SportdiPiù magazine Veneto 65_2020

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Testata giornalistica registrata al Tribunale di Verona n. 1807/2008

ANNO 12 - N. 65 - SETTEMBRE / OTTOBRE 2020iBarcoder - Periodico iBarcoder Trial iBarcoder Trial Trial

Bomberine über alles

Passione, divertimento e femminilità sono le prerogative della F.C. Bomberine, formazione di calcio 5 padovana presieduta e allenata dal vulcanico Marco Bobby Cecolin

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magazine

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I EMANUELE BIRARELLI

I ALPO BASKET

I TOCATÌ 2020

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# 65

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magazine


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L'editoriale

L’

di Alberto Cristani Facebook-Square @albertobrunocristanivr instagram alberto.cristani70

Eppur (qualcosa) si muove

estate è passata e, sebbene se ne siano sentite e dette tante, lo sport è ancora in stand by. Eccezion fatta per il calcio professionistico e per qualche altra disciplina top class (non tutti gli sport sono uguali…), decisioni chiare ed esaustive non sono state ancora prese. Tra protocolli, polemiche e disorganizzazione, l’attività sportiva di base sta soffrendo enormemente e rischia, in alcuni casi, di collassare in modo irreversibile. Le piccole-medie società tremano in attesa di risposte da parte di Federazioni e Istituzioni che, per ora, non sembrano aver ancora captato in modo chiaro l’S.O.S. Nonostante tutto, però, qualcosa sembra muoversi. Grazie alla voglia e la testardaggine di presidenti e dirigenti ‘illuminati’ (o fanno semplicemente quello che dovrebbero fare tutti?) a Verona sono stati organizzati, per fine estate 2020, eventi di grande prestigio ai quali la redazione di SportrdiPiù magazine ha deciso di dedicare ampio spazio su questo numero. Il CONI Verona, in questo contesto di ripresa, si conferma il grande collante per lo sport scaligero: con la festa dello scorso 5 settembre presso gli impianti sportivi di San Martino Buon Albergo, ha celebrato i top dell’anno 2019 ma, soprattutto, ha messo in luce ancora una volta la grande voglia dello sport giovanile e dilettantistico di ritornare in campo. Stefano Gnesato, anche in questo caso, si è dimostrato il grande timoniere che con passione e competenza, riesce a gestire, coordinare e stimolare le realtà sportive della provincia veronese; un esempio da seguire e un amico (vero) con il quale è un piacere e un onore poter lavorare. Un altro dirigente con le ‘palle’ è senza dubbio il presidente FIPAV Verona Stefano Bianchini che, dopo aver sudato e sputato sangue per anni, grazie anche al supporto dell’Amministrazione comunale di Verona, finalmente è riuscito a far riaprire i cancelli dell’Arena di Verona ad un evento sportivo; stiamo parlando della finale di Supercoppa italiana di volley maschile che si giocherà il 25 settembre. Causa restrizioni per l’emergenza Covid-19 sarà un evento per pochi intimi; saranno infatti poco più di 3000 gli spettatori che potranno assistere alla partita dai gradoni dell’anfiteatro scaligero. Per tutti gli altri appuntamento

con la diretta televisiva della Rai. Sarà un evento storico in una location unica, alla faccia di chi si ostina a dire che in Arena lo sport non ci può (deve) entrare. Dal 17 al 20 settembre spazio alla 18esima edizione di Tocatì, un vero e proprio festival delle tradizioni ludiche e sportive, che partendo da Verona viaggerà (virtualmente) lungo tutta la nostra penisola, andando a scoprire le bellezze e le tipicità di 13 incantevoli borghi. Un plauso va a l’organizzazione, al presidente AGA Giorgio Paolo Avigo e al suo vice Giuseppe Gacon per la tenacia con cui hanno difeso questo evento e per come l’hanno saputo reinventare nonostante le difficoltà. Non sarà come gli anni passati, è evidente, ma il messaggio che arriva dell’edizione 2020 è forte e chiaro: il Tocatì c’è e non si ferma, nemmeno difronte al Covid-19. Dal 2 al 4 ottobre, infine, si correrà una marcia a squadre (lunga 420 km…) che inizierà all’ombra del campanile di Resie e si concluderà tra le onde del mare di Rosolina. Sto parlando della Resia-Rosolina Relay un viaggio indimenticabile lungo le rive del fiume Adige al quale chiunque, con un minimo di preparazione, può partecipare. Organizzano l’associazione sportiva ASV Rennerclub Vinschgau in collaborazione con GAAC 2007 Veronamarathon asd, Insomma, l’autunno dello sport veronese e veneto lancia segnali incoraggianti: speriamo che chi di dovere sia sintonizzato sulle giuste frequenze. Chi ha tempo non aspetti tempo.

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Sommario

# 65 - SETTEMBRE/OTTOBRE 2020

COVER STO RY

58 L'Arena delle meraviglie

3

Editoriale

8

Bar Toletti light

12

9

Uscita Verona Sud

16 17

10

Eppur (qualcosa) si muove

Le Olimpiadi perfette

Rochdale e Serravalle

Genitorinrete

Fase 2 e paura di uscire di casa: le strategie per muovere i primi passi

11

Compagni di squadra

38

Sport Books

40

Intervista

Sport Life

42

Intervista

SPECIALE

44

Sport Life

Compagni di Squadra non vuol dire Amici

Evento

Lo sport veronese c'è e festeggia insieme al Coni Blullow Academy Camp Garda 2020

TocatĂŹ 2020

Multisport, una raccolta di proposte motorie

Fabrizio Cammarata (calcio)

Fabio Venturi (Alba Borgo Roma calcio)

Il temporale perfetto


46

Intervista

Marco Bobby Cecolin (F.C. Bomberine calcio femminile)

74

Sport Life

78

Sport Life

80

Sempre più in Alpo

Finalmente in campo

Regione Veneto

In Veneto mappati 8000 chilometri di percorsi ciclabili

Tdi SPORmagazinePIÙ Anno 12 - Numero 65

SETTEMBRE / OTTOBRE 2020

Testata giornalistica registrata al Tribunale di Verona n. 1807/2008

82

Stare Bene

Direttore Responsabile Alberto Cristani

84

Intervista

Vice Direttore Daniela Scalia

87

SPECIALE

Caporedattore Andrea Etrari

Tutti a scuola... di alimentazione

50

Intervista

54

#Roadto2026

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Cover Story

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Intervista

66

SDP Live

67

Sportiva-Mente

66

Sportiva-Mente

Contatti redazione@sportdipiu.com a.cristani@sportdipiu.com www.sportdipiu.com

68

Evento

Progetto grafico e impaginazione Francesca Finotti

Raffaello Franco (sport gaelici)

Emanuele Birarelli (pallavolo)

L’Arena delle meraviglie

121

Valentina Uboldi (osteopata)

Resia inverno 2020

Breaking news

Direttore della fotografia Maurilio Boldrini In Redazione Alberto Braioni, Andrea Etrari, Bruno Mostaffi, Daniela Scalia, Giorgio Vincenzi, Marina Soave, Matteo Lerco, Matteo Zanon, Paola Gilberti, Jacopo Pellegrini

Nicolò Pozzani (Tennis)

Foto SportdiPiù magazine Veneto Maurilio Boldrini, Mirko Barbieri, Paolo Schiesaro, Simone Pizzini

Arti Marziali Miste

Corsa e mente, binomio vincente

Sport e COVID-19: diamo voce ai giovani

Resia-Rosolina Relay

Stampa e distribuzione Mediaprint Srl Sede operativa di San Giovanni L. Via Brenta, 7 - 37057 Verona Cell. 345.5665706 Pubblicità marketing@sportdipiu.com Cell. 348.4425256 Abbonamenti abbonamenti@sportdipiu.com Cell. 345.5665706 Hanno collaborato Alberto Braioni, Andrea Etrari, Bruno Mostaffi, Daniela Scalia, Federica Delli Noci, Gian Paolo Zaffani, Giorgio Vincenzi, Jacopo Pellegrini, Luca Tramontin, Marino Bartoletti, Matteo Lerco, Matteo Viscione, Matteo Zanon, Paola Gilberti, Sofia Scomparin, Tommaso Franzoso. Foto Archivio SportdiPiù magazine Veneto, BPE agenzia fotografica, Fotolia, Associazione Giochi Antichi, crediti singoli articoli. Foto Finale Super Coppa Arena di Verona – progetto grafica Francesca Finotti FC Bomberine – Francesca Bottazzin Magazine partner dell'Hellas Verona

con il patrocinio

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Stampato su carta ECF, 100% riciclabile con inchiostri vegetali

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STO RI ES

Bar Toletti light

di Marino Bartoletti instagram marinobartoletti Facebook-Square Marino Bartoletti

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Le Olimpiadi perfette

l 25 agosto di sessant’anni fa più di cinquemila atleti di 84 Paesi entrarono nel nuovo Stadio Olimpico di Roma per dare inizio a quelle che ancora adesso sono considerate le più belle Olimpiadi del secolo (per organizzazione, per spirito partecipativo, per modernità infrastrutturale, per ‘clima’, per perfezione estetica, per creatività). Il giorno prima Papa Giovanni XXIII, il Papa Buono, li aveva ricevuti in delegazione a San Pietro e aveva detto loro: “Questo luogo dove vi trovate e quello dove vi recherete domani hanno più cose in comune di quanto non pensiate. Questo è il grande tempio religioso che unisce nel nome della cristianità: il vostro è il tempio laico che vi renderà fratelli nel nome dello sport”. E pensare che più di mezzo secolo prima era stato proprio un Pontefice a mettersi di traverso sull’assegnazione dei Giochi a Roma: perché ritenuti troppo ’pagani’ per la Capitale del Cattolicesimo. Così, curiosamente, ce li ritrovammo in casa proprio nel momento storicamente più delicato della nostra rinascita sociale: a pochi anni dalla fine della seconda Guerra Mondiale. Qualcuno ci tese la mano. Qualcuno (sollecitato da un nostro Grande Sognatore) volle rammentare che lo sport può sanare tante ferite. Qualcuno ci disse: “Vediamo se riuscite a fare delle Olimpiadi un’occasione di riscatto davanti al Mondo”. Remammo tutti nella stessa direzione: e ci riuscimmo! E fu bellissimo! E da quel 1960 il Mondo tornò a innamorarsi del nostro Paese Dove arrivarono i primi soldi che stavano cominciando a girare nelle tasche (vuote fino a pochi anni prima), li si utilizzò per costruire alcuni dei più straordinari impianti sportivi della storia (a cominciare dal Palazzo dello Sport dell’EUR). Dove non arrivarono trionfò la nostra genialità: e allora le gare di ginnastica

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artistica si tennero nella malìa delle Terme di Caracalla, quelle di lotta nell’austerità della Basilica di Massenzio; il palcoscenico naturale del Palazzo dei Congressi ospitò le gare di scherma; ovviamente l’equitazione si disputò a Piazza di Siena (col trionfo dei fratelli D’Inzeo); il canottaggio ebbe lo sfondo meraviglioso del Lago di Albano, a Castel Gandolfo; la Maratona (passata alle leggenda per la vittoria dell’etiope Abebe Bikila, che corse e vinse scalzo) partì dal Campidoglio, attraversò la Roma più bella, rientrò dall’Appia Antica e terminò davanti al Colosseo sotto l’arco di Costantino. E non fu solo Roma: le regate si svolsero nella meraviglia del golfo di Napoli; per il calcio vennero coinvolte anche Pescara, Livorno, Firenze, Grosseto, l’Aquila, oltre alla stessa Napoli Furono i Giochi di Cassius Clay e di Nino Benvenuti (premiato come miglior pugile del torneo), di Wilma Rudolph e di Livio Berruti (primo europeo a vincere i 200 metri dopo 60 anni di dominio esclusivo dei nordamericani); del nostro Settebello e dei trionfi nel ciclismo (oltre che nel pugilato: cioè i due sport in cui

i ragazzi italiani del dopoguerra - per non deragliare -avevano cercato il primo riscatto). L’ungherese Aladár Gerevich vinse la sua settima medaglia d’oro consecutiva nella sciabola (la prima l’aveva vinta a Los Angeles nel 1932), Boris Sachlin vinse sette medaglie nella ginnastica di cui quattro d’oro. Edoardo Mangiarotti, re della scherma, prima di ritirarsi conquistò la sua tredicesima medaglia olimpica. Di Abebe Bikila, sergente della Guardia d’onore del Negus, si è detto: fino a pochi anni prima era stato nostro ‘suddito’. Eppure il Grande Sceneggiatore della storia umana volle inventare anche questa storia di riscatto e di pace. Furono i primi Giochi integralmente teletrasmessi da una Rai, per l’occasione, superba. Le voci erano quelle di Sergio Zavoli, di Paolo Valenti, di Nando Martellini, di Sandro Ciotti, di Tito Stagno…. Rai Storia ha da qualche parte un mio documentario in due puntate che realizzai giusto dieci anni fa assieme al regista Maurizio Malabruzzi in occasione del cinquantennale. Non è venuto male. Io quelle Olimpiadi le vidi assieme a mio padre: e tifai, e gioii, e mi commossi. Quando qualcuno mi chiede quando sia nata la mia vocazione - se esiste - per fare questo mestiere, rispondo che forse risale proprio a quei giorni indimenticabili. Allorché realizzai quanto sono meravigliose le emozioni che lo sport sa dare. E forse - chissà - sognai che un giorno avrei potuto raccontarne qualcuna anch’io.


L'O PI N I O N E

Uscita Verona Sud di Daniela Scalia instagram dani_seamer TWITTER @DanielaScalia

Rochdale e Serravalle

V

i racconto una storia anglofijiana ma in realtà sto parlando del Veneto. 1961, Orisi Dawai e Joe Levula, rugbisti fijiani, firmano per Rochdale (Rugby League), un paesino tessile del nord-ovest inglese. Mondiale 2019, la nazionale di Fiji viene sistemata a Rochdale, che invasa da figiani da tutta Europa e anche dall’arcipelago stesso. Per le strade non si cammina, l’adozione è reciproca, il fenomeno Rochdale gira il globo, la partita in casa (senza virgolette) contro l’Irlanda vede i “Bati” vittoriosi per 32 a 14. SOLD OUT! Per cifre e highlights fa un giro in rete che vale la pena. Non è una storia di origine medievale, ma appunto del 1961, solo curata bene: tra l’inizio e oggi ci sono stati molti stranieri fijiani a Rochdale, certi alloggiati lì anche se giocavano per altre squadre. Ci hanno guadagnato tutti, inglesi, fijiani, ristoratori, scuole locali, agenzie di viaggi. Parliamo di una minoranza, di una na-

zione minuscola, di uno sport minore (il Rugby a 13 non è quello del 6 Nazioni) in un paesetto decentrato. Ma se un sindaco o un ufficio turistico fa due conti prende positivamente spavento. Dov’è il confine tra spontaneità e imprenditoria? Tra interessi economici e culturali? Sai che non me ne frega niente? Il bene porta bene, gli stereotipi portano male e povertà, anche se suonano tanto concreti e imprenditoriali. Mi spieghi perché al posto di Fiji non si può scrivere Romania o Sri Lanka e al posto di Rochdale non si può scrivere Serravalle o Povegliano? Perché non c’è la squadra esattamente lì. E farla costa tanto in rapporto a quanto rende? La mia impressione e conclusione è che siamo ancora troppo legati a un concetto di “torta” economica: se uno guadagna (mangia la fetta grossa) per forza un altro fa dieta (gli resta quella piccola). Sarebbe ora di passare a un concetto reale, cioè

quello di pasticceria: se la pasticceria va bene guadagniamo tutti, se va male cinghia per tutti. Ci permetterebbe di vedere le minoranze e gli sport minori anche come risorse e non come rogne a fondo perduto. Se funziona a Rochdale, che con tutto rispetto non ha la bellezza dei paesi veneti, deve funzionare anche qua. Un torneo di cricket a Soave farebbe il pieno di Indiani, Pakistani, Sri Lankesi. E Inglesi, Neozelandesi, Sudafricani, Australiani... Avesse qualcuno sostenuto gli Sport Gaelici a Rovigo, sai che San Patrizio? Il problema è che a costruire si trovano in 3, a usufruire e a vendere birre in 3000, ammesso che siano preparati e che le abbiano pronte e di qualità adeguata. Giusto o sbagliato che sia, in altri paesi le forze dell’ordine usano gli sport “esotici” anche per tenere un occhio sulle comunità, per vederle raggruppate, per capire come funzionano, nel bene e nel male.

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FO CUS GENITORINRETE

dr. Michele Dal Bo Psicologo Psicoterapeuta

Fase 2 e paura di uscire di casa: le strategie per muovere i primi passi

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a realtà che abbiamo vissuto in questi mesi è una condizione talmente avulsa dalla quotidianità da far crescere in ognuno di noi disagi, paure, presa di coscienza di emozioni o tratti della nostra personalità latenti. Il Covid-19 non è stata solo una pandemia a livello di malattia fisica, ma ha portato, e purtroppo continuerà per alcuni mesi, a una crescita degli effetti nocivi in ordine mentale. Da non sottovalutare l’incremento dell’uso dei canali digitali e delle chat, che ha portato sia a un rinnovato interesse del mondo della rete con accesso a canali prima sconosciuti (come lo smart working, la didattica a distanza o le piattaforme di chat multiple), ma anche a un incremento degli stimolo stressogeni e delle fake news (come i continui riferimenti a morti, alle attese dei decreti e delle novità che non erano mai certe). Che cos’è la paura? Per capire come gli italiani stanno vivendo questo momento di quarantena, l’Eurodap, Associazione europea per il disturbo da attacchi di panico, ha effettuato un sondaggio: • Il 68% sta vivendo molto male la possibilità di uscire di casa solo per valide ragioni; • Nel 78% dei casi il sentimento dominante è l’ansia e il senso di oppressione; • Il 61% ha timore che la quarantena venga protratta senza un termine definito; • Solo il 23% ha deciso di dedicare il tempo alla crescita personale. Strategie di risoluzione degli stati di paura. I genitori hanno vissuto i mesi di quarantena dovendo gestire i figli, la scuola a distanza e il loro lavoro. La casa è diventata un luogo affollato, che ha messo a dura prova le regole della più civile convivenza. Ora è

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necessario rimediare. Gli spazi devono essere ridisegnati, ricondivisi e coniugati. Come insegna il Feng Shui, l’armonia della casa porta a un benessere mentale. Ecco tre consigli: 1. Fermatevi. Sedetevi a tavolino e ripensate tutti insieme alla vostra casa. Fate un disegno degli spazi e assegnate il loro uso (personale, comune, specifico, di relax…). 2. Fermatevi. Avete imparato che il tempo è importante. Non dimenticatelo. Definite il tempo per il lavoro, per la casa e per i vostri figli (non sovrapponeteli però!). 3. La paura vi invade ancora. Fermatevi, respirate per 5 minuti ogni giorno davanti ad una finestra aperta, pensate a un’immagine naturale che vi fa battere il cuore, chiudete gli occhi e respirate. Contate fino a 5 inspirando e poi di nuovo fino a 5 espirando. Fatelo ogni giorno. I ragazzi non hanno avuto difficoltà a gestire la tecnologia, ma sono emersi altri problemi. Prima fra tutte le ore di esposizione allo schermo e poi la perdita del contatto

con i propri amici, compagni di classe e con le maestre per i più piccoli. I consigli per i ragazzi sono: 1. Vivete. Date spazio alle vostre emozioni e parlatene con almeno un genitore o un amico. 2. Vivete. Usate il tempo per costruire il vostro futuro. Fate dei progetti, alimentate la voglia di realizzare i vostri sogni. 3. Se avete paura di uscire, fate un passo alla volta. Vivete le preoccupazioni e poi cercate una soluzione, chiedete aiuto e siate coraggiosi. Scrivete, disegnate o cantate le vostre paure, devono uscire fuori di voi per diventare più piccole e più gestibili. Molti adulti e ragazzi hanno trovato anche in questo tempo, lo spazio per aumentare delle proprie skills, competenze, abilità. È la riprova che la nostra mente sa come adattarsi a una crisi. Nella cultura orientale cinese la parola crisi può essere tradotta come “momento cruciale” ovvero quando “inizia o cambia qualcosa”. Viviamo per essere felici. Ricordo con forza!


L'O PI N I O N E

Compagni di squadra di Luca Tramontin

Compagni di Squadra non vuol dire Amici Introduzione. Ovvio, per chi ha vissuto di Sport spesso i due concetti si sovrappongono, ma l’amico indica un legame personale, il compagno di squadra una connessione all’interno di una struttura collettiva. Il compagno di squadra lo eredito da una contingenza che non ho gestito, tranne casi rarissimi, l’amico lo scelgo, e quando decido (almeno io faccio così) lo sego. Il compagno di squadra che non mi piace lo devo tenere, fino a fine campionato od oltre. Con l’amico posso limitarmi a parlare al pub, ma non è detto che costruiamo o difendiamo qualcosa insieme. Squadra, in questa rubrica e nel mio vedere le cose, significa qualsiasi impianto collettivo con un interesse comune, quindi redazione, troupe televisiva, iscritto alla stessa associazione, batterista nella mia band, etc.

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iorgio mi sembra abbia quattro anni o cinque meno di me, quindi è emerso in prima squadra alla mia terza stagione di Casale. Io da Belluno, lui dalle trafile interne, da una dinastia di giocatori tipo i De Toni dell’Alleghe Hockey. Stesso ruolo (seconda linea) che però non si potrebbe interpretare in due modi più diversi. Io saltatore alto, non esplosivo, limitato, basato su elevazione e presa in rimessa laterale, per il resto puro ‘sgobbaggio’. Inoltre, sicuramente già affetto dal Morbo di Crohn senza saperlo, avevo interi minuti di annebbiamento, fai te che campione. Lui troppo basso per essere un saltatore di ruolo, ma rapido, sveglio, forte nei primi metri, sia in attacco che in difesa, nel gioco stretto o al largo. In comune avevamo solo quello che adesso si chiama «work rate» e allora si chiamava ‘sgobar tant’. Approccio. Ecco la parte che gli invidiavo, in parte gli rubavo e che, nel traslato della vita privata, ci tiene ancora in contatto dopo decenni. Giorgio fischiava e cantava fino a pochi minuti prima del fischio d’inizio, entrava in partita con uno schiocco di dita. Io invece iniziavo a sognare i saltatori del Calvisano quattro giorni prima, mi facevo spedire le cassette per posta, avevo degli identikit

da Securitate rumena sui lunghi avversari. Giorgio giocava molto meglio di me. Punto. E non ci sono questioni di modestia. Giorgio più bravo, io più alto. Stavo benissimo anche con gli altri, Cancian, Ciccio Moro, Andrea Bergamin, gli ironici professionisti, ma mi servivano di più i distributori di pace, De Longhi, Pivetta soprattutto. Ma Giorgio li batteva tutti perché era al limite del non cosciente. In hotel a Roma avevamo la colazione alle 10. Alle 9 e 45 abbiamo giocato flipper, un tasto per uno, lui faceva una specie di telecronaca della pallina, io passavo la linea alla regia che mi ero inventato, forse l’unica volta in cui sono riuscito a scherzare così tardi, così a ridosso del fischio d’inizio. Io guardavo l’orologio e Giorgio mi diceva che non potevamo arrivare in ritardo al ristorante, perché... eravamo già al ristorante. Aveva ragione, me lo ero dimenticato. Dai due saltatori dipendeva il numero di palloni giocati e rubati all’avversario. Il Benetton aveva (par dir…) Stefano Annibal (23 caps azzurri) e Gary Whetton (campione del mondo con gli All Blacks), l’Aquila Cobus Visagie (29 caps col Sudafrica) e Antonio Colella (43 caps con l’Italia), il Casale aveva Giorgio scienziato e un bellunese con 3 dita. In una pausa (mi sembra) pasquale (bellissima idea) l’allenatore ha mescolato prima e

seconda squadra, una specie di locali contro stranieri, organizzato bene, competitivo con ovvia cena finale, avevo proposto di chiamarla Spàraso Cup perché c’erano dei mazzi di asparagi davanti alla Club House. Giorgio mi conosceva troppo bene, sapeva cosa soffrivo e da grande agonista naturale mi ha impedito di giocare e addirittura trattenuto senza farsi vedere. È finita a cartoni sul muso, con un «fight 1 vs 1» stile hockey ghiaccio. L’arbitro ha parlato ci ha spediti tutti e due in spogliatoio vicino agli asparagi. Durante la doccia Giorgio mi ha detto: “Stasera riso coi radici”. Per lui la ‘guerra’ (e che combattente, ragazzi) iniziava e finiva in pochissimi secondi. Ero già in un’altra squadra, non mi ricordo quale, mi hanno telefonato, Giorgio aveva fatto un brutto incidente, gambe rotte. Io e un due metri del Rovigo (me fradèl) siamo andati a trovarlo all’ospedale di Treviso, il letto era vuoto. Aveva fregato una sedia a rotelle ed era andato a fare dispetti al piano di sopra. Trovato, gli ho detto che non doveva, mi ha detto: “Ciò, Mister Pericolo, propio ti te parli de prudenza”. Non ero bravo ad avanzare con la palla, ma non ricordo una volta che Giorgio non fosse in sostegno dal lato giusto. Non sono bravo a tenere i conteggi, ma non ricordo una volta in cui non ho ‘sganassato’ con Giorgio e pensato che dovremmo vederci più spesso.

Nella foto nella fila in alto, cerchiato in rosso, Giorgio Bottazzo (Luca Tramontin è quello con la fascia bianca sulla testa...)

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EVENTO

Lo sport veronese c'è e festeggia insieme al CONI Foto: Maurilio Boldrini

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MARINA SOAVE

o sport veronese è tornato a sorridere e ad emozionarsi sabato 5 settembre presso gli impianti sportivi di San Martino Buon Albergo in occasione di ‘Coni Verona in festa’, evento organizzato dal Coni Point Verona con il patrocinio di Coni Nazionale, Coni Veneto e con il supporto logistico-organizzativo del Comune di San Martino Buon Albergo e della Young Sport & Coltura Community. La mattinata, presentata dal nostro direttore Alberto Cristani e dal Delegato Provinciale Coni Verona Stefano Gnesato, ha visto come protagonisti sportivi, società, Federazioni ed istituzioni del territorio scaligero che si sono distinte durante l’annata sportiva 2019. Dopo i saluti del Sindaco Franco De Santi e dell’Assessore allo sport di San Martino Buon Albergo Giulio Furlani, Stefano Gnesato ha letto il saluto del Presidente Nazionale Coni Giovanni Malagò (vedi pagina a fianco) nella quale è stata elogiata pubblicamente l’attività sportiva veronese. Successivamente ha preso la parola il presidente Coni Veneto Gianfranco Bardelle.“Sono felice di essere qui a Verona” – ha detto il numero uno del Coni Veneto – “terra ad alta vocazione sportiva, e capitale dello sport veneto. È il primo evento di questa portata a cui partecipo dal dopo lockdown e questo mi emoziona molto. Ringrazio Stefano Gne-

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sato per il grande lavoro svolto in questi anni come Delegato Coni Verona e per l’attenzione che ha sempre dimostrato nei confronti delle società sportive del territorio. Spero che lo sport di base possa ripartire al più presto: sono preoccupato per i bambini e i ragazzi che in questo momento non possono praticare sport. Auspico si prendano delle decisioni che permettano ai nostri ragazzi di ritornare in campo perché lo sport ha una valenza sociale e aggregativa di cui non possiamo assolutamente fare a meno”. L’Assessore Regionale Massimo Giorgietti ha poi evidenziato: “il Coni Verona si dimostra un punto di riferimento per la promozione e diffusione dell’attività ludico sportiva del nostro territorio. Se ciò avviene è senza dubbio per merito della grande passione di questo gruppo di volontari guidati da un ‘condottiero’ instancabile come Stefano Gnesato al quale va il mio grazie e quello della Regione Veneto”. È stata poi la volta delle premiazioni che sono iniziate con la consegna della targa a Gianfranco Baldini per il suo trentesimo anno di attività presso il Coni Verona. È stato poi consegnato il premio ConiScuola intitolato a Tiziano Cordioli al professor Lino Gambaretto che lascia, dopo 38 anni di servizio presso la Scuola Secondaria di Primo Grado di Albaredo d’Adige, l’attività di insegnante di Educazione Fisica per godersi la meritata pensione.

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Sono poi stati premiati nell’ordine: PREMIO CONI PROMOZIONE SPORTIVA: ASD Drago (sci), Pallavolo San Martino Buon Albergo PREMIO INTITOLATO A DON ANDREA GIACOMELLI: Autozai Contri Omap Riboli Team (ciclismo), Mirko Zanini (progetto Croce Astile San Giovanni Paolo II° - Papa Sportivo PREMIO ‘UNA VITA PER LO SPORT DIRIGENTI’ INTITOLATO AD AMEDEO PODDI: Renato Cengia (calcio), Florindo Ferraro (pallavolo) PREMIO ‘UNA VITA PER LO SPORT ATLETI’: Pietro De Luca (Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali), Massimo Castellani (ex olimpionico tuffi) PREMIO GIOVANE PROMESSA: Marta Aliprandi (karate) PREMIO ATLETA DELL’ANNO 2019: Mattia Tanara (sci) PREMIO SQUADRA DELL’ANNO 2019: Associazione Tennis San Martino Buon Albergo, ASD American Football Verona Targa speciale inoltre a Stefano Mazzi in ricordo del papà Eros, ex dirigente dell’Hellas Verona, scomparso 25 anni fa. Alla fine della cerimonia la Regione Veneto insieme ai Fiduciari Coni Verona ha consegnato, a sorpresa, un riconoscimento a Stefano Gnesato, in segno di stima e affetto. Anche la redazione di SportdiPiù magazine ha consegnato - per mano del Direttore Alberto Cristani - una targa di ringraziamento a Gnesato “per quanto fatto in questi anni, con passione e professionalità, in ottica di promozione, diffusione e sostegno delle iniziative legate al mondo dello sport veronese, con particolare attenzione all’attività giovanile”.

Da sinistra Cristani, Bardelle, Gnesato

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Riconoscimento a Comune di San Martino

Riconoscimento a Emanuela Biondani

Riconoscimento a Stefano Gnesato

SportdiPiù premia Stefano Gnesato


Premio a Pallavolo San Martino B.A.

Premio ad ASD Drago

Premio ad ASD Tennis San Martino Buon Albergo

Premio a Mirko Zanini

Premio ad Autozai Contri Riboli Team

Targa commemorativa a Stefano Mazzi

Premio a Florindo Ferraro

Premio a Renato Cengia

Premio ad American Footbal Verona

Premio a Massimo Castellani

Premio a Pietro De Luca

Premio a Gianfranco Baldini

Premio Marta Aliprandi

Premio a Mattia Tanara

Premio a Lino Gambaretto

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SPO RT LI FE

Blullow Academy Camp Garda 2020 Foto: Blullow Academy

DANIELA SCALIA

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Nella bellissima cornice di Garda, all’interno del Residence Villa Rosa, la Blullow Academy dopo un’esperienza fatta lo scorso anno ha replicato e raddoppiato organizzando un camp a cui hanno partecipato 8 bambini per due settimane, per un totale di 8 sedute da 2 ore. 6 sedute di Calcio e 2 sedute di Rugball, l’esclusivo protocollo specifico dedicato ai calciatori. I ragazzi entusiasti di ricominciare a giocare, di ritrovarsi dopo un lungo periodo di restrizioni dovute alla pandemia, hanno “bruciato” il prato verde con corse infinite e sfrenate quasi a riprendersi una libertà per troppo tempo negata. Nel rispetto delle norme anticovid e in piena sintonia con i genitori, i mister Manuel Albertini, Daniela Scalia e Luca Tramontin, con la loro competenza tecnica ma anche e soprattutto con la capacità di gestione e interpretazione di un gruppo molto eterogeneo, hanno guidato i ragazzi in esercizi mirati a migliorare la tecnica calcistica ma anche, grazie al Rugball, a completarli come atleti e come

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persone sconfiggendo le paure, dando loro autostima e certezze. Le certezze che abbiamo visto e apprezzato in ogni loro placcaggio, in ogni loro “mark” gridato quando riuscivano a prendere la palla ovale al volo (dal Football Australiano). Insomma un camp che è stato un mix di entusiasmo, professionalità, organizzazione e che per la Blullow Academy vuole solo essere l’inizio di un progetto sportivo futuro diverso, nell’intento di far crescere i ragazzi come sportivi e come uomini. Nella programmazione un percorso di crescita che coinvolge direttamente anche i genitori, con il supporto di figure professionali di vari ambiti pronte a seguire passo passo lo sviluppo e la formazione dei futuri uomini, dando loro e alle loro famiglie gli strumenti per diventare interpreti di una vita sana fatta di sport sano. Questa la lettura di Luca Tramontin, ideatore con Daniela Scalia del protocollo Rugball, “importato” dopo l’applicazione all’FC Lugano: «Subiscono un fallo e tirano dritto senza protestare, se un compagno resta indietro lo aiutano, se si accorgono di placcare scorrettamente si auto-fischiano la punizione. Cadono senza farsi male, non diventeranno mai

dei bulli. Il patrimonio motorio è secondario, ma non certo indifferente. E tra allenatori e genitori c’è solo umiltà e consultazione reciproca. Non so se si possa dire, ma in pieno stile britannico le birre IPA artigianali del lago, a bordopiscina a fine allenamento (solo per noi ampiamente maggiorenni), sono state un valore aggiunto».


magazineinserto speciale

OT CATĂŒ 2020

i l a n o i z i d a r t t r Spo i t s i n o g prota 0 2 0 2 ĂŹ t a a Toc

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Tocatì, festival dell’identità veneta

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a Regione Veneto favorisce iniziative di ricerca, divulgazione e valorizzazione del patrimonio culturale e linguistico che caratterizzano l’identità veneta. A questo fine, patrocina e supporta un’interessante serie di iniziative volte a coinvolgere i cittadini e a promuovere la conoscenza e la consapevolezza delle proprie origini.

Dal 2007, ogni 25 marzo (giorno della fondazione mitica di Venezia), la Regione promuove la Festa del Popolo Veneto, al fine di favorire la conoscenza delle origini del Veneto, di valorizzarne l’originale patrimonio linguistico, di illustrarne i valori di culturali e di costume.
Con l’obiettivo di non dimenticare le tradizioni e le occasioni di coesione sociale già presenti nel proprio passato, la Regione è particolarmente interessata a tenere in vita le discipline ludico-sportive tradizionali venete, caratteristiche delle diverse aree del territorio tra sport marinari e acquatici, birillistica, giochi sferici e discipline varie. Le numerose manifestazioni storiche, palii, giostre e rievocazioni che la Regione tutela, valorizza e promuove in quanto espressioni del patrimonio storico e culturale della comunità, considerate strumenti atti a favorire lo sviluppo turistico regionale, nonché la conoscenza e lo scambio con altre simili realtà europee: attraverso questi eventi viene di fatto svolta un’attività di promozione e di valorizzazione dei contesti storici, culturali, artistici e paesaggistici, nei quali gli eventi stessi si inseriscono. In questa direzione, la Regione supporta la Cultura Veneta all’estero, attraverso collaborazioni con gli Istituti Italiani di Cultura diffusi in tutto il mondo e le Ambasciate. Non ultimo, la Regione Veneto ha tra i propri obiettivi quello di consolidare le radici culturali a partire dai bambini, attraverso collaborazioni attive con le scuole venete di ogni ordine e grado, nonché le scuole italiane dell’Istria. Tra questi eventi ovviamente si colloca, con una posizione di assoluto rilievo il Tocatì, che da 18 anni a questa parte, partendo da Verona, contribuisce in modo importante alla promozione, al recupero e alla diffusione delle tradizioni del territorio veneto, mettendole a confronto con quelle di altre regioni e altri Paesi che ogni anno partecipano numerosi al festival.

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L’edizione 2020 del Tocatì si svolgerà seguendo queste linee guida: • Sarà un festival ridotto e rimodulato per evitare assembramenti senza paese ospite • Nuovo format con piazze in streming per coinvolgere comunità locali e ridurre il flusso verso la città; • Causa Covid-19 ci saranno molte meno aree gioco per ridurre il contatto fisico specifico di determinati giochi; • L’accesso alle aree gioco sarà contingentato con filtro in ingresso per sanificazione mani; • In tutte le aree dove è presumibile il formarsi di code sarà obbligatoria la mascherina; • Al pubblico sarà richiesta massima disponibilità e rispetto delle regole (distanziamento, uso mascherina, igienizzazione mani). Durante il festival saranno previsti volontari che si occuperanno di garantire le distanze di sicurezza e chiedere l’impiego di mascherine e sanificazione • nuovo sistema di accesso alle cucine di Lungadige San Giorgio. Si accederà all’area cucine tramite filtro con sanificazione e impiego di mascherina durante l’attesa anche se sarà previsto un sistema di distanziamento alla fila. Saranno accompagnati da steward al tavolo e potranno fare le ordinazioni e pagare dal li; saranno serviti al tavolo e alla fine si provvederà alla sanificazione di tavolo/panca. Il Tocatì 2020, nel rispetto delle regole per il contenimento della diffusione del Covid-19, non sarà più un grande momento di aggregazione e gioco. Resta però un grande evento da vive, apprezzare e scoprire tutti insieme, in attesa di poter ritornare al più presto, si spera, nelle piazze. Speciale

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Tocatì, gochi e sport tradizionali veneti

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Cristiano Corazzari Assessore al territorio, cultura e sicurezza Regione Veneto

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onservare le tradizioni e tramandarne la storia è per noi Veneti un tratto peculiare, un bisogno con radici profonde, è parte della nostra stessa identità. Giochi e sport tradizionali incarnano un pezzo del nostro passato che abbiamo saputo mantenere vivo nel nostro presente, come legame indissolubile tra generazioni. Non sono solo espressione di cultura popolare ma rappresentano anche un pezzo della nostra natura, di come autenticamente siamo, combattivi e leali, competitivi e generosi, un po’ campanilisti quanto capaci di far gioco di squadra. I valori che salvaguardiamo sono la nostra stessa identità, la nostra storia, il nostro modo di essere. Questo periodo difficile ha colpito al cuore anche il mondo dello sport, degli atleti, di tutti i professionisti che lavorano nell’ambiente sportivo e nei settori collegati. Ma ne sono stati colpiti anche tutti coloro che semplicemente lo amano da spettatori o praticanti, come momento di sfida con se stessi, di aggregazione, come occasione per condividere emozioni, divertimento, passione. L’emergenza ci ha dimostrato quanto sia importante la presenza dello sport, a qualunque livello, anche per il benessere di una comunità. Un benessere cui le discipline sportive tradizionali contribuiscono, mantenendo in vita tradizioni, memoria storica, peculiarità ambientali. La Regione ha sostenuto il percorso di candidatura intrapreso per l’iscrizione del Tocatì nel Registro delle Buone Pratiche di Salvaguardia istituito dall’UNESCO anche per dare un senso più ampio alla conservazione ed alla promozione di queste discipline ludiche e sportive, che sono caratteristiche della nostra società e che trovano valorizzazione anche nel contesto internazionale. Dal punto di vista della normativa regionale in materia di sport, il percorso che ci ha portato alla candidatura parte da lontano, segno di una grande attenzione regionale per questo tema. Comincia con la legge regionale 8/2015 Disposizioni generali in materia di attività motoria e sportiva, che esplicitamente sostiene le discipline sportive e ludico – sportive tradizionali venete. Continua con la loro mappatura, un elenco aperto, che ha fatto emergere una realtà complessa di grande valore non solo sportivo ma anche storico e culturale. Siamo quindi orgogliosi del fatto che il 31 marzo di quest’anno sia stato formalmente presentato il dossier di candidatura multinazionale “Tocatì, un programma condiviso per la salvaguardia dei Giochi e Sport Tradizionali”. Una candidatura UNESCO diversa dalle più note candidature di “elementi” del patrimonio culturale immateriale riconosciuti come “rappresentativi” di una o più comunità e paesi attraverso il mondo; frutto di un lavoro comune di una rete di comunità di gioco tradizionale e Istituzioni in cinque paesi, Italia (capofila), Belgio, Cipro, Croazia e Francia. Ora è a Parigi, sul tavolo del segretariato della Convenzione UNESCO per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale (ICH). Noi, l’Associazione Giochi Antichi, il MiBACT e tutti i partner internazionali continueremo a sostenere la sua possibile iscrizione nel novembre/dicembre 2021, perché crediamo fortemente in questa candidatura e nell’importanza di trasmettere alle future generazioni un patrimonio prezioso e che va custodito e tramandato.


Tocatì, patrimonio immateriale Unesco

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Federico Sboarina Sindaco Comune di Verona

giochi tradizionali sono un patrimonio immateriale prezioso; uno strumento per creare una comunità, renderla coesa e farla dialogare insieme. A noi amministratori, così come ai cittadini, la responsabilità di conservare e tutelare da una parte, tramandare e promuovere dall’altra, questo importante valore aggiunto delle nostre tradizioni culturali. Per fare un esempio, il progetto di candidatura multinazionale ‘Tocatì patrimonio immateriale Unesco’ è il risultato di un lungo percorso di riflessioni ed esperienze condivise a livello nazionale e internazionale, con le principali comunità ludiche di gioco tradizionale. Un’idea che punta ad accrescere la conoscenza, oltre i confini nazionali, della manifestazione Tocatì e con essa, l’impegno della città di Verona nel mantenere vive le tante e diverse tradizioni ludiche del nostro Paese. I numerosi e sempre più prestigiosi riconoscimenti, sono la migliore conferma della validità del Festival e della sua importanza quale strumento di confronto, scambio positivo fra realtà diverse e occasione per la riscoperta di valori. Verona, già patrimonio mondiale Unesco per l’unicità delle sue mura magistrali, candida ora anche la sua tradizione immateriale, una ricchezza tramandato nei secoli che deve essere custodita. Ma anche valorizzata e fatta conoscere al mondo intero. Il prezioso lavoro realizzato negli anni dall’Associazione giochi antichi, con questa candidatura, centra l’obiettivo. La nascita del Tocatì avvenne in ambito comunale, grazie all’allora assessore alla Cultura Ivan Zerbato. Da quel momento, il Comune ha sempre sostenuto economicamente e logisticamente la realizzazione della manifestazione, accompagnandola nella crescita. Adesso che il Festival è diventato internazionale, il Comune si è adoperato con le proprie strutture e competenze interne per la candidatura, convinto del valore del riconoscimento Unesco. Il Tocatì, manifestazione che ha ridato centralità al gioco in strada, e che ha portato a Verona tradizioni da tutti i continenti, è pronto a diventare patrimonio e bene dell’umanità intera. Ogni anno il centro storico della città scaligera si riempie di gente e di giocatori, un festival diventato popolare ma che in questo modo ribadisce la sua valenza culturale. E noi non possiamo che esserne orgogliosi e metterci a disposizione affinché questa manifestazione continui a crescere.

Foto di Garonzi Stefania

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Tocatì, memoria di giochi e sport antichi

Q Giorgio Paolo Avigo Presidente Associazione Giochi Antichi

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uando parliamo di “Tocatì” non parliamo “solo” di un evento di svago. Quando parliamo di “Tocatì” parliamo di una manifestazione vera e propria con l’intento di portare avanti la memoria di giochi e sport antichi che altrimenti andrebbero perduti. Il lavoro che viene fatto è un inestimabile eredità che valorizza la cultura e le tradizioni di ogni singolo territorio, nazionale ed internazionale. Una testimonianza di quello che è stato, per non farci dimenticare le nostre radici. Con Paolo Avigo, presidente del Festival che si tiene ogni Settembre a Verona, abbiamo fatto una panoramica di cos’è il “Tocatì”, di quello che sarà la manifestazione 2020 e di quali sono i prossimi obiettivi. “Il Festival nasce nel 2003 dopo una sorta di numero zero fatto il 06 Ottobre del 2002 chiamato “Torneo Città di Verona” sullo S-Cianco, vecchio gioco tradizionale che subito pensavamo essere caratteristico del nostro territorio, ma che in seguito ci siamo accorti non essere così: è infatti diffusissimo in molte regioni europee ed extra europee. Ci sono dei reperti conservati al Museo Archeologico di Londra che fanno risalire questo gioco all’undicesima/dodicesima dinastia egizia (2150-1780 a.C. circa). Da questo si può dedurre che da lì la diffusione sia stata lenta ma assolutamente progressiva, coinvolgendo varie regioni del mondo. In seguito a questa 1ª edizione del Torneo ci siamo accorti di una sensibilità sul territorio che non pensavamo ci fosse da parte della cittadinanza e, nel giro di brevissimo, abbiamo organizzato da una parte un Campionato con più di 30 squadre aderenti; dall’altra un Festival grazie al quale, attraverso questa prima esperienza, siamo venuti in contatto con tutta una serie di realtà che già da tempo lavoravano in questo ambito. Abbiamo quindi allargato la visuale passando da un singolo gioco a quello che è il mondo del gioco e dello sport tradizionale. Un mondo che assolutamente non pensavamo esistesse: un mondo fantastico che è radicato nei singoli territori con un contorno di espressioni culturali che sono assolutamente uniche. Queste relazioni, in un primo momento a livello nazionale, hanno fatto sì che nel giro di brevissimo tempo (2 anni) il Festival diventasse internazionale grazie al contatto nel 2005 con una realtà europea, l’AEJeST (Associazione Europea Giochi e Sport Tradizionali), con l’inserimento di attività provenienti da Scozia, Spagna e Francia. Dal 2006 abbiamo fatto in modo che il Festival avesse costantemente un ospite d’onore internazionale: da lì la progressione è stata esponenziale.” “Il Festival, per quanto riguarda il territorio regionale, ha avuto una delle sue massime espressioni un paio di anni fa quando l’assessorato allo Sport della Regione del Veneto ci ha chiamati per inserire all’interno della Legge Regionale (Legge 11 Maggio 2015) un articolo che parlasse espressamente dei giochi e sport tradizionali. Insieme con altre organizzazioni che operano nella regione siamo riusciti a far inserire delle attività che altrimenti non sarebbero state prese in considerazione. Non essendo comprese nelle federazioni sportive classiche non sarebbero comprese conseguentemente nelle attività considerate dal CONI piuttosto che da altre federazioni. L’articolo di legge da quest’anno doveva essere surrogato da un capitolo di spesa, purtroppo però il Covid ha bloccato tutto questo percorso ma speriamo che dall’anno prossimo si riprenda perché vorrebbe dire che anche le piccole associazioni che non fanno parte di grosse federazioni possono accedere a questi finanziamenti che permetterebbero a loro di sopravvivere. Infatti parliamo di organizzazioni molto interessanti formate anche da poche decine di persone che ostinatamente proseguono in una trasmissione di memoria culturale che altrimenti andrebbe a perdersi.”


“Dobbiamo partire dal fatto che già dal 2003 l’UNESCO considera il gioco e lo sport tradizionale come un patrimonio da salvaguardare al pari delle altre espressioni della cultura tradizionale e popolare. Partendo da questo e inserendoci sempre di più anche grazie alla posizione che di volta in volta siamo riusciti a guadagnare all’interno dell’associazione europea abbiamo pensato, sempre partendo dalle considerazioni dell’UNESCO, che le attività che stiamo facendo potessero avere un vantaggio anche per tutto il movimento di cui facciamo parte. A questo proposito, più di 4 anni fa è partito un progetto che vede il “Tocatì” non più solo come Festival, ma come Programma Condiviso per iscriverlo al “Registro delle Buone pratiche” UNESCO. Questo per far capire che il lavoro che si sta facendo è un lavoro che coinvolge una comunità. Questo è il concetto che passa attraverso il dossier che è stato presentato a Parigi a fine Marzo 2020. Noi adesso stiamo aspettando il responso che probabilmente dovrebbe arrivare entro fine 2021. Sperando sia positivo, questo responso darebbe modo alla città di Verona di vantarsi per prima di essere sia un patrimonio materiale (con il centro storico e le sue mura) sia un patrimonio immateriale con il “Tocatì”.” “Le difficoltà ci sono state e ci sono tuttora: la prima è indubbiamente quella di non avere certezze. Noi stiamo lavorando sul presente ma non sapremo come sarà la situazione tra un mese. Il Festival sarà completamente diverso dalle ultime edizioni e sarà limitato nella presenza: l’anno scorso avevamo più di 200 attività, mentre quest’anno ne avremo 31. Come area avremo più spazio, permettendo il distanziamento ad un possibile pubblico che in realtà non sappiamo se ci sarà. Al fianco di queste 31 attività ci saranno altre 13 attività che verranno praticate nei propri territori: avremo quindi collegamenti in streaming dalla Sardegna, Valle d’Aosta e Friuli per citarne alcuni. Sarà un Festival distribuito come non mai sul territorio nazionale, paradossalmente limitata nella presenza ma che conferisce la possibilità di portare attività altrimenti impraticabili in una città.”

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Tocatì 2020, un viaggio alla scoperta dei borghi italiani

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n questa diciottesima edizione Tocatì - Festival Internazionale dei Giochi in Strada diventa un festival diffuso. Infatti dal 18 al 20 settembre si svolgerà, di fatto, un viaggio alla scoperta di Borghi ‘minori’ ma immensi, dalla cultura ricca, molti dei quali già riconosciuti come siti UNESCO o come borghi più belli d’Italia. Saperi artigianali, musica tradizionale, ma sopra a tutto i Giochi e Sport Tradizionali: pratiche senza tempo che ci accompagnano a scoprire la penisola italiana.

Si parte da Nord con lo sport tradizionale dello Tsan, in Valle d’Aosta. Un gioco simile al baseball che si pratica nei prati scoscesi tra Montjovet e Aosta, in Val d’Ayas e in Valtournenche.

Malamocco

Farigliano

Gemona del Friuli

Ci spostiamo in Piemonte, nelle Langhe, per un gioco tutto al femminile. Siamo a Farigliano, al confine con il sito UNESCO ‘Paesaggio vitivinicolo del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato’. I birilli di Farigliano: un gioco tradizionale che consiste nel lanciare una grossa boccia di legno con lo scopo di abbattere nove bije (grandi birilli) alti circa un metro, la forma degli strumenti di gioco si dice rimandi alla fertilità. Arriviamo in Lombardia, in provincia di Cremona, a Casalmaggiore dove a rotolare - per davvero - è una grossa rotoballa di paglia, spinta da giocatori di età media 25 anni. È con questo gioco che l’Associazione Oltrefossa fa rivivere un’antica pratica che nel ‘900 vedeva i mugnai del cremonese sostituire le grosse macine dei mulini ad acqua facendole rotolare lungo gli argini del fiume.

Due lanci a pilote, gioco che ricorda la Pelota Valenciana, ci portano a conoscere una comunità ludica di ragazzi e ragazze dai 14 anni in su intenti a lanciarsi e rilanciarsi con le mani una palla di pelle e fibra di canapa. Siamo a Gemona del Friuli, in provincia di Udine.

Restiamo in acqua per seguire la competizione delle remiere a Burano, Venezia. Imbarcazioni tradizionali di voga alla veneta si sfidano in velocità tra Malamocco e Burano e ci accompagnano a scoprire un gioco e sport tradizionale che sempre più ha fatto riscoprire il piacere di andare a remi ed in molti casi anche a vela.

Percorrendo la penisola italiana ad Ovest, invece, incontriamo nuovamente una comunità ludica femminile: la comunità del gioco tradizionale delle noci. Ci troviamo a Monterosso al Mare, nel contesto di uno dei più famosi siti UNESCO del Parco Nazionale delle cinque Terre. È qui che possiamo ammirare la maestria dei

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Monterosso al Mare

Siamo a Sud quando incontriamo a Montebello Jonico, in provincia di Reggio Calabria, un folto gruppo di giocatori di tutte le età intenti a lanciare dei birilli di legno - brigghja - per accaparrarsi le monete poste a debita distanza, sopra ad un birillo da abbattere. Novara di Sicilia

lanci delle giocatrici monterossine, intente a colpire le noci delle concorrenti per accaparrarsi un prezioso bottino per preparare il caratteristico pesto. Pienza

Il viaggio si chiude nelle Isole, dove un formaggio rotolante, il Maiorchino, ci invita a scoprire i viottoli in discesa di Novara di Sicilia, in provincia di Messina, dove gli abitanti si sfidano a lanciare la forma di Maiorchino il più distante possibile, pratica che rimanda anche in questo caso all’usanza dei contadini di testare le forme di formaggio. Ollolai

Sempre di cibo si parla, ma questa volta di formaggio, per la precisione di cacio. Anche a Pienza, nel Parco della Val d’Orcia, il gioco è legato alla cultura del territorio e del cibo tradizionale: per questo, in questa edizione di Tocatì, scopriremo il gioco del cacio al fuso, che deriva dall’antica usanza dei pastori di battere sulla forma di formaggio per testarne la qualità. Arpino

Ultima tappa a Ollolai, in provincia di Nuoro, Sardegna, per mettersi alla prova con una tecnica di lotta sarda tradizionale che un tempo era considerata una manifestazione di virilità: S’Istrumpa. Sezano

Per giocare con la destrezza e l’equilibrio incontriamo invece le stupefacenti comunità di gioco dei Trampolieri di Schieti e le giocatrici di corsa con la Cannata. Due pratiche diverse, entrambe con origini remote. A Schieti andare sui trampoli ricorda l’antica necessità di muoversi in zone paludose; ad Arpino, un borgo adagiato ai piedi dell’Appennino centrale, è invece il bisogno delle donne ciociare di portare l’acqua in paese che si è trasformato in pratica ludica. Si corre con grandi anfore di terracotta colme d’acqua sul capo, sfidandosi in vere e proprie competizioni.

Montebello Jonico

Nel territorio Veronese, per la prima volta al festival, il Zugo de l’Ovo della piccola comunità di Sezano, in Valpantena. Coppie preferibilmente miste, di ogni età, si lanciano ripetutamente un uovo crudo con le mani. Vince la coppia che, eliminate le altre, resterà con l’uovo integro. Una pluralità di pratiche rituali e ludiche attraverso cui raccontare la penisola italiana, un Tocatì diffuso per riscoprirla con spirito ludico e occhi curiosi nonostante il periodo che stiamo attraversando a livello nazionale e globale.

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Tocatì, presentata candidatura all’UNESCO

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l 21 luglio sono stati presentati a Venezia, a palazzo Grandi Stazioni della Regione, i contenuti e le finalità della candidatura multinazionale di iscrizione al patrimonio culturale immateriale tutelato dall’UNESCO di Tocatì, un programma condiviso per la salvaguardia dei Giochi e Sport Tradizionali. Nell’occasione l’assessore regionale alla cultura Cristiano Corazzari ha sottolineato l’originalità e lo straordinario valore culturale e storico del programma e ha ricordato come la Regione non solo sostenga il festival sin dalla sua nascita, ma stia fornendo un concreto appoggio per l’iscrizione di Tocatì nel registro UNESCO, con l’approvazione di una deliberazione che attesta la condivisione del percorso di candidatura. Inoltre, con una lettera, il Governatore del Veneto Luca Zaia ha espresso al Ministro italiano della cultura pieno supporto istituzionale alla candidatura, confidando in un positivo esito della procedura, nella convinzione che il progetto possa sicuramente rientrare fra i casi esemplari nella salvaguardia del patrimonio intangibile, e che il riconoscimento concorrerebbe a promuovere valori quali il rispetto per le appartenenze locali e la diversità culturale, la conservazione di retaggi del passato e la trasmissione di saperi in continua evoluzione, favorendo una visione del patrimonio come processo vivo, veicolo di contenuti e funzioni sociali identitari. “Questo progetto, ha ribadito l’assessore Corazzari, è perfettamente coerente con le politiche regionali in materia di valorizzazione delle tradizioni e dell’identità veneta, una ricchezza che vogliamo conservare e tramandare alle future generazioni. Ma è anche un’iniziativa che pur guardando al passato, alla nostra storia, ha una forte carica di modernità che le deriva dal voler celebrare dei valori che vanno oltre le mode e mantengono un’innegabile attualità. Paolo Avigo, presidente dell’Associazione Giochi Antichi, ha evidenziato il carattere internazionale del progetto a cui hanno dato vita l’Italia (capofila), insieme a Belgio, Cipro, Croazia e Francia, ma al quale hanno già manifestato interesse anche altri Paesi. Avigo ha ricordato la complessità del processo di candidatura, che ha portato il 31 marzo scorso alla consegna del dossier, predisposto con l’aiuto della Regione del Veneto e del MIBACT, per il quale è intervenuto in collegamento da Roma Antonio Parente, direttore del Servizio UNESCO del Ministero, il quale ha evidenziato come questa sia la prima candidatura dell’Italia al registro di salvaguardia del patrimonio culturale immateriale (ICH). Ora non rimane che attendere la risposta, che arriverà da Parigi, sede del segretariato UNESCO, entro la fine del 2021.

Perché l’UNESCO? L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura è espressione della volontà di riscatto dalle macerie di due guerre mondiali. Ecco le prime parole della sua Costituzione del 1945: “le guerre iniziano nella mente degli uomini, ed è nella mente degli uomini che devono essere costruite le difese della pace poiché l’incomprensione reciproca tra i popoli è sempre stata, nel corso della storia, all’origine del sospetto e della diffidenza. La dignità dell’uomo esige la diffusione della cultura e dell’educazione”. Vocazione principale dell’Organizzazione è la coordinazione e cooperazione internazionale in materia di educazione, scienza, cultura e comunicazione. I suoi obiettivi fondamentali consistono nel rinforzare i legami tra le nazioni, le società, le comunità gruppi e individui, in modo da creare un ambiente favorevole perché ogni cittadino possa: - Avere accesso ad una educazione di qualità, diritto fondamentale e condizione indispensabile di uno sviluppo sostenibile. - Crescere e vivere in un ambiente culturale ricco di diversità, di dialogo, in cui il patrimonio serva da unione tra le generazioni e i popoli. - Beneficiare pienamente dei progressi della conoscenza e della scienza. Godere di piena libertà di espressione, base della democrazia, dello sviluppo e della dignità umana

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Cos’è il Patrimonio Culturale Immateriale? La Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, promulgata dall’UNESCO nel 2003 e ratificata dall’Italia nel 2007, definisce così il suo oggetto: “Per ‘patrimonio culturale immateriale’ s’intendono le prassi, le rappresentazioni, le espressioni, le conoscenze, il know-how – come pure gli strumenti, gli oggetti, i manufatti e gli spazi culturali associati agli stessi – che le comunità, i gruppi e in alcuni casi gli individui – riconoscono in quanto parte del loro patrimonio culturale. Questo patrimonio culturale immateriale, trasmesso di generazione in generazione, è costantemente ricreato dalle comunità e dai gruppi in risposta al loro ambiente, alla loro interazione con la natura e alla loro storia e dà loro un senso d‘identità e di continuità, promuovendo in tal modo il rispetto per la diversità culturale e la creatività umana. Ai fini della presente Convenzione, si terrà conto di tale patrimonio culturale immateriale unicamente nella misura in cui è compatibile con gli strumenti esistenti in materia di diritti umani e con le esigenze di rispetto reciproco fra comunità, gruppi e individui nonché dello sviluppo sostenibile.” (Art.2) Per la Convenzione, sono le comunità, i gruppi e gli individui portatori di conoscenze, pratiche e capacità i primi protagonisti nel processo di produzione e trasmissione culturale. La storia di AGA e del festival Tocatì assume un rilievo esemplare alla luce di questo scenario. Da un gruppo di giocatori organizzati in associazione culturale nasce un movimento che vuole rigenerare il rapporto con la città e con i territori in quanto luoghi di appartenenza. L’associazione si rivolge alle politiche locali, negozia le condizioni per rendere concreta la volontà di continuare a giocare in città, con e per la città. AGA si collega poi con altre comunità, progetta un Festival e attiva reti internazionali. Il grande viaggio del patrimonio nel mondo globale ha molte storie da raccontare. La storia di Tocatì è una di queste. Il progetto del Tocatì e il suo lungo viaggio interessano all’UNESCO a tal punto che dal 2016 ha concesso il suo patrocinio al Festival evidenziando il rapporto tra la salvaguardia di giochi e sport tradizionali in quanto patrimonio culturale immateriale, come evidenzia la direttrice generale Irina Bokova nelle sue lettere del 9 Agosto 2016 il cui focus è proprio sul Patrimonio Culturale Immateriale e quella del 7 Giugno 2017, in cui si concentra in particolare sul valore del gioco e dello sport tradizionale. Perché il Tocatì nel Registro delle Buone Pratiche? Tocatì diventa, per AGA, uno strumento e una via per comunicare con il mondo. Cosa distingue il Registro dalle due Liste istituite dalla Convenzione? Il fatto di lavorare non tanto sugli “elementi” da identificare per inclusione nel “patrimonio dell’umanità”, in una logica di riconoscimento e distinzione, quanto sulle esperienze e pratiche che le comunità culturali mettono in opera per la salvaguardia di questi elementi, in una logica di condivisione. Art. 18 Programmi, progetti e attività per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale. - 1 Sulla base delle proposte presentate dagli Stati contraenti e conformemente ai criteri che dovranno essere definiti dal Comitato e approvati dall’Assemblea generale, il Comitato selezionerà e promuoverà periodicamente progetti, programmi e attività nazionali, subregionali e regionali per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale che a suo avviso meglio riflettono i principi e gli obiettivi della presente Convenzione, tenuto conto delle esigenze particolari dei paesi in via di sviluppo. Proponendosi per una candidatura regionale al Registro, Tocatì si impegna a condividere le sue esperienze, mettendole a disposizione dello sviluppo sostenibile con attenzione particolare ai paesi in via di sviluppo, diventando un laboratorio aperto di pratiche di salvaguardia dei giochi e sport tradizionali. Sulla base di questi criteri Tocatì – Programma di attività per la salvaguardia dei giochi e sport tradizionali – Festival Internazionale verrà valutato per essere incluso nel Registro delle Buone Pratiche: 1. Il programma, progetto o attività comporta la salvaguardia, come definita dall’articolo 2.3 della Convenzione: “Per salvaguardia s’intendono le misure volte a garantire la vitalità, ivi compresa l’identificazione, la documentazione, la ricerca, la preservazione, la protezione, la promozione, la valorizzazione, la trasmissione, in particolare attraverso un’educazione formale e informale come pure la rivitalizzazione dei vari aspetti di tale patrimonio”. 2. Il programma, progetto o attività contribuisce al coordinamento degli sforzi di salvaguardia del patrimonio culturale immateriale a livello regionale e/o sub regionale e/o internazionale Speciale

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3. Il programma, progetto o attività riflette i principi e gli obiettivi della Convenzione. 4. Il programma, progetto o attività ha provato la sua efficacia in termini di contributo alla vitalità del patrimonio culturale immateriale interessato. 5. Il programma, progetto o attività è o è stato messo in opera con la partecipazione della comunità, del gruppo o degli individui interessati e con il loro consenso libero ed informato. 6. Il programma, progetto o attività può servire da modello, secondo i casi, regionale e/o sub regionale e/o internazionale a delle attività di salvaguardia. 7. Gli Stati parte candidati, gli organi incaricati della messa in opera e la/le comunità gruppi o individui interessati sono d’accordo per cooperare alla diffusione delle migliori pratiche di salvaguardia se il loro programma, progetto o attività fosse selezionato. 8. Il programma, progetto o attività riunisce delle esperienze suscettibili di essere valutate sui loro risultati. 9. Il programma, progetto o attività risponde essenzialmente ai bisogni particolari dei paesi in via di sviluppo.

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Le discipline ludico-sportive della tradizione veneta

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a Convenzione di Parigi adottata dell’UNESCO, sottoscritta nel 2003 e entrata in vigore nel 2006, tutela il “patrimonio immateriale inteso come riflesso della vitalità dei popoli, risultato dell’incontro di diverse culture, vettore di sviluppo sostenibile per le comunità, gli individui e i territori che di tale patrimonio sono insieme creatori e custodi”. In tale ambito possono rientrare anche le discipline sportive tradizionali.
Il Veneto conserva la memoria di una grande quantità di giochi e sport rappresentativi di valori storico-culturali del territorio. La conservazione della memoria storica di queste discipline permette di mantenere in vita tradizioni, peculiarità ambientali e creatività sociali.
La Regione del Veneto ha pertanto introdotto una nuova organica normativa in materia di attività motoria e sportiva, anche per promuovere gli sport tradizionali (L.R. n. 8/2015).
Per mappare questa composita realtà, la Regione ha quindi condotto un’indagine conoscitiva su tutto il territorio, in collaborazione anche con enti sportivi interessati, che ha consentito di compilare un primo elenco di discipline sportive a vario titolo praticate in Veneto così suddivisi:

Sport marinari e acquatici VOGA ALLA VENETA

Radicamento e diffusione nel territorio veneto Nel Veneto è presente a Peschiera del Garda, Battaglia Terme, Monselice, Padova, Mogliano Veneto, Treviso, Meolo, Mira e Venezia.

La voga alla veneta ha origini antiche che derivano dalla particolare condizione idrogeologica della nostra laguna. Non c’è infatti riscontro che questo tipo di vogata, assolutamente originale, venga praticata altrove, se non importata da qualche raro appassionato. Vogare in piedi per vedere chiaramente dove ci fosse sufficiente fondale, nell’intrico di canali, palùi e barene della laguna veneta era una necessità come anche l’uso di barche dal fondo piatto, senza chiglia, abbastanza leggere da essere condotte anche da un solo vogatore, magari con l’aiuto di una vela al terzo (vela di forma trapezoidale tipica nelle nostre zone) decorata a vivaci colori. La voga alla veneta è indissolubilmente legata alla storia veneta. La tradizione fa risalire al V secolo i primi insediamenti urbani in laguna, a seguito delle invasioni degli Unni e della successiva distruzione dei centri romani di Altino, Aquileia e Padova. La gondola, il sàndolo, la mascheréta, la caorlina, il puparino, il gondolino, la veneta e la batèla sono le barche più usate nella voga alla veneta: tutte rigorosamente di legno e a fondo piatto per poter navigare in laguna con pochi centimetri d’acqua.

Speciale

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BISSE

Radicamento e diffusione nel territorio veneto Nel Veneto è presente Bardolino, Garda e Lazise.

Le Bisse sono imbarcazioni a remi a fondo piatto la cui struttura è sostanzialmente rimasta la stessa nel corso del tempo: lo scafo a fondo piatto per incontrare minor resistenza sull’acqua, ospita quattro vogatori che remano in piedi con una tecnica che mira ad amalgamare sincronismo, equilibrio e ritmo dei movimenti, leggeri e potenti al tempo stesso. Le Bisse tramandano un’antica tradizione, le cui origini risalgono all’epoca della Repubblica Veneta, che si estese fino al Garda fra il 1405 ed il 1796. Manifestazioni veneziane vennero ripetute sulle acque del lago, e fra queste “La Regata delle Bisse” trovò grande interesse e suscitò forte passione. Si ritiene che la prima Regata di Bisse sul Garda ebbe luogo nel 1548: le cronache del tempo narrano che si tenne a Salò un “Palio” per salutare l’arrivo del “Clarissimus Provvisore” Stefano Tiepolo. La tradizione delle Bisse poco a poco andò scemando e soltanto agli inizi del secolo XX ha luogo una rinascita di interesse e passione; la tradizione venne ripristinata fra gli anni che vanno dal 1924 al 1938 e personaggi di grande fama si avvicinarono e sostennero la pratica remiera. La seconda guerra mondiale costrinse le Bisse ad un nuovo periodo di silenzio, fino al 1967 quanto la pratica remiera riprese sul lago. Nel 1968 venne fondata la “Lega Bisse del Garda”, che da allora continua ad accrescere il proprio impegno dando vita ogni anno al tradizionale Palio intitolato “Bandiera del Lago”.

VELA AL TERZO

Radicamento e diffusione nel territorio veneto Nel Veneto è presente a Venezia.

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La vela al terzo è tipica dell’Adriatico. La vela latina era largamente diffusa fino al 1700 nell’Adriatico tra la marineria minore ed assumeva una forma triangolare. Successivamente, con un passaggio lento e graduale, si arrivò alla forma trapezoidale tipica della vela terzo. Le più antiche testimonianze sono presenti nel bassorilievo nella facciata della chiesa di S. Maria del Giglio a Venezia (1680). Progressivamente questo tipo di imbarcazione è andato via via sparendo a causa dell’avvento del motore. Solo grazie all’iniziativa di alcuni abitanti della laguna, tale disciplina è stata mantenuta viva grazia al recupero ed il restauro di scafi e armi antichi. L’uso di questo tipo di “propulsione” nella laguna veneta era tipico delle imbarcazioni dei pescatori, che avevano il fondo piatto per potersi muovere agevolmente nei fondali bassi tipici delle acque interne. Dagli inizi del 1900 ha sempre più preso piede l’uso della vela al terzo con fini di diporto e tempo libero, finché verso gli anni ’70 del secolo scorso sono sorte associazioni di appassionati e l’uso della vela al terzo ha assunto sempre più la connotazione di attività ludico sportiva. Nel corso degli anni, il numero di praticanti è aumentato in maniera costante e la pratica si è diffusa presso gli iscritti alle società remiere. Nel territorio lagunare è presente una specifica associazione, denominata “Vela al Terzo”, che organizza manifestazioni riservate alla specialità. La vela al terzo è diffusa in tutta la laguna veneta e nella sfascia costiera, dalle foci del Po sino al golfo di Trieste.


Birillistica BORELLA È il gioco tradizionale per eccellenza dei contadini della marca trevigiana, sia per il materiale, legno di acero campestre (òpio) un tempo diffusissimo nelle siepi e come sostegno per le viti, sia anche per i luoghi in cui veniva praticato ossia nei cortili delle case di campagna, nelle osterie o tra i filari delle viti. Sull’antichità della diffusione della “borella” esistono varie testimonianze che risalgono alla fine del 1500 nel trevigiano, nonché articoli e citazioni recenti che testimoniano la pratica del gioco anche nelle province di Venezia e Padova. Progressivamente il gioco si è come dissolto nel nulla. Sopravvive ancora in qualche circolo anziani nel trevigiano. Radicamento e diffusione nel territorio veneto Nel Veneto è presente con una comunità ludica a Casale sul Sile (TV), ed altre comunità della zona.

BURÈA S'GÈPERA Gioco popolare molto in uso nel trevigiano fino a qualche decennio fa. E’ stato recuperato dal Gruppo Alpini Ponte della Priula del Comune di Susegana (TV). E’ presente una comunità ludica nella provincia di Treviso località Ponte della Priula (Susegana).

Radicamento e diffusione nel territorio veneto E’ presente una comunità ludica nella provincia di Treviso località Ponte della Priula (Susegana).

SÒNI

Radicamento e diffusione nel territorio veneto Come il gioco della burèa s’gèpera di Ponte della Priula, anche il gioco veronese dei Sòni viene praticato da una associazione di alpini e, più in particolare, dal Gruppo Alpini Bosco Chiesanuova. Bosco Chiesanuova è un comune di tradizione cimbra situato sui Monti Lessini a un'altitudine di circa 1200 m, terra in passato vocata all’alpeggio e alla produzione del carbone bianco, e che oggi è divenuta uno dei più importanti centri turistici della Lessinia. I “Sòni” si giocano tuttora nella frazione di Arzarè e nel comune di Sant’Anna d’Alfaedo.

La tradizione dei giochi dei birilli di montagna spesso viene portata avanti dalle associazioni di alpini. Questo gioco ha origini misteriose e per giocarci sono indispensabili un buon occhio e una buona mira. Il sòni, per la modalità di gioco e per gli “attrezzi” usati, ricorda altri tre giochi: birilli, piastrelle e baccalìn. Un gioco simile lo troviamo anche tra le province di Padova e Treviso dove per l’appunto i birilli da abbattere sono detti zoni. Ludus ad zonos, Ludus zonorum è testimoniato a Venezia nel 1271 e 1290 dalla lapide secentesca presso le chiovere di San Rocco. Giuseppe Maria Mitelli, autore di un libro fondamentale per la storia del gioco, illustra nel 1702, con la didascalia “zun”, un gioco con uomini intenti a giocare a birilli. Nel dizionario etimologico del dialetto veronese (M. Bondardo Cfp San Zeno, 1988) si legge che la parola soni o zoni deriva dalla voce latina cionu(s), la quale deriva a sua volta dal greco kìon, -ònos che significa colonna, probabilmente per la forma dei birilli, che ricorda effettivamente una colonna in miniatura.

Speciale

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SPÀCIARE Carlo Albanese narra la cronologica successione di tutte le fasi agonistiche e le tappe più significative del gioco dei birilli, dai primi rudimentali birillistici a quelli più organizzati (Birilli ieri (1901) e oggi (1974): cronistoria del gioco dei birilli / a cura di Carlo Albanese Treviso: Tipolitografia Sile, 1974 - 147 p. : ill. ; 21 cm). Dalla nascita della Federazione Birillistica Trevigiana (1948), fino a quella dell'Unione Interregionale denominata ENAL (1964), si accorparono e diedero il via, con la provincia di Mantova, al primo campionato interregionale, nel 1970. Il 25 Marzo 1979 si costituì la Federazione Autonoma Birillistica Italiana (F.A.B.I.) associata al C.S.A.IN. e al CONI. Radicamento e diffusione nel territorio veneto Attualmente tra Treviso, Conegliano e Pordenone esistono 27 società che disputano il Campionato Italiano.

Giochi sferici TÒ VEGNA

Radicamento e diffusione nel territorio veneto Atutt’oggi è praticato nel bellunese con una comunità ludica a Farra di Mel (BL) che organizza vari eventi nel corso dell’anno. Èpresente nell’ambito della manifestazione veronese Tocatì.

I giochi sferistici erano i più diffusi nel nostro paese prima dell’introduzione del gioco del calcio. Tra questi il gioco del “Tò, Vegna” altrimenti denominato dugo dela bala, antico gioco di strada. Il Tò Vegna è un gioco tipico del bellunese. Le conoscenze relative alle origini di questo gioco sono sempre state di pareri diversi: alcuni ritenevano che fosse stato introdotto una cinquantina di anni fa, altri affermavano che fosse giunto negli anni venti per iniziativa di paesani ritornati dal Belgio dopo la prima guerra mondiale. Di fatto, grazie ad una ricerca svolta su documenti custoditi nell'archivio storico di Mel (BL), si può affermare invece che le sue origini risalgano almeno al 1600. Ne sono a testimonianza alcuni verbali risalenti a quell'epoca relativi a disordini e tafferugli, generati da incomprensioni durante il gioco della palla e terminati davanti ai giudici. Una volta questo gioco si svolgeva soprattutto di domenica, dopo la messa, e continuava fino al tramonto.

BALÌNA Pare che il gioco della Balìna (pallina) sia arrivato in Veneto al seguito delle truppe piemontesi e francesi durante le guerre d’Indipendenza (1848-1866). È tornato alla ribalta in seguito alla crisi energetica del 1973 quando, a causa delle ristrettezze economiche, la popolazione aveva riscoperto il piacere di passare le domeniche a giocare in piazza. È conosciuto solo da pochissime persone di età compresa tra i 50 e gli 80 anni. Anche nelle pubblicazioni specialistiche sui giochi sferistici si afferma che a Verona non viene praticato più nessun gioco di questo tipo. Questo fa aumentare ulteriormente il valore di questi giocatori, veri e propri paladini di una tradizione popolare in pericolo di estinzione. Radicamento e diffusione nel territorio veneto Si pratica quasi esclusivamente nel Comune di Valeggio sul Mincio (VR).

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Altre discipline S-CIANCO Le prime testimonianze certe risalgono alla XI-XII dinastia egizia (2205-1778 a.c.). Il gioco è conosciuto in Italia con il nome Lippa, nel Veneto vanta tradizioni antichissime con testimonianze lapidee durante la Repubblica Serenissima e assume nomi diversi a seconda del luogo: a Venezia “massa e pindolo”, a Padova “tosca e pindol”, a Vicenza “ concio”, a Verona “s-cianco”. Il reperto più importante in Italia è stato scoperto negli anni 90 a Bovolone (VR), datato intorno al XVI secolo, ora custodito dalla Sovraintendenza Archeologica di Verona.

Radicamento e diffusione nel territorio veneto Nella provincia di Verona, lo s-cianco è una pratica ludico-sportiva tradizionale particolarmente diffusa. Ogni anno, l’Associazione Giochi Antichi promuove, in collaborazione con il Comune Verona e di altri comuni della provincia veronese, i Campionati veronesi di s-cianco, a cui partecipa una ventina di squadre della città e della provincia, nonché istituti scolastici, segnale che questo gioco si sta sempre più radicando come consuetudine del territorio veneto.

TIRO ALLA FUNE

Radicamento e diffusione nel territorio veneto In Veneto sono presenti almeno una decina di associazioni sportive nelle province di Padova, Treviso, Venezia e Belluno. Il Veneto ospita varie attività agonistiche.

Il tiro alla fune trae le sue remote origini da cerimonie rituali, documentate in paesi molto lontani quali Birmania, Borneo, Corea, Nuova Zelanda, Congo e le Americhe. La documentazione del tiro alla fune come sport risale ad un’iscrizione egiziana del 2500 a.C. . Negli antichi giochi olimpici, il tiro alla fune era praticato sia come attività sportiva autonoma, sia come pratica di allenamento per altre discipline. Questo sport è derivato dall’antico gioco greco "skaperdan elkin" (“trave bucata in mezzo”). La trave era affondata nella terra e attraverso il buco era fatto passare una corda alle cui estremità era attaccato, a ciascuno dei due capi, uno dei due avversari, aventi tutti e due il dorso rivolto alla trave. L'atleta che, tirando l’avversario, gli faceva toccare il dorso alla trave, risultava il vincitore. All’inizio il gioco fu individuale, poi furono aggiunti altri giocatori. Col tempo la trave scomparve e il gioco acquisì lo stato attuale. Il tiro alla fune venne regolamentato con la creazione di squadre divise in tre categorie, a seconda del peso: leggeri (fino a Kg 68), medi o limitati (fino a Kg 80) e liberi (oltre gli 80 Kg). Le squadre erano composte da otto giocatori per parte. La corda, di almeno 10 cm di circonferenza, doveva essere sufficientemente lunga in modo che tra un giocatore e l'altro vi fossero liberi 1,20 metri. Si tracciavano poi in terra tre linee parallele a 1,83 metri l'una dall'altra; il nodo centrale della corda doveva corrispondere alla linea centrale, i concorrenti dovevano stare all'esterno delle altre due linee, a cui corrispondevano altri due nodi nella corda. Vinceva la squadra che fosse riuscita a portare la legatura della squadra avversaria al di sopra della propria linea. Ogni gara si svolgeva in un numero di riprese stabilito all'inizio della competizione; in ogni ripresa si compivano tre tirate, dalla durata di otto minuti ciascuna; vinceva chi se ne attribuiva due. Il tiro alla fune fu compreso nei programmi delle Olimpiadi di St. Louis (1904), Londra (1908), Stoccolma (1912) ed Anversa (1920).

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TIRO CON LA BALESTRA Nel Dogado Veneto il “Tiro con la balestra” fu riconosciuto utile ymo necessariu. Si è sviluppato nel veneziano nel XII-XIII sec. , e veniva utilizzato nei campi di battaglia dagli schieramenti degli arcieri. Nella legislazione veneziana della fine del 1200 le balestre venivano utilizzate nelle imbarcazioni per difesa.

Radicamento e diffusione nel territorio veneto L’attività viene promossa dalla Compagnia Balestrieri Palio della Marciliana di Chioggia, la quale organizza un Palio, ogni anno, nella terza domenica di giugno. La stessa compagnia, inoltre, partecipa al campionato nazionale organizzato dalla Lega Italiana Tiro alla Balestra (LITAB) e organizza altre attività promozionali.

FRECCETTE Difficile risalire con esattezza alle origini di questo gioco, che risulta essere praticato a livello internazionale. Le origini paiono attribuibili al medioevo come da riscontri in terra anglosassone.

Radicamento e diffusione nel territorio veneto In Veneto è presente una trentina di associazioni affiliate alla Federazione Italiana Giochi e Sport Tradizionali con circa 1.200 praticanti.

SENTURÈL Gioco praticato nel veronese, consiste in una singolare gara di bocce giocata lungo le strade del paese e delle contrade. Un tempo, dopo aver sorteggiato le squadre, si partiva dalla chiesa e si giocava avanzando ogni volta il tratto corrispondente ad una giocata, superando per quanto possibile anche salite sfruttando gli slarghi che si aprono ai lati della strada. Lungo il percorso, in piccole nicchie praticate nei muri di cinta era stato ricavato un nascondiglio per le bottiglie di vino, che accompagnavano immancabilmente il gioco. Il cibo e il vino sono due elementi indissolubilmente legati al gioco: le partite infatti possono durare svariate ore, per questo è indispensabile giocare nei pressi di osterie e taverne che assicurino un adeguato “rifornimento” di libagioni. Radicamento e diffusione nel territorio veneto E’ presente una comunità ludica nella provincia di Verona a San Zeno di Montagna.

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CARRETTINI Dall’invenzione della ruota in poi, le forme di carri e carretti utilizzati come mezzi di trasporto hanno assunto varie forme. Tuttavia anche questa invenzione tecnologica nei trasporti ha avuto anche risvolti di tipo ludico – sportivo. I giochi su carrettini risalgono alla civiltà greca e romana.

Radicamento e diffusione nel territorio veneto In Veneto è presente una comunità ludica nel Comune di Verona (frazione Novaglie) che organizza eventi durante l’anno e partecipa a manifestazioni organizzate anche al di fuori del territorio regionale.

La conservazione della memoria storica delle discipline sportive tradizionali venete consentirà alle comunità ludiche attive nel territorio di mantenere in vita tradizioni, peculiarità ambientali e creatività sociale evitando così il rischio di estinzione.

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Acqua di rete: costa meno, inquina meno Erogatori e fontanelle, anche al Tocatì 2020 ci sarà l’acqua dell’acquedotto: un bene prezioso, controllato e di qualità

È

la più controllata, perché sottoposta a numerose verifiche di più enti. È l’unica sostenibile, perché per prelevarla da falde e sorgenti e farla arrivare ai rubinetti di casa la produzione di rifiuti è minima. Infine, costa pochissimo. Meno di qualsiasi bottiglia in commercio. Perché il prezzo di un metro cubo è intorno all’euro e sessanta centesimi. Quanto paghereste mille litri di acqua in bottiglia? Stiamo parlando dell’acqua di rete, che attraverso fontanelle ed erogatori sarà distribuita anche nell’edizione del Tocatì 2020. “L’anno scorso” - spiega il presidente di Acque Veronesi Roberto Mantovanelli - “nei Roberto Mantovanelli Presidente Acque Veronesi giorni di rassegna ne sono stati distribuiti oltre 20mila; ci saremo anche quest’anno per promuovere l’utilizzo dell’acqua dell’acquedotto e ribadire l’attenzione alla sostenibilità ambientale e al rispetto dell’ambiente dalla fase del prelievo sino alla depurazione”. “Acque Veronesi” - evidenzia Mantovanelli - “è un’azienda che opera sul territorio e di quel territorio gestisce una risorsa preziosissima, fonte di vita, che è appunto l’acqua. Siamo quindi coinvolti in prima linea sulla gestione razionale della risorsa idrica, perché gestiamo di fatto il ciclo dell’acqua e non possiamo non porre attenzione a tutto quello influenza la quantità e la qualità dell’acqua che preleviamo dalle falde e che distribuiamo nelle case di tutti i veronesi”. “Acque veronesi impatta sull’ambiente soprattutto in due modi: nel processo di prelievo dell’acqua dalla falda e poi reimmettendo acqua in ambiente a valle dei processi depurativi. Per garantire la richiesta del territorio, preleviamo dall’ambiente ogni anno oltre 100 milioni di metri cubi d’acqua (cioè oltre 100 miliardi di litri). Il 95% dei prelievi avviene da falda e solo il restante 5% da sorgenti, concentrate per lo più nel distretto montano. La fase di ricarica delle falde in questi ultimi anni sta diventando gradualmente più critica, penalizzata dall’alternanza sempre più frequente di periodi di siccità con piogge brevi ed intense, scenario tutt’altro che ideale per questo processo. Questa nuova tendenza della tipologia di precipitazioni è confermata anche da uno studio specifico sul nostro territorio che abbiamo commissionato lo scorso anno. La crisi idrica è da anni considerata uno dei primi quattro rischi in termini di impatto a livello globale, un rischio superiore anche alle pandemie almeno fino allo scorso anno. Questo spiega perché riteniamo così importante investire in infrastrutture per il sistema idrico”. E proprio investire, investire per migliorare l’efficienza del servizio e la qualità dell’acqua è la mission di Acque Veronesi, che nel quadriennio 20/23 realizzerà il piano delle opere più importante di sempre, con 180 milioni di euro di investimenti per il territorio. “La sostenibilità del processo di prelievo idrico” - aggiunge Mantovanelli - “passa dall’efficienza massima possibile. Le attività messe in campo da Acque Veronesi guardano alla riduzione delle perdite idriche, un nodo da affrontare per tutti i gestori. Grazie agli investimenti realizzati il dato medio è migliorato nell’ultimo biennio e oggi si aggira intorno al 36%. Un risultato che vorremmo ulteriormente migliorare. Riducendo le perdite otteniamo principalmente un risparmio energetico e quindi economico, perché nel percorso da prelievo a distribuzione si utilizza energia elettrica per pompare l’acqua. Chiaramente si tratta di trovare il modo meno costoso di ridurre le perdite, altrimenti i conti non tornano”. Tra le altre attività in corso molto importanti le interconnessioni e le distrettualizzazioni delle reti, oltre che la ricerca di nuove fonti. Prosegue Mantovanelli: “Interconnettere i sistemi acquedottistici e farli dialogare tra loro significa fare in modo che la rete di distribuzione sia potenzialmente collegata a più fonti di approvvigionamento garantendo la continuità di servizio in quelle aree in cui potrebbero verificarsi disagi per temporanea indisponibilità di acqua. Tramite appositi strumenti di misura e software possiamo poi ottimizzarne la gestione. Queste attività rappresentano una parte importante degli investimenti previsti nel nuovo piano delle opere, concordato con sindaci e territori”. Impegno per la sostenibilità che passa soprattutto dalla fase finale del ciclo idrico integrato (il lavoro dei gestori), e cioè la depurazione. “I reflui fognari che arrivano nei depuratori” - conclude il presidente di Acque Veronesi - “sono carichi di inquinanti, se rilasciati in ambiente sarebbero dannosi per la flora e fauna dei fiumi. L’azione degli impianti di depurazione è proprio quella di trattenere gli elementi inquinanti per le acque superficiali e rilasciare in ambiente solo l’acqua depurata, circa 70 miliardi di litri nel solo 2019”.


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Multisport, una raccolta di proposte motorie

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ANDREA ETRARI

o sport è di primaria importanza per la crescita dei giovani. Ogni disciplina non solo permette lo sviluppo della motricità, ma contribuisce inoltre alla formazione della personalità e dell’area cognitiva. A partire dall’infanzia, l’attività sportiva stimola e arricchisce chi la pratica. Tutte le attività sportive “giocano” un ruolo fondamentale nello sviluppo e nella crescita; tuttavia per quanto ciascuna proposta possa essere attrattiva e coinvolgente, non bisogna dimenticare che ogni disciplina possiede elementi differenti di arricchimento motorio. Per questo è bene pensare a una programmazione didattica ed a una strategia di allenamento affinché le discipline sportive possano trovare un punto di intersezione e conseguire finalità omogenee. Il concetto di transfer permette di collegare coerentemente fra loro vari sport per raggiungere obiettivi comuni e trarre benefici reciproci in termini di ricchezza di contenuti e varietà di stimoli. Dal docente di scuola al tecnico di federazione, dall’istruttore all’animatore, chiunque dovrebbe partire proprio da questo assunto per sviluppare e proporre nuove modalità di allenamento capaci di determinare e conseguire molteplici obiettivi. Il titolo Multisport richiama gli specifici contributi che possono essere forniti dai vari sport alla formazione globale dell’individuo,

soprattutto, ma non solo, dal punto di vista fisico-motorio. Una proposta alternativa e nuova pensata per ampliare gli orizzonti delle competenze motorie in un periodo caratterizzato da un severo sedentarismo largamente diffuso tra i giovani. Utilizzando la leva dello sport, il libro fornisce nuove opportunità di sviluppo sociale per consolidare la personalità del singolo e la per-

cezione del sé in un gruppo. Seguendo differenti discipline e le curiosità che ogni sport cela, i ragazzi/e verranno coinvolti in attività che favoriscono l’integrazione e l’inclusione sociale, garantendo a tutti nuove possibilità di espressione e fornendo nuovi stimoli per la ricerca del proprio talento. Le schede In ambito filosofico e teologico morale è ben conosciuto lo schema degli 8 elementi creato da San Tommaso D’Aquino nella sua opera più famosa, la Summa Theologiae, in cui, alla fine del XII secolo, il teologo individuò gli elementi fondamentali che identificano la struttura dell’azione morale. Lo schema dell’Aquinate si adatta molto bene anche alle nostre esigenze di una rapida e schematica informazione. È facile verificare, attraverso l’uso della simbologia riportata, l’utilità di questo schema per conoscere a grandi linee i vari sport lasciando poi l’approfondimento ai vari siti web. Per problemi di spazio, le schede sono solo 10 per ogni categoria, lasciando al lettore l’approfondimento in quelle mancanti. Le prime sono inerenti a giochi/sport antichi e tradizionali, mentre le altre trattano di sport codificati, l’ultima di sport improbabili o folkloristici. Dal prossimo numero di SportdiPiù magazine Veneto, in concomitanza con la partenza del nuovo anno scolastico, pubblicheremo alcune delle schede pubblicate sul libro.

DETTAGLI PRODOTTO: Peso: 1,1 kg. / Copertina flessibile: 355 pagine, 16 capitoli, 207 schede di proposte motorie / Dimensioni: 21 x 29,7 cm. / Editore: Stimmgraf INDICAZIONI PER RICEVERE IL LIBRO Per ricevere il libro MULTISPORT che sostiene lo sport scolastico, fare una donazione seguendo la procedura: - eseguire un bonifico bancario intestato a: VALPOLICELLA BENACO BANCA CREDITO COOPERATIVO S.C. - CODICE PAESE: IT CIN EURO: 35 CIN IT: L ABI: 03599 CAB: 01800 C/C BANCARIO N.: 000000135540 intestato all’ente di Tesoreria: Istituto Comprensivo Statale di Caprino, Via S. Pertini, 22– 37013 – Caprino Veronese - Codice fiscale N° 90011140234. - comunicare per e-mail all’indirizzo: educazionefisica@istruzioneverona.it l’avvenuto versamento (Euro 15,00 costo libro + Euro 5,00 di spese postali in caso di spedizione) tramite bonifico bancario specificando in caso di spedizione postale i dati necessari (nome, cognome, via, cap, città dove ricevere la spedizione postale). Chi non usufruisse della spedizione postale (il bonifico sarà quindi di Euro 15,00), può ritirare il libro presso l’Ufficio Educazione Fisica dell’UAT di Verona in viale caduti del lavoro, 3 Verona.

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FOOTBALL AUSTRALIANO

Per decidere quale squadra ha vinto, non è importante il numero di goal o di behind segnati, ma la somma totale di punti. La partita è divisa in 4 quarti da 20’, con l’intervallo lungo di 20’ tra il secondo e il terzo quarto, e intervalli brevi di 6’ tra il primo e il secondo quarto e tra il terzo e il quarto quarto.

Si affrontano due squadre composte da 18 giocatori ciascuno. Il pallone è ovale, più allungato e più pesante di quello usato nel rugby (pelle di canguro).

Il campo è di forma ovale, molto esteso (viene giocato prevalentemente sui campi da cricket. lunghezza (asse maggiore) da 135 a 185 metri; larghezza (asse minore) da 110 a 155 metri. Alle due estremità del campo si trovano 4 pali, che formano tre porte: una centrale e due laterali.

Ogni pallone calciato in mezzo alla porta centrale è un goal e vale 6 punti, ogni pallone calciato in mezzo a una delle due porte laterali è un behind e vale 1 punto.

Non sono previste punizioni disciplinari immediate. Le partite sono dirette da tre umpires, che sorvegliano ciascuno una parte di terreno e che si scambiano regolarmente di posizione. Nato nel 1858 con una partita svoltasi tra lo scotch college e la Melbourne Grammar School, venne codificato solo un anno dopo. Nel 1877 viene organizzato il primo campionato nello stato del Victoria, solo nel 1989 si trasformò in A.F.L. diventando lega nazionale. Pur essendo simile al calcio gaelico, il calcio australiano è considerato professionistico a differenza di quello gaelico.

I giocatori possono passarsi il pallone in due modi: con un calcio (kick) o con un passaggio alla mano (handball). Ogni altro modo di passarsi la palla è vietato (throw), a meno che non sia fortuito o costretto dalla situazione di gioco. Dopo ogni goal il gioco riprende dal centro del campo, dove l’umpire (arbitro) lo fa rimbalzare sul terreno: solo 4 giocatori per squadra sono ammessi all’interno dell’area di rimbalzo al momento del lancio. I giocatori possono essere placcati da sotto le spalle. Ogni infrazione viene punita con un free-kick (calcio di punizione).

https://it.wikipedia.org/wiki/Football_ ustraliano https://www.iogiocopulito.it/aussie-rules-ecco-cose-il-football-in-australia/

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I NTERVISTA ta a r a m m a C io iz Fabr

Operazione nostalgia Foto: Facebook Fabrizio Cammarata anticipo la portata di quel doppio sigillo: Hellas matematicamente salvo e passo falso decisivo per la Vecchia Signora che si vedrà sfuggire lo Scudetto dalle mani a vantaggio della Lazio di Eriksson. A distanza di vent’anni, il ricordo di quel pomeriggio non è sbiadito. “È stata un’emozione indescrivibile” – si racconta Cammarata – “a palla ferma è stato indubbiamente un picco della mia carriera professionale e sono orgoglioso di aver regalato una gioia del genere alla città. Se ripenso al livello di quel campionato mi vengono i brividi: quella Juve contemplava nomi del calibro di Del Piero e Zidane, nel Milan di Weah era arrivato Shevchenko, nell’Inter c’erano Baggio e Ronaldo, tutti giocatori che hanno fatto la storia del calcio mondiale. Quella Serie A non aveva rivali a livello planetario”. Due destini paralleli. Per la punta siciliana sono molte le similitudini tra quel Verona e la banda di Ivan Juric. “Stiamo parlando di due grandi gruppi” – prosegue – “gestiti da allenatori di spessore come Prandelli e Juric. Ad entrambi va riconosciuto il merito di aver creato un connubio speciale tra squadra

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MATTEO LERCO a persistenza della memoria è un quadro di Salvador Dalì assunto come paradigma universale dell’elasticità del tempo. La meccanicità degli orologi molli raffigurati nel quadro cede infatti il passo all’irrazionalità della mente umana, la quale si ciba di emozioni più che di oggettività. La foto dell’esultanza di Fabrizio Cammarata dopo la doppietta personale rifilata il 30 aprile del 2000 alla Juventus rappresenta l’archetipo di questo concetto. La punta gialloblù dopo aver scolpito il 2-0 (risultato finale a referto) alza le braccia al cielo, quasi percependo in

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Nelle foto, da sinistra in alto: Cammarata nelle vesti di allenatore della Dinamo Tirana, con la maglia della Primavera della Juventus e sotto con l'Hellas nel campionato 1999/2000.

e piazza. Il senso di appartenenza nel calcio assume sempre una connotazione primaria”. Il passaggio dal campo alla panchina per Cammarata è stato immediato: “Mi sono sempre visto in questa veste, ovviamente ora le responsabilità sono diverse, ma

la passione che ti fa alzare la mattina è la medesima. La pressione da allenatore è indubbiamente maggiore, in quanto devi essere un collante performante per un gruppo di persone eterogeneo. La credibilità personale inoltre è una prerogativa che, per come intendo io il

calcio, non deve mai mancare”. Alla guida della Dinamo Tirana in questa stagione è riuscito nell’impresa di salvare la squadra da una retrocessione che lo scorso novembre appariva pressoché scontata. Tagliato questo traguardo, il bomber ex Juventus si augura che il pallone torni presto alla sua normalità. “Senza pubblico il calcio perde una delle sue componenti principali” – conclude Cammarata – “speriamo che la situazione ritorni nel più breve tempo possibile alle dinamiche che siamo soliti conoscere. Il tifo è l’aspetto dell’esperienza scaligera che ricordo più piacevolmente: nei momenti bui della stagione non ti sentivi mai solo. Il Bentegodi a Verona è un fattore decisivo”.

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I NTERVISTA nturi e V io b a F

Alba era

L' di una nuova Foto: Alba Borgo Roma, Jacopo Pellegrini

JACOPO PELLEGRINI

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a scorsa stagione è stata sfiorata l’impresa. Complice in primis la sospensione dei campionati per colpa del Coronavirus, e complice un inizio sottotono che però è servito per conoscersi e creare gruppo, l’Alba Borgo Roma Women ha chiuso l’annata 2019-2020 al terzo posto non riuscendo a salire in Serie C. Questa stagione, però, le ragazze del Presidente Fabio Venturi faranno di tutto per provare a prendersi quello che per poco non si stavano guadagnando sul campo qualche mese fa.

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Fabio, quali sono gli obiettivi per la stagione che state per cominciare? «Veniamo da un anno dove siamo partiti lentamente perché era un gruppo che iniziava da zero. Si sono presentate un anno fa tra di loro e sono partite così-così, poi sono arrivate in fondo in un crescendo pazzesco dove le abbiamo vinte tutte. Siamo arrivati terzi ma a due punti dalla prima. Volevamo giocarci la fase finale per la promozione in C ma non ci siamo riusciti. Dunque l’obiettivo è di migliorare il 3° posto che, senza tanti giri di parole, vuol dire arrivare tra le prime due per puntare la Serie C». Cosa ci può dire riguardo le 3-4 ragazze nuove che si sono aggregate al gruppo per questa stagione?

Fabio Venturi

«Abbiamo due ragazze provenienti dall’Hellas (Primavera/Prima Squadra), con un’esperienza di un certo calibro. Poi una punta molto brava che viene dall’Audace Calcio a 5: una ragazza d’oro che ha giocato anche a 11. Infine abbiamo Elisabetta Marconi, che è già stata con noi la stagione scorsa ma purtroppo la società che detene-


va il cartellino non ha voluto concederci il prestito, dunque ha fatto un anno ferma ma si è sempre allenata ed è una spanna sopra. In più abbiamo il rientro di Angela Marai dall’infortunio di gennaio che si è rotta i legamenti, per cui la squadra è sicuramente più forte dell’anno scorso». La situazione che abbiamo affrontato la scorsa primavera sicuramente avrà cambiato qualcosa. Come si aspetta sarà il campionato che andrete ad iniziare? «Ammetto che c’è molta tensione: noi presidenti, essendo i responsabili a livello organizzativo, dobbiamo essere impeccabili. È dura perché ogni settimana cambiano le regole e non sai mai se sei esattamente perfetto come dovrebbe essere. Purtroppo sarà un anno dove saremo meno sereni e meno felici perché dovremo essere molto più attenti; dall’altro lato almeno giochiamo, e almeno il Paese (in senso generale) riparte. Quindi guardiamo questo aspetto positivo, però siamo anche consapevoli che potrebbe capitare che si sospenda il campionato per un periodo: siamo pronti a tutto. Di mio sono ottimista, per cui dico di andare e partire, poi al massimo ci fermeremo». Quali protocolli e misure anti-contagio avete dovuto e voluto introdurre, sia negli allenamenti che per quello che saranno le partite? «Tutto crea problemi, nel senso che dobbiamo fare l’autocertificazione di tutto quello che accade: la febbre, le entrate/uscite separate, le docce che devono essere fatte con una distanza di sicurezza, la sanificazione tra una squadra e l’altra (noi Alba Borgo Roma abbiamo 18 squadre tra quella femminile e le maschili) e tutti gli allenamenti vanno programmati tenendo conto che ci vuole circa un quarto d’ora ogni volta per sistemare e pulire tutto. Bisogna rendersi conto che per far divertire i ragazzi c’è un lavoro enorme, più mentale che fisico».

Come avete affrontato, invece, i mesi di lockdown? «Noi siamo stati i primi in Italia a riaprire gli impianti sportivi il 4 maggio perché ritenevamo che la normativa ce lo permettesse, e infatti la Regione ce lo ha confermato. Abbiamo aperto i campi, con allenamenti individuali e le persone si prenotavano seguendo delle regole: un numero massimo in contemporanea, distanziamento, niente spogliatoi ecc. Siamo stati i primi ad aprire un Academy per far ripartire i ragazzi con dei mini-allenamenti sempre distanziati e seguendo le regole. Tutto questo è nato da riflessioni fatte in lockdown. È stata dura da un lato, durissima dall’altro, però è stata anche forse l’occasione per capirci e migliorare. Forse mai come adesso sento la società come la immagino io». Prima parlavamo degli obiettivi per il prossimo campionato, quindi a breve termine. Quali saranno invece gli obiettivi societari per il futuro? «Noi abbiamo la prima squadra maschile che si gioca la Prima Categoria e vorremmo arrivare in Promozione il prossimo

campionato, dove eravamo e siamo stati per tanti anni, costruendo una squadra molto più giovane per dare anche continuità al percorso delle squadre giovanili. A livello giovanili abbiamo 5 squadre iscritte ai campionati regionali: vorremmo essere, dopo le tre professionistiche, la migliore società a livello giovanile. A livello societario, inoltre, ci interessa di sicuro far crescere il femminile: mi piacerebbe nei prossimi 4 anni arrivare ad avere anche una squadra nel settore giovanile oltre alla prima squadra che già abbiamo. Questo sarebbe il mio sogno perché vorrebbe dire essere arrivati a costruire una stima e una fiducia anche con le famiglie delle ragazze. Noi dobbiamo e vogliamo dimostrare serietà. Infine in queste settimane abbiamo creato una Polisportiva (ABR 1929) che dovrebbe partire a breve affiancata all’Alba: farà attività extra-calcio come corsi di ginnastica, yoga, basket, calcio a 5 ecc., perché pensiamo che dare un sostegno allo sport possa essere il futuro».

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SPO RT LI FE

Il termporale perfetto Foto: Domenico Volpati

GIOVANNI LAI

D

omenico Volpati ha da poco compiuto 69 anni. È quasi irriguardoso celebrare il compleanno di un mito. I miti si sa non invecchiano mai. In particolare nel suo caso. Un eterno ragazzo sempre atleticamente in forma perfetta. La storia di Domenico e dell’Hellas Verona si intrecciano il 13 giugno del 1982 ed è una sliding door di quelle destinate a cambiare definitivamente il curriculum del ‘Volpe’ e la storia dell’Hellas Verona. Si gioca al Bentegodi Hellas Verona-Brescia, ultima di serie B. L’Hellas di Bagnoli e di Penzo, Tricella, Di Gennaro, Garella è già promosso in A. Il Brescia di Volpati è invece già retrocesso in serie C. Osvaldo Bagnoli che ha già allenato Volpati alla Solbiatese e al Como e conosce bene

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Domenico Volpati

l’intelligenza (non solo tattica) e la personalità del Volpe, nei sottopassi ha già preparato l’esca: “Verresti a giocare con me in serie A l’anno prossimo qui a Verona?”. La risposta di Domenico fu istintiva: “No Mister, grazie. Ho deciso smetto di giocare stasera, è la mia ultima partita. Ho ancora qualche esame e poi mi laureo in medicina”. Ma anche il destino gioca la sua partita. Ad un quarto d’ora dalla fine con il Verona sotto, si scatena un nubifragio, la partita deve essere ripetuta il 17 giugno. “In effetti quella stagione al Brescia mi aveva un po’ logorato. Era stata un po’ un calvario, molto tribolata, culminata con una retrocessione. Mi ricordo che tornai a casa, racconta il Volpe, ed esternai ai miei genitori la proposta dell’ Osvaldo, manifestando il mio diniego. Mio padre mi fece ragionare e mi disse che mi sarei potuto laureare anche tra qualche mese e che non sarebbe cambiato nulla. Avevo la possibilità di giocare in serie A con un allenatore che conoscevo e che mi stimava. Mi invitò a ripensarci. E così, quando ritornai al Bentegodi per la ripetizione della gara, dissi a Bagnoli che davo la mia disponibilità per l’Hellas.” La partita per la cronaca si concluse 1-1. E quel fatidico temporale cambiò sicuramente il curriculum sportivo di Volpati, ma molto probabilmente anche il corso della storia dell’Hellas Verona. Spesso ad ogni ricorrenza dello scudetto ci si chiede quale sia stato l’ingrediente determinante per l’impresa. Il grande acume tattico, l’enorme carisma, la personalità e

la quantità industriale di fosforo presenti in Volpati sono stati fondamentali per la vittoria finale. Domenico oltre ad essere determinante in campo, lo è stato ancor di più nello spogliatoio, vero collante tra le varie personalità eclettiche dei compagni: da quelle più esuberanti dei vari Marangon o Elkjaer a quelle più riservate. Volpati è una di quelle persone speciali che può avere successo in qualsiasi campo si possa cimentare. Non è un caso che conclusa la sua eccellente carriera da calciatore, si sia poi effettivamente laureato e ha esercitato con successo da medico-dentista. Così Bagnoli aveva visto molto lontano e se non ci fosse stato quel temporale di giugno del 1982, chissà... A Volpati, infine, chiediamo cosa ne pensa di Spanò, giocatore della Reggiana, che a 26 anni ha appena lasciato il calcio professionistico per un master. “Spesso” – conclude Volpati - “si pensa che un giocatore sia solo un atleta. Ma è anche un uomo, con i suoi dubbi amletici e molto profondi. Io ho sempre cercato di dar seguito alle mie passioni. Evidentemente la sua analisi lo ha portato a far quel tipo di scelta. Solo il tempo dirà se ha avuto ragione”. Però se a Reggio Emilia all’ultima di campionato fosse scoppiato un temporale…


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I NTERVISTA ecolin C o c r a M

Foto: Luca Mazzotti, Francesca Bottazzin, Alessio Nicolai

Bomberine

über alles!

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Marco "Bobby" Cecolin Fondatore, presidente e allenatore

JACOPO PELLEGRINI

I

l calcio femminile, nonostante i lenti ma fortunatamente costanti miglioramenti degli ultimi anni, rimane un’incompiuta dove molte (troppe) società cercano spazio e visibilità ‘scimmiottando’ quello maschile. Il calcio promosso dalla F.C. Bomberine, società di calcio a 5 fondata a Padova nel 2011, è diverso, un mix perfetto tra aspetto sportivo, organizzativo ed estetico, componente quest’ultima fondamentale dell’universo femminile. Marco ‘Bobby’ Cecolin - fondatore, presidente, allenatore e grande sportivo – in questa intervista ci racconta com’è nato, cresciuto e si è consolidato il progetto Bomberine, in attesa di poter tornare in campo e difendere il titolo di campionesse d’Italia conquistato al termine del campionato 2018-2019 (il campionato 20192020 annullato causa Covid-19 n.d.r.). Marco, come nasce la F.C. Bomberine? «Nove anni fa, insieme al mio amico Filippo, organizzai a Padova una

manifestazione sportiva che comprendeva vari sport tra i quali la pallavolo, il beach volley, il calcio 5 e il calcio a 8. Il mio amico propose di organizzare anche una partita di calcio a 5 femminile. Allestimmo in fretta e furia una formazione a testa (le Bobbine e le Pippette n.d.r.) e mandammo in campo, un po’ allo sbaraglio, alcune nostre amiche. Nei giorni successivi mi arrivarono in ufficio alcune ragazze delle due squadre dicendo che volevano fondare una squadra di calcio a 5 femminile. Io ci risi sopra, poi però ci incontrammo in un locale di Padova e queste si presentano, determinatissime, in dodici. Fu così che nacque la F.C. Bomberine». In questi anni c’è stata una crescita sia a livello tattico che tecnico presumo: quale evoluzione hai visto in questa squadra? «I primi due anni sono stati lacrime e sangue, specie dal punto di vista dell’allenatore. Si perdeva mediamente 25/27 a 0, e motivare un gruppo di ragazze dopo 3 minuti che perdeva già 5-0 era veramente complesso. Eravamo ovviamente stati catapultati in un campionato dove le altre squadre sapevano già cosa fosse un pallone. Da lì mi sono dovuto attivare con mio cugino e altri ragazzi che ci davano una mano con iniziative anche fuori dal campo per tenere alto l’umore della squadra. Il terzo anno abbiamo ingaggiato due fuoriclasse, ovvero Giorgia Pegoraro (attuale capitano delle Bomberine) e Anna Gobbato. A dire il vero Giorgia e Anna vennero da noi semplicemente perché erano stanche del ‘solito’ calcio femminile. La loro esperienza e classe alzarono il livello della squadra. Da quel momento

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le cose cambiarono: arrivarono i primi punti e altre giocatrici di livello. Anno dopo anno mi sono ritrovato in mano una squadra composta da ragazze ‘storiche’ e da giocatrici fortissime. Un mix perfetto che ci ha portato a vincere, lo scorso anno, tutto quello che c’era da vincere. Detto ciò la F.C. Bomberine rimane una società basata sul divertimento più che sui risultati». Tra i membri della società figura anche il Alessio Nicolai (abbiamo raccontato di lui e della sua battaglia vinta contro la leucemia su SportdiPiù magazine n°61 n.d.r.); il suo arrivo, con il ruolo di accompagnatore, vi ha portato qualcosa in più a livello di motivazione? «Assolutamente. Ci sono alcune ragazze che sono veramente attaccate ad Alessio. Io inizialmente non ho voluto raccontare alle ragazze la sua storia, per rispetto. Lo ha fatto lui con calma spiegando la sua esperienza, la sua battaglia e la sua vittoria. Questo ovviamente ha colpito molto il gruppo, perché un conto è vincere una partita di pallone, un altro è riuscire a vincere quello che ha vinto Alessio. Tutto ciò quindi ha aiutato non tanto nei risultati, quanto nel comprendere il valore delle cose che si vanno a fare. Le ragazze ogni anno raccolgono dei fondi di tasca loro da devolvere a varie associazioni di beneficenza. L’entrata di Alessio ha dato una marcia in più dal punto di vista della sensibilizzazione». Siete da poco rientrati dal ritiro di Falcade

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dove avete anche presentato ufficiale della squadra: com’è andata? «Un successo, come sempre! Noi da tradizione facciamo il ritiro a Falcade, che è il paese dove trascorro le ferie e dove sono cresciuto. Quest’anno per la prima volta abbiamo deciso di fare la presentazione ufficiale, grazie al sindaco e a tutta la comunità che sono molto vicini alle ragazze, in piazza a Falcade. È andato tutto bene. Il ritiro delle Bomberine non è come i ritiri classici: il nostro ritiro è un insieme di prove e di competizioni, singole o di gruppo, volte a valorizzare la vallata e il territorio. Le ragazze si sono confrontate con escursioni in bici, ritiri nei boschi e altre prove. La competizione più sentita, però, è stata la classica partita in famiglia ‘Bionde contro More’: ogni anno in questa occasione scende in campo l’orgoglio femminile. Ogni anno devo cambiare arbitro! Quest’anno è toccata ad Alessio che ha arbitrato alla grande! (per la cronaca le

More hanno vinto 6-2 n.d.r.)». Marco, qual è la difficoltà maggiore nel gestire un gruppo di ragazze? «La F.C. Bomberine è un’isola felice, nel senso che siamo una compagnia di amici: non è un caso infatti che nessuna ragazza abbia abbandonato la squadra negli ultimi 5 anni. Poi è chiaro, ci possono essere momenti di discussione ma le risolviamo come fossimo quasi fratelli e sorelle». In questi anni presumo tu incontrato non poche difficoltà nel promuovere e far conoscere il calcio a 5 femminile… «Beh, certo: non posso nascondere che la difficoltà principale è di far percepire che questo sport è fatto anche per le ragazze. Questo bisogna comunicarlo anche attraverso la nostra strategia marketing non nascondo che abbiamo ricevuto anche molte critiche. Però vediamo anche risultati in questo campo grazie a queste strategie


pensate direttamente dalle ragazze». Come sei arrivato a conoscere Adani, Bergomi, Toni, Galliani e altri personaggi di questo genere che durante il lockdown hanno mandato messaggi di incoraggiamento alle Bomberine… «Non posso svelare tutto, ovviamente. Però in questi anni ho costruito una grande rete di contatti. Durante il lockdown stavo pensando a come tirare su il morale alle ragazze e ho pensato di far loro un regalo ogni 2/3 giorni. Quindi semplicemente contattavo via messaggio questi sportivi raccontando chi eravamo e la situazione, chiedendo se loro volevano mandare un messaggio alle ragazze. Quando è arrivato quello di Lippi dalla Costa Rica ho capito che la cosa funzionava. Tra gli altri ho ricevuto messaggi anche da Ranieri, Mazzone, Gilardino, Boriello…». Oltre a questo, come lo avete vissuto il lockdown? «In realtà ha unito ancora di più il gruppo: durante la settimana venivano organizzate due sessioni di allenamento al giorno, gestite da alcune ragazze o dal preparatore, aperte anche ad amici e tifosi. Si trovavano anche in 50/60 nelle sessioni di allenamento. Io invece mi limitavo ad organizzare l’aperitivo del weekend…».

Margini di crescita per la F.C. Bomberine? «Quello a cui aspiriamo noi è creare tutta

una struttura giovanile. Per poter dare un futuro a questo gruppo e ai nostri amici».

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I NTERVISTA Franco o ll e a f f a R

A Rovigo si gioca “gaelico” Foto: Raffaello Franco

Raffaello Franco BSC Rovigo 2008 (c) Giorgio Achilli

J

DANIELA SCALIA

u-Jitsu, Hockey Pista, Calcio, Hockey Prato, Atletica leggera, Basket, Baseball, Ciclismo, Mountain bike, Orientamento, in disordine di importanza e lunghezza di pratica, sicuramente manca qualcosa. Profilo sportivo da altri paesi, da campus, da aree nelle quali il Raffaello Franco giocatore (perché il dirigente, il tifoso e lo studioso allungherebbero la lista) si chiamerebbe curioso e non dispersivo. Lui però mette “Campione di niente” davanti a qualsiasi lista, è fatto così. Avrà quindi da ridire sulla definizione, ma è l’uomo degli Sport Gaelici a Rovigo

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e nel nord Italia. Animato da una passione enorme, ma con uno sguardo professionistico che raramente si coniuga con il mondo dello sport amatoriale, scrive libri, indaga, fonda squadre, supporta ogni tipo di programma televisivo, fiction o cinema che vada a beneficio dello sport, e preferisce sempre restare dietro le quinte. Domande e risposte secche, come in campo quindi. Franz, fammi un quadro del movimento GAA in Italia e nel Veneto, adesso e nei momenti migliori. «I club attivi sono l'Ascaro Rovigo, il Padova GF, l'S.S. Lazio e l'ultimo nato, il Sant'Ambrogio Milano Gac. Il GAA

italiano è in piena transizione. C’è stata una grande partenza con traino veneto di Rovigo e Padova, adesso invece il fulcro è Roma e la galassia della Polisportiva S.S. Lazio, il cui presidente Sergio Corsini, trasferitosi a Milano, ha fatto partire il team lombardo». Atleti particolarmente forti o strani o che ti hanno impressionato per qualche motivo? «Ho avuto la fortuna di giocare al fianco o contro tanti atleti di alto livello. Su tutti, il nostro Diarmaid Gallagher da Donegal, l’irlandese di Verona che ci ha insegnato i fondamentali. Giocava sempre, anche infortunato, non mollava


mai. Impressionante anche un altro irlandese Christopher Taggart, fondatore del Rome Gaelic Football, il primo club nella Capitale, molto forte tecnicamente e fisicamente, fisico impressionante, davvero difficile da contenere. E l’australiano Adam Harris: giocò per noi nelle finali di Athlone 2013 e a Rovigo nel 2014. Veniva dall’Aussie Rules, tutto cuore e velocità, purtroppo rossoblu solo in 2 tornei, ma si vede che gli siamo rimasti nel cuore: spesso in Australia indossa i pantaloncini o i calzettoni dell’Ascaro Rovigo Gaa nelle partite di Football australiano. Ma forse il più forte che abbia incontrato è stato Alvar Sanz, lo spagnolo del Padova, impossibile da marcare e vera fonte d’ispirazione del gioco dei Paddies. Se volevi provare a vincere con loro dovevi annullarlo. Non ci siamo quasi mai riusciti e infatti l’Adige Cup è rimasta sempre a Padova. In testa alla classifica però metto Una Casey, delle Ladies della S.S. Lazio. Due anni fa, dopo una sessione congiunta, abbiamo giocato la classica partita di fine allenamento: Una era dappertutto, immarcabile, giocava come fosse la finale All-Ireland, segnava grappoli di gol e punti».

difficilissimo trovare collaborazione per poter sviluppare delle iniziative innovative e provare a pensare a un qualcosa di alternativo. Più in generale abbiamo visto come sia stata necessaria una pandemia per scardinare certi schemi consolidati nel mondo del lavoro, mi riferisco ad esempio all’incentivazione dello smart working. Prova solo a pensare cosa dovrebbe accadere per scardinare gli schemi nel mondo dello sport amatoriale che qui da noi è gestito esclusivamente da volontari (e per fortuna che ci sono) che generalmente, salvo rarissime eccezioni e cito ad esempio il DS del BSC Rovigo Lucio Taschin che conosco bene, non hanno né la visione né le competenze per aprire ponti culturali e imprenditoriali. Nel nostro piccolissimo, noi della New Ascaro proviamo a fare qualcosa in questo senso, tipo il torneo di Rounders organizzato nel 2018 con la presenza a Rovigo dei campioni d’Irlanda in carica, ma restano comunque tutte iniziative estemporanee che, purtroppo, vanno a beneficio dei “soliti” pochi intimi».

Cosa pensi farà ripartire il movimento? Quando? Quali saranno i fattori? «In primis ci vorrebbe un sostanzioso ricambio generazionale. Non vedo purtroppo però tante possibilità all’orizzonte. I giovani sono figli della cultura nazionale che non vede mai di buon occhio il “diverso” con l’aggravante che, mediamente, oggi i ragazzi non sono animati dalla stessa passione che divorava le nostre generazioni, quelle che avevano la fame del campo. Per quanto non sia contrario agli e-sports, io sono della generazione del Commodor 64 e dei primi videogiochi sportivi e ancora oggi, di tanto in tanto, mi diletto con Fifa, NHL ecc., ho il forte timore che questa quarantena abbia incrementato la quota di sportivi da consolle». Errori fatti in precedenza? «Sicuramente tanti ma il più madornale è stato quello di non essere riusciti a dar seguito al progetto pensato in prima persona dal piemontese Massimo Corsi, uno dei leader del movimento GAA Handball in Italia e che nel 2015, unico italiano, ricopriva il ruolo di European Handball Officer in seno alla GAA Europe. L’idea era semplice, ossia quella di gettare le basi per la fondazione della Federazione Italiana degli Sport Gaelici. Massimo aveva lavorato molto e io gli avevo dato una mano. Avevamo già pronto lo statuto, tradotto anche in inglese per ottenere l’approvazione del board di Gaelic Games Europe. Nel febbraio del 2015, una delegazione composta da me in rappresentanza della New Ascaro Rovigo asd, da Sergio Corsini per la S.S. Lazio CG e da Walter Carlo Mirra per lo Sporting Club Nizza, presso la sede comunale di Nizza Monferrato alla presenza del sindaco Flavio Pesce e dell’assessore allo sport Wal-

Rochdale è un paesino inglese conosciuto solo per il rugby a 13. Durante i Mondiali e gli eventi internazionali ospita sempre la nazionale figiana, si affolla, adotta i giocatori, scambia, importa, esporta, celebra i grandi del passato, organizza viaggi. Anche gli inglesi di Rochdale tifano Fiji, a parte gli scontri diretti. Tu che hai ‘portato’ l’Irlanda tra Padova e Ferrara, come commenti? «Penso che in Italia dovremo imparare molto dagli inglesi, dagli anglosassoni in genere o, più in generale, dai Paesi dell’area del Commonwealth. Ci manca quella cultura sportiva che ci permetta di provare a pensare a qualcosa di diverso. Qui i campanili la fanno da padrone ed è

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ter Giroldi, siglò il documento che dava vita alla Lega Italiana dei Giochi Gaelici. A dare la massima ufficialità l’allora presidente GAA Europe Brian Sheehy che contro firmò l’accordo siglato dai delegati. Purtroppo, non presero parte i rappresentanti del Padova Gaelic Football, ufficialmente per impegni precedentemente presi. Successivamente però capimmo che da parte degli allora dirigenti del club padovano non c’era interesse a promuovere questa iniziativa e di fatto non si riuscì mai a trovare un accordo unitario. A Nizza Monferrato era stato fissato l’obbligo di dover coinvolgere tutti i rappresentanti dei Club GAA italiani, quindi tutto si arenò e si concluse con l’ennesima figuraccia internazionale, anche a livello di sport gaelici, del popolo italiano. Sono convinto che se fosse decollato questo progetto oggi la situazione sarebbe ben diversa. Ancora una volta, per il campanile, si è persa un’occasione straordinaria di costruire qualcosa di buono». PS: Un errore lo aggiungo io, credo che Franz sia troppo altruista per ammetterlo. Gli stranieri che portano il “loro” sport si dividono sempre in due gruppi: quelli che sono contenti di farlo diventare locale, e quelli che vogliono tenerne il dominio pensando/dicendo “per bravi che siate noi siamo irlandesi (o australiani, o srilankesi, etc). In misura minore ma anche il GAA italiano ha avuto i suoi WAB (We are better). Gli atleti locali vanno bene ma se corrono o saltano o sanno troppo meglio di no, meglio noi “nativi” anche se zoppichiamo. È un fenomeno sociologico molto diffuso e limitante, a volte letale per i movimenti e purtroppo pieno di esempi. Causa l’esclusione di potenziali dirigenti e sportivi d’élite, che una volta fiutato il Wabismo lasciano il movimento drenando energie umane, economiche e atletiche preziose.

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Il gaelico è ‘facile’ per chi viene dal basket, dal calcio e dal rugby, quelli bravi fanno la differenza, quelli scarsi sono benvenuti, ma perché non ‘attacca’? Con i cambi volanti anche la scarsa forma fisica è perdonata, manca il fiato esci, ne hai tanto, resti dentro, e allora? «Torniamo al discorso di prima! Oggi a mio avviso, mediamente, c’è poca voglia di fare fatica e di provare nuove emozioni. Questo sport, in questo momento, non ha un campionato ma solo una serie di 4/5 appuntamenti internazionali, Covid-19 permettendo, ogni anno tra aprile e ottobre. Pertanto questo è uno sport perfetto anche per chi vuole integrare un’attività fisica che si concentra nel periodo invernale, uno sport utile per tenersi in forma anche nei momenti di scarsa attività fisica e che ti permette di girare l’Europa e fare nuove esperienze, è dinamico, veloce e molto divertente! L’avessi scoperto una ventina d’anni fa, sarebbe stato il top, peccato che la stragrande maggioranza dei ragazzi d’oggi non concordino con la mia visione di attività sportiva!». Parliamo di Rugby e della particolarità di Rovigo… «Da sempre il rugby a Rovigo ha assunto una sua peculiarità, ben diversa da quella sviluppatasi in Inghilterra e anche in molte altre parti del mondo, Italia

compresa. Il rugby, generalmente, al contrario del calcio, ha sempre avuto un substrato elitario. Principalmente questo è sempre stato uno sport da universitari, un’élite della società arcaica, non uno sport per il popolino come il calcio. Ecco a Rovigo questa cosa non si è mai praticamente verificata, anzi, alle origini il rugby era uno sport che non veniva praticato dai giovani della medio-alta borghesia ma da quelli provenienti dai ceti più bassi. Il quartiere di San Bortolo, dove c’erano, e ancora ci sono, i casermoni delle case popolari, sfornavano un campione dietro l’altro da mandare a vestire la casacca rossoblu. Il tanto sentito derby Rovigo-Petrarca dopo tutto era, in origine, lo scontro sociale tra universitari/signori contro proletari/contadini. Mi sento quindi di dire che almeno per quanto riguarda Rovigo, il rugby è uno sport venuto dall’inghilterra ma che è diventato uno sport di Rovigo. Ecco, se proprio vogliamo, il Polesine è un pò come il Galles con il rugby fatto dai minatori. A mio avviso però, il problema che ha oggi il rugby rodigino è quello di riempirsi la bocca nelle occasioni ufficiali della sua gloria passata non riuscendo minimamente a sfruttare gli indubbi vantaggi di una storia così gloriosa. Il mio parere è che la società sedicente professionistica per diventare davvero tale ne deve fare ancora di strada. Personalmente non vedo programmazione e struttura in grado di portare verso il futuro una società con alle spalle una storia così importante. Se Maci Battaglini resta disegnato sulla tribuna, e quello che era il suo credo, la sua forza, il suo pensiero di rugby non viene preso e coniugato in chiave moderna è inutile continuare a parlarne. Quella è e resterà storia che non porterà vantaggi presenti e futuri a nessuno!».


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6 #ROADTO202 Birarelli le e u n a m E

Maurilio Boldrini, Emanuele Birarelli

Grazie,

Bira! 54 / SdP


P

MATTEO VISCIONE

oco più di un anno fa (era il maggio del 2019) SportdiPiù magazine gli dedicò la copertina. Il titolo, Vita da capitano, rappresentava al meglio il suo stile in e fuori dal campo. Oggi, settembre 2020, Emanuele Birarelli è un ‘ex’. A 39 anni il Bira ha detto a basta a palazzetti, battute, muri e schiacciate. Fine. La pallavolo è pe lui ormai solo un ricordo. Tante emozioni, tante vittorie, qualche delusione; la carriera dell’ex capitano della Nazionale Italiana e, nelle ultime stagioni, della BluVolley Verona, resterà nella memoria e nel cuore di tutti gli appassionati di pallavolo e, in generale, di tutti gli sportivi. In questa intervista Emanuele ci racconta la sua ‘nuova’ vita, senza pallone e ginocchiere, ma con tante idee e progetti per il futuro. E con una figlia (Sofia) che, senza fretta, sembra voler seguire le sue orme. Emanuele, innanzitutto come procede la tua nuova vita e quanto è stata difficile la scelta di lasciare la pallavolo? «A dire il vero con il mio nuovo lavoro sono ancora in stand by perché la stagione deve ancora cominciare, ma non vedo l’ora di iniziare e rimettermi in moto dopo lo stop forzato e una scelta complicata. Non è stato facile, qualche notte insonne l’ho fatta, volevo essere sicuro di questo passo. Per quanto mi riguarda posso dire che è stata una scelta consapevole. Non è facile soprattutto perché noi atleti per tanti anni viviamo con il pilota automatico inserito, e poi di colpo devi inserirti in un mondo del lavoro molto competitivo, per il quale sei già in ritardo ancora prima di

cominciare. Io era un paio d’anni che ci pensavo e così mi sono preparato, ho passato le ultime estati a formarmi». In una tua recente intervista hai detto che la situazione del Covid ha contribuito a fare questo passo, perché? «Perché è stato un momento in cui la vita ha rallentato, ho potuto ‘staccare’ la spina e guardare la mia vita dall’esterno. Ho avuto più tempo per riflettere su questa decisione. La mia scelta cmq parte da lontano, il Covid ha solo scelto il momento, anche perché molte società

hanno dovuto rivedere le proprie scelte e affrontare difficoltà impreviste». È passato poco tempo, c’è qualcosa che già ti manca, magari anche solo dalla strada che ti portava al palazzetto? «Alla fine, parlando con alcuni excompagni è emerso che a tutti manca la vita da spogliatoio, ma soprattutto la competizione, che è quella per cui vive ogni sportivo. Credo che sarà così anche per me, ma vedremo, in questo momento me la sto vivendo bene. Io sono una persona a cui è sempre piaciuto guardare avanti, non dico sia facile perché la pallavolo è stata la mia vita, ma voglio iniziare il mio nuovo percorso con entusiasmo, non con il rammarico per quello che è stato». In queste situazioni, come sempre difficili, tutti i grandi sportivi hanno riconosciuto meriti importanti alla propria famiglia: è così anche per te? «Direi assolutamente di sì. La mia famiglia d’origine nel mio percorso da giovane atleta, con il supporto, con la presenza costante, con le domeniche passate a portarmi a giocare nei palazzetti che magari erano a 100 km di distanza. Per me sono cose che valgono molto perché non sono così scontate. Poi dopo è subentra la famiglia che ho scelto, con mia moglie e le mie figlie,

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che ovviamente è altrettanto importante, perché ti dà un equilibrio emotivo fondamentale. Mi ricordo nell’anno in cui aspettavamo la nostra prima bambina ed io mi sentivo particolarmente bene e anche le persone attorno a me lo notavano. Questo conferma quanto sia importante per uno sportivo l’equilibrio emotivo-affettivo». Facciamo un passo indietro, quali sono i 3 ricordi più belli che porterai sempre con te della tua splendida carriera? «È una domanda difficile perché ci sono tante vittorie ma anche tante sconfitte, in realtà le emozioni stanno da tutte e due le parti, non solo da un lato. A me piace di più fare i conti, non tanto con i titoli, ma con quello che è rimasto nei rapporti. Quindi mi porto a casa le amicizie, le persone che ho conosciuto durante questo cammino, i tanti messaggi che ho ricevuto nel momento in cui ho smesso. I titoli sono dei ricordi stupendi, però quando un compagno di squadra ti dice che tu hai fatto parte della sua crescita e che sei stato importante per farlo arrivare dov’è, beh per me questo è forte, potente». C’è anche qualcosa che invece non ti porterai dietro? «Ma io non sono nemmeno uno di quelli che dice “se tornassi indietro farei tutto uguale”, non è vero, non farei tutto uguale. In quel momento magari era la scelta migliore ma oggi forse qualcosa cambierei. Come nel Mondiale del 2014. Io tengo molto alla maglia della nazionale e di Mondiali ne ho giocati solamente due. Uno nel 2010 ed uno

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del 2014. Nel 2014 ero capitano e siamo andati particolarmente male, con un gruppo che faceva fatica a stare unito. Ecco, se potessi tornare indietro sarei un po’ meno passivo, prenderei diciamo il toro per le corna provando ad incidere un po’ di più». Invece facendo un passo avanti, cosa vedi nel tuo futuro? «Inizio una professione dove ho tanto da imparare e voglio farlo nel migliore dei modi, negli interessi delle persone per cui lavoro, che in questo caso sono anche gli atleti perché questi sono i nostri clienti, ma anche per il bene delle società. Noi siamo un movimento che deve vivere nel progetto comune, perché gli atleti senza società non fanno niente e viceversa. Ci sono tante cose da fare, però io entro in punta dei piedi, con molta umiltà e voglia di imparare». Nel futuro avremmo modo di goderci una Birarelli al femminile? «Rispondo come rispondono tanti papà: non ne ho idea. La mia idea da genitore, il mestiere più difficile del mondo (ride, ndr), è dare a Sofia degli input positivi, farle vivere in un ambiente dove sono stimolate e magari un giorno vorranno provare». Che ne pensi della finale La Finale della Del Monte Supercoppa si giocherà nella serata di venerdì 25 settembre all’Arena di Verona? «Sono felice per tutto il movimento, in questo periodo abbiamo bisogno di un po’ di attenzione, quindi l’aspetto sportivo è normale che si accompagni

anche un po’ all’aspetto dello spettacolo». Sembra ci sia anche una riapertura ai tifosi… «Si, questo lo trovo giusto, poi l’Arena è un posto grande e comunque all’aperto, quindi non far entrare nessuno mi sembrava strano. Sono d’accordo nel far entrare le persone, ovviamente con tutte le misure del caso. Aldilà di questo, abbiamo bisogno anche dello spettacolo, perché comunque il mondo dell’industria dello sport è per forza in difficoltà come lo sono e lo sono state le aziende durante il lockdown e serve anche a far parlare un po’ del movimento. Quindi sarà uno spettacolo e speriamo che tanta gente si innamori di un evento così perché è più unico che raro». E tu, assisterai a questa partita? «Sicuramente, se mi fanno entrare (ride, ndr). Ovviamente verrò è uno di quegli eventi a cui bisogna partecipare anche come addetti ai lavori. Credo ci saremo un po’ tutti perché sarà uno spettacolo bellissimo». Un saluto a Verona? «Certo. Verona me la sento tanto vicina, ci sono stato all’inizio della mia carriera, ci sono tornato per tre anni. Mia figlia piccola è nata a Negrar e abbiamo abitato tre anni in Borgo Trento, in un quartiere stupendo dove ho tanti amici. Saluto assolutamente tutti i veronesi in un periodo non facile anche a causa del maltempo, come ho visto dalle immagini. Forza Verona».


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COVER STO RY ana - Verona pa itali p o c r e p u S

L'Arena

delle

Foto: Pentaphoto

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A più di trent’anni di distanza la pallavolo torna tra gli antichi gradoni di marmo di Verona. Dopo la storica amichevole del 1988 tra Usa e Urss, il 25 settembre tocca alla finale della Supercoppa Italiana. È lo straordinario evento da cui riparte il volley post Covid. Sognano un posto sotto le stelle Civitanova, Trento, Perugia e Modena

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GIAN LUCA PASINI

na storia che viene da lontano. Molto lontano. E che vuole andare lontano. Duemila anni fa lo spettacolo erano gladiatori che combattevano fra di loro o contro belve feroci trasportate lì da angoli remoti del mondo allora conosciuto. Ma c’erano anche battute di caccia per celebrare la morte di qualche personaggio famoso. L’Arena di Verona è finita anche nelle pagine dell’Inferno di Dante Alighieri quando racconta delle lotte particolari a cui si poteva assistere ai suoi tempi. Per risolvere processi incerti gli interessati potevano valersi di lottatori professionisti, detti per l’appunto campioni. Il combattimento richiamava la cittadinanza a parteggiare per uno o l’altro dei lottatori e i combattenti, nudi e cosparsi di olio, decidevano con la forza le sorti del processo. Il 26 febbraio 1590 resterà nella storia dell’anfiteatro romano perché vi si tenne la prima giostra per cavalieri, una pratica che sarebbe andata avanti per oltre 150 anni. Mentre Napoleone Bonaparte vi assistette a una caccia dei tori, pratica molto in voga nelle piazze di quell’epoca in cui un toro (o in alcuni casi, buoi) si misurava con cani addestrati da macellai. I nostri tempi hanno conosciuto e introdotto spettacoli sportivi molto meno cruenti e certamente anche più esaltati per il pubblico, come l’arrivo trionfale di Francesco Moser, al termine di un Giro d’Italia del 1984 che lo vide concludere in maglia rosa per la prima e unica volta nella sua carriera. Quattro anni più tardi, alla vigilia dei Giochi di Seul 1988, la Federazione italiana portò fra gli antichi gradoni di marmo di epoca romana

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una partita di pallavolo storica: Unione Sovietica contro Stati Uniti, che proprio in quegli anni con Kiraly, Timmons e compagni erano diventati la squadra più forte del mondo. Trentadue anni più tardi, come a voler voltare pagina dopo una delle primavere più difficili dell’ultimo secolo, l’Arena di Verona torna ad aprire (di nuovo) le sue porte (dedicate al canto e alla musica più che allo sport negli ultimi decenni) a una manifestazione di pallavolo, la finale della Supercoppa Italiana (abbinata allo storico marchio Del Monte) che consegnerà il primo trofeo di una nuova stagione, dopo mesi di pallavolo molto (troppo) parlata e pochissimo giocata. Avrebbe dovuto essere il kick off vero e proprio di questa nuova stagione, in realtà qualche partita fino a quel 25 settembre si sarà già

Massimo Righi

giocata, fra preliminari di Coppa Italia e semifinali di Supercoppa, fra quelle che sono state le quattro sorelle della pallavolo italiana nell’ultimo periodo. «Punteremo a uno spettacolo unico, in uno scenario indimenticabile», racconta con orgoglio Massimo Righi presidente e ad della Lega pallavolo maschile. Anche perché in questi 32 anni più di una volta la pallavolo ha provato a rientrare nell’Arena, ma senza però mai riuscirci.


Ce la fa in un momento particolare non solo del nostro Paese, ma del mondo intero. Un segnale di speranza e di riapertura, non soltanto metaforico. «Le difficoltà logistiche non sono piccole, perché fino all’ultimo momento dovremo prevedere due alternative, con il palasport di Verona come backup in caso di maltempo o di problemi assortiti. Ma l’umidità della sera per esempio ci costringe a montare e smontare il tappeto di gioco più volte. Poi ci sono i problemi di illuminazione e di amplificazione. Insomma una squadra di lavoro composta da un centinaio di persone, comprese quelle che assicureranno la diretta su Rai 2», continua Massimo Righi. Il ritorno del volley in prima serata su un canale generalista come ai tempi dei Mondiali del 2018 è un altro riconoscimento a questo sport e alle battaglie delle ultime settimane. Ma le difficoltà logistiche andranno di pari passo con quelle pallavolistiche in campo. Perché al di là della parte spettacolare dell’evento (che la farà comunque da padrona e porterà ad allungare la collezione di gare che si sono giocate all’aperto, fra Roma e Firenze per limitarci all’Italia e agli ultimi anni, come nel caso del debutto del Mondiale 2018 con il Giappone, al Foro Italico) esiste una parte tecnica che resta altrettanto importante. Per i club e per i protagonisti certamente questa sarà preponderante. E si ricomincia da dove si era interrotto: la pallavolo si era lasciata con la straordinaria finale di Coppa Italia di Casalecchio di Reno. Una battaglia di titani dove la Lube Civitanova si era confermata più forte di tutti, quando il 22 febbraio aveva battuto la Perugia

di Vital Heynen e le aveva strappato la Coppa Italia. Un anno dopo la grande rimonta del 2019, quando Civitanova da poco affidata a Fefé De Giorgi - era arrivata sul 2-0 prima di farsi rimontare fino al 3-2 finale. Quest’anno era andata diversamente e la Lube aveva imposto la sua forza di campione d’Italia, d’Europa e del mondo. Ma da quei giorni i tempi sono un po’ cambiati, le squadre che si affrontano in questa final four a distanza negli ultimi mesi hanno cambiato pelle. Civitanova resta ancora la squadra da battere e Luciano De Cecco ci terrà a dimostrare che può continuare a essere un regista vincente, come aveva già fatto vedere a Perugia e Piacenza (si è ricostituita la coppia d’attacco con Simon!). Mentre la Sir Safety che ha cambiato di più delle avversarie si vuole riprendere quel ruolo come aveva avuto nella Supercoppa Italiana di un anno fa, quando il debutto di Heynen sulla panchina della società di Gino Sirci aveva coinciso con la vittoria del primo trofeo della stagione. Ma quest’anno per entrambe ci sarà un cliente in più da fronteggiare: l’Itas Trentino di Angelo Lorenzetti, che è indubbio sia la squadra che si è rafforzata di più rispetto a un anno fa con gli innesti di due assi della

schiacciata come Nimir Abdel Aziz e il campione olimpico brasiliano Lucarelli, che dopo un lungo corteggiamento da parte dei club italiani sbarca finalmente nel nostro campionato dove si trova inserito in un organico di primo livello che ha tutto per tornare a vincere da subito. Alla grande festa non manca Modena, che però sull’altare del Covid 19 ha dovuto sacrificare alcuni dei suoi campioni: da Anderson a Zaytsev, passando per Holt, per non parlare di Bednorz, volato in Russia mesi fa. Ma Andrea Giani ha già tracciato il solco con l’aratro dell’appartenenza gialloblu e Modena, anche se molto rinnovata, giocherà la carta della scheggia impazzita sempre pronta a colpire. Cosa che potrebbe accadere già nelle due semifinali (il 13 e il 20 con gare di andata e ritorno) che danno il via alla pallavolo di alto livello maschile in Italia per questa stagione, con le sfide Civitanova-Trento e Modena-Perugia, dove si potrebbe assistere ad altri eventi all’aperto. La Lega - fin da ora - ha infatti deciso di lasciare libertà ai club in questa fase di organizzare partite sotto le stelle che hanno molte meno limitazioni rispetto a quelle nei palasport. Insomma una nuova era del volley che arriva dal passato.

DEL MONTE SUPERCOPPA SEMIFINALI ANDATA Domenica 13 settembre 2020 - ore 18 ITAS TRENTINO vs CUCINE LUBE CIVITANOVA Diretta Eleven Sports Domenica 13 settembre 2020 - ore 20.35 LEO SHOES SIR SAFETY CONAD PERUGIA vs LEO SHOES MODENA Diretta RAI Sport SEMIFINALI RITORNO Domenica 20 settembre 2020 - ore 17.30 CUCINE LUBE CIVITANOVA vs ITAS TRENTINO Diretta RAI Sport Domenica 20 settembre 2020 - ore 18 LEO SHOES MODENA vs SIR SAFETY CONAD PERUGIA Diretta Eleven Sports FINALE Venerdì 25 settembre 2020 - ore 21.15 ARENA DI VERONA Diretta RAI 2

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Gioco di squadra

Per riportare la pallavolo all'interno dell'anfiteatro romano anche il lavoro sul territorio è stato intenso e indirizzato in un'unica direzione

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MATTEO LERCO n sogno da vivere collettivamente in un teatro d’eccezione. Ad oltre trent’anni di distanza dalla storica partita Usa-Urss l’Arena di Verona veste nuovamente la pallavolo, diventando il prossimo 25 settembre la casa della Supercoppa italiana. La provincia veronese, ed in particolar modo il suo simbolo più riconoscibile e identificativo, si conferma come uno dei centri di gravità del volley, chiamato a battere un colpo dopo il lungo stop che ne ha ridimensionato drasticamente i confini. Uno dei promotori di questa già iconica iniziativa è Stefano Bianchini, presidente di Fipav Verona, che per anni si è prodigato per far tornare lo sport nell’anfiteatro romano. «Il ritorno della pallavolo in Arena è un traguardo che sognavamo di tagliare da tempo – spiega il massimo dirigente veronese – il nostro è stato senz’ombra di dubbio un gioco di squadra: esattamente come nel volley bisogna organizzarsi coralmente per centrare l’obiettivo, anche per strappare questo “sì” è stata necessaria una visione collettiva d’insieme. In un certo senso abbiamo “sfruttato” questo maledetto Covid, in quanto la stagione areniana si è strutturata in maniera decisamente atipica, garantendoci la possibilità di portare questo evento nella nostra città nella location veronese per antonomasia. Le difficoltà a livello logistico, come potete immaginare, sono

Stefano Bianchini

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veramente imponenti, ma con il contributo di tutti ce la faremo». BluVolley Verona si presenta chiaramente come grande sostenitrice di questa serata così sui generis. «Sarà un evento con la “E” maiuscola – prosegue Fabio Venturi, direttore generale della compagine scaligera – un atto finale del genere è un’iniezione di fiducia e di ottimismo per tutto il movimento. In Italia, ma in generale nel mondo, non è facile pianificare niente in questo momento storico, per cui sono e siamo particolarmente orgogliosi di essere artefici di questo avvenimento. C’è stato grande buonsenso da parte del sindaco che ha proposto l’iniFabio Venturi ziativa al soprintendente Vincenzo Tinè, il quale ha dato la prima apertura allo sport in Arena dopo oltre trent’anni. Il nostro volley è il più amato nel pianeta, quindi Adriano Bilato ci aspettiamo circa cinquanta Paesi collegati in diretta per assistere a questa finale». Tutte le strade portano al Veneto. Il 2020 per la regione si prospetta come un anno da ricordare. «Se a Verona si disputa la Supercoppa maschile, a Vicenza tocca quella femminile – chiosa Fabio Maso, presidente Fipav Veneto – Piazza dei Signori è la splendida cornice nella quale si assegna quest’altro importantissimo titolo. Purtroppo a differenza di Verona non è presente il pubblico, ma rimane comunque un’opportunità importantissima

Roberto Maso

per smuovere la situazione, nonché per promuovere un territorio straordinario. La diretta Rai inoltre, esattamente come per il match del 25, rappresenta uno slancio non indifferente. Teniamoci intanto strette queste giornate, anche se il mio augurio è che costituiscano il “là” per nuovi progetti che si possano allestire sulla medesima falsariga». Allargando l’inquadratura e osservando la situazione in ambito nazionale si iniziano a percepire i primi segnali di risalita. «La pallavolo, come tutta la società, nell’ultimo periodo ha attraversato una tempesta – analizza Adriano Bilato, vice presidente Fipav – ancora oggi siamo in lotta per garantire alla disciplina la miglior ripartenza possibile, ma cominciamo ad intravedere un po’ di sereno all’orizzonte. Le due Supercoppe sono un veicolo performante in grado di amplificare i valori del nostro sport, oltre a questo però siamo orgogliosi del fatto che, per quanto concerne il campionato di Serie B, pur avendo allargato il numero di componenti per girone, i numeri di iscrizioni siano estremamente confortanti. Speriamo che questa tendenza certifichi il risorgimento tanto auspicato. Un mio pensiero sulla situazione legata alle palestre scolastiche? Lo sport è un aspetto sociale della nostra nazione: dobbiamo agire coralmente per garantire la massima sicurezza degli impianti, permettendo soprattutto ai giovani di ricominciare il viaggio in questo fantastico mondo».


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Il comandante

Foto: Matteo Zanon

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MATTEO ZANON

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l tennis veronese gode di buona salute e com’è giusto che sia non smette di sfornare talenti. Tra questi c’è il classe 2002 Nicolò Pozzani, tesserato dal 2016 per il Ct Scaligero. Sotto le direttive dei maestri del circolo veronese, Pozzani di anno in anno ha affinato le sue doti e la classifica attuale 2.4, ne è la dimostrazione. In estate ha contribuito (imbattuto nella fase a gironi) a far sì che la squadra di serie B del circolo di casa raggiungesse la finale per il salto in A2. In esclusiva per Sportdipiù Magazine racconta il suo amore per il tennis e i suoi sogni in ambito tennistico. Quando hai iniziato a cimentarti con racchetta e pallina? «Ho iniziato a giocare a tennis all’età di tre anni a casa mia in sala grazie a mio papà. A cinque anni sono andato per la prima volta dal maestro. Mi è piaciuto sin da subito giocare a tennis». Quali sono stati i risultati più rilevanti che hai ottenuto fino ad oggi? «L’anno scorso ho vinto l’Open di Villafranca e disputato la finale allo Scaligero mentre quest’anno la vittoria al torneo Open di Riva del Garda e la semifinale al torneo Open allo Scaligero». Sei tra gli under 18 più promettenti del tennis veronese: questo fattore ti rende orgoglioso e ti carica oppure ti pesa? «Per me è un orgoglio essere uno dei migliori giocatori di Verona e non mi pesa assolutamente. Anzi, mi carica». Questa stagione è stata un po’ travagliata a causa del Covid-19 e sei stato lontano dai campi per un paio di mesi: il tuo stato di forma ne ha risentito? «Durante i mesi di stop mi sono allenato costantemente a casa quindi una volta tornato in campo non ne ho risentito».

«La mia stagione non è ancora finita e al momento mi do sette anche se a causa del virus è stata falsata e i tornei sono durati solo 4 mesi». Con la serie B dello Scaligero siete andati ad un passo dal salto di categoria. C’è un po’ di rammarico per com’è andata la finale per l’A2? «Si c’è molto rammarico. Ci credevamo molto e avevamo una squadra molto forte. Siamo stati molto sfortunati innanzitutto a incontrare una squadra così forte e ancora di più nei match. Io sono stato squalificato perché ho colpito involontariamente l’arbitro per passare la palla al mio avversario». In campo come imposti il tuo gioco? Cerchi di comandare lo scambio sin da subito o ti metti sulla difensiva? «Cerco sin da subito di comandare lo scambio perché è quello che so fare meglio». Il tennis di oggi è sempre più veloce e richiede una preparazione a 360°: tra la preparazione fisica, mentale, la tattica e la tecnica, dal tuo punto di vista, cosa incide di più? «Credo che preparazione atletica, tattica e tecnica siano le basi per arrivare ad un buon livello, poi la differenza la fa l’aspetto mentale». In ambito tennistico hai un sogno nel cassetto? «Certo: voglio diventare un giocatore professionista di alto livello e giocare tornei Atp». Per concludere: tra Nadal e Federe chi scegli? «Tra Nadal e Federer non saprei chi scegliere. Nel tennis non ho mai tifato per nessuno a differenza del calcio che sono interista».

I risultati però non sono mancati: hai vinto tornei e giocato con successo la serie B con il tuo circolo. Che voto dai alla stagione?

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DIRETTA Facebook-Square @SPORTDIPIUVR | YOUNGCOMOFFICIAL

L'

JACOPO PELLEGRINI

appuntamento con SDP Live di giovedì 13 agosto ha visto ospiti appartenenti al mondo della MMA, ossia della Mixed Martial Arts. Insieme al nostro direttore Alberto Cristani, hanno preso parte alla diretta anche Simone Palazzin, maestro MMA e titolare della palestra Combat Academy di Brugine (Padova), Tommaso Franzoso, psicologo esperto in psicologia dello sport, Giulia Chinello e Jasmine Favero, Campionesse MMA. Le prime domande, per rompere il ghiaccio dopo le presentazioni, sono state poste al Maestro Palazzin chiedendo come è nato il suo rapporto con questo tipo di sport. “Ho iniziato nel 1980” - ha spiegato Palazzin - “con un’arte che poi si è evoluta nell’attuale MMA. Poi nel ’95 ho iniziato ad insegnare. 20 anni fa ha iniziato Giulia e 5 anni dopo Jasmine”. Il Maestro poi ha continuato spiegando che la sua passione per gli sport da combattimento è nata dal papà che faceva il pugile e dai film di Bruce Lee. Ha poi concluso affermando che “la cosa che mi piace di più è il rispetto che i ragazzi imparano praticando questi sport”. Anche con le atlete si è parlato del loro approccio a queste discipline, partendo per ‘anzianità’ da Giulia (nata nel 1993) per poi passare a Jasmine (del 2000). Si è poi arrivati alla sempre classica ma sempre scomodissima domanda: ‘Quali sono i pregi e difetti del tuo Maestro?’. Tra sorrisi e battute di Giulia e Jasmine hanno entrambe evidenziato come Simone Palazzin sia un Maestro molto esigente e severo ma allo stesso tempo molto attento alle esigenze dell’atleta, dal quale cerca – e molte volte riesce – a tirare fuori il meglio. Anche Simone ha poi evidenziato le caratteristiche di Giulia e Jasmin, due ragazze speciali, nelle loro diversità, ognuna con il proprio carattere, le proprie caratteristiche e con un unico denominatore comune, ovvero una grande determinazione per puntare ad obiettivi sempre più importanti. Staccando un attimo dagli ospiti ‘sportivi’, è stato il turno di Tommaso Franzoso che ci ha spiegato l’importanza dell’aspetto mentale in uno sport come l’MMA.

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Arti Marziali Miste, preparazione fisica e mentale per obiettivi mondiali

“Allenare la mente” - ha speigato Franzoso - “è fondamentale; sentirsi consapevoli delle proprie capacità è uno dei fattori rilevanti per quella che è la forza mentale”. Nel discorso molto dettagliato di Tommaso sono essenziali anche la concentrazione, la gestione dell’ansia, la convivenza con le proprie paure e la capacità di adattabilità degli atleti, senza dimenticarsi mai che dietro un ragazzo c’è sempre una squadra. Tornando dal Maestro e dalle ragazze, è stato affrontato il tema della paura, che può essere vista sotto diversi punti di vista ma che alla fine si riassume nella paura di perdere e buttare via mesi di allenamento. “Quello che facciamo” - ha ripreso Simone Palazzin - “è andare in giro per il mondo a gareggiare e vorremmo far capire agli italiani che questo sport è meraviglioso e abbiamo

dei veri talenti in Italia, ma ci serve l’aiuto dei media, dei giornali e di tutti quelli che possono pubblicizzarci”. Il lavoro che c’è dietro a questa disciplina è veramente tanto: come ci è stato spiegato dalle ragazze e dal maestro, gli atleti si allenano fino a tre ore tutti i giorni. Nella seconda parte della Live si è trattato il tema del lockdown e dell’impatto negativo che ha avuto sulle ragazze: dai match saltati alla preparazione ‘gettata alle ortiche’, dal peso sulla vita privata e sociale ai problemi in ambito scolastico-universitario. Con Maestro si è parlato delle problematiche che sono sorte nel gestire una palestra nei mesi dove tutto e tutti erano bloccati (ma affitto e bollette si dovevano pagare lo stesso…) e nei mesi estivi nei quali tendenzialmente si ha molta meno affluenza. Ultimo spunto di riflessione affrontato è stato quello del rispetto delle regole e dell’avversario, vero e proprio stile di vita che gli atleti imparano praticando queste discipline e che poi riportano nella loro vita quotidiana. La Live completa si può rivedere pagina Facebook SportdiPiù Magazine Veneto nella sezione Video o sul nostro canale YouTube SportdiPiù Magazine Veneto.


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Psicologia sportiva

Dr. Tommaso Franzoso Psicologo dello Sport - Sport Mental Trainer Venezia Soccer Academy e Venezia FC in collaborazione con Alessandro Pinaffo, Alirio Riccardo Bonetti, Francesco Minio

Corsa e mente, binomio vincente

n previsione dell’evento Resia Rosolina Relay che si terrà dal 2 al 4 ottobre 2020 (vedi articolo pagina 68) ci teniamo a darvi qualche consiglio per approcciare al meglio dal punto di vista mentale una manifestazione tanto bella quanto provante ed impegnativa. La maratona, è sicuramente una delle sfide più impegnative che si possano affrontare nello sport. L’atleta che si cimenta in questa pratica, a un primo sguardo superficiale, pare debba solo perpetuare uno schema motorio appreso sin dalla prima infanzia, ma ad un secondo sguardo più profondo ci si può accorgere della molteplicità di abilità psicologiche che il maratoneta deve possedere quali la gestione dei pensieri intrusivi circa la fatica e le difficoltà della corsa che sembrano diventare insormontabili, la capacità di prefiggersi e raggiungere sottoobiettivi specifici e graduali mantenendo il focus attentivo nel qui ed ora, la capacità di essere resilienti e di alienarsi al bisogno dalle proprie percezioni corporee di sofferenza e possedere buone capacità di visualizzazione da associare a un self-talk positivo capace di mantenere alta la motivazione e il senso di autoefficacia. Per quanto riguarda i pensieri intrusivi negativi, è facile che essi si manifestino quando l’atleta ha già percorso un numero considerevole di kilometri e la fatica inizia a farsi strada nella mente e nei muscoli del maratoneta. A questo punto egli deve cercare di sostituire i pensieri disfunzionali con pensieri alternativi di impronta positiva e automotivazionale. Per fare ciò egli si serve appunto del succitato self-talk positivo, ovvero, un dialogo interno, nel quale si focalizza l’attenzione su pensieri positivi e sugli obiettivi da conseguire, tramite

frasi stimolanti, brevi istruzioni e incoraggiamenti, parole chiave. Esso influisce sull’autoefficacia, sull’autostima e sulla competenza sportiva. Per un self-talk efficace sono necessari che i pensieri siano: supportati con convinzione (credere fortemente ai pensieri formulati), comandi, sintetici, decisi, focalizzati sul presente (“ce la posso fare” non “ce la farò”), desideri e non dove-

rizzazioni (“posso vincere” non “devo vincere”), non giudicanti dopo un errore e formulati con negazione. Per quanto riguarda il setting degli obiettivi è bene fissarne di personali realistici, chiari e specifici come correre un certo numero di chilometri a settimana o mantenere un passo costante durante le ripetute. È importante che tali obiettivi siano scritti nel dettaglio e alcuni psicologi consigliano di inserirli in slogan o segnali di incitamento che siano sempre visibili per casa in modo tale da tenere costante l’attenzione su di essi. Una volta definiti, gli obiettivi devono essere svolti con perseveranza perché il loro raggiungimento o superamento aiuterà l’atleta ad aumentare la fiducia in se stesso e a porsi mete più ambiziose. Gli obiettivi devono dunque essere SMART (Specifici Misurabili Attendibili Realistici circostanziati nel tempo) Un’altra abilità mentale utile nei mo-

menti di sconforto può esser l’utilizzo della visualizzazione. Per esempio l’atleta, quando si sente sopraffatto dalla fatica può immaginarsi di essere leggero come una piuma, oppure visualizza se stesso nel momento in cui sta per tagliare il traguardo e vede tutti i suoi sforzi ricompensati Infine per i maratoneti diventa fondamentale alternare le strategie associative con quelle ritmo-focali e dissociative. Nello specifico la strategia associativa implica la focalizzazione su sensazioni fisiche e quindi il monitoraggio delle sensazioni specifiche (segnali corporei) legate all’attività motoria. La strategia ritmo-focale invece implica la focalizzazione sui fattori interni ed esterni della prestazione legati al mantenimento dell’andatura ottimale (per esempio esterni: stimoli sonori o visivi; interni: fase d’appoggio piedi Trabucchi, 1999). La strategia dissociativa riveste un ruolo importante soprattutto nella fase centrale della corsa, dal momento che ci permette di fissarci su aspetti non inerenti alla maratona vera e propria (esempio focalizzazione sul panorama, sogni a occhi aperti, conteggi, cantare, coniugare verbi). L’atleta deve concentrarsi e spostare il focus attentivo dall’interno (dolore, fatica) all’esterno, dirigendo e concentrando l’attenzione verso stimoli lontani dalle sensazioni fisiche. I distrattori possono essere utili per alleviare le sensazioni di fatica, dolore o noia inoltre si può spostare la nostra attenzione ad altri distretti corporei non doloranti. Ovviamente tutte queste abilità vanno allenate adeguatamente nel tempo per arrivare preparati il giorno della corsa. Cosa aspetti? Ora tocca te! In bocca al lupo e buon cammino!

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EVENTO

2-4 OTTOBRE 2020

JACOPO PELLEGRINI

Matteo Bortolaso Presidente Veronamarathon

Gerald Burger Responsabile area turistica Passo Resia

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n punto di riferimento nel panorama podistico italiano. Resia per gli appassionati di maratone si sta confermando sempre più come appuntamento da matita rossa sul calendario. Nemmeno il Covid 19 è riuscito a fermare l’onda di una manifestazione arrivata quest’anno alla sua ventunesima edizione e che a luglio ha indossato i panni di promotrice della ripartenza di tutto il settore. «Il Giro Lago di Resia quest’anno è stato un unicum – spiega Gerald Burger, organizzatore dell’evento – avevamo gli occhi di tutta Italia (e non solo) addosso, considerata la difficoltà organizzativa legata al momento storico che stiamo attraversando. Non è stato facile, ma

devo dire che il riscontro alla fine è stato ampiamente soddisfacente». Se il Giro Lago di Resia è stato il principio, il prossimo progetto si presenta indubbiamente come il seguito. Ad illustrarci gli snodi della Resia Rosolina Relay è stato lo stesso Gerald. «Durante il lockdown ci siamo interrogati sulla formula più efficace per strutturare una maratona di questi tempi – prosegue – il nostro mondo subirà inevitabilmente dei cambiamenti e sarà necessario adeguarci a questa imminente trasformazione. È nata quindi l’idea di allestire una gara che seguisse tutto il corso dell’Adige, giungendo fino alla sua foce. Abbiamo studiato il percorso e ci siamo resi conto del fatto che sia davvero stupendo: il 95% di esso si articolerà su piste ciclabili, non interessando quindi il traffico cittadino, in totale


Resia Rosolina Relay, 10 maratone seguendo il fiume Adige

saranno 420 chilometri, il totale di dieci maratone. Si parte dalla montagna e si arriva al mare, correndo sempre in una staffetta che coinvolgerà dieci podisti per squadra». La Resia Rosolina Relay si propone come una risposta efficace alla crisi che sta attraversando tutto l’universo sportivo. «Il nostro intento principale è stato quello di presentare agli atleti un format completo e credibile – evidenzia Matteo Bertolaso, Presidente Verona Marathon – le modalità di corsa sono inedite, ma penso che allo stesso tempo siano estremamente stimolanti. È stato un gemellaggio tra regioni in nome del podismo». La peculiarità della “tre giorni” sta nei dettagli della corsa. «La partenza sarà da un bosco sopra a Resia – aggiunge Burger – la prima parte è tutta in discesa fino a Glorenza, la città medievale e da

lì inizia il percorso pianeggiante. Il “via” sarà venerdì 2 ottobre, l’arrivo è fissato per il 4: l’esperienza sarà totale perché coinvolgerà montagna, laghi, cultura e città. È un grande biglietto da visita per il Nord Italia». Lo sport come strumento di connessione a livello territoriale. La sfida che muove la macchina organizzativa è anche e soprattutto questa. «È una gara che unisce cinque Provincie – conclude Gerald – siamo tutti parte della stessa nave. La burocrazia come sempre per questi eventi è molto complessa, ma con la giusta comunione d’intenti si supera ogni difficoltà. Si parte dallo “speck” di Resia e si arriva al “pesce” di Rosolina: la forza di ciò che stiamo portando avanti sta per l’appunto nella trasversalità». Della medesima idea è anche Bertolaso: Volere è Potere. «Abbiamo fin da subito

raccolto un feedback positivo. Dovremo trovare tanti corridori e tanti sostenitori: l’impegno a livello operativo sarà imponente, quindi è basilare strutturarsi in maniera impeccabile. La Croce Rossa con un presidio a Trento coordinerà le intere operazioni e già questo fa pensare a quanto profondo dovrà essere l’impegno che dovremo mettere in campo. Resia è una località indubbiamente turistica, Rosolina lo è per definizione, Verona per vocazione: speriamo si possa creare un connubio performante a livello sociale, sportivo e turistico. È stato infine aperto un sistema di network che permetterà anche ai corridori singoli di trovare un team, favorendo così la nascita di nuove amicizie sportive. Gli ingredienti giusti ci sono tutti, ci auguriamo che possiate essere soddisfatti del risultato finale».

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EVENTO osolina R ia s e R

Di corsa...dallo Foto: Resia-Rosolina Relay

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speck al pesce!

JACOPO PELLEGRINI

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l 2020 è un anno molto particolare per tutti. Gli eventi sportivi di massa hanno subito uno stop improvviso e senza una scadenza definita. I posdisti, come in generale un po’ tutti gli sportivi, sono disorientati, in attesa di obiettivi e di eventi. Continuano ad allenarsi, come hanno sempre fatto durante il periodo di clausura, ma cogliono trovare occasioni per misurarsi con se stessi e con la strada, insieme. Resia Rosolina Relay parte proprio da lì: dare agli appassionati un’occasione per esprimere la propria passione sportiva, nel rispetto della norma sanitaria. Niente di virtuale, anzi un grande evento che parla di riscossa, unione e amicizia dopo il difficile momento legato al Coronavirus che abbiamo vissuto in tutto

questo 2020. Resia Rosolina Relay, una lunga cavalcata di 420 chilometri dal Passo Resia sul confine con l’Austria in alta Val Venosta fino al mare Adriatico a Rosolina Mare, seguendo il corso dell’Adige. La corsa trae riferimento da una manifestazione originale organizzata da quasi 40 anni in Oregon USA. In Europa si corrono alcune staffette, per l’Italia è la prima occasione. Le squadre si dividono in due equipaggi di cinque corridori a bordo di due mezzi. Ogni equipaggio definisce l’ordine di partenza dei suoi corridori. L’orario di partenza viene definito sulla base della dichiarazione del caposquadra, avendo cura di far partire prima le squadre più lente. Una corsa per tutti La Resia Rosolina Relay non è una gara

per ultramaratoneti. Anzi, tutt’altro. Tutti possono partecipare e trovare grande soddisfazione, tutti possono mettersi alla prova, chi abitualmente macina tanti chilometri, chi non è mai andato oltre una mezza maratona, chi in quel fine settimana ha programmato un ‘lungo’ per preparare una maratona nei mesi successivi. Correre 4 frazioni da circa 10km in due giorni è molto allenante e può risultare anche piuttosto semplice. E poi si corre insieme al proprio gruppo, impegnandosi in una staffetta dove a vincere è la squadra. Un’avventura, una corsa per tutti, una corsa sicura perché si svolge per il 95% sulla ciclabile lungo il fiume Adige. Un totale di 420 km da percorrere correndo giorno e notte, start fissato da Resia dalle ore 16 di venerdì 2 ottobre e arrivo previsto a Rosolina Mare domenica mattina 4 ottobre. In breve, ogni componente

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della squadra dovrà compiere nel tragitto quattro frazioni da circa 10km, correndo così nell’intero tragitto la distanza di maratona. Come funziona la gara Prima di tutto è necessario iscrivere tutto il team, composto da 10 persone oppure (se si è singoli si può chiedere di far parte di una squadra cui manca qualche componente). Resia Rosolina Relay è una gara UISP, chiunque non ha un tesseramento 2020 Fidal, RunCard o Uisp, tramite l’organizzatore può fare un tesseramento UISP della durata di 12 mesi al costo convenzionato di soli 5 euro. - Le squadre si dividono in due equipaggi di cinque corridori a bordo di due mezzi, ogni equipaggio definisce l’ordine di partenza dei suoi corridori. - L’orario di partenza viene definito sulla base della dichiarazione del caposquadra, avendo cura di far partire prima le squadre più lente. - Il primo corridore del primo equipaggio percorre la prima tappa di circa 10 km fino al primo punto di cambio, dove consegna il testimone al suo compagno di equipaggio secondo corridore, che è sceso dal mezzo 1 e lo attende. Il primo corridore sale sul mezzo 1. - Il secondo corridore percorre la se-

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conda tappa fino al secondo punto di cambio e così via, fino al primo punto cambio principale dove il mezzo 2 attende di far partire il suo primo corridore. Il quinto corridore consegna il testimone al sesto corridore, primo del secondo equipaggio, sale sul mezzo 1 che finalmente può andare fino al secondo punto di cambio principale alla fine della decima tappa. Il sesto corridore raggiunge il punto di tappa 6 e procede al cambio con il suo compagno di equipaggio e così via. Questa sequenza si ripeterà quattro volte, all’arrivo ogni corridore avrà corso 4 tappe. Fondamentale sapere che nessun partecipante potrà comunque correre due volte consecutivamente le tappe, dovrà esserci sempre e comunque un cambio testimone.

Tariffe iscrizione Posticipato dal 31 agosto al 10 settembre il cambio tariffa per iscrizione squadra Iscrizione Team 10 persone: 500 euro fino al 31 agosto fino al 10 settembre Iscrizione Team 10 persone: 600 euro dal 10 fino al 25 settembre Le squadre possono iscriversi anche senza avere il totale dei 10 nomi del proprio team. Nominativi che dovranno

comunque essere comunicati entro e non oltre il 25 Settembre. Se non hai una squadra Tutti coloro che desiderano prendere parte alla Resia Rosolina Relay ma non hanno una squadra possono comunque partecipare. Vai su http://resiarosolinarelay.it/iscrizioni/ e ti registri come singolo dichiarando i tuoi dati e i tempi medi di percorrenza: le candidature verranno messe a disposizione per creare nuove squadre. Un bel modo anche per conoscere tanti nuovi amici e mettersi in gioco totalmente. Tanti amici, tante squadre, ma qualcuna di queste non ha il numero sufficiente di persone per arrivare al totale di 10 componenti per prendere il via. Anche in questo caso non vi sono problemi. Vai su http://resiarosolinarelay.it/iscrizioni/ e ti registri come squadra che ricerca corridori. I dati dei singoli alla ricerca saranno messi a disposizione per creare contatti diretti. Cos’è compreso nell’iscrizione Resia Rosolina Relay è un’organizzazione davvero imponente e professionale, composta da tanti volontari impegnati per un intero fine settimana, circa 72 ore, in zone di percorso molto distanti tra loro. Compresi nell’iscrizione infatti troviamo ad esempio il libro della corsa con tutte


le istruzioni di percorso e di sicurezza, i pettorali di gara, il testimone per il cronometraggio con GPS TRACKER, il pacco gara, una fondamentale e massiccia assistenza medica da parte di Croce Rossa Italiana, assicurazione, medaglia per gli atleti arrivati, diploma di partecipazione e classifiche finali con tante premiazioni. Resia Rosolina Relay è una gara UISP, chiunque non ha un tesseramento 2020 Fidal, RunCard o Uisp, tramite l’organizzatore può fare un tesseramento UISP della durata di 12 mesi al costo convenzionato di soli 5 euro. Per tesserarsi è necessario inviare una mail a tesseramento@veronamarathon.it

no la correttezza del passaggio del testimone e la sicurezza dei corridori. Il supporto ai corridori sarà offerto anche da volontari e comunità locali. Lungo tutto il percorso saranno presenti punti fissi e mezzi mobili del servizio sanitario dedicato. Rispetto dell’ambiente Ogni squadra ed ogni equipaggio saranno autosufficienti per cibo e bevande e saranno responsabili per i loro rifiuti. I punti di cambio saranno attrezzati con servizi igienici dedicati ai corridori che attendono di partire e poi a quelli appena

arrivati, che poi salgono sul mezzo del loro equipaggio. I punti di cambio principali saranno in posizioni dotate di ampio parcheggio, saranno attrezzati con servizi igienici e docce (se permesse dalle procedure COVID) al servizio di tutto l’equipaggio del corridore che attende di partire e poi di quello dell’equipaggio che sta concludendo le sue tappe. Il comportamento scorretto nei confronti dell’ambiente sarà sanzionato. Per info e iscrizioni: https://resiarosolinarelay.it

Sicurezza e salute Il percorso della staffetta si svolge per oltre il 95 % su piste ciclopedonali in sicurezza rispetto al traffico ordinario e senza limitarlo. Gli attraversamenti ed i tratti su viabilità ordinaria saranno segnalati, ma la responsabilità del rispetto delle norme è a carico del corridore. Durante le ore notturne i corridori dovranno indossare dispositivi di sicurezza approvati. I mezzi degli equipaggi dovranno essere guidati nel rispetto delle norme del Codice della Strada. I punti di cambio saranno presidiati da responsabili di percorso che verificheran-

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SPO RT LI FE

Sempre più in

Alpo

Foto: Paolo Schiesaro

ANDREA ETRARI

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rosse novità in casa Alpo Basket alla vigilia dell’inizio del suo settimo campionato consecutivo di A2 femminile. La novità più importante è senza dubbio la presenza di un nuovo marchio sulle maglie di Vespignani e compagne, che darà anche una nuova denominazione alla squadra. “Per il campionato 2020/2021” - spiega il presidente Renzo Soave - “ci chiameremo Drain by Ecodem. L’Ecodem, azienda Roberto Dal Bosco che già negli anni scorsi ci ha accompagnato con il marchio Point, ha voluto lanciare Drain, prodotto innovativo ed ecologico per la

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realizzazione di pavimentazioni drenanti. Si tratta di una partnership molto importante per il futuro della nostra società che potrà ancora contare sugli storici partners Ecodent e Mep che, a rotazione, saranno main sponsors nelle prossime annate sportive”. Novità anche a livello di comunicazione con l’ufficializzazione della nuova media partnership ufficiale con Sportdipiù magazine. “Si” - conferma Soave - “SportdiPiù magazine sarà al nostro fianco in questa stagione sportiva. A fine luglio ci siamo incontrati con il direttore Alberto Cristani e abbiamo raggiunto un accordo

Renzo Soave, presidente dell'Alpo Basket

di collaborazione che, mi auguro, possa durare nel tempo”. Il campionato di serie A2 prenderà il via il prossimo 3 ottobre, mentre una settimana prima è in programma la final eight di Coppa Italia a Moncalieri. “Un inizio di stagione un po’ anomalo” sottolinea il presidente dell’Alpo Basket


- “dato che giocheremo subito la Final Eight non disputata nello scorso mese di marzo. In pratica si assegna la Coppa Italia della passata stagione, anche se i roster delle partecipanti non sono ovviamente gli stessi: affronteremo nei quarti La Spezia e speriamo di fare più strada possibile in questa competizione”. Per quanto riguarda il campionato, Soave evidenzia: “Intanto mi auguro di fare una preparazione senza intoppi: questo aspetto sarà molto importante in quanto non giochiamo una partita ufficiale da 7 mesi. All’inizio saremo un po’ imballati, come tutti, credo, ma siamo intenzionati a fare bene e ad arrivare il più in alto possibile. La squadra non è cambiata più di tanto rispetto alla scorsa stagione che si è interrotta in anticipo: abbiamo aggiunto tre pedine che non dovrebbero aver problemi ad entrare presto in forma, dato che sono giovani e longilinee. Ci dovrà essere una forte unità di squadra che, secondo me, è la chiave per ottenere di più di quello che si vale”. Dando uno sguardo al recente passato, il Soave conclude: “Mettendo da parte le due annate in cui abbiamo sfiorato la promozione in A1, direi che la stagione scorsa, bloccata dal Covid, è stata quella che mi ha lasciato le sensazioni migliori. Stavamo trovando i giusti meccanismi, l’intesa di squadra e lo stato di forma del gruppo erano ottimi, mi è dispiaciuto lasciar lì perché

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a mio avviso saremmo arrivati fino in fondo. Ci riproveremo quest’anno, sperando che al PalaVillafranca possano entrare i tifosi. Stiamo studiando alcune

soluzioni nel rispetto delle regole e dei protocolli: vogliamo coinvolgere il pubblico e renderlo più nostro. Faremo una campagna abbonamenti

che servirà anche ad aiutare la società e ovviamente coinvolgeremo tutto il nostro settore giovanile in modo da colorare il PalaVillafranca”.

DRAIN BY ECODEM: NUOVO MARCHIO, NUOVI OBIETTIVI Drain by Ecodem è il nuovo marchio che comparirà sulle maglie dell’Alpo Basket con l’inizio della nuova stagione.

Si tratta di un prodotto ecologico ed innovativo per la realizzazione di pavimentazioni drenanti, come ci spiega il dirigente di Ecodem, Giordano Lonardi: “Siamo i primi in grado di produrre in cantiere questo tipo di miscela, una nuova ricetta composta da additivi, inerti e cemento. La stesa è veloce perchè fatta per mezzo di vibrofinitrice, con una maggior qualità a livello visivo e prestazionale: viene infatti prodotto direttamente in loco e steso nell’immediato, senza bisogno di continue idratazioni durante il tragitto impianto di betonaggio-cantiere. La formula è innovativa e sviluppata in collaborazione con Mapei: fatta su nostre specifiche, diversa”. “L’impiego di questo nuovo prodotto” - conclude Lonardi - “è essenzialmente per aree pedonali, piste ciclabili, parcheggi. È un prodotto drenante green, cioè ecosostenibile: meno sottoservizi e utilizzando la geotermia non ghiaccia, per l’alta percentuale di drenaggio non presenta pozzanghere a seguito delle sempre più abbondanti precipitazioni, e quindi non vi è rischio di acquaplaning. A differenza del bitume non si deforma con il caldo perché riflette i raggi solari non incamerando calore. Meno delta termico estate-inverno, implica maggiore durabilità.”

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SPO RT LI FE

Finalmente in campo Foto: Massimo De Marco

GIAN PAOLO ZAFFANI

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anto, troppo tempo dall’ultima volta all’AGSM Forum. Era l’8 marzo, doveva essere la vigilia di una gara di campionato. Una vigilia complicata e confusa ma pur sempre un giorno che precede la partita. Invece arriva la notizia. Era nell’aria: campionati sospesi, fino a nuova comunicazione. Da lì sono passati 169 giorni per arrivare al 24 agosto, data dell’inizio della nuova stagione della Tezenis. Sorrisi, voglia di tornare alla piena normalità, di tornare a calcare il parquet tra facce nuove e vecchie conoscenze.

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In realtà c’è un filo conduttore che lega la stagione 2019-2020 della Tezenis Verona con il nuovo campionato. Si, perché le 6 conferme rispetto all’anno interrotto dall’emergenza sanitaria e il nuovo sipario sono un punto di partenza importante in casa gialloblù. Tomassini, Severini, Rosselli, Jones, Candussi e Guglielmi rappresentano l’elemento di continuità. Se a questo gruppo di giocatori aggiungiamo anche lo staff tecnico, con coach Diana e i vice Comazzi e Dall’Ora, la base di partenza della Tezenis è più che solida. Questa è la caratteristica più evidente che ha accompagnato l’estate gialloblù in casa Tezenis. Poi innesti mirati, di qualità, magari che conoscessero già l’ambiente

della Scaligera Basket. Come quelli di Pini e Greene, cavalli di ritorno in un team che ha visto arrivare anche Caroti, play ex Treviglio, e i due “under” Colussa e Calvi. “Siamo partiti da tante riconferme – ha commentato il Presidente Gianluigi Pedrollo in occasione del raduno all’AGSM Forum - Il gruppo dello scorso anno ci aveva dato delle buone sensazioni, iniziando dal coach e proseguendo con tutta la squadra. Abbiamo deciso di tenere fissa la base della scorsa stagione inserendo ragazzi più giovani, come ad esempio Caroti e un giocatore tipo Phil Greene, più atletico e più fresco, che ha già conosciuto l’impronta del basket italiano e veronese”.


Un percorso che ora viene arricchito anche dai gradi di capitano. La fiducia di tutto il gruppo nelle mani di Giovanni, sarà lui il faro all’interno dello spogliatoio. “Per me sarà un’esperienza nuova – ha commentato il neo capitano – appena mi hanno comunicato questa notizia l’ho presa con grande onore. È un ruolo di responsabilità, di esempio per gli altri compagni e tramite anche con la società. Cercherò di mettere a disposizione tutta la mia esperienza e la mia capacità di tenere il gruppo. Fin dai primi giorni ho visto grande sintonia all’interno della squadra, questo è un ottimo punto di partenza”. Un punto di partenza decisamente importante per una stagione che si preannuncia lunga e insidiosa. Un raduno a “porte chiuse”, senza il classico “abbraccio” del pubblico di fede gialloblù. “Il primo pensiero va ai tifosi e vorremmo averli al nostro fianco quanto prima – ha subito precisato il Vicepresidente Giorgio Pedrollo - abbiamo mantenuto un gruppo di giocatori importante dallo scorso anno. Abbiamo inserito Greene e Pini che conoscono già l’ambiente, un giocatore di qualità come Caroti assieme a due giovani Calvi e Colussa sotto canestro”. Squadra costruita ed ora in campo. Coach Diana guida il suo staff con l’unica novità rappresentata dal preparatore atletico Giacomo Braida. “L’ultima volta che siamo stati all’AGSM Forum era marzo, ora c’è tanta voglia di riprendere e di tornare a fare il nostro lavoro – è il pensiero del coach - sono molto contento di essere qua, sono stati mesi lunghi durante i quali il campo mi è mancato molto. Ora inizia la preparazione, sarà inusuale e dovremo riprendere gradualmente attenendoci ai protocolli sanitari che sono richiesti”. Nel frattempo sono state fissate le prime date dalla stagione: dall’11 ottobre la Supercoppa, a partire dal 15 novembre il via al campionato. In mezzo tanto lavoro, soprattutto atletico. Dal 24 agosto sono iniziati i primi test, poi una settimana a Madonna di Campiglio, per iniziare a lavorare sul fisico ma anche sulla tattica. Un ritiro che oltre a questo ha messo assieme anche un secondo obiettivo, quello di creare una chimica di gruppo positiva. Ed è proprio dalla settimana in Trentino che la Tezenis ha ufficializzato anche il proprio capitano. Si tratta di Giovanni Tomassini, giocatore che lo scorso anno, in gialloblù, è “rinato” dopo due stagioni ai box.

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TO E N E V E N O I G RE

In Veneto mappati 8000 chilometri di percorsi ciclabili

L'

Assessore regionale alle infrastrutture e trasporti Elisa De Berti ha presentato giovedì 3 settembre il nuovo database dei percorsi ciclabili veneti, unico nel suo genere a livello nazionale. “Abbiamo completato la mappatura dei percorsi ciclabili del Veneto” – ha spiegato la De Berti – “e il data base è disponibile sul sito della Regione. Da oggi i cittadini, gli appassionati di bici, gli escursionisti, gli operatori turistici e tutte le persone interessate possono consultare i contenuti online e sviluppare sistemi di ‘navigazione’ utili a definire i propri itinerari attraverso gli 8 mila chilometri censiti della rete regionale”. Dei quasi 8.000 km censiti, 2.563 sono su sedi riservate, compresi quelli su fondo non asfaltato. I percorsi sono stati distinti principalmente in base alle loro caratteristiche (strada, argine, pista ciclabile), specificandone la tipologia (a uso promiscuo veicolare, a uso promiscuo pedonale, corsia riservata, sede propria), la gerarchia (di livello europeo, nazionale, regionale e provinciale) oltre che in base al fondo del tracciato (asfalto, ghiaia, terra battuta). Il data base contente tutti i percorsi mappati è disponibile sul sito della Regione al seguente indirizzo: https://idt2.regione.veneto.it/idt/webgis/ viewer?webgisId=82 “La mappatura dei percorsi” – ha detto l’Assessore – “è stata una delle prime esigenze rappresentate dal Tavolo sin dal suo insediamento. Questo traguardo lo abbiamo raggiunto, ma molto lavoro rimane ancora da fare, in termini di implementazione e aggiornamento costante della banca dati, ma soprattutto sul fronte del potenziamento e della messa in sicurezza della rete ciclabile

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veneta. In tal senso si sta procedendo anche alla concretizzazione degli itinerari di interesse nazionale, in corso di progettazione e realizzazione a cura della Regione con il cofinanziamento del Ministero: ben cinque di queste dieci ciclovie interessano il Veneto: Ven.To, Sole, Garda, Venezia-Trieste, Adriatica. Molti dei lavori programmati partiranno nella primavera del 2021”. L’Assessore si è poi soffermata sulle importanti esperienze di integrazione treno-bici e bici-bus, riguardanti soprattutto l’area veronese e quella delle Dolomiti, sul tema relativo al Piano regionale della mobilità ciclabile, in attuazione del nuovo piano regionale dei Trasporti e della programmazione nazionale, nonché sull’opportunità di introdurre con maggior rilevanza l’integrazione

degli itinerari ciclabili, non solo con il ferro e la gomma, ma anche con la navigazione.


VERONA STRADA SICURA Educhiamo i conducenti di domani Siamo un’associazione senza scopo di lucro di persone appartenenti al comparto sicurezza e soccorso, all’associazionismo no profit, atleti disabili di handbike e semplici famiglie impegnate nel sociale che fanno del loro lavoro e tempo libero un motivo di sensibilizzazione alla sicurezza stradale in tutta la provincia di Verona

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STARE BEN E

A tavola con Federica

Dott.ssa Federica Delli Noci Dietista - Specializzata in Scienze dell’Alimentazione

Tutti a scuola... di alimentazione

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l mese di settembre è caratterizzato da un momento tanto atteso per adulti e bambini…l’inizio del nuovo anno scolastico! Quest’anno, per le famiglie italiane, questo mese sarà sicuramente caratterizzato da profonde incertezze sulle modalità di accesso a scuola, sugli standard di prevenzione del contagio da Covid-19 e sulle limitazioni di alcune attività. Tra le diverse insicurezze emerge anche quella sulle modalità di erogazione del servizio mensa che per molti genitori rappresentava un’ancora di salvezza per la gestione del pranzo. Pertanto, in

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questo clima di dubbi e perplessità per ciò che ci aspetta dal 14 settembre, ecco un piccolo vademecum per gestire al meglio l’alimentazione dei piccoli in età scolare. • COLAZIONE: il pasto più importante della giornata per grandi e piccoli ! Deve: fornire la giusta carica per affrontare la giornata, ripristinare le scorte di energia dopo il digiuno notturno, essere gustosa e nutriente ma al tempo stesso non troppo ricca di zuccheri semplici e grassi che aumenterebbero troppo le calorie della giornata. La prima colazione, rappresenta un momento di convivialità e di condivisione che in ogni famiglia dovrebbe essere spartito con tutti i componenti affinchè diventi per i più piccoli un vero e proprio momento irrinunciabile per darsi il buongiorno. Deve essere rappresentata da tutti i nutrienti (proteine, carboidrati e grassi), quindi assolutamente SI’ a: latte e yogurt come fonte di proteine da poter accompagnare a cereali, biscotti, fette biscottate o pane tostato (preferibilmente integrali); SI’ a frutta fresca, marmellate di frutta senza aggiunta di zuccheri, miele e creme spalmabili (di qualità) a base di frutta secca da poter consumare con pane, pancake e fette biscottate. Per gli amanti del salato, SI’ a toasts a base di pane

integrale farciti con affettati magri come prosciutto cotto, crudo o bresaola, ricotta o altri formaggi spalmabili a ridotto contenuto di grassi, uova strapazzate e spremute di frutta fresca. Per i più piccoli che desiderano coccolarsi al mattino con qualcosa di dolce, in alternativa a merendine e briosches confezionate, sempre troppo ricche di grassi, zuccheri e conservanti, sono assolutamente consigliate torte fatte in casa con ingredienti semplici e leggeri come muffin, plumcake, ciambelloni e crostate di frutta. • SPUNTINO A SCUOLA: è un momento di pausa e di condivisione con i compagni, deve essere pratico da portar via e deve aiutare a spezzare la fame a metà giornata e a ripristinare le energie consumate durante le prime ore. Un piccolo panino integrale farcito con verdura e formaggi freschi, oppure crackers integrali, frutta fresca o disidratata, frutta secca o verdure scondite come carote baby, cetrioli o ravanelli. • PRANZO: è il pasto più completo della giornata e può essere rappresentato da un primo piatto a base di pasta, riso o cereali alternativi come orzo e farro (tutti preferibilmente integrali), una piccola porzione di secondo piatto a base di carne, pesce, legumi, uova o formaggi freschi e una porzione di verdura. Per i genitori più frettolosi, nella stagione invernale, possono risultare estremamente comodi e nutrienti dei piatti unici a base di zuppe o minestroni preparati in casa (anche il giorno prima) con verdure e legumi alle quali si possono accompagnare crostini di pane croccante, pastina o riso. • MERENDA DEL POMERIGGIO: deve essere leggera e rappresenta un


momento di break dai compiti o una ricarica di energia prima delle attività sportive pomeridiane. Consigliati: frutta fresca, latte o yogurt magri con cereali, frullati di frutta fresca e qualche dolcetto (preferibilmente fatto in casa) da consumare occasionalmente. • CENA: è l’ultimo pasto della giornata dalle caratteristiche simili a quelle del pranzo. Deve essere completo di tutti i nutrienti, le fonti proteiche animali o vegetali (carne, pesce, uova, formaggi e legumi) devono essere alternate durante la settimana e devono variare rispetto a quelle consumate a pranzo. La quantità degli alimenti consumati a cena deve essere leggermente ridotta rispetto al pranzo per facilitare la digestione durante le ore notturne. Nella stagione invernale assolutamente consigliati minestre e minestroni di verdura da accompagnare a carni o pesci magri, frittate di uova e verdure, piccole porzioni di formaggi freschi magri. Per accompagnare i secondi piatti, sono consigliati pane integrale o ai cereali, crostini e sostituti del pane, da consumare come moderazione. La dieta di ciascun bambino, quindi, deve risultare varia e bilanciata rispetto ai suoi fabbisogni e proporzionata all’attività

sportiva praticata. È fondamentale stimolare i bambini al consumo di frutta, verdura, pesce e legumi che sono gli alimenti più “ostili” per la maggior parte di loro; abituarli sin da piccoli a limitare il consumo di merendine, patatine, snacks e bevande zuccherate rappresenta la migliore forma di prevenzione del sovrappeso e dell’obesità infantile. Oltre all’alimentazione, è importante stimolarli, in età scolare, all’attività sportiva cercando di assecondare le loro preferenze e facendoli praticare con regolarità uno sport che li garantirà numerosi effetti benefici sia a livello corporeo che comportamentale. Vi saluto con qualche idea per la colazione…

MUFFIN INTEGRALI AL CIOCCOLATO Dosi per 12 muffin: Farina di frumento integrale 120 gr Farina tipo “00” 90 gr Zucchero integrale di canna 70 gr Uova n.1 Olio di semi di girasole o di mais 40 gr Latte scremato o parzialmente scremato 250 ml Lievito in polvere una bustina Gocce di cioccolato fondente 80/100 gr Cacao amaro non zuccherato 40 gr In una ciotola unire le due farine, lo zucchero, il cacao e il lievito ben setacciati. In un’altra ciotola unire e sbattere con una frusta a mano l’uovo, l’olio e il latte; sbattere fino a raggiungere un composto omogeneo e schiumoso; unire al composto liquido le due farine, lo zucchero, il cacao e il lievito e continuare a sbattere a mano con una frusta tutti gli ingredienti. Aggiungere al composto ben omogeneo le gocce di cioccolato (lasciandone un pò da parte per la decorazione finale) e mescolare tutti gli ingredienti con un cucchiaio. Versare il composto nei pirottini avendo cura di non riempirli completamente. Aggiungere sulla superficie qualche goccia di cioccolato per decorare, infornare in forno preriscaldato a 180° per 20-25 minuti. Sfornarli e lasciarli raffreddare prima del consumo.

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I NTERVISTA Uboldi a in t n le a V

Osteo-che? Ripartire con la postura corretta

Dott.ssa Valentina Uboldi

DANIELA SCALIA

L'

Osteopatia è un sistema di Prevenzione Sanitaria, affermato e riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). La pratica osteopatica richiede un diploma universitario in tutti i paesi in cui è regolata dalla legge, anche se non tutti questi paesi ne offrono corsi di laurea. È il caso dell’Italia dove si può tuttavia conseguire un titolo accademico valido in tutta Europa. Esistono due vie d’accesso principali alla professione di osteopata: - corso di Osteopatia a Tempo Pieno della durata di 5 anni (post diploma di scuola media superiore) - corso di Osteopatia a Tempo Parziale della durata di 5 anni (aperto ai soli candidati in possesso di: Laurea in Fisioterapia, Laurea in Medicina e Chirurgia, Laurea in Odontoiatria. Per conoscere meglio questo ‘mondo’ abbiamo intervistato Valentina Uboldi, osteopata veronese, che svolge libera professione presso il suo studio privato sempre a Verona - dove accogli pazienti di tutte le età. Valentina inoltre ricopre un ruolo di tutoraggio e insegnamento presso l’Istituto Superiore di Osteopatia

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di Milano e collabora con lo Studio Medico Polispecialistico Recchia-Chiaramonte in supporto alle cure ortodontiche dei piccoli pazienti.

base e/o specialisti e osteopati. I medici sono e rimangono il primo e fondamentale filtro nell’indirizzare il paziente verso il giusto terapista».

Valentina, innanzitutto, di cosa si occupa l’osteopata? «L’osteopata si occupa di tutti i disturbi del sistema muscolo scheletrico e di squilibri posturali. Non è facile riassumere in poche righe le problematiche che può gestire l’osteopata. A me piace dire che l’osteopatia si occupa dei dolori di tutti i giorni, che tutti, una volta nella vita, abbiamo provato: mal di schiena, mal di testa, dolore alla cervicale, lobo-sciatalgia, difficoltà digestive, dolori articolari, stipsi, digrignamento, solo per citarne alcuni. Dolori che non sono chiaramente patologie ma che incidono sensibilmente sulla qualità della nostra vita».

La “maleducazione” posturale è molto diffusa in generale e il lockdown ha peggiorato la situazione. Quali sono i principali guai posturali che ci ha lasciato in eredità? «Sicuramente il principale guaio è stato per coloro i quali hanno potuto continuare il lavoro in smart working lavorando da casa al pc con postazioni improvvisate e supporti casalinghi. Sembrerà banale ma l’ergonomia è fondamentale per poter lavorare seduti 8 ore e non lamentare l’insorgenza di dolori su tutto il corpo. Lavorando da casa inoltre si sono trascurate le buone norme che la socialità lavorativa talvolta ci consente, come alzarsi spesso dalla sedia, evitando di assumere posizioni mantenute per lungo tempo. Dolori al collo, alle spalle, mal di testa e digrignamento sono stati in assoluto i dolori con cui mi sono confrontata maggiormente dopo la riapertura del mio studio».

Come e quando hai deciso di intraprendere questa professione? «Ho scelto di studiare osteopatia dopo essere stata trattata in adolescenza da un’osteopata di Cesena per risolvere i miei continui mal di testa, che ho così risolto in modo definitivo. Da allora è nata la mia passione per questa disciplina meravigliosa». Sembra che l’osteopata dovrebbe essere il miglior amico dell’uomo, invece perchè si decide di ‘provare’ solo dopo essere stati anche dal Mago Oronzo? «Questo accadeva frequentemente fino a qualche anno fa, ora le cose iniziano a migliorare, per fortuna. Il problema rimane tutt’oggi la poca informazione che viene data sull’osteopatia. Se ne parla ancora troppo poco, gli articoli e i canali d’informazione scarseggiano e c’è davvero poca chiarezza sulle competenze di un’osteopata. I pazienti sono disorientati e non sanno bene quando e perché dovrebbero rivolgersi a noi. Servirebbe poi maggior collaborazione tra medici di

In chiave sportiva come affrontare correttamente la ripartenza dell’attività evitando traumi? «Sicuramente è importante la gradualità nella ripresa, nel rispetto delle sensazioni che il nostro corpo ci trasmette. Due mesi di stop per un’atleta di qualsiasi livello e genere sono tantissimi». Essendo tu stessa sportiva e confrontandoti con realtà molto diverse, sai benissimo che tra ideale e reale c’è una grossa differenza. Tutti sappiamo che dovremmo fare le cose “giuste”, nel modo corretto, ma poi un po’ non ne abbiamo voglia e un po’ non abbiamo mai tempo. Allora ti chiedo delle pillole di correttezza da applicare e per le quali davvero non possiamo avere scuse. «Dei consigli utili e facili per studiare e


lavorare correttamente da casa sono: fai una pausa ogni 30-50 minuti, alzandoti dalla sedia (se possibile facendo qualche esercizio di allungamento) e camminando per casa qualche minuto (utile mettere il timer del cellulare come promemoria); fare attenzione alla posizione dello schermo: deve essere all’altezza giusta, la

testa dovrebbe essere in una posizione neutra e non essere obbligata quindi a estensione o flessione per guardare in alto o in basso. Il monitor assolutamente frontale e non di lato; evitare di lavorare sul divano o sul letto, meglio prediligere sempre una sedia o ancora meglio uno sgabello senza schienale, ci impone una

ESERCIZIO 1 (con foto 1 e 2): Stretching del muscolo trapezio dx e sx Metti la mano destra sopra all’orecchio sinistro come nella foto. Crea una leggera spinta in modo da avvicinare l’orecchio destro verso la spalla destra e mantieni la tensione per 15-20 secondi. Ripetere per 4-5 volte. Esegui lo stesso esercizio per il lato sinistro. Mano sinistra sopra l’orecchio destro, leggera spinta per portare l’orecchio sinistro vicino alla spalla sinistra.

posizione corretta della lombare e contrasta la tendenza ad ‘ingobbirsi’; se si usa molto il cellulare sarebbe utile munirsi di auricolari per evitare di sforzare la muscolatura per mantenere il telefono tra orecchio e spalla e continuare nel frattempo a usare il pc. Provate: ne trarrete immediato giovamento!». ESERCIZIO 2 (con foto 3): Allungamento della muscolatura delle spalle Posiziona il braccio destro sulla spalla sinistra è il braccio sinistro sulla spalla destra. Mantieni la presa per almeno 10-15 secondi. Per aumentare la tensione puoi flettere il capo in avanti. Espira ed inspira durante l’esercizio. Da ripetere per 4-5 volte.

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Speciale Resia Inverno 2020

SPORTdiPIÙ magazine

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Natura e movimento Per convincere la gente, bisogna ispirarla prima! Rallegratevi di avventure sportive transfrontaliere nel pittoresco paesaggio. Iniziate a conoscere attivamente il vostro potenziale di prestazioni – in alta montagna o nelle valli originali, scoprirete nuovi modi e varietà di movimento ... o semplicemente lasciate ciondolare l’anima e allontanatevi dallo stress quotidiano.

Trekking, mountain bike, kite surf, vela, corsa, pesca. Sci, snowboard, freeride, pattinaggio, snowkite, ciaspolate, fondo, alpinismo.

88 / SdP


Gustare e degustare Ristoranti e caffè arricchiscono i nostri paesi: offrono specialità locali, piatti casalinghi e raffinatezze mediterranee. Forniscono prelibatezze in un‘atmosfera autentica per sentirsi a proprio agio.

Arte e cultura … … di un’area non si definiscono solo con documenti e monumenti, ma sono nascosti particolarmente nei solchi del paesaggio, nei nomi di luoghi e di campi, nei gesti delle persone e nel loro linguaggio. L’interpretazione è soggetta dell’individuo.

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regione culturale L’areaVal vacanze nella Venosta A regione culturale The holiday area A Das Feriengebiet Val Venosta Seenplateau in der in the culture region of A Kulturregion Vinschgau Das Feriengebiet The holiday area Venosta Valley in der A Das Feriengebiet Seenplateau in der Kulturregion L’area vacanze nella in the culture region of L'altipiano deiVinschgau laghi Kulturregion Vinschgau Das Feriengebiet in der nella regione culturale regione culturale Venosta Valley L’area vacanze nella Reschenpass Kulturregion L’area vacanze nella Val Venosta L'altipiano deiVinschgau laghi regione culturale Passo Resia nella regione culturale regione culturale L’areaThe vacanze nella Val Venosta lake plateau holiday area Reschenpass Val Venosta regione culturale in the culture region of Passo Resia The holiday area Val Venosta Reschen lake plateau The holiday area Venosta Valley in the culture region of Resia in the culturearea region The holiday Venosta Valley of Reschen Venosta Valley in the culture region of Graun Reschenpass Resia Venosta ValleyResia Curon Passo Reschenpass Graun Reschenpass Passo Resia Karthaus Curon Passo Resia Certosa Reschenpass St. Valentin a.d.H. Reschen Passo Resia Karthaus S. Valentino a.M. Resia Certosa Reschen Algund Partschins St. Valentin Reschen Lagundo Resia a.d.H. Parcines Graun S. Valentino a.M. MeranResia Reschen Curon Algund Rabland Graun Partschins Langtaufers Graun Merano Lagundo Rablà Resia Parcines Graun Curon Vallelunga Curon Meran Karthaus Curon Rabland Certosa Graun Langtaufers Merano Graun Rablà Karthaus St. Valentin a.d.H. Marling Curon Vallelunga Juval Curon Plaus Certosa Karthaus Trumsberg Marlengo S. a.M. St.Valentino Valentin a.d.H. Tschars Juvale St. Valentin Algund St.Certosa Martin i.K. Montetrumes Naturns Partschins Ciardes Karthaus St. Valentin a.d.H. S. Martino i.M. S.Valentino Valentino a.M. Galsaun S. Naturno Staben Juval Parcines MarlingLagundo Plaus Certosa Algund Trumsberg Marlengo Colsano S. Valentino Meran Stava Juvale Partschins St. Valentin a.d.H. Tschars St. Valentin a.M. Rabland n St. Martin i.K. Montetrumes Naturns Parcines AlgundLagundo Merano Partschins Langtaufers Ciardes Lagundo Valentino a.M. MeranS.S.Valentino Galsaun Rablà anoS. Martino i.M. Naturno Staben Parcines Algund Vallelunga Colsano Rabland Meran Stava Tomberg Partschins Langtaufers Langtaufers Merano Kastelbell Lagundo Rablà Rabland Montefontana Parcines Langtaufers Merano Castelbello Vallelunga Vallelunga Meran Rablà drain Latsch Marling Vallelunga Juval Rabland drano Plaus Marein Tomberg Langtaufers Merano Langtaufers Kastelbell Marlengo LacesTrumsberg Juvale Rablà Maragno Montefontana Tschars Marling St. Martin i.K. Montetrumes CastelbelloLatschinig Vallelunga Juval Naturns Vallelunga Plaus Ciardes Latsch S. Tarsch Martino i.M. Trumsberg MarlingMarlengo GalsaunLacinigo Juvale Staben Naturno Juval Tschars Plaus Marein St.Tarres Martin i.K. Montetrumes Trumsberg Marlengo Colsano Ciardes Laces Naturns Stava Maragno Tschars Juvale

Freiberg S. Martino i.M. Galsaun i.K. Montetrumes Naturno Staben n St. Martin Juval Naturns Plaus Latschinig Ciardes Montefranco Martino i.M. Trumsberg GalsaunColsano noS. Tarsch Juvale StabenStavaNaturno Lacinigo Tschars Montetrumes Martin i.K. Colsano Ciardes n St.Tarres Naturns Stava Tomberg Kastelbell Freiberg Galsaun anoS. Martino i.M. Naturno Staben Montefontana Montefranco Tomberg Castelbello Colsano Stava drain Kastelbell Latsch Montefontana drano Marein Castelbello Tomberg Laces Kastelbell drain Maragno Montefontana Latsch Castelbello drano Marein Latschinig Tomberg LatschLaces Kastelbell Tarsch Maragno Lacinigo Montefontana Marein Tarres CastelbelloLatschinig Laces Freiberg Latsch Maragno Tarsch Lacinigo Marein Latschinig Montefranco Laces Tarsch Tarres Maragno Lacinigo Freiberg Tarres Latschinig FreibergMontefranco Tarsch Lacinigo Montefranco Tarres Freiberg Montefranco

Marling Marlengo

“Südtirol Transfer” – dalla stazione all’alloggio per le vacanze Chi arriva der inProvinz AltoSüdtirol Adige in auf treno o in bus, può usufruire del servizio capillare “Südtirol Transfer”, il collegamento navetta per Die Landkarte basiert Daten des Landesamtes für überörtliche Raumplanung der autonomen Provinz Bozen. raggiungere il proprio alloggio delle vacanze. Dalle stazioni ferroviarie di Bolzano, Merano, Malles, Bressanone, Brunico, Benutzung auf eigene Gefahr. Landeck e San Candido e dalle fermate dei bus a lunga percorrenza di Bolzano, Chiusa, Varna, Vipiteno e Merano si può Die Landkarte der Provinz Südtirol basiert auf Daten des Landesamtes für überörtliche Raumplanung der autonomen Provinz Bozen. raggiungere comodamente l’alloggio prenotato, e una volta finita la vacanza, ritornare alla fermata. Benutzung auf eigene Gefahr. Sia il transfer collettivo (dalla stazione ferroviaria o dalla fermata dei bus a lunga percorrenza più vicina al proprio alloggio) che quello individuale (da tutti i nodi stradali e ferroviari proposti), sono prenotabili sul sito www.suedtiroltransfer.com/it Die Landkarte der Provinz Südtirol basiert auf Daten des Landesamtes für überörtliche Raumplanung der autonomen Provinz Bozen. Benutzung auf eigene Gefahr. Die Landkarte der Provinz Südtirol basiert auf Daten des Landesamtes für überörtliche Raumplanung der autonomen Provinz Bozen. Die Landkarte der Provinz Südtirol basiert auf Daten des Landesamtes für überörtliche Raumplanung der autonomen Provinz Bozen. Benutzung auf eigene Gefahr. Benutzung auf eigene Gefahr. Die Landkarte der Provinz Südtirol basiert auf Daten des Landesamtes für überörtliche Raumplanung der autonomen Provinz Bozen.

SdP / 91


Curon Curon Venosta è conosciuto soprattutto per il suo campanile romanico che emerge dal lago di Resia e tutti quelli che passano di là sono ovviamente curiosi di conoscere la sua storia. Questo campanile dell’anno 1355 è testimonia che qui una volta si trovava un paese.

Da vedere Il campanile nel lago di Resia Il museo Alta Val Venosta ll kite al lago di Resia Il giro in battello

Graun/Curon 1950 Il lago di Resia 1947 incominciarono i lavori per la diga, 1950 distrutte gli edifici, chiuse le cateratte, aumentato di 22 metri il livello dell’acqua, sommerso 677 ettari terra, e a 150 famiglie fu tolto la loro esistenza. Il campanile è l’accusatore muto. Superfice: 10 chilometri quadrati Profondità: 45 m Capienza massima: 116 milione metri cubi Produzione d‘energia elettrica: 250 milioni kw/h nello stabilimento a Sluderno La diga: lunga 470 m, alta 30 m, largo 200 m alla base e 7 m in cima.


Hotel

Aktiv- & Wellnesshotel

TRAUBE POST

4

B

Das 4* Hotel Traube Post, direkt am Reschensee, überzeugt nach dem Umbau mit ZF neuen Wellnessbereich und Wohlfühlzimmer und ist zudem idealer Ausgangspunkt für zahlreiche Motorradtouren im Dreiländereck, für Berg- und Biketouren aber auch für HP entspannte Tage am See beim Kiten, Segeln oder Fischen.

65 – 110

Nostro hotel a 4 *, ristrutturato di recente, sul lago di Resia, offre un‘ampia area benessere e camere per sentirsi subito a casa. Punto di partenza ideale per numerosi giri in moto intorno al triplice confine, escursioni in montagna e giri in mtb, kitesurfing, uscite in barca a vela e pesca.

Claudia Augusta Str. 10 Via Claudia Augusta 10 39027 Graun/Curon Tel. +39 0473 63 31 31 Fax +39 0473 63 33 99 info@traube-post.it www.traube-post.it wanderhotel-reschenpass.com www.motorbike-hotel.net

Our refurbished first-class hotel, situated right by Lake Reschen, will impress you with its new spa and luxurious rooms. It provides the ideal base to explore the tri-border region of Italy, Austria, Switzerland by motorcycle, to go on hiking or biking tours, or to enjoy different water activities.

Hotel

GOLDENER ADLER

B

2

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75 – 143

friends

MOTORRAD HOTELS www.moho-info

Hotel

THEINER

47

B

Familiäre Atmosphäre, Komfortzimmer mit Panoramablick, gemütliche Stuben. Ambiente familiare, camere confortevoli, vista panoramica, accoglienti salotti. Family atmosphere, comfortable rooms, panoramic views, cozy lounges. ZF

50 – 65

HP

65 – 85

14

C. Augusta Str. 3 Via C. Augusta 39027 Graun/Curon Tel +39 0473 63 31 30 Fax +39 0473 63 26 06 info@goldener-adler.it www.goldener-adler.it Residence

NEUGRAUN

B

Optimales Wohlbefinden unserer Gäste ist uns wichtig. Bei uns finden Sie zeitgemäßen Komfort, behagliche Atmosphäre & Erholung in Ihren Urlaubstagen. Il benessere degli ospiti ci sta a cuore. L‘ambiente familiare, accogliente e confortevole della Pensione offre l‘atmosfera per vacanze rilassanti.

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Wunderschöner Panoramablick auf den Reschensee und der umliegenden Bergwelt.

The well-being of our guests is important to us. The family & comfortable environment of the Pensione offer a cozy atmosphere for relaxing holidays. HP

52 – 81

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Stupenda vista panoramica sul lago di Resia e sulle montagne circostanti. Beautiful panoramic views of the mountains and the Reschensee. 4

Appartement 2 Pers

60 – 86

+ Pers

10 – 20 0 – 40

max 6 Pers/App

Widumstraße 1 Via Canonica 39027 Graun/Curon Tel +39 0473 63 32 72 info@neugraun.it www.neugraun.it

Langtaufererstr. 1 Via Vallelunga 39027 Graun/Curon Tel +39 0473 63 32 31 Fax +39 0473 63 23 12 info@theiner.it www.theiner.it

SdP / 93


alloggio

Ferienwohnung

Curon

CORONA

B

19

Urlaub a. d. Bauernhof

BIO-LANGENHOF

A

G2

Appartments in ruhiger und sonniger Lage inmitten von Graun mit Seeblick.

Sonnige ruhige Lage, Aussicht auf Reschensee mit Kirchturm und Bergpanorama.

Appartamenti. Posto tranquillo, soleggiato nel centro con vista sul lago.

Vacanze in Agroturismo. Bella vista sul lago Resia e il campanile sommerso.

Apartments. Quiet and sunny location in the centre with beautiful lake view.

Farm holidays. Sunny area, nice views of the Reschensee with church tower.

4

Appartement

max 6 Pers/App

3

Appartement

2 Pers

50 – 75

2 Pers

47 – 52

+ Pers

10 – 15

+ Pers

10

Heinrich-Natter-Str 3 Via H. Natter 39027 Graun/Curon Tel +39 340 5 60 57 32 Tel +39 340 6 06 10 96 info@appartementscorona.com www.appartementscorona.com www.appartmentscorona.com

max 5 Pers/App

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Urlaub a.d. Bauernhof Vacanze in agroturismo Farm holidays

Graun Curon

Giern 1

+39 0473 42 08 71 +39 340 864 95 33

info@giernhof.it www.giernhof.it

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Prieth Sabine

Urlaub a.d. Bauernhof Vacanze in agroturismo Farm holidays

Graun Curon

Josef Duile Straße 10 Via Josef Duile 10

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sabine.prieth@bb44.it

B/26

3-Länder Card Grenzenloses Vergnügen: die grenzüberschreitende 3-Länder Card ist Ihr Ticket für einen unbeschwerten und erholsamen Urlaub. Busse, Züge, Bergbahnen, Museen und sogar ein Schiff stehen Ihnen zur Verfügung. Auskünfte und Verkauf im Informationsbüro.

Divertimento senza limiti: la 3-Paesi card permette di viaggiare in autobus, treni, funivie perfino in un battello. Anche l’ingresso nei musei è incluso ... per una vacanza indimenticabile. Informazioni e vendite nell’ufficio informazioni.

Boundless enjoyment: our cross-border 3-Country Card is your ticket for an easygoing and recreative holiday. Buses, trains, cable cars, museum and even a boat are available for you, your family and friends. Information and sales in the information office.

94 / SdP


Resia Resia si trova sul passo, a 1.508 metri, e funge in questo modo da passaggio diretto tra il Tirolo austriaco e l’Alto Adige. Già ai tempi dei romani è stato un importante passaggio sulla via tra nord e sud che passava per le Alpi. Oggi è un centro attivo, situato al confine con Austria e Svizzera. A nord-est del paese sorge il fiume Adige, con i suoi 415 km lunghezza il secondo fiume più lungo d’Italia.

Da vedere La sorgente dell’Adige Il bunker e lo sbarramento La chiesetta San Nicolò a Roja Collegamento sci Malga San Valentino - Belpiano Il porto di vela La malga di Resia L‘Altavia di Roja La cabinovia Belpiano

SdP / 95


Hotel

SEEHOTEL PANORAMA RELAX

A

H19

Highlights: Panorama-Spa-Bereich, Pool mit Liegewiese, Sonnenterrasse, komfortable Zimmer und Suiten sowie Gaumenfreuden bei atemberaubender Aussicht! Highlight: Panorama Spa, piscina con prato esterno, terrazza soleggiata, camere e suite accoglienti, delizie culinarie e una vista mozzafiato! Highlights: Panorama Spa, pool with lawn, sun terrace, comfortable rooms and suites as well as culinary delights – all of this with breathtaking views!

ZF

80 – 180

HP

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35

Hotel

Aktiv Hotel

EDELWEISS

Un hotel a conduzione famigliare in mezzo a un paessaggio naturale, culturale, seducente. Con garbo, oltre che con delicatezza, rispetto e tanto calore. Proprio come accolgiamo i nostri cari ospiti. Da oltre 40 anni. Dream holiday in active Hotel Edelweiss for conoisseurs and activ people. Variety sports and theme days in unspoiled nature. ZF

70 – 141

HP

82 – 153

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Hauptstraße 28 Via Principale 39027 Reschen/Resia Tel. +39 0473 63 31 42 Fax +39 0473 63 34 42 info@edelweiss-reschen.it www.edelweiss-reschen.it

ZUM MOHREN

NEU ab Dezember 2019: 4* Hotel Zum Mohren - Natürlicher Genuss HP 60 – 120 Komfortable Naturzimmer, Indoor-Pool mit Saunabereich sowie kulinarische Genusserlebnisse: lokal, saisonal, hausgemacht und mit Produkten vom eigenen Bauernhof. ZF & VP auf Anfrage Idealer Ausgangspunkt für Ihr Urlaubserlebnis im Winter, als auch im Sommer! NOVITÀ da dicembre 2019: 4* Hotel Zum Mohren – Natura e Sapori Confortevoli camere naturali, piscina coperta con reparto sauna e prelibatezze culinarie: locali, stagionali e fatte in casa con prodotti del nostro maso. Il punto di partenza ideale per le Vostre vacanze, sia in inverno che in estate! NEW from December 2019: 4* Hotel Zum Mohren – Nature & Pleasure Comfortable natural rooms, indoor pool with sauna area and culinary delicacies: local, seasonal and homemade using our own farm products. The ideal starting point for your holiday, whether in winter or in summer!

H28

Ein familiengeführtes Aktivhotel inmitten aufreizender Natur- und Kulturlandschaft. Sanft. Behutsam. Respektvoll. Voller Wärme. So, wie wir unseren Gästen begegnen. Seit über 40 Jahren.

Hauptstraße 19 Via Nazionale 39027 Reschen/Resia Tel. +39 0473 63 31 18 Fax +39 0473 63 34 20 info@seehotel.it www.seehotel.it

Hotel

A

A

29

Hauptstraße 30 Via Principale 39027 Reschen/Resia Tel. +39 0473 63 31 20 Fax +39 0473 63 35 50 info@mohren.com www.mohren.com

H30


alloggio

Hotel

Resia

Alpin Resort

RESCHNERHOF

A

H47

Hotel

ETSCHQUELLE

N43

A

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50 – 85

HP

65 – 110

20

Hauptstraße 47 Via Principale 39027 Reschen/Resia Tel. +39 340 94 652 21 info@reschnerhof.it www.reschnerhof.it

Familienbetrieb im Dorfzentrum, in ruhiger, sonniger Lage mit herrlicher Aussicht auf Reschensee & Ortlergruppe. Wir verwöhnen Sie mit Spezialitäten. Albergo storico di Resia al centro del paese, a gestione familiare, dove giornalmente potete gustare le nostre specialità. Piscina coperta e Sauna e bagno turco. Hotel located in the centre of Resia. A family run business where you can enjoy our culinary speciality and relax in our indoor pool and sauna.

ZF

38 – 80

HP

47 – 92

VP

58 – 100

25

Neudorf 43 Paese nuovo 39027 Reschen/Resia Tel +39 0473 63 31 25 Fax +39 0473 63 30 71 info@hotel-etschquelle.com www.hotel-etschquelle.com www.hotel-reschenpass.net

SdP / 97


alloggio

Hotel

HP

Resia

AM RESCHENSEE

A

H14

SKIHAUS SCHÖNEBEN FRAITEN

1

A

Fam. Hotel, Panoramalage, persönliche Gästebetreuung, gepflegte Küche.

Liegt mitten im Skigebiet, nur Winterbetrieb, Zufahrt über das Rojental.

Familiare, posizione panoramica, svago ospiti personale, cucina eccellente.

Albergo sulla pista, aperto d‘inverno, raggiungibile dalla Val Roia.

Family hotel, panoramic position, personal guests care, refined cuisine.

Inn locatet in the ski resort, open in winter, access along the Val Roia.

16

64 – – 94

Gasthof

HP

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69 – 82

Hauptstraße 21 a Via Principale 39027 Reschen/Resia Tel +39 0473 42 15 10 Fax +39 0473 63 24 66 info@skihaus-schoeneben.it www.skihaus-schoeneben.it

Hauptstraße 14 Via Principale 39027 Reschen/Resia Tel. +39 0473 63 31 17 Fax +39 0473 63 30 99 info@hotel-reschensee.com www.hotel-reschensee.com

Garni

FROY

A

A30

Garni

VILLA CLAUDIA AUGUSTA

A

N5

Ferienidylle mit einmaligem Ausblick. Planen Sie den Tagesablauf in unseren KomfortGemütliches familiär geführtes Haus in sonniger Lage mit Panoramablick. Komfortable zimmern/Ferienwohnungen und erleben Sie Ihre Mußestunden bei uns. Zimmer, Ferienwohnungen, Bibliothek und Physiotherapieangebote. Un posto idillico La invita a trascorrere le Sue ferie nella nostra casa che offre camere Accogliente garni a conduzione familiare in una posizione soleggiata. Camere confortevoli, confortevoli o appartamenti accoglienti. appartamenti, biblioteca, trattamenti di fisioterapia. An idyllic spot, invites you to spend your vacation in our house offering comfortable Pleasant family garni in a sunny location. Comfortable rooms, apartments, library rooms or cozy apartments. and physiotherapy treatments. ZF

6

37 – 40 Appartement 2 Pers

60 – 64

+ Pers

14

max 7 Pers/App

ZF

2

38-48 Appartement 2 Pers

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74 – 78

+ Pers

40

Neudorf 5 Via Paese Nuovo 39027 Reschen/Resia Tel. +39 0473 63 31 60 kurt.ziernhoeld@rolmail.net www.ziernhoeld.it

BERGHEIM

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Garni

CHRISTINE

N47

Herrliche Aussicht, ruhige Lage am Waldrand, großer Parkplatz am Haus.

Camere con vista panoramica, giardino d’inverno e balcone, colazione a buffet.

Camere ampie con bella vista, posto tranquillo al bosco, grande parcheggio.

Quiet location, panoramic views, room with winter garden, rich breakfast.

Beautiful views, quiet location on the edge of the forest, large car park.

35 – 39

98 / SdP

A

Ruhige Lage, gemütliche Zimmer mit Panoramablick, Wintergarten und Balkon.

10 ZF

12

7 60

Altdorfstraße 30 Via paese vecchio 39027 Reschen/Resia Tel. +39 0473 63 33 73 Tel. +39 328 4 53 19 06 info@froy.it www.froy.it Garni

max 5 Pers/App

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Lorettstr. 9 Via Lorett 39027 Reschen/Resia Tel. +39 0473 63 32 77 Fax +39 0473 63 23 40 info@bergheim.it www.bergheim.it

30 – 40

6 Neudorf 47 via Paese Nuovo 39027 Reschen/Resia Tel. +39 0473 63 32 41 Fax +39 0473 63 25 36 haus-heidi@rolmail.net www.haus-heidi.it


alloggio

Garni

Resia

HAUS AN DER SCHANZ

A

H48

lake & mountain Residence

Residence

ALPINES

H69

A

Ruhige Lage in Waldnähe, gemütliche Zimmer, große Ferienwohnung. Posizione tranquilla vicino al bosco, camere accoglienti, app. grande.

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Quiet location near the forest, cozy room, lounge, large apartment. ZF

1

30 – 40 Appartement 2 – 4 Pers

max 5 Pers/App

5

65 – 100

Hauptstraße 48 Via Principale 39027 Reschen/Resia Tel. +39 0473 63 31 39 garni-schanz@rolmail.net www.garni-schanz.com Garni

SCHÖNEBENBLICK

A

NEU: Stilvolle PANORAMA-Appartements mit INFRAROT Liege, traumhafter Blick auf den Reschensee, RUHIGE LAGE neben SKILIFT und RODELBAHN NUOVO: appartamenti PANORAMICI con lettino a INFRAROSSI, fantastica vista sul lago di Resia, posizione tranquilla vicino alla PISTA SCI.

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Gemütliche Zimmer mit Südbalkon. Turmsuite bis 4 Pers. Haltestelle am Haus. Camere con balcone. Suite per 2-4 persone. Fermata skibus a 10 metri.

NEW: stylish PANORAMA-Apartments with INFRAROT lounger, FANTASTIC VIEW of Lake Reschensee, QUIET LOCATION next to SKI LIFT and sledge 6

Appartement 2 Pers

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max 6 Pers/App

Comfort rooms with balcony. Tower suite 2-4 pers. Ski bus stop at the house. 8 ZF

Hauptstraße 69 Via Principale 39027 Reschen/Resia Tel. +39 348 7 63 29 95 Tel. +39 335 6 03 17 45 info@alpines-residence.com www.alpines-residence.com

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Hauptstraße 32 Via Nazionale 39027 Reschen/Resia Tel. +39 0473 63 32 18 Fax +39 0473 63 32 08 info@schoenebenblick.com www.schoenebenblick.com Residence

ALPENSTERN

A

H65

Residence

RESCHENSEEBLICK

A

A60

Unsere Residence liegt im Naturparadies Reschenpass in direkter Nähe des Reschensees, umgeben von einer einmaligen Bergkulisse.

NEU ERBAUT, RUHIGE LAGE DIREKT AM RESCHENSEE moderne Panoramasuiten, jede mit eigener Infrarotsauna, Panoramafenster, großer Südbalkon mit schönem Ausblick

Il nostro Residence è situato nel paradiso naturale Passo Resia. Si trova in una magnifica posizione, a pochi metri dal lago di Resia circondato da maestose vette.

APPARTAMENTI DI NUOVA COSTRUZIONE, POSIZIONE TRANQUILLA SUL LAGO DI RESIA, confortevole suite con grande finestre panoramiche, ampio balcone e cabina a raggi infrarossi.

Our Residence is located in the natural paradise Reschenpass near the lake Reschen and surrounded by a majestic mountain world. ZF

6

36 – 40 Appartement 2 Pers

80 – 90

+ Pers

20 – 24

max 6 Pers/App

3

Hauptstraße 65 Via Principale 39027 Reschen/Resia Tel. +39 0473 63 21 26 Tel. +39 349 6 19 87 49 info@alpenstern.it www.alpenstern.it

NEW BUILT, QUIET LOCATION AT THE LAKE RESCHENSEE comfortable panoramasuites large south balcony with beautiful view. Own infrared cabin. Appartement

7

2 Pers

90 – 135

+ Pers

20 – 25

max 5 Pers/App

Altdorfstraße 60 Via Paese Vecchio 39027 Reschen /Resia Tel. +39 0473 42 53 23 Tel. +39 335 6 91 74 89 info@reschenseeblick.com www.reschenseeblick.com

SdP / 99


alloggio

Residence

DILITZ

Resia

A

H26

Residence

CRISTALLO

N1

A

Gemütliche, geräumige Ferienwohnungen, sonnig, ruhig und zentral gelegen. Appartamenti accoglienti e spaziosi, zona tranquilla e centrale. We are located in a quiet place in the village, yet central. 5

Appartement 2 Pers

50 – 70

+ Pers

7 – 15

Neudorf 1 Paese Nuovo 39027 Reschen/Resia Tel. +39 0473 42 70 23 Tel. +39 348 3 42 36 91 app.cristallo@rolmail.net www.app-cristallo.com

Wohlfühlen, erholen, genießen ... Nach diesem Motto laden wir Sie ein, Ihren Urlaub in unseren gepflegten Appartements zu verbringen. HGT-Wärmekabine Sentirsi bene, riposarsi, godersi ... All’insegna di questo motto Vi invitiamo a trascorrere le Vostre ferie nei nostri appartamenti accoglienti. Cabina a infrarossi HGT

Residence

Be comfortable, Relax, Enjoy ... That’s our motto. We look forward to welcoming you in our apartments. Infrared cabin HGT 6

Appartement 2 Pers

71 – 99

+ Pers

6 – 21

DANIELA

A

Appartamenti in posizione centrale e tranquilla con un panorama magnifico Spacious apartments in a quiet, central location with magnificent view

Hauptstraße 26 Via Principale 39027 Reschen/Resia Tel. +39 331 6 80 43 19 info@dilitz.it www.dilitz.it

Appartamento

W44

Geräumige Appartments in ruhiger, zentraler Lage mit herrlichem Ausblick

max 4 Pers/App

10

Appartement

FerienWohnungen

max 8 Pers/App

EGART

A

H57

2 Pers

65 – 80

+ Pers

10 – 25

Ferienwoh.

max 5 Pers/App

Waldbodenweg 44 Via Waldboden 39027 Reschen/Resia Tel. +39 0473 63 31 47 Tel. +39 348 0 06 44 17 info@residence-daniela.com www.residence-daniela.com

Pension

ERNA

A

N2

Erholsame Urlaubstage - gediegenes Ambiente - herrlicher Blick zum Reschensee.

Apartment

Appartamenti. Rilassante vacanze in ambiente accogliente e magnifica vista lago di Resia. Apartments. Relaxing holiday in a cozy atmosphere, magnificent views to the Reschensee. ZF

2 Pers

80 – 150

+ Pers

20 – 30

The house is in a sunny location with view of the lake and the surrounding mountains. Feel at home in our apartments. 4

Appartement 2 Pers

55 – 85

+ Pers

9 – 19

max 9 Pers/App

4 Neudorf 2 Via Paese Nuovo 39027 Reschen/Resia Tel. +39 0473 63 31 45 info@cafe-erna.com www.cafe-erna.com

Das Haus befindet sich in sonniger Lage mit Aussicht auf den See und die umliegende Bergwelt. Fühlen Sie sich in unseren Appartements wie zu Hause. Nei nostri appartamenti Vi sentirete come a casa vostra. Tutti gli appartamenti hanno un balcone con una magnifica vista sulle montagne e sul lago.

2

39 – 45 Appartement

Ferienwohn.

Haus

LECHTHALER

A

N13

Südbalkon, ruhige, sonnige, zentr. Lage, herrliche Sicht auf d. Ortler und d. See

max 6 Pers/App

Appartamenti. Balcone, posizione tranquilla, soleggiata con stupenda vista. Apartments. south facing balcony, quiet, sunny position, beautiful view. 4 Altdorf 57 Via Paese Vecchio 39027 Reschen/Resia Tel +39 0473 63 33 00 info@appartement-egart.it www.appartement-egart.it

max 4 Pers/App

Appartement 2 Pers

69 – 120

+ Pers

10 – 16

Neudorf 13 Paese Nuovo 39027 Reschen/Resia Tel. +39 0473 63 32 02 info@lechthaler.net www.lechthaler.net


alloggio

Ferienwohn.

PRIETH

A

N25

2 Pers

60 – 80

+ Pers

10 – 20

Haus

HEIDI

Appartamenti in zona tranquilla e soleggiata con vista panoramica

6

max 7 Pers/App

Neudorf 25 Paese Nuovo 39027 Reschen/Resia Tel. +39 333 9 54 40 13 Fax +39 0473 63 31 50 info@appartement-prieth.com www.appartement-prieth.com

SPIESS

A

W8

Appartement in a silent and sonny location with a panoramic view 4

Appartement 2 Pers

60 – 80

+ Pers

15 – 20

Ferienwohn.

WALDHEIM

Appartamenti accoglienti con bellissima vista panoramica sul lago di Resia.

Apartments. Spacious, cozy, in a quiet, sunny situated location besides the forest.

Apartments with beautiful panoramic view of the lake Reschensee.

max 6 Pers/App

3

Appartement 2 Pers

50 – 80

+ Pers

15 – 20

Waldbodenweg 8 Via Waldboden 39027 Reschen/Resia Tel. 0473 63 34 06 info@haus-spiess.com www.haus-spiess.com

MONTANA

Urlaub a. d. Bauernhof

Urlaub a. d. Bauernhof

max 6 Pers/App

Neudorf 35 Paese Nuovo 39027 Reschen/Resia Tel. +39 0473 63 31 14 Tel. +39 340 5 79 59 37 info@reschen-waldheim.it www.reschen-waldheim.it

PICHLHOF

A

A46

Appartments in ruhiger, zentraler Lage mit herrlichem Ausblick

Haus in sonniger, ruhiger Lage, auf Anhöhe mit attraktivem Blick ins Tal.

Appartamenti in posizione centrale e tranquilla con un panorama magnifico

Vacanze in Agriturismo. Posizione soleggiata, tranquilla; stupenda vista.

Spacious apartments in a quiet, central location with magnificent view

Farm holidays. Sunny and quiet location with attractive views of the valley

max 5 Pers/App

A

3

Appartement

Lorettweg 4 Via Lorett 39027 Reschen/Resia Tel +39 0473 63 31 47 Tel +39 348 0 06 44 17 info@residence-montana.net www.residence-montana.net

ROJENHOF

A48

2 Pers

48 – 60

+ Pers

12 – 22

Urlaub a. d. Bauernhof

max 5 Pers/App

Altdorfstraße 46 Via Paese Vecchio 39027 Reschen/Resia Tel +39 0473 42 15 46 Tel +39 335 6 07 16 26 info@pichlhof.it www.pichlhof.it

MÜHLANDER-HOF

A

A18

Bauernhof auf 2000m - eingebettet in ursprünglicher, malerischer Bergwelt.

Ruhige Lage am Waldrand. Wander- & Radwege, Loipe & Rodelbahn ab Haus.

Vacanze in Agriturismo a 2000 m; paesaggio pittoresco e belliss. montagne.

Vacanze in Agriturismo. Posizione tranquilla, possibilità di sport dal maso.

Farm holidays at 2000m - in the middle of majestic, picturesque mountains.

Farm holidays. Quiet location, sports possibilities from the farm.

2

Appartement

L4

A

10

5 – 25

N35

Appartamente spaziosi, accoglienti, posizioni tranquilla, soleggiata.

18 – 21

55 – 80

A

Gemütliche Ferienwohnungen mit wunderschönem Panoramablick zum Reschensee.

67 – 76

+ Pers

Neudorf 48 Paese Nuovo 39027 Reschen/Resia Tel. +39 0473 63 33 42 haus-heidi@rolmail.net www.haus-heidi.it

Haus

+ Pers

2 Pers

max 4 Pers/App

Geräumige, gemütliche Ferienwohnungen, ruhige, sonnige Lage am Waldrand.

2

Appartement

N48

Appartamenti. Quiete e recupero in una posizione soleggiata, perché le Sue vacanze sono preziose.

2 Pers

Residence

A

Ferienwohnungen in sehr ruhiger und sonniger Lage mit herrlichem Panoramablick

Haus

Appartement

Bed & Breakfast

Ruhe und Erholung in sonniger Lage, weil Ihr Urlaub kostbar ist.

Apartments. Repose and recreation in a sunny location, because your holiday is precious.

Appartement

Ferienwohn.

Resia

max 4 Pers/App

3

Appartement

2 Pers

48 – 66

2 Pers

55 – 70

+ Pers

5 – 14

+ Pers

15

Altdorfstraße 48 Via Paese Vecchio 39027 Reschen/Resia Tel. +39 327 9 53 96 46 info@rojenhof.com www.rojenhof.com

max 6 Pers/App

Altdorfstraße 18 Via Paese Vecchio 39027 Reschen/Resia Tel. +39 0473 63 33 41 Tel. +39 349 1 00 50 36 info@muehlander-hof.it www.muehlander-hof.it


alloggio

Resia

Hotel Panorama 2000

Hotel

Reschen Resia

Hauptstraße 62 Via Principale

Tel. +39 0473 42 81 81

info@hotelpanorama2000.com www.hotelpanorama2000.com

Schwarzer Adler

Gasthof Albergo Inn

Reschen Resia

Altdorf 1 Paese Vecchio

Tel. +39 0473 63 31 10 Fax +39 0473 63 23 68

info@adler-reschen.it www.adler-reschen.it

A/A1

Rojen

Gasthof Albergo Inn

Reschen Resia

Rojen 35 Roja

Tel. +39 340 5 85 76 12

info@ckllemann@ymail.com

A/35

Wallnöfer

Garni

Reschen Resia

Hauptstraße 12 Via Principale

Tel. +39 0473 63 32 27 Fax +39 0473 63 23 19

info@garniwallnoefer.eu www.garniwallnoefer.eu

A/H12

Haus Regina

Garni

Reschen Resia

Neudorf 30 Via Paese Nuovo

Tel. +39 0473 63 20 70

elisabeth.moriggl@gmail.com www.frosch-ferienhaus.de

A/N30

Reschen Resia

Altdorf Straße 20 Via Paese Vecchio

Tel. +39 0473 63 35 33 Tel. +39 320 3 71 69 30

schloesschen@gmx.net www.schloesschen.net

A/A20

A/H5

Schlösschen am See

A/H62

Lex

Residence

Reschen Resia

Hauptstraße 5 Via Principale

Tel. +39 340 2 74 42 04

www.residence-lex.com info@residence-lex.com

Mein Dörfl

Residence

Reschen Resia

Altdorf Straße 11 Via Paese Vecchio

Tel. +39 0473 63 20 56 Tel. +39 347 7 61 48 42

info@meindoerfl.com www.meindoerfl.com

A/A11

Folie

Residence

Reschen Resia

Hauptstraße 41 Via Principale

Tel. +39 347 5 77 40 27

info@residence-folie.com www.residence-folie.com

A/H41

Vergissmeinnicht

Ferienwohnung Appartamento Apartment

Reschen Resia

Neudorf 18 Via Paese Nuovo

Tel. +39 333 9 54 40 13

info@appartement-prieth.com www.appartement-prieth.com

A/N18

Haus Prenner

Ferienwohnung Appartamento Apartment

Reschen Resia

Neudorf 36 Via Paese Nuovo

Tel. +39 0473 42 08 71 Tel. +39 347 8 83 07 63

info@hausprenner.it www.hausprenner.it

A/N36

Tendershof

Urlaub a.d. Bauernhof Vacanze in agroturismo Farm holidays

Reschen Resia

Altdorf Straße 31 Via Paese Vecchio

Tel. +39 0473 63 20 11 Tel. +39 349 6 50 88 28 Tel. +39 346 9 57 08 55

tendershof@rolmail.net www.tendershof.com

A/A31

Flickerhof

Urlaub a.d. Bauernhof Vacanze in agroturismo Farm holidays

Reschen Resia

Hauptstraße 59 Via Principale

Tel. +39 0473 63 35 04

info@flickerhof.it www.flickerhof.it

A/H59

Haus Edith

Urlaub a.d. Bauernhof Vacanze in agroturismo Farm holidays

Reschen Resia

Hauptstraße 25 Via Principale

Tel. +39 0473 63 32 38 Fax +39 0473 63 32 38

info@haus-edith.it www.haus-edith.it

A/H25

Naglerhof

Urlaub a.d. Bauernhof Vacanze in agroturismo Farm holidays

Reschen Resia

Froi 29 Froi

Tel. +39 347 1 84 17 10

alexanderstecher@yahoo.de

A/F29

Nell’anno 2014 in Alto Adige/Südtirol è stata introdotta l’imposta di soggiorno. Le entrate generate dall’imposta di soggiorno verranno impiegate sia per la costruzione ed il mantenimento di infrastrutture e servizi, sia per l’organizzazione di manifestazioni sportive e culturali. L’imposta di soggiorno, determinate per persona e per pernottamento, viene riscossa dalle strutture ricettive. L’ammontare della suddetta imposta viene determinato in base alla categoria di struttura ricettiva. Sono esenti dall’imposta bambini ed adolescenti sotto i 14 anni. L’imposta di soggiorno viene pagata al momento della partenza ed è riportata sulla fattura del soggiorno in struttura, con una voce a sé stante.


alloggio

Resia

Da vedere Percorso di tiro con l’arco 3D Talai

L’escursione delle malghe: Haideralm - Bruggeralm

Il biotopo lago di San Valentino L‘Altavia panoramica Sentiero d‘avventura nel bosco dei larici Collegamento sci Malga San Valentino Belpiano

Un posto d’incontro per pescatori La cabinovia Malga San Valentino

San Valentino alla Muta Si distende lungo le rive del lago naturale di S. Valentino, che – come il suo fratello grande, il lago di Resia – d’inverno diventa meta per pattinatori e d’estate un paradiso per la pesca. Da qui si ha una vista impressionante sull’imponente massiccio dell’Ortles.

SdP / 103


alloggio

Hotel

Resia

WALDKÖNIGIN

Villa Waldkönigin mit einzigartiger Atmosphäre hält was sie verspricht: Kontraste & mutige Farbspiele, Licht & Schatten, gradliniges Design & eindrucksvolle Details sind mit viel Liebe umgesetzt. Die renovierte Jugendstilvilla bringt Glanz, der Neubau bietet Komfort eines modernen Wellness-Hotels.

C

ZF

79 – 125

3/4 P

99 – 145

W17

28

Villa Waldkönigin Vi dà il benvenuto nel suo rinnovato splendore a 1470 metri. Percepite la piccola, sottile differenza, il fascino della storia della casa d’origine mentre, dal balcone, lasciate perdere lo sguardo verso l’imponente paesaggio montano. Fatevi viziare, godete ogni momento! Villa Waldkönigin welcomes you to enjoy its renewed splendours at 1470m among mountains, woods and meadows. Feel the small, yet noticeable difference, the charm of the history of the main building, while admiring the imposing mountain world from your balconies. Let us spoil you – enjoy the moment!

Waldweg 17 Via Bosco 39027 St. Valentin auf der Haide San Valentino alla Muta Tel. +39 0473 63 45 59 Fax +39 0473 63 40 79 info@waldkoenigin.com www.waldkoenigin.com

Vital Hotel

Hotel

ORTLERSPITZ

C

s

Unser Hotel, seit über 100 Jahre als Familienbetrieb geführt, bildet den richtigen Rahmen für Familie, Sport, Entspannungs & Wellnessurlaub. Unser Motto „feel mountain“ verbirgt sich Leidenschaft für Berge, kulinarische Gaumenfreuden, Wellness und Erholung. Panoramahallenbad & verschiedene Saunas.

ZF

65 – 82

HP

73 – 100

3/4 P

85 – 110

36

Hotel Ortlerspitz, gestito da più di 100 anni dalla nostra famiglia, è la cornice ideale per vacanza sportiva, con famiglia, tutto relax e wellness. Dietro il motto „feel mountains“ si cela la passione per le montagne, per delizie culinarie, per il benessere. Piscina coperta e saune. Our hotel, already more then 100 years in our family - for family or active holidays but also for wellness & relax. The slogan „feel mountains“ means for us, the warm feelings for our beautiful mountains, the gastronomy, wellness & recuperation in the Indoor panoramic swimmingpool, various saunas.

104 / SdP

Landstraße 15 Via Vittorio Veneto 39027 St. Valentin auf der Haide San Valentino alla Muta Tel. +39 0473 63 46 31 Fax +39 0473 63 46 31 info@hotel-ortlerspitz.it www.hotel-ortlerspitz.it

H15


alloggio

Hotel

FERNBLICK

ZF

56 – 70

HP

66 – 83

Hotel

San Valentino alla Muta

C

H14

Hotel

LÄRCHENHAIN

H59

C

Ankommen und glücklich sein in gemütlicher Atmosphäre und guter Küche.

Ruhige Lage am Wald, Familienzimmer und Appartements, familiäre Atmosphäre.

Atmosfera gradevole e delizie culinarie, Camere accoglienti e ambiente confortevole.

Posizione tranquilla al bosco, camere spaziose, atmosfera accogliente.

Cozy atmosphere and culinary delights and comfortable ambience.

Quiet location on the forest, family rooms and suites, friendly atmosphere.

20 Landstraße 14 Via Nazionale 39027 St. Valentin auf der Haide San Valentino alla Muta Tel. +39 0473 63 46 16 Fax +39 0473 63 41 00 info@fernblick.it www.fernblick.it

MALL

C

ZF

45 – 55

Appartement

HP

60 – 70

2 Pers + Pers

H39

3

max 4 Pers/App

10

60 – 70 Landstraße 59 Via Principale

10 – 15 39027 St. Valentin auf der Haide

San Valentino alla Muta Tel. +39 0473 63 45 01 Fax +39 0473 63 45 69 info@laerchenhain.it www.laerchenhain.it

Hotel

STOCKER

H42

C

Modernes, gediegenes Ambiente, Tiroler Gemütlichkeit für Ihre Urlaubstage. Ambiente moderno e curato e cordialità tirolese per una preziosa vacanza.

s

Modern & dignified atmosphere Tyrolean cosiness for your precious vacation ZF HP

35 – 50 55 – 80

13 Landstraße 39 Via Vittorio Veneto 39027 St. Valentin auf der Haide San Valentino alla Muta Tel. +39 0473 63 46 33 Fax +39 0473 63 47 64 info@hotel-mall.it www.hotel-mall.it

Charmante Mischung aus Tradition und Moderne. Idealer Ausgangspunkt. Genießen Sie echte Südtiroler Gastfreundschaft und feine Küche. Affascinante mix tra tradizione e modernità. Punto di partenza ideale. Godetevi la ospitalità altoatesina e la cucina raffinata. Charming mix of tradition and modernity. Ideal starting point for your active holiday. Enjoy genuine South Tyrolean hospitality and fine cuisine. ZF

60 – 110

HP

65 – 120

34

Hauptstraße 42 Via Principale 39027 St. Valentin auf der Haide San Valentino alla Muta Tel. +39 0473 63 46 66 Fax. +39 0473 63 46 68 info@hotel-stocker.com www.hotel-stocker.com

SdP / 105


alloggio

San Valentino alla Muta

Apart Hotel

Hotel

MOUNTAIN LIVING

H27

C

Unvergessliche Tage - lassen Sie sich verwöhnen! Herzliche Gastlichkeit, gediegenes Ambiente, persönlicher Service, großzügiges Angebot für Outdoorfans! E-Bike Ladestation!

ZF

42 – 44

Appartement 2 Pers + Pers

Concedetevi giorni indimenticabili e lasciatevi viziare! Ospitalità in ambiente puro, servizi personali, offerte irressistibili per tifosi degli sport!

19

max 7 Pers/App

65 – 72 8 – 19

5

40 – 55

Enjoy unforgettable holidays-let us spoil you! Hospitality meets a pure ambience, personal service comes together. Generous offers for outdoor fans!

spor ts +more

Hauptstraße 27 via Principale 39027 St. Valentin auf der Haide San Valentino alla Muta Tel. +39 0473 63 47 60 Fax +39 0473 63 47 68 info@mountain-living.eu www.mountain-living.eu

Garni Hotel

ST. VALENTIN

ZF

2 Pers

62 – 100

+ Pers

13 – 15 40 – 70

37 – 45

HP

48 – 55

106 / SdP

HAIDER ALM

1

C

Ski-, Wander & Bikegebiet für Gruppen, Preis exklusive Bergbahn.

La tradizione incontra la modernità. Positionecentrale con ampio parcheggio.

Albergo nel comprensorio sciistico/ escursioni/biker; per gruppi, esclusa cabinovia

Tradition meets modernity. Central location, ideal starting-point, big parking area

Inn. In the ski/hiking/biking area for groups, exclusive cable car.

max 7 Pers/App

11

Landstraße 35 Via Principale 39027 St. Valentin auf der Haide San Valentino alla Muta Tel. +39 0473 63 46 26 Tel. +39 335 56 1 44 50 Fax +39 0473 63 43 66 info@hotel-st-valentin.com www.hotel-st-valentin.com

SPRENGER

ZF

H35

Gasthof

Tradition trifft Moderne. Zentrale Lage, idealer Ausgangspunkt mit großem Parkplatz

3

36 – 50 Appartement

Pension

C

C

ZF

30 – 40

HP

40 – 50

Kirchgasse 28 Via della Chiesa 39027 St. Valentin auf der Haide San Valentino alla Muta Tel. +39 0473 63 33 33 info@schoeneben.it www.schoeneben.it

K10

Pension

TIROL

C

W7

Ruhige Lage, direkt an den Aufstiegsanlagen und am Radweg Claudia Agusta

Ruhige, sonnige Lage mit Sicht auf See & Ortlermassiv. Familienfreundlich.

Pensione. Ambiente tranquilla,direttamente alla cabinovia ed al percorso ciclabile Via Claudia Agusta

Pensione. Gestione famigliare, posizione soleggiata, bellissimo panorama.

Guesthouse. Quit position. Right next to the ascent facilities and next to the cycle path Via Claudia Agusta

Guesthouse. Family-friendly, sunny beautiful view. ZF

36 – 45

12

10 Kirchgasse 10 Via della Chiesa 39027 St. Valentin auf der Haide San Valentino alla Muta Tel. +39 347 4 48 09 09 info@sprenger.it www.sprenger.it

Waldweg 7 Via del bosco 39027 St. Valentin auf der Haide San Valentino alla Muta +39 0473 63 46 57 info@pension-tirol.it www.pension-tirol.it


alloggio

Garni

ZF

IRENE

Breakfast

ZF

H28

C

4 Pers

90 – 110

+ Pers

12

K6

C

Gestione familiare, vista panoramica, ideale per escursionisti e ciclisti.

Esperienza di vacanza gradevole in ambiente familiare e tranquillo.

Family Garni, unique look to lake & mountain, ideal for walkers and bikers.

Vacation experience in a friendly family atmosphere, quiet location.

max 4 Pers/App

16

ZF

39 – 45

ANNA

C

8

Kirchgasse 6 Via della chiesa 39027 St. Valentin auf der Haide San Valentino alla Muta Tel. +39 0473 63 46 01 info@garni-regina.com www.garni-regina.com

Landstraße 28 Via Principale 39027 St. Valentin auf der Haide San Valentino alla Muta Tel. +39 0473 63 46 37 info@dietl.it www.dietl.it

W10

Residence

Aktiv- und Familienchalet

HARMONIE

W21

C

Familienfreundlich, ruhige Lage am Waldrand, Blick zum Haidersee und Ortler

Alpine Style Chalet mit 4 Sterne Appartements und harmonischem Flair...

Camere private. Famigliare, tranquilla al bosco, vista stupenda.

Chalet Alpine Style con appartamenti vista lago in posizione tranquilla...

Holiday Rooms. Family friendly, quiet location, views of lake and Ortles.

Alpine style Chalet with beautiful apartments lake view in quiet posit.

6

KATRIN

9

Appartement

Waldweg 10 Via del bosco 39027 St. Valentin auf der Haide San Valentino alla Muta Tel. +39 0473 63 46 07 haus.anna@rolmail.net www.hausanna.it

Residence

REGINA

Urlaubserlebnis in freundlicher, familiärer Atmosphäre, ruhige Lage.

Haus

34 – 40

Garni

Familienbetrieb, einmaliges Panorama, ideal für Wanderer und Biker.

2

32 – 50 Appartement

50

Bed &

San Valentino alla Muta

C

2 Pers

70 – 100

+ Pers

15 30 – 40

H57

Ruhige Lage am Wald, gemütliche Pizzeria für Pizza & Nudelspezialitäten.

Ferienwohnung Appartamento

max 6 Pers/App

Waldweg 21 Via del bosco St. Valentin a.d.H./S.Valentino a.M. Tel. +39 0473 63 45 65 Fax +39 0473 63 43 59 info@residence-harmonie.com www.residence-harmonie.com www.aktivurlaub-suedtirol.info

ERIKA

H43

C

Apartment

Posizione tranquilla al bosco. Pizzeria accogliente, specialità pasta & pizza. Quiet location on the forest. Cozy pizzeria for pizza & pasta specialities. 5

Appartement 2 Pers

48 – 58

+ Pers

10

Ferienwohn.

max 4 Pers/App

Hauptstraße 57 Via Principale St. Valentin a.d.H./S.Valentino a.M. Tel. +39 0473 63 40 47 Tel. +39 0473 84 09 63 Fax +39 0473 84 09 63 info@residence-katrin.it www.residence-katrin.it

Zentral gelegen, Liegewiese, geräumige Appartements, sonnige Lage, familienfreundlicher Betrieb, idealer Ausgangspunkt zum Wandern und Mountainbiken. Circondato da un prato, appartamenti spaziosi e soleggiati. Adatto per famiglie, ideale per escursioni a piedi e in mountain bike.

B&B Apartments

MONIKA

C

W11

Neu renoviert, ruhige Lage, Blick auf den Haidersee, Frühstück auf Wunsch. Appartamenti. Accoglienti appartamenti, con balcone, grande giardino relax

Centrally located, lawn, spacious apartments, sunny location, family-friendly operation, starting point for hiking and mountain biking. Appartement 2 Pers

50 – 63

+ Pers

10 – 15

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max 6 Pers/App

Apartments. hiker & bikerfriendly, smart rooms, between lake and forest. ZF

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35 – 45 Appartement 2 Pers

65 – 84

+ Pers

12 – 15

max 5 Pers/App

Waldweg 11 Via del bosco St. Valentin a.d.H./S.Valentino a.M. Tel. +39 0473 63 46 98 info@garni-monika.it www.garni-monika.it bike.sanktvalentin.info

Landstraße 43 Via Vittorio Veneto 39027 St. Valentin auf der Haide San Valentino alla Mutta Tel. +39 0473 63 46 30 Cel. +39 349 8 15 10 90 Fax +39 0473 63 46 30 erika@rolmail.net www.app-erika.it

SdP / 107


alloggio

Ferienwohnung

LA VITA

San Valentino alla Muta

C

H40

Ferienwohnung

Appartamento

Appartamento

Apartment

Apartment

Villa

MAYR

K17

C

Unser Ferienhaus befindet sich im Herzen von St.Valentin auf der Haide. Appartamento. La Villa Mayr si trova nel cuore di San Valentino alla Muta. Apartment. Villa Mayr is located in the heart of San Valentino alla Muta. 5

Appartement 2 Pers

60 – 75

+ Pers

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40 – 50

Zentrale, sonnige Lage, mit viel Grün zum Wohlfühlen. Renovierte, modern und liebevoll eingerichtete Appartements. Aussicht auf Haidersee und Bergwelt. Zona centrale e soleggiata, circondato con grande prato, appartamenti ristrutturati, arredati con buon gusto e amore, vista panoramica.

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2 Pers

58 – 68

+ Pers

10 – 12

Kirchgasse 17 Via della chiesa St. Valentin a.d.H./S.Valentino a.M. Tel. +39 349 1 78 47 49 info@villa-mayr.com www.villa-mayr.com

Ferienwohn.

SOLARIS

Central and sunny, with plenty of green space to feel good. Renovated, modern and tastefully furnished apartments. Panoramic view. Appartement

max 8 Pers/App

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W16

Aussichtsreiche, ruhige Panoramalage über dem Haidersee, direkt am Waldrand.

max 4 Pers/App

Appartamenti. Posizione panoramica, sopra il lago e ai margini del bosco. Apartments. Beautiful, quiet panoramic position above the lake & on the forest. 2

Apartment

Ferienwohn.

WIESENHEIM

C

D4

2 Pers

52 – 67

+ Pers

13

Waldweg 16a Via del bosco St. Valentin a.d.H./S.Valentino a.M. Tel. +39 0473 42 10 81 Tel. +39 348 7 33 08 00 Fax +39 0473 42 10 81 sonja.theiner@rolmail.net www.haus-solaris.it

Ferienwohn.

SONNENHOF

Appartamenti, ambiente confortevole in zona tranquilla.

Appartamenti. Posto ideale per godersi le vacanze - immerso nel verde.

Apartments, comfortable ambience, beautiful view to lake and Ortler.

Apartments. The ideal place to enjoy a holiday - surrounded by greenery.

max 6 Pers/App

ZF

4

35 Appartement

70 – 90

2 Pers

52 – 65

4 – 6 Pers

105 – 125

+ Pers

8 – 12

15

Ferienwohn.

Dörflstraße 4 – Via Monteplair St. Valentin auf der Haide San Valentino alla Muta Tel. +39 0473 63 48 17 mail@wiesenheim.info http://www.wiesenheim.info

Appartements

ELKE

C

max 6 Pers/App

2 Dörfl 42 Monteplair St. Valentin a.d.H./S.Valentino a.M. Tel. +39 346 6 67 20 92 sonnenhof@libero.it www.apartment-sonnenhof.it

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Ferienwohn.

HOCHEGGHOF

C

P10

Die neuen modernen Ferienwohnungen in traumhafter Lage am Haider See.

Sonnige ruhige Lage umgeben von Wiesen & Wäldern mit Blick auf Dorf und See.

Appartamenti, nuovi e moderni con stupenda posizione al lago di San Valentino.

Appartamenti. Nel verde,tranquillo, soleggiato. Vista sul paese.

Apartments. The new modern apartments in dreamlike location near the Haider See .

Apartment. Sunny, quiet location in the green with views of the village.

3

max 4 Pers/App

Appartement

2

max 4 Pers/App

Appartement

2 Pers

68 – 90

2 Pers

70 – 80

+ Pers

15 – 20

+ Pers

10 – 20

108 / SdP

D42

Der ideale Ort um einen Urlaub zu genießen - von Wiesen & Wäldern umgeben.

2 – 4 Pers

+ Pers

C

Gemütliches Ambiente in ruhiger Lage mit herrlichem Panorama.

3

Appartement

max 4 Pers/App

Appartement

Landstraße 40 Via Vittorio Veneto 39027 St. Valentin auf der Haide San Valentino alla Muta Tel. +39 0473 63 40 12 Fax +39 0473 63 40 12 info@app-lavita.com www.app-lavita.com

Waldweg 8 Via Bosco 39027 St.Valentin auf der Haide San Valentino alla Muta Tel. +39 0473 63 46 64 info@elke-appartements.it www.elke-appartements.it

Plagött 10 Plagött 39027 St. Valentin auf der Haide San Valentino alla Muta Tel. +39 0473 63 45 93 Tel. +39 348 0 08 07 60 info@hochegghof.it www.hochegghof.it


alloggio

Urlaub a. d. Bauernhof

ZF

Urlaub a. d. Bauernhof

KASCHONHOF

+ Pers

15 – 18

K18

Urlaub a. d. Bauernhof

STECHERHOF

H82

C

Sonnige Lage am Haidersee & Waldrand, Panoramblick, Fewo mit 3 Schlafzimmer.

Vacanze in Agriturismo. Zona tranquilla, centrale; vista panoramica.

Vacanze in Agriturismo. Posizione al lago, appart. con 3 stanze da letto.

Farm holidays. Quiet and centrally located with panoramic views.

Farm holidays. On the lake, panoramic view, apartment with 3 bedrooms.

4 55 – 105

C

Ruhig und zentral gelegener Hof mit Panoramablick, ideal für Wanderungen.

35 – 40 Appartement 2 Pers

San Valentino alla Muta

max 6 Pers/App

ZF

1 Kaschonstr. 18 Via Cascione St. Valentin a.d.H./S.Valentino a.M. Tel. +39 335 5 94 98 77 Tel. +39 0473 63 46 70 info@kaschonhof.it www.kaschonhof.it

SPINHOF

C

K3B

2

30 – 34 Appartement 2 Pers

58 – 80

+ Pers

12 – 15

max 8 Pers/App

Fischerhäuser 82 Case pescatori 39027 St. Valentin auf der Haide San Valentino alla Muta Tel. +39 349 3 17 83 75 stecherhof@gmx.net www.erlebnisbauernhoefe.com/stecherhof

Ferienhof

Urlaub a. d. Bauernhof

WALDNER

C

R1

Ruhige Lage mit herrlichem Blick auf den Reschensee.

Erholsamer Urlaub in familiärer, kinderfreundlicher Atmosphäre.

Vacanze in Agriturismo. Posizione tranquilla, vista meravigliosa sul lago.

Vacanze in Agriturismo. Vacanza riposante, unica in atmosfera familiare.

Farm holidays. Quiet location in the countryside with great views.

Farm holidays. Relaxing holiday in familiar, family friendly atmosphere.

4

Appartement

3

max 4 Pers/App

max 4 Pers/App

Appartement

2 Pers

40 – 57

+ Pers

7–9

Spin 2 39027 St. Valentin auf der Haide San Valentino alla Muta Tel. +39 0473 63 47 62 spinhof@rolmail.net www.erlebnisbauernhoefe.info/spinhof

2 Pers

40 – 60

+ Pers

10 – 16

Rautweg 1 Via Raut 39027 St. Valentin auf der Haide San Valentino alla Muta Tel. +39 348 5 85 35 29 info@ferienhof-waldner.com www.ferienhof-waldner.com

Lamm

Hotel

St. Valentin a.d. Haide San Valentino alla Muta

Landstraße 67 Via Vittorio Veneto

Tel. +39 0473 63 46 41 Fax +39 0473 63 40 05

info@hotel-lamm.it www.hotel-lamm.it

C/H67

Plagött

Hotel

St. Valentin a.d. Haide San Valentino alla Muta

Plagött 6

Tel. +39 0473 63 46 63 Fax +39 0473 63 41 35

info@hotel-plagoett.it www.hotel-plagoett.it

C/P6a

Alpenrose

Gasthof Albergo Inn

St. Valentin a.d. Haide San Valentino alla Muta

Hauptstraße 4 Via Principale

Tel. +39 0473 63 46 39

info@hotel-alpenrose.it www.hotel-alpenrose.it

C/H4

Hofer

Hotel

St. Valentin a.d. Haide San Valentino alla Muta

Kirchgasse 20 Via Chiasa

Tel. +39 348 7 36 35 18

www.hotelhofer.com info@hotelhofer.com

C/K20

Haideblick

Ferienwohnung Appartamento Apartment

St. Valentin a.d. Haide San Valentino alla Muta

Landstraße 60 Via Provinciale

Tel. +39 347 8 63 21 95

habicher@hotmail.de bardroff@live.de

C/H60

Habicherhof

Urlaub a.d. Bauernhof Vacanze in agroturismo Farm holidays

St. Valentin a.d. Haide San Valentino alla Muta

Rautweg 3 Via Raut

Tel. +39 0473 63 45 51 Tel. +39 0473 63 47 79 Fax +39 0473 63 47 79

habicherhof@dnet.it www.erlebnisbauernhoefe.com/ habicherhof

Sunnleitn

Urlaub a.d. Bauernhof Vacanze in agroturismo Farm holidays

St. Valentin a.d. Haide San Valentino alla Muta

Plagött 14

Tel. +39 335 5 73 56 00

info@sunnleitn.it www.sunnleitn.it

C/P14

Vernunghof

Urlaub a.d. Bauernhof Vacanze in agroturismo Farm holidays

St. Valentin a.d. Haide San Valentino alla Muta

Dörfl 47 Montepair

Tel. +39 328 4 53 18 09

davidstecher@hotmail.com www.roterhahn.it/de/urlaubauf-dem-bauernhof-in-suedtirol/ ferienwohnungenund-zimmer/ bauernhof-urlaub/vernunghof

C/D47

Kaspermichlhof

Urlaub a.d. Bauernhof Vacanze in agroturismo Farm holidays

St. Valentin a.d. Haide San Valentino alla Muta

Waldweg 23 Via bosco

Tel. +39 0473 63 45 70

kaspermichlhof@rolmail.net

C/W23

C/R3

SdP / 109


alloggio

San Valentino alla Muta

Lärchenhof

Urlaub a.d. Bauernhof Vacanze in agroturismo Farm holidays

St. Valentin a.d. Haide San Valentino alla Muta

Dörfl 46 Monteplair

Tel. +39 0473 42 11 97

info@apartment-laerchenhof.it www.apartment-laerchenhof.it

C/D46

Plonhof

Urlaub a.d. Bauernhof Vacanze in agroturismo Farm holidays

St. Valentin a.d. Haide San Valentino alla Muta

Dörfl 27

Tel. +39 335 6 01 19 59

info@plonhof.it www.plonhof.it

C/D27

Zum See

Camping Campeggio

St. Valentin a.d. Haide San Valentino alla Muta

Kirchgasse 26 Via chiesa

Tel. +39 0473 63 45 76 Tel. +39 335 7 05 77 32

info@zumsee.it www.zumsee.it

C/K25

Thöni

Camping Campeggio

St. Valentin a.d. Haide San Valentino alla Muta

Hauptstraße 83 Via Principale

Tel. +39 0473 63 40 20

info@camping-thoeni.it www.camping-thoeni.it

C/H83

Vallelunga Da Curon si apre verso oriente la selvaggia valle laterale alpina. Una delle valli più incontaminate di tutto l’arco alpino. Indicato per le vacanze in estate e inverno. La valle è caratterizzata da un paesaggio contadino alpino ancora incontaminato, disseminato di piccoli insediamenti e masi solitari.

Da vedere Il ghiacciao della Palla Bianca Il rifugio Pio XI La malga di Melago Il sentiero didattico sul ghiacciaio L‘Altavia della Vallelunga Baita Maseben

110 / SdP


alloggio

Urlaub a. d. Bauernhof

BEIM GRUBER

Vallelunga

D

85

Weniger Stress damit die Seele ruhig wird. Zeit für mich und meine Lieben. Vacanze in agroturismo. Meno stress per fare rigenerare l‘anima e rilassarsi. Farm holidays Less stress so the soul is calm. Time for me and my loved ones. 3

Appartement 2 Pers

55 – 84

+ Pers

8

max 6 Pers/App

Grub 9 39027 Langtaufers / Vallelunga Tel: +39 348 0 44 83 80 Tel.: +39 0473 63 32 61 info@beimgruber.com www.beimgruber.com

Langtaufererhof

Hotel

Langtaufers Vallelunga

Kappl 3 Cappella

Tel. +39 0473 63 35 51 Fax +39 0473 63 35 65

info@langtaufererhof.it www.hotel-langtaufererhof.it

D/115

Alpenfriede

Hotel

Langtaufers Vallelunga

Gschwell 7

Tel. +39 0473 63 30 91 Fax +39 0473 63 30 97

info@alpenfriede.it www.alpenfriede.it

Berghaus Maseben

Gasthof Albergo Inn

Langtaufers Vallelunga

Kappl

Tel. +39 0473 63 31 06 Tel. +39 347 2 23 70 90

info@maseben.it www.maseben.it

D/1

Alpin

Residence

Langtaufers Vallelunga

Kappl 2 Cappella

Tel. +39 340 4 09 01 45 Tel. +39 340 7 18 34 99

info@alpin.bz.it www.alpin.bz.it

D/93

Haus Andi

Residence

Langtaufers Vallelunga

Grub 7

Tel. +39 348 2 93 99 90

info@haus-andi.it www.haus-andi.it

D/84

Folie Christian

Ferienwohnung Appartamento Apartment

Langtaufers Vallelunga

Kappl 17 Cappella

Tel. +39 0473 63 32 90 Fax +39 0473 63 32 90

residence-ferienheimfolie@rolmail.net www.traum-ferienwohnungen. de/48158html

D/84a

Natürliches Ferienwohnen

Urlaub a.d. Bauernhof Vacanze in agroturismo Farm holidays

Langtaufers Vallelunga

Grub 11A

Tel. +39 347 1 84 29 61

info@fliri.net www.fliri.net

D/85b

Gamsegghof

Urlaub a.d. Bauernhof Vacanze in agroturismo Farm holidays

Langtaufers Vallelunga

Melag 11

Tel. +39 0473 63 32 87

info@gamsegghof.it www.gamsegghof.it

D/104

Innerkapron

Urlaub a.d. Bauernhof Vacanze in agroturismo Farm holidays

Langtaufers Vallelunga

Kapron 8

Tel. +39 0473 63 32 93 Tel. +39 340 3 35 73 58

peter_eller@hotmail.com www.innerkapron.it

Melaghof

Urlaub a.d. Bauernhof Vacanze in agroturismo Farm holidays

Langtaufers Vallelunga

Melag 9 Melago

Tel. +39 0473 63 35 69

melaghof@rolmail.net www.melaghof.it

D/116

Rieglhof

Urlaub a.d. Bauernhof Vacanze in agroturismo Farm holidays

Langtaufers Vallelunga

Riegl 4

Tel. +39 0473 63 32 66 Fax +39 0473 63 32 66

patscheider@rieglhof.it www.rieglhof.it

D/44

D/75

D/42

SdP / 111


alloggio

Vallelunga

Haus Larix

Urlaub a.d. Bauernhof Vacanze in agroturismo Farm holidays

Langtaufers Vallelunga

Zerkaser 2 Casera

Tel. +39 349 0 06 20 74

info@hauslarix.eu www.hauslarix.eu

D/51

Haus Wiesenheim

Urlaub a.d. Bauernhof Vacanze in agroturismo Farm holidays

Langtaufers Vallelunga

Malsau 5

Tel. +39 0473 42 11 83 Tel. +39 348 3 16 99 59

info@haus-wiesenheim.it www.haus-wiesenheim.it

Pratznhof

Urlaub a.d. Bauernhof Vacanze in agroturismo Farm holidays

Langtaufers Vallelunga

Pratzn 4

Tel +39 348 0 42 72 48

anton.patscheider@hotmail. com

D/76

Zerkaserhof

Urlaub a.d. Bauernhof Vacanze in agroturismo Farm holidays

Langtaufers Vallelunga

Zerkaser 3 Casera

Tel. +39 0473 63 31 46

daniel.stecher@rolmail.net

D/53

Mühlgüatl

Urlaub a.d. Bauernhof Vacanze in agroturismo Farm holidays

Langtaufers Vallelunga

Kapron 1 Caprone

Tel. +39 0473 63 32 64

franz.kuppelwieser@bb44.it

D/27

Padöllhof

Urlaub a.d. Bauernhof Vacanze in agroturismo Farm holidays

Langtaufers Vallelunga

Padöll 3

Tel. +39 340 7 15 01 26

info@padoellhof.it www.padoellhof.it

D/35

Patscheider Reinhard

Urlaub a.d. Bauernhof Vacanze in agroturismo Farm holidays

Langtaufers Vallelunga

Pratzn 2

Tel. +39 0473 63 33 61

reinhard.patscheider@bb44.it

D/77

Wiartshof

Urlaub a.d. Bauernhof Vacanze in agroturismo Farm holidays

Langtaufers Vallelunga

Kapron 2

Tel. +39 346 6 11 68 87

Haus Fliri

Urlaub a.d. Bauernhof Vacanze in agroturismo Farm holidays

Langtaufers Vallelunga

Grub 6

Tel. +39 346 0 05 10 24

D/2

D/K2

sigmund.fliri@rolmail.net

D/G6

altri alloggi

Hotel Eden

39027 Reschen

Hauptstraße 4

+39 0473 63 31 37

Hotel Alpenjuwel

39027 Langtaufers

Melag 7

+39 0473 63 32 91

Pension Schönblick + Nebenhaus

39027 St. Valentin a.d.H.

Landstrasse 30

+39 0473 63 46 53

Residence Ledi

39027 St. Valentin a.d.H.

Kirchweg 21

+39 0473 63 46 50

Residence Weißkugel

39027 Langtaufers

Kappl 7

+39 0473 63 34 34

App. Brunelle

39027 St. Valentin a.d.H.

Hauptstraße 37

+39 0473 83 19 29

App. Haus Wieshof

39027 Langtaufers

Wies 1

+39 0473 63 30 91

App. Sonnenheim

39027 Langtaufers

Kappl 11

+39 0473 63 33 31

UAB Kapplhof

39027 Langtaufers

Kappl 4

+39 349 7 73 14 40

UAB „Aussere Mühl“

39027 Graun

Langtauferer Straße 18

+39 0473 42 43 41

UAB Teindlhof

39027 Langtaufers

Wies 13

+39 0473 63 33 95

UAB Pleifhof

39027 Langtaufers

Pleif 4

+39 0473 63 33 83

UAB Wieshof

39027 Langtaufers

Wies 4

+39 0473 63 33 95

UAB Staslhof

39027 Langtaufers

Kapron 5

+39 0473 63 32 70

Haus Talblick

39027 Langtaufers

Gschwell 2

+39 348 7 56 06 97

Das Chalet am Reschensee

39027 Graun

Arlund 2

+39 333 253 70 01

112 / SdP


Gastronomia

Ort

Adresse

paese

indirizzo

chiuso

location

adress

closed

Tel +39

geschl.

www. @

Claudia

Kaffee, Bar caffé, bar coffee, bar

Graun Curon

Langtauferer Straße 1 Via Vallelunga

0473 63 32 31

Mi nur Nebensaison mer solo bassa stagione Wed only off-season

Zum Turm

Kaffee, Bar caffè, bar coffee, bar

Graun Curon

Claudia-Augusta-Str. 12 Via Claudia Augusta

0473 63 33 36

Di mar Thue

Traube-Post

Restaurant, Bar, Kaffee, Eisdiele ristorante, bar, caffé, gelateria restaurant, bar, coffee, ice-cream parlor

Graun Curon

Claudia-Augusta-Str. 10 Via Claudia Augusta

0473 63 31 31

Do nur Nebensaison gio solo bassa stagione Thu only off-season

Giernhof

Jausenstation osteria farm bar

Graun Curon

Giern 1

340 8 64 95 33

giernhof.it

Am Reschensee

Restaurant ristorante restaurant

Reschen Resia

Hauptstraße 14 Via principale

0473 63 31 17

info@hotel-reschensee.com

Edelweiss

Restaurant ristorante restaurant

Reschen Resia

Hauptstraße 28 Via principale

0473 63 31 42

info@edelweiss-reschen.it

Elly‘s Bar

Bar bar bar

Reschen Resia

Hauptstraße 28 Via principale

335 7 03 20 67

e.raffeiner@rolmail.net

Motorrad

Kaffee, Bar caffè, bar coffee, bar

Reschen Resia

Hauptstraße 12 Via principale

0473 63 32 27

garniwallnoefer.eu

Luigi

Pizzeria pizzeria pizza house

Reschen Resia

Neudorf 43 Via Paese Nuovo

0473 63 31 25

hotel-etschquelle.com

Mein Dörfl

Restaurant, Bar, Kaffee ristorante, bar, caffè restaurant, bar, coffee

Reschen Resia

Altdorfstraße 11 Via paese vecchio

0473 63 20 56

info@meindoerfl.com

Mohrenstuben

Restaurant, Bar, Kaffee ristorante, bar, caffè restaurant, bar, coffee

Reschen Resia

Hauptstraße 30 Via principale

0473 63 31 20

Reschner Alm

Jausenstation osteria farm bar

Reschen Resia

Rojen

Restaurant, Bar ristorante, bar restaurant, bar

Reschen Resia

Reschnerhof

Pizzeria, Bar, Imbiss pizzeria, bar, spuntino pizza house, bar, snack

Schwarzer Adler

Seehotel

Mi nur Nebensaison mer solo bassa stagione Wed only off-season

theiner.it

traube-post.it

mohren.com

331 5 28 58 18

reschner.alm@gmail.com

Rojen 35 Roja

340 5 85 76 12

ckllemann@ymail.com

Reschen Resia

Hauptstraße 47 Via principale

0473 63 31 69

Di mar Thue

reschnerhof.it

Restaurant, Bar ristorante, bar restaurant, bar

Reschen Resia

Altdorf Straße 1 Via paese vecchio

0473 63 31 10

Mo lun Mon

adler-reschen.it

Restaurant, Bar, Kaffee ristorante, bar, caffè restaurant, bar, coffee

Reschen Resia

Hauptstraße 19 Via principale

0473 63 31 18

seehotel.it

SdP / 113


Gastronomia

Ort

Adresse

paese

indirizzo

location

adress

Tel +39

www. @

Skihaus Schöneben-Fraiten

Restaurant, Bar ristorante, bar restaurant, bar

Reschen Resia

Schöneben Belpiano

0473 63 32 11

Skihütte

Ski-& Wanderhütte

Reschen Resia

Rojen

335 1 30 74 42

Tendershof

Hofschank osteria farm bar

Reschen Resia

Altdorfstraße 31 Via Paese Vecchio

0473 63 20 11

tendershof.com

Alpenrose

Restaurant, Bar, Kaffee ristorante, bar, caffé restaurant, bar, coffee

St. Valentin auf der Haide San Valentino a. M.

Hauptstraße 4 Via Principale

0473 63 46 39

info@hotel-alpenrose.it

Dorfcafè

Kaffee, Bar caffè, bar coffee, bar

St. Valentin auf der Haide San Valentino a. M.

Hauptstraße 27 Via Principale

0473 63 47 60

mountain-living.eu

Haideralm

Restaurant, Bar ristorante, bar restaurant, bar

St. Valentin auf der Haide San Valentino a. M

Kirchgasse 28 Via della Chiesa

0473 63 33 33

schoeneben.it info@schoeneben.it

Lamm

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Hauptstraße 67 Via Principale

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Ortlerspitz

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Hauptstraße 15 Via Principale

0473 63 46 31

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Plagött

Restaurant, Bar ristorante, bar restaurant, bar

St. Valentin auf der Haide San Valentino a. M

Plagött

0473 63 46 63

info@hotel-plagoett.it

Greinhof

Jausenstation osteria farm bar

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Greinhof 1

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Katrin

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Zum See

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Kirchgasse 26 Via chiesa

0473 63 45 76

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Alpenfriede

Restaurant, Bar ristorante, bar restaurant, bar

Langtaufers Vallelunga

Gschwell 7

0473 63 30 91

info@alpenfriede.it

Gletscherblick

Restaurant, Bar ristorante, bar restaurant, bar

Langtaufers Vallelunga

Kappl 1

0473 63 32 55

Langtaufererhof

Restaurant, Bar ristorante, bar restaurant, bar

Langtaufers Vallelunga

Kappl 3

0473 63 35 51

info@langtaufererhof.it

Berghütte Maseben

Restaurant, Bar ristorante, bar restaurant, bar

Langtaufers Vallelunga

Kappl

0473 63 31 06

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Evi’s Hüttl

Jausenstation osteria farm bar

Langtaufers Vallelunga

Melag Melago

0473 63 35 69

Melager Alm

Jausenstation osteria farm bar

Langtaufers Vallelunga

Melag Melago

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Weißkugelhütte

Schutzhütte rifugio alpine hut

Langtaufers Vallelunga

Melag Melago

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Commercianti

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Angerer

Bäckerei panificio bakery

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Hauptstraße 29 Via principale

0473 63 46 44

Curnis

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Landstraße 18 Via principale

0473 63 48 10

Tenne sport&more

Sport, Bike Lebensmittel sport, bike, alimentare sport, bike, market food

St. Valentin auf der Haide San Valentino a. M.

Hauptstraße 21 a Via Principale

0473 63 47 22

Blumen Haide

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Rautweg 22 Via Raut

0473 63 40 42

Despar Plangger

Lebensmittel Despar, Weine, Tabak alimentai Despar, vini, tabacco Market food Despar, vine, tobacco

Graun Curon

Langtaufererstraße 2

0473 63 31 61

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Graun Curon

Claudia-Augusta Straße 4A Via Claudia Augusta

0473 63 31 59

Market food Despar, vine, tobacco

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Claudia-Augusta-Straße 6 Via Claudia Augusta

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Graun

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Reschen Resia

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Reschen Resia

Hauptstraße 21 a Via Principale

0473 63 32 11

Langtaufererstraße 2 0473 63 31 61

Metzgerei macellaio butchery

Reschen Resia

Hauptstraße 39 Via Principale

0473 63 31 29

Sport Folie KG

Intersport, Zeitungen, Tabak intersport, giornali, tabacco sportshop, newspaper, tobacco

Reschen Resia

Hauptstraße 32 Via Principale

0473 63 31 55

Winkler

Sport und Souvenir negozio sport e souvenir sport and souvenir shop

Reschen Resia

Hauptstraße 24 Via Principale

0473 63 32 26

liberi professionisti

Plangger Josef

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Langtaufers Vallelunga

Melga Melago

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Thöni Karl

Pferdeschlitten slitta da traino horse drawn sleigh

Langtaufers Vallelunga

Wies 97

340 2 96 61 29

Obervinschgau Reisen

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PROBOARDER Kitschule Reschensee

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Graun Curon

Bus – Taxi Prenner

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St. Valentin auf der Haide San Valentino a. M.

Kaschonstraße 3 Via Cascione

335 5 43 86 90 0473 63 46 67

Dr. Spitzer

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St. Valentin auf der Haide San Valentino a. M.

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0473 63 40 67

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liberi professionisti

Skischule Reschen

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Reschen Resia

Schöneben Bergstation Belpiano stazione

0473 42 07 51

Vinschgau Touristik

Reisebüro ufficio viaggi Travel agency

Mals Malles

Bahnhofstraße 36c Via Stazione

0473 61 67 42

Imprese artigiane

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Adresse

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indirizzo

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Tel +39

BauGut

Bauunternehmen impresa edile building company

Reschen Resia

Handwerkerzone 41 Zona artigianale

0473 63 32 06

3e OHG

Elektrotechnik-Elektronik, Entwicklung elettrotecnica, eletronica, sviluppo Electrical engineering, electronics development

Reschen Resia

Hauptstraße Via principale

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Folie Metall OHG

Schlosserei fabbroferraio metalworker

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Handwerkerzone Zona artigianale

0473 63 32 21

Lechthaler

Tischlerei falegnameria joiner‘s workshop

Reschen Resia

Neudorf 13 Via paese nuovo

0473 63 32 02

Schöpf Hans Peter

Maler pittore painter

Reschen Resia

St. Anna Straße 14 a Via Sant‘Anna

338 8 97 26 29

Oberhofer

Geometer geometra geometer

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St. Anna Straße 14 a Via Sant‘Anna

0473 63 34 02

Auto Gerstl

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St. Valentin auf der Haide San Valentino a. M.

Landstraße 73b Via nazionale

0473 63 46 00

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KFZ-werkstätte officina meccanica car repair

St. Valentin auf der Haide San Valentino a. M.

Handwerkerzone Zona artigianale

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Electrosat Oberland

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St. Valentin auf der Haide San Valentino alla Muta

Landstraße 43 Via Vittorio Veneto

0473 42 10 11

Habicher Holzbau

Hausbau, Photovoltaik

St. Valentin auf der Haide San Valentino alla Muta

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Langtaufers Vallelunga

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Comune di Malcesine

Provincia di Verona


Breaking News

AG EN DA Sport Crime...is Beautiful!

Approdato a SPORT CRIME in modo del tutto inusuale, Daniel McVicar, star planetaria di Beautiful, è rimasto entusiasta della sessione di riprese milanesi e del nostro magazine, che comparirà, con titolo, sfogliata di pagine e foto nella serie internazionale di prossima distribuzione. Sfogliava un giornale anche a Torino l’imponente attore americano quando ha letto di SPORT CRIME, la prima serie investigativa sullo sport. Senza vezzi da

star ha contattato indirettamente poi direttamente l’autore rugbista-hockeista Luca Tramontin (che in questo numero esordisce con la rubrica fissa “Compagni d Squadra”). «Ci ha raggiunti, ha pranzato con noi e con altri universitari del Cus Torino dove filmavamo l’episodio numero 3, ci ha detto che il concetto era pienamente espresso dalle due parole Sport e Crime, che essendo molto attento alle novità che siano davvero tali avrebbe voluto approfondire». Questa la sintesi di Luca, che ha parlato di un uomo umile, pacato, ironico, e di un valore aggiunto che «si capirà solo con il telecomando in mano». Solito riserbo sulla figura di JustinDaniel Mc Vicar, nessun problema invece per Daniela Scalia a spiegare come il nostro magazine sia chiaramente e ripetutamente inquadrato in un episodio. «In gergo lo chiamiamo il “Maimolàr”, ha

avuto un successo trasversale, sarà stato il momento, il lockdown, la faccia che esprimeva coraggio, o lo slogan facile da ricordare quanto profondamente veneto. Chi ci scherza, chi la trova ispirante, chi si sofferma su dettagli piu’ muscolari... insomma, anche se Luca faceva i soliti capricci da gregario che si vuole nascondere, abbiamo messo il magazine in mano alla nostra Elettra Mallaby, la rigidissima Legal Lady che lo guardasse in maniera (cito una battuta a stelle e strisce)... forensically, da polizia scientifica. Legal Lady è molto compassata, intellettuale ed è in netto contrasto con il personaggio di Dabs-Luca. Ho svelato troppo? Ma no la profondità striata di Elettra usa Sportdipiù per una sovrapposizione di atteggiamenti che lei racconta con due espressioni del viso, ma che (altra citzione) nella testa di chi guarda durano una settimana». Di sicuro non ci sono problemi di diritti, lo staff di Sportdipiù e il Clan (ormai si tratta di una famiglia interprotettiva ed entusiasta) hanno sempre più membri in comune.

Pallamano femminile serie A2 Venplast Dossobuono nel girone A

Pallanuoto femminile serie A CSS Verona ingaggia Carolina Marcialis (la signora Cassano)

Il Consiglio Federale della FIGH si è riunito sabato 5 settembre in video-conferenza, in coincidenza con la giornata che segnerà l’apertura ufficiale della stagione 2020/21 con l’inizio del campionato di Serie A Beretta maschile, trasmesso in diretta e in chiaro su Eleven Sports (www.elevensports.it). Tra le tematiche prese in esame, quella relativa alle iscrizioni ai campionati di Serie A2 e della Youth League U20, ambedue al femminile. Per ciò che riguarda l’A2, il Consiglio, in considerazione delle 32 società iscritte e che prenderanno parte alla stagione, ha approvato una formula basata su una prima fase con 4 gironi da 8 squadre ciascuno, alla quale farà seguito una Final8 – alla quale accedono le prime due classificate – per la promozione e per l’assegnazione della Coppa Italia di categoria. La Final8 si disputerà poi in unica sede dal 3 al 9 maggio, con due gironi da quattro squadre ciascuno, semifinali incrociate e finale. La Venplast Olimpica Dossobuono è stata inserita nel girone A insieme a Ferrarin, Marconi Jumpers, Casalgrande, Cassano Magnago, Leonessa Brescia, Lions Sassari, Sardegna.

Il mercato della Pallanuoto Css Verona fa registrare un colpo di grande impatto, sia dal punto di vista tecnico che mediatico. La dirigenza delle Piscine Monte Bianco ha infatti ingaggiato, in vista del nuovo campionato di serie A 2020-2021 Carolina Marcialis, giocatrice di assoluto valore, nota anche per essere la moglie di Antonio Cassano dell’ex giocatore di Roma, Inter, Sampdoria, Real Madrid e, sebbene per soli pochi giorni, anche dell’Hellas Verona. Marcialis nelle ultime stagioni ha vestito i colori del Rapallo. Si tratta di un’arma in più per la Css, considerando il fatto che può venire schierata in posizione arretrata come avanzata. Dal punto di vista offensivo, la nuova arrivata va a completare un reparto potenzialmente prolifico, che nel mercato estivo ha visto arrivare in Css tre delle prime sette marcatrici di entrambi gli ultimi due campionati. Marcialis, nello specifico, ha messo a segno più di 60 reti negli ultimi due campionati. Con questo nuovo innesto le gialloblu capitanate dal Giorgia Prandini rafforzano ulteriormente un rooster già competitivo, alzando ulteriormente l’asticella e candidandosi per il ruolo di sorpresa per la nuova stagione.

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