SD+ magazine 25/2013

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ANNO 5 - N. 25 - settembre/ottobre 2013 - Periodico - Copia gratuita - Testata giornalistica registrata al Tribunale di Verona n. 1807 / 2008

ANNO 5 - N. 25 SETTEMBRE/OTTOBRE 2013

CORRERE CHE PASSIONE!

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SD+ 25.2013

In questo numero scendono in campo 46

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60

PODISMO

SPECIALE SCATTA LO SPORT A SCUOLA 25-31

64 68

ARTI MARZIALI

HOCKEY

78 80

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SOMMARIO LEGENDA

Redazione Istituzioni / Rubriche Eventi / Associazioni / Medicina Uomini di sport

Editoriale Bentornati a scuola con SD+ Centri Giovanili Don Mazzi Facciamo squadra per arrivare prima! Diocesi Verona Riprendere e i suoi mille significati Coni Verona Anche il Coni ha i suoi C.T. ULSS 20 Muovimondo imparare gli stili di vita sani a scuola Atletica Atletica a Scuola per l’attività motoria nelle scuole primarie Sicurezza stradale La Polizia Stradale viaggia (anche) in pullman Camp estivi Povegliano Summer Camp ’13 sport e divertimento! Sport e solidarietà Chi cammina studia meglio Camp estivi Calcio Camp Italia un 2013 oltre ogni previsione Speciale Tutte le foto del concorso “Scatta lo sport a scuola” BMX Olimpic Arena Verona Calcio femminile Intervista a Valentina Boni Calcio Intervista a Federico Da Vià Impianti sportivi Al Bentegodi “c’è un grande prato verde...” Calcio Formazione in primis per una cultura sportiva nel calcio

Anno 5 - Numero 25 settembre-ottobre 2013 Testata giornalistica registrata al Tribunale di Verona n. 1807/2008 Editore GMC communication s.a.s. Direttore responsabile Alberto Cristani Caporedattore Dino Guerrini In Redazione Luca Mazzara, Elena Bazzoni, Andrea Etrari, Marina Soave Art director Enrico Gastaldelli Grafica e impaginazione Unit Editrice Srl Viale del Lavoro, 22/d San Martino Buon Albergo (VR)

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Donne di sport Sport individuali / Montagna / Outdoor Sport di squadra Sport invernali / Volo

Sport acquatici Sport paralimpici Motori Servizi speciali

Basket Alpo Basket e il parquet si tinge di rosa Medicina dello sport Mente sana in corpo attivo o mente attiva in corpo sano? Danza Voglio vederti danzare! Appuntamenti Correre a Verona: settembre-ottobre Podismo Giro del lago di Resia la corsa dei 4000 Sportswear La scelta della scarpa da running Eventi Corsa, colore e divertimento Rainbow Young Run Arti marziali Lok Yiu Wing Chun Un angolo di Oriente a Verona Football americano La grande famiglia a quattro zampe dei Mastini Verona Hockey Una nuova palestra per l’Hockey School Verona Scherma Estate di successi per un futuro da protagonisti Pallavolo Intervista ad Andrea Giani Progetti ... e il Dino da Sandrà salta sul carro seguendo l’Onda! Dino da Sandrà La vignetta di… RonalDino Tennistavolo Il Falco campione è ancora il miglior U21 d’Italia Vela La vela per tutti è un soffio di libertà Windsurf Le regole del Windsurf: la planata

Stampa e distribuzione Mediaprint Srl Sede operativa di San Giovanni Lupatoto Via Brenta, 7 - 37057 Verona Tel. 345 5665706 marketing@sportdipiu.com Pubblicità e spedizioni Mediaprint Srl Sede operativa di San Giovanni Lupatoto Via Brenta, 7 - 37057 Verona Tel. 345 5665706 marketing@sportdipiu.com Contatti redazione@sportdipiu.com www.sportdipiu.com Hanno collaborato per questo numero don Andrea Giacomelli, Raffaella Sgalambro, Mirko Simonaio, Alberto Fabbri, Michela Toninel, Matteo Zanon, Matteo Sambugaro,

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Alessio Faccincani, Andrea Scamperle, Giorgio Pasetto, Andrea Brunelli, Susanna Morgante, Valentina Loddo, Alessandro Italia, Giulia Sambo, Bruno Mostaffi, Chiara Milano, Michele Coratto, Nicola Brusco, Carlo Gheller Foto Archivio Sportdipiù magazine, Archivio Unit Editrice Srl, Centri Bernstein Verona, Ufficio Stampa Verona Hockey, Surf Segnana, EOS Vela, Time to Dance Studio, Mastini Verona, Polstrada Verona Foto copertina Archivio SportDi+

Stampata su carta ecologica 100% riciclata con inchiostri a base vegetale prodotta senza uso di cloro


BCC

Valpolicella Benaco BANCA

Radici diverse... valori comuni Sant’Anna d’Alfaedo

Caprino Veronese Costermano Garda

Marano di Valpolicella

Albarè

Bardolino

Valgatara Sant’Ambrogio di Valpolicella

Negrar

S. Pietro in Cariano Arbizzano Pescantina

Colà Sandrà Verona


EDITORIALE

Bentornati a scuola con SportDi+ Con la fine delle vacanze (a proposito, vi siete riposati e divertiti?) e l’inizio delle scuole riprende anche l’attività di Sportdipiù che, anche per quest’anno, parlerà e racconterà lo sport della nostra città agli studenti veronesi. Un’estate di super lavoro quella della nostra redazione che, oltre alla scelta e alla realizzazione degli articoli, si è prodigata in modo da farsi trovare pronta e aggiornata per l’anno scolastico 2013-2014. Innanzitutto abbiamo avuto il piacere - e il dovere - di conoscere il professor Stefano Quaglia, vostro ma anche nostro nuovo provveditore agli studi, che succede a Giovanni Pontara. Ha dichiarato Quaglia nella vai alla sua lettera ufficiale di saluto al mondo scolastico veronese: “Non sarà facile sostituire il professor Pontata perché la complessità del compito è di straordinaria caratura, ma anche per il fatto che il confronto con le sue doti umane e professionali scoraggerebbe il più preparato dei dirigenti. E tuttavia non mi sottrarrò a quello che egli stesso ha definito un impegno appassionante. Desidero inviare un saluto caloroso e deferente innanzitutto agli allievi ordinari: i bambini, gli adolescenti, i giovani, con le loro famiglie, ma anche agli adulti che hanno accettato la sfida del ritorno allo studio per migliorare il loro patrimonio di conoscenze e quindi anche la loro posizione di lavoro”. Chiude Quaglia: “Come augurio del nuovo Anno Scolastico vorrei citare le parole pronunciate dall’adolescente pachistana Malala Yousafzai dalla tribuna delle Nazioni Unite alla metà di Luglio: “Un bambino, un insegnante, un libro, una penna possono cambiare il mondo. L’istruzione è la sola soluzione”.

pagina di SD+

Un benvenuto va anche alla professoressa Angela Capuzzo, referente per quanto riguarda l’attività sportiva scolastica. Con loro, crediamo e speriamo, di poter proseguire il percorso costruito in questi anni con passione, serietà e competenza. Una rivista, la nostra, che è un veicolo per offrire ai nostri ragazzi spunti di approfondimento e conoscenza, dove lo sport é il denominatore comune. Ringraziamo infine la Delegazione Provinciale FIGC di Verona e il suo delegato Barbara Zampini per aver accettato la nostra richiesta di patrocinio. Un ulteriore attestato di stima che ci fa ben sperare per il futuro, ad oggi purtroppo ancora nebuloso, di Sportdipiù. Alberto Cristani a.cristani@sportdipiu.com

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Facciamo squadra per arrivare prima! La Fondazione Centri Giovanili Don Mazzi, costituitasi nel dicembre 2012, opera nel settore della prevenzione al disagio giovanile attraverso le 4 ruote educative di Exodus: musica e danza, sport, teatro e volontariato. La Fondazione raggruppa i Centri Giovanili Don Mazzi, dislocati sul territorio nazionale, luoghi di aggregazione e sano protagonismo giovanile, per dare un’alternativa agli adolescenti di oggi, arrivare prima del disagio e liberare una “tremenda voglia di vivere”, secondo il motto caro a don Mazzi. Intende promuovere la costruzione di una forte e radicata rete di soggetti del territorio, quali: istituzioni, enti, scuole, associazioni culturali, associazioni sportive, parrocchie... e tutti coloro che intendono unirsi per collaborare e fare squadra.

IL MONDO DELLA SCUOLA PORCELLATO TESTIMONIAL L’atleta è uno dei tanti sportivi che supportano le attività di Do Mazzi per i giovani. Francesca Porcellato vanta otto partecipazioni ai Giochi paralimpici (6 ai Giochi estivi e 2 a quelli invernali) e undici medaglie conquistate

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In particolare, il legame con le scuole è di fondamentale importanza, per mantenere il contatto con i ragazzi e arrivare a quanti più giovani possibile: la Fondazione ha per questo ideato un ampio ventaglio di proposte progettuali che possono essere attivate presso gli Istituti interessati. Eccone alcuni esempi: - progetto “Tremenda voglia di leggere”: il progetto “Tremenda voglia di leggere” è stato ideato per favorire la cultura del libro nei ragazzi di età compresa tra 11 e 14 anni, in stretta sinergia con le biblioteche comunali del territorio, ed accrescere l’amore per la lettura, fondamentale tra i giovani che, catturati dai moderni mezzi di comunicazione di massa, leggono sempre meno e sono a forte rischio di impoverimento della parola e, conseguentemente, del pensiero. - progetto “Ciak your time”: il progetto “Ciak your time” mira a promuovere e sviluppare la creatività dei giovani e il loro protagonismo attraverso un percorso di avvicinamento e conoscenza progressiva delle tecniche di creazione di film. Tale percorso mira inoltre a sviluppare nei ragazzi l’acquisizione di competenze, con il rilascio al termine del progetto di un attestato di “Filmmaker”. - concorso video “Tremenda voglia di vivere”: il concorso video “Tremenda voglia di vivere” nasce con lo scopo di permettere agli studenti degli Istituti secondari di secondo grado di cimentarsi nell’ambito della produzione di un video su un tema dato, promuovendo le abilità di lavoro in gruppo e la capacità di lavorare attorno ad un obiettivo entro scadenze definite.

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FONDAZIONE CENTRI GIOVANILI DON MAZZI

- progetto Exodus Sport: il progetto “Exodus Sport” mira a promuovere e sostenere l’impegno delle società sportive attraverso attività all’interno delle scuole, allo scopo di prevenire il disagio giovanile. Gli sport sostenuti sono quelli che maggiormente costringono i giovani a misurarsi con se stessi, con i propri aspetti positivi e con i propri limiti: vengono realizzate sia discipline di squadra sia quelle individuali (Atletica, Basket, Danza, Nuoto, Volley). - progetto “Paco e Lola”: sicurezza stradale a scuola: il progetto “Paco e Lola” si prefigge di superare il modello informativoaddestrativo dell’Educazione stradale, proponendosi di far crescere una cultura dell’educazione alla sicurezza stradale attraverso la formazione delle life skills a partire dai primi cicli scolastici. - progetto “Officina ragazzi”: opportunità per competenze di vita: la scuola è un ambiente fondamentale per la costruzione di competenze relazionali che consentano ai ragazzi di stare nel mondo in modo sano e di superare situazioni di difficoltà. Il progetto intende quindi supportare i ragazzi nella costruzione di competenze utili a combattere il disagio; le famiglie nella condivisione delle difficoltà; gli insegnanti nell’identificazione di prassi efficaci. Lo farà attraverso un catalogo di iniziative (laboratori, percorsi formativi, ecc) organizzate attraverso una web. - concorso “Sfida l’Energia!”: il concorso “Sfida l’Energia!” si propone l’obiettivo di sensibilizzare il mondo scolastico in merito alle tematiche dello sviluppo sostenibile, approfondendo nello specifico il tema energetico e del riuso e riutilizzo attraverso lo strumento della sfida tra le scuole aderenti.

La Fondazione Centri Giovanili Don Mazzi ricorda infine che anche quest’anno è arrivata la nuova linea di agende scolastiche a marchio “Tremenda voglia di vivere”. Con l’acquisto delle agende si contribuisce a sostenere le attività della Fondazione Exodus di don Antonio Mazzi e i progetti della Fondazione Centri Giovanili Don Mazzi. L’edizione dell’ anno scolastico 2013/’14 parlerà della strada, perché “la strada porta con sé una strana originalità e ricchezza: il cammino”, dice don Mazzi. Sfogliando le pagine del diario, infatti, si vive una vera avventura, fatta di incontri sorprendenti, di storie di vita, di piccole pillole di saggezza. Tremenda è disponibile in due formati (formato standard cm. 15 x 20 e formato mini cm. 12 x 16) e in sei colori (azzurro, giallo, verde, lilla, nero, rosso). Ecco i punti vendita della zona in cui poter trovare le nostre agende: Libreria Castioni Sergio Via Cao Del Prà, 30- 37060 Lugagnano (VR) Egiusti di Marco Casari Via Galvani, 12 - 37016 Garda (VR) Cartolibreria Grand Prix di Pula Giampietro Via Pozzo dell’Amore, 56 - 37010 Cavaion Veronese (VR) Punto e Virgola di Ceschini Annalisa Via Pascoli, 33 - 37010 Affi (VR) Fondazione Centri Giovanili Don Mazzi (sede amministrativa) Via San Rocco, 40 – 37067 Valeggio sul Mincio (VR) Per ulteriori informazioni è possibile contattare la sede nazionale della Fondazione Centri Giovanili Don Mazzi: Via San Rocco 40, 37067 Valeggio sul Mincio (VR) Tel. 0454680738 Email: info@fcgdonmazzi.org Sede distaccata: Via Porto, presso Ca’ Sorio. San Giovanni Lupatoto (VR)

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DIOCESI DI VERONA

Riprendere e i suoi mille significati Ci sono date sul calendario che caricano in anticipo il corpo di pensieri ed emozioni. Ci sono anche appuntamenti che si sentono nello stomaco. Per molte ragazzi e giovani l’inizio della scuola potrebbe trovare classificazione nella seconda. Per gli adulti c’è altro: termini di consegna, tempi da rispettare, scadenze esattoriali, appuntamenti di lavoro,... Per tutti c’è qualcosa da preparare e per tutti ci sono stati d’animo ed emozioni. Se le stagioni climatiche condizionano i nostri umori molto di più lo fanno appuntamenti e impegni. Uomini, donne, bambini e giovani hanno da sempre cercato di vivere con successo la vita: negli affetti, nel lavoro, negli ambienti di vita, cercando di elevare le proprie abilità tecniche e intellettuali a vantaggio di un benessere personale e comunitario. Grandi personaggi mitizzati sui libri di storia e nella memoria collettiva hanno contraddistinto i primati nella fisica, nella medicina, nella tecnica in sintonia con un sentire collettivo e pubblico fatto di monumenti sulle piazze, denominazioni di strade e altro sono divenuti parte di un immaginario collettivo che generazioni di persone si sono tramandate le une alle altre. Oggi lo sguardo ai monumenti, ai titoli delle “vie” rimane molto più un connotato di riferimento nell’orientamento di mobilità cittadina piuttosto che il richiamo a modelli di realizzazione di vita. I monumenti “sulle strade” del vivere sono altri. Talvolta ci illudiamo che poca fatica e tanto successo e soldi siano lì ad aspettarci con “poca spesa”.

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Ci è più difficile investire nel tempo con fatica per realizzare se stessi e assumere compiti che abbiano senso e utilità nel vivere comune. Così come ci risulta difficile accettare un campione come persona “normale” con piccole e grandi fragilità, che cresce, cambia, sbagliando, imparando, emozionandosi. La ripresa della scuola, degli allenamenti è il “leitmotiv” di fine estate. Riprendere è sinonimo di recuperare, rioccupare, riafferrare, riconquistare. Ri-prendere implica l’azione di un soggetto che fa, cerca, agisce. Ri-prendere non è tornare dove eravamo, ma piuttosto prendere altro ancora nuovo per noi. Approfittare dell’occasione che la vita fidandoci di chi è qualificato a proporci percorsi disciplinari per la formazione del corpo e della mente, ma altrettanto cominciando a scegliere, custodire curare i “pezzi” che noi intuiamo utili per il nostro puzzle di vita. Andare verso il successo significa “prendere” e conquistare ciò che fa per me, per noi. Riprendere, nella scuola, può assumere molti significati. quello di ritrovare persone, aule, palestre, campi amiche e nemiche. Volti, colori, odori, riti, che ciascuna/o percepisce in modo personale. Sport e scuola sono relativamente lontani e si possono avvicinare e contaminare nella scoperta di emozioni che respiriamo dentro la “pratica”. Emozioni intense – liberamente o forzatamente nascoste, per paura, per convenienza, per strategia, per convenzione sociale – abitano intensamente i luoghi della scuola e dello sport. Nella scuola e nello sport siamo costantemente soggetti, in modo esplicito puntuale e in modo diffuso ed

implicito ai confronti e ai giudizi di coetanei, insegnati, allenatori, genitori, di noi stessi. Possiamo fingere che non ci interessino, ma schiacciare le emozioni potrebbe essere come comprimere sempre più vestiti in valigia … Esternare, ascoltare, riconoscere, raccogliere, curare talvolta le emozioni intense che nascono dentro in luoghi non superficiali di amicizia e di gruppo o con educatori e adulti qualificati è fare posto in valigia e scegliere ciò che più ci utile al viaggio. L’augurio per tutti è una ri-presa possibile. Prendere ancora, e prender-ci reciprocamente negli ambienti di vita, dove ci sperimentiamo spesso l’un per l’altro “luogo” di crescita, può significare motivarci verso un compito faticoso ma prezioso per il successo della nostra vita. L’augurio di stagione per atleti, studenti, insegnati, allenatori è l’soddisfazione di poter raggiungere gli obiettivi ogni volta previsti e voluti, con lo sguardo a traguardi e mete più “alte” capaci di orientare e di motivare l’investimento di vita. Buona continuazione d’inizio.

Don Andrea Giacomelli



Anche il Coni ha i suoi C.T. La professoressa Raffaella Sgalambro ci spiega chi sono i coordinatori tecnici e i ruoli all’interno delle delegazioni provinciali

RESPONSABILE Raffaella Sgalambro è coordinatore tecnico e responsabile del settore tecnico del Coni scaligero

Innanzitutto che funzioni ha il Coordinatore Tecnico all’interno del CONI? Compiti prioritari dei Coordinatori Tecnici Provinciali, secondo quanto era previsto dal Regolamento delle Strutture Territoriali in vigore prima dell’ “autoriforma del Coni”, erano quelli di organizzare e curare la formazione tecnica e la promozione sportiva giovanile; di collaborare con le istituzioni scolastiche del territorio per concorrere allo sviluppo della prativa sportiva a livello locale; di attuare tutte le iniziative promosse dall’ Organo territoriale, in armonia anche con le FSN e le DSA, per l’incremento dell’attività sportiva a livello Provinciale in sinergia con la Scuola Regionale dello Sport. Ora, questa figura sembra essere stata “normativamente” ridimensionata nella formulazione dell’art 15 del Regolamento delle Struttura territoriali del Coni approvato il 22 maggio 2012, che si limita a definirli “figure di supporto tecnico-sportivo all’azione dei Delegati Provinciali”. Ma al di la della pur striminzita enunciazione formale, resta, riteniamo, impregiudicata la possibilità di esercitare quelle funzioni e quei compiti che ne hanno fatto nel tempo elemento centrale per la promozione delle attività sportive nel territorio di competenza. Che requisiti deve avere il Coordinatore Tecnico? Sul piano formale, anche sotto questo aspetto gli estensori del nuovo Regolamento non si sono sprecati molto rinviando ad un apposito provvedimento del Coni l’individuazione dei requisiti specifici richiesti per essere nominati Coordinatori Tecnici. In realtà oltre al possesso di titoli professionali di base ( Laurea in Scienze Motorie o diploma ISEF) o di specializzazione, quello che deve far premio è la consapevolezza di operare in un ambito, qual è quello sportivo, altamente educativo e formativo che richiede impegno, passione e capacità progettuali per impiegare al meglio anche i collaboratori tecnico-sportivi costituenti lo Staff . Come viene svolta l’attività di formazione e a chi è rivolta? La formazione è rivolta a quanti operano nel modo dello sport: 1) tecnici- allenatori-educatori vengono affrontate materie di preparazione generale riguardanti l’allenamento, con un attenzione particolare al settore giovanile; gli argomenti trattati riguardano aspetti di metodologia-didattica- fisiologia-biologia-

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CONI VERONA

psico-pedagogia; generalmente senza entrare negli aspetti tecnici delle varie discipline sportive in quanto questo è compito delle Federazioni; 2) insegnanti della scuola primaria: negli ultimi anni come Coni provinciale abbiamo avuto un occhio di riguardo per le insegnanti della primaria organizzando corsi di formazione riservati con materie riguardanti l’attività motoria a scuola, in particolare con lezioni teorico pratiche; le insegnanti della primaria si trovano ad operare con una fascia di età delicata e il più delle volte anche se non per loro responsabilità, non hanno le competenze per organizzare e gestire una lezione di attività motoria; 3) dirigenti: per quanto riguarda gli aspetti organizzativi e gestionali delle associazioni sportive ci occupiamo anche della formazione dei dirigenti, figura fondamentale che opera il più delle volte come volontario, ma questo non lo esime da grosse responsabilità in materia soprattutto fiscale; 4) genitori: da diversi anni proponiamo convegni di informazione/formazione anche rivolti ai genitori; in particolare cerchiamo di formarli su come devono relazionarsi all’interno della società sportiva con dirigenti e allenatori, non sempre rispettano il loro ruolo e spesso vediamo genitori che si improvvisano allenatori o dirigenti quando queste figure sono già presenti creando cosi una confusione di ruoli agli occhi degli atleti; ma soprattutto come devono relazionarsi nei confronti dei figli che praticano sport in quanto il più delle volte addossano agli stessi aspettative o desideri che sono del tutto personali. Cos’è la Scuola Regionale dello Sport? Si tratta di una struttura che opera a livello regionale con il compito di organizzare e coordinare attività rivolte alla formazione, all’aggiornamento e alla specializzazione non solo di quadri tecnici di e dirigenziali di organizzazioni sportive ma anche di quanti a vario titolo sono impegnati nel mondo dello sport, in stretto rapporto di collaborazione con FSN, DSA, Università, Istituzioni Scolastiche. Le attività formative abbracciano varie tipologie sulla base di una programmazione annuale di interventi a livello regionale o provinciale: corsi di formazione e aggiornamento sia teorici che pratici, seminari, conferenze, convegni, affidati a docenti

qualificati della Scuola dello Sport o ad Esperti particolarmente competenti in particolari settori. Coni sempre più attivo nel promuovere lo sport sul territorio: pensi che la promozione delle varie discipline passi anche attraverso il gioco e la cultura dello sport? Il Coni provinciale ha attivi sul territorio una serie di progetti rivolti sia alla scuola, primaria e secondaria, sia alle società sportive con la finalità di divulgare una cultura dello sport che passando attraverso il gioco e, soprattutto nelle fasce di età giovanile, attraverso la conoscenza e la pratica di diverse discipline sportive, diventi strumento formativo ed educativo. Si parla molto di sport educativo e formativo ma dobbiamo riconoscere che lo sport può essere allo stesso tempo molto diseducativo: tutto dipende da come viene proposto, da come gli attori che ruotano attorno a questa attività riescano a creare le condizioni migliori perché si strutturi e realizzi una situazione educativa. Questo obiettivo può essere perseguito costruendo attività che da un punto di vista metodologico e didattico siano adeguate e corrette nei contenuti rispetto agli atleti che si hanno di fronte. Il problema si pone soprattutto con le fasce giovanili dove va evitato di considerare i ragazzi “degli adulti in miniatura”: in definitiva la strutturazione di realtà sportive deve mettere realmente in primo piano le aspettative degli atleti e non quelle di allenatori/dirigenti/genitori. Cultura dello sport vuol dire anche e soprattutto educare i ragazzi al rispetto dell’avversario in campo e fuori ; vuol dire educare gli allenatori e i dirigenti al rispetto delle motivazioni, capacità e aspettative dei ragazzi; quindi non necessariamente porre come obiettivo la “vittoria a tutti i costi” ma semplicemente l’impegno e il sacrificio per il raggiungimento di un obiettivo che potrebbe portare anche alla vittoria, ma che prima di tutto deve portare alla crescita personale sia in termini di competenze sportive sia in termini di capacità di gestire le diverse situazioni sportive; prima della vittoria c’è sempre la persona. Solo in questa ottica lo sport può diventare uno strumento educativo e non il fine ultimo dell’attività. Ed è quello che il Coni provinciale sta cercando di fare. A. C.

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Muovimondo imparare gli stili di vita sani a scuola Un volume di prossima pubblicazione dedicato agli insegnanti delle elementari e delle medie (scuole primarie e secondarie di primo grado) che ha come tema il lavoro didattico in classe sul movimento e la sana alimentazione In tutto il mondo è in atto una vera e propria emergenza sanitaria legata a comportamenti come passare gran parte della propria giornata seduti (e questo vale anche per molti bambini e ragazzi…) o mangiare troppi cibi dolci o molto salati, poveri di fibre o ricchi di grassi, come quelli contenuti in molti prodotti industriali. L’obesità sta diventando purtroppo la regola, non più l’eccezione, e se la situazione non cambia gli esperti stimano che entro il 2030 in alcuni stati europei addirittura il 90% della popolazione sarà obesa. Che fare allora? Per intervenire sui bambini e sui ragazzi è indispensabile il coinvolgimento dei diversi ambiti della società, in primo luogo la scuola. Quest’ultima gioca infatti un ruolo fondamentale nell’educazione dei ragazzi, volta anche a garantire stili di vita sani. Nonostante le difficoltà crescenti (non sempre si riesce a svolgere l’ora di educazione fisica, non in tutte le realtà ci sono gli spazi adatti…) è necessario fare tutto il possibile perché il movimento venga garantito, utilizzando anche gli spazi aperti e sfruttando sia le ore curricolari che il tempo della ricreazione, e gli alunni siano motivati ad uno stile di vita attivo anche dopo le ore di scuola. Su questi temi Verona è all’avanguardia da sempre: dal 2002 la ULSS 20 è infatti capofila di un programma regionale che coinvolge tutte le aziende sanitarie del Veneto (http://prevenzione.ulss20.verona.it/ att_motoria.html) per la promozione dell’attività fisica, nei giovani e anche nelle altre fasce d’età. Il programma, gestito dal Servizio di Promozione ed Educazione alla Salute dell’ULSS, ha prodotto numerose iniziative poi esportate in Veneto e in altre regioni, tra cui la promozione del Pedibus e la realizzazione di una vasta gamma di materiali per i ragazzi e le loro famiglie. Negli ultimi anni poi la promozione degli stili di vita sani è stata riorganizzata con una particolare attenzione alla lotta alle disuguaglianze di salute. L’equità è infatti un principio fondante del Servizio Sanitario Nazionale eppure molto

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ULSS 20

spesso le comunità più a rischio sono anche quelle che usufruiscono di meno della gamma completa di azioni preventive. Ad esempio in Inghilterra è stato calcolato che la differenza nell’aspettativa di vita fra chi è più povero e chi è più benestante è mediamente di 7 anni; se poi si valuta l’attesa di vita autonoma (ossia in salute, libera da disabilità) questa differenza raggiunge addirittura i 17 anni. Per quanto riguarda in particolare gli stili di vita, in Italia, a fronte di un miglioramento globale nella salute dei giovani, consistenti minoranze hanno problemi crescenti di sovrappeso e di obesità e di conseguenza anche scarsa autostima, scadente qualità di vita, e a volte uso di sostanze o bullismo. È quindi indispensabile che le politiche che intervengono (direttamente o indirettamente) sulla salute siano disegnate in modo da favorire i meno benestanti ottenendo, ove possibile, la riduzione delle disuguaglianze di salute. Per questi motivi il Servizio di Promozione ed Educazione alla Salute ha promosso una serie di iniziative tra cui una collaborazione con la rete Tante Tinte (Ufficio Scolastico Provinciale di Verona), che raggruppa le scuole del primo e secondo ciclo della provincia e si occupa dell’inserimento ed integrazione degli alunni stranieri. Muovimondo è nato proprio da questa collaborazione ed è stato realizzato direttamente dagli insegnanti che hanno lavorato al progetto. Il manuale raggruppa una serie di contributi per attività didattiche, oltre a giochi di movimento provenienti da diverse culture e giochi linguistici legati allo stile di vita attivo, con una particolare attenzione per le classi con elevata componente di ragazzini stranieri. Vi ha collaborato anche il Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione dell’ULSS 20. Nel box a lato viene riportato l’indice del manuale, in stampa per la fine di settembre, e vengono indicati a titolo di esempio i temi trattati in una delle unità didattiche, “Muoviti con gusto… e mangia giusto”, progettata per la seconda media. Nella figura è rappresentata la copertina del gioco dell’oca multilingue “Una giornata tutta in salute”. Sia il volume che il gioco dell’oca possono essere richiesti gratuitamente al Servizio di Promozione ed Educazione alla Salute a partire da settembre,

telefonando al n. 045 8076034 oppure scrivendo a lvalenari@ulss20.verona.it. Lo scopo è diffondere (oltre alle conoscenze di base sugli stili di vita sani e sui rapporti tra disuguaglianze sociali e salute) alcune delle modalità operative individuate e condividerle con gli insegnanti interessati. Con la speranza che possa trattarsi di un primo passo nella giusta direzione - a cui farne seguire molti altri, nella direzione di uno stile di vita più salutare accessibile a tutti. Susanna Morgante Servizio Promozione Salute, Dipartimento di Prevenzione ULSS 20

ALCUNE ANTICIPAZIONI DEL LIBRO Indice del volume • Prefazioni • Unità didattiche di apprendimento e schede operative per le scuole primarie • Unità didattiche di apprendimento e schede operative per le secondarie di primo grado • Allegato 1: i laboratori “Giocacuore” e ”Orienteering” • Allegato 2: gioco dell’oca multilingue sugli stili di vita • Allegato 3: alcuni giochi tradizionali di diverse nazioni europee ed extra-europee • Allegato 4: i giochi linguistici per apprendere la lingua italiana attraverso il movimento • Bibliografia Qualche anticipazione Attività trattate nell’unità didattica “Muoviti con gusto… e mangia giusto” (per la seconda media) Responsabile del programma regionaleodiinpromozione • Conosciamoci meglio: sedentari forma? dell’attività fisica • La sedentarietà e il “decalogo ergonomico” • Esercizi con le funicelle • Prendi la bicicletta e…pedala! • Proviamo a programmare un allenamento: la camminata o la corsa • Dal diario della merenda… al banchetto della merenda! • La dieta mediterranea e le 10 regole che salvano la vita • La sicurezza dei tuoi cibi dipende anche da te! Leggi l’etichetta… • Mangia giusto, tra cultura e gusto • Il pesce, questo sconosciuto! • Attività laboratoriali

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ATLETICA a cura della Redazione

Atletica a Scuola per l’attività motoria nelle scuole primarie È stato presentato lo scorso agosto questo progetto, organizzato insieme al comitato provinciale FIDAL/Federazione Italiana di Atletica Leggera, la Facoltà di Scienze Motorie e l’Ufficio Scolastico Provinciale Il progetto ha come obiettivo la diffusione della pratica motoria finalizzata all’atletica leggeraall’interno delle scuole primarie della città e provincia di Verona. L’iniziativa gode del patrocinio del CONI Veneto. L’iniziativa, alla sua prima edizione, vede coinvolte 334 classi per un totale di 7025 alunni. Saranno 130 i docenti che parteciperanno a un corso formativo di aggiornamento. Gli incontri nelle scuole saranno tenuti da laureandi della Facoltà di Scienze Motorie e da tecnici delle società sportive di atletica leggera dello specifico territorio. Il progetto prevede anche interventi di sensibilizzazione su risparmio energetico e sana alimentazione. “È un piacere - ha dichiarato il Presidente Miozzi - presentare oggi il progetto ‘Atletica a Scuola’, una proposta molto importante per i giovani. L’iniziativa è un segnale che dimostra la grande volontà di far crescere i nostri figli attraverso uno stile di vita sano. Sono molto soddisfatto del lavoro realizzato da queste persone, che valorizzano l’atletica leggera anche come momento di crescita personale. La Provincia è sempre a disposizione per tali iniziative e lo saremo anche in futuro. Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno creduto nel progetto, chi ci ha lavorato e anche gli sponsor che hanno contribuito alla realizzazione”. Entusiasmo anche da parte dell’Assessore Pozzani: “‘Atletica a scuola’ vedrà la Fidal presente in molte scuole primarie della Provincia. Il progetto vuole trasmettere un messaggio importante ai giovani, genitori e docenti: lo sport deve ricoprire un ruolo di maggiore rilievo all’interno della società. L’iniziativa ambiziosa coinvolge oltre 7.000 alunni e più di 100 professore che avranno la possibilità di frequentare corsi di formazione e aggiornamento. E’ un lavoro molto impegnativo per coloro che l’hanno ideato e realizzato ma sono sicuro che i risultati saranno soddisfacenti”. “È un’iniziativa di spicco – ha precisato Gnesato del Coni - alla quale abbiamo aderito immediatamente. L’atletica nelle scuole è in effetti un grande volano di promozione sportiva e consente a tutti di avvicinarsi allo sport. Infatti, è con grande soddisfazione che registriamo la quantità elevata di adesioni raggiunte, riteniamo che il progetto raggiungerà ottimi risultati”. Il nuovo Provveditore Verona Quaglia ha sottolineato come”…I giovani

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devono capire che lo sport non consiste solo nelle partite o gare che guardiamo in televisione. E’ fondamentale creare condizioni affinché lo sport sia una pratica quotidiana, mostrando l’importanza di compiere attività motoria nella vita reale. Il gioco è parte integrante della nostra dimensione di vita e non deve essere praticato superficialmente”. Infine il presidente provinciale Fidal Stanzial: “La nostra priorità è quella di fare attività che aumentino la pratica sportiva nell’ambito giovanile. L’atletica leggera è un’attività motoria trascurata nella scuola, e proprio per questo abbiamo avuto una rilevante risposta da parte degli istituti. Il numero di adesioni raggiunto è la dimostrazione tangibile che era necessario ideare un progetto di questo genere. Il nostro obiettivo è formare i ragazzi che sappiano affrontare la vita in modo diverso. Il progetto può fungere da trampolino di lancio nell’ambito dello sport”.



SICUREZZA STRADALE di Andrea Scamperle

La Polizia Stradale viaggia (anche) in pullman Riempite le valige e i trolley, siamo pronti per imboccare l’autostrada verso il luogo di vacanza, sia anche per dirigersi in aeroporto e volare poi oltre confine. E qualcuno, per strada, ha incrociato un ‘Pullman Azzurro’... Questi ultimi anni, che trascorrono tra non poche difficoltà economiche e frenetiche quotidianità, sono forieri di un tempo gestito come il multitasking di uno smartphone, ma ecco che tra luglio ed agosto ognuno reclama una meritata pausa concedendosi, portafoglio permettendo, una vacanza al mare o in montagna. Sovente, il giorno della partenza ci si mette in macchina e si parte. Entrati al casello autostradale veniamo proiettati immediatamente in quel macrocosmo d’asfalto che rimescola costantemente i veicoli provenienti da ogni parte d’Europa, uniti nel viaggio solamente dalla necessità di raggiungere qualcuno o qualcosa. Su queste lunghe arterie stradali macinano migliaia di chilometri le pattuglie della Polstrada le quali, oggi più che mai, hanno il cruciale e tutt’altro che semplice obiettivo di vigilare sulla sicurezza dei nostri spostamenti. In quest’esodo e contro-esodo estivo è stato messo sul campo, o forse sarebbe più corretto dire in area di servizio, il “Pullman Azzurro” che, da oltre un decennio, costituisce un’aula multimediale itinerante della Polizia di Stato per l’educazione alla sicurezza stradale. Il bus è infatti attrezzato con una saletta per la proiezioni di filmati d’incidenti live e l’illustrazione dei principali comportamenti a rischio in autostrada, che passano dall’esuberante velocità, al viaggiar appiccicati allo sventurato che ci precede, dallo sbevazzare e guidare per terminare con l’uso dissoluto delle corsie, perché in tanti sembrano aver scordato anche il buon senso che impone di circolare sulla corsia di destra ed utilizzare la corsia di centro e quella di sinistra per il solo tempo strettamente necessario per concludere il sorpasso. Questo comportamento scorretto, che per qualcuno di noi potrà sembrar di poco conto, reca in realtà enormi disagi alla fluidità del traffico.

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SICUREZZA E INFORMAZIONE PER CHI GUIDA Il “Pullman Azzurro” offre la possibilità per i conducenti di chiedere direttamente alla sala operativa di Viabilità Italia, in costante collegamento live con il bus, le informazioni sul traffico

Oltre a queste pillole di educazione stradale, peraltro significative sul grado di civiltà raggiunta da una nazione, il “Pullman Azzurro” offre la possibilità per i conducenti di chiedere direttamente alla sala operativa di Viabilità Italia, in costante collegamento live con il bus, informazioni in tempo reale sul traffico lungo l’intera rete stradale italiana. Insomma una possibilità in più per viaggiare informati ed assistiti dalla Polizia Stradale che mette a disposizione anche l’intero staff dei “poliziotti comunicatori” del Progetto Icaro, veri e propri “affabili insegnanti” che, terminato il loro tour invernale nelle scuole di ogni ordine e grado, si dedicano alla sensibilizzazione estiva a bordo del Pullman Azzurro. Capiamo che il rischio ora è di scadere in una banale operazione di marketing che ai vostri occhi ha poco a che vedere con la situazione sulle autostrade italiane, ma la realtà è che la Polizia Stradale è sempre più proiettata a 360 gradi sulle reti di grande comunicazione ed il “Pullman Azzurro” è una delle varie iniziative di sicurezza messe sul campo. Andrea Scamperle Tutor di educazione stradale della Polstrada di Verona andrea.scamperle@poliziadistato.it Francesca Montereali Dirigente della Sezione Polstrada di Verona francesca.montereali@poliziadistato.it


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Là fuori è sempre una lotta. Ascolta chi risponde con la buona comunicazione.

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CAMP ESTIVI di Matteo Zanon

Povegliano Summer Camp ‘13 sport e divertimento! L’ACD Povegliano Calcio in collaborazione con la Parrocchia e il circolo Noi di Povegliano, ha organizzato dall’8 al 26 Luglio tre settimane di divertimento per ragazzi e ragazze dalla prima alla terza media. Quest’anno il camp presentava una novità: grazie alla collaborazione con il Noi, è stato aperto non solo a coloro che fanno parte dell’ACD e che giocano a calcio, ma anche ai ragazzi/e che volevano divertirsi provando varie discipline sportive, organizzate da collaboratori e da studenti di Scienze Motorie. Una delle prerogative era la voglia di stare assieme e di condividere momenti gioiosi. La giornata era molto intensa: dalle 8 alle 18.30 i ragazzi erano impegnati nelle attività ludico – sportive; hanno potuto imparare le regole e provare sport come l’atletica (lancio

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del vortex, staffette, salti…), pallamano, frisbee, badminton. Inoltre nella pausa pranzo, all’interno della tenso struttura avevano a disposizione due campi da ping-pong e due calcetti per poter fare dei piccoli tornei sfidandosi serenamente. Il caldo ha reso queste settimane molto “bollenti”. Per questo motivo non sono mancati i giochi d’acqua per stemperare un po’ l’atmosfera. Una struttura quella presente ai campi sportivi, molto attrezzata, che grazie ai grandi spazi aperti e chiusi ha permesso di offrire ai ragazzi il meglio. Nelle tre settimane hanno partecipato a questo summer camp una sessantina di ragazzi di Povegliano e dintorni. Augurandoci che anche l’anno prossimo questa grande opportunità possa ripetersi, la speranza è quella che i ragazzi possano essere ancora di più in modo tale da poter passare un mese insieme con lo scopo di giocare, imparare, sperimentare nuove avventure in allegria e compagnia.


sport e SOLIDARIETà di Marina Soave

Amici di Beatrice ed Ex Hellas insieme contro il cancro Il 1° Memorial “il Sorriso di Beatrice” è stato l’occasione di rivedere in campo i grandi ex Gialloblu insieme alle giovani promesse del calcio veronese con l’obiettivo di raccogliere fondi il sostegno ai malati di cancro A Colognola ai Colli, su iniziativa di familiari ed amici di Bevilacqua Beatrice prematuramente scomparsa il 15.09.2009, si è costituita un’ associazione senza scopo di lucro, ispirata a principi di trasparenza e democrazia e che si propone finalità di solidarietà sociale e di operare per la tutela della salute del cittadino, con particolare attenzione all’ambito oncologico.

Nico Penzo – è sempre molto attenta al mondo del sociale. La nostra partecipazione ad eventi come il Memorial Sorriso di Beatrice oltre ad essere l’occasione per torneo in campo è anche un obbligo morale che abbiamo nei confronti di chi è meno fortunato. Ringraziamo gli organizzatori per averci coinvolto e restiamo a diposizione anche per il futuro”.

L’Associazione denominata “Il Sorriso di Beatrice” – Onlus nasce con l’intenzione di trasformare un evento tragico quale è stato la scomparsa di Beatrice in motivo di gioia e speranza per tutti coloro che vivono la drammatica esperienza della malattia oncologica. In questa ottica si è svolto sabato 31 agosto scorso presso il Campo Sportivo Ugo Fano di Colognola ai Colli l’evento di calcio e solidarietà con la partecipazione degli ex campioni dello scudetto dell’Hellas Veorna capitanati da Nico Penzo, l’A.D.C. Colognola ai Colli ed una rappresentativa denominata gli Amici di Bea. L’evento, patrocinato dalla UIL Verona, Patronato ITAL UIL e Comune di Colognola ai Colli, ha permesso di raccogliere fondi chesaranno devoluti all’associazione il Sorriso di Beatrice onlus per il sostegno agli ammalati di cancro. “Sono soddisfatto e commosso – ci racconta Rino Davoli, presidente dell’associazione e marito di Beatrice – per l’attenzione e la collaborazione che ricevo quando organizzo questi eventi. I campioni dell’Hellas si sono dimostrati molto sensibili rispondendo presente al nostro invito. Queste situazioni ci permettono, divertendoci, di sensibilizzare l’opinione pubblica su tematiche come la lotta al cancro”. “L’A.S.D. Ex Calciatori Hellas Verona – ci spiega

RICORDANDO BEA Ex campioni, amici, autorità e sponsor sono scesi in campo in favore della lotta contro il cancro

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CAMP ESTIVI di Bruno Mostaffi

Calcio Camp 2013 un successo oltre ogni previsione Gli stage organizzati da Calcio Camp Italia, in collaborazione con l’associazione Ex Calciatori Hellas Verona, hanno accolto 37 ragazzi dell’associazione “Bambini senza Confini” della fondazione “Papa Giovanni Paolo II” è andata oltre ogni più rosea aspettativa l’estate dei Calcio Camp Adidas 2013. Quasi 1200 le presenze in 12 località, tanto divertimento, tanti sorrisi e qualche lacrima di nostalgia quando l’ultimo giorno di camp è arrivato. E qualche lacrima è scesa anche a Giovanni Gambini, organizzatore dei Camp numeri uno in tutto il triveneto. “Sì, quando finisce una evento di questa portata – spiega Gambini – ti mancano i sorrisi, le battute e il bellissimo allegro brusio che solo i bambini sanno fare. E quando poi vedi qualcuno che piange salutandoti non puoi far altro che mettere gli occhiali da sole per nascondere le lacrime. Ma questo proprio perchè i ragazzi si sono divertiti e i genitori sono rimasti soddisfatti.”

BOOM DI ADESIONI Grazie ad una formula consolidata, i Calcio Camp hanno fatto registrare il triplo delle presenze rispetto all’edizione 2012

Soddisfatto anche dei numeri sensazionali che portano il Calcio Camp Adidas ad essere il più frequentato del triveneto? Assolutamente sì! Come potrei non esserlo: 1200 presenze sono il triplo o il quadruplo di quanto fatto da altre importantissime realtà locali che prendiamo ovviamente sempre come riferimento e guardiamo sempre con grande rispetto. Un obiettivo importante raggiunto in primis grazie ai nostri tesserati. Il motivo di questo successo? Credo si tratti di un giusto mix di serietà, organizzazione, divertimento. Ad un prezzo – particolare non di poco conto soprattutto in questo periodo - che rimane assolutamente abbordabile, in alcuni casi la metà di quello proposto da altri camp. La nostra società sportiva dilettantistica (Calcio Camp Italia n.d.r.) non ha fini di lucro: la passione per il calcio giovanile e il divertimento dei bambini viene prima di tutto, valori che vengono prima delle capacità tecniche e delle vittorie. Organizzare un evento del genere dev’essere

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molto gravoso e impegnativo. Sì, ci abbiamo lavorato per mesi, non erano ancora finiti i camp 2012 che già stavamo pensando a cosa fare in quelli di questa estate! La passione per organizzare ci fa lavorare sempre con grande intensità, spesso senza guardare calendario e orologio. Stiamo già lavorando per l’edizione 2014, coinvolgendo ancor più località. Quelle di quest’anno hanno già riconfermato la disponibilità. Stiamo valutando anche le richieste di nuove altre società che hanno richiesto di entrare nel calendario. Nel frattempo non possiamo però dimenticarci delle nostre squadre a “5” e a “7” che parteciperanno ai campionati invernali… Per organizzare un evento simile servono anche collaboratori capaci... Assolutamente si. E a questo propsito voglio ringraziare Alberto Cristani, ormai amico fraterno, Paolino Lanza, collaboratore preciso e prezioso, Stefano Zarattoni, professionista con la “P” maiuscola. E poi Luca Ginetti, che ha realizzato il nostro sito, ormai una vero e proprio “centro servizi”. Un grazie va inoltre a tutti gli istruttori e collaboratori esterni come i ragazzi dei Mastini American Football Verona e Piero Todeschini del San Martino Baseball. Abbiamo la fortuna poi di avere il supporto tecnico di un’azienda come Adidas, che nel calcio è la numero uno. Abbiamo inoltre partner come Leaderform di Federico Cozza sempre sensibile al mondo dello sport per i bambini e Migross che, tramite Marco Mion, ci aiuta perchè vede da sempre il nostro impegno come un servizio concreto offerto alle famiglie. Gambini Sport invece ci supporta dal punto di vista pratico, risolvendo i problemi di logistica. Insomma, uno staff d’eccellenza a 360°! Avete avuto anche collaborazioni eccellenti, istruttori di grande esperienza. A San Zeno di


Montagna nel camp con pernottamento abbiamo avuto uno staff di professionisti composto da Piero Fanna, Nico Penzo, Vittorio Pusceddu e Fabrizio Paese. In passato abbiamo avuto anche Preben Elkjaer, Davide Pellegrini e Damiano Tommasi, quest’ultimo ci è venuto a trovare anche quest’anno. Senza mai tralasciare l’aspetto solidale. Ogni anno cerchiamo di abbinare la nostra attività ad un progetto sociale. Quest’anno abbiamo collaborato con l’associazione Ex Calciatori Hellas Verona per accogliere 37 ragazzi dell’associazione “Bambini senza Confini” della fondazione “Papa Giovanni Paolo II” provenienti dai territori della Palestina: è stata una bella esperienza, culture diverse, religioni diverse, che però alla fine hanno convissuto nel rispetto delle diversità. Qualche motivo di soddisfazione personale? Oltre al numero dei tesserati partecipanti? Direi che sono molto contento perchè alcuni nostri istruttori, dopo questi camp, sono stati contattati per far parte dei settori giovanili di società professionistiche. Un sogno? Un camp itinerante su una nave da crociera con Pelè, Zico, Platini, Antognoni, Rivera, Elkjaer e Baggio come istruttori utilizzando ogni giorno uno stadio di serie A diverso come campo d’allenamento: Marassi, Il Camp Nou, L’Olimpico, il San Paolo, La Favorita... Progetti futuri? Intanto lavoriamo per i Calcio Camp 2014 e non sarebbe male trovare qualche altro partner che ci permetta abbassare ancora la quota di tesseramento e iscrizione: visto il periodo di crisi che stiamo passando stiamo lavorando per incidere sempre meno nei bilanci familiari. Inoltre, su idea di alcuni ex calciatori professionisti, mi piacerebbe una scuola calcio, rivolta ai più piccoli, vista più come il vecchio oratorio. Sotto l’occhio di gente qualificata si imparerebbe la tecnica di base giocando per ore tutti i giorni più che eseguendo gesti tecnici schematici e freddi. Quando si parla di bambini prima bisogna pensare al divertimento, di tutti. Una scuola calcio aperta dal lunedi al venerdì, non solo due giorni alla settimana. I genitori potrebbero portare i figli anche tutti i giorni. Vedremo.

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SCATTA LO SPORT A SCUOLA

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SCATTA LO SPORT A SCUOLA

Gli ‘scatti vincenti’ delle scuole veronesi a cura della Redazione

La passione per lo sport è contagiosa e si trasmette anche a scuola. Non c’è campione o squadra più speciale di quella che si vede crescere tra i banchi di scuola, tra le mura delle palestre scolastiche o nei campetti circostanti. I ragazzi progressivamente imparano a conoscersi e valorizzarsi l’un l’altro, sperimentando come ogni problema si possa risolvere più facilmente sommando le forze, “facendo squadra”. Le scuole e gli insegnanti che hanno partecipato all’edizione 2012-2013 di “Scatta lo Sport a Scuola”: PRIMARIE: I.C. VR 15 Forti, I.C. Mozzecane - Pradelle, I.C. “F. Cappa”, I.C. Badia C. - San Bortolo, I.C. 20 “L. Dorigo” 1° GRADO: I.C. 16 VR “A. Caperle”, I.C. Bovolone”F. Cappa”, I.C. Bosco Chiesanuova, I.C. Oppeano, I.C. “A. Montini”, I.C. 8 “Caliari - Betteloni”, I.C. Valeggio, I.C. 15 VR Fincato Rosani 2° GRADO: Messedaglia, Fracastoro, Istituto Sanmicheli, Istituto G. Silva - M. Ricci, Liceo “Enrico Medi”, ITIS “Marconi” Insegnati coinvolti: Perin Beatrice, Marchetti Enrica, Carreri Stefania, Zanon Daniele, Perpolli Alessio, Trolesi Elisabetta, Mattioli Elisa, Cavallini Antonella, Menin Paola, Dall’Ovo Cathia, Zanetti Maurizio, Falconetti Agostino, Pasetto Adriano, Ranzato Alberta, Centurino Ferdinando, Pintarelli Ines, De Berti Giovanna, Mirandola Ileo Riki, Panebianco Maria Angela, Bertelli Andrea.

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La redazione di Sportdipiù magazine ringrazia tutti gli sponsor e partner che hanno messo a disposizione i premi e quindi reso possibile lo svolgimento del concorso: Decathlon San Giovanni Lupatoto - Giustacchini Store Via Roveggia Verona - Paluani Life - Amia Verona - Bee1 - Maya Idee - Verona InForma - Valpolicella Benaco Banca - Burgerking Piazza Cittadella - Leonardo Ambrosi & Partner - Gambini Sport - Phytogarda - Ennevi Foto Verona www.sportdipiu.com


SCATTA LO SPORT A SCUOLA

4 GIUGNO 2013

FOTO PRIME CLASSIFICATE

PALAZZO DELLA GRAN GUARDIA

SCUOLA

INDIVIDUALE

TITOLO

PRIMARIE

VR 15 Forti

Perin Beatrice

Rafting: che avventura 2

1° GRADO

I.C. F. Cappa

Giraldi Silvia 3 F

Ombra 4

2° GRADO

Messedglia

Alice Perissinotto 3E

Volo in bianco e nero

VERONA ORE 16.30

A

FOTO SECONDE CLASSIFICATE SCUOLA

INDIVIDUALE

TITOLO

PRIMARIE

I.C. Mozzecane

Carreri Stefania

Una racchetta d'amicizia

PREMIAZIONE

1° GRADO

I.C. 16 Caperle

Burro Anna 3A

Al volo

ATTIVITà

2° GRADO

Liceo Medi

Carmen Angelillo 5C

L’ho presa!” 2

DELLE

LUDICO MOTORIE E SPORTIVE A CURA DI Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto Ufficio Scolastico XII Verona

IN COLLABORAZIONE CON

Assessorato allo Sport e al Tempo Libero

FOTO TERZE CLASSIFICATE SCUOLA

INDIVIDUALE

TITOLO

PRIMARIE

VR 15 Forti

Perin Beatrice

Slancio al canestro

1° GRADO

IC8 - Caliari

Maurizio Zanetti

Mini tramp 2

2° GRADO

Ist. Sanmicheli

Pintarelli Ines

Spending review

Ufficio Educazione Fisica e Sportiva Ufficio Scolastico XII Verona

INDIVIDUALI Giula Zantedeschi - FRACASTORO VR Davide Sirsi - IC MURARI VALEGGIO

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SCUOLE PRIMARIE Primo classificato VR 15 Forti

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Perin Beatrice

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Rafting: che avventura 2


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Secondo classificato I.C. Mozzecane

Carreri Stefania

Terzo classificato Una racchetta d'amicizia

VR 15 Forti

Perin Beatrice

Slancio al canestro

PREMIATI SCUOLA PRIMARIA

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SCUOLE PRIMO GRADO Primo classificato I.C. F. Cappa

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Giraldi Silvia 3 F

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Ombra 4

PREMIATI PRIMO GRADO


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Secondo classificato I.C. 16 Caperle

Burro Anna 3A

Al volo

Maurizio Zanetti

Mini tramp 2

Terzo classificato IC8 - Caliari

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SCUOLE SECONDO GRADO Primo classificato Messedglia

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Alice Perissinotto 3E

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Volo in bianco e nero


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Secondo classificato Liceo Medi

Carmen Angelillo 5C

L’ho presa!” 2

PREMIATI SECONDO GRADO

Terzo classificato Ist. Sanmicheli

Pintarelli Ines

Spending review

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Giula Zantedeschi - FRACASTORO VR

PREMIATI INDIVIDUALI

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Davide Sirsi - IC MURARI VALEGGIO

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COLLAGE SCUOLA PRIMARIA

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COLLAGE PRIMO GRADO

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COLLAGE SECONDO GRADO

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BMX di Alberto Cristani

Olympic Arena

Già ribattezza ‘la Casa del BMX europeo’, la pista è un’opera sportiva di primissimo livello che va a rivalutare una zona, quella della Spianà, che storicamente presenta criticità dal punti di vista paesaggistico e funzionale È stato inaugurato lo scorso 3 settembre, alla Spianà, il Bmx Olympic Arena Verona, il primo impianto olimpionico per la pratica del Bmx Racing in Italia e l’unico di questo genere esistente nel centro-sud Europa. Presenti al taglio del nastro il Sindaco Flavio Tosi, il vicesindaco con delega all’Urbanistica Vito Giacino, gli assessori ai Lavori pubblici Stefano Casali e allo Sport Marco Giorlo, i presidenti del Consiglio comunale Luca Zanotto e della 3ª Circoscrizione Massimo Paci, il presidente del Team Bmx Verona Gian Paolo Fantoni con i rappresentanti della Federazione Ciclistica Italiana.
Sull’area di circa 20 mila quadrati di proprietà del Comune di Verona, la società Team Bmx Verona ha realizzato una pista bmx con parcheggio, che è stata utilizzata già dopo pochi giorni per i campionati

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italiani in programma svoltisi sabato 7 e domenica 8 settembre. L’attuale rampa di partenza di 5 metri di altezza sarà affiancata prossimamente da una rampa olimpionica alta 8 metri; con un successivo intervento l’impianto sarà dotato anche di una palazzina con spogliatoi, magazzini, ristorazione ed uffici. “A nome di tutta la città ringrazio quanti hanno creduto in questo progetto ed hanno contribuito a realizzarlo – ha detto il Sindaco – dotando la città di un impianto d’eccellenza che permetterà di avvicinare ancora più giovani allo sport e ai valori positivi ad esso legati. Questo intervento è la dimostrazione che oggi, considerata la scarsità di risorse di cui dispone l’Amministrazione comunale,


Verona JUMP! Dal taglio del nastro ai primi salti il passo è stato breve. Verona è già punto di riferimento per il mondo della BMX

l’unica soluzione possibile per vedere realizzate le opere pubbliche è sostenere l’ iniziativa di privati, che hanno coraggio e credono nel progetto in cui investono”. “La riqualificazione della zona della Spianà – ha spiegato il vice Sindaco Giacino – rappresenta uno dei progetti più importanti del Piano degli Interventi questo intervento, a costo zero per i cittadini, è il primo passo del recupero di un’area lasciata per anni al degrado, destinata a diventare un grande parco sportivo a dimensione di atleti ma anche di famiglie e bambini”.
 “Realizzato in soli quattro mesi – ha aggiunto Casali – questo impianto contribuisce a riqualificare il territorio della Circoscrizione, con l’auspicio che diventi polo attrattore per numerosi giovani sportivi della città”. “Un impianto di eccellenza a livello europeo – ha sottolineato Giorlo – che dimostra ancora una volta l’attenzione dell’Amministrazione comunale nel promuovere e sostenere tutte le discipline sportive”.
Tra le caratteristiche della pista, la presenza di due percorsi distinti, Challenge e BMX Supercross, ognuno dotato di propria rampa di partenza e aventi in comune solo due curve e il rettilineo finale. Il tracciato Challenge è dedicato alle categorie giovanili, amatoriali e agonistiche fino a 16 anni; il percorso SX è riservato alle categorie Championship (Junior 17/18 anni e Elite dai 19 anni).

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BMX

Soddisfatto ed evidentemente emozionato il presidente del team Bmx Verona Gian Paolo Fantoni, vero e proprio fautore di questa opera: “Finalmente ce l’abbiamo fatta – ha dichiarato Fantoni – dopo anni di attese e di aspettative. è dal 2000 che lavoriamo a questo progetto e oggi finalmente raccogliamo quando abbiamo seminato. Questa pista ci riempi di soddisfazione: abbiamo investito tanto in tutti i sensi ma quello che vediamo oggi ci ripaga

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di tutti i nostri sacrifici. Inizia una nuova stagione per il BMX veronese e, in generale, per tutto il movimento nazionale. Da oggi Verona diventa ancor più punto di riferimento di assoluto prestigio per questa disciplina”. L’impianto si sviluppa su un’area totale di circa 20.000 mq, La lunghezza del percorso Challenge è di 380 metri mentre la lunghezza del SX è di 450.


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CALCIO FEMMINILE di Alberto Cristani

VALENTINA BONI “riparto dalla mia voglia di libertà” 46

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Un tuo ritorno a Verona dopo tre stagioni a Brescia: spiega bene perché... C’è una canzone di Fiorella Mannoia che dice “... ama la tua terra... non la tradire...” e la mia terra è Verona... me ne sono andata perché non avevo altra scelta ma sapevo... speravo un giorno di tornare nella mia città. Le circostanze per cui sono tornata, principalmente perché Brescia non mi ha riconfermata e non..come hanno scritto.. perché io non ho accettato una riduzione del compenso economico, ma per una scelta tecnica che tra l’altro mi è stata comunicata solo a metà luglio e perché io mi sono preoccupata di telefonare. Sia chiaro non discuto assolutamente la scelta, ogni allenatore ha le sue idee che accetto serenamente, mi aspettavo solo tra persone adulte un po’ più di rispetto nel comunicarmelo prima e nel prendersi la responsabilità delle proprie scelte. E non parlo ne con rabbia ne in vena polemica, io sono molto serena..vorrei solo che si sapessero le cose per come stanno, non sempre per come vogliono farle passare. Come giudichi la tua esperienza a Brescia, non solo in campo. Sicuramente un’esperienza positiva, molto positiva. Calcisticamente i primi due anni con Grilli sono stati fantastici e grazie a lei e a tutta la squadra avevo ritrovato anche la nazionale, quest’ul-

timo anno è stato particolare, già dal primo giorno di ritiro il mister mi ha espresso la sua volontà di provarmi come regista davanti alla difesa, io mi sono messa a sua completa disposizione con entusiasmo e con la voglia d’imparare questo ruolo per me insolito, ho fatto del mio meglio ma sono consapevole che non è stata la mia una grande stagione..e lo so perché non mi sono tanto divertita in campo. Con le compagne assolutamente bene, abbiamo condiviso tante emozioni belle e meno belle che porterò sempre con me. Per quanto riguarda la società io ringrazio di cuore il presidente Cesari che in questi tre anni è sempre stato corretto, disponibile e umano, cosa rara da trovare. Brescia è una società organizzatissima che già è cresciuta tanto e alla quale auguro di raggiungere qualcosa d’importante perché lo merita. Una scelta, quella di giocare nel Valpolicella, un po’ “strana” visto il tuo valore. Come mai hai accettato questa proposta? Ho preso in seria considerazione il Valpolicella quando ho saputo che ci sarebbe stata Antonella Formisano come allenatrice, perchè la conosco come calciatrice, il mio idolo, era un emozione vederla giocare, e conosco la persona straordinaria che è. E poi l’alchimia che ho con le sfide, sfida non solo

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CALCIO FEMMINILE

calcistica ma anche umana..la voglia di fare qualcosa d’importante per questa squadra e questa società. Comunque io penso che il vero valore umano e calcistico sia dentro la persona non nell’obiettivo per cui lotta.. avere un obbiettivo, un sogno e cercare di fare il proprio massimo e oltre per raggiungerlo ne determina il valore..vincere uno scudetto da emozioni indescrivibili ma credo che raggiungere una salvezza sia altrettanto magico..

coerenza, personalità, educazione e coraggio. Alla nazionale ci pensi ancora o è un capitolo chiuso? Alla nazionale ci penso, certo che ci penso, rimane sempre un obbiettivo, un sogno, la massima aspirazione come calciatrice. Ma per arrivare in nazionale bisogna dare il massimo, sudare e lottare per la propria squadra..quindi adesso io penso al Valpo perché solo con il loro aiuto e lottando per il nostro obbiettivo posso sognare la nazionale.

Una stagione che avrà come obiettivo la salvezza. Si, sarà una stagione intensissima e tanto impegnativa..dove ogni partita sarà fondamentale come fondamentale sarà il gruppo, il sacrificio,l’impegno la forza di non mollare nei momenti difficili e sopratutto giocare sempre con la passione e la gioia di farlo. Avevi avuto altre offerte oltre al Valpo e se si perché non le hai accettate? Altre offerte le ho avute, interessanti e stuzzicanti, ma è stata più forte la voglia di rimanere vicina a casa così da poterci essere per mia sorella e mio nipote se hanno bisogno ed è stata più forte la voglia di dare il meglio che posso per il Valpo, una sfida che mi piace molto. Che società hai trovato in Valpolicella? Una società con tantissima voglia di fare..d’imparare..di crescere e di migliorarsi..tutte qualità invidiabilissime. Una società composta anche da ragazze che hanno giocato e ancora giocano e che sono riuscite a portare in alto questa squadra, e so per esperienza cosa si prova quando cresci e diventi grande nella tua squadra per la tua squadra e con la tua squadra.. c’è un’atmosfera magica. Valentina, se ti guardi indietro cosa rimpiangi e cosa non rifaresti calcisticamente parlando? Rifarei sicuramente tutto..tutto quello che mi ha portato gioie ma anche dolori..rifarei anche quelle cose che mi hanno un po’ “complicato” la vita come calciatrice, perché so di essere stata sempre e comunque me stessa con il mio carattere e la mia personalità senza mai cambiare in base a dove tirava il vento..mettendo sempre in primo piano il bene della squadra e mai il mio. Ho fatto sicuramente i miei errori ma ho cercato sempre di mantenere anche come giocatrice quei valori che ritengo fondamentali nella vita, umilta, passione, rispetto, professionalità,

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TRA SOGNI E REALTà Esultanza ‘polemica’ con dedica. Anche questa è Vale Boni, sotto con la nuova maglia del Valpolicella

Cosa ti piace e cosa invece pensi si debba cambiare assolutamente nel calcio femminile? Mi piace tantissimo la passione che regna ancora in questo sport, è un mondo quello del calcio femminile che va avanti quasi esclusivamente con la passione ed è una cosa bellissima. Dovrebbero cambiare tante cose e tra le tante la prima che mi viene in mente viene comunque dall’esterno ed è il modo in cui ci guardano le persone, dovrebbero capire che non possono paragonarci ai maschi, siamo donne quindi fisicamente diverse e di conseguenza il nostro è un altro modo di giocare ma non per questo meno bello, semplicemente diverso. Quest’anno proverai l’ebrezza di giocare un derby contro la tua ex società, il Verona... Giocare contro il Verona non è mai una partita qualunque, legata a quella squadra c’è gran parte della mia storia, della mia vita, di ciò che sono, ora è diventato anche un derby..sarà una partita dal sapore particolare ma che cercherò di vivere come ogni partita, provando a divertirmi e a far divertire dando il massimo ma sempre con il sorriso.. Parliamo della Valentina Boni “fuori dal campo”: progetti per il futuro? La tua vena artistica- creativa può diventare la tua professione? Lo vorrei, e spero che lo diventi, mi entusiasma tantissimo il settore dell’architettura, design d’interni, arredamento. Inventare e creare spazi, luci, colori, ambienti dove vivere in base alla personalità e alle esigenze di chi li vive, avendo ovviamente come elemento dominante il legno. È un gioco personale di creatività, psicologia e logica, di equilibrio e follia. Spero di riuscire a partire anche con questa passione che fino adesso ho molto tralasciato per dedicarmi al calcio.


l’uomo sia al centro dell’universo che tutto dipenda da lui, quando in realtà l’uomo dovrebbe far parte dell’universo come ogni essere vivente e rispettarlo, perchè come dice Gandhi: “la terra avebbe ricchezza per tutti ma non per l’ingordigia di pochi”... In italia poi, raramente esiste la meritocrazia, è tutto più facile per i raccomandati, si pensa solo al profitto e al tornaconto personale, c’è purtroppo un generale vuoto di valori.

Si parla purtroppo sempre più di frequente di violenza sulle donne: un tuo giudizio… È purtroppo un problema sempre più diffuso si stima che una donna ogni due giorni viene uccisa da queste violenze. Io credo sia un problema che esiste da sempre, ora purtroppo peggiorato perché l’uomo ha perso il suo “valore dominante” nei confronti di noi donne che finalmente siamo diventate più autonome ed ambiziose, con delle prospettive e dei sogni. Quindi nella società di adesso dove i rapporti tra le persone sono sempre più superficiali e instabili, tanti uomini sono frustrati dalla paura di rimanere soli e ritengono la donna una loro proprietà. Credo sia essenziale partire dall’educazione in famiglia e nelle scuole per cercare di risolvere questo problema ed essenziale che il cambiamento parta anche da noi donne. Cosa ti piace e cosa invece detesti della società attuale? Beh, mi piace che nonostante le difficoltà che s’incontrano ci sono stati tanti progressi come nella ricerca scientifica, nello sviluppo dell’energia pulita, nella tecnologia. È da apprezzare la volontà di uscire da questa crisi ritornando a dare spazio alla creatività e all’inventiva come può essere il fatto di creare arredamenti con materiali riciclati piuttosto che crearsi vestiti con le stoffe. C’è secondo me da fare ancora molto sui diritti umani, perché la nostra è una società con grandi contraddizioni, non è possibile che ancora oggi ci sia parte del mondo che muore di fame, quando c’è una parte ricca, composta da 1/3 della popolazione, che consuma i 2/3 delle risorse umane. E poi la crisi ambientale dove sembra che

SCARPETTE AL CHIODO? No, è ancora presto per ritirarsi dal calcio giocato, però Valentina Boni il chiodo dove appenderà gli scarpini a fine carriare già ce l’ha...

tutta la rosa? vai a pagina 51

Cosa ti ha dato e cosa ti ha tolto il calcio? Mi è difficile parlare di tutto ciò che mi ha dato il calcio, perché sono principalmente emozioni, emozioni difficili da descrivere, sono momenti, attimi, frammenti di vita che ti cambiano dentro e fuori con sorrisi immensi e momenti di difficoltà che ti fanno tirar fuori una forza che non sapevi di avere. Il calcio mi ha regalato amicizie stupende e uniche, mi ha regalato persone speciali e importantissime. Il calcio mi ha insegnato i valori del gruppo e del rispetto, mi ha dato rifugio quando ho perso una parte di me. Il calcio è la mia “isola che non c’è”.. in campo io sono bambina. Probabilmente mi ha anche tolto qualcosa... sicuramente l’ha fatto... al calcio ho dedicato tutta me stessa, rinunciando a tante cose..ma va bene così, se vorrò spero di avere ancora la possibilità di farle. Valentina, tra moltissimi anni, quando avrai appeso le scarpe al chiodo, quali saranno i ricordi positivi e quali quelli negativi legati al mondo del calcio? Ogni ricordo legato al calcio sarà positivo anche nei momenti più difficili ci sarà sempre qualcosa di bello e di positivo da ricordare, dei miei tanti infortuni oltre alle viti e alle cicatrici ricorderò la forza di volontà di tornare in campo sopratutto dopo il bruttissimo infortunio del 2006 quando mi avevano detto che non avrei più giocato a calcio. Dei momenti difficili con mister e società ricorderò con serenità di essere comunque sempre rimasta me stessa, professionale, educata e coerente e di essere diventata più forte come persona. Mi ritengo comunque una persona tanto fortunata per tutto quello che il calcio mi ha regalato... e poi dai... sono pochi a poter appendere le scarpette ad un chiodo tolto dalla propria caviglia!

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CALCIO di Alessandro Italia

Federico Da Vià ‘Il calcio? No, prima lo studio’ Il giovane portiere scuola Hellas sogna il professionismo, ma non sacrifica l’impegno sui libri perché “... la scuola ti apre la mente, ti fa pensare e ti rende libero” Ai più appassionati tifosi del Verona Federico Da Vià non è nome ignoto. Perché Federico è stato terzo portiere nella esaltante (ma non trionfale) stagione di due anni fa e perché è stato otto anni nel mondo Hellas, tra giovanili e prima squadra. Classe 1993, Da Vià difende oggi i pali della Pianese (provincia di Siena) in serie D. Fisico aitante (è alto 1.88), è reduce da un ottimo campionato da titolare. Con la speranza, ancora ben viva, di scriversi un futuro tra i professionisti. Un predestinato? Dai racconti, si direbbe di no. Da Vià, infatti, si scopre portiere – meglio, calciatore – molto tardi. «Non ero appassionato – ci confessa – ma tutti giocavano a calcio e per stare in compagnia ho iniziato anch’io. Per seguire le amicizie mi son lasciato trascinare». Portiere nasce per caso, all’ombra del modello Buffon: «Mi mettevano spesso in porta, ma non avevo molto l’istinto. Poi è arrivato alla Juventus Buffon che a me, juventino, entusiasmava tanto». Buffon a parte, le qualità di Federico emergono in fretta. Il Cadore è tappa di passaggio: iscrizione in quinta elementare e già gli occhi degli osservatori del Verona piazzati addosso. Giunge così, a fine anno, la chiamata. «Vedevo il Verona come qualcosa troppo più grande di me. Da quel giorno il calcio è diventato una cosa seria. La passione c’era sempre, certo, ma bisognava prendere seriamente l’occasione che mi era stata data». Dal calcio alla vita. La determinazione che traspare dal volto di Da Vià è la stessa che ne ha accompagnato gli anni di fatiche. Ma anche le parole non sono meno decise, usate con cura ma cariche di significato: «Per come sono fatto di carattere, tutto quello che si fa bisogna farlo bene, dando il massimo. Come a scuola. Se c’era da fare le ore piccole

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per studiare, le facevo. E considerando il meno tempo a disposizione rispetto ai miei compagni, molte volte mi son trovato a studiare fino a notte fonda. È stata un’esperienza molto formativa: da un lato ho imparato a ottimizzare i tempi, dall’altro ho conosciuto lo spirito di sopportazione. Due insegnamenti che porto ancora dietro con me. Un forte senso del dovere mi ha sempre trascinato». Tre anni di medie e cinque di superiori scorrono, così, senza intoppi. «Ho anche saltato – continua Federico – giorni di scuola per allenarmi con la prima squadra in serie B, ma una cosa era chiara fin d’allora: tutto quello che facevo, lo studio, il lavoro in allenamento, erano cose che mi sarebbero servite in futuro. E così è stato». Poi un avvertimento: «Mi spiace molto sentire dai ragazzi: “La scuola non serve a niente”. Non è vero. Secondo me, andare avanti con la scuola ti apre la mente. Il saper pensare ti rende libero. Uno che non pensa, perché non è stato allenato ad aprire la propria mente o a esercitarla, è schiavo». Parole che pesano ancor di più se dette da uno che al calcio ha dovuto, giocoforza, dedicare gran parte della sua vita.

TRA I PALI Dopo otto anni con la maglia gialloblu, Federico oggi gioca in Serie D nella formazione toscana della Pianese

Anche gli amici sono fondamentali: «Più importanti del lavoro. Meglio essere disoccupato e avere persone attorno che ti vogliano bene, piuttosto che essere un super professionista, solo, e quindi infelice». Ma a questo punto la domanda sorge spontanea: come fare a coltivare le amicizie quando i tempi si assottigliano tra studio e allenamenti serrati? Da Vià risponde con serenità: «Ho sempre cercato di trovare un equilibrio e così facendo non ho mai rinunciato a nulla. Alla fine le cose le fai comunque. Non le fai in sovrabbondanza: vedersi con


... ed eccotutte le ragazze del fimauto valpolicella è stata presentata ufficialmente sabato 7 settembre la stagione 20132014 del Fimauto Valpolicella Calcio Femminile. Nella prestigiosa ed elegante location di Villa Pisani Bonetti di Bagnolo di Lonigo (VI) il presidente Nereo Zulian ha fatto gli onori di casa, presentando tutto lo staff societario e tecnico delle formazioni che andranno ad affrontare il campionato di serie A e Primavera. Dopo aver presentato singolarmente le atlete delle due compagini, il Direttore Sportivo Federico Agresti voluto ricordare e ringraziare allenatori e

giocatrici che la scorsa stagione hanno permesso di raggiungere il traguardo della promozione in serie A. Un ringraziamento è stato doverosamente tributato anche agli sponsor che accompagneranno Boni e compagne, in particolare il main sponsor Fimauto, Paluani e il Chievo Verona che fornirà il materiale tecnico e le divisa da gioco.

Campedelli non ha fatto mistero di credere molto in questa realtà giovane, sana e semplice, caratteristiche chi rispecchiano fedelmente la filosofia Chievo.

Un grosso in bocca al lupo alle ragazze guidate da mister Formisano che si apprestano ad Che si tratti di un primo passo verso affrontare un impegnala costituzione del Chievo Verona Calcio tivo e difficile campionato Femminile? Per ora è si tratta solo di una che prevede ben 6 retrocesipotesi remota anche se il presidente sioni in serie A2.

gli amici tre volte a settimana o vederli tutti i giorni non cambia la sostanza. Bisogna coltivare tutto, ma con moderazione». Altro valore, la famiglia. Papà e mamma gli sono sempre stati vicini, preziosi punti di riferimento nei momenti delle scelte. Non senza qualche litigio: «Ricordo un episodio legato a una festa di carnevale da un mio amico, di sabato sera. I miei genitori mi vennero a prendere, a sorpresa, alle 10 perché il giorno dopo avrei giocato con gli allievi. Sul momento la presi male, ci fu una discussione in macchina. Ma poi capii: era per il mio bene che i miei genitori lo facevano».

Un’ultima battuta sulla promozione in serie A del Verona: «Non la sento nemmeno lontanamente mia. Però mi ha fatto molto piacere. È bella la sensazione di aver lavorato con quel gruppo vincente e di aver sofferto per quel poco con loro. Perché, alla fine, ti ricordi gli uomini più che i giocatori. Ma per un calciatore sono particolarmente contento: Jorginho, con cui ho vissuto, più degli altri, la mia esperienza all’Hellas. Siamo stati chiamati insieme, poi a lui è andata meglio. È fortissimo». Che Da Vià possa emularlo? Ai posteri l’ardua sentenza. In ogni caso, in bocca al lupo Federico.

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IMPIANTI SPORTIVI di Alberto Cristani

Al Bentegodi “c’è un grande prato verde...” Parafrasando il titolo di “Un mondo d’amore”, una delle più belle canzoni di Gianni Morandi, andiamo alla scoperta dei segreti del nuovo green sul quale “nascono le speranze” di Hellas Verona e Chievo Il nuovo manto erboso dello stadio Bentegodi ha esordito lo scorso 24 agosto in occasione della partita Hellas Verona-Milan. Un rettangolo di gioco che è parso all’altezza della situazione, di grande impatto visivo per gli spettatori e di assoluto gradimento e funzionalità per i giocatori. Tanto si è detto in questi giorni: erba sì, erba al 75%, sintetico 25%, misto sintetico, ecc.
il Dott. Fabio Rampo, responsabile della ditta Indalgo s.r.l., azienda lombarda che si è aggiudicata l’appalto per i lavori, ci spiega in modo chiaro le caratterisiche del nuovo green.

tiscono un fondo di grande resistenza. Il tappeto è stato posizionato su un supporto di sabbia silicea rinforzato da un’armatura sintetica che garantisce resistenza maggiore all’usura e al deterioramento. Un’armatura (di fatto è questa la parte sintetica) che rende anche più semplice la manutenzione della superficie, affidata alla ditta Giambenini Piergiorgio di Pescantina”. Per garantire un’ irrigazione dell’erba più omogenea – prosegue Rampo – sono stati sostituiti i (12) vecchi irrigatori con altri (24) dalle caratteristiche più moderne e per questo più funzionali”.

“Innanzitutto – spiega Rampo – abbiamo dovuto asportare i primi 20 centimetri di terreno in quanto ormai molto compattato e quindi non sufficientemente. Ciò comprometteva la crescita dell’erba e un drenaggio ottimale. Abbiamo inoltre effettuato dei drenaggi profondi che hanno permesso poi di rifare completamente la stratigrafia del terreno. E’ stato installato un nuovo impianto di riscaldamento (obbligatorio su tutti i campi a partire dal campionato 2014-2015 n.d.r.) a tubi d’acqua radianti, un sistema di alta qualità voluto, completo di tutte le funzioni e gli accessori all’avanguardia, espressamente da Verona e Chievo”. “Per quanto riguarda il manto – ha proseguito il responsabile della Indalgo s.r.l. – c’è da dire che è completamente naturale, con erba di varietà usata per la maggior parte dei campi di calcio mondiali, un mix di poa e loietto che garan-

Un lavoro svolto in tempo di record che però ha garantito un risultato finale di assoluto pregio. “Certo – conclude Rampo – abbiamo lavorato giorno e notte, anche nei giorni festivi. D’altra parte abbiamo iniziato il 26 luglio sapendo che il 24 agosto ci sarebbe stata la partita Verona-Milan. Ce l’abbiamo messa tutta e il 23 agosto tutto era sistemato. Sono convinto che sia stato fatto un ottimo intervento. Verona non è Milano (la Indalgo è la ditta che ha rifatto il manto di San Siro n.d.r.) e le problematiche di gestione del terreno di gioco sono medie. Il Bentegodi è uno stadio completamente coperto e questo crea l’effetto catino, con alte temperature d’estate (rischio bruciatura dell’erba) e con parecchie zone d’ombra (ghiaccio) in inverno. Dopo questo intervento il controllo di queste situazioni a rischio sarà sicuramente più agevole”.

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TAPPETO AL TOP Un mix di erbe selezionate per un manto erboso naturale che garantirà ad Hellas e Chievo di giocare smepre nelle migliori condizioni


CALCIO di Matteo Sambugaro

Formazione in primis per una cultura sportiva nel calcio Davanti a tutto. A ogni livello. La FIGC spiega perché la ritiene indispensabile per far crescere la cultura sportiva e l’intero mondo del calcio veronese La Delegazione provinciale Figc di Verona ha presentato la stagione sportiva 2013/14. Una serata, quella di martedì 27 agosto a Cavaion, trascorsa in compagnia della stampa e degli sponsor per illustrare l’attività e tracciare gli obiettivi. Ma anche per inaugurare il nuovo ufficio periferico federale, lì, a Corte Torcolo che sorgerà nella sala polifunzionale del Comune (già sede della Nazionale Cantanti) e che andrà ad aggiungersi a quelli di Cerea e Caldiero. “Questo sportello, aperto il mercoledì, è stato creato per venire incontro alle esigenze delle società che gravitano nella zona del lago e in Valpolicella - ha spiegato il Delegato Figc Barbara Zampini - e sarà gestito dalla madre e dalla sorella di Barbara Sacchetti, la dirigente federale scomparsa prematuramente nel 2011”. L’entusiasmo e la commozione di mamma Edda, in piedi davanti al nuovo ufficio, hanno toccato il cuore di tutti: “Sono contentissima di portare avanti ciò che aveva iniziato la mia Barbara”.

serata del 27 agosto il presidente del Comitato Regionale Veneto Giuseppe Ruzza, il suo vice Carlo Franchi (anche Consigliere regionale per la provincia di Verona), il sindaco di Cavaion Lorenzo Sartori e il presidente LA PAROLA AL dell’Aic (Associazione CAMPO italiana calciatori) DaGiuseppe Ruzza e miano Tommasi. “La cultura sportiva è di primaria Barbara Zampini importanza: promuoviamola il più possibile - ha ricordurante la dato Franchi - e concentriamo le nostre attenzioni sul presentazione bel gioco, sui gol, e lasciamo perdere le discussioni dei programmi a e gli atteggiamenti poco educativi sia dentro che Cavaion; sotto, la fuori dal campo. Cerchiamo di far capire ai giovani squadra al completo che i valori sono più importanti delle polemiche”.

La stagione 2013/14 della Federcalcio provinciale riparte dai 14.853 tesserati della scorsa annata. “Ci aspettano mesi molto impegnativi - ha proseguito Zampini -. Oltre alle solite mille incombenze da svolgere, dovremo gestire la Seconda Categoria, un’ulteriore responsabilità. Riproporremo gli incontri dislocati sul territorio per chiacchierare con i club, i post campionati allievi e giovanissimi, e la Coppa Verona”. Nei pensieri della Delegazione provinciale, però, c’è prima di tutto la formazione: “Ci teniamo in particolar modo, per noi è fondamentale – ha aggiunto Zampini -. Organizzeremo serate a tema su vari aspetti, dalla segreteria al primo soccorso, dalla medicina alla nutrizione. E ci piacerebbe che ci fosse maggiore dialogo e intesa pure tra club e sezione Aia. Inoltre, partirà il corso per allenatori Uefa B e continuerà il corso Coni-Figc”. Non sono voluti mancare alla

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BASKET di Andrea Etrari

Alpo Basket e il parquet si tinge di rosa La compagine veronese si conferma - purtroppo - l’unica realtà scaligera femminile che lavora con continuità nel basket “in rosa” Alle soglie del 15° anno di attività, la società presieduta da Renzo Soave, partecipa per il 7° anno consecutivo al campionato nazionale di A3 (ex B/ Eccellenza), con l’obiettivo di far crescere le giovani. La prima squadra, infatti, sarà composta da giocatrici nate dal 1992 in poi: fanno eccezione solamente le “senatrici” Anna Rossi (1985) e Giulia Monica (1987). Il roster biancoblù sarà formato, oltre che dalle già citate Rossi e Monica, dalle confermate Elisa Ruffo (1993) e Maria Zanella (1992), e dalle “new entries” Elena Borsetto (1993), Marina Fumagalli (1993), Luisa Carraro (1992), Anna Pavanello (1995), Francesca Sangiovanni (1996) e Sofia Bottazzi (1998).

LADY SOTTO CANESTRO Maria Zanella, sopra in azione, ed Elisa Russo, a destra impegnata in un tiro libero, sono due pedine fondamentali dell’Alpo Basket, confermatissime per il prossimo campionato di A3

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La squadra sarà guidata anche quest’anno da coach Nicola Soave, coadiuvato dai vice Paolo Saviano e Francesca Dotto e dal preparatore atletico Alberto Bonomi. Il settore giovanile, coordinato da Giuseppe Dotto (che è pure il dirigente accompagnatore della prima squadra), avrà come società satellite il San Giorgio Mantova, che da qualche anno collabora con l’Alpo Basket. Alcune atlete mantovane (come le già menzionate Bonazzi e Sangiovanni) faranno parte a tutti gli effetti della prima squadra, mentre altre si alleneranno agli ordini di Nicola Soave, oltre a disputare il campionato di serie C con il San Giorgio. Lo sponsor sarà ancora l’Ecodent di Marco Dall’Oca e Marco Mangia: si preannuncia un campionato ricco di soddisfazioni per la società biancoblù.


MEDICINA DELLO SPORT di Andrea Brunelli*

Mente sana in corpo attivo o mente attiva in corpo sano? Sono trascorsi millenni dalla celebre frase del poeta romano Giovenale ‘Mens Sana in Corpore Sano’ ed ormai è risaputo che lo sport , l’attività fisica e in generale uno stile di vita attivo contribuiscono a sviluppare e mantenere una mente sana e funzionante. Ricerche scientifiche dimostrano che le persone che praticano attività motoria regolarmente possiedono delle funzioni cognitive migliori rispetto a coloro che rimangono sedentari. Tali benefici dell’esercizio sul funzionamento cognitivo sono evidenti in qualsiasi fascia d’età: dall’età scolare, dove bambini che svolgono attività fisica ottengono migliori risultati accademici fino, e soprattutto, nell’età adulta avanzata, quando le persone che nella vita hanno mantenuto uno stile di vita attivo subiranno meno l’inevitabile declino delle funzioni cognitive che accompagna l’invecchiamento. In un interessante studio di qualche anno fa per esempio, un gruppo di ricercatori dell’ Università dell’Illinois guidati dal prof. Colcombe (2003) ha dimostrato che adulti e anziani (di età compresa tra i 55-80 anni) che praticavano attività aerobiche per almeno 6 mesi (quali camminare, jogging e nuoto) traevano dei benefici cognitivi che non erano invece evidenti nei loro coetanei sedentari e in coloro che praticavano attività non aerobiche (es. stretching). Tale mantenimento neuronale è legato ad alcune specifiche funzioni chiamate esecutive, che includono tra le altre anche la memoria a breve termine (es. ricordarsi per qualche secondo un numero di telefono appena udito). Questo studio ha quindi dimostrato che i benefici dell’ attività motoria sulla mente, sono per cosi dire ‘selettivi’, ovvero sono a carico di quelle funzioni cognitive e di quelle aree cerebrali che più tenderebbero a deteriorarsi con l’avanzare dell’ età. Non stupisce quindi che oltre ad aiutarci a prevenire il declino cognitivo, la regolare pratica di attività motorie aerobiche permette inoltre di prevenire, o perlomeno di posticipare di qualche anno, l’eventuale insorgenza di malattie neuro-degenerative più invalidanti quali l’Alzheimer, morbo di Parkinson e le forme più gravi di demenza

senile. Oltre ad un effetto preventivo di mantenimento, l’effetto di attivatore mentale dell’esercizio è oggi ampiamente sfruttato anche da una serie di persone, giovani e sane, che decidono semplicemente di migliorare il loro rendimento cognitivo nella vita quotidiana. Con il termine inglese di ‘Non-Pharmalogical Neuro Enanchement’, si intende un intervento non farmacologico per migliorare la funzione mentale e la concentrazione oltre livelli ottimali di performance. Invece di utilizzare scorciatoie farmacologiche con discutibile risvolto etico (es. ansiolitici o farmaci stimolanti molto simili alle anfetamine) molte persone decidono di fare esercizio per mantenere il loro livello di stress basso, quello d’ attenzione elevato e le loro capacità cognitive e decisionali sempre efficienti (pensate alla manager che alle 6 di mattina va a correre, lo studente che nella pausa pranzo decide di nuotare, il professionista che alla fine di una dura giornata di lavoro trova il tempo per recarsi in palestra). L’attività motoria non è l ‘unico fattore determinante per il mantenimento di una mente sana, anche un’ alimentazione equilibrata, riducendo significativamente l’apporto calorico introdotto con l’avanzare dell’età, rimanere stimolati cognitivamente e socialmente, ridurre il fumo e l’alcol e lo stare il più possibile nell’ambiente naturale contribuiscono a questo processo di ‘mantenimento neuronale’. In conclusione, mentre camminate o nuotate, mentre andate in bici o fate degli esercizi in palestra sappiate che anche il vostro cervello lavora e si rafforza: Ricordatevelo e Muovetevi ! o in alternativa Muovetevi e ve lo Ricorderete! * Andrea Brunelli Dottore di Ricerca in Attività Fisica per la Salute Progetto Neuro Medical Fitness e Cardio Medical Fitness

INFO www.centrobernstein.it gpasetto@centrobernstein.it Tel. 045 8300454


DANZA di Chiara Milano

Voglio vederti danzare! Ricominciano i corsi di ballo e danza sportiva della scuola veronese Time to Dance Studio

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TEMPO DI BALLO

Le vacanze sono finite… è tempo di rimettersi in forma! E quale modo migliore di farlo ballando? Basta solo scegliere il corso di danza che più si addice al gusto personale, vedere la scuola più vicina a casa o al lavoro e iscriversi! Ma non sempre la struttura più comoda è la più attrezzata e tecnicamente preparata per formare nuovi aspiranti ballerini. I maestri di danza sportiva non devono semplicemente insegnare due passi e quattro salti in pista, perché la loro disciplina è frutto di studi di tecnica nati sulla carta e applicati all’atleta. Esiste una Federazione Mondiale di Danza Sportiva (WDSF), che diffonde su tutto il territorio internazionale le linee di insegnamento e apprendimento delle danze standard e latino americane. Nel 2012 queste linee sono state raccolte in un progetto editoriale affidato a Team Diablo, la più grande associazione sportiva dilettantistica a livello mondiale; 10 libri sono stati pubblicati e grandi maestri del settore hanno affiancato nella realizzazione di questo lavoro così ambizioso. I libri sono oggetto di studio e costanti aggiornamenti e gli stessi insegnanti dei vari generi di danza sportiva devono sostenere frequenti esami di tecnica, anatomia e metodologia di insegnamento, esami che si svolgono nella sede centrale di Team Diablo a Molinella (BO). Quel piccolo paese della provincia bolognese ha sfornato, e continua a sfornare, competitori ed insegnanti professionisti, che si collocano molto spesso ai primi posti delle classifiche mondiali.

Nata dall’idea della campionessa Elisa Chanaà, Time to Dance Studio è presente sul territorio veronese dal 2010

Una campionessa a livello mondiale, cresciuta tra le fila degli atleti formati da Team Diablo, semifinalista ai Campionati del Mondo ed Europei è Elisa Chanaà, che nel 2010 ha aperto sul territorio veronese Time to Dance Studio, una scuola di danze standard e latino americane, ma che offre anche


corsi di danze caraibiche, tango argentino, zumba fitness, danza del ventre, balli di gruppo, hip hop e modern contemporaneo. Partendo dalla sede di Povegliano Veronese, ha poi creato varie succursali nei comuni di Valeggio sul Mincio, Forette di Vigasio, Trevenzuolo, Sommacampagna e Mozzecane, arrivando a coinvolgere centinaia di allievi di tutte le età. In Time to Dance Studio, infatti, anche i più piccoli trovano corsi adatti a loro; già dai 3 anni possono divertirsi con la danza sportiva, un metodo nuovo e originale di fare danza e sport insieme, con tanto divertimento e la mascotte della Mucca Giovanna che li accompagna durante tutto il percorso. Attraverso il Mucca Dance Method i bimbi imparano a crescere sviluppando capacità come il ritmo, l’equilibrio, l’elasticità, la rapidità, la postura... e anche l’inglese!

INFO

www.timetodancestudio.it

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APPUNTAMENTI a cura della Redazione

Correre a Verona a settembre e ottobre DOMENICA 22/09 08:30 19ª Stralupatoto San Giovanni Lupatoto (VR) Organizza: GRUPPI LUPATOTINI (COMETA – MOMBOCAR – ATL LUPATOTINA) Tre percorsi piani di km. 5 - 10 e 16 Tempo max: Ore 3.30. Ristori sui percorsi e all’arrivo. Riconoscimento ai partecipanti: Una confezioni da 250 gr. di Tortellini del pastificio G. RANA. Riconoscimenti ai gruppi. Manifestazione a scopo benefico Chiusura per i gruppi alle 22:00 del 21/09/2013 08:30 31ª Marcia del Pellicano – Villafranca (VR) DOMENICA 29/09 08:30 15ª Caminada de L’Acqua Calda - Caldiero (VR) 08:30 22ª Marcia della Polisportiva Caselle Caselle di Sommacampagna (VR) DOMENICA 06/10 08:30 13ª Marcia della città fortificata - Peschiera (VR) DOMENICA 13/10 08:30 13ª Passeggiata tra le fragole autunnali Raldon (VR) 08:30 35ª Marcia della Quercia - Marcellise (VR)

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DOMENICA 20/10 08:30 40ª Scarpinada de San Crispin Bussolengo (VR) SABATO 26/10 15:00 16ª Scarpinà tra le castagne San Zeno di Montagna (VR) Organizza: AVIS SAN ZENO DI MONTAGNA Due percorsi di km.5 e 10 ondulati. Tempo max: Ore 2.30. Ristori sui percorsi e all’arrivo. Riconoscimento ai partecipanti: Un vasetto di crema di Marroni di gr. 350 dei F.lli BOSCHETTI Riconoscimenti ai gruppi. Chiusura per i gruppi alle 14:30 del 26/10/2013 DOMENICA 27/10 08:30 26ª Quattro Passi par Assan Castel D’Azzano (VR) Organizza: A.S.D. G.P. CASTELDAZZANO Quattro percorsi piani di km. 1,8 - 5,6 – 12 e 17,8 Tempo max: Ore 3.30. Ristori sui percorsi e all’arrivo. Riconoscimento ai partecipanti: gr. 500 di chicche di patate + 250 gr. di pasta fresca all’uovo del PASTIFICIO AVESANI Riconoscimenti ai gruppi. Chiusura per i gruppi alle 22:00 del 26/10/2013



PODISMO di Marina Soave

Entusiasmante, coinvolgente, esaltante. Aggettivi che solo in parte descrivono la 14 esima edizione del Giro del Lago di Resia, evento svoltosi sabato 3 agosto a Resia, in Val Venosta. Difficile trovare una location più suggestiva per una corsa. Il percorso si snoda lungo tutto il perimetro del lago principalmente lungo la pista ciclabile con partenza da Curon presso il campanile storico che è situato a 1450 metri. Anche SD+ ha partecipato all’evento presentando ai nastri di partenza un

suo rappresentante, per la precisione il direttore responsabile Alberto Cristani (nel tondo in basso a sinistra) che, invitato dagli organizzatori, ha voluto provare attivamente l’ebbrezza della gara. “E’ stata davvero una giornata bellissima – ci spiega Cristani – dove si è potuto assistere ad un evento sportivo organizzato e vissuto in modo eccezionale. Una grande partecipazione da parte di atleti, organizzatori, volontari e residenti che, difficile vederlo dalle nostre parti, hanno applaudito ed incitato fino all’ultimo passaggio,

Giro del lago di Resia la corsa dei 4000

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tutti i podisti. Davvero emozionante!”. “Per quanto riguarda il percorso – prosegue Cristani – devo dire che ha un fascino probabilmente unico. La prima parte è molto piana e si corre circa 5 km in direzione di San Valentino alla Muta su un fondo misto. Prima dell’ingresso in paese si gira lungo la diga del lago che introduce di fatto alla parte del percorso più suggestiva, 6 km circa in leggero sali-scendi leggermente tagliato e molto ombreggiato direzione Belpiano. Dal chilometro 11 prosegue in pianura fino a Resia, tutto in piano con alcuni punti di sterrato. Gli ultimi 300 metri circa si corrono su fondo erboso e tra due ali di pubblico. Magnifico! Purtroppo eravamo in pochi veronesi, solo 33. Spero che l’anno prossimo potremmo essere in un numero più consistente in modo da rimpolpare la classifiche”. I numeri dell’evento: 3687 iscritti, 400 bambini, nordic walker, handbike. Un evento completo che ha portato al passo Resia circa 10mila persone: “Siamo contenti di come si sia svolta la 14esima edizione, tantissima gente, una giornata di sole e di sport eccezionale. 3687 iscritti totali, 3185 effettivamente

partiti, 15 Nazioni estere rappresentate, ci confermiamo la competizione agonistica più partecipata in Alto Adige e ci rende orgogliosi – ha dichiarato Gerard Burger Presidente del Comitato Organizzatore (nella foto sotto) – Il mio grazie però va anche agli oltre 700 volontari, senza la loro forza ed il loro supporto sarebbe per noi impossibile organizzare un simile evento”. L’edizione 2013 verrà ricordata per il tempo fatto segnare sul cronometro da Milan Kocourek, un 48’17” che ha cancellato il precedente record datato 2006 e che apparteneva a Reinhard Harrasser. Al secondo posto Peter Lanziner, vincitore del 2010 e del 2012 che aveva dichiarato apertamente di volere puntare al “triplete” ma che ha dovuto inchinarsi allo strapotere di Kocourek. Tra le donne successo per la 36enne tedesca Simone Raatz che ha chiuso in rimonta su Renate Rungger in 58’15”. Al di la delle classifiche finali a Resia ha vinto il podismo, lo sport e la passione. E la capacità organizzativa di un team, capeggiato da Gerard Burger, che ha reso indimenticabile una giornata di inizio agosto, Appuntamento ora la prossima edizione, la numero 15, che si correrà il 19 luglio 2014. Un consiglio? Vietato mancare!

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SPORTSWEAR a cura della Redazione

La scelta della scarpa da running Qualsiasi sport, individuale o di squadra ha una caratteristica in comune: la corsa. La base di ogni disciplina, il gesto primordiale dell’uomo che nei suoi antenati correva per cacciare e per la sopravvivenza... Correre è nel Dna di ciascuno di noi. Non è necessario fare la Maratona di New York o cose estreme, è sufficiente una corsetta al parco un paio di volte la settimana per stare bene, per migliorare il proprio stato fisico ed in poco tempo dimagrire, tonificare i muscoli, rilassarsi e tanto altro. Due cose da fare però prima di iniziare a macinare qualche chilometro: una visita medico agonistica per evitare che non vi siano controindicazioni e recarsi in un negozio specializzato in scarpe da running. La giusta calzatura per iniziare a correre è fondamentale per non incorrere nelle settimane successive in qualche infortunio quali tendiniti, borsiti o altro. Ognuno di noi ha caratteristiche fisiche differenti ed in base a questo il modello da scegliere varierà. Sesso, peso, altezza, superficie dove si vorrà correre quale asfalto, sterrato, pista sono le prime discriminanti e poi è assolutamente necessario prestare la massima attenzione alla fase di appoggio del nostro piede. In genere i migliori negozi specializzati sono dotati di un tapis roulant con una mini telecamera fissata in basso, proprio dietro ai piedi. In questa maniera il negoziante vedrà e valuterà la vostra ‘rullata’ ovvero tutta la fase del passo che va dall’appoggio (fase di contatto) con il tallone fino alla spinta finale con la punta (fase di propulsione). L’esperto vedrà se vi sono difetti di pronazione o supinazione, oppure se si è centrali ovvero ‘neutri’. Una buona scarpa è così fondamentale affinché davvero fare jogging oppure una preparazione fisica per qualsiasi sport si voglia fare possa diventare solo un grande divertimento. Buona strada a tutti!

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SD+ CONSIGLIA Undicesima edizione per la Brooks Glycerin, sempre più perfetta, sempre più performante. Costruita con due differenti livelli per migliorare l’effetto ammortizzante e la reattività, consente una corsa più morbida e confortevole. Alleggerita nel sostegno nella zona della suola per rendere la fase di corsa ancora più morbida e fluida, con uno spostamento graduale dell’appoggio verso il centro del piede per aumentare la stabilità in corsa e ottimizzare l’uso dell’avampiede.

Categoria ‘Neutrale’, ideale per i runners la cui corsa si caratterizza per velocità e inclinazione di pronazione ridotte. Le specifiche della Glycerin 11 sono state ulteriormente sviluppate rispetto ai modelli precedenti per offrire un ammortizzamento superiore e dunque per consentire di percorrere molti chilometri in condizioni di maggior comfort. In tre parole: Comfort, flessibilità e new look.


EVENTI di Marina Soave

foto Young Sport & Cultura Community

Corsa, colore e divertimento Rainbow Young Run Una passeggiata campestre tra le colline di San martino Buon Albergo, tra nuvole di colore, risate e beneficenza Si è corsa domenica 1 settembre a San Martino Buon Albergo la prima edizione del Rainbow Young Run, la corsa colorata organizzata dalla Young Sport & Cultura Community, la grande comunità che riunisce i giovani san martinesi, in collaborazione con l’associazione Gente e Territori. L’evento è stato patrocinato dal Comune di San Martino Buon Albergo, Comune, dalla Provincia di Verona e dal CONI. La manifestazione, molto in voga negli Stati Uniti, si è ispirate all’antico festival indiano dei colori, dal nome “Holi”. Si è trattato di una passeggiata campestre di 8 chilometri, durante i quali i partecipanti – chi di corsa chi, la maggior parte, passeggiando – sono stati “avvolti” da colori naturali in polvere, lanciati dai ragazzi e dai volontari presenti lungo tutto il percorso. Le quote di iscrizione, è bene ricordarlo, sono state tutte devolute in beneficienza. Un tracciato tra la natura e le bellezze delle colline della Valle di Marcellise, in alcuni dei luoghi più suggestivi di San Martino Buon Albergo. La partenza e l’arrivo dei 300 iscritti (per questa edizione si è trattato di numero chiuso) si sono svolte presso gli impianti sportivi di Borgo della Vittoria, location ideale per eventi sportivi e non. I colori, naturali e non inquinanti composti per il 96% da farina di mais, sono stati il filo conduttore di una domenica pomeriggio che rimarrà per molto tempo nella memoria degli organizzatori che già stanno programmando l’edizione 2014.
 “In un momento così difficile a causa della crisi spiega il sindaco di San Martino B.A. Valerio Avesani - iniziative come queste sono occasioni di aggregazione per famiglie, un modo per trascorrere dei momenti spensierati e in allegria in un contesto sano e divertente”. “Con la Rainbow Young Run - aggiunge

Emanuela Biondani, coordinatrice della Young Sport e Cultura Community e fiduciaria del Coni per San Martino Buon Albergo – abbiamo voluto togliere idealmente un po’ del grigio che in questo periodo attanaglia, purtroppo, molte famiglie. Speriamo di aver regalato un pomeriggio di svago e di aver portato un briciolo di ottimismo nelle famiglie”. Ha proseguito Emanuela Biondani: “Stiamo già pensando a come migliorare e rendere ancor più festosa l’edizione 2014. Di idee ne abbiamo già tante e, senza esagerare o fare proclami, siamo convinti che l’anno prossimo sapremo stupire ancora di più!”. Al termine della corsa-passeggiata la festa è proseguita tra musica, stand gastronomici e risate. Il giusto coronamento di una domenica di settembre che ha riempito di colore una intera comunità.

UNITED COLORS FOR RUN Alcune immagini della prima Rainbow Young Run, ispirata alla ‘Color Run’ nata negli USA qualche anno fa e che sta piano piano invadendo il mondo

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ARTI MARZIALI di Michela Toninel

Lok Yiu Wing Chun Un angolo di Oriente a Verona Da settembre la Scuola di arti marziali che da anni opera in città avrà una nuova sede interamente dedicata allo studio e all’insegnamento del Wing Chun Dopo 10 anni trascorsi nella sede storica di Viale Galliano, staff ed atleti si ritroveranno alle Golosine al civico 75/a in Stradone Santa Lucia per continuare ad apprendere e diffondere la cultura legata al Wing Chun (che tradotto letteralmente significa eterna primavera) e si tratta di un sistema di idee e principi applicabili al combattimento a mani nude ed alla difesa personale, praticabile da chiunque, senza limiti di età o sesso, e soprattutto senza l’obbligo di essere degli atleti o degli acrobati. Quest’Arte, infatti, non insegna ad aggredire gli altri utilizzando la propria potenza fisica, ma insegna come difendersi da chi è più forte ed aggressivo in modo efficace e concreto. Il focus di questa arte marziale è la semplicità ed essenzialità dei movimenti che, tramite principi diretti e realmente applicabili in situazioni di pericolo, insegna giorno dopo giorno come acquisire controllo e coscienza del corpo e delle proprie potenzialità. Il Wing Chun è stato insegnato pubblicamente per la prima volta dal Maestro Yip Man (1893-1972) ad Hong Kong nel secondo dopoguerra ed ebbe tra i suoi primi e più rappresentativi allievi Lok Yiu (1922-2006) che dedicò la sua intera vita all’apprendimento ed all’insegnamento della disiplina nella stessa città. Tutt’oggi la Scuola di Lok Yiu, guidata dai suoi due figli, conta decine di allievi, oltre ad avere l’onore di insegnare il Wing Chun anche alla Scuola di Polizia. Il Sifu Wilhelm Blech (1958-2012), vissuto in Germania, è stato l’unico allievo occidentale accolto dal Maestro Lok Yiu all’interno della sua famiglia e a lui si deve il grande merito di aver portato l’insegnamento del Lok Yiu WIng Chun in Europa, a partire dal 1992. Oggi il Wing Chun è molto diffuso e praticato in tutto il mondo e a Verona, dal 1998, Sifu Stefano Milani (proninciato shifu, cioè insegnante) trasmette questa tecnica ai propri allievi in continuo e diretto contatto con la Scuola Madre di Hong Kong. “Iniziai Judo con il Maestro Salardi” spiega Milani

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che aggiunge “a 15 anni mi innamorai del Kung Fu e a 20 anni rimasi per quasi 3 mesi in oriente alla ricerca di un’Arte Marziale vera ed efficace. Fui fortunato! Dopo 1 mese passato al Monastero di Shaolin, nello He-Nan, andai a Taiwan e venni a conoscenza dell’esistenza del Wing Chun imparandolodirettamente da un Maestro di Tai-Pei. Quel breve periodo fu solamente un piccolo assaggio ma bastò a farmi capire di aver trovato qualcosa di davvero affascinante ed efficace. Tornai in Cina nel 1992 e da allora pratico sempre Wing Chun. Nel 2002 ripresi, grazie al mio Sifu W. Blech, ad andare ad Hong Kong presso la famiglia del Maestro Lok Yiu. La frequenza dei miei viaggi di allenamento in Hong Kong aumentò sempre più col passare del tempo ed oggi, dopo la scomparsa del mio compianto Sifu, continuo a lavorare in stretto contatto con la Scuola Madre di Hong Kong. Imparare Wing Chun ad Hong Kong è una grande esperienza e dà la possibilità di comprendere la mentalità nella quale nasce questa Arte Marziale. Lok Yiu (1922-2006), il mio Si gung, fu uno dei primi e più rappresentativi allievi di Yip Man. Averlo conosciuto e aver visto con che passione e metodo insegnava mi ha trasmesso ancora più passione e oggi, poter apprendere direttamente dai suoi due figli è per me motivo di grande orgoglio e responsabilità”. Questa esperienza oggi è condivisa da Milani con gli allievi della scuola e a chi si approccia alla disciplina per le prime volte. La filosofia che muove l’insegnamento del WIng Chun è legata alla diffusione di una attività vera, pulita e tradizionale, così come viene trasmesso ad Hong Kong da decenni.

INFO

www.lokyiuwingchun.it


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FOOTBALL AMERICANO di Michele Coratto

foto Antonello ed Elvis Venturelli - antonelloventurelli.com

La grande famiglia a quattro zampe dei Mastini Verona Vincono, convincono... e festeggiano in famiglia! La passione per il football americano contagia da sempre le case dei ‘cagnacci’ gialloblù

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Nel cuore dei Mastini tracima un enorme senso di appartenenza ai colori sociali e al comune lignaggio di alcuni di loro. I successi, quest’anno fioccati, ne fanno una squadra di altissimo profilo rinsaldando antichi patti viscerali; le vittorie trovano corroborante non solo nel talento ma anche dall’affiatamento tra compagni, molti di loro fratelli. Una pletora di atleti formidabili ma poco affini ed eterogenei tra di loro, rischierebbe di rompere lo spogliatoio e si tramuterebbe in una cozzaglia di mercenari senza anima. Nella squadra gialloblù, invece, la somma di buoni giocatori, uniti da un’amicizia che va oltre gli schemi di gioco, regala grandi soddisfazioni. E questo la famiglia De Martin lo sa molto bene. Storie di legami di sangue, di orgoglio “siamese” e di attrazione fatale verso il mondo del football. L’equazione è semplice: nelle famiglie “allargate”, chi segue la strada dei Mastini contagia il resto della famiglia rendendoli devoti ai gialloblù. E non si tratta di casi isolati. A partire dai capostipiti della franchigia veronese, i De Martin. Da molti anni papà Roberto (da poco settantenne), e i figli Michele e Simone inseguono un sogno, quello di continuare la scalata dei Mastini Verona fino alla serie A1. La loro storia, ha radici profonde, che come si sa, non gelano mai. I primi passi, mossi dai figli nel mondo del football, rapirono l’attenzione del padre che non perse occasione per alimentare costantemente le speranze dei suoi giovani virgulti anche quando, come all’inizio degli anni novanta, il movimento sportivo veronese viveva momenti di incertezza. Medaglie di metallo pregiato in maglia azzurra, apparizioni nelle coppe europee, superbowl e premiazioni quali MVP (migliori giocatori) del panorama italiano i riconoscimenti dei bravi Michele e Simone. L’entusiasmo, si sa, è contagiante. Dopo il trio dei De Martin, ideatori e fondatori della squadra gialloblù, viene calato il poker dei Sebastiani, altra colonia nella società veronese. Dei quattro il veterano è Alessandro, primo ad arrivare alla corte dei Mastini già nel 2007. Interprete di spessore del ruolo di runningback, è considerato un talento rubato al calcio. Le doti atletiche e l’intelligenza tattica, l’hanno recentemente premiato con la convocazione all’All Star Game. Le sue orme sono state seguite anche dal fratello Roberto, attuale midlle linebacker gialloblù, arrivato a vestire la maglia dei Mastini due stagioni più tardi. Solido placcatore, conquista nel 2010 la convocazione in nazionale junior per la partita di qua-

lificazione agli europei di categoria. Consolida l’esperienza tra gli azzurri come capitano appassionando al football anche papà Fabio, che si avvicina ai Mastini dapprima come dirigente, poi come preparatore atletico e assistant coach. Chiude il cerchio Marianna Sebastiani, addetta alle statistiche. Poi è stata la volta dei “Botta brothers”, ovvero Marco e Francesco. Da ormai cinque anni i due lineman e fullback danno manforte al progetto. Voglia di emergere, determinazione e attaccamento ai colori sociali sopperiscono ad ogni difficoltà. Per il veterano Marco, a luglio è pure arrivata la convocazione all’All Star Game di Mirabilandia. Per Francesco, invece, il più bel premio lo ha fatto lui alla squadra, rientrando dopo un grave infortunio che ha rischiato di minarne la carriera. Pure la discendenza dei Mutascio, imprime il suo marchio di fabbrica negli annuari gialloblù. Dei due, Marcello, presente con la maglia numero 75 alla prima storica partita dei Mastini contro i Neptunes del 2 giugno 2006, muoveva i primi passi da centro e smistava la palla all’allora quarterback Michele De Martin. Insignito del valore al merito per essere stato il primo giovane a scegliere il casco dei Mastini e portarlo, sempre per primo, in nazionale in occasione degli europei del 2009. Proprio in quella stagione arrivò anche Filippo, esordendo nelle vesti di ricevitore e defensiveback. Oggi è diventato il capitano e il simbolo dei cagnacci gialloblù, mettendo in mostra carisma e grinta da vendere. Anche per lui in questa

UNA GRANDE STAGIONE Dopo la ‘Perfect Season’ della scorsa stagione, i Mastini sono pronti per sorprendere in positivo anche nel 2014

ultima stagione è arrivata la convocazione all’Al Star Game, ma tutti fanno il tifo per lui, per una futura maglia azzurra. Non dimentichiamoci poi dei fratelli e sorelle, come i giovanissimi Maichol e Denise Spica, rispettivamente punt protector e addetta statistiche, e gli altrettanto giovani Federico e Cecilia Quarella, runningback e responsabile delle Mastini Cheerleaders. Ma la tradizione dei fratelli continua con le new entry, perché Mastini è davvero sinonimo di famiglia. Dagli Antolini con Stefano, Alessio ed Omar ai Ricci, Nicolò e Francesco fino ad arrivare a Andrea e Mattia Tugnolli, pronti a percorrere anche loro, perché no, le strade dei loro predecessori, ricche soprattutto di grande, grande passione.

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HOCKEY di Mirko Simionaio

Una nuova palestra per l’ Hockey School Verona Sullo scorso numero di SD+ avevamo lasciato gli organizzatori alle prese con l’inizio dell’attività sul campo. Ora è arrivata al conferma: due volte alla settimana gli allenamenti si svolgeranno alle scuole Pertini di Verona Il nuovo anno sportivo comincia bene e le novità sono molte tra cui l’annunciata iscrizione al campionato di Serie B indoor con la dicitura H.Verona e ovviamente i colori della divisa non potranno che essere Giallo-Blu.Finalmente sembra prendere forma l’ambizioso progetto che solo un anno fa apparteneva alla mente e al cuore della dirigenza attuale.

input che la società giallo-blu e l’associazione onlus sapranno veicolare agli studenti. Si partirà ad ottobre con un primo incontro nelle scuole che già hanno dato disponibilità al progetto. Testimonial sportivi racconteranno la loro storia ai ragazzi e istruttori insegneranno l’ABC dell’hockey per poi realizzare i giochi studenteschi provinciali di Hockey nella primavera del 2014. Si conta di incontrare almeno 1500 giovani che potranno cimentarsi per almeno 3 ore in questa disciplina. I dettagli del progetto li riporteremo sul prossimo numero indicando le prime scuole che già hanno avviato l’attività.

Altro progetto importante è l’adesione dell’ Hockey school Verona al progetto “Sport Modello di Vita”. Il progetto è ideato e promosso dall’Agenzia dei Giovani in collaborazione con un raggruppamento di 6 Federazioni Sportive Nazionali affiliate al CONI e questo consente di presentare un’offerta differenziata, attraverso la realizzazione di percorsi sportivi multi-disciplinari per ribadire i valori formativi dello sport:

Per contattare il referente del progetto a Verona basta chiamare Simonaio Mirko al 3202775662 o scrivere a hockeyschool.verona@gmail.com o visitare il sito www.hockeyschoolvr.altervista.org

- lo sport come modello di un corretto e sano stile di vita - lo sport come inclusione sociale e rispetto del prossimo - lo sport a tutela della salute - lo sport come integrazione alla diversità La promozione dell’attività sportiva, in generale e poi della specifica disciplina, rappresenta il primo obiettivo di ciascuna Federazione; nel rispetto dei valori della solidarietà, della tolleranza e del fairplay, dentro e fuori dal campo da gioco. Il presidente della società veronese ai primi di settembre si confronterà con il provveditorato della provincia e proporrà agli insegnanti di “ginnastica” dei ragazzi e ragazze 11-14 anni, un percorso formativo in collaborazione col telefono azzurro di Verona mirato a contrastare il fenomeno del bullismo grazie agli

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2014 da protagonisti Gli organizatori contano di incontrare almeno 1500 giovani che potranno cimentarsi per almeno 3 ore in questa disciplina

Altra novità importante per l’Hockey school Verona è rappresentata dalla disponibilità dell’Istituto “Aleardo Aleardi international school of Verona”in zona stadio, di poter essere in futuro l’Accademia dell’hockey su prato e poter sucessivamente organizzare scambi culturali-sportivi con i migliori colleges anglosassoni dove l’hockey rientra già nel percorso formativo degli studenti. Verrà presentata questa disciplina sportiva ai genitori degli alunni all’apertura dell’anno scolastico augurandoci che possa essere da loro e dai ragazzi molto gradita.Settembre per la neo società di hockey è già denso di appuntamenti tra i quali le feste dello sport di Monteforte in primis l’1 settembre, quella di Caldiero il giorno 8e di Roverchiara il 28, sempre nel mese di settembre.


HOCKEY SCHOOL VERONA

Partecipa al corso pomeridiano di Hockey per info: Mirko Simonaio - 320. 277. 56.62 hockeyschool.verona@gmail.com seguici su facebook porta con te anche un amico o amica e avrai un simpatico regalo!

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SCHERMA di Alessio Faccincani

foto Archivio Verona Scherma

Estate di successi per un futuro da protagonisti Fra avvenimenti del recente passato e certezze per l’immediato futuro. La scherma veronese sta vivendo una fase di grande espansione. Verona Scherma, in particolare, sta diventando fulcro e polmone della disciplina in città Con idee innovative ed iniziative di grande impatto. Da segnalare, in tal senso, i momenti salienti dell’estate appena trascorsa ed i nuovi progetti per il futuro. Tappe di un medesimo percorso di crescita e di radicamento sul territorio. Basato su concetti cardine quali professionalità e multimedialità. Un connubio volutamente avveniristico per una disciplina dal sapore antico come la scherma. “Le dinamiche attuali lo impongono”, il commento di Cristiano Magnani, co- fondatore di Verona Scherma. “Il nostro intento, inoltre, è quello di sponsorizzare la disciplina su ampia scala. Giusto perciò servirsi delle nuove tecnologie. Come Verona Scherma, ad esempio, abbiamo deciso di costituire una pagina ufficiale della nostra scuola su Facebook: uno strumento sicuramente adatto per le nostre esigenze”. Una delle prime iniziative su cui ha deciso di poggiare il nuovo corso della scherma veronese. L’estate, poi, ha portato in dote ulteriori dettagli su cui riflettere e costruire

certezze. Piccole annotazioni per una navigazione sicura e produttiva all’interno delle acque dello sport veronese. Queste le principali nuove risorse. Professionalità riconosciuta. Un fondamentale punto di partenza. L’accoglimento dei collaboratori di Verona Scherma, Martin Barreto e Enrica Aiello, all’interno del magistero della disciplina ha aperto nuovi scenari per la scuola scaligera. La loro nomina estiva a istruttori nazionali, infatti, ha certamente aumentato la professionalità degli insegnanti della scuola veronese. “Un’ esigenza da cui era impossibile prescindere”, sottolinea il co-fondatore di Verona Scherma. “Le scuole ,giustamente, vengono anche giudicate in base alla competenza dei propri maestri. Verona Scherma con le nomine di Martin ed Enrica ad istruttori nazionali ha ,in tal senso,colmato parte del gap con le più rinomate realtà schermistiche nazionali. La nostra scuola è da considerarsi ormai un bacino qualificato per l’intero Nord-Italia”. Mentalità internazionale. L’elemento di un possibile e definitivo salto di qualità. Verona Scherma ha deciso di puntare anche sul fronte internazionale. Una presa di coscienza avvenuta in occasione dei recenti mondiali di scherma di Budapest. La rassegna iridata è stata motivo di riflessione soprattutto per Cristiano Magnani e Martin Barreto, impegnati a Budapest rispettivamente come tecnico e atleta della nazione uruguayana. “E’ stata un’ esperienza altamente formativa”, continua nella sua disamina Magnani. “Da cui era quasi inevitabile non trarre indicazioni positive per il futuro. A Budapest ha pulsato forte il cuore della disciplina. Gli echi sono

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stati chiari ad ognuno dei presenti. La disciplina ha bisogno di continui confronti internazionali. La nostra scuola ha pienamente compreso questa necessità. Per quest’anno adotteremo perciò un metodo di lavoro basato su molti scambi con palestre estere. Sarà un progetto che coinvolgerà allenatori delle più disparate estrazioni e che ci vedrà coinvolti in prima linea. Speriamo che quest’ idea dia i frutti sperati”. A servizio della gente. Infine il concetto probabilmente più importante. La mission per cui Verona

DOVE SI IMPARA La sede di Veronascherma è presso le scuole “Fedeli” in via Abruzzo 26/A

Scherma è nata qualche anno fa: coinvolgere Verona nella pratica di questa disciplina sportiva. La nuova stagione agonistica ricalcherà ovviamente questa idea originaria. In che modo? “Con un appena insediato consiglio direttivo molto vicino ai bisogni di bambini ed adulti”, conclude Magnani. “Avvieremo corsi propedeutici per ogni fascia d’età con il dichiarato intento di aumentare la popolarità della scherma nella nostra città. Sarà un’impresa ardua ed anche per questo molto stimolante. Verona Scherma è pronta per queste nuove sfide”.

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Telenuovo è media partner ALE’ VERONA

Le emozioni dei Match dell’Hellas commentate dalla nostra redazione con interviste e dopo partita DOMENICA ALLE 14.00 e in concomitanza di anticipi e posticipi della partita dell’Hellas

POMERIGGIO HELLAS al fianco della Primavera per sostenere i campioni di domani SABATO ALLE 14.30

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Una stagione da vivere insie Solo su Te


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ufficiale dell’Hellas Verona VIGHINI SHOW

commenti a caldo e come sempre la possibilità di intervenire in diretta. LUNEDI ORE 21.00 A seguire alle 22.45 la partita riproposta per voi per intero in esclusiva

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L’imperdibile quotidiano appuntamento, quest’anno IN DIRETTA DALLE 19.30 ALLE 20.00

ialloblù - minuto per minuto - cronache, commenti, ws in tempo reale!

eme ai campioni dell’Hellas. elenuovo.


PALLAVOLO di Giulia Sambo

foto Francesco Grigolini Foto Express

Andrea Giani una leggenda per Calzedonia Verona Leggenda del Volley nazionale e fenomeno da record assoluti con 474 presenze in azzurro e 5 Olimpiadi, anche dalla panchina Giani ha dimostrato di avere la stoffa vincente. L’abbiamo incontrato per parlare della nuova sfida...

GENERAZIONE DI FENOMENI Il neo-coach della Calzedonia Verona (ex Marmi Lanza) detiene il record di presenze nella Nazionale azzurra, e insieme ad Andrea Gardini e Lorenzo Bernardi - anche lui protagonista di alcune stagioni a Verona - è uno dei tre italiani inclusi nella Hall of Fame del volley. Appartiene alla cosiddetta ‘Generazione di fenomeni’ del Volley Azzurro lanciati dal mai dimenticato Julio Velasco

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perché il gap da colmare rispetto ad altre squadre è grande. Tutto lo staff tecnico della Calzedonia Verona opererà con alla base questa idea fondamentale.

è dal giorno della sua presentazione ufficiale a Verona, organizzata lo scorso 19 aprile nel cuore della città, che i tifosi della Calzedonia Verona aspettano con ansia di vedere l’ex-centrale Azzurro all’opera, alla guida tecnica della nuova rosa gialloblù. Ma chi è l’Andrea Giani allenatore? Al suo esordio come allenatore con la Cimone Modena nel 2007-08 ha conquistato la Challenge Cup e due stagioni più tardi, nel 2009-10, ha condotto la M. Roma Volley sulla vetta del campionato di Serie A2 e di Coppa Italia di categoria. Sudore e condivisione degli obiettivi, questi gli ingredienti del successo per il nuovo coach scaligero, concordati con lo staff tecnico e illustrati a media e tifosi al raduno della squadra prima di partire per il ritiro con la nazionale seniores maschile in vista dei Campionati Europei 2013. Portati a termine gli impegni con la nazionale di Berruto ti stabilirai definitivamente a Verona. Com’è la tua Calzedonia Verona? Allenerò una squadra molto giovane con grande potenziale, formata anche da atleti alla prima esperienza in Serie A1. Ho già un’idea di come lavorano e sono convinto che a Verona potranno affermarsi. Abbiamo messo in atto un progetto rivoluzionario rispetto agli anni precedenti: puntiamo a formare un gruppo solido e a trattenere questi giocatori per diversi anni, vogliamo farli crescere ed aiutarli ad esprimere il loro valore al 100%. Cosa significa avere come allenatore Andrea Giani? Vuol dire essere pronti a lavorare sodo. Nello sport di alto livello il talento da solo non basta, ci vuole sacrificio. E noi in questo dobbiamo essere i primi della classe

E infatti la Calzedonia Verona è stata la prima della Serie A1 a cominciare gli allenamenti… Da qui al 20 ottobre, data della prima gara di campionato in trasferta a Vibo Valentia, il tempo da trascorrere insieme in palestra sarà tanto, questo per far si che si creino fin da subito quelle sintonie di gruppo che poi fanno la differenza in campo. Alla base del lavoro c’è un planning preciso e definito, che coinvolgerà a 360° anche lo staff tecnico e sanitario. I giocatori saranno al centro di un sistema governato da regole uguali per tutti. Qual è obiettivo fisso all’orizzonte? La squadra dovrà lavorare con costanza per puntare ai play off. E credo che gli obiettivi si possano raggiungere quando vengono condivisi indistintamente da parte di giocatori, staff e società. E’ anche per questo che la mia responsabilità principale sarà favorire e stimolare la costruzione di una mentalità di gruppo; sarò aiutato dal fatto che tutti abbiamo idee molto chiare in merito. E da qui poi, secondo me, nasce e si sviluppa anche il divertimento e il coinvolgimento del pubblico.

UN RAGAZZO D’ORO Prima dell’impegno con Verona per la nuova stagione di A1, Giani ha guidato lo scorso giugno la Nazionale ai Giochi del Mediterraneo, vincendo uno splendido Oro grazie ad una combattuta finale vinta per 3-2 contro la Tunisia

L’atteggiamento mentale influisce sui risultati … e le statistiche? I numeri sono importanti, ma bisogna saperli leggere: ci sono momenti in cui gli errori sono concessi, altri in cui la squadra non può permetterseli. Spesso i numeri non dicono se il gruppo funziona bene; il sistema di gioco invece è li, puoi esaminarlo di fronte a te. Per buona parte è fatto di tecnica e fisicità, ma soprattutto di mentalità. L’utilizzo delle statistiche va dosato e può essere utile per studiare un allenamento o una partita, ma non deve essere il metododi analisi assoluto. Andrea, qual è il tuo regalo per la città? Quello che si nota appena si arriva a Verona è l’entusiasmo del suo pubblico. Noi abbiamo il dovere di ripagare questa riconoscenza e passione prima di tutto con risultati per rendere ciascun spettatore veronese orgoglioso di questa squadra.

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PROGETTI di Nicola Brusco

... e il Dino da Sandrà salta sul carro seguendo l’Onda! A Oppeano c’è un gruppo di ragazzi (una quindicina, più o meno) che tutto l’anno, tutti gli anni, al termine della giornata lavorativa (o in pausa pranzo) raggiungono un capannone e lavorano come dei matti. Qualcuno lo fa nel tempo che gli rimane libero dallo studio, qualcun altro raggiunge questo luogo dopo aver messo a letto i bimbi, qualcuno toglie il tempo che può alle ore di sonno. Non sono membri di qualche strana setta religiosa , né un gruppo politico che vuole sovvertire le dinamiche elettorali della Bassa: sono la Compagnia dell’Onda, che ogni anno si presenta ai carnevali della Provincia con uno dei carri più belli, colorati e imponenti. Marco Stenati, classe 71, l’artista del gruppo, ci spiega quando è nata la Compagnia dell’Onda. Il nostro gruppo nasce nel 1988 e abbiamo mutuato il nome da una trasmissione di Panariello che seguivamo all’epoca e che si chiamava Va Ora in Onda. Siamo in 15 che attivamente costruiamo il Carro di Carnevale, ma durante le sfilate arriviamo ad essere anche in 150. Ovviamente, dobbiamo cominciare a allestire il carro un anno prima: ci vogliono circa 5 mesi per preparare il carro, gli impianti, la meccanica e tutto quello che ci va dietro. Io preparo i pupazzi e gli elementi decorativi partendo da un’intelaiatura in ferro ricoperta di cartone e cartapesta. Come ultimo passo, un pittore dipinge il carro e - voilà - siamo pronti per uscire! Dopo il grosso impegno mio, di Riccardo, Marco, Valentino, Andrea, Federico, Luca, Maurizio e Alessandro (per citarne alcuni a cui farà di sicuro piacere comparire su questa bella rivista) di realizzare il carro (e di trovare gli sponsor, che di questi tempi è sempre più difficile) arriva la grande ma meravigliosa fatica di portare il carro in tutti i carnevali della provincia, da Montorio a Villafranca passando per Verona e Malcesine: le sfilate, come sapete, durano 4 mesi in tutto. C’è una competizione agguerrita? Pui dirlo forte. I più duri sono Pozzomoretto e Rosegaferro, ma ci

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PROVE TECNICHE DI CARNEVALE Sopra, i bozzetti preparatori per il carro che vedrà protagonisti il Dino e i suoi amici. Sotto, un altro carro precedentemente realizzato a Oppeano

battiamo cercando di fare sempre del nostro meglio. A mio parere, non siamo secondi a nessuno! Nell’ultimo carnevale siamo arrivati primi a Villafranca e abbiamo vinto il primo premio speciale a Verona. Quale sarà il tema del carro del prossimo anno, Carnevale 2014? Mi parlavi di una sorpresa. Lo diciamo? Non lo diciamo? Il prossimo carro sarà formato dai personaggi del DIno da Sandrà. è un personaggio che rispecchia un po’ noi ragazzi, ama trascorrere interminabili giornate con gli amici al bar ma è anche leale, saggio e sincero. E poi conosciamo a memoria tutti i nostri proverbi. Come avete conosciuto il Dino da Sandrà? Tramite un altro personaggio nostro concittadino, Spartaco dal Volon - al secolo Adamo Bressan, abbiamo incontrato l’autore del Dino, Nicola Brusco. Anche il gruppo del Dino porta avanti senza scopo di lucro e dedicandoci parecchio tempo libero - le tradizioni e la cultura della nostra Regione e della nostra Provincia. Immagino che non sia uno sforzo da poco. Per questo ci siamo subito trovati in sintonia: è quello che dopotutto facciamo anche noi della Compagnia dell’Onda” Quale sarà il vostro prossimo obiettivo? Arrivare primi al Carnevale di Verona. E poi uscire tutti a bere una birra col Dino!


DINO DA SANDRĂ Tutte le puntate su www.dinodasandra.it/dino/ronaldino-su-telearena


TENNISTAVOLO di Mirko Simonaio

Il Falco campione è ancora il miglior U21 d’Italia Federico Falco, classe ‘94, è da 2 anni consecutivi Campione Italiano Under 21del Tennis Tavolo. Dal 2010 indossa i colori dell’ US San Marco Borgo Milano TT con la quale si toglie parecchie soddisfazioni a livello Nazionale ed estero... Qualche scambio di battute e subito appare tra le righe la sua voglia di Azzurro. Da più di un anno oltre ai 3 allenamenti settimanali, Federico frequenta i massacranti ritiri della Nazionale Under 21 in vista degli imminenti campionati Europei Paralimpici di Tennis Tavolo a settembre presso la struttura Getur di Lignano Sabbiadoro.. Procediamo con ordine...Federico da subito ci appare realista e schietto e come dice lui ha il rifiuto “ per le cose smelense”. Oggi appare lontano quel maledetto 13 giugno 2009 e il fatidico tuffo in piscina che da allora lo obbliga a stare su una sedia a rotelle. Inevitabilmente racconta la sua storia e riviviamo con lui quel senso di vuoto e smarrimento provato quando cercava tra le bolle che vedeva risalire la mano di qualche compagno che tardava ad arrivare... nessuno si era accorto che fosse in pericolo! Poi il risveglio fuori dall’acqua e la rianimazione. Il racconto avviene in modo distaccato e assolutamente sereno riportando il tutto ad un evento superato e gestendolo per ciò che esso è... un episodio che nel bene e nel male fa parte della sua vita. Il ragazzo ha grinta ed è uno che non molla e comprendiamo che per lui lo sport rappresenta la giusta canalizzazione della propria energia e della propria voglia di fare. Attorniato dagli affetti di una splendida famiglia presente, ma mai troppo invasiva (per non rischiare di essere smelensi), dopo la rianimazione e la riabilitazione la vita del giovane Federico, studente dell’ ITIS Marconi ha dei nuovi ritmi e nuove esigenze. Un amico casualmente lo porta a fare qualche “scambio” a ping-pong presso l’attuale società di tennis tavolo ed è Amore a prima vista! Una nuova luce illumina il volto e lo sguardo, uno sguardo da atleta. Entusiasta comincia il percorso che lo porterà a settembre a misurarsi con i campioni di tutta Europa.Gli chiediamo

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cosa prova quando si cimenta in tornei dove parte per sfavorito e candidamente risponde:” Bhe! io gioco per dimostrare che sono io il più forte!” Non è strafottenza ma la giusta convinzione che deve avere un atleta che fa mille sacrifici per provare a vincere. Estremamente rispettoso degli avversari ci racconta dei vari tornei a cui ha partecipato in giro per mezza Europa supportato dall’onnipresente papà. Il nostro Federico ha fame e sete di successi che sicuramente non tarderanno copiosi ad arrivare. Al momento non ci pensa e continua a sudare in allenamento col coach Giuseppe Nicolis e con le schede inviate dal Coach Alessandro Arcigli CTdalla Nazionale che lo vuole con se pur essendo ancora Under 21. In bocca al lupo Fede!


OCCHIO DI FALCO Grazie al tennistavolo, Federico ha reagito, superando i momenti difficili

Quando se ne esce dicendo “Io gioco per dimostrare che sono io il più forte!” non è strafottenza! Ma la giusta convinzione che deve avere un atleta che fa mille sacrifici per provare a vincere

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VELA di Carlo Gheller

La vela per tutti è un soffio di libertà Era un chiodo fisso di Michele Dusi, paraplegico dopo un incidente e velista di successo. Nonostante la disabilità, ha continuato a praticare lo sport della vela e ora può raccontare i grandi risultati raggiunti col progetto Eos L’impegno di Michele Dusi ci rivela quanto l’esercizio nautico potesse essere utile per la riabilitazione dei disabili, sia motori che psichici e per tutti gli altri. Gliene dà atto anche l’0spedale di Negrar e Michele si industria per creare un’associazione che favorisca l’accesso alla vela per i disabili fisici. Recluta altri tre amici che lo seguono nell’idea mettendoci anche le imbarcazioni (J24), e, nel 2000 costituisce “Eos, la vela per tutti” acquistando una bella barca, capiente e sicura: un Proteus adattato per i disabili con il contributo della Fondazione Cariverona e stipulando una convenzione con la Regione Veneto che permette

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ai fisioterapisti dell’Ospedale di Negrar e di Malcesine di prendere contatto con le barche a vela e di usarle come strumento riabilitativo. Da allora si sono aggregati ad Eos numerosi volontari e sono stati “curati” numerosi disabili, inoltre, visto che la barca a vela è anche un mezzo di diporto, sono stati numerosi gli ospiti colpiti da altre disabilità che hanno solcato le acque del lago di Garda, portati “a spasso” da Eos. Eos, tra l’altro, ha fatto costruire “Emozioni”, un trimarano particolarmente adatto per i disabili fisici che sta avendo un buon successo (ne sono stati costruiti sino ad ora sette di cui cinque sono sul Lago di Garda, uno è a Caorle e uno sul


Lago di Caldonazzo) e di cui possiede il progetto e gli stampi. Eos, in tutti questi anni, partecipa a numerosi eventi sul Lago di Garda, regate classiche, come il trofeo Gorla, la 100 miglia, la Children Wind Cup, il Campionato europeo Classe Access, la Garda per tutti, il Nastro Azzurro, la Centopeople tutti questi sul Garda e poi con i J24 è andata anche al mare a Cervia e a Cala Galera di Grosseto con i campionati italiani, oltre alle regate “locali” come i campionati invernali. La sede legale di “Eos, la vela per tutti” è a Verona, mentre quelle operative sono a Brenzone c/o il Circolo Nautico e a Torri del Benaco, quest’ultima messa gentilmente a disposizione dal Comune, a fianco dello Yacht Club. Purtroppo la situazione economica è un “tantino” precaria, visto che il sostegno della Fondazione Cariverona è venuto a mancare dal 2007 e l’Associazione non fa pagare, quindi tutti i volontari, non solo prestano la loro preziosissima opera gratis, ma si pagano anche le trasferte. Inoltre le barche richiedono sempre manutenzione e il gommone di supporto richiede numerose cure e consuma benzina che, come si sa, costa un occhio. Eos ha avuto numerosi ospiti “importanti” tra cui Federica “Chicca” Salvà, olimpionica che è stata anche skipper dell’Associazione, Andrea Stella, coinvolto suo malgrado in una sparatoria negli Stati Uniti, colpito alla spina dorsale e diventato paraplegico e diventato titolare di “Spirito di stella”, un’Associazione che promuove la vela per disabili e Mauro Pelaschier, velista internazionale e skipper di “Azzurra”, la mitica barca italiana che ha fatto innamorare della vela milioni di italiani. Attualmente, Eos, sta collaborando con L’INAIL (Istituto Nazionale Infortuni sul Lavoro) per effettuare, in collaborazione del Circolo Nautico di Brenzone e con Giorgio Zorzi, istruttore provetto che, pur essendo disabile, ha dimostrato, non solo

EMOZIONI TRA LE ONDE Grazie ad Eos numerosi disabili hanno provato l’ebrezza della barca a vela

di essere all’altezza, ma di essere particolarmente adatto per fare lezione ai disabili, corsi di avviamento alla vela che vedono come “allievi” gli infortunati sul lavoro che, dopo aver “superato” la fase di recupero sanitario, sono “stimolati” alle attività sportive ritenute importantissime nel recupero e reinserimento sociale. Per questo primo corso sono coinvolti circa una ventina di infortunati. Per concludere, è in atto una fortunata “joint venture” con un’Associazione sportiva di velisti di Verona, chiamata “il paterazzo” che sta diventando sempre più importante per Eos, per l’apporto logistico e per la presenza dei Soci che stanno prestando la loro esperienza e il loro tempo, tanto da essere quasi insostituibile per il buon funzionamento di Eos.

INFO

www.eosvela.it

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WINDSURF di Alberto Fabbri

Le regole del Windsurf 1. La planata Con l’aumento della velocità, aumenta l’importanza della spinta idrostatica data dal flusso che scorre sotto la carena. La tavola si stacca dall’onda di poppa e si solleva sull’onda di avanzamento (prua), da essa stessa creata, fino a salire su di essa e superarla, entrando così in planata. Ora il sostentamento dello scafo è affidato quasi interamente alla componente dinamica.

La planata differenzia di fatto due modi diversi di andare in windsurf. Infatti chi per la prima volta vive questa fantastica esperienza, è subito facilmente riconoscibile. Per alcuni giorni racconterà a tutti gli amici e conoscenti come sia entusiasmante e coinvolgente scivolare sull’acqua. Ma anche per noi, surfisti da oltre 20 anni, rimane comunque la sensazione principale che tanto ci fa amare il windsurf. Vediamo ora cosa succede sotto i nostri piedi quando aumenta la velocità fino all’inizio della planata. Come è noto una tavola ferma galleggia grazie alla spinta idrostatica (o principio di Archimede) data dal peso dell’acqua che occupava il volume delle parti immerse, le tavole più grandi hanno maggior galleggiabilità in quanto hanno più volume immerso. Quando la tavola comincia a muoversi si può osservare il formarsi di piccole onde intorno allo scafo, in particolare un’onda a prua e una a poppa.

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La tavola sfiora la superficie dell’acqua e rimane a contatto con essa solo per una frazione della sua lunghezza. A volte l’unica parte immersa è la pinna. Tale sostentamento dinamico è proporzionale a tre fattori: la velocità d’avanzamento, l’angolo d’incidenza della tavola sull’acqua e la superficie bagnata della carena Per quanto riguarda l’incidenza della carena sull’acqua, ogni tavola ha un valore di questo parametro che rappresenta il compromesso migliore tra sostentamento ottenuto e resistenza prodotta. Ogni tavola ha un suo assetto ideale. Quindi, per mantenere tale assetto nelle varie condizioni di navigazione, devi spostare il peso del corpo lungo l’asse della tavola, così da variare la superficie bagnata!!!

Vi aspetto per la prima lezione, ci si vede in acqua. Aloha!


COSTRUISCI IL TUO DOMANI CON LE SCELTE DI OGGI.

DEDICATO A TUTTI COLORO CHE GIÀ OGGI DESIDERANO COSTRUIRE, A PICCOLI PASSI, IL PROPRIO DOMANI E VOGLIONO AVERE UN AIUTO CONCRETO PER REALIZZARE I PROPRI PROGETTI FUTURI.



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