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Intervista

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di poter provare a vincere lo scudetto. C’è stato tanto tempo per pensare e ad oggi la voglia di riprendere e giocare con una certa continuità è tanta anche se le aspettative sono tutte da verificare. Ci sono ancora troppi ostacoli da superare».

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Come, ad esempio, allenarsi di più con la propria squadra che giocare competizioni ufficiali?

«Allenarsi ai tempi del Covid è strano! Prima si pianificava la settimana con obiettivi. Con il Covid ti alleni ma magari al giovedì ti dicono che nel week end non scendi in campo. Devi avere una preparazione psicologica particolare. Eravamo abituati a confrontarci con un avversario costantemente e non sono sicuro che questo possa riprendere presto».

Ma chi è Matteo Ferro fuori dal campo?

«Di sicuro è uno che ha capito che di rugby non si vive. Che c’è un futuro oltre la carriera. Mi piace uscire con amici, trovarsi attorno ad una tavola e condividere del tempo con loro».

E magari metter su famiglia?

«Ci penso (sorride n.d.r.) ma non ora. Intanto mi godo Giulia, la mia fidanzata».

Vedremo presto un piccolo Ferro in un campo da rugby?

«Ah non presto comunque. Io non forzerò mai nulla perché ciò accada. Così mi hanno insegnato a casa e così farò anch’io con mio figlio o perché no con mia figlia».

Matteo vuoi mandare un messaggio agli amici di SportdiPiù magazine?

«Certo! Vorrei salutare tutti gli sportivi che magari non hanno l’opportunità di gareggiare e hanno rimandato l’inizio dei campionati. Lo sport ci deve insegnare, a noi che giochiamo e a quelli che ci guardano, che ci sono delle regole e queste vanno rispettate. Se avessimo rispettato tutti di più le disposizioni forse saremmo messi un po’ meglio. E infine che non vedo l’ora di tornare a giocare davanti al mio pubblico, per la gente di Rovigo, che considera il rugby alla pari di una religione e fin da subito siete invitati al Battaglini, appena si potrà!».

INTERVISTA Asia Sgravato

Regina d'Asia

Foto: Photobicicailotto

MATTEO ZANON

Asia Sgaravato, villafranchese classe 2006 e portacolori del team Petrucci Ekoi, quando sale sulla bici non fa sconti. In questa stagione infatti, ha conquistato la maglia di campionessa regionale e del Triveneto. Risultati che dimostrano le sue grandi doti e che la classificano tra le migliori cicliste italiane, su strada e su pista. Una giovane promessa che, con tanta semplicità, non vuole smettere di stupirsi e di stupire. In esclusiva per SportdiPiù Magazine, Asia racconta il suo percorso d’amore in sella alla sua fedele compagna di avventure.

Asia, quando hai iniziato a correre in bici?

«Ho iniziato all’età di 11-12 anni, piuttosto tardi rispetto ad alcune mie coetanee e avversarie».

Come mai hai scelto il ciclismo?

«Ho scelto di correre così, per gioco. Se devo essere sincera non mi aspettavo di arrivare a tali risultati soprattutto perché avendo iniziato tardi, credevo di pagare l’inesperienza».

Che emozioni provi quando sali in bici? E la gara come la vivi? Senti la tensione che via via sale oppure riesci a controllarla e a rimanere tranquilla?

«Quando salgo in bici mi sembra sempre di entrare in un altro mondo in cui posso essere me stessa. Mi dimentico dei problemi e dei pensieri quotidiani e posso dire che è il mio momento di sfogo. La gara la vivo molto serenamente perché la vedo come un momento di divertimento; è difficile tenere sotto controllo l’ansia piuttosto che la paura di cadere e di farsi male ma con il tempo ho acquisito, anche se non completamente a dir la verità, queste abilità. Ho un carattere testardo e competitivo ed è questo che mi ha portato a volere sempre di più, a cercare di migliorarmi ogni

giorno per ottenere un risultato migliore ogni gara. È stata dura ma alla fine ce l’ho fatta, anche grazie al mio diesse Michele Poldi e alla mia famiglia».

Hai raggiunto ottimi traguardi sia gareggiando in pista sia su strada. Quale delle due preferisci e che differenze ci sono?

«Se dovessi scegliere tra pista e strada opterei sicuramente per la pista perché, a parer mio, è un ambito del ciclismo in cui vince chi, oltre alle gambe, riesce a distinguersi per la sua intelligenza e astuzia, infatti è per questo che lo trovo affascinante; il ciclismo su strada invece è molto bello ma soprattutto impegnativo perché più si va avanti più i percorsi di gare diventeranno difficili. Questo un po’ mi spaventa ma con il tempo si vedrà cosa fare».

In Trentino e nel padovano sei riuscita a conquistare la maglia di campionessa del Triveneto e la maglia rossa di campionessa regionale su strada. Cosa significano per te questi due risultati?

«Le due maglie che ho ottenuto insieme ai risultati delle ultime tre gare mi hanno dato un bagliore di speranza in più, perché inizialmente pensavo di avere come unica chance la pista ma con queste performance ho iniziato a pensare che forse posso avere una possibilità, anche se minima, su strada».

Successi che richiedono tanto allenamento. Quante ore ti alleni in una settimana? Riesci a gestire bene gli impegni sportivi con la scuola?

«In piena stagione mi alleno tre volte a settimana, oltre alla gara della domenica. Devo dire che per ora non ho riscontrato grosse difficoltà con la scuola visto che frequento ancora classi in cui il carico di studio è ridotto. Le difficoltà ci saranno nei prossimi anni».

Oltre al ciclismo hai qualche hobby?

«Mi piace molto cavalcare ma in questo ultimo periodo sono impossibilitata ad andare al maneggio per colpa della pandemia».

Il 2020 non è ancora finito ma possiamo già fare un bilancio? Che voto daresti, dal 1 a 10, alla tua stagione?

«La stagione del 2020 si è conclusa domenica 25 ottobre con l’ultima gara svoltasi a Vigasio e organizzata dalla mia squadra. È stata una stagione intensa che si è contraddistinta per il Covid ma nonostante ciò sono contenta dei risultati ottenuti e complessivamente darei un 8,5 perché si può ancora migliorare molto».

Hai un sogno nel cassetto che vorresti raggiungere in sella alla bici?

«Nell’ultimo periodo, guardando anche il ciclismo in televisione ho trovato molto interessante le gare su pista a livello europeo e un giorno mi piacerebbe gareggiare con la nazionale italiana».

Per concludere: hai qualche ciclista che guardi con ammirazione?

«Un’atleta che mi ha sempre guidato nel mio cammino è stata Letizia Paternoster. Mi ha colpito la sua semplicità e la sua positività nell’affrontare la vita in generale. Ha sempre un magnifico sorriso impresso sul volto anche nei momenti più duri ed è questo l’obiettivo che vorrei raggiungere: andare oltre i risultati, che siano positivi o meno».

CYCLING TEAM PETRUCCI EKOI

Il direttore sportivo Michele Poldi presenta la società ciclistica dove gareggia, tra gli altri, la promettente Asia Sgaravato. “Il Cycling Team Petrucci Ekoi” – spiega Poldi – “nasce dalla collaborazione tra l’A.S.D. Cordioli Costruzioni e il G.S. La Rizza, due società storiche del ciclismo veronese che uniscono le forze per iniziare un progetto sportivo molto ambizioso”. Il Team Petrucci Ekoi infatti eredita l’anima di entrambe le società e forma un grande gruppo con ragazzi e ragazze dai 7 ai 16 anni, ovvero dalla categoria Giovanissimi alla categoria Allievi sia maschile sia femminile. “Sulle maglie” – precisa Poldi – “che riportano i colori delle vecchie società di appartenenza, sono apposti i nuovi sponsor che danno una linfa essenziale per lo svolgimento dell’attività, con un grande ritorno di immagine, caposaldo essenziale per la società”. Una realtà ciclistica in una provincia dove il ciclismo è molto sentito, ma il Team Petrucci Ekoi vuole puntare in alto. “L’obiettivo” – spiega il Ds – “è sicuramente portare i nostri ragazzi a grandi traguardi regionali, nazionali e se il buongiorno si vede dal mattino devo dire che la stagione 2020 ha sicuramente gettato le basi per un futuro di grandi soddisfazioni”. Il Team con i suoi corridori partecipa a gara su strada e su pista (velodromi) in tutto il nord Italia. “Da quando siamo in attività” – conclude Poldi – “i nostri ragazzi e ragazze hanno collezionato numerose vittorie e piazzamenti vincendo titoli Provinciali, Regionali, Triveneti e Italiani (ultimo titolo italiano è di Asia Sgaravato nella velocità su pista a San Giovanni al Natisone)”. La squadra della categoria Esordienti Donne quest’anno è arrivata prime nella speciale Classifica Nazionale Donne Esordienti a squadre. La sede della società è a Forette di Vigasio e il direttore d’orchestra del team è il presidente Raffaello Cordioli, aiutato quotidianamente dagli allenatori, veri protagonisti della crescita dei ragazzi. Per quanto riguarda il team femminile l’allenatore il ds Michele Poldi mentre per la categoria Giovanissimi sono Marco Cordioli e Federico Mutinelli. Nella categoria dei più grandi, gli Allievi, invece sono Sergio Zoccatelli e Claudio Cordioli.

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