maggio 2011 foto di Antonio Costantini
DJOKOVIC, SECONDO A NESSUNO Parte da Roma la conquista della vetta dell’ATP
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sommario
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Sport Club maggio 2011
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Calciopoli: atto secondo
editoriale
DIRITTO E ROVESCIO
Stadio Flaminio, la storia infinita
Il Mondiale U20 è alle porte
FOCUS
RUGBY
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L’imbattibile Novak
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CICLISMO
COVER
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Grande attesa per l’edizione 2011 del Compeed Goden Gala
XII edizione della Race for the Cure
SOLIDARIETÀ
ATLETICA
Viaggi esotici con la moto un’esperienza indimenticabile
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Sua maestà Escalede Hybrid
SPORT & TURISMO
MOTORI
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86 FITNESS Sport Club srl via Morlupo, 51 00191 Roma tel. 06 97600342 fax 06 97277879 www.sportclubmagazine.it info@sportclubmagazine.it Direttore editoriale Luigi Capasso Sport Club Anno VIII - n. 70 - Maggio 2011 Reg. trib. di Roma n. 591/2004 del 30-12-2004
Editorialisti Paolo Cecinelli, Franco Chimenti, Alessandro Cochi, Paolo Del Bene, Pino Capua, Sabrina Rondonelli, Roberto Serdoz, Fabio Ingargiola Hanno collaborato a questo numero Lorenzo Arduini, Matteo Cirelli, Gianmatteo Colla, Marco Trozzi, Alessandro Morucci, Enrico Morucci, Andrea Tranquilli, Andrea Cecinelli, Luigia Latteri, Roberto Cundari, Valentina Altavilla, Andrea Cimbrico, Giorgio Cimbrico
CLUB STYLE
Progetto grafico e Impaginazione Adversign srl grafica@sportclubmagazine.it Presidente Onorario Giuseppe Capelli Pubblicità Adversign s.r.l. Davide Campanella Via Morlupo, 51 - 00191 Roma tel. 06 97600342 cell. 335 7574074
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Direttore responsabile Luigi Capasso l.capasso@sportclubmagazine.it
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La storia d’Italia attraverso il Giro
Rugby Andrea Cimbrico
Redazione Napoli Sportform - Napoli tel. 081 19562785 - fax 081 19562657 info@sportform.it
Stampa Media in Heaven Srl - Roma mediainheaven@gmail.com Finito di stampare nel mese di aprile 2011 Salvo accordi scritti o contratti di cessione di copyright, la collaborazione a questo periodico è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. In nessun caso si garantisce la restituzione dei materiali giunti in redazione. È vietata la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari realizzati dalla Adversign srl
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editoriale
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di Luigi Capasso
Il meglio deve ancora venire
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volte si diventa antipatici, molto antipatici. Quando si assurge al ruolo di moralizzatori ed esprimendo giudizi si rischia di emettere sentenze per analizzare il lavoro degli altri. Anche se si fa solo e soltanto per la “giusta causa” e per il bene comune dello sport. La buona fede è oggettiva, la critica costruttiva altrettanto ma, comunque, si passa per antipatici. Ed ecco che con grande gioia e sommo piacere che facciamo i complimenti al Coni ed al Presidente Gianni Petrucci per gli ottimi risultati emersi dalla ricerca ”I numeri dello Sport – La pratica sportiva in Italia attraverso i dati Coni e Istat”. Una fotografia precisa ed inequivocabile di come corre il Movimento Sportivo nella Penisola. Qualcosa comincia a muoversi. Per la prima volta nell’ultimo decennio, il numero dei tanto vituperati sedentari è sceso al 39%, con un decremento nel solo 2010 del 2,3% (dal 40,6 al 38,3), un dato che sottolinea come nel Belpaese ci sono ben un milione e 200 mila sedentari in meno rispetto al 2009. Contestualmente continua a crescere il numero delle persone che praticano attività sportive in modo continuativo (22,8%), e di quelle che svolgono qualche attività fisica (28,2), mentre resta al pa-
lo il risultato sulla saltuarietà, ovvero di pratica attività quando e come vuole senza alcuna programmazione e preparazione. Il fatto fondamentale che il mondo dello sport sia in fermento ed in piena attività. Lo dimostrano anche i numeri dei tesserati delle federazioni che con oltre 4 milioni di iscritti aumentano del 4,6% e risulta ancor più interessante in funzione che gli iscritti agli sport cosiddetti minori cresce in maniera esponenziale. Perché non la fanno
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più da padrone solo ed esclusivamente le discipline convenzionali: il calcio, la pallavolo, la pallacanestro, il tennis, la pesca sportiva e le attività subacque rappresentano il 53,6% della torta, ma comincia ad avere un forte peso specifico anche la restante parte che riguarda più di una dozzina di federazioni. Insomma, stiamo lavorando bene al nostro futuro e se Londra 2012 è forse troppo vicina… Roma 2020 attende a braccia aperte….
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diritto e rovescio
dell’Avv. Sabrina Rondinelli Specializzata in diritto dello sport Dottore di ricerca Fac. Giurisprudenza “La Sapienza” sabrina.rondinelli@uniroma1.it
Calciopoli: atto secondo Il 19 Maggio 2011 presso la Commissione Disciplinare della Figc si svolgerà la seconda par te del Processo al Calcio (Calciopoli)
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le sentenze rese,2) per le proposte di preclusione formulate dalla Corte Federale, il procedimento deve essere attivato su richiesta della Procura Federale innanzi alla Commissione Disciplinare Nazionale, sulla base delle sentenze rese. La decisione della Figc di deferire, Moggi, Giraudo e Mazzini e altri 35 tesserati proponendo la radiazione a seguito delle indagini svolte nel 2006 potrebbe essere usato dagli accusati per chiedere la revisione di quel processo. In virtù del fatto che la Commissione Disciplinare dovrà va-
a Procura Federale ha infatti notificato la proposta di radiazione a Luciano Moggi, Innocenzo Mazzini e Giraudo. La Figc nella sua comunicazione rileva che: “fra le decisioni è compresa quella pubblicata sul CU del 14 Luglio 2006, emessa dalla CAF nei confronti fra gli altri del Sig.Luciano Moggi, relativamente al quale l’Organo Giudicante ha irrogato la sanzione della inibizione per cinque anni con proposta di preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria della F.I.G.C.” Tutto questo perché il previgente art.14 del Codice della giustizia sportiva in vigore fino al 30 giugno 2007, prevedeva che qualora l’organo di giustizia avesse valutato di particolare gravità l’infrazione, avrebbe potuto proporre al Presidente Federale la preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria della FIGC. Ebbene il 3 Marzo 2011 la Figc riapprova tale norma per regolamentare i procedimenti di preclusione non definiti con il codice di giustizia sportiva vigente fino al 30 Giugno 2007 stabilendo che: 1)per le proposte di preclusione formulate dalla CAF il procedimento deve essere attivato su richiesta della Procura Federale innanzi alla Commissione Disciplinare Nazionale sulla base del-
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lutare quanto è emerso nel processo che si sta svolgendo a Napoli, ossia nuove intercettazioni telefoniche che riaprirebbero il Processo del Secolo al Calcio. In questo momento l’unica cosa che spero prevalga è che l’ordinamento sportivo ha un suo regolamento che va usato all’occorrenza, non applicando una normativa più conveniente secondo la decisione da prendere, come in questo caso che addirittura si fa rinsavire una norma decaduta nel 2007 per colpire il singolo tesserato o società.
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psicologia
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di Andrea Ceccarelli Psicologo dello sport, Psicoterapeuta, Gruppoanalista
Il doping nello sport? Meglio quello psicologico Da anni l’importanza attribuita al connubio tra preparazione atletica e preparazione alimentare ha assunto sempre più interesse e visibilità.
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caso dei bambini, deve essere la crescita individuale, il rispetto delle regole, quindi dell’authority e lo sviluppo psicosociale. Nel secondo caso invece, cer tamente il più diffuso tra gli atleti amatoriali, a volte l’uso eccessivo, spesso “compulsivo” di integratori, e sottolineo compulsivo, ovvero ossessivo, va ad evidenziare, in realtà, un disagio di ordine psicologico, oserei dire “narcisistico”. Spesso si è competitivi con se stessi e non “ci si lascia in pace”, così entrano in gioco la bassa auto-
limentarsi in modo corretto, sano, a seconda degli obiettivi spor tivi prestabiliti, è di notevole importanza. Spesso però l’alimentazione non basta: ecco perché da diverso tempo, ormai, l’integrazione alimentare ha preso sempre più piede. Proteine in polvere, amminoacidi ramificati, carboidrati liquidi o in polvere, vitamine e sali minerali: questi sono solo alcuni dei moltissimi integratori alimentari oggi in commercio. Noi psicologi però- e non solo- siamo for temente contrari all’uso di integratori in casi ben distinti: quando il fruitore è un bambino; quando l’uso di integratori è in realtà un mezzo per ottenere più in fretta i risultati o quando, ad esempio, viene utilizzato come strumento per sopperire ad un eventuale disagio psicologico. Nel primo caso ritengo che i bambini debbano essere educati allo sport in maniera sana, senza eccessivi fenomeni di “campionismo” legati al raggiungimento di un risultato “a tutti i costi”, ma, al contrario, formati al sano esercizio fisico, che da solo, senza “scorciatoie”, deve por tare all’ottenimento di un obiettivo spor tivo, formativo, salutare. Obiettivo che, nel
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stima, la ricerca di un effimero successo spor tivo “esteriore” e non “interiore”, la difficoltà nel riconoscere ed accettare i propri limiti. In questi casi è importante ed essenziale che l’atleta si accorga di queste mancanze, ristrutturando da un punto di vista cognitivo ed emotivo i propri vissuti legati all’uso degli integratori alimentari (nei casi estremi di doping), anche con l’aiuto esterno (famigliari, psicologo, medico). Solo in questo modo l’utilizzo di integratori tornerà ad avere il giusto peso e significato.
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focus
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di Paolo Cecinelli Caporedattore centrale La7 Spor t
Stadio Flaminio, la storia infinita
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di terra brulla delimitata da tre file di alberi ed il muretto di cinta, dove la Lazio giocava le par tite di campionato. La storia infinita dello Stadio Flaminio inizia proprio da questo episodio, da un gesto maldestro di Cecè Saraceni, attaccante della Lazio, che durante il derby con l’Audace non riuscì a controllare la parabola di una delle sue pericolose bordate. Il sindaco Nathan fu costretto a spostare le attività spor tive bian-
utta colpa di un calcione sbilenco, da terzinaccio di una volta. Il pallone finì sul volto di una nobildonna che guardava la partita dalla sua carrozza. Uno schianto. Il cappellino volò via, irrimediabilmente rovinato. Il giorno successivo il marito della signora, il Prefetto di Roma, ordinò lo sfratto del gioco del calcio dal campo dove era avvenuto il fattaccio. Parco dei Daini, Villa Borghese. Inizio ‘900, una spianata
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Si ringrazia Grafiche Marchesi per la concessione della foto storica dell’area dello Stadio Flaminio
cocelesti in campagna, a nord della città. Terreni demaniali concessi per 30 lire mensili. Una zona sulla via Flaminia a fianco dell’ Ippodromo di Villa Glori dove vennero costruiti prima lo Stadio della Rondinella e poi nel 1913 lo Stadio Nazionale (oggi Stadio Flaminio) che riprendeva le forme degli stadi dell’Antica Grecia. 40.000 posti a sedere, due tribune ed una cur va (bellissime le foto storiche dell’archivio
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delle “Grafiche Marchesi”, librerie Arion). Dunque lo Stadio Flaminio ha una storia antichissima, l’architetto Piacentini lo progettò nel 1911 e due anni più tardi venne inaugurato, poi cambiò nome ben cinque volte. Negli ultimi mesi si è parlato moltissimo, anche troppo, dell’impianto romano dove attualmente vengono disputate le partite del Torneo delle 6 Nazioni. Lo stadio è diventato anacronistico, impresentabili le tribune in ferro “accroccate” per l’occasione. Gli standard internazionali richiedono almeno 40.000 posti a sedere e ser vizi adeguati che non esistono. Ma i lavori di ampliamento e miglioramento non par tono, e il 6
focus
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aver rivoluzionato il modo di costruire. Lo stadio Flaminio è una delle opere più belle di tutta l’ingegneria italiana ma deve essere ristrutturato altrimenti finirà come gli hangar costruiti, con altrettanto eccezionale virtuosismo, ad Orbetello dallo stesso Ner vi. I capannoni dei vecchi idrovolanti sono abbandonati. Per rivalutare lo Stadio Flaminio e migliorare tutta l’area intorno all’Auditorium, il Comune di Roma ha chiamato Renzo Piano. Con Ner vi il freddo cemento iniziò a trasmettere emozioni grazie alle forme leggere sospese nello spazio, quasi contro le leggi della fisica. Ora bisogna far sopravvivere la struttura ma bisogna sbrigarsi.
Nazioni si allontana da Roma. Si prende tempo, una vecchia abitudine della nostra città. Il Comune, insieme alla Federazione Italiana Rugby, ha pronto un nuovo progetto ma la famiglia Ner vi, gli eredi dell’ingegnere che costruì nel 1957 l’ultima versione dello Stadio, cerca di rallentare l’iter burocratico rivendicando diritti non ben identificati. Proprietà intellettuale dell’impianto, diritti d’autore, lo stadio considerato monumento. Baggianate. Non ho mai visto un pullman di turisti visitare lo stadio dopo aver fatto tappa ai Musei Vaticani. E voi? I diritti morali e legali sono invece decaduti con la scomparsa del progettista Pier Luigi Nervi. Un uomo che ha il merito di
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Lo sapevate che... L’attuale Stadio Flaminio non è altro che la ristrutturazione del vecchio Stadio Torino, dedicato alla squadra di calcio del Grande Torino dopo la tragedia di Superga? Lo sapevate che il Flaminio ha cambiato nome ben cinque volte subendo diverse trasformazioni, come la vecchia curva sud dove c’era una piscina scoperta? Lo sapevate che il primo stadio Nazionale è stato progettato nel 1911 ed inaugurato nel 1913? Lo sapevate che nel 1928 la Lazio Rugby giocava le partite di campionato nello Stadio Nazionale davanti ad almeno 30,000 spettatori? Ma insomma, dopo una così lunga ed intensa storia, siamo proprio sicuri che la famiglia Nervi sia la sola depositaria del diritto intellettuale, chiamatelo come volete, dello Stadio Flaminio?
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rugby
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RUGBY, IL MONDIALE U20 È ALLE PORTE Il 10 giugno via alla rassegna iridata che si giocherà in Italia: abbiamo ascoltato le impressioni del CT azzurro Andrea Cavinato di Andrea Cimbrico anca poco più di un mese, ma per Andrea Cavinato, dal 2009 sulla panchina dell’Italia U20, il Junior World Championship 2011 il Mondiale U20 che dal 10 al 26 giugno vedrà gli Azzurrini impegnati a Padova, Rovigo e Treviso - è già cominciato. Il 10 giugno, a Treviso, l’appunta-
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mento è di quelli da non perdere: esordio iridato contro la Nuova Zelanda, dominatrice delle tre precedenti edizioni del più importante torneo iridato giovanile organizzato dall’IRB. Un impegno dif ficile, cui seguiranno nella prima fase altre due par tite di altissimo livello contro Argentina e Galles. L’Italia si presenta al Junior World Championship dopo aver chiuso il Sei Nazioni cre-
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scendo, con la vittoria sulla Scozia. Quali sono le ambizioni di questa squadra in vista dei Mondiali? “Ci aspettiamo un’Italia per formante, decisa a dimostrare come la crescita vista nel 6 Nazioni non sia stata casuale ma frutto di un lavoro che dovrà continuare e che dovrà essere suppor tato da prestazioni di qualità”. Giocare il Mondiale in casa rappresenta una
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splendida opportunità, quanto supporto ti aspetti dal pubblico italiano? “Giocare un Mondiale in casa è una for tuna che capita a pochi giocatori nel corso della carriera, dovrà essere uno stimolo in più per ogni giocatore e per ogni membro dello staff a trovare in fondo al proprio cuore quel qualcosa in più per andare oltre il 100%. Sarà un Mondiale estremamente duro, l’obiettivo per noi deve essere quello di confermarci nelle prime dodici squadre al mondo”. Vi attende un girone di ferro, quali sono le tue aspettative per la prima fase? “E’ difficile parlare del girone eliminatorio, conosciamo solo il Galles per averlo affrontato nell’ultimo Sei Nazioni ma sappiamo comunque che sia Nuova Zelanda che Argentina sono due squadre molto for ti. Sfidare la Nuova Zelanda nel match d’esordio del 10 giugno a Treviso sarà emozionante per i giocatori, che si confronteranno per la prima volta con il rugby dell’Emisfero Sud. Contro i Baby-Blacks dovremo fare una grande par tita, provare ad avere una buona conquista e giocare senza paura”.
rugby
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La rosa allargata dell’Italia U20 consta di quasi cinquanta atleti. Quanto ha influito il lavoro delle Accademie in questi anni? “Le Accademie non sono un capriccio italiano, sono strutture fondamentali: gli atleti formati in Accademia che oggi giocano in Eccellenza o negli altri campionati hanno grandi qualità e le mettono in mostra ogni sabato. Io credo che oggi le nostre Accademie siano ad un livello tale da permetterci di mirare al livello delle accademie francesi ed inglesi, continuare ad imparare dai migliori”. Che gioco dobbiamo aspettarci dall’Italia U20 ai Junior World Championship? “Dovremo mettere in piazza una difesa performante come quella vista nelle par tite del 6 Nazioni contro Francia e Scozia, mentre una buona conquista sarà alla base del nostro gioco offensivo. Vorrei che il pubblico di Padova, Rovigo e Treviso si diver tisse nel venire a vedere un’Italia offensiva e spavalda, senza essere però arrogante. Lavoriamo conoscendo bene i nostri limiti per arrivare a fare il gioco che vogliamo”.
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Quale è il pronostico di Andrea Cavinato per il Junior World Championship del prossimo giugno in Italia? “La Nuova Zelanda è sicuramente favorita, ma l’Inghilterra è una squadra che da cinque anni a questa par te lavora per questo Mondiale giovanile ed in vista del Mondiale assoluto del 2015. Quello inglese è un gruppo estremamente competitivo e credo che potrà raggiungere la Nuova Zelanda in semifinale. Sudafrica ed Australia non le conosco direttamente, credo possano lottare per un posto in finale. La Francia, invece, non credo abbia le qualità per arrivare sino in fondo”. Per finire, un messaggio al pubblico italiano... “Mi ripeto: io spero che il pubblico sia sempre positivo verso questa squadra e sappia spronarla nei momenti di difficoltà. I nostri tifosi saranno fondamentali per lo spirito di questa Italia e per spingere i ragazzi verso risultati importanti: giocare in casa cambia tutti gli equilibri, contare sul sostegno di tutto un Paese sarà fondamentale”.
L’IMBA
STAGIONE 2010/ 2011: IL COMMENTO DEL TECNICO ALESSANDRO DUSPIVA
TTIBILE NOVAK Il Djokovic versione 2011 sa solo vincere. Dopo aver dominato la stagione sul cemento e messo a nudo i Re del circuito Nadal e Federer, il serbo prova sull'argilla di Roma e Parigi a realizzare il sogno della vita: diventare il numero 1 del mondo di Matteo Cirelli_foto Antonio Costantini
'aria è rarefatta, il cielo terso. E la vetta è ormai a poche picconate. La scalata di Novak Djokovic allo scranno più alto della classifica Atp sta giungendo al termine, complice un finale di 2010 e un inizio di 2011 da urlo. Colui che a otto anni, agghindato già da tennista professionista, dichiarò alla sua prima maestra di “voler diventare numero 1 del mondo”, è a un passo da realizzare il suo sogno. L’ex allenatrice di Monica Seles e Goran Ivanisevic Jelena Gencic sorrise di fronte alla sfrontata esternazione del Nostro, ma pian piano che Nole continuava a mandare la palla dall'altra par te, pensò che quello “era il più grande talento che aveva visto dai tempi della Seles”. Cresciuto leggendo i poemi di Alexander Pushkin, ascoltando musica classica e sognando di diventare un giorno come il suo idolo Pete Sampras, Novak Djokovic diventò ben presto un nome da seguire con attenzione all’interno del panorama tennistico europeo. Oltre alla Gencic e ai genitori Srdjan e Dijana, che provarono in un primo momento a tramandargli la passione per lo sci, spor t di famiglia, salvo poi assecondare moralmente ed economicamente le ambizioni del loro primo figlio, fu Niki Pilic a credere maggiormente nello “shining” dello scricciolo nato a Belgrado il 22 maggio 1987. A 13 anni Nole fece le valigie, abbandonando la sua Serbia anco-
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ra fumante per i bombardamenti, per trasferirsi in Germania, alla cor te del Nick Bollettieri dei Balcani. Come la Gencic, che lo iniziò al rovescio bimane - oggi colpo devastante nell’arsenale del balcanico - anche Pilic adottò il talento, insegnandogli disciplina, tattica e aiutandolo nella dif ficile crescita lontano dai suoi affetti. Nole rispose alle difficili sfide adolescenziali con gran carattere, faticando nei duri allenamenti in campo e imparando, fuori dal rettangolo di gioco, ad essere indipendente. Qualità che lo por teranno a compiere il grande passo, da acerba promessa a realtà perentoria. La crescita professionale di Djokovic ha seguito il canovaccio riser vato ai grandi della racchetta. Cominciò dal basso, dai futures e dai challenger, accumulando esperienza nelle prime battaglie con le vecchie volpi del circuito e racimolando anche qualche sonora batosta (al suo primo Slam in Australia, anno 2005, vinse tre game in tre set contro
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[ Marat Safin) che però ebbero il merito di far rimanere il serbo con i piedi per terra. Già nel 2006 Novak incideva il suo nome su trofei di primo livello come Metz e Amersfoor t, mentre nel 2007 arrivavano i primi successi nel circuito 1000 (ex Masters Series) a Miami e a Toronto (in questo biennio sarà eletto due volte giocatore emergente del circuito). Ma è nel 2008 che il mondo scopre quello che per almeno un paio di stagioni sarebbe stato chiamato “Il Terzo Incomodo”. Nell’Era di Roger Federer e Rafael Nadal, i due Re che dominano la scena del tennis maschile, si inserisce Djokovic, che apre la stagione con il trionfo allo Slam di Melbourne, per poi alzare le braccia al cielo a Indian Wells e a Roma, fino a incoronarsi Maestro fra i Maestri nelle Finals di Shanghai. Insieme a Andy Murray è il serbo a rappresentare la nouvelle vague del tennis contemporaneo, rampolli a caccia di gloria nell'epoca dei mostri sacri nati a Basilea e a Manacor. Ma se lo scozzese va a corrente alternata, Novak è un crescendo rossiniano. Non si adagia sul suo gioco, ma continua a migliorare. Il suo entourage, con Marian Vajda a far-
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PROFILO
Novak Djokovic world ranking: 2 nato a Belgrado il 22 maggio 1987 altezza: 188cm peso: 80kg destro (rovescio bimane). Pro dal 2003 prize money: 24.089.351$ Primo di tre fratelli (anche Marko e Djorje giocano a tennis), Novak Djokovic nasce a Belgrado il 22 maggio 1987. I genitori Srdjan e Dijana, ex sportivi professionistici, hanno gestito per anni una pizzeria a Kopaonik, località sciistica serba. Nel 2009 hanno aperto un ristorante, chiamato “Novak”. A 13 anni Novak si sposta a Monaco di Baviera, presso l'accademia di Niki Pilic, per poi tornare in patria due anni dopo. Parla serbo, inglese, tedesco e italiano.
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Il padre, ex sciatore e calciatore, avrebbe voluto per lui un futuro in uno di questi sport. Tifoso della Stella Rossa di Belgrado, Djokovic ha nel cassetto il sogno di poter disputare un giorno una gara con i biancorossi, preferibilmente in attacco. In carriera il serbo ha vinto 23 titoli Atp (13 finali), fra cui spiccano 2 Australian Open (2008-2011), una Finals (2008) e 7 prove del circuito 1000 (ex Masters Series). E' campione in carica di Coppa Davis dopo la vittoria della Serbia a Belgrado sulla Francia. Ha cominciato la stagione come meglio non poteva, vincendo i cinque tornei cui ha preso parte (Australian Open, Dubai, Indian Wells, Miami e Belgrado), raggiungendo quota 28 vittorie consecutive nel 2011. Meglio di lui hanno fatto John McEnroe nel 1984, che inanellò una striscia di 39 vittorie consecutive, e Ivan Lendl, che nel 1986 arrivò a 29.
[ gli da fratello, amico, confidente, compagno di scherzi e, ovviamente, coach, spinge affinché lui migliori le imper fezioni. Come ad esempio quelle sul ser vizio e sul dritto. Per molto tempo gli incalcolabili palleggi che Nole faceva (e continua a fare) prima di ser vire mal celavano una battuta troppo timida per gli standard del tennis del ventunesimo secolo. E il suo dritto si era dimostrato, soprattutto nelle maratone contro gli altri big del circuito, troppo “umorale” per essere arma davvero affidabile. Il Novak Djokovic del 2011 è invece un tennista completo. Il ser vizio è migliorato a dismisura, capace di regalargli quei punti “gratis” che, fino ad un paio di stagioni fa, erano chimera. E il fondamentale da destra non ha più segreti per il 23enne di Belgrado, così in confidenza con questo colpo che le slow motion ne fanno apprezzare inusuali cambi d’impugnatura, per meglio approcciare alle fastidiose palle morenti a metà campo. C’è lavoro, privazione (insieme al suo nutrizionista Igor Cetojevic ha scoper to di essere allergico al glutine, e ha dovuto quindi smettere di mangiare le amate pasta e pizza), determinazione, voglia di imporsi, dietro il tennis espresso da Novak Djokovic. E c’è un momento, come spesso accade nello spor t, che può cambiare la vita. Per il numero 2 del mondo quel momento è la vittoria di Coppa Davis della Serbia arrivata contro la Francia, nella quale Nole ha contribuito con due vittorie in altrettanti singoli. Lo scorso dicembre una piccola nazione con poco più di 220 campi da tennis e oltre 6000 tesserati è diventata Campione del mondo nello sport con la racchetta. Per i quattro magnifici (Djokovic, Tipsarevic, Troicki e Zimonjic) si sono aper te le por te dell'immor talità. Per la punta di diamante di una squadra senza punti deboli, è stata un'ulteriore iniezione di fiducia, oltre all'orgoglio di diventare l'icona spor tiva dell'amata Serbia. Da quel trionfo, Djokovic non si è più fermato. Ha cominciato l'anno bissando il successo nello Slam “aussie”, sbaragliando nel match clou un confusionario Murray (caduto, dopo quell'incontro, in un incubo dal quale ancora non si è svegliato); si è imposto facilmente su Federer a Dubai; ha centrato una fantastica doppietta nei due tornei “dorati” di Indian Wells e Miami, battendo in due match-fotocopia il numero 1 del mondo Nadal; ha domato la concorrenza nel “250” della sua Belgrado. Cinque tornei, cinque trionfi, per un totale di 28 vittorie consecutive (30, considerando i
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INTERNAZIONALI BNL D'ITALIA
Sono tante le novità che accompagnano la 68esima edizione degli Internazionali BNL d'Italia. Dopo 33 anni di tabelloni sfalsati, il torneo romano torna “combined”, con i migliori giocatori e giocatrici del circuito che scendono in campo contemporaneamente sugli undici campi del Foro Italico. Dal 7 al 15 maggio il tennis mondiale si ritrova all'ombra di Monte Mario e, per garantire la massima visibilità a tutti i campioni della racchetta, oltre al nuovo stadio centrale, inaugurato nella passata stagione (10.500 posti), e al mitico Nicola Pietrangeli (3200 posti), è stato allestito anche un terzo “main court”, il numero 10, chiamato Campo Olimpiade (3000 posti). Il tutto per venir incontro alle esigenze delle migliaia di appassionati che non si perderanno neanche un “15” del maggiore evento tennistico italiano (+ 50% nella prevendita rispetto allo scorso anno. Si stima un fatturato di 16 milioni di euro, circa il doppio rispetto a un quinquennio fa). Ma il fascino degli Internazionali quest'anno è cominciato con parecchie settimane d'anticipo. Prendendo spunto dalla fortunata iniziativa adottata nel 2010 dallo USTA per gli US Open, la Fit ha infatti organizzato sul territorio nazionale 12 tornei (6 per il maschile, 6 per il femminile) di “pre” pre-qualificazione, aperti a tutti i tesserati. Quasi 900 atleti hanno aderito all'iniziativa della Federtennis, e fra questi, 6 tennisti e 6 tenniste hanno vinto il pass per il tabellone di pre-qualificazione. Un sogno ad occhi aperti per i 12 vincitori, dal momento che il minitorneo d'accesso al draw di qualificazione si svolge al Foro Italico il 4 e 5 maggio (inizio gare ore 11). Per chi saprà giocarsi meglio le proprie carte, un posto fra gli aspiranti al tabellone principale, dove ci sono ad aspettarli Rafael Nadal e Francesca Schiavone.
due match della finale Davis 2010). Nella storia del tennis, solo John McEnroe e Ivan Lendl sono riusciti a fare meglio di lui in un inizio di stagione, con le 39 affermazioni dello statunitense del 1984 e le 29 del cecoslovacco nel 1986. Questo il Novak Djokovic dentro il campo da gioco. Ma se fra i soprannomi del serbo c'è anche quello di “Djoker”, si può intuire quanto questo atleta sappia essere protagonista anche senza una racchetta in mano. In un mondo ingessato come quello del tennis, Nole è un vero e proprio mattatore. Ha comin-
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ciato con per fette imitazioni dei “tic” dei colleghi, per poi passare alle per formance canore sul web, fino allo spassoso siparietto sul palco del Fiorello Show. A proprio agio davanti alle telecamere, recentemente Nole ha par tecipato, insieme a Gael Monfis, al geniale video del Mar tin Solveig, nel quale entra in campo per difendere le ragioni del Dj, defraudato da una graziosa giudice di linea di un dritto vincente. Spietato con gli avversari, guascone nella vita. Come un giullare di una cor te medievale, che mette a nudo i Re.
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Giro d’Italia
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LA STORIA D’ITALIA ATTRAVERSO IL GIRO D’ITALIA Il 7 maggio prende il via l’edizione 2011 del Giro d’Italia, legata a doppio filo con le celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia di Marco Trozzi renderà il via il 7 maggio la 94esima edizione del Giro d’Italia, manifestazione ciclistica nazionale che incarna la storia stessa del nostro Paese. Il Giro, infatti, è uno di quegli appuntamenti sportivi che fa parte del sostrato socio-culturale italiano, un evento divenuto motivo d’orgoglio per l’intera popolazione che ogni anno, nonostante le imman-
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cabili polemiche relative al doping che investono il ciclismo, si appassiona alle vicende dei corridori che animano la corsa più famosa d’Italia. Quella che partirà dalla reggia di Venaria Reale e si concluderà nel centro di Torino sarà una prima tappa che darà il via a un Giro molto speciale, legato alla celebrazione dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Non è un caso, infatti, che la corsa parta proprio dalla prima Capitale dell’Italia unita.
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In totale saranno ventuno le tappe e ben diciassette le regioni attraversate. Il percorso prevede una lunghezza totale di 3.524,5 km con una media di 167,8 km e sarà così ripar tito: 1 cronometro a squadre, 1 cronoscalata, 1 cronometro individuale, 7 tappe per velocisti, 1 tappa con strade bianche, 4 tappe di media montagna (con 1 arrivo in salita), 6 tappe di alta montagna (con 6 arrivi in salita).
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Storia del Giro e storia d’Italia Il giro d’Italia 2011 è stato presentato il 23 ottobre al teatro Carignano di Torino, una cerimonia durante la quale è stato reso noto un percorso che farà tappa nei luoghi che hanno avuto una valenza molto importante per la storia d’Italia: Quarto dei Mille, Teano, Sapri e che toccherà tutte le principali montagne italiane: Etna, Grossglockner, Gardeneccia, Nevegal, San Pellegrino, Macugnaga, Aprica e Sestriere. La corsa rosa, infatti, è stata scelta come evento ufficiale nell’ambito delle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità nazionale e sarà affiancata da un altro grande avvenimento: l’Adunata nazionale degli Alpini. Per la prima volta la partenza del Giro d'Italia e il ritrovo degli alpini si svolgeranno lo stesso giorno a Torino, il 7 maggio, appunto, quando ci sarà anche l’esibizione delle Frecce Tricolori. L’edizione 2011, dunque, con il suo passaggio, ripercorrerà alcune fasi della nostra storia. Queste saranno le tappe interessate: già detto della partenza, la terza, da Reggio Emilia a Rapallo, ad esempio, avrà un significato particolare perché proprio a Reggio Emilia è nato il tricolore italiano alla fine del ‘700. La successiva, da Quarto dei Mille a Livorno, prenderà il via nella cittadina ligure dove nella notte tra il 5 e il 6 maggio 1860 partì la spedizione dei Mille diretta a Marsala guidata da Garibaldi. L’ottava, Sapri – Tropea, prenderà il via dalla cittadina campana celebre per la spedizione di Carlo Pisacane fallita nel 1857 e ricordata dai versi della “Spigolatrice di Sapri” di Luigi Mercantini; quel fallimento aprì la strada alla già citata Spedizione dei Mille. Altro appuntamento sarà l’undicesima tappa che si concluderà a Castelfidardo, località dove arrivò anche il Giro del 1961, quello dei cent’anni dell’Unità d’Italia. Penultima tappa dal significato “storico” sarà la dodicesi-
Giro d’Italia
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ma; si arriverà, infatti a Ravenna, annessa nel 1859 al Regno di Sardegna che due anni dopo divenne il Regno d’Italia. Da citare, infine, la diciannovesima tappa che si articolerà tra la Lombardia e il Piemonte. Questa avrà un percorso che toccherà ben undici province, tra le quali spicca quella di Bergamo che diede il maggior numero di garibaldini alla causa dell’Unità del Paese. Le polemiche della vigilia Proprio alla vigilia di questa edizione così attesa per i tanti significati storici e culturali non sono mancate le consuete polemiche legate al doping, piaga che affligge il ciclismo ormai da anni. Questa volta, però, è stato lo stesso presidente del Coni Giovanni Petrucci a lanciare l’allarme: ““Sono tante le procure che stanno indagando e io sono preoccupato – ha dichiarato Petrucci - il ciclismo deve darsi uno stop. Non è il Coni a doverlo fare, ma è la federazione che ora deve mostrare atti concreti, deve dire basta. È necessario che la federazione dica ai suoi che non si crede più a quello che dicono e che abbiamo capito che non sono quello che vogliono farci credere”. Al duro monito di Petrucci ha replicato Di Rocco che ora dovrà studiare azioni immediate per dare seguito all’appello del capo dello sport italiano. “Mi associo al basta di Petrucci - ha dichiarato -, dobbiamo fermare questa situazione che è drammatica. Se ser virà fermarsi lo faremo e se potessi impedire ad alcuni corridori di par tecipare al Giro, lo farei cominciando da Contador, ma non è nelle mie possibilità e quindi penseremo ad altro”. La speranza è che questa corsa tanto attesa, in un anno così speciale, non sia rovinata dall’ennesimo caso di doping, male incurabile di uno spor t così amato.
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Le 21 tappe del Giro 1 Sab 07/05/2011 Venaria Reale Torino 19,3 KM Cronoscalata 2 Dom 08/05/2011 Alba - Parma 244 KM Pianeggiante 3 Lun 09/05/2011 Reggio Emilia Rapallo 173 KM Pianeggiante 4 Mar 10/05/2011 Quar to dei Mille - Livorno 216 KM Media Montagna 5 Mer 11/05/2011 Piombino Or vieto 191 KM Media Montagna 6 Gio 12/05/2011 Or vieto - Fiuggi Terme 216 KM Media Montagna 7 Ven 13/05/2011 Maddaloni Montevergine di Mercogliano 110 KM Alta Montagna 8 Sab 14/05/2011 Sapri - Tropea 217 KM Pianeggiante 9 Dom 15/05/2011 Messina Etna 169 KM Alta Montagna 10 Mar 17/05/2011 Termoli Teramo 159 KM Pianeggiante 11 Mer 18/05/2011 Tor toreto Lido Castefidardo 142 KM Media Montagna 12 Gio 19/05/2011 Castefidardo Ravenna 184 KM Pianeggiante 13 Ven 20/05/2011 Spilimbergo Grossglockner 167 KM Alta Montagna 14 Sab 21/05/2011 Lienz - Monte Zoncolan 210 KM Alta Montagna 15 Dom 22/05/2011 Conegliano Gardeccia/Val di Fassa 229 KM Alta Montagna 16 Mar 24/05/2011 Belluno Nevegal 12,7 KM Cronoscalata 17 Mer 25/05/2011 Feltre - Tirano 230 KM Alta Montagna 18 Gio 26/05/2011 Morbegno - San Pellegrino Terme 151 KM Media Montagna 19 Ven 27/05/2011 Bergamo Macugnaga 209 KM Alta Montagna 20 Sab 28/05/2011 Verbania Sestriere 242 KM Alta Montagna 21 Dom 29/05/2011 Milano - Milano 31,5 KM Cronometro individuale
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Golden Gala
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GRANDE ATTESA PER L’EDIZIONE 2011 DEL COMPEED GOLDEN GALA
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Golden Gala
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Usain Bolt, David Rudisha e tanti altri a Roma per una edizione stellare della terza tappa della Samsung Diamond League IAAF. L’evento al centro della “Settimana dell’atletica”. di Lorenzo Arduini
ormai alle porte la 31^ edizione del Compeed Golden Gala, il più importante meeting internazionale di atletica leggera in Italia e uno degli appuntamenti più attesi nel quadro degli eventi sportivi di Roma, che si svolgerà allo Stadio Olimpico di Roma giovedì 26 maggio. La novità più impor tante dell’edizione 2011, valida come terza tappa del Samsung Diamond League IAAF, è la titolazione del meeting: dall’edizione di quest’anno, e per un triennio (edizioni 2011, 2012 e 2013), il Golden Gala affiancherà il proprio nome a quello di Compeed®, prestigioso brand della famiglia Johnson & Johnson SpA. Prenderanno parte alla tradizionale passerella di campioni due atleti di straordinario valore: in primo luogo Usain Bolt, il giamaicano campione olimpico, campione e primatista del mondo di 100, 200 e 4x100 metri. Bolt farà a Roma il suo esordio in Europa e nel circuito della Samsung Diamond League, correndo la distanza regina, i 100 metri. Con lui un altro big dell’atletica internazionale, il kenyano David Rudisha che nel 2010 ha ritoccato per ben due volte nel giro di una settimana (prima a Berlino e poi a Rieti), lo storico primato mondiale degli 800 metri. “Sarà la mia prima volta in Italia – ha fatto sapere Bolt dalla Giamaica, commentando la sua prossima partecipazione al Compeed Golden Gala – non vedo l’ora di mettere alla prova le reazioni del pubblico di Roma, il cui amore per lo sport è conosciuto nel mondo. So che lo Stadio Olimpico ha una pista molto veloce: molti dei migliori sprinters al mondo vi hanno ottenuto grandi tempi, negli ultimi dieci anni. Spero di riuscire a mettere anche il mio nome in quell’elenco, magari da qualche parte lassù in cima…” Il 26 maggio al giamaicano si affiancherà uno
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dei suoi rivali di maggior spessore: il connazionale, ed ex primatista del mondo dei 100 metri, Asafa Powell, da diverse stagioni idolo per pubblico romano. Il Comitato Organizzatore del Compeed Golden Gala ha convinto i due assi giamaicani ad affrontarsi sulla pista dell’Olimpico nella gara “regina”, i 100 metri, in quello che sarà, per entrambi, l’esordio in Diamond League nella stagione, oltre che la “prima” in terra europea. Per quanto riguarda le donne la velocità sarà il terreno di confronto per due stelle del calibro di Sanya Richards e Allyson Felix. Le statunitensi, rispettivamente campionessa del mondo dei 400 (la Richards) e dei 200 metri (Felix), tornano a correre una contro l’altro dopo un’intera stagione passata senza affrontarsi. A Roma si sfideranno nella stessa serata sia sui 200 che nei 400. Come l’anno scorso gli organizzatori hanno coinvolto anche il mondo della scuola per partecipare all’evento con l’obiettivo di promuovere presso le giovani generazioni la pratica dell’atletica.Il Compeed Golden Gala non sarà infatti un evento isolato, bensì perno di una vera e propria “Settimana dell’atletica” al Parco del Foro Italico di Roma. In abbinamento al meeting sono state organizzate le finali dei Giochi Sportivi Studenteschi. Con una novità rispetto al 2010: oltre alle finali per gli Istituti di Primo Grado, quest’anno lo stadio romano della Farnesina ospiterà anche le finali degli istituti di Secondo Grado. Una vera e propria festa sportiva al giovanile, che consentirà agli studentiatleti di confrontarsi in un clima indimenticabile e di vivere, successivamente, da spettatori, l’esperienza dell’atletica di prima classe mondiale, quella del Compeed Golden Gala, sulle tribune dello Stadio Olimpico. Alla vigilia dell’evento il Presidente della FIDAL Franco Arese si è mostrato molto soddisfatto delle premesse di questa edizione 2011 del
INIZIATIVA DELLA FIDAL IN FAVORE DELLE SOCIETÀ DI ATLETICA Iniziativa della FIDAL in favore delle società di atletica Le Società Sportive affiliate dalla Federazione Italiana di Atletica Leggera hanno la possibilità di far acquistare ai loro iscritti i biglietti a condizioni vantaggiose (senza il costo di prevendita) all’interno dei settori: - Monte Mario Partenze € 15,00 - Distinti Arrivi € 10,00 - Tribuna Tevere € 10,00 Una volta raccolte le adesioni, ogni Società Sportiva dovrà inviare un'e-mail di conferma della prenotazione allegando il format di prenotazione compilato al seguente indirizzo goldengalatickets@fidal.it, indicando settori scelti e quantità, modalità di ritiro, coordinate bancarie. Ogni Società si farà carico di raccogliere l’importo relativo all’acquisto di tutti i biglietti richiesti e di versare l’importo totale sul conto corrente della FIDAL. Tale importo verrà quindi riversato sotto forma di contributo, al netto degli oneri (vedi esempio di seguito), alla Società Sportiva in un’unica soluzione mediante bonifico bancario alle coordinate indicate nel format di prenotazione.
Golden Gala. “Il cast del meeting si è arricchito di altri grandi nomi che ne faranno un evento ancora più spettacolare. In chiave azzurra, dopo le tre belle medaglie di Parigi, il Compeed Golden Gala sarà un passaggio importante per i nostri atleti in vista dell'estate dei Mondiali di Daegu. Siamo soddisfatti anche di poter riproporre, come nel 2010, le Finali dei Giochi Spor tivi Studenteschi a Roma dal 24 al 26 maggio. Per questi giovani trovarsi poi la sera in tribuna a vedere dal vivo i campioni dell'atletica mondiale sarà sicuramente uno stimolo e un'esperienza entusiasmante".
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BIGLIETTI Quattro le categorie di prezzo. Si va dai 5 Euro per Cur ve e Distinti (con eccezione dei Distinti Arrivi), fino ai 30 Euro della Tribuna Monte Mario lato arrivi. I biglietti possono essere acquistati sul sito internet di TicketOne, la ticket company del Compeed Golden Gala, all’indirizzo www.ticketone.it, nei punti vendita autorizzati, e presso la biglietteria del Parco del Foro Italico.
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boxe
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La grande boxe torna a Roma Il 25 giugno lo Stadio del Tennis del Foro Italico sarà teatro della sfida tra Daniele Petrucci e Leonard Bundu, due italiani che si contenderanno il titolo europeo di Lorenzo Arduini
ra il 17 Dicembre del lontano 1965 quando sul ring del Palazzo dello Spor t dell’Eur ebbe luogo probabilmente il più spettacolare match di pugilato sostenuti tra due pugili italiani. Si trattava dell’incontro tra Nino Benvenuti e Alessandro Mazzinghi valevole per il titolo mondiale dei pesi medi junior. A distanza di 46 anni, sabato 25 giugno alle ore 18, gli appassionati italiani della noble ar t hanno la possibilità di rivivere quelle stesse emozioni in una cornice altrettanto suggestiva (quella del nuovo stadio del Tennis del Foro Italico) grazie a due pugili di assoluto livello internazionale che incroceranno i guanti per contendersi la prestigiosa cintura europea dei pesi welter. Parliamo del romano Daniele Petrucci e del fiorentino (originario della Sierra Leone) Leonard Bundu. Due atleti in questo caso simili, che fanno dello stile e della tecnica le loro armi vincenti e che arrivano a questo appuntamento all’apice della loro carriera spor tiva risultando entrambi imbattuti dopo oltre 30 match professionistici. Si tratta di un match che darà lustro all’intero movimento pugilistico italiano. Roma tornerà ad essere la capitale della boxe mondiale ospitando un evento unico nel
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suo genere che non potrà non richiamare l’attenzione di tutti gli spor tivi italiani. “Si tratta dell’evento spor tivo di boxe più impor tante d’Italia”, commenta Davide Buccioni, Presidente della Buccioni Boxing Team, società organizzatrice dell’evento. “Nella stessa serata oltre al titolo europeo verrà assegnato anche un titolo italiano, cosa mai avvenuta prima”. Da cosa deriva l’importanza di questo appuntamento? “E’ la prima volta che due pugili italiani combattono per un titolo europeo. L’ente europeo della boxe, l’EBU, è unico, cosa che non avviene a livello mondiale dove le sigle sono diverse e ciascuna assegna il proprio titolo. Il fatto che in Europa ci sia un solo ente conferisce ancora più impor tanza a questo incontro”. Ci parli dei due protagonisti. “Sia Petrucci che Bundu sono sfidanti, in quanto il campione in carica, l’inglese Mattew Hatton, ha lasciato questa competizione per andare a contendersi il titolo mondiale. Entrambi i pugili sono imbattuti, cosa mai avvenuta a due italiani a livello europeo, ed entrambi amano la cor ta e media distanza: si prospetta quindi una battaglia vera”.
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Quindi Roma si prepara a vivere un grande evento di boxe. “E’ il più impor tante organizzato nella capitale dal 1965: si sfidano due italiani imbattuti per conquistare il titolo europeo. Verranno a Roma appassionati da tutta Italia, non solo quelli della zona, esattamente come avviene per le par tite della Nazionale di Rugby al 6 Nazioni. Inoltre stiamo ricevendo richieste di accredito da molti giornalisti europei” Alla vigilia chi è il favorito? “Le possibilità sono esattamente le stesse sia per Petrucci che per Bundu, tanto che i bookmakers stanno avendo difficoltà nel quotare questo incontro. Petrucci, essendo romano, godrà probabilmente di un maggior sostegno da par te del pubblico, ma Bundu ha dimostrato in diverse occasioni di trovarsi molto bene quando gareggia in trasfer ta”. Per concludere ci parli della sua organizzazione. “La Buccioni Boxing Team ha il grande merito da far tornare a Roma un grande evento di boxe. Il mio obiettivo è quello di tornare ai fasti degli anni’70 quando ogni venerdì per la boxe al Pala Eur venivano 15.000 persone. Vogliamo rilanciare uno degli spor t più antichi, sia nel senso olimpico del termine che in quello assoluto”.
Come acquistare i biglietti La Buccioni Boxing Team rende noto che i biglietti possono essere acquistati presso tutti i punti vendita Ticketone (per info collegarsi al sito www.ticketone.it) a par tire dal prossimo 16 Aprile. Di seguito i prezzi: • Gradinata: 10 Euro • Tribuna laterale (Monte Mario e Tevere): 20 Euro • Tribuna centrale: (Monte Mario e Tevere): 35 Euro • Autorità: 50 Euro • Palco V.I.P (7 persone - cena inclusa): 440 Euro
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esercito
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SOLLEVAMENTO PESI UNO SPORT ANCHE PER LE DONNE Giada Dijust, atleta del Centro Sportivo Esercito e della Nazionale, ci dimostra come si possono sollevare pesi mantenendo la propria femminilitĂ di Stefano Mappa
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esercito
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isico da star e viso dolcissimo sembrerebbe la descrizione di una modella ed invece si scopre che c’è molto di più! Giada Dijust, ha solamente 20 anni ed è già una campionessa di sollevamento pesi... atleta del Centro Sportivo Esercito dal 2009 e promessa della nazionale italiana, conta nel suo palmares quattro titoli nazionali juniores e tre titoli italiani assoluti nella categoria fino a 75 kilogrammi. In questa inter vista Giada ha sfatato il luogo comune che vede il sollevamento pesi come una disciplina esclusivamente di appannaggio maschile. I più infatti sono convinti che la pratica femminile snaturi il fisico delle donne e di conseguenza non sia consigliabile per una ragazza cimentarsi nel sollevamento pesi. Giada ci ha dimostrato il contrario solo a guardarla. Come ti sei avvicinata al sollevamento pesi? “Ho iniziato per caso…avevo 13 anni ed a scuola in occasione dei giochi spor tivi studenteschi ho conosciuto il sollevamento pesi ed ho deciso di continuare”. Quali sono le emozioni che ti da il tuo sport? “Tanta adrenalina, soddisfazione di raggiungere un obiettivo prefissato e l’emozione di salire sul podio dopo tanti sacrifici”. Hai un rito scaramantico o un portafortuna? “No, non credo in queste cose…Ho fiducia in me stessa e sulle mie capacità”.
Come rispondi a chi afferma che il tuo sport è prettamente maschile? “Ci sono molti spor t che nella società vengono etichettati come “maschili”, ma per for tuna i tempi stanno cambiando e sempre più ragazze si avvicinano a questi spor t. Io non penso che il mio spor t modifichi il mio essere donna in quanto avere un fisico prestante e un po’ muscoloso non incide sulla mia femminilità”.
apelli lunghi biondi, alta 178 centimetri, fisii
Quali sono i sassolini nella scarpa che quotidianamente questo sport ti riserva? “Dovere essere sempre costante con gli allenamenti soprattutto nel periodo pre- gara dove molto spesso bisogna scontrarsi con qualche fastidio muscolare in più e seguire
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un’alimentazione corretta e regolare per rientrare nella categoria di peso”. E come li affronti? “Li affronto con serenità perché fortunatamente faccio una cosa che mi piace e sono entrati a far parte della mia quotidianità: ormai non mi pesano più di tanto ed inoltre l’Esercito mi da la tranquillità ed il sostegno tecnico per il raggiungimento del migliore risultato”. Tra gli impegni con l’Esercito e la Nazionale riesci a ritagliare del tempo per te? “Solo il fine settimana perché mi alleno due volte al giorno ed anche se ho un pomeriggio libero durante la settimana, lo uso per riposare e per il recupero fisico”. La tua vita d’atleta è divisa tra Roma e Udine, il tuo cuore invece dove sta? “Il mio cuore per adesso sta a Roma perché in questi 2 anni, al Centro Spor tivo Olimpico dell’Esercito, ho conosciuto persone fantastiche con le quali condivido la mia passione e la mia quotidianità. L’unica cosa che mi lega a Cer vignano sono la mia famiglia e gli amici dell’infanzia”. Quali sono le tue passioni? “Amo fare shopping come tutte le donne, viaggiare e stare in compagnia con gli amici”. Se dico “Londra 2012”..cosa ti viene in mente? “Olimpiadi…un sogno che spero si avveri..Sarà molto difficile qualificarsi ma crederci non costa nulla!”. Quali sono gli obiettivi di questo anno? “Voglio stare con i piedi per terra…ma spero di ottenere una medaglia ai prossimi campionati Europei under 23 e di entrare a far par te della squadra che a novembre par tirà per Parigi per disputare i Mondiali, validi per la qualificazione olimpica”. Cosa vuoi fare da “grande”? “Ancora non ho fatto progetti a lungo termine, sicuramente nel mio futuro vorrò crearmi una famiglia ed essere mamma!”. Che consiglio daresti ad una ragazza che vorrebbe iniziare a praticare il sollevamento pesi? “Di fare questo spor t in modo “naturale” e “pulito” perché la vittoria è bella quando arriva con le proprie forze”.
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taekwondo
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L’ANIMA DEL TAEKWONDO Abbiamo incontrato Angelo Cito, Segretario Generale della Federazione Italiana Taekwondo, che ha illustrato gli insegnamenti che può dare questa disciplina, in forte crescita nel nostro Paese di Lorenzo Arduini l taekwondo... Un’ar te marziale che in questi ultimi anni sta attraversando un momento straordinariamente felice nel nostro Paese: sia a livello di ver tice, con medaglie conquistate in occasione di Giochi Olimpici e competizioni a livello mondiale ed europeo, ma anche a livello di pratica di base, con un for te aumento del numero dei tesserati, sia uomini che donne. Abbiamo parlato di tutto questo con Angelo Cito, Segretario Generale della Federazione Italiana Taekwondo.
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Qual è la natura di questa disciplina? “Il taekwondo nasce come ar te marziale in
Korea ed è uno spor t olimpico a par tire dall’edizione 2000 a Sydney. Era stato praticato comunque già a Seul ’88 e Barcellona ’92 come spor t dimostrativo. In ogni modo ancora oggi il taekwondo conser va gli aspetti tradizionali della disciplina che sono il suo vero valore aggiunto”. Cosa intende per aspetti tradizionali? “Quando parlo di aspetti tradizionali penso principalmente al rappor to tra atleta e maestro: non si tratta di una relazione basata esclusivamente sulla preparazione fisica, bensì è un rappor to completo attraverso il quale viene costruita la personalità dell’atleta. Questo vale ancora di più quando gli atleti
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sono giovanissimi, in questo caso il maestro diventa un vero e proprio educatore”. Qual è, a suo giudizio, la situazione del taekwondo in Italia in questo momento? “Il taekwondo italiano da anni si esprime su altissimi livelli, l’Italia è sempre tra le prime 10 in tutte le competizioni internazionali. In questo momento Carlo Molfetta è campione europeo in carica nella categoria -87 kg, mentre Mauro Sarmiento ha conquistato la medaglia d’argento alle ultime Olimpiadi di Pechino. Nell’ultimo quadriennio olimpico i nostri atleti hanno vinto diversi titoli europei e due medaglie d’argento ai Campionati del Mondo”.
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taekwondo
E per quanto riguarda la pratica di base? “Attualmente i tesserati agonisti hanno varcato la soglia dei 20.000. Le gare agonistiche si disputano a par tire dai 12 anni di età, prima i bambini fanno essenzialmente attività ludica, senza gare con carattere ufficiale” Che rapporto avete a livello di Federazione con i Comitati Regionali nell’organizzazione delle gare? “I comitati Regionali sono fondamentali naturalmente nell’organizzazione degli eventi periferici, mentre la Federazione si occupa direttamente dell’organizzazione delle manifestazioni a carattere nazionale ed internazionale. Negli ultimi anni la FITA ha organizzato campionati europei in categorie differenti sia a livello di Seniores che a livello giovanile. A maggio sono in programma a Genova i Campionati Europei di Forme: non si tratta di una specialità olimpica, ma conser va una for te caratteristica legata alla tradizione”. Il taekwondo è uno sport da combattimento: cosa direbbe ad una classica mamma italiana timorosa di farlo praticare al proprio figlio? “Il taekwondo, come molti altri sport da combattimento, ha un for te valore educativo, in
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taekwondo
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Regole combattimento I combattimenti si svolgono su un campo quadrato di 8 × 8 m, tra due atleti muniti di protezioni: corazza munita di sensori per i rilevamento punti, caschetto, guantini, parapiedi, paratibia e parabraccia. L'incontro è articolato in tre round generalmente da due minuti ciascuno. Vince l'atleta che ha collezionato più punti. Tecniche differenti permettono di conquistare differenti punteggi. viene assegnato un punto se il calcio o il pugno è tirato sulla corazza (due se in rotazione) oppure tre se si colpisce la testa con un calcio (4 se in rotazione). L'incontro può finire prima de tre round se si verifica un K.O. oppure se alla conclusione del secondo round ci sono 12 punti di differenza.
Regole forme Per Forma (Taeguk) si intende un esercizio codificato dato dalla composizione di più segmenti tecnici, con la massima fluidità e seguendo strutture ritmiche, espressive, a carattere qualitativo. La caratteristica dei taeguk è determinata da movimenti in cui la tecnica ha un alto valore qualitativo, dove lo scopo è quello di consentire all'atleta di farsi distinguere al fine di raggiungere il massimo risultato (punteggio). L'esecuzione di tali tecniche vengono valutate tenendo conto di alcuni parametri come Dinamicità, tenuta della tecnica, espressività, ritmo, equilibrio. Ognuno di questi parametri viene valutato secondo altri sottoparametri che vanno a sommarsi al voto finale.
quanto insegna la disciplina. In secondo luogo si tratta di un’ottima valvola di sfogo, di cui tutti i bambini hanno bisogno. La loro energia ed il loro temperamento vengono però canalizzati in un preciso sistema di regole spor tive: tutto questo aiuta enormemente la formazione del ragazzo. Il combattimento è inteso come confronto, non si insegna certo il taekwondo con l’obiettivo di fare male al prossimo”. In sintesi quindi per quali motivi consiglierebbe ai genitori di farlo praticare ai figli? “La nostra è una disciplina che, per essere praticata, richiede una destrezza fisica e mentale non comune, difficilmente sviluppabile in altre discipline. Inoltre viene richiesto all’atleta un impegno impor tante e, di conseguenza, una grande volontà. Tutto questo accresce molto la formazione mentale dell’atleta. Ma il punto fondamentale a mio giudizio riguarda il fatto è che, al contrario di molti altri spor t, non viene assolutamente richiesto al giovane atleta tutto e subito, in questo modo essi crescono in una maniera più corretta: i nostri giovani atleti imparano che, per ottenere dei risultati, bisogna
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lavorare e, soprattutto, impegnarsi molto”. E per quanto riguarda la pratica femminile? “Tutto quello che esiste a livello maschile esiste anche a livello femminile: categorie, possibilità e tecniche di allenamento, importanza di tornei e di risultati ottenuti. Per noi l’atleta uomo e l’atleta donna valgono esattamente alla stessa maniera. Dimostrazione di questo è il forte aumento di domanda femminile che stiamo registrando in questi ultimi anni. Il nostro movimento in Italia poi vede atleti di ambo i sessi ai ver tici delle classifiche internazionali”. Quali aspetti ritiene importanti per promuovere ulteriormente la sua disciplina? “Investiamo molto nell’immagine di questo spor t. Data la sua natura dinamica ed accattivante lo proponiamo attraverso diversi media. Questo nostro impegno ha un for te riscontro in termini d’interesse, soprattutto perché in Italia non è facile essere visibili per sport che non sono il calcio e il basket. Guardare gli incontri, in televisione e su Internet, ha una for te attrattiva sui giovani, poi è naturale che i successi ottenuti dai nostri atleti, soprattutto alle Olimpiadi, aiutano molto”.
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hockey
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PER LA DE SISTI ROMA
SECONDO POSTO IN COPPA CAMPIONI L’Akademischer Vienna batte i giallorossi per 4 a 1 e conquista la Coppa di Andre Tranquilli_ foto di Luca d’Ambrosio a De Sisti Roma perde la finalissima degli Euro Hockey Club Champions Trophy Men, svoltisi a Roma dal 21 al 24 aprile al CPO Acqua Acetosa. Il 4-1 finale consegna la vittoria del Trophy ai viennesi dell’Akademischer, che iscrivono il proprio nome in un trofeo che l’Italia è riuscito a conquistare solo tre volte nella propria storia (con l’HC Eur Roma nel 1983 e due volte con Cernusco, nel ’94 e nel ’99). Con questo successo l’Austria conquista i punti necessari a portare una squadra alla prossima Euro Hockey League; stessa cosa per la Svizzera, che deve ringraziare il terzo posto dell’HC Rotweiss Wettingen. Un torneo fantastico
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quello della squadra romana che ha concluso il girone imbattuta e senza subire reti con due vittorie (Bra e i cechi del Pilsen Litice) ed un pareggio con i fortissimi svizzeri el Wettingen. Peccato per la sconfitta nella finale maturata in una partita a tratti sfortunata, specialmente nel primo tempo, e che poi ha visto prevalere la maggior freschezza degli austriaci arrivati da un girone dimostratosi più facile”. Gli austriaci hanno potuto gestire le energie, perché erano già qualificati prima dell’ultima par tita “dichiara Alessandro Nanni attaccante della Roma ed autore di due reti nel torneo“ noi invece abbiamo speso tantissimo, nell’ultimo incontro, per battere i cechi del Pilsen Litice con quattro gol di scarto. Poi è man-
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cato moltissimo l’appor to e l’esperienza di Eugenio Ardito, che non ha potuto giocare in finale a causa di una contrattura”. Il libero e cor tista della Roma, Patricio Mongiano plaude agli avversari “Peccato, ma abbiamo perso contro una squadra for te; sono stati più bravi di noi e nel secondo tempo hanno veramente meritato di vincere”. Anche il Presidente Enzo Corso riconosce i meriti degli avversari: “Rimane l’amarezza del risultato: aver mancato una vittoria in cui credevamo. I ragazzi hanno sentito troppo la fatica della terza gara, mentre gli austriaci hanno potuto giocare più riposati. Nel primo tempo ci è mancata incisività: se avessimo fatto il gol che meritavamo, la par tita a sarebbe stata diver-
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hockey
sa. Poi nella ripresa loro hanno legittimato, grazie anche a una gran difesa. Rimane la consapevolezza di aver giocato un gran torneo e la De Sisti Roma può essere anche orgogliosa di come la società ha organizzato questa competizione, per la quale è doveroso ringraziare tutte le istituzioni territoriali che ci hanno aiutato, Comune, Provincia e Regione. Un plauso par ticolare soprattutto alla Federazione Italiana Hockey e a alla CONI Ser vizi, che ci hanno messo a disposizione il magnifico impianto dell’Acqua Acetosa: una struttura dove è veramente facile organizzare un evento di questo livello, che ha avuto i complimenti della Federazione Europea”.
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ANTEPRIMA DELLE OLIMPIADI! Arriva il Roma Seven 2011 Rugby a 7 e Mondanità! l 3 e 4 Giugno presso la stupenda location dello Stadio dei Marmi, vero museo all’aper to che il mondo ci invidia, 500 giocatori da tutto il pianeta si daranno battaglia: una fantastica tre giorni di Rugby ad altissimo livello che culminerà con la finale prevista in notturna alle 23.30 di Sabato 4 Giugno. Dopo il 6 Nazioni di Rugby, arriva il Roma Seven, il Torneo Internazionale di Rugby Seven 1° in Italia, 3° in Europa e 9°al Mondo per importanza. Roma ospita ancora una volta il meglio del Rugby 7 Mondiale! Divenuto Spor t Olimpico a par tire dall’edizione di “Rio de Jainero 2016”, il Rugby a 7 stà conquistando tutti. Nato a Melrose in Scozia nel 1883, è cresciuto cosi tanto da eguagliare la fama del Rugby a 15. Grande è l’attesa, grande il fermento per il
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Roma Seven 2011 giunto oramai alla 10° edizione. Le più for ti squadre al mondo maschili e femminili saranno a Roma per contendersi l’ambito trofeo della Roma Seven Cup. Tra le squadre più attese la Nazionale Francese, la Nazionale del Kenya, veri maestri di questo spor t , la for te Italia, il Por togallo Vicecampione d’Europa ed il team “All Star” dei Seven Kings of Rome oltre alle Nazionali di Georgia, Olanda Germania Ucraina! Un vero Mundial,un Torneo spaventoso. Nove nazionali maschili ,quattro Selezioni Internazionali ad Invito, davvero un Evento incredibile. Ma la squadra da battere rimangono i vicecampioni dello scorso anno: i “ROMA SEVEN”, il Superclub ad inviti che nel 2010 ha potuto vantare nelle proprie fila alcuni dei famosi “ALL BLACKS” tra cui Dj Forbes miglior giocatore al mondo. Per non parlare poi del Torneo
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Femminile... cer tamente il migliore al mondo. Le strafavorite Neozelandesi Maori di Aeoteroa saranno sfidate dalle Nazionali femminili di Francia, Olanda, Spagna e soprattutto dal fortissimo Brasile giunto in semifinale nella recente Coppa del Mondo,oltre che dall’Italia e Germania. Una straordinaria Anteprima delle Olimpiadi in una cornice di Spor t e Mondanita! Questo è il Roma Seven 2011 con il suo Villaggio Ospitalità, le sue eleganti e bellissime donne ed uno Spor t Vero come il Rugby. Vietato mancare! Roma con gli Internazionali di Tennis ed il Concorso Ippico di Piazza di Siena e soprattutto con il Roma Seven si conferma Capitale dello Spor t.Uno Spettacolo esserci. Appuntamento quindi al 3 e 4 Giugno allo Stadio dei Marmi. Vietato mancare! www.romaseven.com
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IL GIOIELLO DEL GOLF ITALIANO Secondo titolo nell’European Tour per Matteo Manassero, vinto due giorni prima del suo diciottesimo compleanno di Alessandro Morucci
ue successi nell’European Tour prima di essere maggiorenne. Pazzesco!”. E’ stato questo il commento di Francesco Molinari alla nuova impresa di Matteo Manassero che a 17 anni e 363 giorni, due prima di compiere 18 anni, ha ottenuto il secondo titolo nel circuito continentale, dove ha iniziato a giocare da appena undici mesi, imponendosi nel Malaysian Open. In questo breve periodo di tempo il giovanissimo grande talento veronese, oltre alle due vittorie, ha collezionato una serie di ottimi risultati e in appena 28 tornei è riuscito ad entrare tra i top 50 della graduatoria mondiale. Dopo la per formance in Malesia, infatti, è volato dal 57° al 33° posto che, in altri ter-
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mini, significa far par te dell’élite mondiale e giocare tutti i tornei che contano, ossia i tre major che rimangono (US Open, Open Championship e PGA Championship) e i due tornei del WGC (Bridgestone Invitational e HSBC Champions). In Malesia ha battuto fior di giocatori dai nomi di Ror y McIlroy, di Mar tin Kaymer, numero uno mondiale, e di Charl Schwartzel, che una settimana prima si era aggiudicato il Masters, primo major stagionale al quale Manassero non aveva potuto accedere. “E’stato tutto meraviglioso - ha detto Manassero - un gran giorno per me. Sicuramente esser riuscito a chiudere due colpi avanti a un campione come McIlroy è motivo di grande soddisfazione. E’ stato un finale molto combattuto, giocato colpo su colpo con McIlroy e Bourdy, entrambi fino all’ultimo green in cor-
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sa per la vittoria. Cer tamente cogliere questo titolo a due giorni dal mio diciottesimo compleanno è stato grandioso e non potevo trovare maniera migliore per festeggiare”. Ha detto Franco Chimenti, presidente della Federazione Italiana Golf: “Manassero ha reagito da campione qual è al mancato invito per il Masters. Ha una grandissima forza morale, espressa sia in campo che fuori, e che è assolutamente incredibile per la sua età. Ha soppor tato come un veterano la for te pressione che veniva da due fronti. Infatti in club house c’era Bourdy, che aveva fissato un limite ben preciso per vincere, e lui aveva un solo colpo di margine, mentre sul campo sentiva il fiato di un grandissimo giocatore come McIlroy”.
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a cura di Andrea Cecinelli Responsabile comunicazione del Golf Forense
OLGIATA GOLF CLUB Trofeo Ugo Grappasonni Si è disputato sui green dell’Olgiata il Trofeo Ugo Grappasonni valido per il 19° Campoinato Regionale Individuale, sia maschile che femminile. E’ stato Carlo Scatena, Presidente della FIG Lazio che ha deciso di intitolare ad uno de prodotti laziali tra i più bravi che abbia mai prodotto la nostra Regione. Vincitore tra l’altro Ugo Grappasonni di due Open d’Italia, due Open di Svizzera, un Open di Francia, un Open del Marocco, un Open del Ticino, un Open d’Olanda oltre ad una lunga serie di Omnium. Come detto, in nome di questo grandissimo campione, allievo di Pietro Manca all’Acquasanta, si è giocato il 19° Campionato Regionale Individuale del Lazio che ha laureato Renato Paratore (Parco di Roma) con 147 Campione per la stagione 2011, davanti a Marcello Grabau e Leonardo Sbarigia. 1° netto Luca Buscioni davanti ad Alessio Raccagna entrambi del Parco di Roma. In campo femminile, vittoria di Alice Di Piero dell’Olgiata con 158, davanti a Sofia Dell’Anna dell’Acquasanta 162, mentre Giulia Iadicicco dell’Olgiata è risultata 1°netto.
MARCO SIMONE GOLF CLUB Ocean Trophy Si è disputata Domenica 10 Aprile presso gli splendidi grren del Marco Simone Golf Club l'Ocean Trophy”: gara diciotto buche stableford per tre categorie con prestigiosa finale in Por togallo.
Alla premiazione avvenuta alla fine dei giochi, c’è stata anche la premiazione di Carlo Scatena a Federico Ranelletti del Fioranello,per l’avvenuto successo del 2010.
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news dai circoli di golf PARCO DI ROMA Prima tappa del 3° trofeo Franco Biondi Santi Scoppiettante inizio del Trofeo Franco Biondi Santi Tenuta Greppo, giunto alla sua terza edizione e, com’è ottima tradizione, l’esordio della manifestazione è avvenuto al Parco di Roma, il Circolo di cui sono soci Alessandra Biondi Santi con il figlio Gregorio, giovane e valente golfista. Prima tappa giocata nel primo weekend di aprile, in due giorni dalle condizioni atmosferiche ideali, perché né caldi né freddi. Motivo in più per aver affollato i fair ways dello stupendo percorso di Via Due Ponti. Il campo ha dato i seguenti responsi. Federico D’Alber to con 40 punti ha superato di un punto Leonardo Licci (39) vincendo il primo posto della Prima Categoria e, men-
Su oltre cento giocatori in campo, vittoria in prima categoria di Giorgio Coletta con 40, a due punti da Paolo Rossi, del Real. Lordo a Giuseppe Romano con 40. In seconda categoria pole position di Nicola Bruno che con 38 ha battuto Marco Di Cencio. In terza categoria vittoria di Claudio Zanchi con 41, a due punti da Antonio Santarpia. Ladies a Ermelinda Avverato con 38, Seniores ad Alber to Di Domenico con 37, anche lui del Real.
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tre è risultato Primo Lordo Antonio Scalera con 33 punti. In Seconda Categoria successo di Alfio Messina con 42 punti, uno di più di Giovanni Provenzano. In Terza Categoria Tommaso Schiavetti ha superato Petrina Inzaghi per via dell’handicap ma con lo stesso punteggio (41). Ma il Trofeo Franco Biondi Santi ha elargito tanti altri premi speciali. Oltre ai classici (1° Lady) andato a Laura Di Stefano (39) e (1° Senior) appannaggio di Pierluigi Borghini (37) sono stati premiati per il Nearest to the pin alla buca 7, andato a Mauro Pompei con m. 2,55 e il Driving Contest alla buca 18 vinto da Antonio Scalera, e premio speciale, assai originale vinto da Alber to Scaccia, quale ultimo classificato. Tutti i premi sono stati consegnati, mentre scorrevano nei bicchieri il vino della Cantina La Rondine di Montepulciano.
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AL VIA IL PILSNER URQUELL PRO TOUR 2011 Il 12 maggio inizierà il circuito delle gare golfistiche in Italia di Challenge Tour e Alps Tour e Campionato Open: prima tappa la seconda edizione del Mugello Tuscany Open di Lorenzo Arduini
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l Pilsner Urquell Pro Tour, ossia il circuito delle gare nazionali, è nato nel 2006, allestito dal Comitato Organizzatore Tornei dei Professionisti della FIG, che ha quale presidente Donato Di Ponziano e quale direttore responsabile Alessandro Rogato. Nei primi cinque anni di attività sono state organizzate oltre 50 gare, con quasi 6.500 presenze sul campo delle quali circa 5.000 straniere, ed è stata garantita tanta attività ai tournament player italiani non solo nella penisola. Tutto ciò si è tradotto in otto vittorie nel Challenge Tour, con leadership di Edoardo Molinari nell'ordine di merito 2009, e in 21 successi nell'Alps Tour. Nel Pilsner Urquell Pro Tour vi sono tutte le gare nazionali che fanno par te dei circuiti continentali Challenge Tour e Alps Tour e il Campionato Open. Tali tornei in precedenza avevano vita propria, allestiti dai circoli stessi in cui svolgevano, e comunque indipendenti l’uno dall’altro. Il Comitato Organizzatore della FIG li ha raccolti sotto la propria egida costruendo una struttura ad hoc, ha dato un contenuto uniforme, migliorandone di gran lunga la qualità, trovando sponsor e facendo di pari passo salire anche la qualità tecnica e i montepremi. Il Pilsner Urquell Pro Tour inizierà con la seconda edizione del Mugello Tuscany Open (12-15 maggio), gara del Challenge Tour in programma al GC Una Poggio dei Medici. Il secondo tour continentale tornerà nella penisola dal 7 al 10 luglio per far tappa all’Acaya G&CC in Puglia, dove avrà luogo l’Acaya Open, new entr y in calendario dopo aver fatto par te nel 2010 dell’Alps Tour. All’Olgia-
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ta GC vi sarà l’ormai classico appuntamento di metà ottobre, dal 13 al 16, per il Roma Golf Open e quindi la chiusura con l’Apulia San Domenico Grand Final (2-5 novembre). L’Alps Tour proporrà tre nuovi tornei: il Zoate Open (29 giugno-1 luglio, Zoate GC), il Trentino Dolomiti Open (15-17 settembre, Dolomiti GC) e l’Open di Sardegna (19-21 ottobre, Pevero GC). Il Pilsner Urquell Pro Tour mette in palio complessivamente circa 1.100.000 euro. Nel Challenge Tour 2011 prenderanno par te giocatori italiani di peso quali Alessandro Tadini, Lorenzo Gagli, Federico Colombo, Alessio Bruschi. Tanti gli stranieri validi tra i quali sono da ricordare gli inglesi Stuar t Davis, Sam Walker e Charlie Ford, gli svedesi Leif Westerberg e Mikael Lundberg, ed il paraguaiano Marco Ruiz. L’obiettivo è lo stesso per tutti: quelli che militano nel Challenge Tour cercheranno di posizionarsi tra i primi venti classificati dell’ordine di merito per poter disputare l’anno prossimo l’European Tour, ossia il massimo circuito continentale. Gli altri nell’Alps Tour proveranno a entrare tra i primi cinque della money list che avranno diritto a giocare nel Challenge Tour2012. I tornei che si disputano in Italia suscitano
golf
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interesse mediatico, sono seguiti dai quotidiani e dalle riviste specializzate e non, e convogliano ai circoli numerosi spettatori, tra i quali sempre più frequentemente si notano giovani e bambini, mentre la TV satellitare Sky dedica ad ogni evento una sintesi di 30 minuti, insieme a passaggi sulla rubrica settimanale Momenti di Golf, curata dalla stessa FIG. Nelle gare del Challenge Tour la visione avviene praticamente in tutto il mondo grazie ai network internazionali che ricevono le riprese effettuate dalla troupe dedicata dello stesso Challenge Tour. “Il progetto è nato con il preciso obiettivo di sostenere i giovani professionisti, dando loro la possibilità di competere e contribuendo alla loro formazione”, ha dichiarato Donato Di Ponziano, presidente del Comitato Organizzatore. “La FIG ha operato con lungimiranza pensando al futuro del golf italiano e i risultati raggiunti in questi primi cinque anni di attività le hanno dato ragione. Il Pro Tour è divenuto un modello e un esempio per le altre nazioni, è cresciuto e sta crescendo ulteriormente per numero di gare e di par tecipanti e, soprattutto, sta ponendo in evidenza tanti elementi di valore”.
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MERCEDES BENZ ROMA GOLF FORENSE PIU’ SPORT, GOOD MOOD & LIFE STYLE Cinzia Pallaro
di Andrea Cecinelli _ Foto di Silvia Apice e Yulya Galycheva
utto è pronto. Il Mercedes Benz Roma Golf Forense Più 2011 sta per essere varato nel mare magnum del maggio sportivo della Capitale. Sono i numeri a far da padroni e ad imporre una tappa di apertura di due giornate, data la lunghissima lista di attesa che caratterizza questa manifestazione golfistica per i professionisti del diritto ed i medici ideata e organizzata dall'Avv. Nicola Colavita, con il sempre prezioso contributo di Mauro Antonelli di MorOrg. Il circuito golfistico più cool della Capitale aprirà i battenti sabato 30 aprile e domenica 1 maggio al Parco di Roma Golf Club in una due giorni che si preannuncia ricca di emozioni. E dopo la tappa di apertura, sabato 21 maggio il Golf Forense farà ritorno dopo quattro anni di assenza nel circolo di Laura Biagiotti, il Marco Simone Golf Club, per il secondo appuntamento della stagione. Oltre a Mercedes
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- Benz Roma, tiltle sponsor del torneo, affollatissimo come sempre il parterre degli sponsor che quest’anno accompagneranno la manifestazione: Telecom Impresa Semplice, Gruppo 24 ore, The Bridge, Vallecchi, Titanedi, sono i nuovi partner che si affiancheranno a sponsor storici come Ilario, Acqua Filette, Caffè Buscaglione, Casale del Giglio, Gruppo De Montis, Sistema Informazioni, Security System Service, Cappiello Design e Due Ponti Sporting Club, partner sportivo di sempre. Anche quest'anno sarà un Golf Forense all'insegna della solidarietà con la promozione della devoluzione del 5 x mille della dichiarazione dei redditi in favore dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. A dare poi quel tocco di bellezza al torneo le splendide ragazze dello staff del Golf Forense, vestite quest’anno dalla raffinata griffe “Le Perle di Geo”, della stilista emergente Georgia Fazi. Pronti, ai posti di partenza, via. Riparte il “Mercedes Benz Roma Golf Forense Più”.
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Le tappe sabato 30 aprile e domenica 1 maggio 2011 Parco di Roma Golf Club sabato 21 maggio 2011 Golf Club Marco Simone sabato 17 settembre 2011 Golf Roma Acqua Santa sabato 22 e domenica 23 ottobre 2011 Olgiata Golf Club
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golf forense
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Vanessa Kelly e Luciano Flamini
Francesca Mercantini
Il Presidente della F.I.G. Prof. Franco Chimenti
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L'Avv. Nicola Colavita con il Presidente dell'Ordine degli Avvocati di Roma, l'Avv. Antonio Conte
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news dai circoli sportivi storici news dai circoli sportivi storici a cura di Lorenzo Arduini
Club deiCircoli Sportivi Storici
Agostino De Zordo, Segretario Generale del Club Circoli Sportivi Storici
L’attività sportiva del Club
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rosegue alacremente l’organizzazione dell’attività sportiva del Club. Si è appena conclusa la II Edizione del Torneo di Calcio a 5 “Gian Marco Salvati” organizzato dal Circolo Canottieri Roma, storico circolo sulle rive del Tevere, che ha ospitato le squadre rappresentative dei sodalizi appartenenti al Club dei Circoli Sportivi Storici. Il Torneo prevedeva la partecipazione delle categorie Under 12, Over 40, Over 50, Over 60 e Assoluti con un fitto calendario di incontri culminati nelle finali che si sono svolte domenica 17 aprile. Nella categoria Under 12 si è aggiudicato il trofeo il CC Aniene sullo Sporting Club Eur, nella categoria Over 60 lo Sporting Club Eur è risultato vittorioso sulla compagine del Ct Eur, il padrone di casa CC Roma ha conseguito la
vittoria nelle due categorie degli Over 40 e 50 mentre nella categoria Assoluti il CC Aniene ha sconfitto il CT Eur. Il calendario degli eventi programmati dai Circoli Storici proseguirà con il
“Trofeo dei Circoli Sportivi Storici” organizzato dal Reale Circolo Canottieri Tevere Remo presso i suoi nuovi impianti all’Acqua Acetosa. Gli eventi del Club, seguiti con passio-
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ne dal pubblico di soci e ospiti, costituiscono occasioni di attività sportiva e sociale tra i Circoli partecipanti e punti di riferimento dello sport amatoriale e dilettantistico della Capitale.
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news dai circoli sportivi storici news dai circoli sportivi storici
CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE NUOTO, RISCONTRI POSITIVI AGLI ASSOLUTI DI RICCIONE I Campionati Assoluti Primaverili di Riccione – prova di qualificazione per i Mondiali in vasca lunga di Shangai (24-31 luglio p.v.) – si sono chiusi con un bilancio di tutto rispetto in “casa Aniene”: 9 medaglie d’oro, 8 d’argento ed 8 di bronzo consentono alla squadra del Presidente Giovanni Malagò di vincere altresì entrambe le classifiche di società (sia in campo femminile che maschile). Mattatrice Federica Pellegrini, in grado di imporsi in tutte le 4 distanze programmate, che sono spaziate dai 100 agli 800 stile libero con la conquista di ben 3 pass iridati (200, 400 ed 800). A Riccione è arrivata l’affermazione
CIRCOLO CANOTTIERI ROMA PRONTI AD OSPITARE GLI INTERNAZIONALI DI TENNIS UNDER 12 NICOLA PIETRANGELI Dal 9 al 14 maggio 2011 il Circolo Canottieri Roma organizza per la seconda volta gli Internazionali Giovanili Under 12 Nicola Pietrangeli; un appuntamento tennistico di grande rilevanza in concomitanza con gli Internazionali d’Italia che si svolgeranno al Foro Italico dal 7 al 15 maggio. La promozione in campo giovanile estesa a tutto il mondo è l’obiettivo principale della Federazio-
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proprio in quegli 800 metri che agli Europei di Budapest le regalarono il bronzo europeo. Crono di valore sulla distanza dei 400 stile libero: il tempo di 4’03”49, ottenuto nella prima giornata di gare, rappresenta a tutt’oggi la seconda prestazione mondiale stagionale dopo il 4’02”84 fatto registrare dall’inglese Adlington. In evidenza anche Elena Gemo, capace di aggiudicarsi sia i 100 dorso (1’01”22) che i 50 farfalla (26”84), dimostrando, anche in vasca lunga, un’importante versatilità; la vicecampionessa europea dei 50 dorso di vasca corta (Eindhoven 2010) è istata in grado di aggiudicarsi argento e bronzo, rispettivamente nei 50 e 200 dorso. Ori che contano quelli di Lorenzo Benatti nei 100 farfalla (53”58) – argento anche sulla distanza dei 50 metri – e di Caterina Giacchetti (bronzo anche nei 100) in quei 200 farfalla di cui e’ finalista europea in carica (2’09”84) cosiccome per la staffetta 4x100 mista femminile (Elena Gemo, Giulia De Ascentis, Elena Di Liddo e Federica Pellegrini – 4’09”39).
ne Italiana Tennis, che ha fortemente voluto lo svolgersi di questa manifestazione. Un grande appoggio è venuto anche dal Presidente dello storico sodalizio Andrea Tinarelli, il quale si è detto molto felice e orgoglioso di poter organizzare un evento così importante nel circuito tennistico. Inserito nel Tennis Europe il torneo vedrà la partecipazione dei migliori 32 giocatori del ranking internazionale ITF. Il torneo è dedicato a Nicola Pietrangeli, socio onorario del Canottieri Roma, riconosciuto da tutti come il più grande giocatore della storia del tennis italiano. L’attesa manifestazione spor tiva, verrà presentata ai media nell’ambito della stessa conferenza stampa dedicata agli Internazionali d’Italia. Michele Petracci
ANTICO TIRO A VOLO PARTE LA CACCIA AI 50.000 DOLLARI Tutto è pronto per la VI edizione del torneo internazionale femminile di tennis. Il circolo del presidente Michele Anastasio Pugliese è riuscito a mettere insieme una macchina organizzativa degna di un master, garantendo un new look alla manifestazione con numerose e piacevoli sorprese. Tantissime saranno le giocatrici professioniste che tra uno smash e una volèè potranno gustarsi la
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meravigliosa vista della Capitale cercando di aggiudicarsi il montepremi di 50.000 $. Nel palmarès delle vincitrici del torneo, le italiane Floris, Oprandi, Garbin. Il torneo del circolo Antico Tiro al Volo è considerato da anni una vera e propria rampa di lancio per le giocatrici italiane emergenti che aspirano a scalare la vetta della classifica mondiale. Un vero e proprio passaggio obbligato per le più promettenti ragazze del tennis italiano. Fiore all’occhiello dell’evento l’Imperdibile serata di gala con sponsor e giocatrici . Un evento da non mancare dal 28 maggio al 5 giugno, un occasione da non perdere per apprezzare da vicino il tennis internazionale.
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CIRCOLO CANOTTIERI LAZIO SPORT E NON SOLO: I TEVERE RANGERS Nascono da un'idea del canottieri Lazio, si chiamano Tevere Rangers e sono i nuovi custodi del fiume capitolino. Quaranta volontari che pattuglieranno le acque del Tevere per
TENNIS CLUB PARIOLI ROMEO SI CONFERMA PRESIDENTE; CON LUI BUONA PARTE DEL CONSIGLIO USCENTE
Sono andate secondo le previsioni le ultime elezioni del Tennis Club Parioli.
denunciare eventuali casi di abusi vismo o degrado. L'iniziativa, sostenuta dalla Regione Lazio, è stata tenuta a battesimo il 4 aprile dalla governatrice, Renata Polverini, dall'Assessore Regionale alla Sicurezza Giuseppe Cangemi e dal presidente dell'Osservatorio della Regione Lazio Vitarello. Perfetta la regia del presidente Rossi che ha coordinato i circoli storici in questa nuova avventura. Per le attività saranno impiegati un catamarano a motore e due biciclette.
l’ottimo lavoro svolto negli ultimi tre anni sono stati eletti i consiglieri Paolo Agnesi (339), Giovanni Valentini (315), Rossana Ridolfi Letta (300), Maurizio ravoni (279), Zibi Boniek (203), Enzo Costanzo (189) e Gianfilippo Saglieni (178). Insieme a loro ci saranno anche Alberto Casucci (259) e Simona Panelli (208). “E’ per tutti noi motivo di grande soddisfazione - è il commento del presidente Romeo –, la solidità gestionale, gli importanti progetti portati a termine nel precedente mandato, così come i successi sportivi che ci hanno portato ad essere anche quest’anno il primo circolo italiano di tennis, hanno fatto gran presa su tutto il corpo sociale che, come non mai unito, - continua Romeo - ha confermato con piena fiducia gran parte del Consiglio uscente”
In palio insieme alla carica più ambita di Presidente c’erano quelle del Consiglio Direttivo, ridotte a nove (prima erano 14) con la recente approvazione della riforma statutaria. Maurizio Romeo, in carica dal 2009, si conferma quindi alla guida dello storico circolo capitolino superando largamente, con 349 preferenze, lo sfidante Andrea de Lieto fermo invece a 186. Quarantaquattro anni, ingegnere, sposato con due figli, Romeo nel precedente mandato insieme al Consiglio Direttivo ha curato con successo gli importanti lavori di ristrutturazione che hanno permesso al Tennis Club Parioli di rilanciarsi sul mercato non solo per la propria storia e la propria tradizione sportiva, ma anche per la qualità delle strutture e degli impianti. Con Romeo , a testimonianza del-
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Si tratta sicuramente di un importante conferma per tutti i consiglieri rieletti e naturalmente per Maurizio Romeo che, con questo mandato, rimane sempre il più giovane Presidente nella storia di un circolo conosciuto per la sua storia centenaria, quella che pochi anni fa ha permesso proprio al TC Parioli di diventare membro ufficiale del prestigioso “Centenary Tennis Club”, un’associazione che raccoglie i Club più prestigiosi del mondo.
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CIRCOLO CANOTTIERI TIRRENIA TODARO LA CANOA IN GARA SU TUTTI I FRONTI Un grande Tirrenia a Milano per i campionati Italiani di fondo di canoa: in una bellissima giornata di sole gli atleti del circolo hanno dato vita a gare entusiasmanti! Il primo a gareggiare è stato Giorgio De Stefano, già medaglia di bronzo ai campionati di maratona svolti in Sicilia in k2 con Arbulù: sono 58 i K1 in gara, e lui è bravissimo a districarsi in partenza e ad inserirsi nel gruppo subito a ridosso dei migliori.Al Traguardo è 13°. La gara in cui tutti avevano riposto le proprie attenzioni è quella del K4 junior con Giorgio Sanfilippo, Federico Urbani, Federico Tilli e Andrea Arbulù. Undici k4 in gara, tutti i migliori. Molta tensione al via, parte fortissimo il capovoga Giorgetto e subito si intuisce che sarà una grande gara. 1750 metri da percorrere prima del 1° giro di boa, ed è una partenza prolungata. I ragazzi del Tirrenia vanno fortissimo ed entrano al giro di boa insieme all'equipaggio delle Fiamme Gialle. Dalle tribune si vedono 2 equipaggi soli in testa tornare verso il secondo giro di boa, davanti le Fiamme Gialle, a scia i Ragazzi del Tirrenia! I gialloverdi provano più volte ad allungare, ma i neroazzurri resistono alla grande e all'ultimo giro di boa provano ad attaccare... Giorgio risale di pozzetto in pozzetto... è un gran finale! Ai 200 metri sono le Fiamme Gialle a sferrare l'attacco decisivo, il Tirrenia non molla, è un grande Tirrenia, all'arrivo è secondo ma è festa grande!!! Mentre i ragazzi di Daniele erano in gara a Milano, si svolgevano a Subiaco i campionati regionali di slalom. E per la prima volta in gara quest'anno c'era anche il Tirrenia. Ebbene si, forse ancora non tutti lo sanno ma
da quest'anno al Tirrenia si fa anche canoa slalom, disciplina olimpica assai spettacolare che già molti successi ha regalato all'Italia nel corso delle passate Olimpiadi. Ad allenare i ragazzi del Tirrenia è Marco Caldera già tecnico della nazionale, che da inizio anno segue i ragazzi più giovani, e che alacremente lavora alla realizzazione di un campo di slalom a Ponte Milvio! E per Marco è ottimo il debutto: solo un ragazzo del Tirrenia al via, è Paolo Bello, ha iniziato da poco, ma promette molto! Ottimo il suo atteggiamento in gara, in questa disciplina assai difficile che richiede forza velocità e molta attenzione per passare le porte poste in corrente senza incappare in penalità. Molti gli avversari in gara provenienti da tutta Italia, ma Paolo si difende bene, è quinto al traguardo, ma il primo atleta del Lazio e diventa Campione Regionale, battendo anche gli atleti di casa.
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REALE CIRCOLO CANOTTIERI TEVERE REMO IL CANOTTAGGIO IN FORTE CRESCITA Il canottaggio per il Reale Circolo Canottieri Tevere Remo fa par te
dovica Lucidi, che dopo tanti successi in campo nazionale, il 17 Aprile scorso con i colori dell’Italia ha vinto la gara di doppio juniores al Memorial D’Aloja, competizione aper ta ai canottieri di tutto il mondo. Segno di un movimento in crescendo che sotto la guida del tecnico Massai sta por tando alla luce ragazzi e juniores che già cominciano a farsi conoscere e qualcuno,come Pagani, Rossetti
ovviamente del proprio DNA. Dopo anni pieni di successi a livello nazionale e mondiale e la conseguente inevitabile flessione, il Circolo ha ripreso a sfornare giovani talentuosi di sicuro avvenire. E così se Simone Angeloni un ragazzone di 18 anni ha fatto par te dell’otto nazionale Juniores campione del mondo lo scorso agosto in Polonia, oggi il Circolo festeggia il primo successo internazionale della sua atleta di punta Lu-
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e Romagnolo, ad af fermarsi in campo nazionale. Ragazzi che provengono in gran par te dalla scuola di canottaggio del Circolo, diretta da Daniela Sanna, scuola che oggi conta oltre 100 allievi e cadetti, alcuni dei quali già primeggiano nelle rispettive categorie in ambito regionale tanto da essere chiamati a far par te delle rappresentative del Comitato Laziale. Valerio Celesti
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DUE PONTI SPORTING CLUB CELEBRATI ALL’AUDITORIUM I 20 ANNI DEL CIRCOLO Auditorium Parco della Musica, Sala Sinopoli, 14 aprile ore 21: ha inizio “I 20 Anni del Due Ponti”, l’attesissimo evento organizzato da Emanuele e Pietro Tornaboni per celebrare un compleanno importante, insieme ai soci e agli amici, con cui hanno condiviso tante ore di sport e divertimento. La serata è stata condotta da Marco Mazzocchi e Samantha de Grenet, coadiuvati da Filippo Merola. Si sono rivissuti i momenti magici della storia del Due Ponti, che è la storia di Emanuele e Pietro, ma anche di tutti coloro che hanno condiviso con loro la passione sportiva, la crescita di un circolo realizzato per gradi, adattando l’offerta ad una domanda di pratica sportiva sempre più in crescita e sempre più esigente, mettendo sempre in prima posizione i valori educativi e sociali, ma anche di benessere, positività, divertimento, relax. Questa filosofia gestionale ha portato a ottenere importanti risultati nel tennis, nel nuoto, nel calcio e nel running, con una folta rappresentativa che porta i colori del Due Ponti su tutte le strade del Mondo. Entrando nel dettaglio nel tennis il Due Ponti ha conquistato il Titolo di Campione Regionale di Coppa Italia maschile e 3° nazionale nel 1999, il titolo regionale Serie C nel 2000, promozione in B2 nel 2001 e in B1 nel 2002, il titolo regionale D1 nel 2002, titolo regionale Under 16 nel 2009 e nel 2010 ed i Campionati Italiani Under 16 nel 2010. Il circolo è stato per 8 anni la sede d’allenamento ufficiale del Master Series di Roma. Sui campi del Due Ponti si sono allenati Agassi, Sampras, Sa-
batini, Rios, Roddick, Federer, Nadal e tanti altri. Nel 1998 è stata fondata la squadra di calcio a 5 femminile, iscritta al Campionato federale Serie B 1998/99. Nel Campionato 1999/00 ha conquistato il primo posto ottenendo la promozione in Serie A. I risultati ottenuti sono rilevanti: Coppa Italia regionale e nazionale 2003/04, Coppa Italia regionale e nazionale 2004/05, secondo posto nel Campionato Regionale nel 2004/05. La rappresentativa maschile del Due Ponti partecipa ai tornei capitolini più importanti, ottenendo ottimi risultati, tra cui la vittoria dell’Adidas League nel 2009. Nel nuoto il Due Ponti partecipa ai Campionati Master di Nuoto con una rappresentativa di circa 200 tesserati; si è aggiudicata il titolo
nazionale nel 1999, 2000, 2001 e 2004. Inoltre, si ricordano molti primati italiani, europei e mondiali. Nel 2002 è nata la Squadra Pro-
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paganda che sceglie, tra gli allievi che frequentano la scuola nuoto, alcuni ragazzi con particolari caratteristiche tecniche. Negli anni il
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circolo partecipa ai circuiti organizzati dalla FIN, dal CSI e dalla Confsport, raggiungendo risultati sorprendenti, quali il 3° posto di Società nelle Classifiche Regionali Confsport nel 2007 e nel 2008. Tra gli eventi natatori organizzati dal Due Ponti ricordiamo il Memorial Grisanti: meeting nazionale di nuoto, che coinvolge circa 1400 partecipanti provenienti da tutta Italia. Concludiamo con il running,più che mai voluto da Emanuele e Pietro, che iniziano a correre, forse inizialmente per mantenersi in forma: in seguito, coinvolgendo sempre più amici, hanno dato vita all’Atletica Due Ponti I fratelli Tornaboni hanno trascinato quello che sarebbe diventato il “gruppo storico” all’estero per correre le maratone più importanti: 1997 New York, poi Dublino, Lisbona, Vienna. Nel 2002 Romano Ramin Ghermezian decide di partecipare alla Maratona di New York, allenandosi con Stefano Risi. Risultato: 1° dei romani e laziali. Grande clamore al circolo e sulla Gazzetta dello Sport! Da lì è iniziata la nuova era dell'atletica Due Ponti, annoverando sempre più atleti. Si costruisce una struttura in cui Ghermezian è il direttore tecnico, Sergio Cocozza il nuovo preparatore atletico. La storia continua.
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FUTBOLCLUB LA FUTBOL LEAGUE HA UN NUOVO PADRONE: IL TEAM PARNASI E’ stata un rincorsa lunga e faticosa, ma alla fine il Team All Stars di Parnasi si è aggiudicato la Futbol League. Giunto secondo nel-
la regular season, alle spalle di quello che sembrava un imbattibile Liverpool, il Milan ha saputo sfruttare la par tite da dentro o fuori dei playoff per alzare al cielo lo scudetto del circolo. Dopo una fantastica cavalcata, in cui ha eliminato Cola e Albini con ben tre gol di scarto, la finale contro Pellicelli (che a sorpresa ha fatto fuori Impara in semifinale) è stato l’acuto decisivo quanto il più dolce: 3-1 firmato Conforto e doppio Salvati che hanno permesso
di salire sul gradino più alto. Oltre alla classe dei suoi giocatori, tra cui il bomber Simone Inzaghi e il regista Dario Marcolin, il merito va soprattutto a colui che ha saputo, passo dopo passo, amalgamare al meglio queste individualità e farle compattare in una squadra: il manager Carlo Cancellieri, a cui abbiamo chiesto le sue impressioni a caldo dopo la vittoria finale. Una vittoria scritta oppure inaspettata? “Tutt’altro che scritta, la for tuna e il lodo Ferretti da tutti i presidenti votato ci ha consentito di poter arrivare al momento decisivo della stagione nelle migliori condizioni”. Eravate davvero la squadra da battere? “No all’inizio lo era a pieno merito Impara (paragonabile per rosa e tutto il resto all’Inter) però ad oggi dopo che sono riuscito a trovare l’equilibrio e a ricompattare parte del vecchio gruppo Manchester con degli innesti di grande
Il socio del mese Nome: Leonardo Cardarelli
Detto: Velano (pare l’originale sia ormai lui) Ruolo: Centrocampista Centrale Piede Preferito: Destro Pezzo Forte: la Tripletta Squadra del Cuore: AS Roma
qualità e spessore siamo tornati noi i primi della classe”. Il tuo segreto nel gestire un parco campioni così ampio? “Quando si vince si prende fiducia e sopratutto esperienza, si scherza molto nella nostra squadra e questo ai campioni piace. Poi quando si lavora lo si fa divertendoci”. Il segreto del vostro successo? “Siamo stati bravi a gestire il momento della difficoltà. Le grandi squadre come la nostra non si abbattono e ci credono fino in fondo fino all’ultimo istante” Il tuo rapporto con il presidente Parnasi? Sempre libero nelle scelte? “Idilliaco, mi ha aiutato tanto, ha rispettato tutte le clausole del contratto mi ha lasciato piena au tonomia. Lui di rado inter viene come dovrebbe fare un presidente e quando lo fa il suo inter vento si sente. Riguardo all’aspetto calcistico non mi ha mai condizionato, solo una volta mi ha dato un suggerimento che devo riconoscere mi ha fatto vincere la par tita”. Gianmatteo Colla
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Adidas League
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L’Olgiata S.C. concede il bis Il Footbolclub invece conquista la Coppa Veterani over 40 e over 60 di Gianmatteo Colla erata pirotecnica il 18 aprile al Futbolclub: gli arancioblu si sono giocati ben quattro finali nei due tornei intercircoli di scena al circolo, riuscendo a portare a casa due medaglie d’oro e due d’argento. L’Adidas League, come da tutti pronosticato, ha visto, per l’ennesima volta, salire sul gradino più alto l’Olgiata S.C., troppo superiore rispetto ai ragazzi guidati da Angelo Di Livio in cabina di regia: all’ex juventino si è contrapposta la corazzata formata da Candela, Cesar, Delvecchio, Di Biagio e Tonetto. Anche se a decidere la finale sono state le reti di Romano e Di Giovanni. Una macchina da gol perfetta in ogni reparto che prima ha vinto il girone, con 8 successi un pareggio e una sconfitta, ma soprattutto segnando 52 gol in appena 10 partite e poi si è presenta-
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ta direttamente in semifinale dove ha messo a segno 10 reti in 2 partite. Poi la finale, senza storia, con un netto 2-0 su un team arancione che gli ha dato filo da torcere per tutto l’anno, finendo secondo in classifica a -2 e presentandosi in forma alla finalissima. Ma contro una rosa del genere c’è stato poco da fare: non a caso Delvecchio è stato il capocannoniere del torneo e Cesaretti, grazie ai suoi miracoli, è stato eletto come miglior portiere. Persa l’Adidas League, il Futbolclub si è consolato con la Coppa Veterani over 40 e over 50, mentre è finito secondo nella over 60. Nella categoria inferiore non c’è stata partita tra gli arancioni e il Flaminio, vincitore del girone: 81 il punteggio finale firmato quattro volte Giovanni Roma, tre volte Dario Marcolin e una volta Ivano Roma. Dopo un girone così e così, terminato al quinto posto, gli arancioblu hanno cominciato
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Adidas League
a macinare gioco e gol dagli ottavi di finale e da quel momento in poi non si sono più fermati meritandosi di portare a casa il trofeo. Il bis viene calato nella categoria superiore dove il Futbolclub si impone sull’Antico Tiro a Volo per 7-4 firmato tre volte Barra, due Sestito, Vulpiani e Perazza. Una macchina schiacciasassi quella di mister Rimedio che ha prima vinto il girone con 9 vittorie in 9 incontri, poi ha eliminato via via gli avversari nei playoff restando imbattuta per tutto l’arco dell’anno e, trascinata dai gol di Sestito, capocannoniere del torneo, è riuscita a salire sul gradino più alto del podio. Resta un po’ di amaro in bocca per l’ultima categoria dove l’Antico Tiro a Volo ha vendicato i colleghi più giovani imponendosi 2-1 ai calci di rigore: una vittoria inaspettata dato che dopo la conclusione del girone, tutto faceva pensare a una vittoria finale del Le Palme, vincitore indiscusso della regular season con ben 6 punti di vantaggio sulla seconda. Invece la capolista ha perso in semifinale proprio con l’Antico Tiro a Volo mentre il Futbolclub ha avuto la meglio, seppur a fatica come i loro avversari finali, del Tevere Remo. Insomma un 2011 fantastico per il Futbolclub che il prossimo anno punta a 4 medaglie d’oro, Olgiata S.C. & Company permettendo.
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news
Tuffati nell’estate La tua forma ed il tuo benessere! ei pronto ad immerger ti in un’acqua cristallina? Benvenuto allora nella piscina scoper ta olimpionica dell’Aquaniene! A par tire dai primi di giugno sarà a tua disposizione. Lettini, sdraio ed ombrelloni faranno da contorno a quella che potremmo definire una vera oasi azzurra ai piedi dei Parioli. Potrai rilassarti piacevolmente con la tua famiglia o con i tuoi amici crogiolandoti pigramente al sole o leggendo un buon libro comoda-
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Aquaniene
mente sdraiati all’ombra od ammirando i tanti campioni dell’Aniene durante i loro allenamenti. E proprio per i più spor tivi un sano allenamento in una vasca da 50 metri di concezione ultra moderna e la possibilità, con un po’ di for tuna, di nuotare in una corsia vicino a Federica Pellegrini! Tutto questo lo ricordiamo da giugno a settembre, senza dimenticare che palestre e piscine coperte continueranno le loro attività organizzate e che dal 13 giugno al 1 luglio si svolgeranno i tradizionali “Corsi Intensivi di Nuoto” che tanti bambini hanno avvicinato al fantastico mondo del nuoto targato Aniene.
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solidarietà
XII edizione della
Race for the Cure Un week end di sport, salute e benessere
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omenica 22 maggio torna l’appuntamento più coinvolgente della primavera romana: la “Race for the Cure – Di corsa contro i tumori del seno”. Evento simbolo della Susan G. Komen Italia (organizzazione senza scopo di lucro basata sul volontariato che opera dal 2000 nella lotta ai tumori del seno) la Race è una festa di solidarietà che coinvolge famiglie, scuole, aziende, atleti e “sportivi della domenica”, in un week-end ricco di iniziative dedicate alla salute, al benessere e al divertimento. La manifestazione, che ha come madrina Maria Grazia Cuci-
notta, si apre ufficialmente alle Terme di Caracalla venerdì 20 maggio con numerose attività dedicate alla salute, allo sport e al benessere e culmina domenica in una corsa di 5 km con passeggiata di 2 km per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della prevenzione, raccogliere fondi ed esprimere solidarietà alle Donne in Rosa, donne che hanno affrontato personalmente il tumore del seno e che testimoniano, indossando una maglia e un cappellino rosa, che da questa malattia si può guarire. Tra loro ci sarà l’attrice Rosanna Banfi, che ha scelto da tempo di condividere pubblicamente la sua esperienza per infondere coraggio alle oltre 37.000 donne che ogni
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solidarietà
gli amici e la famiglia. Con una donazione minima di 13 € si riceverà la borsa gara con la t-shirt e il pettorale con cui partecipare alla corsa di domenica mattina. Sul sito www.raceforthecure.it sono indicati i punti iscrizione di Roma e del Lazio e le altre modalità a disposizione del pubblico.
anno in Italia sono colpite dal tumore del seno. La Race si svolge a Roma con successo da 12 anni sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il patrocinio di Roma Capitale, Regione Lazio, Consiglio Regionale del Lazio, Provincia di Roma, CONI, Fidal e Policlinico Gemelli, in collaborazione con IPASVI, EUROPA DONNA e FEDERFARMA. Nell’ultima edizione, grazie anche al generoso sostegno di numerose aziende come gli sponsor nazionali Johnson & Johnson e Samsung, ha raccolto oltre 847.000 euro per una partecipazione-record di circa 53.000 iscritti e più di 3.500 Donne in Rosa. Questi risultati hanno consentito alla manifestazione romana di conquistare nel 2010 il secondo posto tra le “Race for the Cure” più partecipate del mondo alle spalle dell’edizione di St. Louis (Stati Uniti, Missouri). Iscrizioni Alla Race si può correre, passeggiare o semplicemente trascorrere un week-end di relax al “Villaggio” con
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Il “Villaggio della Salute” apre il Venerdì Allo Stadio delle Terme di Caracalla il Villaggio apre già da venerdì 20 maggio per il ritiro delle borse gara e le iscrizioni dell’ultima ora. Da venerdì a domenica alle Terme di Caracalla si potrà partecipare a laboratori di alimentazione, fitness, discipline orientali, sessioni educative sulla prevenzione dei tumori del seno e tanto altro. La giornata del sabato sarà tradizionalmente dedicata agli screening gratuiti riservati ad alcune donne appartenenti a comunità disagiate, che potranno così ricevere mammografie, ecografie e visite senologiche da personale medico e infermieristico volontario proveniente da molte Aziende ospedaliere di Roma e provincia. La corsa e la passeggiata della Domenica Domenica alle ore 10 da viale delle Terme di Caracalla partiranno la corsa (5km) e la passeggiata (2km) per attraversare insieme lo splendido scenario della Capitale dal Circo Massimo ai Fori Imperiali girando intorno al Colosseo. Destinazione dei fondi I fondi raccolti attraverso la “Race for the Cure” saranno destinati a promuovere la diagnosi precoce, il benessere psico-fisico delle donne operate, l’aggiornamento degli operatori sanitari e l’acquisto di apparecchiature di diagnosi e cura attraverso progetti che saranno realizzati principalmente da altre associazioni, in una filosofia di condivisione e di non competizione. Questi progetti si andranno ad aggiungere agli oltre centoventi già realizzati in dieci anni grazie alla generosità dei partecipanti e degli sponsor.
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solidarietà
Corona
Save The Beach
Due giocatori dei prossimi Internazionali di Tennis di Roma si sfideranno in una partita di Beach Tennis organizzata dalla birra "Corona Extra" per la salvaguardia delle spiagge europee di Andrea Cecinelli on solo grande tennis al Foro Italico ma anche solidarietà. Mercoledì 11 Maggio, nell'area del Foro Italico di Roma durante gli Internazionali di tennis, due campioni del circuito ATP si sfideranno in un incontro esibizione di Beach Tennis per promuovere il progetto "Corona Save the Beach" che ha lo scopo di preser vare e difendere le spiagge europee. Il problema dell'inquinamento ambientale è di grandissima attualità non solo in Italia ma anche in tutta Europa, spesso basta una minima distrazione da parte dell’uomo per causare danni irreparabili alla natura per centinaia di anni. “Corona Save the Beach” è nato nel 2008 con l’intento proprio di salvare le spiagge europee, da quest'anno a fianco dell’organizza-
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zione combatte anche il “Charity Programm dell’ATP” cui aderiscono tutti i giocatori professionisti di tennis. Il progetto ha l’obiettivo di recuperare ogni anno una spiaggia degradata. Ad Aprile, gli utenti di internet di tutta Europa sono stati invitati a caricare foto e video delle spiagge a rischio sul sito www.coronasavethebeach.org. I due casi più significativi sono stati selezionati e abbinati ai due campioni del tennis che si sfideranno proprio durante gli Internazionali ATP Masters 1000 di Roma. il vincitore designerà la spiaggia da salvare. Nel 2009 “Corona Save the Beach” è intervenuta sulla spiaggia romana di Capocotta, nel 2010 invece a Bahia de Por tman, nella regione spagnola di Murcia. A sostenere il progetto sono dei grandi per-
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sonaggi del jet-set internazionale, tutti schierati a fianco del progetto “Corona Save the Beach”: la modella Helena Christen, la stilista Jade Jagger, la Modella ed attrice israeliana Bar Refaeli, ex fidanzata di Leonardo Di Caprio, l'attivista Alexandra Cousteau, nipote dela famoso ricercatore e oceanografo Philippe Cousteau, l'artista ambientale Ha Shult ed il designer spagnolo Custo Dalmau.
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Nuova apertura in viale Somalia 207 OUTLET KIDS
Sportivi alle prese con instabilità di spalla. Tra i più colpiti, gli atleti di “lancio” (tennis, golf, baseball e pallamano). Trauma diretto o indiretto: le cause all’origine della lussazione traumatica.
Dott. Domenico Creta Medico Chirurgo specializzato in Medicina Fisica e Riabilitazione Esperto nella Diagnosi e Trattamento riabilitativo delle Patologie della Spalla
Lussazione traumatica di spalla e instabilità acquisita nello sportivo di Paolo Brandimarte
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ott. Creta, che cos’è la lussazione di spalla? “Per lussazione di spalla s’intende la fuoriuscita totale della testa omerale dalla cavità glenoidea. Tale fuoriuscita, genera un danno di variabile entità delle strutture capsulo – legamentose e del labbro glenoideo; quest’ultimo, ha il compito di mantenere la testa omerale nella sua sede”. Quali sintomi si osservano nei soggetti con lussazione post traumatica di spalla?
“Dolore ed impotenza funzionale costituiscono segni di grande rilevanza. L’infortunato autosostiene il braccio traumatizzato con l’ausilio dell’ar to superiore in posizione di lieve abduzione ed intra rotazione”. Instabilità di spalla. Quali i fattori di rischio? “In quest’ottica, l’età gioca un ruolo di rilievo: con la giovane età, aumenta il rischio di instabilità di spalla. Altri fattori di rischio attengono alla gravità del primo episodio di lussazione, in quanto, più essa è grave, maggiore è il ri-
schio. Vanno poi menzionati l’immobilizzazione di breve durata, distacco anteriore del labbro glenoideo e difetto osseo della super ficie postero – laterale della testa dell’omero”. Sportivi esposti al rischio d’instabilità di spalla. Quali i motivi? “Gli atleti, specialmente se dediti ad attività sportive di “lancio”come baseball, tennis, pallamano, golf, lancio del giavellotto e calcio, con chiaro riferimento al ruolo del portiere, possono sviluppare un’instabilità di spalla a causa della ripetitività del gesto atletico,
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salute
ne di Bankart, ad esempio, le tecniche chirurgiche hanno lo scopo di suturare le strutture capsulo legamentose lesionate (antero inferiori, ndr), in modo da recuperare la funzione della spalla”. In caso di lussazione traumatica gleno omerale, che genere di trattamento viene adottato? “Il tipo di trattamento suggerito dipende dall’età del paziente e dalla sua storia clinica. Ad ogni modo, occorre riposizionare rapida-
con danni a carico delle strutture stabilizzanti anteriori. In fase di carico ed attività di lancio, lo sportivo tende a ruotare eccessivamente l’omero oltre la posizione fisiologica, con conseguente elevata tensione sul sottoscapolare e sulle strutture capsulo – legamentose anteriori”. Diagnosi e danni associati: attraverso quali esami strumentali? “Al fine di individuare eventuali al-
terazioni anatomiche, vengono disposti i seguenti esami strumentali: radiografie con specifiche proiezioni, RMN o Artro RMN e TC in caso di sospetta frattura ossea”.
mente la testa dell’omero nella sua sede, attraverso precise manovre. Così facendo, viene scongiurato il rischio di danneggiamento a carico di vasi, nervi e strutture ossee. Una volta esclusa l’eventuale presenza di lesioni vascolari, neurologiche, tendinee ed ossee, si consiglia un’immobilizzazione del braccio in tutore, per un periodo di circa tre settimane. Nei pazienti più anziani, invece, il periodo di immobilizzazione è ridotto e si aggira intorno alle due settimane”.
IL MEDICO RISPONDE
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linea diretta con specialisti in or topedia • fisiatria reumatologia • medicina dello sport • radiologia scienza dell'alimentazione
Da un punto di vista chirurgico, quali sono le tecniche utilizzate? “Le tecniche chirurgiche possono essere aperte, attraverso una piccola incisione cutanea, oppure chiuse, per mezzo di un approccio artroscopico. Nel caso di una lesio-
Scrivete a:
mtpereira.villastuart@eurosanita.it
L'Istituto di Medicina dello Sport di Roma (Villa Stuart Sport Clinic) Via Trionfale 5952 (Balduina) PER APPUNTAMENTI ED INFORMAZIONI: 06.35528393 - 06.35528394
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sponsoring
TENNIS uno sport a colpi di sponsor!
Quello della racchetta è ormai uno sport popolarissimo. Da Nadal a Federer, dalle sorelle Williams alle italiane Pennetta e Schiavone, sono tanti i campioni protagonisti non solo in campo, ma anche in tv e sui giornali di Valentina Altavilla uadagni stellari, sponsor internazionali e campioni sempre al top: potrebbero essere queste le caratteristiche che descrivono al meglio uno degli sport oggi più popolari al mondo: il tennis. Tra contratti pubblicitari, partnership e diritti tv, è enorme il giro d’affari quello che ruota attorno alla racchetta; basti pensare che solo dagli Internazionali di Tennis svolti a Roma lo scorso anno sono stati incassati circa 14 milioni di euro, grazie soprattutto alle vendite ai botteghini e ai generosi sponsor. Naturale che, con queste cifre, il tennis attiri sem-
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pre più nuovi investitori e brand a caccia dell’atleta del momento per valorizzare al massimo la propria immagine sul mercato. Cosi, i tennisti sono ormai delle star “quotidiane” impegnate a dividere il loro tempo, tra un set e l’altro, su copertine di giornali e spot televisivi. Primo fra tutti lui, il principe del tennis: Roger Federer , vincitore di 67 tornei in singolare e 8 in doppio. Secondo infatti l’ultima classifica degli sportivi più pagati al mondo ad opera della prestigiosa rivista statunitense Forbes, Federer risulta il tennista più ricco, con i suoi 27 mln € (37,8 mln $). Il suo sponsor principale è la Nike (che ha realizzato per lui il noto logo RF), brand con il quale Roger ha un lungo contratto di circa
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$ 13 milioni all'anno; il campione ha prestato la sua immagine anche per la Gillette e la Rolex, oltre che per il il Credit SWISS e la Mercedes. Inoltre nel 2009 è stato un “dolce” testimonial per la Lindt, noto marchio svizzero di cioccolato che, per la prima volta, ha deciso di legare il proprio nome a quello di una celebrità.Per il suo stile ed eleganza Federer è spesso testimonial per le molte maison di moda grazie alla sua amicizia con Anna Wintour, storica direttrice di Vogue America. Un altro tennista d’oro è Rafael Nadal, apprezzato da tutte le donne non solo per le sue indiscusse doti tennistiche, ma anche come sex symbol. Per questo, grazie al suo fisico statuario, Giorgio Armani lo ha scelto come testimonial
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sponsoring
per la sua nuova campagna pubblicitaria (Armani Jeans), sostituendolo ad atleti del calibro(e della bellezza) di David Beckham e Cristiano Ronaldo. Oltre alla Nike, Nadal ha prestato la sua immagine anche per la Bacardi, marchio mondiale di drink. Il campione ha un contratto triennale come testimonial del bere responsabile, tant’è che la campagna di comunicazione di Bacardi si chiama proprio “Champions Drink Responsibly”, ovvero i campioni bevono responsabilmente. Non solo uomini però. Il tennis infatti può vantare tra i suoi campioni anche delle bravissime atlete che, anche grazie alla loro bellezza, primeggiano sulle copertine dei giornali e in diverse campagne pubblicitarie. Qualche nome? Tanto per cominciare l’affascinante Maria Sharapova che, oltre ad essere una delle tenniste più brave al mondo, è, a quanto pare, anche la regina degli sponsor. L’ultima dimostrazione è data dal rinnovo contrattuale che la bella siberiana ha firmato con la Nike nel 2010: un accordo da ben 70 milioni di dollari per 8 anni, con strategie aziendali forte-
mente legate all’immagine della tennista, che seguirà personalmente la sua linea di abbigliamento e ne riceverà una percentuale sulla vendite. Eletta recentemente la sportiva più bella dell’ultimo decennio dal sito internet “Bleacher Report”, la Sharapova è anche dal 2009 testimonial della Cole Haan, marchio leader nella produzione di borse, scarpe ed accessori di design, per il quale la campionessa ha posato come modella per la nuova collezione primavera 2011. Ha prestato il suo volto anche per la Sony Ericsson, per la Head, principale fornitore di attrezzature sportive dell’atleta e per la Tiffany & Co. Per rimanere in tema di “bellezze atletiche” è doveroso citare anche Caroline Wozniacki, tennista danese classe 1990. Nonostante la giovane età, Caroline ha già vinto 14 tornei e, ovviamente, è ricercatissima dagli sponsor. È stata infatti protagonista, come la Sharapova, di alcuni spot della Sony Ericsson. Ma non è tutto. Dal 2010 e fino al 2013 la tennista di origini polacche è il volto sexy della compagnia aerea Turkish Airlines, di cui sarà testi-
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sponsoring
monial per la business class. Un nuovo deal valutato circa 1 milione di dollari l'anno, che si va ad aggiungere ai 6 milioni di dollari USA che la rivista americana Sport Business Journal, stima la giovane campionessa abbia ricevuto dai suoi sponsor solo nel 2010. Inoltre, la Wozniacki è stata scelta anche come testimonial della Oriflame, marchio di cosmetici e gioielli, fornitore ufficiale, tra l’altro, di cosmetici della WTA, la Women’s Tennis Association. Non solo estero però. Anche in casa nostra abbiamo delle vere e proprie fuoriclasse del tennis. Stiamo parlando ovviamente di Flavia Pennetta e Francesca Schiavone. La prima infatti, milanese, è entrata nella storia in quanto unica atleta italiana ad aver vinto il Roland Garros, piazzandosi cosi al 6^ posto del ranking della Women’s Tennis Association, il miglior piazzamento mai raggiunto da una tennista italiana. Una vittoria che ovviamente ha scatenato di colpo gli sponsor che fanno a gara per averla come testimonial. Francesca ha prestato infatti la sua immagine per casa di orologi Longines, aggiungendosi a nomi del calibro di Andrea Agassi e Steffi Graff.È anche testimonial della Lotto con il motto “Lotto per vincere“. L’atleta brindisina invece è il volto della Gatorade no artificial, il primo sport drink senza coloranti e dolcificanti artificiali, dell’Adidas, brand al quale è legata fino al 2012, oltre che essere testimonial speciale della sua regione, la Puglia. L’elenco dei campionissimi è lungo, gli sponsor possono quindi star tranquilli: avranno sempre un immagine vincente alla quale affidarsi.
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cinema
Tennis e cinema
un doppio vincente Il tennis è comparso molte volte nelle pellicole cinematografiche, spesso ponendosi come metafora della vita che tutti noi viviamo quotidianamente di Lorenzo Arduini l tennis è comparso diverse volte nelle pellicole cinematografiche, ma in poche occasioni è stato il tema principale di tutto il film, anche se tantissime volte ha rappresentato la cornice, ovvero è stato un piccolo cameo o una citazione che alcuni registi, appassionati confessi, hanno inserito nelle loro opere: ce n’è davvero per tutti i gusti e generi, dal comico al dramma, dal thriller alla cosiddetta commedia sexy all’italiana, dai film in
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costume al noir, da Nanni Moretti a Tom Ford. Il rapporto tra il tennis e il grande schermo quindi è vario e tutto sommato positivo, considerato anche il fatto che questa disciplina è stata al centro di alcuni film per la T.V. (Little Mo, biografia di Maureen Connoly, prima giocatrice in assoluto a realizzare il Grande Slam, Billie & Bobby, sulla celeberrima sfida tra i sessi che vide coinvolti Billie Jean King - interpretata niente meno che da Holly Hunter - e Bobby Riggs, e Second Serve).
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Abbiamo selezionato tre film nei quali il tennis recita un ruolo importante anche se non sempre centrale. Comunque viene mostrato come metafora della vita, nella quale spesso il caso risulta essere decisivo. Inoltre il tennis, come le altre discipline sportive, è spesso causa dell’instaurazione di importanti legami sociali ed affettivi, sia di tipo sentimentale, ma anche professionale e lavorativo. In questi film è rapapresentato in queste vesti, come spesso accade nella vita reale di tutti i giorni.
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clubstyle
cinema
WIMBLEDON Si tratta di una commedia sentimentale del 2004 di Richard Loncraine sullo sfondo del prestigioso torneo tennistico. Due par tecipanti, l'ultratrentenne Peter Colt (Paul Bettany), centodiciannovesimo della classifica mondiale, che ha ottenuto la wild card che gli consentirà di par tecipare per l'ultima volta al torneo e la giovane emergente Lizzie Bradbur y (Kirsten Dunst), si incontrano, si amano, gareggiano e vivono un momento travolgente della loro giovinezza. Un finale irrealistico, che ricorda le musiche dei Queen, non inficia l'ironia, la simpatia e la leggerezza dell'intrattenimento. Pur nell’ironia il film mostra il carattere sociale insito in tutte le discipline spor tive, dove nascono spesso grandi amicizie e, perché no, grandi amori.
MATCH POINT Si tratta di uno dei più articolati e fluidi tra i film recenti di Woody Allen. La pellicola del 2005 ha come protagonista Chris Wilton, tennista che ha rinunciato alla sua carriera e ora fa il maestro di tennis a Londra in un club di alto livello, dove conosce il ricco Tom Hewett e sua sorella Chloe che si innamora subito di lui. ll ricco padre dei due lo inserisce nella sua attività finanziaria e il matrimonio tra Chris e Chloe si avvicina, ma Chris ha conosciuto la fidanzata di Tom e ne è rimasto irrimediabilmente attratto, tanto da farla rimanere incinta. In questo film Woody da un lato devia dalla sua consolidata tradizione narrativa, ma torna con forza sul tema dell'omicidio ed affronta con genialità anche visiva la questione della assoluta casualità del vivere umano. In questo film il tennis viene quindi rappresentato come metafora della vita, per fettamente simboleggiata da una pallina che colpisce il nastro e cade, non si sa da quale parte della rete.
THE BREAK Un film drammatico di Lee Katzin prodotto negli Stati Uniti nel 1995: l'ex giocatore di tennis Nick Irons si vede costretto ad allenare Joel Robbins, goffo diciassettenne che coltiva il sogno di diventare un asso della racchetta. Ma Nick, giorno dopo giorno, scopre che la passione per lo spor t del ragazzo nasconde qualche ostacolo di troppo. Il padre di Joel, Gil, non vede di buon occhio le imprese spor tive del ragazzo. Così facendo leva sul fatto che Nick ha contratto con lui un debito di gioco, lo costringe a scoraggiare in tutti i modi Joel dal proseguire sulla strada che ha intrapreso. Nick deve però prendere atto delle grandi potenzialità dell'atleta aiutato in questo dalla sua ex fidanzata Jennifer.
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curiosità
Rasati
per sport Un trend che, da Michael Jordan in poi, per necessità, comodità e, perché no, look ed aspetto esteriore ha investito il mondo dello sport di Lorenzo Arduini
a molti anni a questa parte la scelta di rasare a zero i capelli non appare più né singolare né anticonformista per un uomo. Negli anni ’50 e ’60, il grande schermo riluceva di un fascino quasi alieno quando Yul Brynner entrava in scena con lo sguardo torvo e la testa rifulgente; negli anni ’70, si guardava al tenente Kojak con bonaria ilarità per via del suo cranio lucido e del bizzarro vezzo dei leccalecca. I decenni successivi hanno sdoganato il fenomeno dei capelli rasati a zero, diffondendolo su larga scala, grazie al carisma mediatico di personaggi celeberrimi del mondo dello sport e dello spettacolo come Michael Jordan, Andrè Agassi, Bruce Willis e Vin Diesel. Nello spor t spesso ci si rasa i capelli come scommessa per aver conseguito un risultato importante, per rendere il proprio look più telegenico o, nel caso di atleti dilettanti, per emulare il look del proprio modello. Ma non dimen-
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tichiamo che ci si rade anche per necessità, a causa di una malattia o per combattere la caduta naturale dei capelli. E’ notizia recente quella della rasatura di Marek Hamsik. Il centrocampista slovacco del Napoli lo aveva promesso: ''Se ci qualifichiamo per i mondiali mi taglio tutti i capelli''. Detto fatto. Hamsik, famoso oltre che per le sue qualità calcistiche anche per il suo par ticolare ciuffo, si è presentato nel ritiro della nazionale slovacca con i capelli rasati a zero. Ma nello sport ci si rade a zero o quasi i capelli anche per facilitare la propria performance, evitando per esempio una eccessiva sudorazione: uno degli atleti più celebri in tal senso è senza dubbio Michael Jordan, il cestista più famoso di tutti i tempi che ha incantato gli appassionati di pallacanestro di tutto il mondo grazie alle sue gesta con la divisa dei Chi7cago Bulls. Nel suo caso sono state queste ultime a lanciare la moda dei capelli rasati tra gli afroamericani degli States: per molto tempo, fra i neri,
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è andato il capello afro, ma sì quello in cui si poteva nasconderci anche un pettine. Poi arrivò proprio lui, Michael Jordan, detto "Air", che a un certo punto, a carriera avviata, si fece diventare la testa lucida come uno specchio, e nella comunità nera, anche fuori dal basket, improvvisamente pelato significò essere dei fighi veri. E’ stato proprio lui a lanciare nel mondo dello spor t, alla fine degli anni Ottanta, la moda di rasarsi i capelli, moda che ha fatto irruzione negli anni seguenti nel mondo del calcio. Nel calcio il cranio luccicante si impone a metà degli anni Novanta. Gianluca Vialli e Ronaldo sono i primi a buttarsi, ma nel primo caso non è tutta questione di fashion. Vialli, che ai tempi della Samp sfoggiava riccioli rigogliosi, comincia a perdere capelli e approfitta della tendenza. Taglio radicale. Meglio calvi che col ripor to alla Franco Strippoli, indimenticabile inviato di «90° Minuto». Come accennato sopra si è pelati per scelta
o per malattia. Pierluigi Collina, per esempio. L' arbitro di Viareggio aveva i capelli, ma li perse di colpo per una forma di alopecia. Predisposizione genetica e stress tra le cause. I pelati sono tornati di moda, in serie A c' è un' epidemia. Palermo: Corini, Bresciano e Guana. Inter: Maicon, Vieira e Dacourt. Milan: Seedorf. Lazio: Rocchi, Mudyingai. Torino: Rosina, Stellone, Oscar Brevi, Orfei. In certi casi non per seguire particolari tendenze, ma semplicemente per migliorare il proprio aspetto estetico: Eugenio Corini, capitano del Palermo, è una testa lucida dell' ultima ora, ha svoltato in estate. «Non l' ho fatto per seguire la moda, ma per combattere un po' di stempiatura. Potrei permettermi i capelli, non sarei un capellone, però sarei dignitoso. Forse porterei in giro una "piazzettina" sulla nuca. Non lo so, meglio dare un taglio netto». A questo proposito abbiamo ascoltato l’Amministratore Delegato di Filgi s.r.l. F. Bucataglio: “La scelta di radersi i capelli deriva da una serie di aspetti, primo fra tutti quello igie-
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curiosità
nico, soprattutto per quanto riguarda gli sportivi. Un atleta rasato è più rapido e veloce nella pulizia, mantenendo il controllo totale sul proprio look”. Anche per Bucataglio poi oggi il fattore moda è decisivo: “ oggi il rasato è lo stereotipo dell’uomo che incarna fascino, comodità ed igiene. Il nostro obiettivo è fare in modo che chi ha problemi di perdita di capelli esca fuori a testa alta da questa situazione, oggi infatti è diventato un vantaggio, i rasati sono diventati belli e devono prima di tutto accettare sé stessi”. Filgi s.rl. commercializza prodotti di cosmesi rivolti ai rasati: “è un target molto più numeroso di quanto si pensi. La pelle della testa è molto delicata e trattarla con prodotti non specifici può risultare aggressivo. Essa infatti ha bisogno innanzitutto di un livello di idratazione molto più alto, inoltre i prodotti specifici contengono fattori protettivi in grado di difendere, per esempio, dal freddo”. Bucataglio entra nei dettagli parlando del gel per la rasatura: “Oltre ad essere più idratante di una normale schiuma da barba, questo tipo di gel, essendo trasparente, consente di vedere le imperfezioni del capo durante la rasatura. Inoltre ha l’effetto di rendere opaca la pelle della testa”.Viene da pensare che se fossero state le multinazionali della cosmetica a lanciare prodotti per rasati, gli uomini rasati sarebbero alla moda già da parecchi anni. Per concludere radersi i capelli sta diventando sempre di più un trend, nel mondo dello spor t e non solo. Per informazioni e per l’acquisto dei prodotti di Filgi s.r.l visitare il sito: www.filgi.it • www.filgistore.com
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sport&turismo
Viaggi esotici con la moto un’esperienza indimenticabile Sono molte le mete per gli amanti delle moto e del viaggio: una è l’Etiopia, alla scoperta della depressione dancala di Lorenzo Arduini
l mondo dei raid in moto ed in Auto 4 X 4 ha sempre affascinato un notevole numero di persone, attirate dal senso di avventura, dalla spericolatezza e dalla natura esotica e naturalisticamente immacolata dei luoghi che vengono visitati durante questi viaggi molto par ticolari. Sono ormai parecchi anni che i tour operator of frono anche avventure di questo tipo, dopo che i primi “esploratori” motomuniti, tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta, hanno affrontato le prime traversate e tracciato i primi itinerari, soprattutto in Africa.
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L’Africa, con il suo fascino, è stata infatti la culla delle prime esperienze di questi viaggiatori amanti dei motori e dell’avventura, i quali si affacciavano sull’immensità del deser to con timore reverenziale, conoscendone i pericoli, le insidie ed il diabolico fascino. Da allora sono passati migliaia di chilometri di pista sotto le ruote di questi avventurieri, che sono ser viti ad accumulare un patrimonio unico di esperienza, permettendo loro di conoscere e rispettare questi ambienti, tanto severi con chi li sottovaluta e tanto amici con chi sa rispettarli e sa convivere con la loro dura realtà senza abbandonarsi al caso.
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sport&turismo
L’esperienza maturata dai motociclisti e dai piloti di 4 X 4 non sarebbe stata oggi senza il contributo straordinario che è venuto dai viaggiatori senza moto e senza auto che con grande intraprendenza sono andati alla scoper ta di regioni remote, isolate e difficili a bordo di camion, di mezzi locali, si sgangherati fuoristrada ed hanno annotato tutto: distanze, stato delle piste, delle strade, delle strutture ricettive, i climi, le abitudini locali, la burocrazia, la realtà socio – politica, creando quel patrimonio preziosissimo di esperienze dalle quali i piloti hanno attinto a piene mani per organizzare i grandi raid con la certezza di non sbagliare itinerario, di non sbagliare il periodo di effettuazione, di non sbagliare il corrispondente locale a cui rivolgersi per l’assistenza. La passione che non bada ad interessi ed a strategie commerciali ha spinto poi i piloti ad osare nuove ed esaltanti imprese, per esempio la traversata dei deser ti più difficili di Algeria, Niger, Libia, Mauritania, Yemen, Sudan, Namibia, Arabia, Cina ed Australia; poi
hanno traversato i salares boliviani viaggiando per giorni e giorni a quote di oltre 4000 metri, hanno superato i passi himalayani, hanno valicato incredibili barriere burocratiche… Grazie a queste esperienze oggi tutti noi, muniti di una moto, possiamo vivere uno di questi viaggi straordinari grazie ai tanti pacchetti proposti dai diversi tour operator. Chi scrive voleva approfondire in questo articolo il raid della Dancalia, affrontabile anche con moto propria : la Dancalia è una fa le regioni più sconosciute ed inaccessibili dell’intero continente africano. Situata nel Nord – Est dell’Etiopia, al confine con l’Eritrea, è uno dei pochi lembi di terra dove la natura regna ancora sovrana. Innumerevoli sconvolgimenti geologici hanno fatto sì che il mare che occupava questa regione lasciasse il posto ad una delle maggiori depressioni della Terra, con i suoi 128 metri sotto il livello del mare. Essa è anche uno dei punti dove la terra mostra tutta la sua forza: vulcani, kaiser, putizze, laghi magmatici, piane di sale e innumerevoli resti fossili. Per il nostro tour in
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sport&turismo
moto si può comodamente arrivare in aereo da Roma a Addis Abeba; se si vuole affrontare questa avventura con una moto Enduro propria si consiglia di effettuare la spedizione aerea 10 giorni prima della par tenza. I tour operator propongono raid della durata sia di due che di tre settimane. Soffermandoci sull’ipotesi di due settimane l’itinerario più gettonato prevede, dopo l’arrivo a Addis Abeba, lo spostamento a Semera, dove i militari rilasceranno il permesso per attraversare la Dancalia. Dopo la sosta nel sito dove fu rinvenuto lo scheletro di Lucy, si prosegue fino all’Afrera dove si viene affiancati da una scorta militare obbligatoria. Dopo essersi lasciato alle spalle il vulcano Afrera si cercherà di arrivare con le moto il più vicino possibile alla cima del vulcano Erta Ale. La cima non è raggiungibile in moto, di conseguenza si proseguirà a piedi cosicché sarà possibile affacciarsi alla sua caldera ed ammirare il lago magmatico, il più grande dei tre esistenti al mondo, e, con il favore delle tenebre, osservare i movimenti della lava incandescente. Da qui si proseguirà verso Nord fino a raggiungere Ahamed Ela, punto di partenza per le varie escursioni alla piana del sale, al lago Assale ed a Dallol. Sono tutte mete sorprendentemente, soprattutto l’ultima per una serie di attività geotermiche dai colori incredibili che danno vita ad uno spettacolo tanto singolare quanto inatteso e bizzarro. Infine, nell’itinerario di due settimane si salirà sull’altopiano a Macallè per poi prendere la strada che verso sud riporta ad Addis Abeba con una deviazione per le splendide chiese scavate nella roccia di Lalibela e la città di Desse. Se si sceglie l’itinerario da tre settimane, una volta giunti a Macallè inizierà per piste tutto un percorso attraverso l’Etiopia storica comprendente Axum, il Parco del Semine, Gondar e Lalibela.
Viaggio in Dancalia • Posizione geografica: Nord Est dell’Etiopia • Clima: la Dancalia è una regione semidesertica e torrida. Le temperature, anche nella stagione più fresca, superano normalmente i 30°, arrivando vicino ai 50° durante l’estate. Le piogge sono molto rare. • Periodi consigliati: i viaggi si effettuano normalmente dal mese di ottobre a quello di marzo. • Ore di volo: Roma – Addis Abeba 5h55 • Pernottamenti: tende proprie e alberghetti • Trasporti: moto proprie o a noleggio • Pasti: cucina da campo, ristorantini • Difficoltà: guida su terreni vari
I moto raid • Disciplina nata tra gli anni 70 e 80 • Prevista la guida su terreni off road • Oggi è possibile effettuare moto raid in tutto il mondo, dall’Africa, all’Asia e all’America • Vengono utilizzate moto Enduro di diversa cilindrata e potenza • Si viene sempre accompagnati da guide esper te del territorio • E’ possibile sia usare una moto propria spedita per via aerea o noleggiarla sul posto • Gli itinerari sono stati generati con l’aiuto di viaggiatori non motociclisti
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appuntamenti
Il Roma Motor Show “slitta” sul ghiaccio!
L‘edizione 2011 del Roma Motor Show sarà senz’altro “Speciale” di Alessandro Morucci peciale perché intitolata alla memoria di Sergio Favìa del Core, Direttore di Motor, la rivista organizzatrice dell’evento, scomparso lo scorso mese di marzo e perché quest’anno lo show si svolgerà nell’unica pista del ghiaccio olimpionica nel cuore di Roma. Ad animare il week end della manifestazione ci sarà infatti un fitto e inedito calendario di eventi che si protrarrà sino a sera nei quali le auto faranno mostra di sé su sul ghiaccio. Il Roma Motor Show quest’anno fa “slittare” lo show sulla pista di ghiaccio dell’Axel di Piazza Mancini, in Via Martino Longhi, dove è in calendario per il 3-4-5 giugno 2011 con un’affluenza prevista attorno ai 100.000 visitatori. Restano comunque inalterate le caratteristiche espositive del Roma Motor Show che ne hanno fatto una tra le più longeve manifestazioni motoristiche, dal momento che la formula del Salone all'aperto ad ingresso completamente gratuito rimane del tutto intatta. Immancabile anche quest’anno la Fondazione Ania per la sicurezza stradale con il progetto ludico “Rosso Giallo Verde” dedicato ai bambini che potranno imparare giocando le regole basi della sicurezza
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stradale con un corso teorico e una vera e propria prova pratica a bordo di veicoli elettrici dotati di tutti i dispositivi di sicurezza. Nell’area interna all’Axel verrà invece istallata una postazione di 100 mq con i simulatori di guida dedicati ai neo-patentati. L’evento d’apertura della 56ma edizione – che si terrà nel prestigioso Circolo Canottieri Aniene il 3 giugno - sarà dedicato allo Speciale di Motor sui 150 anni dell’Unità d’Italia oltre che essere l'occasione per la premiazione dei "Motor Award" e per animare dibattiti sui problemi attuali del settore automotive, attraverso l'intervento di diverse autorità e i dirigenti delle principali case automobilistiche. Il 4 e 5 giugno saranno le giornate dedicate all’esposizione dei grandi marchi del mercato italiano ed estero con alcune anteprime: Maserati, Infiniti, Lamborghini, Citroen, Peugeot, Abarth, Fiat Professional , Kia, Chevrolet, Hyundai, Nissan, Toyota, Suzuki, Volkswagen, Mahindra, Honda, Bmw , Mini, Land Rover, Jaguar, Ducati, Alfa Romeo, Lancia, Fiat, Jeep, Mitsubishi, Ssangyong. In programma nelle due giornate diversi eventi inediti che vedranno protagoniste le auto in una pista di oltre 1.500 mq insieme alle pattinatrici in una danza unica veramente affascinante. Interpreti d’eccezione sa-
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ranno le vetture d’epoca del Colosseum Club Veicoli Storici di Roma, le Ferrari del Club Passione Rossa che insieme ai mezzi speciali dell’Esercito celebreranno il tricolore italiano che quest’anno festeggia 150 anni sul bianco della pista facendo da sfondo al concorso Miss Roma Motor Show e alla sfilata dell’Accademia Altieri. E ancora, auto elettrice, competizioni di modellismo drift, esibizioni canine della Polizia Penitenziaria e della Protezione Civile, daranno vita a uno spettacolo mai visto nella Capitale.
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motori
Ladies & Gentlemen...
Sua maestĂ ESCALADE HYBRID di Lorenzo Arduini
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motori
Da sempre è la macchina dei potenti americani e del jet set internazionale... dal Presidente degli Stati Uniti, che la usa come vettura ufficiale per le sue missioni in tutto il globo, a noti rappers e sportivi di fama mondiale che la usano come "salotto" e compagna ufficiale nei loro spostamenti quotidiani. tiamo parlando della Cadillac Escalade, che sempre più affascinante, oggi si presenta sul mercato italiano con un ulteriore primato, quello di essere la prima vettura di lusso al mondo alimentata da un sistema ibrido bimodale, coniugando un'eccellente resa chilometrica ad un'elevata responsabilità ambientale. Questo nuovo sistema ibrido le consente appunto di passare in modo assolutamente fluido dal motore elettrico, al motore 6,0 litri V8, a seconda delle esigenze di velocità e potenza. Oltretutto, il suo dispositivo di frenata rigenerativa, immagazzina l'energia persa in fase di frenata e la ritrasmette al gruppo di accumulatori, cosi che a velocità moderata, il modello ibrido può viaggiare utilizzando la sola propulsione elettrica, mentre, se il guidatore richiede una maggiore accelerazione.
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I due motori possono essere anche azionati contemporaneamente e se l'esigenza di potenza supera un cer to limite, inoltre, la vettura passa automaticamente alla sola propulsione a benzina. La Escalade Hybrid è la prima Cadillac a utilizzare l'Active Fuel Management, il sistema attivo di gestione dell'alimentazione che consente al motore di escludere quattro degli otto cilindri quando è richiesta meno potenza, consentendo un ulteriore miglioramento dell'efficienza nei consumi... il risultato finale, è un miglioramento del consumo combinato di carburante e delle emissioni combinate di CO2 pari al 20 % rispetto al modello Escalade tradizionale. Incarnazione di presenza e potenza, l'Escalade offre da sempre per formance e maneggevolezza impressionanti. Oltre alla vasta gamma di tecnologie d'avanguardia, offre eccellenti dinamiche di guida
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motori
Le concorrenti sul mercato Audi Q7
Un’auto di concezione totalmente innovativa. Con Audi Q7, la Casa dei quattro anelli solleva nuovo scalpore e riporta alla ribalta la superiorità della sua tecnologia. La vettura sviluppa, in una nuova dimensione, l’idea della trazione quattro, già coronata da tanto successo. Il suo design sportivo e i suoi potenti motori restano fedeli alle proprie radici: divertimento di guida, potenza e dinamismo. Il nuovo motore V8 FSI da 275 KW/350 CV, che sviluppa una coppia di 440 Nm a 3.500 giri, dimostra la sua sportività su strada e la sua potenza in fuoristrada.
BMW X5
L'X5, il modello che ha inaugurato l'era delle Suv in Casa BMW, si rinnova e si migliora. Non tanto fuori, dove pure cambia un po', per esempio nel disegno di luci e paraurti, quanto piuttosto a livello meccanico. Le motorizzazioni erano quattro e quattro restano, ma ora sono tutte Euro 5 e guadagnano potenza; inoltre sono abbinate, di serie, a un cambio automatico a otto rapporti. La dotazione di serie è, come sempre, molto ricca: tutte le X5 hanno, fra l'altro, la trazione integrale xDrive, la servoassistenza allo sterzo Servotronic, il climatizzatore automatico, la regolazione elettrica dei sedili anteriori e il sistema di comando iDrive.
Mercedes GLK
Ha un motore tutto nuovo la Mercedes GLK model year 2011. Si tratta del ben conosciuto quattro cilindri turbodiesel di 2.2 litri depotenziato. Solo 143 cavalli ma con abbondante coppia e consumi più contenuti grazie anche alla presenza della sola trazione posteriore. Dunque, una versione più cittadina, priva di una vera vocazione off-road, che invece conservano le sorelle più grandi 4Matic. All'inedito propulsore Euro 5 è affiancato una cambio manuale a sei marce o, in alternativa, l'automatico 7-GTronic. La nuova gamma si articola su sei diversi propulsori, quattro diesel e due benzina, e due diversi tipi di trazione.
in tutte le condizioni in tutta sicurezza, vantando la carreggiata anteriore come la più ampia nel segmento SUV full-size, la quale contribuisce appunto alla stabilità su strada e fuori strada. Il telaio rigido fornisce una base rigida per il sistema-sospensioni avanzato, mentre il sistema AWD offre controllo e sicurezza su ogni tipo di percorso, potendo passare fino al 100% di coppia disponibile dalle ruote anteriori a quelle posteriori secondo le condizioni stradali, grazie ad un sistema che fornisce guidabilità a bassa velocità superiore senza bloccaggi in cur ve più strette. Ma i progressi non finiscono cer to qui, e parlando di sicurezza, non possiamo lanciare uno sguardo al di sotto degli imponenti esterni di Escalade, i quali rivelano un approccio globale alla sicurezza. Infatti, con caratteristiche di sicurezza preventiva come StabiliTrak, freno anti-bloccaggio (ABS) ed un sistema avanzato AWD, l'Escalade è stato progettato per contribuire ad evitare collisioni... ma se si verificasse un in-
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cidente, l'Escalade farebbe più del necessario per proteggere voi e i vostri passeggeri, potete contarci. Infine, come non citare i suoi lussuosi interni, frutto di mani esper te e realizzati con materiali naturali di pregio, che garantiscono confor t ed eleganza ai suoi occupanti. Le super fici dei sedili in pelle sono elastiche e cucite alla francese, gli accenti sono in alluminio spazzolato e radica, mentre il volante con inclinazione a regolazione elettrica è bordato in pelle, e alloggia comandi integrati per audio e crociera. Un sofisticato Driver Information Center mostra invece lo stato del veicolo e la strumentazione scorre in avanti per aumentare lo spazio personale; se ci si concentra sui dettagli, l’Escalade Hybrid è semplicemente incomparabile nel segmento lusso dei SUV. A questo punto non rimane che provarla da Autostemac, distributore esclusivo Cadillac per il Centro-Sud d'Italia, a Roma in Via Serracapriola, 48 - uscita 17 del GRA. Info: www.autostemac.it
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golf
Lo swing dentro un grande orologio Il movimento del golf si potrebbe visualizzare proprio così di Simone Selli
mmaginate il corpo al centro di un grande orologio, con lo sterno, proiezione del centro dello swing, puntato sul quadrante, proprio dove ruotano le lancette. Pensiamo per un secondo in modo pragmatico quasi scontato. Cosa cerca il giocatore? Ritornare all’impatto con la pallina, con la stessa posizione di partenza. In un corretto set up, infatti, poniamo il centro dello swing, lo sterno, leggermente a destra della pallina.Con una rotazione corretta delle spalle sull’asse della schiena inclinata, torniamo all’impatto con la schiena ancora dietro la palla e con i fianchi dinamicamente più ruotati verso l’obiettivo. Il braccio sinistro disteso, come una lancetta dell’orologio, guiderà il bastone verso un
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impatto sicuro e ripetitivo. Nei principianti, ma anche in giocatori più esper ti alla ricerca della distanza, si nota spesso uno spostamento in avanti della schiena, quindi anche del centro dello swing. Questo movimento farà perdere velocità alla testa del bastone, che scenderà verso la pallina con una traiettoria più ver ticale, producendo il classico colpo con effetto verso destra tanto odiato dai golfisti di ogni latitudine. Lo spostamento dello sterno a destra è invece chiaramente provocato dal desiderio di sollevare la pallina, por terà il bastone ad avvicinarsi al terreno prima di incontrare la palla, producendo solitamente colpi pesanti e flappati. Pensate ora al perno delle lancette dell’orologio, posizionate alle 6,30. Le lancette non po-
tranno più passare nel punto di par tenza, se sposteremo il vincolo di rotazione in avanti oppure indietro. Uno swing si compor ta allo stesso modo, il bastone non potrà tornare sul punto da colpire. Ruotate quindi stabilizzando le rotazioni, gestendo movimenti semplici senza spinte esagerate, senza forza. Una rotazione corretta sull’asse della schiena fermo, produce forza centripeta, che aumenterà naturalmente la velocità della testa del bastone che viaggia invece spinto da forza centrifuga. Praticate quindi cercando di mantenere il centro dello swing in posizione stabile dietro la pallina fino all’impatto, colpirete con maggiore velocità e precisione e con il driver toglierete rapidamente quel tanto odiato effetto a destra... buona pratica!
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fitness
di Fabio Ingargiola Personal Trainer_fabioingargiola@yahoo.it
Dimagrire
con la mente Come trainer ogni giorno mi trovo costantemente di fronte a un grande problema, quello di motivare la persone ad allenarsi remetto che l’argomento che sto per affrontare non e esattamente il mio campo, in quanto credo fermamente che un trainer non può e non deve improvvisarsi fisioterapista, dottore nutrizionista o come in questo caso, psicologo sportivoQuello di cui sto parlando è semplicemente divulgare concetti base riguardo il funzionamento della mente: concetti basilari per un dottore in psicologia, che più o meno conosciamo tutti per sentito dire ma che raramente applichiamo. La mente... mente: sai qual’è la differenza tra un tennista professionista che non riesce a vincere un torneo e una signora in sovrappeso che non riesce a dimagrire? Nessuna. Entrambi si sono lasciati governare dai pensieri negativi, dalla propria mente, che gli dice “E’ impossibile”. La buona notizia e che non e cosi. Ciò che fa la diffrenza tra un successo e un insuccesso in realtà sono... le decisioni. Si, esatto, una decisione puo cambiare il corso della tua vita in pochi secon-
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di. Come in quel famoso film “Sliding Doors”... Ebbene il senso è questo: se una voce dentro di te continua a ripeterti che dimagrire è impossibile, alla fine ti convincerai inesorabilmente che è così. E attuerai una serie di microcomprtamenti inconsci tali da indurti a raggiungere il tuo obiettivo, ovvero non dimagrire. Ovviamente è possibile anche l’esatto contrario. E chiunque abbia successo nello sport lo sa bene. Quindi una regola essenziale è: parla al tuo inconscio in maniera positiva. Come uscire da questa spirale? Tornando al discorso iniziale quello che fa la differnza tra un successo e un insuccesso sono le decisioni. Se analizzi la vita di chiunque abbia ottenuto qualcosa che tu non hai ottenuto, puoi star certo che lui fa qualcosa che tu non fai. Se vuoi cambiare qualcosa devi fare qualcosa di diverso. E per fare qualcosa di diverso devi prima pensarlo. Banale? Io non credo. Pensarlo significa pianificarlo, crederci, creare degli obiettivi intermedi fino a quello finale, immaginare di averlo ottenuto, sentirsi come se l’avessi
già ottenuto, visualizzare te stesso come ti vorresti, provare l’emozione di aver ottenuto quel risulatato... se non è chiaro nei minimi dettagli nella tua mente come puo esserlo nella realtà? La differenza tra, ad esempio, il numero uno al mondo di tennis e il numero 20 in realtà, a livello di colpi, preparazione atletica o forza fisica è assolutamente marginale. Probabilmente il numero 20 è anche più preparato o piu veloce del numero 1. Eppure perde. La differnza evidentemente sta in qualcosa di diverso. Nella gestione dell’ansia, della paura, dei pensieri negativi, dell’incosncio. Nella capacità di visualizzare, di non perdere la concentrazione, di auto motivarsi senza lasciarsi influenzare negativamente. Allo stesso modo tra chi ha un addome piatto e chi invece non riesce a togliere la pancetta risiede nei suoi comportamenti, frutto di decisioni. Spesso troppo spesso la gente si lamenta e poi non fa nulla. Semplicemente non agisce. Oppure agisce nel modo sbagliato, e anche se si rende conto di sbagliare, continua a farlo. Buffo no? E
magari attribuisce il successo dell’altro alla fortuna, a madre natura, al metabolismo, alla genetica o qualunque altra cosa. Questo non significa che una pera può diventare mela, ma che se vuoi veramente dimagrire (o qualsiasi altro risultato sportivo) puoi farlo.Decidendo veramente di farlo. Il percorso potrà essere lungo o faticoso o incredibilmente facile, questo dipende solo da te. L’argomento è molto vasto e molto
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interessante, spero di aver perlomeno dato lo spunto per approfondirlo o semplicemente ragionarci un po su. Voglio concludere questo breve articolo mostrando la foto di due miei allievi che non si sono limitati a dire di voler diamgrire ma ci hanno creduto davvero, che avevano ben chiaro in mente cio che volevano e hanno fatto quotidianamente delle scelte orientate verso il loro scopo.
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fitness
di Paolo Del Bene Direttore Sportivo A.S. Università Luiss Guido Carli
L’importanza dei modelli
nello sport e nella vita Nella vita, soprattutto nei momenti più difficili, è fondamentale incontrare persone che ti guidino, esattamente come avviene nello sport tutta la vita che mi occupo di spor t, ma alcune par tite non sono capace di af frontarle da solo. E di fronte ad una persona cara che si ammala , tutto il mio entusiasmo e la mia esperienza vacillano, e ho bisogno di chiedere aiuto. Come un atleta, ho bisogno di affidarmi ad un bravo allenatore. For tunatamente mi sono affidato alle persone giuste, e approfitto per ringraziare di cuore il Professor Rober to Angioli e il Dottor Pier filippo Crucitti, che attraverso il Campus Bio-Medico di Roma hanno preso per mano me e la mia famiglia in un momento estremamente delicato e dif ficile, e ci hanno fatto vincere questa estenuante par tita. Come dicevo in aper tura: è tutta la vita che mi occupo di spor t, e soprattutto di etica. L’etica sportiva è una filosofia di vita, e un modo di stare al mondo. Superare positivamente un momento del genere, ha significato per me una rinnovata energia nel lavorare per l’etica nello spor t.
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to di rimettere nel giusto equilibrio una prospettiva che spesso anch’io avevo perso di vista, ma soprattutto mi rendo conto della for tuna che ho avuto nel capirlo
Del Campus Biomedico sapevo soltanto che nasceva su di un terreno donato dal grande Alber to Sordi. Sapere poi che al suo interno lavorano ed esistono persone di tale serietà e professionalità, mi ha riempito di ottimismo. Poi ironia della sor te mentre una vita resisteva, un’altra vita ci lasciava, era quella del mio amico Franco Begni, che proprio nello stesso istante in cui mia moglie si riprendeva, lui ci lasciava. Incontrare nella vita dei modelli positivi mi ha salvato… e Franco, come Rober to e Pier filippo mi spronerà a migliorare. Nello spor t avere solidi modelli positivi è il primo grande aiuto per irradiare ai ragazzi la fiducia nell’etica nello spor t. Nel mio piccolo, aver incontrato in un momento così buio persone di tale spessore etico e professionale, mi ha dato una vera e propria armatura per il futuro. Nei momenti più bui in cui incapperò, durante saprò misurare con la giusta prospettiva la differenza tra lo spor t, cioè un gioco, e la salute degli individui che lo praticano, cioè la cosa più importante al mondo. Insomma mi permet-
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dopo una par tita vinta. Grazie Campus Biomedico della gente che sorride, grazie Rober to, grazie Pier filippo ma soprattutto grazie Franco...
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novità
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La qualità Briko in una linea fuori dai suoi schemi. I colori tradizionali Briko riproposti in una grafica nuova, giovane e aggressiva, per chi davvero non ha paura di mettersi in gioco e sfidare se stesso e gli altri. Disponibile anche nella versione pants, per soddisfare le esigenze di ogni ciclista. Si tratta di una proposta fuori dalle righe, che vuole rompere gli schemi del tradizionale design dell’abbigliamento da ciclismo.
L’azienda bresciana Kappa, specializzata nella produzione di bauletti e accessori per la moto, propone ora il top case adatto alle city-bike per risolvere il problema del bagaglio giornaliero. Ha una capacità di 13,5 l e può contenere anche un casco da bici da adulto, elemento che a breve diventerà obbligatorio anche per i ciclisti che non hanno compiuto 14 anni. Funzionale e comodo, grazie all’apertura a chiave laterale, si fissa al portapacchi universale, previsto in quasi tutte le biciclette, grazie a due staffette metalliche contenute nel kit in dotazione. Una serie di fori sul fondo del bauletto consente di regolare la posizione di fissaggio.
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