est lottava per le medaglie mondiali, ma la pallavolo tedesca rimane una buona realtà. Si
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tratta di una squadra che fa della potenza e della fisicità le sue armi migliori.
GIAPPONE Non è più lo squadrone degli anni ‘60 e ‘70, ma rappresenta pur sempre una delle più grandi realtà della pallavolo internazionale. Il suo gioco veloce può creare fastidi a qualsiasi formazione, soprattutto se non affrontato con la massima concentrazione. Altalenante il 2009 dei nipponici, World League non esaltante, prima del successo nel Campionato Asiatico.
IRAN Dopo aver raccolto grandi risultati a livello giovanile, il volley iraniano continua a crescere anche a livello seniores: il secondo posto nel Campionato Asiatico è la conferma che si tratta di una squadra ben impostata che gioca una discreta pallavolo.
MESSICO
PORTORICO
Il sestetto messicano torna a giocare un Mondiale a distanza di 28 anni, l’ultima partecipazione risale al 1982 in Argentina e si concluse con un poco esaltante diciottesimo posto. Le cose erano andate parzialmente meglio nel 1978 in Italia: il Messico si classificò dodicesimo. Si tratta di una squadra di medio livello.
Portorico non si può più considerare una sorpresa, si è ormai consolidato come terza forza del nord-centroamerica. Al sesto posto nella World Cup 2007 è seguita la medaglia di bronzo nei recenti campionati continentali. È una squadra che può ambire ad un posto nella prima parte della classifica finale.
REPUBBLICA CECA POLONIA A volte ritornano, un titolo che può benissimo essere adattato alla nazionale polacca, che dopo essere stata ai massimi livelli negli anni ‘70 e ‘80, ha vissuto lunghi anni lontano dai vertici internazionali per poi riproporsi prepotentemente con il secondo posto nella rassegna iridata precedente (sconfitta in finale a Tokyo dal Brasile) e con il trionfo Europeo del 2009.
La Repubblica Ceca non è una squadra di prima fascia, da molte stagioni non ha raccolto risultati di particolare rilievo, ma sarebbe un errore trascurare le possibilità di Lebl e compagni, che come dimostra la qualificazione al Mondiale, hanno la capacità di sovvertire i pronostici.
RUSSIA Sulla carta, in qualsiasi grande manifestazio-
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ne, parte sempre tra le favorite per la vittoria finale, in virtù della forza fisica e tecnica dei suoi giocatori, ma da diversi anni non sale sul gradino più alto del podio. Si tratta pur sempre di una squadra di altissimo livello che schiera autentici fuoriclasse e che può attingere ad un notevole bacino di atleti.
SERBIA Non sarà più la formazione irresistibile degli ultimi anni novanta, non sarà facile ripetere il successo dei Giochi di Sydney, ma il sestetto serbo costruito su due autentici fuoriclasse come Nikola Grbic ed Ivan Miljikovic è in grado di recitare un ruolo da protagonista assoluto. Nel 2009 ha raggiunto la finale della World League giocata in casa, è finita a ridosso del podio nella rassegna continentale in Turchia ed attualmente si sta giocando proprio con l’Italia la leadership della pool B della World League 2010.
SPAGNA Nel 2007, guidata da Andrea Anastasi, la formazione iberica ha vinto con merito il titolo Europeo. Oggi sulla panchina delle “furie rosse” siede Julio Velasco, uno che il Mondiale lo ha vinto due volte con l’Italia. Il sestetto spagnolo può fare una buona figura.
STATI UNITI Medaglia d’oro agli ultimi Giochi Olimpici, vincitrice della World League 2008, nel 2009 la compagine a stelle e strisce ha iniziato un parziale rinnovamento, tenendo sempre presente l’obiettivo di arrivare competitiva al Mondiale 2010. Nella scorsa estate non ha centrato nessuna vittoria, ma ha raggiunto la fase finale della World League ed ha perduto soltanto in finale i campionati continentali.
TUNISIA Il volley del continente nero non è più il parente povero di un tempo, nell’ultimo decennio ha compiuto grandi progressi anche a livello giovanile, come dimostrano i discreti risultati raccolti nei recenti Mondiali. Una grossa spinta a questa crescita l’ha data la Tunisia, che ha visto crescere bene alcuni suoi talenti nei campionati esteri.
VENEZUELA Esplosività fisica e talento non mancano alla squadra venezuelana, che è capace di giocare ottimi spezzoni di partita, ma difficilmente riesce a “tenere” una manifestazione di grande livello. Chi avrà la sorte di incontrarla soprattutto nelle prime giornate di gioco dovrà stare molto attento.
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Intervista
Se Laura è in campo non restiamo Freddi I
l Mondiale? Sarà una grande emozione viverlo in casa. Farò il tifo per la Nazionale e andrò sicuramente a vedermi qualche
partita”. Laura Freddi, la nota show girl romana, ha una grande passione per la pallavolo, soprattutto per il beach volley che ha seguito da vicino durante le giornate del World Tour al Foro Italico di Roma dove Laura si è fermata anche allo stand dei Mondiali per la foto di rito con “Volly”, la rondine mascotte della rassegna iridata. Laura come è nata la sua passione per questo sport? Ai tempi della scuola giocavo a Pallavolo. Mi
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piaceva molto anche se ho sempre giocato a livello amatoriale. Poi con il tempo mi sono dedicata ad altri sport, anche se mi è capitato di organizzare delle partite di pallavolo di beneficenza. Due anni fa ne abbiamo fatta una a Milano tra i giocatori di Milan e Inter e le donne dello spettacolo. E’ stato divertentissimo perché questo è uno sport che tutti possono particare. E quest’anno c’è il Mondiale in Italia? Fantastico! Farò sicuramente un grande tifo per gli azzurri e spero che arrivino alla fase finale di Roma così potrò vederli dal vivo. Ha cominciato da piccola con la pallavolo poi ora hai scoperto il beach volley.
E’ stato un amore a prima vista. Ho cominciato a giocare a Ostia, poi mi sono appassionata e non ho più smesso anche grazie agli incoraggiamenti di grande campionesse come Daniela Gioria che è diventata una mia amica come anche Marta Menegatti. Quando e dove giochi? Ormai gioco durante tutto l’anno, al coperto di inverno quando fa freddo. Mi alleno con la Beach Volley Academy di Roma Mi sono davvero appassionata e ho visto che da questo sport ne trae molti benefici anche il mio fisico. Nella mia vita ho praticato molti sport, dalla danza, al pattinaggio passando per il tennis, ora mi dedico alle schiacciate e devo dire che mi piace moltissimo
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Intervista
Gardini d'Italia
i segreti di una squadra ndrea Gardini. Un nome che equivale alla storia della pallavolo italiana e mondiale. Lui, insieme ad altri “fenomeni” di quella generazione che viene ricordata come la “Squadra del Secolo”, ha scritto le pagine più belle di questo sport con quell’Italia capace di conquistare tre titoli Mondiali consecutivi dal ’90 al ’98. Un vincente, un misto di grinta, intelligenza e carisma che oggi l’ha portato a sede-
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re al fianco di Andrea Anastasi nel difficile compito di riportare l’Italia in cima al tetto del Mondo nella rassegna iridata che gli azzurri giocheranno davanti al proprio pubblico. Esiste una “ricetta” per vincere un Mondiale? Magari! Per vincere serve un mix di situazioni complesse. Innanzitutto occorre avere dei buoni giocatori. Con loro, la cosa più importante, è riuscire a creare un gruppo perché da
soli in questo sport non si va lontano. Il Mondiale è un torneo lungo anche se concentrato in poche settimane, quindi bisogna trovare le dinamiche giuste da far coesistere. Ogni giocatore deve accettare il ruolo che viene assegnato e tutti devono soffrire insieme per lo stesso obiettivo superando ogni difficoltà. Se si riesce a trovare il giusto equilibrio e tutto funziona alla perfezione, allora si può arrivare in alto ma sempre come squadra, mai co-
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me singoli. Se tutti non giocano per lo stesso obiettivo magari ci si arriva vicino ma non si vince. Quale squadra vede favorita per questo Mondiale? La squadra da battere per me resta il Brasile. Per quanto riguarda i campioni olimpici degli Usa, molto dipenderà da quale squadra presenteranno al Mondiale, è un po’ un’incognita. Dietro al Brasile vedo un gruppetto di pretendenti al titolo che hanno tutte le carte in regola per fare un grande Mondiale: Russia, Bulgaria, Italia e Cuba, che sta facendo vedere degli ottimi giovani con grandi qualità fisiche e tecniche. Il pubblico italiano può sognare di vedere i proprio beniamini trionfare in casa? Sicuramente giocare in casa sarà uno stimolo in più per i nostri giocatori. Giocare davanti al proprio pubblico un mondiale deve essere un’emozione unica che i ragazzi avranno la possibilità di vivere. Dopo un inizio non
proprio felice, ora la Nazionale si è ripresa e sta facendo vedere delle belle cose. Continuiamo a crescere giorno dopo giorno e si è creato un bel gruppo tra “veterani” e giovani che si stanno mettendo in luce. L’impegno e la voglia non mancheranno, per il resto staremo a vedere. La pallavolo è molto praticata dai giovani, qual è l’importanza di questo sport per la crescita dei ragazzi? Sicuramente il nostro, come altri, è uno sport che ti insegna a vivere in gruppo. Giocando impari il rispetto delle regole e dell’avversario. Capisci che per vincere devi rispettare anche i tuoi compagni perché senza il loro aiuto non puoi andare avanti. Così, impari a sacrificarti per il gruppo, sono regole non scritte che si apprendono sul campo dove basta uno sguardo, un cenno per trovare l’intesa. La pallavolo è sicuramente uno sport formativo dove poi, se si vuole proseguire, occorrono mezzi tecnici e abilità importanti per poterti distinguere dalla massa.
Per vincere serve un mix di situazioni complesse. Innanzitutto occorre avere dei buoni giocatori. Con loro, la cosa più importante, è riuscire a creare un gruppo perché da soli in questo sport non si va lontano.
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Intervista n amore a prima vista quello tra Giorgia Wurth e la pallavolo. Niente rete ma telecamere e microfoni per una passione nata sul set, quando l’attrice genovese, uno dei volti emergenti del cinema italiano, è stata scelta da Fausto Brizzi per ricoprire un ruolo da protagonista nel film “Maschi Contro Femmine”. La pellicola del regista romano, nelle sale italiane dal prossimo ottobre, racconta l’esperienza di una squadra femminile, l’Aystel Novara, e delle vicende che si intrecciano intorno ai tre protagonisti: Giorgia Wurth, nel film Eva Castelli, la star della squadra; Walter Bertocchi interpretato da Fabio De Luigi, il mister del gruppo e Ramona Gomez, Laura Barriales, la riserva. Dal giorno di inizio delle riprese, Giorgia non ha più smesso di divertirsi a “schiacciare”, grazie soprattutto ai preziosi consigli di Massimo Barbolini, attuale coach della Nazionale italiana femminile, per l’occasione suo allenatore personale. Un’esperienza indimenticabile per la Wurth, che ora si prepara a vivere, oltre che l’uscita del suo film, anche due Mondiali da tifosa e appassionata di uno sport che le è entrato nel cuore. Allora si può davvero parlare di un amore sbocciato sul set tra lei e la pallavolo? “ Mi sono divertita moltissimo a girare, e di sicuro il ricordo più bello che ho sono le ragazze dell’Aystel che mi hanno aiutato tantissimo, supportandomi e soprattutto, sopportandomi. Penso che per una giocatrice, o comunque una sportiva in generale, il cinema sia la cosa più distante che ci possa essere, per i
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Giorgia Wurth:
io ai mondiali in prima fila di Serena Cerracchio
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tempi intendo. Girare è noioso per chi non è abituato, troppe pause e poche azioni continue, la pallavolo è velocità e continuo movimento. Si, direi che sono state davvero molto pazienti con me e tutti noi dello staff. Questo sport è bellissimo, per me è diventata una vera passione”. Com’è stato il suo approccio con Barbolini? “La prima cosa che mi ha colpito di Massimo è stato il suo sguardo, come dire…buono. E’ riuscito subito a mettermi a mio agio, è un grande professionista”. Facciamo un passo indietro: aveva mai coltivato la passione per questo sport da bambina o da ragazza, magari a scuola? “L’estate giocavo un po’ a beach. Anche a scuola ho praticato anche perché il fisico e l’altezza mi hanno sempre aiutato. Purtroppo non ho mai approfondito facendo un corso di pallavolo specifico”. Tornando alla tua preparazione atletica, qual è stato il “fondamentale”, come si dice in gergo pallavolistico, più difficile da impare? “Con Barbolini ho lavorato soprattutto sulle schiacciate e sulle battute essendo Eva, la protagonista, una schiacciatrice. Mi è sempre piaciuto attaccare e, non per tirarmela, ma non ho avuto grandi difficoltà. Piuttosto sui passi…. Ah, i famosi passi d’attacco.. “Eh si, perché una cosa è farli e provarli a vuoto, una cosa è prendere bene il tempo! Poi quando sono riuscita a migliorare anche su quelli ho avuto un po’ di problemi a contestualizzarli in partita. Nel senso che avevo come alzatrici la Cacciatori, forse una delle più forti di tutti i tempi, e attaccare da sola era una cosa, ma farlo durante un’azione continuata beh…non sempre i passi mi venivano corretti…” Parliamo del Top che una giocatrice possa chiedere: Maurizia Cacciatori. “E’ il top, hai ragione, ma non solo lei. Mi sono allenata con Francesca Piccinini che è una persona splendida, davvero carina e soprattutto con i piedi per terra. E poi Paola Paggi e Jenny Barazza… è impossibile fare una classifica, sono tutte “preziose”. Ma la cosa che mi ha colpito di più è la loro spontaneità e semplicità. In fondo ero un’intrusa eppure si sono comportate con me come se fossi davvero una di loro..nel calcio non sarebbe mai successo, se la sarebbero tirata mille volte di più i calciatori chiamati in causa”.
A settembre i Mondiali di Pallavolo maschili si giocheranno in Italia: lei ha avuto la possibilità di conoscere o incontrare sul set di Maschi contro Femmine, qualcuno della Nazionale? “Della nazionale attuale no, però abbiamo girato il videoclip per la canzone di Francesco Baccini che si chiama proprio Maschi contro Femmine come il film e ho girato insieme a Lucchetta”. Perché ride? E’ stata colpita dal look? “Rido perché lui è un comico nato, non so perché abbia giocato a pallavolo invece di buttarsi su un palco di Zelig. Mette allegria solo a guardarlo, è favoloso”. E della pallavolo di oggi? Non so..del Ct Andrea Anastasi ci potrebbe raccontare qualcosa? “Il George Clooney della pallavolo. Anche lui c’era nel videoclip della colonna sonora. E’ disponibile e molto tranquillo oltre ad essere un bell’uomo, si può dire?” Certo che si può. Lei ha una frase o un rituale prima di girare per scaricare lo stress o semplicemente portarsi fortuna, che vorrebbe consigliare ai ragazzi della nazionale azzurra in vista dei mondiali? “Guarda, sinceramente non ce l’ho.. nel senso che urlo e faccio dei versi senza senso ma più che altro per scaricarmi però. A loro auguro di continuare così. Deve essere difficilissimo controllare lo stress davanti ad un paese intero in un palazzetto che è tutto con te. Come dicevo prima Anastasi mi sembra una persona molto “zen” e allora…..basta che continuino su questa strada anche perché con la concentrazione si arriva ovunque e poi io sarò li a tifare con loro in prima, massimo seconda fila”.
Attrice varazzina, si laurea a pieni voti in Scienze della Comunicazione, quindi frequenta diversi stages e seminari in canto e recitazione. Nel 1998 inizia la carriera televisiva come conduttrice a Disney Channel. Dal 2003 al 2008 è una delle annunciatrici di Rai Tre. Nel frattempo intraprende la carriera di attrice, scrive racconti e tiene un suo blog. Nel 2008 ha debuttato come cantante con la canzone Vergogna, un rap diffuso in rete su Youtube e MySpace, accompagnato da un video trasgressivo (di cui non è tuttavia la protagonista). Inoltre è protagonista del videoclip di Aprila, canzone di Biagio Antonacci.
E dopo gli uomini toccherà alle donne in Giappone giocare la rassegna iridata? Sono forti e simpatiche. E’ una Nazionale fortissima che mi emoziona ogni volta che la vedo giocare. Spero davvero che possano fare un grande Mondiale così da poter festeggiare insieme a loro.
Nel 2009 appare su Rai Uno nella miniserie tv Il bene e il male e successivamente nella sesta stagione di Un medico in famiglia; inoltre è tra le protagoniste di Ex, film di Fausto Brizzi, uscito nelle sale cinematografiche nel mese di febbraio. Interpreta anche il ruolo di Ilona Staller nella miniserie tv Moana, regia di Alfredo Peyretti, in onda su SKY Cinema 1.
Lasciamo per un attimo la pallavolo per parlare del suo primo libro “Tutta da rifare”. Ci vuole raccontare in breve la storia? “Racconto di due ragazzi che si conoscono alle medie. Per lui, Lorenzo il nome del ragazzo, è amore a prima vista, anzi, a primo odore. Per
A gennaio 2010 esce in libreria il suo esordio letterario, il romanzo Tutta da rifare. Sarà tra le protagoniste del doppio film di Fausto Brizzi, Maschi contro Femmine e Femmine contro Maschi.
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lei invece è più che altro un’amicizia. Un’amicizia che comunque non le riempie la vita, vita che vorrebbe cambiare Sole”. Perché vorrebbe cambiare? “Sole di fondo è una ragazza complessata, che vuole sentirsi accettata dagli altri. Per questo con l’esame di maturità chiede ai propri genitori un premio in caso di promozione all’esame dell’ultimo liceo: un seno nuovo. Inizia cosi una vita diversa che darà il via ad una trasformazione fisica della ragazza che le fa cambiare atteggiamento anche nei confronti di Lorenzo. Non ti dico più nulla sennò è finita…” Allora invece del finale ci può dire perché ha scelto proprio il nome Sole da dare alla protagonista? “Un giorno ho chiesto al mio nipotino di quattro anni come si chiamavano le sue compagnucce di classe e una di loro si chiamava proprio Sole, mi ha colpito subito. Sole Parodi… l’ho cercata per curiosità su Facebook ed esiste davvero, strana la vita eh?” E l’idea della storia da cosa nasce? “Ho preso spunto dai fatti di cronaca. Sempre
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più spesso si legge sui giornali di ragazze che per la maturità chiedono ai propri genitori di rifarsi qual cosina, soprattutto il seno. Credo che in certi casi la chirurgia serva per risolvere certi complessi dell’età, però allo stesso tempo bisogna non far diventare questa cosa una dipendenza. Può diventare una droga ma soprattutto si può diventare come un mostro di plastica, come per esempio nel caso di Sole”. Ha già in serbo un’altra storia da anticiparci? “Veramente sono un po’ in crisi. Tutto quello che scrivo per il momento cestino, in attesa di una vera e propria aspirazione per scrivere un altro libro, è la mia passione”. Allora nel farle un grande in bocca al lupo le chiedo se ha altri progetti per questo inverno “Ho appena finito di girare altri quattro film oltre al già citato Maschi contro Femmine”, purtroppo sono tutti in cerca di una distribuzione e sarebbe un vero peccato non vederli nelle sale o alla televisione”. Le piacerebbe scrivere in futuro una sceneggiatura per un film da lei interpretato? “E’ quello che vorrei e che sto provando a fare… per ora mi gusto un po’ di meritate vacanze e poi si vedrà”.
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Marco Mengoni Nato a Ronciglione 25 dicembre 1988 Vive a a Roma Come ha iniziato: per gioco al karaoke Sport preferito: Pallavolo Film preferito: Le Iene Cantante preferito: Maria Callas Gruppo Preferito: I Beatles Piatto preferito: Tutto ciò che è fritto! Scrittore preferito: Oscar Wilde
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Marco Mengoni: Il re matto per la pallavolo incitore incontrastato della terza edizione di X Factor e terzo all’ultimo Festival di Sanremo, Mengoni è diventato ormai uno degli idoli dei giovani e non solo. Oltre alla sua voce, piace il suo look, il suo modo di aggredire il palcoscenico e la sua semplicità nonostante l’apparenza. E nel passato di Marco, anche nel presente, c’è la pallavolo, uno sport praticato fin da piccolo quando da tesserato giocava a Ronciglione dove è nato e cresciuto prima di trasferirsi a Roma. Oggi la pallavolo è diventata un passatempo, un modo per scaricarsi ma Marco coltiva un sogno : “quello di poter assistere ad una gara della Nazionale italiana ai prossimi Mondiali che si disputeranno in Italia. Sarebbe fantastico”.
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Timido con una grinta pazzesca. Famoso rimanendo se stesso. Marco Mengoni è tutto e il contrario di tutto, con una certezza: quello di essere una delle voci emergenti del panorama musicale italiano.
Come e quando è nata la sua passione per la pallavolo? Ho cominciato a giocare fin da piccolo. Già in secondo media me la cavavo bene e ricoprivo diversi ruoli. Poi ho giocato a Ronciglione, dove sono nato e dove ho vissuto prima di trasferirmi a Roma. Si diverte ancora a giocare per hobby, magari a beach sulla spiaggia? Giocare a pallavolo fa scaricare la tensione e al tempo stesso mi diverte. Per questo mi piace. Purtroppo non ho mai giocato a beach ma c’è sempre tempo. La Pallavolo come “strumento” per i giovani. E' un modo per scaricarsi. Si danno schiaffi alla palla invece che di persona! Per i giovani è un mezzo efficace per socializzare ed imparare a rispettare le regole. Sei tifoso di qualche squadra in particolare? Non ho nessuna squadra del cuore, però mi capita spesso di seguire le partite in televisione. Il Mondiale a breve sarà in Italia, andrai a vederlo e a fare il tifo per la Nazionale?
Non so se andrò a vederlo, mi piacerebbe un sacco poter andare e fare il tifo per la Nazionale. Spero di avere il tempo, visto che in questo momento sono molto preso dall’allestimento del mio tour, oltre che dalla promozione del mio ultimo album “Re Matto”. C è un giocatore che ammiri in particolare dell’Italia del passato o di oggi? Mi piace molto Mastrangelo Musica e sport, c’è qualcosa che li accomuna? Non si assomigliano, perché lo sport è più 'matematico', mentre la musica è più 'istintiva'. Però quando faccio sport ascolto musica… mi aiuta a far andare i pensieri e rilassarmi, non facendolo io a livello agonistico. Come occupi il tuo tempo libero? Ascolto tanta musica, adoro fare lunghe passeggiate e pensare. Cosa significa essere diventato un idolo per i ragazzi? Sono un idolo solo per me stesso! Cosa ti emoziona? Una cosa che mi ha emozionato profondamente è stato vedere l'orchestra di Sanremo piangere mentre suonava per me e io cantavo. E’ stato pazzesco, credo si sia percepita la mia emozione quella sera in quel preciso momento in cui stavo cantando. In realtà volevo ringraziarli uno ad uno. Quali sono i tuoi prossimi impegni? Dedicarmi al mio primo tour. E poi riuscire a ritagliare un po’ di spazi per me proteggendo il mio privato. Se non coltivi i tuoi affetti, non vivi davvero la vita, una volta che sali sul palco come fai ad emozionare? Mi devo emozionare per far emozionare gli altri e l’emozione la si scopre ogni giorno nella quotidianità.
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Club news
Villa Stuart Sport Clinic: visite di idoneità per il pugilato L’idoneità agonistica per i pugili professionisti e dilettanti passa per l’Istituto di Medicina dello Sport di Roma. Disposti tutti gli esami clinici previsti dal Regolamento Sanitario Federale. di Paolo Brandimarte
anci, diretti e montanti sotto la tutela sanitaria di Villa Stuart Sport Clinic. L’Istituto di Medicina dello Sport di Roma costituisce l’unico centro riconosciuto dalla Federazione Pugilistica Italiana (FPI), in virtù della concessione dell’idoneità agonistica per i pugili dilettanti e professionisti. Per boxeur e boxeuse, la visita di
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idoneità porta con sé l’opportunità di usufruire di una Personal Card per il Servizio d’Urgenza di Diagnostica, Ortopedia e Traumatologia dello Sport, attivo 24 ore su 24. In caso di infortunio, esiste la possibilità di accedere ad un percorso diagnostico teso al ripristino della migliore condizione fisica, attraverso terapia ed interventi adeguati.
Il pugilato professionistico e quello dilettante differiscono non soltanto per i compensi, prerogativa dei soli professionisti, ma anche per il numero delle riprese e della loro durata. Inoltre, non va dimenticato che, i pugili dilettanti sono obbligati ad indossare un caschetto protettivo. Difatti, esistono due protocolli sanitari differenti, in modo da aderire perfettamente alle
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deat neurologico, elettroencefalogramma e risonanza magnetica del cranio (per i soli professionisti), mette a riparo da fenomeni come la dementia pugilistica. A tal proposito è bene sottolineare come, a 30 giorni dal k.o., sia fisico che tecnico, i pugili siano tenuti ad una visita di reintegro. Villa Stuart Sport Clinic ha intrapreso un viaggio fatto di prevenzione e tutela dell’integrità dell’atleta, a cui romanticamente fa eco il decalogo del pugile: “Come atleta sii coscienzioso e costante nella preparazione. La prima vittoria devi riportarla su te stesso”… specifiche necessità delle due categorie in esame, osservando pedissequamente quanto previsto dal Regolamento Sanitario Federale. Il “carnet” semestrale per i professionisti del ring, comprende visita medica generale, visita medica e valutazione cardiologica, visita specialistica oculistica, otorinolaringoiatrica, neurologica e cicloergometro. Il costo della prima visita e dei successivi rinnovi è sempre di 180 euro. I dilettanti della Noble Art, invece, devono sottoporsi con cadenza annuale a visita medica generale, visita medica e valutazione cardiologica, visita specialistica oculistica, otorinolaringoiatrica, neurologica ed esame completo delle urine (100 euro per la prima
visita ed 80 euro per il rinnovo). C’è dell’altro. Anche le donne incrociano i guantoni. Per le dilettanti (150 euro per la prima visita ed i futuri rinnovi) e le professioniste, (prima visita e rinnovi a 220 euro) sono obbligatorie anche un’ecografia pelvica e mammaria. L’esame va ripetuto ogni anno. Nonostante le regole moderne e le precauzioni caldeggiate dalla medicina sportiva, il pugilato mantiene intatta la sua verve di sport violento. Il ripetuto scambio di colpi alla testa può generare danni permanenti a livello cerebrale, per quella che gli specialisti definiscono sindrome “punch drunk” (ubriacatura da pugni ndr). In questo senso, la visita medica specialistica neurologica, sostanziata da vi-
IL MEDICO RISPONDE linea diretta con specialisti in or topedia • fisiatria reumatologia • medicina dello sport • radiologia scienza dell'alimentazione
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L'Istituto di Medicina dello Sport di Roma (Villa Stuart Sport Clinic) Via Trionfale 5952 (Balduina) PER APPUNTAMENTI ED INFORMAZIONI: 06.35528393 - 06.35528394
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Sport&Finanza
Volley
una chance promo-turistica per il territorio di Marcel Vulpis
ieci piazze coinvolte, una finale a Roma al PalaLottomatica, circa tre settimane di gare e di eventi collaterali. Sono queste le prime riflessioni sul Mondiale di Volley maschile, che l’Italia ospiterà dal prossimo 24 settembre al 10 ottobre (data prevista per la finale 1°-2° posto), dove gli addetti ai lavori sperano di poter vedere un Italvolley completamente “rinato”, dopo le débacle degli ultimi anni. Se il risultato sportivo è chiaramente incerto, quello marketing parte dall’accordo stretto alcuni mesi fa dal Comitato organizzatore con Infront Italy, nelle vesti di advisor e braccio commerciale della manifestazione anche in ambito locale, con particolare attenzione ai villaggi che verranno aperti in tutti i palazzetti coinvolti sotto il profilo del calendario agonistico (Trieste, Ancona, Milano, Torino, Verona, Bologna, Firenze, Roma, Messina e Catania). Anche il mondo della politica ai suoi livelli più alti si è avvicinata con interesse a questa kermesse. “I Mondiali del 2010 – ha spiegato Rocco Crimi sottosegretario a Palazzo Chigi con delega allo sport – sono la dimostrazione di co-
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Rocco Crimi
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me la Federazione pallavolo stia lavorando al meglio, visto che l’Italia ospiterà anche i Mondiali di beach Volley del 2011 e quelli di pallavolo femminile del 2014”. Il Mondiale di volley può diventare un eccezionale veicolo promo-turistico in tutto il mondo, grazie alla presenza dei più importanti network tv, dei territori coinvolti nell’organizzazione della rassegna iridata. E’ questa, forse, la sfida più importante che la FIPAV e i dieci comitati organizzatori locali dovranno vincere, al di là di quella sportiva. L’immagine di molte piazze e capoluoghi di provincia tricolori finirà sugli schermi di mezzo mondo e sarà importante da-
re una immagine del Paese e del territorio di riferimento (a partire dai palazzetti dove si svolgeranno le gare) di alto profilo. A breve il CO comunicherà anche la lista delle aziende-sponsor ufficiali, che puntano, grazie al volley, ad ottenere forti ritorni pubblicitari e televisivi. Sul fronte della comunicazione già da alcuni mesi è in azione “Volly”, il rondone azzurro che rappresenta la mascotte del Mondiale. Durante il mese di Sudafrica2010, per esempio, è stata invitata più volte all’International FIFA Fan Fest di Piazza di Siena (inclusa una incursione, peraltro gradita, all’interno del format tv “Notti Mondiali” condotto da Paola Ferrari).
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Intervista
Andrea Anastasi “Quanto ti voglio Roma” ui che ha vinto prima indossando la maglia dell’Italia e poi guidandola dalla panchina (World League 1999 e 2000, Europei ’99 oltre a un terzo posto alle Olimpiadi del 2000 e un secondo agli Europei del 2001). Ora c’è il Mondiale, un’opportunità unica per riportare l’Italia ai massimi vertici della pallavolo internazionale.
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IL MONDIALE – “Sono nato pallavolisticamente nel periodo del Mondiale del ’78. Giocavo in A1 a Parma ed è incredibile se penso che ai tempi a Parma c’era Carlo Magri. E’ come se si chiudesse un cerchio visto che lui ora è il presidente della Federazione. Ero giocatore, appassionato, uno studente che non sapeva quale carriera avrebbe fatto. Ho un ricordo indelebile di quel Mondiale. Ora ho un’opportunità unica, probabilmente se il Mondiale non fosse stato in Italia forse sarei rimasto in Spagna. E’ il coronamento di una carriera, un segno per la pallavolo italiana. Il fatto di essere uno dei protagonisti del prossimo Mondiale mi inorgoglisce, mi stimola a lavorare”. LE RESPONSABILITA’ – “Giocare in casa vuol dire avere una pressione in più da parte del pubblico da trasformare in energia. Ho tanta esperienza alle mie spalle, per fare questo Mondiale in casa ci voleva un allenatore con questa esperienza fatta di vittorie ma anche di sconfitte. A volte, per crescere, le sconfitte sono più importanti delle vittorie. Sono convinto che io debba essere motivato e la mia squadra dovrà fare il massimo per vincere ma non la prendo come una responsabilità individuale”. LE MOTIVAZIONI – “Questo team deve avere una filosofia propria: di gioco e di squadra. Io porto la mia filosofia, il mio stile di condur-
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Andrea Anastasi si prepara a vivere uno dei momenti più belli e importanti della sua lunga carriera, prima di giocatore e poi di allenatore. Guiderà la Nazionale italiana nel Mondiale che gli azzurri giocheranno davanti al loro pubblico, un’opportunità unica, un sogno per molti ma anche una responsabilità di cui farsi carico che l’ex tecnico della Spagna che ha vinto l’Europeo nel 2007 non ha nessun timore ad affrontare. re una squadra. Vorrei che in questo percorso la squadra avesse una caratteristica marcata. Deve vivere di vita propria e per questo aiutano anche le difficoltà che sono sempre dietro l’angolo. Ogni giorno si migliora, si va avanti”. GLI AVVERSARI – “Due esempi per far capire come la penso. La rassegna continentale del 2007 vinta dalla Spagna e l’Olimpiade vinta dagli Stati Uniti, due formazioni che all’inizio non erano accreditate per la vittoria. Questo significa che le squadre sono qualcosa in più dei singoli giocatori. Anche al prossimo Mondiale mi aspetto delle sorprese. Il concetto è che c’è un equilibrio diffuso, per questo lavoro con rispetto e consapevolezza. Sarei presuntuoso se non lavorassi pensando che ogni squadra può fare un enorme salto di qualità. Chissà che non sia proprio l’Italia a farlo”. I MOMENTI CHIAVE – “Ogni momento che ci avvicina al Mondiale è decisivo. Non sarà necessario vincere sempre ma per tutto il periodo che ci avvicinerà al Mondiale devo capire cosa mi posso aspettare, come reagisce la squadra, come rispondono i ragazzi”. LE SEDI MONDIALI – “La cosa che mi af-
fascina tantissimo è che non ho mai giocato con l’Italia una fase finale. Penso al 10 ottobre e a cosa sarà Roma quel giorno. L’8 compio 50 anni e pochi giorni dopo c’è la finale con il palazzetto dello sport che regalerà emozioni uniche. Mi piacerebbe arrivare a Roma, il mio pensiero è lì. Ogni città che ospiterà questo Mondiale accoglierà la pallavolo con un grandissimo entusiasmo perché il nostro è uno sport radicato sul territorio”. IL TEMPO LIBERO – “Sono appassionato di musica e leggo molto. Uno degli ultimi libri che ho letto mi ha colpito molto perché parlava di persone che non mollano mai e raggiungono i loro obiettivi. Questa cosa mi ha affascinato. Leggo anche i romanzi e i saggi, sono uno che legge molto”. LA FAMIGLIA – “Stiamo molto insieme, ovviamente compatibilmente con gli impegni. Ho un bellissimo rapporto con mia moglie e i miei figli. Ci piace anche passeggiare in città, abbiamo una vita normalissima. Quando posso stacco totalmente da tutto. Mia moglie è una bomba dal punto di vista della conduzione familiare. È un fenomeno, fa tutto. N on saprei come fare senza”.
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“Vorrei che in questo percorso la squadra avesse una caratteristica marcata. Deve vivere di vita propria e per questo aiutano anche le difficoltà che sono sempre dietro l’angolo. Ogni giorno si migliora, si va avanti”
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Intervista
IL TENNIS – “E’ una mia passione. D’inverno riesco a giocare tre volte a settimana. Sono uno da serve and volley. Batto molto bene e quindi riesco a giocare d’anticipo. Sono un accanito tifoso di Federer, non ho mai amato giocatori che usano le due mani. Prima ero una grande tifoso di Sampras. Rimasi folgorato quando un ragazzino (Federer) riuscì a batterlo, capii che sarebbe diventato un grande”. L’INCONTRO CON IL PAPA – “Sono cattolico. purtroppo non molto praticante. Il 1 aprile (2009) quando con la delegazione del Comitato Organizzatore siamo andati a San Piero mi sono molto emozionato. È stata una cosa stupenda vedere 300 bambini giocare per la prima volta su una piazza così importante. Ho partecipato con grande piacere, mi sono emozionato davvero, sono emozioni che fanno bene a tutto il movimento”. I GIOVANI– “lo sport in generale ha un valore educativo strepitoso, per questo ho spinto i miei figli a fare sport. Ci si abitua a relazionarti con gli altri, con qualcuno che deve decidere per te come ad esempio fa un allenatore). Sono insegnamenti straordinari. Lo sport ci insegna a calarci nella vita. Impari ad allenarti duramente. I miei figli sanno che devono provare e riprovare, si vince e si perde. La pallavolo ha un grande ruolo”.
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Beach volley
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Tipi Da Spiaggia Il beach sul litorale: s’è vista anche la Hunziker di Serena Cerracchio
Sole, mare, sabbia. Che vi viene in mente? L’estate! E allora, beach volley. Tutti a saltare e a tuffarsi sulla sabbia: bambini, ragazzi e adulti, per passione o semplicemente per “rimorchio”. l beach volley si è trasformato in un vero e proprio fenomeno pluri-generazionale in cui sono tutti coinvolti. Giocato in ogni spiaggia del mondo, è diventato da qualche anno lo sport vacanziero ed estivo per eccellenza. Dove giocare sul litorale romano? Tante le possibilità, con gli stabilimenti che si sono messi in fretta al passo con i tempi. L’Albos a Fregene è un ritrovo storico per tutti i ragazzi di Roma Nord; a Ostia (per chi preferisce il litorale Sud) i più famosi sono Il Corallo, La Spiaggia, La Vela, il Belsito e il Kursal. “Qui vengono i migliori – si sbilancia Massimo, il titolare dello stabilimento La Spiaggia - Abbiamo tre campi da beach e bisogna prenotare prima per riuscire a giocare in mezzo alla settimana, mentre nel week-end è pressoché impossibile, ci sono file chilometriche. Da quando è venuto ad allenarsi Leonel Marshall (ex stella del campio-
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nato italiano) qui è scoppiato il boom: ci sono ragazzi e ragazze che praticano anche a livello nazionale questo sport e averli da noi è stata un'ottima pubblicità, un traino, un esempio, un modo di confrontarsi”. Altro centro nevralgico di Ostia è di certo la Beach Volley Academy situata all’interno dello stabilimento Barkabar, uno dei più famosi locali nelle notti estive romane. Alla BVA si possono seguire lezioni sia per primi livelli che avanzati, e anche corsi privati. Un’assidua frequentatrice è l'attrice Laura Freddi. Da quando ha scoperto questo sport , confessa, si è perdutamente innamorata. E non solo lei, naturalmente. Perché il beach ha sedotto altri personaggi dello spettacolo, da Pamela Camassa, a Nora Amile, a Guendalina Canessa, a Veridiana Mallmann, Pamela Prati, Giorgia Wurth. In campo va spesso Alberto Cisolla (chiaro, lui è un azzurro del volley), Iacopo Volpi, un
giornalista che ha praticato la pallavolo ad alti livelli, e Francesco Totti, che sotto rete cerca di emulare le giocate pedatorie (celebre un suo video su youtube ripreso in una sfida all’ultimo sangue di beach volley insieme a Mexes e De Rossi): questi ultimi avvistati sulle spiagge di Sabaudia. E c’è chi giura di aver visto Michelle Hunziker, la bella svizzera della tv, cimentarsi in un campo da beach due anni fa in Brasile, lì dove il beach ha vissuto e vive un autentico boom, con le nazionali (maschile e femminile) più forti del mondo, anche a livello olimpico. Insomma ce n’è per tutti i gusti. Il beach richiama sempre un folto pubblico, di appassionati e semplici spettatori, attratti da fisici da urlo, addominali in bella vista e fondoschiena perfetti. Perché la fatica degli atleti di alto livello è durissima, gli allenamenti sono massacranti, la forma fisica obbligatoria. Per tutti gli altri, almeno il divertimento è assicurato.
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Personaggio
Carmelo Pittera, “Trent’anni dopo da tifoso” Carmelo Pittera è il “Maestro”. Oggi i suoi preziosi insegnamenti li trasmette ai giovani, a quei bambini che rappresentano il futuro della pallavolo. Ieri, scriveva le più belle pagine di questo sport segnando un’epoca con i suoi successi, le sue innovazioni e le sue teorie fondamentali per la crescita del movimento. armelo, a distanza di più di 30 anni, si prepara a vivere un altro Mondiale in Italia, “una piacevole condanna”, dice sorridendo mentre la mente corre veloce al 1978 e al Palazzetto di Roma stracolmo in quella semifinale con Cuba rimasta nella storia: “Una giornata indimenticabile – ricorda l’ex tecnico della Nazionale azzurra – all’inizio di quel torneo non pensavamo di poter arrivare in semifinale. Quando ci siamo trovati Cuba di fronte sapevamo di avere poche speranze”. Ma la storia è fatta per essere cambiata, nella vita come nello sport: “Eravamo inesperti e non sapevamo che cosa volesse dire avere un palazzetto infuocato con 15mila persone ad incitarti. Tatticamente siamo stati bravissimi, determinan-
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te è stato il nostro muro sui loro attaccanti”. Una partita che valse la medaglia d’argento, visto che poi l’Italia si arrese all’Unione Sovietica, “troppo forti per noi anche se potevamo fare di più”, e l’appellativo di “Gabbiano d’Argento” per una Nazionale che tra gli altri annoverava gente come Pupo Dall’Olio, Gianni Lanfranco e Fabrizio Nassi, solo per citarne alcuni. Trentadue anni dopo, l’Italia si ritrova a giocarsi un Mondiale in casa, con Roma, come allora, pronta ad ospitare la finalissima del 10-102010: “Lo vivrò da tifoso – dice Pittera – sarà una nuova emozione che spero di assaporare fino in fondo. Ci sono molte similitudini tra la mia Nazionale e quella di Anastasi: oggi, come un tempo, era l’anno della ricostruzione e il Mondiale si giocava in casa. Anastasi sta facendo
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“...Nacque un metodo di lavoro che poi fu adottato negli anni a seguire. La preparazione fisica, la tattica, gli schemi, tutte cose che oggi sono normali che che allora nessuno esplorava”.
“Ci sono molte similitudini tra la mia Nazionale e quella di Anastasi: oggi, come un tempo, era l’anno della ricostruzione e il Mondiale si giocava in casa”.
un bel lavoro e si sta creando un gruppo importante, che fu determinate nel ’78 per ottenere la prima medaglia della storia italiana in un Mondiale di volley. Sarà dura arrivare in fondo perché ci sono molte squadre forti e c’è stato un livellamento generale. Ma la determinazione ti può portare ovunque”. Allora fu determinate costruire un gruppo, una squadra che non era solo quella che scendeva in campo: “C’era il vice allenatore Antonino Cucu – ricorda – il massaggiatore Pallotta, il fisioterapista Massimo Forlani e poi un team di medici che fu fondamentale. Nacque un metodo di lavoro che poi fu adottato negli anni a seguire. La preparazione fisica, la tattica, gli schemi, tutte cose che oggi sono normali che che allora nessuno esplorava”.
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Arte
Artisti per sport di Matteo Cirelli
Il poster ufficiale dei Mondiali di volley è stato firmato dal maestro Arnaldo Pomodoro, mentre l'inno della manifestazione è stato realizzato dal rock elettronico dei Subsonica. Quando l'arte, in tutte le sue sfaccettature, va a braccetto con lo Sport...
l pallone ufficiale della manifestazione è al centro dell'immagine, preda delle mani colorate – a rappresentare le nazioni che prenderanno parte all'atteso evento – che si protendono verso di esso. Il poster del Fivb Men's Volleyball World Championship 2010, al via il 24 settembre prossimo, nasce da un'idea di Arnaldo Pomodoro, il più famoso e apprezzato scultore contemporaneo italiano, con il progetto grafico di Andrea Lancillotti e l'illustrazione di Olimpia Zagnoli. Presentata agli inizi di maggio, l'opera ha affascinato tutti, e in prima persona Francesco Ghirelli, il Direttore Generale del Comitato Organizzatore dei Mondiali che propose il progetto all'artista. Pomodoro aderì con entusiasmo, e dalla sua arte è nato il coloratissimo poster
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I Subsonica compongono l'inno del Fivb Men's Volleyball World Championship 2010 che accompagnerà la kermesse iridata. E la promuoverà all'estero, contando sulla fama internazionale del Maestro reso celebre dalle monumentali sfere bronzee che ornano molte metropoli mondiali. Non è la prima volta che un artista lega il suo nome ad un evento sportivo, e anzi le più importanti manifestazioni vantano tutte una pennellata d'autore. Fra i primi ci fu Mirone, che intorno al 455 a.C scolpì il suo Discobolo, capolavoro dell'arte greca che fonde in sé la tensione e la concentrazione dell'atleta olimpionico nell'armonia del movimento sportivo. Con un balzo di due Millenni arriviamo al secolo “breve”, nel quale gli artisti furono sempre più ammaliati dal mondo dello sport. Mario Schifano, il pittore di origini libiche fra
Le note che accompagneranno la XVII edizione dei Mondiali di volley saranno quelle della canzone “Volley”, composta dai Subsonica. Il gruppo rock elettronico torinese, dal sound potente, giovane e ricercato, è una delle realtà di maggiore successo della musica italiana. Dal 1996 Samuel (cantante), Max (chitarrista), Boosta (testierista e dj), Ninja (batterista) e Vicio (bassista, ha preso il posto di Pier-Funk nel 1999) hanno scalato le classifiche italiane partendo dai club di Torino e componendo finora cinque album (SubsOnicA, Microchip emozionale, Amorematico, Terrestre e L'eclissi) per più di 400.000 copie vendute. Un percorso che ha portato i Subsonica a ricevere tanti prestigiosi riconoscimenti, come l'MTV Europe Music Award (2000 e 2002), il Premio Italiano della Musica (con il disco di platino Microchip emozionale del 2000) e il Premio Amnesty Italia (2008, per il brano Canenero). Il sound dei Subsonica - contaminato dalle esperienze hip hop, rock, dance e trip-hop dei suoi componenti – è istantaneamente riconoscibile, pur essendo sempre una nuova e originale esperienza, nella continua ricercatezza dei suoni e nella raffinatezza delle atmosfere. Alcuni dei brani di maggiore successo, come Nuvole Rapide, Nuova Ossessione e la “sanremese” Tutti i miei sbagli, sono entrati nell'Olimpo della musica italiana, per l'intensità dei testi unita alle penetranti sonorità. Così come sono state molto apprezzate le collaborazioni della band con altri big della musica leggera italiana: Daniele Silvetri (Liberi tutti), Bluvertigo (Discoteca Labirinto), Antonella Ruggiero (Per un'ora d'amore e Il video sono io), Linea77 (66 – Diabolus in musica). Il meltin-pot dei testi delle loro canzoni, in cui vengono mescolati gerghi tecnologico-industriali alle passioni dell'animo umano, valse ai Subsonica l'invito da parte dell'enciclopedia Treccani a partecipare nel 2000 ad una conferenza-dibattito sul mutare dei linguaggi giovanili.
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Arte i precursori della pop art italiana, disegnò nella sua prolifica carriera due maglie rosa per il Giro d'Italia e tre maglie per la TirrenoAdriatico, ad attestare la sua grande passione per la bicicletta. Sempre al mondo delle due ruote si dedicarono fra gli altri il futurista Giacomo Balla (Linea di velocità + forma + rumore, 1915) e il genio di Pablo Picasso (Testa di Toro, 1943, con le corna dell'animale che richiamano i manubri della bicicletta). Rimanendo in Spagna, ricordiamo il catalano Joan Mirò, che nel 1974 omaggiò il Barcellona con un poster commemorativo per i 75 anni di storia del club, e al quale gli organizzatori dei Giochi del '92 si ispirarono per il logo olimpico. Se le arti plastiche e visive hanno trovato sempre più spesso spunti dal mondo dello sport, ogni evento non può prescindere dall'avere un proprio inno dedicato. Il “waka waka” di Shakira è ormai diventato a tutti gli effetti il tormentone dell'estate 2010, per la freschezza che emana e per l'inconfondibile voce della cantante colombiana, autrice anche dell'inno dei precedenti Mondiali tedeschi. Una hit che trova nel passato illustri predecessori, come il duo rock-lirico Freddy Mercury e Montserrat Caballé, che in “Barcelona” si amalgamarono soavemente per l'inno delle già citate Olimpiadi del '92. O come la coppia composta da Gianna Nannini ed Edoardo Bennato, che accompagnarono le Notti Magiche del Mondiale '90 con una canzone che emoziona ancora i tifosi italiani. Senza dimenticare Ennio Morricone, che compose il tema per i Mondiali argentini di calcio del '78, e il tenore Placido Domingo, che prestò la sua ugola per l'inno dei Mondiali di Spagna del 1982. Il Fivb Men's Volleyball World Championship 2010 non fa difetto e l’inno della manifestazione è dtato composto dai Subsonica, uno dei gruppi più apprezzati nel panorama musicale italiano e internazionale.
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I Belli
della Pallavolo Non è uno sport per brutti. No, la pallavolo proprio no. Dicevano le nostre nonne: altezza mezza bellezza. E insomma fin qui ci siamo, perché, liberi esclusi (ma poi mica tanto…), l’uno e novanta è il primo passepartout. di Serena Cerracchio
er logica seguono poi, gambe “adeguate”, muscoli allungati, quadricipiti ferrei, addominali scolpiti, braccia potenti. Difficile saltare se sei sovrappeso, difficilissimo scendere a terra da lassù per recuperare il pallone fatale senza un’allenatissima agilità. L’atleta tira di per sé, direte. In un palazzetto magari ce l’hai lì davanti, gli statuari ragaz-
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zi o le bellezze in pantaloncini stretti. Non devi star lì col binocolo come in uno stadio: delle ragazze vedi anche il colore della forcina che tiene i capelli. Sex Symbol a portata di applauso, dalla Piccinini da calendario al riccioluto ed enigmatico Fei. Mastrangelo, lo voleva addirittura Madonna per una coreografia sadomaso, lui e il suo fondoschie-
na da dieci e lode decretato dalle donne italiane. Più che sacrosanto il voto al muro di Cuneo da poco rientrato nel giro della Nazionale. E ancora tra i belli troviamo Cristian Savani, classe ’82 attualmente schiacciatore della Lube Macerata (donne, mettetevi l’anima in pace perché Cristian si è da poco sposato), Matej Cernic, ora a Perugia e da sempre rincorso dalle ra-
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gazzine fuori dal palazzetto per autografi o foto, come anche Alberto Cisolla che oltre agli addominali scolpiti vanta degli occhi blu non indifferenti che da quest’anno risplenderanno a Roma (è l’ultimo colpo di mercato del patron Mezzaroma per la sua MRoma Volley). Tutti ragazzi e atleti aiutati dal fisico, già. Ma c’è un uomo che con la sua somiglianza con il George (Clooney) brizzolato americano, affascina mamme e figlie: Andrea Anastasi, il tecnico della Nazionale Italiana. Anastasi e Mastrangelo: sexy per le italiane e protagonisti dei Mondiali 2010. Vedremo striscioni con apprezzamenti? Garantito. Culotte e capelli legati, invece, per le belle. Come dimenticare i volti e le prodezze delle super av-
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venenti Piccinini e Cacciatori ma soprattutto, i loro calendari… Piacciono Veronica Angeloni, la bionda schiacciatrice della Sirio Perugia anche eletta negli anni scorsi Miss TuttoSport dal quotidiano torinese e Jenny Barazza, la mora ora in forze nell’Aystel Novara, le veline della pallavolo italiana. E ancora la mamma fast Simona Gioli, soprannominata così proprio perché diventata mamma ma rimasta comunque una delle più forti, e belle, centrali in circolazione. Insomma, pallavolo garanzia di spettacolo fuori e dentro il campo. Non resta che affrettarsi per conquistarsi un posto in prima fila per un evento unico come il Mondiale che l’Italia che si prepara a vivere da protagonista.
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Il PalaLottomatica. Cinquant’anni di storia e non sentirli
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Cinquant’anni di gloria, grandi eventi, concerti, spettacoli e sport. Tutto questo è il PalaLottomatica, il Palazzo dello Sport, costruito nel 1960 e considerato, ancora oggi, un capolavoro dell’architettura razionalista italiana. di Marco Maceroni
l Palazzo, precedentemente conosciuto dai romani e non, con il nome di PalaEur, proprio perché situato al centro del quartiere costruito in occasione dell’Esposizione Universale di Roma, venne progettato nel 1956 da Pier Luigi Nervi e Marcello Piacentini in occasione dell’Olimpiade della Capitale del 1960. Legato al doppio filo al cuore dei romani per i tanti successi sportivi, venne alla luce alla vigilia di quei Giochi Olimpici di cui quest’anno ricorre il 50° anniversario. La Pallacanestro ed il pugilato furono i due sport olimpici ospitati in quell’estate del ’60, dando così il via ad una storia che ancora oggi prosegue con successo. Fino al 1999 l’impianto è stato in grado di ospitare circa 12mila persone,
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mentre dopo i lavori di ristrutturazione, realizzati da Massimiliano Fuksas per migliorare l’acustica e terminati nel 2003, la capienza è stata ridota di circa 1000 unità. Teatro di concerti ha visto suonare i grandi artisti degli ultimi decenni, dai Rolling Stones ai Pink Floyd, da Bob Dilan a Ben Harper passando per i Peter Gabriel e i Genesis. Ma il vero padrone di casa di questo Palazzo, a livello musicale, rimane il romano Renato Fiacchini, meglio conosciuto da tutti come Renato Zero, che ha il record di concerti con ben 40 date all’attivo. Per quel che riguarda lo sport tanti sono i successi legati al territorio e alle nostre nazionali. Stadio del basket romano, dove gioca attualmente la Virtus Roma, sono ancora negli occhi di tutti il succes-
so in campionato della squadra capitolina del 1983, quando, in finale contro l’Olimpia Milano dell’attuale presidente della Ferderbasket, Dino Meneghin, e allenata da un certo Mike D’Antoni, conquistò il titolo. Fin qui la storia del Palazzo dello sport romano, entrato insieme al Mediolanum Forum di Milano all’interno della European Arenas Association, l’associazione delle migliori arene europee, per quel che riguarda l’arte e una parte dello sport. C’è poi un’altra storia, sempre sportiva, che si lega a quest’opera d’ingegno: quella legata alla pallavolo. Una storia che ha inizio nel 1978 anno del precedente Mondiale di volley giocato in Italia. Era l’anno del Gabbiano d’Argento, di Carmelo Pittera, il siciliano che lavorava a Gori-
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zia e viveva a Roma, con quei metodi di allenamento duri e, forse, un po’ strampalati, come il bagno in piscina alle 4 di notte per esser pronti a giocare alle 8 di mattina, ma che portaro-
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no la nazionale italiana vicina al tetto del Mondo. Un anno magico e da ricordare da cui ebbe inizio il grande feeling tra Roma, la pallavolo ed il PalaEur. Iniziò così un idillio che vide le
imprese, in un tripudio di pubblico appassionato, della nostra nazionale azzurra e non solo. Il movimento, post mondiale, iniziò a crescere fino all’arrivo della Piaggio Roma. Grazie alla
squadra di Becchetti il PalaEur torna a colmarsi per accompagnare la squadra alla conquista dello scudetto. Una stagione esaltante, che coincide con il Giubileo, in panchina, a guidare la squadra c’è un certo Gian Paolo Montali, in campo nomi di primo piano: Tofoli, Bracci, Grbic, i fratelli Hernandez e Gardini. I play off si giocano al Palazzo dell’Eur, il pubblico riempie gli spalti contro Montichiari, Palermo e fino alla finalissima contro Modena. E’ il 17 maggio del 2000, gare 3 della finale e a Roma è caccia aperta al biglietto: nulla, tutto esaurito. Il Palazzo esplode e si colora interamente di verdeblu. La Piaggio non delude. L’avventura del volley al nuovo PalaLottomatica inizia nel 2004. E’ ancora Gian Paolo Montali il condottiero in panchina, ma i colori sono, questa volta, quelli azzurri delle maglie della Nazionale. Stiamo parlando della finale di World League che consegna ancora una volta un Palazzo pieno ma un altro argento. L’anno successivo il riscatto. Finali dei Campionati Europei di fronte la Russia. L’Italia, davanti al suo pubblico, all’interno di questo Palazzo, ormai diventato casa azzurri, conquista il gradino più alto. A 5 anni di distanza da quel trionfo dal 4 al 10 ottobre La Città Eterna tornerà di nuovo protagonista del volley Mondiale. Dopo aver toccato nove città della nostra Penisola (Torino, Ancona Trieste Modena, Reggio Calabria, Milano, Firenze, Verona e Catania) le migliori 6 formazioni del Mondo, e speriamo tra queste l’Italia di Andrea Anastasi, si giocheranno l’accesso alla finalissima. Il PalaLottomatica si farà trovare pronto ad accogliere le decine di migliaia di persone che assisteranno a queste gare, pronto ad accoglierle con il solito calore e la solita accoglienza che solo questa struttura sa dare.
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Il Paese dei Pallavolisti I Mondiali di ottobre faranno da apripista ad una serie di grandi appuntamenti che vedranno l'Italia al centro del mondo del volley. Dal beach agli Europei femminili del 2011, fino ai Mondiali “rosa”del 2014, sperando nel Grand Slam con le Olimpiadi del 2020
ancano un paio di mesi all'inizio Fivb Men's Volleyball World Championship 2010. La diciassettesima edizione della manifestazione internazionale toccherà in lungo e largo la nostra penisola, dal match inaugurale a Milano (Italia-Giappone il 25 settembre), fino al match clou del 10 ottobre a Roma, in cui
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naturalmente tutti speriamo ci sia il team guidato da Andrea Anastasi. Fra queste due date, quindici giorni di pallavolo di livello assoluto, cui prenderanno parte le 24 nazionali più forti del globo. È la seconda volta che il Bel Paese si trova ad organizzare la massima kermesse del volley, dopo l'edizione del 1978 , nella quale l'Italia
conquistò la medaglia d'argento con la sconfitta in finale contro l'URSS. L'oro sfiorato in quell'occasione ebbe però il gran merito di accendere la passione per lo sport della schiacciata, e da quel risultato si gettarono le basi per la tripletta da sogno della nazionale nei tre Mondiale degli Anni '90 (Rio de Janeiro '90, Atene '94 e Tokyo '98). La cosiddetta “Ge-
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nerazione di fenomeni”, guidata prima da Velasco e poi da Bebeto, era l'espressione massima e forse irripetibile della pallavolo, punta di una piramide dorata che alla base conta tutt'ora un vastissimo numero di praticanti. In Italia i tesserati Fipav sono in continuo aumento anche in questi prima decade del nuo-
vo Millennio, e dalla stagione 2004-05 alla stagione 2008-09 l'incremento è stato costante (da 294.988 a 327.031, con circa 10.000 tesserati in più all'anno). Dietro al calcio in Italia si pratica il volley, lo sport che oltre alle 4909 società iscritte alla Federazione può contare anche sul grande appoggio dell'attività scolastica. Già dalla media inferiore la
pallavolo è infatti uno degli sport più amati e seguiti, con quella peculiarità del tutto unica di saper coinvolgere insieme ragazze e ragazzi, in squadre miste e competitive. Nel territorio laziale una bella conferma della passione dei giovanissimi per la pallavolo è stata data dal Volley Scuola – Trofeo Acea, giunto alla sua XVII edizione e che anche que-
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st'anno ha coinvolto migliaia di alunni delle scuole medie superiori. E finite le fatiche scolastiche, per i ragazzi non finisce il tempo del volley, che nella stagione estiva esce dal palazzetto e trova dimora sulle coste italiane, nella sua spettacolare versione del beach volley, imprescindibile momento di svago e divertimento di tantissime comitive in vacanza. Come tanti altri sport di massa, la pallavolo ha un forte seguito non solo nelle giovani generazioni, ma anche fra i più grandi. E fra questi, tanti personaggi del mondo dello spettacolo, della musica e della politica nostrana, che non fanno segreto della loro passione per il volley. Come la showgirl Laura Freddi, che ricorre al beach volley per mantenersi in splendida forma”E' divertente, fa bene e tonifica alla perfezione”. O come Marco Mengoni, rivelazione canora dell'ultima edizione di X Factor e terzo classificato a San Remo con “Credimi ancora”. Il nuovo fenomeno della musica italiana ha un passato da martello nella squadra della sua Ronciglione, oltre ad essere un grande tifoso di Ma-
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strangelo e Vermiglio. Scorrendo fra le pagine di gossip, capita anche di imbattersi nella performance di Daniela Santanchè, che sulle spiagge della Versilia si cimenta con stile impeccabile in bagher e schiacciate. L'Italia dunque terra dei pallavolisti e, in questo particolare momento storico, culla delle più importanti manifestazioni legate al volley. I Mondiali maschili di settembre/ottobre saranno infatti solo l'abbrivio di un contesto più ampio che vedrà Monza ospitare, insieme a Belgrado, gli Europei femminili nel 2011. Il prossimo anno la scorpacciata di pallavolo continuerà poi con l'ottava edizione dei Mondiali maschili e femminili di beach volley, che si terranno nella storica cornice del Foro Italico di Roma. Per passare infine, nel 2014, alla XVII edizione dei Mondiali femminili, a chiudere un lustro da urlo per gli appassionati di questa disciplina sportiva che, secondo la leggenda, veniva praticata già dagli antichi romani. Quello che si augura tutto il movimento sportivo nazionale però, è che la “Notte di San Silvestro” di questo fitto calendario sia festeggiata in occasione del-
le Olimpiadi del 2020. Roma è fra le candidate ad ospitare la XXXI edizione dei Giochi, e oltre a rappresentare una irripetibile chance socio-economica e culturale per l'Italia, la nomina sarebbe l'occasione ideale per sfatare quella che da tempo è stata chiamata“la maledizione olimpica”, che ci ha impedito finora di salire sul gradino più alto del podio nella specialità che tanti successi ci ha invece regalato in altre manifestazioni (oltre ai 3 ori Mondiali, 6 Europei, 8 World League, 1 Coppa del Mondo, 1 Grand Champions Cup Fibv e 4 ori ai Giochi del Mediterraneo). Senza fare il passo più lungo della gamba, torniamo invece al primo di questi importanti appuntamenti, e cioè ai Mondiali maschili del prossimo autunno. L'Italia è pronta da tempo per affrontare l'affascinante sfida, che vedrà coinvolte, oltre alle già citate Roma e Milano, altre 8 città. Da Trieste a Catania, da Torino a Reggio Calabria, passando per Firenze, Ancona, Modena e Verona, tutto lo stivale è coinvolto nella kermesse iridata, a conferma della trasversale passione verso uno sport che sa regalare grandi emozioni.
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Finire nella rete: qui si può I social network abbattono barriere spazio-temporali: non solo community ma un modo per contattare direttamente le stelle del mondo sportivo, senza però dimenticare la fidelizzazione da club di Matteo Cirelli
he siano palle, palline o palloni, il fascino della rete sta travolgendo tutti gli sport, anzi possiamo dire che internet, ancora una volta, è riuscito a supplire alle carenze della società, mettendo in connessione gli sportivi dediti alle cosidette ‘discipline minori’. Ovviamente non poteva rimanere fuori da quest’onda anomala il mondo della pallavolo, che da sempre smuove piccole e grandi comunità di appassionati. Come per altre realtà nel tempo, al di là delle innumerevoli pagine e applicazioni create su facebook, sono nati specifici social network per ‘connettere’ gli appassionati: prima a livello mondiale, poi anche in Italia, sono stati creati siti che raggruppano praticanti, giocatori professionisti, coach, giornalisti e semplici appassionati per scambiare impressioni e idee su campionati, stile e regolamenti. In ambito internazionale uno dei siti che ha dato il via a questa tendenza è sicuramente ‘ Volley Book’, creato nel 2007 da una ex giocatore professionista per rimanere in contatto con i suoi amici e colleghi dopo 15 anni di carriera. Dall’esigenza di un singolo si è venuta a creare nel tempo comunità in continua trasformazione. Ovviamente l’obiettivo
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del social network era quello di creare sia nuovi appassionati, dando le informazioni adeguate anche per chi avesse voluto intraprendere una carriera ‘pro’, sia per scambiare pareri tecnici su regolamenti, match e esperienze professionali. Lo spazio web era naturalmente dotato di profili personali, community, gallerie fotografiche e blog in modo da coprire a 360 gradi le esigenze degli utenti. Il valore aggiunto era dato dalla possibilità di mettersi in contatto, in alcuni casi, direttamente con alcuni dei propri beniamini per chiedere consigli o semplicemente dichiarare la propria ammirazione. Anche se oggi il sito è oggi in stand by, è stato uno dei primi a movimentare la rete mediando la realtà. Sul versante italiano invece troviamo volleyfriends.it, nato nel ottobre del 2009, che riprende in molte cose il suo ‘cugino americano’, ma non si lascia scappare anche il lato sentimentale del pallone, aggiungendo nella sua presentazione anche lo spirito di ricerca dei vecchi compagni di squadra. Sicuramente con l’avvio dei mondiali, tra una settantina di giorni, la febbre salirà e i social network si trasformeranno in piazze elettroniche da seguire attentamente proprio perché al loro interno ‘vivono’ anche gli stessi protagonisti e la rete, tramite questi strumenti, permette una sorta di annullamento
delle distanze anche con coloro che salgono sul palcoscenico sportivo. Il più grande cambiamento introdotto dagli scambi virtuali, perlopiù in ambito sportivo o nel mondo dello spettacolo, è proprio questa vicinanza con gli eroi delle copertine patinante. In particolare questo fenomeno è visibile tramite Twitter, i cui ‘cinguettii’, essendo di dominio pubblico, portano gli utenti a diretto contatto con i loro beniamini, creando – nella migliore delle ipotesi – dibattiti diretti nel post partita. Ovviamente il cambiamento non è tutto qua. Perché, specie tramite Facebook, è partita una promozione che coinvolge piccoli e grandi club sulle loro iniziative. A differenza di quello che poteva rappresentare un sito web, dove l’interazione non è eguagliabile a quella prodotta da questa dimensione parallela, qui le informazioni vengono spinte in maniera naturale e il gioco è fatto dagli stessi utenti che, uniti dalla passione, allargano l’onda coinvolgendo di volta in volta amici, conoscenti e altri appassionati. Nell’ambito ufficiale del movimento pallavolistico italiano la prima a sbarcare sul più noto dei social network è stata la Lega Pallavolo Serie A Femminile che, nell’aprile del 2009, ha realizzato la pagina ufficiale del volley rosa. Un progetto da ‘precurosi’ se si pensa che è stato il primo progetto del genere avviato da una Lega sportiva italiana sul popolarissimo sito web. Ora naturalmente gli occhi sono puntati sulla pagina dedicata ai mondiali che, con oltre 4700 iscritti, si tramuterà in un forum naturale durante l’evento. Internet naturalmente è anche immagine, anzi a volte più delle parole sono i frammenti visivi che vengono condivisi sulla rete: tra foto e filmati, flickr e youtube, non è possibile non approfondire anche questo aspetto. Nel canale youtube ‘mondiali 2010’ vi sono riassunte le video tappe dell’evento: dalla presentazione al sorteggio, passando per la mascotte e le interviste di rito. Tuttavia i filmati non sono tutti qua, anzi. Scorrendo una rapida panoramica dei risultati della parola ‘pallavolo’ (ovvero rimanendo limitati al nostro circondiario) risultano oltre 5000 video caricati dagli utenti e una piccola curiosità: il motore di ricerca da anche la possibilità di visualizzare ricerche collegate per tematiche e la prima disponibile per ‘pallavolo’ è ‘mila e shiro’, quasi una conferma che nello sport la passione nasce da piccoli.
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Roma e lo sport: una virtù Capitale di Fabio Leonardi
ampionati del Mondo di Pallavolo, sono però un evento che ha un sapore diverso per il tessuto di questa città. Dopo aver già ospitato lo scorso anno i Mondiali di Nuoto, la finale di Champions League di calcio, ed essere teatro tradizionale di appuntamenti storici come gli Internazionali di Tennis, il concor-
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so ippico di Piazza di Siena, il Golden Gala e la Maratona di Roma, la città non poteva non rispondere alla grande al richiamo degli appassionati di pallavolo che da sempre riversano amore nei confronti di questo sport. Una passione, che esplode dirompente nel lontano 1978, l’anno del primo Mondiale con finali a Roma. La manifestazione fu uno straor-
dinario successo, organizzativo, tecnico e di pubblico. Ogni gara giocata al PalEur, riusciva a radunare oltre i diciottomila spettatori, in un momento storico per la pallavolo italiana in cui sembrava impensabile riuscire a calamitare l’attenzione di tanta gente. Dopo il trionfo della Piaggio Roma del 2000, formazione costruita per vincere e capace di
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Roma sarà ancora una volta un crocevia straordinario per lo sport mondiale. Con l’arrivo dei mondiali di pallavolo, la città eterna conferma la sua importanza non solo come inestimabile patrimonio culturale, ma anche per essere una delle città più apprezzate al mondo per l’organizzazione dei grandi eventi sportivi internazionali, dato confortante anche in previsione della candidatura Olimpica di Roma 2020.
strappare lo scudetto alle grandi tradizionali, nel 2004 Roma, dopo il restauro del PalaEur, nel frattempo diventato PalaLottomatica, ospitò la fase finale della World League. Altro successo clamoroso e bagno di folla con l’Italia battuta solo in finale dal Brasile. L’anno successivo, un nuovo grande evento, i Campionati Europei. Gli azzurri arrivano nuovamente in finale, l’avversario questa volta si chiama Russia. Le maglie azzurre salgono sul gradino più alto del podio davanti agli oltre quattordicimila spettatori che trascinano alla vittoria gli azzurri. E ora i Mondiali. L’Italia, dal prossimo 24 settembre al 10 Ottobre, ospiterà la rassegna iridata. La pallavolo tornerà ad incendiare le passioni degli sportivi italiani, soprattutto di quelli romani, che potranno vi-
vere la fase finale della manifestazione, semifinali e finali che, nelle speranze di tutti, dovranno vedere i ragazzi di Anastasi ancora una volta in lotta per le posizioni che contano. Ma al di la dell’aspetto tecnico sarà l’occasione per dimostrare, se ce ne fosse ancora bisogno, la grande capacità organizzativa, della pallavolo italiana e della città di Roma. Il Comitato Organizzatore Locale sta già lavorando a fondo sul territorio, partendo dalle società di base, supportato adeguatamente dalle strutture dei comitati, regionale e provinciali, per creare un coinvolgimento a trecentosessanta gradi di tutti i tesserati, della cittadinanza, delle istituzioni, Regione, Provincia e Comune, come mai presenti in questo evento internazionale. Un lavoro lungo iniziato nel 2006, anno dell’assegnazione del Mondiale all’Italia, e che continuerà anche dopo il mondiale. Perché il Foro Italico, da due stagioni arena del Beach World Tour, nel 2011 ospiterà anche i Mondiali di Beach Volley. Il grande rapporto con la pallavolo mondiale terminerà la sua avventura nel 2014, quando Roma ospiterà anche i Mondiali Femminili 2014. L’importanza dei grandi eventi sportivi per Roma significa anche sedimentare nella gente l’amore e la passione per uno sport, che al di là del calcio, crea leggende che dal campo spesso sono passate sulle pagine dei giornali e incastonate nei libri di storia. Fondamentale in questo contesto guardare all’impatto positivo sul turismo, sulla creazione di posti di lavoro, sugli interventi strutturali che rimarranno in eredità alla città. Un movimento che andrà sinergicamente ad impattare in modo positivo negli indotti econo-
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Gianni Petrucci con la mascotte Volly
Franco Frattini con la mascotte Volly
mici nel breve, nel medio e lungo periodo. Luciano Cecchi è il vicepresidente della Federazione Italiana Pallavolo e Producer Director del Mondiale 2010 che si svolge in Italia. Con Roma e il Lazio ha, com’è ovvio, un legame affettivo particolare avendo contribuito in prima persona e più d’ogni altro a consolidare verso l’alto la qualità del movimen-
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to pallavolostico del territorio laziale. “Quella dei Mondiali 2010, deve essere la festa della Pallavolo italiana, lo vuole la nostra gente, lo vogliono i Comitati e le Città coinvolte, lo vuole il pubblico. A Roma si svolgeranno le Finali, è ovvio che ci sarà un’amplificazione, direi fisiologica, sul piano mediatico e delle attese generali. Sono certo che il COL Ro-
ma e tutte le componenti chiamate a dare il loro contributo sapranno realizzare un’impresa organizzativa da tramandare, soprattutto ai giovanissimi”. Anche Massimo Mezzaroma esprime concetti chiari e significativi: "Sono davvero convinto che sarà una grande manifestazione per la nostra nazione e per Roma. Nella storia di questo sport, questa città ha registrato a mio giudizio due momenti che sono entrati a far parte dell’immaginario della gente. Abbiamo una grande occasione e anche a prescindere dal risultato sportivo, la nostra principale missione sarà quella di far si che la gente e il pubblico della pallavolo, possano ricordare nel corso degli anni questo avvenimento. Mi auguro che possa restare nel cuore delle gente, sia negli italiani, ma anche negli stranieri, e speriamo di riuscire a creare un’accoglienza calorosa per tutte le delegazioni. Organizzare una manifestazione di così grande portata in questa grande città è una bella sfida. Su Roma, che sarà poi testimone delle finali, stiamo sensibilizzando le persone con una comunicazione mirata, partendo dai singoli municipi, dal territorio, dalle società di base della provincia e della re-
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gione. Roma deve essere la cassa di risonanza di un intero territorio, a cui e da cui cercare collaborazione. La pallavolo ha un grande messaggio al suo interno, quello di costringere, se così si può dire, tutti i giocatori a collaborare tra loro, e costringe tutti a festeggiare insieme, anche quelli della panchina, e non c’è uno sport uguale a questo. Nella pallavolo è innegabile, emerge il concetto di squadra, e questo messaggio ce lo insegnano ogni giorno i giocatori e i tecnici che vediamo in campo. Questo mondiale rappresenta una grande possibilità, per dare una mano alle piccole società che promuovono la pallavolo di base nel Lazio” Una regione che oggi esprime due importanti realtà il cui patrimonio non potrà essere disperso, l’M.Roma Volley che ha riconquistato sul campo la serie A, con Andrea Giani alla guida, puntando sullo sviluppo del vivaio e radicandosi concretamente sul territorio; l’Aprila la cui promozione in A/1 rappresenta l’ennesimo passaggio importante per il movimento femminile che in questi anni ha saputo conquistarsi una vetrina internazionale importante grazie ai successi della nazionale di
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Un libro al giorno... La lettura è il cibo della mente, e alle nuove generazioni bisogna far aumentare l'appetito. In quest'ottica il Governo italiano ha promosso la Giornata nazionale per la promozione della lettura e un concorso riservato agli studenti delle scuole elementari e medie d'Italia di Matteo Cirelli
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un cibo che non ci fa ingrassare e anzi, più lo consumiamo, più ci mantiene in forma. E' un biglietto di sola andata per mondi sconosciuti e affascinanti. È il passepartout per comprendere il presente, immaginare il futuro e ricordare il passato. È la lettura, nelle sue multiformi sfaccettature capace di emozionarci, commuoverci, farci ridere e farci arrabbiare. Un passatempo senza tempo, un'esperienza rilegata nelle pagine bagnate d'inchiostro e intrise di conoscenza. Promuovere la lettura non dovrebbe rappresen-
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Il Governo italiano ha organizzato la manifestazione, che ha vissuto la sua prima edizione lo scorso 23 maggio, per sensibilizzare le nuove generazioni al “culto” del libro, in quanto “cibo per la mente”, come recita il concorso indetto per le scuole elementari e medie del nostro Paese. tare un'impresa troppo complicata. È pur vero che nel mondo contemporaneo il libro,i giornali e la carta stampata in genere, subiscono la concorrenza delle nuove tecnologie, quali televisione e internet, che condividono con il romanzo la capacità d'evasione e informazione. Ma che sono anche “meno faticosi”, più immediati, più
ammalianti per il frenetico Uomo del 2000. Nonostante ciò, il libro e i giornali continuano a ritagliarsi ampi spazi sugli scaffali delle nostre case, nelle nostre borse da viaggio e nelle nostre ventiquattrore da ufficio, perché le informazioni, le ambientazioni e le emozioni che sanno offrire non le sa dare neanche un 50 pollici ad alta definizione. I giovanissimi sono i destinatari ultimi de La giornata nazionale per la promozione della lettura, l'evento fortemente voluto dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all'editoria Paolo Bonaiuti. Insieme con i ministri Mariastella Gelmini e San-
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dro Bondi - a capo rispettivamente del Ministero per l'Istruzione l'Università e la Ricerca e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Il sottosegretario ha infatti firmato con i rappresentanti di detti dicasteri un protocollo d'intesa per promuovere adeguate iniziative con l'obiettivo di sollecitare l'attenzione dei ragazzi alla lettura in tutte le sue forme. Il Governo italiano ha dunque organizzato la manifestazione, che ha vissuto la sua prima edizione lo scorso 23 maggio (dal prossimo anno
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la data di celebrazione sarà il 24 marzo), proprio per sensibilizzare le nuove generazioni alla lettura che è “cibo per la mente” come recita il claim del concorso indetto per le scuole elementari e medie del nostro Paese. La campagna informativa è stata articolata in uno spot video, radio, pubblicità stampa, web e affissione, ed ha avuto lo scopo di far comprendere ai giovanissimi il gusto, e non l'obbligo, della lettura, e come questa attività debba essere testimoniata, in un vero e proprio passaparola che ne sia il princi-
pale veicolo di promozione. “Leggere è il cibo della mente. Passaparola” ha subito colpito nel segno, vedendo la partecipazione di centinaia di scuole italiane i cui studenti si sono cimentati nella realizzazione di documenti audio e video per la promozione della lettura. Presso il Complesso Monumentale di San Michele a Ripa Grande si è poi svolta la cerimonia di premiazione, e a riconoscere i lavori vincitori sono stati proprio gli artefici di questa manifestazione: l'On.le Bonaiuti, l'On.le Gelmini e
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l'On.le Francesco Giro, sottosegretario per i Beni e le Attività Culturali. Insieme a loro, erano presenti al cospetto degli oltre 300 ragazzi intervenuti in rappresentanza delle scuole elementari e medie d'Italia, tante personalità di spicco del mondo della cultura e dell'editoria, dal direttore generale della RAI Mauro Masi, al presidente del Poligrafico dello Stato Roberto Mazzei, al presidente della FIEG Carlo Malinconico, al prsidente della FNSI Franco Siddi, al capo del Dipartimento per l’informazione e l’editoria Elisa
Grande, ideatrice del concorso. Fra i lavori presentati dagli studenti delle scuole di primo grado ha avuto il maggiore successo quello realizzato dal “Luigi Pirandello” di Coaezze Giaveno in provincia di Torino, mentre nella sezione riservata alle scuole medie ha avuto la meglio lo spot confezionato dai ragazzi della “Dossobuono” di Villafranca di Verona. Nello spot da 45 secondi gli studenti veronesi sono protagonisti di una particolare partita di basket, nella quale un libro, un giornale e un giornaletto (a
simboleggiare tutti i tipi di lettura) passano di mano in mano prima di finire “a canestro”. Lo spot è stato premiato per “la creatività e l'efficacia, ma anche per il messaggio che viene lanciato, in quanto supera la retorica dello sport come antitesi alla lettura”. I ragazzi della “Dossobuono” hanno quindi fatto centro, con un lavoro che sottolinea come il fascino della lettura può competere, ma meglio ancora, può andare “a braccetto” con le attività sportive, di certo fra i passatempi più praticati dalle giovani generazioni.
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Eventi Coppa Canottieri
Coppa Canottieri, bilancio da record E' un bilancio lusinghiero quello dell'edizione numero 46 della Coppa dei Canottieri, che per un mese ha tenuto i riflettori accesi sul Circolo Canottieri Lazio, organizzatore del torneo di calcio a 5 più antico d'Europa, che ancora una volta non ha deluso le attese. di Roberto Canocci
l mitico campo della “Fossa” ha ospitato, dal 21 giugno al 21 luglio, ben 90 partite, con 465 gol realizzati solo nella regular season, senza contare quindi i playoff. Emozioni, spettacolo, e un livello tecnico che nel tempo continua a crescere grazie all'impegno degli organizzatori del CC Lazio: su tutti, naturalmente, il presidente Alfonso Rossi che ha lavorato alacremente a questa nuova edizione, insieme al responsabile tecni-
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co del torneo Riccardo Viceré e al consigliere alle Relazioni esterne del circolo Alfonso Meomartini. Un trio inossidabile, legato da profonda e proficua collaborazione. I frutti si sono visti: questa edizione della Coppa dei Canottieri è stata segnata dal folto pubblico sempre presente nella “Fossa”, da un’organizzazione perfetta, da un circolo tirato a lucido e dalla robusta presenza degli sponsor, che mai come quest’anno hanno dimostrato interesse per questa storica manifeAlfonso Meomartini, Alfonso Rossi e Riccardo Viceré
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stazione. Nella categoria Assoluti si sono visti in campo anche molti giovani, sicuri protagonisti delle future edizioni del torneo, segno che ogni circolo sa guardare anche al futuro. In particolare, il Cc Lazio ha annunciato la costituzione della Cc Lazio Futsal, che parteciperà al prossimo campionato di Serie B di calcio a 5. La Coppa dei Canottieri, insomma, sta diventando anche una fucina di campioni da osservare con molta attenzione. Ma, come sempre, non sono mancati motivi di interesse in ogni categoria, con exploit individuali che meritano di essere segnalati. Ad esempio nell'Over 50, nobilitato quest'anno dalla presenza dell'ex campione d'Italia con la Roma Odoacre Chierico con lo Sporting Eur (che va ad aggiungersi agli altri ex professionisti habitué del torneo come Mimmo Caso, Zibì Boniek o Carlo Perrone), Stefano Medros, dell'Antico Tiro a Volo (new entry nell'Associazione dei circoli storici e, di conseguenza, nel torneo), è stato capace di segnare ben 9 gol nella stessa partita. Nell'Over 60 grandi prestazioni da parte dell'avvocato Fabrizio Berliri, che ha lottato fino all'ultimo per il titolo di capocannoniere nonostante l'eliminazione del suo Tc Parioli nella prima fase, grazie ai suoi 12 gol segnati in 3 partite. Tutti i circoli tranne la Tirrenia Todaro, che ha comunque onorato la categoria Over 60, sono riusciti a portare almeno una rappresentativa ai playoff, con una particolare menzione per il Cc Lazio, che è riuscito a qualificare le sue squadre A, B e C alla fase decisiva dell'Over 40. Inevitabile la sfida in famiglia, capitata ai quarti di finale, con la vittoria del Cc Lazio A sul Cc Lazio B per 7-4. Oltre alle imprese sportive, però, c'è un fascino che non solo resiste al passare del tempo, ma aumenta. Lo percepisce chiunque abbia trascorso le sue serate alla Fossa per quello che non è solo un appuntamento sportivo, ma anche un vero e proprio evento mondano. Lo certificano anche gli sponsor, dato che a quelli dell'anno scorso, che hanno confermato il loro impegno, se ne sono aggiunti di nuovi per un totale di spnsorizzazioni che ha toccato i 200 mila euro. Un bel riconoscimento per il lavoro della squadra messa su dal CC Lazio e che testimonia come questo sia quasi un mondo a parte: il mondo della Coppa dei Canottieri.
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Eventi Torneo Pezzana
Archiviata la Summer Edition. Si riparte il 16 settembre di Alessandro Grassetti
nche il torneo Pezzana va in ferie dopo una stagione ricca di emozioni, divertimento, passione e grinta. Nella serata di lunedì 19 luglio si è svolta la festa finale della Summer Edition 2010 per laureare le vincitrici prima delle vacanze estive. Un Pezzana estivo che lascia in eredità grandi campioni e grandi giocate, che rimarranno nella storia di questo torneo. E’ stata l’edizione della neonata Over 50, che dal prossimo 16 settembre, sarà ufficialmente nel palinsesto del Pezzana invernale. Questo verrà ricordato come l’anno dell’Irlanda (United) di capitan Sandro Picciurro che trionfa nella Coppa del Mondo Assoluti, dimostrando che le favo-
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le esistono ancora. All’inizio in pochi avrebbero scommesso su di loro, invece eccoli piazzarsi in cima al mondo. E poi come non menzionare la Germania (Autoscuole Gianicolo) del presidentissimo Stefano Ulisse, arrivata in finale dopo essere entrata a torneo in corso e in eredità le prime due gare a 0 punti. Per la Coppa Europa Assoluti il successo è andato al Brasile (Studio Commerciale Rombolà) del sempre attento Antonio Rombolà, che regala insieme all’Argentina (Roma Universal Services Security) una partita magica. Perché le emozioni non sono mancate e solamente i rigori hanno deciso un match troppo bello per essere vero. Nella serata conclusiva anche le finali della cate-
goria Over 40, con il Giappone del presidente Giorgio Pulcini che alza al cielo la coppa del mondo. Una vittoria meritata contro l’Olanda (The Fans) dei gemelli Maestrelli, che hanno dato vita ad una bellissima gara. Alla fine però ha vinto la squadra che ci ha creduto di più, con un gruppo di “vecchi” amici che è tornato indietro nel tempo ed ha ricordato i fasti del passato. Per la Coppa Europa ad alzare la coppa è la Costa d’Avorio (Frollan Pesca) del presidentissimo Massimo Fanetti, che al primo anno di Pezzana porta a casa un riconoscimento meritato. Una bella vittoria contro il Messico (Micromegas -Progetto Filippide) di Gino Salvati e Stefano Milioni. Purtroppo per loro la Costa
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d’Avorio nell’ultima serata. Nella categoria Over 50 invece trionfa la Francia (Antico Tiro al Volo) di mister Giuseppe Centro. Una squadra di grandi esperti di Pezzana come Fabio Fiocchetti, che centra un altro successo pesante ed inserisce sempre più il proprio nome della “All of Fame” di questo torneo. Per l’Italia (Frollan Pesca) di mister Federico “Il Mite” Nigro un secondo posto che speriamo possa essere di buon auspicio. Con l’occasione il Presidente ed organizzatore del torneo Pezzana, Andrea Antenucci, “ringrazia tutti i partecipanti al torneo Pezzana ed augura a tutti gli amici del Pezzana buone vacanze. L’appuntamento per la nuova stagione è fissato per il 16 settembre”.
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Eventi Eticamp
L’etica nello sport
per una società migliore E’ stata un successo la prima edizione di EtiCamp, un nuovo modello di camp estivo, organizzato dal Movimento per l’Etica e la Cultura nello Sport, che si è svolto dal 4 al 10 luglio a Chianciano Terme, in provincia di Siena.
di Lorenzo Arduini
L’
obiettivo di ETICAMP è di rendere un servizio socio-pedagogico-sportivo ai tanti ragazzi (dai 7 ai 14 anni) desiderosi di socializzare e fare sport, prediligendo la crescita umana dell’individuo e nel contempo suscitando l’interesse per
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le attività proposte. I ragazzi hanno praticato pallacanestro, calcio, volley, rugby e atletica, guidati da istruttori qualificati provenienti dalle diverse Federazioni; in più ogni giorno hanno potuto godersi un paio d’ore nelle due piscine olimpioniche messe a
disposizione, come il resto degli impianti sportivi, dal Comune di Chianciano. L’obiettivo del progetto del MECS “ ETICAMP”, coordinato da Paolo Del Bene con la piena collaborazione del Comune di Chianciano, in particolare dell’Assessore Paolo Piccinelli, è stato
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e sarà quello di far passare ai ragazzi una settimana piacevole e memorabile, nella quale ricevano messaggi positivi riguardanti l’etica, l’integrazione, l’alimentazione, il rispetto dell’ambiente e i sani principi di vita. Durante la settimana sono passati a trovare i ragazzi atleti di diverse discipline: il campione di atletica delle Fiamme Gialle Fabrizio Mori, detentore del Primato Italiano Assoluto dei 400m ad ostacoli (47’’54 da Edmonton nel 2001) e, oggi, tecnico del Settore Ostacoli delle Fiamme Gialle; il campione di triathlon del Corpo Sportivo Carabineri Giuseppe Ferraro, atleta con un Campionato del Mondo Militare e diverse medaglie in campionati italiani ed europei all’attivo; la campionessa dei 400 metri dell’Esercito Chiara Bazzoni, atleta del Corpo Sportivo dei Carabinieri vincitrice di 4 titoli italiani nei 400. Questi campioni hanno raccontato ai ragazzi l’impegno e lo spirito di sacrificio che sono stati indispensabili per raggiungere i traguardi a cui sono arrivati, soffermandosi in particolare sulla lealtà e la correttezza nei confronti di compagni ed avversari, intese soprattutto come rifiuto di utilizzare sostanze dopanti.
I bambini hanno voluto sapere quante medaglie hanno vinto, come si riesce a partecipare ad un campionato del mondo o ad una Olimpiade e se gli piace insegnare sport ai più piccoli. Molta curiosità ha destato anche la quotidianità di campioni di questo calibro, dal tempo passato con il figli alla squadra di calcio del cuore. Interessanti e divertenti anche le domanda su eventuali portafortuna usati dagli atleti e quell di un ragazzino che voleva vedere i muscoli dei polpacci della Bazzoni. “L’etica è il valore più importante per sperare in una società con obiettivi migliori di quella di oggi”, ha dichiarato l’Assessore allo Sport Piccinelli. “Tramite lo sport si possono trasmettere molti valori positivi ai più giovani, in modo da diminuire gli aspetti di degrado della nostra società e, con il tempo, costruirne una migliore”. L’Assessore allo Sport del Comune di Chianciano si è poi soffermato sui vantaggi che progetti come EtiCamp possono portare al suo territorio, soprattutto per quanto riguarda l’attività sportiva dei più giovani. “Sarebbe bello coinvolgere nel prossimo futuro anche i bambini di Chianciano. Lo sport infatti significa aggrega-
zione, fattore fondamentale per i giovani. In più a Chianciano sarebbe molto utile per il rilancio dell’attrattività turistica di tutta la zona. Grazie al rapporto instaurato con Paolo Del Bene noi siamo molto sensibili a queste tematiche e, da ora, potremo vedere in che modo ingrandire e sviluppare questo progetto”. La prova di queste parole è l’accettazione da parte dell’Assessore allo Sport e del Sindaco di Chianciano Terme Gabriella Ferranti della proposta avanzata dal Movimento per l’Etica e Cultura nello Sport di portare a Chianciano una sede del MECS che operi nel territorio toscano a partire dal prossimo autunno.
Si ringraziano i partner del MECS che hanno contribuito all’organizzazione di EtiCamp:, CONI, CIP, la FIGC con il suo Settore Govanile e Scolastico, Regione Lazio, Comune di Chianciano Terme, Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio, Kinder, Panini, Istituto per il Credito Sportivo, Unicef, Gruppo Sportivo Fiamme Gialle, Corriere dello sport.
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Eventi Skateboarding
Finalmente anche in Italia il mito del skateboarding mondiale ha inaugurato la World Cup of Skateboarding 2010
Tony Hawk approda al porto di Ostia di Marco Oddino
ndimenticabile, unico, entusiasmente, adrenalinico, eccezionale...e potremmo continuare all'infinito, per descrivere l'arrivo a Roma, del tour europeo firmato da Tony Hawk, il più grande skater di tutti i tempi a cui le maggiori aziende di entertainment si sono ispirate per la realizzazione di tutti i videogiochi a tema, indirizzati alle varie piattaforme come Playstation, Nintendo Wii ed Xbox. Lo scorso 15 luglio, all’interno dell’anfiteatro del Porto Turistico di Ostia, insieme ai suoi fedeli amici ed affermati skater internazionali, Mr. Tony Hawk, ha inaugurato la tappa italiana della World Cup of Skateboarding 2010, evento coordinato con successo per il terzo anno dall'Associazione "The Spot" organizzazione lea-
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der e punti di riferimento di settore, che capitanata da William Zanchelli e Mark di Lello, gestisce tra le varie attività lo skate park più noto d’Italia ed una serie di eventi nazionali ed internazionali di primaria importanza. Non capita tutti i giorni di avere la fortuna di poter assistere ad un happening come il Quiksilver Tony Hawk & Friends, dove tra musica assordante e trick impossibili, oltre 2000 persone hanno avuto il privilegio di poter partecipare a questo show epico, dove insieme ai suoi compagni di viaggio come Jesse Fritsch, Kevin Staab, Neil Hendrix e Sandro Dias, il mito Tony Hawk ha regalato momenti di grande spettacolo, unendo alle manovre aeree più spericolate, alcune tra le sue performance preferite quali: airwalk to fakie, christ air, judo/anti judo and
stylish fakie 720°. Come nella tappa di Berlino, che ha preceduto quello di Ostia, il brasiliano, 5 volte campione del mondo e 2 volte medaglia d'oro agli X-Games, Sandro Dias è volato ancora una volta più in alto di tutti. A 44 anni l'inossidabile Kevin Staab ha chiuso in scioltezza un 540°. Ed ancora…Sandro Dias e Tony Hawk hanno realizzato in contemporanea uno spettacolare Mc Twist 540 incrociandosi davanti ad un pubblico estasiato. Erano tra l’altro presenti anche numerosi atleti del Birdhouse Team, tra cui ricordiamo Aaron 'Jaws' Homoki, Alan Young e Riley Hawk, il figlio di Tony, che pur essendo degli skater street hanno dato il loro meglio sullo scenogra-
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Tony Hawk story Da diversi anni, Tony Hawk è la figura simbolica dello skateboard, star mondiale, businessman, icona della pubblicità, eroe dei videogame, Tony Hawk è prima di tutto un genio dello skate e un atleta internazionale. Tony aveva nove anni quando suo fratello gli cambiò la vita regalandogli una tavola da skate Bahne blu in fibra di vetro. A dodici anni, Tony era già sponsorizzato da Dogtown Skateboards, a quattordici era un professionista e a soli sedici anni era considerato il migliore skater del mondo. Nei successivi 17 anni, Hawk ha partecipato a circa 103 pro contest, vincendone 73 e piazzandosi secondo in 19: un vero record nella storia dello skateboard. Nel 1999, grazie alla collaborazione con Activision, il rider fu protagonista del videogame Tony Hawk’s Pro Skater per PlayStation ed anche le versioni successive ebbero un enorme successo, restando per più di un mese nelle prime posizioni delle classifiche delle vendite. Dopo essere riuscito a realizzare tutti i trick nella sua lista degli obiettivi personali, compreso il difficilissimo 900 (due rotazioni e mezza) durante gli X-Games del 1999, Hawk ha deciso di ritirarsi dalle competizioni professionistiche all’età di 31 anni. Ciò nonostante continua a skateare quasi ogni giorno, ad imparare nuovi trick e a realizzare demo in pubblico. Il personaggio più famoso nel mondo degli action-sport, nonché, secondo alcuni sondaggi, l’atleta in assoluto più riconosciuto negli Stati Uniti, è anche Presidente della Tony Hawk Inc., una multinazionale nell’ambito sportivo che si occupa anche di videogame, licensing, merchandising, eventi, pubblicità, film e media digitali. Tony appare regolarmente in tv e nei film e conduce uno show settimanale sull’emittente radiofonica Sirius XM. Premiato ancora una volta come il Miglior Atleta Maschile nel 2008 ai Nickelodeon’s Kid’s Choice Awards (ha vinto lo stesso premio nel 2003, 2004 e nel 2001, battendo atleti del calibro di Kobe Bryant, Shaquille O’Neal e Tiger Woods), Tony è un idolo per i fan di tutte le età. E’ stato nominato Miglior Atleta Maschile anche ai Teen Choice Awards nel 2004, dopo aver ricevuto lo stesso premio anche nel 2001 e nel 2000. Inoltre, grazie alla creazione della Tony Hawk Foundation nel 2002, Tony aiuta i giovani meno fortunati a credere in se stessi e a divertirsi attraverso lo skate, proprio come faceva lui da bambino. La fondazione si è anche occupata della promozione e del finanziamento di skatepark pubblici nelle aree a basso reddito destinando più di 2.9 milioni di dollari a 448 progetti negli States: da Marathon in Florida a Port Angeles, nello stato di Washington, sono stati realizzati skatepark utilizzabili da più di 3 milioni di giovani.
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Eventi Skateboarding
fico vert appositamente allestito per la WCS 2010. Il Quiksilver Tony Hawk and Friends European Skateboarding Show ha chiuso i suoi battenti a Brighton, dopo aver fatto sosta ed il pieno di pubblico a Barcellona e Marsiglia.
Uno Spot davvero Mondiale Tre giornate entusiasmanti alla temperatura media di 35 gradi, hanno visto susseguirsi i diversi campioni - uomini e donne - provenienti da tutto il mondo, che si sono cimentati nelle specialità del Vert, Bowl e dello Street, conquistato letteralmente le oltre 3000 persone accorse per la tappa italiana dei WCS 2010. Nella specialità del Vert ha primeggiato il brasiliano ed imbattibile Sandro Dias, che dopo aver partecipato come compagno ideale di Tony Hawk, allo show inaugurale di giovedi 15 luglio, ha avuto anche la forza di battere ad una sfida all'ultimo trick, i validissimi compagni di "patria" Ronaldo Gomes e Marcelo Bastos, che non sono stati da meno nella loro brillante esibizione. Per quanto concerne il Bowl, il primo posto è stato assegnato all'acrobata argentino Milton Martines, seguito dai preparatissmi e carichis-
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simi Ivan Rivaldo dalla Spagna e dal brasiliano Rodolfo Ramos. Milton, promette di diventare la nuova fiamma anche della specialità Street, visto che in questa gara è salito ancora una volta sul gradito più alto, precedendo i caparbi Tyler Handley e Maxim Habanec. Come non citare le skaters del gentil sesso....che a vederle in azione, non hanno nulla da invidiare agli uomini, per tenacia e spericolatezza...con un pizzico di malizia nelle loro espressioni di fine qualifica...chi c'era capira che voglio dire! Tra tutte, si è distinta a "mani basse" la bravissima brasiliana Letizia Bufoni che si è accaparrata la prima posizione sia nel Bowl che nello Street, seguita dalle inglesi Helena Long e Lois Pendlebury che si sono aggiudicate la seconda e terza posizione nelle rispettive prove alternandosi in egual modo sul gradino del 2°e 3° posto. La manifestazione si è conclusa domenica sera con il party "on the beach" presso lo
scenografico Open Bar, dove William Zanchelli e Mark di Lello, rispettivamente Presidente e Co-Fondatore di The Spot, associazione che ha organizzato egregiamente questa 4 giorni indimenticabile, hanno potuto brindare all'anno prossimo annunciando un evento ancora più grande ed in una location ancora top secret....staremo a vedere, ma nel frattempo bravi, ottimo lavoro ragazzi! Infine, due parole per il creativo dell'evento... visto che ha realizzato una immagine coordinata a tema Inferno, da lasciare senza parole, dalla locandina al sito internet, fino alla personalizzazione dello skaterpark tra fiamme e distribuzione di gadget decisamente a tema come forchettoni, ossa insanguinate e tanto altro che ha reso l'atmosfera ancora più calda...ed è tutto dire. Peccato per chi non è venuto....è difficile sempre raccontare eventi cosi ben organizzati.
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