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Intervista

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Disturbi dello spettro autistico: lo sport c'è!

ALBERTO CRISTANI

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Lo sport come veicolo per promuovere, sostenere e diffondere l’attività e la ricerca in sostegno dei disturbi dello spettro autistico. Presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona è collocato il Centro Regionale dei Disturbi dello Spettro Autistico, punto di riferimento per il Veneto, che intende dare informazione riguardo alle attività e ai progetti in essere. Il Centro è costituito da un neuropsichiatra coordinatore a tempo indeterminato, uno psichiatra con contratto libero-professionale, cinque psicologhe-psicoterapeute borsiste, un logopedista borsista. L’Università di Verona, le Fondazioni, le Associazioni filantropiche e Associazioni dei genitori hanno contribuito a promuovere la sua nascita e sviluppo. Il Centro infatti, oltre a svolgere un’attività clinico-assistenziale finalizzata alla diagnosi e alla cura del bambino autistico, nonchè al supporto della sua famiglia, si sta caratterizzando per un interesse specifico concernente l’intercettazione precoce del disturbo, onde favorire - con gli interventi abilitativi - una traiettoria di sviluppo il più possibile vicina a quella neurotipica. L’obiettivo, in una fase così cruciale, quale quella del primo sviluppo, risulta quello di avvalersi di figure che solitamente ruotano attorno al bambino, nei diversi ambienti di vita, coinvolgendole e contribuendo quindi a uno sviluppo di competenze più funzionali. La speranza è quella di poter tradurre in buone prassi metodologiche le conoscenze che verranno acquisite attraverso attività di ricerca e sperimentazione scientifica. In questo senso, il Centro da più anni partecipa a un’attività di ricerca dal nome NIDA, coordinato dall’ Istituto Superiore di Sanità nella figura della dott.ssa Marialuisa Scattoni, rivolto all’ intercettazione precoce dei Disturbi dello Spettro Autistico nelle popolazioni a rischio come i bambini prematuri, i bambini con familiarità in parenti di I grado e i bambini nati sottopeso per età gestazionale. Il progetto, presentato in conferenza stampa lo scorso 15 giugno, ha come focus la realizzazione di un lavoro su ampie casistiche (circa 1000 bambini), nati a termine e senza fattori di rischio. L’obiettivo finale è quello di intercettare precocemente, mediante anche l›utilizzo di strumentazioni altamente innovative i bambini con traiettorie di sviluppo anomale. A questo scopo è stata adibita, presso il Padiglione 30 dell’Ospedale della donna e del bambino, una stanza di laboratorio con attrezzature all’avanguardia che permettono di rilevare mediante esame della traiettoria dello sguardo, analisi del movimento e registrazione del pianto, segni clinici anche sfumati, non altrimenti evidenziabili. Le valutazioni verranno realizzate per ogni bambino a 2, 5, 12 mesi e 24 mesi. I l progetto si avvale della collaborazione della Dott.ssa Chiara Della Libera presso il Dipartimento di Fisiologia Umana, della Prof.ssa Paola Cesari presso il Dipartimento di Scienze Motorie dell’Università di Verona e del Dott. Renzo Beghini del Centro Assistenza Neonatale dell’Ospedale della Donna e del Bambino. Hanno contribuito allo sviluppo del progetto l’Associazione Cuore Chievo per l’acquisto dei macchinari di rilevazione del movimento, ANAVI per l’acquisto dell’Eye Tracker e l’Associazione filantropica Lions Cangrande di Verona per l’acquisto dei registratori del pianto Il Centro è inoltre impegnato nell’ambito di un secondo significativo filone di ricerca, all’avanguardia nel panorama italiano, orientato alla individuazione precoce delle disfunzioni somatiche, in un’ottica di cogliere non solo le manifestazioni neurocomportamentali ma anche quelle fisiche, che possono influenzare il decorso clinico permettendo anche una definizio-

Prof. Leonardo Zoccante responsabile Centro Regionale dei Disturbi dello Spettro Autistico

ne clinica più approfondita. Si coglie questa occasione inoltre, riguardo all’acquisto di strumenti innovativi quali una Baropodometria Dinamica con Analisi del cammino e posturale, il Service Rotary Club Distretto 2060 di Legnago. Un merito per l’acquisto di una Pletismografia e Impedenziometria per l’analisi della composizione corporeo e la misurazione dell’attività del sistema nervoso autonomico, va alla associazione ANTS-Onlus. Parallelamente ai sostenitori dell’apparato strumentale hanno contribuito a finanziare il personale clinico e di ricerca dedicato Fondazione Cattolica Assicurazioni, Fondazione Cariverona, Banca Intesa San Paolo, Fondazione Brain Research Foundation di Verona, le associazioni dei genitori della provincia di Verona (Autismi Verona, ANTS, GAV, Angsa Verona, Cofagra) e il Coordinamento Autismo Veneto (CAV). Sempre nell’ambito dell’attività clinicodiagnostica, per la quale il centro regionale si distingue nella realtà del territorio italiano, vi è la valutazione multidimensionale della persona autistica mediante la collaborazione interdisciplinare di più professionisti sanitari, ufficializzata nella delibera di istituzione regionale. Sono già in attivo consulenze specialistiche per le seguenti discipline: - consulenza allergologica (Dott. Giorgio Piacentini) - consulenza odontostomatologica (Prof.ssa Nicoletta Zerman) - consulenza psichiatrica (Prof.ssa Mirella Ruggeri) - consulenza gastroenterologica (dott.ssa Claudia Banzato) - consulenza fisiatrica (Prof. Nicola Smania) - consulenza oculistica (Dott.ssa Elena Gusson) - consulenza endocrinologica (Prof.ssa Rossella Gaudino) - consulenza reumatologica (Prof.ssa Sara Pieropan) Inoltre sono in atto importanti collaborazioni come l’accordo di intesa con Verona Fiere, in particolare con Fiera Cavalli, che ha permesso di realizzare un documento di Buone prassi per gli interventi assistiti con animali in soggetti con DSA. Il progetto a breve verrà generalizzato, con il supporto della Federazione Italiana Sport Equestri (FISE), ad altri circoli equestri nazionali. Il Centro collabora fattivamente con la Provincia e il Comune di Verona in attività a favore di politiche rivolte all’inclusione e a favorire l’ingresso delle persone con Autismo nei locali pubblici.

UNO SGUARDO AI PRIMI MOVIMENTI

mamme e papà guardate qua!

Lo sapevate che i bambini fin da piccolissimi sanno prestare attenzione agli oggetti che li circondano? Siete curiosi di sapere come funziona? Aspetti un bambino e vorresti dare un contributo alla ricerca e seguire il suo sviluppo psicomotorio? Contattaci per questo nuovo progetto sull'attenzione e il movimento!

2 mesi

Presso il Centro del Neurosviluppo in collaborazione con il Centro Assistenza Neonatale dell'Ospedale della Donna e del Bambino di Borgo Trento e l'Università di Verona è in corso uno studio sull'individuazione di indicatori per l'intercettazione precoce dei disturbi del neurosviluppo.

Partecipa anche tu alla ricerca

Contattaci! verona.babylab@gmail.com

oppure telefonicamente il lunedì o il giovedì dalle ore 9 alle 10 al numero 045-8127900

COSA SONO I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO

I Disturbi dello Spettro Autistico sono condizioni che rientrano nell’ambito dei disturbi del neurosviluppo caratterizzato da difficoltà del bambino a sintonizzarsi con gli altri, a stabilire una reciprocità e una condivisione nell’ambito del gioco e delle attività. Ne deriva che il bambino, sul piano comportamentale, si isoli all’interno del suo nucleo famigliare e scolastico, manifestando attività ripetitive, monotone e selettive. Colpisce generalmente, secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, circa un bambino ogni 77 nati, in prevalenza nel sesso maschile. Recenti ricerche evidenziano come il numero delle femmine interessate da forme più lievi sia progressivamente in aumento. Con il termine di Spettro si vuole evidenziare l’esistenza al suo interno di diverse forme cliniche a compromissione variabile ed eterogenea, per quanto riguarda l’adattamento all’ambiente. Inoltre permette di quantificare i diversi livelli di supporto a livello della famiglia, della scuola, e degli interventi abilitativi. A partire da ciò si possono mettere in atto strategie diversificate secondo le buone prassi dettate dalla Evidence-Based Medicine.

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