SD+ magazine 29/2014

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ANNO 6 - N. 29 - maggio/giugno 2014 - Periodico - Copia gratuita - Testata giornalistica registrata al Tribunale di Verona n. 1807 / 2008

ANNO 6 - N. 29 MAGGIO/GIUGNO 2014

UN’ESTATE A GONFIE VELE

si parla anche di

KITESURF ORIENTeeRING CICLISMO scacchi

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SOMMARIO

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SPECIALE FESTA SCUOLA SPORT

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kitesurf

Editoriale Barazzutti prenda esempio da Prandelli Centri Giovanili Don Mazzi “Tremenda Morato Day” in campo per i ragazzi Diocesi Verona Il Don chiede… la Prof risponde! Il corner di Tommasi Under 17… a chi? Fondazione Bentegodi Il magico mondo della ginnastica artistica Comune di Castel D’Azzano Chiusura @ tutto sport col Gran Galà! Città di Oppeano Sport & Handicap La Grande Sfida CONI Le grandi manovre di SRdS e Coni Verona ULSS 20 Crescere… biciclettando! SportExpo Abbattuto il muro dei 50.000 SPECIALE XXII FESTA SPORT SCUOLA Calcio femminile Veni, vidi, Vilio… Valpo! La gioia infinita di Lisa Boattin Calcio Le 5 parole per scoprire i Calcio 4D Calcio a 5 Trofeo Ostilio Mobili al Palasport di Verona Ciclismo Cristofoli-Fedrigo due ruote “quasi” uguali Hockey Con l’hockey il divertimento è assicurato! Pallacanestro Alpo Basket in festa è serie A2! Tutti insieme sotto canestro Pianigiani, il CT Azzurro che “vede giovane” Scherma VeronaScherma una famiglia… in guardia! Football americano Mastini Verona No Limits! Rugby femminile Il rugby en rose con il Verona Rugby Ragazze

LEGENDA

Redazione / Speciali Istituzioni / Rubriche Eventi / Associazioni / Medicina Uomini di sport

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Rugby I Leoncini della palla ovale Appuntamenti | Podismo Correre a Verona a giugno Eventi Festival del Cammino 2014 con Scienze Motorie Podismo Runner del mese – Max Bogdanich Atletica Marco Perbellini, uno, epta e deca (atleta) Pallavolo Simone Anzani un fulmine a muro Volley Femminile Verona torna Mondiale Arrampicata Spider Sofy Orienteering Gare di corsa nei labirinti della natura Eventi Verona International Sport Show & SportivaMente Arti marziali L’Accademia Kung Fu Tradizionale di Verona Tennis L’Accademia Kung Fu Tradizionale di Verona Scacchi Scacchi Valpolicella: zero “sacrificio” e nessun “pedone sacrificato” Vela Con EST Garda una vela etica per tutti Apnea Lo sport degli abissi Kitesurf Kiteshock 2014, Are you ready? Un libro per amico Per me… numero 1 Web Con lupatoto2016.it lo sport lupatotino viaggia in rete Eventi Una settimana e una notte bianca… a tutto sport Frisbee Ultimate: terzo torneo interscolastico Fiscalità Il Comitato organizzatore istruzioni per l’uso Eventi La stagione dell’amore… per la Lessinia!

Donne di sport Sport individuali / Montagna / Outdoor Sport di squadra Sport invernali / Volo

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SD+ 29.2014

In questo numero scendono in campo

comune di isola rizza

CITTà di oppeano

CITTà di ronco all’adige

Anno 6 - Numero 29 maggio/giugno 2014 Testata giornalistica registrata al Tribunale di Verona n. 1807/2008 Editore GMC communication s.a.s. Direttore responsabile Alberto Cristani Caporedattore Matteo Sambugaro In Redazione Andrea Etrari, Marina Soave, Giulia Sambo, Matteo Sambugaro, Federico Vaccari Art director Enrico Gastaldelli Grafica e impaginazione Unit Editrice Srl Viale del Lavoro, 22/d San Martino Buon Albergo (VR)

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Stampa e distribuzione Mediaprint Srl Sede operativa di San Giovanni Lupatoto Via Brenta, 7 - 37057 Verona Tel. 345 5665706 marketing@sportdipiu.com Pubblicità e spedizioni Mediaprint Srl Sede operativa di San Giovanni Lupatoto Via Brenta, 7 - 37057 Verona Tel. 345 5665706 marketing@sportdipiu.com Contatti redazione@sportdipiu.com www.sportdipiu.com Hanno collaborato per questo numero Don Andrea Giacomelli, Claudia Faccioli, Daminao Tommasi, Ufficio Stampa Comune

di Oppeano, Ufficio Stampa Comune di San Giovanni Lupatoto, Ufficio Stampa Comune di Castel D’Azzano, Massimiliano Liuzzi, Bruno Mostaffi, Gianfranco Iovino, Susanna Barcotto, Davide Dameno, Enrica Girelli, Giuliano Zocca, Massimo Cussotto, Paolo Morana, Susanna Morgante, Marina Soave, Paola Cappelletto, Luciano Bertinato, Adriano Bacconi, Davide Valerio, Mirko Simonaio, Alessio Faccincani, Michele Coratto, Alessia Bottone, Luca Mazzara, Ufficio Stampa COL Mondiali Volley Femminile, Sofia Baltieri, Walter Peraro, Michele Dal Bò, Anna Tommelleri, Mauro Schiraldi, Andrea Totolo, Mimmo Palmieri, Davide Zonaro, Luca Fratton

Foto Archivio Sportdi+,Archivio Unite Editrice Srl, Ufficio Stampa Comune di Oppeano, Ufficio Stampa Comune di San Giovanni Lupatoto, Ufficio Stampa Comune di Castel D’Azzano,

Ufficio Stampa COL Mondiali Volley Femminile, Ufficio Stampa Fondazione Bentegodi, Ufficio Stampa A.S.D. Fimauto Valpolicella, Ufficio Stampa Bluvolley Verona, Ufficio Stampa Facoltà Scienze Motorie Verona, Sofia Baltieri, Walter Peraro, VISS 2014, ATV Verona, Mauro Schiraldi, Andrea Totolo, Est Garda Vela, Davide Dameno, Chiara Piccoli, DNA Sport Consulting, Grigolini Foto Express – Verona, Emauele Di Donna, Antonello Venturelli

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EDITORIALE

Barazzutti prenda esempio da Prandelli Tra i tanti eventi che hanno caratterizzato lo sport negli ultimi mesi nel bene ma - ahimè - anche nel male, sicuramente ha fatto discutere la “sbroccata” di Fabio Fognini durante gli ottavi di finale del torneo di Montecarlo. Il tennista azzurro, numero 13 del ranking Atp, si è reso protagonista di una discussione a dir poco accesa con il suo team, padre Fulvio compreso. Il tutto è stato immortalato e mandato in onda in diretta tv. A match terminato il tennista azzurro, uscito fra i fischi del pubblico, si è scusato. Purtroppo la frittata era stata fatta. Non voglio discutere sul perché e sulle motivazioni che hanno spinto Fognini a questo comportamento. Lungi da me giudicare. Resta però il fatto che, e questo è tangibile quotidianamente in qualsiasi ambito sportivo, molte volte “campione in campo” non fa rima con “campione di stile”. Allora la domanda sorge, per l’enesima volta, spontanea: davvero lo sport è un veicolo d’insegnamento e di valori? I nostri ragazzi assistendo a un evento sportivo, capiscono davvero cosa significa saper vincere ma soprattutto saper perdere? Fare sport può aiutare ad essere corretti, onesti e leali? La risposta teorica è si. La pratica però è un’altra (vedi anche Genny ‘a carogna…). Io mi fermo qui. Vi lascio però con un’interessante riflessione di Matteo Zanon, istruttore di tennis 1° grado, con la quale si invita Barazzutti, CT della nazionale di tennis, a prendere esempio da un altro CT, quello della nazionale di calcio, Prandelli. Il tennis che “impara” dal calcio? Già, a volte può succedere anche questo… Alberto Cristani a.cristani@sportdipiu.com

Il tennis italiano sta vivendo un momento direi positivo soprattutto in campo maschile, sia per i successi in particolare di Fabio Fognini nei tornei individuali sia per i buoni risultati ottenuti dagli azzurri nella Coppa Davis. La costanza che stanno avendo gli atleti capitanati dal coach Barazzutti è sorprendente. Volevo però fare una

proposta al coach Barazzutti: abbiamo tutti quanti visto lo sciagurato scatto d’ira esternato da Fognini al torneo di Montecarlo contro Tsonga. Perché, non applicare il codice etico (prandelliano) e estromettere Fabio dalla sfida di Ginevra? Credo sia un bel passo, soprattutto per il segnale che con questa decisione si manda a chi, come i bambini, vedono i giocatori professionistici come dei paladini, e molte volte (spesso direi) copiano vai alla anche quello che non dovrebbero. Come Prandelli ha lasciato a casa Destro per il pugno rifilato al giocatore del Cagliari, cosi anche il Ct del tennis credo possa non convocare Fabio per la sfida contro Federer e Wawrinka. Una sfida importante e decisiva, senz’altro. Ma credo sia molto più importante riportare al centro di tutto il ruolo che lo sport ha e che deve sempre avere: l’educazione. Lo sport oltre che ad insegnare gesti tecnici e tattici, insegna a vivere, a rapportarsi con gli altri con rispetto e gratitudine. Un atteggiamento antisportivo come quello di Fabio va condannato, e credo che non ci sia miglior gesto e segnale di quello di non convocarlo. I giocatori professionistici molte volte sembra che dimentichino il ruolo che rivestono. Devono essere d’esempio per chi si ispira a loro e vede nelle loro gesta qualcosa di assoluto e da imitare. Prima di far crescere “macchine da punti”, che abbattono avversari a destra e a manca, credo occorra costruire ragazzi e poi uomini con valori sani e rispettosi verso se stessi e gli altri. In questo modo, le sconfitte e le vittorie assumeranno il giusto peso. Si riuscirà ad accettarsi e ad accettare quello che la vita ci dona: più umanità, per essere forti dentro, in campo e nella vita di tutti i giorni.

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Matteo Zanon Istruttore tennis 1° grado

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Tremenda Morato Day in campo per i ragazzi Una delle 30 iniziative del Tremenda Morato Day in 30 piazze italiane si è svolta nel pomeriggio di domenica 4 maggio al campo comunale di Cavaion Veronese, con il torneo triangolare di calcio tra Nazionale Cantanti, Nazionale Magistrati e Team for Exodus, la squadra di “amici di Don Mazzi”

Una giornata vissuta all’insegna del divertimento, di tiri in porta contro l’illegalità e il disagio giovanile, animati dall’immancabile Tremenda voglia di vivere! Un’iniezione di entusiasmo per i ragazzi, che stanno vivendo momenti di difficoltà ma che vogliamo far tornare a sognare! Un pensiero speciale è andato, prima del calcio d’inizio, a Gianmaria Tinazzi, il ragazzo di Povegliano (Vr) morto sabato in un incidente stradale mentre si recava a scuola a Villafranca. Gianmaria frequentava la 4° classe del Liceo Scientifico “Enrico Medi” di Villafranca, una scuola che da tempo partecipa e sostiene le iniziative della Fondazione e che anche sabato 3 avrebbe dovuto partecipare al Tremenda Morato Day al castello Scaligero di Villafranca, manifestazione rinviata a causa del maltempo. “Vive nei nostri cuori, siamo accanto alla famiglia e ai compagni e amici di scuola” dice Giovanni Mazzi.

SI PUò DARE DI PIù A Cavion Veronese cantanti, magistrati e Amici di Exodus sono scesi in campo per sostenere le iniziative di Don Mazzi

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FONDAZIONE CENTRI GIOVANILI DON MAZZI

FOTO RICORDO

Il triangolare è terminato con la vittoria del Team for Exodus (5-4 ai rigori con la Nazionale Cantanti e 1-0 con la Nazionale Magistrati). Schierati, tra gli altri, per la nazionale cantanti, sotto la guida di Sandro Giacobbe: Enrico Ruggeri, i Sonhora, Paolo Belli, Andrea Rivera, Antonio Maggio, Fabio Armiliato, Timothy Cavicchini, Pier Davide Carone e la centrocampista della Nazionale di calcio femminile Valentina Boni, cavaionese doc. Per i Magistrati : il centrocampista Piero Calabrò e il difensore Felice Casson. Nel Team for Exodus hanno giocato il capitano terzino destro Avv. Claudio Pasqualin (infortunatosi alla spalla in un’azione di gioco), il Direttore generale di Eismann Giovanni Paolino come regista, il sindaco e il parroco di Cavaion, il parroco di San Benedetto di Lugana, il direttore della scuola di polizia di Peschiera e molti “amici” volontari, educatori, operatori di comunità. Arbitro d’eccezione il mantovano Saccani, ex direttore di gara di serie A. Al di là del risultato finale, l’unica vera protagonista è stata la solidarietà

Oltre alla partita di Cavaion si sono svolte attività in altre piazze italiane e altre se ne terranno domenica 11 maggio, tutte all’insegna delle 4 ruote educative di Don Mazzi (sport, teatro, musica-danza, volontariato) e della Tremenda voglia di vivere! il Tremenda Day è alla sua prima edizione, ma la sferzata di energia che ci ha già regalato ci proietta già verso l’edizione del 2015! State pronti! Claudia Faccioli Referente comunicazione Fondazione Centri Giovanili Don Mazzi

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DIOCESI DI VERONA

Il Don chiede... ... la Prof risponde A fine anno i server e gli scaffali scolastici allargano i depositi per archiviare documenti di ignota futura consultazione. Mentre la primavera gioca a nascondino con il sole di maggio, qualcuna/o può già coccolare in anticipo qualche sogno estivo di pieno sole e tempo “liberato” anche dalle ultime prove e verifiche. La scuola e lo sport sono mondi abitati da tante persone. Più dei muri e dei campi sono le persone che ci animano. Scuola e sport, un incontro non marginale e in questa stagione si dispone ad una visibilità maggiore in manifestazioni e finali all’aperto. Incontro la prof. ssa Angela Capuzzo, Responsabile dell’Area Interventi Educativi nell’ Ufficio di Educazione Fisica provinciale di Verona e scambio qualche parola fra sport e scuola. Angela quali sono le occupazioni del momento? Maggio è tempo di conclusione di tanti tornei: rugby, basket, atletica, calcio, tennis tavolo, nuoto, pallavolo, pallamano... per citarne solo alcuni! Si stanno svolgendo le fasi regionali dei giochi previsti dai Campionati Studenteschi, in vista della festa finale il 4 giugno con premiazioni e celebrazioni ufficiali. Parlaci di te come sei arrivata ad occuparti di sport? Sicuramente l’esperienza sportiva dell’infanzia, la pratica della ginnastica nella Bentegodi. La passione per la pratica sportiva ha lasciato un segno importante e si sono ben coniugate con la mia successiva esperienza di insegnamento. Gli anni trascorsi a contatto con i

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bambini. Ho insegnato nella scuola Primaria e successivamente nella Secondaria. Con l’opportunità di fare esperienza in ambito universitario e nella formazione dei futuri insegnanti. Mi aiuta ora ad avere una visione comprensiva e articolata dell’ambiente scolastico. Da questo ufficio mi occupo del coordinamento delle attività che riguardano l’educazione motoria e sportiva per le scuole di Verona e della Provincia, in stretta connessione con i coordinatori delle altre provincie della nostra Regione. Cosa vedi nella scuola con particolare riferimento all’Educazione motoria? Ogni giorno Vedo tante iniziative e l’impegno da parte degli insegnanti di tutti gli ordini di scuola, pur in un quadro normativo ancora carente soprattutto per quanto riguarda la scuola primaria. Come cambia la vita dall’insegnamento all’ufficio scolastico provinciale? Mi occupo ora di una parte organizzativa più ampia che riguarda il coordinamento di attività che interessano a tutte le scuole. Ho relazioni più dirette e quotidiane con le istituzioni scolastiche, le federazioni sportive e le agenzie educative del territorio. Relazioni invece più indirette e saltuarie con gli alunni. Talvolta c’è una sensazione di sproporzione fra le attese che si vorrebbero soddisfare e le possibilità di farlo. È un cambio qualitativo nel lavoro che svolgo, che sollecita differenti responsabilità nello stesso ambito educativo scolastico. Una sfida stimolante, che mi sto abituando ad affrontare con tutta la passione di cui sono capace. Cosa erediti? Il riferimento ed il ringraziamento vanno a chi mi ha preceduto: il prof.

Tiziano Cordioli e la prof.ssa Monica Magnone. L’idea che questo ufficio si occupi soprattutto di relazioni educative, pur nella importante gestione della fase organizzativa dei Campionati Studenteschi. C’è continuità nel lavoro da loro precedentemente impostato. Si va nella direzione del dialogo territoriale con enti e istituzioni universitarie e cittadine in prospettiva di continuità e integrità a favore dell’affermazione, sempre più condivisa, del valore dell’educazione motoria nella formazione globale della persona. Un pensiero sostenuto e condiviso negli uffici provinciali? Si! Vi è sintonia e condivisione di vedute con il Dirigente dell’Ufficio Scolastico, il professor Stefano Quaglia, per quanto riguarda l’importanza della corporeità nella formazione delle menti, nel riconoscimento di un sistema scolastico con un rilevante passato di dissociazione educativa. Qualcosa si muove. Cresce la consapevolezza di una reciprocità fra educazioni cognitiva e motoria. Ci sono segni visibili? Si, in maniera diffusa e capillare nell’evoluzione della disciplina all’interno dei vari livelli scolastici, con qualche “ritardo” nella primaria. Stanno inoltre partendo i Licei sportivi. Una nuova sfida per il sistema scolastico nazionale. Ci puoi dire qualcosa di più … I nuovi licei sportivi nascono per una formazione completa di competenze trasversali nelle diverse discipline. Rispondono ad un obiettivo alto: considerare il corpo come linguaggio possibile per una formazione qualificata della persona e nell’ apertura alle scienze. Un percorso di formazione scolastica che maturi elasticità e competenze trasversali alle differenti discipline per una qualificazione spendibile in prospettiva professionale o universitaria. Un invito: valorizzate il tempo libero delle vacanze con tanta pratica sportiva in modo continuativo, esteso e… disteso. Don Andrea Giacomelli


Il Corner di Tommasi

Under 17 …a chi? Ho una figlia Under 17 o meglio....ho tutti figli Under 17 e forse per questo provo simpatia, stima e ammirazione per l’impresa sportiva delle ragazze di Mr.Sbardella. Italia terza classificata all’Europeo U17 di calcio femminile e poi terza classificata al mondiale in Costarica. La prima volta di una medaglia, seppur di bronzo, per una nazionale giovanile (maschile o femminile). Quando le ho salutate, in occasione di una delle due amichevoli contro la Norvegia sul campo di Rivoli Veronese, mi è stato facile osservarle come fossero le mie Under 17, quelle che ho a casa, quelle per le quali mi emoziono ogni volta che raggiungono un obbiettivo inseguito, quelle che hanno tutti i sogni nel cassetto e l’età gioca in loro favore. Spesso mi capita di confrontarmi con l’attività sportiva delle mie ragazze, il pattinaggio artistico a rotelle, e l’agonismo sportivo è un tema caldo da noi. L’Under 17 ha, per età, la peculiare propensione a non accettare i limiti. Gli orari di papà e mamma, le regole di casa, le valutazioni a scuola, la mobilità limitata, i divieti e le prescrizioni che sono tutte briglie che bloccano l’innata tensione al sogno da inseguire e da realizzare. L’Under 17 non ci sta per natura.... ma meno male che esistono gli Under 17!

La difficoltà di praticare uno sport a livello agonistico a questa età è, quindi, quella di far convivere la suddetta voglia di spaccare il mondo con le regole dello sport, una su tutte, l’alternanza di vittorie e sconfitte. Lo sport agonistico, qualsiasi disciplina praticata (e Sport D+ ne propone un ampio ventaglio) è un confronto continuo tra le ambizioni e i limiti, i sogni di vittoria e la realtà delle sconfitte, la propria ambizione con la superiorità dell’avversario. Quale miglior scuola per chi, Under 17, è alla ricerca di se stesso e si vede sbattere in faccia settimanalmente la cruda realtà fatta di panchine, cadute, sconfitte, sostituzioni, rimproveri, sfottò o infortuni. Sarà per tutto questo che il risultato delle nostre Under17 in Costarica è un favoloso spot per lo sport agonistico da praticare a quell’età, perchè essere Under 17 e poter spaccare il mondo, anche solo con un pallone, è la spinta più forte per non abbandonare l’unica medicina ricostituente che non ha età, quella di saper sognare!


il calcio come non lo avete mai visto

Arrivano

le leggende del calcio Si affrontano le leggende del calcio di Azzurrissimi e dei pi첫 grandi Club Italiani.

17 Maggio 2014

20 Maggio 2014

PALA MODIGLIANI

STADIO OLIMPICO

LIVORNO

ROMA

31 Maggio 2014

TREVIGLIO (BG) PALA FACCHETTI

8 Giugno 2014

VERONA PALA OLIMPIA

14 Giugno 2014

NAPOLI

VULCANO BUONO


FONDAZIONE MARCANTONIO BENTEGODI

Il magico mondo della ginnastica artistica Prosegue il nostro viaggio all’interno della “Bentegodi”. Oggi parliamo della disciplina coordinata da Michele Maggio La Pasqua e i Ponti di primavera ci hanno salutato e noi torniamo con un nuovo appuntamento della rubrica, per conoscere un’altra disciplina storica della Fondazione Bentegodi, la ginnastica artistica, sia maschile che femminile. Uno sport spettacolare; disciplina olimpica, che si sviluppa attraverso prove ginniche con 4 diversi attrezzi nella femminile e 6, invece, in quella maschile, che richiede grande forza fisica, abilità nei movimenti e sincronizzata mobilità articolare. La disciplina femminile della Fondazione Bentegodi vede impegnati 9 tecnici a seguire il settore amatoriale e agonistico, inclusa la coordinatrice di sezione Laura Tommasetti, mentre quella maschile è composta da 6 tecnici coordinati da Michele Maggio, tutti impegnati a seguire un numero cospicuo di bambini e ragazzi, che dai 5 anni in su si sono avvicinati a questo entusiasmante sport. Ma quali sono i requisiti fondamentali per un’atleta? Laura Tommasetti, diplomata Isef, istruttore federale e giudice di 2° grado, ci risponde: “La caratteristica basilare per riuscire in questo sport è il coraggio, seguita poi dalla forza fisica e dalla scioltezza e precisione dei movimenti”. Quando si può iniziare ad avvicinarsi alla disciplina e a quale età lo sviluppo agonistico? “Il primo corso in Bentegodi inizia già dai 5-6 anni, poi dagli 8 anni si può iniziare a gareggiare, e a 12-13 si accede alla categoria Junior”. Al coordinatore Michele Maggio, tecnico societario FGI, chiediamo: è corretto pensare che in Bentegodi i corsi siano rivolti solo ai probabili futuri campioni del futuro? Assolutamente no! La Fondazione Bentegodi organizza corsi aperti a tutti coloro che vogliono anche solo fare ginnastica, ma è chiaro che siamo molto attenti a chi può avere un futuro da atleta e trovare bambini con queste caratteristiche è davvero stimolante. Michele, per concludere, come definirebbe in due parole la ginnastica artistica. Uno sport molto tecnico e completo, sia dal punto di vista fisico, in quanto vengono coinvolti tutti i muscoli, che mentale per affrontare gesti atletici di difficoltà elevata. Nel prossimo numero tratteremo la disciplina della Pallanuoto. Susanna Barcotto

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COMUNE DI CASTEL D’AZZANO

Chiusura @ tutto sport col Gran Galà! Un’altra stagione sportiva va in archivio per l’assessorato allo sport di Castel D’Azzano, sempre molto attivo sul territorio con iniziative e progetti. E già si guarda al futuro… Giovedì 5 giugno 2013, alle ore 20 circa presso il teatro esterno dell’Hotel Villa Malaspina via Cavour, si svolgerà la manifestazione denominata “Gran Galà dello Sport – chiusura di una stagione …@tuttoSPORT”, organizzata dall’Assessore allo Sport del Comune di Castel d’Azzano Massimiliano Liuzzi e aperta agli sportivi, alle loro famiglie, alle società e a tutto lo staff dirigenziale, agli amici e ai simpatizzanti. “L’importanza riconosciuta allo sport e il valore educativo a esso associato – spiega l’assessore Liuzzi, a sinistra – chiama le Amministrazioni Comunali a valorizzare le iniziative e sostenere la meritoria attività di base svolta da parte delle Associazioni e/o Società Sportive che operano a favore dei giovani di tutta la cittadinanza. Inoltre l’attivazione di sinergie con federazioni sportive, enti di promozione sportiva, società ed associazioni loro affiliate, offre ai giovani l’opportunità di realizzare una concreta azione di avviamento allo sport, mettendo in luce talenti e/o particolari abitudini che consentono il raggiungimento di risultati, dando prestigio alle società sportive stesse a al territorio che le ospita”. Per questi motivi abbiamo ritenuto opportuno promuovere il Gran Galà dello Sport – chiusura di una stagio-

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ne …@tuttoSPORT per festeggiare le società sportive locali, che con tanta dedizione si sono dedicate alla formazione sportiva dei giovani, informare la cittadinanza dei risultati sportivi conseguiti e assegnare premi agli atleti che si sono maggiormente distinti, sia in sport individuali che di squadra delle varie discipline, durante la stagione sportiva 2013/2014”. “Sono ormai molti anni che le nostre società ottengono ottimi risultati – aggiunge l’Assessore allo Sport Massimiliano Liuzzi – sia sotto l’aspetto agonistico, che professionistico; questa serata ci darà modo, ascoltando la voce dei protagonisti (allenatori, giocatori), di rivisitare a caldo com’ è andata la stagione e di verificare l’andamento degli obiettivi di tutte le società. Inoltre consegneremo al vincitore del concorso “Disegna la tua maglia azzurra 2014” la maglia realizzata con il suo disegno, come annunciato nella serata del 15 maggio scorso. Sarà poi un’occasione per vedere all’opera i bambini e i ragazzi dell’Istituto Comprensivo che hanno partecipato alle Olimpiadi della Danza-Città di Verona che si sono tenute nel marzo scorso, assieme alle ragazzi e ragazzi di Max Dina Danza. E tanto altro...”. Alberto Cristani


CITTà DI OPPEANO

Sport & Handicap La Grande Sfida Entusiasmo e condivisione le parole chiave della serata che rientra nel progetto a cui hanno aderito altre tre squadre del girone Il cuore grande dell’A.C. Oppeano, in vetta al campionato di categoria, si fa ancora più grande. Da quest’anno infatti la squadra biancorossa presieduta da Leonida Zorzan, oltre ai tradizionali progetti benefici col ChievoVerona per sostenere Abeo (Associazione bambino emopatico oncologico) ha aderito al progetto “Handicap per sport- La Grande Sfida”, promosso dal Centro sportivo italiano in collaborazione con le Usl e le amministrazioni comunali di Oppeano. Da 5 mesi il martedì sera al palazzetto di Bovolone alcuni giocatori del club incontrano un gruppo di ragazzi con disabilità per allenarsi assieme nel calcio a 5. Silvano Vighini, referente del progetto, parla di grande entusiasmo da parte di questi 12 ragazzi, con l’augurio che il progetto “La Grande Sfida” sia solo l’inizio di un’importante collaborazione. Ma anche di una reciproca educazione tra ragazzi abili e diversamente – certamente non meno! - abili. Il campionato si avvicina al termine e con esso la volontà dell’A.C. Oppeano di vincere, anche per i loro primi tifosi, i ragazzi del progetto “Handicap per sport- La Grande Sfida”. Al progetto hanno aderito oltre ad A.C. Oppeano, Alba Borgo Roma, A.S.D. Calcio Caldiero Terme e U.S. Provese A.S.D. di San Bonifacio. Già in due occasioni, nelle recenti sfide dell’A.C. Oppeano con Alba Borgo Roma e Caldiero gli atleti con disabilità delle rispettive compagini si sono incontrati sul campo condividendo l’entrata assieme ai giocatori, giocando nell’intervallo sostenuti dal pubblico e condividendo il terzo tempo nel dopo la partita insieme alle due squadre. Insieme ai ragazzi de La Grande Sfida e alle altre società che si aggregheranno, contribuiremo a sostenere le iniziative sportive del Progetto animati dall’idea: “avversari sul campo, insieme per lo sport con tutti!”.

MINITENNIS. Ai campi da tennis dell’impianto sportivo di Oppeano si tengono i corsi pomeridiani di minitennis per i ragazzi delle elementari e delle medie. Per avvicinare i bambini alla disciplina nei mesi scorsi la Polisportiva e Tennis Club, in collaborazione con il Comune, hanno proposto lezioni gratuite nelle scuole. Ad oggi la partecipazione al minitennis è molto buona, certamente grazie anche al costo ridotto delle lezioni, e gli iscritti sono una trentina, suddivisi in base all’età, con un primo corso per i bambini dai 4 ai 7 anni, uno per i ragazzi dagli 8 ai 12 e l’ultimo per i ragazzi con più di 13 anni. L’insegnante è a disposizione anche per gli adulti. Per info tel. Massimo 347/4910345. Ufficio stampa Città di Oppeano

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Le grandi manovre di SRdS e Coni Verona Mesi di grande lavoro per la Scuola Regionale dello Sport del Veneto e per il Coni di Verona che soprattutto nel territorio sta progressivamente delineando una nuova operatività generale coinvolgendo chi opera e chi desidera aggiornarsi nel mondo dello sport

“L’attività svolta dalla Scuola Regionale e il supporto avuto da Verona in questi mesi, in termini di impegno e di sensibilità, rappresentano una risposta cosciente ai bisogni e alle richieste che c’arrivano tutti i giorni dagli addetti ai lavori”. Queste parole di Gianfranco Bardelle, Presidente del Coni Regionale del Veneto, spiegano in modo chiaro gli obiettivi del Comitato che da sempre considera della massima importanza la cultura sportiva e che progressivamente sta valorizzando e rinnovando la propria scuola. “La Scuola Regionale del Veneto – commenta Dino Ponchio, Direttore Didattico-Scientifico della SRdS – è tra le più qualificate d’Italia e dopo dodici anni di attività siamo riusciti con un potenziamento dei lavori a costituire una programmazione di attività e di sviluppo dei vari incontri formativi per tecnici, istruttori e insegnanti, suddivisi in tre livelli coordinati

DIRITTI E DOVERI Tra le nuove iniziative del Coni Provinciale di Verona anche la Carta dei Diritti e dei Doveri dello sportivo

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CONI

in collaborazione con i ConiPoint ed esperti di settore. Tra i settori sviluppati in questi anni c’è stato un crescente aumento degli incontri di primo e secondo livello legati al mondo della metodologia e didattica d’allenamento, approfondite proprio a Verona tra l’8 e il 10 aprile”. Le attività svolte di primo livello dalla SRdS sono quelle concordate e coordinate dalle sette delegazioni provinciali e che rappresentano le esigenze dei singoli territori. L’aggiornamento svolto nella sede Coni provinciale di Via Forte Tomba a Cadidavid ha riguardato proprio il recupero della competenza e conoscenza tecnica degli operatori dello sport, ovvero i presupposti e l’apprendimento dell’attività motoria, le basi biologiche e le fasi di programmazione di un allenamento. Un lavoro che successivamente sarà completato il 13 e 15 ottobre durante il secondo semestre. “Il corso è stato pensato in 2 parti distinte tra aprile e ottobre - spiega Raffaella Sgalambro, docente e responsabile dello Staff Tecnico del Coni - spinti dalla necessità di approfondire temi legati alle attività sportive giovanili e dando alcuni input imprescindibili a tutti coloro che hanno partecipato con grande entusiasmo. La formazione puntuale e costante per chi opera con ragazzi – prosegue - è di fondamentale importanza ma non si può pensare basti essere conoscitori di una determinata disciplina per insegnare”. Inoltre, tra le attività di secondo livello organizzate dalle SRdS e che offrono “servizi” formativi a tutto il mondo sportivo e dirigenziale, spicca il convegno sulle “buone pratiche” per la corretta gestione di una associazione sportiva dilettantistica e sul tema della fiscalità sportiva, gestito dal dottor Giuliano Sinibaldi, consulente ed esperto di settore. “Il problema fiscale

– continua il Direttore Ponchio – è emerso soprattutto dopo la moltitudine di controlli delle agenzie delle entrate, che hanno accresciuto la necessità di capirne e di saperne di più sotto l’aspetto della contabilità e sui vari adempimenti relativi. Ma non dimentichiamo anche il problema sulla sicurezza nell’impiantistica sportiva che proprio a Verona è stato affrontato con un forum di terzo livello in grado di stimolare interesse e che ha risposto alle necessità di realtà sportive extra regionali”. Proprio i relatori del forum legato all’impiantistica e sul ruolo del Veneto in ambito nazionale sono stati Roberto Ghiretti del CEO Studi e Guido Martinelli che hanno approfondito i modelli aggregativi per la gestione degli impianti, oltre agli Assessori Regionali Marino Zorzato e Massimo Giorgetti, che hanno messo in risalto la tematica sono l’aspetto istituzionale ed economico. Fondamentale anche la tavola rotonda sul tema della gestione delle diverse tipologie di impianti con Stefano Bianchini della Fondazione Bentegodi, Gabriele Busato responsabile Jesolo Beach Arena, Gianni Gross Presidente Plain Team Veneto e Stefano Santuz, Direttore Sportivo Tonazzo Pallavolo Padova. Un ricco 2014, dunque, per la città scaligera e prezioso lavoro integrativo con la Scuola Regionale dello Sport, ormai diventato strumento di servizio per il mondo dello sport e braccio operativo del Coni Regionale. Una programmazione che continuerà anche nei mesi prossimi con i forum che riguarderanno la medicina sportiva, la psico-pedagogia, la comunicazione e ancora l’impiantistica e la sicurezza sportiva. Federico Vaccari

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ULSS 20 di Susanna Morgante

Crescere… Biciclettando! Pedalare è uno dei primi movimenti che si impara da piccoli. Un esercizio che nella sua semplicità aiuta a crescere e, specialmente in età adulta, a stare in forma Il movimento è fondamentale per il bambino: favorisce la crescita e facilita il controllo emotivo, la socializzazione e l’autonomia. Promuove insomma un benessere completo e anche la capacità di pensare, concentrarsi e memorizzare ne risultano influenzate. Ma attenzione: per movimento non intendiamo solo attività sportiva, ma anche e soprattutto camminare, giocare ed andare in bicicletta. In Veneto lo studio “Okkio alla Salute” ha evidenziato che solo un quarto dei bambini va a scuola in bicicletta o camminando. Questo è assai negativo per la salute: attualmente in Italia 1 bambino su 3 è in sovrappeso o obeso e questo colloca purtroppo il nostro paese tra le prime nazioni in Europa che si contendono il primato dell’obesità. Malattia quest’ultima, legata ad un’alimentazione ed ad uno stile di vita poco corretto, che non costituisce solo un problema estetico ma un vero e proprio fattore di rischio sanitario. Secondo un recente studio andare a scuola in bicicletta o a piedi può perfino migliorare la performance scolastica. Ecco che muoversi in bicicletta (come camminare e giocare all’aria aperta) dovrebbero diventare attività quotidiane per tutti i ragazzi, per divertirsi, conoscere il proprio corpo ed entrare in relazione con gli altri e l’ambiente. Un bambino attivo diventerà quasi sicuramente un adulto attivo e sano. Di tutto questo si parla anche in Muovimondo, un volume sull’importanza della bicicletta, del cammino e della sana alimentazione (scaricabile gratuitamente: www.newsletterattivitamotoria.info) dedicato agli insegnanti di tutte le materie. Infine, dal punto di vista psicologico pedalare è importante perché si tratta di un’attività fisica indi-

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viduale che si svolge però in ambienti pubblici come le strade, i parchi, le piste ciclabili che favoriscono scambi comunicativi ed incontri. Per non parlare delle biciclettate di gruppo, amichevoli o competitive. Quindi: dato l’arrivo delle belle giornate, della temperatura più calda, dei colori della primavera, prendiamo la bici (l’invito è rivolto ai bambini e naturalmente anche alle famiglie) ed iniziamo a… ”biciclettare”! Susanna Morgante Carlotta Chiari Servizio Promozione ed Educazione alla Salute Dipartimento di Prevenzione ULSS 20


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SPORT EXPO di Marina Soave

Chiusura con record per la settima edizione di Sport Expo. Anche Sportdi+ protagonista con tanti premi e album Panini per tutti!

abbattuto il muro dei

50.000

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PRESENTE

O 7 MARZ

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LUCKY EDITION

vissuto un’esperienza probabilmente indimenticabile, tra tanti sport e prove di tutti i tipi. Accompagnati dai propri insegnanti e dai ragazzi di Scienze Motorie dell’Università di Verona, i bambini hanno intrapreso un percorso studiato appositamente per loro che prevedeva la prova di tante discipline sportive e tanti giochi. Un’iniziativa che ha accolto l’entusiasmo dei piccoli alunni che hanno potuto vedere e provare sport che per tanti erano sconosciuti. Per quanto riguarda Sportdi+ magazine, grande successo della collaborazione con Panini di Modena che ha messo a disposizione dei bambini veronesi gli album dei Calciatori 2013-2014. Nelle giornate di sabato, domenica e lunedì (mattina) sono stati quasi 6000 gli album distribuiti presso lo stand di Calcio Camp Italia. Questo a dimostrazione che il fascino delle figurine e della raccolta più famosa di sempre piace ancora tutti. Ad impreziosire Sport Expo 2014 anche due grandi del Volley italiano del recente passato: Andrea Lucchetta e Franco Bertolini. Nelle altre immagini, alcuni momenti della presenza di Sportdi+ in fiera

Voleva e doveva essere una grande festa e fiera per i più piccoli e così è stato, riconfermandosi Sport Expo uno degli appuntamenti più attesi dai ragazzi. In questa ottava edizione la manifestazione ha raggiunto l’obiettivo che si era prefissa, offrire un ampio ventaglio di discipline e incrementare il numero di bambini presenti. Quest’anno 52.000 visitatori hanno preso contatto con il mondo sport a 360 gradi, con più di 40 discipline in vetrina. Un successo ottenuto grazie all’impegno e volontà dell’Assessorato allo Sport del Comune di Verona, organizzatore della manifestazione, che crede fermamente nella bontà dell’iniziativa, e grazie al Provveditorato agli Studi che ha coinvolto tantissime scuole. Un plauso anche a Scienze Motorie dell’Università di Verona, che attraverso l’ottimo coordinamento dei propri studenti ha permesso di gestire al meglio un numero così grande di bambini presenti alla manifestazione. Non va dimenticato il contributo fondamentale del Coni Point di Verona, che quest’anno ha reso possibile un’apertura importante a tutta la Provincia di Verona, attraverso la novità del progetto denominato “La Piazza dello Sport Scaligero”. Sono stati più di 3.000 alunni delle scuole elementari hanno

Ma non solo: il direttore Alberto Cristani ha consegnato targhe di riconoscimento, a suggello di una stretta e proficua collaborazione, a Stefano Gnesato del Coni Provinciale, Angela Capuzzo dell’Ufficio Scolastico Provinciale e a Mirko Simonaio della Federazione Italiana Hockey. Infine Damiano Tommasi ha ufficializzato il patrocinio alla rivista Sportdi+ da parte dell’Associazione Italiana Calciatori da lui presieduta. Insomma un successo “a 360°” per Sport Expo ma anche per Sportdi+, ormai a tutti gli effetti magazine ufficiale dello sport veronese.

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SPECIALE XXII FESTA

A

SCUOLA SPORT

4 GIUGNO '14 PALAZZETTO MASPRONE

VERONA ORE 16.30

PREMIAZIONE DELLE

ATTIVITà

LUDICO MOTORIE E SPORTIVE A CURA DI

IN COLLABORAZIONE CON

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto Ufficio Scolastico XII Verona Ufficio Educazione Fisica e Sportiva Ufficio Scolastico XII Verona

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Assessorato allo Sport e al Tempo Libero


SPECIALE XXII FESTA SCUOLA SPORT

Grazie a tutti per questo anno di sport Elenco enti pubblici e soggetti privati REGIONE VENETO - ASSESSORATO ALLO SPORT PER Progetto Più Sport @Scuola - Giochi Sportiv Facoltà di Scienze Motorie, Università degli Studi di Verona PER tirocini, Campionati Studenteschi, SporABILE, Alfabetizzazione motoria, Impianti Sportivi. Regione Veneto - Assessorato allo Sport PER Più Sport@ Scuola, n° 70 Scuole Primarie di Verona e Provincia. Comune di Verona - Assessorato allo Sport PER “In acqua per crescere”, “Sport Expo”, festa Scuola-sport, CS Provincia di Verona PER Prevenzione Incidenti Stradali. Comuni della Provincia di Verona CONI PER Campionati Studenteschi, Alfabetizzazione motoria, formazione scuola primaria

CTG-ATI PER “Sport, Natura, Ambiente” Verona Premia PER premiazioni CS Parco Acquatico Riovalli PER premiazione studente-atleta Funivie di Malcesine PER “Sport, Natura, Ambiente”, CS Gardaland Sea Life PER “Sport, Natura, Ambiente”, “In acqua per crescere” Sportdi+ magazine PER XXII Festa scuola-sport ChievoVerona PER Progetto “Giovani Cronisti al Chievo” Hellas Verona PER Progetto “Gioca con la tua classe” Piscine Centro Federale Castagnetti, Belvedere, Le Grazie, Montebianco, Santini, Golosine PER “In acqua per crescere”, Centro Sportivo De Stefani PER finali Provinciali e Regionali Calcio a 5 e SuperclasseCup, “I valori scendono in campo” Impianti e scuola Sci Polsa-San Valentino, Impianti Malcesine PER Formazione sci docenti e CS

Federazioni FIGC, FIPAV, FIDAL, FIP, FICR, FIBS, FIR, FIN, FIH, F.I.Ba., FISO, FIGH, FIPT PER CS e attività promozionali. Polizia Municipale PER Educazione stradale, “Giovani in strada”. ATV PER “Sport, Natura, Ambiente”, “In acqua per crescere”, CS CUS Verona PER torneo “Ultimate frisbee”

Speciale a cura della Redazione in collaborazione con Angela Capuzzo, Paola Cappelletto e Luciano Bertinato

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SPECIALE XXII FESTA SCUOLA SPORT

GIOCHI SPORTIVI STUDENTESCHI

SCUOLA SECONDARIA 1° GRADO SCUOLE MEDIE VINCITRICI DELLE FASI PROVINCIALI 13/14

DISCIPLINA CORSA CAMPESTRE

SCI ALPINO SNOWBOARD SCI NORDICO BADMINTON TENNISTAVOLO NUOTO SCACCHI

ORIENTEERING

ATLETICA PISTA PALLAVOLO BASKET CALCIO A 5 CALCIO A 11 TENNIS TAVOLO TAMBURELLO PESISTICA SOFTBALL PALLAMANO HOCKEY PRATO RUGBY

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CATEGORIA CADETTE CADETTI RAGAZZE RAGAZZI CADETTE CADETTI CADETTE CADETTI CADETTE CADETTI UNICA CADETTE CADETTI CADETTE CADETTI CADETTE CADETTI CADETTE CADETTI RAGAZZE RAGAZZI CADETTE CADETTI CADETTE/I CADETTE CADETTI CADETTE CADETTI CADETTE CADETTI CADETTI CADETTE CADETTI CADETTE CADETTI CADETTE CADETTI UNICA CADETTE CADETTI CADETTE CADETTI CATEGORIA A

SCUOLA IC 2 SAVAL IC LAVAGNO IC LAVAGNO IC 17 MONTORIO IC 9 VALDONEGA IC 8 CENTRO STORICO IC 3 S. BERNARDINO IST. A. ALEARDI SM ROVERè SM ROVERè IC CASELLE IC “ CHIARLE” PESCHIERA IC “MURARI” VALEGGIO IC 8 BETTELONI IC 4 PONTE CRENCANO IC 9 VERONA IC 8 VERONA IC BOSCO CHIESANUOVA IC BOSCO CHIESANUOVA IC CERRO VERONESE IC BOSCO CHIESANUOVA IC MONTEFORTE IC VALEGGIO IC MONTEFORTE IC VALEGGIO- IC CASTEL D’AZZANO IC BOVOLONE - IC CASTEL D’AZZANO

IC 8 VERONA IC VILLAFRANCA ED.”AGLI ANGELI” I.C. GREZZANA IC NEGRAR IC “ CHIARLE” PESCHIERA IC “MURARI” VALEGGIO IC BARDOLINO-LAZISE IC BARDOLINO-LAZISE DON MAZZA VR IC PONTE CRENCANO FUMANE IC DOSSOBUONO IC DOSSOBUONO DON ALLEGRI VILLAFRANCA DON ALLEGRI VILLAFRANCA IC P. CHIARLE PESCHIERA


SPECIALE XXII FESTA SCUOLA SPORT

GIOCHI SPORTIVI STUDENTESCHI

SCUOLA SECONDARIA 2° GRADO SCUOLE MEDIE VINCITRICI DELLE FASI PROVINCIALI 13/14

DISCIPLINA CORSA CAMPESTRE

SCI ALPINO

SNOWBOARD

SCI NORDICO BADMINTON TENNIS TAVOLO NUOTO

SCACCHI

ORIENTEERING ATLETICA PISTA PALLAVOLO BASKET CALCIO A 5 CALCIO A 11

CATEGORIA ALLIEVE ALLIEVI JUNIORES FEMM. JUNIORES MASC. ALLIEVE ALLIEVI JUNIORES FEMM. JUNIORES MASCH. ALLIEVE ALLIEVI JUNIORES MASCH. ALLIEVE ALLIEVI JUNIORES MASCH. UNICA ALLIEVE allievi ALLIEVE ALLIEVI ALLIEVE ALLIEVI JUNIORES FEMM. JUNIORES MASC. ALLIEVE ALLIEVI ALLIEVE ALLIEVI ALLIEVE/I ALLIEVE ALLIEVI ALLIEVE ALLIEVI ALLIEVE ALLIEVI ALLIEVE ALLIEVI

SCUOLA IST. MONTANARI VR LS COPERNICO VR LS MESSEDAGLIA VR LS FRACASTORO VR IST. A. ALEARDI STEFANI-BENTEGODI SEGHETTI ITIS-MARCONI MARIE CURIE-GARDA SACRA FAMIGLIA IST. SEGHETTI ITIS-MARCONI MARIE CURIE-GARDA ITIS-MARCONI LS “E. MEDI” VILLAFRANCA LS “E. MEDI” VILLAFRANCA IST. STAT. “L. DA VINCI” CEREA LC G. COTTA-LEGNAGO LC G. COTTA-LEGNAGO LS COPERNICO VR LS COPERNICO VR LS COPERNICO VR LS GALILEI VR IST. MONDIN VR IST. MONDIN VR CALABRESE-LEVI S. PIETRO INC. LS COPERNICO VR CALABRESE-LEVI S. PIETRO INC. COPERNICO-DA VINCI GALILEI-STEFANI BENTEGODI LS GALILEI VR IST. TECN. LORGNA-PINDEMONTE STEFANI-BENTEGODI MARIE CURIE-GARDA MARIE CURIE-GARDA LS GALILEI VR

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SPECIALE XXII FESTA SCUOLA SPORT

in collaborazione con

PROGETTO IN ACQUA PER CRESCERE In collaborazione con piscine di Verona per l’integrazione degli alunni diversamente abili

PREMIO CANGRANDE Assegnazione riconoscimento per meriti sportivi dell’anno 2013 Alla Scuola secondaria di I grado “Caselle”, finalista nazionale di badminton

SPORT EXPO 2014 Rassegna dello sport giovanile in Fiera a Verona Coinvolti quasi 2000 studenti delle scuole del primo ciclo di istruzione e 150 insegnanti

più sport@scuola 70 progetti alle scuole primarie di Verona e provincia

attività promozionali Campionati Studenteschi

educazione stradale - Interventi di prevenzione a cura della Polizia Municipale - Prevenzione incidenti stradali Scuole secondarie di II grado, con SUEM 118, ULSS 20, Polizia Stradale, Assessorato Trasporti Provinciale. - Progetto “Giovani in strada 2013-2014” - Progetto “Verona cuore ‘Viva’” - Convegno “A scuola in scooter… sempre sicuri”, scuola sec. di II grado.

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SPECIALE XXII FESTA SCUOLA SPORT

manifestazioni e progetti 2013/2014 1. Campionati Studenteschi fasi Provinciali e Regionali 2. Più Sport@scuola 3. Montefortiana 4. Formazione docenti: BLS, sport invernali, arrampicata, ciaspole, Ultimate frisbee, sport fluviali, hockey, orieteering, sci e disabilità, badminton, discesa in gommone 5. Alfabetizzazione motoria 6. Progetto Affy Fiutapericolo 7. In acqua per crescere 8. Superclasse Cup 9. I valori scendono in campo 10. SportABILE 11. SportExpo 12. Trofeo Città di Valeggio 13. Giornata Mondiale dell’Attività Fisica per la Salute 14. Minibaseball 15. Trofeo Baldo-Garda 16. Triathlon Valeggio 17. Torneo promozionale Ultimate frisbee 18. CIP, lo sport per tutti a scuola 19. Progetto Calcio AGSM “Giochiamo insieme” 20. Convegno sicurezza stradale “In scuola in scooter…sempre sicuri” 21. Progetto “Basket a scuola” 22. Progetto scuole FIPAV 23. Sport, Natura, Ambiente 24. Progetto “Giovani in strada” 25. Progetto Hellas “Gioca con la tua classe” 26. Progetto Chievo “Giovani cronisti” 27. Progetto “Verona Cuore” 28. Progetto “Prevenzione incidenti stradali”

SCUOLE ORGANIZZATRICI IC CASELLE SOMMACAMPAGNA GSS BADMINTON - IC VALEGGIO TROFEO CITTÀ DI VALEGGIO/ATLETICA, GIOCHI SCUOLA PRIMARIA, GSS SCACCHI, TENNISTAVOLO, RUGBY, TENNIS - IC BOSCOCHIESANUOVA GSS ORIENTEERING - IC VILLAFRANCA GSS HOCKEY PRATO, CALCIO A 11, TENNIS - IC LAZISE GSS PALLATAMBURELLO - LICEO SPORTIVO SEGHETTI VERONA GSS SPORT INVERNALI-ATLETICA LEGGERASPORT EXPO - ISTITUTO MEDICI DI LEGNAGO TROFEO BASSO VERONESE - IC MONTEFORTE TROFEO EST VERONESE - IC CAPRINO VERONESE TROFEO BALDO GARDA - SM FRATTINI BARBIERI CAVALCASELLE DI LEGNAGO GIOCHIAMO A FARE SPORT: CORSA, BADMINTON, PALLAVOLO - IC RONCO ALL’ADIGE TROFEO ADIGE GUÀ

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CALCIO FEMMINILE di Alberto Cristani

Veni, vidi, Vilio... Valpo Faccia a faccia con Federica Vilio, portiere del Fimauto Valpolicella. Un amore per la sua terra, per la società e per i colori. Un legame unico, speciale. In campo e non solo Quando ho deciso di intervistare Federica, la sua risposta è stata: “Intervista a me? Ma se non gioco mai…”. Lei il campo durante l’ultima stagione l’ha potuto “assaporare” davvero poco. Vuoi per l’esplosione della baby Toniolo, vuoi per il turnover, vuoi per le scelte di mister Formisano. Ma quello che Federica ha fatto durante il campionato va oltre l’aspetto tecnico-tattico-atletico. La sua passione e competenza ha permesso alla Fimauto Valpolicella di crescere a livello mediatico, facendosi conoscere ed imponendosi all’attenzione di media e sportivi. Un percorso che ha già dato i suoi frutti ma che è ancora lungo e tortuoso. “In effetti - esordisce Vilio - il calcio femminile ha sempre una considerazione inferiore rispetto a quello maschile, come é normale che sia considerando quanto il calcio dei ragazzi é seguito in Italia. In generale statisticamente credo che gli sport maschili siano più popolari qui da noi nonostante possiamo vantare alcune eccellenze come nel tennis. A livello locale comunque il calcio femminile pur non avendo un grandissimo richiamo mediatico é più considerato che in altre province dove spesso la gente non sa neanche dell’esistenza di questo sport. Qui probabilmente per il numero di squadre iscritte ai campionati (Valpolicella, Verona, Real Bardolino, Mozzecane per citarne alcune) e per gli ottimi risultati raggiunti dall’ex Bardolino il calcio femminile ha avuto un po’ più modo di farsi conoscere, ma la strada da fare é ancora molto lunga. Occorrerebbe certamente creare dei programmi di sviluppo a livello scolastico/ giovanile, il numero di ragazze aumenterebbe, si potrebbe così alzare il livello, conquistare più spazio..... Lavoro molto lungo”. Ma come è iniziata la carriera calcistica di Federica Vilio? “Ho iniziato – spiega Federica - molto tardi con il calcio, avevo 23 anni! Ho sempre avuto una super passione per questo sport fin da bambina, ma il mio primo amore e primo sport é stato il tennis. Ho giocato

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a tennis molti anni raggiungendo buoni risultati nelle varie categorie under, poi si é trattato di fare una scelta e ho scelto di iscrivermi all’università. Tutt’ ora giochicchio con l’AT Villafranca nelle basse categorie! E poi naturalmente seguo il tennis di alto livello. Quando ho deciso di smettere ad alti livelli, un’amica mi ha chiesto di provare con il calcio in una squadra di serie C in cui lei giocava da anni. Quella squadra era…il Valpo!”.


V come Vilio, V come Valpolicella. “Già - sottolinea il portiere del Valpo - la Valpolicella è la mia terra, una zona meravigliosa dove sono nata. I miei nonni vivono qui quindi ci sono davvero legata e confesso che sarebbe bello poter tornare a viverci un giorno. E poi c’è il Valpolicella Calcio. Che dire? È una società molto particolare perché è composta anche da ragazze che hanno giocato - o che tuttora giocano - e che hanno fatto la storia di questa squadra. Ce la stiamo mettendo tutta per cercare di portare avanti le cose al meglio considerando che é la prima esperienza ad un livello così alto. E poi c’è il presidente, Nereo Zulian, una persona che è in società da tanti anni, che divide il suo tempo come tutti noi tra lavoro e Valpo, che si dá da fare assieme a noi. Non è il classico presidente in giacca e cravatta che non si sporca le mani, anzi…”. Prosegue Vilio: “Il momento più bello e quello più brutto della tua carriera? Fede non ha dubbi: “Il più bello sicuramente la promozione in serie A la stagione scorsa! Una grandissima soddisfazione per tutti ma soprattutto credo per ragazze che come me sono in questa squadra dagli anni della serie C e che hanno fatti un sacco di sforzi e di lavoro per arrivare fino a qui!! Non ci siamo infatti mancare una grande festa! Il più brutto credo quando mi sono rotta il crociato nel 2011, stavo andando bene e mi stavo togliendo qualche soddisfazione in serie B, sono stata sfortunata. Ma si sa, questi sono gli inconvenienti del mestiere…”. Dal calcio alla vita di tutti i giorni. L’Italia non sta passando un momento felice, è sotto gli occhi di tutti. Se Federica Vilio potesse, cosa cambierebbe del nostro paese? “Difficile dirlo. Viviamo e siamo gli attori di un Paese immobile, una gigantesca montagna che ha iniziato a sgretolarsi. Abbiamo una terra ricca di storia, di paesaggi, di risorse umane, ma negli anni tutti hanno voluto guardare solo il loro piccolo orticello in maniera egoistica senza pensare nè al futuro nè al bene comune. Sarebbe necessario svecchiare la classe politica, iniziando ad educare davvero i giovani cercando di farli interessare alla politica, all economia già sui banchi di scuola.. Sono troppo pochi quelli che si interessano e decidono di farsi coinvolgere con uno scopo “ buono”. Occorre assolutamente tagliare le spese in eccesso, i privilegi, ma con una tempistica decente non nel corso dei secoli. Poi non dimentichiamo che l’Italia è fatta

MEDIA KEEPER Federica ha dimostrato quest’anno come la passione e l’impegno siano fondamentali in campo e ‘dietro’ una scrivania. Di tutto questo ne ha beneficiato il Fimauto Valpolicella

dagli italiani, ognuno dovrebbe pensare un pochino di più a cosa potrebbe fare nel proprio piccolo e provare ad avere una visione più d’insieme... Le spiagge sono fatte di granelli. Guardando a Verona beh, sarò scontata, ma la nostra é una cittá meravigliosa dal punto di vista estetico, culinario e di storia. Negli ultimi anni sta iniziando anche ad offrire qualcosa in più a livello di iniziative culturali, musicali.. Ovviamente rimane pur sempre una realtá medio piccola e non offre la varietà di una grande città. Verona è comunque una cittá a misura d’uomo, per me è la giusta dimensione in una buona posizione geografica a un passo dal lago che per noi spesso funge da mare, il mare vero ad un’ora di macchina e le più belle cime d’Europa a poco più. Non credo avrei un’alternativa, sono stata qualche mese a Londra poi a Berlino ma cambierei la mia città forse solo per un posto di mare dove il clima sia mite tutto l’anno”. Parare un rigore e pareggiare oppure vincere e restare in panchina? Nessuna esitazione: “Tutta la vita vincere rimanendo in panchina!! Parare un rigore sicuramente gasa ma il pareggio è un punticino solo!”. E per un brindisi: Valpolicella o Bardolino? Sorride Federica: “Valpolicella senza dubbio! Tutta un’altra qualità…”.

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CALCIO FEMMINILE di Matteo Sambugaro

La gioia infinita di Lisa Boattin Il bronzo mondiale l’ha fatta esultare, sognare, piangere dalla gioia. «Tengo la medaglia sulla mensola sopra il letto...» Lisa Boattin ha ancora la pelle d’oca. Certi ricordi sono sempre pieni di emozione. La Nazionale under 17 italiana ha scritto la storia in Costa Rica qualche settimana fa, salendo sul terzo gradino del podio in Coppa del Mondo. Il capitano applaude, racconta l’impresa delle sue azzurrine, lei che ogni sabato comanda la difesa del Graphistudio Pordenone in serie A. «Sono sensazioni indescrivibili, inaspettate, uniche. Questo risultato ha un significato speciale: è come aver vinto il Mondiale».

intenso: venire eliminate da un paio di rigori inesistenti lascia ancora di più l’amaro in bocca. Che effetto fa stringere la mano al presidente della Fifa Joseph Blatter? Una bella sensazione. Si è avvicinato in campo prima della finale con il Venezuela e si è rivolto a me in italiano: mi ha sorpreso, non pensavo che conoscesse pure la nostra lingua. Mi sono emozionata.

Boattin, l’under 17 è l’unica selezione giovanile italiana a essere arrivata così lontano in una Coppa del Mondo. È un grande motivo di orgoglio. Il bronzo in Costa Rica è davvero importante per il calcio femminile e spero permetta all’intero movimento di crescere. Quattro volte in vantaggio, quattro volte riacciuffate. Poi il successo ai rigori. La finale terzo-quarto posto contro il Venezuela si può definire “pazza”? Sì. Siamo state brave a non mollare mai e a reagire sempre, nonostante le continue rimonte del Venezuela. I rigori? Eravamo tranquille e decise a portare a casa la medaglia. Il segreto dell’Italia? Il gruppo: unito, splendido e senza invidie. La partita migliore? Il primo tempo della semifinale contro la Spagna: abbiamo dominato e messo in difficoltà un avversario davvero temibile. Quanto brucia non essere riuscite a centrare la finalissima con il Giappone? Un sacco. Dopo quel primo tempo quasi perfetto, credevamo fortemente al passaggio del turno. Il rammarico c’è ed è molto

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Durante il Mondiale, i complimenti sono arrivati anche dalla centrocampista dell’Agsm Verona, Carlotta Baldo. Mi hanno veramente fatto piacere le sue parole. Io e Carlotta siamo amiche da tanto tempo. Mentre ero in Costa Rica, ci sentivamo tutti i giorni. Aneddoti? Prima di ogni gara, lei mi diceva sempre: “Vinci e fai vincere”, per darmi la carica.

dalle mani di blatter Lisa ha ricevuto la medaglia di Bronzo direttamente dal numero 1 della FIFA

Chi ha gioito con te in Costa Rica, invece, è il portiere del Fimauto Valpolicella, Ilaria Toniolo. Vero. Ilaria è una bravissima e simpaticissima ragazza. Il suo esordio al Mondiale contro il Venezuela nel girone è stato davvero positivo. Abbiamo perso 1-0 ma Toniolo ha fatto un paio di grandi parate, dimostrando carattere e personalità. Agsm Verona e Fimauto Valpolicella? Il Verona è sempre una squadra forte e insidiosa. In più c’è Melania Gabbiadini che considero un esempio. Il Fimauto Valpolicella ha disputato un bel campionato, nonostante fosse alla sua prima stagione di serie A: ammiro particolarmente Sara Capovilla.


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Anche noi campioni d’Italia con le Leonesse

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CALCIO di Alberto Cristani

Le 5 parole per scoprie il Calcio 4D Non correre, segnare e vincere ma percepire, analizzare e capire: questo è il vero calciatore, un atleta pensante in grado di compiere le scelte migliori in base alla situazione in cui si trova. Parola di Roby Baggio

TUTTI INSIEME AL DIVIN CODINO In questa foto il mitico Roberto Baggio posa insieme al giornalista Adriano Bacconi e ai partecipanti del corso ‘Calcio 4D’

vuole focalizzare l’attenzione sul’aspetto decisionale dell’atleta, in modo da formare un giocatore pensante. Percepire, analizzare e capire: ecco i tre momenti che il calciatore deve saper gestire al meglio. Questa tipologia di insegnamento è assai simile a quella adottata dalla scuola spagnola, ad oggi la migliore del mondo”. “Roberto Baggio – prosegue Melis – ha ideato con Adriano Bacconi questo metodo spinto dal dare una continuità alla sua fantastica carriera. CALCIO 4D è un’agenzia formativa e non una società sportiva. Non ha intenzione di tesserare i bambini, nè di selezionare quelli più bravi. Persegue invece l’obiettivo di dare pari opportunità di crescita a tutti per nel rispetto e nella valorizzazione dei profili più talentuosi”. Un modo nuovo di concepire, insegnare e praticare il calcio. Questo è Calcio 4D, il nuovo modello formativo promosso da Roberto Baggio, ex Presidente del Settore Tecnico della FIGC, Adriano Bacconi, allenatore e preparatore atletico professionista e Campione del Mondo 2006 come match analyst della Nazionale Italiana e da Vittorio Petrone, manager dell’ex Divin Codino e manager di successo. Da poco il progetto è diventato un percorso di studi di livello universitario. La Sports FourD Corporate University. Nel corpo docenti anche Martino Melis, vecchia - si fa per dire - conoscenza del calcio veronese. “Questo modello formativo – ci spiega Melis – si basa su cinque semplici parole: passione, gioia, coraggio, sacrificio e successo. I valori portati da Baggio a Sanremo nella Lettera ai Giovani del 2013 (vedi box). Ovviamente se questi cinque concetti saranno messi in pratica al meglio ci sono ottime possibilità di vincere. Ma non è questo il punto. Si

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Ma come nasce questo progetto? “Calcio 4D – ci spiega Adriano Bacconi - segue la case history di successo della Pisa Soccer School e vuole qualificare, attraverso un nuovo modello formativo, gli istruttori delle Scuole Calcio e dei Settori Giovanili della città che sposi e divulghi sul territorio i valori fondanti dello sport come l’integrazione, l’aggregazione, il benessere psico-fisico. Calcio 4D è la presa di consapevolezza da parte del bambino della postura e della posizione del proprio corpo nelle 3 dimensioni spaziali in relazione al tempo. Un approccio che proprio per queste finalità è interdisciplinare e polivalente. Un progetto che parte prima che dai campi di calcio, dalle scuole per incentivare la pratica sportiva e avvicinare anche le bambine ai campi di calcio e non solo”. “I corsi – conclude Bacconi – sono rivolti a tecnici, bambini e Associazioni. Lo sforzo è quello di seguire gli istruttori formati con il metodo Calcio 4D nella loro attività quotidiana tramite un portale dedicato


parola di campione L’esperienza e i valori di Baggio rendono il progetto ‘Calcio 4D’ ancor più unico ed interessante

a loro, con la possibilità di analizzare i video di partite e allenamenti anche a distanza. Il network Calcio 4D vuole dare agli istruttori così formati anche la possibilità di avere importanti opportunità di lavoro nei centri di formazione di altre città. Un continuo e aggiornato confronto che ha come obiettivo principale quello di incentivare la pratica sportiva in comunione con il percorso scolastico”.

Lettera di Baggio ai giovani A tutti i giovani e tra questi ci sono anche i miei tre figli. Per vent’anni ho fatto il calciatore. Questo certamente non mi rende un maestro di vita ma ora mi piacerebbe occuparmi dei giovani, così preziosi e insostituibili. So che i giovani non amano i consigli, anch’io ero così. Io però, senza arroganza, stasera qualche consiglio lo vorrei dare. Vorrei invitare i giovani a riflettere su queste parole. La prima è passione. Non c’è vita senza passione e questa la potete cercare solo dentro di voi. Non date retta a chi vi vuole influenzare. La passione si può anche trasmettere. Guardatevi dentro e lì la troverete. La seconda è gioia. Quello che rende una vita riuscita è gioire di quello che si fa. Ricordo la gioia nel volto stanco di mio padre e nel sorriso di mia madre nel metterci tutti e dieci, la sera, intorno ad una tavola apparecchiata. E’ proprio dalla gioia che nasce quella sensazione di completezza di chi sta vivendo pienamente la propria vita. La terza è coraggio. E’ fondamentale essere coraggiosi e imparare a vivere credendo in voi stessi. Avere problemi o sbagliare è semplicemente una cosa naturale, è necessario non farsi sconfiggere. La cosa più importante è sentirsi soddisfatti sapendo di aver dato tutto, di aver fatto del proprio meglio, a modo vostro e secondo le vostre capacità. Guardate al futuro e avanzate.

La quarta è successo. Se seguite gioia e passione, allora si può parlare anche del successo, di questa parola che sembra essere rimasta l’unico valore nella nostra società. Ma cosa vuol dire avere successo? Per me vuol dire realizzare nella vita ciò che si è, nel modo migliore. E questo vale sia per il calciatore, il falegname, l’agricoltore o il fornaio. La quinta è sacrificio. Ho subito da giovane incidenti alle ginocchia che mi hanno creato problemi e dolori per tutta la carriera. Sono riuscito a convivere e convivo con quei dolori grazie al sacrificio che, vi assicuro, non è una brutta parola. Il sacrificio è l’essenza della vita, la porta per capirne il significato. La giovinezza è il tempo della costruzione, per questo dovete allenarvi bene adesso. Da ciò dipenderà il vostro futuro. Per questo gli anni che state vivendo sono così importanti. Non credete a ciò che arriva senza sacrificio. Non fidatevi, è un’illusione. Lo sforzo e il duro lavoro costruiscono un ponte tra i sogni la realtà. Per tutta la vita ho fatto in modo di rimanere il ragazzo che ero, che amava il calcio e andava a letto stringendo al petto un pallone. Oggi ho solo qualche capello bianco in più e tante vecchie cicatrici. Ma i miei sogni sono sempre gli stessi. Coloro che fanno sforzi continui sono sempre pieni di speranza. Abbracciate i vostri sogni e inseguiteli. Gli eroi quotidiani sono quelli che danno sempre il massimo nella vita. Ed è proprio questo che auguro a Voi ed anche ai miei figli.

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CALCIO A 5 di Davide Valerio

Trofeo Ostilio Mobili al Palasport di Verona Sabato 10 maggio, all’interno del Palasport di Verona, si sono svolte le finali del XXIII campionato provinciale MSP. Per la prima volta la vittoria è andata alla Trinacria Dopo ben ventitre settimane ricche di gare, reti ed emozioni, da novantatre squadre, si è arrivate alle due più forti: l’AS Martiv, campione provinciale in carica, e la Trinacria, l’anno scorso vincitrice del trofeo regionale e nazionale. L’ago della bilancia pendeva maggiormente dalla parte della Trinacria, soprattutto per le grandissime defezioni che hanno colpito la squadra di Martinelli. Inoltre questa non era altro che il remake della finale dello scorso torneo, quando a primeggiare sono stati quelli della Martiv, che hanno, sportivamente parlando, rubato la vittoria nei minuti finali, quando Bottini e compagni stavano già festeggiando. Quest’anno la musica è cambiata ed ad aggiudicarsi l’ambito premio è stata per la prima volta la Trinacria, la quale, con il 5 a 2 nella gara decisiva, inserisce nella propria bacheca l’unico trofeo sinora mancante. Vediamo però come ha fatto questa squadra a cogliere questo prestigioso alloro. Il girone di qualificazione, ricordiamo il primo in serie A1, non è stato affatto avaro di emozioni. In molti pensavano che una squadra forte come la Trinacria avrebbe dovuto vincere tutte le partite, ma un tale record è stato battuto dal Corvinul Hunedoara, anch’essa una compagine di altissimo livello, guidata sapientemente dai fratelli Georgescu e dall’uomo in più Molomfaneanu, giocatore di una classe infinita che ha fatto fare il vero salto di qualità alla propria squadra. I ragazzi rumeni dovevano essere per forza annoverati come i più probabili vincitori del campionato, un gradino sopra alle stesse Trinacria e Martiv. Non dimentichiamoci però del girone A, nel quale militano squadre del calibro del Rizza, del Ristorante Meridiana Sandrà e del Noi Team Banca Di Verona, squadre fortissime ben conosciute dagli appassionati del mondo MSP. In questo primo raggruppamento

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a vincere è stato il Rizza, che ha 23 edizioni di staccato con una certa facilità tut- successi te le altre squadre. Dopo diciotto Epilogo giornate le migliori sei squadre di entusiasmante serie A1 e le quattro vincitrici dei anche per quattro gironi di serie A2 si sono l’edizione affrontate nella fase dei playoff. In 2013/2014 del questo frangente sono già arriva- Campionato te le prime vittime illustri, tra cui MSP di Calcio tutte le squadre provenienti dalla a 5. Trinacria serie cadetta ed il Sandrà, squadra campione, ma che puntava decisamente alla vit- applausi per tutti toria del titolo, annoverando tra le proprie fila giocatori che hanno già vinto il titolo più volte. I quarti di finale sono stati tutti combattuti, tranne forse quello in cui la Trinacria ha superato una Route 66 arrivata molto avanti in campionato, nonostante molti problemi. A lasciarci abbiamo anche la Dinamo S.Clara, la Newippy ed il Rizza, che non è riuscito a superare il Noi Team. Il cammino della squadra di Viviani e dei fratelli Zardini si è però dovuto fermare la partita successiva in the best player semifinale, contro l’AS Martiv. C’era comunque grandissima attesa per l’altra semifinale, nella quale si sono Il presidente Marco Portale ha affrontate proprio Trinacria e Corvinul, una sorta di finale premiato Adrian anticipata. Dopo quaranta minuti di fuoco, i campioni Danes come nazionali si sono guadagnati il pass per l’ultimo match. miglior giocatore Nell’altra gara, la Martiv per passare il turno contro il Noi del campionato Team, ha dovuto pagare al destino un dazio molto caro: l’espulsione e la conseguente squalifica di Stepanek. Nelle altre gare del 10 maggio, il Corvinul Hunedoara ha battuto il Noi Team Banca di Verona, classificandosi al terzo posto, l’Agriturismo Cà Del Pea ha vinto il trofeo Air Dolomiti sugli Arditi ed il Conan Povegliano si è laureato miglior club di serie B contro i Goo Goo Goals.


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CICLISMO di Alberto Cristani

collaborazione di Alessia Bottone

Cristofoli-Fedrigo due ruote “quasi” uguali Il ciclismo da strada? Uno stile di vita. La bmx? Molto più che un semplice salto. Su questo numero di SD+ intervista doppia a Roberto Cristofoli del team Bmx Libertas e Leonardo Fedrigo, ciclista lupatotino Il ciclismo. Sport come allenamento, ma anche lavoro su stessi, sulle proprie paure. Divisi tra sabati sera con gli amici e i libri di scuola, Leonardo e Roberto ci insegnano che amare uno sport è sacrificio, determinazione e riscoprirsi anche un po’ bambini, come quando una bicicletta arriva pronta per la gara.

avversario, la determinazione. LF: La nostra preparazione comincia con un mese di attività in palestra in dicembre e poi, nel periodo che va da gennaio a fine ottobre, ci dividiamo fra attività su pista e su strada; durante la settimana mi alleno 6 giorni con una media di 3 ore per ogni uscita.

Quando hai deciso di praticare questa disciplina? Roberto Cristofoli: Da sempre e ancora prima di poterla praticare concretamente in quanto i miei genitori non erano affatto d’accordo. Leonardo Fedrigo: Il ciclismo è fattore genetico nella famiglia Fedrigo da prima mio nonno poi mio padre e ora io. Ho iniziato a sei anni a divertirmi in bicicletta.

E poi c’è il rapporto con la bici… RC: Cerco sempre di essere diligente nella manutenzione, tuttavia d’inverno a volta la tratto piuttosto male! Il tempo non è molto e a volte la stanchezza prende veramente il sopravvento. LF: Il rapporto con la mia bici è qualcosa di profondo, nelle prime settimane di attività si cerca di capirne le caratteristiche e i suoi limiti. Il giorno in cui mi consegnano la bici sento qualcosa di diverso nel aria, è un po’ come il giorno di Natale per un bambino.

Come vedono questa scelta i tuoi coetanei? RC: Dipende. Non essendo uno sport conosciutissimo, sono sempre stato visto come “quello che fa i salti con la bici” anche se, in tanti hanno capito che non si tratta di un semplice gioco. LF: Se devo essere sincero molti dei miei coetanei non capiscono perché sacrifico i sabati sera e i pomeriggi a scorrazzare con il motorino per allenarmi. Probabilmente loro non hanno mai avuto una passione altrettanto forte come la mia. Che tipo di preparazione devi affrontare, sia a livello fisico che psicologico? E quanto ti alleni durante la settimana? RC: La preparazione comprende il lavoro con la bmx, e allenamenti in palestra e con bici da strada/mtb. Lo strumento più versatile è la bmx perché mi permette di lavorare la tecnica in pista, la potenza, la velocità di pedalata e la resistenza. L’allenamento psicologico è una costante nel mio sport e abbraccia diversi aspetti: la paura nell’affrontare un salto, un

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SELFIEDRIGO Dedica con ‘selfie’ del velocista Leo Fedrigo ai lettori di SD+

Dove ti alleni? RC: Sono in una zona fortunata quindi non mi devo spostare molto. In pista giro a San Giovanni Lupatoto o alla nuova pista dello Stadio. LF: Mi alleno nelle zone collinari fuori Verona, la zona della Val d’ Illasi. Qual è la tua specialità? RC: La mia specialità sono sicuramente i manual ovvero passaggi con la ruota dietro solamente all’interno del salto e le partenze. LF: Le mie specialità sono quelle del passista veloce, adatto anche alle attività della pista Scuola e sport: come concili queste due attività? RC: La questione è semplice: più mi alleno e meno tempo ho di studiare e viceversa. LF: Nel 2013 ho completato il percorso professionale in grafica consapevole del fatto che sarebbe stato difficile far coincidere gli impegni scolastici con quelli sportivi.


Come si è chiuso il 2013 e che prospettive/ obiettivi ti poni per quest’anno? RC: Il 2013 si è chiuso molto bene a livello italiano in quanto ho vinto tutto, sono invece molto amareggiato per le gare all’estero. L’obiettivo per la stagione è sicuramente di ottenere qualche risultato internazionale pesante e di difendere il titolo italiano. LF: Il 2013 si é concluso con un bilancio positivo di quattro vittorie su strada, due convocazioni in nazionale in occasione del campionato europeo su pista in Portogallo e della tre giorni di Aigle in Svizzera. L’obiettivo per il 2014 è quello di ripetersi e se è possibile di migliorare. Segui altri sport oltre a quello che pratichi e se si quali? Sei tifoso di una squadra o di un atleta in particolare? RC: Seguo particolarmente le discipline parallele alla mia, tipo il bmx freestyle, la downhill, il 4x. Mi piacciono molto le automobili e seguo un po’ il rally ed il drifting. Non tifo una squadra o un atleta in

particolare, e devo dire di essere felice che Verona abbia 2 squadre in serie A. LF: L’ unica passione oltre al ciclismo è la mia squadra di calcio preferita, il Milan.

cristselfie Anche Roby Cristofoli saluta i lettori con una dedica

In conclusione, perché un giovane dovrebbe decidere di montare in sella ad una bmx/bici da strada? RC: Per strada vedo tanti ragazzi che si divertono con le loro bici, spesso inadatte. Ecco, loro e i loro genitori non sanno quanto sia divertente girare in un impianto a norma, con una bici adatta, dove ci sono tecnici qualificati ad insegnare uno sport che nessuno conosce, imparando a praticare uno sport completo che va ben oltre al semplice salto da una gobba di terra come tantissime persone pensano! Provare per credere! LF: Il ciclismo è una palestra di vita, dove conta il supporto dei compagni ma, dove è necessario sapersi mettere in gioco, ed essere consapevoli che il successo è personale ma frutto della collaborazione di molte persone.


HOCKEY di Mirko Simonaio

Con l’hockey il divertimento è assicurato! A SportExpo tutti gli sport in primo piano compreso l’hockey che, con i suoi “campetti” e con il Trofeo Sportdi+ ha catalizzato l’attenzione di studenti, genitori e insegnanti. Un successo… total! Soave, Marcello Orlandi, Luisa Klenner, Sofia Basso, Claire Domilici Bloem, Sara Cordioli. Le otto scuole che si sono alternate sul campo di gioco hanno già fatto richiesta di per poter inserire il corso di Hockey nelle ore di motoria del prossimo anno scolastico 2014-2015.

Dopo un weekend con circa 50.000 persone presenti, la grande festa di SportExpo 2014 si è conclusa con la mattinata del lunedì dedicato alle scuole elementari, con più di 3.000 alunni protagonisti di un’esperienza indimenticabile. I giovani studenti infatti hanno potuto cimentandosi in un percorso a tappe che prevedeva l’approccio a più sport e prove fisiche di tutti i tipi, accompagnati dai propri insegnanti e dagli studenti di Scienze Motorie dell’Università di Verona. Un’iniziativa che ha accolto l’entusiasmo non solo dei piccoli ma anche da parte dei docenti che si sono detti “appagati” grazie ad una giornata multi-sport gioiosa e “insolita”. Grande fascino ha suscitato il colorato e ben strutturato Fun Hockey Village dove gli istruttori e le istruttrici (provenienti club locali Hcf Villafranca, H. Villafranca e il neo club Hockey school Verona) si sono messi a disposizione con grande competenza e passione. Uno staff reso ancor più prezioso dalla presenza di atleti stranieri e costituito dal coordinatore Saviatesta Marco e dai suoi collaboratori il fiduciario prov. Mirko Simonaio, Alessandro Boggian, Silvia

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MODELLE PER UN MODELLO Le istruttrici dell’Hockey School Verona sono anche testiomonial del progetto ‘Sport modello di vita’

In questi tre giorni molti giovani di un’età compresa tra i 5 e 14 anni hanno visitato il Villaggio della Federazione Italiana Hockey. I bastoni colorati non erano mai abbastanza e questo ha fatto si che si formassero code di attesa per provare i giochi degli stand e per poter entrare nel campetto di dimensioni 9x15. Sempre affollato anche il campo più grande, già preso d’assalto nella mattinata del sabato da una cinquantina di studenti delle scuole medie Pertini (Verona) e Simoni (Buttapietra). Nel pomeriggio che si è registrata la maggiore affluenza sia nel campo da gioco grande che nel Fun Hockey Village con le hostess affannate - ma sempre sorridenti e disponibili - ad insegnare il gioco. Le divise della Nazionale sono state indossate dalle formazioni romane Archetto e Mercurio ed hanno attratto parecchi visitatori che si sono fermati per seguire incuriositi le gesta dei Campioni d’Europa di Marco Carboni arrivati in veste di Ambasciatori a Verona per la promozione di uno sport privo di barriere e davvero rivolto a tutti quale è l’hockey su prato. Domenica è stata la volta dei ragazzini impegnati nel torneo promozionale SportDi + curato da Alessandro Boggian con la partecipazione delle formazioni del Flohock Brescia (vincitore del torneo), del San Giorgio Casale (gruppo più numeroso e al secondo appuntamento con sport expo) e delle formazioni di casa il Villafranca e l’ hs Verona. Al termine del torneo si sono tenute le premiazioni effettuate da Alberto Cristani direttore del magazine


sportivo Sportdi+ che ottenuto il patrocinio da parte della F.I.H. Cristani ha voluto ringraziare per la collaborazione – attiva da oltre un anno - consegnando una targa al fiduciario provinciale F.I.H. Mirko Simonaio e al consigliere federale Marco Saviatesta. Successivamente, il direttore di Sportdi+ ha sottolineato come sia rimasto entusiasta del clima di festa e del fair play con i quali si è svolto il torneo, un comportamento esemplare tenuto dai ragazzi e dalle ragazze in campo e da tutti i genitori presenti a bordo campo che non sempre si riscontra in altri eventi e in altri contesti sportivi. Grazie a questo clima sereno e allegro tutti i partecipanti hanno di fatto vinto e quindi sono stati premiati con la medaglia con i loghi di SporExpo, del torneo, della F.I.H. e di Sportdi+ magazine.

una medaglia per tutti Il ‘Trofeo SD+’ ha regalato a tutti i partecipanti una medaglia ricordo, mettendo in secondo piano classifica e risultati

Con l’augurio che l’Hockey possa in futuro essere ancora presente come quest’anno - con uno Stand tra i più attrezzati – la F.I.H. nazionale e provinciale ringrazia gli organizzatori e da appuntamento a tutti a Sport Expo 2015!

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PALLACANESTRO di Andrea Etrari

Alpo Basket in festa è serie A2! lI sogno è diventato realtà: l’Alpo Basket ‘99 ha conquistato la promozione in A2 al termine di una stagione a dir poco trionfale. Grande soddisfazione per la società del presidente Renzo Soave Alpo Basket ’99 in serie A2: incredibile! Un traguardo inatteso e una soddisfazione enorme per il principale artefice di questo “miracolo”: il presidente Renzo Soave, colui che ha concepito la sua “creatura” 15 anni fa e che l’ha portata, forse, dove nessuno si sarebbe potuto immaginare. Impossibile ripercorrere tutti questi 15 anni, che però sono stati tutti importanti per arrivare a questo storico epilogo. La società ha potuto crescere, salire man mano di categoria, commettere pure errori e saper ripartire dai propri errori. Insomma, una scalata vera e propria e in tutti i sensi, in cui hanno avuto un ruolo fondamentale in (quasi) tutti questi anni, oltre al già citato presidente, l’allenatore Nicola Soave, i vice Paolo Saviano e Francesca Dotto e il dirigente Giuseppe Dotto.

belle, felici e vincenti Promozione da urlo per le ragazze dell’Alpo Basket 99, a coronamento di una stagione praticamente perfetta

La svolta è avvenuta però negli ultimi due campionati in cui la società ha rinunciato a diverse giocatrici “mature” e “sazie” e si è affidata a giovani “affamate” e ad alcune senior affidabilissime come Anna Rossi e Giulia Monica (che, assieme a Elisa Ruffo e Maria Zanella, sono state le confermate rispetto alla scorsa stagione). Inoltre la società ha costruito uno staff solidissimo (composto, oltre ai già menzionati coach Soave, Saviano e Dotto, dal preparatore atletico Alberto Bonomi e dalla fisioterapista Silvia Mazza) e ha cominciato a lavorare forte pure sul settore giovanile (indovinatissima la collaborazione con il Basket 2000 San Giorgio MN). E i risultati si sono visti: una sola sconfitta nella prima fase e tre nella seconda, con l’unica pecca di essere stati eliminati nei quarti di finale di coppa Italia. Spazio ora ai festeggiamenti, anzi ad una lunga serie di feste iniziate già nel dopo partita dell’ultima gara casalinga contro Costa Masnaga con una “megarisottata”, proseguite poi con la presentazione della squadra al PalaBam di Mantova in occasione dell’All Star Game di Lega Gold e Silver e al PalaOlimpia prima della palla a due di Tezenis-Ferentino dello scorso 27 aprile. La mente è già rivolta alla prossima stagione, anche se la squadra si allenerà per tutto il mese di maggio: poi il “rompete le righe” il 1° giugno, quando è in programma il “rendez vous” a casa dello sponsor Marco Dall’Oca che, assieme al socio Marco Mangia, è il titolare della Ecodent. E poi tutti in vacanza in attesa di ripartire in A2!

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PALLA CANESTRO di Andrea Etrari

Tutti insieme sotto canestro Palla a spicchi protagonista tra i banchi di scuola grazie a “Più Basket a Scuola”, progetto che ha coinvolto studenti, docenti, federazioni, tecnici e atleti d’eccellenza. Un percorso formativo da 10 e lode! Si è conclusa con la grande festa al PalaOlimpia il progetto sperimentale “Più Basket a Scuola”: gli alunni e le maestre che hanno partecipato al progetto, hanno “colorato” il Palasport in occasione della partita di campionato Tezenis-Ferentino dello scorso 27 aprile. Ma di cosa si tratta? Nato da un’idea di Andrea Totolo, responsabile Minibasket della F.I.P. Comitato Provinciale di Verona, il progetto è rivolto alle Scuole Elementari di Verona e Provincia: sono state scelte 6 scuole primarie nelle quali, per un’intera mattinata, gli alunni hanno giocato a pallacanestro seguiti dagli studenti di Scienze Motorie e hanno potuto godere della presenza dei giocatori della Tezenis che sono stati a loro disposizione per firmare autografi, fare fotografie e rispondere domande sulla loro carriera e attività sportiva. “Più Basket a Scuola” ha coinvolto ben 4 enti: la F.I.P., come già ricordato, grazie al prof. Andrea Totolo, la Facoltà di Scienze Motorie dell’Università di Verona con il prof. Luciano Bertinato, la Scaligera Basket Tezenis che ha coordinato il progetto con il responsabile del settore giovanile Simone Guadagnini e l’Ufficio di Educazione Fisica che ha coinvolto le scuole e le maestre grazie alla responsabile Angela Capuzzo. Come detto, 6 scuole partecipanti (Sacra Famiglia, Dossobuono, Parona, Povegliano, S. Stefanodi Zimella e Forti), 1500 ragazzini, 40 insegnanti, 6 studenti di Scienze Motorie e 6 centri minibasket zonali. Sono state coivolte, infatti, le società che operano nelle palestre che hanno ospitato il progetto che hanno dato una mano pure con i propri istruttori. «La risposta delle scuole è stata molto buona - ricorda Roberto Leoni, presidente del Comitato Provinciale FIP di Verona - Purtroppo siamo partiti un po’ in ritardo e abbiamo potuto conivolgere soltanto sei scuole, a fronte di una ventina di richieste

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spicchi d’autore I giocatori della Tezenis Scaligera Basket sono stati letteralmente presi d’assalto dai giovani fans

pervenuteci. Ho presenziato ai primi due incontri e ho potuto constatare che l’entusiasmo dei ragazzini è stato qualcosa di meraviglioso». «Ci auguriamo di poter continuare l’anno prossimo, magari partendo con anticipo - ha proseguito il prof. Andrea Totolo - Ci tengo a sottolineare come quattro realtà importanti di Verona si siano riunite allo stesso tavolo e abbiano portato ciascuna il proprio contibuto alla riuscita di Più Basket a Scuola». «Per noi è stato quasi doveroso aderire al progetto - rivela Simone Guadagnini - I giocatori della prima squadra hanno partecipato con entusiasmo, le mattinate nelle scuole sono “volate”, grazie anche all’impegno dei ragazzi di Scienze Motorie che hanno fatto fare ai ragazzini dei giochi “a stazioni”». «L’adesione al progetto da parte di Scienze Motorie ha varie concause - ha concluso il prof. Luciano Ber-


tinato - La prima è l’accordo con la Scaligera Basket: con loro abbiamo avuto sempre convenzioni per tirocini, sia relativamente al centro per lo sviluppo del talento, che abbiamo messo in piedi assieme sperimentalmente assieme a loro e al CUS Verona, sia per altre iniziative che potrebbero essere attivate negli anni. La seconda è la formazione dei nostri studenti cui vogliamo presentare le problematiche dello sport giovanile più che quelle dell’alto livello. La formazione più carente in ambito sportivo, in questo momento, riteniamo sia quella rivolta verso i giovani e deve essere fatta con professionalità e serietà. Terza motivazione: farsi conoscere come Università e far conoscere la pallacanestro e lo sport all’interno dell’ambiente scolastico: questo perché la scuola tocca tutte le fasce d’età giovanili e tutta la popolazione indipendentemente dal ceto sociale». «Per quanto riguarda l’Ufficio Scolastico provinciale – conclude la responsabile Angela Capuzzo – siamo molto soddisfatti del progetto. Sono convinta che sia stato svolto un ottimo lavoro di equipe che ha portato ad un coinvolgimento globale, un’importante sinergia tra sport d’eccellenza e studenti. Progetti del genere non possono che trovare ampia disponibilità da parte dell’Ufficio Scolastico».

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PALLA CANESTRO di Andrea Etrari

Pianigiani, il CT azzurro che “vede giovane” Il coach della Nazionale di pallacanestro Simone Pianigiani, ospite della Facoltà di Scienze Motorie dell’Università di Verona, ha concesso un’interessante ed esclusiva intervista al nostro inviato Un’intera giornata nella nostra città in cui Pianigiani è stato al centro di un ricco programma di appuntamenti, organizzati dal Collegio Didattico di Scienze Motorie con la collaborazione della F.I.P. (Comitato Regionale Veneto e Comitato provinciale di Verona) e del C.U.S. Verona. Interessantissimo l’incontro dal titolo “Il valore del team: dalla pallacanestro strategie oltre lo sport”, al quale hanno partecipato gli studenti di Scienze Motorie, tenutosi nella palestra di Via Casorati gremita all’inverosimile. L’allenatore della Nazionale si è poi spostato nel vicino PalaGavagnin dove era in programma la prima delle due “Giornate Azzurre” in Veneto: il coach ha assistito agli allenamenti delle selezioni regionali venete Under 13 e Under 14. La giornata veronese si è conclusa con la conferenza stampa nella quale sono intervenuti, oltre a Pianigiani, il preparatore atletico del settore squadre nazionali Francesco Cuzzolin, il presidente del Collegio Didattico di Scienze Motorie Federico Schena e il presidente del Settore Giovanile, Minibasket e Scuola Eugenio Crotti. Al termine il coach azzurro si è concesso in esclusiva ai nostri microfoni: «Nello sport di oggi non puoi sopravvivere ad alto livello se non hai uno staff molto ampio, con competenze diffuse e con cura dei dettagli. La tecnologia ha portato ad un’accelerazione di tutto questo ed è quello che ho detto agli studenti di Scienze Motorie: loro saranno proiettati in questo mondo al termine del percorso di studi e questi incontri sono un momento positivo di stimolo e di arricchimento». Parliamo di Nazionale: nei nostri campionati giocano tanti, troppi stranieri e quindi come possono i giovani italiani mettersi in mostra? «Come taglia fisica noi italiani per qualche altro anno saremo indietro rispetto ad altri paesi europei, pertanto noi allenatori dobbiamo creare giocatori sempre migliori, sempre

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coach universitario Simone Pianigiani ha risposto alle domande degli allievi della Facoltà di Scienze Motorie di Verona, presieduta dal Prof. Federico Schena

La Nazionale non è più il punto di arrivo della carriera di un atleta, ma un momento di formazione, cioè la Nazionale dà esperienza europea ai giocatori che non la fanno con i club. Molti giocatori di prima fascia hanno scelto campionati più ricchi, ma il rovescio della medaglia è che in questi momenti sono uscite tante idee: coltivare e sviluppare giocatori che potranno essere stelle del domani

più performanti e di alto livello. Aver spazio nel campionato è un’occasione importante e imprescindibile, ma è altrettanto vero che per avere un serbatoio per la Nazionale non è sufficiente perché il livello della pallacanestro europea è un gradino sopra. Oggi si è ribaltato il concetto: la Nazionale non è più il punto di arrivo della carriera di un atleta, ma un momento di formazione, cioè la Nazionale dà esperienza europea ai giocatori che non la fanno con i club». Dove sta andando questo basket in Italia, con tante società in difficoltà a cominciare dalla “sua” Siena? «La crisi economica è evidente e nel basket in particolare si è fatta sentire in maniera deflagrante. La conseguenza è che molti giocatori di prima fascia hanno scelto campionati più ricchi, ma il rovescio della medaglia è che in questi momenti sono uscite tante idee: coltivare e sviluppare giocatori che potranno essere stelle del domani, ad esempio, perchè in Italia la qualità degli allenatori è molto alta e molto diffusa. I presupposti per ripartire e per farlo nella maniera migliore, ci sono». Verona è pronta per il ritorno nella massima serie? «Questa è una terra di sport, una città con tanto calcio e altre realtà: quindi tanta tradizione e tanta passione. La Scaligera Basket è una società solida e secondo me si giocherà fino in fondo la promozione in A. Di sicuro l’allenatore è capace, i giocatori pure e queste sono cose che contano al di là del vincere una partita in più o in meno: la stagione può girare in un verso o nell’altro, ma se c’è questo, sei un punto di riferimento e arrivi al vertice, anno prima o anno dopo».

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SCHERMA di Alessio Faccincani

VeronaScherma una famiglia… in guardia! Un vivaio, quello della società veronese, che conta ormai oltre 30 ragazzi e ragazze seguiti e istruiti da uno staff di allenatori di assoluto livello Giusto concentrarsi anche su di loro. L’esercito del futuro. Quello formato dai giovani interpreti della scherma veronese. La nuova leva della disciplina, di età compresa fra i 6 e i 13 anni. I riflettori si devono necessariamente accendere anche su questo mondo. Quello probabilmente da osservare con maggiore attenzione. Perché soltanto da qui possono nascere nuovi talenti per la scherma veronese. La società VeronaScherma ne sta coltivando circa una trentina. Ragazzini innamorati della propria disciplina e della propria arma. Spada o fioretto in questo caso poco importa. Ciò che conta è la passione con cui questi ragazzini inseguono un sogno. Da veicolare però con i corretti insegnamenti. Fondamentale in questa circostanza perciò il ruolo degli istruttori. In questo caso da considerare come veri e propri educatori. Figure indispensabili per la corretta crescita di ciascun ragazzo. Questo pezzo in definitiva vuole scrutare ambo i lati della medaglia. Il piccolo agonista e l’istruttore di turno. Un tema che si potrebbe scomporre in un’infinita di domande. Tutte di grande attualità. Per l’occasione ecco alcune risposte. Proveremo a visionare da vicino come nella scherma possano convivere l’irruenza della promessa con i dettami dell’istruttore adulto. Ecco il manuale di sopravvivenza. Ecco i due lati della medaglia a confronto. Vado in Messico. “Per il mio caso specifico – spiega Tecla Merci, promettente fiorettista di 11 anni - bisogna necessariamente partire da un presupposto: nella mia esperienza sono stata molto fortunata. Ho iniziato scherma all’età 5 anni e sono sempre stata allenata da persone competenti. Ogni mio istruttore infatti ha sempre calibrato gli allenamenti in base alla mia età. Non ho mai avvertito perciò alcuna pressione. Questo ritengo sia il metodo di

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lavoro ideale. Nel mio caso specifico poi ho avuto la fortuna di incontrare sul mio percorso dei veri educatori. Persone che hanno sempre privilegiato la mia crescita umana, prima che tecnica. Soprattutto con il mio istruttore storico, ora in Messico, si era instaurato sotto questo punto di vista un rapporto veramente speciale. Pensate che all’inizio avevo chiesto ai miei genitori di seguirlo. Volevo che mi insegnasse ancora lui scherma. Ovviamente però non mi è stato dato il permesso. Adesso comunque me ne sono fatta una ragione. VeronaScherma è diventata la mia nuova seconda famiglia. I miei istruttori attuali sono certamente figure valide”. Questione di Numeri. VeronaScherma dispone di tre istruttori. Cristiano, Martin ed Enrica. Il tema stringente però impone subito una scelta. Chi può parlare del rapporto fra promessa ed istruttore? “Posso provarci io - interviene nel dibattito Enrica Aiello, istruttrice di fioretto delle piccole leve – poiché Il tema è interessante e dalla lettura abbastanza articolata. Secondo la mia opinione innanzitutto credo che i numeri incidano molto sul rapporto fra istruttore ed allievo. Ovviamente il rapporto umano nasce da una conoscenza. Nelle palestre con un vasto numero di iscritti è quasi impossibile dunque che questo accada. A VeronaScherma invece proviamo a soddisfare le esigenze di ciascun allievo. Non è certamente facile ma è l’unica strada per sviluppare quella sintonia basilare per gli anni futuri. Di questo ne sono assolutamente convinta”. “L’ultimo dettaglio su cui porrei l’attenzione – conclude Enrica - è quello relativo all’agonismo. Una pecca diffusa in tutti gli sport è quella di aver drasticamente abbassato l’età di partenza delle gare. Oggi in Italia probabilmente un bambino non può

più assaporare la dimensione ludica della propria disciplina. VeronaScherma, invece, vuole fare di questo un proprio cavallo di battaglia. Spesso in palestra usiamo fioretti di plastica, approfondiamo attività alternative e lasciamo ampio spazio al gioco. Un istruttore in sintesi non deve mai dimenticarsi questo concetto: lo sport è un gioco”.

sorrisi&fioretti Uno staff d’istruttori di valore assoluto segue da vicino la crescita dei giovani atleti di VeronaScherma

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Football aMERICANO di Michele Coratto

foto di Emanuele Di Donna ed Antonello Venturelli

Mastini Verona No Limits! Dopo la perfect season dello scorso anno, per i “bauboys” si profila un’altra stagione da incorniciare. E ai play off, ne siamo sicuri, ci sarà da divertirsi… Ormai non sono più una sorpresa. Se la passata stagione si potevano incasellare tra le squadre rivelazione del torneo, quest’anno sono diventati a tutti gli effetti una splendida realtà. Oggi come ieri i Mastini continuano a passeggiare sugli avversari e non lasciano per strada nemmeno le briciole. L’analogia con il team che l’anno scorso stupì l’Italia del football americano è il cammino devastante. Perfect Season nel 2013, sei su sei, per ora, nel 2014 e una certezza che accompagna i ragazzi allenati dall’Head Coach Michele De Martin: qualificazione ai play off già in tasca. Nessuno ha saputo fermare la marcia dei cagnacci gialloblù: Hurricanes Vicenza, Saints Padova e Redskins Verona sono stati superati in scioltezza e soprattutto con il piglio della grande squadra. Di conseguenza in casa Mastini si inizia a programmare il futuro, con l’intenzione di puntare quanto prima alla promozione nella massima divisione, insieme ai top team del panorama footbalistico italiano. E la testa del girone permette ai gialloblù di continuare a sognare la vittoria del campionato. A questo proposito, le ultime due gare di “regular season”, quelle interdivisionali, permetteranno di capire meglio quali potranno essere le reali ambizioni dei Mastini. “Cardinals Palermo e Hogs Reggio Emilia – rileva il presidente gialloblù Simone De Martin – sono due squadre da prendere con le molle. I palermitani soprattutto hanno un recente passato simile al nostro, poiché nelle ultime due stagioni si sono imposti all’onore della critica per il valore mostrato. La trasferta a Palermo sarà una vera e propria avventura ma una volta raggiunto il Velodromo Borsellino, in quel momento dovremo iniziare a dimostrare che

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double derby Tra i risultati di prestigio di questo campionato, sicuramente vanno evidenziate le due vittorie contro i ‘cugini’ dei Redskins

abbiamo fatto il salto di qualità e che siamo pronti per incrociare i caschi con chiunque: sarà come se fosse già una partita di “post season”. Medesimo discorso per l’ultima interdivisionale contro gli Hogs Reggio Emilia (domenica 25 maggio al Consolini Stadium): sarà l’ultima battaglia prima dei play off e vogliamo vincerla a tutti i costi”.

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RUGBY FEMMINILE di Alessia Bottone

Il rugby en rose con il Verona Rugby Ragazze SD+ ha intervistato Veronica Ceradini e Sara Squassabia, Vicepresidente e Capitano della squadra, due donne entusiaste e decise a portare la loro squadra e i loro sogni in cima alle classifiche e trovare uno sponsor per il loro progetto 1984: nasceva in Italia il campionato di rugby femminile. Da allora, il rugby, uno sport considerato “al maschile” per antonomasia, ha aperto le porte alla Nazionale a 15 femminile. 3 Maggio 2014: un appuntamento importante per Verona Rugby Ragazze, che ha visto la presentazione ufficiale della squadra al CONI. Veronica Ceradini e Sara Squassabia, rispettivamente Vicepresidente e Capitano della squadra, hanno iniziato per caso. Poi giocare è diventata una sfida, uno stile di vita, fino a prendere la forma di un sogno che, a giudicare dai risultati, 29 partite vinte su 30 in Coppa Italia, sembra essere decisamente possibile. Le abbiamo intervistate e queste sono state le loro risposte. Veronica e Sara, quando avete deciso di praticare il rugby e perché? Veronica Ceradini: Ho iniziato a giocare grazie a un progetto scolastico. La storia è abbastanza curiosa in quanto, quando mi sono recata in gita scolastica in quinta superiore, ho perso la prima vera lezione di rugby e così, quando sono andata al campo a provare non sapevo nemmeno di cosa si trattasse. Ho solo ascoltato il suggerimento della mia professoressa educazione fisica, a scatola chiusa e non ho più smesso! Il mio primo allenatore, Gus Enderstein, mi ha fatto amare questo sport. Sara Squassabia: Ho iniziato a praticare questa attività per curiosità: non conoscevo nulla del rugby, e lo ritenevo uno sport assurdo, com’è possibile che per segnare devi passare il pallone all’indietro? Poi, per fortuna, ho cambiato idea e durante l’Università ho avuto finalmente il piacere di praticarlo con passione. Questo è il terzo anno che gioco, e ora è diventato il mio sport a tutti gli effetti.

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posa in rosa Il rooster 2014 del Verona Rugby Ragazze conta su atlete e staff tecnico di grande qualità

Quanto tempo vi occupa? VC: La mia “vita è un allenamento quotidiano”: alle sei del mattino vado a correre almeno per un’ora con la moglie dell’allenatore, il pomeriggio lo trascorro in palestra, e poi mi alleno in campo tre volte a settimana. SS: Per poter scendere in campo nelle migliori condizioni mi alleno tre volte a settimana con la squadra e una volta in palestra. Essere una giocatrice di rugby significa sacrificio e passione. Non si potrebbe vivere solo una dimensione, bisogna avere entrambe per continuare a praticare questo sport. Che tipo di ostacoli avete dovuto affrontare? Quali pregiudizi? VC: Viaggi in macchina e in treno per andare ad allenarmi a Venezia e poi alle partite in giro per


l’Italia, valigia sempre pronta e pigiama sempre in borsa, nel caso il pullman ritardasse e si perdesse il treno per tornare a casa. Poi l’avventura nazionale e tutto ciò che essa comportava, allenamenti più duri e frequenti, le serate a casa a riposare invece che a divertirsi, ma quando si ha una passione pesa tutto meno! SS: Da quando ho cominciato, gli ostacoli sono stati maggiormente fisici, se non sei allenato, rischi di infortunarti ogni domenica. I miei genitori avevano diversi dubbi in merito a questa mia scelta, ma ora si sono appassionati al gioco, alla mia squadra e al clima che si respira in campo, e non perdono occasione per seguirci ogni volta possibile. I pregiudizi maggiori li ho riscontrati dall’interno del movimento: non tutti ritengono che il rugby sia adatto per le donne. In realtà basta guardare una partita per cambiare idea. Perché una donna sceglie il rugby? VC: Perché una donna sceglie il rugby? Perché ama fare attività fisica, lavorare sodo e stare all’aria aperta, il rugby è un’attività completa che sviluppa armonicamente tutta la struttura fisica. Quindi la mia risposta è “perché vuole stare bene”. SS: Se potessi, consiglierei ad ogni ragazza di provare la palla ovale: è uno sport adatto ad ogni tipo di fisico, dove puoi metterti alla prova e semplicemente divertirti con uno sport all’aperto con ragazze di ogni età! Qual è stato il momento più difficile? VC: Il momento più difficile penso che sia l’infortunio, il non vedere dietro l’angolo un veloce rientro in campo e il ricominciare da zero, anche se poi basta veramente solo riprendere il”via” per ritornare in breve temo ad essere chi sei sempre stata! Questo è uno dei vantaggi di questo sport che ti da una struttura forte e solida in grado di recuperare velocemente. Sono convinta che l’avventura “Verona Rugby Ragazze” sia una scommessa già vinta, anche se necessita di costante impegno da parte di tutti: giocatrici, staff è dirigenza. Il nostro obiettivo ora è la finale del 25 Maggio, dove dimostreremo realmente quale è il nostro livello sul piano nazionale. Finora le premesse sono più che buone! SS: Il momento più difficile è stato ad inizio stagione. Avevo paura, ero entusiasta ma anche terrorizzata. Mi chiedevo:” E se va male?” In realtà poi è andato meglio di ogni aspettativa, ed eccoci qui!

siamo donne... Sebbene sia uno sport particolarmente ‘maschio’, le ragazze del Verona Rugby mantengono intatta la loro femminilità. Attenzione però a non farle arrabbiare...

Un consiglio per le ragazze che desiderano avvicinarsi a questo sport? VC: Quello che posso dire alle ragazze che vogliono avvicinarsi a questo sport è:”Divertitevi, mettetevi in gioco, non ponetevi limiti, provateci, l’impegno è la miglior carta che potete giocarvi e il campo è lo sfondo migliore dove dimostrare chi siete! Mi permetto di dare un consiglio utilizzando le parole di una persona che stimo molto:” Love rugby and love life!” SS: Ragazze, è difficile entrare in campo la prima volta, ma sono sicura che una volta provato, difficilmente uscirete dall’ambiente! Il rugby è uno sport di divertimento, unione e sudore. Vi aspetto in campo!

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RUGBY di Federico Vaccari

I Leonicini della palla ovale Gettarsi nella mischia con il sorriso. Con queste premesse la società I Leoni del Nordest svolge la sua attività coinvolgendo giovani rugbysti delle province di Verona e Vicenza. Un pregetto all’insegna della sportività Bellissima iniziativa a San Bonifacio legata al mondo del rugby giovanile chiamato ‹‹Mischiamoci in Allegria›› in collaborazione con la società educativa Asd Rugby “I Leoni del Nordest” di San Bonifacio, ma trasferitisi quest’anno con il suo campo da gioco nella sede vicentina di Monticello di Fara. Assieme a moltissimi volontari del rugby educativo a 11 e con il supporto della Federazione rugbistica, oltre alle società di Rangers Vicenza Rugby e del Cus Verona Rugby, è stato possibile mettere in atto lunedì 14 aprile presso lo stadio Renzo Tizian di San Bonifacio, il terzo torneo scolastico di rugby per le classi di quarta e quinta elementare di moltissime scuole dell’est veronese. “Passano gli anni – spiega il referente per le attività scolastiche, Marco Zonato - e mi accorgo sempre di più che il rugby ha una bella storia da raccontare ricca di valori e di regole cavalleresche. Oscar Wilde ha coniato l’aforisma che il rugby è uno sport da animali giocato da gentil uomini, mentre il calcio è uno sport da gentiluomini giocato da animali”. Il torneo scolastico ha coinvolto per tutta la mattinata una trentina di classi quarte e quinte dei comuni di Arcole, San Bonifacio, Veronella e Zimella, e dal 2008 il progetto viene coniato nelle scuole dell’est come modello di interculturalità all’interno di un processo didattico-educativo e di sportività. Argomenti interessanti e di sicuro valore che nel tempo hanno fatto diventare il torneo un tradizionale punto di riferimento per moltissime scuole. “Il fatto di parlare di come è nato il rugby – continua Marco Zonato - e il perché dopo ogni gioco pretendo che i vincitori applaudano i non vincitori, nella teoria del rispetto, è stata una formula vincente non solo per i ragazzini ma anche per le insegnanti. I bambini hanno voglia di capire e di conoscere, apprezzando la

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una palla che unisce Con il progetto ‘Mischiamoci in allegria’, la palla ovale diventa strumento di socializzazione ed integrazione

teoria delle regole ma soprattutto il gioco che, seppur per certi aspetti rude, dai test di gradimento oltre il 92% dei bimbi lo valutano eccellente e ottimo”. La giornata si è strutturata con una suddivisione di dieci campetti di rugby in cui tutte le classi si sono sfidate “meta su meta”. “Con la gradualità della proposta dei giochi e degli interventi – commenta il presidente dell’Asd Rugby Educativo, Lorenzo Branco - si capisce cosa significa il rispetto ed è bello vedere come si autodeterminino i ragazzini tra loro. Per i ragazzi, infine, il rugby è magia e voglia di divertirsi”. L’A.s.d. Rugby educativo I Leoni del Nordest ha la sede legale a San Bonifacio, in via Cavalieri di Vittorio Veneto 15, mentre il campo sportivo quest’anno si è trasferito presso il campo sportivo di Monticello di Fara (VI) ma da più di dieci anni, seppur con tante difficoltà - inizialmente appoggiati al Valpolicella Rugby e Cus Verona, successivamente all’ente scolastico Melotto di Lonigo (Vi) - e ha sempre portato avanti un centinaio di ragazzi dislocati rispetto alla sede nel giro di 50 chilometri. L’organigramma societario spiega il motivo della sua estensione: dal presidente colognese Lorenzo Branco, al vice Davide Soldà di Orgiano (VI), i consiglieri che provengono da San Bonifacio, Montecchio Maggiore e Lonigo (VI) e il segretario di Arcole Alessandro Rodighiero. L’essenza più bella del rugby ce la rivela, in coclusione, lo stesso referente scolastico Marco Zonato: “Non c’è niente di più bello quando a distanza di anni molti ragazzi ti riconoscono e rivedono in te con uno sguardo la luce di chi ha passato un’esperienza fantastica con noi. Questo basta per andare avanti e fare sempre meglio”.

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RUGBY di Philipp Rauch

I primi 40 anni del Rugby Club Valpolicella

Telenuovo è media partner Lo scorso 4 maggio, con la conclusione del campionato di Serie A 2013-2014, il Rugby Club Valpolicella ha festeggiato i 40 anni di attività. In questo articolo le tappe più importanti della società presieduta da Sergio Ruzzenente

ALE’ VERONA

Le emozioni dei Match dell’Hellas commentate dalla nostra redazione con interviste e dopo partita DOMENICA ALLE 14.00 e in concomitanza di anticipi e posticipi della partita dell’Hellas

POMERIGGIO HELLAS al fianco della Primavera per sostenere i campioni di domani SABATO ALLE 14.30 L’avventura del Rugby Club Valpolicella inizia nel 1974, quando Sergio Ruzzenente, attuale presidente, raccoglie intorno a sé un gruppo di ragazzi ed inizia a farli giocare in un campo in quel di Negarine, piccola frazione del Comune di San Pietro in Cariano. Le difficoltà sono grandi, ma i ragazzi hanno entusiasmo: aiutano a fare di tutto, tolgono i sassi dal campo, e si adattano a giocare ora in uno slargo vicino ad un vigneto, ora in un’area sconnessa, ora su campi da calcio mettono e togliendo le porte ad ogni partita. Superate le iniziali diffidenze i bambini ed i ragazzi che si appassionano a questo sport aumentano molto e nasce anche una Prima Squadra che nel 1976 viene iscritta per la prima volta al Campionato di C2. Ruzzenente è presidente, giocatore e direttore tecnico,

ma può contare sulla preziosa collaborazione del compianto Lino Ferraretto, che porta in Valpolicella la sua notevole esperienza acquisita con una brillante carriera nelle Fiamme Oro, squadra con la quale ha vinto cinque scudetti. Una svolta decisiva si registra nella stagione 1984-85 con l’arrivo del tecnico gallese Lyndon Child (ancora oggi vicino e affezionato alla Società nei suoi frequenti viaggi in Valpolicella), che migliora la tecnica della squadra.

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Una stagione da vivere insie Solo su Te X

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Nel 1985 viene ultimato il Campo Sportivo Comunale di San Pietro in Cariano e finalmente due anni dopo viene costruita, con l’impegno ed il lavoro di tanti giocatori, la Club House, fondamentale per la coesione dell’ambiente e lo sviluppo di un vero spirito


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ufficiale dell’Hellas Verona

dra viene arricchita dall’arrivo di due forti giocatori argentini, provenienti da una delle più prestigiose selezioni sudamericane, il Cujo, i fratelli Alejandro e Gabriel Filizzola, con quest’ultimo poi vestirà più volte anche la maglia n. 10 della nazionale italiana. L’anno successivo si aggiunge anche Pablo Auciello, forte apertura proveniente da La Plata (Argentina). Queste esperienze hanno favorito la commenti a caldo come sempre crescita tecnica eemotivazionale di tutti e consentito la possibilità di intervenire diretta. la promozione della squadra in seniores prima in C1 LUNEDI ORE e poi in21.00 serie B. Mirco Bresciani fu l’allenatore del Valpolicella per 8 anni ed a lui va il merito di essere mantenere Prima Squadra in Serie B fino A seguireriuscito allea 22.45 lala partita alla stagione 1997-98. Successivamente, dopo alcuni riproposta per voi per intero in esclusiva Campionati ancora in serie C1, nel 2004 la formazione torna a calcare i campi della serie B, dove rimane fino al campionato 2009/2010 quando, con l’arrivo di Alessandro Zanella, dopo aver vinto il proprio girone, va al play-off per la pomozione in A2 con il Frascati e vince entrambe le partite. Nel secondo anno di A2 (campionato 2012/2013) il Valpolicella Rugby chiude la stagione al primo posto, si aggiudica la promozione L’imperdibile quotidiano alla A1 e accede alle fasi finali per il passaggio all’Ecappuntamento, quest’anno cellenza e per l’assegnazione del titolo di Campione IN DIRETTA DALLE 19.30 ALLE 20.00 d’Italia di Serie A: massimo traguardo mai raggiunto dal Valpolicella e da squadre della provincia veronese. Solo per differenza punti contro la Pro-Recco non passa alla finale. Merita comunque l’acceso all’A1, categoria in cui quest’anno la squadra si è ottimamente comportata, ottenendo un sesto posto nella classifica finale.

VIGHINI SHOW

TG GIALLOBLU’ di squadra. Nella stagione 1986-87 inizia il dialogo con il rugby sudafricano, prima con la presenza a San Pietro in Cariano di John Dobson (figlio dell’editore del famoso mensile Rugby World), e successivamente nel 1987-88 con Brian Poggenpoel. L’anno dopo la direzione tecnica viene affidata a John Verster, esperto allenatore di Città del Capo; nello stesso anno milita nella Prima Squadra Michael Kirsten, poi mediano di mischia nella Prima Divisione Sudafricana nel Western Province con partecipazione anche all’allora Super Twelve (campionato tra le migliori 12 formazioni dell’emisfero Sud di Australia, Nuova Zelanda e Sud Africa).

ialloblù - minuto per minuto - cronache, commenti, ws in tempo reale!

Questi primi 40 anni di Rugby Club Valpolicella hanno visto sempre - salvo alcune brevi pause extra sportive - Sergio Ruzzenente al timone della Società, punto di riferimento riconosciuto ed insostituibile per tutti, grandi e piccoli. Ancora oggi, dopo tanti anni di attività, ogni sabato pomeriggio è in campo in tuta e scarpini ad aiutare gli allenatori dei bambini più piccoli, con lo stesso spirito di allora, quando tutto è cominciato.

eme ai campioni dell’Hellas. elenuovo. Nel campionato 1990-91 la rosa della Prima Squa-

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APPUNTAMENTI | PODISMO a cura della Redazione

domenica 1/6

Isola Rizza (VR) Caminada tra i fossi della bassa km 6 11 16 - ore 8:30 9:00

lunedì 2/6

S.Vito al Mantico (VR) Caminada de San Vi km 6,5 13 - ore 8:30 Verona Trofeo Pindemonte - FIDAL su pista

martedì 3/6

San Giovanni Lupatoto (VR) Trittico del lupo - 2^giornata 1500 mt - ore 20:30

venerdi 6/6

Peschiera del Garda (VR) Trofeo città di Peschiera km 4 8 - ore 19:30

sabato 7/6

Caprino Veronese (VR) C.d.S. Master - 1^giornata FIDAL su pista fase regionale Gargagnago (VR) Marcia della ciliegia km 6,5 - ore 18:00 San Bonifacio (VR) Coalonga sotto le stelle km 6 12 - ore 18:00 18:30

domenica 8

Caprino Veronese (VR) C.d.S. Master - 2^giornata FIDAL su pista

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Correre a Verona a giugno Montecchia di Cros.(VR) Camminata tra i colli- Marciliegia km 4 7 12 19 26 - ore 8:30 9:00

martedì 10

San Giovanni Lupatoto (VR) Trittico del lupo - 3^giornata americana ore 20:30

sabato 14

Balconi di Pescantina (VR) Marcia del galletto Befed km 8 15 - ore 18:30 19:00

domenica 15

Pampuro di Sorgà (VR) Caminada par Pampuro km 5 10 15 - ore 8:30 9:00 San Giovanni Lupatoto (VR) Sangiorun km 6 12 - ore 8:30 9:00 San Vito di Legnago (VR) Monta su che nemo a piè km 7 13 17 - ore 8:00 8:30

sabato 21

Villafranca (VR) Villafranca Pitch - FIDAL su pista

domenica 22

Guastalla Nuova (VR) Marcia di san Vincenzo km 5 11 16 - ore 8:30 Sanguinetto (VR) Corri a donare km 7 11 17 - ore 7:30 8:30 Verona Borgo Roma Camminiamo insieme km 5 8 15 - ore 8:30

domenica 29

Fumane (VR) Caminada tra i vigneti km 4,5 8 15 - ore 8:30 Legnago (VR) Marcia ANGET AISM km 5 10 15 - ore 8:30 9:00

Le podistiche veronesi sono offerte da



EVENTI di Enrica Girelli

Festival del Cammino 2014 con Scienze Motorie Da domenica 31 maggio a martedì 2 giugno, si svolgerà ad Affi la seconda edizione del Festival del Cammino. Per valorizzare l’esperienza del camminare come pratica che da una parte aiuta la riflessione personale Organizzata dalla facoltà di Scienze Motorie dell’Università di Verona con la collaborazione dei comuni di Affi e Peschiera del Garda, la manifestazione ha lo scopo di promuovere una delle espressioni più semplici e fondamentali della motricità umana: il camminare. Come spiega Doriana Rudi, responsabile dell’evento, “Il successo dell’edizione 2013 ci ha spinto a proporre anche quest’anno il Festival del Cammino. Il nostro obiettivo è quello di valorizzare l’esperienza del camminare, e del camminare insieme, come pratica che da una parte aiuta la riflessione personale, dall’altra favorisce la condivisione e il dialogo”. I momenti più importanti della manifestazione saranno naturalmente le escursioni a piedi, in gruppo, per scoprire e rivalutare i suggestivi luoghi dell’entroterra gardesano. Nel contesto del Festival si svolgerà l’Ultra Walking Challenge, una prova di cammino di durata dove i partecipanti affronteranno circuiti di 6, 12, 24, 48 ore di cammino inninterrotto, anche in notturna. Per le challenge di 24 e 48 ore è prevista la possibilità di organizzare staffette. Un’esperienza, una sfida, che chi ama camminare dovrebbe assolutamente provare. Vi sarà inoltre spazio per momenti di approfondimento culturale e scientifico, come conferenze e dibattiti sul tema. Collaborano con la manifestazione l’Associazione Nordic Walking Italia, l’Associazione Diabetici Verona, Avis – Donatori di Sangue, L’associazione “Un cuore per amico” e ADMO. Per tutte le informazioni, per le date e i temi delle conferenze in programma, e per iscriversi all’Ultra Walking Challenge, è possibile contattare direttamente la dott.ssa Doriana Rudi all’indirizzo doriana. rudi@univr.it o visitare la pagina Facebook “2° Festival del Cammino”.

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15 Giro Lago di Resia o

Sabato, 19.07.2014 路 ore 17.00 路 15,3 km con corsa JUST FOR FUN, Nordic Walking e corsa delle mele per Bambini

Training Holidays con Fulvio Massini

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podismo

il runner del mese Massimiliano Bogdanich Nome Cognome Luogo e Data di nascita Altezza Peso Stato civile Squadra

Massimiliano Bogdanich Verona - 1966 178 cm 66 kg Coniugato con Cristina e papà di 3 figli (Giada, Federico e Linda) FIDAL: Corradini calcestruzzi excelsior Rubiera (RE)

Da sei anni testimonial e volontario ABEO, porta il buon nome e operato dell’associazione in tutte le gare a cui partecipa in buona parte del nord Italia esibendo lo stemma sulla sua divisa di gara.

TOP SCORE 2013

Ottobre: 6° assoluto alla maratona di Verona in 2.39’48” Novembre: 11° assoluto alla mezza maratona di Riva del Garda. In quell’occasione primo italiano con un crono di 1.12’15”. Durante la stagione invernale ha contribuito alla qualificazione della sua squadra (Calcestruzzi Corradini di Rubiera, la stessa della medaglia d’oro alle Olimpiadi di Atene 2004 Stefano Baldini) al campionato italiano di cross. Con la stessa squadra nel 2008, insieme ad altri cinque atleti veronesi, vince il titolo Campioni italiani di corsa su strada. Dicembre: vince il trofeo “Verona per la corsa” un circuito di sette gare che si svolgono durante l’arco dell’anno.

TOP SCORE 2014 (aggiornato a maggio)

Febbraio: 57° assoluto e 2° di categoria alla mezza maratona di Giulietta e Romeo, campionato italiano. Marzo: 3° assoluto alla Corrillasi, gara di 10 chilometri a circuito, 11° assoluto alla mezza di Ferrara, 9° assoluto al Palio del Drappo Verde a Verona. Aprile: Campionato italiano di Maratona a Milano: 27° assoluto e 2° assoluto di categoria con il tempo di 2.36’52”.

Nei suoi quasi 30 anni di corsa colleziona numerose vittorie in diverse gare, ma la sua specialità è la maratona. Personale 2.21’29”; 1.07’00” sulla mezza maratona; 31’07” nei 10 000 metri e 15’00 nei 5000 metri.

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ATLETICA di Alberto Cristani

Marco Perbellini uno, epta e deca(atleta) Intervista a Marco Perbellini, atleta dell’Atletica Insieme New Foods di Bussolengo. Per lui lo sport non è solamente competizione, ma un vero e proprio stile di vita Nato il 15 novembre 1987, Marco ama profondamente l’atletica leggera. Passione e sacrificio, un binomio che è stato, ed è tutt’ora, il segreto dei suoi successi. Uno sguardo al presente ma anche al futuro, soprattutto dei giovanissimi che, seguendo magari le sue orme, vorranno cimentarsi nella disciplina per eccellenza. “Dieci-domade-dieci”. Un’intervista…decathlon. Iniziamo. Innanzitutto, raccontaci come e quando è nata questa tua per l’atletica e qual è la tua specialità... Ho iniziato a fare atletica a 6 anni, vivendo in una famiglia dove tutti, genitori,zii, cugini, hanno praticato e tutt’ora praticano atletica. Per me è stato facile appassionarmi a questo meraviglioso sport. All’inizio facevo corse e salti. Poi da cadetto, nel 2002, ho iniziato a fare i 300 ostacoli. Ho poi proseguito con gli ostacoli, sia 400 che 110hs, fino al 2006 anno del mio primo decathlon, affrontato su consiglio di mio cugino Pietro (ex decathleta ora passato ai lanci). Non ho abbandonando mai i 400hs, mia gara singola. Mi sono appassionato da allora alle prove multiple perchè a differenza di una gara singola si crea un clima familiare e di incitamento reciproco da parte di tutti gli atleti. Inoltre da quando sono passato nella categoria assoluta riesco sempre a ottenere il minimo di partecipazione per i campionati italiani sia indoor che outdoor. Quali sono stati i tuo risultati migliori? Titolo regionale nel decathlon 2013 a Modena, 3° posto 400hs Campionati Italiani di società a Bastia Umbra settembre 2013, Titolo Regionale 2014 indoor a Padova nell’eptathlon. Inoltre 12° negli ultimi Campionati Italiani indoor svoltesi a Padova il 25-26 gennaio 2014, migliorando di 118 punti il mio punteggio finale.

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Partecipazione ai campionati italiani: Cesenatico 2004 campionati italiani allievi outdoor 400hs, Ancona 2006 campionati italiani juniores indoor 60hs, Rieti 2006 campionati italiani juniores outdoor 400hs, Rieti 2007 campionati italiani promesse decathlon, Grosseto 2009 campionati italiani promesse decathlon, Milano 2009 campionati italiani assoluti staffetta 4x100, Ancona 2012 campionati italiani assoluti indoor eptathlon, Ancona 2013 campionati italiani assoluti indoor eptathlon, Padova 25-26/01/2014 campionati italiani assoluti indoor eptathlon. Quali sono le tue caratteristiche fisiche e mentali? Sono alto 1.82 x 70kg, perciò non eccello nei lanci, però sono un buon velocista, ostacolista, saltatore e mi difendo anche nel mezzofondo. Caratteristiche mentali: tenacia, perseveranza e voglia di soffrire. Dove e quando hai iniziato a gareggiare? E oggi per quale squadra? Hai un modello a cui ti ispiri? Sono cresciuto nella Libertas Lupatotina di San Giovanni Lupatoto, il mio paese di residenza. Dal 2007 sono passato all’Atletica Insieme New Foods di Bussolengo. Mi ispiro al Campione Mondiale e Olimpico di prove multiple Roman Sebrle e il pluricampione Olimpico dei 400hs Felix Sanchez per la loro voglia di gareggiare anche se non sono più giovani e competitivi. Conciliare studio/lavoro e sport è difficile? Si, non lo nego, è difficile, ma con la passione e il sacrificio il tempo si trova. Io ad esempio quando studiavo a Milano,

terminavo le lezioni alla sera poi andavo ad allenarmi e finivo non prima delle 23. Dopo essermi diplomato al Liceo Classico, ho conseguito la laurea a Milano in Podologia e ora lavoro presso uno studio privato.

UNA VITA ATLETICA Dall’età di sei anni Marco ha iniziato a praticare atletica seguendo le orme di genitori e parenti. In particolare il cugino Pietro lo ha convinto a cimentarsi con il decathlon

Che rapporto hai avuto e hai con il tuo/tuoi allenatori? Non ho mai avuto problemi con i miei allenatori nè in passato nè adesso;dal 2010 mi allena l’ex ostacolista(100hs) e lunghista Barbara Ferrarini e Giancarlo De Dionigi (preparatore milanese). Quali sono le emozioni più forti che hai provato fino ad oggi? Le emozioni più forti sono ovviamente le partecipazioni ai campionati italiani e quando si riesce a stabilire il proprio record personale in qualche gara. Quali sono i tuoi obiettivi per il 2014? Il mio obiettivo è centrare il minimo anche per i campionati italiani assoluti nei 400hs, continuare a gareggiare e essere competitivo sperando di infortunarmi il meno possibile. Che altri sport ti piace guardare? Tifi per una squadra/atleta? Mi piacciono tutti gli sport individuali (seguo lo slittino infatti sono andato a vedere qualche gara di coppa del mondo in Austria e Germania, poi ciclismo che d’estate qualche volta pratico , nuoto e canottaggio), degli sport di squadra seguo solo il basket, vado spesso a vedere le partite della Tezenis. Ultima domanda: perchè un ragazzo della tua età, o più giovane, dovrebbe scegliere l’atletica leggere invece del - per esempio - calcio? Un ragazzo dovrebbe scegliere l’atletica invece del calcio prima di tutto per l’ambiente, anche se c’è agonismo la cattiveria è inesistente, al contrario del calcio. Praticando questo sport non si fa mai panchina e si ha l’opportunità di misurarsi in diverse discipline e di sapere quanto si vale. La gioia che si prova quando si batte un proprio record personale o quando si sale sul podio è una sensazione che ti fa “dimenticare” tutti i sacrifici fatti in allenamento. Un ultimo pensiero riguardo al campo scuola CONI di Basso Acquar, alla luce dei fatti accaduti ultimamente per il suo utilizzo, il mio sogno sarebbe quello di vederlo ristrutturato, magari con 8 corsie, per poter far praticare questo sporta tanti ragazzi in strutture adeguate.

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PALLAVOLO di Giulia Sambo

Simone Anzani un fulmine a muro Un primo tempo fulmineo, di talento e crescita. Soddisfazioni personali. Progetti ambiziosi per il futuro. Individualmente e con la Calzedonia Verona, muro vincente dopo muro vincente... Con tanto lavoro e un sorriso smagliante. Sempre. Per questo centrale emergente italiano, nato a Como il 24 febbraio 1992, la stagione 2013-14 è stata una svolta. Anzani ha infatti esordito in Serie A1 con il numero 17 nella prima squadra di pallavolo scaligera, al termine di un’estate memorabile per la conquista della medaglia d’oro ai Giochi del Mediterraneo con la nazionale azzurra. A febbraio è stato convocato da Mauro Berruto per partecipare ad un collegiale azzurro in preparazione alle Olimpiadi 2016 e, per chiudere in bellezza, ha archiviato la Regular Season al terzo posto nella classifica dei best blocker della Serie A1 maschile (67 quelli da lui collezionati in 22 partite). Doveroso fare un bilancio sulla stagione appena conclusa, dal punto di vista Calzedonia Verona e individuale di atleta. La Calzedonia è sbocciata all’inizio di questo campionato, dimostrando di essere uno dei gruppi più interessanti in grado di competere con le grandi. Con coraggio abbiamo vinto partite che sulla carta ci davano per sconfitti in partenza. Personalmente sono migliorato, grazie ai consigli di Giani ho adattato il mio gioco ad un livello più alto. Ho portato a casa belle soddisfazioni. Il rimpianto più grande? Gara 1 dei quarti di Play Off a Macerata, persa al tie break. La vittoria, forse, poteva essere la svolta. L’emozione più forte in gialloblù? Il momento più bello della tua giovane carriera? La vittoria nella prima casalinga contro Cuneo: tifosi e soci sono esplosi di gioia, la vittoria mancava da un anno. Il ricordo personale più bello risale invece al 30 giugno 2013, quando ho vinto la mia prima competizione internazionale: la medaglia d’oro ai Giochi del Mediterraneo, con la nazionale sempre allenata da Giani. Adesso guardiamo al futuro. Giocherò a Verona anche il prossimo anno. Voglio imparare a gestire alcune situazioni critiche in campo che mi hanno impedito di fare il salto di qualità in questa stagione. Il mio modello è Zingel, l’altro centrale titolare della Calzedonia: cercherò di apprendere il più possibile da lui, è un mostro a muro e in attacco. Sono poi certo che la società agirà

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sul mercato per costruire un gruppo grintoso e competitivo, ci saranno tutti i presupposti per mirare in alto. Sul fronte nazionale farò del mio meglio per convincere Berruto a convocarmi alle Olimpiadi 2016. Segni particolari. Il tuo numero di maglia in Serie A è il 17. Una scelta curiosa… Voglio sfidare tutti gli scaramantici. Lo indosserò ancora, fino adesso mi ha portato fortuna. Appena ho iniziato ero legato all’1 e poi all’11. Poi sono passato al 17, cifra che contiene comunque l’1, perché mi faceva pensare ad un mio carissimo amico pallavolista di Milano. Pallavolo e famiglia, punti fermi e autentici per te. Sono andato a vivere da solo a 16 anni, a Treviso. Mi sembrava di spaccare il mondo, ma poi mi sono reso conto che era difficile senza due figure importanti come i miei genitori. Ho rinunciato alla loro


e poi dicono che il 17 porta male... Simone Anzani ha disputato la sua prima stagione in Serie A1 con un ottimo rendimento, tant’è che è stato inserito nella lista dei convocati per la 25a World League

vicinanza e loro hanno rinunciato alla mia presenza quotidiana. Ora, col senno di poi, rifaremmo entrambi questi sacrifici. Io stesso sarei contento di farlo per mio figlio, un domani. Porto sempre nel cuore tutta la mia famiglia; sul fianco, poi, ho un tatuaggio con cinque fiori che simboleggiano ogni persona che ne fa parte.

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PALLAVOLO

Per Anzani però non è ancora momento di vacanze. Simone infatti è stato inserito nella lista dei 22 convocati per la prossima World League: il nome del giocatore classe 1992 compare infatti nella lista dei selezionati da coach Mauro Berruto in vista della 25^ edizione della competizione internazionale al via il 23 maggio, con la Final Six in programma a Firenze dal 16 al 20 luglio. Anzani è uno dei tre esordienti assoluti, assieme a Randazzo

e Corvetta. “Ogni anno voglio garantire l’ingresso di qualche volto nuovo nella rosa della nazionale – ha dichiarato Berruto – un anno fa è toccato a Piano e Beretta, ora ci sono Anzani e Randazzo, tutti provenienti dal Progetto Rio 2016. Oltre ai convocati continueremo ad osservare e inviteremo tanti altri ragazzi, in modo tale che tutti abbiano la consapevolezza di essere sotto la lente d’ingrandimento”.

Rebaudengo nuovo A.D. Calzedonia Verona è stato presentato ufficialmente alla stampa mercoledì 23 aprile il nuovo A.D. di Calzedonia BluVolley Verona Piero Rebaudengo. Nato a Torino nel 1958, Rebaudengo ha maturato importanti esperienze professionali a livello nazionale ed internazionale; nell’ambito sportivo in particolare ha ricoperto il ruolo di Direttore eventi delle Paralimpiadi di Torino 2006 e successivamente, dal 2007 a fine 2012, quello di Direttore Sport in FIVB con la responsabilità di gestione di eventi come Olimpiadi, Campionati del Mondo, World League e World Cup. Rebaudengo ha partecipato inoltre come atleta a 12 campionati di volley di Serie A, dal 1976 al 1987 (quattro Scudetti, due Coppe dei Campioni e una Coppa delle Coppe). Con la Nazionale italiana ha collezionato 186 presenze, vincendo quattro medaglie.

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La più prestigiosa, di bronzo, alle Olimpiadi di Los Angeles nel 1984. Ecco le sue prime dichiarazioni: “Per me è un ritorno in Italia dopo esperienze all’estero sia in ambito sportivo che manageriale. Non faccio proclami però posso dire che a Verona c’è un progetto triennale per arrivare sempre più in altro nel ranking pallavolistico nazionale. Sarà un progetto serio, limpido, sostenibile e sobrio, senza troppe promesse ma con tanta sostanza. Lavoreremo su due fronti: uno sportivo con la struttura, con i tecnici con la società per eventuali nuovi investimenti, e con la società a livello commerciale. La Bluvolley è sana e ha un motore commerciale molto buono. Fondamentale sarà anche la sinergia con le istituzioni. Appuntamento quindi alla prima partita di campionato: noi siamo già pronti!”


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PALLAVOLO di Luca Mazzara

in collaborazione con Ufficio stampa COL Mondiali Volley Femminile 2014

Volley femminile Verona torna Mondiale

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Arbitro

Anello Superiore

Segnapunti

Stampa

Tribuna Laterale

Anello Superiore

Basta già il nome. Mondiali. Un evento unico, di sentanti della delegazione scaligera, «è motivo di quelli che tutti gli sportivi sognano di giocare e di grande orgoglio. Riproporsi dopo 4 anni dal Mondiale quelli che ogni appassionato non vuole perdere. Di maschile e vedere di essere una delle città che avrà solito davanti alla tv, ma dal vivo è tutta un’altra cosa. più partite, ben 21, significa che qualcosa di buono Verona torna una delle capitali del volley internazio- siamo in grado di fare». «Dai calcoli che avevamo fatto nale con il grande appuntamento in programma al doveva capitare il pool B» ammette Stefano BianchiPalaOlimpia dal 23 settembre al 5 ottobre 2014: da ni, «poi invece per scelte anche volute dalle esigenze segnare in rosso sul calendario e da sottolineare più di pubblico, la Serbia giocherebbe infatti a Trieste a volte, con tantissime partite da non perdere e lì a pochi chilometri da casa, e da altri ragionamenti fatti pochi metri alcune delle squadre più forti del mondo all’interno dell’organizzazione , è capitato il girone nella pallavolo femminile. Russia, Olanda, ma anche C , dove ricordiamo ci sarà sicuramente la Russia Tailandia e Kazakistan di sicuro, oltre a due formazioni campione del mondo in carica e quasi sicuramente in arrivo dal girone del Nord e Centro America (Nor- anche gli Stati Uniti come prima nel girone Norceca. ceca). E forse Brasile e Serbia nella seconda fase per uno spettacolo unico. Sono queste le protagoniste Il Brasile e la Serbia potrebbero arrivare, anzi del girone che si giocherà a Verona dopo i sorteggi arriveranno, nella seconda fase, quindi con partite effettuati per il Mondiale di pallavolo femminile 2014, con ospiti di eccellenza tra cui il presidente del Coni Giovanni Malagò e tutto lo staff del Coni nazionale, ma anche i vertici della Fivb con in Anello Superiore testa il presidente mondiale Ari Graca e tutta la Fipav nazionale. A rappresenTribuna Centrale tare il Comitato Provinciale scaligero la delegazione composta da Fabio Maraia, presidente del COL dei Mondiali 2014, Roberto Maso presidente regionale della Fipav Veneto, Stefano BianchiTribuna Centrale ni presidente Fipav Verona e Florindo Ferraro consigliere provinciale Fipav Anello Superiore Prima Fase - Pool C Verona, a seguire tutta la cerimonia del Tribuna Anello Tribuna Biglietto sorteggio assieme a tanti big del volley Centrale laterale Superiore Seconda Fase Partita italiano come Mauro Berruto, Marco € 10,00 (senza vincolo di posto) ore 11.00 Tribuna Tribuna Bonitta, Gian Paolo Montali, Andrea Centrale laterale Partite € 20,00 € 13,00 € 8,00 ore 17.30 e 20.30 Biglietto € 20,00 € 13,00 Zorzi, Andrea Giani e molti altri ancora. Abbonamento € 80,00 € 50,00 € 35,00 € 50,00 € 40,00 Abbonamento «Essere tra le 6 città che organizzeranno Tutte 15 partite il Mondiale» il commento dei rappre-

Tribuna Laterale

Il PalaOlimpia ospiterà a settembre i Mondiali di volley femminile, ennesimo evento internazionale dopo il successo del Mondiale maschile nel 2010

Anello Superiore € 8,00 € 30,00


da dentro e fuori che porteranno un interesse ancor più grande. Diciamo che è stato un sorteggio fortunato, ora tocca a noi riempire il PalaOlimpia». Per farlo sono stati fissati prezzi più che popolari soprattutto negli abbonamenti che per le 15 partite vanno dai 35 gli 80 euro, mentre i prezzi per le singole partite costeranno dagli 8 ai 20 euro. Un’occasione unica per una scorpacciata di volley di altissimo livello con alcune tra le migliori squadre femminili di tutto il mondo, lì a pochi metri nello scenario del PalaOlimpia che torna protagonista assoluto della pallavolo internazionale. L’ennesimo grande evento di una città che continua ad ospitare appuntamenti di altissimo livello: nei vari sport, ma soprattutto nel volley. Che regalerà a Verona un’altra bellissima emozione.

anteprima mondiale Nella foto a fianco, la presentazione della partita amichevole ItaliaRepubblica Ceca che si è giocata lo scorso 16 maggio al Pala Ferroli di San Bonifacio. Sopra, Tai Aguero

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PALLAVOLO di Luca Mazzara

Un gruppo mondiale Ospitare a Verona per la seconda volta un Mondiale è sicuramente un motivo di grande orgoglio e un onore per tutti noi che operiamo nel volley e che amiamo questo mondo. Vuol dire che probabilmente si è riusciti a fare le cose per bene, che chi gestisce questi eventi e tutto il gruppo di lavoro di oggi e degli anni precedenti ha saputo conquistarsi una grande fiducia.

Biglietto Partita

ore 11.00

Partite

e 20.30 ore 17.30

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partite Il torneo iridato sarà suddiviso in tre fasi, una formula che Tutte 15 prevede ben 13 match per la squadra che diverrà Campione del Mondo. Prima fase. Le 24 squadre partecipanti sono suddivise in quattro gironi da sei. Le pool saranno ospitate da Roma (A), Trieste (B), Verona (C) e Bari (D). Cinque giornate di gara (dal 23 al 28 settembre, con il 26 giorno di riposo). Le prime quattro squadre di ogni girone si qualificano per la seconda fase. Seconda fase. Le 16 squadre rimaste in gara saranno suddivise in due gironi: le prime quattro della pool A giocheranno con quelle della pool D (e giocheranno a Bari e Trieste). Altrettanto succederà per le migliori dei gironi B e C (a Verona e Modena). In questi nuovi gironi non verranno ripetuti gli incontri già disputati nella prima fase, i cui risultati saranno validi anche per stilare la classifica della seconda parte del torneo. I due gironi

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periore

Anello Su

Anello SuperioreStefano

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Arbitro

ase Anello Seconda F ibuna Bianchini Tr a un Superiore ib Tr rale te la le CentraFipav Verona di posto) Presidente provinciale € 8,00 ,00 za vincolo

Tribuna laterale

Tribuna Centrale

Stampa

Anello Su

Prima Fase

terale Tribuna La

periore

Segnapunti

Nel 2010 fu il Volley maschile a portare il Mondiale a Verona. Dopo quattro anni tocca alle ragazze.

La formula dei Mondiali

terale Tribuna La

PALAOLIMPIA per l’iride

Questo sarà un Mondiale che ci vedrà sicuramente molto più impegnati rispetto alle esperienze precedenti, con ben periore Anello Su 21 gare ospitate al PalaOlimpia in quasi rale Un grande impegno, un dueTrsettimane. ibuna Cent compito che richiederà molti sforzi, ma la marea di volontari che stiamo raccogliendo e la professionalità dei nostri collaboratori ci fa ben sperare per una buona riuscita della manifestazione. è ovvioTrche questa rale volta ci aspettiamo da ibuna Cent tutti un aiuto, parlo di enti, sponsor, perché l’evento Superiore è molto più grande, lustro alla nostra città e Anellodarà merita la massima attenzione di Verona.

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da otto squadre si svilupperanno in quattro giornate di gara (1/10, 2/10, 4/10 5/10). Le prime tre di ogni girone si qualificano per la fase successiva. Fase finale. Milano sarà la sede della terza fase del torneo, quella che porterà all’assegnazione delle medaglie e alla conquista del titolo di Campione del Mondo. Le sei squadre qualificate dalla seconda fase verranno suddivise in due pool da tre. I gironi verranno così composti: le vincitrici dei gruppi saranno inserite una in un girone e una nell’altro, mentre le seconde e le terze verranno assegnate ad ogni singola pool tramite un sorteggio. Le prime due qualificate dei gironi a tre della terza fase, in programma dall’8 al 10 ottobre, si qualificheranno per le quattro semifinali. Le terze saranno classificate entrambe al quinto posto. Le semifinali incrociate si giocheranno l’11 ottobre, le finali per le medaglie domenica 12 ottobre 2014.


Ripetere un grande successo Ripetere un grande successo Essere ancora il Presidente del Col dei Mondiali di Verona mi gratifica e mi rende orgoglioso. Prima di tutto perché vuol dire che l’organizzazione precedente ha superato l’esame, in seconda battuta perché quando c’è da raccogliere una sfida noi della pallavolo veronese non ci tiriamo mai indietro. Sarebbe bellissimo bissare il successo del 2010, credo che riusciremo a farcela. Un grazie va a tutti coloro che ci aiuteranno in questa sfida internazionale, anzi mondiale, da chi farà il raccattapalle agli accompagnatori e a tutti gli altri volontari, il vero motore di questa manifestazione. E’ una grande sfida, ma ci faremo trovare pronti per un evento mondiale. Fabio Maraia Presidente COL Mondiali di volley femminile 2014

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ARRAMPICATA di Sofia Baltieri

Spider Sofy Sofia Baltieri racconta ai lettori di SD+ cosa l’ha spinta ad arrampicare e le emozioni che questo sport regala. Uno sport che fortifica il fisico ma soprattutto la mente. Da provare Mi chiamo Sofia Baltieri e pratico uno sport un po’…particolare come l’arrampicata. Ho iniziato quasi per gioco: la scuola che frequentavo alle medie lo proponeva come materia opzionale e praticamente arrampicavo tutti i sabato per un’oretta. Dopo un anno circa il mio istruttore ha chiesto all’allenatore del gruppo sportivo agonistico della palestra del King Rock di darmi un’occhiata per vedere se avevo qualche capacità particolare. In effetti ci sapevo fare tant’è che quando poi ha detto che avrei potuto far parte della squadra, ho accettato senza indugiare. All’inizio dovevo fare due allenamenti di due ore a settimana, ma con il fatto che contemporaneamente facevo danza, andava una volta sola. Quando non sono più riuscita a conciliare le due discipline ho dovuto scegliere. Dopo circa 6 anni di danza ho optato per l’arrampicata. Il motivo? Beh, questo sport mi dava e mi da tutt’ora emozioni molto più forti. Ho fatto provare a molti amici l’arrampicata ed è piaciuto a tutti. Naturalmente mi considerano un pò pazza perchè non è facile stare appesi ad una corda su una parete di 15 metri e spesso non è facile fidarsi delle proprie forze. Ora mi alleno circa quattro volte a settimana, due ore ogni allenamento. Seguo un corso di preparazione atletica per il fisico di un’ora una volta a settimana. All’inizio facevo palestra per la preparazione, ora faccio TRX ovvero utilizzo un attrezzo particolare per potenziare i muscoli del corpo, principalmente braccia, addominale e schiena. Per le gambe invece qualche volta vado a correre e faccio esercizi per la reattività. Ogni mese partecipo a una seduta di gruppo con una parte della squadra da una preparatrice atletica-psicologa e sempre una volta al mese, con questa psicologa, ho una seduta individuale di un ora. Ogni volta che mi alleno c’è il confronto con la pa-

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paura? no, adrenalina Per sconfiggere gli avversari, Sofia prima deve combattere contro pareti e rocce

rete, perchè anche quando faccio le gare, non devo battere le altre concorrenti, ma devo fare i conti solo con la parete. Non è una lotta contro le altre atlete, ma una battaglia contro la parete. In pratica se voglio contro i miei avversari prima devo sconfiggere la parete. Mi alleno in una palestra a Palazzina, il King Rock. Qualche volta d’estate arrampico in falesia, ovvero su roccia. Le gare si svolgono nelle palestre, non sulla roccia. Esistono 3 specialità: - Lead: dove devi cercare di arrivare il più alto possi-


bile, le pareti sono alte circa dai 15 metri in su e con diversi sviluppi, ovvero con diverse graduatorie di strapiombi. Ci sono delle prese dello stesso colore e sei legato a una corda, attaccata a te, e che devi mettere dentro un moschettone posto a un metro e mezzo di distanza quello precedente. Ci possono essere dai 10 ai 15 moschettoni. Questa è la specialità che fa più “paura” perchè è quella in cui se cadi sicuramente fai un volo variabile da 1 metro a 3-4, in base all’ultimo moschettone che hai messo. - Boulder: è una specialità molto meno “spaventosa” in quanto trattasi di disciplina che si svolge su pareti massimo di 4-5 metri con dei materassi molto alti sotto. In questo caso se cadi atterri sul morbido. - Speed: è l’ultima specialità, dove c’è una parete a di 15 metri con la corda dall’alto, ovvero che non devi mai moschettonare perche sei sempre tenuto da un assicuratore che tira la corda dall’altro e dunque non cadi mai. Come dice il nome di quest’ultima specialità, vince chi arriva a schiacciare il pulsante per fermare il tempo prima. Le prese che uso per fare speed rimangono invariate per circa 10 anni, insomma le prese sono uguali per tutti. La mia specialità preferita è lead perchè mi da le emozioni più forti: l’adrenalina che provo quando sono appesa a 15 metri è tantissima. È anche la specialità che mi da le maggiori soddisfazioni. Il boulder è più da “scimmie” mentre lo speed, essendo sempre uguale la via, è un po’ monotono. Non è sempre facile conciliare lo sport con la scuola perchè l’arrampicata mi porta via un sacco di tempo. Ma forse è grazie a questo sport che i miei voti sono alti. La pressione che ti mette questo sport è elevata: a confronto un’interrogazione non è una passeggiata di salute!

Infine consiglio di praticare questo sport perchè è sano, aiuta sotto tutti i punti di vista sia fisici ma soprattutto mentali. Aumenta l’autostima, aiuta ad essere forti mentalmente non solo nei confronti della parete ma anche della vita. Penso che almeno una volta nella vita bisogna provare quella sensazione di grandezza, di potenza, di riuscire ad arrivare in cima e sentirsi soddisfatti di esserci arrivati solo con le proprie forze. È uno sport che non smetterò mai di fare perchè quando lo provi una volta ti fa sentire talmente bene dentro che te ne innamori. È uno sport duro, spesso che ti butta giù, ma che ti insegna a non mollare mai.

Per quanto riguarda le gare ho partecipato ad eventi a livello regionale per cercare di entrare nei primi 4 posti della mia categoria Under18, gareggiano nelle palestre del Veneto, per un totale di 6 gare. E ce l’ho fatta. Questo mi da libero accesso per le gare Nazionali dove i 4 migliori atleti di ogni regione, sempre per ogni categoria, cercano di raggiungere il titolo Italiano per ogni diversa categoria. Spero quindi che anche i nazionali vadano bene. Un mio obbiettivo? Quello di arrivare tra le prime almeno di una categoria. Sarà difficile perchè ci sono ragazze molto brave e che hanno molta più esperienza ma cercherò di mettercela tutta.

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ORIENTEERING di Walter Peraro

Gare di corsa nei labirinti della natura Da oltre cento anni, l’orientamento è anche uno sport. Nato in Svezia agli inizi del ‘900 fu praticato in Italia dai militari intorno agli anni ’50 e poi, da metà degli anni ’60, anche dai civili. Scopriamolo insieme Il primo organismo che ha coordinato l’Orienteering è stato il CISO (Comitato Italiano Sport orientamento), che nel 1976 ha organizzato alle Regole di Malosco, in Trentino, il primo Campionato Italiano di orienteering, vinto da Sergio Majoni, maestro di sci di Cortina. Nel 1986, è nata la Federazione Italiana Sport orientamento (FISO), associata inizialmente alla FIDAL e poi associata al CONI, che in 25 anni è cresciuta in diffusione e capacità organizzativa sino al punto da ospitare quest’anno per la prima volta i Campionati del mondo (Word Orienteering Championship) a Lavarone e sull’altopiano di Asiago, dopo i mondiali master organizzati dieci anni fa sempre sull’Altopiano dei 7 Comuni nel vicentino. La formula è semplice: si tratta di una corsa a cronometro individuale; i concorrenti, devono raggiungere una serie di punti di controllo indicati su una mappa che viene consegnata al momento del via. Non c’è un percorso stabilito ed ognuno per arrivare al punto fa la strada che vuole scegliendo quella che ritiene la via migliore (la più breve o comunque quella ritenuta più veloce). C’è chi preferisce percorrere un sentiero e chi invece taglia nel bosco, c’è chi aggira il colle e chi invece passa per la cima, chi si immerge nel fitto della boscaglia e chi sceglie di attraversare una zona paludosa. L’avventura è assicurata comunque per tutti. I punti di controllo, portati sul terreno il giorno prima della gara, sono caratterizzati da un segnale bianco/arancione, detto in Italia “lanterna”, appeso ad un “paletto” su cui è attaccata una “stazione” elettronica che registrare il passaggio del concorrente (il concorrente vi inserisce il proprio “micro cip”). All’arrivo si scaricano i dati raccolti nel micro cip, ed il software, dopo aver controllato l’esatta e completa sequenza di passaggi, indica il tempo

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finale di gara e i tempi intermedi da un punto all’altro. I concorrenti sono divisi in categorie per classi di età e sesso. Le abilità. Un “orientista” deve quindi saper leggere molto bene una mappa anche aiutandosi con l’ausilio della bussola, saper scegliere il percorso a lui più congegnale, utilizzando le caratteristiche del terreno come fossero “segnali” che indicano la via, tutto ovviamente … di corsa. Oltre ad essere buoni fondisti, atleticamente preparati a sforzi prolungati, occorre una tecnica di corsa particolare, con braccia leggermente allargate per ottimizzare l’equilibrio, continui cambi di passo, forza muscolare per superare improvvise brevi salite, e particolare “destrezza” per muoversi


su terreni a volte molto sconnessi e per attraversare zone fittamente alberate, ecc. La variazione continua, richiede che il cuore sia allenato a passare più volte da momenti di sforzo intenso a momenti di minore impegno. Le gare durano un’ora circa ( nella categoria elite si corre per 80/90’, mentre i più giovani fanno gare di 20/30’). Il gioco continua oltre la gara. Alla fine della gara i concorrenti confrontano con gli avversari il percorso scelto e commentano gli errori commessi. La mappa, che resta al concorrente, diventa oggetto di una collezione cartografica che per qualcuno ha già superato i mille pezzi … da tutto il mondo. Abbigliamento. Anzitutto servono scarpe con suola robusta, tacchetti o chiodi, punta e tallone rinforzati; è quasi d’obbligo una tuta con pantaloni e maniche lunghe, in tessuto leggero antistrappo e ghette fino al ginocchio. La bussola è personale (gli agonisti usano delle particolari bussole da infilare al pollice). Non serve altro. Non solo corsa di orientamento. La FISO, Federazione italiana associata all’International Orienteering Federation (IOF), Prevede anche l’orienteering con gli sci da fondo (SCI-O) e l’orienteering in mountain bike (MTB-O), percorrendo un reticolo di piste battute o una rete di sentieri. La quarta disciplina dell’orienteering è il Trail-o, detto “orienteering di precisione”, perché non ci si deve orientare ma individuare la lanterna indicata da una speciale descrizione (tale formula prevede la partecipazione anche di “paralimpici”, ovvero persone in carrozzella o con determinati handicap fisici). I primi mondiali italiani di sci-o si sono disputati nel 1984, quelli di mountain bike nel 2013. Orienteering nelle scuole. Da diversi anni, nelle scuole elementari e medie, esperti di orienteering affiancano gli insegnanti per far apprendere ai ragazzi l’uso di bussola e mappa e sperimentare sul campo le diverse tecniche di navigazione.

Dal prossimo anno scolastico (2014-2015) partirà la sperimentazione dei licei scientifici ad indirizzo sportivo (uno in ogni provincia), dove l’orienteering è materia scolastica obbligatoria del primo biennio. In molte provincie del nord e del centro Italia, vengono organizzati ogni anno i Campionati Studenteschi e le fasi regionali e nazionali (per le categorie ragazzi ed allievi). Molti i corsi anche per gli insegnanti e nutrita la bibliografia dedicata all’orienteering nella scuola.

non solo gara L’orienteering, al di là dell’aspetto agonistico, è un gioco che aiuta specialmente i più giovani ad affinare le abilità

Il calendario. Ogni anno viene stilato un calendario a livello nazionale e regionale, con varie gare ogni settimana durante tutto l’anno. Il clou della stagione è fra aprile-giugno e fra settembre-ottobre. In palio ci sono titoli regionali e titoli italiani sprint, middle, long e a staffetta, per ognuna delle categorie previste (nei giovani ad intervalli di due anni, per i master ad intervalli di 5). Nel corso dell’anno si disputa anche la Coppa Italia, che raccoglie 5 gare di livello nazionale, sparse da nord a sud. Nei centri cittadini si disputa il trofeo Nazionale centri storici e a novembre si disputa a Venezia una bellissimo Meeting nel labirinto della Serenissima, con la partecipazione di circa 4000 concorrenti provenienti da tutto il mondo. Ambita da molti è la maglia della nazionale, che comporta trasferte importanti soprattutto in Europa. Da qualche anno si sta diffondendo l’organizzazione di gare a carattere promozionale, in parchi o piccoli centri urbani o nelle zone periferiche delle città, con solo 4 categorie a libera iscrizione e conclusione della manifestazione entro la mattinata. (1 - continua)

APPUNTAMENTO MONDIALE Dal 5 al 13 luglio in Italia per la prima volta, si disputeranno i Campionati del Mondo di orienteering (www.woc2014.info.it) in due zone diverse: sull’altopiano di Folgaria - Lavarone - Luserna e sull’altopiano dei 7 Comuni - Asiago. La cerimonia di apertura si svolgerà domenica 6 luglio ad Asiago, ma la prima gara si disputerà già il giorno prima. A contorno dei campionati del mondo è organizzata anche una gara di 5 giorni con classifica di tappa e classifica finale, per tutti coloro che vogliono avere l’ebbrezza di correre con le stesse mappe e sugli stessi terreni dove correranno i campioni. Le gare mondiali saranno riprese con speciali telecamere che permetteranno al pubblico “seguire” il percorso dei concorrenti e conoscere in ogni istante l’andamento della gara. Le gare potranno essere seguite anche da casa, tramite internet “live”, con i passaggi intermedi ed i tempi finali in diretta. Un evento che attirerà oltre 3000 persone fra squadre nazionali, tecnici, accompagnatori e orientisti partecipanti alla “5 giorni”, oltre all’attenzione dei media di tutto il mondo.

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EVENTI a cura della Redazione

Sport, cultura, territorio questo è VISS & SportivaMente Una settimana speciale dal 19 al 28 luglio, un’occasione unica dove sport, cultura, turismo e promozione del territorio si fondono insieme, esaltandone i valori e il fascino Si svolgerà a Verona e Lazise del Garda dal 19 al 28 luglio 2014 “Verona International Sport Show & SportivaMente”, prima edizione di una manifestazione ideata e progettata da Intema, coorganizzata dall’Amministrazione Comunale di Verona insieme a CiVin. L’evento nasce con l’intento di coniugare sport, spettacolo, cultura e territorio attraverso il coinvolgimento delle associazione sportive e culturali oltre alle attività produttive e commerciali. L’idea di VISS 2014 è quella di porre l’attenzione e la curiosità su una campionatura di sport cosiddetti “minori” attraverso un programma di attività sportive all’aperto, dove il pubblico diventa partecipante, attore e spettatore. L’attività sportiva sarà accompagnata da eventi culturali e da iniziative di confronto e riflessione sulla sana pratica dello Sport e sulla sua funzione. Tutte le iniziative, sportive e non, vedranno la presenza di campioni e specialisti del settore sportivo, per un incontro diretto con tutti i partecipanti. Ogni appuntamento sarà inoltre affiancato da un consorzio o associazione di produttori e commercianti. Un’occasione unica dove sport, cultura, turismo e promozione del territorio si fondono insieme, esaltandone i valori e il fascino. La manifestazione consentirà di vivere un’emozionante ed intensa esperienza sullo sfondo di alcuni degli angoli più affascinanti e suggestivi di Verona, città ricca di arte, storia e cultura, inserita dall’ UNESCO fra le città d’arte “Patrimonio Mondiale dell’Umanità”. Inoltre, per quanto riguarda gli sport acquatici, la location designata sarà il comune di Lazise del Garda.

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Un appuntamento destinato a rappresentare un importante avvenimento ed una significativa occasione per la più ampia valorizzazione del patrimonio sportivo e culturale scaligero. Le discipline che verranno proposte a questa prima edizione di Verona International Sport Show saranno: • Verona: mountan bike (Torricelle), canoa, rafting (Adige da Ponte Garibaldi a Ponte Pietra), tiro con l’arco (Lungadige Attiraglio), skate, arti marziali (Piazza San Zeno), padel tennis (Piazza Bra). • Boscomantico: paracadutismo • Nuoto: Lazise

2014

Verona International Sport Show Location di grande suggestione e fascino che sicuramente saranno di grande attrazione per la cittadinanza ma soprattutto per i numerosi turisti presenti sul territorio veronese in quella settimana. Di assoluto prestigio e interesse anche le tematiche che si affronteranno durante i convegni serali nell’ambito di “SportivaMente”. Si parlerà infatti “Sport e Arte”, “Sport e Scuola”, “Sport e Terza età”, “Sport e Letteratura”, “Sport e Vino”. Il tutto, anche in questo caso, in location da “brividi” come, per esempio, Piazza dei Signori, Cortile del Tribunale, Arsenale e Piazza Bra. Un appuntamento quindi da non perdere per un’estate a tutto sport!

INFO Facebook: Verona International Sport show Twitter: @viss2014 Mail: theviss14@gmail.com

19 - 28 LUGLIO

SPORT CULTURA TERRITORIO SPETTACOLO www.sportdipiu.com

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KUNG FU di Michele Dal Bò

L’Accademia Kung Fu Tradizionale di Verona A.K.T.S.L. - questo l’acronimo dell’Accademia scaligera - porta avanti la scuola del Maestro Chang Dsu Yao Il kung fu wu shu tradizionale che viene insegnato nella nostra accademia comprende gli stile dello Shaolin del Nord e del Tai Chi Ch’uan stile Yang. Queste due scuole lavorano sia sugli aspetti esterni di flessibilità, coordinazione, forza e potenza, sia sui principi interni di energia, equilibrio, concentrazione e rilassamento. Insieme formano un preciso modello di arte marziale antica che lavora sull’evoluzione del corpo, della mente e dell’energia interna; il Ch’i.

culturale e collabora con altre associazioni sul territorio per divulgare anche i principi filosofici, la lingua che sono parte integrante della cultura di un buon praticante di arti marziali. A Verona insegnano istruttori qualificati e i corsi vanno dai bambini e ragazzi (8 - 14 anni) e adulti (dai 14 anni in su)

L’Accademia si propone anche come contenitore

INFO

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www.aktsl.it


TENNIS di Anna Tomelleri

A tu per tu con in maestri ATV Abbiamo incontrato Santiago Messora e Damian Di Noto, maestri nazionali e responsabili della scuola tennis dell’ATV, Associazione Tennis Verona che oggi conta 225 iscritti di tutti i livelli L’ATV, Associazione Tennis Verona di via Galliano, che fu fondata da G. Franco Fedrigoni nel 1929, vanta un organico complesso e articolato. Messora e Di Noto sono due maestri, e hanno accolto il nostro invito per un’intervista. Parlando di livelli, possiamo dire che ci sia una distinzione in ‘classi’ tra i vostri allievi, da quelli della SAT (Scuola Avviamento Tennis) a quelli dell’agonistica? No – risponde il maestro Santiago – In realtà noi non vogliamo fare molte distinzioni nella nostra scuola. Accettiamo tutti e a tutti presentiamo le diverse possibilità di allenamento. Poi, in base alla voglia di investire energie su quest’attività da parte del singolo atleta, si decide come impostare il lavoro. Si va da un allenamento alla settimana per i più piccoli, alle sei volte per i più grandi. C’è chi si allena mattina e pomeriggio: sono i giovani agonisti che fanno attività nazionale ed internazionale e che nel loro allenamento sono seguiti dal preparatore atletico Fabio Cellebrano, osservando un programma specifico, studiato esclusivamente per loro. A proposito di preparazione atletica, è opinione diffusa che la pratica del tennis porti ad uno sviluppo asimmetrico dei muscoli dorsali. Conferma? No, non è vero. La preparazione atletica è un’ attività propedeutica al gioco vero e proprio del tennis ed è molto importante, per non dire fondamentale. Noi la presentiamo ai più piccoli sotto forma di gioco, con esercizi simili ai movimenti in campo, per proporla poi gradualmente ai più grandi come un lavoro molto orientato, finalizzato al gioco in campo, ma sempre con un’ attenzione mirata allo sviluppo armonioso e omogeneo della muscolatura. Il materiale poi fa la differenza. Una volta si usava la racchetta di legno: quattro etti e un piatto corde da 65 pollici quadrati. Oggi invece la racchetta è più leggera e maneggevole: i telai ipertecnologici in grafite, tungsteno e /o basalto, il peso variabile dai 260 ai 320 grammi e il piatto corde più grande, intorno ai 100 pollici quadrati, contribuiscono a rendere il movimento più fluido e leggero. Inoltre si insegna il rovescio a due mani, soprattutto ai principianti, per passare poi, con il tempo, al rovescio ad una mano, ma solo quando l’atleta spontaneamente prova a staccare la mano. Il maestro deve capire qual è l’impostazione corretta per ogni ragazzo.

‘Mens sana in corpore sano’ dicono i latinisti. Ma quanto è vero il contrario? Bisogna curare anche la mente per avere prestazioni fisiche migliori? Sì, la concentrazione mentale è tutto. Ma non solo questo. Conta molto la consapevolezza di sé, dei propri limiti, la propria autostima. Noi infatti abbiamo nel nostro staff dei professionisti esterni , tra i quali c’è la dott.ssa M.S. De Marco, psicologa, che è sempre a diposizione dei ragazzi, come pure una nutrizionista, la dott.ssa E. Pasqualoni ed un fisiatra, il dott. F. Milanese, che completano il nostro lavoro, quando è necessario. Dei vostri atleti c’è qualcuno in particolare che si distingue per il suo talento e per i suoi risultati? Sì, ce ne sono parecchi: bambini di 8-10 anni, che hanno avuto dei buoni risultati a livello provinciale quest’inverno; ragazzi dai 12 ai 16 anni, che si sono distinti a livello regionale e nazionale; ed infine i ragazzi più grandi che hanno già fatto e continuano a fare i loro primi passi nei tornei professionisti. Un cenno alle squadre, tanto per citarne una: la squadra femminile della serie B che ha come traguardo la serie A2. Siamo molto fieri della squadra di serie B femminile. Le giocatrici sono: Carlotta Sartori 2..4, Greys Moroder 2.5, Giulia Meruzzi 2.6, Caterina Marusich 2.7 e Michelle Cillo 2.8. Solitamente una squadra di serie B ha bisogno di qualche giocatrice straniera o proveniente da altri circoli, ma la nostra squadra femminile è totalmente composta da atlete che si allenano con noi e questo ci rende molto orgogliosi. Per concludere: quando a giugno la scuola, quella fatta di quaderni libri e cartelle, sarà finita, la scuola tennis proseguirà? Sì, lunedì 9 giugno si parte con i centri estivi, aperti a tutti, anche principianti, dalle 8 alle 16, che oltre al tennis comprendono anche un’ora di nuoto nella nostra piscina. I posti sono limitati a 30 ragazzi. Inoltre proponiamo una scuola tennis estiva, indirizzata a chi vuole avere una continuità dell’attività svolta durante tutto l’anno nella scuola stessa. Questo programma è stato ideato con l’unico obiettivo di dare a tutti, non solo agli agonisti, la possibilità di continuare a giocare anche durante l’estate”.

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SCACCHI di Mauro Schiraldi

Scacchi Valpo zero “sacrificio” e nessun “pedone sacrificato” Un gruppo di appassionati scacchisti della Valpolicella nel 1998 ha fondato il Circolo Scacchistico Valpolicella, poi modificato in Associazione Dilettantistica Scacchi Valpolicella PICCOLI GRANDI SCACCHISTI Alcuni tra gli allievi più promettenti dell’associazione: da sinistra Marco Zenari (2001), Maria Pizzamano (2001) e Alessia Contolini (2000)

Prima sede a San Floriano, poi a Sant’Ambrogio e Santa Maria di Negrar. Dal 2013 la sede dell’Associazione è provvisoriamente in Via Mara 3 a San Pietro in Cariano nel piano interrato della Scuola Media “Aschieri”. L’Associazione opera sul territorio da diversi anni svolgendo in particolare un’intensa attività didattica nelle scuole della Provincia di Verona in generale e in Valpolicella in particolare, attività in continua espansione a riprova del successo dell’iniziativa. Con l’avvento di internet la società si è dotata di un proprio sito che illustri tutte le attività svolte ma www.veronascacchi.it vuole anche essere un punto di riferimento per tutto lo scacchismo veronese e quindi offrire spazio anche alle altre 2 associazioni veronesi. Nel 2001 l’associazione è stata premiata come miglior società scacchistica del Nord Italia per l’attività didattica nelle scuole. Operano presso l’associazione 13 istruttori qualificati (1 istruttore giovanile e 12 istruttori elementari) e 10 collaboratori. L’associazione ha una sua Scuola di Scacchi, unica riconosciuta nel Veneto dalla Federazione Scacchistica Italiana e collabora con la F.S.I., con il C.O.N.I. Verona e l’Ufficio Scolastico Provinciale all’organizzazione dei Campionati Giovanili Studenteschi Scacchi Verona.

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Corsi annuali. La Scuola di Scacchi dell’Associazione Dilettantistica Scacchi Valpolicella organizza corsi annuali di scacchi per bambini e ragazzi con sedi diverse e inizio ultima settimana di settembre e fine ultima settimana di maggio. 1 lezione a settimana escluse le festività di 2 ore per circa 30 lezioni. Di seguito in dettaglio i cinque corsi programmati + 1 online con relativi istruttori: CORSO BASICO – SEDE: San Pietro in Cariano Via Mara 3 – ISTRUTTORE: Paolo Dalla Vecchia – giovedì dalle 17.00 Alle 19.00. CORSO INTERMEDIO – SEDE: San Pietro in Cariano Via Mara 3 – ISTRUTTORE: Paolo Dalla Vecchia – lunedì dalle 17.00 alle 19.00. CORSO BASICO/INTERMEDIO – SEDE: Presso Circolo Cittadino di Bridge Corso Cavour 2 Verona – ISTRUTTORE: Maurizio Tencheni – martedì dalle 17.00 alle 19.00. CORSO INTERMEDIO – SEDE: San Pietro in Cariano Via Mara 3 – ISTRUTTORE: Mauro Schiraldi – venerdì dalle 17.00 alle 19.00. CORSO BASICO/INTERMEDIO – SEDE: Garda Sala Polifunzionale in Piazza Donatori di Sangue 5 - ISTRUTTORE: Luca Menini – GIOVEDI’ DALLE 17.00 ALLE 19.00. CORSO ONLINE – Per chi non potesse partecipare a uno di questi corsi, pur essendo interessato, per motivi di orario, di età, di giorno specifico o di distanza dalle sedi suddette può imparare o approfondire con lezioni online (1h). E’ sufficiente potersi collegare a internet e aprire Skype (gratuito). L’istruttore è il CM Mauro Schiraldi, Istruttore Giovanile. Con il Comune di Marano l’associazione ha un rapporto privilegiato; i risultati sono stati eccellenti, la squadra della Scuola Primaria di Marano ha vinto sia la fase provinciale che la fase regionale qualificandosi per la fase nazionale che si svolgerà a Palermo a maggio 2014.


Un corso di scacchi valorizza gli aspetti formativi del carattere e educativi della mente giovanile. L’apprendimento della tecnica di gioco rappresenta un mezzo per facilitare la maturazione dello studente e per accelerare la crescita delle facoltà logiche, divertendo nello stesso tempo. Chi pratica questa disciplina, in generale, acquisisce una più profonda capacità di concentrazione e potenzia senza sforzo le caratteristiche elaborative del cervello con notevoli effetti benefici anche in altri campi come l’organizzazione del proprio lavoro o l’apprendimento delle materie scolastiche. Il gioco degli scacchi agisce positivamente sui seguenti settori formativi: Attenzione, immaginazione e previsione, pianificazione, memorizzazione, capacità decisionale, efficienza intellettiva, creatività, logica matematica, organizzazione metodica dello studio. Viene inoltre incentivato uno sviluppo armonioso delle qualità comportamentali, secondo cui il giovane accetta le regole del gioco e si impegna a rispettarle; vengono sviluppate qualità come: L’autocontrollo, la capacità di lavorare in silenzio, l’osservazione globale e la meditazione, il rispetto dei limiti di tempo e di spazio, la possibilità di misurarsi con i propri avversari in senso “intellettivo” e mai “fisico”, la visione più obiettiva della propria persona e delle proprie capacità. L’aspetto agonistico, inoltre, conferisce agli scacchi la qualifica di “disciplina sportiva”; infatti, oltre alle qualità logiche e di astrazione, sono necessari prontezza di riflessi, rapidità decisionale, equilibrio psico-fisico, grande senso pratico, sensibilità alla dinamicità delle situazioni, capacità di dominare il proprio stato emotivo.

scacco intelligente Con il Comune di Marano l’associazione ha un rapporto privilegiato; i risultati sono stati eccellenti, la squadra della Scuola Primaria di Marano ha vinto sia la fase provinciale che la fase regionale qualificandosi per la fase nazionale che si svolgerà a Palermo a maggio 2014. A destra: Campionati Giovanili Studenteschi a squadre fase provinciale a Valeggio sul Mincio con 86 squadre. Solo i campionati di Milano hanno avuto più partecipanti!

APPUNTAMENTO MONDIALE Gli scacchi favoriscono l’interazione personale e, ponendo il soggetto di fronte alla necessità di tenere conto del punto di vista altrui in maniera costante, insegnano ad evitare a considerare la propria visione delle cose come l’unica possibile. Nel corso di una partita infatti si impara poco per volta a tenere conto della presenza dell’avversario e delle mosse con cui egli si oppone. Fra i tanti possibili giochi, gli scacchi sono certo tra quelli che più operano a livello intellettivo e certamente valgono per ogni età. Negli scacchi il confronto avviene tra due persone che cercano di impostare una prosecuzione di eventi: si deve scegliere tra numerose alternative e per arrivare alla decisione si dovrà esprimere un giudizio; Se esso è corretto e completo, allora esso prevarrà contro il giudizio di chi valuterà in modo parziale e falso. Nessuna casualità quindi dove, al prezzo di sconfitte e vittorie, il giocatore impara che esistono sempre conseguenze alle proprie azioni e che da queste e dalla precisione di queste dipende il successo o l’insuccesso. Sul piano morale gli scacchi contribuiscono ad educarci al rispetto delle regole; esso è un gioco infatti con regole numerose e complesse, e il rispetto di esse è condizione imprescindibile per lo svolgimento del gioco stesso; è un gioco competitivo, dove il rispetto per l’avversario e l’accettazione del risultato della partita diventano atteggiamenti ai quali è importante abituarsi; alla serietà e allo scrupolo, alla profondità della riflessione, poiché in ogni istante chi gioca a scacchi conduce una battaglia contro la superficialità, contro la propensione istintiva a credere vero ciò che vogliamo sia vero e spesso vero non è. Gli scacchi quindi come ragionamento sistematico applicabile non solo alle esigenze di lavoro e di studio (problem solving), ma anche, nei limiti del possibile, alle strategie della vita.

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VELA di Mimmo Palmieri

Con Est Garda una vela etica per tutti Est Garda è una scuola di vela sui generis, che punta più di ogni altra cosa, a stimolare le capacità emotive-risolutive degli allievi Est Garda nasce nel 1996 a Torri del Benaco sul Lago di Garda in una delle località più affascinati d’Italia. Mimmo Palmieri, Istruttore Federale F.I.V. fonda l’associazione con un gruppo di amici, Sergio, Marco e Gigi, accomunati dalla passione per il mare e la navigazione leggi altro.I valori di forza, coraggio e lealtà rappresentano il punto di partenza e pure di arrivo di ogni attenzione. La base nautica di Torri presso lo Yachting Club ha la collocazione ideale per dare impulso a che in poco tempo è diventata tra le organizzazioni veliche più conosciute. Il metodo ha da sempre differenziato Est Garda, dando priorità agli aspetti umani ed etici e considerando la barca giusto uno strumento educativo di formidabile portata. Sportdi+ ha sposato da quest’anno questa metodologia di “fare sport” diventando media partner ufficiale delle attività di Est Garda e diventando a tutti gli effetti membro degli equipaggi. Come? Beh, guardate le foto di questo articolo e ve ne accorgerete! Presentiamo di seguite nel dettaglio le attività svolte da EST Garda. VELA ETICA, MARINAI PER UN GIORNO Questo progetto nasce dalla passione per una disciplina che Est Garda Vela reputa come altamente formativa sotto più piani. Dal 1996 EST GARDA promuove la diffusione della pratica velica sul Lago di Garda coniugandola alla sensibilizzazione per l’ecosistema e la sua antropizzazione, alla protezione e rispetto dell’uomo e del territorio. In quasi venti anni di attività, Est Garda ha imbarcato oltre12.000 allievi. Dall’anno scolastico 2012/2013, le Scuole che aderiscono all’iniziativa “Vela etica - Marinai per un giorno”, selezionano gli equipaggi che alla fine di Maggio si confrontano nel Trofeo Vela Etica.

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Finalità. Incoraggiamo i ragazzi alla sperimentazione e alla riflessione con la partecipazione emotiva: lo sviluppo della flessibilità, la creatività e la prontezza a fronteggiare il cambiamento con il gruppo, sono le risorse che intervengono e devono intervenire per lavorare a bordo. L’intento e’ quello di porre stimoli che possano attrarre le risorse attentive dei ragazzi, una sorta di condizionamento operante per giungere al traguardo con

un bagaglio di nuove ed efficaci esperienze e strategie per la vita nel rispetto delle persone e dell’ambiente. Utenza. Nei corsi e nelle uscite i gruppi sono composti da 6-9 allievi per barca di età omogenea con sufficiente grado di autonomia, coordinazione motoria e capacità di adattamento alle situazioni complesse. Ci rivolgiamo agli studenti delle Scuole Medie di primo e secondo grado, in gruppi fino a 120 allievi. Metodologia. “L’apprendimento è il processo attraverso il quale si crea conoscenza trasformando l’esperienza: è quindi il processo di creazione di conoscenza risultato della transazione da conoscenza personale a conoscenza sociale” David A. Kolb. Spingiamo i ragazzi a sperimentarsi fronteggiando anche i propri timori e a vincerli, il mettersi in gioco diventa uno stimolo ad agire, ed ogni problema un’opportunità di crescita e consapevolezza. TROFEO VELA ETICA - EST GARDA Dall’anno scolastico 2012/2013, le Scuole che aderiscono all’iniziativa Vela etica - Marinai per un giorno, selezionano poi gli equipaggi che alla fine di Maggio si confrontano in una prova di forza, coraggio e lealtà. Le prove di navigazione, con salvataggi simulati, il nuoto e recupero dell’uomo a mare rappresentano un percorso ricco di contenuti e significati. Il trofeo assegnato all’ITIS Ferraris nel 2013 verrà rimesso in palio e consegnato all’equipaggio (custodito dalla Scuola) che saprà meglio cogliere lo spirito dell’evento. I SAIL CAMPS Sono per tutti, esperti e neofiti che impareranno a navigare nella massima sicurezza. I ragazzi selezionati in gruppi omogenei per età, DELFINI i piccini, e gli SQUALI, vengono responsabilizzati dagli Istruttori con l’attribuzione di compiti precisi, e resi consapevoli del proprio ruolo nel rapporto coi compagni, sensibilizzati all’antropizzazione del territorio sia in navigazione che a terra. Questa è la

nostra Vela Etica. Gli allievi navigano su grandi barche insieme agli istruttori, con la presenza costante di un’imbarcazione di appoggio a motore. In caso di condizioni meteo che possano mettere a rischio la sicurezza le attività alternative praticate sono SUP (stand up paddeling) e trekking sul sentiero Torri – San Vigilio. Dal lunedì al venerdì da Giugno a Settembre per settimane indimenticabili. Programma. Ritrovo dalle 8 alle 8.30 nel Piazzale Cà di Cozzi a Verona ogni giorno e partenza in pulmino, ritorno per le ore 18.00. La base nautica presso lo Yachting Cub Torri sarà il luogo di imbarco. Ogni giorno si navigherà ripercorrendo le antiche rotte dei pescatori, attraversando il lago e facendo sosta a Toscolano, Salò, Bogliaco, Tignale. Saranno impartite le nozioni di base per condurre un’imbarcazione a vela, ma sopra ogni cosa, sarà trasmessa la passione, lo spirito di avventura, la voglia di esplorare e il rispetto per la natura. Il pranzo al sacco e la merenda saranno forniti ai ragazzi dalla scuola vela. Sono ammessi ragazzi e ragazze da 8 anni, con buone capacità motorie, è indispensabile che siano in grado di nuotare, ma non è indispensabile che siano già iniziati alla pratica velica. Gli allievi, al massimo sette per barca, avranno a bordo un istruttore Est Garda mentre la scialuppa oceanica a motore “Intrepido” seguirà le imbarcazioni a vela con i ragazzi. Una attenta valutazione della situazione meteo, condizionerà rotte e tempi, per rendere l’esperienza divertente, stimolante ma sicura. Gli Istruttori, saranno raggiungibili al telefono in ogni momento. VELA ETICA, VACANZA - AVVENTURA - STUDIO Per ragazzi stranieri di tutto il mondo, dai 13 ai 17 anni. Facciamo conoscere le cose belle dell’Italia,il nostro territorio, la nostra storia, una cultura antica e la nostra marineria. Una o due settimane di studio con, l’opportunità per i ragazzi di confrontarsi con culture diverse dalla loro.

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APNEA di Davide Dameno

L’apnea è uno sport che continua a evolversi, giorno dopo giorno, spingendo l’essere umano sempre più “in fondo”. Lorenzo Bossi è uno degli esempi più importanti a livello nazionale. Un campione made in Verona! Nel novembre del 2013 presso Long Island, una piccola isoletta delle Bahamas nel mezzo del mare dei Caraibi, si è tenuta una competizione di livello mondiale ed estremamente importante all’ interno del mondo apneistico, di cui purtroppo i media internazionali hanno poco discusso. La gara si tiene annualmente all’ interno del Dean’ s Blue Hole, una cavità profonda oltre 204 metri in questo paradiso caraibico. Il Blue Hole è il luogo ideale per ogni apneista che vuole cercare di spingere i suoi limiti fisici e mentali sempre più giù negli abissi del mare con un solo respiro. Questo “Buco Blu” è infatti privo di correnti ed è un luogo definito come una vera e propria “piscina profonda” 200 metri priva anche di termoclini. Ciò sta a significare che la temperatura dell’ acqua presente in superficie rimane invariata fino a 204 metri. Questa competizione di apnea profonda di livello mondiale è denominata con il termine “Vertical Blue”. Durante i 10 giorni di gara previsti i migliori apneisti sul pianeta si sfidano, stravolgendo i limiti umani fino ad ora conosciuti, abbattendo in continuazione le barriere del limite fisico e mentale, aprendo la strada verso profondità sempre maggiori ed impressionanti, permettendo così di comprendere fino in fondo se la parola “limite” esiste realmente oppure è solo una apparente concezioni naturale e di ostacolo insita all’ interno della mente umana. Durante questi giorni di gara i limiti spesso vengono veramente stravolti. Solamente all’ interno di questa competizione estrema, nell’edizione 2013 sono stati più di dieci gli atleti, su circa una trentina di partecipanti, ad aver oltrepassato di parecchi metri il muro dei 100 metri con l’ ausilio della monopinna. Fino a tre anni fa in gare di questo genere il numero di atleti oltre i 100 metri era di gran lunga più ristretto. Durante il

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Vertical Blue 2013 gli apneisti oltre il muro dei 120 metri con la monopinna sono stati solo due: William Trubridge e Alexey Molchanov (attualmente, a livello mondiale, gli apneisti in grado di scendere oltre i 120 metri non sono più di sei). Fino a cinque anni fa vi era probabilmente solo un apneista di fama mondiale a poter andare oltre i 120 metri ed il suo nome è Herbert Nitsch, recentemente ritiratosi dalle competizioni dopo aver acquisito nel giugno 2013 presso l’ isola di Santorini (Grecia) il titolo di “uomo più profondo sul pianeta” raggiungendo al quota di 249.9 metri con l’ utilizzo di una slitta zavorrata. Ma non bisogna andare troppo lontano per trovare apneisti di grande livello. Un atleta di grande fama conosciuto molto bene all’ interno del circuito apnesitico italiano e residente stabilmente presso la città di Verona è Lorenzo Bossi. Bossi è un apneista che negli ultimi anni si è distinto per la sua invidiabile capacità di poter trattenere il respiro in posizione statica. La statica è una delle principali discipline dell’ apnea e consiste nel trattenere il proprio respiro per più tempo possibile restando fermi sott’ acqua senza fare alcun movimento per cercare di consumare meno ossigeno al fine di poterlo trattenere dentro di se per il tempo più lungo possibile. Durante gli scorsi anni Lorenzo Bossi ha più volte superato i record italiani nella disciplina della statica sconvolgendo letteralmente il pubblico apneistico e i suoi avversari dimostrando capacità ed abilità incredibili che hanno sconvolto l’ apnea italiana degli ultimi anni. Bossi ha superato per la prima volta il record italiano in apnea statica nel 2007, diventando campione italiano assoluto, trattenendo il respiro per ben 7 minuti e 7 secondi. L’ anno dopo superò il suo stesso record italiano per la seconda volta trattenendo il respiro per 7 minuti e 17 secondi.


Un ultimo estremo record fu abbattuto nuovamente da Lorenzo Bossi nel lago di Garda divenendo così il primo apneista italiano a superare il record di apnea lineare senza attrezzi, nella disciplina della rana

Nel 2008 divenne vicecampione del mondo di apnea dinamica in piscina con l’ ultilizzo della monopinna nuotando per ben 187 metri in orizzontale con un solo respiro. Questo fantastico risultato gli permise di ricevere la medaglia d’ argento al valore atletico del CONI. Questo campione veronese negli ultimi anni non ha solamente raggiunto strabilianti risultati nelle discipline dell’ apnea dinamica e statica (in piscina), ma ha ottenuto per la prima volta - nel 2011 - anche il record italiano di profondità a rana, diventando il primo italiano a raggiungere la profondità di 55 metri sotto il livello del mare con un solo respiro d’ aria. Un ultimo estremo record fu abbattuto nuovamente da Bossi presso il lago di Garda divenendo così il primo apneista italiano a superare il record di apnea lineare senza attrezzi, nella disciplina della rana. Successivamente a tutti questi record italiani conquistati da Bossi, il CONI decise di consegnargli ufficialmente la medaglia di bronzo al merito sportivo. Lorenzo si allena tutt’ora e ormai da parecchi anni presso la struttura del centro natatorio sportivo delle piscine Santini di Verona sotto l’ attenta assistenza di altri due fortissimi apneisti sempre in costante crescita come il giovanissimo Davide Dameno e Alberto Avrese. All’ interno della struttura del centro natatorio delle piscine Santini, Bossi si allena 2/3 volte a settimana per cercare di migliorare sempre più le sue performances apnesitiche sia nella disciplina della statica che nella disciplina della dinamica a rana e con la monopinna per poter conseguire ancora in futuro ulteriori e sempre più strabilianti risultati nelle prossime competizioni di apnea di livello nazionale e internazionale al fine di poter abbattere nuovi record e nuovi limiti per essere sempre pronto a nuove sfide di livello mondiale.

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KITESURF di Alberto Cristani

Kiteshock 2014 Are you ready? Una tavola, una vela, il vento e il lago. E una buona dose di adrenalina. Ecco in sintesi spiegato il kitesurf, disciplina sportiva che sarà al centro dell’evento che si svolgerà il 31 maggio a Brenzone del Garda Brenzone sul Garda è una perla incastonata sulla sponda veronese del Lago di Garda situato al centro del lago. Ospitalità e attività ricettive sono oggi punti qualificanti dell’economia locale che, ovviamente, fa del turismo – italiano ed estero – uno dei punti di forza. In questo bellissimo contesto si colloca alla perfezione Kiteshock 2014, evento che andrà in scena il 31 maggio dedicato agli amanti del kitesurf. “Il kitesurf, detto anche kitesuerfinf o kiteboarding – spiega Chiara Piccoli, organizzatrice dell’evento - è uno sport acquatico, nato a fine anni Novanta come variante del surf; consiste nel farsi trainare da un aquilone (“kite” in inglese), che usa il vento come propulsore e che viene manovrato attraverso una “barra di controllo” (barra), collegata al kite da sottili cavi (quattro o cinque) di dyneema o spectra detti “linee”, lunghi tra i 22 e i 27 m. Le linee in certi casi possono essere anche di 15 mt, possono essere usate cosi corte in venti molto forti, per dare meno potenza a kite, cosicché le raffiche hanno impatto meno aggressivo. Il kitesurf si pratica con una tavola ai piedi con la quale si “plana” sull’acqua. In condizioni di vento debole si usano aquiloni di dimensioni più grandi di quelli usati con vento forte. Con le condizioni ideali è possibile praticare lo sport in maniera sicura, planando semplicemente (freeriding), compiendo svariate evoluzioni o tricks (freestyle). È possibile usare il kite sia sulle onde (wavestyle) che su acqua piatta (wakestyle) a seconda della caratteristiche dello spot, cioè in gergo il luogo ventoso utilizzato. Le diverse tipologie di stili richiedono corrispondenti tipi di tavola: per cavalcare grandi onde si utilizzano tavole simili a surf, con una punta (monodirezionali) per compiere acrobazie aeree si usano tavole bidirezionali che si prestano ad essere utilizzate con

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BRENZONE chiama KITE Cornice del Kite Shock 2014 sarà Brenzone, perla del Lago di Garda e culla per gli amanti del kitesurf. L’evento andrà in... onda il 31 maggio

maggiore efficacia se l’acqua è per niente o poco mossa. Le condizioni di vento ideali per i principianti del kitesurf sono comprese tra i 12 e i 24 nodi (kts). L’esperto riuscirà, con l’opportuna attrezzatura, e la corretta valutazione del meteo e dello spot utilizzato ad usare venti compresi tra gli 8 ed oltre i 40 kts. A differenza, per esempio, del windsurf, il kitesurf si può praticare con venti ritenuti “deboli” permettendo trick, velocità ed accelerazioni”. Uno sport che trova nel Lago di Garda il suo habitat ideale. “Il lago di Garda - conferma Chiara - è un posto meraviglioso per il kiting perchè è sempre ventoso nella parte nord (il sud del lago è ventoso solo qualche volta, con grandi tempeste n.d.r.).Ci sono 2 tipi di venti. Il vento che viene da nord, chiamato dai locali Peler, è burrascoso e forte, tra 20 e 30 nodi. Inoltre è un vento freddo perchè viene dalle Alpi. Da sud invece arriva l’ Ora, un vento termico, caldo, leggero e costante, tra 10 e 18 nodi, ideale per i principianti. Ci sono molte scuole di kite nella zona tra Brenzone e Navene, circa 20. Alcuni nomi? Xkite, Centro Kite Marniga, Newschool, Waterproof, Beekite, Riders Action, Powerskull, Stickl, Navene, Easykite. Tutte le scuole usano le barche per scendere in acqua perchè non ci sono spiagge adatte al decollo. Non c’è sabbia attorno al Lago di Garda, solo rocce, e quindi la spiaggia è troppo corta per scendere in acqua. Così i kiters devono impostare i kites sulla terraferma, metterli nelle borse prima di salire sulle barche. Ci sono solo due posti dove puoi scendere in acqua direttamente dalla spiaggia, ma è solo per esperti poichè è molto pericoloso a causa delle rocce. Inoltre se ti beccano sono multe salatissime. Solo in uno spot è permesso legalmente il lancio del kite da terra: è la spiaggia di Navene, meglio conosciuto dagli esperti e dai locali come “il tunnel’ (Kiteclub Malcesine). Qui il vento arriva solo nel pomeriggio (il Peler non tocca quasi mai la costa in quel punto). Bisogna fare una tessera annuale e provare all’associazione che si è un kiter esperto (con regolare certificazione), altrimenti non è possibile uscire da questo spot”. “L’attività di kite sul Garda - evidenzia Chiara - normalmente inizia verso marzo-aprile, quando l’acqua è a circa 10°C. Ovviamente, in questo periodo, usiamo una muta stagna o una muta spessa 5.5 mm. Poi in estate, da giugno a settembre, usiamo una muta di 3.5 mm la mattina e una muta corta nel pomeriggio. Perché, comuque, l’acqua non è mai caldissima…”.

Veniamo al Kiteshock 2014: perché questo evento? “Il nostro obiettivo - puntualizza Chiara - è quello di riunire introno al kite gli abitanti di Brenzone e zone limitrofe, sportivi e turisti. Sarà una giornata di allegria e spensieratezza, durante la quale faremo dimostrazioni di kite. Purtroppo durante l’evento non si potrà far provare vela o tavola da kite ma chi fosse interessato a farlo, potrà prendere i contatti con le scuole e le associazioni le quali rilasceranno vouchers di sconto. Si potranno invece fare delle prove gratuite di SUP (Stand Up Paddle), che sono delle tavole da surf enormi, non utilizzate per il kite, ma ideali per la gente non sportiva che vuole fare un approccio in acqua per vedere il loro livello di equilibrio. Queste tavole verranno messe a disposizione nel tardo pomeriggio per una breve prova gratuita da Gardasurf di Brenzone. Durante la giornata inoltre ci sarà intrattenimento e musica. Il tutto coordinato dalle mitiche Kitepirinhas, un gruppo di amiche, del quale faccio parte, amanti del kite e della caipirinha brasiliana”.

In conclusione Chiara ci tiene a fare una doverosa precisazione: “Kiteshock 2014 nasce con un unico scopo: far conoscere in primis il territorio, le tipicità e le bellezze del Garda tramite il kite. Il messaggio è stato recepito dalla pro loco di Brenzone che ci ha aiutato e ci aiuterà anche in futuro, ad organizzare questa giornata. Ecco quindi che è doveroso ringraziare chi ha creduto in noi. Ce l’abbiamo messa davvero per organizzare il tutto al meglio. Spero sia il primo di una lunga serie di Kiteshock. Un grazie va, ovviamente, anche a tutti gli sponsor e partner, tra i quali Sportdi+ magazine, che ci sostengono: senza di loro il nostro progetto sarebbe rimasto solo un’idea”.

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Kiteshock 2014 | 31 maggio 2014 Brenzone del Garda PANT 2945 C C 100. M 52. Y 00. K 00

Media Partner PRIMAVERA camping & bungalows

Info chiarapic74@hotmail.com


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an Peterson è da tutti definito il “coach per antonomasia” ed ancora oggi, che di anni ne ha più di 70, resta un’icona assoluta e irraggiungibile della pallacanestro, ed un punto di riferimento incondizionato, per colui che da allenatore ha vinto di tutto in Italia, a Bologna come a Milano, e nonostante i suoi iniziali fallimenti da giocatore mancato, passando poi a giovane scout per gli allenatori di college e quindi assistente e grande allenatore, oggi si è deciso di raccontare la sua carriera attraverso un libro autobiografico con il quale ripercorre stralci di storia, aneddoti, curiosità e la sua idea vincente di leadership, che fa raggiungere risultati ed obiettivi non attraverso l’imposizione data dal ruolo bensì dal lavoro quotidiano, gli allenamenti e l’applicazione costante. Nel suo libro “Per me… numero 1”, scritto in collaborazione con Dino Ruta, associate professor presso la SDA Bocconi School of Management, il maestro si racconta con la sua consueta ironia, che pochi sanno gli ha permesso grandi successi, oltre a quelli sportivi, soprattutto come business coach, mettendo in gioco le sue grandi capacità comunicative e di motivazioni sui temi della leadership e dell’efficacia personale, che avvicinano e uniscono lo sport con le dinamiche aziendali nella conduzione di uomini e il perseguimento di risultati attraverso il lavoro di squadra. Dan Peterson lo conosciamo un po’ tutti, anche grazie alle sue mirabili frasi ad effetto, su tutte “per me… numero 1!”, ed è importante, oltre che stimolante, scoprire che questo uomo abbia un’indole da motivatore di assoluto prestigio, e attraverso i suoi corsi riesce a inculcare il giusto significato di essere sempre unici, affinché la propria posizione da leader possa conclamarsi attraverso l’allenamento costante, lavorando sulla capacità di apprendimento e la consapevolezza che questo processo lungo richiede, transitando anche attraverso l’ascolto e il confronto costruttivo. Il libro raccoglie, attraverso i ricordi di Peterson, una serie di episodi sulla sua vita, e da ciascuno degli aneddoti selezionati, e raccontati con tutta la vivacità espressa dal suo personaggio, si evincono gli insegnamenti che Dino Ruta ci aiuta a mettere a fuoco negli “schemi di allenamento” che si trovano ad ogni chiusura di capitolo. È davvero risultato un

bell’esperimento il poter raggruppate all’interno di un discorso coerente e scientificamente fondato sul tema della leadership, le indicazioni espresse da Peterson, che trovano un utile riscontro attraverso delle “schede di allenamento” che sono facilmente apprendibili e semplici da mettere in pratica. Davvero un libro unico nel suo genere e rivolto, come direbbe il grande Peterson sia agli amici sportivi che non, perché riesce ad essere di immediato impatto su chi si cimenta nella lettura trovando, tra l’altro, anche preziose testimonianze di dieci ospiti, grandi nomi dello sport, le cui parole completano il ritratto di questo formidabile modello di leadership che il “coach per antonomasia” rivela di essere da sempre.

UN LIBRO PER AMICO

a cura di Gianfranco Iovino

Per me… numero 1. Aneddoti (sportivi e non) per allenarsi da leader di Dan Peterson e Dino Ruta Egea Edizioni – pagine 231 - €. 19.90 Disponibile anche in versione eBook - €. 8,99

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WEB di Bruno Mostaffi

Con lupatoto2016.it lo sport lupatotino viaggia in rete Un’iniziativa innovativa promossa dall’assessorato allo sport lupatotino. Un modello che potrebbe essere “imitato” da altri comuni della provincia veronese. E anche in questo caso SD+… c’è! è online da pochi giorni il portale www.lupatoto2016.it, un portale aggiornatissimo giornalmente su tutte la attività sportive svolte, promosse e organizzate sul territorio di San Giovanni Lupatoto. “Lo sport per San Giovanni Lupatoto – spiega l’Assessore allo sport Enrico Mantovanelli, a destra – rappresenta un elemento cardine, uno strumento importante per garantire il benessere, come testimoniato dalle numerose società sportive che operano sul territorio. Per valorizzare l’importanza delle attività sportive e l’attenzione dell’Amministrazione Comunale nei confronti delle stesse, a partire dall’anno 2012 numerose sono state e saranno le iniziative organizzate dall’Assessorato allo Sport per coinvolgere e stimolare ulteriormente la cittadinanza ad impegnarsi nelle attività sportive, favorendo non solo il benessere fisico m andando a rafforzare i legami che fanno di San Giovanni una comunità attiva, partecipe e solidale”. “Il nostro sogno – evidenzia Mantovanell – è quello di poter conseguire, nell’anno 2016, la qualifica di Comune Europeo dello Sport, un importante riconoscimento conferito da ACES che andrebbe a valorizzare anche a livello internazionale l’impegno profuso in tali attività”. Un sito dinamico, sempre aggiornato e con tantissime indicazioni sul come e dove praticare sport nell’ambito del comune lupatotino. Un servizio d’eccellenza per gli sportivi e in generale per la comunità. Un esempio che, si spera, possa trovare seguito anche in altro comuni della provincia veronese. “Il portale – conclude l’assessore Mantovanelli – è una novità straordinaria, non solo per lo sport lupatotino. Con www.lupatoto2016.it viene offerto un supporto innovativo alle nostre associazioni e ai nostri cittadini. Altri colleghi assessori mi hanno chiamato perché

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vorrebbero replicare un portale simile anche nei loro comuni: questo mi inorgoglisce e mi da molta soddisfazione. Diventare un esempio e un modello da seguire era un obbiettivo amministrativo e per, il mio incarico nello sport, credo che questo impegno - ad oggi - sia stato rispettato. Ho messo 10 punti negli obbiettivi del mio mandato sportivo a san Giovanni e ad oggi ne abbiamo già realizzati 9: direi che siamo a buon punto!”. Sul portale lupatoto2016.it c’è anche un link diretto con il nostro sito www.sportdipiu.net (da poche settimane on line con una nuovissima veste grafica n.d.r.) “…a testimonianza – precisa l’assessore lupatotino – della forte e costruttiva sinergia che si è creata tra il comune e Sportrdi+ magazine. Un legame che ha regalato, e sicuramente regalerà in futuro, reciproche soddisfazioni!”.


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EVENTI di Davide Zonaro

Una settimana a tutto Sport... Dal 6 al 15 giugno San Giovanni Lupatoto ospita la seconda edizione della Settimana dello Sport, una kermesse di tante discipline sportive, con gare, dimostrazioni, incontri e tornei. Il tutto all’insegna del ‘divertimento sportivo’ a 360 gradi Prosegue il progetto dell’Ass.to allo Sport del Comune di San Giovanni Lupatoto, che ha intrapreso un percorso volto alla promozione sportiva nel territorio lupatotino attraverso lo sviluppo di una serie di iniziative e attività rivolte alla cittadinanza. San Giovanni Lupatoto si prepara quindi a vivere un altro grande appuntamento sportivo con la seconda edizione della Settimana dello Sport, voluta ed organizzata dall’Ass.to allo Sport, con l’ass.re Enrico Mantovanelli a dirigerne l’intera realizzazione, patrocinata dalla Regione Veneto, dalla Provincia di Verona, dal CONI Veneto ed in collaborazione con la Pro Loco di San Giovanni Lupatoto. Da venerdì 6 a domenica 15 giugno verrà organizzata una vera e propria vetrina per tutte le società sportive lupatotine. Queste ultime avranno la possibilità di far conoscere la propria disciplina coinvolgendo la cittadinanza con giochi, esibizioni e numerose attività dedicate a tutti, dai più grandi ai più piccoli. Quest’anno la manifestazione riserverà anche una bella novità, la “Notte Bianca dello Sport”, in programma sabato 7 giugno dalle ore 17 alle 24. Una serata all’insegna dello sport e del divertimento al chiaro di luna, ricca di tornei ed esibizioni che vedranno come protagoniste le società sportive della Provincia, il tutto contornato da musica e intrattenimento per il pubblico presente. Il programma dell’intera settimana è vario e ricco di appuntamenti, con esibizioni di ginnastica artistica, tornei di tennis, campionati di ciclismo, tornei di calcio, ma anche campionati di atletica leggera, spettacoli di pattinaggio artistico, convegni, serate a tema e molto altro. A chiudere la Settimana dello Sport, domenica 15, la seconda “Sangio Run”, corsa non competitiva su distanze di 5, 12 e 18 km con partenza alle ore 8:30 dal parcheggio del Centro

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Commerciale Verona Uno. Sangio Run è un’iniziativa di solidarietà inserita nel progetto “Walk Of Life”, con parte del ricavato che sarà destinato alla Fondazione Telethon per sostenere l’attività di ricerca nella cura delle malattie genetiche.

SECONDO ANNO DELLA SETTIMANA A TUTTO SPORT San Giovanni Lupatoto si prepara quindi a vivere un altro grande appuntamento sportivo con la seconda edizione della Settimana dello Sport

Tanti i partner della Settimana dello Sport che hanno voluto affiancare questa iniziativa, con il CENTRO COMMERCIALE VERONA UNO e ipermercato GALASSIA che si riconfermano Main Sponsor della manifestazione. I Fornitori Ufficiali sono invece Nordest Traduzioni, Jean Louis David San Giovanni L., Leaderform, Vicenzi, Farmacia Garofoli, Daniele Sport e Italcalor. Media Partner è Sportdi+ Magazine. “La Settimana dello Sport è una bella ed ulteriore occasione per promuovere la sana pratica sportiva, che rientra in un progetto più ampio dell’amministrazione comunale finalizzato a valorizzare lo sport del territorio lupatotino – dichiara l’Ass.re Mantovanelli. “Come ribadito in più occasioni, l’obiettivo finale di questo percorso intrapreso l’anno scorso, è ottenere la prestigiosa qualifica di Comune Europeo dello Sport per l’anno 2016”. Doverosi poi i ringraziamenti: “Ringrazio coloro che attraverso il loro impegno consentono di organizzare con successo un simile evento. Un ringraziamento speciale va alle Società Sportive lupatotine che hanno aderito al progetto e che contribuiscono con le loro attività a promuovere le tante discipline sportive del territorio. Ringrazio naturalmente anche gli sponsor, che in un periodo di crisi economica, attraverso il loro contributo permettono al Comune di organizzare questa sana iniziativa a costo zero. Mi auguro che la Settimana dello Sport, possa essere un’esperienza positiva per tutti coloro che avranno la possibilità di viverla da vicino” conclude l’Ass.re Mantovanelli.


EVENTI

... e una Notte Bianca per tutti gli sportivi! Sabato 7 giugno, all’interno della Settimana dello Sport, andrà in scena una notte sportiva. Tornei, esibizioni e coinvolgimento del pubblico per una serata lupatotina all’insegna del divertimento La Settimana dello Sport, in programma dal 6 al 15 giugno, si presenta con una bella novità. La manifestazione, organizzata dall’Ass.to allo Sport del Comune di San Giovanni L. con il patrocinio della Regione Veneto, Provincia di Verona e del Coni Veneto, ed in collaborazione con la Pro Loco di San Giovanni Lupatoto, quest’anno offrirà lo sport anche in notturna con la Notte Bianca dello Sport, in programma dalle ore 17:00 alle 24:00 di sabato 7 giugno, presso l’area polisportiva di Viale Olimpia. La Notte Bianca dello Sport sarà uno dei momenti più affascinanti e dinamici della Settimana dello Sport, dove attività sportive e divertimento si fonderanno insieme in uno spettacolo unico nel suo genere. Aperta a tutti, società sportive e non, la serata sarà caratterizzata da una serie di tornei e gare di diverse discipline sportive, il tutto contornato da musica e intrattenimento per tutti. L’originalità, l’unicità e la curiosità di questo evento richiameranno molti appassionati sportivi che si sfideranno al chiaro di luna ma allo stesso tempo genitori, famiglie e amici per trascorrere una serata autentica. Molte saranno le discipline sportive che animeranno la notte lupatotina di sabato 7 giugno, tra cui le ARTI MARZIALI, il KICKBOXING, il TENNIS, il BASKET, ma anche il VOLLEY, il PATTINAGGIO, l’ARRAMPICATA, il CALCIO, la DANZA, BMX, CHEERLEADING e tanto altro ancora. La Notte Bianca dello Sport coinvolgerà anche il pubblico presente, con lezioni di STEP, BOOT CAMP e SPINNING, oltre a prove pratiche delle diverse discipline sportive. Tutto questo per rendere più piacevole e coinvolgente l’evento a tutti coloro che sceglieranno di partecipare a questa serata di festa. Gli impianti sportivi di Viale Olimpia che ospi-

San Giovanni Lupatoto presenta

Lo sport sotto le stelle!

Impianti sportivi di Viale Olimpia, San Giovanni Lupatoto Dalle ore 17.00 alle ore 24.00

Serata all’insegna dello sport e del divertimento, ricca di tornei ed esibizioni sportive, il tutto contornato da musica e intrattenimento per il pubblico presente. Un alternarsi continuo di spettacoli delle più affascinanti discipline sportive:ARTI MARZIALI, KICKBOXING, TENNIS, CHEERLEADING, BASKET, VOLLEY, PATTINAGGIO, ARRAMPICATA, CALCIO, DANZA, BMX e molte altre!

In corso della serata saranno organizzate lezioni di prova e attività per tutti i presenti, e non mancheranno stand gastronomici attivi per tutto il corso dell’evento!

MAIN SPONSOR

FORNITORI UFFICIALI

MEDIA PARTNER

Via Garofoli 135/137 - 37057 - San Giovanni Lupatoto (VR) Tel/Fax 0458753205 - e-mail farmagaro@virgilio.it

teranno le varie attività sportive sono l’impianto sportivo Nino Mozzo, il centro Natatorio Piscine Giò Club, Campi da tennis e pista di BMX.

INFO

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verona, una ProvInCIa Che fa la dIfferenza

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FRISBEE di Luca Fratton

Ultimate terzo torneo interscolastico Frisbee e studenti protagonisti al torneo organizzato dagli istruttori Disc’o’ver Ultimate Verona svoltosi ai campi sportivi del CUS Verona a Parona L’anno scolastico giunge al termine e anche gli impegni didattici degli istruttori FIFD dei Disc’o’ver Ultimate Verona vedono la loro realizzazione nel torneo interscolastico di fine anno, svoltosi lo scorso 8 maggio presso i campi sportivi del CUS Verona in via della Diga a Verona. La manifestazione, che ha avuto il patrocinio dell’Ufficio Scolastico Provinciale, ha visti coinvolti nove istituti del veronese per un totale di 13 squadre, formate da singole classi o da rappresentative del singolo istituto: Berti di Caldiero, Medi di Villafranca, Tusini di Bardolino e Catullo, Fermi, Marconi, Messedaglia, Seghetti e Stimate di Verona. Come accaduto anche gli anni scorsi, giocare un torneo dopo aver fatto le lezioni a scuola ha un impatto vero e proprio per i ragazzi, i quali arrivano sui campi e si ritrovano in mezzo ai loro coetanei di altre scuole, si schierano sulle rispettive linee di meta e si sfidano, ricordandosi che gli arbitri sono loro. Nell’arco di una mattinata di torneo avviene un piccolo cambiamento in coloro che sono scesi in campo e gli stessi ragazzi che bonariamente canzonavano il frisbee sono diventati quelli che lo rincorrevano e volevano prenderlo prima dei loro avversari. In palio c’era un premio vero, il trofeo del torneo, e quello che stavano facendo era sport, ma ancora così vicino al piacere del gioco. La cosa più interessante poi è stato vedere come ognuna delle squadre, anche quelle che erano alla loro prima esperienza, riuscissero ad autogestirsi, a chiamare e risolvere i falli e le incomprensioni sulle regole e sulle azioni; inoltre la soddisfazione più grande è stata veder soddisfatti i ragazzi che hanno partecipato e i loro insegnanti, per la scelta di provare questo sport e per quello che hanno saputo cogliere da un’esperienza così. Infine un ringraziamento va ai partner dell’evento Sportdi+ magazine e Daniele

Sport di San Giovanni Lupatoto che hanno messo in palio i trofei.

Vincitori Spirito del Gioco categoria COED Stimate – Stimate Vincitori Spirito del Gioco categoria OPEN Dischi Ignoranti – Catullo Vincitori categoria COED 1° Border Frisbee – Marconi 2° Primo Disco – Messedaglia 3° Stimate – Stimate Vincitori categoria OPEN 1° Tigers – Medi 2° Marconi Frisbee – Marconi 3° Fermi 5A – Fermi

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FISCALITà di Giuliano Zocca

Il Comitato organizzatore istruzioni per l’uso Il soggetto giuridico ideale per realizzare manifestazioni sportive o culturali che si ripetono periodicamente. Andiamo a scoprire tutto quello che c’è da sapere... Il Comitato può essere definito come un ente non commerciale formato da più persone che si propongono una raccolta di fondi allo scopo di promuovere iniziative di carattere altruistico, morale, sociale, culturale, sportivo, ecc. Si tratta generalmente di attività con durata limitata nel tempo, anche se talvolta si riscontra l’esistenza di Comitati più o meno “permanenti” che si occupano dell’organizzazione di manifestazioni sportive o culturali che si ripetono periodicamente. STRUTTURA CHIUSA DEL RAPPORTO Il Comitato è un ente che unisce alcune delle caratteristiche tipiche delle Associazioni con quelle delle Fondazioni. Analogamente a quanto previsto nelle Associazioni, anche i Comitati nascono attraverso l’accordo tra due o più persone per il perseguimento di uno scopo comune. Similmente alle Fondazioni, i Comitati perseguono lo scopo mediante la gestione di un patrimonio da parte di un numero limitato di associati. La circostanza che lo scopo debba essere raggiunto ad opera di un gruppo ristretto di persone (i cosiddetti soci promotori) attribuisce ai Comitati il concetto di “struttura chiusa”, con conseguente assenza dei principi di democraticità della struttura e di uniformità del rapporto, elementi tipici di un’associazione. Il Comitato non è quindi sottoposto a un gravame tipico delle Associazioni, ossia dimostrare l’effettiva esistenza del rapporto associativo e il rispetto delle clausole sociali (iscrizioni dei soci, delibere del Consiglio Direttivo per i nuovi soci, democraticità e partecipazione alle assemblee, etc..), formalità che qualora vengano contestate possono comportare il disconoscimento, da parte degli uffici finanziari, della qualifica di ente non commerciale

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Leonardo Ambrosi & Partners Via Caprera, 1 - 37126 - Verona - Tel. 045 8350518 Fax 045 8301408 - info@ambrosiepartners.it

UNO PER TUTTI, TUTTI PER UNO Il Comitato riunisce più persone per il “perseguimento di uno scopo

comune” mediante la gestione di un patrimonio da parte di un numero limitato di soci

con pesantissime conseguenze sotto il profilo fiscale. COSTITUZIONE Il Comitato può essere costituito con qualunque forma, anche con un accordo verbale tra i promotori. In ogni caso, qualora il Comitato intenda rientrare tra i beneficiari delle agevolazioni fiscali previste per gli enti non profit, è necessario che venga costituito con scrittura privata registrata ovvero con scrittura privata autenticata o atto pubblico. DURATA TEMPORANEA Un aspetto che differenzia i Comitati dalle Associazioni riguarda la loro durata. Le Associazioni hanno normalmente una durata illimitata, mentre i Comitati hanno una durata necessariamente limitata, poiché dovranno sciogliersi una volta raggiunto lo scopo per i quali sono stati costituiti. La prassi presenta numerose eccezioni di Comitati a carattere permanente e ciò si verifica in tutti i casi ove, seppur lo scopo sia stato raggiunto, viene prevista l’assunzione di un nuovo scopo. L’ipotesi più ricorrente è quella dei Comitati che realizzano eventi che si ripetono periodicamente, anche a cadenza annuale. Il Comitato Organizzatore di una manifestazione sportiva può certamente essere annoverato tra le manifestazioni di durata limitata a cadenza regolare.

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EVENTI di Paolo Morana e Massimo Cussotto

La stagione dell’amore... per la Lessinia! Conclusasi la stagione invernale in Lessinia è già ora di guardare all’estate 2014. Questa in sintesi la prospettiva della P&M, che da 5 anni ormai organizza eventi per la promozione di questo territorio L’inverno è stato ricco di soddisfazioni e di eventi tutti esauriti, ma anche come sempre qualche disdetta o spostamento di date legato alle condizioni metereologiche, con cui i ragazzi sono ormai abituati a convivere e anzi rispettano, visto che si muovono in ambiente montano. Tre i percorsi con le ciaspole in notturna organizzati, tutti esauriti come partecipazione e che hanno visto coinvolte diverse zone e rifugi montani: Bocca di Selva, per un percorso anche nel bosco e con panorama mozzafiato di Verona, Camposilvano con percorso nella Valle delle Sfingi e cena in agriturismo, e infine Malga Malera, con le sue caratteristiche vallate. Sempre sapientemente condotti dalle guide naturalistiche dell’associazione Emozioni in Movimento, con la collaborazione del fotografo ufficiale Alessandro Bugli e il supporto dei partner di riferimento, a cominciare dalla Oreficeria Claudio Speri

di Fumane, presente anche sullo spazio principale del volantino invernale. Ci si dedica ora alla stagione estiva, con tante novità e gradite conferme per un 2014 che si preannuncia ricco di eventi: si comincia in luglio con le camminate guidate con Emozioni in Movimento e pranzo o cena in rifugio, si prosegue con il tradizionale torneo di pallavolo amatoriale aperto a tutti, dal 14 al 17 agosto. Infine la festa country, che vedrà anche una tappa del Lessinia Tour con la 4 ore della Lessinia (mountain bike) e per finire alcuni eventi ancora in fase di pianificazione!

INFO www.pmeventi.it 340 5351121 (Paolo) info@pmeventi.it

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lessinia je t’aime Dopo un inverno ‘super’, P&M si prepara per un’estate fantastica!


BCC

Valpolicella Benaco BANCA

Radici diverse... valori comuni Sant’Anna d’Alfaedo

Caprino Veronese Costermano Garda

Marano di Valpolicella

Albarè

Bardolino

Valgatara Sant’Ambrogio di Valpolicella

Negrar

S. Pietro in Cariano Arbizzano Pescantina

Colà Sandrà Verona

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