SPORT CLUB MARZO 2009

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foto Gianni Barberi

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La sfida di Montezemolo

Per la prima volta l’Università LUISS incontra i rivali della Bocconi su un campo da gioco


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PIAZZA CARLI Tra le nostre collezioni vi ricordiamo

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Sommario

sommario marzo 2009 6

Focus Figli di un Dio minore

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Focus L’importanza di fare gruppo

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Fratelli d’Italia Un tuffo nel mondiale

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Rugby Pensieri gallesi

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Rugby E’ tempo di riscattarci

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Cover Sfida alla Bocconi

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Associazioni Napoletani dentro uscite allo scoperto

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Triathlon Un 2009 pieno di novità

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Maratona Lo sport antico La Città Eterna

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Nuoto - Ecco i biglietti dei mondiali - Campagna:“Sarà un mondiale da ricordare

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Fiamme Gialle Fare sport tutti per fare sport di più

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Sport&Finanza - Infront: i “signori” dei diritti del calcio italiano - Lo sport dilettantistico sceglie il circuito “GIOCA”

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Editoriale

In ricordo di Alessandro

sponsoring Le sponsorizzazioni sportive di Emirates

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Motori 2011: verso il GP di Roma

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Golf

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Roma_Tuttincircolo

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Roma_Tornei

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Nutrizione

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via Morlupo, 51 ! 00191 Roma tel. 06 97600342 tel 393 1302511 www.sportclubmagazine.it info@sportclubmagazine.it Direttore editoriale Luigi Capasso Direttore commerciale Davide Campanella

Sport Club Anno VII - n. 47 - Marzo 2009

Reg. trib. di Roma n. 591/2004 del 30-12-2004 Direttore responsabile Luigi Capasso l.capasso@sportclubmagazine.it Presidente Onorario Giuseppe Capelli

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Editorialisti Paolo Cecinelli, Franco Chimenti, Pino Capua, Alessandro Cochi, Antonio Conte, Paolo Del Bene, Paolo Motera, Daniele Popolizio, Roberto Verna

Hanno collaborato a questo numero Matteo Cirelli, Fabio Onnis, Carlo Stigliano, Silvia Pittelli, Gianluca Scarlata, Marco Trozzi, Alessandro Morucci, Enrico Morucci, Roberto Cundari, Andrea Tranquilli, Anna Tina Mirra, Alexia Amaricci, Andrea Cecinelli, Daniela Perrone, Gianni Boninsegna, Pietro Malato, Luigia Latteri, Andrea Friedrich, Mattia Morandi Golf Simone Selli Motori Matteo Cirelli Sport&Finanza Marcel Vulpis Rugby Andrea Cimbrico Progetto grafico e Impaginazione Marta Centra grafica@sportclubmagazine.it

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www.sportclubmagazine.it

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pubblicità

advertising@sportclubmagazine.it

d.campanella@sportclubmagazine.it Fotografie Grazia Neri Stampa Plus Group Srl - Roma Finito di stampare nel mese di gennaio 2009

Realizzato da Editrice Capasso srl

Salvo accordi scritti o contratti di cessione di copyright, la collaborazione a questo periodico è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. In nessun caso si garantisce la restituzione dei materiali giunti in redazione. È vietata la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari realizzati dalla Editrice Capasso srl

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www.sportclubmagazine.it Sport Club rivista ufficiale Associazione Sportiva LUISS Guido Carli


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Editoriale

di Pino Capua Consulente per il Sindaco per le politiche sportive del Comune di Roma

In ricordo di Alessandro passato più di un anno da quel tragico 2 febbraio 2008, quando la giovane vita di Alessandro Bini si spezzò improvvisamente all’urto violento con un tubo metallico. Alessandro era un calciatore della nota società romana Cinecittà Bettini. Quel sabato, sul campo dell’Almas, come faceva tutte le volte prima della partita, si volse verso il papà Claudio con quel gesto convenzionale che tra di loro significava: “Mi impegno al massimo”. Un saluto che fu per sempre. “Alessandro, nella ricerca dell’azione migliore, è stato ingannato da una chiave sconosciuta che ha assunto la forma di un banalissimo rubinetto. Il contatto violento ha attivato un meccanismo oscuro. In campo si è aperta una terza porta, nascosta nell’erba, incustodita e senza rete. Essa si è dischiusa come una botola grande quanto l’intero campo. Impossibile non sprofondarvi. Per sempre”. Così lo scrittore Vito Manduca descrive l’assurda morte di Alessandro Bini nel libro “La terza porta”, presentato con il patrocinio dell’ufficio sport lo scorso 9 febbraio in Campidoglio e dedicato proprio allo sfortunato ragazzo, che avrebbe compiuto quindici anni una settimana dopo il tragico incidente. Il 20 marzo del 2008, i genitori

È

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Nella partita del 15 febbraio 2009 tra Cinecittà Bettini 93 (la squadra in cui militava Alessandro Bini) e il Cava del Selci,valevole per il Campionato Allievi Sperimentali, la Asd. Cinecittà Bettini e il CR LAZIO hanno ricordato Alessandro Bini con un minuto di raccoglimento e una rappresentanza della squadra ha donato ai genitori di Alessandro, la maglietta bianca della squadra le foto di Alessandro e un omaggio floreale.

Delia e Claudio, hanno fondato l’Associazione Alessandro Bini per la sicurezza nello sport, che si propone di tutelare tutti coloro che praticano un’attività motoria, mettendo al corrente le Istituzio-

ni delle carenze strutturali degli impianti sportivi. A tal fine l’Associazione ha da poco stretto una collaborazione anche con l’ufficio sport del Comune di Roma. Tra le iniziative già andate in porto:

una partnership con l’A.S.D. Green Park di Bari, la prima Borsa di Studio e il 1° torneo Alessandro Bini, l’intitolazione della palestra dell’istituto Carlo Cattaneo di Roma, con la donazione, da parte dell’Associazione, di materiale atto a praticare sport in sicurezza. Il Comune di Roma, attraverso l’ufficio sport, sta lavorando per cercare di fronteggiare un’emergenza, quella della prevenzione e della sicurezza nello sport, affinché non si ripetano più tragedie come quella che ben descrive Vito Manduca nel suo libro. Gli impianti sportivi sono giornalmente frequentati da migliaia di giovani e giornalmente non ci deve essere più il rischio che da una gioia si passi ad una tragedia. L’ufficio sport si sta adoperando per fornire un impegno fattivo, un impegno finanziario e un impegno morale, affinché tutto questo possa essere messo in pratica in tempi rapidi, con la dovuta attenzione e la dovuta serietà. Io e Alessandro Cochi stiamo portando avanti molti progetti, con la consapevolezza che la pratica di un’attività sportiva è fondamentale per la tutela della salute, ma ancor più importante è fare sport in completa sicurezza. Sono quindi d’accordo con il Sindaco Alemanno, quando afferma che “dobbiamo attrarre i giovani verso lo sport, ma non possiamo attirarli verso delle trappole”.


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Focus

di Alessandro Cochi Delegato allo Sport del Comune di Roma

nostra intenzione rilanciare, non smettiamo mai di dirlo e di scriverlo (e chi ci segue lo sa), quei figli di un Dio Minore che nello sport romano stentano a farsi largo. Parliamo della periferia rispetto ai quartieri cosiddetti “nobili” della Capitale, parliamo delle migliaia di sportivi che quotidianamente si allenano in tutti i campi di questa nostra tentacolare città anche in quegli sport considerati a torto secondari rispetto alle grandi discipline, in primis il calcio. E parliamo anche dei non tanti giovanissimi che si formano nello sport lontani dalla cultura dei videogiochi e della sedentarietà sempre più crescente, alimentata dalle pochissime ore di educazione fisica nelle scuole e dalla bassa spesa del reddito pro-capite per l’attività fisica. E così, abbiamo aperto le porte del Campidoglio, per una giornata lontana dai riflettori mediatici ma veramente assai suggestiva, a tanti piccoli campioni che si stanno distinguendo in specialità come il karate, lo sci, l’automobilismo, il motociclismo e il calcio, quello dei terreni sterrati e dei campi di borgata. Abbiamo premiato Edoardo Piscopo, vent’anni, miglior pilota romano dell’anno, vice-campione italiano di Formula Tre, unico pilota italiano a correre nella A1 GP. E poi, il piccolo Fabio Di Giannantonio:

Figli di un Dio minore

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solo 10 anni per lui, campioncino delle mini moto che si è aggiudicato il Campionato Italiano di categoria, il Campionato Europeo ed è arrivato secondo al Campionato Costruttori. Quindi, Scialbi, Pannuti e Germoni tre ka-

rateki in erba tutti accompagnati dal maestro Francesco Latorre; Apollonia e Domiziano Pierantoni due giovani faticatori del tatami, Giordano Ronci sciatore alpino classe ’92 e con loro le giovanili della Nuova Tor Tre Teste

e del Fidene in rappresentanza di quel calcio giovanile dove si formano, nella cultura dello sport, gli uomini del domani. Al momento di andare in stampa, stiamo preparando la presentazione di “Roma Sport”, annuario dell’ufficio che mi onoro di rappresentare. Giunta alla quinta uscita, quest’ultima edizione rappresenta in qualche modo una proiezione dello sport romano che sarà. Un viaggio dai Mondiali di nuoto agli impianti per atleti e cittadini, dall’impiantistica (tra progetti e realtà fattiva) agli appuntamenti che Roma si prepara ad affrontare, dal benessere ai valori fondanti dello Sport e tanto altro. “Ricollocare la Capitale d’Italia al centro della scena internazionale, rilanciando lo sport di base e sostenendo quelle iniziative che nel 2009 vedranno Roma e i romani assoluti protagonisti dello sport mondiale. Questo l’obiettivo che l’Amministrazione comunale intende perseguire quando si parla di riscoperta dei sani valori che incarna la cultura sportiva”: ecco le parole del nostro Sindaco Gianni Alemanno in apertura di annuario. Ed ecco la politica, già illustrata nelle prime righe di questo editoriale, che intendiamo portare avanti. Con decisione, con passione, con la consapevolezza che tanto ancora ci sia da fare. Nel nome di Roma Capitale anche dello Sport. Con la “S” maiuscola!


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Focus

del prof. Daniele Popolizio Resp.le "Progetto Europeo sullo Sport", Direttore Generale CENPIS

L’importanza di fare gruppo

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bbiamo indicato di recente le tre variabili psicologiche fondamentali per un atleta o una squadra di alto livello (resilienza, continuità, coesione) e le quattro caratteristiche fondamentali di un leader efficace e vincente (intelligenza emotiva, elasticità mentale, competenza relazionale, capacità di individuare il potenziale umano a disposizione), sia esso un coach, un dirigente o un manager. Abbiamo spiegato come sia possibile, attraverso le metodologie messe a punto in questi anni dal nostro staff si incarico della Commissione Scientifica UE di Bruxelles, individuare, sviluppare e persino costruire da zero le suddette dimensioni psicologiche e in tempi relativamente brevi, costruendo una vera e propria “preparazione psicologica” alla performance. E abbiamo anche spiegato come sia possibile questo addestramento non solo per gli atleti ma anche per i tecnici, visto che ognuno è ormai chiamato ad acquisire una caratteristica fondamentale per l’espressione massima del proprio talento, del proprio potenziale, in un campo così competitivo: padro-

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neggiare la propria “persona”, il proprio potenziale psico-attitudinale. Osserviamo allora l’esperienza della Lazio Calcio, partita alla grande con un’esaltante avvio di stagione e ora in difficoltà a causa di tutta una serie di delicati meccanismi che si sono venuti ad innescare. Un modulo di gioco da scegliere e definire bene (4-3-3, no 4-4-2, varianti..), alcuni atleti da gestire con equilibrio (Rocchi, Zarate, Pandev..), una serie di infortuni da fronteggiare, un’attenzione mediatica oltre le aspettative iniziali…ogni squadra di calcio prima o poi si trova ad affrontare degli ostacoli che ne minano la continuità di rendimento e ne minacciano la riuscita. Ma cosa è accaduto e sta accadendo davvero? Nessuno può dirlo con certezza, ma è ovvio che dal punto di vista psicologico si sia venuto a creare un “assetto” completamente diverso da quello di inizio stagione. Un assetto che la società e il tecnico sono ora più che mai chiamati a correggere in qualche modo. Mentre la fiducia e la consapevolezza di sé si modificano lentamente. In peggio. Quello che mi preme sottolineare è tuttavia non tanto

l’andamento della squadra bianco-celeste ma la dinamica psicologica che si può instaurare in queste situazioni. Il gruppo è partito con entusiasmo e convinzione, è andato oltre le aspettative di tutti ed ha “sorpreso”. Ma il problema è proprio qui: non ha sorpreso solo gli altri, il pubblico; ma ha sorpreso anche se stesso da un certo punto di vista. Sia nell’espressione di alcuni singoli che in quella di tutto il team. Questo è un nodo cruciale, perché quando il “concetto di sé” che una squadra costruisce all’inizio di una stagione sportiva viene messo in dubbio, in una direzione di riuscita o di fallimento che sia, iniziano dei processi ansiogeni latenti, nascosti, che nel tempo minano alla base la solidità del gruppo e la possibilità del leader di guidarla come prima. In altre parole cambiano le dinamiche e cambiano di riflesso anche i meccanismi gestionali, le “formule” vincenti del qui e ora. Tutto quello che si era rivelato efficace prima va modificato e adattato in corsa, e piuttosto velocemente cogliendolo sul nascere. Perché dopo, quando il nuovo processo si è innescato, diventa tutto più complicato, dai

rapporti alla fiducia in sé dei singoli, dal clima di sinergia ormai indebolito alla lucidità mentale del complesso squadra-coach. Come detto più volte gli ingredienti favorevoli alla riuscita cambiano di continuo nello sport di alto livello, perché la variabile umana rappresentata dagli atleti e dal coach, ma anche dai dirigenti e dagli staff di supporto, si plasma in modo nuovo gara dopo gara, facendo sì che quel livello tacito di “senso della riuscita”, di prospettiva di vittoria o di sconfitta, divenga molto altalenante e difficile da controllare. O invece divenga molto solido e stabile. Tutti i campionati, e i tifosi in primis, vivono di questo sottile “filo del rasoio” percepibile nel tempo, sia di una singola gara che di un “trend” di partite. La sintesi è che le dinamiche psicologiche vengono innescate sempre dagli individui, ma poi vengono “ri-orientate” in positivo o in negativo dai risultati e dagli elementi satellite, circostanti alla società sportiva. Per fronteggiarle occorre prima di tutto essere preparati a farlo, e poi saperle leggere in tempo, prima che si verifichino. Perché poi l’autogoal è davvero dietro l’angolo.


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Fratelli d’Italia

Un tuffo nel Mondiale di Maria, Nicola e Tommaso Marconi

Maicol Verzotto

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l prossimo Luglio Roma sarà teatro della più importante manifestazione per gli sport acquatici: i mondiali. Su Sport Club Magazine, ogni mese, vi aggiorneremo in questa rubrica, con una “cartolina” che ci accompagnerà fino all’appuntamento iridato. I mondiali "in casa" sono un’opportunità allettante che rende tutti più agguerriti e decisi. La Federazione Italiana Nuoto tramite i suoi commissari tecnici, Domenico Rinaldi e Giorgio Cagnotto, ha imposto delle gare di qualifica per costituire una squadra di tutto rispetto che possa rappresentare l'Italia al meglio. Le qualifiche si svolgeranno in 3 diverse manifestazioni: Coppa Londra, i Campionati Italiani di Categoria e i Campionati Italiani Assoluti. Bolzano, "casa" di Tania Cagnotto e Christopher Sacchin, ha ospitato il primo appuntamento, la Coppa Londra. Sia io (Nicola) che Tommaso sapevamo di dover affrontare delle prove difficili, sia nelle gare individuali, che in cop-

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Christopher Sacchin

Francesco Dell’Uomo

pia. Sono numerosi gli avversari pronti a soffiarci il pass mondiale: oltre al "padrone di casa" Sacchin, che però sembra volersi dedicare esclusivamente alla gara dal trampolino da un metro, Michele Benedetti, Tommaso Rinaldi, Andreas Billi, Mattia Placidi e Maicol Verzotto sono solo alcuni degli atleti più che decisi a dare il meglio e dimostrare le loro qualità. Solo due atleti per specialità potranno partecipare ai campionati di questa estate. Il primo giorno di gare ci siamo cimentati nel trampolino da 3 metri: il programma di questa gara prevede una finale ad otto atleti e un programma di sei tuffi detti "liberi". Liberi perchè non si hanno limiti per quanto riguarda il coefficiente di difficoltà. Il podio finale è stato un po’ a sorpresa: io ho mantenuto la mia precedente posizione arrivando sul gradino più alto con un punteggio soddisfacente, ottenuto con una gara ben condotta, senza errori particolari e con un programma di difficoltà non al top. Al secondo

posto, a sorpresa, il piattaformista olimpico e medaglia di bronzo agli ultimi campionati Europei Francesco Dell'Uomo, che infilando il triplo e mezzo ritornato , difficoltà 3.3, ha superato all'ultimo il più quotato Michele Benetti che però ha condotto una finale sottotono. Tommaso solo sesto purtroppo a causa di un’influenza che ha compromesso la condizione fisica. Condizione che è andata migliorando il giorno successivo, che ci ha visto trionfare nella specialità dei tuffi sincronizzati da 3 metri, prima gara in coppia dopo 6 mesi e il risultato è più che buono: molto vicino ai nostri record, nonostante la coppia non sia ancora al 100%. C’è margine di miglioramento, e poi stiamo preparando una serie con maggiore coefficiente di difficoltà che speriamo ci porti ancora più in alto. Seconda la nuova coppia Rinaldi-Benedetti che dovremo tenere d'occhio: sono ancora un pò acerbi, ma se miglioreranno la loro sincronia e qualche lacuna tecnica potrebbero diventare insidio-

Nicola Marconi

si. L'ultimo giorno di gare ci ha visto schierati dal trampolino da un metro, specialità non olimpica ma presente nel programma dei mondiali. Una gara difficile perchè alla fine di una tre giorni impegnativa e con un solo posto disponibile per qualificarsi: Sacchin, medaglia di bronzo agli ultimi campionati Europei è già qualificato di diritto. Tommaso ha deciso di non partecipare per rimettersi completamente, mentre io, dopo un'eliminatoria un po’ a rischio a causa di un’eccessiva stanchezza e qualche errore di troppo, mi sono classificato, purtroppo, solo secondo. Puntavo al gradino più alto, per potermi prendere un pò di vantaggio sui miei avversari. Al primo posto invece è arrivato a sorpresa Jonathan Malusardi, atleta italo-svizzero che quest'anno a deciso di saltare in Italia. Terzo Sacchin che non è sembrato al top della forma, ma per lui la gara con la G maiuscola sarà quest'estate. La prima delle tre selezioni è passata, con un buon risultato.



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Rugby

di Paolo Cecinelli Caporedattore centrale La7 Sport

Pensieri I

gallesi credono che il rugby sia lo sport giocato in paradiso. Vanno in campo con questa convinzione che li rende di fatto quasi immortali. Quando cantano l’inno, i giocatori piangono e il pubblico e’ in uno stato confusionale difficilmente descrivibile. Se vi capita di trovarvi nel Millenium Stadium di Cardiff in uno di questi momenti, anche voi sarete scossi dalla vibrazione dei dragoni. Il tetto dello stadio rimane socchiuso per aumentare l’effetto sonoro di “Lands of my Fathers” ed avvisare in cielo che la partita sta per cominciare. Convinzioni quasi religiose, di fede. Lo stadio è nel centro della città, anzi il centro della città è intorno allo stadio. Seguite il percorso: due negozi di sport, uno di Memorabilia di rugby, quattro pub, girate l’angolo e troverete lo stadio, lì davanti a voi. Come fosse un palazzo. Nel giorno della partita la città diventa una grande isola pedonale. Niente auto, tutti a piedi. All’angolo di fronte allo stadio c’è ancora l’Hotel degli Angeli che ad inizio secolo veniva usato come spogliatoio. I giocatori si cambiavano lì e per entrare sul campo attraversavano la strada in tenuta da gioco.

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gallesi E’ forse per questo motivo che sino a una decina di anni fa nell’intervallo di una partita di rugby i giocatori rimanevano sul campo dove era possibile sorseggiare un bel tè caldo. La durata della pausa era a discrezione dell’arbitro. Se pioveva e faceva freddo, anche solo un minuto. Per Paolo Rosi, prima giocatore e poi giornalista della Rai, commentare una partita del Galles era come comporre una poesia “…quando la partita entra nel vivo i gallesi conoscono solo una legge: placcare, placcare, placcare. Placcare, qualunque cosa sia più alta dei fili dell’erba…”. Era il grande Galles degli anni’70, una squadra formidabile. I nomi dei giocatori suonavano come quelli dei cantanti rock dell’epoca: Gerald Davies, Gareth Edwards, Marvin Davies, Phil Bennett e Barry John. Fisici asciutti, corsa leggera e tanta classe nel muovere il pallone. Erano i ribelli del rugby, portavano i calzettoni giù e grandi basettoni. Erano gli arti-

sti della finta. La finta rappresentava la differenza sociale tra i giocatori. Non tutti potevano permettersela. Phil Bennett raccontava così il suo compagno di squadra Barry John, mediano di apertura del Galles con il quale vinse tre tornei tra 1970 ed il ’72, per poi abbandonare stanco della celebrità: “…la sua arroganza in campo è tale da separarlo da tutti, ma è un’arroganza giusta. Ha una grande sicurezza in se stesso ed una confidenza tali da riuscire a fare cose che altri giocatori non immaginano neppure, né tanto meno osano fare.” Gareth Edwards era il campione. Giocava a mediano di mischia, numero 9. Nel 1973, segnò quella che ancora oggi è definita universalmente come “La Meta”. Barbarians –All Blacks, Arms Park di Cardiff. La partita era appena cominciata e Phil Bennett, braccato da cinque neozelandesi, recupera l’ovale sulla linea dei 22 metri. Si ferma e riparte tre volte ver-

so tre differenti direzioni evitando gli omoni tutti neri che erano su di lui. E’ mosso da un istinto quasi animalesco. Un ghepardo. Poi contrattacca dal lato “chiuso” del campo, quello dove c’era meno spazio, ed i suoi compagni di squadra lo seguono ubbidienti come soldati. Tutta la squadra tocca almeno una volta il pallone. Passaggi all’esterno e verso l’interno, uno dopo l’altro. Uno spettacolo, come l’ingranaggio di un orologio. Gli All Blacks sono in bambola. Ad un certo punto arriva in accelerazione Gareth Edwards che prende in pallone e vola in meta. Questa azione è l’esempio più evidente del gioco di squadra, questa azione spiega senza parole il significato di uno dei principi del gioco del rugby: il “sostegno”. In quel Galles, c’era anche un altro giocatore che colpiva per una sua particolarità. Giocava trequarti centro, non era alto ma corpulento e massiccio. Era un gran placcatore e sapeva calciare il pal-


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...I gallesi sono nati tutti su di un campo da rugby, o al massimo ci sono stati concepiti

lone davanti a lui alto nel cielo, per poi andarlo a riprendere al volo. Giocava primo centro. Steve Fenwick, classe 1951. 25 presenze in nazionale, l’ultima partita la giocò nel 1972. In quei tempi le maglie da

gioco erano vere, di cotone pesantissimo antistrappo. Il colletto bianco stava su da solo. Fenwick però amava rivoltarlo dentro la maglia, facendolo quasi sparire. Diceva che in questo modo sentiva meglio il ru-

more del placcaggio sul suo collo taurino. Esaltazione di un gesto tecnico che è l’essenza del gioco del rugby, mettere a terra l’avversario. La leggenda racconta che il Galles fosse il proletariato del rugby, anti-

tesi di quello aristocratico inglese ma in verità i più snob erano proprio i gallesi. Uomini duri, orgogliosi delle loro sofferenze, forgiati nelle miniere di carbone, uomini che – negli anni ’60 - si allenavano a fine turno con le facce ancora sporche di carbone e fango. “…i gallesi credono che chi gioca in prima linea vada in Paradiso...” - diceva il grande Paolo Rosi. In Galles si respira e si vive per il rugby, tutto il resto è secondario. Se vi capita di atterrare a Cardiff, piantata nell’erba dell’aiola che smista il traffico davanti all’aeroporto, a darvi il benvenuto c’è una porta da rugby. “Benvenuti nella terra del rugby, troverete amicizia, birra e… placcaggi”. Per capire le differenze tra i popoli del rugby britannico, un'altra citazione storica …”gli inglesi giocano al rugby per affrontare i gallesi, gli irlandesi perché amano le risse e gli scozzesi per fare un dispetto agli inglesi. I gallesi, invece, hanno un vantaggio rispetto a tutti gli altri: sono nati tutti su di un campo da rugby, o al massimo ci sono stati concepiti”.

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È tempo di riscattarci Contro il Galles e la Francia abbiamo in una settimana la possibilità, al Flaminio, di salvare la stagione di Andrea Cimbrico_foto Grazia Neri

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ipartire da dove tutto era cominciato il 24 febbraio del 2007, a Murrayfield: tre mete di intercetto nei primi sei minuti, la Scozia annichilita, 17-37 finale. Il pomeriggio che, più di ogni altro, ha segnato un punto di svolta nella storia recente del rugby italiano, la prima vittoria lontano dal Flaminio nel Torneo delle 6 Nazioni. Da quel giorno, un picco di entusiasmo e popolarità che continua a

vivere sull’entusiasmo di quel pomeriggio, sulla vittoria di due settimane più tardi a Roma contro il Galles. Ora, due anni dopo quel pomeriggio, il prato di Murrayfield può, deve rappresentare il luogo da cui ripartire dopo che le prime due uscite azzurre nel 6 Nazioni 2009 hanno lasciato l’amaro in bocca un po’ a tutti: ai dirigenti – Presidente Dondi in testa – ai tecnici, agli Azzurri che sono usciti sconfitti contro In-

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ghilterra e Irlanda. Essere simpatici, rappresentare un’alternativa di alto livello nel panorama sportivo italiano, non basta più a questa Nazionale, o alle migliaia di tifosi che per ogni test-match internazionale fanno registrare il tutto esaurito: due anni dopo Murrayfield, tutti aspettano qualcosa di più, qualcosa di meglio. Il compito, per il gruppo affidato alla gestione tecnica di Nick Mallett, non è semplice. La Scozia vista a novembre contro le potenze dell’Emisfero Sud ha impressionato, e nonostante gli highlanders siano come gli Azzurri ancora digiuni di vittorie nel 6 Nazioni di quest’anno, sono come ogni anno avversario da affrontare con tutte le cautele del caso. Dopo aver assistito a due prestazioni non all’altezza dell’Italia del recente passato, tutto il movimento ovale guarda a Parisse e compagni per un immediato riscatto sotto il piano del gioco, carente nelle prime due gara del Torneo.

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Edinburgo, terza giornata, giro di boa del 6 Nazioni e crocevia dei destini azzurri nell’anno che, tra l’altro, coincide con la decisione italiana di candidarsi a Paese organizzatore per i Mondiali del 2015 o del 2019: mettere fieno in cascina nel 6 Nazioni, a livello di immagine, potrebbe rappresentare, alla fine, un piccolo aiuto per vedersi assegnare dall’IRB una delle due edizioni della rassegna iridata. Per la FIR, ma per tutto il Paese nel complesso, si tratterebbe di un’eccezionale opportunità: basti pensare che l’edizione 2007 dei Mondiali di rugby, disputata al di là delle Alpi, in Francia, ha fatto registrare un incremento del prodotto interno lordo nazionale pari allo 0,2%. Una sfida ambiziosa, fortemente voluta dal Presidente Dondi, che – se non mancherà l’appoggio governativo, indispensabile per fornire le garanzie economiche – sembra avere solide possibilità di tramutarsi in realtà.


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Sfida alla Bocconi

L’Università Luiss Guido Carli presieduta da Luca Cordero di Montezemolo, il prossimo 21 marzo alle ore 10.30 sul campo dell’ URC in Via Flaminia, sfiderà l’ateneo milanese. di Paolo Del Bene, Direttore Sportivo A.S. Università Luiss Guido Carli

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xford e Cambridge sono due università prestigiose anche perché mantengono lo spirito collettivo unito e determinato ad eccellere attraverso lo sport. Insieme alla celebre Boat Race, la famosa regata di canottaggio sul Tamigi, le due università si sfidano una volta l’anno, da più di un secolo ad una partita di Rugby: The Varsity

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Match. Il termine è l’abbreviazione di: “The University Match” (La Partita dell’Università). Questo rende l’idea di quanto questo evento sia il confronto principale tra le antiche rivali. L’appuntamento travalica il semplice aspetto rugbistico, considerato di un livello tecnico modesto, ma mette in campo tutto il cuore e l’orgoglio di ragazzi appassionati e orgogliosi della loro scuola.

La preparazione all’incontro dura mesi, vengono fatte severe selezioni per formare la squadra e il solo parteciparvi è il traguardo di tanti studenti. Sugli spalti, oltre ai semplici appassionati, si affollano studenti, ex-studenti, celebrità ed aristocratici. Sul campo per 80 minuti si gioca intensamente una vera e propria battaglia, in cui ciascuna squadra cerca di dare il meglio per conquistare la vittoria.


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Per i vincitori la giornata è trionfale, nelle strade e nei pub si riversano i tifosi e i giocatori e la giornata finisce con una grande festa. L’università sconfitta rimugina a lungo sull’occasione mancata e lancia la sfida di rivincita ai vittoriosi. Oggi l’Università Luiss, insieme all’Università Bocconi, vuole recuperare questo spirito straordinario che vede valorizzato il legame concettuale tra mondo Accademico e Sport di Squadra. L’idea di una partita di Rugby tra i due atenei, non solo crea un importante progetto di comunicazione e promozione, ma intende utilizzare lo sport di squadra come strumento privilegiato di aggregazione e di integrazione sociale. Questo grande evento Universitario si svolgerà il 21 Marzo alle ore 10.30 presso il Campo dell’Unione Rugby Capitolina partner dell’Evento, insieme alla Federazione Italiana Rugby e all’Iveco. Il preludio dell’incontro vedrà una grande festa che inizierà alle 20.30 del giorno precedente, che festeggia i dieci anni dell’Associazione Sportiva Luiss. Insomma grandi feste per uno dei più grandi eventi dello sport Universitario mai avvenuto in Italia ( scusate l’enfasi). Questo match potrà, con il sostegno di tutti, diventare la classica sportiva più importante tra le sfide Universitarie italiane. L’obiettivo che ci proponiamo di raggiungere è semplicemente quello di promuovere lo sport Universitario. Poi, il grande bagaglio di valori che si muove con lo sport di squadra giovanile si manifesterà facilmente da se, tanto è intenso e ricco. D’altronde, i valori caratterizzanti un’università, come lo studio, l’impegno e la partecipazione, coincidono perfettamente con l’etica sportiva, che sia anche quella dello sport professionistico. Riuscire a fondere due ricchezze inesauribili come l’università e lo sport, per noi è già il traguardo più alto immaginabile. Parlando più concretamente di obiettivi immediati vorrei parlarvi di ciò che ci aspettiamo dall’evento: promuovere la pratica sportiva Universitaria, favorendo l’integrazione e l’inclusione sociale; promuovere la conoscenza e la diffusione dei giochi sportivi ampliando le occasioni e le esperienze di gioco all’interno degli Atenei; offrire un’immagine vincente e dinamica di Università proiettata verso il futuro, proporre a Media, studenti e genitori, una visione del gioco e dello sport che privilegi valori umani come aggregazione, collaborazione, equilibrio e benessere personale.

I 10 anni dell’Associazione

I

l lungo cammino percorso ha segnato la definitiva affermazione del connubio tra sport e ambiente universitario, riaffermando la necessità per gli studenti di affiancare al normale corso di studi la possibilità di praticare sport a livello agonistico. Il progetto LUISS: STUDIO E SPORT è nato nella stagione agonistica 1999/2000, come primo tentativo di introdurre in Italia il modello dei College Uni-

versitari anglosassoni, attività che rinsalda lo spirito di gruppo e di appartenenza all’interno del contesto universitario. Gli organi dell’A.S. LUISS sono l’Assemblea dei Soci, il Consiglio Direttivo, il Presidente e il Collegio dei Revisori ed il budget prevede il finanziamento più importante da parte dell’Università, mentre una seconda parte è approntata dagli sponsor. All’interno dell’associazione le discipline praticate son basket, pallavolo, calcio,

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calcio a cinque e rugby. Punta di diamante del progetto sport è la prima squadra di Basket. Allenata dall’ex grande pivot del Banco Roma, Fulvio Polesello, essa partecipa al campionato nazionale di Serie C1, dopo aver partecipato per 7 stagioni al campionato di Serie B2. Al suo fianco una seconda squadra maschile allenata da Michele Schiano che dopo 10 anni di campionati UISP si iscrive al campionato di Promozione. Sull’entusiasmo di queste due squadre si è formata anche una squadra femminile allenata da Hansel Perilli che partecipa al campionato CSI. Per ciò che riguarda il calcio formare una squadra di calcio Luiss competitiva è stata una scommessa vinta da Riccardo Maurizi, ex giocatore delle giovanili della Roma e ora tecnico della squadra che partecipa al Campionato universitario. La squadra si allena al centro sportivo del Futbol Club ed alla sua attività da 2 stagione si affianca anche quella del calcetto femminile. Altra disciplina praticata è la pallavolo, da sempre accompagnata da passione ed acceso entusiasmo all’interno dell’ateneo. Simone Benedetti guida da dieci anni la squadra maschile e in queste stagioni è riuscito nell’impresa di tre promozioni. Ora la prima squadra

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combatte in serie D, dopo esser partita dalla III divisione. Per l’alto numero di studenti interessati è stata formata una seconda squadra che attualmente partecipa al campionato di II divisione. Non è da meno la squadra femminile, un gruppo molto unito ed affiatato, la quale viene allenata da Lorenzo Narduzzi e partecipa al campionato di II divisione. Ed infine il rugby, la sezione dell’associazione sulla quale sono puntati i riflettori di questa tre giorni di festeggiamenti. La squadra è nata da 6 anni con l’ex giocatore Alessio Ascantini ora allenatore dell’URC, e ha partecipato a tornei Universitari e non. Attualmente i tecnici sono Michele Fabiani, ex rugbista in forza alle fiamme oro poi diventato tecnico e responsabile del settore giovanile del CUS Roma, e Giovanna Giannelli. La squadra milita da due anni nel campionato di serie C e, nonostante le diverse difficoltà, in primis il dover fare affidamento su giocatori in prevalenza esordienti e che mai avevano giocato in precedenza, è riuscita a distinguersi per impegno ed abnegazione, riuscendo a cogliere anche risultati più che soddisfacenti. Per festeggiare i propri dieci anni, l’università ha deciso quindi di dar vita ad una serie di iniziative per dare lustro e visibilità

all’intera associazione. La manifestazione ha inizio giovedì 19 marzo a viale Romania con la presentazione della nuova maglia della Luiss Iveco rugby, alla presenza delle più alte personalità dell’università e di diversi ospiti illustri. Il programma prevede per venerdì 20 la festa dell’Associazione presso l’Unione Rugby Capitolina, partner dell’evento, dove gli atleti delle vecchie squadre incontreranno le nuove leve in un contesto di profondo orgoglio e radicato senso d’appartenenza. Sabato 21 la tre giorni termina con la sfida tra la Luiss Rugby e i Pellicani Bocconi, squadra di rugby dell’omonima università, sempre presso l’Unione Rugby Capitolina (Via Flaminia 867). Al termine del match, le due squadre si recheranno insieme allo stadio Flaminio per assistere al match tra Italia e Francia valevole per il torneo delle sei nazioni. L’intera manifestazione è chiaramente aperta agli studenti ed atleti Luiss, ex ed attuali, nonché a chiunque sia interessato. L’organizzazione di un evento del genere diviene pertanto il giusto coronamento di dieci anni di intensa attività, riflesso autentico dell’amore per lo sport e dell’impegno nello studio profusi dagli studenti e dai dirigenti dell’università Luiss.


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La Natura ti circonda... il Benessere ti avvolge Borgo Brufa, una splendida struttura situata su un poggio che domina a 360° uno scenario di bellezza incomparabile, da Perugia ad Assisi, a Spello, Foligno e Spoleto, tra oliveti e vigneti, di cui è ricco il territorio e a contatto diretto con una natura generosa e rigogliosa.

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Associazioni

Napoletani dentro Uscite allo scoperto

L’Altra Napoli, www.altranapoli.it, è una onlus fondata da un gruppo di “napoletani dentro” che condivide l’amore per la propria città natale ed ha a cuore il suo destino. Ne abbiamo parlato con il fondatore Ernesto Albanese. di Luigi Capasso Ernesto Albanese

L’

autostrada che ti porta da Roma a Napoli è come un fiume che porta al mare. Un mare pieno di sole che riflette lo skyline della città: centinaia di palazzi, migliaia di abitanti che con il loro vociare fanno eco ai motorini dei pescherecci che provano ancora una volta a prendere il largo. L'odore del mare è un profumo. I clacson delle macchine una sinfonia. Napoli, è così. Semplicemente da amare. Ed è per questo che abbiamo voluto incontrare tra i vicoli del Rione Sanità, Ernesto Albanese, Direttore Generale di Coni Servizi e Direttore esecutivo dei prossimi Mondiali di Volley del 2010, ma, in questa veste, creatore nell'ottobre 2005 dell'Altra Napoli Onlus, un associazione che ha raggruppato un gruppo di napoletani che condi-

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vidono la volontà di fare qualcosa per risollevare le sorti della città. La cosa che ti colpisce subito che quando parla della sua città, ha gli stessi occhi pieni d'amore di quando ti racconta delle sue bambine. “Per me che vivo di Sport - esordisce Albanese - quando ho letto gli ultimi dati del rapporto Censis sulla pratica sportiva in Italia non è stata certo una sorpresa vedere Napoli agli ultimi posti. Sarà anche per la leggendaria indole pigra che porta la Campania ad essere una regione di sedentari, ma certo quello che manca sono gli impianti sportivi. Soprattutto Napoli ha una caratteristica morfologica che non prevede grandi spazi verdi e possibilità di campi da gioco ed è per questo che l'unica soluzione che ho proposto alle Au-

torità Comunali è quella di riqualificare vecchie strutture abbandonate o addirittura da abbattere; sulle ceneri di antichi edifici diroccati grazie all'intervento di privati o sponsor si potrebbe far sorgere dei campi da gioco o degli spazi gestiti direttamente dal Comune. Per fare questo ci vuole quanto prima una mappatura degli edifici di proprietà del Comune e della Chiesa per presentare dei progetti di riqualifica. Girando per la città oltre l'evidenza degli spazi angusti che non danno libero sfogo al gioco dei bambini, è imbarazzante vedere tanti giovanissimi obesi che danno la netta impressione di non esser mai tornati a casa con una maglietta pregna di sudore dopo una sana partitella tra amici. Con la nostra Associazione - www.altranapoli.it -


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L’Altra Casa

Il 2 marzo, alla presenza di S.E. Cardinale Crescenzio Sepe, nella Chiesa di San Severo alla Sanità, si terrà l’inaugurazione de L’Altra Casa, uno spazio studiato per accogliere le mamme ed i bambini, un luogo di accoglienza per recuperare non solo l’aspetto urbanistico del quartiere ma soprattutto il suo tessuto sociale. Il Cardinale incontrerà i bambini e le loro mamme a cui sarà dedicata la casa (realizzata con il contributo della Compagnia di San Paolo, con gli arredi di IKEA e la fornitura di computer della IBM). Napoli - Chiesa di San Severo alla Sanità Piazza S. Severo a Capodimonte, 14 ore 17.30 nelle foto alcune immagini del rione Sanità

Mission Il simbolo della onlus è un vulcano che sorge da un globo, a testimonianza della volontà di raccogliere le energie dei napoletani e di coloro che portano Napoli nel cuore. Ovunque essi si trovino. Un’associazione volontaria, apartitica e senza fine di lucro che si impegna per il rilancio di Napoli, contro i soprusi, l’illegalità e la violenza, ispirandosi a valori precisi e condivisi: • rispetto e centralità della persona, tutelando l’integrità fisica, morale e culturale della persona e della sua dimensione relazionale; • correttezza, quale principio portante dei comportamenti e delle azioni di ogni membro dell’associazione; • coerenza, nell’attività quotidiana verso la missione e i principi alla base dello Statuto; • responsabilità, nei confronti della propria città e degli stessi cittadini di Napoli; • onestà e legalità, nel pieno rispetto di tutte le norme vigenti e dello Statuto associativo.

stiamo sviluppando tanti progetti per ridare giusto decoro al quartiere della Sanità, in primis, e dare degli spazi ludici a questi bambini.” In tutta questa desolazione emerge che la più numerosa delegazione CONI a Pechino 2008 era composta da atleti campani e basta sfogliare un qualsiasi album Panini per leggere che tantissimi campioni di calcio sono nati nel napoletano. “Questo è tanto incredibile quanto fantastico - continua Albanesee ti fa capire lo spirito napoletano, la voglia di emergere sempre e comunque nonostante le mille difficoltà. Si riesce a diventare campioni nonostante non si abbiano le minime e basilari strutture di Formazione. L'indole partenopea riesce a superare qualsiasi disagio. Quello che altrettanto mi colpisce e mi dis-

piace che il Paese del mare non riesca ad esprimere altrettanti campioni di Vela.” Il lavoro della vostra Onlus è quotidiano, e fotografa con tanta passione la Napoli dei nostri giorni: che quadro emerge? “Che c'è tanto da lavorare, anche perché i tanti sforzi fatti negli anni addietro sono stati annullati dall'immagine negativa dei rifiuti che ha avuto delle ripercussioni devastanti sull'economia locale. Poi è arrivato il dramma della politica che si ripercuoterà per anni della gestione pubblica. E' sotto gli occhi di tutti, Napoli vive una crisi profonda che va ben oltre l'emergenza degli ultimi desolanti accadimenti. La situazione è fuori controllo e l'illegalità diffusa pregiudica qualsiasi prospettiva di svilup-

po economico. Le responsabilità sono, sia pur con pesi diversi, di tutti: dei governi che per anni hanno fatto finta di non vedere; del fallimento delle istituzioni locali e di un'intera classe politica; ma anche di buona parte della società civile, che si è spesso assuefatta a questa situazione. La parte sana della cittadinanza è scoraggiata e amareggiata, ma abbandonare Napoli vuol dire abbandonare la città più importante del Sud. Significa accettare il fatto che l'Italia resterà divisa in due.” Vedere un futuro roseo è doveroso ed obbligatorio. L'Associazione onlus fa tanto per la città perche crede in una Napoli migliore dove debba scomparire il colore acro e nero del fumo dei rifiuti bruciati e riapparire il giallo del sole ed il blu del mare: Napol'è mille colori.

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Il volto rosa del judo Sono una realtà recente, innovativa, necessaria, indispensabile che da oltre quattro anni si sta ritagliando uno spazio sempre più ampio all’interno di una delle Sezioni sportive più prestigiose e vincenti del Centro Sportivo Carabinieri. Stiamo parlando di judo e delle atlete in forza al comparto sportivo dell’Arma; chi l’avrebbe mai detto qualche anno fa quando fu aperta Sezione Judo che un giorno la squadra dell’Arma avrebbe spalancato le porte anche alle judoka? di Stefano Giommoni_foto di Gianni Barberi

L

a storia della Sezione è densa di successi, traguardi prestigiosi e vittorie importanti: alcuni dei più grossi nomi del judo azzurro hanno vestito la gloriosa maglia del Centro Sportivo Carabinieri scrivendo pagine importanti di questo affascinante sport. Basti pensare ad Ezio Gamba, primo judoka italiano della storia a vincere una medaglia d’oro alle Olimpiadi; Gamba ci riuscì nel 1980 ai Giochi di Mosca, dribblando in extremis l’infame boicottaggio di quella amara edizione e andando a coronare il suo sogno olimpico in terra russa. Oltre a Gamba sono stati grandi judoka della Benemerita anche Sandro Rosati, bronzo ai Mondiali, quinto alle Olimpiadi di Los Angeles ’84 e campione del mondo militare nella categoria 65 Kg; Luigi Guido, tre partecipazioni olimpiche tra Barcellona 1992 e Sydney 2000. Luigi come Sandro vanta un quinto posto ottenuto ai Giochi australiani e un oro mondiale con le stellette. Oggi sono entrambi tecnici della Sezione Judo del Centro Sportivo Carabinieri ed insieme al Luogotenente Marino Beccacece, Maestro di judo e Comandante storico della Sezione stessa, seguono quotidianamente l’attività di tutta la squadra. Baccacece detiene alle spalle una carriera da atleta notevole, con medaglie importanti sia in campo internazionale che nazionale; ma il suo grande merito insieme a colleghi del calibro di Sandro Rosati e di Augusto Lucantoni è quello di aver trasformato, in una vera e propria scuola di judo ciò che in precedenza era un gruppo eterogeneo in cui solo alcuni esponenti avevano la possibilità di fare gli atleti in modo professionale. Negli anni che vanno dal 1984 ad oggi, e cioè dagli albori di questa struttura sportiva ai giorni nostri, i Carabinieri hanno collezionato, sempre e solo con i maschi ben 12 titoli italiani assoluti a squadre, davvero un bottino invidiabile. Nel 2008, al loro terzo tentativo, le ragazze hanno invertito la tendenza facendo meglio dei colleghi maschi: infatti, dopo il bronzo del 2006 e del 2007, ai tricolori a squadre di Spello (PG) è arrivato un meritatissimo oro che migliora il secondo posto ottenuto nella stessa gara dalla squadra maschile. Il primo titolo assoluto a squadre dei Carabinieri in campo femminile è arrivato al termine di una sfida tiratissima contro l’Akiyama di Settimo Milanese e, data la giovane età delle ragazze dell’Arma, sembra poter costituire l’apertura di un ciclo in vista delle prossime Olimpiadi di Londra 2012. Tra le fila della Sezione Judo militano oggi sei ragazze, che fanno di quella femminile una squadra competitiva e vincente; Marianna Marinosci, Erica Barbieri, Rosalba Forciniti, Gilda Rovere e le ultime due arrivate in senso cronologico, le giovanissime Alessia Regis e Monica Iacorossi. Ma vediamo da vicino chi sono veramente queste formidabili atlete. La prima ad essere arruolata fu Marianna Marinosci, era il 2004 e lei, ventenne pugliese di Ostuni tracciava un passo importante, che ancora oggi definisce fondamentale nella sua carriera. “La mia

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Judo

esperienza da judoka, ha inizio quando da piccola seguendo le orme di mio fratello Donato, iniziai a praticare judo. Chi avrebbe mai detto che sarei arrivata qua e ancora a 25 anni avrei continuato a fare l’atleta ad alto livello?Devo tutto all’Arma, che mi permette di dedicarmi ancora a tempo pieno a questa mia grande passione”. Ironia della sorte, Marianna muove i suoi primi passi presso la palestra distaccata delle Fiamme Oro che si trovava vicino casa. Gareggia nella categoria -63 Kg e nel suo palmares spicca un secondo posto all’Europeo Juniores di Sarajevo 2003 e un bronzo ai Mondiali CISM di due anni dopo. “Il risultato più bello e un’esperienza negativa della mia carriera? Il 5° posto ai mondiali junior del 2002, un risultato grande ed inaspettato; mentre il ricordo più brutto risale alla mia prima gara: ippon subìto dopo 30 secondi, gara finita prima ancora che iniziasse, che delusione!”. Marianna si definisce, seria, determinata, costante, ma molto scoordinata - “da qui a Lon-

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Nel judo serve forza, agilità, resistenza, astuzia, destrezza, tattica, tutte qualità da amalgamare opportunamente alla ricerca della tecnica perfetta, dell’azione vincente da portare al momento giusto. Si combatte a piedi nudi, con le mani che si destreggiano in continua ricerca di un appiglio, di una presa su cui far leva per atterrare chi ci sta di fronte. Il premio più bello è l’ippon, che tradotto significa K.O., l’inappellabile riscontro che sancisce il più forte e che chiude immediatamente il match, anche dopo pochi secondi; ma basta anche un wazari, uno yuko, un koka per sopraffare il contendente; sono questi i termini con cui si definiscono i punteggi ottenuti durante il combattimento. Ma il judo non è soltanto forza e fisicità, c’è molto altro nel profondo di questa disciplina: il combattimento va affrontato a viso aperto e senza alibi alcuno, un confronto che ogni volta ti porta come davanti allo specchio a fare i conti con te stesso con il proprio carattere.

dra 2012 ho quattro anni per migliorare anche questa mia caratteristica; ai Giochi ci voglio essere a tutti i costi e ci sarò! Adesso andiamo in Friuli, terra natale di Gilda Rovere, classe 1983. Gilda gareggia per i carabinieri dal dicembre del 2005 e si definisce privilegiata ad appartenere all’Arma “per me indossare la divisa è un onore, ne sono orgogliosa e anche se non mi capita spesso di farlo non perdo occasione per indossarla”. Nonostante la giovane età ha un’esperienza ventennale in questa disciplina. Iniziò a 6 anni seguendo il fratello, sotto la guida del Maestro Stefano Stefanel a cui è ancora molto legata. Gilda fu attratta da subito da quell’ambiente sano, da quel gruppo di ragazzi così unito e familiare che frequentava la palestra del Judo Kuroki di Tarcento in provincia di Udine. Ne è passato di tempo e tante sono state le gare prima di arrivare alla medaglia di bronzo agli europei Under 23 del 2004, prima grande affermazione internazionale di Gilda che sogna le Olimpiadi da quando ha iniziato a combattere. “Sto lavoran-

do con questo grande obiettivo: arrivare a Londra – sottolinea - per coronare il mio sogno olimpico e per dare all’Arma la grande soddisfazione di essere rappresentata per la prima volta ai Giochi anche nel judo femminile”. Nel curriculum sportivo ha anche un terzo posto ai campionati mondiali militari del 2006 in Croazia, l’argento a squadre ed il bronzo individuale nella categoria 78 Kg ai Giochi Mondiali Militari di Hyderabad in India. Era l’anno 2007 e di quella squadra facevano parte pure Rosalba Forciniti ed Erica Barbieri. Proprio Erica, che in quell’occasione si è laureata campionessa del mondo della categoria 70 Kg ci parla della sua giornata tipo alla caserma Podgora di Trastevere, dove insieme alle altre ragazze, vive e si allena. E’ reduce da un massaggio per scaricare il duro lavoro muscolare svolto in palestra, è ancora tutta rilassata e distesa quando inizia a parlare “qua ci sentiamo a casa e possiamo soddisfare tutte le nostre esigenze da atleta. Il programma d’allenamento prevede due ore di judo al mattino


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con i Maestri. Poi secondo le necessità individuali si passa al lavoro con i fisioterapisti”. Presso la caserma gli atleti possono infatti contare su di uno staff di alto livello e su di una struttura attrezzata che oltre che dal punto di vista tecnico, li segue anche a livello fisioterapico, dietetico e alimentare in modo da poter essere sempre in linea con le esigenze di categorie e di peso. “Poi si va a pranzo tutti insieme – precisa Erica - e si ricomincia nel pomeriggio con la preparazione atletica e i pesi, due e tre sedute rispettivamente a settimana”. Le ragazze sono tutte nell’ambito della Nazionale ed alternano gli allenamenti in caserma con periodi di ritiro collegiale presso il centro di preparazione olimpica federale di Ostia. Con la maglia azzurra Erica si è tolta belle soddisfazioni, come la medaglia d’argento nella World Cup “Super A”, gara di massimo livello in Coppa del Mondo, ottenuta a Mosca nel 2007 o il bronzo alle Universiadi di Bangkok dello stesso anno. Nel suo carniere oltre alle già citate medaglie di Hyderabad, anche un bronzo ai CISM 2006 di Vinkov-

ciin Croazia e tre titoli italiani assoluti consecutivi. Il primo di questi, conquistato nel 2006 è da definirsi addirittura storico perché ha interrotto il monopolio della plurimedagliata olimpica Ylenia Scapin che aveva vinto le ultime tredici edizioni tricolori. Purtroppo alla vigilia dei Giochi di Pechino e proprio nel pieno della sua maturazione agonistica, la campionessa dell’Arma ha dovuto pagare lo scotto di gareggiare nella stessa categoria della Scapin già qualificata nel 2007. Erica non ha potuto così giocarsi le proprie chances di qualificazione e con profonda amarezza ha dovuto rimandare di quattro anni l’appuntamento a cinque cerchi. Nel 2004 la Barbieri affiancò Lucia Morico, poi bronzo nella categoria 78 Kg, nella preparazione per i Giochi ateniesi e da quell’esperienza ha tratto un’ulteriore motivazione ad inseguire il suo sogno olimpico. Prima di Londra il cammino è ancora lungo, nei prossimi quattro anni le occasioni per ben figurare ce ne saranno tante: “già da questa stagione – precisa Erica - gli appuntamenti di rango

saranno molteplici; personalmente punto ai campionati europei di maggio a Tblisi in Georgia, ai Giochi del Mediterraneo di fine giugno a Pescara per poi partecipare ai campionati del mondo che si disputeranno a Rotterdam in agosto”. Tra un impegno sportivo ed un altro Erica è riuscita anche a trovare il tempo di studiare conseguendo una laurea in scienze motorie allo IUSM di Roma; ma cosa c’è oltre a questo nella vita di una campionessa? “mi piace molto leggere, ma soprattutto ho una grande passione per il tango argentino, appena ho un po’ di tempo vado a ballare, ciò mi rilassa molto e mi carica di energia”. La più giovane del quartetto campione d’Italia 2008 è Rosalba Forciniti, calabrese tutto pepe di 23 anni che detiene pure il titolo tricolore della categoria 52 Kg; per Rosalba che fino all’anno precedente combatteva nella 57 Kg, quello del 2008 è il terzo alloro assoluto individuale dopo le vittorie del 2005 e del 2004. “Ho iniziato il judo per caso a 8 anni – racconta Rosalba – facevo ginnastica artistica in una palestra in

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cui si allenavano anche dei bimbi del judo. L’allenamento che i miei allenatori bulgari mi proponevano era così monotono in confronto a quello che vedevo fare a quei piccoli judoka,io mi annoiavo, loro si divertivano un mondo e così decisi di cambiare” E’ stato amore a prima vista, poi la prime gare, i primi risultati “al mio esordio in gara a Lipari ho battuto tutti, maschi compresi”. Dopo il titolo italiano cadetti del 2001, a 15 anni arriva la convocazione in nazionale giovanile; con la maglia azzurra Rosalba ha vinto tanto: un Oro agli Europei Juniores del 2003 e da quell’anno numerosi podi in tornei internazionali fino al bronzo ai Giochi Mondiali Militari di Hyderabad nel 2007 e il terzo posto europeo Under 23 conqui-

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stato l’anno scorso a Zagabria. “Considero il bronzo di Zagabria il risultato più importante della mia carriera – precisa orgogliosa la Forciniti – una medaglia voluta a tutti i costi e strappata con i denti dopo un periodo di tensione successivo alla delusione per la mancata qualificazione ai Giochi di Pechino”. Rosalba ha cambiato categoria proprio nell’anno olimpico e ha avuto solo pochi mesi per poter conquistare il pass per i Giochi. “Qualificarsi in così poco tempo anche se ce l’ho messa tutta era quasi impossibile, adesso ho quattro anni per arrivare a Londra come si deve. So di avere il supporto di tutto il Centro Sportivo Carabinieri – prosegue Rosalba - e ciò mi dà fiducia e serenità. I nostri tecnici, il Maestro Beccacece, Sandro Rosati, Lui-

gi Guido sono molto seri e validi, l’ambiente all’interno della Sezione è molto unito e compatto, non potrei chiedere di più”. Queste ragazze, insieme ai colleghi maschi sono il fiore all’occhiello del Comandante Beccacece che si aspetta molto anche dalle due nuove arrivate Monica Iacorossi e Alessia Regis. Monica è approdata al Centro Sportivo da Leonessa in provincia di Rieti, dove si allenava con grande costanza e passione da sola con il padre, ancora oggi sempre al suo fianco negli appuntanti più importanti. “Ha soli 19 anni ho vinto il bronzo agli assoluti nella categoria 57 Kg – commenta Monica – e pochi giorni fa mi sono tolta la grande soddisfazione di vincere la mia prima gara con la maglia dei Carabinieri nel Trofeo Città di Vittorio Veneto. Spero che questo sia il primo di tanti successi con la mia nuova società”. Alessia invece è piemontese, di San Mauro Torinese. Dopo un passato da nuotatrice, a 9 anni inizia col judo e non lo molla più. Una carriera ancora giovane ma già ricca di risultati importanti: campionessa europea Cadetti nel 2005, bronzo ai Giochi Olimpici della Gioventù nello stesso anno, nona ai mondiali Junior nel 2006. Nella stagione successiva sale sul terzo gradino del podio agli europei della stessa categoria e nel 2008 è seconda agli assoluti nella 57 Kg. I carabinieri la notano e la chiamano al Centro Sportivo. “Il corso di formazione alla Scuola Allievi Carabinieri di Roma è stata una esperienza bellissima e molto formativa. Io e Monica eravamo già amiche, in quei giorni di militare abbiamo consolidato il nostro rapporto e questo ci aiuterà a crescere ulteriormente all’interno del gruppo”. Le armi migliori di Alessia, sono determinazione, capacità di concentrazione e grande personalità sul tatami; “quando terminerà la sua maturazione tecnica e acquisirà maggiore esperienza – aggiunge Beccacece - allora sarà un’atleta veramente completa su cui puntare per il prossimo futuro”. Il team dell’Arma può contare ancora su atleti del calibro di Paolo Bianchessi e Roberto Meloni, entrambi con due olimpiadi alle spalle e rispettivamente con un 5° e un 9° posto ad Atene 2004. La speranza ora è di raccogliere ancora risultati importanti con le ragazze; “con loro siamo arrivati ad essere i migliori in campo nazionale – commenta fiero Beccacece - adesso dobbiamo guardare avanti e passando per campionati europei e mondiali, puntare alle prossime Olimpiadi”. Con questi presupposti e soprattutto con queste ragazze formidabili il futuro della Sezione Judo del Centro Sportivo Carabinieri appare più roseo che mai…e non è solo un gioco di parole.


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Triathlon:

un 2009 pieno di novità

Concluse le gare di winter triathlon, la stagione della triplice disciplina entra nel vivo. Quest’anno sarà il centro Italia a farla da padrone. di Giuseppe Costantini

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ome da tradizione, con il mese di marzo entra nel vivo la stagione delle multi-discipline. Dopo un inverno passato chi a correre sulla neve ( Antonioli e Lamastra si sono confermati campioni italiani di winter triathlon anche quest’anno) e chi ad allenarsi sotto le pioggia che ha caratterizzato questo inizio di 2009, finalmente triathleti e duathleti sono pronti a confrontarsi nelle prime prove di stagione. Il calendario nazionale quest’anno si presenta decisamente equilibrato, con il duathlon a farla da padrone nei mesi ancora freschi di marzo ed aprile, ed il triathlon che prenderà maggiori

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spazi più avanti. Tante le novità volute quest’anno dal Presidente Di Toro ed inserite dalla Federazione Italiana Triathlon: solo a titolo di esempio, basti ricordare il campionato italiano società di duathlon e triathlon. Da quest’anno, oltre alla classifica per società comprendente tutti i risultati dei propri atleti, ci saranno due classifiche di “specialità”, un po’ come succede nello sci con la classifica generale e le coppe di disciplina. Ma la novità, più eclatante è probabilmente lo spostamento deciso verso il centro Italia di tutte le gare più importanti dell’anno. Se l’assegnazione del titolo a squadre di duathlon a Ri-

mini non sembra poi così clamoroso ( Rimini ha una grande tradizione in questa disciplina ed ha organizzato lo scorso anno i campionati del mondo sullo stesso circuito), fa invece sensazione l’assegnazione del titolo assoluto di duathlon a Spoleto e di triathlon al Petrella Salto (provincia di Rieti). Grande merito per questa operazione va a Gianluca Calfapietra, atleta di spicco, ma anche organizzatore tra i più quotati del panorama nazionale. “Con la mia società, la Jhonny Forhans triathlon, organizziamo già da diversi anni il più importante circuito della Regione – racconta Calfapietra, presidente della Società – siamo cre-


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sciuti ogni anno, ed oggi fanno parte della Forhans cup sei prove, organizzate in diverse Province del Lazio”. La capacità organizzativa della società è stata riconosciuta e premiata dalla Federazione che ha dato l’ok alla Jhonny triathlon per l’organizzazione dei due campionati italiani. “Al lago del Salto avevamo già organizzato un triathlon internazionale lo scorso anno – riprende Calfapietra – Spoleto invece credo sia uno scenario perfetto per lo svolgimento dei campionati italiani di duathlon”. La grande sfida dal punto di vista organizzativo è data dal fatto che le due competizioni hanno date piuttosto vicine ( entrambe si disputeranno a luglio). “Noi vogliamo essere all’altezza e confermare le nostre capacità – conclude Calfapietra - per questo abbiamo ulteriormente rafforzato la struttura: nel 2009 collaboreranno all’organizzazione degli eventi oltre 50 persone”.


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Maratona

Lo sport antico La CittĂ Eterna

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Il 22 marzo partirà da Via dei Fori Imperiali la XV edizione della Maratona di Roma. Abbiamo incontrato Enrico Castrucci, Presidente del Comitato Organizzativo della manifestazione divenuta l'evento sportivo più partecipativo d'Italia. di Matteo Cirelli

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iunta alla sua quindicesima edizione, la Maratona di Roma nel corso degli anni si è guadagnata il rispetto e l'attenzione del panorama internazionale dell'atletica e oggi può fregiarsi a pieno titolo quale manifestazione sportiva più partecipativa d'Italia. E sono i numeri a testimoniarlo. Nel corso di questi quindici anni la partecipazione alla stracittadina è cresciuta esponenzialmente, e nel 2007 si è arrivati al record di 15.000 iscritti. Ma restiamo nel mondo delle cifre. Sono numeri di capogiro anche quelli legati alla Fun Run, la passeggiata di 4 km nel centro storico della capitale legata a doppio filo alla kermesse sportiva. Lo scorso anno 60.000 cittadini romani, ma non solo, si sono dati appuntamento ai Fori Imperiali per questa iniziativa sportivo-culturale che si avvicina a passi da gigante alla soglia dei 100.000 partecipanti. Ma se i numeri fanno la quantità, i nomi fanno la qualità di questa 42 km. Edizione dopo edizione tanti sono stati i grandi campioni della corsa che si sono cimentati fra “sanpietrini” e monumenti. Negli uomini, primo fra tutti il nostro Stefano Baldini, vincitore della stracittadina nel 1998. Il campione olimpico è uno dei tre italiani (Ruggero Pertile nel 2004 e il detentore del record sul circuito Alberigo Di Cecco nel 2005 gli altri due azzurri campioni) che sono riusciti a trionfare in questo appuntamento, stradominato finora dai kenioti, per otto volte su quattordici primi al traguardo. In

campo femminile la maratona si è invece più volte tinta d'azzurro, con le nostre atlete capaci di giungere sul gradino più alto del podio per sei volte in queste quattordici edizioni. Ma se le immancabili africane non sono certo state a guardare (tre le affermazioni delle maratonete del continente nero) è stata un'atleta russa a centrare il successo più importante mai raggiunto nella stracittadina capitolina. Nella scorsa edizione infatti Galina Bogomolova ha fermato il cronometro sulle 2h 22' 53'', stabilendo così il quinto tempo di sempre mai registrato in una maratona. Nomi e numeri di primissimo piano dunque per un appuntamento sportivo e culturale divenuto evento imprescindibile della città di Roma. E ora la parola a Enrico Castrucci, Presidente del Comitato Organizzativo della Maratona capitolina. La maratona di Roma è giunta alla sua quindicesima edizione. Cosa rappresenta oggi la stracittadina? La maratona è semplicemente diventata l'evento più partecipato d'Italia. In questi quindici anni è cresciuta tantissimo e uno dei traguardi raggiunti di cui vado più fiero è il rispetto che la maratona ha assunto. Partivamo da una considerazione internazionale inesistente ma oggi, grazie all'unione di intenti fra il Comitato organizzatore e le Istituzioni, siamo conosciuti in tutto il mondo. Sia per la grande partecipazione, ma anche per gli importanti risultati raggiunti qui da atleti di fama mondiale.

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Approfondiamo questo concetto. Due anni fa abbiamo superato i 15mila iscritti, record assoluto in Italia. Ma voglio sottolineare anche l'impegno molto concreto che abbiamo sempre avuto nei confronti della manifestazione parallela alla maratona, e cioè alla Fun Run. Nella scorsa edizione più di 60.000 cittadini hanno partecipato a questa passeggiata sportiva di 4 km, a conferma di come e quanto questo appuntamento sia ormai entrato nei cuori dei romani, e non solo. E poi ci sono i campioni della maratona! Esatto. La partecipazione di grandi atleti ci onora molto. Tanto per fare un esempio lo scorso anno Galina Bogomolova fece registrare la quinta prestazione di sempre al mondo. Ma non dimentichiamoci dei tanti maratoneti africani che spesso hanno dominato qui in passato, oltre al nostro campione olimpico Silvio Baldini, vincitore qui nel 1998. Per quello che riguarda questa edizione, le speranze azzurre sono rivolte verso Anna Incerti, che ad oggi è sicuramente la migliore espressione italiana in questa disciplina.

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Uno degli aspetti più curati dal Comitato Organizzatore è senz'altro la scelta del percorso. Quali sono gli aspetti che si devono prendere in considerazione quando si stabilisce il tracciato di gara? La scelta del percorso è frutto di un lavoro che dura tutto l'anno. Dobbiamo tener conto della linearità e della scorrevolezza del tracciato. Ma siamo a Roma, e non possiamo prescindere dal far passare la stracittadina attraverso il vasto patrimonio architettonico della città. Anche quest'anno è stato un lavoro duro, ma credo che siamo riusciti a trovare un giusto mix di tecnica e spettacolarità. Secondo lei dove si farà selezione? Di solito le maratone si decidono intorno al 30°chilometro, quindi più o meno sul lungotevere all'altezza di piazza Mancini. Ma sono molte le componenti da tener presente, come le strategie delle squadre e le condizioni meteorologiche. Per quanto alla Maratona partecipino atleti di tutte le fasce d'età, i giovani non sembrano molto attratti dallo sport della corsa. Co-

me si riesce ad avvicinarli a questo mondo? Lo scopo della stracittadina è proprio quello di far avvicinare i giovani sempre di più a questo magnifico sport. Correre nella città eterna, fra tantissima gente, e sentire l'entusiasmo del pubblico sono sensazioni che un ragazzo sogna di vivere. Ed è proprio l'entusiasmo che la manifestazione riesce a trasmettere che dà forza a tutto il nostro movimento. Della corsa si sanno tante cose. È lo sport più antico e più praticato del mondo, il più accessibile e il più democratico. Qual è invece un segreto della corsa? Quelle che ha elencato sono delle caratteristiche fondamentali della corsa. Oltre a queste indicazioni credo che il fascino della corsa sia nel potersi misurare con se stessi. La maratona esige una prestazione di grande sacrificio e quando la si porta a termine dà qualcosa in più all'atleta. Prescindendo dalla ricerca sfrenata del risultato, la corsa la si deve leggere in funzione del nostro benessere fisico e mentale. Poi, se si ha la fortuna di praticarla in una città come Roma, il segreto della bellezza della corsa è pienamente svelato.


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13th Fina World Championships

Ecco i biglietti di Alessandro Morucci

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ono stati fissati i prezzi dei biglietti per gli spettatori di Roma09, i 13th FINA World Championships, che si svolgeranno nella Capitale dal 18 luglio (con una gara di tuffi anche il 17 luglio) fino al 2 agosto. Sono state differenziate le tipologie di pacchetti di abbonamento per gli impianti del Foro Italico che comprendono lo Stadio del Nuoto, dove oltre alle gare del nuoto si svolgeranno anche quelle dei tuffi, e per le strutture temporanee che ospiteranno la pallanuoto maschile e femminile (Campo centrale del ten-

nis) e il nuoto sincronizzato (Stadio Pietrangeli, ex Pallacorda). La forbice dei prezzi va per i singoli biglietti da 5 a 30 euro per le eliminatorie e da 15 a 90 per le finali; per gli abbonamenti la forbice, nelle singole specialità, va da 100 a 730 euro con possibilità di sconto nel caso di più specialità prenotate in pacchetto. “E' stata attuata una politica dei prezzi pensata in modo tale da portare il massimo numero di spettatori a vivere le gare del mondiale. Per questo è stato creato un pacchetto di offerta adattabile ad ogni esigenza, considerando sì l'esclusività dell'evento, che

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è il massimo spettacolo sportivo mondiale di quest'anno, ma anche la possibilità di garantire l'accesso agli appassionati di nuoto ed anche ai non appassionati che non vogliano perdere lo straordinario spettacolo. Ci sono posti, e quindi prezzi, che stanno a significare che tutti possono partecipare” ha detto Roberto Diacetti, direttore generale di Roma09. Le operazioni per la prelazione già avviata sono indicate nel sito www.roma09.it alla voce ticketing. E' attivo dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 17 dal lunedì al venerdì il numero verde 800.31.64.64.


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Campagna: “Sarà un mondiale da ricordare”

di Ilaria Melillo

Alessandro Campagna

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oma - Coppa delle Coppe e Coppa Len con la Roma, 409 partite in Nazionale con la quale ha conquistato da protagonista il Grande Slam vincendo dal 1992 al 1995 le Olimpiadi di Barcellona, la Coppa Fina di Atene, i Campionati Europei di Sheffield e Vienna e i Mondiali di Roma con la storico Settebello di Ratko Rudic. Sono questi i numeri con i quali Alessandro Campagna, Ct del Settebello, si prepara con grinta e serenità al grande evento in programma dal 18 luglio al 2 agosto: i Mondiali di Roma. “Le emozioni che ho provato da giocatore vincendo in questa città sono uniche – spiega Campagna -. Il ricordo più piacevole è il Mondiale visto che è stata anche la mia ultima importante competizione con la Nazionale a livello internazionale ed è stata anche la perfetta conclusione di un ciclo di vittorie. C’era una grande aspettativa nei nostri confronti e noi siamo stati bravi a rimanere calmi sereni e lucidi focalizzando l’attenzione sulle partite. All’inizio abbiamo avuto qualche difficoltà ma dai quarti in poi le vittorie sono arrivate con facilità. Penso ad esempio alla semifinale vinta con 6

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gol di scarto contro la Croazia e alla finale con la Spagna battuta con 5 reti di differenza. E’ stata un’esperienza bellissima con tutto ciò che Roma ti dà a livello emotivo e grazie alla bellezza della città”. Il Ct affronterà questa sfida certo delle proprie capacità e di quelle della sua squadra. La grande esperienza accumulata negli anni sarà un’arma in più della Nazionale: “Al di là del fatto di giocare a Roma, e quindi di essere abbastanza esperto su come gestire la pressione psicologica che ricadrà sui giocatori più giovani, credo di portare quella passione che in questi anni ha contraddistinto il mio lavoro svolto in maniera, credo, sempre brillante. Inoltre – continua Campagna - cercherò di dare sicurezza alla squadra che in questo modo riuscirà ad affrontare le difficoltà”. In merito agli avversari più pericolosi Campagna non ha dubbi: “L’Ungheria ha perso dei giocatori importanti ma è sempre la squadra da battere”. L’ossatura della squadra sarà composta da giocatori di esperienza ma non solo: “Roma 09 –continua - è una grande occasione per il Settebello di riproporsi ad altissimi livelli, ma è

È nato a Palermo il 26 giugno 1963. È stato tra i giocatori più completi di tutti i tempi. Ha legato la propria carriera di club a due squadre: l'Ortigia, di cui è stato la bandiera per dieci campionati raggiungendo le semifinali playoff, e la Roma, con la quale ha vinto la Coppa delle Coppe e la Coppa Len. Con la Nazionale ha giocato 409 partite ed è stato tra i protagonisti del Grande Slam vincendo dal 1992 al 1995 le Olimpiadi di Barcellona, la Coppa Fina di Atene, i Campionati Europei di Sheffield e Vienna e i Campionati Mondiali di Roma con il mitico Settebello di Ratko Rudic, del quale è poi diventato il secondo nella stagione '96-'97 e che successivamente ha sostituito alla guida della Nazionale maggiore. Dal 1998 al 2000 ha allenato la Nazionale juniores conquistando la medaglia d'oro ai Mondiali, l'argento e il bronzo agli Europei e l'argento alle Universiadi. Nel dicembre 2000 è stato promosso alla guida del Settebello con il quale nel 2001 ha vinto le medaglie d'argento agli Europei di Budapest e ai Giochi del Mediterraneo di Tunisi e si è classificato quarto ai Mondiali di Fukuoka; quarto posto anche in Coppa FINA a Belgrado nel 2002. Dal gennaio del 2003 all'agosto del 2008 è stato allenatore della Grecia con la quale ha conquistato la medaglia di bronzo ai Mondiali di Montreal 2005, e si è piazzato quarto ai Mondiali di Barcellona 2003 e alle Olimpiadi di Atene 2004, sesto agli Europei di Belgrado 2006 e ai Mondiali di Melbourne 2007 e settimo alle ultime Olimpiadi di Pechino.

soprattutto l’inizio di quadriennio. Sarà quindi importante aprire la porta ai giovani e ai meno esperti senza per questo evadere dalle responsabilità. Abbiamo un grande compito: dobbiamo cogliere questa manifestazione per valorizzare al meglio l’immagine della pallanuoto, riportare il nostro sport dove merita e mettere in luce il nostro mondo ridando entusiasmo. Il fascino della città renderà questo un Mondiale da ricordare. Spero –conclude il Ct del Settebello - che una volta finiti i campionati la città potrà godere degli impianti, la pallanuoto ne ha bisogno”.

promo spo


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ROMA 2009, CAPITALE MONDIALE DEL NUOTO. DAL 517 LUGLIO AL 2 AGOSTO DISCIPLINE SPORTIVE

NUOTO

NUOTO IN ACQUE LIBERE

TUFFI

PALLANUOTO

NUOTO SINCRONIZZATO

promo sportclub 9204 indd 1

17 GIORNI DI COMPETIZIONI

170NAZIONI

2.500 ATLETI 1.500 TECNICI E DELEGATI 1.500 GIORNALISTI

2.000 VOLONTARI

CITTÀ ETERNA

2/4/09 4:58 PM


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Fiamme Gialle

“Fare Sport tutti per fare Sport di più” Finale comunale di corsa campestre dei Giochi Sportivi Studenteschi. Successo organizzativo del “Laboratorio Roma”. di Carmelo Pulvirenti

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uattrocentocinquantasei atleti-studenti, di 55 scuole medie e 60 Istituti Superiori, che hanno “colorato” e calpestato uno dei luoghi simbolo dell’antica Roma: il Circo Massimo. Una suggestiva cornice in cui, il 27 gennaio, si è svolta la finale comunale di corsa campestre dei Giochi Sportivi Studenteschi che, per la prima volta, ha visto confluire nell’organizzazione, al fianco dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Roma e condividendo l’obiettivo prefissato dal “Laboratorio Roma”, l’Amministra-

zione Comunale di Roma, il CONI Provinciale, il Comitato Paralimpico di Roma, Il Comitato Provinciale Fidal, l’Italian Marathon Club, organizzatore della Maratona di Roma, il GS Bancari di Roma, organizzatore della Roma/Ostia, le Fiamme Gialle, alcuni sponsor e, come media partner dell’evento, l’emittente radiofonica-televisiva RadioRadioTV ed il free press Sport Club. Un’interazione di grande efficacia tra mondo scolastico ed operatori sportivi che, ha valorizzato ancor di più l'importanza delle attività motorie e sportive in-

tese come fattori di formazione umana e di crescita civile e sociale. Durante la conferenza stampa di presentazione dell’evento il Colonnello Vincenzo Parrinello – ideatore del “Laboratorio Roma” – ha sottolineato: “Dal ‘Laboratorio Roma’ un importante segnale. Il primo esperimento in cui tre mondi diversi se non, in taluni casi, addirittura contrapposti nell’immaginario della maggior parte degli sportivi, e cioè quello della qualificazione sportiva di altissimo livello, quello dei podisti amatori e quello dell’atletica giovanile, per la pri-

Finale Comunale classifiche di squadra Ragazze

Cadette

Ragazzi

Cadetti

Allieve

Juniores F.

Allievi

Juniores M.

1° I.C. Parco D. Vittoria

1° G. Toniolo

1° Ludovico Pavoni

1° V. Bellini

1° T. Levi Civita

1° Cavour

1° T. Levi Civita

1° Cavour

2° L.Settembrini

2° L.Settembrini

2° Maria Capozzi

2° L.Settembrini

2° Labriola

2° Virgilio

2° E. Amaldi

2° Avogadro

3° I.C. Via Bagnera

3° Maria Capozzi

3° Alessandro Magno

3° Caio Duilio

3° Orazio

3° Orazio

3° Primo Levi

3° C. Cattaneo

Scuole partecipanti Scuole medie n. 55 - Istituti Superiori n. 60 Atleti partecipanti 456 di cui 193 donne e 263 uomini

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Le classifiche Atleta

Prof. Pino Capua

On. Alessandro Cochi

Il Colonnello Vincenzo Parrinello ideatore del Laboratorio Roma

ma volta nella storia mettono insieme le loro risorse per garantire la piena efficienza e funzionalità in un’iniziativa dedicata ai giovani studenti. Penso che sia un segnale importante anche in generale per tutto il Paese se Istituzioni pubbliche e soggetti privati collaborano sinergicamente per un bene della collettività”. La premiazione dei protagonisti dell’evento è avvenuta il 2 febbraio scorso, presso la sala della Protomoteca in Campidoglio, con

la consegna dei riconoscimenti alle scuole ed ai professori. A consegnare i premi l’on. Alessandro Cochi, delegato allo Sport del Comune di Roma, il dott. Giuseppe Capua, Consulente del Sindaco per la sicurezza nello sport, la Prof.ssa Rosalba Marchetti, Coordinatrice del Servizio di Educazione Motoria, Fisica, Sportiva dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Roma e Mario Biagini Presidente del Comitato Provinciale Fidal Roma.

Ragazze (m. 1.100) 1. Elena Mombelli (Alfieri Lante della Rovere) 2. Silvia Salera (L. Settembrini) 3. Sara Della Canfora (Ludovico Pavoni) 4. Giulia Figura (Leonardo Da Vinci) 5. Lorenza Leva (Ennio Quirino Visconti) 6. Sara Santonocita (Parco della Vittoria) 7. Giorgia Sorrentino (Calderini Tuccimei) 8. Ginevra Giammetta (Parco della Vittoria) 9. Karen Goatley (Maria Capozzi) 10. Elena Pandolfelli (Carlo Alberto Dalla Chiesa) Ragazzi (m. 1.350) 1. Walid Ammed (Via Bagnera) 2. Francesco Barra (Alessandro Magno 3. Rocco Alegiani (Ennio Quirino Visconti) 4. Francesco Casolino (Ludovico Pavoni) 5. Dario Marchiani (Caio Duilio) 6. Andrea Bertaso (Vincenzo Bellini) 7. Ludovico Principessa (L. Settembrini) 8. Lorenzo Bazzucchi (Ennio Quirino Visconti) 9. Andrea D'Onofrio (Maria Capozzi) 10. Yuki Marcolongo (Ludovico Pavoni) Cadette (m. 1.350) 1. Erika Picher (Pablo Neruda) 2. Lara Poverini (G. Toniolo) 3. Serena Casini (G. Toniolo) 4. Costanza Andriola (L. Settembrini) 5. Angelica Apuzzo (Ludovico Pavoni) 6. Federica Casini (G. Toniolo 7. Nadia Pandozy (Esopo-Ind) 8. Giorgia Wennbust Pedrini (Ambrit Roma) 9. Greta Ciccolini (Caio Duilio) 10. Yanira Cecchi (Ettore Majorana) Cadetti (m. 2.000) 1. Edoardo Massaro (L. Settembrini) 2. Valerio Gamucci (A. Balabanoff) 3. Andrea Tentoni (Vincenzo Bellini) 4. Gabriele Passamonti (A. Gramsci) 5. Giulio Di Gravio (Parco della Vittoria) 6. Edoardo Del Vecchio (Vincenzo Bellini) 7. Filippo Palma (Maria Capozzi) 8. Cristiano Colombi (G. Toniolo) 9. Lorenzo Mirozzi (M. Grazia Cutuli) 10. Emanuele Pacenza (Vincenzo Bellini) Allieve (m. 2.000) 1. Cristina Salvatori (Ettore Majorana) 2. Francesca Assogna (Tullio Levi Civita) 3. Arianna Cipollone (Plinio Seniore) 4. Flavia Brandolini (Tullio Levi Civita) 5. Martina Monachini (Labriola 6. Elena Zelli (Plinio Seniores 7. Carlotta Gianni (Avogadro) 8. Eleonora Marceddu (Stanislao Canizza 9. Sabrina Stanzione (Labriola) 10. Sara Hernandez (Nomentano) Allievi (m. 2.950) 1. Andrea Gerbino (Labriola) 2. Delian Statef (Farnesina) 3. Lorenzo Ciuti (Archimede) 4. Alessandro Meloni (Tullio Levi Civita) 5. Karim Abdelrheim (Tullio Levi Civita 6. Alessio Vita (Leonardo Da Vinci) 7. Carlo Epifanio (Avogadro) 8. Giulio Pugliesi (Ettore Majorana) 9. Luca Arcangeli (F. De Pinedo) 10. Ivano Pilato (Primo Levi) Juniores femminile (m. 2.400) 1. Valeria Lori (Cavour) 2. Alexandra Fabbi Levchuk (Pasteur-Ind.) 3. Martina Setti (Giulio Cesare) 4. Andreina Brandi (Cavour 5. Camilla Chenaux (Virgilio) 6. Giulia Benati (Virgilio) 7. Chiara Mazzocconi (Giulio Cesare) 8. Claudia Antonini (Enriquez 9. Valeria Fraticelli (Tacito) 10. Anna Maria Prosperi (Dante Alighieri) Juniores Maschili (m. 3.600) 1. Marco Guerci (Pascal Roma-Ind.) 2. Vincent Tesio (Cavour) 3. Roberto Visceglia (Cavour) 4. Lorenzo Bruni (Tullio Levi Civita) 5. Lorenzo Rieti (F. Vivona) 6. Bismallah Rezai (C. Cattaneo) 7. Andrea Fagiani (Avogadro) 8. Michele Ciuti (Giulio Cesare) 9. Damiano Vannicola (Cavour) 10. Sebastian Schwibach (Augusto)

Tempo 3'39” 3'41” 3'47” 3'49” 3'52” 3'53” 4'01” 4'02” 4'02” 4'03” 4'50” 4'53” 4'56” 4'58” 4'58” 5'01” 5'02” 5'03” 5.04” 5'07” 4'35” 4'39” 4'53” 4'56” 4'58” 5'02” 5'05” 5'07” 5'08” 5'11” 6'53” 7'02” 7'03” 7'08” 7'09” 7'09” 7'11” 7'13” 7'15” 7'18” 7'31” 7'34” 8'06” 8'18” 8'21” 8'23” 8'25” 8'30” 8'31” 8'34” 9'41” 9'51” 9'51” 9'54” 10'01” 10'05” 10'07” 10'07” 10'10” 10'13” 8'39” 9'01” 9'02” 9'19” 9'20” 9'24” 9.29” 9'33” 9'35” 9'59” 11'58” 12'00” 12'03” 12'08” 12'16” 12'20” 12'22” 12'26” 12'39” 12'46”

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Infront: i “Signori” dei diritti del calcio italiano Accordo storico con la Lega calcio. Garantiti 5 miliardi e 400 milioni di euro fino al 2016 di Marcel Vulpis

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ta per nascere una nuova era per il calcio italiano (in ambito domestico e internazionale). Da poche settimane infatti è stato siglato un accordo strategico tra Lega calcio e Infront Sports & Media. Per i prossimi sei anni (fino al 2016) il football tricolore potrà contare sul supporto consulenziale del gruppo Infront (nel suo

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ruolo di “advisor”) e su un garantito di 5 miliardi e 400 milioni di euro (900 milioni su base annua). E’ il più grande contratto mai siglato a livello mondiale nel settore dei diritti tv. Con la cerimonia di firma avvenuta lo scorso 27 gennaio 2009, in occasione del consiglio di Lega Nazionale Professionisti, alla presenza di

Marco Bogarelli, presidente di Infront Italy, Andrea Locatelli, vicepresidente, e Philippe Blatter, presidente & ceo del gruppo Infront, è stato ufficializzato il rapporto che sancisce il ruolo di Infront, società leader nel marketing sportivo, quale advisor della Lega fino al 30 giugno 2016. In questa veste, Infront assisterà la Lega Nazionale Professionisti nelle attività di


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commercializzazione, in forma centralizzata, dei diritti audiovisivi individuati e regolati dal decreto legislativo 9/2008, a partire dal campionato di calcio 2010/ 2011 fino al termine della stagione 2015/2016. L’aspetto più importante dell’accordo è la “garanzia di risultato” offerta dal gruppo internazionale (con sede a Zug in Svizzera). Entrate pari a 900 milioni di euro per ogni singola stagione sportiva che permetterà a Lega Calcio di

I NUMERI DI INFRONT

pianificare al meglio le proprie attività future. Un miliardo di euro a stagione è il target che Infront, in accordo con Lega Calcio, si prefigge di raggiungere. Oltre al target economico le due realtà si prefiggono l’obiettivo di far riconquistare al calcio italiano la leadership internazionale che gli compete, come affermato da Marco Bogarelli (presidente di Infront Italy). Nei primi sei mesi di attività (precedenti la firma del contratto), Infront ha già seguito in qua-

Infront Italy - parte del Gruppo internazionale Infront Sports & Media AG, con sede a Zug in Svizzera con 23 uffici in 10 paesi - è leader in Italia nella gestione dei diritti sportivi (tv, media e pubblicitari) e uno dei più importanti operatori a livello mondiale del settore. Impegnata nella produzione, aggregazione e distribuzione di contenuti media, nei servizi tecnici legati alla distribuzione del segnale televisivo, nell’organizzazione di eventi sportivi, nello sponsoring e nella consulenza strategica di marketing, la società conta oltre 130 professionisti nelle sedi di Milano e Roma. Fiore all’occhiello delle sue attività sono il ruolo di advisor nella consulenza a Lega Calcio per l’offerta e commercializzazione dei diritti tv e media del campionato di calcio di serie A e B, Coppa Italia e Supercoppa Italiana, la gestione marketing e sponsoring di S.S. Lazio, U.S. Città di Palermo e Cagliari calcio, oltre alla gestione dei diritti televisivi e pubblicitari della Coppa del Mondo di Sci Alpino e Nordico, Snowboard, Freestyle, nonché l’organizzazione di eventi quali Il Concorso di Equitazione di Piazza di Siena.

lità di advisor le aggiudicazioni effettuate dalla Lega Nazionale Professionisti, con riferimento ai pacchetti disponibili relativi ai campionati 2008/2009 e 2009/2010 (highlights in chiaro e diritti radiofonici di serie A e serie B, diritti pay della serie B e diritti di trasmissione della Coppa Italia Tim e della Supercoppa Tim).. Si tratta di un primo risultato importante, se si considera che, nelle due passate stagioni, erano rimasti “invenduti” alcuni appuntamenti sportivi, a iniziare dal campionato di serie B. La Lega Nazionale Professionisti, grazie al supporto di Infront, ha così potuto “mettere a valore” tutti i diritti tv e media dei tornei di cui aveva disponibilità. La sottoscrizione del contratto aggiunge valore in una fase così delicata, contraddistinta dal passaggio al nuovo regime di vendita dei diritti: dalla gestione dei diritti individuali - introdotti a fine anni ’90, finora gestiti soggettivamente da ciascun club - si passa alla gestione centralizzata, che permette indubbi vantaggi in termini di chiarezza, trasparenza ed efficacia del mercato, e soprattutto consente la formazione mirata di “pacchetti” e un’offerta al pubblico più che mai completa. Più in particolare, nella catena di costruzione del valore del prodotto sportivo, Infront intende “formattare” l’intero processo: dall’aspetto produttivo (con l’esigenza di alti standard qualitativi dell’immagine, un controllo della gestione ad ogni fase, precise indicazioni di realizzazione, all’insegna del costante miglioramento), alla gestione centralizzata del prodotto calcio, che comprenderà anche le immagini di archivio, per arrivare a un sistema all’avanguardia di tutela delle stesse immagini, in grado di proteggere dalla pirateria le scene sportive cedute in esclusiva. Forte attenzione nel progetto di Infront advisor viene inoltre riservata per ottimizzare il processo di “news access” progettando, in coerenza con i regolamenti sul diritto dei tre minuti di cronaca, un sistema più sicuro e immediato, di più elevata qualità ed efficacia, che permetterà a ogni cliente di organizzare al meglio il proprio sistema di accesso alle immagini. Tra i progetti in corso, infine, la realizzazione di un canale televisivo “Lega Calcio”, che consentirà alla Lega Nazionale Professionisti anche la gestione diretta dell’offerta al pubblico degli eventi sportivi. Con queste premesse, la serie A italiana potrà diventare campionato leader come giro d’affari, affiancando la Premier League e superando gli altri principali campionati continentali.

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Sport&Finanza

Lo sport dilettantistico sceglie il circuito “GIOCA” Opportunità di ricavi e ritorni d’immagine certi per le società sportive “minori” di Massimo Lucchese

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uando si parla di sport dilettantistico (incluso il mondo del calcio) il tallone d’achille è sempre la visibilità che quest’area riesce a ritagliarsi nel nostro Paese rispetto all’universo professionistico. A venire in aiuto di queste realtà ci ha pensato il circuito GIOCA (www.circuitogioca.it). Il network, che copre ormai tutto il territorio nazionale e raggruppa le più svariate discipline sportive, offre alle società di base un sito Internet gratuito e la possibilità di accedere a nuove fonti di ricavo attraverso i banner pubblicitari ed altre iniziative commerciali. Solo nel mese di ottobre il “GIOCA” ha registrato 100.000 visitatori unici e 1 milione di pagine visitate, generate dalle oltre 500 associazioni sportive iscritte al network. «Il nostro obiettivo è quello di sostenere lo sport dilettantistico italiano – ha dichiarato Luca Locatelli, amministratore di GIOCA srl - dando una risposta concreta ad un bisogno di finanziamenti e di visibilità molto sentito soprattutto a livello locale. Vogliamo favorire l’ingresso delle associazioni sportive nella rete e portare loro nuove risorse. È questo il motivo per cui abbiamo creato un nuovo canale in cui far incontrare società sportive dilettantistiche e grandi aziende desiderose di investire nel settore». Aderire al circuito significa potersi dotare gratuitamente di uno spazio on-line, semplice e veloce da aggiornare anche per i meno esperti. Un software guida passo dopo passo le associazioni sportive nella creazione del sito, consentendo loro di gestirlo in modo totalmente autonomo e di arricchirlo con i contenuti desiderati (storia della società, foto e dati dei tesserati, cronache sportive, interviste, forum, sondaggi ecc.). Il dominio personalizzato (www.nomesocietà.it), la cui registrazione è a carico di

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GIOCA, viene offerto alla società sportiva e resta sempre di sua proprietà. Il circuito, inoltre, apre ai propri membri nuove possibilità di ricavo e rappresenta un valido aiuto per consentire agli sport-maker di finanziare le proprie attività. Le associazioni dilettantistiche affiliate, infatti, ricevono una percentuale degli introiti derivanti dalla gestione degli spazi pubblicitari on-line, una quota che

può portare nelle casse delle società sportive fino a mille euro l’anno. Ulteriori forme di partnership sono già attive e consentono di ottenere vantaggi e ricavi aggiuntivi. Tra le aziende che hanno scelto il circuito GIOCA come strumento di promozione ci sono Daihatsu, Banco Popolare, Metis e Blufarm (alcune di queste già attive nel calcio e nello sport professionistico in generale).

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La Fig sale su Bmw per l’Open 2009

La Fir si affida ad Havas per il Bid del 2015/2019 Parte il progetto della Fir (Fed. italiana rugby) per il bid dei Mondiali di specialità 2015 e 2019. L’Italia punta ad ospitare una delle due rassegne iridate grazie al supporto del governo, che dovrà offrire garanzie all’Irb (International rugby board) per oltre 100 milioni di euro. Nello specifico i dirigenti della Fir hanno scelto per il settore comunicazione l’agenzia transalpina Havas sports, che ha seguito il bid di Francia 2007 (ultima rassegna iridata).

L'Open d'Italia di golf maschile è l'evento clou del calendario tricolore ed è sotto l'egida della Fig (Fed. italiana golf). Un evento che nel prossimo mese di maggio si trasferirà da Tolcinasco (alle porte di Milano) a Fiano Torinese (a pochi chilometri da Torino). Il business stimato di questa 66ima edizione è di 3 mln di euro, con la novità dell'ingresso di Bmw (il contratto vale 1.6 mln di euro) per il prossimo biennio dell'Open. Precedentemente l'azienda di automotive bavarese aveva firmato alcune edizioni del femminile. Oltre a Bmw la Fig può contare sul peso specifico di marchi internazionali come Unisys, Rolex e sull'impegno di regione Piemonte, che vuole investire su questa quattro giorni di golf per coinvolgere il territorio di riferimento.

Morzenti (Fisi) illustra i risultati commerciali Nel corso di un recente convegno sulla filiera della montagna Giovanni Morzenti (numero uno della Fisi) ha commentato i risultati commerciali della federazione. “E’ stata potenziata la struttura di marketing e sono arrivate nuove sponsorizzazioni: quella dei Monopoli di Stato, dell’Eni per Casa Fisi, sono state migliorate alcune sponsorizzazioni già esistenti, in particolare quella di Audi e della regione Trentino. Sono aumentati i proventi derivanti dai diritti televisivi e pubblicitari. Dal punto di vista dell’organizzazione delle gare di Coppa del mondo è nato un format completamente nuovo, creato dalla Fisi in accordo con l’agenzia che organizza le gare della Valtellina, che vede la Federazione protagonista dell’organizzazione delle competizioni e garantisce il ritorno del 100% dei diritti tv, al momento del raggiungimento del pareggio dei costi degli eventi”.

La Fiv punta sulle sponsorship Nominata la nuova giunta della Federvela italiana. L’avvocato Glauco Briante è stato scelto come responsabile immagine e comunicazione. “Puntiamo alle sponsorizzazioni, ma prima di tutto dobbiamo creare il prodotto, poi ci guarderemo intorno. Penso a progetti strategici, a sponsor che siano prima di tutto partner che ci accompagnino lungo un percorso, in cui il fatto agonistico è solo la punta finale, e sviluppino collaborazioni di lungo termine anche oltre il quadriennio. Per restare all'esempio, penso ad aziende della nutrizione, al tema della salute, per le quali una Federazione come la nostra, ecologica, sana e per tutte le età può servire a sviluppare filosofie di corretta alimentazione, e stili di vita rispettosi dell'ambiente. Insomma sport come eccellenza, ma anche educazione alimentare”, ha dichiarato il neo dirigente Fiv.

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Le sponsorizzazioni sportive al centro delle strategie di crescita di Emirates Sport Club ha intervistato Massimo Massini, General Manager in Italia della compagnia di Dubai di Marco Oddino

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mirates, una delle più importanti compagnie aeree al mondo, è impegnata da sempre nella sponsorizzazioni sportive a livello globale, spaziando nelle principali discipline ed eventi sportivi da oltre 20 anni. Nello sport la Compagnia ha concentrato la propria attenzione: spirito di squadra, competitività, emozioni, voglia di vincere sono alcuni tra gli elementi che accomunano la compagnia aerea allo sport. Fra le discipline sportive Emirates ha da sempre privilegiato il calcio, la vela, il golf, l’ippica e il tennis. Tutto ebbe iniziò nel 1987 con la prima gara di barche a motore tenutasi a Dubai, da qui, una scelta di campo ben precisa e sempre in crescendo, voluta da Sua Altezza, lo Sceicco Ahmed bin Saeed AlMaktoum - Presidente del Gruppo - che ha identificato nello sport uno strumento vitale all’interno delle strategie di marketing del vettore aereo. In Italia, la compagnia araba ha

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fatto passi da gigante anche al livello commerciale ed entro il 2010 Emirates, punta a potenziare l’operativo presente sul mercato italiano, passando dagli attuali quattro ai nove voli previsti, che verranno distribuiti su Malpensa (4) Roma (3) e Venezia (2) entro il prossimo biennio. Abbiamo incontrato Massimo Massini, che dal 2002 è Direttore Generale di Emirates Italia, Penisola Iberica e Paesi della ex Jugoslavia, ruolo che va visto come un primato, considerato che Massini è uno dei pochi top manager occidentali alla guida di una importante filiale internazionale della compagnia emiratina con sede a Dubai. Massini è un appassionato di tutti gli sport, in particolare della pallavolo ma soprattutto dei bolidi da strada, è infatti titolare della licenza internazionale per guidare i prototipi della Formula 1 ed è pilota professionista di Ferrari Challenge. Ecco cosa ha raccontato a Sport Club.

Massimo Massini

La sponsorizzazione come leva per fidelizzare i propri clienti, Quali sono gli obiettivi? Per Emirates la sponsorizzazione è uno strumento di marketing, ed il miglior modo di collegarci ai nostri passeggeri, permettendoci di condividere e supportare i loro interessi e costruire strette relazioni con loro che durino nel tempo.


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Con il Milan abbiamo un’opportunità in più: è un club di calcio (il più noto al mondo), ma anche e soprattutto una società che fa della comunicazione uno dei suoi asset, un esempio per tutti il caso David Beckham che dimostra le potenzialità enormi di questo contenitore di comunicazione integrata.

Parallelamente allo sviluppo commerciale sul nostro territorio, la compagnia ha scelto anche in Italia lo sport come piattaforma di marketing per aumentare la notorietà del marchio, ma soprattutto per dialogare con la clientela e migliorarci ogni giorno di più, questo a conferma che oggi siamo riconosciuti come gli specialisti più forti al mondo nello sport sponsorship. Emirates ed il Milan, un abbinamento vincente che mira a Consolidarsi nel tempo, quali programmi avete per il futuro? La scelta di legarci due anni fa al Milan ed essere tra i 5 top sponsor del club milanese, è stata dettata dal fatto di voler puntare sempre ad abbinamenti decisamente in target con lo standing della compagnia, puntando ad una visibilità importante, che si è confermata vincente per i risultati che sta apportando al business ed a livello relazionale. Durante il recente torneo internazionale di Dubai, dove il club rossonero ha gareggiato con l’Amburgo (altra società sponsorizzata dal nostro vettore), abbiamo annunciato il prolungamento del rapporto di partenariato con il Milan - che vede una durata biennale - con termine previsto nella stagione 2010/2011. L’accordo con il Milan è un’operazione pluriennale destinata sicuramente a svilupparsi ben oltre il 2011, proprio in corrispondenza tra l’altro, dell’avvio dei nove voli su Dubai, che Emirates vuole attivare previo l’autorizzazione del governo italiano. Ci piace “giocare” anche sui contenuti emotivi di una fede sportiva, infatti il calcio, al di là del legame con il club di via Turati, è una piattaforma di intrattenimento e di spettacolo…e tutto questo sta avvenendo a San Siro,

dove durante ogni gara interna, invitiamo un certo numero di operatori del settore ed i clienti che beneficiano di una serie di servizi esclusivi in linea con la filosofia Emirates. Secondo alcuni rumors, la compagnia di dubai sta iniziando a Trattare con il milan per sostituire lo sponsor di maglia bwin alla Scadenza del contratto, previsto per l’estate 2010….cosa c’è di vero? Certo, uno dei sogni nel cassetto è proprio, nel futuro, sponsorizzare la maglia della società rossonera. Al momento non abbiamo ancora iniziato particolari azioni di avvicinamento e di co-marketing, ma questo è nell’agenda delle attività del prossimo biennio.

Quali sono le novita’ del gruppo a livello internazionale? Sul fronte estero, Emirates non ha ancora ufficializzato la sponsorizzazione di team New Zealand per la prossima Coppa America (Valencia 2010), ma l’annuncio è atteso a breve; nel frattempo saremo con il logo sui due scafi utilizzati durante la prima edizione dellaLouis Vuitton Pacific Series, in programma ad Auckland. Forte è anche l’impegno nell’universo della palla ovale, infatti Emirates è la compagnia aerea ufficiale della Coppa del mondo di rugby 2007, il più importante evento nel calendario di questa disciplina. Gli Emirati inoltre hanno annunciato da poco di essere il paese ospite della prossima Rugby world cup Sevens nel 2009. A conferma del proprio impegno le sponsorship di Emirates airline Dubai Rugby Sevens, Emirates South African Sevens, Emirates airline London & Edinburgh Sevens e le partnership di maglia dell’England 7s rugby team, Samoan 7s rugby team e degli arbitri IRB (International Rugby Board).

Emirates sponsorship mondiali a tutto Campo Calcio

Arsenal Milan Emirates cup Paris saint germain Amburgo Asian football confederation

rugby

Emirates airline dubai rugby sevens Emirates airline south african rugby sevens Emirates airline london sevens Emirates airline edinburgh sevens Rugby world cup 2007 Irb referees and match officials Irb sevens world series Rugby world cup sevens 2009 International sevens teams England Samoanon Emirates western forceudi

vela

Emirates team new zealand

off-shore

Uim class 1 world powerboat championship

golf

Official airline of 10 golf tournaments Dubai desert classic Dubai ladies masters Malaysian open Hong kong open Bmw asian open Bmw international open Austrian open Volvo masters of asia Hero honda open Australian pga championships

cricket

Icc umpires Cricket australia Lord’s taverners

equitazione

Governing bodies National thoroughbred racing association Dubai world cup Melbourne cup Champion stakes, newmarket Yorkshire cup, york The singapore derby Stables Godophin Organisations Australian jockey club Carnivals Dubai international racing carnival Melbourne cup carnival Australian jockey club’s autumn and spring carnival

tennis

Dubai tennis championship Roger’s cup

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Club News

La Sindrome Retto Adduttoria "Pubalgia" Ne parliamo con il Dott. Sallì del Centro Ortopedico Ronconi di Andrea Tranquilli

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l termine sindrome retto-adduttoria indica quel processo patologico, a carattere degenerativo-infiammatorio, che coinvolge la regione inserzionale dei muscoli adduttori, dei muscoli addominali (soprattutto del muscolo retto) e/o di altri muscoli del bacino (pettineo e piramidale). Si manifesta con sintomi dolorosi nella regione inguinale, adduttoria o sovrapubica, in corrispondenza delle inserzioni tendinee e aponeurotiche dei muscoli adduttori e della parete addominale, con possibili irradiazioni alle coste e ginocchio. La sede pubica del dolore ha determinato nel passato l’uso del termine “pubalgia”, considerato ai giorni nostri scorretto e poco indicativo dell’etiopatogenesi. La sindrome retto-adduttoria (SRA) è una condizione molto invalidante per lo sportivo, tanto da costringerlo a lunghe assenze dagli allenamenti e dalle competizioni. Nel calcio sia i gesti tecnici come il calciare, il salto per colpire di testa, il contrasto, il dribbling, sia le metodologie di allenamento, in particolare quelle che privilegiano lo sviluppo della forza esplosiva possono favorire il verificarsi di una pubalgia. Trattare la fase acuta Dura all’incirca i primi cinque giorni successivi al dolore pubico causato o meno da un evento traumatico. In questa fase gli obiettivi sono: • eliminare i fattori causativi o favorenti il danno tissutale;

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Criteri per il ritorno all’attività sportiva •Recupero totale e asintomatico dell’articolarità dell’anca, del ginocchio e della caviglia e del rachide •Bilancio muscolare: flessibilità di tutti i gruppi muscolari uguale nei due lati; forza, potenza e resistenza non inferiori al 85-90% dei valori registrati nell’arto controlaterale tramite metodica isocinetica, invece, intorno al 90% dei valori registrati tramite metodica isotonica; •Capacità di eseguire, dal punto di vista biomeccanico, in modo fisiologico e asintomatico, le attività e funzioni specifiche della vita lavorativa, della vita quotidiana o dell’attività sportiva, proprie dell’individuo.

• ridurre l’intensità e la durata del processo infiammatorio; • proteggere e favorire l’integrità morfo-funzionale del distretto corporeo interessato e di quelli non coinvolti; • ridurre lo spasmo reattivo, che spesso compare nel muscolo interessato. In fase acuta possono essere applicati i principi sintetizzati dall’acronimo P.R.I.C.E.= protezione, riposo, crioterapia, compressione, elevazione in scarico. Dopo circa 48 ore si può procedere con un leggero programma motorio, anche associati all’utilizzo di crioterapia (tecniche di cryostretching e criocinetica), in modo da evitare le conseguenze del disuso sui muscoli. Potranno, anche, essere iniziati esercizi in acqua. E’ consigliata anche la terapia farmacologia mediante l’utilizzo dei FANS tra il 2° e il 6° giorno massimo. A volte può rendersi utile la terapia infiltrativa locale con cortisonici. All’interno del programma di fisioterapia strumentale trova un razio-

nale uso la crioterapia, l’Ultrasuonoterapia, la diatermia ad onde capacitive e resistive e la ionoforesi. Tra gli ausili è utile l’adozione di un tutore o di un bendaggio che metta a riposo gli adduttori, come la cosiddetta “Hip Spica” (bendaggio d’anca a spiga), che limita il movimento di abduzione dell’anca e pone l’arto in leggera intrarotazione, limitandone l’extrarotazione. Trattare la fase post-acuta In ambito di medicina dello sport, la fase post-acuta del trattamento riabilitativo ha visto l’individuazione di tre stadi, diversi per obiettivi e metodiche terapeutiche. Nel I stadio o fase subacuta, che può insorgere fra il terzo giorno successivo alla presentazione clinica fino alla terza settimana, gli obiettivi sono: • il recupero della completa articolarità dei diversi fulcri articolari • la limitazione dell’atrofia muscolare da non usu Si prenderà in considerazione anche il Massaggio Traverso profondo (Deep friction) secondo la me-

Dott. Marcello Sallì Medico Chirurgo Specialista in Fisiatria

todica di Cyriax. Questa metodica contrasta il processo flogistico locale e la formazione di aderenze microscopiche sul ventre muscolare, ristabilendo la mobilità sul piano trasversale del muscolo. L’ ipertermia clinica da utilizzare a scopo decontratturante e antiflogistico, con un tempo di applicazione di 30 minuti; a cadenza quotidiana o trisettimanale. La magnetoterapia è utilizzata per il suo effetto biostimolante e antiinfiammatorio, applicandola in modalità continua, con sedute giornaliere della durata di circa un ora. Nel II stadio o fase del rimodellamento, che può insorgere fra la prima settimana successiva alla presentazione clinica fino alla sesta settimana, gli obiettivi sono: 1.rinforzare le afferenze propriocettive; 2. rinforzare segmentalmente e dal punto di vista funzionale i muscoli. Si praticheranno quasi esclusivamente esercizi attivi con esercizi finalizzati al rinforzo muscolare segmentale, lavorando sia con esercizi isometrici e successivamente esercizi isotonici, con contrazioni concentriche e successivamente, se non compare dolore. Nel III stadio o fase funzionale, che può insorgere fra la seconda settimana successiva alla presentazione clinica fino ai sei mesi successivi, l’obiettivo è riportare l’individuo ad un livello funzionale, quanto più possibile adeguato allo stile di vita precedente l’evento traumatico. Si intensificheranno gli esercizi volti al recupero della ripresa delle attività di vita quotidiana e sportive.


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Cultura sportiva

Sportform: La Formazione al servizio dello Sport di Enrico Morucci

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rmai lo sport è diventato una complessa struttura sociale, economica e culturale. Ecco quindi la necessità che alla crescita agonistica di chi lo sport lo pratica, lo organizza e lo gestisce debba essere affiancata la formazione professionale in modo da fornire agli operatori le conoscenze indispensabili alla modernizzazione del settore. Ed è in questo contesto e soprattutto con l’obiettivo di divenire un punto di riferimento per tutti coloro che intendono perfezionare la loro attività nei diversi settori del “pianeta sport”, che nel 2005 si è costituita la SPORTFORM. Ed oggi, in un confortevole ed accogliente studio nel Centro Direzionale a Napoli, abbiamo incontrato l’ideatore, nonché Presidente della Sportform, l’avv. Tommaso Mandato. Avvocato innanzitutto ci presenti l’associazione e ci sveli come è nata la sua felice intuizione: La Sportform è un’associazione sportiva culturale, che è stata costituita nel 2005 da un gruppo di professionisti che, avendo maturato una profonda esperienza nell’ambito della formazione e del management del mondo dello sport, hanno inteso progettare e sviluppare un programma di interventi formativi che hanno lo sport come unico comune denominatore.

Com’è strutturata la Vostra Associazione? Ci sono i responsabili per le varie aree: dall’organizzazione eventi, all’attività formativa, dall’attività agonistica all’attività sociale. Per quel che riguarda le docenze, ci affidiamo ad altissime personalità ed esperti del settore, sia a livello nazionale che internazionale, in quanto ritengo indispensabile che il confronto, per essere costruttivo, non deve essere ristretto ai contatti ed agli interventi territoriali.

nella “professionalizzazione” dei mestieri dello sport... Si, con grande soddisfazione è partito da pochi mesi, un progetto denominato “SPORTLABOR” che ha come obiettivo quello di formare figure professionali dedite ai mestieri dello sport. E’ un progetto a largo raggio, ideato in collaborazione con il Dipartimento di Sociologia e Scienza della Politica dell’Università degli Studi di Salerno e l’Assessorato all’Istruzione e Formazione della Regione Campania, e finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che vede coinvolti 200. I profili previsti sono figure specialistiche come il responsabile gestione Impianti sportivi il Responsabile Comunicazione e Marketing, o figure tecniche come l’Addetto alla manutenzione impianti sportivi o Addetto alla comunicazione negli eventi sportivi, o figure impegnate nel sociale come operatori sportivi nelle aree di disagio, quali le carceri minorili, le persone con handicap e quella della terza età.

Perché fare formazione e qual è il target di riferimento?

Non solo quindi alta formazione manageriale, ma impegno anche

Un ultimo ma penso importante aspetto della Sportform, riguar-

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Lo sport è divenuto uno dei primi cinque comparti economici nazionali, proprio per tale importanza, noi ci siamo rivolti trasversalmente sia a vari Ordini, sia a diverse Università, sia a Federazioni Sportive,e sia ad Associazioni e Società Sportive, proponendo nel tempo eventi formativi che, pur trattando argomenti e metodologie peculiari e specifiche per le singole categorie, hanno sempre avuto come riferimento, il mondo dello sport.

da senz’altro la diffusione dei valori dell’etica e della cultura nello sport? Questo è il settore su cui stiamo attualmente riponendo le maggiori attenzioni. Abbiamo avuto l’onore insieme all’Associazione Sportiva Luiss e a Sport Club Magazine di essere i promotori del M.E.C.S. (Movimento per l’Etica e la Cultura nello Sport), che in pochi mesi ha suscitato interesse su scala nazionale. Quello del M.E.C.S. è un progetto ambizioso e nel contempo di grande soddisfazione, perché ha come obiettivo principale quello di evidenziare quali sono i veri valori ed ideali dello sport. Abbiamo in cantiere tantissime iniziative sul tema, con un progetto itinerante che vedrà il coinvolgimento non solo di Enti Istituzionali nazionali e Locali, ma anche il mondo Universitario e quello Scolastico, ed ancora il mondo associativo e soprattutto migliaia di giovani che, senza dubbi,o sono i veri protagonisti del progetto, perché per la riuscita dello stesso, è necessario che siano trasmessi proprio ai giovani i veri valori etici e culturali legati allo sport.



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2011: verso il GP di Roma Un circuito di Formula 1 nella Capitale non è più un sogno riservato soltanto agli amanti dei motori, dopo che anche il Consiglio Comunale ha espresso parere favorevole di Marco Trozzi

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siste una speranza concreta che negli ultimi tempi si è trasformata in un progetto reale: il GP di Roma, una gara tra le strade dell’Eur che, se tutto dovesse andare per il meglio, vedrebbe la luce nel 2011, ma che negli ultimi tempi è stato argomento di discussione non solo tra gli esperti del settore. Autore dell’idea è Maurizio Flammini, imprenditore romano già ideatore del mondiale motociclistico Superbike. L’ingegnere meccanico, che in passato è stato campione italiano di F2 e pilota di F1, al momento è manager di un gruppo aziendale, il Flammini Group appunto, che si occupa di marketing, dell’organizzazione di eventi sportivi, della progettazione e realizzazione di grandi opere e di sistemi tecnologici avanzati. Un circuito cittadino è, senza dubbio, un progetto affascinante e ambizioso, ma riuscire a trasformarlo in realtà non sarà semplice.

Le polemiche

La notizia della realizzazione di un circuito cittadino in Italia ha immediatamente sollevato un vespaio di polemiche, soprattutto tra coloro che ritengono non sia necessario un’altra pista di Formula 1 in Italia. Nel calendario ufficiale di gare del 2009 figura, infatti, già il circuito di Monza che andrà in scena il 13 settembre, ma esiste anche quello di S. Marino dove ormai non si corre dal 2006. Gli oppositori si dividono in due gruppi: coloro che la ritengono un’inutile spesa che, oltretutto, arrecherebbe danni e ulteriori problemi alla circolazione

del traffico cittadino e chi, invece, ne fa una questione ideologica. Tra questi ultimi non potevano di certo mancare i rappresentanti della Lega Nord che quando si tratta di portare avanti crociate contro “Roma Ladrona” sono sempre in prima linea. “L’arroganza e la prepotenza di Roma non verranno più tollerate – questo il commento di Paolo Grimoldi, deputato e coordinatore federale del Movimento Giovani Padani -, se solo osano toccare il Gran Premio di Monza, dopo averci già rubato di tutto, la reazione sarà immediata. Finché governeremo noi, nessuno ci toccherà l’autodromo”. L’assessore comunale alla sicurezza e alla viabilità della città lombarda, Massimiliano Romeo, in collaborazione con il suo collega, ha addirittura deciso di oscurare piazza Roma nel centro cittadino, coprendo la targa toponomastica con il nuovo nome di piazza Brianza e ha annunciato che chiederà ufficialmente il cambio del nome, non dimenticando al contempo, di invitare “tutti i comuni della Brianza a fare altrettanto”. La questione, per ovvie ragioni, si è spostata da un piano esclusivamente sportivo a uno che comprende, inevitabilmente, problematiche concrete. Sarà necessario, infatti, valutare l’impatto ambientale, ascoltare il parere dei residenti e creare infrastrutture adeguate. Proprio per questi motivi molti abitanti del Municipio interessato (il XII) avrebbero già iniziato una raccolta di firme per ostacolare la realizzazione del progetto. Negativo anche il parere di Max Mosley, presidente della Federazione automobilistica internazionale (FIA) che, in un’inter-

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Lewis Hamilton al Gran Premio di Monaco nel circuito cittadino di Monte Carlo

vista rilasciata a la Gazzetta dello Sport, ha dichiarato: “Mi sorprenderebbe se si facesse. So quanta fatica e quanti soldi costi organizzare a Montecarlo una corsa cittadina. E poi l’Italia ha molti validi circuiti permanenti”. “Comunque - ha concluso - è un problema di Ecclestone, non mio”.

Il tracciato di gara

Come detto, l’intenzione è quella di vedere sfrecciare i bolidi della Formula 1 sulle strade dell’Eur a partire dal 2011. L’ipotesi affascinante, per la verità, fu già analizzata nel 1984, quando anche Enzo Ferrari si schierò a favore di una corsa automobilistica nella Capitale. Anche la prima ipotesi prevedeva un percorso che si sviluppasse all’interno del quartiere voluto da Be-

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nito Mussolini, ma all’epoca la questione si risolse con un nulla di fatto. Ora la situazione sembra essere molto differente. La location è rimasta la stessa, ma il tracciato ha subito qualche modifica. In questi giorni si stanno valutando diverse ipotesi e al momento non è dato sapere quale sia il tracciato ufficiale di gara, anche perché un circuito cittadino implicherebbe un numero considerevole di studi e analisi, come ha confermato lo stesso sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che a più riprese si è detto disponibile alla realizzazione del tracciato: “Ci stiamo ragionando, sono in corso incontri e servono molte verifiche dal punto di vista tecnico. Ma è un progetto molto importante in cui crediamo”. Il Gran Premio di Roma è entrato ufficialmente nella fase esecutiva nel momento

in cui è sbarcato nella Capitale Hermann Tilke, architetto tedesco e uomo di fiducia di Bernie Ecclestone, il patron del mondiale. Tilke, negli ultimi anni, ha progettato quasi la metà dei circuiti che attualmente compongono il Campionato mondiale di Formula 1: Sepang (1998), Manama (2004), Shangai (2004), Istanbul (2005), Fuji (2005), Singapore (2007) e il nuovo Hockenheim (ha partecipato al rinnovamento del tracciato già esistente). Il fatto che il 4 febbraio il “guru” della progettazione dei circuiti automobilistici sia stato a Roma per monitorare i progetti realizzati dal Flammini Group è un dato da non sottovalutare. In base alle informazioni trapelate, il GP di Roma dovrebbe essere lungo circa 5 km con curve a 90° e lunghi rettilinei. La partenza dovrebbe essere da via del-


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L’ultima proposta di circuito

le Tre Fontane, proseguire su via di Val Fiorita, viale della Civiltà e del Lavoro, via Ciro il Grande, piazzale del’Agricoltura, piazzale e via dell’Industria, per poi concludersi con un tratto (da realizzare), che si ricolleghi al punto di partenza. In realtà dovrebbero essere due i tratti al momento non esistenti, ai quali bisognerà aggiungere tribune, paddock (l’area dove sostano i camper delle scuderie) e box. Una considerevole mole di lavoro, insomma, ma il parere favorevole espresso da Tilke sui progetti che gli sono stati presentati ha suscitato grande ottimismo tra gli organizzatori. Ora bisognerà soltanto attendere il giudizio (il responso ufficiale è atteso a fine marzo) di una commissione sulla fattibilità del progetto che dovrà essere illustrato al sindaco Alemanno.

Perché costruire il percorso La vicenda, però, non ha suscitato solo reazioni negative. C’è chi ritiene che costruire un circuito cittadino a Roma (sarebbe il terzo dopo quello di Valencia e Singapore) potrebbe essere un’ottima occasione di guadagno a fronte di un investimento di circa 100 milioni di euro che sarebbero “assolutamente tutti privati”, come ha dichiarato lo stesso Flammini. L’imprenditore ha poi tenuto a precisare: “I primi dati di rilevamento sono entusiastici perché in quattro anni andremo oltre i 2 miliardi di euro di ricaduta positiva sul territorio. Già stiamo ricevendo richieste per aprire uffici permanenti a Roma da parte d’imprese attirate dall’idea che possa esserci il Gran Premio”. Il presidente della Federlazio (altra carica ricoperta dal manager) ha

poi concluso dichiarando: “Sarà una bella opportunità per tutta l’imprenditoria di Roma e del Lazio. Mi auguro che tutte le associazioni vogliano sfruttare questa possibilità”. Al di là delle considerazioni strettamente tecniche e finanziarie della questione, un circuito di Formula 1 che passi per quelli che sono i simboli del quartiere, il Palazzo della Civiltà del Lavoro (meglio conosciuto come Colosseo Quadrato) e il Palazzo dei Congressi, sarebbe l’ennesima conferma di quale sia il ruolo di Roma: Capitale dello sport e polo d’attrazione d’indubbio spessore, impegnata da sempre nell’ospitare grandi eventi. Ora non bisognerà fare altro che aspettare la decisione della commissione, nella speranza che un sogno di qualche appassionato possa diventare una splendida realtà.

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di Franco Chimenti Presidente Federazione Italiana Golf

Italian style, stile vincente

La fiducia data dal marchio BMW alla FIG conferma l’ascesa qualitativa e organizzativa dell’evento “Open d’Italia di Golf”

Francesco Molinari durante l’Open di Golf 2008

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a 66ª edizione dell'Open d'Italia, in programma al Royal Park G&CC di Torino dal 7 al 10 maggio, avrà quale nuovo title sponsor BMW. L'ingresso della grande casa automobilistica tedesca nel pool degli sponsor, oltre a dare ulteriore prestigio alla massima manifestazione golfistica nazionale, conferma l'esclation qualitativa e organizzativa dell'evento e la bontà della scelta operata dalla Federazione Italiana Golf quando nel 2003 decise di dar vita alla partnership con l'European Tour. Il

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torneo, infatti, ha rafforzato la sua posizione nell'élite del calendario continentale grazie anche all'inconfondibile "italian style" che lo caratterizza. Nell'occasione nacque il Comitato Organizzatore Tornei dei Professionisti, affidato all'esperienza di Donato Di Ponziano, che è stata un'altra decisione vincente della FIG. Il Comitato, infatti, giovandosi dell'opera di validi collaboratori nei settori di competenza, in poco tempo ha preso in gestione le gare maschili professionistiche che si svolgono in Italia, dando vita a un circuito nazionale, l'I-

talian Pro Tour, dall'omogenea qualità organizzativa e dalla grande visibilità mediatica. Si è creata una certa fidelizzazione da parte di numerosi sponsor, che hanno abbracciato il progetto a largo raggio e, parimenti, è nato un indotto promozionale perfettamente in linea con i programmi della FIG, tesi a una diffusione sempre più ampia del golf. Inoltre le molteplici manifestazioni che si organizzano in Italia offrono più occasioni per vedere all'opera i migliori giocatori europei che, come è noto, suscitano spirito di emulazione.

Rimanendo in tema di promozione, è doveroso ricordare il Salone Italiano del Golf a Verona, un'importante vetrina che richiama tutte le componenti del golf, dai giocatori alle aziende produttrici con una serie di eventi ad hoc dedicati sia ai golfisti praticanti che ai neofiti. Nel corso dell'anno ci saranno altri appuntamenti di questo tipo che vanno incoraggiati, perché hanno un impatto sicuramente efficace sul pubblico e portano anch'essi un contributo alla causa comune della diffusione di questa entusiasmante disciplina.


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Finalmente

Golf

di Matteo Cirelli

L’

Ente Fiera di Verona e la Golf Town danno appuntamento a tutti gli appassionati, neofiti, giocatori e giocatrici di tutte le età e curiosi vicini al mondo del Golf a Verona ma anche alla fascia di tutti gli sportivi per l’inizio della stagione 2009. Verona diventa la capitale italiana del Golf, dopo essere la capitale del Vino e dei Cavalli, con un evento creato per fare sport, spettacolo, affari e relazioni. Un appuntamento che d’ora in poi, grazie alla passione ed alla organizzazione Golf Town, offrirà, annualmente a Verona, un ricco buffet tecnico e non, fatto di occasioni di incontro e confronto, novità, sfide, gare, golf clinic, anteprime, offerte e promozioni turistiche, nazionali ed internazionali legate al mondo del golf & spa. Tra le attrazioni principali, il meglio delle attrezzature con le ultimissime produzioni, ben cinque virtual golf di grandi dimensioni, alcune aree pratica, vari putting green, pedane pro tee, gare sul campo indoor, un progetto esclusivo appositamente costruito e realizzato da Golf Town, record mondiale di struttura golfistica vera e naturale al coperto, con le sue 3 buche in uno scenario di macchia me-

diterranea dove tutti potranno esibirsi e provare il loro swing al fianco dei campioni e dei maestri. Saranno presenti, in un fitto calendario di eventi, giocatori professionisti, personaggi dello spettacolo ( tra i quali molti giocatori di calcio di serie A, giovani e vecchie glorie) e dello sport in generale, comunque vicini al golf, collegamenti in diretta con le principali televisioni italiane durante le trasmissioni cult del sabato e della domenica, come nelle passate edizioni; tutti i media del settore offriranno ai partecipanti il meglio della loro produzione, anche on line. Madrina della manifestazione che parte con il patrocinio del Ministero delle Attività Produttive della Regione Veneto, della Provincia di Verona e del Comune Scaligero, sarà Eleonora Daniele, vera punta di diamante dei nuovi volti televisivi di casa RAI. Un posto di rilievo sarà occupato dalla FIG, dalle strutture alberghiere e resort golfistici sempre più belli e numerosi anche in Italia e non solo. Media partner di primo piano sarà SKY, gli sponsor e gli espositori provenienti da oltre 25 Paesi, in numero superiore a 150, faranno il resto. Allora….tutti a Verona, il prossimo 28 febbraio 1 e 2 Marzo.

A Verona, dal 28 Febbraio al 2 Marzo, si terrà la terza edizione del Salone Italiano del Golf

Da sinistra: Franco Chimenti, Giancarlo Antonioni e Giancarlo Alesasndrelli

Da sinistra: Riccardo Rossi, Giancarlo Alesasndrelli, Giancarlo Antonioni e Costantino Rocca

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Golf

Il Golf Forense è ...più smart

di Matteo Cirelli

Il 25 aprile ripartirà il Golf Forense, attesissimo torneo che da diversi anni appassiona e coinvolge gli operatori del mondo del diritto e non solo, che si destreggiano sui green romani. Abbiamo incontrato l’Avvocato Nicola Colavita, fondatore ed organizzatore della manifestazione, per scoprire cosa offrirà questo nuovo anno.

A

llora Avvocato, dopo la pausa invernale ricomincia il Golf Forense, come sarà il calendario di quest’anno? “Per quest’anno sono previsti cinque appuntamenti presso i circoli più prestigiosi della Capitale. La stagione si aprirà con la tappa del 25 Aprile al Parco di Roma Golf Club. Il 13 Giugno si giocherà invece al Parco de’ Medici Golf Club, poi 3 tappe dopo l’estate: il 12 Settembre al Golf Roma Acqua Santa, il 3 Ottobre di nuovo al Parco di Roma, il 17 Ottobre all’Olgiata Golf Club.” Ci saranno novità rispetto alle edizioni precedenti? “Più di una: quest’anno la classica formula della manifestazione - che prevedeva esclusivamente la partecipazione dei professionisti del

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diritto, ossia avvocati, magistrati, notai e commercialisti - verrà ampliata ed arricchita, con l’inserimento di un'altra prestigiosa categoria professionale: quella dei medici. Una estensione che consente di rinnovare un format consolidato, ma senza stravolgerne i contenuti. Ad evidenziare la novità anche il nome della manifestazione cambierà in Golf Forense Più, ed il “Più” mira proprio a sottolineare l’innovazione. Cambierà anche lo sponsor principale della manifestazione. Il Title Sponsor sarà Mercedes Benz Roma che, con il brand Smart, ha acquistato i diritti di main Sponsor del Golf Forense Più. Apportare qualche modifica rispetto al passato mi è sembrato opportuno, oltreché fisiologico.” Alla luce di queste novità, cambierà anche la formula di gara del Golf Forense Più?

“La formula di gara sarà sempre la Stableford: i giocatori si affronteranno sempre in coppia e la regola è che uno dei componenti della coppia deve appartenere ad una delle seguenti categorie: avvocati, notai, magistrati, commercialisti o medici.” Nel 2008 il Golf Forense si è distinto anche per l’aspetto sociale. Sarà così anche per questa rinnovata edizione? “Assolutamente si. Anche quest’anno verrà offerto un sostegno all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. Con la Dott.ssa Cinthya Russo, responsabile della raccolta fondi dell’Ospedale, stiamo valutando quello che potrà essere un aiuto adatto per cercare di alleviare le sofferenze dei tanti bambini che popolano la struttura, ovviamente compatibile con le possibilità del Golf Forense Più.”


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Lei ha fatto della comunicazione uno dei punti di forza della manifestazione. Come comunica il Golf Forense durante i periodi in cui non ci sono le gare? “On line. Da circa due anni c’è il sito www.golfforense.com, che ad oggi conta quasi 50.000 contatti, dove ci sono delle sezioni con gallerie fotografiche e video delle gare. Inoltre esiste un gruppo di Golf Forense Più anche su Facebook, il social network più gettonato del momento.” Qual è la cosa che più l’ha colpita nel corso di questi anni di gare? “Mi hanno colpito principalmente due fattori. Il primo è la crescita costante della manifestazione: crescita non solo nel numero dei partecipanti alle gare (n.d.r. nel corso delle 6 tappe del 2008 si sono iscritti ben 820 giocatori!!), ma anche nel numero degli sponsor e dei mezzi di comunicazione che hanno deciso di sostenere e di seguire questa organizzazione. Si avverte una vera e propria voglia di essere presenti all’evento, di non mancare all’appuntamento. Il secondo è l’attesa: l’attesa da parte dei golfisti per queste gare. Vuol dire che nel corso di questi anni si è lavorato bene, con passione e professionalità, ingredienti che non devono mai mancare nel mio lavoro.” Lavoro che, a detta degli addetti ai lavori, perdoni il gioco di parole, riesce a svolgere in maniera eccellente. C’è qualcuno che oggi si sente di dover ringraziare? “Certamente si. Sono tantissimi coloro che meritano un “grazie” da parte mia, talmente tanti che mi dilungherei troppo nel citarli tutti. Però due persone meritano un ringraziamento particolare: il Presidente della F.I.G. Lazio, Dott. Carlo Scatena, che ha creduto sin dall’inizio in questo progetto e mi è stato vicino sin dal primo anno, e Mauro Antonelli di MorOrg S.r.l. che, grazie alla sua decennale esperienza nel mondo della comunicazione, ha saputo guidarmi e consigliarmi in tante decisioni, ed è riuscito a dare a queste gare un aspetto da Open.” Allora Avvocato, in bocca al lupo per questa nuova avventura e buon lavoro. Da quest’anno, il Golf Forense è ...Più smart.

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L’impatto: il momento della verità di Simone Selli

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grandi campioni del golf non hanno swing uguali ed alcuni incorporano caratteristiche personali spesso considerati errori. Paragoniamo per esempio lo swing di Jim Furyk, che stacca il bastone così esterno e verticale, per poi farlo tornare da una linea corretta, con quello di John Daly, che ruota in maniera incredibile portando il bastone in una posizione terribile, o quello di Tiger Woods cosi potente e compatto. Sono tutti così diversi ma tutti grandi campioni! Ovviamente il fisico, la flessibilità e altri fattori anatomici giocano un ruolo importante nel look dello swing, come il temperamento, l’impostazione mentale e l’in-

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fluenza di maestri e giocatori presi come modello. Questi e molti altri elementi determinano il DNA dello swing. Sono tutti grandi talenti e atleti, hanno una grande coordinazione occhio-mano e hanno tirato milioni di palline per rifinire la loro tecnica. Ognuno di loro pur mantenendo un proprio stile rispetta alcuni principi tecnici che sono imprescindibili, la posizione dell’impatto infatti è uno di questi, al computer sono praticamente identici in quel fatidico “metro” che conta. Nelle foto potrete vedere come arriva un professionista al momento dell’impatto e come siano riscontrabili anche in altri sport tali caratteristiche, indispensabili per

colpire un oggetto, con forza e precisione. Vediamo come al momento cruciale del contatto con la palla il corpo e il bastone devono essere posizionati. 1. Per prima cosa il centro dello swing (lo sterno) viene mantenuto nella posizione di partenza, cioè sulla palla o lievemente dietro con i ferri più lunghi o i legni. 2. Il peso del corpo è sul piede sinistro, portato da una rotazione dei fianchi sulla gamba sinistra. I fianchi infatti ruotano verso il bersaglio in maniera decisa. 3. Le Mani sono davanti alla testa del bastone in una posizione che permette una corretta applicazione della forza e un impatto “pal-

la – zolla” Ognuno di voi deve sapere che lo swing può avere forme diverse ma lo scopo del vostro movimento è quello di arrivare all’impatto in questa posizione, solo così avrete un buon contatto con la palla producendo colpi solidi e ripetitivi. Vi consiglio di seguire queste indicazioni, colpirete la palla con consistenza e precisione inaspettate. Il grosso problema in fondo non è riuscire a tirare un solo gran colpo, ma mettere con ripetitività la palla in un punto, cercate quindi di riprodurre questa posizione, il basone tornerà dritto più spesso, “schiacciando” la pallina come fanno i pro. buona pratica....


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TUTTINCIRCO news dal circoli di golf

a cura di Andrea Cecinelli - Responsabile del Golf Forense

SHERATON GOLF PARCO DEI MEDICI FAO FOOD FOR ALL BY DIGA Si è svolto nel circolo che raccoglie i golfisti di Roma Sud la decima edizione del “FAO FOOD FOR ALL BY DIGA”, uno dei più inte-

ARGENTARIO GOLF CLUB New Years Cup È stata una bella gara. Proprio ciò che ci voleva per aprire il nuovo anno a colpi di ferri. Vener-

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ressanti circuiti benefici, legato alla FAO –l’organismo delle Nazioni Unite che lotta contro la fame nel mondo. Il circuito si propone ogni anno di portare a compimento un progetto benefico in una delle tante aree disagiate del mondo. L’ avvincente gara ha visto la supremazia nella Prima Categoria Primo Netto di Benedetto Pinto, mentre è risultato vincente nella Seconda Categoria Primo Netto Kim Hyung Kwang.

dì 2 gennaio si è disputata infatti sul panoramico green dell’Argentario Golf Club la “New Years Cup”. La formula di gioco è stata: 18 buche Stableford. L’avvincente competizione ha visto la supremazia nella Prima Categoria di Roberto Battaglia (36 punti) mentre nella Seconda Categoria di Arnaldo Vongher (38 punti). Si è distinta nella Categoria Lady Daniela De Nardo (35 punti).

OLGIATA GOLF CLUB Coppa Madani In due belle giornate di golf, si è svolta nel prestigioso circolo romano, la “Coppa Madani”. La gara, che ha riscosso un grande

successo tra i soci del circolo, ha visto la vittoria nella prima Categoria Netto Stableford di Edoardo Capi. Mentre ad aggiudicarsi la Seconda Categoria Netto Stableford è stato Maria Federico Guazzelli. Innovativi sono stati i premi. Infatti invece delle solite coppe sono stati consegnati ai vincitori bottiglie di champagne e barattoli di marmellate.


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TUTTINCIRC news dal Club dei Circoli Sportivi Storici di Roma news dal Club dei Circoli Sportivi Storici di Roma

a cura di Matteo Cirelli

I primi passi…. E’ tempo di resoconti e di rendiconti. L’anno 2008 ha visto il Club impegnato sotto più fronti, così com’era prevedibile grazie all’impegno profuso quasi a tempo pieno dal Presidente Antonio Buccioni (past President del CCLAZIO) coadiuvato dal dinamico vice Presidente Luigi Barone (Presidente del Reale Circolo Canottieri Tevere Remo). Evento di pri-

mario rilievo è stata l’adesione al neocostituito MECS Movimento per l’Etica e la Cultura nello Sport, nato grazie alla passione di Luigi Capasso editore di questa rivista e di Paolo del Bene, direttore sportivo della LUISS, cui si sono affiancati federazioni, Istituzioni universitarie e che si propone di costituire un punto di riferimento per la cultura e la diffusione dello sport e dei principi che lo

caratterizzano quali in particolare l’etica nelle sue molteplici sfaccettature (sanitaria, scolastica, organizzativa). Nel corso del 2009 l’impegno del Club sarà quello di sollecitare manifestazioni sportive dedicate al tema dell’etica e incontri e iniziative di studio di formule applicative nella organizzazione delle strutture associative in linea con la generale tendenza del momento, scosso proprio da

dissesti provocativa palesi violazioni di elementari principi morali ed etici, prima che economici. Mantenendo un occhio fisso su questi valori e su quelli dello sport in generale, il Club ha avviato una serie di incontri con le Autorità istituzionali (Comune, Provincia e Regione) del territorio per creare momenti di incontro sulle problematiche della città, quali ad esempio quelle estremamente gravi verificatesi per i Circoli remieri ubicati sul fiume a seguito della recente inondazione, ed instaurare un proficuo rapporto di collaborazione per affrontare queste ed altre tematiche nonché per dare il proprio contributo in ambiti non solo sportivi per eventi e iniziative di rilievo culturale per la città di Roma. Ogni progetto sarà aperto alla partecipazione e svolto in sinergia con il neonato MECS e con i sostenitori che condivideranno questo percorso di impegno e di sostegno per una cultura dello sport e dei suoi valori fondamentali per la crescita sana dell’individuo e la sua corretta partecipazione alla vita sociale, come ad ogni sfida della vita. Agostino De Zordo

allo svolgimento della manifestazione, che si pone come scopo quello di unire familiari e parenti sotto un'unica passione, sono state aperte le iscrizioni per il torneo sociale che prenderà il via ai pri-

mi di marzo. Molta è l’attesa tra i numerosi soci che da quest’anno potranno scegliere di partecipare ai seguenti “main draw”: singolare maschile e femminile open, singolare maschile over 55, doppio maschile e femminile open e doppio misto. Passando dal tennis alle altre attività del circolo, continuano ad allenarsi con grande entusiasmo i ragazzi della sezione corsa, dopo i brillanti risultati ottenuti nella “corsa di miguel”. Prossima tappa in programma per i “runners” bianco-verdi è infatti la maratona roma-ostia, che si svolgerà il 1° marzo. Fabio onnis

TENNIS CLUB PARIOLI Attività sociale, che passione! In attesa dell’inizio della stagione sportiva agonistica, il Tennis Club Parioli sta concentrando la propria attenzione sull’attività sociale. Coordinata con grande impegno e dedizione dal maestro edoardo mazza, da quest’anno ci sarà un'importante novità. È cominciata infatti la prima edizione del “torneo di tennis dei parenti”, con tabelloni di doppio maschile, di doppio fem-

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minile e di doppio misto. Potranno partecipare genitori e figli, fratelli, zii, nonni e nipoti con la sola limitazione della classifica fissata a 4.1 per le donne e a 4.3 per gli uomini. Contemporaneamente


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news dal Club dei Circoli Sportivi Storici news dal Club dei Circoli Sportivi Storici

Tutti in campo “Finalmente ci siamo”. Parole di soddisfazione quelle del presidente bruno albani, che ha fortemente voluto la realizzazione del nuovo manto erboso dei campi di calcio a 5, i cui lavori sono ormai giunti al termine. “si, abbiamo finalmente risolto uno dei problemi che da tanto tempo i soci ci chiedevano di riLO

TE

Il 12 febbraio scorso, con la prima gara under 14, ha preso il via l’attività agonistica 2009 del settore tennis, alla quale il circolo ha partecipato con una compagine di 24 squadre che vanno dall’under 10 fino all’over 70, precisamente I fiori all’occhiello del Circolo, oltre alle squadre giovanili, sono stati rappresentati dalle squadre A2 ma-

schile composta dai giocatori che già da tempo gareggiano per il Circolo (Caldarelli, Mazzoni, Nasoni, Russo, nonchè dal nuovo acquisto Emiliano Privato. Il momento topico della stagione tennistica sui campi del Circolo sarà, però, rappresentato dal consueto Torneo Internazionale da 10.000$ maschile, che si svolgerà dal 21 al 28 marzo p.v. con la partecipazione di giocatori con classifica mondiale dal 250 a 600. Torneo dagli alti contenuti tecnici che ha sempre riscosso grande successo di partecipanti e di pubblico. Mauro De Zordo

na con i fiocchi, ricca di pietanze dai nomi esotici e sofisticati. Ma la serata – a cui ha preso parte oltre al presidente battistoni anche bruno cagli, presidente e sovrintendente di s. Cecilia - non si è certo conclusa con una semplice cena. Una volta abbandonata la sala ristorante gli ospiti hanno fatto tappa al piano di sopra dove li attendeva un pianoforte a coda nero. Ad inaugurare la sessione musicale è stato toni

concina – già telecom-man ma soprattutto raffinato pianista – che sotto precisa richiesta di martha argerich ha intonato una languida “amapola”. E alla fine di un repertorio classico e napoletano è accaduto ciò che tutti speravano: al pianoforte si è seduto antonio pappano in persona, che ha omaggiato di una magica e inedita “sturdust” il pubblico sempre più rapito. Federico Pesce

E.U.R.

CIRCOLO TENNIS EUR Riprendono le attività agonistiche

CIRCOLO CANOTTIERI ROMA Antonio Pappano e Martha Argerich al circolo Strette di mano, applausi, complimenti. E ricordi, tanti ricordi di una vita dedicata alla musica e all’arte. E’ scivolata via così la serata dedicata ad antonio pap-

pano e a martha argerich, ospiti a cena del circolo canottieri roma dopo il loro trionfo all’auditorium. Appena scesi dal palcoscenico della sala santa cecilia, stracolma e in visibilio per il loro tributo a beethoven, il grande direttore d'orchestra e la regina del pianoforte si sono ritrovati nei saloni del club di lungotevere flaminio, piuttosto che concedersi ad apparizioni più vistose. E per loro è stata organizzata una ce-

solvere. I campi di calcetto tra qualche giorno saranno ultimati”. In occasione dell'inaugurazione dei campi – in programma l'8 di marzo – lo sporting club eur ha inviato i cugini del ct eur a partecipare all'evento, e per l'occasione si svolgerà un piccolo torneo di calcetto sociale. Apriranno le danze le giovani promesse under 12 e a seguire scenderanno in campo gli “assoluti” e gli over 40, 50 e 60. Alla fine dei lavori dunque allo sporting club eur non varrà più il detto: “l'erba del vicino è sempre più verde!” Roberto Cundari

IS NN

Lunedì 9 gennaio si sono svolte al canottieri aniene le elezioni per il consiglio direttivo, probiviri e revisori dei conti. Il verdetto delle urne ha riconfermato per la quarta volta consecutiva alla guida del circolo gialloblu il presidente giovanni malagò e tutto il suo entourage. “Sono molto contento per il riconoscimento che mi è stato dato dai soci a dimostrazione del lavoro svolto - ha commentanto Malagò - è per me un onore essere stato rieletto”. Intan-

EUR SPORTING CLUB

CIRCO

CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE Malagò cala il poker

to gli atleti del prestigioso club capitolino si stanno preparando ad una nuova stagione da protagonisti. Nel mese di marzo infatti riprenderà l'attività agonistica degli sport acquatici. I canoisti saranno impegnati a sabaudia nei campionati italiani di fondo e il fiore all'occhiello del team gialloblu, Josefa Idem, ha già confermato la sua partecipazione nei 5000 m. I nuotatori invece si cimenteranno dal 4 all'8 marzo nei campionati assoluti primaverili di riccione. Sempre legata al nuoto è l'inaugurazione del 24 aprile della nuova piscina dell'aniene che ospiterà, già nei giorni seguenti, il campionato italiano a squadre riservato alle prime otto società natatorie d'italia.

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TUTTINCIR news dal Club dei Circoli Sportivi Storici news dal Club dei Circoli Sportivi Storici

CIRCOLO CANOTTIERI TIRRENIA TODARO

CIRCOLO CANOTTIERI LAZIO Il torneo sociale entra nel vivo

Riparte la stagione del remo

Prosegue con grande successo ed agonismo il torneo sociale di calcetto del Canottieri Lazio. Nella “fossa”del circolo i “calcettari” rispettano le regole che sono proprie della Coppa dei Canottieri, e dunque rimesse laterali e calci d'angolo si battono con le mani. Si sono quasi definite le semifinali. E’ uscita a sorpresa la squadra del “Professore” Angella , che tutti davano favorita. Contro pronostico anche l'eliminazione della squadra di Marco Ripesi, che nel dopogara è stato molto polemico con l’organizzazione del torneo per il valore tecnico della sua squadra. Ricordiamo infatti che, differentemente da altri tornei, è una commissione che decide il valore dei giocatori e compone quindi le squadre. Continua a sorprendere invece il Liverpool, considerata alla vigilia squadra cuscinetto ma che, con l’acquisto nel mercato di dicembre dell'ex campione italiano di rugby Barba, è approdata miracolosamente in semifinale. Continua intanto il dominio

REALE CIRCOLO CANOTTIERI TEVERE REMO Missione “otto volante” Era proprio “Inverno sul Po”, nel weekend del 7/8 febbraio, pioggerellina, vento e tanto freddo sabato, con il fiume in piena. Fortunatamente la spedizione della squadra agonistica, arrivata in forze a Torino, è stata salvata dal-

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della Juventus, alias CC Lazio, al torneo Pezzana Over 40. La squadra guida la classifica con 21 punti, due in più del Benfica. Più staccato il Real Madrid, terzo a 17 p. Il bomber Chicco Leone continua intanto a gonfiare la rete, ed ora è secondo il classifica cannonieri con 19 centri. Passando agli sport invernali,

anche quest'anno una nutrita compagine di atleti biancoazzurri, provenienti da tutta Italia, si è data appuntamento sulle piste della Sella Ronda nel periodo fra Natale e la befana. Nella splendida cornice del massiccio del Sella, i nostri hanno passato le giornate fra discese tecniche e pasti abbondanti.

Con l'arrivo di marzo ci si rituffa nella stagione agonistica con tante speranze e voglia di fare. Le gare del fondo, che hanno riempito il calendario invernale, hanno dato qualche indicazione rilevante. Certo è il buon lavoro del singolista under 23 flavio franceschi che, tra il 3° posto nel silver skiff di torino e il 10° agli europei di remoergometro, dà l'impressione che non sarà un anno da sparring partner ma da grande interprete. Grande attesa anche per il piccolo gruppo della categoria “ragazzi” di pietroletti - amato - guazzaroni balocchi - barbaro che finora, cimentandosi nel solo 4x juniores, ha già dimostrato grande qualità . Anche la sezione “master” ha portato a casa un bronzo nella coppa italia nella specialità “otto”, potendo contare sempre su un gruppo molto nutrito. Da annotare anche il 6° posto negli over 30 del master dell'elice e il 14° posto negli over 40 del master gradella agli europei di remoergometro tenutisi a roma. Con queste premesse, sarà un 2009 tutto da vivere.

la splendida giornata di sole, accompagnata però dall’immancabile gelo, che insperata ha allietato la domenica. E così le gare per le barche lunghe, otto e quattro, si sono potute svolgere regolarmente. Sei chilometri, Coppa Italia di fondo: i ragazzi si sono ben comportati. Cominciamo da Matteo Scuriatti, che si è piazzato quinto nel 4 di coppia senior, equipaggio misto insieme con due atleti della Tritium e uno della Cerea. Si è fatto valere anche Simone Angeloni, pure lui a bordo di

un quattro di coppia misto junior targato Cerea: piazzamento finale ottavo posto, su ben 27 partecipanti. Un po’ più indietro, l’altro quattro di coppia tutto Tevere Remo, composto dai più giovani della squadra (Andrea Calignano, Edoardo Cieri Edoardo, Jakub Soverino e Lorenzo Zanisi), che certo non potevano competere con avversari anche di tre anni più grandi. Si sono piazzati ventiquattresimi. Grande soddisfazione, infine, per la prova dell’otto, che ha contrastato equipaggi fortissimi

composti anche in questo caso da atleti junior, mentre il nostro otto era composto esclusivamente da “ragazzi”. In gara, inavvicinabile è stato ovviamente l’equipaggio della nazionale francese, ma la distanza dagli altri è stata ridottissima, considerando che l’otto della Tevere aveva la media d’età più bassa. Invece Romagnolo, Padoa, Uffreduzzi, Bartolini, Rossetti, Gasperini, Aquaro, Marras e al timone Padoa, sono tutti della Tevere Remo e l’ottavo posto finale è di ottimo auspicio in vista


R

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THE

FIGHT


TUTTINCIRCO

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news dai circoli sportivi news dai circoli sportivi news dai circoli sportivi

Un solo punto ma tanta voglia di dimostrare che nelle gambe e nella qualità la posizione di classifica non è veritiera. Nella competizione parallela, la Futbol Cup, i due gironi da sette squadre, vedono rispettivamente al comando i team Palma e Luciani. Ma la competizione ha ancora molto da

FUTBOLCLUB Anche la Futbol League ha i suoi “primi attori” Nel segno del più grande equilibrio, la Futbol League, torneo sociale di calciotto del Futbolclub vede la lotta per il primo posto in un gioco a tre. Il team del presidente Urbani capeggia la classifica con alle spalle le squadre dei “colleghi” Angelucci ed Urbani. Leggermente più attardata la compagine del presidente Impara, che ha perso punti nella recente partita contro la penultima, ma indomita, squadra del presidente Stigliano. Il fanalino di coda Sinisgalli illumina dal basso la classifica malgrado i suoi “primi attori” Brenno Placido, probabilmente provato dal successo della fiction “Speravo fosse amore” della domenica sera su Rai Uno ed Emanuele Propizio, che forse sente ancora nelle gambe le fatiche del set di 2Natale a Rio”.

CIRCOLO ANTICO TIRO A VOLO

ANTICO TIRO A VOLO Al via i lavori! Sono in piena fase di svolgimento i lavori di ampliamento e di ristrutturazione di alcune aree strategiche del circolo antico tiro al volo. Per sapere come sta procedendo il restyling abbiamo incontrato l'avv. Claudio Mazzoni, consigliere del club e responsabile delle attività sportive. “Stiamo soffrendo un po’ questa fase in cui attività come il calcetto, seguito tantissimo dai nostri soci, sono ferme per i lavori del nuovo impianto”. Anche se in questo periodo c'è un pò di trambusto nel circolo, i calcettari dell'antico tiro al volo non

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Il socio del mese

Andrea Michele Dalle Donne

Detto “Totò” Ruolo difensore Piede preferito destro Al circolo la trovi …sempre! Squadra del cuore Inter Pezzo forte del repertorio senso della posizione… e “fiuto della polemica”

dire, ed anche i più attardati in classifica hanno ancora modo di scalare la vetta. Carlo Maria Stigliano

Brenno Placido

stanno certo con i “piedi a mollo”. “Siamo impegnati su più fronti con i vari tornei e anche quest’anno speriamo di fare bene e di raggiungere risultati importati. Abbiamo cominciato alla grande la stagione vincendo con la categoria over 50 il torneo “Ghigo Rosati” al circolo parioli. Questo è di buon auspicio per il prosieguo dell'anno”. Non solo calcetto però all'antico tiro al volo: “Nel 2009 un occhio di riguardo lo avrà anche il tennis. Contiamo di ripetere il successo dell'ultima edizione del torneo internazionale di tennis femminile. Sappiamo già che la manifestazione slitterà al mese di settembre, dal momento che i lavori per la realizzazione della piscina non avrebbero reso agibile pienamente le strutture nelle date abituali di giu-

gno. Di concerto con la fit, cercheremo comunque di riportare anche quest'anno atlete di livello interna-

zionale ai nastri di partenza della nostra kermesse”. Roberto Cundari


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SANT’AGNESE TENNIS CLUB “Se l’inverno è qui, può la primavera essere lontana?”

TENNIS ROMA Tennis dall'under all'over Anche per la stagione 2009 l'attività agonistica del Tennis Roma, coordinata dal responsabile gianfranco cuculi, si preannuncia molto intensa. In campo giovanile tre squadre – under 12 maschile e under 14 maschile e femminile - difenderanno i colori biancorossi nei rispettivi campionati. Nutrita rappresentanza per il circolo di Porta Metronia anche nei campionati maschili della serie d1 con il team composto da l. Albanese, m. Albanese, Clarioni, Garofali, Sorbara, Streppetti, Spanicciati e Terranova, e degli over 45, 65 e 70. Intanto arrivano ottimi risultati dalla manifestazione “I Gabbiani”, torneo or-

ganizzato dal Comitato Regionale Lazio per la stagione invernale del tennis. La squadra femminile è saldamente in testa al proprio girone, mentre il team open è in corsa per la qualificazione alla fase successiva. Anche la squadra limitata ai

4.1 maschile si è ben comportata nel girone eliminatorio avendo vinto quattro incontri su sei, e qualificandosi così al prossimo turno. Proprio per la categoria 4.1 il circolo organizzerà nei mesi primaverili un torneo regionale.

mito leoncino della gara di dorso. Piazzamenti d'onore anche per andrea piccoli e giorgia sirianni. Grande entusiasmo anche per gli altri ragazzi della propaganda che, all'esordio nella gara svoltasi al foro italico lo scorso 25 gennaio, hanno superato ogni più rosea

aspettativa frantumando i propri record personali. Gimin lee, benedetta d'avico, guglielmo fazioli e arianna rotili hanno infatti ben figurato nelle rispettive categorie e hanno preso confidenza con le “acque nobili” dello storico impianto romano.

CASSIA ANTICA SPORTING FITNESS

Giovani promesse Continuano costanti i progressi dei piccoli nuotatori del cassiantica sporting club. Nella iii prova del campionato regionale invernale svoltasi a pomezia il 18 gennaio, l'intero team ha dato infatti prova di grande competitività, raggiungendo risultati molto incoraggianti. Ottimo terzo tempo di filippo lucente nei 25 farfalla, categoria baby. Buone le prestazioni anche delle altre “promesse” del cassiantica, in particolare della “capitana” alessia mileto, giunta quinta nei 25 dorso, e di iacopo sirianni, indo-

Ce lo stiamo chiedendo un po’ tutti in questo periodo... E possiamo ben sperare da un interrogativo del genere perché sappiamo che, per quanto duro, lungo e sofferto possa essere un inverno - e quello appena trascorso lo è stato davvero - è comunque destinato a finire e a dare spazio alla primavera. Ecco perchè i maestri del circolo si sono dati da fare tutta la stagione fredda per mettere a punto nuovi programmi d’allenamento tennistico e atletico per tutti i soci del Sant'agnese, dai bambini della scuola tennis, agli adulti, sia principianti che professionisti. I programmi coprono ogni aspetto del gioco: tecnica, strategia, matchplay, condizionamento fisico e psicologico. Ricordiamo che il Sant’agnese Tennis Club è l’unico club in europa associato con la famosa accademia americana di Nick Bollettieri e tutte le attività vengono seguite dalla “casa madre” in Florida, di cui vengono adottati metodi e tecniche. E fra poco inizieranno anche le iscrizioni per la trasferta estiva negli States!

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TUTTINCIRC

Roma tuttincircolo

news dai circoli sportivi news dai circoli sportivi news dai circoli sportivi

DUE PONTI SPORTING CLUB Le perle del nuoto Se cercate qualcosa di “ prezioso” e desiderate emozioni vere allora, come direbbero i bravi venditori, abbiamo ciò che fa per voi: la squadra propaganda di nuoto del due ponti!creata nel 2004, un po’ per gioco ed un po’ per confrontarsi con altre realtà romane ed italiane del settore, composta da ragazzi di età compresa tra i 6 ed i 18 anni, in un solo lustro di vita, questa squadra di gioielli ha bruciato le tappe, raggiungendo nel mese di giugno 2008, ai campionati italiani del csi di lignano sabbiadoro, il terzo posto assoluto di società con soli 11 atleti presenti in loco e portando a casa un bottino di 44 medaglie tra oro, argento e bronzo. E, credeteci, ogni volta che scendono in acqua per gareggiare è una pagina di storia che scrivono negli annali del nuoto e scolpiscono nei cuori di chi li guarda, di chi per incitarli perde sistematicamente la voce, di chi ancora apprezza, pratica e crede nello sport per amore dello sport, privo di qualsivoglia finalità economica o, peggio ancora, distorsione dopante. Le componenti di così numerosi successi sono naturalmente molteplici, ma tra tutte ci piace individuarne una in particolare: l’unione che c’è tra i ragazzi, lo spirito di simpatia, cordialità, allegria, amicizia che li porta ad essere “gruppo” anche al di fuori della realtà “piscina”. E ciò è talmente vero che chiunque negli anni entri a far parte di questa squadra, si sente come in famiglia e viene accolto come se ci fosse stato da sempre. Marco pomponi

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A piene mani sul titolo!

Il portiere dei Bianchi decide con due rigori parati il derby del Circolo. I Bianchi sempre più primi, ma gli altri inseguono... di Ernesto Menicucci

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na volta era il derby tra CC Roma e CC Lazio. Una volta era quello, il derby che calamitava l'attenzione del torneo. ma le cose cambiano. CC Roma e CC Lazio non sono più le corazzate di una volta. Combattono per trovare un'identità definita e solida. Il CC Lazio più tranquillo dopo gli ultimi responsi positivi, mentre il CC Roma in crisi ufficiale di gioco e risultati. Ora c'è un altro derby a catturare l'attenzione del pubblico dell'Adidas League. È quello tutto fatto in casa, tra la compagine Bianca e quella Blu del Circolo Futbolclub. Sono loro che catalizzano gli sguardi attenti del pubblico del sabato. Se non fosse per la posta in palio si potrebbe quasi definire il “Derby del cuore” visto che si è deciso di farlo giocare il giorno degli innamorati. Il Futbolclub Bianco arriva al derby da capolista. Imbattuto e con un solo pareggio a togliergli il gusto del punteggio pieno. I Blues, invece, giungono in posizione di classifica alta, tanto da cercare in questo derby una catapulta per il primo posto. Diverse le squadre, ma anche gli allenatori: i Bianchi contano sulla calma e la positività di Roberto De Julis, mister attento, ma poco incline a cambiare formazione forse in virtù del sempre valido adagio “squadra che vince non si cambia”; i Blu, dal canto loro, hanno la grinta e la preparazione di Silvio Trombetta, mister sanguigno, che invece punta sull'adat-

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tabilità e la flessibilità della squadra. Qualche incidente di percorso ha compromesso il primo posto, ma tutto sembra recuperabile. Oltre che dei due mister questo è stato principalmente il derby dei giocatori. Doveva essere quello tra Giordano e Di Livio, un derby tra il calcio che è stato e quello che era, invece Giordano, non ancora in forma partita, ha dovuto disertare l'incontro. A sostituirlo, il neo acquisto del Futbolclub Blu, Massimo Piscedda ex difensore di quella Lazio che aveva da poco più di un anno trasferito proprio Giordano al Napoli. È stato, invece, il derby dei rigori: quelli segnati e quelli sbagliati. Sono i tiri dal dischetto che hanno fatto pendere la bilancia da una parte. Tutto inizia col rigore a favore del Futbolclub Bianco, rigore su Di Livio, impegnato in uno slalom speciale in area avversaria. Sul dischetto lo specialista Fabrizio Sperduti. Un missile terra-aria, una botta al palo ed è già 1 a 0. I blu non mollano. E per una sorta di legge del contrappasso viene assegnato un altro rigore. Quello del possibile pareggio stavolta. Generalmente si parla di chi lo sbaglia, noi parliamo di chi, invece, l'ha parato: Simone Pinelli. Il portierone bresciano dei Bianchi respinge in bello stile il primo rigore tirato con poca convinzione da Paolo Longhi. ma il pareggio è nell'aria. Aspettava solo che una mezza rovesciata da figurine Panini di Francesco Stornelli arrivasse a coglierlo. 1 a 1 e do-


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vrebbe essere tutta un'altra partita. Invece, durante il secondo tempo, nell'aria c'è la stessa musica. La stessa che ascolta Ludovico Spinosi e che gli fa mettere di testa la palla in gol dopo un calcio d'angolo. I Bianchi in fuga e i blu a rincorrere. La corsa sembra terminata quando un secondo rigore potrebbe riportare la situazione in parità. Sul dischetto stavolta Diego Gardelli, che fa rima con Pinelli e forse per questo il portiere è sulla stessa lunghezza d'onda dell'attaccante. Seconda parata, stavolta più convincente della prima. A questo punto si manifesta la più classica delle leggi calcistiche: gol sbagliato, gol segnato. Il 3 a 1 a favore dei bianchi arriva grazie ad Andrea Aliotti. Gioco, partita e incontro, direbbero nel tennis. I Bianchi tengono la testa, inseguiti dal Tiro a Volo a un tiro di schioppo, passateci il gioco di parole. Subito dietro il Due Ponti che tiene la volata. Di seguito Aniene, Lazio in forte ripresa e Futbolclub Blu. Nella metà alta l'ottima Tevere Remo e la Corte dei Conti, che nell'ultima giornata ha strappato un pareggio proprio ai Blues. A seguire l'incredibile Forum e il CC Roma. Verso il basso invece Flaminio e Villa Aurelia, 7 punti entrambi. Per ora gli ultimi due posti se li giocano Rai e Sporting Eur. Nello scontro diretto, andato in scena nell'ultima giornata, ha prevalso il maggior cuore de Circolo RAI. La rincorsa sul Flaminio e sul Villa Aurelia è lanciata, ora bisognerà attendere gli eventi.

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Torneo Pezzana Summer Edition 2009 Lanciato il torneo estivo con inizio Lunedì 4 maggio entre il freddo invernale da i suoi ultimi colpi di coda l’organizzazione del Pezzana presenta la nuova edizione del torneo estivo e cominciamo già a desiderare l’arrivo delle calde e piacevoli serate estive romane. Si parte Lunedì 4 maggio e si finirà intorno alla metà di luglio. Come per le precedenti edizioni sarà un Campionato del Mondo per nazioni a gironi. Si sperimenterà la regola del fuorigioco anche per la categoria Over40 con doppio arbitro come per gli Assoluti. Insieme al costo d’iscrizione saranno consegnate le divise delle nazionali da scegliere tra Argentina, Australia, Brasile, Camerun, Croazia, Inghilterra, Francia, Germania, Italia, Jamaica, Olanda, Spagna, Usa, con le new entry del Messico, Grecia, Costa D'Avorio, Sud

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Africa e Russia,. Lo scorso anno vinsero, dopo un torneo spettacolare e avvincente, il Giappone nella categoria Assoluti e l’Irlanda per gli Over40. Si giocherà sempre al Circolo della Polizia di Via delle Fornaci di Tor di Quinto nei giorni di Lunedì, Martedì, Mercoledì e Giovedì dalle ore 20 in poi. Le iscrizioni sono aperte a tutti, con diritto di prelazione fino al 20 marzo per gli iscritti della scorsa edizione. Per informazioni chiamare il 340 2738509 oppure scrivere a info@torneopezzana.com. Nel più tradizionale torneo invernale Assoluti a poche giornate dalla fine della regular season la classifica dice Manchester (24 p.), seguito dal Vasco da Gama (Circolo Due Ponti) con 22 p., i Tokyo (Studio Legale Spatafora-De Rosa) con 21 p., il Benfica (T&T United) con 19 p., il Flamengo

(Tele 2) e la Roma appaiate a 18 punti. Per i play off che inizieranno il 26 marzo sembra spacciato il solo Celtic (Agenzia Milano Assicurazioni). I bomber sono Matteo Materazzi (25 reti) e Alessandro Crudi (18 reti). Anche nella Coppa Campioni, la cui finale è prevista per Giovedì 12 marzo, sono sempre queste le squadre che hanno avuto accesso ai Quarti con l’aggiunta di Barcellona e Sampdoria: Manchester United contro Barcellona (Antico Tiro al Volo), Chelsea (Fondo A.P. Pubblica Sicurezza) contro Sampdoria (La Torre Matteo), Tokyo Verdy contro Benfica, Roma contro Flamengo. Per l’Over40 la classifica dice Juventus (Canottieri Lazio) e Benfica (Mobilnovo) con 23 p., seguito dal Flamengo (Gruppo Siri) con 19 p., poi Real Madrid (Canottieri Roma), Ol Marsiglia (Cen-

tro Asfalti) e Sampdoria (InfoTech Point) appaiate a 18 punti, Boca Junior (Sparkle Telecom) ad un passo con 17 p. Per i play off che inizieranno il 31 marzo, mentre scriviamo, sono Bayern Monaco (Great Estate), River Plate (Igeam) e Werder Brema ad occupare gli ultimi tre posti della classifica. Nella classifica dei marcatori comanda Gianluca Tei (23 reti) seguito da Yuri Picciotti (22 reti) e Stefano Medros (20 reti). Nella Coppa Campioni ecco le squadre che hanno avuto accesso ai Quarti: Barcellona (Capolino Ceramiche) contro Arsenal (Antico Tiro al Volo), Benfica contro Sampdoria, Flamengo contro Roma (Autocarrozzeria Grassi), Real Madrid contro Lazio (pub Flann O’Brien). Anche per gli Over40 la finale è prevista per Giovedì 12 marzo, prima della finale Assoluti.


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Nutrizione

del prof. Paolo Montera Diabetologo, Medico dello Sport, Responsabile Sanitario Pallacanestro Virtus Roma

La pancia:

più che un problema un rischio

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egli ultimi 30 anni la ricerca scientifica ha avuto innumerevoli conferme sul fatto che il grasso corporeo non è un semplice inestetismo, ma rappresenta un vero e proprio fattore di rischio cardio-metabolico, cioè aumenta le probabilità che si possano sviluppare patologie cardio-vascolari (ictus, infarto, ipertensione) e metaboliche (Diabete). Negli anni ’90 le ricerche si estesero allo studio della distribuzione corporea del grasso e si scoprì che quello tipicamente femminile, localizzato ai fianchi e alle cosce, non rappresentava alcun pericolo per la salute, viceversa il grasso localizzato in sede addominale, tipicamente maschile, la cosi detta “pancia” è un vero killer, in quanto la sua presenza è correlata con un aumento della mortalità.. Sono stati coniati vari neologismi per indicare le due diverse distribuzioni del grasso corporeo: quella femminile è stata chiamata anche ginoide, gluteo-femorale o

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“a pera”; quella maschile: androide, viscerale o “a mela”. La donna, tuttavia, dopo la menopausa, può sviluppare anch’essa la formazione di grasso in sede addominale, come l’uomo, e presentare così un rischio cardiovascolare pari a quello del sesso maschile. Per sapere quindi se il grasso che si “indossa” è pericoloso per la nostra salute, occorre vedere dove è localizzato, e nessuno strumento si è rivelato più utile per misurare la circonferenza addominale, del classico centimetro da sartoria; sono state anche individuate le misure, valide per il soggetto europeo, oltre le quali si entra nell’area di rischio: 80 cm per il sesso femminile e 94 cm per quello maschile. Sono stati anche individuati i fattori che favoriscono l’accumulo di grasso in sede addominale: alcuni non sono modificabili (sesso, familiarità, età); altri possono essere modificati e al primo posto vi sono il comportamento alimentare e lo sti-

le di vita. I cibi grassi (condimenti, formaggi, insaccati, dolciumi, etc.) e quelli a base di carboidrati che innalzano rapidamente la glicemia e i livelli di insulina, sono i principali indiziati (riso, patate, carote, zucchero raffinato, frutta zuccherina, prodotti di bar o di pasticceria, etc.); poi vengono la masticazione insufficiente, l’abbondanza del pasto serale, il piluccamento, cioè l’abitudine di assumere continuamente piccoli spuntini fuori dai pasti. Infine anche l’eccessivo consumo di vino, birra e superalcolici si associa ad un evidente aumento del grasso addominale, come anche lo stress, che provoca la produzione di un ormone ingrassante come il cortisolo. Anche la sedentarietà è implicata nell’accumulo di grasso in sede addominale, ed è vero che una regolare attività fisica è in grado di ridurlo sensibilmente. Il tipo di esercizio consigliato è quello aerobico, a bassa intensità, continuo e di lunga durata (al-

meno 40’di marcia, corsa lenta, bicicletta), da svolgere almeno per 150’ a settimana, a cui aggiungere un lavoro di tonificazione muscolare contro resistenze (pesi, manubri, cavi, carico naturale, elastici etc.) della durata di almeno 20’, anche se per ottenere effetti durevoli è bene trasformare queste attività in un vero allenamento, aumentando progressivamente i carichi di lavoro, la distanza percorsa o la durata della sessione. Va sempre ricordato che solo l’allenamento è in grado di aumentare durevolmente la spesa energetica, attraverso quei processi di adattamento che non sono soltanto muscolari ma anche metabolici. Dunque, mano al centimetro e occhio ai buchi della cinta, se si vogliono verificare nel modo migliore i progressi compiuti settimana dopo settimana. Per ogni centimetro di circonferenza addominale che si perde, il rischio di malattia si riduce del 5%; ciò vuol dire che la perdita di soli 6 cm, riduce il rischio del 30%.


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del prof. Roberto Verna Direttore del Centro di Ricerca per la Sperimentazione Clinica “Sapienza” Università di Roma

Gli aminoacidi ramificati sono realmente utili allo sportivo?

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li aminoacidi sono le molecole che costituiscono le proteine, essenziali per la struttura muscolare. I differenti alimenti contengono le proteine, e quindi gli aminoacidi, in proporzione variabile; applicando un protocollo nutrizionale equilibrato si fa in modo che l'atleta assuma la quantità di proteine corretta e con essa tutti gli aminoacidi di cui ha bisogno. Abbiamo però visto che, rispetto al sedentario, l'atleta ha un fabbisogno non solo accresciuto, ma anche diversificato. Ha bisogno di tre aminoacidi (leucina, isoleucina, valina), che vengono detti a catena ramificata, che channo una particolare importanza nella sintesi proteica perché sono coinvolti nel processo per cui si ottiene energia. Facendo una sintesi dei risultati di numerose ricerche, si può affermare che se l'attività non è continua e sufficientemente prolungata nel tempo (almeno 50 minuti) non c'è nessun bisogno di un'integrazione con aminoacidi ramificati per recuperare lo sforzo. Se, ad esempio, esaminiamo le necessità fisiologiche della corsa, l’integrazione si giustifica solo se essa si protrae per distanze superiori ai 20 km. Considerando che 10g di aminoacidi ramificati sono contenuti in 250g di carne di pollo, si comprende chiara-

mente che un’alimentazione corretta ne fornisce la quantità sufficiente per tutti quei “runner” che mangiano correttamente (con un sufficiente apporto di proteine) e non sono maratoneti. Purtroppo molti atleti abusano degli aminoacidi ramificati, credendo che possano esser loro utili, e nella convinzione che "male non fanno". In realtà non è così poiché alte dosi possono alzare notevolmente l'azotemia con conseguente sovraccarico renale. La pratica di usare l’integrazione proteica per spingere al massimo le capacità anaboliche dell'organismo deriva dalle pratiche dei body builders i quali sono convinti che, dato che il muscolo ha un’elevata concentrazione di proteine, più proteine introduciamo più muscoli avremo. Questa convinzione è limitata da tre fattori: a) L'anabolismo (cioè la costruzione di tessuto muscolare) si crea in seguito a uno stimolo, lo stimolo anabolico determinato dallo sforzo massimale riguarda solo gli atleti che praticano sport di potenza e non gli altri, soprattutto perché in molti sport un potenziamento da body builder sarebbe del tutto controindicato. b) Anche per i body builders l'assunzione proteica non consente di andare oltre un certo livello di massa muscolare, perché l'anabolismo

ha un limite ben definito. Il bilancio azotato esprime la differenza tra quello assunto sotto forma di proteine ed utilizzato per le funzioni anaboliche e quello eliminato con la demolizione delle proteine. E’ evidente che, per la crescita, il bilancio deve essere positivo e cioè l’azoto assunto sotto forma di proteine deve essere incorporato nei tessuti, in questo caso nel tessuto muscolare, in misura maggiore di quanto ne viene eliminato con le urine, le feci e il sudore per effetto delle reazioni di catabolismo - ovvero la demolizione delle proteine. Un bilancio negativo indica, invece, una perdita di tessuto. Una volta raggiunto il massimo, non è necessaria e nemmeno utile una integrazione proteica addizionale. Ad esempio un body builder in condizioni normali (senza agenti anabolizzanti) ha un fabbisogno proteico inferiore a un runner di livello elevato, ciò si spiega ricordando che il catabolismo proteico entra in gioco solo quando lo sforzo è sufficientemente intenso. Se il gesto atletico è limitato nel tempo (gli allenamenti di molti body builders non vanno al di là della mezz'ora effettiva di sforzo attivo, causa gli ampi recuperi fra un esercizio e l'altro) può essere anche intenso, ma la quantità di proteine catabolizzate resta bassa e quindi non è necessa-

ria la reintegrazione. c) L'assunzione di aminoacidi (arginina, lisina, ornitina, glutammina, tirosina e altri) non aumenta i livelli di ormone della crescita, né la potenza aerobica, né la prestazione in attività massimali. Non variano neppure le concentrazioni di testosterone o cortisolo. È vero che esistono studi che asseriscono che aminoacidi come l'arginina, la lisina, la glutammina, la glicina e l'ornitina incrementano i livelli ormone della crescita; tali studi sono stati però tutti svolti non su campioni della popolazione normale o di atleti, ma su ristretti gruppi di soggetti ricoverati, cioè su malati e/o anziani. Infatti, se questi risultati fossero veri, somministrando 5g di arginina, 2g di lisina, 5g di ornitina, 2g di glutammina e 6g di glicina, il livello di HGH dovrebbe aumentare di oltre 100 volte. Ovviamente non è così e la spiegazione è che certi risultati clinici si raggiungono in condizioni di estrema carenza (pazienti sedentari e anziani). L'organismo mantiene sempre livelli di controllo: finché questi livelli non vengono raggiunti l'integrazione funziona, poi viene annullata. Attenzione, quindi, a seguire le indicazioni di chi non ha le giuste competenze, perché molto spesso si seguono indicazioni non valide per tutti ma solo per persone malate.

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Grazie alla collaborazione con atleti professionisti, Northwave® ha creato un nuovo concetto di design ergonomico di specifica applicazione per gli accessori destinati alla pratica della MTB. per il calzino si è tenuto conto ad esempio, delle continue sollecitazioni del piede e della zona metatarsica dovute al frequente sgancio e aggancio della scarpa dal pedale. I calzini Northwave MTB Pro Line possiedono infatti una speciale protezione in queste aree del piede oltre ai tradizionali rinforzi punta e tallone per attutire lo sfregamento. Il sottile filato utilizzato, oltre a garantire traspirazione e comfort, permette di avere una migliore interazione e sensibilità tra piede e suola della scarpa, grazie allo spessore ridotto. www.northwave.com

“BENCHMARKETING” L&V EDITRICE "Benchmarketing-Dieci idee creative di sport-business" è l'opera prima del giornalista economico Marcel Vulpis, direttore dell'agenzia stampa Sporteconomy.it. Il libro, edito dalla L&V Editrice (acquistabile esclusivamente online attraverso prenotazione su info@sporteconomy.it) tratta del tema della creatività applicata al mondo dello sport-business e di come all'estero sia una leva strategica per lo sviluppo degli affari commerciali. Sono dieci idee “iper" creative che coinvolgono sport come il calcio, la vela, il rugby, il mondo dei motori e dei Giochi olimpici. www.sporteconomy.it

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Sono i modelli studiati per bimbe ai primi esperimenti in bicicletta poiché dispongono ancora delle 2 ruote di sostegno. Le HK CRUISE CHERRY nei colori rosa e bianco, appartengono ad una linea estremamente ricercata in quanto rimandano, per la loro particolare struttura “american style”. Sono, quindi, curate nel minimo dettaglio, dotate di parafanghi, copricatena completo, una simpatica borsetta anteriore Hello Kitty, campanello, sella personalizzata con collarino in acciaio. www.camomilla.it

ANNUARIO FERRARI 2008 LIMITED EDITION "The Official Ferrari Magazine", la nuova rivista Ferrari, presenta il numero speciale dedicato alla stagione 2008. A partire da quest'anno, infatti, l'annuario Ferrari cambia veste presentandosi all'interno di un numero speciale della rivista nata dalla collaborazione tra Ferrari e Condè Nast. Ferrari racconta in 280 pagine tutti gli avvenimenti dell'anno con fotografie in alta risoluzione e testi esclusivi, dal campionato F1 alle attività di Corse Clienti, dalla produzione dei nuovi modelli GT all'evoluzione dell'Azienda. In questo modo si vuole ricordare momenti indimenticabili della stagione 2008 come la conquista del 16° titolo mondiale costruttori e il lancio di nuovi modelli Ferrari California e Scuderia Spider 16M. www.ferraristore.com


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foto Gianni Barberi

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La sfida di Montezemolo

Per la prima volta l’Università LUISS incontra i rivali della Bocconi su un campo da gioco


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