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| Anno XLIV SOMMARIO | Luglio Agosto 2019
PROGETTI projects 9
MARIA CARBONE STADI E CAMPI DI CALCIO SASSUOLO (MODENA) IL NUOVO CENTRO SPORTIVO DEL SASSUOLO CALCIO
SPECIALE special
DI
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Stadiums and soccer fields / The new Sports Center of the US Sassuolo Calcio
BRUNO GRILLINI REPORTAGE SPECIALE OUTDOOR A CURA DI
Reportage / Special outdoor
Design: Onsitestudio srl
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CESARE LINO PALAZZETTI E PALESTRE MASSA (MASSA-CARRARA) NUOVO PALAZZETTO DELLO SPORT DI
INSERTO insert
Halls and gyms / Massa (Massa-Carrara) – New Sports Palace Design: ing. Francesca Guidoni
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TUTTERBA 40
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BEA RISPOLI STADI E CAMPI DI CALCIO NAPOLI ADEGUAMENTO DELLO STADIO SAN PAOLO DI
Stadiums and soccer fields / Naples: Upgrading of the San Paolo
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RICCARDO CONSOLI ATLETICA LEGGERA ROVERETO (TRENTO) PISTINO DI ATLETICA IN FRAZIONE MARCO DI
Athletics / Short athletic track in Marco of Rovereto (Trento) Design: ing. Mario Miorelli
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JOSEPH WOLFE ALTRI IMPIANTI STREETMEKKA: GLI SPORT DI STRADA E IL RIUSO DEGLI EDIFICI DISMESSI DI
Other facilities / Streetmekka: street sports and the reuse of abandoned buildings Design: Effekt
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MARY KATE RUSSO PAGNACCO (UDINE) CAMPO DA CALCIO DI ALLENAMENTO IN ERBA SINTETICA DI
Pagnacco (Udine) - Synthetic grass training football pitch Design: arch. Pietro Vittorio
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Year XLIV | CONTENTS | July August 2019
ALLEGATI appendixes
RUBRICHE topical columns 7
I-XVI SCHEDE TECNICHE Legislazione italiana Legislazione italiana
BRUNO GRILLINI OPINIONE SAN SIRO AL TRAMONTO DI
9.7 Commenti 9.1 Sport
Opinion / San Siro at sunset
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REDAZIONE TECNICA LA BUONA PROGETTAZIONE SPRESIANO (TREVISO) VELODROMO DI CATEGORIA 1A A CURA DELLA
The good design / 1A class Velodrome Design: BMS Progetti Srl
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A CURA DI
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NOTIZIE
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San Siro al tramonto L’OPINIONE
di Bruno Grillini
È solo il titolo di questa foto, scattata prima dell’inizio del concerto dei Muse lo scorso 12 luglio. Però, però… Negli stessi giorni arrivava sul tavolo del Sindaco di Milano lo studio di fattibilità per un nuovo impianto condiviso tra le due società calcistiche milanesi, Inter e Milan, che potrebbe sorgere nella stessa area dell’attuale Stadio Meazza, e preluderebbe alla sua demolizione. Quello che è noto come Stadio San Siro ha 93 anni di età, ma la sua attuale silhouette risale ai Mondiali del ’90, quando furono realizzati il terzo anello e la copertura degli spalti. Va dunque sostituito? Lo studio di fattibilità (privo, per ora, di una definizione architettonica) mostra il vero motore della proposta: la necessità di rendere economicamente efficiente la gestione dell’impianto sportivo creando “una grande piazza con parco diffuso su cui si affacceranno centro commerciale, uno spazio per l'intrattenimento e tre edifici con funzione commerciale, più due livelli interrati di parcheggio”. C’è molto, oltre al calcio. Ed ecco i dubbi, sull’altro piatto della bilan-
cia. Fino a poco tempo fa non era forse in discussione l’ipotesi di due stadi di proprietà, uno per ciascuna squadra, e dei quali uno poteva essere il Meazza ristrutturato? Vale la pena di proseguire sulla strada dell’impianto condiviso? Al di là del valore “storico”, per i milanesi l’attuale San Siro è un simbolo che viene appena dopo il Duomo. Del resto, a dispetto della data di nascita, è uno dei pochi stadi qualificati Categoria 4 UEFA, è il più capiente d’Italia (80.018 posti), e offre la dimensione per concerti di ampia affluenza, anche se la dotazione di servizi andrebbe certo migliorata. Lo stesso sindaco di Milano si dichiara contrario alla demolizione, e prevede che lo spettacolo inaugurale delle Olimpiadi invernali nel 2026 avvenga nell’attuale San Siro. Prendiamo allora con la debita cautela la proposta dei due club milanesi, teniamo conto dell’urbanistica (la volumetria è compatibile con il Piano di Governo del territorio?), del paesaggio, delle infrastrutture, della storia, e non facciamoci fuorviare dalle promesse di “un distretto urbano, moderno, sostenibile e accessibile”. Siamo ad un primo esame; per il momento, il tramonto di San Siro è ancora lontano.
Foto Beatrice G.
Opinion
San Siro at sunset That's just the title of this photo, taken before the start of the Muse concert on July 12. But... In the same days the feasibility study for a new facility shared between the two Milanese football clubs, Inter and Milan, arrived on the table of the Mayor of Milan, which could be built in the same area of the current Meazza Stadium, and would prelude to its demolition. What is known as San Siro Stadium is 93 years old, but its current silhouette dates back to the World Cup of '90, when the third ring and the roof of the stands were built. Should it be replaced, then? The feasibility study (without, for the moment, an architectural definition) shows the real driving force behind the proposal: the need to make the management of the sports facility economically efficient by creating "a large square with a widespread park on which will face a shopping center, a space for entertainment and three buildings with commercial function, plus two underground levels of parking”. There's a lot more to it than football. And here are the doubts, on the other plate of the scale. Until recently, the
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hypothesis of two stadiums owned, one for each team, and of which one could be the renovated Meazza, was not under discussion? Is it worthwhile to continue on the road of the shared facility? Beyond the "historical" value, for the citizens of Milan the current San Siro is a symbol that comes just after the Duomo. In spite of its date of birth, it is one of the few UEFA Category 4 qualified stadiums, it is the largest in Italy (80,018 seats), and offers the size for concerts with a large attendance, even if the equipment of services should certainly be improved. The mayor of Milan himself is against the demolition, and expects that the opening show of the Winter Olympics in 2026 will take place in the current San Siro. So let's take with due caution the proposal of the two Milanese clubs, let's take into account the urban planning, the landscape, the infrastructure, the history, and let's not be misled by the promises of "an urban district, modern, sustainable and accessible". We are at a first examination; for the moment, the sunset of San Siro is still far away.
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STADI E CAMPI DI CALCIO STADIUMS AND SOCCER FIELDS
Sassuolo (Modena)
Il nuovo centro sportivo del Sassuolo Calcio di Maria Carbone
Il Mapei Football Center, realizzato in due anni grazie ad una convenzione tra il Sassuolo Calcio e il Comune di Sassuolo, costituisce un importante passo nella crescita del club neroverde.
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Il nuovo centro sportivo del Sassuolo Calcio, inaugurato nello scorso mese di giugno, è un complesso di 45.000 mq. formato da 6 campi da calcio, di cui uno con tribuna coperta, un edificio principale e due edifici minori di servizio. L’edificio principale, che caratterizza l’immagine del complesso, si dispone tra due campi da calcio e ne prende la misura di 105 metri. Per la realizzazione del centro, dalle impermeabilizzazioni, ai supporti, alla posa dei pavimenti e rivestimenti, oltre ai sottofondi dei campi sportivi, sono stati utilizzati solo prodotti del gruppo Mapei . Il Mapei Football Center è stato realizzato in due anni, e si basa su una convenzione tra il Comune di Sassuolo, proprietario dell’area in località Ca’Marta, e il Sassuolo Calcio, che gode di una concessione di durata quarantennale sull’area, finalizzata alla realizzazione e gestione di un piano di promozione sportiva. Per la descrizione dell’intervento, ripercorriamo, nelle pagine che seguono, le parole dei progettisti.
Progetto e paesaggio Il progetto fonda le sue premesse nel rapporto con il paesaggio agricolo aperto e pianeggiante, inserendo nel contesto l’edificio come un grande elemento orientato, come un decumano nella stessa direzione della centuriazione, dei campi agricoli ed ora dei campi sportivi. L’edificio principale si allunga tra i campi da calcio prendendone le dimensioni e rappresentando un bordo costruito e solido analogo a quello delle tribune degli stadi oppure di una balconata urbana come nelle prime immagini di calcio storico. L’edificio si situa direttamente sul suolo senza mediazioni, esprimendo una relazione spaziale diretta con il contesto circostante, testimonianza del retaggio tipologico delle antiche barchesse, adagiate senza elementi di transizione sul suolo della campagna emiliana. Al contrario dei tipi basati sull'aggregazione di elementi come blocchi funzionali come nelle espansioni urbane più recenti, il progetto del Mapei football Center si distingue per un’attitudine più sintetica: un unico edificio. Il volume si articola tipologicamente disponendo in verticale su tre piani il programma funzionale in una sequenza ordinata e morfologicamente significativa (prima squadra, giovanili, tecnici e dirigenti). L’intento è anche quello di consumare meno suolo possibile in controtendenza rispetto al contemporaneo uso del paesaggio, disponendo il suo programma funzionale in verticale. L’edificio, con una dimensione analoga a quella dei campi da gioco, costituisce una presenza calma, visibile da grande distanza, landmark riconoscibile e paesaggistico, dando continuità alla memoria storica del sistema orizzontale dell’ambiente agricolo, attraverso un nuovo significato. L’edificio entra in relazione con il paesaggio con la sua scala controllata (un’altezza di 12 metri circa) rappresentando perciò uno sfondo discreto alle alberature (i pioppi cipressini avranno la stessa altezza) e lasciando la prospettiva libera dall’edificio verso il canale di Modena e l’orizzonte lontano. L’edificio trova un’eco nell’immagine del
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In alto, planimetria generale del centro: i due campi sulla destra sono quelli preesistenti. In basso, piante dei tre livelli fuori terra e dell’interrato dell’edificio, con distinzione delle diverse funzioni. Nella pagina precedente l’ingrsso sul lato corto dell’edificio.
Top, general plan of the centre: the two fields on the right are the existing ones. Below, plans of the three above-ground and underground levels of the building, with distinction of the different functions. On the previous page, the entrance at the short side of the building.
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fotografo Luigi Ghirri, per la sua espressione dell’ambigua e speciale monumentalità di piccole facciate di edifici civili o religiosi isolati e disposti nell’orizzontalità del paesaggio della via Emilia. La facciata Nord è quella principale, dove è posizionato l’ingresso. La facciata è curva per ricevere la luce del sole verso est e ovest, è concava per accogliere le persone e i flussi che arrivano sia dai lati che di fronte. Una panca lungo tutta la curva della facciata definisce una piccola piazzetta con una grande quercia.
Architettura Il progetto associa l’edificio principale del nuovo centro sportivo all'immagine di un’architettura antica all’interno di un paesaggio nuovo. Intendiamo con questo la capacità dell‘architettura antica di mettersi in relazione sintetica con il paesaggio, per le relazioni che è capace di instaurare con la dimensione e la scala dello spazio circostante e per la presenza fisica della costruzione. Il riferimento tipologico è agli elementi in linea, fondati sulla ripetizione di strutture in mattoni delle grandi architetture agricole di servizio, come le barchesse oppure le antiche fabbriche di ceramiche di questa zona oppure ai tipi degli edifici sportivi dell’antichità greca e romana che si disponevano longitudinalmente sul bordo dei campi. Nella forma autonoma sono contenuti caratteri legati ad una singolare monumentalità, come espressione del tono necessario ad un edificio con ruolo pubblico ed anche dell’atmosfera in qualche modo attesa per la sede di una società calcistica, proprio in Italia. Da lontano l’edificio si riconosce come un unico elemento dello stesso materiale (laterizi di colore grigio scuro) che si dispone basso sul terreno e sull’orizzonte dei campi, e in cui si evidenziano le altezze diverse dei piani che configurano tre ordini diversi, la scansione regolare delle strutture e la loro dimensione che si riduce verso l’alto, gli spessori diversi della facciata, i serramenti invece tutti uguali, lo definiscono come un unico organismo. Le strutture dei muri nel rastremarsi verso l’alto raccontano la gravità dell’edificio e insieme producono un gradiente di trasparenza che varia a seconda del programma funzionale: al piano terra più opaco per mantenere la discrezione sugli spazi della prima squadra e invece estremamente trasparente al piano secondo dove gli uffici sono così vicino alle facciate che possono osservare i campi da entrambi i lati. Il progetto trasmette i caratteri degli edifici storici, creando un edificio insieme solido e articolato, con un’immagine elegante e sobria, che non diventi obsoleta nel volgere di poco tempo. Si propone una facciata “corporea” caratterizzata da una trasparenza limitata e controllata rispetto agli orientamenti principali est-ovest ed uno spessore che permette di gestire ombre e luci come fanno gli edifici storici. Il progetto dell’interno prevede un insieme di materiali che, non richiedendo ulteriori finiture, rappresentano, con la loro matericità, il tono e l’atmosfera In questa pagina, in alto, sezione longitudinale; sotto, sezione trasversale e vista laterale corrispondente. Al centro, gli spogliatoi della prima squadra, con gli armadietti realizzati su concept di Onsitestudio, e il pavimento in linoleum colore rosmary. In basso, vista aerea notturna con l’edifi-
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cio che divide i due campi principali: sopra quello in erba sintetica, con tribuna, e sotto quello in erba naturale. L’illuminazione con fasci di luce verde visibile sulla facciata dell’edificio aveva carattere temporaneo, essendo stata predisposta solo in occasione della serata inaugurale.
On this page, top, longitudinal section; bottom, transverse section and corresponding side view. In the centre, the locker rooms of the first team, with the lockers created on the basis of a concept by Onsitestudio, and the floor in rosmary-coloured linoleum. Below, aerial view at night with the building
that divides the two main fields: above the synthetic grass one, with grandstand, and below the natural grass one The green lighting on the facade of the building was temporary, as it was only provided for the opening night.
STADIUMS AND SOCCER FIELDS | STADI E CAMPI DI CALCIO
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sobria ma articolata, “spartana” e sofisticata, di spazi come quelli richiesti da questi tipi di programma. Le strutture orizzontali e verticali in CA sono lasciate a vista, come i solai prefabbricati tipo Predalles. I tamponamenti interni delle pareti perimetrali e i corridoi di distribuzione principale sono in blocchetti di calcestruzzo cellulare di colore bianco con due finiture: ruvida e levigata (fino a 140 cm d’altezza) lasciati a vista per garantire la durevolezza della pulizia e la garanzia di assenza di manutenzioni necessarie negli spazi di grande percorrenza e affollamento. I pavimenti sono in resina colorata per gli spazi di distribuzione, gli spogliatoi, le fisioterapie, mentre sono in gomma per le palestre, in legno per gli spazi ad ufficio, in ceramica per le zone di servizio e locali tecnici. Le pareti delle zone di servizio sono rivestite in ceramica fino all’altezza di cm. 200, mentre per gli altri spazi sono tinteggiate, a parte le zone di distribuzione e le pareti confinanti con l’esterno che sono in blocchetti di cemento a vista. I colori dell’edificio sono quelli dei suoi materiali.
La certificazione LEED ® In accordo con i requisiti definiti dal protocollo di certificazione di riferimento LEED ® v.4 for BD+C: New Construction and Major Renovation, ed in seguito ad una attenta valutazione e analisi del progetto, il livello di certificazione atteso come parametro della sostenibilità ambientale in relazione al Nuovo Centro Sportivo US Sassuolo, corrisponde al livello Certified. Il conseguimento della certificazione LEED viene perseguita mediante una progettazione integrata fin dalle prime fasi, includendo nel Team di progetto diversi professionisti accreditati LEED AP BD+C, i quali forniscono un contributo attivo e distintivo allo sviluppo del progetto in termini di sostenibilità.
Funzioni Il programma funzionale dell’edificio principale viene suddiviso nei tre piani fuori terra, facendo corrispondere alla dimensione di ciascun piano le diverse articolazioni dell’organizzazione della società sportiva, in sintesi: -PT: ingresso con spazio espositivo, piccolo auditorium, prima squadra, accesso al campo ed esterni; -P1: squadre giovanili; -P2: uffici e sale riunione. Gli spazi della prima squadra contengono: fisioterapia, sala laser, ufficio e spogliatoio allenatore, ufficio e spogliatoi altri tecnici, sala relax con spazio integratori, spogliatoio, servizi igienici, spazio docce, vasca d’acqua, uscita al campo, palestra fisioterapia, palestra. Gli spazi delle squadre giovanili contengono: fisioterapia, sala laser, ufficio e spogliatoio tecnici, spogliatoio, servizi igienici comuni, docce, vasca d’acqua, uscita al campo da scala dedicata, palestra, uffici gestionali settore giovanile. Nell’interrato (sviluppato su di un unico livello) sono situati i servizi igienici per i visitatori del Centro sportivo, gli spogliatoi per squadre ospiti e uso pubblico per esterni, i locali tecnici, i magazzini dell’attività sportiva, una vasca speciale per la fisiote-
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In alto, sulle due pagine, il prospetto dell’edificio posto a cavallo dei due campi principali, visto da quello in erba sintetica. In questa pagina, al centro la tribuna prefabbricata, che affaccia sul campo in erba sintetica; in basso, i ragazzi si divertono sul campo appena inaugurato.
Nella pagina di destra, al centro i lavori di posa del sistema in erba sintetica con il sottotappeto drenante. In basso, ragazzi in azione sul campo.
Above, on the two pages, the elevation of the building between the two main fields, seen from the synthetic grass one. On this page, in the middle, the prefabricated grandstand, which overlooks the synthetic grass field; below, the children have fun on the newly opened field. On the right page, in the middle, the installa-
tion of the synthetic grass system with the draining underlay. Below, boys in action on the field.
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rapia (senza permanenza di persone). L’edificio delle tribuna ha gradonate in prefabbricati in CA con posti per massimo 170 spettatori con copertura, con affaccio sul campo in erba artificiale e con orientamento ottimale per la visibilità essendo gli spettatori orientati verso est. Nello spazio sottotribuna sono ricavati gli spazi per deposito attrezzature, servizi igienici ed uno spazio ristoro al coperto dotato di distributori automatici. Non sono mai previste separazioni dal campo di gioco mediante recinzioni per il pubblico poiché viene applicata la Normativa “Stadi aperti” (come già applicata al Mapei Stadium) incoraggiata da LND che prevede la presenza di stewards durante le manifestazioni sportive.
I campi Il centro sportivo su una superficie di circa 45.000 mq, già dotato di due campi esistenti (uno in erba naturale e uno in sintetico), comprende ora tre nuovi campi in erba e un nuovo campo in sintetico. Il nuovo campo in erba sintetica è stato realizzato con un sistema costituito dal manto, il cui filato presenta l’esclusiva forma a doppia S, in due toni di verde e rinforzata nella parte centrale, assicurando un potenziato assorbimento dello stress da usura e un’elevata capacità di ritorno dei fili d’erba nella loro posizione originale; il sistema, omologato Professional, è completato dall’intaso e dal sottotappeto prestazionale drenante in SBR, nobilitato. I campi in erba naturale sono stati seminati con varietà di Bermuda Grass Riviera, e la cui fornitura comprende gli ammendanti e una manutenzione trimestrale. L’impianto è completato con la piantumazione di 50 nuovi alberi e 300 metri lineari di siepi.
Il Sassuolo per il sociale In un’ottica futura, il Mapei Football Center oltre ad essere la nuova sede e centro di allenamento dell’U.S. Sassuolo Calcio, si integrerà e si aprirà al territorio e alla sua popolazione, attraverso molteplici progetti. U.S. Sassuolo Calcio ha sempre attuato numerose attività con l’obiettivo di integrare politiche e promuovere la diffusione delle attività sportive, con iniziative di responsabilità sociale. L’obiettivo sarà quello di offrire attività educative e formative, veicolando attraverso il Calcio e lo Sport i valori sociali dell’integrazione, della solidarietà e del rispetto.
Stadiums and soccer fields
The new Sports Center of the US Sassuolo Calcio The new Mapei Football Center is a complex of 45,000 square meters consisting of 6 football fields, including one with a covered grandstand, a main building and two smaller service buildings. The main
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STADIUMS AND SOCCER FIELDS | STADI E CAMPI DI CALCIO
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building is located between two football pitches and measures 105 meters. The building organizes the functional program on three floors: on the ground floor the public functions and the first team, on the first floor the youth teams and on the second floor the offices of the company. The volume of the building is the result of the superimposition of this sequence of spaces and functions. The project is an efficient and inventive response to a precise functional program. Through its shape, the project originally declares to be a special type of building, for which there are no types of reference. The traditional origin of this salient volume, of its earthy material, of the concave facade proposes a special and delicate monumentality. The repetition of the structure and the unity of the building material refer to the functional agricultural or industrial architectures of the barchesse or the furnaces that characterize the Emilian landscape. Using simple and solid materials, and highlighting the structure that builds it, even inside, the building conveys the values of strength, sobriety and durability, in analogy to the values expressed by the team.
Mapei Football Center in località Ca’Marta, Sassuolo (Mo)
Committente: U.S. Sassuolo Calcio Spa EDIFICI Progetto architettonico e Direzione artistica: Onsitestudio Srl (Team di progetto: Angelo Lunati, Giancarlo Floridi; Capo progetto Cesare Galligani; Paolo Volpetti, Marco Fancelli, Nicolò de Paoli, Veronica Lazzaro, Davide Macchi, Pietro Manazza, Michele Miserotti) Progetto strutturale: Milan Ingegneria Srl (ing. Maurizio Milan, ing. Giovanni Molteni, ing. Marco Lettieri) Progetto Impiantistico: Deerns Italia spa (ing. Giovanni Consonni, ing. Giuseppe Dibari, ing, Riccardo Diaferia, ing. Davide Bonetto, ing. Angelo Pollace) Progetto Prevenzione Incendi: AFC Srl (ing. Antonio Corbo)
Progetto del paesaggio: Studio Giorgetta Architetti Paesaggisti Consulente strutture sportive: dott. agr. Giovanni Castelli; Mapei Sport (dott. Ermanno Rampinini); Mapei Spa (ing. Elisa Portigliatti) Consulente progettazione esecutiva serramenti esterni: Tecnion Consulting (ing. Riccardo Morasso) Consulente LEED: Politecnica Ingegneria ed Architettura (ing. Ferdinando Sarno) Immagini: Mammutlab (arch. Andrea Romano), Emaviz (arch. Eugenio Matteazzi) Maquette: Stefano Prina Direzione lavori: Milan Ingegneria Srl (ing. Maurizio Milan, ing. Sergio Ferrero) Direzione Lavori impianti: United Consulting (ing. Stefano Colombo, ing. Eduardo Nievas, ing. Diego Nebiolo) General Contractor: Colombo Costruzioni Spa Project Management: Engineering Mapei (arch. Elena Beretta) Pavimentazione interni: Forbo Flooring Systems Prodotti, Soluzioni e Sistemi: Gruppo Mapei
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CAMPI DI GIOCO General contractor campi A, F: Colombo Costruzioni (appalto passante) General contractor campi B, C: ENGIE Program Realizzazione e fornitura sistema manto in erba sintetica campo F: Limonta Sport Spa Intaso prestazionale e sottotappeto drenante campo F: Pentaplast (vedi pag. 8) Realizzazione sottofondi: Zambon Mario Srl (vedi pag. 15) Inerti per intasi, sottofondi, drenaggio: Cave Vaga Srl Sabilizzante sottofondi: Mapei Spa (vedi pag. 1)
Inaugurazione: giugno 2019 Foto di architettura: Filippo Romano Altri fotografi: Francesca Avanzinelli, Sergio Ferrero, Andrea Vignoli
In alto, taglio del nastro il 10 giugno 2019. Sono presenti, da sinistra / Above, ribbon cutting on 10 June 2019. There are, from the left : Giovanni Carnevali, direttore generale e amministratore delegato del Sassuolo Calcio, Adriana Spazzoli, direttore marketing operativo e comunicazione del
Gruppo Mapei e vice presidente del Sassuolo Calcio, Giorgio Squinzi, presidente del Gruppo Mapei e patron del Sassuolo Calcio, Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna, Gian Francesco Menani, sindaco di Sassuolo, e Carlo Rossi, presidente del Sassuolo Calcio.
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PALAZZETTI E PALESTRE HALLS AND GYMS
Massa (Massa-Carrara)
Nuovo palazzetto dello sport di Cesare Lino
È stato completato il palazzetto dello sport del quale abbiamo visto il progetto su Tsport 318. Gli atleti hanno così, dopo oltre 12 anni, una struttura polivalente coperta per svolgere l’attività sportiva in tutte le stagioni. TSPORT 328
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L’impianto preesistente era stato demolito da tempo per evidenti carenze strutturali. Il nuovo progetto è ispirato a dei semplici parametri: flessibilità, per ottenere uno spazio adattabile ad esigenze e modi di utilizzo diversi, e tendere ad una fruizione del sistema edilizio “a tempo pieno”; contenimento dei costi di gestione, attraverso un dimensionamento ottimale dei volumi, un adeguato isolamento termico, un’accurata definizione delle componenti impiantistiche, la scelta di materiali durevoli, la facilità di manutenzione dei diversi componenti l’organismo edilizio, l’utilizzo delle fonti di energia alternative; sicurezza e funzionalità degli spazi destinati alle diverse attività; equilibrio nelle soluzioni formali del progetto architettonico.
Le dimensioni La principale esigenza manifestata dal Comune è stata quella di dotarsi di un’ampia palestra dove poter svolgere gare e manifestazioni sportive rivolte al maggior numero di sport possibile. Ne deriva un parterre complessivo di 44,3x23,15 metri, in grado di ospitare in senso longitudinale i campi di pallavolo, pallacanestro e calcio a cinque (mediante le diverse segnature sul pavimento) e in senso trasversale due campi da pallavolo con le relative fasce di rispetto. Il palazzetto è pensato per ospitare, oltre a gare di carattere locale, anche incontri di livello regionale e nazionale: è pertanto prevista la realizzazione di due tribune perimetrali per il pubblico, una fissa e una retrattile, con una capienza complessiva di 888 posti a sedere (di cui 283 sulla tribuna retrattile). Per quanto riguarda il dimensionamento della copertura, si è fatto riferimento alla necessità di ottenere le omologazioni per la pallavolo nazionale serie A2 (con deroga per la capienza), la pallacanestro nazionale serie A1 – livello base, e il calcio a cinque per campionato nazionale serie A2. Di conseguenza, l’altezza libera al di sopra del parterre non può essere in nessun caso inferiore a 8 metri; l’altezza netta interna effettiva è di m 9,16 nel punto più basso dei cassettoni di protezione delle travi di copertura.
La distribuzione L’organizzazione funzionale del nuovo impianto, la cui articolazione assicura le necessarie integrazioni e l’assenza di interferenze, prevede la realizzazione di tre distinti corpi di fabbrica, connessi funzionalmente ma strutturalmente indipendenti. Un corpo centrale principale, contiene il parterre per lo svolgimento delle attività sportive oltre agli spazi per il pubblico quali tribune, locale di primo soccorso, biglietterie, punto ristoro e magazzino attrezzi. Un corpo di fabbrica secondario a due piani fuori terra, in aderenza al blocco principale sul lato nordovest, ospita gli spogliatoi per atleti e per arbitri con i relativi servizi, il locale di primo soccorso e antidoping, un locale per l’accoglienza degli atleti e un locale tecnico (al piano terra); al primo piano, raggiungi-
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Nella pagina di apertura, uno scorcio della facciata con i tralicci metallici. In questa pagina, dall’alto: planimetria generale dell’area sportiva, con il nuovo palazzetto in prossimità del campo di calcio; pianta; prospetto anteriore, in cui è visibile il piccolo avancorpo d’ingresso; sezione longitudinale.
Nella pagina destra, dall’alto: i pannelli fotovoltaici sulla copertura; la facciata esterna; l’area di gioco con le attrezzature per il basket ed il volley.
On the opening page, a glimpse of the facade with the metal pylons. On this page, from the top: general plan of the sports area, with the new building near the football field; plan; front elevation, where you can see the small avant-body entrance; longitudinal section. On the right page, from the top: the photo-
voltaic panels on the roof; the external facade; the playing area with the equipment for basketball and volleyball.
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bile sia dall’area di gioco che direttamente dall’esterno, una sala stampa e i locali tecnici. Un ulteriore fabbricato di dimensioni più ridotte, a un solo piano fuori terra, in aderenza all’edificio principale lato sudest, contiene magazzini attrezzi e quadri elettrici, con una copertura a terrazza che ospita le macchine per il trattamento aria. L’ingresso principale del palazzetto è caratterizzato da un piccolo volume leggermente estroflesso dal prospetto, dove sono ubicati due locali con funzione di biglietteria o di controllo delle entrate; da questo ingresso, riservato al pubblico, si accede direttamente alo spazio dedicato agli spettatori. Lungo il percorso sono collocati i servizi igienici e un piccolo punto ristoro, ricavati negli spazi al di sotto della tribuna fissa.
Le tribune La tribuna fissa, dotata di 605 posti oltre a 4 stalli per disabili, è collocata sul lato sudovest; realizzata in
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cemento armato, ospita 10 gradoni sui quali sono fissate le scocche in plastica numerate. La tribuna retrattile, sul lato sudest, occupa per motivi di spazio una porzione del campo a cinque e la fascia di rispetto del campo da basket: potrà pertanto essere utilizzata solo per le competizioni di pallavolo, mentre resterà chiusa per gli altri sport. La struttura portante è realizzata con profilati tubolari a sezione rettangolare e profilati aperti studiati con forme idonee a contenere i sistemi di scorrimento. La struttura portante dell’elemento mobile (gradone) della tribuna telescopica è composta da due carrelli che sostengono una trave orizzontale a cui è fissato a mensola il telaio che regge il piano di calpestio. Il telaio è costituito da una serie di traversini metallici tubolari alle cui estremità è posizionato un dispositivo appositamente studiato per ridurre gli sfregamenti tra le parti metalliche durante la fase di apertura e per ridurre la trasmissione del rumore dovuto al calpestio. In posizione aperta i piani della tribuna appoggiano l’uno sull’altro mediante un distanziale in polietilene
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In questa pagina, in alto due dettagli della tralicciatura che caratterizza l’architettura esterna, e un particolare dell’interno con il tabellone del basket. In basso, la facciata posteriore e uno scorcio della tribuna fissa che termina sullo sfondo della parete in pannelli geometrici colorati.
On this page, above, two details of the metal framework that characterizes the external architecture, and a detail of the interior with the basketball board. Below, the rear facade and a glimpse of the permanent grandstand that ends against the background of the wall in colored geometric panels.
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L’impianto di climatizzazione Il comfort di sportivi e spettatori e la salubrità dell'aria sono garantiti da 2 pompe di calore di tipo rooftop Clivetpack2 CSNX-XHE2 Clivet per locali ad elevato affollamento dotate di sonda per la rilevazione della CO2 presente nell'aria in modo da adattare la portata dell’aria di rinnovo in funzione delle reali necessità, abbattendo i costi di gestione. Il sistema si completa con una pompa di calore ELFOEnergy Magnum di Clivet che fornisce in inverno l’acqua calda per il pavimento radiante del campo di gioco, in estate l’acqua fredda per la deumidificazione degli spogliatoi. Dotata di tecnologia multi-scroll inverter, modula la propria capacità, seguendo il fabbisogno puntuale dell'impianto. L’utilizzo della tecnologia della pompa di calore ad alimentazione elettrica ha consentito di sfruttare le energie rinnovabili, sia quella aerotermica estratta dall’aria, sia quella solare prodotta dall’impianto fotovoltaico di 32kW presente sulla copertura del Palazzetto.
che riduce l’attrito tra parti metalliche e fa sì che non si trasmettano rumori tra le strutture durante il camminamento. Costituita da 9 gradoni, la tribuna retrattile una volta ripiegata occupa un’impronta di 1,20 m per tutta la sua lunghezza.
La pavimentazione sportiva L’area destinata al gioco è dotata di una pavimentazione sportiva polivalente realizzata in parquet, con struttura idonea all’installazione di pannelli radianti per il riscaldamento. Il pacchetto di pavimentazione prevede una sottostruttura elastica costituita da un materassino continuo, elastico, ad alta conduttività di spessore 5 mm e un piano ripartitore costituito da multistrato di betulla di spessore 9 mm; la pavimentazione sportiva è costituita da pavimento prefabbricato e preverniciato, in tavole dello spessore di 14 mm fissate alla sottostruttura. Le tavole sono composte da una struttura a tre strati ortogonali con incastri formati da linguette e scanalature sia sui lati che sulle testate, per un assemblaggio ottimale: lo strato di calpestio in rovere dello spessore nominale di 4 mm, con 7 strati di vernice acrilica, uno strato intermedio di spessore 8 mm in lamelle di abete di Svezia unite tra loro meccanicamente con fibre poste perpendicolarmente rispetto ai listoni del piano di calpestio allo scopo di compensare le variazioni dimensionali, e uno strato di supporto in abete spessore 2 mm.
Illuminazione L’illuminazione degli ambienti interni è realizzata con apparecchi a led da 26.000 lumen su binario e da 7.500 per illuminazione delle tribune. Negli apparecchi scelti, il design e le funzioni sono complementari: si notano in particolare dettagli come la disposizione dei moduli LED, allineati accanto al converter in modo che rimanga un passaggio d’aria utile alla dispersione del calore. Il risultato è una sorta di effetIn alto, e nella colonna di destra, gli elementi tecnologici dell’impianto di climatizzazione posizionati all’esterno della struttura. Qui sopra, a sinistra, l’illuminazione dell’area di gioco con faretti a led da 26.000 lumen su binario; a destra, i fari esterni applicati alla struttura grigliata che cir-
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conda il volume del palazzetto.
to the grid structure that surrounds the volume of the building.
Above, and in the right column, the technological elements of the air conditioning system positioned outside the structure. Above, on the left, the lighting of the playing area with 26,000 lumen led spotlights on track; on the right, the external lights applied
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to camino che ottimizza il sistema di dissipazione passiva e che per di più respinge il deposito di polvere. Il tutto è gestito da sistema che configura scenari in base all'attività svolta e la regolazione in base alla luce diurna. Come emergenza è prevista una centrale box che rialimenta direttamente gli stessi apparecchi. Negli spogliatoi sono presenti apparecchi da incasso con ottica opalina. Per gli esterni sono stati installati proiettori a LED anche questi alimentati da centrale box per l'emergenza. Il modello utilizzato determina una minima dispersione di luce e 0cd a 90°; l’elevata efficienza può ridurre il consumo energetico oltre il 50%.
Halls and gyms
Massa (Massa-Carrara) New Sports Palace The sports hall of which we have seen the project on Tsport 318 has been completed. After more than 12 years, sportsmen and women have a multi-purpose covered structure to carry out their sports activities in all seasons. The construction of a new sports building, able to host volleyball, basketball and five-a-side soccer competitions, has been designed to replace the unusable old building. The building consists of three distinct blocks. The first will contain the multifunctional gym and the stands for the public; the second will contain the changing rooms and some ancillary rooms; the third is intend-
In alto, vista dell’area di gioco dalla tribuna laterale (fissa). Al centro, la tribuna retrattile che avanza sul pavimento in parquet. Nelle due foto in basso, l’ingombro di questa nelle due posizioni aperta e chiusa.
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Above, view of the playing area from the side stand (permanent). In the middle, the retractable grandstand moves forward on the parquet floor. In the two photos below, the extent of this in the two positions open and closed.
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ed for technical premises. The main entrance of the building is characterized by a small volume slightly extroverted from the prospectus, where there are two rooms with ticketing function or control of the entrances; from this entrance, reserved for the public, you can directly access the space dedicated to the spectators. The stands for the public have 888 seats in total. One of them is in reinforced concrete. The second stand is retractable; since when it is open it occupies part of the spaces for basketball and five-a-side football, it can only be used during volleyball competitions. The sports flooring is made of wooden parquet with an elastic substructure. The comfort of athletes and spectators and the air quality are granted by two packaged heat pumps for high attendance equipped with a probe to detect the CO2 in the air in order to adapt the fresh airflow rate according to the real needs, reducing management costs. The system is completed with a heat pump that in winter provides hot water for the playing field heating radiant floor, and in summer provides cold water for the dehumidification of the changing rooms.
Photo of Beijing Stadium: © Arup, Chris Dite
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Massa (MC) Nuovo Palazzetto dello sport Committente: Comune di Massa Settore LLPP, Protezione Civile, Vigilanza Edilizia Responsabile del Procedimento e coordinatore sicurezza: arch. Nicola Bellucci Progetto architettonico e antincendio, Direzione Lavori: ing. Francesca Guidoni Progetto strutturale e architettonico: ing. Stefano Nadotti Progetto impiantistico: ing. Lucia Drandi Relazione geologica: dott. Roberto Guidi Modellazione 3D: arch. Antonio Rafanelli Collaudatore: ing. Fernando della Pina Importo dei lavori opere principali: euro 2.147.803 Importo dei lavori opere complementari: euro 653.387
LA FIERA INTERNAZIONALE DELL‘ IMPIANTISTICA SPORTIVA E DELLE STRUTTURE RICREATIVE
COLONIA, 5 – 8.11.2019
Inizio lavori: ottobre 2017 Fine lavori: maggio 2019 Attrezzature sportive e arredi: Nuova Radar Coop Scrl (vedi pag. 16) Tribuna retrattile: Mason Srl Illuminazione: Zumtobel Group Impianto di climatizzazione: Clivet Spa Installazione: SICERA Group
Koelnmesse S.r.l. Viale Sarca 336/F, Edificio 16 20126 Milano, Italia Tel. +39 02 86961324 chiara.iamartino@koelnmesse.it
tieniti aggiornato, leggi gli approfondimenti on-line www.sporteimpianti.it/palazzetti-e-palestre/ sporteimpianti.it
Pool Fotografi Napoli 2019
STADI E CAMPI DI CALCIO STADIUMS AND SOCCER FIELDS
Napoli
Adeguamento dello Stadio San Paolo di Bea Rispoli
Protagonista dei momenti clou delle Universiadi 2019, lo Stadio di Napoli, rinnovato con l’azzurro della pista di atletica e quello – più sfumato – delle sedute, si appresta ora ad affrontare il Campionato.
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Napoli e le province campane hanno ospitato, nel corso del mese di luglio, la trentesima edizione dell’Universiade estiva. Una sessantina gli impianti sportivi interessati, che per l’occasione hanno potuto affrontare lavori di adeguamento funzionale, come abbiamo visto del servizio pubblicato su Tsport 327. Lo Stadio San Paolo di Napoli è quello che ha subìto le più vistose migliorie estetiche, oltre che funzionali, virando dal rosso sbiadito dei vecchi seggiolini e della pista di atletica in tartan, all’azzurro, colore del Calcio Napoli e – si fa notare – del cielo partenopeo. L’intervento migliorativo è stato realizzato in due momenti successivi, ma è stato consegnato in tempo per la cerimonia inaugurale del 3 luglio. Terminate le Universiadi, sono ripresi i lavori per completare il rifacimento degli spogliatoi, in modo da riconsegnare lo Stadio ai tifosi per le prime giornate di Campionato.
La pista Il primo intervento, del valore di circa un milione e mezzo di euro, ha riguardato il rifacimento completo dell’impianto di atletica leggera, costituito dall’anello della pista e dalle pedane per i salti. Realizzato negli anni ’70 con il vecchio tartan, nel corso di questi decenni l’impianto di atletica leggera era stato oggetto solo di interventi di sistemazione e di ripristino. L’opera di rifacimento totale, iniziata nel 2018 e sospesa l’inverno scorso per esigenze organizzative, è stata terminata in giugno, includendo anche la ristrutturazione parziale degli spogliatoi all’interno dello stadio, per adeguarli alle attuali normative tecniche e igienico-sanitarie. La pista a 8 corsie, così come le pedane dei vari concorsi, presenta un luminoso colore azzurro intenso, quasi a creare uno sfondo ovale di cielo ai lati del rettangolo verde di gioco, con alcuni inserti grigi di raccordo con il campo centrale. L’intervento di rifaci-
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In apertura del servizio, un dettaglio dell’intervento in azzurro: pista di atletica e sedute. In questa pagina, in alto, la prima giornata di gare di atletica leggera (foto Pool Universiade Napoli). Al centro, rendering di progetto dell’intervento complessivo.
In basso, a sinistra gli spalti dopo la posa del primo anello; a destra, vista del primo anello e della pista completata.
At the beginning of the service, a detail of the intervention in blue: athletics track and seats.
On this page, at the top, the first day of athletics competitions (photo Pool Universiade Napoli). At the center, project rendering of the overall intervention. Bottom left, the stands after the first ring has been laid; right, view of the first ring and the completed track.
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mento ha comportato l’asportazione completa della vecchia pavimentazione e il rifacimento totale del sottofondo bituminoso, seguendo le norme IAAF per le pavimentazioni sportive. Il manto finale è costituito da un manto prefabbricato da 13,5 mm, lo stesso che sarà pista ufficiale per le olimpiadi di Tokyo 2020. Il processo di vulcanizzazione incorpora nello strato superficiale del manto una rete tridimensionale di granuli prevulcanizzati, di composizione ed elasticità controllate. Aumenta così in modo significativo la risposta elastica della superficie e assicura uniformità di risposta dinamica su tutta la pista. Tutto questo minimizza la necessità di regolazione della postura durante la corsa e si traduce in una diminuzione della fatica. Inoltre, garantendo un maggiore controllo sulla lunghezza del passo e sui movimenti, permette all’atleta di raggiungere con facilità il massimo della propria performance. Lo strato superiore è caratterizzato da una texture brevettata, che garantisce il 20% di extra drenaggio superficiale e una maggiore aderenza in condizioni di bagnato, non solo in caso di pioggia, ma anche, ad esempio, in corrispondenza della fossa siepi. Migliora anche la resistenza antiscivolo e la trazione, al punto che, anche in condizioni di umidità, i tacchetti sulle scarpe degli atleti non devono penetrare la superficie della pista per ricercare la corretta aderenza. Lo strato inferiore del manto è costituito da una struttura geometrica a forma di esagono allungato, deformabile in tre dimensioni, che fornisce una perfetta combinazione di ammortizzazione, immagazzinamento e ritorno di energia, riducendo l’intervallo di tempo che l’atleta in corsa utilizza per compiere il movimento di rolling del piede. Quando il piede dell'atleta impatta la superficie, le celle piene d'aria si comprimono, assorbendo forza di impatto e vibrazioni, e convertendo la massima quantità di energia cinetica in energia immagazzinata. Non appena il piede lascia la superficie, l'aria com-
In alto, pianta di progetto relativo alla pista. Al centro, a sinistra, posa degli elementi prefabbricati che costituiscono la pavimentazione della pista; a destra e in basso, il lavoro concluso.
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Above, project plan for the track. In the centre, on the left, laying of the prefabricated elements that make up the floor of the track; on the right and below, the finished work
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pressa induce le celle a tornare alla loro forma originale, proiettando l'atleta in alto e in avanti. Allo stesso tempo la deformazione laterale delle celle agevola il movimento di rotazione del piede dal 5º metatarso al 1º metatarso, fornendo un supporto ottimale e continuo al movimento del piede e riducendo il movimento laterale della parte inferiore della gamba. In questo modo le forze di impatto e le vibrazioni vengono ridotte al minimo, l'efficienza di movimento è migliorata e il ritorno di energia è ottimizzato al massimo, con obiettivi miglioramenti delle prestazioni atletiche.
Le sedute L’altro intervento, del valore complessivo di circa nove milioni di euro, riguarda invece la sostituzione totale dei 55.000 sediolini dello stadio, con il ripristino e il trattamento impermeabilizzante dei gradoni prefabbricati delle tribune su cui poggiano. L’intervento ha richiesto tempi di intervento estremamente rapidi e inizialmente concentrati nei periodi in cui il Napoli giocava fuori casa; solo al termine del campionato i lavori hanno potuto essere affrontati nella loro pienezza, interessando ogni ordine dello stadio. Il cronoprogramma predisposto al momento dell’appalto è stato una sfida coraggiosa ma ponderata contro il tempo, avendo ben presente l’elevata qualità del lavoro che doveva essere svolto. La sostituzione dei sediolini ha richiesto anche la sostituzione di tutti i supporti metallici di sostegno, con una difficoltà operativa decisamente elevata se si pensa allo sviluppo delle gradinate ed alla necessità di recapitare tutti i materiali sui vari gradoni. Per questo, vi è stata in cantiere anche la presenza di oltre 100 operai contemporaneamente, distribuiti nei tre turni lavorativi. I colori delle sedute (azzurro, blu, grigio, bianco e giallo) sono i cinque colori della squadra partenopea e il loro mixage è frutto di un attento studio. Il sedile, in due tipologie leggermente differenti, è del tipo a schienale alto, dimensionato in accordo con quanto raccomandato da FIFA e UEFA, ergonomicamente studiato per ottenere il massimo comfort d’uso in relazione alla posizione di “seduto in movi-
In questa pagina, in alto, lavori di completamento del secondo e del terzo anello. Al centro, uno scorcio della curva. In basso, due momenti della posa delle sedute con l’installazione dei nuovi supporti metallici su cui va fissata la scocca.
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At the top, work is being done to complete the second and third rings. In the middle, a glimpse of the curve. Below, two moments in the laying of the seats with the installation of the new metal supports on which the shell is to be fixed.
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mento” tipica di chi assiste a manifestazioni sportive. La seduta è realizzata in materiale termoplastico stampato ad iniezione in un unico blocco privo di inserti metallici; una parte della fornitura riguarda un modello iniettato con gas per la formazione di tubolari cavi strutturali. Il trattamento dei cementi armati precompressi con cui sono stati a suo tempo realizzati i gradoni delle tribune, è anch’esso il risultato di studi fatti da società specialistiche nel trattamento di manufatti cementizi. Si tratta di numerosi passaggi preparatori, protettivi e di finitura con materiali particolari, che consentiranno ai manufatti una lunga durata.
I megaschermi Un altro fattore che rimarrà a beneficio dei tifosi napoletani è costituito dai due megaschermi di ultima generazione da 120 metri quadrati, uno posizionato nei Distinti, l’altro nella tribuna Nisida. I pannelli a led, ad alta risoluzione grafica e tecnologia HDLS, misurano quasi 15 metri di base per 9 metri di altezza. Predisposti per rispettare tutte le normative, hanno la caratteristica di essere perfettamente leggibili, anche alla luce del sole, con un angolo di 140 gradi, garantendo quindi, con il doppio posizionamento, la visibilità da tutti gli spalti. Ora che le Universiadi sono terminate, i megaschermi potranno essere utilizzati durante le partite di campionato per far rivedere i goal al pubblico.
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Naples: Upgrading of the San Paolo Stadium Protagonist of the highlights of the 2019 Universiade, the Stadium of Naples, renovated with the blue of the athletics track and that of the seating, is now preparing to face the Championship. The improvement was carried out in two successive stages, but with a single coordinating company, which delivered the renovated Stadium in time for the opening ceremony of July 3. The first intervention, worth about one and a half million euros, concerned the complete renovation of the athletics facility, consisting of the ring of the track and the platforms for jumps. Built in the 1970s with the old tartan, over these decades the track and field facility had only been renovated and restored. The 8-lane track, like the jumping platforms, has a bright, intense blue colour with some grey inserts that connect it to the central field. The final surface consists of a 13.5mm prefabricated mantle, which is also the official runway for the Tokyo 2020 Olympics. The other project, worth a total of about nine million euros, concerns the total replacement of the 55,000 seats in the stadium, with the restoration and waterproofing treatment of the prefabricated steps of the stands on which they rest. The colours of the seats ( sky blue, blue, grey, white In questa pagina, in alto, schemi di due tipi di sedute e i colori adottati. Al centro, a sinistra uno scorcio del secondo anello, sotto il tabellone elettronico. A destra, sul cantiere, Carlo Perego, Amministratore di Tipiesse e Vito Grassi, Amministratore Unico di Graded Spa e Presidente dell’Unione Industriali Napoli.
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In basso, le autorità presenti alla cerimonia di inaugurazione deI Giochi: (foto Pool Universiade Napoli): da sinistra, il presidente della Camera Roberto Fico, l'arcivescovo di Napoli, cardinale Crescenzio Sepe, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il presidente della FISU Oleg Matytsin, il presidente della Regione Campania Vincenzo
De Luca, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, il sindaco di Napoli Luigi de Magistris.
On this page, at the top, drawings of two types of seats and the colors adopted. In the middle, on the left, a glimpse of the
second ring, under the LED screen. Right, Carlo Perego, Director of Tipiesse and Vito Grassi, Director of Graded Spa and President of Unione Industriali Napoli. Bottom, the authorities present at the opening ceremony of the Games (photo Pool Universiade Napoli): for names, see caption on the side.
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and yellow ) are the five colours of the Neapolitan team and their mixage is the result of careful study. The seat, in two slightly different types, is of the highback type ergonomically designed to obtain maximum comfort of use in relation to the "sitting in motion" position typical of those who attend sports events. Finally, the two 120-square-metre LED megascreens with high graphic resolution will remain available to Neapolitan fans, perfectly visible, even in sunlight, at an angle of 140 degrees.
Adeguamento dello Stadio San Paolo per la XXX Universiade estiva a Napoli Committente: Agenzia Regionale Universiade – ARU 2019 – Napoli Commissario Straordinario: ing. Gianluca Basile PISTA DI ATLETICA Appalto e posa del manto sintetico: Tipiesse Srl (vedi pag. 24) Fornitura manto sintetico: Mondo Spa Importo dei lavori: euro 1.233.000 Direzione Lavori: arch. Filomena Smiraglia SOSTITUZIONE SEDIOLINI E IMPERMEABILIZZAZIONI GRADINATE Appalto: ATI Tipiesse Srl (capogruppo), Graded Spa, Mondo Spa, Ceta Spa Esecutore lavori: Tipiesse Srl – Graded Spa Fornitura sediolini: Mondo Spa Supporti metallici sediolini: Ceta Spa (vedi pag. 31) Importo dei lavori: euro 9.000.000 Direzione Lavori: ing. Maurizio Attanasio SCHERMI A LED Fornitura e posa: Deltronics Srl (vedi pag. 31) Direzione Lavori: arch. Filomena Smiraglia
Fine lavori: giugno 2019
In alto, il megaschermo a led. Sotto, la cerimonia conclusiva dell’Universiade la sera del 14 luglio (Foto Deltronics).
Above, the LED big screen. Below, the closing ceremony of the Universiade on the evening of July 14 (Photo Deltronics).
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LA BUONA PROGETTAZIONE THE GOOD DESIGN
Velodromo di categoria 1A a cura della Redazione tecnica
PROGETTO: BMS PROGETTI SRL LOCALITÀ: SPRESIANO (TREVISO)
Il Velodromo, già in costruzione, è stato pensato per ospitare non solo gare nazionali ma anche di livello internazionale e mondiale. Per la gestione delle problematiche interdisciplinari è stato indispensabile l’impiego di diversi software specifici per una progettazione integrata in ambente BIM.
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Nascita del progetto Il bando di gara promosso dalla Federazione Ciclistica Italiana è stato aggiudicato nel dicembre 2016 sulla base del progetto preliminare integrato con la proposta di project financing dell’impresa Pessina Costruzioni. La progettazione integrata, sviluppata in ambiente BIM, e una puntuale attività di comunicazione e gestione dei molteplici stakeholder, ha permesso al gruppo di progettazione di completare nei tempi previsti l’iter progettuale ottenendo, nel gennaio 2018, il parere favorevole della Conferenza dei Servizi che ha autorizzato a livello amministrativo l’intervento edilizio. Il progetto gode di un finanziamento pubblico e attraverso le regole della finanza di progetto prevede l’assunzione da parte dell’aggiudicatario dell’obbligo di gestione per 50 anni, durante i quali l’impianto sarà gratuitamente a disposizione della Federciclismo per 150 giorni l’anno, garantendo la presenza del personale e dei servizi necessari per l’utilizzazione, nonché la disponibilità gratuita per l'intero anno solare di locali ad uso ufficio e magazzini. Il Velodromo avrà 6.055 posti per spettatori paganti (cat.1A), e sarà realizzato su un’area di 89.236 metri quadri. L’edificio è pensato per avere alcuni spazi polifunzionali da utilizzare per eventi o esposizioni anche durante le manifestazioni sportive. L’open space, inizialmente utilizzato per il Museo della bicicletta, sopra alle sale stampa e uffici FCI, potrà essere utilizzato per spazi commerciali o direzionali. L’area adiacente alla curva nord, di circa 2.000 metri quadri, parzialmente usato dalle tribune durante le manifestazioni sportive di categoria 1, potrà già essere utilizzata in contemporanea per esposizioni legate all'evento sportivo e non. In futuro o in assenza di eventi sportivi potrà essere utilizzato per poter allestire sale conferenze, campi da calcetto e così via.
La distribuzione Nel momento in cui si arriva al velodromo ci si trova davanti ad un ampio parcheggio, diviso in più zone. Dal parcheggio si raggiunge uno spazio coperto in cui è stata collocata la biglietteria, da questo punto attraverso ascensori e scale si arriva alla quota dell’ingresso del velodromo. In alternativa si potrà percorrere lo scalone principale posto su una porzione della scarpata di raccordo tra il podio e la quota parcheggio. L’edificio è caratterizzato da un basamento accessibile dalla quota parcheggio sopra al quale è posizionato il velodromo. La prima fascia della facciata ad un’altezza variabile sarà intonacata e pitturata con colore nero nelle parti opache, in armonia con i piloni in c.a. che riportano lo stesso colore. La parte restante sarà costituita da ampie vetrate per garantire una illuminazione adeguata all’interno del velodromo. La fascia alta sarà rivestita in lamiera metallica forata a corsi orizzontali di colore grigio che, tramite la forature dei pannelli, creano dei giochi d’ombra con un effetto movimentato come metafora della velocità. Rendering dell’edificio, caratterizzato nella parte superiore dal rivestimento in lastre opache di alluminio anodizzato e dagli stralli sostenuti dalle antenne inclinate che collaborano al sostegno della copertura.
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Rendering of the building, characterized in the upper part by the coating with matt anodised aluminium sheets and by the stays supported by the inclined antennas that collaborate in supporting the roof.
THE GOOD DESIGN | LA BUONA PROGETTAZIONE
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La parte basamentale, al livello dei parcheggi, sarà costituita da parete in calcestruzzo faccia a vista. Allo stesso livello dei parcheggi e della biglietteria, ma dislocata nella parte sud ovest dell’edificio, si trova tutta la zona dedicata agli atleti ed agli sportivi. In quest’area sono stati previsti due ingressi separati, uno dedicato agli atleti, istruttori e giudici per raggiungere gli spogliatoi ed uno che porta alla palestra e alle sale antidoping. Un altro ingresso è dedicato agli addetti stampa ed ai VIP. Questo ingresso è raggiungibile, tramite percorsi separati, da rampe, scale e ascensori. Gli spazi dedicati alla stampa e gli sky box riservati ai VIP sono ubicati al secondo livello e al parterre. Dagli uffici è possibile avere un affaccio verso l’esterno mentre le sale per la stampa, la redazione, lo spazio per il controllo spettatori e i VIP si affacciano sulla pista, in modo da poter avere una visione diretta su tutto il velodromo durante le manifestazioni sportive. La pianta dell’ingresso principale del velodromo ha una forma asimmetrica per consentire il posizionamento di spazi accessori in prossimità delle tribune e di uno spazio polifunzionale a ridosso della curva nord dove sarà possibile posizionare le tribune removibili per raggiungere il numero complessivo di sedute da 5000 (categoria 1B) e 6000 (categoria 1A) oppure potrà essere utilizzato per eventi o fiere sia durante gli eventi sportivi sia in altri periodi dell’anno. La distribuzione interna avverrà tramite un anello perimetrale a quota costante, in modo da semplificare l’accesso alle tribune anche per le persone con ridotte o impedite capacità motorie. Su questo percorso si affacciano i servizi, il ristorante/caffetteria, un museo ricavato in teche posizionate lungo tutto il corridoio di distribuzione alle tribune ed un grande spazio polifunzionale collocato nella parte retrostante la tribuna nord. In questa ampia area polifunzionale, di circa 2000 mq, si potranno ospitare fiere ed eventi. Infine nell’edificio si individua una copertura piana sulla quale verranno posizionate le macchine per la climatizzazione dell’edificio, opportunamente mascherate. E’ previsto l’alloggiamento dei pannelli fotovoltaici per ridurre la richiesta di energia necessaria per il funzionamento dell’edificio ed un sistema a pannelli solari per la produzione dell’acqua calda.
Le strutture Il grande volume interno, senza elementi di sostegno intermedi, ha richiesto lo studio di una struttura reticolare spaziale strallata, con funzione di copertura, la cui analisi è stata sviluppata in campo statico e dinamico con modellazioni numeriche lineari e non lineari. Le opere strutturali dell’edificio, sia interrate che fuori terra, saranno prevalentemente realizzate in calcestruzzo armato. Un primo livello include i tunnel dedicati alle vie di esodo e la rampa di accesso per gli autocarri, realizzati con opportuni muri contro terra perimetrali e
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solette di fondazione impermeabilizzati. Tra queste quote si collocano il parterre e la soletta di supporto alle strutture lignee della pista con relativi muri perimetrali. Tutti gli orizzontamenti non poggianti direttamente su terra sono realizzati con solette piene in c.a. gettate in opera o prefabbricate. All’interno dell’arena, si trovano le gradonate della cavea, costituite da elementi prefabbricati ad L, sostenuti da opportune travi sagomate prefabbricate o gettate in opera poste “radialmente” alla pista. Tali travi porta-gradonate sono sostenute da muri che corrono lungo il perimetro dell'anello della pista o in alternativa da sistemi di travi e pilastri. Completano le strutture in c.a. le grandi antenne che
sostengono gli stralli di apprensione della copertura metallica e le relative zavorre, opportunamente collegate alla fondazione delle antenne da grandi cordoli in modo da eliminare le azioni orizzontali trasmesse al terreno.
La copertura La copertura è costituita da un graticcio di travi metalliche a sostegno di una lamiera grecata. Gli elementi principali della copertura sono costituiti da due travi portanti, di lunghezza pari a circa 93,50 m. Queste travi sono sostenute ad un estremo da una reticolare trasversale tradizionale, all'altro estremo poggiano sulle grandi pile in c.a. Le travi principali
sono inoltre sostenute da un sistema di stralli metallici di appensione tipo Full Locked Coil Strands. Per ciascuna delle due travi il sistema è costituito da una antenna in c.a. a sezione variabile, inclinata sulla verticale, e da due coppie di stralli che si ancorano a terra esternamente all'edificio, si congiungono in sommità all'antenna, per poi scendere sul piano della copertura a sostenere la trave principale.
La pista La progettazione del tracciato è uno degli aspetti più importanti e complessi nella progettazione di un velodromo. Per questo motivo il manufatto della pista, comprensivo degli elementi accessori, è oggetto della progettazione di una Società specializzata, la SportBAU Schuermann GmbH, che ha studiato le specifiche caratteristiche necessarie ad ottenere l’omologazione per gare nazionali e internazionali. Il tracciato ha la lunghezza convenzionale di 250 metri, che si misura, come è noto, lungo una linea distante 20 cm dal bordo interno. La superfice della pista, che misurerà 2.060 mq, sarà in legno di abete siberiano essiccato, posato in curva su una struttura costituita da 374 telai lamellari disposti a raggiera controventati, per un raggio di curvatura costante di 24,20 metri. La fascia di sicurezza della pista (Safety Zone) sarà dotata di una struttura in legno laminato con 25 mm di piastre truciolari come cuscinetto di costruzione e PVC come finitura di pavimentazione. Il giunto di dilatazione sarà eseguito dove incontra il parapetto vetrato. I 290 metri di lunghezza della balaustra lato esterno della pista sono previsti in acciaio inox, con listelli orizzontali in legno con fissaggio T&G (tongue & groove) come rivestimento interno, analoghi listelli verticali come rivestimento esterno e MDF come strato ultimo. Il parapetto interno, lungo 225 metri, sarà invece in vetro con corrimano in legno di faggio e montanti in acciaio inox.
Elementi accessori Per la corretta fruizione della pista sono previsti, in corrispondenza delle linee di inseguimento, due podi in grado di garantire il collegamento tra il piano parterre e il piano pista. Ognuno di questi elementi è composto da una rampa, una scala ed il pianerottolo per l’accesso alla pista. La sua sottostruttura e il corrimano saranno in acciaio verniciato a polvere, i pavimenti in gomma ed i bordi della scala riflettenti saranno posati su pannelli in legno compensato. Un podio ulteriore, quello degli starters, di analoghe caratteristiche, dovrà essere posizionato nel centro del parterre.
Il concio amovibile Per garantire l’accesso dei mezzi pesanti al parterre nelle fasi di allestimento delle aree interne all’anello (il testo continua a pag. 38)
Nella pagina a lato, in alto, pianta al livello della pista (evidenziata in colore). Più in piccolo, pianta al livello inferiore, dove sono visibili i percorsi che, dall’esterno, sottopassano le tribune per riemergere nell’arena; e pianta al livello più elevato. In basso, nel prospetto/sezione si possono distinguere il livello basamentale di
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accesso e il volume del velodromo vero e proprio. In questa pagina, dettaglio costruttivo relativo al rivestimento esterno ed alla copertura piana. On the page to the side, at the top, a plan at the level of the track (highlighted in colour).
Smaller, plant at the lower level, where you can see the paths that, from the outside, underpass the stands to re-emerge in the arena; and plant at the highest level. Below, in the prospectus/section you can distinguish the basement level of access and the volume of the actual velodrome. On this page, detail of the exterior cladding .
THE GOOD DESIGN | LA BUONA PROGETTAZIONE
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Considerazioni dei progettisti Il centro polifunzionale di Spresiano è un complesso sportivo che si articola attorno alla sua funzione principale che è la pista di ciclismo dotata di tribune e servizi che la rendono idonea ad ospitare i campionati del mondo di ciclismo indoor. La complessità del progetto è proprio legata all’esigenza di coniugare una funzione sportiva di altissimo profilo con una serie di funzioni di sostegno (spettacoli, esposizione, vendita, consumazione, ristorazione) destinate al pubblico per circa i 2/3 del suo uso durante l’anno. Il progetto parte quindi dai vincoli, stretti ed irrinunciabili, dell’impianto sportivo e si sviluppa per accogliere altre funzioni ed altri spazi. Ne scaturisce così una forma che, inglobando in un unico volume compatto e definito, non denuncia all’esterno la sua funzione di riferimento, stabilendo invece
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un rapporto chiaro e visibile con il territorio che impone diversi vincoli trasformati con l’architettura in opportunità. Un progetto così complesso è stato facilitato nella sua concezione e nel suo sviluppo dall’uso spinto di piattaforme BIM di ultima generazione che da anni sono diventate uno standard per i progettisti di edifici complessi ed anche per BMS. Determinanti, per l’impostazione del progetto, sono state le linee guida del gestore, l’impianto è infatti realizzato in finanza di progetto con un lungo periodo di affidamento previsto, che ci hanno condotto alla definizione di specifiche tecniche tutte orientate alla semplicità manutentiva; all’economia di gestione; alla durabilità. BMS Progetti S.r.l
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Velodromo di categoria 1A a Spresiano (Treviso) SocietĂ Concessionaria: Velodromo Srl Impresa costruttrice: Pessina Costruzioni Spa Gruppo di progettazione: BMS Progetti Srl Coordinamento generale: arch. Diego Borroni Progetto architettonico: ing. Aldo Bottini Responsabile Divisione Architettura: arch. Leonardo Berretti Gruppo di progettazione: arch. Dimitra Myropoulou, arch. Alessandro Biddeci, arch. Michele Cavazza, arch. Alessandra Izzo, ing. Massimo Mele, ing. Marco Moscatelli Progetto strutture: ing. Sergio Sgambati Responsabile Divisione Strutture: ing. Marco Serra Gruppo di progettazione: ing. Francesco Martelli, ing. Matteo Bonaffini, geom. Massimo Toscano Progetto impianti: BMZ Impianti Srl Progetto: ing. Nicola Malatesta Responsabile divisione Impianti meccanici: ing. Andrea Cappello Responsabile divisione impianti elettrici: p.i. Gianluigi Tarabini Gruppo di progettazione: ing. Federico Belloni, p.i. Andrea Gini, geom. Roberto Parenti Importo dei lavori: euro 27.000.000 Inizio lavori: settembre 2018 Previsione fine lavori: primavera 2020
Qui sopra, sulle due pagine, un rendering dell’interno che mostra il graticcio di travi metalliche a sostegno della copertura, attraversato dal sistema di condizionamento. Nella pagina a lato, particolari delle tribune: pianta e sezione. In questa pagina, in alto, sezione tra-
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sversale e sezione longitudinale del velodromo.
stands: plan and section. On this page, top, cross section and longitudinal section of the velodrome.
Above, on the two pages, a rendering of the interior showing the grid of metal beams supporting the roof, crossed by the air conditioning system. On the page to the side, details of the
THE GOOD DESIGN | LA BUONA PROGETTAZIONE
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della pista, è stato previsto un varco lungo il rettilineo. Di fatto una porzione del tracciato sarà removibile per facilitare l’accesso. Questo concio amovibile sarà costituito da: una sottostruttura in acciaio verniciato, due rotaie a guide dentate inclinate e da due barriere protettive. Con il movimento del concio, una porzione della balaustra si piegherà automaticamente. La movimentazione del concio sarà affidata ad un motore elettrico a basso numero di giri. Il sistema comprende inoltre i seguenti dispositivi: luci, quadro elettrico programmato, controlli, dispositivo di sicurezza, un quadro elettrico manuale con cavo e interruttore automatico di emergenza e una cassetta connettore posizionata nella balaustra. Per la porzione del tracciato che sarà amovibile sarà previsto un adattatore per garantire la superficie planare. Lungo i giunti saranno predisposti inserti in legno massiccio.
The good design
1A class Velodrome The Spresiano Velodrome has been designed to host not only national competitions but also international and world level ones. For the management of interdisciplinary problems, it was essential to use various specific software for integrated design in the BIM environment. The Velodrome will have 6,055 seats for paying spectators, and will be built on an area of 89,236 square meters. The building is designed to have some multipurpose spaces to be used for events or exhibitions even during sports events. The building is characterized by a base accessible from the parking level above which is located the velodrome. The first band of the facade at a variable height will be plastered and painted in black in the opaque parts, in harmony with the pillars in CA that have the same color. The remaining part will consist of large windows to ensure adequate lighting inside the velodrome. The high band will be covered with perforated metal sheet with horizontal grey courses which, through the perforation of the panels, create a play of shadows with a moving effect as a metaphor for speed. The large internal volume, without intermediate support elements, required the study of a staggered spatial reticular structure, with a covering function, whose analysis was developed in the static and dynamic field with linear and non-linear numerical modelling.The design of the circuit is one of the most important and complex aspects in the design of a velodrome. For this reason, the track structure, including the accessory elements, is the subject of design by a specialized company that has studied the specific characteristics necessary to obtain approval for national and international competitions. The track has a conventional length of 250 meters, the surface of the track will be made of dried Siberian fir wood, laid in the curve, on a structure made of 374 laminated frames arranged in braced radii, for a constant radius of curvature of 24.20 meters. Dall’alto: due elaborazioni prospettiche dal progetto della pista; rendering dell’esterno dal lato posteriore; schema ideogrammatico dell’edificio.
From above: two perspective elaborations from the design of the track; rendering of the exterior on the back side; ideogramatic scheme of the building.
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Pagnacco (Udine)
Campo da calcio di allenamento in erba sintetica
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TUTTERBA
Pagnacco (Udine)
Campo da calcio di allenamento in erba sintetica di Mary Kate Russo
Uno dei campi del centro sportivo comunale è stato completamente rifatto sostituendo la superficie già in erba naturale con un manto in erba sintetica di ultima generazione
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La decisione di procedere agli interventi di rinnovamento è nata in seguito alla constatazione della necessità di alcune migliorie necessarie ad un maggior utilizzo del complesso ed al ripristino di alcune parti usurate e poco funzionali del centro sportivo. Le carenze del campo consistevano nella mancanza di una corretta planarità del campo da gioco, nell’assenza di un adeguato sistema di drenaggio integrato al campo da gioco e di un adeguato impianto di irrigazione; e nella conseguente mancanza di adeguata manutenzione del fondo, cosa che impediva l’attecchimento dell’erba naturale e aveva portato alla formazione di una superficie difficilmente praticabile. A queste problematiche l'amministrazione ha ritenuto di dover porre rimedio perseguendo contestualmente gli obiettivi di migliorare l'offerta del complesso, prevedendo un campo di calcio a 11 regolamentare con manto in erba sintetica e relativo sottofondo, il tutto nel rispetto delle prescrizioni tecniche della FIGC-LND. L’impianto è gestito dall’ASD Palmarket Pagnacco.
Lo stato di fatto Costruito già più di un decennio fa, l’impianto è stato utilizzato durante tutto l'arco dell'anno con maggior afflusso nel periodo estivo. Il centro comprende, oltre al campo in esame – definito come secondario – il campo principale dotato di tribune per gli spettatori, ed un campo a 7 giocatori. Allo stato di fatto, il campo secondario si presentava con fondo compatto in sporadica erba naturale. Il campo è dotato di un impianto di illuminazione che permette di disputare gli allenamenti e le partite di calcio anche durante le ore serali. Tale impianto è formato da quattro torri-faro che illuminano il terreno da gioco e di cui è stata effettuata la sistemazione.
Il nuovo tracciamento del campo L’area destinata al campo da calcio è stata ridisegnata così da conformarne le dimensioni a quelle previste dalla normativa per l'omologazione fino alla 3a Categoria dilettanti. L'area di gioco è quindi di 90x45 metri più campo di destinazione perimetrale di larghezza pari a 2,50 metri sui lati lunghi e 3,50 sui lati corti. La presenza dei pali della rete portapalloni all’interno del perimetro dell’impianto, considerati elementi inamovibili fonte di potenziale pericolo, ha comportato la scelta di allontanare di 70 cm.dal lato ovest circa il tracciamento del campo di gioco in maniera tale da mantenere i pali a 2 metri dalla fine del campo di destinazione; tale ragionamento non può essere fatto sul lato est, per motivi di spazio, talché è stata rimossa e A sinistra, un lato del campo con la superficie rinnovata. In questa pagina, in alto, gli schemi rispettivamente dell’irrigazione e del drenaggio. In basso, una vista zenitale dell’area sportiva prima della sistemazione.
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Left, one side of the field with the renewed surface. On this page, at the top, the irrigation and drainage schemes respectively. Below, a zenithal view of the sports area before accommodation.
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avvicinata la recinzione in maniera tale da rispettare le distanze interne del campo collocando così i pali della rete portapalloni al di fuori del perimetro.
Il sottofondo Il progetto ha previsto la sostituzione del fondo terroso esistente con un manto di erba artificiale, di ultima generazione. La tipologia di sottofondo scelta è quella a drenaggio verticale con pacchetto da 21 cm; le quote del terreno da gioco non erano del tutto regolari e quindi la preesistente quota inferiore è stata presa come riferimento per effettuare lo scavo di 20 cm fino a raggiungere la quota finale di sbancamento. Il pacchetto scelto è formato da un primo strato costituito da pietrisco di pezzatura 2,0/4,0 cm. per uno spessore totale di 14 cm; un secondo strato in graniglia di pezzatura 1,2/1,8 cm per uno spessore totale di 4 cm; un terzo strato (sottofondo) in sabbia di frantoio pezzatura 0,2/2,0 cm per uno spessore totale di 3cm. Dopo il livellamento dei vari strati si è proceduto con il manto in erba artificiale da 52 mm, costituito da teli di 4 metri di larghezza accostati paralleli ed incollati tra di loro.
L’erba artificiale Si tratta di un manto in erba artificiale composto da fibre di polietilene realizzate in monofilamento estruso, anti-abrasive ed estremamente resistenti all’usura e con speciale trattamento anti-UV, tessute con 8 monofili (4 fili verde chiaro e 4 fili verde scuro) per inserzione su supporto drenante in polipropilene/ polipropilene rivestito in poliuretano per aumentare la forza di strappo del ciuffo. La forma dei fili conferisce agli stessi un’ottima durata. L’intaso di stabilizzazione è costituito da sabbia silicea, lavata a spigolo arrotondato di granulometria 0,50-1,25 mm. L’intaso prestazionale è costituito da granulo elastomerico in gomma nobilitata (verde e/o marrone) di granulometria controllata da 0,5 a 2,5 mm come da Norma UNI EN 933-1:2012, ricavato dalla macinazione di gomma selezionata rispondente alle normative vigenti, privo di polvere o parti estranee, ricoperto ed incapsulato con un film di resina poliuretanica vergine, verniciato e nobilitato con pigmenti ecologici ed atossici per ottenere un prodotto inodore e di grande resistenza all'abrasione, conforme ai limiti imposti dalla norma DIN 18035-7 sul rilascio dei metalli pesanti e secondo i requisiti richiesti dalla relativa tabella d'intaso prestazionale del Regolamento "Standard" FIGC-LND 2013. Il campo è completato da un impianto d'irrigazione adeguato alle esigenze, con gli irrigatori a scomparsa nel terreno posizionati al di fuori del campo per destinazione.
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In questa pagina, in alto, uno schema del pozzo di drenaggio e le condizioni del campo in erba naturale prima dell’intervento. Al centro, accanto allo stemma dell’ASD Pagnacco, un dettaglio del campo. Sotto, una delle reti di nuova installazione. Nella pagina di destra, in alto, la nuova
panchina; in basso, una vista del campo, in cui sono evidenti i due tipi di erba usati sul campo di gioco e sul campo per destinazione. On this page, above, a diagram of the drainage well and the conditions of the natural grass field before the intervention. In the
middle, next to the coat of arms of the ASD Pagnacco, a detail of the field. Below, one of the newly installed goals. On the right page, above, the new bench; below, a view of the field, where you can see the two types of grass used on the playing field and on the side bend.
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Pagnacco (Udine) Synthetic grass training football pitch One of the fields of the municipal sports centre has been completely renovated, replacing the surface already made of natural grass with a synthetic turf of the latest generation. The decision to proceed with the renovation work came about as a result of the need for some improvements necessary for greater use of the complex and the restoration of some worn and not very functional parts of the sports centre. The type of substrate chosen is vertical drainage with a 21 cm package, composed of three different layers. After the levelling of the various layers, the 52 mm artificial grass covering was used, consisting of sheets 4 metres wide, placed side by side and glued together. It is an artificial grass surface made of polyethylene fibres made of extruded monofilament, anti-abrasive and extremely resistant to wear and with a special antiUV treatment. The shape of the threads gives them excellent durability. The stabilization infill is made of silica sand, washed with a rounded edge. The performance infill is made up of elastomeric granules in coated rubber obtained by grinding selected rubber in accordance with current regulations, free of dust or foreign parts, covered and encapsulated with a film of virgin polyurethane resin, painted and ennobled with ecological and non-toxic pigments to obtain an odourless product and great resistance to abrasion. The field is completed by an irrigation system adapted to the needs, with the sprinklers hidden in the ground positioned outside the field.
Campo d’allenamento in erba sintetica a Pagnacco (Ud) Committente: Comune di Pagnacco Responsabile unico del procedimento: geom. Arduino Petruzzi Progetto e Direzione lavori: Arch. Pietro Vittorio (Studio Vittorio & Associati) Coordinamento per la sicurezza: geom. Cristian del Fabbro Manto in erba sintetica: Limonta Sport Spa Attrezzature sportive: Gammasport Spa (vedi pag. 15)
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ATLETICA LEGGERA ATHLETICS
Rovereto (Trento)
Pistino di atletica in frazione Marco di Riccardo Consoli
A completamento di un impianto sportivo con campo in erba è stato realizzato, nel piccolo centro del Trentino, un impianto lineare per l’atletica leggera e il salto in lungo.
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Nell’ambito dei lavori di manutenzione straordinaria del campo sportivo di Marco, frazione di Rovereto, comprendente anche la ristrutturazione degli spogliatoi e dell’illuminazione, l’amministrazione comunale ha ritenuto opportuno aggiungere al campo di calcio anche una pista di atletica, in modo da ampliare le possibilità di utilizzo della struttura sportiva. L’impianto è costituito da un rettilineo a tre corsie, affiancato da una pedana per il salto in lungo. Il manto del tracciato è di colore Berlin Blue, con le aree circostanti in Light Grey. Il manto è posato su una pavimentazione in conglomerato bituminoso a caldo realizzata in base agli standard IAAF in due strati. Lo strato di livello inferiore ha uno spessore di 40 mm ed è poroso; lo strato di usura ha uno spessore di 30 mm ed è impermeabile. La pavimentazione in asfalto è realizzata su una base di pietrisco di circa 10 cm compattata e debitamente rullata. La pavimentazione sportiva vera e propria, dello spessore nominale di 13 mm, è costituita sostanzialmente da tre strati. Un primo strato di supporto in telo prefabbricato a spessore costante, costituito da fibre e granuli di gomma SBR selezionati con dimensioni controllate, miscelati ed uniti con un legante poliuretanico monocomponente: lo strato di gomma prefabbricata è progettato e realizzato in rotoli aventi prestazionalità costanti e uniformi, con uno spessore di 10 mm, che vengono incollati al sottofondo bituminoso mediante adesivo poliuretanico bicomponente formulato in modo specifico. Un secondo strato superficiale eseguito attraverso la rasatura del tappetino prefabbricato con rasante poliuretanico bicomponente, e la successiva stesura di un rivestimento continuo in poliuretano, resistente ai chiodi, applicato allo stato liquido, costituito da vari strati di poliuretano autolivellante. Infine, la finitura superficiale eseguita con la semina manuale di granuli di gomma EPDM colorata con diametro controllato da 1,0 – 3,5 mm. Proprio la caratteristica della superficie in granuli di gomma pura permette l’ammortizzamento e dà una sensazione di morbidezza pur conservando la necessaria elasticità del manto. A sinistra, la pista di atletica con la pedana per il salto in lungo. In questa pagina, in alto, pianta del tracciato. Nelle quattro foto centrali, alcune fasi della realizzazione della pista, descritte nel testo. In basso, l’alta estremità del pistino, in continuità con il campo di calcio.
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Nella pagina seguente, in alto l’edificio contenente gli spogliatoi; in basso, l’atra vista della pista di atletica e del campo sportivo. On the left, the athletics track with the platform for the long jump. On this page, top, map of the track. In the
four central photos, some phases of the realization of the track, described in the text. Below, the other end of the track, in continuity with the soccer field. On the following page, at the top, the building containing the changing rooms; at the bottom, another view of the athletics track and the sports field.
ATHLETICS | ATLETICA LEGGERA
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Athletics
Short athletic track in Marco of Rovereto (Trento) As part of the extraordinary maintenance work on the sports field of Marco, a hamlet of Rovereto, which also includes the renovation of the changing rooms and lighting, the municipal administration considered it appropriate to add an athletics track, so as to expand the possibilities of use of the sports facility. The facility consists of a three-lane straight, flanked by a platform for long jump. The surface of the track is in Berlin Blue RegupolÂŽ, with the surrounding areas in Light Grey. The actual sports flooring is basically made up of three layers. A first layer of prefabricated sheet support of constant thickness, consisting of selected SBR rubber fibres and granules, mixed and joined with a single-component polyurethane binder, with a thickness of 10 mm, which are glued to the bituminous substrate using a two-component polyurethane adhesive. A second surface layer is applied by smoothing the prefabricated mat with a two-component polyurethane skimmer, and then a continuous nail-resistant polyurethane coating is applied in the liquid state, consisting of several layers of self-levelling polyurethane. Finally, the surface finish is carried out by manually sowing coloured EPDM rubber granules.
Nuova pista di atletica e salto in lungo nel compendio sportivo di Marco di Rovereto Committente: Comune di Rovereto Funzionario referente: geom. Fabrizio DalrĂŹ Progetto e DL: ing. Mario Miorelli Pavimentazione sportiva: Regupol BSW Gmbh (vedi pag. 6) Posa del manto: Recosport Srl (vedi pag. 80)
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Speciale Outdoor SENTIERI E PASSERELLE, SPORT OUTDOOR, AREE GIOCO E ACCESSIBILITÀ a cura di Bruno Grillini con interventi di: Albano Marcarini Simone Cola Tommaso Empler
Non è facile delimitare un contorno preciso a quelli che vogliamo definire sport “outdoor”: a cominciare dalla definizione da dare proprio alla parola “sport”. Indubbiamente è in atto, negli ultimi decenni, un’importante trasformazione: lo sport – o l’attività fisica in genere – si va appropriando di spazi non strutturati, palestre che sono ambienti naturali o anche luoghi urbani inediti. Così che dalla nascita spontanea di attività sportive non regolamentate si passa all’identificazione di nuovi sport codificati (vedi il programma olimpico di Tokyo 2020), o alla richiesta, comunque, di creazione di spazi opportunamente disegnati per la fruizione agevole e sicura. L’attività fisica praticata all’aperto al di fuori dei classici impianti sportivi recintati, da un pubblico che attraversa tutte le età e tutte le condizioni fisiche, è dunque il tema di partenza. Ne abbiamo tessute le fila prendendo come spunto il Sentiero Valtellina, un’infrastruttura “dolce” sulla quale si innesta un programma di impianti sportivi collegati, altrettanto “leggeri”, fino a creare una trama logica (in parte realizzata in parte in fieri) che copre tutto il mondo dello sport libero e destrutturato: senza perdere di vista il legame con gli impianti classici, per chi vuole svolgere un’attività più agonistica.
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SPECIAL OUTDOOR
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DI
ALBANO MARCARINI
Il Sentiero Valtellina Il Sentiero Valtellina, a dispetto del nome che lo farebbe intendere per un utilizzo pedonale, è in realtà un itinerario ciclabile di lunga percorrenza che segue la valle dell’Adda da Bormio fino a Colico. È un vero viaggio nella più grande vallata alpina della Lombardia in un’alternanza continua di ambienti e paesaggi, la dimostrazione di come un fiume, nel suo millenario lavoro erosivo ha saputo costruire un palinsesto di eccezionale bellezza. Un palinsesto che l’uomo, da quando vi si è stabilito nella lontana preistoria, come testimoniano i graffiti sulle rupi di Grosio, ha saputo valorizzare, plasmare e diversificare nelle colture, nei modi di abitare e di vivere. Così che la Valtellina oggi risulta unitaria solo nella morfologia - la classica valle glaciale a ‘U’ come la chiamano i geografi - ma non negli aspetti, che mutano seguendo o risalendo il cammino di fondovalle. Una partizione che ha ragioni storiche - gli antichi Terzieri di Valle - e ovviamente climatiche, ambientali, umane. Chi percorre la Valtellina in auto raramente si accorge di queste modulazioni. Si muove troppo velocemente in un paesaggio lavorato al cesello che richiede un’osservazione lenta e attenta, ovvero le qualità che sono più consone alla bicicletta o al pedone. Il Sentiero Valtellina ha proprio questo pregio, non indifferente, di dimostrare come un luogo che si è creduto sempre noto sia in realtà un mondo con un’infinità di nuove scoperte e di volti nascosti, pronti a rivelarsi ai vostri occhi. Dipanandosi lungo l’alveo del fiume, fra le boscaglie e le campagne, il sentiero ha una dimensione prevalentemente naturalistica e già questo potrebbe soddisfare il desiderio di un viaggio a pedali. Ma
guardandosi attorno e soprattutto rimirando i versanti della valle ecco che un nuovo senso di curiosità pervade chiunque: un’incredibile tessitura di vigne puntellate alla montagna, declivi di alberi fruttiferi, villaggi di costa distesi sui ripiani glaciali, scenografiche chiese che spuntano dal folto dei castagneti, castelli intatti o magari deperiti ma che anche allo stato di rudere esprimono minaccia e rispetto. Fino ad alzare gli occhi sulle vette, quelle più prossime, meno selvagge, e quelle che occhieggiano per momenti sul fondo delle vallate tributarie, più aspre, alte e torreggianti. Esiste poi nella Valtellina un paesaggio che non si vede ma si gusta nelle cantine o sulle tavole delle locande. Sono piatti di una cucina sostanziosa, ingiustamente qualificata come ‘povera’ perché di tradizione contadina, e che oggi rivisitata mantiene salde e gelose le proprie qualità. Bastino citare i noti pizzoccheri, cucinati qua e là con lievi ma sempre avvertibili varianti, l’immancabile polenta taragna oppure la sopraffina bresaola, modello alpino di conservazione della carne, i formaggi delle valli del Bitto, le saporose mele, i vini del Sassella, del Grumello e il celebre Sforzato di Valtellina. Un ciclista ha validi motivi per una sosta in ristorante, la necessità di recuperare energie, la Valtellina offre più di una opportunità. Operante già di diversi anni e quasi risolti gli ultimi problemi di continuità - la connessione di Talamona - il Sentiero Valtellina risulta ben conosciuto e frequentato in valle, ma quasi ignorato al di fuori. In realtà le potenzialità che esso offre sono molto maggiori di quelle di un utilizzo locale. Il Sentiero Valtellina, con le sue possibili connessioni laterali, potrebbe diventare in futuro la chiave di volta di un ‘nuovo’ turismo dolce.
Qualche osservazione L’insufficiente attenzione che la comunicazione turistica di Valtellina rivolge al sentiero fa pensare che esso non sia ancora riconosciuto come un vero ‘prodotto turistico’ (ad esempio come si è sempre fatto per lo sci invernale), in grado di generare buone quote di mercato, ma sostanzialmente come uno dei tanti suggerimenti di attività outdoor che si possono praticare durante il tempo libero. In realtà per lo sforzo operato nel corso degli anni, per la bellezza degli ambienti e la qualità delle infrastrutture, il Sentiero Valtellina merita una qualificazione senz’altro maggiore. Naturalmente si tratta anche di cogliere quali siano gli obiettivi che si sono intesi di raggiungere. Se l’obiettivo è stato quello di colmare un gap rispetto alla mobilità ‘dolce’ in modo da favorire gli spostamenti e il tempo libero degli abitanti della Provincia di Sondrio, ebbene questo obiettivo è stato ampiamente raggiunto e non si richiedono ulteriori sforzi a parte il mantenere sempre efficiente l’infrastruttura. Se invece con il Sentiero Valtellina si vuole dare una risposta ‘forte’ alle nuove esigenze del turismo, sempre più mirato all’attività sportiva e alla sostenibilità, rispondendo anche alla sempre più agguerrita concorrenza (vedi le ciclabili del Trentino o dell’Alto Adige, per restare in ambiti simili alla provincia di Sondrio), ecco che occorre senz’altro uno sforzo aggiuntivo, un ulteriore salto di qualità che si riassume in una sola frase: trasformare il Sentiero Valtellina in un vero prodotto turistico, con un suo marchio di qualità, con una sua immagine di comunicazione, con una sua autonomia di gestione e di promozione e, di conseguenza, di commercializzazione. Solo se questo concetto sarà nel futuro compreso e sostenuto da sufficienti investimenti, dall’interesse degli operatori privati e dalla cura di quello pubblico, si potrà certificarne il successo e il conseguente ritorno sull’economia locale.
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CALCIO TENNIS PISCINA SPORT D’ACQUA CALCIO TENNIS
Colico
Morbegno
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Bormio
IL PENTAGONO CAMPO SPORTIVO
Sondalo Grosio SKATE PONTE TIBETANO
SKATE BASKET - VOLLEY
PASSERELLA CAMPO SPORTIVO PAINTBALL
PUMP TRACK CALISTHENIC
RAFTING
RAFTING
GOLF
Tirano
Teglio Sondrio LEGENDA Località
Tartano Impianto / attrazione
Nella pagina di apertura e in queste due pagine, il primo chilometro del Sentiero Valtellina, quando corre in prossimità del lago di Como. Nell’immagine satellitare (Google Earth) della Valtellina, è tracciato il percorso del Sentiero, con i principali punti di interesse sportivo, di cui si
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parlerà, in gran parte, nelle pagine seguenti.
Sentiero, with the main points of sporting interest, which will be described, for the most part, in the following pages.
In the opening page and in these two pages, the first kilometre of the Sentiero Valtellina, when it runs near Lake Como. In the satellite image (Google Earth) of Valtellina, is traced the path of the
SPECIAL OUTDOOR | SPECIALE OUTDOOR
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DI
SIMONE COLA
Comunità Montana Valtellina di Sondrio: un Progetto Il processo di potenziamento dell’offerta connessa al tracciato del Sentiero Valtellina si sviluppa in ragione del riconoscimento dello stesso quale motore innovativo dell’economica locale, elemento di coesione sociale e strumento per la promozione di un approccio consapevole alle peculiarità del territorio; dando inoltre un significativo contributo per la valorizzazione di stili di vita sani e sostenibili, la promozione delle pratiche sportive e l’implementazione del turismo locale all’insegna della sostenibilità. All’interno di tale quadro di riferimento gli interventi proposti dal “Progetto per la creazione di un sistema d’impianti e attrezzature per la pratica sportiva e percorsi ciclopedonali nei pressi del Sentiero Valtellina” hanno l’obiettivo di attuare quanto previsto dagli orientamenti programmatici di tipo politico-amministrativo e di fornire servizi per i territori, i residenti e, in generale, tutti i numerosi utilizzatori del percorso ciclopedonale che attraversa il territorio provinciale creando un sistema integrato di attrezzature sportive di rilevante interesse a scala territoriale. L’obiettivo del progetto è di dotare il Sentiero Valtellina di ulteriori funzioni e attività che lo valorizzino presso le comunità locali e ne aumentino l’attrattività e l’utilizzo da parte di residenti e turisti. In particolare, prendendo atto di come molte fasce di utenza lo impieghino per lo svolgimento di pratiche sportive (dalla corsa al ciclismo, sino all’imbarco e sbarco di canoe e gommoni che praticano il rafting lungo il corso dell’Adda), è sembrato opportuno cercare d’implementare, e mettere a sistema, l’offerta di tali attività in relazione al percorso stesso. Questo nella convinzione che l’oculata gestione delle risorse, territoriali ed economiche, così come la consapevolezza del valore fisico, ambientale e testimoniale dei luoghi, possa consentire la realizzazione di un intervento fruibile da utenze differenti nei diversi periodi dell’anno, costituendo inoltre un significativo elemento di consapevolezza dell’identità locale e di promozione della qualità ambientale e sociale oltre che di valorizzazione dell’offerta turistica. Sono così state identificate alcune diversificate tipologie d’intervento, in ragione dell’ampliamento e miglioramento dell’offerta correlata all’esercizio della pratica sportiva e ricreativa che, in funzione delle caratteristiche territoriali e ambientali dei luoghi e delle richieste fatte da amministrazioni locali, associazioni sportive e praticanti, hanno condotto, in una fase preliminare, a identificare diciannove potenziali aree. Nei successivi passaggi tecnico-amministrativi si sono quindi scelte le 5 aree oggetto di un primo progetto esecutivo, corrispondenti a cinque differenti ambiti: 1. Area Basket e Volley – Albosaggia (vedi pag. 66); 2. Skate Park – Sondrio (vedi pag. 65); 3. Pista Pump Track – Poggiridenti (vedi pag. 63);
Sistema di impianti e attrezzature per la pratica sportiva e percorsi ciclopedonali nei pressi del Sentiero Valtellina Committente: Comunità Montana Valtellina di Sondrio
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Progetto: Simone Cola Studio di Architettura (arch. Simone Cola, progetto architettonico e DL; ing. Giulia Mazzoletti, progetto architettonico; ing. Anna de Giovanetti, DL e contabilità; arch. Teresa Cossetti, supporto grafico)
4. Area Fitness – Piateda (vedi pag. 60); 5. Nuovo tratto Sentiero Valtellina – Castione Andevenno (vedi pag. 51). Si sottolinea come gli interventi in atto costituiscano un elemento di una strategia più ampia di messa a sistema delle risorse territoriali esistenti e di promozione del territorio locale di competenza della CM, anche attraverso la coerenza con i contenuti e i principi che caratterizzano gli esistenti documenti d’indirizzo e di governo del territorio locale. Questo nella consapevolezza che le odierne modalità di fruizione del territorio, che nei casi più avanzati e consapevoli privilegia un approccio più lento e meditato ai luoghi, è la chiave di volta per riscoprire una serie di ambiti non praticati dal turismo alpino tradizionale, che frequenta prioritariamente la media e l’alta montagna, ma attraverso la valorizzazione della storia, della cultura e delle risorse dei comuni che costituiscono la porzione centrale del fondovalle valtellinese. La straordinaria e non scontata intuizione di trasformare la rete dei sentieri che fiancheggiavano l’Adda, utilizzati prevalentemente da agricoltori o pescatori, in una rete ciclopedonale di collegamento tra i comuni della Provincia, ha avuto un grandissimo successo e un sempre maggiore apprezzamento dimostrato dai numeri, costantemente in crescita, degli utilizzatori, tra i quali si segnalano numerosi cicloturisti e diversi stranieri. In tale ottica la localizzazione dei nuovi impianti sportivi persegue la creazione di una rete di attività che, messe a disposizione in modo libero a chi frequenta il Sentiero, contribuiscono ad aumentare l’offerta di infrastrutture per lo sport, il tempo libero e la cura personale all’interno di un consapevole processo di sensibilizzazione verso stili di vita sani e sull’importanza dell’attività fisica, a contatto con la natura, rispetto al benessere delle persone e al perseguimento della loro salute fisica e psichica. Oltre alla promozione di stili di vita sani gli interventi hanno l’obiettivo di porsi quali elementi per la valorizzazione dell’ambiente attraverso la creazione di strutture che, pur non rifiutando di esplicitare la propria natura tecnica e il proprio disegno contemporaneo, cercano di inserirsi nel modo più adeguato possibile in un contesto particolarmente delicato dal punto di vista paesistico e ambientale.
Consulenza strutturale e sicurezza: ing. Francesco Reghenzani Inizio lavori: giugno 2018 Fine lavori: in corso del 2019
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Sentieri e passerelle Quando parliamo di pista ciclabile, ciclopedonale, o sentiero, ci riferiamo ad una infrastruttura semplice, la cui principale caratteristica costruttiva è data dal tipo di pavimentazione. Il Sentiero Valtellina – come altri itinerari ciclopedonali – sfrutta in parte percorsi già esistenti, strade campestri, alzaie, e ne assume le caratteristiche costruttive: così alcuni tratti sono a fondo naturale, altri sono asfaltati. Diventano singolarità, in quanto necessitano di una specifica ingegnerizzazione, quelle che in gergo stradale sono le “opere d’arte”: ponti e passerelle soprelevate. Si tratta di manufatti che, in un contesto per lo più di interesse naturalistico / paesaggistico, devono svolgere una funzione statica adottando materiali e tecnologie consone al contesto. Ne riportiamo qualche esempio.
Nuovo tratto del Sentiero Valtellina La sponda orografica destra del Fiume Adda presenta una serie di sentieri e percorsi che, messi a sistema con percorsi esistenti e integrati a interventi già in programma, possono consentire di congiungere agevolmente Sondrio con Berbenno di Valtellina che, posto a circa 10 km in direzione ovest, costituisce il limite del territorio della Comunità Montana Valtellina di Sondrio. A cura delle amministrazioni di Sondrio e Castione è prevista la realizzazione, attraverso due differenti fasi di lavoro, del percorso di collegamento tra il Parco Bartesaghi, posto nella porzione sud-ovest del Capoluogo, e l’area di canottaggio, attualmente gestita dalla società Indomita River in Comune di Castione Andevenno (ne parliamo a pagina. 68). Il nuovo percorso permetterà quindi di interessare anche la sponda destra dell’Adda nel tratto SondrioBerbenno, creando una variante al percorso attuale del Sentiero Valtellina e definendo dei nuovi percorsi
Nella pagina di sinistra, il cippo indicatore del primo chilometro e alcune tipologie di segnaletica standardizzata per il Sentiero Valtellina. In questa pagina, qui sopra, planimetria di progetto per un tratto del Sentiero presso Castione Andevenno; sulla destra, il punto di alaggio per le discese
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ciclopedonali a servizio degli abitati e delle attività poste sul versante retico a nord del corso del fiume. In particolare il tratto compreso tra la Stazione ferroviaria di Castione e quella di Berbenno è oggi percorribile in parte su sentieri sterrati e in parte su una Strada Provinciale con volumi di traffico veicolare piuttosto ridotti. Nello specifico il progetto prevede la sistemazione di un tratto di sentiero, di circa 850 m, che oggi risulta tracciato ma non utilizzabile per l’interruzione determinata dalla presenza di due corsi d’acqua. L’intervento prevede la realizzazione delle necessarie opere per assicurare la creazione di una pista ciclopedonale con pavimentazione in asfalto della larghezza di 2,50m e la realizzazione di due passerelle in legno sul Torrente Bocco e sul canale scolmatore che attraversano perpendicolarmente il tracciato.
di rafting (vedi pag. 68). Nei disegni in alto a destra, pianta e sezione della passerella per superare il corso d’acqua riconoscibile al centro della planimetria. Tutti i nuovi interventi lungo il Sentiero, in questa e nelle pagine successive, sono dello Studio di Architettura Simone Cola.
On the left page, the first kilometre indicator stone and some types of standardised signs for the Sentiero Valtellina. On this page, above, project plan for a stretch of the path near Castione Andevenno; on the right, the towing point for rafting descents (see pag. 68). In the drawings at the top right, plan and section of the
footbridge to cross the river recognizable at the center of the planimetry. All the new works along the path, in this and the following pages, are by the Simone Cola Architecture Studio.
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Le passerelle di Faedo e Albosaggia Una delle prime infrastrutture realizzate a margine del Sentiero, risalente a 18 anni fa, è la passerella ciclopedonale di Faedo, che sovrappassa l’Adda con un balzo di 90 metri in corrispondenza della Riserva naturale del Bosco dei Bordighi, e la cui struttura oggi è duplicata nel nuovo sovrappasso in corrispondenza del punto di attraversamento di Albosaggia. Non è facile decidere di intervenire con un manufatto ingegneristico all’interno di un ambiente naturale. Tra la mimetizzazione e la visibilità, i progettisti hanno scelto felicemente quest’ultima soluzione, lasciando che le stesse forze in gioco determinassero, geometricamente, le forme del manufatto. Il risultato è un segno elegante che attraversa il fiume, da un bosco all’altro, senza creare disturbo nonostante la dimensione di travi, piloni e tiranti. Lo schema strutturale del manufatto è costituito da 3 cavi contrapposti che si distaccano dal vertice e dai piedi di due alti cavalletti, in tubolare di acciaio del diametro di 406 mm, a forma di V rovesciato con angolo superiore di 30°; questi sono collegati tra loro da una serie di intercollegamenti in barre di acciaio (pendini) del diametro di 20 mm. e sottoposti ad una specifica trazione (pretensione). I cavi e le barre di acciaio da 20 formano in tal modo una specie di “ragnatela” a sezione triangolare variabile, nell’ambito della quale è “imprigionata” la passerella vera e propria costituita da un graticcio di profili metallici che sostengono l’impalcato in tavole di legno trattato 5x5 cm. Il secondo ponte differisce dal primo solo per gli accessori dell’impalcato, come i parapetti che qui sono di forma più fluida.
Il Ponte Tibetano Inaugurato a fine settembre, il Ponte nel Cielo è un percorso pedonale sospeso nel vuoto a oltre 140 metri di altezza sulla val Tartano: lungo 234 metri, è il più alto di questo genere in Europa. Decisamente distante dal Sentiero Valtellina, è però diventato – nei pochi mesi dalla sua inaugurazione – una meta imprescindibile per i passeggiatori provenienti dal fondovalle. Siamo a 1034 metri di quota e, attraversando il ponte – largo quanto basta per l’incrocio di due persone – si può osservare da un lato la diga di Colombera (140 metri più in basso…) e dall’altro la piana dell’Adda che sfuma nel lago di Como. Il ponte è ancorato a una robusta struttura alle due estremità, ma è pur sempre sorretto da trefoli d’acciaio sospesi nel vuoto, cui si appoggiano le 700 assi in legno di larice della passerella. L’iniziativa del Consorzio Püstarèsc parte nel 2016, sul modello di altre realizzazioni in Svizzera ed in Austria che hanno avuto un grande successo. I soci del consorzio, valligiani ed altri amici accomunati dall’amore per la montagna, con proprie risorse hanno reso possibile la costruzione di un’opera con lo
PASSERELLA DI FAEDO Committente: Comune di Faedo Valtellino - Sondrio Progetto: ing. Gino Patriarca - ing. arch. Eliseo Papa Tensostrutture: Tensospazio Italia Anno di costruzione: 2000 – 2001 Costo dell’opera: £. 432.000.00 (€. 223.000,00)
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scopo di aiutare la piccola Val Tartano a non rimanere abbandonata a se stessa. Il costo è stato di 750.000 euro, di cui il 70% finanziati dal consorzio e il rimanente dalla Fondazione Cariplo e dai donatori che hanno “adottato” le assi in larice. La passerella, aperta al pubblico dalle 9,30 alle 16,30, è percorribile da tutti al costo di 5 euro per l’intera giornata, ed è gratuita per bambini e ragazzi. Si parte dall’abitato di Campo Tartano e si raggiunge il maggengo Frasnino, da cui si può tornare indietro o inoltrarsi nei sentieri che percorrono la montagna; non volendo riattraversare il ponte è possibile scendere alla diga e risalire dal versante opposto.
Non solo Valtellina: la pista a sbalzo sul lago di Garda È il tratto di maggior suggestione del futuro anello del Garda quello, aperto un anno fa, che dall’abitato di Limone (Brescia) raggiunge il confine con il Trentino affiancandosi alla vecchia Strada Gardesana Occidentale: con la particolarità che, dove la strada entra in galleria, la pista ciclopedonale si aggrappa alla roccia sporgendo a sbalzo sulle acque del lago. A seguito dell’aggiudicazione del bando, per procedere alla progettazione esecutiva dell’inserimento della nuova ciclopista, si sono volute condividere con l’Amministrazione comunale, con la Sovrintendenza e con l’A.N.A.S., le principali scelte architettonicopaesaggistiche e strutturali, mirate ad inserire il nuovo manufatto nel rispetto di un ambiente naturale di grandissimo valore, dedicando la massima attenzione ai dettagli e alle finiture e proponendo, nel contempo, soluzioni di assemblaggio e di posa in opera della nuova infrastruttura capaci di minimizzare le interferenze con la viabilità della Gardesana. Il tutto studiato in modo da limitare gli interventi di manutenzione e riparazione nel tempo: ogni elemento costruttivo utilizzato, dalla vite al parapetto, Nella pagina di sinistra, in prima colonna, sezione e pianta della struttura del ponte di Faedo, identica a quella realizzata in seguito ad Albosaggia. Nella colonna centrale, il ponte di Albosaggia. In colonna destra, e in alto sulle due pagine, il ponte sospeso di Tartano. In questa pagina, sezione-tipo della pas-
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dalla struttura metallica portante alla pavimentazione, è stato scelto anche in base alla propria durabilità nel tempo, per garantire lunga vita alla ciclabile. L’intervento prevede due tipologie di passerella: la prima “a sbalzo su muro” e la seconda “a sbalzo su roccia”. Per entrambe le tipologie si è previsto di staccare il sedime del nuovo percorso dal muro e dalla roccia, per dar vita ad un tracciato che, slegato sia dalla linearità del bordo strada sia dalla irregolarità del profilo della parete rocciosa, possa avere un andamento planimetrico più armonioso, con raggi di curvatura adeguati alle esigenze di un percorso ciclabile, rispettando in taluni casi le essenze arbustive esistenti che caratterizzano il versante. Nell’ottica di limitare i disagi derivanti dal cantiere, si è implementato un sistema costruttivo che ha permesso di realizzare la passerella a sbalzo con un impalcato pre-assemblato in officina, in moduli di m 6.00 ciascuno, garantendo tempi di posa estremamente limitati. La struttura portante principale è longitudinale, con un ancoraggio a “doppio cavalletto”, che dà ottimi risultati anche in termini paesaggistici, in quanto si inserisce in modo puntuale sulla falesia. Per la finitura della pavimentazione la scelta è caduta su una soluzione caratterizzata da una prefabbricazione fuori opera, in pannelli da 2,00 x 2,60 m realizzati in betoncino armato ad inerti selezionati e ferossidi colorati inseriti nel getto, con finitura superficiale a vista in rilievo che riprende l’effetto della dogatura in legno. (Descrizione completa su Tsport 323)
serella ciclopedonale del lago di Garda e uno scorcio della stessa. On the left page, in the first column, section and plan of the structure of the bridge of Faedo, identical to the one built later in Albosaggia. In the central column, the bridge of Albosaggia.
CICLOPEDONALE SUL LAGO DI GARDA Committente: Comune di Limone sul Garda Progetto: Studio Ingegneri Associati Fontana & Lotti – Lorenzi Inizio lavori: ottobre 2016 Fine lavori: luglio 2018 Importo dei lavori: euro 4.658.000
In the right column, and at the top of the two pages, the suspended bridge of Tartano. On this page, section-type of the cycle/pedestrian walkway of Lake Garda and a glimpse of the same.
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Limburg
Eurovelo http://www.eurovelo.org/ Le reti ciclabili sono in rapido sviluppo in tutta Europa, e anche da noi, pur con qualche difficoltà di coordinamento (dovuta alle competenze spezzettate fra enti diversi), si va configurando un sistema sempre più completo. Attualmente, il Sentiero Valtellina, che pure con i suoi 114 km è uno dei percorsi più organici, non è compreso nella rete europea Eurovelo (propriamente European Cycle Route Network), coordinata dalla ECF (European Cyclists' Federation) e, in italia, dalla FIAB. La European Cyclists' Federation sta coordinando lo sviluppo di una rete di piste ciclabili di alta qualità che collegano l'intero continente. I percorsi possono essere utilizzati sia dai cicloturisti di lunga percorrenza, sia dalla popolazione locale che si sposta quotidianamente. EuroVelo comprende attualmente 16 percorsi e si prevede che la rete sarà sostanzialmente completata entro il 2020. L'attuazione di EuroVelo e la garanzia della qualità è coordinata dall'ECF in collaborazione con i centri nazionali di coordinamento e i coordinatori EuroVelo. La rete può essere integrata con l'aggiunta di nuovi itinerari, a condizione che questi soddisfino i criteri EuroVelo, soddisfino gli standard di qualità EuroVelo, integrino gli itinerari EuroVelo esistenti in termini spaziali e aumentino la percentuale della rete attuale.
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In alto, la rete ciclistica Eurovelo. Al centro, uno scorcio aereo della pista “Cycling through the trees”; sotto, i laghi De Wijers con la pista “Cycling through Water”, nella provincia belga del Limburgo. Nella colonna di destra, la ciclopedonale di Rimini allestita per il 102mo Giro d’Italia: una fase di lavorazione e un
L’ufficio del turismo del distretto di Limburg, in Belgio, mette in primo piano alcune attrazioni create in seno ai circuiti ciclabili, come Cycling through the trees e Cycling through Water. Cycling through the trees è un progetto di Visit Limburg in collaborazione con la Provincia del Limburgo, LSM, Visit Flanders, il comune di HechtelEksel, l'Agenzia fiamminga per la natura e il bosco (ANB) e Bosland. Questa esperienza ciclistica si può trovare a Hechtel-Eksel, a Pijnven nella foresta del Bosland - la più grande area forestale ininterrotta delle Fiandre -, all'incrocio 272 della rete di piste ciclabili. Il sentiero sale gradualmente fino ad un'altezza di 10 metri ed è lungo 700 metri con un diametro di 100 metri. Le colonne in acciaio Corten, poste a intervalli variabili di 1, 2 e 3 metri l'una dall'altra, simboleggiano i tronchi dritti degli abeti, assicurando così una perfetta integrazione della struttura nell'ambiente circostante. Vicino all'ingresso di Cycling through the Trees c'è un padiglione ciclistico, che funge da punto di sosta e informazione per ciclisti e pedoni. Il padiglione è costituito da due telai in acciaio Corten con tronchi impilati intorno ad essi. Questi tronchi provengono dagli alberi abbattuti per fare spazio al ponte ciclabile. Cycling through Water: a Bokrijk, tra i nodi ciclabili 91 e 243, nel vasto paesaggio dei laghetti De Wijers, la pista ciclabile ti porta attraverso lo stagno da una
sponda all'altra. E a un certo punto si pedala con la superficie dell'acqua a livello degli occhi su entrambi i lati.
La ciclabile e il Giro In occasione del 102esimo Giro d’Italia Il Comune di Riccione ha richiesto l’intervento di Mapei per onorare il passaggio dei ciclisti scegliendo di rivestire di rosa la pista ciclabile del Lungomare della Libertà. I tecnici Mapei hanno così proposto la nuova resina bicomponente epossi-acrilica Mapecoat Tns Extreme, per la realizzazione di aree carrabili e piste ciclopedonali. Il prodotto è stato fornito nel colore rosa 80118 della Master Collection Mapei, che richiama il caratteristico colore del Giro d’Italia, ed applicato per un totale di 2.300 mq lungo 1 km di pista ciclabile. Il manto si caratterizza per l’ottima resistenza al traffico, l’elevata durabilità e le performance di prodotto, essenziali per la realizzazione della pista: rapidità di asciugatura, versatilità di applicazione su sottofondi esistenti e possibilità di realizzare il rivestimento nel colore desiderato. Inoltre, è stato utilizzato il primer Mapecoat Tns Primer Epw, indicato per migliorarne l’adesione all’esistente sottofondo in asfalto rivestito da vecchia vernice.
CICLABILE DI RICCIONE - GIRO D’ITALIA Committente: Comune di Riccione Impresa esecutrice: Olimpia Costruzioni Srl Foto: Luca Bettini, Giulio Semprini Coordinamento: Mapei Spa
momento della tappa a cronometro Rimini – San Marino. Nella pagina di destra, schema ideogrammatico del progetto per un’area giochi accessibile; nella foto, una rampa dimensionata e segnalata per i disabili motori.
Above: the Eurovelo cycling network. In the middle, an aerial view of the "Cycling through the trees" runway; below, the De Wijers lakes with the "Cycling through Water" runway, in the Belgian province of Limburg. In the right column, the Rimini cycle/pedestrian track set up for the 102nd Giro d'Italia:
a working phase and a moment of the Rimini - San Marino time trial stage. On the right page, ideogram of the project for an accessible playground; in the photo, a ramp sized and marked for the disabled.
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A
CURA DI TOMMASO
EMPLER
Progettare l’accessibilità A monte del progetto di aree o percorsi per la libera fruizione da parte di tutti, è necessario tenere conto delle caratteristiche essenziali perché ne sia garantita l’”accessibilità”. Prima di procedere con la panoramica sulle strutture per lo sport outdoor, per inquadrare l’argomento riprendiamo una parte degli interventi pubblicati in passato sulle pagine di Tsport dall’architetto Tommaso Empler.
I requisiti generali Il tema riguarda sia le sistemazioni urbane (giardini pubblici, parchi urbani, aree gioco per bambini), che quelle extraurbane (parchi naturali, sentieri ed itinerari naturalistici, aree balneari), ovvero quei luoghi in cui si possono svolgere attività di carattere ludico, ricreativo e del tempo libero a contatto con la natura. Per garantire l’accesso a queste aree, occorrono una serie di requisiti: 1) parcheggi con posti auto riservati ai possessori di contrassegno in prossimità dell’ingresso principale o in punti alternativi di facile accesso al giardi-
no/parco; 2) ingresso accessibile, con dissuasori che inibiscano, però, l’accesso ai motocicli; 3) percorso pedonale che colleghi tutte le strutture d’uso pubblico ed i servizi, accessibile alle esigenze di chiunque per sviluppo, dimensioni e caratteristiche della pavimentazione. L’andamento dei percorsi, inoltre, deve essere studiato in modo tale da consentire la scelta tra più alternative, rispetto alla lunghezza del tragitto e deve dare la possibilità di effettuare, in determinati punti, delle scorciatoie; 4) aree di sosta, opportunamente dimensionate ed arredate, collocate lungo il percorso almeno ogni
200 metri; 5) servizi igienici accessibili; 6) punti informativi utilizzabili anche dai non vedenti, che diano indicazioni precise sui percorsi di visita, che ognuno possa scegliere in funzione delle proprie esigenze personali e/o energie residue, su ciò che si trova lungo il tragitto e sulla posizione dei servizi; 7) elementi d’arredo fruibili da tutti.
Punti d’ingresso In prossimità degli ingressi devono essere previsti dei parcheggi riservati ai possessori di contrassegno. Laddove l’area verde prevede dei percorsi di servizio carrabili, questi devono essere utilizzabili dalle auto dotate di contrassegno. Nelle aree con dimensioni contenute devono essere previsti degli elementi che possano dissuadere l’ingresso delle autovetture e dei motocicli, consentendo al contempo il passaggio delle sedie a ruote, dei passeggini e delle biciclette.
Sentiero/percorso La distinzione tra i termini “sentiero” e “percorso” è in funzione della loro ubicazione: si può parlare di sentiero in ambito naturalistico, di percorso in ambito urbano. I sentieri/percorsi possono essere distinti in funzione delle loro caratteristiche d’accessibilità in: - facilmente accessibili, con uno sviluppo longitudinale prevalentemente in piano e alcuni brevi tratti inclinati con pendenze inferiori al 5%. La superficie della pavimentazione è compatta e sono presenti pochi ostacoli e irregolarità sulla superficie del camminamento;
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vocabili (con diverse colorazioni o retinature), che indichino la lunghezza, la pendenza ed il tipo di fondo dei percorsi stessi. Nei punti informativi principali si dovrebbero prevedere per i disabili visivi dei modelli tridimensionali o delle mappe tattili (realizzate in braille, con lettere ed elementi a rilievo) con indicazione dell’articolazione dei luoghi e la dislocazione dei servizi.
Aree per la sosta
- moderatamente accessibili, con uno sviluppo longitudinale inclinato e pendenze contenute tra il 6% e l’8%. La superficie della pavimentazione è compatta e sono presenti pochi ostacoli e irregolarità sulla superficie del camminamento; - accessibili con accompagnatore (accessibilità condizionata), con uno sviluppo longitudinale inclinato con pendenze contenute tra il 6% e l’8% (dove la superficie della pavimentazione è poco compatta o sono presenti alcuni ostacoli sul percorso), e altri parti del percorso con pendenze tra l’8% e il 12% (dove la superficie della pavimentazione è compatta e sono presenti pochi ostacoli sulla superficie del camminamento). Una caratteristica importante, oltre alla pendenza longitudinale, dei sentieri naturali e dei percorsi nelle aree verdi, atta a garantire l’accessibilità, è rappresentata dal tipo di pavimentazione. Infatti fondi sconnessi, fangosi, sabbiosi, o composti da materiali incoerenti in genere (brecciolino o ghiaietto) risultano difficilmente praticabili dai disabili motori, oltre che dai passeggini e in certa misura anche dalle biciclette. La superficie del percorso deve, pertanto, essere compatta e possedere caratteristiche di durevolezza e resistenza alle intemperie e all’usura. L’adeguamento del percorso consiste spesso in operazioni molto semplici di rullaggio e compattazione del fondo.
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In alto, schemi relativi alla accessibilità dei sentieri in diverse condizioni. Qui sopra, raccordo per una passerella accessibile e vista di un sentiero percorribile anche in carrozzella. Nella pagina di destra, in alto, arredo urbano pensato per una fruibilità inclusiva, con la fontanella a due livelli.
D’altra parte il progettista attento, piuttosto che sentire il requisito dell’accessibilità come una limitazione, potrà interpretarlo come uno stimolo progettuale, differenziando i materiali delle pavimentazioni ed inserendo percorsi con superfici lisce; realizzando rampe, che, nel superare i dislivelli, “disegnino” il terreno, potenziando la bellezza e le qualità spaziali del sito naturale.
Punti informativi I punti informativi devono essere situati in prossimità dell’ingresso all’area verde e fornire informazioni oltre che sui luoghi d’interesse storico-naturalistico, sulla collocazione dei servizi, sulla posizione delle aree gioco per i bambini e sullo sviluppo dei percorsi stessi. Essi, infatti, possono rivestire una grande importanza per i visitatori disabili, specie in parchi di grandi dimensioni, quando forniscono indicazioni relative al diverso grado d’accessibilità dei percorsi e alla fruibilità dell’area e dei servizi contenuti, perché consentono di valutare e scegliere preventivamente, in funzione delle proprie attitudini psico–fisiche, il miglior itinerario di visita, senza imbattersi in spiacevoli sorprese. Il livello d’accessibilità dei percorsi deve essere comunicato tramite schemi grafici chiari ed inequi-
Nel riquadro in basso, vista aerea del sentiero della Val di Mello (in un tratto facilmente percorribile), e un esempio di “joelette” monoruota per sentieri difficili.
Le aree per la sosta, con posizione prossima ai parcheggi, ai giardini e lungo i percorsi, rivestono una grande importanza per gli anziani, oltre che per i disabili motori e sensoriali. La funzione è quella di consentire il riposo, la riflessione e la socializzazione tra le persone, pertanto devono essere confortevoli e devono essere attrezzate con una serie d’oggetti di pratico utilizzo, quali cestini portarifiuti, fontanelle per bere, pannelli informativi, ecc. L’area di sosta dovrebbe essere protetta per una parte da una pensilina o da alberi che portano ombra e prevedere uno spazio per la sedia a ruote o per un passeggino accanto alla panchina; quest’ultima deve essere dotata di braccioli, per consentire alle persone anziane di sollevarsi più facilmente. È opportuno che le aree per la sosta, attrezzate con almeno una panchina, siano collocate lungo i sentieri/percorsi circa ogni 200 m.
Elementi di arredo Nelle aree verdi devono essere previsti una serie d’oggetti d’arredo che presentino caratteristiche d’accessibilità come: sistemi di seduta; appoggi ischiatici; fontanelle per bere; cestini portarifiuti; fioriere rialzate; portabiciclette. Nelle aree a verde, compatibilmente con l’ambiente naturale, inseriti in edifici o in strutture all’uopo installate, devono essere previsti servizi igienici accessibili anche a persone disabili. Per consentire l’uso degli apparecchi, lo spazio interno deve essere opportunamente dimensiona-
At the top, diagrams of the accessibility of the paths in different conditions. Above, connection for an accessible footbridge and view of a path that can also be used with a wheelchair. On the right page, above, street furniture designed for inclusive use, with a two-level fountain.
In the box below, aerial view of the path in the Val di Mello (in an easily practicable stretch), and an example of "joelette" single wheel for difficult paths.
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to sulla base degli spazi di manovra necessari per l’accostamento trasversale o laterale alla tazza W.C. e l’accostamento al lavabo (nel rispetto dei parametri minimi previsti dal D.M. n. 236/89).
Percorso ginnico-sportivo È opportuno che agli interventi di base per rendere il luogo accessibile, se ne accompagnino altri volti a realizzare aree attrezzate, fruibili da tutti, per lo sport ed il gioco, che costituiscono momenti importanti della vita nel giardino/parco, soprattutto per i bambini, per i quali possono essere luogo di condivisione e partecipazione alle reciproche diversità. Per quanto attiene alle attrezzature sportive integrabili nei parchi urbani, risponde ai criteri di una corretta impostazione progettuale un particolare tipo di percorso ginnico-sportivo denominato “Percorso vita”. Un’installazione di questo tipo deve prevedere una serie d’esercizi appositamente studiati da esperti psicomotricisti, eseguibili da tutti in piena libertà. Comprende esercizi d’abilità e coordinamento neuromuscolare, esercizi di respirazione e recupero, d’articolabilità, allungamento e rafforzamento
muscolare. Il percorso è articolato in diverse “stazioni”, che possono prevedere tracciati slalom, rampe, bersagli da colpire con palle in gommapiuma, canestri con sonagli (individuabili anche dai non vedenti), ed altre attrezzature che possono essere fruite in modo diverso da ciascuno. Questo tipo di spazio ludico-sportivo non è un ambiente riservato specificatamente ai disabili o agli anziani, ma un luogo dove, attraverso lo sport, può realmente nascere integrazione sociale. La possibilità di realizzare tali attrezzature in plastica riciclata, materiale ecologico, che necessita di poca manutenzione, conferisce a questi elementi un impatto minimo sull’ambiente e sugli eventuali valori storici del parco. È altresì importante che percorsi sportivi di questo tipo siano flessibili, e lascino aperta la possibilità di essere variati o ampliati in momenti successivi. In tema di parchi gioco, rimandiamo alla successiva sezione di questo Speciale.
La questione Val di Mello La val di Mello è una valle laterale della val Masino in provincia di Sondrio; inizia dal paese di San Martino e termina contro il gruppo del monte Disgrazia. La scorsa primavera si è diffusa la notizia dell’intenzione, da parte dell’ERSAF (ente che gestisce le foreste e alcune delle riserve naturali regionali) di intervenire sul sentiero di fondovalle per renderlo “accessibile” alle persone disabili. Questa ipotesi ha dato luogo alla formazione di un forte movimento di protesta a difesa dell’integrità della valle, anche a scapito della sua fruibilità da parte di un’utenza allargata. Tenuto conto che il fondovalle della riserva non è un ambiente “naturale” ma è il risultato della combinazione tra natura e mano dell’uomo, la manutenzione dei sentieri è cosa certamente necessaria. Il problema dell’accessibilità da parte di una fetta di popolazione fisicamente svantaggiata pone certamente di fronte ad una scelta di compromesso tra la salvaguardia di un certo tipo di ambiente e il diritto di questi. Senza essere estremisti da un lato e dall’altro della querelle, si è così addivenuti ad un abbassamento del livello di intervento, non rinunciando però agli adattamenti giudicati indispensabili. Verranno quindi compiuti interventi di manutenzione della sentieristica di collegamento da San Martino alla Val di Mello sia in sponda sinistra che destra orografica del torrente Mello, e in particolare, per quanto riguarda la sponda sinistra, la sistemazione dell’area parcheggio con un fondo in misto ghiaia. Sono previsti interventi di selciatura del guado, taglio e ripulitura della vegetazione erbacea infestante. Il fondo del sentiero verrà livellato con leggeri sterri e riporti; un ponte carrabile sarà limitato ad uso ponte pedonale con il rifacimento in legno delle passerelle. Verrà effettuata una manutenzione ordinaria dei muri a secco e di un ponte che collega sponda sinistra e destra del Mello. Questi interventi renderanno percorribile il sentiero anche alle persone diversamente abili, non snaturando, però, la naturalità del luogo e lasciando pressoché intatte parti del sentiero che mantengono oggettive difficoltà di movimento. La visita non sarà possibile con le carrozzine a quattro ruote, ma i disabili motorii potranno noleggiare delle “joelettes”.
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Il parco giochi Mai giocato a “campana”? Fino ad alcuni decenni fa, i bambini giocavano in strada o in cortile. Per giocare a “campana” era sufficiente un gessetto o un sasso con cui tracciare i riquadri sul marciapiede. Il parco giochi come lo conosciamo oggi è in effetti un’invenzione recente. Consiste in uno spazio attrezzato in cui è possibile liberamente giocare e svolgere attività motoria, e nasce inizialmente in città (presso aree verdi, scuole, oratori, zone commerciali…) per sopperire alla carenza di spazi sicuri dove svolgere il gioco all’aperto.
Il concetto di area giochi si va oggi ampliando dallo spazio per i bambini alla popolazione adulta in genere, con la creazione di spazi aperti dotati di attrezzature ginniche o sportive vere e proprie. E da qui, lo spazio attrezzato per svolgere attività all’aperto è andato allargandosi dall’ambito urbano al territorio in generale, talché si attrezzano aree per il gioco e il fitness anche nelle aree naturali o lungo i percorsi ciclopedonali (come nel caso, che qui stiamo prendendo ad esempio, della Valtellina). Il parco giochi inteso come un’unità organica dotata di attrezzature ha visto l’evoluzione dei materiali, dall’acciaio degli anni ’60-70, al legno che contraddistingueva i “percorsi vita” (moltiplicatisi in quegli anni), arrivando al mix di legno, plastica e corde con una crescente attenzione alle caratteristiche di sicurezza e alla durabilità dei materiali. Ai classici scivoli, altalene e giostrine si sono quindi affiancate nuove invenzioni come i giochi a molla, le casette, le funivie e le piramidi di corda; mentre l’integrazione con le esigenze di età più adulte ha indicato la via per l’abbinamento con i percorsi per bmx, piste e rampe per skateboard, attrezzature per fitness e calisthenic: arrivando a delineare delle aree gioco attrezzate anche monotematiche, non più destinate al gioco infantile ma aperte a tutti. Delle più specifiche fra queste parleremo più in dettaglio nelle pagine successive.
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In alto, il classico gioco della “campana”. Al centro, un giardino aromatico fruibile anche da persone sedute in carrozzina (parco di Villa Finzi, Milano; prod. Legnolandia). In basso, un gioco multifunzione interamente inclusivo: la rampa bassa consente l’attraversamento in carrozzina, men-
tre le maniglie presenti lungo la scaletta sulla destra sono sagomate per agevolare l’arrampicata dei bambini meno agili in autonomia (parco comunale di Lesmo, Monza; realizzazione Ludicando).
Giochi inclusivi di Tommaso Empler
I giochi per i bambini, in un parco urbano, devono essere adeguati alle esigenze di un’utenza ampliata e contribuire a formare ed educare gli stessi ad una cultura della partecipazione e dell’integrazione, potendo riconoscere, da subito, nel momento del gioco, nella diversità degli altri una risorsa. Dal punto di vista della struttura tali aree devono avere i requisiti di accessibilità già esplicitati in precedenza a proposito delle aree esterne. Devono essere attentamente considerati i materiali delle pavimentazioni, perché abbiano solidità, antisdrucciolevolezza e siano sicuri per i bambini su sedia a ruote (materiale sintetico; terre o ghiaie compattate e stabilizzate, ecc.). Le aree con sabbia devono essere recintate e chiaramente diversificate dalle altre zone. Gli oggetti d’arredo, alla pari di tutti quelli previsti nelle aree verdi, non devono presentare spigoli o sporgenze pericolose. Le strutture per il gioco possono essere pensate per stimolare più sensi ed articolate in modo da fornire una stimolazione motoria ai bambini con ridotta mobilità. Attraverso alcune aggiunte e opportuni accorgimenti, infatti, si possono realizzare giochi che sono fruibili da tutti i bambini, disabili e non. Così la giostrina è progettata in modo da essere sicura per tutti; l’altalena è dotata di un sedile dove tutti possono salire insieme; il castello è dotato di una rampa per essere attraversato senza dover superare barriere architettoniche; alcuni giochi sono collocati ad un’altezza tale da poter essere utilizzati (anche) stando seduti in carrozzina. Tenendo, inoltre, conto delle disabilità sensoriali, spesso trascurate, di non vedenti/ipovedenti, non udenti/ipoudenti, si possono integrare ai giochi fontane d’acqua, suoni, piante odorose ed altri elementi naturali, che sollecitando le sensibilità tattili, acustiche ed olfattive di ogni bambino, consentono una migliore conoscenza del mondo della natura nella quale viviamo.
Above, the classic hopscotch game. In the centre, an aromatic garden that can also be enjoyed by people seated in wheelchairs (Villa Finzi park, Milan; product of Legnolandia). Below, a multifunction game entirely inclusive: the low ramp allows the crossing in a wheelchair, while the handles along the lad-
der on the right are shaped to facilitate the climbing of less agile children in autonomy (municipal park of Lesmo, Monza; realized by Ludicando).
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Sestri Ponente (Genova) Uno degli ultimi parchi realizzati con il pieno rispetto del tema dell’inclusività è il parco giochi inaugurato il 6 luglio scorso a Sestri Ponente, e donato alla città dalla associazione Samuele Cavallaro Onlus, con il patrocinio del Municipio VI Medio Ponente del Comune di Genova. Il parco giochi inclusivo si trova all’interno del parco di Villa Rossi Martini, nell’area denominata La Cavallerizza. L’Associazione promotrice dell’iniziativa è nata dalla necessità di mantenere vivo il ricordo del giovanissimo Samuele, scomparso nel 2015 a causa di una leucemia: grazie alle raccolte fondi sono nati, così, innumerevoli iniziative e progetti di sostegno e aiuto per bambini, ragazzi e famiglie, ultima delle quali il parco a lui stesso dedicato nel quartiere che lo ha visto crescere. Nell’immagine, il progetto del parco vuole essere un omaggio alla città di Genova e alla sua Lanterna, richiamata nella sagoma del gioco multifunzione posto al centro dell’area; sul tappeto antitrauma in gomma colata sono disegnate la sagoma del porto antico e della sopraelevata genovese. Ma la caratteristica del parco è la presenza delle attrezzature ludiche inclusive, che rispondono alla necessità di unire nel gioco tutti i bambini senza distinzione di attitudine e capacità motoria. Si nota la giostra con pedana a livello del terreno, che permette l’utilizzo anche a chi è sulla sedia a rotelle o ha problemi motori; le altalene, poi, sono differenziate per ogni tipo di piccolo utente, comprendendo una a “cestone”, e una mista con la classica tavoletta e l’orsetto, la cui sagoma è efficace per sostenere il bambino tetraplegico. Sono poi installati i tubi parlanti, posti ad una altezza opportuna, che consentono di comunicare da un punto all’altro del parco; un gioco a molla, a forma di delfino, e il gioco multifunzione con scivolo e pannelli ludici, di cui abbiamo accennato sopra.
I materiali La scelta dei materiali costruttivi per i giochi riveste una grande importanza soprattutto in relazione alle esigenze di manutenzione ed alla durata dei manufatti. I pannelli in HPL Proludic, impiegati nei giochi del parco di Sestri Ponente, hanno la caratteristica importante di mantenere inalterate nel tempo le loro dimensioni. L’esposizione a notevoli variazioni di temperatura non ha alcun effetto sul materiale e ciò assicura la durata e la solidità dei montaggi. La superficie colorata è ottenuta con resine pigmentate che garantiscono una buona resistenza ai raggi ultravioletti e ai prodotti di manutenzione aggressivi. I tubolari sono in acciaio, un materiale ad alta resistenza meccanica. Refrattari ai tag (scritte spray), alle intemperie e all’inquinamento urbano, i tubolari necessitano di una manutenzione limitata e sono resistenti ai solventi più aggressivi. L’acciaio è un materiale che permette di sostenere carichi molto elevati e forti sollecitazioni. I pali sono in acciaio galvanizzato e rispondono alle esigenze di forza e di sicurezza richieste dalle strutture dei giochi. Le parti in plastica non sono tossiche, resistono all’usura, agli shock, alle variazioni climatiche e a un buon numero di prodotti chimici, garantendo la solidità e la durata dei giochi.
In alto, il parco Samuele Cavallaro di Sestri Ponente (realizzazione Proludic). Qui a sinistra, l’altalena a navicella. Nella colonna di destra, schema del progetto complessivo del parco, la giostra con pedana a livello del terreno, un gioco a molla e un’altalena con seduta inclusiva.
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Above: the Samuele Cavallaro Park in Sestri Ponente (realized by Proludic). Here on the left, the pod swing. Right column, diagram of the overall park project, the carousel with platform at ground level, a spring game and a swing with inclusive seat.
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Piateda Quello realizzato a Piateda, lungo il sentiero Valtellina, è un esempio di come il parco giochi si trasforma in area fitness, con una destinazione non più riservata all’utente infantile. L’area, delimitata a sud dal Sentiero Valtellina e a nord e ovest dall’argine verso l’Adda, era connotata dalla presenza di alcuni spazi di sosta e gioco; ma pur essendo piuttosto frequentata la stessa non era attrezzata per la maggior parte del suo sviluppo. L’immediata prossimità al Sentiero Valtellina, la proprietà pubblica, e la prossimità alla palestra comunale di Piateda, hanno fatto ritenere tale area come ideale per la localizzazione di uno spazio fitness dotato di strutture per il training, accessibili anche da utenti disabili, per calisthenics e slackline. È stata pertanto realizzata una soletta in calcestruzzo armato sull’argine esistente, sulla quale sono state installate attrezzature tecniche su una pavimentazione antitrauma in gomma colata di circa 8 cm. Gli spazi esterni verso sud e la rampa di accesso al Sentiero Valtellina sono asfaltati, anche per favorire l’accesso all’intera area da parte di utenze deboli, mentre l’ambito di pertinenza dello slackline ha un fondo in sabbia per attutire eventuali cadute.
Le norme UNI Dal 1998 le norme europee EN1176 (attrezzature per aree da gioco) e EN1177 (rivestimenti di superfici di aree da gioco) regolamentano le caratteristiche tecniche delle attrezzature e la norma UNI 11123:2004 la progettazione dei parchi e aree da gioco all'aperto. La norma UNI 11123:2004 “Guida alla progettazione dei parchi e delle aree da gioco all’aperto” fornisce indicazioni per la progettazione e l’allestimento di parchi e aree da gioco, sia di nuova costruzione sia destinati a modifiche, miglioramenti o ricostruzioni. Obiettivo principale della norma è proprio quello di definire criteri di progettazione e di costruzione di aree da gioco sicure, di dimensioni adeguate, facilmente accessibili dalle zone abitative. In particolare la norma stabilisce i seguenti criteri: - accessibilità (i bambini devono poter accedere in modo sicuro alle aree da gioco anche non accompagnati); - abbattimento delle barriere architettoniche (gli accessi e i vialetti interni non devono presentare ostacoli per portatori di handicap o mamme con carrozzine); - dimensionamento, posizionamento ed orientamento dell’area gioco (che deve offrire zone soleggiate, zone ombreggiate e zone protette dal vento e dalla pioggia; - aree o spazi per lo sviluppo dei sensi e della motricità (la norma preve-
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de infatti l’utilizzo di materiali come sabbia, argilla, sassi, ghiaia, legno, piante…); - aree o spazi di mobilità per adolescenti (ad esempio attrezzature ed aree per pattinaggio, pallacanestro, pallavolo, tennis da tavolo…); - sicurezza generale del parco giochi (un aspetto che deve essere considerato in ogni fase, dalla progettazione alla realizzazione e manutenzione dell’area). Parallelamente a livello europeo sono state pubblicate le nuove edizioni delle norme tecniche della serie EN 1176 e EN 1177 sulle attrezzature per aree da gioco, che forniscono specifici requisiti di sicurezza per scivoli, altalene, castelli, giochi oscillanti, funivie, giostre, reti d’arrampicata tridimensionali, ecc. Le norme di sicurezza EN-1176:2018 sono entrate definitivamente in vigore nell'ottobre scorso, e naturalmente non sono retroattive: pertanto il gestore dell’area giochi (che spesso è l’ente pubblico) non è obbligato ad adeguare immediatamente le proprie strutture alle norme in vigore, potendone pianificare la sostituzione nel tempo, a cominciare dalle strutture più vecchie. Tutte le nuove realizzazioni, a partire dall’ottobre scorso, devono invece essere conformi alle norme aggiornate. Nella norma vengono considerate le protezioni contro le cadute (l'altezza
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L’accesso avviene da sud attraverso la citata rampa posta a margine del Sentiero Valtellina, ed è caratterizzato dalla presenza di un manufatto in cemento armato che costituisce la soglia d’accesso all’area oltre che il luogo ove sono posizionate le regole di utilizzo delle strutture e alcuni portabici. Lo stesso muro è dotato, verso l’interno dell’area fitness, di una panca per il riposo degli utenti e per l’appoggio di borse e vestiti degli stessi. Una specifica segnaletica, costituita da segni grafici colorati dipinti su alcune aree asfaltate prossime al Sentiero Valtellina e da alcune scritte metalliche collocate in corrispondenza degli ingressi, segnalano la presenza dell’area sportiva conferendone una specifica identità connessa al colore impiegato, l’arancione, in analogia ad altri impianti lungo il Sentiero, come vedremo più avanti.
sono influire sulla frequenza di ispezione necessaria. Tra le misure preventive che la norma suggerisce di adottare sono importanti in particolare: il serraggio degli elementi di fissaggio; la riverniciatura e il ritrattamento delle superfici; la manutenzione di eventuali pavimentazioni ad assorbimento di impatto; la lubrificazione dei giunti; la pulizia; la rimozione di vetri rotti e altri detriti o contaminanti; l’aggiunta di materiali di riporto sfusi sino al livello corretto; la manutenzione delle aree libere. La manutenzione correttiva dovrebbe invece comprendere misure per correggere i difetti o per ristabilire i necessari livelli di sicurezza delle attrezzature e delle pavimentazioni. Tali misure dovrebbero includere la sostituzione degli elementi di fissaggio, la saldatura o la risaldatura, la sostituzione delle parti usurate o difettose e la sostituzione dei componenti strutturali difettosi.
Manutenzione In tema di manutenzione la norma UNI EN 1176-7 (vedi finestra in basso) fa una distinzione tra manutenzione ordinaria e manutenzione correttiva. La prima dovrebbe tenere conto delle condizioni locali e delle istruzioni del fabbricante che pos-
dei corrimano deve essere fissata tra 60 e 85 cm; i corrimano, i parapetti e le balaustre devono sempre iniziare dal punto più basso delle rampe), le finiture delle attrezzature (non vi devono essere componenti sporgenti appuntiti o taglienti, le saldature devono essere levigate, i bulloni all’interno di qualsiasi parte accessibile devono sempre essere coperti), le protezioni contro l'intrappolamento di parti o di tutto il corpo o degli abiti. Le attrezzature da gioco, infine, devono essere progettate in modo da consentire agli adulti di assistere e di intervenire nel momento in cui i bambini si dovessero trovare in difficoltà. Ecco, in particolare, quali sono le principali modifiche rispetto alla versione 2008 della norma. Sono stati aggiunti alcuni termini e definizioni, in particolare quelli riguardanti le ispezioni post-installazione dei parchi gioco. È stata implementata la protezione laterale (balaustre e parapetti) nelle scalette e nelle rampe di salita a torri e castelli. Sono stati aggiornati i requisiti di sicurezza per evitare l’intrappolamento del corpo, dei piedi e delle dita dei bambini; è stata in particolare definita la tolleranza delle fessure naturali del legno. Nuove norme – comprensive dei parametri di sicurezza per fabbricazione e manutenzione - riguardano le attrezzature che consentono di volare in aria saltando (trampolini e tappeti elastici), con suddivisione tra trampolini piccoli e grandi.
Nella pagina di sinistra, l’insieme delle attrezzature per il fitness e – in fondo – per il calisthenic nell’area di Piateda (arch. Simone Cola). In questa pagina, in prima colonna pianta dell’area fitness di Piateda; in terza colonna, un gioco accessibile a tutti (parco di Villa Finzi, Milano).
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Per le pavimentazioni antitrauma è stato unificato lo spessore dei granuli di sabbia e ghiaia da utilizzare, da 0,25 a 8 mm. Per le rampe più ripide sono stati inseriti dispositivi di sicurezza e sono state definite le priorità di facilità di accesso nei vari dispositivi di salita a torri e castelli di gioco. Sono ridefinite le tolleranze ammissibili nell’ispezione delle catene delle altalene soggette ad usura. È stata inserita la pianificazione di ispezione e manutenzione delle fondazioni delle strutture, ove previste, con la rimozione della pavimentazione di sicurezza in gomma ed il successivo ripristino. Riguardo alle superfici antitrauma, è stata inserita la necessità di confermare il livello adeguato di attenuazione dell'impatto dopo l'installazione mediante un’apposita ispezione. Sono state inserite migliorie sulle istruzioni che i fornitori di parchi gioco pubblici devono dare agli acquirenti in merito all’installazione, all’ispezione ed alla manutenzione sia degli attrezzi che delle pavimentazioni anti trauma, compresi i relativi tempi di attuazione. Infine, sono stati modificati alcuni parametri per la definizione degli spazi di sicurezza ed area di impatto per altalene, scivoli e dispositivi oscillanti.
(con il contributo di Legnolandia)
On the left page, the set of equipment for fitness and - at the back - for the calisthenic in the area of Piateda (architect Simone Cola). On this page, in the first column, a map of the fitness area of Piateda; in the third column, game accessible to all (park of Villa Finzi, Milan).
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Parco della Torre (vedi Tsport 325)
Il parco della Torre, aperto a Milano nel 2018, propone al suo interno delle aree gioco dedicate ad utenze differenziate per fasce di età, una modalità di compartimentazione degli utenti non originariamente voluta dai progettisti ma richiesta dal Comune, il quale ha tacciato le linee guida cui attenersi. Ecco quindi l’area giochi per i bimbi; lo skatepark per i giovani un po’ scapestrati; il campo da basket per i giovani più seri; lo spazio per i cani e i loro maturi accompagnatori; le panchine per gli anziani… L’area destinata ai giochi dei bambini fino a 12 anni è disegnata in pianta con una serie di 7 anelli colorati concatenati fra loro, ognuno dei quali corredato da un gioco (a destra nell’ortofoto). Gli anelli sono realizzati con pavimentazione antitrauma in gomma, il cui spessore è calcolato in funzione dell’altezza massima di caduta prevista per ciascun gioco. Questa è realizzata con la stesura, sopra il massetto di fondo in calcestruzzo, di un impasto di granuli in gomma nera riciclata, diametro 6-12 mm,
Sestri Levante (vedi Tsport 323)
A Sestri Levante, per il parco Nelson Mandela si è scelta l’identificazione di una zona prettamente sportiva, con un pistino di atletica e un impianto di pump track realizzati accanto al centro natatorio; separata
In alto, vista zenitale del Parco della Torre, Milano (AG&P Grenscape). Qui sopra, i “giochi del sole” al parco Nelson Mandela di Sestri Levante: a destra, dettaglio di una “meridiana con quadrante verticale e gnomone a macchia di luce” (architetto Marco Lorenzetti).
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in spessore variabile; sopra di questa, viene steso un getto con granuli di gomma colorata, 100% EPDM, nei colori RAL previsti da progetto. I giochi sono prevalentemente con struttura in acciaio e legno, con sedili in plastica e corde o reti colorate.
da un asse viario pedonale (ricavato dal tracciato della viabilità automobilistica oggi deviata all’esterno), la zona dei giochi, arricchita da alcune realizzazioni originali con funzione didattica. Una collina artificiale è dotata di un grande scivolo in acciaio, mentre la sottostante area pianeggiante presenta un percorso didattico denominato “giochi di sole”: le piazzole ricavate alle estremità di una sagoma solare comprendono un plinto tolemaico per la lettura dell’azimut del sole, un mappamondo paralle-
lo, due cerchi indù per la determinazione dei punti cardinali, uno strumento per la determinazione della latitudine, uno strumento per individuare il mezzogiorno locale e civile, una meridiana. Classici gli altri giochi per i più piccoli: arrampicata, piramide di corda, altalene; inoltre, lungo il filare alberato che attraversa l’area è stato ricavato un “parco avventura”, percorso acrobatico forestale con piattaforme collegate tra loro da passerelle, travi, reti e funi.
On top, zenithal view of Parco della Torre, Milan (AG&P Grenscape). Above, the "games of the sun" at Nelson Mandela Park in Sestri Levante: on the right, detail of a "sundial with a vertical dial and gnomon with a spot of light" (architect Marco Lorenzetti).
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Pump track Il pump track è una pista senza una forma predefinita, ma composta da curve paraboliche e gobbe opportunamente sagomate, da percorrere con mountainbike, bmx, monopattini, pattini in linea e bici senza pedali, agendo sulla spinta del corpo anziché sulla pedalata. Il pump può essere realizzato modellando il terreno, oppure assemblando parti sagomate in materiali diversi, dal legno a resine specifiche. Un circuito tipico di pump track è di forma ovale, costituito da almeno 6 dossi per lato e 2 curve paraboliche. Queste devono essere piatte al centro e ripide nella zona alta, per essere percorse a diverse velocità. Il raggio di curvatura va da 60° ad un massimo di 240°. Il tracciato deve essere disegnato in modo da consentire l’avvio in discesa e la tenuta dell’accelerazione in corrispondenza di tutti gli ostacoli, senza che il biker debba utilizzare i pedali per dare la spinta ma solo per bilanciare il peso del corpo nelle varie situazioni. Con un buon coordinamento braccia/gambe si può riuscire a completare l’intero circuito senza mai pedalare.
Poggiridenti Una delle ultime realizzazioni lungo il Sentiero Valtellina, inaugurata la scorsa primavera, è l’area pump track di Poggiridenti. L’area gode di un’accessibilità ottimale sia dalla viabilità ciclopedonale sia da quella locale che consente l’accesso a un’area di sosta veicolare utilizzata per la pratica di canoa e rafting, oltre che dai pescatori che frequentano la zona speciale di pesca sportiva. Nello specifico è stata realizzata, tramite l’apposizione di successivi strati di materiali aridi e drenanti, una movimentazione di terreno tale da creare un percorso ondulato che consente, grazie alla spinta determinata dalle curve e dai dislivelli creati a seguito di una specifica e peculiare modellazione superficiale, di essere percorso senza pedalare. La pavimentazione finale è in asfalto, con le zone centrali della pista e le parti laterali della stessa adeguatamente inerbite. L’accesso è caratterizzato dalla presenza di un manufatto in cemento armato che costituisce la soglia d’accesso all’area, il luogo ove sono collocate le regole di utilizzo delle strutture, alcuni portabici e una panca. L’area è dotata di sottoservizi per la raccolta e lo smaltimento delle acque piovane oltre che della predisposizione per la futura realizzazione di un eventuale impianto d’illuminazione e videosorveglianza. Una specifica segnaletica, costituita da segni grafici colorati dipinti su alcune aree asfaltate prossime al Sentiero Valtellina e da alcune scritte metalliche collocate in corrispondenza degli ingressi, segnalano la presenza dell’area sportiva conferendone una specifica identità connessa al colore impiegato (rosso), in analogia con le altre aree attrezzate di cui parliamo in queste pagine (skatepark e area fitness). In questa pagina, l’impianto di pump track a Poggiridenti (arch. Simone Cola): in alto la planimetria e le segnature in colore lungo il Sentiero Valtellina; in basso, panoramica dell’impianto.
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On this page, the pump track system in Poggiridenti (architect Simone Cola): above, the plan and the colour markings along the Sentiero Valtellina; below, a panoramic view of the system.
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Lainate (Milano) Uno degli impianti di pump track più completo, realizzato lo scorso anno in Lombardia, è quello di Lainate, in adiacenza all’ampio centro sportivo Nelson Mandela. Aperta al pubblico in dicembre, ha ospitato nel mese di aprile la tappa del Campionato Mondiale Red Bull. La pista ha uno sviluppo lineare di 200 metri e occupa, all’interno di un’area recintata di 8000 mq, una superficie di 2000 mq. Il lay-out è stato scelto dal Comune e realizzato in circa 25 giorni durante l’estate. I lavori hanno inizialmente previsto lo scavo dell’area oggetto della pista e la movimentazione in loco, attraverso escavatori, del materiale proveniente da una cava locale. E’ seguita la fase di modellazione del terreno, con apporto misto di macchinari e forza muscolare, cui è seguita la battitura di tutto il tracciato, per consolidarlo il più possibile, attraverso l’impiego di “rane” manovrate manualmente anche sulle pendenze più significative. Di qui l’asfaltatura e battitura del percorso, a cui hanno partecipato anche alcuni Lainatesi inseriti nel progetto sociale di lavoro che hanno affiancato il personale specializzato nella fase di movimentazione dell’asfalto caldo dai camion alla pista. L’ultima fase ha visto realizzare la segnaletica orizzontale rossa per delimitare alcuni punti della pista. Successivamente, l’impianto è stato rifinito rivestendo le aree non asfaltate con un tappeto di erba sintetica, evitando così il dilavamento della terra sulla pista in caso di pioggia. In questa pagina, immagini dell’impianto di pump track di Lainate (Milano). Nella pagina destra, lo skatepark di Sondrio (arch. Simone Cola): un dettaglio di doppia rampa, e uno scorcio con diverse attrezzature fra cui spicca la half pipe centrale.
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On this page, images of the pump track system of Lainate (Milan). On the right page, the skatepark of Sondrio (architect Simone Cola): a detail of double ramp, and a glimpse with different equipment among which the central half pipe stands out.
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Skatepark
Sondrio Non lontano dall’impianto di pump track di Poggiridenti, lo skatepark di Sondrio fa parte delle aree aperte la scorsa primavera lungo il Sentiero Valtellina. Già lungo il Sentiero era presente un piccolo Skate Park dotato di un’unica rampa installata una decina d’anni addietro. La struttura, in ragione delle ridotte dimensioni, pur essendo di ottima qualità, non consentiva la pratica contemporanea da parte di più atleti e, di conseguenza, ne limitava in modo significativo l’utilizzo; in ragione delle richieste degli skaters locali si è ipotizzato di procedere all’ampliamento dell’area stessa attraverso la creazione di una serie di nuove attrezzature e spazi tali da determinare un significativo incremento delle possibilità di fruizione e dei frequentatori per numero, età e tipologia. È stata quindi realizzata un‘area con pavimentazione in battuto di cemento, su cui collocare una serie di nuove rampe in affiancamento a quella esistente (che è stata conservata sul posto per il tempo dell’esecuzione dei lavori). L’accesso avviene dal Sentiero Valtellina ed è caratterizzato dalla presenza di un manufatto in cemento armato in analogia con quello visto a Poggiridenti. Lo skatepark è costeggiato, verso nord e verso sud, da un muretto in calcestruzzo dotato di panche che, in funzione delle loro caratteristiche (profilo d’acciaio sullo spigolo esterno) sono grindabili dagli skaters. La pavimentazione dell’area praticabile dagli skate è in battuto di cemento elicotterato, così da garantire
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Lo skatepark assume gli elementi tipici degli spazi urbani dove originariamente è nato il gioco, razionalizzandoli e standardizzandoli per ottenere la maggiore efficacia e una ragionevole sicurezza per chi pratica lo sport. Il parco può essere realizzato assemblando elementi prefabbricati modulari in commercio; oppure progettando e realizzando in opera tutti gli ostacoli in un disegno organico dell’area a disposizione. In ogni caso è opportuno che la progettazione e la collocazione delle attrezzature avvenga con il supporto di chi ha esperienza di questo sport, non essendoci ancora una codificazione ufficiale da rispettare. Ricordiamo che Tsport ha dedicato uno speciale allo skate nel numero 320 (marzo/aprile 2018).
AL la massima scorrevolezza, mentre l’attacco al Sentiero Valtellina è asfaltato; l’area è dotata di sottoservizi per la raccolta e lo smaltimento delle acque piovane. Una specifica segnaletica, costituita da segni grafici colorati dipinti su alcune aree asfaltate prossime al Sentiero Valtellina e da alcune scritte metalliche collocate in corrispondenza degli ingressi, segnalano la presenza dell’area sportiva conferendone una specifica identità connessa al colore impiegato, che in questo caso è il verde.
CINEMA
Skate Kitchen È sempre di attualità, soprattutto nella filmografia oltre oceano, rivolta ai più giovani, il mondo dello skate. Ai titoli che abbiamo ricordato nello speciale di Tsport sopra menzionato, si aggiunge oggi “Skate kitchen”, film del 2018 e arrivato in Italia nelle scorse settimane dopo un debutto al Sundance e positive accoglienze ai festival di Mar del Plata e Stoccolma. Il film, diretto da Crystal Moselle, segue la storia di Camille, una giovane ed introversa ragazza di Long Island che incontra un gruppo di ragazze skater newyorkesi - le Skate Kitchen – in contrasto con un mondo che è considerato tipicamente maschile, esperienza che l’aiuterà ad emanciparsi. Alla presentazione italiana presso il Cinemino di Milano, il film è stato introdotto dal videosaluto del rapper, e fan skater, Rancore, autore di un “pezzo” a tema, “Skatepark”.
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Basket e volley per tutti Gli sport strutturati, quelli che si giocano su campi regolamentari, possono essere giocati più liberamente in spazi polivalenti più o meno attrezzati per un gioco o un altro. Tipicamente, il campo da basket, con i suoi tabelloni, è quello che richiede un minor impegno manutentivo (dato che la rete della pallavolo è, viceversa, soggetta facilmente a danneggiamento e degrado).
Albosaggia Fra gli impianti del progetto lungo il Sentiero Valtellina, quello di Albosaggia rientra in questa tipologia. L’ambito risulta prossimo ad uno dei punti maggiormente accessibili e infrastrutturati dell’intero Sentiero Valtellina. L’area considerata si caratterizza per la presenza di alcuni elementi significativi a livello comprensoriale come l’area di sosta veicolare da circa 30 posti auto, accessibile dalla viabilità provinciale, il ponte di collegamento ciclopedonale sull’Adda, che segna il cambiamento di sponda orografica del Sentiero e crea un accesso diretto dai quartieri sud del Capoluogo, una postazione del noleggio bici e un edificio (spogliatoio) a servizio del vicino attracco fluviale di canoe e gommoni.
per le altre aree di recente realizzazione lungo il Sentiero. Il campo da basket-volley è costeggiato, verso nord, da una recinzione metallica per impedire l’interferenza con il vicino percorso ciclopedonale e a sud da una lunga panchina; un altro spazio di seduta è posto presso l’ingresso nord mentre delle strutture portabici verranno collocate nell’ambito sud prossimo all’area giochi. Le pavimentazioni sono tutte realizzate in asfalto (di tipo specifico per la pratica sportiva nel campo da gioco). Il colore segnaletico utilizzato in questo caso con le strisce sull’asfalto e le scritte metalliche agli ingressi è l’azzurro.
Il progetto comprende un campo da basket-volley con campo in asfalto e di un’area giochi con pavimentazione in ghiaia. Gli accessi avvengono da nord (lungo il Sentiero Valtellina) e da sud (tramite una scala di collegamento con il posteggio pubblico) e sono caratterizzati dalla presenza di alcuni manufatti in cemento armato che costituiscono le soglie d’accesso all’area, analogamente a quanto è stato previsto
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Nella colonna di sinistra, in alto, l’area basket urbana di viale Sarca (Milano), realizzata nell’ambito del progetto “We playground together” di Danilo Gallinari (progetto arch. Giuseppe De Martino); sotto, il campo al Parco della Torre. A lato, pianta e scorcio dell’area basket di Albosaggia in corso di completamento
(arch. Simone Cola), con lo sfondo del ponte ciclopedonale già descritto alle pagine precedenti. Nella pagina di destra, particolari del campo da golf di Caiolo; nella planimetria al centro, il tracciato del Sentiero Valtellina che attraversa il campo.
In the left column, at the top, the urban basketball area of Viale Sarca (Milan), created as part of the project "We playground together" by Danilo Gallinari (project arch. Giuseppe De Martino); below, the field at the Parco della Torre. On the side, plan and view of the Albosaggia basketball area currently being completed
(architect Simone Cola), with the backdrop of the cycle/pedestrian bridge already described on the previous pages. On the right page, details of the Caiolo golf course; in the plan in the middle, the track of the Sentiero Valtellina that crosses the course.
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Il golf Il Sentiero Valtellina, nel tratto di media valle tra Morbegno e Sondrio, si trova ad attraversare il campo da golf di Caiolo. Percorrendo il sentiero nel bosco ripariale, ci si trova ad allontanarsi temporaneamente dalla sponda dell’Adda, e ci si può tranquillamente affacciare, da entrambi i lati, sui lisci parterre delle buche: il golf infatti non è recintato, e si dispone a integrarsi nel paesaggio senza barriere.
Caiolo (vedi Tsport 274)
L’intervento di raddoppio del vecchio golf a 8 buche, è stato realizzato nel 2010 in soli dodici mesi, risultato notevole data l’estensione dell’area interessata e considerando la stagione invernale durante la quale, a causa del gelo – protrattosi quell’anno fino a marzo inoltrato – i lavori sono rimasti fermi. Il percorso, che si sviluppa in lunghezza affiancando il fiume Adda nei comuni di Caiolo e Cedrasco, è di taglio moderno ed è stato realizzato rimodellando il terreno originariamente piatto e inserendo ostacoli di acqua e di sabbia, ma soprattutto nascondendo qualche sottigliezza che consente di non annoiarsi mai, risultando così gradito ai giocatori di ogni livello e adatto a gare anche di spessore.
di essenze da prato tipicamente autoctone; mantenimento di strade e sentieri presenti in sito. Il progetto deve inoltre tener conto che l’aspetto golfistico si deve adattare alla situazione ambientale ma non deve dimenticare le esigenze di gioco. Pertanto il percorso deve essere versatile: all’occorrenza facile, piacevole, o decisamente impegnativo all’occorrenza; ogni buca deve essere ricordata per un aspetto tipico: lunghezza, piacevolezza al gioco, presenza di ostacoli particolari, posizione con vista particolare sul paesaggio; ogni buca, per effetto di un’attenta progettazione deve poter essere giocata, di volta in volta, con strategie di gioco diverse; il terreno del golf deve essere facilmente manutenzionabile e di conseguenza essere sempre in buone condizioni di gioco; il percorso deve essere progettato in modo tale da non risultare faticoso e con tutte le strutture accessorie nelle vicinanze della club house; devono infine essere evitate palesi situazioni di pericolo. Nel caso del golf Valtellina, nel particolare, in alcune aree sono stati previsti interventi di scavo e riporto di terreno, previa asportazione dello strato superficiale
del suolo ricco di humus; quest'ultimo è stato poi nuovamente steso e utilizzato come il letto di semina per il nuovo prato. Come “messa a verde” si intendono tutte le operazioni inerenti, la preparazione e la semina delle aree di gioco e la situazione arborea. In alcune di queste, denominate piazzole d'arrivo (greens), vengono utilizzati materiali inerti come ghiaia e sabbia silicea al fine di creare un drenaggio ottimale. In tutte le altre aree invece, le semine sono fatte sul terreno originario, opportunamente sminuzzato (fresatura) e livellato per essere seminato. In molte aree dove non sono state realizzate operazioni di movimento terra, il cotico erboso preesistente è stato completamente salvaguardato. Le essenze erbacee utilizzate nelle operazioni di semina delle aree di gioco appartengono alle specie già presenti in loco e quindi tipicamente autoctone; in particolare si tratta di Agrostis palustris, Festuca rubra rubra, e Lolium perenne. La piantumazione, infine, comprende la messa a dimora di piante autoctone per la realizzazione di una alberatura di copertura e strategica.
Il progetto di un campo da golf Gli input progettuali, dal punto di vista innanzitutto ambientale, possono riassumersi nei seguenti obiettivi: destinazione di una gran parte della superficie a bassa coltivazione; riduzione al minimo di aree a forte antropizzazione, fatte salve le esigenze di gioco; contenimento, nei limiti delle aree destinate a fairway; ottenimento del rapporto tra rough e aree di gioco superiore a 2; inserimento paesaggistico; mantenimento di aree umide o biotopi tipici locali (se presenti); mantenimento della vegetazione arborea esistente e inserimento, in funzione di questa, di nuove piantumazioni con essenze autoctone; utilizzo
AMPLIAMENTO DEL VALTELLINA GOLF CLUB Progetto e dir. art.: dott. Fulvio Bani Coordinamento e DL: arch. Fernando Grattirola
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Giochi di lago e di fiume Se l’anima del Sentiero Valtellina è il fiume Adda, il punto di partenza è il lago di Como. Virtualmente il Sentiero nasce alla stazione ferroviaria di Colico (in provincia di Lecco), e i primi due chilometri offrono viste sul lago e lo spunto per interessarsi agli sport praticabili sullo specchio d’acqua. Le brezze regolari che interessano i laghi pedemontani sono una “macchina” naturale che consente, in orari ben definiti, una pratica ottimale di vela, windsurf, kitesurf, e così via. Infatti, in condizioni di stabilità atmosferica, su tutti i nostri grandi laghi la risalita dell’aria calda dalla pianura surriscaldata dal sole verso i pendii prealpini, si presenta a partire da metà mattina, come una brezza che si incanala da sud verso nord sulla superficie dell’acqua: su lago di Como questa è la Breva. Con il raffreddamento notturno, si attiva il fenomeno inverso, e l’aria fresca scende dai monti verso la pianura percorrendo i laghi da nord verso sud (il Tivano). Pertanto, difficilmente troverete velisti sul lago nelle prime ore del mattino quando le due brezze si danno il cambio annullando di fatto la velocità del vento. Fra le manifestazioni più recenti in alto lago, a fine luglio si è svolta la 58ma Vaurien World Championship, campionato di livello internazionale con un centinaio di barche che si sono sfidate in 5 giorni di spettacolari regate di flotta. Come sul lago di Como, anche il Garda sfrutta in modo sistematico le possibilità offerte dall’alternarsi dei venti lacustri: il consorzio turistico dell’alto Garda trentino, con il sito www.gardatrentino.it/outdoor offre una documentazione completa e accurata di tutte le attività praticabili outdoor nell’area, e in particolare sugli sport d’acqua nell’alto lago.
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Rafting e non solo Lungo il fiume, il Sentiero ci mette in contatto con i punti di discesa in acqua per la pratica di altri sport outdoor come il rafting e la canoa. A Castione Andevenno ci si ritrova presso l’Indomita Valtellina River, un’associazione nata nel ’94 per la divulgazione degli sport fluviali e che organizza anche competizioni di importanza mondiale. Qui è possibile praticare il rafting, a partire da una modalità “soft”, adatta alle famiglie, che consente di navigare un tratto del fiume Adda che alterna rapide di media difficoltà e zone di respiro dove sperimentare cosa vuol dire muoversi nelle correnti del fiume. Salendo di livello, il rafting può comprendere attività più dinamiche ed impegnative, come sfide tra i gommoni, arrembaggi, giochi, nuoto in corrente e molto altro. Se il rafting si pratica su gommoni, c’è poi la possibilità di attraversare le rapide del fiume su kayak, o a bordo di un surf spinto a pagaia. Oltre a quello di Castione, risalendo l’Adda si trovano altri punti di aggregazione per i praticanti degli sport fluviali.
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Nella C-O si adoperano specifiche mappe con apposita simbologia, in scala variabile da 1:4.000 a 1:15.000 a seconda del tipo di gara. Ogni anno in tutta Italia, oltre ai Campionati Italiani e regionali di ogni specialità, si disputano decine e decine di gare di C-O, dai circuiti nazionali di Coppa Italia e Sprint Race Tour, fino agli eventi di carattere interregionale, regionale e promozionale. Nel 2022 i mondiali di orienteering si svolgeranno in Puglia.
Corse e maratone
Orienteering Non possiamo parlare di outdoor senza citare l’orienteering, un’attività che non richiede specifici impianti o percorsi precostituiti, ma va organizzato nell’ambiente naturale. Ci riferiamo, in particolare, alla Corsa Orientamento (in breve C-O o Foot-O), la più emblematica e la più praticata fra le discipline dell'Orienteering, che comprendono anche la Mountain Bike Orientamento, lo Sci Orientamento, e l'Orientamento di Precisione o Trail-Orientamento. Le gare di C-O si svolgono principalmente in ambiente naturale ma possono essere organizzate anche nei parchi cittadini e nei centri storici. A questa disciplina appartengono fondamentalmente 4 specialità diverse:
Nella pagina a sinistra, foto grande, rafting sulle acque dell’Adda (foto Indomita Valtellina Rider); in alto, cartello segnaletico a Colico, indicante le aree in cui è praticabile il kitesurf sul lago di Como. In questa pagina, in alto: windsurf e vela sul lago di Garda. Al centro, kayak sull’Adda (foto Indomita Valtellina River).
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- Sprint, gara di corta distanza con tempi dei vincitori di circa 15', molto spesso disputata in parchi e città, su terreni non necessariamente molto tecnici ma resi impegnativi dall'elevata velocità di corsa a cui vanno effettuate le scelte di percorso; - Middle, gara di media distanza con tempi dei vincitori di circa 35', caratterizzata da tracciati molto tecnici e con frequenti cambi di direzione; - Long, gara di lunga distanza con tempi dei vincitori di circa 1h30', caratterizzata da tracciati impegnativi fisicamente e varietà di scelte di percorso; - Relay, gara a staffetta con 2 o più frazionisti, con partenza in massa dei primi frazionisti e variazioni nei tracciati di gara. Di tutte queste specialità si assegnano titoli a tutti i livelli, fino al mondiale assoluto (WOC).
Nelle foto piccole, alcune attività sportive di movimento: sopra a destra, un ostacolo del Monza Power Run 2019 a Villasanta; in basso, da sinistra: orienteering nei boschi; nordic walking spontaneo al parco di Monza; Rimini Obstacle Racing 2018.
On the left page, large photo, rafting on the waters of the Adda (photo Indomita Valtellina Rider); above, signage at Colico, indicating the areas where kitesurfing is practicable on Lake Como. On this page, top: windsurfing and sailing on Lake Garda. In the centre, kayak on the Adda (photo Indomita Valtellina River).
Ognuno può dedicarsi all’attività sportiva della corsa, in tutte le sue declinazioni, sul terreno o sul percorso che preferisce: running, jogging, walking, maratona, escursionismo in genere. Meritano una menzione particolare le infinite manifestazioni organizzate che sommano fra loro le discipline, con una particolare diffusione, nelle ultime sta-
In the small photos, some sports activities of movement: above right, an obstacle of the Monza Power Run 2019 in Villasanta; below left: orienteering in the woods; Nordic walking spontaneously at the park of Monza; Rimini Obstacle Racing 2018.
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gioni, delle “power run”, in cui il percorso programmato è disseminato di ostacoli: a seconda della maggiore o minore tecnicità di questi ci si avvicina a discipline da palestra quali l’OCR (Obstacle Course Racing) o il Crossfit.
Special outdoor
Gli sport invernali Se il Sentiero Valtellina comincia sul lago, termina ai 1.300 metri di Bormio, località emblematica per gli sport invernali, già sede di Mondiali di Sci e ora destinata a condividere le Olimpiadi del 2026. Il tema dell’outdoor invernale – dallo sci di fondo al trekking su ciaspole, alla classica discesa – è troppo vasto per poter essere trattato a margine di uno Speciale come questo: merita una pubblicazione a sé stante. Il punto di arrivo del Sentiero è idealmente presso il Pentagono” di Bormio: una struttura polivalente per sport indoor ma anche per manifestazioni ed eventi in genere, fa parte della zona sportiva, accanto al campo di calcio e al palaghiaccio. Poco distante, l’arrivo delle piste da sci. Vale solo la pena di ricordare che, con l’arrivo presso il “Pentagono”, si chiude qui il cerchio di tutte le possibilità offerte dal territorio in materia di sport, attività fisica, tempo libero.
Sopra, riposo outdoor sulla riva del lago di Como. In basso, sci da fondo escursionistico in Engadina.
It is not easy to define a precise outline of what we want to call "outdoor" sport: starting with the definition that we want to give precisely to the word "sport". Undoubtedly, in recent decades, there has been an important transformation: sport - or physical activity in general - is appropriating unstructured spaces, gyms that are natural environments or even new urban places. Thus, from the spontaneous birth of unregulated sports activities, we move on to the identification of new codified sports (see the Tokyo 2020 Olympic programme), or the request, in any case, for the creation of spaces suitably designed for easy and safe use. Physical activity carried out outdoors outside the classic
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www.sporteimpianti.it/reportage/
Above, outdoor rest on the shore of Lake Como. Below, cross-country ski in the Engadin.
sports facilities fenced in by an audience that crosses all ages and all physical conditions, is therefore the starting point. We have woven the ranks taking as a starting point the Sentiero Valtellina, a "sweet" infrastructure on which a program of connected sports facilities is grafted, equally "light", to create a logical plot (partly realized in part in fieri) that covers the whole world of free and destructured sport: without losing sight of the link with the classic facilities, for those who want to carry out a more competitive activity. The facilities described are the skatepark, the pump track, the fitness area, the basketball area. A significant space is given to the theme of accessibility of places where you practice
outdoor sports, with a particular focus on playgrounds. In fact, children's games must be adapted to the needs of a wider audience and contribute to forming and educating them to a culture of participation and integration, being able to recognize, from the beginning, in the moment of the game, in the diversity of others a resource. Thus, through some examples of recent installations, an overview is drawn of the characteristics that the equipment of a modern playground must have, also with reference to the most recent European technical standards. To complete the picture, there is no lack of references to water sports, practicable both on the lake and in the river, and to more or less regulated physical activities practicable outdoors.
CREDITI FOTOGRAFICI / PHOTO CREDITS Giuseppe De Martino (1), Tommaso Empler (1), Bruno Grillini (23), Tomaso Grillini (4), Indomita Valtellina River (2), Limburg Tourist Board (2), Marco Lorenzetti (1), Mapei (2), Fabio Passoni (4), Proludic (5), Shutterstock (8), Web (2).
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ALTRI IMPIANTI OTHER FACILITIES
Streetmekka: gli sport di strada e il riuso degli edifici dismessi di Joseph Wolfe
Il sito di architettura ArchDaily ha pubblicato l’esito del concorso che premia le migliori architetture dell’anno attraverso il voto di 100.000 architetti e cultori che frequentano il sito. Tra gli impianti sportivi è stato prescelto l’impianto per gli sport “di strada” realizzato dal gruppo danese Effekt recuperando un edificio industriale dismesso. Il progetto è stato selezionato anche per il Mies van der Rohe Award 2019 (premio dell’unione europea per l’architettura contemporanea). Pubblichiamo sia il progetto vincitore, sia un precedente intervento di Effekt ispirato agli stessi princìpi.
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Streetmekka a Viborg, Danimarca: la fabbrica di mulini a vento Streetmekka è una nuova destinazione culturale che offre una grande varietà di strutture per sport auto-organizzati come parkour, skate, bouldering, basket, trial, oltre ad una serie di aree di workshop personalizzati per la produzione musicale, dee-jaying, uno studio di animazione, studi di artisti e laboratori di legno e metallo. Spazi sociali e aree di incontro informali sono distribuiti in tutto l'edificio e strategicamente intrecciati tra le funzioni primarie, in base all'idea che la vicinanza alle attività favorisce la partecipazione.
Dare nuova vita agli edifici industriali abbandonati L'edificio originale, un tempo adibito a fabbrica di mulini a vento, è un tipico esempio di uno dei numerosi capannoni o fabbriche di produzione in serie della fine degli anni '60 e degli anni '70 che si trovano in quasi tutte le zone industriali suburbane del mondo occidentale. Costruiti con pannelli prefabbricati in cemento armato o acciaio, questi avanzi industriali sono percepiti come elementi di scarso o trascurabile valore storico, culturale e architettonico. Invece di adottare l'approccio tradizionale e di demolire l'edificio, i progettisti hanno voluto esplorare la possibilità di riutilizzare e riprogrammare questo tipo di edificio insignificante e per lo più introverso in modo qualitativo e con un budget molto limitato. Per quanto poco interessanti e grigie all'esterno, queste scatole contengono spesso uno spazio interno imponente, di dimensioni magnifiche e di proporzioni quasi cattedrali, basato su un sistema strutturale ripetitivo e ordinato. Questo vasto spazio rappresentava l'unico vero valore dell'edificio, che si è voluto esporre ed evidenziare al
A sinistra, l’ampio spazio dell’edificio industriale riorganizzato per i giochi di squadra. In questa pagina, in alto, il bowl per lo skateboard; sotto, inquadramento urbanistico dell’edificio.
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On the left, the large space of the industrial building reorganized for team games. On this page, at the top, the bowl for skateboarding; below, the building's urbanistic setting.
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mondo esterno. L’approccio è stato semplicemente quello di rimuovere le pareti alle due estremità dell'edificio e di collocare tutte le funzioni amministrative e gli spazi dell'officina su un lato della struttura esistente, e le aree per il pattinaggio sull'altro lato, lasciando intatto lo spazio produttivo interno. Questa chiara riorganizzazione dota l'edificio anche di un involucro e di un esterno completamente nuovi e permette di attirare più luce diurna attraverso le due nuove facciate in vetro, migliorando al contempo la connettività con gli spazi e le attività esterne. Con l'integrazione nell'espansione urbana di molti siti industriali ormai vuoti, questo approccio può essere replicato e può aprire la strada alla rivitalizzazione di molti altri edifici dismessi lasciati nel degrado o in fase di demolizione.
Alternative individualizzate e auto-organizzate L'obiettivo funzionale della nuova Streetmekka è quello di creare una serie di spazi funzionali a fini sportivi, culturali e sociali disposti in una rete programmatica altamente complessa. L'obiettivo è quello di soddisfare la crescente domanda di alternative auto-organizzate e individualizzate alle attività sportive e culturali, sostenendo la missione di attrarre i giovani locali e creare una trasformazione sociale duratura attraverso gli sport di strada e la cultura. La nuova Streetmekka 2.0 è per tutti. Non importa se si vuole partecipare, creare, stare insieme o osservare: c'è uno spazio designato per tutto e per tutti. L'idea di ampliare il programma originale per includere così tanti tipi diversi di attività sotto lo stesso tetto si basa sul cocnetto che la coesistenza genera nuove sinergie e nuove relazioni sociali. Inoltre, espone i visitatori a nuovi tipi di attività che non avrebbero mai potuto realizzare. Lle aree di laboratorio consentono agli utenti di sviluppare e riconfigurare continuamente la struttura. Streetmekka Viborg non è statico in termini di programma e di aspetto fisico: continuerà ad evolversi con gli utenti - sia a breve termine (a causa delle facciate animate e della street-art) sia a lungo termine (quando si aggiungono nuovi programmi e si rimuovono quelli vecchi).
Paesaggio di strada al coperto Il concetto architettonico si basa sull'idea di un paesaggio stradale interno. Il progetto apre l'introverso edificio industriale e trasforma l'imponente spazio centrale della fabbrica in un nuovo tipo di spazio interno: un paesaggio stradale coperto aperto verso l'esterno. Il concetto di streetscape viene utilizzato per definire e organizzare le varie funzioni e metterle in relazione a specifiche esigenze, come la qualità spaziale, la luce diurna, la materialità e le zone di temperatura. Il nuovo volume è poi avvolto da una funzionale
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pelle di policarbonato traslucido, che conferisce l'aspetto di un edificio leggero e accogliente, e funge anche da gigantesca tela per gli artisti visivi locali per mostrare e proiettare la loro arte, ma che differenzia nettamente l'edificio dagli impianti industriali circostanti. Streetmekka a Viborg è il primo lotto ad essere trasformato nel nuovo quartiere e fungerà da catalizzatore per la vita cittadina del quartiere. Il paesaggio circostante diventa l'estensione naturale della superficie interna con varie funzioni sportive e culturali, collocate in una striscia di verde ricreativo che collega il sito al centro della città attraverso una futura pista ciclabile e pedonale.
Costo La conservazione della struttura originaria e il riutilizzo dei materiali hanno permesso di effettuare il restauro a costi molto contenuti. Molti dei componenti originali sono stati riutilizzati anche come elementi di arredo per le attività di parkour e per gli spazi di ritrovo. Il costo finale dell'edificio è pari a circa un terzo di un palazzetto dello sport tradizionale.
Other facilities
Streetmekka: street sports and the reuse of abandoned buildings The architecture site ArchDaily has published the outcome of the competition that awards the best architecture of the year 2018 through the vote of 100,000 architects and connoisseurs who attend the site. Among the sports facilities, the "street" sports facility created by the Danish group Effekt was chosen, recovering an abandoned industrial building. We publish both the winning project and a previous intervention by Effekt inspired by the same principles.
Streetmekka Viborg, Denmark: an abandoned windmill factory Streetmekka is a new cultural destination offering a wide variety of facilities for self-organized sports like parkour, skate, bouldering, basketball, trial as well as a series of customized workshop areas for music production, DJ’ing, an animation studio, fabrication lab and various artist studios and wood and metal workshops. Social spaces and informal meeting areas are distributed throughout the building and strategically interwoven in-between primary functions based on the notion that proximity to activities lower the threshold for participation. The original building once served as a windmill Nella pagina di sinistra, in alto, pianta del piano terra; sotto, in scala più ridotta, i due piani superiori. In basso sulle due pagine, l’esterno dell’edificio. In questa pagina, in alto, l’area destinata al trial. Al centro, vista notturna con l’effetto luminoso creato dal policarbonato
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traslucido. On the left page, above, ground floor plan; below, on a smaller scale, the two upper floors. Below on the two pages, the outside of the building. On this page, at the top, the area for the
trial. In the centre, night view with the luminous effect created by translucent polycarbonate.
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Streetmekka a Esbjerg, Danimarca: il deposito di locomotive Precedente di un paio d’anni rispetto all’intervento di Viborg, lo Streetmekka di Esbjerg è il primo tentativo di creazione di un impianto sportivo e culturale “di strada” di nuova concezione. Situato a Esbjerg, la quinta città più grande e più giovane della Danimarca, il progetto vede la trasformazione di un deposito ferroviario industriale abbandonato in una piattaforma culturale e sociale in grado di rendere gli sport e la cultura di strada inclusivi e accessibili tutto l'anno, anche nel clima scandinavo. Dal punto di vista architettonico, la nuova struttura è una reinterpretazione della struttura esistente, originariamente progettata come una tipica roundhouse con una piattaforma girevole nel cortile centrale. Le nuove sale sono collocate nella stessa geometria in una varietà di spazi esterni ed interni, ognuno con la propria funzione ed espressione, creando un complesso coerente di cultura di strada multifunzionale. Il programma comprende un'area coperta per la transizione e il bowl skate, campi da street basket interni ed esterni, un'area street dance, un'arena indoor street skate, aree workshop per DJ-schools e street art, sale riunioni, uffici amministrativi, un bar, cucina, spogliatoi e un'ampia area sociale. Piccole nicchie si trovano in tutto l'edificio per promuovere ritrovi informali tra una attività e l'altra. Nel cuore del complesso si trova una piazza sportiva di strada al coperto e un grande spazio sociale all'aperto. Questo è anche il punto di arrivo dove si ottiene immediatamente una panoramica di tutte le attività e la loro posizione individuale. L'edificio è stato completato e aperto al pubblico nel gennaio 2016. .
factory and is a typical example of one of the many mass-produced warehouse or factory buildings from the late 1960's and 70's found in almost every suburban industrial zone in the western world. Constructed from prefabricated concrete panels or corrugated steel, these industrial leftovers are perceived as having little or negligible historic, cultural and architectural value. Instead of taking the traditional approach and demolishing the leftover building, designers wanted to explore how to re-use and re-program this type of insig¬nificant and mostly introverted building typology in a qualitative way and at a very limited budget. However uninteresting and grey the exterior of these boxes appear, they often contain an impressive interior space of magnificent scale and almost cathedral-like proportions based on a repetitive, neatly arranged structural system. This vast space posed the only true value of the building – and one wanted to expose and highlight this to the outside world. The approach was simply to remove the walls at both ends of the building and to place all the administrative functions and workshop spaces on one side of the existing structure and the skateareas on the other side, leaving the internal former manufacturing space intact. This clear reorganization also equips the building with a completely new envelope and exterior and allows us to pull in more daylight through the two new glass facades while improving the connectivity to the exterior spaces and activities. With many vacated industrial sites being incorporated in urban expansion, this approach may be replicated and can pave the way for the revitalization of many other disregarded buildings left to deteriorate or facing demolition.
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In queste due pagine, l’impianto di Esbjerg. Qui sopra, l’area skate e quella per il basket. A destra, in alto, l’esterno che conserva il ponte rotante del vecchio deposito locomotive; sotto, planimetria generale, con gli ambienti disposti a raggiera intorno alla struttura circolare originaria.
On these two pages, the Esbjerg facility. Above, the skateboard area and the basketball area. On the right, above, the exterior, which preserves the rotating bridge of the old locomotive depot; below, general planimetry, with the spaces arranged in a radial pattern around the original circular structure.
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Streetmekka Esbjerg, Denmark: an abandoned train engine depot A couple of years earlier than Viborg's intervention, Esbjerg's Streetmekka is the first attempt to create a new concept street sports and cultural facility. Architecturally the new facility is a reinterpretation of the existing structure, which was originally designed as a typical roundhouse with a turntable in the central courtyard. New halls are placed in the same geometry in a variety of outdoor and indoor spaces, each with their distinctive function and expression, creating a coherent multifunctional street culture compound. The program includes a covered area for transition and bowl skate, interior and exterior street basket courts, a street dance area, an indoor street skate arena, workshop areas for DJschools and street art, meeting rooms, administration offices, a cafe, kitchen, changing rooms and a large social area and reception. Small niches are located throughout the building to promote informal hangouts in between activities. In the heart of the compound an enclosed street sport plaza and large outdoor social space is located. This is also the point of arrival where you immediately get an overview of all the activities and their individual location.
Streetmekka a Viborg, Danimarca Committente: Comune di Viborg e GAME con il support finanziario di Realdania, Lokale- & Anlægsfonden, TrygFonden e NordeaFonden Progettisti: Effekt (Tue Hesselberg Foged, Sinus Lynge, Ulrik Mathiasson, Christoffer Gotfredsen, Virginie Le Goffic, Yulia Kozlova, Evgeny Markachev, Nicolai Duedahl Hende) Collaboratori: BOGL, Rambøll, Thomas Andersen A/S Consulenti: Luke Jouppi, Lars Pedersen, Jonathan Linde, Copenhagen Bouldering, Nørlum Inaugurazione: 2018 Disegni: © EFFEKT Foto: © EFFEKT / Rasmus Hjortshøj
tieniti aggiornato, leggi gli approfondimenti on-line www.sporteimpianti.it/altri-impianti/ sporteimpianti.it
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NOTIZIE NEWS
a cura della Redazione
A Roma un impianto fisso per Obstacle Course Racing
È stato inaugurato la scorsa primavera il nuovo percorso a ostacoli per OCR (Obstacle Course Racing), una delle prime installazioni fisse in Italia, utile per la formazione degli allenamenti delle corse Spartan e Strongman. L’Obstacle Course Racing (OCR) è uno sport emergente che prevede un percorso, da fare correndo o camminando, in cui si incontrano vari ostacoli che richiedono un determinato impegno fisico per essere superati, ostacoli simili a quelli usati nell’addestramento militare. Le gare possono variare in distanza e difficoltà, spesso combinando trail running, road running e cross country running; il più delle volte vengono organizzate in località turistiche o centri sportivi con ostacoli installati per l’occasione (ne parliamo nello “Speciale Outdoor” alle pagine precedenti). Nato alla fine degli anni ‘80, l’OCR vede le prime manifestazioni organizzate solo a partire dal 2014; dal 2016 in Italia opera la F.I.O.C.R. Federazione Italiana Obstacle Course Races, per rappresentare, disciplinare e promuovere il movimento sportivo nazionale delle OCR, nel rispetto dei valori dello spirito olimpico, della salute e della crescita della persona attraverso la cultura e la pratica dello sport. Il Campionato Italiano Obstacle Course Race è il circuito agonistico ufficiale delle corse OCR ed è riconosciuto dalla Federazione Italiana OCR.
Il nuovo percorso di Obstacle Course Racing di Roma, realizzato da Legnolandia.
Il nuovo circuito di strutture OCR, utilizzate per il fitness e le gare tipo Spartan, è situato nella Power Area – Boot Camp all’aperto del grande Centro Sportivo di Italiana Fitness, nel Parco Kolbe di Roma. Al taglio del nastro, l’11 Maggio, era presente il Direttore Tecnico del settore Crossfit della Palestra “Italiana Fitness”, Fabio Casale, il tecnico allenatore di Urban Workout Roma Gianluca Marino ed il Vicepresidente di Legnolandia - che ha fornito le attrezzature -, David Cappellari. All’inaugurazione hanno partecipato anche diverse squadre di atleti dell’I.M.S.A. diretta dal responsabile Sebastiano “Gunny” Sgroi che ha collaborato con Legnolandia nella progettazione dei percorsi OCR. Le attrezzature per OCR proposte in questa struttura sono state progettate in collaborazione con l’associazione I.M.S.A. – International Military Sports Academy, impegnata non solo nella pratica ma anche nella divulgazione e nel miglioramento continuo di questa disciplina sportiva emergente. Viste le forti sollecitazioni a cui vengono sottoposte, le attrezzature devono essere molto robuste, e sono realizzate in legno di conifera di grossa dimensione. Le strutture vanno fissate a terra mediante annegamento di montanti in blocchetto di calcestruzzo, e le staffe di collegamento fra elementi sono in acciaio zincato o inox. Gli ostacoli sono garantiti contro la marcescenza del legno grazie allo speciale trattamento che avviene mediante iniezione in profondità di sali minerali: ne consegue una lunga durata, ottimale per la realizzazione di impianti fissi progettati con la collaborazione delle associazioni OCR.
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Milano-Cortina 2026, la vittoria e gli impianti
L’Italia, con l’accoppiata Milano-Cortina, si è aggiudicata l’edizione 2026 dei Giochi Olimpici invernali, vincendo sull’altra candidatura, quella di Stoccolma-Åre. Si tratta della quarta edizione di Giochi Olimpici ospitata in Italia, dopo Cortina 1956, Roma 1960 e Torino 2006. Con il progetto di Milano-Cortina, la priorità sarà sulla sostenibilità e sul lascito post-Olimpiadi: 13 delle 14 strutture sportive che ospiteranno i Giochi sono infatti già esistenti o saranno solo temporanee. Lombardia e Veneto, con i loro capoluoghi, si divideranno le cerimonie ufficiali, con quella inaugurale che si terrà in contemporanea a Cortina e Milano, mentre quella di chiusura si svolgerà presso l’Arena di Verona. Dal 6 al 15 marzo saranno organizzati i Giochi Paralimpici, che utilizzeranno in buona parte gli stessi impianti dei Giochi Olimpici. In zona Santa Giulia a Milano sarà costruito per l’occasione il PalaItalia, che ospiterà le competizioni di hockey su ghiaccio, mentre al Forum di Assago si disputeranno le gare di pattinaggio di velocità e short track. In Valtellina, a Livigno, si terranno le gare di snowboard e freestyle e a Bormio le competizioni di sci alpino maschile sulla pista Stelvio. A Cortina si disputeranno le gare femminili: il curling allo stadio olimpico, bob, slittino e skeleton alla nuova pista Monti, investimento da quasi 50 milioni di euro. In Trentino si disputeranno le gare di sci di fondo, salto e biathlon. I villaggi olimpici saranno tre, uno a Milano in zona Porta Romana, che diverrà residenza studentesca dopo i Giochi; uno temporaneo a Cortina d’Ampezzo e uno a Livigno, che sarà poi convertito in centro di allenamento per atleti.
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Più della metà dei nuovi impianti permanenti previsti per i Giochi Olimpici di Tokyo 2020 sono stati completati, a un anno dalla partenza ufficiale della manifestazione sportiva. Saranno utilizzati 43 impianti, di cui 8 permanenti di nuova realizzazione, 25 impianti già esistenti e 10 temporanei. Il Kasai Canoe Slalom Centre è l’ultimo degli impianti a essere stato inaugurato; ospiterà le competizioni di canoa slalom. Costruito dal Tokyo Metropolitan Government, è il primo impianto di competizione in canoa realizzato dall’uomo. Lungo circa 200 metri, conta una corsia di riscaldamento e una piscina. Le sedute temporanee saranno disponibili durante i Giochi e permetteranno di ospitare fino a 7500 spettatori. Durante le prove test inaugurali, l’impianto si è dimostrato essere all’altezza della complessità delle competizioni previste nei Giochi Olimpici, oltre che facilmente accessibile dal centro di Tokyo. Alla fine dell’evento, questo impianto continuerà a essere usato per le competizioni sportive nazionali e internazionali, ma sarà anche aperto al pubblico che potrà utilizzarlo per canoa e rafting.
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Tokyo 2020, completi più della metà degli impianti
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La nuova sede IOC: sostenibile, flessibile e dinamica Foto IOC / Luca Delachaux
Porta la firma 3XN la nuova sede del Comitato Olimpico Internazionale a Losanna, inaugurata in occasione del 125esimo anniversario della sua istituzione e costata 145 milioni di franchi svizzeri. Tre gli anni di lavori che si sono resi necessari per concludere l’opera, progettata dallo studio danese 3XN, affiancato dallo studio IttenBrechbuehl. La sede IOC ospiterà 500 impiegati, prima sparsi nelle varie sedi nella città. L’headquarter incorpora criteri rigorosi nell’efficienza energetica e di utilizzo delle acque ed è progettato secondo tre obiettivi chiave, movimento, flessibilità e sostenibilità e ha ricevuto tre delle più rigorose certificazioni in tema di sostenibilità: LEED v4 PLATINUM, con il più elevato punteggio mai realizzato, SNBS Platinum e Minergie P, che rendono l’Olympic House l’edificio più sostenibile al mondo. Infatti, per la sua realizzazione è stato usato il 95% del materiale proveniente dalla demolizione di precedenti fabbricati del CIO, mentre un serbatoio da 300 metri cubi permetterà il riciclo delle acque. Con la sua facciata dinamica e ondulata, l’edificio appare diverso da ogni angolo e rappresenta l’energia degli atleti in movimento. I suoi interni sono progettati con pochi limiti strutturali: si tratta di un ambiente aperto e flessibile, che si adatterà al cambiamento presente e futuro e che riflette il ruolo di IOC nell’ambito del Movimento Olimpico.
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Le medaglie di Tokyo 2020
Svelato il design delle medaglie che saranno assegnate ai Giochi Olimpici di Tokyo 2026, a firma di Junichi Kawanishi, direttore della Japan Sign Design Association e della Osaka Design Society, che è stato selezionato attraverso un concorso nazionale aperto a designer professionisti e studenti di design. Le medaglie riportano disegni con giochi di luce, a simboleggiare l’energia degli atleti e di coloro che li sostengono, rappresentando il modo in cui essi lottano per la vittoria e ispirati ai temi olimpici della diversità e dell’amicizia. Si tratterà in tutto di 5000 medaglie in metallo riciclato, raccolto da dispositivi elettronici: con lo slogan “Sii migliore, insieme – per il pianeta e le persone” il CIO intende rendere i Giochi Olimpici di Tokyo i più ecologici e sostenibili di sempre. L’idea delle medaglie “riciclate” non è nuova ai Giochi Olimpici: era già stata sperimentata in altre edizioni, tra cui Rio 2016, dove circa il 30% delle medaglie in bronzo e argento era proveniente da materiali riciclati. La stessa attenzione al riciclo è stata posta ai nastri delle medaglie e alle divise dei tedofori, che saranno prodotte utilizzando bottiglie di plastica riciclate.
Cori (Lt), centro sportivo in project financing
La giunta comunale di Cori, in provincia di Latina, ha preso atto della relazione tecnico-economica preliminare di project financing della società Sveco Spa, avente come oggetto il recupero, la valorizzazione e il potenziamento del centro sportivo polifunzionale di Stoza, che comprende piscina, palestra, campi da tennis. L’investimento complessivo ammonta a 3.750.000 euro. Ora la società dovrà formulare il progetto di fattibilità, corredato dalla documentazione necessaria e completo sotto il profilo tecnico, contabile e amministrativo. Sarà indetta una conferenza di servizi per stendere un Protocollo di Intesa, finalizzato alla fattibilità della proposta. Il progetto di finanza, redatto dalla Sveco, prevede il completamento, la ristrutturazione, l’ammodernamento interno ed esterno delle strutture e degli impianti, l’arredo delle aree esterne e l’abbattimento delle barriere architettoniche.
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Milano Sono partiti a luglio i lavori di realizzazione della nuova piscina milanese, in via Fatebenesorelle, in zona Moscova. Si tratterà di un impianto con due vasche, spogliatoi, palestra, area ristoro, uffici, infermeria, solarium; il costo dell’intervento, che durerà circa 6 mesi, sarà di 5 milioni di euro. «È partito un intervento molto atteso per il quartiere Moscova, che andrà ad ampliare l’offerta di strutture sportive in città», hanno dichiarato gli assessori allo sport Roberta Guaineri e all’urbanistica Pierfrancesco Maran. È solo uno degli interventi che andranno a potenziare la dotazione impiantistica della città in vista delle Olimpiadi 2026, tra i quali sono previsti il Palaitalia a santa Giulia, la riqualificazione del Palasharp e dello stadio del ghiaccio di via Ciclamini, la piscina in quartiere Adriano: tutti interventi che saranno attuati in sinergia tra pubblico e privato. Per quanto riguarda la piscina in via Fatebenesorelle, tra le opere previste rientrano anche la riqualificazione della strada, nuovi marciapiedi e scivoli, parcheggi e arredi.
conclusione dei lavori è prevista per settembre 2019. Il progetto dei lavori, avviato già nel 2018, costerà circa 800 mila euro, di cui 500 mila coperti dall’Accordo Quadro Sport e gli altri 300 mila dal Patto per Genova. L’intervento a Villa Gentile fa parte
degli investimenti del Comune sui centri sportivi cittadini e si integra con quanto già fatto nella piscina di Voltri, attualmente in corso di realizzazione, in quella di Pra’ e con la progettazione della palestra di Multedo. «Quello dedicato a Villa Gentile, casa
dell’atletica genovese, è l’ennesimo intervento importante dedicato alla valorizzazione dell'impiantistica sportiva della nostra città», ha affermato il consigliere delegato allo sport del Comune di Genova, Stefano Anzalone. «Sono particolarmente feli-
Genova Il complesso di Villa Gentile è interessato in questi giorni dai lavori di manutenzione straordinaria che, oltre al ripristino delle condizioni d’uso, sono finalizzati all’ottenimento dell’omologazione della Fidal. Gli interventi specifici riguarderanno la riqualificazione della pista di atletica leggera ad anello e di tutte le pedane, la mezzaluna per il salto in alto e il lancio del giavellotto. Tra i lavori di ristrutturazione sono compresi anche l’allargamento dell’ingresso per permettere l’accesso ai bus, l’illuminazione e la messa a norma delle gradinate per l’accesso anche alle persone diversamente abili. Le opere sono coordinate dall’Assessorato ai lavori pubblici e manutenzioni e la
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ce dell'attenzione che questa Amministrazione sta continuando a rivolgere al mondo sportivo».
Cesenatico (Fc) Per la piscina comunale di via Saffi, di recente acquisita al patrimonio comunale, la Giunta ha stabilito un intervento di riqualificazione a carattere impiantistico, volto a garantire un miglioramento delle condizioni di sicurezza e igienico-sanitarie, anche in ottemperanza a quanto stabilito dalla Asl. Saranno rifatti in parte gli infissi e alcune porzioni della guaina di copertura per un importo complessivo di circa 386 mila euro. «Si tratta di interventi necessari sugli impianti piuttosto datati, che non potevano essere rimandati, per questo motivo la struttura rimarrà chiusa nei mesi estivi, al fine di completare le opportune
migliorie», ha dichiarato l’assessore ai lavori pubblici Valentina Montalti.
San Benigno Canavese (To)
dell’Alpina; per la sua realizzazione sono stati impiegati circa 100 mila euro. Tutt’intorno all’area sarà effettuata la semina a prato erboso e si provvederà a installare un impianto di videosorveglianza e una capiente tettoia in legno. Alla cerimonia del taglio del nastro era presente il sindaco.
Nel mese di giugno è stata inaugurata l’area fitness all’aperto, come parte della generale riqualificazione dell’area verde presso la strada
Torino
San Benigno Canavese (To), la nuova area fitness in strada dell’Alpina.
È stata riaperta l’area giochi di via Fattorelli, resa disponibile ai cittadini dopo l’intervento di riqualificazione finanziato dal progetto AxTO. I tecnici del verde pubblico hanno installato nuovi giochi, uno scivolo, tre giochi a molla, un combinato con ponticello, un’altalena e una casetta con pannelli e giostra rotante. Per ciascun gioco è stata sistemata la pavimentazione in sicurezza di gomma; nuova anche la recinzione metallica che delimita l’area.
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Lecco Sono stati affidati, per circa 40 mila euro, i lavori di sostituzione delle sedute spettatori sugli spalti dello stadio comunale di calcio. «I lavori
Lecco, i lavori allo stadio comunale.
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attorno e all’interno dello stadio di calcio della città di Lecco continuano senza sosta», ha sottolineato l’assessore alle opere pubbliche del comune di Lecco, Corrado Valsecchi. «Terminati i lavori di sistemazione e allargamento dei marciapiedi siti lungo via don Pozzi, è partita allo stadio la sostituzione dei vecchi seggiolini e la collocazione di ulteriori nuove sedute a cura della ditta incaricata dal comune di Lecco». Gli oltre 2000 seggiolini troveranno spazio nella tribuna centrale, laterale e nel settore distinti e, visivamente, tributeranno omaggio a Lecco, rendendo visibile il nome della città. Sarà infine realizzata una nuova cabina del G.O.S. e verrà ampliato il sistema di video-sorveglianza.
naria del campo sportivo. A Guardea, in località Frattuccia, 20 mila euro serviranno a riqualificare l’impianto sportivo e poco più sarà impiegato nell’impianto sportivo di Colle Lungo, nel comune di Baschi, per la manutenzione straordinaria.
Una somma di circa 40 mila euro sarà impiegata in diversi altri impianti: a santa Maria in Neve di Calvi nell’Umbria per la messa a norma degli impianti elettrici del complesso sportivo, a Poggio di Otricoli per il campo polivalente, per la manutenzione degli
impianti sportivi in frazione Mattarella di Ferentillo e Toscolano di Avigliano Umbro, per la ristrutturazione del campo di Cerasola di Campello sul Clitunno. Più di 20 mila euro saranno destinati alla manutenzione straordinaria dell’impianto sportivo di Colle Lungo
Capoterra (Ca) A Rio san Girolamo è stato inaugurato il nuovo impianto sportivo comunale in presenza di sindaco, assessore e consiglieri comunali. Sarà lo Sporting Club Easy a gestire la nuova struttura composta da campi da tennis e calcetto in erba sintetica, completi di spogliatoi.
Perugia Sulla base di 34 domande di contributo avanzate dai vari Comuni umbri, la regione ha definito il finanziamento per un totale di 400 mila euro per la manutenzione straordinaria e la riqualificazione dei campi sportivi, campi da calcetto e tennis in undici comuni: Allerona, Guardea, Calvi dell’Umbria, Oricoli, Ferentillo e Avigliano Umbro in provincia di Terni e Vallo di Nera, Scheggino, Sant’Anatolia di Narco, Campello sul Clitunno nel Perugino. Nella frazione di Meggiano a Valle di Nera saranno sistemati gli spogliatoi del campo sportivo polivalente, con manutenzione straordinaria ed efficientamento energetico, per la somma di 40 mila euro; in frazione Ceselli a Scheggino, ancora per circa 40 mila euro, sarà sistemato il campo da calcetto, con il rifacimento del manto e la messa in sicurezza del muretto di recinzione. In frazione Grotti, a sant’Anatolia di Narco, saranno impiegati 40 mila euro per il campo da tennis e per Allerona altrettanti soldi saranno destinati alla manutenzione straordi-
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a Baschi. I lavori relativi ai finanziamenti dovranno essere ultimati entro il 31 ottobre e gli impianti andranno collaudati entro il 15 novembre.
Atrani (Sa) Il campo sportivo di Atrani è stato ufficialmente intitolato alla memoria dell’ex sindaco Pio Eugenio Amodeo. L’ex sindaco, nei trent’anni di mandato, ha fortemente voluto la costruzione del campetto che è stato ristrutturato con una nuova area di gioco, servizi igienici e spogliatoi e arredi interni. In particolare nell’area di gioco sono stati rifatti il massetto, la canalizzazione e il manto erboso. Ha commentato il vice sindaco, Michele Siravo: «Abbiamo voluto fortemente la ristrutturazione del campo sportivo perché riteniamo che sia importante investire in un settore come lo sport per i giovani». Così si è
espresso il sindaco, Luciano de Rosa Laderchi: «È il giusto e doveroso riconoscimento all’uomo che, avendo praticato in gioventù attività agonistica, capì l’importanza che occupa lo sport nella vita dei giovani; esso rappresenta un modo per socializzare, per imparare ad ascoltare, a osservare le regole e ad avere rispetto per i compagni».
Miglierina (Cz) Il sindaco Pietro Hiram Guzzi ha inaugurato il campetto polivalente, opera finanziata grazie al contributo Sport e Periferie, che permette di realizzare interventi edilizi per l’impiantistica sportiva volti a recuperare e riqualificare impianti esistenti. Il progetto è stato
realizzato dall’ufficio tecnico comunale e rientra tra i quattro finanziati in provincia di Catanzaro: si è trattato della ristrutturazione degli spogliatoi e del campo, che ha visto la realizzazione di un nuovo fondo per renderlo più resistente alle intemperie, con manto in erba sintetica e un impianto di illuminazione. Dopo l’inaugurazione si è svolto un torneo di calcetto.
Bitonto (Ba) Ampliamento con una nuova curva per lo stadio Città degli Ulivi di Bitonto. L’impianto verrà ampliato con un nuovo settore che sarà collocato dal lato di via Megra e che metterà a disposizione dei sostenitori bitontini 644 posti a sedere distribuiti in sette gradoni. La curva sarà alta 5,60 metri e la lunghezza del settore sarà 42 metri. I lavori dovrebbero svolgersi entro l’estate.
Miglierina (Cz), il nuovo campo polivalente comunale.
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fondata da Pietro Chianchiano periodico di informazioni tecnico-sociali su attrezzature e impianti sportivi e ricreativi, piscine e impianti acquatici, disegno urbano e ambientale Technical-social magazine on recreational, acquatic and sports facilities, pools, equipments, environmental & urban furnishing Direttore editoriale / managing editor Bruno Grillini Direttore responsabile / editor Maria Carbone Direttore artistico / art director Fabio Passoni Amministrazione / administration Eva Carballo Segreteria di redazione / editorial secretary Daniela Bonetti Hanno collaborato / contributors Maria Carbone, Simone Cola, Riccardo Consoli, Tommaso Empler, Bruno Grillini, Tomaso Grillini, Cesare Lino, Albano Marcarini, Sabina Orrico, Mary Kate Russo, Joseph Wolfe Fotografie / photos Archivio Tsport / Tsport archive Archivio Shutterstock.com Francesca Avanzinelli, Luca Delchaux, Rasmus Hjortshøj, Sergio Ferrero, Beatrice G., Bruno Grillini, Tomaso Grillini, Fabio Passoni, Pool Fotografi Universiade Napoli 2019, Filippo Romano, Andrea Vignoli Redazione, pubblicità, amministrazione / editorial department, advertising & management office SeiMedia srl - via Per Robecco 91 – 20092 Cinisello Balsamo, Milano Tel. (+39) 02 23052147
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9.7 - Commenti Camera dei Deputati – Servizio Studi XVIII Legislatura Impianti sportivi e promozione dello sport 10 luglio 2019
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IL Servizio Studi della camera dei deputati ha pubblicato, il 10 luglio scorso, il periodico resoconto sul complessivo sistema di agevolazioni, incentivi e risorse che lo Stato dispone a favore dell’impiantistica sportiva e per la promozione dello sport. L’intero documento, completo di collegamenti ipertestuali a tutte le leggi, norme, circolari ivi citate, è reperibile sul portale www.sporteimpianti.it Qui pubblichiamo il testo, sfrondato di alcune parti che non sono significative per una lettura organica.
#tsport328 Legislazione italiana 9.1 – Sport
85 2 71 6 31 III cop. 82 31 2 23 15 1 79 16 84 3 8 80 81 IV cop. 83 II cop. 86 24 15
Disegno di legge n. 1372 Deleghe al Governo e altre disposizioni in materia di ordinamento sportivo, di professioni sportive nonché di semplificazione approvato dalla Camera dei deputati il 27 giugno 2019 Il documento del Servizio Studi fa menzione di questo disegno di legge, appena approvato dalla Camera, e che contiene alcune novità che interessano il mondo dello sport. Il disegno di legge è suddiviso in diversi settori di interesse: Disposizioni in materia di ordinamento sportivo; Disposizioni in materia di professioni sportive; Disposizioni di semplificazione e sicurezza in materia di sport.
Ai primi di gennaio abbiamo dato la notizia che la riforma del Coni era approvata. Si trattava della norma, contenuta nella legge di bilancio 2019, che sanciva la nascita della società Sport e Salute, dipendente dal Ministero dell’Economia, al posto della Coni Servizi. Veniva quindi definita una delega al Governo per completare il processo di riforma dello sport nazionale con un apposito disegno di legge. Ecco dunque che il Disegno di Legge n. 1372, veniva licenziato dalla Camera il 27 giugno scorso, per passare all’esame del Senato. È noto, però, che con la riforma di cui sopra, sono state sottratte al Coni molte competenze, prima fra tutte quella sulla distribuzione dei fondi alle Federazioni sportive, nonostante un tentativo di mediazione che aveva portato alla rassicurazione che il finanziamento delle federazioni avverrà “anche sulla base degli indirizzi generali adottati dal Coni in armonia con i principi dell’ordinamento sportivo internazionale”, per mantenere i corretti rapporti con il Cio (Comitato Olimpico Internazionale) e i suoi principi di indipendenza. La Commissione Istruzione pubblica, beni culturali, ricerca scientifica, spettacolo e sport del Senato, presso cui il disegno di legge è in esame, ha convocato in audizione il presidente del Coni Malagò alla fine di luglio; ascoltato ufficialmente per la prima volta, Malagò ha espresso con forza il suo dissenso. Al momento in cui scriviamo, pertanto, il Disegno di Legge è ancora oggetto di acceso dibattito.
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