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Intervista
INTERVISTA Daniele Corso
Pensiero positivo
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Foto: Daniele Corso
BRUNO MOSTAFFI
Dallo scorso febbraio stiamo vivendo un periodo storico davvero complicato. Il Covid ci ha trascinato, chi più chi meno, in un limbo pieno di dubbi, incertezze e paure. La salute, in prims, è l’aspetto che più ci preoccupa in quanto il virus è subdolo e pericoloso. I vari lockdown e restrizioni hanno messo in ginocchio molte realtà produttive del nostro paese compreso l’ambito sportivo. Che fare? Il dubbio è lecito e diffuso. Le risposte non sempre sono all’altezza. Ecco quindi che affidarsi a professionisti può essere una soluzione che va oltre alla semplice alternativa. Abbiamo intervistato Daniele Corso, consulente finanziario, che, dal primo numero del 2021, pubblicherà su SportdiPiù magazine una rubrica tramite la quale offrirà consigli utili e suggerimenti per guardare al futuro con un po’ di ottimismo.
Daniele Corso, cosa significa essere Consulente Finanziario oggi?
«Essere consulente finanziario oggi, soprattutto in periodi così difficili e complessi, significa essere vicino ai propri clienti ed aiutarli/consigliargli in ogni loro esigenza di pianificazione finanziaria e patrimoniale. Significa conoscere il cliente, dialogare con lui, aumentare la sua educazione finanziaria. Il consulente finanziario oggi è una figura molto importante che può influenzare positivamente la vita di ogni famiglia».
Come è nata la tua passione per questo lavoro?
«Fin da quando ero piccolo volevo lavorare in banca ed a 20 anni ho iniziato a lavorare come cassiere in una banca locale nella quale sono arrivato velocemente
al ruolo di direttore di filiale. Il passo successivo è stato semplice e logico, per essere più vicino ai propri clienti, poterli consigliare meglio ed in modo più libero e per questo sono diventato un Consulente Finanziario».
Descriviti con tre aggettivi...
«Più che con 3 aggettivi mi piace descrivermi con 3 caratteristiche: capacità di ascolto, competenza e capacità di trovare soluzioni».
Chi può rivolgersi a te?
«Tutte le persone che hanno dei progetti per il futuro, come l’acquisto della casa o dell’auto dei propri sogni, mandare i propri figli in una delle migliori università, accantonare il denaro per vivere una vecchiaia più serena o per vivere di rendita».
Il mondo sportivo sta attraversando un momento critico: il consulente finanziario può aiutare e trovare soluzioni anche per questa fascia di utenti?
«La situazione generale a causa di questa epidemia, è difficile per tutti ed anche il mondo sportivo sta soffrendo molto. Il mio lavoro può sicuramente aiutare anche tutte le persone che sono nel mondo sportivo. Anzi è in momenti così difficili che il mio lavoro è ancora più determinante».
Come nasce l’idea di collaborare con SportdiPiù magazine gestendo una rubrica dedicata alle domande dei lettori?
«SportdiPiù magazine è una bella rivista che parla e racconta lo sport con articoli e approfondimenti molto interessanti e specifici. Quando mi si è proposta questa collaborazione ho ritenuto interessante valutarla. Ritengo SportdiPiù uno strumento valido per parlare al mondo dello sport - e non solo - e per mettere a disposizione dei lettori la mia professionalità e la mia esperienza su tematiche che riguardano la vita di tutti i giorni».
Cosa fai nel tempo libero?
«Vado in mountain bike, pratico pilates ed ho anche gicaoto calcio a 5. Mi piace anche molto camminare.Oltre allo sport sono anche un musicista e suono il flauto traverso nella banda del mio paese».
Con la tua attività hai sostenuto molte società sportive del territorio veronese: perché questa scelta?
«Il benessere fisico che si genera a chi pratica sport si trasmette poi all’aspetto mentale e cerebrale. Potrei dire che lo sport cura il corpo e la mente delle persone. Inoltre lo sport consente momenti di aggregazione fondamentali per migliorare la società in cui viviamo. Nel mio piccolo quello che ho fatto ha l’obiettivo di migliorare il benessere delle persone e del nostro territorio veronese».
Come vedi la situazione finanziaria italiana in proiezione 2021?
«L’Italia ha grandi risorse, grande creatività, grandi imprenditori, grandi lavoratori e per questo io sono fiducioso e vedo le prospettive per il futuro in miglioramento. Considerate anche che stiamo assistendo ad una corsa al vaccino che sarà pronto in tempi rapidi. È molto importante però che tutti facciano la loro parte perché il vero problema dell’Italia a mio giudizio non è il Virus ma il fisco. Abbiamo le tasse più alte d’Europa sul lavoro e sulle imprese. Molti vedono ancora il fisco come un mezzo per ridistribuire la ricchezza. Ma è un concetto vecchio, superato, novecentesco: tassa e spendi, tassa la massa. Invece il fisco è lo strumento più efficace per la politica economica. È indispensabile per pagare i servizi, ma è fondamentale anche per indirizzare l’economia. Vuoi stimolarla? Abbassa le tasse sulle imprese. Vuoi aumentare i consumi? Abbassa l’Iva. Molti politici non si rendono conto di quanto è importante la leva fiscale per favorire gli investimenti a breve e medio termine. Il virus ha invece resuscitato lo statalismo. Tutti a chiedere sussidi, bonus e redditi di cittadinanza. Lo slogan ‘Nessuno deve restare indietro’ è giusto. Ma l’unico modo per farlo è creare lavoro. La gente vuole lavorare, non vivere di elemosina. E il lavoro lo creano le imprese».