39 anno
gennaio febbraio 2016
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ANNO 8 - N. 39 - GENNAIO/FEBBRAIO 2016 - Periodico - Copia gratuita - Testata giornalistica registrata al Tribunale di Verona n. 1807 / 2008
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femminile di Benny Calasanzio Borsellino
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Lo stadio Bentegodi ha aperto nuovamente le porte al calcio europeo grazie alle ragazze dell’ AGSM Verona protagoniste in UEFA Women’s Champions League
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opo aver eliminato nei Sedicesimi di finale UEFA Women’s Champions League le austriache del St. Pölten (vittoria 5-4 in Austria e pareggio per 2-2 a Verona il 15 ottobre al Bentegodi) le ragazze dell’AGSM Verona tornano al allo stadio Bentegodi per gli Ottavi di finale. Ostacolo (e che ostacolo!) da superare il Rosengard Malmö, formazione svedese tra le più forti compagini a livello europeo, che vanta tra le proprie fila la giocatrice più forte del mondo ovvero
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AGSM VERONA ????
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Marta Vieira da Silva al secolo “Marta”. AGSM Verona, senza capitan Gabbiadini, parte bene ma è il Malmö a passare in vantaggio grazie proprio a Marta, abile a trafiggere che non ci pensa due volte e conclude con palla deviata da Fuselli che spiazza Ohrstrom. Alla mezz’ora però le veronesi agguantano il pareggio con Valeria Pirone abile a ribadire in rete una respinta corta del portiere svedese. Nemmeno il tempo di esultare che il Rosengard torna in vantaggio: è il 37’ quando Marta (ancora lei…) crossa per l’impercettibile deviazione di testa della Pedersen. Il tris è servito nella ripresa da Gunnarsdottir che insacca a porta sguarnita. Per passare il turno avrebbe dovuto realizzare un miracolo sportivo nella partita di ritorno a Malmö, Cosa che purtroppo non è avvenuta. Il 19 novembre infatti il Rosengard, pur con qualche difficoltà soprattutto nel primo tempo, ha stravinto per 5-1. Le gialloblu erano pure passate in vantaggio con Gabbiadini al 19’ del primo tempo. P u r troppo per le veronesi ci ha pensato ancora la super star brasiliana Marta a ribaltare il risultato con giocate di alta classe e una tripletta che ha chiuso di
TABELLINO PARTITA Verona, 12 novembre 2015 – ore 20.30 Stadio Bentegodi
Andata Ottavi di finale UEFA Women’s Champions League AGSM VERONA-ROSENGARD MALMÖ: 1-3 Reti: Pt. 6’ Marta, 30’ Pirone, 36’ Pedersen, st. 31’ Gunnarsdottir Agsm Verona: Ohrstrom, Ledri, Carissimi, Pirone, Bonetti, Fuselli, Ramera, Squizzato, Maendly, Salvai, Belfanti (43’ st. Baldo). A disposizione: Harrison, Dal Molin, Gabbiadini, Ambrosi, Zangari, Baldo, Pavana. Allenatore: Renato Longega
discorsi. Il Rosengard vince 5-1 e vola ai quarti. Per l’AGSM Verona qualche rimpianto ma la consepevolezza di aver dato tutto. È evidente che il gap con le squadre big in Europa è ancora elevato. Ci vorrà ancora parecchio lavoro per alzare l’asticella ma la strada intrapresa è quella giusta. L’importante è continuare così.
Rosengard: Langert, Ilestedt, Berglund, Riley, Asante (27’ st. Andonova), Gunnarsdottir, Van de Ven, Marta (6’ st. Persson), Nilsson, Belanger, Junge Pedersen. A disposizione: Musovic, Roddik, Andonova, Persson, Wieder, Pennsater, Gunnarsson. Allenatore: Jack Majgaard Arbitro: Jana Adamkova- Assistenti: Gabriela Hanakova e Jana Zaplatilova Note: Terreno in perfette condizioni, serata umida ma senza nebbia. Spettatori circa 2500. Ammonite Pirone, Berlglund, Carissimi. Recupero 3+4.
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Sommario Rubriche
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EDITORIALE n calcio alla sfortuna U
Interviste
DIOCESI VERONA Un inverno a tinte pastello
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IL CORNER DI TOMMASI Palla al centro e Ius soli sportivo
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A CANESTRO CON ZANUS Avrà poi ragione Francesca?
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rettore
NEWS Lettera al di-
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VIGNETTA A MANO LIBERA: pattinaggio
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CORRERE A VERONA Febbraio e Marzo 2016
Sport Life
Passione Comune
CONI VERONA Avanti per un fantastico 2016 COMUNE VERONA Rinasce l’amore PALLANUOTO Un tuffo dove l’acqua è più
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VALPO CALCIO FEMMINILE Un anno di sport e bellezza!
SIMONE ANZANI Another brick in The (yellow-blue) Wall
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ALPO BASKET 7: “the magic number”
SARA VALDO L’ultra-ingegnere
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UN ESEMPIO PER TUTTI Alessandro Magno MONTORIO CALCIO 10 e lode! MSP Una grande festa per il calcio a 5
MASTINI VERONA Affilano i denti
InFORMAti
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Eventi
CANGRANDI OLD RUGBY La pallaovale diventa… tonda!
24 52 70 90
NAZIONALE AMPUTATI Un calcio per la vita...
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OPES Tutti in pista nel… West
tivo”
LAUREA ALLA MEMORIA Ciao, dottoressa Alice
NUOVO BOTTAGISIO Un progetto “multispor-
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GENSAN HALF MARATHON Una corsa d’amare!
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39|2016 Anno 8 - Numero 39 GENNAIO/FEBBRAIO 2016 Testata giornalistica registrata al Tribunale di Verona n. 1807/2008 DIRETTORE RESPONSABILE Alberto Cristani DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA Maurilio Boldrini
Foto di: Emanuele Pennacchio, Mirko Barbieri, Simone Pizzini CAPOREDATTORE Andrea Etrari IN REDAZIONE Bruno Mostaffi, Don Andrea Giacomelli, Damiano Tommasi, Cristiano Zanus Fortes Gian Paolo Zaffani, Alessia Bottone, Bernardo Calasanzio Borsellino, Marcello Tosoni CONTATTI redazione@sportdipiu.com www.sportdipiu.com
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aborro con porestiorem ressus derum rehenduci temporecus autem fugiaes nitioriatis earibusant. Us, solut odipis ut iliantia volenda sequi ut od est voloreptatem que paruptam aribusam ipit, sunto quam, inihic tet, et labo. Bustias non nobiti beatur accum nam que similit atibea cuptae sed et earum nihitatur, nimagnihitas as que militat iisinveribus aut eum hilicipsam arcidera nus, to officid quam fugit, ullutem poreper rorissit ad estibus. Obites as inihitate pro vereperio cus molum sam ate et, que veles et fuga. Nam, veribuste odi cum exceatur? Ratecere nobis recabo. Aquatus, ut as
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num rempos expernam hariamus et et maximil icidele ndanimus que volo optatiis est offici quias dolestis re excepe officil id quis dolore nis nonsequatet omnist esti dolor solestium eum volorep udandipsam aut prendanda nis si con Rum aliquam untibus. Uga. Sandis ditae pedist quis et abo. Geni voloribus dolor sequo eturio. Nam re paruptati temolorpore, quiae debis sitias venis alitiur? Quia nonecep erspicit es ex et et fugit aces nate vollabore, voluptatur alitius. Offici dolendae etur aperum, odit velibustisci ut remollat. Ellanditio eum quis escipsunt. Hiciatus. Olorum ut labo. Et in et, cus mo
di Alberto Cristani
editoriale
Un calcio alla sfortuna
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A Cavaion Veronese niente a buttare la palla al etti un sabato compagno e dirgli ‘vattela a pomeriggio di la Nazionale Italiana prendere’. Tutto è molto più gennaio a Cadi calcio amputati dà complicato recapitargliela vaion Veronese, con precisione. Vabbè, mi un pomeriggio soleggiato spettacolo e regala metto a corricchiare, che ma freddo, che si sta bene ai numerosi presenti faccio più bella figura. L’aranche a casa al caldo, a un pomeriggio bitro Castellani ci chiama e guardare la tv e a bere una ci schieriamo a centrocamcioccolata calda. indimenticabile. po. Partono gli applausi e E invece ti trovi in uno spoIl calcio diventa l’Inno Nazionale. Ancora gliatoio con l’ ex arbitro di così momento di pelle d’oca. Questi ragazzi serie A Alberto Castellani sono fantastici. E anche un e con la Nazionale di calrivincita e il risultato po’ simpaticamente malecio. No, non ci sono Buffon, (finalmente) passa in fici. Infatti quando faccio Chiellini e De Rossi. Quelli secondo piano presente al direttore di sono uomini normali. La gara che ho scordato i paNazionale che si sta camrastinchi, uno di loro midibiando insieme a me è ce: “Eh, mo’ son cavoli tuoi. Queste (indicando speciale, davvero unica. Il suo mister nel dile stampelle…) fanno male, sai?”. Altro assist. stribuire la divisa (eh si perché a 45 anni ho Altra battuta che aiuta ad entrare in ‘clima paravuto l’onore di esordire in maglia Azzurra!), mi tita’. Grazie. chiede sorridendo: “Una o due calze?”. Persona Castellani fischia: partiti. E come per magia le furba il mister. La sua battuta, non casuale, fa stampelle spariscono e con loro i timori, l’imsvanire all’istante il mio comprensibile imbabarazzo, i dubbi e – diciamolo pure – la pietà. Si razzo e mi aiuta a entrare in sintonia con i miei gioca. Siamo tutti calciatori. Si urla, si chiama nuovi – solo per un pomeriggio – compagni di la marcatura, la posizione, il compagno. Scapsquadra. Bene, siamo pronti: andiamo al campa, ovviamente, qualche parolaccia ma niente po. Giocano anche campioni come Damiano a che vedere con quelle ‘famose’ dei profesTommasi e Nico Penzo, entrambi ex dell’Hellas, sionisti. La palla viaggia che è un piacere. Le mentre a bordo campo c’è Fabio Moro, indioccasioni da gol iniziano ad arrivare e i portieri menticata bandiera del ChievoVerona. (ah, loro le gambe ce le hanno tutte e due. È Nel frattempo tutto intorno si riuniscono cenla mano che è una sola…) si oppongono alla tinaia di persone tra le quali moltissimi bamgrande. C’è anche chi si cimenta in rovesciate bini. La curiosità aumenta con il passare dei spettacolari. Insomma si gioca. Punto. Chi ha minuti. Eh già perché non è cosa da tutti i giorvinto? Non lo so e nemmeno ha importanza. ni vedere giocare la Nazionale Italiana di calcio Quello che conta è che anche se solo per un amputati. pomeriggio, un freddo e soleggiato pomeriggio Entriamo in campo. Inizia il riscaldamento e di gennaio, il pallone ha ritrovato la sua dignifinalmente capisco. Capisco cosa significa per tà, la sua poesia, il suo vero senso. E questo questi ragazzi essere qui, cos’è per loro il calgrazie ai ragazzi della Nazionale Italiana di cio e che fatica fanno a colpire la palla sostecalcio amputati. Tutto il resto è, veramente e nendosi con le stampelle. Ho la pelle d’oca. solamente, noia. Faccio qualche passaggio con loro. Non è facile perché devi saper mettere la palla sul piede, Ps: Le stampelle sugli stinchi non fanno assosull’unico piede. E qui capisco un’altra cosa: lutamente male... non sono mai stato un gran calciatore! Ci vuole
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ALLE PAGINE
24-25 LE
FOTO DELLA PARTITA 7
diocesi di verona
di Don Andrea Giacomelli
Un inverno a tinte pastello
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L’atleta vince assecondando o forzando? Ogni sport, e in modo speciale quelli invernali, sono interessanti e istruttive metafore di problemi e soluzioni delle nostre “sfide” quotidiane.
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he strano non poter gioire per una bella giornata di sole quando le montagne non son ricoperte di neve.
Giornate luminose, terse, vivaci colori, la natura risplende in panorami incantevoli, ma… “ci” manca la neve! E chi pratica sport invernali - non tutti ma molti - si deve accontentare di corsie artificiali. Bisogno di neve? Necessità o desiderio? Ci sono molti fattori e punti di vista e possiamo almeno intuire la complessità del tema. Rimane tuttavia difficile per le nostre immagini mentali collocare sport invernali entro variopinti sfondi pastello. Migliaia di appassionati confidano piuttosto in paesaggi innevati, per ora solo “modestamente” proposti su valli, valloni, coste e pianori nell’attesa che il cielo si “commuova” liberando magici bianchi fiocchi per la poesia e l’economia di settore. Abitudini e tradizioni attese possono diventar “pretese”, occupando anche lo spazio dello stupore e della gratitudine, atteggiamenti dell’animo e del volto altrettanto necessari – inside out – alla “magia” invernale. Che dovremmo fare? Dipendere dal meteo? Organizzare piste e impianti solo dopo le nevicate? Viviamo tempi di grande pianificazione e programmazione economica. “Dobbiamo avere la neve!”. Rinunciare a pianificare, progettare, investire sono pensieri di mondi apparentemente lontani. La questione è tosta, riguarda riserve d’acqua e i costi sociali. E purtroppo si ripresenta a ogni stagione anomala. Interessa in fondo il rapporto uomo-natura. Adattamento o controllo? Forzare o assecondare? La scienza e la tecnica non ci offrono ancora accesso e dominio su perturbazioni ed eventi climatici ma le rapide accelerazioni scientifiche e la corsa incontrollata al potere e ai soldi nutrono purtroppo il sospetto di inquietanti scenari.
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Interrogativi forse troppo grandi per noi che ci limitiamo alle solite abitudini e ci accontenteremmo dei nostri momenti di pratica e divertimento sportivo. Apprezzare in modo originale lo sport invernale ricorda a ciascuna/o che ambiente e condizioni sono molto importanti e ci rendono consapevoli e umani fra limiti e possibilità da scoprire e indagare con profondità e saggezza, mantenendo alla coscienza le domande e gli interrogativi inevitabili che ci fanno crescere. Nel rapporto con la natura ci può essere sfida o sinergia. In una discesa sulla neve la montagna ci può essere amica o ostacolo. L’atleta vince assecondando o forzando? Ogni sport, e in modo speciale quelli invernali, sono interessanti e istruttive metafore di problemi e soluzioni delle nostre “sfide” quotidiane. Ogni sport invernale nasconde un gioco, una sfida con altri, ma anche con la natura. Slittare, pattinare, sciare, è altrettanto adattare una condizione apparentemente avversa, adeguandola attraverso strategie e tecniche, raffinate nel tempo, verso condizioni favorevole di spostamento, trasporto, altro. La disciplina e la tecnica anche per gli sport invernali sono utili insegnamenti quotidiani. La disciplina sportiva contiene necessità e avvertimenti, orientati a un risultato immediato, ma non meno ad altri più remoti e profondi del vivere e del crescere alla vita in un rapporto di corresponsabilità e armonia con persone e territori. Nel rapporto con la natura potremmo così considerare, oltre la sfida, che già è stimolo rispetto a paure e indecisioni, a tutte le possibili “sinergie” attivando intelligenza e creatività verso percorsi strade ancora da fare o immaginare. Il fascino degli sport invernali sono anche ambienti e tradizioni originali di paesi e folclori della montagna che rimandano ed esaltano i nostri rapporti con l’ambiente. Forse anche per questo c’è attrazione, interesse, curiosità, nostalgia di qualche giornata di sport invernale.
IN COLLABORAZIONE CON:
SPORTIVAMENTE a Scuola 3.0 Sport, Istituzioni e studenti a confronto ANNO SCOLASTICO 2015-2016
LE TEMATICHE AFFRONTATE
CAMPIONI NON SI NASCE MA SI DIVENTA Le esperienze degli atleti di serie A
SPORT E VISTA Un’occhio (anzi due…) di riguardo verso lo sport
SPORT E ALIMENTAZIONE Come stara a tavola sportivamente e bere.... consapevolmente!
VERONA OLIMPICA Gli atleti olimpici di Verona si raccontano
SCUOLE PARTECIPANTI 2015
DICEMBRE
ISTITUTO ”LEONARDO DA VINCI” CEREA (VR)
2016
GENNAIO
ISTITUTO “SACRA FAMIGLIA” CASTELLETTO DI BRENZONE (VR)
2016
2016
2016
ISTITUTO “SEGHETTI” VERONA
- LICEO “COTTA” LEGNAGO
LICEO STATALE “GALILEO GALILEI” VERONA
FEBBRAIO
MARZO
APRILE
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il corner progetto di tommasi sport
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di Damiano Tommasi
Ai nostri figli spesso trasmettiamo l’importanza della tuta e della borsa, delle scarpe e della maglia ma ci dimentichiamo di ricordar loro la bellezza di stare insieme con una palla al centro
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Palla al centro e Ius soli sportivo È
uscito in queste settimane un ‘breve racconto’ lungo circa 30 anni che parla di cinque bambini, che poi diventano dieci e poi quindici, che giocano a calcio sulle montagne veronesi. Ho accettato e mi sono volentieri lasciato coinvolgere dalla proposta di un libro scritto sulla mia vicenda calcistica e non solo. Ho detto sì perché si è messa fin da subito la ‘palla al centro’ - appunto - tenendo sempre presenti le potenzialità sociali di un giocattolo che a più di quarant’anni ancora mi appassiona. Le montagne e la semplicità dei giochi di trent’anni or sono fanno da sfondo all’immaginazione di cinque bambini attratti dal calcio ma non travolti dalla mania di grandezza che imperversa, purtroppo, in parecchie attuali scuole calcio. L’ho definito un calcio artigianale e libero perché sono due caratteristiche che rischiamo di perdere continuamente. Anzi, forse non le abbiamo perse, ma sicuramente rischiamo di non considerarle. Ai nostri figli stiamo, spesso involontariamente, trasmettendo l’importanza della tuta e della borsa, delle scarpe e della maglia ma ci
dimentichiamo di ricordar loro la bellezza di stare insieme con una palla al centro. Un cenno alla nuova norma riguardo lo Ius soli sportivo che permetterà agli stranieri nati in Italia di praticare lo sport nelle stesse condizioni dei coetanei italiani. La nostra legislazione prevede lo Ius sangiunis per cui chi è nato da genitori stranieri è straniero, chi è nato da genitori italiani (o uno dei due), invece, è italiano indipendentemente dal luogo di nascita e, soprattutto, di crescita. È un primo passo verso la legge di cittadinanza che, speriamo, arrivi a breve. Nel frattempo lo sport ha aperto una breccia. Due note stonate della buona notizia. La prima che i nuovi sportivi ‘italiani’ non potranno far parte delle squadre nazionali. La seconda che nel calcio - ma non solo - questa norma di fatto penalizza i bambini che vogliono integrarsi. Il vincolo sportivo nel calcio per gli stranieri (nati in Italia o no) dopo i 14 anni era di una stagione e ora viene equiparato a quello degli italiani ossia 11 anni. Non proprio una bella notizia questa. Speriamo, almeno, che risvegli un briciolo d’imbarazzo in chi il vincolo sportivo lo esalta e lo difende.
di Cristiano Zanus Fortes
a canestro con zanus
Avrà poi ragione Francesca?
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i è capitato qualche settimana fa di leggere, grazie al tam-tam scatenatosi sul web, lo sfogo di Francesca Piccinini pubblicato sulla Gazzetta dello Sport. Parole chiare, che suonano come un suggerimento e un monito alle nuove generazioni che si apprestano a tenere alto l’onore della pallavolo femminile in Italia e nel mondo. Ho avuto la fortuna di conoscere Francesca quando era ‘solo’ una giovane promessa, una sedicenne tutta talento e voglia di arrivare. La sua disciplina se l’è costruita sul campo, lottando contro l’inevitabile pigrizia e voglia di uscire con gli amici che, non nascondiamocelo, avevamo e hanno tutti a quell’età. Le luci della ribalta - quelle che ti conquisti con il sudore della fronte - lei se le è meritate, sfruttando al massimo le doti che madre natura indubbiamente le ha donato, ma che da sole non bastano a farti diventare una campionessa (sulla breccia da quasi ormai 20 anni…) del suo livello. Francesca accusa le sue giovani compagne di essere viziate, sempre distratte dall’immancabile smartphone, di non avere rispetto delle gerarchie all’interno della squadra e di avere atteggiamenti da campionesse senza, di fatto, avere dimostrato di esserlo.
Mi sembra che il punto su cui focalizzarsi sia quello che le nuove generazioni di sportivi, ma in generale le nuove generazioni, danno per scontato che a loro sia tutto dovuto. Già qualche anno fa, Julio Velasco, uno dei più grandi coach di tutti i tempi della pallavolo, ma che con merito si è fatto strada anche in altri campi, mise sotto accusa il sistema di gestire gli atleti nelle società professionistiche. “Troppo viziati” tuonava il coach argentino, troppo abituati a non avere a che fare con i piccoli problemi quotidiani che la gente normale si trova ad affrontare. Questo addormenta la capacità di poter risolvere i problemi che si presentano inevitabilmente anche in campo. Lo sport è la rappresentazione di una battaglia, di una sfida. Una sfida continua come è la vita di tutti i giorni, al di fuori del campo da gioco. Lo sport dovrebbe essere il valore aggiunto per ogni giovane atleta, uno strumento attraverso il quale poter forgiare il carattere e acquisire la capacità di affrontare le difficoltà della vita a testa alta. Ma l’immagine dello sport che più comunemente vediamo in televisione è quella dei successi e dei vizi dei campioni, mentre passa in secondo piano quella che è la parte più importante, quella del sacrificio, della dedizione e del duro lavoro. ‘Arrivare’ nel mondo dello sport deve significare essere persone migliori, oltre che un atleta di successo. Ragazzi, via quei telefonini! Vi state allenando non solo per battere il vostro avversario, ma anche preparando ad affrontare la vita. Farlo poi in un contesto sportivo, qualunque esso sia, o è una fortuna ed un privilegio che va sfruttato. Fino in fondo!
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Lo sport è la rappresentazione di una battaglia, una sfida continua come lo è la vita al di fuori di un campo di gioco
Inizia su questo numero la nuova rubrica “A canestro con Zanus”, spunti e riflessioni sul mondo dello sport a cura di Cristiano Zanus Fortes. Cristiano, nato a Venezia il 20 luglio 1971, è un ex cestista italiano. Seppure l’assonanza del cognome possa indurre ad una provenienza straniera, le radici di Zanus Fortes hanno origine presso Aviano, nel Friuli. Pivot di solidità, Zanus Fortes ha avuto nella difesa e nella grinta il suo punto forte. Ha giocato da professionista in Serie A italiana per più di un decennio. Ha vinto con Varese scudetto e Supercoppa nel campionato 1998-99. È stato in assoluto il primo giocatore italiano ingaggiato come comunitario in un campionato estero, in Germania con l’Oberelchingen. Attualmente è il Team Manager della Scaligera Basket Tezenis
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progetto sport intervista
CONI VERONA
di Marcello Tosoni
A
vanti Archiviato un grande 2015
per un
fantastico 2016
Che anno è stato
il 2015 per il Coni Verona? lo abbiamo chiesto Stefano Gnesato, “vulcanico” e attivissimo delegato provinciale scaligero.
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T
ra le principali iniziative del CONI Verona durante l’anno appena conclusosi, notevole è stata l’importanza delle Feste intercomunali dello Sport, dei laboratori didattici, la partecipazione alla Giornata nazionale dello sport e il campo estivo realizzato con l’ufficio pastorale Sport della Curia di Verona. Altrettanto interessanti sono stati i corsi di aggiornamento per i dirigenti e allenatori e la Festa dello Sport del CONI Regionale. Ciascuna di queste attività è stata molto partecipata, in particolare il campo estivo e i laboratori didattici di cultura sportiva. Per quanto riguarda il 2016 vi sono altrettante, se non addirittura superiori, proposte: il CONI Verona sarà nuovamente presente alla manifestazione SportExpo dove, in collaborazione con la Facoltà di Scienze Motorie, gestirà uno spazio proprio per la promozione sportiva assieme ai percorsi sportivi per le scuole primarie. Si svolgeranno poi le feste intercomunali sul territorio della provincia di Verona nei mesi di maggio, settembre e ottobre. Sono coinvolte
in queste manifestazioni le scuole elementari dei Comuni che parteciperanno. Anche quest’anno verrà proposto il campo estivo dedicato ai bambini e alle bambine delle scuole elementari delle scuole medie, organizzato dal CONI Verona e dell’ufficio sport e turismo della Curia di Verona che si svolgerà a Cisano nelle ultime due settimane di luglio. In seguito verranno realizzate le attività “gioco sport” a Villafranca, il Natale dello sportivo, il “progetto olimpionici”, organizzato con diverse federazioni sportive, USP e SportDi+ Magazine, laboratori di cultura sportiva che promuoveranno momenti di approfondimento riguardanti lo sport e la sua evoluzione. Infine la festa dello sport CONI Verona e i corsi per allenatori e dirigenti organizzati dalla Scuola Regionale dello Sport del CONI Veneto saranno l’ennesimo momento di confronto e aggiornamento. Per il CONI Verona il 2016 si preannuncia un altro anno di successi e crescita ma soprattutto di vera promozione dello sport a 360 gradi.
passione
VERONA E LO SPORT
COMUNE VERONA
Rinasce l’amore A
ssessore Bozza, che anno è stato il 2015 per lo sport veronese? Il 2015 è stato sicuramente un anno significativo per lo sport veronese in quanto si sono ottenuti risultati importanti per le squadre e gli atleti veronesi in campo nazionale e internazionale. Risultati che hanno consolidato e affermato la qualità e quantità delle eccellenze veronesi nelle varie discipline, comprese quelle meno note, ma pur sempre di grande prestigio. Ricordiamo tra gli altri successi in ambito internazionale di ArtySkate nel pattinaggio artistico a Rotelle, Agsm Verona Calcio femminile, nel ciclismo Elia Viviani, la Pellegrini nel nuoto, nel Softball, nel tamburello, nell’hockey… I tricolori vinti, le medaglie conquistate e le coppe alzate dai nostri atleti e atlete sono sicuramente una testimonianza e un patrimonio d’orgoglio per lo sport veronese. Non dimentichiamo che Verona ha ospitato anche le semifinali della Grande Sfida di Tennis e il Gran Prix internazionale della Ginnastica e che le manifestazioni podistiche hanno battuto ogni precedente record di presenze. Grazie anche a questo importante movimento di turismo sportivo Verona ha potuto aumentare l’affluenza turistica tale da superare complessivamente nell’arco temporale Firenze.
A
livello personale invece che anno è stato il 2015?
Di sicuro dal 2 luglio 2015 la soddisfazione personale ha presto lasciato il posto all’intenso lavoro che il nuovo e prestigioso incarico ha richiesto e richiede tutt’ora e che spero possa ripagare le aspettative del mondo sportivo veronese.
C
osa bolle in pentola per il 2016?
Il 2016 sarà un anno dove l’attenzione sarà rivolta, come sempre, in primis alle associazione sportive dilettantistiche e non e
Dopo un periodo di chiaroscuro lo sport scaligero è tornato a risplendere. L’Assessore Alberto Bozza ci racconta le sue impressioni e i suoi progetti per l’anno da poco iniziato. E oltre… a tutte quelle piccole realtà che costituiscono lo straordinario humus sportivo e sociale della nostra città. A ciò si aggiungeranno gli sforzi per organizzare e ospitare importanti eventi sportivi nella nostra città tra cui, per il ciclismo partenza e arrivo di due importanti Gran Fondo, l’Avesani e l’Alè (Eddy Merckx), e i Campionati europei di BMX. Importante anche il progetto di Verona Enjoy, rivoluzionario sistema di comunicazione di tutti gli eventi sportivi e del tempo libero su app. Ultima ma non ultima la Grande Sfida, la più importante manifestazione sportiva per diversamente abili, giunta quest’anno alla sua 21^ edizione. Stiamo, inoltre, lavorando con la Lega Calcio per far ritornare la Nazionale italiana al Bentegodi, sul fronte Ministero dei Beni Culturali per tentare di ospitare in Arena qualche vento sportivo di carattere internazionale, con la Federazione Nazionale di Pallavolo per
portare una partita dei mondiali maschili del 2018, oltrechè con la Federazione di Scherma per i mondiali 2018.
A
livello di impianti sportivi c’è qualche news all’orizzonte? Verrà attenzionato l’aspetto della manutenzione su vari impianti sportivi. Siamo l’unico Comune che ha dotato, grazie all’intervento dell’Assessorato allo Sport, ogni impianto sportivo (palestre e campi da calcio) di defibrillatori. Proseguirà l’iter per la realizzazione del Palazzetto di San Massimo e quello relativo al Palazzetto di Via delle Grazie in B.go Roma, entrambe opere già finanziate. Nel 2015 è già iniziato l’intervento di riqualificazione del Palazzetto del Sport che proseguirà con grande slancio nel 2016 e 2017 al fine di avere una riqualificazione che ridarà lustro ad uno degli impianti sportivi d’eccellenza della nostra città. Stiamo attendendo, infine, alcune risposte a richieste di finanziamenti per la riqualificazione di alcuni impianti che necessitano di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. E poi a fine aprile ci sarà Sport Expo, la fiera dello sport veronese, che quest’anno festeggia dieci anni. Quest’anno Sport Expo ha ottenuto il patrocinio del Coni Nazionale, riconoscimento importante dell’iniziativa dedicata ai ragazzi dai 6 ai 14 anni unica in Italia. Abbiamo davvero grandi aspettative.
Q
ual è il sogno nel cassetto di Alberto Bozza come assessore allo sport? Di poter assistere come Assessore allo Sport per il prossimo campionato calcistico al derby Hellas Verona-Chievo e che la nostra città possa rientrare negli importanti appuntamenti sportivi nazionali ed internazionali in programma nei prossimi anni. Soprattutto vorrei però vedere i giovani affacciarsi in maniera importante allo sport, unico vero e sano progetto sociale in grado di far crescere bene i nostri ragazzi.
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passione
COMUNE BOSCOCHIESANUOVA
MONTI LESSINI
Un punto di riferimento per il mondo sportivo
I
l centro sportivo comunale Monti Lessini, sito a Bosco Chiesanuova in località Carcaro è operativo da agosto 2011. La struttura è la prima del suo genere nell’ altipiano della Lessinia e offre alla popolazione la possibilità di praticare sport acquatici e terrestri. L’impianto è dotato di vasca semi olimpionica e vasca didattica, palestra fitness, campo polivalente, parete di arrampicata indoor. Il Centro è aperto tutto l’anno e per l’estate è possibile anche accedere al piccolo giardino esterno con tutti i servizi estivi, sdraio ombrelloni e chiosco bar. Sono sempre attivi i corsi di nuoto per tutte le età, i corsi di fitness a terra e in acqua. Sporting Club Lessinia ssd arl, gestore dell’impianto, si occupa delle attività di nuoto, pesistica, fitness e aquafitness. Numerose sono le società sportive che
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svolgono le loro attività nella struttura: l’U.S. Corbiolo svolge attività di pallavolo e calcio a 5, il CAI Sezione di Bosco Chiesanuova l’arrampicata, il Tae Kwon Do Attila le arti marziali. La struttura, oltre che per il servizio alla popolazione, è stata concepita per rilanciare il territorio in chiave sportivoturistica; sono oltre 20 le società sportive della provincia di Verona che hanno scelto la struttura per i loro collegiali, ritiri pre-campionato e tornei. La struttura inoltre ospita da gennaio il progetto “Cuccioli della Lessinia: educazione al benessere del bambino”. Tale progetto risulta essere innovativo e permette alle famiglie della Lessinia di confrontarsi con un’equipe di esperti per promuovere il movimento come principio per la prevenzione di patologie. La fascia evolutiva coinvolta inizialmente riguarda lo 0-36 mesi.
PREMIAZIONI
di Enrico Gastaldelli
passione
COMUNE CAVAION
Cavaion festeggia e premia i suoi “top player”
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i è svolta sabato 5 dicembre in Sala Turri, nella cornice di Corte Torcolo, la prima edizione di “Sportivi dell’Anno – Cavaion premia i suoi campioni” a cura dell’Assessorato allo Sport del Comune di Cavaion. Proprio l’assessore Angelo Indelicato è stato il cerimoniere della serata - con l’apporto di alcuni colleghi - ed ha prima illustrato le attività sportive del 2015 che hanno vista coinvolta l’amministrazione (SPORTISSIMO CAVAION, SPORTIVAMENTE A SCUOLA, SPORTIVAMENTE SHOW, il patrocinio del podistica non competitiva “2° Memorial Turri”), per poi chiamare sul palco i cinque selezionati: CAMILLA ZAMBONI (Karting). Dopo essere stata una giovane promessa dello sci Azzurro, a causa di un grave infortunio ha preso la via del karting con ottimi risultati. Premio ‘DNA sportivo’ 2015 KARIM SARTORI (Automobilismo). Campione Italiano Velocità in Salita – Classe E2M 2000. Premio Campione italiano 2015 NICCOLO’ VARANINI (Ciclismo). Miglior italiano alla terza Transcontinental race: dal Belgio alla Turchia in bicicletta (4mila chilometri) senza assistenza al seguito. Premio Miglior avventura 2015
nella foto: Zamboni, Varanini, Sartori ,Indelicato ,Peroni ,Spezie
ALESSANDRO PIGHI (Calcio). Dopo l’incidente in cui ha perso il braccio destro è diventato portiere della Nazionale Italiana Amputati ed è tornato - il 6 dicembre 2015 - in campo con il ’suo’ Cavaion, primo calciatore paralimpico italiano in forza ad una squadra di normodotati. Premio Tenacia 2015 ASDT CAVAION MONTE PERONI (Tamburello). Campioni d’Italia, Campioni d’Europa, Vincitori Coppa Italia, Vincitori Supercoppa. Premio Campionissimi 2015 ritirato dal presidente Guido Peroni e da Angelo Spezie Una menzione speciale è stata assegnata a
Tamburello: Guido Peroni premiato dal vicesindaco Rizzi
Romeo Andreoli, memoria storica e fondatore del tamburello cavaionese che, grazie alla sopracitata squadra di patron Guido Peroni, proprio nel 2015 ha raggiunto il massimo traguardo di sempre. È stato inoltre proiettato un contributo video di Alberto Cristani, direttore della rivista SportDi+ Magazine, che ha voluto salutare l’impresa dell’ASDT Cavaion e l’amministrazione comunale, dimostratasi vicina allo sport e promotrice di iniziative sostenute dal proprio giornale. La serata è terminata con un brindisi e l’immancabile “Fogassa de Cavaion”, grazie alla collaborazione della ProLoco San Michele. Appuntamento al 2016
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passione
COMUNE LEGNAGO
PROMOZIONE SPORTIVA
Tra un’immersione e una “caminada” D
omenica 4 ottobre 2015 si è svolta, nelle acque del litorale antistante il Circolo Nautico Brenzone, a Castelletto di Brenzone, la Terza Edizione della manifestazione ecologica “Lago Pulito”. Alla manifestazione hanno presenziato: Tommaso Bertoncelli, Sindaco del Comune di Brenzone sul Garda; Tiziano Begal, Presidente della Sezione Provinciale di Verona e Dirigente Nazionale F.I.P.S.A.S.; Giovanni Arrigo Tomiolo, Presidente del Legnago Sub; Cristina Bisin, Consigliere con delega allo Sport in rappresentanza del Comune di Legnago (VR). “I successi delle precedenti edizioni - spiega Luca Falamischia, Istruttore del Legnago Sub- e la consapevolezza che molto ancora si può fare, ha indotto il Legnago Sub a proseguire il lavoro già iniziato, negli anni scorsi, in collaborazione con il Circolo Nautico di Brenzone. Le attività del ‘Legnago Sub’, attivo nella nostra città dal 1979, affiliato F.I.P.S.A.S. (Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee) e riconosciuto dal C.O.N.I., si spostano anche oltre i confini della Bassa.” Le operazioni di pulizia del fondale, iniziate alle ore 9.30, sono proseguite fino alle 13.30.Sedici subacquei insieme ad una ventina di volontari in superficie, hanno pulito fondali e costa. Maschera, attrezzatura e tanta voglia per tutti di contribuire, in modo concreto, alla missione di pulizia. Cristina Bisin ha asserito: “Siamo qui, vicini alla nostra associazione legnaghese, per testimoniare che Legnago vuol bene al Garda”. “Il visibile ripopolamento di alghe e gamberetti, rispetto all’anno scorso, potrebbe essere un primo segnale, concreto, di quali siano le opportunità offerte dai fondali puliti. I risultati delle scorse manifestazioni -conclude Luca Falamischia- stimolano a proseguire in questa direzione perché la miglior divulgazione è l’esempio.”
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CAMBIAMO SPORT E LOCATION Domenica 21 febbraio si terrà la 35esima edizione della nostra “caminada” di cui andiamo fieri. Solo spirito di aggregazione e la voglia di stare assieme ci hanno permesso di raggiungere un traguardo così longevo. Lo scorso anno abbiamo visto nella nostra piccola contrada circa 2000 partecipanti sfidare le rigide temperature dell’inverno nei tre percorsi messi a loro disposizione: corto 7 km, medio 12 km e lungo 18 km. I percorsi attraversano le corti di un tempo e toccano i monumenti storici che per l’occasione saranno visitabili, il tutto accompagnato da ottimi punti di ristoro. Il gruppo podistico Casoni di San Pietro di Legnago nasce nel 1980 da un gruppo d’amici, residenti ai Casoni e località limitrofe, amanti dello sport e della vita all’aria aperta. L’entusiasmo dei promotori, l’assenza di spirito competitivo, la serietà, hanno riscosso nel tempo il consenso di molte persone. Di anno in anno il numero degli iscritti è cresciuto sempre più. Il gruppo attualmente conta una novantina di tesserati, che settimanalmente si fissano appuntamento nelle varie manifestazioni podistiche nella provincia di Verona, nel Veneto e spesso anche fuori regione. In molti momenti dell’anno podistico con tutti i nostri iscritti abbiamo l’opportunità di far conciliare la passione del podismo con iniziative turistico-culturali, visite guidate a monumenti, località e mostre in occasione di manifestazioni podistiche. Questo a dimostrare il potere aggregante dello sport e del desiderio di stare insieme che accomuna tutti i membri del nostro gruppo.
LISA GREGORI
di Moreno Floriani
passione
COMUNE MONTEFORTE
Promessa del tennis e… del lancio del peso! L
isa Gregori è nata nel 2001 e abita a Monteforte d’Alpone. Oltre a praticare il tennis, è anche lanciatrice di peso nel gruppo Atletica Valdalpone. Una “vocazione” sportiva, quella di Lisa, nata quand’era ancora piccola. A 6 anni iniziò a giocare a pallavolo, impadronendosi delle nozioni ginniche di base, sotto l’attenta guida del coach Valerio Chiarotto. A 10 anni cominciò a giocare a tennis: dopo soli due mesi vinse il torneo interno della sua categoria con avversarie che giocavano da molto più tempo. La vittoria spinse Lisa ad abbandonare la pallavolo per dedicarsi esclusivamente al tennis. Nel 2012 è stata tesserata alla FIT come agonista Under 12 e in poco tempo raggiunse ottimi risultati contro avversarie che il tennis lo praticavano fin dall’età di 6 anni. Nel 2013 Lisa venne tesserata nel prestigioso circolo AT San Giovanni Lupatoto, con il quale arrivò in finale nella sua categoria per ben sette volte ottenendo cinque primi posti ed ottimi risultati nazionali, tanto da essere considerata dalla rivista Tennis Italiano tra le Top 10 di categoria Under 12 della Macroarea Nord-est. Nel 2014 è stata tesserata nel prestigioso
circolo CT Plebiscito di Padova. Allenata dal coach Luciano Perticarolli e seguita dal coach di fama internazionale Giampaolo Coppo, Lisa iniziò la stagione 2014 con la qualificazione nel girone a squadre di serie D. Inoltre, nel 2014 all’interno del gruppo Atletica Valdalpone ha ottenuto buoni risultati, fra cui il titolo di campionessa della Provincia di Verona e il secondo posto a livello regionale nel lancio del peso. Infine, nel 2015 seguita dal Coach Dalibor Cinko, Lisa ha ottenuto altri buoni risultati sia a livello regionale che nazionale. Ha conquistato, infatti, due bronzi alle finali nazionali italiane dei Giochi Studenteschi, arrivando terza sia nel lancio del peso che nel tennis portando la scuola secondaria di Monteforte d’Alpone ad un risultato storico. Successivamente è stata la prima classificata nel circuito di tennis regionale Under 14 Young Boys, campionessa regionale in doppio di Tennis in quarta categoria e vincitrice del Master di tennis del circuito regionale Under 14 Young Boys. Attualmente Lisa è iscritta e studia in un Liceo Scientifico ad Indirizzo Sportivo e sta proseguendo i suoi allenamenti per diventare Tennista Professionista o Lanciatrice in Atletica.
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passione
COMUNE SONA
UN MITO DEL PODISMO
La stratosferica impresa di BALDINI raccontata tra Povegliano e Soave La commedia dedicata a Stefano Baldini verrà riproposta anche alla vigilia della Giulietta e Romeo, mezza maratona che si correrà a Verona il prossimo 14 febbraio
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i è svolta nella serata di giovedì 13 gennaio presso la sala auditorium dell’hotel Roxy Plaza di Soave la commedia “Un’impresa da dio” scritta da Luigi Zambon riadattata e interpretata dal bravissimo Andrea De Manincor accompagnato sul palco dalla fisarmonica di Igino Maggiotto. La rappresentazione ha voluto ripercorre le fasi salienti della fantastica impresa di Stefano Baldini alle olimpiadi di Atene 2004 dove conquisto la medaglia d’oro nella maratona. Baldini, oggi diret-
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tore tecnico del settore giovanile della nazionale italiana di atletica leggera, presente in sala ha così commentato alla fine della rappresentazione: “Mi sono commosso perché la commedia ha ripercorso in modo molto fedele la mia impresa e il periodo che l’ha preceduta. De Mannicor e Maggiotto sono stati molto bravi ad interpretare un testo, scritto da Zambon ha scritto, molto bello e avvincente. Non escludo che nei prossimi mesi la commedia possa avvenire ospitata nel teatro della mia città.” “Per la prima volta - spiega Zambon sono riuscito a mettere insieme le mie due grandi passioni: il teatro e la corsa.
W AT C H & F O C U S
passione
COMUNE POVEGLIANO
Dal 1992 infatti, con la Compagnia Teatrale La Burla di Povegliano Veronese, comune dove vivo, sono autore dei testi e regista e da una quindicina d’anni corro con il Gruppo Podistico Valdalpone con il quale ho partecipato a una decina di maratone in Italia e in Europa. Ho scritto il testo in circa sei mesi ma una volta terminato dovevo trovare l’attore adatto e soprattutto capace di sostenere un monologo (quasi interamente a memoria…) di 70 minuti. La scelta è caduta su Andrea De Manincor, attore versatile, tra i più bravi di Verona. Gli proposi il testo a febbraio dello scorso anno e lui, dopo averlo letto, mi disse che era troppo tecnico. Non voleva uno spettacolo riservato principalmente a podisti e maratoneti ma uno spettacolo teatrale, per tutti. Apportammo delle modifiche al testo fino ad arrivare al copione
definitivo, cucito sulla pelle di Andrea”. “Non è stato solamente il successo olimpico di Stefano che mi ha spinto a scrivere - conclude Zambon - anche se, ha avuto indubbiamente un peso enorme, significativo. Principalmente sono stati due i motivi. Il primo, che interessa la scrittura, il testo. Ho pensato che la vita di Stefano avesse tutti gli ingredienti indispensabili per scrivere una buona e interessante storia. È un viaggio di maturazione che porta il protagonista a riscattarsi dopo diverse delusioni. Il secondo, che riguarda la sfera umana: non bisogna essere super uomini o super eroi per raggiungere grandi traguardi ma semplicemente uomini. Stefano è stato, prima ancora di essere un campione olimpico, un uomo maturo, forte, positivo: un esempio per tutti”. La prossima replica sarà nel teatro di SS. Trinità a Verona, sabato 13 febbraio alle ore 20.45 (vigilia della “Giulietta e Romeo” Half Marathon).
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CIRCOLO TENNIS
passione
COMUNE OPPEANO
Una realtà in costante
crescita
I Dida
l Circolo Tennis di Oppeano è cresciuto molto negli ultimi anni e conta ad oggi 42 adulti tesserati. La scuola tennis ha raggiunto quota 43 bambini iscritti, della fascia d’età 6-13 anni. Grande merito per il raggiungimento di questi numeri va sicuramente al maestro del Circolo Tennis di Oppeano Leonardo Rossignoli, al quale va un ringraziamento anche da parte dell’Amministrazione comunale, che da sempre sostiene il settore sportivo, in particolare quello rivolto alle fasce più giovani. Rossignoli, col suo impegno, ha saputo far rivalutare la disciplina del tennis; inoltre durante l’estate 2015 sono state proposte attività ludico-sportivemotorie per i più piccoli ai centri estivi. Le stesse verranno riproposte anche nell’estate 2016. Per i giovani dai 13 ai 16 anni proseguono i tornei di Coppa Italia di 4^ categoria n.c., con una squadra femminile e due maschili, in totale 12 atleti. Il torneo prevede trasferte impegnative come
Dida
Dida
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quella svolta recentemente a Belluno, con buoni risultati per l’Oppeano. Nell’estate del 2015, invece, si era tenuto il 1° trofeo “La Vela” di 4^ categoria, organizzato dal direttivo del Tennis Club di Oppeano col supporto del Comune. Le partite si sono disputate agli impianti sportivi Le Fratte dal 6 al 13 settembre scorsi. Il vincitore del montepremi di 400 euro è stato Raffaele Carpene che ha vinto su Gianpietro Tosi; 3° classificato Luca Quattrina e 4° Simone Bonato. Il giudice arbitro del torneo è stata la signora Rosanna Moisio. Da una settimana è anche stato eletto il nuovo direttivo così composto: presidente Fernando Tavella, che succede a Flaviano Bonvicini, Vicepresidente Giovanni Bonetti, segretario Anna Mian e consiglieri Giampaolo Moretti e Cinzia Moretti. Per info e prenotazioni: 347.8369899 Fernando Tavella c/o bar La Vela di Opeano
LA YOUNG COMMUNITY
passione
COMUNE S. MARTINO B.A.
Nuovo look con il sito e l’App La Young Community, la grande comunità di San Martino Buon Albergo che unisce ragazzi e adulti nel realizzare iniziative all’insegna dello sport e della cultura, si rifà il look con il nuovo sito internet (www.youngsportculturacommunity.it) e una grintosissima App ,creati per promuovere le proprie attività. Siamo stati affiancati da un professionista del settore , Denis Gamberini, che attraverso la sua azienda In.gen , ha sviluppato un sito molto dinamico, interattivo,realizzando completamente le nostre esigenze. Le società sportive di pallavolo, pallacanestro, baseball e softball, calcio, atletica leggera e tennis, in collaborazione con il Comune di San Martino Buon Albergo, hanno deciso di fare squadra attorno a questo progetto che anno dopo anno sta ottenendo sempre più successo, riunendo attorno a sé realtà commerciali e imprenditoriali del territorio. “Internet e i nuovi canali di comunicazione sono diventati fondamentali per raggiungere e intercettare gli sportivi”, afferma Emanuela Biondani, coordinatrice della Young Community e fiduciaria Coni per San Martino Buon Alberto . “Sul sito è possibile conoscere le società sportive coinvolte nel progetto, la loro storia e come contattarle, oltre agli sponsor che sostengono la Young. Siamo presenti su tutti i social network, Facebook Twitter Istangram e il nuovissimo QWIKWORD. In questo modo, teniamo aggiornati tutti i nostri utenti sulle iniziative che organizziamo nel corso dell’anno, come la Rainbow Run Young, la corsa colorata che ogni anno attira a San Martino Buon Albergo appassionati da tutta la provincia di Verona, e da regioni come Lombardia, Emilia Romagna e Trentino Alto Adige. La prossima edizione si svolgerà il 28 maggio 2016. La macchina organizzati-
va è già in moto e vogliamo aumentare ulteriormente il numero di partecipanti che quest’anno ha raggiunto oltre 800 partenti . L’App della Young Community è contraddistinta da un’icona semplice e immediata, con il logo rosso e bianco su sfondo verde, disponibile su Apple Store e Google Play , all’interno della quale è possibile inoltre rintracciare sulla mappa, in modo interattivo, le società sportive aderenti al progetto. E’ Ufficiale inoltre che OPENING DAY della RYR 4.0 sarà a Marzo al Centro Commerciale Le Corti Venete .
“La Young Community è nata affinché le società sportive sanmartinesi iniziassero a collaborare per superare le singole individualità – sottolinea il sindaco Valerio Avesani, con la delega allo Sport - , che sono dei limiti per i ragazzi che si avvicinano all’attività sportiva. La contrapposizione tra gli adulti è controproducente per i giovani, per questo cerchiamo di favorire il dialogo tra associazioni sportive, famiglie, scuola e unità pastorale. Il nuovo sito e l’App sono un grande passo in questa direzione”.
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passione
COMUNE SANGUINETTO
CIRCOLO TENNIS
Una realtà di cui essere
orgogliosi!
I
l Circolo Tennis di Sanguinetto è una storica associazione nata nel 1993. Quasi ininterrottamente ha sempre avuto come presidente Osvaldo Beccaletto, anche se definirlo tale non rende l’idea di tutto quello che Beccaria “fa” e “da” al circolo:un vero presidente “tuttofare”! Un ringraziamento va anche a tutto il direttivo che aiuta e sostiene il presidente per organizzare e realizzare le iniziative che durante l’anno vengono effettuate nel circolo. Come ogni anno, alla fine della stagione, è il momento di tirare le somme per quanto è stato realizzato al Tennis Club Sanguinetto. Anche nella stagione 2014-2015 il circolo è stato molto attivo nella partecipazione ai vari campionati regionali a squadre, annoverando ben quattro formazioni: una D1, una D3 e una D4 maschile più una D1 femminile, purtroppo retrocessa a fine anno in D2. Da giugno a fine agosto si è tenuto il centro estivo multisport, sotto la direzione del preparatore atletico Davide Sganzerla. Il centro estivo ha riscosso un sorprendente successo quanto a numero di partecipanti, arrivando ad ospitare fino a 100 ragazzini dai 4 ai
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12 anni, tanto che a grande richiesta da parte dei genitori si è deciso di prolungarlo per altre due settimane rispetto al periodo preventivato. Altro importante miglioramento ha riguardato il cambio di gestione del bar-ristorante della club house, che è stato dato in gestione ad Arianna Mattioli, una persona solare e piena di iniziative che per tutta la stagione ha organizzato serate a tema con menù abbinati, nonché serate con karaoke e musica dal vivo. Il 28 e 29 novembre si è tenuto uno stage dimostrativo da parte di Claudio Panatta, fratello del più noto Adriano, è stato un ottimo giocatore a livello internazionale degli anni Ottanta, arrivando al 46° posto nella classifica mondiale. Per quanto riguarda la stagione 20152016 appena iniziata, da segnalare importanti novità soprattutto per la scuola tennis. Il nuovo responsabile è il maestro federale Daniele Salati. Daniele ha raggiunto in carriera la categoria 2.3 e ha partecipato a molti tornei internazionali ATP. I corsi della scuola tennis si tengono di norma dal lunedì al vener-
dì dalle 15 alle 20, ma il maestro è a disposizione per ore private anche ad orari diversi, incluso il sabato. Per quanto riguarda il settore squadre, oltre alle già menzionate squadre di serie D maschile e femminile, il circolo auspica di poter avere sempre una maggior partecipazione di giovani tennisti tali da poter riuscire ad aggiungere qualche squadra di Under 8 – 10 – 12 – 14 ai vari campionati. Nel complesso il settore giovanile ha un ottimo successo visto che vi partecipano circa una quarantina di atleti di età inferiore ai 18 anni. E’ bene ricordare che dal 2009 al 2014 il circolo è arrivato ad anni alterni tra il primo e il secondo posto a livello regionale nelle categorie tra gli under 12 sino all under 16 grazie a due bravissimi ragazzi Pacchiega Edoardo ed Eddy Leardini. Per maggiori informazioni potete contattare il circolo oppure visitare il sito www.tennisclubsanguinetto.it Il consiglio però è quello di recarvi di persona al Circolo. Troverete un ambiente accogliente e goliardico in cui vi sembrerà naturale inserirvi. Perchè l’importante al C.T. Sanguinetto.
SCUOLA CALCIO LUGAGNANO
Alla scoperta delle
passione
COMUNE SONA
funzioni esecutive (2ª parte)
L
e funzioni esecutive sono capacità cognitive che ogni persona possiede e che ci permettono di analizzare, coordinare, organizzare gli stimoli in entrata dagli organi di senso in modo da pianificare, organizzare ed attuare una risposta adeguata alla situazione. Grazie a queste capacità siamo in grado di capire la situazione che ci circonda e di incrociarla con le nostre caratteristiche personali in modo da riuscire a prendere una adeguata decisione comportamentale. Potenziare queste competenze è uno step importante e cruciale per l’allenamento dei bambini (di qualsiasi sport) perché sono proprio le funzioni esecutive che forniscono le competenze di base per poter svolgere quei giochi cognitivi di psico-cinetica e psico-tattica che molto spesso si vedono attuare sui campi di calcio. È evidente che un’attività di potenziamento delle funzioni esecutive è già intrinseca nell’attività motoria e specialmente in quelle attività, come il calcio appunto, in cui le variabili intervenienti sono tantissime (palla, avversario, compagni, zona del campo, posizione del corpo ecc.), ma è altrettanto palese che conoscere le diverse peculiarità di queste competenze cognitive e stimolarle nei tempi e nei modi adeguati, comporta un loro maggiore sviluppo ed una conseguente migliore capacità di reazione e decisione nei bambini. Cercheremo ora di chiarire meglio di cosa parliamo. Le funzioni esecutive fanno riferimento alle competenze basali di attenzione, memoria di lavoro e flessibilità mentale. Pensiamo a un bambino a scuola: mentre è seduto al banco che ascolta la maestra deve tenere in memoria di lavoro le informazioni che sente pronunciare o che vede scrivere alla lavagna, deve focalizzare l’attenzione sui dati salienti inibendo i dati che non servono ed eventualmente deve essere flessibile a spostare velocemente il focus attentivo su altri elementi nel caso la situazione lo richieda, insomma un po’ come sul campo di calcio in cui devo concentrare l’attenzione sui dati importanti per seguire l’azione senza farmi distrarre da elementi ininfluenti, devo controllare i dati in memoria di lavoro per avere tutti gli elementi della situazione sotto controllo, ma devo essere flessibile a spostare l’attenzione ed eventualmente variare lo schema di azio-
ne nel caso sia richiesto dagli sviluppi del gioco. Per chiarire ulteriormente possiamo pensare all’attenzione come uno spot luminoso che di volta in volta punta il fascio di luce sugli aspetti ambientali rilevanti tenendo in ombra quelli irrilevanti permettendo alla memoria di lavoro di non sovraccaricarsi e di avere sempre i dati salienti pronti e fruibili per il sistema cognitivo, ma appena la situazione cambia e i dati presenti non servono o sono cambiati, ecco che lo spot luminoso si sposta e mette in luce i nuovi elementi salienti. A questo punto è evidente l’importanza di queste competenze e del fatto che siano, come detto sopra, alla base di tutti gli apprendimenti e in generale alla capacità di adattamento: sapere leggere la situazione mettendo in relazioni eventi e caratteristiche personali e, di conseguenza, saper decidere nel modo più consono, garantisce un generale senso di adeguatezza e di generale benessere psicologico. In definitiva le funzioni esecutive possono essere considerate il filo che unisce tutte le esigenze educative e formative delle attività svolte con i bambini in una agenzia educativa, come ad esempio una Scuola Calcio, perché sono le capacità di base su cui si costruisce tutta la conoscenza. Possiamo dire che potenziando le funzioni esecutive aiutiamo non solo lo sviluppo cognitivo dei bambini, ma anche il loro sviluppo generale: questo è un approccio psico-educativo estremamente innovativo. In riferimento al calcio un lavoro impostato su questi aspetti potrebbe creare delle perplessità, un po’ per il fatto che è una novità assoluta, oppure perché si pensa che si tralasci gli aspetti tecnici, o ancora perché è un percorso di apprendimento per prove ed errori e quindi molto lento; ma se andiamo a rileggere sopra i concetti di base su cui si dovrebbe fondare una Scuola Calcio scopriamo che una metodologia di questo tipo è perfettamente in linea con le esigenze psico-educative dei bambini, oltre al fatto di non tralasciare affatto gli aspetti tecnici che anzi sono sempre stimolati in situazione di esercitazione induttiva con forti componenti di gestione spazio-temporale. Per ora ci fermiamo qui. Sul numero di marzo-aprile di SportDi+ cercheremo di chiarire con esempi pratici alcuni tipi di esercizi e alcuni aspetti metodologici.
di Luciano Faccioli
Seconda parte dell’interessante articolo di Luciano Faccioli, psicologo e allenatore dalla Scuola Calcio dell’AC Lugagnano
NAZIONALE AMPUTATI
evento a cura della redazione
UN CALCIO PER LA VITA... UN GRAZIE DI CUORE A: • Avelli Carlo (Isso (BG) - 30 anni) • Bostan Constantin (Rho (MI) - 37 anni) • Capasso Paolo (Lucca - 18 anni) • Gardino Pierre ( Torino - 50 anni) •
Leone Emanuele (Fondi (LT) - 26 anni) •
Marcantognini Lorenzo (Fano - 13 anni) • Messori Francesco (Correggio (RE) - 17 anni) • P adoan Emanuele (Castegnero (VI) - 17 anni) • P iana Daniele (Bariano (BG) - 37 anni) • P ighi Alessandro (Cavaion (VR) - 26 anni) • Sodero Roberto (Tricase (LE) - 34 anni) • Zavatti Luca (Latina - 47 anni)
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Staff tecnico: Vergnani Renzo, Zarzana Paolo
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progetto sport pallanuoto
XXXXX SCOPRIAMO LA PALLANUOTO FEMMINILE
di Alessia xxxxx Bottone
Un tuffo dove l’acqua è più blu La pallanuoto non è certo una passeggiata. Richiede prestanza fisica, allenamento, concentrazione e tanta tecnica. Per saperne di più, abbiamo intervistato Teresa Abruzzese, allenatrice della squadra femminile Sport Management che ci svela il suo segreto: essere sempre pronta a tutto, specialmente quando le allieve sono donne!
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arliamo della società. Chi siete e cosa fate?
S
port Management è una società leader in Italia nella gestione di strutture sportive pubbliche. Fondata nel 1987, gestisce attualmente trentanove centri in tutta Italia. Tengo a precisare che la BPM Sport Management, squadra di pallanuoto maschile fortemente voluta dal nostro Presidente Sergio Tosi, milita in campionato nella massima serie e, attualmente terza in classifica.
Q
uando è stata fondata la squadra di pallanuoto femminile? Dalla stagione 2008, abbiamo iniziato con due centri pilota, uno a Mantova, centro natatorio Dugoni, e uno a Verona, centro natatorio Santini. Da lì è partito il progetto Pallanuoto femminile Sport Management.
dida W AT C H & F O C U S
pallanuoto
R
egole del gioco?
Riassumere le regole del gioco è molto difficile, perché, come tutti gli sport di squadra e di contatto, la pallanuoto ha delle regole abbastanza particolari. Si gioca in tredici, di cui sette giocatori in acqua, compreso il portiere che è contraddistinto da una calotta di colore rosso. La partita è diretta da un arbitro appartenente al Gug federale. Ovviamente, vince chi totalizza il punteggio maggiore.
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ifficoltà iniziali per coloro che si vogliono avvicinare a questo sport? Non trattandosi di uno sport per tutti direi che, chi vuole iniziare dovrà sapere nuotare o essere dotato di una buona acquaticità. Sicuramente è molto faticoso dal punto di vista bioenergetico e fisico per cui bisogna essere realmente motivati.
Q
uanto è diffusa la pallanuoto femminile?
La pallanuoto femminile, molto diffusa un tempo, adesso, soprattutto in Italia, registra un certo calo, probabilmente dovuto al fatto che è realmente uno sport che richiede tanti sacrifici. A livello nazio-
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progetto sport
XXXXX
di xxxxx
nale comunque vantiamo un sette rosa di tutto rispetto, allenato dal ct Conti.
O
biettivi per il 2016?
La nostra squadra è formata da atlete giovanissime. Sicuramente l’obiettivo di quest’anno
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sono i play off del campionato di serie B. Ci piacerebbe molto piazzarci in vetta alla classifica per poter partecipare ai play-off e accedere alla serie A2.
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aratteristiche di un bravo allenatore di pallanuoto?
A me hanno insegnato che un bravo allenatore deve avere tre requisiti fondamentali ovvero: saper essere, saper fare e saper far fare. Aggiungo che, quando si allena una squadra femminile, bisogna essere pronti a tutto!
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sport progetto sport in breve
Scaligera High School Cup, il secondo incontro da Inlingua
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i è svolto lunedì 25 gennaio il secondo incontro di formazione per gli studenti iscritti alla Scaligera High School Cup, il torneo interscolastico di pallacanestro riservato agli istituti superiori, ideato dalla Tezenis Verona con il patrocinio del Comune di Verona ed in collaborazione con Magic Summer 3D Camp, Agsm, Amia, Avis, Confesercenti e il magazine SportDi+, che pubblicherà gli articoli con la cronaca delle varie gare realizzati dagli addetti stampa di ogni squadra. Nella sede di Inlingua di Stradone San Fermo presenti studenti degli istituti Copernico, Einaudi, Fracastoro, Galilei, Marco Polo, Marconi, Messedaglia, Montanari, Pasoli e Stimate che hanno seguito con interesse gli interventi del viceallenatore della prima squadra Gianluca Quarta, del team manager James Tirelli e del capo ufficio stampa Alessandro De Pietro, lungo un pomeriggio articolato fra relazioni di base e gli interventi successivi degli studenti chiamati a svolgere, in linea con i rispettivi ruoli, tutti i passaggi necessari all’organizzazione ed alla gestione di una partita e della propria squadra.
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LETTERA AL DIRETTORE
NEWS Un nuovo inviato specialissimo per SportDi+magazine
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ubblichiamo di seguito una lettera che ci è arrivata in redazione. Si tratta di una richiesta inviataci dal nostro giovanissimo lettore Damiano Zamperini di Verona. Ovviamente prima di “valutare la collaborazione” abbiamo contattato i sui genitori i quali hanno confermato l’intenzione di loro figlio, incuriosito e stimolato dagli articoli letti su SportDi+, nel
provare a intraprendere la carriera da giornalista. La nostra risposta è stata “Perché no?”. Ecco quindi che dal prossimo numero avremo a disposizione un nuovo inviato pronto ad intervistare i campioni dello sport veronese. Con la semplicità, il candore e la schiettezza tipiche di un bambino della sua età. Benvenuto Damiano!
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progetto sport calcio
UN ESEMPIO PER TUTTI
Alessandro MAGNO » A La Nazionale Amputati di Calcio è stata in ritiro a Cavaion Veronese dal 22 al 24 gennaio grazie all’impegno di un calciatore che di nome fa Alessandro e di cognome fa Pighi. Ma in mezzo, anzi, prima di tutto c’è la storia di un ragazzo che è diventato un esempio per volontà e determinazione.
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di Enrico Gastaldelli
lessandro Pighi lavorava come giardiniere e un maledetto lunedì, durante una potatura, tocca inavvertitamente dei cavi elettrici e riceve una scarica da 18.000 volt che gli attraversa il braccio destro e tutto il corpo. Dopo due interminabili mesi in ospedale il corpo è pronto per tornare a casa, ma il braccio è perso per sempre. La mente però è lucida e l’inattività forzata porta Alessandro ad un bivio: o piangersi addosso, o trovare un modo per tornare a sorridere. Certo, la famiglia, la fidanzata, gli amici, c’è tutto un mondo di affetti attorno ad Alessandro che lo aiuta e lo supporta. Ma la molla vera, la sfida, l’adrenalina può venire solo dalla sua grande passione: il calcio. Durante la riabilitazione, Alessandro conosce la realtà della Nazionale Amputati di Calcio, dove uno come lui può tornare
utile come portiere (esatto: gli amputati agli arti inferiori giocano fuori, quelli agli arti superiori stanno in porta). E’ la chiave per tornare ad annusare il campo, indossare gli scarpini che iniziavano a coprirsi di polvere, rimettersi in gioco, con l’onere e l’onore della maglia Azzurra sulle spalle. Grazie all’amico Gils impara a tuffarsi all’incrocio e ad uscire in anticipo col pugno. Cade, si rialza, cade, gioca. Gira l’Italia, vede l’Europa. Ossigeno, insomma. Ma Alessandro non si ferma, non può fermarsi qui. Il suo sogno è tornare a competere nel suo Cavaion. Quella sarebbe aria pura. “I regolamenti Figc non lo permettevano perché nessuno mi dava l’idoneità” racconta Alessandro - “e allora ho deciso di andare fino a Roma al CONI. A forza di bussare non solo mi hanno aperto, ma mi hanno dato pure l’idoneità per giocare… tanto che il problema stava diventando una familiarità con dei problemi
calcio
cardiaci e non la questione del braccio, ma alla fine è andato tutto bene”. Ottenuto il pezzo di carta è ora di allenarsi sul serio: corsa, palleggio, schemi… e dieta, perché la lunga degenza e i farmaci hanno reso più rotondo quel ragazzino che da piccolo volava come il vento e si arrampicava sulle montagne con l’agilità di una gazzella. E una domenica di dicembre, dopo essere stato premiato come ‘Sportivo dell’Anno’ dal proprio Comune, viene convocato contro il San Peretto, Seconda Categoria. Quando si siede in panca ancora non sa che il suo mister è pronto a regalargli i 10 minuti più belli della sua nuova vita sportiva. Quelli finali della
partita giocati assieme ai propri compagni. Ai tre fischi dell’arbitro, gli applausi di tutta una comunità sono solo per lui. “Ho provato sensazioni splendide” - ricorda Alessandro - “ma l’obiettivo è tornare a giocare titolare nella mia squadra perché quella maglia è per me una seconda pelle. E chissà che un giorno non riesca pure a riprendermi la fascia di capitano!”. Ecco, credo abbiate capito di che pasta sia fatto questo quasi ventisettenne di Cavaion che da quando ha perso qualcosa non fa altro che aggiungere obiettivi alla sua vita. Sportiva e non.
Qualco-
sa di scritto qui sotto?
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progetto sport calcio
A MONTORIO UNA FESTA TUTTA
di Benny Calasanzio Borsellino
10 e lode! Quasi trecento calciatori, nove categorie, decine di dirigenti. E, tutto intorno, a riempire il Palatenda del Circolo I° Maggio, gli amici che nel 2006 hanno visto nascere l’associazione sportiva dilettantistica Montorio Calcio
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È
stata davvero una serata indimenticabile, quella di lunedì 21 dicembre, per tutti coloro che hanno il verde-bianco-nero nel cuore: la società, per il decimo Natale trascorso insieme, ha voluto fare
le cose in grande, organizzando una festa che per quasi due ore ha intrattenuto i presenti con video emozionali e interventi molto toccanti da parte degli uomini che dieci anni fa si sono tuffati in questa avventura.
VERDEBIANCONERA
E giù, di fronte al palco, seduti uno accanto all’altro, i protagonisti di tutto, i calciatori: dal “Progetto per gioco” fino ai ragazzi della prima squadra. Tutti, grandi e piccoli, allenatori e accompagnatori, rigorosamente con indosso la divisa ufficiale, per un impatto visivo mozzafiato. Dalla nascita, ricordata dalla lettera d’intenti datata 5 giugno 2006, letta da Andrea Ortolani, alla crescita tecnica e strutturale, che ha portato la società dall’avere una sessantina di iscritti agli oltre 350 attuali: un cammino ripercorso con grande tensione emotiva dall’amministratore del club, Daniele Masotto, che negli anni ha alternato vari ruoli rimanendo sempre all’interno della società. A fare da padrone, durante la festa natalizia, è stato senza alcun dubbio il senso di appartenenza, quel “100% Montorio” diventato un motto che unisce intere generazioni di calciatori e simpatizzanti: un sentimento spiegato alla perfezione dal presidente del Montorio, quel Lorenzo Peroni, un tempo calciatore, che siamo abituati a vedere tutto d’un pezzo ma che, di fronte ai ricordi decennali, ha ceduto più volte all’emozione.
Nelle foto: Una serata da ricordare per il Montorio Calcio tra ricordi, aneddoti e progetti a breve e lungo termine
P axxx calcio
La serata è stata anche l’occasione per donare all’associazione montoriese “L’idea del Mamo” (che si occupa della sensibilizzazione alla donazione del midollo osseo), il ricavato di una raccolta avviata tra gli stessi ragazzi delle varie squadre del Montorio. Assumere l’impegno di aiutare chi sta peggio di noi, dunque, come ha fatto l’ormai notissimo torneo giovanile internazionale “Nico nel Cuore” (a cui il Montorio Calcio collabora fattivamente) rappresentato alla festa da Luca Meneghini, che quest’anno, grazie ad un contributo ulteriore di Unicredit, porterà in Mato Grosso oltre 20mila euro.
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COPPA VENETO MSP
di Davide Valerio
Una grande festa per il calcio a 5 Sfruttando una pausa all’interno del Campionato Ostilio Mobili e di Verona, e degli altri Comitati Provinciali, il Comitato Regionale Veneto ha organizzato la seconda edizione della Coppa Veneto
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a manifestazione si è tenuta sabato 9 gennaio all’interno del Palazzetto dello Sport e nell’adiacente Tensostruttura, ed ha visto fronteggiarsi ben dodici squadre, di cui dieci veronesi, una da Treviso, una da Vittorio Veneto. Le dodici squadre sono state suddivise in quattro gironi da tre ciascuno con gare di sola andata. Le prime due compagini di ogni girone si sono qualificate per i quarti di finali, semifinali e finali ad eliminazione diretta. Le partite hanno avuto tutte un tempo unico di 25 minuti. Dopo la fase a gironi molto combattuta e incerta nell’esito, nella fase a eliminazione diretta le squadre, nonostante lo spirito amichevole della competizione, hanno comunque dato l’anima per non uscire prematuramente. Il primo quarto di finale è stato quello tra il Corvinul Hunedoara e l’Alleanza Rumena, in una sfida fratricida tra squadre rumene. Il Corvinul si è dimostrato di un altro pianeta e ha vinto 7-3. Nel secondo quarto di finale è andata in scena una sfida d’altri tempi tra la Trinacria e la Gelateria De Martin, a primeggiare è stata la De Martin ai calci di rigore. Nel terzo incontro i calci di rigore hanno premiato i veronesi delle Aquile di Balconi che hanno vinto contro il Joined Futsal. Infine i Pumas-Farmacia Venturi-
ni sono riusciti a portare a casa la vittoria contro un mai domo Corner Bar Team con il risultato di 5-3. Nelle semifinali il Corvinul ha facilmente imposto il proprio gioco e ha vinto 9-3 contro le Aquile di Balconi. Nell’altra semifinale si sono affrontate Gelateria De Martin e Pumas-Farmacia Venturini. A portarsi a casa vittoria , ai rigori, e qualificazione sono stati inaspettatamente i Pumas. Finale 3°-4° posto. A contendersi la terza posizione sono state le Aquile Di Balconi e la Gelateria De Martin. La vittoria è andata meritatamente alla Gelateria De Martin, che si è imposta per 2-0. Finale 1°-2° posto. L’ultima gara in programma, la finalissima del Torneo Coppa Veneto, ha visto affrontasi il Corvinul Hunedoara e Pumas-Farmacia Venturini. Contro ogni aspettativa i Pumas sono comunque riusciti a rimanere a galla grazie anche all’imprecisione degli attaccanti avversari. La gara ha però preso una piega favorevole a Georgescu e compagni che si sono imposti con merito per 4-1. A seguire le premiazioni con il Vice Presidente Nazionale avv. Danilo Montanari, il Presidente Regionale MSP Antonino Portale, il Presidente Provinciale MSP Verona Marco Portale, Davide Valerio e Sara che hanno premiato tutte le squadre così nell’ordine:
I NUMERI DELLA COPPA VENETO 2016 1a CLASSIFICATA:
5a CLASSIFICATA:
2a CLASSIFICATA:
6a CLASSIFICATA:
3a CLASSIFICATA:
7a CLASSIFICATA:
4a CLASSIFICATA:
8a CLASSIFICATA:
CORVINUL HUNEDOARA (VR) PUMAS FARMACIA VENTURINI (VR) GELATERIA DE MARTIN (TV) LE AQUILE DI BALCONI (VR)
ALLEANZA RUMENA (VR) CORNER BAR TEAM (VR) TRINACRIA C5 (VR) JOINED FUTSAL (TV)
Sono stati premiati anche i giocatori che più di tutti si sono distinti: MIGLIORE REALIZZATORE DEL TORNEO:
NISIPASU COSMIN (CORVINUL HUNEDOARA)
MIGLIOR PORTIERE DEL TORNEO:
STEFANONI FLAVIO (PUMAS FARMACIA VENTURINI) MIGLIOR GIOCATORE DEL TORNEO:
DANCIU CIPRIAN ROBERT (CORVINUL HUNEDOARA) Dall’alto: La 1^ Classificata CORVINUL HUNEDOARA e la 2^ Classificata PUMAS FARMACIA VENTURINI A fianco: Miglior Portiere Torneo STEFANONI FLAVIO - Pumas Farmacia Venturini, Miglior Realizzatore Torneo NISIPASU COSMIN - Corvinul Hunedoara, Miglior Giocatore Torneo DANCIU CIPRIAN ROBERT - Corvinul Hunedoara
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pubbl A
ll’inizio il cow-boy correva in pista senza togliersi cappello e speroni e adattava alla musica i movimenti portati dalle varie culture degli immigrati, finché poi, ad un certo punto, emerse una figura necessaria per evitare il caos di gente che non conosceva gli stessi passi: il suo compito era guidare la folla nell’esecuzione di movimenti uguali in file ordinate. Alcuni atteggiamenti da cow-boy sono sopravvissuti fino ad oggi e caratterizzano questo tipo di ballo: l’abitudine di indossare il cappello, toccandolo mentre si balla; lo slancio quando si scende da cavallo diventa un galoppo nella polka; gli stivali fanno sì che i passi siano pesanti, trascinati a tempo di musica. Per una decina d’anni si è vissuto un country legato alla tradizione, accompagnato da cappelli, stivali, fibbie e musica country, e le canzoni con sonorità anche leggermente diverse venivano additate. Oggi la country dance si divide in Line Dance (ballo in linea), Changing Dance (con cambio di partner nel corso del ballo), Balli di Coppia, Contra Dance (i ballerini si confrontano su due file una di fronte all’altra) e Two step (disciplina di coppia in cui si tiene un passo base e l’uomo fa eseguire le figure alla dama). La musica usata nella Country Line Dance è la cosiddetta “New Country”, l’e-
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calcio femminile di Alberto Cristani
LE RAGAZZE DEL VALPO
Un anno di sport e bellezza! Scatti simpatici, allegri, accattivanti e di grande impatto visivo. Questo in sintesi il calendario della Fimauto Valpolicella calcio femminile 2016. Irene Tombola e Sara Capovilla, fotografe e registe del progetto, ci raccontano com’è nato e com’è stato realizzato. E si pensa già al 2017…
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er la famiglia del Valpo il calendario rappresenta ormai una tradizione consolidata: questo è infatti il quarto anno nel quale vengono realizzati i 12 scatti che vedono come protagoniste sia le giocatrici che la dirigenza. “Per noi” – ci spiega Irene Tombola che ha realizzato le foto insieme a Sara Capovilla (entrambi giocatrici!) - “è anche un bel momento per fare gruppo coinvolgendo fin da subito anche le nuove arrivate. Nel corso degli anni abbiamo cercato di fare un lavoro sempre più accurato. La prima edizione è nata un po’ per gioco; infatti le foto sono state realizzate tutte in un’unica giornata senza seguire un vero e proprio filo conduttore ma semplicemente cercando di rispecchiare la personalità di ogni ragazza. Il secondo anno (2014) abbiamo ripercorso le decadi dell’ultima metà
del secolo, scattando il più possibile in zone della Valpolicella, come le lavandaie in un antico pozzo di Bure e le skaters anni 70’ a Gargagnago”. “Il tema del 2015” - prosegue Irene - “sono state le rivisitazione delle cover di alcuni tra gli album musicali più famosi, rendendo la famiglia Valpo protagonista. Per il 2016 abbiamo invece voluto mostrare quello che siamo noi nella vita reale, mostrando i nostri hobby e le nostre passioni (surf, bici, cene etniche…). L’obiettivo del calendario era infatti quello di dare spazio a noi ragazze non solo come giocatrici, ma anche come donne. Il mettere in luce l’aspetto extra calcistico e la femminilità è per noi molto importante per far capire all’opinione pubblica che il calcio è uno sport anche per le donne e che non siamo solo calciatrici
calcio femminile
licella, tra i vigneti, le cantine e il buon vino. Ed è proprio nella cantina Fornaser che è ambientata la foto che vede come protagonista lo staff maschile. Quest’anno la maggior parte degli scatti sono ambientati nelle più belle location di Verona, incluso il Bottagisio Sport Center di proprietà del Chievo che ci ospita e con il quale dalla scorsa stagione è nata, e si sta sempre più intensificando, una proficua collaborazione. Oltre alla foto in palestra anche quella in spogliatoio è stata realizzata al Bottagisio. Quest’ultima è per noi molto significativa, in quanto una delle tre ‘modelle’ è Sara Magnaguagno visibilmente in dolce attesa. (aspettiamo Tomaso per fattesa: stiamo infatti aspettando Tomaso per febbraio...”..
ma anche, e soprattutto, donne!”. La realizzazione negli anni è diventata sempre più impegnativa e professionale, con l’utilizzo, oltre che di location open-air, anche di un vero e proprio studio fotografico. “La nostra artista Sara Capovilla” evidenzia Irene - “ha scattato più di 100 pose per ogni mese senza contare il grande lavoro di selezione e post produzione. I lavori sono iniziati ad agosto con la foto del surf a Torri del Benaco per concludersi con la foto dei tifosi scattata a novembre dopo il derby con la Fortitudo in una situazione completamente naturale”. “Nonostante la realizzazione del calendario sia piuttosto laboriosa” – spiega Sara Capovilla - “ci regala momenti di autentico divertimento e ilarità, mettendo spesso a nudo inediti caratteriali. La nostra squadra è nata in Valpo-
Altre curiosità: nella foto tipo College americano sono immortalate Toniolo e Inverardi, due tra le piccole studentesse ancora alle prese con i libri di scuola. La location non è una vera e propria scuola, bensì l’Arsenale di Verona. La foto a Castel San Pietro, anche se sembra un classico, è stata uno scatto piuttosto creativo, con la fotografa sdraiata sul tetto di una macchina e una collaboratrice a terra che sventolava un cartone per alzare le gonne delle protagoniste. “Naturalmente” - conclude Capovilla - “tra le ‘modelle’ ci sono state quelle più disinvolte e quelle più timide, ma tutte - sia le più esperte che le nuove arrivate - hanno partecipato sposando appieno l’iniziativa, rendendoci sempre più fiere e regalandoci una nuova iniezione di entusiasmo”. Le copie sono andate a ruba e sono richiedibili scrivendo un messaggio privato alla pagina Facebook ASD Fimauto Valpolicella o mandando una email a info@asdvalpo.it Le foto verranno pubblicate sul sito, (completamente rinnovato...) www.asdvalpo.it
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football americano di Michele De Martin
Gli AGSM Mastini affilano i denti N
Il rientro dopo un el bel mezzo Ufficializzati i anno di stop del dei festeggiagironi del prossimo defensive coormenti per il campionato di 2ª dinator Gianludecimo compleanno degli AGSM divisione 2016: per ca Ottenio, unito all’acquisizione Mastini Verona, arrivai “bauboys” una di Paolo Ascari in no dalla Federazione veste di defensive Italiana di American nuova avventura line coach, saranFootball i gironi del da affrontare con no di grande aiuto prossimo campionato per la crescita del italiano di 2° divisioil solito, grande reparto difensivo ne, che vedrà ai nastri entusiasmo scaligero. di partenza ben 25 Per l’attacco, oltre squadre sparse su tutai confermati Danilo Policante e Claudio to lo stivale, isole comprese. Venticinque Ascari, affiancheranno l’offensive coordile squadre, divise in cinque gironi, con i nator Michele De Martin Francesco Bassi Mastini a far compagnia nel girone C a e Andrea Arduini, passati dal campo alla Muli Trieste, Draghi Udine, Cavaliers sideline. I gialloblù, di nuovo al lavoro Castelfranco Veneto e Saints Padopo la pausa per le festività natalizie, dova. Un ritorno all’antico per avranno poche settimane di tempo prima i gialloblù perché, Cavaliers dell’esordio nel 2016, con una amichevoa parte, si ritorna in qualche le che potrebbe già dare indicazioni sul modo ad incrociare i caschi grado di preparazione della squadra. con rivali storici del nord-est. È il settimo campionato consecutivo in La scelta di “autoretrocedersi” serie A2 italiana per gli Agsm Mastini Veda parte di Islanders Venezia, Hurrirona, soddisfatti per la splendida collacanes Vicenza e dei Redskins Verona, borazione con il comune di Pescantina (il rivoluziona in qualche modo i giroVelodromo sarà anche per questa stagioni nord e nord est, riportando così ne il campo di casa per il campionato dei indietro nel tempo la composizione “cagnacci” n.d.r.), che ha regalato finalgeografica del campionato di 2° divimente una nuova casa al football amerisione. I gialloblù di coach Simone De cano a tinte gialloblù. Martin sono al lavoro da settembre per Un nuovo capitolo di una storia fatta di potersi presentare al via del campiocuore e passione per lo sport, da tranato nelle migliori condizioni possismettere ai giovani della Valpolicella e di bili. In questa nuova stagione, tutta la provincia. il coaching staff scaligero si presenta rinnovato con inserimenti davvero importanti.
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intervista
SIMONE ANZANI
di Alberto Cristani
Another brick in The
(yellow-blue)
Wall Faccia pulita, sorriso tra il timido e il guascone, fisico imponente (203 centimetri per 100 chili), grande professionalità e doti atletiche di spicco. Questo è Simone Anzani, un ‘ragazzone’ classe 1992 (il 24 febbraio compie 24 anni, auguri!) che in pochi anni si è conquistato, con merito, la ribalta del volley nazionale e internazionale
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pallavolo
a carriera di Simone inizia nel 2008 quando entra a far parte delle giovanili della Sisley Volley di Treviso. Nella stagione successiva resta
W AT C H & F O C U S
nello stesso club, giocando nella formazione che disputa il campionato di Serie B2. La svolta arriva nella stagione 2010-11 quando ottiene
alcune convocazione in prima squadra in Serie A1. La Pallavolo Loreto si accorge di lui e nella stagione 2011-12 lo tessera. Simone gioca con continuità in Serie A2 conquistando, sempre nel 2012, le prime convocazioni in nazionale. Nell’annata 2012-13 resta nel campionato cadetto vestendo la maglia dell’Argos Volley di Sora. Nello stesso anno con la Nazionale vince la medaglia d’oro ai XVII Giochi del Mediterraneo. Nella stagione 2013-14 approda in riva all’Adige e diventa una pedina insostituibile della Calzedonia Verona in Serie A1. Nel frattempo prosegue il feeling con la maglia azzurra con la quale
di campionato: era il 25 settembre 2011 e giocammo in trasferta contro Perugia. Vincemmo per 3-2. Bellissimo! L’anno dopo mi sono trasferito a Sora, una piccola città del Frusinate. E poi è iniziata la mia storia d’amore con Verona, tre anni fa. Un’avventura fantastica che spero continui ancora per molto tempo ancora.
si aggiudica la medaglia di bronzo alla World League 2014 e al campionato europeo 2015 e quella d’argento alla Coppa del Mondo 2015.
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imone, come hai iniziato a giocare a pallavolo e perché?
Beh, innanzitutto c’è da dire che non sono stato sempre un pallavolista. Da piccolo ero un calciatore, ruolo attaccante. Poi, vista la statura, mi hanno messo tra i pali. Un giorno però a scuola, per curiosità, ho provato a giocare a pallavolo nella squadra dell’Istituto. Non è andata male, anzi. Sono stato selezionato per la squadra regionale della Lombardia per partecipare al torneo delle Regioni, il più importante a livello giovanile e sono stato visionato dalla squadra di Treviso che l’anno dopo mi ha tesserato. Con la pallavolo la mia vita è cambiata: trasferendomi ho dovuto lasciare la famiglia e gli affetti. Il primo anno mi sembrava una realtà molto grande, troppo. Poi col passare
dei giorni ho capito che si trattava di una situazione molto positiva, quasi un privilegio. Ho dovuto cambiare scuola, stare da solo, imparare ad arrangiarmi anche nelle piccole cose. E sono cresciuto rapidamente. Ho fatto tre anni di giovanili e qualche apparizione in prima squadra e, finito il liceo, ho cominciato a giocare in serie A2 a Loreto. Lì è iniziata di fatto la mia carriera. Dovevo essere un gregario e invece sono partito subito da titolare perché si infortunò il mio compagno. Mors tua vita mea, è la legge dello sport. E non solo. Ricordo benissimo la prima partita
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osa ti piace di Verona?
Non ci ero mai stato prima di venirci a giocare, devo essere sincero. Quando sono arrivato per me è stata una vera scoperta. È una città dove c’è tutto! È ricca di opere d’arte, non c’è solo l’Arena. Ci sono vicoli, quasi sconosciuti, che sono incantevoli. Le persone sono cordiali e socievoli. È una città che sento ormai quasi mia.
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ome trascorri il tempo quando non giochi?
Sono una persona che ha sempre voglia di vedere, scoprire e imparare. Finito di giocare mi piace staccare la spina e non pensare più alla pallavolo perchè non voglio che entri troppo a far parte della mia vita privata. Conciliare lavoro e hobby è fondamentale. Da poco ho, inoltre, iniziato a studiare Scienze motorie. Anche questo è un modo per alleggerire la mente e tornare il giorno dopo in palestra più libero. Mi piace molto leggere. Di recente ho letto il libro di Agassi, una biografia che mi è piaciuta molto. Scoprire che anche un campione come lui ha dovuto superare momenti difficili e con-
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vivere con diverse “paranoie” mentali fa molto riflettere. Adoro poi stare con gli amici e in compagnia: sono un ragazzo che cerca di stare bene con tutti. Spesso la gente pensa che gli sportivi vivano reclusi e non possano fare niente oltre ad allenarsi e giocare. Non è assolutamente vero. Siamo persone normali, ragazzi ai quali piace “fare aperitivo”, andare passeggiare in centro storico e divertirsi. Il tutto, ovviamente, con il giusto equilibrio.
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ago di Como o Lago di Garda: quale preferisci?
Al livello personale il lago di Como ha delle particolarità che il Lago di Garda non ha. Quindi, da Comasco, dico ovviamente il lago di Como. Anche il Lago di Garda però è uno spettacolo. Ha degli scorci e dei paesaggi unici. Io per esempio mi sono innamorato del tramonto che si può ammirare da Sirmione. Il lago di Como è diverso: è un po’ più chiuso nella valle, si vedono le montagne più vicine. Forse è meno solare però è il mio lago, quello in cui sono cresciuto e al quale sono affezionato.
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uali sport ti piace seguire?
Come tutti gli italiani seguo il calcio ma non dico che squadra tifo (Juventus n.d.r.). Quando giocavo a calcio andavo a San Siro a vedere l’Inter o il Milan. Un altro sport che trovo affascinante è il basket perché è uno sport fisico e mentale. Se guardi l’NBA è eccezionale! Mi piace anche ad assistere alle partite della Tezenis: è comunque una squadra di Verona ed è, se vogliamo, come una sorella della nostra Calzedonia. Ogni tanto guardo anche le partite di tennis, uno sport che mi appassiona molto.
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osa farà Simone Anzani finito di giocare?
È difficile rispondere adesso, sono ancora molto giovane. Non lo so. Mi piacerebbe comunque rimanere nel mondo dello sport: studio anche per questo obiettivo. Ora però penso solo a giocare: voglio togliermi ancora tante soddisfazioni con la nazionale e con la maglia di Verona.
SIMONE ANZANI
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Dicono di lui
Il vicepresidente della Calzedonia Verona Luca Bazzoni ci racconta il “suo” Simone Anzani Ti ricordi quando Simone è arrivato a Verona? Certo, mi ricordo molto bene. Quando è arrivato nel 2013 era un ragazzino alto e magro; lo avevamo preso dal Sora in A2, non lo conoscevamo come atleta ma ne avevamo sentito parlare molto bene. La prima impressione che ho avuto, vedendolo giocare, è stata molto positiva; si capiva già che aveva la stoffa del campione e che avrebbe avuto una crescita costante negli anni. E il tempo ci ha dato ragione. Che giocatore, ma soprattutto, che persona è Simone? Simone è un grande giocatore, un professionista molto serio che non molla mai. In pochi anni ha fatto un salto di qualità impressionante, diventando uno dei centrali più forti in circolazione e conquistando anche un posto in Nazionale. Inoltre, e questo non guasta, Simone non è solo un grande giocatore ma è anche un ragazzo educato e molto solare, umile e intelligente con un carattere buono. Insomma un gran bravo ragazzo! Con Anzani hai un feeling particolare… Diciamo che è difficile non andare d’accordo con lui! Simone è un ragazzo sempre sorridente e rispettoso di tutto e di tutti. Merce rara al giorno d’oggi… Giovane ma allo stesso tempo colonna portante della squadra: si può dire che Anzani è insostituibile ? Assolutamente. Simone attualmente è una delle colonne portanti di questa squadra e fa parte di un progetto importante che ha cominciato a concretizzarsi già a partire dalla scorsa stagione. Si può proprio dire che è insostituibile. Pensi, da socio e vice presidente della BluVolley, che il matrimonio Anzani-Verona proseguirà ancora per tanti anni? Con Simone abbiamo ancora due anni di contratto e come ho già risposto nella domanda precedente fa parte di un progetto importante e ambizioso per la nostra società. Sappiamo che lui sta bene a Verona ed è orgoglioso di indossare questa maglia. E noi siamo orgogliosi di avere un giocatore e un ragazzo dello spessore di Simone. Detto ciò penso proprio che ci siano tutte le componenti e i presupposti affinchè questo matrimonio possa durare ancora un bel po’ di anni.
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rugby carrozzina
CANGRANDI OLD RUGBY
di Marcello Tosoni
La pallaovale diventa… tonda! T
» Il progetto parte da un’idea di Paolo Falsirollo, segretario della società che ci ha raccontato in esclusiva come è nata questa iniziativa
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utto ebbe inizio quando Paolo Falsirollo e Paolo Macaccaro, veronese che lavora presso l’ospedale di Padova come ricercatore, si contattarono grazie ad una passione comune: il rugby. Falsirollo, incuriosito dalla disciplina del rugby in carrozzina - già presente a Padova - e dall’idea di creare una squadra anche a Verona, decide di invitare Macaccaro il compagno di squadra Giuseppe “Beppe” Testa (veronese doc) a parlare alla società. Dopo i comprensibili dubbi iniziali, e trascorso qualche mese, il duo Macaccaro-Testa tornò “alla carica”. E questa volta la risposta da parte degli “Old” fu decisamente positiva. Primo step: organizzare una giornata durante la quale presentare un libro sul rugby in carrozzina dal titolo: “Vincenti, quelli del rugby con le ruote. Storie di vita e di sport”. Il tutto si realizzò lo scorso 19 dicembre 2015 presso il Municipio di Verona alla presenza del sindaco Flavio Tosi. Ma come funziona il rugby in carrozzina? “Innanzitutto - spiega Falsirollo - il rugby in carrozzina è adatto ai ragazzi più sfortunati. Sia Giuseppe (Testa) che Paolo (Macaccaro) prima giocavano a basket hanno scelto il rugby perché permette loro di giocare di più e ottenere più miglioramenti. Le principali differenze sono innanzitutto il tempo: ogni squadra ha meno tempo, rispetto al rugby tradizionale, per fare meta. E poi c’è la palla che è tonda e non ovale e che non deve essere battu-
ta a terra quando si raggiunge la meta. Infine si gioca in cinque contro cinque e all’interno di una palestra”. “La creazione e lo sviluppo di una squadra di rugby in carrozzina – evidenzia Falsirollo - è importante per la città di Verona visto che può essere un punto di incontro e collaborazione tra le società rugbistiche veronesi che sono, storicamente, molto divise; questi ragazzi potrebbero rappresentare quel fattore comune che potrebbe far avvicinare tutte le squadre veronesi”. Stando a contratto con questi ragazzi è senza dubbio più quello che si riceve che quello che si dona. “Sono persone fantastiche - evidenzia Falsirollo - con una forza spaventosa nel reagire alla sfortuna e nell’aiutare gli altri. Nonostante possano sembrare limitati sono ragazzi che fanno tutto: lavorano, si allenano, viaggiano e hanno sempre tanta voglia di migliorarsi”. Spesso però, nonostante si tratti di realtà da elogiare e sostenere, non sempre vengono sufficientemente sostenute o pubblicizzate. “In parte è vero – sottolinea Falsirollo - ma non è sempre così. Il passo più grande deve essere fatto da loro: sono loro che devono sentirsi e rendersi importanti, migliorandosi e raggiungendo obiettivi importanti. Ci sarà sempre qualcuno pronto a criticare ma l’importante è mantenere la propria linea e andare avanti”. Conclude il segretario dei Cangrandi old Rugby: “I ragazzi hanno voglia di cominciare ad allenarsi. Ora sono in cinque, abbiamo la palestra ma purtroppo manca ancora l’allenatore. Nelle prossime settimane ci incontreremo con la società per sistemare questo e altri piccoli dettagli. E poi finalmente potremo dare il via ai primi eventi e alle prime partite!”.
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I poster di
PALLAMANO DOSSUBUONO
intervista di Alberto Cristani
Corso di Laura L
aura, il 2016 per l’Olimpica Dossobuono si è aperto come era terminato il 2015, ovvero vincendo... Si, abbiamo dato continuità alle prestazioni che abbiamo espresse durante l’avvio di campionato. Le partite fino ad oggi non sono mai state messe in discussione. A ogni fischio d’inizio siamo sempre cariche e concentrate come se fosse una finale e le avversarie questo atteggiamento lo avvertono e lo subiscono.
C
om’è stata la ripresa dopo le festività natalizie?
Riprendere dopo un lungo periodo di sosta, si sa, è sempre un po’ traumatico ma allo stesso tempo non vedevamo l’ora di rientrare in quel benedetto 40x20 (misure del campo di gioco nella pallamano n.d.r.). Abbiamo subito iniziato a prepararci al meglio fisicamente con esercizi di forza e resistenza per poi ricominciare
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La ‘veterana’ Laura Guadagnini analizza il campionato, finora perfetto, della pallamano Olimpica Dossobuono e indica la strada per centrare l’obiettivo che si chiama serie A1
con tecnica e tattica in vista anche delle amichevoli che ci sono state organizzate.
F
inora chi ti sta maggiormente impressionando delle tue compagne? Mi sta impressionando in generale come tutte le mie compagne affrontano ogni partita ed ogni allenamento. Sono tutte pronte e motivate pronte ad entrare in campo in ogni momento. Si lavora sempre duramente nonostantela classifica potrebbe indurci a rilassarci e a svolgere sedute di allenamento più soft.
A
livello personale sei soddisfatta di come sta andando il tuo campionato?
Si, abbastanza. Sto cercando di dare
il massimo in ogni partita anche se quest’anno non è facile affrontare un campionato, con solo cinque squadre e con un livello non elevatissimo. Non ho gli stessi stimoli che avevo lo scorso anno in A1, ma cerco comunque di fare quello che fino ad ora ho imparato e allo stesso tempo apprendendo cose nuove.
S
upponendo - toccando ferro - che da qui alla fine della prima fase del campionato non perdiate mai una partita, che rischio si può correre alle fasi finali? Prima di poter accedere alla fase finale dei play-off abbiamo uno scontro di andata e ritorno contro la prima classificata del girone D, che molto probabilmente sarà una squadra Toscana. La vincitrice di questo scontro potrà quindi accedere ai play-off contro le altre prime classificate. In questo caso non credo si possa parlare di rischio ma più che altro di eventuali sorprese. L’unico modo per uscirne vincitrici è quello di giocare ogni gara dall’inizio alla fine con la stessa grinta e con la stessa carica che ci sta portando a vincere questo campionato. Dobbiamo continuare ad essere squadra con la S maiuscola e puntare al nostro obiettivo, che è quello di tornare in serie A.
Paxxx
Sponsor ufficiale Pallamano Olimpica Dossobuono serie A2 femminile 2015-2016
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progetto sport evento di Bruno Mostaffi
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Presenti alla cerimonia, oltre ai professori di Scienze Motorie, il Rettore dell’ Università di Verona Nicola Sartor e il Presidente del CONI Nazionale Giovanni Malagò
Ciao S
Dottoressa
Alice
i è svolta martedì 1 dicembre nell’ Aula Magna della facoltà di Scienze Motorie la cerimonia di conferimento della Laurea alla Memoria ad Alice Magnani, scomparsa tragicamente il 21 maggio scorso a causa di un’incidente stradale. Alice Magnani era una giovane ragazza impegnata con ottimo profitto nello studio delle Scienze Motorie che accompagnava alla sua più grande passione, il gioco del tamburello, praticato fin da quando era bambina. Questa sua passione, iniziata come un hobby, la aveva portata ai massimi livelli;
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LAUREA ALLA MEMORIA
evento
Tanta commozione ma anche sorrisi e ricordi felici durante la cerimonia di conferimento della Laura alla Memoria ad Alice Magnani. Sotto la lettera scritta dagli amici di corso
sono infatti innumerevoli le soddisfazioni sportive: 13 scudetti, 2 Coppa Italia, 1 Super Coppa Europea, 1 Coppa Europa e numerose presenze in Nazionale. Il culmine della sua carriera sportiva è stato raggiunto quando il 28 ottobre 2014 è stata premiata con la medaglia d’oro al valore atletico e quando il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, la aveva voluta incontrare per complimentarsi con lei per l’impegno ed il successo nello sport nonostante la malattia autoimmune che la affliggeva fisicamente e moralmente. Durante la cerimonia è stata letta una presentazione sintetica della sua tesi di laurea, quasi ultimata al momento della sua morte. Commosso il ricordo dei
compagni di corso che hanno più volte sottolineato la sua dedizione e impegno che metteva in ciò che amava, nonostante dovesse faticare molto più degli altri a causa della sua malattia. Il Rettore Nicola Sartor ha ricordato Alice ed il suo gruppo di compagni di corso come un esempio da seguire per tutti, perché hanno vissuto l’Università come una comunità, come qualcosa che lascia il segno nel tempo mentre Giovanni Malagò, presidente del CONI, dopo aver raccontato del loro incontro avvenuto a Marzo 2015 ha detto chiaramente che Alice non sarà tra coloro che hanno partecipato alle Olimpiadi, ma è sicuramente tra quelli che le hanno vinte.
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I
l pattinaggio su ghiaccio è l’azione di muoversi sul ghiaccio usando appositi pattini, che consistono in strette lame (a volte dal profilo parabolico) agganciate ad apposite scarpe (o, in tempi antichi, legate alle scarpe normali).
A mano libera
pattinaggio
Nei paesi dal clima sufficientemente rigido, è possibile praticarlo all’aperto, sulla superficie di laghi, fiumi e canali sulla cui superficie si sia formato uno strato di ghiaccio abbastanza spesso e robusto da sostenere il peso dei pattinatori. In tale caso il pattinaggio sul ghiaccio può essere utilizzato come un vero e proprio metodo di trasporto, soprattutto nelle zone in cui nella stagione fredda gli altri mezzi di trasporto e le altre vie di comunicazione sono difficilmente praticabili. Inoltre il pattinaggio su ghiaccio viene praticato per piacere personale e per sport. Per questi scopi è praticato, oltre che sulle superfici naturalmente ghiacciate, sul ghiaccio di strutture appositamente costruite. Tali strutture, solitamente dette palazzetti del ghiaccio, sono chiuse e il ghiaccio è prodotto e mantenuto attraverso sistemi di refrigerazione. Hanno quindi il vantaggio di poter essere realizzate in qualunque parte del mondo. Alcuni sport relativi al pattinaggio sul ghiaccio sono sport olimpici. Si ritiene che il pattinaggio su ghiaccio si sia originato in Svezia oltre dodici secoli fa, presso i Vichinghi, con pattini e lame di osso di bue o renna. I pattini erano un mezzo di trasporto efficace sulle superfici ghiacciate di laghi e fiumi. Paragonati con i materiali odierni, non erano molto efficienti, tant’è che il pattinatore si aiutava con un bastone per darsi la spinta e per mantenere l’equilibrio.
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disegnato da Monica Candeloro
TI SEI LASCIATO
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PROGETTO BENESSERE SOCIETÀ SPORTIVA DILETTANTISTICA A RESPONSABILITÀ LIMITATA è una società affiliata agli enti/federazioni di promozione sportiva riconosciuti dal CONI come ASC - Unione Italiana Sport Per tutti affiliazione n. 28784 registro Coni n. 237951. L’attività di propaganda è in funzione agli scopi istituzionali e necessaria per lo sviluppo e la divulga zione dello Sport dilettantistico nazionale. Coloro che faranno domanda per la pratica dell’attività istituzionale, la società provvederà al tesseramento di questi ad una delle federazioni o enti sportivi a cui è affiliata.
VERONA, Via Berbera, 19 - Tel 045 2223169 ARBIZZANO, Via Genova 2/B - Tel. 045 7514943 SAN ROCCO, Via Mire 2 - Tel. 349 1147005
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opes verona
FARE SPORT BALLANDO
di Alessandro Boggian
Cappello, stivali e tutti in pista nel… West A
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La country music e il ballo country
nascono in America, terra in cui i cow-boy dedicavano le loro giornate al lavoro faticoso nei ranch tra mandrie e cavalli. La sera rappresentava uno dei pochi momenti di svago in cui le famiglie e gli amici si riunivano per ballare e trascorrere un po’ di tempo insieme.
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ll’inizio il cow-boy correva in pista senza togliersi cappello e speroni e adattava alla musica i movimenti portati dalle varie culture degli immigrati, finché poi, ad un certo punto, emerse una figura necessaria per evitare il caos di gente che non conosceva gli stessi passi: il suo compito era guidare la folla nell’esecuzione di movimenti uguali in file ordinate. Alcuni atteggiamenti da cow-boy sono sopravvissuti fino ad oggi e caratterizzano questo tipo di ballo: l’abitudine di indossare il cappello, toccandolo mentre si balla; lo slancio quando si scende da cavallo diventa un galoppo nella polka; gli stivali fanno sì che i passi siano pesanti, trascinati a tempo di musica. Per una decina d’anni si è vissuto un country legato alla tradizione, accompagnato da cappelli, stivali, fibbie e musica country, e le canzoni con sonorità anche leggermente diverse venivano additate. Oggi la country dance si divide in Line Dance (ballo in linea), Changing Dance (con cambio di partner nel corso del ballo), Balli di Coppia, Contra Dance (i ballerini si confrontano su due file una di fronte all’altra) e Two step (disciplina di coppia in cui si tiene un passo base e l’uomo fa eseguire le figure alla dama). La musica usata nella Country Line Dance è la cosiddetta “New Country”, l’evoluzione
della musica tradizionale country western, nata nel sud est degli Stati Uniti agli inizi del XX secolo, dalla contaminazione tra musiche western classiche e rock, pop e jazz moderni. Dal 2002 ad oggi si sono create numerose realtà: c’è chi balla il country da gara; altri hanno voluto restare legati al country classico del Two step e dei movimenti delle prime Line dance; altri ancora hanno continuato a fare un po’ sia dell’uno che dell’altro.
Come afferma Arianna Aldrovandi, la scuola di ballo “West & Friends”, di cui è Presidente, “rappresenta un gruppo affiatato di appassionati di ballo e di musica country che opera a Verona e provincia il cui obiettivo è quello di promuovere la danza country western sul territorio. Un ballo adatto a tutte le età che permette di fare nuove amicizie, di affacciarsi sul nuovo orizzonte musicale e di conoscere un nuovo stile di vita. La scuola organizza corsi di ballo country a tutti i livelli, serate con dj ed esibizioni a tema country con un unico fine: ballare e divertirsi!” Maggiori informazioni sono disponibili sul sito www.westandfriends.it oppure possono essere richieste telefonicamente al 3495888225 o via e-mail all’indirizzo westandfriends@yahoo.it.
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ALPO BASKET
di Andrea Etrari
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“the magic number”
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Intervista al capitano - e numero 7 - biancoblu Anna Rossi che ci racconta la sua esperienza nella società presieduta da Renzo Soave
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ettima stagione all’Ecodent Point Alpo per il capitano Anna Rossi, vicentina di Thiene, che a Verona ha messo le radici. La sua squadra disputa il secondo campionato consecutivo in A2; il girone d’andata è stato caratterizzato dalle troppe sconfitte casalinghe e dal ruolino di marcia quasi perfetto in trasferta. “Sinceramente - ammette il campitano biancoblù - non mi so spiegare questo trend negativo quando giochiamo in casa. I numeri dicono questo, ma secondo me è più una casualità che altro. L’approccio alle partite è il medesimo, forse fuori casa siamo più spensierate. Nel girone di ritorno dobbiamo assolutamente invertire il trand!”. Nella cena prenatalizia il presidente Renzo Soave ha regalato ai titolari del vostro sponsor Ecodent la tua maglia incorniciata: non ti sarà mica venuto in mente di smettere? “All’inizio della stagione dico sempre che è l’ultima, poi però non mi decido mai: evidentemente non è ancora giunto il momento. La cosa migliore è decidere a fine campionato, anche perché dirlo prima significherebbe staccare la spina, anche mentalmente, in anticipo e questo non va bene”.
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PB axxx asket
Settima stagione all’Alpo Basket: è un azzardo affermare che il capitano può arrivare a dieci con la maglia biancoblu addosso? “Magari è un po’ tanto - spiega Anna - meglio decidere anno per anno. Di una cosa sono sicura, che non vestirò un’altra maglia, smetterò con quella dell’Alpo Basket”. Sette stagioni in biancoblu si possono riassumere in poche parole? “No – afferma il play - è difficile: se sono rimasta qui così a lungo è perché questa è una società speciale per me. A parte la soddisfazione dell’unica promozione della mia carriera due anni fa devo dire che uno dei motivi principali della mia permanenza è il rapporto con il presidente. Mi sento legata a Renzo, lo stimo molto, non mi fa mai mancare nulla e ha sempre la parola giusta”. Obiettivi stagionali? Anna ha le idee chiare: “Se penso che abbiamo chiuso l’andata a 14 punti e ne abbiamo buttati via almeno 4, deduco che possiamo chiudere nella parte alta della
classifica alla fine della regular season. Le potenzialità le abbiamo, ogni tanto cadiamo in qualche buco nero, ma i play off sono il minimo al quale possiamo ambire. Da qui ai play off le cose possono cambiare. Intanto vediamo di arrivarci, poi guarderemo la griglia e ce la giocheremo con tutti: nel nostro girone, Broni a parte, nessuno scoglio è insuperabile”. Per la prima volta l’Alpo ha deciso di puntare su una straniera: com’è stato l’impatto di Marina Dznic in squadra? “Direi buonissimo – conclude il capitano - si è integrata nel gruppo e non ha impiegato molto ad ambientarsi. Dal punto di vista tecnico gli equilibri della squadra si sono un po’ spostati: fino allo scorso anno eravamo una formazione fortemente sbilanciata sulle esterne, da quest’anno è cambiato il nostro modo di giocare con più coinvolgimento delle lunghe. Monica ha dovuto sacrificarsi, però almeno non soffriamo al rimbalzo e siamo più forti anche fisicamente”.
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boxe di Alberto Cristani
Geri boom-
boom
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Secondo appuntamento con le promesse dell’Associazione presieduta da Antonio Lanza. Continuiamo con la ‘dinastia’ Gega: dopo aver conosciuto Valerio, è ora la volta di suo cugino Geri. La boxe per lui è una grande passione anche se al primo posto c’è la scuola. Quando colpisce si ispira al suo idolo, un certo Mike...
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ieccoci al centro polisportivo Consolini in via Ascari 1 per raccontarvi e farvi conoscere gli atleti della Pugilistica Scaligera, associazione che svolge un eccellente servizio di avvicinamento alla boxe anche per atleti che non puntano all’agonismo. Anche il semplice amatore, nonostante il lato ludico, può usufruire dell’indubbia completezza della preparazione fisica che la disciplina della boxe comporta. “La nostra società” - spiega Francesco Manni, uno dei soci fondatori - “oltre ad essere la principale fucina di agonisti della provincia di Verona, e i punteggi FPI lo confermano, offre la possibilità a chiunque di provare a boxare. Durante i nostri allenamenti c’è una presenza variegata di praticanti, sia dal punto di
vista dell’età sia per quanto riguarda il tipo di impegno. Una cosa è certa: la serietà da parte nostra è sempre a livelli professionistici”. Prosegue Manni: “Ci piace molto lavorare sui giovani perché crediamo che la boxe possa essere una più che valida alternativa agli sport tradizionali. Questo sport esige massima concentrazione e disciplina, fattori che senza dubbio aiutano i giovani a crescere non solo come sportivi, ma anche come uomini”. Tra i vari giovani che si stanno mettendo in luce presso l’Associazione Pugilistica Scaligera uno dei più interessanti è senza dubbio Geri Gega. Cugino di Valerio (che abbiamo conosciuto nell’intervista sullo scorso numero di SportDi+ n.d.r.), Geri ha 17 anni e ha iniziato a boxare
boxe W AT C H & F O C U S
quattro anni fa. “Iniziai” – spiega Geri – “all’età di 13 anni dopo aver assistito a un paio di incontri di mio zio. Prima giocavo a calcio ma, se devo essere sincero, non mi ha mai appassionato . La boxe, al contrario, mi ha affascinato fin da subito. Di questa disciplina mi è sempre piaciuto il fatto che sul ring si è tutti uguali. Te la devi vedere da solo, sei ‘tu’ contro di ‘lui’ e non hai compagni di squadra che ti aiutano. Allenarsi bene, con sacrifico e fatica, è l’unico modo per essere competitivi e puntare a vincere. L’allenamento però può essere utile anche fine a se stesso: andare in palestra solo per sfogarsi è comunque molto gratificante”. “Mi alleno tre volte alla settimana” – prosegue Gega – “con allenatori di grande esperienza e prestigio come Luca Mori e Said Tadjer (il primo campione
italiano profe s s i o n i s t i , categoria Superwelter mentre il secondo ha vinto 3 titoli nazionali algerini e disputato oltre 200 incontri in carriera n.d.r.). Gli incontri, invece, vengono organizzati in modo casuale, ovvero senza una vera e propria programmazione. In pratica quando si trova l’avversario si combatte, altrimenti si deve attendere l’occasione. Anche per questo motivo diventa fondamentale allenarsi con continuità”. La sua ‘attività’ principale non però è la boxe ma bensì lo studio: Geri frequenta infatti l’Istituto Professionale Giorgi di Verona. Ma lo sport, soprattutto se praticato con costanza, è conciliabile con lo studio? “Eh, è abbastanza difficile” - sospira - “ma se ci si organizza bene e si fanno le cose in modo giusto, è fattibilissimo. Lo sport e la scuola non sono nemici, anzi: studiare dopo aver fatto
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nella foto (in primo piano): Francesco Manni, socio fondatore della Pugilistica Scaligera, ‘sfida’ Geri in una gara di resistenza saltando la corda. Chi ha vinto? Indovinate un po’...
boxe
allenamento può essere meno complicato perché si ha la mente libera e molto recettiva. La mia priorità è comunque finire la scuola. A livello sportivo non mi sono mai posto degli obiettivi e non lo farò nemmeno in futuro. Se però continuerò ad andare in palestra con passione e voglia di migliorarmi, allora gli obiettivi me li costruirò strada facendo”. Geri nel combattere si ispira un po’ a tutti i campioni della boxe mondiale, del presente e del passato. Il suo idolo è stato un campionissimo ma non propriamente ‘uno stinco di santo’. “Il mio preferito - spiega Gega - è senza dubbio il mitico Mike Tyson. Cosa mi piaceva di lui? La tecnica, la cattiveria, la potenza, l’esplosività. Mi affascina anche la sua storia, come ha affrontato i problemi, le difficoltà e come ne è uscito. Un personaggio con luci e ombre: sul ring ha fatto cose, per un certo senso, uniche e inimitabili mentre nella vita, diciamo così, è stato un tantino ‘meno eccezionale’…” La boxe è uno sport per giovani? Geri non ha dubbi: “Un ragazzo della mia età, e in generale chiunque, dovrebbe provare a praticare la boxe perché ti cambia
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MARTEDI’
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dalle 19.30 alle 21.30
Sotto: Geri Gega ha iniziato a boxare all’età di 13 anni. Ora, sotto lo sguardo attento dell’ex campione italiano Luca Mori, sta affinando la tecnica e potenziando il fisico
completamente, sia dentro che fuori. Cambia il tuo modo di pensare, ti libera dallo stress, dal nervosismo e da tutto ciò che a volte, sbagliando, ci teniamo dentro. La palestra è davvero per tutti, non ci sono persone più predisposte di altre. Bisogna solamente avere voglia di provare: il resto viene di conseguenza”. Prima di salutare vogliamo toglierci un paio di curiosità e chiediamo a Geri qua-
le colpo gli riesce meglio e quale gli fa più male. “Il colpo che mi riesce meglio - conclude il giovane atleta dell’Associazione Pugilistica Scaligera - credo sia il gancio destro mentre non c’è un colpo che, quando mi colpisce, mi fa più male di un altro. Tutti i colpi, se non li incassi bene, ti fanno male!”. Aggiungiamo noi: sul ring, come nella vita. Buona fortuna ragazzo!
boxe
“
Questo sport esige massima concentrazione e disciplina, fattori che senza dubbio aiutano i giovani a crescere anche come persone
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di Enrica Girelli podistica
Correre a Verona di xxx
» Febbraio e Marzo 2016
FEBBRAIO 2016
MARZO 2016
sabato 6
domenica 6
n Pastrengo (VR) forte Degenfeld Piovezzano “6 ore Pastrengo Trail” percorso circolare di 6 km
n Cerea (VR) “Marcia tra le oasi naturali di Cerea” km 7 12 17 - ore 8:00 9:00 FIASP
domenica 7
sabato 12
n Bussolengo (VR) “Gran marcia di San Valentino” km 5 10 15 - ore 8:30 - UMV n Minerbe (VR) “Marcia dei tre mulini” km 6 10 20 -ore 8:00 9:00 n Pescantina (VR) “Cross di Pescantina” FIDAL
n Illasi (VR) “Camminando insieme oltre la disabilità” km 6 - ore 9:00 10:00 - FIASP
domenica 14 n Concamarise (VR) “Marcia Conca par la Sanoa” km 5 10 16 - ore 8:00 9:30 FIASP n Montorio (VR) Via San Michele “Marcia delle due città” km 6,5 12,5 16,5 - ore 8:30 - UMV n Verona “Giulietta & Romeo half marathon” km 21, 095 FIDAL + duo half (km 8 + 13 non competitiva)
domenica 21 n Casoni di S.Pietro di Legnago (VR) “Caminada ai Casoni” km 7 12 18 - ore 8:00 9:00 -FIASP n Nogarole Rocca (VR) “Tra i feudi di Nogarole Rocca” km 6 10 16 - ore 8:30 - UMV
domenica 28
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n Forette di Vigasio (VR) “Caminada de quà e de là dela Baldona” km 5 8 14,5- ore 8:30 n Minerbe (VR) “Marcia dei tre mulini” km 6 10 20 - ore 8:00 9:00 - FIASP n Monteforte d’Alpone (VR) “Camminata Rotariana dei 10 capitelli” km 6 10 15 - ore 8:30 9:00 FIASP
domenica 13 n Illasi (VR) “CorrIllasi - Quattro passi tra i vigneti e gli olivi ...” km 7 12 18 - ore 8:00 8:30 FIASP UMV
domenica 20 n Quinto di Valpantena (VR) “Sgambada de San Giuseppe” km 5 7 14 - ore 8:30 9:00 FIASP n Vangadizza di Legnago (VR) “Quatto salti con le rane” km 7 12 18 - ore 8:30 9:00 FIASP
lunedì 28 (pasquetta) n San Giovanni Ilarione (VR) “Marcia tra i ciliegi” km 7 13 20 - ore 8:30 9:00 FIASP
progetto sport P axxx
Âť
sara valdo
Superman, dopo tutto, non era un fenomeno. Clark Joseph Kent era un pezzo di marcantonio, alto e ben messo. Aveva una doppia vita, i super poteri e sapeva volare.
ULTRAingegnere
L’
Sara Valdo, classe 1974, che in altezza raggiunge i 164 centimetri, di professione fa l’ingegnere e per passione corre, fino a 24 ore consecutive, macinando quasi 200 chilometri. No, nemmeno Clark lo avrebbe fatto. Volare, al confronto,
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di Benny Borsellino Calasanzio
Paxxx W AT C H & F O C U S
S
ara, te lo chiederanno in tanti, dunque mi metto in fila: ma perché corri, corri, corri così tanto come Forrest?
N
ella mia vita mi sono posta degli obiettivi, e poi ho lavorato per raggiungerli. È bello andare oltre i propri limiti, è bello dialogare costantemente con il tuo corpo. L’ultramaratona è una disciplina in cui il corpo e la mente devono parlarsi, perché è facile avere crisi fisiche e mentali: il 70% lo fa la mente… se essa decide che è finita ti devi fermare.
È
nel 2007 però che decidi di dedicarti alle lunghe e lunghissime distanze. Sì, stavo preparando insieme a un amico la 100 km del Passatore con un mio amico, una classica che da Firenze arriva a Faenza. Lui purtroppo venne a mancare, così io decisi che l’avrei corsa anche per lui: la feci in 15 ore e 45 minuti. Fu un percorso dentro e fuori me stessa.
C
ome è iniziata questa tua avventura in una disciplina così dura? Come tanti iniziai per gioco. Alcuni miei amici facevano corse amatoriali della domenica mattina, e così provai. Era il 2000. Venivo dallo sci, dalla pallavolo e dal nuoto. Non avevo mai corso. Mi piacque molto, così un anno dopo feci la prima maratona...
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progetto sport podismo
SARA VALDO
C
apisci che sei portata e nel 2009 ti affidi ad un allenatore, Stefano Scevaroli, con cui curate la tecnica di corsa e l’allenamento specifico. Con Stefano iniziammo a migliorare la 100 chilometri, e iniziarono ad arrivare i primi piazzamenti sul podio. Sentivo però che potevo spingermi oltre, che potevo puntare alla 24 ore. Stefano mi disse che secondo lui avrei potuto farla e così iniziammo a prepararla.
I
l percorso di allenamento avrebbe richiesto due anni. E, con tappe progressive, tu invece… In effetti mi ero iscritta ad una 24 ore solo per allenarmi, per provare a resistere almeno per sedici ore. Raggiunto quel traguardo, tuttavia, stavo bene, così continuai e vinsi la gara; alla successiva, a San Giovanni Lupatoto, conquistai il titolo italiano. Un anno dopo, nel 2012, a Mestre riuscii a vincere di nuovo e a superare la distanza di 185 chilometri in 24 ore che mi consentì di conquistare la maglia azzurra.
E
da lì i mondiali in Polonia, Olanda e Italia, dove ottieni ottimi piazzamenti e migliori il tuo personale. Ma su che percorsi si corre una 24 ore e come gestite le esigenze... fisiologiche? Di solito il percorso è una pista di atletica, un quartiere di una città, o un misto. Lungo il percorso ci sono i bagni chimici, gli assi-
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stenti che ti danno da mangiare e ti cambiano a seconda del clima. Il tutto sempre velocemente per non perdere tempo prezioso.
T
u e i tuoi compagni di disciplina siete spesso oggetto di studio da parte delle università.
Sì, siamo stati studiati dal Cnr, dalla facoltà di Scienze Motorie di Verona e Udine. A marzo faremo altri test con Urbino. Il loro obiettivo è osservare cosa si modifica nel corpo umano durante un tale impegno e verificare se noi ultramaratoneti abbiamo delle similitudini a livello genetico.
“
Paxxx
O
ra che sei un’atleta azzurra, hai corso 101 tra maratone e ultramaratone, e hai anche degli sponsor che ti sostengono, che altri obiettivi hai? Vorrei raggiungere i 200 chilometri nella 24 ore, partecipare alla “Nove Colli”, al giro del Lago di Balato e alla “Spartathlon”, la Atene-Sparta.
Grazie al materiale tecnico Newline che mi fornisce Linea Sport di San Giovanni Lupatoto e alla consulenza di Sport Life di Bovolone, gli integratori Adacta e le calze Bee, posso concentrarmi solo sull’allenamento e puntare sempre ad altri (e alti) traguardi. In fondo gli obiettivi esistono per essere raggiunti… e superati.
È bello andare oltre i propri limiti, è bello conoscere e dialogare costantemente con il tuo corpo
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9A EDIZIONE DELLA GENSAN
di Cesare Monetti
Una corsa d’AMARE! C
i siamo: domenica 14 Febbraio 2016 si correrà la 9a edizione della Gensan Giulietta&Romeo Half Marathon e ancora una volta si è arrivati al record d’iscritti e la conferma che a Verona si corre la seconda mezza maratona in Italia per numero di partecipanti. Ottomila e passa alla gara agonistica da 21km, qualche migliaio alla Agsm DuoMarathon, la gara a staffetta da correre in team, libera ed
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aperta a tutti. Eccellente il lavoro di Gaac 2007 Veronamarathon, società organizzatrice in collaborazione con il Comune di Verona, per raggiungere l’obiettivo di sfiorare o almeno avvicinarsi alle 10mila presenze con tantissimi stranieri al via che significa pernottamenti e ristoranti, insomma offre indotto economico per la città nel fine settimana dedicato a San Valentino.
AGSM DUOMARATHON
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na corsa, due runner, un tempo cronometrato. La Agsm DuoMarathon è una manifestazione non competitiva libera a tutti (tesserati o non tesserati), senza obbligo di visita medica agonistica e, sfida nella sfida, ogni prestazione sarà cronometrata con chip attivo. Per partecipare ci vuole solo un team composto da due persone, un amico/a, un compagno/a d’allenamento o il compagno/a di vita e la distanza di gara sarà equamente divisa: km 10,5 il primo frazionista e km 10,6 il secondo frazionista.
GIULIETTA&ROMEO HALF MARATHON
LE DISTANZE
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arà una grande edizione della Gensan Giulietta&Romeo Half Marathon quella del prossimo 14 Febbraio 2016, giorno di San Valentino, il giorno degli innamorati, da trascorrere ‘di corsa’ magari con il compagno di vita, un fine settimana a Verona sarà unico. Mezza maratona ufficiale 21,097km certificata Fidal e Aims e Agsm Duo Marathon in staffetta con Team composto da 2 persone, non competitiva aperta a tutti senza necessità di alcun certificato medico.
LE MEDAGLIE? UN TRIBUTO A VERONA
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Anche il percorso sarà il medesimo della gara agonistica, con la partenza alle ore 10 dal Palazzetto dello Sport di Verona per il primo frazionista e poi il cambio al Palazzetto dello Sport con il secondo frazionista e arrivo dopo l’attraversamento dell’Anfiteatro Arena in Piazza Bra nel cuore di Verona. Anche per tutti i partecipanti della Agsm Duo Marathon è previsto lo stesso pacco gara dei runner della mezza maratona compresa la medaglia ed il pasta party finale in Expo.
a diversi anni le medaglie di Veronamarathon o Gensan Giulietta&Romeo Half Marathon rappresentano un tratto importante della città, come se i podisti ne portassero a casa un pezzo. Grazie all’idea e alla realizzazione dello Studio Aurelio Clementi, la medaglia di questa nona edizione 2016 racchiude in sé un doppio significato: uno dedicato alla città di Verona, l’altro alla coppia che corre la mezza maratona. La medaglia si ispira nella forma ai merli di Castelvecchio, fortezza Scaligera medievale. La medaglia, però, non può essere letta singolarmente: le due medaglie vinte dalla coppia se unite formano una figura unica, a significare che la Giulietta & Romeo Halfmarathon deve essere percorsa assieme per ottenere la vittoria
P axxx podismo
La storia delle medaglie a Verona VERONAMARATHON 2014 La medaglia è un omaggio alla famosa “Piazza Erbe” . Situata nel cuore del centro storico all’intersezione tra le vie romane del Cardo e del Decumano, è la più antica piazza di Verona. La sua caratteristica è la presenza di banchi commerciali caratterizzati da una copertura in stoffa ad ombrello. La forma a fuso della piazza, rimaneggiata in epoca Medievale, viene reinterpretata con una forma più astratta, mettendo in risalto con pieni e vuoti le diverse aree, nelle quali si inseriscono gli ombrelloni, la Fontana di Madonna Verona e la Tribuna. VERONAMARATHON 2015 Questa medaglia è forse quella che più rappresenta il significato di “essere un maratoneta”. Rappresenta, infatti, la pianta della città che il maratoneta si appresta ad attraversare. Sono rappresentate le due vie principali del centro storico di Verona, il cardo e il decumano, che, con la loro rigida geometria, disegnano il nucleo antico della città. Ad essi si affianca l’Adige, elemento fluido e sinuoso. Le antiche strade romane che univano Verona al resto d’Italia sono ora attraversate da un fiume di sportivi pieni di grinta e di entusiasmo, pronti a conquistare una nuova meta. GENSAN GIULIETTA&ROMEO HALF MARATHON 2015 Questa medaglia rappresenta il simbolo per eccellenza di Verona: l’Arena. Immaginate per un attimo di volare, di vedere i suoi anelli formati dai gradoni in pietra, di sorvolare la famosa “ala” e le sue possenti mura. Ecco, l’imponenza del monumento è qui reinterpretata con questo disegno geometrico astratto. Di color giallo bronzo e di spessore rilevante è simbolo del passato importante che la città ricopriva nel I secolo. Punto di arrivo della Maratona è anche il trofeo stesso di essa.
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progetto sport
AL NUOVO BOTTAGISIO
a cura della redazione
Un progetto
“multisportivo” “A
vviamento allo sport 2016” è l’iniziativa che si svolgerà durante la prossima estate presso il nuovo Bottagisio Sport Center del Chievo. L’obiettivo principale è quello di avviare con professionalità i ragazzi e le ragazze (scuole elementari, medie e biennio superiore) alla pratica della multisportività, intesa come connubio di conoscenze pratiche, didattiche e ludiche riferite a differenti sport. Stiamo quindi parlando di una forma evoluta di equilibrio psicofisico che trova le basi in un bagaglio di esperienze sportive diversificate. Il triathlon, per esempio, è un’unica disciplina sportiva che riunisce tre spe-
Con questo progetto sportivo il Bottagisio Sport Center desidera porsi al vertice del mondo sportivo per ragazzi e diventare punto di riferimento per Verona e provincia Avviamento allo sport 2016
Avviamento allo sport 2016
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cialità ben distinte. Anche nell’atletica leggera esistono espressioni multidisciplinari, vedi pentathlon e decathlon. La proposta degli organizzatori di “Avviamento allo sport 2016” racchiude in un’unica esperienza di sport come canoa, atletica leggera, mountain bike, rugby e scherma valenze di resistenza, elasticità, equilibrio, forza ed esplosività. Questo insieme di attività sportive trova nel nuovo Bottagisio una location ottimale grazie a spazi idonei per la pratica delle discipline sopra citate. Incastonato tra il fiume Adige, la ciclabile del Sole e i campi da calcio del ChievoVerona, il Bottagisio Sport Center, grazie a una direzione sportiva
Nella pagina a fianco: Il presidente Luca Campedelli, insieme all’Assessore allo Sport di Verona Alberto Bozza e a Giuseppe Campedelli, storica figura dirigenziale del Settore Giovanile gialloblù, all’inaugurazione del nuovo cancello del Bottagisio Sport Center
progetto sport
PROGRAMMA E TURNI SETTIMANALI Ogni turno offre la possibilità di scegliere la modaloità di partecipazione, in base agli orari di permanenza: - dalle 8.00 alle 13.00 (senza pranzo) - dalle 8.00 alle 14.00 (con pranzo) - dalle 8.00 alle 16.00 (turno completo) La composizione del gruppo è suddivisa in 3 fasce d’età: - Fascia 1: 1a /2 a /3 a elementare - Fascia 2: 4 a /5 a elementare e 1a media - Fascia 3: 2 a /3 a medie e biennio superiori
qualificata con tutor e staff esperti, garantisce ai giovani e alle loro famiglie un’esperienza di grande aggregazione e divertimento. Grazie alle attività conosciute durante il corso i partecipanti potranno proseguire successivamente l’attività sportiva preferita, con la comodità di avere un canale diretto con le società guida. La canoa, la mountain bike e la scherma hanno come sede unica il Bottagiso, mentre rugby e atletica leggera sono raggiungibili con bus navetta essendo le loro le sedi adiacenti alla struttura del Chievo. Tutti gli iscritti al corso estivo potranno partecipare nel mese di settembre alla
Paluani Cup, una vera miniolimpiade per ragazzi. Un momento sportivoagonistico a squadre, un ulteriore messaggio di valenza multipla dal forte imprinting pedagogico. Il progetto verrà promosso, diffuso e sostenuto anche dalla rivista SportDi+ magazine, veicolo ottimale per comunicare direttamente con gli alunni e alle scuole veronesi.
PROGRAMMA GIORNALIERO - 8.00/9.00: ritrovo (colazione Paluani) - 9.00/9.30: attività di riscaldamento fisico - 9.45/12.45: sport del giorno parte pratica - 13.00/14.00: pranzo e pausa - 14.05/15.45: sport del giorno parte didattica e gioco - 15.45/16.00: merenda Paluani
PROGRAMMAZIONE SPORT GIORNALIERO - lunedì: mountain bike - martedì: rugby - mercoledì: canoa - giovedì: atletica - venerdì: scherma Alla fine della settimana verrà rilasciato un diploma di partecipazione con valutazione
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progetto sport sci
BRENTONICOSKI
pubbliredazionale
Una stazione, tante idee o t n e m i t r e v i d e … per tutti!
I servizi offerti:
HAPPY SNOW
A San Valentino presso l’Hotel Bucaneve: servizio attivo dal 07/01 al 13/03 tutti i martedì e giovedì con orario 13.30-16.00 e tutti i sabato e domenica con orario 10.0016.00. La prenotazione si effettua direttamente presso la taverna dell’Hotel Bucaneve il giorno stesso. Il costo del servizio è di 5 euro per la mezza giornata e di 10 euro per la giornata intera, con possibilità di prenotare anche il pranzo a prezzi convenzionati presso il vicino Hotel Bucaneve.
BABY E MINICLUB A Polsa presso l’Hotel Polsa: per tutta la stagione invernale dalle 10:00 alle 18:00. Al chiuso con possibilità di utilizzo dei gonfiabili e pranzo con le animatrici su prenotazione al numero 345.2813977.
NEVERLAND
La stazione di BrentonicoSki si sta sempre più attrezzando per dare un’offerta completa alle famiglie, con strutture e alternative allo sci per i più piccoli.
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Presso Malga Le Susine, agri-Ristò direttamente sulle piste da sci, nuova area giochi con gonfiabili, accessibile senza costi, aperta tutti i giorni dalle 10.00 alle 16.00 e sorvegliata da staff di professionisti. Dotato di linea Wifi gratuita, è il posto ideale per degustare le prelibatezze Trentine, accompagnando il tutto con un buon vino locale. Malga Le Susine è raggiungibile anche a piedi da piazza Polsa.
progetto sport sci
BRENTONICOSKI Maggiori info: www. scuolascimontebaldo.it/itit/p/48/scuola Scuola sci Polsa: 0464-867070 Scuola sci San Valentino: 0464-391506
Altre proposte adatte per tutti: SABATO SERA SULLA NEVE POLSA PRIMI PASSI Disposto a fianco del piazzale di Polsa e vicinissimo alla scuola di sci, è sito il campo scuola ideale per far muovere i primi passi sulla neve ai Vostri bimbi. Servito da un tapis rouland di ultima generazione, è una pista attrezzata con sussidi didattici studiati a posta per i più piccoli. I bambini potranno imparare a sciare divertendosi.
PISTE DI PATTINAGGIO A SAN VALENTINO
Loc. Mosee, pista da pattinaggio su ghiaccio naturale, non coperta, con possibilità di noleggiare l’attrezzatura. Orario apertura: tutti i giorni dalle 10.00 alle 17.00 e la sera dalle 20.30 alle 22.30.
SKY ICE FANTASY Pista di pattinaggio su ghiaccio sintetico, non coperta, con possibilità di noleggio attrezzatura presso Hotel La Betulla. Orari: 10.00-12.00; 15.00-19.00 e 20.00-23.00. La scuola sci Monte Baldo mette a vostra disposizione più di 50 maestri di sci alpino, nordico, snowboard e telemar, tutti altamente specializzati nell’insegnamento ai bambini. Le lezioni diventano così un momento di gioco e divertimento. In poche ore il vostro bimbo muoverà i suoi primi passi sulla neve con il sorriso e la serenità che i nostri maestri gli sapranno trasmettere.
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Escursioni guidate nelle sere d’inverno, con o senza ciaspole, per un aperitivo o una cena nelle baite e nei rifugi ‘top’! Le esperte guide di Equipenatura propongono una serie di uscite serali sulle montagne innevate dell’altopiano di Brentonico, al cospetto di panorami affascinanti e mozzafiato. Goditi un sabato sera diverso, apprezza la magia di un’uscita in notturna e festeggia l’arrivo in rifugio con uno sfizioso aperitivo o una cena tipica! Sono sette le escursioni o ciaspolate, in base alle condizioni neve, programmate per raggiungere Baita Montagnola, in località Polsa di Brentonico, direttamente sulle piste di Brentonicoski o il Rifugio Altissimo. http://www.visitrovereto.it/ vivi/eventi/baldo-topgo-neve/ Le escursioni sono guidate, gratuite e adatte anche ai bambini. Vuoi vivere il Parco del Monte Baldo d’inverno, ma non sai sciare? Prova le ciaspole, un modo alternativo di gustare la neve. Per le prime uscite vengono proposti percorsi privi di difficoltà tecniche, adatti a tutti, anche ai bambini a partire dagli 8 anni. Le uscite, della durata di un paio d’ore, saranno sapientemente gestite da una Guida
dell’ Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente, che illustrerà le caratteristiche e le peculiarità di questo bellissimo angolo di Trentino!
NOVITÀ 2016: FAT BIKE CON PEDALATA ASSISTITA Presso il Centro Snowboard Polsa da quest’anno sono disponibili le fatbike, le nuove biciclette con pedalata elettrica assistita che permettono salite e discese sulla neve in tutta sicurezza. Si organizzano escursioni guidate di giorno e in notturna. Info: noleggio@centrosnowboardpolsa. it - Cell. 335283755
FAT&SKIN NIGHT
Cosa c’entrano tra loro pelli di foca & Fat e-Bike? A gennaio e febbraio, tutti i martedì sera la Polsa - Brentonicoski area si apre agli amanti dello sci alpinismo e della bici su neve con pedalata assistita. Risalite sulle piste anche con guide, noleggio ciaspole e dalle 20:30 serata di musica e arte con il gruppo Nik Perry Blue & The Wouldon Boys e le sculture di legno di Massimo Galli in baita Montagnola dal mitico Danilo ‘Dialocan’, re indiscusso delle feste in montagna sul Baldo! Per info: Danilo cell. 338.4023229 e Mario cell. 335.283755
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progetto sport due ruote
MR MARTINI
di Marina Soave
Il cappellaio SCRAMBLER » C Girando per i padiglioni del Motor Bike Expo ci siamo imbattuti in Mr. Martini. Chi è? Con questo articolo ci limitiamo a presentarvelo e a mostrarvelo. Perché ci sarà tempo per conoscerlo meglio…
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hiusura col il ‘botto’ per l’edizione 2016 del Motor Bike Expo di Verona che, con oltre 150.000 visitatori, supera il risultato della passata edizione e si conferma cuore pulsante del mondo custom a livello internazionale e dell’universo-moto. Nei tre giorni di esposizione (22, 23 e 24 gennaio) in totale Motor Bike Expo 2016 ha visto la presenza di ben 600 espositori ed è stato animato da oltre 70 appuntamenti tra esibizioni, show, confronti e scuole guida nelle aree esterne, presentazioni, premiazioni, meeting e incontri (anche con gli studenti) che hanno spaziato dal custom allo sport passando anche per l’approfondimento tecnologico ed industriale, il sociale e le forme espressive ed artistiche legate alla galassia delle due ruote. Tra i vari espositori uno tra i più colorati e curiosi è stato senza dubbio Mr. Martini, brand tutto veronese che nasce da una storia fatta di passione e dedizione, di ricerca e creatività. Mr Martini, al secolo Nicola Martini, è un creatore di scrambler, ovvero - sperando che
non si arrabbi per la definizione – un artista che, grazie all’esperienza maturata negli anni, rielabora, modifica e crea motociclette uniche. Anni di lavoro e ricerca gli hanno permesso di tracciare una vera storia su due ruote, una storia tutta italiana che ha dato il suo contributo alla cultura dello Style nel motociclismo. La risonanza delle creazioni di Mr. Martini a livello mondiale ha ulteriormente messo in risalto l’unicità di uno stile in cui competenza tecnica e intuizioni estetiche concorrono alla realizzazione di prototipi eleganti e originali, caratterizzati da innovative soluzioni tecniche ma anche dall’estrema cura riservata alle finiture, alla scelta dei materiali e degli abbinamenti cromatici. Il tema proposto quest’anno da Mr. Martini a Motor Bike Expo era ‘Alice nel paese delle meraviglie’. Perché? Beh, basta guardare le foto per capirlo… Martini ci ha davvero incuriositi e affascinati: non credete siano argomenti sufficienti per dedicargli un ampio servizio sul prossimo numero di SportDi+? Stay tuned…
TEAM SERVICE Pulizie civili/industriali Manutenzione giardini Michela Rossi
Via Pasubio, 50 • 36020 Castegnero (VI) +39 340 8907097 • teamservice14@gmail.com 79
progetto in FORMAti sport
di Barbara De Bortoli * XXXXX
Come ‘muoversi’ dopo le feste » T Qualche chilo in più dopo le feste? Nessun problema: una pianificazione e un po’ di buona volontà e tutto tornerà come prima. Volere è potere. Ma con ‘testa’…
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rascorso anche gennaio, le feste natalizie sembrano un ricordo ormai lontano. Ci ritroviamo sommersi dalla quotidianità, dagli impegni lavorativi e dalla stanchezza alla quale abbiamo dovuto riabituarci troppo velocemente. Ci pensano loro a ricordarci vividamente i ‘bagordi’ vissuti: panettoni avanzati, una noiosa pesantezza causata da dolci ipercalorici, da qualche bicchiere di troppo e, soprattutto, da quei chiletti in più! Fatto un rapido bilancio ci sale un fastidioso senso di colpa: “perché ho smesso di allenarmi durante le feste?”; “sarà tragico ricominciare tutto
da capo?”; “devo decidermi a iniziare a fare attività fisica”. A questo punto siamo a un bivio: abbandonarsi al circolo vizioso della sedentarietà, così ricca di comodità, o votarsi al sacrificio fisico e alla limitazione alimentare? A voi l’ardua scelta, sappiate però che secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) la mancanza di attività fisica costituisce uno dei principali fattori di rischio di mortalità nei paesi industrializzati, dopo ipertensione, ipercolesterolemia, fumo e alcol. Al contrario, la sua pratica costante contribuisce alla regolazione del peso corporeo, all’attivazione del metabolismo, alla riduzione della pressione arteriosa, all’incremento della densità ossea e alla riduzione di stati di ansia e stress. A questo punto spero che tutti abbiate considerato la seconda opzione di con-
* Laureata in Scienze Motorie Preventive e Adattate Personal Trainer AreaE
inFORMAti
seguenza vi riporto di seguito qualche consiglio per iniziare bene questo 2016, all’insegna della salute e del benessere del corpo e della mente.
COME COMINCIARE Per iniziare ad essere più attivi basta poco: - ritagliarsi un’ora al giorno per se stessi - usare meno l’auto e i mezzi di trasporto - allenarsi anche quando non sembra (per esempio usare le scale anziché l’ascensore) - passare più tempo libero all’aria aperta (meteo permettendo). Per chi è motivato a fare qualcosa in più, il modo migliore sarebbe quello di iscriversi in palestra, in piscina o a qualsiasi altra associazione sportiva per sancire l’impegno, anche economico, preso verso se stessi.
CHE TIPO DI ATTIVITÀ È MEGLIO SVOLGERE Ci sono due grandi tipologie di allenamento: quello anaerobico (lattacido e non) e quello aerobico. Il più indicato è quest’ultimo perché è accessibile a tutti (anche a chi soffre di patologie come per esempio cardiopatie o diabete), aumenta la capillarizzazione, aumenta il trasporto di ossigeno, la capacità di utilizzare grassi e carboidrati (accumulati in abbondanza con le festività) e agisce positivamente sul sistema cardiovascolare. Le indicazioni ufficiali sono: - durata: almeno 30 minuti di esercizio - frequenza: almeno 2/3 volte a settimana - intensità: la
frequenza cardiaca dovrebbe rimanere entro il range dal 60%/70% al 90% della frequenza cardiaca massima (220 dall quale va sottratta l’età del soggetto). Per esempio, una donna o un uomo di 40 anni avranno 180 battiti al minuto (bpm) di frequenza massima e dovranno stare tra i 108/126 e i 162 bpm per allenarsi in modo aerobico. Il mio consiglio è quello di abbinare all’attività l’uso di un cardiofrequenzimetro. Avrete così un po’ di consapevolezza in più circa il vostro impegno cardiaco (adesso questa tecnologia è disponibile a prezzi accessibili a tutti. Inoltre vi suggerisco di farvi monitorare e consigliare da esperti in scienze motorie.
IN PRATICA Abbiamo capito che l’esercizio da seguire deve essere moderato, duraturo nel tempo ed eseguito più volte a settimana. Non rimane che fornire qualche esempio: - passeggiata: l’attività più semplice è una camminata a passo veloce, da soli o in compagnia. Il primo step è programmare 3 uscite da 30 minuti ciascuna. - biciclettata: tempo permettendo questa disciplina vi permette di godervi il paesaggio senza sovraccaricare troppo le articolazioni, inoltre si può praticare soli o con tutta la famiglia - gite fuori porta: domenica invernale ma sole che illumina la giornata? Programmate una mini escursione in montagna, al lago o in campagna, macinerete chi-
lometri senza rendervene conto. - nuotata: un’ottima soluzione, se vi piace la piscina, che vi permette di isolarvi un po’ di più dal mondo esterno, scaricando il peso dalle articolazioni e dalla colonna. Praticare almeno 2 volte a settimana per 30 minuti. - palestra: se il tempo non è dei migliori potete cimentarvi nella camminata (tapis rulant o treadmill) o in qualche corso che concili allenamento cardiovascolare e tonificazione muscolare. Frequentandola almeno 2 volte a settimana, oltre a migliorare la vostra forma fisica avrete modo di socializzare e fare nuove amicizie. Le prime settimane saranno le più ostiche, il sacrificio di incastrare questo tempo in più giornate, piene di impegni ed orari, vi sembrerà un obbligo più che un piacere. Questo però solo inizialmente: questa voglia di allenarsi si autoalimenterà dei cambiamenti che riscontrerete dopo poche settimane!
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LA PAROLA ALL’ESPERTA
inFORMAti di Benny Borsellino Calasanzio
Mangiare bene? Sì, per
sentirsi in forma! P
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ossiamo dire che il carboidrato è un po’ il carburante del corpo umano durante lo sport?
In un’epoca di super atleti, di discipline sportive massacranti e di furbetti che alla fatica preferiscono la sporca scorciatoia del doping, SportDi+ Magazine ha voluto chiedere lumi direttamente a chi di lavoro cura l’alimentazione delle persone “comuni” e degli sportivi, la biologa nutrizionista Veronica Guerra
D
ottoressa, senza scendere nello specifico delle varie discipline, che caratteristiche dovrebbe avere l’alimentazione degli atleti? Le caratteristiche principali devono essere tre: un maggiore apporto di acqua, di carboidrati e di energia – in relazione al consumo energetico che il gesto atletico andrà a comportare – rispetto alla popolazione media. Oltre a ciò deve essere rispettato anche un adeguato apporto di proteine, minerali, vitamine e fibra.
P
erché ha considerato tra gli obiettivi principali un maggiore apporto di carboidrati e non di proteine, come si sente spesso affermare? Perché un concetto che spesso sfugge è che il principale substrato energetico per i muscoli in attività è rappresentato proprio dai carboidrati! Sono un’energia di rapido utilizzo, mentre le proteine hanno funzione “plastica”, cioè vanno a costituire la struttura del muscolo ma non forniscono energia così come erroneamente si pensa.
Diciamo di sì. La prestazione atletica, come accennato prima, è condizionata dalla disponibilità di carboidrati (ovvero di di glucosio) dell’organismo. Le riserve glucidiche del nostro corpo sono scarse: troviamo del glicogeno epatico, del glicogeno muscolare e del glucosio libero nel sangue, per cui quello che occorre fare è potenziare al massimo le riserve dell’organismo in modo tale da sostenere per l’intera prestazione le richieste energetiche dei muscoli impegnati.
E
quindi, in pratica, cosa dovrebbe mangiare un atleta prima dell’impegno sportivo?
Il pasto che precede il gesto atletico dovrà contenere il 70-75% di carboidrati, più modeste quantità di lipidi e proteine (pasta col tonno, panino col prosciutto, una fetta di torta di pan di Spagna e un bicchiere di latte). Dovrà essere un pasto facilmente digeribile, e, cosa importante, deve essere consumato non meno di 3-4 ore prima dell’inizio della gara. Altro aspetto fondamentale è quello di incrementare al massimo l’idratazione: nelle due ore prima bere 400-600 ml di acqua e subito prima dell’inizio della gara altri 200300 ml.
progetto in FORMAti sport
COME ALLENARSI SENZA ESAGERARE
di Francesco Pigozzo
Sindrome di overtraining L’
esercizio fisico mette in atto tutta una serie di aggiustamenti metabolici, neuroendocrini e cardiorespiratori che ci consentono di far fronte alle aumentate richieste metaboliche imposte da carico di lavoro. Se l’intensità dell’esercizio fisico è notevole, l’organismo mostra i sintomi della fatica acuta caratterizzata da due elementi n carico della prestazione n aumento della percezione allo sforzo A questo punto l’atleta non è più in grado di sostenere lo sforzo poiché un muscolo affaticato tende ad autoproteggersi limitando le sue prestazioni
CAUSE DELLA FATICA ACUTA
Per overtraining si intende uno squilibrio dell’allenamento che si verifica quando l’attività fisica praticata è troppo intensa, tanto che l’organismo non riesce, nei tempi di recupero, a eliminare la fatica accumulata
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Le cause della fatica acuta sono prevalentemente: n diminuzione scorte APT e CP n esaurimento delle scorte di glicogeno (si possono integrare introducendo maltodestrine e fruttosio)
CAUSE DELLA FATICA CRONICA Per quanto riguarda invece la fatica acuta le cause sono da attribuirsi a: n alterazioni dell’equilibrio idrico ed elettrolitico e liquidi n riduzione del volume e aumento della viscosità del sangue (aumento del lavoro del cuore per portare ossigeno ai muscoli) n riduzione flusso di sangue ai reni con sofferenza e danno delle cellule renali (albuminuria-ematuria) Per gli sforzi estremi vi è un progressivo aumento di acido lattico con diminuzione del PH dei liquidi intracellulari sino ad interferire con la contrazione muscolare riducendo la riserva alcalina provocando acidosi metabolica
SINTOMI Dolore che può essere: - precoce (accumulo di radicali liberi) - tardivo (lesioni delle fibre muscolari) Anche il cuore può essere colpito da affaticamento (aumento troponina). L’atleta è stressato da allenamenti, competizioni e fattori esterni con riduzione delle prestazioni che permane anche dopo un periodo di riposo. Se dopo recupero si torna alla normalità si parla di overreaching. L’Overreaching può essere considerato una forma di overtraining a breve termine, nella quale l’adattamento è compromesso ma non c’è alcuna perdita degli adattamenti precedenti.
DIAGNOSI La diagnosi deve essere fatta il più velocemente possibile per evitare errori nella programmazione degli allenamenti e delle gare nonché per la somministrazione di un adeguato periodo di riposo. - perdita di peso - fatica eccessiva per carichi bassi - aumento pressione arteriosa - aumento frequenza cardiaca a riposo - calo del desiderio di allenarsi - irritabilità - insonnia - astenia - diminuzione frequenza cardiaca da sforzo - diminuzione lattato dopo sforzo massimale - aumento delle infezioni virali e batteriche (diminuzione livelli di glutamina) - dolore muscolare - diminuzione ferritina e glutamina nel sangue.
SICUREZZA
in FORMA ti pubbliredazionale
El.Med.Garda qualità al servizio della sicurezza
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L’Azienda di Costermano da oltre vent’anni lavora nell’ambito della commercializzazione, assistenza e manutenzione di apparecchiature elettromedicali e sanitarie.
N
ata nel 1994 El.Med. Garda è diventata, attraverso continui e costanti step di crescita e innovamento, leader di settore delle apparecchiature elettromedicali e sanitarie. Negli ultimi anni l’azienda ha concentrato i suoi obiettivi aprendo una linea dedicata alla riabilitazione di disabili e anziani, con un occhio di riguardo alla cardio-protezione. Per la riabilitazione di disabili e anziani, l’azienda dal 2012 ha aperto una nuova linea di prodotti, chiamata MediCare, dedicata a case di riposo e privati. Si è puntato su prodotti come sollevatori per persone sia fissi, da soffitto o parete, oppure mobili, offrendo anche accessori indispensabili come le imbragature per il trasporto e la deambulazione, e per eventuali operazioni igieniche in situazioni dove sono presenti anziani e disabili con difficoltà motorie. Per ulteriori informazioni visitare il sito: www.medicarevr.it La cardio-protezione è un altro obiettivo di El.Med.Garda, infatti oltre essere assistenza nazionale di Zoll Italia, commercializza defibrillatori semiautomatici, corsi di formazione BLSD, per arrivare a soddisfare quei progetti di cardio protezione come possono essere: città cardioprotetta, azienda cardio-protetta e sport cardioprotetto. Per ulteriori informazioni visitare il sito: www. venetodae.it
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ORTOCHERATOLOGIA
inFORMAti
Difetti di vista? Dormiamoci su!
L
e limitazioni dovute a difetti della vista sono spesso un ostacolo alle normali attività che svolgiamo ogni giorno. La miopia durante l’attività sportiva, che sia all’aria aperta o in altri ambienti, può creare un vero problema, come la possibilità di rompere gli occhiali o perdere le lenti a contatto durante l’attività sportiva. Così pure durante il lavoro e soprattutto per alcuni tipi di lavoro (corpi speciali, piloti, lavori a contatto con polveri) l’utilizzo di occhiali da vista o di lenti a contatto durante il giorno può essere particolarmente difficoltoso o poco confortevole. La correzione del difetto visivo mediante ortocheratologia elimina i rischi di perdita o decentramento delle lenti a contatto, di corpi estranei intrappolati sotto la lente o semplicemente elimina il disagio dato dagli occhiali che si sporcano o scivolano sul naso. Oggi è possibile godersi in tutta libertà la possibilità di praticare qualsiasi sport o lavoro senza l’utilizzo di lenti a contatto né di occhiali. L’ortocheratologia è una tecnica non chirurgica con cui è possibile ridurre, variare o eliminare un difetto di vista attraverso l’applicazione
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Si tratta di una tecnica non chirurgica con cui è possibile ridurre, variare o eliminare un difetto di vista attraverso l’applicazione programmata di lenti a contatto
preciso il potere corneale fino a correggere l’errore rifrattivo, sia esso miopia, anche associata ad astigmatismo, che ipermetropia. Queste lenti correggono il difetto visivo durante il sonno, permettendo, nelle ore di veglia, di vedere bene occhio nudo, senza l’ausilio di occhiali o lenti a contatto.
programmata di lenti a contatto. Questa tecnica consiste, seguendo un rigido protocollo, nell’applicazione di lenti rigide gas permeabili a geometria inversa (conformazione particolare della superficie interna) progettate per modificare la forma della cornea a scopo ottico.
Per quanto riguarda la sicurezza, sappiamo che l’uso di qualsiasi tipo di lente a contatto è sicuro solo se ci si sottopone a rigorosi controlli periodici e si rispettano scrupolosamente le regole di utilizzo e di igiene indicate dallo specialista. L’uso di lenti per ortocheratologia non comporta rischi sostanzialmente maggiori rispetto alle lenti convenzionali e non sono più rischiose nei giovani rispetto agli adulti a patto che vengano seguite tutte le norme di igiene e utilizzati prodotti di altissima qualità. Le lenti che vengono usate per l’ortocheratologia sono lenti molto sofisticate, con materiali ad altissima gaspermeabilità che lasciano arrivare all’occhio l’ossigeno necessario anche quando la palpebra è chiusa.
Le lenti per ortocheratologia producono una variazione temporanea del difetto di vista cambiando la forma della cornea. Il modellamento della cornea modifica il potere rifrattivo oculare e, se l’entità del rimodellamento è adeguatamente controllata, è possibile variare in modo
Recenti e autorevoli studi scientifici dimostrano che l’ortocheratologia è un trattamento, non solo in grado di dare un’indipendenza dagli occhiali da vista e lenti a contatto per tutta la giornata, ma è anche un metodo efficace per rallentare la progressione della miopia nell’età evolutiva.
di Fabio Peloso - Ipervista
EVENTO
GRANDE SUCCESSO ALLA PRESE
di Marcello Tosoni
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SportDi+ tra passato, presente e futuro. Ospiti d’eccellenza e un pubblico numeroso (oltre 200 gli intervenuti!) si sono incontrati venerdì 17 dicembre, presso la Sala Lucchi del Palazzetto Masprone di Verona, per l’evento “SportDi+, una realtà che aumenta!”.
Insieme S si cresce T
i è parlato di cambiamento, innovazione, tecnologia, sport e obiettivi comuni attraverso le voci dei protagonisti di questa realtà e degli invitati.
(…più forti)
90
ra i nomi spiccano quelli di Vangelis Moras, calciatore dell’Hellas Verona, Mons. Giuseppe Zenti, vescovo di Verona, Stefano Gnesato, delegato provinciale del CONI, Alberto Cristani, direttore di SportDi+, Maurilio Boldrini, direttore della fotografia per SportDi+, Alberto Bozza, assessore per lo sport di Verona e Fabio Venturi, presidente Agsm di Verona. Tra i presenti anche Simone Anzani della Calzedonia Verona, Marco Crespi allenatore della Tezenis Verona, Paola Fantato ex olimpionica di tiro con l’arco, Andrea Conti campione italiano handbike e Lorena Zocca campionessa di Mtb. Nutrita la presenza squadre femminili: erano infatti presenti le ragazze del Verona Calcio Femminile, del Valpolicella Calcio Femminile, del Verona Rugby Ragazze, del One Team Foot-
NTAZIONE DEL NUOVO SD+
ball Americano e della Pallamano Olimpica Dossobuono. Ad animare la serata con il loro entusiasmo e allegria anche i bambini delle scuole calcio del Crazy Verona e del Montorio Calcio.
A
d aprire la serata sono state le parole del Vescovo di Verona Mons. Giuseppe Zenti che ha sottolineato l’importanza dello sport come espressione di intelligenza e disciplina per concepire la società come gioco di squadra.
D
opo i consueti auguri, interviene Stefano Gnesato ha spiegato come la numerosa partecipazione all’evento sia il segno che SportDi+ si è radicato e affermato come modello nell’ambito dell’informazione, occupandosi di tutti gli sport veronesi.
A
mostrare come questa rivista sia realmente cambiata e si sia rinnovata in questi anni è il direttore Alberto Cristani: l’aumento del numero di pagine, l’ampliamento del formato e della qualità grafica e fotografica rappresentano come quella di SportDi+ sia davvero una “realtà che aumenta”. Ulteriore esempio è dato dalla creazione di un sistema multimediale che permette, grazie ad un’applicazione chiamata Layer, di accedere, attraverso la rivista, a contenuti
speciali ed inediti, creando così una vera e propria sinergia tra cartaceo e multimediale. Questa espansione non è stata però casuale: tutto questo è stato reso possibile grazie al grande lavoro e all’enorme passione delle persone che hanno creduto in questo progetto innovativo.
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n fondamentale contributo allo sviluppo di questa ‘piccola rivoluzione’ è stato fornito da Maurilio Boldrini. Le sue competenze fotografiche e i progetti proposti anche in campo tecnologico, hanno aiutato la rivista a incrementare notevolmente la qualità dell’immagine. Come ricorda lo stesso Boldrini, la fotografia deve rappresentare l’uomo che c’è oltre il campione.
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EVENTO
L’arte dello sport come espressione di intelligenza e disciplina per concepire la società come un gioco di squadra
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urante la serata sono stati consegnati due assegni al difensore del Verona Vangelis Moras, destinati alla fondazione «Save Moras» che nascerà in Grecia il 23 dicembre di quest’anno. «Save Moras» parte dalla volontà del calciatore gialloblu di informare le persone su cosa significa donare il midollo, atto compiuto da Vangelis per aiutare il fratello Dimitris malato di leucemia e scomparso nel luglio 2015. Le sue parole e la sua opera sono l’esempio concreto e profondo di quell’umanità che va oltre l’uomo di successo.
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ono infine intervenuti l’assessore Bozza, il presidente dell’Agsm di Verona Venturi e don Andrea Giacomelli, che hanno sottolineato l’importanza dell’investire nello sport, maestro di vita a qualsiasi livello venga praticato, e Vangelis Moras ne è dimostrazione.
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na serata ricca di novità, di obiettivi comuni, di emozioni. Ciò che emerge alla fine dell’incontro è una visione più umana e altruistica dello sport: un’attività partecipativa e coinvolgente, che non lascia da parte nessuno, un’espressione fisica e psicologica della persona che comunica con gli altri attraverso il rispetto, come fossero tutti compagni di squadra. E SportDi+ sta trasmettendo in maniera sempre più ampia questi ideali di condivisione, dando visibilità anche alle realtà meno conosciute dei cosiddetti sport “di nicchia”, creando un sentiero da percorrere anche per le generazioni future.
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Tel. 045 8921048
www.kmzerovr.it Via San Michele, 9 Montorio (VR)
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W AT C H & F O C U S
strada sicura
ATTENZIONE SEMPRE AL MASSIMO
di Antonio Benedetti*
Tanta esperienza al servizio di chi guida I Come ogni inizio anno ci affidiamo all’analisi delle statistiche per capire se quello appena trascorso ha portato i frutti per i quali tante persone che si occupano di prevenzione hanno lavorato, cercando di creare quella consapevolezza nei conducenti di veicoli, o più in generale degli utenti della strada, che portano alla diminuzione degli incidenti stradali.
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* Presidente Associazione Verona Strada Sicura
niziando a dare uno sguardo alla statistica generale degli incidenti mortali avvenuti nella provincia di Verona balza all’occhio un dato incoraggiante ovvero la diminuzione dai 66 incidenti mortali del 2014 ai 55 del 2015 con un trend decisamente positivo che vede la mortalità veronese in calo del 16,6%. In diminuzione anche il numero delle vittime che passano dalle 69 del 2014 alle 58 del 2015 (-15,9%). Un altro dato positivo è quello relativo ai motociclisti: si scende dai 21 incidenti mortali con 23 vittime nel 2014 ai 14 incidenti con 14 vittime nel 2015 con un -39,1%, che lascia ben sperare gli appassionati delle due ruote motorizzate. In diminuzione anche i ciclisti deceduti, (da 10 a 4), i pedoni (da 5 a 3).In leggera contro tendenza purtroppo gli automobilisti che salgono da 23 a 28. Si conferma la tendenza alla diminuzione dell’incidenza nei fine settimana con un aumento considerevole nei giorni di lunedì e martedì e le fasce orarie più interessate non sono, come si potrebbe pensare, quelle notturne bensì quelle diurne comprese tra le 10 e le 18. Un dato molto importante viene dalle fasce di età, il trend in diminuzione nelle fasce più giovani dai 18 ai 30 anni e in rialzo dai 60 in su. Coloro che si occupano di prevenzione da anni come gli amici dell’Associazione Ve-
rona Strada Sicura hanno già da tempo la consapevolezza che i “giovani” sono una fascia “sensibile” ai rischi correlati alla guida e chi invece necessita sempre più di campagne di sensibilizzazione sono le fasce di popolazione adulta. Leggendo questi numeri si evince un miglioramento della situazione ma la meta è ancora lontana. Il percorso intrapreso è però quello giusto e Verona Strada Sicura - con gli amici che storicamente ne fanno parte - sarà sempre attenta e in prima linea come lo è da ormai più di un decennio, prima come gruppo di collaboratori ed ora come neonata associazione costituita e riconosciuta. La sensibilizzazione passa attraverso l’emozione, e l’emozione è stimolata dalla testimonianza diretta di chi si occupa di sicurezza, soccorso e dai familiari che purtroppo hanno provato il dolore della perdita di un figlio in un incidente stradale. Questa è Verona Strada Sicura (VSS), un gruppo di operatori del settore sicurezza e soccorso, familiari di vittime e atleti disabili che hanno deciso di condividere la propria esperienza per sensibilizzare gli utenti della strada, affinché i numeri che leggiamo alla fine di ogni anno si riducano sempre più, in favore di persone maggiormente consapevoli che la vita è un bene talmente prezioso che non merita di terminare su un nastro d’asfalto.
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