SPORT CLUB MAGAZINE - MARZO 2011

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marzo 2011

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La primavera del Gigante Christof Innerhofer, con 3 medaglie, illumina lo sci italiano




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FANALCOMUNICAZIONE

mulino 460 x 260

T I R I A M O L’ A C Q U A A L T U O M U L I N O .

Acea Nuove Energie attraverso la società del Gruppo Acea Ecogena S.p.A. offre la propria partnership e competenza, acquisita nel campo della produzione combinata di energia termica ed elettrica, dando l’opportunità di ottenere una sensibile riduzione dei costi energetici. Con una serie di importanti benefici. Anzitutto un risparmio di circa il 40% di energia primaria e un sensibile risparmio sulle tariffe di energia elettrica e termica; nessun onere per il Cliente: tutto è compreso nelle tariffe. E poi riduzione sui costi d’esercizio, abbattimento delle emissioni di CO2, autonomia energetica e garanzie dei rendimenti. In breve, più benessere e più serenità oggi e domani.


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FANALCOMUNICAZIONE

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T I R I A M O L’ A C Q U A A L T U O M U L I N O .

Acea Nuove Energie attraverso la società del Gruppo Acea Ecogena S.p.A. offre la propria partnership e competenza, acquisita nel campo della produzione combinata di energia termica ed elettrica, dando l’opportunità di ottenere una sensibile riduzione dei costi energetici. Con una serie di importanti benefici. Anzitutto un risparmio di circa il 40% di energia primaria e un sensibile risparmio sulle tariffe di energia elettrica e termica; nessun onere per il Cliente: tutto è compreso nelle tariffe. E poi riduzione sui costi d’esercizio, abbattimento delle emissioni di CO2, autonomia energetica e garanzie dei rendimenti. In breve, più benessere e più serenità oggi e domani.


sommario

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sommario

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Sport Club marzo 2011

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Il Caso Marchetti: mobbing?

editoriale

Olimpiadi 2020: Roma lancia la sua sfida

Sabato 12 marzo arriva la Francia

FOCUS

RUGBY

Innerhofer nella storia

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COVER

Sci sulla neve tra medaglie e... sponsor

La corsa nel mondo del cinema

BUSINESS

CINEMA

Torna Motodays il Salone Moto e Scooter della Capitale

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Grand Cherokee 2011

APPUNTAMENTI

MOTORI

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86 FITNESS Sport Club srl via Morlupo, 51 00191 Roma tel. 06 97600342 fax 06 97277879 www.sportclubmagazine.it info@sportclubmagazine.it Direttore editoriale Luigi Capasso Sport Club Anno VIII - n. 68 - Marzo 2011 Reg. trib. di Roma n. 591/2004 del 30-12-2004

Editorialisti Paolo Cecinelli, Franco Chimenti, Alessandro Cochi, Paolo Del Bene, Pino Capua, Sabrina Rondonelli, Roberto Serdoz, Fabio Ingargiola Hanno collaborato a questo numero Lorenzo Arduini, Matteo Cirelli, Gianmatteo Colla, Marco Trozzi, Alessandro Morucci, Enrico Morucci, Andrea Tranquilli, Andrea Cecinelli, Luigia Latteri, Roberto Cundari, Valentina Altavilla, Andrea Cimbrico, Giorgio Cimbrico

CLUB STYLE

Progetto grafico e Impaginazione Adversign srl grafica@sportclubmagazine.it Presidente Onorario Giuseppe Capelli Pubblicità Adversign s.r.l. Davide Campanella Via Morlupo, 51 - 00191 Roma tel. 06 97600342 cell. 335 7574074

d.campanella@sportclubmagazine.it Golf Simone Selli

Direttore responsabile Luigi Capasso l.capasso@sportclubmagazine.it

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Lo sport come investimenmto una scelta strategica

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DIRITTO E ROVESCIO

Rugby Andrea Cimbrico

Redazione Napoli Sportform - Napoli tel. 081 19562785 - fax 081 19562657 info@sportform.it

Stampa Litografia Cristo Re - Morlupo (RM) Finito di stampare nel mese di feb. 2011 Salvo accordi scritti o contratti di cessione di copyright, la collaborazione a questo periodico è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. In nessun caso si garantisce la restituzione dei materiali giunti in redazione. È vietata la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari realizzati dalla Adversign srl

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editoriale

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di Luigi Capasso e Paolo Del Bene fondatori del M.E.C.S.

Un giorno insieme a Sir Alex Ferguson Il Movimento per l’Etica e la Cultura nello Sport incontra il tecnico del Manchester per programmare la visita di Settembre

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a queste par ti il sole si vede poco. Molto poco. Ed il fatto che a Manchester fosse una bellissima giornata primaverile era da prenderlo come un bel segnale. Siamo nella terra dove è nato il calcio. Non si può mica scherzare. Il Centro dove si allenano i Red Devils è in piena campagna, ma a pochi minuti dal Centro, ed il tassista che ci por ta a destinazione è un Citizen, un suppor ter del Manchester City che appena scopre che siamo italiani ci chiede d’impeto per quale motivo Balotelli avesse quel carattere da “crazy boy”. E che ne sappiamo noi! Ha un terribile fastidio e mostra un ghigno beffardo e cattivo nel dover chiedere al guardiano

di poter accedere al Centro : lui, tifoso sfegatato della squadra di Mancini nel cuore dei famigerati cugini mangia vittorie. Probabilmente ancora gli aleggia nella testa la fresca sconfitta nell’ultimo derby. Scendiamo dal black-taxi , e ci accomodiamo, stile fantozziano, in sala d’attesa. Ci viene incontro, puntuale come uno svizzero, l’ultimo italiano rimasto a lavorare in pianta stabile nella Terra d’Albione. Andato via Chiccho Macheda, è rimasto lui, baluardo del Belpaese. Ha un bel sorriso stampato in faccia e, ce lo diremo dopo, assomiglia incredibilmente a Cristiano Ronaldo “Salve, sono Marcello. Vi accompagno io nel suo ufficio”.

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Ore 11,30 si apre la por ta ed ecco Sir Alex Ferguson, il manager che siede sulla panchina del Man UTD da 25 anni ed ha battuto tutti i record possibili ed immaginabili con 47 trofei vinti in carriera. L’ufficio, vista campi da gioco, è elegante e pieno di trofei e riconoscimenti che dà più l’impressione di stare in una “Hall of Fame”. Ci fa accomodare e si scusa per non parlare benissimo l’italiano. Questo ci fa immediatamente capire la signorilità e l’eleganza del personaggio. Ha un sorriso accattivante ed un entusiasmo contaminante sebbene sia tornato alle 3 del mattino dalla trasfer ta di Champions a Marsiglia. E tale l’ospitalità che


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dopo pochi minuti sembra di vivere una rimpatriata tra amici di vecchia data. Si parla del nostro MECS, del premio che verrà a ritirare a Roma il secondo weekend di settembre e di tanto calcio, quello con la C maiuscola. Le par ti si sono inver tite. E lui che con un entusiasmo da teen ager vuole sapere nei minimi dettagli la nostra attività, non dà mai l’impressione di sentire: ci ascolta attentamente. Capisce l’importanza di sposare un progetto di Cultura ed Etica Sportiva e rimane basito e meravigliato quando raccontiamo che da noi vivere un calcio all’inglese, ad oggi, è impossibile. Loro hanno sconfitto la violenza

editoriale

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senze in Premiere League e votato il giocatore più impor tante nella storia della società, Wayne Rooney, Berbatov, Nani, Vidic, Van de Sar che si siedono alla spicciolata al nostro fianco e sembrano divertiti dalla nostra presenza. Ci domandono se fossimo dei procuratori o altro. Quando gli raccontiamo cosa facciamo con il MECS, ci sorridono compiaciuti e sembrano affascinati dal nostro entusiasmo. Chiamano un loro collaboratore e gli chiedono di farci fare il giro di tutto il Centro per farci vedere come si preparano alle grandi sfide. Qui, al Traf ford Centre, si vive l’atmosfera della grande fami-

negli stadi, non hanno barriere che dividono calciatori e tifosi, al novantesimo anche nel calcio fanno il terzo tempo ed è per questo motivo che siamo lì, nella culla del calcio, proprio a chiedergli di darci una mano per diventare un nostro ambasciatore e ad aiutarci perchè un domani anche l’Italia calcistica divenga come quella anglosassone. Il tempo inesorabile, scorre veloce. Scatta, inaspettato, l’invito a pranzo. La presentazione degli chef alla mensa. Sir Alex che ci versa “il minestroni” e tra un boccone e l’altro scambia una parola con i tanti ragazzi delle giovanili che siedono al nostro fianco. Poi arriva Giggs, 892 pre-

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glia, del vivere tutti insieme per la stessa maglia, per gli stessi colori. Non impor ta se fuori parcheggiata ti aspetta una Ferrari o un motorino, non impor ta se devi finire gli studi o devi firmare l’ennesimo contratto con uno sponsor e non impor ta neanche se fai tribuna o sei il primo a scendere in campo. Qui sei un calciatore dello United e basta. E questo li rende tutti uguali. Questo è quello che ha sempre raccontato alla sua gente Sir Alex Ferguson ed ha insegnato ai propri ragazzi che si sono alternati in un lustro di secolo. Ed è questa ragione che rende questo uomo ed i suoi ragazzi INVINCIBILI. Da sempre.


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diritto e rovescio

dell’Avv. Sabrina Rondinelli Specializzata in diritto dello sport Dottore di ricerca Fac. Giurisprudenza “La Sapienza” sabrina.rondinelli@uniroma1.it

Il Caso Marchetti: mobbing? La giustizia spor tiva, di recente, ha palesato evidenti segnali di inefficienza

che, a mio giudizio, meritano di esser censurati poiché un soggetto che dalla giustizia spor tiva, avrebbe dovuto essere tutelato, al contrario, ha rischiato (e rischia) di essere danneggiato.

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tratto e risarcimento del danno subito a fronte della mancata convocazione in nazionale derivata dall’inattività dell’atleta. In una sola parola:MOBBING! Perché è nato il caso? Il tutto è par tito per un’inter vista non autorizzata dalla società dove Marchetti esprimeva il suo rammarico per non essere passato alla Sampdoria. Ovviamente il Cagliari si è difeso a 360 gradi sostenendo che l’esclusione dalle convocazioni è avvenuta per scelta tecnica e non per altri motivi e che il giocatore non veniva schierato perché non meritava. Dal mio punto di vista, questa posizione appare criticabile poiché risulta complicato giustificare come il por tiere, titolare della Nazionale ai Mondiali scorsi, sia potuto improvvisamente diventare inaffidabile e non riuscire nemmeno a trovare uno spazio in panchina seduto accanto al massaggiatore. I casi sono due: o la scorsa stagione i dirigenti del Cagliari e del-

ero che in Italia i Tribunali ordinari sono lenti ma, almeno, mai a nessuno sino ad oggi è stato negato un processo come, invece, è accaduto all’ex por tiere della Nazionale nell’ambito di quelli calcistici, ovviamente mi sto riferendo al caso di Federico Marchetti , ottimo por tiere della Nazionale e titolare agli ultimi Mondiali in Sud Africa, che si trova legato contrattualmente al Cagliari del Presidente Cellino dove però, negli ultimi mesi, non è riuscito a trovare spazio nemmeno a bordo campo. Marchetti nei mesi precedenti aveva convenuto davanti al Collegio Arbitrale della Lega serie A che il club sardo avrebbe posto in esser compor tamenti vessatori per indurlo a scelte contro la sua volontà con riferimento al contratto che lo lega al club sino al 2013. Le richieste del giocatore in sede di arbitrato, instaurato con procedura d’urgenza, e quindi vincolato a termini perentori, sono state le seguenti: risoluzione del con-

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la Nazionale hanno preso un grosso abbaglio oppure esiste qualcosa che meriterebbe una spiegazione poiché Marchetti non può essere passato in poco tempo da fenomeno a bidone. Credo che la difesa di Marchetti abbia condotto con abilità ogni scelta processuale e strategica per ottenere la risoluzione del contratto e consentire al giocatore di tornare a giocare. Ma pur tropp, non è riuscita a “parare” un colpo che nessuno si sarebbe aspettato: uno dei tre arbitri del Collegio, quello nominato dal Cagliari si è dimesso senza fornire spiegazioni par ticolari. Poco male, la logica e la normativa sportiva avrebbero voluto che il dimissionario fosse sostituito e a ciò avrebbe dovuto provvedere la Lega: invece così non è stato. Ed infatti,secondo il Presidente Beretta, in assenza di un contratto collettivo in vigore, (poiché ancora non sottoscritto) non sarebbe stato possibile alcun potere di surroga, ovvero di sostituzione dell’Arbitro.


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A ciò si aggiunga che il Collegio Arbitrale, convocato con procedura d’urgenza, avrebbe dovuto pronunciarsi entro il giorno 8 Gennaio 2011, termine perentorio, decorso il quale il collegio sarebbe stato dichiarato decaduto con la conseguenza di dover rinnovare tutto il procedimento. Queste due circostanze ponevano Marchetti nella impossibilità di avere un giudizio sulla questione da lui promossa e, in assenza di un accordo con la par te datoriale (ovvero il Cagliari), di liberarsi dal

la vigenza è stato sottoscritto il contratto tra Marchetti e il Cagliari il quale prevede che tali controversie siano regolate da arbitrato. Secondo tale interpretazione la Lega di serie A avrebbe potuto agire in surroga e nominare l’Arbitro mancante per consentire la conclusione del procedimento entro i termini tassativi di cui ho detto in precedenza. Inoltre non si capisce la diversità di trattamento rispetto al caso Cassano, normativamente identico a quello di Marchetti, dove nonostante le parole iniziali espresse dal Presidente di Lega circa l’impossibilità di gestire la controversia con arbitrato in assenza di contratto collettivo, questo si è comunque tenuto e si è svolto regolarmente. Condivido l’indignazione della difesa di Marchetti (Avv.Antonio Conte), la quale ha attivato un giudizio in base a delle norme stabilite dal vecchio patto sindacale ( e regolamento arbitrale) e sempre

vincolo contrattuale. Sul punto non condivido la posizione assunta dalla Lega di serie A poiché, a mio giudizio, la mancanza di un contratto collettivo non può paralizzare l’operato di un organo negando giustizia ad un soggetto che cerca ristoro proprio presso quella sede. Ritengo invece, che pur in assenza di un accordo collettivo vigente avrebbe, comunque, potuto trovare applicazione il vecchio patto Lega-Aic del 2005 (cui deve esser riferito anche il vecchio regolamento arbitrale), sotto cui

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in base a quelle avrebbe dovuto concludersi il medesimo in base al principio del tempus regit actum: ovvero il dogma secondo cui valgono le regole del momento in cui il contratto è stato concluso per evitare pericolosi vuoti di giurisdizione ma, soprattutto, discutibili differenze di trattamento. E’ chiaro che ora Marchetti potrebbe avere come alternativa quella del ricorso alla giustizia ordinaria innanzi alla quale potrebbero esser fatte valere le richieste di risarcimento del danno anche nei confronti di chi ha erroneamente interpretato le norme sportive. Quello che sta succedendo a Marchetti è inaccettabile per un sistema che pretende di esser ispirato al principio di legalità e che dovrebbe tutelare la regolarità dei rapporti contrattuali che, invece, rischiano di risentire delle inefficienze di una giustizia sportiva ormai inadeguata rispetto all’evoluzione economico-finanziaria che il calcio business ha subito negli ultimi anni.


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psicologia

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di Andrea Ceccarelli Psicologo dello sport, Psicoterapeuta, Gruppoanalista

Il lato oscuro del tennista: il “pessimismo” Nel tennis l’aspetto mentale è di fondamentale importanza, dal momento che certe sue caratteristiche lo rendono uno degli sport più logoranti sotto il profilo psicologico l tennis infatti è un’attività in cui il giocatore affronta situazioni sempre diverse alle quali deve rispondere rapidamente ed in maniera adeguata; uno sport individuale dove il giocatore è l’unico protagonista e l’unico responsabile del risultato; uno sport che non prevede, durante lo svolgimento del match, nè coaching, né time out. Il giocatore è da solo sia nell’elaborare la tattica di gioco che nel gestire momenti di sconforto e di difficoltà. Uno sport in cui non esiste la possibilità di pareggio: da un match si può uscire solo vincitori o vinti e dove non esistono limiti di tempo:

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non è possibile prevedere quale sarà la durata di un incontro, quindi il giocatore potrà andare incontro a momenti di stanchezza e di calo, sia fisico che mentale. Avvertire un pò d’ansia prima del match è normale e addirittura positiva per cui bisognerebbe imparare ad accettarla. L’accettazione dell’emozione aiuterà infatti a tenerla sotto controllo e a considerare l’ansia, in questo caso, come un’alleata piuttosto che una nemica. Visto che nello sport la tensione aumenta la frequenza cardiaca ed il ritmo del respiro che spesso diventa veloce ed affannato, noi psicologi consigliamo spesso questo tipo di training “psico-fisico” prima e durante le pause dei match per attenuare la tensione: fare respiri lunghi e regolari mantenendo lo stesso tempo di inspirazione e di espirazione (conta mentalmente i secondi).Così facendo si agisce direttamente sugli effetti fisiologici dell’ansia ed anche sugli effetti mentali, tenendo conto che il fatto di contare mentalmente distrae dal pensiero dell’ansia. Questo semplice trucchetto , viene utilizzato spesso dai grandi campioni del tennis, grazie ad equipe competenti e con l’utilizzo di tecniche di training autogeno. Ma da indagini sul “campo”, abbiamo appurato che, oltre all’ansia, il lato oscuro degli sport individuali da tenere maggiormente sotto

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controllo è il “pessimismo”, spesso legata ad una bassa autostima e a parti eccessivamente scaramantiche che altro non sono che parti ossessive, spesso messe in atto con veri e propri rituali ( toccare la pallina in un certo modo o le corde della racchetta, indossare “oggetti portafortuna”, parlare con se stessi in modo violento e ipercritico o essere convinti che quel giorno l’arbitro, Dio o altre entità, tifino o ce l’abbiano con voi. Come la psicologia evolutiva ci insegna, cosi nel tennis le parti regressive, aggressive, insicure e pessimistiche che in quel preciso momento entrano nel bel mezzo del match spesso cercano di impossessarsi del corpo di un uomo e molte volte ci riescono. Ricordate le racchette rotte dagli improvvisi raptus di John McEnroe? Questo atteggiamento mentale è, badate bene, molto umano, specialmente in uno sport dove ad ogni punto accade tutto e il contrario di tutto. Ma che cosa fa in definitiva un pessimista? Vede sempre una realtà soggettiva peggiore di quella che è! E questo, in tutti gli sport (ma anche nella vita), non porta mai risultati.Per questo cercate sempre di rendervi conto di cosa pensate in campo durante le fasi negative del match e state bene attenti a “pulire” il più possibile i vostri pensieri da frasi pessimistiche.



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focus

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di Pino Capua Consulente per il Sindaco per le politiche sportive del Comune di Roma

Olimpiadi 2020: Roma lancia la sua sfida Le due giornate dedicate agli Stati Generali della città di Roma, il 22 e 23 febbraio scorsi, per programmare il futuro della Capitale, vedono aprirsi scenari interessanti progetti presentati dal sindaco Alemanno si pongono vari obiettivi tra cui quello di trasformare Roma in una città “policentrica”, dove cioè anche le periferie diventino vivibili e attraenti, “luoghi che valga la pena di visitare, in cui valga la pena vivere”. E’ qui che si inseriscono i progetti di demolizione e ricostruzione di Tor Bella Monaca, il parco della musica e dell’arte, i poli di solidarietà, le eccellenze sanitarie, l’espansione verso il mare con il secondo polo turistico e la costruzione di Fiumicino Due, le nuove metropolitane oltre alle due già in costruzione. Non

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di minore importanza sono i progetti per il centro storico: il sottopasso dell’Ara Pacis, necessario alla pedonalizzazione del Tridente mediceo, il parcheggio del galoppatoio, il restauro del Colosseo. Ma forse la cosa più impor tante scaturita dalla due giorni degli Stati Generali è il pieno appoggio del Governo e delle varie par ti sociali come Confindustria, Fiat, banche, sindacati, costruttori, alla candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2020. La nomina di Mario Pescante alla guida del Comitato promotore è vista in maniera estremamente positiva sia del presidente della Figc Giancarlo Abete che lo ritiene una scelta di alto profilo, sia dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, che si augura la convergenza di tutte le forze politiche per una vera collaborazione delle Istituzioni, sia dal presidente del Coni, Gianni Petrucci, che ha evidenziato come i numeri siano dalla par te della Capitale avendo il 73% degli impianti sportivi già realizzati. Lo stesso sindaco Alemanno ritiene Pescante il migliore presidente possibile per la sua natu-

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ra spor tiva e il grande prestigio conquistato negli anni. Pescante da par te sua ribadisce che uno dei requisiti fondamentali per vincere è l’unità, senza la quale sarà dif ficile andare fino in fondo. Da Alemanno a Petrucci, Provincia, Regione e Governo sono pronti a dare un contributo determinante affinché si realizzi questo importantissimo obiettivo che non va visto come un elemento fine a se stesso, ma come un fattore di rilancio e sviluppo attraverso cui Roma può dare un “grande messaggio universale”. Se la candidatura di Roma venisse accettata, le opere da realizzare sarebbero comunque molteplici: dalla ristrutturazione degli impianti che risalgono alle Olimpiadi del 1960, alla viabilità, alla costruzione ex novo di più moderne strutture. Il Parco Olimpico, di cui il nuovo Parco fluviale del Tevere dovrebbe costituire l’ossatura, comprenderà varie aree dedicate alle diverse discipline. Del resto Roma ha un’ottima tradizione per quanto riguarda l’organizzazione di grandi eventi sportivi di livello internazionale: la sfida, anche se difficile, è lanciata.



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rugby

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SABATO 12 MARZO ARRIVA LA FRANCIA di Andrea Cimbrico_foto Getty Images/FIR

E’ l’Italia più bella vista nell’RBS 6 Nazioni 2011 quella battuta al Flaminio di Roma dal Galles per 16-24 nella terza giornata del Torneo il 26 febbraio

li Azzurri di Nick Mallett escono battuti, ma rialzano la testa dopo la debacle di Twickenham dominando nella ripresa gli ospiti, puniti ancora una volta nel finale da un drop, questa volta di Hook, che permette al Galles di riportarsi oltre-break e di amministrare con tranquillità il finale di gara, vanifi-

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cando una ripresa trascorsa da Parisse e compagni quasi interamente nella metà campo avversaria. Davanti al solito, splendido pubblico del Flaminio l’Italia parte in salita, concedendo al cecchino Stephen Jones il primo calcio piazzato del match al terzo minuto, ma ribalta subito lo score con una bella meta di Gonzalo Canale che su un pallone di recupera calcia basso, resiste al contrasto di un avversario e va a schiacciare in me-


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ta. Altri due minuti ed arriva la prima meta del Galles, con l’ala Stoddart che schiaccia vicino alla bandiera finalizzando la prima accelerazione dei trequarti avversari. L’Italia torna in attacco, mette pressione e ottiene un calcio con Mirco Bergamasco, che pareggia 8-8. Sulla ripresa del gioco la difesa italiana si fa ipnotizzare dalla velocità si Shane Williams che attira su di sé l’attenzione azzurra e serve il flanker Warburton che va in mezzo ai pali per l’8-15. Ancora l’Italia, dopo un’azione insistita, va ad un passo dalla meta con Alessandro Zanni, fermato al di là della linea: Barnes chiede il supporto del TMO, manca l’evidenza del toccato a terra e Parisse e compagni devono accontentarsi di un calcio di punizione di Mirco Bergamasco che accorcia sull’11-15. La fase finale del primo tempo coincide con il miglior momento del Galles, che crea due occasioni importanti, ben contenute dalla retroguardia italiana, ma centra i pali con Jones sia al trentasettesimo che allo scadere,

andando al riposo sull’11-21. La ripresa vede l’Italia premere sull’acceleratore, provare a muovere palla, lanciare spesso il centro Sgarbi, creare punti d’incontro veloci con il mediano di mischia Semenzato che si guadagna la palma di RBS 6 Nations man of the match. All’undicesimo capitan Parisse fa sognare il Flaminio, mettendo a segno una meta di forza vicino alla bandiera per il 16-21: gli Azzurri ci credono, producono molto gioco ma non riescono a finalizzare ed al trentatreesimo, su un capovolgimento di fronte, Hook centra i pali con un calcio di rimbalzo che riporta i Dragoni oltre-break. L’Italia, nonostante il risultato ormai compromesso, chiude in attacco ma il risultato non cambia, 16-24. Adesso, per gli uomini di Mallett, un ultimo impegno casalingo al Flaminio di Roma, dove sabato 12 marzo arriva la Francia per il derby latino valido per il Trofeo Garibaldi. Poi l'ultima giornata, il 19 marzo, porterà gli Azzurri nelle highlands, ospiti della Scozia al Murrayfield di Edinburgo.

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l’obbiettivo

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Sei Nazioni 2011

ITALIA-IRLANDA

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Luca d’Ambrosio


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l’obbiettivo

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INNERHOFER NELLA STORIA Lo sciatore altoatesino eguaglia il mito Zeno Colò e conquista tre medaglie: un oro, un argento ed un bronzo ai Campionati del Mondo di Garmisch-Partenkirchen di Gianni Boninsegna

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hristof Innerhofer trascina l’Italia dello sci sul tetto del mondo e tinge d’azzurro il cielo sopra Garmisch-Partenkirchen, la città tedesca che ha ospitato, dal 7 al 20 febbraio 2011, i Campionati del Mondo di sci alpino. Il finanziere di Gais (BZ), entra nella storia dello sci alpino italiano chiudendo la rassegna iridata con ben tre medaglie al collo. Tre medaglie in tre gare, come il solo Ze-

no Colò, nel lontano mondiale di Aspen 1950, riuscì a fare. Tre medaglie di tre colori e sapori diversi. La prima, la più bella, è arrivata nel supergigante, gara nella quale Christof, da oggi soprannominato “Winnerhofer”, ha letteralmente annichilito i rivali mettendoli tutti in fila grazie ad una superprestazione che ha davvero il sapore del capolavoro e che riscatta un’opaca stagione di Coppa del Mondo, nella quale erano arrivati una sfilza di piazzamenti, ma nessuna vittoria. Il trionfo di Innerhofer nel su-


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[ pergigante arriva su una pista, la “Kandahar”, difficilissima, ghiacciata, con un’infinità di avvallamenti e passaggi-trabocchetto che ha mandato in “tilt” molti dei favoriti e “out” oltre 30 concorrenti. Ma non lui, non il 26enne delle Fiamme Gialle, che compie una gara perfetta disegnando traiettorie impossibili per tutti gli altri, anche sui lunghi tratti di piano nei quali, in passato, pagava spesso pegno al cronometro. L’azzurro ci ha messo il cuore, dove le scanalature del terreno facevano sbattere pericolosamente gli sci dei suoi rivali, Innerhofer è passato come su due binari, stabile, sicuro…veloce. Alla fine i distacchi inflitti agli avversari sono consistenti. Il secondo, l’austriaco Hannes Reichelt, ha chiuso a 60 centesimi, il croato Ivica Kostelic, terzo, a 72. Tutti gli altri concorrenti sono ad oltre un secondo, una prova

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che non ammette discussioni. “Alla partenza ero carico – racconta Christof – volevo dimostrare a tutti il mio valore. Mi sono detto: il Mondiale arriva una volta ogni due anni, se voglio arrivare sul podio devo rischiare”. Detto, fatto. Poco spazio, però, per i festeggiamenti di questo incredibile risultato, che arriva quattro anni dopo il titolo vinto ad Åre, in Svezia, dal suo conterraneo Patrick Staudacher. La discesa libera è già dietro l’angolo e le prove cronometrate dimostrano che Innerhofer, anche stavolta, vuol fare sul serio. Nonostante la febbre che lo aveva colpito nelle ore precedenti la partenza, ed una pista completamente diversa rispetto al giorno del trionfo a causa delle alte temperature, Innerhofer ha dimostrato, se ancora ve ne fosse bisogno, tutta la sua classe sciando con estrema precisione e scioltezza

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[ ] Tre medaglie in tre gare, di tre colori e sapori diversi. La prima, la più bella, è arrivata nel supergigante, gara nella quale Christof, da oggi soprannominato “Winnerhofer”, ha letteralmente annichilito i rivali mettendoli tutti in fila grazie ad una superprestazione che ha davvero il sapore del capolavoro


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[ su di un tracciato reso difficile, e a lui meno adatto, dalla neve molle, quasi primaverile, che richiedeva grande sensibilità nel dosare la forza da imprimere sulle lamine. Una forza, fisica e mentale, che l’ha portato alla conquista della medaglia di bronzo, con l’oro che è andato al collo del canadese Erick Guay e l’argento allo svizzero Didier Cuche. Due medaglie, un oro ed un bronzo, sono già al collo di Innerhofer, il record del mitico Zeno Colò è nel mirino. La supercombinata è l’ultima occasione per tentare di eguagliare il “Maestro dell’Abetone”. E Christof sfodera un’altra superprestazione. Dopo aver chiuso la prima parte di gara, ovvero la discesa libera, al terzo posto, Innerhofer scala un gradino del podio nella decisiva manche fra

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i pali stretti e va a chiudere alle spalle del norvegese Aksel-Lund Svindal, che lo ha staccato di oltre un secondo, e davanti al compagno di nazionale (e di camera) Peter Fill, che conquista uno splendido bronzo. L’opera è compiuta. Le tre medaglie sono in cassaforte, ora a “Winnerhofer” non resta che prendere fiato. Il campione senza freni sogna già altri traguardi. “Qui a Garmisch mi vogliono adottare, non vogliono che vada più via", racconta Innerhofer nella sala stampa dopo la conquista della terza medaglia Mondiale. Christof è un campionissimo sugli sci, ma anche in simpatia: durante il Mondiale, tra un trionfo e l'altro, il finanziere altoatesino ha girato diversi locali. Tutti volevano festeggiare con questo atleta, agile sulle pi-

Peter Fill, Dominik Paris, Werner Heel e Christof Innerhofer

ste così come con la lingua, capace di passare dall'italiano al tedesco all'inglese senza problemi, idolo delle ragazze per la sua avvenenza. La battuta più fulminante, nel giorno in cui arriva l'argento in supercombinata, Innerhofer l'ha riservata al suo grande amico Peter Fill, bronzo, e con lui sul podio per la doppietta italiana. "Peter ed io siamo in camera insieme ed andiamo d'accordo. Parliamo di sci, di linee da seguire, di tattica. Lui ha molta esperienza ed è un grande. Sono felicissimo per questa sua medaglia e perchè siamo insieme sul podio. Peter se la merita, ha avuto un periodo difficile a causa della malattia di suo padre». «Siamo diversi - aggiunge -. Io sono più estroverso. Lui è più serio e preciso. Tiene anche più in ordine la camera”



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hockey

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HOCKEY SU GHIACCIO UNA DISCIPLINA SENTITA ANCHE IN ITALIA In vista delle finali scudetto, previste per fine marzo, abbiamo realizzato una panoramica su uno sport conosciuto dai più come disciplina tipicamente americana, ma che gode di un seguito importante anche nel nostro Paese. di Lorenzo Arduini hockey su ghiaccio è una disciplina af fascinante, anche se non molto conosciuta in Italia, specialmente a Roma ed in tutto il Centro Sud. I più la associano alla NHL, il campionato di hockey statunitense, molto seguito ed apprezzato negli States per la sua elevata spettacolarità. La NHL è conosciuta in Italia soprattutto grazie agli incontri trasmessi sulle emittenti televisive a

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pagamento ed ai numerosi film di produzione americana dove vi sono scene girate durante incontri di hockey. I più giovani inoltre negli ultimi anni sono entrati in contatto con questa realtà grazie anche ai numerosi videogiochi venduti in Italia, che hanno riscosso un successo in termini di vendite decisamente maggiore alla reale diffusione della pratica di questo spor t nel nostro Paese. In Italia esiste un campionato di hockey su ghiaccio molto agguerrito e combattuto, che

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vede squadre, provenienti anche da piccoli paesi dell’arco alpino, competere per il titolo, seguite in maniera calda e sentita dalla propria cittadinanza, la quale vede questi incontri come una manifestazione della propria identità Questo spor t viene giocato su una super ficie ghiacciata ar tificiale di 60m x 30m, all’interno dei cosiddetti Palazzi del Ghiaccio. Le squadre sono composte di 22 giocatori (2 por tieri) dei quali 1 por tiere e 5 giocatori (2 difensori e 3 attaccanti) sono sul ghiaccio


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hockey

contemporaneamente. Le sostituzioni, contrariamente alla stragrande maggioranza degli altri sport di squadra, sono molto frequenti, in media una ogni 40 secondi, e vengono effettuate senza interruzioni di gioco. Le penalità colpiscono i giocatori autori di determinati falli ed infrazioni, i quali vengono allontanati dal ghiaccio per un tempo che varia a seconda dell’infrazione commessa. La squadra che le subisce rimane di conseguenza in inferiorità numerica in quell’arco di tempo. L’incontro si gioca con un dischetto di gomma del peso di circa 170 grammi ed i minuti di gioco (effettivi) sono 60, divisi in tre tempi di 20 minuti ciascuno. In caso di pareggio l’overtime è di 5 minuti in stagione regolare, 10 nei playoff e gli eventuali rigori sono 3 per parte. Le zone di maggior diffusione di questo sport in Italia sono l'Alto Adige, il Veneto, la Lombardia ed il Piemonte, sia a livello di campionati maggiori che a livello di pratica giovanile, e spesso le squadre, come accennato sopra, godono di un discreto seguito in termini di tifosi, anche in trasfer ta, e sono presenti storiche rivalità, perlopiù campanilistiche, che però mai sfociano in episodi di violenza. Nel campionato di serie A di quest’anno le rivalità storiche riguardano i derby dell'Alto Adige (Bolzano, Val Pusteria, Ritten) e del Veneto (Asiago, Alleghe, Cor tina). In passato, Bolzano-Cor tina era una gara molto sentita per il blasone delle due squadre. Il campionato di Serie A, le cui finali sono previste per la fine di marzo, è in questa stagione molto interessante ed equilibrato: le fa-

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[ vorite per la vittoria finale possono essere indicate in HC Val Pusteria, HC Asiago, HC Bolzano e SV Ritten Spor t. Il campionato è composto da nove squadre, otto delle quali si qualificano per i playoff al termine della stagione regolare: quest’ultima, a differenza di altri sport, primo fra tutti il calcio, consiste in un doppio turno di andata e ritorno ed un ulteriore girone di sola andata. Dal punto di vista della tradizione, HC Bolzano, SG Cor tina e Hockey Milano Rossoblu, quest’ultima ora in A2, sono quelle con alle spalle una storia ed un palmares impor tante. La squadra meneghina è l’unica in Italia, per quanto riguarda l’hockey, a provenire da una grande metropoli come Milano, dove questo spor t, nonostante la concorrenza con altre discipline impor tanti, prima di tutto il calcio, gode di una cer ta attrattiva. A livello di Squadre Nazionali si disputano i campionati del Mondo ogni anno, a parte negli anni nei quali si svolgono le Olimpiadi invernali. Nell’hockey su ghiaccio non c’è un unico campionato del Mondo, come negli altri sport di squadra, ma esiste una struttura assimilabile ai campionati nazionali per club. La Nazioni sono infatti divise in campionato del Mondo Elite, Division I, Division II, Division III, Division IV ed il passaggio da una categoria all’altra avviene con la formula delle promozioni e retrocessioni. L'Italia maschile Senior è attualmente in Division I: come obiettivi negli ultimi anni c’è la promozione quando si è in Division I e la salvezza quando si è nell'Elite. L'hockey nel suo complesso ha circa 6800 atleti tesserati, moderatamente in crescita. Diversi sono naturalmente i progetti di sviluppo, fra i quali i camp estivi organizzati dalla Federazione dagli under 13 agli under 20.

hockey

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L’Hockey per i più piccoli I bambini possono iniziare a giocare a hockey attorno ai 6/7 anni di età. I genitori più apprensivi possono magari pensare che possa essere uno sport pericoloso, dove ci sia il rischio di farsi male. Questo non corrisponde alla realtà per due motivi: la lealtà che si insegna fin da piccoli e le protezioni che si indossano. Ad un bimbo/bimba viene insegnato naturalmente prima a pattinare sul ghiaccio e, successivamente, vengono apprese le regole dell'hockey e la tecnica con cui giocare. Oltre alla lealtà verso compagni ed avversari, come tutti gli sport di squadra viene insegnato a stare in gruppo, si vince e si perde insieme ai compagni. Dimostrazione di correttezza e spirito sportivo è che - anche in Serie A, dove si gioca per vincere e i contatti sono frequenti - al termine della gara le due squadre si stringono la mano sfilando una di fronte all'altra: una sorta di terzo tempo, esattamente come avviene nel rugby.

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orienteering

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DENTRO LA GARA DI

LILLEHAMMER Un viaggio con la Nazionale di Sci-O ai Campionati Europei e Mondiali Junior. di Pietro Illarietti

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el mese di febbraio, a Lillehammer in Norvegia, cittadina cara all’Italia per i successi ottenuti dagli azzurri alle Olimpiadi invernali del 1994, altri azzurri, quelli dello Sci- Orienteering, sono tornati su quelle meravigliose piste. Una disciplina che si svolge a stretto contatto con la natura dove i concorrenti sono armati di mappa e, solo dopo aver individuato tutti i punti di controllo nel minor tempo possibile, i concorrenti terminano la loro prova. La nazionale italiana arriva all’aeroporto di Oslo alle 20:30 in punto. La delegazione, composta da 13 persone, non vede presente Giancarlo Del-

l’Eva, responsabile federale dello Sci-O, che all’ultimo ha dovuto rinunciare per motivi famigliari. Gli atleti, per lo più giovani che prenderanno parte al Campionato Mondiale Junior si guardano attorno. Per qualcuno è stato anche il primo volo in assoluto, mentre Gabriele Canella ed il CT Nicolò Corradini sono gli esperti del gruppo. Trasferimento di 4 ore verso Lillehammer e da qui al villaggio di Sjusjøen, il morale è alto nonostante si sia partiti dal Trentino alle 11. Il primo impatto con il villaggio è ottimo, quasi surreale. Casette di legno proprio a bordo piste. Dalla finestra un paesaggio da fiaba. Collinette basse, luce fioca ma suggestiva, neve in abbondanza e a perdita d’occhio.

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Gli azzurri alloggiano in 2 casette distinte ma adiacenti e separate da una piccola palestra con sauna. Le gare partono con una prova Long, il risultato non è buono, ma lo sapevamo. Troppo superiori svedesi, norvegesi, finlandesi e russi. Si viene a sapere ad esempio che in Russia ci sono 1.200 sciatori orientisti, tantissimi e competitivi ai massimi livelli. Il vincitore è Staffan Tunis, in pratica sempre a podio in tutta la rassegna. Tra le donne, Helene Söderlund, dietro 2 russe. I nostri sono tutti oltre la 15^ posizione per tutta la competizione (tranne un 14° di Alice Ventura in W17) ma nessuno si meraviglia. Il divario è alto, la rete


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orienteering

di sentieri per noi assolutamente inusuale. Tanta motoslitta, scelte ravvicinate, bosco, spinte di braccia. Il paragone con le gare nostrane è immediato. Piste fin troppo battute, in Italia, molto più grezze invece quelle norvegesi. Corradini osserva tutto con attenzione e fa osservare agli altri. Scatta fotografie, immortala i particolari che vuol evidenziare e poi raccontare ai suoi ragazzi. Qui siamo all’università e dobbiamo prendere appunti, è questo che trapela dai gesti anche se non sono accompagnati da tante parole. 35, è questo il numero che ritorna sovente nei discorsi del CT, che ricopre un ruolo importante pure in seno alla IOF. 35 è il numero di nazioni che devono aderire per poter ambire alla presenza dello Sci-O alle Olimpiadi invernali. Il programma gare scorre cadenzato ed i nomi che si susseguono sono quelli di Staffan Tunis, Olli-Markus Taivainen, Erik Rost, Peter Arnesson, Vladimir Barchukov, Helene Söderlund, Tatiana Vlasova, Tatyana Kozlova, Polina Malchikova, Josefine Engström, Marte Reenaas. I ragazzi italiani sono volenterosi ed ora vanno guidati. Il CT è ripartito dalle basi ed ora ha in mano un gruppo valido. Starà alla sue capacità saperlo valorizzare. Gli azzurri rientrano consapevoli del gap ma con una preziosa esperienza nel palmares.

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calcio

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PROFUMO DI LONDRA Londra è una delle realtà più dinamiche del panorama calcistico mondiale, una città che al momento può vantare cinque formazioni in Premier League (il corrispettivo della nostra serie A) e tre nella Football League Championship (la serie B), alle quali se ne aggiungono altre quattro nelle serie inferiori di Marco Trozzi

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en dodici squadre, insomma, alcune delle quali fanno par te dell’élite del calcio d’oltremanica e continentale. Da questo punto di vista la capitale inglese rappresenta un unicum inimitabile anche in considerazione del fatto che ogni club ha un proprio stadio, realtà ben precise con un’identità autonoma e indipendente; tifoserie uniche ognuna con la propria “casa”, elementi che rendono quello inglese un modello calcistico dal fascino indiscutibile.

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FA PREMIER LEAGUE Come detto sono cinque le squadre impegnate in Premier: Arsenal, Chelsea, Fulham, Tottenham Hotspur, West Ham United.

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Arsenal Futbool Club – Fondato nel 1886 nel nord di Londra, è uno dei club più antichi ed è attualmente quello che milita da più tempo nella massima serie. I gunners, infatti, giocano ininterrottamente in Premier dalla stagione 1919-1920. L'Arsenal è la squadra più titolata della capitale del Regno Unito e la terza per trofei vinti in ambito nazionale alle spalle di Liverpool e Manchester United, essendosi aggiudicata nel corso della sua lunga storia 13 campionati nazionali, 10 Coppe d’Inghilterra, 2 Coppe di Lega e 12 Supercoppe. In campo europeo ha conquistato 1 Coppa delle Coppe, 1 Coppa delle Fiere ed è una delle 14 squadre che hanno raggiunto le finali di tutte le principali coppe europee della Uefa: Champions League, Coppa Uefa e Coppa delle Coppe, competizione vinta nel 1993-1994. I colori sociali sono il rosso (maglietta) e bianco (pantaloncini).

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La sede del club è stata cambiata più volte. Inizialmente la squadra giocava a Woolwich; successivamente, nel 1913, si spostò ad Highbury. Nel 2006 ha fatto ritorno vicino al luogo di origine trasferendosi all’Emirates Stadium, ad Holloway. Lo stemma è stato modificato ripetutamente, ma al suo interno è sempre comparso almeno un cannone. Proprio per questo i giocatori e i tifosi dell’Arsenal sono soprannominati Gunners, i "Cannonieri". Nel corso degli anni sono sorte profonde rivalità con i sostenitori di club concittadini, la più rinomata è quella con il Tottenham, con i quali i Gunners giocano il North London derby. Chelsea Futbool Club - Fondata nel 1905 è la squadra londinese che vanta insieme al Tottenham Hotspur il maggior numero di successi a livello internazionale. Ha trascorso nella prima


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calcio

divisione la maggior parte della propria storia. Fin dalla fondazione disputa le partite casalinghe allo Stamford Bridge, impianto situato nel quartiere di Fulham, nell’ovest di Londra. I Blues hanno conosciuto due epoche di successi: la prima dagli anni ‘60 ai primi anni ‘70 e la seconda dalla fine degli anni ‘90 ai giorni nostri. Nel suo palmarès figurano 4 titoli nazionali, 6 FA Cup, 4 Coppe di Lega, 2 Coppe delle Coppe e 1 Supercoppa europea. I suoi sostenitori non vivono rivalità molto accese anche se la maggiore è quella con i vicini dell’Arsenal, seguita da quelle con Fulham e Tottenham Hotspur. Nel Chelsea, allenato attualmente da Carlo Ancelotti, molti sono stati i calciatori italiani che hanno scritto pagine impor tanti della storia del club. Nella stagione ‘96-‘97 Roberto Di Matteo, Gianluca Vialli e Gianfranco Zola sono approdati al Chelsea dove hanno partecipato alla “rivoluzione” e alla rinascita sportiva del club di Londra. Lì, infatti, hanno vinto trofei nazionali e internazionali (FA Cup, Coppa delle Coppe e Coppa Uefa), ma quello che più conta è che sono diventati veri e propri idoli dei tifosi, lasciando un segno indelebile nella storia del club. Vialli, ad esempio, nel 1998 ha assunto il doppio ruolo di giocatore allenatore, ma è sicuramente Gianfranco Zola ad essere stato il più amato dal popolo di Stamford Bridge: nominato calciatore inglese dell’anno nel 1997, migliore giocatore del Chelsea (1997 e 2003), miglior realizzatore dei Blues (1999 e 2003), a “Magic Box” è stata anche riconosciuta l’onorificenza di Ufficiale dell’Impero Britannico nel 2004. Come se non bastassero questi riconoscimenti, il giocatore sardo fa parte degli undici giocatori del secolo del Chelsea e, dal 2006, della English Football Hall of Fame. Fulham Football Club - È la più vecchia tra le squadre dell’area di Londra, dato che la sua nascita risale al 1879. Il club ha trascorso svariate stagioni nella serie B durante gli anni ‘60. Nel 1975 ha disputato la finale di FA Cup per la prima e, fino ad ora, unica volta. Nell’estate del 1997 il club è stato acquistato dal miliardario di origine egiziana Mohamed Al-Fayed. Con l’acquisto da parte di Al-Fayed la squadra è risalita dalle serie inferiori fino ad esordire nel 2001 in Premier League. Nella stagione scorsa ha raggiunto la sua prima finale in una competizione europea, giocando l’ultimo atto dell’Europa League contro l’Atlético Madrid ad Amburgo. Il Fulham gioca dal 1896 al Craven Cottage, stadio che sorge nell’omonimo quartiere a sud-ovest di Londra, sulle rive del Tamigi. I giocatori del Fulham sono soprannominati Cottagers proprio dal nome del loro storico

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stadio, mentre i colori sociali sono il bianco e il nero. Come detto, anche lo stadio del Chelsea si trova a Fulham ed è proprio questo il motivo principale di una rivalità tra i due club che dà origine al West London Derby. Tottenham Hotspur Football Club – Il club ha la sede nell’omonimo quar tiere di Londra e disputa le par tite interne al White Har t Lane. I calciatori sono conosciuti come Spurs e il motto del club è “Audere est Facere”, “Osare è fare”. Il Tottenham è da sempre una delle squadre inglesi più importanti e una di quelle più sostenute oltremanica. Nella stagione 1960-1961 diventò la prima squadra del XX secolo a conquistare il double, vincendo FA Cup e Premier League e raggiungendo il record di 115 gol segnati. Due anni dopo il primo trofeo europeo vinto, la Coppa delle Coppe 1962-1963, il Tottenham è diventata la prima compagine inglese capace di vincere una competizione continentale. In ambito europeo ha vinto anche 2 Coppe Uefa (1971-1972, 1983-1984). In totale sono 2 i titoli nazionali e 8 le FA Cup conquistate.

West Ham United Football Club – La società si trova nel distretto londinese di West Ham, disputa gli incontri casalinghi nel Boleyn Ground, stadio chiamato Upton Park dal nome della zona in cui sorge. Giocatori e sostenitori del club sono soprannominati “Hammers” (dai martelli incrociati che ne costituiscono lo stemma ufficiale) e il club “l’Accademia del Football” (per via della grande tradizione del suo settore giovanile), ma i tifosi preferiscono riferirsi alla squadra con il soprannome di Irons, poiché in origine la squadra si chiamava Thames Iron Works F.C. Pur non essendo mai stato un club di primo piano nel calcio inglese è comunque rimasto per la maggior parte della sua storia nella massima serie ed è stato capace di vincere la FA Cup nel 1964, 1975, 1980 e la Coppa delle Coppe nel 1964-1965, arrivando a disputare la finale di questa competizione anche nel 1975-1976. FOOTBALL LEAGUE CHAMPIONSHIP Crystal Palace – Fondato nel 1905, milita nella serie B inglese. Il club ha come colori sociali il rosso e il blu. Il suo nome è ispirato al centro sportivo situato nel celebre palazzo di cristallo londinese dove spesso si ritrovava la squadra. Nella sua storia ha raggiunto i migliori risultati all'inizio degli anni ‘90, guidata in attacco da Ian Wright, con la finale di FA Cup del 1990 e il terzo posto in campionato nel 1991. I colori della società sono il rosso e il blu come l’Aston Villa, perchè alla fondazione del club ha contribuito Edmund Goodman, un impiegato proprio dell’Aston Villa. Goodman si incaricò del settore finanziario della società e

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possedette il club dal 1907 al 1925. Il Millwall è la squadra con la sede più vicina a quella del Palace (8 km) ed è per questo che la rivalità tra le due società è molto accesa. Millwall Rovers – Società calcistica del Sud-Est di Londra, il Millwall gioca nel New Den Stadium di Bermondsey, nel borgo di Southwark. Il soprannome di giocatori e tifosi è The Lions (I Leoni) anche se originariamente erano soprannominati The Dockers, in riferimento all’origine portuale della squadra (la zona sud-est di Londra era sede di molte banchine portuali). ll Millwall Rovers fu fondato dai lavoratori della J.T. Morton nell’East End di Londra, precisamente sull’Isle of Dogs nel 1885. La J.T. Morton era proprietà dello scozzese James Morton, il quale aprì la sua fabbrica nel 1870, attirando manodopera da tutto il Paese, inclusa la costa orientale della Scozia. Il gruppo di operai che fondò il Millwall, infatti, era in maggioranza scozzese. Nel 1889 il club fu ribattezzato Millwall Athletic (poi nel nel 1985 cambiò denominazione in Millwall Football & Athletic Company Limited) e da allora ha trascorso la maggior parte della propria storia nelle divisioni inferiori all’attuale Premier League in cui militò per sole due stagioni nel 1988-1989 e nel 1989-1990. Il quartiere di appartenenza del Millwall era una delle zone più povere e problematiche di Londra: zona di portuali, manovali, working class. Questo clima sociale fece sì che i tifosi del Millwall F.C. fossero tra i più violenti d’Inghilterra: il loro gruppo hooligan, i Millwall Bushwackers, è uno dei più famosi di tutta la storia hooligan inglese ed europea. Le più accese rivalità dei


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calcio

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tifosi del Millwall sono quelle con il West Ham, squadra situata sulla sponda opposta del Tamigi (la rivalità calcistica si è sovrapposta alla preesistente rivalità territoriale data la vicinanza delle due zone) e con il Crystal Palace. Queens Park Rangers - Il club ha sede a Loftus Road, nel borgo londinese di Hammersmith e Fulham. I rivali più prossimi del QPR sono Chelsea e Fulham perché provenienti dal loro stesso quartiere. Non si conosce con precisione la data di fondazione della squadra. Lo stemma recita 1882, ma è più facile ipotizzare che il team sia nato nel 1885 o nel 1886, a seguito della fusione tra St. Jude e Christchurch Rangers. Il nome di Queens Park Rangers venne adottato dal 1887 perchè la maggior par te dei giocatori proveniva dal quar tiere londinese noto come Queen's Park. Nel 1926 adottò gli attuali colori sociali: bianco e blu. Durante la stagione 2007-08 la squadra fu rilevata da Flavio Briatore, all’epoca manager della scuderia automobilistica della Renault F1 e da Bernie Ecclestone patron della Formula 1 che promisero gli investimenti necessari per ripor tare la squadra in massima divisione. Le cose però non andarono come previsto: i numerosi cambi di allenatore, il crollo ver ticale dei risultati della squadra e una sempre maggiore contestazione dei tifosi por tarono Briatore a rassegnare le dimissioni dal ruolo di presidente della società. Contemporaneamente a quell’annuncio, venne reso noto che la famiglia dell’indiano Lakshmi Mittal avrebbe aumentato la propria par tecipazione nel pacchetto azionario del club (Briatore ed Ecclestone ne rimasero azionisti) e che il nuovo presidente della QPR Holding Ltd. sarebbe stato l’indiano Ishan Saksena, mentre l’italiano Gianni Paladini assunse il ruolo di presidente dei QPR FC. Il primo atto della nuova dirigenza fu quello di ingaggiare Neil Warnock in veste di allenatore. Il QPR concluse il campionato al 13° posto ottentendo la salvezza ben prima della fine del torneo e quella fu anche l’ultima stagione dell’era Briatore che si concluse così nel 2010 con un bilancio di tre salvezze in altrettanti campionati con 10 diversi allenatori. FOOTBALL LEAGUE 1 Le quattro formazioni londinesi che militano nella Football League 1 (la nostra serie C) sono il Leyton Orient Football Club, il Charlton Athletic Football Club, il Brentford Football Club e il Watford.

Gli otto club londinesi militanti in PREMIER LEAGUE e FOOTBALL LEAGUE CHAMPIONSHIP Arsenal

West Ham United F.C

Squadra della zona Nord Londra Colori sociali: bianco e rosso. Soprannome: Gunners, in italiano i “Cannonieri”, che richiama il cannone presente nel logo. Stadio: Emirates Stadium Derby: North London derby col Tottenham, con il quale i Gunners giocano il.

Squadra della zona est di Londra,. Colori sociali: azzurro cielo. Soprannome: Hammers (dai martelli incrociati che ne costituiscono lo stemma ufficiale). Stadio: Upton Park Derby: con il Millwall. Inno: I'm Forever Blowing Bubbles.

Inno: Good old Arsenal.

Millwall

Squadra della zona Ovest Londra Colori sociali: blu Soprannome: i Blues per via dei colori sociali o, più anticamente, The Pensioners (I Pensionati), per via del vecchio stemma. Stadio: Stamford Bridge Derby: West London Derby con il Fulham. Inno: Blue is the color.

Squadra della zona sud est. Colori sociali: blu- bianco. Soprannome: The Lions (I Leoni) anche se originariamente erano soprannominati The Dockers, in riferimento all'origine portuale della squadra. Stadio: New Den Stadium Derby: con il West Ham, situata sulla sponda opposta del Tamigi. Inno: Let 'Em Come.

Fulham

Crystal Palace

Squadra della zona sud ovest di Londra, Colori sociali: bianco e nero. Soprannome: Cottagers, che deriva dal nome dello stadio. Stadio: Craven Cottage Derby: West London Derby con il Chelsea, considerando anche che lo stadio dei Blues si trova proprio a Fulham. Inno: Viva El Fulham.

Club della zona sud Londra, è nato nel 1905. Colori sociali: rosso blu. Soprannome: The Eagles (le aquile). Stadio: Selhurst Park La rivalità cittadina più accesa è con il Millwall, la cui sede dista solo 8 km da quella del Crystal Palace. Inno: Glad All Over.

Chelsea

Queens Park Rangers Tottenham Squadra della zona nord di Londra. Colori sociali: bianco – blu. Soprannome: gli Spurs. Stadio: White Hart Lane Derby: North London derby con l’Arsenal Inno: If yer know yer history.

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Squadra della zona ovest di Londra, Colori sociali: bianco blu. Soprannome: gli Hoops (cerchi). Stadio: Loftus Road Derby: con il Chelsea e Fulham perché provenienti dal loro stesso quartiere. Inno: Pigbag



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cronometristi

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cronometristi

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FIGURA E ATTIVITÀ DEI

CRONOMETRISTI Abbiamo incontrato Gianfranco Ravà, Presidente della Federazione Italiana Cronometristi, che ci ha descritto i ruoli di chi misura il tempo delle gare. All’insegna dell’alta tecnologia di Lorenzo Arduini ’attività del cronometrista non è conosciuta nei dettagli dalla maggior parte delle persone, anche tra coloro che amano lo sport. I più ritengono infatti che cronometrare una gara consista semplicemente nel premere un pulsante alla par tenza, per dare inizio alla misurazione del tempo, e un altro all’arrivo. La realtà però è ben diversa, il lavoro del cronometrista infatti è molto differenziato, richiede determinate competenze tecniche e non dipende quindi solo dalla tempestività con la quale si preme un pulsante. Abbiamo parlato di tutto questo con il Presidente della Federazione Italiana Cronometristi Gianfranco Ravà, in carica dal 2009.

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“La Federazione Italiana Cronometristi è nata nel 1921 e attualmente siamo riconosciuti dal CONI quale unico ente incaricato di cronometrare gare sportive in Italia. Nel 2009 poi è arrivato anche il riconoscimento da parte del CIP per quanto concerne le manifestazioni che coinvolgono atleti diversamente abili”. Come siete organizzati sul territorio? “In ogni regione è presente un Comitato Regionale e in ogni provincia un Delegato. I nostri affiliati sono associazioni, che in totale sono 108 distribuite in tutte le province italiane. In tutto in Italia abbiamo circa 5,500 cronometristi tesserati”. Su quante discipline sportive lavorate? “Le discipline sportive che cronometriamo so-

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no 35, oltre ad una serie di manifestazioni a livello locale, come per esempio il Palio di Siena. Infine prestiamo la nostra attività anche per una serie di attività di tipo istituzionale, come i concorsi indetti per accedere nei Gruppi sportivi di Carabinieri e Guardia di Finanza”. Come si diventa cronometrista? “Le categorie dei cronometristi vanno dai 16 anni di età fino ai 55. Gli aspiranti devono seguire dei corsi di formazione gratuiti organizzati da noi: si tratta di 8 – 10 lezioni nelle quali vengono insegnati i regolamenti dei vari spor t, il funzionamento delle apparecchiature utilizzate e le procedure di gara. Dopo questo corso vi è il primo contatto con il campo di gara, dove gli aspiranti affiancano gli ufficiali durante le manifestazioni”.


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Sono necessarie competenze differenti da sport a sport? “I nostri cronometristi hanno la competenza per lavorare su tutti gli spor t, anche se alcuni si specializzano, con l’aumentare dell’esperienza, su determinate discipline. In ogni modo nei corsi di formazione vengono insegnati i regolamenti di tutti gli spor t che necessitano di una misurazione del tempo, di conseguenza un cronometrista può passare tranquillamente da uno spor t ad un altro”. Da dove nasce a suo giudizio la passione e la motivazione per diventare un cronometrista? “E’ essenziale naturalmente prima di tutto la passione per lo spor t. La nostra Federazione è l’unica che consente ai propri tesserati di fornire la propria prestazione al servizio di svariate discipline sportive. In secondo luogo è necessaria anche una passione per le nuove tecnologie: mentre tempo fa la mansione del cronometrista era solamente quella di gestore del cronometro, oggi sono necessarie conoscenze su attrezzature di elevata tecnologia, con funzionalità specifiche, spesso strutturate diversamente a seconda dello sport che viene cronometrato”. Quindi i vostri tesserati hanno anche altre

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mansioni oltre alla misurazione del tempo. “Sì, con il passare degli anni ci sono stati degli sviluppi nella nostra attività, che ora comprende anche l’elaborazione dei dati, la trasmissione di classifiche e punteggi in via elettronica, per arrivare alla gestione della grafica nelle riprese televisive: in quest’ultimo ambito curiamo le presentazioni delle gare, i titoli, i risultati ed i contributi di videografica. Inoltre allestiamo i campi di gara con tutte le apparecchiature necessarie, per esempio sistemi di FinishLynx, transponder, cronometri scriventi e fotocellule, tabelloni e monitor per la visualizzazione dei risultati, dispositivi wireless per la trasmissione dei dati e stazioni grafiche digitali per la messa in onda su TV. Svolgiamo tutte queste attività per veicolare una buona immagine all’esterno e per soddisfare tutte le richieste dei nostri committenti”. In che modo incentivate a provare a cronometrare le gare? “Le associazioni portano avanti attività promozionali a livello locale, mentre a livello centrale studiamo progetti che possano favorire l’avvicinamento alla nostra pratica. Per esempio, per quanto riguarda i giovani, in occasione delle Finali dei Giochi Sportivi Studenteschi, facciamo cronometrare le gare a rotazione ai ragazzi che non sono impegnati in quel momen-

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to, anche per far crescere in loro il senso di responsabilità. In tutti gli eventi più importanti, poi, mettiamo in mostra le nostre apparecchiature ed invitiamo i ragazzi a provarle”. Come viene vissuto il senso delle responsabilità da parte di chi misura il tempo? “Il senso di responsabilità è sempre stata l’ansia e la preoccupazione di ogni cronometrista. Negli anni passati, con i sistemi di cronometraggio manuali, l’eventualità di sbagliare era maggiore, mentre oggi le apparecchiature elettroniche hanno fatto calare questa possibilità. Naturalmente uno dei nostri obiettivi è quello di mettere i nostri cronometristi nelle condizioni di non sbagliare, mettendo a loro disposizione apparecchiature sempre più sofisticate”. Per concludere mi sa fornire un profilo dei cronometristi? “Non sempre chi cronometra ha praticato sport a livello agonistico, spesso si tratta di un amante dello sport che però non ha avuto la possibilità di viverlo nelle vesti di atleta. La convenzione con il CIP mira, tra le altre cose, ad avvicinare alla nostra realtà soggetti diversamente abili che possono recitare in questo modo un ruolo importante nel mondo dello sport anche senza praticarlo direttamente”.


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cronometristi

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LE DISCIPLINE SPORTIVE SEGUITE DALLA FICR Tutti i tempi e le classifiche delle gare dove la Federazione Italiana Cronometristi presta servizio di cronometraggio ufficiale sono consultabili su www.ficr.it. •

I NUMERI DELLA FICR

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21 Comitati Regionali 108 Associazioni 5.500 cronometristi 30.000 manifestazioni sportive seguite all’anno

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Atletica su pista e su strada, marcia e maratona Nuoto in vasca e in acque libere, Nuoto pinnato Canoa, Kayak e Canottaggio Ciclismo su pista e su strada Enduro, Motociclismo e Motocross, Minimoto, Motoslitte, Moto d'epoca, Raid TT, Trial, Velocità in salita e in circuito Rally, Kart e Velocità auto in salita e in circuito, Quad, Fuoristrada, Autoslalom, Corse di regolarità auto e moto storiche e moderne Sci alpino, Sci nordico e Snowboard, Biathlon, Slittino Sport equestri: Completo, Salto a ostacoli, Endurance e Dressage Pugilato Triathlon Pallamano Motonautica Pentatlon Ginnastica Pattinaggio Hockey velocità Skiroll Short Track


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maratona

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MARATONA DI ROMA 2011 MOLTO PIÙ DI UNA CORSA Il prossimo 20 marzo si correrà la 17^ edizione della corsa capitolina. Un percorso emozionante e ricco di storia tra le vie più belle della capitale. Grandi atleti e gente comune. Con la simpatia di Pipa, la nuova mascotte della gara. di Valentina Altavilla_Foto D’Annibale

utte le strade portano a Roma. Anche quest’anno. È ormai tutto pronto infatti per la corsa più attesa della capitale, la 17^ edizione della Maratona di Roma in programma il prossimo 20 marzo. Quest’anno l’obiettivo degli organizzatori è battere il record di iscrizioni, che attualmente è di 15.346 maratoneti, edizione 2010 della Maratona. Una corsa da sogno, che attraversa le strade simbolo della città eterna e che vedrà il centro della città trasformarsi in un'isola pedonale animata da concer ti, spettacoli e per formance eterogenee. Tutti uniti, atleti più allenati, ma anche comuni cittadini, amici, compagni di scuola e familiari che correranno insieme per una giornata davvero memorabile. E già, perché la Maratona non è solo una gara per i grandi spor tivi. Come da tradizione, infatti, anche quest’anno ci sarà ROMAFUN "La Stracittadina", la prova non competitiva di 4km aper ta a tutti. Una gara che avrà il suo villaggio con il RomaFun Village, allestito all'arrivo della Stracittadina all'interno del parco del Colle Oppio, aperto al pubblico e completamente gratuito.

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maratona

] Le maratone più importanti d’Italia del 2011 (42,195 Km) • 8^ Maratona di Treviso, 27/03 • 11^ Maratona di Milano, 10/04 • 24^ Maratona d’Italia Enzo Ferrari, Carpi (MO), 9/10 • 26^ Maratona di Venezia, 23/10 • 25^ Maratona di Torino, 13/11 • 27^ Maratona di Firenze, 27/11 • 16^ Maratona di Reggio Emilia, 11/12

Le mezze maratone più importanti d’Italia del 2011 (20,097 km)

Qui sarà possibile degustare i prodotti offerti dai par tner della Maratona di Roma o assistere alle numerose esibizioni che animano il parco, dalle attività spor tive a quelle ludico-ricreative. Ma non solo. Verrà allestito anche il "Marathon Village", aperto dal 17 al 19 marzo, presso il Palazzo dei Congressi all’Eur, dove sarà possibile visitare stand, assistere a concerti e spettacoli, ai convegni nell'area Media, praticare sport e prendere parte alla festa dell'intrattenimento. Per quanto riguarda invece gli atleti in gara, sono

già molti i nomi di re e regine del running che prenderanno parte alla maratona. Tra questi, in campo maschile, due atleti da 2:06. Si tratta dei keniani Teimet Sylvester Kimeli (nato il 4 luglio 1984) e di David Kipkorir Mandago (nato il 21 giugno 1978). Tra le donne, confermata la presenza di Rosalba Console, azzurra di maratona con un personal best di 2:26.45. Al via anche l’etiope Firehiwot Dado (nata il 9 gennaio 1984), l’unica capace di vincere due voltela 42 chilometri capitolina (nel 2009 e 2010).

Pipa, il simbolo della Maratona di Roma 2011 Chi l’ha detto che la maratona non fa per un ippopotamo? Non cer to per Pipa, il nuovo simbolo della Maratona di Roma 2011. Grazie infatti ad una par tnership con il Bioparco, Pipa è stata adottata dalla Maratona di Roma. Si tratta di un giovane ippopotamo anfibio femmina di cinque anni, nata il 1° maggio del 2006 allo Zoo di Valencia, da cui è arrivata poco più di un anno fa. Perché proprio un ippopotamo, vi chiederete. Il motivo della scelta di Pipa è quello di spronare le persone, anche quelle “grosse, lente e pigre” a fare movimento. Una scelta, dunque, più che salutare. Già perché l’ippopotamo, il terzo mammifero terrestre più grande del mondo, è da sempre associato alle persone “grosse” e dai movimenti goffi e lenti. Tuttavia, nonostante la mole e la curiosa struttura corporea, l’ippopotamo è piuttosto agile e veloce tanto che in caso di necessità può raggiungere la velocità di 30 km/h. Ovviamente anche Pipa, come tutti, avrà il suo personalissimo pettorale, colorato di rosa naturalmente.

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Maratonina delle Due Perle, Liguria, 6 febbraio RomaOstia, Lazio, 27 febbraio Lago Maggiore Half Marathon, Piemonte, 6/03 Stramilano, Lombardia, 27/03 Vivicittà Half Marathon Firenze, Toscana, 3/04 Mezza MAratona di Genova, Liguria, 7/04 Maratonina del Levante, Puglia, 1/05 Moonlight Half Marathon, Veneto, 22/05 Run Tune Up, Bologna, 4/09 Mezza d Monza,Lombardia, 18/09 Gardaland Half Marathon, Veneto, 2/10 Salento Half Marathon, Puglia, 6/11 Fiumicino Half Marathon, Lazio, 13/11 Garda Trentino Half Marathon, Trentino, 13/11 Invernalissima, Umbria, 18/12


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MARATONA ALL’INSEGNA DELLA SOLIDARIETÀ Il 20 marzo si correrà la 17^ Maratona di Roma, impegnata sempre di più in attività sociali di Lorenzo Arduini_Foto D’Annibale omenica 20 marzo si terrà, come ogni anno ad inizio primavera, la Maratona di Roma, la gara podistica di gran lunga più importante in Italia, giunta quest’anno alla 17^ edizione. Come ogni anno sono tanti gli eventi collaterali organizzati, a partire dalla Roma Fun “La Stracittadina”. L’iniziativa che chi scrive voleva approfondire è il Progetto Charity che quest’anno sta prendendo piede con un successo sempre maggiore: si tratta di un’iniziativa nata nelle Maratone del mondo anglosassone che incentiva i numerosi atleti che scelgono di correre la propria gara raccogliendo fondi per buone cause. Le charity sono associazioni che raccolgono fondi per una determinata causa, come per esem-

pio la ricerca sul cancro, il sostegno ai bambini bisognosi, ai disabili o ai sordomuti. Il prossimo 20 marzo parteciperanno alla Maratona migliaia di sostenitori delle associazioni benefiche che hanno aderito al “Progetto Charity”. Sono decine le realtà nazionali e internazionali che ad oggi hanno prenotato oltre 30.000 pettorali, tra maratona e stracittadina non competitiva, destinando parte del ricavato alle loro azioni di beneficenza. Emergency, Libera, Intersos, Aism, Canadian Diabetes Association, Cancer Research UK, Bobby Moore Fund, solo per fare alcuni esempi, saranno presenti sulle strade di Roma per sostenere i loro progetti. Così come alla 42 chilometri parteciperà un gruppo di podisti inglesi sostenuti dal Tottenham Hotspurs: il Tottenham sostiene da anni l’associazione “Round Table Children’s Wish”, che

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si occupa di aiutare i bambini malati terminali. La società londinese raccoglie fondi attraverso i podisti inglesi che partecipano alle più importanti maratone mondiali. Lo scorso anno a Roma raccolsero 18.000 sterline (oltre 21.000 euro). Quest’anno l’obiettivo è di superare i 30.000 euro. Impegnato in prima persona nel sostenere questa iniziativa è l’allenatore degli Spurs Harry Redknapp: “sostengo Round Table Children’s Wish perché grazie a loro i bambini più sfortunati hanno qualcosa di cui poter dire non vedo l’ora!. Ho avuto il grande onore di incontrare molti dei bambini aiutati e – come padre e nonno – il mio cuore batte per loro. I loro desideri sono importantissimi, un momento davvero speciale. Anche i miei giocatori portano avanti delle cause sociali, sono tutti molto responsabili e consapevoli. La maggior parte di


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[ essi supporta una charity, magari una con la quale hanno qualcosa in comune”. L’anno scorso, tra i desideri realizzati di questi ragazzi grazie all’attività del Tottenham, c’è stata una vacanza in Italia per due adolescenti affetti da cancro e per le loro famiglie. Entrando nel dettaglio, quest’anno, per quanto riguarda la 42 km, 14 Charity straniere, provenienti soprattutto da Regno Unito, Stati Uniti e Canada, hanno stipulato una convenzione con la Maratona di Roma: le associazioni acquistano un certo numero di pettorali ad un prezzo scontato che poi rivendono agli atleti ad un prezzo più alto. Chi acquista il pettorale da una charity deve anche impegnarsi per raccogliere fondi a favore dell’associazione stessa o comunque fare attività sociale. La charity, oltre al pacco gara tradizionale, offre poi a questi atleti, che si sono mostrati sensibili socialmente, benefit come consigli per l’allenamento, un kit speciale di gara con i colori della charity e il sostegno durante la gara. Il punto fondamentale che deve essere compreso è che il rapporto tra la charity e l’atleta non è assolutamente assimilabile ad un rapporto di tipo commerciale: gli atleti che si rivolgono ad una di queste associazioni per l’acquisto del pettorale infatti sono persone che hanno la volontà

charity

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di fare attività sociale, di dare il loro contributo per cause importanti unendo a queste motivazioni la passione per la corsa e la partecipazione alla Maratona. Le ONLUS italiane lavorano invece in un modo differente e gli organizzatori della Maratona di Roma le hanno coinvolte in un modo diverso, nella promozione cioè della 4 km non competitiva. Anche in questo caso le Onlus coinvolte, che sono 59, acquistano un certo numero di pacchi gara che poi rivendono ad un prezzo leggermente più alto, raccogliendo in questo modo fondi per sostenere la propria attività. Queste associazioni, essendo molto attive in comunicazione e attività sociale, in questo modo promuovono il proprio marchio e contemporaneamente associano la Maratona di Roma ad asset positivi e assolutamente condivisibili da parte di tutti gli stakeholder. Durante i tre giorni in cui sarà aperto il Marathon Village presso il Palazzo dei Congressi all’Eur, poi, appositi spazi saranno dedicati alle Onlus, che potranno in questo modo incontrarsi e fare rete. Con questo progetto la Maratona di Roma ha dimostrato la propria attenzione per importanti temi che riguardano non solo l’Italia ma tutto il mondo e la volontà di contribuire ad affrontarli.

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EMILIO BICOCCHI: CLASSE, LEALTÀ E DEDIZIONE, COSÌ SI VOLA VERSO LA VITTORIA Il più forte dei cavalieri italiani è uno degli atleti più importanti del Centro Sportivo Aeronautica Militare di Francesco Carboni e Maria Elena Panetti_Foto di Paolo Caruana

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’essenza del suo essere aviere e il fascino della tradizione equestre fanno di Emilio Bicocchi un personaggio a 360 gradi che si divide tra la sua scuderia, la sua famiglia e tutti gli impegni agonistici. Lanciato verso un sogno che ha una data ben precisa e che si chiama Olimpiade di Londra 2012. Emilio questa Olimpiade è possibile? “Si, perché nello sport nulla è impossibile, andare alle Olimpiadi sarebbe un grande successo, sia per me che per l’equitazione italiana. Il primo ostacolo, sia come obiettivo che come impegno agonistico sarà il campionato europeo del prossimo settembre in quel di Madrid”. La tua giornata inizia presto? “Si, molto presto. Questo perché i cavalli sono molto abitudinari e quindi bisogna avere costanza e perseveranza nella pratica degli allenamenti rispettando rigorosamente la loro tabella di marcia.” E quindi? “Quindi sveglia all’alba e di corsa in scuderia per iniziare l’allenamento con i miei cavalli…” Come sono organizzati i tuoi allenamenti? “Al mattino di solito, monto i miei 6 cavalli di punta, quelli che poi saranno i miei fidi compagni nelle gare più impor tanti, al pomeriggio mi dedico agli altri che, al momento, sono ancora in fase di addestramento”.

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aeronautica

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SCHEDA CAVALLO TOP Kapitol D’Argonne SESSO: Stallone NAZIONALITA’: Francese ANNO DI NASCITA: 1998 MADRE: Dame Vannetaise PADRE: Apache D’Adried SF

Che significa in fase di addestramento? “Sono ancora molto giovani e inesperti, quindi hanno bisogno di apprendere la tecnica necessaria per poi svolgere al meglio un concorso ippico. Anche questi ultimi tra qualche tempo saranno i miei compagni di gara”.

ra famiglia, c’è una sinergia che si fa sempre sentire quando ho bisogno. So che posso sempre contarci. Questo è importante per un atleta professionista, soprattutto in uno sport come il mio dove ci sono tante variabili da considerare e far quadrare insieme.”

Come si fa a rendere vincente un cavallo? “E’ un equazione complicata ma al tempo stesso facile da risolvere, il lavoro sul campo deve essere affiancato ad una vita semplice dove non si perda di vista l’istinto e l’essenza dell’animale, che nel caso del cavallo ha tutta una serie di sfaccettature che hanno a che fare con la libertà e la vita in branco”.

E la tua vera famiglia? “Mia moglie è da sempre il mio angelo custode, con i miei genitori è il sostegno a tutti gli aspetti organizzativi”.

Emilio Frediani Morandini Bicocchi è nato il 10/12/1976, i suoi genitori, da sempre appassionati di equitazione, lo hanno introdotto e inserito in questo mondo così affascinante fin dai suoi primi passi. Appena quattordicenne ha esordito a livello internazionale nel concorso ippico di Vichy, da qui è entrato in pianta stabile nel ranking FEI mondiale e nell’organico della rappresentativa nazionale. Nel 2005 è campione d’Italia nel salto ostacoli e appena un anno dopo veste la divisa dell’Aeronautica Militare per essere così a tutti gli effetti un autentico cavaliere. “Devo dire che in Aeronautica ho trovato una ve-

Ma c’è un piccolo Bicocchi che sta seguendo le orme dei nonni e del papà? “Sì, ovviamente anche quelle della mamma, si chiama Giuseppe ed ha 2 anni” Va già a cavallo? “Si, ha un pony che si chiama Concettina, ma è molto più appassionato dalla vita di campagna e della scuderia. Ha un debole per i trattori”. Nel corso della tua carriera sicuramente avrai avuto modo di montare diversi cavalli, tra questi potresti dire quale ti ha dato di più? “Ognuno ha una sua storia e ha contribuito alla mia crescita. Per questo sono in debito con tutti loro. Con l’esperienza di oggi, posso dire di aver raggiunto una cer ta maturità agonista e poter dire che con Kapitol D’Ar-

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gonne ho un binomio quasi per fetto” In che senso quasi perfetto? “Sì perché la perfezione a cavallo è una cosa che può essere solo avvicinata. Diciamo che con lui ho un rapporto fraterno di intesa che in gara mi da una sicurezza e una carica mai avuta”. Quando è nato questo binomio? “Nel 2005, un mese e mezzo dopo abbiamo vinto il primo gran premio nel CSI*** di Arezzo”. Dopo Arezzo, l’aviere capo Emilio Bicocchi, insieme al suo fido Kapitol ha partecipato a 6 coppe delle nazioni, ha vinto il campionato italiano assoluto nel 2009 alla Bagnaia e poi sempre nel 2009 ha vinto il gran premio di Monaco e nel 2010 quello di Madrid ma la sua affermazione è anche frutto di eccellenti piazzamenti ai mondiali di Aachen e di Lexington dove in entrambe le prove è sempre risultato come il miglior cavaliere italiano. A Scarlino, a pochi chilometri da Grosseto, dove ha sede la scuderia Bicocchi, si respira un aria di grande entusiasmo e voglia di affermazione, qui l’equitazione è diventata un mestiere. Qui, quando Emilio torna con qualche trofeo sono tutti contenti, tutti lo sostengono e lavorano al suo fianco per far sì che un giorno torni con una bella medaglia di quelle che si possono vincere solo una volta ogni quattro anni.



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golf

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Diana Luna

Matteo Manassero

IL GOLF SI INSEGNA NELLE SCUOLE La Federazione Italiana Golf ha scelto come testimonial per l’attività scolastica e giovanile due giocatori particolarmente rappresentativi: Matteo Manassero e Diana Luna. di Alessandro Morucci

on lo sviluppo del “Progetto Scuola”, in collaborazione con Kinder+Spor t, la Federazione Italiana Golf conta di triplicare quest’anno il numero degli alunni delle classi elementari e medie, compresi fra i 9 e i 16 anni, che entreranno per la prima volta in un campo da golf: dai 4.500 circa del 2010 agli oltre 12.000 nel 2011. A tale scopo, oltre alle iniziative previste dal programma, la Federazione Italiana Golf ha scelto quali testimonial per l’attività scolastica e giovanile due giocatori par ticolarmente rappresentativi: Matteo Manassero e Diana Luna. Il presidente della FIG ha spiegato la scelta ricordando anche i fratelli Edoardo e Francesco Molinari: “Senza le loro prestazioni e i loro successi, il nostro impegno organizzativo non avrebbe lo stesso effetto. Crediamo profondamente nel Progetto Scuola, ma sono soprattutto questi campioni na-

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zionali che alimentano lo sviluppo del golf italiano all’interno del nostro Paese e la crescita della sua credibilità anche all’estero”. Ha commentato Matteo Manassero: “Questa scelta mi fa sentire tutta la responsabilità di rappresentare un modello per i ragazzi che guardano a me come io guardavo i campioni con cui ora mi ritrovo a giocare”. Diana Luna si è detta “onorata” per la decisione della FIG. Al momento sono 144 le strutture golfistiche, dislocate sull’intero territorio nazionale, che par teciperanno alla prima fase di avviamento, denominata “Prova il golf” (6 ore), ma è ancora in atto il censimento dei circoli che aderscono all’iniziativa. Successivamente saranno trasmessi agli Uffici regionali del Ministero dell’Istruzione gli elenchi delle classi. Si stima che ciascun circolo riceverà la visita di 4-6 classi, per gruppi di 100-120 ragazzi e, in base all’esperienza dello scorso anno e tenendo conto delle successive rinunce, si calcola appunto in circa 12.000

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il numero dei giovani studenti italiani che faranno conoscenza quest’anno con la disciplina. In alcune regioni già impegnate in questo programma, a cominciare dal Piemonte, si svolgerà anche la fase “Gioca il golf”, riser vata ai gruppi spor tivi scolastici: circa 100-120 per un totale intorno ai 1.500 ragazzi. Su questa base, con l’inter vento dei professionisti indicati dai Comitati regionali verrà attivato l’ ”Osservatorio talenti” per individuare le “promesse” più giovani del golf italiano. Il Progetto Scuola coinvolge anche gli insegnanti. Nella seconda metà del 2011 si completeranno i corsi a loro dedicati e avviati l’anno scorso. Con il sostegno di Triveneto, Lazio, Toscana, Emilia Romagna, Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria, sono stati più di trecento i docenti che nel 2010 hanno provato a giocare a golf, appassionandosi a questo spor t. L’attività futura all’interno degli istituti si svolgerà sotto la loro super visione e al momento sono 590 gli insegnanti di educazione fisica che danno il loro appor to al programma.


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golf tuttincircolo

news dai circoli di golf

a cura di Andrea Cecinelli Responsabile comunicazione del Golf Forense

PARCO DI ROMA Aitgolf gold Championship 2011 Si è disputata presso i green del Parco di Roma golf club la AITGOLF Gold Championship 2011 domenica 27 Marzo. L'AIT Golf è una Associazione Sportiva Dilettantistica, nata nel 2006 fondata dal campione di tennis di fama mondiale Adriano Panatta e da Alessandro Rasicci. Scopo di questa associazione è l’organizzazione di gare e manifestazioni sportive dilettantistiche in genere, il potenziamento di ogni attività

OLGIATA GOLF CLUB

E’ partito dall’Olgiata il Bellettini Championship Invece di fare sporadiche gare come aveva fatto fino a qualche anno fa, Angelo Bellettini, anche per via delle sue molteplici “locations” , ha pensato bene di fare un unico campionato: il Bellettini Championship. Le location di gioco sono i campi

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volta all’incremento e allo sviluppo del gioco del Golf, nonché quello di creare fra gli Associati qualificate occasioni di incontro e di confronto sia esso sportivo che professionale e occasioni di divertimento e di viaggio, nel massimo rispetto dello spirito di correttezza e di integrità sportiva. A prevalere sui campi del circolo di Roma Nord è stato Enrico Di Nitto nella 1° Categoria Netto; Giancarlo Fre Torelli nella 2° Categoria Netto e Nazzareno Bianchetti nella 3° Categoria Netto. La bella giornata di golf si è conclusa con una sottile pioggia stile inglese che reso ancora più incantevole il paesaggio.

dell’Olgiata, Punta Ala e Saturnia. Da profondo intenditore di golf (nonostante sia dilettante, è uno dei pochi italiani che ha giocato a St. Andews in un torneo dove ha rappresentato l’Italia nel “Burbery Cup”) per rendere più interessati le sfide ha deciso di far giocare la prima e la seconda categoria con formula medal, mentre la terza gioca con formula stableford. Il Bellettini Championship è iniziato sul campo

ACQUA SANTA GOLF CLUB

Si è svolto in due giornate, nelle splendide e antiche strutture dell'acquasanta Golf Club il Bretagna Tour. Questo circuito è formato da circa 350 tappe di qualificazione in Italia, Austria e Spagna, 3/5 per ogni Circolo selezionato. Circa 50 Circoli in Italia, 15 in Spagna e 7 in Au-

stria), 5 Semi-Finali Nazionali, ed una Finale Internazionale. Il vincitore del 1° Lordo sarà nominato CAMPIONE EUROPEO BRETAGNA TOUR, e sarà invitato l'anno prossimo a partecipare alla finale internazionale per difendere il proprio titolo. Aspettando la finale, la tappa all'Acquasanta golf club è stata vinta da Pierpaolo Paoluzi sabato 5 Febbraio, mentre da Mikhael Burke, domenica 6 Febbraio”.

dell’Olgiata a metà febbraio ed ha dato questi risultati in Prima Categoria, Gianni Verducci (67) davanti a Santo Federico Zuco, lo jr. Alessandro e Stefano Pitoni (68). Primo Lordo Stefano Pitoni (67) davanti a allo jr. Alessandro Rienzi, (72), terzi Philip Geerts e Mattia Miloro (73). In Seconda Categoria, successo e quindi parziale leadership dopo la prima prova, Paolo Restifo (67) davanti a Barbara Pavan

e Gianmarco Riandi (70). In Terza Categoria (che si gioca con formula stableford) Antonio Pannunzio dell’Olgiata e Laura Mantelli del Tevere Golf primi con 40 punti, Terzi Giovanni Giuffrida dell’Oasi e Michlickova Zdenka dell’Olgiata con 39 punti. Il Bellettini Championship si gioca ancora all’Olgiata sabato 5 e domenica 6 marzo, poi si giocherà in aprile a Punta Ala (9 e 10) e giovedì 14 all’Olgiata.

Bretagna Tour

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golf golf

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LE ISTITUZIONI DEL GOLF FORENSE Di Andrea Cecinelli _ Foto di Silvia Apice e Yuliya Galycheva

Il conto alla rovescia è iniziato. Sabato 30 Aprile e domenica 1 maggio al Parco di Roma Golf Club prenderà il via la nuova edizione del MBR Golf Forense Più 2011.

Nella pagina in alto da sinistra: Il Dott. Carlo Scatena con l'Avv. Nicola Colavita durante la premiazione di una tappa del Golf Forense. Nella pagina affianco in alto il Dott. Carlo Scatena durante una fase di gioco; in basso da sinistra Il Dott. Carlo Scatena inter vistato da LA7 e L'Avv. Antonio Conte ai microfoni del TG5.

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bbiamo incontrato i Presidenti delle due Istituzioni che per primi hanno creduto nel Torneo ideato dall'Avv. Nicola Colavita, patrocinando il Golf Forense sin dal primo anno: il Presidente della Federazione Italiana Golf Lazio, Dottor Carlo Scatena ed il Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Ro-

ma, Avvocato Antonio Conte. Presidente Scatena, sono anni ormai che la F.I.G. Lazio patrocina il Golf Forense. Come giudica, dall’alto della sua esperienza, questo circuito? “Questo è un circuito di eccellenza le cui gare si svolgono nei circoli più importanti del Lazio e l'organizzazione è curata nei minimi particolari. Ogni anno che passa la qualità del Golf Forense è sempre più alta e que-

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sto non fa altro che dare visibilità anche alla nostra Federazione. Noi come F.I.G. Lazio abbiamo creduto in questo progetto sin dal primo anno e quella del Golf Forense è l’unica manifestazione a potersi fregiare del nostro patrocinio. Quello che stupisce poi gli addetti ai lavori è la grande quantità e l’altissima qualità degli sponsor che ogni anno accompagnano queste gare, oltre al supporto mediatico che il Golf Forense si è conquistato nel


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golf

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corso degli anni: una fortissima visibilità, superiore anche a quella che hanno tornei nazionali ed internazionali più importanti dal punto di vista tecnico/sportivo. Questo è un dato che deve far riflettere e conferma una volta di più la bontà del lavoro svolto dall’Avv. Nicola Colavita: un lavoro svolto veramente con grande professionalità a cui vanno i miei più sinceri complimenti”. Qual è oggi la situazione del golf nel Lazio? “Il golf è uno sport in costante crescita, i successi internazionali dei nostri golfisti sono la miglior pubblicità per tutto il movimento golfistico, ed ovviamente anche la F.I.G. Lazio trae dei benefici da questo. I nostri ragazzi si stanno comportando in maniera eccellente e stanno raggiungendo degli importanti risultati anche a livello nazionale: direi che oggi il golf laziale è molto competitivo”. Dott. Scatena, oltre che a presenziare per motivi istituzionali le premiazioni del Golf Forense, la vediamo quasi sempre impegnato anche nei panni di giocatore. Come giudica da esperto il livello tecnico di queste gare? “Il livello tecnico di queste gare è notevolmente cresciuto nel corso degli anni. Oggi le gare del Golf Forense possono tranquillamente essere equiparate alle gare che si svolgono nei tornei dei più impor tanti circuiti italiani”. Presidente Conte, lei nel lontano 2005 – anno di fondazione del Golf Forense - è stato il primo a credere in questa fortunata manifestazione. Come si coniuga la professione forense con il golf? “Quella del Golf Forense è stata un’intuizione geniale dell’Avv. Nicola Colavita alla quale ho creduto sin dall’inizio, appoggiandola e portandola avanti all’interno del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Roma, confidando nel crescente interesse degli avvocati per questo sport. Interesse che poi si è rivelato tale perché le adesioni a questa manifestazione sono state e sono

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tutt’ora numerosissime. Il golf poi è uno sport molto riflessivo, di grande relax e per chi fa una professione stressante come quella forense, è motivo di svago. Anche se apparentemente può sembrare uno sport singolo, il golf è in realtà uno sport di aggregazione. Nel caso specifico poi questa manifestazione, unica nel suo genere, riesce ad unire professionisti che appartengono a diverse categorie professionali. Gli stessi avvocati che il giorno prima si sono affrontati per una causa nelle aule di Tribunale, si ritrovano sui green a rigenerarsi condividendo il piacere di uno sport all'aria aperta”. In qualità di Presidente dell'Ordine degli Avvocati di Roma, cosa può consigliare ai giovani che si avvicinano alla professione? “Quella dell’avvocato è una professione difficilissima ma profondamente affascinante. I giovani che vogliono intraprendere questa strada devono avere una preparazione giuridica adeguata e una condotta deontologica all'altezza della toga che indossano”. Avv. Conte, lei oltre ad essere il Presidente dell’Ordine degli Avvocati più grande di Europa (n.d.r. 22.724 avvocati iscritti all’albo), ha un passato da calciatore dilettante, è il legale della AS Roma e viene considerato uno dei massimi esperti italiani in materia di diritto sportivo. Avendo partecipato a tantissime manifestazioni sportive con diversi ruoli, come giudica le gare del Golf Forense? “Sono delle manifestazioni riuscitissime sotto tutti i punti di vista, per la perfetta organizzazione, per l’alto numero dei partecipanti, per il livello di competizione sempre più elevato, per la forte comunicazione e per l’altissimo profilo degli sponsor e delle Istituzioni che da sempre accompagnano questa manifestazione. Una crescita costante quella del Golf Forense che l'Ordine degli Avvocati di Roma è ben lieto accompagnare, offrendo il proprio patrocinio per il sesto anno consecutivo”.


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news dai circoli sportivi storici news dai circoli sportivi storici a cura di Lorenzo Arduini

Club deiCircoli Sportivi Storici

Agostino De Zordo, Segretario Generale del Club Circoli Sportivi Storici

La privacy nelle associazioni sportive

S

i approssima la scadenza annuale per la revisione del Documento Programmatico sulla Sicurezza introdotto dal Testo Unico delle disposizioni in materia di protezione dei dati personali (D.Lgs. n.196/2003 cd. Codice della Privacy). Nel corso degli anni sono intervenuti numerosi provvedimenti di semplificazione e, in particolare, è stata introdotta la cd. “autocertificazione” (art 34 Codice come modificato dall’art. 29 del D.L. n. 112/2008 conv. nella L. n.133/2008) che impegna il legale rappresentante della Associazione a dichiarare sotto la propria responsabilità penale che l’ente ha adottato le prescritte misure di sicurezza. Una soluzione questa che, nonostante il suo lodevole proposito, non convince di fronte non solo alla ulteriore responsabilità che deve assumersi il

legale rappresentante ma anche alle conseguenze amministrative, civili e penali a carico (del legale rappresentante) dell’Associazione derivanti dalla inosservanza delle prescrizioni del Codice privacy. La ingente mole di dati più o meno sensibili trattati (soci, fornitori, addetti) non consente infatti di affrontare gli adempimenti richiesti con leggerezza e senza una approfondita verifica dei trattamenti in essere e delle misure adottate. Al riguardo si ricorda che le violazioni più comuni e frequenti riguardano: - l’omessa o inidonea informativa agli interessati (associati, dipendenti, collaboratori e fornitori) - la mancata adozione delle misure minime di sicurezza, ovvero delle misure di protezione richieste a tutela del corretto trattamento dei dati in formato cartaceo ed elettronico. Sotto quest’ultimo aspetto va evidenziata la estrema severità delle sanzioni

a seguito dei recenti interventi legislativi che hanno rivisto l’impianto sanzionatorio e che si sintetizzano di seguito: - l’omessa o inidonea informativa costituisce violazione amministrativa punita con una sanzione da euro 6mila a 36mila. In caso di più violazioni o di banche dati di particolare rilevanza la sanzione aumenta da euro 50mila a 300mila; - la mancata adozione delle misure minime di sicurezza (compresa la redazione del documento finale di sintesi cd. DPS) e il trattamento illecito dei dati è punita con la sanzione da euro 10mila ad euro 120mila e sanzionata penalmente (arresto sino a 2 anni o ammenda da 10mila a 50mila euro); - la mancata osservanza dei provvedimenti emessi dal Garante è punita con la sanzione da euro 30mila a 180mila; In caso di più violazioni o di banche dati di particolare rilevanza la sanzione aumenta da un minimo di euro 50mila ad un massimo di 300mila, con pos-

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sibilità di vederle raddoppiate in caso di particolare pregiudizio o di numero rilevante di interessati. Inoltre le sanzioni possono essere quadruplicate se risultano inefficaci per la situazione economica del contravventore. Senza considerare eventuali richieste di risarcimento danni in sede civile da parte di chi si ritenesse leso dall’uso illecito dei propri dati e il non quantificabile pregiudizio alla immagine dell’Associazione. La scadenza del 31 marzo per l’aggiornamento del DpS, che riepiloghi in modo chiaro e preciso gli adempimenti e le misure adottate a protezione dei dati, appare quindi una utile occasione per rivedere la “policy” in materia ed implementare le misure di sicurezza (ad es. per quanto riguarda l’utilizzo delle comunicazioni sociali e di sistemi di videosorveglianza) verificando la loro puntuale rispondenza all’attuale quadro normativo.


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Club Circoli Sportivi Storici

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news dai circoli sportivi storici news dai circoli sportivi storici

CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE ALESSANDRA SENSINI: UN ESEMPIO PER TUTTI, SPORTIVI E NON Questa è la storia di una grande passione, quella di Alessandra Sensini, la velista più medagliata della storia e che sta guardando verso Londra 2012, sua sesta Olimpiade. Alessandra ha scelto la famiglia del Circolo Canottieri Aniene per presentare la sua ultima fatica fuori dall'acqua: ha scritto “Una vita con il vento” a quattro mani con il giornalista sportivo Stefano Vegliani, edito da Longanesi. Oltre ai momenti più esaltanti e pubblici della velista maremmana, le pa-

gine del libro ci svelano il percorso più intimo di Alessandra, le sue delusioni, la tensione e il timore di non farcela, i sogni, le aspirazioni, il sacrificio e la sua incredibile grinta.Una vita con il vento, ma anche in solitudine in mezzo al mare ed un grande lavoro su se stessa perché “l'onesta richiede fatica doppia per arrivare alla meta” racconta Alessandra. “C’è poco da fare la regata comincia a terra, la testa va allenata per reggere e gestire la competizione con le altre atlete. Dopo il bronzo di Atene, un oro a cui ho voltato le spalle in medal race, non sono salita sulla tavola per un anno e mezzo per la delusione. Ma ho lavorato tanto psicologicamente finché le avversarie sono diventate solo una vela con un numero”. E con un sorriso ed un candore disarmante confessa “Si respira un calore ed un'energia incredibile qui dentro. Se non fossi entrata all’Aniene non avrei continuato”.

TUFFI, SPLENDIDA "PRIMA" PER IL CIRCOLO In occasione dei Campionati Italiani Giovanili – dedicati alle categorie Ragazzi, Juniores e Seniores e svoltisi a Bolzano all'inizio di febbraio – il Circolo Canottieri Aniene è riuscito a conquistare i primi tre titoli di categoria. Un risultato importante, significativo, che certifica l’ottimo avvio di una "nuova era", quella che ha sancito il ritorno nelle specialità dei tuffi di un sodalizio ormai ai massimi livelli nel nuoto, nel canottaggio, nella canoa, nel tennis, nella vela e nel settore Paralimpico. I Campionati Assoluti di Trieste – una medaglia d’argento conquistata - bissano gli ottimi riscontri degli Italiani di Categoria di Bolzano e confermano ulteriormente la forza del gruppo. I successi di Bolzano e Trieste, oltre a confermare l’ottimo stato di forma di un gruppo costituitosi appena sei mesi orsono, lascia

galato spettacolo su due quattro di coppia dandosi battaglia fino all’ultimo colpo. Impor tante risultato invece per la squadra agonistica, dove il doppio categoria ragazzi di Cavosi e Andreasi si è guadagnato una magnifica medaglia di bronzo, sfiorando il gradino più alto del podio per pochissimi secondi.

CIRCOLO CANOTTIERI ROMA PLAY LIFE GAMES Nuovo anno e nuove attività per le palestre del Circolo Canottieri Roma. Grazie al responsabile Andrea Cardone, infatti, le sale pesi e fitness sono affollatissime di soci a tutte le ore del giorno. Coadiuvato dai suoi preziosissimi collaboratori Paolo Malfatti (resp. fitness e personal trainer) e Daniela Bernardini ( resp. Pilates), Cardone è riuscito ad avvicinare persone di tutte le età nelle palestre, riscuotendo enorme successo all’interno del Circolo. Attualmente fervono i preparativi e le varie organizzazioni per gli allenamenti in vista del primo “Play Life Games”, un circuito aerobico muscolare a tempo composto da varie discipline in cui i soci del sodalizio si dovranno cimentare il 20 marzo, giorno della finale.

davvero ben sperare per i prossimi appuntamenti stagionali. Un gruppo quantitativamente e qualitativamente significativo, valorizzato dall’esperienza e dalla professionalità del Direttore Tecnico Italo Salice e dell’allenatrice Benedetta Molaioli.

M. Petracci

D’INVERNO SUL PO E IV PROVA DI GRAN FONDO In una cornice primaverile si è svolta dal 11 al 13 febbraio a Torino la gara internazionale “D’inverno sul Po” assieme alla “IV prova di Gran Fondo” di canottaggio. Folta par tecipazione da par te dei soci master della Canottieri Roma: Iaccarini, Matteini, Bozzo Magrini, Marini, Bozzo, Delle Cese e Lucidano hanno re-

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CIRCOLO CANOTTIERI LAZIO IL VIZIO DELLA CAPOLISTA

il primo obiettivo della stagione ossia l'accesso al Final Eight. Infine nella Stanleybet cup al Parioli i ragazzi di Ravera, che guidano il proprio girone, si sono aggiudicati anticipatamente l'ingresso alla fase finale.

Il Canottieri Lazio non si leva il vizio di guidare la classifica nelle competizionio di calcio a 5 ed a 8: ottimo risultato nell'Adidas League presso il Futbolclub dove con l'ennesima vittoria , 2-0 contro il Villa Aurelia , i ragazzi di Fiocchetti conquistano altri 3 punti fondamentali per allungare, approfittando del sorpasso dell'Olgiata sui padroni di casa del Futbolclub. Nel Futsal, grazie alla goleada incredibile contro l'Alphaturris, sconfitto per 7-0, il circolo ha consolidato il primato nel campionato nazionale di serie B, mentre nella Coppa Italia con un perentorio 6-1 il club biancoceleste ha battuto lo Sporting Peloro Messina, conquistando

visto alcuni giocatori della squadra nazionale di rugby, tra cui Mirco Bergamasco, Andrea Lo Cicero, Edoardo Gori, Valerio Bernabò e Andrea Masi, far visita ai nostri Atleti speciali; i nostri hanno rotto il ghiaccio insegnando ai nazionali l’uso dei vogatori e questi ultimi hanno improvvisato i fondamentali del rugby, con passaggi, mischie, touche e partitella finale per uno spettacolare connubio tra veri sportivi di discipline diverse. Paolo Ramoni

REALE CIRCOLO CANOTTIERI TEVERE REMO ATTIVITÀ E PROGETTI A FAVORE DEI DISABILI Il Reale Circolo Canottieri Tevere Remo, il più antico Circolo remiero della Capitale, composto da più di mille soci, negli ultimi anni ha aperto le proprie porte a persone con disabilità intellettiva proponendo attività sportive di canottaggio, indoor rowing, calcetto, atletica leggera e tennis, il tutto sotto l’egida di Special Olympics Italia. Ad oggi il Team è composto da 26 Atleti con disabilità intellettiva, 8 Tecnici di disciplina, partner e volontari che seguono costantemente gli allenamenti e le competizioni sportive a cui partecipiamo.

L’appuntamento più importante di questa stagione sarà i Giochi Nazionali estivi Special Olympics in programma a La Spezia dal 5 all’11 giugno; l’evento rappresenta la più importante manifestazione sportiva a livello nazionale per Atleti con disabilità intellettiva e prevede la partecipazione di 2000 Atleti, 500 accompagnatori, 300 dirigenti/tecnici, 100 giudici/arbitri, 2000 volontari, 3000 fa-

miliari nelle discipline sportive di atletica, basket, bocce, bowling, calcio, ginnastica, tennis, nuoto, canottaggio e golf. Il programma ambizioso è di essere presente all’evento con tutti e 26 gli Atleti divisi nelle attività di canottaggio, calcetto e atletica leggera per una delegazione che conterà su più di 50 persone. Particolare successo ha avuto l’iniziativa svoltasi lo scorso 2 febbraio che ha

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Club Circoli Sportivi Storici

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CIRCOLO CANOTTIERI TIRRENIA TODARO CONSEGNATI AL CIRCOLO I DIPLOMI DI CAMPIONE REGIONALE MASTER Organizzato dal Comitato Lazio ed ospitato nello sportivissimo circolo di Lungotevere Flaminio 61, si è svolto il consueto incontro dei canottieri master capitolini. I lavori sono stati introdotti da Paolo Bartoletti, presidente del CC Tirrenia Todaro, e Marcello Scifoni, presidente Comitato Lazio. Alla serata hanno partecipato Paolo Caracciolo, Luca Dell'Elice della Commissione nazionale Master e Andrea Pinci Coordinatore regionale Master. Consegnati i diplomi di campione regionale. Gli atleti master non si smentiscono mai: amicizia, cordialità, confronto e qualche polemica condiscono sempre le riunioni di questa categoria. Sono vivi e partecipi, sempre attenti ai cambiamenti, critici, ma consapevoli di giocare un ruolo importante nel canottaggio italiano. La sala del circolo location dell’evento era stracolma, tra un piatto di pasta e ceci, polenta con salsicce e con i famosissimi carciofi fritti dorati dello chef Giovanni Germino, che da anni gestisce la ristorazione nel sodalizio nerazzurro. Il padrone di casa Paolo Bartoletti ha rivolto a tutti un caloroso benvenuto sottolineando come il Tirrenia abbia a cuore l'attività master. Il senso profondo della convivialità ha animato la serata ed è stato colto da tutti i presenti. Questo modo di vivere insieme lo sport caratterizza, come ha sottolineato Marcello Scifoni, i master laziali, che non si sottraggono agli impegni agonistici, ma che conservano la gioia dell'amicizia e l'importanza di stare assieme in modo autentico. Andrea Pinci, dal canto suo, ha sottolineato la crescita del movimento master anche attraverso iniziative spontanee tra circoli. di Pino Lattanzi

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TENNIS CLUB PARIOLI

EUR SPORTING CLUB AMICI AL... TAPPETO!

PRESENTATA LA MOSTRA ARTISTICA “LA DANZA DEL TENNIS”. Il Tennis Club Parioli ha presentato, nei propri saloni, una mostra artistica a cura del fotografo e giornalista free-lance Stefano Nicolini dal titolo “La danza del tennis”. Una esposizione di immagini composta da 18 fotografie in bianco e nero in grande formato stampate con processo chimico su carta politenata e montate su pannelli di dibond, che rientra in un più ampio progetto dedicato alla relazione tra sport, società e fotografia artistica. L' autore, con immagini realizzate in pellicola senza l' aiuto della manipolazione digitale, si pone come obiettivo il ruolo dello sport, ed in particolare l’agonismo, come guida di un nuovo linguaggio per la nascente società globale. In questa prospettiva viene riscoperta la figura del “campione”: l'incertezza dei tratti somatici con cui vengono ritratti i principali protagonisti cerca di evitarne ogni collegamento con le vittorie, con i record, i gossip e i marchi degli sponsor, con cui fra l’altro siamo ormai soliti identificarli, restituendone in questo modo l' essenza del più prestigioso dei loro primati ovvero la purezza e la sacralità del gesto atletico. Il progetto artistico di Stefano Nicolini, è iniziato nel 2009 in occasione dei Campionati del Mondo di Nuoto di Roma 2009, proseguito nel 2010 con il Golden Gala di atletica leggera, il concorso ippico Show Jumping di Piazza di Siena e gli Internazionali di Tennis d’Italia del Foro Italico, durante i quali sono stati realizzati tutti gli scatti di "La danza del Tennis". Nell’an-

rioli è la seconda della serie di mostre fotografiche previste dall' autore nel triennio 2011-2013, proprio in occasione dell' ufficializzazione della candidatura di Roma ai Giochi Olimpici 2020 e delle Olimpiadi di Londra 2012.

no in corso andrà avanti con altri eventi dedicati alle discipline sportive olimpiche. Dopo il successo di critica e di pubblico di "Piscine", la mostra dedicata ai recenti Mondiali di Nuoto, "La danza del Tennis" presentata al Tennis Club Pa-

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In questo caso al tappeto ci finiscono tutti... e volentieri! E' infatti una sfida che si consuma giornalmente sui panni verdi dei biliardi collocati all'interno della casina sociale del circolo. “Si tratta del momento di stacco della giornata per tutti i soci appassionati del gioco del biliardo”, ci dice il socio Angelo Terraccina, socio e frequentatore assiduo della sala biliardo. “Per nessuna cosa al mondo si rinuncerebbe a una partita di biliardo con gli amici. La lista di attesa per giocare e' sempre lunga e questa e' la testimonianza dell''interesse che molti soci hanno nel praticare questa disciplina”. Sono sempre più frequenti infatti le manifestazioni sportive nelle quali il biliardo recita un ruolo importante. Non potrebbe essere diversamente dal momento che, se da una parte il biliardo non è considerato uno sport di fatica fisica, dall’altro è sicuramente da considerare un'attività socialmente aggregante per tutti i soci del circolo. Ci sono due tavoli e si gioca prevalentemente all'italiana o alla goriziana, con soci molto bravi in entrambe le discipline. Quest'anno il circolo ha partecipato al torneo di biliardo in occasione dell’ultima edizione di "Circoliamo" ottenendo dei buoni risultati, ma ora ci aspettano altre gare e altri tornei da disputare. Quindi tutti in sala ad allenarci sempre con quello spirito che contraddistingue i simpatici frequentatori della sala. Roberto Cundari


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E AZION LABOR OTBALL L O C IN NE FO ASSIO ANCIA CON “P AGE L IR M A L GUE, , ” A ASD IGN LE N R AGLI O IL “M RVATO E IS 8 R EO CIO A TORN DI CAL ELLE I R O T AMA GE N I SVOL ND. CHE S DEI WEEK-E E IN 7 T 8 09 MAT 06 333 INFO:

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FUTBOLCLUB Inizia il corso per aspiranti istruttori delle Scuole Calcio Due grandi eventi sono attesi in questo mese al Futbolclub: la fine del torneo di Calcio Tennis e l’inizio del corso CONI – FIGC per gli aspiranti istruttori di Scuole Calcio. La prima è una disciplina che ha riscosso un

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grande successo al suo primo anno di vita all’interno del circolo, con molti soci che vi hanno partecipato e si sono divertiti. A breve tutti aspettano l’esito della finale che sarà disputata tra Di Matteo, che si è imposto in semifinale su Dussoni per 21 ed Eduardo Scoppio, che invece è uscito vittorioso dalla sfida con Cardone con lo stesso punteggio. A poca distanza dalla finale del singolo (rimandata per un infortunio subito dallo stesso Di Matteo nella lunghissima semifinale della durata di 2h 20 min) inizierà anche il doppio con la coppia Ronconi-Eduardo

Scoppio che promette scintille e si candida come una delle principali aspiranti al titolo. Per quanto riguarda il corso da istruttore si tratta di un percorso di formazione Coni-Figc Sgs per tutti gli operatori sportivi che sono privi di qualifica. Organizzato dai Comitati provinciali FIGC in collaborazione con il CONI avrà la durata di 80 ore suddivise in 23 incontri da 4 ore ciascuno e che si svolgerà in aula, in palestra e sul campo di calcio. Il programma avrà come oggetto le indicazioni didattico metodologiche, la psicopedagogia (relazioni psicologiche nel-

Il socio del mese Nome: Francesco Gallo

Detto: Checco Ruolo: Centrocampista esterno Piede Preferito: Il mio piede Sinistro... Pezzo Forte: Il tiro dello Scorpione Squadra del Cuore: AS Roma

le Scuole Calcio), i rapporti nella Società Sportiva, la medicina sportiva, le norme arbitrali, i compiti e le funzioni istituzionali dell’AIAC (Associazione Italiana Allenatori Calcio) e dell’AIA (Associazione Italiana Calciatori). Una volta terminati i corsi ci sarà un tirocinio didattico presso una Scuola calcio specializzata che consisterà in 10 ore di pratica e 3 di arbitraggio della categoria Pulcini. Una volta superati gli esami finali (test valutativi, discussione di una tesina, tirocinio didattico, questionario e tesina) i candidati otterranno l’attestato di “Istruttore operante nella Scuola Calcio” che gli permetterà di usufruire di 6 punti all’atto della domanda di partecipazione al corso di abilitazione “Allenatore di Base” permettendoli di essere qualificati per i settori giovanili in cui operano. Insomma non solo giocare, ma anche insegnare: il Futbolclub raddoppia gli sforzi e le possibilità di imparare e divertirsi nel mondo del calcio. Gianmatteo Colla

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Roma tuttincircolo

DUE PONTI SPORTING CLUB Inaugurato il campo Prestige Mattinata di divertimento e tennis, lo scorso 29 Gennaio, al Due Ponti Sporting Club, per l’inaugurazione del campo Prestige. Per l’occasione sono scese in campo le squadre di Prestige Immobiliare e Lazialità, che si sono affrontate in tre incontri di doppio. Ospite dell'evento, il golden boy Vincenzo D'Amico che ha deliziato i presenti con alcuni colpi spettacolari. Indeciso se nel suo gioco si ispira più a McEnroe o Adriano Panatta, ha rilevato un’ ottima forma e grande ver-

ve, non essendo mancate le battute rivolte agli avversari, della Prestige Immobiliare di Maurizio Galimi & Co., importante partner del circolo dei fratelli Tornaboni. Vincenzo ha divertito e fatto vincere la squadra di Lazialità per 3 set a 0. Oltre a Maurizio e Andrea Galimi, Marco Maltinti, Danilo Ferrari Ruffino, rappresentanti dell’azienda sponsor, sono scesi in campo alcuni soci del circolo, grandi tifosi della Lazio, tra cui Delia Rizzo, Umberto Locatelli, Francesco Testa e Fernando Di Girolamo.

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torneo pezzana

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IL PEZZANA EMETTE I PRIMI VERDETTI In questo mese si concluderà la stagione regolare, per poi lasciare spazio alle fasi finali. Poi ci sarà il primo titolo della stagione, con le finali della Coppa “Alessandro Vommaro”. di Alessandro Grassetti_foto Matteo Ciambelli ’appuntamento è per Giovedi 10 marzo al Circolo della Polizia. Un menu interessante. In apertura la finale Over 40 con Juventus (Rezza spa) ed Ajax (the Fans) che cercheranno di mettere in bacheca la loro prima coppa stagionale. Lo scorso anno vinse la Roma (Autocarrozzeria Grassi) che poi vinse anche il Torneo; due anni fa stesso double ma stavolta del Barcellona (Capolino Ceramiche). Sarà una grande sfida, in attesa dei play off di categoria. A seguire scenderanno in campo gli Assoluti. Di fronte Cagliari (Blitz Tre) e Bar-

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cellona (Multienergy&Service). Sarà l’occasione per vedere di fronte tanti campioni, tra cui tanti ex romanisti. Giannini e Sormani jr. da un parte contro Di Biagio, Candela, Cesaretti e Romano. Un mix di campioni che nobiliteranno la serata. Negli ultimi due anni vinse la Coppa sempre la squadra della Polizia, il Chelsea. Naturalmente tutti invitati, appassionati e non. In campionato alcune compagini sono già sicure dei play off. Nella categoria Assoluti è difficile fare pronostici, almeno sei squadre potranno giocarsi il titolo. Il Flamengo (Studio Legale Traisci) come lo scorso anno sembra essere la più regolare, con la new entry del Bo-

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ca Junior (Tempio del Cinema) che si conferma sempre più la rivelazione della stagione e sta diventando una bella realtà. Cagliari (Blitz Tre), Milan (Studio Legale Spadafora–De Rosa) ed i campioni in carica del Racing Santander (Nice Car) completano il lotto delle favorite. Tra le possibile mine vaganti il Barcellona (Multienergy&Service), la Roma di Salah Younes “Mido”, l’Ajax (The Fans), il suddetto Chelsea ed il Manchester United del presidentissimo Luca Parnasi. Nell’Over 40, se vogliamo, la lotta è ancora più serrata. Almeno otto compagini a giocarsi il titolo con il Flamengo (Gruppo Siri) a capeggiare il plotone. Dietro la Ju-


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ventus (Rezza spa), l’Ajax (The Fans), l’Arsenal (Antico Tiro al Volo), il Cagliari (Papero Giallo) ed il Barcellona (Mobilnovo). Attenzione però alla Lazio (Flann O’Brien) che con il passare dei mesi sta recuperando terreno. Il divertimento al Pezzana è anche e soprattutto Over 50. Categoria che ha riscosso un tributo particolare, per la natura con cui è nata. Grande dominatore della stagione l’Arsenal (Antico Tiro al Volo), che partirà con i favori del pronostico. Dietro di lei crescono la Lazio (Telegi) e il Real Madrid (Centro Asfalti). Ma occhio anche al Genoa (F.d.M. Gioielli) e all’agguerrito plotone che segue, si sa infatti che nei play off basta sbagliare una gara o azzeccarla e... Intanto il Summer 2011 del Pezzana è già in fase avanzata di costruzione, per tutte e tre le categorie. Il consiglio per chi fosse interessato è quello di affrettarsi. Per maggiori informazioni chiamare il cel. 3403738509 o collegarsi al sito di riferimento: www.torneopezzana.com. Lo spettacolo e le sorprese al Pezzana non finiscono mai.

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clubstyle

salute

Sul campo di Villa Stuart si completa il percorso di rieducazione. Palestra, piscina e terreno di gioco, per un pronto ritorno all’attività sportiva. Per i professionisti ma anche per i dilettanti

RIABILITARSI SUL CAMPO A VILLA STUART SI PUÒ di Paolo Brandimarte

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’unica Casa di Cura in Italia dotata di un campo da calcio al proprio interno: a Villa Stuar t ci si riabilita anche sul terreno di gioco in erba sintetica. Un’autentica gemma incastonata nel verde della Riser va Naturale di Monte Mario. L’impianto sportivo, costruito a ridosso della cli-

nica per facilitare l’accesso a pazienti e personale medico, favorisce il ritorno all’attività spor tiva ed al tempo stesso, permette all’atleta di riprendere confidenza con il “manto verde”. Per i professionisti che vogliono tornare alla ribalta, per i dilettanti che desiderano ritrovare la propria integrità. Il percorso di recupero prende le mosse dal lavoro svolto in pale-

stra ed in piscina; coinvolge in maniera sinergica medico ortopedico, fisiatra, terapista e preparatore atletico. Il tutto con il suppor to di adeguati macchinari isocinetici, funzionali al ripristino del tono muscolare. La rieducazione si sposta poi sul campo da gioco. In un primo momento, vengono privilegiati esercizi monopodalici, con conetti di passo e di corsa, movimenti bre-

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vilinei e cura del gesto specifico. Successivamente, si tende a prediligere le componenti propriocettive, aerobiche e tecniche della rieducazione: alternanza di corsa lenta e corsa veloce, equilibrio, dribbling, controllo di palla e mini-partitelle (nel caso dei calciatori, ndr). La preparazione viene condotta in maniera personalizzata, tenendo in debita considerazione il profilo del paziente: età, infor-


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clubstyle

salute

tunio patito, caratteristiche fisiche, spor t praticato e ruolo ricoper to. Per i campioni ma anche per i semplici appassionati. L’impianto spor tivo, inaugurato da alcuni mesi, ha “ospitato” alcuni calciatori professionisti impegnati in fase riabilitativa: Federico Masi (Fiorentina), Ar tem Kravets (Dinamo Kiev), Igor Dragunov (CSKA Mosca), Gueye Mansour (FC Timisoara) e Giovanni Iodice (Siracusa Calcio). L’obiettivo è quello di restituire

l’atleta alla propria attività, in tempi relativamente ristretti. I risultati raggiunti fotografano la bontà del lavoro svolto da Villa Stuar t: Totti, Nesta, Vucinic, Mutu, Miccoli e Quagliarella sono soltanto alcuni dei fotogrammi fissati nel ventennale rullino della memoria. Il resto è storia recente. Una storia culminata con un prezioso riconoscimento: a par tire dal novembre 2010, Villa Stuar t Spor t Clinic è accreditata Centro Medico di Eccellenza FIFA, nell’ambito del progetto “F-Marc”, la task force scientifica voluta dal presidente Joseph Blatter. Un grande tributo ed insieme, una grande responsabilità.

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L'Istituto di Medicina dello Sport di Roma (Villa Stuart Sport Clinic) Via Trionfale 5952 (Balduina) PER APPUNTAMENTI ED INFORMAZIONI: 06.35528393 - 06.35528394

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salute

di Prof. Roberto Serdoz Primario di cardiologia Ospedale San Pietro di Roma

La Malattia coronarica: i segni di allarme di un

attacco cardiaco Spesso l’attacco cardiaco comincia con una moderata oppressione localizzata al centro del torace. È quindi importante sapere come può presentarsi l’attacco cardiaco e quali siano i segni abituali di allarme. Non saper decidere cosa fare impedisce un soccorso tempestivo e cure efficaci. Norme di comportamento L’elemento più impor tante per una persona colpita da angina pectoris è senza ombra di dubbio il fattore tempo. Nel caso più drammatico rappresentato dall’infarto miocardico una diagnosi precoce permette una rapida terapia specifica in maniera da ridurre al minimo e trattare con maggior efficacia le complicanze. In caso di dubbio, dunque, è consigliabile raggiungere l’ospedale più vicino senza preoccuparsi di un eventuale “falso allarme” poiché pochi semplici esami possono chiarire i dubbi.

Diagnosi e terapia della malattia coronarica Per quanto riguarda questo aspetto bisogna fare una doverosa distinzione tra l’angina da sforzo da un lato e l’angina instabile e l’infar to miocardio acuto dall’altro.

L’angina stabile non ha carattere di urgenza e di instabilità. L’atteggiamento più corretto è quello di uno specialista cardiologo che con alcuni accer tamenti mirati (elettrocardiogramma, ecocardiogramma, test da sforzo) farà una diagnosi definitiva. L’angina instabile e l’infar to acuto del miocardio sono invece eventi non di rado drammatici e l’unica cosa da fare è recarsi rapidamente nel più vicino ospedale o contattare il 118 In ospedale pochi accer tamenti permetteranno di fare una diagnosi definitiva e di avviare il paziente a rapidi trattamenti terapeutici. Il più efficace attualmente è l’angioplastica coronarica cioè la possibilità di disostruire meccanicamente la coronaria occlusa utilizzando materiali dedicati (palloncini. stent) e tecniche sempre più all’avanguardia. Abbiamo sin ora descritto le situa-

zioni più drammatiche e l’importanza della tempestività e della decisione nell’affrontarle. Vale la pena però, proprio perché la malattia coronarica è così diffusa, rivolgersi, in questa sede, ad un pubblico che sia il più vasto possibile. In quest’ottica, ci sembra molto impor-

tante pubblicizzare gli incontri di screening cardiologico che vengono annualmente organizzati anche presso il nostro ospedale con il patrocinio dell’ANMCO (Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri), la nostra associazione scientifica di riferimento.

Il Prof. Roberto Serdoz con il dott. Riccardo Mocavini

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16-02-2010

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L'EVENTO: L'OPPORTUNITA CHE NON POTETE LASCIARVI SFUGGIRE. Hummer H3 L'unico nato per la vita selvaggia, ma che sa vivere anche in città. 3.7 litri con 245 cavalli. 4 anni (100.000 Km) di garanzia. A partire da

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Torna

Motodays il Salone Moto e Scooter della Capitale Dal 10 al 13 marzo la Fiera di Roma ospita la terza edizione, con le ultime novità del mercato e aree dedicate al turismo, alle moto d’epoca ed alle personalizzazioni di Andrea Tranquilli

otodays, il Salone Moto e Scooter del Centro-Sud Italia, si prepara alla terza edizione in programma dal 10 al 13 marzo 2011 alla Fiera di Roma. Cinque i padiglioni dove sarà possibile ammirare le novità del mercato esposte dalle Case Costruttrici, partecipare ai corsi aftermarket, incontrare i piloti più famosi (tra i tanti, Bayliss, Fabrizio, Melandri e Checa) e inoltrarsi nelle aree dedicate al turismo, moto d’epoca, usato e custom. Nella vasta

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area esterna, poi, sarà possibile provare moto e scooter e seguire le spettacolari gare e le esibizioni del fuoristrada. DAYS ON THE ROAD: ARRIVA IL TURISMO SU DUE RUOTE Il Ministero del Turismo ha sposato con entusiasmo il progetto, riser vando così il suo Patrocinio alla prima edizione di “Days On The Road”, che sarà un vero e proprio luogo d’incontro all’interno dei padiglioni della Fiera di Roma: al suo interno, in una vasta area multimediale, i visitatori interessati al turismo potranno condividere le loro personali esperien-

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ze e gli itinerari più originali di moto e scooter, scambiandosi consigli, proposte di viaggio. Gli appassionati potranno andare anche alla scoper ta degli accessori disponibili sul mercato e dei viaggi più curiosi, grazie alla presenza dei maggiori produttori e tour operator del settore. Non mancheranno le parole dei grandi viaggiatori delle due ruote, che racconteranno agli appassionati presenti a Motodays le loro esperienze in giro per il mondo. Tra le iniziative più attese, anche i collegamenti via web con i motociclisti impegnati in quei giorni nei loro raid mondiali, pronti a rendere par tecipi i mototuristi di Motodays


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sulle difficoltà da superare, sui percorsi migliori e sulla bellezza dei luoghi visitati. GRATIS PER I MOTOCLUB DI MOTODAYS LE “GIORNATE DELL’AFTERMARKET” Gli appassionati di tecnica, potranno par tecipare alle “Giornate dell’Aftermarket” organizzate in collaborazione con Assobike: i tecnici più preparati di alcune delle aziende più impor tanti del settore metteranno a disposizione degli iscritti la loro esperienza per guidarli alla scoper ta della migliore messa a punto degli scarichi e degli ammor tizzatori, oltre al corretto montaggio e all’utilizzo delle par ti

speciali e in lega leggera. Tra i par tecipanti ci saranno anche i soci dei tanti moto club affiliati a Motodays, che avranno la possibilità di iscriversi e di partecipare alle “Giornate dell’Aftermarket” a titolo gratuito. “MOTODAYS VINTAGE”: L’AREA DELLE MOTO D’EPOCA SI TINGE D’AZZURRO In bella mostra sulle pedane dello spazio riser vato ai ricordi ci saranno molte delle moto italiane più significative degli ultimi 50 anni della storia motociclistica nostrana. La collezione, formata da una ventina di pezzi unici, sarà anticipata modello dopo modello at-

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traverso i comunicati stampa, le newsletter e le notizie pubblicate su www.motodays.it e su http://people.motodays.it/magazine/. All’area espositiva, inoltre, verrà affiancata l’ormai classica mostra scambio, spazio dedicato ai collezionisti alla ricerca del ricambio più datato. “KROMATURE” IL NUOVO SPAZIO RISERVATO ALLE CUSTOM Con la nuova area tematica “Kromature”, Motodays vuole rendere omaggio ai numerosi “bikers” fedeli alle personalizzazioni e ad un modo di andare in moto diventato ormai da decen-


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ni un vero e proprio stile di vita. Sarà possibile ammirare le migliori elaborazioni realizzate dalle officine più qualificate e dai preparatori più fantasiosi ma anche le affascinanti moto americane e non. I visitatori potranno inoltre provare e toccare con mano e acquistare le ultime novità dell’abbigliamento dedicato e degli accessori più ricercati a livello internazionale. Tutta da seguire anche l’attesa competizione del bike show, ogni anno più attesa e capace di offrire agli occhi del pubblico le custom e i chopper più originali, in gara tra loro per la vittoria del trofeo dedicato al mezzo più bello di Motodays 2010. Presenti nell’area “Kromatu-

re” anche gli artisti impegnati nel pinstriping e nel tattooing e le storiche hot rods, splendide vetture modificate di gran moda in America e nel Nord Europa “MARKET ONE TO ONE”: A MOTODAYS 2011 ARRIVANO ANCHE LE MOTO USATE Un progetto unico nel suo genere, che prevede uno spazio esclusivo dove trovare centinaia di mezzi usati e dove i visitatori saranno facilitati nella ricerca della moto e dello scooter da acquistare. Attraverso una vasta area espositiva e un’area meeting, denominata “Market One To One”, chi arriverà a Mo-

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todays potrà passare in rassegna tutte le due ruote, esposte in posteggi che ne consentiranno la piena visibilità. Sarà un’occasione unica per trovare, racchiuso in un unico padiglione della Fiera, il meglio delle moto di seconda mano presenti su Roma e su tutto il Centro Italia: una volta trovato il mezzo, completo di scheda descrittiva, potranno ricevere maggiori dettagli attraverso un desk reception e, su richiesta, saranno messi in contatto immediato con il servizio commerciale del dealer di riferimento. Sempre alla reception, i visitatori avranno anche la possibilità di cercare la moto dei “sogni” direttamente dal data-


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MOTODAYS INFO Fiera di Roma Via Portuense 1645/1647 Telefono: 06-65074521 Email: press@motodays.it

DATE E ORARI Giovedì 10 marzo dalle 10 alle 19 Venerdì 11 marzo dalle 10 alle 19 Sabato 12 marzo dalle 10 alle 20 Domenica 13 marzo dalle 10 alle 19

COSTI - 16 euro intero - 12 euro ridotto (tesserati FMI con tessera o tutti coloro che presentano coupon ingresso ridotto) - gratuito per portatori di handicap con 1 accompagnatore, bambini fino a 12 anni, militari e forze dell’ordine in divisa I tesserati Club “Amici di Motociclismo” e “Amici di Mototurismo” potranno usufruire di un ingresso omaggio a fronte dell’acquisto di un biglietto intero

base di “Market One To One” grazie a vari criteri di selezione quali marca, modello, anno di immatricolazione e prezzo. IL FUORISTRADA PROTAGONISTA DELL’AREA ESTERNA Sarà sempre la FX Action di Rober to Bianchini a curare le attività riser vate alla specialità del fuoristrada, in programma nell’area esterna. Oltre alle esibizioni degli spettacolari stunt-men, ai trofei minimoto e minigp dedicati ai giovanissimi e alla Coppa Fiera Roma Maxiscooter organizzata dal Moto Club Terni, grande protagonista della pista realiz-

zata all’interno della Fiera di Roma sarà l’offroad: sull’impegnativo tracciato realizzato tra i padiglioni del quar tiere fieristico capilotino, scenderanno gli iscritti ad un trofeo Minimotard nazionale su tappa unica, i piloti del Quad Motard protagonisti della QuadStore Cup realizzata in collaborazione con Quadstore.it, quelli del trofeo Supermoto nazionale e gli sfidanti della attesissime prime tappe di Campionato Europeo e Italiano Minibike MX. A dare spettacolo nell’area esterna ci sarà anche Craig Jones, già campione europeo della specialità stunt che scenderà in pista con le sue Kawasaki.

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Chi acquista il biglietto in pre-vendita avrà diritto ad entrare gratuitamente un secondo giorno a scelta nei giorni di manifestazione Chi acquista un biglietto intero presso le biglietterie di Motodays il giovedì 10 marzo, ha diritto ad entrare gratuitamente un secondo giorno a scelta nei giorni di manifestazione. Il coupon Ingresso OMAGGIO non è valido la Domenica.

www.motodays.it


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motori

Ăˆ arrivato il nuovo Grand Cherokee 2011

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Dopo lo straordinario successo registrato negli Stati Uniti è arrivato in Europa il nuovo suv di casa Chrysler di Lorenzo Arduini

inalmente, dopo tanta attesa, è sbarcato in Europa il nuovo suv di casa Chrysler, il Grand Cherokee 2011. La commercializzazione del suv è già avvenuta negli Stati Uniti ed il ritardo sulla tabella di marcia per l’ingresso nel mercato europeo conferma il successo in terra Americana dal momento che la richiesta è stata tale da richiedere un posticipo del lancio nel vecchio continente. Le linee di assemblaggio della versione Europea, infatti, avrebbero dovuto iniziare a lavorare già da metà Luglio, ma l’alto numero di ordinativi ha richiesto un cambio di programma. Dopo anni in cui l’azienda americana navigava in cattive acque, finalmente, con l’accordo FiatChrysler, questo storico marchio appare nuova-

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mente in ripresa, grazie alle nuove direttive della casa torinese ed ai pesanti investimenti del governo americano. La Jeep, per quest’ultima uscita, ha utilizzato tutto il patriottismo che può scaturire dal nome della vettura e dalla tradizione dei veicoli fuoristrada della grande frontiera. La Casa di Auburn Hills pensa che il ricordo della leggenda americana e delle sue origini possa dare un impulso positivo alle vendite della nuova Grand Cherokee. Il fuoristrada è entrato in concorrenza con tanti altri modelli, di tante marche. Un segmento che, oggigiorno, possiamo definire affollato, sebbene il costo da sostenere non sia di poca entità ed il periodo economico non sia dei più floridi per la clientela. Le principali rivali di Grand Cherokee 2011 sono Volkswagen Touareg, Porsche Cayenne, BMW X5 e Audi Q7.

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motori

Le concorrenti sul mercato BMW X5

La Nuova BMW X5 non prevede nessuna rivoluzione particolare, bensì una serie di aggiornamenti atti a rendere ancor più appetibile la sofisticata SUV bavarese. E’ stato elevato nuovamente il livello di sportività e di efficienza, completandolo con uno stile moderno ed esclusivo. La nuova BMW X5 trasmette il caratteristico piacere di guidare in uno Sports Activity Vehicle di lusso, elevandolo a un livello finora mai raggiunto e rafforzando così la propria posizione di benchmark e di trendsetter nel segmento.

Volkswagen Tuareg

La nuova Touareg appare decisamente più dinamica, non solo relativamente a motori e telaio, ma anche per quanto riguarda lo stile. Per quest'ultimo aspetto, il merito va sia al nuovo design che al particolare rapporto tra le dimensioni della vettura. La nuova Touareg è stata infatti allungata di 4,3 cm fino a raggiungere i 4,80 metri, ma allo stesso tempo è stata abbassata di 2 cm esatti, per un'altezza finale di 1,71 metri. Di fronte al guidatore si sviluppa un cockpit dalla struttura chiara e di elevata qualità: la strumentazione, configurata con precisione, presenta tutte le informazioni essenziali nel campo visivo del guidatore.

Audi Q7

L’Audi Q7 è caratterizzata da motori a elevata efficienza, dotati di tecnologie innovative che permettono di ridurre i consumi e le emissioni. La Q7 3.0 TDI clean diesel è conforme alle norme sulle emissioni vigenti negli USA e si attiene, sin da oggi, ai valori limite per le emissioni fissati dalla normativa Euro 6, che entrerà in vigore in Europa nel 2014. La Audi Q7 è disponibile anche nelle versioni Advanced e Advanced plus per i soli motori V6 e 4.2 TDI. La sport utility a sette posti di Ingoldstadt ha ricevuto diversi aggiornamenti estetici, concentrati, come da copione, essenzialmente nella parte anteriore.

Rispetto al passato la grande novità è senza dubbio l’aumentata qualità ed affidabilità. La Jeep Grand Cherokee ha sempre dimostrato tutta la sua forza nell’off-road, ma lasciava a desiderare per alcune lacune come gli spazi angusti o la scarsa qualità dei materiali interni. Tutto questo è stato in parte ed oggi Grand Cherokee 2011 ha debuttato con un design più pulito e reinterpretato. Il primo sviluppo è iniziato sotto la direzione della DaimlerChrysler, quando ancora era la proprietaria del marchio Jeep, così Grand Cherokee 2011 condivide parecchi componenti con il nuovo Mercedes Classe ML. In seguito è subentrata la gestione della casa torinese, che ha completato il progetto, dando particolare importanza alle rifiniture e alla qualità. E’ stato ampliato lo spazio a bordo per i passeggeri, in questo modo si percepisce una maggiore visibilità e funzionalità, il tutto si traduce in un ambiente confortevole e ben rifinito nel suo complesso, dove risalta la pelle con cuciture a vista e il vero legno. Il design spigoloso che ha caratterizzato tutte le generazioni di questo modello è un ricordo lontano. La nuova Grand Cherokee è infatti un susseguirsi di sinuose curve tese però su muscoli ben delineati. Il risultato estetico è assolutamente gradevole, tanto all'anteriore quanto posteriormente. Davanti conserva la personalità Jeep, con in primo piano un'ipertrofica versione della classica calandra Jeep a sette feritoie. Dietro, i tratti delle luci ricordano un po’ alcune rivali come l'apprezzata Lexus RX. L'abitacolo è un raro esempio di sobria eleganza. Molto bella la console centrale, dove tutti i comandi risultano ergonomicamente studiati e facilmente azionabili. Il nuovo Grand Cherokee è dotato di sospensioni pneumatiche, grazie ad un selettore è possibile regolarle in cinque posizioni a seconda del ti-

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po di terreno che si va ad affrontare, in questo modo si trova a suo agio sia sull’asfalto sia sui tracciati misti, la qualità di marcia è stata migliorata grazie ad una sospensione posteriore indipendente. Il nuovo propulsore turbodiesel da 3,0 litri, costruito sviluppato assieme a Fiat Powertrain, genera una potenza massima di 241 Cv (177 kW) a 4.000 giri/min ed una coppia di 550 Nm (406 lb-ft) a 1.800-2.800 giri/min. Ciò corrisponde ad un incremento della potenza erogata pari al 10% e ad un aumento della coppia dell'8% rispetto alla precedente motorizzazione diesel. Insieme ad un incremento delle prestazioni, registra consumi pari a 8,3 l/100 km nel ciclo combinato con un risparmio di carburante del 17%. Le emissioni di CO2 sono stare ridotte del 17% e sono pari a 218 g/km. Il nuovo V6 monta oltretutto iniettori di nuova generazione a 1800 Bar di pressione con la nuova tecnologia Multijet II sviluppata e brevettata da Fiat Powertrain e che ha debuttato nel 2009 sul propulsore 1.3 Small Diesel Engine presentato su Punto Evo. Si tratta comunque di un monoblocco in ghisa a grafite compatta a 60 gradi con testate in alluminio e coppa dell'olio strutturale in alluminio a due elementi. L'alesaggio è di 83 mm (3,27 pollici) e la corsa di 92 mm (3,62 pollici). La cilindrata complessiva è di 2.987 cm3 (182 pollici3). La distanza di alesaggio è pari 96 mm (3,78 pollici). Equipaggiato sulla nuova generazione del Grand Cherokee il nuovo motore sarà disponibile sui mercati europei anche nella versione depotenziata da 190 Cv a 4.000 giri/min e 440 Nm (324 lb-ft) di coppia a 1.600-2.800 giri/min. La versione da 190 Cv è di serie sulla versione Laredo che rappresenta così il modello di accesso alla gamma.



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fitness

Allenarsi

di Fabio Ingargiola Personal Trainer_fabioingargiola@yahoo.it

in sospensione Facile da trasportare, utilizzabile in qualunque situazione sia in casa che all’aperto, utilissimo in termini di allenamento: tutto questo è il TRX , un attrezzo di ultima generazione che sta rivoluzionando il mondo del fitness. Che Cos’e? Si tratta di un attrezzo a forma di ipsilon con due larghe cinghie di nylon estremamente resistenti dotate di maniglie all estremità e regolabili in lunghezza. Per poterlo usare, occorre assicurare l’estremità singola a un qualsiasi punto fermo, che puo essere un albero, un palo, la porta di casa o un gancio sul soffitto : l’attrezzo sfrutta il peso corporeo e la gravita’. Come nasce? Il trx nasce tra i militari della marina americana che assemblano alcune cinghie di paracadute cucite insieme al kit per la riparazione dei gommoni. Il loro scopo era quello di garantirsi una preparazione fisica adeguata anche durante le missioni, in mancanza cioè di spazi attrezzati in modo tradizionale. L’uso del trx si diffonde presto tra i militari delle altre forze armate statunitensi fino ad approdare nelle palestre americane e successivamente di tutto il mondo. Quali sono i vantaggi dell’allenamento in sospensione? Il primo, grande vantaggio del trx è la praticità. L’attrezzo, che pesa

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meno di un chilo, è facilmente trasportabile e consente di allenarsi in palestra, in casa, in una stanza d’albergo o semplicemente in un parco. La sua incredibile versatilità permette l’esecuzione di un numero potenzialmente infinito di esercizi il cui unico limite e’ la fantasia e la competenza di chi lo usa. La difficoltà potrà essere di volta in volta modulata variando la posizione del corpo, garantendo così un training ottimale sia al principiante che all’atleta più avanzato. La rapidità con la quale è possibile passare da un esercizio all’altro (5secondi) permette di creare circuiti estremamente intensi, ottimi per perdere peso, agire sul sistema cardiovascolare e per migliorare forza, flessibilità e coordinazione. L’attrezzo si può regolare su differenti pendenze (dal 5 al 100%), modificando semplicemente la posizione del proprio corpo. Detta in questi termini, l’operazione potrebbe sembrare piuttosto complicata e poco adatta magari ai principianti, ma ci sono davvero innumerevoli esercizi da effettuare con il TRX, adatti a tutte le categorie di sportivi. Questa sua versatilita permette di usare questo attrezzo sia come

supporto per attivita agonistiche, per lezioni di fitness singole o di gruppo, per esercizi di allungamento o anche per esercizi di supporto in fase di riabilitazione. Puo essere usato anche a casa, attacandolo semplicemente allo stipite della porta. Perche usarlo? A differenza dell’allenamento tradizionale con i macchinari, che vincola i nostri muscoli ad un lavoro essenzialmente isolato su un unico piano di movimento, l’allenamento in sospensione consente al nostro corpo di muoversi su più piani simultaneamente, riproducendo movimenti naturali o un gesto sportivo specifico, enfatizzando il lavoro coordinato delle catene muscolarie dei muscoli stabilizzatori aumentando il reclutamento muscolare e il dispendio calorico. Si tratta dunque di un allenamento funzionale, perchè permette di allenare più muscoli contemporaneamente riducendo il tempo di lavoro complessivo ed andando incontro a tutti coloro che non possono o non vogliono trascorrere ore in palestra. Dal punto di vista più tecnico, utilizzare il trx significa allenare la stabilita’, la coordinazione e

migliorare tangibilmente l’equilibrio e la capacità propiocettiva, caratteristiche troppo spesso trascurate nei programmi di allenamento tradizionali. Questo permette un allenamento piu intenso, piu efficace e dunque piu allenante, in quanto il cervello conosce movimenti, non muscoli,quindi attivare più muscoli in sinergia permette un lavoro muscolare completo e un work out decisa-

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mente proficuo. Il TRX può essere utilizzato in contemporanea con altri attrezzi: discosit, kettelebel, palla medica, fitball, così da variare il grado di difficoltà e le combinazioni di esercizi. Sempre meglio utilizzarlo con l’ausilio di un trainer qualificato che potrà mostrarvi tutte le potenzialita’ di questo semplice ma geniale attrezzo. Buon allenamento e buon diver timento


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novità

CINTURINO HEX SPORT WATCH BAND PER IPOD In arrivo ad aprile un oggetto utile e divertente per chi non rinuncia al suo IPod anche durante la corsa. La Hex presenta infatti il nuovo cinturino da polso Sports Watch Band per l'iPod nano di ultima generazione.Così, oltre ad avere sempre a portata di mano il piccolo ed elegante player della Mela, gli utenti più sportivi potranno finalmente utilizzarlo anche per gli allenamenti, senza dover ricorrere ad altre cover o ad una sostituzione più radicale.Il filo, grazie a una fascia da appendere al braccio, è direzionato alle orecchie evitando che penzoli mentre si corre.

IL MEMO FRIGO, I MESSAGGI ORA DIVENTANO VIDEO CON MEMOTRONIC

MACCHINA FUJIFILM FINEPIX X100

Vecchio post-it addio! La novità si chiama Memo Frigo ed è pensata per scambiarsi promemoria con un supporto magnetico che consente di essere applicato al proprio frigorifero. Memo Frigo, prodotto da Metronic, ha un sistema di utilizzo molto semplice che funziona con soli tre tasti predisposti all'accensione del dispositivo, alla registrazione e all'ascolto dei messaggi che vengono segnalati al destinatario tramite un led lampeggiante che avvisa della presenza di un nuovo messaggio da vedere e ascoltare. Se si vuole lasciare un messaggio con scadenza a lungo termine: la batteria integrata, ricaricabile al pc attraverso la porta usb, garantisce un’autonomia di una settimana.

La fotocamera digitale Fujifilm FinePix X100 ha un design tutto particolare. È progettata infatti secondo linee e finiture retro che le conferiscono un certo stile retro ma, nello stesso tempo, presenta dotazioni tecnologiche d’avanguardia. Dal punto di vista tecnico, la Fujifilm FinePix X100 è equipaggiata infatti con un sensore CMOS APS-C da 12,3 megapixel coadiuvato da un processore EXR. Dispone di un display LCD da 2,8 pollici a 460.000 punti. Il supporto fotografico include i formati RAW e JPEG. La Fujifilm FinePix X100 è capace di catturare anche video in alta definizione con risoluzione pari a 720 pixel.

VIDEOCAMERA FULL HD SAMSUNG

SCARPA WAWE RIDER 14 MIZUNO

Samsung presenta la nuova Q10 Full HD, un modello per realizzare video in HD di ottima qualità grazie al suo ampio sensore retroilluminato (CMOS BSI da 5mp). La videocamera è stata ideata per un utilizzo pratico sia con la mano destra sia con la mano sinistra grazie a un sistema che capovolge automaticamente la visualizzazione dello schermo per adeguarsi alla mano usata, rendendola la soluzione ideale per coloro che sono abituati a cambiare spesso mano mentre stanno filmando. Internamente, la videocamera Q10 è dotata di un sensore da 5 megapixel, stabilizzatore OIS Duo, zoom ottico 10x.

Ultima novità in casa Mizuno sono le scarpe da corsa Wawe Rider 14 dalla caratteristica tecnologia Infinity Wave.Questa permette di disperdere le forze d’impatto con il terreno su una superficie più ampia, grazie alla piastra Pebax inserita tra le intersuole della scarpa, connubio perfetto di ammortizzazione e stabilità.Inoltre, grazie alla tecnologia AIR MESH, la scarpa da running mantiene un elevato livello di traspirabilità e permette al piede di rimanere fresco. È disponibile in tre diversi colori: bianco, blu e antracite.

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