SportDi+ magazine 41_2016

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WATCH &FOCUS FOCUS

41

8 maggio giugno 2016

ANNO

UN MONDO OLTRE L’IMMAGINE

A! ““ “ bell

L’Olimpica torna nella massima serie

speciale

De&Da,

due sorelle nel pallone

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Che

ASPETTANDO

RIO2016

ANNO 8 - N. 41 - MAGGIO/GIUGNO 2016 - Periodico Testata giornalistica registrata al Tribunale di Verona n. 1807 / 2008

R E T S O P IO G G A M O A di LUC TONI

Intervista a

BARANOWICZ



Sommario

2016

Rubriche

07

EDITORIALE È in arrivo (finalmente) un’estate a tutto sport!

08 10 11 64

CORRERE A VERONA Giugno/Luglio 2016

12 24 32 36 68

CONI Intervista al Presidente Giovanni Malagò

CALCIO FEMMINILE VALPOLICELLA Intervista alle sorelle Mascanzoni

IL CORNER DI TOMMASI Oh, vecchio, con me non giochi più!

A CANESTRO CON ZANUS Eurolega o Champion League?

Passione Comune

Interviste

DIOCESI VERONA Buona estate con Fröbel

W AT C H & F O C U S

BLUVOLLEY Intervista a Michele Baranowicz LUCA PIZZINI Il principe azzurro

41

W AT C H & F O C U S

DARIO MENEGHINI Il personal running trainer ‘chiaro e trasparente’

W AT C H & F O C U S

14 15 16 17

VERONA Si tinge d’azzurro

CAVAION Con Tommasi e Pighi LEGNAGO Legnagonuoto

OPPEANO Calcio giovanile

72

SANDRO FILIPPOZZI Lo sport mi ha cambiato la vita

Sport Life

18

PALLAMANO Olimpica Dossobuono, sei bellissimA!

22

RUGBY Scaligera Valeggio rugby Road to… European BMX Championship

70 74 76

OPES Uomo e il cane, binomio indissolubile

FOOTBALL AMERICANO I Mastini Verona cercano anche te!

KARATE Incetta di titoli per il Karate Do Ni Sente Nashi

82

BOXE A SportExpo con Cammarelle e Stecca

86 90 96

PALLANUOTO Sport Management, sei ancora tra le big! BASKET L’Alpo saluta la capitana Anna Rossi

BASKET Annata da incorniciare per il Verona Basket

Eventi

66 80 92 94

PODISMO Un happy hour? Si, ma… di corsa AVVIAMENTO ALLO SPORT Un’estate per vivere lo sport! BASKET Scaligera High School Cup, un torneo totale BASKET 3D Magic Camp 2016

InFORMAti

30

DIMENSIONE GUIDA Uno, due, tre… e stai lontano dai guai

41

SPECIALE ASPETTANDO RIO 2016 Giochi Olimpici e gli olimpionici veronesi dal 1906 ad oggi

78

WEB E DINTORNI Verona Enjoy, tutto a portata di click


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41|2016 Anno 8 - Numero 41 MAGGIO/GIUGNO 2016 Testata giornalistica registrata al Tribunale di Verona n. 1807/2008 DIRETTORE RESPONSABILE Alberto Cristani a.cristani@sportdipiu.com DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA Maurilio Boldrini m.boldrini@sportdipiu.com

CAPOREDATTORE Andrea Etrari IN REDAZIONE Don Andrea Giacomelli, Damiano Tommasi, Cristiano Zanus Fortes Gian Paolo Zaffani, Alessia Bottone, Bernardo Calasanzio Borsellino, Bruno Mostaffi Foto di: Emanuele Pennacchio, Mirko Barbieri, Simone Pizzini CONTATTI redazione@sportdipiu.com www.sportdipiu.com

COMUNE DI ALBAREDO D’ADIGE

COMUNE DI CAVAION V.SE

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COMUNE DI CALDIERO

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COMUNE DI MONTECCHIA DI CROSARA

PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE PAST di Fausto Pastorino Strada delle Trincee, 13M 37135 Verona www.pastweb.net STAMPA Mediaprint Srl Sede operativa di San Giovanni Lupatoto Via Brenta, 7 - 37057 Verona Mobile: +39 345 566 5706 redazione@sportdipiu.com PUBBLICITÀ E SPEDIZIONI Mediaprint Srl Sede operativa di San Giovanni Lupatoto Via Brenta, 7 - 37057 Verona Mobile: +39 345 566 5706 info@sportdipiu.com DISTRIBUZIONE Rebecchi S.r.l. Via Edison Tommaso Alva, 47 37136 Verona

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COMUNE DI VERONELLA

COMUNE DI VILLAFRANCA

COMUNE DI ZEVIO

COMUNE DI ZIMELLA

HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO Don Andrea Giacomelli, Damiano Tommasi, Cristiano Zanus Fortes, Marina Soave, Andrea Totolo, Gian Paolo Zaffani, Alessia Bottone, Bernardo Calasanzio Borsellino, Giorgio Vincenzi, Alessandro De Pietro, Damiano Zamperini, Enrica Girelli, Michele De Martin, Alessandro Boggian, Fabio Cellin, Selene Vincenzi, Alberto Pastorello, Michela Saggioro, Cesare Monetti, Daniele Pernella, Monica Candeloro FOTO Archivio SportDi+, Ufficio Stampa Bluvolley, BPE agenzia fotografica, Archivio Uffici stampa Comuni patrocinanti, Fotolia, Brentonico Ski, MSP Verona, Opes Verona, Ufficio stampa Rugby Valpolicella, Dimensione Guida. IN COPERTINA Alice Biondani Pallamano Olimpica Dossobuono (Foto Maurilio Boldrini)

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di Alberto Cristani

EDITORIALE

È in arrivo (finalmente) l’estate a

tutto sport!

L’

estate ormai alle porte è senza dubbio il top per gli amanti dello sport. Nei prossimi mesi, infatti, si succederanno a ritmo frenetico appuntamenti di altissimo livello, momenti che noi tutti speriamo possano diventare indimenticabili per i colori italiani. Si inizia venerdì 10 giugno allo stadio Saint Denis di Parigi quando, alle ore 21, si giocherà la partita tra Francia e Romania, sfida che inaugurerà i Campionati Europei di calcio. La Nazionale italiana guidata da Antonio Conte esordirà lunedì 13 allo stadio di Lione, sempre alle ore 21, contro il Belgio. Non sarà una partita agevole considerando che i Diavoli Rossi sono un’ottima formazione, ricca di elementi di livello assoluto come Nainggolan e Mertens. Le altre avversarie degli Azzurri nel gruppo E saranno la Svezia di Ibrahimovic e l’Irlanda. Insomma, come da tradizione, l’Italia (che prima della partenza alla volta di Parigi ha perso per infortunio alcuni elementi importanti) è destinata a far soffrire i milioni di tifosi-CT che, nonostante le critiche ‘a prescindere’, sperano al termine della manifestazione di poter festeggiare qualcosa di importante. Rimanendo in tema europei, ma cambiando decisamente disciplina, dall’8 al 10 luglio a Verona, presso l’Olympic Arena, si svolgeranno i campionati europei di BMX, evento che porterà nella nostra città oltre 2000 atleti da 25 paesi. Saranno tre giorni di sport ad altissimo livello assolutamente da non perdere anche per chi, di questa disciplina, conosce poco o nulla.

Dal 5 al 21 agosto, poi, tutti a Rio per ammirare, è proprio il caso di dirlo, l’edizione numero 31 delle Olimpiadi, la manifestazione che è l’essenza e allo stesso tempo la magnificenza assoluta per quanto riguarda lo sport. I numeri sono, come sempre, da capogiro: 205 paesi partecipanti, oltre 10000 atleti, 28 sport (tornano golf e rugby a sette), 42 discipline, 306 competizioni che si svolgeranno in 33 impianti. Si tratta insomma di un evento di portata immensa che, tra le altre cose, per la prima volta si svolge in Sud America. Anche SportDi+ magazine ha voluto omaggiare simbolicamente i Giochi Olimpici dedicandogli uno speciale nel quale sono riportati tutti i nomi dei veronesi che hanno partecipato alla kermesse mondiale. Una pubblicazione realizzata dal Coni di Verona che la nostra rivista ha ‘ospitato’ con grande piacere ed onore. Un grazie particolare va quindi al Delegato Provinciale Stefano Gnesato che ha scelto la nostra rivista per diffondere, in esclusiva, questo interessante documento. Infine, a chiudere questa maratona di sport, dal 7 al 18 settembre prenderanno il via - sempre a Rio - le Paralimpiadi. A tal proposito, e con questo concludo, invito tutti, soprattutto i più giovani, ad assistere a qualche gara di questi Atleti. Ne vale davvero la pena e, soprattutto, si avrà la possibilità di (ri)vedere lo sport sotto un altro punto di vista. Molto probabilmente, anzi sicuramente, quello più veritiero e corretto. Buona estate (sportivissima) a tutti!

SportdipiuVr

@Sdpvr

sdpverona

a.cristani@sportdipiu.com

Nei prossimi mesi si succederanno a ritmo frenetico appuntamenti di altissimo livello, momenti che noi tutti speriamo possano diventare indimenticabili

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DIOCESI DI VERONA

M

di Don Andrea Giacomelli

aggio è anche nuvole che vanno e vengono, scorci di cielo e minacce di pioggia e dopo un temporale una breccia maestosa apre una finestra di cielo e di luce che già scalda sulla pelle un anticipo estivo. La stagione primaverile - “non” - ci abitua ai repentini cambi di luci, temperature, umori… Se fosse una metafora sportiva ci racconta dei cambiamenti in corso di stagione: calendari, impegni, bilanci, prospettive. Nuvole, piogge, luci, ombre, arcobaleni. Sono cifre che rappresentano risultati sportivi sperati, sognati, più o meno raggiunti. Come con il meteo anche nel bilancio degli atleti c’è bisogno di adeguarsi alle situazioni e nel caso provvedere ai giusti correttivi di “abiti e ambienti”. Non solo a scuola ci sono verifiche e bilanci di fine stagione: ne sanno molto presidenti e responsabili delle società sportive, che immaginano già una nuova stagione. Ma c’è un lato magico mentre scorrono i titoli dei campionati. Sono occhi e sentimenti, anticipati al pensiero dallo stravagante sole di maggio, per un extratime palesemente atteso. Vacanze…, serate, esperienze d’estate: summertime. Le proposte sul piatto sono tante e di più, con tanti nomi e tante scansioni di tempi e iniziative: Summercamp, Calcio-Volley-Basket Camp, Grest multisport, Campusport, ecc. Scelte che potrebbero essere cercate, casuali, occasionali, per parentela, amicizia, territorio… L’estate è un mondo speciale per fare gruppo e per lavorare insieme aiutati dal fatto che la relativa diminuzione di pressione da risultati agonistici, rende il tempo delle competizioni e delle gare più disteso e lo sport si fa di più gioco e allegria. Occasione per ri-scoprire se stessi e gli altri nel magico tempo estivo. Vorrei lasciare anche alcuni consigli per gli “acquisti”:

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Buona estate con Fröbel 1) L’estate non sia tutta pianificata. Ci vuole anche “un po’ di noia e l’esercitazione ad abbatterla”… pause che diventeranno positive quando ci faranno aprire altre finestre e curiosare altre possibilità, per noi stessi e per l’ambiente intorno, alimentando curiosità e nuove idee. 2) Perché ci sia “esperienza” è necessario l’interesse: attivo, voluto e partecipato. 3) Che ci sia anche la fatica e la responsabilità con il divertimento. 4) Che lo sport ci insegni a fare dello stare insieme un’occasione per fare delle differenze e delle distanze, non muri impossibili, ma piuttosto occasioni di scoprire diversità che si completano nel rispetto di accoglierci “attraversando” le paure. 5) Pensare l’estate come occasione per fare insieme trasformando tempi e ambienti in “altri” luoghi. “Altri” perché superano logiche di calcolo e di utilità, provando la collaborazione e il lavoro d’insieme come strategia e … contenuto. 6) il punto 5 non contraddice il punto uno perché estate e vacanze son tanti momenti. In una “tavola di dialogo” realizzata con il

Coni Verona, Csi e altri soggetti responsabili sportivi, nell’occasione dell’edizione 2016 di SportExpo ci siamo chiesti come creare “ambiente” nello Sport. E’ emersa l’urgenza di favorire l’intesa fra le diverse componenti dell’azione sportiva. Abbiamo poio presentato un gioco che avrebbe lo scopo di provare e intuire come in ogni sport il successo sia sempre risultato composito di tante sensibilità, forze, partecipazioni, attenzioni che coinvolgono tante persone, istituzioni strutture. La Torre di Fröbel consiste in una specie di paranco azionato collettivamente. Per raggiungere la meta comune occorre che ciascuno agisca su se stesso e con gli altri attento verso un obiettivo e contemporaneamente coordinato, tendendo o allentando una cordicella. La denominazione prende spunto dal pensiero del pedagogista tedesco Friedrich Wilhelm August Fröbel (1782 - 1852) ideatore del Giardino d’infanzia che sperimentò, nella stagione del romanticismo, un modo nuovo di educare che esaltava il gioco come fondamentale strumento di espressione e di apprendimento. Ci potrebbe essere un cambio di strategia per niente perdente nel reciproco aiuto e nell’interazione, corresponsabile, verso un’obiettivo. Ma non è scontato e semplice come ha rappresentato il film A Beautiful Mind. Da Fröbel a don Milani, alle classi 3.0 gli esempi e i modelli son tanti, ma non ancora sufficientemente diffusi e praticati. Nello Sport l’educatore assume il ruolo di facilitatore e di organizzatore predisponendo e strutturando gli “ambienti” e favorendo un clima clima relazionale positivo. Un’azione sportiva racchiude un complesso di investimenti e le strategie utilizzate sono sempre più di un solo approccio. Rimane una suggestione interessante, che suggerisce tanto lavoro ancora da fare per educare alla collaborazione fra le diverse e tante componenti, rispetto ad un successo che, se veramente sportivo, non potrà che essere altrettanto di crescita umana e sociale. Nell’estate olimpica di Rio 2016, ci attendiamo con curiosità tanti racconti e testimonianze per imparare, ma non c’è solo da stare a guardare. Le tante proposte qualificate che il “mercato estivo” suggerisce, all’interno di società, associazioni, oratori, parrocchie, circoli potranno diventare splendide e originali occasioni extratime per crescere nella Vita con lo Sport.


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IL CORNER DI TOMMASI

di Damiano Tommasi

Con un pizzico di autocritica, ascoltandoci un po’ di più ed ascoltando soprattutto i nostri bambini potremmo concretamente migliorare il nostro Sport

Oh, vecchio, con me non giochi più!

L

a partita è quasi finita e all’uscita del campo il giocatore sostituito si è lamentato parecchio dirigendosi verso gli spogliatoi senza guardare l’allenatore. ‘Inevitabile’ la reazione del mister che, appunto, minaccia di non farlo più giocare. Categoria Pulcini 2006, 10 anni. E’ solo una delle tante frasi che si sentono su tutti i campi di gioco, palestre o piscine dove gli adulti organizzano l’attività sportiva per i nostri figli. E’ questo il tempo dei tornei di fine anno e potrebbe essere utile a tutti noi una lettura leggera ma ficcante. “Mio figlio è un fenomeno. Amorevoli disastri dei genitori negli sport giovanili” di Benaglia Fabio edito da Il Ponte Vecchio. Si tratta di una raccolta di dialoghi tra allenatori e genitori, dirigenti e genitori, genitori e bambini, genitori e genitori, allenatori e bambini, un riassunto di cosa accade, sempre troppo spesso, quando attorno ad un’attività sportiva si incrociano le aspettative dei bambini con le esigenze degli adulti o, meglio, le esigenze dei bambini con le aspettative degli adulti. “Ma se scriviamo due righe in società possiamo ottenere che nostro figlio non venga messo in barriera durante le partite?”, “Perchè mio figlio quando

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fate i giri di campo lo mettete sempre ultimo?” Sono solo alcune delle chicche che possiamo leggere tra le pagine del libro. La cosa più seria, però, è che parecchi aneddoti li possiamo sentire tutti i fine settimana in qualsiasi campo di gara. Non sempre c’è ‘premeditazione’ e spesso si tratta di adulti che, in buona fede, vogliono trasmettere la grinta, l’esperienza, la voglia di giocare e le ambizioni che loro stessi hanno provato. Non mancano, certo, i buoni esempi ma a far rumore sono sempre le esagerazioni negative. Ho ricordato altre volte come siano gli scandali finanziari, il doping e la corruzione ad attirare spesso le nostre critiche e perplessità sullo sport diventato businness, dello sport che non è più come una volta e che non ci sono più i campioni di qualche anno fa. Lo sport è sì fatto anche di Olimpiadi ed Europei di calcio ma questo finale di stagione è anche fatto dei tornei giovanili giunti alle fasi conclusive. È lì allora che, con un pizzico di autocritica, ascoltandoci un po’ di più ed ascoltando soprattutto i nostri bambini potremmo concretamente migliorare il nostro Sport (con la S maiuscola).


di Cristiano Zanus diFortes xxxxx

Eurolega o Champions League? S

e vi è capitato di sfogliare i giornali sportivi ultimamente e di leggere, sulle diffusamente scarne pagine dedicate al basket, avrete sicuramente intuito quello che sta succedendo tra FIBA/FIP e alcune squadre italiane. La Federazione, sotto pressione di CONI e FIBA (Federazione Internazionale Basket), ha minacciato di escludere le squadre di Sassari, Reggio Emilia e Trento dal prossimo campionato se non avessero rinunciato a partecipare alla competizione europea (Eurocup) che sta organizzando l’ULEB (questo un organismo privato non legato alla FIBA e al Comitato Olimpico Internazionale. In più ha commissariato la LegaBasket (organismo che raccoglie i rappresentanti di tutte le società di serie A), solo perché non ha preso una posizione apertamente contraria a questa situazione. Piccola parentesi: Milano, che ha siglato un accordo con l’ULEB in tempi non sospetti per la partecipazione all’Eurolega, non è stata minacciata allo stesso modo. Sarà mica perché c’è la paura che, minacciando Milano, il signor Armani potrebbe uscire dal mondo della pallacanestro, con conseguente ‘suicidio’ a livello di credibilità di tutto il movimento? Ma facciamo un passo indietro. Perché questo braccio di ferro? Come al solito per questioni di interessi, ma anche per una questione di delegittimazione degli organismi internazionali che vedrebbero delle squadre organizzarsi un proprio loro campionato al di fuori di ogni controllo sia normativo che economico.

La minacccia che Patrick Bauman, uomo forte della FIBA e membro del CIO, è quello di escludere la nazionale italiana dai prossimi europei, cosa che ha già attuato con la Spagna, e con un torneo preolimpico già organizzato a Torino il rischio potrebbe essere ancora più grande ed immediato. L’emergenza pare rientrata visto il passo indietro effettuato dalle squadre interessate, ma resta sollevato il problema del disagio manifestato da club professionistici che vorrebbero vedere i loro interessi tutelati con una permanenza pluriennale in manifestazioni europee senza, ogni anno, dovere conquistarsela con un piazzamento nel campionato, cosa che garantisce possibilità di investimenti e programmazione più a lungo raggio. I grandi club europei hanno già preso una posizione netta, voglio avere la possibilità di gestire l’enorme quantità di introiti che deriverebbero dai diritti televisivi senza doversi accontentare delle briciole- si parla di circa un decimo- rispetto a quelli derivanti dalla partecipazione alle coppe organizzate dalla FIBA. Siamo davanti ad un bivio che potrebbe portare ad uno scisma nel basket europeo e che potrebbe delineare scenari mai visti fino ad ora. Per adesso costatiamo solo l’enorme potere della Federazione Italiana Pallacanestro che con una decisione secca ed inequivocabile ha soppresso la rivolta delle squadre scissioniste minacciando un secco: “ o con noi o fine della vostra attività in Italia”.

A CANESTRO CON ZANUS

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Questioni di interessi, ma anche di delegittimazione degli organismi internazionali portano le squadre ad organizzarsi un proprio campionato fuori da ogni controllo

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INTERVISTA

di Alberto Cristani

GIOVANNI MALAGÒ PRESIDENTE CONI

Verona sportiva un modello da imitare

“ In vista delle prossime Olimpiadi, che inizieranno il 5 agosto a Rio, SportDi+ ha intervistato Giovanni Malagò, dal 2013 presidente CONI nazionale

M

alagò da giovane ha praticato diversi sport con una particolare predilezione per il calcio a 5, nella cui disciplina si è distinto vincendo 3 scudetti con la Roma RCB e 4 Coppe Italia (2 conquistate con il Circolo Canottieri Aniene). Nella veste di dirigente sportivo divenne presidente del Circolo Canottieri Aniene nel 1997 e si occupò poi di calcio e nuoto oltre che di tennis nella veste di presidente del comitato organizzatore dei Campionati internazionali d’Italia. La sua attività al CONI ebbe inizio nel 2000 quando divenne membro della Giunta esecutiva. Da allora ha curato molti avvenimenti sportivi di carattere internazionale organizzati in Italia, come il Campionato europeo di pallavolo del 2005 e il Campionato mondiale di nuoto del 2009.

P

residente Malagó, cosa sono per lei le olimpiadi, a livello lavorativoprofessionale ma soprattutto emozionale, da uomo di sport? I Giochi Olimpici sono semplicemente l’Evento. Quello per cui si lavora un quadriennio, cercando di tagliare il traguardo che schiude le porte della gloria per l’eternità. Rappresentano l’emozione più vibrante, un sussulto d’orgoglio che non ha paragoni, una magìa semplicemente totalizzante.

I

l Coni come si colloca, attualmente, all’interno del panorama sportivo nazionale e quali sono le difficoltà/priorità per un presidente Coni? Il CONI è la casa dello sport italiano, la Federazione delle Federazioni. Sono orgoglioso di poter ricoprire

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questa carica che ritengo la più importante del Paese. Sto continuando a sviluppare, quotidianamente, i punti fondamentali del mio programma. Con Giunta e Consiglio Nazionale abbiamo fatto molto in questi tre anni e vogliamo proseguire su questa strada, ripartendo dalla base, con l’obiettivo di dare voce al territorio, tutelare il volontariato e rappresentare le istanze di ogni organismo della grande famiglia del CONI, continuando a creare una nuova, proficua dialettica con il mondo della scuola, anche grazie all’implementazione delle risorse. Dobbiamo lavorare sulla mentalità, radicare una nuova cultura sportiva che costituisca un traino per l’intero Paese.

V

erona una delle città con maggiori eccellenze (serie A) a livello nazionale. Un suo giudizio in merito?


INTERVISTA

CONI

Ci sono tante società meritevoli di menzione per i risultati ottenuti e per la virtuosa gestione societaria adottata. Oltre alle squadre di calcio, Verona maschile e femminile e Chievo, penso alla Blu Volley, allo Specchiasol Bussolengo di softball, all’Artiskate di pattinaggio artistico a rotelle, al Cavaioni Monte Peroni di tamburello, senza dimenticare la Pallamano Olimpica Dossobuono. Si tratta di realtà che esaltano i valori su cui si fonda il nostro movimento, grazie a una condotta seria e lungimirante. Sono esempi da applaudire.

P

residente, qual è il suo sport preferito e perché?

Lo sport è la mia vita. Ricordo ancora con gioia l’ora di ginnastica allo Scientifico, all’Istituto De Merode. C’era la scuola di pallacanestro, la mitica Stella Azzurra, mi divertivo molto. Non passavo un giorno senza fare attività fisica. Dove c’era un pallone c’ero io. Sono un appassionato dello sport nella sua accezione più ampia, sono incuriosito e affascinato da ogni disciplina, senza nessuna esclusione. E mi piace praticarlo, compatibilmente con gli impegni istituzionali. Nel calcio a 5 ho vinto 3 campionati italiani e 4 Coppe Italia, sono stato Nazionale in occasione del Mondiale di Brasile ’86. Giocavo sulla terra rossa, ho disputato finali davanti a 12 mila tifosi. Sono pagine di vita che non dimenticherò mai.

Q

uali i suoi sportivi preferiti e perché?

Ci sono alcuni campioni che per me sono un modello, anche come uomini. Fausto Coppi, semplicemente il mito. Una leggenda intramontabile. Il secondo è Pietro Mennea, un autentico idolo: ha dimostrato che con abnegazione, lavoro e forza di volontà si può arrivare ovunque.

S

port e giovani: tematica delicata, specialmente a scuola e nell’età adolescenziale. Un suo giudizio in merito

Lo sport ha innegabili benefici per la crescita individuale. Non solo sotto il profilo motorio ma anche sociale: favorisce l’inclusione e l’aggregazione, modella le capacità relazionali. E’ una palestra di vita, un modello da seguire. In base a questa visione credo che il concetto più importante sia quello di garantire un’attività fisica continuativa ai bambini, indipendentemente dalla disciplina da praticare. Farli iniziare da piccoli, senza farli desistere, incoraggiandoli. A quell’età si può essere efficaci in chiave didattica solo se si parte da una base ludica. Non conta certo l’aspetto agonistico, anzi va concessa la possibilità di individuare la soluzione migliore, senza forzature. E’ ovviamente fondamentale la sinergia con il mondo della scuola, attraverso un rapporto d’osmosi che – con l’aiuto anche dei

privati – consenta ai giovani di praticare e individuare il percorso migliore e più gratificante. Il CONI sta investendo molte risorse in questa direzione, andando oltre la propria mission statutaria: è un obiettivo finalizzato alla crescita del Paese.

U

n sogno come presidente del CONI?

Sarebbe bello che la parola sport entrasse nella Costituzione, per indicare uno stile di vita, un parametro fondamentale di civiltà e di cultura. Un efficace sinonimo di benessere e di progresso. Spero che la mia Presidenza possa lasciare un segno in questo senso.

U

n sogno come uomo di sport?

Riportare le Olimpiadi a Roma nel 2024. I Giochi rappresentano una fantastica opportunità di sviluppo e di rilancio non solo per la Capitale ma per tutto il Paese. Concretizzare l’obiettivo può imprimere un’accelerazione a un processo di crescita generale, sotto il profilo delle infrastrutture, della legacy ambientale, del turismo, dell’economia e dell’occupazione. Ragionare in questi termini può rappresentare il punto di svolta per voltare definitivamente pagina.

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PASSIONE

COMUNE

di Selene Vincenzi

VERONA

Verona si veste di AZZURRO

Aspettando Italia-Finlandia...

I

n attesa della partita amichevole di calcio Italia-Finlandia, che vedrà a Verona il prossimo 6 giugno la Nazionale italiana per l’ultimo appuntamento prima degli Europei, il Comune di Verona, in accordo con la F.I.G.C., promuove la serie di eventi collaterali “Aspettando la Nazionale”, che si terranno dal 31 maggio al 5 giugno. Il programma degli eventi prevede: - martedì 31 maggio, alle ore 18.30, nella sala convegni della Gran Guardia, presentazione della biografia dell’ex campione Franco Causio, in collaborazione con Sporting Club Verona - giovedì 2 giugno, Festa della Repubblica, discesa in Adige in gommone, con la collaborazione di Adige Rafting e Canoa Club Verona e associazione Ex Calciatori Hellas Verona onlus: dalle ore 18 circa, per un’ora, 11 gommoni sui quali saliranno atleti di ieri e di oggi, scenderanno lungo il fiume per arrivare alla Dogana dei Filippini da dove, lungo un percorso organizzato, verrà spinta una grande palla gonfiabile, di circa 2 metri di diametro, fino in piazza Bra, per l’incontro alle 19.15 con i ragazzi de “La grande Sfida”. Seguirà l’animazione, le degustazioni de “L’aperitivo Azzurro” e l’illuminazione con le gradazioni del tricolore di Palazzo Barbieri e del Palazzo della Gran Guardia, grazie alla collaborazione di Agsm (in caso di maltempo l’iniziativa sarà posticipata a venerdì 3 giugno) - sabato 4 e domenica 5 giugno, dalle 9.30 alle 18, esposizione delle Coppe del Mondo a Palazzo Barbieri e allestimento di un villaggio azzurro anche con un campetto di calcio in piazza Bra, dove verranno organizzati tornei durante il fine settimana, con la partecipazione di ex glorie del calcio. Sabato 4 giugno, alle ore 19, aperitivo sulla Torre dei Lamberti, grazie alla collaborazione di Agec. Per tutta la durata della manifestazione le vetrine del centro storico saranno allestite con i colori della nazionale e parteciperanno al concorso “Vetrina Azzurra” di Confesercenti e Confcommercio

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L’

ultima volta che l’Italia giocò a Verona fu il 22 aprile 1989 contro l’Uruguay. Finì 1-1 grazie ai gol di Roberto Baggio (il primo col la maglia azzurra) e Aguilera. La partita però ebbe strascichi polemici a causa dei fischi e degli insulti che parte degli spettatori riservò, inspiegabilmente, alla nazionale italiana. Dopo 27 anni Verona può finalmente riabbracciare gli Azzuri. La nazionale di Antonio Conte torna al Bentegodi per giocare in amichevole, il 6 giugno alle 20.45, con la Finlandia. Sarà l’ultimo test prima della partenza per l’Europeo francese. Per l’occasione, la Figc promuoverà, in collaborazione con l’amministrazione comunale, il programma ‘Verona città azzurra’ che ha l’obiettivo di coinvolgere i tifosi della Nazionale, affermare i valori positivi dello sport e promuovere l’attività cal-

cistica di base attraverso una serie di eventi che precederanno la partita. I biglietti potranno essere acquistati attraverso le ricevitorie Ticketone e online su www.ticketone.it e www.vivoazzurro.it“. ‘Questo risultato’ - spiega l’Assessore allo sport del comune di Verona Alberto Bozza - ‘è motivo di orgoglio per la città, credo sia un tributo al mondo sportivo veronese, in particolare al mondo del calcio. E’ un segnale importante per una città che dal punto di vista sportivo è in grande movimento e sta ottenendo dei grandi risultati, pur essendo una città provinciale. Verona è tra i primi posti in Italia per numero d’eccellenze e come numero quantitativo di rappresentanze sportive. Penso che il tassello della Nazionale sia arrivato dopo un grande lavoro dove tutti hanno collaborato per il bene della città’. ‘Il 6 giugno’ - conclude l’Assessore Bozza - ‘mi aspetto semplicemente che sia una grande festa per le famiglie, per gli appassionati del calcio e non solo. Credo che il Bentegodi sarà teatro di una grande celebrazione del mondo sportivo veronese, di un mondo bello e sano’.


di Alberto Cristani

PASSIONE

COMUNE

CAVAION

La palla torna al centro con

Tommasi e Pighi

N

ell’ambito di Sportissimo Vinatage 2016 è stato presentatovenerdì 20 maggio, presso la sala civica «Eugenio Turri» di Cavaion Veronese, il libro «Palla al Centro - Gioca Damiano Tommasi». Il volume, scritto dal giornalista Marco Hrabar ed edito da Damolgraf Editore, è dedicato al calcio semplice e vero di Damiano Tommasi, ex calciatore di Roma, Hellas Verona, Levante, Queens Park Ranger e Tianjin Teda, oggi presidente dell’Associazione Italiana Calciatori. Alla serata hanno partecipato anche l’Assessore allo sport del Comune di Cavaion Angelo Indelicato e Alessandro Pighi, difensore dell’Ac Cavaion e portiere della Nazionale Italiana Amputati. “Ho sempre vissuto il calcio, e lo vivo tutt’ora” - ha raccontato Tommasi – “in modo semplice, perché il calcio è un gioco. Purtroppo a volte ce lo dimentichiamo e ne abbiamo la riprova, ahimè molto spesso, durante le partite di calcio dilettantistico”. “Quando mi sono infortunato al ginocchio” ha proseguito l’ex giocatore della Roma – “in un primo momento il mondo mi è caduto addosso. Poi, anche grazie ai consigli di papà, mi sono fatto coraggio e con grande pazienza

(ci sono voluti 16 mesi per il suo ritorno in campo, n.d.r.) sono ritornato a giocare”. Emozionante, parlando di infortuni, la testimonianza di Alessandro Pighi che, in un incidente di lavoro, ha perso il braccio destro: “Quando mi sono risvegliato dal coma, e mi sono reso conto di aver perso il braccio, il mio primo pensiero è stato quello di guarire per ritornare in campo con la maglia del mio Cavaion. Ora, a distanza di due anni dall’incidente, posso dire di esserci riuscito: sono tornato a giocare con la squadra del mio paese e, un mese fa circa, ho giocato tutta una partita. Ho avuto anche la possibilità di essere convocato con la Nazionale Italiana Amputati. Non bisogna mai arrendersi e anzi, nelle difficoltà farsi forza e guardare sempre avanti”. “Questa serata” – ha concluso l’Assessore Indelicato – “è stata davvero bella, emozionante e molto partecipata. Abbiamo parlato di calcio bello, vero, spontaneo. Oggi purtroppo non sempre è così: il calcio, soprattutto ad alti livelli, è diventato spettacolo e business. Noi che abbiamo vissuto il calcio raccontato da Tommasi abbiamo l’obbligo di trasmettere ai nostri giovani i valori e la semplicità di questo sport”.

Alla serata ha partecipato, oltre all’ex giocatore di Roma ed Hellas Verona anche il giocatore della Nazionale Italiani Amputati Alessandro Pighi. In platea, tra gli altri, una rappresentativa di ragazzi dell’Ambrosiana Calcio

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PASSIONE

COMUNE

di Alberto Pastorello

LEGNAGO

Legnagonuoto

una vasca piena di giovani talenti

C

inque anni d’impegno, cinque anni di sacrifici e tanti chilometri macinati in acqua. Tanti sacrifici per raggiungere un obiettivo: completare un balletto tra gli applausi, vincere una partita, abbassare un tempo e arrivare sul podio o ai campionati italiani. Questo può essere il riassunto che descrive al meglio il settore agonistico della Padovanuoto Legnago. Grazie al valido sostegno di una scuola nuoto ragazzi ben avviata oggi la società può contare su un settore agonistico di prim’ordine con due squadre di nuoto sincronizzato, tre squadre di pallanuoto, tre squadre di nuoto, oltre alle squadre di nuoto master e di triathlon. La squadra di nuoto sincronizzato vanta un gruppo ben consolidato di ragazze di età compresa tra i 10 e i 13 anni che già da qualche anno partecipa a gare provinciali e regionali. Grazie ai buoni risultati ottenuti da queste ragazze, da quest’anno altre bambine hanno deciso di intraprendere l’attività di ballo in acqua. Le istruttrici di nuoto syncro Anna Coletto ed Eleonora Frigo stanno facendo crescere questo bellissimo gruppo di bambine di età compresa tra i 7 e gli 11 anni, pronte per la prossima stagione a danzare in acqua e a darci belle soddisfazioni. Le atlete di nuoto sincronizzato si allenano il martedì e il giovedì dalle 16:30 alle 18:30. Il settore pallanuoto è una piacevole realtà ormai da alcuni anni; la squadra Under 17 è allenata da Carlo Alberto Mantovani mentro Marcello Lanzone allena gli Under 20. Dalla stagione in corso

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la società ha deciso di puntare su leve giovani, creando una squadra under 13, allenati sempre da Marcello Lanzone. Tutte e tre le squadre stanno partecipando al campionato Fin Triveneto. Particolare soddisfazione è arrivata proprio dagli Under 13 che, pur essendo da pochi mesi che si stanno allenando, stanno chiudendo il campionato al 3° posto. La realtà più consolidata alle piscine di Legnago è però quella del settore nuoto agonistico. Le squadre che si allenano tutti i pomeriggi dalle 14:30 alle 18:00 sono assoluti, giovani dai 14 ai 18 anni allenati da Simone Fornasiero; esordienti, ragazzi di età tra i 9 e i13 anni allenati da Rubina Carradore; e propaganda, bambini tra i 5 e gli 8 anni allenati da Gianna Vesentini ed Anna Andolfo. Il settore propaganda è il punto di passaggio tra la scuola nuoto e l’attività agonistica. In questa stagione 2015-2016 è stato tagliato il traguardo dei 34 gio-

vanissimi atleti, i quali hanno portato la Padovanuoto Legnago ad arrivare sempre al 1° posto per le categorie P1 P2 P3 durante le 5 giornate del Trofeo Propaganda Verona. Ottimi risultati anche per le gare 25 dorso e 25 delfino da parte di Martina Marzaro e Giulia Guerra (classe 2008) e per le gare 25 stile e 25 dorso da parte di Stella Sordo (2009). In evidenza anche Giuseppe Bertazza (2007) e Niccolò Foresti (2008). La categoria esordienti è composta da ragazzi di età compresa tra i 9 e i 10 anni per gli esordienti B, tra gli 11 e i 13 anni per gli esordienti A. Si allenano tutti i giorni dalle 16:30 alle 18 e partecipano al campionato provinciale esordienti e ai vari trofei organizzati in regionale. Particolari soddisfazioni hanno dato Federico Bosetto, classe 2006, e Samuele Marchiotto, classe 2003, arrivati tra i primi 3 classificati in numerose gare. Infine la categoria assoluti. Allenati da Simone Fornasiero, questi 16 giovani atleti di età compresa tra i 14 e i 18 anni, si allenano tutti i giorni dalle 14:30 alle 16:30 e partecipano a gare provinciali e regionali, oltre che a trofei nazionali. Tra questi giovani la punta di diamante è Enrico Capodaglio, classe 2000, che ad aprile ha partecipato ai campionati italiani primaverili categoria ragazzi nella gara individuale dei 200 rana e nella staffetta 4x100 mista. Prossimi impegni per il settore nuoto agonistico: Memorial Girardi e Trofeo Città di Padova per i propaganda, regionali estive per gli esordienti, regionali estive categoria e campionati italiani estivi per gli assoluti.


di Michela Saggioro

PASSIONE

COMUNE

OPPEANO

Buoni risultati per il

calcio giovanile

U

n finale di stagione ricco di soddisfazioni per le società calcistiche di Oppeano. Il nostro Comune vanta infatti una squadra che disputa il Campionato in Eccellenza, A.C.D. Oppeano, e la squadra Juniores Oppeano che ha disputato il Campionato Regionale, oltre ad A.S.D. Ca’ degli Oppi e Junior Oppeanese. ‘Anche quest’anno’ - spiega Luca Agnolin, vicepresidente di A.C.D. Oppeano – ‘con tanti sacrifici, siamo riusciti a giocare con una buona squadra e a salvare la categoria di Eccellenza e degli Juniores Regionali. Sono andate bene la categoria di Eccellenza e nelle partite anche le squadre giovanili: gli Allievi e i giovanissimi hanno gestito un campionato dignitoso, piazzandosi rispettivamente al 6° e al 4° posto. Inoltre abbiamo organizzato e concluso a inizio maggio il primo Torneo Città di Oppeano, categoria Allievi, nel torneo di 6 squadre di pari età e buona di pubblico’. L’Amministrazione comunale ha erogato per l’anno sportivo 2014/15 la somma di 5.000 euro a contributo dell’attività calcistica gestita da A.C.D. Oppeano a favore dei giovani. Nella frazione di Ca’ degli Oppi gioca invece la squadra A.S.D. C’a degli Oppi, che milita in Seconda Categoria. Così il presidente Maurizio Marchiotto: ‘Anche quest’anno

abbiamo raggiunto l’obiettivo che ci siamo prefissati, cioè quello di una salvezza tranquilla e di toglierci magari qualche soddisfazione, visto che in due stagioni abbiamo ottenuto 92 punti, che non è poco. Il prossimo anno cercheremo di migliorare ancor di più, senza fare follie’. L’Amministrazione nel 2015 ha rinnovato la convenzione per la gestione degli impianti sportivi di Vallese e Ca’ degli Oppi ad A.S.D. Ca’ degli Oppi, erogando per le rispettive gestioni 3.500 euro e 3.000 euro. Il Sindaco e delegato allo Sport Pietro Giarretta dichiara: ‘La squadra di Eccellenza ha dato notevoli risultati, salvando la Categoria nonostante cambiamento a livello gestionale ed economico e la conseguente necessaria riduzione dei costi, impiegando i ragazzi che già facevano parte della rosa all’interno della società, che sono giovani e motivati. Lo stesso merito va ad A.S.D. C’ degli Oppi che quest’anno giocherà per il 6° anno consecutivo in Seconda Categoria, utilizzando poche risorse per gestire la società ma garantendo comunque un buon risultato per la frazione cadioppina’. A Vallese la Junior Oppeanese, il cui presidente è l’avv. Maurizio Sartori, raccoglie dal 2007 un numero sempre maggiore di bambini. Attualmente gli iscritti sono quasi 160.

‘Siamo partiti’ - spiega Sartori - ‘con i bimbi nati nel biennio 2009/10, ai quali abbiamo permesso un primo approccio al calcio, per continuare poi con i 2008 (primi calci), 2007-2006-2005 (pulcini) e 2004-2003 (esordienti) per un totale di 10 squadre iscritte al campionato della FIGC. La società si sostiene, per la maggior parte, con il contributo dei genitori e di alcune aziende locali, oltre al contributo dell’Amministrazione comunale. Allenatori e dirigenti sono stati abilitati all’utilizzo dello stesso. ‘A conclusione dell’anno calcistico’ – conclude il presidente – ‘la Junior Oppeanese parteciperà al torneo organizzato dal Chievo Verona nella magnifica cornice delle colline del Garda (Veronello) tra le società italiane e straniere affiliate al Chievo, con la speranza di bissare, o migliorare, i risultati ottenuti lo scorso anno, cioè un 2° e un 3° posto’. L’Amministrazione comunale ha erogato per la convezione annua di gestione dell’impianto sportivo di Vallese affidata alla società vallesana 3.000 euro complessivi. Inoltre Junior Oppeanese organizza in settembre il torneo Fidas Junior Cup, di grande coinvolgimento per i giovani calciatori del territorio. Per l’edizione del 2015 l’Amministrazione ha contribuito all’acquisto dei premi finali.

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PALLAMANO

di Alberto Cristani

OLIMPICA DOSSOBUONO

A!

sei bellissim È finita come doveva finire. Nessuna sorpresa, nessun intoppo, solo gioia e grande, grandissima soddisfazione. Per Signorini e compagne le Final Six di Chieti sono state la conferma di quanto visto durante la stagione regolare, ovvero che l’Olimpica Dossobuono è la miglior formazione d’Italia di seria A2 e che ha meritato , sen ‘se’ e senza ‘ma’ la promozione in serie A

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U

n ruolino di marcia impressionante per la formazione guidata da Roberto Escanciano Sanchez: su 23 partite giocate – tra regular

season e Final Six - ben 22 sono state vinte. L’unica sconfitta è avvenuta al termine della lotteria dei calci di rigore. Più di 700 i gol messi a segno mentre ne sono stati incassati meno della metà (702 contro 374 n.d.r.). “È stata davvero una bellissima stagione” – evidenzia il presidente Marco Beghini – “che si è conclusa come volevamo e cioè tornando in serie A. Credo non ci si altro da aggiungere. Non voglio sembrare presuntuoso ma siamo stati i migliori dall’inizio alle fine della stagione. Abbiamo vinto e convinto, con un gruppo che in pratica è lo stesso che lo scorso anno è retrocesso, eccezion fatta per Laura Zanette, nuovo acqui-


PALLAMANO

sto, e un paio di ragazze che sono andate a giocare altrove. Questo mi riempie ancor più di gioia perchè è la testimonianza di come il gruppo sia stato fondamentale, al di là dell’aspetto tecnico. Queste ragazze sono in primis amiche: non ci sono gelosie, ne antipatie. Tutte aiutano tutte, non solo durante le partite. E, non dimentichiamo, abbiamo fatto esordire in prima squadra giovanissime atlete del nostro vivaio, una garanzia per il futuro”. Un plauso va però anche al tecnico, Roberto Escanciano Sanchez, da cinque anni alla guida dell’Olimpica. “Con Roberto” spiega il presidente giallorosso – “c’è un rapporto di assoluta stima. Ci confrontiamo, ci arrabbiamo, ci mandiamo anche a quel paese, tutto per il bene della squadra. Quest’anno credo abbia fatto un lavoro eccezionale, dando un’identità ancor più importante a queste ragazze. Lo si vede dalla sicurezza e dalla tenacia con cui sono sempre scese in campo, a prescindere dall’avversario. Il fatto di averlo riconfermato anche per la prossima stagione per noi è importantissimo. Con lui alla guida avremo senza dubbio più chances di salvarci senza troppi patemi d’animo, magari

con qualche giornata di anticipo e togliendoci qualche soddisfazione”. Per restare nella massima serie però serviranno dei rinforzi. A tal proposito il patròn dell’Olimpica

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PALLAMANO

OLIMPICA DOSSOBUONO ha già le idee chiare: “Innanzitutto confermiamo in toto tutte le protagoniste di questa promozione, ed è già un’ottima base di partenza. E’ naturale che dovremmo inserire qualche altro elemento, ma lo faremo in modo oculato e mirato. Non vogliamo alterare gli equilibri. Abbiamo già contrattato un paio di ottimi elementi italiani. Stiamo aspettando risposte. Straniere? Eh, questo è un capitolo un po’ delicato in quanto per ingaggiare atleta non italiane servono budget diversi, più importanti.

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Ad oggi, grazie ai nostri attuali sponsor, siamo sicuri di poter affrontare tranquillamente la prossima stagione. Se arriveranno però nuovi finanziatori allora potrebbero cambiare le prospettive”. Tornando a mister Escanciano Sanchez, grande condottiero e motivatore di una squadra pressochè perfetta, ecco le sue dichiarazioni in merito alla promozione: “Cosa mi viene da dire dopo questa promozione?


PALLAMANO

Sicuramente grazie alle ragazze: sono state stupende e non hanno mai mollato. Sono onorato di averle allenate e di aver raggiunto insieme a loro questa bellissima promozione!”. “Sebbene abbiamo praticamente vinto tutte le partite” – prosegue il tecnico spagnolo - “non è stato un campionato facile. Tenere l’attenzione sempre al massimo, anche quando sai di essere superiore agli avversari, e preparare al meglio le partite come fossero tutte finali richiede innanzitutto la disponibilità di chi è allenato. E su questo devo dire che mi reputo un allenatore fortunato perchè dalla prima all’ultima hanno sempre avuto fame di vittoria”. “Questo gruppo - conclude Sanchez

- ha ancora ampi margini di miglioramento perchè ha voglia di mettersi in mostra e ama giocare alla pallamano. In serie A sarà un’altra storia, certo, ma le ragazze sapranno alzare ancora l’asticella. Quando vedi giocare una pallamano così bella sai che non è causale bensì è frutto di dedizione e passione. E questi valori alla fine fanno la differenza. Sempre”.

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RUGBY

di Alberto Cristani

SCALIGERA VALEGGIO RUGBY

Protagonista al ‘Topolino 2016’

S

i è svolto nel weekend del 14 e 15 maggio scorsi, presso gli impianti sportivi di Treviso, Casale sul Sile, Silea, Paese e Villorba, il 38° Torneo Mini Rugby “Città di Treviso” - 25° Trofeo Topolino Rugby.

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L’evento è da considerarsi tra i più importanti a livello nazionale ed europeo per quanto riguarda il rugby giovanile, disciplina che negli ultimi anni si sta sempre più diffondendo. Lo scopo della manifestazione è di riunire in due giorni tutte le realtà rugbistiche nazionali divenendo, così, un momento di incontro tra ragazzi di varie età per farli socializzare e promuovere la cultura del rugby nei suoi valori più significativi. Tra le società presenti al ‘Topolino 2016’ anche la Scaligera Valeggio Rugby, scesa in massa in terra trevigiana. La società veronese ha presentato in campo una formazione Under 6, due Under 8 e una per ognuna delle categorie Under 10, 12. Inoltre, con i colori del CUS Verona, ha presentato un buon numero di Under 14, per un totale di circa sessanta bambiniragazzi.

Alla soddisfazione di aver presentato un buon numero di partecipanti si è aggiunta anche la soddisfazione di aver espresso un ottimo gioco, nonostante i ragazzi del Valeggio si siano misurati con atleti di società più blasonate e con un percorso di maggiore esperienza. Davvero un ottimo risultato, considerando che la società valeggiana è stata fondata solamente dieci anni fa. I risultati ottenuti dalle giovanili dei «blues» (dal colore del nuovo simbolo che è fatto da due diverse tonalità di quel colore) sono stati positivi; addirittura con qualche categoria, come l’Under 10, il piazzamento finale e stato il migliore tra le società veronesi che hanno partecipato al trofeo. L’esperienza è stata naturalmente esaltante sia per gli atleti che per i numerosi genitori che hanno accompagnato i loro ragazzi. Per i giocatori è stato un grande momento di aggregazione e sport, dove hanno potuto confrontarsi con avversari che venivano da ogni parte d’Italia e addirittura, come nel caso dell’Under 14, mettersi alla prova con formazioni straniere contro il Vienna, con ragazzi stranieri.


Sponsor ufficiale Pallamano Olimpica Dossobuono serie A2 femminile 2015-2016


INTERVISTA

di Alberto Cristani e Alessia Bottone

CALCIO FEMMINILE

S

orelle, amiche, colleghe, compagne di squadra e chi più ne ha più ne metta: Daiana e Debora Mascanzoni, sono due leonesse che giocano per il Valpo. Unite nella gestione della macelleria di famiglia le due ragazze hanno saputo sfidare tutti gli stereotipi sportivi e lavorativi dandosi da fare in entrambi i campi senza mai abbattersi. Combattono insieme per gli stessi obiettivi: giocare bene, dare il massimo e migliorarsi sempre. Entrambe hanno cominciato a calciare sul terrazzo di casa qualche anno fa per poi ritrovarsi nella stessa squadra per inseguire un destino destinato a incrociarsi più volte. Ma cosa si aspettano dal futuro? Glielo abbiamo chiesto in questa intervista doppia…

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De&Da,

due sorelle tutte ‘ciccia’ e pallone P

resentati ai lettori di SportDi+…

De: Mi chiamo Debora Mascanzoni, ho 27anni e vivo a Calmasino in un appartamento che condivido con altre due amiche. Da: Sono Daiana Mascanzoni, ho 22 anni, abito a Cavaion Veronese. Prima di giocare con il Valpo ho fatto un esperienza lavorativa a Londra per un anno e mezzo.

Q

uando, dove e perché avete iniziato a giocare a calcio?

De: Sul terrazzo in casa con i miei cugini, Simone Riccardo e Matteo. All’età di sette anni sono riuscita a giocare in una vera e propria squadra a Cavaion grazie alla complicità dei tre cugini che mi hanno aiutato a convincere mia mamma. Da: Sul terrazzo di casa con i miei cugini e mia sorella. Ricordo che un giorno, di tanti anni, sono andata ad assistere ad una partita durante la quale giocava mia sorella e in quell’occasione ho iniziato a gio-


INTERVISTA

care con la palla. L’allenatore dei minipulcini mi ha notata subito e mi ha proposto di tornare il giorno dopo per allenarmi.

R

acconta un po’ la tua carriera calcistica…

De: Ho iniziato a 7 anni con il Cavaion. Poi, all’età di 13 anni sono andata a giovare a Bardolino. Subito dopo ho giovato due anni con il Valpolicella in serie B, un anno a Mozzecane e un anno a Venezia. Infine 3 anni al Real Bardolino e con il fallimento della società sono tornata al Valpo e sono qui da due anni. Da: Ho iniziato a Cavion Veronese, all’età di 14 anni poi sono passata al Bardolino Verona. Successivamente sono passata al Real Bardolino e, in seguito al fallimento della società mi sono presa una pausa dal calcio andando a Londra per un anno e mezzo. Poi, nel 2015 ho iniziato con il Valpo.

C

he giocatrice è tua sorella e cosa invidi di lei? A livello calcistico, ovviamente.

De: Mia sorella è un jolly, sa adattarsi a ogni ruolo anche se in fascia riesce a dare il meglio. Invidio la sua velocità, l’agilità e la grinta che ha quando lotta senza paura. Da: Quest’anno mia sorella è migliorata davvero tanto. Si è resa disponibile coprendo ruoli non suoi e devo dire che se la sta cavando molto bene. Invidio la sua sicurezza e determinazione.

C

he lavoro fai?

De: Lavoro nella macelleria di famiglia con mamma papà e Daiana. La cosa più difficile è accontentare i clienti, soprattutto perché sono una donna e le persone a volte sono un po’ scettiche nei miei confronti. Da: Lavoro in macelleria con i miei genitori. Mi occupo per lo più della parte amministrativa mentre, durante il fine settimana, aiuto mia mamma nella gestione del reparto gastronomia.

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INTERVISTA

P

ensi sia più facile fare goal o cimentarsi con i coltelli e l’affettatrice in macelleria? De: Diciamo che, fare un taglio speciale, è come fare un goal durante una partita importante: bisogna essere concentrati e cercare di non sbagliare al-

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trimenti la carne, una volta cotta risulta dura e il tiro una volta fatto può essere fuori dallo specchio della porta. Da: Si tratta di due cose completamente diverse ma, in entrambi i casi, serve la concentrazione giusta: si può sbagliare un goal davanti alla porta come tagliare il dito con l’affettatrice.


INTERVISTA

C

osa fai nel tempo libero? Calcio escluso, ovviamente… De: Mi piace stare con la famiglia ma anche viaggiare e adoro ballare. Da: Tutti i martedì alleno i pulcini del Cavaion e poi mi piace leggere e giocare con i miei cuginetti nostri super tifosi.

C

osa ne pensi del Valpo?

De: Penso che sia un’ottima squadra. La dirigenza è davvero organizzata, non ci manca mai niente e tutti gli operatori sono sempre disponibili a ogni allenamento e a ogni partita. E poi le ragazze sono fantastiche, abbiamo un bel gruppo e questo è il segreto dei nostri successo.

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INTERVISTA

Da: Il Valpo è una grande società con ottime giocatrici. Quest’anno siamo partite con il piede sbagliato perché non abbiamo adottato l’approccio giusto ma poi ci siamo riscattate. Non so come andrà a finire ma ne usciremo a testa alta.

C

osa ti fa arrabbiare e cosa ti rende felice?

De: Mi fanno arrabbiare le persone che non si sforzano di aprire la loro mente e adattarsi a nuove situazioni. Le serate spensierate in compagnia con gli amici e il vivere la vita senza pensieri mi rende felice. Da: Mi fanno arrabbiare le persone che non ascoltano e non mi piace il formaggio nella minestra.

Q

uale giocatore e giocatrice ti esaltano?

De: Amo David Beckham sia per la sua bellezza che per la sua straordinaria carriera. La mia giocatrice preferita è il mio capitano Valentina Boni.

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Da: Mi ispiro molto a Maicon e, per quanto riguarda le mie colleghe, mi piace la grinta di Pirone.

R

acconta un aneddoto della tua carriera sportiva. De: Non dimenticherò mai il mio primo goal in serie A all’età di 14anni durante la mia seconda partita ufficiale. Ho giocato gli ultimi dieci minuti contro il Palermo riuscendo a siglare il 3-1. Da: La finale del torneo di Arco vinta contro l’Atalanta. Loro ci avevano battute l’anno prima in semifinale. Vendetta, tremenda vendetta…

U

n augurio per tua sorella

De: Ti auguro di riuscire a esaudire tutti i tuoi sogni e che tu abbia un futuro ricco di soddisfazioni. Da: Non mollare mai e continua a superare i tuoi limiti.


di xxxxx

PROGETTO SPORT

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fimauto

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STRADA SICURA

di Fabio Celin

DIMENSIONE GUIDA

Uno, due, tre… e stai lontano dai guai Sei un conducente abituale? Sei un passeggero e vuoi capire se chi sta guidando per te è all’altezza delle tue aspettative? Se sai contare fino a tre, ora hai un’opportunità in più per tenerti lontano dai guai ed evitare il più classico degli incidenti: il tamponamento!

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N

o n stiamo scherzando, hai mai sentito parlare di distanza di sicurezza? È la distanza che divide due veicoli sulla stessa corsia e che la maggior parte dei conducenti tende a sottovalutare. Nei corsi di perfezionamento insegniamo ad effettuare le “frenate di emergenza”, riproduciamo quelle situazioni in cui non sia possibile prevedere un pericolo e portiamo il conducente ad effettuare un arresto repentino sfruttando tutte le caratteristiche e le tecnologie di cui dispone il veicolo. Spesso però anche saper frenare bene non è sufficiente ad arrestare un veicolo in condizioni di sicurezza, ecco allora che ci viene in aiuto una tecnica collaudata che ci permette di mantenere la corretta distanza di sicurezza a qualsiasi velocità e su qualsiasi strada. E’ molto semplice, prendiamo come riferimento un ponte, un cartello stradale, un albero. Dal momento in cui il veicolo che ci precede sarà passato accanto al nostro riferimento, inizieremo a contare fino a tre e se la nostra distanza di sicurezza è corretta,

www.dimensioneguida.it

solo quando arriveremo a tre passeremo nello stesso punto. Se i secondi che impieghiamo per raggiungere il riferimento di cui abbiamo parlato fossero meno di tre, allora potremmo essere a rischio di collisione, e dovremmo quindi diminuire la velocità e recuperare i metri che ci servono per viaggiare in sicurezza. Capita spesso che alcuni conducenti “barino” nel contare rapidamente da uno a tre, perciò vi consigliamo di considerare la durata dei tre secondi con l’equivalente tempo necessario per scandire a voce i numeri 1001, 1002, 1003. Ma siamo sicuri che funzioni sempre? In alcuni casi è meglio aggiungere uno o due secondi, ad esempio quando le condizioni meteo e del fondo stradale sono pericolose oppure quando il veicolo che ci precede ha una distanza di arresto più breve della nostra come un’auto che precede un motoveicolo o un’auto seguita da un veicolo pesante. La strada è un bene di tutti aiutaci a renderla più sicura, informa i tuoi amici e i tuoi familiari, ora siamo noi che “contiamo” su di te! 1, 2, 3…

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INTERVISTA

di Damiano Zamperini

Dal nostro

Inviato

speciale… Buongiorno, sono Damiano , l’inviato speciale di SportDi+ e siamo qui al Palazzetto dello

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ove abiti?

Ciao Damiano. Io abito a Crema ma non sono di Crema: io sono nato a Mondovi in provincia di Cuneo, e poi da li’ mi sono spostato, ho incontrato mia moglie, e adesso vivo con lei a Crema.

C

he mestiere vuoi fare una volta finita la tua carriera da sportivo?

Sport di Verona per intervistare Michele Baranowicz, campione di pallavolo della BluVolley Calzedonia Verona. Ecco cosa mi ha raccontato…

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Non lo so, non lo so ancora, sara’ una sfida molto importante scoprire che mestiere farò una volta finita la mia carriera da sportivo. Ci penserò.

Q

uali sono i tuoi hobby?

I miei hobby sono tanti. I primi sono i cani. Mi piaciano tantissimo i cani. Ho quattro cani a casa mia. Mi piace molto trascorrere tempo con loro. Come molti ragazzi, mi piacciono i video giochi, mi piace ascoltare la musica e mi piace molto provare a cucinare.


INTERVISTA

D

T

Da piccolo volevo fare tante cose. Da piccolo piccolo, volevo fare il pirata. Mi piacevano da morire tutte le cose riguardanti i pirati. Poi ho capito che non si poteva fare perchè non è tanto bello, dopodichè , quando ho iniziato a giocare a pallavolo, non è che lo sapevo dall’inizio, ma volevo fare quello, volevo diventare un giocatore di pallavolo, e con tanti sacrifici e tanto lavoro ce l’ho fatta. Come hai detto tu prima, dovrò pensare a cosa fare dopo, quindi c’è sempre da inventarsi qualcosa.

Assolutamente si dai, è il mio paese di origine, il nostro paese di origine. Direi che è un bellissimo paese, si sta bene, eh? Si mangia bene. A te piace? (Si) Bene, allora vedi! È sicuramente il paese dove voglio tracorrere il resto della mia vita.

a piccolo che mestiere volevi fare?

C

on chi abiti?

Io abito con mia moglia che si chiama Tatiana e con i miei quattro cagnolini.

i piace l’Italia come paese?

A

biti da sempre qui in Italia?

Sì, io sono nato in Italia. Ho un cognome un pò particolare, straniero perchè anche il mio papa’ giocava a pallavolo. E quindi è venuto in Italia a giocare a pallavolo e ha conosciuto la mia mamma ed è rimasto qua. E quindi ho un cognome straniero ma sono italiano al cento per cento.

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XXXXX

T

i diverti a giocare a pallavolo?

Certamente. È vero che è un lavoro per me, ma è prima di tutto una passione, un hobby, un divertimento. Quindi lo faccio con passione e con gioia ed è sempre bello venire qui al Palazetto ad allenarsi.

H

ai delle relazioni, con chi?

Come ho detto prima, mi sono sposato da due anni con mia moglie. E la mia unica relazione è con lei e

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con i miei cagnolini. Poi ovviamente ci sono tutti i genitori e parenti, ma la mia vita la vivo insieme a mia moglie.

È

la prima volta che finisci su un giornale sportivo?

No. Direi di no. Però è la prima volta che faccio un’ intervista del genere e devo dire che mi diverto molto.

[

Ok Grazie mille.]

Grazie a te Damiano. Mi dai un cinque?


Chi è Michele Baranowicz

M

ichele Baranowicz (Mondovì, 5 agosto 1989) è un pallavolista italiano. Gioca nel ruolo di palleggiatore nel Blu Volley Verona. La carriera di Michele Baranowicz inizia nel 2003 nella squadra della sua città, il Volley Ball Club Mondovì, in Serie D; l’anno successivo viene ingaggiato dal Piemonte Volley di Cuneo, giocando però la prima stagione nelle giovanili, mentre a partire dall’annata 2006-07 si alterna tra la squadra giovanile e quella in Serie A1: con la squadra piemontese resta in totale per tre stagioni, vincendo la Coppa Italia 2005-06. Nella stagione 2008-09 passa alla Pallavolo Reima Crema, in Serie A2, dove gioca per due stagioni, mentre nella stagione 201011 si trasferisce all’estero, nel campionato polacco, vestendo la maglia dell’Asseco Resovia; il 18 maggio 2011 fa il suo esordio in nazionale, in una partita contro la Francia. Nella stagione 2011-12 torna in Italia nuovamente a Cuneo, mentre nella stagione successiva viene ingaggiato dalla Pallavolo Modena; con la nazionale vince la medaglia di bronzo alla Grand Champions Cup 2013. Nella stagione 2013-14 veste la maglia dell’Associazione Sportiva Volley Lube di Macerata, dal 2014 spostatasi a Treia, dove resta per due annate e con cui vince uno scudetto e la Supercoppa italiana 2014, mentre con l’Italia si aggiudica la medaglia di bronzo alla

volevo diventare un giocatore di pallavolo, e con tanti sacrifici e tanto lavoro ce l’ho fatta

World League 2014. Nella stagione 2015-16 è ingaggiato dal Blu Volley Verona, sempre in Serie A1 e con cui vince la Challenge Cup.

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NUOTO

di Alberto Cristani Luca Pizzini spera che il ‘rospo di bronzo’ si trasformi in un ‘biglietto d’oro’ per volare alle Olimpiadi di Rio. Non gli resta che baciare il cronometro e...

LUCA PIZZINI

Il principe Azzurro C

ome un fulmine in un cielo stellato: improvviso, spettacolare, inatteso. Cosi Luca Pizzini ha stregato e abbagliato - con la sua medaglia di bronzo agli Europei di Londra - il nuoto italiano. Davanti a lui due ‘mostri’ come Ross Murdoch e Marco Koch. Duecento metri rana

Dopo il fantastico bronzo conquistato agli Europei di Londra, Luca Pizzini deve stringere ancora i denti e superarsi. Sono infatti solo 39 i centesimi che separano il ranista veronese da un sogno, o meglio da un obiettivo, che si chiama Olimpiadi. Il tutto si deciderà alla Sette Colli di Roma a fine giugno. O forse no? Scopriamolo in questa intervista esclusiva…

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da urlo per l’atleta veronese che, però, lasciano un po’ di amaro in bocca. Già perché i 2’10”39 - sebbene si tratti di un tempo di tutto rispetto - non garantiscono a Luca l’accesso alle Olimpiadi di Rio 2016. “Un po’ mi scoccia” – spiega Pizzini – “non aver centrato i 2’10” che mi garantirebbero le Olimpiadi, però


NUOTO

va bene così. Il bronzo è stata una soddisfazione grandissima. Sinceramente non ci puntavo all’inizio. Poi fatte le qualifiche e arrivato in semifinale, un pensierino ho cominciato a farcelo, soprattutto vedendo che gli altri tempi che non erano così eccezionali. Ho avuto qualche problemino a livello muscolare che mi hanno fatto scendere in vasca non proprio tranquillo a livello di testa, ma non mi hanno condizionato fisicamente”. Capitolo Olimpiadi quindi chiuso? Pizzini non la pensa assolutamente così: “Ad oggi (31 maggio n.d.r.) non sarei qualificato. Ma le speranze ci sono ancora. Innanzitutto il 24 e 25 giugno alla Sette Colli di Roma avrò la possibilità di centrare questi benedetti 2’10”: sarà la mia ultima possibilità a livello cronometrico. Poi però spero sempre in una chiamata a prescindere dal tempo, possibilità che è prevista. Qui però non posso farci nulla, nel senso che sta allo staff tecnico della Nazionale decidere. Se sceglieranno di portare a Rio uno più bravo di me nessun problema. Se invece si tratterà di una scelta ‘deversa’, beh allora mi

darebbe parecchio fastidio”. Ora Luca, nella sua Verona, cerca di ricaricare la batterie in vista dell’appuntamento di Roma. “Si” – racconta il 27enne atleta veronese – “ora sto facendo solo allenamento di mantenimento, senza forzare. Devo arrivare alla Sette Colli con la preparazione ideale, senza rischiare nulla. Voglio sfruttare al meglio questa chance perché non voglio avere alcun rimpianto. Non sono più una promessa del nuoto, sono ormai maturo e quindi devo cogliere questa occasione: tra quattro anni potrebbe non ripresentarsi”. Tesserato per i Carabinieri e per la Bentegodi Luca, dall’alto della sua esperienza, ha già individuato tra le nuove leve chi potrebbe essere una promessa per il nuoto italiano nei prossimi anni. “Tra gli attuali giovani” – puntualizza Pizzini – “ci sono delle buone potenzialità. Su chi punterei per il futuro? Beh, Simone Sabbioni è un talento vero e sono convinto che potrà essere un elemento su cui puntare. Ha 20 anni e negli ultimi due anni, anche se con un po’ di alti e bassi, ha fatto vedere cose importanti.

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I poster di

NUOTO

È

da tenere sicuramente d’occhio e sono convinto che ne sentiremo parlare molto presto…”. Da buon veronese, in fine, Pizzini analizza un po’ lo sport scaligero: “Verona è una città sportiva, tra le più attive a livello nazionale. Qui si vive, si programma e si organizza sport tutti i giorni. Essendo impe-

gnato costantemente con gli allenamenti, devo essere sincero, non riesco a seguire molto gli altri sport. Per l’Hellas quest’anno è andata male, purtroppo, mentre il Chievo si è salvato alla grande. Ma tante altre eccellenze hanno brillato in questa stagione, tenendo alto il nome della nostra città a livello nazionale ed europeo.

Spero di poter essere anch’io un portacolori di Verona alle prossime Olimpiadi. Sarebbe una grande soddisfazione e un orgoglio. Per ora dedico a tutti gli sportivi il mio bronzo. Per il resto, aspettiamo ancora qualche giorno e vedremo come andrà. Posso farcela…”.orza Luca, tutta Verona è con te!

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ASPETTANDO

RIO2016 I Giochi Olimpici e gli olimpionici veronesi dal 1906 ad oggi SPECIALE SPORTDI+ MAGAZINE N.41/2016 REALIZZATO CON IL CONI PROVINCIALE DI VERONA.


ASPETTANDORIO2016

SPECIALE

Giovanni Malagò PRESIDENTE CONI NAZIONALE

Un’esaltazione meritata per una città che ha dato i natali a fuoriclasse indiscussi sul campo ed esempi virtuosi nella quotidianità

L

e emozioni olimpiche sono frammenti d’orgoglio senza tempo. Abbracciano la storia, la trasformano in leggenda, colorandola con sfumature speciali che vanno oltre la transitorietà. Perché sono istantanee che non sbiadiscono, sanno regalare toni vividi a distanza di anni. Hanno quel qualcosa di speciale che sa di magia. Come questa iniziativa che si propone di celebrare i campioni veronesi che hanno scritto pagine indimenticabili della nostra epopea a cinque cerchi, contribuendo a fare dell’Italia la Nazione che, alla vigilia di Rio 2016, può vantare la quinta posizione nel medagliere olimpico, dei Giochi Estivi e Invernali, di tutti i tempi. Un’esaltazione meritata per una città che ha dato i natali a fuoriclasse indiscussi sul campo ed esempi virtuosi nella quotidianità. Scorro idealmente la galleria di medaglie d’oro composta grazie alle imprese di personaggi che rappresentano - ancora oggi - un punto di riferimento per l’intero movimento agonistico. E penso, su tutti, a Sante Gaiardoni - tra gli eroi di Roma ‘60 - e a Sara Simeoni, la signora del salto in alto. Non me ne vogliano gli altri, e sono tanti, che hanno ottenuti podi storici e ugualmente importanti ma quell’oro vinto da Gaiardoni nell’unica edizione dei Giochi Olimpici Estivi ospitata in Italia può essere uno spot per spingere idealmente Roma nella sfida della candidatura legata all’assegnazione dell’edizione del 2024, mentre i successi della Simeoni hanno segnato il centenario del CONI, perché Sara è stata nominata atleta del secolo del Comitato Olimpico Nazionale Italiano insieme ad Alberto Tomba, come sinonimo dell’eccellenza sportiva tricolore nel mondo. Verona ha una forte vocazione sportiva e una tradizione sconfinata a livello olimpico e paralimpico. Che rivive grazie all’impegno profuso dal Delegato Provinciale di Verona, Stefano Gnesato, supportato dal Comitato Regionale guidato da Gianfranco Bardelle. Questo è una cassaforte di gioie, uno scrigno di felicità. Per inseguire un futuro, rigorosamente a cinque cerchi.


SPECIALE

ASPETTANDORIO2016 XXXXX

Gianfranco Bardelle PRESIDENTE REGIONALE CONI VENETO

L

a memoria è la base con cui impostare il futuro.

Ricordare le imprese di campioni che hanno raggiunto le Olimpiadi, il sogno di ogni atleta, e far conoscere la storia dello sport alle nuove generazioni è l’esempio con cui costruire carriere e cultura sportive. Gli atleti che qui ricordiamo rappresentano il fiore all’occhiello di un movimento sportivo, quello Veneto e in particolare quello Veronese, che è ai vertici nazionali per numero di praticanti e di successi. Tra i nomi che potrete trovare nelle prossime pagine ci sono personaggi il cui valore è riconosciuto in tutto il mondo e che ci rendono orgogliosi di essere italiani. Scopro con piacere che ci sono atleti veronesi già qualificati per Rio 2016 e il mio augurio è che l’elenco possa allungarsi e magari arricchirsi di qualche medaglia.

Gli atleti che qui ricordiamo rappresentano il fiore all’occhiello di un movimento sportivo, quello Veronese, che è ai vertici nazionali per numero di praticanti e di successi


ASPETTANDORIO2016

SPECIALE

Stefano Gnesato DELEGATO PROVINCIALE CONI VERONA

Questa iniziativa è una piccolissima gemma che, con piacere, regaliamo a chi desidera unirsi a noi per mantenere vivo il ricordo e la gratitudine nei confronti dei nostri atleti olimpici

L’

iniziativa dedicata a tutti gli Atleti Veronesi che hanno partecipato alle Olimpiadi, è stata fortemente voluta per ringraziarli ancora per tutte le emozioni che ci hanno saputo regalare, per rendere omaggio alla loro professionalità ma soprattutto per radicare, sul loro esempio, una cultura sportiva fondata sul rispetto delle persone e delle regole. Questo succinto e pratico opuscolo contiene alcuni cenni di ciò che caratterizza le Olimpiadi: il motto, la fiaccola olimpica, l’inno, il giuramento, lo spirito olimpico e lo storico di tutti gli Atleti Veronesi presenti nelle varie edizioni olimpiche a partire dal 1906. Una piccolissima gemma che, con piacere, regaliamo a chi desidera unirsi a noi per mantenere vivo il ricordo e la gratitudine nei confronti dei nostri atleti olimpici. Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito a realizzare questa iniziativa: ■ Comitato Italiano Paralimpico (Delegato Provinciale Rolando Fortin); ■ Federazione Italiana Atletica Leggera (Presidente Provinciale Stefano Stanzial); ■ Federazione Italiana Canoa e Kajack (Presidente Provinciale Bruno Panziera); ■ Federazione Italiana Ciclismo (Presidente Provinciale Gianluca Liber); ■ Federazione Italiana Giuoco Calcio (Delegato Provinciale Barbara Zampini); ■ Federazione Italiana Tiro con l’arco (Presidente Provinciale Giampaolo Zanardi); ■ Federazione Italiana Sport Equestri (Presidente Provinciale Marisa Fantato); ■ Federazione Italiana Vela (Presidente Provinciale Ruggero Pozzani); ■ Panathlon Club 1954 (Presidente Federico Loda); ■ USSI Veneto (Presidente Alberto Nuvolari); ■ L’Arena e TeleArena (Luca Mantovani e Gigi Vesentini); ■ SportDi+ magazine (Direttore Responsabile Alberto Cristani). Un particolare ringraziamento a Daniela Malusa e a coloro che, con me, si sono adoperati per realizzare questo opuscolo: Monica Candeloro, Adriano Tezza e Claudio Toninel.


SPECIALE

ASPETTANDORIO2016

Alberto Cristani DIRETTORE RESPONSABILE SPORTDI+

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MAGAZINE

er la redazione di SportDi+ magazine avere la possibilità di celebrare le prossime Olimpiadi di Rio realizzando uno speciale esclusivo, è stata un’occasione imperdibile, un grandissimo privilegio e un onore. La nostra rivista, giunta al suo ottavo anno di pubblicazioni, è nata con un unico obiettivo, ovvero fare approfondimento sportivo, cercando di creare interesse verso quelle discipline che per molti sono ‘minori’ ma che per noi sono semplicemente ‘di nicchia’. Non esiste una disciplina più importante di un’altra; questo è il messaggio che lanciamo dalle nostre pagine e che trova nel Coni un interlocutore e un alleato insuperabile. Con il delegato provinciale Stefano Gnesato e con il Coni Veneto presieduto da Gianfranco Bardelle, si è instaurato un rapporto di massima fiducia, una sinergia volta all’unico obiettivo di promuovere tutto, e sottolineo tutto, lo sport. Le Olimpiadi sono l’evento sportivo per eccellenza, una kermesse mondiale che, oltre a coinvolgere i migliori atleti del pianeta, si distingue come veicolo mediatico unico per far conoscere sport e Federazioni che abitualmente vivono nell’ombra. Una ‘vetrina’ che viene vista da milioni di persone tra le quali moltissimi giovani. Ed è a loro, i giovani, che idealmente SportDi+ dedica questo speciale. Perché se è vero che l’innovazione e il tempo sono sempre più mutevoli, è altrettanto vero che il nostro futuro (e presente) sono frutto di un passato che ci ha fatto crescere, acquisire informazioni e valori. Un bagaglio socioculturale che ci è stato tramandato da uomini e donne che troppo spesso – erroneamente - tendiamo a dimenticare. Verona ha dato alla luce e ospitato molti campioni olimpici, nomi che sono fedelmente raccolti ed elencati in questo fascicolo. A loro diciamo semplicemente “grazie”. Grazie per averci reso partecipi delle Vostre imprese. Grazie per averci reso orgogliosi di essere veronesi. Grazie per aver fatto conoscere al mondo intero la nostra-Vostra città (la più bella di tutte…). Grazie per averci reso fieri dei Vostri successi ma, in generale, della vostra passione della vostra tenacia, senza la quali non avreste mai potuto partecipare alle Olimpiadi. Grazie ai nostri Campioni, persone speciali che, a distanza di anni, riescono ancora ad emozionarci e a farci sognare.

Il nostro futuro (e presente) sono frutto di un passato che ci ha fatto crescere, acquisire informazioni e valori. Un bagaglio socioculturale che ci è stato tramandato da uomini e donne che troppo spesso – erroneamente - tendiamo a dimenticare.


LE OLIMPIADI. LA STORIA

Olympic games PREMESSA LE OLIMPIADI ANTICHE

L

I Giochi olimpici nacquero in Grecia nel 776 a.C. nella città sacra di Olimpia per rendere omaggio agli dei. Da quella data vennero celebrati ogni quattro anni finché, nel 393 d.C., l’imperatore Teodosio ne decretò la fine in quanto manifestazione pagana. Questo evento fu molto amato e costituì un importante momento d’incontro tra i popoli: per permettere la partecipazione degli atleti alle gare fu istituita la “tregua sacra”, un periodo di sospensione di tutti i conflitti bellici.

e Olimpiadi avevano anche un’importanza religiosa, in quanto si svolgevano in onore di Zeus, del quale una enorme statua si trovava ad Olimpia. Inizialmente le gare si limitarono alla sola corsa dello “stadio” (distanza: 192 m), vennero poi introdotte altre discipline: corsa “doppia” (2 volte lo stadio), la corsa di resistenza, la lotta, il pugilato, la corsa delle quadrighe, salto lungo, lancio del giavellotto… Si passò nel corso dei secoli ad un manifestazione di 5 giornate e, come accade anche per i Giochi moderni, si svolgeva una cerimonia di apertura ed una di chiusura con premiazioni, ringraziamenti e festeggiamenti. Gli atleti vincitori entravano nella leggenda e acquistavano privilegi importanti, come essere mantenuti a vita dalla propria città natale ed essere immortalati in poemi e statue.

LE OLIMPIADI MODERNE

d

obbiamo al barone Pierre de Coubertin, la nascita dei Giochi Olimpici moderni e la rinascita del motto e degli ideali di Olimpia. La sua iniziativa fu importante non solo per riaffermare il valore educativo dello sport, ma soprattutto perché attraverso di esso si concretizzavano i concetti di fratellanza, amore tra i giovani e pace tra i popoli. Grazie alla tenacia di De Coubertin nel 1896, ad Atene, si aprirono ufficialmente i primi Giochi Olimpici dell’era moderna ad Atene e fu fondato il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) per organizzare l’evento. Gli atleti erano impegnati in prove di atletica, ciclismo, lotta, nuoto, ginnastica, scherma e tiro a segno. Con il passare del tempo, il programma delle gare divenne sempre più nutrito, fino agli attuali 27 sport. Nel 1924 a Sapporo si disputarono i primi GIOCHI OLIMPICI INVERNALI, dedicati alle discipline della neve e del ghiaccio.


ASPETTANDORIO2016

SPECIALE

specifico per la sua edizione dei giochi.

IL MOTTO OLIMPICO

O

ggi le Olimpiadi rappresentano l’evento sportivo più atteso. Ogni 4 anni migliaia di giovani provenienti da tutto il mondo, si radunano per misurarsi tra loro nello spirito di una sana fratellanza. Il motto olimpico “Citius, Altius, Fortius” in latino significa “più veloce, più in alto, più forte”. L’espressione fu proposta da De Coubertin in occasione della creazione del Comitato Olimpico Internazionale (CIO), nel 1894, ma divenne il motto ufficiale solo durante le Olimpiadi del 1924 a Parigi. Queste tre parole, che invitano a dare il meglio di se stessi e a vivere tale sforzo come una vittoria, riflettono lo stesso spirito della celebre frase di De Coubertin: “L’importante non è vincere, ma partecipare”.

CONCETTO DI “SPIRITO OLIMPICO” Le Olimpiadi sono il simbolo della pace e della fratellanza tra i popoli che si riuniscono nel nome dello sport e si confrontano in modo leale. L’ideale olimpico viene espresso anche attraverso la bandiera dei Giochi: 5 cerchi di colore diverso, uno per ogni continente (blu=Oceania, nero=Africa, rosso=America, giallo=Asia, verde=Europa) che si sovrappongono parzialmente in un abbraccio ideale.

IL GIURAMENTO Inoltre, i sei colori dei cerchi rappresentano tutte le nazioni del mondo: le bandiere nazionali esistenti all’epoca, infatti, comprendevano almeno uno di questi sei colori.

LA FIAMMA OLIMPICA Prima dell’inaugurazione dei Giochi, con una solenne cerimonia a Olimpia si accende la fiamma olimpica. Con essa viene accesa poi una torcia, che viene poi trasportata fino alla città dove si svolgeranno le Olimpiadi per mezzo di una staffetta di “tedofori” (che sono in genere atleti vincitori di edizioni precedenti). Spesso l’ultimo atleta che porta la fiaccola è un campione del paese ospitante. Dal 1952 la staffetta dei tedofori è in uso anche per le Olimpiadi invernali.

All’inaugurazione dei Giochi, quando il tedoforo ha portato nello stadio la torcia olimpica e ha trasferito la fiamma nel braciere che resterà acceso per tutta la durata delle gare, la cerimonia prosegue con il giuramento. Esso viene pronunciato, in presenza di tutti i partecipanti, da un atleta e da un arbitro del paese ospitante. Il giuramento dell’atleta, che s’impegna a gareggiare in modo leale e sportivo, è stato scritto da De Coubertin e pronunciato per la prima volta nel 1920; quello dell’arbitro è stato introd o t to dal 1972.

L’INNO L’inno olimpico fu composto per la cerimonia di apertura della prima Olimpiade moderna, quella di Atene. Successivamente, ogni nazione ospitante commissionò un inno

7


SPECIALE OLIMPIADI

I VERONESI ALLE OLIMPIADI

DAL 1906 AD OGGI ATLETI VERONESI AI GIOCHI OLIMPICI ESTIVI ATENE 1906 (giochi intermedi)

L’Italia ha ospitato i Giochi in tre occasioni:

1.

Giochi olimpici invernali del 1956 a Cortina d’Ampezzo;

2.

Giochi olimpici estivi del 1960 a Roma;

3.

Giochi olimpici invernali del 2006 a Torino.

• LUCCHI ERMINIO (atletica leggera, lancio del disco)

• MENEGAZZI ALEARDO (ciclismo, inseguimento a squadre su pista)

• MASPRONE ALBERTO (atletica leggera, lancio del disco)

• PIGHI ALBINO (atletica leggera, lancio del disco e pentathlon)

STOCCOLMA 1912

• TOMMASI VIRGILIO (atletica leggera, salto in lungo)

• CARCERERI ZAVARISE (lotta greco-romana) • COVRE ALESSANDRO (lotta greco-romana) • TONINI ANGELO (atletica leggera, salto in lungo) ANVERSA 1920 • RIZZETTO ARMIDO (ciclismo, velocità su pista) PARIGI 1924 • BRESCIANI ARTURO (ciclismo, inseguimento a squadre su pista) • DE MARTINI ARTURO (ciclismo, inseguimento a squadre su pista)

AMSTERDAM 1928 • PIGHI ALBINO (atletica leggera, lancio del disco) • TOMMASI VIRGILIO (atletica leggera, salto in lungo) LOS ANGELES 1932 • TOMMASI ANGELO (atletica leggera, salto in alto) BERLINO 1936 • CERATI UMBERTO (atletica leggera, 5000 metri)


SPECIALE

LONDRA 1948 • BIZZOTTO ROMOLO (calcio) • CONSOLINI ADOLFO (atletica leggera, lancio del disco) • MENEGOTTI ENZO (calcio) • PERNIGO FRANCESCO (calcio) HELSINKI 1952 • CONSOLINI ADOLFO (atletica leggera, lancio del disco)

ASPETTANDORIO2016

(ciclismo, cronometro 100 Km a squadre) • GUERRA PIETRO (ciclismo, cronometro 100 Km a squadre) • PETTENELLA GIOVANNI (ciclismo Km da fermo e velocità individuale) CITTA’ del MESSICO 1968 • ALBARELLI FABIO (vela, classe Finn) • VERZINI DINO (ciclismo individuale su pista)

MELBOURNE 1956 • CONSOLINI ADOLFO (atletica leggera, lancio del disco) • FIORENTINI CLAUDIO (tiro a segno, pistola libera) ROMA 1960 • CONSOLINI ADOLFO (atletica leggera, lancio del disco) • GAIARDONI SANTE (ciclismo,velocità individuale su pista) TOKYO 1964 • ANDREOLI SEVERINO (ciclismo, cronometro 100 Km a squadre e ind. su pista) • DALLA BONA LUCIANO

MONACO 1972 • CARDI EZIO (ciclismo Km da fermo) • CASTAGNETTI ALBERTO (nuoto, staffetta 4x100) • SCALA FLAVIO (vela, classe Star) • SIMEONI SARA (atletica leggera, salto in alto) • TESTA MAURO (vela, classe Star) • VERZINI DINO (ciclismo, tandem) MONTREAL 1976 • ALBARELLI FABIO (vela, classe Soling) • SIMEONI SARA (atletica

leggera, salto in alto) • ZAMBALDO ARMANDO (atletica leggera, 20 Km di marcia) MOSCA 1980 • FELOTTI ROBERTA (nuoto) • FRAVEZZI ALBINO (vela, classe Star) • SIMEONI SARA (atletica leggera, salto in alto) LOS ANGELES 1984 • BALSANO MILENA (paralimpica – atletica leggera) • CELON CLAUDIO (vela, classe Flying) • CELON MARIO (vela, classe Flying) • COLOMBO MARCO(nuoto) • FANNA PIETRO (calcio) • FELOTTI ROBERTA (nuoto) • POLI EROS (ciclismo, cronometro 100 Km a squadre) • SIMEONI SARA (atletica leggera, salto in alto) • VIGNOLA BENIAMINO (calcio) • ZERBINI LUCIANO (atletica leggera, lancio del disco)


I VERONESI ALLE OLIMPIADI

SEOUL 1988

dressage)

• BACCHIEGA ANNA (vela, classe 470)

• DE MONTI RENATO (canoa, slalom C1)

• BALSANO MILENA (paralimpica – atletica leggera)

• DI DONNA ROBERTO (tiro a segno, pistola 10 metri e 50 metri)

• CASTELLANI MASSIMO (tuffi)

• FANTATO PAOLA (paralimpica - tiro con l’arco)

• CELON CLAUDIO (vela, classe Flying) • CELON MARIO (vela, classe Flying) • DI DONNA ROBERTO (tiro a segno, pistola 10 metri) • FANTATO PAOLA (paralimpica - tiro con l’arco) • FELOTTI ROBERTA (nuoto) • GIOVANNETTI STEFANO (paralimpico – nuoto) • MAGRINI FABIO (sollevamento pesi, cat. 100 Kg) • MISTURINI RENATO (paralimpico – atletica leggera) • MONICO NIVES (vela, classe 470) • POLI EROS (ciclismo, cronometro 100 Km a squadre) • PORCELLATO FRANCESCA (paralimpica - atletica leggera, 100 m, 200 m, 4x100, 4x200, 4x400) • TOSI FAUSTO (sollevamento pesi, cat. 82,500 Kg) BARCELLONA 1992 • BENAMATI ROBERTO (vela, classe Finn) • BENVENUTI ANDREA (atletica leggera, 800 metri) • BISELLO LUISELLA (tuffi) • CONZ LAURA (equitazione,

• FILIPOZZI SANDRO (paralimpico - atletica leggera, staffetta 4x400) • LORENZINI DAVIDE (tuffi) • PORCELLATO FRANCESCA (paralimpica - atletica leggera, 400 m) • REBELLIN DAVIDE (ciclismo, individuale su strada) • ZERBINI LUCIANO (atletica leggera, lancio del disco) ATLANTA 1996 • BENVENUTI ANDREA (atletica leggera, 800 metri) • CELON CLAUDIO (vela, classe Flying) • CELON MARIO (vela, classe Flying) • DE MONTI RENATO (canoa, slalom C1) • DEVOTI LUCA (vela, classe Finn) • DI DONNA ROBERTO (tiro a segno, pistola 10 metri e 50 metri) • FANTATO PAOLA (olimpica - tiro con l’arco e paralimpica - tiro con l’arco) • FILIPOZZI SANDRO (paralimpico - atletica leggera) • LORENZINI DAVIDE (tuffi) • MENEGHELLI SAMANTA (paralimpica – atletica leggera)


ASPETTANDORIO2016

SPECIALE

• MISTURINI RENATO (paralimpico – atletica leggera) • PEZZO PAOLA (ciclismo, mountain bike) • PORCELLATO FRANCESCA (paralimpica - atletica leggera, 800 m) • SALVA’ FEDERICA (vela, classe 470) • TOMMASI DAMIANO (calcio) • VIANINI CECILIA (nuoto) SYDNEY 2000 • CELON NICOLA (vela, classe Soling) • DE LUCA DANIELE (vela, classe Soling) • DEVOTI LUCA (vela, classe Finn) • FANTATO PAOLA (paralimpica - tiro con l’arco) • PEZZO PAOLA (ciclismo, mountain bike) • PORCELLATO FRANCESCA (paralimpica - atletica leggera, 100 m) • SALVA’ FEDERICA (vela, classe 470) ATENE 2004 • FANTATO PAOLA (paralimpica - tiro con l’arco)

• PICCOLI CARLO (paralimpico - nuoto) • PORCELLATO FRANCESCA (paralimpica - atletica 100, 400 e 800 mt.) • SAVOIA SARA (nuoto sincronizzato) • VASSANELLI GIACOMO (nuoto) PECHINO 2008 • BRUNELLI MICHELA (paralimpica tennistavolo) • GALIOTTO ALESSANDRA (canoa, velocità, K4 500 metri) • MARAI HEROS (paralimpico – atletica leggera) • PICCOLI CARLO (paralimpico - nuoto) • PORCELLATO FRANCESCA (paralimpica – atletica 100, 200 e 800 mt.) LONDRA2012 • DE VECCHI MANUEL (Bmx) • FERRARI NICCOLO’ (canoa,slalom C2) • GALIOTTO ALESSANDRA (canoa) • HOOPER GLORIA (atletica leggera, 200 m) • VIVIANI ELIA (ciclismo)

RIO DE JANEIRO 2016 Al momento d’andare in stampa sono stati selezionati: • BISSARO VITTORIO (Vela, Classe Nacra) • VIVIANI ELIA (ciclismo)


I VERONESI ALLE OLIMPIADI XXXXX ATLETI VERONESI AI GIOCHI OLIMPICI INVERNALI CORTINA 1956 • CONTI LUIGI GIACOMO (bob a 2)

• VALBUSA SABINA (sci nordico, 5 Km individuale, inseguimento)

CALGARY 1988

SALT LAKE CITY 2002

• BELCI ELENA (pattinaggio, 3000 metri e 5000 metri)

• VALBUSA FULVIO (sci nordico, 15 Km individuale, sprint, inseguimento)

ALBERTVILLE 1992

• VALBUSA SABINA (sci nordico, 15 Km individuale, inseguimento, sprint, staffetta)

• BELCI ELENA (pattinaggio, 3000 metri e 5000 metri) • DE TADDEI ALESSANDRO (pattinaggio, 500 metri) • TRUZZOLI GIULIANO (paralimpico – sci) • VALBUSA FULVIO (sci nordico,30 Km individuale) LILLEHAMMER 1994 • BELCI ELENA (pattinaggio, 3000 metri e 5000 metri) • DE TADDEI ALESSANDRO (pattinaggio, 500 metri e 1000 metri) • TRUZZOLI GIULIANO (paralimpico – sci) • VALBUSA FULVIO (sci nordico, inseguimento e10 Km individuale) • VALBUSA SABINA (sci nordico, 15 Km individuale)

TORINO 2006 • PORCELLATO FRANCESCA (paralimpica - sci fondo 2,5 e 5 km.) • VALBUSA FULVIO (sci nordico, 15 – 30 - 50 Km individuale, staffetta) • VALBUSA SABINA (sci nordico, 30 Km individuale, inseguimento, staffetta) VANCOUVER 2010 • PORCELLATO FRANCESCA (paralimpica – sci 1 km. sprint) • VALBUSA SABINA (sci nordico, 10 Km individuale, inseguimento, staffetta) SOCHI 2014

NAGANO 1998 • VALBUSA FULVIO (sci nordico, 10 - 30 - 50 Km individuale, inseguimento, staffetta)

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• PORCELLATO FRANCESCA (paralimpica- sci fondo 5 e 10 km e sci 1 km. sprint)


ASPETTANDORIO2016

SPECIALE

Indice alfabetico campioni olimpionici ALBARELLI FABIO (1968, 1976)

DE VECCHI MANUEL (2012)

PIGHI ALBINO (1924, 1928)

ANDREOLI SEVERINO (1964)

DEVOTI LUCA (1996, 2000)

POLI EROS (1984, 1988)

BACCHIEGA ANNA (1988)

DI DONNA ROBERTO (1988, 1992)

PORCELLATO FRANCESCA (1988, 1992, 1996, 2000, 2004, 2006, 2008,2010, 2014)

BALSANO MILENA (1984, 1988) BENAMATI ROBERTO (1992) BENVENUTI ANDREA (1992, 1996)

FANNA PIETRO (1984) FANTATO PAOLA (1988, 1992, 1996, 2000, 2004)

BELCI ELENA (1988, 1992, 1994)

FELOTTI ROBERTA (1980, 1984, 1988)

BISELLO LUISELLA (1992)

FERRARI NICCOLO’ (2012)

BISSARO VITTORIO (2016)

FILIPPOZZI SANDRO (1992, 1996)

BIZZOTTO ROMOLO (1948) BRESCIANI ARTURO (1924) BRUNELLI MICHELA (2008) CARCERERI ZAVARISE (1912) CARDI EZIO (1972) CASTAGNETTI ALBERTO (1972) CASTELLANI MASSIMO (1988) CELON CLAUDIO (1984, 1988, 1996)

FIORENTINI CLAUDIO (1956) FRAVEZZI ALBINO (1980)

REBELLIN DAVIDE (1992) RIZZETTO ARMIDO (1920) SALVA’ FEDERICA (1996, 2000) SAVOIA SARA (2004) SCALA FLAVIO (1972) SIMEONI SARA (1972, 1976, 1980, 1984)

GAIARDONI SANTE (1960)

TESTA MAURO (1972)

GALIOTTO ALESSANDRA (2008, 2012)

TOMMASI ANGELO (1932)

GIOVANNETTI STEFANO (1988) GUERRA PIETRO (1964) HEROS MARAI (2008)

TOMMASI DAMIANO (1996) TOMMASI VIRGILIO (1924, 1928) TONINI ANGELO (1912)

CELON MARIO (1984, 1988, 1996)

HOOPER GLORIA (2012)

TOSI FAUSTO (1988)

CELON NICOLA (2000)

LORENZINI DAVIDE (1992, 1996)

CERATI UMBERTO (1936)

LUCCHI ERMINIO (1906)

TRUZZOLI GIULIANO (1992, 1994)

COLOMBO MARCO (1984)

MAGRINI FABIO (1988)

CONSOLINI ADOLFO (1948, 1952, 1956, 1960)

MASPRONE ALBERTO (1906)

CONTI LUIGI GIACOMO (1956) CONZ LAURA (1992) COVRE ALESSANDRO (1912) DALLA BONA LUCIANO (1964) DE LUCA DANIELE (2000) DE MARTINI ARTURO (1924) DE MONTI RENATO (1992, 1996) DE TADDEI ALESSANDRO (1992, 1994)

MENEGAZZI ALEARDO (1924) MENEGHELLI SAMANTA (1996) MENEGOTTI ENZO (1948) MISTURINI RENATO (1988, 1996) MONICO NIVES (1988) PERNIGO FRANCESCO (1948)

VALBUSA FULVIO (1992, 1994, 1998, 2002, 2006) VALBUSA SABINA (1994, 1998, 2002, 2006, 2010) VASSANELLI GIACOMO (2004) VIANINI CECILIA (1996) VIGNOLA BENIAMINO (1984) VIVIANI ELIA (2012, 2016)

PETTENELLA GIOVANNI (1964)

VERZINI DINO (1968, 1972)

PEZZO PAOLA (1996, 2000)

ZAMBALDO ARMANDO (1976)

PICCOLI CARLO (2004, 2008)

ZERBINI LUCIANO (1984, 1992)

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MUSEO DELLO SPORT PUBBLIREDAZIONALE

Al Pepperone lo sport è di casa I

I guantoni da boxe di Muhammad Alì, il casco iridato di Valentino Rossi, la maglietta del record mondiale di salto in alto dell’olimpionica Sara Simeoni: questi sono solo alcuni dei preziosi cimeli sportivi di tanti campioni, famosi e meno famosi, che si possono ammirare al Pepperone restaurant Sports e café di San Giovanni Lupatoto. Un vero e proprio “museo dello sport”, che si è sviluppato nel corso degli anni (da quando il locale è stato aperto nel 2000) e che ospita anche un oggetto particolare e di inestimabile valore morale: il berretto in lana di colore giallo e nero indossato da Papa Wojtyla quando veniva a sciare sulle nostre montagne, un ricordo dell’attrezzatura da sci del pontefice che è rimasta esposta per due mesi al Pepperone.

L

o sport, quindi, è talmente di casa al Pepperone che proprio gli sportivi possono usufruire di uno sconto del 10% nei primi quattro giorni della settimana, dal lunedì al giovedì compreso. Come? “Semplice” - spiega Mirko Zanini, titolare del ristorante con il papà Maurizio e il fratello Francesco - “è sufficiente esibire la tessera sociale del club di appartenenza e lo sconto è automatico! Solo questo documento dà diritto allo sconto, che è valido non tanto e non solo per la singola persona che lo presenta, quanto per tutto il tavolo dove siede il tesserato. In sostanza, se io sono socio di un club o di un’associazione sportiva oppure rappresento un ente di promozione sportiva, come possono essere i giudici di gara o i cronometristi tanto per fare un esempio, e vado al Pepperone con quattro amici, potrò usufruire dello sconto sul conto totale. E questo sarà valido a pranzo e a cena, e per un numero illimitato di volte”.


PUBBLIREDAZIONALE

I

l Pepperone è tra l’altro dotato di un impianto acustico e microfonico completamente autonomo nella parte superiore del locale, la più indicata per incontri anche di carattere sportivo, conferenze o assemblee di società. Inoltre sugli schermi televisivi che tappezzano il locale si possono seguire le immagini in diretta dei principali eventi sportivi oppure è possibile far scorrere quelle del proprio sport preferito o di una particolare manifestazione.

C

ome è successo anche nel primo Galà dello sci, che ha avuto come ospite d’onore Giuliana Minuzzo, prima medaglia olimpica italiana nella storia dello sci alpino, e Deborah Compagnoni, prima atleta ad aver vinto l’oro in tre diverse edizioni dei Giochi olimpici, che hanno tenuto a battesimo le fiaccole olimpiche di Cortina 1956 e Torino 2006. Un Galà che è stato ripetuto tre anni dopo, nel 2016, con la guida alpina Lino Zani, il maestro di sci che per oltre vent’anni ha accompagnato santo papa Giovanni Paolo II nelle sue uscite estive e invernali in montagna e che al Pepperone ha regalato la tuta rossa e la piccozza con le quali ha scalato il Cho you, 8.201 metri, sesta montagna più alta del mondo.

A

ccanto a trofei sportivi e a oggetti simbolo di importanti manifestazioni, sulle pareti del Pepperone si possono leggere aneddoti e curiosità sia di tanti nomi che sono entrati nel cuore degli italiani per le loro imprese che di personaggi di sport cosiddetti minori, ma non per questo ricchi di fascino e storia. “Un ambiente ideale” - conclude Mirko Zanini - “per parlare e raccontare storie di sport e per programmarne il futuro. Il tutto ‘condito’ da una cucina varia e da un servizio che ha da sempre nel tempo e nella qualità i suoi record




I poster di

PROGETTO SPORT di xxxxx

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BMX

di Alberto Cristani

DALL’8 AL 10 LUGLIO

Road to… European BMX Championship Manca davvero poco al via dei campionati Europei e presso la BMX Olympic Arena Verona si lavoro alacremente perché tutto sia ottimizzato. Con il presidente del Team BMX Verona Paolo Fantoni facciamo il punto della situazione e conosciamo da vicino il mondo fantastico e spettacolare della ‘bicycle motocross’!

I

nnanzitutto Paolo come stanno andando i preparativi in vista dei Campionati Europei BMX in programma dall’8 al 10 luglio prossimi a Verona? Lavoriamo a questo progetto ormai da un anno, ma con l’avvicinarsi dell’evento il ritmo dei lavori è necessariamente cresciuto in modo esponenziale. Tante cose sono ancora da definire, ma si tratta ormai solo di dettagli.

A

livello di adesioni che riscontro avete avuto?

Per le adesioni dovremo aspettare il termine ultimo per iscriversi che è il 16 giugno, ma siamo molto ottimisti visto anche l’interesse con cui gli atleti stranieri hanno visitato la nostra pista durante l’inverno. Prevediamo la partecipazione di oltre 2000 atleti provenienti da circa 24 le nazioni europee.

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C

ome si articolerà l’Europeo?

Si inizia giovedì 7 e venerdì 8 luglio con le prove suddivise per gruppi di nazioni; quante e quali nazioni ci saranno per gruppo verrà deciso in base al numero di iscritti per ogni singolo Paese. Venerdì 8 luglio, alle ore 17, ci sarà la cerimonia di apertura dei Campionati e l’assegnazione delle prime maglie. Sempre venerdì, ma alle ore 18, si terrà il Time Trial, una prova cronometrata singola di due atleti selezionati per nazione e riservata alle categorie Championship Junior ed Elite maschile e femminile. Nello stesso giorno, alle ore 20, avrà luogo la premiazione e l’assegnazione delle prime maglie Time Trial. Sabato 9 luglio è il turno del Campionato europeo Challenge, riservato agli atleti dai 7 ai 13 anni, e del Campionato europeo Challenge categoria Cruiser (bicicletta con ruote da 24 pollici). Infine, domenica 10 luglio spazio al Campionato europeo Challenge riservato agli atleti dai 14 ai 16 anni e al Campionato Europeo Championship Categoria Junior ed Elite maschile e femminile.



BMX

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’Italia come si presenta all’appuntamento e quali sono le nostre punte di diamante? Il nostro Paese è un po’ in affanno e sta lottando per poter portare almeno un atleta alle Olimpiadi; tutto si risolverà al prossimo campionato del Mondo che si terrà a Medellin in Colombia. I nostri atleti più competitivi sono nella Categoria Elite Roberto Cristofoli, Giacomo Fantoni, Mattia Furlan, Tommaso Giustacchini, Romain Riccardi, Diego Verducci. Nella Junior ci sono Pietro Bertagnoli, Alessio Budelli, Marti Sciortino, Michele Tomizioli. Vi sono poi Camilla Zampese, per l’Elite Donne, e Martina Boccardi, per la Junior Donne.

Q

uali difficoltà avete incontrato nella gestione e organizzazione di questo evento?

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Le difficoltà maggiori

sono quelle economiche. Nonostante sia un evento unico in Europa, che sarà trasmesso in Eurovisione, non riusciamo a trovare grandi risorse. E’ un vero peccato ma da qui a luglio speriamo di trovare nuovi sponsor. Ricordo che l’Europeo creerà un indotto di grande interesse per la città di Verona visto che in tre giorni è prevista la presenza di oltre 30.000 persone tra atleti, accompagnatori, dirigenti e accompagnatori.

C

i sono già stati e ci saranno eventi che anticipano il Campionato Europeo? Quest’anno presso la BMX Arena di Verona abbiamo organizzato eventi di grande prestigio: il 26 e 27 marzo la prova di Alpe Adria Cup e il 23 e 24 aprile la prova del Circuito Italiano. In queste gare i piloti partecipanti non erano molti, ma ci ha permesso di mettere a punto la nostra organizzazione.

L

a pista di Verona è una delle migliori d’Europa: a chi si deve dire grazie per questa struttura?

La lista dei ringraziamenti sarebbe lunghissima, mi limito a dire che tutte le persone degli uffici del Comune di Verona, con le quali abbiamo lavorato per questo progetto, ci hanno aiutato con grande professionalità ed efficienza. Poi un grande ringraziamento va agli amici che hanno sostenuto economicamente parte dell’investimento fatto fino a ora. E in fine un grazie a tutti i genitori degli atleti per la loro partecipazione attiva all’organizzazione dell’evento e alla manutenzione quotidiana dell’impianto.

C

osa ti aspetti dall’Europeo?

Sicuramente una maggiore visibilità e pubblicità per questo sport che, visti i numeri, gli investimenti e l’impianto, non ha nulla da invidiare a qualche altro sport più blasonato. Recentemente ho avuto modo di parlare con delle squadre che sono venute ad allenarsi sulla nostra pista e mi hanno detto che per la settimana dell’evento sono riuscite a trovare posto a dormire solo a 30 chilometri dalla pista. Questo ci fa ben sperare…


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di Enrica Girelli PODISTICA di xxx

Correre a Verona

» GIUGNO 2016 Giovedì 2 ■ San Vito al Mantico di Bussolengo (VR) “Caminada de San Vì” km 6,5 - 13 - ore 8:30 - UMV ■ San Vito di Legnago (VR) “Monta su che nemo a piè” km 7 - 13 - 17 - ore 8:00 - FIASP

Giugno e Luglio 2016

Sabato 4

Domenica 19

■ San Bonifacio (VR) “Coalonga sotto le stelle” km 6 -12 - ore 18:00 - FIASP

■ Bevilacqua (VR) “Caminada del Fasolin” km 7 - 10 - 20 - ore 8:00 - MarciaPadova ■ Casette di Legnago (VR) “Ciacolando in compagnia” km 4 - 8 - 12 - 19 - ore 8:00 - FIASP ■ Guastalla Nuova (Sona -VR) “Marcia di san Vincenzo” km 5 - 11 - 16 - ore 8:30 - UMV t

Domenica 5 ■ Grezzana (VR) “Marcia sui colli di Grezzana” km 5 - 10 - 17 - ore 8:30 - UMV ■ Pescantina (VR) “Caminada a Pescantina” km 5 - 8,5 - 14 - ore 8:30 - UMV ■ Valmorsel di Salizzole (VR) “Marcia de Valmorsel” km 6 - 10 - 16 - ore 8:00 - FIASP

Sabato 11 ■ Gargagnago (VR) “Marcia della ciliegia” km 6,5 - ore 17:30 - UMV -

Domenica 12 ■ Montecchia di Crosara (VR) “Marciaciliegia” km 8 - 14 - 26 - ore 8:30 - FIASP ■ Quinto di Valpantena (VR) “Palio del drappo verde” km 21,097 - ore 9:00 ■ San Giorgio in Salici (Sona - VR) “Camminata di San Giorgio” Nordic Walking km 12 ore 10:00 ■ San Pietro in Cariano (VR) “Marcia dei Strapegoni” km 5,5 - 12 - 16 - ore 8:30 - UMV ■ Santa Maria in Stelle (VR) “Valpantena Trail” km 12 D+600 - ore 8:30

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Venerdi 24 ■ San Giovanni Lupatoto (VR) “SanGio Run by Night” km 10 ore 20:30 + “Family Run” km 5 ore 20:00

Domenica 26 ■ Fumane (VR) “Camminada tra i vigneti” km 4 - 8 - 14 - ore 8:30 - UMV ■ Marzana (VR) “Marcia dei Re” km 6,5 - 14 - ore 8:00 - UMV ■ Sanguinetto (VR) “Corri a donare” km 7 - 11 - 17 - ore 7:30 - FIASP

LUGLIO 2016 Domenica 3 ■ Cerea (VR) “StraCerea” km 5 - 8 - 12 - 18 - ore 7:30 - FIASP

Sabato 9 ■ Valeggio sul Mincio (VR) Parco Sigurtà “MoohRun Flowers Edition” km 6 - 12 - passeggiata km 2,5 - ore 19:00

Domenica 10 ■ Caprino (VR) Impianti sportivi “Caminà ai piè del Baldo” km 6 - 10 - 15 - ore 8:00 - FIASP - Zevio (VR) “Rompi la carnegrea” km 5 - 9 - 16 - ore 8:30 - FIASP

Domenica 24 ■ Mezzane di Sotto (VR) “MarciaLenta” km 5 - 10 - 15 - ore 8:30 - UMV ■ Novezza (VR) “Trail della speranza sul sentiero delle 3 aquile” km 10 - ore 8:30 - FIASP ■ Terrazzo (VR)”Camminata per la pace” km 6 - 11 - 20 - ore 7:30 - FIASP

Sabato 30 ■ Casaleone (VR) “Insieme per la vita” km 5 - 10 - ore 18:00 - FIASP

Domenica 31 ■ Roverchiara (VR) “Le Peste sull’Adige” km 4 - 6 - 13 - 18 - 21 - ore 7:30 - FIASP



EVENTO

di Cesare Monetti

PODISMO

Un

Happy Hour?

Si, ma…

di corsa! Sempre più eventi per quanto riguarda Veronamarathon, sempre più attività per la città di Verona dedicati al divertimento ed al benessere dei suoi cittadini

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V

eronamarathon in collaborazione con il Comune di Verona già organizza da tanti anni diverse corse podistiche tra le più importanti d’Italia: la Giulietta&Romeo Half Marathon da 10mila partecipanti in febbraio, la Veronamarathon con oltre 11mila presenze in programma al 20 novembre, la Christmas Run del prossimo 18 Dicembre con più di 5mila veronesi vestiti da Babbo Natale che correranno. Veronamarathon Team, grazie al prezioso supporto del Comune di Verona e l’Assessore allo Sport Alberto Bozza, lancia così 6 eventi denominati Happy Hour Veronamarathon, 6 appuntamenti del tardo pomeriggio, 6 nuovi eventi, 6 serate, 6 colori, 6 sensazioni. Dal 26 Maggio al 5 Novembre 2016 dove si potrà partecipare liberamente, qualsiasi

livello di voglia e di preparazione fisica. “Una continuità di eventi - ha confermato Alberto Bozza Assessore allo Sport del Comune di Verona per quanto riguarda Veronamarathon ch questa volta è dedicato a tutti, anche a chi non corre. Non c’è agonismo ma solo voglia di divertimento e socialità; il fine vero è il benessere dei veronesi attraverso lo sport e l’attività fisica. Con Happy Hour Veronamarathon si va verso una Verona più verde, più pulita, più moderna. E’ divertimento puro e noi come Assessorato allo Sport del Comune di Verona vogliamo essere vicini e promuovere in maniera concreta queste iniziative che comunque fanno conoscere anche meglio la nostra città visto le diverse località che si toccheranno correndo nei vari appuntamenti”.


EVENTO

PODISMO

COS’È HAPPY HOUR VERONAMARATHON

PARTECIPAZIONE GRATUITA

“E’ una iniziativa leggera e ludica” conferma il vicepresidente Matteo Bortolaso – “si corre o si cammina per 5 chilometri, ci si allena insieme, l’obiettivo primario è educare al movimento e all’esercizio fisico come abitudine di vita quotidiana per tutti i veronesi. Sarà un momento di ritrovo e condivisione oltre che di allenamento. L’iniziativa è gratuita e aperta a tutti, sia giovani che anziani, mamme e bambini, per chi già corre ma anche solo per chi cammina. Scopriremo anche meglio tanti angoli della nostra città.”.

E’ il direttore generale Stefano Stanzial a dare le indicazioni tecniche: “Happy Hour Veronamarathon nasce per far conoscere una Verona in movimento, moderna e attuale così come per far conoscere la nostra realtà di organizzatori di eventi podistici di livello internazionale e al top in Italia. Toccheremo le parti salienti del percorso della Maratona di novembre che è ormai anche in via di definizione. Sei giornate e 5 chilometri ideali per tutti, dall’atleta evoluto al campione. I nostri sei coach si potranno occupare di tutti. Iscrizioni gratuite, basta una registrazione sul sito www.veronamarathoneventi.com”. Il ritrovo è alle 18.45, alle 19 si parte. I bagagli e i cambi sono ben custoditi in un deposito e alla fine ristoro per tutti. Beh, non resta che aderire e divertirsi con un Happy Hour tuttoin corsa!

ARTE E… COLORE FUCSIA! “L’iniziativa è nata” - dice Claudio Arduini direttore tecnico Veronamarathon – “per iniziare a muoversi. Il primo appuntamento di giovedì 26 maggio ha avuto come tema l’Arte e il colore Fucsia: 5 chilometri per imparare a correre insieme ai nostri 6 coach professionisti del Veronamarathon Team che già fanno l’attività con decine di persone due volte la settimana. Magari qualcuno si appassionerà e vorrà correre la maratona a novembre o comunque avrà trovato amici e un nuovo stile di vita”.

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PODISMO

di Benny Calasanzio Borsellino

DARIO MENEGHINI

Il personal running trainer ‘chiaro e trasparente’! Intervista a Dario Meneghini, podista-allenatore che ha fatto del mondo del running il suo lavoro oltre che la sua grande passione. Un’evoluzione sportiva che l’ha portato dal campo da calcio alle maratone. E non finisce qui…

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ario ha 29 anni, un fisico asciutto e nevrile e di lavoro fa correre la gente. In Italia è tra i pochi che ha scommesso su se stesso, su quello che ha imparato nella laurea triennale e in quella magistrale di Scienze Motorie ma soprattutto su ciò che il suo corpo gli ha raccontato in anni e anni di allenamenti e competizioni. Due anni fa, all’interno del Centro Bernstein, la grande struttura che da anni offre servizi nel settore del fitness, del wellness e della salute, attraverso la progettazione di programmi personalizzati, Dario ha creato la Running School: “Da 4-5 anni il mondo del running amatoriale è in forte espansione in termini numerici e c’è la necessità di creare servizi appositi per questi utenti. Vedevo che c’erano persone che avevano bisogno di consulenza o di semplici consigli, così ho deciso di avviare la Running School. Dario collabora con Vicenza Marathon, società che conta su circa 200 iscritti, e con Km Sport, che di corridori ne ha circa 300. E, scontato, non smette mai di correre: “Fino a 19 anni ho giocato a calcio,

poi mi sono fatto male e ho iniziato a correre. Nella mia carriera sono arrivato terzo ai Campionati Italiani Under 23 sulla distanza di 1500 metri, mentre nello stesso anno decimo agli assoluti. Poi ho continuato ma ho dovuto dedicare più tempo al lavoro” racconta Meneghini a Sport Di +. Poi Dario ci spiega come funziona il suo lavoro, dall’approccio fino alla gara: “Il primo passo è un colloquio iniziale, dove io e l’atleta ci conosciamo e condividiamo obiettivi, esigenze e quello che è l’eventuale bagaglio di esperienza relativa corsa, anche se esso non è assolutamente fondamentale. Accanto al colloquio eseguo un test di valutazione funzionale per me imprescindibile, il ‘Conconi’, che mi serve ad individuare la soglia anaerobica che mi permette di pianificare il programma di allenamento in funzione

degli obiettivi”. Dario effettua anche un servizio di consulenza personale che si limita allo studio del programma di allenamento e ad un confronto periodico per verificare i risultati degli allenamenti. Ma è iscrivendosi alla Running School Bernstein che si entra davvero nel suo mondo: “Ho deciso di adottare prezzi chiari e trasparenti, nonché molto bassi: 100 euro per 6 mesi senza l’utilizzo della palestra. Ci vediamo due volte a settimana, facciamo gli allenamenti, organizziamo le trasferte, le serate di aggiornamento su alimentazione, materiale tecnico, prevenzioni infortuni e metodologia di allenamento e aggiorniamo le tabelle di marcia. Se una persona vuole anche venire in palestra e fare esercizi specifici con lo stesso costo si possono effettuare tre mesi anziché sei”.


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di Alessandro Boggian Presidente del Comitato Provinciale OPES Verona

L’UOMO E IL CANE

Un binomio

indissolubile

O

.P.E.S–Cinofilia è il settore cinofilo di O.P.E.S Italia. Una realtà molto giovane, nata solo nel 2013, che in pochissimo tempo è riuscita a diffondere la propria filosofia sportiva e didattica tra migliaia di appassionati e associazioni sportive, coinvolgendo un elevato numero di educatori, istruttori e tecnici. Come spiega Francesco Fabbri, Responsabile Nazionale Opes–Cinofilia: ‘Lo scopo è dare una diversa visione del cane anche nelle attività sportive, perché secondo noi il cane è un valore come lo è lo sport. Nelle competizioni, uomo e cane sono un unico team, che opera e coopera con un obiettivo comune. Il benessere psicofisico del cane, come quello dell’atleta, sono i principi e i valori che OPES–Cinofilia persegue a prescindere dalla competizione’. Sono state ufficializzate tre nuove discipline sportive, che tendono a mettere in risalto la relazione tra l’atleta uomo e il cane atleta, facendo nascere una complicità di squadra. Il City Dog Walk è una certificazione che viene rilasciata ai binomi che su-

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perano le 10 difficoltà previste dalla prova. L’obiettivo è di incentivare la relazione tra conduttore e cane attraverso quelle che troppo spesso vengono vissute come difficoltà. Vi è poi il Dog Cross Country, disciplina analoga a quella precedente ma svolta in ambiente non urbano. Alle difficoltà delle precedente disciplina si aggiungono quelle delle condizioni del “campo di gara” e le maggiori “distrazioni naturali” per il cane. Il Dog Marathon è simile alla maratona umana, con la differenza che è compiuta dall’insieme uomo-cane; i giudici di gara valutano non solo l’adeguamento ai tempi prefissati ma anche la capacità di socializzazione. Alla vasta offerta formativa, si aggiunge il corso di Formazione Istruttore Cinofilo, che prevede lezioni frontali con docenti e professionisti del settore cinofilo con formazione universitaria. Sono previste anche sessioni di lavoro in campo con il cane, per lo sviluppo delle competenze acquisite durante l’aula. Vi è poi il Master in riabilitazione comportamentale, in cui vengono illustrate da un medico veterinario com-

portamentalista le implicazioni fisiologiche e gli aspetti che riguardano la medicina comportamentale. Si analizzano l’importanza della relazione tra istruttore e veterinario, le cause prossime di un comportamento inappropriato, la lettura emotiva del cane, la comunicazione con il proprietario del cane; è indispensabile conoscere e comprendere come i messaggi che veicoliamo sia fondamentali per ottenere un successo riabilitativo. Il Corso tecnici cani guida per ciechi nasce dall’idea di concretizzare una progettualità ad altissimo valore sociale, contribuendo allo sviluppo di procedure di abilitazione per cani, che ne salvaguardino il loro benessere durante l’impiego in questa disciplina. Il protocollo di formazione è studiato nei minimi dettagli e strutturato in collaborazione con istruttori cinofili di spicco nel panorama italiano che operano in questo settore da anni, con alle spalle la formazione pratica di oltre 40 unità operative. Il Corso tecnici cani da utilità per disabili motori è un protocollo di formazione specifico per apprendere le conoscenze e le competenze tecnico/ pratiche indispensabili per l’abilitazione di una coppia uomo–cane ad un progetto assistenziale di questo tipo. Il protocollo è studiato nei minimi dettagli e strutturato in collaborazione con istruttori cinofili di spicco nel panorama italiano. L’obiettivo, anche in questo caso, è creare un Team tecnico di istruttori cinofili d’eccellenza, considerate le reali necessità richieste sul territorio nazionale.

Maggiori informazioni sono disponibili sul sito www.opesitalia.it e nella pagina facebook www.facebook.com/opescinofilia.



PODISMO

di Alessia Bottone

OLTRE LA MARATONA

“Il mondo è nelle mani di coloro che hanno il coraggio di sognare e di correre il rischio di vivere i propri sogni” recita Coelho. No, non è retorica, è pura verità. Ne è un esempio Sandro Filippozzi, podista, classe 1965 che ha sfidato la sorte, raggiungendo risultati che non avrebbe mai immaginato.

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Lo sport mi ha cambiato la vita!


di xxxxx

PROGETTO SPORT

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a facciamo un passo indietro. È il 13 gennaio 1965 quando, a seguito di un parto particolarmente difficile, Sandro, riporta una lesione del nervo ottico, una complicanza che compromette la sua vita, ridotta del 98%. Gli anni passano non senza difficoltà. Sandro cresce in una famiglia numerosa composta da sette fratelli e si iscrive all’Istituto Configliachi di Padova dove frequenta un corso per fisioterapista. Ed è qui che tutto cambia e che la storia di Sandro prende una piega diversa, l’unica possibile, del resto, per un combattente come lui. “Mi sono subito iscritto al gruppo sportivo dell’ Istituto praticando l’atletica. Il mio primo allenatore, Lorenzo Turatello, ha capito che avevo talento nella corsa e da quel momento è stato un crescendo. L’adolescenza è un’età davvero particolare ed io ho vissuto i miei sedici anni 16 correndo e questo mi ha reso sempre più autonomo e sicuro in me stesso, tanto da legarmi a questa disciplina per tutta la vita. Quando non corro, ne sento il bisogno” spiega Filippozzi. Sandro si allena per due anni poi finalmente cominciano le competizioni internazionali. “Nel 1983 ho partecipato ai campionati europei di atletica leggera in Bulgaria. L’anno dopo alle para-

limpiadi di New York, conquistando il 5° posto negli 800 metri. Nel 1986 è stata la volta dei campionati di atletica leggera in Svezia a Goteborg, in finale negli 800 metri e nei 1500. Due anni dopo sono stato alle paraolimpiadi di Seoul, ottenendo il 4° posto negli 800 metri; nel 1989 è stata la volta dei campionati europei a Zurigo. Poi, nel 1992 alle paraolimpiadi a Barcellona, ho meritato la medaglia di bronzo nella staffetta 4 X 400 metri. Infine, nel 1993, ho cambiato specialità e, gradualmente, sono passato alla maratona. Così nel 1996 alle paraolimpiadi di Atlanta, sono arrivato settimo nella maratona. Ad oggi detengo il record italiano degli 800 metri, 2’02’’, ottenuto a Barcellona nel 1992” aggiunge Filippozzi entusiasta. Soddisfazioni straordinarie ottenute grazie alla forza di volontà ma soprattutto a seguito di esperienze che hanno forgiato il carattere di Sandro e di incontri con guide e allenatori che hanno fortemente creduto in lui. Ancora una volta lo sport è protagonista della vita di coloro che inseguono un sogno e un obiettivo personale, e Sandro, assieme a tanti altri sportivi del suo calibro, ha dimostrato che i limiti fisici possono essere superati e trasformati in un punto di forza. “Consiglio a tutti di credere nello sport, non solo ai ragazzi ipoveden-

ti come me, perché si tratta di un’ occasione unica al di là dei risultati, per viaggiare, conoscere altre persone e divertirsi. È importante fare il primo passo e affrontare le proprie paure, perché sono sicuro che poi tutto diventerà più facile. L’importante è affidarsi a persone disponibili ad allenare e guidare come per me è stato Luciano Ambrosini, un punto di riferimento importante. Ci siamo conosciuti per caso ma ci siamo scelti perché sapevamo che ognuno di noi poteva dare qualcosa all’altro” commenta il podista. Ma Sandro non si ferma qui anche perché lui, senza corsa, non sa proprio starci. In attesa della sua futura partecipazione alla maratona di New York, a breve lo vedremo partecipare alla mezza maratona tre campanili il 3 luglio a Vestone in provincia di Brescia, una competizione che fa parte del Circuito delleMezze. “Ci vedrete” - ripete l’allenatore Ambrosini che assieme a Sandro condivide la passione per le grandi sfide – “correre assieme per tanto tempo, almeno fino alla pensione. E chissà magari un giorno riuscirò a riproporre ancora i Campionati su strada per ipovedenti inserendo magari anche la specialità hand-bike. Ma questa è un’altra storia, che spero di raccontarvi presto assieme a Sandro” .

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di Michele De Martin

FOOTBALL

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È

tempo di pensare ai giovani per gli Agsm Mastini Verona. La rigenerazione della squadra deve necessariamente partire dal settore giovanile, che tanto ha dato ai gialloblù del football americano in questi dieci anni di storia. Soddisfazioni importanti, arrivate da ben sette maglie azzurre indossate dai giovani mastini in questi ultimi anni, frutto del grande desiderio di trasmettere ai giovani i valori di questo sport. La passione dell’head coach scaligero e presidente Simone De Martin, vicecampione d’europa e medaglia di bronzo ai campionati europei del 1995 e 1997 è contagiosa per le giovani leve, da sempre struttura portante della prima squadra, al settimo anno consecutivo di serie A2. Una passione, quella di Simone De Martin, che condivide con un coaching staff che per primo cerca di trasmettere le emozioni che uno sport come il football americano può regalare. Una corsa a tutta velocità sino al touchdown, un lancio con una spirale perfetta, una ricezione in tuffo o un placcaggio sul quarterback poco prima del lancio che potrebbe dare la vittoria alla squadra avversaria. Tutto questo potrebbe diventare realtà

per tutti i giovani dai 16 anni, desiderosi di provare sulla propria pelle uno sport come il football americano. Per provare tutto ciò i Mastini hanno organizzato un vero e proprio training camp presso lo splendido campo in erba sintetica del Centro Sportivo di Via Monti Lessini a Pescantina. L’appuntamento, fissato per sabato 4 giugno dalle ore 14,30, è di quelli da non perdere per tutti quei ragazzi che vogliono provare ad indossare casco e paraspalle ed eseguire tutti i test attitudinali per poter entrare a far parte del Mastini Junior Team che a settembre parteciperà al campionato italiano under 19. “Per i ragazzi” - spiega responsabile tecnico del settore giovanile gialloblù Andrea Arduini - “basterà portarsi un paio di scarpe da ginnastica, un pantaloncino e una maglietta. Esercizi di agilità, prove di placcaggio su sacchi in gommapiuma, e tanto altro sono certo entusiasmeranno i ragazzi che arriveranno al Mastini Junior Camp di sabato 4 giugno”. A tutti i partecipanti in regalo una t-shirt ricordo marchiata Mastini Verona! Vi aspettiamo in tanti, per costituire la squadra under 19 dei cagnacci gialloblù.



KARATE

di Giorgio Vincenzi

In basso a destra: Gli atleti che hanno partecipato ai campionati italiani • Sotto a sinistra: Sul gradino più alto del podio la squadra di kata composta (da sinistra a desta) da Matilde Cordioli, Anna Pozza e Greta Ferrucci • In basso: Maddalena Venturi campionessa italiana di kumite

DO NI SENTE NASHI, INCETTA DI TITOLI

Che

spettacolo spettacolo!

D Il medagliere ASD Karate Do Ni Sente Nashi a Montecatini Medaglie d’oro: Anna Pozza, Greta Ferrucci, Matilde Cordioli, squadra kata open 11/12 anni; Anna Pozza, kata individuale verdi blu 9/10 anni; Maddalena Venturi, kumite gialle 11/12 anni. Medaglie d’argento: Greta Ferrucci, kata verdi blu 9/10 anni; Maddalena Venturi, kata gialle 11/12 anni; Daniele Ferrucci, kumite blu 13/14 anni. Medaglie di bronzo: Martino Gelfi, kata, bianche 9/10 anni; Gabriele Pesce,kumite 9/10 anni verdi; Matteo Fruci, kumite blu 11/12 anni; Sofia Bonotto, kumite nere 13/14 anni; Sofia Bonotto, Ma rtina Rosana, Noemi Mazzi, squadra kumite open 13/14 anni; Sofia Mangili, Martina Menegazzo, Sofia Zandonà, squadra kumite open 13/14 anni; Rayan Piccoli, Anna Pozza, Greta Ferrucci, Gabriele Pesce, squadra kumite open 9/10 anni; Matteo Fruci, MattiaTromba, Matilde Cordioli, squadra kumite open 11/12 anni.

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opo essersi aggiudicati, a fine febbraio di quest’anno a Maser (Treviso), per la 6a volta il titolo di scuola campione del triveneto (portando a casa 19 ori, 12 argenti e 14 bronzi), la Asd Karate Do Ni Sente Nashi di Dossobuono di Villafranca ha partecipato con 17 atleti ai campionati italiani di karate (Fesik) riservati ai ragazzi dai 6 ai 14 anni tenutisi il 9 e 10 aprile scorsi a Montecatini Terme (Pistoia), raccogliendo nuovi successi. Alla manifestazione hanno partecipato 96 società per un totale di 1.576 atleti provenienti da tutta Italia. Il bottino delle atlete e degli atleti veronesi è stato ricco: 3 ori, 3 argenti e 8 bronzi. Si sono laureate nuove campionesse italiane di kata a squadre open 11/12 anni Anna Pozza, Greta Ferrucci e Matilde Cordioli, tutte e tre di Povegliano. Anna Pozza ha vinto anche l’oro nel kata individuale, mentre Maddalena Venturi, pure lei di Povegliano, è diventata campionessa italiana in kumite (combattimento) categoria gialle 11/12 anni. La storia della scuola di karate «Asd karate do ni sente nashi» ha inizio nel 1994 a Dossobuono e da quest’anno è presente anche a Alpo (frazione di Villafranca). I maestri sono Augusto Caporali (4° dan) e Romano Gamberoni (3° dan), amici da sempre, che hanno iniziato la loro pratica

di karate nel 1984 a Villafranca. Molto importante è il settore giovanile della scuola con due corsi propedeutici riservati ai bambini dai 4 ai 7 anni e altri corsi divisi per età e grado di livello agonistico. Non manca, poi, il settore riservato ai veterani, molto spesso si tratta di genitori che iniziano dopo aver visto i figli a lezione. Da vent’anni Caporali è specializzato nell’educazione dei bambini attraverso il karate essendo questa una disciplina che si presta come strumento di autocontrollo, respirazione, resistenza, agilità, coordinazione; e da poco tempo ha concluso le lezioni di propedeutica al karate nelle scuole di Rizza, Alpo e Dossobuono. «I bambini, soprattutto i maschi, hanno problemi di attenzione – racconta Caporali – e fanno fatica a rispettare anche regole semplici come saper attendere il proprio turno». «Ci sono bambini pigri – continua Caporali – che non si prestano alla fatica anche minima. Ci sono, invece, sempre più bambini vivaci che non riescono a rispettare le regole e il loro comportamento maldestro e irrispettoso non è altro che una richiesta di aiuto a noi educatori. Eppure dopo che gli sgridi o dopo che gli squalifichi, sono i primi ad abbracciarti e a cercarti. È questo un segno di richiesta d’aiuto». E il karate li può aiutare.



INIZIATIVA

di Selene Vicenzi

GLI EVENTI DI VERONA

VERONA ENJOY

Tutto

a portata di click!

S

i chiama “Verona Enjoy”, la nuova app gratuita, progetto pensato dalla Fondazione Marcantonio Bentegodi e il Comune di Verona dedicato ai cittadini, dove è possibile consultare gli eventi sportivi e del tempo libero del territorio veronese. “Uno strumento facile, veloce e costantemente aggiornato – ha spiegato l’assessore allo Sport del Comune di Verona , Alberto Bozza una modalità di comunicazione che, sono certo, piacerà molto ai cittadini, in particolare ai più giovani che, attraverso gli strumenti multimediali in loro possesso, potranno essere informati in tempo reale degli eventi in programma sul territorio, sportivi e non. Un’applicazione a vantaggio anche delle società sportive veronesi – aggiunge Bozza – che

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potranno inserire i propri appuntamenti e creare un canale diretto con i cittadini”. Dopo aver effettuato una semplice registrazione tramite mail o social network, gli utenti avranno un profilo personale dal quale poter impostare le proprie preferenze e usufruire di tutti i contenuti costantemente aggiornati. Ogni società o associazione sarà la vera protagonista: basterà infatti registrarsi ed inserire l’evento o la manifestazione in programma che tutti ne verranno a conoscenza. “Verona Enjoi - commenta Stefano Bianchini,Direttore della Fondazione Bentegodi, Presidente Fipav Verona - è un progetto capillare desideroso di tenere a contatto gli operatori del mondo sportivo con gli utenti finali. Verona - conclude

Bianchini- è sempre stata una città che celebra lo sport e la salute del corpo, proprio per questo non poteva mancare un’app dedicata agli sportivi professionisti e amatoriali.” Gli eventi potranno essere ricercati nella lista completa dell’app o attraverso alcuni filtri : categoria, data, rilevanza e localizzazione. Grazie a Verona Enjoy sarà possibile avere ogni dettaglio del singolo evento,usare il navigatore per raggiungere il luogo interessato, aggiungerlo al proprio calendario,creare un “Reminder” che avvisi dell’evento in arrivo e condividerlo sui social. Verona Enjoy è disponibile sia in versione App mobile, per tutti gli smartphone, Iphone e dispositivi Android, sia per pc tramite il portale www.veronaenjoy.it.


BA SE BA LL

AS DB OT TA GIS IO SE Z. SC HE RM A

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MO UN TA INB IKE

Avviamento AGLI sport 2016 6 sport per 1 unico benessere! GIUGNO > SETTEMBRE - 8 SETTIMANE ELEMENTARI, MEDIE, BIENNIO SUPERIORE In collaborazione con: ASD BIKESTORE VERONA TEAM - USD PINDEMONTE - CANOA CLUB VERONA CUS VERONA RUGBY - ASD BOTTAGISIO SEZ. SCHERMA - BASEBALL TEAM VERONA - MEDIAEVENT - PALUANI LIFE INFO LINE BOTTAGISIO SPORT CENTER: Via del Perloso, 14/A - 37129 VERONA - T. 347 6793562 - avviamentosport@libero.it


PROGETTO SPORT

di Alberto Cristani

AVVIAMENTO ALLO SPORT 2016

Un’estate per vivere losport! S Con questo progetto sportivo il Bottagisio Sport Center desidera porsi al vertice del mondo sportivo per ragazzi e diventare punto di riferimento per Verona e provincia

i è svolta giovedì 19 maggio presso la Sala Arazzi del Comune di Verona la conferenza stampa di presentazione del progetto “Avviamento allo sport 2016” patrocinato dal Comune di Verona e organizzato da MediaEvent in collaborazione del Bottagisio Sport Center.

PRESENTI ALLA CONFERENZA STAMPA Alberto Bozza: Assessore allo Sport Comune di Verona, Luca Poltronieri (ideatore del progetto), Corrado Di Taranto (coordinatore generale Bottagisio Sport Center), Luca Cam-

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pedelli (presidente ChievoVerona), Michele Cordioli: (Vicepresidente Paluani e Vicepresidente ChievoVerona) e Michele Zenatti (rappresentante MediaEvent) L’obiettivo principale dell’iniziativa “Avviamento allo sport 2016” che si svolgerà presso il nuovo Centro Bottagisio è quello di avviare con professionalità, i ragazzi e le ragazze (scuole elementari, medie e biennio superiore) alla pratica della Multisportività. La multisportività è intesa come connubio di conoscenze pratiche/ didattiche/ ludiche di più sport, una forma evoluta di equilibrio psi-


PROGETTO SPORT

cofisico, che trova le basi in un bagaglio di esperienze sportive diversificate. Ad esempio il triathlon è un’unica disciplina sportiva che riunisce tre specialità ben distinte. Anche nell’atletica leggera esistono espressioni multidisciplinari, quali il pentathlon e il decathlon. La proposta degli organizzatori racchiude in un’unica esperienza di vari sport, valenze di resistenza, elasticità, equilibrio, forza ed esplosività. Questo insieme di attività sportive trova nel Bottagisio Sport Center una location ottimale, grazie agli spazi idonei per la pratica delle discipline sopra citate. Incastonato tra il fiume Adige, la ciclabile “del Sole” e i campi da calcio del ChievoVerona, il Bottagisio Sport Center, insieme ad una direzione sportiva qualificata con tutor e staff esperti, che garantisce ai giovani (e famiglie) una esperienza di grande aggregazione e divertimento.

Grazie alle attività conosciute durante il corso i partecipanti potranno proseguire la attività sportiva preferita, con la comodità di avere le singole società guida, riunite presso la sede del Bottagisio Sport Center: canoa, Mtb, scherma all’interno della struttura, rugby, baseball e atletica leggera presso le sedi adiacenti Bottagisio, serviti da bus navetta e quindi con la comodità spostare i ragazzi in massima sicurezza. Tutti gli iscritti al corso potranno partecipare, nel mese di settembre alla Paluani Cup, una vera miniolimpiade per ragazzi. Un saluto sportivo/agonistico a squadre, ulteriore messaggio di valenza multipla, dal forte imprinting pedagogico. Il progetto verrà promosso, diffuso e sostenuto anche dalla rivista SportDi+ magazine, grazie alla quale si potrà comunicare direttamente agli alunni e alle scuole veronesi. Coordina il progetto MediaEvent.

Programma e turni settimanali Ogni turno offre la possibilità di scegliere la modalità di partecipazione, in base agli orari di permanenza: - dalle 8.00 alle 13.00 (senza pranzo) - dalle 8.00 alle 14.00 (con pranzo) - dalle 8.00 alle 16.00 (turno completo) La composizione del gruppo è suddivisa in 3 fasce d’età: - Fascia 1: 1a /2 a /3 a elementare - Fascia 2: 4 a /5 a elementare e 1a media - Fascia 3: 2 a /3 a medie e biennio superiori Programma giornaliero - 8.00/9.00: ritrovo (colazione Paluani) - 9.00/9.30: attività di riscaldamento fisico - 9.45/12.45: sport del giorno parte pratica - 13.00/14.00: pranzo e pausa 14.05/15.45: sport del giorno parte didattica e gioco - 15.45/16.00: merenda Paluani Programmazione sport giornaliero - lunedì–> mountain bike - martedì –> mattina rugby – pomeriggio baseball - mercoledì –> canoa - giovedì –> mattina atletica – pomeriggio baseball - venerdì –> scherma Alla fine della settimana verrà rilasciato un diploma di partecipazione con valutazione Le società coinvolte - Asd Bikestore Verona Team - Usd Pindemonte - Canoa Club Verona - Cus Verona Rugby - Asd Bottagisio Sez. Scherma - Baseball Team Verona Organizzazione Evento: MediaEvent Sponsor Ufficiale: Paluani Life Mediapartner ufficiale: SportDi+ magazine

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BOXE

di Alberto Cristani e Alessia Bottone

PUGILISTICA SCALIGERA Divertimento, disciplina, senso del dovere, occhi che brillano, campioni e amore per lo sport, in poche parole SportExpo e la boxe. Una disciplina non sempre compresa che affascina sempre di più i bambini ma anche le bambine desiderose di indossare i guanti e salire sul ring. A diffondere i valori e a far scoprire il vero volto di questo antico sport ci pensa la Pugilistica Scaligera, che, in collaborazione con l’Accademia Ruga, ha partecipato e lavorato con determinazione per accogliere e coinvolgere i visitatori dell’evento fieristico che si è svolto lo scorso aprile presso la Fiera di Verona. Un successo come ci racconta il presidente Antonio Lanza in questa intervista esclusiva per i lettori di Sport D+.

I

nnanzitutto Antonio che esperienza è stata SportExpo? Soddisfatti della vostra partecipazione? L’esperienza è stata più che soddisfacente, il nostro costante obiettivo è diffondere la cultura e i valori che uno sport come il pugilato possono trasmettere. Prima di avvicinarmi a questo sport avevo un ‘idea completamente diversa rispetto ad oggi. Immaginavo le scene degli incontri visti alla televisione piuttosto che le avventure raccontate dai più celebri film a tema che raccolgono situazioni di rivalsa sociale a suon di pugni, di sofferenze e di sconfitte che diventavano vittorie.

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A SportExpo con Cammarelle e Stecca Sono sempre stato attratto da questa disciplina, ma, come spesso accade a tutti noi, qualcosa dentro di me mi impediva di avvicinarmi a questo sport. Solo durante gli studi universitari ho conosciuto un ragazzi che frequentava una palestra di pugilato per scaricare lo stress e mantenersi in forma. Lui mi ha ispirato e così ho deciso di iniziare. Grazie a quell’esperienza, mi impegno a diffondere la disciplina sportiva anche ai giovani, proprio per facilitare quanto meno l’ingresso nell’ambiente pugilistico anche per quelle persone che potrebbero dare molto, ma che, per le mie stesse incomprese ragioni, non riescono ad avvicinarsi a questo sport.

C

osa avete proposto durante la tre giorni di sport presso la Fiera di Verona? Abbiamo deciso di partecipare all’evento in collaborazione con l’Accademia veronese Ruga, che ha sede a San Giovanni Lupatoto. Le due scuole pugilistiche vantano campioni e maestri di caratura nazionale. Durante la manifestazione ci siamo impegnati affinché, tutti i visitatori, grandi e piccoli, potessero provare l’emozione di indossare un paio di guantoni e di scambiare qualche colpo con i maestri e campioni. La soddisfazione è stata



BOXE

PUGILISTICA SCALIGERA enorme e la partecipazione dei bambini è stata contagiosa. Alcune bambine mi hanno impressionato per la determinazione espressa già in tenera età. Credo che lo staff delle due scuole sia riuscito a trasferire anche ai genitori un messaggio importante ovvero che la boxe può essere vista anche come sport alternativo a qualsiasi altra disciplina e che non esistono limiti di età per poter iniziare un percorso formativo.

C

’è stato interesse da parte dei più giovani per il vostro sport? Tantissimo, soprattutto da parte dei giovani. L’energia e l’entusiasmo che può esprimere un bambino è superiore a quella espressa da un professionista del mestiere. Alcuni genitori mi hanno confidato che sono partiti da casa solo per provare il pugilato, perché i figli avevano espresso questo desiderio! Questo significa che il nostro impegno per diffondere la disciplina sta iniziando a dare i primi risultati. Le associazioni sportive e le istituzioni hanno una grande responsabilità in tale senso. Pertanto abbiamo già condiviso

alcune idee per l’edizione del prossimo anno che sarà ricco di nuove sorprese.

C

ammarelle-Stecca due icone della box che hanno accettato di partecipare all’evento: come avete fatto a convincerli? Roberto Cammerelle e Maurizio Stecca sono due Campioni anche nella vita quotidiana. È stato facile raggiungerli e convincerli anche per questo. Il nostro è un ambiente sportivo in cui si insegna il rispetto prima ancora di indossare i guanti. Rispetto che va inteso nel senso più ampio della persona, del maestro, del collega e dell’avversario. La fine dell’incontro è sempre siglata da un abbraccio liberatorio dei due atleti. Quell’abbraccio, ha radici molto antiche, e profonde. Riassume forza, coraggio, velocità, intelligenza,resistenza e rispetto. Quella è la forma di rispetto che insegnano ai primi passi e che rimane per sempre, dentro e fuori dal ring. Ecco perché, quando ho raccontato al Maestro Stecca la nostra iniziativa, non ha nemmeno esitato un secondo e ci ha pensato lui a coinvolgere Cammarelle. il quale e r a im-

lenamenti per l’ultimo incontro della carriera disputato la sera precedente alla nostra manifestazione.

C

he persone sono?

Sono due persone vere, amichevoli e disponibili. Personalmente mi ha fatto un certo effetto avere nello stand due medaglie olimpiche. Maurizio ha un carattere simile al mio, è una persona che trasmette entusiasmo, voglia di fare non si risparmia in nulla anche nelle critiche. Basta fare certe ricerche su internet per comprendere la portata delle sue epiche imprese sportive, ma farsele raccontare dal vivo vi assicuro fa un altro effetto. Roberto Cammarelle è di un umiltà impressionante, molto gentile e cordiale. Mi ha confidato che a Londra aveva già capito che qualcosa non andava durante sua ultima olimpiade. Tempi troppo lunghi, cartellini dei giudici che non arrivavano mai. e alla fine il verdetto a cui abbiamo assistito e che è stato oggetto di contestazione da tutto il mondo sportivo. Roberto è un campione, accetta il verdetto con umiltà e riparte senza una polemica, fiero e a testa alta. Questo è Cammarelle. Entrambi non si sono risparmiati in foto ricordo con bambini ed adulti, ci hanno dato dei consigli per la prossime edizioni e si sono resi disponibili per altre iniziative di questo tipo, è stato un onore averli come ospiti.

C

he cosa hanno detto di Sport Expo?

pegnato negli al-

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Ci hanno suggerito di coinvolgere la federazione pugilistica italiana anche perché, quest’anno, è il centenario del-

la federazione. Per la prossima edizione chiederemo uno spazio più adeguato e sarà montato un ring vero in modo tale che i partecipanti possano essere ancora più coinvolti a livello emotivo. Cercheremo di contattare nuovi sponsor e distribuiremo gadget ai partecipanti.

G

li organizzatori hanno di fatto incoronato gli atleti da voi invitati, testimonial ufficiali di Sport Expo 2016: una bella soddisfazione no? Credo che la soddisfazione sia stata reciproca e che per la prossima edizione ci siano i presupposti per poter fare ancora meglio. Da parte dell’organizzazione c’è stata la massima collaborazione e siamo entusiasti dei risultati. Con l’occasione mi sento di ringraziare i titolari di Wannabe, nuovo sponsor che ha contribuito alla realizzazione della manifestazione e con il quale abbiamo intenzione di creare ulteriori sinergie.

C

osa avete in mente per i prossimi mesi per quanto riguarda la vostra attività in palestra? Sia la pugilistica Scaligera che l’accademia Veronese Ruga hanno visto crescere il numero dei partecipanti ma soprattutto hanno consolidato ulteriormente un rapporto di collaborazione che porterà ulteriori benefici reciproci nel tempo. Abbiamo progetti molto ambiziosi per il futuro, tanto entusiasmo e voglia di crescere assieme. Siamo un bel gruppo e i risultati ottenuti sono una naturale conseguenza.



PALLANUOTO

di Daniele Pernella, Alberto Cristani - Foto Brunorosafoto

BPM SPORT MANAGEMENT

Sei ancora

tra le big!

D

opo il terzo posto in campionato dello scorso anno, un traguardo storico in quanto mai una neopromossa aveva raggiunto una posizione così alta, la stagione 2015-2016 della BPM Sport Management inizia molto presto con i Preliminari di Champions League. Nel primo weekend di settembre i Mastini volano a Malta per il Primo Turno, dove incontrano l’Oradea, il Budva e i padroni di casa del Valletta. Grazie a due vittorie e un pareggio (contro Oradea) i ragazzi di Gu Baldineti vincono il girone e accedono al Secondo Turno, in programma due settimane dopo nella nuova casa dei Mastini: le Piscine Manara di Busto Arsizio. Di fronte al proprio pubblico, però, alla BPM Sport Management non riesce il passaggio del turno. Contro avversarie del calibro di Jadran Herceg Novi e la stessa Oradea arrivano due sconfitte, mentre l’unica vittoria è contro il CN Sabadell.

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Grande soddisfazione per la società presieduta dal prof. Sergio Tosi che dopo aver confermato il terzo posto in campionato e in vista della prossima stagione, punta a rinforzarsi per essere ancor più competitiva

Smaltita la delusione della Champions League, capitan Razzi&Co. si tuffano in campionato decisi a confermarsi come squadra di alta classifica. Dopo quattro vittorie nelle prime quattro giornate (Savona, Roma Vis Nova, Trieste e Acquachiara), il 30 ottobre, con oltre mille persone sugli spalti, arriva alle Piscine Manara la corazzata Pro Recco, che batte i Mastini 13-6. Nelle altre giornate del girone di andata, la BPM Sport Management ottiene 5 vittorie (Sori, Lazio, Posillipo, Ortigia, Florentia), 1 pareggio (Bogliasco) e 2 sconfitte (Brescia, Napoli) e chiude al terzo posto, guadagnando il diritto a dis p u -


PALLANUOTO

FINAL SIX tare la Final Four di Coppa Italia, insieme a Pro Recco, Brescia e CC Napoli. In Coppa Italia i Mastini, dopo la sconfitta in semifinale contro Brescia (3-12) si riscattano nella finalina 3°-4° posto, battendo 6-5 il Napoli. La vittoria finale va alla Pro Recco che ha la meglio su Brescia per 5-4. Il girone di ritorno (10 vittorie e tre sconfitte) è la fotocopia del primo, in quanto la BPM Sport Management conserva senza tanti problemi la terza posizione con 58 punti, a +7 dal CC Napoli quarto, guadagnando l’accesso alla Final Six di Sori che si sono giocate dal 25 al 27 maggio scorso. Il primo avversario dei ragazzi di Gu Baldinetti è stato il RN Savona, sesta in regular season e autentica rivelazione della stagione. Partita non facile per i gialloblu che si impongono comunque per 6-5 e volano in semifinale dove si scontrano con Brescia.

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PALLANUOTO

“Contro Savona abbiamo fatto molto bene nei primi due tempi” – spiega Andrea Razzi – “mentre negli ultimi due abbiamo giocato un po’ contratti. Avremmo dovuto sfruttare maggiormente le occasioni con l’uomo in più. Comunque l’importante era passare il turno e ce l’abbiamo fatta. Poi ce la siamo dovuta vedere con Brescia…”. Già, Brescia, seconda forza del campionato, formazioni tra le più forti non solo in Italia. L’impegno fosse stato difficile lo si sapeva. E infatti, nonostante la grande prova, i Mastini escono sconfitti, ma a testa altissima, per 9-7. A fare la differenza, oltre alla bravura dell’avversario, anche la precisione in superiorità numerica (6/8) dei lombardi.

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“Con Brescia – racconta l’allenatore Gu Baldineti - abbiamo giocato bene i primi due tempi poi la qualità del Brescia ha fatto la differenza. Loro sono stati bravi a sfruttare le occasioni in superiorità numerica. Ci siamo però rifatti, il giorno dopo, contro Napoli…”. E infatti venerdì 27 maggio, la BPM Sport Management, nell’ultima giornata delle Final Six, in programma a Sori, ha battuto, nella finale per il 3° e 4° posto, il Circolo Canottieri Napoli per 12. Raggiunto il terzo posto, per la BPM Sport Management si aprono così, nuovamente, le porte della Champions League. Felicissimo il Presidente Sergio Tosi: “L’obiettivo è stato raggiunto. Per il secondo anno consecutivo siamo in

Champions League. Ora rinforzeremo la squadra per cercare di fare bene sia in Campionato che in Europa”. “Sono molto contento di questo terzo posto – conclude mister Gu Baldineti – perché in due anni di A1 abbiamo centrato sempre la qualificazione in Champions League. Questo dimostra che siamo un team valido. Il mio ringraziamento va al Presidente Tosi, allo staff, alla squadra e a tutti i coloro che hanno collaborato con noi durante questa bellissima stagione!”. E conoscendo la passione e l’ambizione del presidente Sergio Tosi… noi finisce qui anzi, probabilmente il bello deve ancora venire!


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BASKET

di Andrea Etrari

L’ALPO BASKET SALUTA ANNA ROSSI

Ciao capitana!

Era nell’aria, ma in casa Ecodent Point Alpo nessuno avrebbe voluto che questo momento arrivasse. Ebbene si, la capitana Anna Rossi ha deciso di appendere le scarpe al chiodo

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BASKET

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ecisione lungamente pensata per la trentunenne vicentina che soltanto a fine maggio ha ufficializzato una scelta da lei presa già da tempo. Come nel suo stile, Anna ha mantenuto la parola data e cioè che avrebbe smesso di giocare con la canottiera dell’Alpo: “Sì, questo l’ho sempre pensato perché mi ero detta che non avrei vestito nessun’altra maglia: mi è sembrato giusto mantenere questa promessa soprattutto per rispetto e riconoscenza nei confronti di questa società”. La domanda che si fanno tutti è: perché?. Anna spiega: “Non riuscivo più a conciliare gli impegni lavorativi con quelli cestistici (Anna è avvocato ndr): non mi sembrava né giusto, né rispettoso verso le compagne e gli allenatori arrivare all’allenamento serale stanca dopo una giornata di lavoro, iniziata la mattina presto. Questa stagione è stata durissima per me: mi è capitato spesso di uscire di casa alle 8 di mattina e rientrarvi alle 10 di sera”. “La società ha fatto di tutto per farmi cambiare idea” – puntualizza Rossi – “proponendomi anche di fare da “chioccia” alla giovani e allenarmi quando potevo; ma pur apprezzando moltissimo questa offerta, ho detto no perché una cosa o la fai del tutto o no… a mezza via

non avrebbe senso”. Continua l’ex capitana dell’Alpo: “Una cosa a cui terrei davvero tanto sarebbe quella di ringraziare davvero di cuore il presidente Renzo Soave. Dico Renzo perché credo sia la figura che rappresenta in toto l’Alpo Basket, ma con lui intendo ringraziare tutti: Giuseppe Dotto, Nicola Soave, Paolo Saviano, Francesca Dotto, Alberto Bonomi, Silvia Mazza, Giuseppe Faccioli, il dott. Cazzzadori, gli sponsor e tutti quelli che in tutto questo tempo hanno reso possibile questo sogno. Sette anni sono lunghi e in questo tempo lontana da casa, senza ombra di dubbio, la famiglia Alpo Basket è diventata la mia ‘nuova’ famiglia. Con loro sono cresciuta, ho condiviso gioie, difficoltà, soddisfazioni e fatiche”. Ma cos’ha di speciale questa società e questo presidente? “Credo” – evidenzia Anna – “che Renzo possa essere identificato come ‘il presidente’ per eccellenza, impeccabile, che mantiene sempre quello che dice, che vuole il meglio per le sue giocatrici e che, potesse cadere il mondo, sta sempre accanto alla sua squadra schierandosi in prima linea. Davvero non ci sono espressioni per descrivere la stima, l’affetto e l’attaccamento che provo nei confronti di Renzo e di tutto l’Alpo

Basket. Li ringrazio per avermi dato la possibilità di condividere la gioia di una promozione e sono davvero orgogliosa di poter dire di aver contribuito a portare Alpo in A2 e di aver reso possibile un obiettivo che da anni veniva inseguito”. “Alle mie ex compagne e alle giocatrici che ti sostituiranno” – conclude Anna – “voglio ricordare che ogni giocatrice che veste e vestirà questa maglia sia consapevole della fortuna che gli è capitata. L’ho sempre pensato e continuerò a dirlo: giocare nell’Alpo basket è un privilegio. A tutte quelle che verranno dico di dare il massimo per tenere alto questo nome e di mettere in campo lo stesso impegno e la stessa voglia che mette Renzo dall’inizio alla fine di ogni stagione. All’Alpo Basket auguro di cuore di provare nuovamente quella gioia provata a marzo 2014, e di vedere Paolo e Nicola portare l’Alpo in A1: sarò la loro prima tifosa!”.

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di Alessandro De Pietro

BASKET

SPETTACOLO AL PALAOLIMPIA

Un torneo… totale!

È stato più di un torneo interscolastico. Scaligera High School Cup è uscito dal campo di pallacanestro, perché il pallone è rotolato nelle aule degli istituti, nei cortili, in tutta Verona.

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ino al PalaOlimpia, dove erano quasi in 600 sulle gradinate il 23 aprile per l’emozionantissima finale che ha permesso al Messedaglia di scrivere per primo il proprio nome nell’albo d’oro dopo il 55-53 al Fracastoro. La contesa l’ha decisa Davide Canton quasi alla sirena, completando una rimonta da uno svantaggio che aveva toccato anche la doppia cifra. A guardare sono rimaste Galilei e Copernico, uscite in semifinale il 10 aprile per mano di Fracastoro e Messedaglia prima di TezenisChieti, in un PalaOlimpia che assomigliava molto a quello di due settimane dopo quando all’ultima di regular season la Scaligera ha centrato i playoff. La fotografia di tutto è nelle parole di Andrea Sordelli, direttore dell’area organizzativa della Tezenis Verona che ha ammesso come «il risultato per consensi ed entusiasmo generato ha superato ogni più rosea previsione», alla chiusura del cerchio del 9 maggio a Palazzo Barbieri, dove l’assessore allo sport


di xxxxx

BASKET

Alberto Bozza ha accolto i ragazzi della Mater Academy di Miami, a Verona per giocare un’amichevole con gli All Star della Scaligera High School Cup, anteprima di gara-3 degli ottavi fra Tezenis e Scafati, in un’esperienza da tutti definita «unica ed altamente formativa». Come tutto il torneo, in cui la Scaligera Basket ha avuto la preziosissima collaborazione di Magic Summer 3D e di una leggenda come Roberto Dalla Vecchia. Importante la collaborazione dei partner Agsm, Amia, Avis, Confesercenti, Inlingua, gelateria La Romana, Top Line e Verona Premia e la presenza di SportDi+ mediapartner ufficiale. La testa intanto è già al 2016 e alla seconda edizione, dopo una prima che ha messo in fila Messedaglia, Fracastoro, Galilei, Copernico, Marconi, Fracastoro #2, Galilei #2, Montanari, Marco Polo, Einaudi, Stimate e Pasoli fra incroci nelle palestre delle scuole e al Coni in Basso Acquar. Il prossimo passo? Un’idea da coltivare: un volo per la Florida dove i migliori del secondo atto di Scaligera High School Cup possano confrontarsi in un quadrangolare con i pari età di altre scuole di Miami. Un altro passo in avanti, dopo che il campo avrà scelto il successore del Messedaglia.

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PROGETTO SPORT

di Andrea Etrari

MAGIC SUMMER 3D CAMP

Giunto alla ventunesima edizione, Magic Summer 3D Camp inizia un nuovo percorso che porta da Bosco Chiesanuova a Caorle

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Dalla montagna… al mare! C ambia location il Magic Summer 3D Camp: dalla montagna al mare! Dopo le ultime tre edizioni del camp organizzato da Roberto Dalla Vecchia e Luisa Crestani - che si sono svolte a Bosco Chiesanuova - dall’estate 2016 sarà Caorle a ospitare il Magic Summer 3D Camp. I ragazzi alloggeranno in una bellissima struttura immersa in una pineta di fronte alla spiaggia, con campi da basket e beach volley. Inoltre, dopo tre anni di assenza, ritorna la danza. L’offerta sportiva pertanto, oltre alla pallacanestro e alla pallavolo, comprenderà la danza moderna e l’hip hop. Due i turni del Magic Summer 3D Camp: dal 3 al 9 luglio la prima settimana e dal 10 al 16 luglio la seconda. L’età dei partecipanti va dagli 8 ai 18 anni e sarà possibile scegliere la formula ‘Full Camp’ (6 giorni con soggiorno completo) o la formula ‘Daily Camp’ (6 giorni da mattina a sera senza pernottamento).

Le iscrizioni sono già aperte e tutte le informazioni si possono consultare sul sito www.magicsummer.it Lo staff è diretto dallo storico capitano della Scaligera Basket Roby Dalla Vecchia, che nello scorso settembre ha festeggiato il ritiro della sua storica maglia numero 9. “Abbiamo uno staff collaudato” - afferma una vulcanica Luisa Crestani – “e dopo 21 anni di esperienza, Magic Summer 3D Camp cambia gli orizzonti ed è pronto a mettersi in gioco. Si parte con una nuova location, Caorle, splendida località sul mare Adriatico. Vi aspettiamo nell’accogliente e confortevole Casa Vacanze Vittorio Veneto nel cuore di una fresca pineta, affacciata su un’immensa spiaggia dorata”. “Il nostro camp” – conclude Luisa – “è per tutti, questo voglio sottolinearlo: quindi certamente per chi fa sport, ma anche e soprattutto per chi non lo fa o lo pratica solo a scuola. E’ una vacanza al mare, una vacanza certamente attiva e non pigra: questo è ciò che differenzia il 3D Summer Camp rispetto agli altri”.



BASKET

di Andrea Etrari

VERONA BASKET

Tra titoli giovanili vinti, camp, salute e comunicazione la società presieduta da Fabio Celebrano si sta segnalando tra le più attive e propositive nel panorama cestistico scaligero

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Annata da incorniciare

annata 2015/16 si sta concludendo con una grande soddisfazione per la società Verona Basket. I risultati tecnici e numerici sono chiari ed evidenti: 2 titoli provinciali (U15 e U16), il raggiungimento delle Final Four U14, la semifinale con la Promozione, sono il fiore all’occhiello della stagione ma sicuramente la crescita del rendimento nel corso dell’anno degli U13 e degli Esordienti (oltre che degli “Aquilotti” - ultimi due anni minibasket), confermano il valore della programmazione organizzativa e tecnica collaudata ma sempre attenta al rinnovamento. La Promozione come sempre completa il percorso di formazione crescita degli U18 che, coccolati ma anche “stimolati” dai senior, hanno avuto ampio minutaggio e possibilità di crescita. 85 atleti nel settore basket e giovanile, 115 nel

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settore minibasket (3 centri), 80 nei corsi scolastici, sono numeri importanti non solo a Verona e Provincia ma anche a livello regionale. La corrente stagione ha visto la partecipazione di Verona Basket a diversi tornei, sempre alla ricerca di stimolare all’impegno i ragazzi delle squadre più giovani: gli U14 si sono classificati terzi al torneo di Riva del Garda, gli Esordienti secondi a Sportilia e gli U13 terzi a San Bonifacio. E per concludere la stagione la 32^ edizione del Brunico Camp (19 giugno - 2 luglio), ultima importante impegno tecnico per i ragazzi ma anche un’occasione per “stare ancora insieme” prima del definitivo rompete le righe per l’estate. Verona Basket quest’anno si è impegnata non solo nella crescita tecnica e motivazionale dei propri ragazzi ma ha voluto sostenere le famiglie nel difficile compito di far

crescere i ragazzi. Grande successo infatti ha riscontrato il progetto Verona Basket Salute e Benessere che ha organizzato 3 conferenze con professionisti dei 3 settori sui temi: “Lo sviluppo fisico”, “La corretta alimentazione” e “ La psicologia dell’età evolutiva”. Importante è anche il lavoro di “marketing “ perché un’attività così qualificata ed impegnativa ha bisogno non solo delle risorse delle quote sociali ma di una certosina ricerca di appassionati sostenitori del valore sociale e tecnico di VB e quindi importanza di una pagina FB che ha raggiunto numeri di contatti sempre più elevati, le visite organizzate nelle sedi degli sponsor e lo Sponsor Day aperto a tutti i partner e momento di incontro tra Staff organizzativo e la prima squadra con i suoi sostenitori insostituibili.


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