sportclub febbraio 2011

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febbraio 2011

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Nel fango per la vittoria Lo Cicero & Co. alla conquista del 6 Nazioni.






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FANALCOMUNICAZIONE

mulino 460 x 260

T I R I A M O L’ A C Q U A A L T U O M U L I N O .

Acea Nuove Energie attraverso la società del Gruppo Acea Ecogena S.p.A. offre la propria partnership e competenza, acquisita nel campo della produzione combinata di energia termica ed elettrica, dando l’opportunità di ottenere una sensibile riduzione dei costi energetici. Con una serie di importanti benefici. Anzitutto un risparmio di circa il 40% di energia primaria e un sensibile risparmio sulle tariffe di energia elettrica e termica; nessun onere per il Cliente: tutto è compreso nelle tariffe. E poi riduzione sui costi d’esercizio, abbattimento delle emissioni di CO2, autonomia energetica e garanzie dei rendimenti. In breve, più benessere e più serenità oggi e domani.


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sommario

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sommario

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Sport Club febbraio 2011

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Gigante Peterson

editoriale

6 Nazioni 2011 si riparte!

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FOCUS

150 anni nel segno dello sport

RUGBY

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EVENTI

Il taekwondo incorona i suoi campioni

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68 74 82 CINEMA

FOCUS

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Big Blu

Rugby, che passione e che business

NAUTICA

BUSINESS Volvo V60

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MOTORI

FOTOVOLTAICO

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86 FITNESS Sport Club srl via Morlupo, 51 00191 Roma tel. 06 97600342 fax 06 97277879 www.sportclubmagazine.it info@sportclubmagazine.it Direttore editoriale Luigi Capasso Sport Club Anno VIII - n. 67 - Febbraio 2011 Reg. trib. di Roma n. 591/2004 del 30-12-2004 Direttore responsabile Luigi Capasso l.capasso@sportclubmagazine.it

Editorialisti Paolo Cecinelli, Franco Chimenti, Alessandro Cochi, Paolo Del Bene, Pino Capua, Sabrina Rondonelli, Roberto Serdoz, Fabio Ingargiola Hanno collaborato a questo numero Lorenzo Arduini, Matteo Cirelli, Gianmatteo Colla, Marco Trozzi, Alessandro Morucci, Enrico Morucci, Andrea Tranquilli, Andrea Cecinelli, Luigia Latteri, Roberto Cundari, Valentina Altavilla, Andrea Cimbrico, Giorgio Cimbrico

CLUB STYLE

Progetto grafico e Impaginazione Adversign srl grafica@sportclubmagazine.it Presidente Onorario Giuseppe Capelli Pubblicità Adversign s.r.l. Davide Campanella Via Morlupo, 51 - 00191 Roma tel. 06 97600342 cell. 335 7574074

d.campanella@sportclubmagazine.it Golf Simone Selli Sport&Finanza Marcel Vulpis Rugby Andrea Cimbrico

Redazione Napoli Sportform - Napoli tel. 081 19562785 - fax 081 19562657 info@sportform.it

Stampa Arti Grafiche Agostini s.r.l. - Roma Finito di stampare nel mese di gen. 2011 Salvo accordi scritti o contratti di cessione di copyright, la collaborazione a questo periodico è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. In nessun caso si garantisce la restituzione dei materiali giunti in redazione. È vietata la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari realizzati dalla Adversign srl

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editoriale

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La Macchina organizzativa si è fermata ai box

di Luigi Capasso

E’ bastata una dichiarazione del Patron del Circo della Formula Uno, l’ottantenne inglese Bernie Ecclestone, che subito il Comune di Roma ha alzato bandiera bianca

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anta rei. Mio caro Eraclito, passerà anche questa. Tanto è tutto svanito. Come il rumore assordante di un bolide che sfreccia sotto le finestre di un palazzo metropolitano. Lo sforzo di anni della pubblica amministrazione capitolina, l’estenuante lavoro di ingegneri e architetti, lo studio maniacale della viabilità ed il feedback di un territorio vergine, le urla dei comitati di quartiere, le prese di posizione dei mass media, il tam-tam del popolo dei motori, i video trasmessi propagandistici in prima serata su RAI UNO. E, soprattutto, centinaia di articoli pubblicati ad oltranza su tutti i quotidiani per presentare la madre di tutti gli eventi sportivi che avrebbe cambiato la storia della Capitale. E pensare che addirittura il celeberrimo Istituto di sondaggi Ipso di Renato Mannheimer aveva sentenziato che il 63% dei romani si era dichiarato favorevole alla corsa. E’ saltato tutto in un attimo. Bello o brutto, positivo o negativo, anacronistico o alla moda, impopolare o eccezionale, è bastata una dichiarazione del Patron del Circo della Formula Uno, l’ottantenne inglese Bernie Ecclestone, che subito il Comune di Roma ha alzato bandiera bianca. L’inglese ha semplicemente detto che non ci sarebbe stata la

possibilità di portare a 2 i Gran Premi in Italia, ma comunque si “poteva discutere” dell’alternanza con Monza che il Campidogli ha mollato immediatamente la presa forse anche a causa di una promessa dai Palazzi del Nord: “… tranquilli, vi sosterremo per le Olimpiadi del 2020”. Evidentemente i fagioli con le cotiche offerte a Bossi nella suntuosa cerimonia davanti al Parlamento devono essere veramente piaciute. Insomma, una storia malinconica che ci lascia molto perplessi e che fa riflettere sull’aleatorietà dell’organizzazione di eventi sportivi. Ed attenti, la speranza che si possano ottenere le Olimpiadi per accordi tra par-

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ti politiche nostrane nonostante siano nette e palesi, è lo sbaglio più grande che si possa fare. Se non siamo perfetti, se non ci presentiamo con un progetto vincente e all’avanguardia, se non sia mo pronti ad emozionare il mondo, quello che succede a casa nostra non conta. Ricordiamoci il 2 novembre del 2009 quando Obama volò a Copenhagen nell’illusione di tornare a casa con Chicago olimpica, incassò invece, la sua prima sconfitta da leader statunitense. Roma certo che può vincere ed anche alla grande, ma solo con un progetto credibile ed entusiasmante agli occhi del mondo intero non a quelli di casa nostra.



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focus

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di Paolo Del Bene Direttore Sportivo A.S. Università Luiss Guido Carli

Gigante Peterson È tempo di una nuova cocoon

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ome si dice: siamo nani sulle spalle dei giganti. Il passato è un tesoro, la strada su cui camminiamo oggi è stata costruita da chi veniva prima di noi, il quale pietra dopo pietra l’ha lastricata e ci ha lasciato la possibilità di percorrere al meglio la nostra parte. Questo vale ovunque, in questo caso parliamo di sport e in modo più specifico di basket. Possiamo dire che uno di quei giganti - anche se gigante non sembra – è tornato in primissima fila. Dan Peterson è il nuovo allenatore dell’ AJ Milano. L’ultima volta che si è seduto su quella panchina vinse letteralmente tutto: quattro Scudetti, due Coppe Italia, una Coppa Korac e la Coppa dei Campioni. Oggi a 75 anni, alla chiamata della sua ex squadra è di nuovo sceso in campo, con la stessa identica passione. Sono passati “solo” 24 anni. Naturalmente lo scalpore è stato enorme e si è infuocato un dibattito al riguardo. La principale critica mossa all’Armani Jeans Milano è la seguente: il basket di oggi è diverso da quello degli anni ‘70 e ’80, il Coach è in grado di fronteggiarlo? Finora i risultati danno ragione al piccolo grande uomo di Evanston Illinois. E’ certo, in ogni caso, che

questo evento ha dato una for te scarica di adrenalina a tutti; ai tifosi, alla squadra, ma anche a tanti altri giovani allenatori e giornalisti, o semplicemente appassionati che hanno scelto questo sport proprio ammirando le gesta di Peterson. L’idea di poter imparare ancora da chi nello sport è stato in grado di eccellere, fino a lasciare un solco incancellabile, è la più saggia delle intenzioni. Capire che lo

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sport ha bisogno di progredire stando sulle spalle di questi giganti è il modo migliore per nobilitare il gioco e arricchirlo. Leggenda vuole che Peterson, dopo ogni partita vinta con l’Olimpia Milano degli anni ‘80, costruisse un muro nello spogliatoio. Un vero muro! Mattone dopo mattone! Questo per rendere simbolico, importante e concreto il risultato ottenuto. Storie come questa, quasi mitiche, rinvigoriscono il concetto di sport di squadra, lo portano ad un livello superiore. E’ noto anche che Dan, durante i time-out, non scrive sulla lavagnetta, perché nel timeout vuole guardare in faccia i suoi giocatori, capire chi è pronto, parlare a chi è in difficoltà. Questo tipo di approccio così umano, creativo e potente rende magico lo sport, e non è qualcosa che si prepara a tavolino con statistiche alla mano, ma si impara dall’istinto dei grandi del gioco. Di nuovo: siamo nani sulle spalle dei giganti. Non dimentichiamo mai che questi giganti ci sorreggono solo se adeguatamente considerati, ricordati e studiati. E soprattutto, quando li abbiamo ancora qui accanto a noi, approfittare della loro preziosa esperienza per crescere.


pomodorino ok:Layout 1 28/01/11 22:43 Pagina 1

Rilassati, lasciati guidare dai tuoi sensi Respira il profumo della cucina italiana Guarda le creazioni dei nostri chef Ascolta il vino che viene versato nel tuo bicchiere Assaggia i nostri semplici ma impeccabili piatti

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diritto e rovescio

dell’Avv. Sabrina Rondinelli Specializzata in diritto dello sport Dottore di ricerca Fac. Giurisprudenza “La Sapienza” sabrina.rondinelli@uniroma1.it

Il contratto dei giocatori Il contratto collettivo è quel contratto che disciplina le condizioni di lavoro, il trattamento economico di una categoria di lavoratori, nel nostro caso dei calciatori

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l rinnovo di tale contratto però si sta rivelando più arduo del previsto e gli interessati si trovano in completo disaccordo. I punti del nuovo contratto collettivo che l’AIC (Associazione Italiana Calciatori)contesta sono otto, ma i più significativi sono:1) la possibilità che le società avrebbero di mettere fuori rosa i calciatori non ritenuti più facenti parte del progetto tecnico,2) la norma che permetterebbe alle società di vendere un calciatore in scadenza di contratto a un’altra società senza il consenso dello stesso calciatore, se lo stipendio della squadra offerente è uguale o superiore a quello che percepisce nella squadra in cui milita ,3)la disciplina della tutela sanitaria, ovvero le società richiedono in caso d’infortunio di dover scegliere il medico e le cure per il giocatore, 4)i contratti flessibili, cioè tutti i nuovi contratti con una fo?rmula che prevede la metà della retribuzione fissa e l’altra metà legata ai meriti sportivi. Sostengo da tempo che in molti casi i diritti dei calciatori come cittadino sono spesso compromessi. Le clausole sopra riportate sono tutte notevolmente incidenti sui diritti fondamentali della persona garantiti, non solo dalla nostra Costituzione, ma anche

dalla Convenzione Europea per la Salvaguardia dei Diritti dell’Uomo e delle Libertà Fondamentali e dalla Dichiarazione Universale Onu dei Diritti dell’Uomo. Naturalmente le libertà ed i diritti in questione sono inviolabili ed inderogabili sia da leggi ordinarie sia da contratti collettivi o individuali di lavoro: in quest’ultimo caso, si definiscono diritti indisponibili, nel senso che non possono essere derogati neppure con il consenso del lavoratore. Ad esempio alcuni vincoli contemplati nel contratto Juventus-Chiellini non sarebbero assolutamente incompatibili con un contratto di lavoro subordinato, essendo, in questo caso, i poteri del datore di lavoro assai meno vincolanti di quelli tipici del rapporto di lavoro dipendente. Faccio presente,inoltre, che il contratto Juventus-Chiellini deve essere valutato alla luce del parere 2/2010 emesso dall’Alta Corte di Giustizia Sportiva del Coni, secondo cui i contratti individuali di lavoro dei calciatori stipulati in assenza di contrattazione collettiva possono essere invalidi in base a specifici vizi. Tali contratti, infatti, devono essere conformi alle norme imperative dell’ordinamento statale ed ai principi e regole dell’or-

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dinamento sportivo. Peraltro, ove il contratto Juventus-Chiellini volesse essere unilateralmente assunto come contratto-tipo, è opportuno ricordare che il richiamato parere sottolinea l’inefficacia alla produzione di vincoli di un contratto-tipo predisposto ed imposto in maniera unilaterale. In conclusione siamo lontani ancora da un reale e globale rinnovamento della contrattazione collettiva degli atleti professionisti,onde adeguarla ai tempi per renderla conforme all’evoluzione socio-economica e giuridica intervenuta dal 1981 ad oggi in materia di lavoro.


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focus

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di Pino Capua Consulente per il Sindaco per le politiche sportive del Comune di Roma

Rischio e montagna: connubio inevitabile? L’eco delle drammatiche cadute dell’austriaco Grugger e dell’italiano Klotz durante le discese valide per la Coppa del mondo maschile di sci alpino è ancora nell’aria.

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e immagini dei filmati fanno accapponare la pelle e ci si chiede se in nome dello spettacolo, delle emozioni, degli sponsor, del business, sia giusto far rischiare così tanto agli atleti. Io che mi occupo della sicurezza degli impianti sportivi, non posso non riconoscere che l’affidabilità delle piste ha avuto, negli ultimi anni, un grosso incremento come pure le prestazione dei materiali impiegati per le attrezzature. Spesso gli incidenti sono frutto di errori umani, di tragiche fatalità e l’evento sfortunato può capitare. Molti hanno puntato il dito contro Kitzbuhel e gli or-

ganizzatori: è noto che la leggendaria pista di Streif in Austria, sia non solo la più bella ma anche la più pericolosa del mondo e non nuova al verificarsi di gravi incidenti. Due anni fa anche lo svizzero Daniel Albrecht cadde rovinosamente e restò in coma più di un mese prima di riprendersi e da allora il “salto ” di Kitz, quello in cui l’incidente avvenne, è stato tolto. Ma i salti, per gli esperti delle piste innevate, fanno parte delle discese e con essi, la velocità: ai più, limitarli entrambi sembrerebbe uno stravolgere la storia dello sci e della discesa libera in particolare. Purtroppo il rischio c’è anche se nella sicurezza sono stati fatti enormi progressi. Io penso che si debba fare di tutto per preservare la salute degli atleti, sia con ulteriori strategie mirate ad un controllo costante degli impianti sia seguendo i ritrovati delle tecnologie più avanzate in merito all’affidabilità degli quipaggiamenti: caschi integrali leggeri e super resistenti o airbeg per collo e torace, probabilmente non sono più fantascienza! Se poi dovessi scegliere tra il salvare una vita e l’adrenalina che mi può procurare una discesa libera, senz’altro preserve-

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rei la vita umana! A proposito di sicurezza e di salute, da medico ortopedico mi rivolgo a quanti praticano lo sci a livello amatoriale, nei weekend o in settimana bianca: i muscoli vanno adeguatamente preparati allo sforzo, soprattutto se durante l’anno abbiamo condotto una vita sedentaria. I dati dell’Istituto Superiore di Sanità parlano chiaro in materia di traumi: il 32,8% dei casi in cui si effettua l’intervento di soccorso sulle piste è relativo a distorsioni, di cui il 94,2% a carico degli arti inferiori; seguono con il 27,4% le contusioni, le fratture, le lussazioni e le ferite. Chi invece utilizza lo snowboard risulta molto più a rischio agli arti superiori, mentre quelli inferiori sono interessati in maniera ridotta. Per fortuna gli incidenti mortali sono abbastanza rari e per la maggior parte dovuti a malori. Concludendo, a chi ama praticare gli sport invernali, consiglio una preparazione pre agonistica mirata ad allenare le fasce muscolari che verranno coinvolte nell’attività prescelta oltre che un equipaggiamento adeguato e una giusta alimentazione. Montagna e sport connubio felice ma attenzione ai rischi!


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rugby

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SEI NAZIONI 2011 Il 5 febbraio ospitiamo al Flaminio l’Irlanda di Jamie Heaslip terza linea irlandese con baffetti militareschi, nato a Tiberiade, sul mare di Galilea. Se anche lui ha imparato a camminare sulle acque, saranno guai. di Giorgio Cimbrico

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cinque atti del 6 Nazioni che va ad incominciare fanno presto a trasformarsi in interminabile prologo di quanto capiterà in un autunno presumibilmente piovoso, nella terra della felce e del kiwi, delle pecore e della vela, nella lunga nuvola bianca: ne ha simboli la Nuova Zelanda. Per l’Italia la dilatazione dei tempi e dell’attesa è anche più sner vante: con l’Irlanda di Heaslip (e di molti altri da tener d’occhio) si gioca il primo tempo il 5 febbraio al Flaminio e il secondo il 2 ottobre a Dunedin, dalle parti dove il mondo finisce lasciando spazio a irati flutti che por tano verso l’Antar tide. Lo stadio ha un nome che è tutto un programma: La Casa del Dolore. Bene precisare che si gioca su frazioni lunghe da 80’ e che sia meglio (è ovvio) vincere la seconda. La prima si può anche lasciare ai ramarroni vestiti di verde: va così da quando il torneo si è allargato di una taglia per far spazio agli azzurri che, bene dirlo, in almeno u’occasione sono stati derubati scatenando l’ira funesta di Pierre Berbizier. Non sarà una sconfitta in più a straziare, mentre se va a Dunedin come non andò a St Etienne 2007, l’ammissione al club esclusivo delle prime otto scatenerà una festa da finire a gambe all’aria: agli

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antipodi è il minimo possa capitare. Al suo 12° championship l’Italia arriva dopo un autunno non felice, non disperato. Sul morso assestato dagli argentini, l’Australia non è riuscita a lavorare, bloccata nei suoi tentativi a volte spumeggianti, a volte barocchi, da una difesa rea di ingenuità solo a tempo scaduto. Il refrain sulle onorevoli sconfitte è stucchevole, ma riesumabile dal momento che, una settimana dopo il match di Firenze, gli Wallabies sono andati a demolire la Francia: 16-59 è un punteggio che fa riflettere, specie quando di mezzo ci sono i padroni d’Europa. Esser riusciti a metter sotto le Fiji dopo un primo tempo da render in allegoria come un vasto campo di rovi, una distesa di filo spinato, ha provocato for ti scariche adrenaliniche all’orgoglio di Nick Mallett e, ovviamente, di tutti quelli che a Modena sono andati in campo contro quei satanassi del Pacifico. Bene, cosa combinavano in contemporanea gli irlandesi? Perdevano di misura con il Sudafrica (con bel serrate finale) e cedevano largo (ma con qualche bel sprazzo…) con gli All Blacks, venuti a raccogliere l’ennesimo Slam nelle isole britanniche e candidandosi per l’ennesimo titolo mondiale: laggiù stanno toccando ferro, legno e carezzando la zampetta del coniglio fatato. L’impressione è che la green


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rugby

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SI RIPARTE! machine a volte batta in testa, che dentro ingranaggi collaudati sia finita un po’ di sabbia, che la forza stia prendendo il posto di cer te abilità che, negli anni belli, hanno saputo terremotare lo scenario. Sarà per l’implacabilità del tempus fugit? Sarà perché chi sta rilevando i logori non vale i veterani che hanno por tato la squadra sul limite dell’assoluto? Senza azzardarsi in percentuali, l’Italia ha una chance e se c’è da buttare una fiche sul tavolo (verde, naturalmente…) è bene serbarla per quel giorno dei giorni. Laggiù. La trama del “long match” tra azzurri e smeraldo è anche il plot del torneo tutto intero: una marcia di avvicinamento, alla ricerca degli uomini giusti e dei progressi necessari. La Francia, passata come un rullo compressore sull’edizione di un anno fa, è naufragata in Argentina ed è andata incontro a una resa paragonabile a quella di settanta anni fa, quando i panzer dilagarono. Per fortuna, questi erano canguri. Con tutto questo, c’è chi sostiene sia ancora la favorita. Può darsi, ma l’or todossia del gioco della mischia e della maul avanzante che l’Inghilterra ha saputo mettere in vetrina contro l’Australia si trasforma in rosea premessa perché la Rosa ancora una volta sia protagonista al Mondiale. Il rugby di Mar tin

Johnson sta venendo in super ficie: scabro e abrasivo come lui, ma anche pronto ad affidarsi alle intuizioni e alle splendide, rapidissime gambe di Foden. Il Galles, tormentato da ondate ricorrenti di infor tuni, esce dal novembre dei testa a testa con più di un’ammaccatura e di una delusione, ma è anche in grado di spedire sul palcoscenico giovanissimi come Noth, un’ala così poderosa da reggere il confronto con le muscolari scoper te dell’altro emisfero. La Scozia ha sempre dentro quella carica, quella capacità di sofferenza, quell’abilità nella caccia ai piazzati che ogni anno sanno regalarle uno scalpo impor tante. Dopo l’Australia nel 2009, ora è toccato al Sudafrica, piegato in una giornata da tregenda per fetta per i blu, quelli che se hanno a disposizione una possibilità, la sanno sfruttare. Giù i bonnets, i berretti, davanti a loro. Quando ne sarà capace anche l’Italia, il salto (di qualità) sarà stato compiuto. E’ un anno dispari, la stagione delle tre “vernici” al Flaminio, dei viaggi a Twickenham e a Murrayfield. I ricordi di un altro simile percorso, con stampato addosso il millesimo 2007, sono ancora freschi, dolci, esaltanti, amari. Si tratterebbe di cambiare l’ordine e gli aggettivi per trasformarlo in un anno memorabile.

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RBS 6 NAZIONI 2011 Partite casalinghe dell’Italia ITALIA vs IRLANDA Sabato 5 Febbraio - ore 15.30 ITALIA vs GALLES Sabato 26 Febbraio - ore 15.30 ITALIA vs FRANCIA Sabato 12 Marzo - ore 15.30


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di Paolo Cecinelli Caporedattore centrale La7 Sport

IL RITORNO DEL BARONE Tornare in nazionale dopo due anni di assenza, a 34 anni, non è cosa da tutti i giorni. Ci vuole testa, bisogna essere tosti ed avere molta pazienza, più del proprio peso che nella fattispecie è di 113 chilogrammi. ornare in nazionale dopo due anni di assenza, a 34 anni, non è cosa da tutti i giorni. Ci vuole testa, bisogna essere tosti ed avere molta pazienza, più del proprio peso che nella fattispecie è di 113 chilogrammi. Un’impresa contro l’inevitabile legge della natura ma Andrea Lo Cicero non ha mai fatto ricorso a creme antirughe ed è un atleta maturo ancora integro, nel pieno dell’attività, anche se qualche bella botta l’ha presa e pure forte. La storia del barone Lo Cicero, così viene chiamato, è piena di salite e discese. Tutte ripide e veloci,

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un autentico rollercoast. Toccare il cielo con un dito come quando nel 2007 gli azzurri sconfissero la Scozia a Murrayfield e quando segnò una meta agli All Blacks con la maglia dei Barbarians oppure sprofondare nella depressione come quando era a Tolosa e le cose non andavano per nulla bene. Il barone conosce perfettamente le pieghe della vita, i treni che vanno, quelli che vengono e quelli che non passano più. Questo ritorno in azzurro è forse la sua ultima possibilità di una carriera eccezionale, un’opportunità che Nick Mallett gli ha concessa richiamandolo in Nazionale per i test-match di novembre e riconfermandolo tra i convocati del 6 nazioni 2011.


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Essere stato eletto “miglior pilone del campionato franceseâ€? è un bel riconoscimento e ne sono orgoglioso e devo ringraziare i miei compagni di squadra ma quello che conta sono i risultati e le prestazioni della squadra. Nel rugby, da solo, non vai da nessuna parte

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Lo Cicero è stato protagonista di una stagione fantastica con il Racing di Parigi. La squadra allenata da Pierre Berbizier è ai ver tici della classifica del campionato francese. “La maglia della Nazionale è tutto per me – continua a ripetere il pilone siciliano – il 6 Nazioni è la vetrina del rugby mondiale. Sono rimasto fuori per due anni ed ora ne apprezzo ancora di più il significato e l’importanza. E’ una fortuna poter rivestire la maglia azzurra”. Per spiegare la sua felicità e riconoscenza Lo Cicero usa un paradosso molto forte che soltanto un pilone potrebbe scegliere. “Sono strafelice, bacerei il punto più sporco della Terra per ringraziare Dio per quello che mi ha fatto e mi fa vivere. Ringrazio Nick Mallett per la fiducia che ha riposto in me.” Cosa è successo nel rugby in questi ultimi due anni? “E’ cambiato moltissimo ma fortunatamente ho giocato sempre ad alto livello con il Racing”. Ultimamente sei stato eletto miglior pilone del campionato francese. “E’ un bel riconoscimento e ne sono orgoglioso e devo ringraziare i miei compagni di squadra ma quello che conta sono i risultati e le prestazioni della squadra. Nel rugby, da solo, non vai da nessuna parte.” Ti sei emozionato quando hai ricevuto la convocazione? “Certo e non mi vergogno di ammetterlo. Adesso vivo con la paura di non essere più chiamato, come mi succedeva nei miei primi anni di

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Nazionale. Sotto questo punto di vista sono tornato un ragazzo. Quando non ce la farò più lascerò anche se per me l’età è soltanto un dato anagrafico, quello che conta è lo spirito.” Andrea Lo Cicero sogna di partecipare alle Olimpiadi del 2016 non nel rugby ma nella vela… “Max Procopio, ex-Moro di Venezia ed Alinghi, sta lavorando molto seriamente a questo progetto ci sono buone possibilità di mettere in piedi una vera e propria campagna per riuscire a qualificarmi. E’ un’idea innovativa che mi darebbe la possibilità di continuare a fare sport.” Lo Cicero torniamo al rugby, cosa ti porterai nel ritiro della Nazionale? “Niente, solo le mie cose personali. Una serie di elastici per scaldare il collo e le spalle e poi ovviamente la musica. Tanta musica per ogni stato d’animo.”

Orecchie da pilone I piloni sono una specie protetta. Non ce ne sono tanti, sono rari. Innanzi tutto per le dimensioni, o meglio le proporzioni. Facendo i dovuti calcoli tra altezza, peso e misure del collo, il pilone è sicuramente il giocatore più compatto di una squadra di rugby. Gioca e spinge in prima linea, la trincea più romantica ed eroica del rugby, dove si combatte all’arma bianca, senza troppi fronzoli, di sostanza. 80 minuti a testa bassa, spingendo sulle gambe, a volte anche senza sapere il risultato o quello che succede fuori dalla mischia. Un vecchio proverbio del rugby diceva che: “in campo c’è chi sposta il pianoforte e chi lo suona”. Il pilone si riconosce anche dalle orecchie a cavolfiore, un segno di nobiltà per gli uomini della mischia che nelle situazioni più ingarbugliate, nel groviglio dei corpi umani, non si fanno certo troppi scrupoli se qualche orecchio rimane grattugiato dal tessuto di una maglia da gioco. Lo sfregamento continuo e ripetuto provoca la rottura della cartilagine del lobo. Un male cane. In genere ci pensa il massaggiatore a rimettere a posto quello che è rimasto dell’orecchio siringando e fasciandolo stretto, meglio se con una vecchia moneta da cento lire sotto la benda per mantenere la piega e la forma dell’orecchio. Il barone Lo Cicero ha un solo orecchio a cavolfiore in quanto essendo pilone sinistro soltanto l’orecchio destro rimane a contatto con gli altri giocatori. Adesso non ci fa più caso e se lo tocca divertito, felice di portare i segni della battaglia. I piloni sono fatti così.

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Abbiamo incontrato Giorgio Scarso,Preseidente della Federazione Italiana Scherma, che ci ha descritto questo sport come occasione per trasmettere valori corretti per la crescita dell’individuo, senza secondi fini di carattere economico

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scherma

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LA SCHERMA UNO SPORT DI ALTO LIVELLO CULTURALE di Lorenzo Arduini - Foto: Augusto Bizzi

a scherma è un piacevole mondo dove i ragazzi hanno l’opportunità di acquisire uno status culturale, oltre che sportivo, elevato, soprattutto in termini di etica”. Queste le parole di Giorgio Scarso, Presidente della Federazione Italiana Scherma, che abbiamo incontrato per Sport Club.

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Qual è a suo giudizio la situazione della scherma in Italia in questo momento? “Questo sport attualmente è in forte crescita, in termini di numeri, di risultati, di immagine e a livello di autostima. Siamo forse l’unica disciplina in Italia in continua crescita come risultati ottenuti nelle manifestazioni internazionali. Siamo passati dall’aver vinto il 14% delle medaglie conseguite dalla rappresentativa azzurra alle Olimpiadi di Sidney nel 2000, per arrivare al 23% di Atene nel 2004 fino al 27% agli ultimi Giochi di Pechino”. Che cosa intende quando parla di crescita dell’autostima? “Con il passare degli anni abbiamo acquisito una presa di coscienza delle nostre potenzialità, sia a livello agonistico che organizzativo. Questo ci sta aiutando molto anche nei rapporti con le altre Federazioni a livello internazionale. Il mio obiettivo è quello di far scomparire il termine sport minore riferito alla scherma, dato che con la nostra attività stiamo dimostrando il contrario”.

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Come spiega questa costante crescita dei risultati agonistici? “In altre discipline l’aspetto amatoriale e di diporto è prevalente rispetto a quello agonistico, da noi invece accade il contrario. Questo grazie alla tradizione che ha la scherma in Italia, ma soprattutto grazie a determinate scelte politiche che hanno permesso a questo sport di ramificarsi e di radicarsi in tutta Italia, dalla Sicilia fino a Trieste. Tutte le società preparano ed approcciano i giovanissimi schermidori nell’ottica di un futuro agonistico. A mio giudizio il Gran Premio Giovanissimi, la più importante manifestazione riservata ai bambini dai 10 ai 13 anni che organizziamo in Italia, è il più bel momento che vive il nostro sport ogni anno: i piccoli, 2800 nell’ultima edizione, mettono lo stesso entusiasmo, la stessa motivazione e lo stesso agonismo che caratterizzano gli atleti della Nazionale. Quando parlo di agonismo non intendo affatto questo termine nel senso di prevaricazione, i nostri bambini vengono da subito inquadrati in una cultura spor-

scherma

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GRAN PREMIO GIOVANISSIMI Il Gran Premio Giovanissimi “Renzo Nostini” – Trofeo “Kinder +Sport” è l’appuntamento più significativo per tutto il settore dell’under 14, ma non solo. Esso infatti rappresenta il momento che il mondo della scherma italiana vive annualmente con particolare partecipazione, in quanto particolarmente significativo sia sotto l’aspetto di crescita del movimento che dal punto di vista promozionale. L’alto numero di partecipanti, 2800 nell’edizione 2010, testimonia inoltre il grandissimo interesse e l’entusiasmo attorno alla manifestazione, che rappresenta una particolarità del nostro mondo. “Mi piace sottolineare come questi “numeri” non siano dettati esclusivamente dalla voglia di partecipare, né tantomeno dall’improvvisazione, ma sono l’esatto termometro dell’impegno e della dedizione con cui atleti, maestri e, dunque, società lavorano nella quotidianità per far crescere il nostro movimento e la nostra disciplina”, ha dichiarato a questo proposito il Presidente della Federscherma Giorgio Scarso. “Il Gpg e dunque momento per mettersi alla prova, misurarsi, testare il lavoro e la preparazione svolta, ma e anche occasione di crescita sociale e culturale, di relazione e di scambio di esperienze, elementi non alieni ai nostri fini istituzionali e statutari”.

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scherma

Prossimi eventi Data 18 – 20 feb

Luogo Competizione

Padova 5 – 6 marzo Venezia 11 – 13 marzo Torino

Specialità

Categoria

Trofeo Luxardo Sciabola Maschile Coppa Città di Venezia Fioretto maschile Coppa del Mondo Fioretto femminile

tiva che prevede una sana competizione ed un rifiuto di comode scorciatoie per arrivare alla vittoria, come l’uso di sostanze dopanti”. Il vostro calendario agonistico è molto fitto? “E’ un calendario molto impegnativo, non c’è un fine settimana in cui non ci siano gare in programma, dai Cadetti fino ai Senior e ai Master. Richiede molto impegno, sia dal punto di vista tecnico per gli atleti, che organizzativo da par te della Federazione. In questo è fondamentale la collaborazione dei Comitati Regionali”. Qual è il profilo dello schermidore tipo? “La scherma è uno degli spor t più completi a livello fisico, grazie all’accurata preparazio-

Assoluti Assoluti Assoluti

ne che ricevono i nostri atleti. Essendo poi una disciplina complessa dal punto di vista regolamentare, aiuta una corretta crescita intellettuale ed etica. Nella scherma infatti rimangono fermi e saldi alcuni valori fondamentali, valori che spesso spingono i genitori a farla provare ai propri bambini. Uno di questi valori è che noi intendiamo e promuoviamo la pratica della scherma unicamente e puramente come spor t, senza secondi fini, primo fra tutti quello economico: personalmente ritengo il fine economico nello spor t quasi alla stregua del doping. Noi come Federazione puntiamo ad una crescita globale dell’individuo, soprattutto dal punto di vista del rappor to con lo studio: premiamo i nostri atleti più piccoli con delle medaglie in caso

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di ottimi voti a scuola. Per quanto riguarda i più grandi, assegniamo borse di studio in caso di una buona posizione nel ranking unita a buoni risultati alle scuole superiori o all’Università. Il nostro obiettivo è formare persone in grado di dare un contributo di crescita sociale al Paese”. Esiste un luogo comune che associa la pratica della scherma ad uno status economico elevato. Che cosa vuol dire a questo proposito? “Il nostro è uno spor t elitario, sia nei tempi passati ma anche oggi. Mentre una volta era praticato da persone di elevato status economico, oggi viene praticato da un’elite sociale e culturale. La scherma in questo momento è accessibile a tutti dal punto di vista del reddito, ma l’approccio, come detto, resta legato ad un’attività sana e genuina, senza fini economici. Lo stereotipo di cui parla è dunque tramontato, resta uno spor t elitario dal punto di vista culturale, grazie ai valori e agli insegnamenti che vengono trasmessi ai praticanti, soprattutto ai più giovani”.


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150 anni

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150 ANNI NEL SEGNO DELLO SPORT Un focus dedicato al 150° anniversario dell’unità d’Italia. Dalle celebrazioni legate allo sport agli eventi agonistici più importanti che hanno segnato la storia dell’Italia unita. Un viaggio “atletico” alla scoperta dello sport come fattore di identità nazionale. di Valentina Altavilla

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uon compleanno Italia! Nel nuovo anno il nostro paese raggiungerà un traguardo molto impor tante: si festeggiano infatti i 150 anni dell’unificazione avvenuta nel 1861. In circa due anni infatti, dalla primavera del 1859 alla primavera del 1861, nacque, da un 'Italia divisa in sette Stati, il nuovo regno italiano. Per celebrare questa ricorrenza cosi prestigiosa, sono tanti, tantissimi gli eventi, i momenti, le manifestazioni caratterizzate dalla riflessione e dal ricordo di una data fondamentale per la storia del nostro paese. Il Governo ha proclamato il 17 marzo 2011 come giorno di Festa nazionale, 150° anniversario dell’Unità d’Italia. In realtà le celebrazioni hanno avuto inizio già a partire da gennaio e si protrarranno per tutto l’anno. Eventi di natura storica, politica, culturale e artistica. Ma non solo. Anche lo sport, attraverso cui pas-

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sa una forte carica di identificazione collettiva, sarà protagonista in prima linea dei festeggiamenti legati a questo speciale compleanno. Primo fra tutti sicuramente il ciclismo. L’edizione n.94 (7 – 29 maggio 2011) del Giro d’Italia sarà infatti tutta dedicata al 150°. La prima tappa della corsa ciclistica più celebre della penisola partirà dalla suggestiva Reggia di Venaria e arriverà nel cuore di Torino, prima capitale d’ Italia, attraversando i luoghi simbolo della città storica e della nuova Torino, culturale e contemporanea. Proprio nel capoluogo piemontese dal 17 marzo al 20 novembre 2011 si terrà Esperienza Italia, la grande festa dedicata al nostro Paese di cui il Giro rappresenterà uno dei momenti più popolari ed emozionanti. La Corsa Rosa torna così dopo due anni a rendere omaggio alla città che in passato è stata sede di partenza o arrivo di 84 tappe del Giro d’Italia. Significative poi sono le diversa tappe legate alle celebrazioni dell’unità; il 09 maggio infat-

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ti ci sarà la tappa a Reggio Emilia, lì dove il 7 gennaio 1797 il tricolore venne adottato per la prima volta ufficialmente come vessillo della Repubblica Cispadana. Il giorno dopo, 10 maggio, sarà invece la volta della tappa Quarto – Livorno, dal cui celebre scoglio partì la spedizione dei Mille capitanata da Giuseppe Garibaldi il 5 maggio 1860. Anche il Tour de France 2011 omaggerà l’Italia con l’unica tappa fuori dal territorio francese, il prossimo 20 luglio a Pinerolo dove Coppi vinse una mitica tappa del Giro del 1949. Altresì il calcio, sport nazionale per eccellenza, farà la sua parte nel programma dei festeggiamenti per l’unità. A cominciare dalla Coppa Italia che quest’anno sarà dedicata proprio ai 150 anni. Per quanto riguarda invece le gare spor tive vere e proprie legate alle celebrazioni, da ricordare il Torneo di calcio che si terrà a Torino i prossimi 22-23-24-25 Aprile 2011. La manifestazione, che prevede la par tecipazione di


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circa 800 ragazzi, oltre a costituire un importantissimo momento aggregativo, vanta un dichiarato obiettivo: trasmettere a tutti i giovani calciatori coinvolti l’impor tanza ed il significato di “Unità” direttamente correlato con il “Fair Play”. A livello minore, si svolgerà poi a Reggio Emilia la Coppa Tricolore il 23 - 24 aprile 2011, tradizionale appuntamento pasquale che ogni anno riunisce nella città del Tricolore numerosi giovani atleti, provenienti da diverse città italiane e nazioni straniere, che si confrontano in un torneo internazionale di calcio giovanile. Presente anche il nuoto nel 150° anniversario con i prestigiosi Campionati europei di tuffi che si terranno nella piscina monumentale di Torino, dove ritornano per la seconda volta consecutiva. Si potranno cosi ammirare dall’8 al 13 marzo i tuffi di Tania Cagnotto, Francesca Dallapè e Maria Marconi, per citare solo alcune delle nostre atlete più impor tanti. E ancora la grande scherma mondiale torna sempre a Torino l’11, il 12 e il 13 marzo con la Coppa del Mondo di Fioretto Femminile che arricchirà i festeggiamenti dell’unità nazionale. Saranno presenti nella città della Mole la pluricampionessa mondiale e olimpica Valentina Vezzali, la campionessa del Mondo del 2006 Margherita Granbassi, il dream team italiano al completo fresco vincitore ai Campionati del Mondo di Parigi 2010 e, solo per citarne alcune, le agguerrite straniere Nam Hyun Hee (Kor), Sylwia Gruchala (POL), e Aida Shanaeva (Rus). Torino sempre più protagonista anche con i Campionati del mondo di tiro con l'arco in programma dal 3 al 17 luglio 2011, anch’essi inseriti nella cornice dei 150 anni. Complessivamente sono attesi per l’occasione in città 1.500 atleti, provenienti da 80 nazioni, con l’Italia pronta a schierare Marco Galiazzo, campione olimpico di Atene 2004, e gli argenti olimpionici a squadre di Pechino 2008 Natalia Valeeva, Sergio Pagni e Michele Frangilli. Infine, i Campionati italiani assoluti di atletica leggera che si terranno sempre nella città della Mole il 25 e il 26 giugno allo Stadio Nebiolo; evento che rientra anch’esso nei festeggiamenti per i 150 anni. Una curiosità: anche nel 1961, centenario dell’Unità, gli assoluti si disputarono a Torino, prima capitale italiana. Fin qui una carrellata dei festeggiamenti che


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il mondo dello spor t dedicherà ai 150 anni dell’unità italiana. Ma facciamo ora un rapido excursus sugli eventi spor tivi più impor tanti che hanno caratterizzato questi primi 150 anni di storia italiana. Scontato, ma doveroso par tire dai 4 mondiali di calcio vinti dalla Nazionale Italiana; il primo successo è arrivato infatti nel 1934 in casa battendo in finale la Cecoslovacchia 21; bis mondiale solo 4 anni dopo, nel ’38, quando l’Italia sconfigge in Francia l’Ungheria per 4 a 2. Il terzo successo è datato Spagna 1982 con un bel 3 a 2 alla Germania ovest. L’ultimo, in ordine di tempo, in Germania nel 2006 con una vittoria ai rigori per 6 a 4 ai danni della Francia. Anche il ciclismo ha regalato allo spor t nostrano momenti davvero indimenticabili, grazie alle leggendarie vittorie della coppia Bartali - Coppi. Tra il 1940 e il 1954, i due si diedero battaglia dominando ben otto Giri d'Italia (rispettivamente 5 e 3), conquistando 39 tappe (22

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Coppi, 17 Bar tali), 4 Tour de France (due a testa), sette Milano - san Remo (4 Bar tali, 3 Coppi), più numerose altre competizioni per un totale di 124 vittorie di Ginettaccio Bar tali e 122 dell'Airone Coppi. Quando si parla di motori e di macchine in Italia non si può non pensare alla Ferrari, uno degli emblemi dell’identità nazionale. La casa automobilistica modenese è stata infatti l’unica capace finora di conquistare 16 Titoli Mondiali Costruttori, 15 piloti e 209 vittorie. Tra i 15 mondiali piloti, 5 sono stati vinti grazie a M. Schumacher tra il 2000 e il 2004, mentre nei 15 titoli costruttori, 6 sono stati ottenuti consecutivamente dal 1999 al 2004. Per le moto invece, il nome dell’italiano più titolato è sicuramente quello di Valentino Rossi. The doctor infatti, appena passato in Ducati, in vir tù dei nove titoli mondiali conquistati di cui il primo a 18 anni, è l'unico pilota nella storia di tale categoria motociclistica ad aver vinto il campionato in 4 classi differenti: 125, 250, 500 e MotoGP. Nel basket, le vittorie più impor tanti ottenute dalla Nazionale Italiana sono 2: quella ai campionati europei di basket del 1983 svoltasi in Francia che videro l’Italia trionfare contro la Spagna e nel 1999 quando, sempre durante gli Europei, l’Italia vinse nuovamente il titolo europeo di nuovo contro la Spagna e di nuovo in Francia. Se guardiamo invece le competizioni spor tive internazionali più prestigiose che hanno avuto luogo in Italia nel corso dei 150 anni dell’unità, il nostro paese può vantare tantissimi eventi che vanno dalle Olimpiadi alla Pallavolo, dal Basket al Calcio.

Il bel paese è infatti stata la sede scelta di ben 3 Giochi Olimpici: • i VII Giochi olimpici invernali del 1956 a Cor tina d'Ampezzo; • i Giochi della XVII Olimpiade del 1960 a Roma; • i XX Giochi olimpici invernali del 2006 a Torino. Gli atleti italiani hanno vinto complessivamente 523 medaglie ai Giochi olimpici estivi e altre 106 medaglie ai Giochi olimpici invernali, risultando al quar to posto nel medagliere dei Giochi olimpici per numero complessivo di medaglie d'oro. Anche i campionati europei di Pallacanestro hanno avuto luogo 3 volte in Italia nel 1969, nel 1979 e nel 1991. Mai ospitato invece un Campionato Mondiale, chissà se nei prossimi anni l’Italia non riuscirà a strapparlo alla concorrenza. La pallavolo europea maschile è stata protagonista nella penisola nel 1948, nel 1971 a Milano e nel 2005 a Roma. Curiosità: La Nazionale Italiana è stata inoltre riconosciuta e premiata dalla Federazione Internazionale della Pallavolo (FIVB), come la squadra del XX secolo, e tra i giocatori a ricevere l'alloro di pallavolista del secolo c’è stato Lorenzo Bernardi. Infine, per il calcio l’Italia ha ospitato due volte i Campionati mondiali: nel 1934 e nel 1990. Anche gli Europei sono stati organizzati due volte nel Belpaese: nel 1968 e nel 1980. Insomma, con tutti queste belle vittorie ed eventi non possiamo solo che augurare al nostro paese altri 150 anni spor tivi altrettanto ricchi e pieni di successi.

Gli eventi sportivi italiani più rilevanti di questi 150 anni dell’unità d’Italia Calcio – 4 Mondiali vinti dalla Nazionale Italiana nel 1934, 1938, nel 1982 e nel 2006. Ciclismo – Bartali e Coppi, icone del ciclismo italiano, hanno animato tantissimi Giri d'Italia (rispettivamente 5 e 3), 4 Tour de France (due a testa), più numerose altre competizioni per un totale di 124 vittorie di Ginettaccio Bartali e 122 dell'Airone Coppi. Motori – La Ferrari ha vinto 16 Titoli Mondiali Costruttori e 15 piloti. Nelle Moto Invece Valentino Rossi ha vinto 9 titoli mondiali. Basket – La Nazionale Italiana di Pallacanestro ha vinto 2 volte gli Europei di Basket nel 1983 e nel 1999.

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maratona

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ROMAOSTIA TIME! È arrivato il momento della RomaOstia, la gara dei romani, la più commentata e discussa negli spogliatoi dei campi di atletica della capitale. Si partirà alle 9:15 di domenica 27 febbraio con una grande novità: cambia il percorso.

residente Luciano Duchi, perchè cambia il percorso della RomaOstia? “Cambia per tutti i runners che da 37 edizioni a questa par te ci rinnovano costantemente la loro fiducia. Abbiamo preso in considerazione tutte le loro richieste. E sempre per loro, anche in passato, abbiamo apportato questo tipo di modifiche”

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Quali richieste? “Tutti si lamentavano del tratto finale di circa 4 km che dal 17° fino al traguardo si distendevano in andata e ritorno sul lungomare di Ostia. Quei 4 km finali sono sempre stati una spina nel fianco per tutti. Anche i top runners keniani si sono lamentati. Il vento, o nel tratto in andata, o in quello di ritorno, avversava la corsa di tutti.”

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Cosa cambia? “Il percorso così modificato si eleva tecnicamente, ovvero consentirà a tutti di confrontarsi con un tracciato più lineare ed esposto pochissimo alle intemperie meteorologiche. Correre veloce sarà più facile!”. La vigilia della RomaOstia è un evento a se stante, che non dura un solo giorno e che conosce ormai tutto un suo iter fatto di gesti, di scaramanzie, di sogni e speranze, tra quelle di tutti i runners che ottimizzano la preparazione e quelle di una macchina organizzativa che cerca con tutte le forze e le sinergie possibili di avvicinare la perfezione. L’edizione del prossimo 27 febbraio vuole confermare quanto di buono è stato fatto negli anni passati e riproporre la RomaOstia come uno degli eventi sportivi italiani più partecipati e soprattutto più sentiti. Mezzamaratona La distanza del futuro, la distanza per tutti. Correre una mezzamaratona, ovvero 21 chilometri e 97 metri, è una prova che non richiede lo sforzo e l’impegno di una 42 chilometri. É una prova alla portata di tutti, dopo qualche settimana di allenamento uno sportivo la può affrontare senza troppe difficoltà. L’ostacolo o il passaggio necessario per chi punta alla maratona. EXPOSport Dalle ore 15:00 di giovedi 24 febbraio fino alle 20:00 di sabato 26 febbraio sarà aperto ed operativo l’EXPOSport che anche per questa edizione sarà allestito presso il “Salone delle

Fontane” all’Eur. Qui tutti gli atleti iscritti, gli appassionati di corsa, i dirigenti di tutte le squadre, potranno ritrovarsi per ritirare i pettorali e i pacchi gara, per partecipare agli eventi collaterali e per condividere l’atmosfera pre-gara con i toprunners, il comitato organizzatore e gli sponsor della manifestazione. Pacemaker e Real Time La RomaOstia è l’evento podistico che ha ufficialmente lanciato due novità assolute per

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gli eventi di atletica leggera in Italia: le figure dei pacemakers e la classificazione in base al realtime. Il pacemaker è un runner che ha compito di correre “regolare” ad un certo ritmo e chiudere la gara con un tempo ben stabilito, così da poter fornire un punto di riferimento a chi vuole chiudere la sua gara a ridosso del tempo stabilito assegnato al pacemaker. Non mancherà la rilevazione cronometrica in real time, che poi servirà a costruire la classifica.


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Top Runners A dare battaglia si sono sempre inseriti fortissimi e temutissimi atleti stranieri, gli africani su tutti. Il record della gara di 1h00’06’’ appar tiene a Rober t Cherouyot, vincitore dell’edizione 2002, che nel suo palmares può vantare una tripla vittoria nella storica maratona di Boston sia nel 2006 che nel 2007 e nel 2008. Al femminile per questa edizione 2011 sarà grande gara tra la vincitrice dell’edizione 2009, l’italiana Anna Incer ti, medaglia di bronzo nella maratona agli europei di Barcellona dello scorso luglio, e la for tissima portoghese Jessica Augusto, protagonista della scorsa stagione estiva su pista.

romaostia

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Info e ultime novità sul sito ufficiale www.romaostia.it; sarà possibile fino a poche ore dal via tenersi aggiornar ti sulle ultimissime novità della gara, dalla logistica alle iniziative legate all’evento

RomaOstia in Rosa L’attenzione verso le runners in rosa è sempre stata una priorità della macchina organizzativa guidata da Laura Duchi: “il nostro obiettivo è quello di invogliare le donne non solo a par tecipare alla RomaOstia, ma ad avvicinarsi alla corsa. Per questo, con Nike, che è il nostro sponsor tecnico, abbiamo ideato un pacco gara per le donne, sembra banale ma nella maggioranza delle competizioni la maglia è unisex, con un risultato molto poco comodo ed elegante per noi donne.

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PICCOLI TENNISTI CRESCONO di Lorenzo Arduini

In occasione dell’edizione 2011 del torneo Lemon Bowl abbiamo incontrato esperti, genitori e giovanissimi atleti per capire il modo corretto attraverso il quale relazionarsi con i piccoli agonisti

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a registrato un ottimo successo in termini di par tecipanti l’edizione 2011 di Lemon Bowl, il torneo nazionale giovanile di tennis, con possibilità di iscrizione anche per gli atleti stranieri, che si svolge a Roma dal 1985. Sono stati infatti oltre 1600 i giovani tennisti – dalla categoria Under 8 fino all’Under 18 – a darsi battglia sui campi dei 4 circoli che hanno ospitato il torneo, che si è chiuso il 6 gennaio con le finali di tutte le categorie. Con questo evento gli organizzatori e la Federazione Italiana Tennis hanno dimostrato

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di avere un occhio di riguardo per una crescita corretta dei piccoli agonisti, sia dal punto fisico, che tecnico e psicologico. Un esempio di queste parole è stata sicuramente la finale dell’Under 10 maschile, a cui chi scrive ha assistito direttamente. E’ stato un math molto combattuto e ben giocato, che ha visto vincere al tie break il piccolo Marco Forlanetto, proveniente da Massa, contro il ravennate Michele Vianello. Al termine della par tita abbiamo fatto una breve chiacchierata con il papà di Marco, per conoscere la quotidianità di questa giovanissima promessa. “Marco si allena al circolo 4 – 5 volte a set-


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lemon bowl

COME PROGRAMMARE UNA CRESCITA CORRETTA DEI PICCOLI AGONISTI A margine del torneo è stata organizzata dal Comitato Regionale Lazio della Federtennis la conferenza “Scelte di programmazione e crescita dei giovani agonisti”, rivolta a genitori e maestri. Nella giornata delle finali abbiamo incontrato Roberto Commentucci, coordinatore dell’evento, che ci ha sintetizzato i temi affrontati. “Purtroppo accade che genitori e maestri diano un’eccessiva importanza a risultati immediati e posizioni in classifica, facendo disputare ai ragazzi un eccessivo numero di tornei, spesso a scapito di una equilibrata crescita tecnica, fisica e tattica”. Quali indicazioni avete suggerito? “Il prof. Massimiliano Brocchi ha dettato alcune regole sul numero di match che gli under devono giocare, la maggior parte dei quali contro avversari di pari livello. Poi ne devono giocare un certo numero contro avversari più deboli, per migliorare la propria autostima e per imparare a gestire le vittorie; infine devono affrontare anche avversari più forti, per comprendere il livello della categoria e per imparare a perdere. Si tratta di una programmazione agonistica orientata al lungo termine”. Nella vostra attività date importanza anche al fattore socializzazione tra i giovani tennisti, soprattutto i più piccoli? “La Federazione riserva particolare attenzione a questo aspetto, per il motivo che il tennis è uno sport soprattutto individuale. Durante i nostri raduni nascono importanti amicizie, inoltre incentiviamo molto la pratica del doppio, dove per vincere è necessario un feeling ed un affiatamento anche fuori dal campo”.

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lemon bowl

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timana e par tecipa alla maggior par te dei tornei della sua categoria in Italia ed ai raduni organizzati dalla Federazione”. Quindi viaggiate parecchio. Questo impegno gli comporta qualche difficoltà con la scuola? “Quest’anno Marco frequenta la quar ta elementare e ha quasi tutti 10. A quest’età i tornei si svolgono nei periodi di vacanza e ci tengo a sottolineare che mio figlio non riceve alcun tipo di pressione da par te della famiglia per praticare questo sport, dato che la prima cosa che desideriamo è la sua felicità. A casa non parliamo mai di tennis, né io né la sua mamma lo abbiamo mai praticato. Lui in questo momento sente molto l’agonismo, ma in maniera assolutamente corretta, senza esagerazioni negative e seguendo la propria volontà”. “All’inizio pensavo di vincere facilmente avendo già battuto il mio avversario altre volte”, ci ha confidato Marco. “Ero troppo tranquillo e ho avuto qualche difficoltà anche perché Michele ha giocato molto bene”. Li conosci i tuoi avversari? “In questo torneo li conoscevo quasi tutti, visto che par tecipiamo ai raduni, e con molti siamo amici”. La dimostrazione di queste parole non è tardata ad arrivare: dopo la partita Marco e Michele chiacchieravano tranquillamente ed hanno continuato a palleggiare tra loro fuori dal campo di gara. Con questo compor tamento i due bambini hanno dato una semplice ma impor tantissima lezione di fair play, che in molte occasioni anche gli spor tivi di ver tice dovrebbero seguire.

TUTTI I NUMERI DEL LEMON BOWL 2011 14 i circoli ospiti del torneo: New Penta 2000, Madonnetta Fitness Park, Eschilo 2 e Polisportiva Palocco 5 giudici arbitro impegnati nella manifestazione 6 Gennaio la data delle finali 12 le categorie in gara: Under 8 – 10 – 12 – 14 – 16 – 18, Maschili e Femminili 14 le nazioni in gara oltre all’Italia, con 35 ragazzi stranieri 20 giorni la durata complessiva del torneo a cominciare dalle pre qualificazioni 24 i membri dello staff organizzativo del torneo

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le edizioni della manifestazione i campi a disposizione: 26 in terra rossa, 6 in veloce, 9 coperti 120 gli addetti alla manutenzione dei campi, all’accoglienza e alla ristorazione nei 4 circoli 286 il numero massimo di incontri disputati in una giornata 320 i limoni necessari per riempire le coppe dei vincitori 342 i circoli sportivi di provenienza 489 le femmine iscritte al torneo 1237 i maschi iscritti al torneo 1725 gli incontri necessari ad esaurire tutti i tabelloni 2200 le palline utilizzate durante le par tite


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IL TAEKWONDO INCORONA I SUO CAMPIONI A Firenze il Campionato Italiano cinture nere. Spettacolo eccezionale, meraviglie hi-tech e pubblico delle grandi occasioni: l’Italia è cresciuta e lo dimostra di Eraldo Marcelli - foto R. Zazzara, E. Mascheroni

rintosi, umili e pieni di passione. Gli italiani del taekwondo sono così, e i campioni lo sono ancora di più. Al torneo nazionale di Firenze, riservato alle cinture nere, il meglio del taekwondo nostrano ha dato spettacolo, ma le medaglie d’oro si scherniscono, sviano i complimenti e pensano già al futuro. Modestia a parte, però, i Campionati in Toscana sono stati esaltanti. Il livello tecnico dei partecipanti è stato elevatissimo, l’organizzazione ineccepibile e gli spalti affollati. A ricordare la kermesse gli occhi dei campioni si illuminano: “è stata una gara senza nulla da invidiare a quelle internazionali”, dice Basile, campione nella categoria +87 chilogrammi, “stessa intensità, stesso spettacolo, stessa precisione arbitrale. D’altra parte ormai l’Italia è abituata a palcoscenici di livello e quella di Firenze ne è solo l’ultima dimostrazione. I ragazzi in gara non si spaventano più di fronte a nulla, non hanno timori di alcun tipo perché sono abituati alle grandi competizioni”. Questo significa anche che imporsi diventa sempre più difficile, perché non esistono più “avversari materasso”, e anche per i ragazzi della nazionale salire sul podio non è scontato: “io non ero al massimo della condizione”, spiega

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Carlo Molfetta, oro nella categoria -87 chilogrammi e campione europeo, “per cui vincere è stato ancora più difficile; devo dire, però, che avere alle spalle dei successi in campo internazionale dà ancora un certo vantaggio psicologico, il tuo avversario parte con l’idea che sarai un osso duro da battere”. Tutto vero, tanto che anche Mauro Sarmiento, unico italiano ad aver messo le mani su una medaglia olimpica, ha esultato quasi come a Pechino 2008 dopo il ko messo a segno a Firenze: “il mio avversario ha perso conoscenza, ma io non me ne sono accorto subito.” Alla fine, comunque, i nazionali azzurri sono riusciti a confermarsi: oltre a Basile, Molfetta e Sarmiento vanno ricordati Veronica Calabrese, Federica Mastrantoni, Roberta Ramazzotto e Diego Redina. Ad esultare con loro, e con tutte le altre medaglie d’oro, c’erano anche ospiti d’eccezione. Il Presidente della European Taekwondo Union ha avuto un posto d’onore: con la sua presenza Athanasios Pragalos ha messo il proprio simbolico sigillo su una competizione ampiamente riuscita, riconoscendo in questo modo l’abilità dei colleghi italiani. Agli atleti impegnati al Mandela Forum è arrivato anche il saluto di Zlatan Ibrahimovic: il bomber del Milan, infatti, prima di dedicarsi al pallone usava i piedi per tirare calci sul quadrato. Il videomessaggio è stato una specie di ringraziamento dopo la visita di una delegazione Fita a Mila-

taekwondo

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nello, che ha donato a Ibra dobok e cintura d’ordinanza. “Zlatan è diverso da come ci si aspetta che sia”, racconta Molfetta, “è molto gentile e disponibile”. Agilità e potenza, mente e corpo, tradizione e tecnologia: il taekwondo è un mix affascinante. Anche a Firenze la Fita ha dato spazio all’hi tech, con innovazioni che fanno dell’Italia il paese apripista in questo campo. Al Mandela Forum, infatti, sono stati introdotti i nuovi caschetti elettronici, dispositivi messi a punto per eliminare la possibilità dell’errore umano nell’assegnazione dei punti. Le aziende produttrici stanno lavorando per trovare la giusta "taratura" dei caschetti, ma la scelta di fondo della Federazione è lodevole. “I caschetti non mi spaventano”, assicura Leonardo Basile, “e comunque ne vale la pena, ora non puoi più dubitare dell’imparzialità dell’arbitro e questo garantisce maggiore serenità sul quadrato”. Gli fa eco Carlo Molfetta: “la strada è tracciata e la scelta è giusta, con il tempo i dispositivi saranno messi a punto e l’assegnazione dei punti sarà sempre più precisa”. A Firenze è stato applicato anche il nuovo regolamento internazionale e ogni quadrato aveva il suo impianto di video replay, capace di semplificare il lavoro degli arbitri. Tradizione millenaria e meraviglie hi tech: il taekwondo è lo sport del futuro.

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Prof. Pierpaolo Mariani Specialista in ortopedia, traumatologia e fisiatria, cattedra di traumatologia dello Sport IUSM

FABIO QUAGLIARELLA INTERVENTO OK RECUPERO – RECORD: MISSIONE POSSIBILE

L’attaccante della Juventus operato a Villa Stuart dal Prof. Mariani. L’intervento di ricostruzione del legamento crociato anteriore del ginocchio destro è andato a buon fine. Tra tre mesi potrebbe tornare a disposizione di mister Del Neri. Con un precedente incoraggiante…

di Paolo Brandimarte

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iovedì 6 Gennaio. Riflettori puntati sulla Serie A. Dopo la sosta natalizia, torna il campionato. All’ “Olimpico” di Torino si gioca Juventus – Parma. Nel giorno dell’Epifania, la sfortuna si “rivela” sotto forma di infortunio. Sportivamente parlando, un autentico dramma. A farne le spe-

se è Fabio Quagliarella. Dopo alcuni minuti dal calcio di inizio, l’attaccante bianconero si scontra con il difensore avversario Paci. La dea bendata gli volta le spalle ed il ginocchio cede: il bomber di Castellammare di Stabia esce in barella, le mani sul volto. Un pianto copioso che non invoglia all’ottimismo. L’espressione contrita di chi vede la stagione messa duramente a repentaglio.

La diagnosi è implacabile: rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro. Mister Del Neri costretto a fare a meno di una pedina fondamentale del suo scacchiere. Inizialmente, la società di Corso Galileo Ferraris pianifica l’intervento a Torino. Poi, di concerto con il Napoli proprietario del cartellino e con lo stesso giocatore opta per Villa Stuart, unica Casa di Cura in Italia

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riconosciuta Centro Medico di Eccellenza FIFA. Domenica 9 gennaio, Fabio Quagliarella si sottopone con il Prof. Pierpaolo Mariani ad intervento di ricostruzione del legamento crociato anteriore: operazione perfettamente riuscita. Spente le luci della sala operatoria, è già tempo di previsioni e bollettini medici. La tradizionale prognosi di sei mesi è di fatto dimezzata: per


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medicina

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Fabio Quagliarella a lavoro nella palestra di Villa Stuart - Foto Tedeschi/Roma

Foto Tedeschi/Roma

il numero 18 della Juventus, i tempi di recupero si aggirano intorno ai tre mesi. All’indomani dell’operazione, Quagliarella cammina già da

solo grazie all’ausilio di un tutore particolare, utilizzato nel percorso accelerato degli atleti professionisti (a scopo antalgico). La riabilitazione è iniziata: doppia seduta in palestra, condita da esercizi di mobilizzazione e di rinforzo. L’ultimo giorno di degenza in clinica, vede l’attaccante della Nazionale impegnato anche in esercizi tesi al recupero della capacità propriocettiva. Il tutto è reso possibile dalla tecnica chirurgica adottata dal “Signore dei crociati”: la massima precisione e l’assoluta tempestività dell’intervento riducono il trauma chirurgico ed al contempo, accelerano il processo di guarigione. Risultato? Il calciatore può tornare a correre dopo sessanta giorni, mentre a distanza di tre mesi si materializza l’opportunità di riassaporare il rettangolo verde. L’auspicio è quello di restituire alla “Vecchia Signora” un atleta integro, in tempi

relativamente ristretti. Un recupero – record confortato da un precedente incoraggiante: Cristiano Lucarelli, centravanti del Napoli operato a Villa Stuart dallo stesso Mariani lo scorso 20 settembre. L’ariete livornese ha bruciato le tappe: il 15 gennaio scorso è sceso in campo con la Primavera del Napoli procurandosi il calcio di rigore che ha spianato la strada ai partenopei nella gara casalinga con il

Bari (2-0 ndr). La bontà del recupero è certificato anche dallo scampolo di partita disputato in Coppa Italia dall’ex attaccante di Livorno, Parma e Shakhtar Donetsk, subentrato a Lavezzi a pochi minuti dal termine ( 41’ s.t. di Napoli – Bologna ndr). Lacrime e sorrisi. L’esperienza di Mariani e la caparbietà dei campioni. Pagine di sport e speranza. Storie di “bomber” di razza.

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SHORT TRACK Arianna Fontana sul tetto d’Europa! di Gianni Boninsegna

La “Fiamma Gialla”di Sondrio, Arianna Fontana ha vinto, per la terza volta in carriera, il titolo di campionessa europea di short track.

rianna Fontana, dopo la conquista della medaglia di bronzo ai Giochi di Torino 2006, conquista un altro impor tantissimo risultato aggiudicandosi il titolo Europeo nello shor t track. L’atleta gialloverde ha trionfato nella rassegna Continentale disputatasi a metà gennaio sull’anello ghiacciato di Heerenveen, in Olanda, grazie a tre successi in quattro gare: 1500, 1000, 3000 metri super final, e ad un quar to posto, con caduta, nei 500 metri. In classifica generale la Fontana (115 punti) ha preceduto l’ungherese Bernadette Haidum (42 punti) e l’altra “Fiamma Gialla” Mar tina Valcepina, che ha conquistato uno splendido bronzo concludendo le quattro prove con 39 punti e con la vittoria nei 500 metri. Splendida pure la prova di squadra dell’Italia nella staffetta femminile sui 3000 metri, dove Fontana e Valcepina, insieme a Elena Viviani e Lucia Peretti, hanno conquistato il bronzo dietro alle padrone di casa dell’Olanda e all’Ungheria. La trasfer ta olandese dedicata agli europei si conclude dunque con un bilancio più che positivo per la squadra femminile e con qualche recriminazione per quella maschile la quale, non era mai accaduto, è rimasta a secco di medaglie. I prossimi appuntamenti per la squadra azzurra di shor t track saranno le prove di Coppa del Mondo a Mosca (10-14 febbraio) e Dresda (17-21 febbraio) prima di un pirotecnico finale di stagione con la disputa dei mondiali individuali a Sheffield (10-14 marzo) e a squadre a Varsavia (17-21 febbraio).

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sport club x easy news_Layout 1 28/01/11 12.16 Pagina 1

Nuovo corso di giornalismo L’Agenzia Giornalistica Easy News ha il piacere di presentare il primo corso di giornalismo. Il percorso didattico è rivolto a chi si vuole avvicinare al mondo dell’informazione. Vi daremo nozioni pratiche attraverso i professionisti del settore radiofonico, della carta stampata e della televisione. Scoprirete come si formula una notizia a seconda del mezzo utilizzato. I nuovi media, i Tablet PC, gli iPad e gli SmartPhone. Il corso di giornalismo si articola in 4 parti. Nella prima vengono forniti elementi di teoria e tecnica della comunicazione: la scrittura e i nuovi linguaggi. Nella seconda parte vengono affrontate le tecniche relative alla navigazione in rete, alla struttura e al formato multimediale, con esercitazioni pratiche. La terza parte è dedicata agli scenari futuri e a tutte le implicazioni inerenti il giornalismo. La quarta parte approfondisce la figura del giornalista radiofonico, anche qui con esercitazioni pratiche. Infine, una sessione sarà dedicata al giornalismo politico-parlamentare Interverranno giornalisti del mondo sportivo, della cronaca e della politica; dei principali gruppi editoriali Mediaset, Rai e Sky. I responsabili degli uffici stampa delle Fiamme Gialle, CS Carabinieri, Aeronautica Militare e dell’Esercito; della Comunicazione SS Lazio, AS Roma e AC Siena. Per i più meritevoli stage presso testate giornalistiche patrocinanti programma completo su: www.easynews.it per informazioni: tel. 06.45.490.748 corsodigiornalismo@hotmail.it


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IPPODROMO DELLE CAPANNELLE La stagione delle corse ostacoli entra nel vivo con i primi grandi premi

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'inverno nell’ippodromo romano sulla via Appia si traduce nelle corse ad ostacoli che chiamano a raccolta sulle piste romane i migliori "saltatori" in circolazione impegnati nelle severe prove di cross country e di steeple chase. Si tratta di corse tanto spettacolari quanto selettive, molto aper te nel pronostico, che impegnano i protagonisti sui caratteristici salti

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che disseminano la parte centrale dell’impianto.Dopo che durante il mese di dicembre sono già stati garantiti i primi appuntamenti di spessore tecnico, gennaio ha aper to con le tradizionali prove di preparazione in vista delle grandi classiche che caratterizzano il mese di febbraio. Il piatto for te della riunione invernale è costituito dalla riunione di sabato 12 febbraio, data in cui in ippodromo è prevista la disputa dei due più attesi Grandi Pre-


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IL CALENDARIO DEI GRANDI PREMI OSTACOLI 2011 SABATO 12 FEBBRAIO 61° GRAN CORSA DI SIEPI DI ROMA ( - Siepi) (montepremi euro 100.000) per cavalli di 5 anni ed oltre 122° GRANDE STEEPLE CHASE DI ROMA - Mem GEN. MARIO ARGENTON (Cross Countr y - Internazionale - Fantini, G.R., Ufficiali, Amazzoni) (montepremi euro 40.000) per cavalli di 5 anni ed oltre.

SABATO 19 FEBBRAIO PREMIO NENI DA ZARA ( Steeple Chase) (montepremi euro 66.000) per cavalli di 4 anni.

mi: il Il Grande Steeple Chase di Roma - memorial Mario Argenton, (Gruppo 1) che vanta il primato di aver dato la primogenitura alle corse romane nel lontano 1854 e la Gran Corsa Siepi (Gruppo 1). Quest’ultima è considerata il vero e proprio “piatto for te” della riunione ed ha una storia di oltre cinquanta anni di vita. E' nata subito dopo la guerra per felicissima intuizione della Società Capannelle e dell'Unire con la Società degli Steeple Chases d'Italia, talmente spettacolare da ispirare il grande regista italiano Alessandro Blasetti per la realizzazione di uno splendido documentario che intitolò “Ippodromi all’Alba”. Quest’anno, una novità significativa implementa il valore sportivo della giornata: il Cross Countr y Day, iniziativa realizzata in collaborazione tra HippoGroup Roma Capannelle ed il Comitato Regionale Lazio FISE. Nella mattinata di sabato 12 si svolgerà infatti al centro


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IL CALENDARIO DI PRIMAVERA 17 APRILE Parioli (Gr 3) Carlo Chiesa (Gr 3)

1 MAGGIO Regina Elena (Gr 3)

7 MAGGIO 128° Derby Italiano (Gr 2) Tudini (Gr 2) Carlo D’Alessio (Gr 3)

dell’ippodromo un cross countr y per patentati FISE (sia individuale che per squadre). Da circa vent’anni in ippodromo non veniva organizzata una prova di questo tipo che è il naturale trait d’union tra ippica ed equitazione ed è prevista una notevole affluenza di partecipanti. Il programma di sabato 12 verrà completato con una riunione di corse pony, la seconda del Trofeo Invernale del Comitato Fise Lazio, con l’organizzazione di una gimkana pony e di una corsa sperimentale su siepi riser vata ai più piccoli tra questi mini-cavalli: gli shetland. Il Premio Neni Da Zara (Gruppo 3), intitolato ad uno dei più prestigiosi proprietari italiani degli anni 50 e 60, chiude sabato 19 febbraio tradizionalmente la stagione dell’ostacolismo. E' una corsa riser vata ai quattro anni che provano praticamente per la prima volta il severo steeple. Un trampolino di lancio, un gruppo tre interessante, degna conclusione della stagione invernale.

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golf

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Franco Chimenti Presidente FIG

Matteo Manassero

UN 2011 PIENO DI SPERANZE Le attese del golf italiano sono proiettate soprattutto sul diciassettenne veronese Matteo Manassero dal quale si attende l’ingresso stabile nell’arengo internazionale che conta di Alessandro Morucci

a nuova stagione si presenta ricca di promesse per il golf italiano che finalmente può vivere di certezze. Il 2010, infatti, ha portato alla definitiva consacrazione in campo internazionale dei fratelli Francesco ed Edoardo Molinari, ormai tra i giocatori più forti del mondo, e ha indicato in Matteo Manassero il giovane più interessante nel circuito europeo. Non è stato peraltro un caso se, dopo le sue splendide prestazioni, al veronese sia stato assegnato il riconoscimento di “rookie of the year” dell’European Tour 2010. Per comprendere l’importanza del premio basta ricordare l’albo d’oro dove sono raccolti i nomi di quasi tutti quei giocatori che, partendo dal tour continentale, hanno scritto pagine indelebili nella storia del golf. Certo, Manassero ha ancora molto da dimostrare, ma se dopo otto mesi di professionismo ha già ottenuto un titolo nell’European Tour, ha stabilito alcuni primati significativi come quello ad esempio di essere il più giovane vincitore nel circuito e se, soprattutto, è già al

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62° posto nel world ranking, evidentemente ha tutte le ragioni per pensare in grande. La svolta per i due Molinari è avvenuta con il loro ingresso nella squadra continentale di Ryder Cup, dove non si arriva per caso, ma solo se si hanno qualità tecniche fuori del comune. E’ vero che in passato è capitata la presenza casuale di qualche meteora, ma sicuramente non è il caso dei due fratelli torinesi, ormai da tempo nelle posizioni che contano delle classifica e non solo in quelle dei tornei. Inoltre, man mano che prendono parte ai major e alle gare del World Golf Championships, ossia agli otto eventi ai quali sono ammessi solo i primi della classe, le loro prestazioni lievitano. Questione di abitudine a competere a certi livelli e a certe pressioni: in sostanza più si affrontano i giocatori bravi e più si diventa bravi. Manassero, invece, per certi versi sta facendo apprendistato, ma uno strano apprendistato di livello superiore, concesso a pochissimi, perché ha già avuto occasione di partecipare a major e persino a un torneo del WCG, l’HSBC Champions al quale ha preso parte al suo settimo

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mese da pro, palesando sempre freddezza, qualità di gioco, un’autorità impressionante e nessun timore reverenziale. E’ naturale pertanto che le attese del golf italiano per il 2011 siano proiettate soprattutto sul diciassettenne veronese dal quale si attende l’ingresso stabile nell’arengo internazionale che conta. Per compiere il definitivo salto di qualità deve risalire quei dodici gradini della classifica mondiale che portano dal 62° al 50° posto, in sostanza in una posizione che poi cambia la vita e la carriera golfistica. Tuttavia Manassero non dovrà avere fretta di bruciare le tappe, ma soprattutto non dovranno averne coloro che lo guidano, i tanti tifosi che ha ormai in tutto il mondo e i media nazionali. Insomma non gli si dovrà chiedere la luna ogni volta che scenderà in campo, ma solo seguirlo senza pressioni, senza mettergli fretta, senza enfatizzare troppo le sue imprese ma nemmeno passare a stati depressivi quando le cose non vanno nel senso sperato. E di sicuro, se potrà giovarsi di questo clima, la luna saprà prendersela da solo. E in tempi brevi.


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golf tuttincircolo

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news dal circoli di golf a cura di Andrea Cecinelli Responsabile comunicazione del Golf Forense

GOLF CLUB OLGIATA Nella sfida Interclub vittoria sul Parco di Roma

L’anno scorso, la fantasia e la collaborazione tra i due presidenti Andrea Pischiutta e Luca Valerio, rispettivamente dell’Olgiata e del Parco di Roma, portò i due club a dar vita ad una sfida “interclub” che nella fattispecie, anche per via della vicinanza dei due club, ha avuto l’acre sapore del derby. L’anno scorso, nella prima edizione, vinse il Parco di Roma. Molta attesa, quindi per la rivincita disputatasi tra i due club, tra l’Olgiata e sul percorso di via Due Ponti. Due giorni di gara tra sabato e domenica, preceduti da una più che adeguata vigilia di preparazione con i capitani non giocatori (Giancarlo Troiani per l’Olgiata e Marco Tammaro per il Parco di Roma), a preparare, anche psicologicamente, la sentita sfida. Ogni Club ha selezionato i dodici migliori giocatori. Rapida è stata la rivincita a favore dell’Olgia-

MARCO SIMONE GOLF CLUB Il Marco Simone Golf Club di Roma ha ospitato la terza tappa del Trofeo invernale Sipael: una domenica di festa e golf, che ha visto un affluenza di pubblico senza precedenti. “Una giornata di golf regala sempre emozioni uniche, ben salde nella mente di chi l’ha vissuta da protagonista.

ta che così si è portata in parità (11) nel computo totale, grazie al successo per 7 e ½ a 4 e ½. I punti determinanti dei migliori 12 giocatori dell’Olgiata (capitano non giocatore Giancarlo Troiani) sono stati ottenuti daFabio Marco Mari, Edoardo Torrieri, Riccardo Zucchetti, Stefano Pitoni, Philip Geer ts, Guido Dania e Mattia Miloro, confermatosi il miglior giocatore del lotto e grande promessa del golf romano e non solo. Il mezzo punto lo ha portato a casa Valerio Pelliccia che ha impattato con Edoardo Lipparelli). I punti conquistati dal Parco di Roma hanna la firma di Rober to Battaglia, Michele Cea, Fabrizio Marzilli, Marco Pirino e Fabrizio Di Loreto. A latere, per la Coppa dei Presidenti, si è sono disputate gare di doppio (Olgiata 2 e ½ e Parco di Roma 3 e ½ ) e di singolo (Olgiata 7 e ½ e Parco di Roma 4 e ½ ) decretando il successo complessivo per 10 a 8 per il Circolo sulla Via Cassia. In prima Categoria primo netto Paolo Morgera e Chiara Mantegazza (81), il Primo Lordo composto da Andrea Pischiutta, Presidente dell’Olgiata che ha giocato molto bene, e Francesco Piermarini (40 +39), in Seconda Categoria successo di Salvatore Buellis e Lorenzo Marronaro, in Terza Rober to Senesi e Antonella Massaroni, in Quar ta Simonetta Zitelli e Tamara Borghini. Prima Coppia Mista Alessandro Licci e Chiara Bandini. Mario Cappelli Ed è proprio per questa ragione, che i partecipanti alla terza tappa del Trofeo Sipael difficilmente ricorderanno un evento di golf così ben riuscito”. Queste le parole di Gianantonio Pennino, presidente di Annuario del Golf e golfista, anche lui, da tempo immemore. “Siamo partiti il 6 novembre dall’Olgiata Golf Club, raccogliendo via via sempre più consensi, sia di pubblico

Il team de La Margherita di Carmagnola (Torino) ha vinto, dopo tre giorni di gare sul campo de Le Querce (Viterbo), il Campionato Nazionale a squadre Under 18, serie A1 maschile, intitolato ad Emilio Pallavicino, un appassionato dirigente federale prematuramente scomparso. I giovani torinesi - Edoardo Aloi, Alessandro Catto, Lorenzo Guanti, Edoardo Rossi, - hanno concluso con 683 colpi, superando nell’ordine Parco di Roma (686), Bogogno (692), Torino (694), Modena (695) e Royal Park I Roveri (699). Nato come campionato giovanile a squadre miste, il torneo ha mutato nel tempo la sua formula. Dal 1992 ad oggi, giocatori e circoli sono più che raddoppiati – l’edizione 2010 ha registrato la partecipazione di 366 gioca-

tori under 18, in rappresentanza di 111 circoli italiani - e i campionati sono diventati tre, due maschili e uno femminile. Nel torneo maschile di A1 – 33 le formazioni in lizza - La Margherita – grazie ad una ottima prestazione di squadra, ed al magnifico 66 messo a segno da Guanti – è passata al comando (221 colpi) nel secondo giorno di gare, riuscendo a difendere il vantaggio nel giro finale. E’ la seconda volta che il Golf Club La Margherita iscrive il proprio nome sull’albo d’oro della competizione: c’era già riuscito nel 2005, alla Montecchia, grazie alla vittoria sull’Olgiata; l’anno scorso, sul campo del Torino aveva conquistato il terzo posto. “Il ‘Pallavicino è una competizione di altissimo livello - commenta con una punta di orgoglio Claudio Piazzolla, presidente del Golf Club La Margherita - e la vittoria dei ragazzi testimonia l’impegno del Circolo nella valorizzazione dei giovani: abbiamo ben seminato, raccogliendo negli anni buoni risultati, e continueremo su questa strada. La politica orientata ai giovani ed alle famiglie, è nel nostro ‘patrimonio genetico’ da sempre: abbiamo un ricco vivaio, in crescita quantitativa e qualitativa – con poco più di 300 euro offriamo ai ragazzi sotto i 10 anni, un corso di golf – che sta già scalpitando e fa ben sperare per il futuro. E se i nostri ragazzi crescono bene è anche merito del campo, che premia il bel gioco e incita a far sempre meglio”.

che di partecipazione”. E anche questa terza tappa, qui al Marco Simone, ha confermato il trend di crescita. “Simili risultati ci riempiono d’orgoglio, infondendo nuova linfa per continuare a proporre il golf, il vero golf, come sport d’eccellenza. Per continuare a credere in questo meraviglioso sport”. Con 9 premiati e 5 categorie a dispo-

sizione (1° cat - 2° cat - 3°cat - Ladies e Seniores), la competizione ha presentato un format coinvolgente e variegato; merito senz’altro dell’impeccabile organizzazione ad opera di Annuario del Golf (per quanto riguarda gli aspetti tecnici) e di Open Event, la società italiana leader nell’organizzazione di eventi sportivi, che ha guidato la logistica delle gare.

GOLF CLUB LA MARGHERITA Campionati Nazionali a squadre under 18: il circolo si aggiudica il Trofeo Pallavicino Serie A1

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golf

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GOLF FORENSE PIÙ SOCIAL CLUB Quell’impegno in più del Golf Forense Di Andrea Cecinelli _ Foto di Silvia Apice e Yuliya Galycheva orse non tutti sanno che dietro alla manifestazione golfistica più amata della Capitale, si nasconde un aspetto sociale.Da qualche anno infatti l’Avvocato Nicola Colavita e il Golf Forense si impe-

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gorie professionali che si incontrano sui green dove si svolgono le gare del Golf Forense. Noi di Sport Club Magazine abbiamo voluto incontrare due figure professionali che – con diverse competenze – rappresentano l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù all’interno del Golf Forense: la Dott.ssa Maria Carla Cardel-

gnano per sostenere l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù promuovendo la devoluzione del 5 per mille della dichiarazione dei redditi in favore dell’Ospedale stesso. Un’iniziativa molto apprezzata che coinvolge avvocati, magistrati, notai, commercialisti e medici, che unisce ancora di più tutte queste cate-

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Nella pagina a partire da sinistra: il Dott. Mario Zama, Primario della Unità Operativa di Chirurgia Plastica e Maxillofacciale dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù; l’avv. Nicola Colavita e la Dott.ssa Maria Carla Cardelli, Resposabile Fundrising dell’OPBG. Nella pagina affianco le ragazze del Golf Forense


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li, Responsabile Fundraising dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e il Dott. Mario Zama, Primario del Reparto di Chirurgia Plastica e Maxillo Facciale dell’Ospedale e appassionato golfista e assiduo frequentatore della gare del Golf Forense. Dottoressa Cardelli, come è nato questo rapporto tra il Golf Forense e la Vostra struttura? “E’ un rapporto che nasce grazie alla volontà dell’Avv. Nicola Colavita che ha voluto sostenere con il suo circuito del Golf Forense le varie attività e i vari obiettivi del nostro Ospedale. Una lodevole iniziativa grazie alla quale è riuscito a coniugare in modo esemplare l'attività lavorativo/relazionale con quella sociale”. Lei è la Responsabile Fundraising dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. In cosa consiste l’attività di del Suo Ufficio? “Consiste nella ricerca e nella raccolta dei fondi necessari per il miglior sostentamento della struttura. L'ospedale ha deciso di creare questo ufficio proprio per poter offrire una assistenza sempre più all'avanguardia, proprio al servizio dei bambini. Per fare questo, l'ospedale ha bisogno di macchinari di ultima generazione sia per quanto riguarda la diagnostica sia per quanto riguarda la ricerca scientifica e di ristrut-

turare aree che possono essere più confortevoli e accoglienti per i bambini. E tutto ciò è possibile anche grazie al contributo di attività di sostegno, proprio come quella del Golf Forense, in favore dell'Ospedale”. Da quanto tempo siete presenti nel Golf Forense? Cosa avete in progetto per quest’anno? “Questo, se non ricordo male, è il quarto anno che il Golf Forense ci sostiene nelle nostre attività. I risultati di questo sostegno sono stati assolutamente soddisfacenti per noi. Per quest’anno stiamo progettando la realizzazione di un nuovo complesso edilizio a San Paolo che accoglierà il Poliambulatorio dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, il nuovo dipar timento di diagnostica per immagini e il centro di ricerca. Anzi approfitto di questa occasione per dare i nostri riferimenti a coloro che volessero contribuire alla realizzazione di questi progetti: c/c postale n° 3751149 intestato all'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, IBAN IT09G0200805365000400212017. Dott. Zama, Lei è uno dei medici che partecipa alle gare del Golf Forense, che dal 2009 è diventato “Golf Forense Più” grazie al-

l’introduzione della sua categoria professionale. Come giudica queste gare? “Sono delle gare organizzate in maniera perfetta e sopratutto estremamente divertenti dove si respira lo spirito tipico del golf. Ci si diverte, il livello agonistico è molto buono, ci si relaziona con le altre categorie professionali, il tutto in un clima esclusivo, che sono riuscito a riscontrare solo in queste gare”. Cosa è che rende questa manifestazione diversa dalle altre competizioni golfistiche? “La differenza la fanno l’attenzione nell’organizzazione, la cura dei dettagli, la tantissima comunicazione che circonda le gare e la presenza dei tanti sponsor di primissima fascia che da anni affiancano il Golf Forense. L’Avv. Colavita inoltre è riuscito a creare con gio-

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catori e sponsor un rapporto amichevole ma allo stesso tempo professionale: amichevole per quanto riguarda noi che partecipiamo alle gare, che lo facciamo principalmente per divertirci e per dar sfogo alla nostra voglia di competizione; professionale per quanto riguarda tutti gli aspetti tecnici-organizzativi che ruotano attorno al Golf Forense. Si vede che in questa organizzazione nulla è lasciato al caso. Visto dal di fuori, il Golf Forense è una squadra per fetta dove tutto gira alla perfezione ed ognuno sa perfettamente cosa fare. Insomma le gare del Golf Forense hanno decisamente qualcosa in più: un sapore unico che non si respira nelle altre gare”. Professionalità, impegno, sport, comunicazione e attenzione verso il sociale: quel qualcosa in “più” che caratterizza il Golf Forense Più.


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news dai circoli sportivi storici news dai circoli sportivi storici a cura di Lorenzo Arduini

Club deiCircoli Sportivi Storici

Agostino De Zordo Segretario Generale del Club Circoli Sportivi Storici

Gli impegni del Club per il 2011

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er il 2011 il Club dei Circoli Sportivi Storici ha approntato un fitto calendario di eventi sportivi e sociali che vedranno protagonisti i soci dei nove Circoli appartenenti al sodalizio. La stagione sportiva, sotto il coordinamento del Presidente dell’Eur Sporting Club Bruno Albani che ha assunto da poco questo impegnativo incarico, è già iniziata con l’avvio del torneo di calcio a 8 “Stanleybet Cup” che si tiene

presso il TC Parioli. Seguirà a primavera il “Trofeo dei Circoli Sportivi Storici”, organizzato dal Reale Circolo Tevere Remo presso la sua nuova struttura con le quattro categorie Assoluti, over 40, over 50 e over 60. Ad Aprile viene confermato, per la seconda edizione, il Torneo di Calcio a 5 del CC Roma ad eliminazione diretta. A giugno si svolgerà presso il Circolo Tennis EUR il “Torneo Claudio De Paolis”, riservato ai giovanissimi giocatori under 14 di calcio a 5, con il patrocinio del Comune di Roma.

L’estate sarà movimentata dalla 47ma edizione del torneo di calcetto per eccellenza della Capitale, la “Coppa Canottieri” organizzata dal Circolo Canottieri Lazio e riservata anch’essa ai Circoli storici appartenenti al Club. La stagione si concluderà con il “Trofeo della Coppa dei Vincitori” di calcio a 5, organizzato presso le proprie strutture dall’Eur Sporting Club. Nel frattempo il Club dei Circoli Sportivi Storici non trascurerà l’impegno verso il sociale e la solidarietà, attuando in particolare il Protocollo già in atto con Telethon per favorire la raccol-

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ta di fondi per la ricerca sulle malattie genetiche, senza escludere il sostegno su altri fronti dove è sempre presente il coinvolgimento e l’apporto dei Circoli e dei propri soci. Lo sguardo del Club, espressione dei Circoli che lo compongono, è da sempre rivolto alla affermazione dei valori dello sport, inteso nella sua accezione più pura di attività dilettantistica senza contaminazioni commerciali, nonché di quelli etici e sociali quale punto fermo di riferimento per la crescita sana ed equilibrata delle nuove generazioni.


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Club Circoli Sportivi Storici

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CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE VELA: CUCCHIARA E MANCINELLI SCOTTI TENGONO ALTO IL NOME DEL CIRCOLO IN SUD AMERICA Quarantasei anni dopo il Circolo Canottieri Roma guidato da Nicola Pietrangeli, lo scudetto maschile a squadre torna nella Capitale grazie al Circolo Canottieri Aniene, che ha superato in finale al Palasport di Rovereto il Castellazzo Tennis Club. E’ stata una sfida emozionante e lunghissima, conclusasi dopo quasi quattordici ore di gioco (la finale, iniziata alle 10 del mattino, si è chiusa intorno alla mezzanotte). Per assegnare lo scudetto 2010 è stato necessario giocare il doppio di spareggio in cui la coppia formata da Simone Bolelli e Flavio Cipolla ha battuto Daniele Bracciali ed Alberto Brizzi per 62 75 conquistando così il punto decisivo del 4-3. Per l’Aniene è il primo titolo tricolore a squadre della storia nel massimo campionato maschile."Questo titolo di campioni d'Italia ce lo meritiamo tutto - ha detto Marco Barbiero, capitano dell'Aniene, dopo aver ricevuto il tor feo dal vice presidente della FIT Ganni Milan - negli anni scor-

CIRCOLO CANOTTIERI ROMA CANOTTIERI E RUNNERS DI NUOVO PRONTI AL VIA Il Circolo Canottieri Roma in prima fila anche quest’anno per partecipare alla ormai consolidata “Corsa di

si avevamo sfiorato più volte la vittoria perdendo match incredibili agli spareggi. Questa volta ce l'abbiamo fatto, i ragazzi sono stati grandi per l'intera stagione". Al suo fianco raggiante il Presidente Giovanni Malagò: "E' una soddisfazione enorme vincere una finale tanto lunga ed equilibrata come questa, dopo averne perse alcune per un soffio. E' la vittoria di un gruppo fantastico e sono contento soprattutto per il Circolo, per i soci e per Roma, dove finalmente torna lo scudetto che mancava dal 1964".

CONTINUA LA STREPITOSA AVVENTURA DI SALVATORE CIMMINO Per la prima volta un atleta diversamente abile ha partecipato alla Santa Fe – Coronda (Argentina), una vera maratona acquatica che rientra nelle tappe del FINA Open Waters Swimming Grand Prix circuito di gran fondo. Il 30 gennaio 2011 Salvatore Cimmino, atleta dell’Aniene, ha nuotato per 57 km lungo il Rio Paranà in una competizione che rappresenta la terza tappa del progetto A Nuoto nei mari del Globo -

per un mondo senza barriere. Salvatore ha inteso sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulle difficoltà che ogni giorno devono affrontare le persone disabili. Il Circolo Canottieri Aniene con la Fondazione Roma è impegnato da diversi anni nella valorizzazione e diffusione dei principi sportivi e di solidarietà ed ha scelto di sostenere e promuovere il progetto di Salvatore Cimmino A Nuoto nei Mari del Globo affinché il disabile diventi realmente una risorsa per la società.

Miguel”. La gara per ricordare il giovane maratoneta argentino Miguel Benancio Sanchez rapito alla sola età di 25 anni, è una tappa fissa per migliaia di persone che vengono da tutta Italia per prendervi parte. Sono circa trenta i soci del Canottieri Roma pronti al via; tra questi anche l’attivissimo presidente Andrea Tinarelli con alcuni dei suoi consiglieri (Lautizi e Paolantoni) . Tra i più forti corridori c’è anche il plurimedaglia-

to “giallorosso” Bruno Mascarenhas, di ritorno dal raduno della Nazionale Italiana Pesi Leggeri di Canottaggio. Proprio nel canottaggio la “Roma” è pronta ad affrontare le nuove tappe del Campionato Italiano di Gran Fondo, regate sulla distanza dei 6000 metri. I due allenatori Migliaccio e Petracci hanno fatto gli ultimi ritocchi alle imbarcazioni della squadra agonistica. Ben tre i doppi nella categoria “ragazzi” pron-

ti a lottare duramente per l’ambita medaglia d’oro. Saranno presenti insieme alla squadra agonistica anche quattro tra i soci più agguerriti ed esperti nella gara riservata ai master: Bozzo, Iaccarini, Delle Cese e Bozzo Magrini. Per loro questa competizione ha prima di tutto un valore ludico, ma servirà anche a testare le reali possibilità di competitività del Circolo Canottieri Roma in questa categoria. M. Petracci

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CIRCOLO CANOTTIERI LAZIO CANOTTAGGIO: VITTORIA NELLA COPPA ITALIA DI FONDO Il 4 di coppia senior maschile ha trionfato nella seconda regata valida per la Coppa Italia di fondo svoltasi a Roma . Il Circolo si vuole complimentare così con i componenti dell’equipaggio che hanno conquistato questa importante medaglia: Mauro Acerra, Massimiliano Rocchi, Luigi Sorrentino e Andrea Cereda, canottieri che vestono anche la divisa azzurra della Nazionale.

CALCIO: BENE LE COMPAGINI DI CALCIO A 5 E CALCIO A 8 Per quanto riguarda calcio a 8 e calcio a 5 le squadre del Circolo

proseguono nel loro cammino implacabile. La squadra assoluti guida la classifica dell’Adidas League con 14 punti davanti a Futbolclub e Due Ponti. Nel campiona-

to italiano di serie B invece la Canottieri Lazio Futsal, con una grande impresa, ha sconfitto il Palestrina calcio a 5 strappandole il primato in classifica.

Nella giornata seguente, poi, sfruttando il successivo pareggio dei rivali, ha consolidato la propria leadership con quattro punti di vantaggio.

ed un eccellente sistema di illuminazioni. Il nuovo impianto di ultima generazione è stato inaugurato lo scorso settembre ed è già il fiore all’occhiello del circolo Parioli. La formula del torneo riprende quella già adottata nell’ultima edizione di “Circoliamo” (le olimpiadi dei circoli storici della capitale), e quindi in campo sono rappresentate tutte le fasce d’età: dai più giovani assoluti under 30, ai più esper ti over 50. Come i

campionati professionistici le partite si giocano nel weekend fino alla finale, in programma sabato 5 marzo. Fondata nel 1997, Stanleybet International è una società per la raccolta delle scommesse con licenza britannica e in altre giurisdizioni europee. Negli ultimi anni, essa ha visto il suo volume d’affari in costante crescita grazie a un modello innovativo di prestazione di servizi transfrontalieri la cui compatibilità con i principi comunitari è stata riconosciuta dalla Cor te di Giustizia Europea nelle sentenze Gambelli e Placanica. SBI è oggi il principale operatore attivo nella vendita transfrontaliera di ser vizi di scommessa spor tiva in Europa, , con un totale di circa 2000 spor telli e 3000 dipendenti in Europa.

TENNIS CLUB PARIOLI STANLEYBET CUP: AL VIA LA PRIMA EDIZIONE 2011 E’ par tito sabato 15 gennaio alle ore 10:00 questo primo torneo di calcio a 8 organizzato dal Tennis Club Parioli e riser vato ai circoli storici della capitale: oltre al TC Parioli, in campo il Circolo Canottieri Aniene, il CC Lazio, il CC Roma, il RCC Tevere Remo, la Tirrenia Todaro, il CT Eur e lo Spor ting Eur. Grazie al contributo del bookmaker inglese Stanleybet, operatore leader nel mercato europeo delle scommesse sportive da ol-

tre cinquant’anni, è stato possibile realizzare un vero e proprio stadio, con tanto di tribune, panchine personalizzate, striscioni

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CIRCOLO CANOTTIERI TIRRENIA TODARO REGATE SOCIALI Una domenica passata diversamente a colpi di remo in acqua. I soci del Tirrenia Todaro si sono sfidati sui 500 metri. La sportività di un circolo si apprezza infatti anche nelle piccole cose come una gara in famiglia. Complice una bella giornata di anticipo di primavera, domenica 16 gennaio si è trasformata nel trionfo della partecipazione, con divertimento per tutti e gli immancabili sfottò finali. Sui quattro jole, alcuni dei quali presi in prestito dai circoli vicini, i soci della Tirrenia Todaro si sono sfidati in acqua con un entusiasmo ed un agonismo insospettabile: sedici equipaggi, ses-

santaquattro rematori più i timonieri, hanno dato vita a regate tutte finite punta a punta in una kermesse ad eliminazione diretta. Gli armi sono stati composti da elementi di vari livelli di capacità remiera: un atleta del gruppo sportivo, un master, un novizio ed un esordiente. Tutto per coinvolgere il maggior numero di soci. Che la manifestazione sia riuscita lo si è visto dall’argine del fiume pieno di tifosi e familiari: queste iniziative, oltre a promuovere lo sport remiero a tutti i livelli, sono l’espressione dello spirito sociale che rafforza l’identità di un circolo. Per la cronaca nella gara finale l’equipaggio composto da Strummiello, Guidoni, Rossetti, Ferraioli ha avuto ragione su quello di Palumbo, Passacantilli, Bompard, Coen. Terminate le gare aperitivo e doccia bollente per tutti. Pino Lattanzi

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IL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE È SCUOLA DI SPORT E SOLIDARIETÀ L’Aniene tra le varie attività sportive di alto livello agonistico svolge con sempre maggiore attenzione attività rivolta ai diversamente abili attraverso corsi di canottaggio, canoa, nuoto, atletica leggera e vela, che vedono impegnati diversi atleti sia agonisti che non.

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o scopo principale è, oltre quello di natura sportiva, anche quello di condivisione delle attività con tutti gli altri atleti delle varie discipline sportive, Scuole di Sport etc. Le attività sono possibili grazie all’indispensabile aiuto che la Fondazione Roma Terzo Settore da in virtù sia dei risultati agonistici fin qui ottenuti, sia della partecipazione di numerosi sportivi portatori di handicap agli eventi organizzati.Stiamo vivendo una straordinaria realtà con alcune Associazioni a noi vicine: la prima è la “Piccola Famiglia” Onlus, attraverso la quale numerosissimi Soci e dipendenti del Circolo si recano ogni anno con il “treno bianco” a Lourdes svolgendo attività di volontariato.La seconda insieme al “Pro-

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getto Filippide” per promuovere l’attività di nuoto sincronizzato con ragazze con Sindrome di Down (evento collegato al C.I.P. e alla F.I.S.D.I.R.). Per la vela a Santa Marinella (sede a mare) abbiamo organizzato insieme all’Associazione “Stella Polare” un evento chiamato “Handy…amo a vela” al quale hanno partecipato circa 60 ragazzi portatori di handicap sia motori che fisici. Tutti sono stati inseriti negli equipaggi di circa 20 imbarcazioni da diporto e da regata dandogli ruoli ed integrandoli pienamente nella vita di bordo.Per il nuoto l’inossidabile Salvatore Cimmino (disabile fisico) continua le sue imprese. L’ultima sarà in Argentina dove si svolgerà la Santa Fe – Coronda. L’atleta nuoterà per 57 km lungo il Rio Paranà in una competizione che conta circa 25 iscritti e rappresenta la terza tappa del-

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l’ambizioso progetto “A Nuoto nei mari del Globo - per un mondo senza barriere”: la prima già disputata in Israele (Lago di Tiberiade – 17 km, maggio 2010) e la seconda a Trieste (traversata da Capodistria a Muggia – 20 km, settembre 2010). Sono in cantiere numerosi altri progetti sempre rivolti alla promozione dell’attività sia sportiva che sociale dei diversamente abili. Aquaniene - The Sport Club è stato concepito in fase progettuale per accogliere i portatori di handicap nel miglior modo abbattendo tutte le barriere architettoniche secondo i più moderni parametri costruttivi. Le palestre, le piscine e gli spogliatoi sono fruibili con grande comodità così come esistono parcheggi riservati ai portatori di handicap.


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Il socio del mese

FUTBOLCLUB ANNO NUOVO, SOLITA, FANTASTICA VITA AL FUTBOLCLUB Fine 2010 e inizio 2011 con il botto al Futbolclub: neanche il tempo di festeggiare il Natale per lo svolgersi, fino quasi a fine dicembre, dell’Adidas League, della

vinti, ma è stato un modo per salutarsi e augurarsi buone feste e per aiutare i più bisognosi, con una raccolta di cibo organizzata in occasione della par tita. E’ stata anche l’ultima attività del circolo datata 2010. A gennaio di questo nuovo anno, già riiniziati i due principali tornei intercircoli, c’è grande attesa per la ripresa della Futbol League, che per qualche problema di calendario ha avuto uno stop più lungo del previsto: aper to il mercato di

Coppa Veterani (addirittura giocata il 23 dicembre) e della Futbol League. Ma il torneo per eccellenza che precede le feste è stato quello natalizio: tutti in campo vestiti con il costume di Santa Claus. Barba e cappellino in testa i soci si sono affrontati, amichevolmente, in un quadrangolare di Calcio a 5, novità assoluta rispetto al 2009 dove era stato il Calcio a 8 la disciplina praticata. Naturalmente, come da tradizione, non ci sono stati né vincitori né

Nome: Paolo Maccaroni

Detto: Big Mac Ruolo: Attaccante Piede Preferito: Destro Pezzo Forte: Il fiuto del gol Squadra del Cuore: AS Roma

riparazione delle squadre si attende il verdetto del campo per valutare la bontà delle scelte effettuate. Venerdì 14 la prima gara del 2011 è l’anticipo della 7° giornata tra Parente e Lelli, mentre lunedì 17 si giocheranno le restanti par tite. Tutti i riflettori saranno puntati sul big match Impara-Giovannetti, entrambe a punteggio pieno (18 punti dopo 6 gare) e principali candidate alla vittoria finale. Molto interessante anche la sfida tra Palma e Pellicelli, forse le due squadre più deluse da questo avvio di campionato. Si torna poi in campo la settimana successiva con un altro super incontro: il team Impara se la dovrà vedere con il Dream Team Parnasi, che con 20 reti è il miglior attacco del torneo, in quella che, secondo gli addetti ai lavori, è una partita che promette ancora più scintille. Gianmatteo Colla

ANTICO TIRO A VOLO LA CORSA DI MIGUEL La corsa di Miguel è un appunta-

mento da non perdere per i soci del circolo Antico Tiro a Volo e per tutti gli amanti dello spor t. Gli appassionati della corsa sportiva si sono ritrovati domenica 23 gennaio per la 10 km più emozionante della Capitale.

Miglior tempo per gli esper ti Luca d'Agostino e Anna Giunchi con tempi al di sotto dei 45 minuti. Un bravo va anche agli altri par tecipanti e promotori dell'iniziativa: Enrico Maria Caroli, Alessandro Poli, Giuseppe Centro, Claudio

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Mazzoni, Silvano Doneddu, Carlo Terraneo, Daniele Maltese, Marco Fanano. Prossimo obiettivo del gruppo la 21 km Roma- Ostia. Andrea Cecinelli


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L'EVENTO: L'OPPORTUNITA CHE NON POTETE LASCIARVI SFUGGIRE. Hummer H3 L'unico nato per la vita selvaggia, ma che sa vivere anche in città. 3.7 litri con 245 cavalli. 4 anni (100.000 Km) di garanzia. A partire da

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CIRCOLO DUE PONTI SPORTING CLUB

PROSEGUONO I TORNEI SOCIALI DI CALCIO A 8 Il Campionato di Calciotto Due Ponti è giunto alla sesta giornata a metà dicembre e, dopo la pausa invernale, durante la quale si è svolto il calcio mercato, il 31 gennaio l’attività è ripresa con gli Ottavi di COPPA: BISCARINI – MARGIOTTA, TASSI-CAPUANI/MERCURI, ANGELI/NICOLETTI-FONSI e VELLUTI-LEONETTI/MUSCIA. In campionato, i detentori del titolo ANGELINI/NICOLETTI, in ritardo rispetto al gruppo di testa, tenendo conto anche dei valori della compagine, in questo momento sono fuori dalla zona PlayOff, nonostante giocatori come MATERAZZI e BARNI, che, evidentemente, non hanno trovato ancora il giusto equilibrio. Anche MARGIOTTA, grande sorpresa del Campionato ’09-‘10, stenta quest’anno a trovare continuità di risultati. La classifica è guidata, con 13 punti, da BISCARINI, condotti con grande grinta dal loro capitanopresidente Luca Biscarini, seguiti a 11 da VELLUTI e dalla coppia LEONETTI/MUSCIA, CAPUANI/MERCURI. Questi ultimi risultano in grande forma nonostante qualche cessione ma con un BEHA capocannoniere e cecchino infallibile in questa parte di campionato e con l’acquisto di un ‘giovane promettente’: SIMONE INZAGHI. A metà classifica troviamo rispettivamente TASSI, PROCESI, FONSI e ATTINELLI, che non hanno ancora dimostrato in pieno il loro potenziale ma che, sicuramente, nella seconda fase del Campionato faranno pesare maggiormente esperienza e abilità calcistica. Chiude la classifica PRIOLO nonostante molte partite si siano con-

cluse con un risultato bugiardo rispetto alla prestazione della squadra. La classifica marcatori vede al comando Beha con 11 reti seguito da Bozzi, Castroni, Cetorelli e Vicky Giordano a 5. Over40 Da sabato 5 Febbraio riprende anche il Torneo PRESTIGE IMMOBILIARE OVER40, quest’anno più combattuto che mai. La classifica vede GUGLIELMI a 7 seguito dal “dream” team CANGELOSI a 6. A metà classifica troviamo 4 squadre : CERQUA, GAROZZO, CAPUANI, LANDI Fanalino di coda, DE ANGELIS. La classifica marcatori vede ROSATI con 5 reti seguito da un folto gruppo di giocatori a 2 reti tra i quali CANGELOSI, DI BENEDETTO, PALMEGGIANO e REALMUTO. Programma gare su www.dueponti.it Andrea Francescangeli

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COPPA “ALESSANDRO VOMMARO” Per le categorie Assoluti ed Over 40 è tempo di semifinali, che decideranno i nomi delle contendenti al trofeo che negli ultimi anni ha raccolto diversi consensi di Alessandro Grassetti_foto Matteo Ciambelli l Pezzana continua ad essere il fulcro dei tornei della capitale. Un inizio anno all’insegna della Coppa “Alessandro Vommaro”. Da questa stagione, intitolata ad un amico di questo torneo recentemente scomparso. Per la categoria Assoluti tante le sorprese, con molte big del campionato costrette a lasciare terreno a squadre che hanno puntato for te sulla Coppa. La vincitrice dell ultime due stagioni, il Chel-

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sea (Fondo A.P. Pubblica Sicurezza), ha dovuto abdicare ai danni di un grande Arsenal (Ristorante Ai Spaghettari) che però poi si è fermato ai Quar ti. Altre eliminate illustri il Boca Junior (Tempio del Cinema) ed il Flamengo (Studio Legale Traisci). Ad ottenere il massimo dalla competizione è stato il Cagliari (Blitz Tre), con un super “principe” Beppe Giannini, e il Milan (Studio Legale Spadafora – De Rosa), che dopo un campionato di vertice si stanno confermando anche in coppa. Ad affron-

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tarle, in ordine di apparizione, i campioni in carica della 33esima edizione del Racing Santander (Nice Car) e il Barcellona (Multienergy&Ser vice). Il 17 febbraio al Circolo della Polizia grande spettacolo con Cagliari – Racing e Milan – Barcellona. Negli Over 40 i favori del pronostico sono stati rispettati in pieno. Le migliori hanno centrato il penultimo atto, con Juventus (Rezza spa) e Flamengo (Gruppo Siri) una di fronte all’altra. Una sfida che potrebbe essere l’antipasto dei play off


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torneo pezzana

primaverili, intanto a metà mese l’obiettivo sarà quello di centrare la finale di Coppa. Dall’altra parte Ajax (The Fans) e Barcellona (Mobilnovo), per una par tita da campioni. Continua, invece, il diver timento del campionato Over 50. Una scelta azzeccata che ha por tato ben dodici compagini a contendersi il primo titolo del Pezzana invernale. In realtà il successo finale è solamente l’ultimo dei problemi, perché in questa categoria la voglia di divertirsi e rimanere in forma supera ogni motivazione agonistica. A primavera le fasi finali per poi lasciare spazio alla Summer 2011. Si stanno già formando le rose per le tre categorie: Assoluti, Over 40 e Over 50. Per info il sito internet: www.torneopezzana.com. Per un contatto diretto il numero da chiamare è 340 3738509. Le emozioni del Pezzana continuano come sempre anche in estate. La par tenza è prevista per il 9 maggio, la chiusura con le finali il 18 luglio. Il Pezzana vi aspetta numerosi.

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SFIDA A TRE PER LA VETTA C.C. LAZIO - FUTBOLCLUB - OLGIATA Giunta alla settima giornata l’Adidas League comincia a entrare sempre più nel vivo e, classifica alla mano, inizia a dare i primi verdetti. di Gianmatteo Colla

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l C.C. Lazio, a sorpresa, guida la graduatoria con tre punti di vantaggio sul Futbolclub e quattro sull’Olgiata, anche se, queste ultime due, hanno già riposato. Il primato se lo contenderanno loro tre dato che le inseguitrici, Due Ponti in primis, distano potenzialmente 5 punti dalla terza. Dopo un inizio con il freno a mano tirato, sia gli arancioblu che i biancoverdi si sono svegliati, macinando, a suon di gol, punti su pun-

ti e recuperando il gap sulla capolista, par tita, invece, a 1000. Al momento c’è stato un solo scontro diretto, quello tra C.C. Lazio e Olgiata terminato 2-1, alla prima giornata, per il primo: ma da qui a metà febbraio ecco due turni da capogiro. Si inizia il 5 con prima contro seconda (C.C.Lazio-Futbolclub) e si chiude il 12 con seconda contro terza (Futbulclub-Olgiata), prima della fine del girone dove sarà proprio la capolista a osser vare il turno di riposo il 19

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febbraio, ultima giornata. Terminato il girone, come deciso in questa edizione, ci saranno i gironi dei play-off che inizieranno il 26 febbraio per terminare il 12 marzo. Dopo una settimana via ai quar ti e da lì, di settimana in settimana fino alla finale del 18 aprile. Rispetto allo scorso anno diventa fondamentale un determinato piazzamento in classifica: la prima va direttamente in semifinale, quindi significa stare fermi per ben sei settimane. Sor te quasi analoga


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pallanuoto

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per la seconda, qualificata di diritto ai quarti, che invece non scenderà in campo per un mese: appare chiaro che le primissime posizioni non sono per forza un bene dato che un tal lungo periodo di inattività potrebbe nuocere anche alla più for te delle squadre. Squadre che, come lo scorso anno, vedono scendere in campo molti campioni, a loro tempo professionisti e idoli indiscussi dei tifosi. Non stupisce più il Futbolclub che annovera, tra le sue file, gente del calibro di Angelo Di Livio in primis, ma anche Fabio Rimedio e i fratelli De Petris, anche se il capocannoniere con 5 gol è Daniele Cittadini. Un bel mix di talenti, anche se non paragonabili alle All Stars dell’Olgiata. Vincent Candela, Cesar, Marco Delvecchio (capocannoniere con 6 reti), Luigi Di Biagio, Giancarlo Fisichella, Guerino Gottardi, Rober to Muzzi e Max Tonetto: una succursale di molti ex giocatori di Roma e Lazio che,una volta appesi gli scarpini al chiodo, si cimentano nel più impor tante Torneo Intercircoli di Calciotto di Roma. Resta ancora un mistero come una squadra del genere non sia prima, con un distacco significativo sulle altre. Ma forse la domanda da farsi è come mai al primo posto ci sia il C.C. Lazio che non annovera, tra le sue file, alcun nome di grido: anche se Felice Valente e David Leggi, con 5 e 3 gol, rispettivamente, stanno guidando gli azzurri a uno storico primato.

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Cinema e Rugby Negli ultimi tempi il rugby sta emergendo anche nelle sale cinematografiche, grazie a pellicole che lo legano ad importanti tematiche sociali di Lorenzo Arduini o spor t regala sempre grandi emozioni: sia che si tratti di competizioni olimpioniche sia che ci si accontenti di gloriosi quadrangolari di provincia. Lo spirito agonistico come metafora della forza e della determinazione necessarie per affrontare gli ostacoli della vita è sempre stato un espediente narrativo di grande presa sul pubblico. E' il caso di dirlo : due piccioni con una fava. E' proprio così infatti, quando un film sullo spor t è buono, vedrete che si tratta cer tamente di un bellissimo film. Questo fatto di viaggiare su un doppio binario, quello della competizione spor tiva parallelo alla vicenda

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umana, consente infatti di calibrare bene intreccio e lineamenti psicologici dei personaggi, garantendo anche soluzioni e "vie di fuga" da un binario all'altro, come il famoso detto "sfor tunati al gioco, for tunati in amore. Molti titoli, del calcio e degli altri spor t, riguardano pellicole dove la vicenda spor tiva non è "protagonista" centrale. In cer ti casi anche celebrati campioni dello spor t si sono cimentati nel ruolo di attori, interpretando sé stessi in produzioni con alterne for tune: l’esempio che ci viene in mente per primo è sicuramente “Il mio amico Eric”, dove l’ex calciatore francese Eric Cantona interpreta sé stesso. “Ora faccio gol anche davanti a una

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macchina da presa”, ha dichiarato il campione dopo il successo registrato dal film. Il rugby non è mai stato uno spor t molto rappresentato sul grande schermo, anche se si possono trovare numerosi esempi di film, anche non molto recenti, in cui è rappresentata la palla ovale. In questi ultimi anni le cose sembrano comunque essere cambiate, grazie a film, già usciti o ancora in produzione, che sono riusciti a catturare l’attenzione del grande pubblico, accomunando la pratica del rugby ad altre tematiche socialmente molto sentite. Abbiamo selezionato tre esempi, due che riguardano film già usciti ed uno riguardante un film ancora in produzione, di cui però si sta già parlando molto.


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cinema

I CINGHIALI DI PORTICI Un recente film italiano sul rugby, uscito nel 2003, è I Cinghiali di Portici. La trama parla di un gruppo di giovani che si scopre unito dalla comune passione per la palla ovale, tutti pronti ad affrontare insieme al mentore/allenatore il loro primo campionato di Rugby. Fra il desiderio di evadere e di costruirsi un futuro, con un pallone dai rimbalzi irregolari come la vita, si alternano sul campo da gioco le vite "sospese" dei protagonisti. I cinghiali di portici (titolo definitivo che si è sostituito al precedente H, riferito alla forma della meta rugbistica) è sceneggiato dallo stesso regista e montato dal bravissimo Giògiò Franchini, affermatosi come uno dei migliori sulla piazza dopo aver messo lo zampino nei due precedenti film del napoletano Paolo Sorrentino.

MICKEY ROURKE NEL FILM BIOGRAFICO SU GARETH THOMAS, RUGBISTA GAY Per diverso tempo si é parlato della possibilità di vedere al cinema un film biografico dedicato a Gareth Thomas, famoso giocatore gallese di rugby che nel dicembre 2009 decise di dichiarare pubblicamente la sua omosessualità. Ad interpretarlo sarà il ribelle Mickey Rourke, tornato al successo grazie al film “The Wrestler” diretto da Darren Aronosfky. Nel 2009, dopo il coming out, si aprì il “caso Gareth Thomas”, un vero e proprio “fenomeno” mediatico mirato a indagare a fondo sulla vita privata del giocatore che in breve tempo si ritrovò ad essere etichettato come l’unico sportivo dichiaratamente gay. Perché come dicono in molti non vi sono omosessuali nel mondo dello sport, no?

La verità é che nessuno vuole uscire allo scoperto, per paura di perdere qualcosa, per paura della gente, del giudizio. È lo stesso sportivo a parlare del lungometraggio che lo riguarderà, svelando alcuni retroscena del progetto cinematografico: “Mickey Rourke ama il rugby e ammira i rugbisti. Ha sempre voluto fare un film basato sul rugby, ma aveva bisogno di una persona o un personaggio di cui parlare. Ha letto la mia storia e mi ha contattato. Se la mia vita è stata d’aiuto alle persone che l’hanno letta sui giornali, chissà quante altre potrebbero essere aiutate ulteriormente con un film”.

INVICTUS Naturalmente non si può non iniziare parlando di Invictus, il film diretto da Clint Eastwood uscito in Italia nel febbraio 2010 che racconta del ruolo avuto dal rugby nel superamento delle discriminazioni e dei pregiudizi razziali nel Sudafrica del presidente Nelson Mandela. L’intento primario di Mandela è quello di avviare un processo di riconciliazione nazionale. Per far ciò si deve scontrare con forti resistenze sia dalla parte dei bianchi che da quella dei neri. C'è uno sport molto diffuso nel Paese: il rugby e c'è una squadra, gli Springboks, che catalizza l'attenzione di tutti, sia che si interessino di

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sport sia che non se ne occupino. Perché gli Springboks, squadra formata da tutti bianchi con un solo giocatore nero, sono uno dei simboli dell'apartheid. Mandela decide di puntare proprio su di loro in vista dei Mondiali di rugby che si stanno per giocare in Sudafrica nel 1995. Il suo punto di riferimento per riuscire nell'operazione di riunire la Nazione intorno alla squadra è il suo capitano François Pienaar. Nella realtà come nel film il rugby si è dimostrato in Sudafrica un veicolo di riavvicinamento fondamentale tra due comunità sconvolte da decenni di divisioni e discriminazioni.


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Rugby che passione.. e che business! Dopo aver conquistato il cuore di tantissimi appassionati, la palla ovale fa centro anche negli investimenti pubblicitari e nei contratti di sponsor. E i giocatori diventano sempre più delle immagini da vendere. di Valentina Altavilla

ugby e sponsor: un binomio sempre più vincente e sempre più alla moda. Già, perché oggi a primeggiare sulle copertine dei giornali di tendenza o a rappresentare in veste di testimonial qualche prodotto o linee di abbigliamento, non ci sono solo più i soliti campioni del calcio. Il nuovo business del marketing e delle sponsorizzazioni sportive ha infatti un nome tutto english, rugby appunto, lo sport “ovale”. Tra sponsor, partnership, apparizioni tv e contratti pubblicitari i giocatori di rugby non hanno ormai nulla da invidiare ai vari paperoni del calcio o di altri sport milionari. Facciamo qualche esempio. Brian O'Driscoll, il capitano dell’Irlanda rugby, attualmente guadagna all'anno circa 250.000 euro solo grazie agli sponsor o alle comparsate. Griffato Adidas, ma

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anche Gillette, Lexus e O2 O'Driscoll arriva quasi a guadagnare, come extra, la stessa cifra che viene pagato per giocare con Leinster e l'Irlanda. Cifra che si aggira sui 350.000 euro. In più, secondo gli esperti, per un'apparizione pubblica Bod arriva a guadagnare fino a 10.000 euro. Non a caso, il rugbista irlandese è risultato la star più popolare del 2010 dello sport nel paese per il secondo anno di fila. Sempre in ambito internazionale, non si può non parlare dei mitici All Black, la squadra della Nuova Zelanda. Principale sponsor tecnico dei campioni Maori è l’Iveco (gruppo Fiat) che ha utilizzato l’immagine di tre campioni neozelandesi Richie McCaw, Rodney So'oialo e Dan Carter per lanciare la sua campagna pubblicitaria “Built the same way” apparsa su quotidiani e periodici. Il brand All Black, la felce argentata su sfondo nero, è tra i cinque marchi sportivi più conosciuti (gli altri: New York Yankee, Real Madrid, Manchester United e Ferrari), eppure il rugby si gioca, ad alto livello, in una dozzina di Paesi. Ma anche in casa nostra sono tanti i rugbisti che hanno prestato la loro immagine per sponsorizzare prodotti o eventi, come i giocatori della Nazionale Italiana Rugby. Tra questi, sicuramente i famosi fratelli Bergamasco che dal 2010 sono i testimonial della nuova linea di abbigliamento maschile 2MB dell’Adidas. Il nome della collezione prende spunto proprio dal marchio dei due fuoriclasse veneti, Mauro e Mirco che hanno contribuito all’ideazione della linea ispirata a valori del rugby quali lealtà, impegno, spirito combattivo e mentalità vincente. Ma non è tutto. I campioni Bergamasco sono stati scelti anche da Armani come testimonial della campagna francese per gli occhiali dell' Emporio. Non solo moda, anche gusto. Mauro e Mirco infatti dal 2010 indossano le magliette Happy Gelato di PreGel, azienda del settore della gelateria e pasticceria, rendendo perfetto l’accostamento tra sport e gelato artigianale come alimento sano per l’attività sportiva. Inoltre, i due fratelli padovani sono molto attivi anche nelle iniziative benefiche; hanno offerto infatti la loro immagine in favore dell’Admo, Associazione donatori midollo osseo. I Bergamasco infatti, divisi tra Francia, dove giocano, e Italia - Padova, dove hanno amici e parenti, sono stati testimonial ufficiali dell'Admo ed entrambi sono iscritti al Registro Italiano dei Donatori di Midollo Osseo. Ed ancora. Andrea Masi, Andrea Lo Cicero, i già citati Bergamasco, Santiago Dallapè, Fabio Ongaro, Salvatore Perugini e Maurizio Zaffiri - capitano dell'Aquila Rugby – lo scorso ottobre, hanno prestato la propria immagine e la propria vo-

PRINCIPALI SPONSOR DELLA NAZIONALE ITALIANA DI RUGBY: • Lo sponsor "di maglia" è Cariparma, che ha prolungato il contratto a tutto il 2011 (con una spesa di 1,1 milioni di euro a stagione). • Edison è già Partner ufficiale dal 2006 degli Azzurri nel 6 Nazioni. • Anche la Birra Peroni è sponsor ufficiale della Federazione Italiana Rugby, insieme ai marchi sportivi Kappa e Mitre. • Inoltre Reale Mutua Assicurazioni, Lebole, Hyunday, Glen Grant, Garmin, Pall-ex.

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ce per realizzare uno spot dedicato alla ricostruzione dell’Aquila, devastata dopo il terremoto del 6 aprile 2009. La Nazionale Italiana di Rugby è anche la nuova testimonial della Campagna per la sicurezza stradale "Sulla buona strada", promossa dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e volta a sensibilizzare i cittadini al rispetto del codice della strada. Nello scorso mese di novembre gli atleti della Nazionale di Rugby, in raduno per i Cariparma Test Match, hanno aderito all'iniziativa posando per la campagna stampa e cartellonistica, improvvisandosi attori per un giorno per la realizzazione dello spot in onda su tutte le emittenti radiotelevisive nazionali. Anche un altro rugbista Dennis Dallan, in forza all’Amatori Milano, è stato testimonial di moda per Dolce e Gabbana; forse però molti ricorderanno il suo nome come concorrente del Reality l’ “Isola dei Famosi 7”; in più, nel 2008 il giocatore ha posato nudo, per beneficienza, davanti all’obiettivo di Steven Klein per uno dei calendari maschili più famosi del mondo, Dieux du Stade. Infine, alcuni giocatori della Benetton Rugby, Benjamin De Jager, Marius Goosen, Andrea Marcato, Enrico Pavanello e Andrew Vilk, si sono improvvisati barbieri per un giorno in qualità di testimonial per la Proraso, il noto brand di schiuma da barba. Insomma, il rugby ormai piace e soprattutto fa girare molto bene il business.

L’esatto contrario di quello che pensava Oscar Wilde quando affermò, rifiutando l'invito di un amico a una partita, che il rugby è un ottimo pretesto per tenere quindici energumeni lontani dal centro della città. Chissà cosa risponderebbe oggi vedendo che, nel frattempo, attorno a quei quindici bestioni (trenta, per la verità, considerando entrambe le squadre) per-

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sino in Italia si è raccolta una folla di qualche milione di persone. E che televisioni e sponsor si sono messi in coda per assistere allo spettacolo. Probabilmente, per pura curiosità, si farebbe dare un biglietto in tribuna per la partita dell’Italia contro l’Irlanda al 6 Nazioni in programma il prossimo 5 febbraio allo stadio Flaminio a Roma.



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nautica

il Salone della Nautica e del Mare Manca poco a Big Blu - il Salone della Nautica e del Mare dedicato agli appassionati del settore e a tutti coloro che pensano al mare non solo d’estate.

Grande attenzione anche quest’anno all’abbigliamento tecnico, grazie alla presenza confermata delle più importanti aziende del settore, e grande spazio anche a tutto ciò che attiene al mondo del lusso

n programma alla Fiera di Roma dal 19 al 27 febbraio 2011, la quinta edizione conferma la vocazione della manifestazione per la piccola e media nautica, alla cui miglior cantieristica offre una prestigiosa vetrina esponendo oltre 400 imbarcazioni. Fin dalla prima edizione, infatti, hanno impreziosito il salone romano con la propria presenza cantieri e marchi nautici quali Azimut, Sessa, Cranchi, Pershing, Atlantis, Beneteau, Jeanneau,Fiart, Stama, Rio, Innovazione e Progetti, Airon Marine, Saver, Chaparral, Donzi, Cabo Yacht, Blue Ice, Sessa, Itama, Hatteras, Blu Mar tin, Manò Marine, Robalo, Yamaha, Honda, Suzuki, Mercur y, Suzuki, Pirelli.

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Questi nomi ed altri ancora saranno i protagonisti anche dell'edizione 2011, con le novità presentate negli ultimi mesi. Ma anche quest’anno Big Blu non sarà solo imbarcazioni, ma mare a 360 gradi. Prima di tutto, ampio spazio agli spor t. Al Salone della Nautica e del Mare di Roma, infatti, i marchi più impor tanti di SUP (Stand Up Puddle), l’ultimo arrivato degli spor t acquatici, esporranno le più sofisticate attrezzature e l’abbigliamento tecnico per far conoscere questo spor t ai visitatori. In piedi su una tavola, remando con una pagaia di carbonio, il Sup è destinato a invadere le spiagge italiane. Ma non sarà necessario aspettare l’estate perché i professionisti di questo

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Ma anche quest’anno Big Blu non sarà solo imbarcazioni, ma mare a 360 gradi. Prima di tutto, ampio spazio agli sport. spor t saranno al Big Blu per farlo conoscere ai visitatori con prove pratiche nella piscina allestita per l’occasione. Hobie, Naishsur fing e Bicspor t sono solo alcuni dei marchi che presenteranno al Big Blu la loro vasta scelta di tavole, che vanno delle ATR, le tavole più facili e cavalcabili per tutti, da guidare senza sforzo, a quelle di Racing e Touring, testate dai campioni del mondo per sfrecciare veloci sulle onde. Nella stessa piscina, largo anche alla vela. La presenza degli istruttori di Feder vela permetterà infatti, grazie ai propulsori eolici allestiti, l'esperienza di una prova in acqua a bordo di una deriva spor tiva. Tutto all'interno…di un padiglione! Grande attenzione anche quest’anno all’abbigliamento tecnico, grazie alla presenza confermata delle più impor tanti aziende del settore, e grande spazio anche a tutto ciò che attiene al mondo del lusso: accanto ai prestigiosi yacht in esposizione sarà possibile ammirare le linee di automobili da sogno che faranno del Boat Show Roma 2011 un vero spettacolo per i visitatori. Confermato anche per questa edizione il Sea Heritage Best Communication Campaign Award, premio internazionale che testimonia l'attenzione verso il patrimonio marittimo e la sua tutela e che vedrà la par tecipazione dei progetti di comunicazione più interessanti in ambito marino, sia di provenienza istituzionale che privata. A Big Blu si terrà inoltre

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nautica

Ma non è finita qui. Come già la seconda edizione del conte- Cresce quest’anno avvenuto in occasione delle ulnitore "Obiettivo mare", patro- anche l’attenzione due edizioni, negli ultimi cinato dal Ministero delle Poliche Big Blu rivolge time quattro giorni, dal 24 al 27 febtiche Agricole, Alimentari e Foai più piccoli: verrà braio, si terrà in contemporarestali, con l'intento di realizzanea Worldfishing, il Salone dere incontri e confronti sul tema attrezzato un dicato alla pesca sportiva, a cui della pesca e del prodotto itti- kindergarten si affiancherà, altra novità delco. Un evento che ha già riscos- tematico dedicato l’edizione 2011, Outdoors Exso grande successo nel 2010. al mondo del mare perience, Salone del turismo itiCresce quest’anno anche l’at- e della pesca nerante e all'aria aperta. Tutto tenzione che Big Blu rivolge ai più piccoli: verrà attrezzato un kindergar ten questo, con un unico biglietto d'ingresso. tematico dedicato al mondo del mare e della Da quest’anno viene inaugurato un nuovo appesca; è previsto l’ingresso gratuito per i ra- puntamento dedicato all’enogastronomia d’”augazzi al di sotto dei 12 anni; il Big Blu Project tore”: e’ il progetto “Culinaria”, uno stand doinoltre consentirà a quasi duemila giovani del- ve ogni giorno si alterneranno i migliori chef per le scuole elementari e medie di realizzare un presentare in diretta piatti unici che saranno interessante percorso formativo all’insegna degustati dagli iscritti (iscrizioni su www.culinaria.it) alle lezioni degli chef. della salvaguardia del mare e della nautica.

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Volvo V60 Non station wagon ma sport wagon La trasformazione da berlina a station wagon è stata fatta senza alterare un’impostazione estetica che vuole far distinguere le nuove Volvo dalle altre auto in circolazione di Lorenzo Arduiini

lla Volvo non la chiamano station wagon ma piuttosto “sports wagon”, sottolineando quello che è stato il cambio di marcia in termini di estetica e funzionalità dell’ultima generazione di vetture prodotte dalla Casa svedese. Realizzata partendo dalla base meccanica della S60, la V60 si presenta con lo stesso stile grintoso ed elegante La trasformazione da berlina a station wagon è stata fatta senza alterare un’impostazione estetica che vuole far distinguere le nuove Volvo dalle altre auto in circolazione La dinamica auto sportiva è disponibile nella versione Volvo V60 T3 con motore turbo a benzina da 150 CV e quattro cilindri. Sin da subito per la Volvo V60 è disponibile una vasta gamma di motorizzazioni tra cui scegliere: cinque propulsori a benzina e due diesel con una potenza che spazia dai 150 ai 304 CV. La dina-

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mica cinque porte è stata presentata per la prima volta al pubblico internazionale il 2 ottobre al Salone dell’auto di Parigi, mentre ha fatto il suo debutto in Svizzera l’11 novembre 2010 all’Auto Zürich. «Se da una parte la Volvo V60 offre tanto spazio per i bagagli, al tempo stesso affascina con il suo design e le proprietà di guida dinamiche», afferma Anouk Poelmann, presidentessa di Volvo Automobiles Suisse. «La nostra nuova station wagon sportiva offre a chi l’acquista non solo spazio e flessibilità ma anche tanto stile ed emozioni. E anche nel campo della sicurezza e del comfort le nostre ultimissime innovazioni tecniche portano la Volvo V60 in una dimensione di eccellenza assoluta». Tra le innovative tecnologie di sicurezza della nuova station wagon sportiva di Volvo figura il riconoscimento dei pedoni con frenata automatica, un sistema di allerta anticollisione che in questa forma è unico al mondo. Come già nella nuova berlina S60, anche la Volvo V60 monta di serie il si-


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motori

stema anticollisione «City Safety» per la prevenzione dei tamponamenti nel traffico urbano. Questo sistema di sicurezza di base con in aggiunta il riconoscimento dei pedoni fa anche parte di un «Driver Support Pack», disponibile come optional, abbinato al regolatore adattativo della velocità e della distanza. Il modello di punta Volvo V60 T6

“Se da una parte la Volvo V60 offre tanto spazio per i bagagli, al tempo stesso affascina con il suo design e le proprietà di guida dinamiche. La nostra nuova station wagon sportiva offre a chi l’acquista non solo spazio e flessibilità ma anche tanto stile ed emozioni. Anouk Poelmann, Presudente Volvo

I modelli Volvo V60 Motori a benzina T6 AWD Geartronic* T5 2.0T T4 T3

Cilindrata 2.953 cm³ 1.999 cm³ 1.999 cm³ 1.598 cm³ 1.598 cm³

Configurazione 6 cilindri 4 cilindri 4 cilindri 4 cilindri 4 cilindri

Potenza 304 CV (224 240 CV (176 203 CV (149 180 CV (132 150 CV (110

Motori diesel D5 AWD Geartronic D5 D3 DRIVe

Cilindrata 2.400 cm³ 2.400 cm³ 1.984 cm³ 1.560 cm³

Configurazione 5 cilindri 5 cilindri 5 cilindri 4 cilindri

Potenza 205 CV (151 kW) 205 CV (151 kW) 163 CV (120 kW) 115 CV (85 kW)

* A partire dall’allestimento «Kinetic»

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kW) kW) kW) kW) kW)

AWD è dotato di serie di una moderna trazione integrale che invece è disponibile come optional per la Volvo V60 D5, il modello diesel più potente. La Volvo V60 T6 AWD è il modello con il motore a benzina più potente ed erogando ben 304 CV e una coppia di 440 Nm garantisce un piacere di guida dinamico, nel segno della sportività più assoluta. La Volvo V60 D5 dispone di un reattivo propulsore turbo con 205 CV che garantisce un eccellente sviluppo di potenza e performance di guida di altissimo livello. La gamma di motorizzazioni per la nuova Volvo V60 comprende anche quattro efficienti motori GTDi (Gasoline Turbocharged Direct Injection) di nuova concezione con iniezione diretta di benzina. Si tratta dei propulsori turbo a quattro cilindri T3, T4 (1,6 litri di cilindrata), 2.0T e T5 (2,0 litri di cilindrata). È nuovo anche il turbodiesel D3 a cinque cilindri con 163 CV. Ottima la media dei consumi, con 5,5 l/100 km dichiarati nel ciclo urbano. La V60 conserva le ottime doti di maneggevolezza e stabilità della berlina, rivelandosi facile da guidare e docile nel seguire i comandi del guidatore. La nuova Volvo V60 è disponibile nelle linee di equipaggiamento Basis, Kinetic, Momentum e Summum. Dall’inizio del 2011 è inoltre disponibile una variante diesel DRIVe particolarmente parsimoniosa, con un consumo complessivo di soli 4,3 litri per 100 chilometri ed emissioni di CO2 pari ad appena 115 g/km (valori provvisori). Nella Volvo V60 DRIVe il motore è abbinato a un cambio manuale a sei marce e genera una potenza di 115 CV con una coppia di 270 Nm.


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Le concorrenti sul mercato Audi A4 Avant

La nuova A4 Avant misura 4,70 metri: quasi 12 centimetri in più rispetto al modello precedente. Il passo aumenta di ben 17.80 centimetri il che permette una migliore abitabilità soprattutto a vantaggio degli ospiti dei posti posteriori. Il design è sinuoso e filante, i volumi fanno sfoggio di una certa originalità rispetto all'Audi A6 Avant nonostante il forte family feeling. Airbag autoadattativi, pretensionatori con limitatori della forza di ritenuta attivabili e riconoscimento della posizione dei sedili anteriori fanno la parte del leone sul fronte sicurezza, ponendo la nuova Audi A4 Avant ai vertici del segmento

Volkswagen Passat settima generazione

La settima generazione della Volkswagen Passat ha debuttato al Salone di Parigi 2010. La nuova Passat appare più imponente e piantata al suolo, grazie ad un consistente aumento della larghezza. Anche il passo appare più esteso, al fine di garantire au'abitabilità ai vertici del segmento. Volkswagen Passat è una delle vetture più apprezzate dai professionisti della strada, in quanto compagna affidabile e comfortevole nel divorare migliaia di km. Un vero incrociatore autostradale, scelta d'eccellenza tanto per commessi viaggiatori tanto per le flotte aziendali di tutta Europa.

Toyota Avensis

Berlina e Station Wagon, la Toyota Avensis è una vettura inedita, concepita al fine di minimizzare i consumi garantendo al tempo stesso un piacere di guida straordinario. Appena si osserva la Toyota Avensis non si può non notare l’impatto estetico. L’interno dei proiettori anteriori e posteriori, le maniglie, le cornici cromate dei finestrini: ogni dettaglio esprime grande cura e una classe che contraddistingue questo modello. Un enorme tetto panoramico disponibile in opzione secondo l’allestimento scelto inonda di luce l’abitacolo, oltre a creare quel gioco di sensazioni che regalano a chi la guida momenti a dir poco magici.

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abbattere i costi rispettando l’ambiente di Lorenzo Arduini

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I circoli sportivi sembrano i luoghi ideali per installare questi pannelli in grado di produrre energia pulita a basso costo

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a sempre gli stadi sono i templi nei quali si consuma lo sport, si creano miti e nascono leggende. Che siano piccole strutture di provincia o colossi metropolitani, negli stadi la gente vive emozioni , si immedesima nei protagonisti ed applaude le gesta degli sportivi. Il tema dell’impiantistica sportiva è oggi al centro di un attento dibattito, che coinvolge istituzioni, tecnici ed architetti e che pone al centro dell’attenzione lo sviluppo di tecniche atte al contenimento del consumo energetico e ad un minor impatto ambientale. Risparmio energetico ed eco sostenibilità sono diventati negli ultimi anni uno degli argomenti più sviluppati nel mondo dello sport. In Italia gli impianti sportivi sono circa 160.000 ed aumentano dell’1% annuo. La strada da percorrere è dunque quella dell’ottimizzazione dell’efficienza energetica degli impianti, in grado anche di abbattere i costi di chi li gestisce. Sia che si parli di ristrutturazione che di costruzione la via da imboccare è quella della bioarchitettura, in cui il progettare implica una valorizzazione del contesto climatico e ambientale, e non più uno spazio da occupare indiscriminatamente. E’ quindi importante considerare con cura alcuni fattori naturali nella progettazione, quali l’esposizione eliotermica, l’esposizione solare, la morfologia ambientale, la presenza del verde naturale, la ventosità ed i flussi d’aria. Nei criteri di bioarchitettura si devo-

no poi considerare i fattori prodotti dall’uomo come l’inquinamento atmosferico, l’inquinamento delle falde acquifere e la rumorosità. Contenere i costi e ridurre l’impatto sull’ecosistema sono i punti su cui si sono sviluppate nuove tecnologie di approvvigionamento energetico. Le tecnologie sviluppate in questi ultimi anni permettono di avere oggi strumenti più efficiente ed affidabili per risparmiare energia, riducendo quindi i costi di gestione, e realizzare impianti che lavorano in modo ottimizzato. L’installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti degli impianti sportivi consente ad esempio l'autonomia energetica per gli impianti stessi, con il conseguente risparmio economico per i gestori. Strutture come palestre, tribune e spogliatoi sono, architettonicamente parlando l’ideale per installare questi pannelli e, in alcuni casi, potrebbero consentire addirittura l’autosufficienza energetica. Pensando alle strutture sportive della capitale, i primi luoghi che vengono in mente per installare pannelli fotovoltaici sono i tanti circoli sportivi presenti nella Città Eterna. In questi luoghi abbondano le superfici adatte a collocare detti pannelli: oltre a palestre, piscine coperte, spogliatoi e tribune all’interno dei circoli sono presenti edifici che accolgono bar, ristoranti, salotti, spazi dedicati ai bambini eccetera. Questi edifici naturalmente aumentano la superficie potenziale per installare i pannelli, aumentando di conseguenza l’opportunità di risparmio economico. In conclusione investire sulla bioarchitettura

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non è solo un’operazione rispettosa nei confronti dell’ambiente che ci circonda, in grado di elevare esponenzialmente il cosiddetto capitale sociale, molto considerato anche dalle aziende sponsor. Si tratta anche di una via efficiente per ridurre i costi di gestione dell’impianto, permettendo di conseguenza di migliorare il servizio offerto agli utenti.

La Global Service Tlc Ravano Green Power è l’azienda che realizza su tutto il territorio nazionale impianti fotovoltaici "chiavi in mano", mentre la Global Service Tlc è l’azienda con mandato nazionale per la commercializzazione dei suddetti impianti. La Global Service Tlc ha sede a Roma, in via dei Santi Pietro e Paolo 56, CAP 00144. Per chi fosse interessato agli impianti fotovoltaici Global Service tel 06 83087738 oppure inviare una e mail all’indirizzo fotovoltaico@globalservicetlc.com. Per ottenere la condizioni riservate ai lettori della rivista presentarsi alla nostra segreteria con il codice: EcoLua.


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golf

Tanti oggetti comuni possono aiutarci a percepire sensazioni corrette di uno swing che a volte sembra incomprensibile. Usare un pallone ad esempio potrebbe essere illuminante

Usare un pallone per interiorizzare il giusto swing di Simone Selli

artiamo da un dato oggettivo: il movimento del golf è paragonabile ad un semplice lancio. Tirare un oggetto come un sasso sull’acqua, una pallina di carta nel cestino o una palla da booling sono gesti quotidiani dalle molte affinità con il tiro a golf. Tirare e lanciare è infatti un gesto che l’uomo conosce e sa fare da milioni di anni, sicuramente da quando ha imparato a scagliare armi rudimentali per la caccia. In ogni tipo di lancio, il corpo genera velocità tramite una rotazione organizzata, nella direzione che si vuole far percorrere all’oggetto. Le braccia e il corpo accompagnano l’attrezzo sfruttando con la velocità dei piccoli muscoli il peso della massa (corpo) che aumenta la potenza del gesto. Lo swing di golf rispetta a pieno

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stro piegato verso il basso, durante l’attraversamento e il finish vi troverete in posizione inversa, il braccio destro disteso ed il sinistro correttamente piegato verso il basso, con la palla ben posizionata di fronte al corpo. Provate con pazienza questo esercizio per 5 minuti, prima della vostra sessione di pratica, vi sarà molto utile. Migliorerà la vostra centralità, sentirete la giusta rota-

queste regole di biomeccanica con la necessità aggiuntiva della precisione del tiro, gestita da una corretta centralità, garantita dalla schiena che si deve mantenere ferma e stabile. Prendete ora un pallone e posizionatevi con una postura corretta. Incominciate lentamente a ruotare il corpo, dal backswing al finish. Continuate a simulare queste semplici rotazioni per 5 o 6 volte e poi lasciate andare la palla in modo che possa volare alta e dritta all’obiettivo. Le sensazioni recepite saranno quelle di uno swing corretto, ritmato, dove il corpo accompagna l’azione delle braccia in un piacevole movimento armonico e organizzato. Percepirete anche la sensazione di uno swing dalle rotazioni speculari, indietro e avanti allo stesso modo, alla stessa velocità, della stessa quantità. Durante il backswing sentirete il braccio sinistro disteso ed il de-

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zione del corpo in ogni sua fase. Sentirete bene l’attraversamento in avanti e l’importanza del lavoro dei fianchi, di solito carente negli hcp medio alti. Il pallone leggero tra le vostre mani in oltre richiederà movimenti leggeri e ritmati che vi avvicineranno alla sensazione di uno swing notevolmente più lento, vero segreto dei professionisti di alto livello. Provateci e buona pratica….


adv sport club Lug010

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T B R U O L P C S ne uzio no b i r t a is in d che amriale o v o ti to por ti color e ama s e t o tu zin aga voce a ionistic m ss dà imo Il pr ita che t pr ofe u or grat lo sp

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fitness

Vero o

di Fabio Ingargiola Personal Trainer_fabioingargiola@yahoo.it

Falso?

Ecco alcuni dei falsi miti che da anni si sentono nelle palestre e nei centri fitness, purtroppo non solo chiacchere da spogliatoio ma talvolta consigli dati da quelli che dovrebbero essere professionisti del settore. Sudare fa dimagrire Falso! Dimagrire significa perdere grasso corporeo. E sudare non ha assolutamente questo effetto. E’ vero che ad esempio dopo una sauna, salendo sulla bilancia, si nota un calo di peso; ma ciò che si perde è soltanto acqua, che viene riassorbita in poche ore attraverso le bevande e i cibi, che contengono a acqua, come frutta e verdura. Ed è bene che sia così, dal momento che un fisico disidratato è soggetto a disturbi e malattie. Pertanto non solo l’affermazione è errata ma, imprigionare il corpo con pellicole in nylon, impermeabili, k-way e quant’altro, non consente l’efficace controllo della temperatura. La copiosa sudorazione espone a gravi rischi. La perdita di liquidi in misura pari al 5% del peso corporeo può portare a crisi cardiache, astenia, crampi, nausea ecc. Una perdita del 2% riduce notevolmente le prestazioni motorie con l’insorgere della fatica. È meglio liberare l’organismo evitando il prematuro insorgere dell’affaticamento. Meno fatica equivale ad un lavoro più lungo, quindi ad un utilizzo maggiore di riserve energetiche e, questo si, equivale ad un idoneo dimagrimento.

Cammino venti minuti

la zona. Essendo un punto particolarmente delicato per l’accumulo di grasso, il risultato sara’ che l’obliquo ha acquistato tono, dunque volume, con l’ovvia conseguenze di un aumento del girovita. Conclusione? Meglio ridurre il girovita esercitando il retto addominale e il trasverso, seguire un alimentazione corretta, e fare il giusto lavoro aerobico.

Mangiare spesso fa ingrassare in salita per trasformare il grasso in muscolo

gnificare camminare lentamente. Quindi camminare in salita puo essere efficace, considerando pero’ chi lo sta facendo, per quanto tempo e soprattutto a quale frequenza cardiaca. Inoltre un soggetto ben allenato riesce ad attivare prima il meccanismo lipolitico rispetto a chi è poco allenato.Questo significa che mediamente una persona poco allenata ha bisogno di ben piu di 20 minuti prima di utilizare i grassi come energetico.

Falso! Innanzitutto perche il grasso non si puo trasformare in muscolo E poi perche il miglior modo per utilizzare i grassi come energetico dipende da parametri soggettivi: l’eta, il grado di allenamento, la frequenza cardiaca. Il lavoro aerobico deve essere comperso tra 70 e 80 della frequenza cardiaca massima, la quale si ottiene con la semplice formula 220-la tua età. Da un punto di vista pratico significa che l’andatura da tenere è soggettiva: per un 30 enne allenato andare all 80percento della fmax significa correre velocemente, mentre per una signora potrebbe si-

Alleno gli obliqui per ridurre il girovita Falso! Esercitare in maniera efficace gli obliqui significa inevitabilmente acquisire tono musolare in quel-

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Falso! Il modo migliore per diamgrire è fare i tre pasti principali e due spuntini, uno la mattina e uno il pomeriggio. Al contrario, saltare i pasti rallenta il metabolismo, digiunare intacca la tua massa magra: perdi peso, ma non grasso con conseguenze estetiche disastrose e danni per la tua salute. Quindi la perdita di peso non é reale, anche perche una restrizione calorica senza senso come saltare un pasto, porta inevitabilmente al pasto successivo a mangiare di piu e in maniera meno controllata. Inoltre un digiuno prolungato aumenta la capacita di assorbire i nutrienti presenti negli alimenti. Quindi anche un picollo sgarro al pasto successivo verra immagazzinato dal corpo sotto forma di adipe.


Febbraio 2011:sport club marzo 01-32 31/01/11 16:51 Pagina 87

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medicina

di Prof. Roberto Serdoz Primario di cardiologia Ospedale San Pietro di Roma

La Malattia coronarica: i segni di allarme di un attacco cardiaco Spesso l’attacco cardiaco comincia con una moderata oppressione localizzata al centro del torace. È quindi importante sapere come può presentarsi l’attacco cardiaco e quali siano i segni abituali di allarme. Non saper decidere cosa fare impedisce un soccorso tempestivo e cure efficaci. Epidemiologia e fattori di rischio Le malattie cardiovascolari rappresentano ancora oggi la principale causa di morte nel nostro paese, essendo responsabili del 44% di tutti i decessi. In particolare, la cardiopatia ischemica è la prima causa di morte in Italia, causando il 28% di tutte le morti (dati ISTAT). In termini più specifici parlare di cardiopatia ischemica significa far riferimento all’aterosclerosi coronarica. Le coronarie, sinistra e destra, sono le due arteriose che forniscono sangue ed in tal modo nutrimento al muscolo cardiaco. Nel corso del tempo le coronarie si possono ammalare sviluppando al loro interno lesioni che riducendo il lume del vaso rendono più difficoltoso ed a volte insufficiente l’apporto di ossigeno al cuore. Ciò provoca la cosiddetta angina pectoris cioè il dolore toracico oppressivo a volte irradiato al braccio, al collo, alla mandibola ecc. e nei casi più gravi l’infarto acuto del miocardio con un danno permanente a tutta la persona colpita. La malattia coronaria non pre-

senta un unico fattore causale, ma molteplici fattori di rischio. Essi sono sostanzialmente di due tipi: 1.non modificabili • età, ( la possibilità di sviluppare la malattia aumenta con essa) • sesso, ( fino alla menopausa il rischio per la donna è più basso) • familiarità (si può ereditare la predisposizione alla malattia) 2.modificabili o correggibili • ipertensione arteriosa • diabete mellito • ipercolesterolemia • soprappeso e obesità • sedentarietà • stress ( questo elemento è per la verità assai meno documentato rispetto agli altri). Il consiglio da dare, anche alle persone senza i suddetti fattori di rischio, di sottoporsi dopo i cinquant’anni a screening cardiologici periodici.

neralmente al centro del torace irradiandosi non di rado alle braccia, spalle, collo, gola, mandibola o alle scapole; può essere scatenato da uno sforzo fisico o da un forte stress emotivo (meno comune), ma può anche insorgere a riposo.

Esso può essere associato ad affanno, sudorazione algida, nausea e vomito, stato ansioso, astenia (debolezza). In altri casi invece soprattutto nei pazienti diabetici la sintomatologia può essere più sfumata o del tutto assente.

Il Prof. Roberto Serdoz con il dott. Roberto Mocavini

Giornata delle “Cardiologie Aperte- per il Tuo cuore” Il 12 febbraio prossimo nella giornata delle “Cardiologie Aperte- per il Tuo cuore” sarà possibile, presso il nostro Ospedale San Pietro FBF (tel. 0633582577-33582579), per tutti coloro che lo vogliano, ed in modo del tutto gratuito,ricevere informazioni dettagliate sulla malattia coronarica ed essere sottoposti a ceck-up cardiologici.

Sintomatologia Il sintomo principale della malattia coronarica è il dolore toracico o angina pectoris. Si tratta di un dolore oppressivo-gravativo che inizia ge-

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Febbraio 2011:sport club marzo 01-32 29/01/11 23:58 Pagina 88

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novità

PALLONE MITRE MAX 460 È il pallone ufficiale della Nazionale Italiana Rugby e del Campionato Italiano d’Eccellenza. Si tratta di un pallone dotato dell’esclusiva tecnologia eG-Spin che permette al Max 460 una migliore stabilità in volo per: maggiore precisione e distanza nei calci e maggiore precisione nei passaggi. Inoltre, la valvola posizionata a cavallo della cucitura garantisce un perfetto bilanciamento. Infine, i nuovi dettagli in rilievo creati utilizzando nanotecnologie aumentano enormemente il Grip del Max 460 in tutte le condizioni di gioco.

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Per chi ha il rugby sempre in testa, il cappellino Kappa è l’ideale. Sponsorizzato dalla Federazione Italiana Rugby, della quale por ta il logo nella par te laterale, presenta ricami anch’essi Fir e lettering ITALIA. È in 100% cotone, chiusura con velcro sul retro e personalizzazione logo Kappa ricamato. È disponibile anche nella versione azzurro e rosa.

La polo rugby Kappa, sponsor della Federazione Italiana Rugby, è in tessuto 100% cotone. Presenta collo e bordi in rettilinea, bottoni in madreperla, fondo diritto con spacchetti laterali, personalizzazioni realizzate con ricami diretti e colori uniti. Oltre all’azzurro, è disponibile anche nei colori blu scuro e bianco.

101 STORIE DELLA FERRARI CHE NON TI HANNO MAI RACCONTATO

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Debutta in libreria il nuovo libro "101 storie della Ferrari che non ti hanno mai raccontato" scritto da Vincenzo Borgomeo, giornalista del quotidiano La Repubblica e responsabile area motori del portale web Repubblica.it. Lettura colta e divertente, anche per i non addetti ai lavori, l'inedita raccolta propone una selezione di aneddoti e curiosità sconosciuti ai più. Dalla miliardaria americana che si è fatta seppellire nella sua Ferrari Daytona allo stile di guida unico del pilota Nuvolari, dalle manie del campionissimo Schumacher al cantante non vedente turco Metin Senturk che ha guidato una Ferrari a 300 km orari, fino alla realizzazione della pista privata di Fiorano, piramide realizzata per il faraone Enzo Ferrari.

Queste scarpe da rugby Mitre sono in pelle sintetica con cuciture di rinforzo, contrafforte tallonare in materiale termoplastico e puntale rinforzato. Presentano una punta dura e la suola in Pebax con 8 tacchetti intercambiabili certificati in alluminio Mitre Speed Stud.

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23/04/10 12:48



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