SportDi+ magazine 42_2016

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42

8 luglio agosto 2016

TUFFI NUVOLE

anno

ANNO 8 - N. 42 - LUGLIO/AGOSTO 2016 - Periodico Testata giornalistica registrata al Tribunale di Verona n. 1807 / 2008

tra le

Il Kitesurf come non l’avete mai visto

“ “ “

»inside

WATCH &FOCUS

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UN MONDO OLTRE L’IMMAGINE

calcio femminile

BMX estremo con Manuel De Vecchi

pallanuoto



Sommario 42 2016

Rubriche

07 08 10 11

EDITORIALE Viva Lo sport!

Interviste

DIOCESI VERONA CampuSport 2016

28 32 50 52 54 68

IL CORNER DI TOMMASI Doveva essere

A CANESTRO CON ZANUS Giugno/Luglio 2016

PALLANUOTO Marco ‘Gu’ Baldinetti

BMX Manuel De Vecchi CALCIO Barbara Zampini

CALCIO Olimpia Ponte Crencano CALCIO FEMMINILE Nicola Iachelli KITESURF Federico Marchesini

Passione Comune

12 13 14 16 18

CAVAION MONTEFORTE OPPEANO POVEGLIANO VILLAFRANCA

Sport Life

20 38 40 48 58 62 64 66 82

SPORT & LIFE Sporting Club Verona BMX CAMPIONATI EUROPEI VERONA IL PERSONAGGIO Federico Buffa

BASKET Basket Est Veronese

VOLLEY Andrea Giovi

VOLLEY Progetto giovanile VTV TAMBURELLO Cavaion campione d’Europa ARRAMPICATA King Rock

CALCIO Campionati Uisp

Eventi

26 60 80

BUON COMPLEANNO DECATHLON Viva Lo sport!

InFORMAti

LESSINIA VOLLEY Viva Lo sport!

24 46

MSP WORLD CHAMPIONSHIP 2016 Viva Lo sport! WATCH&FOCUS… IN FERIE! Su questo numero di SportDi+ non è attiva al realtà aumentata in quanto stiamo ‘rivoluzionando’ il nostro sito. Torneremo attivi con il numero di settembre-ottobre. Stay tuned…

INIZIATIVA Verona Garda Bike

PROGETTO SPORT Gli olimpionici veronesi si raccontano

5374 76 78

ASD LESSINIA GUIDA SICURA Dimensione Guida

POLSTRADA VERONA om

OPES I compensi delle associazioni sportive

82

L’ANGOLO FISCALE La sponsorizzazione


Sponsor ufficiale Pallamano Olimpica Dossobuono serie A2 femminile 2015-2016


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Tifano per lo sport sostenendo chi lo pratica e chi lo racconta...

42|2016 Anno 9 - Numero 42 LUGLIO/AGOSTO 2016 Testata giornalistica registrata al Tribunale di Verona n. 1807/2008 DIRETTORE RESPONSABILE Alberto Cristani a.cristani@sportdipiu.com DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA Maurilio Boldrini m.boldrini@sportdipiu.com

CAPOREDATTORE Andrea Etrari IN REDAZIONE Don Andrea Giacomelli, Damiano Tommasi, Cristiano Zanus Fortes Gian Paolo Zaffani, Alessia Bottone, Bernardo Borsellino Calasanzio, Bruno Mostaffi Foto di: Emanuele Pennacchio, Mirko Barbieri, Simone Pizzini CONTATTI redazione@sportdipiu.com www.sportdipiu.com

COMUNE DI ALBAREDO D’ADIGE

COMUNE DI CAVAION V.SE

COMUNE DI ARCOLE

COMUNE DI CEREA

COMUNE DI BARDOLINO

COMUNE DI LEGNAGO

COMUNE DI BOSCOCHIESANUOVA

COMUNE DI LAZISE

COMUNE DI MARANO DI VALPOLICELLA

COMUNE DI BUTTAPIETRA

COMUNE DI MINERBE

COMUNE DI CALDIERO

COMUNE DI ISOLA DELLA SCALA

COMUNE DI CASTEL D’AZZANO

COMUNE DI ISOLA RIZZA

COMUNE DI CASTELNUOVO D/G

COMUNE DI MONTECCHIA DI CROSARA

PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE PAST di Fausto Pastorino Strada delle Trincee, 13M 37135 Verona www.pastweb.net STAMPA Mediaprint Srl Sede operativa di San Giovanni Lupatoto Via Brenta, 7 - 37057 Verona Mobile: +39 345 566 5706 redazione@sportdipiu.com PUBBLICITÀ E SPEDIZIONI Mediaprint Srl Sede operativa di San Giovanni Lupatoto Via Brenta, 7 - 37057 Verona Mobile: +39 345 566 5706 info@sportdipiu.com DISTRIBUZIONE Rebecchi S.r.l. Via Edison Tommaso Alva, 47 37136 Verona

COMUNE DI MONTEFORTE D’ALPONE

CITTÀ DI OPPEANO

COMUNE DI PESCHIERA DEL GARDA

COMUNE DI POVEGLIANO V.SE

CITTÀ DI RONCO ALL’ADIGE

COMUNE DI ROVERCHIARA

COMUNE DI S. BONIFACIO

COMUNE DI SANGUINETTO

COMUNE DI S. GIOVANNI LUPATOTO

COMUNE DI SAN MARTINO B/A

COMUNE DI SOAVE

COMUNE DI SONA

COMUNE DI TORRI DEL BENACO

COMUNE DI TREVENZUOLO

COMUNE DI VERONELLA

COMUNE DI VILLAFRANCA

COMUNE DI ZEVIO

COMUNE DI ZIMELLA

HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO Don Andrea Giacomelli, Damiano Tommasi, Cristiano Zanus Fortes, Marina Soave, Gian Paolo Zaffani, Alessia Bottone, Giorgio Vincenzi, Alessandro Boggian, Fabio Cellin, Daniele Pernella, Monica Candeloro, Mario Poli, Matteo Zanon, Matteo Lerco, Michela Saggioro, Antonio Ferrero, Giovanna Tondini, Anna Rapisarda, Andrea Scamperle, Davide Valerio FOTO Archivio SportDi+, Ufficio Stampa Bluvolley, BPE agenzia fotografica, Archivio Uffici stampa Comuni patrocinanti, Fotolia, MSP Verona, Opes Verona, Dimensione Guida. IN COPERTINA Federico Marchesini - Kitesurf (Foto Maurilio Boldrini)

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Finalmente estate! Tutti sappiamo che l’acqua e la frutta sono gli ingredienti principali della dieta estiva, perché anche uno stato di disidratazione leggera può causare affaticamento e senso di stanchezza. Per questo è importante, in particolare per le persone anziane nelle quali lo stimolo della sete è attenuato, compensare l’eccessiva sudorazione con tanta acqua e frutta fresca: alimenti naturalmente ricchi di sali minerali e vitamine. E sai che puoi recuperare l’acqua del condizionatore per utilizzarla nel ferro da stiro? Fa’ un uso consapevole dell’acqua, perché è un bene comune e Acque Veronesi un patrimonio dei cittadini.

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Acqua: compagna d’estate


di Alberto Cristani

editoriale

VIVA lo sport!

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tiamo vivendo un’estate che probabilmente resterà impressa per molto tempo nelle nostre memorie, dove lo sport è assoluto protagonista. Prima i Campionati Europei di calcio ci hanno stupito, regalandoci l’impresa storica dell’outsider Portogallo che, a fari spenti e con grande umiltà, si è aggiudicato il trofeo continentale battendo in finale i favoritissimi padroni di casa della Francia. L’Italia di Antonio Conte, dal canto suo, ha fatto la sua dignitosissima figura uscendo a testa alta, ai rigori, contro la Germania. Restando in tema di Europei, la nostra città ha ospitato dall’8 al 10 luglio presso l’Olympic Arena, il campionato dedicato ai ‘pazzi’ della BMX, un evento spettacolare e di grande impatto, che coinvolto tra atleti, spettatori, organizzatori e volontari, oltre diecimila persone. Un successo totale che è destinato a ripetersi nei prossimi anni. Cambiando decisamente sport e spostandoci di qualche chilometro fuori Verona, in Valpolicella e precisamente a Negrar, si sono giocate le partite della 21esima Coppa Europa di tamburello categoria open che ha visto trionfare per la terza volta consecutiva il Cavaion Monte Peroni, formazione allenata da Edoardo Facchetti, nella quale gioca il Messi del tamburello, ovvero il francese Yohan Pierron. Ma l’evento che ‘incollerà’ alla tv il mondo – sportivo e non – sarà senza dubbio l’Olimpiade di Rio, la maggiore espressione dello sport globale, durante la quale i migliori atleti del mondo si daranno battaglia per conquistare i titoli più ambiti. Numeri impressionanti quelli di Rio 2016 a cominciare dagli atleti e dai giudici di gara, che saranno rispettivamente 10.700 e circa 7.000. Alla cerimonia di apertura allo stadio Maracanà protagoniste 206 nazioni, con la Grecia in testa (in qualità di paese ospitante della prima edizione olimpica del 1896), mentre a chiudere la sfilata la delegazione del Brasile padrone di casa.

Per la prima volta in assoluto ci sarà la nazionale dei rifugiati voluta dal Comitato Olimpico Internazionale, rappresentata dalla bandiera del Cio. Ventotto gli sport che assegneranno medaglie, due in più rispetto a Londra 2012: il golf, che torna in un’Olimpiade dopo 112 anni di assenza, e il rugby a sette. Le medaglie d’oro e d’argento saranno complessivamente 612, 306 per ogni colore. Nel taekwondo, pugilato, judo, lotta libera e lotta greco-romana le medaglie di bronzo saranno due per ogni categoria. Oltre mezzo milione poi i turisti attesi in Brasile nel periodo dei Giochi, mentre i biglietti messi in vendita sono 7,5 milioni. Per garantire la sicurezza di atleti, delegazioni e spettatori, nei prossimi giorni saranno operativi gli 85.000 uomini tra forze di polizia e forze armate. Per i media sono accreditate, tra giornalisti, fotografi e operatori televisivi, 25.000 persone. Al Villaggio olimpico di Barra da Tijuca, non distante dal centro olimpico di Jacarepaguà, le palazzine che ospitano le delegazioni sono 31 per un totale complessivo di 3.604 appartamenti. I pasti che verranno serviti ogni giorno al Villaggio olimpico sono 60.000 e altrettante sono le sedie. Saranno 6 gli atleti veronesi che vi partecipano: il ciclista Elia Viviani e la velocista 200 metri piani Gloria Hooper (che ritornano ai Giochi dopo Londra 2012), Matteo Manassero nel golf, Vittorio Bissaro nella vela (Nacra 17), il nuotatore Luca Pizzini e il pallavolista Filippo Lanza. A loro, ma in generale allo sport, facciamo un in bocca al lupo affinchè, al di la delle medaglie, degli onori e del prestigio, si possa davvero celebrare un’estate a tutto sport, dimenticando per un attimo – si fa per dire – le bruttezze e le difficoltà che purtroppo affliggono la nostra società. Facciamoci quindi rapire e trascinare dalle emozioni, dalla fatica, dal sacrificio, dalla forza di questi atleti, perché lo sport, non dimentichiamolo mai, può ancora far sognare e unire. Viva lo sport!

SportdipiuVr

@Sdpvr

sdpverona

a.cristani@sportdipiu.com

Lasciamoci rapire e coinvolgere dalle emozioni, dalla fatica, dal sacrificio e dalla forza di questi atleti, perché lo sport, non dimentichiamolo mai, può ancora far sognare e unire

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diocesi di verona

di D on Andrea Giacomelli

A CISANO DI BARDOLINO

CampuSport 2016, un magico momento di crescita

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Occasione di incontro e scambio di cultura e stimolo alla cura della vita personale. Così nascono anche amicizie, speciali perché originate dalla vicinanza nella ‘fatica’ fatta insieme.

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nche quest’anno è arrivata “in porto” a Cisano un’esperienza originale nel quadro delle offerte estive sparse sul territorio. Nel titolo Campusport sono raccolti i concetti di: - CAMPUS cioè un’esperienza prolungata nello stare insieme (settimana) ad altri ragazzi responsabilizzati anche nella gestione della vita “di casa”; - PORT che richiama una “porta” intesa come proposta che invita ad aprirsi con coraggio oltre le paure verso se stessi, con gli altri, nell’ambiente; - SPORT connettore in tutta l’esperienza come forma e linguaggio di una proposta accolta e vissuta insieme. Così ha riassunto una ragazza a fine esperienza: “In questo campusport mi sono divertita molto, perché abbiamo provato nuovi sport, conosciuto nuovi amici ma soprattutto aiutati a vicenda. A me è piaciuto molto fare canoa e rugby” (Marianna 11). 24 ragazze e ragazzi (Alice, Noemi, Rebecca, Mirea, Marianna, Eleonora, Tommaso, Ester, Clarissa, Giada, Chiara, Bryan, Alice, Anna, Matteo, Alessandra, Giorgia, Davide, Eleonora, Cecilia, Emanuele, Ariele, Giulia, Anna). Adolescenti dagli 11 ai 16 anni che hanno vissuto una settimana in forma residenziale condividendo con differenti ruoli la vita insieme. Giornate impegnative, coccolate dalla maestosa vista del Lago di Garda, dalla mattina presto a dopo il tramonto. Ma non tutta le “stanchezze” sono uguali. Esiste anche una stanchezza che ci fa sentire contenti e di cui avere nostalgia. Faticare con e per gli altri: preparare, pulire, lavare

e asciugare piatti e bicchieri che non erano solo i ‘nostri’ ha fatto crescere amicizie ‘inaspettatamentÈ sostenute o create dal lavoro e dalla fatica insieme. Al Campusport una casa ha ospitato persone che ne hanno condiviso la cura, ma paradossalmente ragazze, ragazzi, animatori, tecnici, cuochi, genitori, testimoni ed esperti sono stati l’autentica casa, quella che si crea fra persone che diventano spazio e sorriso accogliente per una avventura con tanti sport. Tante persone insieme hanno composto un’offerta formativa che ha superato l’impegno di ognuno. Sport è diventato così occasione di incontro e scambio di cultura e stimolo alla cura della vita personale. E verso gli altri, opportunità di relazione fra le persone e con il territorio. Inteso come ambiente e persone e attraverso le attività ideate per riflettere gli sport anche nella loro valenza e simbolica. Al centro dell’esperienza lo sport nella sua dimensione genuina e salubre. Senza guardare stavolta al risultato sportivo, come appare dall’autoironia, che è una buona compagna nel viaggio della crescita, della scoperta di sé e del mondo. “Questo per me è il secondo anno qui al campusport ma è anche il secondo anno che mi diverto da matti. Ho conosciuto nuove persone e ho incontrato vecchi amici. Qui siamo tutti bambini speciali. Ho mangiato come non mai, sono stata spinta sul carrello come una bambina felice e ovviamente ho provato un sacco di sport capendo che non riuscirò mai a tirare un pallone decentemente. Beh che dire è stata un’esperienza fantastica!” (Rebecca 13 anni).


C

osì nascono anche amicizie, speciali perché originate dalla vicinanza nella ‘fatica’ fatta insieme. Altre amicizie della complicità e del divertimento, non sappiamo se altrettanto forti e sincere. Non è facile, ma è importante nella vita e nella crescita non confonderle, per non illuderci e deluderci. Un team di educatori ha guidato e coordinato l’esperienza animata e sostenuta sul “campo” dagli adolescenti più grandi che hanno condotto i gruppi e le varie attività. Stefano, Marco, Alberto, Luca, Adriano con coinvolgimento ed entusiasmo hanno messo a disposizione il loro tempo e sport ricordandoci che conoscere o praticare sport ha bisogno di passione. Passione difficile da raccogliere in una frase o da rappresentare con un’immagine. Un giornalista redattore - Alberto Cristani - e un fotografo - Maurilio Boldrini - a inizio esperienza hanno aiutato i partecipanti anche attraverso aneddoti di vita accorgimenti e tattiche di preparazione e caratteristiche per una foto e un racconto vincente. Tanti sono poi gli enti e le associazioni che hanno collaborato alla realizzazione: Centro Nautico Bardolino (per attività di Canoa e Vela con Marco e Stefano); Circolo Nautico Brenzone (per attività di Vela con Alberto e Emanuele); Polisportiva Montebaldina di Caprino (per attività di Atletica leggera nell’impianto di Caprino); Cisano (per attività di Tiro con l’arco con Adriano); Società Sportmanagement (attività Beachvolley presso

Gardacqua); Formatori Coni (per attività: Volley, Basket, Rugby, Ultimate frisbee, Football Flags con Matteo che ha accompagnato i ragazzi anche nelle altre attività sportive. La realizzazione dell’esperienza non sarebbe stata possibile senza tutte queste persone, associazioni ed enti. Fra questi il comune di Bardolino che ha patrocinato l’iniziativa. Un ringraziamento altrettanto speciale per lo splendida accoglienza di Marta nel Parco acquatico dei Piani di Clodia a Pacengo. La vita di casa si alimenta ogni giorno di tante piccoli bisogni e necessità e anche il pasto è rito che fa crescere un gruppo ricco di persone e competenze. Cuoche e cuochi: Alessandro, Barbara, Paolo, Savina, Franca, Mariarosaria. Due incontri serali di educazione alle emozioni e sentimenti anche nelle dimensioni più crude e violente della vita hanno arricchito l’esperienza di incontro dei ragazzi con docenti(Paola) e testimoni (Roberto). L’Associazione Plurigarda InConTra ha progettato il format settimanale di formazione (Elisa Martinelli, Andrea Giacomelli, Flavio Casagrande, Paola Ottolini) in collaborazione con la sezione veronese del Coni Veneto, che ha sostenuto il progetto e partecipato alla preparazione destinando animatori alla realizzazione pratica. La Parrocchia di Cisano ha messo ha disposizione bellissimi ambienti. L’Ufficio diocesano dello Sport riconosce l’esperienza nel contesto dell’offerta estiva diocesana per ra-

gazzi e incoraggia un’attenzione formativa anche attraverso la cultura sportiva. È parte e qualità di questa proposta anche l’attenzione ambientale con l’aiuto di Amia-Verona che ha incoraggiato e sostenuto questa realizzazione. I ragazzi si sono impegnati a vivere nel rispetto dell’ambiente evitando gli sprechi. Ogni giorno qualcuna/o ha lavato stoviglie, piatti e bicchieri e ha provvisto la corretta raccolta dei rifiuti che a turno i vari gruppi di ragazzi portavano ai punti di raccolta differenziata. L’ambiente del Lago di Garda ha fatto da corona alla settimana animata anche da una meteorologia che ha concesso favorevoli cambi di vento e di clima. Fra gli ingredienti del Campusport anche la preghiera che ogni giorno ha aperto la giornata inserendola in una dimensione ampia e grande di vita interiore e universale partecipazione. È bello e suscita anche un leggero stupore riconoscere a conclusione di un’esperienza la complessità di un’organizzazione e le tante componenti che rendono possibile quel “magico” villaggio” di vita insieme che nasce e si dissolve lasciando però tracce nei cuori. L’entusiasmo dei partecipanti ha contagiato tutti per un maggior interesse e coinvolgimento nella vita affrontando quelle sfide che nel quotidiano ci aspettano.

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il corner di tommasi

di Damiano Tommasi

Doveva essere…

I

Forse è arrivato il momento che anche nel mondo del calcio qualcuno si alzi e faccia capire ai mercanti del tempio che le emozioni non si comprano e non si vendono

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l Campionato Europeo di calcio, Francia 2016, doveva essere e invece... Doveva essere un torneo di minor qualità con le 24 squadre anziché 16 ed invece le migliori terze qualificate hanno permesso all’Albania di mr.De Biasi di sognare e al Portogallo vincitore finale di partire in sordina. Doveva essere un flop dell’Italia priva di qualità e con l’allenatore in partenza ed invece abbiamo ritrovato l’orgoglio della maglia azzurra dentro e fuori del campo. Dovevano essere risultati scontati dopo il primo turno ed un tabellone clamorosamente sbilanciato a destra ed invece Croazia e Belgio, già previste semifinaliste, hanno dovuto fare i conti con Ronaldo e Bale trascinatori e leaders affermati. Doveva essere una finale senza storia ed invece la finale ha scritto una nuova storia con la rivincita del Portogallo dopo l’amara sconfitta del 2004 subita in casa. Doveva essere... “Se vuoi far sorridere Dio raccontagli i tuoi progetti futuri”, recita quel detto cinese e allora penso in queste ore di calciomercato a suon di milioni a quello che sarà il calcio nel futuro.

Penso ai progetti di Superleghe, tornei internazionali con l’anima del business, investitori d’Oriente e grandi Club che non possono ‘perderÈ. Penso a quei dirigenti che si emozionano quando sparano cifre sempre più grosse, penso alla cacciata dei mercanti dal tempio e sogno.... Sogno un mondo pieno di Leicester, di cenerentole che rompono i piani, di esordienti come l’Islanda, il Galles o l’Albania che, schiena dritta ed entusiasmo, danno del filo da torcere alle ‘potenzÈ mondiali. Sogno la mia Fiorita (S.Marino) che si fa strada nelle coppe europee. Sogno la Geyser Sound dei tifosi islandesi che, mani al cielo, contagi tutti gli stadi del mondo. Sogno il bambino portoghese che consola il tifoso francese premiato con il Pallone d’oro. Vedo le lacrime dei grandi campioni e dei tanti tifosi, i colori, le maglie, gli incontri tra culture e i bambini con le cuffie e penso che, forse è arrivato il momento che anche nel mondo del calcio qualcuno si alzi e faccia capire ai mercanti del tempio che le emozioni non si comprano e non si vendono. Poi chiudo gli occhi e immagino le risate che Si sta facendo lassù.


di Cristiano Zanus Fortes

Vacanza o momento cruciale? U

n’altra estate. Tempo di considerazioni e di programmazione per le squadre di tutti gli sport. Questi due momenti così importanti sono la chiave per capire e trasformare in utili informazioni tutto quello che è successo nella stagione precedente e trasformarlo in un programma efficace per quella successiva. L’estate è il momento dove si reclutano le forze, sia dal punto di vista finanziario che umano, per affrontare al meglio una stagione. Saranno proprio queste scelte a condizionare quello che succederà durante il viaggio del campionato che si andrà ad affrontare. Proprio come una nave che salpa per un lungo viaggio sarà importante assicurarsi che la nave stessa sia solida ( proprietà, sponsor..) ma ovviamente questo non basta, perchè una solida nave avrà bisogno di un capitano esperto che la possa condurre e a cascata ogni singolo elemento dell’equipaggio dovrà dare il suo contributo per far si che la navigata sia il più piacevole e sicura possibile. La rotta più sicura in questo momento dove

lo sport è messo a dura prova è appunto quella della programmazione. Programmi pluriennali che affondino le radici nel coinvolgimento della città e nello sviluppo del settore giovanile, che è linfa per le prime squadre che devono essere punto di arrivo ed esempio proprio per i giovani atleti. Un altro punto cruciale che le grandi aziende hanno individuato è quello della formazione e dell’innovazione e questo il mondo dello sport non lo ha ancora capito a pieno. Avere dirigenti ed allenatori preparati ed aggiornati è la chiave per avere nel presente e nel futuro giocatori che potranno offrire uno spettacolo sempre migliore. Considerazioni da “bocce ferme” come si dice in gergo per indicare quel periodo dove non si gioca, ma alle bocce ferme deve corrispondere il periodo di massimo fermento delle menti, che hanno in questo periodo modo e tempo di definire quello che ci aspetterà nella prossima stagione. E allora un in bocca al lupo a tutte quelle persone che permettono con il loro lavoro e la loro passione di rendere così esaltante e spettacolare il nostro sport preferito. Buona estate a tutti!

a canestro con zanus

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Dirigenti ed allenatori preparati ed aggiornati sono la chiave per avere nel presente e nel futuro giocatori che potranno offrire uno spettacolo sempre migliore.

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passione

COMUNE

di Enrico Gastaldelli

CAVAION

Tuffo nel passato

con la ‘gran corsa’

T

orniamo a parlare del Biciclub di Cavaion Veronese perché un membro del sodalizio, Walter Cardi, si è messo in testa un’idea bellissima. E assai romantica. Ma andiamo con ordine. Prima del 1930, il cambio per le biciclette non era ancora stato inventato. Montavano infatti una ruota posteriore con due rapporti, uno per lato: uno per pianura e discesa e uno per la salita. Ergo, al cambio di pendenza bisognava smontare la posteriore, girarla, riagganciare la catena e via andare. Ecco: il buon Walter si è messo in zucca di inforcare uno di questi pezzi da museo, nello specifico una Peugeot del 1925, ed è partito per farci un giro. Ma non un’uscita domenicale prima di pranzo, di quelle che tolgono il senso di colpa prima di abbuffarsi a tavola, no no: la Milano-Sanremo. 330 chilometri, scritto per eseteso che non ci sbagliamo. Certo, le passioni tengono vivo l’uomo, ma bisogna andare un pelo oltre - quell’oltre che accarezza la storia, la sfida e un romantico attaccamento per ‘un ‘pezzo di ferro’ - per fare come Cardi e un’altra cinquantina di ciclisti che dal 17 al 19 marzo scorso hanno partecipato alla “GRAN CORSA di Primavera da Milano a Sanremo”, rievocazione ciclostorica per biciclette costruite prima del 1930 organizzata dalla “LCA Associazione Sportiva Dilettantistica”

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Un portacolori del Biciclub di Cavaion Veronese ha buttato anima e corpo in una rievocazione storica di grande poesia - e notevole sforzo fisico -, regalandosi una storia che merita di essere raccontata di Bassano del Grappa, presieduta dal funambolico Cristian Cappelletto. Ad Alessandria è avvenuta la punzonatura dei mezzi, mentre Milano ha visto partire il gruppo alla volta di Tortona, prima tappa di 121 km. Oltre che per la rievocazione e gli aspetti ciclostorici, l’obiettivo dell’organizzazione è stato anche quello di valorizzare le piste ciclabili presenti lungo il percorso. Il Parco del Ticino, ad esempio ha una bella ciclabile che collega Milano a Pavia, per proseguire poi sulla “Greenway” di Voghera che percorre la vecchia ferrovia che collegava a Salice Terme. I ciclisti, con baffi d’antan a ornare i visi, maglie di lana dell’epoca, berrettoni con occhiali da aviatore e l’immancabile camera d’aria tra collo e ascella, hanno affrontato con grande spirito, e deciso sforzo, ogni metro dello storico percorso, ricordandosi di non far rendere l’anima meccanica alle arzille signore che stavano cavalcando; quelle del cavaionese Cardi e degli amici francesi di Cavaillon (si pronuncia Cavaion, come il paese della nostra provincia, ndr), provenivano dal museo ‘Expo Cycles Bédoin Ventoux’ di Lino Lazzerini, un gande innamorato

del Tour, anch’esso della partita davanti all’Arco della Pace. Ma mentre scorrono queste righe il gruppo ha già saluta Milano da un pezzo e vede già Tortona. Cenam, una ripassata ai baffi, ed è già ora di buttarsi in branda. E fu sera e fu mattina, secondo giorno: da Tortona a Finale Ligure, 117 km. Il Passo del Turchino è un passaggio obbligato, e come tutte le località epiche nel mondo del ciclismo merita una sosta per immortalare il momento. Click! (unica concessione: la foto con lo smartphone). Scollinato il Turchino inizia la discesa verso Genova: la strada oggi è asfaltata, ma fino agli anni ‘30 era sterrata e decisamente pericolosa… le bici non brillano in scorrevolezza, i copertoni sono duri anche di comprendonio, ma lo iodio del mare rinfranca le narici dei nostri eroi che, scendendo verso Genova Voltri, sfuttano le piste ciclabili che collegano le località turistiche della costa ligure. Sul percorso, piacevole incontro col grande campione Imerio Massignan (nel ‘61 vincitore di Tappa al Tour, mica buscolini). E fu sera e fu mattina, terzo giorno. Ultima fatica di 78 km da Finale Ligure a Sanremo. Si sale e c’è ancora da fermarsi a girarla questa benedetta ruota, ma il piatto mare ligure è fedele scudiero e accompagna la carovana, assistita naturalmente da ammiraglie d’epoca, fino al traguardo sanremese, dove un certo Eddy Merckx fa gli onori e non cerca di ‘cannibalizzarÈ la scena, lasciando gli applausi agli impolverati colleghi della Gran Corsa. Che dopo tre giorni pedalati a testa bassa hanno finalmente alzato lo sguardo, scoprendo di aver lasciato una scia di romantica nostalgia, di emozioni e di grande rispetto per un mondo sì lontano, ma, vissuto così pienamente, un po’ più vicino.


*Assessore allo Sport di Monteforte d’Alpone

passione

COMUNE

di Moreno Floriani*

MONTEFORTE

Hellas Monteforte Ciclo Bike

da 25 anni ‘vola’ su due ruote!

L’

Associazione Sportiva Dilettantistica “Hellas Monteforte” nacque nel 1991 con la creazione di una squadra calcistica amatoriale. Negli anni successivi l’associazione diventò una polisportiva, incorporando altre discipline sportive: pallavolo, pallacanestro, calcetto, fantathlon, ginnastica per adulti, ginnastica per la terza età, viet-vo-dao, calcio giovanile e ciclismo. Grazie ad un gruppo di amici appassionati di ciclismo, nel 2000 in seno all’associazione nacque il team “Hellas Monteforte Ciclo Bike”, il quale cominciò a partecipare a varie gare di mountain bike. Nel 2001 la prima sfida per il team: provare ad organizzare una manifestazione ciclistica per valorizzare e far conoscere i bellissimi percorsi e panorami che le colline di Monteforte d’Alpone offrono. Fu scelto il mese di maggio, la concomitanza con la Festa del Vino… e nel 2003 nacque la Divinus Bike Clivus. Scelta azzeccata: dopo 13 anni la Divinus Bike, che negli ultimi anni ha visto mediamente la partecipazione di circa 1700 bikers, è una manifestazione che si è consolidata nel palmares delle più importanti gare nazionali italiane, tanto da essere stata inserita dalle riviste di mountain bike tra le prime cinque gare più frequen-

tate e apprezzate d’Italia. Quest’anno il successo della gara, che si è svolta domenica 29 maggio, è stato ancora più grande perché la Federazione Ciclistica Italiana ha scelto la gara montefortiana per l’assegnazione della maglia tricolore Mtb. Il percorso “Marathon” della Divinus Bike, infatti, quest’anno è diventato campionato italiano di mountain bike ed ha visto la partecipazione di ben 1600 bikers. In concomitanza con la Divinus Bike Clivus, l’Hellas Monteforte Ciclo Bike dal 2008 organizza anche la Divinus Boys, una gara riservata ai bambini dai 6 ai 12 anni, per promuovere l’uso della bici tra i più giovani; e dal 2013 l’associazione ha creato anche la scuola di mountain bike all’interno della quale sta crescendo un bel gruppo di giovani leve. L’associazione, inoltre, ha organizzato due edizioni di Cross Country “Castello di Soave”, creando un percorso tra i più belli e tecnici d’Italia; ha collaborato per l’ottima riuscita dei Mondiali Marathon di Montebelluna nel 2011; il legame che si è creato è talmente forte che ancora oggi alcuni membri dell’Hellas Monteforte si recano in terra trevigiana e bellunese per aiutare il team trevigiano nell’organizzare alcune importanti manifestazioni ciclistiche.

Foto a sinistra: L’arrivo di Juri Ragnoli foto sopra: Andrea Beghini, responsabile della Divinus Bike Nella foto sotto: Il team Hellas Monteforte Ciclo Bike

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passione

COMUNE

di Michela Saggioro

OPPEANO

Thomas Fabricci il Principe del giavellotto

U L’oppeanese Thomas Fabricci, classe 1997, nel mese di giugno 2016 è diventato il nuovo campione italiano juniores nel lancio del giavellotto. Il giovane cadioppino della Fondazione Bentegodi ha scagliato il suo giavellotto a 62,66 metri di distanza e la metratura gli è valsa la preziosa medaglia italiana.

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na storia, quella di Thomas, ricca di successi già in precedenza. Il campione si allena da anni nel lancio del giavellotto. Prima, dai 6 ai 10 anni, ha giocato a calcio. Si è poi allenato due anni nel nuoto ed è passato successivamente all’atletica. Qui i risultati non hanno tardato a farsi vedere: Thomas ha iniziato con il vortex, l’attrezzo sportivo utilizzato nelle categorie giovanili dell’atletica leggera come attrezzo da lancio propedeutico per il lancio del giavellotto. Il vortex è in materiale sintetico (plastica e spugna) e pesa 150 grammi. La pedana di lancio è la medesima del giavellotto e vi sono inoltre le stesse regole di lancio. Il lancio del giavellotto, specialità olimpica, è una prova di forza: vince chi scaglia l’attrezzo più lontano. Il giavellotto è un attrezzo di forma affusolata fatto di metallo e fibra di vetro; ad oggi il detentore del tiolo mondiale è Julius Kiplagat Yego, atleta keniota. Nel 2010 Thomas ha iniziato ad allenarsi per il lancio del giavellotto. Nel 2012 ha ottenuto con l’Atletica Selva di Bovolone per l’atletica leggera – lancio del giavellotto, categoria cadetti, un piazzamento al 5° posto. Nel luglio 2014 Thomas ha ottenuto un ottimo risultato nel 7° meeting Città di San Giovanni Lupatoto, disputato sulla pista Nino Mozzo, cioè è arrivato 2° con la Bentegodi nei cadetti con un lancio da 53.70 metri. L’anno scorso è arrivato 2° ai nazionali estivi a Rieti, sempre seguito dall’allenatore Maurizio

Baschieri. A inizio di quest’anno ha partecipato alla triangolare Germania Francia Italia con la Nazionale azzurra ed è arrivato all’8° posto. Il passaggio al 1° posto è avvenuto nel giugno 2016, dopo grandi sacrifici e tanto allenamento, 5 giorni alla settimana. Che presto diventeranno 6 giorni su 7. “Fin da piccolo ho questa passione per il lancio: mi piaceva lanciare le palline, una volta ad esempio sono riuscito a scagliare una pallina da baseball a distanza di 103 metri, più di un campo da calcio”, spiega Thomas Fabricci. “Alle gare della scuola ero arrivato primo nel lancio e un giurato mi ha proposto di entrare in Atletica Selva a Bovolone: all’inizio con scarsi risultati, ma poi, grazie all’impegno e all’allenamento, ho cominciato a fare punteggio”. Thomas ricorda anche le difficoltà dell’allenamento, che svolge svariate ore al giorno: “Una volta terminato i mio allenamento devo anche occuparmi di esercitare il braccio sinistro, che altrimenti rimarrebbe con una muscolatura inferiore. Perciò dopo i lanci l’allenamento non è finito; inoltre faccio running, disciplina che mi piace molto”, spiega. Thomas auspica una carriera nel settore militare, per la quale intende prepararsi nel prossimo futuro. Da parte dell’Amministrazione comunale di Oppeano un grande in bocca la lupo per i futuri successi sportivi di questo giovane, ma grande, campione cadioppino!


ISTRUZIONI PER L’USO

SportDi+, una realtà... aumentata!

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passione

COMUNE

di Matteo Zanon

POVEGLIANO

Lo sport torna

protagonista

P Pietro Guadagnini, nuovo assessore allo sport di Povegliano, racconta gli imminenti programmi che riguarderanno le attività sportive del paese. Tante idee e molti progetti che vogliono mettere al centro lo sport e la comunità poveglianese

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ietro Guadagnini, che nella sua carriera sportiva si è cimentato nel calcio e nel calcetto, conosce bene i valori dello sport. Per questo motivo il suo ruolo di assessore allo sport - oltre ad avere valenza istituzionale - è anche una vera e propria mission. “Considero lo sport” – spiega Guadagnini – “un elemento sociale fondante di una comunità e per questo credo non si debba considerare una spesa ma un investimento, soprattutto sul futuro dei nostri figli”. Prosegue il neo assessore: “Sul tavolo di lavoro sono già pronte due idee, che a breve si cercheremo di concretizzare. Innanzitutto vogliamo ripristinare la festa dello sport perchè crediamo sia un momento di aggregazione per i ragazzi e per le famiglie. I giovani si potranno cimentare in varie discipline e questo potrà aiutarli a scegliere quella che più li appassiona. Il secondo progetto, mette ancora una volta al centro i giovani. Per il periodo estivo vorremmo proporre ai ragazzi delle scuola primaria e secondaria di primo grado un grest sportivo, dove anche in questo caso i partecipanti possano cimentarsi in varie discipline, coordinate da giovani competenti e da responsabili delle varie associazioni del paese”. Un progetto simile era stato organizzato nell’estate del 2013 con la collaborazione della parrocchia e dell’Acd Povegliano. Questo nuovo progetto vuole coinvolgere tutte le associazioni sportive del paese. E su questa linea Guadagnini ipotizza la possibilità di creare una polisportiva: “Il concetto della polisportiva è molto valido ed è sicuramente un’idea che può dare i

suoi frutti. Al momento però non si vuole fare il passo più lungo della gamba. In questi mesi cercheremo di rivedere la gestione e la manutenzione degli spazi sportivi in base alle esigenze delle singole associazioni”. Gli spazi, a Povegliano, non mancano e questo per l’assessore è sia un aspetto positivo che negativo: “Constatare che gli spazi nelle varie strutture sono pieni ci rende consapevoli che a Povegliano lo sport viene praticato ed è parte fondante del paese. Di contro c’è il fatto che non è facile riuscire a coordinare ed accontentare tutti. Cercheremo di ovviamente di fare il possibile, contando anche sull’aiuto dei singoli soggetti”. Tra gli spazi che potranno essere riqualificati in ambito sportivo c’è l’ex base militare, dismessa e concessa al comune. “Cercheremo di rendere quest’area imponente (oltre 230mila metri quadrati n.d.r.)” - puntualizza Guadagnini - “un punto aggregativo importante anche per lo sport, con campi sportivi di varie discipline. Occorreranno investimenti importanti ma ci è già stata chiesta dall’Acd Povegliano e cercheremo di metterla a disposizione per la prossima stagione. L’idea paventata che quest’area possa essere anche sede del progetto Playgroud che prevede la costruzione di campi all’aperto da poter mettere a disposizione di giovani e famiglie”. “Credo” – conclude Guadagnini – “che la cultura, in ogni ambito, sia alla base di tutto. Sportivamente parlando il modello a cui ambisco è quello americano, dove lo sport non è visto come un momento di conflitto ma di festa”.


progetto sport

di xxxxx

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CF COSTRUZIONI s.r.l. Via Cavour 143 - 37062 Dossobuono (VR) Tel. 045 2372161 Fax 045 2372166

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passione

COMUNE

di Alberto Cristani

VILLAFRANCA

Tutto pronto per l’inaugurazione del PalaVillafranca

L’ Una nuova, bella e funzionale struttura che diverrà di fatto la casa dello sport villafranchese. Ecco in sintesi cosa sarà il PalaVilla, opera destinata a diventare punto di ritrovo e di riferimento per i comuni di Villafranca e limitrofi.

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Assessore allo sport Roberto Dall’Oca, intervenuto alla festa della Polisportiva San Giorgio svoltasi lo scorso giugno, ha annunciato il quadrangolare di pallavolo che si svolgerà il 17 settembre presso il nuovissimo palazzetto dello sport di Villafranca. “L’evento - spiega Dall’Oca - è stato organizzato grazie al supporto della Fipav Verona presieduta da Stefano Bianchini. Sarà un bel momento di sport che darà prestigio al nuovo PalaVilla visto che alla manifestazione parteciperanno formazioni di Serie A come la Calzedonia BluVolley Verona e Trento. L’inaugurazione del palazzetto però avverrà prima di quella data, se tutto va bene entro fine estate, alla presenza di tutte società del territorio. Durante il taglio del nastro saranno premiate le realtà e gli atleti che si sono distinti durante la stagione 2015-2016. Il volere dell’amministrazione comunale è quello di arrivare il 1° settembre con tutte le carte in regola e le autorizzazioni per iniziare ad assegnare gli spazi per la stagione sportiva 2016-2017, con il costo di utilizzo come previsto da tariffe comunali rapportate, ovviamente, alle esigenze e alle categorie”. Dall’Oca entra poi nello specifico in merito alla gestione del nuovo impianto: “Per i primi due anni la ge-

stione del palazzetto sarà comunale. Questo per capire le eventuali problematiche e, soprattutto, per verificare che i lavori siano stati eseguiti nel rispetto degli accordi presi con l’impresa costruttrice. Il comune di Villafranca valuterà in questo biennio i reali costi gestione, utenze in primis, in modo da avere un quadro completo ed esaustivo per il futuro e per eventuali nuovi gestori”. Infine Dall’Oca chiarisce un paio di situazioni che, ultimamente, stanno creando inutili polemiche: chi potrà usufruire del nuovo palazzetto e la nascita di nuove realtà sportive: “Innanzitutto mi preme chiarire che il PalaVilla è omologato per calcio a 5 fino alla serie B, per il basket fino alla serie A1 e per la pallavolo fino alla serie A2. Abbiamo deciso questa tipologia di omologazione perchè ci ha permesso di ottimizzare le risorse e i finanziamenti che avevamo a disposizione (5 milioni di euro) nel modo più intelligente e attento: andare oltre sarebbe stata una spesa superflua e non in linea con le effettive esigenze del territorio. Se poi teniamo presente che quello che abbiamo ‘risparmiato’ lo abbiamo investito nella ristrutturazione di scuole, direi che la scelta è stata sicuramente corretta”.



SPORT & FUN

IL CENTRO POLISPORTIVO PIÙ GRANDE DI VERONA

CHE ESTATE allo Sporting Club Verona! U

n circolo sportivo dove dedicarsi interamente allo sport e al relax: questo è lo Sporting Club Verona di Via Corsini, 5 in Borgo Venezia. Il club si propone di essere un vero e proprio centro di benessere per la persona, in grado di offrire una risposta globale ed articolata ad ogni esigenza, oltre che sicurezza ed eleganza. Gli iscritti e i frequentatori possono godere di uno splendido parco di 40 mila metri attrezzato per il relax per lo svago e per il divertimento. Per il relax, lo Sporting offre di un’ampia oasi verde attrezzata con sedie, sdraio e lettini, due solarium attrezzati con lettini in alluminio e docce, nonché di zona adibita al gioco delle carte per lo svago. Per il divertimento dispone inoltre di campo da mini golf, tavoli da ping pong e calcio balilla. Esso dispone di ben 5 campi da tennis in terra rossa, uno in terra rossa su fondo sintetico, due campi da calcetto in erba sintetica di cui uno polivalente, un campo da beach volley/beach tennis all’aperto.

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Le piscine, due olimpioniche da 25 metri coperte e una scoperta a laguna con zona idromassaggio. Il centro è attrezzato con ampi spogliatoi, con armadietti e phon ad uso gratuito. Inoltre, dispone di una palestra fitness che comprende due sale, una cardio e una di soli pesi, dirette da uno staff di istruttori seri e qualificati, che offrono assistenza continua durante tutto l’orario di apertura, oltre che ad offrire un servizio di personal trainer e corsi fitness all’avanguardia e adatti ad ogni esigenza. Lo Sporting offre corsi di pilates, fluiball, bioginnastica, pancafit, yoga, fitboxe, balli di gruppo, crossfitness, spinning, steptono, gag, fitdance, pump, zumba latino, cycling. Inoltre il club propone a prezzi convenzionati per tutti gli iscritti corsi di tennis bambini/ragazzi/adulti, nuoto bambini/ragazzi/adulti, hydrobike, nuoto pre- e agonisitico, nuoto master, triathlon. Il club è convenzionato con numerosi negozi e attività commerciali.


SPORT & FUN

All’interno dello Sporting Club Verona si può trovare: n Wild Side Verona: scuola di arti marziali diretta da Alberto Grimaldi Dal 2001 l’associazione sportiva WILD SIDE VERONA promuove e diffonde la Muay Thai e la Kick Boxing K1 in Verona e provincia collezionando molti successi in ambito sportivo. Corsi di Muay Thai e Kick Boxing K1 per settore giovanile(dai 6anni), amatoriale(fino ai 60anni) ed agonistico (dilettanti o professionisti). La MUAY THAI è una delle piu’ antiche arti marziali orientali praticata fin dal 200 a.C. dai soldati Thai in guerra, qualora avessero perso le armi. La MUAY THAI è nota come “l’arte delle otto armi”(pugni, calci, gomitate e ginocchiate): otto parti del corpo utilizzate come punti di contatto. Oltre a queste tecniche vi è una fase lottatoria di nome clinch. Un corpo sano e scattante e uno spirito calmo e sicuro rappresentano il risultato piu’ tangibile che questa disciplina è in grado di fornire ad ogni praticante. n Karate per adulti e bambini diretta da Zeno Falzi. Il Karate è un’ottima attività motoria e sportiva, è una ginnastica completa perché utilizza tutta la muscolatura del corpo e si può praticare a tutte le età.È dinamica e sollecita positivamente la parte nervosa e muscolare, aumenta equilibrio e coordinamento motorio, contribuisce alla mobilizzazione articolare ed alla flessibilità della colonna vertebrale. Kombat: Il corso è rivolto agli adulti. Si basa sulle arti marziali più svariate, mira a sviluppare la tecnica di scatti Boxe simultaneamente con la formazione fisica del corpo, in particolare per quanto riguarda la resistenza, la forza, la flessibilità e agilità. Cross: è un programma di allenamento che ha l’obiettivo di ottimizzare le competenze psico fisiche dell’individuo. n Il Centro Formazione Danza Verona, sotto la direzione artistica di lorella doni, propone corsi di giocodanza propedeutica classico contemporaneo hip hop. Il centro ha lo scopo di formare ed educare alla danza e attraverso la danza.

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NOVITA’ ESTATE 2016…ESTATE CON NOI!!!

CAMPUS ESTIVO PER BAMBINI E RAGAZZI

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al 13 giugno al 12 agosto e dal 22 agosto al 9 settembre i bambini e i ragazzi dai 4 ai 14 anni possono divertirsi tutti insieme all’ interno del centro in compagnia di istruttori e animatori qualificati. Il servizio del campus è assicurato dal Lunedi al Venerdi anche in caso di maltempo. Per i nostri ragazzi, tutti i giorni corsi di nuoto, corso di tennis, attività ludiche e ricreative, compiti scolastici con insegnante e da quest’anno…CORSO DI HIP-HOP!!!

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a quest’anno lo Sporting Club Verona organizza per i suoi iscritti animazione per adulti e ragazzi. Un’estate ricca di attività fitness, crazywater, ginnastica, giochi, balli, tornei di calcetto, beach volley, tombolate e tanto altro…

LIDO DI VERONA: IL FUTURO PARCO ACQUATICO

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ià dal 27 giugno 2015 è aperto il lido di Verona, la piscina storica della città.

Scivoli nuovi, una vasca relax, e un ambiente tranquillo adatto a tutte le età a due passi dal centro storico di Verona, coordinato da uno staff professionale, attento alle esigenze della clientela. Il nuovo bar allieterà le vostre giornate con bibite fresche, stuzzichini, gourmet, aperitivi e tanto altro. Aperto 7 giorni su 7 da giugno a settembre, dalle 9.00 alle 19.00

BAR/RISTORANTE FOOD VILLAGE

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l Bar/Ristorante Food Village, all’interno dello Sporting Club Verona dispone di un ampio spazio dove potrete gustare bibite fresche, panini, pizzette, gelati, snack veloci e molto altro. Il ristorante con aria condizionata ha una capienza di 250 posti a sedere ed è aperto tutti i giorni dell’anno a pranzo con servizio self- service e a cena con servizio al tavolo (cene a tema). Aperta anche la pizzeria. Grazie al grande parco adiacente i genitori potranno guardare comodamente dal proprio tavolo i loro figli che giocano. Si organizzano feste di compleanno, di laurea, battesimi pranzi o cene di lavoro e altri eventi organizzati su misura per voi . Nelle serate estive alcune cene sono accompagnate da spettacoli musicali con musica dal vivo.

EVENTI PRINCIPALI ORGANIZZATI DALLA FOOD VILLAGE: Venerdì 15 luglio gran galà della lirica in collaborazione con “PROGETTO VOCE “, alle ore 20:00 vi sarà il buffet ; alle ore 21:00 avrà inizio lo spettacolo che si svolgerà anche in caso di mal tempo. Costo della serata euro 25,00. Sabato 30 luglio Serata musicale a 360 gradi by dj Luca . Venerdì 5 agosto ore 21:00 “ TRIBUTO AI NOMADI CON I SENZA FISSA DIMORA” , la serata musicale terminerà con musica da ballo anni 60 – 70. Alle ore 20:00 “ PIATTO AUGUSTO “. Costo della serata che si svolgerà anche in caso di mal tempo euro 21,00. In programma a settembre in collaborazione con “WAVE EXPERIENCE MOVIEN “ simulatori di guida gare di F1.



di Alberto Cristani

iniziativa

VERONA GARDA BIKE

Il turismo è

“ su due ruote” L

unedì 11 luglio presso la sala conferenze del Parco Natura Viva di Bussolengo, è stato presentato il nuovo ‘team’ di 9 imprenditori che hanno scelto di unirsi e creare la rete Verona Garda Bike. Europlan S.p.A., Bellatrix S.r.l., Lamacart S.p.A. con il Museo Nicolis, Turri Fratelli S.r.l., Masi, Gardaland, Parco Natura Viva, Parco Giardino Sigurtà e Parco Acquatico Cavour sono i soci che hanno raccolto la sfida, in coordinamento con gli enti territoriali quali Consorzio Veneto, Navigarda, Funivia Malcesine – Monte Baldo e si sono uniti in un progetto imprenditoriale trasversale allo scopo di incoraggiare la mobilità intelligente dei turisti sul nostro territorio. L’obbiettivo è quello di promuovere l’andare in bicicletta nella zona del basso lago d i Gard a veronese e ampliare l’offerta turistica, sia per i concittadini,

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che per i turisti stranieri in visita nel nostro territorio, che vogliono scoprire la cultura, la storia, le peculiarità enogastronomiche, le bellezze e il divertimento proposti dal nostro territorio in sella ad una bicicletta. Sono 3 i nuovi progetti per il triennio 2016/2019: la redazione di una nuova cartina con gli itinerari ciclabili e una App tematica che consente attraverso la geolocalizzazione di ricevere informazioni sui punti di interesse presenti sui percorsi ciclo-turistici; l’implementazione del sito web con nuovi contenuti e info sul tema dell’andare in bicicletta nella provincia veronese; la realizzazione di un particolare percorso dedicato alle e-bike (bici a pedalata assistita) denominato “Celeste Bianchi - Terre del Garda”. In particolare, il percorso ciclo turistico pensato per le ebike “Celeste Bianchi - Terre del Garda”, concretizzato con il coinvolgimento di Bianchi, azienda di biciclette d’eccellenza italiana, e la collaborazione di Garba, associazione Veronese di volontari che ha messo in piedi un processo di autorizzazione, gestione e manutenzione dei tracciati, si snoda per 98 Km attraversando tutto il territorio del basso lago di Garda veronese e tocca tutti i luoghi ove i 9 Retisti possano accogliere i ciclo-

La rete d’impresa Verona Garda Bike ingrana la marcia e per il prossimo triennio presenta nuovi progetti per la provincia veronese che si affaccia sul lago di Garda con particolare attenzione alle bici a pedalata assistita, alla mappatura dei tracciati ciclo turistici e alla promozione della mobilità sostenibile su due ruote.

turisti. Il percorso è diviso in 3 anelli più piccoli e più corti che dividono il territorio in nord, centro e sud. Il tour, che non presenta particolari dislivelli e può essere percorso frazionato in più giorni, parte dalle sponde del lago da Garda e Bardolino e si estende nell’entroterra verso Albarè, Rivoli ed Affi per poi scendere passando da Lazise e Cavaion; da qui il tracciato si collega con la città di Bussolengo, per giungere a Sommacampagna, Villafranca, Valeggio sul Mincio e tornare sulla sponda del lago nei comuni di Peschiera e Castelnuovo del Garda. Il tracciato, è riconoscibile sulla mappa di “Verona Garda Bike”, in distribuzione gratuita nel territorio, poiché è segnato con una “B” cerchiata e colorata con il celeste tipico del marchio “Bianchi”. Del tutto innovativo è il fatto che in ogni area del tracciato “Celeste Bianchi” sarà allestita una colonnina per la ricarica della batteria della bici, presentata in anteprima ieri durante la conferma stampa. A seguito dell’installazione delle colonne, mentre il motore si ricarica, il turista avrà la possibilità di fare una sosta per riposare e godere delle bellezze del territorio, presso le Aziende aderenti alla Rete che offriranno questo servizio.



di Bruno Mostaffi

SECONDO COMPLEANNO

HAPPY BIRTHDAY DECATHLON! Una festa in grande stile quella che si è svolta lunedì 13 giugno scorso presso la sede Decathlon di Villafranca. Staff e clienti insieme per brindare ai primi due anni di vita del mega store dove lo sport, tutto lo sport, è davvero di casa.

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dulti, bambini, sportivi e aspiranti tali: questo è il target della catena Decathlon, ad oggi uno dei più forti marchi legati al mondo sportivo. Decathlon è in costante espansione e conta ad oggi più di 610 negozi nel mondo, dove il cliente può trovare prodotti da quello più tecnico a quello più economico, usufruendo, durante l’acquisto, dell’assistenza e i consigli della cosiddetta «equipe sportiva». L’avventura Decathlon in Italia inizia con l’apertura del primo negozio nel 1993 a Baranzate di Bollate. Oggi in Italia l’azienda conta circa 6.000 dipendenti, 85 negozi sparsi su tutto il territorio, 3 depositi logistici tecnologicamente avanzati e 2 uffici di produzione. Numeri impressionanti che trovano riscontro anche nella ‘giovanÈ ma ormai radicata sede di Villafranca. «Ad oggi - spiega il vicedirettore Alessio Consorti - siamo molto

soddisfatti per come stanno andando le cose anche se l’inizio, a dire il vero, non è stato facile. Anzi, per essere chiari, i primi mesi sono stati molto deludenti. Poi con costanza e cercando di ottimizzare le risorse, siamo riusciti a risollevarci egregiamente, chiudendo l’anno in positivo. Abbiamo fatto un grosso lavoro per quanto riguarda la parte comunicativa, spostando la nostra attenzione verso la zona Lago di Garda. Questa mossa è stata strategica e ci ha permesso di acquisire una clientela importante, composta veronesi ma anche da molti stranieri. Successivamente abbiamo affinato il target verso la città, acquisendo zone strategiche a noi molto vicine». «La nostra clientela - prosegue Consorti - è molto competente e viene da noi per acquistare prodotti specifici. In pratica qui entrano sportivi che bene o male sanno quello che vogliono. In altri negozi Decathlon, che sono per esempio vicini a centri commerciali, la clientela è più curiosa, ovvero entra, da un’occhiata


progetto sport

XXXXX in giro e compra qualcosa. Da noi è diverso anche se, con la probabile apertura del nuovo Mc Donald, acquisiremo anche noi questa tipologia di clienti». Ma quali sono gli sport più ‘gettonati’ all’interno del negozio Decathlon di Villafranca? Il vicedirettore non ha dubbi: «Lo sport sul quale abbiamo sempre puntato molto è quello legato al perimetro montagna, sezione molto consolidata a livello Decathlon Italia. Collaboriamo con alcuni club, come ad esempio Alta Lessinia e i rifugi ad esso collega, con i quali abbiamo instaurato un rapporto di grande collaborazione. Questo ci garantisce un ottimo fatturato; nei primi 6 mesi del 2016 siamo la sede che ha il maggior incremento a livello nazionale in questa tipologia di clientela.

Altra disciplina su cui puntiamo molto è il ciclismo. Il Veneto, e a Verona in particolare, c’è una grande tradizione nelle due ruote, e questo lo si evidenzia anche da noi. Il running, infine, sta crescendo in modo esponenziale e attualmente è il nostro fiore all’occhiello. Lo sport

su cui però stiamo puntando e investendo molto è l’equitazione. Nella provincia di Verona, e soprattutto nel nostro bacino, ci sono 26 maneggi. È uno sport di nicchia, molto particolare, ma siamo convinti che alla lunga ci darà grosse soddisfazioni».

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pallanuoto

di Matteo Zanon

SPORT MANAGEMENT

Un’altra stagione ad un passo

dalle grandi Intervista a “Gu” Baldineti allenatore della BPM Sport Management, terza classificata nel campionato di serie A 2015-2016 di pallanuoto. Con i nuovi innesti i Mastini del prof. Tosi puntano ad arrivare ancora più in alto...

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opo aver debuttato la scorsa stagione in A1 e aver chiuso la regular season al 4° posto ed esser stati ad un passo dal compiere l’impresa contro la Pro Recco nell’andata della semifinale scudetto, la stagione 2015-2016 ha visto la Pallanuoto BPM Sport Management terminare al terzo posto il campionato, per poi confermare lo stesso risultato nella finale del 3°- 4° post, grazie alla vittoria contro Napoli per 12-6. L’allenatore Marco “Gu” Baldineti, tira le somme di questa stagione: “La stagione è stata senz’altro positiva. Abbiamo iniziato la stagione con una squadra praticamente inedita visto che avevamo 11 giocatori nuovi. Inoltre, abbiamo deciso di puntare sui giovani dando loro la possibilità di crescere, con l’intento di provare a confermare il terzo posto dell’anno scorso”. Proprio il terzo posto era l’obiettivo e l’allenatore è più che soddisfatto: “Quest’anno il terzo posto non è mai stato in discussione. Abbiamo fatto più gol, abbiamo subito meno gol, abbiamo migliorato l’uomo in più e l’uomo in meno. Direi che il terzo posto era il nostro obiettivo e l’abbiamo raggiunto”. Per Baldineti forse quest’anno sono mancate le partite spettacolari, al contrario dell’annata precedente. Detto


pallanuoto

SPORT MANAGEMENT ciò però il mister è consapevole che non si corre da soli e occorre essere consapevoli anche delle altre squadre e della loro forza: “Brescia si è rinforzato molto e il divario tra noi e loro è comunque rimasto uguale”. Le due davanti hanno un passo in più e l’obiettivo, vista la grande potenza chiamato Pro Recco poco raggiungibile, per la Pallanuoto BPM Sport Management Brescia rimane la rivale a cui cercare di rimanere con il “fiato sul collo” per provare a strappargli la finalissima. Baldineti spiega questo punto: “La prima è la potenza Pro Recco e credo sia un po’ fuori dalle logiche della Pallanuoto per budget e giocato-

ri, visto che ha alcuni tra i più forti del mondo. Per quanto riguarda Brescia – continua l’allenatore – tentiamo di arrivarci vicino per provare a giocarci una finale al posto loro”. Per la stagione prossima a venire è già quasi tutto delineato. L’obiet-

tivo prim a r i o riguarda la coppa dei campioni a cui Baldineti tiene molto: “L’anno scorso siamo usciti al secondo turno di coppa campioni. Quest’anno proveremo a passare i primi tre turni per poi provare ad andare in una coppa Len e provare a fare qualcosa di buono”. Per onorare questa competizione e provare a stupire ancora una volta in campionato, la società ha già rinforzato la rosa con 4 acquisti: tre giocatori italiani e un francese, tutti militanti

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pallanuoto

SPORT MANAGEMENT

nella propria nazionale. Marco Baldineti, allenatore storico e tanto amato dai tifosi, spende parole di elogio per il presidente Sergio Tosi: “Al presidente Tosi sono molto legato da un sentimento di affetto e amicizia. Credo sia una persona splendida, competente ed innamorata della pallanuoto. Questa sua passione ci stimola e ci spinge a fare sempre meglio. Sicuramente credo che senza di lui non ci sarebbe la

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pallanuoto a Verona e la Sport Management”. Nel frattempo il mercato della Sport Management sta facendo sognare. La Società del Prof. Tosi si è infatti assicurata le

prestazioni di Valentino Gallo e Stefano Luongo. Il primo, pilastro del Settebello di Campagna, arriva dal Posillipo, squadra nella quale ha militato dal 2004 fino alla stagione scorsa. Nel campionato appena concluso ha messo a segno 44 reti trascinando la squadra alla Final Six, dove è giunta 5ª. In carriera ha vinto un’Eurolega, una Coppa Len e una Supercoppa Len, tutte con il Posillipo, mentre in Nazionale ha collezionato un oro ai Mondiali di Shangai 2011 e un argento alle Olimpiadi di Londra 2012. Stefano Luongo, invece, arriva dalla Carpisa Yamamay Acquachiara. Il fratello minore dell’ex Michele arriva dopo una stagione nel quale è risultato il terzo marcatore del campionato con 58 gol, dietro solo a Petkovic e Brguljan. ufficializzati inoltre gli ingaggi di Romain Blary (francese, di ruolo centroboa, dallo Strasburgo) e di Giuseppe Valentino, difensore napoletano che nelle ultime due stagioni ha militato nella Carpisa Yamamay Acquachiara.


2016

DAL 13.06 AL 09.09

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CAMP UN TUFFO NEL VERDE!

QUEST’ESTATE PRESSO I CENTRI SPORT MANAGEMENT simpatiche attività ludico-sportive proposte dallo staff Blucamp per vivere una serena e piacevole giornata in tutta sicurezza!

TI ASPETTIAMO!

StaFF Diplomati ISEF, laureati in Scienze Motorie, animatori qualificati MSP riconosciuti dal C.O.N.I., istruttori di nuoto qualificati F.I.N., allenatori nuoto, pallanuoto e sincro Sport Management.

ACADEMY Durante il Blucamp saranno organizzate attività, tornei ed esibizioni da parte degli allenatori del settore agonistico della Sport Management.

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intervista

di Alberto Cristani, Matteo Lerco

CAMPIONE DI BMX

Via col vento

La velocità è da sempre la compagna di viaggio di Manuel De Vecchi. Dal titolo di vicecampione indoor conquistato nel 2006, alle Olimpiadi di Pechino 2008 e Londra 2012, passando per 31 titoli italiani, De Vecchi è diventato uno dei più grandi interpreti della bmx italiana, grazie all’indomita capacità di rialzarsi dopo ogni sconfitta, cercando allenamento dopo allenamento, gara dopo gara, di spostare

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sempre un po’ più in là l’asticella dei suoi limiti. Prima atleta, ora allenatore, il fil rouge che percorre la sua vita è sempre lo stesso: lo sconfinato amore verso la bmx. Siamo andati a trovarlo e ci ha sollevato il telo che avvolge questo sport ancora troppo poco apprezzato entro i confini nostrani. Ecco cosa ci ha raccontato…


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progetto sport

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ava ciao!!, che cosa trasmetti ai giovani, al di là del discorso tecnico e della esperienza sulla pista?

Innanzitutto è importante precisare che la bmx è uno sport individuale. Al contrario degli sport di squadra, nei quali è fondamentale la collaborazione reciproca per raggiungere un obiettivo, in questa disciplina anche due compagni di team sono avversari, sempre chiaramente all’insegna della massima sportività. Il messaggio che cerco di trasmettere ai giovani è legato a questa individualità, in quanto se vuoi crescere e raggiungere gli obiettivi devi contare su te stesso e credere fortemente in ciò che stai facendo, altrimenti non migliori. Un altro concetto che voglio far passare ai ragazzi è quello che la sconfitta, spesso si rivela un momento molto più importante della vittoria. Un atleta deve essere in grado di capire i motivi che hanno portato a un risultato negativo, e da essi trarre la forza per migliorarsi.

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intervista

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n questo senso quale è stata la sconfitta che ti ha fatto fare il salto di qualità? Per rispondere alla domanda non mi riferirei ad una sconfitta in particolare ma al 1999, il mio primo anno in categoria «elite». In Italia non sapevamo ancora bene come allenarci, tanto che il successivo mondiale in Francia fu una sconfitta su tutta la linea. Decisi allora

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di correre nella categoria «challenge», ossia il livello amatoriale, con risultati nettamente migliori, dato che all’europeo arrivai quinto. Nonostante i riscontri fossero eccellenti, non mi sentivo appagato, in quanto ero consapevole che la categoria importante fosse l’elite e di conseguenza anche se avessi vinto nella categoria challenge, sarei sì diventato il più forte, ma tra i meno


intervista

forti. Questo fu l’inizio della svolta caratterizzata da un nuovo modo di allenarmi con il mio preparatore Damiano Scolari, che si concluse con la mia ascesa nel mondo della Bmx.

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uanto conta il fattore mentale in questo sport?

Moltissimo, soprattutto da allenatore mi sono reso conto che per vincere, l’allenamento è solo il 50%, il restante 50 è dato dal talento e

dalla componente mentale. Vai avanti solo se credi fortemente in ciò che stai facendo, altrimenti fai molta fatica. La bmx è uno sport rapido, ti giochi tutto in trenta secondi, non puoi sbagliare l’approccio o avere titubanze, per questo in questa disciplina è così fondamentale la concentrazione.

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apitolo «Nuovo tecnico della nazionale», chi pensi possa essere la figura giusta in grado di far fare il salto di qualità alla Bmx italiana?

In Italia, è risaputo, la Federazione dovrà scegliere il commissario tecnico in vista delle Olimpiadi di Tokyo 2020, e a tal proposito io spingo molto per una figura che farebbe crescere in maniera esponenziale tutto il nostro movimento: si tratta di Rob Van Den Wildenberg,

La BMX è uno sport rapido: ti giochi tutto in 30 secondi

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allenatore della nazionale olandese, un ex atleta professionista di grandissima esperienza. In Italia manca un tecnico che stimoli i ragazzi, che li faccia lavorare insieme e che crei una vera e propria squadra e in tal senso Van Den Wildenberg incarnerebbe la soluzione perfetta. La Federazione preferirebbe designare un tecnico italiano, ma secondo me sarebbe un errore non cogliere questa grossa opportunità che si è creata, quindi un’ ipotesi percorribile potrebbe essere quella di nominare un allenatore italiano sotto la diretta supervisione di questo guru «olandese».

U

n ultima cosa prima di lasciarci, un Manuel De Vecchi come figura di supporto per Van Den Wildemberg come lo vedresti?

Mi piacerebbe molto, gli darei volentieri una mano. Conosco benissimo Rob, apprezzo le sue qualità e se questo matrimonio alla fine si celebrasse mi piacerebbe coadiuvarlo in questa avventura.

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bmx

di Alberto Cristani

BMX EUROPEAN CHAMPIONSHIP

Verona promossa a

!

PIENI VOTI Si è svolto dall’8 al 10 luglio scorsi, il Campionato Europeo di BMX 2016 di Verona, evento che, nei tre giorni di gare, ha assegnato i titoli Time Trial maschile e femminile, i Challenge dai giovanissimi ai Master, Esordienti, Master, Junior ed Elite.

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I

Campionati Europei di Verona sono arrivati subito dopo i Campionati Mondiali e quindi non hanno assegnato punti validi per le qualificazioni a Rio 2016. C’è stata quindi qualche defezione dunque, ma il livello è stato comunque molto alto, con olandesi, francesi e britannici che hanno fatto, come da pronostico, la parte del leone e con la Germania che, a sorpresa, si è inserita alla grande come out-sider. Per quanto riguarda gli atleti italiani Federico Ravizzini nella categoria Cruiser Uomini 30/39, si è piazzato all’ottavo posto. Maggiori soddisfazioni sono arrivate dalla categoria BMX dove l’Italia ha conqui-

stato due medaglie d’argento. La prima se l’è aggiudicata Alice Braghi del Team BMX Verona nella categoria bambine 9 anni che si è piazzata al secondo posto alle spalle dell’inglese Lucy Hutt, precedendo l’olandese Britt Tijhof. Ottimo secondo posto per Riccardo Rizzardi della Polisportiva Libertas Lupatotina che, nella categoria 13 anni, si è piazzato alle spalle dell’inglese Luke Shriever. Al terzo posto l’olandese Jimmy Jansen. Passando alla categoria Esordienti (ragazzi 14) ottimo quarto posto per il veronese del Team BMX Verona Mattia Girlanda mentre Giacomo Gargaglia (cat. 16 anni) si è piazzato all’ottavo posto.


bmx

Ottima prestazione e secondo posto, nella categoria Master uomini +30, per Mauro Pauisco mentre Federico Ravizzini si è dovuto accontentare del settimo posto. Nella categoria Junior nessun titolo ma incoraggianti prestazioni in particolare per Martii Sciortino e per il veronese Michele Tomizioli usciti in semifinale nella categoria Junior. Nella categoria Elite i “padroni di casa” Giacomo Fantoni e Roberto Cristofoli non sono andati oltre gli Ottavi mentre Mattia Furlan si è

questo è un segnale incoraggiante. Ora però si deve continuare a far ‘viverÈ l’Olympic Arena, portando in pista i giovani e facendolo diventare ancor più centro di riferimento non solo per l’Italia ma anche per il resto d’Europa. Faccio ancora i miei complimenti a Paolo Fantoni e alla sua macchina organizzativa: il mio rapporto a livello UEC sarà assolutamente positivo». “I campionati Europei di BMX” – evidenzia Paolo Fantoni – “sono stati un successo. I numeri parlano chia-

quello di calcio. Un evento che ha coinvolto anche 170 volontari, il vero ‘segreto’ di questi Europei, che hanno garantito servizio, ordine, pulizia e sicurezza. “Con questi tre giorni di gare” – puntualizza Fantoni – “abbiamo fatto conoscere il mondo spettacolare e adrenalinico della BMX e promosso in tutta Europa la nostra bellissima Verona, città già molto conosciuta in tutta Europa, che gode di stima e ammirazione”. Numeri importanti sono arrivati an-

arreso ai Quarti. “È stato un Europeo perfetto - ha dichiarato alla fine delle gare il segretario generale dell’Unione Ciclistica Europea Enrico Della Casa organizzato in modo impeccabile dal Team Bmx Verona. Non era facile gestire 2000 atleti, con i rispettivo seguito, provenienti da tutta Europa. Ho visto un gruppo di volontari eccezionale, sempre pronto e sorridente. Ci sono i presupposti per creare altri eventi di alto livello qui a Verona, città che ha risposto davvero bene sia a livello di accoglienza sia come attenzione nei confronti dell’evento. Le istituzioni veronesi sono state molto attente e presenti durante questi giorni e

ro: 2000 atleti in pista provenienti da 25 paesi, oltre 10000 le persone che hanno popolato il centro e assistito alle gare e quasi 400 i camper parcheggiati nei parcheggi adiacenti. Sono state allestite 200 postazioni dedicate ai team nelle aree verdi adiacenti alla pista: e per questo un grazie va senza dubbio alla famiglia Biondani che ci ha concesso di utilizzare, appunto, questi terreni di loro proprietà”. Durate l’Europeo è stata allestita una maxi tensostruttura che ha permesso a migliaia di ospiti di trovare ristoro e di ammirare le gare, in diretta, su un maxischermo che ha, inoltre permesso di vedere le partite di un altro campionato Europeo,

che dal web e dai social: la diretta in streaming della finale è stata vista da quasi 80000 spettatori e ben 120000 sono stati i contatti sulla pagina Facebook al termine del campionato Insomma davvero un evento davvero “totale” che ha unito una città intera nel nome dello sport e del sano agonismo.

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il personaggio

di Enrico Gastaldelli

MISTERO L’istrionico giornalista di Sky, uno dei più apprezzati storyteller della televisione italiana, ha presentato al pubblico veronese del Festival della Bellezza un estratto dello spettacolo ‘Le Olimpiadi del ‘36’

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B

BUFFA

erlino, estate 1936. Stanno per iniziare i Giochi Olimpici che più si staglieranno nella storia. Solo a leggere le cronache ci sarebbero da perdere ore ed ore tra record, aneddoti, coincidenze, sfide, novità e intrecci con la storia. Ma se si ha poco tempo, diciamo un’oretta di domenica pomeriggio, allora in giro è difficile trovare qualcuno meglio di Federico Buffa, com’è accaduto al folto pubblico che il 5 giugno scorso è accorso al Giardino Giusti. L’Avvocato - come lo chiamano i fan più accaniti, ma Buffa avvocato lo è davvero! - si presenta puntuale e accompagnato dal pianista Alesandro Nidi, raccontando senza inceppi narrativi e linguistici quella mitica estate di 80 anni fa. Se a Berlino accorsero giornalisti da ogni parte del mondo e le telecamere fortemente volute dal Führer e da Leni Riefenstahl portano le Olimpiadi per la prima volta sul piccolo schermo e successivamente al cinema, nella calda domenica veronese di giornalista ne basta uno solo. Istrionico, magnetico, ironico. L’intersecarsi delle vite umane con il contesto storico è irripetibile: “per fortuna non succederà mai più una cosa del genere”, sottolinea a un certo punto

Buffa. Che per dipingere l’unicità di quell’estate berlinese ha scelto di raccontare la storia di due oppressioni. La prima, un monologo tratto dal suo spettacolo ‘Le Olimpiadi del ‘36’, è quella di Jesse Owens, l’afroamericano che vinse quattro ori e non ricevette dal presidente degli Stati Uniti nemmeno un telegramma di felicitazioni; la seconda, quella di Sohn Keechung, il maratoneta coreano costretto a correre - e a vincere l’Oro - sotto la bandiera giapponese, l’ha dipanata interfacciandosi con il direttore artistico di Idem, Alcide Marchioro, organizzatore del Festival della Bellezza. “La loro è stata una battaglia magnifica contro tutto e contro tutti - ha ricordato Buffa - perché sia chiaro: Berlino ‘36 fu la diabolica vetrina allestita da Goebbels e Hitler per lasciare il resto del mondo a bocca aperta davanti alla potenza e alla maestosità del Reich, ma nessuna Nazione è arrivata vergine a quelle Olimpiadi”. Proprio così: storie che si rincorrono cariche di umanità e incrociano la Storia di Paesi che, con una guerra mondiale alle spalle ed una che cova nella cenere del braciere olimpico, proprio non riescono a limitarsi alla prestazione sportiva. Storie che sgomitano, che tessono

amicizie capaci di durare una vita, come quella tra lo stesso Jesse Owens e Carl Ludwig Long, l’avversario tedesco nel salto in lungo che, con un ardito gesto di sportività, diede dei consigli al suo rivale afroamericano sotto gli occhi del Führer: una volta superate le qualificazioni, Owens batté proprio Long dopo una finale entusiasmante, aggiudicandosi la medaglia d’oro. Long morirà poi in guerra, in Sicilia, nel ‘43. Si dice che l’ultima lettera dal fronte la spedì proprio all’amico Jesse. Il quale, quado tornò a New York con le quattro medaglie d’oro vinte a Berlino davanti a Hitler, fece una parata d’onore abbracciato a sua moglie che non smetteva di piangere. Non erano solo lacrime di gioia, ma anche un presentimento. Al termine, infatti, gli Owens furono respinti da ben sette alberghi. Non volevano negri. L’ottavo disse che potevano ospitarli, a patto che usassero solo la porta di servizio: guai se osavano entrare da quella principale. “Jesse aprì la zip del borsone e guardò le quattro medaglie d’oro vinte per gli USA, e pensò che fosse stato uno sforzo del tutto inutile”. Molto utile è stato invece ascoltare Federico Buffa in un caldo pomeriggio di giugno. Ce ne fossero, di pomeriggi di sport raccontati così...


I poster di


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I poster di



I poster di


progetto sport

di Bruno Mostaffi

ROAD TO RIO 2016

Gli olimpionici veronesi si raccontano G

La serata, organizzata dal Coni Provinciale di Verona in collaborazione con SportDi+ magazine e sponsorizzata dal ristorante Pepperone di San Giovanni Lupatoto, ha celebrato e ricordato le imprese delle leggende dello sport veronese

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rande serata di sport quella che si è svolta lo scorso martedì 7 giugno al Pepperone Restaurant & Sport Cafè di San Giovanni Lupatoto, organizzata dal Coni Provinciale di Verona in collaborazione con SportDi+ magazine. Protagonisti della serata alcuni dei più rappresentativi atleti olimpionici veronesi. Presenti alla serata, tra gli altri, Gianfranco Bardelle, presidente regionale CONI Veneto, l’Assessore allo sport del Comune di Verona Alberto Bozza e Daniele Esposito, responsabile della comunicazione del Pepperone, In apertura di serata Stefano Gnesato, delegato provinciale Coni Verona, ha sottolineato come spesso si corra il rischio di scordare gli atleti che hanno preso parte alle Olimpiadi e l’importanza di tenerne vivo il ricordo per le giovani generazioni quale insegnamento di vita. È stata poi la volta dell’assessore allo sport del Comune di Verona, Alberto Bozza, che ha sottolineato l’aiuto che l’Amministrazione dà anche alle discipline sportive meno conosciute. Prima degli atleti a prendere la parola è stata Sara Simeoni, icona dello sport italia-

no e del salto in alto. Sara ha ricordato il suo record mondiale di 2,01 m nel salto in alto stabilito a Brescia nel 1978. “Una storia d’amore con lo sport, che mi ha portata a vincere l’oro alle Olimpiadi del 1980 a Mosca, dopo anni di allenamento e dopo aver superato la prova più difficile: credere in me stessa”. Luciano Zerbini, quattro volte campione italiano, delle quali tre nel lancio del disco (1989, 1992, 1993) e una nel lancio del peso (1993), ha raccontato la sua esperienza: “Ho partecipato alle Olimpiadi del 1984 a Los Angeles e del 1992 a Barcellona col lancio del disco; ricordo ancora l’emozione di aver passato la qualificazione e le 100.000 persone allo stadio che mi applaudivano”. Roberta Felotti, nuotatrice, ha ringraziato il suo allenatore: “Merito anche suo se a Seul nel 1988 sono arrivata al 1° posto nella Finale B dei 400 misti; l’atleta a volte è infatti una persona fragile, che necessita di un incentivo. Ho continuato a nuotare con passione per allenarmi a vincere al Campionato Italiano di nuoto”. Fulvio Valbusa, sciatore di fondo della 1530- 50 Chilometri individuale e staffetta:


progetto sport

“La mia prima partecipazione ai Giochi olimpici invernali è stata ad Albertville 1992, poi è arrivata Lillehammer 1994, poi Nagano 1998, Salt Lake City 2002 e infine Torino 2006, quando sono arrivato 1° nella staffetta con Giorgio Di Centa, Pietro Piller Cottrer e Cristian Zorzi”. Paola Pezzo, campionessa di mountanbike ha spigato: “Ho pedalato in MTB fin da giovane sognando le Olimpiadi. Nel 1993 vinsi i campionati del mondo di mountain bike a Métabief in Francia. Per le Olimpiadi mi è servita tanta determinazione e forza, perché gli allenamenti non sono facili e prepararsi per Atlanta 1996 è stata un’avventura”. Fausto Tosi, sollevamento pesi, categoria 82,500 chilogrammi ha ricodato: “Per le Olimpiadi non ti senti mai abbastanza preparato. L’atleta deve arrendersi agli sforzi, al dolore: io ho avuto per tanto tempo una piaga aperta sulla mano, ma quando sei in gara non senti il male. Metti un cerotto e vai. Sembra strano ma la forza che ti esce per affrontare le sfide è enorme”. Il collega Fabio Magrini, sollevamento pesi, categoria 100 chilogrammi: “Ai Giochi olimpici di Seul lo sforzo è stato ripagato con un clima di amicizia. La sfortuna è stata che mi sono fatto male e prendevo antinfiammatori per la schiena, di giorno si lavorava e poi allenamento: sono arrivato alle Olimpiadi cotto”. Pietro Fanna, classe 1958, ex calciatore, ha parlato della sua esperienza ai Giochi Olimpici della XXII Olimpiade a Los Angeles nel 1984: “È stata una bellissima esperienza condivisa con gli amici della squadra”. Alessandra Galiotto, campionessa di canoa, velocità K4 500 metri , 8° posto a Pechino 2008: “La canoa è

uno sport che pratico fin da piccola. Ho sempre pensato che vincere non fosse l’obiettivo, ma sentirsi vincenti sapendo di aver fatto tutto il possibile sì, è importante”. Manuel De Vecchi, Bmx a Londra 2012: “Mi sono allenato con le mie tempistiche, perché ammetto che l’Italia non è al passo di altre Nazioni e i quarti di finale a Londra hanno significato moltissimo, anche se la medaglia non è arrivata. Quando sei nel villaggio olimpico sei un atleta italiano, tra altri italiani e di tante altre nazionalità. Sara Savoia, nuoto sincronizzato: “Per prepararmi all’Olimpiade di Atene 2004 ho vissuto come in esilio: era l’anno della maturità, perciò trascorrevo i pomeriggi, dopo la scuola, in piscina, studiando nei ritagli di tempo e alla sera. Ma nonostante il grande sacrificio è stato emozionante partecipare ai Giochi Olimpici e il grazie più grande va ai miei genitori, che mi hanno sostenuta e incoraggiata. Senza di loro sarebbe stato difficile farcela”. Roberto Di Donna, campione di tiro a segno italiano, campione olimpico

nel tiro con la pistola e detentore dei record italiani di pistola aria compressa (col punteggio di 592/600) e pistola libera (col punteggio di 573/600), ha espresso la commozione “per la vittoria dell’oro alle Olimpiadi di Atlanta 1996 con pistola ad aria compressa ed il bronzo per la pistola libera”. Carlo Piccoli, nuotatore paralimpico, ha concluso: “Ho partecipato ad Atene 2004, sperando in un buon posto, perché il nuoto è la mia passione da sempre. Ho poi subito un trauma alla spina dorsale ma non ho abbandonato la disciplina, grazie a molta riabilitazione. Ho capito in quel momento di poter fare qualsiasi sport, come le persone normodotate”. La serata si è poi conclusa con una cena offerta da Mirko Zanini del Pepperone che ha evidenziato: “Serate come queste fanno bene allo sport e a tutti coloro che lo amano, a prescindere dalla disciplina. È stato un piacere e un onore conoscere e parlare con queste icone dello sport, che con le loro gesta hanno portato in alto il nome di Verona nel mondo”.

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basket

di Mario Poli

RISULTATI DA INCORNICIARE

Simply È

THE

stata un’annata da incorniciare quella appena conclusa per il Basket Est Veronese (BEV). La società nata tre anni fa dall’integrazione tra i settori giovanili di Soave Basket e Pallacanestro San Bonifacio ha confermato la crescita sia sotto il profilo tecnico, sia per i numeri dell’attività. Il risultato più prestigioso è arrivato proprio alla fine della stagione, con il titolo regionale conquistato dalla squadra Under 16 che alle Final four giocate a Mirano si è laureata Campione del Veneto. Il gruppo allenato da Francesco Benedetti e Samuel Saccomani e formato da giocatori nati nel 2000 e 2001 in semifinale ha superato i padovani del Camposampiero, poi nella finale tutta veronese ha battuto Verona Basket. Per i biancorossi una magnifica rivincita del campionato provinciale, vinto dai veronesi solo per differenza canestri dopo aver chiuso a pari merito in testa alla classifica. Un risultato storico per la società che ha sede a Soave, che in 21 anni di attività non aveva mai vinto un titolo regionale. La squadra Under 16 è stata premiata in occasione del 4° Gala del basket veneto, organizzato dal Comitato Regionale della Federazione Italiana Pallacanestro. “Un bellissimo risultato - spiega il presidente Mario Poli - ottenuto schierando anche

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‘BEV’!

due ragazzi addirittura del 2002, che hanno ottenuto una deroga dalla Fip. Questo successo premia gli sforzi della società che ha investito molto sul settore giovanile. Due anni fa abbiamo conquistato il titolo provinciale Under 17, l’anno scorso la prima squadra, formata quasi esclusivamente da giovani del vivaio, ha vinto il campionato di Prima Divisione salendo in Promozione. E in questa stagione è stata raggiunta la salvezza con la prima squadra, anche se un po’ troppo sofferta, ed è arrivato questo titolo regionale che ci inorgoglisce. Senza dimenticare il Trofeo “Città di Verona Gold” conquistato dalla squadra Under 18”. A completare la festa è arrivato, nello stesso giorno, il titolo interregionale Under 16 femminile vinto dalle ragazze della Victoria San Bonifacio, nelle final four disputate proprio in terra sambonifacese. Victoria è “l’ala” femminile del progetto Basket Est Veronese, che prosegue e estende la sua attività con collaborazioni e gemellaggi a Montecchia di Crosara, Belfiore, Zevio e Illasi. “La società - aggiunge il presidente vuole essere punto di riferimento per un territorio, l’Est veronese, che ha una forte tradizione cestistica e un bacino d’utenza di 60mila abitanti, senza tralasciare la possibilità di sconfinare anche nel vicentino”. “Sicuramente - conclude Poli - è fondamentale la disponibilità dell’Ammi-

nistrazione comunale che dimostra grande attenzione alle realtà sportive. Sia sotto il profilo della gestione del Palazzetto dello sport, sia nel supporto alla nostra attività, il sindaco Lino Gambaretto e l’assessore allo sport Vittorio Iannotta e tutto il Comune di Soave ci sono sempre stati vicini, in modo straordinario. Naturalmente bisogna continuare a guardare avanti per provare a crescere e a dare un servizio sempre migliore ai nostri tesserati e alle nostre famiglie. In questi tempi, con il crollo delle sponsorizzazioni, non è facile, tuttavia abbiamo fatto un ulteriore sforzo acquistando un pulmino da 9 posti per le trasferte delle squadre e i vari spostamenti. Speriamo di trovare qualcuno che ci dia una mano per fare ancora meglio”. Nella stagione 2016/2017 il Basket Est Veronese con la prima squadra sarà ancora al via del campionato di Promozione (allenatore Stefano Lunghi), Francesco Benedetti guiderà il supergruppo Under 16-Under 15 e la squadra Under 14 (oltre ad essere head coach della prima squadra di serie D a San Bonifacio), mentre Antonio Federico allenerà il gruppo Under 13 e sarà responsabile del Settore Minibasket con Iacopo Tamellin. Il Basket Est Veronese è uno dei cinque centro di tutta la provincia di Verona che ha ottenuto la qualifica di Scuola Federale di Minibasket.



intervista

di Giorgio Vincenzi

PAROLA AL DELEGATO PROVINCIALE FIGC È quasi fine giornata quando Barbara Zampini, Delegato Provinciale Figc, mi apre le porte della Federcalcio veronese all’interno dello stadio Bentegodi a Verona. Entrando mi trovo davanti un poster di Cannavaro che alza la coppa del mondo nel 2006 e poi una lunga mostra di trofei e gagliardetti. Barbara Zampini ha il calcio nel sangue e lo si vede quando ti racconta dei figli che giocano a pallone o del suo Hellas. Una passione per questo mondo che l’ha portata nel 2009 ad entrare a far parte della Figc (Federazione Italiana Giuoco Calcio) di Verona e nel 2010 a diventarne il Segretario. Nel gennaio del 2013 viene nominata, prima donna in Italia, Delegato Provinciale Figc, massima carica della Federcalcio Veronese; carica confermata anche per la prossima stagione sportiva.

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Lady Football i può fare un bilancio C di questi tre anni da Delegato provinciale? È stato un periodo entusiasmante, tanto lavoro ma anche tante soddisfazioni. Con la “mia squadra”, perché così mi piace chiamarla, stiamo ottenendo dei buoni risultati. Il nostro obiettivo è quello di essere al servizio delle società: cerchiamo di esserci sempre e di dare delle risposte in tempi brevi.

il rapporto con la Figc Com’è regionale? Ottimo, si può dire che siamo un’unica famiglia, nel senso che ci consultiamo parecchio. Nel comitato regionale vi sono persone molto disponibili, a partire dal Presidente.

C

ome può definire lo stato di salute del calcio dilettantistico veronese? In generale posso dire che sta bene anche se, purtroppo, ci sono delle difficoltà economiche che impediscono di investire come qualche anno fa, ed alcune società non riescono a mantenere tutte le categorie. L’anno scorso in Terza Categoria, nonostante ci fossero continue voci che davano per scontata la sparizione, vi sono state delle nuove iscrizioni. Ciò vuol dire che i dirigenti hanno una grande passione ed anche in momenti difficili, con tanti sacrifici, riescono a trovare delle soluzioni.

ome sono i Ci dirigenti rapporti con delle varie società?

Molto buoni, la nostra disponibilità è molto apprezzata.

empo fa T ebbe a dire che “si denota an-

cora la mancanza di cultura sportiva in alcuni dirigenti”. È cambiato qualcosa?

Qualche passo in avanti è stato fatto, altri sono da fare specie nel settore giovanile e sui campi.

arlando del settore giovanile. P Quali sono i problemi più urgenti da risolvere? Prima di tutto la formazione delle persone che gravitano intorno a questo settore a partire dall’allenatore, ai dirigenti e ai genitori, perché i bambini non sono più quelli di una volta e hanno bisogno di persone competenti che sappiano rapportarsi con loro. Io ho sempre detto che l’allenatore patentato servirebbe già dai “Piccoli Amici”, bambini dai 5 agli 8 anni, anziché in Terza Categoria, dove giocano persone adulte già formate che necessitano solo di una guida tecnica.


intervista

L

e società più importanti stanno investendo nel settore giovanile o pensano in modo particolare alla prima squadra? Molte società sono ben strutturate e in questi ultimi anni pretendono competenza per i dirigenti che seguono il settore giovanile. È ovvio che anche qui incidono molto i costi. Non ci si può più avvalere solo della persona volenterosa, proprio perché servono delle competenze.

rapporti con i genitori come Iresta sono? Il fair play sugli spalti in molti casi ancora un obiettivo da raggiungere?

I genitori potrebbero essere una grande risorsa, molte volte per fortuna lo sono, molte altre invece diventano un problema. Questo è un peccato. Siamo convinti che anche qui si sia di fronte a una mancanza di cultura sportiva. Se i genitori che hanno certi atteggiamenti sugli spalti sapessero i danni che possono arrecare ai loro figli, sono certa che non li attuerebbero. Ecco perché anche noi ci stiamo impegnando ad organizzare serate a tema per i genitori con l’intervento di esperti, psicopedagogisti e psicologi, per far comprendere gli esempi negativi che talvolta possiamo essere per i nostri figli. Ricordo che il Comitato Regionale mette a disposizione gratuitamente questi esperti. Se le società vogliono avvalersene è sufficiente che ne facciano richiesta all’ufficio del settore giovanile regionale, anche tramite la nostra segreteria. Gli esperti sono disponibili a recarsi nelle sedi delle varie società toccando gli argomenti che stanno più a cuore a quel settore giovanile. Recentemente sono stata a Jesolo (Venezia) con la nostra rappresentativa, dove abbiamo incontrato Ezio Glerean, che ha illustrato un progetto che si sta attuando nel settore giovanile del Sassuolo: “La Giovane Italia”. Ci ha raccontato di una squadra di Esordienti i cui genitori erano particolarmente “tosti”. Li ha fatti riprendere durante la partita, a loro insaputa, da una telecamera. Gli stessi genitori sono stati poi invitati per una serata informativa e a un certo momento si sono visti scendere un telo dove è stato proiettato il filmato che li immortalava sugli spalti. È stato un momento difficile per i genitori perché, pur rivedendosi nel video, non si riconoscevano in quegli atteggiamenti; sono rimasti in silenzio, un po’ imbarazzati, ma sicuramente si sono com-

portati diversamente nelle partite successive. Ecco perché sono convinta che ci sia bisogno di formazione perché il genitore che adotta atteggiamenti diseducativi, sono certa, non lo fa consapevolmente, ma ha bisogno di rendersene conto per potersi migliorare. Per quella società sportiva è stato un esperimento molto proficuo, ma anche per i genitori perché non si rendono conto di come a volte si trasformano e di come appaiono ai loro figli.

apitolo allenatori. ParlanC do sempre di settore giovanile, servirebbero anche qui allenatori con il patentino?

Come sa, per il Provinciale non è richiesto il patentino, mentre è obbligatorio per il Regionale e nelle scuole calcio “Elite” che nella nostra provincia sono solo nove. La nostra idea, almeno per i piccoli, è che ci sia almeno un laureato in scienze motorie a seguirli visto che ha le competenze per potersi confrontare e rapportare con loro.

i recente alla Gran GuarD dia è stata proposta l’iniziativa “Premiazioni con il…

naso rosso!” con riconoscimenti per 350 atleti dei settori giovanili della Figc-Delegazione di Verona, il cui ricavato è stato devoluto all’Associazione “Progetto Sorriso” di Nogara. Ci racconti il significato di questa iniziativa. Siamo stati contattati dall’Associazione “Progetto Sorriso”, per il tramite di Stefano Marina, che ci ha proposto di organizzare una premiazione alternativa per poter incontrare i ragazzini e le famiglie e sensibilizzarli sulla loro attività a favore dei bambini affetti da patologie gravi, ma anche per dare una mano nella raccolta di fondi. Abbiamo quindi pensato di premiare i giovani calciatori che hanno partecipato alle fasi finali dei vari Campionati e Tornei alla Gran Guardia. È stato un grande successo di partecipazione, circa 700 persone, che è andato oltre le nostre più rosee aspettative.

te per aumentare il numero delle praticanti? Nelle scuole si è già iniziato a promuoverlo nelle ore di attività motoria. Per fare ciò ci si avvale di un delegato regionale, supportato dalle società di calcio veronesi, che prende contatti con i vari istituti. Il progetto prevede anche di portare le ragazzine a vedere le partite delle squadre femminili veronesi, l’accompagnamento in campo delle atlete e momenti di incontro nelle scuole con le calciatrici.

osa ha provato vedendo il C 6 giugno scorso lo stadio Bentegodi tutto esaurito a incitare a gran voce l’Italia?

A pensarci ho ancora i brividi. È stato uno spettacolo meraviglioso. Verona si è riscattata al cento per cento e la Federazione è rimasta molto soddisfatta. Il tutto esaurito è stato un grande risultato. Io ci speravo perché ero convinta che la mia Verona avrebbe risposto bene. Ci siamo riscattati alla grande e credo che ritroveremo qui la nazionale abbastanza presto.

augurio per i giovani Uncalciatori… Non perdete mai di vista che il calcio è un divertimento, non ascoltate gli adulti quando fanno pressioni per ottenere la vittoria a tutti i costi, rispettate sempre l’avversario… ma tutto questo i bambini lo sanno. Sono talvolta gli adulti che li deviano da questi buoni principi.

en venga quindi nel calcio, B come nel rugby, il terzo tempo. Certo, il momento in cui i bambini delle due squadre mangiano e bevono assieme è da promuovere, ma devo dire che nelle squadre dei piccoli si vede già in molti campi.

ripeterà anche il prossimo Sianno? Mi auguro di sì; anzi, cercheremo di migliorarci.

l calcio femminile è in asceIQuali sa nella nostra provincia. iniziative avete in men-

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intervista

di Alessia Bottone

OLIMPIA PONTE CRENCANO

Una scommessa

vincente!

Cosa succede se un gruppo di amici decide, un po’ per gioco e un po’ per scommessa, di fondare una società sportiva? Semplice, danno vita ad un gruppo sportivo che conta più di 150 tesserati. Com’è stato possibile? Ce lo racconta Roberto Donà, che dal 2007 ricopre il ruolo di il Presidente della Olimpia Ponte Crencano che assicura che il meglio... deve ancora arrivare.

P

residente, partiamo dal principio. Com’è nata la società?

Allora, bisogna tornare indietro di qualche anno. Nel lontano 2000, un gruppo di amici ed io abbiamo fondato la società partendo da un squadra laureatasi Campione Provinciale Uisp nel 1998. Lo scopo era quello di promuovere gli sport in genere con particolare attenzione al gioco del calcio diffondendo la pratica sportiva in una visione ispirata alla concezione del rispetto della persona e basata principalmente sulla volontarietà dei collaboratori visto che, quel gruppo di amici, praticava il calcio per puro divertimento e passione sportiva.

E

oggi?

Oggi abbiamo una sede in via Frà Giocondo 10 c/o Bar Olimpia anche se, tutta l’attività, compresa quella di segreteria, si svolge presso l’impianto “Tino Guidotti” di via Frà Giocondo. La nostra disciplina è il calcio e contiamo oltre 150 tesserati. questo campionato l’annata degli allievi era 1999-2000 mentre il prossimo campionato sarà 2000-2001. In sostanza una bella soddisfazione.

S

icuramente tante soddisfazioni..ma anche qualche difficoltà, no?

Certamente. Diciamo che è difficile reperire le risorse economiche necessarie per attrezzature, servizi e strutture, quindi principalmente sponsor privati che possano investire nell’attività della società in maniera di gravare il meno possibile sulle tasche delle famiglie E poi, c'è da dire, che, basandoci sulla volontarietà, non è sempre facile percorrere un cammino comune con tutti i collaboratori.

S

u quali presupposti si basa il vostro lavoro?

Crediamo molto in ciò che facciamo. I nostri biettivi sono svariati. Innanzitutto vogliamo

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mettere a disposizione degli iscritti un ambiente accogliente, migliorare, nel limite delle nostre possibilità, l’aspetto tecnico ed umano dei calciatori, favorire l’aggregazione solidale tra i giovani, insegnando tecnica calcistica ma anche responsabilità e solidarietà dando nell’insieme un ambiente familiare che a volte coinvolge anche i genitori.

C

osa si augura per il futuro della società?

La crescita del settore giovanile sia sull’aspetto tecnico che umano e, sarebbe ipocrita non dirlo, anche sotto l’aspetto agonistico. Poi, anche per quanto riguarda la prima squadra mi aspetto, facendo i dovuti scongiuri, una variazione di rotta sotto l’aspetto agonistico. Stiamo lavorando in questo senso con ogni risorsa possibile e rintracciabile.

C

he sport ha praticato nella sua vita e perché?

Ho praticato il calcio per passione e divertimento dall’età di sei anni: ai miei tempi i pulcini giocavano A11 e avevano otto anni. Ho continuato fino a quando ho compiuto quarantadue anni, ovvero quando mi sono reso conto che la testa voleva fare una cosa ma il fisico non era dello stesso parere.

U

n consiglio ai non giovani che vorrebbero fare sport ma si lasciano sopraffare dalla pigrizia e stanchezza?

Credo che per tutti sia molto importante, indipendentemente dalla disciplina, praticare lo sport sia a livello fisico che mentale. In ogni caso, se proprio non riuscite o non volete praticare uno sport, noi siamo sempre disponibili ad accettare volontari per ricoprire incarichi societari che possono variare dal dirigente accompagnatore o aiutante allenatore. L'importante è far parte dello sport a priori.


calcio

A.S.D LESSINIA

Gli obiettivi della stagione 2016-2017 L’

A.S.D. Lessina è nata nel 2008, dalle ceneri della vecchia Ac Lessinia. Nei mesi di luglio e agosto - per due giorni alla settimana - presso il centro sportivo di Velo V.se , si svolgerà un campus estivo scuola calcio per bambini e bambine dai 5 ai 12 anni , saranno seguiti da due allenatori con patentino Uefa B e verranno insegnate le tecniche di base , esercizi di psicocinetica , equilibrio e regole comportamentali e disciplinari . Nei giorni 27 e 29 agosto verrà organizzato il torneo di green volley che si terrà presso il cen-

tro sportivo di Velo, organizzato in collaborazione con A.S.D. Pallavolo Antares e coinvolgerà persone di tutte le età di tutta Verona città e provincia . A.S.D. Lessinia disputerà il campionato di calcio di Seconda categoria F.I.G.C. 2016-2017: le partite in casa si giocheranno a Velo Veronese e con ogni probabilità nel periodo invernale a Marzana , quelle in trasferta in tutta la provincia di Verona e città. Inoltre contemporaneamente alla disputa del campionato la squadra parteciperà anche alla coppa Verona di Terza Categoria che, in caso di vittoria, garantirà

il passaggio alla categoria superiore del prossimo campionato 2017-2018 . A.S.D. Lessinia punterà ad essere protagonista sia in campionato che in coppa e possibilmente alla vittoria visto che, negli ultimi tre anni, ha ottenuto brillanti risultati raggiungendo sempre le prime posizioni e varie finali sia di play off che di coppa Verona mancando purtroppo di un soffio la vittoria finale in ambe le competizioni .

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intervista

di Alberto Cristani

CALCIO FEMMINILE

L’occhio discreto (ed esperto) del calcio femminile

I

nnanzitutto Nicola raccontaci qual è il tuo ruolo all’interno del Valpolicella

Intervista con Nicola Iachelli, dirigente del Valpolicella Calcio Femminile che, nonostante la giovane età, è senza dubbio uno dei maggiori intenditori e conoscitori del calcio femminile, non solo in Italia.

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La mansione che svolgo ruota attorno al calcio mercato ed alla gestione della prima squadra. Da Responsabile dell’Area Tecnica la cosa più importante è essere sempre aggiornato sui movimenti di mercato, sulle giocatrici emergenti, sulle occasioni dall’estero… per questo mi sono costruito negli anni una rete di scouting, formato da persone di fiducia e competenti nella propria area, che mi aiutano ad essere il più possibile aggiornato su tutto quel che accade nel panorama femminile, non solo italiano, ma europeo. Durante la stagione, anche se la squadra è completa, il mio lavoro non finisce mai, continuo a documentarmi viaggiando, guardando partite e video, coltivo i rapporti con i vari club, partecipo a stage, seguo competizioni ed eventi internazionali… Spesso vado anche a vedere le squadre avversarie, così da estrapolare informazioni utili da poter poi condividere con lo staff tecnico. Nella nostra posizione, anche il minimo vantaggio che possiamo avere sugli avversari può sempre rivelarsi importante per raggiungere i 3 punti. Oltre

al mercato coltivo i rapporti con lo staff tecnico, basati su un confronto continuo che porta ad una crescita professionale e personale che va sempre ricercata. Mi piace essere presente agli allenamenti, cerco di essere al campo il più possibile in modo da avere un quadro settimanale completo sullo stato di forma della rosa, sulle condizione del gruppo e per rendermi disponibile in caso di problemi. Poi c’è anche la parte burocratica riguardante i tesseramenti che svolgo insieme alla vicepresidente Semenzin. Cerco di fare il mio lavoro con il massimo della serietà e con tutto l’impegno possibile, spinto dall’ambizione a migliorarmi e per raggiungere traguardi sempre più importanti. Non c’è risultato senza sacrificio.

Q

uali sono state le tue esperienze nell’ambito del calcio femminile? Io ho iniziato quasi per caso. Da quando ho 18 anni mi sono appassionato al calcio femminile, ma è stato l’ex presidente del Verona Arieti ad introdurmi nell’ambiente. In gialloblu mi sono fatto come si suol dire “le ossa”, cercando di imparare il più velocemente possibile


intervista

CALCIO FEMMINILE come funzionava questo sport. A Verona ho fatto un po’ di tutto fino a diventare Direttore Sportivo. È stata un’esperienza nella quale so di aver dato tutto me stesso, spinto anche dall’entusiasmo di un’avventura così stimolante. Fondamentali sono stati anche gli incontri con alcune persone e professionisti eccezionali che mi hanno lasciato dentro qualcosa di importante che vive tutt’ora. Dopo 4 stagioni sono passato al Brescia, società nella quale ho capito come devono essere fatte le cose: se si vuole ambire al professionismo il club del pres Cesari offre un’impronta di come una società dovrebbe essere allestita e di che investimenti si devono fare. L’esperienza è stata sicuramente importante. Con Verona e Brescia ho preso parte a due edizioni della Uefa Womens Champions League, che mi ha regalato immagini ed emozioni fortissime. Nel contempo ho aiutato la FIGC nel trovare club femminili europei per il torneo Caput Mundi svoltosi due anni fa a Roma, ed ho ottenuto la licenza da Agente FIFA nel 2013 che mi ha consentito, in alcuni casi, di aiutare le ragazze desiderose di provare l’esperienza all’estero di trovare squadra.

procuratori… il professionismo vero lo trovi raramente anche oltre al confine. Poi certo: noi siamo l’ultima ruota del carro.

C

he differenza hai riscontrato nel Valpolicella rispetto alle altre città dove hai lavorato? La prima, la più evidente, è che il club è composto da una dirigenza giovane. Questo credo che sia uno degli aspetti più importanti e positivi. Qui ci sono idee nuove, un modo di affrontare i problemi dinamico, c’è un modo di parlare simile, c’è la bellezza del sogno. Non abbiamo ancora la potenza economica del Brescia campione d’Italia, o la sala trofei dell’ AGSM Verona, ma la nostra tela è bianca e tutto è possibile, possiamo colorarla come vogliamo. Qui mi si sta dando la possibilità di portare qualcosa di mio, qualcosa che è frutto degli anni di esperienza in club importanti. Sono queste le cose che ti fanno andare avanti, anche se come dicevo prima non viviamo in un paese all’avanguardia classicisticamente parlando, ma d’altronde come si fa a non essere romantici col calcio?!

Q

ual è la difficoltà maggiore per un uomo nel lavorare in un ambito prettamente femminile? Beh senza dubbio l’incontro fra due emotività differenti. Per un uomo il confronto con un gruppo di ragazze non è sempre facile, ci sono tanti aspetti che “noi maschietti” le volte non vediamo nemmeno, ma non per mancanza di sensibilità o per menefreghismo, non li vediamo perché semplicemente non fanno parte della nostra natura. Non voglio entrare nello specifico, ma ci sono certi aspetti del carattere dei due sessi che si avvicinano, si sfiorano, ma non si incontrano mai. È questa penso la parte più difficile che un uomo deve affrontare per entrare e restare nel mondo del femminile. È una realtà che ti può dare tanto, a me è successo, ma non è priva di ostacoli.

Q

uali sono gli obiettivi stagionali?

La presidente Flora Bonafini lo scorso anno non si è nascosta dietro ad un dito, e non lo farò nemmeno

A

nche a te facciamo la “solita” domanda ovvero: è davvero difficile far diventare il calcio femminile italiano come quello della maggior parte d’Europa? È una domanda che mi fanno spesso le persone che non fanno parte di questo mondo e che curiosamente vorrebbero saperne di più… Io non voglio risponderti con i soliti luoghi comuni, ma ti dirò di “si”, ti dirò che è davvero tanto difficile ed il problema è la nostra mentalità italiana. Siamo un popolo poco incline al cambiamento, con un approccio al lavoro troppo debole e con una crisi economica che fa paura. Troppi motivi validi per far pensare ad un rapido sviluppo del movimento. Aggiungo inoltre che anche all’estero non è tutto rosa e fiori come spesso sento dire da alcune giocatrici, o pseudo-

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intervista

io quest’anno: l’obiettivo è vincere. Stiamo tutti lavorando duramente, abbiamo l’obbligo di crederci ancora e di riprovarci. Lo scorso anno è andata male a causa di un inizio di stagione disgraziato, ed abbiamo dimostrato il nostro reale valore solo nella seconda parte della stagione dove abbiamo raggiunto i quarti di finale di Coppa Italia e 14 vittorie consecutive in campionato. Purtroppo non è stato abbastanza. La cosa positiva, e qui mi permetto di fare un plauso alla società, è che non si è andati alla caccia del colpevole, tutti ci siamo messi in discussione e ci siamo rimessi al lavoro. Ecco un altro aspetto raro e positivo che caratterizza il Valpolicella.

A

d oggi, a tuo avviso, qual è la miglior giocatrice a livello mondiale e in Italia? La risposta non è semplice. Dico questo nome perché l’avrei voluta a Verona quando aveva ancora 15/16 anni: Miedema. Attaccante olandese completa e ancora giovanissima. In Italia invece ho pochi dubbi: Tatiana Bonetti, una giocatrice che con la tecnica che ha può fare sempre la differenza.

I

l Valpolicella collabora strettamente con il Chievo Verona: in cosa si concretizza questa sinergia? Il Chievo Verona è una presenza che è quasi riduttivo definire prestigiosa proprio al nostro fianco. Oltre alla creazione di un settore giovanile, abbiamo collaborato anche nelle

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attività scolastiche di carattere promozionale, possiamo vestire con il loro materiale tecnico, abbiamo la possibilità di utilizzare il meraviglioso centro sportivo del Bottagisio per le nostre sedute di allenamento ed il Chievo mette anche a disposizione membri del proprio staff. Il club di Campedelli è una di quelle mosche bianche che nel panorama calcistico nazionale sta facendo qualcosa di concreto per il femminile e siamo fieri di poter vantare la vicinanza con un marchio come quello del Chievo. La loro attenzione nei nostri confronti ci fa però anche capire che stiamo lavorando bene, che stiamo costruendo qualcosa di importante. Questo da fiducia quando ci si sofferma a guardare al futuro.

T

i faccio una domanda provocatoria: si può paragonare il calcio maschile e quello femminile? La risposta purtroppo è no. No perché è come paragonare due sport diversi allo stato attuale, e lo dico con grande amarezza perché sono uno di quelli che ci crede e si fa il mazzo quotidianamente per il proprio club. Purtroppo tutto si riduce a livelli di interessi economici troppo divergenti che non ti consentono di allenarti e vivere come professionisti, i maschi invece questo lo possono fare. I dirigenti degli stessi club non possono permettersi di lavorare solo nel calcio, tutti hanno un secondo lavoro, tutti devono dividersi fra più impegni… quindi come si fa a considerare il paragone?! Quando avremo, non dico le stesse risorse, ma

almeno un aiuto per farci veramente camminare sulle nostre gambe sono certo che potremo riparlarne. Fino ad allora bisognerà stringere i denti, e credo che lo si stia facendo con grande dignità.

A

ltra domanda provocatoria: qual è il vero male del calcio femminile attuale? Dove si deve lavorare per renderlo più professionale e sempre più vicino al professionismo? Credo che non sia una cosa sola… è tutto il sistema che non funziona come dovrebbe. Qui tiro dentro tutti, non solo la federazione. “Professionismo” è una parola che tutti vorrebbero, ma che non molti capiscono cosa questa implichi. Sembra che il professionismo porti solo vantaggi e tasche piene. Non è così. Tutti dobbiamo dimostrare di meritarcelo iniziando ad assumere fin da ora l’atteggiamento giusto. Credo che ne le giocatrici e ne i club siano pronti per questo, non voglio generalizzare perché non sarebbe giusto nei confronti di chi invece ha già inquadrato il proprio percorso e sta facendo le cose nella maniera migliore, ma credo che il cambiamento non debba partire solo dalla federazione. Tutti dovrebbero dare qualcosa in più o farsi le domande nel modo giusto. Quando l’ambiente sarà professionale, e solo il limite economico ci differenzierà che chi già lo è, allora si che la nostra voce sarà forte e autorevole nelle stanze della federazione e potremo chiedere quanto ci spetta: uguaglianza!



volley

di Gian Paolo Zaffani

Andrea Giovi LIBERO DI STUPIRE

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presenze in Serie A e tanta voglia di iniziare una nuova avventura. È il riassunto perfetto per Andrea Giovi, nuovo libero della Calzedonia Verona che proprio all’ombra dell’Arena ha deciso di rimettersi in gioco lasciando Perugia. A dire il vero lascia la sua Perugia perché per tantissimi anni ha vestito la maglia della squadra della sua città. In Umbria ci sono gli amici, la famiglia e tutto quello che una persona si costruisce nella vita. Ci sono decisioni, però, che ti possono portare lontano e per chi fa sport ad alto livello, è la normalità. In cerca di nuove motivazioni, di un progetto importante

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e di nuovi stimoli, Andrea Giovi ha deciso di scelgliere Verona e la Calzedonia. Ricoprirà il ruolo di libero, sostituendo Nicola Pesaresi. Lui, nel cuore dei tifosi, vuole entrarci e l’abbraccio che i supporters gialloblù gli hanno riservato al suo primo giorno a Verona è stato eccezionale. “Verona – ha commentato Giovi per me è una scelta molto importante, sia dal punto di vista sportivo che personale. Ho voltato pagina sia nella mia vita privata che in quella professionale; sono onorato di fare parte di questo progetto. Per me la Calzedonia rappresenta un nuovo punto di inizio, ho trovato tanto entusiasmo sia nel pubblico che nella società e questo è qualcosa di fantastico. Quando ho avuto la proposta della società non ho esitato ad accettare”. Sulla nuova Calzedonia Verona, Giovi ha espresso tanta fiducia su mol-

teplici aspetti. “Alla base di questa squadra c’è tanta qualità, sia tecnica che umana. Quest’ultimo è un aspetto da non sottovalutare. La volontà può essere determinante, ti può anche cancellare qualche lacuna tecnica. Giocare in un gruppo dove tutti remano dalla stessa parte può fare la differenza e di questo ho grande fiducia”. A fare da collante ai 13 giocatori ci sarà ancora coach Andrea Giani, tecnico che Giovi ha conosciuto nell’esperienza in nazionale. “Con Giani – ha concluso Giovi - ci siamo sentiti per una conversazione molto piacevole e tranquilla. Mi ha dato il benvenuto a Verona; con lui in nazionale sono stato assieme per tre anni, questo ritrovarsi è molto piacevole. Sia da un punto di vista tecnico che umano è un allenatore molto capace e preparato; credo molto nel suo lavoro e nella sua impostazione”.



progetto sport

di Bruno Mostaffi

LESSINIA VOLLEY ASD LESSINIA in collaborazione con

foto?

A S D PA L L AV O L O A N TA R E S

ISCRIZIONI

Organizza

Il costo per partecipare è di 15 euro a persona, comprendente una t-shirt omaggio. Massimo 8 giocatori per squadra. Il modulo di iscrizione è disponibile sul sito www.pallavoloantares.it o richiedibile via e-mail a info@pallavoloantares.it. Iscrizioni fino al 20 agosto.

1° lessinia green volley

Velo Veronese 27 28 a g o s t o

TRASFERIMENTI

Il torneo si terrà presso il centro sportivo di velo veronese per tutta la durata saranno a disposizionedel pubblico e degli atleti stand gastronomici FORMULA: 4X4 MISTO • ALMENO DUE DONNE IN CAMPO • SQUADRE MAX 8 GIOCatori iscrizioni: aperte fino a sabato 30 luglio • quota di iscrizione €15 a GIOCATORE (maglietta in omaggio) PER INFO: WWW.PALLAVOLOANTARES.IT - INFO@PALLAVOLOANTARES.IT - Sig. Pierpaolo Filippi 320 0652758 Convenzione: CAMPEGGIO costo a persona € 7,00 giornaliero PULLMAN da Verona: PARTENZA PARCHEGGIO EX GASOMETRO Lung. Galtarossa andata/ritorno € 7,00

APT Verona mette a disposizione un pullman che collegherà due volte al giorno Velo Veronese con il parcheggio ex Gasometro di Lungadige Galtarossa. Il costo è di 7 euro a persona andata/ ritorno. Chi volesse usufruirne deve farne richiesta via e-mail a: info@pallavoloantares.it.

SOGGIORNI Torneo Pratocinato dal comune di Velo VeronESE

e c o l o g i s t i c a

VOLLESSINIA! I

l Comune di Velo Veronese, ASD Lessinia e ASD Pallavolo Antares, in collaborazione con la FIPAV di Verona, organizzano il 1° “Lessinia Green Volley”, torneo di pallavolo 4×4 misto (almeno 2 donne sempre in campo) in programma sul prato presso gli impianti sportivi di Velo Veronese sabato 27 e domenica 28 agosto 2016. Il Torneo inizierà il sabato alle 10 per poi continuare la domenica, con finali e premiazioni nel pome-

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riggio. Per tutta la durata della manifestazione saranno in funzione stand gastronomici e servizi igienici, entrambi disponibili già dal venerdì sera. Il torneo è aperto a tutti, senza distinzioni di età o “capacità tecnica”. Lo spirito è quello di trascorrere un week-end all’aria aperta, all’insegna dello sport. Calendario e orari degli incontri verranno fissati in funzione delle adesioni e del numero di partecipanti.

Il vicino campeggio offre la possibilità di soggiorno in diverse soluzioni: tenda, camper o roulotte. Il costo è di 7 euro al giorno a persona. L’accesso all’area campeggio è liberamente consentita ai partecipanti al torneo, ma anche ad amici e parenti. Il campeggio ha le sue regole, esposte in reception: fra queste, il divieto di introdurre bevande in bottiglia o in altri contenitori in vetro.

RESPONSABILITÀ Il Comune di Velo Veronese, ASD Lessinia, ASD Pallavolo Antares e gli sponsor declinano ogni responsabilità per infortuni e danni durante la manifestazione. L’iscrizione non dà diritto ad alcuna polizza assicurativa, chi si iscrive dichiara di essere in regola con le visite mediche sportive ed esonera gli organizzatori da ogni responsabilità. Durante il torneo è garantita la presenza del Servizio Sanitario, per mezzo di un’Ambulanza.

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di Antonio Ferrero

volley

PROGETTO GIOVANILE VOLLEY TEAM

A GONFIE VELE Ѐ

definitivamente archiviata la stagione 2015/2016 per il VTV, consorzio formato da Volley88, Bussolengo Volley Rosa, Pallavolo Gaiga Verona e West VR Volley. Le soddisfazioni sono state molte sia dal punto di vista dei risultati, in cui si è arrivati tra le prime quattro in tutte le categorie provinciali principali (under14, 16 e 18), sia dal punto di vista dei singoli con le convocazioni in rappresentativa provinciale di Sara Battistoli e Giorgia Frosini, la quale è pure stabile nella nazionale under16: l’atleta cresciuta nel settore giovanile VTV è l’unica veronese da tanti anni a questa parte che è arrivata nel giro azzurro e proprio recentemente dal 7 al 15 luglio ha partecipato a uno stage a Formia (LT).

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Foto in alto: Giorgia in nazionale- n°9. Foto sopra: il VTV DAY 2016


di xxxxx

serie C vtv-san martino

La prima squadra, che ha militato nel campionato di serie C, ha raggiunto una bella salvezza nonostante la giovane età: il gruppo era formato da ragazze under19 cresciute nel settore giovanile VTV alcune delle quali molto giovani come il palleggiatore Sara Moschini, classe 2000 titolare al suo primo anno in C e l’anno scorso in rappresentativa regionale, e Chiara Tamassia, classe 1999. Durante l’anno poi hanno potuto esordire ragazze altrettanto giovani come Zantedeschi (2000) e Frosini (2002) dimostrazione di come il progetto giovanile VTV sia in continua espansione e riesca con continuità a sfornare talenti che speriamo arriveranno ai massimi livelli nel giro di pochi anni. Il lavoro per la prossima stagione è già cominciato da diverse settimane e come punto fermo ha la riconferma dello staff tecnico, vero punto di forza del consorzio: per il terzo anno consecutivo il direttore tecnico sarà Alberto Valente che sarà coadiuvato dal

rappresentativa u14 -giorgia 12 sara 5

consolidato gruppo formato da Federico Coltro, Michele Milani, Antonio Ferrero e Arianna Pedoni che andranno a gestire tutte le squadre di selezione. Volley Team Verona si compone però di molte altre squadre di tutti i livelli per dare la possibilità ad ogni ragazza di fare attività ad un livello stimolante: sono quasi 600 le atlete del consorzio ai nastri di partenza ogni anno dal minivolley alla prima squadra e tutto ciò viene sapientemente gestito dal responsabile organizzativo Ivan Salamone. Per la stagione 2016/2017 c’è inoltre una importante novità: Francesca Lo Sapio, ex atleta storica del panorama veronese, è il nuovo direttore sportivo e metterà la sua esperienza a disposizione della società. Ѐ prossimo quindi l’inizio di questa nuova annata e invitiamo tutti a seguire VTV sui social (Facebook e Youtube) e sul sito internet www.volleyteamverona.it

serie C

under12 vtv

under14 terzo posto provinciale

under16 terzo posto provinciale

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tamburello

di Alberto Cristani

TERZO TITOLO CONSECUTIVO

Cavaion “no Brexit”: è ancora sul tetto d’Europa! Si è svolta a Negrar, lo scorso weekend del 2 e 3 luglio, la 21ª edizione della Coppa Europa Open maschile e la 16ª edizione della Coppa Europa Open femminile, organizzata su mandato della Federazione Internazionale dalla Federazione Italiana in collaborazione con le società Negrar ed Arbizzano, il Comune di Negrar ed il Comitato provinciale Fipt di Verona

I

l Cavaion Monte Peroni cala il tris e si aggiudica, dopo le edizioni 2014 e 2015, la Coppa Europa Open. Nella finalissima giocatasi domenica 3 luglio, a Negrar davanti al classico pubblico delle grandi occasioni, Yohan Pierron e compagni si sono imposti agevolmente per 13-4 contro la formazione mantovana del Medole. Partita generosa da parte del Medole che nella prima parte di gara ha provato a impensierire gli avversari, a onor del vero nettamente superiori, fallendo però alcune buone occasioni per rendere la partita più combattuta. Era uno degli obiettivi stagionali ed è stato

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tamburello

COPPA EUROPA

centrato alla grande. La soddisfazione è tanta, come se fosse ‘la prima volta’ perchè, a queste vittorie, non ci si abitua mai. «Si, questa coppa - afferma il capitano cavaionese Yohan Pierron - regala sempre emozioni forti. Siamo felicissimi di esserci riconfermati come migliore squadra a livello europeo. Abbiamo giocato una buona partita, ritrovando quel ritmo e quella precisione che avevamo un po’ smarrito ad inizio stagione. Il Medole fico a che ha potuto ha cercato di impensierirci ma, obiettivamente, la differenza è apparsa abbastanza evidente. Adesso pensiamo alla partita di sabato (domani 9 luglio) contro il Somma-

campagna: dobbiamo continuare a vincere e sperare che il Castellaro faccia qualche passo falso. Anche se la situazione è difficile, noi allo scudetto ci crediamo ancora». Dello stesso parere il mister del Cavaion Monte Edoardo Facchetti: «Felicissimo per la vittoria e per i complimenti. Non posso certamente dire che abbiamo sudato le proverbiali sette camicie per riconfermare il titolo europeo, ma comunque i ragazzi sono stati bravi a rimanere concentrati e a non sottovalutare gli avversari. Obiettivo raggiunto quindi e ora testa e gambe al campionato ma soprattutto al secondo appuntamento stagionale rappresentato dalle finali di coppa Italia in quel di Noarna che si disputeranno dal 9 al 14 di agosto. Per quanto riguarda il campionato, vedo piuttosto compromessa la si-

tuazione e purtroppo non dipende più solo da noi: anche ammettendo di vincere lo scontro diretto a s e t te m b re in casa nostra, non vedo contro quale squadra il Castellaro potrebbe perdere punti , però come si dice in questi casi ‘spes ultima dea’». Dello stesso parere anche il direttore sportivo-sponsor Guido Peroni: «Bene così, questa vittoria ci voleva perchè ci da una iniezione di fiducia importante in vista dei prossimi impegni. Non molliamo nulla, nemmeno il campionato: i conti li faremo alla fine della stagione».

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arrampicata sportiva

di Giovanna Tondini

CAMPIONATO NAZIONALE U14 AD ARCO

KING ROCK CHE

SUPER I TUOI BABY!

I

Alla seconda tornata di gare del campionato nazionale tenutosi ad Arco, da venerdì 10 a domenica 12 giugno, i nostri ragazzi delle categorie U10-12-14 si sono portati a casa ben 4 medaglie.

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l podio piace proprio ai giovanissimi atleti veronesi di arrampicata sportiva. Leader indiscussi nella specialità speed, i 10 atleti del gruppo agonistico King Rock Climb si sono comportati bene anche nelle altre discipline, permettendo al team di ottenere il sesto posto nella classifica a squadra, su ben 86 gruppi partecipanti. A cominciare dallo Speed (velocità), si sono aggiudicate il primo e secondo posto le piccole Sofia Milani e Iris Nori (U10). L’oro è stato conquistato anche dal compagno Giacomo Dal Pozzo, nell’U12, confermando un trand che lo vede protagonista nello speed da ormai tre anni. Buona anche la prestazione di Marco Baltieri, nell’U14, arrivato sesto, con il terzo miglior tempo nelle qualifiche, e del compagno Nicolò De Vecchi giunto al 29° posto. In maniera simile, Emma Adami e Sofia Bellesini (U12) si sono meritate una buona

9° e 11° posizione, seguite dalle sorelle Olga e Maddalena Cabilli oltre metà classifica. Se lo speed è senz’altro il punto di forza della squadra, sul quale hanno insistito maggiormente gli allenatori negli ultimi mesi, la disciplina Lead (difficoltà) richiede ancora lavoro e un allenamento diverso. Nonostante ciò, Iris Nori e Sofia Milani, hanno dimostrato molta grinta, ottenendo il 14° e il 24° posto in classifica, considerando i pochissimi allenamenti con la corda. In maniera simile si sono comportate Sofia Bellesini ed Emma Adami nell’U12, classificatesi ottava e dodicesima. Del tutto apprezzabile anche l’8° posto di Giacomo Dal Pozzo nella stessa categoria maschile, che gli ha consentito di ottenere punti preziosi per aggiudicarsi la medaglia di bronzo nella classifica combinata. Punti che si sono sommati a quelli del boulder, dove Giacomo è arrivato sesto. Nella superfinale boulder è entrata anche Sofia Bellesini,


pallanuoto

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giunta poi decima, penalizzata probabilmente dall’emozione. Potevano guadagnare fino a 10 posizioni Iris Nori e Sofia Milani nell’U10, sfortunate nelle qualificazioni. “Nel boulder il divario tra i nostri atleti e quelli delle altre squadre è veramente minimo”, ci assicura l’allenatore Enrico Veronese. E possono fare meglio anche atleti come Matteo Lucchini, che hanno bisogno di essere solo più motivati. Tirando quindi le fila dei tre giorni di competizioni, i giovani veronesi hanno confermato di avere molte potenzialità da fare fruttare. Impossibile non sorprendersi dei risultati, se si considera che la maggior parte di loro è del tutto nuova al mondo delle gare. Un mondo dove l’abitudine alla competizione conta

moltissimo. Dove il tifo della squadra a favore di un compagno è fondamentale come sostegno motivazionale. “I nostri atleti devono imparare a fare gruppo”, dice Enrico. “Al terzo giorno di gara si è notato un netto cambiamento tra di loro. C’era chi non voleva più tornare a casa pur di vedere e sostenere il compagno durante la sua gara!”. Tutto ciò motiva ancora di più gli allenatori ad affinare meglio gli allenamenti, in vista della prossima stagione. Altrettanto importante sarà investire sugli aspetti psicologici, determinanti nelle competizioni. E non solo per gli atleti, ma anche per gli allenatori, che devono sostenere, motivare e rassicurare i loro piccoli

arrampicatori, spesso travolti dalle emozioni. Un ruolo molto impegnativo, che tuttavia piace molto, almeno a Enrico Veronese e Roberto Franzoni, che lavorando giorni e giorni a stretto contatto con loro, alla fine se ne affezionano.

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intervista

di Alberto Cristani

FEDERICO MARCHESINI

FedeWind un kitesurfer ‘oldstylÈ Estate, voglia di sole, di divertimento e di… freschezza. Un modo senza dubbio insolito per accomunare questi tre elementi è il kitesurf, sport acquatico nato nel 1999 come variante del surf. Il kitesurf si pratica con una tavola ai piedi trainata da un aquilone, con la quale si “plana” sull’acqua. Le evoluzioni che ne conseguono sono davvero mozzafiato, uno spettacolo che diverte lo spettatore ma soprattutto chi cavalca la tavola e con essa, di fatto, vola!

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ederico Marchesini, classe 1981 nato Bussolengo, è senza dubbio uno dei kitesurfer più rappresentativi per quanto riguarda la nostra provincia. Nato a Bussolengo (classe 1981) è sposato con Milla (anche lei patita di kite) e ha due bambine, Aire e Solidea, che, ovviamente, seguono i genitori nei loro viaggi ‘spericolati’. “Ho iniziato a praticare kitesurf”- spiega Federico – “grazie ad un paio di amici di Verona che insegnavano in Mexico: era il 2002 e mi chiesero se potevo far loro da assistente. Da li è iniziato tutto! Uno di loro, Max Piona, tuttora insegna agli istruttori IKO International Kiteboarding Organization in Italia.


intervista

Per quanto mi riguarda, come istruttore, ho lavorato in Mexico, Spagna (Tarifa), Brasile, Capo Verde, Lago di Garda e Sicilia. Tutti posti bellissimi e unici. Tutto questo mio girovagare è stato possibile grazie al supporto di IPark di Lazise, BlueDistribution, Cortes Lazise, Foxkite, Stenoboatlazise e SicilykitePark” . “Entrando nello specifico” - prosegue Marchesini - “il kite è uno sport di trazione che può essere praticato da chiunque; si può iniziare da 14 anni e non ci sono limiti di peso e altezza. Si può praticare al mare e nei laghi, sempre comunque dove siano presenti scuole o associazioni che possano aiutare nel lancio e nell’atterraggio del kite, il momento più delicato. In condizioni di vento debole si usano aquiloni di dimensioni più grandi. Con le condizioni ideali è possibile praticare lo sport in maniera sicura, planando semplicemente (freeriding) oppure compiendo svariate evoluzioni o tricks (freestyle). È possibile usare il kite sia sulle onde (wavestyle) che su acqua piatta (wakestyle) a seconda delle caratteristiche dello spot (area dedicata alla pratica del kite n.d.r.). Le condizioni di vento ideali per i principianti del kitesurf sono comprese tra i 12 e i 24 nodi”. La caratteristica che ha agevolato l’espansione del kitesurf negli ultimi, oltre alla praticità dell’attrezzatura, è senza dubbio la facilità e rapidità con cui si può imparare a planare e, in seguito, a compiere salti ed evoluzioni aeree. Un buon corso di mediamente 12/14 ore fornisce le basi per un inizio della pratica sicura e autonoma.

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intervista

IL KITESURFER ‘OLDSTYLÈ “Seguire un corso è obbligatorio” – precisa Federico - “perché stiamo parlando di uno sport definito estremo e, benché i moderni materiali abbiano esteso la sicurezza, le insidie sono numerose, anche e soprattutto per gli altri. Per mi-

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nimizzare il pericolo è opportuno frequentare un corso che copra almeno questi punti: teoria del volo, conoscenza dei venti, uso di tutti i sistemi di sicurezza, cenni di meteorologia, decollo ed atterraggio, selfrescue, ridecollo dell’ala, bodydrag,

bodydrag di bolina e water-start, queste ultime situazioni in acqua. Molti club, circoli e stabilimenti balneari chiedono di esibire un’attestazione delle proprie capacità di conduzione di un kitesurf, in genere una tessera rilasciata al termine di


intervista

un corso; in Italia i circuiti più diffusi sono IKO, FIV (Federazione Italiana Vela), CKI (Classe Kiteboarding Italia) e IKA (International Kiteboarding Association)”. Attenzione quindi: il kite è uno sport stupendo ma necessita di prepara-

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intervista

IL KITESURFER

‘OLDSTYLÈ

zione specifica, fondamentale per evitare spiacevoli – e dolorosi – inconvenienti. Federico, come tutti gli atleti, adora in toto la sua disciplina anche se ci sono delle situazioni che pompano nel suo organismo dosi superiori di adrenalina. “Personalmente” – conferma Marchesini – “sono un freeride e quindi amo il vento molto forte e fare salti molto alti. Mi esalto con le manovre Oldstyle caratterizzate da grandi e altissimi salti, camminate sull’acqua, rotazioni in front e back, board off. Al momento sono al secondo posto in Italia con 15,6 metri di salto in alto (hangtime) misura che viene registrata grazie ad un chip sulla tavola e a un’applicazione chiamata Woosports. Mi piacerebbe battere il record italiano di 18 metri per poi affrontare quello mondiale di 24,8 metri stabilito Sud Africa. Ci sto lavorando. Ora però mi sto concentrando sul Cam-

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pionato Italiano che si svolgerà in Sardegna tra fine agosto e primi di settembre, per affrontare il BigAir, ovvero la gara del salto più alto”. “La cosa che amo di più di questo sport” – prosegue il campione veronese – “è il feeling che si stabilisce con gli elementi acqua e vento, che ti permette di dominarli. Ecco, quando si arriva quegli attimi, si riesce a trovare la libertà assoluta e l’adrenalina sale a mille! Se non avessi scelto il kitesurf probabilmente avrei fatto windsurf, barca a vela o climbing, visto che amo l’acqua ma anche la montagna”. Infine Marchesini spiega perché praticare questo spettacolare sport: “Consiglio di praticate il kitesurf , soprattutto ai più giovani, perché è uno sport di grande divertimento, che ti permette di conoscere posti e stili di vita nuovi, ambienti bellissimi e di rimanere in contatto con la natura. Inoltre, cosa da non trascurare, può offrire anche opportunità di lavoro all’estero in spot indimenticabili!”



guida sicura

di Fabio Celin

SPETTACOLO AD ADRIA

Tutti in pista per la sicurezza! È divenuta una piacevole consuetudine, capita una sola volta all’anno ma vi posso assicurare che l’attesa ne vale la pena. Di cosa sto parlando? Del Dimensione Guida Camp! Una giornata in cui ogni motociclista può mettersi alla prova ed affrontare, in compagnia di validi istruttori, tutte le simulazioni delle difficili prove cui la strada quotidianamente ci sottopone.

LOCATION L’Adria International Raceway è la location perfetta per affrontare un corso come questo, piazzali sconfinati ed un circuito in cui poter prendersi anche il lusso di sbagliare, tanto non ci sono né gli ostacoli ne gli altri pericoli che incontriamo quotidianamente sulla strada.

ISTRUTTORI Lo staff degli istruttori la chiama la “Reunion”, la giornata per stare insieme e ricordare i bei momenti discutendo delle nuove tecnologie e i nuovi modelli. Per loro, chiusi nelle tute in pelle dello stesso colore, è un evento importante, sanno bene che la loro dedizione rappresenta la riuscita di una giornata organizzata con molto impegno. Si

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muovono simultaneamente, ognuno di loro sa dove e quando deve andare, conosce bene il proprio gruppo di allievi e ne osserva discretamente i comportamenti e l’attrezzatura. Possono sembrare ermetici ma basta rompere il ghiaccio parlando delle motociclette e subito diventano mansueti e compagnoni. Sono attenti durante le esercitazioni, anticipando, quando serve, gli errori degli allievi. Non manca mai una pacca sulla spalla o un incoraggiamento a chi ha qualche difficoltà, del resto si sa che chi si diverte impara meglio! Al Dimensione Guida Camp fare nuove amicizie e condividere emozioni è la normalità, l’aspetto più importante resta comunque il potersi confrontare con la realtà di questo sport senza riferimenti agli irraggiungibili miti dell’agonismo o peggio di una classifica a “chi piega di più” o “il più veloce”. L’unico termine di paragone è l’impegno e la passione.


guida sicura

ALLIEVI Chi partecipa al Dimensione Guida Camp? Tutti, dallo sportivo al neofita senza dimenticare il turista, l’umiltà e la voglia di migliorarsi in un ambiente sano è la molla che fa superare tutte le incertezze. C’è chi si presenta all’appuntamento ogni anno dicendo che sia fondamentale mantenere l’allenamento e rispolverare la tecnica di guida, c’è chi porta un amico e un parente, sicuro che il corso sia importante per chi guida una moto, altri dicono che dovrebbe essere obbligatorio! Gli allievi arrivano la mattina dopo aver ricevuto certosine indicazioni sull’attrezzatura da utilizzare ed il programma della giornata. In fila ordinata, già dal primo

mattino, chi un pochino assonnato e chi emozionato, da subito per tutti l’ambiente si presenta decisamente accogliente e stimolante. Prima si va in aula per ascoltare i consigli e seguire la lezione teorica comune, poi si sperimenta subito sulle due ruote. Tra una prova di equilibrio e una di frenata, con il casco ben allacciato ci si dispone ordinatamente di fronte alla partenza di ogni singola prova. Al “via” del proprio istruttore la massima concentrazione che si trasforma velocemente in un rombo emozionante. La tensione resta alta fino alla fine della prova quando lo sguardo felice va cercare il consenso degli altri compagni. Una giornata memorabile che si conclude con la consegna di un attestato di partecipazione tra

gli applausi dei partecipanti e dei pazienti istruttori. Una immersione tra i motori e tanti nuovi amici che si ripeterà a grande richiesta nei prossimi mesi, per essere aggiornati basta visitare il sito internet www. d i mensioneguida.it o i social collegati.

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sicurezza

di Anna Rapisarda e Andrea Scamperle**

POLSTRADA

CIAO dolce Costanza! Non ci sono molte cose nel corso della vita che hanno la tragica capacità di colpirci violentemente e inaspettatamente nei nostri più profondi sentimenti verso un’altra persona: una di esse è certamente costituita dall’incidente stradale con esito mortale.

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Nella foto: la Classe 4 A dell’Educandato agli Angeli di Verona ** Tutor di educazione alla sicurezza stradale

U

n’imprevedibile e perciò inattesa detonazione che ci sbatte contro un muro che sino a poco prima era retto da consuetudini e certezze ma che improvvisamente si briciola lasciandoci soli e attoniti di fronte alla morte, alla perdita di un figlio, di una moglie, di una compagna che sedeva assieme a noi in classe, com’è accaduto a questi studenti. “Poco più di tre mesi fa, la notte tra il 18 e il 19 di marzo 2016, Costanza veniva trasportata d’urgenza in ospedale dopo un grave incidente. La macchina che la stava riportando a casa dopo una festa è uscita di strada mentre lei dormiva e da quel momento gli occhi di Costanza, azzurri come il cielo che ci è crollato addosso la mattina dopo, non si sono riaperti più. Dopo dieci giorni passati in ospedale ci ha lasciati per sempre, il 29 marzo. Morire a 17 anni riempie chi rimane in vita di rabbia e dolore, eppure Costan-

za è stata in grado di lasciare a noi – compagni di classe, ma soprattutto amici - un ultimo, prezioso regalo. Essere giovani significa credere fermamente di poter cambiare in meglio la realtà che ci circonda: questo l’abbiamo capito grazie a lei. Ogni momento trascorso assieme assume ora un significato più profondo, e il bisogno impellente di trasmettere tutto ciò a chi è giovane come noi si fa sempre più forte. Ciò che in noi è maturato attraverso il dolore deve maturare negli altri attraverso la consapevolezza che tragedie come questa avvengono per davvero, e non devono lasciarci indifferenti: con la sua gioia e la sua allegria Costanza coltivava una vita piena, ricca di interessi, di momenti indimenticabili e di desideri, eppure tutto questo, in un attimo fatale, è stato spazzato via. Il suo ricordo, dolce e doloroso al tempo stesso, fa scaturire in noi la voglia di fare del nostro meglio per curare con amore e atten-

zione quel dono prezioso che è la nostra Vita, e di trasmettere questa nostra volontà agli altri. La sicurezza stradale dipende da tutti noi, e più che da un insieme di regole e norme da seguire dev’essere garantita da una comune presa di coscienza, da una comune volontà e da un comune buon senso. C’è ancora molto da migliorare, ma Costanza andandosene così presto ha fatto in modo di lasciare a noi la sua speranza e la sua voglia di cambiare le cose, e faremo il possibile per non deluderla.” Ognuno di noi, quali parti intrinseche della propria esistenza, conosce attimi di felicità alla nascita di un bimbo e sentimenti di profondo dolore nel momento della perdita di un affetto, ma nella natura stessa dell’uomo esiste la resilienza, ossia la capacità di far fronte in maniera positiva a eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà, di ricostruirsi restando sensibili alle opportunità positive che la vita offre (cfr. Wikipedia). Siamo perciò certi che i compagni di Costanza, e non solo, sapranno seguirci in un percorso per comprendere quanto possa essere impegnativa la guida di un veicolo, ma anche come sia importante raccontare la loro esperienza attraverso il fatto tragico che hanno vissuto.



opes

di Alessandro Boggian

ASPETTI FISCALI E CONTRIBUTIVI

I COMPENSI PER L’ATTIVITÀ SPORTIVA DILETTANTISTICA

L

a natura fiscale e contributiva degli importi corrisposti per l’attività sportiva dilettantistica è stata oggetto nel tempo di numerosi interventi normativi finalizzati a definirne gli ambiti ed i limiti. Abbiamo incontrato Alessandro Zuliani, Consulente del Lavoro di Verona, per focalizzarne i principali aspetti.

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ome devono essere considerati da un punto di vista fiscale le indennità di trasferta, i rimborsi forfetari, i premi e i compensi erogati nell’esercizio di attività sportiva dilettantistica? L’articolo 67, comma 1, lettera m), del DPR n. 917/86 definisce come “redditi diversi” le indennità di trasferta, i rimborsi forfetari, i premi e i compensi corrisposti nell’esercizio di attività sportiva dilettantistica da Coni, Federazioni sportive nazionali, Unire, Enti di promozione sportiva e da qualunque organismo comunque denominato (incluse società e le associazioni sportive dilettantistiche), che persegua finalità sportive dilettantistiche e che sia da essi riconosciuto.

C

ome funziona la tassazione?

I compensi percepiti da sportivi dilettanti nell’esercizio di attività sportiva dilettantistica sono soggetti ad una particolare tassazione variabile

in funzione dell’entità del compenso complessivamente percepito nell’anno. • i primi € 7.500 sono totalmente esenti, non sono soggetti a tassazione o indicazione nella dichiarazione dei redditi; • i successivi € 20.658,28 sono soggetti ad una ritenuta a titolo d’imposta del 23% (oltre alle addizionali regionali e comunali variabili in funzione della residenza dello sportivo). • eventuali ulteriori somme eccedenti sono soggette ad una ritenuta a titolo d’acconto del 23% (oltre alle addizionali regionali e comunali variabili in funzione della residenza dello sportivo). L’imposta definitiva verrà poi calcolata in sede di dichiarazione dei redditi.

C

ome vengono denunciati all’Erario?

Le modalità variano in funzione del modello utilizzato. Nel 730 vanno indicati solamente gli importi eccedenti il massimale di €7.500 (quadro D, rigo D4, cod.7). In caso invece di invio dell’Unico, va compilata la sezione II-B del quadro RL.

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a un punto di vista contributivo, invece, come ci dobbiamo comportare? Vista la natura non professionale della prestazione, l’INPS con la circola-

re INPS n. 32/2001 ne ha previsto la totale esenzione. Dello stesso avviso è anche l’ENPALS che però nella circolare n. 13/2006, richiamando la Risoluzione dell’Agenzia delle Entrate n. 21/E del 2004, ha individuato nel “possesso di specifiche conoscenze tecnico-giuridiche connesse all’attività svolta” il parametro per determinare la professionalità o meno della prestazione.

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e uno sportivo riceve più compensi da diverse società o associazioni sportive? Al fine di garantire la corretta applicazione della normativa fiscale, lo sportivo è chiamato ad autocertificare eventuali somme percepite in precedenza, in modo da poter tenere monitorato l’eventuale superamento delle varie soglie.

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ltima domanda: quali sono le regole invece per i compensi corrisposti per attività amministrativa? Tutte le norme suesposte sono da applicare anche ai compensi percepiti per lo svolgimento di attività di carattere amministrativo-gestionale di natura non professionale. A titolo esemplificativo: le prestazioni relative ai compiti tipici di segreteria - raccolta delle iscrizioni, tenuta della cassa e della contabilità - da parte di soggetti non professionisti. (Circolare Ag. Entrate 22/E del 2003).

È possibile ricevere assistenza e richiedere una consulenza sui servizi offerti e qualsiasi altra informazione visitando la pagina www.opes.italia.it, la pagina facebook (Opes Verona), contattando il Comitato Provinciale di Verona (opesverona@gmail.com) o direttamente Alessandro Zuliani (alessandro@zuliani.it - 045/577369).

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msp verona

di Davide Valerio

CALCIO A 5

Parla rumeno la World Champions 2016 I Le gare si sono disputate sui campi del Centro Sportivo San Floriano e Centro Sportivo Sisport ed hanno visto una buona affluenza di pubblico a sostenere le squadre che si son date battaglia fin dalle prime gare

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l torneo World Champions 2016 di calcio a 5 “10° Trofeo KUBITEK” ha preso il via il 10 giugno con venti squadre abbinate alle squadre di club che hanno partecipato alle fasi finali delle “CHAMPIONS” continentali (8 squadre UEFA Champions League, 4 squadre Coppa Libertadores, 4 America/ Oceania, 4 Africa). Le squadre partecipanti sono state suddivise in cinque gironi da quattro. Le squadre classificate ai primi tre posti di ciascun girone + la miglior quarta classificata accedevano agli ottavi, le vincenti ai quarti, semifinali e finali ad eliminazione diretta per aggiudicarsi il World Champions League 10° Trofeo Kubitek. Le rimanenti quattro squadre quarte classificate di ciascun girone accedevano alle semifinali e finale ad eliminazione diretta per aggiudicarsi la “Coppa di Lega”. Nella finalissima per il titolo finale, al cospetto di un numerosissimo pubblico mai visto fino ad ora si sono sfiudate il San Paolo (BRA) e TP Mazembe (RPC). Le due squadre sono arrivate all’appuntamento decisivo dopo ben sei incontri. Per quanto riguarda il San Paolo, incontri molto difficili e tesi alcuni vinti con qualche difficoltà ma questa sera i favori del pronostico sono tutti per loro, anche il TP Mazembe ha incontrato molte difficol-

tà ai quarti e semifinali avversari difficili e arriva a questo appuntamento con qualcosa in meno rispetto agli avversari. La gara inizia con fare molto accorto da parte di entrambe le squadre, molto spigolosa e fallosa soprattutto da parte dei rumeni a cinque falli dopo otto minuti. Ma sono questi ultimi a passare in vantaggio con Codreanu e a sfruttare soprattutto le ripartenze sugli attacchi avversari. I brasiliani attaccano e i congolesi si portano sul 2-0 con Macare che sfrutta una indecisione della difesa avversaria. Gusmao dopo alcuni minuti del secondo tempo accorcia ma neanche il tempo di gioire che Georgescu ristabilisce le distanze. La squadra guidata dalla panchina da Peroni tenta il tutto per tutto con Cecchini portiere volante. Si arriva a un minuto dalla fine e Pappalardo dà una piccola speranza di poter acciuffare in estremis il pareggio spento dal fischio finale dell’arbitro che sancisce la vittoria della squadra rumena. Grande euforia per Georgescu e compagni che festeggiano a birra e champagne l’ennesimo trionfo. La serata si è conclusa con la Cerimonia delle Premiazioni col Presidente Regionale Veneto MSP Antonino Portale, ospiti Gianpaolo Zorzella Amministratore Delegato di Kubitek Sponsor del Torneo, Davide Valerio e Fernando Gaspari che hanno curato le interviste e le riprese televisive.


di Bruno Mostaffi

progetto sport

con uisp

Il calcio è per tutti

U

isp Verona, ed in particolare la Struttura Calcio, si propone anche quest’anno come l’Ente di Promozione Sportiva di riferimento nell’organizzare campionati amatoriali a livello locale. Gruppo giovane e consolidato ma sempre in continua espansione, i dirigenti della Struttura Calcio, forti del titolo rappresentativo di Campioni d’Italia 15/16 di Calcio a 5 (finali disputate a Montesilvano - Pescara, dopo aver conquistato il titolo regionale a Padova), si spingono con determinazione nell’affrontare nuove e stimolanti sfide, eliminando il complesso dello specchietto retrovisore. L’intenzione è quella di traghettare la Uisp nel futuro e di renderla quanto mai pronta ad abbracciare sempre nuove realtà presenti sul territorio. Partendo da una matrice vincente, come quella del campionato di Calcio a 5 (stagione 15/16, 30 squadre partecipanti e più di 500 tesserati), lo scorso anno la Lega Calcio Uisp di Verona, è riuscita ad entrare di prepotenza nell’organizzazione di altri due campionati, stavolta outdoor,

Calcio a 7 e Calcio a 11, candidandosi nel veronese come nuova realtà e modello di gestione e organizzazione. A testimonianza di questo sono stati i numerosi feedback positivi dei partecipanti e non, che per i dirigenti Uisp sono stati gratificanti sopra ogni altra ricompensa e hanno permesso di creare linfa per nuove idee e proseguire nello sviluppo di un know-how vincente. Per la stagione 2016/17 si è deciso di allargare ulteriormente l’offerta proponendo, oltre a quelli già citati (Calcio a 5, Calcio a 7 e Calcio a 11), anche i campionati di Calcio a 5 Femminile e quello di Calcio a 5 per gli Over 35. Ciò che contraddistingue maggiormente i campionati Uisp dagli altri, oltre alla serietà e alla professionalità degli organizzatori e delle società partecipanti, sono le innovazioni che ogni anno vengono introdotte nel circuito. Nella scorsa stagione ha riscosso grandissimo successo l’applicazione “Football Uisp” (scaricabile da qualsiasi smartphone), che in tempo reale ti aggiorna su risultati, classifiche e marcatori. Per la stagio-

ne 16/17 è previsto un upgrade della stessa e l’introduzione di una rivista trimestrale gratuita che, oltre alla presentazione delle squadre, aspirerà ad essere il punto di riferimento giornalistico sportivo, e non solo, dei campionati Uisp locali. Senza tralasciare l’esposizione e la visibilità sui social network (Facebook, Twitter e Canale Youtube). Un ulteriore valore aggiunto dei campionati Uisp sono i premi finali, strumento traduttore di ciò che è stato espresso sul campo sotto l’aspetto tecnico-sportivo; numerosi e variegati, vanno dalle coppe alle prime tre classificate, alla coppa disciplina, dal premio ai capocannonieri fino ad arrivare al vanto della Struttura Calcio Verona, ovvero: il pallone d’oro per il miglior giocatore (eletto dai rappresentanti delle singole società). La Uisp in questi ultimi anni ha dimostrato di voler e di saper coniugare professionalità, serietà, disciplina e innovazione allo scopo di accogliere lo sport nelle sue poliedriche forme, garantendo qualità e trasparenza a tutti i suoi associati.

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l’angolo fiscale

di Giovanni Magrone

LA SPONSORIZZAZIONE delle società sportive dilettantistiche: aspetti legali e fiscali.

L

a sponsorizzazione è il mezzo (o accordo) attraverso cui una parte (sponsor), per avere notorietà pubblica, eroga mezzi economici all’altra parte (sponsorizzato) che si impegna ad effettuare determinate prestazioni per far sì che si realizzi questo ritorno di immagine (pubblicità). Ris. 14/11/02 n. 356/E, “un contratto bilaterale a prestazioni corrispettive, in base al quale il soggetto sponsorizzato o sponsee si obbliga nei confronti dello sponsor ad effettuare determinate prestazioni pubblicitarie dietro versamento di un corrispettivo che può consistere in una somma di denaro, in beni o servizi, che lo sponsor deve erogare direttamente o indirettamente”. Si consiglia di conservare la documentazione (foto di eventi, di striscioni, di tabelloni ecc.) che dimostri le modalità di esecuzione della sponsorizzazione/ pubblicità ovvero come è stato eseguito il contratto. Tale contratto, poi, deve contenere in modo accurato e preciso gli accordi, le prestazioni da eseguire, i tempi, le modalità e le tariffe. Utile alla congruità del costo è la verifica delle tariffe ordinariamente applicate sul mercato per ciascuna prestazione pubblicitaria. Infine è opportuno provare il concreto sostenimento del costo laddove è necessario un metodo di pagamento tracciabile ovvero assegni, ricevute bancarie, bonifici escludendo i contanti. Per quanto alla inerenza (ovvero alla necessità/opportunità) della prestazione occorre rammentare la giurisprudenza di merito (Cass, n. 20054 e n. 20055 del 24 settembre 2014, n. 6548/2012; n. 12168/2009, n. 16826/2007 e n. 7340/2008; n. 24065/2011, n. 3340/2013, n. 6502/2000 e CTR Brescia

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3421/15). Per l’associazione sportiva: i proventi derivanti dalla sponsorizzazione concorrono alla formazione del reddito. Queste somme rientrano nelle disposizioni relative alla “decommercializzazione” dei proventi anche se nel limite di 51.645,69 euro e nel rispetto delle seguenti condizioni: deve trattarsi di proventi percepiti nello svolgimento di attività commerciale connessa allo scopo dell’associazione; l’associazione sportiva deve essere stata riconosciuta da un Ente di promozione sportiva e deve aver optato per il regime tributario agevolato previsto dalla legge n. 398 del 1991; non deve essere superiore a due il numero di eventi da cui derivano i proventi. Le associazioni che hanno scelto il regime contabile agevolato sottoporranno a tassazione forfetaria, allo stesso modo dei proventi commerciali percepiti, anche i proventi delle sponsorizzazioni. Anche per quanto concerne l’imposta sul valore aggiunto le sponsorizzazioni sono considerate sempre come attività commerciale, a prescindere dal soggetto che la pone in essere. Pertanto, per le stesse, occorre rispettare tutti gli obblighi previsti dalla normativa Iva. In ogni caso, è sempre possibile usufruire delle agevolazioni della legge n. 398 del 1991, qualora si scelga il regime fiscale agevolato previsto dalla stessa norma. (Le cessioni di beni prodotti o commercializzati dallo sponsor sono imponibili con applicazione dell’aliquota d’imposta relativa ai beni ceduti). Per lo sponsor: il decreto sulle Semplificazioni fiscali 2014 dispone un’unica percentuale di detrazione per le prestazioni pubblicitarie e quelle di sponsorizzazione: sia le spese di sponsorizzazione sia quelle di pubblicità sono soggette ad una misura di detrazione forfettaria dell’IVA pari al 50%. L’art. 29 del decreto sulle semplificazioni fiscali modifica l’art. 74, comma 6, D.P.R. n. 633/1972, per effetto del quale si aumenta al 50% la detrazione forfettaria IVA riconosciuta per le operazioni di sponsorizzazioni, ha l’effetto di disporre un’unica percentuale di detrazione per le prestazioni pubblicitarie e quelle di sponsorizzazione. Ne consegue che sia le spese di sponsorizzazione sia quelle di pubblicità sono soggette ad

una misura di detrazione forfettaria dell’IVA pari al 50%. La conseguenza è rilevante sotto il profilo della deducibilità del costo, in quanto incide sulla determinazione del reddito d’impresa. In generale queste disposizioni riguardano le associazioni sportive dilettantistiche che nel periodo d’imposta precedente hanno conseguito dall’esercizio di attività commerciali proventi per un importo massimo di 250.000 euro (ASD); le associazioni senza scopo di lucro e le associazioni pro loco; le società sportive costituite sotto forma di società di capitali senza scopo di lucro (SSD); le associazioni bandistiche e cori amatoriali, filodrammatiche, di musica e danza popolare legalmente costituite senza scopo di lucro. Di peculiare importanza, è l’affermazione contenuta nella relazione illustrativa all’art. 29 del decreto sulle semplificazioni fiscali, laddove viene affermato che: “La semplificazione è operata nell’ottica della riduzione del contenzioso (dovuto in particolare alla difficoltà di distinguere tra prestazioni di pubblicità e di sponsorizzazione)”. Al contrario, parificando le spese di sponsorizzazione a quelle di rappresentanza, la deducibilità avviene nel periodo di sostenimento, se rispondenti ai requisiti di inerenza e congruità stabiliti dal D. M. 19 novembre 2008 e, quindi, in misura forfetaria in base al volume dei ricavi dell’impresa (l’1,3% per ricavi fino a 10.000.000 euro; lo 0,5% per ricavi da 10.000.000 fino a 50.000.000 euro; lo 0, 1% per ricavi oltre 50.000.000 euro). Ai fini IVA, se l’importo della sponsorizzazione rientra tra le spese di pubblicità, per lo sponsor l’imposta è detraibile, mentre diventa indetraibile, ai sensi dell’art. 19-bis, D.P.R. n. 633/1972, qualora sia annoverato tra le spese di rappresentanza. In pratica, il criterio discretivo va individuato nella “diversità” degli obiettivi che, per le spese di rappresentanza può farsi coincidere con la crescita dell’immagine ed il maggior prestigio, laddove, per le spese di pubblicità o di sponsorizzazione, consiste in una diretta finalità promozionale e di incremento commerciale e di clientela (per tutte, Cass., sentenza n. 15318 del 4 luglio 2014).


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