4 minute read

Intervista

Next Article
Breaking News

Breaking News

INTERVISTA Luca Spirito Avanti con Spirito

MATTEO VISCIONE

Advertisement

La Nuova BluVolley, l’Arena, Piazza Bra e gli angoli che hanno reso una città unica nel suo genere sono i dettagli che hanno convinto Luca Spirto a definire Verona la sua seconda casa. Ligure di nascita, ma ormai da 5 anni nella terra degli Scaligeri, sta aiutando la Nuova BluVolley a emergere in un campionato difficile, reso ancora più incerto dal Covid-19, che ha colpito anche la società gialloblù. Un esempio per volontà e voglia di non arrendersi, Luca lancia anche un messaggio a tutti i tifosi e ai lettori di SportdiPiù magazine.

Innanzitutto Luca come stai? Domanda non banale in questo periodo…

«Mi sento in forma, sto bene. Cerco di fare la vita di sempre, nonostante questa situazione ai limiti del reale, con tutti gli accorgimenti del caso. Continuo ad allenarmi e a migliorarmi in vista di tempi più sereni».

In relazione al tuo lavoro in primis e poi, invece, considerando anche i tuoi cari, come stai attraversando questo momento?

«È stato un periodo travagliato a marzo e aprile, perché dopo lo stop dei campionati ci siamo allenati da casa, ma senza poterci vedere. In un primo momento sono rimasto qui a Verona, poi sono tornato in Liguria, dalla mia famiglia, e dà lì ho proseguito le sessioni in streaming con il resto del gruppo. Oggi sicuramente le restrizioni sono minori, ma non è per niente facile fare sport in un contesto del genere, con una pandemia tuttora in corso. Ma stringiamo i denti e guardiamo avanti».

La pallavolo come movimento invece?

«Diciamo che la Superlega ha retto meglio rispetto ad altri campionati, ma anche ora tante partite vengono rinviate a causa delle positività dei giocatori. Bisogna essere paziente e prendere tutte le precauzioni possibili per poter continuare a giocare».

Passiamo a Verona, la Bluvolley dove può arrivare in questa stagione?

«Secondo me possiamo arrivare molto in altro perché siamo un bel gruppo, con diversi campioni e tanti giovani. L’importante è continuare a lavorare a testa bassa e non accontentarsi mai».

Raccontaci un punto di forza della squadra e un dettaglio sul quale, secondo te, dovete migliorare

«Punto di forza sicuramente il gruppo come dicevo prima, e ne sono pienamente convinto. La squadra dimostra di essere tale quanto le cose non vanno come ti aspetti e ci sono sempre momenti no nel corso della stagione a cui bisogna essere preparati. Dobbiamo sicuramente migliorare in contrattacco, ma abbiamo un buon margine di crescita in ogni ambito».

Tu, invece, in cosa puoi e vuoi crescere ancora?

«Personalmente, all’età di 27 anni, credo di poter crescere in tanti aspetti. Sto cercando di imparare il più possibile dai tanti campioni che vedo giocare in campionato e di trarne il più possibile».

La Nazionale: cosa significa per te?

«La maglia azzurra è un obiettivo che ho. Rappresentare la propria nazione credo sia qualcosa di incredibile, ma in questo momento sono focalizzato su Verona che è la priorità. Cerco di dare sempre il massimo, poi si vedrà».

Raccontaci un qualcosa su Luca Spirito, hobby, famiglia, passioni, cosa fai nel tempo libero, quali sono i tuoi interessi al di fuori della pallavolo e dello sport in generale?

«In generale mi definisco un ragazzo amichevole, nel senso che cerco di andare d’accordo con tutti. Le cose che mi piace fare sono le stesse di qualsiasi altro ragazzo della mia età: uscire con gli amici, fare aperitivo, poi, complice anche il lockdown di marzo, ho riscoperto il piacere di passeggiare nella natura. Sono anche un grande appassionato di beach volley».

Tra l’altro la pallavolo per voi è uno sport di famiglia, che rapporto hai con tua cugina? Vi sentite ogni tanto?

«È davvero uno sport di famiglia perché tutti giocano o hanno giocato. Con mia cugina sì, ho un bel rapporto, ci sentiamo ogni tanto, anche se ci vediamo poco perché lei gioca a Roma e non è facile. Ci aggiorniamo ogni tanto per sapere come procede la stagione di ognuno».

Cosa pensi dei social e come li usi?

«Sinceramente ho mantenuto solo Instagram, perché ho voluto staccare un po’ da tutto il resto. Purtroppo vedo che i social diventano sempre più luoghi in cui le persone seminano cattiverie e, soprattutto, con troppa facilità verso persone che non conoscono minimamente. Instagram lo uso come tanti altri ragazzi, condivido tante foto con i compagni di squadra e gli amici».

Il tuo rapporto con Verona, come procede?

«Verona è la mia seconda casa perché ormai sono qui da 5 anni. É la città più bella e vivibile in cui sono stato: ne apprezzo ogni via, ogni angolo e piazza perché davvero è fantastica».

Dimmi il luogo di Verona che ti emoziona di più…

«Sembra scontato, ma la prima volta che sono stato in piazza Bra e ho visto l’Arena, sono veramente rimasto a bocca aperta. É un qualcosa di incredibile, vista da dentro e da fuori».

C’è un messaggio che vorresti lasciare ai lettori di SportdiPiù magazine, ai tifosi della Nuova BluVolley e in generale a tutti i veronesi?

«Faccio un invito a tutti i lettori perché anche in questo momento di difficoltà per tutti noi, per lo sport, e per tante famiglie, non perdano la voglia di coltivare le proprie passioni e di guardare avanti con speranza. Un giorno torneremo a poterci abbracciare al palazzetto e su tutti i campi e piazze in cui si condividono passioni comuni. Teniamo duro e ripartiamo insieme».

This article is from: