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Alla ricerca della felicitĂ Il trionfo a Parigi della Schiavone illumina il tennis italiano
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Sommario
sommario Luglio 2010
Editoriale Questa notte è ancora nostra
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Focus Dal Mondiale alla tessera del tifoso 10 Focus Nel segno di Roma 2020
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Sport Club Anno VIII - n. 61 - Luglio 2010
12 Cover Francesca Schiavone 18 Azzurre Donne vincenti
26 L’obbiettivo Golden Gala 2010 28 Rugby La squadra che la gente si aspetta 32 Riflessioni Declinazioni Ovali 36 Cheerleading Le Cheerleaders arrivano nelle scuole 38 Eticamp Un movimento all’insegna degli ETICAMP 40 Surf Italia Surf Expo & Lifestyle festival 44 Beach Tennis BTM Tour 2010 l’estate del beach tennis
Reg. trib. di Roma n. 591/2004 del 30-12-2004 Direttore responsabile Luigi Capasso l.capasso@sportclubmagazine.it
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Fitness Fiamme Gialle Eventi Beneficenza Golf Roma Tuttincircolo Roma Tornei Cultura Sportiva Psicologia
Editorialisti Cecilia D’Angelo, Paolo Cecinelli, Franco Chimenti, Pino Capua, Alessandro Cochi, Paolo Del Bene, Daniele Popolizio, Tommaso Mandato Hanno collaborato a questo numero Matteo Cirelli, Carlo Stigliano, Silvia Pittelli, Marco Trozzi, Alessandro Morucci, Enrico Morucci, Roberto Cundari, Andrea Tranquilli, Andrea Cecinelli, Gianni Boninsegna, Luigia Latteri Golf Simone Selli Sport&Finanza Marcel Vulpis Rugby Andrea Cimbrico
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46 Maratona Formula Run Cup: Solidarietà e sport in corsa a Roma 50 Solidarietà Mondiali per l’UNICEF 52 Motor Show Dal 55MO Roma Motor Show le indicazioni per le auto del domani 54 Pesistica Presentata a Roma l’attività 2010
via Morlupo, 51 00191 Roma tel. 06 97600342 fax 06 97277879 www.sportclubmagazine.it info@sportclubmagazine.it Direttore editoriale Luigi Capasso
Avvocato ed agente dei calciatori: Incompatibilità e problemi giuridici
22 Sport&Finanza L’International FIFA Fan Fest, un successo “mondiale” per la città di Roma
Sport Club Editori srl
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Sport Club è anche su
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Editoriale
di Luigi Capasso
Questa notte è ancora nostra proprio sulla strofa di un passaggio del noto cantante romanista, Antonello Venditti, vogliamo per la prima volta prendere posizione sulla querelle che da anni logora il cuore e l’anima del popolo della tifoseria più antica della Capitale. Uno scoraggiamento totale, univoco, che partito da “una sparuta minoranza” nel tempo ha contagiato l’intera tifoseria. E non a caso siamo partiti dalle note di una canzone del celeberrimo supporter giallorosso perché, da quando sei anni fa è cambiato il vertice societario, gli unici a godere di una certa felicità sono stati solo i frequentatori della Sud. I tifosi laziali hanno fatto tutto e di più in questi ultimi mesi per dare un segnale, pacifico e costruttivo, che il feeling, qualora ci fosse mai stato, con il loro Presidente era ormai del tutto finito. Basta ascoltare una qualsiasi radio romana, in qualsiasi ora del giorno e della notte, per capire a che punto sia arrivato il muro contro muro. Senza se e senza ma, il giocattolo è rotto e non si vedono all’orizzonte possibilità di aggiustarlo e, cosa più allarmante, l’ambiente comincia a dare i primi segnali di sfinimento e di rassegnazione. Disertazione all’Olimpico con la Fiorentina assolutamente pacifica, riunioni di sa-
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bato mattina davanti alla Nord con il sorriso sulle labbra, marce goliardiche e simpatiche, solo i cori all’interno dello Stadio sono da censurare fermamente avendo superato il limite del buongusto e del rispetto personale. Perché nessuno si deve permettere di toccare l’uomo, come è altrettanto pacifico che il tifoso ha diritto di contestare pacificamente fino all’estremo la sua dirigenza qualora non fosse di suo gradimento. Al Gestore si contesta praticamente tutto, ma il principale rimprovero che si fa è che il numero uno della società nata 110 anni fa in Piazza della Libertà, non abbia minimamente a cuore il pensiero, i desideri e i sogni della gens laziale, che non riesca proprio a immedesimarsi nella mente e nelle logiche del tifoso biancoceleste. Che non si riesca a comprendere che addolciti e viziati dalla gestione Cragnotti, i laziali hanno il terrore di tornare ad essere quella famosa lazietta che tanto faceva parlare di sé negli anni ’80 e cercano un qualsiasi appiglio per intravedere un futuro sereno. I conti di bilancio in regola e perfetti a cosa servono se non a portare ad acquistare una rosa competitiva? Avere la perfezione finanziaria a chi importa, quando i nostri cugini con 325 milioni di debiti già accertati con Unicredit e i 90 con
MPS si possono permettere tranquillamente l’ingaggio dell’Imperatore Adriano e di Fabio Simplicio? I periodi bui e tempestosi ce ne sono stati tanti, ma, sebbene si retrocedesse, si andava giù a testa alta, senza cedere un passo e con tanti Campioni. I D’Amico e i Giordano, non hanno mai ricevuto un rimbrotto anche quando retrocessero nel 1986 ad inizio primavera perché in campo, loro malgrado, ce la mettevano tutta e la famosa maglietta era sempre sudata a fine gara. Ed è questo che vuole un tifoso, vuole la passione, la voglia,
la rabbia, la ragione ed il sentimento da chi indossa i propri vessilli, perché si può pure perdere, come scriveva Nick Hornby in Febbre a 90°, ma il bello che c’è sempre un’altra domenica, un’altra partita ed un’altra stagione: è il buono del calcio. La Società, invece, con strategiche e numerose mosse di mercato, nelle ultime stagioni ha fatto dismettere la casacca biancoceleste a tutti quei giocatori, allenatori e dirigenti che avevano istaurato un feeling d’affetto e rispetto verso i tifosi. Hanno tutti sbattuto la porta, gridan-
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do rabbia e rancore verso il loro amore di lungo corso, da Paoletto Di Canio a Lorenzo De Silvestri, da Angelo Peruzzi a Massimo Oddo, da Federico Macheda a Marco Faraoni, da Felice Pulici a Wolfango Patarca, quanti innamorati di questa maglia hanno lasciato la Capitale. E al loro posto sono arrivati tanti numeri, tante maglie, tanti nomi che sono passati come meteore e non hanno lasciato assolutamente nulla nella bacheca dei ricordi a colori. Ora la situazione è alquanto delicata. L’ambiente è molto caldo. Perché la sta-
gione appena trascorsa è stata a dir poco disastrosa sotto tutti i punti di vista: eliminati in Europa League al primo facilissimo turno, un campionato sul Titanic che verrà ricordato solo perché la gufaggine verso i cugini è stata talmente forte che alla fine ha espresso il risultato voluto, una umiliazione perenne e costante nel vedere un nostro giocatore di enorme classe in una decina di giorni alzare tre trofei, una dirigenza rappresentata dal solo Igle Tare che resta impassibile nell’affrontare le dispute paracalcistiche:
ricordiamo tutti il massacro mediatico di Lazio-Inter. Ora basta! Un patrimonio dell’intera città rischia di scolorire. Signor Sindaco, signor Delegato, Signor Sottosegretario, Signor Governatore: intervenite. C’è l’anima sportiva di una sponda del Tevere che non è felice e che vive un forte malessere, che poi non è altro che il senso di impotenza che colpisce chi non può far niente per salvare un affetto. Perché si sono superate mille battaglie e alcune guerre, tanti lutti e alcuni incidenti, tante disgrazie e molte vittorie, mil-
le sconfitte e cento successi ma si è sempre camminato a testa alta. Ma in questo momento ho l’impressione che il tifoso laziale sta cominciando a cedere, ad arrancare, a disincantarsi, diciamolo pure a disamorarsi perché non vede vie di soluzione, ma è proprio adesso che bisogna gonfiare il petto, rimpadronirsi della storia centenaria e tornare a farsi sentire perché non si può distruggere l’amore di una vita, la compagna di sempre, il sogno da bambino… coraggio ragazzi… QUESTA NOTTE È ANCORA NOSTRA!
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Focus
di Alessandro Cochi Delegato allo Sport del Comune di Roma
Dal Mondiale alla Tessera del Tifoso n questi mesi abbiamo scritto, grazie allo spazio messo a disposizione del Comune di Roma dalla rivista Sport Club, di Grandi Eventi e sport di base, discipline di grande appeal mediatico e di minor penetrazione, cercando, nella nostra missione di promozione dello sport di dare maggiore spazio alle discipline erroneamente denominate “minori”. In questa puntata di fine stagione, vogliamo invece affrontare l’argomento calcio, sulla bocca di tutti anche grazie ai Mondiali Sud-Africani che hanno proiettato nelle tv di tutto il pianeta immagini di stadi avveniristici dietro i quali si nasconde un disagio sociale elevato. La forbice tra una minoranza ricca e una maggioranza povera, nonostante la fine dell’apartheid, è ancor oggi molto larga. Retoricamente si potrebbe dire che i soldi serviti per costruire gli stadi avrebbero contribuito a risanare le townships. Questo mondiale però è occasione troppo ghiotta per lo sviluppo di un Paese che, come testimonia l’elevatissimo tasso di delinquenza, presenta ampie fasce della popolazione
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allo stato di povertà. Una scommessa, quindi, da vincere ad ogni costo per cancellare una volta per tutte l’apartheid lasciandolo definitivamente ai libri di storia dove già è pubblicata quella foto che mostra Nelson Mandela al momento di premiare gli Springboks, simbolo del potere bianco, nel momento ideologicamente più forte della riappacificazione razziale. Altro continente, stessa manifestazione. A Roma, piazza di Siena, luogo storico dell’ippica nazionale la Fifa ha voluto far nascere un’area in cui tifosi di ogni nazio-
nalità potessero seguire le partite del mondiale su un maxischermo in una sorta di laboratorio interculturale. Un’arena in cui conoscere persone e culture diverse con tanti servizi intorno. La Fifa ha scelto sei città nel Mondo e la nostra è una di queste a dimostrazione della capacità di accoglienza e organizzazione che Roma sta dimostrando in ogni occasione nei Grandi Eventi che si sono susseguiti in questo ultimo biennio. Dal Mondiale ai fatti di casa nostra. Si parla, e tanto, della cosiddetta “Tessera del Tifoso” che vedrà la
spinta definitiva nella stagione entrante. Le società sono già al lavoro per dare a quel pezzo di plastica la giusta veste grafica e i contenuti del caso. E sul pezzo di plastica in questione, infuria la polemica. Secondo il discusso articolo 9 non potranno accedere coloro che abbiano commesso reati da stadio (anche riferito a uno scavalcamento o all’accensione di un fumogeno): i tifosi lamentano la mancanza di una integrazione essenziale riferita alla possibilità di rientro per chi abbia già scontata la pena. I tifosi palesano anche la paura di uno sfruttamento commerciale della tessera, della tecnologia ad essa legata che potrebbe toccare diritti di privacy e soprattutto il timore di un allontanamento degli stadi. Il mio pensiero è che, statistiche alla mano, siano diminuiti incidenti e reati all’interno degli stadi anche per la maturità dei tifosi che devono essere presi in considerazione e ascoltati al fine di condividere una svolta storica per il nostro calcio. Alcune norme, se non accettate, possono avere un sapore più repressivo e commerciale che culturale e aggregativo.
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Focus
di Pino Capua Consulente per il Sindaco per le politiche sportive del Comune di Roma
Nel segno di Roma 2020 ssere il Paese ospitante dei Mondiali di calcio 2010 è stata per il Sudafrica innanzitutto una grande occasione per manifestare al mondo intero il compimento di una rinascita economica. Una opportunità per la nazione del presidente Zuma e di riflesso per tutto il continente nero di incrementare e/o accelerare la crescita generale di uno stato che solo venti anni fa era vittima dell'apartheid. Il Governo sudafricano ha investito complessivamente circa 4,6 miliardi di euro per accogliere nel migliore dei modi una delle manifestazioni sportive più importanti al mondo, facendo degli investimenti per le infrastrutture un pilastro della propria economia. Ciò ha comportato la creazione di 160.000 nuovi posti di lavoro e un flusso di entrate addizionali per il fisco di 1,2 miliardi di euro. Al termine dei Mondiali di calcio, complessivamente il Sudafrica potrebbe avere un introito di quasi 8 miliardi di euro tra turismo, investimenti sulle costruzioni e spese degli spettatori. Negli ultimi mesi un altro grande evento sportivo è al centro di attenzioni e dibattiti: le Olimpiadi del 2020 per le quali Roma è candidata. Una manifestazione che al pari dei Mondiali di calcio può rappresentare un'iniezione positiva in termini economi-
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Il Presidente del Sud Africa Jacob Zuma
ci e di visibilità per il Paese ospitante. Un indotto da 13 miliardi di euro, la creazione di 70mila posti di lavoro e una crescita del 20% dei flussi turistici. Secondo alcune previsioni sarebbe questo l'effetto Olimpiadi su Roma, nel caso in cui la candidatura per i giochi del 2020 andasse a buon fine. Già il fatto di essere la candidata italiana prescelta dal CONI per concorrere alla trentaduesima edizione della manifestazione, darà l'opportunità a Roma
di completare o realizzare ex novo infrastrutture fondamentali per la città. Mi riferisco in primis alla Metro C, fino ad arrivare all'adeguamento di molte strutture sportive. Numerose aree verranno valorizzate quali: Tor di Quinto, Foro Italico, Acquacetosa, Flaminio, Piazza di Siena, Circo Massimo, Olgiata, Settebagni, Fiera di Roma. Ci sono, poi, opere già approvate come, ad esempio, l'ampliamento dell'aeroporto di Fiumicino. Se tutto andrà bene, insomma, i roma-
ni ne gioverebbero sia in viabilità che in vivibilità, poiché i Giochi saranno un acceleratore del Piano per lo Sviluppo Strategico 20102020 della città. Non ci resta che attendere con ansia il 2013, anno nel quale il C.I.O (Comitato Olimpico Internazionale) si radunerà a Buenos Aires per ufficializzare la scelta della sede. Al momento i Bookmaker danno come favorite Toronto e Tokio, ma Roma ha tutte le carte in regola per ribaltare ogni pronostico.
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Diritto e Rovescio
dell’Avv. Sabrina Rondinelli Specializzata in diritto dello sport Dottoranda di ricerca Fac. Giurisprudenza “La Sapienza” sabrina.rondinelli@uniroma1.it
Avvocato ed agente dei calciatori. Incompatibilità e problemi giuridici a problematica della possibilità dell’avvocato di poter svolgere anche l’attività di agente dei calciatori, è stata affrontata nel 2003 per la prima volta, in quanto intervenne per la prima volta, una pronuncia del Consiglio Nazionale Forense. Vi è stato un ampio dibattito sull’argomento, e le controversie relative al mancato pagamento di compensi, a risoluzioni ingiustificate di rapporti, a inadempimenti delle obbligazioni negoziate, hanno investito i collegi arbitrali o le aule giudiziarie, laddove, spesso, l’avvocato attore o convenuto,era il medesimo agente di calciatori menzionato nel contratto. Sarebbe a mio avviso necessario indagare i motivi che potrebbero costituire un pericolo grave ed attuale per la permanenza in entrambi gli albi, posto che,secondo quanto stabilito dal Consiglio Nazionale Forense: “deve essere negata, da parte del Consiglio dell’Ordine la contemporanea iscrizione sia dal relativo albo che da quello degli Agenti, essendo possibile svolgere ogni attività conforme all’ordinamento forense nell’interesse di atleti e società sportive”. L’avvocato che ponga in essere detta attività, secondo quanto stabilito dal CNF, determina due possibili scenari:nel caso in cui l’avvocato sia iscritto in entrambi gli Albi, verrebbe perseguito dal proprio Consiglio dell’Ordine per aver vio-
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lato il divieto di contemporanea iscrizione agli Albi medesimi, anche se l’attività sportiva tutelata manterrebbe piena validità ed efficacia; qualora, invece, l’avvocato iscritto al solo ordine professionale (quindi rispettando il divieto imposto), pratichi, di fatto, l’attività di agente di calciatori, in violazione, però, delle norme di categoria (procacciamento clientela, limiti tariffari, organizzazione imprenditoriale), potrebbe vedersi dichiarare la nullità del contratto di mandato sottoscritto con il Cliente per contrarietà a norme imperative private e deontologiche. La ratio del parere del CNF, che vieta all’avvocato la contemporanea iscrizione ai due albi, risiede in ragioni piu di opportunità che giuridiche, esprimendo un principio: secondo l’organo consultivo dell’Avvocatura,infatti, il
professionista legale,permanendo la duplicità dei ruoli,sarebbe sottratto alle regole deontologiche dell’ordinamento forense, “posto che eventuali sanzioni disciplinari sono irrogate da apposita commissione insediata presso la FIGC e sono rapportate al Codice di comportamento specifico della professione di agente”. Secondo il CNF, l’iscrizione in entrambi gli albi “non conferisce all’avvocato maggiori competenze o possibilità aggiuntive di lavoro,bensì produce l’unico effetto di sottrarre il professionista alle regole deontologiche dell’ordinamento forense”. In definitiva in attesa di giudizio, da parte dell’autorità giurisdizionale ordinaria sul tema dibattuto, nonché una presa di coscienza da parte degli ordinamenti circa la necessità di investire un’autorità per limitare il campo di mo-
vimento dell’avvocato è fornita dall’art 16 del Codice,il quale prevede come sia “dovere dell’avvocato evitare situazioni di incompatibilità ostative alla permanenza all’albo e nel dubbio richiedere un parere al proprio Consiglio dell’ordine”. A conclusione di questo mi articolo, esprimo una breve e personale considerazione,pur rispettando la normativa che prevede tra le due figure di incompatibilità, la pratica quotidiana mi permette a dire che molto spesso agenti dei calciatori si rivolgono a me, per supportarli nella contrattualistica o magari per dargli pareri giuridici su problematiche da loro affrontate. Ecco allora, sarebbe utile che gli agenti dei calciatori avessero nel loro staff sempre un legale che si occupi di diritto sportivo,perche a mio avviso, sarebbe più utile all’agente per sua tranquillità lavorativa e all’atleta per sua maggiore tutela. E lo stesso l’avvocato che opera nel mondo dello sport, sarebbe utile avere al suo fianco un agente che gli darebbe opportunità da una parte lavorative, per via della maggiora conoscenza in capo all’agente di società sportive, e dall’altra darebbe un opportunità all’avvocato di venire a conoscenza di maggiori problematiche in capo al giocatore. Allora ok all’incompatibilità, ma ben vengano le collaborazioni che facciano sempre più crescere il settore del diritto sportivo.
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Francesca Schiavone: “Resterò me stessa” La campionessa del Roland Garros assicura i suoi tifosi ancora increduli. Il successo non la cambierà. di Giorgio Spalluto
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“Ho sentito l’energia salire a ondate e non riuscivo a controllarla. So solo che mi permetteva di fare punti�
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i stai sbagliando chi hai visto non è, non è Francesca… No, non può essere lei... In tanti, appena terminata la finale del Roland Garros si sono fermati un attimo a pensare tra il trasecolato e Il meravigliato, immersi nel più classico “sogno o son desto?”. E lei sul palco, subito dopo aver sollevato la Coppa Suzanne Lenglen, ha immediatamente recepito quella sensazione di smarrimento che leggeva in un pubblico tanto festante quanto sbigottito. “Ma che faccia avete?” - la domanda rivolta ai suoi sostenitori “Siete nel mio cuore, senza il vostro supporto non sarei quello che sono e non avrei fatto quello che ho fatto”. Poco prima in inglese aveva ammesso candidamente al pubblico del Philippe Chatrier di non aver preparato nulla. “Perché di solito quando mi preparo le cose, poi non succedono mai. Ho guardato ogni finale di questo torneo e so cosa hanno detto in passato i campioni di questo torneo. Io ringrazio chi ha visto la partita in Italia e chi era qui oggi. In questa giornata ho provato sensazioni fantastiche e devo dire grazie a tutti”. Da quando il Roland Garros è entrato nell’Era Open, solo tre tenniste possono essere considerate più “sorprese” di lei: Sue Barker nel 1976, Mima Jausovec nel 1977 e Virginia Ruzici nel 1978. Tutte giocatrici che, però, in quegli anni potevano sfruttare le assenze di tutte le top players impegnate nel World Team Tennis. “Ho sempre sognato di vincere questo torneo. E’ strano dirlo, ma quando ho chiamato mio padre, lui mi ha detto: ricordo che tu hai sempre sognato di vincerlo. Ogni mattina quando ti alzi, lavori per fare qualcosa come questo. Forse era lontano dalla realtà, ma con il cuore non si è mai lontani”. D’altronde non è mai stata l’ambizione a fare difetto in questi anni alla Schiavone. Le sue scelte fin da subito sono state improntate verso un continuo confronto con le big del circuito. Francesca ha sempre affrontato a viso aperto le più forti, a differenza di molte sue colleghe più propense a privilegiare una programmazione più prudente. Un atteggiamento, quello della “Schiavo”, che inizialmente non ha pagato in termini di tornei vinti (3 titoli a fronte di ben 13 finali disputate prima di Parigi, il più delle volte contro le migliori giocatrici al mondo) ma che l’ha portata a dimostrare, prima di tut-
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to a se stessa, di poter competere contro qualsiasi avversaria. Subito dopo un successo che è destinato a rimanere per sempre nella storia dello sport italiano, Francesca Schiavone è tornata su un tema, come la sua autenticità, che le sta particolarmente a cuore: “Io sono io, quella che vedete” ripete sempre Francesca co-
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me un mantra. “Non vi preoccupate, resterò me stessa anche dopo questo successo”. Nonostante il tam tam mediatico che l’ha travolta nei giorni successivi al trionfo (partecipazione a “Porta a Porta”, ricevimento a Palazzo Chigi e acclamazioni assortite), in pochi dubitano sul fatto che possa davvero rimanere la stessa ragazza che abbiamo im-
parato a conoscere nel corso di questi anni. In fondo non è più una ragazzina (ha compiuto 30 anni il 23 Giugno), e le sue origini non le permettono di montarsi la testa. Figlia di un dipendente ATM con un passato nelle giovanili del Milan ai tempi del Trap, e di un’ostetrica, la “Schiavo” è cresciuta in Via Cilea a Milano, nel secondo casermone
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più grande d’Europa. “Come ero a 10 anni? Una bestiolina ingestibile, ma in fondo dolce”. Per 4 anni studia pianoforte (“Mi spiace molto aver smesso”), si iscrive a ginnastica artistica ed è capitana della squadra di calcio. Eccoli, i primi vagiti di quella che qualche lustro dopo verrà soprannominata “Leonessa”, anche per via della mamma bre-
sciana: “E’ un soprannome che non sento più mio, però se mi chiamate così non me la prendo”. Il suo primo nomignolo fu Lizzy come la protagonista di una serie tv. La sua prima maestra di tennis è Daniela Porzio, numero 1 d’Italia nel 1953 che già intravede il talento che provvederà a sgrezzare al TC Milano, Barbara Rossi, ex tennista oggi apprezzata commentatrice televisiva. A 17 anni passa alle dipendenze di Vittorio Magnelli e Claudio Galoppini, per poi trasferirsi a Cellatica, Brescia, ad allenarsi con Marco Tavelli. Il coach con cui scala la classifica fino a issarsi all’11a posizione del ranking è l’argentino Daniel Panajotti. Nel 2009 passa qualche mese a Barcellona con Gabriel Urpi, l’allenatore di quella Flavia Pennetta che, con l’ingresso tra le prime 10, sembra sottrarle lo scettro del tennis azzurro. Il sodalizio con Urpi dura poco e, dopo una pausa di riflessione, Francesca decide di affidarsi alla sapienza e l’esperienza di Renzo Furlan e Corrado Barazzutti. “Ho trovato una persona eccezionale come Renzo che mi ha insegnato a Tirrenia tante cose piccole ed importanti, un grande preparatore atletico come Stefano Barzacchi ed ho la fortuna di essere seguita nei tornei da Corrado Barazzutti”. Un attestato di straordinaria riconoscenza rivolto alla Federazione ed al suo Centro Tecnico di Tirrenia, spesso oggetto di critiche per i mancati risultati del settore maschile. In campo grintosa e cattivissima, off-court Francesca si diletta a comporre poesie (che non fa leggere a nessuno) soprattutto quando è al mare. Per studiare le avversarie, spesso utilizza i filmati di Youtube. Quando ha voglia di distrarsi, va al cinema. Il suo film preferito non può che essere il Gladiatore. Sarà per questo motivo che chiama “arena” il Centrale del Roland Garros. Le piace leggere (“Mondo senza fine” di Ken Follet, l’ultimo volume letto) e volare in elicottero, con la mal celata tentazione di lanciarsi col paracadute. Per adesso deve “accontentarsi” si essersi lanciata nell’olimpo del tennis mondiale con un’energia di cui neanche lei sa spiegare la provenienza. “L’ho sentita salire a ondate e non riuscivo a controllarla. So solo che mi permetteva di fare punti”. Un’energia che Francesca, come sempre, non ha voluto tenere tutta per se, ma ha voluto condividere con tutti i suoi ammiratori che ancora oggi continuano a chiedersi: sogno o son desto?
Dicono di lei Marcello Lippi Ha grinta, passione, classe e cuore. D’ora in avanti è lei l'immagine del nostro mondiale. Nell’Italia voglio 11 Schiavone Alessandro Del Piero Non conosco personalmente Francesca Schiavone, ma conosco bene qual è il valore dell’impresa leggendaria che ha compiuto Gianni Petrucci: Questa è come una vittoria olimpica e rimarrà nella storia Mary Pierce Sono proprio contenta per Francesca, la amo tanto. La Stosur si è dimostrata fragile Martina Navratilova “Ha vinto il coraggio, per me la Schiavone non è una sorpresa. Francesca è forte dentro Samantha Stosur “Non penso di aver giocato male io, è stata lei a giocare un tennis completamente diverso John McEnroe La maggior parte delle giocatrici gioca lo stesso tipo di tennis, mentre Francesca propone alla sua avversaria palle sempre differenti, e le sue volée sono straordinarie Eros Ramazzotti Francesca è stata eccezionale, non ci sono parole per descrivere la sua vittoria. Ha fatto una cosa che resterà nella storia dello sport italiano. Da brividi.
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Donne vincenti di Marco Trozzi
are che lo sport italiano da qualche tempo a questa parte stia vivendo una nuova era, una fase nella quale le donne italiane sono le assolute protagoniste del panorama internazionale, portacolori di un’immagine vincente del nostro Paese nel mondo, un guppo di atlete di varie discipline che non ha paura di confrontarsi con le grandi realtà planetarie, autrici di una serie di successi straordinari. L’ultimo, in
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ordine cronologico, è quello ottenuto da Francesca Schiavone al Roland Garros da poco disputato. Una vittoria incredibile, una prima volta assoluta per una tennista italiana, ma sono molte le atlete nostrane che hanno regalato gioie all’Italia negli ultimi due anni.
Tennis 1. Francesca Schiavone regina di Francia Francesca Schiavone, nata a Milano il 23
giugno del 1980, è la prima tennista italiana a trionfare in un Grand Slam. Già Nicola Pietrangeli (1959, 1960) e Adriano Panatta (1976) erano riusciti a trionfare sulla terra rossa più famosa al mondo, ma Francesca è stata la prima donna ad imporsi al Roland Garros, e quindi in uno dei quattro tornei più importanti della stagione, grazie al successo in finale per 6-4 7-6 (7-2 al tie break) contro l’australiana Samantha Stosur. Un trion-
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liana a raggiungere la finale di uno Slam (prima di lei solo Giorgio De Stefani, Nicola Pietrangeli e Adriano Panatta erano riusciti nell’impresa) migliorando così il record femminile detenuto dalle semifinaliste Maud Rosenbaum (a New York nel 1930), Annalisa Bossi (Parigi 1949) e Silvana Lazzarino (Parigi 1954). Grazie al successo ottenuto in terra d’oltralpe, la tennista italiana ha conquistato la posizione numero 6 del ranking WTA ed è stata la seconda più anziana vincitrice del primo Slam con i suoi 29 anni (la più anziana in assoluto è stata la britannica Ann Haydon-Jones, 30 anni, a Wimbledon nel 1969). La Schiavone ha inoltre stabilito un altro primato: è stata la prima donna ad aver vinto in Francia dal 1933 pur non facendo parte della top ten del ranking.
Tennis 2. Le azzurre protagoniste assolute della Fed Cup L’immagine vincente del tennisitaliano in rosa non è rappresentato esclusivamente da Francesca Schiavone. Con lei, infatti, ci sono anche Flavia Pennetta, Sara Errani e Roberta Vinci (ma anche Tathiana Garbin e Mara Mastrange-
fo inaspettato quello dell’azzurra, ma più che meritato per come sono andate le cose durante l’arco del torneo: presentatasi come testa di serie numero 17 del ranking, infatti, ha sconfitto nei primi due turni la Kulikova e la Ferguson per poi eliminare al terzo la Na Li. Negli ottavi ha avuto la meglio su Maria Kirilenko (numero 30 del seeding) giungendo così per la quarta volta ai quarti di finale di uno Slam dove ha sconfitto la numero tre del mondo Caroline Wozniacki. In semifinale, dopo aver vinto il primo set 7-6, ha beneficiato del ritiro della sua avversaria, la russa Elena Dementieva. Proprio grazie al successo sulla tennista dell’Est europeo, come detto, Francesca è diventata la prima ita-
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Azzurre
lo). Le azzurre, nel 2009, sono riuscite nell’impresa di conquistare la seconda Fed Cup della storia dell’italtennis dopo quella vinta in Belgio nel 2006. Lo scorso anno a Reggio Calabria, nella terza finale disputata in quattro anni, le ragazze allenate da Corrado Barazzutti hanno battuto gli Stati Uniti con un rotondo 4-0 entrando così di diritto nella storia di questa disciplina. Sembra, però, che le “faboulous four” non abbiano alcuna intenzione di fermarsi e se è vero che vincere aiuta a vincere allora c’è chi pregusta un’altra prestazione da incorniciare nella replica della finale dello scorso anno che si terrà il 6 e 7 novembre prossimi. In autunno, infatti, saranno ancora la nazionale italiana e quella a stelle e strisce a contendersi il titolo di campionesse del mondo dopo i successi ottenuti, rispettivamente, contro Repubblica Ceca (5-0 il risultato) e Russia (3-2) nelle ultime sfide disputate in aprile.
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Nuoto. Federica Pellegrini e Alessia Filippi dominano a Roma 2009 La scorsa estate Roma ha ospitato i Campionati del Mondo di nuoto, la rassegna iridata entrata nella storia per il numero di record del mondo stabiliti: ben 43. Un Mondiale dal sapore agrodolce per la comitiva italiana. Gli uomini, infatti, hanno fortemente deluso, mentre sono state proprio le donne a regalare grandi gioie al nostro Paese. Federica Pellegrini, in particolar modo, è riuscita nell’impresa di conquistare due medaglie d’oro, una nei 400m stile libero con il tempo di 3’59’’15, stabilendo il nuovo record del mondo della specialità (prima donna al mondo a scendere sotto i quattro minuti). Due giorni dopo ha migliorato il nuovo record mondiale dei 200m stile libero, dominando in 1’53’’67 la prima semifinale
per poi vincere la finale raggiungendo il suo secondo oro nella competizione mondiale e migliorando ulteriormente il record del mondo del giorno precedente che le apparteneva, con il tempo di 1’52’’98. Il 30 luglio, nella staffetta 4 x 200m, pur non vincendo, è riuscita a trascinare la squadra e a farla arrivare quarta, dall’ottavo posto in cui l’Ita-
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Pallavolo. Un successo dietro l’altro per la nazionale di Massimo Barbolini
lia si trovava prima della sua frazione, diventando così protagonista di un’ incredibile rimonta. Insieme alla Pellegrini ha fatto ottime cose anche la beniamina del pubblico capitolino Alessia Filippi. La nuotatrice romana, classe 1983, ha conquistato una fantastica medaglia d’oro nei 1500m stile libero stabilendo anche il nuovo record europeo e dei campionati mondiali con la seconda prestazione mai nuotata al mondo con il tempo di 15’44’’93. Qualche giorno dopo, invece, si è aggiudicata il bronzo negli 800m stile libero con il tempo di 8’17’21 stabiliendo il nuovo record italiano.
Scherma. Le azzurre trionfano nella Coppa del Mondo 2010 di fioretto Ragazze italiane protagoniste anche nella recente coppa del mondo di fioretto dispua-
tasi a L’Avana, Cuba, dove sul podio sono salite ben tre atlete azzurre: Valentina Vezzali, Arianna Errigo e Margherita Granbassi. Le magnifiche tre, infatti, hanno dominato la gara cubana. Sul gradino più alto, per la 73esima volta in carriera (in una prova di Coppa del Mondo), Valentina Vezzali. La campionessa olimpica ha superato in finale l’altra azzurra Arianna Errigo col punteggio di 15-10. Sul gradino più basso del podio Margherita Granbassi, sconfitta in semifinale dalla Errigo col punteggio di 15-11. Per la medaglia di bronzo a Pechino 2008 è stato il miglior risultato in questa stagione dopo il rientro dal lungo stop in seguito all’infortunio alla mano. Tra le prime otto altre due azzurre, Claudia Pigliapoco, sconfitta dalla polacca Gruchala per 15-4, e Martina Batini superata dalla Granbassi col punteggio di 15-6.
La nazionale italiana di pallavolo è senza ombra di dubbio l’immagine più eloquente dell’Italia vincente negli sport di squadra. Dopo anni durante i quali sono stati gli azzurri a dominare la scena internazionale della disciplina, le ragazze allenate da Massimo Barbolini sono state le grandi protagoniste delle ultime stagioni. Nel 2009, ad esempio, hanno vinto ben quattro titoli collezionando un “percorso netto” nelle competizioni che hanno disputato: oro ai Giochi del Mediterraneo, oro alle Universiadi, oro ai Campionati Europei tenutisi in Polonia (dove si sono presentate da campionesse in carica in virtù del successo del 2007 in Lussemburgo) ed, infine, oro alla World Grand Champions Cup. Le azzurre sono state in grado di vincere ben 24 incontri nelle quattro competizioni senza perdere neanche una partita (72 set vinti e 14 persi); un risultato straordinario che ha consacrato le ragazze italiane nell’Olimpo della disciplina, in attesa dei Campionati del Mondo che si terranno in Giappone tra ottobre e novembre prossimi.
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L’International FIFA Fan Fest, un successo “mondiale” per la città di Roma di Massimo Lucchese
allo scorso 11 giugno e fino all’11 luglio 2010, in concomitanza con le gare ufficiali della Coppa del Mondo FIFA 2010 SudAfrica, la città di Roma ha ospitato l’International FIFA Fan Fest, il villaggio ufficiale FIFA dedicato ai tifosi e agli appassionati di football. E’ stata allestita un’area di intrattenimento, con una capienza massima di 20 mila persone, all’interno di Piazza di Siena nel “cuore” del parco pubblico di Villa Borghese. L’evento, che ha visto in prima fila FIFA e il Comune di Roma, con il supporto del Comitato organizzatore costituito dalle società Infront Italy, NSA e Minimega, è aperto al pubblico (dalle 10 della mattina fino alle 2 di notte), con la possibilità di assistere a tutte le partite della Coppa del Mondo FIFA 2010 SudAfrica trasmesse in diretta e visibili attraverso un maxi schermo. L’International FIFA Fan Fest vede la presenza di Coca-Cola, Emirates, Hyundai e Sony nel ruolo di sponsor, RAI come official broadcaster, Radio Italia e Il Corriere dello Sport come local/media supporters. Per la prima volta nella storia dei Mondiali di calcio la FIFA ha aperti una serie di villaggi ufficiali in sei metropoli internazionali (uscendo dai confini del Paese che ospita la rassegna iridata): Roma, Berlino, Parigi, Città del Messico, Rio de Janeiro e Sydney. Negli ultimi anni Roma ha dimostrato di saper gestire grandi eventi, sia sportivi, sia religiosi, sia politici. La “Città Eterna” ha nel suo dna il talento e la forza di ospitare manifestazioni dedicate, per esempio, a un pubblico appassionato di calcio. Nell’ultimo biennio Roma si è confermata sede ideale di “grandi eventi sportivi” come la finale Champions League 2009, senza considerare le partite della Nazionale italiana di rugby al Flaminio nel “Sei Nazioni”, il Golden Gala
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di atletica leggera all’Olimpico, lo CSIO di Roma a Piazza di Siena, tutte le manifestazioni organizzate nel complesso del Parco del Foro Italico (per il tennis e il beach volley), oltre ad alcuni grandi eventi internazionali che hanno avuto la Capitale come host-city: Mondiali di nuoto e di baseball (entrambi nella stagione 2009). E da poche settimane, infine, è partito anche il progetto di “Roma2020”, per la can-
didatura ai Giochi olimpici estivi (post Brasile2016). L’ovale di Piazza di Siena, sede tradizionale dello CSIO di Roma (quest’anno si è tenuta la 78ima edizione della rassegna internazionale di salto a ostacoli), ha ospitato le “Notti Mondiali” raccontate in esclusiva dalla RAI. La tv di Stato sarà presente con uno studio e uno staff di esperti giornalisti sportivi. Questo nuovo evento di intrattenimento, organizzato da Infront Italy, NSA e Minimega, conferma l’attenzione alle politiche sportive da parte del Comune di Roma. Per la prima volta tifosi di 32 diversi Paesi (e non solo) potranno gioire ed emozionarsi insieme durante le gare del Mondiale sudafricano. Il progetto architettonico principale si sviluppa lungo l’intero grande ovale della Piazza (circa 6000 mq), capace di accogliere mediamente 16 mila spettatori. La capacità totale del sito aumenta fino a 20 mila unità, considerando anche le tribune per circa 4 mila posti a sedere, lungo tutto il camminamento del parco circostante. Ad un livello rialzato rispetto all’arena, su di un terrazzamento naturale, si snoda il villaggio ospitalità degli sponsor con il ristorante vip da cui assistere alle partite. L’arena sarà “vestita” con strutture eleganti, tende coperte per gli sponsor, aree ristoro e corner per la vendita del merchandising ufficiale del Mondiale. Previsto anche un campo da calcetto per le attivazioni dei progetti speciali d’intrattenimento. La promozione dell’evento “International FIFA Fan Fest” è stata garantita anche attraverso i nuovi media e in particolare sfruttando le potenzialità del web. Per l’occasione è stato creato un sito ufficiale consultabile all’indirizzo www.fifafanfestroma.it e vi è un link anche sul sito della FIFA (www.FIFA.com/fanfest).
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MYROMA:“I have a dream… l’azionariato popolare giallorosso” meno di un anno dalla sua gestazione è nata finalmente (lo scorso 27 maggio) l’Associazione “MyRoma”, da un’idea del tifoso-fondatore Walter Campanile. Un sogno che diventa realtà e che ha messo insieme, attorno a un documento programmatico, ben 83 “costituenti” quanto gli anni di vita dell’A.S. ROMA. Come si evince dai nomi e dalle professioni MyRoma ha riunito attori, personaggi della cultura/spettacolo, musica, politici, docenti universitari, imprenditori, ma anche semplici tifosi che hanno a cuore la crescita della società, ma soprattutto della squadra (attesa nei prossimi anni da nuovi traguardi sportivi in ambi-
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to calcistico). L’Associazione intende diventare la prima piattaforma tricolore di azionariato popolare. Un’idea che è già realtà in molti Paesi europei e che, invece, nel nostro Paese stenta ancora a decollare. “Siamo all’inizio di un percorso di medio periodo che porterà MyRoma e tutti coloro che vi aderiranno a essere parte di un progetto unico (per non dire storico, ndr) nel suo genere”, ha dichiarato a Sport&Finanza, Walter Campanile (fondatore di MyRoma). “In questi ultimi anni ho studiato, con attenzione, le case history del Barça, del Real Madrid o dell’Amburgo SV. Ancora oggi non capisco perché questi modelli non possono essere replicati in Italia. Dovremo la-
vorare da un lato sulla credibilità e trasparenza in tutti gli atti dell’Associazione, dall’altro sul cambiamento della cultura del tifoso, per far capire, come ha anche sottolineato di recente Michel Platini (presidente Uefa), che il supporter è al centro del nuovo modello dei football club”.
GLI “83” DELL’ASSEMBLEA COSTITUENTE DI "MyRoma" 1 ALBANESI FEDERICO Impiegato 2 AMOROSI GIOVANNI Avvocato Penalista 3 ANTONELLI ENRICO MARIA Presidente e A.D. Gruppo PRIM (settore Real Estate) 4 BALBO DI VINADIO GIACOMO Impiegato 5 BARBARO CLAUDIO Deputato al Parlamento Italiano 6 BARBAROSSA LUCA Cantautore 7 BARBERINI FRANCESCA ROMANA Scrittrice 8 BARTOLETTI LORENZO Amministratore Medical Line Consulting 9 BERNARDINI MARIOLINA Figlia di Fulvio Bernardini (”bandiera” della A.S. Roma) 10 BERTOLIN RICCARDO Controllore del Traffico Aereo 11 BIAMONTI FILIPPO Avvocato Civilista 12 BROGLIO MONTANI MARCO Amministratore Unico Csquare – Business ICT Consultants 13 CALABRESI PAOLO Attore 14 CAPOMASI GABRIELE Impiegato 15 CAPONERA DAVID Controllore del Traffico Aereo 16 CARICILLI CLAUDIO Presidente Roma Club “Forlanini San Camillo” 17 CASTELLINI PAOLO Notaio 18 CENTO PAOLO Presidente Roma Club “Montecitorio” 19 CIARALLI ARDUINO Presidente dell’Associazione Azionisti Sostenitori della Roma 20 CIOCCHETTI LUCIANO Deputato al Parlamento Italiano 21 CIRILLO RICCARDO Private Equity Manager (settore Energie Rinnovabili) 22 CIUCCI PIETRO Presidente Roma Club “Casalpalocco” 23 CLEMENTI PIETRO Impiegato 24 CONIDI MARCO Cantautore 25 CONTUCCI LORENZO Avvocato Penalista 26 CRUCIANI ALESSANDRO Sistemista Programmatore 27 CUSCUSA GIUSEPPE Presidente Roma Club “Infernetto” 28 DAFFINA ALESSANDRO Amministratore Delegato di Rothschild Italia 29 DANDINI ARCANGELO Ristoratore 30 DE MONTALEMBERT ARNAUD Country Manager Italia della SES (settore Retail) 31 DI BENEDETTO PAOLO Dottore in Legge 32 DI PIETRO LUCA Imprenditore nel settore Real Estate 33 DI VEROLI MIRKO Controller di Gestione nel Gruppo Cisco Italia 34 FARELLI STEFANO Staff gestione operazioni straordinarie in Banca MPS 35 FARENGA LUIGI Prof. di Diritto Commerciale Università degli Studi di Perugia 36 FIORELLI FRANCESCO Assicuratore 37 GARBINI MASSIMO Direttore Generale di ENAV S.p.a. 38 GATTI CORRADO Prof. di Economia e Gestione d’Impresa Università “Sapienza” 39 GERMANO ELIO Attore 40 GHINI MASSIMO Attore 41 GIACCI ROBERTO Presidente Roma Club “Unicredit” 42 GIULIANI ALFREDO Manager BNL – Gruppo BNP Paribas
43 GRANATA FABIO Deputato al Parlamento Italiano 44 GRASSO MARINA Impiegata 45 GRILLO CORRADO Avvocato Civilista 46 IANNONE ALESSANDRO Impiegato 47 LO GIUDICE PAOLO Asset Manager (settore Real Estate e NPL) 48 LOSI GIACOMO Ex calciatore e “bandiera” della A.S. Roma 49 MANFRIDI GIUSEPPE Autore di Teatro 50 MANTINI VINCENZO Presidente Roma Club “Garbatella” 51 MASTANDREA VALERIO Attore 52 MAZZELLA FEDERICO Avvocato di Diritto Amministrativo 53 MILANESI DANIELE Impiegato 54 NUZZO ANTONIO Prof. di Diritto Commerciale Università “Luiss” di Roma 55 OLIVA GIANLUCA Funzionario presso l’Autorità Garante Concorrenza e Mercato 56 PAGLIA PAOLO Amministratore di APA (settore Pubblicità) 57 PAGNI FRANCESCO Account Manager nel Gruppo Colasanto (settore Printing) 58 PANDOLFI CLAUDIA Attrice 59 PANDOLFI CLAUDIO Pensionato 60 PANTALISSI FULVIO Operaio 61 PERSICHETTI EMILIO Avvocato Penalista 62 PESCATORE GABRIELE Avvocato Civilista 63 PIPERNO ANDREA Controller di Gestione in Italdata (Gruppo Finmeccanica) 64 POCHETTI ALESSANDRO Imprenditore nel settore dell’Abbigliamento Sportivo 65 PREGONI GUSTAVO Responsabile Legale di Quinn Insurance a Dublino (Irlanda) 66 PRESTIPINO PATRIZIA Assessore Provincia Roma Politiche Turismo, Sport e Giovanili 67 PROIETTI GIGI Attore 68 RITI RODOLFO Impiegato 69 ROMANELLI LORENZO Avvocato Civilista 70 ROSI SERGIO Presidente Roma Club “Testaccio” 71 ROSSI GIUSEPPE Barbiere 72 RUGGERI ANDREA Consulente in Marketing e Comunicazione 73 SABINI LANDO Avvocato 74 SACERDOTI ORTA MARIELLA Medico 75 SCOPPOLA CARLO Segretario Generale Roma Club “ATAC” 76 SCIUSCO DANIELE Impiegato 77 SERRINI MARCO Grafico 78 SILVESTRI DANIELE Cantautore 79 STRAGAPEDE ALESSIO Ristoratore 80 VANZINA ENRICO Regista 81 VIOLA RICCARDO Editore 82 VIZZANI GIACOMO Dottore Commercialista e Presidente XIII Municipio 83 WILCOX VANDA Docente di Storia presso Università “John Cabot” di Roma
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FISN: si punta sul marketing “sognando” i Giochi di Marcel Vulpis
a Federazione italiana sci nautico riparte dalla sport-extension delle sue attività e da iniziative marketing finalizzate a intercettare il target group dei più giovani. Nel suo primo quadriennio di attività, Silvio Falcioni (già al secondo mandato federale), ha portato la Federazione a un tasso di crescita del 180%. In appena 4 anni la FISN, infatti, è passata da 3 mila a 15 mila iscritti. Oltre a ciò si presenta sul panorama federale continentale come il più importante organizzatore/patrocinatore di eventi sportivi. “In soli quattro anni di attività abbiamo cambiato il volto di questa Federazione, che sconta anche il fatto di non essere olimpica", spiega Silvio Falcioni, presidente della Federazione italiana sci nautico (FISN). "In attesa che questo sogno possa concretizzarsi in vista dei Giochi olimpici di Brasile2016 (si parla di far diventare il kite disciplina "dimostrativa", ndr), abbiamo allargato il movimento dello sci nautico affiliando, per esempio, altre discipline molto spettacolari come il wakeboard e il kitesurf. Questa scelta ci ha premiato in termini di adesioni, tesseramenti, interessamento dei media e, nei prossimi anni, ci consentirà di avvicinare nuove aziende sponsor". Sul terreno degli accordi commerciali/istituzionali la FISN può contare sul supporto delle regioni Piemonte e Lombardia, delle province di Verbania e Novara, oltre alla Banca Popolare di Novara. "La nostra Federazione", spiega Falcioni, "è storicamente concentrata all'interno del qua-
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drilatero Piemonte-Lombardia-Veneto-Trentino (nella misura dell'80%), anche se sta crescendo il centro-sud con il Lazio e la Sicilia...Nei prossimi mesi prevediamo di portare a casa un contratto nel settore dell'automotive e passi importanti sono stati percorsi nel comparto degli energy drink, tradizionalmente tra i big spender del wakeboard e ancora di più del kitesurf". Nel settore degli eventi la FISN ha, quest'anno, in programma tre grandi eventi di profilo internazionale: Mondiale "Junior" a San Gervasio Bresciano, Mondiale ed Europeo "Senior" a Segrate e l'Europeo Assoluti Disabili a Recetto (No). La Fedescinautico è ai primi posti, a livello europeo, nella promozione di attività sportive per gli atleti diversamente abili. "I nostri atleti hanno tutto l'anno un lago dove allenarsi, un team di tecnici e barche di assoluto livello", sottolinea il numero uno della FISN. "La nostra Federazione sportiva è legata al Comitato Paralimpico Italiano, ma
svolge anche attività in piena autonomia". Sotto il profilo economico, la FISN è una struttura che può contare su un budget annuale di 2 milioni di euro (circa 1.6 mln di euro sono ascrivibili ai contributi Coni). Tra le attività lanciate in questi ultimi due anni vi è il rilancio del "Trofeo Topolino di sci nautico" (vi partecipano, in Italia, giovani di età non superiore ai 13 anni), in co-partnership con la Disney. Quest'anno l'evento si svolgerà sul lago D'Orta, in provincia di Verbania. Sono attesi più di 250 ragazzi che parteciparenno a una serie di attività dimostrative. Il Trofeo Topolino-FISN è stato rilanciato appena un anno fa e la Federazione ha stretto un accordo quadro (sotto il profilo dell'immagine e del comarketing) per un intero quadriennio (fino alla stagione sportiva 2012). Il Trofeo Topolino si svolgerà a settembre e prevede lo svolgimento delle discipline classiche a Verbania e il wakeboard a Novara.
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L’obbiettivo
Luca d’Ambrosio
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La squadra che la gente si aspetta
di Andrea Cimbrico
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oraggiosa, combattiva, determinata. “La squadra che la gente si aspetta” per dirla con le parole del presidente federale Giancar-
lo Dondi. E’ l’Italia che a Witbank tiene testa per ottanta minuti ai Campioni del Mondo del Sudafrica, che strappa agli Springboks il minor passivo di sempre, 29-13, e
non si pensi che l’Italrugby si accontenti delle onorevoli sconfitte. “Perdere non piace a nessuno, e noi andiamo sempre in campo per vincere” precisa al
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termine del primo dei due test estivi contro il Sudafrica iridato capitan Sergio Parisse, che proprio nell’altura di Witbank mette fine ad un calvario durato sette mesi – legamento crociato del ginocchio destro ricostruito e stagione persa quasi per intero – con una prestazione sontuosa e con una meta, la quarta in azzurro, che spingono i sempre esigenti media sudafricani ad assegnargli il titolo di man of the match. Sì, l’Italia vista a Witbank il 19 giugno è quella che piace alla gente, quella capace di entusiasmare anche nella sconfitta perché il rugby è scienza esatta, o quasi. E quando in tre anni non una sola delle partite in cui ha
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veleggiato la Azzurra affidata al timoniere Nick Mallet è stata contro un avversario posizionato più in basso nel ranking internazionale tutti sono pronti a guardare più alla performance che al risultato: quella di Witbank è stata una delle più brillanti dell’ultimo periodo, capace di rivaleggiare con il 6-20 di San Siro contro gli All Blacks. Con la sostanziale differenza che
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questo Sudafrica, a differenza dei Tuttineri, nelle ultime stagioni ha vinto – dominato rende meglio l’idea – tutto quello che c’era da vincere: Mondiali, Tri-Nations, un Super 14 che quest’anno ha visto lottare per il titolo due squadre della rainbow nation. Con buona pace di neozelandesi ed australiani. Dall’Italia, nessuno si aspettava un successo in terra d’Africa. Ma
dopo un Sei Nazioni finito in calando, con le due sconfitte di Parigi e Cardiff capaci di oscurare in parte l’impresa solo sfiorata con l’Inghilterra e la vittoria interna contro una Scozia che al Flaminio non passa da quattro anni, la partita di Witbank ha ridato entusiasmo alla base e fatto capire, forse definitivamente, che il gruppo per puntare a quei quarti di finale mai
raggiunti alla Rugby World Cup in occasione della rassegna dell’anno prossimo in Nuova Zelanda è quello giusto. Il cammino è ancora lungo, oltre un anno, ma l’impressione è che Azzurra, nelle alture di Witbank, nell’alto veld sudafricano, abbia iniziato il proprio viaggio verso il paese della lunga nuvola bianca. E che non abbia intenzione di fermarsi.
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Riflessioni
di Paolo Cecinelli Caporedattore centrale La7 Sport
Declinazioni ovali o avuto parecchi infortuni, due commozioni cerebrali e mi hanno messo un doppio by-pass ma potrei ancora giocare una ragionevole partita di rugby mentre non resisterei neanche 30 secondi nella Rugby League”, Graham Lowe. Tutti conoscono il rugby ma pochi sanno che esiste, come dicono i francesi, anche un “altro rugby”, molto più feroce e rude di quanto si possa immaginare ma ugualmente affascinante per la storia e gli aneddoti che lo accompagnano. Il Rugby League è la variante professionistica della pallaovale, nato nel lontano 1892 quando lo sport doveva mantenere per etichetta lo status dilettantistico e amatoriale. Una definizione che oggi non ha più alcun senso perchè nel 1995 anche il rugby, ultimo baluardo del mondo amatoriale, è diventato una disciplina professionistica in cui i giocatori, meno male per loro, vengono pagati per le loro performance su di un campo da gioco. Per capire meglio di cosa stiamo parlando bisogna tornare indietro nel tempo, poco più di 100 anni fa, nella vecchia Inghilterra del Nord. Il gioco del rugby era stato codificato da un paio di decenni dalla federazione inglese (Rugby Football Union) con regole poco chiare sul gioco ma molto precise sulla natura giuridica dei giocatori.
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Non era ammesso infatti alcun compenso, né rimborso spese per l’attività sportiva. Una sorta di selezione che però non teneva conto del fatto che non tutti i praticanti erano studenti di rinomati college e università ma a volte potevano essere anche degli operai o minatori. Come accadeva appunto a Leeds, Wigan, Huddersfield e via dicendo, cittadine ai confini con la Scozia dove la “working class” era la forza trainante dell’economia industriale del paese.
Qualche club cominciò a pagare i giocatori che avevano dovuto saltare il turno di lavoro. Un presidente di un altro club invece assunse nella sua azienda privata un paio di giocatori della sua squadra, concedendogli così la massima libertà di orario per gli allenamenti e le partite da giocare. Era la prima forma di professionismo sportivo. In poco tempo la notizia arrivò nei salotti della federazione e 21 squadre del nord Inghilterra vennero radiate con un
provvedimento durissimo, una sorta di scomunica che investì tutti. Società, dirigenti e giocatori. Sia quelli che erano stati pagati, sia quelli che non avevano ricevuto neanche un penny. Sud contro Nord, il potere politico contro la zona industriale. I club accusati di aver violato il principio dello sport amatoriale si radunarono nel George Hotel di Huddersfield e costituirono un'altra federazione. Nacque così il rugby professionistico, o Rugby a 13, la
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Rugby League. Un vero e proprio scisma. Il Rugby League cercò di differenziarsi il più possibile senza però snaturare troppo il gioco. Per creare un gioco più dinamico e spettacolare, il numero di giocatori in campo per squadra fu ridotto da 15 a 13. Furono abolite anche le fasi statiche e iniziò una naturale e spietata concorrenza al rugby tradizionale. Cambiò anche il disegno delle maglie da gioco. Niente più strisce orizzontali ma una grande V sul petto con i colori del club. Il gioco diventò molto più veloce ma anche molto più duro. I giocatori erano spesso reclutati nelle strade come raccontato nel 1963 dal film “The Sporting Life” (titolo italiano “Io sono il campione”) interpretato da un giovanissimo Richard Harris con la regia di Lindsay Andersen. La storia vera di Franck Machin, un minatore di Wakefield che diventa la star del rugby professionistico a 13. L’ascesa e la caduta di un bullo di paese, capace solo di azzuffarsi al pub, nella società inglese. Per quasi cento anni “rugby a 15” e “rugby a 13” hanno convissuto a distanza, come antitesi uno dell’altro. Come protestanti e cattolici in Irlanda. Il Rugby League però era sempre pronto ad accogliere i campioni del Torneo delle Cinque Nazioni, mentre la Rugby Union (federazione inglese) non ha mai consentito il tesseramento di giocatori provenienti dal League. Barry John, mediano di apertura del Galles che ha dominato negli anni ’60 il Torneo delle Cinque Nazioni , passò ancora giovanissimo al gioco a 13 dove finì la sua carriera coperto d’oro. Fu un vero shock per i tifosi. Anche Jonathan Davis, altro mediano gallese, passò al League. Qualche anno più tardi tornò a giocare di nuovo al rugby a 15, ma non lo trovò più un gioco interessante. Dopo una partita dichiarò: “E’ la prima volta che ho sentito freddo in cam-
L'attore australiano Russell Crowe, grande appassionato di Rugby League, e' il presidente dei South Sydney Rabbithos.
Barry John
Antonio Minichiello, nonni italiani, gioca nel campionato australiano con i Rabbithos di Russell Crowe
Sonny Bill Williams
po, quando giocavo a Rugby League non faceva mai freddo.” Le parole di Davis sintetizzano le differenze tra le due discipline. Il neozelandese di origini samoane Sonny Bill Williams , dopo aver giocato per quattro anni nella National Rugby League australiana,
è passato al Rugby a 15 ed ora gioca in Europa nel massimo campionato francese con il Tolone a fianco di Jonny Wilkinson. Craig Gower, il mediano di apertura della nazionale di Nick Mallett, è stato una delle star del Rugby League australiano per poi
convertirsi con successo al rugby a 15. In un mondo sempre più proteso verso il business sportivo appare anacronistica la definizione che lo scrittore Colin Welland (Oscar alla miglior sceneggiatura originale nel 1982 per il film Momenti di Gloria) ha fatto per spiegare lo strano ed orgoglioso mondo della Rugby League: “Nel sud-ovest del Lancashire, le ragazze non sculettano ma parlano di come il Rugby League, manifestazione fisica delle regole della vita, infonda a tutti un’adrenalina culturale.
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Club news
Dott. Eugenio Rosselli, Responsabile della Nutrizione Clinica e Dietologia applicata allo Sport di Villa Stuart.
Alimentazione e sport. La vittoria si costruisce a tavola La qualità delle prestazioni sportive dipende sempre più da un attento protocollo nutrizionale. Dietologia applicata allo sport: alimenti consigliati, idratazione, prima colazione e pasto prima della gara. Con il contributo del Dott. Eugenio Rosselli, Responsabile della Nutrizione Clinica e Dietologia applicata allo Sport di Villa Stuart. di Paolo Brandimarte
ott. Rosselli, quanto influisce l’alimentazione sulle prestazioni degli sportivi? “Una corretta alimentazione è in grado di influenzare positivamente la capacità di sostenere allena-
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menti quotidiani e programma fisico. Questo principio è valido per chiunque pratichi attività sportiva, a livello professionistico ed amatoriale. Durante il processo digestivo, gli alimenti forniscono all’organismo l’energia necessa-
ria al buon funzionamento dei vari organi e tessuti. In questo modo, l’organismo riesce a sopportare lo sforzo a cui è chiamato”. La dieta viene modulata sulla base della disciplina sportiva
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giando una maggiore quantità di fibre e zucchero a basso indice glicemico”. Tra i vari modelli nutrizionali, è ormai assodata l’efficacia della dieta mediterranea. Come mai? “La dieta mediterranea rappresenta un modello alimentare sostenibile, salutare e di qualità. Mangiare mediterraneo vuol dire consumo prevalente di frutta, verdura, olio d’oliva, legumi, carni bianche, pesce, uova; mentre il ricorso a pasta, pane, carni rosse ed alcolici deve essere assolutamente moderato”.
praticata? “In base all’intensità ed al dispendio calorico dell’attività sportiva, la dieta sarà più o meno vincolante, specializzata e perfezionata. La dieta dello sportivo concorre all’incremento della massa muscolare, ottimizzando il lavoro atletico e favorendo il reintegro delle risorse fisiche e mentali”. Veniamo al pasto prima della gara. Quali comportamenti osservare? “Il pasto prima della gara è di fondamentale importanza. Occorre assumere cibi facilmente digeribili, privilegiare alimenti ricchi di carboidrati e con basso contenuto di lipidi e proteine. Infine, bi-
sogna garantirsi un adeguato apporto di energia e liquidi”.
allenamento dovrebbe essere di tipo ipotonico o isotonico”.
A proposito di liquidi. Come deve idratarsi lo sportivo? “Durante l’attività fisica, le elevate sudorazioni determinano una notevole perdita di acqua e sali minerali, specie in condizioni di intenso carico muscolare e situazioni climatiche sfavorevoli (caldo – umido e scarsa ventilazione). Una perdita di acqua e sali minerali pari o superiore al 2% del peso corporeo può incidere negativamente sulla salute. Pertanto, è necessario reintegrare le perdite idrico – saline con bevande a bassa concentrazione di zuccheri e sali. In questo senso, la bevanda ideale in gara o
Su quali principi si fonda una corretta e sana alimentazione? “Innanzitutto consumare una varietà di cibi differenti, a basso contenuto di colesterolo e grassi, mantenendo così un peso forma ideale. Bisogna poi ridurre il consumo di sale e zuccheri, privile-
“Il mattino ha l’oro in bocca”: regole per una buona colazione. “Ovviamente, una colazione consumata con calma e serenità è il modo più sano per iniziare la giornata. Un pasto leggero, in grado di fornire il necessario apporto di carboidrati, proteine, grassi, vitamine e micronutrienti. In virtù dell’alto contenuto di calcio, fosforo e proteine, il consumo di latte diventa imprescindibile”.
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mtpereira.villastuart@eurosanita.it
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Cheerleading
Le Cheerleaders arrivano nelle scuole di Andrea Tranquilli
a Federazione Italiana Cheerleading, é stata costituita il 18 dicembre 2009: la FIC o (F.I.C.A.D. denominazione per intero Federazione Italiana Cheerleading Acrobatico Dance) é nata per regolamentare e diffondere come da statuto lo sport del cheerleading nelle sue forme dance e acrobatico, la sua regolamentazione e disciplina, nonché la diffusione a livello Nazionale. Una disciplina che conosciamo e apprezziamo tutti aven-
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dola ammirata da sempre prima dei più grandi avvenimenti sportivi statunitensi dove è considerata una vera e propria religione: una ragazza sogna una vita inter per aprire una finale del Superbowl o una gara di finale dell’ NBA. Anche teenagers italiane cominciano ad impazzire per questa nuova disciplina sportiva che unisce, sport, eleganza e stilositá nell’abbigliamento dentro e fuori dal campo. Quando diventi una Cheer e fai parte di un ve-
ro team, ti cambia qualcosa dentro, vedi il mondo con altri occhi, lo afferma e può testimoniarlo chi lo é diventata!! Ed è per questo motivo che è stato ideato il progetto "Cheerleading nelle Scuole", creato proprio per inserire una nuova disciplina sportiva all interno degli Istituti scolastici, e dalla richiesta impressionante di adolescenti che vogliono da subito avvicinarsi a questo sport ad alta visibilitá, e far parte da subito di una ve-
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ra squadra di Cheerleaders, proprio come si vede nei films Americani. (Solo negli Stati Uniti ci sono 3 milioni di atlete praticanti e oltre sei milioni di amatoriali) La disciplina del Cheerleading in Italia é in forte ascesa, é uno sport completo, che unisce danza, ginnastica artistica, coordinamento, movimento del corpo, e sviluppa attivamente lo spirito di affiatamento di gruppo. (qualità sconosciuta o quasi alle adolescenti di oggi). La Federazione si impegna ha formare in ogni scuola interessata al progetto, una o più squadre di cheerleaders, fornendo i propri insegnanti Federali, o formando ed utilizzando insegnanti della scuola, utilizzando le strutture sportive già in uso dagli alunni, in orari da accordare a seconda delle disponibilità di ogni singolo Istituto. L'allenamento previsto potrebbe essere quantificato in 2/3 ore al massimo alla settimana,
diviso in un corso da 2 ore, o 2 corsi da 1 ora e mezza. A fine anno si organizza un contest sportivo di cheerleading con tutte le squadre scolastiche "school cheer contest" (potrá essere a seconda del n di team cheer, comunale, provinciale, regionale e nazionale) Il Comune e gli Istituti avrebbero la possibilità di utilizzare le cheer per eventi e manifestazioni sportive, aumentando di sicuro l interesse dei media, e del pubblico. Le teenagers impazziscono per questa nuova disciplina sportiva che unisce, sport, eleganza e stilositá nell’abbigliamento dentro e fuori dal campo. Quando diventi una Cheer e fai parte di un vero team, ti cambia qualcosa dentro, vedi il mondo con altri occhi, lo afferma e può testimoniarlo chi lo é diventata! Per INFO: www.ficad.it
I numeri della Federazione 20 sono le squadre in Italia affiliate e assicurate regolarmente. (ogni team é formato in media da 12/15 atlete) 90 team cheer ufficiali nasceranno da settembre a dicembre 2010 grazie al progetto sviluppo cheerleading e show di intrattenimento in campo direttamente con i club sportivi italiani. (squadre di Football Americano, Rugby, Basket,Volley) oltre n 700 team cheer nasceranno con l inserimento del cheerleading nelle scuole da settembre 2010 al 2012.
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Eticamp
Un Movimento all’insegna degli ETICAMP
di Lorenzo Arduini
l Movimento per l’Etica e la Cultura nello Sport, denominato MECS, nel suo percorso all’interno del mondo sportivo segue i principi per la diffusione dei sani valori ispirandosi al Codice di Etica Sportiva Europea Tra i valori fondamentali dello sport ci sono la lealtà (fair play,buona condotta), l’equità, l’amicizia, la tolleranza e il rispetto di compagni, regole ed avversari. Lo sport ha
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quindi un valore educativo, formativo e sociale di grande importanza,che va preservato e sviluppato. La finalità è di creare un network tra il mondo della scuola e il mondo sportivo, attraverso un programma articolato che prevede una serie di azioni specifiche per la diffusione del Messaggio Etico Sportivo. Nel primo anno e mezzo il MECS ha organizzato una serie d’incontri e Seminari nei quali erano presenti Campio-
ni dello Sport, nominati Ambasciatori dell’Etica nello Sport e diversi esponenti del mondo sportivo. Successivamente ad Ottobre 2009 è stato lanciato in quattro regioni il concorso “SegnalEtica” che si è concluso il 18 Marzo 2010 con la Festa Nazionale dell’Etica nello Sport, presso l’impianto dell’Acqua Acetosa della Scuola dello Sport del Coni. In questo modo, il MECS cercha e spera di trasmettere ai ragazzi una idea di sport
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lizzare e fare sport, prediligendo la crescita umana dell’individuo e nel contempo suscitando l’interesse per le attività proposte. Il nome del camp, rivolto ai ragazzi dai 7 ai 14 anni, è appunto EtiCamp, riprendendo la parola etica, fondamentale in tutto il programma del MECS ed è in programma dal 4 al 10 luglio a Chianciano Terme (Siena). Il progetto si propone di coniugare un divertimento sano ad attività formative e riflessive facendo sì che i ragazzi passino una settimana piacevole e nello stesso tempo ricevano messaggi positivi riguardanti l’etica, l’integrazione e dei sani principi di vita. Il progetto “EtiCamp” nasce dall’idea di realizzare un momento di crescita globale dei ragazzi e l’integrazione fa parte di questa globalità. Attraverso le attività sportive l’integrazione tra ragazzi normodotati e non sarà resa più semplice: il ragazzo disabile potrà sentirsi parte integrante del suo gruppo e i compagni riusciranno a percepire la sua realtà calandosi concretamente nelle dinamiche dello sport che lui vuole o che può praticare. Il MECS vuole costruire, un nuovo modello di camp estivo utilizzando il messaggio etico nello sport come strumento privilegiato di aggregazione e di integrazione sociale. Durante il camp si cercherà lavorare integralmente facendo sì che i ragazzi capiscano che ciascun’area di sviluppo ha una sua specificità ma il messaggio è sempre lo stesso: “vivere eticamente per essere persone migliori”. www.eticanellosport.com
sana, che permetterà di crescere anche dal punto di vista umano, acquisendo quei valori di correttezza, fair-play e rispetto delle regole, indispensabili sia sul “campo sportivo” che nella vita di una persona. Nel mese di luglio 2010 Il Movimento per l’Etica e Cultura nello Sport ha pensato di organizzare e strutturare un nuovo modello di camp estivo, rendendo un servizio socio-pedagogicosportivo ai tanti ragazzi desiderosi di socia-
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Surf
Beach Night Parties Venerdi 30 Luglio e Sabato 31 Luglio ore 23.00
Italia Surf Expo & Lifestyle festival Spiaggia del Castello di Santa Severa 30 Luglio - 1 Agosto Torna l’evento gratuito piu’“cool” dell’estate 2010
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a venerdi 30 luglio a domenica 1 agosto, ritorna puntuale con la sua XII°edizione, l’evento più conosciuto in Italia dedicato al mondo del surf e degli sport da tavola…che da un paio di anni ha allargato le sue attività diurne e notturne alle famiglie con bambini ed gli amanti della “movida” con gli imperdibili night party “on the beach” ad ingresso gratuito che si svolgeranno venerdi 30 e sabato 31 luglio, con inizio alle ore 23. Italia Surf Expo 2010 è una kermesse con tanti appuntamenti per tutti, all’insegna del divertimento più “sfrenato” e soprattutto organizzata in una delle location tra le più affascinanti in Italia, la spiaggia del Castello di S. Severa a pochi chilometri da Roma. Italia Surf Expo 2010 è un villaggio dal concept “energy sport” aperto dalla mattina fino a tarda notte, in cui sarà possibile provare tantissimi sport quali: surf, windsurf, canoa polinesiana, wakeboard con l’innovativo grinch, indoboard, skate su half pipe, beach volley e il SUP - stand up padule board - la nuovissima disciplina direttamente dalla Hawaii che sta letteralmente spopolando anche in Italia! L’immagine positiva degli sport estremi trasmessa dai media di tutto il mondo, e? oggi anche in Italia, un modello di ispirazione per moda e comunicazio-
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ne integrata, che grazie all’evento Italia Surf Expo 2010 trasforma incredibilmente per 3 giorni una suggestiva spiaggia libera, in un villaggio originale, che sarà il centro di test, competizioni, esibizioni, esposizioni… ma anche di musica, area kids, concerti, party, sfilate, proiezioni video, happy hour, aperitivi e molto altro…da scoprire insieme. Oltre 60 ore quasi no-stop per un village sempre attivo tra musica lounge, rock, reagge e dj set che accompagneranno durante il giorno le varie attività. Garantita la presenza delle Kris & Kris di Radio 105 che allieteranno la serata di sabato 31 luglio, iniziando dal suggestivo aperitivo del tramonto, fino alle prime luci del mattino con performance durante il beach night party…il tutto ambientato intorno all’innovativo board cafè situato direttamente in riva al mare. Anche quest’anno tanti gli sponsor che hanno contribuito alla riuscita della manifestazione, ricordiamo tra i principali, la grande presenza di Coca Cola Zero, che arricchirà il villaggio con allestimenti davvero super! Dal BUS londinese a due piani, al motoscafo e le moto d’acqua personalizzate a disposizione del pubblico. Confermata per il secondo anno l’area beach “privè” della Birra Corona Extra con tante sorprese ancora top secret. Ampio spazio anche per i bambini con
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Surf
EVENTI & ATTIVITÀ IN PROGRAMMA
l’area organizzata da McDonald’s in cui si potrà giocare ad esaltanti gare di biglie sulla spiaggia ed imparare come pilotare un aquilone….con tanta frutta e merende gratis. Non poteva mancare Fria che distribuirà durante tutto il giorno salviettine rinfrescanti al mentolo…cosi da allietare i momenti più “hot” dei vari atleti e di chi avrà dimenticato la crema protettiva! Infine come dimenticare gli occhiali Spy, gli orologi Cp5 Sport ed il super-ri-
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cercato bracialetto EFX….accessori del momento e veri tormentoni dell’estate 2010, che saranno protagonisti e premi molto ambiti nelle varie competizioni ITALIA SURF EXPO 2010 30/31 luglio - 01 agosto Spiaggia del Castello di Santa Severa - Roma Tutti i giorni dalle ore 10 fino a tarda notte Ingresso Gratuito - Grande Parcheggio
SCHOOL OF SURF, dopo il grande successo degli scorsi anni la scuola di surf ISE rimane uno degli eventi più attesi per i giovanissimi e non solo dove provare il surf con istruttori qualificati. SKATE MINI RAMP, la splendida mini ramp a disposizione per gli skaters più “audaci” in circolazione, con la realizzazione di demo ed un avvincente contest....e tante sorprese anche in notturna! SUP CONTEST, tappa nazionale “race”. Una vera maratona in mare con oltre 6 km da percorrere senza tregua! In palio i punti per aggiudicarsi il titolo di campione italiano 2010. GRINCH JUMP SESSION, la novità assoluta del GRINCH sarà protagonista di uno spettacolo diurno e notturno fantastico. Il verricello trainerà i riders fino al punto di esibirsi nel miglior trick possibile che verranno giudicati da una giuria. X RAY WINDSURF ACADEMY, lezioni di windsurf e tutti i trucchi del freestyle svelati grazie al campione Raimondo Gasperini che si trasferisce con tutta la sua “crew” a ISE 2010. CORSI DI CANOA POLINESIANA, grande novità per questa edizione con le bellissime canoe polinesiane tutte da provare e da scoprire. MOUNTAIN BIKE, una competizione aperta ai migliori under 14 più “extreme” della capitale, su un percorso realizzato ad hoc in riva al mare. BIKINI SHOW, ormai un "must" che tutti gli anni lascia il segno...le ragazze più “hot” in sfilate mozzafiato! INDOBOARD CONTEST, un classico da sempre all'interno dell’ISE, in cui sono "cresciuti" alcuni dei migliori atleti del panorama nazionale. BEACH VOLLEY, un campo regolamentare per giocare 2vs2 in un torneo spettacolare aperto a tutti. ITALIAN STREET STYLE SURF EXPO, il Game of SKATE è un torneo ad eliminazione diretta con sfide testa-testa tra finger-skaters…da non perdere! EXCLUSIVE BEACH NIGHT PARTY, due notti indimenticabili al ritmo del sfrenato di suoni e luci sensoriali. Si comincia subito alla grande con il CORONA ISLAND Dance Floor il Venerdi 30 luglio, per continuare Sabato 31 luglio con il COCA COLA Beach Party Rock’n’Ride Dj Set…entrambi con inizio alle ore 23. FILMFESTIVAL, in proiezione sul “wall” naturale del Castello alcuni video esclusivi da gustare con gli amici in spiaggia. In programmazione la “fullinterview” realizzata direttamente sulla north shore con il campione del mondo Sunny Garcia. SURF ART, esposizione di quadri, sculture, foto tutte con un filo conduttore: surf e mare. AREA SHOPPING, una zona dove alcuni dei migliori surf-shop offrono prodotti alla moda a prezzi irripetibili. BOARD CAFE’, un bar-ristoro esclusivo con schermi al plasma e una zona VIP posizionato direttamente sul mare, per rilassarsi durante il giorno e vivere da protagonisti durante la notte.
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Beach tennis
BTM Tour 2010
l’estate del beach tennis di Enrico Morucci
oma, 01 giugno 2010. Il Beach Tennis Master Tour (BTM Tour) rilancia anche nel 2010 la sua formula di evento itinerante, esaltato da tre ingredienti fondamentali: passione, divertimento e tanto spettacolo. Atleti di primo livello, presenze dall’estero, numero di spettatori in crescita costante, tante richieste per ospitare una tappa del Tour: questi gli elementi che hanno consentito agli organizzatori di disegnare un vero e proprio giro d’Italia che tocca cinque regioni in tre mesi, dall’ultima settimana di giugno al primo di agosto. Il BTM, giunto alla sua quinta edizione, ideato dall’A.S.D. In Gioco e organizzato in collaborazione con la DMTC srl, si svolgerà in sei
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tappe, in giro per la Penisola. Appuntamenti di altissimo livello agonistico che premiano soprattutto le eccellenti capacità organizzative di un tour tutto italiano che è pienamente inserito nel circuito internazionale della ITF e che è sicuramente il più prestigioso tra quelli riconosciuti ufficialmente dalla Federazione Italiana Tennis. Il rapporto di stretta collaborazione è stato ancora una volta riconfermato dalla FIT, che ha voluto affidare all’Associazione In Gioco l’organizzazione dei Campionati Italiani Assoluti di Pescara. “Il segreto del successo sta nella semplicità del gioco” - spiega Massimo Caputi, il giornalistaconduttore che ha creato un piccolo fenomeno dal potenziale ancora tutto da esplorare - “Chi vuo-
le assistere ai virtuosismi agonistici degli atleti si diverte tantissimo, chi invece vuole provare da semplice amatore rimane folgorato. Ne sono la prova vivente e invito tutti a venirci a trovare ”. I numeri del BTM Tour 2010 Il giro d’Italia del BTM Tour partirà il 25 giugno da Pescara e si concluderà il primo agosto ad Alba Adriatica dopo aver percorso circa 3500 chilometri, aver toccato cinque regioni e coinvolto, secondo le previsioni stimate in base ai numeri della scorsa stagione, oltre 10.000 spettatori per ciascuna tappa. Il BTM Tour si avvale della collaborazione e del supporto di 20 persone fisse e una ventina reclutate di tappa in tappa. Il villaggio occupa un’estensione di
2500 metri quadrati: ha un’area commerciale ombreggiata che divide simmetricamente le aree di gioco: da un lato il campo centrale con il calendario delle gare riprese dalla TV. Dall’altro 3 campi secondari e un’area destinata agli allenamenti e tornei di Sparring. Il campo di gioco misura 16 metri in lunghezza per 8 in larghezza e la rete è sospesa a 1 metro e settanta centimetri. Si gioca con racchette specifiche e la pallina è depressurizzata per agevolare il gioco a volo. Gli atleti coinvolti a tappa sono mediamente 50, di cui 8 coppie femminili. Il palinsesto delle attività quotidiane è affidato alla responsabilità artistica di Cristian Pistoia. Visitate: www.btmtour.com
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Maratona
Formula Run Cup. Solidarietà e sport in corsa a Roma di Andrea Tranquilli
i è svolta domenica 13 giugno, presso il quartiere Eur di Roma Formula Run Cup, la maratona aperta a tutti, professionisti e non, organizzata da Omnia Media a sostegno di Save The Children, con il supporto tecnico di Podistica Solidarietà e New Balance. Tutto il ricavato delle iscrizioni, che ha raggiunto la cifra di 13.200 euro, è stato infatti devoluto interamente alla campagna Every One, lanciata dalla Onlus per combattere la mortalità infantile. Un grande
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obiettivo di solidarietà, quindi, unito a una forte passione per lo sport, che la cittadinanza romana ha mostrato ampiamente, partecipando numerosa all’iniziativa. Alla gara competitiva hanno preso parte 1.500 persone, uomini e donne di tutte le età, mentre la non competitiva ha registrato 2.500 iscritti. La gara è stata aperta alle 9:30, con partenza presso il Quadrato della Concordia, da 10 pattinatori campioni, fra cui la campionessa mondiale Francesca Lollobrigida e Daniele Di Stefano campione regionale di
soli 12 anni, che hanno preceduto i maratoneti effettuando un giro simbolico di 5 km. A conquistare la prima edizione di Formula Run Cup sono stati Luigi La Bella (31'15”), per la categoria uomini, e Giulia Francario (35'46”), per la categoria donne, entrambi del gruppo sportivo dell’esercito. I due hanno ottenuto tempi straordinari se si considera la difficoltà del percorso e la presenza di una temperatura davvero ostica. Fra le società vincitrici si è imposta, invece, la Podistica Solidarietà, partner tecnico dell’e-
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vento, seguita da LBM Sport Team e i Bancari Romani. A premiare i vincitori delle varie categorie sono intervenuti numerosi rappresentanti del mondo aziendale e delle istituzioni, partners o patrocinatori dell’evento. Fra questi Pasquale Calzetta, Presidente del XII Municipio di Roma, Pietrangelo Massaro, Presidente della Commissione allo Sport per il Mun. XII, Daniela Bracco, Responsabile Ufficio stampa Accenture (sponsor ufficiale), Francesca Ursaia, Responsabile Eventi Save The Children, Elisa Porchetti, Ufficio marketing e comunicazione di Dai-
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Maratona
chii Sankyo, Giuseppe Coccia, Presidente Podistica Solidarietà, Massimiliano Monteforte, New Balance, Desirèe Politanò, Ristorazione Ferrarelle, Gianni Santodonato, Presidente di Olimpia Eur, Andrea Torre, speaker Radio Globo, Roberta Recchi e Laura Andreacci, del settimanale Lavorare, Alessandro Mencacci, Amministratore Delegato di EspressAroma, Cynthia Forghieri, Consigliere Federale con Maurizio Lollobrigida, Presidente Provinciale e Antonio Varacalli, Presidente Regionale della Federazione Italiana Hockey e Pattinaggio e Romolo Rizzoli, Presidente Federbocce. Gli atleti sono stati premiati esclusivamente con materiale tecnico e sportivo messo a disposizione da New Balance e Romeo Bike, dato il carattere solidale dell’iniziativa. Tutta la cerimonia e la telecronaca dell’evento è stata invece curata dal giornalista Ludovico Nerli Ballati, dell’emittente Rete Oro per la parte televisiva, e da Andrea Torre, per la parte radiofonica. Al termine delle premiazioni Omnia Media, società organizzatrice del’evento, ha consegnato ai responsabili di Save The Children un assegno simbolico, recante la cifra raggiunta con il ricavato delle iscrizioni.
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Solidarietà
La FIGC fa “Un gol per l’Africa” Per sostenere AMREF e UNICEF
Mondiali per l’UNICEF di Alessandro Morucci
a grande attività di raccolta fondi che si svolgerà durante i Mondiali di calcio del Sudafrica, i primi ospitati da un Paese africano, rappresenta la tappa finale della campagna di solidarietà “Un Gol per l’Africa”, lanciata dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio nel marzo scorso, durante il raduno della Nazionale a Coverciano, a sostegno di interventi di sensibilizzazione su temi come l’accesso all’acqua, la prevenzione medico-sanitaria e il diritto all’educazione delle popolazioni dell’Africa, a partire dai bambini. Dal 9 giugno fino all’11 luglio, inviando un sms al 45503 da cellulari TIM, Vodafone, Wind, 3 e Coop Voce, o telefonando allo stesso numero da rete fissa Telecom Italia, sarà possibile donare due euro a sostegno dei progetti di educazione e formazione di AMREF e UNICEF in Africa. L’UNICEF, in particolare, finanzierà il progetto "Scuole per l’A-
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frica" in 11 Paesi africani, per assicurare ai bambini un ambiente protetto in cui apprendere, giocare e avere accesso ad acqua corrente e strutture sanitarie. AMREF, invece, investirà i fondi raccolti nel corso dei Mondiali in progetti idrici in Kenya e Tanzania, nei programmi di recupero dei ragazzi di strada a Nairobi, nella formazione di personale sanitario in Sud Sudan e nelle attività dei suoi Flying Doctors, i “medici volanti” che grazie all’aereo portano assistenza medica qualificata anche nelle aree più remote del continente. Per tutta la durata dei Mondiali sarà possibile sostenere la campagna “Un Gol per l’Africa” anche attraverso il sito www.smsazzurri.it, effettuando una donazione online e partecipando così all’estrazione delle magliette azzurre autografate dai giocatori della Nazionale. Testimonial ufficiale dell'iniziativa è Marcello Lippi, che ha messo a disposizione la sua immagine per uno spot televisivo e ra-
diofonico e per la campagna stampa. Il ct della Nazionale, impegnato a difendere in Sudafrica il titolo conquistato nella finalissima di Berlino di quattro anni fa, sarà inoltre affiancato da Lino Banfi, ambasciatore di UNICEF, e Giobbe Covatta, testimonial storico di AMREF. AMREF, fondazione africana per la medicina e la ricerca, è stata fondata a Nairobi nel 1957 ed è la principale organizzazione sanitaria no profit del continente. Oggi impiega in Africa oltre 800 persone, per il 97% africani, e gestisce circa 140 progetti di sviluppo sanitario in sei Paesi (Etiopia, Kenya, Sudafrica, Sudan, Tanzania e Uganda). Il network internazionale di AMREF è composto da 12 sedi in Europa, Stati Uniti e Canada. L’UNICEF (Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia) è l’agenzia ONU specializzata nella tutela della vita di ogni bambino nel mondo e nella promozione dei loro diritti. Da oltre 60 anni ope-
ra in oltre 150 Paesi fornendo vaccini e garantendo salute, nutrizione, accesso ad acqua potabile e servizi igienici, istruzione e protezione. Nei Paesi più industrializzati svolge la sua attività attraverso 36 comitati nazionali.
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Motor Show
Dal 55 Roma Motor Show le indicazioni per le auto del domani MO
arlare di una manifestazione nella quale si è coinvolti, può sembrare un problema di conflitto di interessi, ma è comunque un evento della Capitale di cui non si può non parlare. Per commentare l’edizione 2010 del Roma Motor Show – organizzato dalla rivista Motor e sponsorizzato ormai da diversi anni anche dalla nostra testata Sport Club - abbiamo scelto i fatti. Che i viali del Foro Italico fossero stracolmi di gente lo possono confermare i presenti e in particolare gli espositori ma
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anche i servizi televisivi andati in onda sia su emittenti locali che su quelle nazionali. Cosa li attirava? Certamente gli invitanti articoli delle pagine romane dei grandi quotidiani, ma anche e soprattutto la qualità della manifestazione. Delle tre reti Rai si è distinta Rai1 con servizi completi e indovinati. Nel TG1 delle 13.30 di sabato 29 e sempre nel TG1 delle ore 20.00 è apparso un altro indovinato servizio eseguito con chiarezza a completamento della serie. Per la verità, la serie del Tg1 non si esaurirà fino alla rubri-
ca Turbo inserita nel telegiornale delle ore 13.30. Il TG Regione Lazio, non ha mancato di seguire l’iniziativa di Motor con un ricco servizio di Fidel Mbanga-Bauna. E non è escluso un ritorno. Al momento, fra gli altri servizi di tv di cui ci sta arrivando notizia minuto per minuto, si segnala il Tg di canale 5 di sabato 29. In ogni servizio sono state messe adeguatamente in risalto non solo le partecipazioni della auto di serie, ma anche la folta presenza delle auto del club Ferrari Passione Rossa e le istruzioni della scuola di
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guida sicura della Sport & Safe Driving School. A questo proposito, da notare l’iniziativa “Rosso Giallo Verde”, una divertente scuola di avvicinamento alla guida automobilistica e alle norme stradali che la fondazione Ania ha sponsorizzato come ogni anno. Completavano il quadro avventurose esibizioni di fuori stradisti del club Walkiria’s 4x4 che scavalcavano vetture rottamate (per fortuna) e tentavano di scalare mura e muretti a 90 gradi e le evoluzioni di RC Drift radiocomandato dell’area modellismo. Tornando alle auto di serie, era esposta la migliore, più qualificata e più moderna produzione, con poche assenze di scarso rilievo. Le marche italiane vedevano Fiat Group Automobiles al gran completo: da Fiat alla Lancia e da Alfa Romeo a Fiat Professional fino alla 500 Abarth. Fra i giapponesi spiccavano le auto ibride di Toyota e Honda e i piccoli monovolume di Suzuki. Gli americani erano rappresentati dalla concessionaria Autostemac che
esibiva le sue Cadillac, Corvette, Camaro e Hummer. Spiccava anche un modello dalle grandi tradizioni come la Ford Mustang. Per quanto riguardava i marchi tedeschi, erano rappresentati dalla Autogermany, tranne la Bmw presente con gli ultimi modelli grazie a Bmw Roma. Le auto di prestigio erano rappresentate dalla nuova Lamborghini Superleggera e dalla Maserati GranCabrio, mentre la Ferrari California ha fatto una veloce, ma apprezzata comparsa. I coreani, con alle spalle un brillante andamento sul mercato, esponevano sia i modelli Hyundai che quelli Kia. Per i francesi faceva bella mostra di sé la nuova Citroën DS3. Era presente persino l’indiana Mahindra con le sue ultime novità. Presenti anche le Chevrolet, presentate dalla concessionaria Area Motori. Ha fatto la sua bella figura il concept Sofia, iscritto dalla I.DE.A. Institute. E, dopo il successo di quest’anno, si attende un’edizione particolarmente interessante per il 2011.
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Pesistica
Si è svolta lo scorso 7 giugno presso l'Aula Magna del Centro Sportivo Coni "Giulio Onesti" (Acquacetosa) a Roma, la Conferenza Stampa di presentazione di NSCA ITALIA e dei nuovi progetti della Federazione Italiana Pesistica e Cultura Fisica "Bridging the gap - La FIPCF costruisce il futuro".
Presentata a Roma l’attività 2010 La pesistica tra tecnologia, giovani e formazione di alto livello di Alessandro Morucci
l Presidente Urso ha illustrato il movimento della pesistica in questo ultimo quadriennio (2005-2009) che ha visto un incremento in diversi settori tra cui le associazioni affiliate passate da 465 a 550; il numero di tesserati da 18.320 a 46.406; il numero di corsi di formazione giunto a quota 303 per un totale di 15.826 partecipanti; per non parlare dei risultati agonistici che hanno ben 91 medaglie e 216 record italiani. Ed un dato infine molto significativo: in questo quadriennio non c’è stato un caso di positività nei controlli antidoping effettuati. Duro il Presidente Urso su questa questione: “Il doping è la via di fuga per gli incapaci. Bisogna quindi a maggior ragione aumentare la cultura e la formazione”. Lo stesso Presidente ha poi introdotto i progetti giovanili, fiore all’occhiello della Federazione partendo dai successi ottenuti ai campionati europei under 17 di Valencia che hanno visto ottenere per un maschio e una femmina la qualificazione alla prima edizione del-
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le Olimpiadi giovanili di Singapore. E’ stato quindi presentato il booklet “I pesi per la saluto dei giovani”, il primo volume della Collana FIPCF “La Scienza in tasca”: un vademecum che illustra i benefici del lavoro con i pesi nei giovani. “Spesso è luogo comune dire che la pesistica è uno sport negato ai giovani – spiega Urso – La scienza dice il contrario: la pesistica è una disciplina che apre ad altre discipline sportive e che porta al miglioramento dello stato di salute e del senso di benessere”. Ad avvalorare queste affermazioni vi è stata poi una prova pratica con un bilanciere sperimentato appositamente per i più giovani e che sarà poi utilizzato nelle scuole, con il quale tre giovanissimi atleti FIPCF di 8 e 13 anni si sono cimentati in strappo e slancio. Presente alla conferenza anche la nazionale seniores al completo. L’obiettivo, dopo gli Europei di Valencia, saranno i mondiali che si svolgeranno a settembre (20-26) ad Antalya (Turchia), prima gara di qualificazione per Londra 2012.
Ed è quello l’obiettivo primario. E’ stata poi la volta di Jay Hoffman, che ha illustrato cosa è NSCA e le potenzialità di questa associazione. Nata nel 1958 la National Strength and Conditioning Association ha oggi oltre 30mila membri in 70 nazioni. L’obiettivo NSCA è quello di colmare il divario tra lo scienziato in laboratorio e l’atleta/preparatore che opera sul campo, cioè il divario tra teoria e pratica nello sviluppo della forza. E’ grazie alla corrispondenza tra scienziato ed atleta che i risultati che si raggiungono sono eclatanti: la base scientifica di alcune espe-
rienze provate sul campo può essere data grazie alla comunicazione di queste stesse esperienze agli esperti NSCA, ed è questo l’unico modo per capire come potersi allenare al meglio. La formazione di alto livello che quindi offrono le certificazioni NSCA fa in modo che la preparazione di tecnici e personal trainer risulti massima per i propri atleti. Due i certificati: CSCS, per specialisti nell’allenamento e condizionamento della forze e NSCA, per personal trainer qualificati. I certificati vengono rilasciati dopo preparazione ed esame.
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Fitness
11 anni di Mondo Fitness di Gianluca Martone
partita il 9 giugno e andrà avanti fino al 16 settembre Mondo Fitness: La più grande manifestazione sportiva dell’estate romana. Anche quest’anno la cornice è quella del Parco Tor di Quinto, a due passi da Ponte Milvio. MondoFitness è alla sua XI edizione, si presenta in una veste completamente rinnovata. Nel parco sono ospitate oltre 20 aree destinate ad altrettante discipline, in uno spazio
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di oltre 30.000 metri quadri che grazie ad un’organizzazione ed ad un‘armonizzazione degli spazi, darà la possibilità ad ogni sportivo di immergersi nel proprio mondo: aquagym, striding, rowing, yoga, boxe competition son solo alcune delle tante opportunità offerte quest’anno dal villaggio. Tecnogym presenta “Group Cycling”, la nuova bici per indoor cycling, che grazie ad un mix di designer, ergonomia e prestazioni la rendono la mi-
gliore bici per indoor in commercio. Oltre alle attività classiche quest’anno sarà anche la possibile sperimentare nuovi sport e nuove tecniche di allenamento provenienti da tutto il mondo. Arriva infatti dagli Stati Uniti il bootcamp, una disciplina di allenamento che si ispira all’addestramento dei marines americani e che impazza tra le stelle di Hollywood, ci si allena all’aperto a corpo libero. Il promotore di questa disciplina è Dorman Ra-
cines. Campione Nazionale di atletica in Colombia per tre anni consecutivi (1985-86-87), Campione Sudamericano dei 400 m. ad ostacoli per la categoria juniores. Dorman ha utilizzato quest'esperienza, unita al suo naturale carisma, per addentrarsi nel mondo del fitness divenendo un punto di riferimento a livello mondiale. Il mercoledi invece è la volta del “Castellano and friend’s”, Marco Castellano il preparatore atletico del programma te-
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levisivo “Amici” ogni settimana proporrà delle “Fitness Master Class” insieme ai più grandi presenters della scena internazionale, dal brasiliano tre volte campione del Mondo Ary Marques, alla spagnola Jessica Exposito, direttrice di X2 una delle più importanti accademie spagnole di fitness. Ancora Brasile con Gil Lopes. tre volte campione del mondo di aerobica. Molti anche i trainer italiani di successo. Tra questi Raffaella Salemi, istruttrice e conduttrice di trasmissioni tv dedicate al fitness; Stefano De Leo, personal trainer di personaggi dello spettacolo, tra cui Ornella Muti, Stefano Boni e Marco Falaguasta. Ci sarà anche Alexandro Villigiardi inventore del Just Pump. Per chi non vuole rinunciare agli sport da spiaggia nella beach area di MondoFitness ci si potrà divertire nei quattro campi polifunzionali in sabbia finissi-
ma e un campo regolamentare da beach soccer, Quest'anno si è deciso di offrire ai partecipanti qualcosa in più, dedicando delle aree specifiche anche a sport emergenti e di grandissimo interesse. Uno di questi è sicuramente il Badminton, con il Badminton Fitness, il primo torneo misto per amatori che coinvolgerà istruttori ed allievi. La disciplina, una volta conosciuta anche con il nome di volano, è il più veloce sport di racchetta: il volano colpito per uno smash (schiacciata) può superare la velocità di 300 km/h. Il gioco consiste nel colpire con una racchetta una pallina, chiamata volano,facendole oltrepassare la rete, per poi essere ribattuta al volo dall'avversario da una metà all'altra del campo. Non bastano però solo muscoli e prestanza fisica, bisogna essere agili soprattutto mentalmente, cercando di prevenire ogni mossa
dell'avversario, insistendo sui suoi punti deboli. L'effetto è spettacolare con scambi rapidissimi, cambiamenti di fronte e movimentati recuperi. I tornei sono presenziati da Agnese Allegrini, prima atleta olimpica italiana. Molti anche gli eventi nel mese di luglio, si comincia il 3 con “The best of latiun dance”: una grande serata dedicata alla danza, in occasione della finale di Latium Dance, premio regionale di danza che vedrà affluire sul palco spettacoli del villaggio sportivo di Viale Tor di Quinto i migliori gruppi italiani, Hip Hop, Funky, e tanti altri stili. Andranno in scena oltre 500 ballerini, che si alterneranno in coreografie e balli spettacolari. Il 6 sarà invece l’occasione per rifarsi gli occhi con “Ragazza cinema ok- Miss MondoFiness”: un concorso di moda e bellezza per premiare la più bella dell'e-
state. Il concorso, oltre all'incantevole sfilata vedrà la partecipazione di molti personaggi dello spettacolo, sarà anche un’ occasione di sperimentazione per artisti emergenti che faranno da cornice all'evento. 16-17-18 Luglio “WORLDCUP – 3ON3 BASKETBALL” L’evento che proclama la squadra CAMPIONE del MONDO di Basket 3 contro 3, il più importante torneo internazionale della specialità. Tra una partita e l’altra, i più acrobatici atleti di basket da playground italiani e stranieri si esibiranno in gare ad alta spettacolarità. Il pubblico presente verrà coinvolto in giochi di animazione a ritmo di musica. Per chi ha deciso di lasciarsi emozionare durante questa’estate MondoFitness è il luogo ideale, al centro di Roma, nel cuore degli sportivi.
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Fiamme Gialle
A Piediluco doppietta tricolore delle Fiamme Gialle Fiamme Gialle tutta la vita. Si riconferma campione d'Italia il quattro senza ragazzi di Paolo Di Girolamo, Davide La Notte, Matteo Lodo e Luca Tranquilli, mentre vince il titolo italiano under 23 il quattro con di Massimiliano Landi, Bernardo Miccoli, Mario Paonessa, Francesco Fossi e Roberto Calvanese al timone Di Alessandro Morucci
allo scorso anno, quando a Gavirate il quattro senza ragazzi di Paolo Di Girolamo, Davide La Notte, Matteo Lodo e Luca Tranquilli vinse il primo titolo ragazzi, il valore di questa barca ben plasmata da Rocco Pecoraro è cresciuto notevolmente tanto da vincere nuovamente, e per la seconda volta consecutiva, il titolo italiano di categoria davanti al CUS Ferrara (2) e Saturnia (3). "Volevamo a tutti i costi riconfermarci, sapevamo che non era semplice ma alla fine non abbiamo tradito le attese dei nostri dirigenti e tecnici. E' ciò che conta. A breve termine l'obiettivo è entrare nella nazionale giovanile, a lungo termine il sogno è sostituire i campioni che tanto han-
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no fatto per le Fiamme Gialle e per il canottaggio italiano", sono queste le parole pronunciate dal neo campione Paolo Di Girolamo al termine della gara che lo ha visto salire sul podio tricolore insieme ai suoi compagni di avventura. Oltre al titolo ragazzi i canottieri gialloverdi hanno vinto anche quello under 23 nel quattro con, allenato da Francesco Cattaneo, formato da Landi, Miccoli, Paonessa e Fossi (tim. Calvanese). Una formazione vincente che ha sigillato il tricolore nella parte centrale del percorso chiudendo poi in 6.21.79 davanti a Saturnia (2) e Canottieri Firenze (3). "Vittoria più difficile di quanto potevamo pensare, dice Fossi che aggiunge: Abbiamo incontrato avversari davvero ostici come il Saturnia ben
preparato da un ottimo tecnico come Spartaco Barbo”. Tra gli under 23 da registrare anche il titolo vinto dall’Aniene nel due senza. Una barca formata da Mario Palmisano e Vincenzo Capelli, entrambi più volte in azzurro: "E’ stata una bella gara, partenza impegnativa con avversari a stretto contatto nei primi 200 metri. Dice Capelli al termine della gara, ed aggiunge: Per i Mondiali abbiamo provato anche il quattro senza, per noi ovviamente andrà bene ogni decisione del nostro CT Antonio Baldacci". Per la cronaca l’Aniene, oltre al due senza under 23, ha vinto pure il due senza maschile ragazzi con Luca Di Francesco e Carlo Portaccio ed il doppio femminile con Ludovica Serafini e Alessia Del Panta.
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Vela
A Charis Bagua la Coppa Challenger Mario De Tuddo 2010 rentadue equipaggi hanno affollato la base nautica della Sezione Vela Circolo Canottieri Aniene a Santa Marinella, per la III edizione della regata sociale “Coppa Challenger Mario de Tuddo”, disputata il 10 e l’11 aprile 2010. Su percorso a bastone nelle acque di fronte al Porto Odescalchi, sabato si sono svolte le regate di qualificazione, dividendo la classifica in due metà, la prima con accesso al girone oro, la seconda metà al girone argento. Con condizioni meteo perfette, vento sui 10-14 nodi al massimo, e per il gran divertimento di tutti i partecipanti, le prove si sono susseguite fino al gran finale dove l’equipaggio Charis Bagua, che ha visto alternarsi come timonieri Andrea Cecchetti e Fabio Mangifesta sempre con il talentuoso tattico Vasco Vascotto, ha avuto la meglio sugli altri, aggiudicandosi la “Coppa Challenger Mario de Tuddo 2010”, seguito da O Piscatore, su
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cui dopo 30 anni è tornato al timone di una barca a vela Massimo Funaro, con Paolo Brinati come tattico. In terza posizione Ridecosì, il collaudato equipaggio di Sasà Rinaldi che per l’occasione ha avuto come tattico Marco Balbi, atleta del Centro Sportivo dell’Aeronautica Militare. “E’ stata una manifestazione riuscitissima sotto tutti punti di vista. –racconta Vasco Vascotto- Il percorso era uno dei migliori in circolazione: non presentava grandi difficoltà, ma bisognava metterci il cervello. Ma ciò che mi ha colpito di più è stato vedere che il livello di competenza si è molto alzato dall’anno scorso, ed essendo una regata sociale è un ottimo punto di partenza. C’erano tanti adulti e ragazzi, spero di vedere l’anno prossimo anche qualche bambino”. Garanzia di divertimento è stato il livellamento delle capacità della flotta: la formazione degli equipaggi garantiva uno skipper, due velisti e due neofiti su prestanti
imbarcazioni monotipo Este 24. Hanno partecipato anche i nostri soci e tesserati Alessandra Sensini (noblesse oblige con Malagò), Vasco Vascotto, Leonardo Cucchiara, Andrea Crollalanza, Boris Bignoli, Francesco Porro, Luca Marsaglia, Luca Tubaro e Federico Gaspari nonché i campioni europei della Marina Militare: Giulia Conti e Giovanna Micol, campionesse nel 470, ed il timoniere degli equipaggi di 420 Edoardo Mancinelli Scotti. “E’ stata una bella esperienza regatare nel nostro primo evento del Circolo Canottieri Aniene – afferma Giovanna Micol – perché da professionisti della vela vedere e vivere l’agonismo che c’è all’interno di un circolo sportivo ci fa capire quanto sia importante lavorare a stretto contatto con la base della vela di domani. Per la cronaca è stato anche divertente regatare e battere Giulia, con cui vivo 200 giorni l’anno sulla stessa barca e con Vasco amico da una vita che
ha dimostrato di essere come sempre un fuoriclasse vincendo”. Entusiasta anche Giulia Conti, che confida: “L’atmosfera era fantastica, non ho mai visto uno spirito di appartenenza così forte e sentito, questo Circolo è veramente fuori dal comune”. Presenti anche dagli atleti del Centro Sportivo dell’Aeronautica Militare, campioni nazionali in carica della classe Este 24 e reduci da un secondo posto a Pasquavela 2010: Roberto Santibelli, Giovanni Bannetta, Marco Balbi e Giancarlo Simeoli hanno contribuito con la loro notevole esperienza ed entusiasmo contagioso: “Il campo di regata era ottimo, - racconta Balbi- per i salti di vento andava interpretato con una buona tattica per riuscire a rimanere sempre dal lato migliore. Ma la cosa più bella è stato vedere tutti con il sorriso sulle labbra: imprenditori, manager, velisti professionisti e ragazzi alle prime armi.. tutti entusiasti di aver condiviso questa esperienza”.
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Nuoto
II Campionato Sperimentale di Nuoto Sincronizzato Fisdir: una gara speciale in un contesto speciale rande successo per il II Campionato Italiano Sperimentale di Nuoto Sincronizzato Fisdir (Federazione Italiana Sport Disabilità Intellettiva Relazionale) dedicato a ragazze affette da autismo e sindromi correlate che si è concluso sabato 22 maggio 2010. L’evento organizzato dal Circolo Canottieri Aniene, presso la nuova struttura AQUANIENE, in occasione di una manifestazione di fine corso della Scuola Nuoto, rientra nella politica ed ormai con-
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solidata attività Paralimpica del Circolo Canottieri Aniene ed ha riscosso molto interesse da parte del pubblico. Ringrazio personalmente per la collaborazione nell’organizzazione dell’evento Nicola Pintus, Direttore del Progetto Filippide, una derivazione dell’Associazione Sport e Società, affiliata alla Fisdir e riconosciuta dal Comitato Italiano Paralimpico che svolge attività di allenamento e preparazione a competizioni sportive, con soggetti affetti da autismo e sindromi rare ad esso correlate.
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Golf
Matteo Manassero e Alberto Binaghi
Salto di qualità di Enrico Morucci
a stagione 2009 è passata alla storia del golf italiano per la ricchezza di successi in campo internazionale, ben 26, e per aver posto in evidenza sia alcuni giocatori di grande spessore che una crescita complessiva della base. Se i fratelli Edoardo e Francesco Molinari hanno raccolto il titolo prestigioso della World Cup e se Matteo Manassero è stato l’indiscusso numero uno del ranking dilettantistico, avallato dallo splendido successo nell’Amateur Championship, gli altri italiani che hanno partecipato ai vari tour non sono stati da meno con le loro vittorie e con la costante presenza a turno nelle parti alte delle classifiche. Con queste premesse era evidente che qualcosa dovesse cambiare in tema di qualità. I fratelli Molinari sono ormai entrati nella ristretta élite mondiale e disputano tutti i tornei più presti-
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giosi ossia i major e quelli del World Golf Championships. Un evento mai accaduto in passato, perché anche nel momento di maggior fulgore nemmeno Costantino Rocca era riuscito a parteciparvi con continuità. Ora sono addirittura in due a recitare ruoli da protagonista per una situazione del tutto nuova. I due torinesi hanno la potenzialità per potersi imporre a tali livelli, ma è fondamentale la continuità di rendimento che, in una sorta di circolo vizioso, garantisce la permanenza tra i migliori del mondo. E in tale ottica le loro prestazioni sono sempre più convincenti. Ora sarà necessaria una buona dose di pazienza, perché prima o poi in simili condizioni arriva la settimana in cui si combinano tutte le circostanze favorevoli che di solito portano al grande successo. Il discorso di qualità riguarda anche gli altri tournament player italiani. Ad esempio Matteo Del Podio, che è stato il pri-
mo a vincere in questa stagione (Peugeot Tour El Escopion), non si è posto l’obiettivo di un bis immediato, ma ha guardato più avanti: “Il mio intento è di primeggiare nell’ordine di merito dell’Alps Tour ha detto - e questo significa avere gioco costante per tutto l’anno. Sono stato in lotta per il titolo già in altre circostanze, ma a volte sono i piccoli dettagli, favorevoli o meno, a darti il successo o il secondo posto. Di sicuro, però, giocando bene prima o poi si vince ancora”. Nel contempo non sono mancate le prime soddisfazioni stagionali. L’exploit di Delpodio, è stato accompagnato da quello dal giovanissimo neo pro Nunzio Lombardi nell’Open d’Ile de France e anche i dilettanti azzurri hanno fatto la loro parte. Il quattordicenne Domenico Geminiani continua a mettersi in evidenza nel Florida Junior Tour (2 vittorie) e ora compete anche nelle gare dell’AJGA tenendo testa ai
diciottenni. Andrea Pavan ha confermato le sue qualità imponendosi nell’individuale del John Burns Intercollegiate, un torneo tra Università americane, e Nino Bertasio ha conquistato la Copa RCG Sotogrande in Spagna.
Franco Chimenti Presidente FIG
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TUTTINCIRCO news dal circoli di golf
a cura di Andrea Cecinelli - Responsabile comunicazione del Golf Forense
OLGIATA GOLF CLUB
nardini, golfisti di due generazioni, con il padre, Roberto, un grande dell’epoca di quando il golf in Italia era sport Pro–Am Memory Golf agli albori, e i figli Luca e Marco, quecon Mario Martella st’ultimo campione professionista lasponsor e protagonista ziale in carica. Da Torino è anche giunto Emanuele Bolognesi, nato a Roma, ma emigrato in Piemonte, vincitore del campionato maestri per l’anno in corso. I fratelli Pietrobono, Stefano, presidente dei professionisti del Lazio, e Gianluca giocatore del Challenge Europeo. Sky ha ripreso la gara in corso di trasmissione, con i commenti di Mario Camicia, la voce del golf, e di Silvio Grappasonni, il migliore ex giocatore romano, ormai noto commentatore Sky per la seguitissima trasmissione “Momenti di Golf”. Sono stati anche della gara Ascanio Pacelli e Alessandro Bandini. Formula di gara Si sono affrontate ben 32 formazio- è : una ”quattro palle la migliore”, ma ni per aggiudicarsi l’ambita Pro-Am in questo caso si è scelto la migliore Memory Golf gara che si è disputata sulle 5 perché i team erano composti sui favolosi green dell’Olgiata Golf da 4 dilettanti e 1 professionista. NelClub, il prestigioso Circolo sulla Via la composizione delle squadre si è inCassia. Hanno partecipato 32 profes- serito in ogni formazione un ragazzo sionisti, molti dei quali romani o che dai 15 anni in giù e una persona andalla Capitale sono partiti per lavora- ziana in modo da equiparare. tutto ciò re in Circoli di altre regioni. Presente, per volere dello sponsor, il Cav. Mario logicamente, Alessandro Trillini, che Martella, definito da tutti “un Uomo del Cav. Mario Martella è il maestro, Giusto” per il suo splendido passato di figlio di Aldo, altro professionista di vita e che alla veneranda età di 93 anvalore, già campione della PGAI ad ni gioca con soddisfazione a golf, che Albarella nell’anno 1982 e protagoni- ha voluto accomunare sui fairways sta nell’anno seguente al British Open giovani e meno giovani, in una gaia e anche lui maestro all’Olgiata. Han- giornata di sport dove i valori non no anche partecipato anche i tre Ber- hanno confini temporali.
PARCO DI ROMA GOLF CLUB
E’ sicuramente il Circuito golfistico più ricco di gare, pensate ben 57 tappe, con la prima giocata a fine marzo al Golf Club Padova e l’ultima a fina agosto presso il “covo” interista de La Pinetina. In pratica tutta l’Italia è attraversata dall’Audi quattro Cup 2010. Per ogni Circolo una concessionaria organizzatrice dell’evento golfistico. Per Roma l’Audi ha scelto, secondo tradizione, l’Autocentri Balduina srl, l’organizzatrice che ha voluto svolgere la gara sull’elegante Circolo del Parco di Roma. La finale nazionale, con tutti i giocatori vincitori delle 57 prove, si disputerà sabato 25 settembre presso il toscano Circolo del Golf Club Poggio dei Medici, in località Scarpe-
ria. La finale mondiale, quest’anno si giocherà i Italia, dall’8 al 12 ottobre resso il Pevero Golf Club in Costa Smeralda in Sardegna. La gara, una classica 18 buche stableford, ha dato questi responsi tecnici. Il Driving Contest, cioè il tiro di partenza è stato giocato alla buca 13 e vinto da Andrea Corati (Parco di Roma), Premi Speciali alla Coppia Lady Elisabeth Hamilton e Claudia Del Duce dell’Acquasanta, Prima Coppia Mista Carlo Farina e Pierpaola Baruffaldi del PdR, la Prima Coppia Possessori Audi Marco Stramacci e Susanna Panella del Country Club Castelgandolfo. I napoletani del Cri Cri e Volturno, Roberto De Salvi e Marco Acampora hanno vinto la 3^ Categoria, Giuseppe Paciotti e Paola Caldani (PdR), Prima Coppia Lordo Vincenzo Raimondo e Luca Buscioni (PdR) e il Primo netto Paolo De Angelis e Gianmaria Schiavetti del Locale Parco di Roma.
CASTELGANDOLFO GOLF CLUB
Lillo e il Direttore della Promozione sport del Comune di Roma Paolo Giuntarelli, e Antonio Gazzellone presidente della Commissione Scuola, non hanno mai nascosto l’importanza educativa e fisica del golf. Ma l’anima dei successi romani e del golf che nella Regione Lazio ha raggiunto i 10.000 tesserati, è sicuramente Carlo Scatena, attivissimo presidente della FederGolf Lazio. Tutto l’interesse delle istituzioni verso il golf è dovuto, in gran parte al costante lavorio di Scatena che ha convinto le autorità pubbliche sui vantaggi che il “prodotto golf” può apportare, in ter-
mini di turismo e di benessere fisico. Sul podio troviamo equamente divise le vecchie generazioni rappresentate da Mario Napoleoni,una vecchia volpe in questo genere di gare e il giovane Marco Bernardini, portavoce del nuovo golf agonistico seguito dal fratello Luca altrettanto rappresentativo. Il pool dei premi addirittura prevedeva un premio simpatia che è andato ad una squadra di neofiti del circolo Parco di Roma. Un grazie, infine lo mandiamo noi a Filippo Pallottino, titolare della Gnappo Foto che puntualmente ci gratifica con delle immagini, testimonianza dell’evento.
Finalmente è “Space-lab Trophy” Dopo il rinvio a causa di una pioggia torrenziale della prima prova in programma, quella all’Arco di Costantino (poi spostata al prossimo mese di luglio, ndr) lo Space lab Trophy ha trovato il suo “vernissage” in una splendida giornata romana di maggio nel meraviglioso circolo del Country Club Castelgandolfo con il suo roof garden, a fare da elegantissimo salot-
to mondano, a fine gara quale degna cornice all’evento sportivo. Un evento sportivo, al quale hanno partecipato in circa 150 giocatori, divisi alla partenza in 30 squadre per un posto sul podio. La premiazione è stata allietata da un brunch elegante preparato da Roberto Tomei assistito dalla sua inseparabile collaboratrice Alessia. Questa gara ha ricevuto, per la prima volta nella storia del nostro golf, il Patrocinio del Comune di Roma e della F.I.G.. Personalità come il Delegato allo Sport del Comune di Roma Alessandro Cochi, l’Assessore all’Ambiente del Comune di Rona Fabio De
Il Circuito Audi Quattro Cup – Autocentri Balduina
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Golf
L'Avv. Nicola Colavita
Golf Forense e Bollicine di Andrea Cecinelli_foto di Silvia Apice
ra fiumi di champagne, finger food e putting green artificiali, il Golf Forense è sbarcato il 10 giugno a Vinoforum. Sotto l’attenta regia dell'Avv. Nicola Colavita, coadiuvato dai padroni di casa di Vinoforum Maurizio ed Eleonora De Venuti, da Simone Selli e dallo staff di maestri di Golf di Golf Programm, si è svolto il primo torneo di mini putting green a base di champagne. Un’insolita e divertente serata enogastro-golfistica, all’interno del privè interamente dedicato a Moèt, Krug e Dom Perignon, dove si sono dati battaglia a colpi di put e di calici di champagne il campione di rugby Andrea Lo Cicero, il campio-
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ne di vela Massimo Procopio, la baronessa Dani D'Okhuysen, il conduttore del Tg1 Attilio Romita, il noto somellier e gran cerimoniere Alessandro Scorzone, il Presidente della FIG Lazio, Dott. Carlo Scatena, il giornalista sportivo Paolo Cecinelli, il Consigliere Nazionale Forense del Lazio Avv. Paolo Berruti, la Sig.ra Anna Maria Gabrielli, proprietaria dello storico ristorante Quinzi e Gabrielli, Mauro Antonelli di MorOrg, la responsabile del Golf Forense Francesca Mercantini, il produttore di vini di Casale del Giglio Tony Santarelli ed il Maestro di taglio Ilario Piscioneri. Un’evento per pochi all’insegna dell’esclusività: da Golf Forense Collection.
Mauro Antonelli di MorOrg e l'Avv. Nicola Colavita intervistati da High Life TV
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Anche i microfoni di Radio2 per Golf Forense e bollicine
Elisa Lo Monte dello staff del Golf Forense
Simone Selli di Golf Program con il campione di rugby Andrea Lo Cicero
La responsabile del Golf Forense Francesca Mercantini
Il Dott. Attilio Romita intervistato da Eleonora De Venuti per High Life TV
Anna Maria Gabrielli e Alessandro Scorzone ai microfoni di High Life TV
Simone Selli di Golf Program con la baronessa Dani D'Okhuysen
Due istituzioni del Golf Forense: Il Presidente della Fig Lazio Dott. Carlo Scatena e l'Avv. Paolo Berruti
Il Maestro di taglio Ilario Piscioneri e Paolo Cecinelli ai microfoni di High Life TV
l'Avv.Barbara De Francisci
Il magistrato Maurizio Maselli
La bellissima Daniela Candeloro
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Gioca uno swing leggero ed elastico. Non pensare di essere Hulk
di Simone Selli
arliamo di una debolezza umana, di un istinto ancestrale, quello che muove una voglia incontenibile di lanciare la pallina a distanze siderali, facendo perdere allo swing quella naturalezza che renderebbe il colpo più lungo e redditizio. Quasi il 100% dei giocatori dilettanti hanno la sindrome di hulk con il driver. Si affidano alla forza e all'irruenza, con il risultato di vedere la propria pallina volare spesso storta e non lunga come potrebbero. Partiamo dalle leggi di una biomeccanica spicciola. Uno swing corretto genera energia attraverso la rotazione del corpo. Le braccia e gli snodi articolari lasciati liberi, moltiplicano questa energia nel-
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la periferia del movimento cioè alla testa del bastone, raggiungendo velocità anche di 130 miglia orarie. La coordinazione e la scioltezza sono i fondamentali attori di questo splendido meccanismo. Bisogna pensare di eseguire il movimento con la tranquillità e la calma di un colpo con un ferro facile, pensando di tirare bene e non lungo. Cercando un colpo di forza, la spinta spesso scomposta della parte destra del corpo (braccio, spalla) muove quasi sempre la schiena e di conseguenza il baricentro del corpo. Con lo spostamento dell'asse in avanti, le braccia turgide di muscolarità diventano dure come pali, il bastone rallenta inesorabilmente la sua corsa senza la
possibilità di chiudere il colpo verso il finish. La frittata è fatta. Slice e palla in bosco a destra. Giocare con poca tensione muscolare è uno dei veri segreti del golf. Partite dall'impugnatura che deve essere chiusa ma non stretta come a tenere il collo di un alligatore. Mai stringere pollici e indici, bloccherebbero gli avambracci. Lasciate pendere le braccia dalle spalle come se fossero dei spaghetti scotti e concentratevi solo sulla rotazione del corpo (grandi muscoli) vero motore del colpo. Provate a praticare dei colpi a piedi uniti, è un esercizio eccezionale. Con una base così stretta il corpo ruoterà facilmente. Lasciate che le braccia cadano per inerzia verso il basso. La rotazione in avanti porterà il
bastone verso la pallina e vi ritroverete senza il minimo sforzo, in una posizione di finish completo ed quilibrato. Dopo un po' di confidenza partiranno davvero colpi lunghi, con una meravigliosa sensazione di velocità e non fatica. Scoprirete quello che per un professionista è normale, quello che vi siete chiesti molte volte guardando la TV: come fanno? Tirano a 280 metri e senza il minimo sforzo... concentratevi quindi sul vostro swing, lasciate stare hulk che è in voi, muovetevi morbidi, con ordine e timing, cercando di colpire la pallina non forte.... ma nel centro della faccia. La fatica si allontanerà, la pallina anche.... Buona pratica.
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news dal Club dei Circoli Sportivi Storici news dal Club dei Circoli Sportivi Storici
a cura di Federico Berardi
Club deiCircoli Sportivi Storici
Agostino De Zordo, Segretario Generale del Club Circoli Sportivi Storici
III edizione del Torneo del Club dei Circoli Sportivi Storici i intensifica con la bella stagione l’attività dei Circoli appartenenti al Club dei Circoli Sportivi Storici. A giugno, in concomitanza con la chiusura dell’anno scolastico, si è svolta presso il Circolo Tennis EUR la III edizione del Torneo del Club dei Circoli Sportivi Storici intitolato a Claudio De Paolis e riservato ai giovani giocatori di Calcio a 5 nelle due categorie under 12, che ha vista vincitrice la giovanissima compagine del CC Aniene che ha prevalso su quella del CC Lazio e under 14, che ha visto vincitrice la
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squadra del CT Eur, padrone di casa, sul vicino di casa Sporting Club Eur. Il Torneo si è svolto sotto il patrocinio del Comune di Roma, particolarmente sensibile agli aspetti formativi dell’attività sportiva giovanile e a fianco del Club in numerose manifestazioni Le premiazioni hanno visto la gradita presenza dell’On. Federico Mollicone, Presidente della Commissione Cultura e Sport del Comune di Roma, che ha voluto consegnare un riconoscimento del Comune alle due squadre vincitrici, del Presidente del Club dr. Antonio Buccioni, del Presidente del CT Parioli
ing. Maurizio Romeo e naturalmente del Presidente del Circolo ospitante avv. Massimo Grimaldi e del suo Presidente Onorario e fondatore dr. Bruno Bellotto, che merita una particolare menzione in quanto tra i più convinti e appassionati fautori della costituzione del Club tra i Circoli storici, a conclusione di un lavoro di collegamento e condivisione con gli altri Presidenti riguardante non solo le attività sportive ma soprattutto la difesa e diffusione dei valori irrinunciabili dello sport che trovano nei Circoli aderenti la loro massima e più pura espressione.
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news dal Club dei Circoli Sportivi Storici news dal Club dei Circoli Sportivi Storici
TENNIS CLUB PARIOLI IL RITORNO IN A1 Il Tennis Club Parioli torna in A1, nel play off di ritorno che si è disputato domenica 13 ha battuto il ST.Georgen di Brunico per 3 a 0, all'andata era finita 3 a 1 sempre per il TC Parioli. Dopo un anno di purgatorio nella A2, la squadra pariolina torna nell'olimpo del tennis a squadre raggiungendo l'obiettivo che si era prefissa a inizio sta-
gione, una promozione programmata, voluta e conquistata. Un cammino straordinario con otto vittorie in altrettante giornate di gara, 28 incontri vinti su 31 disputati. Protagoniste di questo risultato sono: Greta Arn, neo acquisto del Parioli ungherese numero 138 del ranking WTA, Roberta Vinci, alla decima stagione consecutiva con il Parioli, insieme alle giovananissime Nastassja Burnet, Martina Caregaro, Martina Di Giuseppe, Roxana Vaideanu ed Erika Zanchetta che sono state determinati, con le loro prestazioni e vittorie,
per la conquista della promozione; capitani Vittorio Magnelli e Roberto Meneschincheri che insieme al direttore sportivo Zibi Boniek hanno lavorato, e non poco, per riportare il circolo nella massima divisione. "Grandissima soddisfazione per aver raggiunto questo obiettivo - commenta Roberto Meneschincheri - fortemente voluto dopo la delusione della retrocessione dello scorso anno. determinanti sono state le nostre giovani ragazze, cresciute nelle nostre squadre giovanili, che ci hanno consentito di avere a disposizione una rosa mol-
Club Circoli Sportivi Storici
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to ampia grazie alla quale abbiamo fatto la differenza con le altre squadre". Protagonista nel week end anche la squadra under 16 femminile che ha conquistato il titolo regionale. Sovvertendo i pronostici della vigilia, le ragazze del TC Parioli Adriana Lavoretti e Stefania Gattuso hanno battuto per 2 a 1 il TC Garden, squadra che disponeva di un ottimo team e favorita per la conquista del titolo. Un risultato che permette alla squadra under 16 di disputare il tabellone nazionale che partirĂ il prossimo settembre.
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news dal Club dei Circoli Sportivi Storici news dal Club dei Circoli Sportivi Storici
CIRCOLO CANOTTIERI LAZIO RITORNA LA COPPA CANOTTIERI Se fosse un torneo di tennis sarebbe Wimbledon, per il fascino che esercita la tradizione su chi vi partecipa. Se fosse una corsa di cavalli sarebbe il Palio di Siena, per la rivalità che c'è tra i circoli romani. Se si giocasse ogni quattro anni sarebbe il Campionato del Mondo e infatti dura un mese esatto. Ma in realtà non teme paragoni, perché è molto di più. E' la Coppa dei Canottieri, il torneo di calcio a 5 più antico e prestigioso d'Italia, che anche quest'anno rispolvera il suo mito nel mitico campo della “Fossa”, dove dal 1965 il calcio a 5 torna alle origini. Perché ridiventa semplicemente “calcetto”, per le regole e per lo spirito, pronti a dare tutto sul campo per poi tornare amici subito dopo, ben sapendo però che una sconfitta può costare un anno di prese in giro da parte dell'amico del circolo rivale. Non fa eccezione l'edizione numero 46 del torneo, iniziata il 21 giugno (il 21 luglio, invece, si svolgeranno le finali), che si conferma nel segno della tradizione. Anche quest'anno, infatti, parteciperanno solo i circoli storici, cui si è aggiunto l'Antico Tiro a Volo. Lo aspettano il Canottieri Lazio padrone di casa e campione in carica negli Assoluti, il Canottieri Aniene che invece deve difendere ben due titoli (Over 40 e Over 50), il Ct Eur, vincitore un anno fa nell'Over 60, oltre a Canottieri Roma, Tennis Club Parioli, Tirrenia Todaro, Reale Circolo Canottieri Tevere Remo e Sporting Eur. Quest'ultimo circolo quest'anno si presenterà rinforzato dall'ex giallorosso Odoacre Chierico, che va così ad aumentare il livello tecnico del torneo Over 50, che ve-
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drà in campo anche ex calciatori di Serie A come Zibì Boniek (Parioli), Mimmo Caso (Tevere Remo) e Carlo Perrone (Aniene). “Siamo soddisfatti del livello del torneo – dice il responsabile della parte tecnica Riccardo Viceré – da questo punto di vista lo spettacolo è assicurato. Ma teniamo anche alla correttezza e nei confronti degli avversari e soprattutto degli arbitri”. Poi c'è un altro motivo di orgoglio per il torneo, spiegato dall'organizzatore Alfonso Meomartini: “Tutti gli sponsor della scorsa edizione hanno confermato il loro impegno e se ne sono aggiunti di nuovi. E' un segnale di fiducia da parte di aziende importanti che ci spinge a fare sempre meglio”. L'edizione numero 46 è stata inaugurata con il “River Party” che si è svolto il 16 giugno al Canottieri Lazio. Già, perché il circolo, che da tempo si adopera per la riquali-
ficazione del Tevere, vuole mettere a disposizione del pubblico del torneo un angolo sul Tevere dove poter trascorrere la serata prima, durante e dopo le partite. Particolarmente simbolica, durante il “River Party”, la presenza di un “Quattro di coppia” sull'acqua della piscina. “Lo scorso anno fummo colpiti dall'esondazione del Tevere – spiega il presidente Alfonso Rossi - Ma ci teniamo a ricordare che siamo soprattutto un circolo remiero, che oggi torna a governare le acque del suo fiume”. E allora quale ambiente migliore per vivere uno degli eventi di cui l'estate romana non può fare a meno. Chi vuole giocare e chi vuole sostenere il proprio circolo, avrà pane per i suoi denti. Chi vorrà godersi una serata di relax, anche. Ma soprattutto chi vorrà gustarsi il Calcio a 5 quando ritorna “calcetto”. La Coppa dei Canottieri.
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CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE CONSIGLIO-CLERI, “TRIPLETTA DI VALORE” Giorgia e Valerio vincono 5, 10 e 25 km ai Campionati Assoluti in acque libere
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E.U.R.
CIRCOLO TENNIS EUR III TORNEO CLAUDIO DE PAOLIS: VITTORIE PER ANIENE E C.T. EUR Malgrado la pioggia che ogni tanto faceva capolino, è stata una grande festa dei giovani, dello sport e della memoria. Un'intera giornata dedicata alle semifinali ed alle finali del III Torneo
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sultati, dai successi nei 1.500 stile libero e 5.000 agli Assoluti di fondo in piscina fino a questo ulteriore dominio in acque libere. Da segnalare anche la medaglia di bronzo di Federica Vitale sulla distanza piu’ lunga.
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CIRCO
Tre acuti stratosferici… Giorgia Consiglio e Valerio Cleri si aggiudicano, in occasione dei Campionati Assoluti in acque libere svoltisi sul lago di Bracciano – tappa di qualificazione per i prossimi Campionati del Mondo di settore (Roberval - Montreal, 17-23 luglio) e per gli Europei di Budapest (lago Balaton, 4-8 agosto) – tutte le specialita’ in programma: 5, 10 e 25 km. Una “prova di forza” incredibile, un risultato che rende tangibile lo stato di forma dei due atleti: per il Campione del Mondo la prima “tripletta” in carriera, a testimonianza di una ormai solida maturazione sportiva, per Giorgia uno splendido “filotto” di ri-
Claudio De Paolis di calcio a 5, riservato ai giovani giocatori under 12 ed under 14 dei Circoli Sportivi Storici della capitale ha decretato la vittoria, nelle rispettive categorie del C.C. ANIENE e del C.T. EURA A. Le semifinali under 12 hanno visto le vittorie dell'ANIENE sullo SPORTING EUR e della LAZIO sul C.T. EUR, sconfitto ai rigori ma con un'ottima prova dei giovanissimi bianco-rossi che schieravano diversi nati nel 2000 e nel 2001. La finale, senza storia, ha
visto la vittoria dell'ANIENE sulla LAZIO per 14-0 con le ottime prove di tutti i ragazzi dell'Aniene: su tutti Celani, Grisolia e Rocco. Nella categoria under 14 le due squadre del C.T. EUR hanno ribadito i rispettivi successi nei gironi di qualificazione, eliminando in due accese semifinali la TEVERE REMO e lo SPORTING EUR. La finale "fratricida" ha visto l'agevole vittoria per 5-1 dei ragazzi del CT. EUR A allenati da Riccardo Muzzioli
con la solita ottima prova di Fabrizio Scafetti. Per "i Presidenti" del C.T. EUR Massimo Grimaldi e Bruno Bellotto e per i Consiglieri Marco Carlucci e Marco Lepre, padroni di casa e organizzatori del Torneo, un'occasione per ribadire l'importanza dei valori dello sport e della gioventù come fondanti della vita del Circolo; per i soci ed i ragazzi tutti un'occasione per ricordare con immutato affetto il loro piccolo angelo biondo che dà nome al torneo.
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DUE PONTI SPORTING CLUB Girone regionale del Campionato Under 16 Il Due Ponti Sporting Club “espugna” il T.C. Parioli, circolo organizzatore del girone regionale del Campionato Under 16. Per il secondo anno consecutivo, Federico Teodori e Cristiano Compagnone hanno conquistato il titolo regionale, confermando di essere vere e proprie promesse del tennis. In semifinale il Due Pon-
Due Ponti Cup Grande soddisfazione per la tappa ATP, appena conclusa, da parte di Emanuele e Pietro Tornaboni, padroni di casa del Due Ponti Sporting Club, che, sollecitati dagli amici di Tennislife, si sono lanciati in questa nuova avventura, la prima edizione della Due Ponti Cup Challenger Atp di tennis da 35mila euro di montepremi. Il trionfatore della Due Ponti Cup by Tennislife è stato Filippo Volandri, già n°25 del mondo e semifinalista agli Internazionali d’Italia nel 2007, superando fra gli altri Berdych e sua Maestà Federer. Un nome più prestigioso, dunque, l’albo d’oro del torneo non poteva trovarlo. Con l’affermazione sui campi in terra rossa del Due Ponti, che lo riproiettano fra i primi cento giocatori della classifica mondiale, Volandri ha confermato il suo particolare feeling con la Capitale: quaranta giorni fa aveva vinto il Rai Open e aveva infiammato il pubblico del Foro
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ti ha eliminato la Corte dei Conti, vincendo i due singolari; quindi ha incontrato il T.C. Parioli che
aveva già battuto il Nomentano. Federico Teodori ha conquistato il punto contro Francesco Bessi-
Italico raggiungendo gli ottavi di finale del più importante torneo italiano. In finale Filippo si è sbarazzato in poco più di un’ora e un quarto del talentuoso marocchino El Amrani, anche se la sua partita più bella è stata il quarto di finale contro Simone Bolelli, altro grande protagonista, insieme a Paolo Lorenzi, della squadra azzurra di coppa Davis che a fine aprile si è guadagnata il diritto di giocare i playoff a settembre per
tornare nel world group. Proprio il match Bolelli – Volandri ha vissuto di sprazzi di grande i tennis che hanno deliziato le centinaia di persone che in questi giorni hanno gremito il Centrale. Il 5 giugno, dopo la semifinale contro il croato Veic, Filippo è stato premiato come miglior italiano della Due Ponti Cup by Tennislife, ricevendo in dono dalla concessionaria Rolex Gardino di Roma un esemplare della collezione
re 6/3 - 6/1; Cristiano Compagnone ha battuto invece Giuseppe Faraone 7/5 – 6/1. Il cammino verso il titolo non è stato molto difficoltoso, tanto da arrivare in finale vincendo sempre gli incontri ai singoli. Oltre ai due tennisti scesi in campo, seguiti dai maestri Alessio Palladino e Alessio Varriale, erano presenti Gabriele Noce e Jean Simonelli. Prossimo obiettivo, la conquista del titolo nazionale a squadre; a questo importante impegno si arriverà attraverso una programmazione che prevede molti tornei ITF, essendo Deodori e Compagnone lanciati nell'attività agonistica internazionale.
Oyster. Soddisfatto per la positiva riuscita dell’evento anche Enrico Rummo, direttore del torneo e presidente di Tennislife. “Per noi – ha detto – era la prima volta che provavamo ad esportare il nostro know how fuori dai confini partenopei e siamo felici per come sono andate le cose e per l’estrema collaborazione con tutto lo staff di questa splendida struttura sportiva. Per la Due Ponti Cup del 2011 confidiamo in un maggiore appoggio da parte delle istituzioni e degli sponsor”. Di assoluto livello per un torneo challenger alla prima edizione l’entry list di giocatori con due top 100 come il succitato Paolo Lorenzi e il brasiliano Ricardo Mello, insieme alla pattuglia di sudamericani specialisti dei campi in terra battuta. Nel corso della settimana le serate sono state movimentate da due eventi collaterali: il Pizza Party offerto da Rossopomodoro e la cena di Gala, organizzata direttamente dal direttivo del Due Ponti.
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COLO Yoga Vip Tennis Vintage Al Due Ponti Sporting Club si è svolta la sesta edizione dello Yoga Vip Tennis Vintage, preceduta da una serata molto glamour, alla quale hanno preso parte molti personaggi del mondo dello spettacolo e del giornalismo tra cui: Nicola Pietrangeli, Stefano Farina, Attilio Romita, Jimmy Ghione, Benedetta Valanzano, Ninni Bruschetta, Gino Santercole, Samuel Peron, Stefania Barca, Benedicta e Brigitta Boccoli con Stefano Orfei Nones, Marina Occhiena, Valentina Persia, Nadia Bengala, Enrico Mutti, Gabriella Germani, Max Giusti, Rolando Ravello, Tony Santagata, Fabio Fulco, il Principe Giovanelli, Ada Alberti, Samantha De Grenet, Marco Vivio, Elena Russo, Orso Maria Guerrini, Beatrice Luzzi, Antonella Elia, Demetra Hampton, Fred Bongusto, Kledi Kadiu, Mirka Viola, Roberta Beta, Elisabetta Rocchetti, Roberto Ciufoli, Franco Oppini, Giacomo Crosa, Paolo Di Giannantonio, Andrea Pesciarelli, Leonardo Metalli. Madrina della serata la splendida Benedetta Valanzano, reduce da “Ballando con le Stelle”, che, insieme a Jimmy Ghione e Attilio Romita, ha presentato a fianco di Emanuele Tornaboni, mostrando ottime doti di cantante e, naturalmente, di ballerina, improvvisando un’esibizione con Samuel Peron. La serata è stata allietata dalla musica della Filo Band. E dopo i fuochi pirotecnici e il taglio della mega torta tutti, il dj Luca Tornesi ha dato il via alle danze. Prima della cena è stata aperta la mostra “I Vip e il Tennis” curata da Salvatore Sodano e che
ha come oggetto una divertente raccolta di caricature di personaggi famosi alle prese con il tennis. L’indomani Maurizio Battista, Roberto Ciufoli, Mita Medici, Attilio Romita, Roberta Beta, Tony Santagata, Ovidio Martucci, Leo Metalli sono tra i coraggiosi tennisti che hanno affrontato il rovente caldo della giornata, tutti rigorosamente in abiti bianchi (disegnati per l’occasione dallo sponsor Caster Bleige) e con racchette in legno. Presente anche il grande Nicola Pietrangeli, che ha inaugurato la manifestazione. Il torneo è stato vinto dal Presidente della Fit Lazio Fabrizio Tropiano in coppia con l’attrice Stefania Barca, che, dopo una combattutissima semifinale contro il maestro Leonardo De Amicis e Roberta Beltrame (grande giocatrice degli anni ‘60), hanno battuto la coppia formata da Roberto Iacopini e Veronica Voto, la bellissima conduttrice di Sky Tg 24. Ludovico Pappalardo di Yoga (main sponsor) ha consegnato a Maurizio Battista il premio per “lo stile…molto più che buono”.
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FUTBOLCLUB E' L'ORA DELLA WORLD CUP! Non c'è tempo per annoiarsi al Futbolclub. Chiuso il torneo di Sociale di calcio a 11, eccoci pronti a dare il via al mega torneo “mondiale” di calcio a 5 “2010 WORLD CUP CP5”. Mondiale perché in concomitanza con il Mondiale che si sta giocando in Sudafrica e perché so-
no stati rispettati in tutto e per tutto i gironi ufficiali. Squadre e magliette a sorteggio, così come
gli avversari. Ecco allora che tra le favorite serpeggiano nomi particolari e inaspettati: Algeria, Corea del Sud, Ghana, Slovacchia, Danimarca addirittura l'Honduras. Un mondiale capovolto insomma. All'inizio della terza giornata ancora non sono conclusi i calcoli per il passaggio e molte squadre si giocheranno la qualificazione agli ottavi proprio nell'ultima sfida. Un torneo serrato, spalmato in due giorni di gara a settimana e due campi ufficiali: 6 gironi al Futbolclub e 2 gironi al Futbolcampus. 32 squadre alla linea di partenza e quasi tutti
i soci a partecipare. World Cup dal sapore catalano però, perché ufficialmente sponsorizzato dalla nuova linea di orologi del Capitano del Barça Carles Puyol “CP5”, che metterà in palio proprio il suo gioiello “Macchina del Tempo” per i vincitori.
tennis giocato, ha avuto un sapore amaro il rientro della Knapp, Italiana ex numero 35 del ranking mondiale. La giocatrice dopo nove mesi di stop per infortunio, è stata eliminata ai primi turni delle qualificazioni, subendo il gioco della spagnola Ferrer-Suarez, a sua volta uscita agli ottavi di finale del tabellone Principale. Buona la prestazione di Giulia Orsi, figlia dell'ex por-
tiere della S.S. Lazio Nando Orsi, fermatasi all'ultimo turno delle qualificazioni. Non sono mancati colpi di scena già dal primo turno del Main Draw, popolato da nomi di rilievo come la Rus, testa di serie,la Dokik, la Floris e Oprandi. La numero 146 del mondo Anna Floris è uscita subito di scena, per mano della giovane Giulia Gabba. Delusione anche per la Dokic, apparsa decisamente fuori forma sui campi del circolo di via Vajna, la quale non è riuscita ad arrivare nemmeno agli ottavi di finale. Le grandi sorprese del torneo sono state l'Australiana Sophie Ferguson, l'allieva nipote del grande Tony Roche, e l'italiana Corinna Dentoni. Entrambe sono state fermate ai quarti di finale rispettivamente dalla Dominguez-Lino e dalla Oprandi, le due finaliste del torneo. Ad alzare al cielo il piatto d'argento nel doppio è stata la coppia formata dalle atlete McHale – Rogowska mentre nel singolo, dopo un lunghissimo match, ha vinto la è stata la DominguezLino, spagnola ex numero 40 del ranking mondiale.
CIRCOLO ANTICO TIRO A VOLO
ANTICO TIRO A VOLO 5° EDIZIONE DEL TROFEO INTERNAZIONALE FEMMINILE DI TENNIS Il circolo Antico Tiro a Volo, del presidente Michele Anastasio Pugliese, ha ospitato la 5° edizione del trofeo Internazionale Femminile di tennis, con 50000 Dollari di montepremio. Il comitato organizzatore composto dall'Avv. Claudio Mazzoni, dall'Avv. Fausto Gullo e dal Dott. Giuseppe Centro, con la collaborazione del Direttore del Torneo Marco Fanano, ha dato vita ad un meccanismo perfetto, che ha messo in mostra già dal tabellone delle qualificazioni ben tre italiane: la Sulpizio,la Gabba e la Vaideanu. Tutta la macchina organizzativa ha funzionato alla perfezione unendo il bel gioco delle ragazze ad una ricerca della perfezione nella cura di ogni singolo dettaglio, dal villaggio
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ospitalità con un affaccio suggestivo sulla capitale, al momento della presentazione delle due finaliste, entrate in campo accompagnate dai bambini della scuola tennis, le giovani promesse del Tiro a Volo. Grandissimo successo ha avuto anche la cena di gala in onore alle giocatrici alla quale hanno preso parte i volti noti dello spettacolo e della classe dirigente italiana. Passando al
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Alla Futbol22 Cup “IV Memorial Vincenzo Romano” si continua a parlare portoghese di Andrea Friedrich
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hanno chiamata in molti modi, l'hanno ribattezzata la Champion's League degli esordienti. Il nome ufficiale è “Futbol22 Cup – Memorial Vincenzo Romano”. Giunti alla IV edizione, la competizione ha ormai un seguito incredibile, migliaia di persone ad alternarsi e assieparsi sulle tribune del Futbolclub per vedere il proprio bambino (classe 1998), scontrarsi con le grandi d'Europa. 32 squadre divise in 8 gironi per la fase regionale che si sono contese il passaggio (riservato alle prime 3 della classe) alla fase cosidetta europea. Dalla fase regionale l'ha spuntata la Nuova Tor Tre Teste che ha regolato con un sonoro 3 a 0 la seconda
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compagine del Futbolclub che è partita dalle qualificazioni. Nella finale 3° e 4° posto l'ha spuntata l'Ottavia contro il Civitavecchia San Gordiano. Ad attendere le 3 uscenti dalla fase di qualificazione altri 3 gironi di ferro che alla fine si sono così completati: Girone A con AS Roma, Cisco Calcio, FC Barcelona e Futbolclub II; Girone B con Zakarpattya, AC Milan, Udinese Calcio e Nuova Tor Tre Teste; Girone C con SS Lazio, Futbolclub I, SL Benfica e Ottavia. A qualificarsi per le semifinali le prime 3 di ogni girone e la vincente di un mini torneo tra le seconde classificate. I 3 gironi sono stati dominati abbastanza agilmente da Roma, Milan e Benfica. Diver-
sa la storia per il secondo posto che ha visto uscire il Barcelona a favore della Cisco, la sorpresa Tor Tre Teste spuntarla nel Girone B e il Futbolclub che si è piegato solo davanti alla fisicità dei portoghesi. Nel mini torneo l'ha spuntata il Tor Tre Teste nella decisiva partita con il Futbolclub I. In semifinale di fronte AS Roma e AC Milan e Tor Tre Teste contro Benfica. Il Milan fa un sol boccone della Roma, dominando la partita e chiudendo con un 6 a 2 che non lascia repliche. Più combattuta la partita del Benfica con il Tor Tre Teste che però si deve arrendere alla maggior freschezza atletica dei portoghesi. Ma l'epopea della Nuova Tor Tre Teste non finisce qui. In fi-
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nale per il 3° e 4° posto batterà l'AS Roma ai rigori conquistando uno storico piazzamento (soltanto nella prima edizione riuscì la stessa impresa all'Albalonga). Nella finalissima il Benfica si conferma la squadra da battere. Con un 2 a 1 faticoso riesce ad avere la meglio su un Milan che molti davano per favorito. In 4 anni di Vincenzo Romano tre edizioni sono finite nelle mani dei Portoghesi: un dominio che spiega l'ottimo lavoro e cura che il Benfica applica sui propri giovani. Ma, forse, la parte più importante della Futbol22 Cup è stata la partita tra la finale del 3° e 4° posto e la finalissima che ha visto di fronte due squadre miste di giocatori delle migliori rappresentative e i giovani diversamente abili dell'Axa Calcio – Totti Soccer School. Un calcio alla disabilità recitava lo slogan, ma anche un calcio alle discriminazioni a favore di un'integrazione che oggi è sul campo di calcio e che domani, speriamo, sia ovunque.
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La Summer Edition 2010 del Pezzana entra nel vivo di Alessandro Grassetti_foto di Matteo Ciambelli
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a Summer Edition 2010 del Pezzana entra nel vivo. Siamo arrivati agli sgoccioli dei gironi eliminatori, che daranno le qualificate alle gare ad eliminazione diretta. Un Pezzana estivo che ha messo in mostra, fino ad ora, tantissimi talenti negli Assoluti provenienti dai campionati federali italiani e esteri. Un appuntamento fisso anche per gli storici di questo torneo, che dopo le fa-
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tiche dell’invernale tornano a divertirsi anche nei mesi estivi. Nella categoria Assoluti la grande dominatrice del girone A è la Jamaica (Talco) di Marco De Santis che procede nel suo percorso netto e già può pensare alla Coppa del Mondo. Una compagine nuova di questo torneo, che è riuscita subito ad adattarsi alla competizione, grazie alla forza dei suoi interpreti tra cui Massimiliano Barni, miglior giocatore della scorsa
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edizione; poi il capocannoniere Stefano Maccichè, autore mentre scriviamo di già 17 realizzazioni. Nel girone B invece c’è l’Uruguay (Blitz Tre) del patron dott. Stefano Lampis, e del ds dott. Giuseppe Vecchietti, che sta volando verso la conquista del raggruppamento trascinato da un gruppo fantastico, impreziosito da alcune individualità di spessore internazionale. La strada è ancora lunga perché il Pezzana non è torneo facile, soprattutto nella Summer Edition. Anche nella categoria Over 40 c’è grandissimo equilibrio, nel girone A ci sono quattro squadre in lotta per due posti: il Giappone di Giorgio Pulcini, l’Inghilterra (Circolo Due Ponti) di Alessandro Tassi, l’I-
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talia (Autocarrozzeria Grassi) dei freschi vincitori del torneo invernale e la Francia (Canottieri Lazio) degli Avvocati Luciano Bozzi e Silvano Olivetti; dovranno darsi battaglia fino alla fine per conquistare i posti utili. In questa categoria, l’unica con tre gironi, il tasso tecnico è elevatissimo, con tutte le compagini pronte a sfruttare l’errore altrui come sta succedendo nel gruppo B. Qui USA di Gianni Carlevale e Andrea Iannuzzi, il Sudafrica (Ennebi Sport) di Paolo Cocchioni e mister Massimo Mercuri e la nuova compagine della Costa d’Avorio (Frollan Pesca) di Massmio Fanetti e la sua storica ASD Alibertina, diretta da mister Marco Cormani, sono alla ricerca di posti utili per sognare. Sono proprio gli USA che hanno trovato l’uomo giusto in avanti. E’ Massimiliano Tocci, che ha messo a segno 12 reti e che si candida come sorpresa di questo Pezzana Over 40. Il girone che sembra ormai deciso è il C, con l’Olanda (The Fans) dei fratelli Maestrelli e Stefano Giuliano che, dopo aver vinto la regular season invernale, vola a punteggio pieno anche nel torneo estivo. Ancora nulla di ufficiale, ma alcuni nomi sono sta-
ti lanciati, tra questi uscirà il vincitore della categoria Over 40. Divertimento assicurato anche nella neonata Over 50 che vede l’Argentina (Capolino Ceramiche) giudata da Fabrizio Armato a comandare il campionato. Squadra storica del Pezzana proveniente dalla categoria Over40 invernale e che vorrebbe iscrivere il proprio nome per prima anche in questa nuova categoria. A battagliare la Francia (Antico Tiro al Volo) del farmacista Giuseppe Centro e bomber Stefano Medros, anch’essa proveniente dagli Over40, l’Italia (Frollan Pesca) di Massimo Fanetti e il Messico (Alitalia Calcio e Solidarietà) di Davide Minotti per la vittoria finale. La strada per tutte le compagini è ancora lunga, ma luglio è vicino e con esso anche i verdetti della Summer Edition 2010. SONO APERTE LE ISCRIZIONI PER LA PROSSIMA STAGIONE 2010-2011 PER INFO CEL. 340 3738509 EMAIL: info@torneopezzana.com
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Cultura sportiva
di Paolo Del Bene Direttore Sportivo A.S. Università Luiss Guido Carli
Schiavo. Nothing is impossible uesto c’era scritto sulle magliette che tanti tifosi indossavano alla vigilia della finale del Roland Garros. Niente è impossibile. Con questa frase incisa nella mente Francesca Schiavone è andata a vincere la leggendaria finale contro l’australiana Samantha Stosur. La nuova regina italiana si è prostrata a baciare la terra rossa. Quella terra per lei ha il sapore di tanti anni di sacrificio e di lavoro, tutti gli anni in cui una sconfitta ti porta fuori da una competizione e con la testa devi ricominciare da capo. Quella terra rossa baciata dalla Schiavone, quasi divorata, è un’immagine straordinaria, che dipinge un’atleta grintosa e determinata, a momenti lucida a momenti selvaggia. Di nuovo ci troviamo di fronte a uno di quei momenti che superano la dimensione prettamente sportiva e diventano momenti di grande umanità e di grande valore etico. Questa è la migliore lettura che si può fare di un evento sportivo. Più l’evento è grande, e la sua risonanza è importante, più la responsabilità di ogni atleta si ingigantisce. Abbiamo la fortuna di avere una tennista all’altezza, che ci ha regalato una lezione di sacrificio e forza d’animo. Dopo la vittoria della Schiavone si è parlato tanto a proposito di una rinascita del tennis nostrano; tanti ra-
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gazzi sulla scia emotiva di questa vittoria vorranno impugnare una racchetta. Mi auguro tutto l’entusiasmo possibile per questo bellissimo sport, ma al di là di esso, spero che i ragazzi raccolgano da Francesca Schiavone il brillante esempio di impegno e dedizione. Ogni volta che un atleta eccelle nella propria disciplina non possiamo che trarne enorme beneficio. Ogni vittoria sportiva all’in-
segna della lealtà, della limpidezza dei mezzi, e dell’umiltà, è una vittoria politica ed è una vittoria sociale. Pochi altri campi dell’attività umana sanno creare questo tipo di risultato. Concludo augurandomi che l’altro grande Slam che sta andando in onda questi giorni, i mondiali di calcio, possa esprimere lo stesso tipo di nobiltà sportiva che ci ha regalato Francesca Schiavone. Intan-
to, per una volta godiamoci lo spettacolo il tifare per la Nazionale, significa tifare a favore e non contro. Questo è lo spirito che dovrebbe animare anche i nostri tifosi e soprattutto i nostri ragazz ecco, godiamoci lo spettacolo, questo è lo sport che può fare chiunque, a qualsiasi età, perché tifare a favore significa applaudire il gioco, che è e riamane, il grande spirito di un evento sportivo.
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Psicologia
di Andrea Ceccarelli Psicologo dello sport, Psicoterapeuta, Gruppoanalista
arciso, come si sa, amava troppo sé stesso, dovendo ogni qualvolta specchiarsi nel letto del fiume per potersi ammirare. Ma la beffa più grande, per Narciso, non riguardava solamente l’auto-ammirazione e l’auto-contemplazione, ma nel non vedere nessuna imperfezione su di sé. Narrandone i contenuti attraverso la letteratura classica, “Narciso” si presenta come un mito e il narcisismo appare come una fiaba , una leggenda, quasi come un gioco. Se apriamo invece qualsiasi manuale di psicologia o di psichiatria-il DSM, ad esempio- ci accorgiamo con stupore e rammarico, che il narcisismo non è solo un atteggiamento o una parte del carattere di una persona, ma un vero e proprio “disturbo di personalità”. Un giocatore di calcio narcisista, gioca per sé, non per il gruppo, vivendo e subendo quest’ultimo, a volte, come un nemico da combattere, qualcosa da cui difendersi ed il proprio allenatore come un leader inutile da non ascoltare. Spesso è più facile vivere i compagni di squadra come nemici che come amici. Il possesso del pallone, che Narciso tiene tutto per sé, perché ha difficoltà a condividerlo con il gruppo, diventa difficilmente merce di scambio. La palla infatti, a livello inconscio, proprio come “veicolo” di scambio”, rappresenta proprio la comunicazione e quindi la condivisione, fondamentale per la riuscita di ogni tipo di gruppo. Per l’allenatore vale lo stesso principio; solo che eccede del possesso del gruppo spesso adot-
Il “Narcisismo” nello sport
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tando regole rigide, eccessivamente punitive, “accentrando il potere solo di lui”. Qual è allora il momento migliore dove “Narciso”, allenatore o giocatore che sia, possa dare sfogo a tutto il suo ego, se non la conferenza stampa stessa, trasmessa magari a reti unificate. Pendono dalle sue labbra, commentano ogni sua smorfia, sono ipnotizzati dalle sue pause riflessive e fanno finta di stupirsi di fronte ad una delle sue solite banalità trite e ritrite; è il momento della conferenza stampa, celebrazione dell'ego per antonomasia. Cosa c'è infatti di più narcisistico per un personaggio, già privilegiato, che avere un plotone di occhi adoranti tutti su di sè, pronti a dare importanza anche al suo concetto più scontato? La conferenza stampa di calcio, appunto, momento aulico che serve a fare incontrare gli attori con la regia come in ogni spettacolo che si rispetti, è una delle cose che più incuriosiscono un
osservatore esterno, innanzitutto per il clima inutilmente febbrile che ogni volta la caratterizza. Ma fondamentalmente perchè fa una certa impressione osservare il rassegnato accanimento di chi passa la propria vita a dover parlare di ciò che fanno gli altri e che poi, inconsciamente, alimenta proprio l’ego dell’intervistato. A volte è buffo notare che per qualsiasi altra manifestazione di interesse pubblico (tipo il festival di Sanremo, la presentazione di un film a Cannes o la presentazione di un libro), la conferenza stampa è una e una sola (durante la quale vengono soddisfatte più o meno tutte le curiosità del pubblico), mentre nel grande circo del calcio si sente la necessità di mantenere una media di una conferenza stampa al giorno (ebbè certo, si gioca 2 volte alla settimana), dove per ovvi motivi gli stessi protagonisti a rotazione si trovano ad esaurire gli argomenti a loro disposizione, nonostante il bre-
viario calcistico si sia arricchito di frasi e argomentazioni molto amate dalla stampa. Vi immaginate se Robert De Niro o Oliver Stone facessero una conferenza stampa alla settimana? Ma il calcio-spettacolo si fonda su questo, sulla ridondanza, sul finto stupore, sulla chiacchiera inutile, sul gossip, come se l'unghia incarnita di un giocatore fosse l'interesse prioritario per milioni di persone, a volte da comunicare al telegiornale. Oppure chiedere ad esempio a Lippi, dopo la prima dell’Italia che pareggia una partita difficile sotto un diluvio sudafricano incessante, se si sia offeso che la Lega Nord non canti l’inno di Mameli; un overtalking che ha la funzione di reclutare opinionisti disoccupati e allo stesso tempo giustificare lo stipendio di un calciatore medio di serie A. Una realtà inventata che ogni giorno deve confermare se stessa attraverso la costruzione di fatti, cose, persone, vicende. Un mondo dei balocchi dove è facile autoincensarsi oppure sfruttare un momento strategico per far parlare di sè facendo leva sull'ipocrisia popolare. In tutto questo la prestazione sportiva, il fattore psicologico e la personalità con i suoi pregi e i suoi difetti, concetti fondamentali in uno sport come il calcio, vengono molto più usati dal Narciso di turno per riempire le conferenze stampa nel tentativo di renderle meno banali piuttosto che divenire autentico oggetto di analisi e interpretazione sportiva che sul campo potrebbe portare i suoi frutti.