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Editoriale
Po rtiamoci a casa le olimpiadi
Sport Club Editori srl
Focus Tutto lo sport di Roma Cultura sportiva Etica e sport... Focus Il tratto cervicale Formazione Il charterista D i ritto e rovescio I diritti del tifoso Cover Ritorna il Foro Rugby Il rugby italiano cambia pagina Rugby Roma Seven 2010 Ricordi Ciao Giò Vela L’Audi Med Cup Golf BMW Italian Open Mugello Tuscany Open Il golf per il turismo sportivo Circoli di golf Golf Forense Fiamme Gialle La vela che vale Ippica Ippodromo Capannelle Basket Dove sono finiti i giganti del basket? Triathlon Successo napoletano Ciclismo Alla conquista della montagna dei romani Beneficenza Il festival del cuore Polo Polo Roma Challenge
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Direttore editoriale Luigi Capasso
Sport Club Anno VIII - n. 59 - Maggio 2010 Reg. trib. di Roma n. 591/2004 del 30-12-2004 Direttore responsabile Luigi Capasso l.capasso@sportclubmagazine.it Editorialisti Cecilia D’Angelo, Paolo Cecinelli, Franco Chimenti, Pino Capua, Alessandro Cochi, Paolo Del Bene, Daniele Popolizio, Tommaso Mandato Hanno collaborato a questo numero Matteo Cirelli, Carlo Stigliano, Silvia Pittelli, Marco Trozzi, Alessandro Morucci, Enrico Morucci, Roberto Cundari, Andrea Tranquilli, Andrea Cecinelli, Gianni Boninsegna, Luigia Latteri Golf Simone Selli Sport&Finanza Marcel Vulpis Rugby Andrea Cimbrico Progetto grafico eImpaginazione Adversign s.r.l. grafica@sportclubmagazine.it Presidente Onorario Giuseppe Capelli Pubblicità Adversign s.r.l. Davide Campanella Via Morlupo, 51 - 00191 Roma tel. 06 97600342 cell. 335 7574074 d.campanella@sportclubmagazine.it Redazione Napoli Sportform - Centro Direzionale Is. B/3 - Napoli tel. 081 19562785 - fax 081 19562657 info@sportform.it Stampa Plus Group s.r.l. - Roma Finito di stampare nel mese di aprile 2010 Salvo accordi scritti o contratti di cessione di copyright, la collaborazione a questo periodico è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. In nessun caso si garantisce la restituzione dei materiali giunti in redazione. È vietata la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari realizzati dalla Editrice Capasso s.r.l.
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Editoriale
di Luigi Capasso
i contano sulle dita di una mano i giorni che mancano alla decisione del Coni che sceglierà, tra mille polemiche, la città italiana da candidare alle olimpiadi del 2020. Quando il countdown per il fatidico responso era già partito sono stati richiesti dalla Commissione appositamente insediata nuovi documenti e ulteriori chiarimenti prima di sciogliere l’arcano a cinque cerchi. Roma o Venezia è come dire Renata Po lverini o Luca Zaia, Gianni Alemanno o Giorgio Orsoni, Renato Brunetta o Maurizio Gasparri, La Padania o Il Messaggero, perché, purtroppo, la politica è entrata prepotentemente nella querelle olimpica senza ascoltare gli inviti del presidente del Coni a rimanerne fuori. E sinceramente, leggendo i budget di spesa per i progetti, 13 miliardi di investimento, era impensabile che la disputa rimanesse sui banchi del Palazzo H della Federazione. Una prima risposta l’hanno data i 100.000 sportivi e i 10.000 studenti che nella Tre giorni di Piazza del Popolo organizzata dalla Unione Industriali Romani e dalla Camera di Commercio di Roma hanno dato un segnale forte ed inequivocabile con la loro entusiasta partecipazione di quanto la gens romana vuole di nuovo la propria città al centro del mondo sportivo e non solo. Ma per noi Roma olimpica è quella scolpita nella figura di Abebe Bikila che corre a piedi nudi sullo sfondo dei Fori Imperiali, così come è incisa nella memoria storica
Portiamoci a casa le Olimpiadi.
la vicenda dell’ex soldato etiope che ottiene la medaglia d’oro alla maratona dei Giochi Olimpici di Roma 1960, diventando il primo africano nero a centrare il prestigioso traguardo. La figura dell’atleta etiope che trionfa a Roma divenne per estensione la metafora di un cambiamento sociale epocale raccontato attraverso il linguaggio sportivo e i Giochi del 1960 rappresentarono a tutti gli effetti uno spartiacque imprescindibile per il movimento Olimpico e per lo sport in generale, nonché per la società moderna all’indomani delle ferite della Guerra: sono stati i primi Giochi trasmessi in diretta televisiva; hanno fatto convivere nello stesso Villaggio Olimpico
americani e sovietici e, divisi soltanto da una rete di protezione, uomini e donne; hanno visto atleti e sportivi di tutto il mondo uniti negli anni più tormentati della Guerra Fredda; hanno fatto gareggiare sotto un’unica bandiera la Germania dell’Est e dell’Ovest. A cinquant’anni dalle storiche Olimpiadi del 1960, Roma si appresta a celebrarne l’anniversario assaporando nuovamente l’atmosfera inebriante della preparazione entusiastica, dell’attesa febbrile, di un impegno etico e sportivo nel quale si ricompongono divisioni politiche e contrapposizioni imprenditoriali, in nome di un progetto comune superiore, prestigioso e simbolico.
Il progetto della candidatura di Roma per le Olimpiadi e Pa r a l i m p i adi 2020, infatti, si è rivelato fin da subito compatto, unitario e sostenibile, che si è meritato l'adesione di parter capaci di dare un contributo importante per la sua realizzazione, e nel quale si sono dissolte contrapposizioni partitiche ed economiche, in linea con la richiesta di coesione avanzata dal sindaco Gianni Alemanno al mondo politico, alla società civile e agli imprenditori, al fine di vincere, prima, il confronto nazionale con Venezia, ed eventualmente, nel 2013, quella internazionale con altre prestigiose capitali mondiali in lizza. Ma andiamo per ordine. Lo scorso 26 gennaio si è insedia-
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to il Comitato di sostegno promosso dalla Uir (Unione Industriali e Imprese di Roma), presieduto dal Presidente degli Industriali romani Aurelio Regina e composto da tredici “Grandi Firme” dell’imprenditoria italiana: Andrea Mondello, Presidente della Camera di Commercio di Roma, Rocco Sabelli, Amministratore Delegato Alitalia, Giampaolo Letta, Amministratore Delegato di Medusa Film, Mauro Moretti, Amministratore Delegato Ferrovie dello Stato SpA, Alessandro Profumo, Amministratore Delegato Unicredit SpA, Eduardo Montefusco, Presidente di RDS, Andrea Ambrogetti, Direttore delle Relazioni Istituzionali Italia di Mediaset, Azzurra Caltagirone, Vice Presidente Caltagirone Editore SpA, Ugo Brachetti Peretti, Presidente API-Anonima Petroli Italiana SpA, Marco Sala Amministratore Delegato Lottomatica, Francesco Trapani, Amministratore Delegato Bulgari SpA, Rossella Bussetti, Amministratore Delegato Jumbo Grandi Eventi SpA. I dossier-questionari di candidatura sono stati presentati al Coni il 5 marzo scorso e, a breve, una prima valutazione di una speciale commissione nominata dal Coni, della quale fanno parte anche i quattro membri Cio italiani, la Giunta e il Consiglio Nazionale del massimo organismo sportivo del nostro Paese designeranno la candidatura ufficiale dell’Italia. Nella corsa olimpica si è profilato il confronto competitivo fra la Capitale e Venezia, con la città lagunare intenzionata a riportare nel Veneto
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la kermesse olimpica dopo i Giochi Invernali di Cortina del 1956: Venezia ha puntato sul fascino indiscusso del proprio scenario, ma anche sull'intero quadrante del Nord-Est. Il progetto olimpico sviluppato dall'ormai ex sindaco Cacciari, che ha passato il testimone al suo successore Orsoni, prevede un’unica area, il Quadrante di Te ssera, che riunisce stadio, piscina, due palazzetti, villaggio e centri stampa. Dal canto suo, la capitale ha formalizzato la propria candidatura con moltissimi punti di forza rispetto alle rivali in lizza: un budget candidatura di 42 milioni di euro e di 1,9 miliardi per i Giochi, un’area di dislocazione dei Giochi ampia e funzionale, con il Parco Olimpico a nord, la Fiera di Roma a sud-ovest e Tor Ve r g ata a est, il Villaggio Olimpico vicino al centro della città e 42 impianti di gara di cui 33 già esistenti. Inoltre la città non prevede spazi sportivi mastodontici e dispersivi, ma impianti a dimensione umana, in grado di raccogliere il pubblico e recuperare quel clima di partecipazione collettiva che si è ormai perduto nel gigantismo olimpico moderno. Un ritorno al passato nel segno della modernità, dunque, come in quel mitico 1960. Dal punto di vista dell’assetto urbano, il progetto del Comitato prevede di sviluppare tutto il percorso dei Giochi Olimpici all’interno di un grande perimetro collocato nella zona nord della città, compreso fra il Foro Italico (nuoto, sincro, tuffi, non la pallanuoto), lo stadio Olimpico (atletica e calcio, alcune partite andran-
no a L’Aquila), l’Acqua Acetosa per hockey e antidoping, Saxa Rubra per il Villaggio Media, un bacino sul Tevere compreso fra G.R.A. e Tiberina per canottaggio e canoa, lo stadio Flaminio, raddoppiato, per il rugby. I collegamenti all’interno del Parco Olimpico avverranno via Tevere. Nei padiglioni della Nuova Fiera di Roma verranno infine disputate gare di discipline indoor e costruito un nuovo palazzetto che dopo i Giochi rimarrebbe nelle disponibilità de l sistema fieristico. La scelta del Cio sarà operata sulla base di attenta valutazione tecnica dei dossier delle quattro città che saranno selezionate per il confronto finale. Probabilmente influenzerà anche la scelta relativa ai Giochi Olimpici Invernali 2018: al momento sono in lizza due città europee (Monaco di Baviera e la francese Annecy) e una asiatica (PyeongChang, Corea del Sud); l’assegnazione dell’evento alla candidata di uno dei due continenti, renderebbe più arduo, per una città dello stesso continente, aggiudicarsi le Olimpiadi estive in programma due anni dopo. C’è anche da aggiungere che, con la scelta di Rio de Janeiro a discapito della favorita Chicago di Obama, il Cio ha reso evidente un atteggiamento di inedita attenzione e attuale apertura nei confronti dei nuovi mercati emergenti e delle realtà economiche che si stanno prepotentemente facendo strada nell’economia e nella società globalizzata. Quest’aspetto getta una luce favorevole, ad esempio, sulla eventuale candidatura di Nuo-
va Delhi , che appare, così, inaspettatamente più minacciosa di altre grandi capitali in lizza, come Città del Capo per il Sud Africa, Madrid, Budapest o Istanbul per l’Europa. Ora che l’ingranaggio olimpico si è innescato, bisognerà aspettare i primi di maggio per conoscere la scelta del Coni fra Roma e Ve n ezia. Se Roma avrà la meglio, tuttavia, il cammino sarà ancora lungo: nel gennaio 2012 ogni città candidata dovrà consegnare al Cio le risposte al questionario; nell’aprile 2012 il Comitato Esecutivo Cio farà una prima selezione; nel novembre 2012 dovrà essere consegnato il dossier candidatura, con cui ogni aspirante illustrerà motivazioni, progetti e organizzazione, con le relative garanzie finanziarie; nel febbraio 2013 la Commissione di Valutazione Cio visiterà ed esaminerà le città candidate; ultimo appuntamento nel luglio 2013 a Buenos Aires, dove i 114 membri Cio designeranno la sede dei Giochi Olimpici 2020. In tutti i casi, indipendentemente dall’esito della candidatura, l'iniziativa in chiave olimpica che sta prendendo forma a Roma svilupperà, sulla base delle motivazioni che la animano, una serie di programmi e progetti di grande portata sul piano etico, educativo e della sostenibilità ad ampio spettro, ambientale, sociale, infrastruturale e finanziaria: tutti elementi che rappresenteranno una straordinaria eredità sulla quale la Città potrà contare nella prospettiva di una sua evoluzione a dimensione umana.
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Focus
di Alessandro Cochi
Delegato allo Sport del Comune di Roma
Tutto lo sport di Roma oma è una città in cui si inseguono avvenimenti sportivi, progettualità, sogni, speranze. Roma che, si sta connotando sempre più come Capitale dello Sport. Spesso, è difficile per chi vive la quotidianità rendersi immediatamente conto del periodo di cui è protagonista. Eppure, credo che proprio questo sia un momento da definire “storico” per la nostra città che sta vivendo un momento di fermento sportivo senza precedenti, grazie all’impegno di tutti quanti sono impegnati sul campo: da chi governa Roma agli Enti di Promozione Sportiva, vero motore della pratica di base, con tutto ciò che c’è in mezzo a questa forbice. Facevo questa riflessione partecipando alla presentazione della candidatura italiana per gli Europei di Calcio, a pochi giorni dalla lunga giornata vissuta tra le stanze del Coni e l’Auditorium dove è stata presentato alla stampa il Dossier Olimpico. E poi, le riunioni per l’affascinante progetto della Formula Uno all’Eur, i Mondiali di Volley, la finale della coppa nazionale di calcio che ha ormai trovato stabile dimora allo stadio Olimpico dove il Presidente della Repubblica fa gli onori di casa e tutti quegli eventi passati, presenti e futuri che stanno ormai disegnando Roma come Ca-
pitale dello Sport italiano ed europeo: dal Golden Gala al Festival del Fitness, dalla finale di Champions League ai Mondiali di Nuoto, da Piazza di Siena agli Internazionali di Tennis, dal Sei Nazio-
ni ai Mondiali di Baseball e tanto altro fino al… sogno olimpico. Da cittadino e da governante non posso che essere orgoglioso di quanto Roma sta vivendo. Contestualmente è grande motivo
di soddisfazione vedere come stiamo vivendo un periodo di fermento anche per quanto attiene alla base dello sport cittadino. Ci spostiamo quotidianamente da una riunione all’altra. Dal tavolo dei tecnici per quanto riguarda il Piano dell’Impiantistica sportiva a Roma, ad esempio, ai cantieri di tante strutture romane come, citiamo l’ultimo in ordine temporale, il glorioso Paolo Rosi del quale stiamo inaugurando i nuovi spogliatoi. La sfida dei prossimi anni sarà proprio quella di coniugare i grandi eventi che ci attendono con i veri bisogni dello sport romano affinché siano proprio i grandi teatri e i grandi campioni a fare da propulsore all’attività sportiva di base. La volontà è quella che, dai grandi appuntamenti che si consumano nella nostra città sia lasciata in eredità quell’impiantistica di cui i romani sentono il bisogno e che in una città frizzante “piena” di sport di vertice crescano i campioni del domani. In un tessuto in cui sempre più strati della popolazione siano vicini alla pratica sportiva. Perché proprio nello sport e grazie anche allo sport si costruisca una società migliore, dove l’impegno, la passione e il rispetto di sè stessi e dell’avversario siano regole fondamentali e valori irrinunciabili e stratificati nella cultura di ognuno di noi.
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Cultura sport i va
di Paolo Del Bene
Docente del Corso di Laurea di Scienze Motorie Università Tor Vergata
Etica e Sport… ono pochissimi i campioni che al top della loro carriera possono voltarsi indietro, guardare l’enorme montagna che hanno scalato negli anni, e dire di aver vinto tutto. Trovarsi da soli sulla vetta e dover prendere una decisione. Solitamente il primo passo del campione all’apice della carriera è quello di ritirarsi e di lasciare le gare. Così che quell’enorme montagna di vittorie possa restare così, perfetta. Ma non è così semplice. Perché un campione quella montagna se la porta sempre dentro. Michael Schumacher è considerato all’unanimità il più grande campione di Formula 1 di tutti i tempi. Statisticamente ne detiene la maggior parte dei record. E con 7 titoli mondiali vinti entra prepotentemente nell’Olimpo della disciplina. Esordisce nel 1991 con gli irlandesi della Jordan che lo fanno notare al mondo dell’automobilismo, poi passerà alla Benetton, e in pochi anni approderà alla Ferrari dove costruirà la sua leggenda. Nel 2006, dopo una lunghissima strada di vittorie, disputerà l’ultima gara prima del ritiro. Ed è qui che torniamo a scontrarci con la personalità del campione. La tentazione di chiudere in bacheca tutti i trofei e di ammirarli.
La tentazione di abbandonare la pista per lasciare a tutti la vecchia immagine del campione sul podio. Schumacher dichiara che non tornerà più a guidare. Per qualche anno prova ad occuparsi di automobilismo da consulente ed assistente. Poi torna in pista come collaudatore. Nel 2008, sotto falso nome, partecipa al campionato tedesco di Superbike. Un pilota lontano dalla pista, co-
me un atleta lontano dal campo, perde parte di se stesso. Quando la passione per uno sport è stata vera per tutta una carriera, è difficile allontanarsi. Non avere più obiettivi rende ogni soddisfazione più magra. I soldi, la fama, i riconoscimenti, ci saranno sempre, ma a quanto pare non bastano. Il 23 Dicembre 2010 la Mercedes ufficializza l’ingaggio del pilota tedesco. Le prime gare sono un
disastro. I risultati del pilota non sono mai stati così bassi. Lo Schumacher 7 volte campione del mondo è un ricordo in videocassetta, una Ferrari rossa che sfreccia tra le folle. Tutti quei trofei sotto vetro sono per i nostalgici. Ora si ricomincia da capo. Siamo di nuovo ai piedi della montagna, e bisogna ricominciare a scalare. E’ la famosa sfida con se stessi, è dura sfidare il più grande pilota di tutti i tempi.
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Focus
del Prof. Dott. Marco Zilia Bonamini Pepoli Docente in AFS presso Università degli Studi di Roma Foro Italico
Problematiche comuni del tratto cervicale nalizzando la biomeccanica del tratto cervicale, è possibile che dei cambiamenti delle sue strutture biologiche come muscoli legamenti ed articolazioni, possano determinare una posizione non corretta del cranio. Una colonna vertebrale stabile biomeccanicamente, è caratterizzata dalla testa poggiata verticalmente sul tratto cervicale e gli occhi, la mandibola, le spalle e la pelvi, allineati sul piano trasverso. Qualsiasi perturbativa di questo sistema, può causare un disallineamento del rachide cervicale, del tratto dorso-lombare e del bacino. Questo avviene a livello della complessa rete articolare tra l’occipite e la prima vertebra cervicale (atlante). I problemi più comuni sono: Scoliosi che può generare una irritazione meccanica dei nervi che fuoriescono dal canale spinale in entrambi i lati della colonna vertebrale. La compressione dell’arteria carotide è generata da una compensazione posturale per mantenere il cranio in posizione corretta in cima al tratto cervicale e
durante la rotazione della testa. I muscoli ed i legamenti del tratto cervicale, possono causare una diretta irritazione meccanica ai nervi che passano vicino o attraverso di loro. Il trattamento chinesiologico e osteopatico prevede attraverso le sue tecniche globali un corretto reset sull’intera struttura dell’individuo con una valutazione funzionale sia a livello biomeccanico che viscerale.
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Formazione
a cura dell’Av v. Tommaso Mandato Presidente Sport Form
na delle figure professionali dello sport moderno fra quelle riconosciute non solo a livello nazionale ma anche europeo che ha destato particolare interesse negli ultimi tempi, è senz’altro quella del charterista. Chi è? Di cosa si occupa il charterista? E’ una figura professionale che ha il compito di guidare gruppi o singole persone nella pratica di discipline sportive che presuppongono il loro svolgimento in ambienti e condizioni particolari (mare, fiumi, percorsi di montagna), nei quali non è facile addentrarsi, se non con adeguate precauzioni e competenze. Per essere ancora più chiari, il charterista è colui il quale, essendo un grande esperto dello specifico settore, accompagna e guida praticanti ed appassionati, con poca o nessuna esperienza in un’avventura sportiva, altrimenti rischiosa, se non addirittura impossibile. Per indicare alcuni esempi di charterista si possono citare gli skippers, le guide alpine, le guide del trekking, il capo barca rafting o le guide speleologiche. Le doti e le competenze richieste sono diverse e peculiari, condite sicuramente da un profondo senso di responsabilità, soprattutto quando lo stesso è chiamato ad agire in eventuali situazioni di emergenza. Al charterista fra l’altro, vengono affidati il controllo e la manutenzione di strumenti ed apparecchiature proprie o del cliente che servono ad espletare l’avventura
sportiva. La figura professionale di solito è un libero professionista che opera soprattutto in strutture ricreative e turistiche di un certo livello. Come si diceva, necessita di una intensa preparazione e competenza, in quanto oltre alla perfetta conoscenza della propria disciplina, deve anche sapere di ambiente e di ecologia, conoscere norme e leggi che regolamentano quella determinata disciplina, nonché gli elementi fondamentali per il pronto soccorso e la prima assistenza medica; capacità di gestione del gruppo e capacità di comunicazione, grande fiducia nelle proprie e nelle altrui possibilità e soprattutto capacità di trovare le giuste soluzioni in tempi molto rapidi.
Una figura professionale per praticare Sport tra bellezze ambientali e naturali: il charterista Per quel che concerne la formazione di questa particolare figura professionale, bisogna fare delle diversificazioni a seconda dell’ambito disciplinare in cui si opera: infatti mentre per esempio, per divenire skipper e/o guida alpina è obbligatorio seguire opportuni ed adeguati percorsi formativi e quindi l’iscrizione a specifici albi professionali, invece per altre figure professionali nel settore, attualmente non sono previsti percorsi istituzionali già predefiniti, con la conseguenza che l’addestramento e la formazione specifica avviene direttamente sul campo, attraverso semmai, corsi teorici e pratici organizzati da varie federazioni sportive o discipline associate al Coni. E’ chiaro che al di là di quel-
le che sono le necessarie competenze e preparazioni specifiche, per poter espletare al meglio questo tipo di attività è basilare avere una fortissima carica professionale e passionale nei confronti delle varie discipline sportive coinvolte, amando ed apprezzando le bellezze ambientali e naturali in cui tali attività si sviluppano. E da ultimo, ma non per questo meno importante considerazione, è quella relativa al risvolto economico che tale professione può determinare, che in alcuni casi ed in alcune discipline, assume contorni davvero interessanti, tanto che in determinate regioni, soprattutto nelle zone di turismo sportivo, negli ultimi anni è un settore in progressiva espansione.
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Diritto e Rove s c i o
dell’Avv. Sabrina Rondinelli
Specializzata in diritto dello sport Dottoranda di ri c e rca Fac. Giurisprudenza “La Sapienza” sabrina.rondinelli@uniroma1.it
I diritti del tifoso e la nuova tessera “AS Roma Club Privilege” a tessera del tifoso è un nuovo strumento adottato in Italia dalle società di calcio, dopo una direttiva del Ministero dell’Interno, il 14 Agosto 2009, che prevede verifiche della Questura al fine di identificare i tifosi di una squadra calcistica o della Nazionale di calcio dell’Italia. E’ rilasciata dalle società sportive e va quindi richiesta al proprio club,ha validità 5 anni. L’avvio della tessera è per la stagione 2010/2011. Il rapporto che si instaura tra la società sportiva e il tifoso sottoscrivente è analogo a quello che c’è nel mondo commerciale, dove i dati sensibili e personali sono conservati solo dalle società e utilizzati nel rispetto della legge sulla privacy. Secondo il Ministero degli Interni, non possono avere la tessera coloro che sono sottoposti a Daspo e che abbiano avuto qualsiasi tipo di condanne per reati da stadio negli ultimi 5 anni. L’obiettivo del Legislatore per l’emanazione della tessera del tifoso, è quella di costituire la categoria di spettatori “ufficiali”.Garantisce più sicurezza, perché esclude i sog-
getti sottoposti a Daspo o a condanne per reati da stadio. Il Progetto “Tessera del Tifoso” è stato concepito dall’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni sportive,l’attuazione di tale Progetto prevede la concessione da parte sia delle stesse Società sportive, che delle Istituzioni che ne hanno auspicato la realizzazione, di particolari privilegi e benefici di varia natura per tutti i tifosi che abbiano aderito,quali ad esempio, lo snellimento delle procedure di acquisto della biglietteria, maggiori possibilità di assistere a gare in casa ed in trasferta,anche in presenza di provvedimenti
restrittivi,semplificazione nell’accesso agli impianti sportivi con appositi varchi dedicati. L’AS Roma, dal 15 Aprile 2010 ha dato avvio alla As Roma Club Privilege. La società ha previsto con l’emissione della tessera, oltre ad offrire ai suoi possessori tutti i vantaggi sopra descritti,potendosi inserire appieno nell’ambito del comune e generale “Progetto Te ssera del Tifoso” creato dall’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni sportive, vuole rappresentare per tutti i tifosi dell’AS Roma, uno speciale ed unico segno di riconoscimento .La socie-
tà oltre, ai motivi sulla sicurezza, ha previsto con l’emanazione della tessera, specifiche prelazioni sull’acquisto di titoli per le piu importanti gare e/o particolari eventi. In conclusione, non so se con tale tessera possa Nascere il Diritto del Tifoso, ma in questi anni mi sono occupata di molte problematiche dei tifosi,perdite della tessera di abbonamento, problematiche di trasferte, difficoltà di accesso allo stadio, sicuramente se come si spera , verrà applicata seguendo gli obiettivi per cui è stata concepita sarà un buon inizio,per la nascita di questo nuovo …Diritto.!
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Ritorna il Foro nel segno delle novità “Tradizione e modernità al servizio della legge n d a " , queste le parole contenute nella brochure illustrativa del nu ovo Campo Centrale che da quest’anno ospiterà le gesta dei campioni della racchetta. di Giorgio Spalluto
no stadio caratterizzato da una struttura ''morbida'' dell'invaso superiore, dotato di un'intrinseca leggerezza dovuta ai materiali impiegati (acciaio, vetro e carter metallici) che bene si sposa con il vicino stadio della Pallacorda intitolato a ''Nicola Pietrangeli'' e il più ampio complesso del Parco del Foro Italico. Quello che risalta maggiormente della nuova struttura è l'ottima visibilità di cui potranno godere anche gli spettatori in "piccionaia", grazie alle gradinate che salgono in maniera molto ripida. All’interno del complesso saranno ubicate sale massaggi, palestre, salette riposo, bar, la sala stampa, la zona sponsor e gli spogliatoi. La capienza di 10.400 spettatori soddisfa le richieste dell’Atp per garantire agli Internazionali d'Italia lo status di Master 1000 e non far-
lo slittare nel calendario. Il campo da gioco è stato mantenuto nello stesso punto e alla quota originaria del “piano di campagna”, a meno 5 metri dall’attuale livello stradale. Il primo anello di tribune e spalti è stato così ricavato proprio nella conca del terreno. In tal modo si è riusciti a ridurre al minimo l’ingombro volumetrico, realizzando una sequenza di spazi incassati nel terreno. L’edizione di quest’anno sarà una sorta di prova generale in vista del cambiamento di format che investirà gli Internazioni a partire dal 2011, quando il torneo maschile e quello femminile si disputeranno in contemporanea, riproponendo una formula già ampiamente collaudata in tornei di grande livello come quelli di Indian Wells, Miami e Madrid. Un cambiamento di cui beneficerà enormemente il torneo femminile, mai come que-
st’anno, gratificato da un “parterre de roi” impressionante, impreziosito dalla presenza della numero 1 del mondo, Serena Williams. L’americana ha scelto in extremis di tornare alle competizioni proprio a Roma, dopo un lungo stop per infortunio, immediatamente successivo alla vittoria degli scorsi Australian Open. Nonostante un’assenza durata oltre tre mesi, la più piccola delle Williams è rimasta saldamente in vetta al ranking, lei che da pochi giorni ha sfondato il muro delle 100 settimane complessive al numero 1. Una carriera straordinaria, la sua, costellata di successi (12 titoli dello slam) e caratterizzata da una forza di volontà e una convinzione in se stessa, ravvisabili sin da quando era bambina. All’età di otto anni, papà Richard riuscì a organizzare un allenamento con due grandi giocatrici come
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S E R E NAWILLIAMS (Usa) L u o go e data di nascita Saginaw (USA), 26 settembre 1981 Residenza Palm Beach Gardens, USA Altezza 1.75 m Peso 68 kg Caratteristica di gioco destrorsa (rovescio bimane) Professionista dal 1995 Classifica di fine 2009 n° 1 Miglior risultato a Roma Vittoria (2002) Vi t t o rie nei tornei dello slam Australian Open (5): 2003, ’05, ’07, ’09,‘10 Roland Garros (1): 2002 W i m bledon (3): 2002, ’03, ‘09 US Open (3): 1999, 2002, ’08 Tornei vinti 36 Finali 14
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Struttura del nuovo Centrale PIANO INTERRATO • 4 nuclei spogliatoio atleti 92 mq ciascuno (tot 368 mq) • 2 spogliatoi arbitri 22 mq ciascuno (tot 44mq) • Primo soccorso 30 mq • Anti Doping 30 mq • 2 Sale massaggi 100 mq ciascuno (tot 200 mq) • Area Stampa 400 mq PIANO TERRA • Lounge Autorità 68 mq • Tribuna Autorità da 108 a 144 posti
• L o u n ge Main Sponsor 68 mq • Tri buna Main Sponsor da 108 a 144 posti • Spazi a servizio 2 nuclei (20 mq ciascuno: totale 40 mq) • Area Stampa 180 mq • Tri buna Stampa 222 posti • Cabine commento 14 Postazioni cronisti • Skybox 11 (30 mq ciascuno: totale 330 mq) • Pa l c h i 224 posti • Servizi igienici 4 nuclei (56 mq ciascuno: totale 224 mq)
• Bar 4 nuclei (62 mq ciascuno: totale 248 mq) • Primo Soccorso 14 mq • G.O.S 9 mq PRIMO PIANO • L o u n ge Players 350 mq • Bar-Self Service 70 m • Servizi Igienici 26 mq • L o u n ge Stampa 350 mq • Bar-Self Service 70 mq • Servizi Igienici 26 mq
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Lori McNeil e Zina Garrison. Come racconta lei stessa, nell’autobiografia “On the line” uscita pochi mesi fa, già prima di iniziare a palleggiare, la piccola Serena era convinta che le avrebbe battute. Un atteggiamento positivo, quasi utopistico, trasmessole direttamente dal padre che, molto prima dell’esplosione delle sue figlie, si era detto già sicuro che le sue 'bambine' si sarebbero ritrovate un giorno ai primi due posti della classifica mondiale. L’illuminazione sulla via di Damasco, folgorò Richard in un pomeriggio d'estate del 1979 mentre osservava in televisione una partita di tennis femminile in cui era impegnata la campionessa del Roland Garros dell'anno precedente, Virginia Ruzici. Quando il telecronista disse che in una sola settimana la 24enne rumena aveva guadagnato più di $40.000 (più di quanto lui riusciva ad accumulare nell'arco di un anno intero), papà Williams sobbalzò e si precipitò dalla moglie, Oracene Price, per persuaderla sull’opportunità di avere altre due figlie e farle diventare campionesse di tennis. Un anno più tardi nacque Venus e, a distanza di quindici mesi, fu il turno di Serena, la più forte delle due, come sosteneva in tempi non sospetti papà Williams, perché più 'cattiva' della sorella maggiore. Un’infanzia difficile, quella delle sorelle Williams, vissute nel ghetto nero di Compton, Los Angeles, e costrette ad allenarsi tra le sparatorie delle gang di spacciatori, su campi pubblici scassati e pieni di buche. “Dovete abituarvi ai cattivi rimbalzi perché quando sarete a Wimbledon la palla non salterà mai allo stesso mo-
do due volte di seguito” suggeriva Richard, un autentico autodidatta che insegnava a giocare a tennis, solo leggendo manuali o guardando video cassette. Un pazzo visionario secondo tutti coloro che stavano ad ascoltarlo attoniti di fronte a tanta sicurezza, ma che non tardò a prendersi le sue rivincite nei confronti dello scetticismo latente di cui era circondato. A 17 anni entrambe le figlie erano già tra le prime 25. Venus vinse il suo primo Slam a 20 anni (Wimbledon 2000); Serena riuscì a far meglio, trionfando a 17 anni agli US Open. Un’escalation di risultati coronato nella primavera del 2002, dalla finale tutta in famiglia di Parigi, grazie alla quale si avverò la profezia di Richard Williams: Serena e Venus in cima al ranking. Otto anni più tardi il ranking non è molto diverso: Serena comanda incontrastata, con Venus subito a ridosso. Di Slam ne hanno vinti 19 in due, anche se solamente uno sulla terra. Sul rosso, infatti, le sorelle perdono in efficacia e, soprattutto, in sicurezza. Non è un caso che l’ultimo successo di Serena a Roma risalga all’edizione 2002 e coincida con quello che è stato il suo primo torneo vinto sulla terra rossa. Neanche una condizione fisica imperfetta, sottolineata da una coscia destra bendata dall’inguine al ginocchio, poté fermarla nella finale giocata contro una giovane Justine Henin. Una finale che rischiò di terminare anzitempo a causa di un rovescio in contropiede della belga che lasciò impietrita Serena, costretta a richiedere il provvidenziale intervento del fisioterapista. Ancora una volta a pre-
valere fu la fame di vittorie, la voglia di superare qualsiasi ostacolo che in molte occasioni ha sopperito a un fisico non sempre all’altezza della sua fama. Proprio il recupero dall’infortunio al ginocchio sinistro subito a inizio anno e che l’ha costretta ai box all’indomani del 5° successo agli Australian Open, rappresenta l’incognita maggiore cui è legato il ritorno alle competizioni di Serena, in un torneo che vedrà al via 9 delle prime 10 giocatrici al mondo. L’attenzione di appassionati e addetti ai lavori sarà riservata anche a un’altra infortunata di lungo corso, la campionessa uscente Dinara Safina, vittima di un cronico infortunio alla schiena che negli ultimi mesi l’ha estromessa dalla lotta al vertice del ranking, occupato dalla russa per ben 26 settimane nel 2009. Lo scorso anno diede vita a una semifinale di straordinaria intensità con Venus Williams, vincitrice del torneo nel 1999. A caccia di rivincite saranno la russa Svetlana Kuznetsova, campionessa in carica del Roland Garros e finalista a Roma per ben 2 volte nelle ultime 3 edizioni, e Jelena Jankovic vincitrice sulla terra rossa del Foro Italico nel 2007 e 2008. Gli occhi degli appassionati non potranno rimanere insensibili di fronte all’avvenenza della giovanissima Caroline Wozniacki (classe 1990), protagonista nell’ultimo periodo di un’ascesa vorticosa in classifica, che l’ha proiettata in breve tempo al numero 2 delle classifiche mondiali. L’Italia può contare sull’apporto ormai consolidato di due campionesse del calibro di Flavia Pennetta e Francesca Schiavone, entrambe reduci dalla semifinale di Fed Cup contro la Repubblica Ceca. Dopo i numerosi riconoscimenti ottenuti in campo internazionale, le gemelle diverse del nostro tennis cercheranno di confermarsi davanti ai propri tifosi. L’obiettivo è quello di superare lo scoglio dei quarti di finale (raggiunti tre volte da Francesca e una da Flavia) che rappresentano il loro miglior risultato nell’appuntamento di casa. Come l’anno scorso sarà SuperTennis (l’emittente televisiva della Federazione Italiana Tennis), l’host broadcaster degli Internazionali BNL d’Italia femminili, in programma dal 2 all’8 maggio. Oltre a fornire il segnale a tutte le tv del mondo che hanno acquistato i diritti del torneo, SuperTennis realizzerà una programmazione speciale che porterà a circa 11 ore la durata dei collegamenti quotidiani con il Foro Italico. Una copertura straordinaria per un torneo ricco di tradizione, impreziosito quest’anno da uno stadio che non ha nulla da invidiare alle arene più prestigiose al mondo.
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R u g by
Il rugby italiano cambia pagina di Andrea Cimbri c o
ue settori distinti, uno per l’alto livello, uno per la base. Il rugby italiano cambia pagina e muove deciso un passo verso il futuro. Il Consiglio Federale del 9/10 aprile scorso ha ratificato la svolta epocale del movimento, affidando a Carlo Checchinato il nuovo ruolo di Direttore dell’Alto Livello: il manager azzurro uscente – resterà in carica ad interim – sarà il responsabile dei rapporti con le due franchigie di Celtic League, Treviso e Aironi, oltre che di tutta l’attività delle Nazionali e delle Ac c ademie. Dopo cinque anni come manager della Nazionale Maggiore, per l’ex seconda linea di Rovigo e Treviso, 83 caps in Azzurro e quattro
Mondiali, una nuova sfida, forse la più importante della carriera: contribuire significativamente alla crescita di tutto il movimento rugbistico italiano. Franco Ascione, già coordinatore tecnico federale, conserverà la responsabilità del settore di base, comprendente l’intera orbita non professionistica del rugby italiano: campionati nazionali, scuola e promozione, attività di formazione e centro studi. Dal Consiglio federale di Parma è emersa anche, chiara, la volontà federale di garantire sempre più spazio ai giovani prodotti dei vivai italiani: da qui la decisione di ridurre sensibilmente, tanto in Eccellenza che in Serie A, il numero di atleti di formazione non italiana che
le squadre dei principali campionati nazionali potranno inserire a lista-gara dal 2010/2011. Cinque per l’Eccellenza, tre per la Serie A: una decisione certo non presa a cuor leggero, considerato il numero di atleti di formazione estera presenti nel nostro Paese, ma necessaria per mettere i giovani atleti italiani di scendere in campo con maggiore frequenza acquisendo nel tempo l’esperienza necessaria per conquistare magari un posto in Celtic League o nel giro azzurro. Dal Consiglio anche una scelta di massima per la sede della Finale del Campionato Super 10, l’ultimo dell’era pre-Celtic League: dopo il successo novembrino di San Siro si tornerà a Milano, questa volta nel suggestivo contesto dell’Arena Civica.
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PALAZZO CARDINAL CESI PIAZZA SAN PIETRO ROMA
L’i mponente por tone del l o spl endi do anti co Pal azzo che r i sal e al ‘400, si apr e sul l a magni fi ca vi a del l a Conci l i azi one, nel punto i n cui si affacci a su Pi azza S.Pi etr o. Ad un passo da tutti i punti str ategi ci e di maggi or i nter esse del l a ci ttà. Appar tenuto al l ’i l l ustr e fami gl i a del Car di nal Cesi , è oggi di pr opr i età del l a Casa Gener al i zi a Sal vator i ana che ne ha r i str uttur ato una par te tr asfor mandol a i n una el egante ed escl usi va str uttur a r i cetti va, con un ser vi zi o di 1° cl asse di un Hotel 4 stel l e, nel cuor e del l a Cr i sti ani tà e con i l pri vi l egi o di al l oggi are ad un passo dal Santo Padr e. Le 30 camer e, mol to r affi nate ed el eganti , dotate di tutti i comfor t r endono i l soggi or no r i l assante e gr adevol e. Un el egante r i fugi o, r i cco di stor i a, dove si è ci r condati da
Palazzo Cardinal Cesi
Pala zzo Car dinal Cesi is situated on the magnificent Via della Conci l i azi one at St. Peter’ s Squar e, onl y 5 mi nutes on wal k fr om the hi stor i cal centr e of Rome. An i deal l ocati on whi ch i s cl ose to al l maj or attractions of the ci ty. Today, the General ate of the Salvatori ans has converted part of the bui ldi ng int o an elegant and exclusi ve “welco ming home” , offering a 4 stars hotel servi ce, where guests can personal ly experie nce the spi r i tual i ty of thi s uni que pl ace, dre nched i n hi stor y at the ver y hear t of Chri stendom, wi th the enormous pr i vil ege of being abl e to stay so cl ose to the Hol y Father's r esi dence. Al l 30 r ooms, whi ch i ncl ude
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R u g by
Roma Seven 2010 Rugby e Mondanità opo il 6 Nazioni di Rugby ,con la bella stagione arriva il Roma Seven, il Torneo Internazionale di Rugby Seven primo in Italia, terzo in Europa e nono al Mondo per importanza. Roma ospita il meglio del Rugby 7 Mondiale! il 3, 4 e 5 Giugno presso la stupenda location oramai consolidata dello Stadio dei Marmi ,un vero museo all’aperto che il mondo ci invidia, 500 giocatori da tutto il pianeta si daranno battaglia con 75 partite mozzafiato. Una fantastica tre giorni di Rugby ad altissimo livello che culminerà con la finale prevista in notturna alle 23.30 di Sabato 5 Giugno. Divenuto Sport Olimpico a partire da Rio de Jainero 2016, il Rugby a 7 stà conquistando tutti. Nato a Melrose in Scozia nel 1883, è cresciuto cosi tanto da raggiungere una fa-
ma pari al Rugby a 15. Grande è l’attesa, grande il fermento per il Roma Seven 2010 giunto alla 9 ° edizione. Le più forti squadre al mondo maschili e femminili saranno a contendersi l’ambito trofeo della Roma Seven Cup. Tra le squadre più attese l’Australia, la Francia, la Nazionale dell isole Fiji veri maestri di questo sport, la forte selezione dell’Italia e forse addirittura il Galles fresco Campione del Mondo di Rugby Seven a Dubai nel 2009. Ma la squadra da battere rimangono i vincitori dello scorso anno: I “ROMA SEVEN” il Superclub ad inviti che nel 2009 ha potuto vantare nelle proprie fila alcuni dei famosi “ALL BLACKS”. Sport e Mondanita’ un binomio perfetto. Questo è il Roma Seven 2010 con il suo VILLAGGIO Ospitalità, le sue eleganti e bellissime donne ed uno Sport Vero come il Rugby.
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Ricordi
Ciao Giò... di Luca Pe z z i n i
i sono persone che, anche se le incontri per un minuto nella vita, ti lasciano qualcosa d’importante …. …. è passato un mese da quando Giorgio De Angelis ci ha lasciati, ed il suo ricordo rimane indelebile ed incancellabile nei cuori di tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo. Giorgio ha fatto tanto nella vita, vogliamo riproporre una piccola parte di ciò che ha fatto, quella parte della sua esistenza dedicata ad una passione sportiva … quella della palla ovale. Iniziò da giocatore nel ‘78 nelle giovanili della Tevere, la squadra del mitico Adriano Amati, e da allora l’Acqua Acetosa è diventata la sua seconda casa. Tevere, Cus Roma e alla fine la Sua creatura, la NaMau, fondata nel 2002 e dedicata al fratello Nanni e all’amico Maurizio Frosi. La NaMau diventa subito un esempio di rugby alternativo, non a caso lo slogan è “un nuovo modello di rugby … un nuovo criterio di squadra”. Una ciurma di pirati, una famiglia d’amici accumunata dalla passione per quella palla bislunga e dai rimbalzi strani, coesa nella coerenza per un ideale ed un gruppo. Essere della NaMau, sentirsi parte di quel progetto, voleva e vuol dire qualcosa d’importante … di unico! Smessi i panni dell’atleta agonista nel 2004/2005 con la storica promozione nella Serie B nazionale, Giorgio diventa sempre di più il punto di riferimento per tutti, ed a volte anche per persone di altre società. Un “presidente operaio”, capace di rivoluzio-
nare un sistema per il bene della Sua squadra, dei Suoi ragazzi … ma anche per il bene comune. La Sua correttezza, la Sua lealtà, il Suo non mollare mai l’ha portato ad essere una delle persone più stimate nel panorama sportivo della Capitale. Nel 2007/2008 la NaMau lascia l’attività agonistica ed entra nella Rugby Lazio, non sciogliendosi, ma continuando a perseguire con tenacia la propria mission di sostegno e solidarietà. Come non ricordare il memorial per veterani che si disputa a Roma a giugno di ogni anno con lo scopo di raccogliere fondi a scopo sociale? Come non ricordare lo splendido torneo del dicembre scorso a beneficio di Telethon? Il progetto NaMau … un progetto che andrà avanti come avrebbe voluto Lui … può essere riassunto in : valori di formazione dell’individuo, disciplina, sacrificio, lavoro di squadra, rispetto e lealtà nei confronti dell’avversaro … … e questo era e rimarrà per tutti noi Giorgio De Angelis … un personaggio audace, eclettico, istrionico e leale … mai avrebbe lasciato un compagno in difficoltà … mai avrebbe tradito la fiducia … … ed è per questo che crediamo, e chiediamo, che gli venga intitolato un impianto sportivo … affinchè il Suo nome venga ricordato anche da chi non l’ha conosciuto … noi … non potremmo dimenticarlo mai … perché ci sono persone che, anche se le incontri per un minuto nella vita, ti lasciano qualcosa d’importante … e te, Giorgio, sei stato una di quelle!
Giorgio… un amico … un fratello … un compagno di squadra … il nostro presidente … un marito accorto … un padre eccezionale amava fa re scherzi alle persone che amava … scherzava ma fa c eva le cose seriamente sempre disponibile con tutti … generoso … pieno di valori ve ri era per me una vera gioia stare in Sua compagnia … quando c’era Lui era sempre festa … anche se ci si vedeva per motivi seri si poteva sempre contare su di Lui … nel momento del bisogno ti giravi e Lui era sempre dietro di te pronto a darti una mano … ad aiutarti ... persona unica ! riusciva a trovare aiuti e finanziamenti per tutti … ma si seccava nel sollecitare chi dovesse pagarlo mi mancherà … ci mancherà … mancherà a tutti noi il Suo sarcasmo … la Sua gioia di vivere … la Sua voglia di fa re scherzi … la Sua follia … la Sua genialità. mi mancheranno i Suoi messaggi … le Sue telefonate … le Sue e-mail … le Sue lettere i lunghissimi discorsi dei quali a volte non capivo nulla … ma intuivo che mi stava incastrando in qualche nu ovo fantastico progetto giocatore di ru g by … come nella vita per andare in meta sceglieva sempre la via meno agevole … le scorciatoie non gli sono mai piaciute ! Con grande caparbietà ha voluto la Namau … ci ha lavorato … ci ha giocato … ci ha investito tempo e denaro … ed ora ci ha lasciato una grande eredità. Me lo immagino … a quest’ora avrà già chiesto un colloquio al Padre Eterno per chiedergli un terreno sul quale poter costru i re un campo da ru g by da chiamare “Centro Sport ivo Namau”… e forse con il Padre E t e rno come sponsor ci sarà riuscito ! ci piacerebbe anche a noi poter fa re un campo da rugby e chiamarlo:“Centro Sport ivo Giorgio De Angelis” … chissà se ri m a rrà un sogno o se ci sarà qualcuno disposto a darci una mano ... Ciao Giorgio tutto questo per cui hai lottato … ti prometto … andrà avanti … salutiamo Giorgio come solo noi sappiamo fa re … NAMA’…UUUU’ ! queste le parole lette da uno dei suoi più cari amici durante l’ultimo saluto … una voce che ha parlato per gli oltre duemila presenti !
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vela
di Paolo Cecinelli
Caporedattore centrale La7 Sport
AUDI MED CUP. La culla della Coppa America Si chiama Audi Med Cup ed è il campionato mondiale di vela più qualificato che ci sia, se non altro perché vi partecipano quasi tutti i team che prenderanno parte alla prossima Coppa America che si correrà a San Francisco nel 2013. Le barche sono i TP52, lunghe appunto 52 piedi ovvero poco meno di 18 metri, l’equipaggio invece è formato da 14 uomini con la possibilità di avere a bordo anche un ospite. All’Audi Med Cup 2010, che prenderà il via nel mese di maggio da Cascais in Portogallo e si concluderà a settembre in Sardegna, sono iscritti i più forti equipaggi del mondo. Neozelandesi, americani, italiani, spagnoli, portoghesi, inglesi, francesi e russi. Ci sono proprio tutti. Alcuni, come Emirates New Zealand e i britannici di Team Origin compaiono senza veli con il nome del team di Coppa America, altri invece lavorano nell’ombra. Al campionato 2010 si è iscritto a sorpresa anche la mitica Luna Rossa di Patrizio Bertelli che dopo la Coppa del 2007 di Valencia
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aveva annunciato l’intenzione di lasciare la vela superprofessionistica. Dopo aver partecipato ad alcune delle prestigiose regate dei Maxi Yacht, il sorprendente Pa t r i z i o Bertelli e Luna Rossa ricompaiono – in verità senza alcun proclama - nella competizione che oggi è frequentata soltanto da chi sta affilando le armi e si sta preparando alla Coppa America che si svolgerà nel 2013 nell’affascinante baia di San Francisco. Niente avviene per caso. Il ritorno di Luna Rossa riempie di gioia tutti, dagli appassionati agli stessi avversari anche se si ritroveranno in acqua un equipaggio profondamente cambiato rispetto a tre anni fa, con il brasiliano ed amatissimo To r b e n
Grael nel ruolo di skipper unico del progetto. Quasi tutti i ragazzi di Luna Rossa sono ora “imbarcati ed arruolati” nei team di Coppa America più prestigiosi come quello del defender Bmw Oracle di Larry Ellison ed hanno contribuito in maniera tangibile alla conquista della Coppa strappata ad Alinghi. Per loro ora sarebbe difficile se non impossibile tornare indietro. Francesco De Angelis invece sta lavorando a un progetto italiano dedicato alla Coppa America. Non sappiamo però se le rotte di Bertelli e dello skipper napoletano si incroceranno ancora. Nella Coppa America, mai dire mai. La nuova Luna Rossa nasce dunque sotto il segno propizio di Torben Grael, uno degli skipper più prestigiosi del mondo della vela. E’ una nuova era e sicuramente Patrizio Bertelli troverà la manie-
ra di rendere la sfida ancora una volta magica ed appassionante come ci ha abituati in questo ultimi quindici anni. La sensazione è che Luna Rossa sia alle prove generali per un altra grande avventura. Prepariamoci a sognare. Dal campionato dell’Audi Med Cup 2010 manca invece il carismatico Vincenzo Onorato che con il suo Mascalzone Latino sarà comunque uno dei sindacati della prossima Coppa America in quanto è stato accettato come “Challenger of Record” ovvero sfidante ufficiale e rappresentante di tutti gli altri team che si iscriveranno per discutere le regole della regata con Bmw Oracle. Assente giustificato invece il team Alinghi di Ernesto Bertarelli che ha fatto sapere, a chi gli è stato vicino in questi dieci anni indimenticabili di Coppa America, che per il momento preferisce attendere. Condivido la deci-
sione e sono sicuro che lo rivedremo presto in acqua con lo stesso entusiasmo che lo ha portato a conquistare due volte di seguito l’America’s Cup e rivoluzionarne con successo il format delle regate. Grazie Ernesto! All’Audi Med Cup 2010, ma anche alla prossima Coppa America, ci sarà anche Paul Cayard come skipper del team svedese di Artemis. Cayard è un personaggio davvero internazionale. Americano di nascita, francese di origine, italiano per adozione. In uno dei suoi recenti soggiorni a Roma, una città dove lui dice di sentirsi a casa e dove frequenta l’esclusivo “Club Ilario” (tanto esclusivo che non posso dirvi di cosa si tratta), ha riscontrato un forte interesse da parte di alcuni imprenditori legati anche al mondo della vela e non è da escludere prossimamente qualche colpo a sorpresa tutto italiano.
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Golf
BMW ITALIAN OPEN 2010
Edoardo e Francesco Molinari, entrati tra primi cinquanta giocatori del wo rld ranking ossia nell’élite mondiale, saranno i protagonisti più attesi del BMW Italian Open, la massima manifestazione golfistica nazionale che si disputerà per il secondo anno consecutivo sul percorso del Roya l Park I Rove ri. Appuntamento da giovedì 6 a domenica 9 maggio con un interessante prologo della Intermedia Finance Pro Am di mercoledì 5 magg i o. di Alessandro Morucci
uasi emblematico che l’evento si svolga nella città che ha dato i natali ai due giocatori italiani attualmente più rappresentativi, i quali lo scorso novembre in Cina si sono laureati campioni del mondo portando la World Cup per la prima volta in Italia. E’ altrettanto emblematica sarà la presenza di Matteo Manassero, che a diciassette anni farà il suo debutto tra i professionisti lasciando la categoria dilettanti da numero uno nel mondo. In campo, dunque, l’entusiasmante presente e il fu-
turo che si spera sia altrettanto importante. Con il magnifico trio, che di recente ha partecipato al Masters di Augusta dove tre italiani tutti insieme non si erano mai stati, vi saranno anche tutti gli altri professionisti di casa nostra che hanno contribuito a rendere indimenticabile la straordinaria stagione 2009. Alcuni hanno contribuito alle 26 vittorie in campo internazionale, altri hanno ottenuto piazzamenti di rilievo dimostrando che esiste una rosa sulla quale il golf italiano può fare affidamento. Se agli atleti va il merito esclu-
sivo dei loro successi e della qualità delle loro prestazioni, va comunque riconosciuto altrettanto merito alla Federazione Italiana Golf che ha messo a loro disposizione una struttura tecnica e organizzativa di alta qualità. Il BMW Italian Open, solitamente l’evento nazionale che offre massima visibilità al golf, quest’anno sicuramente avrà ancora maggiore attenzione da parte dei media, per la verità cresciuta in maniera esponenziale rispetto al passato a partire dalla metà dello scorso anno, prima per le imprese di Diana Luna e
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di Matteo Manassero, poi per il gran finale dei due Molinari. Le premesse ci sono tutte, a iniziare dalla speranza di vedere uno dei due fratelli torinesi sul gradino più alto del podio. Sotto l'aspetto tecnico il torneo offre garanzie di grande spettacolo, sia perché l'European Tour annovera tanti giocatori di ottima qualità, dei quali almeno una cinquantina in grado di imporsi, sia perché scenderanno in campo campioni di caratura assoluta. Come valore aggiunto vi saranno in palio punti preziosi per la graduatoria che definisce una par-
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Golf
Si allunga il tiro vincente di Golf Town Quest’anno la buca, trattandosi di golf, era più difficile un par quattro e senza falsa modestia è stato un altro bel successo, e in un’annata “pessimistica” Golf Town incassa un’altra scommessa vinta avendo creato una tradizione, un network di aziende connesse ai destini del golf e una piattaforma progettuale che consente un altro balzo. In soli due anni Verona è diventata la capitale del golf italiano. “Oltre 30 mila presenze col Salone del Lusso significano un’accoppiata vincente. Proprio così: siamo di fronte a un successo importantissimo, gli espositori e le aziende sono contenti, hanno venduto e la gente si è divertita e naturalmente un’importante attenzione generale si è concentrata anche sulla parte sportiva, certamente questo evento è in linea con la crescita del golf” in Italia. Il direttore del 4° Salone Italiano del Golf Lorenzo Pitirra che Class Editori ha inserito nella lista dei manager più originali nel mercato di alta qualità ha condotto felicemente in porto un anno difficile riuscendo a conquistare numeri da boom (120 espositori, 150 marchi) con la formula “affari-incontrisport-divertimento” . Verona si candida quindi, come la possibile nuova capitale golfistica d’Europa. Ne sono convinti l’amministrazione comunale e l’Ente Fiere, comparto leader in Italia. “Questa è davvero una manifestazione entusiasmante che mancava al golf italiano in questo momento di grande sviluppo”, un giudizio premiante del presidente della Federgolf Franco Chimenti entusiasta di poter contare su un’apertura stagionale e un volano di marketing per incrementare i tesserati. Questa scalata, ha avuto ovviamente analogo riscontro nella felice gestione del Villaggio Commerciale del BMW Italian Open. La Federazione Italiana Golf anche per l’edizione 2010 ha affidato a Golf Town il compito di creare un gruppo di espositori di grande qualità in grado di integrarsi nell’evento che hanno l’occasione di esplorare tutte le potenzialità del golf in un grandissimo evento mondiale. Quest’anno quale fornitore ufficiale del BMW Italian Open, Golf Town intende realizzare un Villaggio Commerciale in chiave di grandi eccellenze, brevetti, novità, con grandi progetti ma anche con la presenza del miglior artigianato italiano pensando al gioco, al relax, all’attrezzo, alla calzatura, al wellness, ai servizi e cercando oltre che un momento di svago e di informazione di creare un contatto con i praticanti. E quindi una conoscenza diretta e non mediata attraverso la pubblicità. E anche in previsione di un maggior affluenza di appassionati e turisti dall’estero, di mettere in campo anche un made in Italy grintoso e vincente. Enrico Campana
te della formazione europea di Ryder Cup, la sfida tra pro statunitensi e continentali che si svolgerà all’inizio di ottobre in Galles. Oltre ai Molinari, parteciperanno quattro campioni di spessore quali lo scozzese Colin Montgomerie, il danese Thomas Bjorn e gli statunitensi John Daly e Tom Lehman. Il primo, che avrà l'onore e l'onere di guidare la compagine europea proprio nella Ryder Cup, vanta trentuno titoli nel circuito e ben otto vittorie nell’ordine di merito con il record pressoché insuperabile di sette consecutive (1993-1999). Bjorn ha ottenuto nove successi in Europa e due in Giappone. Daly, genio e sregolezza del golf, ha vinto due major e ha partecipato già ad alcuni Open, arrivando tra l'altro secondo lo scorso anno alle spalle dell'argentino Daniel Vancsik, che tornerà a difendere il titolo. Per Tom Lehman sarà il secondo Open, dopo quello del 2007. Nel suo palmares un major (Open Championship 1996) e la presenza in cima alla classifica mondiale. Tra gli altri giocatori italiani ricordiamo Alessandro Tadini, Emanuele Canonica. Andrea Perrino, Lorenzo Gagli, Marco Crespi. Federico Colombo, Matteo Delpodio e Marco Guerisoli. Il percorso del Royal Park I Roveri, che lo scorso anno si è rivelato abbastanza difficoltoso per i concorrenti, è stato disegnato dal grande architetto Robert Trent Jones Senior, che ha realizzato circa 500 campi in tutto il mondo. I tracciati di Jones Sr si caratterizzano per l'uso innovativo dei bunke r, l'ampio ricorso all'acqua e l'abile disposizione degli ostacoli per sollecitare un'attenta strategia di gioco. Recentemente il club si è dotato di altre 18 buche affidate a Michael Hurzan, riconosciuto a livello internazionale come un'autorità nella realizzazione di percorsi. E’ stato presidente dell’Associazione americana architetti di campi da golf (ASGCA), ha studiato gestione del manto erboso all’Università dell’Ohio, ha ottenuto un master in architettura del paesaggio e un dottorato in fisiologia delle piante da paesaggio. Nel 1996 è stato insignito del titolo di architetto dell’anno da Golf World Magazine. BMW sarà Title Sponsor per il secondo anno di fila, dopo aver sostenuto per molte stagioni il Ladies Italian Open. La prestigiosa casa automobilistica tedesca ha una lunga tradizione legata al grande golf internazionale ed è
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ROYAL PARK I ROVERI PRESIDENTE: ALLEGRA AGNELLI - VICE PRESIDENTE: ANDREA AGNELLI Il percorso originale fu costruito nel 1971 ad opera dell'architetto Robert Trent Jones Senior. Nato il 20 giugno 1906, Jones disegnò (o ridisegnò) circa 500 percorsi di golf in tutto il mondo. Si diceva scherzosamente:“The sun never sets on a Robert Trent Jones golf course” (il sole non tromonta mai su un percorso di Trent Jones). Negli ultimi anni il percorso è stato ampliato da ulteriori 18 buche il cui disegno è stato affidato a Michael Hurdzan. Hurdazan è riconosciuto a livello internazionale come un'autorità nella realizzazione di percorsi di golf. E’ stato il presidente dell’assocazione americana architetti di campi da golf (ASGCA), ha studiato gestione del manto erboso all’università dell’Ohio, ha ottenuto un master in architettura del paesaggio e un dottorato in fisiologia delle piante da paesaggio. Nel 1996 è stato insignito del titolo di architetto dell’anno dal Golf World Magazine. Royal Park vanta una posizione invidiabile sia dal punto di vista paesaggistico sia da quello logistico. La sua posizione suggestiva lo rende unico in Europa: circondato dalle Alpi Olimpiche e immerso in una foresta secolare, antica riserva di caccia reale da cui ne deriva il nome, Royal Park vanta una struttura morfologica che si armonizza perfettamente al contesto naturale.
presente nell'European Tour anche con il BMW International Open a Monaco di Baviera e con l’evento-bandiera del circuito, il BMW PGA Championship a Wentworth. Darà il suo importante contributo la Regione Piemonte, seguendo una linea politica di investimenti nel golf che è stata attuata già da qualche anno con il supporto alle manifestazioni internazionali e nazionali che si svolgono nel comprensorio. Gli Amministra-
tori infatti puntano molto sulla disciplina per incrementare le presenze turistiche sul territorio. Il Major Sponsor è CartaSi, che ha fatto il suo ingresso nel golf dando il titolo all’Open femminile 2009, esperienza che sarà ripetuta anche quest’anno. Sponsor: Rolex, Intermedia Finance, Kinder + Sport, Celadrin, Sharp, Acqua San Pellegrino e Acqua Panna. Fornitori Ufficiali: Colmar, Pilsner Urquell, Caffè Vergnano, Dole Italia,
Antica Gelateria del Corso e Titleist. Partner Istituzionale: Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato. Partner media: Sky, RTL 102,5, partner media quotidiani sportivi - Gazzetta dello Sport, partner media quotidiani - La Stampa. Il montepremi di è 1.300.000 euro dei quali 216.660 spetteranno al vincitore. Il BMW Italian Open sarà teletrasmesso in diretta e in differita dalla piattaforma satellitare Sky.
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Saranno otto le ga re in cui si articola il Pilsner Urquell Pro Tour, ossia il circuito delle gare nazionali gestito dal Comitato Orga n i z z a t o re Tornei dei Professionisti e s o s t e nuto dal title sponsor Pilsner Urquell e dal main sponsor Piagg i o Veicoli Commerciali.
A rri va il Mugello Tuscany Open di Enrico Morucci
rimo appuntamento sul percorso del Golf Club Una Poggio dei Medici, a Scarperia nei pressi di Firenze, si svolgerà la prima edizione del Mugello Tuscany Open (20-23 maggio). Il grande golf torna dunque nel club toscano che, dopo aver ospitato per alcuni anni il Ladies Italian Open, ora si ripropone con un evento del Challenge Tour sponsorizzato da UNA Hotels & Resorts, in collaborazione con Regione Toscana, Comunità Montana del Mugello e Federazione Italiana Golf. Alla ga-
ra prenderanno parte 150 giocatori tra i quali vi saranno numerosi italiani compresi i piemontesi Matteo Delpodio e Alessandro Ta d ini, i toscani Alessio Bruschi ed Andrea Pe rrino (vincitore nel 2009 di due tornei nell’Alps Tour e dell’ordine di merito) e i lombardi Federico Colombo, Marco Crespi e Gregory Molteni. Il torneo si svolgerà sulla distanza di 72 buche con taglio dopo le prime 36 che lascerà in gara i primi 60 classificati e i pari merito al 60° posto. Il montepremi è di 150.000 euro dei quali 24.000 gratifiche-
ranno il vincitore. Il Mugello Tuscany Open sarà la sesta delle 24 gare in cui si articola il secondo circuito continentale, che farà successivamente tappa altre due volte in Italia, nel mese di ottobre, con la Roma Federation Cup (13-16 ottobre), all’Olgiata Golf Club, vinta lo scorso anno da Edoardo Molinari, e con l’Apulia San Domenico Grand Final (27-30 parte), al San Domenico Golf. Quest’ultimo torneo non fa parte del Pilsner Urquell Pro Tour, ma il Comitato Organizzatore Tornei dei Pro-
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fessionisti, del quale è presidente Donato Di Ponziano con Alessandro Rogato alla regia sul campo, collaborerà alla realizzazione. Saranno cinque gli appuntamenti con l’Alps To u r, un circuito dove gli italiani hanno iniziato molto bene con il successo di Matteo Delpodio nella seconda gara stagionale (Pe ugeot Tour El Escorpion in Spagna). Si comincerà con il Montecchia Golf Open (2628 maggio al GC della Montecchia), quindi si proseguirà con il Le Fonti Golf Open (911 giugno, GC Le Fonti). Dopo la pausa estiva ripresa in Piemonte con il Feudo di Asti Golf Open (24-26 settembre, Golf Feudo di Asti), e conclusione in Puglia con l’Acaya Golf Open (30 settembre-2 ottobre, G&CC Acaya) e con il Riva dei Tessali & Metaponto Open (22-24 ottobre, Resort Riva dei Te ssali & Metaponto). Ultimo atto della stagione al San Domenico Golf che, una settimana dopo l’Apulia Grand Final, ospiterà il Campionato Nazionale Open (2-5 novembre) la più longeva gara italiana.
GOLF CLUB POGGIO DEI MEDICI PRESIDENTE: Dr. Francesco Brogi DIRETTORE: Loris Vento
Il campo, par 73 a 18 buche, è stato disegnato da Baldovino Dassù e Alvise Rossi Fioravanti secondo gli standard della USGA. Aperto nel 1995, è stato immediatamente riconosciuto dalla rivista di settore "Il Mondo del Golf" come miglior nuovo campo, e si è costruito una ottima reputazione nel tempo, fino ad essere considerato uno dei più prestigiosi in Italia. E' stato recentemente premiato da "Condè Nast Traveller" nelle proprie "Hot List" come "Il Miglior Golf Club", superando campi come il K Club in Irlanda e il Greebrier negli Stati Uniti. Il percorso misura 6.397 metri, 5.091 dai Tee femminili, e 6.519 metri dai Tee di gara. Ulteriori 9 buche verranno costruite nel prossimo futuro. Il campo dispone di ampi spazi di pratica, con Driving Range e Putting e Pitching Greens. Golf Carts e Sacche disponibili a noleggio.
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TUT
Golf
Il golf per incentivare il turismo sportivo di Enrico Morucci
l Governo, comprendendo l'importanza del golf in chiave turistica, ha varato un Disegno di Legge che introduce le “Misure per incentivare il turismo sportivo tramite la diffusione del gioco del golf e la realizzazione di impianti golfistici”. Nello scorso febbraio, in occasione del BIT a Milano, il Ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla aveva annunciato l’intenzione di presentare un disegno di legge, cosa che ha fatto puntualmente in accordo con i Ministri dei Trasporti, dell’Ambiente e dei Beni Culturali. “Siamo vivamente soddisfatti - ha detto Franco Chimenti, presidente della Federazione Italiana Golf che il Governo abbia approvato il provvedimento proposto dal Ministro Michela Vittoria Brambilla, di concerto con i colleghi dei Trasporti, dell’Ambiente e dei Beni Culturali, per favorite la ripresa del turismo sportivo in Italia e in particolare lo sviluppo della pratica del golf. Tanto più nel momento in cui la Federazione ha superato per la prima volta nella sua storia la soglia dei centomila tesserati e i nostri atleti - dai fratelli Molinari, campioni del mondo, al giovane Matteo Manassero - stanno ottenendo successi e riconoscimenti in campo internazionale.
Il golf può rappresentare indubbiamente un grande volano per il turismo, la prima industria nazionale, richiamando nel nostro Pa ese visitatori da tutto il mondo e contribuendo ad alimentare così l’occupazione anche nell’indotto: dal circuito artistico e culturale all’artigianato e all’enogastronomia. In questa prospettiva, come si riconosce del resto nello stesso testo varato dal Consiglio dei Ministri, la costruzione, la ristrutturazione e la manutenzione dei campi di golf non possono non ispirarsi al rispetto del territorio, dell’ambiente e del paesaggio, un patrimonio che rappresenta la nostra più grande risorsa collettiva. Auspichiamo perciò che ora il Parlamento, in un confronto costruttivo tra maggioranza e opposizione, voglia esaminare, discutere e ratificare il provvedimento, mentre esprimiamo il nostro più sentito apprezzamento al Ministro Brambilla e agli altri Ministri che ne hanno promosso la presentazione”. Per la costruzione dei campi saranno le Regioni, sentiti gli enti locali e d’intesa con gli enti parco nazionali e gli enti gestori delle aree marine protette a individuare i siti più idonei. Non si esclude la possibilità che nascano anche in aree protette, naturalmente nel
pieno rispetto ambientale. Uo dei passi più significativi è nella motivazione del DDL dove si dice che “il golf non ha raggiunto ancora un adeguato livello di sviluppo, comparabile a quello di altri Paesi vicini. Situazione dovuta alla scarsa consapevolezza delle opportunità che il golf offre allo sviluppo economico italiano”. Per la realizzazione degli impianti si dovrà tener conto delle norme tecniche in materia di impiantistica sportiva dettate dal CONI, dalla Federazione Italiana Golf e dell’International Golf Federation. Naturalmente ora il Disegno di Legge dovrà fare seguire il suo corso, ma ci si augura che anche l'Italia possa allinearsi a Paesi come la Spagna, il Portogallo, la Tunisia e il Marocco ed entrare nel fiorente mercato del turismo golfistico, che sta avendo un incremento costante con una crescita percentuale annua dell'8,1% annuo. Nel documento del Governo si pone l'accento sui benefici per l’economia con un turista, di età media compresa tra i 45 e i 65 anni e quindi con adeguate possibilità economiche, che in Italia spende circa 90 euro al giorno (esclusi viaggi e alloggio) contro i 53,83 euro dei turisti non golfisti. Il giro di affari in Europa per il golf è di circa 50 miliardi di eu-
ro e in Italia si aggira sui 350 milioni per introiti diretti, ossia per quelli cioè relativi unicamente alle attività del circolo golfistico. Quanto all’incremento dei posti di lavoro se si considera che in ognuno degli impianti di golf italiani vengono impiegate mediamente 33 persone e che in generale, in Europa, Medio Oriente e Africa, per ogni lavoratore diretto ce ne sono altri 2 indiretti che vivono grazie all’indotto, si stima che ogni nuovo campo da golf creerebbe in media 100 posti di lavoro. Senza contare quelli generati per realizzare i percorsi e le strutture ricettive annesse
Franco Chimenti Presidente FIG
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TUTTINCIRCO news dal circoli di golf
a cura di Andrea Cecinelli - Responsabile comunicazione del Golf Forense
PARCO DI ROMA GOLF CLUB E’ partito dal Parco di Roma un appassionante Trofeo Franco Biondi Santi Il Trofeo Franco Biondi Santi è diventato un appuntamento attesissimo nel panorama golfistico romano e laziale. Dopo un primo esordio nel Parco di Roma, risultato trionfale per successo organizzativo e anche per valori tecnici, gli organizzatori hanno voluto fare il bis, ma si tratta di un bis molteplice perché il Trofeo Franco Biondi Santi, Tenuta Greppo, si è voluto espandere anche al di fuori della nostra regione. Cominciamo intanto a dire che la gara d’esordio giocata a fine marzo, è stata vinta da Adriano Andreani, primo netto in Prima Categoria, con 37 punti davanti ad Alessandro Licci (37) e Fabrizio Di Loreto (35), mentre il primo premio lordo è stato appannaggio di Renato Paratore (31) per una gara sulle 18 buche stableford. Per la Seconda Categoria, prima Paola Caldani, secondo Luciano Flamini, entrambi a pari punti (42) ma nell’ordine per via dell’handicap, terzo Gianluca Piredda (39). Prima nella
ARCO DI COSTANTINO “Space-lab Trophy” inizia dall'Arco di Costantino Le Pro-Am più popolari e più informative Cinque gare che cominciano il 23 aprile dall’Arco di Costantino e termineranno al Parco di Roma Si affaccia nel panorama golfistico laziale un nutrito programma di ProAm che toccheranno alcuni tra i più prestigiosi Circoli romani e laziali. Il Circuito che prende il nome di “Space-lab Trophy”, è nato dalla fervida fantasia di Riccardo Vaira (nella foto) uno dei più preparati maestri di golf del Lazio e anima di tante iniziative promozionali golfistiche nella nostra Regione. Le gare sono cinque, tutte con formula Loui-
Terza Categoria Pierpaola Baruffaldi con 42 punti davanti a Mario Nuti (41) e Roberto Gregori (40). I tanto ambiti premi speciali sono stati appannaggio della Lady Emanuela Grazioli (38) e del Senior Guido Mastrogiacomo (38). La premiazione è stata caratterizzata dalla simpatia della sig.ra Alessandra Biondi Santi, che ha dispensato, gli originalissimi ricordi di Sheffield della collezione Jordan per la partecipazione alla gara. nel buffet finale non poteva mancare il Brunello di Montalcino prodotto dalla storica Tenuta Greppo, una prelibatezza per il palato. Come abbiamo accennato, il Trofeo Franco Biondi Santi si è ….allargato. Il 30 maggio si replicherà all’Acquasanta, il più antico circolo italiano, tappa seguente in Puglia con gara al gioiellino vicino Lecce il 4 luglio, sabato 10 luglio gara all’Argentario, dopo la pausa estiva propriamente detta, il 25 settembre si va al nord al Golf della Montecchia in provincia di Padova, per terminare in ottobre a Torino nel Royal Park, la sede dove quest’anno dal 5 al 9 maggio si svolgerà il BMW Italian Open, che segnerà l‘esordio da professionista di Matteo Manassero. siana. Il vernissage avverrà venerdì 23 aprile sul percorso dell’Arco di Costantino, il campo posto al km. 15,80 sulla Via Flaminia. . La seconda prova appena un mese dopo, il venerdì 21 maggio al Country Club Castelgandolfo (tel. 069312301). La terza gara del Space-Lab Trophy si giocherà a sud di Roma sul campo del Circolo Golf Fiuggi Terme il sabato 26 giugno. Si giocheranno consecutivamente, a distanza mensile, due gare, entrambe al Parco di Roma , la prima mercoledì 8 settembre e la seconda, che chiude la prima edizione del Space-lab Trophy, mercoledì 6 ottobre. L’iniziativa di Riccardo Vaira che considera il golf strumento e mezzo di raccordo tra il divertimento e la promozione commerciale, è stata accolta con entusiasmo dalla FederGolf e dal Comu-
OLGIATA GOLF CLUB
Mentre tutta l’Italia golfistica aveva gli occhi puntati sulla stella Matteo Manassero, impegnato nel Masters, assieme al nostri migliori professionisti, Francesco ed Edoardo Molinari, a Roma un’altra speranza golfistica italiana, Mattia Miloro, giocatore dell’Olgiata Golf Club, vinceva la gara ufficiale nazionale Fig, giocata nei giorni dal 3 aprile al 5 aprile sui green del Circolo del Golf di Roma, ossia sul campo dell ’Acquasanta. La gara, una delle classiche del calendario regionale, ma di ambito nazionale, si chiama Coppa d’Oro – Città di Roma. La sua vittoria, importantissima, è avvenuta al termine delle tre giornate. Ed è arrivata dopo il successo ottenuto all’Olgiata dove Mattia Miloro ha vinto il Campionato Nazio-
nale Match Play disputato sull’impegnativo percorso del Circolo sulla via Cassia, in quello che ormai è il suo Circolo. In quella occasione Mattia ha superato nella finale su 36 buche Andrea Bolognesi (Cervia) per 3/2. Questa volta nei quattro giri, Mattia ha totalizzato 285 colpi, con uno score dai parziali 70 – 72 – 71 – 72. Mattia appartiene alla Categoria di Giocatori di interesse Nazionale, probabili nazionali. In pratica, per capirci, appartiene a quel nucleo di quei 15 giocatori di assoluto valore, testimoniato dalla presenza, tra essi di giocatori come Matteo Manassero, ora stella di valore mondiale e prossimo professionista (al BMW Italian Open) e Andrea Pavan in Usa per studi e golf. Miloro, nato a Roma nel 1991, è al primo titolo individuale. Lo scorso anno ha vinto il Campionato a Squadre Serie A3 con il team del Country Club Castelgandolfo, circolo del quale ha difeso i colori prima di passare all’Olgiata GC. E’ allenato dal maestro Daniele Bagliano e fa parte della nazionale azzurra.
ne di Roma, quest’ultimo molto interessato allo sviluppo turistico nel nostro Paese tramite questa disciplina sportiva, e da numerosi sponsors di grosso calibro come la Gemina, la Hertz, l’Allianz, la Technicair Group, la Valle Grande srl, la Terma Italia e la Baxi spa (un pannello solare per l’hole in one) azienda commercializzata dalla Treemme Tempesta. Ma tanti altri se ne stanno aggiungendo perché hanno compreso che il golf, abbandonato il carattere di disciplina d’èlite, anche grazie al recente traguardo dei raggiunti 100.000 tesserati Fig, è diventato piacevole mezzo promotore di carattere prettamente sportivo, e così hanno abbracciato l’idea di Riccardo Vaira che vede il golf come promotore di immagine aziendale ad hoc e stimolante motore per il mercato
che deve essere pronto alla ripartenza dopo questa terribile crisi economica. D’altronde visto che il golf è ormai avviato a diventare un gioco di massa, quale migliore opportunità per catturare l’attenzione di tutte le fasce di mercato? Queste gare oltre a curare l’aspetto sportivo in sé, permetteranno di curare anche l’aspetto ludico-sociale che solo questi eventi, che si erano un po’ persi per strada, permettono. Troveremo infatti in ognuna di queste competizioni un villaggio cortesia dove potremo informarci su tutte le novità che gli sponsor intendono proporre al pubblico. Dopo la premiazione si terrà un brunch che permetterà a tutti i commensali di incontrare i migliori giocatori e di vivere con loro le emozioni della partita.
L’olgiatino Mattia Miloro vince ancora. E’ sua la Coppa d’Oro Città di Roma giocata all’Acquasanta
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Golf
Buon viaggio Golf Forense di Andrea Cecinelli - foto di Damiano Rosa e Silvia Apice
opo la lunga sosta invernale, sabato 1 maggio riparte il tour più amato dai golfisti romani. Il Golf Forense, torneo organizzato ed ideato dall'Avvocato Nicola Colavita nel 2005, è l’unica manifestazione sportiva a godere dell’alta adesione del Presidente della Repubblica, del patrocinio tecnico della F.I.G. Lazio, dei patrocini istituzionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero della Giustizia e del Tribunale Ordinario di Roma. Un vero e proprio “parterre de roi” istituzionale a cui van-
no aggiunti anche i patrocini dei due Ordini Professionali più importanti e numerosi della Capitale: quello degli Avvocati e quello dei Medici. Questi ultimi dallo scorso anno sono entrati a far parte dell'elite dei partecipanti del Golf Forense, trasformandolo così in Golf Forense Più, con il “Più” che sta proprio a sottolineare l’introduzione di questa importante categoria. "Il Golf Forense Più – osserva l’Avvocato Nicola Colavita - nasce dall’esigenza di coinvolgere in una attività ricreativa esponenti del mon-
do del diritto e della medicina, offrendo loro la possibilità di trascorrere insieme una giornata di sport e di relax. Lo scopo è quello di favorire le sinergie e le relazioni interpersonali. Anche per quest’anno si giocherà a coppie, formula Stableford. Il regolamento prevede che ogni coppia deve essere formata da almeno un'appartenente alle seguenti categorie: avvocati, notai, magistrati, commercialisti e medici. Il calendario di quest’anno poi offre un menù particolare, per golfisti dai palati fini: quattro tappe sui green più belli della Capitale che
L'Avv. Nicola Colavita
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Il Presidente della FIG Lazio Carlo Scatena e l'attore Stefano Masciarelli con le ragazze del Golf Fo re n s e
l'Avv Nicola Colavita con Hellen Ke s s l e r
Due amici del Golf Forense: i giornalisti Giacomo Crosa e Pietro Pa s q u e t t i
l'Avv. C a rlo Priolo
M a u ro Antonelli di MorOrg Srl
con i loro percorsi difficili e suggestivi impegneranno i giocatori. Apertura il 1 maggio al Parco di Roma Golf Club, circolo che ha tenuto a battesimo il Golf Forense nel 2005, seconda tappa il 15 maggio al Golf Roma Acqua Santa, terza tappa il 18 settembre Golf Club Arco di Costantino e chiusura, come da tradizione, il 23 e 24 ottobre all’Olgiata Golf Club. Saranno sei meIl Dott. Antonio Melidoni, responsabile marketing di Mercedes Benz Roma
si di impegno, di sport, di divertimento e di comunicazione. Ne vedremo delle belle.”. Si spieghino le vele, il galeone del Golf Forense Più è pronto a salpare. Tutti a bordo, giocatori, sponsor, media, istituzioni, addetti ai lavori ed ospiti. La sesta edizione di questa fortunata manifestazione sta per partire. Buon viaggio Golf Forense
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Golf
Il gioco corto si sa è di fondamentale importanza per il giocatore di golf. La maggior parte delle gare vengono risolte dai colpi di avvicinamento, chipping, pitching e dal putting.
Chipping e Pitching di Simone Selli
l chipping, è un colpo indispensabile anche per i giocatori principianti, di esecuzione semplice e con una bassa componente di rischio. E' allo stesso tempo efficace, sicuro ed utile in molte situazioni, anche per i giocatori più esperti. E' consigliato ogni volta ci sia bisogno di far rotolare la palla, quando giace in una brutta posizione e in tutte le situazioni in cui l'avvicinamento non ci obblighi ad usare un ferro aperto come il sand. Ricordate sempre che giocare un colpo alto, solo per la maggiore quantità di movimento richiesto, implica sempre un grande aumento delle difficoltà e della possi-
bilità d’errore. Per un chip si potrebbero utilizzare tutti i bastoni che abbiamo nella sacca. Vi consiglio comunque di usare i ferri 7/8/9 per abituarvi ad uno swing più corto e ripetitivo. Tenere uno stance molto stretto (piedi vicini) Appoggiate il peso del corpo prevalentemente sul piede sinistro con la palla appena al centro/destra rispetto ai piedi. Così posizionati, otterrete un impatto verticale, che produrrà una palla con traiettoria bassa. Mantenete il peso sul sinistro durante tutto il movimento. Una volta presa la posizione corretta il più è fatto, mantenendo i polsi sempre fermi e le mani davanti alla tasta del bastone du-
rante tutto lo swing. Attenzione, eseguire un chipping, non vuol dire solo pendolare, ma ruotare. Qualsiasi colpo di golf implica una rotazione del corpo, quindi colpite attraversando la pallina e ruotando verso il bersaglio. Il pitch è l’approccio classico dalla parabola alta che ferma la pallina sul green. Utilizzate questo colpo solo se necessario, se la palla è in una buona posizione (ben sollevata dall'erba) e quando trovate ostacoli di fronte a voi, bunker , dossi, laghi. Il bastone più usato è il sand ( o il 52°) in alternativa per i giocatori meno esperti vi consiglio un pitch, indicato quando sul green ho molto spazio per far fermare la palla.
Mettete il corpo in una posizione simile al chipping, ma con la palla al centro dei piedi. Una volta presa una posizione corretta il movimento che dovrete eseguire è molto simile ad uno swing classico. In questo caso infatti il caricamento dei polsi avverrà in maniera più naturale, per consentire alla testa del bastone di sollevare dolcemente la pallina . Attraversate sempre il colpo in maniera decisa, cercando un buon contatto palla zolla e ruotando sempre il corpo verso il bersaglio. Praticare più spesso questi colpi vi consentirà di conseguire score più bassi, anche nelle giornate in cui il gioco lungo vi penalizza.... Buona pratica....
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Fiamme Gialle
Fiamme Gialle: la vela che vale! In seno al gruppo sport ivo militare pi첫 forte e blasonato del mondo, un piccolo nucleo di atleti, distaccato sul go l fo di Gaeta, l avora incessantemente in preparazione ad imprese veliche di grande spessore tecnico, con risultati spesso ragguardevoli. di Ernesto Ange l e t t i
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ra i big della Sezione Vela gaetana spiccano i fratelli Pietro e Gianfranco Sibello autentici grandeur della vela italiana e sempre pronti a compiere “imprese” quasi impossibili. I due fratelli, da anni equipaggio italiano di punta sul funambolico skiff olimpico “49er”, sono sistematicamente saliti sul podio (per ben otto volte!) nelle regate del circuito internazionale, compresi i due bronzi ai campionati del mondo 2009 (Garda) e 2010 (Bahamas) ed il titolo Europeo 2009 vinto a Zadar, in Croazia. Una formidabile progressione che gli è valsa, per i ”Sibello brothers”, il primo assoluto nella Ranking list ISAF ed il terzo nella classifica di coppa del mondo 2009, oltre alla meritata elezione delle timoniere (Pietro) ”velista dell’anno ‘09” e la candidatura al premio “Italia per la vela 2010”. Sempre nel contesto tecnicamente elevatissimo della vela Olimpica internazionale, ha di recente cominciato a muovere i primi passi, un equipaggio appena formato nella clas-
se Star, regina delle classi olimpiche, formato dai finanzieri Diego Negri e Ferdinando Colaninno. Per loro si preannunciano passi da gigante, dati i loro impressionanti curriculum che li collocano tra i migliori specialisti al mondo nei loro rispettivi ruoli. Già al loro esordio, infatti, in occasione del campionato del mondo 2010, disputato in grande stile a Rio de Janeiro nel gennaio scorso, non hanno tradito le aspettative, mettendosi in luce da subito, con un buon 6° posto nella classifica finale, pur contro avversari del calibro di Torben Grael, Iain Percy, Robert Scheidt, Freddy Loof ecc. Altra recente impresa degna di nota, compiuta dai velisti in gialloverde diretti dal Tenete Enzo Di Capua, è la netta affermazione ottenuta ai Campionati Mondiali militari 2010, disputati a Manama nel Regno del Bahrain in marzo, con la formula del match race sui monotipo J-24 (classe in cui le Fiamme Gialle vantano ben due titoli Europei ed il titolo iridato assoluto nel 2008). L’esperto timoniere Paolo Cian, attualmente al 10° posto della speciale clas-
sifica del circuito match race, ha magistralmente condotto il team italiano, composto per intero da atleti delle Fiamme Gialle, ad una vittoria netta, ottenuta vincendo ben 17 delle 18 sfide disputate, compresa la finale, contro il quotato equipaggio capitanato dal russo Uburzov (17° nella Ranking mondiale). Insomma nel Golfo di Gaeta, carico di storia e di tradizione nautica il manipolo velico gialloverde non perde occasione per mettersi in luce con lo sguardo puntato alle qualificazioni olimpiche di Londra 2012.
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Ippica
La primavera 2010 dell’Ippodromo Roma Capannelle Nel mese di maggio, che più di tutti si incarna con la pri m ave ra, l’impianto capitolino diventa il centro nev ralgico dell’ippica italiana e non solo. di Luca Protettì_ph:Stefano Grasso/Hippogroup Roma Capannelle
orse spettacolari, moda, cultura, glamour e costume saranno gli ingredienti di quella che gli addetti ai lavori chiamano “la stagione dei grandi eventi di primavera”. Tra aprile e maggio, infatti, si concentrano alcuni degli appuntamenti più importanti del calendario nazionale ed europeo. Maggio, in modo particolare, ospita due importantissime giornate di corse che hanno ormai assunto i connotati di un vero e proprio evento sia a livello sportivo che mondano. Si tratta delle riunioni incentrate sul Derby Italiano e sul Premio Presidente della Re-
pubblica. Il derby-day cade nel secondo sabato di maggio, un data che sta diventando ormai una consuetudine. Quest'anno in calendario l'8 maggio, il Derby elegge il miglior cavallo di tre anni sulla distanza dei 2.200 metri. Si tratta della corsa di maggiore blasone per storia e tradizione, un appuntamento davvero imperdibile che sarà accompagnato da altre due corse di rilievo come i Premi Tudini (1200 mt) e Carlo D’Alessio (2400 mt). Nel derby-day l’ippodromo Capannelle rinnova le tradizioni che sono tipiche di questa giornata nel Regno Unito, patria dell’ippica, come l’abituale concorso
di eleganza tra il pubblico che premia gli ospiti (uomini e donne) più eleganti e i cappelli più originali. Una giornata in cui sport e moda si fondo insieme. Tra una corsa e l’altra, infatti, saranno le fantasiose creazioni dei giovani stilisti dell’accademia di moda e costume Koefia ad attirare l’attenzione del pubblico con una sfilata sul tema "Colazione da Tiffany". Musiche e colori renderanno la giornata indimenticabile soprattutto per chi non ha mai avuto modo di vivere una giornata da Derby. La domenica successiva, il 16, sarà invece la volta degli "anziani" di grande spessore - ca-
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valli di quattro anni ed oltre - impegnati del prestigioso premio Presidente della Repubblica, altra corsa faro della stagione sui 2.000 metri e riservata ai maschi. In questa giornata si rinnova la presenza in ippodromo di importanti realtà imprenditoriali degli Emirati Arabi che "firmeranno" con la loro sponsorizzazione tutte le corse in programma. Tutto il mese di maggio sarà una festa a partire dal tradizionale pic-nic fuori porta per la festa dei lavoratori. L’ippodromo romano mette a disposizione le sue aree verdi e attrezzate per i romani che vogliono trascorrere un pri-
mo maggio meno convenzionale, tra cavalli, fave e pecorino. I prati dell’ippodromo vengono “invasi” fin dalla mattina e alla grandi abbuffate si accompagna nel pomeriggio lo spettacolo delle corse che anche per questa giornata propone una prova di alta selezione: il Premio Regina Elena. La corsa per le femmine di tre anni impegnate sul miglio (1.600 m), in quello che per loro sarà il più importante confronto generazionale. Si corre anche il 2 maggio, in una domenica il cui tratto dominante sarà il gemellaggio con la Provincia di Perugia che sarà presente con
degli stand di promozione turistica e di degustazione di prodotti tipici. Non mancherà neanche quest’anno l’atteso appuntamento dedicato ai simpatici Jack Russel. Domenica 23 maggio i piccoli cani di razza terrier, sempre più popolari nel mondo dei cavalli, saranno impegnati in vari giochi e in un vero e proprio “coursing” con batterie e finali. La partecipazione è aperta a tutti ed è organizzata con la collaborazione dell’associazione ufficiale del Jack Russel Club Italiano. Un riuscito appuntamento , giunto alla sesta edizione, che negli anni passati ha chiamato a raccolta centinaia di amici a quattro zampe. Un fitto programma di eventi che vivrà il suo gran finale il 2 giungo con un’inedita festa sul tema “Musica e Cavalli” che dal pomeriggio continuerà fin dopo le corse. Musica e proposte enogastronomiche per vivere l’ippodromo sotto le stelle dopo aver assistito alle ultime listed (corse di selezione) della stagione, i premi Tullio Mei, Giubilo e Perrone Ce n’è veramente per tutti i gusti, anche per i più piccoli. In ogni giornata festiva infatti i bambini potranno partecipare alle attività della Ludoteca, assistere ai divertenti spettacoli dell’Hippoteatro, gettonatissimi dagli under 10, divertirsi nel parco giochi con i bellissimi gonfiabili e provare anche l’emozione del battesimo della sella con i pony, curato dagli istruttori federali del Pony Club Capannelle. Per i più piccoli (under 18) l’ingresso in ippodromo è gratuito, per tutti gli altri c’è una piacevole sorpresa con l’iniziativa “entra e vinci” che consentirà ai visitatori di convertire il biglietto d’ingresso (2,50 euro nei giorni feriali e 4 nei festivi) in una scommessa dal valore di due euro, anche se ascoltare dal vivo il palpitante rumore della volata finale non ha prezzo.
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Sponsoring
SPORT = EMC
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Riccardo Di Blasio è l'Amministratore Delegato e Direttore Generale di EMC Italia, sede italiana di EMC, azienda leader al mondo nella gestione delle informazioni. Con lui abbiamo parlato dell'impegno della multinazionale nel mondo per lo sport, del coinvolgimento in attività sociali e culturali. di Matteo Cirelli
i eravamo lasciati un anno fa con EMC inserita fra le 50 maggiori multinazionali del pianeta. In che stato di salute si trova oggi l’azienda? Siamo molto contenti della nostra posizione sul mercato internazionale. Se compariamo la nostra situazione a quella di molte altre grandi aziende, colpite in modo più traumatico dalla pesante crisi economica e finanziaria, possiamo affermare che EMC ha “tenuto botta” e anzi la nostra posizione è addirittura avanzata. Abbiamo stabilizzato il nostro ruolo di leader
nel settore della tecnologia e di supporto alle aziende nella realizzazione di un’infrastruttura informativa efficace con un ruolo di “trust technology advisor” sempre più forte. Anzi, il settore in questo periodo continua a richiedere maggiore efficienza anche sotto il profilo della sicurezza delle proprie informazioni. Nonostante l’annus horribilis del 2009, il fatturato di EMC si è attestato a 14.9 miliardi di dollari. Un riconoscimento al gran lavoro che la multinazionale sta portando avanti è giunto di recente anche dalla rivista Fortune, che ci ha collocato al quarto posto fra le multinazionali più ammirate. Si tratta di una ricerca nata dalla rilevazio-
ne diretta delle aziende utenti motivo per cui questo risultato ci dà particolarmente orgoglio. EMC è da sempre un'azienda presente anche con iniziative di sviluppo sociale, formativo e di spinta all’innovazione. Molte sono le iniziative che vengono portate avanti dal Gruppo. Ce ne vuole parlare? Certo, noi crediamo molto in un impatto diretto sul territorio, tramite una serie di attività diverse, tanto che abbiamo coniato per EMC Italia un'espressione “Passaporto italiano” che sintetizza come ci sia la voglia di caratterizzare un impegno legato alla nostra cultura e
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RICCARDO DI BLASIO Amministratore Delegato e Direttore Generale EMC Italia Riccardo Di Blasio, dopo quasi dieci anni passati all'estero, rientra in Italia dove, dal dicembre 2008, è alla guida di EMC Italia in qualità di Amministratore Delegato e Direttore Generale. La filiale italiana di EMC è ovviamente il suo principale impegno, tanto più in un mercato dinamico e stimolante come quello italiano, anche se a Di Blasio non manca il tempo per coltivare i suoi pri ncipali interessi, tra cui tennis e golf ed una passione per le auto sportive. al dinamismo delle nostre aziende . Abbiamo istituito due borse di studio, una presso la Facoltà di Ingegneria dell'Università la Sapienza di Roma e una presso il Politecnico di Milano, per aiutare studenti giovani nel loro percorso di formazione. Inoltre promuoviamo continui stage presso tutte le varie aree della nostra azienda, dando così l'opportunità ai dirigenti del domani di “farsi le ossa”. Siamo poi coinvolti in “Civita”, un’associazione no profit che si pone l’obiettivo della promozione e dello sviluppo della cultura italiana. Nel Paese che è la culla della civiltà occidentale, il ruolo di Civita è tanto impegna-
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EMC nel Mondo
Sponsoring
Con 14.9 miliardi di dollari di ri c avi annui e 40.000 dipendenti in oltre 60 Paesi, EMC Corp o ration è leader nelle tecnologie, soluzioni e servizi di gestione dell’infrastruttura info r m a t iva . Fo rte di una leadership maturata in oltre trent’anni di presenza nel mercato delle soluzioni IT rivolte a grandi gruppi internazionali di tutti i settori del mercato, EMC ha ulteriormente rafforzato il posizionamento con un percorso di acquisizioni strategiche (circa 50 in 7 anni) volte ad ampliare il p o rt a foglio di offe rta nell’ambito dei software e dei servizi IT. EMC off re ai suoi clienti un port a foglio integrato di soluzioni e servizi che comprendono: backup, recove ry e deduplicazione; disaster recove ry e business continu i t y ; sicurezza e controllo degli accessi (con la Divisione RSA); consolidamento dell’infrastruttura; soluzioni di virtualizzazione sia software con la consociata VMware, sia soluzioni EMC di virtualizzazione server e dello storage; Enterprise Content Management e Integrated Archiving; prodotti e soluzioni storage della Divisone IOMEGA per il mercato consumer e le PMI.
EMC in Italia
EMC opera in Italia dal 1987 av valendosi di circa 450 professionisti. Tra i magg i o ri clienti, si annoverano i principali opera t o ri di Telecomunicazioni, Banche e Istituti di Credito e Imprese Assicurative, Aziende del settore industri a l e, della Sanità e della Pubblica Amministrazione Centrale e Locale, Enti di Ricerca e mondo della Pubblica Istru z i o n e.
tivo quanto affascinante, e noi siamo orgogliosi di poter dare il nostro contributo. Sia la vostra casa madre sia la filiale multinazionale italiana, EMC Italia, sono molto attenti anche al mondo dello sport. Anzi il connubio fra l'azienda e le attività sportive è sempre più stretto… Abbiamo una vera e propria passione per tutto quello che è sport. La sede principale della nostra azienda è a Boston, e da anni ormai siamo sponsor della maratona della capitale del Massachusetts, fra le corse più antiche e prestigiose del mondo. Ed anche EMC Italia è ogni anno, rappresentata da uno dei nostri colleghi che porta con sé presso l'ospedale di Boston, all'avanguardia nella ricerca contro la sclerosi multipla, il ricavato di tutte le donazioni provenienti da Emc Italia. Oltre alla maratona di Boston, diversi gli sport in cui il brand EMC è presente. Per quanto riguarda il mondo EMC, la nostra più recente conquista è essere diventati prime sponsor dei London Wasps, la gloriosa squadra di rugby inglese, di cui è tifosissimo anche il premier britannico Gordon Brown. Nel panorama italiano siamo sempre stati legati al mondo del golf, disciplina molto amata dal nostro target di riferimento ed oggi diventata mol-
to attrattiva anche per un pubblico più giovane. In quest'ottica, EMC è Official Sponsor del circuito golfistico organizzato da Absolute Golf. Il torneo è composto da 29 gare di qualificazione, che si disputano in tutti i più prestigiosi green italiani, fino alla finale internazionale con sede a Santo Domingo. Speriamo che la nostra squadra EMC, cui fanno parte dipendenti, clienti e partner, possa giungere fino a quel traguardo. Fra i nostri progetti c'è anche quello di diventare sponsor degli Internazionali d'Italia di tennis. Per ora siamo presenti nell'area hospitality del Foro Italico e abbiamo un palco nel nuovo e affascinante campo centrale, dove inviteremo i nostri ospiti a godere del grande spettacolo di uno sport che personalmente amo molto. La strategia di EMC si è quindi sempre legata al mondo dello sport che sa avvicinare l’azienda ai nostri clienti, grandi aziende, e manager, condividendo una filosofia vincente e di team. Oltre a quanto ho raccontato non dimentichiamo, infatti, la grande passione e l’inimitabile primato calcistico italiano ed EMC è stata ad esempio sponsor della diretta televisiva del quarto di finale di Coppa Italia fra Inter e Juventus. Batte in lei un cuore sportivo, ma è sempre in viaggio per lavoro. Come riesce a mantenersi in forma?
Purtroppo ho veramente poco tempo per praticare sport. Nei miei viaggi però porto sempre con me un paio di scarpe da ginnastica e appena posso esco dalla mia stanza d'albergo ed esploro le città dove mi porta il lavoro. Il mio cruccio maggiore però è non poter riuscire a giocare a tennis, la mia disciplina preferita, quanto vorrei. Spero di poter assistere a qualche incontro degli Internazionali di Roma, che considero uno degli appuntamenti dell'anno più importanti per lo sport italiano. Chi vincerà? Vedo molto bene Djokovic, lo scorso anno ad un passo dal bis dopo la vittoria del 2008. Fra le donne punto sulla Jankovic, già trionfatrice in passato sui campi rossi del Foro Italico.
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Basket
Dove sono finiti i giganti del basket italiano? Pe rchè le canotte azzurre non fanno più parte dell’èlite della pallacanestro mondiale? Le due medaglie d’argento vinte ai Giochi Olimpici di Sidney (2004) e quelli di Mosca (1980) sono ormai un lontano ricordo, imprese che fanno parte di un passato glorioso di una squadra che, inve c e, ora ha bisogno di ripartire da ze ro. di Marco Trozzi
iganti ?
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el palmarès della nazionale maschile ci sono anche due titoli europei (Nantes 1983, Pa r i g i 1999) e quattro medaglie d’oro ai Giochi del Mediterraneo; un medagliere che è all’asciutto da ormai troppo tempo. Non è un mistero che la pallacanestro italiana sia piombata in una crisi senza precedenti, un peggioramento della situazione dell’intero movimento che ha investito sia le squadre azzurre sia i club, un effetto domi-
no di difficile gestione che ha provocato un’inevitabile rivisitazione dell’intero sistema cestistico nazionale alle prese, come se non bastasse, anche con una crisi istituzionale che ha dato vita ad un campionato con una squadra “cuscinetto”, Napoli, che è stata recentemente esclusa dalla A1. In una situazione complessa come quella che si sta vivendo cercare di chiarire i processi di “c a usa-effetto” non è semplice, ma la tematica merita un’attenta disamina.
Crisi, ma di che tipo? Come detto, ad essere piombato in una crisi senza precedenti è l’intero sistema del bas ket italiano, un movimento penalizzato dal punto di vista tecnico, economico ed istituzionale. Una serie di problematiche che intrecciandosi tra loro hanno generato una situazione per cui è stato necessario rivedere le strategie globali, nazionali. Come spesso accade in ambito sportivo le vicissitudini della Lega e quelle della Federazione sono legate a doppio filo: se il campionato è un sistema vincente le varie nazionali ne risentono positivamente, ma è chiaro che le due parti debbano lavorare in sintonia generando un fisiologico indotto positivo per cui an-
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Basket
che i successi internazionali degli azzurri possano essere un elemento trainante. Posto che sia necessaria una stretta collaborazione tra i due enti per risolvere una crisi che è al contempo economica, tecnica e gestionale è necessaria una sorta di “rifondazione” che investa i vari settori.
Eurolega Sono ben nove anni che una squadra italiana non sale sul tetto d’Europa. L’ultimo successo in Eurolega risale al 2001 quando la Virtus Bologna vinse la Uleb Euroleague (il 2001 fu l’anno in cui ci furono sostanzialmente due squadre vincitrici, l’altra fu il Maccabi Tel Aviv che s’impose nella Fiba Suproleague. Dall’anno successivo, risolto il contenzioso tra Fiba e Uleb, i leader delle due organizzazioni si convinsero della necessità di elaborare un nuovo singolo torneo. La trattativa vide la Uleb in una netta condizione di superiorità e la Fiba non ebbe altra scelta che accettare le sue condizioni. Di conseguenza, la competizione di quest’ultima venne assorbita dall’Eurolega Uleb). Altro successo storico delle “V nere” fu quello del 1998 quando la squadra allenata da Ettore Messina (che nel frattempo è andato a cercare for-
tuna altrove...) s’impose per 58 - 44 sull’Aek Atene, ma quelli erano altri tempi, ma soprattutto Bologna era una squadra composta da talenti quali Danilovic, Rigaudeau, Nesterovic, Savic, Sconochini e gregari di lusso come “Sky” Abbio. Una società tecnicamente ed economicamente molto solida che all’epoca dominava in Italia e in Europa. In questi ultimi anni solo Siena, che nel campionato nazionale la fa da padrona dal 2007 ed è diventata negi ultimi anni un modello di riferimento per il nostro basket grazie ad un’oculata gestione tecnica, è riuscita a dare l’idea di poter competere, ma solo parzialmente, con le altre potenze continentali. Quest’anno ad esempio gli uomini di Pianigiani si sono fermati prima dei quarti di finale; un risultato un po’ deludente considerando che la società toscana punta al definitivo salto di qualità che le permetta di far parte stabilmente dell’élite del sistema europeo.
Campionato italiano Come detto, il campionato italiano è dominato da tre stagioni dalla Mens Sana Siena che non conosce rivali dal 2007, una leadership incontrastata in un torneo caratterizzato dalla progressiva crisi delle ex gran-
di del basket nazionale che hanno conosciuto il periodo forse più buio della loro storia. Esemplare è il caso delle due squadre di Bologna: Virtus e Fortitudo. La prima, nel 2003, dopo appena due anni dal già citato successo europeo, fu esclusa dal torneo nazionale a causa di problemi economici. Il Consiglio della Federazione Italiana Pallacanestro decise di escluderla a causa di contenzioso economico con il giocatore sloveno Sani Becirovic che, non potendo giocare per problemi fisici alle ginocchia, non fu ritenuto in diritto di percepire lo stipendio. Il giocatore, però, rivoltosi al collegio arbitrale della Fip vinse la causa e la Virtus, che successivamente non pagò mai quanto dovuto al cestista e in più presentò delle fidejussioni non garantite da banche, venne esclusa dal campionato. Stessa sorte per l’altra formazione bolognese che lo scorso anno dopo essere retrocessa in A2, sempre a causa di problemi economici, fu estromessa dalla serie cadetta e per questo costretta a giocare in B1. La storia recente, però, racconta di altre società in gravi difficoltà economiche. Esemplari a tal proposito le vicissitudini che riguardano Napoli, divenuta quest’anno l’exemplum della crisi che ha investito l’inte-
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Simone Pianigiani, ct della Nazionale italiana di basket, con Meneghin e Barnaba
ce sportivo della Federbasket che “in base all’articolo 89 del Regolamento esecutivo (Ingiunzione di pagamento), ha escluso la società Nuova AMG Sebastiani Rieti dal campionato di Serie A maschile. La società in base agli atti dell’Ufficio Contabilità Affiliati e Te sserati inviati, nonostante una preventiva ingiunzione, non ha adempiuto nei termini previsti al pagamento della seconda rata professionistica per la stagione sportiva in corso”. Al di là dei singoli casi la situazione generale è preoccupante; anche nel settore femminile le cose non vanno meglio: il campionato di A1 è stato ridotto a dodici squadre perchè Pontedera e Cavezzo, le squadre che l’anno scorso erano state promosse nella serie maggiore, hanno rinunciato a causa di gravi problemi finanziari e le cose non vanno meglio a livello dilettantistico, dove in passato sono stati spesi troppi soldi senza un’oculata programmazione.
Nazionale
ro movimento cestistico nazionale. La società partenopea ha dichiarato il fallimento nel settembre 2008 e per questo estromessa, insieme a Capo d’Orlando, prima dell’inizio della stagione. Successivamente, Gaetano Papalia dopo essere stato presidente di Rieti per sette anni e averla guidata dalla B1 alla A1, ha deciso di trasferire il titolo da Rieti a Napoli divenendo presidente della Nuova AMG Sebastiani Rieti, ma nel 2010 dopo
un avvio con dieci sconfitte in altrettanti incontri e una serie di penalizzazioni (-8 nella stagione in corso e -20 per la prossima) nell’ultimo periodo è scesa in campo con una formazione composta esclusivamente da giocatori under 19 inanellando una serie incredibile di record negativi che faranno storia. Epilogo di questa intricata vicenda è stata proprio l’esclusione della società dal massimo campionato maschile su decisione del giudi-
In questa situazione caotica le cose non vanno meglio per la nazionale italiana che quest’anno non parteciperà ai Campionati del Mondo che si disputeranno in Turchia dal 28 agosto al 12 settembre. Anche il gruppo azzurro negli ultimi tempi è stato protagonista di una situazione non facile, soprattutto dopo il deterioramento dei rapporti tra Recalcati e i giocatori di maggiore pesonalità. Proprio per questo motivo nel dicembre 2009 Simone Pianigiani, allenatore di Siena, è stato nominato nuovo commissario tecnico. Pianigiani avrà il difficile compito di rifondare un gruppo da troppi anni assente dal palcoscenico internazionale, magari capeggiato dai tre ragazzi nostrani - Danilo Gallinari, Andrea Barganani e Marco Belinelli -, che stanno facendo un’importante esperienza nella Nba, il campionato professionistico statunitense.
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Triathlon
T riathlon, successo napoletano di Nello Izzo
uotare, pedalare e correre in un’unica prova senza soluzione di continuità, in una parola Triathlon. Giunto alla terza Olimpiade e con oltre 13.000 tesserati nel 2009, il Triathlon in Italia è sempre più diffuso ed il perché si comprende vedendo i benefici psicofisici che questo sport completo e mai monotono ha come corollario. Con l’ideazione dei programmi di tri-fitness, poi, la triplice si è diffusa anche nelle palestre e nei circoli sportivi dove la multidisciplinarietà era si conosciuta ma mancava della connotazione agonistica portata dal triathlon. E ciò succedeva anche al Circolo Nautico Posillipo quando nel 2 0 07 veniva inaugurata la nuova sezione Triathlon trovando subito terreno fertile e risultati tra cui la vittoria di diversi campio-
L’avv. Neil Mac Load, organizzatore dell’evento
nati italiani, piazzamenti internazionali e la qualifica per tre atleti al Mondiale Ironman dello scorso anno. Risultati che sono stati possibili lavorando soprattutto sulla diffusione del triathlon tra più giovani ed amatori. Ed è in questo progetto targato Posillipo che si inserisce l’organizzazione di un gara-evento alla portata di tutti in una location unica. Il prossimo 9 maggio, infatti, dalle acque del lago dell’oasi naturalistica dell’ Hyppo Kampos Resort, a 30 km da Napoli, prenderà il via l’Hyppo Kampos Triathlon sulle distanze di 750 m di nuoto, 15 Km in Mountain Bike e 5 Km di corsa. Lo scopo è di avvicinare quante più persone possibile al triathlon attraverso distanze accessibili ed utilizzando il mezzo mountain bike più diffuso delle classicissime da strada. Gli spettatori potranno
inoltre apprezzare a pieno la spettacolarità del triathlon seguendo da vicino l’avvicendarsi degli atleti sul percorso multilap e godendo a pieno il contatto con la natura incontaminata. Inoltre lo staff ha predisposto per l'occasione appositi pacchetti soggiorno all-inclusive e durante il sabato verranno organizzate attività collaterali utilizzando le strutture sportive del Resort. Sport e salute anche all’insegna dell’impegno sociale: la gara sarà infatti gemellata con la Komen Race di Napoli del prossimo 10 ottobre, gara podistica benefica per la raccolta di fondi per la lotta ai tumori al seno, e nella due giorni del triathlon sarà possibile effettuare donazioni ed iscriversi alla gara. Per trovare tutte le informazioni sull’evento è possibile consultare il sito www.hktriathlon.it.
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C i cl i s m o
Il Giro alla conquista della Montagna dei romani Il prossimo 16 maggio il Terminillo ospiterà l’ottava tappa della 93ma edizione della Rosa.
di Francesca Mei
l Terminillo, nel suo 77° compleanno, si tinge di rosa con l’edizione numero 93 del Giro d’Italia che a 101 anni dalla nascita dell’evento più importante del panorama sportivo italiano vuole tornare a far scalare ai propri corridori i quattro tornanti della montagna dei romani. Dopo essere stata protagonista dal 1936 al 1939 con la celeberrima cronoscalata Rieti–Te r m inillo vinta anche da Gino Bartali e corsa da Fausto Coppi, il Terminillo ha ospitato più volte il Giro ma è nell’ultimo ventennio che il passaggio sulle salite reatine, grazie ad una chiara e programmatica valorizzazione da parte degli organizzatori, ha conquistato una determinante importanza nell’evoluzione della competizione tricolore e nel ricordo malinconico dei passaggi di Marco Pantani.
Domenica 16 maggio nel cuore della primavera nella piazzale dell’Anello di Campoforogna a ben 1672 mt. dal livello del mare dove ancora svetta la villa di Benito Mussolini, verrà issato il traguardo della ottava tappa di 189 chilometri che partirà da Chianciano Terme e dopo un lungo percorso che attraverserà l’Umbria, passando per Terni e la Cascata delle Marmore, terminerà nella cittadina turistica reatina. Sono ben 1.172 i metri di dislivello dalle pendici del monte all’arrivo, con una pendenza a tratti del 12% e la massacrante media del 7,3%. e da queste parti ancora si ricorda l’impresa del 2003 quando il varesino Stefano Garzelli, appena tornato da una squalifica per doping, conquistò la maglia rosa strappandola a Gilberto Simoni e condusse un’incredibile grande gara con una salita che fece tornare al-
la mente dei più nostalgici le imprese dei campioni con la C maiuscola. E’ anche vero che la leggenda certifica che dal dopoguerra chi conquista il Terminillo non vince il Giro, vedremo se quest’anno il tabù rimarrà tale. Per il Terminillo è l’ennesima grande occasione di mostrare e dimostrare agli sportivi e turisti che saliranno il 16 maggio quali progressi abbia fattola località reatina nel campo della recettività del turismo sportivo. Ai Cinque Confini, punto esatto del congiungimento di 5 comuni limitrofi, è sorto nel 2002 un impianto sportivo unico nel Centro Italia che con pista di atletica, campi di calcio e calcio a 5, tennis, basket è un fiore all’occhiello dell’intero movimento italiano. La struttura ha già accolto in estate passate atleti importanti e club professionistici di ogni
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omani
disciplina per preparare nel migliore dei modi la stagione successiva. Ricordiamo Andrew Howe, qui è di casa, gli Azzurri del Canottaggio prima di Atene, la Lazio e addirittura era in fase di arrivo dalla premiere League inglese il Blackburn ma alla fine per un piccolo problema burocratico saltò tutto. Messi gli sci in soffitta per qualche mese, il Te r m inillo sta ultimando una mega piscina coperta che dovrà essere il gap per differenziare l’offerta ulteriormente dalle altre località sciistiche vicino Roma. Insomma, oltre al triathlon, pentathlon, cross da moto, la leggendaria coppa Bruno Carotti di rally, orieentering; il Terminilloè pronto ad accogliere il Giro dimostrando a tutti che se Rieti è il centro esatto dello Stivale, la montagna dei romani vuole diventare il centro dell’attività sportiva.
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Club new s
Dott.ssa Maria Teresa Pereira Medico Chirurgo Specializzato in Medicina Fisica e Riabilitazione
Top Physio Network: Lesioni tendinee e fattori di crescita Guarire le lesioni tendinee con i Fa t t o ri di Crescita, molecole capaci di stimolare e rigenerare le cellule. Un trattamento rapido ed infi l t rativo, basato sul prelievo di sangue. La Dott.ssa Pereira indica la strada per una pronta guari g i o n e : “È opport u n o osservare uno specifico percorso fi s i o t e rapico, coniugato con la terapia di Plasma Ricco in Piastri n e ” . di Paolo Brandimarte
Fattori di Crescita trovano sempre più ampio utilizzo in molti ambiti della medicina, grazie soprattutto alla loro capacità di accelerare il
processo di guarigione in diverse patologie, ivi comprese le lesioni dei tendini (tendiniti, tendinosi, tendinopatie inserzionali). Queste lesioni, dettate da fenomeni di sovraccarico funzio-
nale o da traumi acuti, attanagliano indistintamente atleti professionisti e non agonisti. In questo senso, la ricerca ha fatto passi da gigante, evolvendosi in maniera significativa a livello di
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prevenzione e di metodiche d’intervento. In virtù di tutto ciò, ad oggi la terapia di Plasma Ricco in Piastrine (PRP) è considerata a buon diritto, una delle tecnologie più innovative ed efficaci in seno alla medicina. La casistica certifica la bontà di questa metodica, che abbinata ad un adeguato programma fisioterapico, riduce notevolmente i tempi di recupero. Dott.ssa Pereira, quali sono le cure indicate per le lesioni tendinee? “Nell’ ambito delle lesioni dei tendini, è indicato questo trattamento, soprattutto nelle tendinopatie resistenti a fisioterapia ed antin-
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fiammatori, come succede spesso con le tendinopatie del tendine rotuleo, del tendine d’Achille, della fascia plantare, nelle epicondiliti. Inoltre, trova applicazione nei casi acuti di lesioni tendinee e lesioni dei tendini della spalla”. Quali sono le cause alla base del meccanismo di lesione? “Le lesioni tendinee possono essere conseguenza di un sovraccarico funzionale cronico o di un trauma acuto. In genere, nel caso delle prime (le più frequenti), le lesioni sono conseguenti ad una fatica di tipo periferico o centrale. Nel primo caso, siamo in presenza di un disordine metabolico locale. La fatica centra-
le, invece, è un fenomeno più complesso, legato a squilibri biochimici”. Nel dettaglio, quali trattamenti vengono approntati? “Innanzitutto, è opportuno osservare uno specifico percorso fisioterapico, coniugato con la terapia di Plasma Ricco in Piastrine (fattori di crescita), in modo da potenziare la capacità di guarigione”. Focus sui Fattori di Crescita. Quali sono le caratteristiche e le modalità di questa metodica? “Si tratta di una tecnica infiltrativa, rapida e semplice. Al paziente viene effettuato un normale
prelievo di sangue, poi inserito in una centrifuga: un dispositivo digitale in grado di separarne le componenti. Successivamente, si preleva lo strato ricco in piastrine che contengono i Fattori di Crescita, allo scopo di applicarlo sulla regione interessata e, sotto guida ecografica, si procede all’infiltrazione nella zona specifica di lesione”. Rassicuriamo pazienti e lettori: il Plasma Ricco in Piastrine è sicuro? “Il sangue è assolutamente autologo, ovvero prelevato dal paziente stesso. Ciò esclude la possibilità di rischi, contagi e malattie trasmissibili”.
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Beneficenza
Festival del Cuore… nella terza edizione appuntamento triplicato! La mattina un torneo di go l f, nel pomeri ggio il Business day e finale scoppiettante con la Cena di Gala, il tutto organizzato da Generazione Sviluppo Onlus. di Emilia Maria Pe z z i n i
ella prima edizione, quella del 2008, a fruire dei fondi tra gli altri ci fu la onlus Peter Pan, che gestisce nella Capitale alcune case d’accoglienza per i familiari ed i bambini in cura oncologica presso l’ospedale pediatrico Bambin Gesù. L’evento era condensato in una cena nella quale, mischiati tra gli imprenditori, parteciparono l’amico Paolo Brosio, l’ex Miss italia Tania Zamparo, il comico Antonio Giuliani, Demetra Hampton, il pittore contemporaneo Paolo Tuffi, l’allenatore della Roma Calcio Spalletti, il capitano della Virtus To n o lli e tanti altri personaggi del mondo del Jet Set e dello Sport. L’edizione 2009, organizzata come
“Edizione Straordinaria” all’indomani del sisma d’Abruzzo, ha visto la donazione di 21.000? alla Protezione Civile con l’intento di contribuire a sostegno delle popolazioni colpite dal sisma. Una serata molto toccante che vide presenti a raccontare la propria testimonianza di quel tremendo giorno i ragazzi de L’Aquila Rugby. Madrina, e presentatrice della serata, sarà la show-girl Sabina Stilo che comunque potrà contare anche sulla presenza dei succitati sportivi e della presenza di tanti altri volti noti come quello di Roberto Ciufoli, di Hoara Boselli, di Antonella Mosetti ed Aldo Montano. Lo scorso anno si prestò all’evento il Maestro Alessandro Alessandro,
quest’anno a chiudere la serata tornerà come nella prima edizione il gruppo più in voga delle notti romane, quei “Frankie & Canthina Band” che con il loro live anni 7080 sono diventati oramai un fenomeno inarrestabile. Quest’anno a fruire delle donazioni saranno tre Case Famiglia : la già citata Peter Pan, l’istituto La Casa e Piccoli Passi onlus. “Ringrazio tutti coloro che hanno o stanno sposando la nostra causa sostenendoci, – dichiara Andrea Di Maso – crediamo che si debba destinare un po’ di passione ed impegno ad opere di solidarietà. Grazie agli amici che come anno sono attivamente al nostro fianco, grazie agli artisti che anche questa volta
hanno contribuito prestando la loro immagine per questo scopo.” Un ringraziamento particolare anche al Ministro Giorgia Meloni che, con molta sensibilità ed attenzione, ha concesso il patrocinio del Ministero della Gioventù. Concludiamo con lo slogan della manifestazione : APRI IL TUO CUORE, DIVENTA UNO DI NOI Chi volesse contri buire a distanza può effettuare un bonifico sul conto intestato Generazione Sviluppo Onlus presso banca Unicredit, ag. Roma La Spezia – IBAN IT27C0300205293000010993833 con causale 2 Donazione per il “Festival del Cuore 2010”.
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Polo
Sport, conv ivialità e integrazione alla base dell’evento organizzato da VLADI POLO Associazione il 22- 23 maggio 2010 e che coinvolgerà 15.000 persone. Tra gli ospiti illustri anche il Ministro Giorgia Meloni
Vladlena B. G. Hermas, presidente VLADI POLO Associazione
di Ilaria Della Croce
1st International
Rome Polo Challenge
arà l’Ippodromo Militare “Generale C.A. P. Giannattasio” di Roma, prestigiosa sede del Reggimento “Lancieri di Montebello”, la cornice dell’evento che VLADI POLO realizzerà il 22-23 maggio. L’Associazione, forte dei successi conseguiti negli scorsi anni, prosegue nella sua volontà di diffondere la cultura del Polo anche tra i giovanissimi. Il 1stINTERNATIONAL ROME POLO CHALLENGE Coppa della Federazione Polo Italiana Italy -Russia –England verrà preceduto dalla conferenza del 18 maggio presso la Sala Angiolillo del Palazzo Wedekind, storica sede de “Il Tempo” in Piazza Colonna, alla quale prenderanno parte cento giornalisti delle principali testate nazionali ed internazionali ed il Ministro della Gioventù Giorgia Meloni. È ai giovani che brinda la giornata del 22 maggio: l’allenamento della squadre sarà un’ottima occasione per avvicinare un pub-
blico prevalentemente universitario ad una delle discipline sportive più antiche. La sera del 22 sarà dedicata alla mostra “Polo & Fashion” ed al Gala Dinner presso il Grand Hotel Parco dei Principi che regalerà momenti di alta convivialità. Protagoniste indiscusse della rassegna fotografica saranno le opere di Marco Glaviano. Plasticità e movimento alla base degli scatti: rubati, veloci e morbidamente disciolti lungo i campi di Polo. La giornata del 23 maggio si svilupperà in modo dinamico strizzando l’occhio alla famiglia ritrovata e riunita per trascorrere insieme la domenica. Ciascun componente troverà una Comoda sistemazione: dall’area Pic nic a quella bimbi. Quest’ultimo sito darà modo ai più piccoli di vivere a pieno l’esperienza tramite il battesimo del Pony, inizio di una lunga amicizia con questo nobile animale. Il Polo match Italia-Russia-Inghilterra, preceduto dall’intervento di Autorità e Istituzioni,
permetterà ad un pubblico di 15.000 persone di appassionarsi ed avvicinarsi ad una delle più antiche discipline sportive. Un viaggio che prosegue, dunque, percorrendo trasversalmente passato, presente e futuro. Vladlena B. G. Hermas con il figlio V i a c h e s l av
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Calcio
Il sogno più bello, il sogno spezzato di Massimiliano Morelli
uarant’anni volano leggeri, sono un soffio, se ti volti a guardarli. Sono un’eternità, se invece volgi lo sguardo al futuro. Qua raccontiamo una storia del passato, tuffandoci in quel bianco e nero che fa tanto vintage, ma anche nostalgia. Tanta, forse anche troppa se si parla di un qualcosa che non tornerà più, momento irripetibile della vita che coincide con una storia di sport legata al calcio. Legata al Cagliari campione d’Italia, squadra che conquistò lo scudetto ufficialmente il 12 aprile del 1970, quando la matematica certificò il distacco inarrivabile per la seconda della classe. Ma che il Tricolore aveva cominciato a vincerlo l’anno prima, quando arrivò per mera sfortuna alle spalle della Fiorentina. Qua c’è da raccontare d’una squadra leggendaria, la cui stella brillò appena un attimo, anche se c’erano le premesse per creare un ciclo. Quel Cagliari, che tutti collegano a Gigi Riva, era l’anticipo del football all’olandese, parola di Manlio Scopigno, allenatore rea-
tino che guidò l’undici rossoblu in maniera perfetta. Il reatino riuscì a farsi amare pure dagli avversari, un po’ meno dagli arbitri, visto e considerò che si “beccò” una squalifica che neanche Mourinho sarebbe capace d’eguagliare. Fumava e faceva fumare, faceva fare le ore piccole ai suoi corsari e non gli urlava contro la sua rabbia d’esser vecchio. Non era un brontolone, era uno che conosceva la vita, lo chiamavano il filosofo non perché citava i greci e i latini. E giuro che non c’è riferimento a Lotito. Aveva Riva, il più forte attaccante italiano del dopoguerra, parola di Gianni Brera. E pure di chi ha preso il posto del “Giuan”. E attorno a “Rombo di tuono” aveva disegnato una squadra perfetta, formata da calciatori considerati scartine a Firenze, nella Torino bianconera e nella Milano nerazzurra (Albertosi, Nenè, Domenghini e Gori), portafortuna (Mancin, che l’anno prima aveva conquistato il titolo con la Fiorentina) e pezzi pregiati ma sottovalutati come Greatti e Martiradonna. S’inventò
Cera battitore libero quando l’infortunio gli tolse Tomasini di mezzo, e responsabilizzò Niccolai, re degli autogol sì, ma nonostante questo convocato in azzurro da Valcareggi per Mexico ’70. Vinse uno scudetto storico, quel Cagliari, regalando visibilità a un’isola spesso dimenticata dal potere centrale dello Stato e che fino ad all’ora veniva considerata terra di pastori e dimenticata dal Cielo. Dominò la Ve cchia Signora e spezzò le resistenze di Inter e Milan, club che avevano in rosa gente come Mazzola e Rivera, mica pizza e fichi. Ormai è storia, anzi, preistoria dello sport più amato dagli italiani. Ma quella squadra, la prima “provinciale” capace di vincere lo scudetto, riuscì a far sognare un popolo intero e a sdoganare i suoi tifosi, incatenati fino a quel momento nel ruolo di comprimari. Non si fosse rotto Riva, l’anno dopo ci sarebbe stato il bis. E, forse, la coppa dei Campioni di quell’anno sarebbe andata a finire nella bacheca di via Tola e non in quella dell’Ajax.
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Beach volley
Grande attesa per gli azzurri nell’edizione 2010 del Grand Slam
Lo spettacolo del beach volley al Foro Italico di Marco T rozzi
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tutto pronto a Roma per lo Swatch FIVB World Tour - Foro Italico Grand Slam 2010, in programma dal 17 al 23 maggio prossimi. Nella Capitale, infatti, sono attesi i migliori atleti della disciplina sia nel tabellone femminile che in quello maschile. Quello che si terrà nell’Urbe sarà il primo Grand Slam della stagione internazionale e tra i beachers presenti sperano di ben figurare anche gli italiani che hanno la grande chance di giocare in casa un torneo così importante. Proprio nell’ultimo periodo si è intensificata la preparazione dei team italiani che hanno sostenuto stage ed amichevoli importanti contro atleti di caratura mondiale.
Azzurri I ragazzi allenati da Dionisio Lequaglie - Matteo Varnier, Paolo Nicolai, Matteo e Paolo Ingrosso - oltre ai classici allenamenti e collegiali che svolgono a Roma, sono stati i protagonisti di un importante stage a Cesenatico dal 31 marzo al 3 aprile con due delle più forti coppie attualmente in circolazione: i tedeschi Brink-Reckermann e gli olandesi Nummerdor-Schuil. Julius Brink e Jonas Recke rmann, alla loro prima stagione giocata in coppia, si sono aggiudicati il titolo di Campioni del Mondo a Stavanger, Norvegia ed hanno chiuso la stagione 2009 al primo posto del ranking del World Tour. La coppia tedesca ha conquistato la sua prima vittoria dell’anno proprio nell’Open romano tenutosi nella splendida cornice del Foro Italico nel maggio scorso. Gli olandesi, invece, sono campioni d’Europa in carica da due anni, in virtù delle vittorie di Amburgo nel 2008 e quella di Sochi del settembre scorso ed attualmente occupano il quarto posto del ranking FIVB. Per un gruppo giovane come quello italiano, l’età media non arriva ai 25 anni, appuntamenti del genere rappresentano delle occasioni molto importanti in vista della stagione internazionale durante la quale saranno chiamati ad affrontare avversari di notevole esperienza e caratura tecnica, spesso con un passato glorioso anche nell’indoor, proprio come nel caso di Richard Schuil che con la maglia dell’Olanda ha vinto la medaglia d’oro ai Giochi Olimpici di Atlanta ’96 dove superò proprio la nazionale italiana.
Azzurre Intensa anche l’attività della nazionale femminile del tecnico brasiliano Lissandro Dias Carvalho. Il gruppo femminile composto da
Greta Cicolari, Marta Menegatti, Chiara Feretti e Laura Giombini sta lavorando duramente per prepararsi al meglio per la stagione che ha preso il via ufficialmente con l’Open femminile e maschile di Brasilia. Le azzurre hanno prima svolto uno stage a Catania presso una nuova struttura dedicata al beach volley e recentemente inaugurata, per poi partecipare, al “Beach Line Festival di Riccione”, manifestazione di rilievo alla quale partecipano numerosi atleti non professionisti provenienti soprattutto dall’Europa settentrionale. In particolar modo Cicolari-Menegatti sono chiamate a confermare quanto di buono hanno fatto lo scorso anno quando, alla loro prima stagione insieme, hanno ottenuto diversi risultati di prestigio.
Gioria-Momoli Al lavoro anche Daniela Gioria e Giulia Momoli, la prima coppia italiana del ranking internazionale con la ventesima posizione e 2.200 punti in classifica. “GioMomi” si apprestano a disputare un’altra stagione da protagoniste nella speranza di continuare ad essere una delle migliori squadre italiane. Recentemente, proprio a Roma, sono state protagoniste di uno stage con le tedesche Grün-Brink Abeler - coppia esordiente nel panorama internazionale - per poi partecipare, come le ragazze della nazionale italiana, al “Beach Line Festival”. Per quanto riguarda le tedesche, in realtà Rieke Brink Abeler gioca a beach già da
qualche anno, mentre Angelina Grün, ex schiacciatrice di Modena e Bergamo e per anni pilastro della nazionale tedesca, è una delle novità della stagione 2010. La Grün, infatti, ha lasciato la pallavolo lo scorso aprile per cimentarsi in questa nuova avventura.
Il sito internet Il sito ufficiale del Grand Slam di Roma è www.beachvolleyroma.com. Sul portale, che rispetto allo scorso anno è stato completamente rinnovato, è possibile consultare tutte le notizie sulla manifestazione e le numerose curiosità provenienti dal mondo del beach volley nazionale ed internazionale. Tra le diverse sezioni, quella dedicata alla storia della disciplina, le regole di gioco, la location, una photogallery ed una videogallery. Presente, inoltre, una rubrica curata da Riccardo Lione, ex beacher azzurro, che ogni settimana propone un’intervista ai protagonisti della disciplina. Nel sito anche i link di collegamento ai siti istituzionali della FIVB, della CEV, del circuito AVP e ai principali social network. Uno strumento utile e divertente per interagire direttamente con gli addetti ai lavori e per seguire le tappe di avvicinamento all’evento. Oltre alla sezione stampa, dove sarà possibile visionare news, comunicati stampa e tutte le informazioni della manifestazione, gli utenti troveranno un canale dedicato per iscriversi alla newsletter e ricevere settimanalmente le notizie più importanti.
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Sport&Finanza
S e rie A: la Juventus “sdoppia” lo sponsor sulla maglia di Massimo Lucchese
he stagione sarà il 2010/2011, con particolare riferimento al calcio? Se lo chiedono in molti addetti ai lavori, che, a, vario titolo, investono nel format sportivo più amato dagli italiani o che cercano risorse per ragioni commerciali (come, per esempio, le agenzie di sports-marketing e/o le concessionarie di pubblicità) o per portare avanti il business del pallone (parliamo chiaramente dei club). Il 2010 è volato via lasciando qualche dubbio in più agli spender del settore. E’ vero che il calcio proprio nell’anno della crisi non è scivolato ulteriormente sulla “buccia di banana” della violenza, ma investire a supporto di una squadra di serie A e di B non è un affare per
molti, soprattutto se si cerca di apparire sulla maglia delle squadre. Nel giugno 2005 la Lega calcio ha emanato un nuovo regolamento, che prevede l’allargamento della superficie espositiva delle casacche a 250 cmq, dando così vita alla nascita del secondo sponsor di maglia. L’obiettivo è quello di venire incontro, soprattutto ai piccoli club, che non riescono a intercettate main sponsor troppo munifici. Il regolamento della L.N.P. dà la possibilità infatti di scegliere marchi diversi per le diverse competizioni (un anno fa, per esempio, l’U.c. Sampdoria è scesa in campo con Erg e in Tim cup con AirOne), senza considerare l’opportunità di vendere la divisa di gara per ogni
singolo evento (lo ha fatto per una stagione, tre anni fa, il Messina calcio prima di scendere in B) o ancora di avere uno sponsor per la prima casacca diverso da quello della seconda. Un’opportunità commerciale che, fino ad oggi, non aveva sfruttato nessuno, prima dell’annuncio a sorpresa della Juventus, che ha venduto la prima maglia a Betclic, operatore di scommesse già partner dei bianconeri da un paio d’anni (nel format Juventus Planets). L’azienda francese, con licenze di gioco in tutta Europa, apparirà, pertanto, solo negli eventi casalinghi; le trasferte, invece, saranno griffate da un altro partner commercial (ancora non ufficializzato dalla dirigenza bianconera).
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La Juventus ha commentato questa operazione come il frutto di una nuova “strategia commerciale”. Sarà anche vero, ma sembra più “figlia” (a onor del vero) delle difficoltà di trovare sul mercato un’azienda che possa garantire più di New Holland (attuale jersey-sponsor della Juve per tutti gli eventi sportivi), che paga annualmente da ben 3 anni circa 11 mln di euro. Jean Claude Blanc, ceo della Juventus, è certo di poter superare questo importo (magari puntando su un altro contratto da 4/5 mln di euro), ma non sarà facile visti i tempi e considerando che la seconda maglia non ha lo stesso appeal della prima, oltre (e non è una cosa da poco) a non avere le tradizionali strisce bianconere sul disegno del layout. Comunque vada l’operazione del doppio sponsor, splittato su distinte divise di gioco (prima e seconda), apre una serie di riflessioni tra gli operatori, perché se anche un grande club come la Juventus inizia a soffrire per trovare partner di sostegno vuol dire che stiamo entrando in una crisi molto più lunga di quanto gli analisti avevano previsto all’inizio. Un messaggio di speranza e di stimolo a lavorare nella giusta direzione arriva proprio dal mercato. “Il calcio si sta confermando come la piattaforma sportiva più amata da parte degli spender e da parte dei consumatori italiani.
Segnali positivi da Infront, che crede nel rilancio del settore puntando sul marketing e sulla razionalizzazione delle posizioni pubbl i c i t a rie A confermare questa tesi ci sono i numeri del valore commerciale delle maglie in Europa”, ha spiegato a Sport&Finanza, Mauro Mottini, direttore commerciale di Infront (gestisce i diritti marketing e pubblicitari di Cagliari, Lazio, Palermo e, dal 2010/2011, anche A.c. Milan). “Nella stagione passata si è raggiunto il tetto dei 395 milioni di euro; quest’anno siamo a un soffio da questo risultato (393 mln, ndr). E’ un dato che ci conforta anche per il prossimo biennio, perché ci stimola a lavorare maggiormente sul marketing e sulla soddisfazione del cliente, che se vorrà continuare a parlare a un target trasversale non potrà che scegliere questa piattaforma sporti-
va. Il futuro, poi, è anche nella direzione di una migliore razionalizzazione delle posizioni pubblicitarie presenti (per esempio, all’interno dello stadio), così come abbiamo già testato con successo sulle piste di gara della Coppa del Mondo di sci alpino, un altro format internazionale di cui deteniamo da molti anni i diritti in diversi ambiti”. Una good news arriva infine dal Milan, che, a differenza della Juventus, scenderà in campo nella prossima stagione con un nuovo marchio: Emirates al posto di Bwin. Spenderà 12 mln di euro contro i 10 mln dell’operatore di scommesse austriaco. Segno positivo in controtendenza al mercato delle jerseysponsorship tricolori.
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Sport&Finanza
La strategia dell’azienda di Porcari da sempre impegnata nel mondo del cava l l o. Lancia le quote sulle convocazioni “sì/no” del Mondiale di SudAfrica
Snai: web, equitazione e conti in ordine
di Marcel Vulpis
n attesa della 78ima edizione del concorso ippico internazionale di Piazza di Siena (28-31 maggio 2010), Snai continua a investire sul pianeta equitazione. Meno di un anno fa, tra l’altro, ha lanciato sul web Snaiteam.it, portale dedicato ai cavalieri italiani sponsorizzati dal gruppo Snai. Il progetto è stato realizzato in collaborazione con la struttura Agipro. Il sito www.snaiteam.it è dedicato al poker di cavalieri sponsorizzati dal brand Snai (Natale Chiudani, Gabriele Grassi, Antonio Alfonso e Simone Coata). Un progetto sportivo, che vede, in prima linea, l'azienda di Porcari (Lucca), chiamata a partecipare ai più importanti trofei di salto a ostacoli in ambito domestico/internazionale. I vertici di Snai hanno sottolineato che questo sito è solo l'inizio di un progetto più ampio, che vedrà Snaiteam.it occuparsi delle gesta sportive non solo della sua scuderia, ma anche del pianeta dell'equitazione in generale. Dieci le sezioni costruite all'interno del portale di proprietà di Snai: "Il Team"; "Attualità"; "A portata di mouse"; "Sala Stampa"; "Risultati di Piazza di Siena"; "Quote Piazza di Siena"; "Foto gallery"; "L'ABC" (dove verranno spiegati i diversi termini tecnici dell'equi-
tazione); "Video Gallery"; "Forum". Gli investimenti in comunicazione della realtà toscana sono strettamente collegati ai risultati positivi raggiunti in termini di bilancio negli ultimi anni. Il Consiglio di Amministrazione di SNAI Spa ha approvato la bozza del bilancio relativo all'esercizio chiuso al 31 dicembre 2009. I ricavi del Gruppo SNAI hanno raggiunto i 560 milioni di euro, con un aumento del 3,52% rispetto ai 541 milioni di euro del 2008, mentre l'Ebitda risulta pari a 90,7 milioni di euro, con un incremento del 10,7% rispetto agli 81,9 milioni di euro dell'esercizio precedente. Nel corso del 2009, la raccolta registrata da Snai su scommesse ippiche e sportive, concorsi a pronostico, new slot e skill games via Internet, è risultata pari a 4,74 miliardi di euro, con una flessione dell’1,60% circa rispetto ai 4,81 miliardi di euro registrata nel 2008. Questa variazione è da attribuirsi sostanzialmente a una diminuzione, registrata anche livello nazionale, nella raccolta legata alle scommesse ippiche, che ha assorbito l’incremento realizzato dalle altre tipologie di gioco e scommessa. Adesso la prossima “scommessa” è il progetto legato al Mondiale di calcio 2010, che Snai sta seguendo con estrema attenzione.
Per la prima volta Snai ha aperto le scommesse sulla convocazione nella nazionale azzurra* per la Coppa del Mondo in SudAfrica. Si basa sulle decisioni definitive che saranno prese dal c.t. Marcello Lippi in merito ai 23 calciatori convocati per difendere il titolo mondiale vinto quattro anni fa in Germania. Si può scommettere sulla possibile convocazione di 15 calciatori per i quali, a tutt’oggi, la chiamata in azzurro appare più o meno probabile. Difficili, per esempio, ma non impossibili, le convocazioni di Luca Toni (2,50) e Francesco Totti (2,15), meno probabile quella dello juventino Amauri (3,20), mentre il difensore del Bari, Leonard Bonucci, dopo la convocazione e i 90 minuti giocati contro il Camerun a inizio marzo, ha quasi la carta d’imbarco in mano: l’ok del ct azzurro è quotato 1,40. SudAfrica proibitivo per Alex Del Piero e Giuseppe Rossi: agli opposti estremi per l’età anagrafica e per l’esperienza internazionale, sono entrambi quotati 6,00 per la partecipazione alla Coppa del Mondo e 1,05 per l’esclusione dalla rosa definitiva. Destino simile per Fabio Quagliarella (Napoli): quota 4,00 per la chiamata, quota 1,15 per il “no” da parte di Marcello Lippi. * le quote espresse in questo articolo sono relative al mese di aprile 2010
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news dal Club dei Circoli Sportivi Storici news dal Club dei Circoli Sportivi Storici
a cura di Federico Berardi
Club deiCircoli Sportivi Storici
Agostino De Zordo, S e g retario Generale del Club Circoli Spor tivi Storici
La privacy nelle strutture sportive itorniamo sul tema della privacy in concomitanza con la scadenza del 31 marzo, che è il termine di scadenza annuale per la predisposizione e l’aggiornamento del Documento programmatico per la sicurezza (cd. DpS) che il documento riepilogativo delle misure adottate all’interno delle strutture in materia di privacy. Come ogni altro soggetto anche le associazioni sportive sono tenute ad adottare le misure di sicurezza idonee per evitare che i dati personali acquisiti (degli associati, dei dipendenti, dei collaboratori e fornitori) siano conservati o trattati in maniera non conforme a quanto richiesto dalla vigente normativa. Le previste misure di sicurezza sono, quindi, imposte a tutela dei da-
ti trattati dalla Associazione, spesso anche di natura sensibile (certificazioni mediche) ed hanno carattere obbligatorio nel senso che la loro mancata adozione o la semplice inidoneità delle stesse oltre ad essere fonte di responsabilità oggettiva sotto il profilo civile ex art. 2050 c.c. per i danni eventualmente causati lo è anche e soprattutto di responsabilità amministrativa e penale punita con la sanzione amministrativa da 20mila a 120mila euro (con ulteriori aumenti – pari al doppio - in ragione della gravità del fatto e del numero dei soggetti interessati nonché – pari al quadruplo delle condizioni economiche dell’azienda) e con quella penale dell’arresto sino a 2 anni. Tale severità delle sanzioni, insieme alle possibili richieste di risar-
cimento danni e ai riflessi sull’immagine della organizzazione, consiglia particolari cautele e una sistematica attività di verifica e controllo per implementare le misure in relazione alle innovazioni tecnologiche intervenute, soprattutto per quanto riguarda il trattamento dei dati attraverso sistemi informatici. L’idoneità delle misure adottate non può poi prescindere da una adeguata attività di formazione del personale, che rimane il primo fattore di rischio. Merita ricordare, infine, che il Garante è intervenuto per fornire chiarimenti e principi di comportamento su aspetti controversi e delicati della materia quali l’utilizzo delle bacheche sociali e dei dispositivi di videosorveglianza all’esterno e all’interno della struttura.
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Club Circoli Sportivi Storici
dei
CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE Chiusura in grande stile Le ultime due giornate dei Campionati Assoluti Primaverili – validi come prova di selezione per i prossimi Campionati Europei di vasca lunga (Budapest, 915 agosto) – sorridono ancora al nuoto “targato-Aniene”. La squadra del Presidente Giovanni Malago’ si aggiudica entrambe le classifiche generali di societa’ (sia nel settore maschile che in quello femminile), cinque staffette (su sei in programma), quindici medaglie d’oro, tre d’argento e cinque di bronzo. Dopo aver nuovamente sperimentato, con successo, gli 800 stile libero – vinti in scioltezza con il crono di 8’27”54 (nuovo primato personale) – Federica Pellegrini centra il tris aggiudicandosi anche i 200 che la vedono competere da campionessa olimpica e del Mondo: il crono di 1’56”23 e’ gia’ un ottimo biglietto da visita per i prossimi appuntamenti internazionali. Da segnalare la superba prestazione di Edoardo Giorgetti, capace di aggiudicarsi i 200 rana con il buon riferimento cronometrico di 2’11”97: un risultato in grado di certificare ulteriormente il valore di un atleta che, di questa specialita’, e’ stato finalista iridato ai Mondiali di Roma 2009. Ottimi riferimenti anche nel campo della farfalla. Caterina Giacchetti vince e si qualifica per Budapest nei 200 metri, specialita’ di cui e’ semifinalista mondiale e primatista italiana
assoluta: il crono di 2’11”19 e’ di buon auspicio per il prosieguo della stagione. Marco Belotti – strepitoso anche sulla “inconsueta” distanza dei 200 (secondo in 1’59”23, ad appena due centesimi da Beni) – conquista un importante e meritato oro nei 100 al termine di una gara “tirata” e vinta con merito in 53”46: anche per lui l’automatica qualificazione per i Campionati Europei di quest’estate. Il “predominio Aniene” nelle
staffette (5 vittorie sue 6) si e’ perfezionato nella giornata di ieri, a chiara evidenza di un movimento natatorio di assoluto livello. Prima la 4x200 stile libero maschile (Damiano Lestingi, Nicola Cassio, Alex Di Giorgio e Marco Belotti) – 7’20”17), capace di resistere all’assalto del Centro Sportivo Carabinieri nelle prime tre frazioni, per poi sancire il predominio con l’ottima performance di Belotti. Poi la 4x100 stile libero femminile
(Gigliola Tecchio, Caterina Giacchetti, Elena Gemo e Federica Pellegrini – 3’47”61), con la campionessa del Mondo ad esprimersi in un’eccellente rimonta negli ultimi cento metri. Da segnalare anche gli argenti di Elena Gemo nei 200 dorso (2’12”49) e Damiano Lestingi nei 100 dorso (55”01), il bronzo di Paolo Bossini nei 200 rana (2’12”93) nonche’ quello di Giorgia Consiglio negli 800 stile libero (8’39”92).
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CIRCOLO CANOTTIERI TIRRENIA TODARO PRIMO MEETING NAZIONALE BAGNATO D'ORO Si sono svolte il 10 e 11 aprile le gare del primo meeting nazionale di canottaggio, che segna l'inizio ufficiale della stagione agonistica di velocità e che può dirsi iniziata all'insegna del buon umore per il più giovane dei circoli storici capitolini. In una due giorni che ha visto
CIRCOLO CANOTTIERI LAZIO RIPARTE LA STAGIONE TENNISTICA Partono bene le racchette biancocelesti. Sabato 10 aprile scorso gli Over 35 hanno vinto facile contro l'Italtennis (Ex Banca di Roma) ed in poco più di un'ora si erano già guadagnati i quarti di finale che si disputeranno sem-
ottimamente figurare tutti gli equipaggi nerazzurri, di cui cinque equipaggi su sette iscritti si sono qualificati per le finali di domenica, accompagnati dal tifo di soci e dirigenti del circolo accorsi numerosi per l'occasione, spicca su tutti l'ottimo risultato del 4 con juniores (nella foto, dal capovoga: Leone M. Barbaro, Giorgio Pietroletti, Gerardo Palumbo, Giorgio Dal Prà, timoniere Giacomo Bardi) che ha avuto ragione dei quotatissimi equipaggi del Saturnia e del Firenze con una progressione lenta ma inesorabile che ha permesso alle quattro promes-
pre in casa sabato prossimo contro il TC Garden Roma, squadra molto solida e che annovera tra le sua fila il forte Battisti, Campione Regionale Assoluto Over 35 in carica. I nostri Over si giocano il passaggio alla fasi finali a quattro che si disputeranno nei giorni del 23 e 24 aprile al CC Lazio. Sono partiti con il piede giusto anche i ragazzi della prima squadra di tennis del CC Lazio infliggendo allo Junior Livorno un secco 6 a 0; vinti sia i quattro singolari che i due doppi.
se del Tirrenia di aggiudicarsi la prima tappa del circuito nazionale, ponendosi quindi come seri candidati alla conquista di posizioni di prestigio ai Campionati italiani di settembre. "Eravamo abbastanza emozionati in partenza, ma come ci ha insegnato il nostro tecnico, siamo riusciti a rimanere concentrati sulla spinta in acqua e sullo scivolamento della barca e siamo riusciti a conquistare questa bella vittoria"; così si esprimono i quattro ragazzi subito dopo la premiazione, con gli occhi ancora gonfi dalla fatica, ma i volti distesi per la
soddisfazione. "E' stata una gara durissima" dice il prodiere Giorgio Dal Prà "ma la fatica è stata premiata e dopo una partenza in cui il Saturnia aveva accumulato un certo vantaggio, siamo riusciti a colmare il distacco con il nostro passo ben sostenuto in acqua e ad accumulare il vantaggio che ci ha permesso di tagliare il traguardo in prima posizione. E' stato emozionante e, per me, un giorno davvero speciale, dato che proprio oggi compio 18 anni". Decisamente un bel modo di festeggiare l'ingresso nella maggiore età.
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DUE PONTI SPORTING CLUB Il grande tennis al Due Ponti Maggio è il mese del tennis per antonomasia e al Due Ponti Sporting Club è previsto un calendario denso di appuntamenti molto interessanti. Per il secondo anno, il Due Po nti ospiterà, dal 24 aprile al 2 maggio, la quattordicesima edizione del Nike Junior Tour, il più importante circuito tennistico giovanile del mondo riservato a giocatori under 10, 12 e 14. Il Due Ponti è stato scelto dalla N i ke per la tappa romana del circuito, in coincidenza con gli Internazionali d’Italia, sinergia importantissima, che permetterà di unire l’agonismo al far conoscere i campioni della racchetta alle giovani promesse del tennis italiano, che avranno modo di stare a contatto con i campioni del calibro di Rafael Nadal, Juan Martin Del Potro, Flavia Pennetta e vederli da vicino in allenamento. La macchina del tempo entrerà in azione il 25 maggio con un ritorno al passato per l’ormai classico appuntamento con il torneo di tennis in bianco con racchette in legno, la 6° edizione dello Yoga Vip Tennis Vintage: i personaggi del mondo dello spettacolo e del giornalismo si sfideranno adattando le proprie abilità, acquisite con i nuovi racchettoni, alle antiche racchette in legno, che richiedono maggiore precisione e perdonano poco gli errori di impatto con la palla. A fianco all’appuntamento mondano sportivo, ci sarà la mostra “I Vip e il Te n-
nis”, divertente raccolta di caricature di personaggi famosi alle prese con il tennis e l’esposizione di racchette d’epoca dedicata ai modelli di racchette in legno utilizzate da Vip di ogni epoca. La grande novità sarà la prima edizione della Due Ponti Cup 2 010, Torneo Internazionale Maschile ATP Challenger da 50.000 $, che ci darà la possibilità di assistere a match di alto livello dal 29 maggio al 6 giugno. Per otto giorni, il Due Ponti vivrà sul palcoscenico del tennis internazionale, con una manifestazione, per Roma, seconda soltanto agli Internazionali d’Italia, che, considerata la favorevole data di calendario, richiamerà sui nostri campi atleti internazionali di primissimo piano.
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FUTBOLCLUB Impara a gioire! E ora scatta la futbolcup... Quello che doveva essere è stato. Impara ha vinto, meritatamente, la Futbol League. Di fronte a lui sabbia fine e crema per le scottature e una soddisfazione davvero speciale. Perchè non ha vinto il fa-
vorito. I grandi delusi Palma e Stigliano nulla hanno potuto contro il ruolino di marcia di Impara. 14 vittorie su 15 partite. Eppure tutto era cominciato in salita. Prima partita, prima sconfitta proprio con una delle dirette avversarie: Stigliano – Angelucci. Eppure Impara non ha più sbagliato un colpo, vincendo alla terza giornata contro la seconda classificata Palma (arrivata a solo 2 punti dalla capolista). Il segreto? Forse proprio il presidente. Portiere in campo con solo 12 gol all'attivo, davvero pochi se si pensa che in totale le par-
tite sono state 15! Grande difesa quindi, ma anche grande coralità. Buoni risultati anche per Giordano e Zinanni, squadre giovani, ma ben assortite. Alfieri si salva dal cucchiaio di legno, lasciandolo volentieri a Rimedio. Chiusa la lega inizia la Coppa. Subito sorprese. Nella parte alta subito fuori Giordano contro la squadra del Patron Briganti. Nella parte bassa Angelucci Stigliano vincono contro Luciani e Forcella batte Iorio. In attesa che scendano in campo i grossi calibri. Vedremo un double?!
Detto: Mago Galbu s e ra
R u o l o:centrocampista Piede preferi t o:destro Pezzo forte del repert o ri o: Tenacia…troppa!! Squadra del cuore: Inter
ANTICO TIRO A VOLO Parte con grinta la squadra di serie B maschile
TENNIS ROMA L'arena delle finali regionali Over 45 Sabato 10 aprile sui campi di Viale Ipponio la squadra Over 45 capitanata dal Alessandro Bigiarelli si è imposta con un secco 3 a 0 sull'Eur Tevere. Protagonisti della bella vittoria Canè, all'esordio con i colori biancorossi e vincente su Gasparotto 62 61 e Deminicis, che ha battuto Rizzo 60 62. Il risultato è stato arrotondato dalla coppia Cierro-Troiani, che hanno sconfitto Gasparotto-Rizzo 63 61. Quella di sabato 10 aprile è stata l'ultima “fatica” per la compagine del circolo di Porta Metronia, che si è qualificata per il tabellone regionale asfaltando tutte le altre squadre finora incontrate (Greenhill, Smile e Sporting Eur). Dal 19 aprile si comincerà a a fare sul serio, con il draw ad eliminazione diretta dal quale usciranno fuori i quattro team che si affronteranno nella finale di categoria. Sede dell'ultimo atto regionale dell'Over 45 sarà proprio il Tennis Roma, che ospiterà, speran-
Il socio del mese
Nome: M a u rizio Mencucci
do di essere protagonista in campo, la tre giorni che decreterà la squadra campione del Lazio. Le speranze di essere fra le “fab four” sono tante, dato che il Tennis Roma può contare su tennisti d'indubbio valore, primo fra tutti l'ex davisman Paolo Canè . Il bolognese ha preso molto a cuore l'impegno preso con il Presidente Gianvittorio Martino, il socio Mario Rocca e il suo amico di sempre Alessandro Bigiarelli, e il feeling con il club si è instaurato subito, dal momento che la squadra è sempre seguita da
un nutritissimo numero di appassionati, che hanno gremito gli spalti già dalle prime uscite della squadra. Molto ci si attende anche dalla compagine impegnata nella serie D1, che aspira quest'anno a fare il decisivo salto di categoria. Le importanti aspettative sottolinenano il ritrovato impegno da parte del Tennis Roma a voler rientrare con voce grossa nelle competizioni a squadre, nelle quali il club ha centrato nel corso della sua quasi ottuagenaria storia traguardi di assoluto rilievo.
Nella prima partita del Campionato Italiano i ragazzi, capitanati dal Maestro Fanano, hanno superato con un secco 6 a 0 il Team del C.T. Massa Lombarda dell’ex Davis Man Renzo Furlan. La squadra composta da: Marco Guida, Alex Materassi, Marco Palomba, Aldo De Florio e da quest’anno l’argentino Juan Pablo Amado. Nel prossimo incontro il Circolo dovrà affrontare, in un derby romano molto atteso, la squadra del Circolo Canottieri Lazio. Grandi preparativi intanto si stanno avviando per la 5° edizione del Torneo Internazionale Femminile in programma dal 29 Maggio al 5 Giugno 2010.
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Aquaniene, l’eccellenza in vasca Nel prestigioso centro del Circolo Canottieri Aniene si insegna la fi l o s o fi a dell’elemento acqua. Una corsistica di alto livello per adulti e bambini. Dai 18 mesi al nuoto agonistico fino all’attività master. ievocato dal brand, cementato dalle vittorie, vissuto come una missione. Il nuoto per l'Aquaniene – The Sport Club è uno stile di vita, un punto di forza su cui il Circolo Canottieri Aniene ha costruito l'impianto più avveniristico di tutta Italia. All'interno della struttura di via della Moschea il nuoto si respira quotidianamente, e coinvolge migliaia
di sportivi di tutte le fasce d'età e preparazione. Dal baby nuoto ai corsi per la terza età, dai dilettanti a Federica Pellegrini e Valerio Cleri, solo due dei tanti campioni che potremmo citare per ricordare la gloriosa squadra del club gialloblu. All'Aquaniene – The Sport Club c'è posto per tutti, per tutti la possibilità di allenarsi nelle vasche dai requisiti tecnici unici nel Paese. Nessun altro impian-
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to infatti può vantare le caratteristiche della struttura di Via della Moschea. Le due piscine interne, entrambe da 25 metri, rispondono agli standard internazionali e possono ospitare tutte le gare di vasca corta. L'olimpionica all'esterno invece, tramite appositi ponti mobili, può trasformarsi in pochi minuti da vasca da 50 metri a ben tre vasche da 25, e all'occorrenza può ospitare anche match di pallanuoto. Inoltre sono tutte dotate di sei filtri prodotti dall'azienda specializzata Castiglioni, che permettono un ricambio d'acqua efficiente e continuo. Come abbiamo anticipato, nelle piscine dell'Aquaniene – The Sport Club il nuoto è praticato a ritmo incessante da migliaia di nuotatori molto diversi fra loro. Sono
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organizzati corsi per i neonati dai 18 mesi fino ai 3 anni, nei quali genitori e figli sono immersi insieme, per facilitare la confidenza con l'acqua dei piccolissimi. Dai 3 anni in poi invece, i bambini cominciano a destreggiarsi da soli, imparando l'automaticità dei movimenti. E così si sale, fino agli otto anni, in cui si possono già intravedere le doti dei giovani nuotatori, la loro tecnica e le loro doti di galleggiamento. I passi successivi portano infine ai corsi di agonistica ma, come ricorda il direttore della sezione nuoto dell'impianto Dario Cortese “oltre a una predisposizione all'acquaticità, i ragazzi che vogliono intraprendere un approfondimento del nuoto devono avere prima di tutto una grande forza di volontà e
spirito di sacrificio. Si parla di essere in acqua cinque o sei volte a settimana, e per mantenere la costanza giusta ci vuole tanta testa”. E’ evidente, nell’accurata programmazione dei corsi, l’attenzione alla crescita individuale sportiva e psicofisica degli atleti, che vengono curati, seguiti ed incoraggiati verso l’attività natatoria. Una fucina che lavora a tempo pieno per il futuro avvalendosi delle migliori professionalità e supportata dai grandi nomi che hanno scelto Aquaniene per rimanere ai vertici assoluti nelle proprie categorie. I corsi dell'Aquaniene – The sport Club non si limitano naturalmente alle nuove generazioni, e infatti molto successo sta riscontrando sia la scuola nuoto per adulti
sia il nuoto masters. Si sta facendo largo, grazie all'ottima risposta di pubblico, anche la corsistica del nuoto in apnea, che insegna questa particolare e affascinante tecnica. Aquaniene è dunque il fiore all’occhiello del Circolo Canottieri Aniene, che ha deciso di allargare i suoi orizzonti per trasmettere la filosofia sportiva che ormai da anni lo contraddistingue. I servizi offerti sono di primissimo livello e oltre alle piscine è presente una foresteria per atleti, un’area ristoro, un centro wellness, due aree fitness, un negozio pro-shop per articoli sportivi, una ludoteca e una sala conferenze. Insomma un mondo fatto di passione e di konw-how d’eccellenza. Un mondo fatto di acqua. Il mondo di Aquaniene.
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Roma tornei Caravella
La Lazio vola sola in vetta... di Andrea Friedrich
i eravamo lasciati con la profetica notizia che una finale al Caravella sembrava già scritta. CC Lazio e Futbolclub United non hanno perso la testa, ma sono state ridimensionate. Prima di tutto abbiamo assistito al capitombolo dello United contro un sorprendente Due Po nti che ha tolto ai blu del presidente Parnasi la loro, apparentemente certa, imbattibilità. Poi alla conquista in solitaria della vetta del CC Lazio, che però, proprio nell'ultima giornata ha frenato sempre contro il Due Ponti che l'ha costretta al pareggio. Queste due piccole impre-
se calcistiche hanno permesso al Due Ponti di conquistare in solitaria il terzo posto. I Circoli navigano nelle acque tranquille della classifica medio alta, chiusa da un Futbolclub che avrebbe desiderato maggiori soddisfazione, almeno finora. Tra i Circoli si è ritagliato un posto d'onore l'USSI Roma. Forte di una dirigenza presente e concreta, ha saputo ovviare ai problemi iniziali di assestamento, creando un gruppo davvero interessante e capace di ottimi risultati: un 4° posto in concomitanza con il CC Aniene davvero meritato. Capeggia la media classifica, rivolta verso il basso, la miglio-
re delle compagini “armate”, la Polizia di Stato che pare essersi assicurata l'ingresso ai playoff. Ma la sfida per la sopravvivenza è tutt'altro che decisa. Se è vero che servirebbe un vero miracolo, non calcistico, ma religioso, per far si che la Polizia Municipale esca indenne dalle sabbie mobili dell'eliminazione, il discorso salvezza è aperto per almeno 4 squadre: Summum Ius (a 9 punti è forse quella che rischia meno), Nazionale Doppiaggio (un rebus irrisolto: ha giocatori, qualità e voglia, eppure non riesce ad incidere), Carabinieri e Squadra Mobile, queste ultime due sembrano equiva-
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lersi. Potrebbe essere decisa la sfida all'ultima giornata. Le 3 giornate finali saranno decisive. Un'analisi globale del torneo ci porta alla considerazione che la classifica sembra divisa in due tronconi: una parte alta composta dai circoli e dall'Ussi Roma, unica esterna capace di tenere il passo, e una parte bassa composta dalle forze dell'ordine, uomini del diritto e doppiaggio. La speranza è che questa apparente cesura si assottigli magari nei playoff dove potrebbe essere piÚ facile assistere ad una sorpresa, altrimenti sarà difficile assaporare una finale dal gusto non scontato!
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Roma tornei Pezzana
Si deciderà tutto a fine aprile Sarà l’ultimo atto di una stagione ricca di divertimento ed equilibrio di Alessandro Morucci
i giocherà giovedì 29 aprile l’ultimo atto del Torneo Pezzana, versione invernale. Teatro dell’evento il Circolo della Polizia, che per l’occasione sarà vestito a festa. Sarà il momento giusto per gustarsi della bellissime partite e per assistere ad una vera e propria festa dello sport. E’ questa infatti la filosofia portata avanti dall’organizzazione, nel nome e nella presenza del Presidente-Organizzatore Andrea Antenucci. Ci sarà l’occasione per parlare e vedere all’opera grandi campioni del passato, che durante il torneo si sono incontrati e si sono dati sportivamente battaglia. Infatti l’edizione numero 33 del Pezzana è stata la più equilibrata degli ultimi anni, sia in versione Assoluti che negli Over 40. 44
squadre al via, divise nelle due categorie e tanti volti noti. A partire dagli ex romanisti “Pluto” Aldair, Gigi Di Biagio e Marco Quadrini. Per poi passare ai vari Francesco Dell’Anno, Dario Marcolin, Alessandro Romano, Guerino Gottardi, Angelo Di Livio e molti altri; insomma una vera e propria rimpatriata della serie A degli anni ’90. Però Il Pezzana non è solo ex campioni, ci sono belle storie di tanti giovani e meno giovani che settimanalmente si danno battaglia per il solo gusto del divertimento. Tante le gare da ricordare ed i riconoscimenti da consegnare, come ad esempio al Flamengo dello Studio Legale Traisci, che meritatamente ha portato a casa la vittoria della regular season nella categoria Assoluti. Una
vittoria nel nome di Roberto Roberti, Giorgio Palmegiano, ma forse nel nome di un duo che ci ha messo tanta grinta e anima: Francesco Paolo Traisci e mister Pino Scionti. Nell’Over 40 a trionfare nella stagione regolare è stato l’Ajax-The Fans, un gruppo straordinario guidato da un mentore chiamato Paolo De Marchis. Però il momento più bello della stagione è stato quando “Pluto” Aldair ha bloccato un intero Circolo. Nel giorno delle finali di Coppa ha trascinato il suo Chelsea del Fondo A.P. Pubblica Sicurezza alla vittoria ma ha fatto felici centinaia di persone che hanno aspettato il suo autografo. ”Mi sono molto divertito in questo torneo e spero di ritornare il prima possibile” ci ha dichiarato Aldair al termine.
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A bordo campo quel giorno c’era anche la Roma-Autocarrozzeria Grassi, che nell’Over 40 ha coronato un sogno, portare a casa un trofeo: la Coppa Campioni. Una vittoria meritata di un gruppo di amici veri che hanno dato il massimo e negli occhi lucidi di mister Gianni Grassi c’è tutto l’emblema del Pezzana. Un sogno che il 29 aprile potrà diventare realtà per chi alzerà al cielo la Coppa più importante, quella della stagione 2009-2010, in una cornice che come al solito sarà indimenticabile. L’appuntamento è stato fissato, da decidere c’è solo chi si darà battaglia nell’ultimo atto, però ci sarà certamente da divertirsi. Per tutte le info collegarsi all’ottimo sito ufficiale del torneo: www.torneopezzana.com. E da maggio partirà il Pezzana Summer, il consueto appuntamento di inizio estate per vivere insieme un sogno chiamato To r n e o Pezzana. Per prenotare gli ultimi posti nel Torneo Pezzana estivo “Summer ed.2010” nelle categorie Assoluti, Over40 e Over50 telefonare al 340 3738509 o scrivere a info@torneopezzana.com.
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Focus
di Pino Capua
Consulente per il Sindaco per le politiche sport ive del Comune di Roma
Il nostro fiore all’occhiello abato 24 aprile è partita l'edizione 2010 degli Internazionali di tennis. La manifestazione, mai come quest'anno, rappresenta uno degli eventi sportivi più importanti dell'anno, sia per Roma, sempre più Capitale anche dello sport, che per la FIT, la quale il prossimo 18 maggio compirà 100 anni di vita. Proprio per celebrare tale ricorrenza la Federazione Italiana Te nnis, fondata nel 1910 a Firenze per iniziativa del marchese Pietro Antinori, sta allestendo presso il Foro Italico una grande Mostra storica che, durante gli Internazionali, resterà aperta gratis a tutti. Per quanto riguarda la città di Roma, in qualità di collaboratore del Sindaco Alemanno in materia di impiantistica sportiva, non posso non dedicare qualche riga al nuovo Centrale del tennis che verrà ufficialmente inaugurato martedì 27 aprile. Una spesa da circa 28 milioni di euro che la Coni S.p.a. si è sobbarcata per venire incontro alle esigenze logistiche del “combined-event”, ma anche per regalare maggiore appeal ad uno sport come quello del tennis italiano, che negli ultimi anni non è stato in grado di sfornare nuovi talenti capaci di imporsi in ambito internazionale. Lo sviluppo architettonico del nuovo Centrale, da 10.400 posti, ha voluto fondere tradizione e modernità: acciaio, vetro e carter metallici sono i ma-
teriali usati per realizzare la struttura. La costruzione del nuovo impianto, avvenuta grazie alla stretta collaborazione tra Coni e Comune di Roma, rappresenta, come detto, una grande operazione di marketing per il tennis nostrano, ma ciò potrebbe non bastare. E' da troppo tempo, infatti, che l'Italia attende un nuovo Panatta, un atleta che coinvolga la massa, che spinga i giovani ad intraprendere questo sport e che li motivi. Spesso i giovani, infatti, preferiscono al faticoso sport individuale un'attività di squadra che magari li ricompensi in tempi brevi e, così, abbandonano la racchetta. I risultati dell'Italia nella cate-
goria Junior sono più che soddisfacenti, lo stesso Volandri sulla terra battuta era considerato un giovane dalle grandi prospettive al pari di un Ferrer o di un Federer. I problemi del nostro tennis, più che provenire dall'addestramento di base, sembrano arrivare quando il giovane tennista si trova ad affrontare la transizione in “giocatore professionista”, il periodo del cosiddetto svezzamento. Servirebbe, quindi, un incremento del supporto all'attività agonistica praticata ai massimi livelli, anche e soprattutto dal punto di vista mentale. Tornando agli Internazionali di Roma, solo undici giorni prima
dell'inizio dei giochi, è arrivata la notizia della partecipazione di Serena Williams (vincitrice nel 2002): complessivamente si scontreranno ben nove delle prime dieci atlete del ranking mondiale. Anche nell’entry list maschile, figurano tutti i migliori tennisti del mondo a cominciare dal numero uno Roger Federer. Seppi, primo degli italiani, è terzo nella lista degli "alternates", cioè dei giocatori che entrerebbero nel tabellone principale in caso di forfait da parte di qualche avente diritto. Non mi resta che fare un grande in bocca al lupo ai nostri atleti e i più sinceri auguri alla FIT per il suo primo secolo di vita.
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Psicologia
La lettura di una crisi a crisi è un concetto molto utilizzato nello sport e spesso non compreso appieno. L’esempio della Roma Calcio, della Lazio Calcio, della Virtus Pa l l a c anestro, della Ferrari Formula Uno…, sono tutte situazioni che ben fanno comprendere cosa sia in realtà una crisi. E come se ne esca vincenti. Se inquadriamo la crisi in una chiave clinica, allora è corretto parlare di sintomi e di problemi, di difficoltà. Ma la musica cambia quando parliamo di situazioni sportive, artistiche, prestazionali. La crisi è innanzi tutto una fase del nostro sviluppo, un’opportunità particolare di esprimere le nostre potenzialità grazie alla creazione di un nuovo equilibrio mente – corpo. La crisi è reale e pericolosa so-
del prof. Daniele Popolizio
Mental Coach Resp.le “Progetto Europeo sullo Sport ” , Direttore Generale CENPIS
lamente quando è prolungata nel tempo e quando impedisce la qualità di vita di una persona, altrimenti non si può parlare di crisi ma di “decadimento prestazionale”, “mancata espressione del potenziale disponibile”. Mi spiego meglio: la Roma, la Lazio, la Ferrari…, non è che avessero perso talento o fossero in crisi. Semplicemente avevano smarrito alcuni ingredienti della delicata alchimia che porta poi al successo. Il Mental Coach interviene sulla creazione di questa delicata alchimia, individuale o di team che sia. Se tutti oggi sono incantati dalla risposta efficace di queste squadre non significa che quegli individui sono “fuori di sé a tal punto da essere come marziani ora”, ma significa che il loro potenziale, che c’era ed era nascosto o non
espresso, ora ha trovato le condizioni per esprimersi. Capita che le persone trovino da sole queste presunte “pozioni magiche”, ma poi bisognerebbe andare a vedere quanto non sono state tirate fuori per tempo o quanto riescano a ritrovarle quando poi cambiano le condizioni esterne. Se subentrano all’improvviso delle variabili esterne “interferenti” e “impreviste”, saranno poi in grado queste squadre di trovare di nuovo le formule magiche? O saranno sempre frutto del verificarsi di eventi positivi o dell’abilità di qualche singolo innescare i meccanismi di riuscita? La verità è che oggi, per competere al meglio nei campi della vita sociale, occorre utilizzare un approccio scientifico che permetta di mettere noi stessi in condizione di da-
re il massimo, di esprimerci in linea con le nostre aspettative e col potenziale di cui disponiamo. Quasi nessuno conosce davvero bene il proprio livello possibile, la propria capacità di espressione di un’abilità, e la scienza del Mental Coaching e della Psicologia applicata sono una risposta efficace e produttiva a tutto questo. Ricordo per esempio che il noto studioso internazionale Rorshach, colui che creò le famose tavole diagnostiche, fece quella clamorosa scoperta quasi per caso: stava studiando alcuni meccanismi delle persone e voleva trovare un test che lo aiutasse nel compito. Ebbene una sera, chiudendo il suo comodino prima di dormire al cui interno c’erano un calamaio di inchiostro e dei cartoncini, provocò il versamento dell’inchiostro sulle tavole creando così le note “macchie d’inchiostro”, poi divenute un test internazionale riconosciuto. Voglio dire che troppo spesso le nostre scoperte e la nostra riuscita è frutto più del caso e dell’esperienza, che non di un sapiente approccio scientifico di studio di noi stessi, di messa a punto della nostra auto. La tecnica dell’imbuto è una metodica del Mental Coaching che assolve questo compito e che abbiamo voluto descrivere nel nostro nuovo libro “Vincere nella vita”, edito da Sperling & Kupfer e ora disponibile in tutte le librerie. Un libro per cercare di cogliere qualcosa in più sull’arte dell’esprimersi al top.
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Fitness
di Fabio Ingargiola Personal Trainer fabioingargiola@yahoo.it
Stretching Utile o dannoso? L’argomento stretching ge n e ra spesso una grande confusione e le opinioni in merito sono fortemente discordanti.
niziamo dicendo che esistono vari tipi di stretching: C.r. a . c , stretching balistico,P.n.f, stretching dinamico, stretching globale, c.r.a.s, citando solo i piu’ conosciuti. Inoltre, è necessario analizzare chi fa stretching e con quali obiettivi. L’affermazione “è meglio non fare stretching“, puo’ essere corretta per una atleta agonista di uno sport di potenza (se riferito allo stretching statico in fase di riscaldamento), ma un errore per il cliente di un centro fitness che si allena per il proprio benessere.
plessi, che hanno lo scopo di mantenere il corpo in un buono stato di forma fisica. Le posizioni e il modo di respirare, prendono spunto dallo yoga. E’ importante prestare attenzione nell’ esecuzione: deve essere lenta, e va evitato in maniera assoluta il molleggio (il vecchio stretching balistico ormai accantonato), in modo da non stimolare nei muscoli antagonisti il riflesso da stiramento, ovvero un riflesso incondizionato che ordina al muscolo di reagire ad una tensione brusca con una rapida contrazione, con il conseguente rischio di trauma muscolare.
Stretching per stare bene In questo articolo vorrei soffermarmi in particolare sullo stretching statitco: è il sistema di stretching più conosciuto, quello che si esegue normamalmente nei centri fitness. Questo sistema di stretching, codificato dall’americano Anderson, è arrivato in Italia, insieme alla ginnastica aerobica, negli anni ottanta. Si basa su esercizi di mobilizzazione articolare e di stiramento muscolare, semplici o com-
Dieci cose da ricordare quando fai stretching 1. Mantieni una trazione costante da 15 a 30 secondi. 2. Non molleggiare 3. Non andare mai oltre la soglia del dolore. 4. Effettua un riscaldamento generale prima dello stretching. 5. Usa abbigliamento comodo. 6. Evita Il suolo freddo 7. Alterna l'allungamento dei muscoli agonisti con quelli antagonisti.
8. Non confrontarti con altri 9. Esercitati in un ambiente senza confusione 10 Concenrati controlla la respirazione Benefici dello Stretching I benefici dello stretching sono molti, sotto diversi punti di vista: Ecco i piu importanti. - Aumenta la flessibilità e l'elasticità dei muscoli e dei tendini. - Migliora la capacità di movimento e la coordinazione - In alcuni casi diminuisce la sensazione di fatica. - Può prevenire traumi muscolari ed articolari. - Attenua le malattie degenerative. - Rallenta la calcificazione del tessuto connettivo, mantenendo elastiche le articolazioni - Diminuisce la pressione arteriosa - Favorisce la circolazione - Riduce lo stress Sarebbe ottima abitudine,fare stretching non solo in palestra sotto la guida del proprio inse-
gnante, ma anche seguire ogni giorno un proprio programma di stretching di almeno mezz’ora. Un lavoro quotidiano e costante nel tempo, consente alle articolazioni di raggiungere una maggiore mobilità, permettendo un’ espressione migliore delle proprie potenzialità e favorendo un benessere generale. Lo stretching, nell’ambito di una pratica sportiva moderata orientata verso il benessere, puo’ essere usato sia durante la fase di riscaldamento che quella di defaticamento. Uno degli errori più comuni (soprattutto in sala pesi) è quello di fare esercizi di stretching solo per un singolo gruppo muscolare, senza considerare che il corpo è un insieme di catene muscolari. Ricordo inoltre che gli esercizi di stretching sollecitano, oltre che le fibre muscolari, il tessuto connettivo: quest’ultimo è estensibile, ma se non viene regolarmente sollecitato con il giusto stimolo, in breve tempo perde questa sua caratteristica essenziale. Quindi.. fate stretching, e fatelo spesso!
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Psicologia
L’allenatore di Calcio e la comunicazione di gruppo on quest’articolo intendo affrontare un argomento che ritengo sia tanto utile quanto sottovalutato nell’ambito della formazione rivolta agli allenatori professionisti di calcio, quello cioè della comunicazione applicata alle dinamiche di gruppo. Cosa vuol dire dinamiche di gruppo? La definizione più semplice e lineare è la seguente: l’interazione degli individui all’interno di un gruppo. Mi rendo conto che tale definizione possa sembrare riduttiva ma utilizziamola almeno come punto di partenza. Ad esempio, secondo il prof. Vercelli, la crisi della Juventus è dovuta alla “mancanza di comunicazione di un leader. Certamente quando si presentano questo tipo di problematiche è perché i messaggi dei leader non sono chiari e le situazioni difficili finiscono per sovrastare il gruppo. Alla Juventus c’è stato sicuramente questo problema: è mancato un leader, che può essere l’allenatore, ma anche un dirigente o un giocatore particolarmente carismatico. L’importante è che ce ne sia uno e che mandi messaggi chiari». Alla Juventus sono convinti che alla radice di questa crisi ci sia un problema psicologico, un “blocco,” dicono alcuni giocatori. Quello che stupisce è, effettivamente, il fatto che nessuno renda all’altezza del suo valore tecnico( individuale), segnalando, allo stesso tempo, un malessere psicologico “collettivo”. Vorrei far notare al lettore che tra la comunicazione a due (quando cioè parliamo con un’altra persona) e quella a tre (quando abbiamo due interlocutori) c’è una differenza che
definirei abissale. Quella cioè tra comunicazione individuale e dinamiche di gruppo. Faccio questa precisazione perché mi è capitato molto spesso di vedere allenatori gestire e comunicare con gruppi di giocatori utilizzando le stesse tecniche e gli stessi principi che si utilizzano nella comunicazione individuale. Sbagliato!! Nella comunicazione a due il centro dell’attenzione è la persona con la quale si interloquisce; nella comunicazione di gruppo il centro dell’attenzione è il gruppo nella sua totalità. Pertanto, se un allenatore nel contesto “spogliatoio” si rivolge ad un singolo, deve sapere e ricordarsi che la sua comunicazione è sempre finalizzata al gruppo e non al singolo. E se tale allenatore desidera invece comunicare individualmente su questioni riservate deve chiedere al singolo di vederlo in separata sede e non commettere l’errore di comunicare individualmente nell’ambito di un gruppo. Cerchiamo ora di entrare più nel dettaglio e vedere alcune delle regole che strutturano la comunicazione di gruppo. Il vertice alto del triangolo (A) rappresenta l’allenatore mentre i due vertici bassi (I) e (G) rappresentano rispettivamente l’individuo ed il gruppo. L’allenatore deve sempre ricordare che a livello comunicativo la parte del triangolo cui deve prestare maggiore attenzione è il vertice in basso a destra: il gruppo. È lì infatti che viene giudicata la sua competenza ed abilità comunicativa ed è lì, come abbiamo visto, che viene analizzata la sua capacità gestionale o, per usare una parola og-
di Andrea Ceccarelli Psicologo dello sport, Psicoterapeuta, Gruppoanalista
gi tanto usata, manageriale. Quante volte infatti abbiamo visto allenatori molto bravi a livello tecnico-tattico non riuscire a comunicare bene e quindi a non fare breccia sul gruppo? Si tratta di situazioni reali che talvolta possono limitare fortemente la carriera di individui capaci; e non mi riferisco solamente al caso ovvio dell’allenatore “burbero” che tiene rapporti di distacco con i propri atleti, ma più sorpendentemente a tutti quegli allenatori che avendo dei modi garbati e ritenendo di saper comunicare non ottengono però i risultati desiderati. È sempre bene ricordare che un assioma comunicativo vuole che il significato della comunicazione sia il risultato che si ottiene e non tanto ciò che si dice. Secondo il parere del mio collega “italiano” importato a Londra, il dott. Christian Lattanzio, lo stile di leadership, di comunicazione e la comunicazione di gruppo sono fattori fondamentali per la buona gestione di una squadra di calcio. Numerosi studi commissionati da varie aziende continuano ad evidenziare come la comunicazione non verbale (inconscia appunto) abbia un valore ben più elevato di quale verbale e del contenuto (conscia) sui comportamenti delle persone. Per avere un’ulteriore dimostrazione di questo principio, pensa ora ad uno dei tuoi allenatori e vai con la memoria al momento in cui lo hai incontrato per la prima volta. Ricordi meglio ciò che disse (comunicazione verbale del contenuto) o la prima impressione generale (comunicazione non verbale ed inconscia)? Eccezioni a parte, la maggior parte delle perso-
ne tende a ricordare meglio la comunicazione non verbale ed inconscia, e per tale ragione occorre conoscere bene i meccanismi che strutturano e regolano la comunicazione ed in particolare quella relativa alle dinamiche di gruppo. Nel calcio attuale, in particolare nel calcio inglese, come fa notare il dott. Lattanzio, la comunicativa è uno strumento di lavoro essenziale e spesso fa la differenza tra professionisti parimenti qualificati. Basti pensare all’esempio di Sir Alex Fergusson, il leggendario Manager del Manchester United, il quale non manca mai di ricordare come i tempi siano radicalmente cambiati e che le metodologie comunicative usate negli anni ’80 e ’90 oggi non abbiano più senso. L’altro esempio è quello di Mourinho il quale dà sempre grande importanza e risalto all’aspetto comunicativo del suo lavoro e alla distinzione che più volte ha fatto tra lo spogliatoio, per il gruppo, ed il suo ufficio per il singolo ( alta scuola inglese), come per lo stesso Claudio Ranieri, che con l’aiuto di Montali sta svolgendo, direi, un ottimo lavoro. L’importanza della comunicazione si estende però anche ai settori giovanili e non rimane confinato alle prime squadre professionistiche. Diceva Craig Johnston, centrocampista australiano del Liverpool degli Anni ’80 e vincitore con i Reds di tre Coppe dei Campioni, che il suo migliore allenatore di sempre era stato sua madre, la quale non sapeva nulla di calcio ma sapeva motivarlo e farlo divertire, inventando esercizi e comunicando nella maniera più efficace.
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Appuntamenti
La Panini fa le “convocazioni” per i mondiali in Sudafrica. Esce l’album di figurine “2010 Fifa Wo rl d Cup South Africa™”
a Panini ha scelto la “sua” Nazionale per i Mondiali FIFA: a circa due mesi dall’inizio delle partite in Sud Africa, mentre Marcello Lippi sta ancora mettendo a punto la squadra, l’Azienda modenese ha infatti pubblicato la nuova collezione di figurine “2010 FIFA World Cup South Africa™”, in distribuzione in Italia e in un centinaio di paesi di tutto il mondo. Tra i “convocati” dalla Panini, un po’ a sorpresa ci sono anche Borriello, Criscito, Marchisio e Palombo. Ma ecco la rosa completa dei 17 calciatori italiani presenti nella collezione: • Portiere: Buffon • Difensori: Cannavaro, Chiellini, Grosso, Zambrotta, Legrottaglie, Criscito • Centrocampisti: Palombo, De Rossi, Gattuso, Pirlo, Marchisio, Camoranesi
• Attaccanti: Di Natale, Borriello, Gilardino, Iaquinta “La nostra scelta è stata determinata da vari fattori oggettivi”, ha dichiarato Antonio Allegra, direttore Mercato Italia Figurine e Card di Panini, “tra cui il numero delle presenze in Nazionale e il rendimento recente dei singoli calciatori. I tempi tecnici di stampa e di distribuzione della collezione ci hanno però imposto, come è sempre avvenuto anche in passato, di anticipare le scelte del CT Marcello Lippi e degli allenatori delle altre Nazionali, facendoci chiudere la lista già all’inizio di quest’anno. Siamo certi che questo album rappresenterà per i tifosi un valido strumento per seguire al meglio tutta l’avventura degli Azzurri in Sud Africa”. La collezione “2010 FIFA World Cup South Africa™” è articolata in ben 640 figurine adesive, di cui 40 stampate su speciale ma-
teriale olografico, da raccogliere in un album da 72 pagine. Ad ognuna delle 32 nazionali partecipanti ai Mondiali FIFA è riservata una doppia pagina con le figurine singole di 17 calciatori, oltre alla squadra schierata e al logo; per ogni rappresentativa è inoltre riportato il cammino che l’ha portata alla fase finale, così come il programma delle 3 partite della fase a gironi. La prima pagina dell’album è invece dedicata alla storia dei Mondiali FIFA, con l’albo d’oro delle squadre finaliste e le vincitrici delle 18 edizioni sin qui disputate; qui trovano spazio le figurine del trofeo, del pallone e dei loghi ufficiali dell’evento; in seconda di copertina, spazio alla legenda multilingua – per la prima volta in ben 8 lingue: inglese, tedesco, francese, italiano, olandese, spagnolo, portoghese e turco – e alle 2 figurine speciali 00 e 000 de-
dicate rispettivamente all’immagine del francobollo celebrativo di Panini emesso dalle Poste Italiane e al logo FIFA Fair Play. Vi è poi la sezione dedicata ai 10 stadi: vi trovano spazio le doppie figurine sugli impianti e quelle relative al manifesto e allo slogan ufficiale, oltre che alla mascotte Zakumi. L’album si chiude infine con il programma dettagliato della manifestazione. Per questa raccolta, che si annuncia essere come la più venduta al mondo nella storia del collezionismo di figurine, la Panini ha deciso di utilizzare per la stampa delle bustine in vendita in Italia uno speciale materiale dorato personalizzato. Questa scelta vuole sottolineare la “preziosità” della raccolta, facilitando anche il riconoscimento delle bustine originali da parte dei collezionisti rendendone più difficile un’eventuale contraffazione.
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SPORT STYLE Sport style
oggetti dei desideri e novità che fanno tendenza oggetti dei desideri e novità che fanno tendenza
SPY OPTIC Occhiali da sole ideali per lo sport realizzati in grillamide bombproof, con frontale ben squadrato e aste dalla linea avvolgente rese ancora più tecniche e dinamiche dal sistema di ventilazione Scoop (brevettato) e ancora più aderenti al volto grazie agli inserti in gomma all'interno dei terminali. Il logo è riportato sull'asta accanto alla fessura di areazione. Disponibile in 5 versioni colore. www.spyoptic.com
CP5 SPORT Dopo il grande successo riscosso negli ultimi mesi in spagna, con oltre 100 mila pezzi venduti, sbarca in questi giorni anche in italia l’orologio che piace tanto ai vip ed ai trend setter della penisola iberica. Tra i proprietari del marchio carles puyol – che oltre ad essere il capitano del football club barcellona – ne e’ anche il principale testimonial. Cp5 sport sara’ commercializzato in italia in 10 colorazioni e diverse varianti, ma soprattutto con un prezzo di lancio – 150 euro – di sicuro appeal. Le vendita iniziata in questi giorni in italia e’ destinata a pochi e selezionati punti vendita sportivi e lifestyle, oltre che ad alcune delle orologerie e gioiellerie piu’ prestigiose di roma e milano; e' possibile anche acquistarlo on line sul sito: www.macchinacp5.com
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