SportDi+ 48_2017

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n.

48

luglio/agosto 2017

Euro 2,50

TUTTO LO SPORT DI VERONA A 360 GRADI

ANNO 9 - N. 48 - LUGLIO/AGOSTO 2017 - Periodico Testata giornalistica registrata al Tribunale di Verona n. 1807/2008

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Tifano per lo sport sostenendo pratica Tifano perchi lolosport e chi lo racconta... sostenendo chi lo pratica e chi lo racconta...

45|2017 44|2016 Anno Anno98--Numero Numero4544 GENNAIO/FEBBRAIO 2017 2016 NOVEMBRE/DICEMBRE Testata registrata al al Testatagiornalistica giornalistica registrata Tribunale didiVerona Tribunale Verona Anno 9 - Numero 48 n. n.1807/2008 1807/2008

45|2017 44|2016

LUGLIO/AGOSTO 2017 Testata giornalistica registrata al DIRETTORE RESPONSABILE DIRETTORE RESPONSABILE Anno 9Alberto Cristani Anno 8--Numero Numero 44 Tribunale di45 Verona n. 1807/2008 Alberto Cristani GENNAIO/FEBBRAIO 2017 2016 a.cristani@sportdipiu.com NOVEMBRE/DICEMBRE a.cristani@sportdipiu.com Testata giornalistica registrata al al Testata giornalistica registrata Direttore responsabile Tribunale di VICE DIRETTORE Tribunale diVerona Verona DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA Alberto Cristani n. Giorgio Vincenzi n.1807/2008 1807/2008 Maurilio Boldrini m.boldrini@sportdipiu.com DIRETTORE RESPONSABILE CAPOREDATTORE DIRETTORE RESPONSABILE Direttore della fotografia Alberto Cristani Andrea Etrari Alberto Cristani Maurilio Boldrini a.cristani@sportdipiu.com g.vincenzi@sportdipiu.com a.cristani@sportdipiu.com Caporedattore VICE DIRETTORE DIRETTORE FOTOGRAFIA DIRETTORE DELLADELLA FOTOGRAFIA CAPOREDATTORE Giorgio Vincenzi Andrea Etrari Maurilio Boldrini Maurilio Boldrini Andrea Etrari m.boldrini@sportdipiu.com m.boldrini@sportdipiu.com CAPOREDATTORE IN REDAZIONE In Redazione AndreaDon Etrari Giacomelli, Damiano GiorgioAndrea Vincenzi, Don Andrea g.vincenzi@sportdipiu.com Tommasi, Cristiano Zanus Fortes, Giacomelli, Damiano Tommasi, Alessia Bottone,

DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA IN REDAZIONE Cristiano Zanus Fortes, CAPOREDATTORE Bruno Mostaffi, Marina Soave, Maurilio Boldrini Don Andrea Giacomelli, Damiano Andrea Etrari Bruno Mostaffi, Marina Soave, Giorgio Vincenzi, Matteo Lerco, m.boldrini@sportdipiu.com Tommasi, Cristiano Zanus Fortes, Matteo Zanon Matteo Lerco, Paola Giberti Alessia Bottone, Bruno Mostaffi, IN REDAZIONE Foto di: Emanuele Pennacchio,Marina Soave, Lerco, Matteo Zanon Don Andrea Giacomelli, Damiano Mirko Matteo Barbieri, Simone Pizzini

COMUNE DI ALBAREDO D’ADIGE

COMUNE DI ARCOLE

COMUNE DI BARDOLINO

COMUNE DI BONAVIGO

COMUNE DI BOVOLONE

COMUNE DI COMUNE DI BUTTAPIETRA COMUNE DI BOSCOCHIESANUOVA V VA BUTTAPIETRA

COMUNE DI CALDIERO

COMUNE DI CASTELNUOVO D/G

COMUNE DI CASTEL D’AZZANO

COMUNE DI BUTTAPIETRA

COMUNE DI CAVAION AV AVAION V.SE

COMUNE DI CEREA

COMUNE DI LEGNAGO

COMUNE DI LAZISE

COMUNE DI MINERBE COMUNE DI MINERBE

COMUNE DI MARANO DI V VALPOLICELLA

COMUNE DI ISOLA DELLA SCALA

COMUNE DI ISOLA RIZZA

COMUNE DI MONTECCHIA DI CROSARA

COMUNE DI SAN BONIFACIO F FACIO

COMUNE DI SANGUINETTO

COMUNE DI SAN GIOVANNI VANNI VANNI LUPATOTO ATOTO ATOTO

COMUNE DI ZEVIO COMUNE DI ZEVIO

COMUNE DI ZIMELLA COMUNE DI ZIMELLA

COMUNE DI MINERBE

COMUNE DI MONTEFORTE D’ALPONE

CITTÀ DI OPPEANO

COMUNE DI SAN MARTINO COMUNE DIB/A SAN MARTINO B/A

COMUNE DI SOAVE DI COMUNE SOAVE

COMUNE DI SAN MARTINO B/A

COMUNE DI SOAVE

COMUNE DI PESCHIERA DEL GARDA

COMUNE DI SONA DI COMUNE SONA

COMUNE DI SONA

COMUNE DI POVEGLIANO V.SE V

CITTÀ DI RONCO ALL’ADIGE L L’ADIGE

COMUNE DI COMUNE DI TREVENZUOLO DI COMUNE TORRI DELDI BENACO COMUNE TREVENZUOLO TORRI DEL BENACO

COMUNE DI TORRI DEL BENACO

COMUNE DI TREVENZUOLO

COMUNE DI ROVERCHIARA

COMUNE DI COMUNE DI COMUNEVERONELLA DI COMUNE DIVILLAFRANCA COMUNE DI VERONELLA VIGASIO VILLAFRANCA

COMUNE DI VERONELLA

COMUNE DI VILLAFRANCA

COMUNE DI ZEVIO

COMUNE DI ZIMELLA

Foto Cristiano Zanus Fortes, Tommasi, FOTO Maurilio Boldrini, Vania Albertini, Alessia Bottone, CONTATTI IN REDAZIONE Maurilio Boldrini, Vania Albertini, Paolo Bruno Mostaffi, Marina Soave, Paolo Schiesaro, Mirko Barbieri, redazione@sportdipiu.com Don Andrea Giacomelli, Damiano Schiesaro, Mirko Barbieri, Simone Pizzini Giorgio Vincenzi, Matteo Lerco, www.sportdipiu.com Simone Pizzini Tommasi, Cristiano Zanus Fortes, Matteo Zanon Alessia Bottone, Bruno Mostaffi, Marina CONTATTI Foto di: Emanuele Pennacchio, PROGETTO GRAFICO Soave, Matteo Lerco, Matteo Zanon redazione@sportdipiu.com Contatti Mirko Barbieri, Simone Pizzini Ewww.sportdipiu.com IMPAGINAZIONE redazione@sportdipiu.com PAST di Fausto Pastorino FOTO CONTATTI www.sportdipiu.com Strada delle Trincee, 13M Paolo Maurilio Boldrini, Vania Albertini, PROGETTO GRAFICO redazione@sportdipiu.com Verona Schiesaro, Mirko Barbieri, Simone Pizzini E37135 IMPAGINAZIONE www.sportdipiu.com www.pastweb.net Progetto grafico e impaginazione PAST di Fausto Pastorino CONTATTI Strada delle Trincee, 13M Francesca Finotti PROGETTO GRAFICO STAMPA redazione@sportdipiu.com 37135 Verona E IMPAGINAZIONE Mediaprint Srl www.sportdipiu.com www.pastweb.net PAST di Fausto Pastorino Stampa e distribuzione Sede operativa Strada Trincee, didelle San Giovanni Lupatoto Mediaprint Srl 13M PROGETTO GRAFICO STAMPA Verona Via Brenta,Srl 7 - 37057 Sede operativa di SanVerona Giovanni L. 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Tommasi, Cristiano Zanus Fortes, info@sportdipiu.com HANNO COLLABORATO Soave, Bruno ViaMarina Edison Tommaso Alva, Mostaffi, 47Bottone, Alessia AMarina QUESTOSoave, NUMERO 37136 Verona Matteo Zanon, Matteo Lerco, Giorgio Vincenzi, Alessandro DISTRIBUZIONE Don Andrea Giacomelli, Damiano Boggian, Andrea Etrari, Monica Rebecchi S.r.l. Tommasi, Cristiano Zanus Fortes, Marina Paola Giberti, Alessandro De Pietro, HANNO COLLABORATO Candeloro, ViaEmanuele Edison Tommaso Alva, 47 Giorgio Soave, Alessia Bottone, Vincenzi, Pezzo, Marco Guerra, A QUESTO NUMERO MatteoEtrari, Zanon, Matteo Lerco, 37136 Verona Andrea Monica Candeloro,Matteo Alessandro Boggian, Silvia Schena, Don Andrea Giacomelli, Michela Saggioro, Giovanna Tondini, Zanon, Matteo Lerco,Damiano Michela Saggioro, Alessandro Contadin, Andrea Conti. Tommasi, Cristiano Zanus Fortes, HANNOGiovanna COLLABORATO Andrea Scamperle, Annalisa Zanchi, Tondini, Andrea Scamperle, Marina Soave, Alessia Bottone, Matteo Sambugaro, Elisa Casi, Innocenti, A QUESTO NUMERO Marisa Ruggeri, Michele De Martin,Giuditta Giovanni Magrone, Giorgio Vincenzi, Alessandro Don Andrea Giacomelli, Damiano Michele De Martin, Davide Valerio, Enrico Gastaldelli, Alessandro De Pietro, Raffaella Sgalambro. Boggian, Andrea Etrari, Monica Tommasi, Cristiano Zanus Fortes, Marina EmaRoberto Frazioni, Enrico Veronese, Giovanni Magrone Candeloro, Soave,nuele Alessia Bottone, Giorgio Vincenzi, Pezzo, Massimiliano Maculan Foto Matteo Zanon, Matteo Lerco, Andrea Etrari, Monica Candeloro,Matteo FOTO Archivio SportDi+, Michela Saggioro, Giovanna Tondini, Zanon,FOTO Matteo Lerco, Michela Archivio SportDi+, BPESaggioro, agenzia Andrea Scamperle, Annalisa Zanchi, Giovanna Tondini, Andrea Scamperle, BPE agenzia fotografica, Archivio SportDi+, BPE agenzia fotofotografica, Marisa Ruggeri, Giuditta Casi, Michele De Martin, Giovanni Magrone, grafica, Archivio Uffici stampa Comuni Archivio Uffici stampa Comuni Archivio Uffici stampa Comuni Michele De Martin, Davide Valerio, Enrico Gastaldelli, Alessandro De Pietro, patrocinanti, Fotolia, Alpo Basket, patrocinanti,Fotolia, Fotolia, MSP Verona, patrocinanti, Roberto Frazioni, Enrico Veronese, Giovanni Magrone Verona Strada Sicura, MastiniEmaVerona, Opes Verona, Alpo Opes Verona, Ufficio Scolastico nuele Pezzo, Massimiliano Maculan Roberto Passerini, Giacomo Bellazzi, Basket Provinciale Verona, Mastini Verona, Francesca Soli, FOTO FOTO Archivio SportDi+, BPE agenzia Facoltà di Scienze Motorie Verona, IN COPERTINA Archivio SportDi+, BPE– Argento agenziaVerona, fotoCOPERTINA fotografica, Filippo Lanza olimpico Rio FISIIN Verona, BluVolley grafica, Archivio Uffici stampa Comuni Sergio Pellissier Attaccante ChievoArchivio Uffici stampa Comuni 2016 (FOTO MAURILIO BOLDRINI) Cestistica Verona, Streetball Verona, patrocinanti, Alpo Basket, Verona Fotolia, patrocinanti, Fotolia, MSP Verona, www.fototime.it Verona Strada Sicura, Mastini Verona, (Foto Maurilio Opes Verona, Alpo Boldrini) Maurilio Boldrini) Roberto Passerini, Giacomo Bellazzi, Basket(Foto Francesca Soli,

SOSTIENE E PROMUOVE L’ATTIVITÀ DELLA FONDAZIONE SAVE MORAS

IN COPERTINA

IN COPERTINA Filippo Lanza – Argento olimpico Rio Sergio Pellissier - Attaccante Chievo2016 (FOTO MAURILIO BOLDRINI) Verona (Foto Maurilio Boldrini) Stampata cartaecologica ecologica100% 100%riciclata riciclata Stampata susucarta coninchiostri inchiostriaabase basevegetale vegetaleprodotta prodotta con senzauso usodidicloro cloro senza

SOSTIENE E PROMUOVE L’ATTIVITÀ DELLA FONDAZIONE SAVE MORAS Stampatasusucarta cartaecologica ecologica100% 100%riciclata riciclata Stampata coninchiostri inchiostriaabase basevegetale vegetaleprodotta prodotta con senza uso di cloro senza uso di cloro


FUNIVIA MALCESINE MONTE BALDO CON LE CABINE ROTANTI VERSO PANORAMI MOZZAFIATO

FUNIVIA MALCESINE MONTE BALDO Via Navene Vecchia, 12 - 37018 Malcesine (VR) Tel. +39.045.7400206 - Fax +39.045.7401885 info@funiviedelbaldo.it www.funiviedelbaldo.it

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Comune di Malcesine

Provincia di Verona


SOMMARIO

n. 48 / 2017 In copertina: Elena Cacciatori - Medaglia d'argento all' One Cup Wabba di Kiev, in Ucraina, cat. Bikini over 35 Foto: Maurilio Boldrini

7. 8. 10. 11.

Editoriale Defibrillatore fa rima con prevenzione

SPORT LIFE

BREAKING NEWS

Diocesi di Verona CampuSport 2017, per un’estate (anche) educativa

18.

9.

Il corner di Tommasi Giocare con i millenials A canestro con Zanus La dura legge dello sport: grazie Capitano!

EVENTO 12. 19. 20. 58. 70.

CONI, un primo semestre da applausi! Kids University Verona FISI Verona in festa West e Valpo l’unione fa la forza A scuola con Verona Strada Sicura

INTERVISTA 24. 30. 38. 40. 44. 50. 52. 54.

Bodybuilding – Elena Cacciatori Pallamano – Elisa Ferrari Motociclismo – Filippo Zonta Calcio – Andrea Nalini Calcio – Fabio Depaoli Basket – Leonardo Totè Pallavolo – Emanuele Birarelli Olimpionici – Luciano Zerbini

22. 28. 34. 47. 48. 49. 60. 62.

Con Sport+ 4 all lo sport è davvero per tutti! A testa alta! Zocca conquista i Pirenei SBK, ovvero l’essenza del motociclismo FantAntonio si veste di gialloblu Verona Streetball Week Cestistica: squadra che vince non si cambia! Stelvio Marathon, buonissima la prima Rainbow Young Run, gimme five!

PASSIONE COMUNE 16. 15.

Legnago, Sona Vigasio, Povegliano, Oppeano

FOCUS 64. 66. 68. 72.

Opes Verona Jump on the beach! Sport, estate e fabbisogno di sali minerali Correre? Sì, ma con il training corretto

Pizzini, Biondani e … Marino Bartoletti



L’EDITORIALE di Alberto Cristani

ma i r a f e r o t a l l i r b fi e D con prevenzione

che per le

vigore l’obbligo an re un anno – entra in

a.cristani@sportdipiu.com

fatto slittare di olt tre rinvii che l’hanno erautomatico. Dal 1° luglio – e dopo li detta il decreto int del defibrillatore semi e ich ist nt ta et 12 (la legge Balduzzi) dil 20 e 9/ 18 tici ge ma to leg au lla mi de se società sportiv di defibrillatori azione definitiva o lic izz pp til l’a l’u r e pe e ti ion en taz im Gli ultimi chiar nee guida sulla do e dilettantistiche”. ort del 21 giugno su “Li e delle società sportiv ni zio cia so as lle ministeriale Salute-Sp de parte positivi salvavita da e di eventuali altri dis ativi: tu at nologia più avanzata tti pe as i seguenti miautomatico o a tec se re to illa br fi de Tra gli altri, spiccano un o di ivo salvavita tivo deve essere dotat all’utilizzo del disposit ta ma for na rso - ogni impianto spor pe a un e praticano una delle deve essere presente tive dilettantistiche ch or sp ni zio cia so as - nel corso delle gare o tà l Consiglio Nazionale in capo a tutte le socie embre 2016, n. 1566 de dic 20 era lib de - gli obblighi gravano di ni (ve e riconosciute dal Co to 396 discipline sportiv del personale forma presenza obbligatoria lla i da i d e or re fu to di illa al del Coni) br tà fi l de attivi bbligo di dotazione de e praticano la propria ch he tic tis an ett dil - sono escluse dall’o e ortiv cietà o associazioni sp durante le gare le so cano sport a ridotto ettantistiche che prati dil e tiv or gno con sp ni zio un impianto sportivo cia cietà o asso to e vanno al tiro a se so cre le i de gh al A bli ob ato gli eg all da - sono escluse sono elencate nell’ e, dalla lippa, morra, torio. Queste attività lla dama alle freccett da e, idg br al e cc impegno cardiocircola bo dalle andate, si intende e ia e archi al biliardo, la, ma quelle radiocom ve e ica ut na to mo armi sportive da cacc e anch esto tipo. minigolf. Sono esenti al volo e attività di qu o tir il a, nn ca la n birilli e piastrelle al co a il tiro a segno, la pesc te” ed “era ora”. poi l’aeromodellismo, con cori di “finalmen lta co ac e tta de ne tizia be a Questa in sintesi la no constatazione. assare’ per affrontare avviso, una doverosa o mi presentare il ‘lasciap a e, rap e. ssa far po , ssa tra po si les C’è però da far e pa ch o in ssolano tore, a bordo campo tiva è l’errore più gro or sp to ne ga gio bli sta ob a o un Credere che il defibrilla ) tat o che sia diven gioco di parole… im to ss es sti qu i giu è tem ed ssa a nz (pa cuor leggero uazioni di emerge ticatelo… n.d.r.). è fondamentale in sit arazione, non dimen ep pr ea ne ido n Certo, il defibrillatore co le na a tranquillità è rappr ilizzato solo da perso sportiva nella massim ca ati pr a un e rio (ah, può essere ut er olg a sv ntale per accingersi tiva, difMa il passo fondame dica di idoneità spor me ita . vis ne la zio a rd en ev ua pr rig sentato dalla sionisti per quanto fatta in pochi minuti. affidandosi a profes termine di una visita al ri ga ma e’, or Come? Senza dubbio fav ne sono ancora tanti. e certificati a prezzi ‘di questi personaggi ce di i, ion az nd ma fidando da chi propon co rac nostante le continue nsì una Ahimè, ancora oggi, no tempo e di denaro, be di ita rd pe a un o rat re conside farlo diventaTroppi. ad hoc non deve esse brillatore e, magari, a fi de dic l me de zo ita vis iliz a ut un di Investire su are la percentuale zie alla quale abbass buona abitudine gra enticare. ale potersi (quasi) dim re un oggetto del qu

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sdpverona

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DIOCESI DI VERONA

A

CampuSport 2017, per un’estate (anche) educativa

nche quest’anno, per la terza estate consecutiva, si è svolto presso la parrocchia di Cisano di Bardolino il CampuSport, una settimana residenziale di educazione allo sport e alla vita, dedicata a ragazzi e adolescenti provenienti dalla provincia di Verona. Le finalità pedagogiche del CampuSport si possono riassumere nel concetto di vivere lo sport come opportunità educativa per: - motivare l’interesse e il coinvolgimento, affrontando le sfide e il confronto; - osservare da diversi punti di vista azioni ed emozioni dello sport; - favorire l’incontro e il dialogo fra persone con le proprie differenze di abilità, conoscenza e appartenenza; - imparare a raccontare la bellezza dell’esperienza sportiva; - scoprire i valori del territori e delle attività che esso favorisce; - proporre stili e atteggiamenti di apertura nella luce del Vangelo e della riflessione socio-pedagogica. - stile di vita che si basi su sobrietà, sostenibilità, partecipazione, collaborazione, solidarietà, reciprocità, accoglienza il tutto all’interno di un gruppo. I contenuti sono stati elaborati e condivisi nei vari giorni attraverso la pratica sportiva e la riflessione sull’esperienza La settimana si è quindi svolta con un

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di Don Andrea Giacomelli

programma ben definito dove sport e relazione hanno reso questa esperienza davvero unica ma soprattutto formativa. Il camp si è svolto con il seguente programma: 1° giorno (domenica) - Le nostre relazioni con i 'grandi' nella vita: famiglia, scuola, sport nella vita personale e nella fede cristiana. Come ci vedono le persone intorno a noi? 2° giorno (lunedì) - In relazione con me stesso rispetto ad altri: infondere fiducia in se stessi e nelle sorprendenti potenzialità che ogni vita contiene. Scoprire che conosciamo noi stessi in una corporeità e spiritualità aperta ad altri. Sport: Ginnastica - atletica - football 3° giorno (martedì) – Nella vita mi scopro unito ad altri: naturapersone. Sport: vela con il Centro nautico Castelletto, sera scacchi 4° giorno (mercoledì) – Conoscersi e fare gruppo: giornalismo e racconto insieme a SportDi+ magazine e al suo direttore Alberto Cristani. Sport: basket, canoa con il centro nautico Bardolino

5° giorno (giovedì) – Sport = atteggiamento-attitudine-fair play: sport e ambiente/natura escursione con barca a Vela 6° e 7° giorno (venerdì e sabato) – Uguaglianza e diversità: raccontare l’esperienza Al camp hanno partecipato un buon numero di ragazzi e ragazze che hanno saputo cogliere l’essenza e le indicazioni di questa esperienza, elaborandole in un articolo che verrà pubblicato sul prossimo numero di SportDi+ magazine (n.49 – settembre/ottobre). Fondamentale infine, è bene ricordarlo, l’apporto e la collaborazione degli animatori, vera e propria ‘forza’ di questo campo estivo che, visto il successo, verrà riproposto anche nel 2018.


NUOTO

Mondiali di nuoto: convocazioni per Luca Pizzini e Giorgia Biondani Si svolgeranno dal 14 al 30 luglio a Budapest i campionati mondiali di nuoto e a rappresentare l’Italia ci saranno anche due ragazzi veronesi, Luca Pizzini e Giorgia Biondani. Lui specialista nel nuoto a rana, lei nello stile libero. Il direttore tecnico Cesare Butini, dopo il trofeo Sette Colli di Roma, ha chiesto di integrare la lista degli azzurri convocati inserendo Giorgia Biondani a completamento delle staffette che si sono qualificate. OSPEDALE - BENEFICIENZA

Moica e La Corsa di Giulietta in aiuto della pediatria di Borgo Trento Giovedì 22 giugno, presso l’ospedale della Donna e del Bambino, una rappresentanza dell’associazione Moica Verona, capeggiata dalla presidentessa Anna Vitali, ha consegnato al dott. Paolo Biban – Direttore U.O.C. Pediatria ad Indirizzo Critico e Responsabile della Patologia Neonatale – un assegno di euro 2.300 frutto della raccolta benefica svoltasi lo scorso 5 marzo durante l’evento podistico “La Corsa di Giulietta”. La Corsa di Giulietta è nata e proposta da Moica Verona nel 2016, in occasione della Giornata Internazionale per i diritti delle donne “Otto marzo”, e si sviluppa con una finalità benefica. Durante l’edizione 2017 Moica ha sostenuto il Reparto di Pediatria ad Indirizzo Critico e la Terapia Intensiva dell’Ospedale della Donna e del Bambino di Verona. Alla consegna dell’assegno erano presenti anche la vicepresidente di Moica, Gabriella Marani, e due componenti del Consiglio Direttivo, Fiorenza Vesentini e Fabrizia Zenatto. SPORT

A Marino Bartoletti il Grappolo d’Oro Clivus 2017 È Marino Bartoletti, famoso giornalista sportivo della carta stampata e televisiva, nonché scrittore di successo, il vincitore 2017 del Premio Giornalistico “Grappolo d’Oro Clivus”, ideato da Cantina di Monteforte e dal Gruppo sportivo Valdalpone De Megni (fondatore ed organizzatore della maratona Montefortiana). La consegna del premio è avvenuta venerdì 30 giugno nella splendida cornice del chiostro medievale di Monteforte d’Alpone. “Lo sport da sempre incarna molti valori” – ha evidenziato bartoletti – “ma mai come oggi è veicolo di integrazione. Se metti dei bambini a correre dietro ad un pallone - ha spiegato Bartoletti - non impor-

ta se sono bianchi o neri, di differenti religioni o di differenti paesi, loro inevitabilmente si metteranno a giocare assieme”. Tra le pagine più emozionanti della sua carriera, Bartoletti ha citato la medaglia d’oro di Yuri Chechi alle olimpiadi di Atlanta del 1996, quando “l’Italia si svegliò con le immagini di un angelo laico che volava sugli anelli, ricordando a tutti la purezza dello sport”. Ha presenziato alle cerimonia anche il Delegato Provinciale del Coni Verona Stefano Gnesato.

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IL CORNER DI TOMMASI di Damiano Tommasi

Giocare con i L

Foto: UEFA Champions League - La Fiorita Vs Linfield - 4 Giugno 2017 - ©Pier Andrea Morolli/SKCS Sport Images

millenials

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a terza avventura con La Fiorita di San Marino mi ha portato lo scorso 28 giugno a Belfast. Primo turno preliminare di Champions League, quello che si gioca tra le ultime dieci nazioni del ranking Uefa. Andorra, San Marino, Gibilterra, Malta e Kosovo tra le altre. A noi il sorteggio non è andato bene. Il Linfield dell'Irlanda del Nord, espressione del protestantesimo più radicale ma soprattutto con in bacheca più di 50 titoli nazionali. Uno degli avversari più quotati, quindi, ma non solo. L'eventuale passaggio del turno prevedeva come avversari già designati i cattolicissimi dei Celtic Glasgow... motivo in più per il Linfield di dare tutto. E noi? La federazione di San Marino ha dato la possibilità, alle squadre impegnate nelle Coppe Europee, di acquisire fino a 4 prestiti esterni. Rispetto ai 2 delle precedenti edizioni sicuramente un vantaggio e una speranza di provarci. Miglietta e Di Maio professionisti nella nostra Lega Pro e serie B si sono aggiunti al sottoscritto e a Brighi Marco, fratello del più titolato Matteo. Olcese bomber di Romagna e Samuele Olivi, professionista di lungo corso, in forza da inizio stagione. Per la partita di ritorno anche Adrian Ricchiuti (impegnato all'andata con il camp dei bambini). Tra di noi, per la prima volta in carriera, mi sono trovato un millennials, classe 2000 e futuro del calcio sammarinese. Strana sensazione e segno che il tempo corre ormai più veloce del sottoscritto. Il doppio turno è stato sorprendente. Andata a Belfast persa all'89esimo 1-0, con gol preso in contropiede dopo che il nostro Vivan aveva neutralizzato un rigore. Ritorno più alla nostra portata. 0-0 con partita controllata e un paio di occasioni che avrebbero fatto sognare l'intera Repubblica del Titano. Non male la soddisfazione di vedere gli avversari perdere tempo durante gli ultimi 15 minuti di partita. Da sottolineare la preparazione del ritorno. Il nostro capitano aveva staccato dal turno serale al lavoro alle 3.00 di mattina del giorno della partita; il nostro terzino sinistro aveva terminato il turno di mattina iniziato alle 4.00 e ci ha raggiunto in ritiro all'ora di pranzo; in ritiro ci ha raggiunto dopo la riunione tecnica, a meno di 2 ore dall'inizio del match, anche la mezzala destra. Calcio di passione, sogno che si era avvicinato e motivo in più, quindi, per aspettare la nuova convocazione!


A CANESTRO CON ZANUS

S

Sempre più raro è trovare ragazzi/uomini che nel profondo siano così attaccati alla maglia che indossano. L’immagine che più evoca questo attaccamento sono le lacrime di gioia di Giorgio (Boscagin n.d.r.) dopo la vittoria della coppa Italia di LegaDue della stagione 2014/2015. Gioia che coronava la lunga avventura del “Bosca” con la Scaligera Basket dagli albori del settore giovanile alla fascia di capitano, conquistando un trofeo dopo tanti anni di astinenza. Purtroppo le scelte e le esigenze di rinnovamento della squadra hanno mestamente chiuso il pluriennale rapporto che

La dura legge dello sport : grazie Capitano! legava Giorgio alla squadra della città dove è nato e cresciuto. Quello che però resta sono gli innumerevoli incontri con i bambini nelle scuole, con la gente con cui si è sempre dimostrato aperto e disponibile al dialogo, cercando di condividere le gioie dei momenti belli e gli affanni di quelli di difficoltà. E’ e sarà esempio per tutti quei ragazzi del settore giovanile che in lui si potranno riconoscere e da cui poter prendere esempio per il proseguo della loro carriera cestistica. Un campione a 360 gradi insomma, di quelli che vorresti sempre vedere con la maglia a cui sei fedele.

Una fascia di capitano conquistata non solo per diritti di anzianità ma per reali meriti umani. Questo articolo vuole essere un personale omaggio alla persona più che al giocatore, perché tutti sono sempre abituati a valutare quello che si vede sul campo e non tutto quello che sta fuori. La sua carriera da giocatore prende un’altra direzione, nuove sfide, nuovi traguardi, con la consapevolezza che a Verona ci sarà sempre qualcuno che la domenica sera si domanderà: e il Bosca cosa ha fatto? Ha vinto? In bocca al lupo per il proseguo della tua carriera e grazie di tutto capitano!

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EVENTO

di Raffaella Sgalambro

CONI, un primo semestre da applausi!

I

primi sei mesi del 2017 del Coni Point di Verona sono stati contraddistinti da numerosi impegni e progetti realizzati. Pur con le comprensibili cautele, stante la concomitanza delle elezioni per il rinnovo delle cariche istituzionali per il nuovo quadriennio olimpico, l’attività di organizzazione e realizzazione di eventi non ha subito soste significative. Espletate nel mese di marzo le formalità elettive che hanno portato, per quanto d’interesse a livello territoriale, alla conferma del Presidente regionale, Gianfranco Bardelle, del Delegato di Verona, Stefano Gnesato, e del Coordinatore Tecnico, Raffaella Sgalambro, si è immediatamente passati alla rimodulazione della squadra con la nomina dei Fiduciari, la maggior parte dei quali, tuttavia, riconfermati e dello Staff Tecnico che rappresenta il braccio operativo del Coni. Sono stati messi in campo, senza perdere tempo, con entusiasmo, passione e professionalità, caratteri che contraddi-

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stinguono questa Delegazione, progetti ed eventi che mirano alla promozione dell’attività sportiva. Tra gli interventi più significativi che hanno visto in prima linea il Coni Verona con la presenza dello Staff Tecnico, vanno annoverati: la partecipazione, ancora una volta, a Sport Expo, ormai evento di eccellenza della città di Verona per la promozione dell’attività motoria; l’organizzazione delle “Feste Intercomunali”, tradizionale e consolidato progetto del Coni Point Verona che vede coinvolti i Fiduciari, gli Assessori allo sport e le Associazioni sportive del territorio e l’Istituzione scolastica; siamo stati presenti a Castagnaro con il coinvolgimento di 420 bambini del territorio; lo Staff Tecnico del Coni ha svolto attività con gli alunni di 1^ e 2’ elementare proponendo attività motoria di base; gli alunni di 3-4-5 hanno svolto attività con le Associazioni sportive del territorio, venendo cosi avvicinati alle diverse discipline sportive; per l’intero week end le associazioni sportive hanno

svolto attività di promozione per la cittadinanza. Importante progetto, realizzato a Quaderni in sinergia con la locale Polisportiva, ma riproposto in varie zone del territorio, è il “Laboratorio di cultura sportiva” nell’ottica della mission del Coni di veicolare fondamentali principi di etica e rispetto propri dello sport, racchiusi nel concetto di fair play. Il progetto, rivolto principalmente agli alunni delle classi 3-4-5 elementare, è stato condotto sempre dallo staff tecnico con attività di giochi didattici per portare gli alunni a fare propri e a riflettere su essenziali principi di etica. Al termine dell’attività vengono realizzati dei cartelloni o degli slogan che rappresentano ciascuna classe. Questo progetto consente di introdurre un


altro importante sistema di collaborazione che si sta instaurando tra Coni Point e Polisportiva “Quaderni”, molto attenta a realizzare sul territorio occasioni di promozione di attività motoria che coinvolgano gli alunni della scuola primaria. Da due anni ormai la Polisportiva propone, con la collaborazione dello Staff tecnico, un progetto che prevede un ampliamento delle ore di attività motoria nella scuola primaria nell’ottica di un processo di alfabetizzazione motoria. In particolare, il progetto vede impegnato lo Staff tecnico con gli alunni di 1^ e 2^ elementare e con i bambini della scuola dell’infanzia ; con gli alunni di 3-4-5 entrano in gioco i Tecnici della Polisportiva portando cosi a conoscenza degli alunni gli elementi tecnici di alcune discipline sportive presenti sul territorio; in questo modo chi è interessato può trovare i loco l’attività che preferisce. L’attività è terminata con una ben riuscita “Festa dello sport” che ha visti coinvolti i bambini, lo Staff tecnico e i Tecnici della Polisportiva in un bel pomeriggio di giochi e sport. Per concludere le attività riguardanti la promozione, non possiamo non citare la Giornata Nazionale dello Sport, giornata che si celebra la prima di domenica di giugno in tutta Europa. Vari sono stati gli eventi realizzati in diverse località, tutti all’insegna della promozione sportiva, ma merita particolare citazione l’evento organizzato a Bovolone con le Associazioni sportive del territorio, durante il quale si è colta l’occasione per premiare la scuola secondaria di primo grado “Franco Cappa” vincitrice del premio nazionale del progetto “Sport e Integrazione”, progetto indetto dal Coni Nazionale. Tuttavia, durante i varie manifestazioni

è stata data lettura della Carta europea dei diritti allo Sport. Altrettanto qualificanti le attività di formazione e aggiornamento poste in essere di concerto con la Scuola regionale dello Sport del Coni Veneto; fondamentale è l’aggiornamento e la formazione di quanti operano in ambito sportivo soprattutto con le fasce giovanili, nei confronti dei quali è doverosa una preparazione quanto mai professionale. Si è trattato di Corsi di primo livello per Tecnici in cui sono state affrontate tematiche teoriche e pratiche ; si è tornati a proporre in sinergia con l’ UST di Verona Ufficio Educazione Fisica un corso di formazione per Insegnanti della scuola primaria ospitato egregiamente presso la scuola “F Cappa” di Bovolone; e, d’intesa con il Dipartimento di Scienze Motorie dell’Università di Verona, un corso di secondo livello, rivolto ai tecnici delle varie discipline sportive e agli studenti della Facoltà di scienze motorie tutti con un’ alta partecipazione di tecnici delle varie discipline sportive e di docenti degli istituti scolastici. Non sono mancati gli eventi istituzionali quali l’appuntamento “Coni in festa”, sempre fortemente voluto dal

della Gran Guardia. La presenza di atleti olimpionici del presente e del passato che, raccontando in diretta, episodi di vita vissuta, aneddoti, esperienze particolari, hanno trasmesso intense emozioni e la sensazione che alla fine vincere una medaglia è sembrato quasi un corollario,un passare alla fine in secondo ordine rispetto al vissuto e alla magia dell’intero evento olimpico, suscitando così nell’ uditorio momenti di vera atmosfera sportiva. Nell’ occasione, si è espresso anche un gesto di solidarietà, in armonia con i dettami sportivi, raccogliendo fondi in favore delle zone terremotate, mettendo

nostro delegato Stefano Gnesato, svoltosi quest’anno in una cornice magica e suggestiva quale è il Museo Nicolis di Villafranca. Durante l’incontro sono stati conferiti i riconoscimenti ad atleti per i loro risultati e i titoli conseguiti e ai dirigenti e tecnici che si sono particolarmente distinti per l’impegno profuso nella promozione del’attività sportiva, atto quanto mai doveroso nei confronti di chi si adopera in modo del tutto volontario per il territorio e per lo sport. Non sono mancati appuntamenti di impatto sociale legati al mondo dello sport, quanto mai importanti , quale ad esempio la festa “ Olimpionici veronesi per la vita” localizzata nella magica cornice

all’asta le maglie delle più importanti società sportive del veronese. I fondi sono stati, poi, consegnati ai rappresentati delle zone terremotate durante la festa organizzata a Quaderni, il 25 giugno con la presenza del complesso bandistico di Accumoli. Avviato sul territorio veronese l’importante progetto del Coni nazionale per l’organizzazione dei “Centri Coni “. Il progetto molto articolato prevede l’organizzazione di centri di attività motoria e sportiva che vedono la collaborazione e sinergie di associazioni sportive di discipline diverse; progetto rivolto ai ragazzi dai 6 ai 14 anni , ha la finalità di ampliare la base di conoscenze motorie delle

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nuove generazioni , che come è risaputo è carente di alfabetizzazione creando per loro occasioni di sperimentare e provare discipline diverse da quella praticata. Il progetto prevede inoltre la formazione dei tecnici con la collaborazione della Scuola Regionale dello Sport del Veneto, per i quali sono previste inoltre riunioni di formazione sul territorio e soprattutto la rotazione e lo scambio di informazioni con i tecnici delle altre discipline coinvolte; lo stesso principio è poi previsto per gli atleti che avranno cosi l’occasione di confrontarsi con atleti di altre discipline e sperimentare nuove situazioni sportive. Il Progetto prevede la somministrazione dei test di efficienza motoria, i cui risultati vengono inseriti su una Piattaforma nazionale e successivamente analizzati dal coni nazionale e una festa finale. I programmi futuri? Ci vedranno ancora impegnati sia nel capo della formazione tecnico culturale per dirigenti e Tecnici delle Società sportive, d’intesa con la Scuola regionale dello Sport, sia sotto il profilo organizzativo di eventi per la promozione e la diffusione della pratica sportiva in collaborazione con gli Assessorati allo sport, le Istituzioni scolastiche, le Federazioni e gli Enti di promozione e le associazioni operanti sul territorio. Un futuro, quindi, ricco di iniziative pur nella endemica scarsità di risorse disponibili. Vi sopperiscono, tuttavia, l’entusiasmo, l’impegno e la dedizione di tutti i componenti del Coni Point di Verona, in primo luogo del Delegato Stefano Gnesato, convinti come sono del ruolo fondamentale rivestito dall’attività sportiva e motoria come fattore di crescita e formazione delle giovani generazioni, sostenuti in tutto dalla Presidenza regionale.

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LEGNAGO

Pattinaggio Il “Pattinaggio Legnago” non si ferma: dopo un intenso mese di aprile, segnato da quattro campionati Regionali, strada e pista, per le categorie Giovanissimi, Esordienti, Ragazzi, Allievi, Junior e Senior, la squadra può vantare ottimi piazzamenti in tutte le specialità, a cominciare dall’oro e l’argento conseguiti da Alessia Vivaldi, Esordiente 2, rispettivamente a Salizzole, il 23 aprile, e a Rovigo, il 9 aprile. Si sono battute con forza anche Alice Tavelin e Noemi Dalla Benetta, all’inizio della loro carriera agonistica, ottenendo grande soddisfazione, così come Giulia Ranghiero e Andry Shaturny, per la categoria Esordienti 1. Gli atleti più grandi, Stanislav Vovk, Ragazzo, e Martina Faccini, Allieva, oltre ad essersi piazzati tra i primi 10 sia a Trebaseleghe il 7 maggio sia a Scaltenigo, il 2 aprile, si sono qualificati alla fase finale campionati italiani strada e pista, che si terranno alle Alte Ceccato dal 13 al 15 luglio.

Dal mese di Maggio a preso il via il GPG Circuito a tappe del Triveneto dove i nostri Atleti partecipano per conquistarsi un posto nella squadra del triveneto, che parteciperà alla finale di Teramo in Ottobre. Nella classifica provvisoria troviamo, nella categoria Esordienti 1 Giulia Ranghiero al 3°posto, nella categoria Esordienti 2 Alessia Vivaldi al 4° posto, ma con una gara in meno, nella categoria Ragazzi Stanislav Vovk al 12° posto, nella categoria Allievi Martina Faccini al 7° posto, tutti per il momento qualificati per la finalissima, mentre nella categoria Giovanissimi, Noemi Dalla Benetta e Alice Tavelin, sono a ridosso della zona di qualificazione, con grande soddisfazione dell’Allenatore Graziano Bovolon. Un grande applauso va anche a Michele Patuzzo Allenatore della Scuola di Pattinaggio del Legnago, che vanta 35 piccoli Atleti e che piano piano passano alla sezione Agonisti.

SONA

Il tennis a Lugagnano in costante crescita Anno 2011, una taverna, quattro amici di cui due maestri di tennis ed un allievo, l’ idea di un progetto comune: coniugare l’attività sportiva con la gestione di un punto di ritrovo, realizzare cioè un’area ricreativa tranquilla, possibilmente immersa nel verde, riservata agli iscritti al Circolo Sportivo. Nasce così l’ A.S.D. Tennis Club Sporting Lugagnano. Lo staff è costituito dal Maestro Nazionale e Presidente Simone Bandini, da Fabiano Bortolon Socio e Vicepresidente nonché gestore del bar e della tavola calda, dall’Istruttrice di Secondo Grado Alice Zapolla e dal Preparatore Atletico Dario Boccardi. Il circolo è aperto tutti i giorni: dalle ore 8 alle ore 23 dal lunedì al venerdì, il sabato dalle ore 9 alle ore 18 e la domenica mattina dalle ore 8 alle ore 13. La Scuola Tennis permanente, che organizza corsi da Ottobre fino a Maggio ed è rivolta a bambini e ragazzi a partire dai 4 fino ai 18 anni, attualmente conta 64 iscritti, di cui una quarantina residenti a Lugagnano; sono state costituite due squadre in D4 ed una in D2, inoltre due squadre giovanili in UNDER16 ed una femminile in UNDER12.

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“Tra questi ragazzi – spiega l’Istruttore vi sono quattro o cinque elementi su cui il Circolo punta molto e che si stanno allenando seriamente in preparazione di alcuni importanti tornei”. La Società Sportiva ambisce, con la squadra in D2, alla promozione nell’arco di due anni in serie C con almeno un paio di ragazzi del vivaio; altro obiettivo sarà quello di riuscire ad avere una Scuola Tennis con oltre 100 ragazzi iscritti. L’A.S.D. Tennis Club Sporting Lugagnano offre durante tutto l’anno anche un programma agonistico che prevede allenamenti specifici individuali e/o di gruppo in preparazione all’attività agonistica ed alla partecipazione ai Tornei Federali. Il Circolo stesso organizza con discreto successo diversi Tornei, in media sei all’anno tra 4° Categoria, Giovanili ed Open. “Presso il Tennis Club Sporting Lugagnano – anticipa Bandini - dal 2 al 16 Settembre si terrà un importante Torneo Open maschile e femminile con montepremi di €3500 cui parteciperanno atleti provenienti da tutta Italia. Un successo quello organizzato lo scorso anno, che è risultato il Torneo con il maggior numero

di iscritti di tutta la Provincia di Verona: speriamo di replicare anche quest’anno”. Il Circolo oltre al tennis, con i quattro campi in terra rossa, tutti all’aperto d’estate, di cui tre che vengono coperti in inverno, offre anche un campo polivalente da tennis e calcetto in erba sintetica sempre coperto grazie ad una struttura fissa, un bar ed una tavola calda riservati ai Soci. Anche quest’anno poi nei mesi estivi si è tenuto il Campo Estivo Multisport tenuto da Istruttori Federali di tennis, basket, pallavolo ed atletica e rivolto a bambini e ragazzi dai 5 fino ai 15 anni; con formule che prevedono anche momenti per i compiti e il relax. Terminiamo con il futuro, che vede il progetto di ampliamento del Centro con ulteriori due campi in superficie sintetica ed un’area attrezzata per famiglie con parco giochi, panche, tavoli e zona barbecue.

Ilenia Bertolazzi


VIGASIO

Festa dello Sport Si è svolta sabato 20 maggio presso il palazzetto dello sport di Vigasio la 1° edizione della festa dello sport giovanile, organizzata dall’assessore allo sport Diego Campedelli. “ E’ stata una giornata lunghissima ma ricca di emozioni e soddisfazione , sia per me che per i ragazzi che sono stati premiati in tutte le discipline davanti ai genitori, parenti ed amici che hanno gremito le tribune del palazzetto dello sport dall’inizio alla fine della giornata”. La festa è stata arricchita dalla presenza di personaggi dello sport veronese di oggi e di

ieri quali Sandro Boni (che vinse la Korac con la Scaligera Basket), Thomas Frigo (libero della Calzedonia Verona Volley), Claudio Ferrarese (ex calciatore dell’Hellas Verona) e Ireneo Persi (rugbista di serie A). Un grande ringraziamento va a tutte le società sportive che lavorano con i giovani su tutto il territorio di Vigasio, che sono state premiate con una targa ricordo dell’evento; senza di loro non sarebbe potuta svolgersi questa splendida giornata. Hanno sfilato per le premiazioni: Pattinaggio Artistico Vigasio, Vigasio

Volley, Basket Vigasio Vipers, Ginnastica Verona sez di Vigasio, West Verona Rugby sezione di Vigasio, Idras Judo, Atletica Libertas sezione di Vigasio, Cycling Team Ekoi, A.C. Vigasio. Un ringraziamento anche a Claudia Magnabosco per la conduzione della giornata ed a Stefano Cestaro e Filippo Bonvinicini per la parte audio. E’ intervenuto anche il Sindaco di Vigasio Eddi Tosi per testimoniare la sua vicinanza alle associazioni sportive e per ribadire quanto l’Amministrazione comunale sia vicina a chi desideri praticare sport.

POVEGLIANO VERONESE

A Povegliano un'estate all'insegna dello sport Ha preso il via lunedì 17 luglio il grest sportivo di Povegliano. Il Comune, con la collaborazione del circolo Noi e la parrocchia di Povegliano, per il primo anno ha deciso di organizzare il grest sportivo che si svilupperà nelle settimane che vanno dal 17 al 22 luglio, dal 24 al 28 luglio e dal 31 luglio al 4 agosto. Un evento che vedrà la presenza delle varie associazioni sportive del paese impegnate nel far conoscere e promuovere il loro sport durante le varie giornate del centro estivo. L’assessore allo Sport Pietro Guadagnini, racconta i punti salienti di questa nuova iniziativa: “Durante queste tre settimane, i bambini avranno la possibilità di provare tutte le discipline che abbiamo messo in campo: dal calcio alla pallavolo, dal basket alla pallamano, oltre al tennis e alla danza”. Un’ampia offerta che consente ai bambini della scuola primaria di ampliare il loro bagaglio motorio e sportivo. Le varie attività vengono svolte nelle strutture paesane, come sottolinea l’assessore: “I bambini, gestiti da personale esperto e adul-

to svolgono le attività principalmente in tre luoghi: gli spazi parrocchiali, la tensostruttura dei campi da calcio e le scuole elementari. Nelle ore più calde e durante il pranzo al sacco, vengono utilizzati gli spazi verdi ed ombreggiati del parco Balladoro e le aule sotto la chiesa”. Un ruolo determinate lo gioca la collaborazione con il circolo Noi, associazione che risulta di fondamentale importanza per la sicurezza dei bambini: “Al circolo Noi va il nostro ringraziamento per la collaborazione e in particolare per la possibilità di poter usufruire della copertura assicurativa con la compilazione del modulo predisposto al momento dell’iscrizione”. Tra le varie figure di riferimento, ci sono anche gli educatori comunali Nicola Dal Maso e Irene Patuzzo. Dal Maso precisa come si svolgeranno le giornate sportive: “I ragazzi, suddivisi in gruppi di età, alla mattina sono impegnati nelle attività sportive, mentre al pomeriggio le attività variano in base ai giorni della settimana: al martedì e al giovedì i ragazzi svolgono i compiti e vi-

vono l’esperienza giornalistica con il progetto “giornalino sportivo” attivato con la rivista SportDi+”. Continua l’educatore: “Il lunedì e il venerdì al parco Balladoro si svolgono i laboratori e giochi mentre al mercoledì proponiamo tre grandi giochi dove vengono coinvolti tutti i ragazzi assieme”. Le adesioni non sono mancate e Guadagnini è più che soddisfatto: “Siamo molto contenti soprattutto perché riusciamo ad offrire un centro sportivo di qualità a un prezzo che, visto i prezzi di altri organizzati dai paesi limitrofi, è molto competitivo. Abbiamo coinvolto molti sport e le società sportive hanno risposto in maniera entusiastica. Stiamo puntando molto sulle famiglie e questo è uno deiRagno servizi più belli”. Marco L’assessore infine ci tiene a ringraziare chi si è speso per la realizzazione di questo progetto: “Un sentito ringraziamento va al servizio educativo di Povegliano perché è da sei mesi che stiamo lavorando a questo progetto e i risultati sono arrivati. Il divertimento sarà il punto cardine di queste settimane sportive”.

OPPEANO

Un defibrillatore salvavita agli impianti sportivi di Oppeano

Donato dal farmacista dott. Marcello Bacchielli è destinato agli sportivi e alla comunità Gli impianti sportivi di Oppeano sono stati dotati di un defibrillatore, utile nei casi di arresto cardiaco e obbligatorio per normativa. Questo grazie alla donazione del dott. Marcello Bacchieli della farmacia comunale Bacchieli di via XXVI Aprile a Oppeano. Il defibrillatore è stato installato all’esterno dello spogliatoio di calcio in località Le Fratte e l’inaugurazione è avvenuta lo scorso 24 aprile alla presenza del Sindaco di Oppeano Pietro Luigi Giaretta, della consigliera delegata alla

sanità Emanuela Marconi, nonché del consigliere regionale Alessandro Montagnoli. Presenti anche il Vicesindaco Luca Ceolaro e il consigliere Filippo Rossini. Inoltre presente il direttivo di Acd Oppeano tra cui il Luca Agnolin e il presidente del tennis Club Oppeano Fernando Tavella. “In caso di arresto cardiaco” - spiega il Dott. Bacchielli alla presenza anche del figlio Michele - “la tempestività d’intervento è importantissima: la sopravvivenza dipende dalla realizzazione della corretta sequenza di una serie di interventi chiamata Catena della Sopravvivenza che esprime la rilevanza della sequenza e della precocità degli interventi salvavita”. “La tempestività dell’intervento” - ha spiegato la consigliera Emanuela Marconi - “è indispensabile in quanto bisogna pensare che le probabilità di sopravvivenza nel soggetto colpito da arresto cardiaco diminuiscono di

circa il 10% ogni minuto. Dopo dieci minuti in assenza di rianimazione cardio-polmonare le possibilità di sopravvivenza sono ridotte pressoché a zero”. Un ringraziamento da parte del Sindaco per l’attenzione alla comunità è andata anche a coloro che verranno formati per l’utilizzo corretto del defibrillatore. Anche nell’infermeria del ristrutturato palazzetto dello sport di Vallese è stato installato un defibrillatore. Anche la dott.ssa Mariella Sartori, farmacista di Vallese, ha donato un defibrillatore all’Associazione calcistica Junior Oppeanese, che si allena agli impianti sportivi della frazione, in occasione della Fidas Junior Cup. Per la sicurezza sanitaria dei cittadini il Comune ha provveduto ad acquistarne un altro paio da installare alla scuola secondaria di primo grado e nel centro sportivo di Mazzantica. Infine anche il farmacisti dott. Carlo Barioni ne installerà a breve uno a Ca’ degli Oppi.

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SPORT LIFE

Con Sport+ 4 all di Paola Gilberti

lo sport è davvero per tutti!

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ono stati presentati lo scorso 30 giugno, all'interno della splendida cornice del Palazzo della Gran Guardia di Verona, i risultati del programma internazionale Sport + 4 all, che ha coinvolto sette centri riabilitativi di altrettanti Paesi Europei durante il triennio 2015-2017. Trenta mesi di sperimentazione applicata a varie discipline dalla pallavolo al calcio, dal nordic walking al podismo, dalla ginnastica posturale alla bicicletta sono serviti a definire cinque strumenti operativi che potranno essere adottati da terapisti, medici e istruttori all'interno di palestre, strutture sportive e di tempo libero, enti che operano con la disabilità oltre che dagli utenti stessi. L'eredità del progetto si declina nella pratica, con un manuale che racchiude le regole da adottare per rendere inclusiva la pratica sportiva; una serie di linee guida per rendere accessibili le proposte di centri e associazioni sportive; una raccolta di indicazioni per valutare capacità e bisogni del disabile che si avvicina allo sport; un vademecum di competenze e buone prassi da seguire. L'iniziativa, che ha visto il Centro polifunzionale Don Calabria di Verona fare da capofila alle sei strutture di Estonia, Germania, Irlanda del Nord, Lituania,

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Portogallo e Spagna, aveva come obiettivo quello di avvicinare le persone con disabilità all'attività fisica, troppo spesso trascurata per ragioni ambientali o motivazionali. Grazie al supporto di tutti i partner coinvolti, questi mesi di sperimentazione applicata a vari sport hanno permesso di definire cinque strumenti operativi racchiusi in un manuale, reperibile sportplus4all.eu, che potrà essere di supporto a medici, terapisti e istruttori, ma soprattutto agli utenti stessi. "Il progetto svoltosi all'interno della nostra struttura" - afferma Barbara Montagnana, fisiatra del Centro Don Calabria è stato denominato Rehafitness e ha consentito a 97 pazienti con gravi disabilità neurologiche di avvicinarsi, all'interno del percorso riabilitativo, a quattro attività, ossia nuoto, nordic walking, ginnastica posturale e danza creativa», «I benefici del movimento sul-

la salute sono stati evidenti, per questo siamo sempre più motivati a continuare su questa strada. Tra i reclutati, tutti hanno concluso l’esperimento con un controllo medico: nessuno ha mostrato peggioramenti nelle capacità motorie; più di qualcuno è migliorato e 51 stanno sperimentando i benefici della partecipazione sociale”.


EVENTO

di Elisa Innocenti

UNIVERSITY

L

VERONA

Al via la terza edizione

a curiosità è l’innaIL PIACEREtoDELLA CONOSCENZA strumento attraverso cui i bambini 14 | 24 SETTEMBRE 2017 apprendono e crescono. TERZA EDIZIONE yverona.it Proprio PROGRAMMA PER la LE curioSCUOLE per nutrire sità dei più giovani, l’ateneo di Verona, in collaborazione con Pleiadi Science Farmer, ha decisocon di proseguire one con In collaborazione Supporterla sfida di Kidsuniversity proponendo, per la terza edizione, dal 14 al 24 settembre, laboratori per scuole, insegnanti e famiglie, eventi, workshop e momenti di riflessione e rilancio delle buone pratiche di didattica innovativa. Il progetto ha il patrocinio dell’assessorato all’Istruzione e alle Politiche giovanili del Comune di Verona, della Regione Veneto, del Miur - Ufficio scolastico provinciale, di Aga - Tocatì, Festival dei giochi in strada, di Confindustria Verona e di Ecunet la rete europea delle università dei bambini, ed è realizzato grazie al contributo del main sponsor Fondazione San Zeno e in collaborazione con l’Agsm, Gardaland Sea Life, EcorNaturaSì e Acque Veronesi. L’università aprirà le proprie porte ai ragazzi dagli 8 ai 13 anni, per coinvolgerli, attraverso una ricchissima offerta di laboratori tenuti da docenti universitari, nel mondo della ricerca e della sperimentazione scientifica (KidsLab Università). Ulteriori proposte didattiche sono offerte dai tanti partner di Kidsuniversity che, grazie al loro contributo, arricchiscono l’offerta di laboratori per le scuole (KidsLab Partner). Oltre ai 40 laboratori realizzati in collaborazione con i docenti universitari e ai 21 organizzati insieme ai partner, che spaziano in tutti i campi del sapere, dalle scienze umane a quelle giuridico economiche, dalla medicina all’ingegneria, la Kidsuniversity vuole coinvolgere tutta la città, con mostre ed eventi. Sempre per diffondere la conoscenza in modo giocoso e divertente. Non mancherà la consueta cerimonia finale Doctor Kids, dedicata ai partecipanti dei KidsLab scuole e alle loro famiglie, con il rettore che consegnerà i diplomi ai ragazzi e il tradizionale lancio del tocco.

KidsUniversityVerona

Grazie a

Visto il successo dello scorso anno, tornano anche i Teacherslab, laboratori per insegnanti, con attestato di partecipazione, sui temi utili all’aggiornamento professionale con docenti di ateneo e personalità del territorio legate al mondo della scuola. Quest’anno si può contare anche sulla collaborazione della Biennale di Venezia, grazie al protocollo d’intesa firmato con l’ateneo, che organizzerà dei laboratori dedicati agli insegnanti sul tema della Biennale d’arte “Viva arte viva”. La Fondazione San Zeno offrirà laboratori improntati ad affrontare il tema della dispersione scolastica con il progetto “Disegnare il futuro”.

RSITY UNIVERSITY

NA

VERONA

NOVITÀ DELL’EDIZIONE 2017 FamilyLab. Crescono ancora i laboratori, dopo la grande partecipazione alle precedenti edizioni, arrivando a essere oltre 60. Tra questi, novità di quest’anno, i FamilyLab, laboratori e visite guidate, aperti a tutti, per condividere in famiglia un’esperienza di conoscenza. Tra i tanti FamilyLab proposti, tra corsi di cucina e visite ai musei, due in particolare si svolgono negli spazi dell’università: il 23 settembre le famiglie potranno scoprire i rinnovati spazi della Santa Marta, ex panificio dell’esercito austriaco, recentemente ristrutturata dall’università. L’ateneo offre alle famiglie l’occasione di visitare uno spazio architettonico unico in città, ricco di storia. Sarà inoltre possibile visitare la magnifica

biblioteca nel sottotetto dell’edificio e accedere a luoghi solitamente destinati allo studio. Al museo dell’Informatica sarà invece possibile fare “Un tuffo nel passato” con la visita guidata tra calcolatrici, computer, console, pinze robotiche e giornali d’epoca, per comprendere il veloce sviluppo della tecnologica e come questo abbia condizionato la nostra società. Tutti i pomeriggi sarà aperto, con ingresso gratuito, il Sea life Aquarium di Gardaland, un viaggio tra le specie marine, con un attenzione particolare al tema dell’inquinamento dei mari. KidsSport. Una mente vivace deve accompagnarsi ad un corpo attivo e in salute, per questo la terza edizione di Kidsuniversity propone una novità dedicata al mondo dello sport. KidsSport, in programma al centro polifunzionale Fiorito di Borgo Roma, è una sfida motoria per tutta la famiglia, a cura del dipartimento di Neuroscienze, biomedicina e movimento dell’università, in collaborazione con Comfoter Spt. Ritorna il Kids Space, che quest’anno si trasferisce dalla Bra al Cortile Mercato Vecchio, creando una sorta di cittadella della conoscenza, con tanti appuntamenti dedicati alla sperimentazione e alla creatività, organizzati dall’associazione Pleiadi. Tutte le informazioni e gli aggiornamenti sono consultabili su www.kidsuniversityverona.it

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EVENTO

di Bruno Mostaffi

FISI Verona in festa

S

i è svolta lo scorso giugno, nella Sala Lucchi adiacente allo Stadio Bentegodi, l’annuale Festa dello Sci veronese organizzata dal Comitato provinciale FISI di Verona. Il Presidente della locale Federazione, Marco Castioni, prima del suo intervento ha invitato sul palco le autorità presenti per un saluto agli atleti e agli appassionati degli Sport Invernali. Stefano Gnesato, Delegato provinciale CONI, oltre a sottolineare la consolidata collaborazione con il Comitato Fisi Verona, ha equiparato lo studio scolastico all’allenamento sportivo, anche se i ragazzi presenti, in un divertente siparietto, non hanno colto appieno tale similitudine. Avranno comunque tempo per apprendere quanto questa teoria corrisponda a verità. Angela Capuzzo, responsabile Attività Sportive della Direzione Scolastica provinciale, ha ricordato che, dopo molti anni, si sono svolte con la collaborazione della federazione veronese le qualificazioni provinciali dei Campionati Studenteschi anche per sci e snow-board. Le

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successive finali regionali hanno visto le squadre veronesi ottenere lusinghieri risultati, con primi posti e podi di assoluto rilievo, sia nella specialità fondo che in quella dell’alpino. L’ex assessore allo sport del Comune di Verona, Alberto Bozza, ha ricordato la tradizione sciistica veronese ed ha ricordato la prima giornata sulla neve organizzata dal Comune con la collaborazione di Fisi Verona e di alcuni sci club veronesi, esperienza da ripetere e far diventare un appuntamento fisso annuale. Durante la cerimonia, organizzata soprattutto per premiare gli atleti delle categorie giovanili che si sono impegnati durante la stagione, sono state conferite anche delle targhe per meriti speciali o di ringraziamento per l’attività svolta. Per i dirigenti sono stati premiati Claudio Valetti, Presidente dello sci club Alto Mincio

e da molti anni impegnato nel Comitato Provinciale dove ricopre la carica di Segretario, e Andrea Spiniella, giudice di sci alpino che ha fatto conoscere la propria competenza anche in gare di carattere nazionale. Per gli sci club sono stati premiati il GAO Verona e lo Sporting Verona (già Mondadori), rispettivamente per i 70 ed i 50 anni di iscrizione alla Federazione. Sono state inoltre premiate le atleti veronesi Lucia Scardoni e Debora Roncari, ora iscritte alle squadre sportive nazionali delle Forze Armate. Le loro partecipazioni alle gare mondiali, i loro titoli italiani vinti e i loro podi conquistati durante la stagione sono il viatico per una carriera che promette abbondanti soddisfazioni future. “La stagione che si è appena conclusa” – ha evidenziato il Presidente di Fisi Verona, Marco Castioni – “per quanto riguarda la presenza di neve naturale, è stata perfino peggiore della già pessima precedente. Questo ha comportato, per esempio, delle lunghe e costose trasferte per atleti e allenatori delle squadre di sci nordico, abituati ad avere le piste vicino a casa, in Lessinia. Per fortuna i risultati


sono arrivati lo stesso e le compagini giovanili veronesi si sono ben distinte nelle finali regionali. Anche quest’anno Verona è salita sul gradino più alto del podio nelle gare regionali di categoria”. “Gli appassionati di sci alpino – ha proseguito Castioni – “sono purtroppo abituati alle lunghe trasferte per praticare il loro sport. Questa è una triste realtà da quando hanno chiuso quelli che definivo la nostra palestra: gli impianti di risalita di San Giorgio di Boscochiesanuova. Da ciò è derivato anche un triste esodo dei nostri giovani atleti ad associazioni operanti in altre provincie, quella trentina in particolare, dove i genitori possiedono una casa vacanze o dove lavorano i loro allenatori che precedentemente operavano sotto l’egida degli sci club veronesi”. “Dobbiamo ridestare nei giovani” – ha spiegato Castioni – “l’orgoglio di essere parte di una realtà territoriale che non

ha eguali, risvegliare un po’ di campanilismo che è necessario per mantenere sempre attivo e consistente il movimento sciistico veronese. La ripresa collaborazione con la Direzione scolastica ha comportato la possibilità per gli sci club di presentare le loro offerte ad insegnanti e genitori e la giornata dello sci veronese ha fornito l’opportunità alle famiglie di frequentare la montagna con una spesa ridotta. Altre iniziative sono in cantiere: per esempio vorremmo offrire gratuitamente la formazione agonistica ai talenti provinciali che non hanno mai provato a cimentarsi tra i pali dello slalom”. "Per realizzare questi progetti" - ha proseguito Castioni - "dovremo incrementare le risorse finanziarie, attualmente quasi risibili a causa della crisi economica che perdura da anni e che ha ridotto numero ed ammontare delle sponsorizzazioni. La risorsa indispensabile però è sempre quella umana. Federazione e sci club si

sono sempre avvalsi della collaborazione di generosi ed instancabili volontari che hanno trasmesso la loro passione alle giovani generazioni. E’ necessario un naturale ricambio e mi auguro tanti appassionati vogliano impegnarsi per mantenere questa tradizione". "La mission del Comitato provinciale" ha concluso il presidente FISI Verona - "è quella di svolgere il ruolo di coordinatore delle associazioni affiliate e di intermediario tra queste e gli organi federali. Il suo scopo principale è quello di allargare quanto possibile la base dei praticanti gli sport invernali, base dalla quale potranno essere attinti i futuri campioni nazionali. La nostra è una mission sociale: anche chi non arriverà ai vertici dell’agonismo avrà per noi comunque vinto, perché il patrimonio educativo accumulato durante la pratica sportiva lo accompagnerà per tutta la vita".

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SPORT LIFE

A testa alta! U

di Matteo Lerco

n ringhio che riecheggia fiero in tutta la Seconda Divisione. Mastini, onore al merito: la sconfitta in semifinale contro Torino non cancella i fasti di una grandissima stagione. Doveva essere un’annata di ricostruzione, è stato invece un campionato di sconfinata ambizione. Dalle sette vittorie su otto gare disputate, passando per la brillante affermazione contro i Barbari nei Quarti, fino ad arrivare all’omerica prestazione contro i Blackbills, i «cagnacci gialloblù» si sono sempre contraddistinti per un’or-

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ganizzazione ed una coesione d’intenti che gli ha permesso di vincere anche le battaglie più aspre. Tutta la macchina scaligera si è dimostrata più che efficiente: i vari meccanismi hanno funzionato a dovere, permettendo alla compagine del Presidente Simone De Martin di giocarsi fino all’ultimo l’accesso al Silver Bowl di Vicenza. Se è vero che non esiste sconfitta nel cuore di chi lotta, i Mastini concludono la stagione da imbattuti. Lo sguardo della dirigenza è ora già diretto verso la prossima annata.

L’orizzonte è ricco di sfide inebrianti. “Ripartiamo per sognare in grande” commenta il dirigente gialloblù Michele De Martin – “il gruppo ha delle potenzialità sconfinate e speriamo il prossimo anno di riuscire ad arrivare sino all’ultimo gradino della scala. Dispiace chiaramente molto per l’esito della semifinale di Torino, siamo arrivarti all’appuntamento con delle defezioni importanti nell’organico e purtroppo abbiamo pagato a caro prezzo queste assenze. Abbiamo giocato con un quarterback adattato e questo ha influito molto sulle


sorti dell’ incontro. Non siamo mai soliti trovare alibi, ma quando una partita così importante viene condizionata da un fattore del genere, riteniamo sia doveroso ricordarlo. Siamo comunque arrivati ad un passo dal Silver Bowl, essere tra le prime quattro squadre della Seconda Divisione è un grandissimo orgoglio, nonché il punto dal quale ripartiremo per preparare la nuova stagione. Quest’anno abbiamo inserito delle pedine fondamentali nel nostro scacchiere, degli uomini, ancor prima che giocatori, che sono riusciti a

farci compiere un salto di qualità non indifferente. Il sogno ormai lo abbiamo fatto uscire dal cassetto: riportare dopo tanti anni una squadra veneta in Prima Divisione”. Vittorie sul campo, tripudio sugli spalti. I Mastini, dopo tanto girovagare, hanno finalmente trovato Casa. “Dopo tanti anni di spostamenti abbiamo trovato una dimora stabile” - aggiunge De Martin – “il Velodromo di Pescantina è stato per la terza stagione il nostro fortino e questo ha certamente contribuito a radicare la passione per il football

americano in tutta la zona. Lo spettacolo che il nostro sport garantisce è davvero coinvolgente, per questo un buon numero di tifosi si è legato ai nostri colori, supportandoci in ogni sfida. Ci stiamo già focalizzando verso la prossima stagione, un campionato nel quale vogliamo assolutamente recitare una parte importante. Abbiamo vissuto la miglior annata nella storia dei Mastini, questo è vero, ma allo stesso tempo siamo consci del fatto che possiamo senza dubbio migliorarci. Una cosa è certa: torneremo a ringhiare più forte di prima”.

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Ele na INTERVISTA

di Paola Gilberti - Foto Vania Albertini


acciaio

d’ L

il fiore

o sport ce l’ha nel sangue fin da piccola e le sfide sono il suo pane quotidiano, ma da tre anni la veronese Elena Cacciatori ha deciso di affrontarne una nuova: quella del bodybuilding. Traguardi importanti sono già stati raggiunti, ultimo fra tutti il secondo posto all’European One Cup Wabba di Kiev, in Ucraina, nella categoria Bikini over 35. Elena, raccontaci come ti sei avvicinata a questo sport… Per anni ho praticato diverse attività: danza classica, atletica, krav maga… E nel frattempo mi allenavo anche in palestra, fondamentalmente per mantenere una buona tonicità muscolare. La svolta è arrivata tre anni fa, quando mi sono iscritta in uno studio personal, lo studio Mister Coach, che ora ha sede a Pescantina (Verona). Lì ho conosciuto il mio attuale preparatore, Andrea Marchioro: dopo poche sedute mi ha proposto di partecipare ad alcune gare di bodybuilding, dal momento che riteneva avessi il fisico adatto. Inizialmente ero un po' scettica, ma poi mi sono detta "Perché no?". E così eccomi qui.

Quindi immagino avrai iniziato a intensificare il tuo training… Sì, prima mi recavo in palestra due volte a settimana e seguivo allenamenti molto lunghi e pesanti, ma non vedevo grossi risultati, forse anche perché non curavo particolarmente la mia alimentazione. Ora mi alleno dalle tre alle cinque volte a settimana con sessioni più brevi che si aggirano intorno ai 45 minuti e pratico eser-

cizi che sollecitano ogni volta a specifiche e differenti fasce muscolari. In pochi mesi il mio corpo è letteralmente cambiato, sono diventata molto più forte e definita. La tua trasformazione fisica non ti ha mai portato a ricevere critiche? Certo, mi è stato detto spesso che un fisico con muscoli molto definiti non è un fisico femminile. Non do molto peso a questi commenti, amo lo sport e di conseguenza amo la mia fisicità e credo non sia certo una muscolatura scolpita a limitare la femminilità di una donna! Prima parlavi di alimentazione Com'è cambiato il tuo rapporto con il cibo? La mia dieta prevede che tutti gli alimenti siano pesati, ma contrariamente a quello che molti pensano non ho eliminato nulla: frutta, verdura, carne, pesce, pasta e riso… Ovviamente quando si avvicina una gara le porzioni si riducono un po’, ma non ci sono delle regole fisse in questo senso, dipende sempre molto dalle condizioni fisiche del periodo. Il nostro corpo, infatti, non reagisce sempre alla stessa maniera quindi bisogna cercare di capire come migliorarlo volta per volta. Per mantenere il metabolismo attivo faccio cinque o sei mini-pasti al giorno,


Capisco. Ora parliamo di gara: spiegaci come si svolgono. È fondamentale precisare che nel bodybuilding ci sono varie categorie e che ognuna prevede diverse modalità di competizione. La mia è la Bikini, dove ho la possibilità di competere sia per fascia d'età (over 35) sia per altezza (- 1,62 metri o – 1,65 metri). Si comincia con una presentazione generale di tutte le atlete, con un confronto su quelle che sono le pose morfologiche: fronte, retro e i due fianchi. Segue poi una camminata singola, la T walking, dove ogni partecipante mostra delle pose libere per mettere in risalto le sue migliori caratteristiche. Il tutto dura solo una decina di minuti. Oltre al secondo posto all’Europeo di Kiev sappiamo che hai raggiunto ottimi risultati anche in altre manifestazioni.. Nel giugno dello scorso anno, a Verona, mi sono classificata seconda nei Campionati Italiani nella categoria Bikini over 35 e quinta durante i Campionati Mondiali come Bikini – 1,62. Infine, a novembre, ho conquistato il quinto posto nel gruppo Bikini – 65 a Miss Universo di Londra, dove mi sono lasciata alle spalle atlete ben più giovani. Sono estremamente soddisfatta di questi risultati, è bello vedere che il duro lavoro in palestra alla fine viene ripagato.

inoltre assumo anche alcuni integratori: carnitina, un multivitaminico e la vitamina B, forniti da iSatori Europe, mio sponsor ufficiale dallo scorso anno. Quindi hai un regime alimentare piuttosto rigido… Preciso che sono sempre controllata dal mio preparatore, quindi non si tratta di un regime improvvisato o faida-te che

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alla lunga potrebbe essere rischioso per il fisico. Assumo sempre tutti i nutrienti di cui ho bisogno e non mi capita di avvertire fame o spossatezza. Comunque, qualche volta mi è concesso anche sgarrare (ride, ndr).

Quali sono le sfide future che ti aspettano? Mi sto preparando per la prossima edizione di Miss Universo, si terrà a novembre probabilmente in Ungheria. E chissà che non riesca a raggiungere nuovamente un podio.



SPORT LIFE

di Alberto Cristani - Foto di Lorena Zocca

Zocca conquista i Pirenei

e vola sul tetto del mondo! 28 sportdipiu.com


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er Lorena Zocca l’appuntamento clou della stagione è arrivato mercoledì 21 Giugno 2017 nel Campionato del Mondo Master corso sulle vette dei Pirenei, Principato di Andorra. Al termine di una gara trionfale, Lorena si è laureata campionessa mondiale MW 40-44 e, per la prima volta in carriera e dopo aver sfiorato il successo nella precedente edizione disputata in Italia, va ad indossare la meritatissima Maglia

Iridata. Il percorso molto tecnico e impegnativo in discesa (ad un’altitudine di 1900 m.s.l.) non ha lasciato mai respiro, con un susseguirsi continuo di passaggi tecnici e salite molto ripide ricavate su piste nere da sci e tra sassi e radici nei boschetti limitrofi. La carenza di ossigeno dovuta all’altitudine ha reso il circuito di 4,5km e circa 200 metri di dislivello a tornata oltremodo duro è difficile da interpretare. Lorena è stata l’unica atleta a rappresentare l’Italia nella propria categoria e il nutrito gruppo di avversarie includeva atlete provenienti da USA, Australia, Gran Bretagna, Svezia, Francia, Spagna solo per citarne alcune. Lorena ha dimostrato chiaramente fin da subito le proprie intenzioni portandosi in testa già sulla dura salita dopo lo start, arrivando ad affrontare la prima strettoia tecnica su pietre in primissima posizione assieme alla ben nota Margarita Fullana. Da lì in poi il margine di vantaggio sulle inseguitrici è andato via via aumentando fino a sfiorare i due minuti al termine della gara. L’arrivo di Lorena è stato una parata trionfale in solitaria a braccia alzate tra l’entusiasmo e gli applausi del folto pubblico presente. All’arrivo Lorena in lacrime per l’immensa soddisfazione ha dichiarato: “Ero qui oggi con un solo obbiettivo, quello di vincere, consapevole delle mie potenzialità e della dura preparazione fatta per presentarmi in forma a questo appuntamento”. L’incognita di avversarie provenienti dal tutto il mondo - e di

cui non conoscevano le caratteristiche non ha consentito di fare pronostici alla vigilia. Ciò ha permesso a Lorena di concentrarsi esclusivamente sul percorso, cercando di guidare bene nelle insidiose discese e spingendo al massimo in salita per giocare al meglio le sue carte. “Ho iniziato a rendersi conto che potevo farcela – spiega Zocca - già dopo il primo mezzo giro, visto che riuscivo a guadagnare sia in salita che in discesa. Mi sono così imposta di rimanere concentrata per evitare di commettere errori e per amministrare al meglio le forze”. Da segnalare che da metà gara poi il meteo ci ha messo lo zampino; infatti ha iniziato a scendere la pioggia che ha reso il fondo di radici pietre e fango viscido ed ancora più impegnativo. “Non ho mai mollato - prosegue la campionessa veronense - anche se sapevo di avere un buon margine di vantaggi. Solo sul rettilineo di arrivo, dopo essermi voltata e aver constatato di essere sola, ho realizzato quello che stava succedendo e ho dato sfogo a tutta la mia gioia!” La cerimonia di premiazione, con la consegna della maglia iridata e con l’inno italiano in sottofondo, è stata il coronamento di tanto impegno, costanza e dei duri allenamenti. “Ringrazio Michele Righetti del team Bertasi – conclude Lorena - che mi ha aiutato ad interpretare al meglio il percorso e senza il quale non sarei riuscita a salire a Vallnord. La mia dedica per questa vittoria va in primis a Stefano, il mio compagno, per l’ instancabile impegno e la dedizione nell’assistermi e supportarmi nella vita di tutti i giorni e nella preparazione di ogni gara”.

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INTERVISTA

di Alberto Cristani

Foto di Isabella Gandolfi Pics © 2017

paro Penso quindi SPORTDI+ HA INTERVISTATO ELISA FERRARI, EX PORTIERE DELL’OLIMPICA DOSSOBUONO E ATTUALE NUMERO UNO DEL SALERNO CAMPIONE D’ITALIA, IDEATRICE, INSIEME AD ELISA SCHIAVINA, DI UN PROGETTO DEDICATO AGLI ESTREMI DIFENSORI, RUOLO CHE NELLA PALLAMANO SPESSO E VOLENTIERI VIENE ETICHETTATO COME INGRATO.

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“I

l progetto Penso Quindi Paro” – spiega Elisa Ferrari – “nasce da una semplice esigenza: la mia! Infatti, quando avevo 15 anni e giocavo nella pallamano Bazzano, piccola realtà di provincia, il mio sogno era proprio un corso come questo, in cui un portiere di serie A mi potesse insegnate tecniche e ‘segreti’ del mestiere, in cui poter conoscere altri colleghi della mia età cosi da potermi confrontare e interagire con loro, creando nuove sinergie. Cosi oggi, con più di 100 presenze all'attivo in serie A, uno scudetto vinto e due anni di esperienza come allenatore dei portieri del settore giovanile ho deciso di tornare nella mia città d'origine per realizzare un progetto che potesse rispondere alle mie esigenze giovanili, mettendomi a disposizione dei ragazzi”. Prosegue Elisa: “Il progetto è stato accolto davvero con molto entusiasmo, sia dalla Pallamano Bazzano sia da tutti i numerosi ragazzi che fin da subito hanno aderito al progetto. In particolar modo vorrei ringraziare Elisa Schiavina, tecnico della Pallamano Bazzano che ha profuso notevole impegno come mia collaboratrice nell'organizzazione e nella realizzazione di questo corso. Manifestazioni di questo tipo sono molto diffuse nel resto d'Europa, sia per i portieri sia per i giocatori di campo. Siamo molto orgo-

gliosi di essere stati i primi ad importare in Italia tale metodologia di lavoro, che si è rivelata vincente. Dall'entusiasmo e dalla partecipazione dei giovani portieri abbiamo capito l'esigenza che c'era di creare un evento cosi anche nella nostra Nazione. Sotto questo aspetto abbiamo

anche sviluppato una collaborazione con la Federazione, con la partecipazione del tecnico federale Paolo Baresi, segno che la pallamano Italiana ha voglia di eventi di questo tipo, di novità, di cose alternative”. “Le aspettative sul corso” – prosegue il

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società cosi da poter portare il progetto in giro per l'Italia e permettere a tutti i ragazzi di partecipare”. "Penso quindi paro" – commenta Elisa Schiavina, collaboratrice di Elisa Ferrari nel progetto – “è stata davvero una bellissima esperienza, sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista umano. 25 giovani portieri, maschi e femmine, provenienti da tutte le categorie (dall'under 14 alla serie A) hanno potuto incontrarsi e confrontarsi sia fuori sia dentro il campo. Il programma è stato molto intenso, lo sapevamo, eppure hanno seguito e lavorato con davvero grande attenzione ed entusiasmo. La cosa fondamentale

portiere di Salerno - “erano alte, sia da parte dei ragazzi sia da parte degli allenatori che sono venuti ad assistere. Abbiamo lavorato duramente, profondendo grande impegno, sia per quanto riguarda i contenuti, sia rispetto alla gestione dell'evento. La macchina organizzativa ha funzionato alla grande, dalla pubblicità, ai media, alla gestione dei servizi messi a disposizione dei ragazzi. I contenuti tecnici sono stati innovativi, volevamo far conoscere ai ragazzi nuove metodologie di lavoro. In tal senso abbiamo sviluppato un sistema di allenamento visivo denominato LVT System (Lights Visual Training System) per permettere ai portieri di sviluppare ed implementare la risposta visivo-motoria. Nel resto d'Europa lo utilizzano già questo sistema di allenamento, ottenendo ottimi risultati. Nessuno dei ragazzi aveva mai lavorato in questo modo e sono rimasti affascinati da questi nuovi esercizi, perchè sono stati messi alla prova andando a sfrutta-

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re capacità che non avevano mai allenato. Nonostante i ritmi siano stati serrati, dalle 9 alle 18.00 sia sabato che domenica, i ragazzi sono sempre stati interessati e non si sono mai annoiati. Oltre gli esercizi convenzionali in palestra abbiamo voluto inserire anche una parte in aula riguardante la psicologia del portiere e la videoanalisi, argomenti che raramente vengono trattati dagli allenatori. Il ruolo del portiere passa anche e soprattutto da questo e mi sembrava giusto per un corso completo fornire ai ragazzi nozioni di questo tipo”. Conclude Ferrari: “Personalmente sono veramente contenta di quanto fatto. Era un banco di prova per tutti, visto che era la prima edizione, ma quando si parte da basi come competenza, solida programmazione e passione, le percentuali di successo non possono che essere elevate. A Bazzano faremo anche la seconda edizione del corso e ci stiamo adoperando per stringere collaborazioni con altre

per noi era dare loro le giuste basi per crearsi la consapevolezza di ciò che vuol dire stare in porta, per costruire il proprio percorso e dar loro anche lo stimolo a cercare, studiare e diventare i migliori allenatori di loro stessi: partendo dal riscaldamento, passando dalla coordinazione fino all'analisi delle diverse tecniche di parata, passando da alcune basi di acrobatica, alla psicologia del portiere. Abbiamo messo sul piatto moltissimi input che i ragazzi hanno la possibilità di sviluppare durante la pausa estiva. Allo stesso tempo hanno avuto la possibilità di confrontarsi, conoscersi, fare amicizia. So che sono rimasti tutti in contatto e questa è stata per noi la ciliegina sulla torta. È stato un primo progetto pilota, stiamo già lavorando per migliorarlo ed incrementarlo, per questo ringrazio anche tutti i colleghi tecnici che hanno partecipato nei due giorni di corso per il confronto ed il contributo costruttivo che hanno dato”.


Sponsor ufficiale Pallamano Olimpica Dossobuono serie A femminile 2016-2017

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SPORT LIFE

di Pietro Guadagnini - Foto di Maurilio Boldrini

SBK, ovvero l’essenza

del motociclismo 34 sportdipiu.com


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arlare di superbike significa fare un viaggio nella purezza del concetto motociclistico. Prima ancora che per l'aspetto tecnico, la SBK è l'essenza della moto perché ne esprime una visione amatoriale e al tempo stesso molto tecnica. Questo connubio è stato ed è tutt'ora il motivo per cui questa categoria è sempre apprezzata. Ideata dall'americano Steve McLaughlin, negli anni '70, è partita dalle americhe alla conquista del mondo. Un po' sulla falsariga dei grandi nomi del motociclismo professionistico di quegli anni, che sbarcarono nel motomondiale (prototipi) dopo una lunga carriera in superbike AMA (la serie

americana). Il primo grande "marziano" fu Kenny Roberts, seguito da nomi eccellenti come Spencer, Mamola, Schwantz, Lawson, Rainey, per finire con quel Hayden che recentemente ha purtroppo perso la vita in un incidente stradale. Si capisce quindi come la SBK abbia di fatto "iniziato" carriere importanti, e perché sia una categoria ancora molto amata dal pubblico, soprattutto anglosassone, sulla scorta di gare epiche come la 200 miglia di Daytona. La SBK è diventata categoria mondiale nel 1988, dopo un periodo di assestamento e rivalità con la formula TT. La differenza fra le due categorie sta nella elaborazione libera di telaio e ciclistica per quest'ultima, e deve il suo nome alla più famosa, antica e pericolosa gara su strada del mondo, il Tourist Trophy dell'Isola di Man (gara per la quale servirebbero pagine per descriverne il fascino). Il successo che si deve alla superbike è proprio nella sua fedeltà al prodotto di serie:

telaio e parti strutturali sono più o meno uguali a quelle del prodotto da concessionario, mentre il motore viene elaborato ovviamente, ma con vincoli. Questo concetto di categoria ha portato negli anni '90 all'esplosione delle vendite delle cosiddette ipersportive, prima cilindrata 750 poi sempre più su fino ai mitici 1000cc. Il concetto di base era semplice e funzionale: compro una moto che, tolti targa, frecce, specchietti, è del tutto similare a quella che vince in pista. Da li si è formata una grande passione nel pubblico, innamorato della categoria ed estasiato da gare combattutissime e spettacolari. La fortuna della SBK è anche nella sua "apertura" al pubblico, con visite al paddock, incontri coi piloti, iniziative per poter seguire la categoria da dentro, da protagonista. Uno scontro ideologico anche, che ha visto e vede contrapposti i concetti motociclistici più evoluti: le quadricilindriche giapponesi contro il pompone desmodromico bicilindrico della Ducati. Quest'ultima è da sempre anima e cuore della categoria, con moto che hanno fatto la storia e hanno

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lanciato piloti mitici. Qui si apre un ulteriore capitolo, perché per anni la SBK è stata terreno di piloti fortissimi e specialisti (da Polen a Merkel, da Fogarty a Corser per finire con Bayliss), e vista dai piloti del motomondiale come una sorta di "pensione" di fine carriera (Kocinski). Negli anni però si è evoluto questo concetto, trasformando il mondiale delle derivate in una sorta di seconda giovinezza per molti campioni. Il più illustre è stato Max Biaggi, due volte campione, ma anche Carlos Checa. Non sono mancate le "promozioni" dalla sbk alla

categoria leader del mondiale, la 500/MotoGP: Edwards (bicampione sbk), Spies, lo stesso Bayliss, Corser. Negli ultimi anni si è tornato ad una sorta di piloti specialisti della categoria, ma il dato più significativo è dato all'amore dei paesi anglosassoni (in particolare il Regno Unito) e la leggera disaffezione di quelli latini. Anche qui si spiega il fatto di come i tre più forti (Rea, Sykes, Davies) siano tutti britannici. Anche in questo 2017, Johnatan Rea domina ancora dopo i due mondiali vinti, in sella ad una Kawasaki assolutamente straordinaria. Insieme a lui il compagno di box Sykes, mentre la Ducati con Melandri e Davies fatica parecchio a tener testa alle verdone. Un dominio partito da lontano, quando la casa giapponese abbandonò il motomon-

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diale per concentrarsi qui. La concentrazione di risorse e la costante crescita hanno portato i frutti, con una moto spesso imbattibile guidata da due piloti fortissimi. Ducati da anni non è più il riferimento della categoria, distratta dalla MotoGP e affievolita da un regolamento che un po' la penalizza. Non si sa se basti come consolazione, ma anche il colosso Honda, che ha messo in pista la nuova CBR Fireblade, arranca da tempo senza una strada precisa. Anche Aprilia, un tempo dominatrice, attraversa un periodo non facile, pur avendo in Savadori un pilota molto tecnico. Quest'anno si è assistito al rientro della BMW e a un ritorno con più solidità di Yamaha. Anche MV Agusta da qualche tempo è tornata in categoria, infiammando la passione di quanti sono memori delle imprese di Agostini. La

superbike, come detto, da qualche anno è un po' in calo di consensi, un po' per cause gestionali (Dorna, organizzatrice del mondiale, è anche titolare del motomondiale e questo non fa bene) ma anche per un impegno in tono minore da parte delle case. Solo Kawasaki è rimasta in forma ufficiale al 100%. Questo disimpegno può essere dovuto anche al calo drastico delle vendite delle ipersportive, ormai merce rara davanti all'avanzata inarrestabile si scooteroni, crossover, naked e scrambler. Ciò non toglie il fascino e la competitività di una categoria storica come la sbk, che vive anche oltre il mondiale con campionati nazionali importantissimi come il BSB o in gare epiche e di forte impatto come Tourist Trophy, North West 200, mondiale endurance con la sempre unica 8 ore di Suzuka.


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cross INTERVISTA

di Paola Gilberti - Foto Filippo Zonta

Er Puma del

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on ha nemmeno 20 anni, eppure è già un campione. Filippo Zonta, 'Er Puma’ di Monteforte D’Alpone (Verona), classe 1998, pilota professionista di motocross e supercross ne ha fatta di strada da quando, ancora bambino, si aggirava con aria sognante nell’officina di moto del padre. “Mi sono appassionato ben presto a questo sport” - racconta Filippo - “precisamente all'età di tre anni, quando chiesi a mio padre la possibilità di ricevere una motoretta. A quel tempo non sapevo nemmeno andare in bicicletta, così lui mi disse che se avessi imparato a pedalare avrebbe esaudito il mio desiderio. E così fu: a tre anni e mezzo mi guadagnai la mia prima minimoto, una Malagutti”. Solo pochi anni dopo, precisamente nel 2004, all'età di sei anni inizia a competere a livello regionale nella piccola squadra del padre con un’Aprilia da 50 cm di cilindrata. Dall’anno successivo cominciano anche le prime esperienze nei campionati nazionali e in qualche gara di campionato europeo, ottenendo dei buoni risultati. “Nel 2008” - prosegue Zonta - “ho partecipato al primo Campionato italiano, dove a causa di una brutta caduta mi sono procurato una frattura alla gamba che mi ha costretto a stare fermo per qualche mese. Mi sono comunque ripreso piuttosto in fretta e nel 2009 ho vinto la mia

prima gara nazionale”. Il pilota veronese, nel 2010, entra a far parte della Nazionale italiana di motocross e, anche grazie all’ottimo lavoro dei tecnici della Federazione motociclistica italiana, vince il titolo di campione italiano nel Campionato nazionale cadetti di cilindrata 65. Non solo: nello stesso periodo diventa vicecampione a squadre con l’Italia nel Mondiale junior in Francia. “Un anno di particolare importanza per me è il 2011” - evidenzia Er Puma “quando con la Federazione mi sono recato negli Stati Uniti; lì mi sono appassionato di una nuova disciplina, il supercross, l’evoluzione americana del motocross, praticato però in circuiti al coperto, all’interno di palazzetti. Ho cominciato a gareggiare anche in questa disciplina e nel 2012 ho conquistato la mia prima medaglia d’oro al Campionato italiano cilindrata 85”. E con questa nuova specialità, negli ultimi anni è riuscito a guadagnarsi altre quattro medaglie d’oro nel Campionato italiano e due medaglie d’argento nel Campionato europeo, salendo anche di cilindrata, fino a raggiungere la 250. Ora Filippo fa parte del team Martin Racing Technology, che ha sede a Pianiga, in provincia di Venezia, supportato da Honda RedMoto: “Mi trovo molto bene in squadra, sia dal punto di vista personale che da quello professionale. Al momento sono quarto nel Campionato italiano motocross, un ottimo risultato dato l’alto livello generale. In più sono anche in testa al Campionato italiano di supercross. Queste discipline sono la mia grande passione, anche se sono molto più dure di quello che si pensa: ci vuole un'ottima preparazione fisica perché quando si sta a cavallo di una moto ogni singolo muscolo è sotto sforzo. Per questo è necessario anche un buon allenamento in palestra, in modo da rinforzare tutto il corpo”. Data la giovane età si suppone che la voglia di raggiungere traguardi sempre più alti sia tanta e Filippo è assolutamente d’accordo: “Ho ancora molti sogni nel cassetto, primo fra tutti quello di correre in un Campionato mondiale. Inoltre sogno sin da bambino di sperimentare una vera gara di supercross negli Stati Uniti, chissà ”.

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INTERVISTA

di Giorgio Vincenzi - Foto di Maurilio Boldrini, Andrea Nalini

Il risolutore A

ndrea Nalini, 27 anni di Pradelle frazione di Nogarole Rocca (Verona), è l’eroe di Crotone. Infatti, con i suoi due gol contro la Lazio, ha regalato alla squadra calabrese nell’ultima giornata del campionato scorso di Serie A una salvezza su cui in pochissimi avrebbero scommesso anche un solo euro. Forse la parola eroe è eccessiva, ma Nalini con un trascorso da giocatore/lavoratore quando militava nel Villafranca e nella Virtus Vecomp Verona, grazie alla sua tenacia e voglia di arrivare, merita questo appellativo. Approdato al Crotone nell’estate scorsa - dopo aver disputato un ottimo campionato con la Salernitana in Serie B – Andrea sapeva di giocarsi la serie A e con essa il sogno di una vita, cullato sin da piccolo. All’inizio non tutto va per il verso giusto. Davide Nicola, l’allenatore della squadra calabrese, lo lascia per buona parte del campionato in panchina o gli fa giocare spezzoni di secondo tempo. Lui non si abbatte e, anzi, di questo avvio non proprio positivo ne fa tesoro; cerca di capire i suoi limiti e di migliorarsi ricordandosi, come ci tiene a sottolineare, le sue origini calcistiche e tutti i sacrifici fatti dalla sua famiglia. Verso fine stagione le cose girano per il verso giusto fino a giungere all’apoteosi del 28 maggio scorso quando nel suo stadio, intitolato a Ezio Scida, si regala anche i primi gol in Serie A e rende concreta una salvezza impossibile per il Crotone. A fine campionato Nalini ha giocato 17 partite in Serie A, 7 delle quali sin dall’inizio, realizzando due reti e regalando due assist. Niente male per un debuttante! SportDi+ l’ha incontrato nuovamente, dopo quasi un anno, per fare un bilancio della stagione appena conclusa. Andrea, “Mi gioco la Serie A” fu il titolo dell’intervista che fu pubblicata nell’agosto dell’anno scorso, prima dell’inizio del campionato, nella quale raccontavi le tue aspettative e i tuoi obiettivi. A stagione finita come giudichi questa tua prima esperienza nella massima serie? È stata un’annata incredibile e ho mostrato quello che posso fare in questa categoria, perché prima tutti erano un po’ titubanti sulle mie possibilità. Insomma, ci posso stare anch’io in Serie A.

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Era il 12 settembre dello scorso anno quando ad Empoli mister Nicola al 62’ ti fa entrare al posto di Crisetig sancendo di fatto il tuo debutto in Serie A. In quel momento ti sono tremate un po’ le gambe? Sì, perché c’era l’ansia di dimostrare di essere all’altezza. Poi giocando passa e prendi più fiducia in te stesso e nei tuoi mezzi. La prima partita in serie A non la scorderò mai più. Un’ emozione incredibile.

L’ultima partita di campionato con la Lazio è stata la tua gara perfetta: due reti e hai fatto impazzire i difensori. Qual è stato il tuo primo pensiero quando hai segnato il primo gol in Serie A? In quel momento ti passa davanti tutta la vita. Dal primo calcio al pallone dato da piccolo sino a dove sei arrivato. Ripensi ai tanti sacrifici e ai periodi negativi. C’è stato anche un momento di sfogo verso quelle persone che avevano espresso parole negative nei miei confronti. Ora si saranno ricreduti. Una cosa è sicura, io non ho mai mollato. A chi dedichi il primo gol in Serie A? Alla mia famiglia che mi ha sempre stimolato ad andare avanti e non mi ha mai fatto mancare il suo sostegno. Cos’è successo a Crotone dopo la partita? C’è stata una sorta di festa scudetto. Siamo arrivati con il pullman nel centro della città. La festa è durata una settimana. È stato un miracolo calcistico per come si erano messe le cose nella prima parte della stagione. Vi davano per retrocessi già a febbraio e poi… Sin dall’inizio del campionato ci davano come retrocessi. Dopo la partita vinta in casa del Chievo è scattato qualcosa di grande tra di noi. Tutti giocavano per gli altri e ognuno dava il massimo di se stesso fino all’ultimo minuto. Essendo poi quasi tutti giovani avevamo voglia di metterci in mostra e questa era la grande occasione. Sei diventato, insieme a Nicola e Falcinelli (13 gol), l’eroe dei tifosi calabresi. Come ti senti in questa veste? Al Crotone mi sono trovato subito bene,

c’è un clima familiare. È stato un piacere dare delle gioie ai tifosi perché sono solari e con loro ho un rapporto molto bello. Con mister Nicola non è stato sempre “rose e fiori”. Buona parte del campionato l’hai passata in panchina. Come mai? Con il mister non c’è mai stato astio né litigi, ma sono andato in panchina sem-


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pre per scelte tecniche, preferiva altri a me. Bisogna però mettersi anche nei suoi panni. Davanti a me c’erano giocatori come Palladino (poi a gennaio tornato al Genoa, n.d.r.) e Stoian con anni e anni in Serie A. Io però non ho mai mollato. A un certo punto della stagione ha cominciato a darmi un po’ di fiducia e così partita dopo partita sono migliorato. A tal punto che dalla gara di Genova contro la Sampdoria (sestultima di campionato) sei sempre partito dall’inizio. Cosa è successo? Mister Nicola mi diceva sempre che aveva paura che io non difendessi oppure non attaccassi bene. Quando mi inseriva in squadra ho sempre cercato di fare le due fasi nel miglior modo possibile e con un buon rendimento. Da lì mi sono guadagnato la sua fiducia sino a partire come titolare. Cosa ti ha detto il mister dopo i due gol alla Lazio? Mi ha fatto i complimenti e chiesto scusa se non mi aveva dato fiducia prima. Mi ha anche detto che mi sono fatto e formato da solo perché lui credeva poco in me, ma che poi si è ricreduto. Belle parole e di grande stima. Tra i compagni di squadra con chi hai legato di più? Con Aleandro Rosi ho un rapporto stupendo, ma anche con Leonardo Capezzi. Rosi è un vero professionista, nel lavoro

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è attento a tutto. Sentirmi dire da lui che ho le potenzialità per fare di più è stato per me un onore. Mi ha sempre dato consigli, stai attento a questi movimenti, fai così...

te lo immagini quel momento con la curva sud schierata? Sarà una bella emozione. Per questa squadra da tifoso ho gioito, ma anche sofferto quando è scesa di categoria.

Qual è stato lo stadio della Serie A che ti ha regalato maggiori emozioni e perché? Sono due gli stadi che mi hanno dato delle emozioni incredibili: il San Paolo di Napoli e lo Juventus stadium. L’emozione più grande pero l’ho avuta allo dopo i due go alla Lazio. È piccolissimo, non ha la fama di quelli più conosciuti, ma lì ho provato una gioia grandissima.

Come si sta a Crotone? Si sta bene. Mi sono trovato bene con la squadra, ma anche con tifosi e la gente di Crotone in generale. I tifosi ci sono stati

E il giocatore che ti ha più impressionato? Mertens mi ha proprio impressionato, è imprevedibile, può fare tutti i ruoli che vuole: l’esterno o la punta. Non sai mai dove va, dove si muove, nell’uno contro uno è fortissimo. Hai giocato anche contro Totti… Avvicinarsi a questi grandi eroi del calcio ti viene la pelle d’oca. Prima lo guardavo in televisione e in quelle due occasioni era al mio fianco e stavo giocando con lui. Per me era surreale e mi sembrava di vivere un film; poi ti rendi conto che ci sei anche tu e che quindi vali qualcosa se sei lì. Nel prossimo campionato di Serie A, oltre al Chievo, incontrerai anche l’Hellas, squadra di cui eri tifoso da piccolo. Come


sempre vicini anche quando nella prima parte del campionato facevamo fatica e i risultati non venivano. Si mangia bene o ti manca la pearà? Mia mamma è una brava cuoca, pensa che quando tornavo a casa in auto già a Roma mi chiamava per chiedermi cosa volevo da mangiare. È brava a fare lasagne e tortelli. Mi manca la sua cucina. Mamma Carla è ora convinta che la tua professione è quella del calciatore? Sì, si è convinta da sola. L’obiettivo per il prossimo campionato? Continuare a migliorarmi. Se avrò la possibilità di giocare con continuità credo che potrò dare tantissimo. Adesso però, a differenza dell’anno scorso, inizi bene con Nicola dopo quanto hai fatto nell’ultima parte del campionato… Certo. In teoria dovrei partire non come l’anno scorso, ma un gradino sopra. Se il mister mi da un po’ di fiducia io lo ripago… il doppio.

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INTERVISTA

Depaoli fosforo nuovo per di Giorgio Vincenzi - Foto di Simone Pizzini

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il ChievoVerona

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abio Depaoli, 20 anni compiuti il 24 aprile scorso, è uno dei giovani più promettenti del ChievoVerona. Il suo debutto in Seria A è avvenuto il 12 marzo 2017 durante la partita Chievo-Empoli (4-0) prendendo il posto di Hetemaj. Da quel momento ha totalizzato sei presenze, di cui cinque da titolare, dimostrando personalità, buone doti tecniche e adattabilità nei ruoli giocando a centrocampo, ma anche come terzino. Assieme a Sofian Kiyine (19 anni e sette partire in campionato) ed Emanuel Vignato (16 anni e due gare disputate), Depaoli rappresenta la linea verde della formazione clivense e la giusta valorizzazione della squadra Primavera che da sempre è un fiore all’occhiello della società. Con il nuovo campionato alle porte, il giovane calciatore trentino è atteso a una conferma di quanto di buono ha fatto vedere nella scorsa stagione. A Depaoli non mancano però determinazione e consapevolezza che la strada per essere un protagonista sui campi di serie A è ancora molto lunga. Ecco cosa ha raccontato a SportDi+ magazine durante l’intervista realizzata il giorno della presentazione ufficiale della stagione 2017-2018. Fabio, nell’ultimo campionato sei stato aggregato alla prima squadra in forma stabile da gennaio giocando sei partite. Un bel risultato. Sta per iniziare una nuova stagione, cosa ti aspetti? Prima di tutto devo continuare a lavorare per migliorarmi perché non ho ancora fatto niente. È bello esordire in prima squadra e giocare con calciatori di grande esperienza, ma voglio migliorarmi allenamento dopo allenamento e il mister e tutto lo staff mi daranno una mano.

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Tornando al campionato scorso, te lo aspettavi di esordire in Serie A e di giocare l’ultima parte del campionato con una certa continuità? Sinceramente no, questo vuol dire che con l’impegno, la forza di volontà e credendo sempre in quello che si fa i risultati poi arrivano. Quando sono stato chiamato in causa, penso di aver fatto bene. Comunque non ho ancora dimostrato nulla e devo migliorare ancora molto. Quando Maran ti ha fatto debuttare in serie A contro l’Empoli le gambe com’erano? Mancavano cinque minuti alla fine della partita quando il mister mi ha detto di andare a riscaldarmi. Subito non ci credevo. Dopo pochissimo mi ha fatto entrare in campo. Le gambe tremavano perché era il raggiungimento di un sogno. Quanto è stato e quanto è importante Maran in questa tua crescita? È stato importantissimo. È merito suo se sono qui e se sono cresciuto sotto tutti i punti di vista.


Oltre a Maran a chi devi dire grazie per i risultati ottenuti? Sicuramente a mister D’Anna che ho avuto la fortuna di averlo come allenatore (della Primavera del Chievo, n.d.r.) per tre anni. Mi ha insegnato tantissimo facendomi fare il salto da bambino a ragazzo. Grazie alla sua grande esperienza da calciatore di Serie A mi ha fatto capire molte cose. Nel campionato scorso sei stato impiegato come laterale destro e terzino destro. Qual è il tuo ruolo preferito? Io fin da piccolo ho sempre giocato a centrocampo come mezzala, ma mi adatto a tutti ruoli. Comunque giocare da laterale destro o da terzino destro non c’è molta differenza perché i movimenti sono abbastanza simili. Qual è il calciatore a cui ti ispiri? Nainggolan. È il giocatore più completo che c’è in circolazione. Alla tua prima esperienza in Serie A hai avuto l’occasione di giocare contro Totti. Che ricordi hai di quella giornata? E quali emozioni hai provato nel trovarti difron-

te una leggenda del calcio italiano e internazionale? È stato un sogno perché quando ero bambino guardavo Totti alla televisione giocare con la nazionale e pensavo quanto sarebbe stato bello incontrarlo anche solo per fare una foto. Trovarmelo poi difronte, in campo, è stato ancora più emozionante e per un attimo sono tornato di nuovo bambino. Tu, Kiyine e Vignato siete stati le liete sorprese del Chievo della passata stagione. In una squadra di giocatori molto esperti come siete stati accolti? È un gruppo veramente fantastico. Sin dalle prime volte che andavamo ad allenarci con loro ci davano consigli e ci aiutavano. Sembrava di essere da sempre compagni di squadra. Tutto ciò ci ha aiutato a inserirci a pieno nel gruppo. Con quale giocatore hai maggiormente legato? Ho legato con tanti: Seculin, Cacciatore, Inglese. Dainelli sta dando tutto se stesso per aiutarmi. Alla fine posso dire che ho un bel rapporto con tutti.

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Mi racconti come è stata la tua discesa calcistica da quel di Riva del Garda al Chievo? Sono nato a Riva del Garda, ma abito in un paesino vicino a Trento. Questo è il dodicesimo anno che sono al Chievo e ho fatto tutta la trafila delle giovanili. Sono entrato in questa famiglia che avevo nove anni. I tuoi genitori ti seguono quando giochi? Ci sono sempre, non mancano mai. Anche loro hanno fatto sacrifici enormi e bisogna ripagarli. Come occupi il tuo poco tempo libero? È veramente poco; meglio così perché il calcio è diventato tutta la mia vita. Ogni tanto esco con gli amici e con loro sono andato a vedere le finali dell’Aquila Basket Trento. Che musica ascolti? Un po’ di tutto. Ti trovi bene a Verona? Verona è una città bellissima per vivere e per la gente. Un sogno da realizzare nel prossimo campionato di serie A? Giocare qualche partita in più e di migliorarmi.

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SPORT LIFE

di Bruno Mostaffi

FantAntonio si veste di

GIALLOBLU!

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unedì 10 luglio 2017, ore 20: l’Hellas Verona comunica ufficialmente sul suo sito ufficiale “…di aver acquisito le prestazioni sportive del calciatore Antonio Cassano”. Cassano La notizia coglie tutti un po’ di sorpresa visto che la strada che portava a Fantantonio sembrava si fosse interrotta definitivamente, anche alla luce delle dichiarazioni – non certo soft – dell’ex dirigente gialloblu Luca Toni. Ed invece il Ds Fusco ha calato l’asso, facendo ‘apparire’ all’improvviso Cassano al centro della medicina dello sport dell’Ospedale di Borgo Trento, direttamente per le visite mediche. Due giorni dopo, 12 luglio, Antonio Cassano ha festeggiato i suoi 35 anni in ritiro a Mezzano di Primiero insieme ai suoni nuovi compagni. Già, l’età, altro fattore che gioca a suo favore. Come non è dalla sua parte il lungo periodo di inattività (ultima partita giocata da Cassano risale all’8 maggio 2015, al famoso derby perso 3-0 dalla Sampdoria contro il Genoa n.d.r.). Il popolo dell’Hellas però - seppur con qualche in parte giustificato scetticismo - accolto alla grande l’ex talento di Bari vecchia: “Un màto tra i màti non può che fare bene!” questo in sintesi il commento più gettonato. Il suo talento non si discute, questo è ovvio, e tutti sperano che con l’età Cassano abbia raggiunto quella tranquillità interiore che gli potrebbe consentire di essere ancora protagonista. Si sa, la classe non ha età e quindi, se tutto girerà per il verso giusto, al Bentegodi si potrà ammirare un Hellas davvero Ca.Pa.Ce. (Cassano-Pazzini-Cerci) di grandi cose. Cassano all’Hellas: un colpo grosso o un azzardo? Un campione ancora utile o una figurina da album Panini? La critica è già divisa. Ed in effetti, considerando la situazione nel suo insieme, i dubbi non mancano. Se poi a tutto questo aggiungiamo la 'sorpresa' di mercoledì 18 luglio (presunto addio al calcio smentito poi, con tanto di scuse, con tanto di conferenza stampa) è evidente che per il Verona il prossimo campionato non sarà come tutti gli altri. Per ora una sola cosa è certa:

please wait, work in progress! E benvenuto Antò!


SPORT LIFE

di Andrea Etrari - Foto di Verona Streetball

Basket veronese in festa con Streetball Week

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rande successo per la prima edizione della Verona Streetball Week, svoltasi a Ponte Catena dal 15 al 18 giugno scorsi e organizzata dalla Pallacanestro Ronzone ASD BGT Sport Company di Giacomo Galanda, in collaborazione con AMIA e AGSM. Della manifestazione resta il campo da basket regolare che si distingue dai due adiacenti anche per il fondo di gomma azzurro, realizzato da Ecopneus con il riciclo di pneumatici fuori uso, che non ha eguali in Italia. Tanti gli ospiti presenti alla 4 giorni veronese, tra cui giocatori ed ex giocatori di serie A come Massimo Bulleri, Valerio Amoroso, Daniele Magro, Luca Gandini, Ousmane Gueye, Davide Lamma, Gregor Fucka, “Dacio” Bianchi, Mario Boni, oltre naturalmente al “padrone di casa” Gek Galanda, al “capitano” Roby Dalla Vecchia e a Sandro Boni. Diversi gli eventi susseguitisi nel corso della manifestazione, dalle giovanili coinvolte nel torneo di 5vs5 Esordienti e 3vs3 under, alla scuola di Rodolfo Fonseca del Flight Italy Tour, al Palio dei Quartieri degli “Amici del Basket”, allo skills

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challange e 3pt shooting, dal Pink Day al basket in carrozzina che ancora una volta ha dato lezione. Si è parlato di Minibasket nel clinic con gli allenatori di Maurizio Cremonini e Marco Gandini (vice di Dalmonte alla Tezenis), si è ascoltata musica chiudendo sulle note di Omar Pedrini, hanno divertito i Da Move con la palla a spicchi e in acrobazie spettacolari. “Ci siano lasciati alle spalle” – ha affermato Marco Battisti, uno degli organiz-

zatori – “quattro giorni di intenso lavoro e di grandi emozioni Desideriamo condividere con chi ci ha sostenuto e con chi ha collaborato al nostro progetto tutta la gratitudine e la riconoscenza per il successo di questa manifestazione. Verona per quattro giorni è stata la capitale del 3vs3 e ci piace pensare che alle prossime Olimpiadi di Tokio 2020 ci potrà essere anche un piccolo pezzo della nostra città quando lo streetball debutterà ai Giochi”.


SPORT LIFE

di Andrea Etrari - Foto di Cestistica Verona

Cestistica: squadra che vince non si cambia!

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a Europe Energy Cestistica ha raggiunto il punto più alto della sua storia con la meritata promozione in C/Gold, conquistata al termine della trionfale stagione 2016/17. Una promozione che sembrava scontata a tre giornate dalla fine delle regular season del campionato di serie C/Silver: le cose però si sono complicate in seguito alla sconfitta interna con Riese e soprattutto dopo la trasferta di Roncade dove i biancorossi hanno perso pure il doppio confronto con i trevigiani. Alla vigilia dell’ultima giornata comunque la “Cesta” poteva comunque contare su due situazioni favorevoli: la vittoria con Summano senza guardare i risultati degli altri campi, oppure la sconfitta con il Pizeta e la contemporanea battuta d’arresto del Roncade. Per fortuna si sono verificate entrambe le cose e così la Europe Energy ha chiuso il campionato con 4 punti di vantaggio sul Roncade (la promozione diretta era garantita soltanto alla prima classificata e senza

passare dei play off ) e ha potuto festeggiare davanti al proprio pubblico il salto di categoria. Già un anno fa i biancorossi erano arrivati vicini alla promozione diretta in C/Gold, ma poi furono eliminati nei play off da Dueville. Quest’anno la musica è stata diversa: dominio assoluto del girone veneto e una sola sconfitta nelle prime 18 giornate, poi a febbraio un primo passaggio a vuoto e infine le due battute d’arresto già raccontate. 21 vittorie e 5 sconfitte, migliore attacco del girone e testa della classifica dalla prima all’ultima giornata: più dominio di così! Grande merito alla dirigenza con la presidentessa Anna Maria Benedetti (moglie del compianto Andrea Piotto, il “papà” della pallacanestro veronese), il direttore sportivo “Momo” Andreoni e lo storico dirigente/vice allenatore Gianni Piotto, oltre naturalmente al main sponsor Europe Energy che ha creduto nel progetto grazie al suo presidente Matteo Ballarin.

E poi ovviamente a tutti gli artefici “diretti” di questa impresa, a cominciare da coach Matteo Zappalà e tutti i giocatori, giovani e “vecchi”, che hanno portato la società veronese a raggiungere l’apice della sua storia. Al motto di “squadra che vince non si cambia”, i dirigenti biancorossi hanno deciso di mantenere invariato il roster per il torneo di C/Gold 2017/18: soltanto un’aggiunta sinora, quella di un giocatore già visto a Verona quasi una decina di anni fa e che risponde al nome di Elia Crestani. Non da meno l’arrivo, in qualità di vice allenatore, di Roberto Dalla Vecchia, lo storico capitano della Scaligera Basket che da qualche anno allena nel settore giovanile della Cestistica: «Ci è sembrato giusto offrire il ruolo di vice allenatore a Roby – ha dichiarato Gianni Piotto – Inutile dire che è un personaggio importantissimo perché ha sposato in pieno la Cestistica e lo ringrazio di cuore anche per tutta l’attività che sta facendo e che continuerà a fare a livello giovanile».

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INTERVISTA

di Andrea Etrari - Foto di Leonardo Totè

Totè A

bbiamo incontrato a Domegge di Cadore, in occasione del ritiro con la Nazionale Under 20 che disputerà gli Europei a fine luglio, Leonardo Totè, ala forte della Tezenis Scaligera Basket; una chiacchierata sul presente e sul futuro di questo giovane talento veronese che punta alla definitiva consacrazione, ovviamente con la casacca gialloblu.

‘Leo’, è la tua ultima estate con le nazionali giovanili: previsioni per i Campionati Europei U20 a Creta? Siamo una grande squadra e un grande gruppo secondo me, con molto talento: ci stiamo allenando molto bene e vediamo cosa riusciremo a fare. Andiamo all’Europeo molto carichi e pieni di buoni propositi. Che giudizio dai alla stagione 2016/17 della Tezenis? La stagione è iniziata maluccio, poi con il passare del tempo siamo riusciti a diventare un gruppo, un tutt’uno tra giocatori e staff: coach Dalmonte ha fatto un grandissimo lavoro con noi e abbiamo chiuso in crescendo. Siamo pronti per ricominciare al massimo. E per quanto riguarda la tua stagione? Soddisfatto, direi: coach Dalmonte mi ha dato molta fiducia e pure i miei compagni che, quando vedevano che ero in ritmo, mi passavano sempre la palla. Da parte mia ci ho messo tanto impegno, penso di aver dato tanto

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una giovane ala , pronta a volare! ma hanno dato tanto anche i miei compagni. Cosa pensi delle scelte della società che ha parlato lo scorso anno di progetto triennale, ma che poi ha trattenuto soltanto due giocatori? E’ ovvio che faremo fatica all’inizio ma credo che la società abbia fatto ottime scelte: la squadra è stata costruita con tutti giocatori che possono correre il campo, giocatori altruisti e sostanzialmente giovani, quindi secondo me potremo toglierci diverse soddisfazioni.

Tu avrai un ruolo ancora più importante in vista della prossima estate quando potresti dichiararti per il draft? E’ presto per pensare al draft, devo intanto pensare a fare molto bene con la Tezenis e poi se ne riparlerà a fine anno. Sei di proprietà della Reyer Venezia che ha vinto lo scudetto: quasi sempre però la società orogranata non richiama indietro i suoi giovani sparsi per l’Italia: Secondo me è una buona cosa quella di mandare in giro i giovani a maturare: la Reyer sa che per il mio bene è meglio rimanere a Verona un atro anno: qui c’è un grande allenatore che ha iniziato un progetto con me l’anno scorso e che vuole proseguirlo. La Reyer sa benissimo che a quest’età il mio obiettivo deve essere quello di crescere: secondo loro e secondo me, la Tezenis è la squadra giusta per poterlo fare. Cosa ne pensi del fatto che tu e altri veronesi siete andati via giovanissimi dalla nostra città per formarvi in altri settori giovanili? Per quanto riguarda il mio caso, all’epoca andai via da Verona perché la Scaligera non aveva un settore giovanile competitivo. Adesso piano piano il vivaio sta ricrescendo grazie a Marcelletti che sta facendo un ottimo lavoro con il settore giovanile e lo dimostra il fatto che un ragazzo come Davide Guglielmi si sia allenato con noi tutta la stagione, andando pure in campo in qualche occasione: è un giocatore di talento che sta crescendo molto con coach Marcelletti.



INTERVISTA

di Matteo Sambugaro - Foto di Bluvolley Verona

Back to the future

E

manuele Birarelli è il nuovo centrale della Calzedonia Verona. Presentato in pompa magna nella sala consiliare di Bressanone, dove la società scaligera organizza i propri camp estivi, il capitano azzurro alle olimpiadi di Rio è pronto per iniziare questa nuova sfida con i colori gialloblu. In questa intervista a SportDi+ il ‘Bira’ nazionale spiega la sua scelta e i suoi obiettivi stagionali. Ti aspettavi, qualche mese fa, di vestire la maglia di Verona? Arrivare a Verona è una bellissima sensazione e nel momento in cui non c’è stato l’accordo con Perugia, questa per me è stata la prima scelta. Ne avevo già parlato da tempo con il mio agente e poi qui conosco sia Grbic che Djuric, con cui ho giocato. Con Mitar ci siamo anche sentiti

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e visti di persona. C’è la voglia di iniziare e fare le cose per bene. Che effetto ti fa tornare dieci anni dopo? Mi fa sorridere ripensare a quando giocai qui a Verona nella stagione 2006/2007. Arrivavo da tre anni di stop, dato che per problemi fisici sono rimasto fermo dai 21 ai 24 anni. Quello fu l’anno del mio ritorno al grande volley, retrocedemmo ma fu una stagione che comunque mi diede tanto. Dovetti affrontare delle situazioni non facili da gestire, sia come uomo che come giocatore. Una stagione che mi insegnò molto.


Il fatto di giocare la Coppa Cev è stato determinante nella tua scelta di venire sulle rive dell’Adige? L’aspetto internazionale mi piace perché sono abituato a stare in squadre che giocano le coppe. La società mi ha fatto capire fin da subito che ci tiene. La Cev rappresenta per noi un obiettivo importante e questo è senz’altro uno stimolo in più. Che idea ti sei fatto del mercato e della Calzedonia della nuova stagione? Penso che abbiamo una squadra molto valida. Sappiamo che ci sono delle società con delle possibilità economiche maggiori, ma il gruppo che si sta andando a costruire credo abbia delle grandi potenzialità. Sarà importante lavorare quotidianamente senza porsi dei limiti. Il sestetto sarà totalmente nuovo e servirà conoscersi e allenarsi bene per creare coesione e amalgama. Che società hai trovato? BluVolley è una società che mi ha trasmesso fin da subito un’idea di grande organiz-

zazione. Una realtà che vuole fare le cose per bene e che da anni si riconferma fra le prime realtà pallavolistiche italiane. Ai tifosi che diciamo? Ai tifosi dico che lotteremo contro tutti e che daremo l’anima dalla prima all’ultima palla. Ci sono tutti i presupposti per fare una stagione che emozioni il pubblico. Un pubblico che mi ha dato sempre l’idea di essere molto presente e corretto. Ci divertiremo. Capitolo nazionale, ne farai ancora parte? Che impressione ti hanno fatto i ragazzi in World League? La nazionale per me non è mai una porta chiusa però, come ho già detto e come è stato per la World League, agli Europei non ci sarò. Il gruppo sta già lavorando e nonostante la World League non sia andata bene, credo che la squadra possa rifarsi. Mi è dispiaciuto per i ragazzi, sono un gruppo nuovo e credo che debbano solo avere modo di lavorare e allenarsi di più assume,

cosa che non è stata possibile in questa prima fase. Il ricordo più bello della tua carriera? Ho avuto la fortuna di vivere tanti bei momenti nella mia carriera e quindi è difficile sceglierne uno su tutti. Sicuramente, per quanto riguarda il club, rimarranno nel cuore le tante vittorie con Trento. Con la nazionale, poi, si prova sempre qualcosa in più. Solo un anno fa eravamo a Rio e nonostante non fossimo la “generazione dei fenomeni” e non fossimo partiti coi favori del pronostico, siamo riusciti a portare a casa un argento. Una medaglia e un’esperienza speciale che rimarrà sempre dentro di me. Il giocatore più forte con hai giocato? I paragoni non sono mai semplici, per quanto riguarda il palleggiatore più forte, non per essere banale, ma ti dico Nikola Grbic. Un vero leader per tutto il gruppo, dentro e fuori dal campo. Il giocatore? Ti dico Juantorena, fortissimo!


gigante buono

INTERVISTA

Il

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di Matteo Lerco


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n’icona senza tempo. Luciano Zerbini è da sempre una bandiera dello sport veronese in Italia e nel mondo. Un’eccellenza autoctona che ha fatto dell’amore verso lo sport, il combustibile della propria esistenza. Tre volte campione italiano nel lancio del disco (1989, 1992 e 1993) ed una nel lancio del peso (1993), Zerbini si è sempre caratterizzato per il suo eclettismo, una propensione alla scoperta di nuove discipline che lo ha portato a distinguersi anche nel tamburello. Un castello di successi, quello che è riuscito a costruire, che però si basa sulla più umile delle fondamenta: il sacrificio. La fatica ed il sudore hanno contribuito infatti a forgiare uno degli atleti più straordinari del nostro territorio, un olimpionico che a Los Angeles ‘84 e a Barcellona ‘92 ha contribuito a tenere alto nel cielo il vessillo del nostro Paese. Duro allenamento e passione dunque. La ricetta del successo si fonda su due imprescindibili ingredienti. Luciano, partendo dalle Intercomunali di Valeggio, passando per gli allenamenti al Coni, fino ad arrivare alle grandi emozioni delle due Olimpiadi, i ritmi della tua vita sono stati sempre inevitabilmente segnati dallo sport. Quali emozioni legate alla tua lunga attività, ti porti dentro con maggior orgoglio? Sono tantissimi i ricordi sportivi che hanno caratterizzato la mia vita e senz’ombra di dubbio quei momenti hanno contribuito a formare l’uomo che sono oggi. A cinquantasette anni posso dire di averne passate tante, anche se effettivamente è stato l’inizio della mia carriera, il periodo che maggiormente mi ha segnato. Quando avevo ancora quindici anni venne a mancare mio padre ed insieme a mio fratello maggiore, ci sobbarcammo il compito di gestire i campi di famiglia, che annoveravano ben cinquanta unità. D’estate, col dissenso esplicito dei miei familiari, staccavo alle 18.00 dal lavoro per dedicarmi agli allenamenti. Non lo nego: diciotto ore giornaliere di sforzo fisico erano massacranti, ma alla fine i risultati ripagavano appieno quei sacrifici. Guardandomi

indietro non mi pesa affatto tutta la fatica che ho sopportato, allenarsi sei/sette ore al giorno con 200 kg sulle spalle di certo non è stato una passeggiata, allo stesso tempo penso però che se fatta con passione, qualsiasi attività risulti complessivamente molto più leggera. Venendo ai momenti più intensi, cito sicuramente le due olimpiadi: è in quelle circostanze che capisci la vera essenza dello sport, come strumento di unione e di rispetto tra i vari popoli. Atletica leggera e tamburello: un connubio singolare che ti ha esaltato come atleta. Quali sono le origini di questa simbiosi? La motivazione è molto semplice: amo molto entrambe. Ho sempre

cercato di trovare una componente ludica anche in uno sport abbastanza “noioso” come l’atletica leggera, ma è stato indubbiamente il tamburello, la disciplina che maggiormente mi ha divertito. Verona, relativamente a quest’ambito ha una grande tradizione, la storica società Salvi ha miltato per trent’anni in serie A ed ora io ho l’orgoglio di rappresentarla in qualità di presidente. Proprio ai Salvi ho esordito nel 1984 nella massima serie, un debutto molto emozionate che ricordo ancora oggi con molto entusiasmo. Ritieni che sia cambiata radicalmente la concezione di sacrificio (ed in senso lato di sport) rispetto al passato?

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Indubbiamente. Sembra una frase fatta, ma un tempo il sacrificio era la base di tutto. Erano tempi diversi: gran parte della gente lavorava e lo studio inevitabilmente passava in secondo piano. Vivevamo di meno, ma vivevamo meglio. La mentalità a mio avviso era più sana e lo sport era visto come un forte strumento di coesione, anche a livello familiare. Oggi si è un po’ persa questa consapevolezza e questo è un vero peccato. Lo sport dovrebbe essere una radice consolidata profondamente nella nostra cultura, un diritto inalienabile che ogni cittadino dovrebbe coltivare per rendere più sana la propria vita, un concetto che però nella nostra civiltà non è molto radicato. A mio avviso, il Comune e le aziende, dovrebbero investire maggiormente in questo settore, in quanto un progresso di questa mentalità, porterebbe a grandi passi avanti a livello sociale. Veniamo infine al tema della sconfitta. Quanto hanno influito le delusioni sportive nel tuo processo di crescita?

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La sconfitta è una componente ineliminabile dello sport: se si analizzano gli sbagli e non ci si nasconde dietro degli alibi, il miglioramento individuale è pressoché garantito. I fallimenti sono legati al concetto stesso di esistenza, sta a noi affrontarli con umiltà e determinazione, considerandoli sempre come un

momento di crescita. Lo sport è una grande metafora di vita, aiuta a diventare grandi. Se vedete i vostri figli correre per arrivare in orario ad allenamento, sentitevi dei genitori appagati: una mentalità sana si riconosce anche da questi piccoli gesti.


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EVENTO

di Paola Gilberti

West e Valpo l’unione fa la forza

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est Verona Rugby e Rugby Club Valpolicella ancora unite, ancora insieme per affrontare nuove sfide future. La collaborazione tra le due società comincia nel settembre dello scorso anno, con un progetto nato per formare i giovani del vivaio: la creazione di una franchigia denominata Valpolicella West Verona Rugby, che coinvolge le categorie dell’under 16 e under 18. «Le due società si sono legate in un patto sportivo che ha come scopo la crescita dei nostri ragazzi», spiega Mario Ramundo, presidente del West Verona Rugby, «Questa nuova franchigia, che ha una durata di tre anni, si pone come obiettivo la crescita tecnica degli atleti juniores e dello staff tecnico. È un’idea che avevamo in cantiere già prima che la Federazione italiana rugby (Fir) ufficializzasse questa possibilità, perché crediamo fortemente che sia possibile unire le forze e le competenze senza far venir meno lo spirito di apparte-

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nenza al proprio club. Nonostante questo sia stato il primo anno e nonostante ci sia ovviamente qualcosa da migliorare, il risultato è stato ritenuto più che positivo da entrambe le società». Così positivo che, nella prossima stagione, il progetto franchigia comprenderà non solo le juniores, ma anche i team seniores dei due club: la seconda squadra del Valpolicella recentemente promossa in C1 e la prima squadra del West, militante in C2. «Con l’estensione dell’iniziativa anche a queste due categorie intendiamo continuare a supportare lo sviluppo professionale, ma anche personale dei giovani: non solo gli atleti uscenti dall’under 18 e quindi già sufficientemente competenti, ma anche tutti coloro che si avvicinano a questo sport in età più avanzata e hanno perciò bisogno di essere maggiormente seguiti nella loro preparazione», continua Ramundo, «I due team proseguiranno quindi i rispettivi campionati e avranno la possibilità, in determinati periodi dell’anno, di scambiarsi i giocatori a seconda

delle singole necessità. Il nostro obiettivo è quello di creare una base giovane, ma solida ed esperta, che possa poi rinforzare le categorie superiori, come la serie A, seconda categoria nazionale per importanza, in cui milita la prima squadra del Club Valpolicella». La presentazione ufficiale di questo nuovo progetto è avvenuta lo scorso 1 luglio all’interno dell’impianto sportivo del West Verona Rugby Union a Sona (VR), dove hanno presenziato, oltre al presidente Ramundo e al presidente del Valpolicella Sergio Ruzzenente, altri membri della dirigenza e dello staff tecnico e l’assessore allo sport del Comune di Sona Gianfranco Dalla Valentina. «L’auspicio è che questa nuova avventura possa offrire maggiori opportunità a tutti quei ragazzi che aspirano a giocare in serie A», afferma Ruzzenente, «il nostro è un vero ambiente di crescita sportiva, per questo ci auguriamo di veder crescere sempre di più le fila delle nostre squadre».



STELVIO Marathon: SPORT LIFE

di Cesare Monetti

buonissima la prima!

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’era da aspettarselo che sarebbe finita così. Con il sole, con il cielo blu che più blu non si può, con i sentieri e lo sterrato del Parco Nazionale dello Stelvio, con ben 25 tornanti da salire negli ultimi 7 chilometri per arrivare alla Cima Coppi, con oltre 700 partenti nelle tre gare previste. Il successo era annunciato, previsto, sognato, voluto ed è arrivato. Splendida questa prima edizione della Stelvio Marathon, la vera novità sulle 42km italiane di questo 2017. Successo in 3h45’30” da parte del tedesco Jochen Uhrig che vanta un primato personale fissato alla maratona di Francoforte di 2h25’31”: “Gli ultimi tre chilometri” – le prime parole del campione – “sono stati i più duri e faticosi, ma correre su questa mitica strada è davvero qualcosa che ti emoziona. Arrivare al Passo dello Stelvio guardando il ‘re’ Ortler ti fa passare la fatica e ti viene da spingere al massimo. Sono davvero contento di questo successo e di aver iscritto il mio nome per primo nell’albo d’oro”. Alle spalle del tedesco Uhrig con 2’54” di ritardo è arrivato l’azzurro della nazionale di corsa in montagna Gerd Frick che ha tagliato la finish-line in 3h48’25” precedendo lo svizzero Christoph Schefer di poco arretrato in 3h48’37”. Tra le donne la vittoria va alla meranese Edeltraud Thaler in 4h30’46” con un passag-

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gio alla mezza maratona in 1h45’15” in seconda posizione e poi già in testa al km 35. “Ho vinto cinque volte la maratona di Bressanone, partecipato più volte alla Jungfrau Marathon” – fa sapere Edeltraud – “ma questa dello Stelvio è una maratona davvero unica e che farà strada. Mi sono preparata molto bene e avevo la testa giusta per questo tipo di percorso che non è per nulla facile da gestire. Ho 52 anni e lavoro come impiegata in un’azienda locale che fa impianti funiviari, non posso che essere felice di questo successo in un posto così meraviglioso”. Podio della gara femminile completato dalla svizzera Paola Vollmeier che si aggiudica la seconda piazza in 4h41’36” e dalla terza classificata Francesca Scribani con 4h48’40”. Oltre alla maratona si è corsa anche la distanza ‘Classic’ da 26km che ha registrato il successo di un altro tedesco. In questo caso è Andreas Schinder che è arrivato a Cima Coppi in 2h43’49” davanti a Marco Maini (2h47’18”) e Roland Osele (2h48’58”). Vittoria al femminile per Agnes Tschurtschenthaler in 2h49’56” che, straordinaria davvero, si è anche classificata quinta assoluta. Seconda e terza classificata ben distanziate: Giulia Bongiovanni in 3h14’08” e Elisa Almondo in 3h20’24”. E c’è grande soddisfazione per questa prima edizione della Stelvio Marathon da

parte di Gerald Burger capo organizzatore dell’evento: “Meglio di così non poteva andare. Tantissimi i partecipanti e una splendida giornata di sole e vorrei ringraziarli uno ad uno. Abbiamo fatto tantissima pubblicità in giro per l’Italia e per l’Europa in questi mesi promuovendo la gara ma anche il territorio: lo Stelvio, la Val Venosta, l’Alto Adige. Ora tra un mese il 15 luglio ci sarà il Giro del Lago di Resia poi ci rimetteremo al lavoro per il 2018 che sono sicuro ci darà soddisfazioni ancora più grandi”.


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SPORT LIFE

Rainbow Young Run, di Emanuela Biondani - Foto www.fototeam.it

gimme five! S

e il successo di una manifestazione si misura dall’affluenza di pubblico, dall’entusiasmo dei bambini, dal buffet finito anzitempo e alle facce stanche, ma felici di chi ci ha lavorato, si può dire che anche la 5^ edizione della Rainbow Young Run è stato un grande successo!! L’idea di dedicare un evento al colore, nasce dalla volontà di trasmettere un messaggio positivo, una sorta di grido di liberazione che dissolva la nuvola grigia della crisi e del pessimismo che porta con sé. Un evento divertente che abbatte ogni frontiera utilizzando la passione per lo sport come punto d’unione di ogni persona. Una giornata di festa in cui tutti sono uniti dallo sport, dal colore, dalla voglia di stare insieme, un inusuale modo di passare una giornata, per ragazzi, famiglie, e non più giovani, purché disposti a trasformarsi, per un giorno, in un’incandescente tavolozza di colori. Una marea di sorrisi: 1300 partecipanti provenienti da Verona e provincia, Vicenza, Mantova, Modena , Brescia, Rovigo, Ferrara e Trento hanno invaso il bellissimo territorio di San Martino Buon Albergo, passeggiando per 7 km in una cornice splendida e

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invidiabile, un percorso suddiviso tra dolci salite e adrenaliniche discese, immerso tra vigneti e ciliegi. La Rainbow Young Run 2017 è scivolata via lasciando in tutte le persone, che a diverso titolo hanno partecipato alla manifestazione, una certezza e cioè quella di essere stati protagonisti di un evento, destinato rapidamente ad entrare nel cuore di tutti. Il successo crescente della RYR riconosciuto in maniera integrale dai protagonisti, andato oltre ogni più rosea aspettativa è il frutto di mesi di lavoro, è la conferma che la serietà, la programmazione, la tenacia, restano valori grazie ai quali è possibile ambire a qualsiasi traguardo. La Raimbow Young Run, è giusto ricordarlo, prende ispirazione dall’antico festival indiano dei colori chiamato Holi, le cui spettacolari immagini ogni anno fanno il giro del mondo. Organizzata per la prima volta nel 2013, dalla Young Sport & Cultura Community - la grande comunità che riunisce i giovani sanmartinesi - è un progetto voluto dal Comune di San Martino Buon Albergo e da esso patrocinata, al quale si sono aggiunti la Provincia di Verona, il CONI Comitato Regionale Veneto, in collaborazione con

SportDi+ Magazine e il contributo di AGSM, AMIA, IPER, Corti Venete, Phytogarda, Latte Verona, Cantina Valpantena e delle altre aziende che da anni credono in questo progetto. Le società sportive sono comunicatrici, perché generano emozioni e divertimento in chi pratica lo sport e in chi vi assiste. Sono anche dei potenti mezzi di comunicazione, sono portatrici di valori, di legami con il territorio, di passione, tradizione, identità e credibilità. Come nelle precedenti edizioni anche quest’anno i proventi sono stati devoluti alle società sportive aderenti al progetto della Young Community. “Non è stato semplice organizzare tutto” – spiega la deus ex machina EmanuelaManu-Biondani – “perché la pressione era tanta ma la volontà di non deludere e accontentare tutti lo era ancora di più. Vogliamo ringraziare anche tutti i volontari delle Società Sportive che aderiscono a questo bellissimo progetto chiamato Young, voluto fortemente da due persone che hanno da sempre sostenuto lo sport nel loro paese, Valerio Avesani, Sindaco dal 2007 al 2017 e il compianto Amedeo Poddi, Assessore allo Sport dal 2007/2012, al quale abbiamo idealmente dedicato questa edizione”.



FOCUS

di Alessandro Boggian

Costruire nuovi impianti sportivi: più facile, si o no?

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l 24 aprile scorso è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Legge n. 50/2017 – la c.d. “manovrina” – avente ad oggetto “Disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo”. In particolare, l’art. 62 riguarda la costruzione di impianti sportivi e va principalmente a chiarire ed ampliare quanto disciplinato dall’art. 1, comma 304, della Legge n. 147/2013 elencando, al comma 1, gli interventi che lo studio di fattibilità può contemplare e disponendo che il verbale conclusivo della conferenza di servizi decisoria possa costituire “adozione di variante allo strumento urbanistico comunale”. Lo studio di fattibilità per la realizzazione di un nuovo impianto può ricomprendere la costruzione di immobili con destinazioni d’uso diverse da quella sportiva, complementari e/o funzionali al finanziamento e alla fruibilità dell’impianto, la demolizione dell’impianto da dismettere, la demolizione e ricostruzione, anche con diverse volumetria e sagoma, o la riconversione e riutilizzazione dell’impianto. Se gli interventi devono essere realizzati su aree di proprietà pubblica o

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su impianti pubblici esistenti, lo studio di fattibilità potrà contemplare la cessione a titolo oneroso del diritto di superficie (per una durata massima di 90 anni) o del diritto di usufrutto (per una durata massima di 30 anni). Le novità introdotte dall’art. 62 hanno fatto levare critiche da più parti in quanto, secondo alcuni, darebbero inizio alla speculazione edilizia collegata alla costruzione di impianti sportivi. Questo perché è stato eliminato il divieto, contenuto espressamente nell’art. 1, comma 304, lett. a), di contemplare nello studio di fattibilità la costruzione di nuovi complessi di edilizia residenziale. L’art. 1, comma 304, infatti, dispone che “lo studio di fattibilità non può prevedere altri tipi di intervento, salvo quelli strettamente funzionali alla fruibilità dell’impianto e al raggiungimento del complessivo equilibrio economico-finanziario dell’iniziativa e concorrenti alla valorizzazione del territorio in termini sociali, occupazionali ed economici e comunque con esclusione della realizzazione di nuovi complessi di edilizia residenziale”. Ai sensi del primo periodo del comma 1 dell’art. 62, invece, “lo studio di fattibilità di cui all’art. 1, comma 304, lettera a), della legge 27 dicembre 2013, n. 147, può

ricomprendere anche la costruzione di immobili con destinazioni d’uso diverse da quella sportiva, complementari e/o funzionali al finanziamento e alla fruibilità dell’impianto”. Quindi anche di immobili ad uso residenziale. Inoltre non è assolutamente previsto dall’art. 62 che la potestà pianificatoria venga sottratta ai Comuni: la disposizione si limita a prevedere, relativamente alla conferenza di servizi decisoria, che “il verbale conclusivo può costituire adozione di variante allo strumento urbanistico comunale. In tale ipotesi, ove sussista l’assenso della Regione espresso in sede di conferenza, il verbale è trasmesso al sindaco che lo sottopone all’approvazione del consiglio comunale nella prima seduta utile”. L’adozione della variante urbanistica, quindi, continuerà essere di competenza del consiglio comunale, così come previsto dalla legge (art. 8 della Legge urbanistica n. 1150/1942). Concludendo, si può dire che l’art. 62 della “manovrina” presenta indubbiamente luci ed ombre dal punto di vista giuridico ma non appare corretto affermare che voglia agevolare la cementificazione e la speculazione edilizia. Occorre solo fissare dei criteri cui gli operatori pubblici e privati si attengano per creare equilibrio tra gli stessi.


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FOCUS

Jump on the di Alessandro Contadin

BEACH! A

lla fine della stagione agonistica, dopo un meritato riposo, che non dovrà però superare i quindici giorni di inattività completa, il tecnico avrà la possibilità di riportare i suoi atleti ad un condizionamento fisico graduale per la stagione successiva. La possibilità di svolgere i primi allenamenti della stagione successiva sulla sabbia permette al tecnico e allo stesso atleta di modulare i modo dettagliato il carico di sollecitazioni al numero di salti, e di spostamenti mantenendo comunque alto il livello dell’allenamento sia sotto l’aspetto aerobico sia sotto l’aspetto neuro-muscolare. Prima dell’ introduzione del salto in palestra per la nuova stagione sarà oppor-

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Allenarsi sulla sabbia per una estate all’insegna del beach volley


tuno svolgere un programma preventivo per gli arti inferiori al fine di creare una base di forza che ha il compito di stabilizzare le articolazioni degli arti inferiori e “subire” in modo meno gravoso le sollecitazioni dovute ai salti su una pavimentazione più rigida. È necessario da subito precisare che l’allenamento su sabbia per la pallavolo non ha nulla a che vedere con l’allenamento specifico per il Beach Volley. Appurata questa piccola ma sostanziale differenza, proviamo ad analizzare con attenzione gli aspetti fondamentali su cui é possibile programmare l’attività di inizio stagione da effettuare sulla sabbia. L’allenamento di condizionamento fisico utile nell’attività su sabbia ha la doppia valenza: alta intensità a basso impatto. La sabbia limita moltissimo i traumi soprattutto agli arti inferiori e alla zona lombare, quindi utile nell’attività di introduzione al salto, ma allo stesso tempo crea un sovraccarico naturale (sulla sabbia è più difficile muoversi) e provoca alta intensità di lavoro. Il valore aggiunto del lavoro su sabbia rispetto a quello in acqua è dovuto alle molteplici attività di allenamento che si possono eseguire per quanto riguarda gli aspetti propriocettivi e di equilibrio dinamico. L’instabilità generata dalla sabbia crea un continuo adattamento a livello propriocettivo duran-

te l’intera fase di allenamento sia con palla che solo ed esclusivamente fisico. Quando inserire il lavoro sulla sabbia Visto che il programma su sabbia potrà essere svolto all’aria aperta e sotto il sole, è consigliabile programmare l’attività nelle prime ore del mattino dove la temperatura vi permetterà di spingere al massimo durante tutto l’allenamento. Inoltre è consigliabile non svolgere nella stessa mattinata altri tipi di attività di allenamento. L’attività su sabbia comporta un’ importante attività metabolica, a volte anche decisamente lontano dalle usuali situazioni presenti in palestra. Nel caso si vogliano abbinare le due attività non convenzionali (allenamento sulla sabbia e allenamento in piscina )è bene che il primo allenamento ad essere svolto sia proprio quello sulla sabbia. Durata e tempi di esecuzione Proprio per la resistenza generata dalla supercie sabbiosa è importante dosare (programmare) la progressione di intensità degli esercizi all’interno della stessa seduta e allo stesso tempo controllare in modo quasi maniacale la durata delle serie. La cosa migliore da fare per non perdere l’attenzione sull’esecuzione del movimento è quella di eseguire esercizi a terzine, dove sarà impossibile sbagliare con i tempi di lavoro e recupero.

Facendo in tre il singolo esercizio e programmando che debba essere un atleta alla volta a eseguire il gesto tecnico o l’attività sica, il resto della terzina (i restanti due atleti) potranno usufruire del recupero. È facile intuire che in questo modo si avrà un tempo di lavoro e due tempi di recupero, proprio come il modello prestativo della pallavolo. Tipologia di allenamento Sulla sabbia sarà possibile differenziare l’allenamento in tre parti: una prima di riscaldamento, a scopo preventivo, dove la sabbia e la sua instabilità potranno dar vita a moltissimi esercizi di prevenzione e potenziamento sulle articolazioni come caviglie e ginocchia; una parte centrale, nella quale sarà possibile effettuare esercizi a carattere funzionale, sulla sabbia sarà possibile effettuare un programma di potenziamento per il salto con uno stress di impatto nella ricaduta decisamente inferiore rispetto alla palestra; una parte finale, nella quale sarà possibile eseguire esercizi con carattere decisamente più metabolico, aumentando l’intensità degli spostamenti il sistema metabolico sarà maggiormente sollecitato, è consigliabile svolgere questa parte di allenamento con esercizi con palla. La presenza dell’attrezzo (palla) renderà l’esercizio meno stressante dal punto di vista mentale e molto più intenso sotto l’aspetto fisico.

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FOCUS

di Silvia Schena

Sport

estate e fabbisogno di sali minerali

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'estate è arrivata e con essa anche la voglia di rimettersi in forma, di correre all’aperto, di andare in bici, di camminare per i sentieri di montagna… Ma per praticare attività fisica durante questa stagione dobbiamo prestare attenzione alle temperature elevate, al rischio di disidratazione ed alla perdita di perdita di sali minerali. Questi fattori compromettono la performance sportiva, favoriscono la stanchezza e possono causare i crampi. Vediamo ora come prevenirli.

Acqua e disidratazione L'acqua è un alimento essenziale per l'uomo e costituisce circa il 70% del suo peso. Nello sportivo è fondamentale perché apporta sali minerali e regola la temperatura corporea attraverso la sudorazione. A seconda del tipo di attività svolta, della sua intensità e dell'ambiente esterno l'atleta dovrà integrare i liquidi persi. Infatti, la disidratazione porta ad un aumento della temperatura corpora, diminuisce la prestazione fisica, riduce l'efficienza muscolare e nei casi più gravi può portare a disturbi gastrointestinali, allucinazioni e persino collasso cardiocircolatorio. Come fare per prevenire la disidratazio-

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ne? Si deve iniziare a bere 2-3 bicchieri di acqua qualche ora prima ed una tazza di acqua mezzoretta prima della pratica sportiva. Inoltre è importante sorseggiare dei liquidi durante l'attività fisica con regolarità. Una volta terminata la sessione sportiva dobbiamo verificare qual è il nostro stato di idratazione. La soluzione più semplice è pesarsi prima e dopo l'attività fisica reintegrando circa 750 ml di acqua ogni mezzo chilo di peso corporeo perso. Anche esaminando il colore delle urine possiamo ottenere informazioni utili: più l'urina risulta scura più saremo disidratati.

Sali minerali Sono composti inorganici e rappresentano il 4% del nostro peso corporeo. Si dividono in macroelementi, microelementi ed oligoelementi a seconda delle loro quantità nell'organismo. Concorrono a numerosissime funzioni tra cui turnover dei tessuti, regolazione di attività enzimatiche, regolano le funzioni neuromuscolari e molte altre. Sodio, potassio e magnesio sono i primi minerali da tenere presenti per coloro che praticano un’attività fisica con un'intensa sudorazione.

Sodio Il sodio, insieme al potassio regola: il rapporto acido-alcalinico del sangue, la distribuzione dei fluidi, la contrazione e l’espansione muscolare. Negli alimenti industriali lo ritroviamo sotto forma di cloruro di sodio (sale da cucina). Il 75% di esso lo assumiamo da alimenti già pronti mentre solo un 25% è aggiunto alla dieta. La popolazione ha mediamente un consumo di sale reale che si aggira tra i 9-12 gr/die contro i 5 gr/die consigliati dall’OMS. Pertanto va integrato negli sportivi a seconda dell'intensità dell'attività svolta ma senza eccedere. Buone fonti sono i frutti di mare, l’acqua minerale e la carne.

Potassio Il potassio contribuisce a mantenere la pelle sana ed a mantenere stabile la pressione sanguigna. Tra i primi sintomi di carenza vi è debolezza e peggioramento delle funzioni neuromuscolari, del sistema nervoso centrale, fragilità ossea, muscoli senza tono, battito cardiaco rallentato. Gli alimenti ricchi di potassio sono le ver-


to principale che costituisce la clorofilla. Inoltre lo ritroviamo in: soia, fichi, mais, mele, semi oleosi, noci, mandorle, pesce, pesche, albicocche e fagioli di Spagna.

dure a foglia verde, il succo d'arancia, i cereali integrali, i semi di girasole, le patate, il riso integrale, i datteri, i fichi, la frutta secca, l'uva passa, le albicocche e le banane.

Magnesio

soprattutto nei muscoli ma anche nel cervello. La sua carenza è associata a debolezza muscolare, crampi, irritabilità e astenia generale. Le fonti alimentari principali di magnesio sono le verdure verdi fresche ed erbe aromatiche, in quanto è l'elemen-

Risulta pertanto fondamentale avere una dieta equilibrata e varia che nella maggior parte dei casi è sufficiente a coprire le richieste di sali minerali degli sportivi. Gli integratori vanno utilizzati con criterio e consigliati da una figura professionale preparata.

Il magnesio svolge un ruolo importante per le contrazioni neuromuscolari, infatti lo ritroviamo

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EVENTO

di Andrea Conti

SportDi+, una realtà...

A scuola con Verona Strada Sicura

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'associazione Verona Strada Sicura, oltre agli incontri che si svolgono ormai da più di un decennio nelle classi quinte degli istituti superiori di Verona e provincia (ben 22 durante l’anno scolastico 2016-2017), ha voluto quest’anno promuovere un’altra serie di 7 incontri rivolti a istituti secondari di primo grado di Verona. Gli incontri della durata di 2 ore e mezza, coordinati da due membri del direttivo “VSS”, Annalisa Zanchi e Andrea Conti, prevedevano interventi di atleti disabili del “G.S.C. Giambenini” e genitori di ragazzi che hanno perso la vita in incidenti stradali. Gli incontri terminavano, dove lo spazio lo permetteva, con la prova da parte dei ragazzi/e, e in alcuni casi anche dei loro professori, delle handbikes. Incontri in cui i relatori sono stati messi a dura prova psicologica con le classiche "domande che non ti aspetti" e che vanno a toccare le corde più intime nel ricordare ciò che è successo al proprio figlio o nel ripercorrere le fasi di riabilitazione degli atleti disabili. Sono stati questi i momenti che gli alunni/e si ricordano maggiormente e questo si è percepito leggendo i loro temi, poesie e visionando disegni, libretti e fumetti di vario genere. Qualcuno ha perfino costruito dei modellini di handbike.

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Più di un centinaio i lavori raccolti, tutti capaci di cogliere vari aspetti importanti di questo incontro. Scegliere i vincitori non è stato compito facile, perchè tutti meritavano... di vincere! I premi sono assegnati nell'ordine a Rebecca Anselmi (classe 3B ic Zevio), Nicole Boninsegna (classe 1A ic Bovolone) e alla classe 3F scuola Don Milani ic Sommacampagna.

Tutti questi lavori sono stati giudicati dal direttivo di “VSS” e hanno partecipato al concorso dove i primi 3 classificati sono stati premiati il 6 giugno in Gran Guardia all’interno della festa dello sport.

Visto il riscontro positivo da parte degli alunni e dei professori, che già hanno dato disponibilità a ripetere gli incontri con altre classi, “Verona Strada Sicura” proporrà anche per l’anno scolastico 2017/2018 tale progetto e concorso, convinti che “…chi salva una vita ha salvato il mondo intero…”



FOCUS

di Paola Gilberti - Foto FacoltĂ Scienze Motorie Verona

&

Scienze motorie

SPORT

Correre? SĂŹ, ma con il training corretto


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uella per la corsa è una passione che accomuna un numero sempre maggiore di persone, anche le più sedentarie. La ragione è semplice, la corsa è uno sport alla portata di tutti: non ha prezzo, si pratica all’aperto senza bisogno di particolare attrezzatura (ma ricordiamoci l’importanza di utilizzare le scarpe corrette) ed è indicata per ogni fascia di età, bambini e anziani, adolescenti e adulti, senza particolari problemi di salute. È però sbagliato pensare che il running sia un'attività semplice: serve infatti apprendere la giusta tecnica, la corretta respirazione e programmare con cura un buon piano di preparazione. Molti atleti amatoriali lamentano spesso di non riuscire a ottimizzare le proprie performances, nonostante le lunghe ed estenuanti sessioni di allenamento effettuate più volte durante la settimana. La ragione? Ce lo spiega uno studio effettuato dal dipartimento di Scienze Motorie dell'Università di Verona, ricavato dai risultati di un test effettuato in concomitanza dell’ormai nota manifestazione scaligera Run for Science, edizione 2016. Lo studio "Molti runners amatoriali sono convinti che per incrementare le proprie prestazioni sia sufficiente correre distanze maggiori per un tempo sempre più a lungo", sostiene Cantor Tarperi, responsabile del Centro Maratona del Dipartimento di Scienze Motorie di Verona, "In realtà non c'è niente di più sbagliato. Certo, il nostro corpo si abituerà a percorrere un numero superiore di chilometri, ma questa soluzione permette un miglioramento modesto in termini di velocità o di resistenza. Esercizi specifici dedicati all’allenamento delle diverse componenti di forza (per esempio quella rapida) vengono talvolta ignorate o trascurate da molti podisti. Questo è un errore molto

diffuso fra i 'non professionisti' e, per dimostrarlo, durante la scorsa edizione della Run For Science l’Università di Verona e l’Università di Torino hanno collaborato per eseguire un test che valutasse questo importante parametro1". Il tutto ha avuto inizio il giorno precedente alla corsa, dove alcuni atleti amatoriali con un'età compresa fra i 36 e i 38 anni e in buone condizioni di salute, si sono sottoposti a uno speciale esercizio che consentisse di misurare il massimale di forza, il tasso di sviluppo della forza

(forza rapida) e il loro rapporto. Tale test era costituito da un set di 15 ripetizioni intermittenti di rapide contrazioni isometriche dei muscoli estensori del ginocchio, in cui sono stati calcolati i valori di forza precedentemente illustrati. "I risultati finali", continua Tarperi, "confermano l’ipotesi: nel test pre corsa, dalla prima all’ultima ripetizione si ha avuto un abbassamento sia del massimale di forza che della forza rapida, ma le due misure sono rimaste comunque piuttosto vicine. Nella prova eseguita dopo la

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corsa i due termini di raffronto, già notevolmente più bassi dato l’affaticamento provocato dalla corsa, decrescono in maniera differente: mentre il massimale di forza resta relativamente stabile durante le 15 ripetizioni, il tasso di rapidità si abbassa in modo significativo, provocando un forte squilibrio fra i due parametri. Questo dimostra che i runners sottoposti all’esercizio, come la maggior parte degli atleti amatoriali, presentano un marcato affaticamento muscolare, specialmente nella rapidità delle contrazioni, il che lascia supporre un chiaro errore nella tipologia di preparazione". Quindi non solo corse lunghe e a ritmo costante, prolungate anche per oltre un’ora. Un allenamento corretto, a prescindere dal ritmo gara e sempre nel rispetto delle caratteristiche e delle capacità dell'atleta, deve prevedere anche una serie di ripetute, ossia l’alternanza di frazioni di corsa veloce (sopra la soglia anaerobica) e frazioni di recupero (corsa lenta o camminata veloce), in modo da preparare il fisico in tutte le sue componenti. Anche correre alternando salite e discese può essere utile per mantenere la nostra muscolatura maggiormente reattiva e pronta. Infine non dimentichiamo l’ importanza della palestra: esercizi specifici possono regalare muscoli forti e più resistenti, permettendo di risparmiare “benzina” a ogni passo di corsa e di prevenire fastidiosi infortuni. Il consiglio finale è quindi di rivolgersi a persone qualificate in grado di dosare correttamente i carichi allenanti e di controllare e correggere la corretta esecuzione degli esercizi e la tecnica di corsa.

Boccia, Dardanello, Tarperi, Festa, La Torre, Pellegrini, Schena, Rainoldi. Fatigue-induced dissociation between rate of force development and maximal force across repeated rapid contractions. Hum Mov Sci. 2017 1

Dal mondo del running… L’esperienza di Walter Fagnani La passione per lo sport non ha alcun limite, nemmeno quello dell'età. Questo è quello che ha dimostrato ancora una volta Walter Fagnani, classe 1924, nella recente edizione della corsa non competitiva i 100 km del Passatore. Una prova dura e sfiancante, anche per i più giovani e allenati, con partenza da Firenze e arrivo a Faenza e caratterizzata da notevoli dislivelli: il punto più alto, il passo di Colla di Casaglia, raggiunge infatti i 913 metri. Walter si è classificato al 2008 posto su 2197 atleti, completando la manifestazione in 17 ore e 47 minuti, lasciandosi alle spalle circa 200 atleti anche ben più giovani: «Io vado piano, ma poi li prendo tutti» ha affermato Walter in una nota alla stampa. Fagnani non è un novellino, ha già partecipato 43 volte a questo importante evento, senza lasciarsi scoraggiare dalla fatica, ma facendosi trasportare dall’amore per la corsa, amore che lo spinge a partecipare a molte gare durante l’anno, ma attenzione, solo non competitive, perché per lui non conta il risultato, la vera sfida non è con gli altri, ma con sé stesso. Ma qual è il suo segreto? Costanza, determinazione e passione. Walter si allena infatti ogni giorno, camminando a lungo e di buon passo ormai da moltissimi anni. Ecco quindi svelata la ricetta della longevità: non dimenticare mai di svolgere una sana attività fisica, anche quando si pensa di non essere più abbastanza giovani.

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