Sport Club aprile 2011

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aprile 2011

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IBRAHIMOVIC UNO DI NOI Il fuoriclasse rossonero incontra la Federazione Italiana Taekwondo






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sommario

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Sport Club aprile 2011

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I bambini e lo sport

editoriale

Biaggi e Melandri, a muso duro

“Questo è puro taekwondo!”

FOCUS

La pallacanestro sul grande schermo

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AERONAUTICA

Il volo tra svago sportivo e finalità sociali

Il paradiso per i climbers ha un nome

FLYING

SPORT&TURISMO

SLK 2011 Trendsetter al primo sguardo

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Per uno swing armonico

MOTORI

GOLF

86 LIBRI Sport Club srl via Morlupo, 51 00191 Roma tel. 06 97600342 fax 06 97277879 www.sportclubmagazine.it info@sportclubmagazine.it Direttore editoriale Luigi Capasso Sport Club Anno VIII - n. 69 - Aprile 2011 Reg. trib. di Roma n. 591/2004 del 30-12-2004

Editorialisti Paolo Cecinelli, Franco Chimenti, Alessandro Cochi, Paolo Del Bene, Pino Capua, Sabrina Rondonelli, Roberto Serdoz, Fabio Ingargiola Hanno collaborato a questo numero Lorenzo Arduini, Matteo Cirelli, Gianmatteo Colla, Marco Trozzi, Alessandro Morucci, Enrico Morucci, Andrea Tranquilli, Andrea Cecinelli, Luigia Latteri, Roberto Cundari, Valentina Altavilla, Andrea Cimbrico, Giorgio Cimbrico

NOVITA’

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Progetto grafico e Impaginazione Adversign srl grafica@sportclubmagazine.it Presidente Onorario Giuseppe Capelli Pubblicità Adversign s.r.l. Davide Campanella Via Morlupo, 51 - 00191 Roma tel. 06 97600342 cell. 335 7574074

d.campanella@sportclubmagazine.it Golf Simone Selli

Direttore responsabile Luigi Capasso l.capasso@sportclubmagazine.it

Rugby Andrea Cimbrico

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TAEKWONDO

Daniela Misseroni

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PSICOLOGIA

Redazione Napoli Sportform - Napoli tel. 081 19562785 - fax 081 19562657 info@sportform.it

Stampa Media in Heaven Srl - Roma mediainheaven@gmail.com Finito di stampare nel mese di marzo 2011 Salvo accordi scritti o contratti di cessione di copyright, la collaborazione a questo periodico è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. In nessun caso si garantisce la restituzione dei materiali giunti in redazione. È vietata la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari realizzati dalla Adversign srl

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editoriale

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di Luigi Capasso

Le MISS… e lo stadio Tra Roma 2020 e i concorsi di bellezza: i mille pensieri del Coni

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‘è da pensare ai fondamentali lavori di ampliamento dello stadio Flaminio altrimenti il Sei Nazioni rischia di traslocare da subito a Firenze. Bisogna lavorare con accordi e strategie transoceaniche per farci assegnare nel settembre 2013 a Buenos Aires le Olimpiadi del 2020. Ma la precedenza ce l’ha Miss Italia Sport. Che ideona. In palio una fascia da far indossare alla più bella atleta, rigorosamente tesserata ed appartenente ad una federazione affiliata CONI, nella celeberrima kermesse di Salsomaggiore Terme. Peccato sia saltata, perché vivremo nel rimpianto perenne. Non abbiamo potuto assistere al concorso di bellezza e questo resterà un’onta che sarà difficile digerire. Anche perché era tutto pronto. Fatta la conferenza stampa lo scorso 14 marzo in pompa magna nella sala d’onore del Coni, stati generali schierati, grandi proclami, poi è bastato un po-

nentino di fine autunno con accuse di maschilismo a far sbarazzare tutto via: e noi come faremo? Il bello che anche sull’archivio del sito ufficiale del CONI non si hanno più tracce della manifestazione organizzata e ci si è affrettati a togliere qualsiasi riferimento dell’Evento organizzato di concer to con Patrizia Mirigliani, figlia d’arte. Peccato che si ancora on-line il sito www.missitaliaspor t.it. Ma, malgrado tutto, riusciremo ad andare avanti. Anche perché ne arriva un’altra di polemica, quella del presidente Petrucci che, non perdendosi d’animo, ha voluto subito questionare con Thomas DiBenedetto, il probabile prossimo proprietario dell’AS Roma, solo perché aveva mosso delle serie perplessità sull’adeguatezza al giuoco del pallone dello stadio Olimpico, che si può dire tutto ma non che può essere considerato in modo letterario uno stadio di calcio, bensì

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un bellissimo impianto di atletica, da Golden Gala. Ma a prescindere da questa querelle che va avanti da 50 anni mi piacerebbe sapere se i massimi dirigenti del Palazzo spor tivo siano mai andati a vedere una par tita, non dico in Cur va, ma nella prestigiosa Tribuna Tevere. Prima bisogna sperare che sia una brutta giornata se no il sole ti acceca, poi, dopo aver fatto chilometri e chilometri a piedi per raggiungere l’agognata meta, devi pregare che, una volta entrato dopo controlli meticolosi, non ti venga quel bisogno naturale di andare in bagno. E alla fine se, nella sfiga totale, nelle due ore da spettatore ti viene la malaugurata idea di bere una bottiglietta d’acqua calda allora è la buona volta che decidi di non mettere più piede allo Olimpico. Pensiamo prima a queste cose, tutto il resto è meglio che resti silenzio.



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diritto e rovescio

dell’Avv. Sabrina Rondinelli Specializzata in diritto dello sport Dottore di ricerca Fac. Giurisprudenza “La Sapienza” sabrina.rondinelli@uniroma1.it

Il caso Pistolesi Il Tar Lazio rivoluziona la disciplina dei maestri di tennis affiliati alla Federazione Italiana Tennis

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chiamava al telefono Simone Bolelli (noto tennista) per complimentarsi della vittoria appena ottenuta, ma secondo la prassi tennistica il Presidente avrebbe dovuto complimentarsi con Pistolesi e non con Bolelli. Il coach Pistolesi sentendosi quindi scavalcato ha diretto delle frasi offensive nei confronti del Presidente Binaghi da cui poi scaturisce il provvedimento di squalifica. A tale provvedimento il sig.Claudio Pistolesi decide di ricorrere al Tar Lazio. A tal riguardo i giudici del Tar hanno precisato come gli epiteti appena menzionati devono essere fatti rientrare nel linguaggio comune: inoltre, gli stessi giudici puntualizzano come tali epiteti “anche se proposti con intenti tutt’altro che amichevoli, non hanno, per l’uso che ne fa la generalità dei soggetti, una gravità tale da giustificare le gravissime sanzioni comminate al ricorrente”. I giudici hanno ritenuto che un tale comportamento possa al caso giustificare da parte della FIT “un richiamo ad un comportamento più corretto”, ma solamente qualora tale comportamento da parte dell’affiliato sia tenuto in luogo pubblico (come prescrive il già citato art.7 del Regolamento di Giustizia), cosa che, evidenzia il Tar Lazio, non ricorre nel caso in esame. Difatti, i magistrati affermano che le affermazioni di Pistolesi si sono verificate in un luogo

rima di analizzare la pronuncia del Tar Lazio, è importante premettere un breve cenno chiarificatore circa i fatti di causa, che prendono origine il 3 dicembre 2009, quando la Corte Federale, con la sentenza 25/09, comminava una multa al Sig.Claudio Pistolesi pari a 10.000€ e 18 mesi di squalifica dallo svolgere l’attività di coach di tennis. Si è ravvisata la violazione degli art. 1 e 7 del Regolamento di Giustizia della Federazione Italiana Tennis (di seguito FIT) i quali prevedono all’art 1, i generali doveri ed obblighi degli affiliati FIT e all’art 7 l’offesa alla dignità e al decoro ed al prestigio della Federazione Italiana Tennis (di seguito FIT) e all’art.7 l’offesa alla dignità e al decoro ed al prestigio della Federazione e degli Organi Federali, prescrivendo esattamente che : “il tesserato che pubblicamente, con parole o azioni, lede la dignità, il decoro, il prestigio della Federazione e degli organi federali è punito con sanzione pecuniaria e con sanzione inibitiva da sei mesi a un anno” aggravata dall’ulteriore violazione dell’art.41 bis concernente l’aver commesso violazioni rivestendo la qualifica di dirigente federale o di affiliato, di capitano di squadra, di Giudice arbitro, di arbitro e di tecnico”. Difatti, alcuni mesi addietro, al termine di un match di Coppa Devis, il Presidente della Fit, Sig.Binaghi,

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privato e non pubblicamente. L’ultima parte della sentenza, sicuramente la più importante circa le possibili conseguenze che ne potranno derivare dal punto di vista del diritto sportivo, concerne il Regolamento dei tecnici FIT. Nel ricorso al Tar da parte di Pistolesi si faceva presente come alcuni articoli del regolamento sarebbero in aperto contrasto con alcune disposizioni della Costituzione, tali così da doversi considerare illegittimi, l’eccezione d’incostituzionalità sollevata dal ricorrente è da farsi riferire in particolar modo, alla parte in cui impedisce, ai soggetti non tesserati, di insegnare presso i circoli sportivi affiliati alla FIT, precetto che si rinviene nell’art.2 dello stesso Regolamento. Detto articolo, difatti, prescrive chiaramente come “possono insegnare tennis presso gli affiliati solamente coloro che, avendo superato i corsi organizzati dalla FIT, sono iscritti nell’Albo o negli elenchi previsti dal presente Regolamento” al 2° comma dello stesso articolo si precisa, inoltre, come i “tesserati FIT che esercitano abusivamente l’insegnamento del tennis, sono passibili di sanzioni disciplinari”. Tale vincolo secondo i giudici del Tar, risulta in aperto contrasto con il disposto dell’art.35 della Costituzione, che tutela il lavoro, la formazione e l’elevazione professionale dei lavo-


ratori. Ulteriore contrasto tra il Regolamento FIT e le norme Costituzionali a detta del Tar Lazio, concerne il disposto dell’art.33 della Costituzione, articolo che dispone la libertà dell’arte e della scienza e del loro insegnamento. Tale sentenza pare essere, in qualche modo, un proseguo dell’ormai famosissima sentenza Bosman, difatti vengono ribaditi gli stessi principi, oggi consolidati nel mondo calcistico e che invece nel tennis riuscivano ancora, grazie al alcune norme dettate dalla Fit, ad essere in qualche modo aggirate, ovvero, il principio in base al quale, in ambito Europeo, la circolazione dei lavoratori è libera, e non può essere ostacolata da nome limitanti l’accesso dei lavoratori, ancorchè sportivi, al mercato dei diversi Stati membri. Il Tar Lazio mette così probabilmente la parola fine (in attesa del già annunciato ricorso da parte della FIT d’innanzi al Consiglio di Stato) a un mercato che invece di tutelare la libera concorrenza dei maestri di tennis, lo aveva tramutato in una sorta di monopolio illegale per le ragioni sopra esposte. Certo, però, che qualora lo svolgimento dell’attività di maestro di tennis venga finalmente considerata libera, sarà auspicabile, da parte del CONI, un intervento chiarificatore su quali debbono essere i requisiti generali richiesti affinchè un soggetto possa avere le qualifica, così da scongiurare il pericolo, neanche tanto remoto, dell’immissione nel mercato dei c.d. finti maestri, o comunque di personale no altamente qualificato. Inoltre tale decisione del Tar Lazio, risulta essere di indubbia rilevanza anche circa la tematica della giustizia sportiva, con particolare riferimento alla discussa problematica della possibilità di esperire un procedimento disciplinare nei confronti del tesserato che ha dato le dimissioni.

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psicologia

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di Andrea Ceccarelli Psicologo dello sport, Psicoterapeuta, Gruppoanalista

I bambini e lo sport Quale spor t scegliere ed a quale età cominciare l’avviamento spor tivo ormalmente si cerca uno sport “completo” e la domanda che più spesso viene fatta dai genitori è quale sia lo sport “più completo” in assoluto. Come è ovvio, la risposta che si dà in questi casi è che non esiste uno sport veramente completo in assoluto, in quanto ogni attività fisica, quando viene indirizzata verso una specializzazione, promuove nel praticante certe caratteristiche a discapito di altre. La cultura popolare vede nel nuoto la disciplina che maggiormente soddisfa l’esigenza di sport “omnicomprensivo”, ma, ad un esame più attento, ri-

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sulta evidente che neppure il nuoto può fregiarsi di questo titolo, perché, ad esempio, non interviene su importanti qualità quali l’abilità di coordinare il corpo rispetto allo spazio circostante, la propiocettivtà, la capacità di saltare, correre o lanciare oggetti e la capacità di socializzare e di lavorare insieme agli altri per un obiettivo comune. Per prima cosa occorre capire se la richiesta di svolgere un’attività fisica organizzata proviene dal bambino o dal genitore. Spesso il bambino mostra semplicemente una decisa e naturale volontà di muoversi, mentre è del genitore il desiderio di iscriverlo ad un corso piuttosto che ad un altro, magari per motivi di comodità organizzativa nella gestione familiare. La prima indicazione da dare è che il bambino si deve divertire a fare quello che fa. Iscriverlo ad un corso, magari prestigioso, dove però il piccolo allievo non si trova a suo agio, è sicuramente deleterio. Visto che normalmente le scuole di avviamento sportivo accettano i piccoli principianti dai cinque anni in su, soffermeremo la nostra analisi alla fascia di età compresa tra i cinque ed i sette anni. In questo periodo di crescita, il bambino ha forti motivazioni allo sport. Quando si appassiona ad un’attività motoria, ovviamente sotto forma di gioco e di divertimento, manifesta un grosso impegno ed evidenzia la presenza di una motivazione concreta e dominante. Probabilmente i

due fattori primari che agiscono da molla sono il gioco e l’agonismo , oltre ad altri fattori secondari. In particolare non va sottovalutato l’agonismo, che traduce in realtà, a livello simbolico, bisogni della persona del tutto naturali, in questa età, collegati all’aggressività, all’autoaffermazione, all’interazione con la realtà. L’agonismo, dunque, essendo un fattore compensativo, equilibratore e liberatorio, se viene vissuto in un contesto organizzato, gestito da un istruttore preparato, e adeguatamente controllato, funziona da decongestionante psichico, favorendo la crescita psichica ed emotiva dell’allievo. La pratica sportiva con manifestazioni agonistiche, quindi, magari non risolve, ma contribuisce a lavorare sui bisogni e le ansie individuali del bimbo, favorendo anche il suo inserimento “sociale”. I fattori cosiddetti secondari cui si accennava, sono probabilmente più importanti nel ragazzo e nell’adulto che non nel bambino, infatti possono essere ricondotti in variabili legate a fattori comunicativi, proiettivi, estetici, affiliativi, conformistici, economico-sociali, se non addirittura ad ansie nevrotiche reattive, forme compensative, legati all’identità sessuale. Possono però apparire anche in queste età, quando, ad esempio, il bambino “sente” che il genitore desidera con forza che egli pratichi una certa attività e non vuole deluderlo, anche se non l’appassiona.



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focus

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di Paolo Cecinelli Caporedattore centrale La7 Sport

Biaggi e Melandri, a muso duro Foto per gentile concessione di WorldSBK.com

o sono per le cose vere. Meglio qualche sbavatura, anche qualche eccesso, alle dichiarazioni troppo impostate. Specie se le parole vengono pronunciate durante una vampata di adrenalina e irrazionalità. L’importante è non far male a nessuno. Certe storie ci insegnano a misurare la passione e in Superbike ce n’è tanta. Faccio questa premessa prima di raccontarvi quanto accaduto tra due grandi campioni del Mondiale Superbike: Max Biaggi e Marco Melandri. Sulla pista di Donington Park, in Inghilterra, al termine delle prove ufficiali del sabato, è avvenuto uno scontro destinato a fare letteratura. L’episodio (lo trovate su youtube come uno dei video più cliccati) è stato ripreso in esclusiva soltanto dalla telecamera della diretta di La7. Non

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c’erano fotografi. Andiamo con ordine. Melandri, in ritardo per guai meccanici, stava compiendo l’ultimo giro per qualificarsi al turno successivo della Superpole. Era velocissimo ma alla penultima curva del circuito, sulla sua traiettoria, ha trovato Max Biaggi a velocità rallentata. Fallo di ostruzione si direbbe nel calcio. Così Melandri ha dovuto abortire il giro rimanendo relegato in terza fila. A fine prove Biaggi passando davanti al box di Melandri – che lo stava aspettando – è stato duramente attaccato dal suo avversario che gli ha battuto le mani ironicamente: “Bravo, sei proprio un grande professionista! Mi avevi visto ma sei rimasto in traettoria. hai alzato la mano per scusarti prima ancora del mio arrivo. Sei proprio bravo!”.

Immagini tratte dal video di “La 7”

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Biaggi cambia direzione e va minaccioso verso Melandri a cui rifila due schiaffi sulla guancia: ”Sei un viziato – gli replica il campione del mondo - pensi di essere ancora in MotoGp. Qui è molto diverso.”Due giorni dopo, Eleonora Pedron, la fidanzata di Max, ha replicato duramente alle polemiche ed alle critiche che condannavano eccessivamente - a suo modo di vedere - Biaggi . Questa difesa così sfrontata e senza vergogna per proteggere il proprio uomo, che in pista non si tira certo indietro, rende la storia molto più fragile e umana di quanto possa apparire. Questo è il mondo della Superbike. Nella storia dello sport sono tantissime le rivalità tra i campioni. Nel pu-


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focus

] gilato Alì e Foreman, rappresentanti di due maniere opposte di intendere l’America Nera; nella Formula Uno gli epici scontri tra Ayrton Senna e Alain Prost, nel tennis le irascibili volèe di John Mc Enroe pronto a litigare con il mondo intero anche quando aveva fatto un bellissimo colpo. Rivalità. Cosa c’è di più bello nello sport? Antagonismo. Ovvero agonismo contro agonismo. Voglia di vincere, contro voglia di vincere. E’ l’unico sacro ed antico principio dello sport. In campo si scende soltanto per quello: vincere. Tutto il resto passa in secondo piano. Alcune discipline – con grande onestà intellettuale - il pareggio non lo prevedono nemmeno. Roba per gente che non sa sognare. Anche una sconfitta educa, a volte più di una vittoria. Il pareggio invece non ha alcun effetto.

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rugby

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Dopo il Sei Nazioni largo alla categoria U20 A giugno il nostro paese sarà per la prima volta la vetrina per i trecentododici migliori atleti della categoria U20 che si daranno battaglia nel Junior World Championship di Andrea Cimbrico

oncluso il Sei Nazioni – la vittoria del 12 marzo sulla Francia è un ricordo che resterà vivo a lungo nelle menti di appassionati ed addetti ai lavori – il rugby di alto livello non va in vacanza. Se da un lato anche la prima stagione italiana in Magners League volge al termine, dall’altro l’estate del rugby azzurro si preannuncia particolarmente calda, su territorio nazionale ed all’estero. A giugno, dal 10 alo 26, il nostro paese sarà la vetrina per i trecentododici migliori atleti della categoria U20 che – sui campi di Rovigo, Padova e Treviso – si daranno battaglia nel Junior World Championship, la rassegna iridata di categoria: l’Italia, che con i propri Azzurrini punta alla salvezza, ospita la rassegna iridata per la prima volta nella propria storia e non è un caso. “L’Italia – ha detto

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il presidentissimo del rugby mondiale Bernard Lapasset al lancio ufficiale del marzo scorso a Treviso – ormai è un grande Paese del rugby, non ho dubbi che l’organizzazione del Mondiale U20 sarà la migliore di sempre, così come i riscontri di pubblico”. Un banco di prova importante per le capacità organizzative del movimento, che non ha rinunciato a portare nel Belpaese – la prima data utile sarebbe quella del 2023 – anche la Rugby World Cup, terzo più grande evento sportivo al mondo dopo Olimpiadi e Mondiali di calcio. Intanto, ecco il Mondiale U20, la culla delle future stelle internazionali se è vero – come è vero – che proprio dal torneo che scatta il 10 giugno a Treviso con Italia v Nuova Zelanda sono saliti sino alla ribalta internazionale atleti come l’australiano Pocock, il francese Parra, l’All Black Guilford, i nostri Benvenuti e Gori. Una settimana dopo la cerimonia di chiusura del Mondiale

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giovanile, si comincerà a pensare alla Rugby World Cup neozelandese: il 3 luglio infatti, in sede ancora da definire, si riuniranno i trentasei giocatori convocati da Nick Mallett per preparare la rassegna iridata ai nastri di partenza il 10 settembre nell’Emisfero Sud. Dei trentasei prescelti, solo trenta strapperanno il biglietto per Aotearoa – il nome indigeno della Nuova Zelanda – con l’obiettivo dichiarato di centrare una storica qualificazione ai quarti d finale. Lo scoglio da superare – dando per scontati uno stop con l’Australia e le vittorie su USA e Russia – sarà il 2 ottobre, nella ventosa città di Dunedin, ultima grande città dell’Isola Sud, ultima propaggine di civiltà prima dell’Antartide. Lì, gli Azzurri affronteranno l’Irlanda e lì si deciderà il passaggio ai quarti di finale, come quattro anni fa a Saint Etienne contro la Scozia. Solo, auspicabilmente, con un esito diverso.



[ ] “QUESTO È PURO TAEKWONDO!” taekwondo

di Marco Alcini_foto Studio Buzzi, LF_per gentile concessione della rivista “taekwondo the olympic dream”

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“Questo è puro taekwondo!”. Sono passati tre anni e tre squadre da quando Fabio Caressa, telecronista di Sky, commentò con queste parole un gol di Zlatan Ibrahimovic. Si giocava un Lazio Inter che avrebbe permesso alla squadra nerazzurra di proseguire la sua marcia verso lo scudetto.

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el mondo del calcio Ibra è famoso per le doi acrobatiche che gli hanno permesso di fare gol spettacolari. Alcuni di questi gol ricordano molto da vicino delle mosse di taekwondo: in molti si ricordano il ’modollyo chagi’ con il quale segno gol all’Italia agli Europei del 2004 o con il dollyo chiagi, con il quale trafisse Abbiati nella porta del Torino nel 2007; e la prodezza di tacco in torsione contro il Bologna l’anno succesivo è paragonabile a un dwit-chagi. Al termine della stagione, era l’estate del 2009, l’attaccante sve-

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dese salutò i tifosi interisti per andare a giocare a Barcellona. Poi, un po’ a sorpresa, la telefonata da Milano, questa volta sponda rossonera della città. Un sì raggiunto in poco tempo e la sua nuova casa è diventata Milanello. E’ qui che in poco tempo ha ricordato a tutti che la sua genesi sportiva ha visto tra le discipline praticate anche il taekwondo. Lo ha ricordato già nei giorni del ritiro, quando le telecamere piazzate a bordo campo durante l’allenamento lo hanno catturato mentre, sorridente, sferrava un calcio al volto – fermandosi prima di sfiorarlo - a un incredulo Rodney Strasser, giovane speranza rossonera. Il video viaggia ancora nel web.


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personalizzata. E per parlare dei suoi trascorsi in dobok. Inutile dire che le curiosità di Mauro Sarmiento, Carlo Molfetta e Leonardo Basile sono molte. Carlo soprattutto che fino a poco più di un paio di anni fa, da bravo interista, vedeva nello svedese un suo idolo. L’ospitalità del club è eccellente ma il tempo è tiranno. Per rompere il ghiaccio dopo i convenevoli iniziali la prima domanda arriva da Carlo Molfetta. Allora, come mai il calcio e non il taekwondo? <Ero ancora in Svezia, un ragazzino, quando giocavo a pallone per divertirmi. E per lo stesso motivo avevo deciso di fare un po’ di taekwondo. Diciamo che forse me la cavavo meglio con il pallone. Nella squadra del paese mi avevano messo a giocare con quelDiciamo che quelle del li più grandi di me di due anni ma la cosa non mi ha creato protaekwondo sono mosse, colpi, che blemi (8 gol e vittoria per la sua mi vengono in modo del tutto squadra, il Balkan, nel giorno naturale. In effetti un calcio in dell’esordio… ndr). E ho continuato così a dare calci a un palaria, un salto, possono essere lone piuttosto che agli avversal’eredità dei miei trascorsi con il ri>. Una risata e sotto con la sedobok. Anche recentemente conda domanda. Questa volta è Leonardo Basile a farsi avanti. quando ho segnato il secondo gol “Abbiamo visto che però il taekcon il Cesena ho tirato un calcio wondo non lo hai dimenticato. Sì, insomma, a volte ti è stato da dietro alla bandierina: beh, utile anche per arrivare al gol o poi ho rivisto le immagini e in prima di un avversario….”. <Non effetti mi sono ricordato di uno ci avevo mai pensato ma me lo hanno fatto notare in molti, sodi quei vostri calci… prattutto in questi ultimi anni. Diciamo che sono mosse, colpi, che mi vengono in modo del tutto naturale. In effetti un calcio in aria, un salto, possono essere in parte l’eredità dei miei trascorsi con il dobok. Anche recentemente quando ho segnato il secondo gol con il Cesena ho tirato un calcio da dietro alla bandierina: beh, poi ho rivisto le immagini e in effetti mi sono ricordato di uno di quei vostri calci… Ma, ditemi qualcosa di voi, piuttosto>. Ibra si informa dei titoli vinti dagli azzurri nella loro carriera. Poi guarda Mauro Sarmiento e gli chiedi <Tu quanto pesi?>. Ha preso le misure, ha visto che l’altezza è grossomodo la stessa e quando Mauro rivela i suoi 80 kg, Zlatan ci rimane quasi male: <Così poco? E come fai>. <Rispetto al tuo sport, al calcio –spiega Mauro -, il nostro consumo di grassi è superiore, sforzi intensi ma di breve durata.>. Ibra non sembra molto convinto…. E’ il momento delle foto e soprattutto della consegna della cintura nera “ad honorem” che il segretario Angelo Cito passa ai ragazzi. E il cam-

In poco tempo l’attaccante del Milan è diventato uno dei migliori sponsor del taekwondo in Italia. Un aiuto importante che si è sommato negli ultimissimi anni a quello dato dai nostri azzurri che hanno saputo importsi con una sempre maggiore costanza a livello internazionale tra Olimpiadi, mondiali e europei. E allora eccoli gli azzurri che guidati dal segretario generale della Fita vanno a “rendere omaggio” al loro ex compagno di disciplina. E oggi affermatissimo campione di calcio. Appuntamento a Milanello. E’ l’occasione per una investitura ufficiale dell’attaccante svedese, con tanto di cintura nera

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pione svedese sembra trasformarsi. Momenti che il flash di Luigi Fattizzo immortala, uno dopo l’altro. A vederlo così, Ibra, tutto può sembrare tranne che un “cattivo”. <Aveva una faccia….come quando un bambino scarta un regalo che aspettava da tempo – commenterà poi Carlo Molfetta -, era davvero contentissimo e continuava a ringraziarci>. Emozionato l’asso rossonero ma anche gli azzurri del taekwondo: <Sì, tanta emozione. Vedere campioni di questo livello non capita spesso. Mi ha impressionato soprattutto la potenza che la sua immagine lascia trasparire. Dal vivo è impressionante. E’ alto come Mauro – dice Molfetta, riferendosi a Sarmiento – Ma sembra il doppio. Sia chiaro – aggiunge –, come sportivi non abbiamo nulla da invidiare>. Emozione anche per Basile e Sarmiento. L’atleta par tenopeo aveva un piccolo sogno nel

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cassetto che, putroppo per lui, lì è rimasto. <La giornata è stata bellissima, la ricorderò per sempre, ma……speravo anche di dare qualche calcio al pallone e invece non ce lo hanno permesso. Mi sono dovuto accontentare invece di guardare l’allenamento. Il calcio mi è sempre piaciuto e da ragazzino giocavo anche benino. Poi però ho fatto un percorso diverso da quello di Zlatan e mi sono dedicato al taekwondo. E anche a me è andata bene visto che sono riuscito a vincere una medaglia olimpica. Quando l’ho salutato gli ho detto di fare attenzione al Napoli e soprattutto che si poteva risparmiare quel gol al San Paolo>. Sportività calcistica – ma non solo – nelle parole di Carlo Molfetta, tifoso interista e quindi altra “vittima” stagionale del rossonero Zlatan: <Che posso dire di Ibrahimovic? Che mi ha regalato grandissime gioie quando indos-

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sava la maglia dell’Inter, un esempio, un trascinatore. Ma quando ci siamo incontrati non gli ho detto che ero un suo ex tifoso. Ho cercato un po’ di “gufargliela” in vista del derby, ma non è bastato>. Presa e messa da parte la preziosa cintura nera, Ibrahimovic prima di tornare a indossare gli scarpini per allenarsi con i compagni, si e congedato con una stretta di mano, un sorriso e una promessa: <Ricordatevi che sono a vostra disposizione,.>. <Stai sicuro che non ci dimentichiamo – ha prontamente replicato il segretario Angelo Cito -. Ti chiameremo eccome! Naturalmente……in amicizia, il nostro budget non ci permette di ingaggiarti come testimonial>. <Certo, non c’è nemmeno bisogno di dirlo. Resto uno di voi anche se la mia carriera sportiva mi ha portato a tirare calci solo al pallone…>.



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DANIELA MASSERONI VINCERE PUO’ ESSERE FACILE, RICONFERMARSI NO di Alessandro Morucci

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Tributo a uno dei simboli della ginnastica ritmica italiana che lascia l’attività agonistica con due medaglie d’oro mondiali al collo e un argento olimpico

na grande capacità che un atleta professionista deve riuscire a maturare nel corso della sua carriera è quella di fermarsi in determinati momenti e riflettere su quanto fatto. Capire se quanto si sta facendo è oppor tuno o meno e poi interpretare, valutare e decidere il prossimo da farsi. Sono tanti i casi nella storia di grandi campioni che hanno “lasciato” forse nel momento di maggior lustro. Storie diverse che spesso toccano stimoli, paure, interessi e ragioni che con lo sport hanno poco a che fare ma che colpiscono la soggettività personale più di tutto. “Voglio lasciare con la medaglia di campionessa del mondo al collo” è la voce commossa e forte di Daniela Masseroni “ho dato tanto alla ginnastica italiana, adesso è il momento di lasciare spazio alle giovani compagne che già da tempo stanno lavorando con la squadra nazionale”. Daniela ci aveva pensato già nel 2005 subito dopo il mondiale di Baku. “Il mondiale mi aveva soddisfatto, avevo al collo la medaglia d’argento di Atene, avevo 20 anni e pensavo di poter stare bene anche senza la ginnastica e le mie compagne di squadra, è stato un attimo ed ho capito che avevo fatto un grosso errore”. Da qui inizia tutta una storia di sentimenti, spesso infatti, i legami che nascono sul campo diventano talmente forti, quasi di sangue. “Quando sono andata a parlare con la professoressa Maccarani per chiederle di rientrare nel team mi è sembrato che lei non aspettasse altro. Tornare in raduno a Desio è stato come tornare la prima volta in palestra. Farei un errore se dicessi che mi sono rimessa in gioco, ho semplicemente staccato la spina un attimo, penso che mi abbia fatto solo bene”. Il rientro nel 2007 è stato caratterizzato dal-

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[ le esaltanti prove di Coppa del Mondo e poi soprattutto dal mondiale di Patrasso dove tutta la squadra di ginnastica ritmica nazionale ha strappato il lascia passare per le Olimpiadi con tre splendide medaglie d’argento. “Appena tornate da Patrasso abbiamo subito iniziato la preparazione per le Olimpiadi, undici mesi intensissimi, nei quali ci siamo messe all’opera per costruire un successo”. L’anno olimpico si è aper to subito bene, “a maggio mi sono arruolata in Aeronautica e a giugno ci siamo presentate agli europei di Torino con uno stimolo nuovo per fare bene”. A due mesi dalle Olimpiadi la nazionale azzurra sembrava avere già un’altra medaglia olimpica al collo. Ed infatti, a Pechino le azzurre hanno calato una prestazione che il mondo intero ha ammirato e lodato. Soprattutto una prestazione degna dell’originalità, della genialità e della maestosità “tutta Italiana” che tutto il mondo ci invidia. Solo la giuria non è stata di questa opinione. Le “far falle d’argento” sono tornate in Italia con un quar to posto olimpico e una grandissima delusione che ha colpito tutto il gruppo. Tante le dichiarazioni, tante le lacrime, tante le parole. “Ci siamo guardate negli occhi appena tornate a casa, abbiamo capito che quello che avevamo fatto aveva comunque stupito tutti. Ancora oggi sento che dentro ho un fuoco che brucia”. Soprattutto dopo Pechino il gruppo storico ha perso due pilastri: Fabrizia D’Ottavio e Marinella Falca: “Avevano meditato il loro ritiro già prima delle Olimpiadi, volevano chiudere alla grande e sicuramente per loro lo smacco della delusione è stato ancora più for te. Ci sono state comunque vicino e tutti i successi post-Pechino li abbiamo costruiti anche con il loro suppor to”. Daniela e le altre si sono ritrovate, “è iniziato quasi un nuovo corso, di errori, bisogna riconoscerlo, ne abbiamo fatti pochi, la nostra leadership mondiale era sotto gli occhi di tutti, l’Aeronautica era al nostro fianco”. Basta un anno, appena 365 giorni, per far vedere al mondo che sicuramente a Pechino c’è stato un errore. Ai mondiali di Miè parlare di trionfo è un tributo al lavoro incessante e al sacrificio quotidiano a cui tutto il gruppo si è sottoposto negli anni. Argento nella prova dei cerchi a pochissimi centesimi dall’oro e poi oro nella specialità nastri e funi; concorso generale vinto con ampio vantaggio. Campionesse del Mondo, le ragazze si sono godute il successo con una

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meritata vacanza a Sharm El Sheik, “siamo par tite tutte, una settimana in Egitto per goderci il nostro trionfo. Sempre insieme. Assolutamente insieme”. “Dopo Miè ho riavver tito una for te sensazione di appagamento, probabilmente più for te di quella del 2005. Ci ho riflettuto poco, ho guardato piuttosto tutto il nostro splendido gruppo. Non me la sono sentita”. “Agli europei di Brema dello scorso giugno, la Russia, vicecampione mondiale a Miè, ci ha battute. Sembrava come se avessimo perso la nostra leadership, in realtà, l’unica cosa che abbiamo perso è stato un cerchio durante la prova di specialità. Penso che sia servito ad alzare la nostra concentrazione prima del mondiale di Mosca e a rendere più vivace l’atmosfera nella tana del lupo.” Vincere può essere facile, confermarsi… soprattutto in un campionato del Mondo è difficile e nasconde insidie ingovernabili: “nessuno probabilmente ci avrebbe scommesso su una nostra conferma soprattutto in casa della Russia. Due realtà, due scuole, due mondi della ginnastica a confronto”. Il programma del mondiale di Mosca vedeva la Russia come ultima formazione a scendere in pedana, prima di lei solo le “far falle italiane”. “Noi siamo scese in pedana in quella calda giornata russa di settembre e abbiamo fatto il nostro, poi siamo andate nell'area warm-up. Aleggiava una serenità quasi disarmante. Sembrava come se non avessimo gareggiato e soprattutto non dovessimo gareggiare, eppure avevamo appena completato la nostra prova. Il pubblico russo sosteneva le proprie atlete con grande entusiasmo. Noi sentivamo la musica, gli applausi e le grida, alcune guardavano il video. Poi un grande silenzio, la giuria stava votando”. Riconfermarsi può essere difficile, molto difficile ma non per questo è impossibile: “Eva D’Amore, l’assistente della Prof., è stata la prima a correrci incontro gridando ABBIAMO VINTO!” Con Daniela Masseroni abbiamo ripercorso velocemente un cammino che più che lungo è stato intenso. Un cammino che lei ha vissuto da protagonista. “Voglio riprendere immediatamente gli studi in scienze della formazione e coniugarli con la mia carriera di militare e poi mi auguro di poter continuare a stare vicino alle mie compagne e di poter dare il mio supporto alla crescita e all’affermazione del gruppo”. “Lascio con la consapevolezza di aver dato il meglio di me. Sempre.”

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Daniela Masseroni Trescore Balneario - 28/02/1985 Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana Olimpiadi Argento Atene 2004 4° Pechino 2008

Generale Generale

Campionati mondiali di ginnastica ritmica Argento Patrasso 2007 Generale Argento Patrasso 2007 Cerchi e clavette Argento Patrasso 2007 Funi Oro Baku 2005 Cerchi e clavette Argento Baku 2005 Nastri Argento Baku 2005 Generale Bronzo Budapest 2003 Generale Bronzo Budapest 2003 Nastri Oro Miè 2009 Generale Oro Miè 2009 Nastri e Funi Argento Miè 2009 Cerchi Oro Mosca 2010 Generale Argento Mosca 2010 Nastri e Funi Argento Mosca 2010 Cerchi Campionati europei di ginnastica ritmica Argento Brema 2010 Generale Argento Brema 2010 Nastri e funi Bronzo Brema 2010 5 cerchi Bronzo Torino 2008 Generale Oro Torino 2008 Funi Argento Torino 2008 Cerchi e clavette Bronzo Mosca 2006 Generale Argento Mosca 2006 Cerchi e clavette Argento Mosca 2006 Nastri Bronzo Riesa 2003 Nastri Bronzo Riesa 2003 Generale


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LA TESTA PRIMA DI TUTTO, PAROLA DI ANTONIETTA di Lorenzo Arduini_Foto di Giancarlo Colombo per FIDAL

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Abbiamo incontrato Antonietta Di Martino, atleta delle Fiamme Gialle che ha battuto a febbraio il record di differenziale nel salto in alto. “Per raggiungere grandi traguardi nello sport lo stato mentale viene prima di tutto”

pesso, nello sport come nella vita, per riuscire a centrare gli obiettivi che ci si è prefissati sono fondamentali, oltre alle abilità tecniche, le motivazioni, la volontà e la fiducia di sé stessi. E’ quello che pensa Antonietta Di Martino, atleta delle Fiamme Gialle, che ha battuto il record mondiale di differenziale nel salto in alto lo scorso febbraio in Slovacchia. Per differenziale nel salto in alto si intende la differenza tra l’altezza che viene superata con il salto e la statura dell’atleta. Antonietta è stata la prima al mondo a saltare 35 centimetri oltre la propria statura: la trentaduenne di Cava De’ Tirreni è alta “solo” un metro e sessantanove centimetri ed ha saltato due metri e quattro centimetri.

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La seconda gara della stagione al coperto ha consentito poi ad Antonietta di migliorare il record italiano indoor ed outdoor, limiti da lei stessa detenuti, e soprattutto di diventare la settima donna a saltare così in alto nelle liste mondiali indoor di tutti i tempi. La sua storia con l'atletica comincia all'età di 12 anni, con i Giochi della Gioventù, denotando subito un grande talento. Quali sono le specialità con le quali ti sei cimentata all’inizio? “Da giovanissima ho cominciato con le prove multiple, prediligendo soprattutto il lancio del giavellotto ed il salto ad ostacoli. Mi è sempre piaciuto correre ed ero molto appassionata dello sport in generale, sia quelli singoli che quelli di squadra”.


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] Per quali motivi ti sei specializzata nel salto in alto? “Gareggiando nell’eptathlon ero riuscita a fare 1,98 nel salto in alto. Considerato che mi allenavo per gareggiare in diverse specialità, ho pensato che, cimentandomi nel solo salto in alto, potevo ottenere grandi risultati”.

[ ] ...Tra allenamenti, viaggi per le gare e tempo di riposo non ho molto tempo libero. Però sono sposata ed ho vicino le persone che veramente contano per me: sono convinta che questa sia la cosa più importante.

Veniamo al primato ottenuto in Slovacchia. Alla vigilia ti aspettavi questo risultato? “Sinceramente no. Stavo bene e pensavo di arrivare a 2,02, ma sono dell’idea che le prestazioni eccezionali sono difficilmente prevedibili prima della gara. Vincere non è semplice, soprattutto quando gareggi in situazioni dove ti trovi gli occhi puntati addosso e senti di conseguenza una forte pressione. Qui entrano in ballo anche le componenti psicologiche oltre a quelle tecniche e non sempre si riesce a gestirle. Anche noi atleti siamo esseri umani”. Come fare per dominare queste pressioni? “Bisogna sapere da subito che questi elementi fanno parte del gioco e bisogna saperli gestire. Io sono consapevole che è la mente a sorreggere tutto il resto, bisogna pensare positivi, essere sicuri di sé stessi e riuscire ad avere un’energia psicologica forte da mettere in gara. Non è affatto semplice, ma è fondamentale e gli atleti devono lavorare anche su questo per raggiungere alti livelli”. Quindi è importante anche la vita fuori dal campo, le persone che ti stanno vicine. “Certo, è naturale però che ad alti livelli non ci sia troppo spazio per la vita privata. Io per esem-

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] Palmarès Mondiali 2007 - Osaka: Argento con 2,03 m Europei indoor 2007 - Birmingham: Argento con 1,96 m 2011 - Parigi: Oro con 2,01 m Coppa Europa 2008 - Annecy: Argento con 1,98 m 2009 - Leiria: Bronzo con 2,00 m 2010 - Bergen: Oro con 2,00 m Giochi del Mediterraneo 2009 - Pescara: Oro con 1,97 m IAAF World Athletics Final 2007 - Stoccarda: Argento con 1,97 m 2009 - Salonicco: Bronzo con 1,97 m Campionati italiani assoluti di atletica leggera 6 titoli (2000, 2001, 2006, 2007, 2008 e 2010)

pio tra allenamenti, viaggi per le gare e tempo di riposo non ho molto tempo libero. Però sono sposata ed ho vicino le persone che veramente contano per me: sono convinta che questa sia la cosa più importante”. Quali sono stati i momenti più belli e quelli più brutti della tua carriera? “L’annus horribilis è stato il 2008. Non solo per la prestazione negativa alle Olimpiadi di Pechino, quell’anno ho vissuto una serie di situazioni negative che non mi hanno permesso di raggiungere i risultati che mi ero prefissata”. Quello più bello? “Quello più bello sicuramente quest’anno, questo record mi sta permettendo di vivere una seconda giovinezza. A 32 anni non è semplice ottenere prestazioni del genere, ma, come dicevo prima, la cosa che conta maggiormente è la mente ed io continuo a sentirmi giovane”. Ora quali sono i tuoi prossimi impegni? “Naturalmente devo prepararmi al meglio per i prossimi Mondiali, a settembre. La cosa più importante in questo momento è l’allenamento, per quanto riguarda le gare, sto ultimando il programma con i miei tecnici”.

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LE FIAMME GIALLE SEMPRE PIÙ ROSA E PIÙ INTERNAZIONALI Un rosa che, nell’abbrivio del 2011, prende il nome dalle gesta sportive delle gialloverdi Antonietta Di Martino, Simona La Mantia (atletica), Elena Runggaldier (sport invernali) e Tania Cagnotto (tuffi). Oltre ai risultati anche l’organizzazione di eventi coinvolge le Fiamme Gialle facendo acquisire al sodalizio sempre più spessore internazionale di Andrea Tranquilli uattro donne per tre discipline diverse hanno fatto tingere di rosa, in questo primo scorcio di stagione 2011, i risultati delle Fiamme Gialle. A chiusura di stagione invernale è arrivato l’argento nello sci nordico grazie al salto dal trampolino HS 106 di Elena Runggaldier, un risultato che ha dello straordinario per come è stato concepito dalla giovanissima atleta delle Fiamme Gialle. Se la Runggaldier ha chiuso la stagione invernale con la sua medaglia mondiale, ad aprire quella delle discipline estive, per le donne ovviamente, ci hanno pensato due fuoriclasse, vincitrici di due medaglie d’oro ai Campionati Europei Indoor di Atletica di Parigi: Antonietta Di Martino, oro nel salto in alto, e Simona La Mantia, oro nel salto triplo.

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A queste due medaglie d’oro va aggiunta, per la cronaca, anche la medaglia d’argento vinta da Fabrizio Donato nel salto triplo col nuovo primato italiano. Risultati che sono eccellente viatico in vista della partecipazione Olimpica di Londra 2012. Sempre nel fronte femminile ancora un successo arrivato nei tuffi da Tania Cagnotto vincitrice, per la terza volta consecutiva in tre anni, della gara europea da un metro, record assoluto di titoli in fila. Con queste due medaglie la bacheca della Cagnotto arriva a 17 allori internazionali tra mondiali ed europei alle quali ora manca di aggiungere una bella medaglia olimpica che si speri arrivi dai Giochi di Londra 2012. Ma le Fiamme Gialle, ritenute un sodalizio di spessore internazionale per la mole di risultati sportivi ottenuti e per gli eventi nazionali e internazionali, saranno protagoniste, come club, alla Cop-

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pa Europa per club su pista assoluta, che si svolgerà il 28/29 maggio 2011, ed alla Coppa Europa per club juniores che si svolgerà il 17 settembre 2011. Due appuntamenti continentali ai quali il sodalizio della Guardia di Finanza parteciperà con la squadra assoluta e con quella della Sezione Giovanile, quest’ultima sempre più fiore all’occhiello delle Fiamme Gialle per l’alto valore sociale che rivestono nel contribuire alla salvaguardia della popolazione giovanile. L’organizzazione di eventi vedrà nuovamente le Fiamme Gialle collaborare nell’organizzazione del Golden Gala, appuntamento clou di atletica che si svolgerà a Roma il prossimo 26 maggio 2011. Nell'occasione sarà organizzato anche un campus riservato alle 4 squadre vincitrici delle finali Regionali dei Giochi Sportivi Studenteschi della Lombardia, svoltesi, durante la Coppa Europa


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per Club di Cross di San Vittore Olona, che si terrà a Roma proprio in occasione del Golden Gala. Il Campus ospiterà anche gli atleti partecipanti all’ultima edizione del Meeting Internazionale di Padova, svoltasi il 3 settembre scorso, dove le Fiamme Gialle hanno organizzato il Gran Premio Fiamme Gialle ed il Gran Premio Assindustria per dare la possibilità a 2 atleti di ciascuna Regione di vivere l’emozione di una grande competizione internazionale alla presenza di molti campioni. Insomma sarà un Campus al quale parteciperanno circa 50 persone ospiti da lunedì 23 maggio alla mattina di venerdì 27 maggio 2011 presso la moderna struttura di Castelporziano per vivere un week-end insieme agli atleti delle Fiamme Gialle e per partecipare all’emozione del Golden Gala.Il campionato di Serie A, le cui finali sono previste per la fine di marzo, è in questa stagione molto interessante ed equili-

fiamme gialle

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brato: le favorite per la vittoria finale possono essere indicate in HC Val Pusteria, HC Asiago, HC Bolzano e SV Ritten Sport. Il campionato è composto da nove squadre, otto delle quali si qualificano per i playoff al termine della stagione regolare: quest’ultima, a differenza di altri sport, primo fra tutti il calcio, consiste in un doppio turno di andata e ritorno ed un ulteriore girone di sola andata. Dal punto di vista della tradizione, HC Bolzano, SG Cortina e Hockey Milano Rossoblu, quest’ultima ora in A2, sono quelle con alle spalle una storia ed un palmares importante. La squadra meneghina è l’unica in Italia, per quanto riguarda l’hockey, a provenire da una grande metropoli come Milano, dove questo sport, nonostante la concorrenza con altre discipline importanti, prima di tutto il calcio, gode di una certa attrattiva. A livello di Squadre Nazionali si disputano i campionati del Mondo ogni anno,

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a parte negli anni nei quali si svolgono le Olimpiadi invernali. Nell’hockey su ghiaccio non c’è un unico campionato del Mondo, come negli altri sport di squadra, ma esiste una struttura assimilabile ai campionati nazionali per club. La Nazioni sono infatti divise in campionato del Mondo Elite, Division I, Division II, Division III, Division IV ed il passaggio da una categoria all’altra avviene con la formula delle promozioni e retrocessioni. L'Italia maschile Senior è attualmente in Division I: come obiettivi negli ultimi anni c’è la promozione quando si è in Division I e la salvezza quando si è nell'Elite. L'hockey nel suo complesso ha circa 6800 atleti tesserati, moderatamente in crescita. Diversi sono naturalmente i progetti di sviluppo, fra i quali i camp estivi organizzati dalla Federazione dagli under 13 agli under 20.


aprile 2011 marta:sport club marzo 2011 06/04/11 17:27 Pagina 32

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tennis

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GRANDE ATTESA PER GLI

INTERNAZIONALI

D’ITALIA 2011 Dal 7 al 15 maggio la 68^ edizione che apporta una serie di novità al torneo di tennis più importante in Italia di Marco Trozzi

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ra circai un mese i riflettori del circuito mondiale di tennis saranno puntati sui campi in terra rossa del Foro Italico. La storica cornice romana, infatti, dal 7 al 15 maggio ospiterà la 68esima edizione degli Internazionali d’Italia. Un torneo con una tradizione pluriennale ormai consolidata che accoglie i migliori tennisti del panorama internazionale. Ventinovesimo appuntamento del Circuito ATP 2011 (maschili dunque) e ventiquattresimo di quello WTA (femminile), gli Internazionali d’Italia fanno parte dei nove tornei del World Tour Masters 1000 assieme a Indian Wells, Miami, Monte Carlo, Madrid, Montreal, Cincinnati, Shangai e Parigi, in sostanza i migliori tornei al mondo, secondi per importanza solo alle quattro prove del Grand Slam:

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tennis

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Australian Open, Roland Garros, Wimbledon e Us Open (di competenza ITF come Coppa Davis e Fed Cup). L’edizione 2011 presenterà alcune novità: la prima e più importante prevede che, diversamente da quanto avvenuto in precedenza, la manifestazione si concentrerà nell’arco di nove giorni. Ciò significa che le sessioni di gara diurne e notturne disputate sugli otto campi per gli incontri di singolare e doppio (ai quali se ne aggiungono tre per gli allenamenti) vedranno la concomitanza di match maschili e femminili. Per quanto riguarda la venue, fiore all’occhiello del cosiddetto “combined event” saranno il centrale da circa 10mila posti inaugurato lo scorso anno e lo storico “Stadio Nicola Pietrangeli”. Non più, dunque, due tabelloni sequenziali, ma esattamente come avviene nei quattro tornei del Grand Slam,

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match di entrambi i sessi disputati nell’arco di una stessa giornata. Altra differenza rispetto alle ultime edizioni è lo slittamento delle date, posticipate di circa una quindicina di giorni, un tabellone che dunque dovrebbe essere favorito dalle migliori condizioni climatiche della Capitale che solitamente nel mese di maggio garantisce “l’optimum” da questo punto di vista. In realtà, per quanto riguarda la collocazione all’interno del calendario, le date di maggio rappresentano un ritorno all’antico, a quanto accaduto fino al 2008, prima cioè della decisione di giocare ad aprile, cosa accaduta dal 2009 al 2011. 2011. Un torneo per tutti Altra novità dell’edizione 2011 sarà l’iniziativa indetta dalla Federazione Italiana tennis per pro-


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muovere la manifestazione: sono stati, infatti, organizzati dei tornei di pre-qualificazione maschili e femminili (9-24 aprile in Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Puglia, Calabria), i vincitori dei quali parteciperanno a Roma il 4 e 5 maggio al torneo che determinerà le quattro wild card ammesse ai tabelloni di qualificazione degli Internazionali. Un sogno, dunque, che può diventare realtà per tutti coloro che praticano questo sport e che sono tesserati. La storia Organizzati per la prima volta nel 1930 al Tennis Club Milano, gli Internazionali d’Italia maschili ven-

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nero disputati nella Capitale per la prima volta solo cinque anni più tardi, mentre quelli femminili sbarcarono in riva al Tevere nel 1950 al termine dell’interruzione (1936-1949) dovuta al secondo conflitto bellico mondiale. Il primo vincitore fu lo statunitense Bill Tilden che ebbe la meglio sull’italiano Umberto de Morpugo, mentre nel tabellone femminile la prima regina degli Internazionali fu la spagnola Lilí de Álvarez anche lei vincitrice su un’atleta italiana: Lucia Valerio. Da allora molti sono stati i campioni e le campionesse che si sono avvicendati sul trono degli Internazionali d’Italia: tra gli uomini il giocatore che si è imposto il maggior numero di volte è lo spagnolo Rafael Nadal (cinque: 2005,

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2006, 2007, 2009, 2010) protagonista assoluto insieme a Roger Federer degli ultimi anni, mentre tra le donne la regina degli Internazionali d’Italia è un po’ più datata: la statunitense Chris Evert, anche lei “pentacampionessa” con le vittorie nel 1974, 1975, 1980, 1981, 1982. Nadal ed Evert sono i tennisti che sono riusciti ad imporsi più volte di tutti, ma nel corso degli anni il pubblico italiano ha potuto ammirare i migliori atleti della disciplina: agli Internazionali d’Italia, infatti, hanno partecipato e vinto atlet del calibro di Pietrangeli, Năstase, Borg, Panatta, Noah, Lendl, Wilander, Muster, Curier, Agassi e Nadal nel maschile e King Smith, Maleva, Graf, Sabatini, Martinez, Pierce, Hingis, le Williams,


Seles, Jankovic e Sanchez nel femminile, in definitiva l’élite della disciplina. I trionfi italiani Nelle precedenti sessantasette edizioni disputate sono stati nove i successi italiani, sei dei quali nel maschile (1933 Emanuele Sartorio, 1934 Giovanni Palmieri, 1955 Fausto Gardini, 1957 Nicola Pietrangeli, 1961 Nicola Pietrangeli, 1976 Adriano Panatta) e i rimanenti tre nel femminile (1931 Lucia Valerio, 1950 Annelies Ullstein-Bossi, 1985 Raffaella Reggi). Dopo ventisei anni di digiuno, la speranza è che il tricolore possa tornare a sventolare più in alto di

tutti, soprattutto in questo 2011 durante il quale si festeggia il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia; molte delle aspettative nazionali sono riposte nel gruppo femminile che negli ultimi anni è stato assoluto protagonista nella Fed Cup. Tra queste ragazze c’è Francesca Schiavone che nella scorsa stagione ha scritto una delle pagine più importanti della storia del tennis italiano, riuscendo a imporsi al Roland Garros, una vera e propria impresa se si considera che Francesca è stata la prima tennista italiana a trionfare in un Grand Slam. Inutile nascondere, dunque, che molte delle aspettative dell’intero movimento nazionale sono riposte proprio in lei.

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La biglietteria Tutte le informazioni necessarie saranno disponibili chiamando il numero verde della biglietteria centrale del Foro Italico (800.622662) o scrivendo a ticketoffice@federtennis.it. Per l’acquisto on line sono disponibili i siti web www.federtennis.it, www.internazionalibnlditalia.it e www.ticketone.it. E’ possibile acquistare i tagliandi, oltre che online, alla biglietteria centrale del Foro Italico e in tutta Italia presso i punti autorizzati Ticketone.


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hockey su prato

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LA DE SISTI ROMA si prepara per l’Europa I campioni d’Italia di hockey pronti per affrontare le gare dell’Euro Trophy di Andrea Tranquilli ncora una Coppa internazionale da affrontare per la De Sisti HC Roma, la squadra romana campione d’Italia in carica, che da anni regala agli appassionati dell’hockey successi in campo nazionale ed europeo. E dopo 4 anni organizza ancora una manifestazione nella nostra regione, questa volta a Roma nello stadio dell’hockey dell’Acquacetosa recentemente rinnovato, dopo aver vinto il Chal-

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lenge a San Vito Romano nel 2007. I ragazzi del coach Mirko Chionna proveranno a regalare all’Italia più punti possibile per cercare di risalire qualche posto nel ranking europeo e ripor tare il nostro paese nella prima fascia europea per disputare l’Euro Hockey League. Infatti il regolamento dell’hockey europeo prevede una classifica per nazioni formata con i punti conquistati nelle varie coppe dalle squadre di ciascun paese. I primi dodici paesi hanno diritto a portare le loro squa-

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dre tra le 24 elette dell’Euro Hockey League. L’Italia è ora tredicesima e relegata all’Euro Trophy dove le 8 squadre impegnate possono conquistare punti per risalire (sono 6 le serie delle Coppe Europee con i challenge I, II, III e IV). A rappresentare l’Italia , la Roma campione e il Bra, rivale degli ultimi anni e seconda forza dello scorso campionato. Il compito non sarà facile, con le squadre divise in due gironi e la Roma a dover affrontare nella prima giornata uno “scomodo”


derby italiano. Nel girone anche svizzeri e ceki. Nell’altro girone, gallesi, scozzesi, austriaci ed i favoriti francesi del Saint Germain. La De Sisti Roma si è preparata al meglio ed anche nel campionato italiano 2010/11 sta dominando la regular season, in attesa di approdare ai play off che regaleranno lo scudetto. La società proprio in vista della seconda par te della stagione ha voluto rinforzare la squadra inserendo da febbraio il centrocampista argentino Leonardo Mas ed il centroavanti della nazionale neozelandese Joel Baker. “E’ qualche anno che sfruttiamo la prima fase del campionato” dichiara il Presidente Enzo Corso “per lanciare i nostri giovani, per poi rinforzarci nella seconda par te. Quest’anno con la Coppa da disputare in casa abbiamo fatto particolare attenzione alle scelte e speriamo di aver trovato i giocatori per fare il miglior risultato possibile. Sicuramente la nostra rosa è competitiva e lo stiamo dimostrando in campionato, ma il lotto delle squadre è di alto livello a partire dal Bra, con cui da quattro anni ci giochiamo lo scudetto in finale! Difficile indicare i favoriti, anche se mi sembra che i parigini del Saint Germain abbiano qualcosa in più dell’intero lotto.” Si inizia giovedì 21 aprile ed il derby De Sisti Roma – Bra sarà in programma alle 17:00. Sempre alle 17:00 è impegnata la Roma sia venerdì che sabato, mentre le 4 finali dall’ottavo al primo posto si disputeranno la domenica di Pasqua a par tire dalle 8:30 (alle 15:15 la finale per il titolo). Tutte le par tite delle italiane andranno in dif ferita su Rai Spor t 1, mentre sarà attivo un sito web dedicato www.eurohockeyrome2011.com

I numeri della manifestazione

L’Hockey Club Roma La società Hockey Club Roma partecipa dal 1967 ai Campionati Nazionali di Hockey su Prato ed Indoor sia assoluti che giovanili. La società dalla sua fondazione si è espressa ai massimi livelli e moltissimi atleti hanno vestito la maglia azzurra partecipando a Mondiali ed Europei sia assoluti che giovanili. Nel suo albo d'oro la società può vantare: • 6 titoli assoluto prato • 6 titoli assoluto indoor • 2 titoli ragazzi prato • 3 titoli allievi prato • 10 titoli juniores prato • 1° nella Coppa Campioni prato Division C nel 2002 a Cardiff • 1° nella Coppa delle Coppe Division B nel 2004 e 2006 a Vienna

• 8 le squadre partecipanti: St Germain HC (FRA) HC Roma (ITA) Western Wildcats (SCO) HC Rotweiss Wettingen (SUI) Whitchurch HC (WAL) HC Bra (ITA) Akademischer HTC (AUT) TJ Pilsen Litice (CZE) • 4 giorni di gara • 16 partite appassionanti • 180 atleti e tecnici • 20 ufficiali di gara • 40 persone dello staff • 50 volontari

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basket

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ATTENZIONE: FUTURO IN CORSO “Attenzione: futuro in corso”. E’ questo l’ideale cartello che sarà esposto fuori da tutti i Palazzetti dello Sport di Torino dal 20 al 25 aprile di Francesco D’Aniello n quella data i migliori talenti del basket Under 15 si sfideranno nel Trofeo delle Regioni, l’appuntamento più importante che la Fip organizzi a livello giovanile su scala Nazionale. Il Torneo, giunto quest’anno alla sua 11esima edizione, è riservato a Rappresentative Regionali formate dai migliori prospetti della pallacanestro italiana. Da Lignano Sabbiadoro, sede della manifestazione nel 2010, il gonfalone della competizione ha di nuovo cambiato Regione, approdando non a caso a Torino, sede delle celebrazioni per il 150esimo anno dell’Unità d’Italia. Una scelta forte della Fip, che nel corso del suo 90esimo anno di vita ha voluto saldare ancora di più il proprio legame con l’Italia, la scritta che campeggia fiera sulla maglia Azzurra. Proprio all’Azzurro (con la “A” maiuscola) sarà

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dedicata una serata durante la quale atleti del passato spiegheranno ai giovani cosa significa indossare questa maglia, le emozioni, l’onore, le responsabilità e l’orgoglio che derivano dal far parte della Nazionale italiana. Per una settimana gli occhi e le attenzioni di tutti gli addetti ai lavori saranno puntati su Torino, che per l’occasione diverrà il fulcro dell’attività giovanile del Paese. Basti pensare che nel 2002 uno dei giocatori più seguiti fu un certo

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Danilo Gallinari, attualmente in forza ai Denver Nuggets in… NBA. Il Trofeo delle Regioni è per i ragazzi che vi partecipano il primo step per acquisire la responsabilità di rappresentare qualcosa di più che il proprio club. Un momento nel quale si richiede voglia di competere con compagni con i quali non si è mai giocato prima. Esattamente quanto succede con la maglia della Nazionale. Ecco perché i Settori Squadre Nazionali maschili e femminili della Federazione Italiana Pallacanestro pongono molta attenzione sia nell’organizzazione del Trofeo sia nel seguire attentamente la manifestazione attraverso la fitta rete di Tecnici federali. Non c’è futuro senza il passato. La competizione oggi denominata Trofeo delle Regioni nasce nel 1982 con il nome di Trofeo “Decio Scuri”, intitolato alla memoria dell’ex Presidente Fip


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(1954-1965) e Stella d’Oro al Merito Sportivo CONI deceduto nel 1980. La manifestazione vedrà coinvolti ben cinque impianti torinesi: il PalaRuffini, il PalaCus, il PalaEinaudi, il PalaCollegno ed il PalaBallin. Saranno 800 le persone coinvolte tra giocatori, allenatori, accompagnatori, genitori, amici, addetti ai lavori e semplici appassionati. Una festa della pallacanestro e un torneo dal tasso tecnico non indifferente. Le squadre da battere saranno l’Emilia Romagna in campo maschile e la Lombardia in campo femminile, entrambe vincitrici dell’edizione 2010. Il Torneo si sviluppa in due fasi. La prima a gironi all'italiana con gare di sola andata e la seconda ad eliminazione diretta sino alla finalissima. Nella prima fase le 16 partecipanti saranno divise in quattro gironi da quattro squadre mentre la seconda par tirà con i quarti di finale. Gli accoppiamenti sono determinati in base alla classifica della fase precedente. Le prime e le seconde classificate di ciascun girone giocheranno per i piazzamenti dal primo all'ottavo posto; le terze e le quarte classificate di ogni girone per i piazzamenti dal nono al sedicesimo posto. Ecco a voi il futuro della pallacanestro italiana.

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L'Albo d'Oro della manifestazione Torneo 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 -

Maschile Lombardia Lombardia Toscana Veneto Veneto Veneto Lazio Toscana Emilia Romagna

Torneo 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 -

Femminile Friuli Venezia Giulia Lombardia Veneto Lombardia Veneto Lombardia Veneto Lombardia Lombardia

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Niccolò Campriani nato a Firenze il 06 novembre 1987, è specializzato nella carabina a 10 metri, a terra ed a tre posizioni; il suo palmares conta ben 18 medaglie ai campionati Italiani, 6 medaglie tra Europei, prove di Coppa del Mondo e Mondiali Assoluti ed a luglio 2010, grazie al titolo di Campione del Mondo conquistato a Monaco (Germania) è stato il primo atleta al mondo a conquistare il “pass”, per i Giochi Olimpici di Londra 2012. Il 6 ed il 25 marzo del 2011 ha conquistato, rispettivamente, un bronzo europeo a Brescia ed un oro a Sydney, in occasione di una prova di coppa del Mondo.

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esercito

] Niccolò Campriani, tiratore dell’Esercito, è stato il primo atleta a conquistare il pass per Londra 2012

BEL COLPO NICCOLÒ! di Stefano Mappa

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iccolò Campriani, nella finale dei Mondiali di carabina a 10 metri lo scorso 29 luglio a Monaco di Baviera, ha conquistato il pass per Londra 2012, un traguardo reso ancora più sensazionale in quanto è stata la prima carta olimpica ad essere assegnata dal CIO. All’indomani dei risultati del 6 e 25 marzo scorsi, un bronzo europeo e un oro in Coppa del Mondo, abbiamo raccolto le sue considerazioni.

Il tiro a segno e’ uno sport olimpico dalle grandi tradizioni, quanto spazio occupa nella sua vita? “Pratico tiro a segno sin da quando avevo 13 anni, nel 2000 e come tutti gli sport ad altissimo livello richiede sacrificio e un impegno continuo: ogni giorno dedico dalle 3 alle 5 ore per preparazione tecnica, fisica e mentale. Non voglio vederlo come una “professione”, il tiro è la mia passione e voglio che rimanga così il più a lungo possibile con i colori del Centro Sportivo Esercito”. Cosa si prova ad essere stato il primo atleta al mondo a conquistare la Carta Olimpica ai Giochi di Londra del 2012? “E’ stata un’emozione grandissima. Il program-

ma delle gare ai Mondiali di Monaco ha voluto che proprio il mio evento assegnasse le primissime Carte Olimpiche e così ecco che la prima carta per Londra di tutto il mondo e di tutti gli sport è dell’Italia, è del tiro a segno ed è del Centro Sportivo dell’Esercito”. Pensa che il tiro a segno possa confermarsi uno sport in grado di portare ai prossimi Giochi Olimpici delle medaglie? “Ci sono tutte le premesse per fare molto bene a Londra; il 2010 è stato un anno ricco di successi per la nostra nazionale, in gran parte grazie ai giovani. E’ difficile fare pronostici specialmente in uno sport come il tiro dove un colpo tirato mezzo millimetro più verso il centro o più verso l’esterno può cambiare la classifica”. Com’è nata la passione per questo sport? “Mio padre era un tiratore di pistola a livello amatoriale. E’ lui che mi ha portato al poligono e mi ha fatto provare per la prima volta”. Quando ha capito di essere diventato un campione ed a chi sente di ringraziare? “La prima medaglia internazionale a 16 anni rappresenta probabilmente la “svolta” della mia carriera. Ovviamente le persone da ringraziare sono

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tantissime, dalla mia famiglia fino al Centro Sportivo dell’Esercito che mi ha permesso di migliorarmi e di arrivare al top delle classifiche mondiali”. Quale opinione si è fatta in merito alla distinzione ormai netta tra i cosiddetti sport maggiori e quelli minori? “E’ il mercato: a una certa domanda corrisponde l’offerta. In Italia siamo malati di calcio e i giornalisti sportivi danno alla gente quello che chiedono. Personalmente ritengo sia un peccato perché i cosiddetti sport minori sono anche quelli meno corrotti dal mondo del business e marketing e come tale si possono trovare bellissime storie di campioni che si allenano lontano dalle luci dei riflettori inseguendo il sogno olimpico”. A tal proposito, come classifica il tiro a segno? Abbiamo difficoltà a buttare giù un muro di pregiudizi. Le nostre carabine e pistole non sono altro che attrezzi sportivi, le norme di sicurezza sono assolutamente rispettate e pertanto il rischio è zero. Invito tutti i genitori a mettere una “pistola” ad aria compressa nelle mani del proprio figlio di 11-12 anni, questo è uno sport di meditazione e auto controllo.


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pallapugno

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PALLAPUGNO, DALLE STRADE ALLE SCUOLE Viaggio nel mondo della pallapugno, disciplina nata nelle piazze e nelle strade dei paesi, oggi dotata di regole precise e di un’importante diffusione scolastica. di Lorenzo Arduini

el nostro Paese esistono diverse discipline sportive che traggono origine dai giochi che in tempi anche molto lontani venivano praticate nelle strade e nelle piazze dei paesi come svago da parte del popolo. Oggi la loro pratica viene disciplinata da Federazioni associate al CONI, con tanto di campionati ed attività giovanile e scolastica. Una di queste è la pallapugno, un gioco apparentemente molto semplice che vede due squadre contrapposte lungo un campo di 90 metri impegnate a rilanciarsi un pallone di gomma col-

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pendolo col pugno bendato al volo o di rimbalzo; in realtà, dietro alla spettacolarità dei gesti si celano astuzie e tattiche di non poco conto, le quali rivelano il vero campione, dotato, oltre che di forza fisica, anche di fine destrezza e senso del gioco. Le regole, di introduzione relativamente recente, hanno ordinato una pratica che fino a non molto tempo addietro si svolgeva nelle piazze di paese o negli angusti carruggi dei borghi liguri. In quelle condizioni si giocava adottando il muro delle case come parete di appoggio della palla e talvolta la si poteva scagliare anche sopra i tetti da cui ricadeva con traiettorie imprevedi-

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bili. Oggi la pallapugno si pratica negli sferisteri, campi di 90 metri di lunghezza per 15/18 di larghezza, su un lato vi è il muro d’appoggio su cui far scorrere rasente la palla in battuta. Le squadre sono formate da quattro elementi: battitore, spalla e due terzini; l’equipaggiamento consiste in una fasciatura in cuoio e tela a protezione del pugno e una palla di gomma del diametro di 10 centimetri e 190 grammi di peso. Il battitore ha a disposizione un corridoio per prendere la rincorsa ed effettuare la battuta, la palla deve superare almeno la metà campo (45 metri). L’avversario può rispondere al volo o dopo il primo


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pallapugno

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Le discipline della Fipap • • • • • • • • • •

Pallapugno Pelota basca Handball Pantalera Pallapugno leggera Bracciale Palla elastica Palla eh Gioco internazionale Llargues

rimbalzo colpendo col pugno o con la mano aperta per smorzare l’impeto della palla. I punti si contano come nel tennis, compresi i vantaggi in caso di parità. Vince chi arriva prima all’undicesimo gioco. Lo scopo dei giocatori è quello di scagliare la palla oltre la linea di fondo del campo avversario o almeno di avvicinarvisi il più possibile; nel primo caso, quando la palla esce dal campo con un solo colpo, si fa il cosiddetto “intra”, gesto assi spettacolare che frutta un punto e manda in visibilio il pubblico. “In questi anni la Federazione Pallapugno - spiega il presidente Enrico Costa - punta sullo svi-

luppo dei vivai, obbligando le società ad iscrivere formazioni giovanili: la crescita è stata costante, ma anche di qualità visto il lavoro svolto con il Centro Tecnico Federale. Puntiamo sui giovani in quanto riteniamo la pallapugno particolarmente adatta alle loro esigenze di crescita e socializzazione; inoltre è una disciplina che si adatta perfettamente, anche in termini di spazi, alla pratica scolastica”. La Federazione Italiana Pallapugno (PIPAP) segue anche altre specialità che differiscono dalla pallapugno classica per determinati aspetti (vedi box). A livello internazionale la FIPAP è affiliata alla C.I.J.B. (Confederation Internationale

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Jeu de Balle), alla U.F.E.P.V. (Union de Federaciònes Europeas de Pelota Vasca), alla F.I.P.V. (Federaciòn Internacional de Pelota Vasca) e alla W.H.C. (World Handball Council). In Italia sono oltre 3500 i tesserati per tutte le discipline, 2500 solo per la pallapugno. La pallapugno leggera è molto praticata nelle scuole di tutta Italia con oltre 10000 tesserati, di cui molti a Roma e nel Lazio: questa specialità differisce dalla pallapugno per il peso della palla che, essendo appunto più leggera, si adatta meglio alla pratica da parte dei bambini. “Puntiamo molto sulla collaborazione con le scuole, visto che la pallapugno leggera è praticata


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pallapugno

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in tutt'Italia e la pratica scolastica può contribuire ad incentivarla ulteriormente”, continua il Presidente Costa. “La pallapugno è sport della tradizione di Piemonte e Liguria, ma stiamo investendo anche nelle altre discipline in modo da essere presenti in ogni regione italiana”. La pratica della pallapugno classica, come detto sopra dal Presidente, è concentrata del Basso Piemonte (nelle province di Cuneo, Asti e Alessandria) e nel Ponente ligure (nelle province di Imperia e Savona). Naturalmente, come in tutti gli sport, esistono diversi campionati organizzati dalla FIPAP: il campionato di serie A è articolato in una prima fase con un girone all'italiana dove partecipano tutte le 12 squadre, mentre nella seconda fase i gironi sono due con le migliori sei ai play off e le seconde sei ai play out. Al termine si disputano le semifinali e le finali che assegnano lo scudetto. A questo si affianca anche la Coppa Italia con sfide dirette tra le squadre di serie A e serie B. Negli ultimi 8 anni gli scudetti della pallapugno sono stati vinIl sito www.losferisterio.it ti da Paolo Danna, che milita nella Pro Paschese e Roberto Il sito internet www.losferisterio.it è un Corino (4 a testa). Nell'ultima vero quotidiano on line dedicato alla finale scudetto in campo Bruno Campagno, 21 anni, giovapallapugno e a tutti gli sport sferistici. ne promessa della Canalese. Ogni giorno vengono pubblicate le Nel prossimo campionato di secronache delle partite di serie A e B, rie A saranno presenti due giopochi minuti dopo la fine. Ma ci sono i vani promesse Massimo Vacrisultati e le classifiche di tutti i chetto (che ha vinto l'ultimo campionati, interviste, approfondimenti, campionato di serie B) e Fedefotogallery, i video delle partite. rico Raviola (che ha vinto l'Under 25). Per i bambini si parte con l'attività della pallapugno leggera nelle scuole, molto diffusa in particolare nel Lazio. I primi campionati sono quelli promozionali con un guanto protettivo, poi ci sono Pulcini, Esordienti, Allievi, Juniores e Under 25 per un totale di oltre 200 squadre iscritte. Esiste un Centro tecnico federale, composto da uno staff di cinque allenatori guidati dal prof.Mario Sasso, che organizza una decina tra raduni e collegiali durante la stagione per i giocatori più interessanti. Ogni anno poi viene organizzato un meeting giovanile che coinvolge quasi un migliaio di ragazzi dai 6 ai 17 anni, che giocano anche nelle piazze del paese che lo ospita. Quest’anno si stanno registrando tante adesioni ai Giochi Sportivi Studenteschi di pallapugno leggera nel Lazio: la delegazione regionale organizzerà le finali regionali sia delle scuole di primo grado che della categoria Allievi, in programma in provincia di Rieti nella seconda metà di maggio.

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golf

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CRESCE LA QUALITÀ DEL GOLF ITALIANO Dopo molti anni i tornei dell’European Tour sono tornati ad essere due: al BMW Italian Open si è aggiunto il Sicilian Open, con debutto dei professionisti del circuito continentale nell’isola

Matteo Manassero

di Alessandro Morucci

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stato un evento impor tante non solo sul piano sportivo, perché ha espresso soprattutto la volontà della Regione Siciliana di proporre il territorio come polo per un turismo golfistico di qualità potendo contare sugli ottimi complessi del GC Il Picciolo a Catania, del Donnafugata Resort a Ragusa, del Verdura Golf Club a Sciacca e de Le Madonie Golf Club a Palermo. Per la prima volta una regione ha proposto un piano organico triennale, denominato “Sicilian Open Golf”, basato su un trittico di manifestazioni iniziate lo scorso anno con il Sicilian Senior Open, al GC Il Picciolo, e che si concluderanno nel 2012 con un altro importante avvenimento al Verdura GC. E la lungimiranza degli amministratori locali è stata premiata con un rimarchevole successo mediatico e di immagine. I reportage delle più importanti testate nazionali e internazionali e la teletrasmissione in 51 Paesi, compresa l’Italia con le ‘dirette’ di Sky, hanno dato all’evento copertura mondiale. Sono stati calcolati in almeno 300 milioni gli spettatori che hanno potuto assistere a una gara di ottimo impatto tecnico ed agonistico e che hanno potuto anche avere visione di

uno spaccato dell’efficienza organizzativa e delle splendide strutture golfistiche isolane. Ha vinto il francese Raphael Jacquelin, ma sono stati tra i protagonisti il giovane fiorentino Lorenzo Gagli, giunto quinto, e il lombardo Marco Crespi, piazzatosi al 13° posto. I giocatori italiani hanno così aggiunto un altro piccolo tassello nel mosaico di una stagione che annuncia nuove soddisfazioni. Infatti sono già arrivate le prime vittorie. A inizio anno Matteo Manassero ha dato il suo contributo al successo della formazione europea nel Royal Trophy contro il team dell’Asia, poi sono entrate in scena le nuove leve. Il quindicenne dilettante azzurro Domenico Geminiani si è imposto in Florida in una gara per professionisti e subito dopo il neopro Nino Bertasio ha vinto in Marocco il Cimar Open Sama-

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nah, suo primo impegno nella nuova categoria. Questo a dimostrazione che il golf italiano, pur avendo quali punti di riferimento i fratello Edoardo e Francesco Molinari e lo stesso Manassero, sta consolidando sempre più la sua base. Tornando alle organizzazioni è stato definito anche il calendario del Pilsner Urquel Pro Tour, il circuito delle gare nazionali. Anche in questo caso è stato fatto un progresso: infatti i tornei, che avranno luogo da maggio a novembre, sono saliti da nove a dieci. Sono passati da tre a quattro gli eventi del Challenge Tour (Mugello Tuscany Open, Acaya Open, Roma Golf Open e Apulia San Domenico Grand Final) che si uniscono ai cinque dell’Alps Tour (Feudo di Asti Open, Zoate Open, Le Fonti Open, Trentino Dolomiti Open, Open di Sardegna) e al Campionato Nazionale Open.


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golf tuttincircolo

a cura di Andrea Cecinelli Responsabile comunicazione del Golf Forense

OLGIATA GOLF CLUB Prosegue con grande successo il Bellettini Golf Championship Si è disputata la seconda tappa del Bellettini Golf Championship e, come la prima, si è giocata sui green dell’Olgiata Golf Club, nel primo weekend di marzo, dove c’è il fornitissimo pro-shop. Il Bellettini Golf Championship ha disputato le prime due prove sul familiare percor-

MARCO SIMONE GOLF CLUB Ocean Trophy Si è disutato sul green del Marco Simone Golf Club, sabato 13 Marzo scorso, in una giornata che sembrava preannunciasse la stagione primaverile, la “Ocean Trophy”, 18 buche stableford per tre categorie, vinta in prima categoria da Marco Morisco con 33, ad un punto da Fabrizio Ran-

so dell’Olgiata. L’ultima giocata il 5 e 6 marzo, ha visto il successo di Davide Sestieri (68 colpi) davanti ad Alessandro Balice e Alberto Gommelini entrambi con 71 colpi. Il primo lordo è risultato Matteo Natoli (74). In Seconda Categoria la classifica vede la vittoria di Gianmarco Riandi (67) davanti a Franca Lo Giudice (70) e Vincenzo Boccia (71). La terza Categoria ha visto la vittoria di Eric Gerritsen (41 punti) davanti a Gianluigi Picozzi (39) e Carlo Della Chiesa (38). I premi speciali, tutti eleganti capi delle migliori firme internazionali, hanno gratificato la Lady Veronica Brooke (34), il Senior Pierpaolo Bandini (35) e lo Junior Federico Bosi (35). Oltre ai soliti e tradizionali premi speciali Angelo Bellettini ha gratificato Tommaso Pischiutta per il Driving Contest maschile, Isabella Bronzini per il Driving Contest femminile, Valter Di Paoli con cm. 61 il Nearest to The Pin maschile e Roberta Sciubba (m. 5,50) quello femminile. Il Bellettini Golf Championship farà una tappa in Toscana, sullo stupendo campo da golf di Punta Ala nel weekend 9 e 10 aprile, per tornare all’Olgiata il giovedì 14 sempre di aprile.

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news dai circoli di golf PARCO DI ROMA Parte dal Parco di Roma la seconda edizione del Trofeo Space Lab Sta diventando una strana consuetudine quella della partenza del Trofeo Space Lab. Si parla, si scrive con largo anticipo, poi quando si sta avvicinando la data del debutto, il cielo diventa cupo, la pioggia diventa battente e comincia ad allagare i green impedendo così l’esordio della bella manifestazione per la data ufficiale obbligando gli organizzatori a modificare la data della prima gara. L’anno scorso l’esordio doveva avvenire, sempre a metà marzo, presso l’Arco di Costantino: pioggia, vento e condizioni meteo da fantascienza in tutta la settimana precedente. Logico il rinvio. Quest’anno, idem: esordio programmato a “Le Querce” per il fatidico 17 marzo, il diluvio universale dei giorni precedenti ha obbligato gli organizzatori a far diventare la tappa del Parco di Roma calendarizzata per venerdì 13 maggio, quella dell’esordio dell’edizione 2011. Sempre in

done. In seconda vittoria di Vincenzo Pulvirenti con 40, socio agli Archi di Claudio (l’unico dei vincitori a non essere socio del club di Laura Biagiotti), a cinque lunghezze da Fabio Tracagni. Terza categoria a Elisabetta Properzi con 38, a due punti da Pierluigi Efficace. Lordo a Franco Usai con 29, juniores a Leonardo Benedetti con 27, seniores a Benedetto Mercuri con 35 e Ladies a Adelaide Ventura con 35. In campo, tra gli altri, il presidente della Rugby Roma Paolo Abbondanza.

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Maggio una seconda tappa programmata per domenica 29, una settimana dopo domenica 5 giugno a Le Querce e domenica 10 luglio all’Olgiata. Il circuito golfistico è patrocinato dal Comune di Roma, che crede molto alla missione turistica del “prodotto golf” per una città che permetta di allungare la sosta nella Capitale d’Italia con una alternativa sportiva a quella classica di ordine culturale. Anche la Federazione Italiana Golf ha dato il suo patrocinio, evento al quale ha dato il suo appoggio anche il Bio Parco tramite gli on. De Lillo e Giuntarelli. L’ideatore della manifestazione è stato Carlo Scatena che ha affidato la gestione del circuito al Presidente del World Golf Promotion, Riccardo Vaira, vero braccio operativo del Trofeo Space Lab. Infine è doveroso nominare gli sponsor che hanno reso possibile questa seconda edizione: Treemme Tempesta, Valle Grande, Banca delle Marche, Hertz, Technicar, Ristorante giapponese Rokko, Slal Global Service, Giemme Carni, Volpini, Punto Casa, Terma Italia, Satollo, Associal Group, Hosteria Menenio Agribba. A loro un sentito grazie.


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golf golf

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L'Avv. Nicola Colavita con Luca Valerio, Presidente del Parco di Roma Resort

MERCEDES BENZ ROMA GOLF FORENSE PIU’ 2011 di Andrea Cecinelli _ Foto di Silvia Apice e Yuliya Galycheva

anca poco al via della manifestazione golfistica più gettonata dai professionisti della Capitale. Un nuovo logo nato dal progetto grafico realizzato dal Gruppo Armando Testa e tante consolidate certezze accompagneranno la settima edizione del Golf Forense, torneo ideato nel 2005 dall’Avv. Nicola Colavita.

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Protagonisti della manifestazione sono sempre le categorie professionali degli operatori del diritto e della medicina: avvocati, notai, magistrati, commercialisti e medici. Sponsor principale della manifestazione sarà ancora una volta Mercedes Benz Roma che per il terzo anno consecutivo si è aggiudicata i diritti di Tiltle Sponsor del Torneo, che anche quest’anno gode dell’alta l’adesione del Presidente della Repubblica oltre che dei patrocini della Presidenza del Consiglio dei

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Ministri, del Ministero della Giustizia, del Tribunale Ordinario di Roma, della F.I.G. Lazio, dell’Ordine degli Avvocati di Roma, dell’Ordine Provinciale di Roma dei Medici Chirurgi ed Odontoiatri e della Associazione Forense Emilio Conte. Un’altra conferma viene dal sostegno che il Golf Forense offre a partire dal 2008 all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù promuovendo durante la tappe del circuito la devoluzione del 5 per mille in favore dell’Ospedale stesso.

Le tappe sabato 30 aprile e domenica 1 maggio 2011 Parco di Roma Golf Club sabato 21 maggio 2011 Golf Club Marco Simone sabato 17 settembre 2011 Golf Roma Acqua Santa sabato 22 e domenica 23 ottobre 2011 Olgiata Golf Club


La Responsabile Marketing di MBR Valeria Brenuani ai microfoni di High Life TV

Alessandro Cerqua

Le ragazze del Golf Forense

Una manifestazione unica quella Golf Forense che si caratterizza anche per il sempre crescente numero di iscritti alle gare, per la massiccia presenza dei mass me-

dia, per il grande numero di ospiti che inter vengono poi durante il consueto cocktail di premiazione di fine gara e per il cospicuo numero di sponsor che accompagna-

no l’evento. Spor t, evasione, oppor tunità, esclusività, relazioni, comunicazione, visibilità e impegno sociale:sta arrivando il MBR Golf Forense Più 2011.

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news dai circoli sportivi storici news dai circoli sportivi storici a cura di Lorenzo Arduini

Club deiCircoli Sportivi Storici

Agostino De Zordo, Segretario Generale del Club Circoli Sportivi Storici

Continua l’attività sportiva del Club iniziata il 14 marzo la II Edizione del Torneo di Calcio a 5 “Gian Marco Salvati” organizzato dal Circolo Canottieri Roma, storico circolo sulle rive del Tevere, e riser vato alle squadre dei Circoli appartenenti al Club dei Circoli Spor tivi Storici. Il Torneo prevede la partecipazione delle categorie Under 12, Over 40, Over 50, Over 60 e Assoluti con un fitto calendario di incontri che si concluderanno con le finali fissate per il 17 aprile. Il Torneo rientra nel calendario di eventi di cui sono protagonisti i soci

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dei Circoli appartenenti al sodalizio sotto il coordinamento della Commissione Sport presieduta dal Presidente dell’ Eur Sporting Club ing. Bruno Albani. La stagione aveva avuto inizio il 15 gennaio con il Torneo di calcio a 8 “Stanleybet Cup” organizzato dal TC Parioli e conclusosi il 5 marzo con la vittoria del RCC Tevere Remo sui padroni di casa. Le attività sportive del Club sono svolte nell’ottica di incrementare le occasioni di incontro e di attività tra i soci e di valorizzare i rapporti tra i Circoli aderenti e il patrimonio e la tradizione di ciascuno di essi.

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news dai circoli sportivi storici news dai circoli sportivi storici

CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE UNA “COPPA BREMA” DA RECORD

Il Circolo Canottieri Aniene fa incetta di vittorie e primati in occasione della fase finale della Coppa Caduti di Brema, competizione che assegna, tanto col settore femminile che con quello maschile, lo “Scudetto Invernale”. In campo femminile è stato un vero e proprio trionfo: 101 i punti conquistati, in virtù delle vittorie di Elena Di Liddo (50 farfalla), Elena Gemo (50 e 100 dorso), Caterina Giacchetti (200 misti e 100 farfalla), Federica Pellegrini (400 e 800 stile libero), della staffetta 4x50 mista (Elena Gemo, Ombretta Plos, Elena Di Liddo e Gigliola Tecchio) e di quella 4x50 stile libero (Gigliola Tecchio, Elena di Liddo, Elena Gemo e Federica Pellegrini). La vittoria della classifica gene-

rale del settore femminile è stata ulteriormente impreziosita dal record italiano fatto registrare da Federica Pellegrini nei 400 stile libero. La “divina” “tritura” il precedente primato por tandolo a 3’57”59 (precedente Filippi – 3’59”35, Rijeka 2008). Nel settore maschile si consuma un emozionante testa a testa con le Fiamme Oro: risulta decisiva l’ultima gara, i 1.500 stile libero che Gianlorenzo Parmigiani conquista al termine di una performance di assoluto livello tecnico: i 9 punti conquistati valgono l’importante successo finale. Decisive per la vittoria anche le affermazioni di Damiano Lestingi nei 50 e 100 dorso.

Aquaniene. Una particolare attenzione viene riservata ai più piccoli, dando la possibilità ai principianti di muovere i primi passi in un ambiente sicuro come la piscina olimpionica dell’Aquaniene, per poi approdare alle acque marine. Salendo di livello è stato stilato un programma per investire su atleti promettenti a medio termine, in vista delle Olimpiadi di Rio del 2016: un programma, questo, ancora poco diffuso in Italia per quanto riguarda la vela.

PRESENTATA LA STAGIONE 2011 DELLA SEZIONE VELA Il Circolo ha presentato l’11 marzo la nuova stagione che vedrà impegnati gli atleti della Sezione Vela. Come ha sottolineato il Responsabile Giancarlo Gianni la base è la scuola, con i corsi che si tengono presso le sede di Santa Marinella e la piscina

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Club Circoli Sportivi Storici

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Gli atleti di vertice si stanno invece preparando in vista delle regate che assegnano punteggi validi per qualificarsi a Londra 2012. Alessandra Sensini (classe RS:X), Giulia Conti e Giovanna Micol (classe 470), Paola Protopapa e Massimo Dighe (classe Sonar) e Leone Rocca con Francesco Bruni (CCR di Lauria) si sono allenati per tutto l’inverno tra Cadice, Cagliari e Marsiglia per non mancare questo importantissimo obiettivo. ”Londra 2012 sarebbe la mia sesta Olimpiade e sto preparando con cura le regate che mi consentirebbero di qualificarmi”, ha dichiarato Alessandra Sensini. “Mi sto allenando e ho fiducia, anche per la motivazione che mi sta dando tutto il circolo. Il metodo Aniene fa la differenza, ti permette di crescere confrontandoti anche con le altre sezioni sportive, che esistono da più tempo. Infine sono molte le regate organizzate dal circolo a Santa Marinella i prossimi mesi. Dopo la Regata Nazionale 29er – 49er del 26 e 27 marzo scorsi, il 16 ed il 17 aprile si svolgerà la Coppa Challenger Mario de Tuddo, ai soci Aniene, ai loro familiari ed agli atleti. Dal 20 al 22 maggio, invece, sarà il turno della lunga Bolino – Coppa Intermatica, regata velica nelle acque dell’arcipelago toscano, con partenza da Santa Marinella ed arrivo a Riva di Traiano: tre percorsi previsti, di 155, 175 e 200 miglia.


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CIRCOLO CANOTTIERI LAZIO FUTSAL, PROMOZIONE E COPPA ITALIA Negli anni 50, quando si tiravano i primi calci sulla terra rossa della “fossa” del Canottieri Lazio, nasceva il calcetto in Italia. Negli anni successivi il calcio a 5 ebbe grande sviluppo soprattutto nei circoli sportivi grazie all’opera instancabile del nostro indimenticato Babbo Valiani. Ora un gruppo di soci non appagato dai risultati prestigiosi intercircoli ha voluto riprendere il discorso semi professionistico: da questa idea è nato il Canottieri Lazio futsal. Si è ripartiti dalla serie B, ma le ambizioni sono alte. In pochi mesi si è creato un gruppo formidabile grazie alla direzione di Paolo Minicucci. Così un’altra colonna del canottieri Lazio, Marco Ripesi, ha iniziato l’avventura di allenatore, un lavoro non facile perché deve guidare dei veri campioni. I risultati non tardano ad arrivare, ben presto la squadra guida la classifica di serie B di calcio a 5. A due giornate dalla fine del campionato il Canottieri Lazio futsal è matematicamente promosso in A2, ma non è finita. L’immediato prestigio e credibilità che zampilla da questo sodalizio gli ha consentito di ospitare la FINAL EIGHT, così i fratelli Ranaldi hanno fatto l’impossibile. In 20 giorni hanno costruito forse il futuro tempio del futsal di Roma : l”Arena Futsal”. E così il 17,18 e 19 marzo si sono scontrati nell’Arena Futsal, di fronte ad un successo di pubblico impensato, le prime otto squadre d’Italia di serie B . Con un cammino imponente il Canottieri Lazio Futsal è approdato alla finalissima nella quale, con una partita incredibile, ha battuto 8-1 la Reggiana futsal, conquistando la sua prima Coppa Italia.

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CIRCOLO CANOTTIERI ROMA IL DERBY DELL’AMICIZIA Domenica 13 marzo 2011, presso il Circolo Canottieri Roma si è svolto l’attesissimo Derby di canottaggio. In questa edizione il Comitato Organizzatore ha scelto di far competere solamente i soci master assicurando lo stesso un grande spettacolo dal

CIRCOLO CANOTTIERI TIRRENIA TODARO IL CIRCOLO AL VETERAN HEAD OF THE RIVER Sono due le imbarcazioni 8 fuoriscalmo del Circolo Canottieri Tirrenia Todaro che quest'anno hanno par tecipato alla Veteran Head of

è data battaglia a suon di remate. Le barche presenti quest’anno sotto una pioggia battente sono state Il quattro iole maschile e femminile, il quattro di coppia maschile e la barca regina che di sicuro ha dato più spettacolo, l’otto iole maschile. Presente come ospite d’eccezione il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che assieme al presidente del Circolo Canottieri Roma, Andrea Tinarelli e al presidente del Circolo Canottieri Lazio, Alfonso Rossi, ha tenuto un discorso da-

punto di vista competitivo e agonistico. Il nome “Derby dell’Amicizia” la dice lunga sul tema principale della manifestazione, che è quello di rafforzare il profondo rappor to amichevole e di collaborazione tra i due Circoli storici della Capitale. Il tratto di fiume Tevere su cui l’evento ha avuto luogo è stato tra il Circolo Canottieri Tirrenia Todaro e il Circolo Canottieri Roma. Una distanza sprint di 500 metri in linea retta, delimitata da due corsie, in cui ogni imbarcazione si

the River a Londra il 3 Aprile sul mitico Tamigi ripetendo e raddoppiando la fantastica esperienza del 2009. La compagine capitanata dal presidente Paolo Bartoletti è formata da tutti soci del sodalizio sia esper ti che alle prime armi nelle competizioni internazionali. La volontà di tutti è quella di ben figurare nella regata simbolo per ogni canottiere.

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Club Circoli Sportivi Storici

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vanti all’affollato pubblico presente, sottolineando l’importanza dei Circoli Storici per la città di Roma e per i suoi abitanti. Dal prossimo anno ricomincerà anche il Derby con gli atleti agonisti sulla distanza lunga di 1500 metri, che aggiungerà alla regata un tocco di competizione in più. Ciò che resterà invariata, al primo posto, sarà la reciproca stima e amicizia che da sempre caratterizza la manifestazione tra i due Circoli. Michele Petracci


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TENNIS CLUB PARIOLI FESTEGGIATI AL CIRCOLO I 150 ANNI DELL’UNITÀ D’ITALIA Doppio appuntamento domenica 3 aprile nei saloni del Tennis Club Parioli con i festeggiamenti dell'Unità d'Italia. Da una idea di Lino Cascioli, grandi e piccoli soci del circolo, hanno potuto in momenti diversi celebrare i 150 anni dell'Unità d'Italia. I bambini, dai 6 agli 11 anni hanno assistito alla proiezione di un documentario "La Storia...sono loro, l'Unità d'Italia raccontata ai bambini", prodotto da Ideacinema per la regia di Tiziana Martini. Apprendere nel migliore dei modi il centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia affinché tutti, anche i bambini, possano comprendere a pieno quello che è il suo valore e il suo significato. Questa è stata l'idea ispiratrice del film documentario, che si è posto l'obiettivo di insegnare cosa è accaduto prima e dopo il 1861 giocando. Un laboratorio didattico sperimentale allestito presso la scuola Corrado Corradi di Roma, che ha visto due brillanti ed estro-

verse maestre, Antonella Panetta e Roberta Felli, spiegare e far rivivere ai loro alunni le gesta dei principali attori che hanno reso possibile l'unificazione nazionale. Salutati dal presidente del Tennis Club Parioli Maurizio Romeo, i bambini accompagnati dai loro genitori, hanno testimoniato la loro grande partecipazione e regalato un momento diIl presidente Maurizio Romeo insieme a Lino Calcioli assoluta allegria ad un evento organizzato dalla vicepresidente Rossana Letta. La serata è proseguita con il tradizionale appuntamento de "Il Cenacolo", un appuntamento che suscita sempre grandi consensi da parte dei soci che hanno potuto apprezzare, oltre alla cucina proposta dalla nuova gestione di Alessandro Olivieri con un menù tipico romano, le poesie da Pascarella e Trilussa lette da Lino Cascioli. Poesie che hanno ripercorso i tratti dell'Unità d'Italia vista da Roma e dai suoi poeti.

po la straordinaria esperienza dello scorso anno, sia a livello organizzativo che tecnico ed il trionfo dei colori azzurri con Deborah Chiesa e Filippo Baldi, i migliori atleti under 14 nazionali ed internazionali scenderanno di nuovo per essere i protagonisti. Il torneo sarà suddiviso in due tabelloni di qualificazione (maschile e femminile), composti da 32 giocatori che si giocheranno il 7 e l’8 maggio, e in due tabelloni principali, maschile e femminile, sempre da 32 giocatori, che si giocheranno dal 9 al 14 maggio. L’evento sportivo, voluto dal Consiglio Direttivo che ha orientato ancora una volta la sua scena nel panorama tennistico giovanile per ribadire il suo interesse, sarà un appuntamento di sicuro coinvolgimento che si pone come obiettivo di confermare le intenzioni del circolo di ospitare una manifestazione sportiva internazionale con la volontà di farla crescere e farla diventare, nel più breve tempo possibile, fra le più importanti d’Italia e del circuito ETA.

AL VIA LA 2^ EDIZIONE DEL TORNEO INTERNAZIONALE UNDER 14

BILIARDO, OTTIME PRESTAZIONI NEL TORNEO DEI CIRCOLI STORICI

E’ tutto pronto per la seconda edizione del torneo internazionale under 14 maschile e femminile che il Parioli organizza ed ospita sui propri campi dal 7 al 14 maggio. Do-

Prosegue la terza edizione del Torneo di biliardo dei Circoli Storici della capitale, organizzato dal Comitato Regionale Lazio della Federazio-

za di ottenere e magari migliorare i risultati della stagione passata.Dal tennis al calcetto, come tutti gli anni contiamo di essere protagonisti

nelle varie manifestazioni che si svolgeranno tra i circoli storici di Roma da qui alla fine dell'estate. La voglia da parte dei soci non manca e si

EUR SPORTING CLUB RIPARTE LA STAGIONE La primavera è oramai arrivata e anche se le interminabili pioggia che hanno bagnato Roma nel mese di marzo sembrano non dare tregua alle attività sportive del circolo. I soci si apprestano ad affrontare la nuova stagione sportiva con la speran-

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ne Italiana Biliardo Sportivo in collaborazione con il comitato dei circoli partecipanti. Sette i circoli al via: oltre al TC Parioli partecipano l’Aniene, l’Antico Tiro a Volo, il CC Lazio, il CC Roma, il RCC Tevere Remo, il Tirrenia Todaro, il CT Eur e lo Sporting Eur che si stanno affrontando nelle specialità: Stecca 5 birilli, boccette e 8/15. Il Parioli, campione in carica nella specialità boccette e terzo classificato nella specialità 8/15, si è presentato con tre squadre competitive e determinate. Terza vittoria consecutiva nell’8/15 contro l’Aniene, con due singoli e un doppio.Nonostante l’assenza del febbricitante capitano Giovanni Pedagna e dopo un avvio sfortunato quanto inatteso nel primo singolare del validissimo Stefano Sbordoni, il Parioli ha pareggiato con la vittoria nel secondo singolare di uno straordinario Claudio Baltera. Decisiva per il risultato finale la gara di doppio dove i solidissimi Luca Combattelli e Luca Fenati hanno vinto con un perentorio 2 a 0 e di portare a casa la vittoria per 2 a 1. Dopo le vittorie precedenti i giocatori del circolo hanno quindi imposto ancora una volta qualità e solidità. Straordinario il percorso pure nella specialità boccette con tre vittorie in tre gare disputate contro CT Eur, CC Lazio e Tevere Remo terminate tutte con un rotondo 4 a 0.

spera che l'atmosfera e l'entusiasmo che in questo periodo si respira al circolo sia di buono auspicio per ottenere dei buoni risultati. “Abbiamo atleti in grado di 'combattere' e vincere sia nel tennis che nel calcetto”, ci dice il presidente Bruno Albani, “e sono sicuro che ne vedremo delle belle!! Quindi andiamo avanti con ottimismo e invitiamo tutti i soci a essere presenti alle manifestazioni per incoraggiare i nostri atleti con il solito 'calore' che da anni ci contraddistingue”. Roberto Cundari



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FUTBOLCLUB TEMPO DI PRIMI VERDETTI AL CIRCOLO: IMPARA SOGNA IL BIS FUTBOL LEAGUE-FUTBOL CUP

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Dopo ben cinque mesi di gioco la Futbol League si avvia alla conclusione, con grande attesa di tutti per il vincitore finale. Infatti, rispetto alla scorsa edizione, il torneo sociale di calciotto del Futbolclub ha cambiato pelle e ha adottato una nuova formula, ribattezzata Lodo Albini/Ferretti e che vedrà le prime otto classificate scontrarsi tra loro nei play-off. Si partirà dai quar-

ti, con incontri a incrocio, fino alla finalissima che assegnerà lo scudetto del circolo. Favorito resta il Liverpool, primo classificato e finora imbattuto con 14 vittorie e un solo pari, contro Cola, nelle 15 giornate di campionato. Il team del presidente Impara si è imposto anche sulle all stars di Parnasi, guidate da Simone Inzaghi in attacco, in una gara in cui è stata la coreografia da stadio, con tanto di fumogeni, a farla da padroni. In campo però nessuna pietà e vittoria con un netto 2-0 per la capolista, trascinata dai gol di Barni che si contende con Ferretti la classifica cannonieri: al momento i bomber di Impara e Palma sono a quota 16 reti. Nonostante la superiorità mostrata dai Reds in tutto il torneo, i play-off sono sempre gare a sé e si preannunciano emozionanti: infatti il Liverpool se la dovrà vedere contro il Brøndby di Albini, l’Ajax di Angelucci, il Bayern Monaco di Perazza e l’Olympique Lione di Pellicelli. Senza contare il Milan di Parnasi, in cerca di riscatto e, soprattutto, il Real Madri di Palma. Proprio le Merengues appaiono sulla carta gli antagonisti numero uno per Impara: sia per la presenza in attacco di Ferretti sia, soprattutto, per il ritorno, direttamente dall’Isola dei Famosi, del bomber Matteo Materazzi, pronto a

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Il socio del mese Nome: Francesco Balestrazzi

Detto: Ciclope Ruolo: Difensore Piede Preferito: Destro Pezzo Forte: Velocità e posizione Squadra del Cuore: AS Bari

recuperare il tempo perso Una volta terminato il campionato sarà la volta della Futbol Cup in cui si scontreranno le prime 14 classificate. Sono già fuori Giovannetti, ritiratosi e Parente, che dopo la quarta defezione sul campo, è stato squalificato. Insomma è tempo di verdetti per il torneo sociale più importante e ambito del circolo: tutto può ancora succedere, sia in campionato che in coppa. Non resta che aspettare fiduciosi l’esito dell’emozionante quanto ormai classico testa a testa, durato tutta la stagione, tra Impara e Palma, con tutte le altre a giocarsi il ruolo di possibili outsider. Gianmatteo Colla


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Roma tuttincircolo

DUE PONTI SPORTING CLUB I BABY CALCIATORI AL TORNEO DI PASQUA “DIVERTIAMOCI INSIEME”. Per il secondo anno consecutivo, il Due Ponti Sporting Club sarà presente all’undicesima edizione del Torneo di Pasqua di calcio categorie Esordienti e Pulcini, che si svolgerà dal 20 al 23 aprile a Norcia. Il torneo è una manifestazione “Diver tiamoci Insieme” organizzata dall’Associazione Scuola Gioco e Spor t che da anni si occupa di turismo spor tivo, facendo vivere alla città di Norcia quattro giorni da capitale dello spor t e luogo di festa, con più di 400

piccoli atleti che giocheranno insieme e si diver tiranno popolando i bellissimi campi e le caratteristiche strade della cittadina umbra. Tra le compagini che hanno partecipato negli anni passati al torneo “Divertiamoci Insieme”, spiccano società professionistiche come SS

Lazio, Lodigiani, Foligno, Cisco Roma, Tivoli e Avezzano. Il Circolo Due Ponti ritorna a Norcia perché l’esperienza dell’anno scorso è stata molto positiva grazie al clima di grande affiatamento e di diver timento che ha caratterizzato la trasfer ta nei giorni di vacanza che precedono la Pas-

qua. Le categorie che par tiranno sono: Esordienti 1999, istruttori Stefano Lattanzi e Simone Mangieri; Pulcini 2000-2001, istruttore Sergio Smeriglia e Marco Scarfò; Pulcini 2002, istruttore Francesco Cannistraro, oltre che Responsabile Scuola Calcio, che cura con grande passione il settore

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calcio giovanile al Due Ponti. Cannistraro è convinto della necessità di trasmettere il messaggio del gioco inteso come crescita interiore ed è quindi molto impegnato nell’organizzazione di tantissimi eventi vissuti da tutti gli allievi con lo spirito del diver timento e del fair play.


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AL PEZZANA EMESSI I PRIMI VERDETTI La Coppa Vommaro è del Cagliari (Assoluti) e della Juventus (Over40). Giovedi 21 aprile la serata finale. di Alessandro Grassetti_foto Matteo Ciambelli entre l’arrivo della primavera coincide con i play off del 34° Torneo Pezzana, un appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati di calcio a 8, la Coppa Alessandro Vommaro ha assegnato il suo primo titolo. Con le telecamere puntate verso il gioco sep¬pur maschio ma corretto, Cagliari (Blitz Tre) e Barcellona (Multienergy&Service e Gia.Ste) han¬no offerto un gran calcio, fatto di prodezze, rimonte e gioie da batticuore. Il Barcellona sul 3-1, con un Gigi Di Biagio strepito-

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so che finisce sul taccuino come triplice marcatore, non avrebbe mai pensato di raggiungere lo spogliatoio a testa bassa. I cambi del Cagliari di mister Antonello Boc¬colini sono stati vincenti, con un Sormani dav¬vero indispensabile per questo gruppo. Il Cagliari ha voluto dimostrare la sua forza e che nulla è im¬possibile nel calcio. Nell’Over40 la Juventus (Rezza spa) ha fatto il cannibale, con la doppietta Coppa e Regular Season. Un gran biglietto da visita per i play off. I ragazzi capitanati da Emanuele Palladino hanno sbaragliato la concorrenza, dimostrandosi la compagine più costante. Tanti i nomi copertina, a partire

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dai fratelli Roma. Due ciliegine sulla torta composta da giocatori di altissimo livello, assemblati sapientemente dalle mani di mister Fabrizio Lucherini. Per i Play off, dietro i bianconeri tante squadre pronte a conquistare la categoria Over 40. Tornando agli Assoluti il Racing Santander (Nice Car) conquista il primo posto e con esso una riconferma dopo la straordinaria cavalcata della scorsa stagione. Una vera e propria impresa, condita da 11 vittorie consecutive, che le hanno permesso di scavalcare l’agguerrita concorrenza. Mai come in questa stagione l’equilibrio ha regnato sovrano. Un recupero del Racing coinciso


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con lo sbocciare del bomber Federico Bocchini, autore di 40 reti nella stagione regolare. Primo nella classifica marcatori ha messo dietro di lui nomi importanti come Marco Del Vecchio. Nella neonata categoria Over 50 il divertimento e la correttezza sono stati protagonisti principali. Arsenal (Antico Tiro al Volo), che vince sia la regular season che il fair play, e Lazio (Telegi) hanno condotto un campionato da 10 in pagella. Epico lo scontro diretto che ha visto le due compagini terminare dopo uno splendido match sullo 0–0. Due nomi che potranno ritornare d’attualità nei play off, dove tutte cercheranno di andare alla conquista del primo titolo invernale targato Pezzana. In questo mese i play off saranno l’apice dello spettacolo targato Pezzana, con le migliori del campionato delle varie categorie una di fronte all’altra per cercare di arrivare alla serata finale di Giovedi 21 aprile presso il Circolo della Polizia di Via delle Fornaci di Tor di Quinto. A maggio partirà la Summer Edition, appuntamento fisso dell’estate romana. Info e aggiornamenti: www.torneopezzana.com

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Aquaniene sport e benessere Sport e tradizione per trasmettere i valori del Circolo Canottieri Aniene a tutti gli amanti dello sport alestre e piscine sempre in movimento, musica di sottofondo e voci di bambini ed adulti che riempiono gli ampi e luminosi spazi dedicati alle attività sportive, dalle 07.30 alle 22.00, aperti anche nei giorni festivi. Da sempre i Valori del Circolo Canottieri Aniene sono legati ai Valori dello sport, poiché come recita lo statuto, l’obiettivo principale ne è la diffusione, diffondere la pratica sportiva a tutti i livelli.

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Aquaniene The Sport Club è il “gioiello” creato dai soci del Circolo per essere aperto a tutti. La forza ed importanza del gruppo distinguono da sempre i colori dell’Aniene e questa forza è ancor più evidente ad Aquaniene, dove dipendenti, collaboratori ed insegnanti, coordinati dal Direttore Generale Gianni Nagni, lavorano con grande professionalità e dedizione in una sinergia volta al conseguimento del miglior servizio per tutti gli utenti. I corsi di nuoto, storicamente noti per la loro validità, sono il motore delle attività di un impianto nato per il nuoto

di alto livello, ma che è anche in grado di offrire attività sportiva per tutti, a partire dai 12 mesi (corsi di baby nuoto). Nuoto libero e Fitness acquatico, con oltre 40 ore di lezioni settimanali, dall’AquaBike all’AquaPilates, passando per l’AquaPump e l’AquaKick (per la descrizione delle attività visita www.aquaniene.it). Il nuovo mondo del Fitness, con la completa sala cardio isotonica, che permette di potersi allenare a tutti i livelli, e le sale fitness, dove ogni giorno si svolgono circa 15 lezioni, dal wake up delle 08:00 di mattina fino al nuovo Gym Music o al classico G.A.G.

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delle 19.30 o 20.30. Ed inoltre corsi di diverso tipo: corsi di Apnea, corsi di Taekwondo e corsi di Salsa. La primavera inizia a fiorire e ad Aquaniene iniziano i preparativi per la stagione estiva: l’apertura della vasca scoperta è prevista per i primi di giugno e sono già iniziate le promozioni sugli abbonamenti. La promozione “Presentaci un amico” è valida fino al 30 Aprile e non è un caso che anche in questo sia presente un Valore tanto importante come l’amicizia, perché se è vero che “chi trova un amico trova un tesoro”, ad Aquaniene “chi porta un amico trova un tesoro”.



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salute

Dott.ssa Barbora Tirpakova Medico Chirurgo specializzato in Neurochirurgia Esperta in Patologie della Colonna Vertebrale

PATOLOGIE SPORTIVE:

LA DISCOPATIA di Paolo Brandimarte

ott.ssa Tirpakova, cosa si intende per discopatia? “La discopatia attiene ad una generica alterazione del disco inter ver tebrale, una sorta di cuscinetto che, interposto tra una vertebra e l’altra, facilita i movimenti ed ammortizza i carichi”.

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Quali gli aspetti e le caratteristiche salienti del disco? “I dischi intervertebrali sono strutture fibrocartilaginee flessibili: la parte centrale del disco (nucleo polposo, ndr) ha forma sferica e con-

tiene una sostanza gelatinosa, composta principalmente da acqua (circa l’88%); l’anello che circonda il nucleo polposo, invece, è formato da una serie di fasci concentrici (anello fibroso)”. Dunque, generica alterazione del disco. Quali le cause responsabili della discopatia? “Si tratta di una patologia multifattoriale, le cui cause vanno rintracciate nell’assunzione di posizioni statiche (ad esempio la guida), situazioni in cui la colonna risulta particolarmente sollecitata, sollevamento di carichi pesanti, sport violenti e chili in eccesso. Inoltre, il disco può

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Sportivi alle prese con una generica alterazione del disco intervertebrale. Cause, incidenza nello sport, prevenzione, diagnosi e trattamento. Con il contributo della Dott.ssa Barbora Tirpakova, Medico Chirurgo Specializzato in Neurochirurgia


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modificarsi per un normale processo di invecchiamento ed usura”. A quali conseguenze può condurre la discopatia? “La conseguenza più grave di una discopatia è legata alla riduzione della capacità ammortizzante del disco ed alla contemporanea perdita dei normali rappor ti tra una vertebra e l’altra. Nel momento in cui inizia a deformarsi, il disco assume forma e spessore anormali. Protrude fino ad erniare dal profilo dei corpi vertebrali, irritando le strutture nervose adiacenti e scatenando il dolore”. Dal punto di vista sportivo, quali sono le discipline in cui si riscontra una maggiore incidenza? “Automobilismo, motociclismo, bob e slittino, canoa, kayak, equitazione, sollevamento pesi, windsurf e calcio. In genere, la discopatia trova terreno fertile negli sport tendenzialmente “violenti”, caratterizzati da salti, balzi incongrui e sollevamento pesi, a cui si aggiungono le discipline sportive contrassegnate da gesti e microtraumi ripetuti (corsa)”. In che modo viene diagnosticata? “La diagnosi viene condotta in via indiretta, attraverso semplice radiografia della colonna. In caso di compromissione delle strutture nervose si ricorre alla Risonanza Magnetica e/o Tac”.

Dalla diagnosi al trattamento. Quali le terapie ed indicazioni suggerite? “Nel caso di una discopatia generica viene approntato un trattamento di tipo non invasivo, basato sulla fisiokinesiterapia, eventualmente associata a terapia farmacologica (analgesici ed antinfiammatori, ndr). Il ricorso alla chirurgia, invece, si rende necessario in presenza di compromissione delle strutture nervose o secondaria instabilità della colonna”.

Di sicuro, può essere utile il monitoraggio del peso corporeo, l’abolizione del fumo, una preparazione atletica adeguata ed il controllo dei movimenti nel corso di attività a carico della colonna”.

IL MEDICO RISPONDE linea diretta con specialisti in or topedia • fisiatria reumatologia • medicina dello sport • radiologia scienza dell'alimentazione

In ottica prevenzione, quali sono i giusti comportamenti da osservare? “A dire il vero non esiste una vera e propria opera di prevenzione.

Scrivete a:

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mtpereira.villastuart@eurosanita.it

L'Istituto di Medicina dello Sport di Roma (Villa Stuart Sport Clinic) Via Trionfale 5952 (Balduina) PER APPUNTAMENTI ED INFORMAZIONI: 06.35528393 - 06.35528394

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aprile 2011 marta:sport club marzo 2011 06/04/11 17:30 Pagina 64

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Il post carriera degli atleti professionisti LGS SportLab si è posta come obiettivo quello di supportare gli atleti nel difficile momento che molti di essi vivono al termine della carriera agonistica. di Lorenzo Arduini n che modo gli atleti di ver tice affrontano il pensiero, soprattutto quando vedono avvicinarsi la fine della propria attività agonistica? Questo è un tema che in Italia solo negli ultimi tempi si sta ponendo al centro dell’attenzione degli addetti ai lavori. Ci si sta rendendo conto infatti del fatto che molti spor tivi, che hanno praticato per anni la propria disciplina ad alto livello, hanno spesso necessità di essere suppor tati quando arriva il momento di entrare ed orientarsi nel mondo vero, quello in cui tutti noi viviamo quotidianamente. LGS SportLab, società di servizi di consulen-

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za, formazione e coaching rivolti ad atleti, società, manager e federazioni, si è posta come obiettivo proprio questo tipo di supporto a coloro che praticano sport ad alto livello. “La nostra strategia è quella di sensibilizzare il mondo sportivo rispetto a questa tematica”, ha dichiarato Lorenza Guerra Seragnoli, Presidente e Socio Fondatore di LGS SportLab, alla presentazione delle attività della società. “In Italia siamo ancora poco sensibili al post carriera degli atleti rispetto ad altri Paesi, e penso sia agli atleti stessi sia a chi lavora con loro ogni giorno, come tecnici, dirigenti e manager”. LGS SportLab ha voluto indagare in maniera approfondita quale sia la percezione del pro-

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prio presente e del proprio futuro da parte di chi vive costantemente proiettato al successo sportivo in un futuro a breve termine, commissionando un’indagine ad hoc alla DOXA. La ricerca ha evidenziato come in alcuni sport minori ed individuali, come ad esempio la Boxe, il Tennis e la Pallanuoto gli atleti vivano una fase di ossessione e preoccupazione che inizia con l’avvicinarsi del passaggio al fine carriera che viene visto come un grande punto interrogativo non potendo contare sull’appoggio di realtà strutturate tali da garantire un valido supporto. Solamente nelle discipline che possono contare sull’assistenza dei Gruppi Sportivi Milita-


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ri, come la Scherma, il Nuoto e lo Sci, la situazione psicologica degli atleti a fine carriera migliora lievemente. “Il pensiero del futuro ha fatto capolino quest’estate dopo l’infortunio agli Europei di Budapest”, queste le parole di Nicola Marconi, atleta di tuffi tesserato per il Gruppo Sportivo della Marina Militare. “Personalmente mi ritengo fortunato, avendo già un futuro come tecnico nella Marina Militare, ma molti altri ragazzi non sono in questa situazione. Nel nostro mondo è facile finire nel dimenticatoio a fine carriera, quindi bisogna essere psicologicamente preparati ad affrontare questa fase”. Non è questo il caso di discipline più blasonate, come il Basket ed il Calcio, dove il post-carriera è vissuto in maniera più rilassata e propositiva, dal momento che il successo economico ottenuto durante la carriera rappresenta una buona garanzia per un futuro sereno. Ma una buona gestione degli introiti raccolti durante la carriera non sempre basta a dare sicurezza, come spiega il calciatore della Lazio Sergio Floccari: “non dobbiamo dimenticare che lo stipendio di un calciatore finisce d’essere una certezza nel medesimo istante in cui ha fine la carriera professionistica e per questo è importante prepararsi imparando a gestire le proprie risorse fin dall’inizio. A mio giudizio i calciatori ora hanno maggior consapevolezza in tal senso rispetto a qualche anno fa. Personalmente ho cominciato a pensare al mio futuro fin da quando militavo nei dilettanti”. Dall’indagine DOXA emerge chiaramente come quello sportivo sia un mondo che corre su un binario parallelo rispetto a quello della quotidianità che noi tutti siamo abituato a vivere. “La dedizione, l’impegno e la passione che un atleta mette in allenamento rappresentano un importante scuola di vita – spiega il canottiere Raffaello Leonardo – ma allo stesso tempo rende l’atleta un disadattato rispetto al resto della società, dalla quale si trova ad essere escluso”. A fotografare perfettamente il problema è l’allenatore della nazionale di pallavolo femminile Massimo Barbolini: “a livello giovanile quando dei risultati importanti non si pensa al futuro. Gli atleti più giovani non riescono a capire la fortuna che hanno e l’allenatore deve aiutarli a capire la vera realtà del mondo che ci circonda. Intraprendere un’altra attività anche durante la carriera agonistica dà la possibilità agli atleti di arricchirsi: in molti casi infatti ciò consente di pensare allo sport sotto altri punti di vista”. In quest’ottica il suppor to ed il sostegno più impor tante che LGS Spor tLab intende dare

ad un atleta è proprio quello di accompagnarlo nel suo percorso di crescita allenando la sua forma mentis anche ad altre attività, diverse da quelle spor tive, per aiutarlo a non perdere il contatto con la realtà che lo circonda. Questa consulenza inter viene in risposta ad un’esigenza che è stata individuata in maniera molto precisa dalla ricerca DOXA, come spiega la Dr.ssa Sandra Bruno, responsabile della sede di Roma: “qualsiasi pensiero al post carriera arriva per un atleta sempre molto tardi al punto da costituire un grande punto interrogativo. C’è bisogno di un forte suppor to psicologico, in par ticolare per quanto riguarda le donne, e, in secondo luogo, abbiamo riscontrato un’esigenza formativa da par te degli atleti, in modo che abbiano dei punti di riferimento al termine dell’attività agonostica”. E’ lo stesso Andrea Lo Cicero, rugbista della Nazionale a confermare questi risultati quando afferma che “non è facile per un atleta immaginare il proprio futuro. Si temono prima di tutto gli infor tuni che ti possono far diventare in breve tempo un signor Nessuno. L’atleta deve avere avuto la for tuna di aver ricevuto una buona educazione e di vivere con i piedi per terra”.

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La pallacanestro sul grande schermo Abbiamo realizzato una breve analisi sulle decine di film sul basket usciti in questi anni, tra significati sociali, documentari e, perché no, svago e divertimento di Lorenzo Arduini ono decine i film basati sulla pallacanestro, film soprattutto di produzione americana che rappresentano le gesta degli atleti nel campionato di basket più importante e spettacolare al mondo, la NBA. Se poi si contano anche i film dove il basket non recita il ruolo centrale, ma vi sono semplicemente delle scene di incontri, la lista diventa pressoché infinita. Molti di questi film mettono in evidenza anche importanti risvolti sociali che la pallacanestro ha avuto soprattutto negli Stati Uniti. Qui infat-

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ti questo sport era ritenuto fino agli anni Sessanta uno spor t essenzialmente “per bianchi”, salvo poi scoprire le potenzialità degli atleti di colore, che, negli anni a seguire, hanno scritto buona par te delle pagine più impor tanti del basket Made in USA. Sono stati prodotti poi decine di documentari sugli atleti e le squadre leggendarie, di cui solo una par te autorizzati, quindi comprendenti interviste ai protagonisti diretti. I documentari, diciamo, non ufficiali, hanno spesso tentato di indagare tutte le par ti della personalità dei grandi campioni NBA, soffermandosi anche sugli aspetti meno pubblicizzati della loro vi-

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ta privata. Inutile dire che il giocatore più rappresentato sul grande schermo è Michael Jordan, il mitico cestista dei Chicago Bulls ritenuto dai più come il migliore di tutti i tempi. Infine esistono tanti altri film dove la pallacanestro è rappresentata nella veste più genuina e ludica che, tra l’altro, ogni spor t dovrebbe sempre avere. Si tratta di film dove si gioca a basket per svagarsi, per diver tirsi e per stare insieme, non senza qualche immancabile sfottò tra avversari. Abbiamo preso come esempio tre film che, come genere e trama, racchiudono appieno i significati analizzati sopra


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GLORY ROAD La vittoria nel campionato NCAA della Texas Western (poi ribattezzata UTEP, University of Texas El Paso) nel 1966: quella squadra, allenata dal grande Don Haskins, è passata alla storia per essere stata la prima formazione composta interamente da giocatori afroamericani (nella partita finale) ad aver vinto un campionato nazionale. Un’impresa talmente importante da un punto di vista sportivo e sociale che per la produzione della pellicola ispirata alla vicenda si sono scomodati nientemeno che Jerr y Bruckheimer e la Walt Disney, innamorata da sempre di storie sportive USA.Josh Lucas nel ruolo di Haskins è efficace, così come Voight nel ruolo di Rupp. Bene anche i giocatori, bravi sia sul campo che sul parquet. La Disney quindi con “Glor y Road” aggiunge un altro tassello prestigioso alla sua collezione di film sportivi e dall’importante significato sociale

UN WEEK END DA BAMBOCCIONI Una commedia del 2010 di Dennis Dugan. Con Adam Sandler, Kevin James, Chris Rock, Rob Schneider, David Spade. Il film racconta la storia di cinque amici d’infanzia che si ritrovano per ricordare il coach di basket appena scomparso. Il gruppo decide così di passare il weekend del 4 luglio con mogli e figli al seguito nella casa sul lago dove avevano festeggiato la vittoria del campionato di basket studentesco. Tra mille gag scopriranno il piacere e l'entusiasmo di un'età perduta, contagiando prole e consor ti. Il film si conclude con la par tita di basket contro i vecchi rivali dell’infanzia, sottolineando i significati ludici e socializzanti che deve sempre avere lo spor t.

LE FINALI NBA LEGGENDARIE L’ultimo atto, il palcoscenico sul quale tutti vogliono salire. Le finali Nba sono il coronamento di una lunga e faticosa stagione, che inizia a novembre per concludersi, per i più fortunati, a metà giugno, dopo 82 partite di stagione regolare. Questo documentario del 1999, titolo originale Greatest NBA Finals Moments, rispolvera le finali più esaltanti, dai mitici Boston Celtics di Bill Russell e Red Auerbach contro i rivali di sempre, i Los Angeles Lakers alle infinite magie di Michael Jordan e la dinastia dei Bulls

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Atletica l’immagine dei campioni... a tutta velocità! di Valentina Altavilla

L’atletica ormai, con le sue medaglie e i suoi campioni, sforna oggi anche tantissimi volti “pubblicitari”. E l’immagine degli atleti, rincorsi dagli sponsor, continua a primeggiare non solo in pista, ma anche in tv e sui giornali.

e siete ancora tra quelli che pensano che a comparire sui giornali e nelle tv siano sempre i soliti volti noti dei soliti sport plurimilionarii, sappiate allora che vi sbagliate di grosso. Da qualche tempo, infatti, la new entr y nell’olimpo degli spor t e dei campioni paperoni è l’atletica, in tutte le sue forme e discipline. Dalla marcia alla corsa, dal salto con l’asta al salto in alto fino al salto in lungo, l’atletica ormai è diventata, oltre che uno sport molto seguito, anche un vero e proprio business. Di sponsor e pubblicità. Tantissimi, infatti, sono i campioni “atletici”

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che, grazie alla loro immagine vincente, sono oramai ovunque tra spot televisivi, campagne pubblicitarie e sponsorizzazioni. Partiamo, ad esempio, dall’uomo più veloce del mondo, almeno per il momento, Usain Bolt. Il fenomeno giamaicano, che nelle scorse Olimpiadi ha impressionato il pianeta stabilendo i nuovi record del mondo nei 100 metri e 200 metri, incassa circa 2.665 dollari (circa 1860 euro) per ogni secondo di “lavoro” sulla pista. Ogni titolo iridato vale 60.000 dollari di premio, ogni record mondiale viene ricompensato con 100.000 dollari. Ma non è tutto. Grazie infatti al suo principale sponsor, la Puma, il primatista mondiale è uno degli atleti più pagati nel mondo dello sport.


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Nella pagina accanto Usain Bolt; In questa pagina, in alto due immagini di Alex Shwazer e accanto Andrew Howe

Rinnovando il contratto con il marchio di abbigliamento sportivo fino al 2013, il velocista giamaicano di 24 anni raggiunge infatti quota 1 milione di euro all'anno. Una sorta di Cristiano Ronaldo dello sprint, per intenderci. Mai nella storia si è investito così tanto su un atleta di uno sport, per così dire, minore. E oggi Bolt firma anche una collezione di sportswear Puma, la Bolt collection. Non solo Puma, però. Il nuovo Re dell’atletica infatti ha prestato la sua immagine in uno spot tv anche per la Gatorade, leader mondiale nel campo degli sport drink. Ed ancora. Il primatista olimpico è attivo anche per quanto riguarda le iniziative di promozione turistica del suo paese d’origine, la Jamaica.

Nel 2010 infatti ha prestato la sua immagine a favore del “Fi Wi Sinting”, l’evento che ogni anno celebra le origini africane della Jamaica. Negli spot Bolt si trova in luoghi meravigliosi della Jamaica, immergendosi in attività delle quali possono godere sia i visitatori che i residenti. Dalla corsa alla marcia, il salto, pardon il passo, è breve. E non occorre andare sino in Jamaica per trovare un campione di pubblicità al pari di Bolt. In Italia abbiamo infatti Alex Schwazer, medaglia d’Oro nella Marcia ai Giochi Olimpici di Pechino nel 2008. Il recordman italiano dell’atletica leggera infatti, oltre che essere il fidanzato di Carolina Kostner, campionessa di pattinaggio sul ghiaccio, è divenuto ormai da tempo il volto fa-

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migliare della Kinder. Sarà per quell’immagine pulita e per quel suo fare rassicurante, fatto sta che la multinazionale di merendine lo ha scelto come testimonial di uno dei suoi prodotti, il Kinder Pingui. In più, insieme a Fabrizio Macchi, uno dei più celebri ciclisti disabili azzurri, Alex ha prestato la sua immagine a favore del progetto “Kinder + sport”, nato per promuovere l’attività sportiva come sana abitudine quotidiana. Ma non solo. Il campione di Vipiteno, insignito tra l’altro dell’onorificenza al Merito della Repubblica Italiana, è stato scelto come testimonial da due marchi di prestigio, come Dolce & Gabbana e Sector. Nella campagna del marchio infatti Schwazer veste D&G in-


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sponsoring dossando il nuovo Sector Centurion. Un Alex decisamente alla moda come non si era mai visto prima. Per quanto riguarda i brand di abbigliamento invece, è stato il testimonial della Freddy, con la quale ha posato mostrando orgoglioso le medaglie vinte. Infine, negli scorsi Campionati Europei di Atletica Leggera di Barcellona 2010, il campione olimpico si è fatto fotografare a bordo della Exeo ST della Seat, sponsor ufficiale della competizione. Un altro atleta di casa nostra, volto noto di simpatici spot televisivi, è anche Andrew Howe.Il campione d'Europa e vice-campione del Mondo nel salto in lungo è infatti l’uomo immagine della pubblicità del Kinder Bueno, oltre che essere, assieme ad Antonietta Di Martino, Fabrizio Macchi, Alex Schwazer e Josefa Idem, anche ambasciatore del progetto Kinder+Sport. Grazie ad un fisico scolpito e statuario inoltre, Andrew non poteva certo non essere scelto come testimonial della collezione di intimo sportivo maschile Seamless della Yamamay, brand leader dell’abbigliamento intimo. Questi i campioni del momento, ma se facciamo un piccolo passo indietro non possiamo non ricordare un’altra atleta azzurra che ci ha regalato tantissime soddisfazioni. Stiamo parlando di Fiona May, due volte campionessa mondiale di salto in lungo e tuttora detentrice del record tricolore di questa specialità. Messa da parte l’attività agonistica, Fiona ora si dedica al mestiere di mamma e attrice. L’atleta italiana di origine britannica infatti è stata protagonista in tv della fiction di Rai1 “Butta la luna”, oltre che essere stata anche la vincitrice della terza edizione di “Ballando con le stelle”. Cosi, dopo aver acquisito una certa popolarità televisiva, molti brand hanno deciso di affidare a Fiona la promozione della propria immagine. La campionessa è infatti il volto storico, assieme alle sue figlie, degli spot della Kinder, in particolare della Kinder Fetta al latte. È stata scelta poi in più occasioni come la madrina di diverse manifestazioni ed iniziative e come testimonial, ad esempio, nel 2009 a Firenze, del nuovo bracciale Cartier, i cui proventi sono stati devoluti a favore dell’Unicef. Al tal proposito, Fiona ha prestato la sua immagine anche per la campagna di sensibilizzazione dell’associazione Frates dei donatori di sangue. Insomma, il variegato mondo dell’atletica non è ricco solo di medaglie e campioni, ma anche e, soprattutto, di volti e personaggi capaci di far girare molto bene la macchina del business pubblicitario. Una corsa, quindi, senza sosta, quella degli sponsor stavolta, per conquistare l’ambito trofeo: l’immagine vincente degli atleti.

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CA-CO-HU 1p 17-2:AGILA

16-02-2010

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sport&turismo

Il paradiso per i climbers ha un nome:

l'arcipelago di Malta Scogliere a picco nel mar Mediterraneo e gole profonde, ma anche percorsi per beginners: a Malta e Gozo, c'è l'imbarazzo della scelta per arrampicarsi a contatto con la natura. di Lorenzo Arduini

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egli ultimi anni ha preso piede una nuova forma di turismo, in contraddizione con la tradizionale visione delle vacanze all’insegna del totale relax e del dolce far niente, trascorse magari su una spiaggia assolata. Oggi molti di noi preferiscono sfruttare i periodi di vacanza per vedere luoghi nuovi, esotici, in grado di lasciare un for te ricordo ben impresso nella memoria. Contemporaneamente si sta diffondendo sempre più la voglia di tenersi in forma anche durante le vacanze, praticando attività fisica, anche per diver tirsi con gli amici e,

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perché no, per stimolare il proprio ego con esperienze avvincenti e stimolanti. Una disciplina ideale per l’estate, per godersi paesaggi evocativi e per praticare sport a contatto con la natura è indubbiamente il climbing, meglio noto in Italia con il termine di arrampicata sportiva. L'Arrampicata è una vera e propria disciplina sportiva, la cui nascita è relativamente recente: la prima competizione internazionale di questo nuovo sport si è svolta proprio in Italia, a Bardonecchia nel 1985. In Italia esiste una vera e propria Federazione – Federazione Arrampicata Sportiva Italiana – che organizza manifestazioni anche presso strutture artificiali indoor. Pos-


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sport&turismo

sono praticare questo sport anche i bambini a partire dai 6 anni di età, mentre le gare agonistiche vere e proprie iniziano a 14 anni. In ogni modo, come accennato sopra, l’aspetto più affascinante del climbing resta la possibilità, data dalla sua stessa natura, di praticare questa disciplina all’aria aperta, in luoghi incontaminati, lontani dallo stress e dalla frenesia della vita cittadina. Per questi motivi l’arrampicata è l’ideale per chi voglia trascorrere una vacanza attiva, con l’obiettivo di vedere posti e godersi paesaggi nuovi e, allo stesso tempo, praticare sport. Esistono molti luoghi, in Europa e nel mondo, in grado di regalare emozioni forti ai praticanti

di questo sport. Per non allontanarsi troppo dal nostro Paese in questo articolo abbiamo scelto di parlare delle isole maltesi, caratterizzate da rocce scoscese e da ripide scogliere. Malta è nota in tutto il mondo per la ricchezza del suo patrimonio culturale, ma l’Arcipelago non è certo da meno per vocazione sportiva. L’arrampicata libera è molto praticata sull’Arcipelago Maltese: ma qui chi ama la sfida, cede alla dolcezza mediterranea per soddisfare questa passione in un contesto geografico dove si succedono morbide colline, creste scoscese e scogliere a picco sul mare: un alternarsi di passaggi di varie difficoltà. Malta, Gozo e Comino sono l’ideale per prati-

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care rock climbing tutto l’anno, grazie al clima generoso e al territorio così variegato di percorsi. Oltre 1300 in tutto l’arcipelago che consentono ai climbers di rinunciare ai noiosi tempi di attesa, altrove richiesti, prima di iniziare una scalata. La piacevole sensazione della libertà e l’esperienza tattile regalano emozioni tutte maltesi. Non a caso le rocce che costituiscono il territorio dell’Arcipelago dei Cavalieri sono in limestone, la tipica pietra locale, dotata di anse naturali molto utili per aggrapparsi. Le tre isole dell’Arcipelago dei Cavalieri sono ormai diventate una destinazione must-visit per gli appassionati di tutto il mondo. Scogli e go-


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sport&turismo

le sono state tra le prime ad essere attaccate dai climbers utilizzando per scalarle le corde in canapa dei militari britannici della Seconda Guerra Mondiale. Poiché l’arcipelago è privo di montagne, molti tra i punti più alti di Malta e Gozo affondano a piombo nel mare ed è per questa ragione che la generazione di rock climbers ha abbracciato quello che in gergo tecnico si chiama deep soloing, ovvero free climbing sulle scogliere, utilizzando come unica rete di salvataggio il blu del Mar Mediterraneo! Malta e Gozo possiedono due luoghi che regalano tanti percorsi alternativi per praticare abseiling, ossia la discesa delle pareti: il primo si chiama Wied Babu, una valle di campi a terrazze che fiancheggia la strada fino a Blue Grotto vicino a Zurrieq a sud di Malta. Per accedere ad essa, si scende da una scaletta e si può scegliere tra una varietà notevole di discese da 4c (per principianti) a 7a+ (per esperti); la seconda prende il nome di Mgarr Ix-Xini Valley, dotata di molte pareti attrezzate (di appigli e ganci) accessibili dalla sommità della scogliera cui si arriva dai campi. Gozo, in particolare si presta per i fanatici del bouldering (noto anche come sassismo), a est di Ramla Bay dove ci si imbatte in South of Mars, un’unica superficie di pura arenaria; per i più avventurosi il top dell’emozione estrema di rock climbing è la Tower of Power a San Blas che possiede tre delle pareti da scalata più difficili, inclusa quella di livello 8a nota come Poseidon.

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flying

Il volo tra svago sportivo e finalità sociali di Lorenzo Arduini

on tutti sanno che il volo è un vero e proprio spor t, organizzato in diverse specialità coordinate dall’Aero Club d’Italia, una delle 45 Federazioni Sportive riconosciute dal CONI. L’aviazione da dipor to spor tiva è diffusa in Italia più di quanto la maggior par te di noi creda: sono infatti 15.000 i piloti abilitati, 30.000 gli aerei immatricolati e 700 i campi di volo e le aviosuper fici distribuite su tutto il territorio italiano, delle quali più di 70 nel Lazio. Abbiamo parlato di questa par ticolare disciplina con Marco Mignucci, Presidente dell’Associazione Pattuglia Aerea Civile, che ha sede a Castelnuovo di Por to, in provincia di Roma.

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Com’è organizzato il vostro mondo? “Innanzitutto devo premettere che diventare un pilota abilitato a guidare aerei da diporto è molto più semplice di quanto si creda: in ogni provincia italiana è infatti presente una scuola di volo. In secondo luogo esistono una serie di associazioni sportive che fanno del volo la propria attività base e, nella maggioranza dei casi, assolvono anche compiti di protezione civile a servizio della comunità in cui operano. Sono scelte dalle istituzioni pubbliche proprio per le competenze di cui sono depositarie. Infine esistono Onlus che grazie al volo perseguono le loro finalità sociali come, per esempio, aiutare le persone disagiate facendole volare”. La domanda che viene in mente per prima è se sono sicuri questi aerei.

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I Presidenti delle Associazioni Pattuglia Aerea Civile e Hi – Fly Help in Fly ci hanno spiegato il mondo degli aerei da diporto, una disciplina sportiva che tutela l’ambiente ed educa i giovani

“Volare è molto più sicuro di quanto si possa credere, i rischi sono minori rispetto agli altri sport motoristici. Per guidare un aereo infatti bisogna aver seguito una formazione forte ed impegnativa, non è immediato ottenere il brevetto”. Come sono organizzate le gare di volo? “Le gare sono di regolarità, quindi l’obiettivo è raggiungere un certo numero di passaggi controllati a determinati orari. Bisogna quindi saper gestire velocità e consumi per giungere a destinazione, esattamente come avviene in gare automobilistiche come la Millemiglia”. Di cosa si occupa la vostra Associazione? “La nostra Associazione è nata un paio di anni fa da un gruppo di piloti appassionati che hanno deciso di sviluppare la cultura del volo. Ci occu-


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flying

piamo principalmente di ricognizione aerea per scopi ambientali e di sicurezza, avendo stipulato una convenzione con il Dipartimento di Protezione Civile del Comune di Roma. Siamo poi collegati con Associazioni con le quali condividiamo la mission. Una è Hi – Fly Help in Fly, che si occupa di avvicinare giovani disagiati al volo”. Organizzate manifestazioni legate allo sport? “Organizziamo Second Wings, manifestazione che intende riunire tutti gli appassionati del volo attraverso una mostra – mercato. La manifestazione, oltre alla possibilità per i piloti di scambiarsi le proprie esperienze e di comprare e vendere aerei usati o componenti di essi, vuole far capire che comprare e mantenere un velivolo usato è molto più economico di quanto si creda. Questi aerei costano come una me-

dia berlina ma portano molto più lontano con la mente”. Concorda con queste parole Fabrizio Trombetti, Presidente di Hi – Fly Help in Fly, partner nell’organizzazione di Second Wings. “Il nostro scopo è quello di aiutare i giovani disagiati attraverso il volo. Per noi nel volo ci sono una serie di argomenti sociali, come l’individuazione del mentore e la disciplina: si tratta di importanti valori di crescita, soprattutto per i ragazzi in difficoltà, nel volo infatti non si possono trasgredire le regole. Il volo è semplice ed accessibile quando i rischi sono calcolati e programmati – quindi di fatto annullati – i costi sono contenuti e dove c’è un metodo per aprire la mente ai ragazzi, per mostrare loro cosa fa l’uomo alla sua terra”.

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motori

SLK 2011 Trendsetter al primo sguardo di Lorenzo Arduini


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motori

La terza serie della Mercedes SLK conferma di essere all'avanguardia in ogni settore, affermandosi come il nuovo riferimento nel segmento

arrivata ad inizio 2011 la terza serie della Slk, la prima storica vettura roadster coupè. La Nuova Mercedes Slk gode di una linea ringiovanita, motori più efficienti e tre tipi di tetto. Cofano motore allungato, abitacolo compatto e leggermente arretrato, coda corta e muscolosa: è lei, la riconosceresti fra mille. L'imponente mascherina verticale del radiatore, che interpreta il nuovo "volto" del marchio Mercedes-Benz, cattura immediatamente l'attenzione. L'ampia mascherina è sovrastata al centro dalla Stella Mercedes-Benz e presenta un'incisiva lamella cromata nella parte anteriore. Il volto del nuovo Roadster ricorda la leggendaria 190 SL degli anni Cinquanta, l'antenata della SLK. La nuova SLK seduce grazie alle caratteristiche tipiche dei Roadster con la Stella, modelli diventati vere e proprie icone del design automobilistico. La nuova SLK conferma di essere all'avanguardia in ogni settore, garantendo emozioni di guida sotto tutti i punti di vista e senza mezze misure. Questa straordinaria vettura armonizza caratteristiche generalmente considerate incompatibili, offrendo un connubio perfetto di comfort eccellente, equipaggiamenti di gran pregio e carattere spiccatamente sportivo. Inoltre, il nuovo Roadster è anche il modello più ecologico e parco nei consumi del segmento e stabilisce nuovi

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parametri di riferimento anche dal punto di vista della sicurezza. La nuova SLK eleva il piacere di guida ad un nuovo livello, affermandosi come il nuovo riferimento nel segmento. Giunto alla terza generazione, il Roadster coniuga al meglio caratteristiche considerate incompatibili: estrema agilità, piacere di guida open-air, comfort raffinato, design sportivo, perfetta idoneità nell'utilizzo quotidiano, performance elevate ed esemplare rispetto per l'ambiente. “SLK trasmette il proprio ruolo di trendsetter al primo sguardo”, afferma il Dr. Dieter Zetsche, Presidente del Consiglio Direttivo di Daimler AG e Responsabile di Mercedes-Benz Cars. “Sono certo che il design passionale, gli interni pregiati, le prestazioni sportive ed i consumi ridotti assicureranno anche in futuro grandi emozioni al volante, consolidando lo status di Roadster ‘cult’ di questo modello”. Quasi immutate le proporzioni, i volumi e la parte posteriore della nuova SLK nei confronti della precedente generazione, con i gruppi ottici orizzontali, trapezoidali, e il volume secco, ristretto. L’abitacolo, invece, è molto più maturo, simile a quello della nuova Mercedes SLS AMG, sportivo e, al contempo, piuttosto ordinato. Gli interni si caratterizzano per eleganza e sportività, nonché per i materiali pregiati ed autentici, lavorati fino all'ultimo dettaglio con la massima precisione e cura artigianale. Gli strumenti


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motori

Le concorrenti sul mercato BMW Z4

La nuova Bmw Z4 2010, si presenta in una nuova veste con linee più dinamiche e sportive. Un'emozione di guida intensa, che accompagna il guidatore, e rende dolce e piacevole ogni tipo di curva. I dettagli sempre curati e ponderati in ogni circostanza. La novità più importante e “tangibile” di questa nuova generazione di Z4 è senza dubbio l’Hardtop bipartito ad azionamento elettroidraulico costruito con struttura a gusci di alluminio.

Porsche Boxster

La scheda DIMENSIONI: lung. 413/413, largh. 181/181, alt 130/130 cm BAGAGLIO: min.: 335/335 - max.: 0/ 0 dm3 PASSO: 243/243 cm SERBATOIO: 60/60 L MOTORIZZAZIONI: 184CV (SLK 200), 204CV (SLK 250), 306 CV (SLK 350) PREZZI: 39.900 Euro (SLK 200), 44.820 Euro (SLK 250), 53.000 Euro (SLK 350)

Faccia da Carrera GT, motori più potenti ed efficienti con dotazioni tecniche ancora più ricche e sofisticate, la Boxster rialza l’asticella delle emozioni a cielo aperto secondo la ricetta inventata proprio da Ferdinand Porsche con la sua prima creatura, la 356 del 1948 della quale la Boxster è degna epigona.

Audi TT

La nuova Audi TT è stata sottoposta ad un leggero aggiornamento. frontale è adesso dotato di serie delle prese d’aria precedentemente adottate dal kit S-Line, mentre la mascherina riceve una nuova finitura nero lucido, ripresa anche in alcuni dettagli interni. Nuove anche le luci LED diurne per tutte le versioni, così come una nuova gamma di cerchi in lega. Per tutta la gamma sono stati proposti nuovi colori della carrozzeria, mentre le motorizzazioni aggiornate Euro 5 permettono di abbassare di circa il 14% le emissioni rispetto alla gamma precedente.

circolari della SLK sono disposti a lato del display per la visualizzazione delle informazioni del computer di bordo. Al centro della plancia, in posizione ben visibile sia per il conducente sia per il passeggero, si trova il display a colori per le funzioni di comunicazione e intrattenimento. Tre sono le scelte relative al tetto: quello in tinta, quello denominato Magic Sky Control ( sistema che cambia la luminosità all'interno dell'abitacolo mediante l'oscuramento della parte trasparente dell'hard top) ed il tetto panoramico. La Casa di Stoccarda propone tre motorizzazioni, tutte ad iniezione diretta. I propulsori 4 cilindri della SLK 200 BlueEFFICIENCY e SLK 250 BlueEFFICIENCY, con una cilindrata di 1.796 cc, sviluppano rispettivamente una potenza di 135 kW (184 CV) e 150 kW (204 CV). Il primo consuma 6,1 litri per 100 km (pari a 142 g di CO2 al chilometro). Sono sufficienti 7 secondi per raggiungere i 100 km/h. La velocità massima è pari a 237 km/h (240 km/h con cambio manuale). SLK 250 BlueEFFICIENCY è dotata di serie di cambio automatico 7G-TRONIC PLUS e consuma

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6,2 l per 100 km (144 g CO2 al chilometro). Da fermo, questo modello raggiunge i 100 km/h in 6,6 secondi e la velocità massima è pari a 243 km/h. Invece, con una cilindrata di 3.498 cc, il V6 di SLK 350 BlueEFFICIENCY è dotato di una potenza di 225 kW (306 CV). La vettura è grado di accelerare da 0 a 100 km/h in 5,6 secondi (velocità massima: 250 km/h). I consumi sono pari a 7,1 l per 100 km (167 g CO2 al chilometro). Il nuovo V6 si segnala per l'iniezione diretta di terza generazione, gli iniettori piezoelettrici e la Multi Spark Ignition. Sicurezza ai massimi livelli. C'è l'Attention Assist, il sistema per il rilevamento di sovraffaticamento e sonnolenza del guidatore sviluppato da Mercedes-Benz (di serie), il PRE-SAFE, sistema di protezione preventiva dei passeggeri e il sistema frenante PRE-SAFE, in grado di avviare autonomamente una frenata in caso di rischio imminente di tamponamento. Per aver maggior informazioni potete visitare i punti vendita Mercedes-Benz Roma: www.mercedesbenzroma.it



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golf

Per uno swing armonico muovi il bastone come una bandiera di Simone Selli

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uardando lo swing di un professionista, si resta sorpresi soprattutto di due cose: la grande potenza dei colpi unita all'apparente semplicità del gesto tecnico lento ed uniforme. In questi meravigliosi swing si è raggiunta la vera sintesi, l'essenza di una meccanica senza sprechi ne eccessi. Le rotazioni del corpo su un asse stabile senza oscillazioni,un sistema di snodi e leve elastico e coordinato in una armonia che da l'idea di un perfetto insieme. Forse è proprio questa la parola magica di noi golfisti, la chiave di tutto, la terra promessa, la luce in un buio inconsapevole swing: INSIEME. In quasi tutti i libri di tecnica vecchi o più recenti, per spiegare la coordinazione dei grandi con i piccoli muscoli ed il bastone, troverete di certo questa parola. Leggendo la spiegazione, sembra sempre assolutamente chiaro quello che il coach intende dire: la rotazione del corpo va organizzata con la velocità delle braccia e del ba-

stone che durante lo swing ricevono una enorme energia periferica capace di raggiungere anche 130 miglia orarie. Il dramma di solito si consuma il giorno seguente magari senza provare, subito in campo al tee della 1. Qello che si dava per scontato sembra impraticabile e assolutamente lontano da noi. Per un po' si cerca la coordinazione, poi per cercare un po di potenza la schiena oscilla, la testa si sposta in avanti, la traiettoria del bastone oltrepassa la linea di tiro e... lo sapevo, la solita palla che gira a destra come attratta da una calamita gigante tipo cartone animato. Ma a destra non c'è gatto silvestro... c'è il fuori limite e quindi è doppio boghey. La verità vera è che l'insieme è padronanza, coordinazione, conoscenza del proprio corpo, è qualcosa di interiore che proprio per questo è molto difficile da realizzare e spiegare. Ogni giocatore anche alto di hcp produce dei colpi con queste caratteristiche, ma la maggior parte delle volte non si è reso conto del motivo e quindi non sa replicarlo. Decine di muscoli sono in movimento creando trazioni continue e co-

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stanti per tutto lo swing che solo se organizzato ed in timing... in ogni suo settore, permetterà al giocatore di roteare il bastone ad altissima velocità. Per sentire una azione più organizzata, appunto INSIEME, ho pensato di fare degli swing con una bandiera, (potete anche provare semplicemente agganciando lo straccetto della sacca allo shaft del vostro bastone). Si avverte subito che il drappo crea una certa resistenza nell'aria impegnando i grandi muscoli più del previsto. Perde infatti di portanza appena il gesto rallenta, come nel

tentativo tipico nei principianti di usare le mani per sollevare la pallina. Diversamente, ruotando il corpo ad una andatura continua e costante, si manterrà visibilmente alta la portanza del drappo della bandiera e avvertirete nettamente una armonia reattiva tra tutti i reparti. Divertitevi a provare questo esercizio in campo pratica, potrebbe avvicinarvi alla magia di quei colpi meravigliosi che illuminano a volte la strada dell'apprendimento e che ci riportano a giocare e inseguirli per tutta la vita... buona pratica.



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fitness

di Fabio Ingargiola Personal Trainer_fabioingargiola@yahoo.it

Allenarsi

in casa Per ottenere dei buoni risultati è indispensabile allenarsi minimo due volte alla settimana, per almeno venti o quaranta minuti. are esercizi di ginnastica a casa può essere una buona soluzione per tutti coloro che non amano frequentare una palestra o che presi dalla buona volontà di rimettersi in forma si iscrivono ad inizio anno e si ritrovano a frequentare la palestra meno di una volta a settimana perché scoraggiati dalla pioggia, dal freddo, dal caldo, dal traffico o dalla mancanza di tempo. Insomma fare esercizi a casa può essere una buona soluzione per chi ama tornare a casa e rilassarsi, ma che vuole anche prendersi cura del proprio aspetto e della propria salute. In casa, anche in uno spazio molto ristretto è

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fitness

Di seguito propongo due semplici routine di esercizi per allenare i glutei. L’impegno totale non supera i 20 minuti e l’unico cosa di cui avete bisogno e un tappeto morbido e un po’ di buona volontà 1) Schiena a terra, piedi poggiati a terra, gambe sempiegate divaricate. Stacca il bacino da terra e poi unisci le ginocchia. Quando scendi, riapri le ginochhia avendo cura che il sedere non tocchi, ma sfiori per terra. Le mani sono lungo i fianchi. Esegui 30 ripetizioni, poi rimani su apri e chiudi veloce le gambe per 20 volte; dopodiche rimani ancora su alza la gamba dritta e spingi il bacino verso l‘alto.Ripeti tutto con l’altra gamba. Esegui 10 possibile allenare tutto il corpo. Bastano pochi piccoli attrezzi: una cyclette e uno step, per il riscaldamento e il lavoro aerobico, una fitball come panca per gli esercizi, elastici e manubri per gli esercizi di muscolazione. Il tutto costerà sicuramente molto meno di un abbonamento annuale in palestra. La soluzione ottimale sarebbe farsi seguire perlomeno nella fase iniziale da un trainer specializzato, per farsi consigliare le migliori soluzioni in base allo spazio, il tempo e gli obiettivi. Per ottenere dei buoni risultati è indispensabile allenarsi minimo due volte alla settimana, per almeno 20/ 40 minuti. Sarebbe

bene iniziare ogni sessione di allenamento con una fase di riscaldamento, 5 minuti di step, cyclette o per chi non dispone di questi attrezzi anche semplicemente di corsa sul posto; eseguire esercizi di tonificazione per le fasce muscolari che si desidera allenare e concludere con altri 10/20 minuti (minimo) di lavoro aerobico e streching finale. Nel caso in cui non si disponga di tempo a suf ficienza per un allenamento così lungo si possono anche alternare un giorno esercizi di tonificazione con un giorno di lavoro aerobico, purché si faccia sempre il riscaldamento all’ inizio e lo stretching finale.

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ripetizioni per ogni gamba. Esegui tutta la sequenza per 3/4 volte. 2) In quadrupedia gomiti a terra, tenendo il ginocchio flesso, alza una gamba di lato, (tipo cane per intenderci) per 10 volte.dopodiche’ senza pausa sempre con il gionicchio flesso fai ruoutare la gamba per 10 volte in senso orario e 10 volte in senso antiorario; poi sempre senza pausa alzo la gamba tesa verso l’alto eseguendo altre 10 ripetizioni. Ripeti tutto con l’altra gamba. Esegui tutta la sequenza per 3/4 volte.Nota bene: negli slanci incrocia leggermente la gamba in direzione dell’altra. Attenzione a non inarcare la schiena, potrebbe essere dannoso oltre che meno efficace.


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libri

101 storie sulla Ferrari Che non ti hanno mai raccontato Debutta in libreria il nuovo libro di Vincenzo Borgomeo, giornalista del quotidiano La Repubblica e responsabile area motori del portale web Repubblica.it.

Vincenzo Borgomeo, giornalista, scrive per «La Repubblica» ed è responsabile del settore motori di Repubblica.it. Ha già pubblicato L’angelo rosso, dedicato alla storia e alla passione del pianeta Ferrari; Il traguardo.it, romanzo sulle corse pirata; la collana in 20 puntate I miti Ferrari e i ferri del mestiere, sul marketing automobilistico, e infine 13 volte, un libro scritto su pezzi di carrozzeria di jaguar d’epoca.

di Lorenzo Arduini a Ferrari e il fondatore, Enzo Ferrari: la passione per le corse, le vittorie, i trionfi di un simbolo che è diventato un mito. Quando ci si avvicina ai limiti dell’impossibile, nascono le leggende. Ma l’intera epopea della Ferrari non ha eguali nel mondo dell’automobile: il suo nome è scritto da sempre negli annali della Formula 1, grazie a piloti come Ascari, Fangio, Lauda e Schumacher, mentre le linee sinuose dei bolidi rossi sono ormai sinonimo di lusso, sportività, velocità senza pari. Le 101 storie raccontate in questo libro restituiscono l’aura mitologica che avvolge il Cavallino Rampante, proponendo una selezione di eventi, aneddoti, curiosità che hanno dell’incredibile. Lettura colta e divertente, anche per i non addetti ai lavori, l'inedita raccolta propone una selezione di aneddoti e curiosità sconosciuti ai più. Dalla miliardaria americana che si fece seppellire in una Daytona allo stile di guida di Nuvolari, dalle manie di Schumacher al cieco che guidò una Ferrari a 300 km orari, passando per la favola di Mara e Nello fino alla realizzazione della pista privata di Fiorano, una specie di piramide per il faraone Enzo Ferrari. Storie che affascineranno ed emozioneranno tutti gli amanti e gli appassionati di automobilismo. A presentare il nuovo libro al pubblico e alla stampa è stato lo stesso autore al Circolo Canottieri Aniene di Roma.

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Alcune delle 101 storie • Piccole Ferrari crescono • No, la Ferrari, no! • E la crisi stronca le corse • La Gioconda è in Italia • Lo strano capolavoro di Bertone • Il colore della passione

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adv sport club feb2011:Layout 1 05/04/11 22:43 Pagina 1

T B R U O L P C S e zion o u b i r n a st n di che amriale i o v to ro r ti spo tti colo e ama e n azi ico a tu mag à voce sionist o s d im Il pr ita che r t profe u grat lo spo

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HI-TEC ENVIRO

Una radio stereo digitale Internet che include un dock per iPod/iPhone ritraibile, uscite video e alte prestazioni audio, e i-20, un dock digitale universale per interfacciare il “mondo Apple” (iPod/iPhone/iPad) con tutti gli altri prodotti di elettronica di consumo (impianti Hi-Fi, videoproiettori, TV, display LCD, computer, Radio Digitali etc) permettendo all’utente di utilizzare le raccolte di video e musica digitali nel proprio impianto stereo – audio/video. Contour consente all’utente di ascoltare la propria raccolta di musica digitale anche in streaming da computer o da un server multimediale o NAS.

Hi-Tec si dimostra sempre più vicino alle esigenze degli sportivi ma anche dell’ambiente. Enviro, lo scarponcino leggero ed impermeabile, è realizzato con un’attenzione particolare all’impatto ecologico dei prodotti usati e delle tecnologie per crearlo. Sono stati, infatti, utilizzati materiali nel pieno rispetto dell’ambiente: collanti a base di acqua, ganci di chiusura in metallo riciclato, tomaia in pelle trattata con prodotti atossici e gomma riciclata nella suola e nell’intersuola. La tomaia, trattata con il sistema Ion-mask, è idrorepellente e resistente all’acqua.

NAPKIN BIKE KIT

1930-2010 RUGBY ROMA

Napkin presenta un mini kit d’equipaggiamento dedicato ai ciclisti ed agli sportivi che amano muoversi in sella ad una bici. Da legare alla canna della bicicletta, la nuova trousse racchiude tutto l’occorrente per affrontare ogni situazione, anche la più avversa. Contiene un giubbino ad alta visibilità, una mantella impermeabile e due asciugamani compressi.

E’ uscito il libro di Maurizio Bocconcelli “1930-2010 Rugby Roma – Da ottanta anni per la Gloria del Nome”. Un libro di 160 pagine più una parte fotografico-statistica che racconta il viaggio sportivo di una società che prima come Rugby Roma, poi come Old Rugby Roma per arrivare all’attuale Rugby Roma Olimpic, ha messo insieme la migliore gioventù di Roma che, con i grandi assi stranieri, ha conquistato cinque titoli di campione d’Italia.

OLYMPIA ITALIA UOMO

SECTOR BLACK EAGLE

Si distingue per il suo gioco di colori “tono su tono”, tutta bianca e solo bianca con un tocco d’argento, è curatissima in ogni dettaglio. Rivisto e rimodernizzato il modello originale dei primi del ‘900, la bici ITALIA UOMO è nata per la città ed è dedicata all’uomo che vuole muoversi con stile nel contesto urbano. Grazie alla forcella ammortizzata e ai freni a disco è ideale anche per il “fuori-città”. Può infine essere personalizzata, in opzione, con portapacchi posteriore, per trasportare comodamente borse ventiquattrore.

La nuova collezione 2011 di Black Eagle reintroduce la figura dell’aquila, importante heritage del marchio Sector, simbolo di libertà, forza e natura. Caratteristiche: cronografo, movimento al quarzo, vetro minerale, cassa in acciaio, fondello a vite, water resistant fino a 50 mt con doppio o-ring, datario, corona a vite, fibbia deplorante.

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23/04/10 12:48


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