Sportdipiù 19/2012

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ANNO 4 - N. 19 - SETTEMBRE-OTTOBRE 2012 - Periodico - Copia gratuita - Testata giornalistica registrata al Tribunale di Verona n. 1807 / 2008

ANNO 4 - N. 19 SETTEMBRE-OTTOBRE 2012

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7 Editoriale Olimpiadi, la grande festa dello sport Scolastico Verona 8 Ufficio “S” come scuola, S” come sport di Verona 10 Comune Intervista Assessore Giorlo Fotografico 14 Concorso Un concorso, tanti premi Fotografico 16 Concorso Selezione fotografica concorso 35 Associazioni Medical fitness: sport per la salute Walking 36 Nordic Nordic Walking Verona A.S.D. e natura 38 Sport Il Parco della Lessinia Scherma 42 Speciale Prima puntata - Le specialità Speciale Veronamania 45 Un’estate a tutto volley

americano 49 Football Due maglie azzurre per i Mastini e solidarietà Last 10Km Marathon 50 Sport Podismo 52 Veronamarathon 2012 53 Tennis Associazione Tennis Verona 54 Pallacanestro Intervista Alessandro Giuliani 57 Patinaggio Cus Verona Pattinaggio 58 Windsurf Let’s go...surfing! Stradale 60 Sicurezza La Polizia Stradale e lo sport dello sport 62 Medicina Il gomito del tennista Calcio a 5 64 Verona Calcio a 5 in serie A1

Sportdipiù rispetta l’ambiente! La rivista, infatti, è stampata su carta ecologica 100% riciclata, prodotta senza uso di cloro e certificata. Un piccolo contributo per tutelare il nostro pianeta.

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a5 66 Calcio Audace Calcio a 5 Fiscale 67 Angolo Prevenzione e contrasto all’evasione Antichi 68 Giochi Tocatì 2012 69 Vignetta Lo sport secondo...Dino da Sandrà 70 Ciclismo Princycles Verona 72 Pallavolo Il nuovo progetto di Marmi Lanza

74 Olimpiadi L’alfabeto di London 2012 Australiano 76 Football Happys Verona a 360° 78 Sportivi Roberta Falda e il Trial Orienteering 80 Atletica Gloria Hooper 82 Danza MOD Dance Accademy


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editoriale

sdp

a cura di Don Andrea Giacomelli Anno 4 - Numero 19 - settembre-ottobre 2012 Testata giornalistica registrata al Tribunale di Verona n. 1807/2008

Olipiadi: la festa universale dello

Proprietario ed editore: GMC Communication s.a.s. di Matteo Cristani & C. Sede legale: Via Vaghetto, 11 37030 Lavagno - Verona Redazione: Via Scuderlando, 350 37135 Verona

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ANNO 4 - N. 19 - SETTEMBRE-OTTOBRE 2012 - Periodico - Copia gratuita - Testata giornalistica registrata al Tribunale di Verona n. 1807 / 2008

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e inoltre... PALLAVOLO CALCIO A 5 ATLETICA

IN GUARDIA! Direttore editoriale Piergiorgio Giambenini Direttore responsabile Alberto Cristani Redazione Alberto Cristani, Dino Guerrini, Luca Mazzara, Elena Bazzoni, Andrea Etrari Grafica e impaginazione Silvia Sorio per GMC Communication s.a.s. Stampa cv Contattati: redazione@sportdipiu.com info@sportdipiu.com www.sportdipiu.com - Facebook Hanno collaborato per questo numero don Andrea Giacomelli, Andrea Scamperle, Alberto Fabbri, Alessandro Betteghella, Bruno Mostaffi, Cristiano Magnani, Daniela Scalia, Dario Meneghini, Dèsirèe Dalla Fontana, Dino Guerrini, Francesca Montereali, Francesca Paradiso, Gianni Sirotto, Giorgio Pasetto, Giuliano Zocca, Lorenzo Fabiano, Marina Soave, Mario Poli, Michele De Martin, Monica Magnone, Silvia Zanolli, Stella Mazza. Foto Archivio Sportdipiù, Centri Bernstein Verona, Foto Liborio Verona, Time Foto Verona, Andrea Costa, Mastini Verona, Veronamania, Polizia Stradale Verona, Parco della Lessinia, Verona Marathon, Associazione Tennis Verona, Ufficio Stampa Scaligera Basket, Cus Verona Pattinaggio, Associazione Giochi Antichi, Princycles Verona, Verona Happys. Foto copertina: Marco Troiani - Time Foto Verona.

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limpiadi Londra 2012. Dalle fiaccole alla fiaccola. Dallo sport alla musica. Dalle nazioni alla “pluriversalità” in salsa olimpica e britannica. Difficile non aver visto almeno qualche immagine. Forse altri han fatto indigestione e potrebbero ora sentirsi esperti di regole e caratteri di ogni sport. Tanti volti, espressioni. Anche di spettatori, inviati sui nostri video come racconto di tratti di umanità nella simbolicità che ogni gesto e la collana dei gesti in noi impressi sono stato capaci di trasmettere. Gesti allenati, ripetuti, rifatti, riusciti e non. Performance. Risulta così un vocabolario di sentimenti e delle emozioni edizioni Londra 2012 che ciascuno può immaginare e associare ad una gara, una ripresa, una vasca, una corsia, una pista, un campo. … Abbandono, accettazione, afflizione, allegrezza, altruismo, amareggiato, amarezza, ambizione, amicizia, ammirazione, dolore, ansietà, antipatia,

Sport

apertura, appagamento, apprezzamento, attesa, lealtà, audacia, autenticità, autocontrollo, bellezza, calma, calore, caparbietà, slancio, competizione, pazienza, attimo, consapevolezza, contatto, contentezza, tristezza, festosità, contrarietà, coordinazione, precisione, disinvoltura, coraggio, cortesia, costanza, curiosità, debolezza, delusione, desiderio, paura, determinazione, vincente, sorriso, pianto,perdente, rimpianto, dignità, disagio, passione, disillusione, eleganza, entusiasmo, euforia, raffinatezza, fascino, fastidio, fatica, felicità, freddezza, generosità, gentilezza, gioia, gratitudine, grido, incanto, incredula, integrità, interesse, intesa, lealtà, limite, lungimiranza, maestosità, meraviglia, modestia, originalità, pacatezza, imparzialità, parzialità, concentrazione, perseveranza, rispetto, semplicità, sensibilità, severità, sfiniménto, simpatia, sincerità, socialità, soddisfazione, risolutezza, solarità, sorpresa, sorriso, spettacolo, umiltà, vergogna, vivacità, … Quali sentimenti ed emozioni hai “fotografato” tu? Con quali stati d’animo o atteggiamenti “olimpici” vorresti riprendere? Comunque grazie Olimpiadi, grazie, atleti. don Andrea Giacomelli Info: www.diocesiverona.it

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ufficio scolastico verona

Anno scolastico 2012-2013

“S” come scuola, “S” come sport Anche a scuola è doveroso continuare a coltivare la passione per i valori educativi e formativi dello sport

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orna a suonare la campanella per gli studenti veronesi dalle scuole dell’infanzia alle superiori e insieme ripartono le innumerevoli e diversificate attività dell’Ufficio che promuove l’Educazione Fisica scolastica. Organizza in particolare corsi di aggiornamento, assicura l’assistenza e il supporto all’insegnamento dell’educazione fisica ed alle attività correlate - educazione stradale ed ambientale.

L’Anno Scolastico 2012-2013 parte innanzitutto con l’attività di formazione e aggiornamento rivolta ai docenti, con un calendario fittissimo di iniziative gratuite (“educational”), che precede l’inizio delle lezioni, ed è reso possibile grazie alla preziosa collaborazione di enti ed altri organismi del territorio. Di seguito l’elenco sintetico degli appuntamenti e delle tematiche: - 4 e 7 settembre: Centro King Rock di Palazzina: Arrampicata Sportiva e Power training - 5 settembre: Yachting Club Torri del Benaco: Educational Est Garda Vela - 6 e 7 settembre: Rifugio Novezzina: Cultura Montana - Astronomia - Avventura - 11 settembre: Centro Polifunzionale Don Calabria VR: Nuoto - Subacquea - Difesa personale - Movimento creativo Citando le numerose collaborazioni con il territorio,

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l’irrinunciabile supporto dell’Amministrazione Comunale di Verona - Assessorato allo Sport, indubbiamente ha un ruolo chiave nell’ambito delle maggiori manifestazioni. Prima tra tutte, la XVI Corribrà, gara podistica promozionale per classi, che si presenta subito ricca di novità. Facendo seguito ad una collaborazione sperimentale avviata per la prima volta nell’edizione 2011 con lo staff di Verona Marathon Eventi s.r.l. , su proposta dei medesimi, la gara sarà anticipata a sabato 6 ottobre 2012. L’evento XVI Corribrà - Aspettando Verona Marathon offrirà ai ragazzi l’opportunità di percorrere l’ultimo suggestivo tratto di gara tagliando lo stesso traguardo già predisposto per i maratoneti. Inoltre, grazie al coinvolgimento di sponsor privati (Decathlon), le scuole vincitrici riceveranno buoni acquisto per attrezzature sportive. Considerato il difficile momento economico sicuramente si tratta di un occasione che vorranno cogliere in molti. Le previsioni numeriche di partecipazione sono di circa 70 classi delle scuole medie e superiori di Verona e provincia. Sempre contando sul supporto dell’Assessorato allo Sport cittadino sarà possibile inoltre rinnovare i progetti In acqua per crescere, dedicato all’integrazione degli alunni con diversa abilità, Incontri di stile e


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Tutti i dettagli e le gratuità in promozione sono consultabili online alla pagina: http://lnx.istruzioneverona.it/educazionefisica/

Progetto Gioco Sport Expo 2013. Il tutto si concluderà “alla grande” con la esilarante kermesse della XXI Festa Scuola Sport, il 4 giugno 2013 al Palazzo della Gran Guardia. Restando in tema di promozione sportiva non va dimenticato il ruolo cardine dei progetti istituzionali di carattere nazionale al centro del protocollo d’Intesa CONI MIUR, ovvero: - Alfabetizzazione motoria: riservato alle scuole primarie già confermato con nota prot.:4638 del 20/07/12 - Giochi Sportivi Studenteschi: riservati alle scuole secondarie di I e II grado per i quali, si attende, come ogni anno dalla Direzione Generale MIUR, il “Progetto Tecnico” riportante le indicazioni operative valide per l’intero territorio nazionale. Ogni ragazzo che pratica sport , a qualsiasi livello, vive emozioni speciali, elementi fondamentali che alimentano una passione che rimane nel tempo. Si cerca così di impegnarsi al massimo per conoscere i propri limiti. Anche gli insuccessi e le delusioni fanno certamente parte dello sport, ma si cresce pronti ad imparare da essi. Per dare visibilità e risalto anche a questi momenti magici che non mancano certamente nello sport scolastico anche quest’anno, grazie alla collaborazione con la redazione Sportdipiù magazine e di tutti i partner del progetto 2011/12 sarà rinnovato il Concorso fotografico Scatta lo sport a scuola. Non appena definiti gli ultimi accordi le scuole riceveranno apposita circolare con condizioni e norme per la partecipazione. Sempre rimanendo in tema di concorsi, nell’ambito dell’ Educazione ambientale è già partita la VII edizione dell’iniziativa premio promossa dall’Ufficio Scolastico , Provincia di Verona e Gardaland Sea- life per Reporter Ambientali concorso per il primo ciclo d’istruzione abbinato a visite guidate .

Dopo lo sport e l’educazione ambientale certo non può mancare l’appuntamento con l’Educazione Stradale. L’Ufficio scolastico, il Comune di Verona (Polizia Municipale e Assessorato Ambiente) e l’ACI sono già al lavoro per allestire la II edizione di Giovani in strada dedicato agli studenti degli istituti di II grado. L’evento di svolgerà il 16 ottobre al Palasport dalle 9 alle 13 . Oltre alla conferma della presenza di aree dedicate a prove di guida sicura, simulatore di ribaltamento, percorsi per microbar, veicoli elettrici e biciclette sono attese le performance di Filippo Toniazzo grande mattatore de i “Vulnerabili” e Alberto Limatore, campione italiano di Bike Trial. Si ricorda pertanto ai docenti che le modalità di partecipazione erano già state inviate alle scuole a maggio 2012 e che sarà rinnovata la richiesta di partecipazione ai primi di settembre, accompagnata dalla mappa delle iniziative in allestimento. Le iscrizioni dovranno arrivare entro il 01/10/2012 all’indirizzo: cultura@aciverona.it Per concludere, numerose sono e restano le questioni ancora aperte per lo sport scolastico e la tutela della professionalità docente impegnata nella promozione sportiva: per non subire in maniera troppo dura l’impatto che ci vede sempre alle prese con le ardue trasformazioni economiche, l’invito rivolto ad insegnanti ed alunni per questo anno scolastico è: continuiamo a coltivare la passione per i valori educativi e formativi che lo sport praticato ci permette di consolidare nel tempo, per un domani migliore. Monica Magnone Coordinatore Ufficio Educazione Fisica

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sdp

comune verona ufficiodi scolastico

verona diocesi verona

Cambio alla guida dell’Assessorato allo Sport

Novità in vista per lo sport veronese

I

ntervista all’Assessore allo Sport e al Tempo libero di Verona Marco Giorlo, pensionato delle Ferrovie dello Stato, 57 anni, in carica dallo scorso 22 maggio.

Assessore come si trova in questo - per lei nuovo - ruolo? Molto bene. Lo sport è una delle più importanti componenti sociali che trova a Verona un seguito davvero importante e poter lavorare in questo ambito è senza dubbio molto stimolante. Colgo però l’occasione per ricordare l’ottimo lavoro svolto dal mio predecessore, l’avvocato Federico Sboarina: durante il suo mandato sono stati organizzati eventi di caratura eccezionale che hanno portato la nostra città ai vertici dello sport mondiale. Inoltre, grazie al sostegno della Regione Veneto, sono stati costruiti e rimodernati moltissimi impianti sportivi, spazi che ora permettono ai nostri giovani di praticare l’attività sportiva in massima sicurezza. Un’eredità importante… Per me sarà sicuramente uno stimolo per dare sempre il massimo. La strada tracciata è sicuramente ottima ma c’è ancora molto da fare. Per esempio? Innanzitutto parto dal presupposto che si deve dare spazio e visibilità agli sport cosiddetti di “nicchia” e alle iniziative ad essi legate. Le eccellenze come calcio, pallavolo e pallacanestro – tanto per citarne alcune – godono già con merito di grandi platee e quindi per loro è più facile ottenere la ribalta. Come Amministrazione dovremo quindi continuare a sostenere i grandi club ma nel contempo fare uno sforzo in più per chi vuole emergere. Cercheremo perciò di allestire nuovi spazi per soddisfare il più possibile le richieste e le esigenze di chi non pratica le discipline “classiche”. Anche perché la richiesta è sempre più diversificata… Esatto. Fino a qualche anno fa c’erano quattro-cinque sport che coinvolgevano la maggior parte dei praticanti. Oggi non è più così. I ragazzi vogliono sperimentare e scoprire nuove discipline e noi dobbiamo essere pronti a rinnovarci insieme a loro. Come si evolverà quindi lo sport veronese? Ci attiveremo per recuperare e destinare nuove aree alla realizzazione di impianti sportivi di nuova concezione dove poter praticare per esempio skateboard, Bmx (c’è già l’ok per la costruzione di un circuito per il Bmx alla

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Spianà n.d.r.), freestyle e tutte quelle attività che molto spesso non trovano collocazione sul territorio. Partiranno inoltre a breve i lavori per la realizzazione del centro canoa a Chievo, un progetto da sei milioni (4,5 stanziati dal Chievo e 1,5 stanziati dalla Regione su richiesta della precedente amministrazione n.d.r.) con annessi campi da calcio e foresteria per i giovani calciatori del Chievo Verona. Inoltre Gazprom, il colosso russo dell´estrazione e vendita di gas naturale, ci ha contattato perché sarebbe pronta a finanziare la costruzione di un palaghiaccio nella nostra città. La proposta è al vaglio della Giunta. Se andasse in porto sarebbe davvero una grande opera. Per quanto riguarda invece gli eventi sportivi? Anche qui ci sono tante idee che vorrei sviluppare con la preziosa e indispensabile collaborazione dell’Ufficio Sport e Tempo Libero. A fine luglio abbiamo ospitato la 9^tappa del Giro d’Italia di handbike, il mio primo grande evento sportivo al quale ho partecipato in veste di Assessore. è stata una grande emozione. Colgo l’occasione per ringraziare tutti i ragazzi della GSC Giambenini che hanno organizzato l’evento; è stato un onore aver lavorato con e per loro. Altri eventi a medio termine li stiamo definendo ma posso anticipare che nel 2013 a Verona si svolgeranno i campionati europei di karate e nel 2014 i mondiali di pallavolo femminile. Voglio infine ricordare che proseguiremo l’attività di collaborazione con l’Ufficio Scolastico Provinciale nell’ambito della promozione dello sport nelle scuole. Tante iniziative giustamente proseguiranno sulla falsariga degli anni scorsi ma altrettante le svilupperemo ex novo. Perché la scuola rimane uno degli ambienti migliori dove parlare, insegnare, imparare e praticare lo sport. Alberto Cristani


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Scatta lo spo

“Album fotografico ann

selezione delle foto del concorso per le scuole 12 • www.sportdipiu.com


ort...a scuola

no scolastico 2011-2012”

veronesi organizzato da Sportdipiù magazine www.sportdipiu.com • 13


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scatta lo sport...a scuola

Ad ottobre la seconda edizione

“Scatta lo sport...a scuola”: un concorso, tanti premi Ventidue scuole coinvolte, quasi trecento foto, tanti premi e materiale sportivo per tutti. Questi in sintesi i numeri del concorso realizzato da Sportdipiù magazine e Ufficio Scolastico Provinciale per l’anno scolastico 2011-2012

I

l concorso fotografica “Scatta lo sport…a scuola” è nato un po’ per caso ma il risultato finale è stato senza dubbio molto positivo. Infatti, nell’ottica di collaborazione instaurata tra Sportdipiù magazine e Ufficio Scolastico per l’Educazione Fisica e Sportiva coordinato dalla prof.ssa Monica Magnone, la redazione ha pensato di coinvolgere alunni, insegnanti e sponsor con un unico obiettivo: regalare alle scuole materiale sportivo. In un momento storico dove le risorse scarseggiano e i tagli sono sempre più frequenti – ahimè – anche nel mondo dell’istruzione, l’iniziativa “Scatta lo sport… a scuola”, nella sua semplicità, ha permesso agli istituti vincitori di rinnovare la propria dotazione sportiva e non solo. Infatti alle prime tre classificate delle rispettive categorie (scuole primarie, secondarie di 1° e 2° grado) sono stati assegnati i seguenti premi: - 1° classificato Macchina fotografica digitale offerta da PaluaniLife e Ennevi foto di Verona + Buono di €1500 per acquisto materiale sportivo presso il negozio Decathlon di S. Giovanni Lupatoto - 2° classificato Buono di €1000 per acquisto materiale sportivo presso il negozio Decathlon di S. Giovanni Lupatoto - 3° classificato Buono di €500 per acquisto materiale sportivo presso il negozio Decathlon di S. Giovanni Lupatoto Tutte le foto (ben 257!) sono state visionate da una commissione di esperti appositamente costituita e valutate secondo i seguenti criteri di attinenza al tema del concorso, creatività, livello tecnico-realizzativo e originalità. Il concorso, al di là della graduatoria finale, ha voluto in primis promuovere il valore educativo dello sport praticato a scuola. Infatti lo sport, inserito nel contesto educativo scolastico, ricco di valenze formative, promosso e coor-

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dinato dai docenti, è importante strumento di diffusione di esperienze fondate sullo spirito di squadra, la determinazione in campo e il rispetto dell’avversario. La passione per lo sport è contagiosa e si trasmette anche a scuola. Non c’è campione o squadra più speciale di quella che si vede crescere tra i banchi di scuola, tra le mura delle palestre scolastiche o nei campetti circostanti. I ragazzi progressivamente imparano a conoscersi e valorizzarsi l’un l’altro, sperimentando come ogni problema si possa risolvere più facilmente sommando le forze, “facendo squadra”. Un successo quindi che è andato al di là di ogni più rosea aspettativa e che ha convinto la Redazione di Sportdipiù magazine e – soprattutto - gli sponsor a riporoporre anche per l’anno scolastico 2012-2013 il concorso fotografico. Attenzione però: ci saranno delle novità e dei nuovi partner commerciali che, con il loro importante supporto, permetteranno di aumentare il montepremi finale. Un ringraziamento per il concorso 2011-2012 va a: - Decathlon di San Giovanni Lupatoto rappresentato dal direttore Enrico Bertoni - PaluaniLife rappresentata da Michele Cordioli - Ennevi Foto di Verona - Olympus - Banca della Valpolicella Credito Coop. di Marano Nel mese di ottobre verrà presentato ufficialmente il concorso. Per ora non vi resta che lucidare gli obiettivi, spolverare l’otturatore e prepararvi a…scattare lo sport a scuola! Tutte le foto del si possono vedere online al seguente link: http://www.flickr.com/photos/sportdipiuverona/

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lo scariolante 2 Scuola primaria roverchiara

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Foto Vincitrici

Scuole Secondarie 1°grado

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il richiamo dello sport IC 15 VERONA “FINCATO-ROSANI-FORTI” (VERONA)

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2a classificata

corribrà IC 8 VERONA - SM “CALIARI” (VERONA)

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attendendo la gara IC VALEGGIO (VALEGGIO) www.sportdipiu.com • 19


Foto Vincitrici

Scuole Secondarie 2°grado

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gioco da banco LS “fracastoro” (verona)

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faccia da scherma LS “messedaglia” (verona)

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associazioni

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Attività fisica per “stare bene”

Medical fitness: ovvero esercizio fisico per la salute L’obiettivo del dottore in scienze motorie è promuovere l’attività motoria in ottica di prevenzione e mantenimento

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n’ ampia evidenza scientifica ha dimostrato che esiste un rapporto diretto tra la quantità di attività fisica praticata e lo stato di salute e qualità della vita delle persone. In tal senso, il Ministero della Salute dichiara che “L’esercizio fisico e l’attività sportiva sono fondamentali per favorire il pieno sviluppo dell’organismo e per promuovere e mantenere uno stato di salute ottimale sia a breve che a lungo termine”. Una regolare ed appropriata attività fisica rappresenta quindi una fondamentale pratica di prevenzione, oltre che di cura per rallentare e allontanare l’insorgenza di Scondizioni fisiche e metaboliche indesiderate come l’ipertensione, il sovrappeso, la resistenza insulinica e valori elevati di colesterolo e trigliceridi (che quando presenti insieme sono conosciute come “Sindrome Metabolica”). Di fatto, questi fattori di rischio sono un pericoloso campanello d’allarme perché possono condurre a patologie invalidanti e fatali di tipo cardiovascolare (quali infarto o ictus), al diabete di tipo 2, possono aumentare il rischio di alcuni tipi di tumore, la fragilità muscolo-scheletrica ed accelerare il decadimento cognitivo. Quando l’attività motoria viene programmata, condotta, valutata e monitorata da personale specializzato (dottori in scienze motorie), con proposte e metodologie basate su evidenze scientifiche, può essere considerata a tutti gli effetti una forma di terapia in grado di apportare significativi miglioramenti alla salute e quindi alla vita delle persone. A chi è rivolto Il Medical Fitness è un programma di esercizi fisici rivolti ai cittadini colpiti da alterazioni metaboliche e fisiologiche (ipertensione, sovrappeso, valori di trigliceridi e colesterolo fuori norma) e patologie croniche diagnosticate (quali diabete, osteoporosi, obesità) ma in condizioni di salute stabili, che su indicazione del proprio medico curante necessitano di un aumento della pratica dell’ attività motoria nella propria vita. L’insorgenza di tali patologie è spesso lenta e silente, e quindi vale il principio che prima si interviene e migliore sarà il percorso rieducativo verso la riconquista di uno stato di salute ottimale, tuttavia si ritiene che questo programma sia particolarmente adatto per le persone adulte a partire dai 40/45 anni, e ancor di più per le per-

sone anziane che non presentano ancora una funzionalità motoria compromessa. Conlusioni Il raggiungimento e il mantenimento di uno stato di salute e quindi di una qualità di vita ottimali dipendono in gran parte da fattori che possono e devono essere modificati mediante l’assunzione di Stili di Vita opportuni. E’ responsabilità di ogni persona essere Pro Attiva nel ricercare questo equilibrio. Iniziare (o riprendere) a praticare attività fisica adeguata e in modo regolare è il fattore più importante in questo processo di ricerca e mantenimento del proprio BENESSERE fisico e mentale. Dario Meneghini Presidente Provinciale DMSA Verona Giorgio Pasetto Segretario Nazionale DMSA Info: www.dmsa.it

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sport e natura triathlon

A pochi chilometri dalla città

Parco della Lessinia: una “polisportiva” naturale! II Parco è il paradiso degli escursionisti e degli amanti della montagna. Ecco le proposte per lo sport autunnale

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l Parco naturale regionale della Lessinia è stato istituito con la legge regionale n. 12, del 30 gennaio 1990 con lo scopo di tutelare il ricco patrimonio naturalistico, ambientale, storico ed etnico del territorio veronese. È situato nella parte più settentrionale della Lessinia, tra i 1.200 e 1.800 metri di altezza. Il parco si sviluppa nella parte settentrionale della provincia di Verona in un corpo territoriale che si estende anche in due comuni della provincia di Vicenza e che comprende luoghi di bellezza naturale davvero straordinaria. Tra le varie attività che si svolgono nel parco, impotanti sono anche quelle legate allo sport e al tempo libero. Le possibilità di esplorare I’altopiano sono praticamente infinite: per gli appassionati del fondo, imper-

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dibili sono la Translessinia, che si snoda per 19 Km sull’altopiano, dalla località sciistica di San Giorgio a Passo Fittanze, e il moderno Centro Fondo “Parpari” di Roveré Veronese, con i suoi ampi anelli che garantiscono scorci di grande bellezza. Chi ama il trekking, invece, potrà scegliere tra numerosi e suggestivi percorsi, quali il bellissimo tratto del “Sentiero europeo E5” o le vie ferrate del Carega, meglio in compagnia di una guida esperta. Escursionismo - Trekking Sentieri che si estendono per tutto l’altopiano, adatti sia a chi desidera fare una semplice passeggiata, sia a chi ha una buona preparazione fisica per affrontare percorsi impegnativi. Escursioni guidate all’interno del Parco Naturale Regionale della Lessinia alla sco-


sport e natura

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riodo annuale si effettuano uscite in neve fresca con racchette su percorsi che non richiedono particolari capacità alpinistiche.

perta di camosci, marmotte, uccelli o altri animali di montagna. 
Accoglienti rifugi in luoghi suggestivi per gustare tipici piatti di montagna. In primavera e in estate sono possibili escursioni guidate all’interno del Parco Naturale Regionale della Lessinia organizzate da associazioni e/o pro-loco del territorio, quali: - C.A.I. Sezione Lessinia di Bosco Chiesanuova; - Comunità Montana della Lessinia; - Gruppo CTG: Animatori culturali-ambientali Lessinia; - Pro-loco di Giazza c/o Museo di Giazza Le attività escursionistiche nell’area possono avvalersi di numeri rifugi e punti di appoggio: - Rifugio “Boschetto” m 1.151, località Boschetto (Selva di Progno) - Servizi offerti: alloggio e ristorazione; - Rifugio “Fraccaroli” m 2.230, Cima Fraccaroli (gruppo Carega) - Servizi offerti: alloggio e ristorazione; - Rifugio “Pertica” m 1.530, Passo Pertica 
Servizi offerti: alloggio e ristorazione; - Rifugio “Revolto” m 1.336, Valle di Revolto - Servizi offerti: alloggio e ristorazione; - Rifugio “Scalorbi” m 1.767, Passo Pelegatta - Servizi offerti: alloggio e ristorazione; - Rifugio “Podestaria” m 1.680, località Podestaria Servizi offerti: ristorazione; - Rifugio “Primaneve” m 1.766, località Monte Tomba - Servizi offerti: ristorazione. Il Centro visitatori Ljetzan-Giazza (est Lessinia) organizza escursioni secondo un calendario annuale, che presentano diversi livelli di difficoltà. Durante il pe-

Equitazione Un modo unico per scoprire i colori, la quiete ed i panorami stupendi della Lessinia. Un attrezzato maneggio il località San Giorgio permette durante il periodo estivo di scoprire o perfezionare la monta western e di realizzare escursioni di mezza giornata o più giorni nello splendido scenario dei monti Lessini fino a raggiungere il gruppo del Carega. Centri ippici che organizzano escursioni guidate in Lessinia: - Centro equitazione Ai Schinchi, via C.Battisti, 37020 Fosse di Sant’Anna d’Alfaedo. - Cell. 328 0620091 347 1871617 - www.schinchi.com - Tenuta Le Corone, loc. le Corone, 37020 Cavalo di Fumane. Tel/Fax 045 6845054 - Cell. 335 7560292 www.lecorone.com - Centro ippico Andreis, loc. Deserto n° 1, 37031 Cellore d’Illasi. Tel. 045 7834441 - andreis.cristian@libero.it Poste a Cavallo in Lessinia: - Gestore ufficiale poste Comunità Montana della Lessinia in loc. Fittanze 
Azienda agricola Ugo Bertani con allevamento cavalli, via San Ciriaco n° 7, 37024 Negrar (Vr) - Cell. 348 2287456 - Gestore ufficiale poste Comunità Montana della Lessinia in loc. San Giorgio 
Centro equitazione Basalovo Trekking, via Palazzo n° 4, 37020 loc. Basalovo di Stallavena - Tel/Fax 045 907541 - Cell. 347 7652884 www.basalovo.it Mountain-Bike La Lessinia offre tantissimi itinerari dedicati agli amanti delle due ruote attraverso boschi, pascoli, malghe e contrade suggestive. Percorsi dedicati ai più allenati ma anche alle famiglie, per trascorrere una giornata lontano dal traffico della città e scoprire le bellezze della montagna veronese. - Servizio ‘Bus&Bike’: possibilità di raggiungere le località turistiche della Lessinia con l’autobus per poi scendere con la mountain bike lungo un intreccio di bellissimi itinerari attrezzati e segnalati. Possibilità di noleggiare le biciclette in località San Giorgio e di effettuare escursioni guidate alla scoperta dei sentieri più emozionanti. Info: Associazione Pedala Parco Ferrari Emiliano: 349.2695559 Corso Fabrizio: 348.4096107 Gregori Roberto: 335.7748208 Fax: 0456517140 www.pedalaparco.it - info@pedalaparco.it www.sportdipiu.com • 39


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sport e natura triathlon Parapendio e deltaplano - Club “Volo libero Corno d’Aquilio” – loc. Fosse di Sant’Anna d’Alfaedo Il Club “Volo libero Corno d’Aquilio” offre l’opportunità di addentrarsi nel mondo del volo libero con il parapendio o il deltaplano, e l’occasione di conoscere pertanto i suggestivi territori della Lessinia, da un’ottica diversa. I corsi sono sviluppati su due livelli e la sede della scuola è posta in una località amena che garantisce la possibilità di trascorrere il tempo in maniera piacevole anche a chi accompagna gli appassionati di queste discipline. Info: Scuola di Parapendio Via Segantini, 28 Arco (TN) 
Tel.: 0464 518026 
Cell.: 348 7097989 Minigolf A Bosco Chiesanuova – informazioni presso lo IAT di Bosco Chiesanuova. Info: IAT Tel. / Fax: 045 7050088 Palestra di roccia - Parete per arrampicata - Loc. Valdiporro di Bosco Chiesanuova nella sede del Daù Group - Arrampicata sportiva in Falesia su parete naturale Lo. Alcenago di Grezzana - Arrampicata sportiva in Falesia su parete naturale Loc. Ceredo di Sant’Anna d’Alfaedo Nordic walking Corsi di Nordik Walking - Bosco Chiesanuova e Cerro Veronese, organizzati da Lessinia Touristsport. Prenotazioni corsi ed escursioni presso IAT di Bosco Chiesanuova. Info: IAT Tel. / Fax: 045 7050088 Info: www.lessiniapark.it

Marina Soave

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speciale scherma triathlon

Prima puntata - Le specialità

Una disciplina, tre specialità: ecco la tradizione della scherma Questa arte di combattimento ha subìto un’evoluzione in secoli di storia che l’ha portata ad essere sport olimpico

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nnanzitutto mi presento: mi chiamo Cristiano Magnani e sono un istruttore nazionale di scherma e cofondatore dell’associazione sportiva VeronaScherma ASD. In collaborazione con Sportdipiù magazine e alla luce dei recenti successi della scherma italiana in ambito mondiale ed olimpico, abbiamo deciso di raccontare la nostra passione per questo sport che fonda le sue radici in un passato molto lontano. Questa arte di combattimento ha subìto un’evoluzione in secoli di storia che l’ha portata ad essere uno sport olimpico. Oltre all’attività di insegnamento a scopi agonistici o amatoriali, la nostra intenzione è quella di diffondere la conoscenza di questa affascinante arte ad ogni livello, anche attraverso questo spazio a nostra disposizione. Mi scuso anticipatamente con gli appassionati e i puristi se troveranno questo racconto poco preciso o mancante di dettagli: il mio intento è quello di cercare di descrivere con più chiarezza e semplicità possibile un’arte marziale complessa e rigorosa. Invito chiunque sia interessato ad inviarmi, tramite la redazione di Sportdipiù magazine, domande o richieste di approfondimento: io cercherò di rispondervi al meglio. Invito, inoltre, tutti a venire in palestra per conoscerci di persona e approfondire al meglio la conoscenza di questo sport. La Scherma La scherma è, oggi, uno sport di opposizione derivante dall’arte marziale omonima. Comprende tre specialità

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olimpiche (dette anche “armi”) che prendono il nome dagli attrezzi sportivi utilizzati e riproducono le armi di cui portano il nome: spada, sciabola e fioretto. La scherma consiste nell’offendere (cioè colpire il bersaglio dell’avversario) e nel difendersi (evitare di essere colpiti) secondo modalità diverse per ogni specialità. Le tre armi si distinguono per fattezze, modalità di portare i colpi, definizione del bersaglio valido e regole di precedenza per l’assegnazione del colpo (convenzione). Ogni arma ha il proprio fascino, le proprie caratteristiche e le proprie complessità: difficile dire quale sia la migliore o la più bella, la più facile o la più difficile. Nonostante la loro diversità, tutte le armi necessitano di tecnica, astuzia, carattere, ingegno, coraggio e concentrazione da parte degli atleti che le praticano. Quando si parla di scherma si parla di un’arte marziale in continua evoluzione. Sono numerosi i trattati di scherma che ci sono pervenuti, dal Medioevo in poi, e ci permettono di approfondire la storia e l’evoluzione della materia. Lo stile di combattimento è variato molto in secoli di storia: basti pensare ad un combattimento di epoca medioevale nei quali lo scontro era molto fisico e brutale, dovuto ad armature robuste e spade pesanti, che oggi potrebbe apparire come stile “grezzo”, oppure ad un duello rinascimentale molto più stiloso ed elegante, fino ad un assalto moderno, per certi punti di vista, paragonabile a un’arte astratta. Questo cambiamento, questa continua evoluzione, era dovuta in passato alla continua ricerca e sviluppo, in ambito di guerra, di nuove armi, di tecniche di combattimento per avere un vantaggio tecnico-tattico sugli avversari. Questa evoluzione era dovuta anche al mutare di leggi emanate da organismi statali come la proibizione dei duelli tra i nobili. Oggi, la scherma, è disciplinata dai regolamenti emanati dalla FIE (Federation Internationale d’Escrime) e dalle federazioni sportive nazionali. Le competizioni si svolgo in due fasi: fase eliminaroria a gironi e fase ad eliminazione diretta. Nella prima fase si raggruppano gli atleti in gironi da 6 o 7 tiratori: ogni atleta deve confrontarsi con gli altri atleti


speciale scherma del proprio girone in assalti a 5 stoccate. Il tempo a disposizione è 3 minuti effettivi più un minuto supplementare in caso di parità di punteggio al termine del tempo regolamentare. In questo caso l’atleta che si aggiudica il primo punto vince l’incontro. Completati tutti i gironi viene stilata la classifica generale: gli atleti calssificati nell’ultimo 30% della classifica vengono eliminati dalla gara mentre i rimanenti atleti accedono alla fase successiva. Nella sconda fase viene composto il tabellone ad eliminazione diretta dove ogni incontro si disputa a 15 stoccate e a disposizione ci sono 3 tempi da 3 minuti ciascuno (le pause tra un tempo e l’altro sono di 1 minuto). In caso di parità si disputa il minuto supplementare come nella fase a gironi. L’atleta sconfitto in un incontro di questa fase viene eliminato dalla competizione mentre il vincente accede al turno successivo. L’atleta che vince l’incontro finale si aggiudica la competizione. La spada Storicamente la spada è sempre stata l’arma usata in battaglia, nei duelli e nei combattimenti: da sempre, in quest’arma, l’obiettivo principale è quello di colpire l’avversario per primo, in qualsiasi parte del corpo senza essere colpiti. Nei duelli all’ultimo sangue (combattimenti che si concludevano solo con la morte di uno dei contendenti) si prediligevano i colpi a bersagli vitali come fianco, petto, addome; nei duelli al primo sangue (combattimenti che si conludevano alla prima ferita anche lie-

ve) si prediligevano i bersagli non vitali ma più avvanzati come il braccio armato, la gamba o la testa in alcuni casi. Nella spada moderna, si colpisce solo di punta ed il punto viene assegnato a chi porta a bersaglio (qualsiasi parte del corpo) un colpo preciso senza essere toccato. Esiste la possibilità di un colpo doppio (colpo simultaneo dove entrambi gli avversari colpiscono il bersaglio) che oggi, nella scherma olimpica, assegna un punto a ciascun atleta mentre in passato terminava il duello in pareggio o nella morte di entrambi i contedenti (per questo detto il colpo delle due vedove). All’apparenza sembrerebbe molto semplice tirare di spada ma in realtà è molto complicato, come le altre armi, proprio per la mancanza assoluta di vincoli.

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Il fioretto Come precedentemente detto, nella spada non ci sono particolari regole se non quella di toccare per primi in qualsiasi parte del corpo. In passato, per poter sostenere un combattimento reale era necessario padroneggiare ogni tecnica schermistica. In breve sintesi era indispensabile saper attaccare l’avversario trovando il modo di eludere le sue difese ed era altrettanto indispensabile essere in grado di difendersi dagli attachi dell’avversario per evitare di essere colpiti. Il fioretto nasce, in passato, come arma di allenamento per apprendere la tecnica schermistica. Per questo motivo il fioretto presenta delle regole restrittive con lo scopo di costringere gli atleti ad eseguire azioni molto

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speciale scherma triathlon

tecniche. Come nella spada, nel fioretto si colpisce di punta ma la prima differenza sostanziale è il bersaglio: il bersaglio valido è rappresentato dal busto (torace, pancia e schiena sono bersagli validi mentre braccia testa-collo e gambe sono bersagli non validi). Questa limitazione è dovuta al fatto che, sempre in passato, ci si doveva addestrare a colpire bersagli vitali (cuore, polmoni, addome, fianco) con molta precisione. Portare un attacco significa anche esporsi e quindi è necessaria la massima precisione ed efficacia del colpo portato. L’altra differenza fondamentale è la convenzione presente nel fioretto: chi attacca per primo ha diritto a concludere l’attacco. L’avversario, per attaccare e cercare di fare punto, deve prima difendersi (bloccare o annullare l’attacco avversario) per poi attaccare a sua volta. Teniamo presente che questa nasce come arma da allenamento della tecnica e quindi la convenzione costringe gli atleti a dover imparare le tecniche di attacco e di difesa. Queste differenze, bersaglio e convenzione, sono tutt’ora valide nel fioretto moderno, e sono la causa delle difficoltà, da parte del grande pubblico, di seguire nel dettaglio le azioni schermistiche durante le riprese televisive. In un assalto, l’arbitro è chiamato a ricostruire ogni azione decretando chi ha attaccato per primo, se l’attacco è stato portato in bersaglio valido o non valido (le famose lucette colorate indicano che è stato colpito un bersaglio valido o bianche indicano che è stato colpito un bersaglio non valido), se l’attacco è stato parato correttamente oppure no e se l’eventuale risposta è stata portata in bersaglio valido o non valdio. Il fioretto moderno è l’evoluzione naturale del fioretto di addestramento.

La sciabola Come il fioretto, anche la sciabola nasce come arma di allenamento. La domanda che sorge a questo punto potrebbe essere: “allenamento di cosa?”. Il fioretto era l’arma di allenamento delle tecniche schermistiche per preparare a sostenere incontri reali dove in gioco c’era la vita o la morte. La sciabola da terreno era l’arma di allenamento della sciabola a cavallo. La sciabola a cavallo, fondamentalmente, è l’evoluzione dell’uso della spada in sella ad un cavallo. Per essere usata a cavallo, la spada ha subito delle modifiche e adattamenti come: la coccia (la protezione a difesa della mano che impugna l’arma è chiamata coccia ed è posizionata tra l’impugnatura e la lama) è più grande e copre tutta l’impugnatura e la mando del cavaliere mentre la lama, leggermente incurvata all’indietro, presentava oltre ad una punta accuminata anche un filo tagliente. Queste modifiche servivano per agevolare il cavaliere nei combattimenti a cavallo nei quali si colpiva prevalentemente con il taglio della lama e meno frequentemente di punta. Invito ad immaginare quanto risulterebbe complicato, stando seduti su di un cavallo, provare a colpire un avversario in sella ad un altro cavallo nella concitazione di una battaglia dove i cavalli non stanno tranquilli e immobili. Per addestrare le tecniche di questo tipo di combattimento nasce la sciabola da terreno. Come nel fioretto esistono regole e convenzioni: nella sciabola i colpi possono essere portati di punta e anche di taglio, la convenzione che regola gli attacchi è uguale a quella del fioretto (chi attacca per primo ha diritto a concludere l’attacco) e il bersaglio valido è rappresentato da tutte le parti del corpo dal giro vita in su e cioè busto (tranne la parte sottostante il giro vita), le braccia, il collo la testa. Le mani e le gambe sono bersagli non validi. Un uomo a cavallo ha generalmente nella mano sinistra le redini, nella destra la sciabola e le gambe sono coperte da protezioni particolari. Il bersaglio valido della sciabola rappresenta, in sintesi, il bersaglio raggiungibile di un uomo a cavallo. La sciabola moderna è l’evoluzione naturale di questa sciabola di allenamento. Il modo di colpire, il bersaglio e la convenzione sono attualmente in vigore. Come nel fioretto, anche in quest’arma l’arbitro è chiamato a ricosturire l’azione e assegna il punto dipendentementa alla ricostruzione fatta. Info: www.veronascherma.it

Cristiano Magnani


speciale veronamania

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football americano

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Nuova soddisfazione per la compagine gialloblù

Due maglie azzurre per i Mastini I “Bau-boys” Elia Viviani e Filippo Tomelleri convocati nel Blue Team Junior a caccia degli Europei 2013

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lle porte della nuova stagione sportiva arrivano in casa Mastini due splendide convocazioni per i giovani Filippo Tomelleri ed Elia Viviani. I due diciannovenni infatti hanno ben impressionato nei raduni estivi il coaching staff del Blue Team Junior, la nazionale italiana giovanile di football americano, tanto da meritarsi la convocazione per i prossimi incontri di qualificazione validi per l’accesso agli Europei 2013. Ci saranno due caschi dei Mastini quindi in campo nella difesa della nazionale italiana, con Viviani schierato nella prima linea difensiva e Tomelleri a vestire il ruolo di free safety, ovvero l’ultimo baluardo difensivo italiano. Le convocazioni erano nel‘aria, vista l’ottima prova dei due baldi giovani nello scorso campionato di serie A2, ma era giusto attendere l’ufficializzazione della cosa, arrivata in questi giorni, dopo il raduno ad Ansbach (Germania) che ha tra l‘altro ha visto la partecipazione anche del giovane regista dei gialloblù Gjon Jakaj, premiato come miglior quarterback del Dodds Camp. Al ritorno da Ansbach l’head coach della nazionale Leone si è congratulato al telefono con il presidente gialloblù Simone De Martin per l’ottima preparazione dei due giocatori, merito sicuramente del buon lavoro fatto dal coaching staff dei Mastini in queste scorse stagioni. La scelta societaria di far giocare ragazzi talentuosi benché giovani anche nel campionato di serie A ha portato sicuramente buoni frutti. La “defense” dei Mastini infatti è statisticamente tra le prime due difese di tutto il campionato italiano ed è formata da tantissimi giocatori giovani che tra l’altro comporranno la prossima squadra under 21 che parteciperà al campionato italiano di categoria a partire dalla fine di settembre. Dopo 13 anni il football “made in Italy” torna così ad organizzare una manifestazione internazionale, il “qualification round” per l’Europeo under 19 che si svolgerà in Russia nel 2013. Italia, Olanda, Serbia e Gran Bretagna si giocheranno l’accesso alla finale del girone che vedrà la vincente tra le quattro giocarsi con la Svezia la partecipazione ad Euro 2013. Le partite sono in programma ad

Ostia il 7 e 9 settembre e per il Blue Team sarà subito una partenza insidiosa contro i temibili Leoni olandesi. Per Tomelleri e Viviani, che hanno portato così a quattro il numero delle maglie azzurre in casa Mastini, ci sarà l’ulteriore soddisfazione di essere i porta bandiera di tutto il Veneto, considerando che solo i due gialloblù fanno parte della lista dei convocati di coach Leone, tra tutte le squadre della nostra regione. Raggiunti telefonicamente i due giovani mastini si dicono ancora increduli per questa importante opportunità, facendo trapelare dalla loro voce quelle tipiche emozioni che ogni atleta vive quando riesce a raggiungere quel sogno sportivo chiamato “maglia azzurra”. Nel frattempo dal 21 agosto presso il campo di allenamento dei Mastini di Via Monastero a Parona, ricomincia la preparazione per la squadra Under 21 in vista del campionato italiano di categoria. La società scaligera invita tutti i ragazzi dai 16 anni di partecipare ai test atletici di selezione per poter entrare a far parte dei Mastini Verona. Michele De Martin info: www.mastiniverona.net

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sport e solidarietà

Partenza il 7 ottobre da Piazza Bra

Con Last 10KM Marathon corri per la ONLUS del tuo cuore Una corsa/camminata non competitiva a ritmo libero con partenza da Piazza Bra e, soprattutto, a scopo benefico

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al 2008 ad oggi Veronamarathon è riuscita a sostenere varie associazioni benefiche erogando contributi economici per decine di migliaia di euro. Per il 2012 grazie alla collaborazione della Rete del Dono e alla partecipazione delle più importanti Organizzazioni No Profit di Verona, verrà organizzata nell’ambito della 11a Veronamarathon una importante raccolta fondi abbinata ad una nuova marcia di solidarietà non competitiva alla quale tutti potranno partecipare. “Last 10KM marathon” ti sta già aspettando.... Il 2012 è L’Anno Internazionale della Cooperazione pro-

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clamato dall’ONU. Le cooperative ricordano alla comunità che è possibile conciliare la produttività economica con la responsabilità sociale. “Last 10KM marathon” vuole contribuire, partecipare e diffondere il messaggio per dimostrare che può essere facile aiutare gli altri divertendosi e facendo sport. Una “marcia” in più GAAC 2007 ASDVeronamarathon in coorganizzazione con il Comune di Verona organizza, domenica 07 ottobre 2012, la manifestazione sportiva Last 10Km marathon,


sport e solidarietà

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intestato a GAAC 2007 Veronamarathon - Bonifico Bancario: conto corrente presso la Cassa Risparmio di Bolzano. IBAN: IT 51 I 06045 11702 00000 5000425 intestato a GAAC 2007 Veronamarathon - Online: con carta di credito sul sito www.veronamarathon.it - Via Fax: invia al numero 045 5112238 il modulo di iscrizione compilato, allegando la copia del pagamento. Dove iscriversi e ritirare il pettorale

- Presso l’Expo Veronamarathon al Palasport di Verona Piazzale Azzurri d’Italia nelle giornate di: Venerdi 5 ottobre dalle ore 15.00 alle ore 20.00 Sabato 6 ottobre dalle ore 10.00 alle ore 20.00 - Presso tutte le Associazioni No Profit aderenti al progetto e i punti ufficiali Veronamarathon consultabili sul sito: www.veronamarathon.it Il premio di partecipazione e il pettorale potranno essere ritirati anche domenica 7/10/2012 dalle ore 7:30 alle 8:30 in Piazza Bra.

Corri per una buona causa e trasforma la tua sfida in una nuova opportunità per gli altri. info: www.veronamarathon.it

Alberto Cristani

corsa/camminata non competitiva a ritmo libero con partenza da Piazza Bra a scopo benefico. Potrai percorrere come i veri maratoneti gli ultimi 10 km della Veronamarathon, i più emozionanti di tutti nel centro storico, e taglierai la linea di arrivo all’interno dell’Anfiteatro Arena. Un’emozionante corsa non competitiva nella splendida cornice di Verona con il percorso completamente chiuso al traffico. Regolamento Ritrovo: Ore 7.30 Piazza Brà – Verona Partenza: Ore 9.00 Piazza Brà – Verona Arrivo: All’interno dell’Anfiteatro Arena Le iscrizioni chiudono tassativamente Sabato 6 ottobre alle ore 20.00. Non si accettano iscrizioni Domenica 7 ottobre 2012. Come iscriversi La quota d’iscrizione è di Euro 10,00 di cui € 4,00 a favore delle Organizzazioni No Profit aderenti al progetto. Sono possibili le seguenti modalità di pagamento: - Contanti: presso i punti ufficiali d’iscrizione consultabili sul sito www.veronamarathon.it o presso tutte le ass ciazioni ONP aderenti al progetto - Bollettino c/c postale: solo Italia conto N. 85519056 www.sportdipiu.com • 51


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podismo

Undicesima edizione

Veronamarathon, di corsa in Arena! Quattro opzioni diverse ma con il medesimo concetto di base: l’arrivo nella splendida e magica Arena

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uesto è un anno speciale per Verona e per la sua Veronamarathon, l’11a edizione del 7 ottobre avrà la grande novità dell’arrivo nell’Arena, fuoriclasse ed appassionati di podismo potranno così tagliare il traguardo, per la prima volta, proprio nel monumento simbolo di Verona. Un gran finale scenografico che suggellerà il tracciato di gara, 42,195 km da Sant’Ambrogio Valpolicella al centro della città, ma lo staff organizzativo ha apparecchiato anche un terzetto di valide alternative, grazie alle quali runners di ogni livello e grado di allenamento potranno regalarsi l’entrata trionfale in Arena, dove tra l’altro il giorno dopo (8 ottobre) si esibirà dopo quasi vent’anni d’assenza Adriano Celentano, insieme a Gianni Morandi. Tre alternative si diceva, una è la versione su 10 km, la “VeronaRace10 km”, sempre con classifica e cronometro alla mano, per chi invece punta al gioco di squadra c’è la “Duo Veronamarathon”, staffetta a due di 26 km + 16.195 km per gareggiare in coppia, magari regalandosi anche una bella vacanza di gruppo. La terza opzione è un po’ il vessillo rappresentativo di ciò che è sempre stato a cuore alla Veronamarathon, cioè l’attenzione per la solidarietà, è infatti la “Last 10km Marathon” (vedi articolo pagina 50), una gara dove non contano i tempi e i risultati, ma conta invece l’aiuto concreto che ciascun partecipante porterà ai progetti benefici di “Retedeldono”. Quattro opzioni diverse ma con il medesimo concetto di base, l’arrivo in Arena per fare della Veronamarathon la vera corsa di Verona, e per famiglie, accompagnatori ed amici la location è tra le più quotate dato che consente di unire lo sport ad una bella vacanza (ci sono anche tante strutture convenzionate), visitando il centro cittadino, i musei, i negozi e i dintorni. E per chi non partecipa alle quattro opzioni sportive offerte dalla Veronamarathon c’è anche l’ulteriore possibilità della Family Run, un modo divertente per ingannare l’attesa, correndo nel centro città. Le iscrizioni sono in corsa fino al 6 ottobre, al costo di 40 Euro fino a fine settembre e di 60 Euro negli ultimi giorni prima dello start, tutte le informazioni sono rintracciabili sul sito della manifestazione. Info: www.veronamarathon.it

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tennis

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Dal 1929 nella storica sede di Via Galliano

ATV, la culla del tennis veronese Una lunga storia contraddistinta da eventi che hanno contribuito a cementare il prestigio del circolo tennistico

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ra il lontano 1929, quando G. Franco Fedrigoni, che ne fu il primo presidente, coinvolse un gruppo di amici dando vita all’Associazione Tennis Verona. I fondatori unirono la passione sportiva ad una sincera amicizia. Quello era lo spirito delle origini, e tale è rimasto alla soglia dell’ottantatresimo compleanno dello storico sodalizio di Via Colonnello Galliano, presieduto oggi da Gustavo Bussinello. Una lunga storia, contraddistinta da eventi che hanno contribuito a cementare il prestigio del circolo. Il rico-

noscimento internazionale arrivò nel 1951 con l’incontro tra le rappresentative dell’Italia e della Germania. Poi, nel 1965, in occasione dell’inaugurazione della nuova club house, fu di scena la sfida Italia-Francia. Nel 1967 l’AT Verona ebbe l’onore di ospitare l’incontro di Coppa Davis Italia-Austria, che fu un enorme successo. Seguirono a ruota le finali del campionato italiano femminile individuale e a squadre di 1A categoria del 1968, i campionati italiani assoluti individuali di 1° categoria del 1969, i campionati internazionali a squadre “juniores” valevoli per la “Coppa Valerio” del 1970. Nel 1992 sul centrale dell’ATV il napoletano Massimo Cierro conquistò il titolo tricolore davanti ad un pubblico gremito. E come non ricordare i maestri, figure storiche del tennis di casa nostra come Razzetti, Bonetti, Di Nicola, Turcaloro, Giavoni, Bigardi, Fesce, Borgo, Oliboni, Leoni, Vantini, Panajotti, l’attuale Damian di Noto. Oggi il club, con più di 300 soci effettivi, può a ben ragione

vantarsi di costituire uno dei circoli più belli e rappresentativi del Veneto: presenta sette campi in terra rossa (di cui uno in sintetico adibito anche al calcetto e sei coperti nei mesi invernali) su cui è ancora buona usanza giocare in abito bianco. L’ampia e confortevole palazzina centrale, con gli uffici ed il bar ristorante, la palestra, gli spogliatoi, la sauna e la piscina sono degna cornice di un autentico gioiello. Gli attuali dirigenti, in un’ottica di rinnovamento, hanno dato forte impulso alle politiche giovanili. La scuola tennis diretta dal tecnico argentino Damian Di Noto, coadiuvato dal preparatore atletico Jorge De Pasquale e dai maestri Giorgia Barison, Michele Campagnari, Giulia Meruzzi, Nicola Oliboni, e Federica Spinielli, vanta ben 250 allievi ed è la più grande a Verona ed una delle principali in ambito regionale. Recentemente è stato avviato il programma del centro estivo per i ragazzi che ha riscosso molti consensi. I tempi cambiano ed inevitabilmente la tecnologia è entrata nel circolo: tramite l’ATV Card è possibile oggi prenotare online comodamente da casa i campi da gioco nella stagione invernale tramite un semplice click. Sono stati infine lanciati gli ATV Bonds, che i soci possono sottoscrivere, in modo da supportare gli investimenti necessari per l’ammodernamento tramite l’autofinanziamento. In tal senso sono previste le nuove coperture ed un nuovo campo in superficie veloce fortemente voluto dalla direzione tecnica per l’agonistica. Il gioiello splende sempre di più e con le sue ottantatrè primavere, l’Associazione Tennis Verona conferma il ruolo di regina madre della racchetta in riva all’Adige. Info: www.atverona.it

Lorenzo Fabiano

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basket pallacanestro

Dopo la promozione a Brindisi

Giuliani-Verona: ritorno di fiamma Il popolare “Ciccio” torna in gialloblù nelle vesti di general manager dopo un passato da allenatore in seconda

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volte ritornano: le strade di Alessandro Giuliani e della Scaligera Basket si riannodano dopo più di 10 anni. Stavolta il popolare “Ciccio” torna in gialloblù nelle vesti di general manager con l’obiettivo di centrare quei risultati che sono mancati nelle ultime due fallimentari stagioni. Ma quando è iniziata l’avventura gialloblù per Giuliani? Vicentino di nascita e figlio di Franco Giuliani (allenatore, tra le altre, della Vicenzi Biscotti negli anni settanta), Alessandro arriva a Verona nel 1989, chiamato dall’allora dirigente delle giovanili della Scaligera Silvano Polo. Rimane ad allenare nel settore giovanile fino al 1996, quando, con l’avvento sulla panchina gialloblù di Andrea Mazzon (sostituto di Phil Melillo), Giuliani viene nominato vice allenatore. Da lì iniziano per lui diversi anni da assistente a Verona, con Mazzon (con cui conquista la Korac nel 1998), Marcelletti, D’Amico, Faina e Lardo. Al termine della stagione 2001/02 (culminata con la salvezza in A1) è costretto a lasciare la sua città adottiva

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a causa del fallimento della società: segue Lino Lardo a Reggio Calabria e a Rieti (sempre come vice) e diventa capo allenatore prima a Reggio Calabria e poi ad Avellino. Le due esperienze da head coach non sono fortunate, ma nel frattempo si affinano le sue doti di scout-man (innumerevoli i suoi viaggi in Europa e negli States a visionare giocatori), tanto che nel 2009/10 viene chiamato a fare il direttore sportivo a Biella. Due anni molto positivi quelli biellesi, con approdo in entrambe la stagioni alle final eight di Coppa Italia; infine l’esperienza di Brindisi lo scorso anno, con promozione in A e vittoria della Coppa Italia di Legadue. Ed ora Verona. Alessandro, sei tornato a casa rinunciando alla LegaA che hai conquistato con Brindisi, perché? Amo le sfide: sono ritornato perché mi sembra di rivivere la scelta che ho fatto un anno fa quando ho lasciato Biella per affrontare la sfida di Brindisi e che ora ripro-


pallacanestro basket l’iniziativa

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Pallacanestro Camp

pongo qui. Magari non sarà la stessa cosa perché qui non abbiamo lo stesso budget, ma l’idea di poter fare qualcosa di importante e di bello a Verona è stato uno stimolo al quale non ho saputo resistere. La Tezenis è reduce da due stagioni disastrose: avverti un po’ di pressione, dato che quest’anno non si può sbagliare? La pressione non mi fa paura, anche perché a Brindisi l’ho avuta dal primo giorno in cui sono arrivato sino al giorno della promozione. Oltretutto abbiamo faticato all’inizio e quindi c’era ancora più pressione: poi siamo stati bravi e abbiamo cont nuato a lavorare seguendo il nostro progetto. Che Tezenis hai costruito e che obiettivi ti ha posto la società? Mi sembra di aver allestito una squadra equilibrata, con giocatori giovani e affamati: abbiamo scelto un coach come Ramagli che ama lavorare in palestra e che ha fatto bene in tutte le piazze in cui è andato. L’obiettivo è crescere, creare entusiasmo e fare il meglio possibile: la società è sana, il pubblico di Verona è una garanzia, insomma ci sono tutti i presupposti per regalare le soddisfazioni che qui mancano da tempo.

Andrea Etrari

25 anni di successi per caroli & C. Per il Folgaria Basketball Camp l’estate 2012 sarà ricordata a lungo negli annali: è stato festeggiato infatti il 25ennale del camp di Renato Caroli, che ideò nel 1988, con una ventina di ragazzi veronesi, quello che è diventato oggi uno dei basket camp più prestigiosi d’Italia. Oltretutto Folgaria è stata la sede del ritiro della Nazionale di Pianigiani (e lo sarà anche nei prossimi due anni), nonché della Tezenis che ha trascorso l’ultima settimana di agosto sull’altopiano per preparare l’imminente stagione. “Renatone”, il direttore del FBC, ha tracciato un bilancio dell’edizione del 25ennale: «Si è trattato di un grande successo, al di sopra delle aspettative: la nostra formula si è rivelata vincente e questo grazie soprattutto al mio staff che è formato, tra gli altri, da prestigiosi nomi che oltretutto lavorano nella Scaligera Basket come il giemme Alessandro Giuliani, il responsabile del settore giovanile Roberto Rugo, l’addetto alle relazioni esterne ‘Pedro’ Paiola e l’allenatore delle giovanili Marcello Ruffo». Oltre al suo staff, Caroli ci tiene a ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile il successo del 25° FBC: «Il mio grazie va all’APT di Folgaria, Lavarone e Luserna e al suo direttore Stefano Tomasi che si è dato un gran daffare affinché il FBC e la Nazionale potessero convivere nell’ultima settimana del camp; al FolgariaSki, nella figura del presidente Nando Rella, che mai come quest’anno è intervenuto con gadgets e l’omaggio junior; a SportItalia che ci ha dedicato un servizio ed è stata molto disponibile con noi, con un ringraziamento particolare a Niccolò Trigari; alle aziende ed ai fornitori che ci hanno supportato e parliamo di grandi multinazionali come Ferrero, Yoga, e Glaxo Smith Kline». Sono stati 5 i turni del FBC, dal 17 giugno al 21 luglio: «Sì, tutto è andato per il meglio, il tempo ci ha dato una gran mano perché non è quasi mai piovuto. I coaches sono stati come sempre il fiore all’occhiello del FBC: da Rudy D’Amico a Blanco, da Hoyo a Stansbury, da Vitucci a Moretti e soprattutto un traino come Dan Peterson che, come sempre, non è passato inosservato». A. E.

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Attività federale ma anche corsi per i più piccoli

Al via la nuova stagione del Cus Verona Pattinaggio A settembre ripartono i corsi che verranno articolati a seconda dell’età e delle esigenze delle singole atlete

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opo un anno sportivo pieno di vittorie e soddisfazioni, le atlete del Cus Verona Pattinaggio riprendono l’attività agonistica subito in quarta. Infatti già la prima settimana di settembre 5 atlete della società cussina, sono state impegnate a Riccione per i Campionati Italiani ACSI. Il 23 settembre invece il quartetto Divizione Nazionale “Eumenidi” partirà per Gorizia per affrontare le loro rivali al Trofeo Internazionale ACSI. A novembre sarà la volta di Arianna Rossettini (2003), Elena Saccani (2003), Maria Nives De Antoni (2004), Ester Angheben (2004), Giulia Beda Petronela (2005) che, con merito per essere arrivate sul podio alla fare Provinciale, affronteranno per la prima volta i Giochi giovanili Regionali. La Società ha quindi continuato anche quest’estate gli allenamenti, creando un corso estivo per mantenere allenate le sue atlete in previsione di questi importanti appuntamenti. Sempre attente, le insegnanti hanno comunque creato dei momenti ludici all’interno del corso tenendo in considerazione il periodo di riposo e relax estivo. A settembre ripartono quindi i corsi che verranno articolati a seconda dell’età e delle esigenze delle atlete. Il Cus Verona pattinaggio organizza infatti per il mese di settembre delle prove gratuite per chi volesse avvicinarsi a questo fantastico sport, avendo così la possibilità di

provare senza impegno e chiedere informazioni alle nostre insegnanti federali e al nostro Presidente di Società Dario Perusi presente negli orari di prova. La Società organizzerà poi le lezioni suddividendo le atlete in Primi Passi (dai 3 anni e mezzo ai 6), Pre-Agonismo (dai 6 agli 8 anni ), Agonismo (dagli 8 ai 18 anni) e Gruppo Adulti/Amatori (dai 18 anni in su). Per informazioni sui corsi ed orari potete rivolgervi a Stella: 366.5843776, oppure visitare il gruppo su Facebook “Cus Verona Pattinaggio” Stella Mazza Info: www.cusveronapattinaggio.jimdo.com

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windsurf

Uno sport alla portata di tutti

Let’s go...surfing! Anche nel windsurf, come nella maggior parte degli sport, insegnamento e attrezzatura sono fondamentali

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arlare di windsurf non è mai una cosa facile. è complicato tradurre in parole le emozioni che si provano sfrecciando a 60 km/h sull’acqua o a surfare un’onda di cinque metri! Un incredibile senso di libertà unito a un grande stato di eccitazione ti pervade il corpo e lo spirito rendendoti dipendente da queste sensazioni: iI vento diventa un’ossessione. Anche se si è in ufficio o a scuola c’è sempre un occhio vigile su www.windsurfmalcesine.it a controllare le webcam del lago di Garda per vedere se i tuoi amici sono in acqua a surfare. E non pensiate che la giornata del surfista finisca al tramonto! Alla sera c’è sempre qualche grigliata in spiaggia o beach party dove andare a festeggiare e bere qualcosa! Ragazze e ragazzi, non siete stufi di starvene in spiaggia tutto il giorno ad abbronzarvi? Non vi viene voglia di provare nuove emozioni che nessun happy hour in centro può darvi? Non sarebbe più entusiasmante una surfata al tramonto con gli amici e le amiche seguita da un falò in spiaggia in pieno ‘surf style’? E’ più facile e più divertente di quello che pensate!

Purtroppo la maggior parte delle persone è convinta che il windsurf sia uno sport inaccessibile adatto solo a pochi eletti, una cerchia di semidei dotati di muscoli potenti e di una grande preparazione atletica: nulla di più sbagliato! Le cose con il passare degli anni sono cambiate: la forza bruta che era necessaria fino a 10 anni fa è stata sostituita da un’attenta progettazione a CAD di tavole e vele con l’unico fine di rendere la vita facile ai principianti che si apprestano a seguire un corso di windsurf. Non fate l’errore di farvi insegnare dal vostro amico o da vostro padre a meno che non sia un istruttore preparato. Come nella maggior parte degli sport, l’insegnamento con la didattica e l’attrezzatura adatta è di importanza basilare. Normalmente un corso per principianti dura tre giorni ma generalmente già dopo due si riesce ad andare e tornare senza problemi. E poi, alla scuola c’è tutto: dalla tavola alla muta, al salvagente. Insomma, ragazzi e ragazze...Let’s go surfing!! Info: www.rsacademy.it

Alberto Fabbri 58 • www.sportdipiu.com


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S. PIO X

ANNO 4 -- N. 15 - GENNAIO-FEBBRAIO 2012 - Periodico - Copia gratuita. - Testata giornalistica registrata al Tribunale di Verona n. 1807 / 2008

SAN PIO X in FESTA 14•15•16 settembre 2012 logo 2 colori 376

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VENERDÌ 14 SETTEMBR ORE 19.00 APERITIVO RITZ all’ANGOLO DELLO SP

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sicurezza ufficio stradale scolastico

verona diocesi verona

Importante iniziativa nelle scuole veronesi

Polizia Stradale e sport, insieme per educare i giovani alla guida Un ruolo fondamentale di coordinamento viene assicurato dall’Ufficio Educazione Fisica dell’U.S.P. di Verona

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olizia Stradale e mondo sportivo costituiscono un connubio che in apparenza può sembrare strano, ma ripercorrendo la storia degli ultimi sessanta anni scopriamo che in realtà non è così anzi, al contrario, l’una sostiene l’altro e viceversa. Al termine del secondo conflitto mondiale, e precisamente il 26 novembre del 1947, in seno a quella che è l’odierna Polizia di Stato nasceva la Polizia Stradale con compiti di prevenzione e accertamento dei reati lungo le strade, di osservanza della disciplina della circolazione e operazioni di sicurezza sulla viabilità. Già dal 1946, proprio in virtù di tali operazioni, la Polizia Stradale iniziava a scortare il Giro d’Italia di ciclismo. Si tratta dei tempi in cui Fausto Coppi e Gino Bartali erano spesso ritratti fianco a fianco dei motociclisti della Stradale lungo le polverose e ancor poco trafficate strade del Belpaese. Gli anni trascorrevano e i legami tra la Polstrada e le competizioni sportive si rafforzavano sempre più, per cui i centauri della Polizia, oltre ad essere un presidio per la sicurezza, divenivano anche motivo di prestigio per le manifestazioni stesse. Attualmente l’articolo 230 del codice stradale affida agli Organismi di polizia stradale il compito di collaborare con il Ministero dell’Istruzione per la formazione di programmi di educazione stradale e proprio per questa ragione gli

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agenti sono divenuti ancor più parte integrante del mondo dello sport. Verona non fa eccezione, anzi, ne costituisce un valido esempio. Basti pensare all’ultimo Giro d’Italia di ciclismo del 9 maggio scorso, durante il quale, oltre al servizio di scorta, gli agenti erano impegnati in piazza Bra con uno stand per sensibilizzare dei ragazzi delle medie sui pericoli legati alla circolazione di bici e motorini. Poco più di due mesi dopo e precisamente il 29 luglio, i centauri della Stradale scortavano gli atleti di handbike nel Giro d’Italia a loro dedicato. L’entusiasmo di essere assieme in quest’occasione era ancor maggiore al pensiero che anche il prossimo anno scolastico vedrà atleti ed agenti nelle aule scolastiche di Verona e provincia per parlare di incidenti stradali di cui troppo spesso gli stessi handbikers sono rimasti vittime. Un ruolo fondamentale di coordinamento viene assicurato dall’Ufficio Educazione Fisica dell’Usp di Verona (già Provveditorato agli Studi) a cui fanno capo i vari progetti di educazione stradale e che tra non poche difficoltà - sempre più spesso legate alla cronica carenza di fondi - tenta di mantenere vive le varie iniziative, prima su tutte il corso per il conseguimento del “patentino” per ciclomotore in collaborazione con la Provincia e la Polizia Municipale di Verona. Anche nel caso dell’Usp il legame tra lo sport e l’educazione stradale è inscindibile, tant’è che alla recente manifestazione svoltasi a giugno nell’Auditorium del palazzo della Gran Guardia dal titolo “Sport e Scuola 2012” vi era la sessione “XX anni di educazione stradale a Verona” con la partecipazione attiva della Polizia Stradale e della Polizia Municipale, che assieme interpretano la quasi totalità dei programmi educativi in tema di sicurezza sulle strade. A tal proposito forse non è noto a tutti che la Polstrada ha investito una parte qualificata delle proprie risorse nel campo dell’educazione alla sicurezza stradale, abbandonando come modello unico di riferimento la figura del poliziotto “repressore” ed ampliandone di fatto le competenze anche nel campo della prevenzione assieme a persone diversamente abili i cui racconti possono indurre alla condivisione di valori più scostati dalle attuali forme d’individualismo. Parlare al cuore delle persone per suscitare emozioni e


sicurezza stradale

portare ad una naturale condivisione delle regole. Questo è l’obiettivo finale. I risultati di un tale lavoro di prevenzione vedranno la luce dopo qualche anno d’interventi sul campo, come nel mondo dello sport, dove ciò che conta è la dedizione e la costanza nel perseguire gli obiettivi, senza sconti ne scorciatoie. Prevenzione significa meno morti e feriti sulle strade e, anche se in Italia non siamo riusciti a dimezzare la mortalità tra nel decennio 2001/2010, l’abbiamo comunque ridotta del 42% grazie anche alla silenziosa e costante opera di prevenzione svolta dagli handbikers e dai poliziotti che si aggirano a loro agio tra i banchi di scuola.

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Ci siamo lasciati alle spalle un agosto veramente caldo ma noi pensiamo che il vero anticiclone si sia manifestato sulle strade dove si è registrato un elevato numero di vite perse sull’asfalto mentre si guidava una moto, uno scooter, una bici oppure semplicemente si camminava. A tutto questo seguono soventi polemiche in cui ognuno addita le altrui responsabilità, dimenticando che spesso in un solo giorno siamo automobilisti e poi ciclisti e ancora motociclisti ed infine pedoni. Insomma, siamo un po’ tutti responsabili e allora non è forse il caso di rallentare e riflettere su tutto questo? Partiamo dal rivedere i nostri singoli comportamenti e magari, con l’aiuto di testimonials come i “ciclisti con le mani” e gli “uomini in blu” - dove lo sport e l’esperienza in servizio si fondono in un unico messaggio - scoprire l’inestimabile valore del concreto rispetto delle regole che salvaguardano la nostra e l’altrui incolumità. Ma anche questi sono solo propositi, perciò ciao ragazzi, ci vediamo concretamente in classe! Francesca Montereali Dirigente Sezione Polstrada di Verona Andrea Scamperle Tutor di educazione stradale della Polstrada

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medicina dello sport

Centro Bernstein di Verona

Il gomito del tennista Patologia infiammatoria spesso sottovalutata e giudicata erroneamente come qualcosa di clinicamente banale

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l termine “gomito del tennista” o epicondilite del gomito si riferisce ad una sindrome dolorosa localizzata all’epicondilo laterale del gomito ed è secondaria all’insulto micro-traumatico dei tendini dei muscoli epicondiloidei che sono gli estensori del polso a livello della loro inserzione prossimale (tendinite “inserzionale”). è una patologia infiammatoria che, anche se abbastanza comune e spesso invalidante a causa della sintomatologia spesso modesta nelle fasi iniziali, è sottovalutata e giudicata come qualcosa di clinicamente banale. Al contrario, le difficoltà terapeutiche e la frequenza delle recidive richiedono una valutazione attenta e l’applicazione di misure preventive. Le varie forme di epicondilite rientrano nella generica

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categoria delle patologie di origine meccanica sull’inserzione dei tendini. La causa scatenante può essere un singolo trauma o, più frequentemente, una serie ripetuta di micro-traumi. La presenza di fattori facilitanti sia interni che esterni deve essere presa in considerazione: ad esempio il sovraccarico funzionale, in particolare se associato ad una limitata estensibilità e/o capacità contrattile dei muscoli dell’avambraccio, è uno


medicina dello sport

dei fattori più importanti. Allo stesso modo appare importante la predisposizione individuale come fattore causale delle patologie dei tendini in generale e dell’epicondilite in particolare. Infatti, stessi fattori meccanici non producono quadri patologici uguali, in quanto per ogni individuo si modifica il substrato anatomico, bioumorale e metabolico, su cui agisce la causa patogena, determinando una differente reazione individuale e le relative manifestazioni cliniche. I più importanti fattori esterni che possono causare l’epicondilite sono: - Il livello di abilità tecnica: l’epicondilite è più frequente fra gli atleti di basso livello e tra i giocatori occasionali di tennis che fra i professionisti, anche se essi si allenano molte ore ogni giorno. È chiaro che il corretto movimento tecnico, sostenuto da un corretto equilibro dei muscoli agonisti ed antagonisti, riduce al minimo il rischio di danno dovuto allo stimolo funzionale. - L’uso di racchette con caratteristiche tecniche e strutturali non adeguate (ad esempio, una racchetta molto rigida) può condizionare la resistenza del tessuto muscolo tendineo allo stimolo funzionale. - Le dimensioni del manico della racchetta. E’ opportuno ricordare che se un manico di diametro ridotto permette un miglior controllo del gioco, il carico di forza sui muscoli dell’avambraccio, attraverso una costante contrazione isometrica, diventa un’ulteriore causa di sovraccarico. - Il modo di impugnare la racchetta. L’impugnatura con-

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diziona i movimenti di flessione ed estensione del polso e, di conseguenza, determina il grado di sovraccarico funzionale applicato sui tendini che s’inseriscono a livello del gomito. - La tensione delle corde, il materiale strutturale della racchetta e la qualità della pallina sono tutte cause che possono influenzare l’intensità dell’impatto durante il gioco. Le corde in budello, ad esempio, a differenza di quelle in materiale sintetico, sono capaci di assorbire la maggior parte delle vibrazioni causate dall’impatto della pallina sulla racchetta. La fascia d’età più frequentemente colpita da questa patologia è quella dell’adulto definito “maturo”, cioè uomini e donne fra 30 e 50 anni. Compare più frequentemente fra i dilettanti che fra i professionisti ed i semiprofessionisti. È certamente la patologia più comune fra i giocatori di tennis, ma si può riscontrare anche nei giocatori di golf. L’epicondilite è caratterizzata da dolore al gomito, che può irradiarsi ai muscoli dell’avambraccio ed aumentare durante l’estensione del polso e della mano. Nella fase iniziale il dolore compare solitamente durante il movimento tecnico o mentre si solleva un peso. Successivamente persino le azioni giornaliere ordinarie, come la stretta di mano, lo scrivere, l’apertura di uno sportello o il sollevare una bottiglia, possono causare dolore acuto e intenso a livello dell’inserzione osteotendinea epicondiloidea dei muscoli dell’avambraccio. Obiettivamente, la pressione sull’epicondilo laterale causa un dolore acuto; anche le manovre di estensione contro resistenza del polso e del terzo dito della mano risvegliano il dolore. Per quanto riguarda le terapie curative, le onde d’urto rappresentano il trattamento elettivo dell’epicondilite. è molto importante che, una volta cessato il dolore e verificato il recupero attivo, la ripresa della normale pratica sportiva avvenga in associazione ad un periodo idoneo e sufficiente di tonificazione muscolare, che dovrà consistere in esercitazioni di forza (contrazioni isometriche ed isotoniche che coinvolgano i muscoli dell’avambraccio) alternate ad esercizi di allungamento. In questo modo saranno ridotti i rischi di recidive. Al contrario le recidive si avranno in particolare quando gli atleti, non avvertendo più dolore e ritenendosi erroneamente guariti, riprendono a giocare senza seguire le istruzioni preventive descritte in precedenza. Grande attenzione deve essere prestata inoltre alle caratteristiche della racchetta ed all’esecuzione del gesto tecnico. Giorgio Pasetto Info: www.centrobernstein.it

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calcio a 5

Esordio al PalaOlimpia il 15 settembre

Verona Calcio a 5: pronti a stupire! Per affrontare il campionato di serie A si è ripartiti da dirigenti capaci e dal confermatissimo staff tecnico

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na storia ancora tutta da scrivere, un pieno di emozioni da vivere fino all’ultimo respiro. Inizia l’avventura del Verona Calcio a 5 nel campionato di serie A1 dopo la stupenda promozione della passata stagione. Si respira un po’ dappertutto l’entusiasmo nell’ambiente del calcio a 5 veronese, per un ritorno nella massima serie dopo dieci anni grazie alla gestione della famiglia Gianmoena. Si è ripartiti da lì, da un gruppo di dirigenti capaci di costruire una macchina quasi perfetta guidata alla perfezione dai confermatissimi tecnici Marco Langè e Alberto Anici. Che sono stati tra i primi ad essere scelti anche per il Verona del futuro, che punterà ancora sui campioni capaci di regalare a tutta la città una cavalcata entusiasmante in serie A2.

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L’entusiasmo del presidente Era emozionato anche lui il giorno del primo allenamento: Luigi Gianmoena ha guardato in faccia i suoi ragazzi ricordando tutte le emozioni vissute assieme fino a pochi mesi fa. «Sono sicuro che darete tutto anche quest’anno, non sarà facile ma la società ha piena fiducia in questo gruppo e in questo staff» ha detto il presidente gialloblù. Un mister come pochi Marco Langè ha bisogno di poche presentazioni, lui che è uno dei punti fermi della storia del futsal veronese, capace di plasmare una squadra a sua immagine e con la voglia di lottare su ogni pallone. «Tranquilli, quest’anno sarà una passeggiata – ha scherzato davanti ai giocatori


calcio a 5

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Montesilvano si torna di nuovo al Palaolimpia per ospitare la Franco Gomme Venezia, poi fuori casa a Napoli e quindi ancora a Verona per ospitare il Kaos Bologna prima della lunga sosta per i mondiali di calcio a 5. Luca Mazzara

Info: www.veronacalcioa5.it

Organigramma 2012-2013 vecchi e ai nuovi arrivi – sappiamo che non sarà come l’anno scorso perché il livello è completamente diverso, ma sarà comunque entusiasmante per tutti, non vediamo l’ora di cominciare». Pochi arrivi, ma tante conferme che valgono oro Non sono molti i volti nuovi della rosa scaligera, che presenta le novità Alessandro Caceffo, Matheus De e Nicolò Martin, ma tante conferme dalla passata stagione valgono come e più di tanti acquisti: da Federico Fedele a Giovanni Anzolin, da Rudnei Tres a Pedrinho, la società è riuscita a trattenere elementi su cui era caduta l’attenzione di mezza serie A. Assieme a loro gli altri protagonisti dello scorso campionato, e qualche giovane interessante che potrà comunque dare una mano alla causa gialloblù. Un avvio da brividi La prima in casa con la Lazio superfavorita per lo scudetto. Poi a Montesilvano contro una delle migliori squadre italiane. Sarà un inizio di campionato da cuori forti quello del Verona: il debutto il 15 settembre, quando Tres e compagni ospiteranno i biancocelesti in un match da non perdere per tutti i tifosi. Quindi dopo la trasferta di

GIOCATORI Portieri: Alessandro Caceffo, Alessandro Fontaniello, Gianmarco Vinco Centrali difensivi: Thiago Resner, Matheus De Meira, Chris Moris Laterali: Giovanni Ancolin, Rudnei Tres, Alexis Otero, Michelangelo Cecchini, Nicolò Martin Pivot: Federico Fedele, Pedro Gomes Neto “Pedrinho”, Andrea Carone STAFF TECNICO Allenatore: Marco Langè Vice allenatore: Alberto Anici Preparatore atletico: Michele Zanella Preparatore portieri: Albino Bettoja Fisioterapista: Giacomo Meurisse Magazziniere: Gianni Giardini ORGANIGRAMMA SOCIETARIO Presidente: Luigi Gianmoena Vice presidente e direttore sportivo: Massimo Gianmoena Direttore generale: Stefano Cacciatori Segretario: Marco Tittarelli Team manager: Ferdinando Magnifico

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calcio a 5

Dopo una poco fortunata fusione

Un “Audace” ritorno del Futsal femminile (e non solo!) Nel 2010 tra mille difficoltà il progetto è rinato dalle ceneri di un glorioso passato in serie A

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iù di un nome, più di un progetto. Una storia che parte da lontano ma che in fondo non si è mai fermata. Come nel più classico dei film romantici, un amore che ritorna quando meno te l’aspetti. Si chiama Audace calcio a 5 e ha una storia che mette le radici nel 1998 (nelle foto due formazioni “storiche”). Un gruppo di amici, subito, poi una consolidata realtà nel panorama del Futsal Veneto. Nasce così, dal nulla, l’Audace. Da una passione incontrastata verso uno sport che all’epoca era agli albori. Stagione dopo stagione però la piccola realtà divenne sempre più importante, tanto da costituire nel 2003 anche una squadra femminile oltre alle già esistenti juniores e prima squadra. Già, il Femminile, e proprio da qui inizia e finisce il nostro racconto. Quattro anni straordinari, con la conquista della serie A e la Coppa Veneto solo sfiorata. Poi una fusione e l’addio al marchio storico avevano messo la parola fine all’esistenza dell’Audace femminile. è stato bello diceva qualcuno, non lo dimenticheremo mai ripetevano altri. Il tempo passava ma l’ardore verso questa gloriosa squadra non si fermava. Fu così che nell’estate 2010 tre coraggiosi ex Audace decisero di far rivivere quel sogno. Tra mille difficoltà - e non senza le necessarie “bastona-

te” di chi comincia - il progetto ripartì dai bassifondi. Solo maschile ed era già un miracolo sportivo, ci mancherebbe. Accadde però che dopo due stagioni iniziarono a rimbalzare alcune voci relative a un possibile progetto che avrebbe riportato in vita anche quella realtà femminile. P iù facile a dirsi che a farsi anche se l’entusiasmo cominciava a dilagare. Si fa o non si fa? Si certo, ci proviamo. Ed eccoci dunque ai giorni nostri. Martina Quintarelli, Denise Rancan e Silvia Prato le protagoniste di questa importante avventura non hanno trattenuto la contentezza: “Che gioia essere riuscite a raggiungere questo obiettivo. Ci è voluto tempo e fatica ma la soddisfazione più grande è che saremo al via con l’Audace (unica realtà ad avere una squadra femminile a Verona ndr) nel prossimo campionato di serie D”. Tanti i ritorni illustri dell’Audace che fu gloriosa un tempo: da Chiara Venturi, a Silvia Meneghini, da Elisabetta Venturi a Elena Bevilacqua. E poi il mister Alberto Zappola, giovane ma stimato per gli ottimi risultati raggiunti in questi anni: “Sono orgoglioso di allenare queste ragazze. Non voglio nascondermi, so che abbiamo una squadra di grande valore ma sarà il campo come sempre a dare la sentenza definitiva”. L’Audace è tornata, stavolta speriamo, per mettere le radici. Alessandro Betteghella

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l’angolo fiscale

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Circolare n. 18/E dell’Agenzia delle Entrate

Prevenzione e contrasto all’evasione Le associazioni nel mirino dei verificatori: ecco alcune direttive per essere in regola con gli adempimenti per il 2012

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rosegue il viaggio di Sportdipiù magazine nel mondo fiscale sportivo. Grazie alle indicazioni e ai chiarimenti del Risponde alle nostre domande il Dott. Giuliano Zocca dello Studio Leonardo Ambrosi & Partners, specializzato nella consulenza alle Associazioni no profit, In questo numero affronteremo l’analisi della disciplina giuridica e del trattamento ai fini fiscali dei contratti di sponsorizzazione e pubblicità alla luce di recenti, e in alcuni casi sorprendenti, posizioni assunte dall’Amministrazione Finanziaria e dalla Giurisprudenza. Con la Circolare n. 18/E del 31 maggio 2012, punto 2.4, pagg. 13 e 14, l’Agenzia delle Entrate, ha dettato, come avvenuto negli anni precedenti, gli indirizzi operativi per il 2012. Va fatta subito una premessa: nella Circolare interna prot. 2011/65230 del 5 maggio 2011, diretta “al Personale dell’Agenzia”, Antonio Befera, Direttore dell’Agenzia delle Entrate e Presidente di Equitalia, scriveva: “.....Sento perciò il dovere di ribadire, ancora una volta, punto per punto, le indicazioni date in quella lettera di qualche mese fa. Se un accertamento non ha solido fondamento, non va fatto e se da una verifica non emergono fatti o elementi concreti da contestare, non è corretto cercare a ogni costo pseudoinfrazioni formali da sanzionare solo per evitare che la verifica stessa sembri essersi chiusa negativamente. Insomma, se il contribuente ha dato prova sostanziale di buona fede e di lealtà nel suo rapporto con il Fisco, ripagarlo con la moneta dell’accanimento formalistico significa venir meno a un obbligo morale di reciprocità, ed essere perciò gravemente scorretti nei suoi confronti”. Con queste premesse, speravamo che si prendesse finalmente atto che sarebbe “gravemente scorretto” accanirsi sui rilievi formali e, invece, corretto, perseguire chi effettivamente viola le norme nella sostanza. La Circolare di quest’anno, invece, ripete la frase già usata l’anno scorso, e cioè: “si evidenzia la necessità che l’attività operativa sia svolta prioritariamente nei confronti dei soggetti che presentino abusi di particolare rilevanza economica, evitando di perseguire situazioni di minima rilevanza”. Insomma, pare di capire, un solo radicato principio anima l’Agenzia: l’attenzione non va

rivolta sulla qualità delle violazioni, ma sulla quantità di maggior imponibile che ne deriva. Le conseguenze sono evidenti: siccome le violazioni formali sono quelle che provocano il disconoscimento dei benefici fiscali, e quindi all’imponibilità fiscali di tutte le entrate dell’ente verificato, saranno sempre quelle che continueranno ad essere contestate, in pratica “maggior risultato con il minimo sforzo”. L’analisi della Circolare del 31 maggio ci riserva un’ulteriore sorpresa, si legge infatti: “Nell’ambito della analisi di rischio effettuata con l’ausilio degli specifici applicativi a disposizione, vanno in specie selezionati gli enti che, in base agli elenchi dei fornitori a suo tempo inviati dai soggetti obbligati, (c.d. spesometro, ndr.), risultano aver emesso fatture ma non hanno presentato la dichiarazione IVA oppure hanno dichiarato un volume d’affari pari a zero”. Pare di capire che l’estensore della Circolare ignori il fatto che esistono le Associazioni e Società Sportive le quali, avendo optato per il regime forfetario di cui alla Legge 398/91, non hanno alcun obbligo di presentare la dichiarazione annuale IVA e quindi: - o le regole della Legge 398 non sono chiare nemmeno ai Funzionari del Ministero; - o scopriamo che si sta preparando un nuovo “trappolone” verso i soggetti che si avvalgono di detto regime semplificato. Concludendo, prepariamoci ad un Autunno caldo: la “sacra guerra” contro le Associazioni dove si annidano, come noto, i peggiori evasori del Paese, continua! Info: www.ambrosiepartners.it

Giuliano Zocca

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giochi antichi

Dal 21 al 23 settembre

Tocatì 2012...e la festa continua! Per festeggiare il 10° compleanno del Tocatì torneranno a Verona Spagna, Croazia, Scozia, Grecia e Svizzera

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iventa grande il Tocatì, che quest’anno festeggia il suo decimo compleanno. Il Festival internazionale dei giochi in strada, organizzato dai volontari dell’Associazione Giochi Antichi, tornerà nelle strade del centro di Verona dal 21 al 23 settembre. Quest’anno, sulla scia della passata edizione, non ci sarà come di consueto un solo Paese straniero ospite. A rendere omaggio al Tocatì (un Festival gratuito) saranno tutti quei Paesi europei che hanno contribuito negli a renderlo unico. Torneranno a Verona, dunque, gli amici di Spagna, Croazia, Scozia, Grecia e Svizzera, ospitati in città a turno dal 2006 al 2010. Ritorneranno con i loro giochi più spettacolari e intriganti. Lungo le vie e le piazze di Verona si potranno rivedere il “Salto del Pastor” spagnolo, la “Kispetia” greca, il “Kegeln” svizzero, il “Bà Game” scozzese e lo “Skakanje” croato. Giochi di lotta, danza, equilibrio, forza e astuzia. Tutti spettacolari, ognuno con tradizioni radicate nei territori dove ancora oggi sono praticati da intere comunità ludiche. Non mancheranno, inoltre, i “nostri” giochi tradizionali, provenienti da quasi tutte le regioni italiane. Una cinquantina circa, con alcune vere chicche inseguite per anni dagli organizzatori dell’Aga. Stupire, scoprire, e sorprendere, d’altra parte, sono alcune delle caratteristiche che sin dalle origini hanno caratterizzato il Tocatì. La cornice del Festival, invece, sarà quella già sperimentata con successo negli anni scorsi. Musica dal vivo, incontri e conferenze culturali che sviluppano il tema del gioco, possibilità di navigare l’Adige e di sedersi a tavola all’aperto gustandosi piatti tipici veronesi insieme agli amici. Ognuno sarà accontentato: il Tocatì è pronto a farvi giocare. Info: www.tocati.it

Info: www.tocati.it

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Dino Guerrini


Lo sport secondo...Dino da Sandrà

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ciclismo

La storia di una passione

Princycles Verona, la passione viaggia su due ruote Un piccolo laboratorio, punto di riferimento per gli amanti del pedalare su strada ma soprattutto su sentieri

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arlare di un’azienda è semplice: sede, dipendenti, fatturato, prodotti e prezzi. Una bella e accattivante brochure et voilà, il gioco è fatto! Per la Princycles non è così: qui si mischiano e si intrecciano, un’alta professionalità, estro, fantasia e ricerca di nuove tecnologie, nel rispetto del Made in Italy (nel limite del possibile). Per capire bene questa realtà commerciale veronese è giusto partire dal 1985 quando Claudio Princivalle, estroso e geniale personaggio molto conosciuto nel settore sciistico, fonda la SBS Ski Bicicle service in via Mameli a Verona. Un piccolo laboratorio, punto di riferimento per gli amanti del pedalare su strada ma soprattutto su sentieri e strade bianche in libertà e in simbiosi con la natura. Claudio si avvale di un giovane dipendente, Moreno che negli anni diventerà socio e che tutt’ora porta avanti quella filosofia nata proprio in quel piccolo bugigattolo. Nel 1986 inizia la produzione delle prime bici da corsa e mountain bike e nell’estate di quell’anno insieme all’a-

mico Adriano, parte dal lago di Costanza fino a Verona seguendo il sentiero europeo E5 con le prime mtb costruite in laboratorio marchiate Princycles: un successo. L’evento crea curiosità e sempre più persone vanno a far visita nel laboratorio trovando disponibilità e consigli tecnici per creare la “bicicletta personalizzata” che soddisfi le necessità di ognuno. Nel 1988 all’attività del laboratorio si affianca la squadra corse. Nasce il team Princycles dove milita per quattro anni Giovanna Bonazzi che nel 1991 con la conquista del mondiale di Downhill fregia le bici Princycles del titolo di campione del mondo. Per un anno fa parte del team anche la futura campionessa olimpica Paola Pezzo. Niente male per una piccola realtà artigianale in competizione con aziende del settore con centinaia di dipendenti. Ormai il marchio Princycles è conosciuto anche fuori dell’ambito veronese e il piccolo laboratorio di via Mameli comincia ad essere stretto. Nel 1989 si cambia sede, nasce la Princycles in Lungadige

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ciclismo

Attiraglio. Claudio, capendo le doti di Moreno, lo coinvolge come socio facendo entrare anche suo fratello Paolo. Nell’atelier si respira innovazione a pieno ritmo. L’estro di Claudio può sbizzarrirsi nella ricerca di nuove tecnologie. I telai vengono verniciati con colori fluorescenti e personalizzati. Punto di incontro dei biker locali e meta dei “cicloviaggiatori” di passaggio. Si scambiano quattro ciacole ci si racconta di viaggi fatti e di sogni da realizzare. Chi entra nel laboratorio non è considerato un cliente a cui vendere a tutti i costi una bicicletta ma un amico con il quale confrontarsi e più delle volte bere un caffè. Usando questa politica non contano i fatturati esorbitanti ma la fedeltà dei clienti Princycles è assoluta, anzi la migliore pubblicità è il passaparola tra i ciclisti. Nella nuova sede si costruiscono biciclette mtb, da corsa e cicloturismo e per tre anni una serie limitata di telai da corsa Forever con tecnologia avveniristica in acciaio. Anche in Italia prende piede il cicloturismo e sempre più persone organizzano viaggi in bicicletta. Le bike Princycles pedalano in Europa come in Islanda o in Nepal senza dare problemi di alcun genere ai biker .Telai robusti, cerchi preparati con maestria da Claudio e assemblaggio perfetto di Moreno e Paolo rendono le vacanze rilassanti e piacevoli. Trovarsi in luoghi sperduti senza nessun problema che spingere sui pedali su biciclette perfette è il biglietto da visita della Princycles. Passano gli anni ma la politica aziendale non cambia. Più che il business alla Princycles si cerca l’innovazione cercando di esaudire le esigenze dei clienti che si affidano totalmente alla professionalità dei tre soci. Purtroppo nel 2005 il Princy muore lasciando un vuoto incolmabile. Personaggio incredibile, genio estroso, avanti anni luce come tecnologia e innovazioni, un vero guru della bicicletta. Per chi scrive è stato più che un amico e mi pare bello ricordarlo con il suo mitico grembiule accogliermi con un sorriso unico. Chi ha avuto l’onore di conoscere Claudio, sa cosa intendo, nell’atelier

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a domandarmi del mio ultimo viaggio e ascoltarmi con attenzione smettendo di tirare raggi sull’ennesimo cerchio. Moreno e Paolo con intelligenza e bravura hanno continuato nella filosofia insegnata dal Maestro mettendo del loro con entusiasmo, continuando a cercare di rispettare il più possibile il made in Italy. Nel 2008 Renato e Gianni due più amici che clienti hanno pedalato da Verona a Pechino su biciclette costruite dalla Princycles senza aver nessun tipo di problema per i 13760 chilometri della “Via della seta”. Ai giorni nostri in laboratorio si possono trovare bici da corsa con la miglior tecnologia disponibile, telai in carbonio costruiti in Italia su specifiche personali, mtb di tutti i livelli e biciclette da ciclo turismo studiate per soddisfare le esigenze di ognuno accessoriate per affrontare qualsiasi viaggio. Il team Princycles continua ad esistere: sono una trentina gli atleti che ci militano e che con la loro costanza danno lustro alla Princycles. Concludendo si può affermare senza ombra di dubbio che la Princycles è il punto di riferimento dei ciclisti che cercano si la tecnologia migliore ma pure un luogo dove si può scambiare notizie e consigli per gioire fino in fondo la bellezza di far scivolare i copertoni sulle strade del mondo.. Info: www.princycles.com

Gianni Sirotto

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pallavolo

Non solo serie A

Marmi Lanza: un progetto giovane per “accendere” nuove stelle Tante innovazioni all’interno della società presiduta da Nereo Destri e maggior attenzione alle giovani leve

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i respira aria di novità in casa Marmi Lanza Verona in vista della stagione sportiva 2012-13. La formazione gialloblù, ancora una volta, è pronta a salire sul palcoscenico più bello d’Italia, quello della Serie A1 maschile di pallavolo. E lo fa con il “solito” allenatore, l’uomo abituato ai miracoli, coach Bruno Bagnoli che quest’anno ha vestito anche i panni da direttore sportivo, allestendo una squadra che già promette di fare scintille e che con grande ambizione cercherà di entrare nei play off scudetto. La Marmi Lanza sarà guidata dall’intramontabile regista Marco Meoni, capitano e punto di riferimento del club gialloblù; nel suo ruolo arriva anche la promessa della nazionale australiana Peacock mentre l’opposto è la certezza Mauro Gavotto il miglior attaccante degli ultimi dieci anni dell’intero campionato italiano. Kosmina, confermato per il terzo anno, darà il proprio apporto al gruppo mentre al centro l’australiano Zingel sarà affiancato dal veterano Rak e pronto per entrare c’è il nazionale bulgaro Gotsev. Temibile la banda degli schiacciatori, giovani e promettenti, con l’olandese ter Horst e il padovano De Marchi, affiancati anche Fedrizzi e Bolla. Il libero è Nicola Pesaresi, una garanzia per la difesa giallobù, mentre il secondo libero è il veronese d’hoc Federico Centomo. Quella di Centomo è l’ultima entrata nella rosa di Bruno Bagnoli e la sua promozione in prima squadra rappresenta un importante traguardo per i risultati del settore giovanile. Nato a Verona il giorno 11 novembre del 1992, Centomo ha mosso i suoi primi passi con la Pallavolo Quinzano nella stagione sportiva 2004/05. Successivamente il passaggio alla Marmi Lanza dove, dall’Under 16, è arrivato a conquistare prima la Serie C nello scorso campionato e quest’anno la Serie A. Il libero gialloblù non nasconde l’emozione dell’esordio con i giganti che ha sempre guardato da spettatore: “Essere aggregato alla prima squadra sarà per me un’esperienza importante. Avrò la possibilità di allenarmi con campioni che solitamente si vedono solamente in televisione e sarà uno stimolo molto importante per la mia vita”. L’arrivo in prima squadra di Centomo rappresenta uno dei punti chiave del nuovo progetto giovanile 2012-13 della BluVolley, che è stato presentato nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato numerosi

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sia gli organi di informazione che i dirigenti delle società del territorio veronese. 
Alla presenza di Vito Giacino, Presidente Onorario di BluVolley, Stefano Filippi, Direttore Generale, e Stefano Bianchini, coordinatore del settore giovanile, sono state presentate le linee guida alla base del nuovo progetto che mira a coinvolgere tutto il territorio, dalle società alle scuole, con una ripercussione positiva provinciale per tutto l’indotto pallavolistico. 
“BluVolley Verona – ha esordito il Presidente Onorario, Vito Giacino – ha da sempre dimostrato di credere nell’importanza sociale dello sport. Non esiste solamente la pallavolo di vertice ma anche altro, come le attività legate al mondo sociale e quelle al settore giovanile che oggi siamo qui a presentare. Lo sport è palestra di vita e la formazione che ne consegue dall’attività giovanile è importantissima. Ringrazio ancora una volta pubblicamente le aziende che hanno deciso di investire nello sport e che in questo momento di difficoltà continuano a farlo. Queste realtà, credono sicuramente nei valori che lo sport trasferisce e gli imprenditori che appoggiano queste attività sono imprenditori che credono ciecamente nel loro territorio”. Stefano Filippi, ha poi sottolineato: “La promozione in prima squadra di Centomo ha un significato importante perché è l’unico veronese presente nel roster a disposizione di Bruno Bagnoli. E’ un segno forte per tutti gli atleti di Verona e provincia; durante l’estate anche altri


pallavolo

due nostri giovani, Cottarelli e Magalini, si sono contraddistinti alle Kinderiadi e la speranza è quella di contare sempre, in ogni stagione, su forze giovani legate al territorio presenti in prima squadra. Se da un lato i risultati sportivi sono stati parzialmente conseguiti – ha proseguito Filippi - da quest’anno cambieranno però le linee guida. Avevamo deciso già in estate variazioni sostanziali nel programma di lavoro ed ora l’operatività è stata affidata a Stefano Bianchini con l’obiettivo di riallacciare rapporti con le società di base. Lui ha scandagliato il territorio e tutt’ora si sta adoperando freneticamente per questo progetto coinvolgendo moltissime società del territorio. L’aspetto fondamentale è quello di creare un collegamento importante, solido e duraturo con le società di base che operano sul territorio. La nostra Serie A deve essere un traino, non un mezzo per togliere i giocatori più interessanti alle società più piccole. Da oggi lavoreremo su questa direzione. Metteremo a disposizione il nostro staff per incontri e coinvolgeremo i genitori con approfondimenti a loro dedicati”.
Infine, Stefano Bianchini ha posto l’accento sull’attività del settore giovanile: “Sarà un anno importante – ha sottolineato il coordinatore – dove con il marchio Marmi Lanza andremo a svolgere direttamente tutte le categorie dall’under 17 regionale fino al settore minivolley. Parte-

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ciperemo anche ad una Serie D, però con tutti giocatori molto giovani. L’obiettivo è quello poi di spalmare sul territorio i ragazzi dai 18 anni in su, in modo che possano fare crescere tutto il comparto pallavolistico veronese. Il settore maschile sta vivendo un momento di criticità perché i numeri sono in discesa. Non solo a Verona, ma anche a livello nazionale. Con questa forte unione e propensione verso il territorio della Marmi Lanza, siamo convinti di poter fare bene; entreremo nelle scuole con attività dedicate e svolte in collaborazione con le società del territorio, organizzeremo eventi e tornei prima delle gare di Serie A, rafforzeremo il settore minivolley. Tutto questo in un’ottica di proseguimento tecnico del lavoro già iniziato, cercando però di avere maggiore vivacità, attenzione e rispetto verso tutte le società del territorio che sono una forza importantissima per tutta la pallavolo veronese”. Francesca Paradiso

Info: www.bluvolleyverona.it

Info Abbonamenti 2012-2013 DOVE presso la Sede della Bluvolley Verona, al palazzetto dello Sport, Piazzale Atleti Azzurri d’Italia, 1 – Verona; QUANDO Nel mese di luglio con i seguenti orari: dal lunedì al venerdì dalle ore 10.00 alle ore 12.30, il martedì e il giovedì anche dalle ore 15.00 alle ore 18.30; Dal 1° di agosto: dal lunedì al venerdì dalle ore 10.00 alle ore 12.30 e dalle ore 15.00 alle ore 18.30; I SETTORI DEL PALAZZETTO - Tribuna numerata: posizionata dietro le panchine; - Tribuna bianca: posizionata dietro il 1° arbitro, viene riservata a Bluvolley per esigenze organizzative; - Tribuna distinti non numerati: tutta la tribuna posizionata dietro il 1° arbitro, ad eccezione della parte centrale (tribuna bianca); - Curva e anello superiore: tutto il resto del Palazzetto, quindi le curve inferiori e tutto l’anello superiore. FASCE D’ETÁ, LE SPECIFICHE RIDOTTO: valido per gli under 18 e per gli over 65; JUNIOR: valido per le persone nate nel 2002-0304-05-06 (da 6 a 10 anni) per il solo settore curva e anello superiore. Ingresso gratuito per le persone nate nel 2007 e successivi. COME Telefonando in sede allo 045-8102079 oppure inviando una mail a: info@bluvolleyverona.it

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olimpiadi

Atleti, personaggi e curiosità

L’alfabeto di London 2012 Il giornalista veronese Mario Poli riassume in questo breve e ironico ABC le Olimpiadi di Sua Maestà

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assano in archivio anche le Olimpiadi 2012. Breve abbecedario di pensieri e commenti da “spettatore-tecnico-tifoso” in chiave veronese. Dedicati agli italiani protagonisti a Londra con qualche divagazione. Lasciando stare le stelle come Bolt o Phelps. O le ragazze della scherma, sulle quali è stato detto di tutto e di più...

meglio quando la vittoria è certa per chi va più forte, segna più reti, salta di più o lancia più lontano.

H

– Hooper (Gloria, atletica): nata a Villafranca da una famiglia ghanese, vive a Isola della Scala. Ha cominciato a correre da poco, scoperta a scuola: ne sentiremo parlare ancora.

A

I

B C D

J

– Allenatori ma anche come Alberto (Castagnetti). Mai come a Londra si è sentita la sua mancanza. Allenatori come gli italiani Scariolo, Placì, Anastasi, profeti oltre confine. – Bonifacenti (Federico, allenatore nuoto): vedi sopra.

– Calcio: a mio modesto parere lo sport che in assoluto non ha nulla a che vedere con le Olimpiadi.

– Ilva (acciaieria): il danese Anders Golding, argento nello skeet, ha dedicato la medaglia ai lavoratori dell’azienda di Taranto, dove il tiratore si allena durante l’inverno. Da ricordare. Come è da ricordare l’immagine della figlia di Farah, “costretta” dal papà appena vincitore dei 10mila a togliersi le scarpe per camminare sulla pista olimpica.
 – Josefa (Idem, canoista): a 48 anni un esempio per tutti. Sarà un caso, ma non è italiana. Ma anche come Jessica (Rossi), la più giovane medaglia d’oro azzurra.

K

– De Vecchi (Manuel, mountain bike): ha fatto tutto il possibile per onorare la sua seconda Olimpiade, facendoci amare uno sport come il BMX, che sembra da bambini. Per uno che si cerca da solo gli sponsor... Chapeau!

– Kobe (Bryant, cestista Usa): avvistato durante le gare di nuoto, in tribuna al beach volley (femminile, of course), al tennis e naturalmente alle partite delle colleghe della Nazionale femminile. Non male per una superstar dello sport mondiale.

E

L

– Ejjafini (Nadia, atletica): ha gareggiato per il Marocco, suo paese natale, poi per il Bahrein. Adesso per l’Italia. I criteri della Iaaf sono quantomeno bizzarri, rispetto alla severità di altre federazioni.

F

– Federica (Pellegrini, nuoto): quando anche Naomi Campbell l’ha criticata è cominciata a diventarmi più simpatica. Strano che nessuno abbia cercato di spiegare che i cicli sono destinati a chiudersi e che l’imbattibilità, prima o poi, finisce. Bello vederla fare un tifo accanito alla nazionale di pallanuoto. Sulle esternazioni del boyfriend meglio stendere un velo pietoso.

G

– Giudici: ginnastica, tuffi, pugilato. Ogni volta la solita storia, a quelli della finale di Cammarelle (in particolare l’americano) tutti gli insulti possibili. Molto 74 • www.sportdipiu.com

– Lasko (Michal, volley): è stato per tanto tempo veronese. Simbolo della nazionale di volley che si è fermata al bronzo. Ad Atlanta ed Atene aveva fatto meglio. Ma alle ancor più favorite donne è andata peggio. Commovente il gesto di portare la maglia di Bovolenta sul podio.

M

– Misturini (Renato, ex atleta paralimpico): è scomparso durante le Olimpiadi. Ha finito di soffrire, gli sia lieve la terra.

N

– Nereo (Rocco, allenatore calcio): “Mi te digo cossa far, ma in campo te va ti”. Vecchio detto del “paròn” che resta sempre molto attuale. Dedicato a chi dà la colpa solo agli allenatori. Poi uno come Di Capua (c.t. canottaggio) andava cacciato ben prima.


olimpiadi

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O

– Olimpiadi: detto del calcio, c’è il volano: ufficialmente di chiama badminton. Momenti di celebrità per il “ciapanò” di cinesi, indonesiane e coreane. Con beach volley e ginnastica ritmica fa parte degli sport da giocare in vacanza al mare o al circo.

P

– Pubblicità: quella Rocchetta non ha portato bene alle azzurre del nuoto. La fine delle Olimpiadi è motivo di gioia almeno perché vedremo un po’ meno lo spot Wind con Aldo, Giovanni e Giacomo, riproposto fino allo sfinimento.

Q

– Quintavalle (Giulia, judo): lei, come altri campioni uscenti, ha disputato la sua Olimpiade a testa alta. Confermarsi è sempre difficile, ma esserci è già un grande risultato.

R

– Roata (Lorenzo, giornalista Rai): anche questa volta ha raccontato la prima medaglia d’oro italiana. Emozioni nel tiro con l’arco. Per il resto, salvo qualche eccezione, le Olimpiadi della tivù di stato sono da “no comment”. Spesso imbarazzante, quasi sempre “vorìa ma non posso”, fino ai picchi d’insopportabilità di Bragagna, che pare godersi ad interrompere in continuazione le sue “spalle” tecniche.

S

– Schwazer (Alex, marciatore): il mondo si è diviso sul caso di doping e sulla drammatica testimonianza dell’altoatesino. Qualcosa non quadra, però adesso è il tempo di lasciare tranquillo lui e la sua famiglia. Ma anche S di Sky: bravi, però con la storia dei “talent” hanno

un po’ esagerato. Non devono scordarsi che chi si loda s’imbroda. E non ci s’inventa telecronisti di hockey o di pallamano dalla mattina alla sera. Un pizzico di veronesità con Eleonora Cottarelli (figlia dell’ex d.g. Marmi Lanza). Una domanda a Fiona May: ha imparato l’italiano da Don Lurio?

T

– Twitter: la ricerca ossessiva dei tweet di atleti e dei commentatori più improbabili dovrebbe rientrare di diritto nella categoria “e chi se ne frega?”. Ma anche Triplo: il salto che con Donato ci ha regalato l’unica medaglia dell’atletica ed il quarto posto dell’emergente Greco.

U V

– Unioni: c’è quella Pellegrini-Magrini, e quella Kostner-Schwazer. Quale coppia scoppierà per prima?

– Viviani (Elia, ciclismo): meritava una medaglia, sfuggita agli ultimi metri dell’ultima corsa. Ci ha ricordato che la pista esiste ancora, peccato che in Italia sia sempre più difficile allenarsi.

Z

– 007 (personaggio cinematografico): la scena con Daniel Craig e la regina Elisabetta resta la più bella di queste Olimpiadi. P.S. La federazione di atletica della Giamaica ha due dipendenti, tutto il resto va avanti con i volontari. In Italia i dipendenti della Fidal sono 61. Dov’è l’errore? Mario Poli www.sportdipiu.com • 75


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football australiano

Nuova formazione veronese

Con le “Happys” l’Orules è gialloblù La formazione capitanata da Claudia Scalia è già al lavoro per preparare la prossima stagione agonistica

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mpatti fisici senza infortuni e decisioni arbitrali senza rimbrotti: sono queste le principali e più affascinanti caratteristiche dell’Orules, che nella sua prima edizione del campionato italiano ha visto protagonista anche la squadra scaligera delle Verona Happys. L’Orules, ovvero il football australiano, è un derivato del rugby che ormai molti spettatori seguono sui canali di Eurosport e ha conquistato nuovi praticanti grazie a regole estremamente semplici, calci lunghissimi e caratteristiche prese al volo, alto numero di placcaggi a bassa velocità e assenza di mischie e raggruppamenti. Tutto questo rende comprensibile e spettacolare l’unica

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forma di palla ovale “full contact” che un semplice appassionato può iniziare anche in età adulta. Basta decidere e accettare le rigorose regole di comportamento semplicemente riassunte in “Respect or Leave”, rispetta o lascia, che hanno stupito anche molti genitori interessati. Le Happys sono state la vera novità di questa prima stagione che ha visto le gialloblù confrontarsi con Milano, Lugano e Polcenigo, dando del filo da torcere a tutti i team con maggiore esperienza, visto che la squadra veronese ha iniziato gli allenamenti a marzo per disputare la sua prima amichevole lo scorso 29 aprile ed esordire


football australiano

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in campionato il 3 giugno. Sotto la spinta dell’entusiasmo di Claudia Scalia, allenatrice, giocatrice e motore del club, le Happys sono passate dall’emozionata e un po’ titubante prima uscita ufficiale a partite di grande carattere e buona qualità tecnica. Alla fine è mancata solamente la vittoria sulla carta, ma quella morale è stata garantita dai risultati sempre tirati e dai complimenti delle avversarie. Per la prossima stagione le Happys sono già al lavoro non solo sul piano tecnico e atletico, ma anche per inserirsi maggiormente nel tessuto locale, con attività di promozione della disciplina sportiva, grazie ai corsi tenuti in vari campi estivi o alle giornate aperte alla curiosità di nuovi praticanti e spettatori come quella che si terrà il prossimo 9 settembre al Parco San Giacomo in Borgo Roma. Fondamentale in questo senso la collaborazione con le realtà sportive e istituzionali del territorio come il CUS Verona che ha ospitato ai campi di Parona la tappa veronese di campionato e la V Circoscrizione che nella persona del Presidente Fabio Venturi ha “adottato” questa nuova disciplina sportiva. Grazie al supporto di ORules Italia inoltre non mancheranno incontri e sessioni con grandi nomi dello sport ovale e della televisione. Info: orulesverona@yahoo.it Claudia Scalia 331.6161644ck

Daniela Scalia

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sportivi a 360° ufficio scolastico

verona diocesi verona

Campionessa mondiale di Trail Orienteering

Roberta Falda: come orientarsi tra sentieri e prodotti naturali è stata la prima donna a diventare campionessa del mondo di Trail Orienteering: ora Roberta ci svela tutti i punti di contatto tra lo sport e l’impegno come Incaricata alla vendita

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onosciamo l’esaltante e particolare esperienza di Roberta Falda, campionessa mondiale di Trail Orienteering e Venditrice (anzi, “Consulente” *)

Just. Sport e lavoro praticati e vissuti con grande passione e massima attenzione.

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“Ho iniziato - esordisce Roberta - a 11 anni con la Corsa Orientamento conquistando il titolo di Campione Veneto a 13 anni, per arrivare al Campionato Italiano CSI nel 1989. Poi sono passata al Trail Orienteering, che si basa sulle capacità tecniche di orientamento nel seguire un percorso controllato: dato che la tecnica conta più della


sportivi a 360°

forza, non c’è differenza di età né di sesso, maschi e femmine gareggiano in un’unica categoria così come normodotati e diversamente abili. Entrata in Nazionale nel 2006, ho partecipato a cinque Campionati del Mondo e tre Europei. E sono stata la prima donna a diventare campionessa del mondo, a Kiev nel 2007. Dal 2010 sono Commissario tecnico della Nazionale”. Campionessa del mondo. Lo dice così, con leggerezza, come se fosse una cosa naturale, alla portata di tutti. Ma forse per Roberta Falda è davvero così, perché come tutti gli incaricati alla vendita Just è abituata a imprese eccezionali, che si tratti di lasciarsi indietro gli avversari sui sentieri o di conquistare i Clienti con la naturalezza e l’efficacia dei prodotti. Infatti, come nello sport, anche Just “fa squadra” con i propri Clienti grazie alla formula del “Party”: un metodo che permette ai consumatori di scegliere in modo consapevole, provare i prodotti, ricevere consigli da persone qualificate e aggiornate. Il Consulente (*) Just non è solo un incaricato alla vendita a domicilio ma è la persona a cui Just, attraverso un’adeguata preparazione e formazione continua, chiede di prendersi cura dei propri Clienti. Una capacità che si affina sui campi di gara. Roberta mette in luce grande umiltà, dichiarando di aver imparato “a convivere con persone diverse, a conoscere differenti culture, cibi e lingue, a diventare molto pratica, a prendere decisioni immediate, a non aver paura, ad amare il contatto con la natura. Ho imparato anche che i risultati arrivano grazie alla forza che tiriamo fuori e all’impegno costante, che prima di tutto bisogna essere soddisfatti delle proprie prestazioni e i risultati vengono da soli. E infine – dice – che spesso si cresce molto di più grazie a una sconfitta che a una vittoria”. “È la qualità del mio impegno - sottolinea Roberta - che porta ai risultati migliori, una sensazione che dalle gare ritrovo con Just, proprio come i consumatori apprezzano la qualità dei prodotti Just e delle informazioni fornite dai Consulenti. In gara e nel lavoro provo infatti la stessa soddisfazione: per la vittoria, per il raggiungimento degli obiettivi prefissati, per le proprie presta-

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zioni, per aver tenuto alto il nome della squadra”. Per Roberta i punti di contatto fra Trail Orienteering e il lavoro come Consulente Just sono molti: come la natura, perché praticando lo sport dei boschi apprezza ancor più che Just ricavi le materie prime proprio dalla natura. Oppure la precisione nella preparazione, o la qualità che vince su tutto. “Fare sport ed essere Consulenti Just – aggiunge – sono attività che richiedono molta concentrazione e impegno ma credo possano benissimo coesistere... purché il Campionato del Mondo e le settimane di attività più intensa non siano negli stessi giorni! In entrambi i casi, comunque, si lavora per il risultato personale e allo stesso tempo per il team”. Sport e Just sono quindi un binomio inscindibile. “Nelle mie trasferte non mancano mai i prodotti Just: sicuramente Eucasol®, perché viaggiando spesso in condizioni disagiate e dovendo condividere gli spazi con i compagni la freschezza è di vitale importanza, e poi Balsamo Corpo, Crema Ginepro, Pedibon®, Olio Riattivante e Doccia Lamelloderm®”. (*) Incaricato alla vendita a domicilio come da Art.19, Dec. Leg. 114/98

Info: www.just.it

Silvia Zanolli

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atletica

Storia di una giovane campionessa

2 Dopo anni di pallavolo Gloria ha deciso di dedicarsi (per fortuna, visti i risultati...) all’atletica leggera

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olti non lo sanno ma a Verona possiamo vantare di avere oltre a Federica Pellegrini ed Elia Viviani anche Gloria Hooper, giovane velocista che è volata alla volta di Londra 2012 assieme alla squadra azzurra. Proprio durante gli Europei di Helsinki 2012 la giovane atleta di origini ghanesi è riuscita a conquistare un 22”95 va-

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lido come nuovo primato personale nei 200 metri ma soprattutto come pass per i Giochi Olimpici di Londra 2012. Gloria nasce a Villafranca di Verona il 3 marzo 1992 dai suoi genitori, entrambi ghanesi, i quali dopo essersi conosciuti a Napoli hanno deciso di spostarsi nel veronese e precisamente a Isola della Scala dove la giovane promessa è cresciuta assieme alla propria famiglia: la storia ricorda un


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Oriana De Fazio, Irene Siragusa e Anna Bongiorni, in quanto riescono a conquistare la medaglia d’argento nella staffetta 4x100 metri dietro alla quotata squadra tedesca. Nei mesi precedenti a Londra 2012, Gloria Hooper migliora ancora una volta il suo primato personale nei 100 metri durante i Campionati italiani e, non contenta, pochi giorni dopo vince il titolo nei 200 metri mettendo a segno anche il tempo minimo per accedere agli Europei di Helsinki 2012 dove, come sopracitato, ha ottenuto il crono per poi accedere ai Giochi olimpici. A Londra 2012 la giovane promessa azzurra, che a tanti ricorda Fiona May, si è classificata 29esima con un tempo di 23”25: sicuramente già essere arrivata a disputare una batteria al fianco di mostri viventi, sarà stato per Gloria un’emozione incredibile, accontentandosi poi di essersi piazzata a metà classifica in questo suo debutto olimpico. Tenendo conto che la gara nei 200 metri è stata vinta dall’americana Allison Felix, seguita da Shelly Ann Fraser Pryce, Carmelita Jeter e Veronica Campbell, la giovane atleta veronese può essere soddisfatta di questo risultato, sperando un giorno di poter tornare alle Olimpiadi da vera (e magari vincente...) protagonista. Dèsirèe Dalla Fontana

po’ quella di Mario Balotelli ma questa volta l’amore dei genitori è andato ben oltre ai soliti problemi e così la Hooper, dopo aver praticato per anni la pallavolo ha deciso di dedicarsi all’atletica leggera all’età di 15 anni grazie alla collaborazione con la Libertas Valpolicella Lupatotina. Subito le doti della ragazza emergono e in un batter d’occhio si mette invece tra tutti i suoi compagni e le sue avversarie, andando a conquistare un bronzo nei 100 metti ai campionati italiani nel suo primo impegno internazionale, appena dopo alcuni mesi di lavoro. L’anno successivo avviene il passaggio di categoria e, nella juniores conquista la medaglia d’oro nei 200 metti, andando inoltre a bissare la medaglia di bronzo dell’anno precedente nei 100 metri ai Campionati italiani di Pescara. Il lavoro intensi che Gloria effettua durante l’anno la ripaga continuamente fino ad arrivare al doppio titolo italiano conquistato a Bressanone sia nei 100 che nei 200 metri dove inoltre riesce a mettere a segno i propri primati personali. Qui la nazionale italiana decide di convocarla per gli Europei Junior dove però noi brilla nella gara individuale dei 200 metri: la soddisfazione arriva infatti assieme ad www.sportdipiu.com • 81


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danza

A San Martino Buon Albergo

Al MOD la danza è per tutti MOD si avvale di una squadra di insegnanti formata da ballerini e maestri di fama internazionale

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a danza, in quanto arte, indica l’espressione estetica della propria interiorità attraverso la musica. La danza potenzia la muscolatura, la rende più flessibile e ne allenta la tensione, e nascendo dalla posturologia se svolta correttamente è una terapia antalgica. Anche la colonna vertebrale ne trae giovamento, poiché gli esercizi praticati con costanza rendono la schiena più sciolta e meno incline ai dolori. Attraverso il movimento i pensieri prendono vita e, se per poco tempo ci lasciamo alle spalle l’autocritica, l’autogiudizio e ritroviamo il movimento incondizionato, ci accorgiamo che ballare tra le trame della musica diventa una liberazione. Danzare è come respirare e, se fin da piccoli abbiamo avuto la passione di muoverci non appena si sentiva la musica, è bene ricordarsi che la danza non la si vede solo sui grandi palchi, fatta da ballerine che sembrano disegnate con programmi sofisticati di grafica, ma che è dentro di noi e se l‘abbiamo abbandonata, per necessità lavorative o di studio, la possiamo ritrovare nelle scuole di danza. Una scuola di danza seria deve avere corsi professionali con esami di ammissione e rilasciare al superamento dell’esame finale un diploma di abilitazone all’insegnamento e corsi amatoriali. Troppe volte i vostri figli sono nella mani di “maestri” non qualificati che pensano che il potente e profondo l’ileopsoas, il principale protagonista nel determinare la posizione del bacino e del tratto lombare e, di conseguenza, dell’intera postura, sia il misterioso e malvagio protagonista del nuovo fumetto! Materie pratiche e teoriche sono quindi necessarie per svolgere la professione di ballerini, mentre sano divertimento e passione sono fondamentali per i corsi amato-

riali. La scuola di danza MOD Dance Academy di Valentina Pomari (Via Cà dell’Aglio, 3 a San Martino Buon Albergo Verona telefono 340 3462654) è una scuola che vanta tre sale disposte su due piani per un tot di 850 metri quadrati tutte attrezzate da pavimenti ammortizzanti e professionali. MOD si avvale di una squadra di insegnanti formata da ballerini e maestri riconosciuti non solo in Italia ma in tutto il mondo quali Kledi Kadiu, Myrna Kamara (New York city ballet), Stephane Fournial (commissario tecnico di Amici di Maria De Filippi), Barbara la B. Fujiko della House of Ninja. Completano la squadra nomi di rilievo delll’ hip hop come Mattia Quintavalle (Sly) ,Riccardo Varlese, Adolfo Arena e Valeria Girelli e, per le più piccole, le maestre diplomate Beatrice Piccoli, Beatrice Bonadiman e Donatella Crippa e tecnica modern con Greta Bragantini. La direzione artistica della MOD Dance Academy è di Valentina Pomari, affermata coreografa, che cura personalmente la formazione degli allievi che entrano a far parte di questa grande scuola. Alla “MOD” potete trovare corsi di gioco danza (3-5 anni), propedeutica alla danza, danza classica, danza contemporanea, tecnica modern, laboratorio coreografico, hip hop, video dance, house, vogue, posturlogia, yoga, canto, pilates, sbarra a terra, ginnastica per la terza età, corso di difesa personale. Bruno Mostaffi

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