Sportdipiù 13/2011

Page 1

ANNO 3 - N. 13 - settembre-ottobre 2011 - Mensile - Copia gratuita. - Testata giornalistica registrata al Tribunale di Verona n. 1807 / 2008 Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% NE/VR

www.sportdipiu.com

e inoltre... VELA RALLY NUOTO BASEBALL

ALLA SCOPERTA DEL GOLF TOCATI’ 2011

IL 23, 24 e 25 SETTEMBRE RITORNANO I GIOCHI IN PIAZZA

In copertina: Veronica Zorzi (Verona, 20 ottobre 1980) campionessa internazionale di golf



sdp sommario sommario

32

38

65

5 7 11 12 14

L’editoriale A tutto... sportdipiù!

16 18 20 22 24 27 28 31 32

Tuffi Tutti giù dal... Castello!

34

Tiro a volo “Lady Pull” e il sogno olimpico

Ufficio Scolastico Verona Sopra il banco lo sport... avanza! Diocesi Verona Lo sport cresce con noi Fair Play L’evoluzione del fair play L’iniziativa Con Panini e Sportdipiù album, divertimento e allegria!

Motori Parla veronese il record di Gus Gus Calcio & solidarietà Tutti in campo per ricordare Nicola Calcio femminile Alla ricerca dei fasti perduti Calcio giovanile A scuola di campioni e di divertimento L’associazione Un Progetto per giocare Nuoto Born to swim Associazioni Attivi per uno sport migliore Bike Trial Funambolico Limatore, l’equilibrista della bici

PER INSERZIONI PUBBLICITARIE SU SPORTDIPIù: Tel. +39 392 493 6569 info@lam-adv.com

37 38 40 41 42 45 46 48 50 52 54 56 59

Baseball All’ultimo inning

60 62 65

Psicomotricità L’alfabeto del corpo

Pallavolo Marco Meoni: ciak si... alza! Basket Campioni a canestro Football americano L’estate no ferma i Mastini gialloblù Settimana ciclistica Sport & solidarietà Da Verona a Lourdes per Lorenzo Rally Una vita a tutta velocità Boxe L’Accademia del guantone Speciale golf C’era una volta il golf... Taekwondo Raki, la ribelle del TKD Vela Benvenuti a bordo! Triathlon A tutto triathlon, lo sport per tutti! Medicina dello sport L’isocinetica nella valutazione dello sportivo

Rugby Festa del rugby al Ferraretto 2011 Eventi Tocatì 2011: ed il gioco continua


JUST AVIS

4 • www.sportdipiu.com


editoriale

sdp

a cura della redazione

cultura sport spettacolo

A tutto... sportdipiù !!!

Anno 3 - Numero 13 - settembre/ottobre 2011 Mensile - Testata giornalistica registrata al Tribunale di Verona n. 1807 / 2008 Spedizione in abbonamento postale Proprietario ed editore: LAM adv - Verona Sede: Via della Prateria, 18 37141 - Verona redazione@sportdipiu.com

Direttore editoriale Alberto Cristani Direttore responsabile Alessandra Rutili Caporedattore Marco Hrabar Redazione Alberto Cristani, Alessandra Rutili, Mirko Ziviani, Luca Mazzara, Marco Hrabar Grafica e impaginazione a cura di LAM adv - Verona Stampa Grafiche Stella, Legnago (VR)

Q

uando si chiude l’estate si porta dietro una scia di pensieri. Di cose passate e di esperienze destinate a diventare ricordi lontani. Ma quando finisce accoglie anche una ventata fresca di novità. La nostra estate è passata tra idee e progetti: sul futuro del nostro giornale, su iniziative e novità tutte segnate dalla voglia di fare sempre meglio. Di migliorarci ancora anche se in tanti ci hanno riempito di gioia sfogliando soddisfatti le pagine di Spordipiù. Ma questo non ci basta, perché l’idea è quella di rendere la rivista ancora più vicina ai nostri lettori, con notizie sempre fresche, interviste inedite e uno sguardo diverso sul mondo dello sport. Diverso perché lontano dai canoni classici dei media a cui siamo abituati: un giornale per tutti, dai più piccoli agli adulti e agli anziani, per i praticanti delle varie discipline sportive, per i semplici appassionati. Per tutti voi letto-

ri che contribuite a rendere Sportdipiù sempre più apprezzato e richiesto, condividendo con noi suggerimenti e proposte. Perché la rivista sia il modo migliore per raccontare esperienze che meritano di essere ricordate, per informare e per intrattenere, magari sull’autobus, in qualche sala d’attesa o seduti comodamente sul divano. Leggendo delle gesta di qualche campione più o meno giovane, oppure leggendo dell’esperienza di persone normali che amano lo sport. E magari grazie a Sportdipiù decidere di alzarsi da quel divano, prendere un pallone, una bici, una racchetta o qualsiasi altra cosa, magari solo le scarpe per andare a correre all’aria aperta. All’insegna dello sport e del divertimento. Senza per forza diventare campioni. Oppure sì, e magari un giorno sulle nostre pagine ci sarete anche voi. Luca Mazzara

Sportdipiù rispetta l’ambiente! La rivista, infatti, è stampata su carta 100% riciclata. Un piccolo contribulto per tutelare il nostro pianeta.

Collabora con noi. Contattaci: redazione@sportdipiu.com info@sportdipiu.com ww.sportdipiu.com - facebook Hanno collaborato a questo numero Andrea Etrari, Andrea Ortolani, Andrea Rossini, Bruno Mostaffi, Daniele Perina, Dario Nardone, don Andrea Giacomelli, Elena Bazzoni, Emanuela Caliari, Enzo Sgambati, Francesca Castagna, Francesca Paradiso, Giordano Massalongo, Giorgio Pasetto, Marco Trettene, Marina Soave, Maurizio Spoladori, Michele De Martin, Veronica Zorzi Foto Alberto Limatore, Archivio Sportdipiù, Associazione Pugilistica Scaligera, Centri Bernstein Verona, Emanuele Arbetti, Jacopo Gospel Quaggia, Matteo Camerani, Newspower Canon, Red Bull, Rugby Club Valpolicella, Thomas Bonizzato, Ufficio stampa Chievo Verona, Ufficio stampa Hellas Verona, Ufficio stampa Marmi Lanza, Ufficio stampa Tocatì

ADV

Sport Comunicazione e Tempo Libero

www. lam-adv.com - info@lam-adv.com

www.sportdipiu.com • 5


6 • www.sportdipiu.com


ufficio scolastico verona

sdp

Anno scolastico 2011-2012

Sopra il banco lo sport… avanza! Monica Magnone presenta a Sportdipiù gli obiettivi, i progetti innovativi e le grandi idee per gli studenti veronesi

L

’anno scolastico che è appena iniziato proporrà agli studenti veronesi interessanti novità, molte delle quali legate al mondo dello sport. L’Ufficio Educazione Fisica e Sportiva coordinato dalla professoressa Monica Magnone ha infatti programmato il nuovo calendario, che, secondo le recenti indicazioni del MIUR, procederà per “stadi di definizione progressiva”. “Il criterio da cui siamo partiti per programmare l’anno scolastico in corso – spiega Monica Magnone – è soprattutto orientato a privilegiare le attività territoriali di Verona e provincia. I numeri del 2010-2011 sono stati importanti collocando la nostra realtà tra le più attive del Veneto in quanto a popolazione scolastica aderente ai Giochi Sportivi Studenteschi con oltre un centinaio di Centri Sportivi Scolastici attivi. Devo dire che insieme agli insegnanti, ai collaboratori e all’Assessorato allo Sport di Verona, stiamo lavorando molto bene, con sinergie davvero interessanti. Il tutto ovviamente ha l’obiettivo finale di avvicinare sempre di più gli studenti allo sport , che, pur riconoscibile come spazio ricreativo e di evasione, nel contesto scolastico è promosso soprattutto come strumento educativo, di prevenzione, di socializzazione, di inte-

grazione e di crescita individuale. Lo sport può preparare ad una migliore gestione dell’aggressività mediante comportamenti condivisi, facendo emergere atteggiamenti costruttivi e creativi tipici di soggetti più maturi. L’agonismo sportivo in tal senso ne è espressione e può essere riconosciuto anche come traguardo educativo. Non esiste forse una ricerca e valorizzazione del merito e delle eccellenze espresse e codificate con valori numerici (voti) in ogni ambito disciplinare?”. Prosegue la professoressa Magnone: “Gli investimenti e la promozione della formazione dei giovani sportivi nelle condizioni adeguate rappresentano un elemento fondamentale per uno sviluppo sostenibile dello sport a tutti i livelli; i valori veicolati dallo sport aiutano a sviluppare la conoscenza, la motivazione, le competenze e la disponibilità a compiere sforzi personali . Il tempo trascorso praticando attività sportive a scuola produce benefici sanitari, preventivi ed educativi che occorre promuovere. Nel programmare le attività scolastiche, fin dalla fondamentale ed imprescindibile fase d’Istituto, il lavoro di preparazione svolto dai docenti è un aspetto chiave. Conoscendo da vicino i ragazzi e le opportunità offerte da ciascun contesto specifico giungono a proporre im-

www.sportdipiu.com • 7


sdp

ufficio scolastico verona

portanti eventi ricchi di contenuti multi disciplinari. Ne sono un esempio le attività di educazione stradale, ambientale e di riscoperta del territorio, delle tradizioni locali che si coniugano in modo esemplare con l’attività motoria, attraverso formule per ogni livello di scolarizzazione”. L’anno scolastico 2010-2011 è partito subito forte, con iniziative a 360°. “Lo scorso anno - puntualizza Monica Magnone - fin dal mese di settembre, sono state introdotte le attività di gioco della “Piazza dei bambini” per le scuole Primarie, mentre il Liceo Messedaglia ha lanciato insieme a oltre seicento studenti di vari istituti di 2° grado la biciclettata in piazza Brà in occasione della giornata europea senz’auto. Continuando a ripercorrere le tappe dell’anno scolastico 2010-2011 arriviamo alle prime fasi competitive e promozionali: tutti ricordano senz’altro l’inossidabile Corribra, corsa per classi delle scuole secondarie, giunta il 13 novembre 2010 alla XIV edizione, che ha visto aderire quasi 2000 alunni e oltre un centinaio di insegnanti. In dicembre le tre giornate dedicate alle fasi provinciali di Corsa Campestre, con un’affluenza costante dell’80% degli istituti del territorio hanno qualificato il Liceo Fracastoro migliore del Veneto in campo maschile, giunto a disputare le finali nazionali. Invece nel 1° grado finalisti nazionali nel corso dell’anno sono stati: l’Istituto comprensivo di Valeggio per il tennistavolo, l’Istituto comprensivo di Sona per la pesistica, l’Istituto comprensivo di Sommacampagna per il badminton, l’Istituto comprensivo 8 di Verona Centro Storico e di Peschiera per il tennis. Con il 2011 la collaborazione con l’Assessorato allo Sport di Verona ha visto il mondo della scuola coinvolto nel premio Cangrande il 14 gennaio, presso l’Auditorium del Palazzo della Gran Guardia, cerimonia di premiazione degli atleti e delle rappresentative veronesi che si sono distinti per i risultati sportivi. In ambito scolastico particolari riconoscimenti sono stati assegnati all’Istituto Seghetti di Verona ed al prof. Tiziano Cordioli. Altra Iniziativa di collaborazione per la promozione di attività ludico – motorie e sportive nella scuola veronese è stata il “Progetto Gioco 2011 - Fase Invernale”, riservata alle classi 1e e 2e della Scuola Primaria che grazie alla collaborazione con al Facoltà di Scienze Motorie, si è svolta interamente all’interno del Palazzetto Gavagnin. Nelle tre giornate di attività (28 Febbraio, 2 -3 marzo) abbiamo coinvolto quasi 1900 persone tra alunni ed insegnanti. Il progetto è stato poi esteso anche alla Scuola dell’Infanzia con due giornate di formazione per i docenti (12 – 19 febbraio) e una giornata di giochi per gli alunni (11 marzo 2011) con un coinvolgimento di 700 persone. La seconda parte del “Progetto Gioco 2011 - Fase Primaverile” riservata agli alunni delle classi III e IV si è svolta presso il Centro Gavagnin il 3- 4 e 5 maggio con coinvolgimento di 1.700 alunni e insegnanti”. Sport non solo praticato ma anche vissuto come attimo di confronto e di discussione. Questo nell’ambito del progetto Altra importante tappa è stata l’iniziativa “Incontri di Stile”.“Questo progetto – sottolinea Monica Magnone – è nato in collaborazione con l’Assessorato allo sport di Federico Sboarina ed è finalizzato a diffondere i valori educativi dell’attività sportiva per coniugarli con l’educazione alla cittadinanza, alla legalità, al rispetto e alla tolleranza. Gli incontri hanno coinvolto atleti delle formazioni veronesi di eccellenza e di

8 • www.sportdipiu.com


ufficio scolastico verona

varie discipline olimpiche e paraloimpiche e si sono svolti in quattro istituti cittadini: Istituto Lorgna Pindemonte, Liceo Galilei, Istituto Campostrini e Liceo Copernico. La partecipazione, proporzionata alle dimensioni ed alle strutture a disposizione degli istituti ospitanti ha raggiunto circa 600 studenti”. “Il Progetto «In acqua per crescere» - prosegue Monica Magnone - che si è concluso in data 25 maggio 2011 è un’iniziativa finalizzata alla integrazione di alunni con diversa abilità attraverso attività ludico motoria in piscina, per alunni/e della Scuola Primaria e Secondaria di 1° grado. Si è svolta da gennaio a maggio 2011 presso le Piscine Golosine , Montebianco, Belvedere e Centro federale A. Castagnetti. Il progetto ha coinvolto complessivamente 350 alunni, 20 insegnanti, 25 istruttori. A tutti i partecipanti sono state garantite 6 lezioni comprensive di trasporto andata e ritorno scuola-piscina. Inoltre al fine di dare maggiore risalto e visibilità al progetto è stata introdotta una importante novità e cioè un’attività specifica legata alla Giornata Mondiale Dell’acqua del 22 marzo. Nel corso della prima parte di attività a scuola, i docenti di classe, supportati dai materiali forniti durante la formazione, oltre a trattare il tema dell’acqua in forma didascalica o laboratoriale sono giunti alla produzione di elaborati grafici, manuali, narrativi o multimediali di classe, di gruppo o individuali. I migliori sono stati premiati presso il Gardaland Sea Life Aquarium”. Scuola ancora protagonista il 28 e 29 maggio a Sport Expo 2011. “Abbiamo

sdp

coinvolto direttamente – evidenzia la coordinatrice - oltre 700 alunni il sabato mattina, nelle seguenti attività: tornei basket , volley ed hockey prato per le scuole medie; sport expo giocando ed alfabetizzazione motoria per le scuole primarie. Nella stessa cornice sono stati inoltre consegnati i riconoscimenti agli oltre 100 vincitori del concorso Vivere da campione legato alla figura del pontefice Giovanni Paolo II. Il mondo della scuola ha risposto con entusiasmo all’evento sia sul piano visitatori, per primarie e Medie, che in ambito organizzativo con il coinvolgimento delle scuole paritarie di 2° grado Don Mazza e Seghetti”. Un’annata scolastica da incorniciare che ha trovato il suo momento di festa lo scorso 7 giugno in occasione della 19^ Festa Scuola – Sport tenutasi presso l’Auditorium delle Gran Guardia sono state premiate le autorità presenti e circa 500 studenti vincitori delle finali provinciali dei Giochi Sportivi Studenteschi di 1° e 2° grado. E per il 2011-2012 quali programmi? Monica Magnone non ha dubbi: “Confermiamo ovviamente tutti i progetti e le attività della scorsa stagione, gli eventi di collaborazione con le federazioni sportive , il CONI gli enti locali e le associazioni vicine al mondo della scuola, cercando di renderli ancor più funzionali e coinvolgendo un numero crescente di alunni. In anteprima si segnala a docenti e dirigenti, cui sarà tempestivamente inoltrata circolare e modulistica

www.sportdipiu.com • 9


sdp

ufficio scolastico verona

specifica , la prima scadenza importante: l’attivazione del Centro Sportivo Scolastico va comunicata all’Ufficio Educazione Fisica entro il 15 settembre 2011. Inoltre abbiamo in mente alcune idee che però sono ancora in cantiere, alcune delle quali le svilupperemo proprio in collaborazione con la rivista Sportdipiù, che per il terzo anno consecutivo sarà partner importante per divulgare i nostri messaggi e per portare lo sport direttamente…sui banchi. Non mi resta quindi che augurare buon anno scolastico a tutti all’insegna dell’impegno e dello sport!”. Alberto Cristani

10 • www.sportdipiu.com


diocesi verona

sdp

Ufficio Pastorale dello Sport diocesi di Verona

Lo sport cresce con noi Don Andrea Giacomelli augura ai lettori di Sportdipiù buon rientro a scuola. Anche all’insegna dello sport

C

’è ancora un po’ d’estate, che anche gli insegnanti più solerti e scrupolosi nel rivendicare studenti solo alle “loro” discipline, non possono negare! C’è ancora tempo di stare all’aria aperta, di muovere l’intelligenza al ritmo del corpo in giornate abbastanza generose di luce. Certo c’è brezza di scuola nell’aria, di fatica e impegno, ma non solo. Capita ancora di scorgere la sera passando in auto, oltre la rete del parco, la traiettoria silenziosa di un pallone lanciato a canestro o sentire sullo sfondo il suono di voci che vorrebbero aiutare piedi a spingere in rete un pallone. Se per la campagna è questo il tempo della raccolta dell’uva, per molti sport, è piuttosto momento della preparazione per una “vendemmia” che si può ancora sognare. E’ tempo di allenamenti, di ritrovo di atleti, di sogni e promesse da spendere con gli amici di gioco vecchi e nuovi, di nuove occasioni di provarsi nel fisico e nella mente. E’ il momento di riprogrammare tempi e orari e per molti ricomincia il tedioso “tiro alla fune” fra Scuola e Sport, che si contendono attenzione e impegno. Vorrei in queste poche righe sponsorizzare un po’ di armonia e il vantaggio reciproco nel considerare la sinergia importante fra questi due “ambienti” della crescita culturale e umana. Se sport è: impegno, resistenza, pazienza, attenzione, velocità, intuizione, slancio, destrezza, calcolo, strategia, attenzione e tant’altro, vale la pena di riconoscere che tutto di noi è coinvolto nel fare sport. Hai mai provato a elencare tutte le abilità che impieghi facendo sport? Quante energie intellettive, emozionali, fisiche sapresti riconoscere ed elencare nello sport o nel gioco che ti piace? Eppure la realtà ci racconta uno Sport pensato come distrazione della mente. Penso alla scarsa motivazione di un ragazzo per la scuola mentre culla sogni di gloria sportiva, ma anche alle punizioni di genitori inversamente preoccupati o ai lapidari out-out pronunciati da insegnanti convinti. Spesso son solo minacce, contengono tuttavia un antagonismo tutto da provare. Fare Sport non è mai solo una questione fisica, scommetterei invece che l’impegno sportivo aumenti motivazione e interesse, anche scolastici e formativi in generale. Le tante abilità che lo sport, individuale e di squadra, allena e forma sono le stesse che la vita oltre lo sport ci domanda. Tu cosa ne pensi?

Sport e scuola lì pensi amici o nemici? Cosa ti racconta in merito la tua personale esperienza con insegnanti, allenatori, genitori? Le dimensioni fisiche, biologiche, psichiche, spirituali compongono l’unità della persona più delle separazioni che superficialmente le paure educative, le ansie e le tensioni di risultato introducono nei nostri linguaggi. I luoghi comuni si prestano anch’essi a malintesi. Quando qualcuno dice: “Occorrerebbe fermarsi un po’ a pensare” intende sospendere la confusione della mente o il movimento fisico? Forse che nel movimento non si pensa? O che la staticità sia garanzia di saggezza? A ben osservare come ogni luogo, ogni ambiente, ogni lavoro, ogni modo di muoversi genera diversi modi di pensare, così lo sport genera pensieri e cultura. Lo sport praticato bene con impegno non può che giovare ai pensieri della mente e alla motivazione all’apprendere che richiede interesse e curiosità per la vita. Un sapere per tutta la persona che conduca alla scoperta e alla conoscenza competente della realtà non può che giovarsi di conoscenze e abilità esercitate nella pratica sportiva. Lo Sport può favorire la mente, fare ed essere nello sport aiuta a pensare diversamente. Lo sport che coinvolge, esercita, produce emozioni e caratteri, può alimentare nuove idee buone per la vita. Perfino le “regole” che hanno generalmente un sapore poco gradito di costrizione e obbligo, nel gioco e nello sport ci diventano amiche. Tanto che ci piace difenderle se riguardano il nostro sport e ci soddisfa insegnarle al neofito curioso di praticare o giocare con noi. Sport a qualsiasi età non è mai un angolo della vita ma la attraversa tutta. Sport è risorsa per crescere in armonia con le persone, ma anche lo Sport cresce con l’intelligenza e la cura delle persone che lo praticano. Benvenuta quindi nuova stagione sportiva e buon viaggio insieme alla scuola per tanti ragazzi che potranno educare le menti insieme con emozioni e sentimenti al ritmo dello sport. Un augurio a tutti in questa ripresa, che la nuova stagione sia ricca di buoni risultati sportivi e che possa ancora far crescere belle persone che portino simpatia e sorriso intorno a sé, ma anche buona voglia di fare e di faticare: a scuola, nel lavoro, sul campo di gioco, in famiglia, nell’amicizia. don Andrea Giacomelli

www.sportdipiu.com • 11


sdp

fair play

Regola fondamentale per il vero sportivo

L’evoluzione del fair play

“ Chi gioca lealmente è sempre vincitore ”

L

’espressione Fair Play utilizzata per la prima volta da Shakespeare nel 1597 fu un concetto applicato già dai greci nelle olimpiadi antiche. Inizialmente i molti estimatori lo riconoscevano come una componente di civiltà che risaltava le capacità del vincitore e del vinto, dall’altro qualcuno richiamava, in maniera ambigua, “ il fine giustifica i mezzi” o addirittura veniva visto come “inutile difficoltà sulla strada del successo”. Ma alla fine questo codice d’onore, che va oltre il rispetto delle regole, oggi incorpora i concetti di amicizia, di rispetto degli altri e di spirito sportivo. Il fair play è un modo di pensare, non solo un modo di comportarsi. Esso comprende la lotta contro l’imbroglio, contro le astuzie al limite della regola, la lotta al doping, alla violenza (sia fisica che verbale).Tutti gli educatori e allenatori oggi riconoscono il fair play come primario obbiettivo nella crescita dei propri allievi come uomini prima che sportivi.

Le regole del Fair Play 1. Giocare per divertirsi 2. Giocare con lealtà. 3. Attenersi alle regole del gioco. 4. Portare rispetto ai compagni di squadra, agli avversari, agli arbitri e agli spettatori. 5. Accettare la sconfitta con dignità. 6. Rifiutare la corruzione, il doping, il razzismo, la violenza e qualsiasi cosa possa arrecare danno allo sport. 7. Fare tante partite per donare l’incasso a coloro che ne hanno bisogno. 8. Aiutare gli altri a resistere ai tentativi di corruzione. 9. Denunciare coloro che tentano di screditare lo sport. 10. Non insultare gli avversari per diversità di colore, nazionalità, squadra. 11. Onorare coloro che difendono la buona reputazione dello sport.

12 • www.sportdipiu.com

Un esempio attuale nel nostro territorio di insegnamento del Fair Play sono sicuramente i camp estivi di Sport Camp Italia , organizzati da Gambini Sport , svolti quest’anno a San Zeno di Montagna, i quali prevedono particolare attenzione al Fair Play sia in campo che al di fuori . Infatti sono stati organizzati simpatici incontri riguardanti la lealtà sportiva e il rispetto delle regole , tali meeting sono stati tenuti da Andrea Romeo, arbitro di serie A. Andrea Rossini



sdp

l’iniziativa

Intramontabili figurine...

Con Panini e SportdiPiù album, divertimento e allegria!

G

rande successo ha riscosso l’iniziativa organizzata da figurine Panini e Sportdipiù magazine a Sport Expo 2011. Sono stati oltre 8000 gli album distribuiti gratuitamente in solo due giorni (25 e 26 maggio) in allegato al free press veronese ai tantissimi bambini e bambine accorsi presso i padiglioni della Fiera di Verona. Ma non solo. Sono stati inoltre assegnati, ad estrazione, numerosi gadget messi gentilmente a disposizione dalla Panini: album e figurine dei calciatori (50° anniversario) e di altre collezioni, almanacchi e la preziosissima statuetta raffigurante la mascotte dell’azienda di Modena. Un grande orgoglio e onore per Sportdipiù il “giovane” magazine che racconta lo sport veronese – tutto lo sport veronese – con un occhio di riguardo per i più giovani. E dopo il successo di Sport Expo 2011 la partnership tra Panini e Sportdipiù potrebbe trovare nuovi interessanti sbocchi con una sorpresissima con il primo numero del 2012. Per celebrare la bellissima collaborazione nata dal gemellaggio ModenaVerona, la redazione di Sportdipiù pubblica di seguito le foto di alcuni dei vincitori. I veri protagonisti… La Redazione

14 • www.sportdipiu.com


l’iniziativa

sdp

Panini Story

La Panini nasce nel 1961, con la commercializzazione della prima collezione Calciatori, anche se i fratelli Panini avevano già nel 1945 la gestione di un chiosco nel corso Duomo di Modena e nel 1954 era nata l’Agenzia Distribuzione Giornali Fratelli Panini. Il Gruppo Panini, ha sede a Modena e filiali in Europa, USA e America Latina. è leader mondiale nel settore delle figurine adesive e delle trading cards. Multinazionale leader nella pubblicazione di fumetti, riviste per ragazzi e manga per l’Europa e l’America latina, è inoltre il più importante distributore di comics e fumetti nelle librerie specializzate italiane ed è attivo con diversi progetti nel settore Multimedia. Nel 2010, il Gruppo Panini ha conseguito un fatturato superiore a 800 milioni di euro, con distribuzione in più di 100 paesi e un organico maggiore di 850 dipendenti.

www.sportdipiu.com • 15


sdp

tuffi

Spettacolo sul Garda

Tutti giù dal... Castello! Pazzi, spericolati, incoscenti o “semplicemente” uomini volanti? Questo avranno pensato le oltre 15000 persone che hanno assistito alla 5° tappa della Red Bull Cliff Diving World Series svoltasi a Malcesine

16 • www.sportdipiu.com


tuffi

sdp

U

no spettacolo indimenticabile, sia per le straordinarie prodezze mostrate dai 13 atleti in gara, sia per l’incredibile folla di spettatori che si è radunata lo scorso 24 luglio attorno alle pendici del Castello Scaligero di Malcesine sul Lago di Garda. Oltre 15.000 persone hanno assistito alla 5° tappa della Red Bull Cliff Diving World Series, la competizione internazionale di tuffi da grandi altezze più importante al mondo. Un evento unico, intervallato da momenti spettacolari come le evoluzioni dell’elicottero ad inizio gara e i lanci con il paracadute. Ma anche un’occasione davvero originale per Malcesine e tutto il Lago di Garda di presentarsi al grande pubblico e farsi conoscere da tutto il mondo e valorizzare così le bellezze naturalistiche e paesaggistiche del territorio gardesano, vera e propria palestra a cielo aperto per gli amanti degli sport outdoor, al lago o in montagna. Per la cronaca primo classificato l’inglese Gary Hunt, già campione nel 2010, che ha ottenuto un punteggio di 459.90, chiudendo con un triplo salto mortale indietro carpiato e quattro avvitamenti per un coefficiente di difficoltà pari a 6.3, il più alto dell’intera competizione. Secondo il russo Artem Silchenko (449.35), che nell’ultima manche ha proposto una partenza in verticale ed ha proseguito con due salti mortali e mezzo all’indietro seguiti da un avvitamento e mezzo (coefficiente 5.7). Terzo posto per il ceco Michal Navratil (413.35) con partenza in verticale, due mortali e mezzo all’indietro e due avvitamenti. Bruno Mostaffi

Foto: Red Bull

www.sportdipiu.com • 17


motori

sdp

Record mondiale Streamliner

Parla veronese il record di Gus Gus L’ingegnere veronese Luca Piancastelli racconta in esclusiva a Sportdipiù come è nato il record di Bonneville

I

l 17 agosto 2011 Fabio Montani industriale di professione ma pilota per passione (soprannominato Gus Gus, nome condiviso anche dal suo veicolo) ha stabilito il nuovo record mondiale di velocità nella categoria Streamliner. Il tentativo vincente è avvenuto sul lago salato di Bonneville, nello Utah (USA), teatro tipico dei record grazie alla superficie piatta e uniforme garantita dal fondo compatto del lago prosciugato. La velocità raggiunta da Montani è stata di 480,57 km/h, a fronte del record precedente di 460,520 detenuto da un concorrente britannico. Un record tutto italiano che però nasce dall’idea dell’ingegnere veronese Luca Piancastelli. Innanzitutto Luca da dove nasce questo progetto? Ho cominciato il progetto a fine 2007 quando Fabio Montani mi ha te-

18 • www.sportdipiu.com

lefonato per chiedermi di progettare uno Streamliner per Bonneville. A quel tempo non sapevo neanche di cosa parlasse, ma conoscevo il suo modo di lavorare, appassionato ma realista, perché avevo già lavorato per lui nel 2002 come progettista ed ingegnere di una macchina per il campionato FIA SportPrototipi. Nel 2008 siamo andati a Bonneville come turisti per cercare di capire a cosa andavamo incontro, vedere la concorrenza e capire le caratteristiche della pista. Nel 2009 ho completato il progetto che comprendeva il disegno della carrozzeria, del telaio e delle sospensioni e li ho passati a Mario Villa - costruttore di Milano e appassionato di macchine - che ha completato il telaio, definito tutti i minimi dettagli e montato l’intera vettura.


motori Una vettura molto particolare… Il primo schizzo della macchina l’ho fatto sulla sabbia d’una spiaggia dei caraibi colombiani. Ho iniziato il disegno della vettura prendendo alcuni spunti da qualche articolo che ribadiva l’importanza della stabilità della vettura e di come frenare il veicolo con i paracaduti. La superficie aerodinamica è disegnata e calcolata al computer, per ridurre la resistenza ma anche consentire di caricare la parte anteriore della vettura grazie ad una doppia presa di scarico dell’aria, nella parte inferiore ed anteriore. La pinna posteriore serve a spostare indietro il centro di pressione e raddrizzare aerodinamicamente il veicolo in caso di sbandata. Il peso della vettura è un bilanciamento tra il carico sugli assi posteriori per aumentare la trazione, ed il limite per poter accelerare la vettura perché una vettura troppo pesante si accelera troppo lentamente, ed una vettura troppo leggera pattina troppo. E poi finalmente la gara… La vettura è partita per Bonneville a giugno 2011 e noi del Team siamo arrivati a Bonneville per lo speedweek dal 12-19 Agosto 2011. La nostra vettura è piaciuta subito a tutti gli appassionati e spettatori di Bonneville, che con spirito sportivo ci hanno supportato durante tutta la settimana di gara. Abbiamo incontrato anche diversi italiani che facevano tappa a Bonneville durante le ferie estive negli States. Abbiamo ottenuto il record in 5 giorni senza aver mai testato prima la vettura. I primi tre giorni sono passati tra verifiche tecniche ed i primi test, il quarto giorno ho voluto testare alcune soluzioni aerodinamiche aumentando la velocità. Il quinto giorno abbiamo fatto il primo record

sdp

299 mph ( 481 km/h) ed il sesto giorno lo abbiamo confermato a 301

mph (484 km/h) per una media record di 300.3 mph contro i 287 preesistenti. La velocità massima raggiunta è stata di 309,9 mph (499 km/h). Cosa ricorderai, oltre al record, di questa esperienza? L’avventura è stata un susseguirsi di emozioni indimenticabili. Avevo già corso in pista in precedenza ma l’esperienza di Bonneville è stata unica. Paesaggio suggestivo, organizzazione entusiasta e professionale, partecipazione amichevole e la gioia di essere il Team italiano ad aver costruito la macchina italiana più veloce di sempre. Alberto Cristani Foto: Jacopo Gospel Quaggia

www.sportdipiu.com • 19


sdp

calcio & solidarietà

Settima edizione

Tutti in campo con Nico nel Cuore Una giornata indimenticabile per ricordare Nicola Invento e devolvere l’intero ricavato all’Operazione Mato Grosso.

D

omenica 18 settembre, presso il campo sportivo di Mizzole, si svolgerà la settima edizione del torneo nazionale pulcini “Nico nel Cuore”. Pensato per ricordare Nicola Invento, il 25 settembre 2005 si è disputata la prima edizione del “Nico” al quale hanno partecipato Inter, Ronco (paese natale di Nicola), Montorio, Virtus, Chievo, Udinese, Padova e Vicenza. Da allora ogni terza domenica di settembre si disputa questo torneo che dura un’intera giornata e che negli anni ha visto scendere in campo la Sampdoria, il Milan, l’Atalanta e la Fiorentina tanto per citarne alcune. Ogni anno l’organizzazione cerca di portare qualche novità e, quest’anno, arriverà la Juventus che, con Inter, Milan, Udinese, Hellas Verona, Chievo, Virtus e Montorio Calcio darà sicura-

20 • www.sportdipiu.com

mente vita ad un’indimenticabile giornata di calcio, emozioni ma soprattutto di solidarietà. Come ogni anno, infatti, l’intero ricavato del torneo sarà devoluto all’Operazione Mato Grosso. A beneficiare dell’aiuto del “Nico”, infatti, sono gli abitanti di Ticllos, un paese situato a 3700 metri sulla cordigliera delle Ande dove è stato inaugurato un campo da calcio intitolato a Nicola Invento e dove si spera, prima possibile, di portare a termine la costruzione di un ospedale. Marco Hrabar Info: www.niconelcuore.it


calcio & solidarietà

Operazione Mato Grosso a Ticllos Ticllos è un paese a situato a 3700 metri sulla cordigliera negra delle Ande nel dipartimento di Ancash a 3 ore da Huaraz e a circa 6 ore di jeep da Lima. A padre Andrea Torresan da più di 10 anni è stata affidata questa grande Comunità che conta 13-14 caserios (frazioni sparpagliate nelle valli). La gente semplice, povera, vive di agricoltura e pastorizia; si coltivano patate, fave, frumento e foraggio per gli animali e alcuni abitanti tengono una o due vacche per la produzione delformaggio. La forma di coltivazione è ancora la più antica, a mano, l’aratro tirato da buoi, per cui il ricavato è misero e spesso appena sufficiente alla sopravvivenza. Le abitazioni sono fatte di terra senza pavimentazione. Le uniche strutture in muratura del Mato Grosso presenti a Ticllos oltre alla chiesa sono un enorme oratorio e un taller, ovvero una scuola per ragazzi. La scuola per ragazzi, della durata di cinque anni, prevede l’in-

sdp

segnamento di alcune discipline di base (spagnolo, matematica, geografia, ed altro) e di attività professionalizzanti quali la lavorazione del legno per la costruzione di mobili, porte, finestre, crocifissi, statue, intagliati a mano. Il ricavato di tali prodotti, esportati e venduti ancheall’estero, è per destinato al sostentamento della scuola stessa. Ci sono anche operai che, ogni giorno, dal lunedì al venerdì, lavorano presso il taller per insegnare ai ragazzi a lavorare. Altra importante attività è la coltivazione in serra della verdura che la gente baratta con un po’ di patate, cereali e foraggio per gli animali. L’allevamento di vacche da latte serve per offrire agli studenti un po’ di nutrimento. Per gli anziani che non riescono più a lavorare distribuiti nei villaggi i volontari della parrocchia recapitano un pacco viveri al mese.

www.sportdipiu.com • 21


sdp

calcio femminile

Nuova stagione, grande entusiasmo

Alla ricerca dei fasti perduti Il calcio femminile di serie A riparte da Verona. Tanto entusiasmo e volti nuovi. Per tornare grandi e vincenti

D

al Lago di Garda alle sponde dell’Adige, da Bardolino Verona a Verona Calcio Femminile. E’ il percorso di trasformazione che sta completando (burocrazia della Federcalcio permettendo) il principale sodalizio calcistico al femminile della nostra regione. La società gialloblù affonda le proprie radici a Bardolino dove in quindici anni di continua ascesa le ragazze del calcio veronese hanno raggiunto tutti i traguardi nazionali proponendosi tra le grandi d’Europa. A Verona ci sono presente e soprattutto futuro del club ormai definitivamente insediatosi nel capoluogo scaligero con l’intento di rappresentare nel massimo campionato l’intero territorio veronese. Già dallo scorso campionato lo Sta-

22 • www.sportdipiu.com

dio Olivieri nei pressi del Bentegodi ospitò le gare interne della squadra gialloblu che ora ha ottenuto dal Comune di Verona anche una confortevole sede all’interno della palazzina Masprone. Dopo i fasti del passato la nuova società sta costruendo una formazione capace di far nuovamente divertire un pubblico sempre più numeroso ed appassionato. Sono rimaste in riva all’Adige tutte le big dell’ultima stagione comprese le due stelle giunte a campionato in corso: le richiestissime Stephanie Ohrstrom e Dayane Da Rocha. La prima portiere svedese dalle indubbie qualità, la seconda attaccante italo-brasiliana che assieme a Gabbiadini e Girelli andrà a comporre un invidiabile trio di bomber. Nonostante le difficoltà del momen-

to il sodalizio gialloblù si arricchisce con due pedine di altissimo livello e di grande personalità. Indosseranno infatti la maglia del Verona Calcio Femminile le centrocampiste Carolina Pini e Marta Carissimi (nella foto). Entrambe le giocatrici – provenienti rispettivamente dal Bayern Monaco e dal Torino – sono due pedine inamovibili (al pari di Gabbiadini e Girelli) della Nazionale Azzurra guidata da Pietro Ghedin. Molta attesa e grande curiosità precede l’inizio del campionato 2011-2012 del Verona Calcio femminile. Una stagione che – se non verranno deluse le attese - sancirà il ritorno delle gialloblù nell’elite del calcio italiano. Daniele Perina Info: www.cfbardolino.it


www.sportdipiu.com • 23


sdp

calcio giovanile

Scopriamo i settori giovanili di Chievo e Hellas Verona

A scuola di campioni... e di divertimento!

Maurizio Costanzi e Stefano Ghisleni raccontano le loro esperienze con i piccoli talenti gialloblu

I

l pallone dentro l’anima e un sogno lontano. Quello di arrivare a fare il calciatore, per tanti il mestiere più bello del mondo. Magari qualcuno ci arriverà per davvero a giocare negli stadi dei professionisti, ma tutti gli altri non ce la faranno. Avranno provato un’esperienza forte, di speranze svanite e sogni infranti, di aspettative ormai passate ma forse anche di crescita ed educazione, non solo come atleti ma come adulti del futuro. Difficile coniugare il divertimento di un ragazzino spensierato che gioca al pallone con gli obiettivi di una società professionistica, anche se forse risultati tecnici e formativi non sono poi così lontani gli uni dagli altri. Lo abbiamo chiesto a Maurizio Costanzi e Stefano Ghisleni, responsabili dei settori giovanili di Chievo e Hellas Verona, in un viaggio alla scoperta del mondo dei piccoli professionisti che sognano di diventare un giorno calciatori veri. Chievo a tutto gas. E’ un vivaio ormai consolidato nel tempo quello della società della Diga, con le stesse persone ai posti di comando, come Maurizio Costanzi, grande esperto di calcio giovanile e perno fisso nell’ingranaggio della macchina clivense. «I nostri obiettivi sono sempre quelli di crescere dal punto di vista tecnico e da quello umano, con soddisfazioni sul campo in termini di risultati ma anche e soprattutto formativi, in un progetto integrato che parte quest’anno dall’annata 2003 in un crescendo tecnico, fisico

24 • www.sportdipiu.com

Stefano Ghisleni e tattico per avvicinare pian piano tutti i nostri giovani alla Primavera». Tanto Verona per tornare grandi. Stefano Ghisleni, con un passato all’Atalanta e alla Sampdoria, guida da più di un anno il vivaio dell’Hellas Verona, facendosi affiancare da uno staff di persone con i colori gialloblu nel cuore come Giancarlo Filippini e Gianluca Falsini, per un programma ambizioso che mira a ridare al Verona un vivaio di tutto rispetto. «Abbiamo puntato molto sulla qualità delle persone e sul rapporto con il territorio – spiega Ghisleni – che continua a crescere dopo i tanti incontri fatti in città e provincia nella scorsa stagione che prevedevano sia allenamenti sul campo che percorsi con gli allenatori, direttamente negli impianti delle società ed anche con il corso di formazione per allenatori e dirigenti. Ora vorremmo proporre la stessa programmazione del lavoro con gli stessi obiettivi tecnici per tutte le società affiliate. Sono felice poi per l’iniziativa delle partite dei bambini nell’intervallo delle gare casalinghe della prima squadra, con la corsa finale di tanti piccoli con tante maglie diverse sotto la splendida curva dell’Hellas». Calcio e divertimento. «La crescita tecnica è ovvio che sia uno dei nostri obiettivi principali – continua Costan-


calciol’iniziativa giovanile zi – ma non è certo l’unico. Abbiamo molte altre iniziative che riguardano lo stare insieme e il divertimento, concetti che vogliamo vengano trasmessi sempre dai nostri allenatori delle varie categorie. Abbiamo terminato da poco la grande stagione dei summer camp, un successo con tantissimi bambini iscritti e abbiamo altre iniziative anche di tipo sociale ed educativo, oltre alle collaborazioni con le realtà locali e con il mondo dei dilettanti con consigli e scambi su come organizzare l’attività dei settori giovanili». Tutti insieme verso la meta. «Un concetto che ci piace molto è quello di settore giovanile allargato – è il pensiero del direttore del vivaio dell’Hellas – che coinvolga tutte le realtà locali perché crediamo sia fondamentale per crescere. E’ ora che questa splendida città di cui mi sono subito innamorato torni ad avere un settore giovanile importante, riconosciuto da tutti e capace di sfornare qualche piccolo grande talento». Giocare per crescere. «E’ chiaro che essendo dei professionisti i nostri obiettivi sono anche quelli di essere competitivi – chiude il responsabile del Chievo – ma vogliamo insegnare ai bambini e ai ragazzi anche il valore delle sconfitte, necessarie per crescere e per incontrare i nostri limiti, anche se a volte questo lo si dimentica un po’ troppo. I risultati iniziano a contare nelle categorie dei più grandi, ma non tanto per la classifica ma per il miglioramento del livello tecnico tattico e nei confronti diretti con le squadre più forti». Calcio…e amore. «Noi abbiamo cercato di creare un gruppo di lavoro con persone che abbiano gli stessi nostri obiettivi, riuscendo

sdp

Maurizio Costanzi a formalizzare il rapporto tra aspetti tecnici ed educativi – conclude Stefano Ghisleni – sceglieremo e valuteremo i collaboratori anche in base a quello, che abbiano un comune denominatore come la parola amore. Amore per i bambini, nell’insegnare loro non solo il calcio ma molto altro, che siano sereni nell’affrontare il campo, e la vita. I bambini hanno bisogno di questo, e noi come Verona vogliamo riuscire a darglielo». Luca Mazzara

www.sportdipiu.com • 25


26 • www.sportdipiu.com


l’associazione l’iniziativa

sdp

Educazione motoria

Un Progetto per giocare Multidisciplinarietà. Questa la parola “magica” da cui si articola l’attività dell’associazione veronese

L

’Associazione Sportiva Dilettantistica “Progetto x Gioco” nasce dall’intento di realizzare un programma di Educazione Motoria polifunzionale per offrire ai bambini fino agli 11 – 12 anni la possibilità di sviluppare al meglio le proprie potenzialità psico-fisiche e relazionali attraverso il movimento. L’aspetto coordinativo, momento “magico” da perseguire in questa particolare fascia d’età (6 – 12 anni) viene da noi sviluppato proponendo l’approccio anche a più discipline sportive contemporaneamente. La nostra “IDEA” è quella di proporre più attività motorie (multidisciplinarietà) ai bambini in modo che tutti abbiano la possibilità di confrontarsi con più discipline diverse. Progetto x Gioco offre la possibilità di affrontare un graduale percorso alla polisportività con lo scopo di permettere successive consapevoli scelte “mono-sportive” in età adolescenziale. Vengono proposte infatti numerose attività motorie di base finalizzate, in un secondo momento, a realizzarsi nelle società sportive agonistiche del territorio. Insegnare una corretta pratica motoria e sportiva in età evolutiva, può rappresentare un contributo rilevante, in ordine a tutti i piani di sviluppo della persona e , oggi, tale esperienza educativa può essere una risposta concreta alle molteplici e sempre più aggressive problematiche di ordine sociale, culturale, educativo (disagio giovanile, difficoltà di integrazione ecct.). Negli ultimi anni determinate pratiche sportive hanno assunto una caratterizzazione tecnica e proiezioni competitive sempre più esasperate, in modo tale che risultano più funzionali al conseguimento di un successo ad ogni costo, piuttosto che allo “ star bene con se stessi, al piacere di stare insieme agli altri”. La nostra associazione sottolinea, invece, che lo sport è, e deve essere per tutti, e il gioco ne è l’asse portante e punta a promuovere una Educazione Motoria nel rispetto del bambino e dei suoi ritmi evolutivi, valorizzando le competenze e le capacità personali anche in un’ottica di corretti e attivi stili di vita. “Progetto x Gioco”, formato interamente da Laureati in Scienze Motorie con ampia esperienza in questa particolare fascia dell’età evolutiva propone varie attività motorie di avviamento alla pratica sportiva, manifestazioni a carattere ricreativo–sportivo e progetti di Educazione Motoria negli Istituti Scolastici.

scipline diverse e diversificate per bambini/e tra i 4 e gli 11 anni. Caratterizzante è la possibilità di provare più discipline diverse durante sdp la settimana in modo da favorire il più possibile il concetto di multidisciplinarietà e di aumentare quindi le esperienze di tipo coordinativo. Un altro aspetto riguarda la scoperta delle diverse attività sportive: l’alfabetizzazione sportiva. Discipline proposte: calcio , basket , minivolley e gioco volley, hockey in line, ginnastica artistica , pattinaggio artistico, pattinaggio in line, karate, judo, hip- hop, psicomotricità, pattinaggio in line ed hockey in line. Manifestazioni a carattere ricreativo-sportivo Si inseriscono in momenti dell’anno in cui i bambini sono normalmente liberi da altri impegni istituzionali . Queste manifestazioni, salvaguardano e sfruttano la naturale propensione dei bambini ai giochi di gruppo in forma spontanea, propongono momenti ricreativi e formativi molto coinvolgenti. Prendono spunto da tradizioni del territorio, oppure da manifestazioni come le Olimpiadi o i Mondiali di Calcio. Da qui Le MINIOLIMPIADI e il CAMP per quattro settimane dalla fine della scuola, che impegnano i bambini/e in attività motorie e sportive al mattino e al pomeriggio, promuovendo discipline spesso ritenute a torto minori o relativamente nuove sul territorio, ad esempio ultimate frisbee , pattinaggio artistico e in line , street hockey , mtb canoa fluviale ecct.. Il MUNDIALITO, torneo di calcio di un giorno per bambini del primo e secondo ciclo elementare, mescolati tra loro casualmente con partite a “due velocità” : un tempo per il primo ciclo e un tempo per il secondo. Progetti di Educazione Motoria Scolastica Vengono organizzati in collaborazione con gli Istituti scolastici del territorio (scuole elementari) e sono strutturati in unità didattiche su nuclei tematici concordati con l’insegnante. Vengono inoltre proposti e gestiti, per tutto l’anno scolastico, rientri pomeridiani : il progetto è denominato “English and Sport: giocando imparo l’inglese” dove Insegnanti di Ed. Motoria e di Inglese (madre lingua) si alternano nel gestire le ore di lezione. ”...la cultura motoria e il giocare sono azioni semplici, ma che possono diventare molto complesse, quindi strumenti e situazioni specifiche dell’Ed. Motoria, quando consentono l’esprimersi e il progredire di competenze e capacità a stabilire relazioni con il mondo degli altri e delle cose...”. Il gioco esercitato e praticato è un indicatore dello sviluppo di competenze e di capacità relazionali e sociali. Andrea Ortolani

Attività motorie di avviamento alla pratica sportiva Il progetto prevede la possibilità di frequentare corsi annuali di di-

www.sportdipiu.com • 27


sdp

nuoto

Giovane promessa del nuoto scaligero

Born to swim Quattordici anni, grande talento e un amore incondizionato per l’acqua. Questa è Giorgia Biondani: presente da vivere, futuro tutto da scoprire

F

ederica Pellegrini è probabilmente – soprattutto dopo i successi negli ultimi mondiali di Shanghai – l’icona del nuoto femminile internazionale. Il suo legame con Verona è molto forte, tant’è che già si parla di consegnarle la chiavi della città. Ma il nuoto a Verona non è solo (e per fortuna) Federica Pellegrini. Tra i giovani talenti che si stanno mettendo in luce e stanno ottenendo risultati importanti, Giorgia Biondani è una delle più promettenti. Dice di lei la zia Emanuela, sua prima tifosa: “Giorgia è una ragazza che nel tempo ha sempre mantenuto molta umiltà indipendentemente dai risultati ottenuti. Essendo l’acqua il suo elemento naturale, prima di una gara non è mai in ansia da prestazione, riesce a concentrarsi rimanendo comunque serena.

28 • www.sportdipiu.com

Giorgia ha una vera e propria mentalità sportiva, la cultura del costante miglioramento personale, per uno stile di vita vincente rimanendo tuttavia umile e spensierata. Questo è, a mio avviso, il suo mix vincente”. Ma chi è Giorgia Biondani? “Sono una ragazza di 14 anni – ci racconta – compiuti lo scorso 14 giugno. Abito a Sona e da settembre frequenterò la Scuola Superiore a Villafranca. Nel mio tempo libero oltre allo studio, mi piace ascoltare la musica, navigare sul web, andare al cinema e uscire in compagnia con le amiche. L’acqua è il mio elemento preferito, fin da piccola. Cinque anni fa è iniziata la mia avventura in vasca grazie alla squadra agonistica della Leosport di Villafranca che mi ha fatto crescere e scoprire le mie potenzialità. Il grande merito dei miei risultati va senza dubbio al mio allenatore Riccardo


nuoto Wenter, ai miei compagni di squadra e alla mia famiglia che mi hanno sempre sostenuto”. Prosegue Giorgia: “Del mio sport mi piace essenzialmente il contatto con l’acqua e divertirmi insieme ai miei compagni di squadra. Fino all’anno scorso facevo 4 allenamenti a settimana, ma da quest’anno aumenterò e arriverò a farne 6 a settimana. Questo non mi pesa affatto, anzi. I risultati? Beh, se vengono bene. Altrimenti… mi diverto lo stesso! Certo è che per puntare al successo serve costanza, impegno, serietà e sacrificio. E’ una filosofia di vita. Ad essere sinceri a volte mi pesa ma le soddisfazioni che mi ritornano quando sono in gara mi fanno dimenticare tutta la fatica che ho fatto. Se non avessi scelto il nuoto? Credo avrei fatto danza o pallavolo. In famiglia siamo tutti sportivi: mio fratello Simone è un ciclista, quest’anno ha l’ultimo anno da allievo e poi passerà ad un’altra squadra come juniores è molto bravo, anche lui fa tanti sacrifici per portare avanti la sua passione. Come il nuoto il ciclismo è uno sport molto impegnativo. Doveroso chiedere a Giorgia un commento sugli ultimi mondiali di Shanghai. La risposta non è affatto scontata.

sdp

“Purtroppo – ci spiega - non sono riuscita a vederli perché ero impegnata in Turchia ai Giochi Europei Giovanili Estivi. Un giudizio sulla Pellegrini? E’ una nuotatrice di grande livello perché ha lavorato tantissimo per arrivare così in alto. Se è il mio modello? No, non lo è. A dir la verità non ho un modello da seguire. Io cerco di essere sempre molto attenta a quello che mi dice il mio allenatore, di cui mi fido molto e con il quale ho un ottimo feeling. Cosa ammiro di Federica? La sua forza mentale e fisica”. Nonostante la giovanissima età Giorgia ha già centrato dei risultati importanti. “Uno dei momenti più belli fino ad ora vissuti - racconta - è stato senza dubbio l’aver fatto il record italiano dei 50 stile libero. Prima a Verona nella piscina Federale (dove si allena la Pellegrini n.d.r.) ho fermato il cronometro sul tempo di 26.06”, poi in Turchia alle Olimpiadi giovanili l’ho migliorato ulteriormente in 25,94”. In vasca ho però passato moltissimi momenti belli, con i miei compagni di squadra e con il mio allenatore, a prescindere dai risultati. Questo per me è fondamentale. Il mio futuro? Non ho ancora le idee chiare su come sarà. Per ora penso a nuotare, divertirmi e vivere il presente. Per il resto… si vedrà!” Alberto Cristani

www.sportdipiu.com • 29


30 • www.sportdipiu.com


associazioni

sdp

Una professione da difendere

Attivi per uno sport migliore Lettera aperta della DMSA - Associazione Dottori in Scienze Motorie - che il 20 sarà a Roma dal Ministero della Salute per tutelare la categoria dei Dottori in Scienze Motorie

L

a DMSA è un’Associazione nata nel 2003 e composta da giovani professionisti che hanno a cuore il proprio futuro professionale. Recentemente, la DMSA è stata convocata dal Ministero della Salute in Roma, per contribuire a delineare sia il “profilo professionale” in Scienze Motorie, che le primissime “linee guida” atte a definire per dottori in Scienze Motorie, dottori Magistrali e diplomati ISEF, un’area di intervento professionale specifica edelitaria nella “rieducazione motoria” e nelle “attività motorie preventive e adattate”. In un simile momento, così fondamentale per l’intera Categoria, ognuno ha l’occasione irripetibile di poter “scrivere” il proprio futuro e quello altrui, condividendo insieme agli altri “Onori e Glorie” future non che “Luci ed Ombre” trascorse, in questo “passaggio” cruciale. Attraverso apposite delegazioni locali inserite nel territorio, sarà possibile amplificare la nostra voce, divulgando il nostro “Verbo Motorio”, coordinandoci insieme per affrontare nel modo migliore, il percorso che è appena iniziato, ancora tutto in salita, che rappresenta per noi lo scopo stesso delle nostre natiche passate, delle nostre aspirazioni attuali e del nostro futuro. Dobbiamo agire adesso, facendo “quadrato” non tanto attorno a

“noi”, quanto attorno alla professione. Un momento come questo non tornerà: questa opportunità che abbiamo cercata e “costruita” con anni di fatica e di impegno e che lo stato ora ci sta finalmente offrendo, rappresenta per tutti noi davvero “l’ultimo treno”. Un “treno” che assolutamente non possiamo permetterci di perdere! Più saremo e più i nostri diritti saranno tutelati. Non siamo un “sindacato”, ma potremmo farne presto le veci, facendoci sentire in tutta Italia in modo ancora più incisivo di quanto non sia adesso e il merito sarà solo nostro: condiviso! Il 20 settembre saremo a Roma per appoggiare il Movimento Scienze Motorie e per rivendicare i diritti di tutti i Dottori in Scienze Motorie. “Se un Uomo non è disposto a correre dei rischi per le proprie Idee, o quelle Idee non valgono niente, oppure non vale niente Lui”. Ezra Leston Loomis Pound Giorgio Pasetto Info: www.dmsa.it

GLI OBIETTIVI DELLA DMSA 1- Coordinare e unificare le singole iniziative di quanti laureati in scienze motorie e/o dipolamti ISEF, che insegnano educazione fisica nelle scuole d’ogni ordine e grado o/e esercitano nelle varie specializzazioni della chinesologia, creando una categoria di professionisti qualificati 2- Tutelare il titolo di studio e l’esercizio professionale degli iscritti che si dedicano alla libera professione in forma totale, preminente o complementare 3- Suscitare l’interesse dell’opinione pubblica onde stimolare una coscenza chinesiologica 4- Incrementare lo studio, il progresso e la ricerca scientifica nelle scienze motorie 5- Promuovere la figura del dottore in scienze motorie come professionista dell’esercizio finalizzato, appoggiare e promuovere le iniziative che rechino vantaggio all’affermazione della categoria e della professione 6- Collaborare con le varie associazioni di categoria per la soluzione dei problemi di comune interesse

www.sportdipiu.com • 31


sdp

triathlon bike trial

Fresco di Guinness

Funambolico Limatore, l’equilibrista della bici

T

redici volte Campione Italiano Assoluto di Bike Trial, vincitore della Coppa del Mondo, vice Campione del Mondo, vincitore della Coppa dei Campioni, due Guinness World Record, vincitore della Coppa Italia nonché miglior Pilota Italiano assoluto di Bike Trial, ladies and gentlemen, per voi Alberto Limatore, che si racconta in una rara intervista nella sua città. Parlandoci del bike trial, che vede le sue origini in terra spagnola. Avrei tanto voluto intervistarlo in sella ad una bici, ma il tempo di questi ultimi giorni non ha giocato a mio favore e poi, a dirla tutta, la vedo dura pedalare per un’ora rimanendo in piedi su una bici da bike trial. Mi ha però strappato una promessa, per una notturna in mountain bike: povera me, ora dovrò allenarmi seriamente. Alberto, da cosa nasce la tua passione per il “bike trial”? L’amore per la bici me lo porto dietro da moltissimi anni, esattamente da quando imparai a pedalare senza l’aiuto delle rotelline di sup-

32 • www.sportdipiu.com

porto, a tre anni. Allora però non sapevo ancora che mi avrebbe seguito per sempre. C’erano anche il nuoto e il judo, nella mia vita, e la passione di papà per le moto da trial. Ce l’avevo nel dna evidentemente, perché l’amore per l’aria aperta, per la natura, e la curiosità di mettermi alla prova mi hanno riportato al mio primo vero amore, spronandomi ad imparare quante più cose potessero permettermi di migliorare le mie performance nel bike trial. Quali le difficoltà e i pericoli che si incontrano nella pratica di questo sport? E quali i requisiti richiesti per diventarne professionista? In realtà grandi pericoli non ce ne sono, mentre difficoltà sì, e sono rappresentate nientemeno che da una serie di diversi ostacoli, naturali o artificiali, di differenti dimensioni e altezze, che bisogna superare nel minor tempo possibile, senza mai appoggiare i piedi a terra. Il tutto, cercando di non cadere. E qui arriviamo al requisito fondamentale: l’equilibrio, senza il quale ci sarebbe impossibile

rimanere in appoggio sui soli pedali per più tempo senza avere il supporto di una sella. Perché già, la bici da trial non è altro che


bike trial una bici tipo bmx, senza sella, senza il cambio e con un unico rapporto molto piccolo. Il bike trial richiede quindi grande impegno fisico, molto fiato e forza a livello esplosivo. E’ uno sport completo, perché si sviluppano tutti i muscoli. Ma è anche uno sport di concentrazione, perché richiede molta calma. Come ti alimenti per sostenere questi ritmi, e quanto tempo dedichi all’allenamento? La mia giornata, indicativamente, inizia sempre con spremuta, fette biscottate e marmellata, adoro i dolci! Per il pranzo mi riservo carboidrati, quindi generalmente un piatto di pasta, accompagnato da verdure, BIKE TRIAL: COS’E’? mentre per cena proteine, carne o Il bike trial è una spettacolare speformaggio. Nel pomeriggio invece, cialità del ciclismo che unisce forfaccio merenda con yogurt e biscotti. za, agilità e doti di equilibri. Gli atleL’allenamento lo programmo sempre ti, con partenze individuali, devono personalmente, cercando di seguire superare ostacoli creati artificialin modo ferreo la tabella di marcia mente senza togliere l’appoggio che mi stabilisco. Palestra, per lavodei piedi dai pedali della bici. Si prarare sulla forza esplosiva, stretching, tica con biciclette caratterizzate da una struttura in alluminio, giusto trial su percorso naturale e un po’ di compromesso tra elasticità e legpiscina e mountain bike. Nel weekend gerezza. I percorsi possono essere riposo, a meno che non ci siano gare di due tipi: “Natural o Indoor”. o esibizioni. I Primi sono caratterizzati da ostacoli naturali, es. rocce, tronchi, radici, ecc.. e generalmente si trovano in siti naturali come letti di fiumi o boschi di montagna. Quelli indoor invece, sono percorsi artificiali allestiti per lo più occasionalmente per eventi sportivi e sono generalmente realizzati con materiale edile, es. pozzetti in calcestruzzo, assi di legno ecc..

Hai fatto di una passione la tua professione, dedicandoti a tempo pieno, dal 2010, all’insegnamento di mountain bike e bike trial. Cosa ti ha spinto ad una scelta così azzardata, visto che un lavoro non ti mancava? Dal ‘92 ho seguito le tracce di mio padre, portando avanti la sua attività di rappresentante nel settore degli articoli sportivi. Nel 2010, quando è venuto a mancare, ho realizzato che forse era giunto il momento di tagliare il filo che mi legava a lui, cercando di costruire qualcosa che fosse solo mio. E da qui la scelta di camminare con le mie gambe, seguendo un sogno che vedo realizzarsi di giorno in giorno. Organizzo corsi per bambini dai sei anni in su, ma anche per adulti, che generalmente vogliono acquisire maggiore sicurezza in bici.

sdp

100% Guinnes! Grande risultato ottenuto da Limatore lo scorso 3 agosto. Infatti Alberto è riuscito nel suo intento ed ha stabilito il nuovo record mondiale di palleggi consecutivi su ruota posteriore. Il campione veronese ha realizzato un incredibile risultato con i suoi 401 rimbalzi eseguiti in 3 minuti e 10 secondi. Il precedente record apparteneva a Vittorio Brumotti che, nel maggio del 2010, effettuò 71 salti di seguito sulla ruota della sua bicicletta. Teatro di questa spettacolare impresa è stata la scenografica cornice di Gardaland.

Per Limatore si tratta di un nuovo, eccezionale record che si aggiunge ai precedenti. Alberto Limatore, infatti, non è nuovo alle imprese di questo genere: nel 1999 entrò nel Guinness dei Primati per aver scalato in bicicletta 4.444 gradini senza mai appoggiare il piede a terra. Fu poi la volta del 2000 quando rimase in equilibrio, immobile sulla sua fedele bici per ben 4 ore e 15 minuti. Tra le sue performance anche il salto di 14 persone distese a terra, un salto nel vuoto di oltre 3 metri di lunghezza, la salita di un muro verticale di 150 centimetri, il salto dell’asta da fermo all’altezza di 1 metro e il record di impennata per 18 km. Dopo questo successo si può dire che esiste un solo, unico e grande (senza veline e pupazzi rossi…) ”100%” e risponde al nome di Alberto Limatore.

Hai pubblicato un libro, con la collaborazione di Paola Pezzo, per raccontare tecniche e trucchi della mountain bike. Guida per professionisti, o libro di consigli accessibile a chiunque? Devo dire che il libro è stata forse la mia soddisfazione più grande, talmente grande, da spingermi a scriverne un secondo. Fondamentalmente è un vademecum per tutti, proprio per questo tratto molto l’argomento mountain bike: se avessi scritto solo di bike trial, sarebbe stato limitativo. Con questo libro ho voluto aprire una porta alla didattica della bici, dalle tecniche di guida, a come affrontare salite e discese ma anche come superare un ostacolo, che potrebbe essere il semplice gradino del marciapiedi. Nel secondo volume sto lavorando su una rivisitazione di questi temi, dedicando però più spazio alla “street”, una nuova tecnica di bike trial molto più impegnativa, nata in Inghilterra, e che lascia ampi margini alla creatività e all’acrobatica. Vi aspetto quindi in settembre a Padova, in occasione di Expo Bici, per la presentazione del nuovo volume e perché no, anche per assistere alle mie performance. Elena Bazzoni Info: www.albertolimatore.it Foto: Alberto Limatore

www.sportdipiu.com • 33


sdp

tiro a volo

Dopo il successo agli Europei

“Lady Pull” e il sogno Olimpico Una carriera nata quasi per caso, soprattutto grazie alle indicazioni di papà Massimo. Tanti successi. E un sogno (a cinque cerchi) nel cassetto...

34 • www.sportdipiu.com


tiro a volo

N

adia Righetti è una fortissima - e simpaticissima - tiratrice veronese tesserata per lo Shooting team scaligero. Nadia, che vive e lavora a Pescantina, lo scorso giugno ha contribuito in maniera determinante alla vittoria dell’ Italia nel campionato europeo di fossa universale disputatosi a Maribor in Slovenia. Ma cos’è il tiro a volo? “Il tiro a volo – ci spiega Nadia - è uno sport che consiste nel colpire un bersaglio chiamato piattello da una determinata distanza con un fucile a canna liscia e si distingue in “fossa olimpica” e “fossa universale”. Nella specialità della fossa olimpica, sei tiratori sparano, alternandosi in cinque pedane diverse che distano tre metri l’una dall’altra. Le macchine lanciapiattelli distano quindici metri dalle pedane da cui sparano i tiratori che ruotano in senso orario dopo ogni lancio di piattello. La fossa universale è molto simile alla fossa olimpica. Le principali differenze sono: le macchine lancia piattelli sono 5, la gara si svolge in 8 serie da 25 piattelli l’una e non comprende una fase finale, terminando con il lancio dell’ultimo dei 200 piattelli previsti. La specialità della fossa universale è stata inserita recentemente nei giochi olimpici”. “Uno sport molto particolare – prosegue Nadia – specialmente se a praticarlo è una donna. Io ho iniziato grazie a mio papà Massimo e alla sua passione per la caccia. Mi portava con lui perché credeva nel mio talento e nella mia mira. Ho iniziato a frequentare i campi da tiro a 17 anni. Poi è venuto a mancare papà e subito dopo hanno chiuso il campo da tiro Cà Dela Pela di Sant’Ambrogio di Valpolicella dove mi allenavo. Un periodaccio durante il quale ho seriamente pensato di abbandonare. Poi grazie all’insistenza del mio amico Giannantonio Benati a 23 anni ho ripreso e da quel momento il tiro al volo è diventato un punto fisso nella mia vita”. Ottimi risultati e una continua escalation verso obiettivi sempre più importanti. Come le Olimpiadi. “Eh, si – sorride Nadia – alle Olimpiadi ci penso. Chi non ci pensa? I risultati sono incoraggianti anche se, ad essere sincera,

sdp

allenarsi non è facile per chi come me lavora e deve portare avanti una famiglia. Io comunque non perdo la speranza anche perché il bello di questo sport è che l’età non conta. Alcune atlete, per esempio, hanno centrato obiettivi di prestigio alla soglia dei cinquantanni!”. Un sogno, quello olimpico, che può essere coltivato fin da giovani. Verona però non sembra essere, ad oggi, culla di nuovi talenti. “Il movimento giovanile del tiro a volo veronese – evidenzia l’atleta di Pescantina – non è particolarmente sviluppato. Questo in primis per la mancanza di campi di tiro attrezzati. Chi si avvicina a questa disciplina arriva prevalentemente dal mondo della caccia. Sto però notando con piacere che qualcosa sta cambiando. Infatti sono stati avviati dei C.A.S (centri avviamento allo sport) a Lonato di tiro al piattello per ragazzi di età compresa tra i 13 ei 22 anni. Durante questa esperienza i partecipanti vengono preparati sotto il punto di vista fisico e mentale per poi essere avviati alle gare. Un’esperienza formativa a prescindere dai risultati. Chi avrà qualità e doti potrà proseguire mentre chi non ce la farà avrà comunque assimilato nozioni che potranno trovare applicazione in qualsiasi altra disciplina oltreché nella quotidianità”. “Sarebbe bello – conclude Nadia - creare un centro di avviamento anche qui a Verona. Credo che potrebbe iniziare un progetto interessante di formazione sportiva con particolare attenzione, ovviamente, al tiro. Io come istruttrice? Perché no, sarebbe molto stimolante. Ma ne riparleremo tra qualche anno. Per ora voglio ancora prendere la mira e sparare”. Magari per centrare il sogno olimpico. Marina Soave

www.sportdipiu.com • 35


36 • www.sportdipiu.com


baseball

sdp

Il baseball a Verona

All’ultimo inning Uno sport in crescita, premiato da molti successi. Ma serve nuova linfa per raggiungere nuovi obiettivi

S

i può praticare uno sport sconosciuto, in carenza di strutture, e portarlo ai massimi livelli italiani? Si può, se si tratta di baseball e se si parla di Verona. Realtà come quelle dei North East Knights, reduci da uno storico campionato che li ha visti partecipare per la prima volta alle leghe IBL2 e IBL1, sono quelle che fanno notizia, ma ce ne sono molte altre, disseminate nel territorio. A cominciare dai T-Rex di Pastrengo, punto di riferimento del baseball gardesano. O il Crazy Sambonifacese, con i suoi frequentatissimi campi estivi. Tutte le società, grandi o piccole, hanno come obiettivo principe quello di farsi conoscere, soprattutto nelle scuole, dove si reclutano i campioni di domani. Il problema è sempre il solito: trovare degli sponsor che siano disposti ad investire in uno sport che non preveda un pallone ed una porta. Senza sponsor, niente campo, niente macchine lancia palle, niente mazze. Insomma, niente preparazione adeguata. A giudicare dai passi avanti fatti negli ultimi tempi, però, c’è di che essere ottimisti. In silenzio, il baseball veronese lavora per arrivare sempre più in alto. Francesca Castagna

www.sportdipiu.com • 37


sdp

pallavolo

Icona della pallavolo italiana

Marco Meoni: ciak si... alza!

Marco Meoni, simpatia contagiosa e sorriso esplosivo, dal 1990 calca i palcoscenici della Serie A1. Protagonista anche con la maglia azzurra della Nazionale, vanta un albo d’oro praticamente…infinito

N

on sta fermo un attimo il Marco Meoni. Il “Meo”, come lo chiamano tutti. Per la seconda stagione vestirà la maglia gialloblù, prendendosi cura e guidando un gruppo di giovani talenti che dal 2 ottobre si ritroveranno al PalaOlimpia per l’esordio stagione contro la Sisley Belluno. Nel tempo libero questo ragazzone classe ‘73 si dedica a tantissime attività, alcune restano “segrete” per scaramanzia, altre hanno fatto parlare lungamente di lui, come il torneo di green volley rinominato Tormeo che ha conquistato tutta l’Italia. Innanzitutto raccontaci un po’ chi è Marco Meoni? Potrei rispondere come il comico di Zelig....Chi è Marco Meoni......ahhahaha! Battute a parte, Meoni è un ragazzo di 38 anni (mi considero ancora tale), che ha fatto della sua passione anche la sua professione. Quando e perchè hai iniziato a giocare a pallavolo? Quando esattamente non ricordo, ma ero davvero molto giovane, direi in seconda media. Prima avevo provato numerosi altri sport finchè mio padre mi ha consigliato proprio il volley. Come è stato il tuo esordio in serie A? Ero molto agitato per il mio esordio nella massima serie, giocai contro Fano, emozioni importanti. Poi è arrivata la maglia della Nazionale: il sogno che si avvera. Ad

38 • www.sportdipiu.com

essere sincero quello per me fu più di un sogno. Giocavo in campo con dei veri e propri idoli, avevo ancora il poster della Nazionale Campione d’Europa 1989 e tutti i giorni mi allenavo con loro. Ancora oggi, se ci penso, mi sembra incredibile! La tua miglior partita e quella peggiore? E’ difficile in uno sport di squadra giudicare la prestazione singola. La risposta sarebbe sicuramente sminuita dal risultato finale. Alle volte un palleggiatore sembra abbia giocato benissimo ma perde, altre il contrario. Noi palleggiatori dipendiamo molto…dai nostri schiacciatori! A volte si deve combattere non solo contro gli avversari. Marco Meoni come ha affrontato - e vinto - queste sfide? Credo che prima di tutto l’importante sia affrontarle per poi costruirsi gli strumenti per non aver più paura di incontrarle, piccole o grandi siano le sfide! Chi sono i giocatori più talentuosi, non solo a livello tecnico, che hai conosciuto? Mi piace parlare dei miei ex compagni di squadra perchè il talento lo si vede quando vivi con un atleta tutti i giorni. Senza nulla togliere agli altri dico Rosalba e Martino. Il miglior giocatore di tutti i tempi secondo Marco Meoni? A mio parere e per quello che ho potuto vedere il grandissimo Karch Kiraly (ex pallavolista, ex giocatore di beach volley e allenatore di pallavolo statunitense, nel 2001 eletto “Miglior giocatore di pallavolo del XX secolo” insieme a Lorenzo Bernardi n.d.r.) Meoni e Verona, amore a prima vista? Devo dire di si, mi sono trovato molto bene sia con la squadra che con la società, ma la cosa che più mi ha colpito è la città e le sue persone. Qui mi trovo davvero alla grande! Uno spot promozionale per avvicinare i bambini alla pallavolo... Credo che lo spot debba essere rivolto soprattutto ai genitori. Verona è una importante piazza del calcio ma io vorrei invitare tutte le famiglie a provare l’esperienza di assistere ad un nostro match al PalaOlimpia, il volley visto dal vivo è davvero una bella esperienza, si possono cogliere sensazioni, divertimento e un clima davvero tranquillo e familiare! Quando finirà di giocare cosa farà Marco Meoni? Ho davvero numerosi progetti imprenditoriali nella mia testa, alcuni già vanno avanti da anni, altri invece sto cercando di concretizzarli, ma per scaramanzia non aggiungo altro! Spero ci sarà la possibilità di parlare di questo in maniera approfondita quando diventeranno realtà. Francesca Paradiso Info: www.marcomeoni.it - www.bluvolleyverona.it Foto: Ufficio Stampa Marmi Lanza Verona


pallavolo

sdp

www.sportdipiu.com • 39


basket

sdp

5° Torneo Internazionale Città di Caorle

Campioni a canestro Un torneo che nel 2008 si giocò al PalaOlimpia di Verona

I

tornei precampionato suscitano da sempre molta curiosità: i tifosi e gli appassionati vogliono a tutti i costi conoscere i nuovi giocatori e le nuove squadre. Nel basket degli ultimi anni è salito prepotentemente alla ribalta il torneo internazionale di Caorle, che il 17 e 18 settembre andrà in scena nella cittadina veneziana per la sua quinta edizione. L’organizzazione è a cura di EDSport, società di eventi di Castelfranco Veneto, presieduta da Antonio Mormile e amministrata da Fabio Coldebella. Ma che c’entra EDSport con la nostra città? C’entra eccome, perché proprio a Verona EDSport si fece conoscere organizzando impeccabilmente nel 2008 due eventi al PalaOlimpia di portata nazionale ed internazionale. Stiamo parlando del torneo “Banca Popolare di Verona” che vide la partecipazione di 4 formazioni del massimo campionato di pallacanestro (Cantù, Udine, Varese e Scafati) e del “Memorial Mario Vicenzi”, quadrangolare con Italia, Repubblica Ceca, Ucraina e Selezione LNP Under 22. Ma torniamo al “5° Torneo Internazionale Città di Caorle” che annovera tra le invitate, 4 delle migliori formazioni del campionato di Lega A e che non hanno bisogno di presentazioni: Olimpia EA7 Emporio Armani Mi-

40 • www.sportdipiu.com

lano, Benetton Treviso, Bennet Cantù e Virtus Canadian Solar Bologna. La finale, in programma domenica 18 settembre alle 19.30 al “Palamare - Walter Vicentini” di Caorle, sarà trasmessa in differita da Raisport. Lo scorso anno l’ambìto trofeo fu conquistato dalla Bennet Cantù che superò in finale la Lottomatica Roma 78-61 e che bissò il successo ottenuto nel 2009. Il torneo internazionale di Caorle porta bene alle squadre vincitrici: l’Aris Salonicco, che trionfò nel 2008 guidata da Andrea Mazzon, conquistò quell’anno l’accesso all’Eurolega; Cantù che, come detto, ha vinto le ultime due edizioni (sempre con Andrea Trinchieri in panchina) arrivò alla semifinale scudetto nel 2008/09 e addirittura in finale scudetto nel 2010/11 con tanto di ingresso in Eurolega. Questo il programma della due giorni di Caorle, che prevede anche un importante Clinic per allenatori: Sabato 17 settembre h 18.00 Bennet Cantù - Canadian Solar BO, h 20.30 Benetton TV - EA7 Emporio Armani MI Domenica 18 settembre h 17.00 Finale 3°-4° posto, h 19.30 Finale 1°-2° posto Andrea Etrari


football americano

sdp

I “Bau-boys” sempre in prima linea

L’estate non ferma i Mastini gialloblù! Grande fermento in casa gialloblù a poche settimane dall’inizio della nuova stagione sportiva

U

n’estate senza sosta quella dei Mastini Verona. Le due giornate di solidarietà con i ragazzi di AGBD, l’Associazione Genitori Bambini DOWN nel progetto gialloblù denominato “Qua la zampa”, e la collaborazione con il Comune di Mozzecane per l’acquisto di un pulmino attrezzato per i disabili del paese sono stati i primi due eventi del mese di giugno che ha visto i gialloblù impegnati nel sociale. A luglio, per il quarto anno consecutivo, i gialloblù hanno partecipato ai camp organizzati a San Zeno di Montagna da Giovanni Gambini e Sportcampitalia: atleti e tecnici dei Mastini hanno portato una ventata di novità nei campi di calcio facendo conoscere i segreti del football americano. E per parlare di football americano giocato, sono state ottime le prestazioni di Andrea Pasquetti, Davide Fiorini e Andrea Brunelli e Filippo Mutascio (fresco di nomina di MVP gialloblu della stagione 2011) alla combine estiva per la nazionale senior. “Sono ragazzi molto preparati - commenta il presidente e Head Coach Simone De Martin - e sono convinto che potranno sicuramente ben figurare anche nelle prossime combine. Il sogno è ovviamente quello di rivedere altri Mastini con la maglia del Blue Team”. Sempre in tema di nazionale, ma più precisamente del Blue Team Under 19 - che parteciperà alle qualificazioni per i campionati europei di categoria previste per il 2012 - Tomelleri, Petrignani e Benini si aggiungono al giovane linebacker scaligero Donegà. Per tutti il sogno è quello di conquistare la maglia azzurra già indossata da Roberto Sebastiani, capitano della nazionale under 19 nelle qualificazioni 2010. A proposito di settore giovanile, continuano gli allenamenti per la squadra under 21 in vista del campionato italiano di categoria nel quale i gialloblù potrebbero davvero ben figurare. Confermato anche per quest’anno il campo di Via Monastero a Parona come sede per gli allenamenti. La società scaligera invita tutti i ragazzi - età minima 17 anni - che vogliano conoscere il mondo del football americano a presentarsi al campo di allenamento ogni martedì e giovedì dalle ore 20 per aggregarsi alla

squadra e vivere da vicino le emozioni che questo sport offre. Nel frattempo i vertici societari stanno lavorando alacremente per definire il nuovo assetto tecnico per il prossimo campionato di serie A2. I nomi sul taccuino della dirigenza scaligera sono di assoluto valore e i contatti sono già stati avviati. Per i Mastini Verona si prospetta quindi una stagione 2011-2012 ricca di sorprese e con grande voglia di riscatto. Michele De Martin Info: www.mastiniverona.net

www.sportdipiu.com • 41


sdp

settimana ciclistica

Tutti pronti per fare “13” alla Luca Avesani

E

nnesima grande settimana di ciclismo - la tredicesima - quella organizzata dal consorzio veronese del ciclismo , formato da Verona Ciclistica e Associazione La Scaligera. Gigi Ballini e tutto il suo staff si stanno preparando da mesi al fine di garantire gare di alto livello curando tutti i dettagli. Dal 11 al 18 settembre 2011 gli appassionati delle due ruote non avranno che l’imbarazzo della scelta. Si partirà domenica 11 settembre con la 5° edizione del Gran Premio “città di Verona” Trofeo Skoda riservato agli Under 23. La gara avrà inizio a Parona, ecco la prima novità, e terminerà in Piazza Brà, il salotto più bello della città di Giulietta e Romeo. Da Parona a nord della città si proseguirà poi verso le strade della Valpantena, verso Quinto, Novaglie e via via sino ad arrivare a Porta Vescovo e da qui ritornando in Piazza Brà. 152 km tra le zone panoramiche più caratteristiche dei dintorni di Verona. Le corse tornano venerdì 16 settembre con la Cronoscalata delle Toricelle. Il percorso dell’ 11° Gran Premio Città di Verona – Trofeo Banca Popolare di Verona , partenza da l’Arsenale per snodarsi lungo i tornanti delle Toricelle. Limite a 60 iscritti nella corsa individuale e 24 Team potranno prendere parte a questa suggestiva corsa sotto le stelle. Dalle 21.01 all’Arsenale i ciclisti inizieranno a partire e sarà anche l’ inizio della sfida personale contro il tempo. Sono tanti, infatti, gli atleti che anno dopo anno partecipano per tentare di migliorare le prestazioni della stagione precedente. La settimana ciclistica si concluderà Domenica 18 settembre 2011 con la Gran Fondo Luca Avesani. Per la 13° edizione della Gran Fondo si cambierà location. Ci spostiamo di poco perché le partenze si terranno appena fuori dalla Brà, in Corso Porta Nuova, e gli arrivi verranno portati al valico delle Torriccelle. Una novità assoluta per questa edizione

concordata con l’ Amministrazione Comunale, per far spazio alla grande festa nazionale del Centro Servizi Volontariato. Una modifica che è già stata apprezzata da molti e che in qualcuno susciterà anche qualche scontento. Ma si crede che, sentiti i pareri dei fedelissimi, potrà essere accolta con grande favore. Difficilmente le Gran Fondo terminano con un arrivo in salita e quindi una vera news nel panorama ciclo-sportivo. I partecipanti, che nelle scorse edizioni sono stati in media 1000, come da indicazioni riferite dagli organizzatori, potranno scegliere tra i tre tradizionali percorsi Rosso, Verde e Giallo a seconda delle loro attitudini e abilità. Poi tutti a “punta della nave” per vedere chi taglia per primo il traguardo dell’ inedito arrivo in salita e per seguire le premiazioni che si terranno presso la location dell’ Arsenale dopo una salutare doccia e il pranzo riservato agli ospiti Alessandra Rutili Info: www.lascaligera.it

18 SETTEMBRE 2011 a

13 Granfondo Luca Avesani Ritrovo: Corso Porta Nuova - ore 7.00 Partenza: Corso Porta Nuova - ore 8.00 Percorso Rosso (km 180): Verona C.so Porta Nuova – pass.Napoleone Ponton - Zuane – Caprino – Spiazzi – Ferrara di Monte Baldo – Novezza –Valico Monte Baldo – Prà Alpesina – Avio – Peri – Fosse – Ronconi – Vaio Falconi – Erbezzo – Vaio anguilla – Masselli – Croce – Boscochiesanuova – Griez – Tracchi - v.co Branchetto – San Giorgio – M.ghe Squaranto – Conca Parpari – Camposilvano – Velo Veronese – Rovere Veronese – Vaio Squaranto – Cerro Veronese – Azzago – Romagnolo – Grezzana – Bivio Borgo Venezia – Torricelle ( arrivo ) Percorso Verde (km 145): Verona Corso Porta Nuova –passaggio di Napoleone- Ponton - Zuane – Caprino – Spiazzi – Ferrara di Monte Baldo – Novezza –Valico Monte Baldo – Prà Alpesina – Avio – Peri – Fosse – Ronconi – Vaio Falconi – Erbezzo – Cappella Fasani - Corso – Bollori – Lugo – Stallavena – Grezzana – Bivio B.go Venezia - Torricelle Verona P.zza Brà. Percorso Giallo (km 95): Verona P.zza Brà –Napoleone Ponton - Zuane – Trentino – Rivalta - Peri – Fosse – Ronconi – Vaio Falconi – Erbezzo - Cappella Fasani - Corso – Bollori – Lugo – Stallavena – Grezzana – Bivio B.go Venezia – Torricelle

42 • www.sportdipiu.com


settimana ciclistica

sdp

11 SETTEMBRE 2011

5° Gran Premio Città di Verona Trofeo Skoda “Nuova Veronauto” Le iscrizioni su autorizzazione della S.T.R. vanno indirizzate a: Verona Ciclistica c/o La Scaligera Via Zenatello, 4/a – 37124 Verona - Tel. 045.917629 Fax 045.8303220 - e.mail: info@lascaligera.it Le società fino alle ore 20:00 del giorno 09/09/11. Operazioni preliminari: dlle ore 11:30 alle ore 12:30 presso “Doce Gusto” a Parona – Verona Ritrovo direttori sportivi: ore 12:30 Presso l’Arsenale – Verona Partenza: Dolce Gusto-Parona ore 12,30 Percorso (152 km): Trasferimento lungo le vie cittadine – via Col. Fincato – via Valpantena – bivio per Quinto sx – prima rotonda a dx per Santa Maria Stelle – bivio per Vendri dx – Vendri – Nesente – via Giare – via Col. Fincato (circuito da ripetere 10 volte) – via Valpantena – bivio per quinto sx – prima rotonda a dx – per S. Maria Stelle – bivio per Vendri dx – Vendri – Nesente – bivio per Tovaglie sx – subito dx per Novaglie - tornanti per Tovaglie – km 7,2 Novaglie centro (GPM) – contrada Campagnola dx – incrocio Montorio/ Nesente – dritto via Delle Giare – bivio Famila/Valpantena dx (8 giri) – rientro sx via Colonnello Fincato – rotonda – dx via Bonfadio – via Cipolla – Porta Vescovo – via Torbido – Ponte Aleardi – via Pallone – via Degli Alpini Premi individuali: Monte premi come previsto da tabella F.C.I. INOLTRE: dal 1° al 10° arrivato Coppa – rimborsi spese di € 10,00 per ogni atleta partito Premi extra: Ai primi 10 classificati: 1° - € 200,00/ 2° - € 150,00/ 3° - € 100,00/ 4° - € 50,00/ 5° - € 50,00/6° - € 50,00 - 7° - € 50,00 / 8° - € 50,00 / 9° - € 50,00/ 10°- € 50,00 Premi di società: Alla società del vincitore: TROFEO SKODA - Alla società del secondo: COPPA SKODA - Alla società del terzo: COPPA SKODA - Alla società del terzo: COPPA SKODA

16 SETTEMBRE 2011

11° Gran Premio Città di Verona Cronoscalata notturna Trofeo Banca Popolare di Verona Iscrizioni esclusiva per solo 60 iscritti nella individuale e 20 team (tre elementi anche misti), i concorrenti (donne e uomini) verranno suddivisi in categorie uniformate alla consulta nazionale ciclistica (per esigenze organizzative alcune categorie potranno essere accorpate): Professionisti m. - Elite f. – Under m. 21.23.26 - Junior m. - Cicloamatori m. e f. Ad ogni Primo di Categoria ed alla squadra col miglior tempo verrà assegnato un “Premio Speciale”. A tutti i partecipanti un simpatico omaggio e un buono pasto dopo gara. La corsa contro il tempo sarà preceduta da una sfilata di auto storiche messe a disposizione da Historic Cars di Verona. Partecipanti: Individuale max 60 iscritti: Professionisti, Elite, Amatori “maschile /femminile”. A squadre max 20 (anche miste) Partenze Arsenale - Arrivo Torricelle (valico per Borgo Venezia) Percorso: Lung.ge Campagnola - Lung.ge Matteotti - Viale D’Annunzio - Incrocio Vr Caprino - Via Ippolito Nievo - Salita Castel San Felice - Valico Torricelle (Punta della Nave). Ore 20.00 Raduno Concorrenti all’Arsenale. Ore 21.00 Partenza Primo Concorrente Partenze successive Ogni 60 secondi Ore 22.30 Arrivo ultimo concorrente Premiazioni Ore 22.45 Arsenale

www.sportdipiu.com • 43


44 • www.sportdipiu.com


sport & solidarietà

sdp

In sella per solidarietà

Da Verona a Lourdes per Lorenzo Grande progetto, enorme il significato, meravigliosa esperienza di solidarietà e tanto tanto spirito.

M

arco, Giandomenico, Federico, Alessandro, Roberto, Maurizio, Luisa, Gabriele, Daniele e Marco. Questi gli artefici guidati dallo spirito in questo pellegrinaggio di speranza. La classica bandierina si abbassa nella notte del 25 giugno. Un centinaio alla partenza, molti amici, conoscenti, ciclisti che vogliono accompagnare in questo spirito i ragazzi. Andare a Lourdes con un unico obiettivo: sensibilizzare l’opinione pubblica alla ricerca di questa terribile malattia: l’Atassia-Teleangectasia. Noi come ciclisti Lupatotini abbiamo voluto aiutare l’Associazione Noi per Lorenzo e il papà di Lorenzo a compiere questo pellegrinaggio pedalando per 1250 km per trovare quella speranza di vita che solo lo spirito può dare. La nostra iniziativa non ha lasciato indifferenti: autorità comunali, autorità provinciali e il nostro Vescovo Mons.Giuseppe Zenti ci ha voluto

benedire e salutare prima della partenza. Il destino ha poi voluto che a Lourdes, proprio il giorno del nostro arrivo, si trovasse anche il Cardinale Angelo Bagnasco il quale ci ha voluto conoscere, ci ha accolti, ci ha ascoltati e ha benedetto la nostra missione. Come presidente della Ciclistica Lupatotina posso solamente dire di essere orgoglioso di rappresentare questa società, sempre attenta alle problematiche sportive e sociali! Colgo l’occasione per ringraziare tutte le società sportive, tutti i ciclisti che operano con noi e le autorità che credono nel nostro operato. Un grazie particolare ai ragazzi che hanno condiviso con me l’esperienza di questo pellegrinaggio ma soprattutto a te Lorenzo che con la tua sofferenza ci hai dato la gioia di apprezzare la vita. Spoladori Maurizio presidente S.C.Lupatotina

www.sportdipiu.com • 45


sdp

rally

Passione senza freni

Una vita a tutta velocità

Il pilota veronese Emanuele Arbetti si racconta. Dagli esordi con i kart alla vittoria nell’edizione 2010 del mitico Due Valli. Seguendo le orme di papà Arnaldo

S

e parli di rally veronese non puoi non citare “gli Arbetti”. Attualmente è Emanuele - classe 1974 – a portare avanti con grande successo la dinastia. Figlio d’arte (il papà Arnaldo è stato brillante rallista n.d.r.) Emanuele fin da piccolo dimostra interesse e passione per il mondo dei motori. “Non poteva non essere così – spiega – in quanto tra il lavoro e la passione di mio papà, che è durata per oltre 25 anni, sono cresciuto in mezzo alle macchine. Ho debuttato a 12 anni alla guida dei go-kart con ottimi risultati. Poi a 16 anni mi sono buttato sul motociclismo su pista, arrivando fino al campionato italiano monomarca Gilera. Il richiamo delle quattro ruote però era fortissimo e quindi, dopo due anni di motociclismo, alcuni anni di pausa ed alcuni di nuovo con i Kart, nel 2000, a 26 anni, sono approdato finalmente nel mondo del rally, la mia grande e vera passione!” Già alla gara di esordio Emanuele piazza la zampata vincente. “In effetti – spiega Arbetti – nonostante non abbia concluso la gara per un guasto al cambio, ho vinto la prima prova speciale nonostante avessi una macchina di categoria inferiore. Non potevo sognare un esordio migliore!”

46 • www.sportdipiu.com

Corre in Rally nazionali, Coppa Italia e Internazionali conseguendo numerosi podi. “Sono stato anche fortunato – confessa Emanuele – perché ho iniziato da subito con macchine di cilindrata elevata. Infatti già solo dopo due gare sono passato a vetture di “gruppo A” (auto da competizioni che derivano, sia pur lontanamente, da quelle di serie n.d.r.). Questo mi ha permesso di farmi conoscere, di affermarmi e di centrare piazzamenti importanti”. Senza dubbio tra i risultati di prestigio spicca la vittoria nell’edizione 2010 del mitico Rally delle Due Valli, una delle manifestazioni più longeve d’Italia. “Una grande soddisfazione – ammette Arbetti – perché arrivata dopo una serie di piazzamenti importanti. Secondo, terzo, un paio di ritiri mentre ero al comando… Insomma sembrava che il gradino più alto del podio fosse diventato una chimera. Invece lo scorso anno ce l’ho fatta. Erano sette anni che un veronese non vinceva questo rally. E quest’anno nella 29^ edizione che si correrà il 14-15 ottobre, punto a centrare il bis!”. La gara che Emanuele ha nel cuore è però un’altra. “La vittoria del Due


rally

Valli è stata una bella soddisfazione – sottolinea il pilota veronese - ma il Rally del Veneto del 2010 ha avuto per me un altro valore. Era dal 1993 che non si correva. In quella occasione mio papà – che amava tantissimo questa gara – era arrivato secondo. Dopo 17 anni ho vinto io. Una forte emozione. Una vittoria che ho dedicato a lui, che non c’è più dal 2009”. Vittorie e piazzamenti che oltre alla bravura del pilota e dell’inseparabile navigatore Franco Zantedeschi, vanno a gratificare una casa costruttrice. La vettura è uno dei tasselli fondamentali per raggiungere i successi. “Quest’anno – prosegue Arbetti, nelle gare di casa avrò la possibilità di guidare sia una vettura WRC (Word Rally Car) (2.000 cc turbo 4 ruote motrici ) vettura utilizzata nel campionato del mondo rally, sia una Skoda Fabia Super 2000. Il debutto con Skoda è avvenuto quest’anno, con un podio (3° assoluto) e sono molto felice di poter guidare una vettura di un marchio rappresentato dalla nostra azienda, proprio al Rally 2 Valli”. Verona città votata al rally. Lo dicono i numeri. “Sono circa 700 i licenziati Csai – spiega Arbetti – ed è un numero importante. Verso il rally c’è molta attenzione, da parte degli appassionati e degli sponsor. Io il più forte? Diciamo che sono tra i migliori. Giovani piloti? Beh, di veronesi c’è sicuramente Umberto Scandola, un ventiseienne che mi auguro possa arrivare a breve al circuito internazionale”. Il rally e i giovani, un binomio pericoloso? Emanuele Arbetti non è d’accordo: “Nell’immaginario collettivo noi piloti di rally siamo considerati

sdp

degli incoscienti. Ma posso assicurare che non è così. Le macchine sono attrezzate in modo tale da proteggere noi che ci stiamo dentro e chi viene a vedere le gare. Inoltre per guidare certi tipi di vetture bisogna essere in possesso del super patentino e aver frequentato corsi specifici. Se devo dir la verità sono molto più tranquillo quando corro a 200 all’ora su strade di montagna, tra ali di folla, rispetto a quando devo affrontare un percorso cittadino. Un pilota di rally ha una preparazione nettamente superiore ad un patentato standard. A chi volesse avvicinarsi al mondo del rally consiglio di affrontare un corso di abilitazione di base. Per informazioni dettagliate si può contattare l’ufficio sportivo dell’Automobile Club di Verona”. Sicurezza stradale, un tema molto caro ad Emanuele Arbetti. E così, tra una domanda e l’altra, nasce l’idea. Sportdipiù e Arbetti insieme per dare qualche consiglio ai neo patentati e a chi in futuro si metterà alla guida di una vettura. Dal prossimo numero di Sportdipiù quindi inizierà un appuntamento fisso con Emanuele Arbetti che ci insegnerà qualche trucco e ci darà qualche indicazione per diventare guidatori prudenti. Alberto Cristani Info: www.emanuelearbetti.it

www.sportdipiu.com • 47


sdp

triathlon boxe

Cresce anche a Verona l’interesse per la boxe

L’Accademia del guantone Un viaggio alla scoperta del mondo del pugilato nella nostra provincia

Dentro un ring o fuori non c’è niente di male a cadere. È sbagliato rimanere a terra”. Lo diceva uno dei più grandi sportivi di tutti i tempi, quel Muhammad Ali prima conosciuto come Cassius Clay. Parlava della sua passione di una vita, il pugilato. Parlava della forza che bisogna avere nel rialzarsi. Sul ring, ma anche nella vita. E la boxe questo lo insegna eccome, lontana anni luce da

48 • www.sportdipiu.com

quell’aura di sport violento che negli anni in molti gli anno costruito attorno. Provare per credere, come dimostra un numero sempre crescente di appassionati, giovanissimi, adulti, tante donne. A Verona il pugilato gode di ottima salute, con una società che si è guadagnata nel tempo i gradi di capofila del movimento provinciale. Quattro anni per diventare la miglior palestra veronese, almeno

come risultati. Lo dice la speciale classifica redatta ogni anno dalla Federazione Italiana Boxe, che conferma l’Associazione Pugilistica Scaligera al vertice del movimento per il secondo anno consecutivo. Solo nel 2010 infatti la palestra di Borgo Roma ha sostenuto con i suoi agonisti ben 31 incontri in Italia e all’estero, aggiudicandosi la maggior parte di questi grazie ai suoi alfieri Hassen Bel


boxe

sdp

Arbi, Danilo Zito, Mounir Abaoui e Marco Pozzerle. La società veronese in poco tempo è riuscita a radunare moltissimi atleti e semplici appassionati di quella che veniva chiamata “noble art”, grazie al recupero di un vecchio deposito in via Lovanio, trasformato in una bella palestra di boxe grazie al contributo di Francesco Manni e Matteo Bertani. Una bella avventura, non solo per i risultati raggiunti sul ring ma anche una spinta forte a tutto il movimento del pugilato. Tra i principali artefici dei successi scaligeri che si ripetono ormai da quattro anni ci sono i tecnici federali Massimo Berti e Luca Mori, ex pugili diventati oggi ottimi maestri, dediti all’insegnamento delle basi della boxe ai molti amatori che affollano l’Associazione Scaligera e delle tecniche pugilistiche più raffinate agli agonisti. Ma a frequentare la palestra di via Lovanio può capitare anche di incontrare Said Tadger, algerino diventato quasi un

mito nell’ambiente pugilistico che può vantare un curriculum di oltre duecento match con la conquista di ben tre titoli nazionali nel suo paese nella difficile categoria di peso dei superleggeri. Campioni veri che si allenano ai sacchi appesi in palestra, ma che lo fanno assieme a tanta gente comune. Che magari una volta guardava la boxe con distacco e con mille pregiudizi. Gente che poi un giorno ha provato, magari per caso. E che da quel giorno i guantoni non se li è più tolta di dosso. Luca Mazzara

www.sportdipiu.com • 49


sdp

triathlon golf speciale

Prima puntata

C’era una volta il golf... La campionessa veronese Veronica Zorzi ci guiderà attraverso l’affascinante mondo del golf. Un percorso a tappe durante il quale scopriremo insieme questo bellissimo sport che si sta sempre più affermando tra i giovani. Un semplice vademecum per provare a “fare buca”!

C

iao a tutti i lettori di Sportdipiù! Mi chiamo Veronica Zorzi e sono una giocatrice di golf professionista. A partire da questo numero vi farò conoscere meglio il golf. Un viaggio tra green, buche, mazze e palline che spero vi farà avvicinare a questo bellissimo sport. Innanzitutto, per cominciare, credo sia doveroso raccontare le origini - a dire il vero un po’ controverse - di questo sport. La parola golf, che fu menzionata per la prima volta in uno scritto del 1457 su una Lista degli Atti del Parlamento di Scozia sui giochi proibiti come “gouf”, probabilmente deriva dalla parola scozzese “goulf” che significa “colpire o schiaffeggiare”. Potrebbe però derivare dall’olandese

50 • www.sportdipiu.com

“kolf”, che significa “mazza”, riferita anche allo sport che porta lo stesso nome. Già da questo si capisce come l’origine di questo sport non sia del tutto chiara. La teoria più diffusa e accettata è quella che il golf abbia avuto origine in Scozia nel tardo Medio Evo quando due contadini, per passatempo, si lanciarono una pietra con due bastoni. Un gioco simile al golf odierno è però riconducibile già al 1297 quando, in una città olandese chiamata Loenen aan de Vecht, veniva praticato con una stecca e una palla di cuoio: chi colpiva la palla entro un bersaglio distante diverse centinaia di metri con il minor numero di colpi vinceva. Rimane il fatto che il golf come lo giochiamo oggi è nato e si è sviluppato in Scozia: qui è sorto il primo campo permanente, è nata la prima associazione e sono state scritte le prime regole. Il più antico campo da golf nel mondo è l’Old Links al Musselburgh Racecourse. Testimonianze hanno mostrato che il golf era giocato lì nel 1672, anche se Mary, regina di Scozia, lo riteneva giocato già nel 1567. In Italia il primo campo da golf - il Florence Golf Club - fu fondato da una comunità inglese di Firenze nel 1889. La pratica del golf in Italia è disciplinata dalla Federazione Italiana Golf (FIG) fondata a Milano nel 1927. Fatta un po’ di storia, iniziamo a capire come e dove si gioca. Il golf è uno sport con molte regole che possono sembrare complicate. L’importanza di conoscerle è però fondamentale. Esistono infatti procedure da seguire per evitare penalità o semplicemente per sfruttare a proprio favore determinati vantaggi. Il golf è probabilmente l’unico sport in cui ognuno arbitra se stesso, dove l’onestà e il rispetto sono alla base. Per quanto riguarda il “dove si gioca”, c’è da dire che il golf è uno dei pochi sport a non avere un campo di gioco standard in quanto ogni campo è diverso da un altro, anche se


speciale golf

sdp

alcuni elementi si trovano ovunque. Un campo da golf può essere situato in qualsiasi luogo dove vi siano ampi spazi verdi e comprende generalmente uno o più percorsi di 9 o 18 buche. L’area di partenza, detta tee, è di solito pianeggiante e con l’erba ben rasata. Il percorso che va dal tee alla buca è contraddistinto da varie tipologie di superfici. La buca è contrassegnata da una bandierina per essere facilmente vista da lontano e circondata da una zona più o meno ampia di prato particolarmente liscio e curato con erba tagliata molto corta. Questa area è detta green. Nel prossimo numero di Sportdipiù vi spiegherò qualche termine in più e alcune regole di base, per addentrarci ancora di più nel fantastico mondo del golf! Veronica Zorzi Info: www.veronicazorzi.it

Chi è Veronica Zorzi Veronica Zorzi nasce a Verona il 20 ottobre 1980. Inizia la pratica sportiva a 12 anni sotto le guida del padre Adriano Zorzi. Dai 15 ai 20 anni gioca nella squadra nazionale italiana, vincendo 6 titoli nazionali, 5 internazionali e un campionato d’Europa juniores. Nel 2000 passa al professionismo, vincendo con la squadra nazionale il campionato del mondo e posizionandosi al quarto posto nella classifica individuale. Negli ultimi cinque anni è leader azzurra del ranking europeo e staziona nelle più alte vette della classifica nazionale e internazionale.

www.sportdipiu.com • 51


sdp

triathlon taekwondo

Giovane promessa, grandi motivazioni

Raki, la ribelle del TKD Rachele Zaglia nonostante la giovane età ha deciso che il taekwondo è e sarà per sempre il suo unico sport.

I

l taekwondo (il termine tradotto significa la via dei pugni e dei calci in volo) è una disciplina impegnativa, per atleti “tosti” come Rachele Zaglia. Con questa intervista conosciamo meglio Rachele e le motivazioni che l’hanno spinta a dedicarsi al TKD. Innanzitutto chi è Rachele Zaglia… Sono una ragazza di 14 anni (classe 1996) e a settembre inizierò la seconda superiore al Liceo Scientifico Internazionale Aleardo Aleardi. Oltre ad una grande passione per lo sport in generale, adoro viaggiare e conoscere e imparare le lingue straniere. Come ti sei avvicinata allo sport e in particolare a quali discipline? Ho iniziato fin da piccola! La mamma mi ha messo in acqua che non avevo nemmeno un anno, come aveva già fatto con mia sorella. Qualche anno più tardi, appena ho visto le Olimpiadi di nuoto sincronizzato, le ho chiesto subito di accompagnarmi a fare sincro, volevo provarci a tutti i costi! Contemporaneamente ho iniziato anche taekwondo. Dopo qualche anno di agonismo in entrambi gli sport, ho dovuto scegliere e… non ho avuto dubbi! Lo sport fa parte della mia vita. Basti pensare che a 11 anni mi sono anche lanciata con il paracadute... Come mai hai scelto taekwondo? Perchè è lo sport che mi rappresenta di più. Quando combatto mi sfogo, mi diverto e tengo sotto controllo la mia anima ribelle grazie alla disciplina che questo fantastico sport insegna. Un breve racconto della tua giovane carriera… Ho iniziato a fare qualche gara a 7-8 anni. A 9 ero già cintura nera. I primi risultati ufficiali però sono arrivati nel 2010 quando, grazie al mio impegno e a quello dei miei maestri della Società Olimpic Taekwondo Verona, ho vinto la medaglia d’argento ai Campionati italiani di combattimento cadetti. Ho combattuto fino all’ultimo contro un’atleta di valore europeo. Che soddisfazione conquistare quella medaglia! Poi sempre nel 2010 ho vinto la medaglia di

52 • www.sportdipiu.com

sdp


taekwondo

bronzo a squadre ai Campionati italiani Cadetti di combattimento e ai Campionati italiani di Forme: alla fine la squadra dei cadetti ha portato a casa il secondo posto. Nel 2011 invece siamo arrivati quarti ai Campionati italiani Junior di Combattimento, perdendo contro la Sicilia che è arrivata prima. Ai Campionati Italiani Juniores di Forme invece, nella quale c’ero anch’ io, ha portato a casa per il secondo anno consecutivo la medaglia d’oro! Il tuo ricordo sportivo più bello fino ad oggi? Sicuramente la medaglia d’argento ai campionati individuali di combattimento: un bel risultato per essere stata la prima gara nazionale!

Prossimi obiettivi e progetti per il futuro? Direi la medaglia d’oro ai Campionati italiani di combattimento. E poi…vedremo! Un suggerimento ai ragazzi che vogliono iniziare ad avvicinarsi a questo sport? Il taekwondo è molto impegnativo: durante l’inverno io mi alleno 4-5 volte alla settimana per 2-3 ore. Ci vuole molta disciplina ma è comunque molto divertente. Consigli? Sì, uno in particolare: provare per credere! Bruno Mostaffi

sdp


sdp

vela

Corsi di vela autunnali

Benvenuti a bordo!

Nord Est Vela organizza corsi, crociere e altre bellissime iniziative. Con un occhio di riguardo per i principianti

N

on è facile trasmettere sensazioni ed emozioni. Potremmo descrivervi il suono del vento che accompagna le nostre navigazioni o le immagini di notti stellate che ammiriamo quando siamo all’ancora nelle baie incontaminate del Mediterraneo. Vorremmo che sentiste il profumo del mirto, della liquirizia, dell’origano selvatico e di lentisco, delle piante che si trovano nella macchia mediterranea lungo le coste. Ci piacerebbe spiegarvi cosa si prova quando si incontra un branco di delfini che nuotano felici o ancora dell’allegria di una cena a bordo, quando tutto l’equipaggio si trova intorno ad untavolo e si conclude una splendida giornata di navigazione. Il tutto resterebbe solo nell’immaginazione e forse nei sogni di qualcuno. L’Associazione Nord Est Vela invece è nata proprio con lo scopo di offrire a tutti coloro che lo desiderino, la possibilità di vivere la meravigliosa realtà della vela, entrando a far parte di un gruppo di appassionati veronesi che amano il mare e la navigazione a vela e che hanno deciso di diffondere questa passione. Per fare questo l’associazione organizza varie attività come corsi, crociere ed altro. In particolare nei mesi di settembre e ottobre sono previsti corsi di vela pre principianti, rivolti a tutti coloro che desiderano avvicinarsi a questa disciplina. Unico requisito richiesto è aver compiuto diciotto anni e godere di buona salute. Non ci sono altri limiti, anzi va detto che da qualche anno è in aumento il numero di persone

“mature” che oltre al divertimento ed alla soddisfazione di svolgere uno sport all’aria aperta, vedono la possibilità di utilizzare in futuro l’esperienza acquisita per poter organiz-

zare crociere in autonomia. L’insegnamento si svolgerà in otto lezioni di cui quattro teoriche (presso la sede dell’Associazione) e quattro pratiche (uscite a bordo dell’imbarcazione-scuola sul Lago di Garda). Vengono organizzate fino ad ottobre crociere sul Lago di Garda e verso Croazia (Isole Kornati), Sicilia (Isole Egadi ed Eolie), Grecia (Ionio ed Egeo), Isole Baleari, Arcipelago toscano, Corsica e Sardegna (arcipelago della Maddalena). I soci potranno usufruire di tariffe di partecipazione molto convenienti, anche per i loro familiari. In collaborazione con Nautica Cristallo inoltre è prevista l’attività di preparazione per il conseguimento della patente nautica senza limiti, che abilita al comando di imbarcazioni da diporto fino a 24 metri di lunghezza. I corsi inizieranno ad ottobre. Infine per il periodo invernale si organizzanno varie iniziative culturali alle quali parteciperanno navigatori che, con i loro racconti e attraverso foto e video, ripercorreranno le tappe delle loro imprese memorabili. Enzo Sgambati Info: www.nordestvela.com info@nordestvela.it Segreteria: 348.8952464 - 392.6859554

54 • www.sportdipiu.com


www.sportdipiu.com • 55


sdp

triathlon

Tre discipline per un’unica gara

A tutto triathlon, lo sport per tutti! Nuoto, bici e corsa in sequenza: benvenuti nel mondo del triathlon, uno sport non solo per “superatleti”

I

l triathlon è uno sport multidisciplinare di resistenza nel quale l’atleta copre nell’ordine una prova di nuoto, una di ciclismo e una di corsa, senza interruzione. Questa spiegazione può di primo acchito intimorire, ma in realtà “la triplice” è uno sport che si può praticare sin da giovanissimi e senza limiti di età, dato che le distanze delle gare sono molteplici e si adattano alle velleità e alle capacità di ogni sportivo. Un po’ di storia... Il primo triathlon è datato 1974, San Diego, ma i più associano la nascita di questo sport alle Hawaii e al 1978: una scommessa tra marines che unirono una traversata a nuoto di 3.8 km, una gara di bici di 180 km e la maratona (42,195 km) e inventarono l’Ironman, ovvero la gara

56 • www.sportdipiu.com

a cui migliaia di triatleti ogni anno tentano di qualificarsi gareggiando in giro per il mondo. Il triathlon si è dato regole e codificato distanze, esiste una federazione internazionale (ITU), una federazione italiana (FITri) e a Sydney 2000 c’è stato l’esordio come disciplina olimpica. Verona deve ripartire Nel nostro paese, sicuramente uno dei bacini più importanti per qualità e quantità di triatleti e di eventi è il Veneto. In particolare, la provincia di Verona ha scritto la storia di questo sport, a partire dalla prima gara che si disputò a Bardolino il 2 settembre 1984 (nello stesso mese anche quella di Ostia). Il Triathlon Internazionale di Bardolino, su distanza olimpica (1.5-40-10K), lo scorso 18 giugno ha celebrato la sua 28^ edizione e

ha visto al via più di 1.200 triatleti! L’unica altra gara del veronese è il triathlon sprint di Villafranca, mentre gli apprezzati triathlon di Peschiera del Garda e Fumane non sono più in calendario. Le società tesserate della provincia di Verona sono 9, purtroppo nessuna è attualmente strutturata per avere un settore giovanile. A Verona il movimento Age Group è sempre in fermento, ora è necessario strutturarsi e ripartire per educare e crescere i più piccoli con questa sana attività. Comincia a fare triathlon Per approcciare la multidisciplina innanzitutto il consiglio è quello di consultare la pagina del sito FCZ.it (Fantatriathlon Community Zone, il ritrovo on line dei triatleti italiani): www.fcz.it/abc


triathlon

sdp

È uscito da pochi mesi inoltre il libro “Triathlon. Il Manuale”, una guida pratica e utilissima per capire anche i meccanismi dell’allenamento. Infine, il centro Gardacqua darà la possibilità, a neofiti ed atleti evoluti, di partecipare a stage in cui scoprire la multidisciplina, effettuare test, passare del tempo insieme ad altri sportivi all’insegna del motto “triathlon&fun”! Dario Nardone Foto: Newspower Canon

Info: www.fcz.it - www.gardacqua.it

www.sportdipiu.com • 57


58 • www.sportdipiu.com


medicina dello sport

sdp

Centro Bernstein di Verona

L’isocinetica nella valutazione dello sportivo Risultano estremamente importanti alcuni parametri come picco di momento di forza, lavoro e potenza

L

’esercizio isocinetico, ben si presta ad una descrizione basata sugli strumenti forniti dalla fisica ed in particolare dalla biomeccanica. La grandezza base registrata con il test isocinetico è il momento di forza, cioè la forza moltiplicata per la distanza dall’asse di rotazione al punto di applicazione della forza stessa. Il momento di forza viene registrato per ogni angolo dell’arco di movimento e graficamente visualizzato come una curva in funzione del tempo. Nella elaborazione grafica dei sistemi isocinetici, la curva del momento di forza è accompagnata da un secondo tracciato che rappresenta l’angolo articolare corrispondente in funzione del tempo; in questo modo è sempre possibile correlare il tracciato relativo al momento di forza con quello relativo all’angolo descritto dal movimento. I piú importanti parametri che vengono comunemente riportati dagli elaboratori dei diversi sistemi isocinetici sono: Picco di Momento di Forza Indica il piú alto valore di momento di forza registrato durante il test. Puó essere considerato come la massima forza che un gruppo muscolare è capace di produrre alla specifica velocitá angolare indagata; viene sempre riportato anche l’angolo articolare al quale il picco è stato ottenuto. Nell’analisi del tracciato è rappresentato dal punto piú alto raggiunto dalle curve. È una grandezza vettoriale e si misura in Newton-mt. o ft-lbs. Lavoro Esprime il prodotto del momento di forza per la distanza angolare. La quantitá di lavoro eseguito fornisce informazioni affidabili riguardo la capacitá da parte del muscolo di produrre forza attraverso l’intero arco di movimento. Nel tracciato il lavoro corrisponde all’area sottesa alla curva del momento di forza. I valori del lavoro possono essere relativi ad ogni singola contrazione o alla somma di tutte le contrazioni effettuate.

In questo ultimo caso, particolarmente se sono state effettuate un notevole numero di contrazioni, il lavoro totale puó essere considerato un valido indice della resistenza del muscolo. Il lavoro è una grandezza scalare espressa come prodotto della forza per lo spostamento e viene misurata in Joule (Newton-m). Potenza Espressione del lavoro nell’unitá di tempo. È presentata come potenza media, ottenuta dividendo il lavoro totale per il tempo impiegato nell’esecuzione del test. L’Unitá di misura è il Watt. Risulta un valore di confronto importante in quanto evidenzia la forza per la velocitá. L’esercizio di rinforzo isocinetico puó essere inserito nel protocollo riabilitativo dello sportivo, le indicazioni dell’isocinetica corrispondono a quelle del rinforzo muscolare e quindi a tutti i casi di ipotrofia muscolare conseguente a traumi e malattie degenerative del sistema osteoarticolare. La durata complessiva di un allenamento di rinforzo isocinetico va generalmente da un minimo di quattro ad un massimo di dodici settimane e dipende dalla rapiditá con cui si raggiungono i risultati prefissati. La frequenza delle sedute di allenamento è di 3 la settimana a seconda degli obiettivi e del livello di forma del soggetto. Per fissare la fine del trattamento riabilitativo, di solito ci si propone come obiettivo il raggiungimento (nel caso dell’arto inferiore) di valori di forza, potenza e resistenza simili o poco inferiori a quelli dell’arto controlaterale sano (Sherman, 1982). La seduta di rinforzo isocinetico comprende una fase di riscaldamento della durata di circa 10 minuti dove vengono anche effettuati degli esercizi di stretching. Ai fini preventivi è valido sottoporre gli atleti a test isocinetico prima dell’inizio dell’attivitá agonistica considerando : - confronto destro/sinistro ; - rapporto agonisti/antagonisti ; - variazioni di tale rapporto con le differenti velocitá del test. Si potrá in tal modo evidenziare un eventuale deficit muscolare. Giorgio Pasetto Info: www.centrobernstein.it Foto: Centri Bernstein Verona

www.sportdipiu.com • 59


sdp

triathlon psicomotricità

Federazione Italiana Psicomotricisti

L’alfabeto del corpo Dopo tono, postura e gesto parliamo di voce e sguardo, importanti veicoli comunicativi ed emozionali

R

iprendiamo l’analisi, fatta nei numeri precedenti, di altri indicatori che ci consentono di sviluppare in maniera specifica degli interventi significativi e mirati volti a leggere attentamente il corpo; indicatori che costituiscono motivo di attenzione e di analisi per la figura professionale dello psicomotricista. L’alfabeto del corpo si fonda, come detto, su una componente biologica, legata all’evoluzione neurofisiologica, ed evolve nell’interazione con l’ambiente. Una capacità di lettura precisa del linguaggio corporeo, sul piano personale e professionale, permette una più consapevole gestione delle relazioni interpersonali. Costituisce la prima modalità di comunicazione, a disposizione dell’ uomo fin dalla nascita. E’ la via privilegiata di comunicazione del periodo infantile e sta alla base della successiva comunicazione verbale; è prevalentemente inconscio, ricco di significati simbolici ed ha una notevole dimensione emozionale ed affettiva. Dopo il tono, la postura e il gesto parliamo della voce e dello sguardo.

Quello che io dico e quello che tu senti non sono sempre la stessa cosa. (Anonimo)

60 • www.sportdipiu.com

La voce. E’ una delle produzioni corporee più primitive ed è l’insieme dei suoni vocali prodotti dall’apparato laringeo. Il grido (suono alto di voce emesso con forza) è una delle prime modalità di comunicazione dell’individuo. Con l’attribuzione di significato al grido il bambino impara, passando dalla casualità all’intenzionalità, a modulare i suoi strilli per ottenere una risposta adeguata. Il gridare ha un potere liberatorio profondo però, nella società attuale, questo modo di far esplodere la carica è soggetto ad inibizioni pesanti. La voce è legata all’affettività e le sue modulazioni profonde corrispondono all’implicazione tonico- emozionale del corpo. Nell’età adulta rappresenta una sfaccettatura dell’identità personale corrispondente ad una modalità di rapportarsi agli altri. E’ e diventa uno dei nostri biglietti da visita che ci identifica e ci rende conosciuti e ri-conosciuti. Nell’emissione e nell’interpretazione del contenuto di un messaggio linguistico, la voce ha un’importanza determinante perché lo carica di connotazioni affettive. Molto spesso il tono della voce usato per esprimere un pensiero, un’emozione assume per l’ascoltatore una valenza maggiore del contenuto della comunicazione stessa. La voce provoca delle risonanze psico-emozionali profonde sia nell’emittente che nell’ascoltatore. La voce è legata anche alla respirazione ed i rumori dei respiri costituiscono una comunicazione profonda e regressiva. La respirazione, oltre ad essere un atto automatico legato alle funzioni vegetative dell’organismo, partecipa, su un fondo tonico particolare, a tutte le manifestazioni emotive del soggetto. E’ la sede del ritmo personale soggettivo, attraverso il quale si instaura una corrispondenza fra l’interno e l’esterno del corpo. Nella relazione con gli altri la voce può essere investita simbolicamente e coprire la distanza tra i corpi; può provocare varie reazioni: disagio, desiderio, seduzione, dipendenza; può essere aggressiva, piacevole, indifferente, rassicurante, accattivante. E’ importante prendere coscienza del rimando che ci dà la nostra voce e quella delle persone con le quali siamo in relazione. La mediazione della voce può essere utile sia per stabilire contatti che eventuali prese di distanza affettiva. La voce è un legame tonico-emozionale che facilita la separazione creando uno spazio di sicurezza, uno spazio simbolico di presenza e di assenza. Le stimolazioni vocali utilizzate devono cercare di aggiustarsi alla gestualità del bambino; l’operatore adatta la propria voce ed il proprio linguaggio alla velocità, all’ampiezza ed al ritmo dei movimenti. SINTESI: la voce è una delle produzioni corporee più primitive; nella produzione dei suoni l’individuo impara e passa da una


psicomotricità

sdp

casualità ad una intenzionalità così da ottenere una risposta adeguata; è legata all’ affettività, diventa uno dei nostri biglietti da visita e ci rende conosciuti e riconosciuti; il messaggio linguistico attraverso la voce si carica di connotazioni affettive.

Lo sguardo alle volte può farsi carne e unire due persone più di un abbraccio. (Dacia Maraini) Non puoi aspettarti di vedere al primo sguardo. Osservare è per certi versi un’arte che bisogna apprendere. (William Herschel) Lo sguardo. Fa parte dell’espressione corporea non verbale. Il contatto visivo è uno degli aspetti più sottili del linguaggio corporeo. Lo sguardo è il complesso della funzione sensoriale e di quella motoria, considerate insieme. E’ l’elemento della struttura visivo-motoria e, in coordinazione con l’attività muscolare, organizza lo spazio in cui il gesto avrà modo di precisarsi. Fin dai primi giorni di vita la relazione con il mondo esterno si attua attraverso la vista. Lo sguardo non è solo un qualcosa di fisiologico ma sottende tutta una serie di meccanismi psicologici che spiegano la ricchezza delle acquisizioni e delle esperienze vissute attraverso di esso. Nella relazione lo sguardo esprime il contesto emozionale ed affettivo ed il “senso” dello sguardo sottolinea il linguaggio verbale. Lo sguardo investito, quindi, rappresenta un vero e proprio atto comunicativo. Il primo sguardo è determinante, rappresenta l’accoglienza e l’incontro. E’ riconoscere l’altro o negarlo. Lo sguardo, e l’azione del guardare, è d’importanza fondamentale nei comportamenti sociali, nel controllo e nell’adattamento alla realtà. Nella professione dello psicomotricista il riconoscimento dell’altro, attraverso lo sguardo, è fondamentale, Lo spazio dell’incontro nella stanza di psicomotricità rappresenta l’agire o l’abbandonarsi sotto lo sguardo dell’altro; può determinare la possibilità di strutturare la propria identità nello specchio costituito dall’altro, il guardare o l’essere guardati mentre ci si muove, si gioca, si disegna. E’ lo sguardo come contenimento e sostegno, come mediatore del dialogo, come garante di un’attenzione condivisa, come testimone delle rappresentazioni dell’agito e come promotore della verbalizzazione. SINTESI. Lo sguardo è uno degli atti e degli aspetti più sottili del linguaggio corporeo; diventa espressione di una serie di meccanismi psicologici che implicano il raggiungimento e l’acquisizione di esperienze vissute attraverso di esso; favorisce la comunicazione, la sollecita stimolando e valorizzando la creatività del soggetto. Occupa un posto di primaria importanza in ogni relazione. Info: www.fipm.com - afipm@tin.it afipm@vodafone.it Centro di psicomotricità e rilassamento Lo spazio creativo IL MOSAICO, via Zeila, 4/a 37131 Verona VR tel . 045/972652

Emanuela Caliari: psicomotricista - formatore AIFP emanuela.caliari@fipm.com tel. 3332938623 Marco Trettene: psicomotricista marcotrettene@alice.it tel. 3487646902 Rispettivamente Presidente Nazionale e socio della FIPm Federazione Italiana Psicomotricisti - Tel. 04578700409 FIPm. E’ un’associazione scientifico-professionale di categoria che non ha fini di lucro e persegue le seguenti formalità: promuovere iniziative atte a far conoscere la professione dello psicomotricista nell’ambito del territorio nazionale; ottenere il riconoscimento giuridico del ruolo professionale dello psicomotricista; costituire, attraverso i suoi organi e le sue iniziative il punto di riferimento delle istanze degli psicomotricisti per quanto concerne gli aspetti scientifici, metodo¬logici e deontologici della professione; gestire l’Albo degli Psicomotricisti, controllando titoli ed aggiornamenti per salvaguardare l’utenza. Bibliografia • Argyle M., Il corpo e il suo linguaggio, Zanichelli, 1989 • AA.VV., Il corpo in gioco, Ed. Res, Verona, 2002 • Bert E., Comunello F., Nicolodi G., Il labirinto e le tracce, Giuffrè Ed, Milano, 1988 • Boscaini F., Corpo ed emozione, in ReS, n.3, dicembre 1998 • Boscaini F., I disturbi psicomotori: una rottura dell’equilibrio psicomotorio e relazionale, in ReS, n.2, 1999 • Dolto F., L’immagine inconscia del corpo, Red Edisioni, Como, 1996 • Gamelli I., Pedagogia del corpo, Meltemi, Roma, 2001 • Lowen A., Il linguaggio del corpo, Feltrinelli, Milano, 1996 • Marendaz C., Du regard à l’émotion: la vision, le cerveau, l’affectif, Le Pommier, Paris, 2009 • Stern D., Le prime relazioni sociali: il bambino e la madre, Armando Editore, Roma, 1979

www.sportdipiu.com • 61


sdp

rugby triathlon

Sedicesima edizione

Festa del rugby al Ferraretto 2011 Due giornate dedicata agli “Under”. Tra pallaovale, gioco, divertimento e l’immancabile terzo tempo

C

ome ormai da tradizione, Il Rugby Club Valpolicella organizza, nel mese di settembre, in collaborazione con GlaxoSnithKline (GSK) il Memorial Ferraretto giunto, quest’anno, alla 16a edizione. Il torneo è realizzato in memoria di Lino Ferraretto, ex coach del Rugby Club Valpolicella, atleta di grande spessore, che si è distinto in diversi campionati di massima serie nelle gloriose Fiamme Oro, e del figlioletto Paolo, giocatore nel settore Minirugby del Valpo, scomparso tragicamente qualche tempo prima del papà. Si tratta di un torneo di rugby dedicato a bambini e ragazzi, dai 6 ai 15 anni, diventato negli anni uno dei più importanti appuntamenti sportivi di rugby giovanile a livello nazionale. Di anno in anno la manifestazione si è sviluppata ed è cresciuta in maniera esponenziale, tanto che l’ultima edizione del 2010 ha visto la partecipazione di circa 1000 tra bambini e ragazzi, di 15 diverse società di rugby, provenienti da tutto il territorio nazionale. Nel 2010 infatti si sono dati appuntamento, presso lo Sporting Club Verona (ex centro Glaxo) società provenienti, oltre che dalla nostra Provincia, da Rovigo, Parma, Brescia, Pesaro, Vicenza, Milano, Treviso e Roma. Il torneo, quest’anno, vista il sempre maggiore interesse e la numerosa affluenza, si svilupperà in due diversi momenti: Domenica 18 settembre a San Pietro in Cariano per i ragazzi della categoria Under 16 Domenica 25 settembre a San Pietro in Cariano per la categoria Under 14 a Verona in Via I^ traversa Spianà, presso lo Sporting Club Verona, le categorie Mini Rugby Under 6 – Under 8 – Under 10 e Under 12.

La manifestazione è patrocinata dalla Provincia, dal Comune di Verona, dal Comune di San Pietro in Cariano, dal CIV-Comitato Interregionale delle Venezie, dal CONI - Comitato Regionale Veneto e dalla FIR - Federazione Italiana Rugby. Il Rugby Club Valpolicella coglie l’occasione per invitare ragazzi e bambini presso il Centro sportivo di San Pietro in Cariano e presso lo Sporting Club Verona in Via Prima Traversa Spianà a Verona, per conoscere lo sport del rugby, uno sport meraviglioso, fatto di amicizia, divertimento, lealtà e rispetto. Giordano Massalongo

Info: Rugby Club Valpolicella Asd: San Pietro in Cariano Sede: 045 7701545 - Segreteria: 348 2574404 - Presidenza 339 4818094 Sporting Club Verona Asd: Via Prima Traversa Spianà 28 Verona Sede. 045 572693 Presidenza: 347 3206799

62 • www.sportdipiu.com


tornei - calcio 5

sdp

A.S.D AREASPORT STAGIONE SPORTIVA 2011-2012 DA LUNEDÌ 12 SETTEMBRE 2011 ISCRIZIONI APERTE AI CAMPIONATI 22° CAMPIONATO INDOOR DI CALCIO A 5 9° TROFEO L’ARENA IL GIORNALE DI VERONA costo iscrizione: € 1.300,00 TUTTO COMPRESO durata torneo: OTTOBRE 2011 – MAGGIO 2012 IMPIANTI DI GIOCO: COPERTI 4° CAMPIONATO DI CALCIOTTO costo iscrizione: € 1.500,00 TUTTO COMPRESO durata torneo: OTTOBRE 2011 – MAGGIO 2012 IMPIANTI DI GIOCO: CAMPI IN ERBA ARTIFICIALE

CHIUSURA ISCRIZIONI VENERDÌ 30 SETTEMBRE 2011 E CON ULTERIORI € 100 LA MUTA DI MAGLIE DA GIOCO GAMBINI SPORT GRIFFATA ADIDAS!

PARTNER CAMPIONATI 2011 / 2012 Centro Polifunzionale Don Calabria

Polisportiva Nievo

Centro Polifunzionale Don Calabria

Polisportiva Nievo

INFORMAZIONI ED ISCRIZIONI A.S.D. AREASPORT • VIA G. PASCOLI, 7 (ZONA STADIO) • 37138 VERONA TEL. 045/57.58.37 • FAX 045/57.54.79 • www.areasport.org • info@areasport.org DOWNLOAD SCHEDA DI PARTECIPAZIONE SU www.AREASPORT.ORG

www.sportdipiu.com • 63


64 • www.sportdipiu.com


eventi

sdp

Il 23, 24 e 25 settembre

Tocatì 2011: ed il gioco continua... Durante il Festival il pubblico può scoprire tradizioni e usanze dei numerosi Paesi stranieri partecipanti

A

ppuntamento a Verona, dal 23 al 25 settembre, per Tocatì, il Festival Internazionale dei Giochi in Strada organizzato dall’Associazione Giochi Antichi in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Verona, la Regione Veneto e sponsor importanti come la Banca Popolare di Verona del Gruppo Banco Popolare. Questa nona edizione del Festival ospita il primo congresso mondiale di ITSGA (International Traditional Sports and Games Association), un’organizzazione intercontinentale che riunisce i maggiori esperti di gioco tradizionale del mondo. Per valorizzare l’evento, il Festival quest’anno ha scelto di proporre alcuni tra i giochi tradizionali più spettacolari del mondo, come il salto della corda acrobatico praticato a Taiwan (Tiàoshéng), il gioco della palla lanciata con le anche secondo la tradizione azteca e tuttora diffuso in Messico (Ulama de Cadera), la coreografica danza-lotta del Brasile nota come Capoeira, la magistrale lotta africana Kabubu, del Congo, l’antichissima disciplina persiana dello Zurkhaneh, palestra del corpo e dello spirito in Iran, la lotta con i bastoni legata ai riti nuziali algerini (El Matreg), l’intrigante gioco di piastrelle portoghese (La Malha), e un antico gioco di lancio scandinavo tuttora praticato in Svezia (Varpa). Inoltre verranno proposti giochi provenienti da tutte le regioni d’Italia, per celebrare la ricorrenza del 150° anno di unità nazionale. Ci saranno tra gli altri: Stù (Abruzzo), Zachegn (Emilia Romagna), Tiro col bastone (Puglia), Zoni (Trentino Alto Adige), Lavre (Friuli Venezia Giulia), Pirlì (Lombardia), Bije (Piemonte), Gioco delle Noci (Liguria), Trampoli (Marche), Pljocke (Molise), Lotta S’istrumpa (Sardegna), P’zz’cantò (Basilicata) e Burea S’gepera (Veneto). Gruppi di giocatori appassionati, che vogliono illustrare e condividere tradizioni e antichi gesti ludici del proprio territorio, riempiranno vie e piazze di una delle più belle città del mondo e il pubblico potrà scoprire e praticare circa quaranta giochi. Durante questi tre giorni il traffico verrà chiuso, iniziativa in linea con l’attenzione mostrata dal Festival nei confronti di ambiente e sostenibilità. Attenzione grazie alla quale, per esempio, si utilizza solo energia proveniente da fonti rinnovabili e acqua pubblica. Il centro storico appare così ancora più suggestivo. Per tre giorni al Forum internazionale della cultura ludica, presso il Cortile Mercato Vecchio, si possono incontrare comunità di gioco e autori di libri legati a queste tematiche e ammirare una selezione delle collezioni a tema ludico di alcuni musei etnografici italiani. A San Giorgetto è esposta la mostra fotografica di Vittorio Canisi “Un Paese che Gioca”. Un’ampia area nella zona di Piazza Nogara, che ospita anche Palazzo Scarpa - la sede storica dello sponsor Banco Popolare - viene dedicata a coloro che del gioco hanno fatto una vera professione come ludoteche, animatori, esperti di didattica museale. Qui i bambini trovano un’accoglienza particolare, con laboratori di gioco

creati su misura per loro e il più grande Bigliodromo d’Italia. Durante il Festival, piazza dei Signori si trasforma in piazza Mondo e il pubblico può scoprire tradizioni e bellezze paesaggistiche e artistiche di tanti Paesi, mentre sul palcoscenico si avvicendano vari artisti per interpretare musiche, canti e danze dei loro territori d’origine. Come di consueto in Lungadige San Giorgio un altro palcoscenico accoglie i gruppi di musiche e danze tradizionali italiane.

I NUMERI DEL FESTIVAL: 250.000 persone, il pubblico coivolto nella scorsa edizione 468 volontari nello staff organizzativo 250 giocatori italiani ed internazionali 130 musicisti e danzatori italiani e dei paesi ospiti 28 relatori

GIOCO TRADIZIONALE, PATRIMONIO MONDIALE DELL’UMANITÀ È il titolo del convegno che si terrà domenica 25 settembre alle 15 presso Palazzo della Ragione. Esperti dei vari continenti illustreranno la situazione dei loro territori, alla presenza della delegata Unesco, Pilar Alvarez-Laso, vice direttore generale per le ScienzeUmane e Sociali. Ricordiamo che il gioco tradizionale è da tempo considerato dall’Unesco parte del patrimonio immateriale dell’Umanità (2003, Carta Internazionale del Gioco).

www.sportdipiu.com • 65


sdp

eventi triathlon ASSOCIAZIONE GIOCHI ANTICHI L’Associazione Giochi Antichi (AGA) studia e sostiene il gioco tradizionale. Fa parte di AJEST (Association Européenne des Jeux et Sports Traditionnels) e della Rete Italiana di Cultura Popolare. Il 17 febbraio 2008 ha pubblicato il primo manifesto italiano sulle comunità ludiche. Ecco alcune attività dell’AGA: - la ricerca, sul territorio italiano, di comunità ludiche dove si pratica il gioco tradizionale, che è espressione della cultura popolare e rappresenta un patrimonio immateriale da salvaguardare; - lo studio di percorsi formativi per istituzioni, università, scuole e operatori del settore. Dall’anno accademico 2009-10 l’Associazione Giochi Antichi tiene un corso sul gioco tradizionale all’Università di Verona; - la promozione e diffusione di studi, mostre, testi attinenti a temi legati al gioco tradizionale e alla consapevolezza del patrimonio vivente ludico. Associazione Giochi Antichi ha sede in Casa Colombare dove dal 2007 è stato aperto il primo Centro Documentazione del Gioco Tradizionale in Italia. GLI INCONTRI DEL FESTIVAL Durante il festival si svolgono numerosi incontri culturali legati al tema ludico. Lo storico medievalista Franco Cardini, insieme allo storico Gherardo Ortalli (direttore della rivista Ludica) affronta l’importanza che il gioco ha avuto nella storia, dai primi passi sul calcolo delle probabilità con Galilei, ai giochi di simulazione nelle accademie militari prussiane, sino alle entrate fiscali legate al gioco pubblico (sab, ore 17, sala convegni BP, via san Cosimo 10). Lo scrittore Stefano Bartezzaghi insieme alla scrittrice Pinuccia Dossena analizza i modi di dire legati al gioco (ven, ore 21, Biblioteca Civica), e lo psichiatra Gustavo Pietropolli Charmet illustra le teorie sul gioco della celebre psicoanalista infantile Françoise Dolto (1908-1988) insieme alla figlia Catherine Dolto, pediatra e scrittrice (dom 10,30, Palazzo della Ragione). Tra i nomi noti che intervengono al festival anche la psicologa Anna Oliverio Ferraris, il regista Carlo Mazzacurati, il neuropsichiatra Franco Pajno Ferrara, l’educatrice munariana Beba Restelli, il fisico Beniamino Danese, il filosofo Duccio Demetrio, il musicologo Emanuele Ferrari, il pedagogista Daniele Novara.

66 • www.sportdipiu.com

Info: www.tocati.it - www.associazionegiochiantichi.it www.facebook.com/ass.giochiantichi - Segreteria 3890553833 In caso di pioggia il Festival si tiene ugualmente Foto: Ufficio Stampa Tocatì


www.sportdipiu.com • 1

Sportdipiu_13 ok.indd 1

06/09/11 18:53


InnovazIone tecnologIa esperIenza sono I nostrI valorI

RiceRchiamo il meglio Gli investimenti in tecnologie innovative e nella formazione sono la nostra maggiore fonte di sviluppo che si concretizza nella competitività e nell’alto livello di qualità dei nostri prodotti e servizi. La nostra esperienza parte nel lontano 1972. Da allora abbiamo tracciato un percorso importante e, oggi, giunti alla terza generazione conserviamo i valori della tradizione familiare che ci hanno permesso di consolidare la nostra azienda nel mercato.

68 • www.sportdipiu.com

www.grafichestella.it T. 0442 601730


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.