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anno XLV - MARZO APRILE 2020 - Poste Italiane S.p.A. Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 1 LOM/MI/4814 - Milano Roserio CMP - Euro 13,00 ISSN 1121-6913

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Tsport 332

| Anno XLV SOMMARIO | Marzo Aprile 2020

PROGETTI projects 8

JOSEPH WOLFE STADI E CAMPI DI CALCIO TIRANA (ALBANIA) NUOVO STADIO NAZIONALE

RUBRICHE topical columns

DI

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Stadiums and soccer fields / Tirana: Albania's new National Stadium

BRUNO GRILLINI OPINIONE LOCKDOWN DI

Opinion / Lockdown

Design: Archea Associati

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PALAZZETTI E PALESTRE / Halls and gyms

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DI

BRUNO GRILLINI ORIO AL SERIO (BERGAMO) NUOVO PALAZZETTO DELLO SPORT

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A CURA DI ALBANO MARCARINI TSTORIA LO STADIO QUEMAL STAFA DI TIRANA

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A CURA DI

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A CURA DI

Orio al Serio: New Sports Hall

NOTIZIE

SABINA ORRICO

Design: studio28architettura

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CESARE LINO CARVICO (BERGAMO) PALESTRA COMUNALE DI

Carvico: Public gym hall Design: Roberto Sacchetto MSA + partners Srl

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MARY KATE RUSSO FIRENZE NUOVA PALESTRA DI BOXE DI

Florence: A new boxing gym Design: archh. Monica Fantappiè, Daniele Squilloni

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MARIA CARBONE ATLETICA LEGGERA MILANO RIQUALIFICAZIONE DELLA PISTA AL CENTRO SAINI DI

Athletics / Milan: regeneration of the athletics track at the Saini Centre Design: arch. Giuseppe De Martino

ALLEGATI appendixes I-XVI SCHEDE TECNICHE Standard dimensionali 1.25 – Nuoto 1.29 – Pallanuoto 1.57 – Tuffi Federazioni e leghe 12.25 – FIN - nuoto

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SABINA ORRICO REGIONI PROVINCE COMUNI


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Year XLV | CONTENTS | March April 2020

SPECIALE special 47

BRUNO GRILLINI REPORTAGE SPECIALE ACQUA: IMPIANTI PUBBLICI E PRIVATI A CURA DI

Reportage / Special aquaticity: public and private facilities

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BEA RISPOLI IMPIANTI PER IL NUOTO GAGGIO MONTANO (BOLOGNA) EFFICIENTAMENTO ENERGETICO DELLA PISCINA COMUNALE DI

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Swimming centres Gaggio Montano: improving energy efficiency of the municipal swimming pool

JOSEPH WOLFE IMPIANTI PER IL NUOTO SALISBURGO (AUSTRIA) PARACELSUS BAD & KURHAUS DI

Swimming centres Paracelsus Bad & Kurhaus, Salzburg, Austria Design: Berger+Parkkinen Associated Architects

SeiMedia srl via Per Robecco 91 - 20092 Cinisello Balsamo (Mi) Tel. (+39) 02 23052147 - Fax (+39) 02 02 23055769 www.sporteimpianti.it E-mail: info@seimedia.it

anno XLV - MARZO APRILE 2020 - Poste Italiane S.p.A. Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 1 LOM/MI/4814 - Milano Roserio CMP - Euro 13,00 ISSN 1121-6913

Design: Lotti Architetti Associati

i SeiMedia - Sport&Impianti.it c Tsportmagazine f Sporteimpianti.it Speciale Acqua

impianti pubblici e privati

In copertina: Il parco acquatico Obshoron a Dushanbe, Tajikistan. Progetto a pag. 58

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COSTRUIAMO PAVIMENTI SPORTIVI PER L‘ATLETICA

PER I FUTURI CAMPIONI

Pista atletica allo Stadio Quercia, Rovereto Il nuovo manto REGUPOL AG riscuote continuamente commenti positivi per le caratteristiche di prestazionalità e comfort sia dagli atleti partecipanti alle competizioni, ma anche da quanti la frequentano quotidianamente per gli allenamenti.

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Lockdown L’OPINIONE

di Bruno Grillini

Nella prima foto (di He Jinghua) la didascalia recita: il 28 gennaio 2020, colpiti dalla “epidemia di polmonite di Wuhan" nella città di Huai'an, provincia di Jiangsu, Cina, i cittadini indossano mascherine per svolgere una moderata attività sportiva all'aperto. L’altra foto (di ph.FAB) è stata ripresa a San Siro il 19 febbraio, durante la partita di Champions League tra Atalanta e Valencia: 45.000 tifosi, tra bergamaschi e valenciani, accalcati gomito a gomito sugli spalti. La partita è stata additata da qualche fonte come possibile motore del focolaio orobico dell’epidemia. Ma d’altra parte, l’immagine dello stadio (e dello sport-spettacolo in generale) è questa. Sarebbe mai pensabile un calcio a stadi vuoti? Lo si immagina in queste settimane, temporaneamente, per un mero calcolo relativo al funzionamento dei Campionati. Oggi, che siamo chiusi in casa e lavoriamo (chi può) in “smart working” possiamo solo fare generiche considerazioni: non sappiamo – in questo momento – quando e a quali condizioni si ricomincerà a riempire gli impianti sportivi, vuoi per assistere agli spettacoli agonistici, vuoi per praticare quello “sport per tutti” che abbiamo sempre sostenuto e che da tante settimane ci è negato. Immaginiamo però che si tratti di una pausa, un intoppo nel flusso della storia, e che presto ripartiremo. Ecco allora nelle pagine di Tsport la consueta rassegna di nuovi spazi sportivi, oggi vuoti, ma pronti a riecheggiare delle voci di atleti e tifosi, forse gli stessi di ieri, forse migliori.

Opinion

Lockdown In the first photo (by He Jinghua) the caption reads: On January 28, 2020, affected by the "Wuhan pneumonia epidemic" in Huai'an City, Jiangsu Province, China, citizens took the initiative to wear masks to moderately carry out outdoor fitness activities. The other photo (by ph.FAB) was taken in San Siro on 19 February, during the Champions League match between Atalanta and Valencia: 45,000 fans from Bergamo and Valencia crowded closely together in the stands. The match has been pointed out by some sources as a possible engine of the orobic outbreak of the epidemic. But on the other hand, the image of the stadium (and the sport-show in general) is this one. Would it ever be conceivable to have a football in empty stadiums? It is imagined in these weeks, temporarily, for a mere calculation of the running of the Championships. Today, when we are closed at home and operating (who can) in "smart working" we can only make generic considerations: we do not know - at this moment - when and under what conditions we will start to fill the sports facilities again, either to watch the competitions, or to practice that "sport for all" that we have always supported and that we have been denied for so many weeks. Let's imagine, however, that this is a pause, a hiccup in the flow of history, and that we will soon start again. Here then in the pages of Tsport the usual review of new sports spaces, now empty, but ready to echo the voices of athletes and fans, perhaps the same as yesterday, perhaps better.

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STADI E CAMPI DI CALCIO STADIUMS AND SOCCER FIELDS

Tirana (Albania)

Nuovo Stadio Nazionale di Joseph Wolfe

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Il nuovo stadio, progettato da italiani come lo storico Qemal Stafa oggi demolito, è un complesso multifunzionale che vuol essere volano per la rigenerazione di una parte fondamentale della capitale albanese. Con una rilevante partecipazione del privato che gestirà tutte le funzioni extra sportive.

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STADIUMS AND SOCCER FIELDS | STADI E CAMPI DI CALCIO

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Il nuovo Stadio Nazionale dell’Albania, posto nella parte terminale dell’asse principale della città di Tirana, è stato inaugurato il 17 novembre scorso in occasione della partita Albania-Francia valida per le selezioni agli Europei di Calcio 2020. Si tratta di un intervento di sostituzione edilizia in quanto ubicato nella stessa area dove sorgeva l’originale complesso sportivo dedicato all’atletica e al calcio disegnato alla fine degli anni Trenta dall’architetto fiorentino Gherardo Bosio. L’edificio, ad eccezione della struttura monumentale di ingresso della tribuna autorità, è stato completamente demolito e ricostruito con l’obiettivo di realizzare un impianto capace di soddisfare gli standard Uefa, un impianto per il calcio integralmente coperto con annessi servizi, funzioni e attività che facciano vivere l’edificio tutti i giorni con continuità. Una precisa richiesta era inoltre quella di realizzare un monumento contemporaneo in grado di valorizzare, attraverso un’infrastruttura dedicata allo sport, l’immagine e il ruolo della capitale albanese. Si tratta di un investimento da 80 milioni di euro: 70 finanziati dall’impresa Albstar che ha selezionato il team italiano per la progettazione, e costruito interamente l’opera di cui ha mantenuto in proprietà e in gestione tutte le funzioni extra sportive (gli spazi commerciali ubicati al piano terra, l’edificio per uffici

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Nella doppia pagina di apertura, il nuovo stadio con la torre ad uso commerciale (ospiterà un albergo), sullo sfondo della periferia urbana e dei colli che circondano Tirana; si confronti il paesaggio con l’immagine degli anni ’40 nella nota storica al termine del servizio.

In questa pagina, in alto, planimetria generale del nuovo stadio con la antistante piazza monumentale. In basso, pianta del primo livello; nella pagina di fronte, il secondo e il terzo livello.

In the double opening page, the new stadium with the tower for commercial use (it will host a hotel), against the backdrop of the urban periphery and the hills surrounding Tirana; compare the landscape with the image of the 1940s in the historical note at the end of the service. On this page, at the top, general plan of

the new stadium with the monumental square in front. Below, plan of the first level; on the opposite page, the second and third levels.

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STADIUMS AND SOCCER FIELDS | STADI E CAMPI DI CALCIO

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sovrastante la parte monumentale originaria e la torre-hotel alta oltre cento metri). Ulteriori 10 milioni di euro sono stati stanziati della federazione calcistica albanese, che gestirà la parte sportiva del complesso che oltre al campo di gioco e alle tribune comprende gli spogliatoi e le palestre poste al di sotto della piazza antistante l’ingresso monumentale. Sono previste ricadute dirette sulla rigenerazione del quartiere che alzeranno il valore immobiliare di un’area, tanto importante dal punto di vista della localizzazione urbana ma fino adesso degradata. Per i progettisti si è trattato di soddisfare le richieste di una committenza privata con la necessità di un intervento economicamente sostenibile. La demolizione del vecchio stadio si è resa necessaria per poter aumentare la capienza dell’impianto, coprirlo in ogni ordine di posto (i posti seduti in tribune coperte sono circa 22.000), conservando al contempo lo stesso ruolo simbolico che la struttura originaria rivestiva all’interno della città. Inoltre, per rispettare la storia e la tradizione del luogo e poter mantenere lo stadio all’interno dello stesso sedime, pur ampliandone la capacità, sono state adottate soluzioni progettuali e tipologiche innovative.

Stadiums and soccer fields

Tirana: Albania's new National Stadium The new National Stadium of Albania was inaugurated on 17 November 2019 on the occasion of the Albania-France match valid for the selections at the European Football Championship 2020. The objective of the intervention was to create a contemporary monument able to enhance, through an infrastructure dedicated to sport, the image and role of the Albanian capital. It is a building replacement because it is located in the same area where the original sports complex dedicated to athletics and football, designed in the late

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In alto, particolare dell’ingresso monumentale nel quale è stata ricostruita, con un’operazione di restauro filologico, la doppia rampa e parte della balaustrata superiore della facciata originale del ’40 rivestita in travertino senese. Al centro, sulle due pagine, una vista d’angolo; in basso, il prospetto frontale

caratterizzato dalle lamelle verticali bianche e rosse (i colori della bandiera albanese), quale citazione della trama dei tappeti tradizionali locali.

At the top, detail of the monumental entrance in which the double ramp and part of the upper balustrade of the original façade of the 1940s covered in Sienese travertine has been reconstructed with a philological restoration. In the centre, on the two pages, a corner view; at the bottom, the front elevation cha-

racterized by vertical red and white lamellas (the colors of the Albanian flag), as a quotation from the weft of the traditional local carpets.

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In alto il catino dello stadio; in basso, particolare della tribuna centrale, separata dal campo attraverso una balaustra in vetro a prova di sfondamento. Le facciate interne e l’intradosso della copertura sono rivestiti con pannelli metallici in diverse tonalità di grigio.

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At the top, the stadium's basin; at the bottom, detail of the central grandstands separated from the pitch by a breakthroughproof glass balustrade. The internal facades and the intrados of the roof are covered with metal panels in different shades of grey.

STADIUMS AND SOCCER FIELDS | STADI E CAMPI DI CALCIO

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thirties by the Florentine architect Gherardo Bosio, stood. The building, with the exception of the monumental structure at the entrance to the authority grandstand, has been completely demolished and rebuilt with the aim of building a facility capable of meeting Uefa standards, to create a fully covered football facility with annexed services, functions and activities capable of making the building live every day with continuity. The functional program includes arena, hotel, football services, shopping center, offices, parking. The total number of seats in covered stands is 22,000.

Nuovo Stadio Nazionale dell’Albania, Tirana Committente e Impresa di Costruzione: ALB STAR shpk in collaborazione con FSHF Associazione Calcio Albania Società di Strutture in Acciaio: APM ltd Progetto Architettonico: Archea Associati (Marco Casamonti, Laura Andreini, Silvia Fabi, Giovanni Polazzi) Gruppo del progetto: Francesco Dall’Ò (chief architect), Emiliano Romanazzi, Alessandro Riccomi Gruppo di progettazione: Giovanni Cinquini, Susanna Fagotti, Leonardo Lovecchio, Antonio Miano, Giacomo Panfili, Giacomo Pazzaglia Supervisione Artistica in cantiere: Francesco Montani, Mattia Borrione, Sara Casciano Consulenti locali: Atelier 4 Ingegneria strutturale: AEI Progetti (Niccolò De Robertis, Stefano Valentini), Archest (bleachers) Ingegneria impiantistica: STUDIO TI, TFE ingegneria, OE officina elettrica Restauro parte storica: Tacheolab Fine lavori: novembre 2019 Parapetti in vetro: Faraone Srl Pannelli rivestimento: Elcom System Spa Foto: Pietro Savorelli

In alto scorcio del campo dalle gradinate, sempre delimitato da balaustre in vetro. In basso, la piazza monumentale, nello stile italiano degli anni ’30, che inquadra l’ingresso allo Stadio.

Above view of the pitch from the stand also bordered by glass balustrades. Below, the monumental square, in the Italian style of the '30s, which frames the entrance to the Stadium.

tieniti aggiornato, leggi gli approfondimenti on-line

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www.sporteimpianti.it/stadi-e-campi-di-calcio/

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TSTORIA

la storia vista da Sport&Impianti

Lo Stadio Quemal Stafa di Tirana

a cura di Albano Marcarini

Il 16 aprile 1939 il re d’Italia Vittorio Emanuele III assumeva per sé e per i suoi successori la Corona d’Albania. L’evento non era altro che il risultato di una progressiva ingerenza del regime fascista nella politica del paese balcanico e uno degli obiettivi espansionistici per il controllo del Mare Adriatico. Com’è d’uso nelle colonie, l’Italia inizia subito la sua presenza con forti investimenti in lavori pubblici, anzi nel caso dell’Albania la intensifica essendo, fin dal 1924, impegnata nel miglioramento delle vie di comunicazioni stradali e nella costruzione dei porti. Tirana, nel 1939, contava 35 mila abitanti e poteva contare da alcuni anni su un piano di sistemazione urbanistica, studiato dall’architetto romano Armando Brasini, basato sulla realizzazione di Tirana Nuova, sorta di città giardino, a sud del Bazar e del quartiere delle moschee, abbellita da ville e giardini, sede dei consolati stranieri e degli edifici ministeriali in via di edificazione. Nei pressi del viale Savoia, l’asse direttore della nuova espansione, nell’agosto 1939, quindi neppure quattro mesi dopo l’annessione, Costanzo Ciano pone la prima pietra alla costruzione dello stadio che secondo gli

intendimenti del progettista, il fiorentino Gerardo Bozio, doveva ospitare 15 mila spettatori, vale a dire quasi la metà della popolazione cittadina. Quindi non solo un’opera pubblica, ma una vero impianto monumentale, fedele ai criteri olimpici, in forma ellittica, interamente rivestito in marmo. Un progetto ambizioso ma coerente con le temperie del periodo. I lavori, contrariamente alla frenesia che accompagnava spesso le opere mussoliniane, procedettero a rilento. Nel 1943 si bloccarono con la capitolazione dell’Italia nella guerra mondiale. Nell’immediato dopoguerra divenne un simbolo della rinascita comunista del Paese e grazie al lavoro di volontari fu infine completato e intitolato a Qemal Stafa, fondatore del Partito Comunista Albanese ed eroe antifascista: un curioso, ma prevedibile, contrappasso storico. Il 7 ottobre 1946 vi si giocò il primo incontro di calcio, nell’ambito della Balkan Cup, dove la squadra nazionale a suggello dell’opera appena inaugurata, fece giustizia di team ben più accreditati come la Jugoslavia, la Romania (battuta in finale per 1 gol a zero) e la Bulgaria.

A sinistra, dall’alto: - L’ingresso monumetale allo Stadio visto da Google Street nel 2016 poco prima della demolizione. Il nuovo Stadio ne conserva solo l’avancorpo bugnato. - In una mappa topografica del 1975 si osserva ancora l’asse monumentale che dal centro di Tirana conduce allo Stadio (contrassegnato con una stella) attraverso il quartiere-giardino. - L’Italia e le sue colonie evidenziate in verde in una carta dell’Istituto Gegrafico De Agostini stampata nel 1939. Qui sopra il cantiere dello Stadio in una foto del 3 maggio 1940. È visibile, sulla sinistra, la tribuna in costruzione con l’ingresso munumentale. (Istituto Luce)

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PALAZZETTI

e Palestre Le palestre possono avere funzioni, e quindi dimensioni, molto diverse. Dal semplice locale in cui si può praticare della ginnastica, ai contenitori disegnati per accogliere campi sportivi coperti in conformità alle norme federali, con uno spazio adeguato per il pubblico, e allora li chiamiamo palazzetti. Nella rassegna che segue prendiamo in esame tre esempi di diversa ampiezza, ciascuno dotato di una sua caratterizzazione che lo distingue dall’anonimità di un semplice capannone. Andiamo dal palazzetto multifunzionale come quello inaugurato lo scorso gennaio in provincia di Bergamo, arricchito dalla ricerca di materiali studiati

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Orio al Serio (Bergamo)

Nuovo palazzetto dello sport

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per una efficacia estetica e funzionale; alla palestra scolastica del tutto innovativa nelle modalità costruttive, anche questa nella bergamasca; ad una piccola palestra di Firenze realizzata espressamente per uno specifico sport, il pugilato. Palestre che sono (lo diciamo in questo momento particolare) luoghi fondamentali di socialità e di aggregazione, e ci piace quindi essere di augurio presentandole con questa immagine di sfondo, dove si abbracciano, in posa prima della partita, le ragazze della Nuova Polisportiva Orio e del Lemen Volley Petrosino nel palazzetto di Orio al Serio.

Carvico (Bergamo)

Palestra comunale

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Firenze

Nuova palestra di boxe


THE NEW GENERATION OF CLAY TENNIS COURTS REDPLUS.EU

REDPLUS TECHNOLOGY. THE FIRST NATURAL HYBRID GREEN CLAY


PALAZZETTI E PALESTRE HALLS AND GYMS

Orio al Serio (Bergamo)

Nuovo palazzetto dello sport di Bruno Grillini

Una realizzazione importante per le società sportive del territorio, resa possibile dall’adozione di una procedura di Partenariato Pubblico Privato: si giocherà a basket, volley e calcio a cinque.

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A poco più di un anno dall’inizio dei lavori, il Palazzetto di Orio al Serio è stato completato e messo a disposizione delle società sportive del territorio. La cerimonia inaugurale – sottolineata dal contrappunto degli arei in decollo dalle piste aeroportuali, distanti appena 600 metri – è stata caratterizzata dagli interventi delle autorità e degli ospiti che hanno mostrato l’orgoglio della comunità e anche l’emozione per il risultato raggiunto. Tutte le parti hanno dovuto infatti affrontare senza scoraggiarsi le difficoltà opposte agli inizi dalla burocrazia: cinque anni fa, quando fu messa in cantiere l’idea del nuovo palazzetto, la Corte dei Conti non riconosceva ancora la possibilità di una formula come il Partenariato Pubblico-Privato per realizzare opere pubbliche. Quando infine è arrivato il pronunciamento favorevole, la procedura si è dimostrata – in questo come in molti altri casi di ci abbiamo dato conto su queste pagine – il metodo più efficace per consentire la realizzazione di opere a destinazione pubblica in partnership con un finanziatore privato.

Il palazzetto La struttura, nella apparente semplicità di impianto, è in realtà molto articolata, sfruttando il volume su diversi livelli. La superfice di gioco, di 765 mq, è collocata a circa 1,50 m di altezza rispetto alla quota d’ingresso, tanto che dall’atrio si possono già osservare gli atleti “dal basso in alto”; al di sopra dell’atrio è ricavata una sala riunioni per 40 persone, anch’essa affacciata, con ampie finestre, sul campo. Al di sotto della quota di gioco, trova spazio invece una palestra polivalente da 249 mq, adatta a qualunque attività sportiva che non richieda l’uso della palla. Nel complesso, le funzioni previste sono: - una sala di attività con segnature regolamentari per pallacanestro, pallavolo e calcio a 5 giocatori; - spazi di supporto comprendenti spogliatoi atleti e giudici di gara; - spazi per il pubblico con tribuna per circa 280 spettatori; - bar punto ristoro; - sala conferenza; - palestrina corsi con spogliatoi; - uno spazio autorimessa comunale.

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Il pianto interrato A questo livello è stata ricavata la palestra per corsi multiuso con funzioni anche extra sportive, con la possibilità, quindi, di essere utilizzata in totale autonomia rispetto allo spazio di gioco principale, ad esempio per riunioni o proiezioni collegiali, etc. Proprio per questo scopo, la sala può essere accessibile direttamente dalla zona bar-ingresso, senza la necessità di prevedere l’apertura degli spogliatoi situati al piano terra. La palestra corsi ha una superficie complessiva di 249 mq con pavimentazione in PVC sportivo; è dotata di controsoffittatura a quadrotti con caratteristiche di fono-assorbenza ed è servita dagli impianti per il trattamento aria e per il riscaldamento. Sempre a questa quota sono presenti spogliatoi aggiuntivi che assumono quindi una valenza migliorativa molto importante, oltre che come dotazione sportiva, in termini di confort e di praticità di utilizzo dello spazio. Si tratta di 4 spogliatoi utenti con una superficie di circa 24 mq ciascuno, dotati di servizi igienici e docce accessibili all’utenza disabile. Tutti gli spogliatoi sono dotati di pavimentazione in gres porcellanato antisdrucciolo e di controsoffitto a lastre di gesso alleggerito. Allo stesso livello è presente un’autorimessa di circa 300 mq oltre a locali tecnici e magazzini. Per l’accesso al piano interrato sono stati previsti due collegamenti verticali, il primo a servizio degli atleti e quindi sul lato ovest, costituito da una scala e da una piattaforma elevatrice ed il secondo a servizio degli utenti direttamente dall’ingresso principale verso sud costituito da una scala e da un ascensore.

Il piano terra Lo spazio di attività consente la tracciatura delle segnature regolamentari della pallacanestro, della pallavolo, del calcio a 5 giocatori e di due campi da pallavolo tracciati trasversalmente. Lo spazio di gioco ha dimensioni complessive di m. 23,5 x 32,5 con altezza libera sotto trave di 8 metri. La pavimentazione sportiva è realizzata con pavimento galleggiante in legno tipo omologato, composto da due strati di compensato fenolico incrociati, avvitati e incollati tra loro. Su di essi è fissato il pavimento di finitura in legno massello con spessore di 22 mm, trattato con vernice ad alta resistenza. Il sistema è caratterizzato nella parte inferiore da un supporto elastico. Il pavimento è conforme ai requisiti della normativa europea EN 14904 e alle prescrizioni delle federazioni sportive internazionali. La copertura dello spazio di gioco è realizzata con travi in legno lamellare e pacchetto prefabbricato autoportante completo di materiale fono-assorbente all’intradosso. Il pannello adottato presenta all’intradosso uno strato di materiale fonoassorNella pagina di apertura, lo spazio di gioco il giorno dell’inaugurazione, con le squadre di volley femminile Nuova Polisportiva Orio e Lemen Volley Petrosino, e i cestisti della SBS Wheelchair Basket. Nella pagina a lato, al centro e in basso le sezioni trasversale e longitudinale del palazzetto. In alto, e in questa pagina, le piante dei tre

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livelli in cui si articola l’edificio con l’indicazione degli ambienti principali. Piano seminterrato: 1) palestra multiuso; 2) autorimessa; gli altri locali sono spogliatoi e vani tecnici. Piano terra: 3) ingresso e reception; 4) sala ristoro/bar; 5) area di gioco (leggermente sopraelevata), affiancata da spogliatoi. Piano primo: 6) sala conferenze; a

questo livello sono disposte anche le tribune. On the opening page, the playing space used on the day of the inauguration. On the page on the left, in the middle and at the bottom, the cross and longitudinal sections of the facility. At the top, and on this page, the plans of the three levels in which the building is articulated with

the indication of the main rooms. Basement floor: 1) multipurpose gymnasium; 2) garage; the other rooms are changing rooms and technical compartments. Ground floor: 3) entrance and reception; 4) restaurant/bar; 5) play area (slightly elevated), flanked by changing rooms. First floor: 6) conference room; at this level there are also the stands.

HALLS AND GYMS | PALAZZETTI E PALESTRE

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bente rivestito con un ulteriore strato di finitura in doghe sottili di legno. Le onde sonore possono quindi attraversare l’elemento di finitura in legno e raggiungere lo strato fonoassorbente interno dove si annulla il riverbero. Lo spazio di attività prevede inoltre un rivestimento interno fonoassorbente nella fascia più bassa (altezza 3 metri), realizzato con pannellature in fibra minerale, materiale che possiede elevati valori di assorbimento acustico, garantendo comunque una elevata resistenza meccanica ai colpi (ad esempio pallonate) e agli urti in genere, caratteristica assolutamente fondamentale per la destinazione d’uso prevista. Le pannellature in fibra minerale costituiscono anche un motivo decorativo ed estetico dello spazio di gioco, migliorandone l’aspetto e la qualità costruttiva percepita. Per quanto riguarda gli aspetti di illuminazione naturale dello spazio di attività, che assume un ruolo fondamentale nella progettazione di uno spazio sportivo, è stata realizzata, nella parte alta delle pareti dello spazio di gioco, una parete traslucida in pannelli tecnici di policarbonato alveolare. Tale sistema filtra la luce diretta e la diffonde, illuminando uniformemente gli ambienti ed evitando l’abbagliamento diretto. Il pannello in policarbonato ha da un lato il vantaggio di ridurre l’abbagliamento e contemporaneamente di avere un elevato coefficiente di isolamento di gran lunga superiore rispetto al classico serramento vetrato. Come servizi di supporto allo spazio di gioco sono presenti due spogliatoi dimensionati ciascuno per ospitare 13 atleti, ognuno dotato di un servizio igienico e docce accessibili all’utenza diversamente abile. Agli spogliatoi atleti sono affiancati due spogliatoi giudici di gara anch’essi dotati degli stessi servizi. L’accesso agli spogliatoi atleti è indipendente e avviene sul lato ovest dell’edificio attraverso un ingresso a loro dedicato, il dislivello tra l’ingresso e

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In alto, l’esterno in luce notturna mette in evidenza la trasparenza del policarbonato che riveste la facciata laterale. In basso, la facciata opposta, con l’ingresso per gli atleti, che possono accedere da qui ai due livelli di spogliatoi. Al policarbonato si accosta il lamierino traforato che occulta la scala di sicurezza.

Above, the exterior in night light highlights the transparency of the polycarbonate coating on the side facade. Below, the opposite façade, where there is the entrance for athletes, who can access the two levels of changing rooms from here. The polycarbonate is flanked by the perforated sheet metal that conceals the safety staircase.

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il piano degli spogliatoi è superabile attraverso una scala e una piattaforma elevatrice. Dal piano degli spogliatoi attraverso una breve rampa si raggiunge direttamente lo spazio di attività. Tutti i locali spogliatoio e gli spazi comuni sono pavimentati con teli in PVC con colori diversi per individuare facilmente i diversi locali. I servizi igienici e le docce prevedono invece pavimentazioni e rivestimenti in gres porcellanato. L’ingresso dedicato al pubblico, con bar punto ristoro, è collocato direttamente su via Marconi a quota strada. L’accesso è quindi previsto in piano attraverso un percorso protetto ed è direttamente collegato al bar attraverso una vetrata; inoltre si affaccia sul piano di gioco con tre vetrate. Per quanto riguarda i materiali, la pavimentazione è in lastre rettificate di ardesia, i controsoffitti in doghe metalliche microforate mentre la parete posta direttamente di fronte all’ingresso è stata impreziosita da una boiserie in legno di wengè. Nell’atrio-ingresso è collocato il corpo scale ascensore attraverso il quale è possibile scendere al piano interrato o salire al primo piano dove sono collocate le tribune.

Il piano primo Le tribune per il pubblico sono collocate al livello superiore, e non sono in collegamento diretto con la superficie di gioco: l’accesso avviene, dal basso, con un percorso collegato direttamente allo spazio antistante il blocco scala ascensore. La soluzione adottata consiste in una tribuna prefabbricata in acciaio zincato, lunga 31,42 m e profonda 5, con il rivestimento esterno costituito da un pannello tecnico in legno multistrato (carply). Le sedute sono del tipo con schienale alto in polipropilene copolimero stampato per iniezione, realizzate in diverse colorazioni. Per i 296 posti a sedere collocati su 6 file (più due stalli per utenti diversamente abili) è stata verificata la curva di visibilità sia sul campo da pallavolo che sul campo da pallacanestro. La tribuna è affacciata sul campo di gioco al piano inferiore ed è stato pertanto necessario prevedere un parapetto di protezione, interamente trasparente, e dimensionato come previsto dalla normativa di sicurezza sugli impianti sportivi. La tribuna prevede due percorsi di uscita: uno verso nord attraverso una scala di sicurezza esterna e uno verso sud attraverso la scala principale. Dalla tribuna è possibile accedere direttamente ad un blocco servizi dedicato che contiene due servizi igienici a per gli uomini e due servizi igienici per le donne. Di questi 4 servizi, due sono accessibili all’utenza disabile conformemente a quanto prescritto dalla normativa sportiva e di sicurezza sugli impianti sportivi. Sempre al primo piano è presente una sala conferenze con una superficie adatta a circa 40 posti a sedere, affacciata sullo spazio di gioco attraverso delle vetrate. Verso l’esterno tutto il blocco ingresso, al piano In alto, un’altra scala di sicurezza, sempre caratterizzata dai pannelli metallici traforati; qui accostati alla vetrata continua che segna il corpo su strada dell’ingresso principale. Sotto, i pannelli in lastre di gres porcellanato a basso spessore color ruggine che completano la facciata anteriore e il basamento.

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At the top, another safety staircase, always characterized by perforated metal panels; here, next to the continuous glass window that marks the body on the road of the main entrance. Below, the panels in low-thickness rust-coloured porcelain stoneware slabs that complete the front facade and the basement.

(il testo continua a pag. 26)

HALLS AND GYMS | PALAZZETTI E PALESTRE

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Nella pagina a lato, in alto la sala divisa dal tendone mobile in due aree di gioco; in basso a sinistra, il tendone raccolto in alto. A destra sulle due pagine, le sedute sulla tribuna metallica prefabbricata. In questa pagina, in alto la pavimentazione in parquet con le segnature per quattro diverse possibilitĂ di gioco; a destra

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uno dei corpi illuminanti a led. In basso a destra il canestro retrattile, e le finestrate da cui si affaccia la saletta conferenze. On the left page, at the top, the room divided by the mobile marquee into two play areas; at the bottom left, the marquee collected at the top. On the right on the two

pages, the seats on the prefabricated metal stand. On this page, at the top, the parquet flooring with the markings for four different play areas; on the right one of the LED lighting fixtures. Bottom right, the retractable basket, and the windows from which the conference room overlooks.

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terra e al primo è rivestito da una vetrata strutturale particolarmente prestazionale che prevede l’utilizzo di un triplo vetro. Rispetto alla miglioria proposta in sede di gara che prevedeva l’utilizzo di una schermatura all’interno del vetro si è optato, per ragioni manutentive, per l’utilizzo di una vetrata con vetri opalini che hanno lo stesso scopo di ridurre la radiazione Solare dall’esterno.

Gli esterni L’architettura, dalle forme rigorose ed apparentemente semplici, è caratterizzata da un uso organico di diversi materiali giustapposti fra loro: il policarbonato traslucido riveste una gran parte delle facciate che danno luce alla sala di gioco, e manifestano di notte la presenza dell’impianto portandone all’esterno l’illuminazione artificiale. Le scale di sicurezza e gli apparati tecnologici sono dissimulati dagli importanti angolari realizzati con cassette pressopiegate e traforate. A questi fanno da contrasto i pannelli del basamento in lastre di gres porcellanato a basso spessore color ruggine che, allo stesso tempo, caratterizzano esteticamente i prospetti e proteggono il cappotto esterno. Il prospetto d’ingresso, infine, è evidenziato dalla facciata continua in vetro.

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Orio al Serio (Bergamo): New Sports Hall A little more than a year after the beginning of the works, the Sports Palace of Orio al Serio has been completed and made available to the sports clubs of the area. The structure, in its apparent simplicity, is actually very articulated, exploiting the volume on different levels. The playing surface, of 765 square meters, is located at a height of about 1.50 m above the entrance; above the atrium there is a meeting room for 40 people, also overlooking the field, with large windows. Below the playing level, there is a 249 sq.m. multipurpose gymnasium, suitable for any sporting activity that does not require the use of the ball. The activity space allows to track the regulatory scores of basketball, volleyball, five-a-side football and two volleyball fields traced crosswise. The sports floor is made with floating wooden floor type approved. The covering of the playing space is made of laminated wood beams and prefabricated selfsupporting package complete with soundabsorbing material at the intrados. The activity space also includes an internal sound absorbing covering in the lower band, made with panels in mineral fibre, a material that has high sound absorption values, while still

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In questa pagina, in alto, scorcio del campo con i cestisti della SBS Wheelchair Basket, visto dalla saletta conferenze; in basso, l’interno della sala suddetta. Nella pagina di destra, in alto la hall d’ingresso con le finestre che si affacciano al livello del campo di gioco.

Al centro, la palestrina multifunzione nel seminterrato. In basso, la facciata esterna che mostra tutti i diversi materiali di rivestimento adottati. On this page, at the top, a glimpse of the field with the SBS Wheelchair Basket, seen

from the conference room; at the bottom, the inside of the said room. On the right page, at the top, the entrance hall with windows overlooking the playing field level. In the middle, the multi-function gymnasium in the basement. At the bottom, the external facade showing

all the different surfacing materials used.

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guaranteeing high mechanical resistance to blows (e.g. lobs). The space for the public is located on the upper level, and consists of a prefabricated metal grandstand with 296 seats. The architecture, with its rigorous and apparently simple forms, is characterized by an organic use of different materials combined with each other: translucent polycarbonate covers a large part of the facades and shows the presence of the system at night by bringing artificial lighting outside. The safety stairs and the technological equipment are concealed by the important perforated metal corners. These are contrasted by the base panels in low-thickness rust-coloured porcelain stoneware slabs which, at the same time, aesthetically characterise the elevations and protect the external coat.

Palazzetto dello sport a Orio al Serio (Bergamo) in Partenariato Pubblico Privato Committente: Comune di Orio al Serio Progettazione architettonica e coordinamento generale: studio28architettura Progettazione strutture e impianti: tekn&co Srl Geologo: dott. Sergio Ghilardi Giovane professionista: arch. Federica Masoni Inizio lavori: ottobre 2018 Fine lavori: gennaio 2020 Importo dei lavori: euro 4.499.500 Soggetto realizzatore: Tipiesse Srl Soggetto finanziatore: Iccrea Bancaimpresa Spa Impianto basket e pallavolo: Gammasport Srl (vedi pag. 18) Tenda divisoria palestra e arredi servizi e spogliatoi: Sportissimo Snc (vedi pag. 28) Tribuna prefabbricata: CETA Spa Copertura in legno lamellare: Holz Albertani Spa Illuminazione: Gewiss Spa Foto: Bruno Grillini

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ATTREZZATURE PER IMPIANTI SPORTIVI Atletica Leggera - Ginnastica Artistica - Basket - Volley - Calcio - Tennis Arredamenti per spogliatoi e palestre - Pavimentazioni Protezioni antinfortunio in LPE di nuova generazione

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Campionati Europei Junior di Atletica Rieti (2013) - Campionati Europei Junior di Atletica Grosseto (2017) Campionati Mondiali Junior Paralimpici di Atletica (2017)

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PALAZZETTI E PALESTRE HALLS AND GYMS

Carvico (Bergamo)

Palestra comunale di Cesare Lino

Un volume semplice ma reso riconoscibile dalle forme organiche delle aperture, ritagliate in pannelli prefabbricati, che richiamano la sezione delle fibre muscolari.

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Il progetto biomorfico Il concetto della classica palestra pubblica vista come un edificio chiuso, luci sempre accese e scarso contatto con l’esterno, viene qui ribaltato facendo penetrare la luce diretta e creando un ampio dialogo con l’esterno. In parallelo con la scelta di trasparenza, per il disegno della “pelle” è stata effettuata una ricerca di tipo biomorfico: partendo dall’analisi della struttura muscolare collegata a tendini e ossa quale sistema costruttivo del corpo umano, il progettista ha pensato a realizzare un “unicum architettonico strutturale” reso visibile dal particolare sviluppo delle facciate. Eliminato quindi il concetto di fronti come tamponamenti di una struttura preordinata si è passati allo studio delle fibre come pieni e vuoti, dove i pieni fossero sede dei flussi di forze dove far scorrere le tensioni statiche ma a loro volta disegnati dai vuoti che rappresentano la luce. Da qui il passo successivo: la prototipazione degli elementi in sistemi autoportanti a disegno prefabbricati, pronti per essere posati e connessi assieme, creando una struttura autoportante finita con campate di luce libera intorno ai 30 metri. Nella ricerca di un materiale idoneo, con adeguate capacità statiche ma nel contempo plastico nell’impiego ed ecocompatibile, si è approdati a un cemento speciale bianco candido che oltre a quelle qualità presenta anche la caratteristica fotocatalitica in grado di abbattere gli inquinanti presenti nell’aria. La struttura a questo punto è stata ulteriormente approfondita per risolvere gli incastri a sbalzo che nell’insieme trasferiscono tutte le forze ma singolarmente richiedevano, in attesa della maturazione del getto di collegamento fra i vari piani, una importante sottostruttura di sostegno.

Le vetrate Per la creazione dei vuoti che non fossero ripetitivi pur risparmiando sul numero di casseri, sono stati generati due pattern di disegno, tali da poter essere realizzati con casseri che, suddivisi in più sezioni e riassemblati in modo differente, dessero vita a forme sempre diverse senza richiedere costi eccessivi di produzione. Con l’ausilio di alcune tecnologie derivate dalla produzione nautica, si è ottenuto un coefficiente di scabrezza significativa quasi pari ai materiali plastici sul cemento fotocatalitico. Visto il risultato di una superficie complanare, pulita, si è lavorato sull’eliminazione degli elementi ridondanti, quali gli imbotti che normalmente contengono le superfici vetrate, delle eventuali costolature verticali per contrastare l’azione del vento su altezze libere anche pari a 6 metri, lasciando il posto ad un sistema di sostegno dei vetri puntiforme, a sospensione, che tiene le lastre di vetro basso emissive fonoassorbenti a doppia camera distanziate dai pannelli biomorfici di 18 mm; ciò permette ai vetri

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In apertura, un dettaglio della pannellatura di facciata. Nella pagina a lato, in alto, i riferimenti biomorfici alla struttura muscolare umana; sotto, pianta del piano terra e, a scala più ridotta, del piano primo e della copertura. In questa pagina, in alto il prospetto

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della facciata ovest; al centro, vista tra i lati sud e est; in basso, lo spigolo visto dall’interno, con il sistema puntiforme di fissaggio delle vetrature a sospensione. Qui si nota anche la pannellatura poliuretanica antiurto fino all’altezza di 2 metri.

In the opening, a detail of the facade panelling. On the left page, at the top, biomorphic references to human muscle structure; below, ground floor plan and, on a smaller scale, first floor and roof. On this page, at the top, the elevation of the west façade; in the centre, view bet-

ween the south and east sides; at the bottom, the edge seen from the inside, with the point system for fixing the suspended glazing. Here you can also see the shockproof polyurethane panelling up to a height of 2 metres.

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giuntati con silicone strutturale a doppio strato interno ed esterno - di creare un corpo unico all’interno della forometria, cosicché in caso di sisma la vetrata risulta libera dalle eventuali tensioni trasmesse dai pannelli con uno strato ammortizzante. Con lo stesso concetto di pulizia, si è eliminato il cappello della gronda svasando le pannellature all’interno della copertura al fine di vedere il pannello libero che si staglia nel cielo, ricoprendone solo la parte interna con un lamierato in tinta. Le vetrate messe a punto sono state studiate in modo tale che d’estate non creino situazioni di abbagliamento ai giocatori con qualsiasi tipo di incidenza solare, non costituiscano effetto serra e forniscano isolamento termico al massimo consentito dalla stratigrafia oggi sul mercato; nel contempo in inverno non creino effetti aberranti sui colori percepiti all’esterno della struttura. È inoltre garantita la massima sicurezza in caso di impatto sia da parte di persone che da oggetti.

Gli spigoli Gli spigoli dell’edificio sono stati oggetto di studio particolare. Per il prospetto sud, dovendo girare sui prospetti laterali con il pattern, con una compenetrazione angolare a 45° del pattern stesso sul pannello tagliato a sua volta a 45° si è ottenuta la continuità del disegno sui tre fronti. È stato necessario ripensare gli elementi di sostegno dei vetri in curva divenuti angolari, non avendo un supporto orizzontale ma inclinato per l’inizio della posa. Successivamente si è passati allo studio del dettaglio del cartabuono angolare delle pannellature che le vetrazioni angolari avrebbero dovuto seguire: è stata quindi costruita una vetrazione tagliata a cartabuono in modo tale da avere la verticale angolare perfettamente allineata. Invece la parete nord che ospita l’ingresso, oltre ad avere due costolature verticali in cemento bianco finite con lo stesso principio, ospitando tutti gli impianti e non avendo apporto luminoso è stata realizzata cieca con un rivestimento in legno a doghe orizzontali.

L’interno Per quanto riguarda la sicurezza interna intorno al campo da gioco, si è pensato di realizzare un sistema antiurto delle pannellature in materiale poliuretanico, fino ad altezza due metri come da normativa. La copertura è stata pensata con giardino pensile a verde estensivo dalla poca manutenzione e dal grande potere isolante sia termico che acustico mentre all’interno del tegolo a doppia T sono stati inseriti pannelli fonoassorbenti di ultima generazione che, uniti ai vetri fonoisolanti, creano un ambiente confortevole dal punto di vista acustico sia all’interno per il riverbero che dall’esterno.

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In questa pagina tre viste dell’interno, riprese in occasione della giornata inaugurale, dove si può intuire la complessità statica dei pannelli autoportanti che disegnano le facciate, ma anche la luminosità dell’ambiente pavimentato per il gioco, che tende quasi a fondersi con l’esterno.

A destra in alto, in particolare, le gradinate finite a resina con i gradini di distribuzione in rosso. On this page three views of the interior, taken on the occasion of the opening day, where you can guess the static complexity of the self-supporting panels that draw

the facades, but also the brightness of the paved space for the game, which seems to merge with the outside. To the right at the top, in particular, the resin-finished seating with red distribution steps.

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Per le pavimentazioni interne si è scelto il legno su materassino ammortizzato per un confort massimo sull’area di gioco mentre gli spalti e i corridoi di smistamento degli atleti nonché gli spogliatoi riflettono il minimalismo con cui sono stati studiati i pannelli, utilizzando battuti di cemento finiti a resina di color verde acido per i corridoi e gli spogliatoi e grigio chiaro per gli spalti con gradini rossi. Le superfici verticali degli spogliatoi sono state trattate con smalti per eliminare la presenza di piastrelle, mentre gli ambienti bagni e docce sono divisi da pannellature sandwich applicate successivamente.

L’efficienza energetica L’impianto di teleriscaldamento, localizzato tra la scuola primaria e la palestra, interrato, con una centrale a biomassa serve la palestra, le scuole primarie di primo grado e l’asilo. Nella palestra il riscaldamento è radiante a pavimento mentre per l’aerazione il locale è provvisto di 4 aeratori bidirezionali, che immettono o espellono aria a seconda della stagione e della richiesta di cambio d’aria; questi possono funzionare ognuno in maniera indipendente così da poterne scegliere l’efficacia considerando che uno singolarmente è in grado di cambiare la cubatura d’aria di quasi tutta la palestra mentre 15 lucernari apribili a comando interagiscono con gli stessi. Le lampade utilizzate sono tutte a led di basso consumo.

Gli esterni Le pavimentazioni esterne sono state trattate con una miscela di occhiolo in pezzatura molto fine abbinata a resine che rendono il manto particolarmente continuo nel suo disegno, drenante di colore grigio chiaro per staccare l’edificio dal suolo. L’area in cui è posto l’edificio è condivisa con l’edificio adibito a scuola primaria di primo grado in un contesto di 16.000 mq di verde, ancora in fase di sistemazione; è prevista una piantumazione diffusa sul perimetro di ciliegi selvatici con fioriture di colore rosa chiaro e rosa scuro uniti da siepi di lavanda. Vista la vicinanza dell’edificio scolastico con la palestra, sul prospetto sud della stessa è prevista una piantumazione anche tra i due edifici atti a creare una vista completa dall’interno della palestra sul verde. Inoltre, è prevista l’eliminazione di tutte le recinzioni esistenti dando luogo a piste ciclopedonali doppie e marciapiede. Chiude la sistemazione esterna una distesa di prato verde che dall’interno della palestra lambisce l’edificio. Una volta messe a dimora le essenze, daranno al contesto l’idea di parco dove il costruito diverrà mitigato e dove, in piena fioritura, le essenze potranno specchiarsi nelle vetrate della palestra dando un senso di continuità al parco e alla natura circostante.

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Carvico (Bergamo): Public gym hall The simple volume of the building is characterized by the facades designed to resemble the structure of human muscle fibres. The design is obtained with prefabricated white concrete panels, suitably shaped. The voids are filled with sound-absorbing double chamber thermal glazing spaced from the panels with a damping layer to attenuate vibrations in case of seismic shock. With this solution the gym will always be bright and the interior will appear integrated with the exterior. Particular care has been taken for the construction details at the corners. The roof has been designed with an extensive green roof garden with low maintenance and great insulating power both thermal and acoustic, while inside the double-T tile have been inserted soundproofing panels of the latest generation that, combined with the soundproofing glass, create a comfortable environment from the acoustic point of view both inside for the reverberation and outside. The sports flooring is made of wood on a cushioned mattress. The remote heating system, located between the primary school and the gymnasium, underground, with a biomass power plant serves the gymnasium, primary schools and kindergarten.

Palestra comunale a Carvico (Bergamo) Committente: Comune di Carvico Progetto: Roberto Sacchetto MSA + partners Srl Fine lavori: luglio 2019 Importo dei lavori: euro 1.751.782 Attrezzature: Sportissimo Snc (vedi pag. 28) Pavimentazione drenante esterna: Lechner Spa

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In alto, la facciata ovest che svolta sul lato nord, l’unico che, ospitando tutti gli impianti oltre all’ingresso, è realizzato “cieco”, con rivestimento in legno. Al centro, la facciata ovest con il percorso esterno in graniglia e resina di colore grigio. In basso, dettaglio del disegno realizzato per il risvolto dei pannelli e dei vetri.

Above, the west facade that turns on the north side, the only one that, housing all the facilities in addition to the entrance, is made "blind", with wooden cladding. In the center, the west facade with the external path in gray grit and resin. Below, a last detail of the design created for the flap of the panels and glass.

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PALAZZETTI E PALESTRE HALLS AND GYMS

Firenze

Nuova palestra di boxe di Mary Kate Russo

Con l’ausilio del Fondo “Sport e Periferie” il Comune di Firenze ha realizzato una palestra specialistica dedicata alle attività di pugilato.

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L’esigenza di una nuova palestra specialistica dedicata al pugilato è evidenziata dal fatto che in tutto il territorio comunale erano presenti solo due strutture dedicate alla boxe, una nel quartiere dell'Isolotto nella parte ovest della città e in riva sinistra d'Arno, l'altra in un seminterrato del Nelson Mandela Forum nel quartiere di Campo di Marte, nella zona est della città. L’ubicazione della nuova struttura è stata appositamente pensata nella periferia est in riva destra d'Arno per l’ampio bacino di utenza raggiungibile, che si estende a metà città di Firenze ed ai comuni vicini dell'area est. La realizzazione di una nuova palestra di boxe si propone quale centro di eccellenza per la preparazione agonistica degli atleti, e può ospitare manifestazioni a livello locale con presenza di pubblico fino a 200 spettatori.

L’Accademia Pugilistica Fiorentina L’Accademia Pugilistica Fiorentina, ospitata fino all’anno scorso all’interno del Mandela Forum, nasceva nel 1938 nel quartiere di Santa Croce; i colori sociali sulla divisa sono stati fin dall’origine la canottiera viola con giglio rosso in campo bianco e i calzoncini neri. Dopo la sospensione dovuta alla guerra, l’Accademia rinasceva sotto il nome di Spes riprendendo in seguito la denominazione originaria. Prima in una chiesa sconsacrata, poi in una sede in piazza Beccaria, l’attività degli atleti veniva ospitata dagli anni ’70 presso il Boxing Club alla Montagnola e solo nel 1987 veniva assegnata all’Accademia Pugilistica una nuova palestra all’interno del palasport (l’attuale Mandela Forum). Tuttavia la collocazione della palestra nel seminterrato del complesso sportivo che ospita gli eventi più importanti della città non era ottimale per la frequentazione quotidiana degli atleti, sia per gli spazi, non creati specificamente per la boxe, sia per la continuità degli allenamenti interrotta a volte dagli eventi del Mandela Forum. La nuova palestra dunque sarà destinata come centro di eccellenza per la preparazione agonistica, mentre i grandi eventi continuerebbero a svolgersi al Mandela Forum, che può ospitare 8000 spettatori.

Il progetto L’area individuata per la realizzazione della nuova palestra di boxe è ubicata nel Quartiere 2, in adiacenza al Parco di Villa Favard di Rovezzano, alla quale si accede da Via di Rocca Tedalda. La nuova palestra è collocata al centro dell’area a disposizione, in modo da risultare percorribile su tutto il perimetro, con il lato lungo posto lungo l’asse nord-sud; all’ingresso dell’area sono collocati alcuni posti auto per gli utenti e nel resede trovano siste-

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Nella pagina precedente, un dettaglio del ring e delle sacche di allenamento collocate lungo il perimetro della palestra. In queste due pagine, in alto la pianta dell’edificio, che mostra la possibilità di collocare circa 200 sedute per gli spettatori, benché la palestra sia comunque dimensionata essenzialmente per la pre-

parazione agonistica. In basso a sinistra, i quattro prospetti. A destra, scorcio della facciata laterale in corrispondenza del “salto” tra la parte coperta in lamellare curvilineo e la copertura piana del corpo spogliatoi.

On the previous page, a detail of the ring and the boxing bags placed along the perimeter of the gym. On these two pages, at the top, the floor plan of the building, which shows the possibility of placing about 200 seats for spectators, although the gym is essentially designed for sports preparation.

Bottom left, the four elevations. On the right, a glimpse of the side facade at the "jump" between the part covered in curvilinear lamellar and the flat roof of the changing room body.

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mazione anche alcuni manufatti necessari per gli impianti tecnologici come la nuova cabina elettrica ed un locale per le apparecchiature dell’anello antincendio. La struttura della palestra è costituita da travi in legno lamellare che, partendo dalla zona di ingresso con all’interno i servizi di accoglienza per il pubblico e l’infermeria, si innalzano seguendo un andamento curvilineo sullo spazio di attività sportiva che contiene il ring e la palestra per l’attività preparatoria ed è caratterizzata da vetrate da ambo i lati per tutta la sua lunghezza. La parte terminale dell’edificio contiene al suo interno la zona dedicata agli atleti con tre spogliatoi con relativi servizi igienici e, rispetto alla zona di attività sportiva, presenta un salto di altezza con copertura piana. La modellazione dell’edificio ha seguito la natura del parco circostante; gli impianti sono improntati al massimo contenimento dei fabbisogni energetici ed orientati all’utilizzo di energie rinnovabili con l’obiettivo di realizzare strutture il più possibile autosufficienti riducendo all’essenziale l’acquisto di fonti energetiche ed idriche esterne. Ne consegue la possibilità di sostanziali risparmi nel riscaldamento, nel condizionamento estivo, nel consumo di acqua potabile e nell’illuminazione, oltre all’importante risultato della riduzione del rilascio in atmosfera di anidride carbonica grazie all’impianto solare termico a supporto degli impianti di riscaldamento ed idrosanitario, con caldaie a condensazione ad alto rendimento e recuperatori di calore sull’impianto termoventilante. Nel quadro della sostenibilità rientra infine l’illuminazione a LED comandata da sensori di presenza persone. Nella parte posteriore del nuovo edificio verrà in seguito collocato un campo all’aperto di beach volley con fondo in sabbia.

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Florence: A new boxing gym The structure of the gym is made up of glulam beams that, starting from the entrance area with the reception services for the public and the infirmary inside, rise following a curvilinear course on the sports activity space that contains the ring and the gym for the preparatory activity and is characterized by windows on both sides for its entire length. The terminal part of the building contains the area dedicated to the athletes with three changing rooms with relative toilets and, compared to the sports activity area, has a jump in height with a flat roof. The modelling of the building has followed the nature of the surrounding park; the facilities are designed to minimise energy requirements

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and are oriented towards the use of renewable energy with the aim of creating structures that are as self-sufficient as possible, reducing the purchase of external energy and water sources to a minimum. The result is the possibility of substantial savings in heating, summer air conditioning, drinking water consumption and lighting.

Nuova palestra di boxe a Firenze Committente: Comune di Firenze Direzione Servizi Tecnici Dirigente del Servizio e RUP: ing. Alessandro Dreoni Direttore Servizi Tecnici: ing. Michele Mazzoni Progetto architettonico: arch. Monica Fantappiè, arch. Daniele Squilloni Progetto strutturale: ing. Nicola Azzurrini, ing. Luciano Ruscelli, ing. Francesca Piccioli Progetto impianti elettrici: p.i. Valter Masini, ing. Emilio Carletti, p.i. Rinaldo Profeti Progetto impianti meccanici: ing. Simone Ferroni, p.i. Renzo Lonari, ing. Enrico Signorini, geom. Giovanni Pagano Coordinatore Sicurezza in progettazione: per.agr. Neri Niccolai Direttore Lavori: arch. Monica Fantappiè Fine lavori: maggio 2019 Investimento complessivo: euro 1.050.000 finanziati per Euro 900.000 con il Fondo Sport e Periferie Arredi spogliatoi: Sport System Srl

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In alto, vista dell’interno delimitato dalle pareti laterali vetrate e coperto dalle travi lamellari. Al centro, vista della facciata posteriore, che in realtà è il lato d’ingresso che ospita il bar, la segreteria e i servizi generali. In basso, gli arredi degli spogliatoi.

Above, view of the interior bordered by glazed side walls and covered by lamellar beams. In the center, views of the rear facade, which is actually the entrance side that houses the bar, secretary's office and general services. Bottom, locker rooms furniture.

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IMPIANTO SPORTIVO POLIFUNZIONALE COMUNE DI VARESE CALCINATE DEGLI ORRIGONI Riqualificazione dell’impianto di atletica leggera con creazione di un rettilineo indoor costituito da 4 corsie di lunghezza utile pari a 60 metri oltre allo spazio per la decelerazione, una pedana per il salto in lungo, una per il salto con l’asta ed uno spazio per il salto in alto ridotto. L’impianto è stato interamente realizzato da TIPIESSE. Il progetto ha vinto il premio “I luoghi dello sport” sezione Architettura del Premio Etica e Sport al Festival della Tecnologia 2019 di Torino.

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ATLETICA LEGGERA ATHLETICS

Milano

Riqualificazione della pista al Centro Saini di Maria Carbone

Il più grande impianto pubblico della città si rinnova per migliorare l’offerta rivolta agli studenti. Primo lotto, la pista per l’atletica leggera.

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Situato all’estremità del grande Parco Forlanini, il Centro sportivo Saini è il più ricco e completo di Milano quanto ad attrezzature ed è l'impianto comunale più grande della città. Grazie alla ricchezza delle strutture il centro può ospitare un largo ventaglio di attività: atletica, rugby, tennis, sci di fondo, tiro con l'arco, rollerblade, nuoto, pallacanestro, ginnastica, pallavolo e beach volley, hockey su prato, tuffi, subacquea, baseball e softball, calcio e calcetto, ginnastica in acqua, arti marziali, scherma e football americano.

La gestione del Saini Il centro si estende per 160 000 m² in via Arcangelo Corelli 136; venne costruito nel 1975 ed era destinato ad essere il Centro CONI di riferimento della Lombardia. In seguito è stato ceduto al Comune di Milano ed è stato per anni la sede dell’ISEF Lombardia. Per un certo periodo le lezioni vennero spostate a Cernusco sul Naviglio per poi tornare a far base qui con la Scuola di Scienze Motorie. Nell’ottica di migliorare l’offerta per gli studenti, si è giunti ad un accordo pluriennale frutto di un lavoro molto articolato tra l’Assessorato allo Sport (guidato da Roberta Guaineri) e l’Università degli Studi di Milano (prof. Elio Franzini Rettore, prof. Fabio Esposito Preside) che ha quindi consentito di realizzare un primo lotto di interventi sulla pista d’atletica.

La pista di atletica La pista, realizzata negli anni ’80 con un manto prefabbricato, era estremamente deteriorata. Il manto sintetico prefabbricato risultava completamente usurato e sconnesso dal sottofondo, le canaline perimetrali interne di raccolta dell'acqua meteorica erano completamente intasate di materiale e non più idonee a svolgere la loro funzione, i cordoli perimetrali non risultavano a quota continua rispetto le tolleranze ammesse per la pista d'atletica, le segnature erano completamente illeggibili e i cordoli in alluminio da sostituire. L’esigenza della Facoltà di Scienze Motorie era quella di poter dare un impianto moderno ed adeguato agli studenti, dove si possa svolgere l’attività didattica e che possa essere condiviso con le altre realtà cittadine al di fuori degli spazi occupati dall’Università. La scelta progettuale è quindi stata di rifare tutti i cordoli e le canaline di raccolta delle acque, adeguare la fossa delle siepi al nuovo regolamento e rifare il manto e le rincorse del salto con l’asta e dei salti in estensione andando a realizzare una pista adatta alla didattica ed all’allenamento con un coefficiente di “riduzione della forza (KA)” maggiore o uguale a 0,38 con temperature della superficie sintetica di 20°. Il grado di elasticità che si è voluto garantire è ottimale per chi si deve allenare tutti i giorni evitando di infortunarsi, non trattandosi di una pista destinata espressamente all’attività agonistica. La pista consta di un anello da 400 m a sei corsie e rettilineo a 8 corsie, di una corsia di rincorsa per

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Nella pagina precedente, la superficie della pista di atletica rigenerata; nella foto di questa pagina, le condizioni prima dell’intervento. In alto sulle due pagine, planimetria dell’impianto. In alto a destra, la pista di atletica inserita nel complesso degli impianti sportivi del Centro Saini.

In basso, dettaglio del bordo pista con la nuova canaletta per la raccolta delle acque di pioggia. On the previous page, the surface of the athletic track regenerated; in the photo on this page, the conditions before the intervention.

At the top of the two pages, plan of the facility. At the top right, the athletics track inserted in the complex of the sports facilities of the Saini Centre. Below, detail of the track edge with the new rainwater collection channel.

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i salti in estensione dotata di due buche di atterraggio, di una rincorsa per il salto con l’asta, di una pedana per il lancio del giavellotto, della gabbia dei lanci, della pedana per il peso poste in area separata ed indipendente e di una lunetta per il salto in alto che per esigenze di budget non è stata ancora rifatta.

Il manto sportivo La scelta del manto è caduta su una tipologia di colato in SBR spessore 10 mm e strato di finitura in EPDM spessore 3,5 mm. Preliminarmente è stato necessario asportare la pavimentazione sintetica esistente e quindi livellare il sottostante piano di posa bituminoso. Il nuovo manto sportivo è stato realizzato con un primo strato di supporto in granuli di gomma nera realizzato a macchina e costituito da granuli di gomma SBR con dimensioni controllate, in ragione di 7 kg/mq miscelati ed uniti con un legante poliuretanico monocomponente non contenente metalli pesanti. Lo strato superficiale finale, dello spessore nominale di 4 mm, eseguito mediante stesura a spatola di primo strato di rasatura del tappetino in SBR eseguita con rasante poliuretanico bicomponente e successiva stesura di secondo strato con rivestimento continuo in poliuretano, resistente ai chiodi, applicato allo stato liquido, costituito da vari strati di poliuretano autolivellante per un consumo minimo di 2 kg/mq.

Le canalette La completa sostituzione delle canalette preesistenti per la raccolta delle acque superficiali, ormai intasate di materiale e non più utilizzabili, ha previsto la posa di nuovi elementi prefabbricati con fessura, in polipropilene ad alte prestazioni riciclato al 100%, di colore nero. La copertura della canaletta, specifica per installazione in impianti sportivi, è realizzata in acciaio con rivestimento in KTL antiruggine, anch’esso di colore nero; gli inserti per ottenere le fessure sono in EPDM (da tagliare e aprire in cantiere) e rispondono ai requisiti della IAAF.

Athletics

Milan: regeneration of the athletics track at the Saini Centre The largest public facility in the city is being renovated to improve the offer to students. An agreement between the Municipality and the School of Physical Sciences of the University of Milan has made it possible to carry out a first batch of work on the athletics track. In alto, i lavori di livellamento del sottofondo bituminoso. In basso, la posa della canaletta prefabbricata, di cui è rappresentato nel riquadro l’elemento-tipo. Nella pagina di destra, due viste del lavoro completato.

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Above, the levelling work on the bituminous substrate. Below, the laying of the prefabricated gutter, of which the type-element is represented in the box. On the right page, two views of the completed work.

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The track, built in the 80s with a prefabricated surface, was extremely deteriorated. The design choice was therefore to redo all the kerbs and water collection channels, adapt the hedge pit to the new regulations and redo the surface and the pole vault and extension jumps, creating a track suitable for teaching and training with a force reduction coefficient (KA) greater or equal to 0.38. The choice of the surface fell on a 10 mm thick SBR casting and a 3.5 mm thick EPDM finishing layer. The complete replacement of the pre-existing channels for the collection of surface water, now clogged with material and no longer usable, provided for the installation of new prefabricated elements with slit, in high performance 100% recycled polypropylene, and steel covering coated with KTL anti-rust.

Opere di riqualificazione della pista di atletica del Centro Sportivo Saini - Milano Committente: Università degli Studi di Milano - Scuola di scienze motorie (Preside Prof. Fabio Esposito - RUP Peppino D’Andrea) Progetto architettonico: arch. Giuseppe De Martino Inizio lavori: settembre 2019 Fine lavori: febbraio 2020 Impresa appaltante: Tipiesse Srl (vedi pag. 40) Manto sportivo: Regupol BSW Gmbh (vedi pag. 6) Canalina di raccolta acque: Hauraton

tieniti aggiornato, leggi gli approfondimenti on-line www.sporteimpianti.it/atletica-leggera/ sporteimpianti.it

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Speciale Acqua

impianti pubblici e privati

IMPIANTI, PISCINE, TERME: PROGETTAZIONE E GESTIONE

a cura di Bruno Grillini

In questo speciale, che riprende il tema già trattato un anno fa nel numero 327, affrontiamo nuovi argomenti o vecchi argomenti sotto una nuova luce, sia guardando al mondo della piscina come impianto sportivo, sia al divertimento e al benessere in acqua, nel pubblico e nel privato.

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Dal progetto alla gestione Scivoli e parchi Wellness e SPA Lagune e biolaghi Notizie Realizzazioni GAGGIO MONTANO SALISBURGO

SPECIAL AQUATICITY: PUBLIC AND PRIVATE FACILITIES

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LOCKDOWN DA

COVID-19

Il mondo dell’acqua dopo l’emergenza Covid Torniamo ad occuparci del comparto piscine in un momento in cui gli imprevedibili eventi collegati alla pandemia da Covid-19 hanno sconvolto ogni ordinaria attività in tutto il globo, rendendo vano qualunque programma – sociale, sportivo, economico – avessimo fatto per i prossimi mesi. Al momento in cui scriviamo siamo ancora in lockdown, e possiamo solo tracciare una vaga ipotesi sul futuro: le pagine che seguono siano anche un invito a ripartire domani con la maggior consapevolezza di quello che si può e si deve fare da parte di tutti – progettisti, produttori, gestori – perché il settore si metta la crisi alle spalle.

L’impiantistica sportiva Dalla fine di febbraio le attività nel nostro Paese sono state gradualmente limitate e infine sospese allo scopo di arginare l’espansione del contagio. Il provvedimento legislativo del 25 marzo ha ulteriormente definito quali lavori possono proseguire: fra questi è esclusa tutta la filiera degli impianti sportivi. Sono rimasti fermi quindi tutti i cantieri di costruzione o manutenzione, compresi quelli relativi agli impianti natatori. S’intende che le commesse pubbliche ripartiranno, e se sarà onorata la promessa di dare una spinta alle opere pubbliche per far ripartire l’economia, si riprenderà a lavorare. Molto più problematica la situazione dei gestori, che hanno visto azzerarsi le entrate e che non hanno la certezza di poter ricominciare a lavorare nemmeno in estate. Per loro le prime iniziative messe in campo dal Governo (al pari di ogni altro operatore economico) sono semplici palliativi.

Qui sopra e nella pagina di fronte, il progetto per la ristrutturazione della piscina Carmen Longo del Comune di Sesto San Giovanni, i cui lavori sono sospesi dal 15 marzo (© Fabric integrated Architecture). Nella pagina di apertura, un dettaglio del

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Paracelsus Bad & Kurhaus di Salisburgo (vedi servizio da pag. 71). Here above and on the opposite page, the project for the renovation of the Carmen Longo swimming pool in Sesto San

La FIN ha chiesto (come altre Federazioni nel loro ambito) che vengano riconosciute più sostanziali provvidenze per garantire la sopravvivenza delle Associazioni e Società Sportive Dilettantistiche che mantengono in piedi lo sport italiano. La Federazione Italiana Nuoto raccoglie oltre 5 milioni e mezzo di praticanti nelle 1.500 società affiliate che gestiscono 775 scuole nuoto federali per un milione e mezzo di iscritti e 300.000 tesserati al settore agonistico: è questo il quadro di un settore in piena sofferenza. Starà però alla capacità imprenditoriale del gestore, già gravato in condizioni ordinarie di obblighi e impegni, la possibilità di rimettersi in gioco con coraggio e lungimiranza, quando le circostanze esterne lo consentiranno, ma cominciando sin da oggi a progettare il futuro.

Il mercato della piscina privata Il settore della piscina privata – sia che si tratti dell’impianto a disposizione del pubblico di alberghi, campeggi, terme, sia della piscina familiare o condominiale posta in giardino – è entrato in sofferenza non meno grave. Le analisi di mercato, condotte fra gli altri da Assopiscine e rese note in convegni e report fino a pochi mesi fa sono oggi costrette ad un brusco ripensamento. Dopo la crisi generale partita nel 2008 e protrattasi per diversi anni, il mercato delle piscine in Italia aveva ricominciato a percorrere una linea di tendenza relativamente positiva: tra il 2017 e il 2018, si è potuto rilevare un incremento nella produzione di piscine domestiche, sia pure con un trend più rallentato rispetto ad altri Paesi occidentali. La cronica debolezza del nostro settore produttivo, però, risultava emergere dalla frammentarietà del tessuto, costituito da aziende piccole o piccolissime, oggettivamente non in grado di competere con i grandi gruppi multinazionali, e spesso a rischio di doversi arrendere facendosi inglobare se non a gettare la spugna per l’impossibilità di mantenere prezzi concorrenziali. Su questo tessuto funzionante ma debole, lo shock da quarantena obbligata piomba a stravolgere analisi e prospettive. Si consideri che il setto-

Giovanni, whose works have been suspended since March 15th (© Fabric integrated Architecture). On the opening page, a detail of the Paracelsus Bad & Kurhaus in Salzburg (see service from page 71).

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re più drammaticamente penalizzato è e sarà quello turistico-ricettivo: anche in vista di una possibile riapertura, il turismo da oltre frontiera tarderà molto a ripresentarsi. C’è dunque da aspettarsi per lungo tempo l’impossibilità, da parte degli albergatori e dei gestori di spa e wellness farm, di investire in nuove commesse per arricchire la dotazione di vasche piscine e saune, un’area che contribuiva significativamente al trend in ascesa ante-epidemia. Messe in atto tutte le azioni che ogni attore dovrà adottare per resistere allo shock (dalla moratoria su tasse e contributi, agli ammortizzatori sociali, all’accesso al credito), verrà però il momento di ripartire. E si dovranno mettere in campo risorse non solo materiali: la qualità del lavoro, sia progettuale che esecutivo, deve essere la chiave per tornare sul mercato. Il prodotto proposto deve costituire l'eccellenza sia nella progettazione architettonica, che nella scelta accurata dei materiali, nell’attenzione ai dettagli, nella ricerca delle migliori soluzioni tecnologiche e

impiantistiche, senza sconti o scorciatoie, e nel rispetto totale di tutte le regole, scritte e non scritte. Ed a qualunque costo. Solo così – dopo i necessari sacrifici iniziali – si potrà ricreare un mercato che sarà un nuovo mercato, dove l’eccellenza italiana verrà riconosciuta e premiata come in tanti settori di punta della nostra economia.

DAL PROGETTO ALLA GESTIONE: OMOLOGARE GLI IMPIANTI

a cura di Giampaolo Martino(*)

L’omologazione sportiva delle piscine Le piscine per l’agonismo, ovvero quelle in cui si possono svolgere le competizioni ufficiali di competenza della Federazione Italiana Nuoto, devono avere dimensioni e caratteristiche definite dalla Federazione stessa, in modo da poter gareggiare nei vari impianti natatori avendo requisiti identici in rapporto alle diverse tipologie agonistiche. In altre parole, l’omologazione sportiva garantisce che quell’impianto corrisponde alle norme deliberate dalla F.I.N. (oppure dalla F.I.N.A. che è il corrispondente organismo sportivo internazionale), e che pertanto vi si possono svolgere gare e competizioni con le stesse condizioni del campo di gara.

In appendice a questo numero di Tsport pubblichiamo, aggiornate, le schede tecniche riportanti i principali standard dimensionali delle vasche per il nuoto, in conformità alle norme tecniche della FINA valide per il quinquennio 2017-2021.

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Talvolta si verifica che l'impianto completamente finito e dotato di tutti i pareri e i certificati, non abbia ottenuto l'omologazione da parte della competente Federazione sportiva, per carenze dimensionali o di attrezzature; oppure semplicemente l'omologazione non è stata mai richiesta; oppure è stata erroneamente considerata "omologazione" l'approvazione del CONI. Occorre pertanto chiarire che una cosa è il parere favorevole del CONI tramite SIS e CIS (trattasi di parere tecnico di carattere generale, rilasciato dopo l'analisi del progetto), altra cosa è l'omologazione sportiva, ossia la dichiarazione da parte di una Federazione che quel dato impianto è idoneo allo

svolgimento di gare e campionati ufficiali riconosciuti dalla Federazione. Per organizzare una gara ufficiale l’impianto deve essere provvisto di una certificazione rilasciata dalla F.I.N. che attesti la corrispondenza dell’impianto stesso alle regole dei campi di gara. L’omologazione riguarda esclusivamente la vasca con i suoi annessi, mentre tribune spettatori, spogliatoi e servizi ed altri ambienti non sono oggetto di omologa. L’operazione di verifica e controllo viene eseguita da un tecnico omologatore ufficiale della F.I.N. che controlla la corrispondenza delle dimensioni e delle caratteristiche delle vasche ai regolamenti tramite un sopralluogo sull’impianto durante il quale effettua le misurazioni necessarie e annota le caratteristiche del campo di gara. Ogni vasca dovrà essere omologata per una o più attività, e nei complessi natatori con più vasche durante il sopralluogo si potrà controllare più vasche. L’omologazione favorevole è anche richiesta se l’impianto è stato finanziato dall’Istituto per il Credito Sportivo, il quale si riserva di liquidare l’ultimo stato di avanzamento all’Impresa costruttrice solo se l’omologazione sportiva avrà dato esito favorevole.

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A destra, un’amichevole di pallanuoto tra USA e Serbia a Stanford, California, il 7 giugno 2009 (foto Denis Radovanovic). In basso, le piattaforme del London Aquatics Centre durante le FINA/NVC Diving World Series del 2015 (foto Mitch Gunn). Right, a friendly water polo match between the USA and Serbia in Stanford, California, on June 7, 2009 (photo Denis Radovanovic). Below, the platforms of the London Aquatics Centre during the 2015 FINA/NVC Diving World Series (photo Mitch Gunn).

La procedura di omologazione Con l’approvazione del Consiglio Federale della F.I.N. n° 174 del 25/11/2019 è entrato in vigore il Regolamento di procedura per l’omologazione degli impianti natatori; tale regolamento stabilisce le operazioni da effettuare per ottenere l’omologazione. Occorre precisare che l’omologazione sportiva di un impianto natatorio non è un’operazione semplice. Può riguardare le gare di nuoto, gli incontri di pallanuoto, le manifestazioni di tuffi, di nuoto sincronizzato ed anche di salvamento: per ciascuna delle suddette competizioni vi sono inoltre vari livelli di attività (ad esempio gare regionali, nazionali o internazionali) con diverse richieste di dimensioni minime ed attrezzature. Per la pallanuoto le misure del campo di gara variano a seconda della categoria (serie A1, A2 ecc.) e del genere maschile o femminile: per il nuoto, se una volta esistevano vasche da 25, 33,33 o 50 metri, oggi con l’adozione dei pontoni mobili possono essere omologate vasche lunghe

34,83 metri (33,33+1,50 di ponto-ne) oppure lunghe 51,50 metri (50+1,50) od anche 53 metri (50+1,50+1,50). Il proprietario o il gestore di una piscina che vuole fare omologare la vasca o le vasche, deve farne richiesta con lettera indirizzata al Comitato Regionale F.I.N. di competenza, specificando se si tratta di prima omologazione o di rinnovo (le omologazioni hanno tutte validità di otto anni, dopodiché vanno rinnovate) con una breve descrizione dell’impianto, e delle discipline sportive interessate. L’omologazione non è gratuita: alla richiesta va allegata l’attestazione del pagamento alla F.I.N. dei diritti amministrativi, stabiliti annualmente dal Consiglio Federale. Ricevuta la richiesta, il Comitato Regionale incarica il suo tecnico omologatore di effettuare il sopralluogo di controllo per verificare la corrispondenza del campo di gara alle misure minime necessarie, usando adeguati strumenti di misura (laser, bindella con nastro in acciaio inox, ecc.).

Le misure principali che il collaudatore verifica sono, per una vasca per il nuoto, la lunghezza (con la tolleranza di 3 cm solo in più), la larghezza e la profondità; inoltre controlla le tracciature sul fondo e sulle pareti di testata della vasca, ed anche i blocchi di partenza e le corsie galleggianti. Durante la visita l’omologatore provvede a compilare due schede: una, la più importante, è il Verbale di omologazione del campo di gara (di ogni singola vasca), mentre l’altra documenta le caratteristiche e le dotazioni dell’impianto, ai fini statistici e per la migliore conoscenza dell’impianto stesso. I moduli da compilare sono forniti dalla F.I.N., e si possono scaricare dal sito federnuoto.it g Settore Impianti g Omologazioni g Regolamento. In allegato al Regolamento la F.I.N. ha prodotto alcune schede riassuntive: l’allegato n° 1 illustra le principali tipologie di vasche omologabili per le attività di nuoto, pallanuoto, syncro e salvamento; l’allegato n° 2 contiene le dimensioni dei vari campi di pallanuoto; l’allegato n° 3 riporta le dimensioni dell’impianto per i tuffi. Se il controllo ha dato esito favorevole, l’omologatore firma il verbale con la dicitura “favorevole” e la scheda allegata, e lo consegna al Comitato regionale di competenza; se l’esito è stato negativo, il verbale sarà firmato con la dicitura “non favorevole” e consegnato al Comitato. In alcuni (rari) casi, specialmente nei rinnovi di vasche molto vecchie, può essere richiesta alla F.I.N. una deroga speciale. Se il verbale è stato negativo, il nuovo Regolamento consente al soggetto interessato di effettuare gli interventi necessari onde superare i problemi segnalati dallo stesso omologatore entro un anno; oltre tale termine la richiesta di omologazione decade senza diritto di rimborso della tassa di omologazione. Il verbale di omologazione favorevole con i suoi documenti allegati viene inviato al Settore Impianti della F.I.N. di Roma, il quale esaminata tutta la pratica sottopone il verbale al Segretario Generale per la ratifica, e restituisce una copia ratificata al Comitato regionale e al soggetto richiedente l’omologazione.

(*) Arch. Giampaolo Martino, Omologatore FIN e docente al Master Sport Management, Marketing and Society dell’Università Bicocca di Milano.

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DAL PROGETTO ALLA GESTIONE: LA BUONA GESTIONE

a cura di Kinema(*)

La sfida della gestione piscine: vince chi sa coniugare i bisogni degli stakeholder Cosa significa oggi gestire un impianto natatorio? Disporre di un paio di vasche per il nuoto e l’acquafitness, la segreteria, uno staff di istruttori e assistenti bagnanti e qualcuno che si occupi degli impianti tecnologici. Questi elementi potrebbero sembrare quelli fondamentali e forse sufficienti a far funzionare una piscina pubblica o privata. La realtà è molto diversa.

La gestione di un impianto sportivo oggi è un affare molto più complesso di quanto non appaia alla maggior parte degli amministratori pubblici e degli investitori privati. Una buona gestione è la somma di competenze e strategie che precedono o dovrebbero precedere di molto la posa della prima pietra. Nel panorama italiano la maggior parte degli impianti sportivi, compresi quelli natatori, sono di natura pubblica con partnership private, nati in pieno boom economico con la volontà di creare spazi di aggregazione e opportunità sportive sull’onda di una crescente consapevolezza rispetto al valore della socialità, del tempo libero e del benessere psico-fisico dell’attività sportiva. Un periodo di entusiasmo e vitalità dell’edilizia che ha prodotto un gran numero di impianti, realizzati spesso sulla base di progetti nati sulla carta da amministratori e progettisti, che solo in un secondo momento hanno fatto i conti con la gestione ordinaria, a partire dai costi di mantenimento della struttura e dalle caratteristiche del mercato. La realizzazione che precede l’analisi: un errore che in molti casi paghiamo ancora oggi, con impianti di grandi dimensioni e dai costi elevatissimi in territori incapaci di assorbirli in termini di utenza o costruzioni non funzionali alle attività per le quali sono state create. Piccoli e a volte grandi problemi che si affrontano con un’attenta gestione dell’impianto, che nel corso del tempo può condurre anche a trasformare l’impianto

per renderlo più aderente alle esigenze del mercato e di conseguenza, maggiormente redditizio. Riavvolgiamo il nastro allora e parliamo di cosa contraddistingue nella realtà una buona gestione impiantistica, pensando in particolare alle piscine pubbliche e ai parchi aquatici.

La buona gestione Il primo e insostituibile tassello di una buona gestione è l’analisi, da realizzare dopo aver conseguito un’attenta indagine di mercato che ci aiuti a posizionarci sul territorio rispetto al pubblico, la concorrenza, i servizi e i portatori di interesse con una visione generale delle opportunità e delle possibili criticità nel medio e lungo periodo. Nelle condizioni ideali, questa fase di analisi dovrebbe precedere la progettazione dell’impianto, ma è fondamentale anche nel caso in cui la struttura esista già e si pensi a una nuova gestione. È solo dopo che si può pensare a mettere insieme il puzzle della gestione che prevede la definizione di orari e attività, politiche di prezzo, reclutamento e gestione del personale, strategia commerciale, ricerca di partner per le attività che costituiranno il core business e i servizi collegati (se non svolti in gestione diretta) - come bar, ristorazione, shop, estetica, pulizie, etc. A questo si aggiunge la gestione degli impianti tecnologici e della sicurezza con un occhio attento al risparmio energetico e al rispetto di tutte le norme in materia di sanità, igiene, sicurezza e privacy,

sempre in costante aggiornamento. Un ruolo importante nel contesto attuale lo occupano le strategie di marketing e comunicazione, che possono fare la differenza rispetto alla concorrenza insieme alle relazioni istituzionali sul territorio che interessano gli enti pubblici, i cittadini, le associazioni sportive e di volontariato, le autorità sanitarie e gli organismi adibiti alla pubblica sicurezza o tutti coloro che a diverso titolo ricoprono un ruolo nella vita della struttura. In un impianto sportivo infatti, convergono interessi e obiettivi di diversa natura che coinvolgono soggetti differenti. Da un lato ci sono gli amministratori pubblici e la funzione sociale che può avere un impianto sportivo sul territorio, soprattutto se di prossimità, a cui si aggiungono i partner privati che si aspettano risultati economici soddisfacenti e, non ultima, l’utenza che si aspetta servizi adeguati al prezzo a cui è disposta a pagarli con la massima attenzione ai propri bisogni. Più che un puzzle una partita a RisiKo! perché un buon gestore può definirsi tale solo quando riesce a mantenere in equilibrio tutti i bisogni in campo, compreso il proprio. Un compito molto difficile che si può portare a termine solo se si è in grado di mettere a sistema competenze e strategie in un’organizzazione efficace ed efficiente di strumenti e persone.

(*) Kinema Srl è una società nata da UISP, Unione Italiana Sport Pertutti, che opera da decenni nel settore sportivo affiancando partner pubblici e privati nella gestione di strutture più o meno complesse in Emilia-Romagna (nella foto a lato, il parco estivo Komodo di Castelfranco (Mo).

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DAL PROGETTO ALLA GESTIONE: TRATTARE LE ACQUE

a cura di Giuseppe Poeta (Assopiscine)

Il trattamento di filtrazione nelle piscine Il trattamento dell'acqua della piscina ha due distinte funzioni, un'azione meccanica ed una chimica.

Il trattamento meccanico si occupa della filtrazione e circolazione che rappresenta uno dei momenti fondamentali affinché l’acqua sia sempre limpida, cristallina e serve per l'eliminazione di tutte le impurità che si trovano in sospensione o disciolte, invece il trattamento chimico si occupa di tutti i contaminanti microbiologici e organici e dell'equilibrio minerale dell'acqua. Il trattamento meccanico permette l'eliminazione delle impurità all'interno del filtro è caratterizzato da due principali meccanismi che sono di natura: Semplice, con il classico fenomeno di vagliatura, quando le dimensioni degli elementi da filtrare risultano maggiore dello spazio interstiziale tra i granuli di sabbia che costituiscono il riempimento del filtro; Complessa, quando entrano in gioco diversi fenomeni di natura chimico-fisici, le forze intermolecolari di Van Der Waals, i moti convettivi e browniani, i quali interagiscono singolarmente o simultaneamente tra gli elementi da filtrare e i granuli che costituiscono le masse filtranti, fanno sì che le particelle di dimensioni inferiori rimangono intrappolate e possono essere facilmente trattenute all'interno dello spazio interstiziale. Pertanto la filtrazione, che è il metodo fisico-meccanico per separare un solido dal liquido, agisce sotto l'azione di una differenza di pressione (Δp), che determina il passaggio del liquido da filtrare attraverso lo strato filtrante, applicando una pressione a monte e creando una depressione a valle. Questo processo è caratterizzato dall'equazione della filtrazione di Darcy: Q= A * Δp/ƞ * R dove: Q = portata in volume di filtrato per unità di tempo; A = superficie del filtro; Δp = pressione differenziale; ƞ = viscosità della sospensione; R = resistenza specifica del mezzo filtrante equivalente al rapporto tra lo spessore del mezzo filtrante l e la relativa permeabilità K (l/k). La velocità con la quale il liquido passa attraverso il mezzo filtrante dipende in ordine crescente: 1) dalla temperatura; 2) dalla viscosità e dalla torbidiQui sopra e nella pagina a destra, progetto per un centro natatorio a Porlezza (Como), dell’architetto Paolo Pettene. Col numero 15 sono indicati i locali tecnici previsti per la collocazione degli impianti di filtrazione.

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Above and on the right page, project for a swimming centre in Porlezza (Como), by architect Paolo Pettene. The number 15 indicates the technical rooms foreseen for the location of the filtration systems.

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tà del fluido da filtrare; 3) dal diametro dei pori del mezzo filtrante; 4) dalla differenza di pressione (Δp) che si stabilisce ai due lati del mezzo filtrante. Un'altra equazione che ci permette di determinare l'efficienza della filtrazione è quella con cui si mettono in correlazione i tempi di ricircolo e l'inquinamento totale, questo ci permette di individuare l'inquinamento residuale: R= (1/2,718)ETR dove: R = inquinamento residuale in rapporto all'inquinamento che arriva nelle 24 ore; ETR = il numero dei passaggi della totalità dell'acqua della piscina all'interno del nostro sistema di filtrazione nelle 24 ore. È intuitivo, considerando che (1/2,718) = 0,3679 è una costante, che il valore dell'inquinamento residuale risulta tanto più basso quante più volte l'acqua della piscina passa attraverso il sistema di filtrazione: ETR =1 R= 0,36791 = 0,3679 = 36,79% ETR =2 R= 0,36792 = 0,1353 = 13,53% ETR =3 R= 0,36793 = 0,0497 = 4,78% ETR =4 R= 0,36794 = 0,0183 = 1,83%

Riferimenti normativi Si sono introdotti con l'equazione residuale i tempi di filtrazione, pertanto è opportuno specificare cosa prevedono le normative in riguardo. A livello normativo, burocratico e quindi amministrativo, per la progettazione e la successiva autorizzazione, le piscine sono suddivise in due macro aree, piscine pubbliche e domestiche, che attualmente sono regolamentate da due distinte serie di norme tecniche: A) per le piscine pubbliche la UNI 10637:2016 avente per oggetto "Requisiti degli impianti di circolazione, filtrazione, disinfezione, e trattamento chimico dell’acqua di piscina"; B) per le piscine domestiche la UNI EN 16582-12-3:2015 avente per oggetto: parte 1: "Requisiti generali inclusi i metodi di sicurezza e di prova"; parte 2: "Requisiti specifici inclusi i metodi di sicurezza e di prova per piscine interrate"; parte 3: "Requisiti specifici inclusi i metodi di sicurezza e di prova per piscine fuori terra"; e la UNI EN 167231-2-3:2016 avente per oggetto: parte 1: "Sistemi di filtrazione - Requisiti e metodi di prova"; parte 2:

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"Sistemi di circolazione - Requisiti e metodi di prova"; parte 3: "Trattamento dell'acqua Requisiti". Da questo prospetto si evince che uno degli aspetti fondamentali che tutte le norme mettono in evidenza è l'obiettivo della qualità dell'acqua dal punto di vista igienico-sanitario, prevedendo una serie di sistemi tecnologici e dimensionali che coinvolgono la circolazione, la filtrazione, la disinfezione ed il trattamento chimico e l'altro aspetto, non meno importante, la sicurezza in piscina. Entrando più nel merito, possiamo evidenziare quali sono le categorie di piscine che ogni normativa va ad attenzionare. Per le piscine pubbliche la classificazione è la seguente: Tipo A: piscine aperte al pubblico o ad un’utenza identificabile con o senza il pagamento del biglietto di ingresso. Sono suddivise in:

Categoria A1: piscine pubbliche, come quelle comunali; Categoria A2: piscine ad uso collettivo, inserite in strutture adibite principalmente ad altre attività ricettive o al servizio della collettività (alberghi, agriturismi, campeggi, palestre, scuole, caserme, etc.). Categoria A3: piscine per il gioco acquatico; Tipo B: condominiali, destinate all’uso esclusivo degli abitanti del condominio e dei loro ospiti, esclusi i condomini fino a 4 unità abitative; Tipo C: piscine ad uso riabilitativo e curativo, collocate all’interno di strutture propedeutiche (queste tipologie di piscine sono escluse dalla norma, anche se hanno come punto di riferimento l'applicazione delle caratteristiche dell'acqua della pisci_______________ na, in base all'allegato 1 la piscina tabella A dell'Atto d'intesa è governata da tra Stato e Regione del tanti equilibri, 16 gennaio 2003, ed meccanici, eventuali variazioni devomatematici, no essere valutate dalla chimici, Direzione Sanitaria).

che devono essere previsti, studiati ed elaborati nella fase della progettazione _______________

Dopo questa classificazione si ha anche una differenziazione, in base alla tipologia della vasca, dell'attività prevalente e della sua altezza. Da questa suddivisione si determinano i vari tempi di ricircolo che sono l'elemento essenziale per il

L’impianto Lo schema di circolazione dell’acqua è diverso nel caso si adotti un sistema di ripresa a skimmer o a sfioro. Lo skimmer (1) è un’apertura sul muro verticale della vasca, attraverso il quale l’acqua viene aspirata direttamente dalle pompe, mantenendo un livello costante (in genere 15 cm dal bordo). L’impiego degli skimmers è consentito nelle piscine ad uso collettivo (tipo A2) fino a una superficie di 100 mq, con uno skimmer ogni 20 mq; nelle piscine condominiali (tipo B) fino a 150 mq, con almeno uno skimmer ogni 35 mq; e nelle psicine domestiche, con l’indicazione di avere sempre uno skimmer ogni 35 mq. Nel sistema a sfioro (2) l’acqua è a livello della pavimentazione, dove viene convogliata in griglie poste lungo il perimetro, per una lunghezza di almeno il 60% del perimetro stesso. Da qui l’acqua deve essere convogliata in una vasca di compenso, che deve bilanciare il volume spostato dai bagnanti immersi nella vasca. L’immissione, invece può avvenire sia da bocchette nelle pareti che dal fondo.

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dimensionamento dell'impianto di filtrazione e di circolazione (TABELLA 1). Per le piscine domestiche, la norma UNI EN 16713-2 al punto 4.2 prevede che, la portata nominale di filtrazione deve essere calcolata utilizzando la seguente formula: Q= V/TT0 dove: Q = portata nominale del sistema di filtrazione espresso in mc/h; V = volume della piscina in mc; TT0 = tempo di ricambio del volume della piscina che deve essere non superiore alle 8 h. Si nota che, tra le due tipologie di piscine pubbliche e domestiche, i tempi di filtrazione e di circolazione sono notevolmente diversi, piÚ restrittivi per le piscine pubbliche, con maggiore attenzione per le vasche che hanno una profondità piÚ bassa, meno limitativi per le piscine domestiche in cui il carico inquinante derivante dai bagnanti è meno rilevante. Mettendo in correlazione l'equazione di Darcy,

TABELLA 1

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In alto a sinistra tipologie di filtri in vetroresina, di diverse misure, per piscine pubbliche o private (produzione International Caratti). A destra, il locale tecnico di un parco acquatico (foto Acquapark).

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l'equazione dell'inquinamento residuale e la velocitĂ di filtrazione - valutazioni prettamente matematiche si comprende che bisogna prestare la massima attenzione nel dimensionamento dell'impianto di filtrazione della piscina ed avere la massima cura, sia nella scelta del tipo di filtro, sia nella scelta delle masse filtranti, che nell'esatto dimensionamento della portata e prevalenza delle pompe di ricircolo, perchĂŠ da tutte queste scelte dipendono, oltre alla qualitĂ dell'acqua, anche la quantitĂ di acqua da utilizzare per i lavaggi.

Il trattamento chimico Solo un accenno sull'azione del trattamento chimico con una riflessione: meno prodotti chimici vengono ad essere utilizzati nel trattamento della piscina, meno sottoprodotti indesiderati si ritrovano nell'acqua. Per raggiungere questo risultato si ha bisogno di un efficiente sistema di monitoraggio e dosaggio dei prodotti chimici che vengono ad essere utilizzati. Sul monitoraggio e dosaggio sono da preferire apparecchiature che mettono in correlazione alcuni parametri tra di loro in modo tale che, al variare di uno, automaticamente si ha il riscontro dell'altro. I principali parametri che necessitano essere monitorati sono: 1. il cloro libero; 2. il cloro totale; 3. il pH; 4. il potenziale Redox; 5. la temperatura; 6. la conducibilità . Quest'ultimo parametro, ancora non inserito nell'allegato 1 tabella A dell'Atto d'intesa tra Stato e Regioni del 2003, permetterebbe di monitorare la salinità e quindi la densità dell'acqua della piscina: questa infatti aumenta progressivamente, anche effettuando i necessari ricambi, per i prodotti chimici che vengono utilizzati per il trattamento, causando la progressiva riduzione della velocità di filtrazione e di conseguenza la diminuzione della portata di ricircolo (vedi l'equazione sulla filtrazione di Darcy). Si corre il rischio cosÏ di non rispettare a pieno i tempi dettati dalla normativa. Si è evidenziato che la piscina è governata da tanti equilibri, meccanici, matematici, chimici, ecc., che devono essere previsti, studiati ed elaborati nella fase piÚ importante, quella della progettazione. In tal modo si arriverà , rispettando le normative vigenti, alla realizzazione di una piscina senza problemi di gestione ed in sicurezza.

Above left types of fiberglass filters, of different sizes, for public or private swimming pools (International Caratti production). On the right, the technical room of a water park (photo Acquapark).

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SCIVOLI E PARCHI: ATTRAZIONI E GIOCHI D’ACQUA

I parchi acquatici in Italia e in Europa

Secondo i dati SIAE, riportati in un rapporto dell’ANESV del 2018, il volume di affari totale generato nel 2017 dal settore parchi divertimento in Italia è di 376 milioni di euro con oltre 18 milioni di visitatori. I dati non distinguono fra le tre differenti categorie: il parco acquatico, il parco tematico, il parco faunistico. L’intero comparto in Italia include comunque oltre 230 strutture di tutte e tre le tipologie, con la maggior concentrazione tra Lombardia e Veneto, dove peraltro si trovano anche la maggior parte delle aziende che realizzano le attrazioni sia per il nostro Paese che per l’estero. Particolarmente significativo è il sistema che si è venuto creando nei decenni intorno al Lago di Garda, anche grazie alla sua posizione di prima tappa “mediterranea” per il turismo dal centro Europa. Sulle sue sponde meridionali e nell’immediato entroterra si contano almeno 6 parchi acquatici (Caneva The Aquapark, Parco Cavour, Riovalli, Picoverde, Le Ninfee del Garda, Villabella) oltre a Gardaland che da quest’ano ospiterà il Legoland Waterpark; due parchi tematici (Movieland Park e Medieval Times), due parchi avventura (Jungle Adventure e Busatte Adventure), un parco faunistico (Parco Natura Viva), un parco natura (Parco Sigurtà), un parco go-kart (South Garda Karting). Il successo dei parchi di divertimento in genere è ad oggi indiscusso: si pensi che Disneyland Paris è la

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meta turistica più frequentata in Europa, superando anche il Louvre. Tra i 20 parchi più frequentati d’Europa (il nostro Gardaland è all’ottavo posto) non ci sono parchi esclusivamente acquatici: bisogna tener conto però che per motivi climatici questi hanno in genere una apertura stagionale, mentre i parchi generali cercano di estendere per quanto possibile la visitabilità a tutto l’anno. La scommessa potrebbe essere allora nei parchi coperti. Una scommessa impegnativa, perché i costi di gestione, soprattutto invernali, di grossi impianti chiusi e riscaldati sono notevoli, e l’investitore deve prevedere una sufficiente attrattività del parco (bacino di utenza, qualità turistiche del luogo…). Il più grande parco acquatico coperto del mondo è Tropical Island Resort, a 70 km da Berlino, realizzato in un’area dismessa che fungeva da hangar per i dirigibili Zeppelin. Un microclima artificiale a 26 gradi di temperatura costante, ospita flora e fauna tropicali ed ha raccolto nel 2017 1,2 milioni di visitatori. Ma tornando in Italia, se i parchi acquatici indoor scarseggiano (oltre a Concorezzo, di cui abbiamo parlato più volte in queste pagine, si tratta più di centri natatori con qualche attrazione), quelli estivi sono tanti e in continua evoluzione, arricchendosi di anno in anno di nuove specialità. I più grandi occupano fino a 150.000 mq, come l’Aquafan di Riccione e l’Ondaland di Vicolungo (Novara); l’Etnaland di Belpasso (Catania) è incluso nel parco divertimenti generale coprendo una superficie di 280.000 mq; molti altri occupano superfici tra i 50 e i 100.000 mq.

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Le attrazioni Legoland Waterpark All’interno di Gardaland (e quindi non come un vero parco acquatico a sé stante) aprirà il prossimo 28 maggio (se lo consentirà l’emergenza sanitaria) l’unico parco acquatico Lego in Europa. Oggi Legoland (che non appartiene alla società danese dei famosi mattoncini ma alla inglese Merlin Enterntainments, specializzata in parchi di divertimento, che già gestisce Gardaland) dispone di una decina di parchi nel mondo. In un’area come quella del Garda, già ricca di parchi acquatici, la scelta è stata quella di offrire agli utenti di Gardaland un’opzione in più, con uno specifico target rivolto ai più piccoli. Legoland Waterpark, su una superficie di 15.000 mq, oltre ad essere caratterizzato, com’è ovvio, dall’immagine dei mattoncini (ci saranno 488 costruzioni realizzate con milioni di veri mattoncini Lego, inclusi un centinaio di monumenti italiani in versione Miniland) si articolerà intorno a un fiume lento di 350 metri, ed una serie di aree tematizzate. Beach Party prevede aree gioco su più livelli con diversi scivoli colorati e un classico castelletto col secchio rovescia acqua; l’area Lego Creation Island consentirà la creazione di barche personalizzate con i mattoncini; Duplo Splash sarà dedicata ai più piccoli; diversi scivoli, aperti o chiusi, saranno presenti nell’area Jungle Adventures. Infine, la classica laguna sarà la Pirate Bay.

Tutti i parchi acquatici fanno a gara per mettere a disposizione del pubblico giochi sempre nuovi. Questi si possono comunque raggruppare in poche semplici categorie: gli scivoli aperti, gli acquascivoli, i castelli d’acqua, le lagune (calme o con l’onda generata meccanicamente). Sono comunque acquascivoli quelli chiamati twister, trottola, toboga, squid, idrotubo; gli scivoli aperti sono il foam, il kamikaze. Alla base di tutti gli acquascivoli c’è il componente del tubo (o mezzo tubo se è allo scoperto), che viene aggregato con modalità diverse studiate per ottenere velocità ed accelerazioni, o decelerazioni, accuratamente modulate lungo un percorso più o meno lungo e articolato. Ne vediamo più in dettaglio un esempio, realizzato per il parco acquatico di Vicolungo.

Il Dual Loop di Vicolungo L’acquascivolo “Dual Loop” è un’attrazione sviluppata dalla New Dieresin 2000, e nasce per l’uso esclusivo dei gommoni biposto. Nella sua configurazione standard la pista, tubolare di 140 cm di diametro, parte da 16 metri di altezza con un primo tratto di forte accelerazione, inclinato di 60° rispetto all’orizzontale, seguito da un imponente “loop” in contropendenza che raggiunge l’altezza massima di 11 metri. Il settore della superficie di scivolata propriamente definito “loop” è composto da un primo tratto curvilineo in salita con un’inclinazione media in asse dei conci in vetroresina di circa 40° rispetto all’orizzontale e raggio decrescente, al fine di combinare la decelerazione dovuta alla gravità e l’incremento progressivo della forza centrifuga dovuta alla riduzione del raggio, per raggiungere l’apice con una velocità minima che permetta nella maggior parte delle combinazioni di peso degli equipaggi il suo superamento e quindi poter affrontare i tratti successivi dello scivolo. A tal proposito nel punto di transizione inferiore, per chi non riuscisse a completare il percorso, è prevista una via di uscita intermedia. Il “loop” si completa con un secondo tratto curvilineo in discesa che ha un andamento speculare e invertito rispetto al precedente, con un incremento del raggio progressivo al fine di aumentare in modo controllato la velocità di uscita. Segue un elemento di raddrizzamento rettilineo che introduce al tratto in curva di uscita dal “loop”. L’arrivo in frenata viene realizzato attraverso specifiche vasche che garantiscono un arrivo in tutta sicurezza; l’intero percorso è stato pro-

In alto, il cantiere di Legoland Waterpark in via di completamento. Sotto, il Dual Loop di Vicolungo. Nella pagina a lato, in prima colonna, vista zenitale del parco Ondaland di Vicolungo e, sotto, disegno prospettico del Dual Loop.

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Above, the Legoland Waterpark construction site nearing completion. Below, the Dual Loop of Vicolungo. On the opposite page, in the first column, zenithal view of the Ondaland Park of Vicolungo and, below, perspective drawing of the Dual Loop.

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gettato alternando elementi traslucidi ed opachi al fine di garantire una buona visibilità e percezione dello spazio da percorrere. Su questa attrazione si raggiungono anche i 16 m/s, a seconda delle combinazioni di peso degli equipaggi, ma tutto sempre nel rispetto delle normative di riferimento (EN1069/1) in modo da non creare né difficoltà né disorientamento per gli utenti. La pista di scivolata è costantemente bagnata da un film d’acqua al fine di diminuire l’attrito con la superficie di appoggio del gommone e di contribuire a regolare le velocità nei tratti in cui essa raggiunge valori elevati. A ciò provvede un sistema idraulico specifico con modalità e punti di alimentazione diversi lungo i vari tratti del percorso. Per la gestione della sicurezza di utilizzo e il monitoraggio del funzionamento dello scivolo è prevista l’installazione di una serie di sensori lungo il percorso. I sensori sono parte integrante di un sistema di controllo e assenso alla partenza degli equipaggi composto anche da tornelli all’uscita dallo scivolo e monitor collegati alla console di comando e visibili dall’operatore addetto alla gestione delle partenze.

Classificazione normativa I parchi acquatici fanno parte della più generale categoria dei parchi di divertimento, e questi a loro volta – in Italia – trovano i riferimenti normativi nelle “disposizioni sui circhi equestri e sullo spettacolo viaggiante” (legge 18 marzo 1968, n. 337). Qui si legge infatti che “sono considerati spettacoli viaggianti le attività spettacolari, i trattenimenti e le attrazioni allestiti a mezzo di attrezzature mobili, all’aperto o al chiuso, ovvero i parchi permanenti anche se in maniera stabile”. Il successivo decreto del Ministero dell’Interno datato 18 maggio 2007, riportante “norme di sicurezza per le attività di spettacolo viaggiante” definisce esplicitamente il parco di divertimento come “complesso di attrazioni, trattenimenti ed attrezzature dello spettacolo viaggiante rispondente alle tipologie previste nell’elenco di cui all’art. 4 della legge 18 marzo 1968, n. 337, destinato allo svago, alle attività ricreative e ludiche, insistente su una medesima area e per il quale è prevista una organizzazione, comunque costituita, di servizi comuni.”

Le norme applicabili Il citato decreto ministeriale del 2007 prevede, all’art. 3, che “ogni nuova attività di spettacolo viaggiante, fatti salvi gli adempimenti previsti da specifiche regole

Le “tipologie” delle attrezzature che fanno parte del parco sono definite in un apposito elenco ministeriale, aggiornato periodicamente, che comprende fra le altre alcune voci riconducibili al parco acquatico (ma che possono far parte anche di un parco di divertimento generico): - Ottovolante acquatico: attrazione con diverse barche di piccole dimensioni che percorrono un canale colmo d’acqua avente uno sviluppo con salite e discese ispirato a quello dell’ottovolante metallico”. - Scivolo acquatico: Attrazione composta da uno o più canali in resina, che partendo da una piattaforma sopraelevata, sfociano in vasche o piscine. Il percorso può essere lineare o sinuoso e viene compiuto dagli utilizzatori scivolando”. - Simulatore di surf acquatico (introdotto con decreto del 1 giugno 2018): bacino di acqua avente il fondo mobile per simulare l’onda. Il simulatore opera con pompe idrauliche che generano flusso di acqua costante di a. 7 cm di spessore sopra una superficie inclinata in tessuto PVC. L’utente scivola sull’onda tramite una tavola da surf, L’attrazione è smontabile, amovibile, trasportabile e priva di ancoraggi al suolo”.

tecniche di prevenzione incendi, deve essere, ai fini della sicurezza, progettata, costruita, collaudata ed utilizzata secondo quanto previsto dalle norme di buona tecnica emanate dagli organismi di normalizzazione nazionali o europei o, in assenza, da standard di buona tecnica di riconosciuta validità”.

Trascurando di trattare le norme riferibili ai parchi di divertimento in genere (EN 13814:2005), diamo uno sguardo a quelle che più direttamente riguardano le attrazioni dei parchi acquatici.

CONTINUA A PAGINA

Nelle colonne al centro e a destra, alcune tipologie di acquascivoli; dall’alto: scivolo singolo veloce; scivolo combinato con twister finale; twister; scivolo singolo con pendenze in discesa e salita, affiancato da scivolo multicorsia con corsie parallele; combinazione di diverse tipologie (confronta la tabella alla pagina 59). Le

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foto di questa pagina e le immagini di pag. 55 sono concesse da New Dieresin 2000. In the columns in the centre and to the right, some types of water slides; from above: fast single slide; combined slide with final twister; twister; single slide with downhill and uphill

59 >>

slopes, flanked by multi-lane slide with parallel lanes; combination of different types (see table on page 59). The photos on this page and the pictures on page 55 are provided by New Dieresin 2000.

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In copertina: il parco acquatico di Dushanbe, una realizzazione italiana La copertina di questo Tsport riporta il dettaglio di un acquascivolo installato nel parco acquatico Obshoron a Dushanbe, la capitale del Tajikistan. Il parco acquatico è stato aperto nel 2017, nel centro della città, su una superficie di 2 ettari, con circa 3000 mq di superfici d’acqua. Costato circa 7 milioni di dollari, è il secondo parco acquatico del paese dopo il Delfin Water Park. Il parco comprende 20 attrazioni acquatiche, tra le quali 10 acquascivoli per un totale di 1000 m, di varie tipologie: a corpo libero, con gommone, morbidi, per bambini, per tutti; due kamikaze con tecnologia up-down; un fiume lento a doppia velocità. È stato inoltre installato un simulatore di surf progettato e realizzato interamente in Italia, trasportabile e ad assetto variabile. La gestione delle acque, comprendente 8 bacini d’acqua tra piscine, lagune, fiume ecc., necessita di due sale macchine costituite dalla sala filtrazione e sala disinfezione, in cui sono allocate 58 elettropompe e dieci gruppi di filtrazione per una potenzialità complessiva di trattamento di 1.500 mc/ora. L’intero sistema impiantistico comprende 10 km di tubazioni idrauliche e 4,5 km di cavi elettrici. Il progetto era partito nel 2004 con un costruttore turco, che non riuscì a portare a termine il lavoro; nel 2013 fu rinnovata la gara, vinta dall’italiana Preston & Barbieri, una società di Reggio Emilia attiva nel campo delle giostre e attrazioni per parchi; la realizzazione è stata interamente affidata ad Acquapark, l’azienda con sede a Calcinato (Brescia), che progetta e costruisce giochi d’acqua, acquascivoli e singole attrazioni oltre a parchi acquatici chiavi in mano. L’installazione delle attrazioni viene eseguita sempre con tecnici e personale interni di Acquapark, così da garantire la cura di ogni dettaglio. La produzione viene eseguita facendo uso delle nuove evoluzioni tecnologiche così da contenere le difettosità a livelli molto bassi ed il controllo scrupoloso dei canali in vetroresina coinvolge anche i produttori delle materie prime, facendo in modo che i chimici siano stimolati a studiare nuovi prodotti per permettere nuove evoluzioni negli impianti. La costruzione della carpenteria viene seguita passo passo, dalla progettazione alla costruzione, alla galvanizzazione; la progettazione viene eseguita con modellazione tridimensionale con software all’avanguardia.

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In questa pagina, il parco Obshoron. Dall’alto: l’imboccatura di un acquascivolo (dettaglio in copertina di questo fascicolo); planimetria del parco acquatico; scorcio d’insieme. Qui sopra, due viste prospettiche del gruppo di acquascivoli più complesso, comprendente: due piste “kamikaze updown”; un multipista a 6

piste parallele; un toboga; una treccia a due piste; una trottola. Immagini fornite da Acquapark. Nella pagina a lato, in alto, laguna con onda artificiale a Rio Quente, Brasile (foto Judson Castro); nel disegno, schema di funzionamento del generatore di onde.

On this page, the Obshoron park. From the top: the mouth of a water slide (detail on the cover of this issue); plan of the water park; overview. Here above, two perspective views of the most complex group of water slides, including: two "kamikaze updown" tracks; a multi-track with 6 parallel tracks; a toboggan; a two-track braid; a twisted top.

Images provided by Acquapark. On the opposite page, at the top, lagoon with artificial wave in Rio Quente, Brazil (photo Judson Castro); in the drawing, diagram of functioning of the wave generator

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La piscina con l’onda Molti parchi acquatici offrono all’utente una condizione che si avvicini il più possibile all’esperienza della spiaggia naturale: l’acqua calma della laguna viene allora movimentata con la creazione di onde artificiali. Il sistema più efficiente per la produzione di un moto ondoso in piscina è quello pneumatico. Speciali elettroventilatori centrifughi generano aria pressurizzata, che viene spinta in camere di compressione, progettate con volumi d'acqua interni preimpostati, mediante movimenti alternati e frequenza variabile.

Questo sistema, controllato da un PLC appositamente programmato, porta ad effetti di moto ondoso variabili in altezza, direzione e lunghezza, con onde alte fino a 120 cm. Per ottenere i migliori risultati, la forma e la geometria di ogni piscina viene progettata in modo specifico in funzione del moto ondoso che si vuole poter creare.

1 - ventilatore centrifugo 2 - serbatoio d'aria compressa 3 - tunnel per le valvole d'aria 4 - valvole d'aria >> SEGUE DA PAGINA

5 - camera di compressione 6 - griglie di sicurezza 7 - cresta d'onda 8 - onda di fondo

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Le norme applicabili rischi, e detta disposizioni estremamente dettagliate sugli elementi che l’esperienza dimostra siano i più critici, come l’ammaraggio o l’intrappolamento. La norma suddivide innanzitutto le tipologie di acquascivoli in 10 categorie (vedi tabella). Non sono previste limitazioni al tipo di materiale adoperato, mentre viene prevista una abbondante documentazione dimostrativa delle caratteristiche, delle sollecitazioni e della stabilità, con la certificazione da parte di un ingegnere strutturale qualificato. Fra le specifiche di dettaglio relative alla sicurezza, vengono indicati dei limiti sulla accelerazione di gravità La definizione di acquascivolo adottata dalla norma è che può subire una persona, prevedendo un “g” mino“Attrezzatura o impianto dotata di una superficie di scire o uguale a 4 per meno di 0,1 sec e minore uguale volamento sulla quale l’utilizzatore scivola con acqua a 2,6 per meno di 0,1 sec. come mezzo di riduzione dell’attrito; l’utilizzatore scivoLa parte terminale dello scivolo va progettata in modo la liberamente o utilizzando dispositivi per facilitare la da consentire un arrivo sicuro per l’utilizzatore: se la scivolata”, e delimita il campo cui la norma stessa è La EN 15288 detta i requisiti di sicurezza per le piscivelocità prevista è maggiore di 10 m/s è obbligatoria applicabile, con riferimento all’uso pubblico dell’attrezne in fase di progettazione e di gestione: di questa e una unità di rallentamento o di arresto prima di sfociazatura stessa. delle altre norme relative a vasche e piscine abbiamo re in piscina. Per ogni tipologia di scivolo sono previste L’approccio normativo è improntato all’analisi dei trattato nel numero 327 di Tsport. dimensioni e inclinazioni minime e massime (che non Tipo descrizione altezza massima inclinaz. media velocità volume d'acqua minimo possono essere qui riportate Tipo 1.1 Scivoli dritti per bambini (singoli o con più utilizzatori 1 m dalla sezione di partenza al fino al 70% non richiesto contemporaneamente) livello dell’acqua per il divieto di pubblicazione Tipo 1.2 Scivolo singolo diritto per bambini 1 metro fino al 70% 3 l/min delle norme UNI integrali), e Tipo 2.1 Scivolo singolo curvo per bambini 3 m dalla sezione di partenza al fino al 70% non richiesto livello dell’acqua le portate d’acqua minime Tipo 2.2 Scivolo singolo elicoidale per bambini, dove il raggio dello 3 m dalla sezione di partenza al fino al 70% 40 l/min (che richiamiamo nella stesscivolo è costante e nella stessa direzione livello dell’acqua sa tabella). Tipo 3 Scivolo singolo fino al 13% esclusa la media finoa 5 m/s massima 1500 l/min Con la seconda parte della parte finale fino a 8 m/s Tipo 4 Scivolo singolo veloce fra il 13 e il 20% esclusa media fino a 10 m/s 1500 l/min norma, rivolta ai gestori, la parte finale massima fino a 14 m/s l’analisi di rischio viene preTipo 5 Scivolo singolo ad alta velocità oltre il 20% esclusa la oltre 14 m/s 1500 l/min parte finale scritta anche per gli aspetti di Tipo 6.1 Scivolo multicorsia con corsie parallele separate (diritte o entro il 13% media fino a 5 m/s massima almeno 500 l/min per metro di larghezza della informazione, supervisione e curve), una accanto all’altra per l’intera lunghezza fino a 8 m/s corsia, per ogni corsia gestione degli aspetti tecnici Tipo 6.2 Scivolo multicorsia con corsie parallele separate (diritte o fra il 13 e il 20% esclusa media fino a 10 m/s almeno 500 l/min per metro di larghezza della e delle emergenze; si impocurve) la parte finale massima fino a 14 m/s corsia, per ogni corsia Tipo 7 Scivolo ampio diritto 8 m sopra il livello dell’acqua e 7,7 fino al 35% fino a 8 m/s almeno 300 l/min per metro di larghezza ne una segnaletica coordinasul terreno ta, per la quale sono stati ridiTipo 8 Scivolo singolo con pendenze longitudinali in discesa e determinata dal costruttore salita dove l’utilizzatore scivola anche verso l’alto, qualche segnati tutti i pittogrammi in volta aiutato da un getto d’acqua o da un dispositivo conformità alle norme ISO specifico. Tipo 9 Scivolo singolo ampio diritto con una corsia di scivolamento fino a 14 m/s determinata dal costruttore applicabili (vedi sopra). Nella UNI EN 15649 rientrano i giochi galleggianti, come poltrone, isole, canotti e gommoni da balneazione che presentano forme fantasiose, ma anche attrezzature utilizzate normalmente sulla terraferma come trampolini o muri da scalata e castelli. La norma UNI prevede che l'utilizzo di questi articoli sia permesso ai bambini di età maggiore ai 3 anni e che debba essere sempre specificato se i destinatari sono i bambini, gli adulti o entrambi, nonché il numero massimo di persone ammesse “a bordo”. Inoltre, non devono presentare rischi come l'intrappolamento, l'impigliamento, il taglio, l’abrasione. Deve inoltre essere facile risalire in caso di caduta ed esserci adeguati appigli sui bordi. Infine devono garantire il galleggiamento anche in caso di sgonfiamento di parte delle camere d’aria.

La sicurezza degli acquascivoli nella UNI EN 1069 È invece importante vedere come si articola la UNI EN 1069 relativa agli acquascivoli, che con le forme e le prestazioni sempre più complesse costituiscono la parte più appariscente dei parchi acquatici di oggi. La norma è articolata in due parti; la prima (“Requisiti di sicurezza e metodi di prova”) è rivolta a i costruttori, mentre la seconda (“Istruzioni”) riguarda le modalità di utilizzo e gestione ed i controlli periodici da effettuare.

liberamente oscillante trasversalmente mentre si scivola verso l’estremità dello scivolo Tipo 10

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Scivolo combinato dove l’utilizzatore esce da uno scivolo di atro tipo in una vasca circolare e scende in una corsia a spirale, prima di cadere liberamente attraverso un foro alla base nell’area di ammaraggio o di entrare in un altro scivolo.

determinata dal costruttore

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WELLNESS E

SPA: L’ACQUA

PER IL BENESSERE

Terme e SPA: un approccio stilistico Non è parco acquatico e non è piscina privata: ma la spa, che potremmo anche definire centro benessere (SPA = salus per aquam dovrebbe essere riferito all’uso di acque termali naturali soggette a concessione dello Stato) offre, della vasca d’acqua, un lato particolarmente suggestivo ed apprezzato.

Considerata la necessità di creare un’adeguata atmosfera negli ambienti in cui si va alla ricerca del benessere e del relax, l’aspetto puramente tecnico si sposa in modo particolarmente significativo con le scelte architettoniche. Abbiamo approfondito la modalità di approccio alla progettazione di un sofisticato centro benessere attraverso il lavoro dello Studio Alberto Apostoli, che ha realizzato nel 2017 la spa di Portopiccolo (Trieste); l’abbiamo messa poi a confronto con un lavoro del 2012 realizzato a Monreale (Palermo), dallo stesso Apostoli, con un effetto ambientale totalmente diverso, ma indicativo di una volontà di farsi guidare dal genius loci nella scelta di materiali e tecniche costruttive.

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Portopiccolo Il villaggio di Portopiccolo nasce dal recupero ambientale ed urbanistico dell’ex cava di Sistiana, nel golfo di Trieste, dismessa negli anni ’70. Oggi si presenta come un resort di livello, con 454 residenze vista mare, una marina con 116 ormeggi, boutiques, bar e ristoranti, il tutto circondato dalle falesie di pietra carsica che scendono sull’Adriatico. L’architettura del centro benessere è articolata su tre livelli, oltre il piano interrato per parcheggio e servizi, su una superficie totale di 3.600 mq. L’inserimento del complesso nel paesaggio ha dettato la scelta di alternare la pietra dai colori naturali con la trasparenza del vetro, alleggerendo la struttura e fondendola con lo sfondo. Il concept prevede poi, all’interno, un graduale passaggio dalla dimensione collettiva del primo livello a situazioni sempre più intime e private man mano che si sale ai piani superiori. Al piano terra si trova la reception, la children room, le sale conferenze, la training pool e gli spogliatoi dedicati. La struttura colonnata si apre a ventaglio, sottolineata da fasce a pavimento di gres a contrasto, mentre dei portali in corten inquadrano le zone di ingresso e di reception. L’edifico è completamente vetrato, compenetrando così interno ed esterno, anche per integrare le

vasche esterne, preesistenti all’intervento della spa. Al primo piano è collocata l’area relax incentrata sulla in-out pool – dotata di giochi d’acqua - che, grazie all’ampia vetrata, fonde anch’essa esterno ed interno, con vista sulla baia. Un’apertura nella vetrata consente di passare dall’interno all’eterno senza uscire dall’acqua. Quest’area è dotata di docce emozionali, percorso Kneipp, hammam, biosauna e sauna finlandese, e della grotta di sale (con inalazioni di iodio micronizzato e vasca salina). Allo stesso piano sono presenti una palestra e sale di ristoro oltre alla sala conferenze variamente modulabile. L’ultimo piano è destinata alla beauty spa: una spa privata e numerose cabine che offrono un vasto ventaglio di trattamenti estetici, oltre alla waiting lounge con vista mare. La zona spa, leggermente appartata, si sviluppa in modo circolare attorno ad una colonna centrale: v si trova il percorso Kneipp e una cascata di ghiaccio, mentre lungo una parete perimetrale curva e vetrata si sviluppano sauna, bagno turco, docce emozionali, sala relax e vasca fredda. Anche qui troviamo una vasca salina, dalle forme naturali. Il complesso del centro benessere risulta un elemento notevolmente energivoro, che ha richiesto una progettazione integrata architettonica ed impiantistica, nel rispetto della massima sostenibilità ambientale. Sono quindi state effettuate tutte le scelte finalizzate alla razionalizzazione delle fonti energetiche ricorrendo, ove possibile, a fonti rinnovabili. Lo studio dei bacini d’acqua, diversificati tra calda, fredda, dolce, salata disposti a diversi livelli, è stato quindi il punto di partenza di un intervento il cui sforzo è stato quello di fondere il complesso aspetto impiantistico con l’aspetto estetico di grande impatto e di livello “luxury”.

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Casale del Principe Completamente diverso l’approccio al tema che il progettista ha adottato in questa spa vicino a Monreale, annessa ad un agriturismo di lusso. La mescolanza di stili provenienti dal mondo normanno e da quello arabo, dall’antica grecia ai Borboni, caratteristica dell’arte e della cultura siciliana, detta le linee dell’agriturismo che prende il posto di una masseria fortificata già, a sua volta, costruita sul posto di un vecchio convento. Nel 2012, per completare l’offerta ricettiva, la famiglia proprietaria ha deciso di realizzare all’interno della struttura un centro benessere attraverso la ristrutturazione di una porzione del casale quasi completamente diroccata. Per le aree esterne sono stati realizzati dei terrazzamenti con dei percorsi destinati alla scoperta di piante decorative e medicinali, di spezie e frutti, una vegetazione particolarmente rigogliosa grazie alla presenza di una falda d’acqua dolce in contrasto con il resto del paesaggio piuttosto arido e brullo. Uno di questi percorsi conduce all’ingresso della spa, la cui facciata è caratterizzata da due grandi archi vetrati e da un rosone realizzati secondo le antiche tecniche locali.

legno e cromie diverse. Al piano inferiore, è presente una piscina scavata nella nuda roccia (la stessa roccia adoperata in alcune parti murarie). Da qui prendono vita alcuni elementi floreali stilizzati che si innalzano lungo la parete di fondo fino a modellare la controsoffittatura in forma di petali; lo stesso movimento ascensionale è leggibile nel mosaico che ricopre la piscina salendo dal fondo lungo la colonna centrale. Unisce i tre livelli la scala in acciaio verniciato (progettata con l’architetto Mario Rizzo) che si apre, lungo la salita, verso gli scorci più suggestivi del casale.

All’interno, ogni dettaglio è stato pensato e realizzato per sfruttare al meglio i materiali e le tecniche costruttive autentiche della regione. La spa si sviluppa su due livelli, integrandosi in modo fluido con il piano primo in cui sono inserite sette suite dedicate ad altrettanti temi descrittivi dei valori territoriali (la pietra; il legno; la storia; l’acqua; gli agrumi; la cultura; l’arte). Al piano terra l’elemento centrale è una cabina trattamenti realizzata all’interno di un “bozzolo” alto sei metri e fluttuante su un bacino d’acqua che ne delimita le sagome principali e contribuisce alla creazione degli spazi. Questo luogo offre agli sopiti massaggi e cure con essenze e prodotti tipici del territorio siciliano. La tecnica di costruzione ha previsto l’utilizzo di corda d’erba palustre naturale intrecciata su una struttura metallica realizzata in opera: la paglia contribuisce con il suo caratteristico profumo a caratterizzare l’ambiente. Allo stesso livello si trovano inoltre le cabine trattamenti, una sauna vetrata, un hammam, un percorso docce e una sala relax vetrata, il tutto con materiali e colori a contrasto fra loro: murature in sasso, vetro, In alto e a sinistra, le vasche della spa di Portopiccolo (foto Lorenzo Crasnich), e pianta della piscina. In questa pagina, l’agriturismo di Casale del Principe; dall’alto: pianta della spa al piano terra; l’esterno del casale; il “bozzolo” in corda intrecciata al centro del piano terra; la piscina scavata nella roc-

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cia al piano interrato (foto Luca Morandini). Above and to the left, the pools of the Portopiccolo spa (photo Lorenzo Crasnich), and plan of the pool. On this page, the farmhouse of Casale del Principe; from the top: plan of the spa on

the ground floor; the outside of the farmhouse; the "cocoon" in woven rope in the centre of the ground floor; the swimming pool dug into the rock in the basement (photo Luca Morandini).

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LAGUNE E BIOLAGHI: DEPURAZIONE NATURALE

Le biopiscine La biopiscina è uno specchio d’acqua artificiale balneabile nel quale la depurazione è effettuata esclusivamente in modo naturale, senza l’intervento di prodotti chimici.

In alto, un biolago (Parco dei Cimini) e una biopiscina (foto Vera Luciani). Sotto, una biopiscina a depurazione separata (Milla Biopool) e una a depurazione integrata (foto Josef Kubes). Above, a biolake (Parco dei Cimini) and a bio-pool (photo Vera Luciani). Below, a bio-pool with separate purification (Milla Biopool) and one with integrated purification (photo Josef Kubes).

Il principio al quale è improntata la biopiscina è la fitodepurazione, un sistema di depurazione naturale applicato da tempo nel trattamento delle acque reflue, in prevalenza agricole ma anche domestiche e talvolta industriali. Il sistema non fa che mutuare il principio di autodepurazione presente in natura negli ambienti acquatici. La fitodepurazione avviene consentendo alle piante acquatiche – sommerse o galleggianti – di interagire in simbiosi con i microorganismi presenti nell’acqua in cui sono immerse, che degradano le sostanze organiche inquinanti, i batteri patogeni, e anche alcuni metalli pesanti. Le piante a loro volta si nutrono di una parte delle sostanze disciolte in acqua e delle sostanze inorganiche prodotte dai batteri, ossigenando l’acqua. Per l’ottimale funzionamento del sistema di fitodepurazione, il substrato su cui sono radicate le piante acquatiche è composto di ghiaia; le piantine vengono solitamente inserite sul fondo in cesti microforati da cui le radici possano espandersi ancorandosi al fondo.

Lo specchio d’acqua creato artificialmente può assumere una forma organica, soprattutto se in un contesto già di tipo naturale, e in tal caso è più correttamente definito come biolago; ma può anche essere disegnato come una piscina tradizionale, alla quale deve essere comunque affiancata un’area per la fitodepurazione. L’area destinata ad accogliere le piante può essere integrata nello specchio d’acqua oppure separata da questo. Nel sistema integrato, le due aree – quella balneabile e quella di fitodepurazione – sono separate solo al di sotto del livello dell’acqua, che può quindi fluire liberamente tra di esse. Se invece si vuole mantenere una maggiore indipendenza della piscina dalla vegetazione, l’area destinata alle piante va collocata in una vasca separata, posta a un livello leggermente più alto, dalla quale l’acqua depurata può scendere per caduta nella piscina balenabile. Per mantenere in vita il circuito, sarà necessario prevedere una pompa, immersa in quest’ultima, che riporti l’acqua nella vasca di depurazione. Le biopiscine sono nate una trentina di anni fa a seguito dell’esperienza nella depurazione delle acque reflue, diffondendosi all’estero e solo in tempi più recenti nel nostro Paese. Diversi Comuni – a partire dal Trentino Alto Adige ma anche in altre regioni del centro nord – sono presenti impianti pubblici dotati di laghetti a depurazione naturale; biopiscine vengono inoltre realizzate presso agriturismi all’insegna del ritorno alla natura.

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FILM

La piscine (1969) CON ALAIN DELON, ROMY SCHNEIDER, MAURICE RONET, JANE BIRKIN REGIA DI JACQUES DERAY.

La piscina come metafora: in questo senso la vasca che si trova nel giardino di una grande villa vicino a Saint Tropez è protagonista del film oltre che costituirne il titolo.

Un luogo metafisico simbolo di un elemento naturale, l’acqua, in grado di donare la vita (vi si incontrano gli amanti Jean-Paul e Marianne) e al tempo stesso di toglierla (la morte di Harry). La Piscine è un film del 1969 diretto da Jacques Deray, padre del cinema poliziesco francese; nel 2015 il regista Luca Guadagnino ne ha girato un remake, A bigger splash, presentato in concorso a Venezia. Jean-Paul (Delon) e Marianne (Schneider) sono una coppia che trascorre l’estate in una meravigliosa villa con piscina in Costa Azzurra. Jean-Paul è unos crittore fallito, Marianne è una giornalista affermata. Durante la vacanza ricevono la visita di Harry (Ronet), produttore musicale e amico di

famiglia, accompagnato dalla figlia diciottenne Penelope (Birkin). Questo lo sviluppo della storia secondo “Sentieri selvaggi”: “Dietro i sorrisi e le strette di mano covano rancori del passato: Harry pensa che Jean-Paul non abbia talento e non meriti l’amore di Marianne; Jean-Paul si sente minacciato da Harry e reagisce alla frustrazione seducendo Penelope. Nella piscina si dipana questo guazzabuglio di passioni e si incrociano i destini e le occhiate di seduzione.”

PISCINE C

HE FANN O NOTIZ IA

A Soiano del Lago, una piscina in sicurezza a cura di Plastifil Recinzioni www.plastifil.eu

Soiano del Lago, sui dolci rilievi che costeggiano il Garda tra Desenzano e Salò, grazie alla particolarità del clima è forse il Comune italiano con la maggior densità di piscine private o condominiali. Una di queste piscine è collocata in un residence composto di pochi appartamenti, discretamente occultato alla vista su strada da una fitta siepe di alloro ma aperto al panorama del lago che si disegna all’orizzonte. Come è noto, se la piscina è asservita a più di quattro unità abitative all’interno di un complesso condominiale è soggetta a una specifica disciplina che viene dettagliata a livello di norma regionale (in questo caso la DGR 17/05/2006 n. 2552 di Regione Lombardia). Dal punto di vista della sicurezza per gli utenti, tuttavia, non sono previsti obblighi specifici in relazione al controllo degli accessi all’area di balneazione; ad evitare che bambini o animali si avvicinino accidentalmente allo specchio d’acqua rischiando di cadere, è in ogni caso opportuno prevedere una recinzione di sicurezza, con le caratteristiche che, a titolo di esempio, sono previste dalla norma francese NF P90-306 finalizzata a impedire l’accesso ai bambini di età inferiore a 5 anni in piscine non sorvegliate. È quanto è stato realizzato in questo residence, dove nel 2019 la sistemazione dell’area piscina è stata completata con la posa di una recinzione Panelfil 4mm della Plastifil. In presenza di una pavimentazione rigida, la recinzione viene posata tassellando i pali tondi da 48 mm con piastra, cui è sottesa la rete, zincata e verniciata in poliestere di colore verde, alta 1230 mm. I pannelli di recinzione sono uniti tra loro attraverso appositi collari di sicurezza che non potranno essere manomessi dai bambini. L’accesso avviene attraverso un cancelletto apribile con una serratura azionabile solo da un adulto con l’uso di due mani; la chiusura a molla fa sì che il cancello si chiuda poi automaticamente. Il profilo sottile degli elementi che costituiscono i pannelli della rete rende discreta e trasparente la recinzione senza alterare l’estetica della piscina.

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La trasparenza totale intorno alla piscina, con vista sulle Dolomiti

a cura di Aluvetro www.aluvetro.it

Qui siamo in val Pusteria, non lontano da Brunico e dagli impianti sciistici di Plan de Corones. Un hotel di lusso del gruppo Winklerhotels, recentemente ampliato e rinnovato, con una particolare attenzione al concetto di benessere per i suoi ospiti, ha voluto caratterizzare i suoi spazi con la trasparenza che esalta l’eccezionale panorama delle cime dolomitiche circostanti, grazie all’uso del vetro nelle ampie finestre e nelle balaustre minimali che delimitano la grande piscina esterna, il giardino e gli spazi relax. In particolare, l’area wellness dell’hotel comprende ben sette piscine, di cui all’esterno una infinity pool e un idromassaggio XL. L’accurata progettazione degli interni (Hotel & Spa Archifaktur - Arch. Stefan Ghetta) e degli esterni (Bauart - Arch. Astrid Steinwandter) ha avuto buon gioco nell’impiego dei parapetti in vetro della linea Garda di Aluvetro. Con questa tipologia di parapetti in vetro viene garantita, insieme alla trasparenza, la stabilità e la sicurezza dell’installazione. È possibile infatti scegliere la soluzione ottimale in funzione di diverse variabili, quali il sistema di fissaggio, il carico di progetto, il rispetto delle normative, lo smaltimento dell’acqua, la tipologia di vetro, il carter di copertura, eventuali personalizzazioni. In particolare, esistono tre varianti del sistema, in funzione del tipo di fissaggio: con fissaggio sopra pavimento, con fissaggio annegato nel pavimento, o con fissaggio fronte soletta. È sempre garantito il rispetto delle norme di sicurezza vigenti e della normativa tecnica UNI; tutti prodotti del sistema Garda sono collaudati presso laboratori accreditati al ministero dei lavori pubblici e hanno superato test ai carichi dinamici e statici fino a 4,5 kN/m (Spinta fino a 300 kg/m).

Al Lido di Venezia, uno storico Hotel e una piscina circondata dal legno a cura di Legnolandia www.legnolandia.com

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La storia del palazzo Ausonia Hungaria al Lido di Venezia, poi diventato albergo, risale ai primi del secolo scorso, quando il ceramista Luigi Fabris ne realizzava la facciata con piastrelle di maiolica in stile Liberty. Ristrutturato nel 2018, l’Hotel Ausonia Hungaria, un 5 stelle Luxury, ha perfezionato la dotazione degli spazi per il soggiorno degli ospiti con una piscina esterna resa confortevole dalla calda pavimentazione in legno che la circonda. La sistemazione al contorno della piscina è stata realizzata da Legnolandia, con un rialzo in legno lamellare di abete bianco trattato, e una pavimentazione con tavole antiscivolo di pino (certificato proveniente da foreste a prelievo controllato), trattate in autoclave, lavorate nel proprio centro di trasformazione. Opportunamente trattato secondo le norme EN-351 mediante iniezione a pressione di sali ecologici, il legno per esterno resiste all’azione del tempo ed inibisce l’azione degli organismi xilofagi. Legnolandia effettua trattamenti speciali del legno mediante tecnologie che utilizzano cicli e sostanze ecologiche rispettosi dell'ambiente e delle persone. La scelta di impiegare il legno assume una particolare importanza in ordine al tema della sostenibilità ambientale; il legno è un materiale rinnovabile per eccellenza e la pianta assorbe nel suo ciclo vitale l’anidride carbonica dall’aria. L’impiego del legno - proveniente da taglio controllato e certificato - mantiene “stoccata” l’anidride carbonica finché i prodotti non vengono dismessi e riutilizzati a scopo energetico o decomposti, liberando una quantità di anidride carbonica non superiore a quella prelevata dall’atmosfera, con un ciclo ecologico a bilancio zero.

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Il Wood Plastic Composite (WPC), un materiale a bordo vasca a cura di PlasticWood

Il Wood Plastic Composite è un materiale che unisce le caratteristiche della fibra di legno a quelle della plastica: ne troviamo un’applicazione come pavimento a bordo piscina. Ideato a partire dagli anni ’60, il composto legno-plastica, noto con l’acronimo WPC, è un materiale ibrido ottenuto dalla miscela di biomassa legnosa (proveniente da scarti di lavorazione e residui agricoli) con polimeri come il polietilene o il polipropilene. Il materiale viene estruso e quindi modellato in base all’uso cui è destinato. La proporzione della fibra di legno rispetto al materiale termoplastico può variare tra il 50 e il 70 per cento. Le caratteristiche meccaniche e di resistenza agli agenti atmosferici, dovute all’uso della materia plastica, si abbinano al risultato estetico dato dalla presenza delle fibre legnose.

Le Bio Suites Pacinotti a Bardolino (Verona) Un esempio di impiego di questo materiale lo troviamo nella pavimentazione per esterni che circonda la piscina del residence Bio Suites Pacinotti, sulla sponda veronese del lago di Garda. In questa tranquilla location, con vista sul lago, intorno alla piscina destinata agli ospiti, è stato posato un deck in doghe color cedro, prodotte dalla PlasticWood di Oppeano (Verona). Questo particolare elemento (200x21), a base di farina di legno e polietilene, è realizzato a profilo pieno e non alveolare come nella maggior parte dei prodotti similari, cosa che ne migliora la lavorabilità e la stabilità nel tempo. Il pavimento risulta ottimale a bordo vasca per le sue caratteristiche antiscivolo e per la resistenza all’acqua e agli agenti atmosferici. La posa con fughe di soli 2-3 mm lo rende antitacco, e le modalità di fissaggio ne consentono l’eventuale smontaggio e riposizionamento. Nell’intervento preso in esame, nella scelta del pavimento è stato creato un abbinamento estetico con i brise-soleil, in doghe dello stesso WPC, che già in precedenza erano stati adottati sulla facciata dell’edificio.

Appennino Blu, si rinnova la piscina pubblica di Pavullo nel Frignano (Modena) a cura di SICREA Group

Un intervento di ripristino e adeguamento sismico della struttura, inagibile dal 2011, è stato portato a termine nei mesi scorsi da SICREA Group, e l’inaugurazione è attesa non appena saranno superati i vincoli dettati dall’emergenza sanitaria. Il progetto prevedeva la ristrutturazione integrale del fabbricato esistente, con l’inserimento di nuovi elementi ed impianti, e l’adeguamento alla normativa sismica ed energetica. ll nuovo edificio ospita le attività sportive natatorie al coperto, ed è composto da tre vasche e relativi servizi, spogliatoi, magazzini, depositi e locali tecnici. Alla vasca natatoria da 25 metri a 6 corsie, si affianca una vasca fitness di 12x6 metri, con profondità di 125 cm, e una vasca rieducativa, di 9,5x5 metri, con acqua a temperatura più elevata. A queste si aggiungono gli spazi ristoro bar, con accesso autonomo dall’esterno a garanzia dell’utilizzo anche in estate durante l'apertura della piscina estiva, e gli spazi per tutti i servizi generali, di accoglienza e di amministrazione. La struttura, della dimensione in pianta di 30x65 metri, è composta da telai in calcestruzzo armato a pilastri, solai in lastre prefabbricate autoportanti, con soletta collaborante in c.a. Parte della struttura è stata realizzata in calcestruzzo prefabbricato per quanto riguarda l’area vasche, mentre le zone di connettivo e spogliatoi sono state realizzate con strutture in calcestruzzo realizzate in opera. Il centro natatorio, che riapre con il nome di Appennino Blu, è un progetto del Comune di Pavullo nel frignano in collaborazione con CSI Modena e sarà gestito da Appennino Sport, una società del CSI - Centro Sportivo Italiano, ente di promozione sportiva riconosciuto dal Coni.

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Special aquaticity: public and private facilities Let's get back to the swimming pool sector at a time when the unpredictable events linked to the Covid-19 pandemic have disrupted every ordinary activity around the globe. At the moment we are writing we are still in lockdown and we can only make a vague hypothesis about the future: these pages are also an invitation to restart tomorrow with the greatest awareness of what can and must be done by everyone - designers, producers, managers - so that the sector puts the crisis behind it.

MANAGEMENT AND MAINTENANCE

THE SPORTS HOMOLOGATION OF SWIMMING POOLS

(Giampaolo Martino) Swimming pools for competition must have dimensions and characteristics defined by the Swimming Federation, so that they can compete in the various swimming facilities having identical requirements in relation to the different types of competition. The article describes the procedures that the operator and the homologator must follow in order to achieve a favourable outcome of the homologation. THE MANAGEMENT OF THE SWIMMING FACILITY

In alto, rendering del progetto per un centro natatorio a Porlezza (architetto Paolo Pettene). Above, rendering of the project for a swimming centre in Porlezza (architect Paolo Pettene).

(Kinema Srl) The management of a sports facility today is much more complex than it appears to most public administrators and private investors. Good management is the sum of skills and strategies that should precede the construction of a facility by far. The lack of a preliminary analysis is a mistake that in many cases we still pay

for today, with large and very expensive facilities in territories unable to absorb them in terms of users or constructions not functional to the activities for which they were created. Problems that are faced with a careful management of the facility, which over time can also lead to transform it to make it more responsive to market needs and, consequently, more profitable. THE FILTRATION TREATMENT IN SWIMMING POOLS

(Giuseppe Poeta) Pool water treatment has two distinct functions, a mechanical action and a chemical one. The mechanical treatment deals with filtration and circulation, which is one of the fundamental moments for the water to be always clear, and serves for the elimination of all impurities that are in suspension or dissolved, while the chemical treatment deals with all microbiological and organic contaminants and the mineral balance of the water. The article explores in depth the physical-mechanical aspects that lead to the verification of the efficiency of filtration systems. The pool is governed by many balances, mechanical, mathematical, chemical, which must be foreseen, studied and elaborated in the most important

phase, that of design. In this way we will arrive, respecting the regulations in force, to the realization of a swimming pool without management problems and in safety. WATER PARKS, SPAS, BIOPOOLS This section of the "Special" gives an overview of the world of water parks, in particular the characteristics of water slides, from a constructive and regulatory point of view. Some attractions are described in more detail: the Dual Loop installed in Vicolungo (in Piedmont) and the water park in Dushanbe, the capital of Tajikistan, built by the Italian Acquapark. The following is an in-depth look at the design of two wellness centres created by Studio Alberto Apostoli, one near Trieste and one in Sicily, where aesthetic research blends in with the plant engineering complexities required by the numerous pools and water basins. A third topic concerns the construction methods of the biopools. The principle behind the bio-pool is phyto-purification, a natural purification system that has been applied for a long time in wastewater treatment, which makes it possible to avoid the use of any artificial chemical substance to obtain a clean stretch of bathing water in harmony with nature.

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IMPIANTI PER IL NUOTO SWIMMING CENTRES

Gaggio Montano (Bologna)

Efficientamento energetico della piscina comunale di Bea Rispoli

Per migliorare l’efficienza energetica di un impianto natatorio può essere sufficiente intervenire sull’involucro edilizio e la sostituzione dei sistemi di produzione del calore con generatori più moderni: ecco un esempio recente.

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Il progetto di efficientamento energetico e riqualificazione della piscina del capoluogo di Gaggio Montano si è svolto all’interno di un più ampio intervento che ha riguardato anche l’adiacente plesso scolastico elementari / medie e la palestra. L’intervento ha previsto un insieme di opere che hanno portato ad un significativo miglioramento dell’edificio, sia dal punto di vista del risparmio energetico che da quello impiantistico, con un impatto positivo anche sull’aspetto estetico.

La piscina L’edificio della piscina, che si articola su più livelli in funzione dell’andamento del terreno, è il risultato di diversi interventi che si sono succeduti nel tempo. Il piano sottostrada ospita i locali destinati a spogliatoi, magazzini e servizi, con una parte ad uso bar che nel periodo estivo può usufruire anche dello spazio esterno. Al piano superiore si trovano le vasche e alcuni locali di servizio. Eseguita con l’ampliamento del 2003, la zona delle vasche natatorie è dotata di un’originale struttura di copertura mobile, composta da due corpi telescopici a portali correnti su rotaie, comandati da un sistema elettromeccanico e da un corpo fisso che ne riceve la sovrapposizione dei due suddetti corpi mobili; la struttura mobile si attesta su una parete fissa in muratura, che ne completa il prospetto. La struttura portante è costituita da tre portali in acciaio, collegati da travi secondarie e controventature di falda e di parete. In fase di apertura quindi i due corpi telescopici si posizionano l’uno sopra l’altro mediante scorrimento lungo le vie di corsa laterali, fino a sovrapporsi alla parte che rimane fissa; la movimentazione avviene mediante due motori posizionati lateralmente alla base della parte di copertura più grande.

Gli interventi Sia la parte degli spogliatoi / magazzini che l’involucro della piscina hanno avuto bisogno di interventi di manutenzione, a causa di frequenti fenomeni di infiltrazione di acqua dalle coperture e di altri fattori, in gran parte legati alla particolare aggressività dell’ambiente umido. Per l’edificio della piscina, l’intervento di progetto si è limitato all’involucro “copri / scopri”, la cui particolarità costruttiva ne ha condizionato le scelte. Il progetto ha visto infatti la sostituzione del rivestimento della struttura mobile a copertura delle vasche natatorie, degli infissi che ne sono parte integrante, oltre ad una parte di manutenzione conseguente a tale sostituzione. Il rivestimento che è stato posto in opera non si è diversificato dunque, per evidenti problemi di scorrimento, da quello esistente; si è proceduto quindi con un pannello sandwich coibentato di ridotto

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Nella pagina di apertura, la piscina coperta vista dalla parte posteriore: la parete muraria bianca rimane fissa mentre la campata metallica scorre sovrapponendosi alle altre due campate di altezza minore. Nella foto in questa pagina, la vasca con la copertura totalmente aperta.

In alto, sulle due pagine, la sezione longitudinale mostra la diversa altezza delle campate mobili; al centro, il corrispondente prospetto esterno. Più in basso, il prospetto del lato spogliatoi, che si colloca al livello inferiore: la vasca si trova infatti al livello della copertura di questi.

Nella pagina a destra, la pianta del livello vasche e, in basso, del livello spogliatoi.

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spessore e finitura superficiale in acciaio zincato preverniciato. Ovviamente, nell’occasione, è stato revisionato il meccanismo di scorrimento, sia per la parte elettrica che quella meccanica, con verifica e pulizia degli ingranaggi e delle guide di scorrimento; gli infissi sono stati sostituiti con nuovi, in alluminio, ad alte prestazioni energetiche. Visto l’avanzato stato di degrado dell’esistente, è stata anche sostituita la guaina impermeabilizzante sul tetto con una nuova membrana impermeabile sintetica; per quanto riguarda invece la struttura portante, sono stati sostituiti i bulloni con nuovi in acciaio inox, visto l’elevato grado di ossidazione di quelli esistenti.

L’impiantistica Dal punto di vista impiantistico è stata effettuata la sostituzione con ampliamento della superficie captante del campo solare esistente, finalizzato alla produzione di acqua calda sanitaria, e la sostituzione della vecchia caldaia con nuovo sistema di generazione costituito da un generatore di calore a condensazione e cogeneratore a gas metano, per la produzione anche di energia elettrica (50 Kwe). E’ stato inoltre migliorato il sistema d’illuminazione del piano vasca mediante l’installazione di nuovi apparecchi con sorgenti a led (gruppo 0 di rischio foto biologico) ad ottica asimmetrica. Il progetto ha avuto accesso al Conto Termico 2.0 e al bando della Regione Emilia Romagna POR FESR 2014-2020. In relazione al risparmio energetico e alla riduzione delle emissioni, l’intervento di riqualificazione ed efficientamento energetico nel suo complesso (scuola / palestra / piscina) ha prodotto una riduzione su base annua del 32% del consumo di energia elettrica e del gas metano, calcolata sui dati del 2016. Per quanto riguarda il contributo alla riduzione del riscaldamento globale ed al cambiamento climatico, dopo l’intervento, ogni anno verranno immesse nell’atmosfera 108 tonnellate di CO2 in meno e 48 Tonnellate Equivalenti di Petrolio in meno.

Swimming centres

Gaggio Montano (Bologna): improving energy efficiency of the municipal swimming pool The project of improving energy efficiency and redevelopment of the municipal swimming pool is part of a wider intervention that also concerned the adjacent school block and the gymnasium. The operation involved a series of works that led to a significant improvement of the building, both from On the opening page, the indoor swimming pool seen from the rear: the white wall remains fixed while the metal span runs superimposed on the other two smaller spans. In the photo on the left, the pool with the cover totally open. At the top, on the two pages, the longitu-

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dinal section shows the different height of the mobile spans; in the centre, the corresponding external elevation. Lower down, the elevation of the dressing room side, which is on the lower level: the pool is in fact at the level of the covering of these. On this page, the plan of the pool level

and, at the bottom, the changing room level.

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the point of view of energy saving and plant engineering, with a positive impact also on the aesthetic appearance. For the swimming pool building, the project intervention involved the replacement of the covering of the mobile roof structure that covers the swimming pools, the windows and doors that are an integral part of it, as well as a part of the maintenance following this replacement. It was then proceeded with an insulated sandwich panel of reduced thickness and surface finish in pre-painted galvanized steel. From the plant engineering point of view, the existing solar field has been replaced by an extension of the capturing surface, aimed at the production of domestic hot water, and the replacement of the old boiler with a new generation system consisting of a condensing heat generator and methane gas cogenerator, also for the production of electricity. The intervention of energy requalification and efficiency improvement as a whole has produced an annual reduction of 32% in the consume of electricity and methane gas; moreover, after the intervention, every year 108 tons of CO2 less and 48 tons of oil equivalent less will be released into the atmosphere.

Intervento di efficientamento energetico della piscina del capoluogo di Gaggio Montano (Bologna) Committente: Comune di Gaggio Montano RUP: Geom. Maurizio Sonori Team di progetto: RTP di professionisti composta da: progettazione architettonica: Lotti Architetti Associati arch. Andrea Lotti (capogruppo); collaborazione alla progettazione architettonica: arch. Federico Nerozzi e arch. Chiara Rafanelli; progettazione impianti meccanici: ing. Francesco Sadovsky; progettazione impianti elettrici: p.i. Alessandro Gori; progettazione architettonica e modellazione 3D: arch. Alberto Pascucci. Inizio lavori: settembre 2019 Fine lavori: gennaio 2020 Importo dei lavori: euro 450.000 Azienda appaltatrice: effe-gi impianti Responsabile di cantiere: ing. Domenico Aprigliano

Dall’alto, l’esterno del corpo vasche, del corpo spogliatoi, e l’interno della piscina con la copertura chiusa.

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From above, the outside of the pool body, the changing room body, and the inside of the pool with the covering closed.

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Salisburgo (Austria)

Paracelsus Bad & Kurhaus di Joseph Wolfe

Un centro natatorio coperto, con servizi termali a più livelli, è inserito in un’architettura d’impatto nel centro storico della città.

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Dalle parole dell’architetto, Alfred Berger, ricaviamo le linee ispiratrici che hanno portato alla creazione di un oggetto architettonico dal forte carattere nel centro storico della città austriaca: "L'impatto straordinario dell'edificio è il risultato del dialogo tra i nuovi spazi e l'ambiente esistente - i giardini barocchi del Mirabellgarten, il centro storico e le montagne circostanti. La piscina coperta è concepita come un ampliamento del parco al terzo piano". Dal punto di vista urbanistico, il nuovo "Paracelsus Bad & Kurhaus" forma collegamento tra le strutture a blocchi di fine Ottocento della Auerspergstraße, lo sviluppo aperto lungo la Schwarzstraße, il paesaggio del Kurgarten e del Mirabellgarten. La geometria dell'edificio è orientata verso il parco, facendo riferimento alla geometria delle mura di fortificazione scomparse del periodo barocco.

L’architettura Il Paracelsus è stato concepito come un paesaggio tridimensionale con gli elementi principali dell'edificio che formano una stratificazione verticale chiaramente leggibile. I basamenti piuttosto introversi del centro acquatico contengono su tre piani i servizi sanitari e termali della città e gli spogliatoi della piscina. L'intero livello del tetto, utilizzato per le saune e la spettacolare piscina all'aperto, offre una vista su tutta la città. Uno strato di lamelle in ceramica circonda l’edificio, schermandolo dai passanti. Tra questi due strati “introversi” il livello delle vasche è interamente vetrato e si apre sugli alberi dei giardini e sulla città. Questa trasparenza sottolinea l'idea della piattaforma di nuoto come una continuazione rialzata del Kurgarten, con una vista privilegiata sulla città, sull'imponente fortezza e sulle cime delle montagne sullo sfondo. Ampie scale centrali conducono in un movimento continuo dall'ingresso principale ad ovest attraverso i tre piani del basamento fino al livello delle vasche. La luce del giorno che traspare garantisce un'illuminazione naturale costante. Il livello dedicato al nuoto è caratterizzato da quattro diverse piscine, da quella sportiva a quella per i tuffi, a quella per i bambini e a quella per il relax. Una fascia continua di elementi in vetro di grandi dimensioni, dell’altezza dell’intero piano, forma il confine con l'esterno, portando all’interno la bellezza del panorama urbano. La caratterizzazione materiale del paesaggio acquatico è data da superfici ceramiche, acqua e luce, delimitate dall'alto dalle forme dolci del soffitto ondulato in ceramica. Il soffitto animato, con le sue diverse altezze, sottolinea la varietà del contesto spaziale e atmosferico. Le strutture per la ristorazione e le saune si trovano nella parte superiore dell'edificio. Tre saune si affacciano sulla città con vista panoramica, mentre la più grande sauna centrale gode - insieme con la lounge – di un cannocchiale ottico sulla Pfarrkirche Mülln (chiesa parrocchiale di Mülln). Una zona relax offre una vista libera sul paesaggio collinare a nord e sul santuario di Maria Plain. Nella piscina all'aper-

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Nella prima pagina, la pedana per i tuffi nella sala vasche principale con il soffitto ondulato rivestito di elementi ceramici. In alto planimetria generale del contesto urbano in cui si colloca il centro acquatico. Al centro una sezione longitudinale che delinea lo spazio continuo

percepibile dal visitatore; in basso, la corrispondente sezione architettonica.

On the first page, the diving platform in the main pool hall with the wavy ceiling coated with ceramic elements. On top, the general plan of the urban con-

text in which the facility is located. In the centre, a longitudinal section outlining the continuous space as seen by the visitor; below, the corresponding architectural section.

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In alto, pianta del terzo livello, con la sala vasche principale. Al centro, schema prospettico del controsoffitto ondulato e pianta dello stesso. In basso, una sezione trasversale in cui è visibile anche l’acquascivolo; a destra, il quinto livello con la vasca all’aperto.

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On top, a plan of the third level with the main pool hall. In the centre, a perspective scheme of the undulating false ceiling, and plan of it. Below, a cross-section in which the water slide is also visible; on the right, the fifth level with the outdoor pool.

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to gli ospiti hanno la sensazione di fare il bagno sopra i tetti della città, il suo punto più alto.

La sostenibilità ambientale La pianificazione del progetto è stata mirata fin dall'inizio ad un edificio altamente efficiente. È stata eseguita un'analisi completa della sostenibilità, per la prima volta in assoluto per una piscina coperta in Austria. L'obiettivo, il raggiungimento del massimo livello di certificazione, Klimaaktiv GOLD, è stato raggiunto. Lo standard edilizio Klimaaktiv del Ministero della sostenibilità e del turismo è sinonimo di efficienza energetica, qualità ecologica, comfort e garanzia di alta qualità per la realizzazione. Le realizzazioni che sono state premiate con l'oro sono in linea con la strategia della città di Salisburgo Smart City, “pionieri della protezione del clima e del passaggio completo alle energie rinnovabili”.

Swimming centres

Paracelsus Bad & Kurhaus, Salzburg, Austria The new public bath highlights Salzburg’s landmarks and mountains, and represents a visionary architectural project in the city’s historical center. “The building’s outstanding impact is a result of the dialogue between the new spaces and existing surroundings — the baroque gardens known as Mirabellgarten, the old town and the surrounding mountains. The indoor swimming pool is conceived as an expansion of the park on the third floor,” states architect Alfred Berger.

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In alto sulle due pagine, la vasca principale dominata dal controsoffitto in elementi di ceramica. In questa pagina, a sinistra, la hall d’ingresso. Al centro, la piscina scoperta al quinto livello della struttura. In basso, il prospetto esterno su strada, caratterizzato dalle lamelle verticali e

dalla fascia vetrata ondulata della sala vasche. Nella pagina destra, al centro, il corridoio dell’area saune con un cannocchiale ottico sulla Pfarrkirche Mülln. In basso, prospetto del lato lungo dell’edificio.

At the top of the two pages, the main bathtub dominated by the ceiling in ceramic elements. On this page, on the left, the entrance hall. In the centre, the outdoor swimming pool on the fifth level of the facility. Below, the exterior elevation on the street, characterized by vertical slats and the wavy

glass band of the pool hall. On the right page, in the centre, the sauna area with an optical telescope on the Pfarrkirche Mülln. Below, elevation of the long side of the building.

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In terms of urban design, the new "Paracelsus Bad & Kurhaus" forms a joint between the late 19th century block structures of Auerspergstraße, the open development along Schwarzstraße, the landscape of the Kurgarten and the Mirabellgarten. The geometry of the building is swivelled towards the park, making a reference to the geometry of the vanished fortification-walls of the baroque period. The rather introverted plinths of the bath contain on three floors the city's health and spa services and the pool's changing rooms. The entire roof level, used for the sauna facilities and their spectacular outdoor pool, features a view of the entire city. A layer of ceramic louvers surrounds the "Paracelsus Bad & Kurhaus". The swimming level is entirely glazed and opens on the trees of the gardens and the city. The materialization of the waterscape is provided by ceramic surfaces, water and light, bordered from above by the gentle shapes of the wavy ceramic ceiling. A comprehensive sustainability analysis was performed, the first time ever for an indoor pool in Austria. The goal, achieving the highest level of certification, Klimaaktiv GOLD, was met.

Centro natatorio pubblico “Paracelsus Bad & Kurhaus” a Salisburgo, Austria. Committente: Stadtgemeinde Salzburg, KKTB Kongress, Kurhaus &Tourismusbetriebe Salzburg Progetto generale: Berger+Parkkinen Associated Architects Architettura: Alfred Berger, Tiina Parkkinen Progetto Leed: Lucas Schuh, Miklos Deri

Concorso di progettazione: 2012 Inizio lavori: maggio 2017 Fine lavori: ottobre 2019 Foto: Christian Richters

tieniti aggiornato, leggi gli approfondimenti on-line www.sporteimpianti.it/impianti-per-il-nuoto/ sporteimpianti.it

SWIMMING CENTRES | IMPIANTI PER IL NUOTO

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NOTIZIE NEWS

Il Campo Atletica di San Giuliano a Mestre (Venezia) a cura di Hauraton www.hauraton.it

Ci troviamo al bordo della laguna veneta, proprio di fronte al Forte Marghera - una struttura fortificata del XIX secolo sede di eventi culturali - e accanto all’ampia area verde del Parco San Giuliano. Il Campo sportivo di San Giuliano è aperto da decenni con la pista di atletica da 400 metri a 6 corsie e relativi spogliatoi, oltre ad un percorso di jogging che la circonda e ad una palestra per la pesistica. Gestito dalla Athlon San Giuliano Venezia, il campo necessitava di un ammodernamento, per il quale il Comune di Venezia approvava il progetto nel 2017 partecipando al bando Sport e Periferie gestito dal CONI. Con un finanziamento di circa 850.000 euro, nel 2019 iniziavano i lavori di rifacimento della pista di atletica e le relative opere accessorie. Il lavoro è stato eseguito dall’Impresa Sartori Srl Impianti Sportivi, che per la realizzazione del sistema di raccolta acque intorno alla pista ha adottato le canalette della serie Sportfix® di Hauraton. L’acqua piovana che scorre sulle superfici sportive deve essere drenata rapidamente ed efficacemente: le canalette utilizzate per questo scopo devono rispettare le più recenti norme tecniche e allo stesso tempo avere le caratteristiche richieste dalla IAAF, in modo da garantire la massima sicurezza agli atleti in pista. In questo intervento sono stati posati in particolare due tipi di canaletta. Il primo è caratterizzato dalle fessure longitudinali che affiorano alla superficie della pista senza creare dislivelli: le canalette sono realizzate in PP, facili da installare, con rivestimento in KTL (trattamento in cataforesi) per prevenire l’insorgenza della ruggine nel tempo. Una volta steso il manto, le fessure in EPDM vengono aperte con estrema facilità. Una seconda tipologia è realizzata in PP, con griglie in poliammide fibrorinforzato di alta qualità di colore nero con fessure trasversali da 9 mm (sistema di drenaggio secondo DIN V 19580/EN 1433). Si installano con sistema maschio/femmina e non presentano interruzioni nella linea di curva A completamento degli elementi accessori finalizzati alla sicurezza, sono state infine installate - della stessa serie di prodotti - le bordure morbide a delimitazione delle fosse con sabbia, con rivestimento in gomma di colore bianco. Il progetto è firmato dagli architetti Martina Guermani e Alessandro Scarpa, direttore dei lavori Stefano Nardelli.

Sicurezza in palestra: una scuola ad Ausonia (Frosinone) a cura di Spaziosport www.spaziosportsrl.com

Sulla via di comunicazione che dalle terre dell’abbazia di Montecassino scende al golfo di Gaeta, sopraelevato su un colle, si erge il castello medievale di Ausonia. Oggi il passaggio è segnato da una superstrada, e il castello è sede del Museo della Pietra: il territorio di Ausonia, infatti, è un importante centro della lavorazione del marmo, in particolare del Perlato Royal che si estrae dai monti Aurunci. È in questo antico borgo che troviamo un complesso scolastico (intitolato al poeta locale del XV secolo Elisio Calenzio, comprendente una scuola media di primo grado con annessa sezione di scuola materna), dotato di un’ampia palestra dedicata. Il gruppo di edifici, completati dal corpo semplice della palestra, è visibile sul profilo del colle, a destra del castello, dalla strada che unisce Ausonia al borgo di Coreno Ausonio. Nella palestra di questa scuola media è stata recentemente implementata la sicurezza per i giovani atleti adottando un sistema di protezioni antitrauma a parete. Il sistema, messo in opera dalla Spaziosport di Sessa Aurunca, è costituito da un’imbottitura in schiuma flessibile ad alto grado di memoria, dello spessore di 4-5 cm, rivestito con PVC da 650 g/mq antistrappo, antimuffa, antibatterico, antifunghi e lavabile. A differenza dei classici cuscini caratterizzati dai lembi perimetrali in evidenza, il montaggio è stato effettuato tramite il fissaggio al muro con dei lembi di pvc a scomparsa dietro il cuscino: in tal modo viene resa continuativa, omogenea e ulteriormente più sicura la traccia protettiva non avendo occhielli e tasselli a vista.

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I campi da tennis coperti del Robinson Club Cala Serena a Maiorca a cura di CIS 2000 www.cis2000srl.com

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Il Robinson Club Cala Serena sorge nella località turistica di Cala d’Or, sul litorale orientale dell’isola di Maiorca, a 60 km da Palma. Cala Serena è la più selvaggia delle cinque spiagge di Cala d’Or, una baia sabbiosa delimitata da pareti rocciose che riparano le acque dalle correnti. È qui, all’estremità settentrionale della cittadina, che si sviluppano gli spazi che il Robinson Club mette a disposizione dei suoi ospiti. Se il mare è l’attrattiva paesaggistica dell’isola, il Club offre ampie possibilità di svago e di attività: in particolare, al tennis sono dedicati ben 13 campi, di cui 6 illuminati e due coperti. Oltre a un negozio specializzato, è presente una scuola tennis che a del Club un punto di riferimento ottimale per l’allenamento prestagionale.

Le strutture geodetiche I due campi da tennis coperti sono stati realizzati negli anni ’90 dall’italiana CIS 2000, con la soluzione del telo appeso a due strutture geodetiche metalliche. Oggi, nel quadro di una manutenzione straordinaria delle strutture, la stessa azienda ha provveduto alla sostituzione delle membrane di copertura, con telo da 700 gr/mq, e alla installazione di un nuovo impianto di illuminazione a led. CIS 2000 si è occupata della progettazione, spedizione e installazione con personale specializzato.

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Pneumatici riciclati: il nuovo decreto End of Waste

Il Ministero dell’Ambiente ha presentato in data 3 aprile il decreto End of Waste, volto a migliorare e regolamentare la filiera di smaltimento e riciclo degli Pneumatici Fuori Uso. Sono circa 400 mila le tonnellate di PFU riciclati ogni anno in Italia, e rappresentano la quasi totalità di quelli smaltiti per cambio gomme o rottamazione di veicoli; con questi vengono prodotti granulari di gomma riciclata impiegati poi in numerose attività produttive, dalle pavimentazioni sportive alle attrezzature per parchi giochi, per gli intasi dei campi in erba sintetica o per la realizzazione di composti bituminosi per manti stradali più silenziosi e aderenti di quelli tradizionali. Uno dei punti fondamentali del decreto End of Waste, in cantiere da più di un anno e che a breve verrà pubblicato in Gazzetta Ufficiale, è quello di trasformare lo status di alcuni prodotti, come i suddetti Pneumatici Fuori Uso o come i pannolini, da rifiuti a materie prime, introducendo una serie di normative che impongono controlli più severi e certificazioni durante ogni step della filiera produttiva. Nello specifico, parlando di PFU, tra le principali novità operative introdotte troviamo l’obbligo per gli impianti di trattamento di dotarsi di un sistema per il lavaggio dei Pneumatici Fuori Uso in ingresso idoneo ad eliminare le impurità superficiali, l’istituzione di campionamenti e analisi sul materiale riciclato in uscita, e la certificazione del produttore su ogni lotto di produzione del materiale riciclato, che nel Decreto viene definito non più come gomma riciclata ma “Gomma Vulcanizzata Granulare”. Il provvedimento contribuirà quindi in modo determinante a stabilizzare le attività delle aziende di riciclo e a stimolare un numero sempre crescente di imprese che utilizzano granulo e polverino di gomma, come quelle che fanno capo al consorzio Ecopneus, favorendo lo sviluppo di nuove applicazioni e il consolidamento di quelle esistenti.

Madrid, dal teatro alla palestra

Una trasformazione funzionale ha coinvolto il Teatro Arenal di Madrid, che ha accolto nei suoi spazi la palestra Myst del Gruppo Altafit. La nuova palestra del gruppo Altafit è stata concepita e realizzata nel vecchio teatro Arenal di Madrid, in Calle Mayor 6, primo club premium del marchio, cui si aggiungeranno altri centri VIP in localizzazioni emblematiche come questa.

Il teatro Costruito nel 1923, il teatro Arenal è un edificio emblematico in stile liberty, in pieno centro di Madrid. Dopo un periodo popolare di teatro-caffè, è stato chiuso nel 2013 e convertito in palestra nel 2015. La sfida nella trasformazione è stata quella di non tradire l’essenza dell’edificio, mantenendo tuttavia la possibilità di dare sfogo alla creatività.

Il progetto MYST è un progetto unico nel suo genere: è il teatro in sé ad aver dato il ritmo, in termini di spazi, alla nuova palestra, dove l’aspetto ludico dello spettacolo si unisce a strutture sportive all’avanguardia. I dettagli sinuosi ed elaborati prendono spunto dagli anni Venti, dai viaggi, dall’esotismo e dal divertimento: il palcoscenico del teatro è stato trasformato in sala spinning, che diventa parte dello spettacolo; le sedute della platea sono state sostituite dalla zona cardio; sui palchi è stata allestita la zona relax VIP. Un’illustrazione di Susana Brogueras presiede l’area cardio, insieme a una grande Rosa dei Venti sui palchi. Il gioco di specchi, le illustrazioni, immagini e un attento e oculato progetto illuminotecnico compongono un’esperienza immersiva e coinvolgente per ogni utente. Le decorazioni sono in grado di far dialogare tra loro i due contesti, l’originario e l’attuale, così diversi tra loro. L’illuminazione, firmata Oliva Illuminación, è un punto chiave della conversione dello spazio, con le luci che variano dai profili a banda LED incorporati con disposizione geometrica nella reception, alle ruote sospese, come bobine di un film, nella stanza dedicata allo spinning, illuminate ad arte dai proiettori.

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Unione del Coros, il progetto del nuovo polo calcistico Assegnata la gara d’appalto per la redazione del progetto definitivo per la riqualificazione e la messa a norma dei campi da calcio nei comuni dell’Unione del Coros, in Sardegna. Si tratta di un progetto importante, inserito nel “Piano di Sviluppo territoriale Coros-Anglona” e finanziato con 2.432.450 euro: darà vita a un “polo calcistico diffuso” tra i diversi comuni dell’Unione del Coros, Ploaghe, Tissi, Codrongianos e Florinas. Lo studio Maloni & Maloni si è aggiudicato la gara di appalto per la redazione del progetto definitivo, esecutivo e di direzione lavori e coordinamento sicurezza per la riqualificazione e il completamento dei campi da calcio. La proposta progettuale nasce nell’ottica di valorizzare un territorio destinato a un’utenza vasta, proveniente dall’area del Coros-Anglona, per il gioco del calcio: in particolare si tratta di nuovi campi di calcio in erba sintetica di Ploaghe, Tissi, Florinas e Codrongianus. In un mondo “condiviso” come quello moderno, è importante avere strutture sportive connesse tra loro, dove i giovani provenienti da diversi paesi possano allenarsi, giocare e confrontarsi insieme. Il progetto si tradurrà nel miglioramento dell’accessibilità, della fruibilità sportiva, nella riqualificazione funzionale e nel potenziamento degli spazi sportivi. Il tutto sarà portato avanti nell’ottica di un inserimento non invasivo delle nuove opere, proponendo il miglioramento paesaggistico degli spazi sportivi, intesi come spazio pubblico per la cittadinanza. Con l’intervento di riqualificazione degli impianti sportivi nei quattro comuni, ci si porrà come obiettivi: garantire la messa in sicurezza delle aree destinate ad atleti e spettatori, migliorando accessi e fruibilità degli spazi tramite l’abbattimento delle barriere architettoniche; rinnovare gli spazi sportivi realizzando in ogni impianto sportivo un campo da calcio a 11 giocatori con manto in erba sintetica, omologabile per competizioni agonistiche; potenziare gli spazi di servizio, ristrutturando e ampliando tribune e spogliatoi; abbattere i costi di gestione con soluzioni di efficientamento energetico.

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Lo studio Condy Lofthouse di Liverpool sta lavorando alla Proposta per Goodison Park (Image: Condy Lofthouse/Everton FC). trasformazione dello storico stadio dell'Everton Football Club, il Goodison Park, dopo la realizzazione del nuovo impianto su un altro terreno. Quest'estate, l'Everton ha rivelato le immagini di uno stadio da 52.000 posti a sedere proposto dallo studio Meis Architects, vicino al fiume Mersey presso i docks di Liverpool. Nei mesi scorsi il club ha tenuto una seconda tornata di consultazioni sui progetti complessivi sia per il nuovo stadio che per la riqualificazione dell'attuale sede di Goodison Park. Il progetto del Goodison Park, secondo quanto comunica l’Everton, sarà "incentrato sulla comunità e sosterrà le imprese locali e i residenti per le generazioni a venire. Anche se i piani definitivi per lo sviluppo sono ancora da determinare, potrebbero includere strutture sanitarie, servizi educativi, sale riunioni della comunità, strutture per il tempo libero e case. Questi piani saranno perfezionati nei prossimi anni, sotto la supervisione di un consiglio di amministrazione fiduciaria e con una dettagliata consultazione con la comunità locale". I lavori di demolizione dell'attuale stadio cominceranno non appena l'Everton avrà comImmagine del nuovo Everton Stadium (Meis Architects). pletato il suo trasferimento nella nuova arena.

Il nuovo stadio dell’Everton e la riqualificazione urbana sul vecchio sito

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REGIONI PROVINCE COMUNI FROM THE MUNICIPALITIES

Cernusco Lombardone (Lc) Lavori al centro sportivo comunale È stato affidato con un ribasso del 22,57% l’appalto per la riqualificazione del campo da calcio in sabbia calcarea di Cernusco Lombardone, in uso alla società sportiva Acd Brianza per gli allenamenti del settore giovanile, all’interno del centro sportivo comunale che comprende anche una pista di atletica. L'appalto è stato gestito dalla Stazione Unica Appaltante della Provincia di Lecco, che aveva invitato dieci aziende alla gara; i lavori costeranno 290.000 euro. I costi dell'intervento saranno interamente sostenuti dal Comune facendo ricorso a un mutuo agevolato dell'Istituto per il Credito Sportivo, il

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cui contratto è stato perfezionato alla fine dello scorso ottobre. Il progetto, gestito dalla Acd Brianza, prevede la sostituzione del campo in terra con un manto di erba sintetica. Il manto artificiale sarà di tipo monofilo costituito da fibre di polietilene, tessuto su un supporto drenante in polipropilene. Il manto sintetico sarà infine intasato con sabbia silicea. Per la raccolta delle acque meteoriche verrà creato lungo il perimetro del campo un canale di scolo in calcestruzzo con griglie in acciaio zincato. Verrà sosti-

tuita la coppia di porte da calcio a 11 in alluminio, a cui saranno aggiunte altre due porte da calcetto trasportabili e verranno cambiate le due panchine coperte con pensilina. Oltre alla segnaletica principale per il gioco a 11, saranno intarsiate le linee per due campetti a 5. Nei 290 mila euro è compresa la conversione a LED dell'impianto di illuminazione attualmente costituito da lampade a ioduri metallici. L'intervento sarà svolto durante l'anno in corso e dovrebbe occupare 75

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giornate lavorative. L'aggiornamento al Documento Unico di Programmazione approvato recentemente dalla Giunta, in attesa della deliberazione definitiva in Consiglio comunale, prevede poi una nuova voce di 500.00 euro per il rifacimento della pista di atletica, la cui omologazione è in scadenza nel 2020, e per la realizzazione di un parcheggio. Anche per questo intervento è previsto l’accesso ad un mutuo agevolato attraverso l'Istituto per il Credito Sportivo.

Salara (Ro) Adeguamento e miglioramento degli spogliatoi al campo sportivo La Giunta comunale ha approvato il progetto definitivo ed esecutivo per la manutenzione straordinaria e il miglio-

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ramento impiantistico degli spogliatoi al campo sportivo comunale Lucio Paramatti di via Sabbioni. Tale progetto prevede la manutenzione straordinaria e l’adeguamento normativo degli impianti per la produzione e distribuzione dell’acqua calda sanitaria, del riscaldamento e illuminazione e la ridistribuzione degli spazi. Nuovi pavimenti e rivestimenti e i serramenti esterni renderanno i locali spogliatoio e i servizi più moderni e più fruibili. L’importo complessivo per tutti i lavori è di quasi 70.000 euro.

Cesenatico (Fc) Accordo di programma per un ciclodromo a Villamarina Il Consiglio Comunale ha approvato l’accordo di programma per la realizzazione di un impianto sportivo polivalente all’aperto situato a Villamarina, dopo

che, nell’agosto scorso, era stata approvata la variante urbanistica necessaria all’attuazione dell’intervento. L’accordo di programma definisce i termini di acquisizione dei terreni, che non sono oggetto di compravendita tra Enti pubblici ma sono costituiscono un’operazione urbanistica di ampia portata comprndente sia valorizzazione sia la cessione/acquisizione di alcune aree e/o immobili di proprietà degli Enti, tutto ciò con la finalità di arricchire la città pubblica. Il Comune di Cesenatico nell’estate 2018 aveva ottenuto un importante finanziamento dal bando sport della Regione Emilia-Romagna per la realizzazione di un ciclodromo, per 499.997,50 euro pari al 50 per cento della spesa complessiva prevista. Per la realizzazione dell’opera era stata individuata un’ampia area di proprietà pubblica posta tra la S.S. 16 e via Litorale Marina, in prossimità del polo scolastico e del centro sportivo comu-

Matteo Gozzoli, sindaco di Cesenatico.

nale esistente. L’area complessivamente misura 95.677 mq, di cui 20.951 mq già di proprietà comunale mentre i restanti 70.000 mq sono dell’Ausl Romagna e dell’Asp Cesena – Valle Savio. I termini dell’accordo L’accordo prevede la cessione a favore del Comune di Cesenatico delle aree

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situate a Villamarina (oltre 70.000 mq) e di un’area di 13.450 mq situata nella frazione di Bagnarola a fronte di una serie di operazioni a favore di Ausl Romagna e Asp Cesena-Valle Savio che comprendono: valorizzazione urbanistica di terreni, cessione di terreni e la permuta di un terreno edificabile già inserito dal Comune nel piano delle alienazioni immobiliari. Nell’accordo il Comune cede ad Ausl Romagna un’area di oltre 6.500 mq a confine con la piscina comunale e il parco destinata a futuri ampliamenti dell’ospedale Ginesio Marconi di Cesenatico, viene inoltre riconosciuto il cambio d’uso in residenziale dell’immobile di proprietà Ausl situato in largo S. Giacomo (982 mq), la trasformazione di un’area a Bagnarola di proprietà Ausl di 4.100 mq e infine il Comune cede un’area edificabile di 404 mq situata in via Mazzini già all’interno del piano delle alienazioni. Il Comune acquisisce da Asp Cesena Valle Savio la proprietà di 35.975 mq di

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area situata a Villamarina a fronte della trasformazione di un’area di 4.900 mq di proprietà di Asp Cesena Valle Savio situata a Villamarina che potrà essere trasformata in parte in residenziale, parte in verde privato, parte in verde pubblico e una zona a parcheggio pubblico. Visto che la maggior parte dei terreni dei due Enti situati a Villamarina avevano una destinazione produttiva, l’esito finale dell’accordo produce un incremento di dotazioni pubbliche pari a 29.466 mq e un decremento di 11.679 mq in termini di previsioni insediative riconosciute dai precedenti piani regolatori. Oltre 70.000 mq saranno destinati all’impianto sportivo, 5.550 mq andranno ad incrementare i servizi ospedalieri, 5.482 i mq di residenziali riconosciuti a fronte di una decremento delle aree produttive pari a 17.161 mq. Tutte le operazioni descritte sono scaturite dal lavoro di una Commissione per la valutazione tecnico-estimativa degli immobili oggetto di cessione e/o valorizzazione, presieduta dall’ing. Roberto Maria Brioli e composta da un rappresentante di ciascuno dei tre Enti coinvolti.

importo di 25 mila euro si innalzerà la tribuna coperta metallica, il cui progetto è stato approvato a inizio marzo per un valore di 100 mila euro. Hanno spiegato il sindaco Pierluigi Biondi e l’assessore allo sport, Vittorio Fabrizi: “Prosegue il lavoro dell’amministrazione comunale sugli impianti sportivi del

territorio comunale, nonostante l’emergenza, in modo tale da poter attivare l’ennesimo cantiere appena la situazione attuale lo consentirà”. Questa operazione si aggiunge agli interventi già effettuati su campi di Paganica, Monticchio e Preturo oltre a

quelli svolti sulla fruibilità dello stadio Gran Sasso di Acquasanta per un milione e 400.000 euro, del campo di San Gregorio per un milione di euro, del Circolo Tennis dove sono iniziati lavori per 400.000 euro e dello stadio Fattori, che verrà messo in sicurezza con una spesa di 250.000 euro.

Il commento del Sindaco “La delibera approvati ieri in Consiglio comunale – commenta il Sindaco Gozzoli – rappresenta un passaggio fondamentale per dare concretezza al progetto del ciclodromo, con questo atto avremo quindi la possibilità di concludere i progetti e dare l’avvio alle gare d’appalto nei prossimi mesi e inoltre viene definito un progetto di più ampia portata con finalità pubbliche di grande rilievo. Dotare l’ospedale Marconi di nuovi spazi per ampliamenti e nuovi servizi futuri è qualcosa di strategico, così come reperire nuove dotazioni pubbliche nella frazione di Bagnarola va nella direzione di fornire una risposta ad un’area con pochi spazi per la collettività. Ringrazio gli Enti per la grande collaborazione dimostrata e tutti i tecnici che hanno lavoro al progetto che ci permette di valorizzare al meglio dei beni pubblici mettendoli a sevizio della nostra comunità”.

L’Aquila Tribuna con copertura metallica Sono stati aggiudicati i lavori di allestimento della tribuna coperta al campo sportivo San Rocco di Pianola. Con un

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Salvarosa (Tv) Interventi sugli spogliatoi del rugby È stato approvato dalla Giunta il progetto per l’impianto di rugby di via Malvolta che prevede la sistemazione degli spogliatoi, sulla base del progetto redatto dallo studio Bressan di Asolo. L’intervento era stato richiesto dalla società Castellana Rugby per ovviare al cattivo stato di conservazione della copertura. L’assessore allo sport Gianluca Didoné ha confermato l’intento di intervenire su un impianto sportivo all’anno. “L’intervento al campo di via Malvolta permetterà di risolvere i problemi segnalati da una delle più vivaci realtà sportive della città, la Castellana Rugby”. Dopo quest’intervento, il piano annuale prevede di sistemare gli spogliatoi del campo di calcio di Salvarosa, con un investimento di 50 mila euro.

contemporanea in città: la piscina coperta De Gregorio e l’impianto scoperto Carmen Longo. A seguire si partirà con la riqualificazione di un altro impianto coperto, la piscina Olimpia.

Rendering del progetto per la piscina Longo (© Fabric integrated Architecture).

Un project financing con privati e un accordo di programma con Regione Lombardia hanno dato l’avvio ai lavori di riqualificazione delle piscine comunali in città: si tratta della piscina coperta De Gregorio di via Saint Denis, che sarà rifatta, internamente ed esternamente. L’impianto Carmen Longo invece si trasformerà in una cittadella sportiva con lido estivo all’aperto, piscine e una palestra aperta tutto l’anno. A seguire, si avvieranno i lavori alla piscina Olimpia di via Marzabotto. Il quadro economico per il progetto generale di riqualificazione delle piscine comunali coperte prevede una spesa complessiva di 7 milioni di euro, di cui 1,6 a carico di Regione Lombardia e 5,4 milioni a carico del soggetto aggiudicatario della concessione.

Piscina De Gregorio

Sesto San Giovanni (Mi) Lavori in corso alle piscine comunali I cantieri di due piscine sono aperti in

La riqualificazione della piscina prevede che saranno rifatti gli spazi esterni e interni, che saranno ampliati per svolgere nuove attività, oltre al nuoto: la piscina da 25 metri sarà rifatta e saranno aggiunte due nuove piscine,

una da 7x5 metri e una da 5x10 metri; saranno aggiunti nuovi spogliatoi e una palestra di 178 metri quadrati, due studi fisioterapici, un bar e parcheggi. Anche le aree esterne saranno rinnovate completamente. Il progetto esecutivo del primo lotto prevede una spesa di 660.000 euro, che fa parte dell’importo complessivo per la piscina De Gregorio di 4,3 milioni di euro. Dal 23 marzo i lavori sono fermi, a causa dell’emergenza Covid-19 che ha messo in pausa le le attività economiche che non rivestono carattere di urgenza e necessità. L’ultimo aggiornamento informa che sono state completate le demolizioni delle strutture fuori terra e nei locali seminterrati adibiti all’allocazione degli impianti tecnologici. I lavori alla piscina sono iniziati nel mese di novembre: a oggi è stata effettuata la bonifica dei materiali inquinanti nelle tubature degli impianti, la demolizione delle tribune e delle murature interne degli spazi sportivi e accessori, così da poter procedere al consolidamento e rafforzamento rivolti a portare la nuova struttura a un livello ottimale, in linea con la normativa tecnica del 2018 in materia di luoghi ad alto affollamento. L’apertura dell’impianto è

prevista nel settembre del 2020.

Piscina Carmen Longo I lavori alla piscina scoperta sono iniziati nel dicembre 2019. In una prima fase si tratta di demolire i fabbricati esistenti e porzioni delle superfici verticali delle vasche, preparando la realizzazione dell’edificio adibito a sede del nuovo complesso polifunzionale che sarà costruito in conformità alle nuove norme tecniche in materia di luoghi ad alto livello di affollamento, con caratteristiche performanti al livello ottimale di anti-sismicità. Il progetto comprende una nuova vasca da 800 metri quadrati, rimodellata su quella attuale, con zona relax con getti idromassaggio, zona per nuoto e corsi, zona scivoli, spray park di 100 metri quadrati, con profondità dai 10 ai 40 centimetri. Nella nuova piscina ci sarà un ristorante con sala interna e spazio aperto. Sarà inoltre creato un giardino. Anche in questo caso i lavori, con le opere di demolizione che dovevano essere completate entro questo mese, sono momentaneamente fermi per l’emergenza legata alla diffusione del Covid-19. Gli scavi sono iniziati ma sono stati sospesi il 15 marzo; l’apertura dell’impianto è pre-

Progetto di riqualificazione della piscina De Gregorio, Sesto San Giovanni.

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visto per giugno 2021. Dal Comune ci hanno comunicato che a oggi si può supporre che le tempistiche previste potranno essere rispettate, poiché nessun operatore ha comunicato difficoltà economiche tali che possano compromettere la ripresa dei lavori al termine dell’emergenza.

Crediti fotografici: ognisportoltre.it; saspo.it.

Gli “attori” del progetto

Selargius (Ca) Nasce il primo centro di avviamento allo sport paralimpico sardo È stato inaugurato a fine febbraio a Selargius un polo di riferimento per lo sport paralimpico, gestito da Sardegna Sport (Sa.Spo) di Cagliari, che dal 1982 si dedica alla pratica di numerose discipline sportive, essendo stata riconosciuta come CASP (Centro Avviamento Sport Paralimpico) dal

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possano riservare maggiori comfort agli atleti paralimpici e a tutte le persone con disabilità.

Comitato Italiano Paralimpico. L’iniziativa nasce dalla necessità di restare al passo con i tempi attraverso l’utilizzo di aree e strutture che

Un capannone completamente ristrutturato si è trasformato in palestra funzionale paralimpica. La struttura appena inaugurata sorge presso l’Istituto Salesiano San Domenico Savio di Selargius ed è stata realizzata grazie anche al contributo di Fondazione Vodafone Italia che, attraverso il bando OSO (Ogni Sport Oltre), ha sostenuto il progetto “Sport e non solo”. Fondazione Vodafone Italia si è impegnata nel “fornire supporto concreto alle persone con disabilità che vogliono praticare sport e allo stesso tempo sostenere attivamente le associazioni sul territorio”: così ha spiegato Maria Piccolo, consigliere di Fondazione Vodafone Italia. “Il centro inaugurato coniuga l’esperienza di un’associazione molto radicata nella

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comunità locale con il recupero di una struttura architettonica, rappresentando un importante traguardo verso la crescita di una società inclusiva e aperta alle diversità, affinché lo sport sia a pieno un diritto di tutti. Per questo Fondazione Vodafone ha lanciato due anni fa OSO ognisportoltre.it, diventato un punto di riferimento per lo sport paralimpico in Italia”. Tanta l’emozione vissuta negli attimi in cui il presidente di Sa.Spo Luciano Lisci ha tagliato il nastro, con alle spalle diversi invitati, tra cui i tecnici e i tesserati Sa.Spo. Al suo fianco il vice presidente nazionale del CIP Sandrino Porru e il vicepresidente del CIP Sardegna Simone Carrucciu, che si è complimentato con la Sa.Spo per l’enorme apporto nello scrivere la storia del movimento paralimpico in Sardegna. “A me più che di disabilità piace parlare di abilità, perché tutti noi, nessuno escluso, abbiamo delle peculiarità inimitabili che contribuisco-

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no a dare valore aggiunto allo sport. L’attività della Sa.Spo abbraccia circa il 30% di tutte le discipline paralimpiche esistenti: un ottimo risultato che spero migliori ulteriormente, magari con l’incremento anche di figure specializzate nell’insegnamento di nuove discipline”.

Barbera Center, momenti di inaugurazione della palestra per hockey su sedia a rotelle a Santa Margherita di Belice.

La palestra All’interno della struttura un ampio salone da allenamento diventa idoneo alla pratica di sport vari: pallacanestro, calcetto, calcio balilla, tennistavolo, ginnastica. Ci sarà anche l’opportunità di cimentarsi con le bocce paralimpiche, attività che si presta anche alle disabilità più serie. Nello spazio antistante trova la sua perfetta destinazione un’area pesi, con attrezzature all’avanguardia da usufruirne comodamente. Nelle strutture adiacenti funzionano impianti gestiti da altre realtà sportive, aspetto che può favorire una produttiva interazione. L’intento della Sa.Spo è infatti di rendere fruibile il centro a tutti gli abitanti della città metropolitana di Cagliari, compresi anche i non disabili.

Santa Margherita di Belice (Ag) Nasce il Barbera Center, palestra per hockey su sedia a rotelle Grande partecipazione di pubblico per l’inaugurazione – lo scorso febbraio - della palestra Barbera Center, area sportiva polivalente per il gioco dell’hockey su sedia a rotelle (ma non solo) di Santa Margherita di Belice (Ag), completamente priva di barriere architettoniche, realizzata da privati su un terreno messo disposizione dal Comune. Il taglio del nastro è avvenuto in presenza della presidente di A.S.D. Leoni Sicani Francesca Massimino insieme al prof. Nino Barbera dell’associazione Mnemosine, che ha finanziato il progetto. L’associazione, che si occupa di formazione per docenti di tutta Italia, ha finanziato la ristrutturazione della palestra di un plesso scolastico in disuso, creando anche spogliatoi, un ufficio con sala riunioni e un’infermeria con un palatenda, con struttura geodetica, dove si potrà praticare hockey su sedia a rotelle, tennis, basket, calcio a 5. L’area sportiva si chiama Barbera Center, in onore di

Vasto (Ch) Con ICS rinascerà il campo da calcio a Vasto Marina

chi ha permesso la realizzazione di un sogno oltre che di un’impresa. Francesca Massimino, Nino Barbera e il sindaco di Santa Margherita di Belice Franco Valenti hanno spiegato come è nata l’idea e come è stata di fatto realizzata. Durante la serata inaugurale è stata consegnata ai Leoni Sicani la “Carta etica dello Sport” da parte del club Panathlon di Agrigento rappresentato da Gerlando Amato. “È un sogno che si realizza – ha affermato Salvino Sanfilippo, allenatore dei Leoni Sicani che ha seguito il progetto – finalmente dopo tanti sacrifici siamo arrivati all’apertura di una struttura pensata per tutti senza distinzione alcuna, dove ogni persona potrà fare sport indipendentemente dalla propria condizione fisica”. Nino Barbera, amministratore di Mnemosine ha concluso così: “Circa 10 anni fa ho conosciuto i Leoni Sicani che mi hanno parlato del loro sogno, insieme e con il tempo siamo riusciti a realizzarlo, e oggi possiamo parlare di una meravigliosa realtà che oltre ad essere la loro sede sportiva sarà anche quella di tutta la comunità margheritese”. L’obiettivo che ASD Leoni Sicani, Associazione Sportiva dilettantistica

di Santa Margherita di hockey su sedia a rotelle, si è prefissata nel voler realizzare questa struttura è quello di diffondere lo sport tra i giovani e creare luoghi di aggregazione sociale. Un progetto di grande valenza, specie se lo si contestualizza nel luogo in cui è avvenuto, la Sicilia, in una provincia celebre per essere costantemente agli ultimi posti per vivibilità e servizi offerti.

Il comune ha ottenuto un finanziamento per la sistemazione del campo di calcio comunale a Vasto Marina, facendo ricorso a un mutuo quindicennale assunto con l’Istituto per il Credito Sportivo nell’ambito dell’iniziativa Sport Missione Comune 2018. I lavori, per un importo di 650.000 euro sono stati aggiudicati all’impresa I.C.E.E.D. di Chieti. “L’intervento procede speditamente e il campo potrebbe essere pronto entro l’estate. Il rettangolo di gioco è stato ampliato e il fondo è stato dotato di impianto di irrigazione”, ha affermato l’assessore ai Lavori Pubblici del comune di Vasto.

Roma L’Aquila Aggiudicati lavori per 267.000 euro a Paganica, il via dopo Covid-19 Il sindaco Pierluigi Biondi e l’assessore allo Sport Vittorio Fabrizi hanno confermato l’aggiudicazione dei lavori al campo di Paganica, “un intervento significativo per la comunità e per le realtà calcistiche del luogo, che segue le operazioni sugli impianti sportivi di Monticchio, Pianola e Preturo”. I lavori partiranno appena l’emergenza legata al Covid 19 sarà rientrata e comporteranno un importo di spesa di 267.000 euro: sarà realizzato il campo di gioco e fornite le attrezzature a servizio dell’impianto.

86 REGIONI PROVINCE COMUNI | FROM THE MUNICIPALITIES

A cinecittà, dalla discarica allo sport sicuro per calcetto e basket In via Edoardo Martini a Cinecittà è stato realizzato un campo da gioco al posto della discarica abusiva, un’inaugurazione che, nell’attuale tempo di quarantena, ha rivestito un particolare significato di positività e di fiducia e speranza nel futuro. È il frutto di un lavoro che ha visto partecipare diversi comitati di quartiere, un intervento finanziato con i fondi del Municipio. L’area con campo da basket e porte da calcetto sarà illuminata e videosorvegliata; grazie ad altri finanziamenti sarà presto realizzato un percorso fitness e un’area giochi inclusiva, adatta a tutti i bambini

TSPORT 332


fondata da Pietro Chianchiano periodico di informazioni tecnico-sociali su attrezzature e impianti sportivi e ricreativi, piscine e impianti acquatici, disegno urbano e ambientale Technical-social magazine on recreational, acquatic and sports facilities, pools, equipments, environmental & urban furnishing Direttore editoriale / managing editor Bruno Grillini Direttore responsabile / editor Maria Carbone Direttore artistico / art director Fabio Passoni Amministrazione / administration Eva Carballo Segreteria di redazione / editorial secretary Daniela Bonetti Hanno collaborato / contributors Maria Carbone, Bruno Grillini, Tomaso Grillini, Cesare Lino, Albano Marcarini, Giampaolo Martino, Sabina Orrico, Giuseppe Poeta, Bea Rispoli, Mary Kate Russo, Joseph Wolfe Fotografie / photos Archivio Tsport / Tsport archive Archivio Shutterstock.com Redazione, pubblicità, amministrazione / editorial department, advertising & management office SeiMedia srl - via Per Robecco 91 – 20092 Cinisello Balsamo, Milano Tel. (+39) 02 23052147 Editore/publisher SeiMedia srl via Per Robecco 91 – 20092 Cinisello Balsamo, Milano

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anno XLV - MARZO APRILE 2020 - Poste Italiane S.p.A. Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 1 LOM/MI/4814 - Milano Roserio CMP - Euro 13,00 ISSN 1121-6913

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Le schede tecniche di TSPORT in questo numero Strumenti per il progettista

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46 77 78 III cop. 83 79 18 1 16 77 IV cop. 2 80 3 18 6 81 III cop. 39 40

C

In occasione del numero contenente lo “Speciale Acqua” aggiorniamo le schede tecniche riguardanti gli standard dimensionali delle vasche per il nuoto, verificandone la conformità alle norme tecniche della FINA valide per il quinquennio 2017-2021. Non ci sono variazioni nelle misure prescritte; è stata fatta chiarezza solo circa le profondità minime richieste, che sono di 2 metri solo per le competizioni mondiali, mentre rimangono a 1,35 m per gli altri casi. Con l’occasione, abbiamo effettuato la traduzione delle norme FINA aggiornate, di cui pubblichiamo lo stralcio dei capitoli riguardanti le vasche per il nuoto. Rispetto alla versione precedente (della quale trovate la versione italiana sia sul portale sport&impianti sia nel portale ufficiale della FIN), nelle norme per il vigente quinquennio (non ancora ufficialmente tradotte in italiano) sono state introdotte alcune precisazioni di dettaglio sulle tolleranze metriche e sulle modalità di ricambio dell’acqua durante le competizioni. Le schede degli standard dimensionali, oltre ad essere pubblicate in formato cartaceo in allegato alla rivista Tsport, sono accessibili sul portale sport&impianti (www.sporteimpianti.it), nella sezione “strumenti per il progettista”, dove per ogni attività sportiva sono messi a disposizione tutti gli strumenti utili per uno studio di fattibilità del relativo impianto: le dimensioni, i regolamenti federali, i prezzi di massima in base ai principali prezziari italiani, una selezione delle aziende operanti nel settore, e gli articoli pubblicati sul portale relativi a impianti sportivi inerenti.

Tools for the designer On the occasion of the issue containing the "Special Aquaticity" we update the technical data sheets concerning the dimensional standards of swimming pools, verifying their compliance with the FINA technical standards valid for the five-year period 2017-2021. There are no variations in the prescribed measurements; only the minimum depths required have been clarified, which are 2 m only for world competitions, while they remain at 1.35 m for other cases. On this occasion, we have translated the updated FINA standards, of which we publish the excerpt from the chapters concerning swimming pools. Compared to the previous version (of which you can find the Italian version both on the sport&impianti portal and on the official FIN portal), in the rules for the current five-year period (not yet officially translated into Italian) some detailed clarifications have been introduced on the metric tolerances and on the methods of water exchange during competitions. The dimensional standards sheets, in addition to being published in paper format attached to the magazine Tsport, are accessible on the portal sport&impianti (www.sporteimpianti.it), in the section "tools for the designer", where for each sporting activity are made available all the tools needed for a feasibility study of the facility: the size, federal regulations, prices based on the main Italian prices, a selection of companies operating in the field, and the articles published on the portal related to sports facilities.

Standard dimensionali 1.25 – Nuoto (sostituisce le schede 924-925) 1.29 – Pallanuoto (sostituisce la scheda 926) 1.57 – Tuffi (sostituisce le schede 927-928)

Federazioni e leghe 12.25 – FIN - nuoto


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Speciale Acqua impianti pubblici e privati


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