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| Anno XLIII SOMMARIO | Luglio Agosto 2018

PROGETTI projects

RUBRICHE index

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JOSEPH WOLFE STADI E CAMPI DI CALCIO GEELONG, AUSTRALIA RISTRUTTURAZIONE DELLO STADIO DI FOOTBALL AUSTRALIANO DI

BRUNO GRILLINI OPINIONE PONTI E GRANDI STRUTTURE DI

Opinion / Bridges and large structures

Stadiums and soccer fields / Geelong, Australia. Refurbishing of the Australian Football Stadium Design: Populous

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CESARE LINO ALTRI IMPIANTI DOMODOSSOLA (VERBANIA) RINNOVAMENTO DELLO STADIO E DEL CENTRO MULTISPORTIVO DI

Other facilities / Domodossola (Verbania) Renewal of the Stadium and the multi-sports centre

FABIO PASSONI TSCAPE CESANO MADERNO (MONZA BRIANZA) STAZIONE PER BICICLETTE DI

Tscape / Cesano Maderno (Monza Brianza) – Bike Station

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Design: arch. Piero Piana

REDAZIONE PRODUZIONE ECCO IL CAMPO COPERTO PER GIOCARE A PADDLE (O PADEL…) A CURA DELLA

Production / Here is the covered field to play paddle

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ROBERTO BUCCIONE ATLETICA LEGGERA ROMA ATLETICA LEGGERA E RUGBY AL ST. GEORGE’S BRITISH INTERNATIONAL SCHOOL DI

Athletics / Refurbishing of athletics track and football/rugby field at St. George's British International School, Rome Design: archh. Roberto Buccione, Matteo Buccione

SPECIALE special 59

BRUNO GRILLINI CANI, VERDE E MARCIAPIEDI TRA URBANISTICA E ARREDO: NORME, PROGETTI E ATTREZZATURE SPECIALI A CURA DI

Dogs, greenery and sidewalks

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REDAZIONE REPORTAGE GLI EUROPEI DI ATLETICA LEGGERA SULLA PISTA AZZURRA DI BERLINO A CURA DELLA

Reportage / European Athletics Championships on Berlin's blue track


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Year XLIII | CONTENTS | July August 2018

INSERTO insert 54

BRUNO GRILLINI REPORTAGE L’APPUNTAMENTO DI ARCO CON L’ARRAMPICATA SPORTIVA DI

Reportage / Appointment with sport climbing in Arco

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MARIA CARBONE TUTTERBA AMATRICE (RIETI) NUOVO CAMPO DI CALCIO DOPO IL SISMA DI

Tutterba / Amatrice (Rieti), New football field after the earthquake Design: arch. Filippo Fanelli

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STEFANO LONGHI IMPIANTI ETICI / IMPIANTI SOSTENIBILI ECOSOSTENIBILITÀ E NORME ITALIANE DI

A CURA DI

NOTIZIE

ALLEGATI appendixes

SABINA ORRICO

I-XVI SCHEDE TECNICHE Legislazione regionale - 10.1 sport

News

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ISSN 1121-6913

From the municipalities

i SeiMedia - Sport&Impianti.it c Tsportmagazine f Sporteimpianti.it Geelong, Australia Ristrutturazione dello stadio di football australiano / Refurbishing of the Australian Football Stadium Articolo a pag. 8

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Ponti e grandi strutture

L’OPINIONE di Bruno Grillini

Era la denominazione di un corso non obbligatorio della facoltà di Architettura, almeno negli anni ’70. Non rientra tra gli esami del mio libretto: forse preferivo le lezioni-spettacolo di Bruno Zevi o quelle pionieristiche di paesaggio di Vittoria Ghio Calzolari, con un giovane Fulco Pratesi come assistente. In effetti, in seguito, nei pochi edifici che ho realizzato mi sono sempre affidato, per le strutture, a un ingegnere. Ma che invidia per chi era in grado, con formule e tabelle, di calcolare forma e dimensione di ardite invenzioni costruttive (e il computer non esisteva ancora). Si era all’apice della cultura del cemento armato: che ha consentito impensabili voli di fantasia e anche imperdonabili scempi ambientali. Oggi – dopo il crollo del 14 agosto - siamo chiamati a prendere coscienza del fatto che il cemento armato è tutt’altro che eterno, a differenza della nuda pietra i cui conci costituiscono le architravi di “ponti e grandi strutture” – ad esempio - dell’epoca romana. Chi si ricorda cos’è o cosa dovrebbe essere il “fascicolo del fabbricato”? Il “fascicolo dell’opera”? il “piano di manutenzione dell’opera e delle sue parti”? Oggi c’è poi la progettazione BIM, che, applicata integralmente, dovrebbe consentire di avere una totale gestione del ciclo di vita dell’opera dopo la sua costruzione. Ma anche senza obblighi e regolamenti, la costruzione va intesa come un organismo “vivente”: una buona progettazione, una onesta realizzazione, e una amorevole custodia, gestione, manutenzione; fino al termine naturale della sua vita. E vale non solo per i ponti ma anche per il minuscolo spogliatoio del nostro campetto di calcio amatoriale.

Opinion

Bridges and large structures

It was the name of a non-compulsory course at the Faculty of Architecture, at least in the 70s. It's not part of the exams of my booklet: maybe I preferred the lecture-performing by Bruno Zevi or the pioneering landscape lectures by Vittoria Ghio Calzolari, with a young Fulco Pratesi as assistant. In fact, later on, in the few buildings I have built, I have always relied on an engineer for the structures. But what an envy to those who were able, with formulas and tables, to calculate shape and size of daring constructive inventions (and the computer did not exist yet). We were at the height of the reinforced concrete culture: it allowed unthinkable flights of fantasy and also unforgivable environmental devastation. Today - after the collapse of 14 August - we are called to become aware of the fact that reinforced concrete is far from eternal, unlike the bare stone whose blocks form the lintels of "bridges and large structures" - for example - from Roman times. Who remembers what the 'building file' is or should be? The 'file of the work' and the 'maintenance plan for the work and its parts'? Today there is also the BIM design, which, when applied in full, should make it possible to have a total management of the life cycle of the building after its construction. But even without obligations and regulations, construction must be understood as a "living" organism: good planning, honest realization, and loving care, management, maintenance; until the natural end of its life. This applies not only to the bridges, but also to the tiny dressing room on our amateur football pitch. Ponte di ferro sul Po a Pontelagoscuro, (1912).

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STADI E CAMPI DI CALCIO STADIUMS AND SOCCER FIELDS

Geelong, Australia

Ristrutturazione dello stadio di football australiano di Joseph Wolfe

In Australia, lo sport nazionale si gioca su campi di forma ovale; nella città dei Geelong Cats, lo storico stadio collocato in pieno tessuto urbano, è parte integrante della comunità, ed è in corso di ristrutturazione per fasi successive.

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Dida IT. Dida ENG.

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STADIUMS AND SOCCER FIELDS | STADI E CAMPI DI CALCIO

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Il GMHBA Stadium è la sede della squadra della Geelong Cats, squadra che gioca nella Australian Football League (AFL), ed è parte integrante del tessuto urbano della città di Greater Geelong da quasi 75 anni. Pur essendo conosciuto per il suo uso corrente nelle partite della AFL, lo Stadio è un vero e proprio luogo polivalente con la sua vasta gamma di strutture utilizzate per diversi sport ed eventi esclusivi o popolari. La ristrutturazione dello stadio è iniziata nel 2008 e si articola in cinque fasi. In queste pagine è illustrato il progetto per le ultime tre fasi, di cui la fase finale è ancora da completare. Il progetto ha interessato il nuovo stand Ross Drew, lo stand Sud dei giocatori e il Charles Brownlow Stand. Lo stand Ross Drew ha aumentato la capacità dello stadio GMHBA di 5.000 posti a sedere, fornendo al contempo nuove strutture per l'allenamento e la riabilitazione dei giocatori e per il tempo libero aziendale, aumentando al contempo le strutture per gli spettatori disabili, e ha aggiunto nuove strutture amministrative per i Geelong Cats. Lo stand dei giocatori ha portato la capacità complessiva a circa 33.500 posti a sedere, ha istituito un Community Wellness and Education Centre, una sala per i nuovi soci e ha migliorato l'esperienza complessiva degli spettatori. L'ultimo sviluppo del GMHBA Stadium è il nuovissimo Charles Brownlow Stand. Questa fase ha soddisfatto la richiesta di aumentare la capacità di altri 4.000 posti a sedere, fornendo nel contempo una gamma completa di servizi per club e comunità, tra cui: nuove strutture amministrative e di formazione per club, negozio di gadgets e caffè, una grande sala multifunzionale, giardino indigeno e il Sunrise Centre, una struttura volta ad assistere le persone con disabilità nel reinserimento nel mondo del lavoro. Il lavoro svolto sullo stadio GMHBA ha contribuito a promuovere un maggiore senso di appartenenza e di connessione con la comunità, con molte caratteristiche progettate per operare tutti i giorni della settimana.

Dalla parte degli spettatori Nella progettazione, la percezione da parte degli spettatori è stata tenuta in primo piano, sia che si tratti del tifoso accanito, della famigliola locale o di un neofita dello sport. Lo stadio GMHBA contiene delle caratteristiche estremamente innovative per attirare i visitatori e invogliare nuovi utenti a visitare lo stadio. Il Fan Portal è un’idea applicata qui per la prima volta al mondo: una stanza con il pavimento in vetro che si trova sopra lo spazio di riscaldamento della squadra di casa. Questo permette ai tifosi di librarsi letteralmente sopra i loro eroi sportivi prima e dopo le partite, mettendosi in contatto con il “santuario” interno. Il catino denominato Brownlow Stand è stato progettato per ottimizzare la visuale e massimizzare l'atmosfera coinvolgente, invitando il pubblico a partecipare e aumentando così le opportunità di guadagno commerciale per il Club. Il lavoro di ristrutturazione dello stadio GMHBA non

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In alto, sulle due pagine, prospetto dell’edificio/tribuna dall’esterno del campo. In questa pagina, al centro, una sezione. In basso, la tribuna vista dal campo ovale.

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Above, on the two pages, a view of the building/grandstand from outside the court. On this page, in the centre, there is a section. Below: the grandstand seen from the oval field.

Nella pagina a lato, e nella doppia pagina di apertura, l’esterno della costruzione con la spettacolare copertura in corrispondenza dell’ingresso al pubblico.

On the opposite page, and in the double opening page, the exterior of the building with the spectacular coverage at the entrance for the public.

STADIUMS AND SOCCER FIELDS | STADI E CAMPI DI CALCIO

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Geelong e i suoi “Gatti” Geelong è la seconda città più popolosa dello Stato australiano di Victoria. È una città portuale situata sulla Corio Bay, un’insenatura della più ampia Port Phillip Bay su cui si affaccia la città di Melbourne, una cinquantina di km a nordest in linea d’aria. Il Geelong Football Club, anche noto come “i Gatti di Geelong” (The Cats) è una società professionistica di football australiano, che gioca nella Australian Football League (AFL). I “Cats” hanno due terreni di gioco, il Kardinia Park – zona sportiva incentrata sul GMHBA Stadium – e il Melbourne Cricket Ground. I colori tradizionali della divisa di Geelong sono il blu navy e i cerchi bianchi. Il soprannome del club, "The Cats", è stato utilizzato per la prima volta nel 1923, quando dopo una serie di sconfitte un fumettista locale suggerì che il club aveva bisogno di un gatto nero per portargli buona fortuna. Il calcio australiano (“Australian rules football”, o più sinteticamente “Aussie rulea”) è lo sport nazionale, di gran lunga il più praticato e seguito in Australia. Si gioca fra due squadre di 18 giocatori su un campo in erba di forma ovale, di dimensioni variabili fino a 185 metri per 155, con una superficie quindi che può essere pari a quattro campi di calcio. La scheda dimensionale del Football Australiano è stata pubblicata su Tsport 301 (gennaio/febbraio 2015) in occasione del servizio sullo Stadio Wanangkura di Port Headland.

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In questa pagina, pianta dell’edificio/tribuna, che segue la curvatura dell’ovale del campo di football australiano. Nella pagina a lato, in alto la posizione di Geelong sulla baia di Melbourne, e un’ortofoto in cui spiccano le forme ovali dello stadio e degli adiacenti campi di allenamento.

Al centro, a sinistra il “Fan Portal” con il pavimento trasparente dove il pubblico può scorgere gli atleti nella palestra di riscaldamento; a destra, un’ampia sala spogliatoi con gli armadietti numerati. In basso, la palestra di riscaldamento con il pavimento in regupol ® e il soffitto trasparente.

On this page, a plan of the building/tribune, that follows the curvature of the oval of the Australian football field. Opposite, at the top of the page, is Geelong's position on Melbourne Bay, and an orthophotograph with the oval shapes of the stadium and adjacent training grounds. In the centre, to the left, the "Fan Portal"

with its transparent floor where the public can see the athletes in the heating gym; to the right, a large dressing room with numbered lockers. Bottom, the heating gym with regupol ® floor and transparent ceiling.

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solo ha trasformato il luogo in una struttura polivalente e multisport, ma ha anche aiutato la comunità di Geelong a connettersi con la propria squadra.

Stadiums and soccer fields

Geelong, Australia. Refurbishing of the Australian Football Stadium Geelong, Australia. Refurbishing of the Australian Football Stadium In Australia, national sport is played on oval-shaped courts; in the city of the Geelong Cats, the historic stadium, located in full urban, is an integral part of the community, and is being renovated in stages. GMHBA Stadium is the home of the Geelong Cats Australian Football League (AFL) team and has been a cherished part of the City of Greater Geelong’s urban fabric for almost 75 years. Whilst the Stadium is best known for its AFL match day usage, the Stadium is a truly multi-purpose venue with its diverse range of facilities being used for a different number of elite and community level sports and events. The GMHBA Stadium’s redevelopment commenced in 2008 and will occur over five stages. Populous was commissioned to design the latest three stages with the final stage yet to be completed. During these stages, the new Ross Drew Stand, Players’ Southern Stand and the Charles Brownlow Stand have been designed. The Ross Drew Stand increased the capacity of GMHBA stadium by 5,000 seats while providing new player training/rehabilitation and corporate entertaining facilities while increasing the disabled spectator facilities, added new administration facilities for the Geelong Cats. The Players’ Stand brought the overall capacity to approximately 33,500 seats, established a Community Wellness and Education Centre, a new member’s lounge and improved the overall spectator experience.

Ristrutturazione del GMBH Stadium a Geelong, Australia Designer's team: Populous Tempi di realizzazione: 18 mesi Costo di costruzione: 89 milioni di dollari (77 milioni di euro) Sports flooring: by Play & Regupol

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ALTRI IMPIANTI OTHER FACILITIES

Domodossola (Verbania)

Rinnovamento dello Stadio e del centro multisportivo di Cesare Lino

L’ampia area sportiva presente alla periferia nord di Domodossola, che comprende oltre allo stadio con pista di atletica anche un sistema di piscine e campi sportivi per le discipline più diverse, è stata recentemente rinnovata e ottimizzata in tutti i suoi aspetti e funzionalità.

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Intorno allo Stadio - dedicato all’alpino Silvestro Curotti -, risalente agli anni cinquanta, con la piscina e gli altri campi sportivi oggi rimessi a nuovo, Domodossola è dotata di una vera e propria cittadella dello sport. In particolare, lo Stadio torna ad essere la casa della Juve Domo, emigrata in questi anni, per necessità, a Villadossola. Con la scelta dell’erba sintetica sui diversi campi di calcio e calcetto, e l’affidamento ad un unico gestore, l’insieme degli impianti sportivi è oggi ottimizzato per le esigenze di professionisti e cittadini senza che gli uni penalizzino le attività degli altri. L’inaugurazione è avvenuta il 3 giugno scorso, in coincidenza con la Giornata nazionale dello sport.

Il campo da calcio È stata in primo luogo effettuata la sostituzione della superficie del campo da calcio preesistente in erba naturale con manto in erba sintetica a drenaggio verticale. Il campo da calcio a 11 in erba sintetica consente un uso continuativo e costante della superficie di gioco senza dover attendere i periodi di “riposo” che il terreno in erba naturale richiede; inoltre ampliando l’orario di utilizzo è possibile estendere l’uso della superficie non solo alla squadra di calcio per le partite settimanali ma anche e soprattutto a scuole, bambini e ragazzi che possono utilizzare sempre il campo rendendolo di fatto una superficie polivalente aperta a tutti. Date le dimensioni della pista di atletica (misure secondo IAAF) non è stato possibile realizzare un campo 105x65 m oltre alle aree di sicurezza e pertanto si è optato per un campo di tracciatura 100x60 m (L.N.D. serie D). Con il drenaggio da 21 cm (previo scotico dell’aera naturale) si è potuto portare il bordo esterno del campo (zona esterna alle fasce di rispetto) alla quota della pista di atletica, che prima era rilevata di 12-15 cm, al fine di non avere alcun ostacolo o gradino. L’area di gioco è attualmente illuminata da un numero complessivo di 44 fari montati su 4 torri faro fisse, di altezza pari a circa 25 m fuori terra.

Il manto in erba sintetica Il manto è a fibra monofilo con tre nervature asimmetriche e sezione semiconcava ad angoli rinforzati. L’intaso di stabilizzazione è in sabbia silicea, mentre l’intaso prestazionale è in granulo di gomma vulcanizzato nobilitato. Il manto è posato su un sottotappeto elastico drenante e prestazionale realizzato in materiale prefabbricato eco-compatibile ad elevatissima stabilità dimensionale attestato FIFA e LND, dello spessore di 12 mm.

Nella foto grande in alto, e nell’immagine di apertura, vista aerea d’insieme del centro sportivo, da due opposte direzioni. Nelle altre foto di queste due pagine, scorci del campo di calcio circondato dalla pista di atletica di colore azzurro.

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In the large photo above, and in the opening image, aerial view of the sports center, from two opposite directions. In the other photos of these two pages, glimpses of the football field surrounded by the athletics track in blue.

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OTHER FACILITIES | ALTRI IMPIANTI

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La pista di atletica La pista, già fortemente degradata, ha richiesto un intervento complessivo di ripristino e messa in sicurezza della superficie. È stata quindi effettuata una lieve risagomatura della geometria dell’anello della pista, con raggio 37,7 mt circa (quindi già conforme al punto 6.2.1 della circolare impianti Fidal 2015) al fine di correggere lievi differenze di quote. L’impianto risponde alle caratteristiche degli impianti di attività Classe B ad anello da 400 metri. La dotazione comprende: buca e tracciato 3000 siepi, corsia e posizionamento buca e materasso per salto con l’asta, posizionamento materasso salto in alto secondo l’ultimo aggiornamento delle regole IAAF relativamente all’area di pertinenza rincorsa. Non sono previsti né lancio del giavellotto, né lancio del martello, del disco e del peso in quanto incompatibili con la superficie sintetica del campo, come previsto dalle norme FIDAL per gli impianti EA su erba sintetica. Le corsie sono state ridotte a 5 lungo l’anello e 6 lungo il rettilineo, con la creazione della zona di 1,5 m come fascia di rispetto. Al fine del raggiungimento del primo livello qualitativo dell’impianto, con tipologia di superficie classe 1 (come da Tab III.3 della Circolare Fidal 2015), per avere la possibilità di svolgere manifestazioni di pertinenza quali Campionati del calendario Federale outdoor e indoor, si è optato per un manto sintetico colato in situ, semidrenante. Questo è composto da uno strato di base realizzato a freddo per colata di impasto formato da granuli di gomma SBR nero di adeguata granulometria mm. 1/4 e prepolimero poliuretanico monocomponente come legante, dello spessore medio di 11 mm, e uno strato superficiale di usura colorato (azzurro RAL 5015), eseguito mediante spruzzatura di una mescola di resina poliuretanica colorata nella massa e granuli di terpolimero (EPDM) colorati. Al termine della posa, viene effettuata l’aspirazione meccanica dei granuli in eccesso non perfettamente legati, in maniera da formare un tappeto continuo ad alta resistenza ai raggi u.v., agli agenti atmosferici ed all’azione meccanica delle scarpette chiodate, antisdrucciolo, antiriflesso, per uno spessore totale del manto finito di mm 13.

Tribune e gradoni Le tribune poste sul lato ovest del complesso sportivo richiedevano interventi di conservazione, adeguamento e trasformazione. In particolare è stata necessaria la rimozione dell’impermeabilizzazione in copertura in quanto non più efficace e la sostituzione con prodotti adeguati al fine di eliminare le infiltrazioni esistenti; nonché il ripristino delle facciate in cui in più punti erano presenti fenomeni di distacco dell’intonaco. Nella pagina a lato, planimetria generale di tutti gli impianti. In questa pagina, dall’alto, vista laterale e frontale della tribuna, e un’altra veduta del campo di calcio.

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On the opposite page, general planimetry of all the facilities. On this page, from above, side and front views of the grandstand, and another view of the soccer field.

OTHER FACILITIES | ALTRI IMPIANTI

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I gradoni in cemento con panche in legno sono stati ripristinati, sostituendo le sedute in legno con seggiolini in plastica. All’interno, lo spazio degli spogliatoi esistenti è stato riorganizzato, formando uno spazio unico con due bagni di cui uno per disabili.La scelta di eliminare gli spogliatoi dal piano terreno delle tribune è nell’ottica di suddividere accessi e aree tra atleti/giocatori e spettatori, spostando accesso giocatori e spogliatoi nella zona posta ad est della casa del campo. Ulteriori modifiche hanno riguardato volumi accessori esterni, nonché l’area di accesso allo stadio e il monumento in memoria di Silvestro Curotti.

Il campo di calcio a 7 È stata prevista la realizzazione di un campo di calcio a 7 con doppia segnatura (anche per due campi a 5). Le dimensioni del campo, esclusa una fascia esterna di sicurezza, sono di circa 52 x 33 m. Tale campo è in erba sintetica con realizzazione di drenaggi e canaline per raccolta e smaltimento acque. Si è previsto lo spostamento della tribuna in metallo per riposizionarla verso i campi a 7 e 5.

Le piscine Lo stato di fatto delle vasche esterne ha richiesto il rifacimento interno con un rivestimento in manto impermeabile in PVC armato con rete ottenuto per spalmatura, la rimozionedei muretti testate sui lati corti, il rifacimento delle canaline esterne raccolta acque con manufatti prefabbricati in grado di ospitare i risvolti in pvc della vasca e la nuova pavimentazione. Per quanto riguarda l‘edificio che ospita le vasche natatorie interne, l’insieme delle opere eseguite è volto a migliorare la coibentazione dell’involucro del fabbricato. Al fine di consentire migliori condizioni di sicurezza all’utilizzo della piscina adulti coperta è stato alzato il fondo nella porzione con profondità di 3,7 mt fino alla profondità di 1,9 mt. Tale operazione trova ragione d’essere in quanto presenta maggiore facilità di recupero in caso di soccorso, senza pregiudicare le attività di apnea o eventualmente di corsi per immersioni che sono comunque possibili anche una minor profondità. Da un punto di vista ambientale ed energetico vi è un minor consumo di prodotti di clorazione, e di energia per la filtrazione e il riscaldamento dell’acqua.

I campi da tennis A causa delle condizioni climatiche che riducono notevolmente le possibilità di uso dei campi interra rossa dopo giorni di pioggia, neve o semplicemente nelle giornate di forte vento, si è preferito preparare il sottofondo con uno strato di

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In alto sulle due pagine, sezioni attraverso l’area piscine e attraverso l’area del calcio. Nella pagina a lato, in alto, il campo da calcio a 7, con le segnature per due campi a cinque. In basso, i campi per il beach volley e altre attrezzature. In questa pagina, dettagli dell’area pisci-

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ne: dall’alto, lo scivolo esterno, la vasca interna, la “spiaggia” con le piscine esterne, la vasca interna con la vetrata terminale, un particolare della tribuna interna, e gli arredi degli spogliatoi.

Top on the two pages, sections through the pool area and through the soccer area. On the opposite page, at the top, is the 7-aside football field, with scores for two five-aside fields. Below: beach volleyball courts and other facilities. On this page, details of the pool area: from the top, the external slide, the internal pool,

the "beach" with the external pools, the internal pool with the terminal window, a detail of the internal tribune, and the furnishings of the changing rooms.

OTHER FACILITIES | ALTRI IMPIANTI

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conglomerato bituminoso sul quale è stata stesa una finitura di resina acrilica in due mani, nei colori blu e verde, con la tracciatura delle linee di gioco. Il tipo di superficie utilizzata – calssificata ITF possiede i vantaggi di un campo hard court con in più l'elasticità e il comfort garantiti da una superficie sintetica. La composizione in resine sintetiche, permette di ottenere una superficie uniforme, dalle eccellenti prestazioni tecniche: miglior controllo, rimbalzi perfetti della palla, ottimo equilibrio tra coefficienti di attrito e scivolata, elevato assorbimento degli urti; per un gioco piacevole, veloce e sicuro. La pavimentazione non necessita di manutenzione, è durevole nel tempo ed è resistente all'abrasione e ai fenomeni atmosferici anche più aggressivi. È stata infine completamente rinnovata l’impiantistica, sia riguardo alla ventilazione e condizionamento degli ambienti, che alla filtrazione delle acque per gli impianti natatori.

Other facilities

Domodossola (Verbania) Renewal of the Stadium and the multi-sports centre Around the Stadium - dedicated to the Italian alpin Silvestro Curotti -, dating back to the fifties, with the swimming pool and other sports fields now renovated, Domodossola has a real sports village. Especially, the Stadium once again became the home of Juve Domo, who had emigrated to Villadossola in recent years out of necessity. By choosing synthetic turf on the various football fields and five-a-side football pitches and entrusting it to a single operator, all the sports facilities are now optimised for the needs of professionals and citizens, without one being detrimental to the activities of the other. The inauguration took place on 3 June, coinciding with the National Day of Sport. First, the existing natural grass football pitch was replaced by a synthetic grass pitch with vertical drainage. The 11-a-side synthetic grass football pitch allows continuous and constant use of the playing surface without having to wait for the "rest" periods that the natural grass pitch requires; moreover, by extending the time of use, it is possible to extend the use of the surface not only to the football team for weekly matches but also and above all to schools, children and teenagers who can always use the pitch, making it a multipurpose surface open to everyone. The turf is laid on an elastic draining and performance underlay made of eco-compatible pre-

Rinnovo degli impianti sportivi in Domodossola (Vb) Committente: Sport Group Progetto architettonico, strutturale e DL: arch. Piero Piana Progetto e DL impiantistica: ing. Giovanni Romeggio Progetto prevenzione incendi: geom.Gervasoni Inizio lavori: agosto 2017 Fine lavori: giugno 2018 Importo dei lavori: Euro 2.400.000 Superficie campi in erba sintetica: Mondo spa (vedi pag. 38) Pista di atletica: Tipiesse srl (vedi pag. 14) Superficie in resina campi da tennis: Casali spa (vedi pag. 23)

Nelle due pagine, l’area dei campi da tennis con superficie in resina acrilica, attraverso due scorci e una vista zenitale. On the two pages, the area of the tennis courts with acrylic resin surface, through two glimpses and a zenithal view.

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fabricated material with very high dimensional stability certified by FIFA and LND, 12 mm thick. The athletics track, already severely degraded, required an overall intervention of restoration and safety of the surface. The lanes have been reduced to 5 along the circle and 6 along the straight. In order to have the possibility of holding pertinent events such as the Federal Outdoor and Indoor Calendar Championships, a semi-draining, in situ cast synthetic membrane was chosen. The grandstands on the west side of the sports complex required conservation, adaptation and conversion works. The concrete tiers with wooden benches have been restored, replacing the wooden seats with plastic seats. A 7-a-side football pitch with double marks (also for two 5-a-side pitches) in synthetic grass has been planned. Changes have been made to the depth of the indoor pool, while waterproofing works have been done on the outdoor pool. Finally, the surface of the red-soil tennis courts has been replaced with a resin surface laid on bituminous substrate.

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OTHER FACILITIES | ALTRI IMPIANTI

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Cesano Maderno (Monza Brianza)

Stazione per biciclette di Fabio Passoni foto di Giacomo Albo

La velostazione realizzata nella cittadina brianzola è esposta in questi mesi al Padiglione Italia della Biennale di Architettura di Venezia, all’interno della sezione “Arcipelago Italia. Progetti per il futuro dei territori interni del Paese”.

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Selezionato al premio Barbara Capocchi, al premio Piranesi 2017 ed al Premio Architetto Italiano 2017, il progetto, visibile fino al 25 novembre alla 16a Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, è stato realizzato in prossimità della stazione ferroviaria di Cesano Maderno. L’architettura dell’edificio è ispirata alla interpretazione di elementi tipici e ricorrenti nella consuetudine costruttiva del luogo.

Il progetto Il progetto cerca di impostare un rapporto funzionale e visivo con la stazione ferroviaria adiacente, cogliendo l’occasione offerta dal tema e dalla peculiarità dell’area per riqualificare uno spazio urbano assegnandogli qualità, mediante l’impostazione di un confine, costituito da un lungo muro posto sul limite del parcheggio. Al contempo l’uso di materiali contemporanei quali il telo di copertura colorato e trasparente e l’uso esteso di vetrate, la declinazione dei dettagli, il dimensionamento dei volumi, permettono di rendere l’edificio adeguato al contesto urbano, alla sensibilità della nostra epoca ed alla natura pubblica e di servizio dell’edificio. Il nuovo fabbricato si sviluppa a partire da un semplice schema funzionale basato sulla chiarezza dei percorsi di consegna e ritiro delle biciclette per l’ingresso che attraverso un tornello avviene in modo totalmente automatizzato con schede personali dedicate. Da questo punto si accede all’area di deposito delle bici organizzata secondo un asse distributivo centrale percorribile in un unico senso, sia per la consegna che per il ritiro.

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Dall’alto, pianta e prospetti laterali dell’edificio; qui sopra, vista laterale dal parcheggio delle auto. Nella pagina a lato, viste al di qua e al di là del muro che separa il parcheggio auto. Nella pagina di apertura, in bianco e nero, vista frontale della facciata rivolta verso la stazione ferroviaria.

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From above, plan and side elevations of the building; above, side view from the car park. On the left page, views on both sides of the wall separating the car park. On the opening page, black and white, front view of the facade facing the railway station.

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E’ prevista una sola uscita dalla velostazione, sia per chi – consegnata la propria bicicletta -si dovesse recare a piedi alla stazione ferroviaria, sia per chi dovesse – recuperata la bici - abbandonare la velostazione; il percorso è il medesimo anche per l’affitto o il bike-sharing. Una serie di nuovi percorsi esterni permettono di raggiungere con immediatezza i passaggi pedonali esistenti ed il sottopasso che conduce alla stazione ferroviaria.

I caratteri costruttivi Il corpo principale della velostazione che contiene 160 biciclette disposte su supporti prefabbricati è costituito da una struttura metallica interamente prefabbricata e modulare che si sviluppa parallelamente al muro e si ancora al volume degli spazi accessori in calcestruzzo. Non dovendo garantire tenuta all’aria, acustica ed isolamento termico si è optato per un involucro leggero in grado di garantire protezione dalle intemperie e, al contempo, definire in modo efficace il carattere architettonico dell’edificio. Dato il carattere leggero e semitrasparente dell’involucro la velostazione è stata concepita come una sorta di lanterna in grado di illuminare sia gli spazi interni che quelli esterni dove l’illuminazione è di conseguenza minima, di tipo radente e finalizzata per lo più all’individuazione dei percorsi. Tale aspetto dovrebbe favorire l’immagine e la percezione dell’edificio anche in relazione agli orari di utilizzo, immaginando che gli utenti accedano per lo più alla velostazione nelle prime ore del mattino e nel tardo pomeriggio. Le due testate della velostazione sono risolte in maniera differente, quella rivolta alla stazione ferroviaria è costituita da una facciata in lastre di vetro temperato e serigrafato, applicate per punti alla struttura metallica. La facciata opposta abbina l’uso del telo colorato a chiusure realizzate in profili di acciaio e pannelli di rete verniciati cortèn. Ad eccezione delle opere edili di fondazione e pavimentazione, buona parte della velostazione è risolta impiegando tecnologie prefabbricate sia per quanto attiene alla struttura che ai materiali di involucro e finitura; questa scelta ha consentito di contenere i costi dell’edificio, velocizzarne l’esecuzione e, al tempo stesso, realizzare una significativa e concreta sostenibilità economica ed ambientale. Il solo corpo accessorio, che possiede le caratteristiche di un “edificio” che ospita locali per l’officina per piccole riparazioni ed un locale di distribuzione del pane, riscaldati con pompe di calore collegate all’impianto fotovoltaico posto in copertura (18 pannelli per 4,5 mgw) in grado di assicurare riscaldamento e produzione dell’acqua calda, è realizzato con tecnologia più tradizionale; sono infatti impiegate murature in c.a. a vista colorate in pasta con l’ausilio di ossidi ed isolate in intercapedine, soletta in legno, coibentazione termoacustica e manto di copertura con membrana ardesiata.

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In alto, sezione trasversale dell’edificio. Sotto, la facciata rivolta verso la stazione ferroviaria, che è anche l’uscita del percorso presa/consegna della bici; un dettaglio della copertura rivestita di un telo leggero colorato. Nella pagina a lato, in alto è in evidenza la funzione del lungo muro che delimita il

parcheggio auto. In basso, l’interno della struttura con le rastrelliere per le 160 biciclette. Above: cross section of the building. Below, the facade facing the train station, which is also the exit of the path taken/delivery of the bike, and a detail of

the roof covered with a light colored cloth. In the page opposite, at the top, the function of the long wall that delimits the car park is highlighted. Below: the inside of the structure with the 160 bike racks.

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Tscape

Bike Station in Cesano Maderno (Monza Brianza) The bike station built in the town of Cesano is exposed in the recent months at the Italian Pavilion of the Venice Architecture Biennale, within the section“Arcipelago Italia. Progetti per il futuro dei territori interni del Paese�. The project seeks to establish a functional and visual relationship with the adjacent railway station, taking advantage of the opportunity offered by the theme and the peculiarity of the area to redevelop an urban space by assigning quality, through the setting of a boundary, consisting of a long wall on the edge of the parking lot. At the same time, the use of contemporary materials such as the coloured and transparent cover sheet and the extensive use of stained glass windows, the declination of details, the dimensioning of the volumes, allow the building to be adapted to the urban context, to the sensitivity of our time and to the public and service nature of the building. The new building is developed starting from a simple functional scheme based on the clarity of the routes of delivery and collection of bicycles for the entrance, which through a turnstile takes place in a fully automated with personal dedicated cards. From this point you can access the bike storage area organized according to a central distribution axis that can be traveled in one direction, both for delivery and for collection. There is only one exit from the bike station, both for those who - having delivered their bike - should walk to the railway station, and for those who - having recovered their bike - should leave the bike station; the route is the same for renting or bike-sharing. A series of new external routes allow you to immediately reach the existing pedestrian crossings and the underpass that leads to the railway station. The main body of the station, which contains 160 bicycles placed on prefabricated supports, consists of a completely prefabricated and modular metal structure that develops parallel to the wall and anchors to the volume of the concrete accessory spaces.

Stazione per biciclette a Cesano Maderno (Mb) Progetto: Lfl Architetti, Luconi Architetti Associati, Sergio Fumagalli, Giovanni Sacchi

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Amatrice (Rieti)

Nuovo campo di calcio dopo il sisma di Maria Carbone foto di Amatricenews.it

I campi di calcio sono spesso le prime aree - libere e pianeggianti - che si prestano per l’insediamento dei campi di primo soccorso in caso di calamità naturali. Così il campo di calcio comunale di Amatrice, a meno di due anni dal sisma, è stato ripristinato, dotandolo di un manto in erba artificiale di ultima generazione.

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I fatti Il 24 agosto 2016 si è verificato un evento sismico di particolare intensità che ha interessato molti dei Comuni delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria; in conseguenza di ciò è stato emanato il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri recante "Dichiarazione dell'eccezionale rischio di compromissione degli interessi primari a causa degli eventi sismici …” Il 26 agosto è stata emanata l'Ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione Civile recante "Primi interventi urgenti di protezione civile conseguenti all'eccezionale evento sismico che ha colpito il territorio delle regioni Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo il 24 agosto 2016". La legge 225 del 1992 prevede che all'attuazione delle attività di protezione civile provvedono, secondo i rispettivi ordinamenti e le rispettive competenze, le amministrazioni dello Stato, le Regioni, le Province, i Comuni e le Comunità Montane, e vi concorrono gli enti pubblici, gli istituti e i gruppi di ricerca scientifica con finalità di protezione civile, nonché ogni altra istituzione e organizzazione anche privata. A tal fine, le strutture nazionali e locali di protezione civile possono stipulare convenzioni con soggetti pubblici e privati.

Nelle due pagine, una panoramica del campo sportivo e alcune azioni di gioco. On the two pages, an overview of the sports field and some game actions.

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Gli eventi sismici in parola hanno determinato una grave situazione di pericolo per l'incolumità delle persone e per la sicurezza dei beni pubblici e privati, nonché danneggiamenti a strutture e infrastrutture ricadenti nel territorio del Comune di Amatrice; il “codice dei contratti” (D.Lgs. 18 aprile 2016 n. 50) consente ad una amministrazione pubblica di stipulare con un soggetto privato una convenzione con la quale quest'ultimo si impegni alla realizzazione, a sua totale cura e spesa e previo ottenimento delle necessarie autorizzazioni, alla realizzazione di un'opera pubblica o di un suo lotto funzionale o di parte dell'opera.

Il finanziamento dell’opera La Lega Serie A, principale finanziatore dell’opera, si è avvalsa per il progetto dello strumento del Trust B Solidale Onlus, Organizzazione NonProfit della Lega B, che ha già lavorato, con la medesima procedura, alla realizzazione dello stadio di Lampedusa inaugurato lo scorso 18 ottobre. Il progetto è stato reso possibile grazie ad una squadra di partner che hanno da subito condiviso i valori dell’iniziativa: Fondazione Milan, Atalanta Bergamasca Calcio, Torino Football Club e Istituto per il Credito Sportivo. A questi si è aggiunto il contributo del Ministero per lo Sport e del CONI che hanno permesso il completamento dell’opera grazie al fondo “Sport e Periferie”. Il soggetto privato ha quindi presentato al Comune un progetto di fattibilità avente ad oggetto la realizzazione, a sua totale cura e spesa, dei lavori di ripristino e rifacimento dello stadio comunale di Amatrice comprensivo, inter alia, del progetto preliminare, del cronoprogramma dei lavori, con l’indicazione del tempo massimo entro il quale tali lavori avrebbero dovuto essere realizzati, e lo schema del contratto di appalto.

Il progetto di riqualificazione Allo stato, il fondo del rettangolo di giuoco – di circa m 102 x 58 oltre ad ampie fasce di rispetto fino alle recinzioni - era in terra a vista ed utilizzato come campo base per la Croce Rossa Italiana, a seguito degli eventi che avevano colpito la città. Il campo non era dotato di un impianto di irrigazione funzionante tantomeno di un sistema di drenaggio. La riqualificazione dell’area comprende il rifacimento del terreno di gioco in erba artificiale di ultima generazione con attrezzature connesse (porte, panchine, ecc.), la realizzazione del recinto di gioco, la sistemazione dell’area tecnica, il ripristino e la rifunzionalizzazione della tribuna, con l’aggiunta delle sedute, la realizzazione dell’impianto d’illuminazione con tecnologia led, il

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rifacimento dell’accesso all’area spogliatoi, la messa in sicurezza delle aree adiacenti il campo, la realizzazione delle recinzioni del perimetro esterno e la sistemazione e personalizzazione dell’area. Gli interventi realizzati riguardano un'opera pubblica di notevole valore ed interesse per la collettività, perciò gli stessi sono stati prescelti per rispondere ai fabbisogni individuati ma nella necessità di risolvere in via definitiva le problematiche di organizzazione ed il risanamento urbano del territorio. Il nuovo campo di calcio è dotato di un manto in erba artificiale di ultima generazione omologato per le partite ufficiali FIGC/LND, di calcio a 11. Il campo ha dimensioni di gioco pari a 103 x 58 m, opportunamente separato dall’area spettatori e servito da accesso riservato. È realizzato con manto in erba sintetica di ultima generazione con il sottofondo a drenaggio verticale con inerti adeguato secondo il vigente regolamento. Il manto in erba artificiale da mm 60 è in polietilene a mono-filamento, con forma del filo a elica bicolore, con intaso naturale 100% vegetale, il tutto attestato LND.

L’inaugurazione L’Amministrazione Comunale di Amatrice ha deciso d’intitolare il nuovo campo sportivo comunale a Paride Tilesi, bandiera dell’Amatrice Calcio per oltre un decennio e apprezzato maestro di sci, prematuramente scomparso il 3 agosto 2011. L’inaugurazione e l’intitolazione sono avvenute lo scorso 4 maggio alla presenza dell’allora Ministro dello sport Lotti, del consigliere regionale Sergio Pirozzi, delle autorità sportive nazionali e provinciali, oltre a rappresentanti delle squadre di calcio che hanno contribuito con le loro donazioni.

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Amatrice (Rieti) New football field after the earthquake Football fields are often the first - free and flat areas to be used for the settlement of first aid camps in the event of natural disasters. Thus the municipal football field of Amatrice, which, less than two years after the earthquake, has been restored, equipping it with a surface of artificial grass of the latest generation. The Lega Serie A, the main funder of the project, has used the instrument of the Trust B Solidale Onlus, a non-profit organisation of the Lega B. The project was made possible thanks to a team of partners who immediately shared the values

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In alto, la tribuna, preesistente, che è stata completata con le sedute rosse e blu. Al centro, una delle nuove porte con la rete tricolore; in basso e nei disegni le nuove torri-faro. Nella pagina di fronte, in alto pianta del campo; nelle foto piccole, alcune fasi di

lavorazione; nella foto più grande, azione sotto porta.

On the opposite page, at the top plan of the field; in the small photos, some working steps; in the larger photo, action under goal.

Above, the pre-existing grandstand, which was completed with red and blue seating. In the centre, one of the new goals with the tricoloured nets; below and in the drawings, the new light towers.

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of the initiative: Fondazione Milan, Atalanta Bergamasca Calcio, Torino Football Club and Istituto per il Credito Sportivo. The contribution of the Ministry of Sport and CONI was added to this, allowing the completion of the work thanks to the "Sport and Suburbs" fund. The private entity then submitted to the City a feasibility project for the construction, at its full expense and care, the work of restoration and renovation of the municipal stadium of Amatrice. The new football field is equipped with a latest generation artificial turf approved for official FIGC/LND 11-a-side football matches. The pitch has a playing size of 103 x 58 m, appropriately separated from the spectators' area and served by a reserved access. It is made with the latest generation of synthetic turf surface with the vertically drained subfloor with inert material suitable according to the regulations in force. The 60 mm artificial turf covering is made of mono-filament polyethylene, with the shape of a two-tone helix thread and 100% vegetable natural infill.

Stadio Comunale “Paride Tilesi” di Amatrice (Ri) Committente: Trust B Solidale Onlus Progettazione, direzione lavori e sicurezza: arch. Filippo Fanelli Importo dei lavori: euro 715.000 circa Inizio lavori: settembre 2017 Fine lavori: aprile 2018 Panchine e porte calcio: Gammasport srl (vedi pag. 37)

Dall’alto, ancora il campo prima della conclusione dei lavori; foto ricordo di squadra il giorno dell’inaugurazione; calcio d’inizio con le autorità, al centro l’allora ministro per lo sport Luca Lotti.

From above, the field before the conclusion of the work; photo of the team on the day of the inauguration; kick-off with the authorities, at the center the then Minister for Sport Luca Lotti.

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ATLETICA LEGGERA ATHLETICS

Roma

Atletica leggera e rugby alla St. George’s British International School di Roberto Buccione foto di Matteo Buccione

L’Istituto con sede lungo la Via Cassia in località La Storta, è stato fondato nel 1958 e riceve ogni anno, per la loro formazione, 860 studenti con uno staff di 130 addetti. I lavori di realizzazione della pista e del campo di calcio-rugby sono stati eseguiti nel corso delle vacanze estive degli studenti.

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L’intervento di realizzazione della pista di atletica ha previsto la sagomatura dello strato portante della pavimentazione sintetica dell’intero anello (massicciata, intasamento, stesura di binder e tappetino bituminoso), partendo da una quota di riferimento individuata con lo 0.00 di progetto in prossimità della attuale scala d’ingresso all’impianto.

I requisiti di sicurezza e funzionali La progettazione esecutiva per i lavori di “costruzione a nuovo” della pista di atletica è stata redatta in conformità alla Circolare Impianti Fidal 2015; nel caso specifico si è richiamato il Cap. VI “Requisiti Tecnici delle Piste di Atletica Leggera”. Per ottemperare a tali requisiti, fondamentali per ottenere l’omologazione dell’impianto, le scelte progettuali sono state volte al generale incremento delle condizioni di sicurezza dell’area sportiva e della tutela dei suoi frequentatori. I requisiti funzionali, che si integrano con quelli di sicurezza, hanno delineato parametri costruttivi necessari _______________ ad implementare il livello qualitativo e asportazione del gestionale dell’immateriale naturale, pianto e delle attività formazione canaletta che si svolgono all’inper lo smaltimento terno dello stesso. delle acque, geotessile Sono stati individuati di polipropilene, bindue attraversamenti der e tappetino, pavitecnologici principali mento sportivo, corcon idonee caratteridonatura perimetrale stiche costruttive e in alluminio mobile, di adeguata sezione, segnature in corrispondenza _______________ delle Tangenti A e C della pista anulare, per consentire il facile e sicuro accesso all’interno dell’anello, dei cavi degli impianti tecnologici permanenti e/o provvisori. Ognuno dei due attraversamenti è stato completato da due pozzetti di adeguate dimensioni, forniti di coperchio a raso. Al fine di garantire la sicurezza degli utenti e la migliore agibilità dell’impianto anche in caso di avverse condizioni meteorologiche, l’impianto è stato dotato di una adeguata rete di smaltimento delle acque meteoriche tale che, unitamente alla corretta realizzazione dei sottofondi e della pavimentazione specialistica, possa garantire un rapido deflusso delle acque superficiali e limitare l’eccessivo ristagno delle stesse su porzioni della pista e delle pedane.

33,05m raggio di curvatura della pista di atletica

100x60m misure campo

Interventi sull’impianto di atletica

da calcio

I requisiti di carattere geometrico di pista e pedane sono definiti nella progettazione esecutiva, nel rispetto di quanto stabilito nello “IAAF Track & Field Facilities Manual”. Nel nostro caso, in relazione all’area a disposizione, il raggio di curvatura al cordolo misura 33,05 m. Per scongiurare il rilevante difetto di planarità che

90x60m misure campo

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da rugby + meta e laterali

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Nella pagina precedente, i tre colori che caratterizzano le tre diverse pavimentazioni sportive, con lo sfondo degli edifici dell’Istituto. Sulla lunetta azzurra si individua la segnatura del campo da volley. Qui sopra, nella foto panoramica, l’Istituto St. George’s British International School con le sue aree sportive.

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Nella foto in alto a sinistra, le diverse segnature e le porte per il calcio e per il rugby. In alto a destra, planimetria generale dell’impianto. On the previous page, the three colors that characterize the three different sports

floors, with the background of the buildings of the Institute. On the blue bezel, the volleyball court is marked. Above, in the panoramic photo, the St. George's British International School Institute with its sports areas. In the photo at the top left, the different marks and goals for football and rugby.

Top right, general layout of the facility.

ATHLETICS | ATLETICA LEGGERA

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influisce sempre e comunque sulla fruibilità della pista, compromettendone il drenaggio superficiale e la sicurezza degli atleti, si sono definiti negli atti progettuali esecutivi gli aspetti riguardanti la puntuale esecuzione del manto superficiale e del suo sottofondo, lo spessore della superficie sintetica e, quindi, assicurando, in ogni superficie, le medesime caratteristiche elastiche della pista e delle pedane. Le lavorazioni che hanno interessato la pista e le pedane di atletica possono riassumersi con la seguente progressione: asportazione completa del materiale naturale esistente in sito nell’anello della pista; formazione della canaletta interna alla prima corsia per lo smaltimento delle acque meteoriche; formazione degli attraversamenti tecnologici della pista; stesura di geotessile di polipropilene su tutta l’area; realizzazione della massicciata (20 cm.) e intasamento (10 cm.) come supporto alla stesura del binder e tappetino bitumino; posa di nuovo binder di 5 cm. rullato per tutto l’anello della pista; posa in opera di tappetino bituminoso per la formazione di uno strato unico avente una granulometria di 0-30 mm. rullato dello spessore totale di 30 mm.; posa del pavimento sportivo; posa in opera della cordonatura perimetrale in alluminio mobile, che consente al campo di rugby di avere i 3 m liberi dalle linee laterali e da quelle di pallone morto; segnatura longitudinale e trasversale delle quattro corsie (nel rettilineo) comprese le partenze, gli arrivi eseguita con speciale vernice di colore bianca e in vari colori per i settori delle staffette, ostacoli, il tutto secondo la normativa della Fidal; posa in opera delle targhette segnaletiche progressive in alluminio per la successiva omologazione della pista (per le discipline omologabili).

La superficie sportiva La pavimentazione sportiva scelta per la pista di atletica si compone di uno strato inferiore e uno superficiale. Quest’ultimo, costituito da una struttura prefabbricata vulcanizzata garantisce una risposta dinamica uniforme su tutta la pista di atletica, garantendo un ritmo di corsa ottimizzato. Lo strato inferiore ha una struttura geometrica ad esagoni allungati deformabili in tre dimensioni, che garantiscono una combinazione ideale di ammortizzazione, immagazzinamento e ritorno di energia, ottimizzando i tempi di reazione della superficie e riducendo la fatica dell’atleta e il rischio di traumi. Il sistema include fino al 42% di materiali riciclati post-consumo e post-industriali e il 6% di materiali rapidamente rinnovabili.

Interventi per il rifacimento del campo di calcio/rugby Per consentire un perfetto equilibrio dimensionale tra il campo di calcio e il campo di rugby sono stati verificati i rispettivi regolamenti dei campi di gioco. Un campo di calcio da 100x60 m consente lo svolgimento dei Campionati della Lega Nazionale Dilettanti nelle serie “D” e serie “Interregionali”. In alto, la fase di formazione del sottofondo con massicciata del campo da calcio/rugby. In alto a destra, la segnatura orizzontale della pista di atletica. Qui a lato, lo stato finale dei lavori.

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Il campo di rugby richiede 90x60 m più 5 meta e 3 m dalle linee laterali e da quelle di pallone morto; tali dimensioni consentono lo svolgimento del Campionato Nazionale di serie “C”. Il Consiglio Federale FIR recepisce l’art. 6 del Decreto del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale e Ministero dell’Interno del 18/03/1996 che prescrive che “lo spazio riservato agli spettatori deve essere delimitato rispetto a quello della attività sportiva; tale delimitazione deve essere conforme alle disposizioni del Comitato Olimpico Nazionale Italiano e delle Federazioni Sportive Internazionali”, stabilendo tale delimitazione nella misura minima di 1,10 m di altezza.

Le superfici per il rugby Il sistema che costituisce il manto in erba sintetica è realizzato con filamenti verdi bitono da 60 mm di altezza. Il filamento è realizzato con polietilene lubrificato, con nervatura centrale di 250 micron. Questo filamento si distingue per la morbidezza, la ridotta abrasione per i giocatori e l'elevata resistenza agli agenti atmosferici, grazie allo speciale trattamento anti UV. I filamenti di erba sintetica sono uniti alla base con sistema tufting. La base è realizzata con doppio strato di polipropliene da 215 g/mq; caratteristica peculiare di questo supporto è l'eccellente stabilità dimensionale. Al termine del processo descritto sopra, attraverso la linea di finitura vengono incorporati nel prodotto circa 700 g/mq di poliuretano. In un secondo tempo, durante l'installazione, viene realizzato lo strato inferiore attraverso un processo di stabilizzazione, realizzato con sabbia di quarzo a granuli arrotondati, lavata e asciugata. Infine, come strato superiore e finitura della superficie viene steso un granulato di SBR Nobilitato di colore marrone/verde. La segnaletica è stata eseguita con strisce intarsiate del medesimo prodotto di larghezza variabile e disponibile nel colore bianco/giallo per risultare in contrasto con il tappeto di colore verde. L’intaso di stabilizzazione è costituito da sabbia silicea, lavata a spigolo arrotondato di granulometria opportuna. L’intaso prestazionale è costituito da granulo di gomma vulcanizzato post-uso tale da garantire le prestazioni sportive, la sicurezza e la salvaguardia degli atleti. Per le lunette interne alle curve della pista di atletica, è stato adoperato un manto in erba sintetica da 15 mm c di colore blu. I filamenti fibrillati in polipropilene sono uniti alla base realizzata con singolo strato di polipropilene da 136 g/mq. I filamenti vengono fissati alla base incorporando al prodotto, attraverso la linea di finitura, circa 600 g/mq di poliuretano. Il manto è completato con l’intaso di stabilizzazione in sabbia di quarzo. In relazione all’impianto d’irrigazione, in mancanza di un “as built” attendibile, è stato realizzato un nuovo impianto. Left above: the formation of the substrate with ballast of the soccer/rugby field. Top right, the horizontal marking of the athletics track. Here on the left, the final status of the work.

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ATHLETICS | ATLETICA LEGGERA

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Athletics

Refurbishing of athletics track and football/rugby field at St. George's British International School, Rome The Institute, located in Via Cassia, was founded in 1958 and receives 860 students each year for their training, with a staff of 130 people. Work on the construction of the track and the football pitch was carried out in 2016 during the students' summer holidays. The construction of the athletics track involved the shaping of the load-bearing layer of the synthetic flooring of the entire ring. The design choices were aimed at a general increase in the safety conditions of the sports area and the protection of its visitors. The functional requirements, which are integrated with the safety requirements, have outlined the construction parameters necessary to implement the quality and management level of the facility and the activities that take place within it. The surface covering is a two-tone multilayer sandwich prefabricated structure. For the football and rugby field, the measures required by the two sporting regulations have been integrated. For the artificial turf was chosen an artificial grass system, certified by IRB, composed of abrasionresistant polyethylene fibers, extremely resistant to wear and with special UV treatments. The height of the fiber wire is 65mm. The performance infill is made of coated rubber granules.

Rifacimento pista di atletica leggera e campo da calcio/rugby presso il St. George’s British International School Committente: St. George’s School srl, Roma Progetto esecutivo: archh. Roberto Buccione, Matteo Buccione Indagini geologiche: Geologo Pio Sella (Studio Geomagellan) Pavimentazioni sportive: Mondo spa (vedi pag. 38) Adesivi per la pista di atletica e per l’erba artificiale: Mapei spa (vedi pag. 1)

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Dall’alto: posa dei teli del manto sintetico per l’atletica prima dell’incollaggio al sottofondo bituminoso; particolare del plinto di fondazione della porta di calcio; spargimento dell’intaso nell’erba artificiale del campo di calcio-rugby; due momenti della stesura del binder bituminoso per la pista di atletica leggera.

From above: laying of the synthetic surface sheets for athletics before gluing them to the bituminous substrate; detail of the foundation plinth of the soccer goal; spreading of the inlay in the artificial grass of the soccer-rugby field; two moments of the laying of the bituminous binder for the athletics track.

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PRODUZIONE PRODUCTION

Ecco il campo coperto per giocare a paddle (o padel…) a cura della Redazione

Era il 1969 quando il milionario messicano Enrique Corcuera, non potendo costruire nella sua villa ad Acapulco, a causa dello spazio insufficiente, un canonico campo da tennis, decise di costruire “il fratello piccolo del tennis” cambiando però le regole del gioco: ora la pallina non poteva più uscire fuori dal campo e poteva restare in continuo movimento. Storie e leggende raccontano anche della nascita di questo sport negli Stati Uniti (nel 1924 a New York) per mano di Frank Beal che lo battezzò con il nome di “paddle tennis”. In ogni caso, da lì la diffusione prima in Spagna e poi in Argentina, Francia, Usa e Brasile è stata inarrestabile, così come da alcuni anni in tutta Italia: tanto è vero che nell’aprile del 2008 il paddle viene finalmente e definitivamente riconosciuto dal C.O.N.I., attraverso l’inserimento nell’ambito della Federazione Italiana Tennis. Il padel tennis (chiamato anche in questo modo per una lettura semplificata del nome inglese) è un gioco adatto a tutte le età e a tutti i livelli, dal livello amatoriale a quello agonistico, fino ai portatori di han-

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dicap (con la tecnica del doppio rimbalzo della pallina sul pavimento); è uno sport dinamico, di aggregazione e non stressante per le caviglie e le ginocchia (a differenza dello squash) in quanto si pratica su della speciale erba sintetica intasata con la sabbia, che permette lo scivolamento del giocatore. Le dimensioni estremamente ridotte del campo (misura infatti solo 200 mq: 20 di lunghezza per 10 di larghezza, quindi 1/3 circa di un campo da tennis) facilitano l’installazione su piccole superfici; sui può inoltre praticare con due o quattro giocatori contemporaneamente. L’incognita meteo ha rappresentato fino ad oggi il maggior ostacolo per la pratica di questo sport: la necessità per superarla era quindi quella di creare una struttura duratura, esteticamente armoniosa, equilibrata e ben proporzionata che rispettasse le normative vigenti, mantenendo l’altezza minima richiesta di 7 metri su tutto il rettangolo di gioco. La Sporturf-Fadini Impianti srl di Milano, società storica in Italia specializzata nella realizzazione di impianti sportivi da oltre 85 anni, tenendo conto di tutte le esigenze tecniche e quindi costruttive, ha realizzato,

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presso lo Sporting Club a Villar Dora (Torino), la prima copertura portante ad archi in legno lamellare con telo in PVC e con laterali scorrevoli apribili, le cui dimensioni, pari a m. 25 x 16 (400 mq) hanno permesso l’inserimento del campo da padel, un’area perimetrale per il pubblico e un idoneo passaggio per la manutenzione della copertura e del campo. La struttura può essere configurata in funzione di qualunque necessità del cliente finale, come ad esempio l’installazione di un telo in PVC a doppia membrana per migliorare l’efficienza energetica che, unitamente alla caldaia a condensazione ed all’illuminazione a LED, consente consumi ridotti fino al 50 %. Da oggi, quindi, ogni impianto sportivo, per essere all’avanguardia, ha la possibilità di installare fra le proprie attrezzature un campo da padel coperto.

Production

Here is the covered field to play paddle Paddle tennis is a game suitable for all ages and all levels, from amateur to competitive level, up to the disabled (with the technique of rebounding the ball on the floor), is a dynamic sport, socializing and not stressful for the ankles and knees (unlike squash) as it is played on special synthetic grass

In queste due pagine, fasi costruttive della struttura, dal campo di paddle scoperto alla copertura con il telo in PVC; al centro, sezioni di progetto. Nella pagina di apertura, il campo coperto visto dall’esterno.

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In these two pages, construction phases of the structure, from the open paddle field to the covering with the PVC sheet; in the central, project sections. On the opening page, the covered field seen from the outside.

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filled with sand, which allows the sliding of the player. The extremely small size of the court (it measures only 200 square meters: 20 long by 10 wide, then about 1/3 of a tennis court) make it easy to install on small areas, on can also play with two or four players at once. The unpredictable weather has been the main obstacle for the practice of this sport until today: the need to overcome it was therefore to create a lasting structure, aesthetically harmonious, balanced and well-proportioned that complied with the regulations in force, maintaining the minimum height of 7 meters required throughout the rectangle of play. Sporturf-Fadini Impianti srl from Milan, a historical company in Italy specialized in the construction of sports facilities for over 85 years, taking into account all technical and therefore construction requirements, has created, at the Sporting Club in Villar Dora (Turin), the first load-bearing arched roof in laminated wood and roof with PVC sheet with sliding openable sides, whose size, equal to m. 25 x 16 (400 square meters) have allowed the inclusion of the paddle field, a perimeter area for the public and a suitable passage for the maintenance of the roof and the field. The structure can be configured according to the needs of the final customer, such as the installation of a PVC sheet with double membrane to improve energy efficiency which, together with the condensation boiler and LED lighting, allows reduced consumption of up to 50 %. From today, therefore, every sports facility has the ability to install among its equipment a covered paddle field.

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PRODUCTION | PRODUZIONE

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Gli Europei di atletica leggera

sulla pista azzurra di Berlino a cura della Redazione

Sul blu delle corsie che spiccano all’interno dello storico Olympiastadion di Berlino, dove Usain Bolt segnò nove anni fa il doppio record mondiale di velocità, si sono svolti i XXIV campionati europei di atletica leggera. A partire dal 2 agosto ha avuto inizio, a Glasgow e in altre località scozzesi, la prima edizione degli European Championships, una competizione quadriennale di nuova istituzione, che raccoglie gli Europei di diverse discipline. Nel quadro di questa “mini olimpiade” sono collocati gli Europei di atletica leggera, che si sono svolti invece a Berlino dal giorno 6 al 12. Gli atleti hanno gareggiato in 48 specialità: 24 maschili e 24 femminili.

L’Olympiastadion e Usain Bolt Lo stadio olimpico berlinese, da 75.000 posti, è stato il cuore dell’evento. Costruito per le olimpiadi del 1936 su progetto dell’architetto locale Werner March e inaugurato all'inizio dei giochi da Adolf Hitler, ospitava inizialmente 100 000 persone. Dal 2004, la vecchia pista per l’atletica che circonda il campo è stata profondamente rinnovata, con l’installazione di 9.100 mq di pavimentazione sintetica Regupol, di colore blu a contrasto con il grigio delle aree marginali, realizzata da BSW. Si tratta di un materiale multistrato antisdrucciolo e privo di giunti, resistente ai chiodi e capace di economizzare l'utilizzo della forza. Con la nuova pavimentazione, lo Stadio ha ospitato il 9 luglio 2006 la finale del mondiale di calcio tra Italia e Francia vinta dagli azzurri per 5-3 dopo i tiri di rigore. Ma è entrato nella storia dell’atletica per l’impresa mondiale di Usain Bolt nel 2009. Il 16 agosto Bolt vinceva la finale dei 100 metri piani dei Mondiali di Berlino con il tempo di 9"58, nuovo primato del mondo, con la media di 2 metri e 44 centimetri ogni passo, toccando un picco di velocità di 43,92 km/h. Il secondo classificato, lo statunitense Tyson Gay, argento in 9"71, era distanziato di

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Sopra, nella foto grande, uno scorcio dell’Olympiastadion (foto Ffokcuf1). A sinistra, una foto d’epoca dello Stadio, datata 1936; sotto, un frame della finale dei cento metri il 16 agosto 2009, quando Bolt conquistò il record mondiale sulla pista di Berlino.

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Above, in the larger photo, a view of the Olympiastadion (Ph. Ffokcuf1) Left, a vintage photo of the Stadium, dated 1936; below, a frame of the 100-metre final on 16 August 2009, when Bolt set the world record at the Berlin track.

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ben 13 centesimi, mentre Asafa Powell chiudeva al terzo posto in 9"84, tempi che assieme a tutte le altre prestazioni formano la gara più veloce di sempre. Dopo 4 giorni, Bolt stabiliva anche il nuovo primato dei 200 metri piani correndo in 19"19. Il campione, da allora, si allena in Giamaica su una pista realizzata con lo stesso materiale superficiale.

La pista per gli Europei Per poter fornire agli atleti le migliori condizioni di gara durante i Campionati Europei di Berlino, le superfici adibite all'atletica leggera sono state sottoposte negli ultimi mesi e subito prima della manifestazione ad alcuni particolari trattamenti. Attraverso un’operazione di retopping, i rivestimenti in materiale sintetico hanno guadagnato un ulteriore strato utile, il che fortifica, da una parte, le zone maggiormente sollecitate e, dall'altra, fa apparire la pavimentazione come nuova. Inoltre, le aree di lancio destinate ai giavellottisti sono state dotate di una speciale laccatura che consente agli atleti una migliore tenuta negli ultimi importanti passi precedenti al lancio. Nell'area dedicata al riscaldamento indoor, BSW ha inoltre posato una corsia mobile per lo sprint, sempre in materiale sintetico Regupol. Ad Europei terminati, il pavimento viene oggi rimosso per poter essere utilizzato in occasione di altre manifestazioni.

sidente della FIDAL Alfio Giomi e il direttore tecnico dell'Alto Livello Elio Locatelli. Dal 20 al 26 si sono poi svolti i giochi europei paralimpici.

Reportage

European Athletics Championships on Berlin's blue track On 2 August, the first edition of the European Championships began in Glasgow and other Scottish locations, a newly created four-year competition bringing together Europeans from different disciplines. Within the framework of this "mini Olympics" are placed the European Athletics, which took place in Berlin from 6 to 12. The athletes competed in 48 specialties: 24 male and 24 female.

The Olympiastadion and Usain Bolt Berlin's 75,000 seat Olympic Stadium was at the heart of the event. Built for the 1936 Olympics by local architect Werner March and opened at the start of the games by Adolf Hitler, it was initially home to 100,000 people. Since 2004, the old athletics track that surrounds the field has been extensively renovated, with the installation of 9,100 square meters of synthetic flooring Regupol, blue in color in contrast to the gray of the marginal areas, made by BSW. It is a multi-layer, antislip, joint-free material that is nail resistant and saves on the use of force. With the new flooring, on 9 July 2006 the Stadium hosted the final of the World Cup between Italy and France won by the Italians 5-3 after the penalty shots. But it entered the history of athletics for the world enterprise of Usain Bolt in 2009. On August 16, Bolt won the 100-metre final of the Berlin World Cup with a time of 9:58, the new world record, with an average of 2 metres and 44 centimetres each step,

Le altre sedi L’atletica a Berlino ha avuto i suoi momenti anche al di fuori dello stadio olimpico. Davanti alla basilica Gedächtniskirche è stato organizzato “European Mile”, il punto d’incontro tra gli appassionati e gli atleti. Lunedì 6 il primo round del peso maschile è andato in scena nella pedana all’interno dell’arena da circa 3000 posti costruita per l’occasione, dove hanno avuto luogo anche le cerimonie di consegna delle medaglie di tutti gli eventi e numerose iniziative di contorno. La maratona invece, domenica 12, ha avuto partenza e arrivo in Breitscheidplatz, con un circuito di 10 km da ripetere 4 volte più un tratto finale di 2 km nel Tiergarten, attraversando i luoghi simbolo di Berlino: la Colonna della Vittoria, Palazzo Bellevue, il Reichstag, la Porta di Brandeburgo, Potsdamer Platz. Sempre da Breitscheidplatz, infine, sono partite la 50 km e la 20 km di marcia.

I risultati Conclusa nei giorni in cui questa pubblicazione veniva chiusa in redazione, la manifestazione – a differenza delle ottime prove negli sport giocati a Glasgow - non sembra avere ottenuto risultati eccellenti per i nostri atleti, a riprova della necessità, nel nostro Paese, di insistere con la riqualificazione e la diffusione degli impianti destinati allo sport ed all’atletica in particolare. Tanto più che, a dispetto dei modesti piazzamenti di nomi importanti, si stanno facendo largo con risultati sorprendenti diversi giovani leve, come hanno osservato in conferenza stampa Il preQui sopra, la pista blu dello Stadio. Nelle altre immagini, gli azzurri in diversi momenti degli Europei 2018 (foto FIDAL Colombo/Fidal).

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Here above, the blue track of the Stadium. In the other images, the Italians at different moments of the 2018 European Championships (ph. FIDAL Colombo/ Fidal).

Nella foto a destra in alto, l’atleta italiana di origine cubana Libania Grenot ai blocchi di partenza dei 400 metri: sulla pista si riconosce la tipica grana della superficie in Regupol ® di BSW.

In the photo at the top right, the Italian athlete of Cuban origin Libania Grenot at the starting blocks of the 400-metre: on the track you can recognize the typical grain of the surface in Regupol ® BSW.

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touching a speed peak of 43.92 km/h. Second place winner, American Tyson Gay, silver in 9"71, was 13 cents behind, while Asafa Powell finished third in 9"84, times that together with all the other performances form the fastest race ever. After 4 days, Bolt also set the new record for the 200-metre flat, racing at 19"19. Since then, the champion has been training in Jamaica on a track made of the same surface material. The track for the european championship In order to provide the athletes with the best competition conditions during the European Championships in Berlin, the surfaces used for athletics have been subjected in recent months and just before the event to some special treatments. Through a retopping operation, the synthetic coatings have gained an additional useful layer, which strengthens, on the one hand, the most stressed areas and, on the other, makes the flooring look like new. In addition, the launch areas for javelintists have been equipped with a special lacquer that allows athletes to improve their grip in the last important steps before the launch. In the area dedicated to indoor warm-up, BSW also laid a mobile sprint lane, also made of Regupol synthetic material. At the end of the European Year, the floor will be removed for use at other events. Other venues Athletics in Berlin also had its moments outside the Olympic Stadium. In front of the Gedächtniskirche basilica, "European Mile", the meeting point between fans and athletes, was organised. On Monday 6th the first round of the men's game weight was staged on the platform inside the arena of about 3000 seats built for the occasion, where the ceremonies of medal delivery of all the events and several initiatives took place. The marathon instead, on Sunday 12, had start and finish in Breitscheidplatz, with a circuit of 10 km to repeat 4 times plus a final stretch of 2 km in the Tiergarten, crossing the landmarks of Berlin: the Victory Column, Palazzo Bellevue, the Reichstag, the Brandenburg Gate, Potsdamer Platz. Finally, from Breitscheidplatz, the 50 km and 20 km of the route started. The Results Concluded in the days when this publication was closed at the editorial office, the event - unlike the excellent performances in the sports played in Glasgow - does not seem to have achieved excellent results for Italian athletes, demonstrating the need, in this country, to insist on the redevelopment and implementation of facilities for sport and athletics in particular. All the more so because, despite the modest placements of important names, are making their way with surprising results several young talents, as noted at the press conference The President of the FIDAL Alfio Giomi and the technical director of the High Level Elio Locatelli. The European Paralympic Games were then held from 20 to 26.

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L’appuntamento di Arco con l’arrampicata sportiva di Bruno Grillini

L’ultimo weekend di luglio è stato il momento dell’ormai tradizionale Rock Master Festival, abbinato alla tappa italiana della Coppa del Mondo di Lead e Speed. Seguito, in agosto, dal Rock Junior per gli under 14.

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Per le strade del centro storico di Arco il mondo dell’arrampicata sportiva è presente in ogni vetrina, ancor prima che si apra il Rock Master Village, con le tante casette in legno che ospitano, davanti e attorno alla Collegiata, le proposte delle aziende specializzate di arrampicata e outdoor. Il clima è più che estivo: il caldo darà filo da torcere agli atleti che gareggeranno nelle varie specialità del Festival e della Coppa del Mondo nei tre giorni della manifestazione. D’altra parte siamo nel Garda Trentino, che a poca distanza dal lago, è ancora un’enclave microclimatica in grado di offrire un paesaggio quasi mediterraneo.

La storia Con la sua parete calcarea che scende a picco dominata dal castello diruto, la cittadina – che si snoda, appunto, “ad arco” intorno alla rupe – è da almeno 30 anni legata allo sport dell’arrampicata su roccia. Fino agli anni ’70 esisteva solo l’alpinismo: è in quel momento che cominciava a nascere l’interesse, da parte degli appassionati, verso un modo nuovo di arrampicare, su scogliere e pareti domestiche, con abbigliamento leggero e scarpette al posto degli scarponi. Lo sport dell’arrampicata sportiva diventa ufficiale solo nel 1985 con la prima competizione internazionale a Bardonecchia, seguita l’anno dopo dall’edizione di Arco che infine, nel 1987, dò il via al primo Rock Master. Parallelamente, si cominciavano a realizzare strutture artificiali per allenarsi “in casa”, ed alla fine degli anni ’80 nascevano le prime pareti appositamente realizzate con pannelli e appigli modulari. Finalmente il CIO riconoscerà, negli anni 2000, l’arrampicata sportiva come sport olimpico, e vedremo così le prime medaglie a Tokyo 2020.

Il Climbing Stadium Il Campionato del Mondo di arrampicata, che ha luogo dal 1991 con cadenza biennale, è stato ospitato ad Arco nel 2011. In quella occasione è stato messo a punto, con le attrezzature di SintRoc, il nuovo Climbing Stadium, disposto ai piedi della rupe calcarea, impianto fisso in grado di ospitare in contemporanea competizioni in tutte le discipline del climbing. Quattro archi in acciaio, sospesi a coppie di piloni di 25 metri di altezza, sorreggono le pareti di arrampicata e la tensostruttura di copertura; su 18 metri di altezza la parete aggetta di 14 metri. Fra le due pareti a strapiombo dedicate al Lead sono collocate le due piste per lo Speed, alte 15 metri, con due corsie parallele in leggero strapiombo. L’impianto è completato, sul lato opposto del prato destinato al pubblico, con la parete coperta per il Boulder, alta 4,50 metri e larga 15.

L’ IFSC Climbing World Cup L’ IFSC Climbing World Cup è un circuito internazionale di gare organizzato dall’International Federation of

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Nella doppia pagina di apertura, i primi spettatori la mattina del venerdì occupano il prato della Climbing Arena sotto la rupe calcarea del castello di Arco. In queste due pagine, tra atleti e spettatori le rappresentanze di tanti Paesi; panoramica sul centro abitato di Arco; l’area dell’impianto vista da

Google Earth. In basso a destra, una fase del “Duel” (foto ufficiale IFSC).

On the double opening page, the first spectators on Friday morning occupy the lawn of the Climbing Arena under the limestone cliff of the castle of Arco. In these two pages, between athletes and spectators, the representatives of many countries; panoramic view of the town of Arco; the area of the plant seen

by Google Earth. Bottom, right, a phase of the "Duel" (official photo IFSC).

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Sport Climbing fin dal 1989. Al termine della stagione sono attribuite quattro coppe: Boulder, Speed, Lead e Combinata. Il Rock Master Festival ospita l’unica tappa italiana dell’IFSC Climbing World Cup nelle discipline Speed e Lead. I risultati sono visionabili sul sito: http://www.ifscclimbing.org/index.php/component/ifsc/?view=eve nt&WetId=7149

La tre giorni La manifestazione di quest’anno, abbinata alla tappa italiana della Coppa del Mondo, è cominciata il venerdì, sotto un sole cocente, con le qualificazioni per la Coppa del Mondo di Lead: 95 atleti e 77 atlete in gara per i 26 posti delle semifinali dell’indomani. Nel Lead gli atleti affrontano una parete di altissima difficoltà, vince chi sale più in alto: pochi riescono a raggiungere il top, alla sommità dello strapiombo; la performance è misurata sulla base del punto più alto raggiunto prima di cadere, appesi alla corda di sicurezza. La serata invece ha visto le premiazioni degli Arco Rock Legends Awards, presentati da Kay Rush, che vengono come ogni anno assegnati ai climber internazionali considerati più meritevoli da una giuria d’onore composta dalle più importanti testate giornalistiche mondiali. Da citare la presenza di Reinhold Messner, nominato Climbing Ambassador by Dryarn di Aquafil. Il sabato, le qualifiche per lo Speed al mattino e le semifinali al pomeriggio. In questa specialità conta solo la velocità: va raggiunta la sommità della parete di 15 metri nel minor tempo. Nelle qualificazioni gli atleti corrono singolarmente contro il tempo, mentre nei turni successivi si affrontano in una successione di testa a testa su due itinerari eguali e paralleli con eliminazione diretta. Il pomeriggio di questo sabato è stato meno clemente dal punto di vista meteorologico, con un po’ di pioggia che da un lato ha reso estremamente umidi gli appigli ma dall’altro ha temporaneamente mitigato la calura, portando il termometro dagli oltre 30 gradi dell’ora di pranzo fino ai 21. Ne è rimasta un po’ penalizzata la seconda edizione dello Street Boulder, contest non competitivo che ha visto una novantina di appassionati della disciplina affrontarsi su blocchi “cittadini”, tracciati tra le pareti del centro storico di Arco. Per concludere la serata, le finali di Lead, in cui gli atleti arrampicano lungo un itinerario a loro sconosciuto, per questo vengono tenuti isolati in una apposita area, prima della loro prova. L’itinerario deve essere salito entro un tempo limite di 6 minuti. La domenica, nuovamente baciata dal sole (e dagli oltre 30 gradi all’ombra) è dedicata alle competizioni-simbolo del Rock Master: il KO Boulder e il RockMaster Duel. Dal 2015 il trofeo RockMaster è assegnato con il Duel, l’esclusiva prova ideata qui ad Arco, e che caratterizza la finale del Festival sin dal 2000. Due atleti su due percorsi di altissima difficoltà uguali e paralleli, chi arriva prima in cima per primo elimina

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l’altro, fino all’ultima sfida. Un mix altamente spettacolare di velocità ed alta difficoltà: poco più di un minuto per superare 25 metri di 8a. Il KO Boulder Contest è una sfida tra 6 campioni su 4 blocchi, riservata all’élite del boulder mondiale. La competizione si articola su quattro successive prove. Ad ogni prova gli atleti hanno a disposizione tre tentativi per risolvere il blocco raggiungendo la presa sommitale. Al termine di ciascuna prova si stila una classifica tenendo in conto il punto più alto raggiunto ed il numero di tentativi. Ad ogni prova esce un atleta, fino all’ultimo blocco dove si affrontano i tre finalisti. La tre giorni del Rock Master si conclude con le finali dello Street Boulder, ancora al Climbing Stadium.

Il weekend Rock Junior Le giornate dedicate all’arrampicata hanno un’appendice nel weekend successivo, quando le pareti di arrampicata si aprono ai ragazzi ed alle loro famiglie. In particolare, i giovani atleti delle squadre nazionali si confrontano nell’Under 14 Cup, una gara combinata nelle tre discipline Boulder, Speed e Lead, sulle pareti del Climbing Stadium. Inoltre tutti i bambini dai 5 ai 13 anni possono gareggiare e giocare nel Kid’s Rock, con prove di abilità e velocità in arrampicata accessibili anche i principianti. Infine, il Family Rock è un gioco di arrampicata in velocità a staffetta tra team famigliari costituiti da un genitore con il proprio figlio.

The World Climbing Championship, which has been held every two years since 1991, was hosted in Arco in 2011. On that occasion the new Climbing Stadium was developed, placed at the foot of the limestone cliff, a fixed structure capable of hosting competitions at the same time in all disciplines of climbing. Four steel arches, suspended in pairs of 25-metrehigh pylons, support the climbing walls and the roof tensile structure; on a height of 18 metres, the 14metre-high wall projects. Between the two overhanging walls dedicated to Lead are the two 15-metre-high Speed tracks, with two parallel lanes slightly overhanging. On the opposite side of the lawn for the public, the 4.50 metre high and 15 metre wide covered wall for the Boulder is completed. The IFSC Climbing World Cup is an international race circuit organized by the International Federation of Sport Climbing since 1989. At the end of the season four cups are awarded: Boulder, Speed, Lead and Combined. The Rock Master Festival hosts the only Italian stage of the IFSC Climbing World Cup in the Speed and Lead disciplines. The results are available on the website: http://www.ifsc-climbing.org/index.php/component/ifsc/?view=event&WetId=7149 The entire event is organized by the SSD Arrampicata Sportiva Arco (Amateur Sports Climbing Association of Arco), and Angelo Seneci, founder of SintRoc is the Clerk of the Course.

L’organizzazione L’organizzazione dell’intero evento è in capo alla Società Sportiva Dilettantistica Arrampicata Sportiva Arco, Direttore di gara è Angelo Seneci, fondatore di SintRoc.

Reportage

Appointment with sport climbing in Arco The last weekend of July was the time of the traditional Rock Master Festival, combined with the Italian stage of the World Cup Lead and Speed, followed, in August, by the Rock Junior for the under 14. In the streets of the historic centre of Arco, the world of sport climbing is present in every shop window, even before the Rock Master Village opens, with the many wooden houses that host, in front of and around the Collegiate Church, the proposals of specialised climbing and outdoor companies. The climate is more than summer: the heat will make the athletes who will compete in the various specialties of the Festival and the World Cup during the three days of the event suffer. But we are in Garda Trentino, which is not far from the lake, is still a microclimatic enclave able to offer an almost Mediterranean landscape.

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Dall’alto: l’allestimento e l’uso della parete Sint Roc per il Village, sul fianco della Collegiata; la parete boulder della Climbing Arena; a destra, premiazione del KO boulder (foto IFSC). Qui sopra, Angelo Seneci, direttore di gara e Reinhold Messner alla consegna degli Awards.

Left, from above: the installation and use of the Sint Roc wall for the Village, on the side of the Collegiate Church; the bouldering wall of the Climbing Arena; right: KO boulder award ceremony (IFSC photo). Here Above, Angelo Seneci, clerk of the course and Reinhold Messner at the Awards.

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Cani, verde e marciapiedi

a cura di Bruno Grillini foto di BG

TRA URBANISTICA E ARREDO: NORME, PROGETTI E ATTREZZATURE SPECIALI

Nella manualistica riguardante la progettazione del verde, e del verde urbano in particolare, il fruitore per eccellenza – oggetto dell’analisi di esigenze e criticità – è sempre l’uomo, oppure, per una visione di stampo più modernamente ecologista, la flora e la fauna quali elementi portatori di biodiversità. Grande assente è invece l’animale domestico, che non è cittadino e non è fauna selvatica. Con l’aumento della diffusione degli animali da compagnia nelle famiglie italiane, la convivenza tra le esigenze dell’uomo quale singolo fruitore del verde o del marciapiede, e quelle del suo compagno a quattro zampe, tende però a diventare un problema. Un problema di due tipi: igienico e di sicurezza.

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DOGS, GREENERY AND SIDEWALKS

| CANI, VERDE E MARCIAPIEDI 59


Le norme Se andiamo subito a vedere quali leggi, norme o regolamenti fanno riferimento al mondo degli animali, troviamo innanzitutto uno scarso interesse almeno fino agli anni ’70 del secolo scorso. A parte il Codice Penale (quattro articoli che riguardano: maltrattamento, rumori molesti, omessa custodia, abbandono) e il Codice Civile (art. 2052: il proprietario di un animale è responsabile dei danni cagionati dall’animale…) in Italia dobbiamo andare alla Legge 281/1991 «Legge quadro in materia di animali da affezione e lotta al randagismo», mentre se allarghiamo lo sguardo a scala globale possiamo individuare nel 1978 la “Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Animale”, presentata a Bruxelles dalla Lega internazionale dei diritti dell’animale e sottoscritta da personalità del mondo filosofico, giuridico e scientifico, quindi proclamata a Parigi presso l’UNESCO il 15 ottobre 1978. Ma le numerose leggi, decreti, ordinanze ministeriali, leggi regionali che si occupano di animali lo fanno in prevalenza o per prevenirne il maltrattamento o per motivi di sicurezza sanitaria (in difesa dell’uomo). Bisogna arrivare alla scala dei regolamenti comu-

a cura di Giovanni Bucci

Cani e marciapiedi: 4 passi tra fisiologia e Due parole: cani e marciapiedi e già si profila nella mente un percorso fatto di ostacoli e sorpresine poco gradite. L'urbanizzazione è progredita così velocemente da non lasciare spazio e tempo per studiare adeguate soluzioni alla convivenza fra umani e quel piccolo pezzetto di natura rappresentato dagli animali da compagnia a cui non siamo stati disposi a rinunciare. Possiamo recuperare? Vediamo per iniziare di mettere bene a fuoco il problema.

Il punto di vista del cane Con il termine feci o escrementi si indica ciò che viene emesso dagli esseri viventi del regno animale nella fase finale del ciclo di alimentazione (scarto del processo digestivo). Le urine sono invece il prodotto finale della escrezione del rene attraverso il quale vengono eliminati dall'organismo i prodotti metabolici (scorie) presenti nel sangue. Per il cane defecazione e minzione sono atti volontari con precise limitazioni di spazio e tempo legate all'età ed allo stato di salute e caratterizzati da due valenze importanti: fisiologica (necessità) e comunicativa/sociale (marcature). La maggior parte dei cani, quando può, elimina frequentemente non per necessità ma perché nel comportamento eliminatorio sono insite anche molte valenze sociali e comunicative. Se escludiamo i cuccioli che ancora devono apprendere le regole sociali alla base di questi comportamenti, i soggetti adulti in situazione di non urgenza, defecano

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Nella pagina di apertura, “Het Zinneke”, la scultura in bronzo di Tom Frantzen (1998), posta all’incrocio tra Kartuizersstraat e Oude Graanmarkt a Bruxelles. In questa pagina, uno scorcio dell’area verde realizzata a Milano al posto dello stabilimento Alfa Romeo al Portello (il

ed urinano sempre con l'intenzione di marcare il territorio.

Cosa comunica il cane? Purtroppo, a noi umani mancano gli organi preposti alla lettura delle marcature canine e pertanto non potremo mai sapere con assoluta certezza l’effettivo impatto di questa forma di comunicazione del cane. Sappiamo con certezza che da una marcatura il cane apprende se l'altro cane è maschio o femmina, l'età e lo stato sociale, lo stato fisiologico, eventuali situazioni di malattia, la composizione del cibo assunto, ecc. ecc. Considerando solo l'olfatto, la scienza ci dice che il cane percepisce gli odori dalle 15.000 alle 18.000 volte meglio di noi. Sono numeri difficili da comprendere ma che ci aiutano a capire quanto è limitato il nostro naso rispetto al loro.

Cosa utilizza il cane per marcare? Le marcature vengono effettuate con l'urina, le feci, e con il secreto di ghiandole situate in varie parti del corpo, come ad esempio le ghiandole perianali o quelle interdigitali. L’urina è senza dubbio il mezzo più utilizzato e che consente al cane di veicolare il maggior numero di informazioni. Seguono le feci che a fronte di minori informazioni garantiscono un “messaggio” più resistente nel tempo.

progetto del parco è stato coordinato tra l’architetto paesaggista Charles Jencks e lo Studio LAND di Milano). L’area è molto frequentata dai proprietari di cani.

On the opening page, "Het Zinneke", the bronze sculpture by Tom Frantzen (1998), placed at the crossroads between Kartuizersstraat and Oude Graanmarkt in Brussels. On this page, a glimpse of the green area created in Milan to replace the Alfa Romeo plant at Portello (the design of

the park was coordinated between landscape architect Charles Jencks and the LAND Studio of Milan). The area is very popular with dog owners.

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nali per cominciare a vedere delle norme – di poche righe – che si preoccupino del più tangibile fra i problemi di convivenza, quello delle quotidiane deiezioni canine. Ecco quindi, a partire dagli ultimi decenni del secolo scorso, le prime campagne di sensibilizzazione verso i padroni dei cani riguardo alla necessità di “non sporcare”, e parallelamente la nascita delle cosiddette “aree cani” per difendere il cittadino dall’intemperanza degli animali lasciati senza guinzaglio.

Le esigenze La soluzione ormai usuale di dividere le aree verdi in settori con fruibilità diversificata, in modo da garantire condizioni di igiene almeno negli spazi solitamente frequentati dai bambini costituisce un primo empirico approccio al problema. Come qualunque problematica progettuale, è necessario anche qui acquisire tutte le informazioni utili a comprendere le esigenze del fruitore: quindi i dati di natura eto-fisiologica che permettano di caratterizzare e dimensionare gli spazi destinati al passeggio e allo sgambamento dei cani: le conseguenze prime del libero accesso del cane agli spazi pubblici sono i possibili episodi di aggressione tra

individui di taglie diverse o anche nei confronti di adulti e bambini; nonché il rilascio di deiezioni (si veda a proposito l’intervento del dottor Giovanni Bucci nella finestra in basso).

L’urbanistica delle città Abitare in campagna o in prossimità di ampi spazi verdi naturali riduce quasi a zero il problema di convivenza tra cani e cittadini. Ma se prendiamo a riferimento i nostri centri stori-

comportamento Come marca il territorio? Non ci sono regole generali fisse. Le basi comportamentali innate vengono modificate da comportamenti appresi dal cucciolo per imitazione degli adulti e per influenze ambientali. Urina: maschi e femmine adulti si comportano in modo diverso; il maschio alza una delle zampe posteriori e spesso anche una parte del corpo e poi spruzza l'urina sulla superficie da marcare. Più le marcature vengono fatte in alto, più è facile che vengano recepite velocemente e in maniera più chiara. Questo comportamento si mantiene in genere anche dopo la castrazione e solo i cani maschi castrati prepuberi a volte si comportano come le femmine anche da adulti. La femmina invece si accuccia e mantiene le modalità tipiche del cucciolo. Feci: vengono depositate sul terreno senza coprirle; i maschi sicuri di sé in genere defecano in posizioni bene in vista e a volte anche su superfici rialzate; le femmine e i soggetti insicuri e di taglia piccola in genere in posti più appartati. Molti cani non defecano in un’unica evacuazione (defecazione disseminata in più punti). Sia minzione che defecazione possono essere seguiti dal raspamento del terreno: in questo modo vengono aggiunte informazioni legate ai feromoni delle ghiandole interdigitali ed il messaggio viene distribuito su una superficie più ampia (il cane afferma la sua presenza e il suo rango).

In alto a sinistra, l’area cani recintata all’interno del parco di Citylife a Milano (Progetto Gustafson Porter, !Melk, One Works; botanica Laura Gatti): in primo piano la “sabbiera” destinata alle esigenze fisiologiche. In alto a destra, cestino per i rifiuti utilizzato dai proprietari di cani nell’area di

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Citylife. Sotto, lo strumento-base di deterrenza in uso in tutto il mondo: il cartello. Qui a Londra, davanti al Big Ben. On the top left, the fenced dog area inside the Citylife park in Milan ( project by Gustafson Porter, !Melk, One Works;

Quando marca il territorio? Abbiamo già visto che le necessità fisiologiche e comunicative si sovrappongono. Se analizziamo la semplice necessità di evacuare vi sono molti fattori che entrano in gioco. Causano un aumento della necessità di evacuare: alcune caratteristiche individuali, il tipo di alimentazione, la gravidanza, molte patologie, ecc. Causano invece una diminuzione della necessità di evacuare: stitichezza, il freddo, le paure e fobie, ecc. Vi sono anche numerosi fattori che influiscono sulla frequenza delle marcature. Causano un aumento: il calore o la presenza di femmine in calore, le variazioni della composizione del nucleo familiare, gli stati ansiosi, la presenza di animali estranei, i traslochi o la frequentazione di luoghi estranei, la presenza di marcature altrui.

Dove marca il cane? Il cane marca più volentieri con urina le superfici ruvide e che si impregnano facilmente o che per le loro caratteristiche trattengono di più gli odori. Per le marcature urinarie il cane predilige le superfici verticali e gli alberi ed è attratto da legno, muri, gomma e, se maschio, da substrati verticali già marcati da altri cani maschi. I punti preferiti sono angoli (muri, stipiti, ecc.), sporgenze e pali, perché il messaggio olfattivo si disperde più facilmente e in più direzioni. I cani femmina urinano più frequentemente

botanist Laura Gatti): in the foreground, the "sandpit" for physiological needs. Top right, waste bin used by dog owners in the Citylife area. Below, the basic deterrence tool in use worldwide: the Signpost. Here in London, in front of Big Ben.

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ci, costituiti da un tessuto fitto di edifici e percorsi pavimentati, dobbiamo ammettere che le esigenze del cane sono pressoché incompatibili con l’igiene pura e semplice dei luoghi. Chi abita in centro non farà mai in tempo a raggiungere un’area idonea prima che il proprio animale esplichi le sue naturali esigenze fisiologiche. I nuovi quartieri sono oggi “obbligati” a nascere dotati di aree verdi. Questo non significa che il cane sia autorizzato a sporcare i prati o a mordere liberamente i suoi simili o i bambini che frequentano gli stessi luoghi: nei parchi ben tenuti e in cui la pulizia è costante, l’educazione dei proprietari fa sì che non si verifichino aggressioni (i cani sono al guinzaglio o sono lontani dalle aree giochi) e che non vi siano deiezioni sui prati e sui percorsi (i padroni sono dotati degli appositi sacchettini, i contenitori sono diffusi e vengono svuotati periodicamente). Per sgambare senza guinzaglio, se non ci sono vasti prati liberi, si ricorre alle “aree cani” recintate. Ma se il parco è maltenuto, il marciapiede è sconnesso, e i cestini non vengono svuotati, lo spirito di imitazione fa presto a prendere il sopravvento: il proprietario tenderà a non darsi più la pena di raccogliere la deiezione del suo cane, e il degrado avanzerà inarrestabile. Purtroppo – a parte l’educazione dei cittadini – la manutenzione del verde pubblico deve fare i conti

su substrati orizzontali (prato, terra, cemento, ecc.) e alla base delle marcature dei maschi. Riguardo le marcature fecali i cani maschi sicuri di sé prediligono zone bene in vista e i punti dove hanno defecato altri cani ed in genere raspano il terreno spargendo le feci; i cani maschi insicuri e le femmine spesso preferiscono luoghi un po' appartati. Un importante punto di attrazione sono anche le superfici trattate con detersivi o sostanze in grado di fissare i messaggi ferormonali o che ricordano l'urina (prodotti con cloro o NH4), e le superfici “vergini” o accuratamente pulite con sostanze profumate o in grado di asportare i feromoni. Per nostra fortuna ci sono anche fattori che diminuiscono il desiderio del cane di marcare. Il cane per istinto non marca dove dorme e (meno) dove mangia; non marca sull'acqua in quanto l'acqua non è in grado di trattenere i messaggi olfattivi. Proprio per questo motivo il cane non marca volentieri le superfici di colore verde azzurro o che ricordano l'acqua o che sembrano bagnate. Lo stesso motivo sarebbe alla base anche dell'utilizzo (a dire il vero poco proficuo...) delle bottiglie di plastica azzurre piene d'acqua posizionate negli androni e negli orti a scopo dissuasivo. Il cane evita di marcare anche quando si trova su grate o passaggi che permettono di vedere attraverso; in questo caso vi sarebbe una componente legata al timore ed una legata all'incapacità di questi substrati di mantenere urine e feci. I cani non marcano anche le superfici con forti odori penetranti e in particolare se di tipo alcoolico. Gli odori che sembrano più dissuasivi sono

In alto, cani a passeggio sui viali di Citylife; il padrone è dotato di “sacchetto”. Sotto, l’area cani realizzata nel Parco della Torre, alla Bicocca (Milano), di prossima inaugurazione (progetto AG&P Greenscape).

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quelli degli agrumi e della menta ed è per questo che la maggior parte dei dissuasivi in commercio sono a base di queste essenze. E' importante evidenziare che la preferenza di substrato non è un'acquisizione definitiva e un idoneo percorso educativo può ri-orientare la preferenza di substrato ed ampliarla. I percorsi educativi per la preferenza di substrato richiedono tempo e pazienza ma i cani apprendono velocemente quali sono i substrati vietati (non dimenticando che l'urgenza supera sempre il divieto!)

Il punto di vista del proprietario e del cittadino Per il proprietario, feci e urine sono un “male necessario” con però alcuni risvolti positivi importanti: primo fra tutti il fatto che feci e urine costituiscono un importante indicatore dello stato di salute del loro cane e proprio per questo i proprietari attenti controllano sempre defecazione e minzione per valutare e raccogliere dei campioni all'occorrenza. L'inevitabile passeggiata plurigiornaliera è poi un'ottima scusa e motivazione per un po' di chiacchiere e di esercizio fisico. Per il cittadino che NON ha un cane e cammina sul marciapiede, le esigenze fisiologiche dei cani altrui rappresentano tutto o quasi il male possibile. Ci sono però degli ottimi motivi per essere amici dei cani e dei loro proprietari; il principale sta nel fatto che i quartieri con cani registrano un tasso delinquenziale minore legato alla presenza stessa dei cani ma anche alla maggior presenza di persone per strada anche ad ore “non canoniche”.

Above: dogs walking along Citylife boulevards; the owner has a "bag". Below, the dog area in Parco della Torre, at Bicocca (Milan), soon to be inaugurated (AG&P Greenscape project).

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con i budget delle pubbliche amministrazioni: il verde che deve obbligatoriamente nascere accanto alle nuove lottizzazioni edilizie sarà mantenuto dall’operatore per un breve tempo come da convenzione: quando passa alla mano pubblica, le modalità e le tempistiche di pulizia e manutenzione andranno spesso a ridursi per motivi economici.

Il progetto dell’area cani A un estremo, dunque, c’è il marciapiede urbano, dove l’imprescindibile necessità canina deve esse-

Il punto di vista delle amministrazioni Feci e urine dei cani non possono essere considerati solo un problema di educazione e pulizia. Le amministrazioni si trovano a dover fare i conti con due aspetti importanti: salute pubblica e regolamentazione. Le feci dei cani possono infatti veicolare malattie che possono colpire l'uomo (zoonosi) e anche altri animali. Il contagio umano è un evento raro perché richiede un contatto orofecale (mani, cibo, acqua), ma è un'evenienza che deve essere considerata. Le feci del cane, poi, come quelle di tutti gli altri animali sono un vero e proprio "rifiuto" che deve essere smaltito e trattato in modo adeguato. Per quanto riguarda la regolamentazione attualmente l'unica strada intrapresa nel tentativo di salvare cani e marciapiedi consiste in divieti e sanzioni che sono costruiti al servizio delle soluzioni messe in pratica. Soluzione 1: divieto generalizzato e responsabilità unica di raccolta e pulizia a carico del proprietario / accompagnatore; multe per i trasgressori. Soluzione 2: zone consentite e zone con divieto; dove non è espressamente vietato il cane può urinare o defecare; il proprietario è tenuto alla raccolta e pulizia. Alcune amministrazioni propongono corsi di galateo urbano, facoltativi ed eventualmente obbligatori per i recidivi. Soluzione 3: zone consentite e zone vietate; nessun obbligo di raccolta per il proprietario; corsi gratuiti per educazione ad una corretta evacuazione. Il proprietario prima dell'adozione deve frequentare un corso in cui viene istruito sulle regole. Quando adotta deve frequentare con il cane un corso per educare alla corretta evacuazione.

In alto a sinistra, il Parco dell’Osso a Lagosanto (Ferrara), inaugurato nello scorso maggio: si tratta di un’area per lo sgambamento dei cani di oltre 5000 metri quadrati realizzata dai volontari della locale Sezione ENPA coordinata da Marco Pozzi. In basso, pianta del Parco della Torre a

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Milano, al quale dedicheremo prossimamente un ampio servizio. In alto a destra, progetto per il “Fido park” nel Comune di Arluno (Milano), oggetto di una campagna di crowfunding da parte di associazioni locali: la classica area pavimentata che si trova all’ingresso del recinto, assume qui la forma di un osso…

La pulizia delle zone consentite spetta all'amministrazione con personale specializzato (ciò garantisce maggior igiene). Eventuale segnalazione obbligatoria delle evacuazioni rilasciate, e multe se il cane sporca in zone non consentite. Ognuna di queste soluzioni ha evidenti pregi e molti difetti e tanta strada è ancora da percorrere. Un primo passo dovrebbe essere quello di abbandonare la logica basata su divieti e punizioni e nel provare a cambiare il modo di affrontare il problema: in democrazia leggi, norme e regolamenti devono svilupparsi a favore della maggioranza e, statistiche alla mano, i proprietari di animali sono circa il 78% della popolazione. Le campagne educative dovrebbero poi essere progettate in modo adeguato e aderente alle caratteristiche del tessuto urbano. Devono essere identificati chiaramente i destinatari, le tempistiche e i contenuti. Un corso educativo dovrebbe essere esaustivo almeno su questi punti principali: - le “regole” del territorio; - come si effettua la raccolta e la pulizia (uso corretto della paletta e del sacchetto); - come si educa e si orienta al substrato; - a chi rivolgersi in caso di problemi. Affinché le campagne educative abbiano successo è poi estremamente importante che siano previsti benefit ed incentivi per i proprietari che si comportano correttamente e che l'accesso ai corsi sia facile ed economico.

On the top left, the Parco dell'Osso in Lagosanto (Ferrara), opened last May: it is an area for the free running of dogs of over 5000 square meters created by volunteers of the local ENPA section coordinated by Marco Pozzi. Below: plan of the Parco della Torre in Milan, to which we will soon devote a large service.

On the top right, a project for the "Fido park" in the municipality of Arluno (Milan), the subject of a crowfunding campaign by local associations: the classic paved area at the entrance of the enclosure, here takes the form of a bone...

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re affiancata dal senso civico del padrone che si deve sbarazzare della eventuale deiezione; e non sarebbe male se provvedesse anche a sciacquar con una bottiglietta d’acqua le chiazze di urina. Al lato opposto, ci sono grandi parchi, come il Parco Nord Milano, che offrono spazi così ampi e variegati da non dover imporre limitazioni se non il rispetto delle zone – mai recintate - in cui il cane può correre liberamente in alternativa a quelle dedicate al passeggio e nelle quali deve essere tenuto al guinzaglio. In tutti gli altri casi, è ormai diffusa, come già accennato, la creazione delle cosiddette “aree cani” all’interno dei parchi urbani o, eventualmente, come aree autonome nella città. La progettazione, in genere, non presenta molta fantasia. L’obiettivo è recintare uno spazio (spesso inferiore a 2000 metri quadrati), con lo scopo principale di mettere in sicurezza gli altri fruitori del parco; eventualmente, si prevede la suddivisione in due zone per cani di taglia più grande e più piccola; un breve tratto pavimentato all’ingresso, per tutelare le scarpe del padrone, e una o due panchine. L’aspetto igienico, ove è considerato, prevede la presenza di cestini portarifiuti e un classico distributore di sacchetti. Sfruttando alcuni dei principi etologici relativi alle modalità di rilascio dei bisogni fisiologici, viene spesso prevista una sabbiera, di circa 20 metri quadrati, dotata di uno o più pali di legno alti una settantina di centimetri. La sabbiera deve essere tenuta sotto controllo con la periodica sostituzione dello strato superficiale per evitare la forma-

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In alto, sezione-tipo di un’area attrezzata per le esigenze fisiologiche dei cani. Le foto delle due pagine sono tratte dalla rete e rappresentano alcune delle attrezzature tecnologiche o di arredo urbano ideate per risolvere il problema delle deiezioni canine. Nelle due foto in alto: Parigi, le singolari soluzioni proposte dalla municipalità. Negli anni ’80, sindaco Jacques Chirac,

zione di funghi o parassiti. Naturalmente il sottofondo dovrà esser opportunamente realizzato ai fini di un corretto drenaggio. Sia chiaro, che questa non è necessariamente la soluzione migliore: tant’è vero che, se in zone della città prive di verde l’area cani è molto sfruttata, nei parchi più grandi questa si rivela un ghetto meno piacevole rispetto agli spazi liberi all’esterno, e risulta alla fine meno frequentata. Tutto questo, se mette al riparo dall’eventuale aggressività del cane (ma con problemi in caso di affollamento, per la competizione tra individui rinchiusi nello stesso recinto), non risolve il problema igienico dato che il padrone e/o il manutentore dell’area dovrà comunque occuparsi delle deiezioni.

L’argomento è stato trattato da Bruno Grillini, architetto, e da Giovanni Bucci, medico veterinario, in una serata organizzata a Trento il 22 maggio scorso dall’Associazione DogBliss, con il patrocinio del Lions International sezione di Trento, dell’Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Trento e del Comune di Trento, e coordinata da Monika Mann.

furono introdotte le “motocrottes”, che raccoglievano gli escrementi sui marciapiedi con un aspiratore (a sinistra); da questa primavera, con il sindaco Anne Hidalgo, il drone Parrot Mambo viene adoperato sperimentalmente per individuare e raccogliere gli escrementi, qui (a destra) fotografato in place Victor Hugo: è equipaggiato con due fotocamere stereoscopiche e due sensori olfattivi.

Nelle foto al centro, installazioni sperimentate in Spagna: da sinistra, a Molins de Rey, (foto José Polo); a Mòra la Nova (foto Joan Revillas); a El Vendrell (foto José M.Baselga). In basso a sinistra, il “watercan”, collocato sperimentalmente per qualche mese nella città di Corato (Bari): una vasca riempita da un mix di sabbia e breccia con un profumo che attrae gli animali,

dotata di fori che permettono la fuoriuscita dell’acqua piovana (ma la pulizia deve essere fatta manualmente). Al centro, la “pipican” installata nel grande parco dell’Andarax, alla periferia di Almerìa, Spagna (foto Schumi4ever); a destra, un piccolo recinto realizzato, sempre con il criterio della superficie in sabbia con il palo al centro, a Villafranca de los Barros, in Estremadura (foto hoy).

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INVENZIONI

ED ESPEDIENTI

Attrezzature speciali Molti ingegni locali hanno tentato di sperimentare delle specifiche “toilette” per cani con la speranza di risolvere il problema del lascito sul marciapiedi. L’illustrazione, reperibile in rete, di tante piccole iniziative che non risultano essersi mai diffuse fa pensare che le idee proposte non siano ancora pienamente efficaci. Le cosiddette “pipican” che si vedono soprattutto nella penisola iberica prevedono una costante irrorazione d’acqua sulla superficie, in contraddizione con la cattiva propensione dei cani di “farla” sul

bagnato. Altri congegni più macchinosi, come dei veri wc alla turca non sembrano particolarmente graditi. Sabbiere di diversa dimensione, sia su supporto svuotabile che su aiuola presentano ancora una volta il problema della pulizia costante dello strato. Al momento dunque, con buona pace degli architetti del verde e degli ingegneri idraulici, non sembra esserci una soluzione vincente, che superi l’educazione e il senso civico dei proprietari dei cani.

tieniti aggiornato, leggi gli approfondimenti on-line www.sporteimpianti.it/reportage/

Left page, above: typical section of an area equipped for the physiological needs of dogs. The photos of the two pages are taken from the network and represent some of the technological equipment or urban furniture designed to solve the problem of dog dejections. In the two photos above: Paris, the unusual solutions proposed by the municipality. In

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the '80s, Mayor Jacques Chirac, were introduced the "motocrottes", which collected the excrements on the pavements with a vacuum cleaner (left); since last spring, with Mayor Anne Hidalgo, the drone Parrot Mambo is used experimentally to locate and collect the excrements, here (right) photographed on the place Victor Hugo: it is equipped with two stereoscopic cameras and two olfactory sensors.

In the photos at the middle, installations tested in Spain: from the left, at Molins de Rey, (photo José Polo); at Mòra la Nova (photo Joan Revillas); at El Vendrell (photo José M.Baselga). Below left, the "watercan", experimentally located for a few months in the city of Corato (Bari): a tank filled with a mix of sand and breach with a scent that attracts animals, equipped with holes that allow rainwa-

ter to escape (but cleaning must be done manually). In the center, the "pipican" installed in the large park of Andarax, on the outskirts of Almerìa, Spain (photo Schumi4ever); on the right, a small fence made, always with the criterion of the sand surface with the pole in the center, in Villafranca de los Barros, Extremadura (photo hoy).

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Dogs, greenery and sidewalks In the manuals concerning the design of green areas, and urban green areas in particular, the user par excellence the object of the analysis of needs and criticalities - is always man, or, for a more modern ecological vision, flora and fauna as the elements bearers of biodiversity. The pet, which is not a citizen and is not a wild animal, is absent. With the increase of the diffusion of pets in the Italian families, the cohabitation between the needs of the man as a single user of the green or of the sidewalk, and those of his four-legged companion, tends, however, to become a problem. A problem of two types: hygienic and safety.

The needs The now usual solution of dividing green areas into sectors with diversified usability, in order to guarantee hygiene conditions at least in the spaces usually frequented by children, constitutes an initial empirical approach to the problem. Like any design problem, it is necessary here too to acquire all the information useful to understand the needs of the user: therefore, the data of an ethological-physiological nature that allow you to characterize and size the spaces for walking and dog movement: the first consequences of the dog's free access to public spaces are the possible episodes of aggression between individuals of different sizes or even against adults and children, as well as the release of excrements.

City planning Living in the countryside or near large natural green areas reduces the problem of living together with dogs and citizens to almost zero. But if we take our historical centres as a reference, made up of a dense texture of buildings and paved paths, we must admit that the needs of dogs are almost incompatible with the pure hygiene of places. If you live in the centre, you will never be able to reach a suitable area before your pet has fulfilled its natural physiological needs. The new boroughs are now "obliged" to be born with green areas. This does

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not mean that the dog is allowed to dirty the lawns or freely bite his fellows or children who frequent the same places: in well mantained parks where cleaning is constant, the education of the owners ensures that there are no aggressions (the dogs are on a leash or away from playgrounds) and that there are no excrements on the lawns and paths (the owners are equipped with special bags, the containers are spread and are emptied periodically). If there are no large open lawns, the fenced "dog areas" can be used for running without a leash. But if the park is not well maintained, the sidewalk is uneven, and the baskets are not emptied, the spirit of imitation soon prevails: the owner will tend not to give himself the effort to collect the excretion of his dog, and the degradation will advance unstoppable. Unfortunately - apart from the education of citizens - the maintenance of public green has to deal with the budgets of public administrations: the green that must obligatorily be born next to new building lots will be maintained by the operator for a short time as per convention: when it passes to the public hand, the manner and timing of cleaning and maintenance will often be reduced for economic reasons.

The dogs area project At one extreme, therefore, there is the urban sidewalk, where the essential need for canine must be flanked by the civic sense of the master who must get rid of any excretion, and it would not be bad if he also provided to rinse with a bottle of water urine spills. On the other side, there are large parks, such as Parco Nord Milano, which offer spaces so wide and varied that they do not have to impose restrictions except for the respect of the areas - never fenced - where the dog can run freely as an alternative to those dedicated to walking and where it must be kept on a leash. In all other cases, it is now widespread, as already mentioned, the creation of so-called "dog areas" within urban parks or, possibly, as autonomous areas in the city. Design, in general, does not show much imagination. The objective is to fence a space (often less than 2000

square meters), with the main purpose of making other users of the park safe; possibly, it is planned to divide the area into two areas for larger and smaller dogs; a short section paved at the entrance, to protect the shoes of the owner, and one or two benches. The hygienic aspect, where it is considered, includes the presence of waste bins and a classic distributor of bags. Exploiting some of the ethological principles related to the release of physiological needs, is often provided a sandpit, about 20 square meters, equipped with one or more wooden poles about seventy centimeters high. The sandpit must be kept under control with the periodic replacement of the surface layer to prevent the formation of fungi or parasites. Naturally, the subfloor must be suitably drained to ensure correct drainage. Let's be clear that this is not necessarily the best solution: so much so that, if in areas of the city without green areas the dog area is very utilized, in larger parks this turns out to be a less pleasant ghetto compared to the open spaces outside, and is ultimately less frequented. All this, if sheltered from the possible aggressiveness of the dog (but with problems in case of crowding, for the competition between individuals locked in the same enclosure), does not solve the hygiene problem since the owner and / or the maintenance of the area will still have to take care of the manure.

Special equipment Many local engineers have tried to experiment with specific "toilets" for dogs in the hope of solving the problem of kerbs being left on the pavement. The illustration, available on the web, of many small initiatives that have never been widespread suggests that the ideas proposed are not yet fully effective. The so-called "pipican", which can be seen above all in the Spanish peninsula, foresee a constant spraying of water on the surface, in contradiction with the bad propensity of the dogs to "get it" in the wet. Other more cumbersome devices,

such as real squat toilets, do not seem particularly welcome. Sandblasts of different sizes, both on emptyable substrates and on flowerbeds, once again present the problem of constant cleaning of the layer. So at the moment, despite the architects of greenery and hydraulic engineers, there does not seem to be a winning solution that goes beyond the education and civic sense of dog owners.

Dogs and sidewalks: 4 steps between physiology and behaviour by Giovanni Bucci Faeces refers to what is emitted by living beings in the animal kingdom in the final phase of the feeding cycle (rejection of the digestive process). Urine, on the other hand, is the final product of kidney excretion, through which metabolic products present in the blood are eliminated from the body.

The point of view of the dog For dogs, defecation and urination are voluntary acts with precise space and time limitations related to age and health and characterized by two important values: physiological (need) and communicative/social (markings). Most dogs, when they can, frequently eliminate not out of necessity but because many social and communicative values are inherent in the elimination behaviour. If we exclude puppies who have yet to learn the social rules behind these behaviors, adults in a non-emergency situation, always defecate and urinate with the intention of marking the territory. Unfortunately, we humans lack the organs responsible for reading the canine markings and therefore we can never know with absolute certainty the actual impact of this form of communication of the dog. We know with certainty that by marking the dog learns if the other dog is male or female, the age and social status, the physiological state, any situations of disease, the composition of the food taken, etc. etc.. Considering only the sense of smell, science tells us that dogs per-

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The topic was discussed by Bruno Grillini, architect, and Giovanni Bucci, veterinary doctor, during an evening organized in Trento on May 22 by the DogBliss Association, under the patronage of the Lions International section of Trento, the Order of Veterinary Doctors of the Province of Trento and the Municipality of Trento, and coordinated by Monika Mann.

ceive smells 15,000 to 18,000 times better than us. These numbers are difficult to understand but they help us to understand how limited our nose is compared to theirs. The markings are made with urine, faeces, and secretion of glands located in various parts of the body, such as the perianal or interdigital glands. Urine is undoubtedly the most commonly used medium, and it allows the dog to carry as much information as possible. This is followed by the faeces which, when faced with less information, guarantee a more resistant "message" over time. How does the dog mark the territory? There are no fixed general rules. The innate behavioural bases are modified by behaviours learned by the puppy from adult imitation and environmental influences. To urinate, adult males and females behave differently; the male raises one of the hind legs and often also a part of the body and then sprays the urine on the surface to be marked. The higher the markings, the easier it is for them to be detected quickly and more clearly. This behaviour is generally maintained even after castration and only male-castrated pre-pubert dogs sometimes behave like females even as adults. The female, on the other hand, curls up and keeps the typical modalities of the puppy. Faeces are deposited on the ground without covering them; self-confident males usually defecate in positions well in view and sometimes even on raised surfaces; females and unsafe and small subjects generally in more secluded places. Many dogs do not defecate in a single evacuation. Both urination and defecation can be followed by rasping of the ground: this adds information related to the pheromones of the interdigital glands and distributes the message over a wider area (the dog claims its presence and rank). We have already seen that physiological and communicative needs overlap. If we analyze the simple need to evacuate there are many factors that come into play. They cause an increase in the need to evacuate: some individual characteristics, the type of food, pregnancy, many pathologies, etc.. Instead, they cause a decrease in the need to evacuate:

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constipation, cold, fears and phobias, etc.. There are also a number of factors that influence the frequency of markings. They cause an increase: heat or the presence of females in heat, changes in the composition of the family, anxious conditions, the presence of foreign animals, removals or frequentation of foreign places, the presence of markings of others. Dogs are more likely to mark rough surfaces with urine, which become easily impregnated or which, due to their characteristics, retain more of their odours. For urinary markings the dog prefers vertical surfaces and trees and is attracted by wood, walls, rubber and, if male, by vertical substrates already marked by other male dogs. Preferred points are corners (walls, jambs, etc.), protrusions and poles, because the olfactory message is dispersed more easily and in more directions. Female dogs urinate more frequently on horizontal substrates (lawn, soil, cement, etc.) and at the base of the males' markings. With regard to the faecal markings, self-confident male dogs prefer well visible areas and the points where other dogs have defecated and usually rasp the ground by scattering the faeces; insecure male dogs and females often prefer somewhat secluded places. An important point of attraction are also surfaces treated with detergents or substances able to fix ferhormonal messages or reminiscent of urine (produced with chlorine or NH4), and surfaces "virgin" or thoroughly cleaned with perfumed substances or able to remove pheromones. Fortunately, there are also factors that decrease the dog's desire to mark. The dog instinctively does not mark where it sleeps and (less) where it eats; it does not mark on the water because the water is not able to retain the olfactory messages. This is why your dog does not like to mark surfaces that are green-blue, water-like or seem wet. The dog avoids marking even when it is on grids or passages that allow you to see through; in this case there would be a component related to fear and one related to the inability of these substrates to maintain urine and faeces.

Dogs do not mark even surfaces with strong penetrating odours and in particular if of an alcoholic type. The smells that seem to be most dissuasive are those of citrus fruits and mint, which is why most of the deterrent products on the market are based on these essences. It is important to note that substrate preference is not a definitive acquisition and an appropriate educational pathway can re-orient and broaden substrate preference. Educational courses for the preference of substrate take time and patience but dogs quickly learn which substrates are prohibited (not forgetting that the urgency always exceeds the prohibition!).

The views of the owner and the citizen For the owner, faeces and urine are a "necessary evil" but with some important positive implications: first of all, the fact that faeces and urine are an important indicator of the state of health of their dog and for this reason the owners always check careful defecation and urination to assess and collect samples if necessary. The inevitable multi-day walk is also a good excuse and motivation for a bit of chat and exercise. For the citizen who does NOT have a dog and walks on the pavement, the physiological needs of other dogs represent all or almost all of the possible evil. There are, however, good reasons to be friends with dogs and their owners, the main one being that the districts with dogs have a lower delinquency rate linked to the presence of dogs but also to the greater presence of people in the street even at unusual times.

The point of view of the administrations Faeces and dog urine cannot be considered just an issue of education and cleanliness. Administrations are confronted with two important issues: public health and regulation. Dog faeces can carry diseases that can affect humans (zoonoses) as well as other animals. Human infection is a rare event because it requires orofecal contact (hands, food, water), but it is

an event that must be considered. The dog's faeces, like those of all other animals, are a real "waste" that must be disposed of and treated appropriately. In terms of current regulation, the only way forward in trying to save dogs and pavements is by means of prohibitions and sanctions that are built to serve the solutions that are put into practice. Solution 1: General prohibition and sole responsibility for collection and cleaning for the owner / carer; penalties for offenders. Solution 2: Permitted and prohibited areas; where dogs are not expressly prohibited they can urinate or defecate; the owner is required to collect and clean. Some administrations offer urban etiquette courses, which are optional and possibly mandatory for repeat offenders. Solution 3: Permitted and prohibited areas; no obligation for the owner to collect; free courses to educate about proper evacuation. The owner must attend a course before adoption in which he is instructed in the rules. When adopting you should attend a course with your dog to educate him about proper evacuation. The cleaning of the permitted areas is the responsibility of the administration with its own specialist staff (which guarantees better hygiene). Possibly mandatory reporting of released evacuations, and penalties if the dog gets dirty in areas not allowed. Each of these solutions has clear advantages and many shortcomings and there is still a long way to go. A first step should be to abandon the logic of prohibitions and punishments and try to change the way of dealing with the problem: in democracy laws, rules and regulations must develop in favor of the majority and, statistics in hand, the owners of animals are about 78% of the population. Educational campaigns should also be designed in a way that is appropriate and responds to the characteristics of the urban fabric. The recipients, the timing and the content must be clearly identified. For educational campaigns to be successful, it is also extremely important that benefits and incentives are provided for owners who behave correctly and that access to courses is easy and inexpensive.

DOGS, GREENERY AND SIDEWALKS | CANI, VERDE E MARCIAPIEDI

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IMPIANTI ETICI IMPIANTI SOSTENIBILI a cura di Stefano Longhi

Ecosostenibilità e norme italiane Approfittiamo della pausa estiva per riprendere un intervento dell’architetto Longhi risalente a ben otto anni fa (Tsport 276). In quell’articolo si provava “ad evidenziare gli elementi significativi delle norme e dei regolamenti di impiantistica sportiva vigenti in Italia sotto il profilo strettamente legato alla compatibilità ambientale ed energetica”. Dopo otto anni, l’articolo rimane, come potrete constatare, di attualità.

E’ ben noto ai progettisti, agli amministratori, ai manutentori ed ai titolari delle attività sportive che il funzionamento ed i consumi derivanti dagli impianti termici od elettrici in generale, costituiscono spesso delle vere “idrovore” energetiche che assorbono gran parte delle risorse economiche prodotte dall’attività promossa all’interno degli spazi sportivi o peggio dei contributi garantiti dalle amministrazioni comunali proprietarie. Occorre ammettere in proposito che spesso la politica di assegnazione degli spazi sportivi da parte delle amministrazioni proprietarie rispondono proprio a questa logica, disfarsi cioè prima possibile di strutture il cui funzionamento grava in modo considerevole sulle pubbliche risorse. La grande esigenza di soddisfare il bisogno di far praticare sport alla maggior parte dei cittadini di tutte le età e spesso la battaglia spesso retorica di alcuni amministratori per avere la struttura più

Le foto si riferiscono al Centro Sportivo Iseo di Milano (foto BG).

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ampia, più capiente, più emblematica ha determinato e determinerà sempre più un annoso problema gestionale per le attuali amministrazioni. La creazione dell’impianto sportivo rappresentativo ha spesso determinato un volano propagandistico elettorale attorno al quale far convergere consenso e cementare intese fra Amministratori i quali poi, particolarmente attivi nella fase propositiva, risultavano spesso latitanti durante le fasi di approfondimento ed analisi progettuale. Ma è proprio questo il punto interessante. Il parametro tutt’ora valido al fine di valutare la conformità impiantistica di un impianto sportivo è rappresentato dall’osservanza delle normative imposte dal CONI e dalle Federazioni sportive nazionali (FSN) e dai relativi pareri richiesti dagli enti mutuatari (Istituto per il Credito Sportivo). Spesso alcuni progettisti hanno potuto dimostrare a fronte dell’ottenimento di tale parere la corret-

tezza formale del progetto proposto vantandone in questo modo una legittimazione anche qualitativa nei confronti dei Committenti. Occorre dunque soffermarsi un momento sulle attuali indicazioni e prescrizioni previste nelle principali rassegne normative cominciando da quelle pubblicate dal CONI (DGN 1378 del 25/06/2008) le quali pur descrivendo con puntuale dettaglio parametri dimensionali, distributivi, impiantistici anche con l’ausilio di apposite tabelle e sovrapponendosi spesso alla vigente legislazione (vedi per esempio le prescrizioni per il dimensionamento dei servizi igienici per i disabili) non si riferiscono mai in modo altrettanto esplicito circa l’utilizzo delle risorse energetiche da reperirsi da fonte rinnovabile, non danno indicazioni circa la riciclabilità dei materiali di realizzazione, non danno indicazioni sul riuso minimo dell’aria estratta e nemmeno circa il riutilizzo virtuoso delle acque meteoriche.


LINK I Regolamenti citati nel testo sono scaricabili, oltre che dalle rispettive Federazioni proprietarie, anche dal sito www.sporteimpianti.it, nella sezione “strumenti per il progettista”.

Si recita per esempio l’assunto generico “dovranno essere rispettate le prescrizioni di legge relative al contenimento dei consumi energetici”, portando poi alla definizione di tabelle descrittive di carattere prescrittivo che poco hanno a che fare con l’analisi riguardante il reperimento delle fonti energetiche utilizzate. Solo nel paragrafo relativo agli impianti sportivi complementari, quelli cioè destinati all’attività fisico-sportiva non regolamentate dalle Federazioni, sono presenti alcune raccomandazioni ma di carattere estremamente generale: Paragrafo 14.7.3 – Compatibilità ambientale: “La gestione dell’impianto deve essere improntata alla compatibilità ambientale ed all’ottimizzazione dei consumi energetici, attraverso tutte le possibili modalità, quali: • Limitazioni al consumo di energia, riducendo al minimo il consumo specifico al m2 attraverso l’utilizzo di fonti rinnovabili, in particolare il solare termico, per la produzione dell’acqua calda sanitaria e per il riscaldamento delle piscine; • Limitazioni del consumo di acqua; • Utilizzo di sostanze non dannose per l’ambiente; • Limitazioni alla produzione di rifiuti e relativa sele-

zione; • Promozione di adeguata comunicazione e formazione.” Un altro esempio è riscontrabile nel “Regolamento relativo all’impiantistica sportiva in cui si pratica il gioco della Pallacanestro” edito dalla Federazione italiana pallacanestro: in esso al punto 1.3 si rileva“(…) Le vernici antiriflesso utilizzate per la colorazione del campo dovranno rispondere a tutti i requisiti necessari a garantire il corretto svolgimento del gioco in conformità a quanto previsto dalla norma UNI EN 14904”, e ricordando che con l’inizio della stagione sportiva 2010/2011 è entrata in vigore la norma internazionale (FIBA) che ha portato al ritracciamento di tutti i campi da gioco in cui si svolge tale attività sportiva, ci si chiede, coerentemente al concetto di norma sostenibile, quale sia stata l’impronta ambientale determinata da tale decisione considerando che tutti i campi a partire da Siracusa fino ad Bolzano hanno dovuto subire in un tempo brevissimo operazioni di raschiatura, tracciatura, verniciatura, riomologazione, etc. In conclusione, con il presente intervento si

intende ribadire come sia opportuno che il nostro mondo sportivo faccia davvero un passo in avanti nel rispetto dell’ecosistema e che venga posto in essere un atteggiamento costruttivo simile a quello che ha motivato nella redazione di regolamenti e norme utili a consentire l’accessibilità ai disabili che sono a tutt’oggi prese ad esempio da tutte le Commissioni provinciali di Vigilanza d’Italia. In tale prospettiva sarà bene procedere verso una integrazione delle norme e dei regolamenti dal criterio “prescrittivo” a quello “prestazionale” definendo con pari importanza sia i parametri prescrittivi ambientali quali i lux previsti negli impianti di illuminazione interni ed esterni o piuttosto i ricambi d’aria dei vari ambienti, sia le indicazioni prestazionali riguardanti le percentuali minime di apporto da fonti rinnovabili o riguardanti la riciclabilità dei materiali utilizzati negli impianti. Occorre infine interrogarsi costruttivamente su quali possano essere le azioni concrete che consentano di limitare l’utilizzo delle risorse primarie e che rappresentino un vero esempio virtuoso a disposizione di tutto il vasto movimento giovanile ospitato ogni giorno negli impianti italiani.

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Sul portale Sport&impianti: scoprite gli Strumenti per il progettista www.sporteimpianti.it

Come ormai lettori e visitatori hanno potuto constatare, il vecchio portale di Tsport ha lasciato il posto a uno strumento informativo completamente nuovo. Il portale ospita innanzitutto un’informazione dinamica e costantemente aggiornata sull’impiantistica sportiva e le attività che tradizionalmente fanno corollario a questo settore, integrando quanto già viene pubblicato sulle riviste cartacee e sulle newsletter che periodicamente raggiungono gli utenti. Ma vogliamo oggi mettere l’accento su una sezione di particolare utilità per chi pianifica, progetta e gestisce gli impianti sportivi: lo spazio degli “Strumenti per il progettista”. L’informazione tecnica che si può trovare confusamente disseminata negli svariati angoli del web, con la difficoltà di individuare quella ufficiale e quella aggiornata, viene sostituita da un sistema razionale e omogeneo di “strumenti”, organizzati in funzione dello sport che interessa. Per ciascuna disciplina, pertanto si potrà avere accesso a: - gli standard dimensionali, aggiornati alle più recenti normative in vigore, appositamente disegnati e quotati con la ben nota grafica delle “schede tecniche” di Tsport; - i regolamenti, così come sono pubblicati dalle rispettive Federazioni (che detengono i diritti di riproduzione): gli indirizzi web di queste sono direttamente linkabili; - i prezzi indicativi (a corpo per categorie di opere), mediati tra i diversi prezziari pubblicati in Italia e ponderati attraverso i costi effettivi risultanti dalle realizzazioni pubblicate su Tsport e tutterba, aggiornati semestralmente; - il collegamento diretto ai più recenti articoli e servizi pubblicati sul portale, relativi a progetti e realizzazioni di impianti inerenti lo sport in questione; - il suggerimento di fornitori e realizzatori, attraverso il collegamento diretto con le relative schede della “Mappa dei Fornitori”, strumento anch’esso accessibile direttamente dallo stesso Portale. Con un solo colpo d’occhio, quindi, scegliendo la pagina “Strumenti per il progettista”, tutti gli strumenti utili per pianificare e progettare l’impianto sportivo. I contenuti sono in costante aggiornamento, e gli spazi ancora poco popolati saranno presto completati. Buona navigazione!

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NOTIZIE NEWS

Risale al 2017 la richiesta avanzata da parte di Pier Luigi Nervi Project Association e Do.Co.Mo.Mo Italia presso Getty Foundation (istituzione internazionale che sostiene la ricerca sull’arte, l’architettura e la conservazione culturale) per ottenere il sostegno a un piano di conservazione dello stadio Flaminio, nel quadro dell’iniziativa “Keeping it Modern”. Il programma, dal titolo “Lo Stadio Flaminio di Pier Luigi e Antonio Nervi a Roma: un piano di conservazione interdisciplinare”, è stato approvato con delibera del 1 giugno 2017. Lo stadio, progettato tra il 1957 e il 1958 dal grande ingegnere e da suo figlio Antonio, venne realizzato su un’area destinata, fin dagli anni Cinquanta, ad accogliere le nuove attrezzature per la XVII Olimpiade di Roma. La costruzione, comprensiva della demolizione del preesistente stadio Torino, durò solo 18 mesi grazie all’organizzazione di un cantiere accanto e aggiuntivo rispetto a quello tradizionale, che consentì in parallelo la produzione di elementi strutturali, in applicazione del cosiddetto ‘sistema Nervi’, che ottimizzava al massimo i tempi costruttivi. Già nel mese di luglio 2018 è stato reso noto che la Soprintendenza speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma sta portando a compimento la procedura di tutela per lo Stadio Flaminio di Pier Luigi e Antonio Nervi. Un passo avanti verso il riconoscimento del valore di un’opera singolare, che coniuga efficacemente e in modo originalissimo forma e struttura, architettura e ingegneria, testimonianza di un felice momento della cultura architettonica romana. Roma Capitale, proprietaria dello stadio, ha accolto positivamente la notizia. «La tutela apposta alla struttura dalla Soprintendenza speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma ha l’obiettivo di un suo recupero secondo criteri di qualità e controllo del processo di restauro, in quanto si garantirà sempre il pieno rispetto del progetto nerviano pur innovandolo e adattandolo a un utilizzo contemporaneo», ha affermato l’assessore allo Sport, Politiche Giovanili e Grandi Eventi Cittadini, Daniele Frongia. «Siamo felicissimi di questo importante riconoscimento del valore dell’opera di mio nonno. La tutela ci permetterà di portare avanti nelle migliori condizioni il piano di conservazione che stiamo elaborando per il Comune con la Sapienza e

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Roma, stadio Flaminio sotto tutela

©Matteo Cirenei/Photoarch.com

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©Matteo Cirenei/Photoarch.com

DO.CO.MO.MO. Italia con il supporto della Getty Foundation», ha commentato Marco Nervi, nipote di Pier Luigi e presidente della Pier Luigi Nervi Project Association. «La tutela infatti consente di adeguare l’opera agli attuali standard di sicurezza statica, energetica, impiantistica e di accessibilità adottando in molti casi criteri di ‘sicurezza equivalente’ che, nel rispetto sostanziale delle norme, consentono una flessibilità progettuale adeguata alle esigenze di riutilizzo della struttura e, al contempo, non ne compromettono le caratteristiche architettoniche, con conseguenti risparmi nei costi d’intervento», ha concluso il nipote del progettista. A breve con Roma Capitale sarà indetta una conferenza stampa dall’Università La Sapienza, la Pier Luigi Nervi Project Association e Do.Co.Mo.Mo. Italia, che presenteranno il programma di conservazione e recupero della struttura con possibilità di aggiornamenti funzionali, nel più immediato contesto urbano.

Nike, centro sportivo a Mosca

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Poco prima dell’avvio dei Mondiali di Calcio di Mosca 2018, Nike ha inaugurato un centro sportivo polifunzionale da 4,685 metri quadrati: si chiama BOX Msk e si trova al centro del famoso Gorky Park. All’inaugurazione era presente la leggenda brasiliana Ronaldo. Progettato dallo studio KOSMOS – studio di architettura virtuale, con partner basati a Genova, Mosca e New York – include un campo da football outdoor, ispirato dalla tradizionale “korobka” russa, cultura urbana del football da strada, cuore del football russo, dove molti dei grandi giocatori hanno iniziato a giocare. Nelle mani di KOSMOS, selezionato per il progetto nel corso di una competizione, indetta da Nike e Strelka KB – organizzazione che si pone come obiettivo un cambio qualitativo nel paesaggio urbano russo - “korobka” è diventato multidimensionale, con un centro che soddisfa le diverse velleità atletiche, dal basket 3-a-3 all’allenamento. Ci saranno opportunità di fare yoga, training outdoor e calcio all’aperto e unirsi al Moscow’s Nike Running Club, che dal 2004 si ritrova al parco. KOSMOS Architects e Trelka KB si sono aggiudicati insieme il concorso, con l’obiettivo di porre in evidenza la siner-

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comprende i partner locali di Nike, Tagsport (creatrice dei prodotti gratuiti per avvicinare i bambini al football), Children Sport Foundation (che porta lo sport e il gioco a scuola) e Perspektiva (che dà anche ai bambini con qualche disabilità fisica la possibilità di giocare insieme agli altri). Tutte queste organizzazioni

offrono programmi per bambini dai 7 ai 12 anni. BOX Msk ha ospitato il campionato Korobka Rebels football, che ha visto confrontarsi più di 3000 ragazzi e ragazze, nei livelli dagli under 17 agli under 21. Nike ha condotto 50 ore di interviste con i runner locali, giocatori di

calcio e basket per informare gli utenti e ottenere e fornire spunti per quelli che saranno “le prospettive e le aspettative per il centro sportivo di Mosca”. Pur essendo installato in Gorky Park, non sono stati tagliati alberi durante le operazioni di realizzazione del centro sportivo.

gia tra Mosca e Nike attraverso lo sport e l’innovazione. La forma della struttura si ispira a una scatola da scarpe aperta, mentre i muri trasparenti in vetro sono un riferimento all’unità NIKE Air delle scarpe Nike, offrendo inoltre un collegamento visivo con la zona esterna, incluso il parco. Il parco è stato sempre un magnete per l’espressione culturale e sportiva ed è questo che è stato incoraggiato questo centro sportivo, come ha affermato Marina Lylchuck, direttore del Gorky Park. «Siamo stati felici di lavorare con Nike per creare questo fantastico impianto per gli abitanti di Mosca. È un’aggiunta benvenuta per il Gorky Park e siamo sicuri che diventerà molto popolare». Le installazioni sono abbellite da eccezionali opere d’arte, perseguendo il doppio proposito di BOX Msk, di essere un centro di gioco, un centro sportivo e un agglomerato di creatività e partnership. Qualche dato sul Box MSK Per il primo anno il centro offrirà 7300 ore di corsi sportivi e diventerà un buon centro chiave per l’iniziativa NIKE “Made to Play”, che

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REGIONI PROVINCE COMUNI FROM THE MUNICIPALITIES

Idro (Bs) Roberto Pruzzo e Beppe Baresi sono stati i testimonial d’eccellenza all’inaugurazione del campo sportivo del comune, completamente rifatto in erba sintetica. Il progetto è diventato realtà grazie ai fondi destinati ai comuni di confine, per un totale di 1 milione di euro, che sono stati usati anche per sistemare le spiagge e i chioschetti presenti. L’impianto, che prima era in terra, è gestito dalla parrocchia San Michele Arcangelo, sulla base di un accordo siglato con l’amministrazione

Idro (Bs), taglio del nastro al campo sportivo comunale con Roberto Pruzzo e Beppe Baresi.

comunale; offre campo da calcio a 7 giocatori e una piattaforma multifunzione per basket, pallavolo e tennis.

minazione a led, impianto fotovoltaico per l’energia elettrica e impianto solare-termico per il riscaldamento dell’acqua, sarà utilizzata a titolo gratuito dal Gruppo Sportivo di Vallio Terme.

Vallio Terme (Bs) sono terminati i lavori al centro sportivo di Vallio, inaugurato in luglio. La ristrutturazione è durata poco più di un anno ed è costata in tutto più di 700 mila euro: il primo lotto comprendeva gli impianti sportivi e lo spogliatoio, per circa 480 mila euro (in parte finanziati dalla Regione); il secondo lotto ha riguardato la sistemazione e la messa a norma del porticato, finanziato grazie ad alcune donazioni e sponsorizzazioni. Il centro sportivo comprende ora un campo da calcio, un campo da tennis in erba sintetica, utilizzabile come campo da calcetto, un polivalente sintetico dedicato alla pallavolo, al beach volley e al pattinaggio, uno spazio per le bocce. La struttura, che sarà dotata di illu-

appena installate vengano sfruttate al meglio dagli appassionati di fitness e che rimangano al riparo da eventuali atti vandalici il più a lungo possibile».

Ponzano Veneto (Tv) Parabiago (Mi) nel mese di luglio l’amministrazione comunale ha installato percorsi fitness in 3 aree verdi in città. In totale, sono stati sistemati 24 nuovi attrezzi con 4 postazioni bifacciali in ciascuna delle aree coinvolte. Si tratta delle aree verdi di via Benedetto Croce a san Lorenzo, di via Cuoco vicino alla casa dell’acqua e di via Lega Lombarda-ciclabile Villoresi. Come ha dichiarato il sindaco, le tre aree sono «un’occasione per tutti di vivere la città pienamente. Siamo convinti, infatti, che gli spazi pubblici vadano valorizzati e utilizzati […]. Confidiamo che le attrezzature

74 REGIONI PROVINCE COMUNI | FROM THE MUNICIPALITIES

in via Ruga, contiguo al Parco Urbano, è stato inaugurato il campo sportivo comunale dotato di campo di calcio regolamentare, che sarà gestito dalla ASD Ponzano Calcio. Il campo sarà ora utilizzato per gli allenamenti: per essere utilizzato dal settore giovanile dovranno essere rifatti gli spogliatoi, la cui realizzazione è prevista entro Natale 2018. Il nuovo campo si era reso indispensabile da quando l’ASD è diventata scuola di élite, con la conseguente necessità di avere più terreni di gioco e impianti su cui allenarsi e disputare tornei e partite. Il nuovo campo è costato 105 mila euro. «Oggi l'ASD Ponzano Calcio conta più di 250 tesserati, con giocatori che

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vanno dai 6 anni in su», ha affermato l'assessore allo sport del Comune di Ponzano Veneto, Mario Sanson. «È diventata una società importante per la comunità ponzanese, e richiede strutture adeguate. Apprendendo i fondamenti del calcio, i ragazzi imparano l'importanza dell'attività fisica, si conoscono e si aggregano intorno ai valori dello sport. Questa amministrazione promuove l'attività fisica come strumento di benessere individuale e comunitario: già il Parco Urbano offre il percorso sportivo di cittadinanza per l'esercizio all'aria aperta compresa un'area fitness e presto sorgeranno nuovi campi sportivi pubblici polivalenti, anche per attività meno frequenti come il tiro con l'arco e il cricket e uno skatepark sicuro per i nostri ragazzi».

con un nuovo manto sintetico, costato all’amministrazione comunale 600 mila euro. Il sindaco di Lerici ha dichiarato: «Siamo orgogliosi di poter restituire alla cittadinanza un impianto sportivo a undici adeguato alle vigenti normative, in grado di ridare ai nostri giovani, e anche ai meno giovani, un

luogo di aggregazione sportiva e sociale che per molti anni è rimasto abbandonato a se stesso e per il quale da decenni si attendeva una soluzione strutturale e funzionale». In questi anni, a causa del degrado della zona, molti ragazzi sono stati costretti a trasferirsi in altre squadre della provincia. Grazie al nuovo

campo, la situazione potrà realmente cambiare. Dopo quaranta giorni di utilizzo da parte degli atleti, a settembre sarà possibile provvedere al collaudo del rettangolo verde. «Siamo molto soddisfatti del risultato ottenuto, andato in porto nel rispetto della tabella di marcia», ha dichiarato l'assessore ai Lavori pubblici Marco

Lecco è stato rinnovato lo stadio Rigamonti-Ceppi, con un nuovo manto erboso sintetico e naturale e spalti coloratissimi, che danno un nuovo volto alla struttura. I lavori sono stati coadiuvati da 180 ragazzi richiedenti asilo, che hanno offerto il loro impegno quotidiano per concludere il progetto in sole 5 settimane. Per il rifacimento del manto erboso sono stati impiegati 600 mila euro, messi in cantiere dal presidente del Lecco.

Genova al Cep di Prà, in area Pianacci, è stata inaugurata la sala di tiro con l’arco per disabili, in presenza del vicepresidente della Regione, Sonia Viale, del vicesindaco di Genova, Stefano Balleari e del presidente del Municipio, Claudio Chiarotti. I fondi sono arrivati da Costa Crociere e dal Comune di Genova, per abbattere le barriere architettoniche all’ingresso e ristrutturare i bagni a norma. L’obiettivo è sicuramente quello di realizzare in città altre strutture sportive all’avanguardia, che siano accessibili ai disabili, come strutture per il basket e la pallavolo.

Lerici (Sp) a fine estate è stato inaugurato il campo da calcio Bibolini di Falconara,

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Russo. «Voglio sentitamente ringraziare l'architetto Valentina Gatti e tutto l'Ufficio tecnico per l'impegno e la professionalità. Il progetto iniziale è stato integrato con ulteriori interventi in corso d'opera, come l'installazione di fari led e la modifica della cancellata di protezione delle gradinate, che non consentiva agli spettatori una completa visibilità del campo. Un grande cambiamento rispetto al passato, quando i ragazzi andavano a giocare altrove». Con la riqualificazione, il campo è ora adatto a ospitare competizioni di serie D;

grazie a un consistente ribasso rispetto al prezzo originario, sono stati effettuati interventi migliorativi sia per il rettangolo di gioco che per il circostante parco, quali la sostituzione dei corpi illuminanti dei proiettori per l’illuminazione del campo, l'adeguamento della cancellata della gradinata, l’illuminazione, la staccionata, le panchine e la rampa da skate. A breve sarà riqualificata la palestra nel verde. Un secondo lotto di lavori, con nuovi spogliatoi, è in bilancio per il 2019.

stici e idrogeologici, per i quali non si è potuta cambiare la destinazione d’uso della zona. L’attuale parcheggio sarà ampliato a 120 posti auto, mentre un nuovo parco si svilupperà verso il campo sportivo e sarà dotato di giochi e arredi. Il campo da calcio potrà ospitare gare ufficiali di prima categoria e tutte le attività del settore giovanile. Per realizzare il campo saranno sufficienti circa 4 mesi di lavori, per il parco e il parcheggio circa 6 mesi.

è stata inaugurata a giugno la palestra di roccia in località Sopiazes. Una struttura innovativa, per chi ama arrampicare ma non solo: nella palestra infatti sarà possibile allenarsi, partecipare ai corsi di arrampicata aperti a tutti e organizzare corsi diversi come yoga, eventi, feste di compleanno oppure rilassarsi nell’area relax e leggere nella piccola biblioteca dedicata alla montagna. La nuova palestra di roccia è gestita dalla società Cortina360.

San Miniato (Pi)

Limatola (Bn)

dopo gli impianti di La Serra e Corazzanom da un ex magazzino a Fontevivo è stato ricavato un corpo spogliatoi a servizio dell’impianto sportivo. Con l’intervento è stato spostato un muro per realizzare un locale docce, sostituendo impianti termici ed elettrici, infissi e caldaia. Come ha spiegato il sindaco Vittorio Gabbanini, questo intervento è stato preferito al posizionamento di un prefabbricato spogliatoi, scelta ipotizzata in un primo momento. Il costo dell’intervento è stato di 28 mila euro.

nel mese di giugno presso l’Istituto Comprensivo Leonardo da Vinci in via Kennedy è stata inaugurata la palestra, di proprietà comunale. Il nuovo edificio in cui è presente la palestra ospita anche nuove aule che saranno adibite a sala informatica e biblioteca. La palestra è intitolata al professore Giuseppe Aragosa, dirigente scolastico e storico limatolese.

Cortina d’Ampezzo (Bl)

Figline e Incisa Valdarno (Fi) in via Olimpia sono iniziati i lavori di restyling che prevedono un nuovo parco attrezzato e un campo da calcio e calcetto, con annesso parcheggio. Il progetto, realizzato grazie ai contributi di Governo e Regione per la fusione dei Comuni, ha tenuto conto di stringenti vincoli paesaggi-

Figline-Incisa (Fi), i lavori in via Olimpia per un nuovo parco attrezzato e un campo da calcio e calcetto.

Cortina d’Ampezzo (Bl), la palestra di roccia in località Sopiazes.

76 REGIONI PROVINCE COMUNI | FROM THE MUNICIPALITIES

Reggio Calabria è stato approvato il progetto esecutivo del centro sportivo polivalente e del parco giochi di Condera. La giunta comunale guidata dal sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà insieme ai rappresentanti di Giunta e Consiglio aveva incontrato qualche mese prima i cittadini in un’assemblea partecipata, illustrando l’idea progettuale e successivamente il sindaco aveva dato mandato al settore Lavori Pubblici del Comune, sotto la direzione dell’assessore Giovanni Muraca, per procedere con la progettazione esecutiva. Si tratta di un progetto da 2 milioni di euro, finanziati con il Decreto Reggio, che punta a realizzare un centro sportivo polivalente con parco giochi per le famiglie del quartiere. Nel complesso sarà presente un campo sportivo regolamentare con spogliatoi e gradinate, un’area alberata pedonale e un’area verde ludica per bambini e famiglie, il tutto dotato di un parcheggio di 500 metri quadrati. È stato raggiunto un traguardo importante per la realizzazione di quest’opera che diventerà un centro di aggregazione del quartiere di Condera, che nell’ultimo decennio ha visto impoverirsi i luoghi e gli spazi di socializzazione.

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Le schede tecniche di TSPORT in questo numero

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Legislazione regionale 10.1 - 977/984

Sport REGIONE LOMBARDIA Legge Regionale 1 ottobre 2014, n. 26 Norme per la promozione e lo sviluppo delle attività motorie e sportive, dell'impiantistica sportiva e per l'esercizio delle professioni sportive inerenti alla montagna Aggiornata con le seguenti leggi regionali: l.r. 26 maggio 2016, n. 14 l.r. 26 maggio 2017, n. 15 l.r. 28 dicembre 2017, n. 40. D.g.r. 28 giugno 2018 - n. XI/275 Realizzazione o riqualificazione sul territorio lombardo di impianti sportivi di proprietà pubblica. Criteri 2018 per l’assegnazione di contributi regionali a fondo perduto in conto capitale Nelle more dell’approvazione del relativo bando, pubblichiamo la deliberazione di Giunta regionale della Lombardia, che stanzia 8 milioni di euro in tre anni per contributi a fondo perduto destinati alla realizzazione e alla riqualificazione di impianti sportivi di proprietà pubblica. L’intero testo del provvedimento è di particolare interesse anche nella lettura delle premesse, ove si delineano i principi ispiratori e soprattutto le interrelazioni con tutte le norme ed i vincoli che sussistono, anche a scala europea, in materia di contributi pubblici. Con l’occasione, pubblichiamo la legge-madre regionale dalla quale scaturisce il provvedimento in questione, riportante le norme generali per la promozione e lo sviluppo dell’attività sportiva in Lombardia, aggiornata con le ultime disposizioni modificative emanate fino ad oggi.



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