anno XLV - NOVEMBRE DICEMBRE 2020 - Poste Italiane S.p.A. Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 1 LOM/MI/4814 - Milano Roserio CMP - Euro 13,00 ISSN 1121-6913
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| Anno XLV SOMMARIO | Novembre Dicembre 2020
PROGETTI projects
RUBRICHE topical columns
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CESARE LINO IMPIANTI PER IL NUOTO FERRARA CENTRO NATATORIO PARCO BACCHELLI DI
DI BRUNO GRILLINI OPINIONE SI CHIUDE L’ANNO DELLA COMETA
Opinion / The year of the Comet closes
Swimming centres Ferrara: Swimming Centre Parco Bacchelli Design: arch. Valentino Tropeano
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ATLETICA LEGGERA / Athletics 21
MARIA CARBONE TRENTO RIQUALIFICAZIONE DEL CAMPO SCUOLA COVI E POSTAL
A CURA DI EZIO RENDINA TECNICA L’ACUSTICA NEGLI IMPIANTI SPORTIVI CHIUSI
IL NUOVO VELODROMO DI SPRESIANO - PARTE 4
DI
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A CURA DELLA REDAZIONE NOTIZIE DALLE AZIENDE
Design: Vittorio & Associati
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A CURA DI SABRINA ORRICO NOTIZIE DAL MONDO
BEA RISPOLI SESTRIERE (TORINO) RINNOVAMENTO DELLA PISTA AL SESTRIERE SPORT CENTER
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A CURA DI SABRINA ORRICO REGIONI PROVINCIE E COMUNI
Trento: Upgrading of the school camp “Covi e Posta”
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DI
Sestriere (Turin): Renovation of the track at Sestriere Sport Center Design: Arch. Stefano Longhi
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RICCARDO CONSOLI TUTTERBA OLGIATE COMASCO (COMO) RIQUALIFICAZIONE DEL CENTRO SPORTIVO “PINETA” DI
Tutterba Olgaite Comasco (Como): Renovation of the “Pineta” Sport Center Design: studio28architettura e Tekn&co Srl
ALLEGATI appendixes I-XVI SCHEDE TECNICHE Standard dimensionali 1.5 - Beach volley 1.5 - Bocce 1.9 bis - Calcio a sette 1.16 - Football americano 1.20 bis - Hockey indoor 1.21- Hokey su pista 1.28 bis - Beach handball
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Year XLV | CONTENTS | November December 2020
SPECIALE special report 41
BRUNO GRILLINI REPORTAGE SPECIALE EFFICIENZA ENERGETICA A CURA DI
Reportage / Energy Efficiency Special Report Efficienza energetica e incentivi Verso una nuova generazione di impianti sportivi (Stefano Longhi) La centralità del progetto (Paolo Pettene) Tokyo 2020. L’eredità dei Giochi sostenibili Bentegodi: L’impianto fotovoltaico sullo Stadio di Verona L’illuminazione artificiale nello sport Non solo sport: l’illuminazione stradale
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Design: 3XN
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PRODUZIONE / Production 73
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MASSIMA RESA, MINIMA SPESA: LA SFIDA DI ILLUMINOTECNICA CHE NESSUN PRODOTTO PUÒ VINCERE DA SOLO I PERCORSI SENSORIALI DI LEGNOLANDIA: LA DIVERSITÀ DEGLI ELEMENTI NATURALI ATTRAVERSO I SENSI
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In copertina: il Kaohsiung World Stadium a Taiwan Servizio a pag. 42
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Si chiude l’anno della Cometa L’OPINIONE di Bruno Grillini
L’apparizione della cometa nel Medio Evo era interpretata come un presagio di sventure e pestilenze. La cometa Neowise è apparsa nei cieli durante lo scorso mese di luglio, tra la prima e la seconda ondata della pandemia da Covid-19 (anche se pochi l’hanno vista a occhio nudo, molti l’hanno fotografata con buoni teleobiettivi e lunghe esposizioni). Superstizioni a parte, l’anno che si chiude ha creato non poche difficoltà
anche a tutto il settore sportivo, dato che nei piani per limitare le possibilità di contagio i luoghi dello sport sono stati individuati (a torto o a ragione) fra quelli più rischiosi, e le attività che vi si svolgono fra quelle (più a torto che a ragione) meno importanti. Molti di noi non si sono mai fermati, ma oggi - raccogliendo la sfida che abbiamo lanciato da queste pagine già due mesi fa - ci prepariamo a un nuovo inizio. Da parte nostra - che ci siamo assunti il compito di tenere aggiornato il mondo dell’impiantistica sportiva mantenendo costante l’informazione reciproca tra operatori, progettisti, aziende - oltre a programmare un’implementazione della sinergia tra i nostri media (il magazine Tsport, il portale sport&impianti, le newsletter, i social) abbiamo dato l’avvio a un piano di incontri on-line di approfondimento. Se la pandemia ha cancellato il convegno in presenza che avevamo organizzato per lo scorso marzo, durante tutto il 2021 incontreremo i protagonisti del mondo dell’impiantistica sportiva attraverso una serie di webinar sui temi trattati nella rivista: trovate nella pagina accanto un’anteprima del programma. Sarà il nostro modo di affiancare gestori, progettisti, aziende, nello sforzo che tutti siamo chiamati a fare per superare gli ostacoli che un evento imprevedibile e globale ha messo sul cammino della crescita e dello sviluppo. Del resto, a fine anno, la Cometa è anche quella che segna la via da seguire. La cometa Neowise nei cieli della Sicilia fotografata da Maurizio Callari il 14 luglio (Shutterstock).
Opinion
The year of the Comet closes
The appearance of the comet in the Middle Ages was interpreted as an omen of doom and pestilence. Comet Neowise appeared in the skies during the last month of July, between the first and second waves of the covid19 pandemic (although few have seen it with the naked eye, many have photographed it with good telephoto lenses and long exposures). Superstitions aside, the year that is coming to a close has created quite a few difficulties for the entire sports sector, given that in the plans to limit the possibility of contagion, sports venues have been identified (rightly or wrongly) as among the most risky, and the activities that take place there among those (more rightly than wrongly) less important. Many of us have never stopped, but today - taking up the challenge that we launched from these pages two months ago - we are preparing for a new beginning. For our part - we have taken on the task of keeping the world of sports facilities up to date by maintaining constant mutual
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information between operators, designers, companies - in addition to planning an implementation of the synergy between our media (the magazine Tsport, the portal sport&impianti, newsletters, social networks) we have started a plan of online meetings for in-depth analysis. If the pandemic has canceled the conference in presence that we had organized for last March, throughout 2021 we will meet the protagonists of the world of sports facilities through a series of webinars on the topics covered in the magazine: you can find a preview of the program on the next page. This will be our way of supporting managers, designers and companies in the effort that we are all called upon to make to overcome the obstacles that an unpredictable and global event has put in the path of growth and development. After all, at the end of the year, the Comet is also the one that marks the way forward.
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IMPIANTI PER IL NUOTO SWIMMING CENTRES
Ferrara
Centro natatorio Parco Bacchelli di Cesare Lino
Aperto nello scorso luglio, l’impianto adiacente al parco urbano ferrarese è oggi completamente rinnovato e oltre alle vasche per il nuoto offre attività diversificate e uno Spray Park per il divertimento dei piccoli.
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L’intervento riguarda la riqualificazione energetica, impiantistica, architettonica, strutturale e funzionale del complesso natatorio ubicato in via Bacchelli nel Comune di Ferrara, inserito in prossimità del Parco Urbano G. Bassani e in fronte al lato Nord della cinta muraria. Il progetto è stato pensato e costruito nel pieno rispetto del contesto architettonico e naturalistico; sono stati piantumati oltre 130 alberi nel parco urbano e in diverse zone della città, nell’ambito di un progetto condiviso con il comune di Ferrara e sono stati previsti diversi interventi per il risparmio energetico, come il recupero del 92% delle acque utilizzate negli impianti, l’installazione di sistemi fotovoltaici e caldaie di ultima generazione. Il complesso è compreso in un sistema di spazi a servizi collettivi che costituiscono un polo sportivo per la città e comprendono il Palapalestre, il bocciodromo, il velodromo, e altri impianti; inoltre nelle immediate vicinanze dell’area di intervento sono presenti una serie di attività terziarie come poliambulatori, esercizi commerciali di vicinato, scuole, ecc. Scopo del progetto è stata la riqualificazione dell’intero complesso, in modo tale da risolvere le criticità sorte nel corso degli anni a livello di sostenibilità economico-gestionale e dal rilevante impatto ambientale esercitato da un impianto ormai non più in linea con le attuali richieste costruttive e prestazionali. L’Amministrazione Comunale si è posta l’obiettivo di restituire alla cittadinanza un impianto sportivo di tale rilevanza al pieno delle sue potenzialità mediante una ridistribuzione degli spazi interni della piscina esistente e la riprogettazione dell’intera area esterna, prevedendo l’inserimento di attività ricreative diversificate in grado di attirare nuovi visitatori e rendere utilizzabile l’impianto durante l’intero corso dell’anno.
La situazione prima dell’intervento L’edificio che ospita la piscina coperta è stato realizzato alla fine degli anni ’60 ed è costituito da una struttura portante verticale in acciaio. Negli anni 2000 il complesso è stato oggetto di un intervento di ristrutturazione che ha riguardato principalmente la sostituzione della copertura esistente con una struttura in legno lamellare. Il fabbricato ha un ingombro in pianta abbastanza articolato e può essere inserito all’interno di un rettangolo di 20x40 metri ed occupa una superficie di circa 1020 mq con un’altezza massima pari a 6,80 metri. Nell’edificio è possibile individuare tre porzioni distinte: quella ospitante gli spogliatoi, il piano vasca, ed una porzione realizzata in epoca successiva rispetto all’edificio, che ospita magazzini e locali quadri. All’interno di tale blocco è presente inoltre un ufficio ed una palestrina di preriscaldamento accessibile direttamente dal piano vasche. In apertura del servizio, particolare della vasca natatoria esterna. In questa pagina, planimetria generale di progetto e in alto vista aerea del centro natatorio a pochi giorni dal completamento dei lavori.
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At the opening of the service, detail of the outdoor swimming pool. On this page, general project plan and above aerial view of the swimming centre just a few days after completion of the works.
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Il secondo blocco è dedicato alla piscina vera e propria con una vasca di 10x25 metri e profondità costante pari a 1,60 metri. Sul piano vasca sono presenti anche due file di tribune fisse con accesso riservato dall’esterno sul fronte Nord. Il terzo blocco è costituito da un’appendice in muratura che ospita due magazzini ed un locale tecnico. Oltre all’avanzato stato di usura interna dovuto principalmente a problemi di umidità si evidenziava la necessità della sostituzione degli impianti ormai deteriorati, di risolvere i problemi strutturali e di rivedere le distribuzioni interne degli spazi al fine di ottenere percorsi meno articolati e sfruttare al meglio gli spazi a disposizione. Il parco estivo era composto da una vasca natatoria esterna da m. 20x50 con profondità variabile da 1,50 a 2,00 m con canalina di raccolta delle acque di supero all’italiana con una superficie d’acqua pari a circa 1050 mq. L’area era dotata di un’ampia superficie pavimentata con quadrotti di cemento per complessivi mq 1087. L’accesso all’area della piscina scoperta avveniva dal lato nord est attraverso un percorso pedonale posizionato dietro alla struttura della piscina coperta, in confine con il parco pubblico. Da lì,
In alto, l’edificio che accoglie la piscina coperta, e la vasca natatoria a cinque corsie. In basso, sezioni trasversali e longitudinali della costruzione.
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attraverso un percorso pedonale, era possibile raggiungere il fabbricato ad uso spogliatoi all’interno del quale era posizionata la biglietteria, fabbricato che non è stato oggetto di intervento.
tivi (beach volley e paddle) per ragazzi e adulti ed una tensostruttura prefabbricata che ospiterà parte degli spogliatoi necessari a servizio del parco estivo.
Il progetto
La piscina coperta
L’area oggetto di intervento è pari a 24.363 mq con accesso carrabile posto direttamente su via Bacchelli ed un parcheggio con circa 150 posti auto. Il complesso è costituito dal corpo di fabbrica preesistente che ospita la vasca interna, oggetto di interventi finalizzati ad ottimizzare la gestione impiantistica ed al rispetto della relativa normativa, e la porzione adibita a spogliatoi che è stata demolita e ricostruita con incremento di superficie al fine di garantire una migliore funzionalità degli spazi e dei flussi oltre alla realizzazione del bar. All’interno del parco il progetto ha previsto la rifunzionalizzazione della vecchia vasca esterna e la creazione di due nuove piscine, una di tipo tradizionale composta da 8 corsie per il nuoto ed una più ludica, a laguna, con profondità variabile. È stato inoltre inserito uno Spray Park destinato ai più piccoli, mentre sono previsti due campi spor-
Grazie alla ricostruzione della parte adibita a spogliatoi e servizi è stato possibile migliorare la distribuzione degli spazi interni, la fruizione del piano vasche e la realizzazione di spazi per ulteriori attività e servizi. L’accesso per gli utenti è collocato sul fronte Sud, in corrispondenza della pensilina di collegamento con il Bar ed il parco esterno. Tale zona d’ingresso ospita la biglietteria, comune sia per la piscina coperta che per il parco estivo; da questa si accede all’archivio a supporto dell’attività amministrativa/gestionale ed al servizio igienico, dotato di relativo antibagno, riservato al personale non di vasca. Dalla zona d’ingresso si articolano due zone funzionalmente a sé stanti onde evitare la promiscuità dei percorsi ed in grado di garantire le dotazioni minime per le singole attività, ovvero i locali riservati alla palestra e l’area a servizio
Above, the building that houses the indoor swimming pool, and the five-lane swimming pool. Below, cross-sections and longitudinal sections of the building.
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delle attività in vasca. I primi comprendono, oltre alla sala di circa 120 mq destinata alle attività a corpo libero, diverse tipologie di corsi o semplicemente come preriscaldamento prima del nuoto, due spogliatoi riservati suddivisi per sesso ed accessibili dalla zona ingresso/biglietteria. Da quest’ultima, attraverso la zona deposito scarpe e dopo aver oltrepassato il tornello, si accede anche al corridoio che conduce agli ingressi degli spogliatoi riservati alle attività in acqua. Questa quota spogliatoi soddisfa la richiesta di dotazione minima durante il periodo invernale delle sole vasche interne e durante il periodo estivo concorre a raggiungere gli standard richiesti dall’intero complesso natatorio. Infatti dagli spogliatoi è possibile accedere direttamente al piano vasche mediante opportuna vaschetta lavapiedi, oppure uscire verso il parco estivo attraversando una seconda vaschetta lavapiedi per garantire la separazione del percorso sporcopulito. L’accesso degli istruttori ai relativi spogliatoi, indipendente dagli utenti e posto sul fronte ovest, garantisce una corretta separazione di funzioni e consente l’accesso diretto degli stessi al piano vasche ed alla palestra mediante un doppio corridoio. La nuova infermeria è realizzata creando un collegamento diretto con il piano vasca ed un’uscita diretta sulla zona di parcheggio per permettere alle ambulanze di raggiungere il luogo con maggiore facilità. Per quanto riguarda l’accessibilità sono previsti percorsi tattili per utenti non vedenti o ipovedenti, di larghezza pari a 40 cm, realizzati in piastrelle di gres di forma rettangolare o quadrata di spessore mm 9, il cui strato superficiale reca impronte a rilievo atte al riconoscimento tattile da parte dei non vedenti secondo lo standard LOGES a sei codici, di colorazione a contrasto con il resto della pavimentazione. L’intervento di demolizione e ricostruzione con ampliamento del corpo spogliatoi esistente mediante struttura prefabbricata in c.c.a. e cappotto esterno, ospita la maggior parte degli spogliatoi necessari al soddisfacimento degli standard minimi di progettazione sia per la piscina coperta che per il parco estivo; la quota rimanente viene invece realizzata in una struttura prefabbricata posta all’interno del parco. Gli spogliatoi sono realizzati con pareti in cartongesso tipo “Aquapanel”, pareti divisorie in laminato e pavimentazione in gres porcellanato antiscivolo.
Il piano vasche Per l’area del piano vasche è stato operato il rifacimento completo del solaio, la messa a norma della vasca mediante realizzazione di sistema a sfioro a bordo vasca e installazione di nuovo impianto di trattamento acqua con ricircolo corredato da un locale tecnico interrato per le vasche di compenso, filtri e sistemi di pompaggio. Planimetria generale di progetto degli edifici con la vasca coperta e la piccola vasca polivalente.
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General design plan of the buildings with the covered pool and the small multi-purpose pool.
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Intervista all’architetto Mario Loffredo - Archliving
Piscina Bacchelli a Ferrara, l’innovazione in un impianto tra il ludico e lo sportivo A cura di Sabina Orrico
Immersa nel parco Bassani a Ferrara, la rinnovata piscina Bacchelli è un esempio di impianto di nuova generazione, che associa la pratica sportiva alla dimensione ludica e ricreativa: piscina coperta, vasca scoperta da 50 metri e un grande spray park dedicato ai più piccoli. Per la sua complessità, il progetto della piscina Bacchelli di Ferrara ha imposto l’uso di soluzioni ad alta tecnologia, indirizzate a ottimizzare ogni parte nella sua funzione singola e nella sua interazione con le altre. Ne abbiamo parlato con il direttore lavori, l’architetto Mario Loffredo di Archliving, giovane società di architettura e ingegneria nata nel 2000 con un team multidisciplinare votato all’approccio integrato, specializzata in progettazione antisismica, diagnosi energetica ed energie rinnovabili. Dal 2014 ha ottenuto la certificazione UNI EN ISO 9001 per l’attività di verifica dei progetti ai fini della validazione. Come nasce il progetto della piscina? L’intervento alla piscina Bacchelli è partito da un impianto esistente, la piscina nella parte della vasca interna, rimasta attiva fino a due anni fa. In seguito alla richiesta per la verifica dell’agibilità sismica da parte del Comune, quando la vecchia gestione dell’impianto era in scadenza, è partito il Project Financing che ha condotto al nuovo progetto, indirizzato a demolire e ricostruire in gran parte la vecchia struttura. In particolare sono stati ricostruiti i locali tecnici e gli spogliatoi, mentre è stata mantenuta la parte coperta della vasca interna da 25 metri. Naturalmente sono stati ammodernati gli impianti e i rivestimenti e la parte energetica e strutturale. Si tratta di un impianto natatorio diverso dalla classica piscina coperta e scoperta, con acquascivoli. Cosa ha spinto a proporre una struttura così innovativa? In Italia sono ancora poche le proposte su questo filone, ma all’estero ce ne sono parecchie. Sono state studiate le esigenze del territorio per pensare a una proposta un po’ diversa dal solito, forse una delle prime del genere in partenariato pubblico-privato. Da un lato è stato dato spazio allo sport e alla competizione, con la piscina coperta da 25 metri e scoperta da 50 metri, richiesta in particolare dalla Pallanuoto Ferrara. Dall’altra è stata lasciata libertà al lato ludico e ricreativo, ideando lo spray park per i bambini, che utilizza strutture di ottima qualità. Come si inserisce la piscina nel parco urbano? Si è progettata una struttura perfettamente accolta nell’ambiente, nel rispetto del contesto naturalistico, con la piantumazione di oltre 130 alberi nel parco urbano, parte di un progetto condiviso con il Comune. Inoltre, è stata costruita una struttura indipendente dalla piscina, che ospita il bar e il ristorante, per accogliere le utenze del parco estivo, della piscina coperta e anche il pubblico del parco Bacchelli. Tutto ciò è stato pensato proprio per la collocazione della piscina all’interno del Parco Urbano di Ferrara, location d’eccezione e sede di numerosi eventi di rilevanza locale, regionale e nazionale. Quali attenzioni avete posto sul piano energetico alla struttura, nel connubio tra vecchio e nuovo? Nella parte nuova è quasi scontato dire che l’efficienza energetica sia ai massimi livelli, ma anche all’interno, sulla parte esistente, è stata prestata particolare attenzione a questo aspetto, con il rifacimento della vetrata che dà sul piano vasca, realizzata con vetri basso emissivi e con il cappotto strutturale. Tutti gli impianti sono stati rifatti in un’ottica di efficientamento energetico, con il riscaldamento a pavimento, il fotovoltaico e il sistema di riciclo del 92% delle acque. Il risparmio è assoluto: l’acqua delle piscine viene trattata e immessa nuovamente nelle vasche, mentre prima veniva convogliata nelle fognature e le vasche avevano bisogno di rabbocchi continui. Con l’impianto a energia solare inoltre recuperiamo energia e la trasferiamo all’acqua della vasca interna e di quelle esterne, con scambiatori a cascata. Nel progetto sono state previste aree tecniche interrate: perché questa scelta? Si tratta di una soluzione innovativa, particolarmente importante per il futuro dell’impianto. Il progetto ha previsto due aree interrate dove hanno sede i locali tecnici a servizio delle piscine, con le vasche di compenso per le piscine interne ed esterne. Abbiamo progettato dei “cunicoli smart”, ispezionabili e percorribili da uomini e mezzi, che permettono di intervenire sulla manutenzione degli impianti senza interferire con le attività del complesso natatorio; sono stati utilizzati con efficienza anche durante i lavori di costruzione, evitando che i mezzi viaggiassero in superficie, a maggiore garanzia di sicurezza. La manutenzione e il controllo sono resi così più semplici e diretti. A livello acustico, quali soluzioni sono state adottate all’interno? Palestra, spogliatoi e i servizi sono dotati di controsoffitti fonoassorbenti e ignifughi, mentre nel piano vasca interno sono stati inseriti pannelli antiriverbero sul soffitto. Anche la nuova vetrata da 30 metri contribuisce al comfort acustico. Come è cambiata la progettazione in questi tempi? La progettazione della piscina non è nata in era Covid, ma ne ha tuttavia “risentito”: abbiamo infatti apportato diverse migliorie in sede realizzativa e, non essendoci limitati a mantenere i requisiti minimi delle ampiezze delle superfici, siamo riusciti a rispettare le nuove normative in fatto di distanziamento e superfici minime. Più in generale, il nostro lavoro di progettazione non è molto cambiato in questo periodo di emergenza, di certo ciò che si è ulteriormente complicato è la fase di cantiere, sotto gli aspetti di Direzione Lavori e Sicurezza; sono più complesse le procedure e si sono allungati i tempi di realizzazione.
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La profondità della vasca è stata resa costante a 1,30 metri, tale da consentire l’inserimento delle prese di fondo, prima mancanti. È stata inoltre realizzata una vasca polivalente aggiuntiva di dimensioni 8,78x2,70 metri ed una profondità pari a 1,25 metri ed una temperatura costante dell’acqua pari a 32°C per lo svolgimento di corsi di acquaticità in gravidanza e neonatale ed attività di rieducazione funzionale. Per quest’ultima è prevista una banchina perimetrale di larghezza maggiore o uguale a 1,50 m su tre lati. Per il quarto lato, essendo addossato alla parete che separa il piano vasca dalla palestra, è stata richiesta una deroga.
Gli altri locali Lo spazio individuato per la nuova palestra con pavimentazione in parquet copre un’area di circa 120 mq, destinata ad attività a corpo libero, diverse tipologie di corsi o semplicemente come preriscaldamento prima del nuoto. In copertura sono previsti due lucernai che concorrono a soddisfare i requisiti di illuminazione naturale.
I locali di servizio comprendono: ingresso e biglietteria; archivio con servizio igienico e relativo antibagno; magazzini. Le tribune fisse preesistenti sono state ridotte per permettere la localizzazione del locale infermeria a ridosso del piano vasca e per inserire i servizi igienici riservati al pubblico. Si aggiunge infine il nuovo bar, realizzato con struttura portante prefabbricata in c.c.a. e tamponamento con blocchi Poroton e cappotto esterno. Tale struttura è collegata mediante tettoia in legno al fabbricato principale e potrà essere utilizzata sia dai fruitori del complesso natatorio che da utenza esterna anche durante la chiusura invernale del parco.
La rifunzionalizzazione della vasca esterna Mediante un’opera di rafforzamento del terreno si è intervenuti sull’area della vecchia vasca esterna creando uno spazio adibito a solarium con pavimentazione in premiscelato cementizio in polvere opportunamente colorato, un’area a verde ed
un’area sportiva con la realizzazione di un campo da beach volley ed un campo da padel. L’area pavimentata adibita a solarium, così come le due aree con pavimentazione in verde sintetico, sono attrezzate con ombrelloni e lettini. L’area totale adibita a solarium comprende inoltre tutte le aree a verde del parco estivo, ad eccezione della porzione posta a ridosso del parcheggio e nelle vicinanze del bar e degli spogliati esterni. In questo modo la richiesta di un’area solarium pari ad almeno il doppio della superficie delle vasche risulta ampiamente soddisfatta.
La realizzazione delle nuove vasche Una nuova piscina in c.c.a gettata in opera di dimensioni m. 16x50 ed un ingombro complessivo in pianta pari a 800 mq dotata di 8 corsie per il nuoto, ha profondità variabile da un minimo di 1,30 ad un massimo di 1,80 m, in modo tale da consentirne l’utilizzo sia per corsi acquatici sia come vasca d’allenamento per la pallanuoto. Una seconda piscina a carattere più ludico, defi-
In questa pagina, vista aerea dell’area esterna comprendente - da sinistra a destra -: lo Spray park, la laguna (qui ancora senz’acqua), la vasca natatoria a 8 corsie, il solarium in via di sistemazione. Nella pagina a destra, dall’alto: la laguna; il solarium; la vasca natatoria.
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On this page, an aerial view of the outdoor area including - from left to right -: the Spray Park, the lagoon (here still without water), the 8-lane swimming pool, the solarium that is being arranged. On the page on the right, from the top: the lagoon; the solarium; the swimming pool.
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nita “Laguna”, è caratterizzata da una superficie d’acqua di 545 mq e profondità variabile tra 0,15 e 1,25 m in maniera tale da renderla fruibile da diverse tipologie di utenza. L’area della Laguna, completamente recintata e indipendente, è dotata di un impianto ad illuminazione LED che ne permette la fruibilità anche nelle ore serali ed indipendentemente dalla restante porzione di parco. L’area a bordo vasca, così come la pavimentazione prevista per i percorsi, è realizzata con premiscelato cementizio in polvere opportunamente colorato, adeguatamente recintata con accesso consentito unicamente attraverso dedicate vaschette lava piedi. Entrambe le vasche, dotate di sfioro e sistema di ricircolo dell’acqua, sono collegate ai locali tecnici interrati dove sono ubicate le vasche di compenso e i relativi locali di supporto.
Lo Spray Park In prossimità dell’area piscine è stato realizzato uno spazio interattivo per i bambini denominato “Spray Park”, una soluzione alternativa alla tradizionale area giochi, composta da varie tipologie di attrazioni come ad esempio archi spruzzanti, acquascivoli e cannoni d’acqua. Il montaggio della struttura prefabbricata è effettuato direttamente su una platea di spessore 30 cm rivestita con pavimentazione antitrauma in EPDM sp. 12 mm colata in opera. La pavimentazione al contorno è della stessa tipologia prevista per il bordo vasca piscine. Gli elementi che costituiscono lo Spray Park sono: • Impianto acquascivolo, costituito da elementi di scivolata e vasche con arrivo in frenata, canali in resina poliestere rinforzata con fibra di vetro e struttura portante in acciaio zincato a caldo. Lunghezza 14,5 m. circa, Larghezza 3000 mm, Dislivello 2 m. circa. • Ranasplash (Rana Gigante), caratterizzato da un’enorme testa con occhi e cascata d’acqua, piattaforma di partenza a m. 2,30 circa da cui partono 3 acquascivoli per bambini con arrivo in frenata. È composto da un corpo in vetroresina con base di m. 4 circa ed altezza di m. 3 circa, raffigurante il corpo di una rana, il tutto rifinito con colorazioni naturali. Dalla testa scende una cortina d’acqua scrosciante che rende la scenografia ancora più suggestiva. Le tre piste di miniacquascivoli con arrivo in frenata, partendo da una piattaforma creata sulla parte superiore del corpo della rana, consentono una discesa emozionante con grande utilizzo numerico d’utenza: si tratta di un minikamikaze rosso (che rappresenta la lingua della rana) e di due minitoboga verdi (che rappresentano le zampe della rana). L’impianto idraulico è regolabile all’interno del corpo della rana, accessibile con apposita porticina. La salita alla piattaforma avviene a mezzo di scaletta in vetroresina con corrimano in acciaio inox con gradini antisdrucciolo.
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• Tre Cannoni d’acqua in acciaio inox verniciato. • Sei Archi spruzzanti standard in acciaio zincato a caldo e verniciato a polvere, completi di contropiastre per il fissaggio e per l’alimentazione idraulica. • Sei Bocchette in vetroresina a pavimento complete di kit terminale con spruzzi d’acqua diversificati verticali e radiali. • Aquaplayfull, costituito da un pesce gigante rovesciabile con supporto di coralli con stella marina e spruzzi d’acqua, un serpente con spruzzi d’acqua, una tartaruga con spruzzi d’acqua, tre fiori in acciaio zincato a caldo e verniciato a polvere, completi di contropiastre per il fissaggio e per l’alimentazione idraulica.
Le altre sistemazioni Per la realizzazione dei locali tecnici a servizio delle piscine sono state individuate due aree. Nello specifico, una zona per la centrale termica e le vasche di compenso a servizio delle piscine interne in prossimità del fabbricato esistente sul lato nord-est ed una zona all’interno del parco in prossimità del confine nord per le vasche di compenso delle piscine esterne. Tali aree sono facilmente raggiungibili dai mezzi per la manutenzione degli impianti senza interferire con le attività del complesso natatorio. L’accesso al parco estivo avviene in corrispondenza della tettoia di collegamento tra il bar e la piscina coperta (dove sono collocati biglietteria e parte degli spogliatoi). L’area a lato degli spogliatoi esterni sarà utilizzata come spazio dedicato a campi estivi per bambini e ragazzi mediante l’installazione di una struttura leggera coperta di tipo gazebo. Per la sistemazione del parco e la realizzazione delle nuove vasche si è resa necessaria la rimozione di alcune alberature; in accordo con l'Ufficio del Verde si è provveduto alla conservazione di alcune alberature storiche da tutelare, mentre le restanti alberature sono state censite per la catalogazione e la definizione di un piano di abbattimento e successiva nuova piantumazione per compensare le piante abbattute in sito o dove si rendesse necessario.
Swimming centres
Ferrara: Swimming Centre Parco Bacchelli The work involves the energy, plant engineering, architectural, structural and functional redevelopment of the swimming complex located outside the walls of the city of Ferrara. The renovated swimming complex consists of a covered area that can be used all year round and an outdoor area with summer solarium. Indoor there is a swimming pool of 250 square metres in total with a multipurpose pool for In queste due pagine, lo Spray Park. Qui sopra, pianta; a destra, particolare con le fontane in azione; in alto, vista d’insieme dello Spray Park che mostra, in assenza dei giochi d’acqua, la pavimentazione antitrauma multicolore.
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On these two pages, Spray Park. Above, plan; right, detail with the fountains in action; on top, overview of Spray Park showing, in the absence of water games, the multicoloured anti-trauma flooring.
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water and functional rehabilitation. In the sports complex there is also a gym of 245 square metres in total, with equipment area and course area. Outside there is an eight-lane 50-metre Olympic size swimming pool, a lagoon pool and a children's spray park with water cannons, water slides and activities for the youngsters. In addition, the solarium with sunbeds and umbrellas has been prepared, partly with green lawn and partly paved. The project has been designed and built in full respect of the architectural and naturalistic context; more than 130 trees have been planted in the urban park and in different areas of the city, as part of a project shared with the Municipality of Ferrara and several energy saving interventions have been planned, such as the recovery of 92% of the water used in the plants, the installation of photovoltaic systems and latest generation boilers.
Centro natatorio Parco Bacchelli a Ferrara Committente: Parco Bacchelli Srl Progettazione: arch. Valentino Tropeano Direzione lavori: arch. Mario Loffredo, Archliving Srl Direzione lavori impianti: ing. Andrea Caffini - Caffini Engineering Direzione operativa: ing. Serena Rusticelli, ing. Pasquale Staropoli - Archliving srl Coordinamento sicurezza: ing. Cristiano Bignozzi - Archliving Srl Progettazione strutturale: arch. Ugo Tommasone Progettazione varianti: arch. Mario Loffredo - Archliving srl Costo complessivo lavori: euro 3.500.000 Tempi di realizzazione: 11 mesi Spray park, scivoli: New Dieresin Contract srl
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Pista atletica allo Stadio Quercia, Rovereto Il nuovo manto REGUPOL AG riscuote continuamente commenti positivi per le caratteristiche di prestazionalità e comfort sia dagli atleti partecipanti alle competizioni, ma anche da quanti la frequentano quotidianamente per gli allenamenti.
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I COLORI DELL’ATLETICA Si susseguono nel nostro paese le notizie di impianti per l’atletica leggera che vengono rinnovati con le nuove superfici tecnologicamente avanzate in sostituzione dei vecchi manti non più performanti: nella mappa, gli impianti aperti o rinnovati negli ultimi due anni (in rosso) e quelli in corso di adeguamento (in arancione). Così, con le nuove superfici, cambiano i colori: dal classico rosso che ricorda il “tartan” d’altri tempi, è andato diffondendosi da un paio di decenni l’azzurro, mentre oggi – lo dimostrano le piste pubblicate con frequenza su Tsport – si canno cercando le colorazioni più efficaci per unire la spettacolarità dell’impianto alle esigenze di visibilità degli atleti sullo sfondo delle corsie, da parte del pubblico e delle eventuali riprese televisive. In questo numero è la volta di due importanti inaugurazioni: il rifacimento della pista di Sestriere, la più alta d’Europa, che ha scelto l’azzurro quasi a riflettere la purezza del cielo alpino; e quella di Trento, dove al blu delle corsie è stato associato il caratteristico colore giallo ocra.
THE COLOURS OF ATHLETICS In our country there is a succession of reports of track and field facilities renovated with new technologically advanced surfaces to replace old ones, that are no longer performing: the map shows the facilities that have been opened or renovated in the last two years (in red) and those being upgraded (in orange).So, with the new surfaces, the colours change: from the classic red that recalls the "tartan" of the past, blue has been spreading for a couple of decades, while today - as shown by the tracks frequently published on Tsport - we are looking for the most effective colours to combine the spectacularity of the facility with the need for visibility of the athletes in the background of the lanes, by the public and by possible television filming.This issue features two important inaugurations: the rebuilding of the Sestriere track, the highest in Europe, which has chosen light blue as if to reflect the purity of the Alpine sky; and the Trento one, where the blue of the lanes has been associated with the characteristic yellow ochre colour.
ATLETICA LEGGERA ATHLETICS
Trento
Riqualificazione del campo scuola Covi e Postal di Maria Carbone
La pavimentazione della pista di atletica leggera è stata sostituita in vista del rinnovo dell’omologazione Fidal, con un retopping finito nei colori azzurro e “giallo Trento”.
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Il campo scuola C.Covi ed E.Postal a Trento è una struttura sportiva dedicata all’atletica leggera e gestita dall’ A.S.I.S. (Azienda Speciale per la gestione degli impianti sportivi del Comune di Trento). L’omologazione FIDAL della pista e delle pedane è scaduta nel luglio scorso, e ai fini del rinnovo l’Azienda ha deciso di sostituire la pavimentazione esistente con un intervento che ne possa prolungare la “vita utile” per ulteriori 14 anni.
Lo stato precedente L’impianto sportivo conta su una superficie pavimentata totale di 6.650 mq, comprendente: - anello da 400m per le gare di corsa; - corsia interna 3.000 siepi; - pedana doppia per salto in lungo/triplo; - pedana singola per salto con l’asta; - lunetta doppia per salto in alto (una per gare, l’altra per riscaldamento); - pedana per lancio del giavellotto; - pedana per lancio del martello; - pedana per getto del peso; - spazi esterni pavimentati per riscaldamento. Sia la pista che le pedane sono state rifatte nella primavera/estate 2004 partendo da una vecchia pista e ritracciandone le pendenze con un tappetino d’asfalto da 3/4cm, utilizzando poi una finitura con teli prefabbricati in gomma. La scelta è stata del tipo bicolore ocra/celeste per quanto riguarda le corsie alternando le due tonalità, e utilizzando variamente i due colori per le diverse pedane.
Il progetto Verificato lo stato di leggero degrado della pavimentazione preesistente, si è deciso di intervenire con un progetto che, mantenendo inalterate le misure e le geometrie della pista e delle zone salti già omologate, potesse riqualificare l’impianto di atletica leggera all’aperto. Per capire esattamente quale soluzione adottare si è deciso di prelevare due campioni di pavimento (uno per colore) e farli analizzare da un laboratorio certificato; i risultati ottenuti hanno evidenziato una struttura ancora in discrete condizioni del tappetto avendo riportato valori di 27-29% di KA (assorbimento di energia) e 0,9-1,0mm di VD (deformazione verticale). L’Azienda che gestisce l’impianto ha deciso di procedere al recupero funzionale della superficie della pista e delle pedane mediante un intervento di ristrutturazione del manto stesso (come descritto al Capitolo IV, art.4.1 della Circolare Impianti FIDAL 2015): “Per intervento di recupero funzionale di una superficie sintetica, si intende un intervento di ristrutturazione effettuato sulla totalità di una preesistente superficie sintetica adeguatamente preparata e realizzato in conformità alle differenti modalità di intervento riconosciute dalla Federazione Internazionale di Atletica leggera (IAAF) e dalla Federazione Italiana di Atletica Leggera (FIDAL).
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In queste due pagine, in alto, pianta di progetto. Nelle due foto piccole in alto a sinistra, due tratti della vecchia superficie bicolore. In basso sulle due pagine, fasi successive di lavoro, cronologicamente dalla pagina sinistra a quella destra, dall’alto in basso.
In these two pages, at the top, project plan. In the two small photos at the top left, two sections of the old two-tone surface. Bottom of the two pages, successive phases of work, chronologically from the left to the right page, from top to bottom.
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Viene riconosciuto come “Retopping”, l’intervento di ricostruzione di una superficie sintetica, eseguito con la necessaria aggiunta di nuovo materiale (colato in opera o prefabbricato) per uno spessore solitamente compreso tra i 4,0 e gli 8,0/9,0mm.” Nella scelta sono stati sicuramente determinanti non solo i costi dell’intera operazione, decisamente inferiore rispetto al rifacimento totale del manto, ma soprattutto le positive verifiche sul manto esistente che hanno consentito di utilizzarlo come “base” per la nuova pavimentazione. Per l’identificazione della miglior soluzione tecnica da adottare nel ventaglio di possibilità dato dalla Circolare sopra riportata, si è anche tenuto conto di quella che poi sarà in futuro la manutenzione della pista, sia ordinaria ma soprattutto straordinaria, secondo quanto previsto sempre dalla Circolare Impianti FIDAL al successivo art. 4.2. Dopo un’attenta valutazione tecnico-economica ed analizzando la “Tabella IV.1 – Tipologie di retopping e destinazioni d’intervento” è stata scelta l’opzione: “13 - Retopping su manto prefabbricato, bicolore nello spessore, impermeabile, sandwich a finitura topping seminato. spessore totale del retopping mm 8,0/9,0”. Pertanto si è provveduto a fresare il preesistente manto prefabbricato ed a posare in aderenza una nuova pavimentazione costituita da un materassino prefabbricato, uno strato intermedio di resina autolivellante ed una finitura finale in granuli in gomma seminati. Il tutto è stato completato dal riposizionamento del cordolo in alluminio esistente (in buono stato e quindi riutilizzabile), alla nuova segnatura delle corsie, dei salti, delle partenze, etc. ed alla targhettatura della pista secondo le Normative FIDAL.
I dettagli innovativi All’interno delle varie specifiche tecniche descritte minuziosamente dalla Circolare e necessarie per realizzare a regola d’arte la pavimentazione con la tecnica del retopping, ci si è soffermati ad analizzare il punto 4, ovvero la realizzazione del sottofondo base prima del seminato finale. Quanto inserito nella tabella di cui alla Circolare “strato di base dello spessore di mm 6/7 realizzato a freddo per colata di impasto di granuli di gomma SBR di colore nero...” prevede una colata in opera a freddo mediante macchina finitrice/ lisciatrice; nell’ultimo anno e mezzo alcune ditte specializzate hanno proposto alla IAAF e successivamente alla FIDAL ottenendone la certificazione, la medesima soluzione tecnica complessiva, sostituendo al sottofondo colato in opera un telo prefabbricato in gomma SBR dello spessore di mm. 5 avente peso non inferiore 3,80 kg/mq applicato mediante collante poliuretanico bicomponente in ragione di 1,00 kg/mq. Tale soluzione è stata già adottata dagli stessi progettisti presso l’impianto outdoor di atletica leggera di Pordenone nel 2017 ottenendo l’omologazione FIDAL; si tratta di un modus operandi che semplifi-
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L’intervento del Presidente Fidal Trentino, Fulvio Viesi È con grande piacere che Fidal Trentino presenta il Campo Coni Covi Postal, realizzato grazie alla sinergia con l'Amministrazione Comunale cittadina. Impianto fondamentale per l'atletica trentina, centrale per l'intera Provincia e dedicato solo all'atletica, unico campo dove è consentito lanciare senza condividere gli spazi con altre discipline. Il rifacimento di pista e pedane di Trento si aggiunge al rinnovo degli altri impianti di Arco e Rovereto, ottenuti grazie al supporto di Comuni e Provincia Autonoma. I buoni risultati degli atleti trentini e il consolidamento dei numerosi affiliati hanno facilitato l'impegno e la sensibilità delle amministrazioni nel raggiungimento di questo importante traguardo a favore di tutto il movimento trentino.
ca alcune procedure tecniche ed applicative, garantendo risultati finali di assoluto livello e che pertanto si è ritenuto di poter utilizzare presso la pista di Trento. Ogni scelta tecnica risponde inoltre ai CAM secondo la L.221/2015. Nel rifacimento sono stati adottati i colori azzurro e “giallo Trento”, ma non più alternando il colore delle corsie, che ora sono completamente azzurre, usando l’altro colore per le pedane e le lunette.
Pedane e attrezzature Per quanto riguarda le pedane e le attrezzature per salti e lanci, sono stati fatti i seguenti interventi. Le tavole di stacco delle pedane del salto in lungo/triplo erano in ottimo stato e sono state semplicemente regolate in funzione dell’aumento di spessore della nuova pavimentazione; avendo però previsto lo spostamento del tracciamento di una delle due pedane di salto di circa 1 m dall’altra, le cassette della nuova “corsia” sono state completa-
mente sostituite. Tale modifica porta come conseguenza l’allargamento delle zone di caduta del salto lungo/triplo; dovendo procedere con tale lavorazione si è deciso di inserire dei recuperatori di sabbia lungo i lati maggiori, semplificando così il lavoro degli addetti; i recuperatori sono collegati alla rete di captazione delle acque meteoriche già presente e rilevata in planimetria. La zona di caduta prossima all’arrivo è stata allargata da 3 a 3,50 m per permettere lo svolgimento dell’attività anche per gli ipovedenti. Nell’ottica di garantire maggior sicurezza all’impianto si è intervenuti anche sulla pedana del salto con l’asta, allontanando la zona di stacco e caduta di 6 m dal raggio d’azione del lancio del martello e realizzando una nuova zona di caduta con conseguente spostamento della cassetta d’imbucata e del materasso. Sono stati anche eseguiti interventi di sostituzione dell’imbucata dell'asta, degli assi di battuta del salto in lungo/triplo e della barra orizzontale della fossa dei 3.000 siepi.
Sono stati effettuati inoltre diversi interventi complementari: sistemazione interna della fossa dei 3.000 siepi per adattarla alla pratica femminile; spostamento della zona di caduta del salto con l’asta con conseguente allungamento della pedana della rincorsa; scostamento nel tracciamento delle rincorse del salto in lungo/triplo creando un piccolo corridoio di separazione tra le due; sistemazione delle griglie per la raccolta dell’acqua piovana ai bordi delle pedane dei salti lungo/triplo e asta; bonifica della fascia finale della pedana del lancio del giavellotto che presentava un avvallamento frutto della presenza limitrofa di piante di alto fusto; piccoli interventi di manutenzione straordinaria all’esterno della pista. Per completare l’intervento su pista e pedane sono stati realizzati anche il rifacimento della segnaletica fissa orizzontale eseguita con particolare lacca PU, eseguita con speciale macchina spruzzatrice e/o a pennello, e la targhettatura completa di tutta la pista.
In questa pagina, la nuova pista dall’alto e la lunetta predisposta per i lanci (foto di Atl-Eticamente). In alto il presidente Fidal Trentino, Fulvio Viesi. Nella pagina a destra, dettagli della pista e delle pedane, con le griglie di recupero sabbia a lato della fossa salto.
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On this page, the new track from above and the crescent with the throwing circle (ph. AtlEticamente). On top the Fidal Trentino president, Fulvio Viesi. On the next page, details of the track and platforms, with sand recovery grids on the side of the jump pit.
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Athletics
Trento: Upgrading of the school camp “Covi e Postal” The athletics flooring has been replaced in view of the renewal of the Fidal homologation, with a finished retopping in the colours blue and ochre. Having checked the state of slight deterioration of the existing flooring, it was decided to intervene with a project that, while maintaining the measurements and geometries of the track and the jump areas already homologated, could redevelop the outdoor athletics facility. The operator of the track and field decided to proceed with the functional recovery of the track surface and the platforms through a renovation of the surface itself. Not only were the costs of the entire operation, which was decidedly lower than the total renovation of the surface, but above all the positive checks on the existing surface, which made it possible to use it as the "base" for the new flooring, decisive in the choice. The pre-existing prefabricated covering was therefore milled and a new flooring consisting of a prefabricated SBR rubber mat, an intermediate layer of self-levelling resin and a final finish in sown rubber granules was laid in adherence. All this was completed by the repositioning of the existing aluminium kerb, the new marking of the lanes, jumps, starts, etc. and the naming of the track according to FIDAL regulations. Minor works were carried out on the platforms of the jumps and launches, including the widening of the fall zones of the long jump/triple jump, with the insertion of sand recovery gratings, and the arrangement of rainwater collection channels along the edges of the platforms.
Rifacimento pista di atletica Campo “Covi e Postal”, Trento Committente: ASIS Trento Progetto: Vittorio & Associati Direzione lavori: arch. Pietro Vittorio Collaborazione tecnica per omologazione FIDAL: dr. Enrico Pozzobon Importo dei lavori: euro 403.167 Fine lavori: estate 2020 Impresa: Tagliapietra Srl (vedi pag. 20) Manto sportivo: Regupol BSW Gmbh (vedi pag. 18) Canaline: Hauraton Italia Srl
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ATLETICA LEGGERA ATHLETICS
Sestriere (Torino)
Rinnovamento della pista al Sestriere Sport Center di Bea Rispoli
La pista di atletica leggera più alta d’Europa, a quota 2.035 metri, è stata rimessa in efficienza con un nuovo manto dalle caratteristiche prestazionali adeguate all’attività professionistica soprattutto per l’allenamento sportivo ad alta quota.
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La storia Sestriere è un comune di 925 abitanti della città metropolitana di Torino e con i suoi 2.035 metri s.l.m. è il Comune più alto d'Italia. Il Comune ha una storia molto recente poiché venne costituito ex-novo nel 1934 (R.D. 18/10 n. 1852) sul comprensorio territoriale dell'ex Comune di Champlas du Col, dell'ex Comune di Sauze di Cesana e della frazione Borgata di Sestriere, staccatasi dal limitrofo Comune di Pragelato, e nel 1955 (su D.P.R. n. 611 del 3/6/55) furono ampliati i confini territoriali di Sestriere fino ad arrivare agli attuali 2580 ettari. Sestriere pareva creata apposta dalla natura per dare notorietà al nuovo sport dello sci, era una realtà unica al mondo nel campo dello sci e del turismo. Nacquero le 4 funivie che portavano all'Alpette, al Sises, alla Banchetta e al Fraiteve; furono costruite le celebri torri, il lussuoso Duchi d'Aosta e la più popolare Torre, le lussuose suites dei Principi di Piemonte, ma anche alberghi di varie categorie. Sestriere era diventata una grande stazione invernale che attirava per la modernità e la classe delle sue strutture una clientela internazionale di alto livello e che, per la sua vicinanza a Torino e la facilità di comunicazioni, faceva accorrere i ceti medio e popolare. Inoltre una sapiente politica promozionale aggiungeva lustro con le grandi competizioni come la "Sei giorni internazionale" che si disputava su sei piste diverse, poi divenuta la "Tre Funivie". La guerra mondiale 1940-1945 paralizzò per ben cinque anni la vita turistica del Sestriere e causò danni non indifferenti agli impianti ma, gradatamente, si poterono ripristinare con tono più moderno ed il movimento riprese con maggior ritmo negli anni successivi. La tradizione delle grandi gare continuò nel dopoguerra e il battesimo della Coppa del Mondo. Su quel podio al Colle è passato tutto il Gotha dello sci. Il resto è storia dello sci moderno, da quell'esaltante "doppietta" di Alberto Tomba in gigante e in slalom nel 1987, al primo slalom notturno di Coppa del Mondo vinto ancora dal fenomeno bolognese nel 1994. E poi ancora tante gare prestigiose come i Mondiali del febbraio del 1997 e le Finali di Coppa del Mondo di Sci Alpino del 2005 fino a raggiungere il gotha con la XX° edizione dei Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006 e delle Paralimpiadi.
La pista di atletica La pista di atletica, sorta intorno alla metà degli anni ’80, è stata protagonista il 31 luglio del 1994 di un’impresa epica dell’astista Sergey Bubka, che si “arrampicò” fino a 6,14 metri. Col passar del tempo la pista è stata in un certo modo abbandonata a sé stessa e solo intorno al 2014 è stata siglata la convenzione per il Centro di sviluppo tecnico FIDAL di Sestriere. Il Consorzio
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Sestriere e le Montagne Olimpiche hanno gestito, per conto del Comune di Sestriere, il rapporto con la Federazione Italiana di Atletica Leggera, con a disposizione impianti sportivi e strutture ricettive a 2.000 metri d’altitudine. L’accordo prevedeva il riconoscimento del “Centro di Allenamento Federale in Alta Quota FIDAL di Sestriere”, un’intesa che vedeva la supervisione di FIDAL riguardo al supporto tecnico con una collaborazione in merito ad indicazioni utili allo sviluppo dei lavori di riqualificazione di impianti e predisposizioni di percorsi specifici di allenamento. FIDAL si è impegnata inoltre nello sviluppo di progetti per l’organizzazione di “campus” di allenamento per giovani e per atleti amatori e master. Il Consorzio Sestriere e le Montagne Olimpiche hanno garantito l’utilizzo gratuito delle strutture di allenamento (pista atletica, palestre, palazzetto dello sport, piscina ed attrezzature varie) da parte degli atleti appartenenti alle squadre nazionali per l’intero periodo della convenzione ovvero dal 1° maggio 2014 al 30 settembre 2016. Inoltre con questa operazione il Consorzio Sestriere e le Montagne Olimpiche hanno puntato ad incrementare le presenze turistiche sul territorio grazie alla promozione di FIDAL attraverso i propri tesserati (188.608 gli atleti associati nel 2013) che hanno avuto la possibilità di effettuare una preparazione in quota a 2.000 metri d’altitudine, oggigiorno sempre più rilevante per il raggiungimento della massima performance. L’area è facilmente raggiungibile dalle principali vie di comunicazione ed è dotata di un parcheggio relativamente ampio che serve sia il Palazzetto dello Sport che la pista di atletica. La struttura dopo la sua riqualificazione garantirà un livello apprezzabile nel panorama dell’offerta
Nella pagina di apertura, panorama sulla pista. In queste due pagine, in alto, pianta di progetto; in basso, dettagli costruttivi della pista e, a destra, sezioni e pianta della fossa siepi. Nelle foto piccole a sinistra, una immagine zenitale dell’area e un dettaglio della linea di partenza.
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On the opening page, panorama of the track. On these two pages, top, project plan; below, construction details of the track and, on the right, sections and plan of the steeplechase. In the small photos on the left, a zenithal image of the area and a detail of the starting line.
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sportiva provinciale e regionale, considerato che fanno parte del complesso sportivo un campo di calcio a 11 in erba sintetica, la pista di atletica leggera a otto corsie dotata di una pedana per il salto in lungo, una fossa per il percorso siepi e nella lunetta sud un campo per il basket ed una cassetta per l’imbucata per il salto con l’asta. Dopo aver trascurato l’impianto sportivo per tanti anni si è finalmente deciso di programmare i lavori di ristrutturazione e di riqualificazione del manto della pista di atletica leggera, adeguandola alla continua innovazione dei materiali, consentendo quindi la pratica delle discipline atletiche non più solo alle scuole, ma allargando il bacino di utenza anche ad atleti professionisti iscritti a diverse società sportive.
L’intervento sulla pista La pista di atletica leggera non godeva più di una superficie sportiva omologabile, manifestando svariate difformità e non garantendo più il livello minimo prestazionale richiesto; infatti il manto sportivo appariva profondamente usurato ed in alcuni punti la superficie, oltre a non avere più alcuna risposta elastica, non garantiva neppure una sicura aderenza costituendo un pericolo potenziale per gli utilizzatori. L’ intenzione dell’Amministrazione è stata quella di realizzare una pista con caratteristiche prestazionali non esasperate, con un livello di “morbidezza” adatto ai professionisti del mezzofondo. La soluzione scelta ha l’obiettivo di colmare le carenze, al fine di rendere la pista sia a norma Nelle due pagine, immagini della pista inquadrata nel contesto alpino (le tre foto più grandi sono di Andreas Keller/ Polytan GmbH).
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On the two pages, photos of the track framed in the alpine context (the three largest photos are by Andreas Keller/Polytan GmbH)
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secondo quanto prescritto nel Regolamento Nazionale FIDAL e sia fruibile in modo logico, funzionale e sicuro da parte degli utenti. Sono stati quindi necessari una serie di lavori propedeutici preliminari al fine di ottenere una pista di atletica omologabile, quali la rimozione dei cordoli di contenimento in cls e del manto preesistente totalmente usurato avendo cura di separarlo dalla sottostante pavimentazione di supporto. È stato inoltre completamente revisionato l’impianto di smaltimento delle acque meteoriche. Al fine di raggiungere le quote previste e conformi alle vigenti normative FIDAL - IAAF si è proceduto alla risagomatura dei piani di posa con le usuali procedure. La vasca del percorso siepi, non più compatibile con l’attuale normativa, è stata risagomata adeguandone l’altezza e adattandola all’andamento planimetrico del percorso. Ulteriori adeguamenti hanno riguardato la formazione della piazzola per il piazzamento del fotofinish, di una piazzola da 30 mq per i giudici d’arrivo, la collocazione di quattro torrette a scomparsa per le prese elettriche.
Il manto sportivo Una volta ultimate le operazioni propedeutiche si è proceduto alla realizzazione in opera del pavimento sportivo. Il sistema installato è il Rekortan M da 13 mm, un sistema sandwich con finitura seminata in granuli di EPDM realizzato in opera direttamente dal personale Polytan. La pista a otto corsie, di colore Blu Rainbow (che copre anche la lunetta con la fossa siepi), è affiancata da una “corsia zero” di colore grigio scuro, posizionata all’interno della prima per consentire allenamenti su una corsia più morbida, ideale per allenamenti specifici o per le riabilitazioni post trauma senza interferire con il normale svolgimento delle attività su pista principale. Il Rekortan M offre elevate prestazioni di accelerazione e una maggiore elasticità del piede. È anche veloce e vanta un eccellente assorbimento degli urti, ed è molto apprezzata tra i praticanti di medicina dello sport.
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Sestriere (Turin): Renovation of the track at Sestriere Sport Center The high altitude athletics track in Italy, at 2,035 metres, has been renovated with a new surface with performance characteristics suitable for professional activity, especially for high altitude sports training.
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The track no longer had a homologable sports surface, showing various differences and no longer guaranteeing the minimum performance level required; in fact, the sports surface appeared to be deeply worn and in some points the surface, in addition to no longer having any elastic response, did not even guarantee a safe grip, constituting a potential danger for users. The Administration's intention was to create a track with performance characteristics that were not extreme, with a level of "softness" suitable for professionals in the mid-racing sector. The system installed is the 13 mm Rekortan M, a sandwich system with EPDM granules sown finish made on site directly by Polytan personnel. The eight-lane track, Rainbow Blue (which also covers the bezel with the hedge pit), is flanked by a dark grey "zero lane", positioned inside the first one to allow training on a softer lane, ideal for specific training or post-trauma rehabilitation without interfering with the normal performance of activities on the main track.
Riqualificazione della pista di atletica in via Azzurri d'Italia nel comune di Sestriere (To) Committente: Comune di Sestriere RUP: ing. Fabrizio Rivetta Progetto: arch. Stefano Longhi Impresa esecutrice del manto: Polytan Gmbh (vedi pag. 26) Sistema utilizzato: Rekortan M Colori: Ranbow Blue e Dark gray
In alto, la curva della pista su cui si affaccia l’Hotel Lago Losetta; in basso, dettaglio della superficie sportiva. (Foto Andreas Keller/Polytan GmbH).
Above, the curve of the track on which the Hotel Lago Losetta overlooks; below, detail of the sports surface. (Ph. Andreas Keller/Polytan GmbH).
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Olgiate Comasco (Como)
Riqualificazione del Centro Sportivo “Pineta” di Riccardo Consoli
Con la scorsa estate è stato completato il sistema di campi da calcio e da calcetto del centro sportivo comunale, ora dotati di manti in erba sintetica di ultima generazione e completati da nuovi impianti di irrigazione e di illuminazione a LED.
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Il centro sportivo Pineta si trova a nord dell’abitato di Olgiate Comasco. L’accesso per atleti e pubblico è unico ed una volta varcato il cancello un percorso pavimentato con autobloccanti conduce, in linea retta, sull’altro capo dell’Impianto. Il percorso separa un campo a 11 giocatori in erba naturale (manto che risultava ormai deteriorato dal tempo) dalle palazzine servizi e spogliatoi. A sud di questi fabbricati si trova l’altro campo a 11 giocatori, sempre in erba naturale, circondato su tre lati da una pista in asfalto, un tempo usata per la corsa. Sul terzo lato si trovavano un piccolo campo da calcio (sempre in erba naturale) non regolamentare ed uno spazio in sabbia polifunzionale, dalla forma irregolare. Gli obiettivi progettuali prevedevano la riqualificazione dell’intero impianto, con la sostituzione del manto del campo posto a nord, per allenamenti, da erba naturale a erba sintetica, la realizzazione del nuovo impianto di irrigazione dello stesso campo, e la realizzazione di due nuovi campi (a 7 e 5 giocatori) in luogo degli altri impianti non a norma. Sono stati realizzati inoltre gli impianti di illuminazione a LED dei campi a 7 e a 5 giocatori. Il campo a 11 in erba naturale posto a sud, già omologato per l’Eccellenza, è in condizioni migliori del primo, e non è stato oggetto di rifacimento.
Il campo a 11 Si tratta di un campo in erba naturale, la cui parte centrale era pressochè priva di erba a causa del deterioramento del tempo. Non erano presenti sistemi di irrigazione, mentre lo smaltimento delle acque superficiali del campo avveniva attraverso delle caditoie poste a sud tra la segnatura e la recinzione. Con la sostituzione del manto è stato realizzato un sistema a drenaggio verticale, stratificato come da norma LND: geotessuto a fondo scavo, tubazioni di drenaggio, pietrisco per 140 mm di spessore, graniglia per 40 mm, sabbia di frantoio 30 mm, su cui è posato il manto erboso artificiale, dello spessore di 52 mm, con sottotappeto elastico e intaso prestazionale in organico e gomma nobilitata. Esternamente al campo, lungo il perimetro, è posata una canaletta in cls con griglia metallica collegata a pozzetti in cls collettati alla vasca di raccolta delle acque. La sistemazione è completata con la posa delle porte e di nuove panchine a norma. Nel progetto è stato previsto l’innalzamento della recinzione, in corrispondenza dei due lati corti, con una struttura metallica, posta in continuità con quella esistente, che funge da supporto alla nuova rete in polietilene ad alta resistenza di colore verde. L’altezza complessiva della nuova recinzione è pertanto di 6 m. Il campo è dotato infine di un nuovo impianto di irrigazione. Si tratta di un sistema con elementi irrigatori a scomparsa nel terreno, disposti in maniera tale da avere una copertura totale della superficie di gioco; a tal fine gli irrigatori sono in numero di 8, collegati tra loro e gestiti in maniera centraliz-
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In apertura una panoramica del centro sportivo. In questa pagina, planimetria generale e vista zenitale dei campi. Nella pagina a destra, in alto, le due tipologie costruttive del campo a cinque (sinistra) e del campo a sette (destra). Sotto, i due campetti ripresi dal drone.
On the homepage, an overview of the sports centre. On this page, general plan and zenithal view of the fields. On the page on the right, at the top, the two types of construction of the five-a-side field (left) and the seven-a-side field (right). Below, the two fields from a drone.
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zata e programmabile. L’acqua impiegata è quella piovana recuperata mediante 5 nuove vasche interrate per complessivi 10 mc, che raccolgono le acque dei campi (sia piovane che quelle di irrigazione).
I nuovi campi da calcio a 7 e a 5 La stratigrafia scelta per il nuovo campo a 7 è quella di un manto in erba sintetica realizzato come per il campo a 11 con un sistema a drenaggio verticale. Il manto in erba sintetica ha invece un’altezza di 42 mm, con intaso di stabilizzazione in sabbia e prestazionale in gomma nobilitata. Il campo a 5 è stato realizzato presso il preesistente polivalente in sabbia, previa la realizzazione di una massicciata di sottofondo spessore 30 cm e un massetto in calcestruzzo armato spessore 12 cm. Il manto in erba sintetica ha le medesime caratteristiche del campo a 7. Sul perimetro del suddetto campo da calcio a 5 è stata realizzata una fondazione a trave rovescia, in c.a. gettato in opera, progettata per accogliere in futuro una copertura in legno lamellare in grado di coprire l’intero campo a 5. Annegate nel getto sono state previste delle piastre di ancoraggio dove sarà possibile saldare i supporti necessari al futuro manufatto.
Le nuove recinzioni Per adeguare alla normativa CONI l’Impianto Sportivo, è stata realizzata una recinzione di separazione del percorso atleti, rispetto agli spettatori. La recinzione è costituita da un muretto in cls di base con relativa fondazione, sopra il quale è installata la metallica plastificata sorretta da pali metallici verniciati. Il manufatto sopporta una spinta pari a 121 kg posti ad una altezza di 2.20 m o un carico distribuito di 80 kg/mq, in accordo alla normativa vigente. Per l’accesso al campo da calcio a 7 è stato realizzato un idoneo camminamento in grado di garantire il collegamento con gli spogliatoi. Oltre a questi percorsi sono state realizzate le relative recinzioni in grado di separare i diversi ambiti di attività.
L’illuminazione a LED Sui campi a 5 e a 7 giocatori sono stati realizzati gli impianti di illuminazione a LED. Il quadro elettrico installato a bordo campo è unico, con accensioni separate per i due campi. Sul campo più piccolo sono stati posati quattro pali di illuminazione da 10 metri di altezza con 12 proiettori asimmetrici da 196 W. Sul campo a 7 giocatori sono stati previsti 6 pali con un totale di 18 proiettori da 235 W.
I sistemi di drenaggio I campi ad 11 e a 7, come si è accennato, sono dotati di sistema di drenaggio e raccolta delle acque.
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In particolare, il campo a 11 è dotato di drenaggio verticale costituito da un pacchetto drenante dello spessore di 21 cm costituito da strati di sabbia da frantoio, graniglia e pietrisco, sovrastanti ad un geotessile; tale pacchetto convoglia parte delle acque di infiltrazione ai dreni secondari, costituiti da tubi in PVC del diametro di 90 mm, forati a 270°. A loro volta i dreni secondari convogliano le acque da essi raccolte in pozzetti posti lungo il percorso, al perimetro del campo da gioco, di un dreno primario in PVC del diametro di 160 mm, forato a 180°. Quest’ultimo dreno è posto sul fondo dei pozzetti ad anelli in cls e parzialmente inglobato in getto di cls magro; nei medesimi pozzetti scarica anche una canaletta in cls 16x16 cm posta anch’essa al perimetro del campo, con la funzione di raccogliere le acque ruscellanti sulla superficie di gioco. Presso il pozzetto posto sullo spigolo sud-orientale del campo a 11 prende origine una condotta interrata in PVC-SN4 del diametro esterno di 315 mm, che conduce le acque drenate alla vasca interrata di accumulo della capacità utile di 10 mc. Per quanto riguarda invece il campo a 7, esso è dotato della sola canaletta perimetrale in cls per la raccolta delle acque ruscellanti, che recapita in un pozzetto posto
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sullo spigolo nord-orientale dell’area da gioco. Da tale pozzetto prende origine una condotta interrata in PVC-SN4 del diametro esterno di 200 mm, che conduce le acque drenata alla predetta vasca di accumulo. Prima dell’ingresso in vasca di accumulo è posizionato un pozzetto di sedimentazione prefabbricato, a pianta quadrata, con spigolo di 1 m, utile all’allontanamento degli eventuali solidi sospesi. La vasca di accumulo presenta connessione con un pozzo perdente del diametro di 2 m e dell’altezza di 3 m, realizzato con anelli di cls prefabbricati e copertura carrabile sempre prefabbricata in cls. Al fine migliorare il potere disperdente di tale manufatto, esso è caratterizzato da rivestimento laterale ed inferiore con lo spessore di 0,5 m di ghiaia.
I manti in erba sintetica Per la realizzazione dei tre campi a 11, 7 e 5 giocatori è stata scelta una soluzione tra le più evolute sotto molteplici aspetti: dalle prestazioni tecnicosportive alla sicurezza dei giocatori, alla resistenza nel tempo, alla gestione e alla manutenzione. Il filato del manto adottato è composto da una speciale fibra monofilo in forma multipla: presenta infatti
tre sezioni combinate e legate, non ritorte, con ispessimento centrale di rinforzo a diamante, atte a garantire elevatissima resistenza, resilienza e durata nel tempo oltre che una particolare forma a doppia “S” rinforzata centralmente. La particolare struttura a tre sezioni e la particolare zigrinatura superficiale, oltre che lo speciale polimero di polietilene, garantiscono un ottimo comfort di gioco. Gli speciali polimeri di cui la fibra è composta riducono sensibilmente i coefficienti di abrasione e di rifrazione della luce oltre ad assicurare, dopo il calpestio, un costante ritorno della fibra in posizione verticale garantendo l’ottimale rotolamento del pallone durante i passaggi ed agevolando la pratica della manutenzione. L’elevato numero di fili garantisce un rotolamento del pallone perfettamente naturale e consente di avere risposte in termini di velocità di gioco e di movimenti atletici assolutamente comparabili con quelle rilevate sui terreni da gioco in naturale. Inoltre il filato trattiene l’umidità nel tempo, permettendo al manto di mantenersi fresco più a lungo nel corso della giornata. La spalmatura del rovescio infine è un elemento molto importante per la tenuta del ciuffo nel corso del tempo.
Qui sopra, panoramica sul campo a 11 in erba sintetica. Nella pagina a destra, in alto vista ravvicinata del campo a cinque; sulla destra sono visibili i pali della nuova illuminazione a LED. Al centro il campo a 11; in basso, particolare delle nuove recinzioni omologate.
Above, a panoramic view of the 11-a-side synthetic grass pitch. On the page on the right, top view of the five-a-side pitch; on the right are the poles of the new LED lighting. In the centre is the 11-a-side football pitch; below, detail of the new homologated fences.
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Olgiate Comasco (Como): Renovation of the "Pineta" Sports Centre Last summer the system of football and five-aside football pitches of the municipal sports centre was completed, now equipped with the latest generation synthetic turf and completed with new irrigation and LED lighting systems. A vertical drainage system has been created for the two largest fields. For the construction of the three fields with 11, 7 and 5 players, one of the most advanced solutions has been chosen in many ways: from technical and sporting performance to player safety, durability, management and maintenance. The yarn used in the mantle is composed of a spe-
cial monofilament fibre in multiple form: in fact, it has three combined and bound sections, not twisted, with central diamond reinforcement thickening, which guarantees very high resistance, resilience and durability over time as well as a special centrally reinforced double "S" shape. The particular three-section structure and the special surface knurling, as well as the special polyethylene polymer, guarantee excellent playing comfort. The special polymers of which the fibre is composed significantly reduce the abrasion and refraction coefficients of light as well as ensuring, after treading, a constant return of the fibre to a vertical position, guaranteeing optimal ball rolling during passages and making maintenance easier. For the 11-a-side football field, the surface has a height of 52 mm and is equipped with an elastic underlay. The 7-player and 5-player pitches have a lower pitch height and no underlay. The work was completed with the installation of new fences in accordance with standards.
Riqualificazione del Centro Sportivo “Pineta” Committente: Comune di Olgiate Comasco (Co) Progettazione e direzione lavori: studio28architettura e Tekn&co Srl Costo complessivo dell’intervento: euro 723.592 di cui a base d’appalto: euro 598.000 Società appaltante e manti in erba sintetica: Limonta Sport Spa (vedi pag. 34) Posa dei manti in erba sintetica: New Tennis System Srl (vedi pag. 87) Impianto di illuminazione a LED, recinzioni e lavori complementari: Mondialtennis Snc Corpi illuminanti: Disano Illuminazione Spa Recinzioni omologate: Officine d’Amico Srl
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Lo Stadio Alberto Picco sotto una nuova luce.
Dal 1957, AEC Illuminazione ha saputo ottenere grande fama a livello internazionale nel settore dell’illuminazione sportiva. Il suo ultimo successo è stato proprio quello dello stadio Alberto Picco della neo-promossa Spezia Calcio in serie A. Lo stadio rappresenta un vero e proprio monumento in quanto fu inaugurato nel 1919 e prende il nome di Alberto Picco, primo marcatore in senso assoluto del club ligure, caduto eroicamente nel corso della Prima Guerra Mondiale. Lo Spezia Calcio ha scelto AEC per l’adeguamento dell’impianto di illuminazione a LED, secondo i criteri illuminotecnici necessari per soddisfare i parametri infrastrutturali della Serie A. Il proiettore scelto per l’illuminazione è stato ALO: il prodotto presentato dall’azienda a marzo del 2020. Un proiettore appositamente progettato per impianti sportivi, scelto SHU OD VXD PDVVLPD HႈFLHQ]D H SHUIRUPDQFH
200 proiettori ALO sono stati installati nelle torri faro a partire da settembre 2020. Un progetto concluso in tempi UHFRUG DO ¿QH GL DYHUH WXWWR SURQWR SHU OD SULPLVVLPD SDUWLWD LO 16 dicembre. Un lavoro delicato, motivo di grande orgoglio per AEC, che con i suoi tecnici si è accertata che in ogni angolo del campo fosse garantita la giusta illuminazione. AEC è orgogliosa di poter accompagnare Spezia Calcio in un percorso adrenalinico quanto meraviglioso come quello della Serie A.
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Speciale Efficienza Energetica NORME, INCENTIVI, BUONE PRATICHE a cura di Bruno Grillini
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SAVE THE DATE: 25 GENNAIO 2021 Webinar Impianti Sportivi Efficienti Siamo tutti consapevoli della necessità di limitare il consumo di risorse, e in sostanza di rendere più “efficiente” ogni attività e “sostenibile” ogni intervento. Anche nel campo dell’impiantistica sportiva. Parliamo allora di norme, di incentivi, di buone pratiche: è un tema molto vasto, non sarà certo esaurito nelle trenta pagine che seguono, ma vale la pena di farsi suggestionare da chi già lavora con impegno su questo fronte, e contribuire per la nostra piccola parte al progetto di un mondo equilibrato e vivibile.
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INTRODUZIONE
Efficienza energetica e incentivi
Storia di copertina: il Kaohsiung World Stadium a Taiwan Progettato dall’architetto giapponese Toyo Ito per i IX World games del 2009 è stato costruito con materiali riciclabili e alimentato da 8.844 pannelli solari sulla copertura a forma di drago. I World Games sono l’evento sportivo che il CIO organizza per le competizioni non facenti parte del programma olimpico ufficiale. Il Kaohsiung World Stadium è stato progettato per l’edizione 2009 dall’architetto giapponese Toyo Ito, e durante la manifestazione ha ospitato le cerimonie di apertura e chiusura, le gare di frisbee e di rugby a 7. Iconico per la sua forma a coda di drago, in realtà la copertura sinuosa è di supporto a 8.844 pannelli solari, per una superficie complessiva di 14.150 mq, in grado di produrre 1,14 milioni di Kwh all’anno, con un risparmio di 600 tonnellate di CO2. I pannelli sono installati su 32 tubolari di acciaio sorretti a loro volta da 159 travi reticolari; l’intero stadio oltre alla capacità di autoalimentarsi attraverso l’energia solare, vanta il fatto di essere interamente costruito con materiali riciclabili al 100%. Il costo è stato di 150,6 dollari USA. Al suo interno è presente un campo da calcio e una pista di atletica prodotta da Mondo.
Per noi che progettiamo, realizziamo e gestiamo impianti sportivi, quali incentivi ci sono?
Con un dossier aggiornato il 27 ottobre scorso, il Servizio Studi della Camera dei Deputati ha fatto il punto sulle misure relative al perseguimento da parte dell’Italia degli obiettivi comunitari di risparmio ed efficienza energetica. Il dossier vanta una elevata performance del nostro paese, secondo solo al Regno Unito, grazie anche alle misure incentivanti sull’efficienza energetica nel patrimonio edilizio (il cosiddetto ecobonus). Non vogliamo soffermarci sui risultati ottenuti, anche se guardando il grafico (pubblicato da ENEA nella “Relazione annuale sull’efficienza energetica” nell’aprile 2020) l’Italia risulta sì con valori di “intensità energetica primaria” (data dal rapporto tra Prodotto Interno lordo - PIL - e Consumo Interno Lordo di energia - CIL) inferiori alla media ma solo perché parte da valori notevolmente più bassi degli altri Paesi europei, e la performance (ossia il miglioramento nel tempo) è assai più lenta rispetto ai partner. La citata relazione riferisce che gli obiettivi per il 2020 sono perseguiti principalmente dal meccanismo dei certificati bianchi (titoli negoziabili che certificano i risparmi energetici che devono essere conseguiti da parte dei distributori di energia elet-
trica e di gas naturale con più di 50.000 clienti finali), dalle detrazioni fiscali per le riqualificazioni energetiche (i cosiddetti ecobonus), utilizzati soprattutto per interventi di isolamento termico degli edifici, la sostituzione di infissi e l'installazione di impianti di riscaldamento più efficienti, e il "Conto termico", meccanismo di incentivazione per interventi di incremento dell'efficienza energetica e di produzione di energia termica da fonti rinnovabili per impianti di piccole dimensioni.
Ecobonus e superbonus E per noi che progettiamo, realizziamo e gestiamo impianti sportivi, quali incentivi ci sono? Non molti in realtà. L’ecobonus (detrazione fiscale per interventi che aumentano il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti, in misura variabile dal 50 al 90%), nato con il DL n. 63 del 2013, era riservato alle persone fisiche, ai contribuenti che conseguono reddito d’impresa, alle le associazioni tra professionisti, agli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale. Quest’anno, il Decreto Rilancio (DL n. 34/2020, convertito con la legge n. 77/2020), ha portato al 110% l’entità della detrazione per le spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021 e, con un emendamento, ha esteso anche alle società e associazioni sportive dilettantistiche iscritte al Registro CONI la possibilità di ricorrere all'incentivo. Ma con una limitazione importante: spet-
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ta infatti unicamente per i lavori destinati ai soli immobili o parti di immobili adibiti a spogliatoi. Altra importante novità, introdotta dal decreto Rilancio, è la possibilità generalizzata di optare, in luogo della fruizione diretta della detrazione, per un contributo anticipato sotto forma di sconto dai fornitori dei beni o servizi (cd. sconto in fattura) o, in alternativa, per la cessione del credito corrispondente alla detrazione spettante. I tipi di intervento ammessi sono: - Interventi di isolamento termico degli involucri edilizi; - Sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale sulle parti comuni; - Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale sugli edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari di edifici plurifamiliari; - Interventi di efficientamento energetico; - Installazione di impianti solari fotovoltaici; - Infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici.
Per i Comuni Per gli impianti e gli edifici di proprietà pubblica ci sono ulteriori incentivi. Con il cosiddetto “Decreto Crescita” (decretolegge 30 aprile 2019, n. 34, convertito dalla legge 28 giugno 2019, n. 58) sono state definite alcune linee di supporto economico alle Amministrazioni Comunali per la realizzazione di investimenti in opere pubbliche destinate all’efficientamento energetico e allo sviluppo territoriale sostenibile. Con il provvedimento contenuto nella legge di bilancio 2020 (L. 160 del 27/12/2019), è stato reso strutturale per cinque anni (dal 2020 al 2024) uno stanziamento annuale di 500 milioni di euro. Il con-
tributo, a fondo perduto, è ripartito tra i Comuni in funzione del numero di abitanti residenti al 1 gennaio 2018, e va da 50.000 a 250.000 euro. È utilizzabile per la realizzazione di interventi di efficientamento energetico, tra cui efficientamento dell’illuminazione pubblica, risparmio energetico degli edifici pubblici, installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, e sviluppo territoriale sostenibile (mobilità sostenibile, adeguamento e messa in sicurezza di scuole, edifici pubblici e patrimonio comunale, abbattimento delle barriere architettoniche). Gli impianti sportivi, purché rientrino nel patrimonio comunale, rientrano in tutte le tipologie di interventi ammesse al contributo. Per l’anno 2020, inoltre, sono stati assegnati 37,5 milioni di euro da ripartire tra i Comuni con popolazione inferiore a 1.000 abitanti, nella misura di 19.329,89 euro ciascuno. Ricordiamo, infine, che il 30 ottobre scorso il Ministro dell’Ambiente ha firmato il decreto interministeriale che consente di accedere alle risorse residuate dal Fondo Kyoto Scuole, per la riqualificazione energetica degli edifici di proprietà pubblica, per un ammontare di 200 milioni di euro. Gli interventi finanziati devono conseguire un miglioramento del parametro di efficienza energetica dell’edificio di almeno due classi in un periodo massimo di tre anni e garantire un risparmio dei consumi energetici di circa il 25%.
Il Credito Sportivo L’Istituto per il Credito Sportivo (ICS) propone da quest’anno l’iniziativa “Sport Verde Comune”, che
offre a Enti Locali e Regioni finanziamenti a tasso fisso per investimenti nell'efficienza energetica di impianti sportivi già esistenti. Le risorse messe a disposizione ammontano a 15 milioni di euro, per il totale abbattimento degli interessi e l’azzeramento delle spese di istruttoria. Ad ogni progetto è offerto un mutuo a tasso fisso fino all'importo di 500.000 euro con durata massima dell'ammortamento a 20 anni. Le spese di efficientamento ammissibili riguardano il risparmio energetico certificato (efficientamento delle bollette e dei consumi certificati), la produzione di energia termica a maggiore efficienza, la realizzazione di interventi che prevedano l’utilizzo delle fonti rinnovabili, la produzione di energia attraverso sistemi ecocompatibili (fotovoltaico, cogenerazione etc), e anche la realizzazione di manti in erba sintetica ad intaso vegetale al 100%. Per accedere al finanziamento è necessaria la certificazione da parte di un soggetto riconosciuto da Accredia del risparmio energetico effettivamente conseguito.
I fondi europei In Italia, la programmazione comunitaria 20142020 prevedeva la realizzazione di 75 Programmi Operativi cofinanziati a valere sui 4 fondi strutturali e di Investimento europei: Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), Fondo sociale europeo (FSE), Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e Fondo per la politica marittima e della pesca (FEAMP). In particolare, FESR e FSE cofinanziano 39 programmi regionali (POR) e 12 pro-
Il GSE premia i Comuni più virtuosi Gestore dei Servizi Energetici (GSE SpA) è una società controllata dal Ministero dell'economia e delle finanze, cui sono affidati compiti di natura pubblicistica nel settore energetico. Tra gli impegni del GSE per efficientare il Paese c'è il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile nei Comuni italiani. Per questo è stato istituito il Premio Comuni Sostenibili, un riconoscimento per le Amministrazioni locali che si distinguono nell’implementazione delle energie rinnovabili e dell’efficientamento energetico, sia sugli edifici pubblici, che nel campo della mobilità, delle attività produttive e con attenzione all’occupazione. Lo scopo del premio è quello di innescare un circolo virtuoso emulativo affinché (visto che gli incentivi in Conto Termico ci sono e sono cumulabili con altri fondi statali, regionali o europei) anche altri Comuni avviino interventi di riqualificazione e percorsi formativi sui temi della sostenibilità per gli studenti con il GSE. A partire da 2016 il GSE ha erogato circa 115 milioni di euro in Conto Termico, a fronte di oltre 8.000 interventi di riqualificazione energetica eseguiti dagli Enti locali su edifici pubblici.
Il Premio Comuni Sostenibili 2020
Milano, la scuola primaria di viale Puglie che dopo la trasformazione in “Nearly Zero Emission Building” riveverà “Una Targa per L’Efficienza” dal GSE (foto Google Street).
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I Comuni premiati sono otto: Comune di Chiari (BS), Comune di Cimadolmo (TV), Comune di Collecchio (PR), Comune di Miglianico (CH), Comune di Montoro (AV), Comune di Prato e il Comune di Saluzzo (CN). Una menzione speciale è stata riconosciuta in particolare al Comune di Milano. La cerimonia di premiazione si è svolta il 17 novembre scorso in modalità web durante la XXXVII Assemblea nazionale dei Comuni italiani. I progetti portati a termine dai Comuni premiati hanno riguardato prevalentemente la trasformazione in NZEB (Nearly Zero Emission Building, edifici a emissioni quasi zero) di edifici pubblici (scuole, palestre, municipi, case popolari, centri polivalenti, ecc.) e la trasformazione delle città in realtà ecosostenibili, arricchendo le facciate e i tetti dei palazzi con spazi verdi. L'ammontare degli incentivi in Conto Termico erogati dal GSE per sostenere i progetti di questi 8 Comuni è stato pari a oltre 9 milioni di euro.
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grammi nazionali (PON). Pur non trattandosi di programmi finalizzati direttamente all’efficientamento energetico, gli obiettivi comunitari prevedono che una parte di risorse FESR deve essere specificamente destinata a progetti inerenti un’economia a basso tenore di carbonio: 20% nelle regioni più sviluppate, 15% nelle regioni in transizione e 12% nelle regioni in ritardo di sviluppo. Purtroppo, da un’indagine della Corte dei Conti europea, resa nota la scorsa primavera, è risultato che raramente questo tipo di risorse (distribuite prevalentemente dalle Regioni) centra gli obiettivi del massimo risparmio energetico possibile, erogando risorse indipendentemente dal risparmio energetico conseguito. Seguendo i bandi regionali è comunque possibile attingere anche a questo tipo di risorse per migliorare la sostenibilità degli impianti sportivi.
EFFICIENZA
ENERGETICA E INCENTIVI
Gli attestati energetici nella normativa italiana La disciplina in tema di rendimento energetico dell'edilizia è contenuta nel D. Lgs. 19 agosto 2005, n. 192 (attuativo della direttiva 2002/91/CE) e successive modificazioni e integrazioni. L'Attestato di Certificazione Energetica (ACE), redatto secondo le particolari norme e i criteri di cui alla relativa normativa, era il documento attestante la prestazione, l'efficienza o il rendimento energetico di un edificio (D. Lgs. 29 dicembre 2006, n. 311). A decorrere dal 1 gennaio 2007 condizione neces-
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saria per accedere agli incentivi, alle agevolazioni e agli sgravi fiscali di qualsiasi natura finalizzati al miglioramento delle prestazioni energetiche dell'edificio, dell'unità immobiliare o degli impianti interessati è il possesso dell'Attestato di Certificazione Energetica dell'edificio o della unità immobiliare oggetto dei lavori di riqualificazione energetica. A partire dal 1 luglio 2007 tutti i contratti, nuovi o rinnovati, relativi alla gestione degli impianti termici o di climatizzazione degli edifici pubblici o nei quali
figura come committente un soggetto pubblico, devono prevedere la predisposizione dell'Attestato di Certificazione Energetica dell'edificio o dell'unità immobiliare interessati entro i primi 6 mesi di vigenza del contratto.
L’ Attestato di Prestazione Energetica Con il D.L. n. 63 del 4 giugno 2013 la denominazione del documento è stata modificata in “Attestato di Prestazione Energetica” (APE). L’APE è il documento che stabilisce in valore assoluto il livello di consumo dell'immobile inserendolo in un'apposita classe di appartenenza. È un documento ufficiale, valido 10 anni, prodotto da un soggetto accreditato (certificatore energetico) e dai diversi organismi riconosciuti a livello locale e regionale. L'APE era necessario per ottenere dal GSE gli incentivi statali sull'energia prodotta da impianti fotovoltaici; attualmente è richiesto per gli atti notarili di compravendita e per i contratti d'affitto, mentre non è obbligatorio per gli edifici di culto, i fabbricati non abitativi, i fabbricati industriali e artigianali riscaldati per esigenze particolari: fra questi sono espressamente citate le “strutture stagionali a protezione degli impianti sportivi”, fra i quali rientrano le tensostrutture e le coperture pressostatiche. È comunque necessario per poter accedere agli incentivi fiscali per l’efficientamento energetico degli edifici, sotto forma di ecobonus (dal 50 all’85%) o superbonus (110%). il Decreto Legislativo 10/06/2020, n.48 che modi-
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teristiche ambientali del nostro Paese nonché i modelli costruttivi propri della realtà italiana. Si distinguono fra gli altri i protocolli GBC Historic Building dedicato agli edifici storici, e il GBC Quartieri che promuove le prestazioni di sostenibilità ambientale delle aree urbane, delle infrastrutture, dei servizi e degli edifici nei progetti di riqualificazione o nuova realizzazione a scala urbanistica.
BREEAMM Sviluppato in Inghilterra nel 1990 dal Building Research Establishment (BRE), il sistema BREEAM (Building Research Establishment Environmental Assessment Method) rappresenta uno standard di riferimento a livello euroepo per le migliori pratiche nella progettazione, costruzione e gestione di edifici sostenibili, articolato in diversi protocolli a seconda della destinazione d’uso dell’intervento. fica il D.Lgs. 192/2005, attuando così la Direttiva UE n. 844 del 30/05/2018 sulla prestazione energetica degli edifici, ha introdotto ulteriori novità, che riguardano il metodo di calcolo (rimandato però a un ulteriore decreto), l’aspetto sanzionatorio in assenza dell’APE quando è obbligatorio, il format dell’attestato.
La certificazione energetica e ambientale volontaria In Italia sono in uso diversi protocolli volontari di certificazione energetica e ambientale applicabili alle costruzioni. I protocolli sono riferibili alla progettazione integrata dell’intero edificio del quale valutano l’impatto ambientale in relazione a diversi parametri: il sito di costruzione, il risparmio energetico, la riduzione delle emissioni di CO2, la gestione dell’acqua, i materiali impiegati, lo smaltimento dei rifiuti, la salubrità degli spazi interni, il benessere degli utilizzatori.
La lista degli edifici in corso di certificazione o certificati è visionabile all’indirizzo: http://www.usgbc.org/resources/leed-v4-buildingdesign-and-construction-checklist-italian
GBC GBC ITALIA (Green Building Council Italia), è l’associazione nata nel 2008 per diffondere nel nostro Paese la certificazione volontaria di edifici sostenibili LEED, e che fornisce una serie di protocolli per la certificazione di sostenibilità ispirati ai correlati sistemi LEED ma sviluppati considerando le carat-
La certificazione WELL viene lanciata nel 2014 dall’International WELL Building Institute™ (IWBI™), dopo 6 anni di ricerche e sviluppi, ed è il primo sistema a definire i parametri con cui gli edifici possono migliorare la nostra vita, focalizzandosi sul comfort delle persone. Si basa su una visione olistica degli ambienti interni degli edifici e sull’analisi degli effetti che essi hanno sui nostri comportamenti e sul nostro benessere. Attualmente WELL è applicato in 58 diverse nazioni in tutto il mondo. L’ente di certificazione (ente terzo) è lo stesso della certificazione LEED, il Green Business Certification Inc.
Il LEED® è un programma di certificazione volontario, sviluppato dalla U.S. Green Building Council (USGBC) e in uso oggi in almeno 40 Paesi, che si basa sull’attribuzione di ‘crediti’ per ciascun requisito. La certificazione dell’edificio, nella versione attuale, si basa su una checklist suddivisa in otto categorie: Trasporto e Ubicazione, Sostenibilità del sito, Efficienza risorse idriche , Energia e Atmosfera, Materiali e Risorse, Qualità degli ambienti interni, Innovazione, Priorità Regionale. Ogni area è a sua volta suddivisa in prerequisiti e crediti che identificano nel dettaglio il tipo di caratteristica da soddisfare. Il peso, in termini di punteggio di ogni area non è omogeneo, e varia a seconda del tipo di edificio da certificare. In base al punteggio raggiunto si ottiene la certificazione LEED di base oppure Silver, Gold, Platinum.
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In basso, la torre Hafner a Bolzano, certificata Zero Energy e CasaClima classe A. (Foto BG/Sport&Impianti). Left, an excerpt from "Roma Green Building" published by GBC Italia, with the identification of buildings certified with different protocols, distinguished by color. A
Il protocollo ITACA Nazionale per l’edilizia residenziale e non residenziale, sviluppato nel 2004 dall’Istituto per l’innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale in collaborazione con ITC-CNR e iiSBE Italia e approvato dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, classifica un edificio in base al livello di sostenibilità. I criteri di valutazione sono raggruppati in cinque aree tematiche: Qualità del sito, Consumo delle risorse, Carichi ambientali, Qualità ambientale indoor, Qualità del servizio.
WELL
LEED®
A sinistra, un estratto da “Roma Green Building” pubblicato da GBC Italia, con l’individuazione degli edifici certificati con diversi protocolli, distinti dal colore. Una mappa analoga è stata redatta per Milano. In questa pagina, in alto i tre grattacieli di Citylife, a Milano, tutti certificati LEED.
ITACA
Casaclima Il certificato energetico CasaClima è un documento che attesta le caratteristiche energetiche, la sostenibilità e la qualità di un edificio, in linea con la Direttiva del Parlamento Europeo sulla prestazione energetica nell'edilizia (2010/31/UE). La metodologia per la determinazione dell’efficienza energetica dell’involucro edilizio e dell’efficienza complessiva è basato sulle normative tecniche europee di calcolo determinate dai dati tecnici dell’edificio, degli impianti, nonché dai dati climatici standardizzati, dall'uso dell'edificio e dal vettore energetico. similar map has been prepared for Milan. On this page, top, the three skyscrapers of Citylife, in Milan, all LEED certified. Below, the Hafner tower in Bolzano, certified Zero Energy and KlimaHaus Class A. (Photo BG/Sport&Impianti).
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IMPIANTI ETICI, IMPIANTI SOSTENIBILI
di Stefano Longhi
Verso una nuova generazione di impianti sportivi Riprendiamo le considerazioni fatte quattro anni fa sulle pagine di Tsport nella rubrica “Impianti etici/impianti sostenibili”, scoprendo con sorpresa che sono tuttora assolutamente attuali.
Con questo intervento vorrei introdurre un’analisi dettagliata delle caratteristiche salienti che rendono un edificio virtuoso sotto l’aspetto energetico e di sostenibilità. Per meglio comprendere alcuni principi fondanti mi avvarrò del confronto con uno dei sistemi di certificazione più diffusi ed autorevoli al mondo: il LEED Certificate. Al momento non sono moltissimi gli esempi di edifici sportivi che possono vantare il possesso di questa importante certificazione; tuttavia, soprattutto negli Stati Uniti, non sono infrequenti le richieste di certificazione soprattutto per gli edifici di maggiore dimensione. Per meglio comprendere i parametri oggettivi presi come riferimento nella valutazione dei singoli progetti, mi soffermerò sugli aspetti di carattere generale cercando di puntualizzare meglio gli elementi qualificanti del comprensorio in cui è inserito il complesso sportivo per completare successivamente l’analisi dei fattori intrinseci.
I caratteri generali del progetto Il campo di analisi è ovviamente molto vasto ma per rendere la lettura più agevole mi limiterò ad individuare i principali: 1) attenta scelta del contesto di inserimento dell’edificio; 2) puntuale progettazione approfondita su ogni singolo elemento del processo di realizzazione e d’utilizzo; 3) attenta valutazione dell’impatto ambientale subito e causato dalla realizzazione e dall’utilizzo dell’edifico; 4) previsione delle caratteristiche di riuso o dell’im-
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In questa pagina, lo Stadio nazionale Mané Garrincha a Brasilia. Progetto Von Gerkan, Marg und Partner, 2013, certificato LEED Platinum. Foto Marcus Bredt (pubblicato su Tsport 297). Nell pagina destra, sopra, lo stadio Mercedes-Benz di Atlanta, USA, è il primo stadio sportivo professionale a ricevere
una certificazione LEED platinum. L’ illuminazione a LED permette di risparmiare fino al 60% di energia elettrica, i 4.000 pannelli solari fotovoltaici riducono il consumo energetico del 29% rispetto a uno tradizionale. Progetto HOK Sport, 2017. Foto Google Earth. Sotto, Il Castelão Arena di Fortaleza, in
patto ambientale relativo alle procedure di demolizione e di gestione dei singoli elementi strutturali dell’edificio. Relativamente alla scelta del contesto di inserimento, cominciamo col dire che spesso tale elemento non risulta essere preminente, essendo altri aspetti estrinseci preponderanti riguardo alla valutazione delle oggettive qualità (valutazione degli aspetti immobiliari dell’area, parametri urbanistici, proprietà dell’area, etc). Tuttavia il sistema di certificazione del LEED attribuisce una particolare importanza a tutti quegli aspetti legati alla salubrità complessiva del contesto ambientale, al clima medio annuo ed alle eventuali suscettibilità di eventi meteorologici estremi, alla presenza o meno di inquinanti nel suolo, alla connessione con la rete dei trasporti pubblici ed alla loro qualità, la presenza di reti alternative di trasporto ecologico, etc. Ciò nonostante, come si sa nella pratica, è proprio il fattore contestuale a determinare il futuro successo gestionale di un impianto sportivo. Riguardo alla progettazione ogni approfondimento ulteriore potrebbe apparire pleonastico ma è bene specificare che in questo caso il termine progettazione inteso sottintendendo il successivo aggettivo “funzionale” appare maggiormente integrato al termine “gestionale” cioè a garantire la priorità assoluta delle caratteristiche che garantiranno il massimo rispetto dei requisiti ambientali e di contenimento energetico nell’ottica di ottenere le migliori performance economiche. Concepire la passivazione termica dell’edificio, il recupero delle acque meteoriche, rispettare i principi di ventilazione naturale, ridurre le emissioni all’esterno sono concetti imprescindibili
Brasile, è stato il primo, nel 2012, a completare i avori di ristrutturazione per la Fifa World Cup 2014 e il primo stadio in Brasile ad ottenere la certificazione LEED. Il 92% del legno utilizzato nella costruzione è stato certificato FSC. La copertura è trattata con un materiale riflettente per ridurre il guadagno di calo-
re solare. Durante la costruzione, il 97% dei rifiuti è stato riutilizzato e riciclato. Foto Brastock/Shutterstock.
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nell’ambito della progettazione e devono essere posti alla base in ogni approccio propedeutico ad un corretto lavoro. Peraltro, progettare bene un edifico sportivo non appare solamente una necessità deontologica nei confronti della committenza, ma rappresenta una prerogativa del patto fra generazioni: concepire un edificio attento al peso dell’impronta ambientale è un atto morale dall’indiscutibile valore etico. Non possiamo però non considerare che deriva soprattutto da una approfondita esperienza maturata nel settore: troppo spesso, infatti, si celano dietro realizzazioni decisamente mal riuscite la mancanza di specializzazione e di conoscenze specifiche da parte del progettista. Quante volte infatti abbiamo visto esaurirsi, dietro l’utilizzo esclusivo dei pannelli fotovoltaici, tutta la virtuosa applicazione delle conoscenze in tema di sostenibilità. Come sanno bene i lettori che ci seguono, è l’utilizzo di un attento sistema di interventi multidisciplinari che permette di giungere ad un effettivo riscontro ed è proprio per questo che i sistemi di certificazione sono così attenti anche alle fasi di approccio iniziale. L’attenta analisi dell’impatto ambientale subita o causata dall’intervento non deve essere colpevolmente emarginata ad un aspetto di dettaglio o alla voce “ulteriori aspetti generali”. Senza procedere con la
sterile elencazione di casi emblematici può valere come esemplificativo il caso del riuso di edifici sportivi in contesti ambientali o socioeconomici profondamente trasformati: il caso degli stadi e dei palazzetti che, progettati e realizzati nel tessuto urbano secondo logiche di viabilità e trasporti profondamente diversi dagli attuali, possono far incorrere i progettisti, e lo fanno quasi costantemente, in pericolosi errori di valutazione determinando, di conseguenza, un repentino decadimento del sistema di trasporto locale con un conseguente abbassamento della qualità della vita.
La previsione dell’impatto a fine vita Questa riflessione mi permette di introdurre un ulteriore elemento di riflessione riguardante la progettazione sostenibile: l’essenzialità della previsione economica e gestionale dei singoli componenti costituenti l’impianto sportivo una volta terminato il ciclo d’uso. Già oggi, chi si accinge a sostituire le pavimentazioni sintetiche dei campi di calcio a undici a sette o cinque giocatori, chi smantella una pista di atletica leggera etc. è portato a stupirsi della particolare complessità nella gestione del rifiuto speciale, specialmente a causa della non uniforme legislazio-
ne regionale, che determina costi e procedure di smaltimento non irrilevanti. Se il ragionamento venisse esteso considerando la moltitudine di componenti, spesso non più separabili, costituenti le singole parti di un edificio (pavimentazioni, pareti speciali, coperture, opere _______________ strutturali, tamponamenti esterni, rivestimenti ed impianti Il coefficiente speciali, etc.) ci di innovazione accorgeremmo che di un edificio l’aver concepito, rappresenta oltreché il piano di senza dubbio la manutenzione, vera espressione anche un vero e proprio “Piano di della volontà demolizione e del committente smantellamento e della parziale o completo professionalità dell’edificio o dei del progettista. suoi componenti” _______________ avrebbe fatto sicuramente riflettere sull’opportunità o meno di intraprendere scelte progettuali dettate per la gran parte da consuetudini d’uso o valenze estetiche assolutamente in contrasto con l’opportunità di sostenibilità ambientale. Con tale strumento ci si accorgerebbe che concepire un luogo dove sarà ubicato un impianto sportivo, scegliere i migliori partner nell’esecuzione (progettisti, imprese, tecnici verificatori e collaudatori), realizzare un’opera secondo le migliori aspettative funzionali, estetiche, economiche ed affidarne la gestione ai migliori operatori sul mercato, potrebbe non esaurire le indispensabili ed opportune analisi preliminari.
Il funzionamento del “sistema edificio” Proseguo dunque l’analisi soffermandomi in particolare sugli aspetti qualificanti intrinseci delle strutture e cioè analizzando nel dettaglio il funzionamento del “sistema” edificio. Completata l’analisi dei fattori esterni che influenzano il giudizio del singolo edificio passo quindi ad esaminare le altre categorie di requisiti la cui analisi, ed il conseguente soddisfacimento, sono essenziali nella classificazione finale di una struttura: 1) Gestione efficiente delle acque; 2) Aspetti conseguenti alla gestione dell’energia ed alle conseguenze della presenza dell’edificio nell’atmosfera; 3) Materiali utilizzati e risorse; 4) Qualità ambientale interna; 5) Coefficiente di innovazione garantito dal progetto. L’analisi riguardante la gestione efficiente delle acque prende in esame una serie articolata di aspetti che va dalla capacità di ridurre e controllare i consumi di acqua verso l’esterno e verso l’interno, la possibilità di contabilizzare e segnalare prontamente World Stadia LEED certificate: on the left page, Mané Garrincha National Stadium, Brasilia (Ph. Marcus Bredt, Tsport no.297); on this page, Mercedes-Benz Stadium, Atlanta, USA (Ph. Google Earth) and Castelão Arena, Fortaleza, Brazil (ph. Brastock/Shutterstock).
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gli eventuali picchi negativi o le alterazioni di sistema, fino all’utilizzo dell’acqua delle torri di raffreddamento o in generale del riuso di quello industriale. Tale capitolo assume maggiore importanza quanto più la latitudine si spinge verso climi più estremi o aridi o nei paesi in via di sviluppo dove la captazione e la potabilizzazione delle risorse idriche rappresentano ancora uno sforzo particolarmente impegnativo. La monitorizzazione e la contabilizzazione dei consumi devono essere inseriti necessariamente in un contesto che gli anglosassoni definiscono di “smart buiding” cioè quel processo in grado di creare edifici in grado di assommare ai prerequisiti di passività acustica e termica un funzionale sistema di controllo istantaneo dei principali parametri. La seconda categoria elencata è quella che assomma il peso più rilevante in termini di punteggio premiante (31 punti su 110) e prende in esame quegli elementi tecnologici in grado di “leggere” concretamente la qualità dell’edifico. Ne fanno parte la preanalisi delle potenze energetiche interessate, la loro ottimizzazione d’uso (programmazione dei consumi stabili nelle ore più favorevoli della giornata), gestione di base dei fluidi refrigeranti, presenza di sistemi avanzati di contabilizzazione dei consumi, produzione energetica da fonti rinnovabili, utilizzo di energia
La tipica costruzione rurale delle Murge pugliesi è l’archetipo dell’architettura bioclimatica, dove l’efficienza energetica è rappresentata dalle soluzioni tecniche tramandate attraverso la tradizione.
verde e compensazione delle emissioni. A questi principali io aggiungerei anche l’oculata scelta degli elettrodomestici e di tutti gli apparecchi funzionali al comfort interno dell’edifico in un’ottica basso emissiva sia per quanto riguarda l’energia di funzionamento che di rumore. Vi è poi la categoria relativa ai materiali utilizzati ed alle risorse, che in parte abbiamo già esaminato all’inizio, che riguarda sostanzialmente l’analisi del ciclo dei rifiuti sia prodotti nel corso della costruzione e soprattutto nel corso della gestione ordinaria dell’edificio. Si tratta di esaminare, ed opportunamente gestire, i tempi di stoccaggio momentaneo, i cicli di prelievo differenziato e l’inertizzazione visiva degli
Il trullo come architettura bioclimatica
Il materiale da costruzione è dato dalla pietra calcarea, scavata sul posto per ricavare la cisterna interrata in cui si raccoglie l’acqua piovana; la cisterna, sotto il pavimento, contribuisce al raffrescamento estivo. I muri sono a doppia parete, con l’intercapedine riempita di pietrisco, creando una elevata massa in grado di accumulare calore e rilasciarlo con una notevole inerzia quando all’esterno il clima è più freddo. Le aperture sono ridotte al minimo, limitando gli scambi diretti di calore tra interno ed esterno. Il camino, invece, serve a favorire i moti dell’aria, distribuendo calore all’ambiente in inverno mentre in estate consente l’espulsione dell’aria calda durante le ore notturne. Anche la copertura a cupola è realizzata con un doppio strato di pietre calcaree, posate a secco e autoportanti, sistema che ne favorisce l’areazione riducendo il calore estivo. La forma conica aumenta la superficie disperdente rispetto a un tetto piano. Tutte ingegnose soluzioni costruttive che ritroveremo al giorno d’oggi come requisiti passivi nei progetti ad alta efficienza energetica.
stessi. Fa parte della categoria anche lo stoccaggio e la raccolta dei materiali riciclabili e soprattutto la verifica del periodo di vita dell’edifico ed il relativo controllo dell’impatto sul sistema ambiente: tutti noi conosciamo i nefasti esiti della abnorme produzione edilizia atta a colmare il disagio abitativo degli anni ‘50, ‘60 e ‘70 che ancora oggi rappresenta una delle cause principali della scarsa qualità dell’aria delle nostre città. Per quanto riguarda la qualità ambientale interna vengono presi in considerazione numerosi aspetti di varia natura: si va dalle caratteristiche dei materiali utilizzati, al comfort termico, al valore delle prestazioni acustiche dei materiali, all’utilizzo o meno di spazi confinati per i fumatori, alla natura della luce e dell’illuminamento naturale ed artificiale fino alle caratteristiche degli affacci e della vista.
Ultimo ma non ultimo L’ultimo punto è, a mio avviso, uno dei fondamentali: probabilmente è anche poco premiato nella classificazione attuale (4 punti su 110) ma in un prossimo futuro c’è da augurarsi lo sia sempre di più. Il coefficiente di innovazione di un edificio rappresenta senza dubbio la vera espressione della volontà del committente e della professionalità del progettista e riguarda spesso un campo probabilmente ancora inesplorato: gli architetti in particolare, lo si sarà capito dalla elencazione dei parametri sopra riportati, sono molto più interessati alla scoperta di ambiti nuovi non ancora percorsi, ricercano costantemente l’ottimizzazione funzionale di un componente, di un materiale, perfino della relazione di uno spazio in un conteso ben definito. Non si potrebbe rappresentare altrimenti, soprattutto nella impiantistica sportiva, la primogenitura in certe soluzioni più volte rappresentate sulle pagine di Tsport dal sottoscritto: cito ad esempio l’utilizzo dei venti dominanti nell’orientamento degli edifici, la corretta scelta delle specie arboree interne ed esterne agli edifici, ai prolungati studi sull’uso di materiali passivi nell’involucro dell’edifico, etc. Il fine ultimo di un qualificato team di progettisti non è solamente il mero utilizzo dei più innovativi apparecchi o l’uso delle più avanzate tecniche costruttive ma è soprattutto pervenire a quella ottimizzazione esemplare che rende assolutamente mirabile un progetto e la realizzazione ben congegnata. In alto, l’Amsterdam Arena, oggi Johan Cruijff Arena, nei Paesi Bassi. Ristrutturata nel 2017, è dotata di 4.200 pannelli fotovoltaici. Foto Aerovista Luchtfotografie /Shutterstock.
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Above, the Amsterdam Arena, now the Johan Cruijff Arena, in the Netherlands. Renovated in 2017, it features 4,200 photovoltaic panels. Photo Aerovista Luchtfotografie /Shutterstock. Foto Shutterstock
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RIQUALIFICAZIONE E RECUPERO DI IMPIANTI ACQUATICI
La centralità del progetto Intervista con riflessioni dell’architetto Paolo Pettene Il tema dell’efficientamento risulta sempre attualissimo e propedeutico all’ideazione ingegneristica per la riqualificazione e per il recupero delle numerose strutture destinate alle attività acquatiche e natatorie.
Questo settore che garantisce il servizio pubblico in particolare deve essere sempre trattato da un team progettuale con competenze interdisciplinari, per ricercare le migliori soluzioni tecnologiche che dovranno essere caratterizzate dall’alta efficienza impiantistica ed energetica. Occorre viceversa evitare la tendenza, purtroppo in atto, di banalizzare gli interventi semplificandoli e parzializzandoli ad esigenze più commerciali che gestionali.
Con questo contributo viene ribadito e confermato il seguente concetto propedeutico: LA CENTRALITA’ DEL PROGETTO COME BASE A QUALSIASI INTERVENTO DI EFFICIENTAMENTO ENERGETICO. Questa della sostenibilità energetica e della riduzione dei consumi energetici rimane la condizione principale da perseguire per garantire una gestione equilibrata, anche in considerazione sia delle condizioni macroscopicamente energivore preesistenti, che in conseguenza dell’attuale grave situazione generata negli impianti sportivi natatori dalle misure anticovid19 con la riduzione dei volumi di attività degli utenti. Pertanto il progetto globale tecnico-economico dev’essere rivolto principalmente a proporre il repertorio dei diversi subsistemi, a partire dalla funzione basilare del trattamento e la sanificazione dell’acqua, utilizzando la componentistica di valore normativo e prestazionale (che sempre più spesso sono oggetto di evoluzioni tecnologiche da parte delle ditte specialistiche del settore piscine). Il mercato dei componenti propone attualmente un catalogo infinito di soluzioni sia nel campo delle tecnologie (sistemi di trattamento dell’acqua per rispetto dei parametri chimico-fisici a tutela dei bagnanti) che derivanti dalla tipologia costruttiva delle vasche, sia valutando soluzioni tradizionali realizzate in opera in cemento armato, sia con soluzioni prefabbricate in acciaio inox di alta protezione AISI, comprese le relative finiture e utilizzo di materiali per i rivestimenti naturali e compositi prefabbricati, ecc. Occorre conoscere e scegliere gli elementi costruttivi per il perseguimento del risparmio energetico partendo dall’analisi preventiva dell’involucro edilizio, ad esempio combinando specchiature ad alta prestazione con serramenti a taglio termico con vetri strutturali a più camere a bassa emissività, interposti a
tamponamenti esterni con pacchetti composti a secco rispondenti ai protocolli CAM. Sempre più spesso vengono adoperati elementi di coibentazione ed isolamento ecosostenibile sia per l’impiego verticale che orizzontale delle vasche con rivestimenti sintetici ad alta tecnologia strutturale, con la messa in opera ad esempio della poliurea bicomponente posata a caldo. In particolare, sosteniamo da tempo che occorre procedere con il recupero energetico di tutti i cosiddetti cascami energetici costituiti dall’aria e dall’acqua, che vengono generati negli ambienti acquatici indoor, utilizzando prevalentemente gli effetti dello scambio termico attraverso i sistemi innovativi derivanti dalle tecnologie sostenibili, cioè con l’impiego di fonti rinnovabili in combinazione di subsistemi passivi e/o attivi attraverso dispositivi impiantistici ad alta efficienza energetica. Ovviamente il tutto senza dimenticare mai l’estetica, la luminosità e l’igiene microambientale con la funzionalità e la sicurezza. Questo protocollo di intenti risulta fattibile con il coinvolgimento anche da parte delle ditte che producono la componentistica di designer, e del disegno industriale, nella ricerca dell’innovazione in una logica equilibrata tra architettura e strutture integrate agli impianti tecnologici. La ristrutturazione e la normalizzazione dei numerosi impianti pubblici spesso datati e obsoleti risultano un tema progettuale molto complesso e specialistico, che deve essere affrontato come già detto dal team specializzato di tecnici, per meglio risolvere la causa dei fattori di obsolescenza fisica e funzionale delle strutture preesistenti; spesso risultanti con vincoli normativi e ambientali di difficile risoluzione e non sempre rispondenti ai vigenti requisiti strutturali e sismici.
In alto, schizzo dell’architetto Pettene. Qui sopra, formazione della cappottatura esterna presso l’impianto natatorio di Bovolone. Above, sketch by architect Pettene. Below, formation of an external hood at the Bovolone facility.
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I casi esemplificativi Per meglio esemplificare il tema del recupero in un contesto di efficientamento energetico, vengono in questo contributo illustrati tre casi esemplificativi di recenti progetti dello Studio SdiA, riguardanti l’efficientamento di tre impianti natatori preesistenti, che sono stati oggetto di un percorso progettuale finalizzato ai protocolli Por-Fesr.
L’inefficienza degli impianti tecnologici ha, in particolare nei casi esposti, determinato un conseguente grave degrado delle strutture a diversa tipologia costruttiva, e gli impianti stessi sono stati oggetto di rifacimento completo, compresa la copertura con le tamponature perimetrali, per garantire i requisiti minimi di confort microambientale e di efficienza prestazionale. Le modalità di progettazione illustrate sinteticamente evidenziano una sensibilità peculiare negli interventi di ristrutturazione di impianti natatori preesistenti, che evidenzia un modo di operare coerente con il tema dell’efficientamento energetico al fine di abbattere gli elevati consumi di energia termica ed elettrica e garantire le caratteristiche igienico-sanitarie e di sanificazione. Altre tipologie di intervento finalizzate all’abbattimento per contenere in modo sensibile il costo dell’acqua di vasca sono risultate in conseguenza dei principali correttivi impiantistici e tecnologici quali ad esempio: la rimodellazione con riduzione delle profondità vasche preesistenti (che nel recente passato venivano progettate e realizzate con altezze oggi non più adeguate alle moderne esigenze acquatiche e della sicurezza); all’esecuzione di sistemi radianti di riscaldamento a pavimento anche nelle spiagge perimetrali alle vasche con utilizzo di coibentazioni termiche; UTA con deumificatore e recuperatori vapori acquei; scambiatori termici acqua aria; pompe di calore con l’utilizzo di serramenti integrati ai pannelli fotovoltaici; cogeneratori; allacci a reti energia primaria teleriscaldamento (con declassamento CT); accumuli e regolazioni idrosanitarie; sistemi di illuminazione con controllo differenziati del flusso luminoso e lampade a led; ecc. Ogni progetto dovrà essere sempre ingegnerizzato in modo globale con la programmazione del controllo remoto e domotico dei diversi sub sistemi impiantistici. Generalmente gli impianti sportivi-acquatici meno recenti sono molto lontani da indici di prestazioni energetiche che si possono ottenere oggi con le nuove tecnologie a basse temperature abbinate alle Fonti Energetiche Rinnovabili. I risparmi con-
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In questa pagina, in alto: spaccato assonometrico di progetto della piscina di Pré St.Didier; al centro, render di progetto della vasca a Portomaggiore. Nelle quattro foto al piede delle due pagine, la piscina Torrazza di Torino: da sinistra, riqualificazione della vasca; il vetro fotovoltaico integrato nel soffitto; la posa
in copertura; la facciata ventilata. Nelle foto piccole a destra, nella prima colonna, sfondellamento del solaio e fenomeni di carbonatazione nella struttura di Pré St.Didier. Nella seconda colonna, pacchetto di copertura con strato coibente (Bovolone); rilevazione con termocamera (Imperia).
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seguibili sull’energia per interventi di efficientamento energetico in queste strutture sono generalmente superiori al 50-60% con abbinamento di interventi sull’involucro (efficientamento passivo) e sugli impianti tecnologici (efficientamento attivo della conduzione e manutenzione). Le proposte di intervento devono essere coordinate da un team di esperti in grado di affrontare il tema attraverso una metodologia che spazi su tutte le componenti coinvolte: involucro, impianti, materiali CAM, ricerca di finanziamenti dedicati (contributi in conto capitale da parte di Enti Europei, Nazionali, Regionali…). Il primo passo per individuare correttamente quali tipi di intervento intraprendere parte dallo studio delle nuove esigenze funzionali della struttura analizzata e prosegue con una valutazione preliminare attraverso una Diagnosi Energetica redatta da un tecnico EGE (Esperto in Gestione dell’Energia) certificato. Individuati gli interventi e stabilite le priorità in base alle fonti di finanziamento reperite si può dar corso ad una progettazione integrata che necessita di competenze multidisciplinari. Si fa presente che in generale i risparmi energetici conseguibili dopo tali interventi sono in grado di generare finanza per ripagare gli investimenti fatti. I nuovi progetti di efficientamento energetico, oltre ai materiali e componenti ad elevate prestazioni per l’involucro ed alle nuove tecnologie adottate per la produzione e trasformazione dell’energia, devono prevedere sistemi di monitoraggio in grado di garantire le prestazioni energetiche previste e permettere ai gestori un attento controllo dei parametri di funzionamento e dei costi di gestione. Funzioni attuabili mediante sistemi BEMS (Building Energy Management System) che attraverso un’interfaccia friendly permettono di tenere sotto controllo tutti gli impianti tecnologici della struttura. Esempio delle fasi operative di un sistema che permette di monitorare con continuità e secondo procedure stabilite o attraverso verifiche periodiche, lo stato di piena efficienza degli impianti, generando degli alert se qualche dispositivo o qualche consumo non è in linea con i valori preimpostati.
On the left page, top: axonometric view of the design of the swimming pool in Pré St.Didier; in the centre, design render of the pool in Portomaggiore. In the four photos at the foot of the two pages, the Torrazza swimming pool in Turin: from the left, renovation of the pool; the photovoltaic glass integrated in the ceiling;
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the roofing; the ventilated façade. In the small photos on this page, in the first column, breakthrough of the ceiling and carbonation phenomena in the structure of Pré St.Didier. In the second column, roofing package with insulating layer (Bovolone); detection with thermal imaging camera (Imperia).
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LA NUOVA SEDE DEL
CIO
LA OLYMPIC HOUSE
a Losanna
La nuova sede del Comitato Olimpico Internazionale promuove la missione di cooperazione internazionale, trasparenza e sostenibilità del CIO e ne riunisce tutto lo staff sotto lo stesso tetto. La Casa Olimpica ha ricevuto tre delle più rigorose certificazioni di edilizia sostenibile, che la rendono uno degli edifici più sostenibili al mondo.
Il CIO Il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) è un'organizzazione internazionale indipendente senza scopo di lucro, composta da volontari, che si impegna a costruire un mondo migliore attraverso lo sport. Ridistribuisce oltre il 90% del suo reddito al più ampio movimento sportivo, il che significa che ogni giorno l'equivalente di 3,4 milioni di dollari va ad aiutare gli atleti e le organizzazioni sportive a tutti i livelli in tutto il mondo.
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Il 23 giugno 2019, durante la celebrazione mondiale della Giornata Olimpica, nel 125° anniversario dell'istituzione del CIO, il Comitato Olimpico Internazionale ha inaugurato la Casa Olimpica, sede permanente del Movimento Olimpico a Losanna. Progettata dallo studio di architettura danese 3XN, la Casa Olimpica mira a riunire il personale del CIO (500 dipendenti in precedenza distribuiti in quattro sedi in tutta Losanna) sotto lo stesso tetto in un unico sito. Il CIO ha deciso nel 2014 di procedere con il consolidamento della sua sede centrale e 3XN è stato selezionato attraverso un concorso internazionale di architettura a più fasi, certificato dall'Unione Internazionale degli Architetti. A seguito del concorso, 3XN ha collaborato con lo studio di architettura svizzero IttenBrechbühl per supervisionare la costruzione del progetto.
e Unità. INTEGRAZIONE: La base verde della Casa Olimpica si fonde con l'ambiente naturale del parco. LA PACE: I pannelli solari sul tetto della Casa Olimpica rappresentano la forma di una colomba che atterra nel parco. GLI ATLETI: La forma della Casa Olimpica si ispira al movimento degli atleti che praticano il loro sport. Le facciate curve contribuiscono a ridurre al minimo l'impatto visivo dell'edificio nel paesaggio e portano la massima quantità di luce negli spazi interni. L'UNITÀ: La Casa Olimpica sarà il luogo di incontro del Movimento Olimpico, e la sua scala centrale, che si richiama agli anelli olimpici, collega i vari piani. Il design della scala è in linea con il concetto di "architettura attiva" che favorisce il movimento degli utilizzatori dell’edificio.
Simbolismo
L’architettura
Seguendo il mandato del CIO, la Casa Olimpica è formata attorno a cinque obiettivi chiave: movimento, trasparenza, flessibilità, sostenibilità e collaborazione, ognuno dei quali traduce in forma costruita i valori fondamentali del Movimento Olimpico. Simbolicamente, la Casa Olimpica è stata progettata intorno ai quattro concetti di Integrazione, Atleti, Pace
La Casa Olimpica si trova nel parco Louis Bourget, che ospita il castello settecentesco Le château de Vidy, sulle rive del lago di Ginevra. 3XN si è avvicinata al progetto con l'intento di raggiungere il massimo livello di integrazione con l'ambiente naturale e storico unico nel suo genere, creando al contempo un emblematico punto di riferimento architettonico per
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la comunità locale, esemplificando accessibilità e trasparenza. Il progetto che ne è scaturito rispetta sia l'eredità del castello che l'ambientazione del parco, stabilendo un passaggio senza soluzione di continuità tra lo spazio pubblico verde e la Casa Olimpica. Caratteristica del design di 3XN, la facciata rende omaggio allo spirito olimpico emulando i movimenti aggraziati di un atleta. Il flusso dinamico e ondulato della facciata appare diverso da tutte le angolazioni, trasmettendo l'energia di un atleta in movimento. Nello sport, il movimento porta a prestazioni ottimizzate; allo stesso modo, le manipolazioni formali dell'involucro dell'edificio hanno un effetto diretto sul suo funzionamento. La “scala dell'unità”, che fa riferimento ai 5 anelli olimpici, sale per tutta l'altezza dell'edificio e collega i cinque piani attraverso un atrio centrale. Seguendo i principi della progettazione attiva, la scala in quercia e la sua periferia definiscono l'area centrale per l'attività sociale e il movimento, promuovendo il senso di comunità. Anche gli spazi espositivi, la caffetteria e le sale riunioni sono disposti intorno alla scala centrale, promuovendo un senso di comunità per i 500 utenti abituali. Il design permette al lavoro quotidiano e ai movimenti del personale del CIO di essere visibile attraverso la facciata trasparente, riflettendo il fair play e Vista panoramica e zenitale della nuova Olympic House, collegata al Castello Château de Vidy del XVIII secolo. Panoramic and zenithal view of the new Olympic House, connected with the 18th century Château de Vidy.
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l'apertura del CIO. La trasparenza diventa un'importante metafora della responsabilità del Movimento Olimpico e del funzionamento del CIO come organizzazione globale che promuove i valori del rispetto, dell'amicizia e dell'eccellenza. Inoltre, la Olympic House è un esempio unico di collaborazione innovativa tra diversi stakeholder, tra cui il CIO, i Worldwide Olympic Partners (The Dow, Toyota e Panasonic), gli architetti (3XN e IttenBrechbühl), gli enti di certificazione della sostenibilità, le autorità locali, i fornitori e gli accademici.
3XN 3XN Architects è uno studio con sede a Copenhagen con oltre 30 anni di esperienza. Al centro della filosofia progettuale di 3XN c'è il principio che l'architettura, se fatta bene, può plasmare il comportamento. Questo avviene attraverso un'attenta analisi del sito, degli edifici circostanti e delle aspirazioni del cliente. Tra i progetti di alto profilo di 3XN ci sono il Blue Planet (National Aquarium) (2013) e la Royal Arena (2017), pubblicata su Tsport 323, a Copenhagen, il Museum of Liverpool (2011), la Quay Quarter Tower (2020) e il New Sydney Fish Market (2023) a Sydney.
In queste due pagine, alcune viste esterne dell’edificio. A destra, schemi illustrativi dei principali accorgimenti di risparmio energetico.
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LA SOSTENIBILITÀ La Olympic House dimostra l'impegno del CIO per la sostenibilità, uno dei cinque fattori chiave di successo che il cliente e il team di architetti hanno individuato all'inizio del progetto. Con la costruzione della Casa Olimpica, il CIO si sforza di dare il buon esempio, puntando ai più esigenti standard di sostenibilità sia a livello locale, attraverso lo Swiss National Sustainable Construction Standard (SNBS) per il quale ha ottenuto il livello Platinum, e Minergie, standard P, lo standard svizzero per gli edifici ad alta efficienza energetica; sia a livello internazionale attraverso la Leadership in Energy and Environmental Design (LEED), per il quale ha ottenuto il livello Platinum. La Casa è stata progettata come edificio sostenibile sia in termini di costruzione che di gestione, con un impegno particolare per l'efficienza energetica e idri-
ca, la riduzione dei rifiuti e l'integrazione paesaggistica. Le caratteristiche innovative che riducono al minimo l'impatto ambientale dell'edificio, senza compromettere la qualità dell'ambiente di lavoro, dimostrano l'impegno comune del CIO per la sostenibilità.
Decostruzione Poiché non è stato possibile conservare l'edificio esistente, è stato sviluppato un approccio ambizioso per la sua attenta decostruzione e demolizione selettiva. Grazie a varie collaborazioni e iniziative, oltre il 95% dei materiali utilizzati negli ex edifici amministrativi del CIO sono stati riciclati, riutilizzati o riqualificati. Tutte le macerie in calcestruzzo provenienti dalla demolizione del vecchio edificio sono state riciclate, comprese quasi 2338 tonnellate che sono state utilizzate per costruire il muro impermeabile che circonda il sito della Casa Olimpica, così come lo zoccolo e i muri periferici nel seminterrato. Questo processo ha permesso di ridurre il traffico stradale, di aumentare l'efficienza energetica e l'emissione di carbonio, oltre a fornire un risparmio di risorse naturali e di spazio per le discariche. Oltre a questi canali di riutilizzo esistenti, agli studenti di architettura locale del Politecnico Federale di Losanna è stata data l'opportunità di partecipare e di delineare modalità concrete di riutilizzo dei materiali per altri canali di riciclaggio, con particolare attenzione a scopi educativi e sociali. Il CIO si è sforzato di portare questa dimensione sociale ed educativa nel suo progetto di decostruzione oltre agli aspetti ecologici, donando infine diver-
On these two pages, some external views of the building. On the right, illustrative diagrams of the main energy-saving solutions.
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RACCOLTA DELL’ACQUA L’acqua piovana è utilizzata per l’uso sanitario, l’irrigazione degli spazi esterni e il lavaggio auto.
RISCALDAMENTO E RAFFREDDAMENTO DELL’ACQUA DEL LAGO L’acqua del vicino lago è usata per raffreddare l’edificio per mezzo di soffitti attivi. Pompe di trasformazione rendono possibile l’uso del sistema anche per il riscaldamento.
DOPPIA FACCIATA Lo strato esterno aumenta la performance acustica della facciata, protegge la parete termica interna e assicura la funzionalità del sistema di schermatura solare indipendentemente dalle condizioni meteorologiche.
PANNELLI FOTOVOLTAICI Mille metri quadrati di pannelli fotovoltaici producono elettricità direttamente consumata per illuminazione, sistemi di condizionamento, pompe di calore e altre necessità edilizie.
MASSA TERMICA Le lastre dei pavimenti e i muri di cemento dell’edificio immagazzinano e rilasciano calore/freddo durante la giornata minimizzando il consumo di energia necessario per raffreddare e riscaldare.
CONTROLLO DELLA LUCE DIURNA Tende e rivestimenti del vetro sulla facciata interna consentono di controllare l’illuminazione solare diretta e l’apporto di calore. I pavimenti e soffitti in colore chiaro riflettono la luce diurna all’interno dell’edificio.
se tonnellate di materiale alle associazioni locali. In particolare, gli interruttori che sono stati donati all'Associazione Cantonale Vaudoise des InstallateursÉlectriciens (ACVIE) permetteranno ai suoi apprendisti di essere formati su attrezzature di qualità ad un costo inferiore per il centro di formazione.
Certificazioni mirate 1) Il LEED è il sistema di valutazione dell'edilizia verde più utilizzato al mondo. Fornisce un quadro di riferimento per creare edifici sani, altamente efficienti e a basso costo. La certificazione LEED è un simbolo riconosciuto a livello globale del raggiungimento della sostenibilità. 2) Lo standard nazionale svizzero per l'edilizia sostenibile (SNBS) copre le tre dimensioni della sostenibilità: sostenibilità ambientale, sostenibilità sociale ed economica. La Casa Olimpica è uno dei cinque progetti pilota in Svizzera (l'unico nella Svizzera romanda) scelti per completare la certificazione prima del suo lancio ufficiale nell'estate del 2016. 3) Lo standard svizzero di efficienza energetica (Minergie P) garantisce che l'edificio consumi meno energia per metro quadrato rispetto alla media degli edifici svizzeri.
Sostenibilità del sito MOBILITÀ Per sostenere la politica di mobilità sostenibile del CIO, vengono messi in atto incentivi per incoraggiare il personale e i visitatori ad accedere al sito con
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metodi attivi e "verdi": un sistema di parcheggio condiviso che incoraggia il car-sharing, 135 posti auto per biciclette, stazioni di ricarica per auto elettriche e una futura linea di autobus che collegherà il Museo Olimpico alla nuova Casa Olimpica. SUOLI Poiché il sito si trova su vecchi terrapieni, durante le perforazioni preliminari sono state rilevate diverse sacche di terreno inquinato. Grandi volumi di terreno sono stati rimossi per la pulizia. Inoltre, sono stati effettuati test di qualità del terreno per garantire che l'ambiente ricreato sostenesse adeguatamente lo sviluppo della vegetazione.
IttenBrechbühl Fondata nel 1922, IttenBrechbühl è uno degli studi di architettura leader in Svizzera con oltre 300 collaboratori, specializzato in progetti grandi e complessi. Tra i 100 progetti realizzati ogni anno dallo studio vi sono il Dolder Grand Hotel, con Foster and Partners (2008), il centro Terminal Airside nell'aeroporto di Zurigo (2013), la stazione centrale di Ginevra (2014), la sede centrale di RTL Group Luxembourg (2016), il museo Chaplin's World (2016), il Vortex, l'edificio per i Giochi Olimpici della Gioventù di Losanna (2019) e l'Ecole Hôtelière de Lausanne (2019).
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BIODIVERSITÀ Oltre la metà dell'area del sito è coperta da vegetazione, e altri 50 alberi sono stati piantati intorno all'edificio durante lo sviluppo del landscape. Il team di progettazione ha selezionato soprattutto specie vegetali autoctone e ha creato ampi prati per l'impollinazione delle piante che richiederanno meno manutenzione rispetto ai prati. Quando il progetto sarà completato, ci saranno 2.500 metri quadrati di tetto vegetato. INQUINAMENTO LUMINOSO I sistemi di illuminazione esterna sono conformi ai requisiti per ridurre al minimo l'inquinamento luminoso causato da un'inutile illuminazione notturna, luce inadeguata e abbagliamento. Questo approccio mira a ridurre il più possibile l'impatto sulla fauna selvatica circostante. ISOLA DI CALORE RIDOTTA AL MINIMO Il fenomeno delle isole di calore è stato valutato e minimizzato. Un tetto troppo scuro immagazzinerebbe il calore del sole creando un microclima in grado di perturbare gli ecosistemi circostanti. Tutti i rivestimenti esterni (tetto/calcestruzzo di terrazzi/vialetti
esterni, ecc.) sono stati analizzati in base al loro indice di riflessione della luce solare. Riducendo al minimo la formazione di queste isole di calore, la Casa Olimpica lavora per preservare gli ecosistemi locali. Nello sviluppo degli spazi esterni, il CIO ha dato priorità alla creazione di spazi aperti e pubblici che restituiranno il parco agli abitanti di Losanna.
Efficienza idrica Anche la gestione delle acque meteoriche è stata una preoccupazione primaria nel processo di progettazione. A causa della vicinanza del lago, il terreno è intasato dall'acqua e le infiltrazioni non sono possibili all'interno dell'area di progetto. L'acqua piovana viene deviata in un bacino di ritenzione di 300 metri cubi e poi utilizzata per l'irrigazione delle aree verdi, lo scarico dei servizi igienici e l'autolavaggio. Questo riutilizzo strategico dell'acqua piovana riduce il consumo di acqua potabile di circa il 60% rispetto ad un edificio convenzionale. Lo schema complessivo di risparmio idrico prevede un piano di irrigazione ottimizzato per le aree verdi e rispetta i rigidi limiti di consumo per tutti gli apparecchi sanitari, dotandoli di riduttori di pressione. Un sistema di misurazione del consumo d'acqua è integrato direttamente nell'edificio per garantire l'ottimizzazione di queste strategie.
Concetto energetico La Casa Olimpica implementerà misure di risparmio energetico, come il miglioramento dell'isolamento, le caratteristiche dell'edificio intelligente e l'illuminazione a LED, garantendo che non utilizzerà più energia dell'edificio precedente, nonostante le sue dimensioni siano tre volte superiori. - Il riscaldamento e il raffreddamento dell'edificio sono forniti dall'energia estratta dall'acqua del lago. Durante l'inverno, quando il lago è a 4-6°C, le
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suoi ecosistemi nel tempo e proteggere il benessere sociale ed economico dei lavoratori e delle comunità locali. La maggior parte del legno utilizzato nella costruzione proviene dall'Europa. Il CIO ha lavorato in modo trasparente con i produttori di materiali da costruzione per determinare la composizione dei loro prodotti e valutarli dal punto di vista della salute pubblica. Nel desiderio di realizzare un'economia circolare, il CIO ha cercato di massimizzare il valore dei materiali basati su prodotti riciclati. È stata inoltre effettuata un'analisi del ciclo di vita dell'edificio.
Economia
pompe di calore con un COP di 5 aumentano la temperatura per il riscaldamento. - La temperatura di circolazione dell'impianto di riscaldamento è di 35°C. - La rete di teleriscaldamento della città di Losanna fornisce acqua calda per uso domestico. - La facciata a doppia pelle crea un efficace involucro termico e acustico. - 1.000 metri quadrati di pannelli solari fotovoltaici sul tetto contribuiscono all'elettricità che viene consumata in loco. - Il CIO ha scelto di compensare le proprie emissioni di gas serra legate al consumo energetico attraverso progetti di compensazione. - Un sistema di monitoraggio energetico traccia accuratamente i consumi al fine di sviluppare piani di ottimizzazione. I modelli energetici prevedono che la Casa Olimpica utilizzerà circa il 35 per cento in meno di energia rispetto alle nuove costruzioni convenzionali.
Il benessere interno La disposizione delle postazioni di lavoro garantisce che il 90% degli spazi regolarmente occupati (più di un'ora al giorno) offra una vista di qualità verso l'esterno. Per i rivestimenti interni e gli arredi sono stati scelti colori più chiari per creare una sensazione di chiarezza, trasparenza e visibilità verso l'esterno e verso il lago. La qualità dell'aria interna è stata affrontata attraverso un'attenta selezione di materiali che emettono meno inquinanti dopo l'installazione. I materiali utilizzati nelle finiture degli edifici sono stati testati per il loro contenuto e le emissioni di composti organici volatili e formaldeide. Se un materiale è stato trovato non conforme a questi criteri, il team di progettazione ha lavorato a stretto contatto con i produttori per capire le caratteristiche tecniche di questi prodotti e trovare le migliori alternative. Durante le fasi finali In queste due pagine, l’ampio atrio centrale che prende luce dall’alto, con la scala articolata in cinque cerchi che rappresentano il simbolo olimpico.
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della costruzione, è stato effettuato un "flussaggio" attraverso il sistema di ventilazione ad alto flusso per quattro settimane, al fine di garantire l'eliminazione di tutti gli inquinanti che avrebbero potuto ristagnare nell'edificio durante la costruzione. Le grandi facciate vetrate dell'edificio, il lucernario centrale di 13 metri e la scala centrale lavorano tutti per garantire l'uso ottimale della luce naturale. L'illuminazione interna è modulata per ogni postazione di lavoro. La scelta degli apparecchi di illuminazione è stata attentamente monitorata per garantire una lunga durata, una resa cromatica ottimale e un abbagliamento ridotto. Tutti i materiali sono stati analizzati per la loro riflettanza al fine di conformarsi ad un'estetica generale. Infine, il team di sviluppo si è consultato con un ergonomista per progettare la postazione di lavoro ottimale. Il CIO incoraggia uno stile di vita attivo offrendo al proprio personale la possibilità di muoversi all'interno dell'edificio, attraverso strutture dedicate alla palestra e, più in generale, promuovendo l'uso delle scale.
Materiali Sono stati compiuti sforzi significativi per vagliare i materiali da costruzione e i mobili, assicurando che fossero conformi ai rigorosi standard ambientali. Questo approccio va ben oltre le pratiche costruttive standard. Il CIO ha guidato la trasformazione del mercato nella sua catena di fornitura di materiali da costruzione e di mobili, con conseguenti cambiamenti innovativi e a lungo termine nelle operazioni dei fornitori. I prodotti in legno sono certificati dal Forest Stewardship Council (FSC), che indica che provengono da foreste gestite in modo responsabile. Ciò significa che il legno viene tagliato legalmente e che la foresta è gestita in modo da mantenere la qualità dei
FLESSIBILITÀ Il design interno dell'edificio è caratterizzato dalla flessibilità dello spazio. L'assenza di pilastri nella pianta aperta permette un numero infinito di potenziali layout. Questa struttura mira anche a promuovere l'interazione, la comunicazione e la condivisione di conoscenze tra il personale del CIO. L'edificio è progettato in modo che tutte le superfici possano essere trasformate in singoli uffici e sale conferenze. Una griglia di 2,7 metri nella facciata è ripetuta nel soffitto e nel controsoffitto, permettendo di modulare le dimensioni degli uffici e di soddisfare le esigenze di impianti elettrici e di ventilazione in tutte le configurazioni. Questa modularità garantisce un'evoluzione degli usi per tutta la vita dell'edificio. ECONOMIA LOCALE Una forte enfasi è stata posta sull'appalto di aziende locali per la costruzione della Casa Olimpica. Per garantire che il progetto vada a beneficio dell'economia locale, oltre l'80% dei costi di costruzione è stato speso con appaltatori locali con sede a meno di 50 km dal cantiere. Attraverso questo meticoloso approccio alla sostenibilità, la Casa Olimpica spera di essere una fonte di ispirazione per tutti, e soprattutto per le future città olimpiche.
Olympic House, Losanna, Svizzera Progetto: Consortium 3XN Architetto locale: IttenBrechbühl Esperti LEED: Thema Verde Architetti paesaggisti: Hüsler & Associés Inizio lavori: maggio 2016 Inaugurazione: 23 giugno 2019 Costo di costruzione: circa 145 milioni di Franchi Svizzeri Foto: © 2019 / International Olympic Committee (IOC) / 3XN / @IttenBrechbühl / MØRK, Adam. All rights reserved.
On these two pages, the large central atrium that takes light from above, with the staircase articulated in five circles that represent the Olympic symbol.
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TOKYO 2020 L’eredità dei Giochi Sostenibili
Se tutti i Giochi Olimpici degli anni più recenti promettevano di essere “sostenibili”, lo sviluppo di tecnologie e procedure sempre più efficienti e la necessità conclamata di ridurre i consumi energetici e l’immissione di climalteranti nell’atmosfera fanno sì che ogni tappa si riveli sempre più virtuosa. L'eredità dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Tokyo 2020 sarà costituita da beni materiali e immateriali a lungo termine e dai benefici derivanti dall'ospitare i Giochi. Questa eredità va oltre la sfera dei movimenti olimpici e paraolimpici per includere l'impatto sulla vita delle persone attraverso lo sport e su una serie di diverse sfere di attività, tra cui la vita dei residenti, la società, le città e l'economia. In una parola, la nostra eredità incarna la visione dei Giochi di Tokyo 2020. Questa eredità è inseparabile dalla sostenibilità. Prendere sul serio la sostenibilità ci aiuta a massimizzare i benefici della nostra eredità, che è resa possibile proprio dalle solide e sostenibili fondamenta su cui si fondano i Giochi. Ci auguriamo che dopo i Giochi, i risultati e le lezioni dei Giochi di Tokyo 2020 vengano trasmessi e utilizzati da vari stakeholder non solo nella città ospitante, Tokyo, ma anche in tutto il Giappone, in Asia e in tutto il mondo. Questa è la dichiarazione che conclude il Sustainability Pre-Games Report pubblicato lo scorso aprile dal Tokyo Organising Committee of the Olympic and Paralympic Games.
Simbolismo I Giochi di Tokyo, pur travolti dall’inattesa pandemia che li ha fatti slittare di un anno, si vogliono porre
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In alto sulle due pagine, panorama di Tokyo con lo Stadio Olimpico (foto Tomacrosse / Shutterstock). Nella pagina destra, in alto, le tribune in costruzione e una vista dal basso in cui sono evidenti i rivestimenti in lamelle di cedro sotto ogni cornice (foto Ned Snowman e show999 / Shutterstock).
Nelle foto piccole in colonna, dall’alto: esterno e interno della Ariake Arena, e rendering del Tokyo Aquatics Centre (Courtesy of Tokyo Metropolitan Government).
come un’eredità da trasmettere al mondo secondo il principio che "lo sport ha il potere di cambiare il mondo e il nostro futuro". Tokyo interpreta la sostenibilità impostandola su cinque parametri: - Cambiamento climatico: Verso Zero Carbonio; - Gestione delle risorse: Zero sprechi; - Ambiente naturale e biodiversità: Città nella natura / Natura nella città; - Diritti umani, lavoro e pratiche commerciali corrette: Celebrare la diversità; - Coinvolgimento, cooperazione e comunicazione (impegno): Uniti in partenariato & Uguaglianza.
La sostenibilità degli impianti olimpici Premesso che si prevede di riuscire a raggiungere il 100% di utilizzo di fonti rinnovabili per l’elettricità necessaria all’intera gestione dei Giochi, in ogni fase della costruzione degli impianti viene data la massima priorità alla sostenibilità, dalla fase di progettazione e pianificazione della costruzione della sede, così come durante la costruzione, il funzionamento dei Giochi, lo smantellamento e la rimozione dopo i Giochi. La sostenibilità è una caratteristica chiave delle otto sedi permanenti, tra cui il Tokyo Aquatics Centre. Queste sedi non solo funzioneranno come sedi di gara per i Giochi, ma continueranno ad essere utiliz-
At the top of the two pages, panorama of Tokyo with the Olympic Stadium (photo Tomacrosse / Shutterstock). On the right page, top, the grandstands under construction and a view from below where cedar slat siding is evident under each ledge (photo Ned Snowman and show999 / Shutterstock).
In the small photos in the column, from above: exterior and interior of Ariake Arena, and renderings of the Tokyo Aquatics Centre (Courtesy of Tokyo Metropolitan Government).
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zate come proprietà pubbliche anche dopo i Giochi. Il Centro di Ginnastica Ariake, ad esempio, si è guadagnato il più alto grado S nell'ambito del Sistema di valutazione globale per l'efficienza ambientale degli edifici (CASBEE) per l'uso a breve termine, che valuta in modo esaustivo le considerazioni ambientali e quelle relative al comfort interno e al paesaggio. Molte sedi sono temporanee: vengono utilizzate solo durante i Giochi e successivamente smontate; altre strutture e attrezzature sono aggiuntive a sedi esistenti (strutture prefabbricate, tende, illuminazione per le trasmissioni televisive, ecc.) e funzioneranno solo per la durata dei Giochi: per tutte queste situazioni i materiali sono stati, ove possibile, affittati o noleggiati.
Lo Stadio Olimpico di Tokyo Risale al 2011 l’idea di sostituire il vecchio stadio nazionale di Tokyo – costruito nel 1958 - in vista dell’assegnazione dell’Olimpiade 2020, prevedendo un investimento di 130 miliardi di yen. Il progetto per un nuovo impianto fu affidato all’archistar Zaha Hadid. Il lavoro dell’architetto anglo-irachena prevedeva una copertura retrattile di elevata complessità ingegneristica, e in definitiva il costo preventivato superava i 300 miliardi: il progetto venne quindi abbandonato e nel 2015 si svolse un nuovo concorso, vinto da Kengo Kuma, in collaborazione con la Taisei Corporation.
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Il nuovo stadio è stato completato nel dicembre 2019: dispone di 68.000 posti ed è costato 1,4 miliardi di dollari, pari a 150 miliardi di yen. Il progetto è decisamente ispirato alla natura, come in molte opere dell’architetto Kengo Kuma, e la costruzione si basa sull’uso del legno e della vegetazione. La facciata è costituita da cornicioni sovrapposti a più livelli; la parte inferiore di ogni grondaia è ricoperta da lamelle di legno di cedro di piccolo diametro: sono state utilizzate 12.928 tavole provenienti da ciascuna delle 47 prefetture del Giappone. Nei corridoi esterni dell’impianto sono collocate piante di ogni tipo. Colori degli alberi e delle piante ricorrono anche nelle cinque sfumature dei seggiolini all’interno del catino, tutti al coperto. Lungo il quinto anello corre “The Grove in The Sky”, una passeggiata a 30 metri d’altezza lunga 850 metri con panchine, alberi e fiori. La necessità di far fronte al pesante clima estivo di Tokyo ha ispirato la conformazione dello Stadio che è stato costruito in modo da canalizzare il vento proveniente da nord, con un meccanismo naturale sul quale il progettista ha scommesso rinunciando a prevedere impianti di condizionamento d’aria artificiali. Oltre ad aver ottenuto la valutazione più alta del Livello 3 del Tokyo Green Building Programme, è stato infine adottato il sistema di gestione energetica degli edifici di nuova generazione (BEMS) per ottimizzare l'uso dell'energia.
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PRECENICCO (Udine)
La palestra scolastica
Il classico impianto destinato alla scuola ma aperto anche all’uso sportivo extra-scolastico: un progetto che nella sua semplicità si è posto l’obiettivo dell’economicità e dell’efficienza energetica garantendo al contempo tutti i moderni comfort quanto a materiali e dotazioni tecnologiche.
L’edificio rispetta gli standard previsti nel campo sportivo dal CONI, sarà utilizzato per attività sportiva giovanile e per allenamenti, rispettando al tempo stesso gli standard qualitativi della normativa scolastica. Quindi all’interno dell’edificio è previsto un campo da gioco per poter svolgere le attività di pallavolo, pallacanestro, ginnastica artistica, attività a corpo libero; a supporto di tali attività sono previsti gli spogliatoi per gli atleti e quelli gli arbitri/istruttori, oltre a magazzini per l’attrezzatura sportiva e vani tecnici. Mettiamo in evidenza gli elementi del progetto che tengono conto delle esigenze di ottimizzazione energetica.
La copertura Il pacchetto di copertura è realizzato mediante un vero e proprio solaio prefabbricato autoportante “a pacchetto” costituito da un sottostante dogato fonoassorbente, quindi strati di lana di roccia intervallati da travature di irrigidimento e soprastante doppia pannellatura di finitura continua in pannelli di truciolato pressato. Tale soluzione già sperimentata in altri ambienti sportivi consente l’assorbimento acustico, la rispondenza ad alti valori di resistenza al fuoco, un’ottima resistenza alla sollecitazione sismica oltre ad un’estetica accattivante e calda.
La forma e la luce La forma geometrica della palestra è stata pensata per realizzare volumi funzionali, adeguati, con coefficienti di forma rigorosi, che consentano pertanto la miglior soluzione tecnica anche dal punto di vista del risparmio energetico. L’orientamento sul sito dell’edificio principale, consente di avere un apporto naturale di luce diffusa quotidiana molto alto, prediligendo quindi l’utilizzo della luce naturale ove possibile. L’apertura inedificata a nord consente di poter avere una profondità di campo sia visiva che ambientale che garantisce apporti importanti di luce soprattutto durante il periodo autunno-inverno, dove comunque la palestra viene ombreggia-
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ta a Sud dalla sagoma della scuola.
La finitura in copertura invece è in doppia guaina bituminosa, di cui quella superiore granigliata color grigio medio, in grado di riflettere i raggi solari, garantendo la perfetta tenuta all’acqua ed al vento; si tratta di una soluzione integrabile in qualsiasi momento con i pannelli fotovoltaici, che garantiranno l’autogestione dell’immobile durante le ore diurne.
Le superfici perimetrali La finitura interna perimetrale è realizzata con semplice rasatura delle pareti in calcestruzzo mentre quella esterna è del tipo “a cappotto”, ovvero formata da pannelli di polistirene espan-
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do (EPS) incollati e tassellati alla struttura portante. Sul lato ovest e sul coronamento, invece, sono stati integrati pannelli HPL (tipo facciata ventilata). I serramenti rigorosamente con vetro antisfondamento sia interno che esterno hanno trasmittanza <1,5Kw/mqk e sono realizzati in pvc.
Il riscaldamento il pacchetto di pavimentazione è costituito da un vespaio aerato con casseri a perdere di altezza tale da compensare la quota d’imposta delle fondazioni e successivi strati di isolamento ed impermeabilizzazione sino ad arrivare ai getti in massetto ed alla pavimentazione finale. Questo pacchetto di pavimento è realizzato con molta cura in quanto al suo interno viene integrato il riscaldamento radiante. Tale soluzione collaudata sin dagli anni ’90 ha avuto delle importanti evoluzioni negli ultimi anni ed attualmente può essere considerato il miglior sistema per riscaldare le palestre, grazie alla capacità di stratificare in altezza riducendo così al necessario la quantità d’aria scaldata per convezione, senza lavorare sugli strati più alti della palestra; pertanto scaldo solo gli ambiti che posso utilizzare e ciò consente un’ottimizzazione energetica di questa importante componente impiantistica. Pe quanto riguarda invece gli impianti termici è
Vittorio & Associati Studio di Architettura con una forte predilezione per l’impiantistica sportiva, dalla progettazione alla realizzazione. Tra le specializzazioni dello studio: progettazione strutturale e impiantistica, rilievi, disegno tecnico, computi metrici, certificazione e prevenzione incendi, coordinamento sicurezza. In questa pagina, in alto, i prospetti est, nord e sud della palestra, con l’adiacente edificio scolastico; in basso, planimetria generale. Nella pagina a sinistra, due rendering esterni della nuova palestra.
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On this page, top, east, north and south elevations of the gymnasium, with the adjacent school building; bottom, general plan. On the left page, two exterior renderings of the new gymnasium.
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Palestra scolastica a Precenicco (Ud) Committente: Comune di Precenicco Team di progettazione: Vittorio & Associati capogruppo Arch. Pietro Vittorio (Progettazione architettonica e coordinamento per la sicurezza) Ing. Valentina Bertolutti (Progettazione strutturale) Ing. Marco Venica (Progettazione impianti elettrici ed illuminazione) Ing. Paolo Campagna (Progettazione impianti meccanici) Importo lavori: euro 945.084
stata favorevolmente valutata la possibilità di installare un impianto in pompa di calore piuttosto che una “comune” caldaia a condensazione, stante la possibilità di interfacciare tra di loro termico ed elettrico. Il progetto ha dimensionato un impianto radiante a pavimento tale da garantire l’apporto di Watt necessario ad evitare l’installazione di una centrale di trattamento d’aria, molto costosa, rumorosa e che poi difficilmente viene messa in funzione a causa degli alti costi di gestione. In “aiuto” al sistema radiante è stata pensata un’integrazione mirata con ventilconvettori a parete capaci di creare quella vorticosità in grado di alzare il gradiente termico della struttura e di aiutare durante i mesi caldi la movimentazione d’aria. La parte impiantistica diventa quindi elemento fondamentale sia per quanto riguarda i costi di costruzione che soprattutto quelli di gestione che dovranno essere ottimizzati per poter garantire una corretta gestione dell’impianto.
Gli impianti elettrici Per quanto riguarda gli impianti elettrici viene utilizzata ovunque la tecnologia a LED che consente un ottimo flusso luminoso ed un importante risparmio nei consumi, necessitando di minor potenza per lux prodotto. Anche sul campo da gioco vengono installati fari a LED di potenza pari a 120W (si pensi ai “vecchi” fari a Ioduri metallici da 400W) capaci di garantire valori pari a 300 lux con rapporto min/med >0,7. In alto, pianta delle tubazioni dell’impianto radiante annegate nel massetto. A sinistra, una sezione costruttiva con indicazione dei materiali.
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Above, plan of the radiant system piping embedded in the screed. On the left, a construction section with indication of materials.
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Da undici anni il tetto del Bentegodi produce energia pulita corrispondente al fabbisogno di 300 famiglie.
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L’impianto fotovoltaico sullo Stadio di Verona
Il Comune di Verona ha aderito tra i primi in Italia al “Patto dei Sindaci”, un'iniziativa su base volontaria scaturita dalla Campagna della Commissione Europea “Energia Sostenibile per l’Europa - SEE”, che impegnava le città europee a predisporre un Piano di Azione con l’obiettivo di ridurre di almeno il 20% le proprie emissioni di gas serra entro il 2020. Nell’anno 2012, nell'ambito del Piano Energetico Ambientale Comunale (PEAC), è stato approvato il Piano d'Azione per l'Energia Sostenibile (PAES). Il Piano d'Azione per l'Energia Sostenibile si compone complessivamente di 23 interventi (o azioni) suddivisi in 7 settori; oltre a specifiche azioni vi sono anche interventi di carattere meno operativo e più gestionale. Il PAES costituisce un valido strumento operativo, comprensivo delle linee di azione strategiche da attuare nel breve, medio e lungo periodo per lo sviluppo di un sistema energetico sostenibile. All'interno del PAES del Comune di Verona, vi è l’azione FER02 - Solare fotovoltaico su edifici pubblici e spazi pubblici da parte di privati, un progetto di estensione degli impianti solari fotovoltaici per la produzione di energia elettrica, tramite la loro parziale o completa integrazione nelle superfici esterne degli involucri degli edifici pubblici e/o negli elementi di arredo urbano e viario. Si produce così energia pulita a tutto vantaggio dell’ambiente. Le fonti principali sono individuabili negli impianti posti sugli istituti scolastici, sulle piscine comunali e sulla copertura dello Stadio Bentegodi.
L’impianto del Bentegodi Presentata alla cittadinanza nel dicembre 2009, la copertura dello Stadio comunale è interamente realizzata con pannelli solari fotovoltaici. Si tratta tuttora del più grande impianto fotovoltaico in Italia su struttura sportiva e di uno tra i più importanti in Europa, con una potenza nominale installata di 999,1 kWp di picco. Grazie a questo progetto Comune e AGSM hanno rimesso in pristino la vecchia copertura dello stadio installando 13.321 pannelli solari fotovoltaici per una superficie di 9.591,1 mq. La spesa dell’intervento, di circa 4 milioni di euro, è ammortizzata grazie al meccanismo della messa in rete dell’energia in un periodo di 20 anni. Infatti, poiché l’impianto è totalmente integrato, ha diritto al massimo del contributo del GSE (Gestore Servizi Energetici) per l’energia prodotta. Il Comune in tal modo non ha speso nulla e ha rimesso a norma la copertura sui 17.939 mq dello stadio, garantendone la manutenzione per 20 anni. Fin dal primo anno la produzione è risultata di 947.972 W, oscillando in seguito tra gli 800 e i 900 KW, corrispondenti a un risparmio nell’emissione di In questa pagina lo stadio Bentegodi di Verona: in alto, panoramica; in basso l’installazione dei pannelli sulla copertura nel 2009. Vedi anche l’immagine di copertina dello Speciale a pag. 41.
oltre 500 tonnellate/anno di anidride carbonica in atmosfera. La differenza tra la superficie della copertura e la superficie dei pannelli è dovuta alla presenza delle strutture portanti che fuoriescono dalla superficie del tetto, e che creano dei coni d’ombra, nell’arco della giornata, rendendo non utilizzabili le aree interessate. I pannelli, del tipo a film sottile, convogliano l’energia prodotta, sotto forma di corrente continua, in 141 inverter, gli apparati elettronici atti a convertirla in corrente alternata da immettere direttamente nella rete elettrica. Particolari sistemi di controllo consentono di estrarre dai pannelli solari la massima potenza disponibile in qualsiasi condizione meteorologica: i moduli fotovoltaici infatti, hanno una curva caratteristica tale che esiste un punto di lavoro ottimale, (il “Maximum Power Point”), dove è possibile estrarre tutta la potenza disponibile. Questo punto varia continuamente in funzione del livello di radiazione solare che colpisce la superficie delle celle; l’inverter è in grado di restare "agganciato" a questo punto, ottenendo sempre la massima
potenza disponibile in qualsiasi condizione.
La storia del Bentegodi Lo stadio comunale di Verona, intitolato a Marcantonio Bentegodi, venne inaugurato nel 1963, e vi giocano le due squadre professionistiche cittadine, il Verona e il Chievo. In occasione dei mondiali di Italia ’90, venne realizzato il terzo anello – portando la capacità delle tribune a quasi 40.000 posti – e la relativa copertura. È quest’ultima che, giunta allo scadere dei dieci anni dal collaudo, aveva ormai urgente bisogno di interventi manutentivi a causa delle infiltrazioni di acqua piovana causate dal deterioramento della guaina impermeabilizzante, ed è stata sostituita nel 2009 in concomitanza con l’installazione dell’impianto fotovoltaico. La necessità, per rientrare dell’investimento, di mantenere attivo l’impianto per vent’anni, comporta anche l’impegno ad abbandonare l’ipotesi della demolizione prematura dello stadio per ricostruirne uno nuovo in altra posizione.
Stadio Bentegodi (Vi) Committente: AGSM Spa, Verona Progettista: ing. Giovanni Tezza in collaborazione con juwi Energie Rinnovabili Srl Direzione lavori: ing. Enrico Cavattoni Anno 2009 Foto: Roberto Mettifogo / Archivio Tsport
roof panels in 2009. See also the cover image of this Special Report on page 41.
This page shows the Bentegodi stadium in Verona: top, overview; bottom, installation of
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L’illuminazione artificiale nello sport Le norme CONI per l’impiantistica sportiva (il cui ultimo aggiornamento risale al 2008) riportano una tabella con le “caratteristiche illuminotecniche consigliate per alcune attività sportive”, rimandando alla norma UNI EN 12193 per specifiche più dettagliate. A questi parametri (salvo che le singole Federazioni non raccomandino valori più restrittivi) occorre attenersi nello studio dell’illuminazione artificiale su qualunque campo sportivo. La UEFA ha pubblicato nel 2011 la "UEFA Guide to Quality Stadiums”, che la FIGC ha tradotto qualche anno dopo con il tiolo “Guida UEFA agli stadi di qualità”. Nessuna indicazione specifica si trova in questo documento, al di là di raccomandazioni generali sulle modalità di progettazione di un impianto calcistico. UEFA e FIFA dettano però parametri più stringenti, elaborati tenendo conto soprattutto delle necessità di ripresa televisiva degli incontri internazionali.
Livello amatoriale
Attività agonistica nazionale
LED nello sport. Luce ecologica e di alta qualità La tecnologia LED ha rivoluzionato il concetto di illuminazione anche nel mondo dello sport. I LED rispondono alle nuove esigenze di sostenibilità degli impianti abbattendo i consumi energetici e, allo stesso tempo, migliorano la qualità della luce. Le sorgenti LED di ultima generazione, ad alta resa cromatica, permettono una percezione nitida dei colori e degli oggetti presenti nel campo visivo, un vantaggio per chi pratica sport e un vero e proprio salto di qualità per le riprese televisive in alta definizione. La resa dei colori e la stabilità della luce, molto superiori rispetto alle tecnologie precedenti, consentono riprese televisive di grande spettacolarità, regalando ai telespettatori l’emozione di vive-
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Nei grafici di questa pagina sono sintetizzati gli standard illuminotecnici richiesti dalle norme CONI. Qui sopra, la copertina della Guida UEFA agli stadi di qualità. Nelle tabelle della pagina a lato, gli standard richiesti per gli stadi dalle norme FIFA (in alto) e UEFA (sotto). Nelle due foto, la Tivoli Hall di Lubiana
Attività agonistica internazionale
(Slovenia): in alto l’arena per l’hockey su ghiaccio, in basso l’allestimento per il basket (foto Disano Illuminazione). The graphs on this page summarize the lighting standards required by CONI regulations. Above, the cover of the UEFA Guide to Quality Stadiums.
re “sul campo” gli eventi agonistici. Grazie alla rapida evoluzione tecnologica oggi i LED si possono impiegare anche nell’illuminazione di grandi impianti come stadi e palazzetti dello sport, con un’ottima resa luminosa, apprezzata dagli spettatori e dagli sponsor.
Luce intelligente Inoltre, un impianto a LED è, per sua natura, predisposto all’uso di sistemi smart di controllo e gestione della luce, anche a distanza, evitando accensioni inutili e sprechi di energia. Per esempio, in un palazzetto si possono impostare diversi tipi di accensione, differenziando allenamenti e gara, oppure impostare scenari luminosi differenti in strutture che spesso hanno
In the tables on the opposite page, the standards required for stadiums by FIFA (top) and UEFA (below). In the two photos, the Tivoli Hall in Ljubljana (Slovenia): top is the ice hockey arena, bottom is the basketball arena (photo Disano Illuminazione).
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FIFA
UEFA
Tivoli hall, Lubiana Per il nuovo allestimento luci della Tivoli Hall di Lubiana sono stati scelti i proiettori Forum LED di Disano che portano al massimo livello la qualità e l'efficienza dell'illuminazione Led destinata alle strutture sportive.
diversi utilizzi, come competizioni sportive, spettacoli, fiere. L’efficienza energetica quindi si ottiene non solo riducendo i consumi energetici, ma anche con un uso intelligente della luce, attraverso sistemi di controllo smart e apparecchi ben progettati.
Non solo grandi stadi Nel dettaglio, per illuminare l'arena grande della Tivoli Hall con la pista da hockey sono stati installati 76 proiettori nel modello a due moduli asimmetrico, e 68 proiettori nella versione a un modulo simmetrico. Per l'arena destinata a incontri di basket, pallavolo o pallamano sono stati utilizzati 36 proiettori a due moduli asimmetrici, e 20 proiettori a un modulo simmetrico.
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Lo sport non è solo grandi competizioni, ma anche pratica di tutti i giorni, a tutela della salute e del benessere, e i LED per gli impianti polisportivi possono rappresentare una vera e propria svolta Un nuovo impianto a LED è in grado di riqualificare e ridare nuova vita a complessi polisportivi che possono dimezzare i consumi energetici e rendere le loro strutture più fruibili e attraenti. In questi casi, l’efficienza migliora anche anche per i grandi vantaggi nella manutenzione. Le vecchie lampade andavano periodicamente sostituite mentre i LED hanno una durata di vita molto superiore. Prodotti di eccellenza, grazie alla qualità della progettazione e dei materiali impiegati, garantiscono una durata di vita che arriva a 100mila ore.
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di Giancarlo Maloni
CASELLE TORINESE
Progetto di Efficientamento Energetico dell'Impianto Sportivo Comunale di via Fabbriche 127/129 Il progetto è stato redatto per l’accesso al finanziamento pubblico con riferimento ai provvedimenti di regione Piemonte discendenti dalla L. R. 93/95 “Norme per lo sviluppo dello sport e delle attività fisico – motorie”, e quindi dalle delibere di Consiglio regionale n. 166 - 31312 del 27/09/2016 "Programma pluriennale per la promozione delle attività sportive e fisico - motorie e per l'impiantistica sportiva" e di Giunta regionale n. 97 - 7423 del 03/08/2018 "Approvazione del Piano Annuale per l'Impiantistica Sportiva per l'Anno 2018". L’intervento è stato ammesso al finanziamento; la Regione Piemonte parteciperà con un contributo in conto capitale pari al 40% ed un contributo in conto interessi dell'1% dell'importo complessivo dell'intera somma prevista per la realizzazione dell'intervento. Tuttavia le difficoltà legate all’emergenza Covid-19 non hanno consentito fino ad oggi l’avviamento dei lavori.
Il rinnovamento dell’impianto sportivo dedicato al gioco del calcio costituisce un intervento di grande impatto sul tessuto urbano esistente: diventa catalizzatore di nuove trasformazioni, attrattore di folla, attività, movimento, di persone e di cose. Il nuovo impianto sportivo risponderà alle esigenze funzionali ed organizzative ed offrirà uno spunto per un processo di rinnovamento virtuoso. Il progetto si svilupperà attraverso una serie di interventi mirati a migliorarne gli aspetti qualitativi e gestionali: - Messa a norma e certificazione degli impianti elettrici, termici e sicurezza anti-incendio; - Interventi di efficientamento energetico finalizzati alla riduzione dei consumi e allo sfruttamento di energia derivante da fonti rinnovabili;
Rendering di progetto del centro sportivo, Nella pagina destra, planimetria generale. Project rendering of the sports center, On the right page, general plan.
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- Realizzazione di un nuovo campo da calcio a 11 in erba sintetica; - Costruzione di tribuna e spogliatoi dedicati al nuovo campo in erba sintetica; - Potenziamento del sistema bar-ristorazione attraverso la realizzazione di una nuova sala polivalente destinata ad eventi ed attività per il sociale; - Realizzazione di una tribuna spettatori in prossimità dei campi da calcio esistenti dedicata ai tornei minori; - Riqualificazione dei percorsi pedonali interni; - Ripristino delle aree a parcheggio. L’area dell’impianto sportivo comunale si inserisce all’interno di un ambito territoriale individuabile come un vero e proprio polo polisportivo. Infatti in adiacenza all’impianto sede della U.S.D. Caselle Calcio sorge un vasto impianto privato, di superficie pari a circa 45.000 mq, dotato di campi per lo svolgimento di numerosi sport come: il calcio a 5, il calcio a 8, il tennis, il beach volley; attrezzature, servizi e strutture adibite a palestra e piscina. La vicinanza dei due impianti, uno pubblico e l’altro privato, da un lato consente di avere un’ampia dotazione si servizi per lo sport dedicati alla cittadinanza, dall’altro genera una sana competizione nell’offerta che spinge i gestori di strutture pubbliche a migliorarsi continuamente con l’obiettivo di offrire ai propri concittadini una qualità delle infrastrutture sportive sempre crescente. In quest’ottica le scelte di riqualificazione, efficientamento e potenziamento dell’impianto sportivo comunale condotte dalla U.S.D. Caselle Calcio trovano ancor più valore, identificandosi come elemento di crescita del territorio ed esempio di senso civico. L’area dell’impianto sportivo comunale occupa una superficie di 29.409 mq e presenta al suo interno un insieme di campi e strutture dedicate al gioco del calcio. Nello specifico la dotazione dell’impianto è costituita da un campo da calcio a 11 in erba naturale dimensioni 100 x 60 m (campo 1); un campo da calcio a 11 in erba naturale dimensioni 90 x 50 m (campo 2); un campo da calcio a 7 in erba naturale dimensioni 55 x 40 m (campo 3); un campo da calcio a 11 in erba naturale oggetto di riqualificazione in erba sintetica dimensioni 90 x 48 (campo 4); un fabbricato ad uso spogliatoi (fabbricato A); una tribuna spettatori coperta da circa 300 posti; un fabbricato sottotribuna polifunzionale che ospita al suo interno gli spogliatoi, il bar, l’infermeria, i locali tecnici ed il deposito (fabbricato B); un prefabbricato ad uso uffici a due piani che ospita al suo interno la biglietteria, la segreteria, un ufficio ed una sala riunioni; parcheggi esterni all’impianto ed accessibilità da Via delle Fabbriche.
Il progetto di efficientamento energetico Il progetto di efficientamento energetico sarà il vero motore dell’iniziativa legata alla trasformazione dell’impianto sportivo esistente. La scelta della U.S.D.
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Caselle Calcio di voler investire fortemente nella realizzazione di un impianto GREEN lancia un forte segnale al territorio nella direzione di un uso più responsabile e consapevole delle nuove tecnologie e dell’edilizia a basso impatto ambientale. Il progetto si svilupperà attraverso la realizzazione di cinque obiettivi strategici, riguardanti rispettivamente l’impianto per la produzione di energia elettrica, l’impianto per la produzione di energia termica, l’impianto per la produzione di acqua calda sanitaria, una nuova strategia di risparmio dei consumi per le acque di scarico, l’efficientamento dell’involucro edilizio dei fabbricati esistenti. I consumi per l’energia elettrica sono stati negli ultimi anni uno degli aspetti che ha maggiormente inciso sui bilanci delle società sportive nazionali. La maggior parte degli impianti dedicati alle categorie dilettantistiche sono caratterizzati da impianti elettrici inefficienti, poco sicuri, spesso non a norma e con dotazioni di lampade dall’enorme consumo energetico. Il progetto di riqualificazione dell’Impianto per la produzione di energia elettrica si pone come obiettivo quello di ridurre drasticamente i consumi attuali attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie a risparmio energetico e lo sfruttamento di energia proveniente da fonti rinnovabili. Nel corso del prossimo biennio la U.S.D. Caselle Calcio opererà in questo senso attraverso la realizzazione di 3 interventi: installazione di un nuovo Impianto Fotovoltaico da 19.2 kW per la produzione di Energia Elettrica; sostituzione delle lampade a Ioduri presenti sulle torri faro per l’illuminazione dei campi da calcio; sostituzione delle lampade alogene
Studio Maloni&Maloni Fondato nel 1974 lo Studio Maloni&Maloni opera in diversi settori dell'ingegneria e dell'architettura, rivolgendo particolare attenzione al mondo dell' impiantistica sportiva indoor ed outdoor. Composto da un team multidisciplinare di professionisti, lo studio è presente oggi nelle due sedi principali di Torino ed Ascoli Piceno.
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e neon presenti nei fabbricati esistenti e lungo il perimetro dell’impianto sportivo.
La nuova illuminazione a LED Il progetto prevede la sostituzione delle lampade a Ioduri esistenti utilizzate per l’illuminazione dei campi da calcio, con nuove lampade a LED.
L’intervento riguarderà rispettivamente l’illuminazione del campo n. 2 da calcio a 11 in erba naturale, del campo n.3 da calcio a 7 in erba sintetica, del campo n.4 da calcio a 11 attualmente in erba naturale che sarà trasformato in erba sintetica. Non è previsto un intervento sul campo n. 1. L’obiettivo del progetto è duplice, da un lato migliorare la qualità in termini di comfort visivo ed affidabilità,
attraverso una illuminazione appositamente studiata per le dimensioni di ogni singolo campo e per le ore di utilizzo, dall’altro abbattere i costi di gestione in termini di consumo di energia elettrica ricorrendo alla tecnologia LED che offre ottime prestazione ed un notevole risparmio energetico. L’ulteriore intervento relativo al macrotema Energia Elettrica riguarda la sostituzione di tutte le lampade alogene e neon presenti all’interno dei fabbricati esistenti e lungo il perimetro dell’impianto sportivo. L’intervento riguarderà i fabbricati esistenti del blocco spogliatoi, del blocco polifunzionale sottotribuna e degli uffici, oltre alle luci interne ed esterne alla struttura.
Il nuovo impianto fotovoltaico Il nuovo impianto fotovoltaico sarà caratterizzato da 64 moduli da 300 Wp che offriranno una potenza pari a 19.2 KWp. I pannelli fotovoltaici saranno posti sulla copertura della tribuna spettatori prospicente il campo 1 con orientamento rivolto a sud. I pannelli saranno della tipologia a celle di silicio monocristallino ad altissima efficienza, i moduli avranno una dimensione di 992 x 1650 x 35mm. È stata effettuata un’analisi dei consumi per il fabbisogno di energia elettrica derivante dalla gestione dell’impianto sportivo, escludendo i consumi per l’illuminazione dei campi da calcio. Da tale analisi si evidenzia come l’impianto esistente generi un consumo annuo pari a circa 16.000 kWh/anno per le normali utenze e 5.000 kWh/anno per l’illuminazione. Il totale complessivo di circa 21.000 kWh/anno è distribuito nell’arco della giornata in circa 11.000 kWh/anno per le ore diurne e 10.000 kWh/anno per le ore notturne. Considerando la potenza dell’impianto fotovoltaico previsto in progetto e d il rapporto tra la posizione geografica ed il numero di ore di luce nell’arco della giornata, è stato stimato che il nuovo impianto fotovoltaico produrrà un quantitativo di energia elettrica pari a circa 24.000 kWh/anno. La differenza tra i ricavi derivanti dalla vendita dell’energia elettrica prodotta in esubero ed i costi relativi al consumo di energia elettrica durante le ore notturne hanno permesso di valutare il risparmio economico generato durante l’anno.
Energia termica e acqua calda sanitaria Il progetto di Efficentamento Energetico dell’Impianto per la produzione di Energia Termica prevede una serie di interventi localizzati sui fabbricati esistenti ad uso spogliatoi. Il progetto relativo al fabbricato A, prevede la sostituzione della caldaia basale a gas metano con una nuova caldaia a condensazione e l’installazione di impianto solare termico, con pannelli posizionati sulla copertura piana del fabbricato. Allo stato di fatto i terminali di erogazione del calore sono costituiti da radiatori in ghisa e ventilconvettori.
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In questa pagina, gli schemi illuminotecnici di progetto, differenti per il campo n.4 (previsto per 800 ore di utilizzo/anno), con 24 lampade da 380 W, e, sotto, per il campo n.2 (da 75 ore di utilizzo), con 16 lampade da 450 W. Nella pagina a lato, altre misure di efficientamento. In alto: rendering dell’im-
pianto fotovoltaico sul fabbricato A; al centro l’impianto fotovoltaico sulla copertura della tribuna e, in basso, prospetto laterale; sotto a sinistra, sostituzione dei serramenti del corpo spogliatoi. On this page, the project lighting diagrams, different for the field n.4 (planned for 800
hours of use/year), with 24 lamps 380 W, and, below, for the field n.2 (75 hours of use), with 16 lamps 450 W. On the next page, other efficiency measures. On the top: photovoltaic system on building A; middle, photovoltaic system on the roof of the grandstand and changing rooms, and, below, side elevation; bottom
left, replacement of the doors and windows of the changing rooms.
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La produzione di acqua calda sanitaria invece è gestita da un bollitore a gas metano con uno stoccaggio interno di 750 litri. Verranno poi installati due accumuli da 1000 l cadauno con doppio scambiatore collegati in serie con la possibilità di integrare la produzione di acqua calda sanitaria tramite un impianto solare termico caratterizzato da 12 collettori da 2,5 mq di captazione ognuno. Tale volumetria di stoccaggio dell’acqua calda sanitaria garantirà il corretto funzionamento di tutte le 24 docce presenti in contemporanea ad una temperatura di 45/55°C, oltre ai ridotti tempi di ricarica. Per il fabbricato B è già presente una nuova caldaia a condensazione da 35kW (potenziata) con 2 accumuli con doppia serpentina da 800 l ciascuno attualmente collegati in serie. Come integrazione / miglioria è stata prevista l’installazione di una pompa di calore idronica (collegata alla serpentina con maggior superficie di scambio termico degli accumuli presenti) che garantirà, grazie alla presenza di un impianto fotovoltaico, di produrre acqua calda sanitaria con costi decisamente più bassi, riducendo anche la produzione di CO2 in atmosfera. Tale sistema, collegato poi ad un dispositivo di monitoraggio e autoconsumo dedicato permetterà una migliore gestione dell’energia elettrica prodotta, permettendo di immagazzinare acqua calda (ad una temperatura di 70-80°C) per poterla riutilizzare (ovviamente miscelata) durante le ore di non produttività dell’impianto fotovoltaico.
I nuovi serramenti L’ultimo intervento di Efficentamento Energetico previsto dall’U.S.D. Caselle Calcio riguarda la sostituzione dei serramenti in alluminio esistenti con nuovi serramenti in PVC con doppio vetrocamera, bassoemissivi, warm edge, riempiti a gas argon, aventi Trasmittanza U=1,1 W/ m2K, e abbattimento acustico pari a 36 dB. L’intervento riguarderà le porte e le finestre dei fabbricati esistenti destinati a spogliatoi all’interno dell’Impianto Sportivo Comunale per un totale di 18 finestre e 5 porte nel fabbricato A, e 29 finestre e 12 porte nel fabbricato B.
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UNO SGUARDO OLTRE LO SPORT
Non solo sport: l’illuminazione stradale Se tra gli edifici pubblici che possono godere delle risorse per efficientamento ci sono, eventualmente, anche gli impianti sportivi, la parte del leone nei costi energetici per i Comuni la fa l’illuminazione. Non a caso, la corsa all’efficientamento spinge già da alcuni anni le Amministrazioni locali a rinnovare radicalmente il sistema di illuminazione stradale, a partire dalla sostituzione delle vecchie lampade con sistemi a LED. Solo negli ultimi due mesi (1 ottobre-30 novembre) sono stati pubblicati bandi di project financing per l’efficientamento energetico dell’illuminazione pubblica in oltre 40 Comuni italiani.
Le norme UNI Anche per l’illuminazione pubblica occorre rifarsi a delle precise norme tecniche, che sono state aggiornate nel 2016: si tratta delle UNI 11248 e 13201. La norma UNI 11248 propone una classificazione delle strade, definendo così un metodo per determinare la classe illuminotecnica in funzione di alcuni parametri specifici, come la complessità del campo visivo, la luminosità dell’ambiente, il tipo di sorgente utilizzato, il flusso di traffico. La UNI 11248 riporta i criteri di suddivisione delle zone di studio: zone a traffico veicolare, piste ciclabili e zone pedonali, zone di conflitto e zone per dispositivi rallentatori e attraversamenti pedonali. Con riferimento a tale classificazione, la UNI EN 13201-2 assegna i valori minimi di luminanza, illuminamento, uniformità e controllo dell’abbagliamento e definisce, per mezzo dei requisiti fotometrici, le classi di impianti di illuminazione per l'illuminazione stradale indirizzata alle esigenze di visione degli utenti della strada e considera gli aspetti ambientali dell'illuminazione. Le UNI EN 13201-3 e -4 definiscono, rispettivamente, le modalità di calcolo specifiche per la progettazione degli impianti da installare e quelle di verifica e collaudo degli impianti stessi. La 13201-5, infine introduce gli indicatori di performance energetica. Le norme tengono conto della necessità di progettare gli impianti affiancando le esigenze di sicurezza alla necessità di contenimento dei consumi energetici. È previsto infatti che, in presenza di flussi di traffico ridotto, in specifiche fasce orarie, sia possibile adottare una classe di illuminamento inferiore, scendendo addirittura di due classi quando il traffico effettivo risulti pari al 25%. Analogamente, nel caso in cui vengano utilizzate lampade con resa di colore supe-
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In alto, illuminazione urbana della città di Torino nel maggio scorso (Foto Roberto Morabito / Shutterstock). In basso a sinistra, luci a led lungo un’arteria di scorrimento (Foto Milan Noga /Shutterstock). A destra, le luci stradali di Milano riprese dalla Stazione Spaziale Internazionale il
31 marzo 2012 durante la missione n. 30 comandata dall’astronauta russo Oleg Kononenko (Credit: Earth Science and Remote Sensing Unit, NASA Johnson Space Center, https://eol.jsc.nasa.gov/ SearchPhotos). Ancora più a destra, nel profilo dell’Italia sono individuati i bandi di project finan-
riore a 60, si può scendere di una classe anche in condizioni di traffico normale, conseguendo così un ulteriore risparmio pur salvaguardando la sicurezza. Alla definizione dei parametri illuminotecnici dovrà seguire una opportuna scelta dei corpi illuminanti, tenendo conto di fattori specifici del singolo prodotto, come l’efficienza luminosa, la regolabilità del flusso, il decadimento del flusso luminoso nel tempo, la vita utile delle lampade e la resa del colore.
Smart Lighting nella Smart City Se la Smart City è la città intelligente e quindi dotata di servizi integrati e connessi, rendere “intelligente” il sistema di illuminazione pubblica è un passaggio essenziale. Ecco allora che una rete di illuminazione connessa consente una differenziazione dei flussi luminosi – nel tempo e nello spazio - oltre a un costante controllo da remoto di ogni punto luce semplificando la rilevazione di guasti e sveltendo la manutenzione. Ma non solo: la Smart City è in grado contemporaneamente di offrire tutta una serie di servizi integrati come la videosorveglianza, il monitoraggio della qualità dell’aria, reti wi-fi cittadine, e tutto quello che specifiche applicazioni possono consentire attraverso la rete. I progetti di efficientamento energetico oggetto attualmente di bandi, prevalentemente in project financing, prevedono sempre la realizzazione di un sistema di telecontrollo se non di una vera isola Smart City. Gli appalti hanno per oggetto la concessione per la progettazione definitiva-esecutiva, il coordinamento della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione, la direzione lavori, la realizzazione di risparmio energetico per gli impianti di illuminazione con ade-
cing pubblicati nel trimestre settembrenovembre per l’efficientamento dell’illuminazione stradale.
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guamento normativo ed isola Smart City, nonché la successiva gestione funzionale ed economica. La concessione comprende la sostituzione delle lampade ad alto consumo energetico con lampade a tecnologia led, il montaggio di sistemi di controllo del flusso energetico al fine di migliorare l’efficienza dei costi di energia elettrica e la sostituzione di apparecchiature elettriche e quadri; la realizzazione dell’isola Smart City; la manutenzione ordinaria e straordinaria dell’intero impianto di pubblica illuminazione. Si tratta di una concessione per 20 o 30 anni, con il vantaggio che la società affidataria del sevizio realizza per il Comune gli interventi di riqualificazione ed efficientamento, di messa a norma e installazione dei
Top page, urban lighting in the city of Turin last May (Photo Roberto Morabito / Shutterstock). On the left, LED lights along a highway (Photo Milan Noga /Shutterstock). Here above, Milan's street lights filmed from the International Space Station on March 31, 2012 during mission No. 30 command-
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nuovi impianti di pubblica illuminazione sobbarcandosene l’onere; il Comune non anticipa nulla, e pagherà al concessionario un canone annuale concordato. L’adozione di un partenariato tra pubblico e privato – come nel caso del project financing - è l’unico modo di consentire la realizzazione di opere che richiedono investimenti importanti che i Comuni non sono in grado di affrontare; in questo sono di supporto le società ESCo che possono presentare di loro iniziativa le proposte d’intervento volte all’efficientamento energetico di impianti o edifici pubblici assumendosi il rischio dell’investimento. Nella tabella a lato, l’esempio di un intervento di efficientamento energetico del sistema di illuminazione urbana in un Comune di circa 6.000 abitanti.
ed by Russian astronaut Oleg Kononenko (Credit: Earth Science and Remote Sensing Unit, NASA Johnson Space Center, https://eol.jsc.nasa.gov/SearchPhotos). Further to the right, Italy's profile identifies project financing calls published in the September-November quarter for street lighting efficiency.
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Energy efficiency special report We are all aware of the need to limit the resources consumption, and in essence to make every activity more "efficient" and every intervention "sustainable". Also in the field of sports facilities. In the pages of this "special report" we talk about standards, incentives, good practices: the topics concern the design methods, the use of alternative energy sources, the most efficient public lighting systems.
TOPICS TOWARDS A NEW GENERATION OF SPORTS FACILITIES (Stefano Longhi) The article proposes a detailed analysis of the salient features that make a building virtuous in terms of energy and sustainability. In order to better understand some founding principles, it makes use of the comparison with one of the most widespread and authoritative certification systems in the world: the LEED Certificate. THE CENTRALITY OF THE PROJECT Interview with reflections by architect Paolo Pettene The theme of efficiency is always very topical and preparatory to the engineering design for the requalification and recovery of the numerous structures intended for water and swimming activities. This sector, which guarantees public service in particular, must always be dealt with by a design team with interdisciplinary skills, in order to search for the best technological solutions that must be charac-
terised by high plant and energy efficiency. On the other hand, it is necessary to avoid the tendency, unfortunately in progress, to trivialise interventions by simplifying them and partialising them to more commercial rather than managerial needs. MODELS OLYMPIC HOUSE, LAUSANNE (Consortium 3XN) The new headquarters of the International Olympic Committee promotes the IOC's mission of international cooperation, transparency and sustainability and brings together all its staff under one roof. The Olympic House has received three of the strictest sustainable building certifications, making it one of the most sustainable buildings in the world. THE SCHOOL GYM IN PRECENICCO (Vittorio & Associati) The classic facility intended for school but also open to extracurricular sports use: a project that in its simplicity has set itself the objective of economy and energy efficiency while
guaranteeing all modern comforts in terms of materials and technological equipment. E NERGY E FFICIENCY OF THE M UNICIPAL SPORTS CENTRE OF CASELLE TORINESE (Maloni&Maloni) The energy efficiency project will be the real driving force behind the initiative linked to the transformation of the existing sports facility. The choice of the U.S.D. Caselle Calcio to invest heavily in the construction of a GREEN facility sends a strong signal to the territory in the direction of a more responsible and conscious use of new technologies and low environmental impact building. The project is developed through the realization of five strategic objectives, concerning respectively the plant for the production of electricity, the plant for the production of thermal energy, the plant for the production of domestic hot water, a new strategy of saving consumption for waste water, the efficiency of the building envelope of existing structures.
Immagini del Bentegodi di Verona Images of the Bentegodi Stadium in Verona (ph. Roberto Mettifogo / Archivio Tsport).
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Massima resa, minima spesa: la sfida di illuminotecnica che nessun prodotto può vincere da solo Il Metodo Helitec aiuta i professionisti della progettazione a ottenere la migliore illuminazione possibile ai costi più bassi Molto spesso, infatti, quando ci si appresta ad affrontare l’illuminazione di un nuovo progetto, una buona parte del budget è già stata allocata nelle strutture, i rivestimenti, le tribune, i manti erbosi; la sfida che affrontano quindi i progettisti diventa quella di ottenere il massimo dell’effetto luminoso col numero minimo di corpi illuminanti, col conseguente abbattimento di consumi energetici e costi di manutenzione ordinaria. In caso di relamping, per esempio, la cosa più semplice da fare è basarsi sul numero di lampade installate e sulle loro potenze, eseguendo una semplice conversione alla tecnologia Led. Questo approccio “tradizionale” è però fondamentalmente errato, perché non tiene in considerazione alcuni importanti fattori quali l’efficienza dei singoli corpi (che permetterebbe di selezionare i corpi illuminanti che esprimono il miglior flusso luminoso col più basso assorbimento possibile), la tipologia di ottica montata (che permette di indirizzare la luce dove serve davvero), o la possibilità di usare lampade con potenze, flussi e ottiche diverse sullo stesso palo, come di studiare i puntamenti in virtuale per poi verificarli solo successivamente dal vivo. Il Metodo Helitec affronta il progetto tenendo conto di questi fattori, cercando anche di individuare quali siano i pali più adatti da installare, se sia meglio illuminare dagli angoli o dai laterali, cercando di ottenere la soluzione di illuminotecnica che offra il risultato più piacevole e apprezzabile. Questa metodologia di lavoro permette di ottenere i lux a norma di legge con un numero minore di lampade e con potenze inferiori rispetto al relamping tradizionale. Ecco cosa si intende con
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massima resa per la minima spesa. Casi studio hanno dimostrato di poter andare oltre il classico 40-50% di risparmio energetico da tecnologia tradizionale a nuovo Led, aggiungendo un ulteriore 30% di risparmio grazie alla progettazione affinata negli anni, rendendola un vero e proprio protocollo: il Metodo Helitec.
ENERGY EFICIENCY SPECIAL REPORT | SPECIALE EFFICIENZA ENERGETICA
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PRODUZIONE PRODUCTION
www.legnolandia.com | info@legnolandia.com |
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I Percorsi Sensoriali di Legnolandia: le diversità degli elementi naturali attraverso i sensi
I percorsi sensoriali firmati Legnolandia sono realizzati utilizzando esclusivamente energia ricavata da fonti rinnovabili (sole, acqua, biomassa) e materie prime ricavate a chilometro zero in conformità ai Criteri Ambientali Minimi (CAM - GPP). L'installazione dei percorsi sensoriali non richiede utilizzo di cemento, e comprendono molteplici attività studiate per coinvolgere gli utenti, in chiave ludico-didattica, favorendo l'attività motoria, in piena sicurezza. Le attrezzature inserite nei percorsi sono state progettate per accompagnare gli utenti in cammino attento e consapevole alla riscoperta della materia e della natura, con la quale ci si trova in contatto costante grazie al materiale con cui sono costruiti: il legno. Inoltre, in linea con il Progetto Play For All di Legnolandia, questi percorsi sensoriali sono inclusivi poiché possono essere usufruiti da tutti, indipendentemente dalle proprie abilità psicomotorie. Particolare attenzione è stata data alla percorribilità
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ed all'inserimento di attrezzature che agevolano l'utilizzo didattico e giocoso dei sensi, sia per gli adulti che per i bambini.
Sostenibili, riciclati e riciclabili Le attrezzature sono realizzate per resistere a lungo nell'ambiente esterno grazie allo speciale trattamento in autoclave delle parti in legno: iniezione in profondità sotto pressione di sali minerali naturali atossici (norme EN-351). Alcuni materiali impiegati sono riutilizzabili e riciclabili a fine ciclo vitale, altri sono biodegradabili (muschio, corteccia, paglia, tronchi ecc...). La produzione di questi percorsi sensoriali avviene utilizzando esclusivamente energia ricavata da fonti rinnovabili (sole, acqua, biomassa) e materie prime ricavate a chilometro zero in conformità ai Criteri Ambientali Minimi (CAM - GPP). L'installazione dei percorsi sensoriali non richiede utilizzo di cemento.
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The Sensory Tracks by Legnolandia: the diversity of natural elements through the senses The sensory tracks signed by Legnolandia are made using only energy obtained from renewable sources (sun, water, biomass) and zero kilometers raw materials in accordance with Minimum Environmental Criteria (Criteri Minimi Ambientali in italian, CAM - GPP). The installation of sensory tracks does not require the use of cement, and include multiple activities designed to involve users, in a playfuldidactic key, promoting motor activity, in complete safety. The equipment included in the tracks have been designed to accompany users on a careful and conscious journey to rediscover the material and nature, with which you are in constant contact thanks to the material with which they are built: wood. Moreover, in line with the Play For All Project of Legnolandia, these sensory tracks are inclusive because they can be used by everyone, regardless of their psychomotor skills. Particular attention has been given to the practicability and the inclusion of equipment that facilitate the educational and playful use of the senses, both for adults and children.
Sustainable, recycled and recyclable The equipment is made to resist for a long time in the external environment thanks to the special autoclave treatment of wooden parts: deep injection under pressure of non-toxic natural mineral salts (EN-351 standards). Some materials used are reusable and recyclable at the end of life cycle, others are biodegradable (moss, bark, straw, logs, etc...). The production of these sensory tracks takes place using only energy obtained from renewable sources (sun, water, biomass) and raw materials obtained at zero kilometer in accordance with Minimum Environmental Criteria (CAM - GPP). The installation of the sensory pathways does not require the use of cement.
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ENERGY EFFICIENCY SPECIAL REPORT | SPECIALE EFFICIENZA ENERGETICA
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TECNICA
L’acustica negli impianti sportivi chiusi Si conclude con questa quarta parte la rassegna delle valutazioni necessarie per garantire le prestazioni acustiche di un edificio sportivo, attraverso il lavoro effettuato dall’ingegnere Ezio Rendina sul progetto per il velodromo di Spresiano. Le parti precedenti sono state pubblicate nei numeri 331, 333, 335 di Tsport. Il progetto del velodromo è stato pubblicato si Tsport 328.
Il nuovo velodromo di Spresiano (Treviso) - Parte 4
Progettazione dei requisiti acustici passivi a cura dell’ing. Ezio Rendina (VIVA Consulting & Management)
Le attività descritte in questa quarta parte del lavoro, sono state svolte dalla scrivente all’interno del più ampio gruppo di progettazione in seno alla società di ingegneria B.M.S. Progetti srl di Milano. Scopo del lavoro è quello di valutare effettuare la verifica dei Requisisti Acustici Passivi (R.A.P.) del nuovo impianto sportivo coperto con funzione primaria a velodromo previsto in via Vittorio Veneto a Spresiano. La finalità che ci si propone consta nella validazione delle scelte progettuali della Committente affinché l'edificio in progetto risulti conforme al D.P.C.M. 5/12/1997. Si procede pertanto al calcolo previsionale, basato sulle norme UNI EN ISO 12354, UNI EN 717 e UNI/TR 11175, dei valori relativi ai seguenti parametri: • Indice del potere fonoisolante apparente R’w di partizioni orizzontali e verticali fra ambienti: sarà valutato il solaio tra zona ristoro (alla quota +41.00) e zona uffici (alla quota +46.00); • Indice del livello di rumore da calpestio normalizzato L’nw di partizioni orizzontali tra ambienti: sarà valutato il solaio tra zona ristoro (alla quota +41.00) e zona uffici (alla quota +46.00);
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• Indice dell’isolamento acustico standardizzato di facciata D2m, nT, w: saranno valutate le due facciate finestrate dell'area ristoro e degli uffici. Si procede inoltre alla verifica della prescrizione contenuta nel documento di "Valutazione previsionale di impatto acustico", relativa alla prestazione acustica della facciata opaca che avvolge il volume vero e proprio del velodromo (ivi compresa la sua copertura) al fine di contenere il rumore generato al suo interno verso i ricettori esterni. Nella relazione sopracitata si è indicato il requisito di abbattimento acustico D ≥ 39 dB. L'indice di valutazione del fonoisolamento di facciata è il D2mnT, che deve essere ≥42 dB per soddisfare un abbattimento acustico di almeno 39 dB. Sono qui pertanto esclusi dai calcoli i valori dei seguenti parametri (le cui garanzie sono da richiedere ai fornitori degli impianti e per i quali, la scrivente, dà indicazioni di buona pratica e merceologiche): • Servizi a funzionamento continuo (LAeq); • Servizi a funzionamento discontinuo (LAsmax).
Ln = Livello di rumore di calpestio di solai normalizzato Ln,w = Indice del livello di rumore di calpestio di solai normalizzato T = Tempo di riverberazione T0 = Tempo di riverberazione di riferimento pari a 0.5 s LASmax = Livello massimo di pressione ponderata A, con costante di tempo slow LAeq = Livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata A. Si specifica che il D.P.C.M. 5/12/97 chiarisce che R’w si riferisce ad elementi di separazione tra distinte unità immobiliari. L’art. 2 del D.M. 2/01/1998 (Catasto dei fabbricati) definisce l’unità immobiliare come “una porzione di fabbricato, o un fabbricato, o un insieme di fabbricati, ovvero un’area che (…) presenta potenzialità di autonomia funzionale e reddituale”. Il DPCM si applica agli ambienti abitativi, ovvero destinati alla permanenza di persone o di comunità ed utilizzato per le diverse attività umane (definizione riportata all’art.2, comma1, lettera b) della Legge 26 ottobre 1997, n. 447), i cui dati geometrici sono evinti dalle tavole fornite ed approvate dalla Committente medesima.
Quadro di riferimento normativo Legislazione nazionale: D.P.C.M. 5/12/97 Il decreto stabilisce i requisiti tecnici a cui riferirsi nella realizzazione degli edifici. In particolare classifica gli ambienti abitativi in sette categorie (TABELLA A – In grassetto sono evidenziate le categorie ritrovate nell’immobile oggetto di valutazione) e stabilisce per ognuna di esse i requisiti acustici passivi degli edifici (TABELLA B), definendo nel con-
Norme tecniche • UNI TR 11175 (ed. 2005) “Acustica in edilizia. Guida alle norme serie UNI EN 12354 per la previsione delle prestazioni acustiche degli edifici. Applicazione alla tipologia costruttiva nazionale”. • UNI EN ISO 12354-1 (ed. ottobre 2017) “Acustica in edilizia – Valutazioni delle prestazioni acustiche di edifici a partire dalle prestazioni dei prodotti - Parte 1: Isolamento dal rumore per via aerea tra ambienti”. • UNI EN ISO 12354-2 (ed. ottobre 2017) “Acustica in edilizia – Valutazioni delle prestazioni acustiche di edifici a partire dalle prestazioni dei prodotti - Parte 2: Isolamento acustico al calpestio tra ambienti”. • UNI EN 12354-3 (ed. ottobre 2017) “Acustica in edilizia – Valutazioni delle prestazioni acustiche di edifici a partire dalle prestazioni dei prodotti. Isolamento acustico contro il rumore proveniente dall’esterno per via aerea”. • UNI EN ISO 717-1 (ed. aprile 2013) “Valutazione dell’isolamento acustico in edifici e di elementi di edificio. Isolamento acustico per via aerea”. • UNI EN ISO 717-2 (ed. aprile 2013) “Valutazione dell’isolamento acustico in edifici e di elementi di edificio. Isolamento del rumore di calpestio”.
Descrizione dell’edificio
tempo i livelli massimi di rumore per gli impianti tecnologici. In conformità con le norme tecniche emanate dall’UNI identifica le grandezze di riferimento come: R'w = Indice del potere fonoisolante apparente di partizione fra gli ambienti (misurato in opera) Rw = Indice del potere fonoisolante di elementi di separazione fra ambienti (certificato in laboratorio) D2m,nT,w = Indice dell’isolamento acustico standardizzato di facciata D2m,nT = Isolamento acustico standardizzato di facciata
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Il progetto prevede la realizzazione di un volume coperto di circa 210.000 m3 ed una elevazione di 20 m circa dal piano campagna che sarà in grado di ospitare un numero massimo di 6.000 spettatori. L'edificio è caratterizzato da un basamento "verde" accessibile dalla quota parcheggio, + 34.00 m slm, sopra il quale è posizionato il velodromo, raggiungibile tramite una grande scalinata o con scale mobili e ascensori dall'ingresso coperto ubicato al livello dei parcheggi. La quota di calpestio del basamento, +40.00 m slm, è pressoché complanare con quella di via Vittorio Veneto. Il basamento contiene gli ambienti funzionali: l'ingresso e la biglietteria, i locali di servizio per gli sportivi inclusi i magazzini dedicati alla FCI (Federazione Ciclistica Italiana) e i locali tecnici per
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ospitare gli impianti tecnologici. A quota +40.00 m slm si colloca il giardino in quota e l'accesso vero e proprio al velodromo. La pianta di quest'ultimo ha una forma asimmetrica per consentire il posizionamento di spazi accessori in prossimità delle tribune e di una spazio polifunzionale a ridosso della curva Nord dove sarà possibile posizionare le tribune removibili per raggiungere il numero complessivo di sedute da 5.000 a 6.000 o essere utilizzato per eventi o spazi espositivi. La distribuzione degli spazi all'interno del velodromo avviene tramite un anello perimetrale a quota costante; su questo percorso si affacciano i servizi, il ristorante/caffetteria. A quota +45 m slm si trova un secondo il livello su cui si affacciano i servizi, gli uffici a disposizione della FCI, le sale stampa, la redazione, le sale VIP e le sale per ricevimenti. Dagli uffici è possibile avere un affaccio verso l'esterno mentre le sale per la stampa e i VIP si affacciano sulla pista, in modo da poter avere una visione diretta durante le manifestazioni sportive. Infine l'edificio è caratterizzato da una copertura piana; su di essa saranno posizionate parte delle macchine per la climatizzazione e la ventilazione dell'edificio (le altre nei locali tecnici nel basamento). La copertura ha una struttura metallica ed è costituita da un solaio in lamiera grecata, una coibentazione in lana di roccia e una guaina esterna impermeabilizzante. Le facciate sono prevalentemente opache fatto salvo in corrispondenza degli ambienti con permanenza di persone (uffici, uffici per FCI, sale stampe, redazione e ristorante/caffetteria), e l'ingresso al velodromo.
Verifica dell'isolamento acustico di facciata Facciate analizzate La verifica è stata effettuata su locali individuati in base alle condizioni di maggiori criticità, ovvero sono stati presi in considerazione i locali caratterizzati da maggiore superficie vetrata rispetto alla superficie complessiva della facciata e dal minor volume, tenendo conto delle diverse tipologie destinazioni d'uso (commerciale e uffici). Tali ambienti sono evidenziati nelle immagini di seguito.
Caratteristiche delle facciate In questo paragrafo si descrivono nel dettaglio le stratigrafie delle partizioni esaminate e le relative prestazioni acustiche reperite attraverso certificati di prove in laboratorio su campioni simili o, in mancanza di questi, stimate attraverso relazioni empiriche, a partire dalle quali sono state effettuate le verifiche previsionali. Ai fini del calcolo si è cautelativamente ipotizzata una trasmissione laterale K=2. Trattandosi di facciate assimilabili a facciate piane si è tenuto conto di un fattore di forma pari a Δfs=0 dB. Porzione opaca La stratigrafia della porzione opaca della facciata è riportata nella tabella seguente.
Considerati i dati riportati in tabella, la prestazione acustica risulta pari a Rw=32.1dB. Si è quindi previsto di riempire l'intercapedine tra le lastre in cartongesso e la IPE con 5 cm di materiale fonoassorbente al fine di costituire un sistema massa-molla-massa. Per la determinazione della prestazione acustica della facciata proposta si fa riferimento: 1. alla prestazione acustica della componente massiva della facciata (pacchetto costituito dalla membrana HDPE + lana di roccia + lamiera grecata) stimata attraverso la relazione empirica sopra indicata. Considerato quanto riportato nella tabella sottostante, la prestazione acustica risulta pari a RW=28 dB.
2. all'incremento del potere fonoisolante (ΔRw) prodotto dalla controparete completamente scollegata dalla componente massiva, costituita da un'intercapedine d'aria di 7.5 cm parzialmente riempita con 5 cm di materiale fonoassorbente (lana di roccia, lana di vetro, fibra di poliestere, etc…) e doppia lastra in cartongesso (sp. 1.25 cmx2). La prestazione acustica della controparete è determinata analiticamente in funzione della frequenza di risonanza del sistema "struttura base + rivestimento" e tenuto conto che lo strato addizionale non è direttamente collegato alla
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struttura(TR60), derato base. inteso come tempo di riverbero ottimale Ilmedio miglioramento fra 500 Hz del epotere 1000fonoisolante Hz in funzione ottenuto del volume con l'ime della tipologia piego della controparete di ambiente sopradescritta, considerato: èper pari il progetto a ΔRw=21 in dB. esame Pertanto si è preso la prestazione a riferimento acustica la curva della relativa porzione alle attività opaca di sportive. facciata proposta risulta pari a Rw=28+21=49 dB. I pannelli in materiale fonoassorbente devono essere dotata In base di resistenza alla volumetria al flussodell’ambiente d'aria r >5 KPa in progetto s/m3. si ricavano i valori riportati in tabella. Porzione vetrata L'elemento vetrato si compone di una vetrocamera La metodologia 4/12(Argon)/4 con telaio in alluminio a taglio termico. Per la Lo studio del Tempo di un Riverbero (TR60) in di bande di sola vetrocamera si stima potere fonoisolante Rw=32 ottava di definire le condizioni di serramento comfort di dB, tale consente valore si mantiene costante per l'intero ascoltoinottimale indagine e di (telaio alluminio nell’ambiente + vetro4/12/4)oggetto purché di il livello di tenuta istituiredel gli serramento eventuali interventi di bonifica. all'aria sia massimo (classe IV). Si prevede, Il modello è costituito da un certodotati numero diminimo superfici a inoltre, di implementare serramenti di Rw cerciascuna delle qualidi è40stato tificato in laboratorio dB. attribuito uno spettro di assorbimento, corrispondente alle caratteristiche tecniche presunte e/o documentate. Tale spettrodièfacciata rappreVerifica previsionale dell'isolamento acustico sentato in banda di ottava nell’intervallo fra 250 e 4.000 Di seguito si riportano le prestazioni acustiche attese rafHz. I valori sono da al intendersi frontate condi i TR60 valori calcolati limite individuati paragrafocome 2.1 medi dell'ambiente. (D.P.C.M. 5/12/97). Si sottolinea come la corretta esecuzioNell'implementazione del layout diindispensabile calcolo si sono ne delle opere sia una prerogativa perconsiil ragderati 6.000dispettatori presenti. giungimento detti valori di fonoisolamento. I valori sotto riportati si riferiscono alle "soluzioni corrette" descritte al paragrafo precedente.
Caratterizzazione dell'intervento di bonifica Verifica dell'isolamento acustica acustico del solaio Si è in prima uffici/ fasezona si è condotta ristoroun'estrapolazione atta a verificare lo scenario ante operam (senza bonifica Solaio analizzato acustica). La verifica è stata sulla porzione solaio (26 mq Il confronto tra leeffettuata curve "scenario ante di operam (senza circa) di separazione Sala/Riunioni e Caffetteria sottostante. bonifica)" con le curve ottimali dimostra la necessità di
Dida
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Caratteristiche solaiosonora. Tale intervento consiun intervento didel bonifica In paragrafo sididescrive nelfonoassorbente dettaglio la stratigrafia stequesto nell'installazione materiale a rivedella partizione esaminataine lamiera. le relative prestazioni acustistimento della copertura che sia in termini di isolamento acustico che da calIl materiale implementato nei calcoli è aereo il pannello Noise pestio attraverso certificati di prove in laboratorio Layer™reperite di spessore 18 mm, un materassino composto su simili o, in dal mancanza di questi, stimate da campioni fibre tessili naturali basso spessore, ma dalleattrapreverso relazioni empiriche, a partire dalle sono state stazioni eccellenti. Il materassino può quali essere agevoleffettuate le verifiche previsionali. mente fissato all'intradosso della copertura e fornirebbe l'ulteriore vantaggio di incrementare anche il fonoisolaCalcolo potere fonoisolante e dell'isolamento mento della stessa, per esempio abbattendo il rumore acustico dai rumori da calpestio prodotto dall'impatto della pioggia. La stratigrafia è riportata nella a lato.utilizSegue la curvadeldi solaio fonoassorbimento delfigura materiale Si specifica che il solaio strutturale di spessore 30 cmdal è zato per la bonifica e inseriti nei calcoli (dati dichiarati in cemento armato ed è previsto un controsoffitto costituiproduttore). Esiti delle simulazioni to da una lastra in cartongesso e 50 cm di intercapedine Nel grafico riportatiil controsoffitto i valori attesi del cond'aria. Ai finisono cautelativi nonparametro è considerato siderato, Tempo di mancanza Riverbero (TR60), nel range acustidi frenei calcoliil riportati.In delle prestazioni quenze 250-4.000 Hz,anello scenariosiante operam (sceche certificate relative tale sistema fa riferimento alle nario non bonificato) post operam (scenario bonificato) prestazioni acustiche estimate attraverso le relazioni empied il confronto connelle i valori massimi ediminimi ottimali di riche contenute normative riferimento: Rwrife= rimento. 37,5*Log(m')-44 per il rumore aereo e Ln,w=16435*Log(m') per il calpestio.
Considerati i dati in tabella soprastante, le prestazioni acuLo Scenario post è lodBscenario bonificato con stiche risultano parioperam a Rw=57.9 e Lnw=59.2 dB. Il valo3.200 mq di pannelli tipoRw, “Noise da applicare re di isolamento acustico pari Layer” a 57.9 dB, soddisfa ilall'inlimitradosso copertura in corrispondenza della zona te di Leggedella che prevede un R'w ≥ 50 dB. Al fine di contenepista e spalti. acustico da calpestio si prescrive l'utilizzo di re l'isolamento Qualora si optasse per un materiale diverso da quello un materassino anticalpestio da interporre tra solaio strutusato la simulazione, occorre che il prodotto prescelto turale per e massetto cementizio. La guaina anticalpestio propresenti una curva dei coefficienti di fonoassorbimento posta è descritta al paragrafo successivo. quanto più prossima a quella di tale materiale. Strato anticalpestio Per il solaio tra uffici e zona ristoro si prevede la creazione di un pavimento galleggiante mediante l'inserimento di uno strato anticalpestio tra la struttura portante ed il massetto. Il prodotto prescelto nel presente studio consiste in un materiale plastico accoppiato ad un materiale fibroso denominato Fonostop Duo (spessore 8 mm), dotato di un indice di miglioramento certificato ΔLw pari a 33.5 dB e rigidità dinamica s’ pari a 21 MN/m3. E' importante sottolineare che il sistema a massetto flottante garantisce l’isolamento acustico esclusivamente qualora non vi siano punti di contatto rigido tra la massa galleggiante ed il solaio o le strutture rigide adiacenti. La realizzazione del pavimento galleggiante deve quindi avvenire seguendo una procedura accurata tale da non creare ponti acustici. Si veda in proposito la norma UNI 11516 (2013), dal titolo “Indicazioni di posa in opera dei sistemi di pavimentazione galleggiante per l’isolamento acustico”. Per evitare inoltre la trasmissione laterale intraunità (tra vani complanari) del rumore da calpestio è importante creare diversi massetti galleggianti uno per ogni vano. E' indispensabile risvoltare il materassino anticalpestio dalle pareti verticali in modo da desolidarizzare il pavimento lungo tutto il suo perimetro. La fascia perimetrale deve essere tagliata a filo piastrella.
Progetto: GRAFT Gesellschaft von Architekten Structural Planning: Schlaich Bergermann und Partner Technical Planning: IMF – Ingenieurgesellschaft Meinhardt Fulst Landscape Architect: WES – Landschaftsarchitektur Realizzazione: 2017 Foto: 01-19 Michael Moser, 20 Matthias Bein
Dida ENG
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NOTIZIE DALLE AZIENDE NEWS FROM COMPANIES
Le Nazioni Unite del tennis
a cura di Viganò Pavitex Spa www.pavitextennis.com
Lo stadio A.Pinto di Caserta con il nuovo manto sintetico a cura di Spaziosport Srl www.spaziosportsrl.com
80 NEWS | NEWS
Una novità mondiale. Il campo portatile TOP CLAY® Mobile Tournament Court è stato scelto dall'ITF come superficie ufficiale per la Worldwide Coaches Conference 2019, la conferenza mondiale degli allenatori tenutasi nell’ottobre 2019 a Bangkok, Thailandia. La ragione principale: sottolineare l’importanza di insegnare ai giovani in tutto il mondo i vantaggi derivanti dall’apprendimento del gioco su terra fin dalla giovane età. La WCC è l'incarnazione dell'obiettivo di ITF di far crescere il gioco del tennis in tutto il mondo con un nuovo traguardo: rendere il tennis lo sport numero uno per gli over 35. Allenatori, funzionari federali addetti allo sviluppo, esperti in scienze dello sport e allenatori si sono riuniti da tutti gli angoli del globo, dalle Isole Cook al Kosovo e da tutti i punti intermedi. L’ITF annunciava cosi l’evento: “Oltre 600 allenatori di tennis provenienti da 113 paesi (cifra record) si raduneranno per la ITF Worldwide Coaches Conference 2019 presentata da BNP Paribas. Sono le Nazioni Unite del tennis, riunite attorno a un campo in terra battuta appositamente allestito presso il Berkeley Hotel nel centro di Bangkok." I 650 allenatori partecipanti hanno elogiato con entusiasmo la qualità del gioco a cui hanno assistito. Tutti i partecipanti attivi hanno ritenuto le caratteristiche di gioco sul campo TOP CLAY® MTC analoghe alle prestazioni del migliore dei campi in terra battuta al mondo. Il campo portatile è stato installato in meno di 48 ore all’undicesimo piano dell'hotel ospitante e smontato in meno di 12 ore. TOP CLAY® MTC è un sistema modulare assemblabile in 6-8 ore, l'installazione completa del campo, compreso l’intaso con le 5 tonnellate di terra previste, può essere eseguita in circa 24 ore e il campo è riutilizzabile fino a 5 volte. Lo smontaggio può essere eseguito in circa 2 ore, se necessario. Un campo da 800 mq può essere immagazzinato in 20 mq. I campi TOP CLAY® MTC portano ovunque il comfort del gioco su terra! Play on Clay!
Il campo casalingo della Casertana FC ha subito un’importante opera di riqualificazione, sia per quanto riguarda il terreno di gioco che per le aree circostanti, che è stata completata questo autunno. L’intervento, commissionato dalla Società calcistica campana, realizzato da Spaziosport (azienda partner Limonta) partner e diretto dall’architetto Carlo Cirelli, è parte di un progetto di riqualificazione più ampio che ha come obiettivo quello di portare il vecchio stadio Pinto nel nuovo millennio, aumentandone comfort, sicurezza e fruibilità, tanto per i giocatori quanto per i tifosi.
I lavori eseguiti I lavori eseguiti sul campo comprendono, fra le altre cose, la creazione di un nuovo sottofondo omologato FIFA per la superficie di gioco, composto da un pacchetto di 29 cm di spessore con granuli inerti di diverse dimensioni . Sono stati poi effettuati la posa delle canaline perimetrali, la posa del sistema di drenaggio (geotessuto e Geodreno) e la posa del sistema per la pavimentazione sportiva pacchetto Duo Shape P+ 54 Macsport 16 Geolastic+ firmato Limonta. Spaziosport ha inoltre compiuto lavori per la riqualificazione degli spazi circostanti il terreno di gioco; fra questi una nota di colore è stata data dalla decorazione della mezzaluna in gomma testata sotto la curva nord con il logo della Società, e dallala realizzazione tramite intarsio della scritta “Casertana FC” sull’erba decorativa della mezzaluna sud.
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Riqualificazione della struttura sportiva presso la parrocchia Santa Teresa del Bambin Gesù a Battipaglia (Sa) a cura di Sofor Costruzioni Impianti Sportivi www.soforimpiantisportivi.it
Nuova struttura per il Beluga Padel Club di Dello (Bs) a cura di Ecover Srl www.ecoversrl.com.
Nella scorsa primavera sono state completate le lavorazioni sugli impianti sportivi adiacenti alla parrocchia, in località Taverna di Battipaglia, con la messa in sicurezza delle recinzioni e la sostituzione del manto da gioco del campo per il calcio a cinque e delle attrezzature.Infatti la presentava una recinzione non idonea e un manto di gioco che necessitava di una sostituzione In accordo con Don Fernando Lupo e con Don Antonio di Arienzo, che in qualità di committenti si sono impegnati per il decoro dalla struttura e per la sicurezza di chi la utilizza, la Sofor si è occupata di curare tutta la parte sportiva della struttura parrocchiale, rendendola sicura e fruibile per i bambini di Battipaglia.
Le lavorazioni effettuate Per quanto riguarda le recinzioni, con la sostituzione ove necessario, l’adattamento ad una altezza standard e la pitturazione dei pali, particolare attenzione è stata posta all’alleggerimento della struttura alternando pali da 6 m con pali da 2 m di altezza; le recinzioni sono ora visibilmente più gradevoli e leggere pur non perdendo di solidità, in quanto si è scelto di andare a rinforzare gli angoli con delle doppie saette. Sono inoltre stati sostituiti i vecchi pannelli in rete elettrosaldata, con una rete zincata e plastificata a maglia sciolta fino a 2 m, idonea per la sua caratteristica di assorbimento degli urti, e per i restanti 4 m con una rete parapalloni, facile da riparare ed economica da sostituire. Particolare attenzione è stata posta per la messa in sicurezza del cordolo e del muro di testata, coperti con dei pannelli di protezione che rispettano le normative e i requisiti di sicurezza. Per quanto riguarda il manto da gioco è stata scelta un’erba sintetica fibrillata da 27 mm intasata con sabbia, che essendo una tipologia di erba per manti polivalenti ben si adatta alle necessità delle pratiche sportive che si andranno a svolgere. Le scelte delle lavorazioni concordate con la committenza sono state effettuate evitando sprechi e utilizzando sempre prodotti che potessero abbattere i futuri costi di manutenzione.
Situato nella cornice del parco Wake, oasi di sport e relax nella bassa bresciana, il nuovo impianto per il padel porta una copertura firmata Ecover. La struttura, realizzata in acciaio zincato con procedimento a bagno caldo (norme UNI EN ISO 1461, marcatura CE per i componenti strutturali in acciaio secondo le Norme EN 1090-1) e con copertura in telo di PVC, è un progetto di nuova concezione che rispecchia tutte le normative e certificazioni del mercato italiano, sia per quanto riguarda la relazione di calcolo per carico-neve e spinta-vento sia per la tracciabilità della filiera produttiva ed i relativi certificati del materiale utilizzato. Inoltre permette una migliore giocabilità sul campo singolo, grazie ad un’altezza minima garantita di 7 m, e un’altezza massima nell’area centrale dell’impianto pari a 9,2 m. La struttura è dotata del sistema "Scopri-facile" per l’apertura e la chiusura delle tende laterali scorrevoli, con apertura dal centro verso le estremità e di altezza pari a 4,2 m dal piano suolo. Le tende sono rinforzate da due cancelletti di comando, per la chiusura centrale, e da tubolari in acciaio antivento verticali; grazie alla doppia riloga aerea e a terra, alle ogive e allo scorrimento di carrelli tali tende possono aprirsi e chiudersi in un minuto. Un particolare degno di nota è il posizionamento della riloga a terra in aggetto al cordolo di fondazione, senza alcun intralcio per il camminamento, ulteriore sistema di prevenzione degli infortuni. La struttura è dotata di una porta di sicurezza, nel pieno rispetto delle norme per l'evacuazione delle persone all'interno.
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NOTIZIE DAL MONDO NEWS FROM THE WORLD
Cortina 2021, lavori in corso per i Mondiali di sci
Si svolgeranno regolarmente a Cortina d’Ampezzo dal 7 al 21 febbraio 2021 i Mondiali di sci alpino, all’insegna della sostenibilità e dell’innovazione. Quattordici giorni di eventi con il ritorno dello sci maschile sulle montagne delle Dolomiti e l’esordio del parallelo individuale. Cortina 2021 comprenderà quattordici giorni di eventi sportivi, con i campioni di sci provenienti da 70 nazioni che si contenderanno 13 titoli di discesa, super G, gigante, slalom, combinata alpina e, per la prima volta, parallelo individuale. Nonostante la situazione complessa, determinata dalle incertezze legate alla pandemia a livello globale, la manifestazione guarda in avanti, a poche settimane dall’inizio delle competizioni. Alessandro Benetton, presidente di Fondazione Cortina 2021, si è dichiarato fiducioso. “Non ci auguravamo di certo di affrontare quest’ultima fase nel pieno della pandemia ma stiamo facendo ogni sforzo per poter organizzare l’evento in piena sicurezza e portare le bellezze di Cortina e la forza sportiva del nostro Paese alla ribalta internazionale”. Dello stesso avviso anche Valerio Toniolo, Commissario per le opere dei Campionati del mondo Cortina 2021, per il quale “la grave crisi pandemica che stiamo affrontando da marzo di quest’anno non ha fermato gli sforzi di Fondazione Cortina 2021, Fis e Governo, per arrivare al traguardo celebrando questo importante evento internazionale”. Lo scorso luglio la Fis, Federazione Internazionale di Sci, aveva confermato lo svolgimento della competizione mondiale nel 2021, garantendo con 10 milioni di franchi svizzeri in caso di cancellazione per pandemia. Cortina d’Ampezzo sarà non solo sede dei Mondiali di Sci Alpino dal 7 al 21 febbraio 2021 ma anche delle Olimpiadi 2026, in tandem con Milano.
Foto credits a destra: Sonia Menardi in basso, da sinistra: Manaz Production, Giacomo Pompanin
Piste e impianti di Cortina 2021 In vista dei Mondiali, le piste Olympia delle Tofane, Vertigine e Drusciè A, che ospiteranno le gare sono state riviste e dotate di numerosi servizi aggiuntivi come cablaggi per fibra, protezioni di sicurezza, innevamento artificiale. Per le piste Olympia delle Tofane e Vertigine sono stati realizzati tre tunnel di collegamento sciistico. Sulle piste Drusciè B, Stries e sulla skiweg Rumerlo-Drusciè sono stati rivisti i tracciati, con sistema di innevamento artificiale; con il rifacimento della Stries, si può raggiungere la città con gli sci. Tra Col Drusciè e Rumerlo è stata realizzata la skiweg, mentre nella ski area delle Cinque Torri è stata allestita la pista Lino Lacedelli, per Slalom Gigante e Speciale, prima pista pubblica in Italia allestita in permanente con reti di sicurezza per gare e allenamenti. Nuovissima la cabinovia Cortina-Col Drusciè, con fermata intermedia per l’accesso all’arrivo delle gare di slalom. Tra fine anno e inizio del 2021 sarà pronta anche la nuova cabinovia Son dei Prade-Bai de Dones, che unirà le Tofane alle Cinque Torri e porterà la firma di Leitner Ropeways. Costerà circa 15 milioni di euro, sarà lunga 4 chilometri e mezzo e si articolerà in due tronchi, con stazione intermedia all’altezza della località Cianzopè, con 54 cabine da 10 posti. Sono state adottate misure volte all’uso di risorse e fonti di energia rinnovabile. Tutta l’area sciistica di Cortina d’Ampezzo è all’avanguardia nella tecnologia di innevamento programmato, sicurezza e sostenibilità ambientale; tra le innovazioni messe in campo, le 20 daisybell, campane radiocomandate attivabili da valle a protezione dalle valanghe e un sistema di tecnologia satellitare per i mezzi battipista.
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Roma 2024: assegnati gli europei di atletica leggera
Si svolgeranno in Italia i Campionati europei di atletica leggera del 2024, con l’assegnazione avvenuta da parte della European Athletics che ha scelto tra Roma e la polacca Katowice. A cinquant’anni dalla storica edizione del ’74 Roma tornerà ad essere sede dei campionati europei di atletica leggera. La scelta è stata fatta dal Council di European Athletics, presieduto da Dobromir Karamanirov, con il voto di 14 membri su 16, riconoscendo la capacità della nostra capitale di “ospitare eccellenti campionati epr ogni fascia di età”. L’altra candidata era la polacca Katowice. La candidatura era stata portata avanti, dal Comitato promotore e dalla Fidal, anche attraverso un video che illustrava l’appeal di Roma come città e la solidità del progetto sportivo. Il programma proposto da Roma vede l’Olimpico come cuore dell’evento, ma prevede la marcia e la mezza maratona attraverso i luoghi storici più suggestivi della Capitale, e persino il lancio del peso tra il Colosseo e l’Arco di Costantino. La memoria va all’edizione del 1974, della quale restano nel medagliere i nomi indimenticati di Pietro Mennea (oro nei 200 metri), Sara Simeoni (bronzo nel salto in alto), e altri come Guerini, Oliosi, Benedetti, Cindolo. L’atletica italiana è orgogliosa del risultato raggiunto, grazie al sostegno da parte di tutte le istituzioni; in un momento in cui si moltiplicano nel paese gli interventi di rinnovamento ed implementazione degli impianti con l’impiego delle più aggiornate tecnologie nelle pavimentazioni sportive.
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Liverpool: nuovi piani per l’ampliamento dell’Anfield Stadium
Presentati i progetti aggiornati per il rifacimento dell’Anfield Road Stand; il futuro dell’impianto sarà da 61.000 persone. Lo stadio inglese, casa del Liverpool F.C., aveva già recentemente subito un’importante opera di ampliamento con i lavori sulla Main Stand del 2016-2017, che avevano portato la capienza totale a poco più di 54 mila posti a sedere. Alle consultazioni pubbliche del 2019 era stato presentato un progetto anche per la sezione di tribune opposta, denominata Anfield Road Stand, che prevedeva di aumentarne la capienza di 4.800 posti. Dopo che i lavori sono stati interrotti ad aprile, la Società ha deciso per un intervento ancora più sostanziale, per un investimento di 60 milioni di Sterline, che vede raddoppiare la superficie delle nuove tribune con un aumento di 7.000 sedute. La capienza massima dell’Anfield Road Stand diventerà quindi di 16.000 persone. Qualche preoccupazione arriva da parte dei residenti del quartiere, che lamentano una mancata attenzione nei confronti della viabilità in entrata e in uscita dallo stadio: non è chiaro, infatti, se siano già inserite a progetto soluzioni per garantire la mobilità dei residenti durante le manifestazioni, sportive e non, visto il potenziale aumento di afflusso di avventori. Nel nuovo progetto, inoltre, è stata inserita una struttura coprente che si estende all’esterno del perimetro dello stadio e si congiunge con quella, gemella, realizzata sulla Main Stand, con la funzione di proteggere l’area del piccolo parcheggio esterno lungo la via privata Anfield Road, che separa lo stadio da Stanley Park, e per questi lavori sarà probabilmente necessario chiudere la via al transito. La durata prevista dei lavori è di 18 mesi di cantiere, da distribuire nei periodi di inattività dello stadio. L’impianto potrebbe quindi essere completato nell’estate del 2024. (T.G.) Foto credits: Liverpool F.C.
Addio a Melwood: I “Reds” si trasferiscono all’AXA Training Centre
Inaugurato e ufficialmente in funzione, il nuovo centro di allenamento del Liverpool F.C. è costato alla società 50 milioni di Euro ed è uno dei più all’avanguardia al mondo. Dopo quasi 800 giorni di lavoro, chiaramente rallentato a causa della pandemia in corso, è entrato finalmente in funzione il nuovo AXA Training Centre: 9200 mq nella cittadina di Kyrby, alle porte di Liverpool, per la preparazione atletica sia della prima squadra che della Liverpool Accademy, la squadra giovanile del club inglese. L’esigenza di abbandonare il centro di Melwood arrivava proprio dalla mancanza di spazi per l’ampliamento, che limitava le possibilità di allenamento e crescita dei giocatori come dei tecnici. L’impianto, firmato KSS Architects, comprende tre campi da calcio a 11 in erba sintetica, una piscina, campi da padel, oltre a diverse strutture per la preparazione fisica come la sala per l’allenamento dei portieri, la stanza per l’idroterapia e la camera ipobarica. Sono presenti, fra l’altro, gli uffici e le sale riunioni per la Società, studi televisivi e sale per le conferenze stampa, uno spogliatoio per la prima squadra e uno per le giovanili. Tutte le strutture sono caratterizzate da una linea forte e quadrata, in contrasto con le linee curvilinee e gli spazi allungati del centro di Melwood, che nell’aspetto viene rinforzata dall’uso massiccio del legno a colorazione naturale come elemento portante e al tempo stesso alleggerita dalle ampie vetrate, che permettono di sfruttare la luce naturale anche nelle giornate, non proprio solari, tipiche del clima britannico. All’esterno della struttura, poi, è stata installata una “capsula del tempo” che verrà aperta fra 50 anni: al suo interno sono stati lasciati, fra le altre cose, una lettera ai futuri fan, un programma dell’incontro di Premier League Liverpool-Chelsea di luglio, una maglia della finale di Champions 2019 autografata dalla rosa e un omaggio a chi perse la vita a Hillsborough. (T.G.) Foto credits: Liverpool F.C.
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Lo stadio “Ciutat de València” si rifà il look
Foto credits: Levante UD
L’impianto, situato nella zona nord della città spagnola, è stato fondato nel 1969 e da allora è sempre stato utilizzato per le partite in casa del Levante UD, seconda squadra valenciana per seguito ma prima per anno di fondazione. La società, che nel massimo campionato di Spagna ha affrontato appena 15 stagioni, arriva da un periodo di relativa crescita, frutto di risultati sportivi discreti oltre che di un piano ragionato di sviluppo del brand, e ha deciso per la riqualificazione del proprio stadio come parte integrante di questo progetto. I 24.000 posti a sedere del Ciutat de València infatti, pur essendo in qualche modo specchio della minore rilevanza del club rispetto al València CF, erano sufficientemente adeguati alle esigenze della Liga, e al tempo stesso contenuti in un alveo dalle dimensioni compatte e con le gradinate a ridosso del campo: un’ottima base di partenza per la realizzazione di un impianto funzionale e al passo coi tempi.
I lavori Lo stadio ristrutturato, aperto a staff e giocatori dall’8 di Novembre 2020, ha subito 8 mesi di lavori a singhiozzo, iniziati nell’estate del 2019 e interrotti a marzo a causa Covid. Oggi si presenta con una copertura per tutti i posti a sedere leggera e poco invasiva, soprattutto per quanto riguarda l’impatto visivo della struttura dall’esterno, e con un nuovo impianto di illuminazione da 242 fari necessari fra l’altro ad agevolare le riprese in 4k, come espressamente richiesto dalla Liga spagnola, che da tempo lavora per potenziare la spettacolarizzazione e la televisività degli incontri calcistici. Sempre a questo scopo la società del Levante UD, unico finanziatore dei 30 milioni di euro che sono stati stanziati per il progetto, ha fatto installare due nuovi maxi schermi e un sistema di diffusione audio di ultimissima generazione. Nei prossimi mesi è previsto il completamento di un tetto apribile, simile a quello costruito nel Nuevo San Mamés di Bilbao, che permetterà di lasciare aperto solo un loculo sopra il centro del campo, e sulla cui struttura potrà essere installata una telecamera 4k per le riprese zenitali. Inoltre è previsto il rinnovamento di tutti gli spazi interni dello stadio, dagli spogliatoi alle aree ristoro. (T.G.)
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di un’idea innovativa, che si avvicina alle pratiche della “scuola nella natura” che si sono diffuse sempre di più dal Nord Europa in poi. “Al pensiero, alla pedagogia, stiamo aggiungendo le strutture, nella convinzione che, al di là del momento contingente, l’ambiente e la natura debbano essere sempre più esperienze e materie di studio e di vita”.
Rimini Si allarga la rete delle strutture sportive e ricreative outdoor Dalla scorsa estate il Comune si è visto impegnato su più fronti per dotare la città di nuove aree sportive all’aperto e per potenziare l’outdoor education. Nel periodo estivo a Rimini si è condotto un periodo di sperimentazione per una rete di impianti e strutture per lo sport e l’attività fisica e ricreativa outdoor diffusi sul territorio, unitamente a interventi di fruizione naturale, per asili e scuole dell’infanzia.
Al di là del momento attuale, il Comune ha scelto di investire sul territorio con strutture outdoor per l’educazione e lo sport, sempre più al servizio dei cittadini.
Rimini Open Space: nuovi spazi per muoversi all’aperto Con il completamento di interventi di riqualificazione e manutenzione programmati dall’Amministrazione, come quelli che hanno interessato i campi da basket e calcio a cinque in via Cuneo, gli sportivi di qualsiasi età,
sempre più auspicabile, anche nel periodo autunnale e invernale. Il Comune di Rimini ha investito risorse e continuerà a investirne per potenziare questa rete impiantistica di Rimini-open-space, unendo anche i propri sforzi, laddove possibile, con i privati. Due i progetti che sono in corso di studio, probabili candidati ai contributi dello Sport Bonus: il playground del parco Marecchia e il campo da calcio in via Bramante. Contestualmente, al ben noto Parco del Mare sono previste nuove aree attrezzate per lo sport, per rendere il waterfront più attrattivo per i turisti e per offrire ai cittadini altre palestre a cielo aperto, utilizzabili in ogni stagione. Proprio al Parco del Mare la scorsa estate è stata inaugurata la prima palestra “a cielo aperto”, grazie alla sinergia tra Comune, Dipartimento QUVI, Agenzia Piano Strategico, Wellness Foundation, Unirimini spa e Around Sport srl. “Un’isola dentro un progetto grande”, l’ha definita il sindaco Andrea Gnassi. Il pubblico può allenarsi e tenere traccia della propria attività fisica grazie all’app Wellness Valley, che informa anche sulle opportunità della Romagna per mantenersi attivi, tra parchi, itinerari ciclabili ed eventi.
Outdoor education: educare recuperando il contatto con la natura
professionisti e amatori hanno potuto continuare ad allenarsi in piena sicurezza, cogliendo le opportunità che il territorio offre. Ancora oggi, con le sempre più stringenti restrizioni, dopo la riapertura delle scuole e delle palestre e la loro progressiva chiusura, proseguire le attività outdoor rimane una scelta
Sul fronte dell’outdoor education, il Comune sta realizzando importanti interventi come nuovi gazebo e strumenti per la fruizione in sicurezza dei giardini e percorsi sensoriali. Sono stati stanziati circa 70mila euro per asili e scuole dell’infanzia, con interventi che si inseriscono in un progetto volto a recuperare il contatto con la natura per i più piccoli. Come ha affermato l’assessore ai servizi educativi del Comune, si tratta
Sesto S. Giovanni (Mi) Città Europea dello Sport 2022 La città ha ricevuto il prestigioso riconoscimento di Città Europea dello Sport 2022, ufficializzato da una lettera firmata e indirizzata dal presidente di ACES Europe, Gian Francesco Lupattelli, al sindaco Roberto Di Stefano. Come spiegato dalla commissione del Volontariato e della Salute per la valutazione finale, Sesto San Giovanni si è dimostrata un ottimo esempio per la promozione della salute e per l’inclusione delle disabilità attraverso lo sport, e per la promozione di politiche per il miglioramento degli impianti sportivi e il supporto ad attività ed eventi. Precedentemente, sempre nel mese di novembre, sono stati organizzati gli Stati Generali dello Sport in Comune, con la presentazione del logo e sei Tavoli di Lavoro coordinati dai membri della Consulta dello Sport. Per quanto riguarda il binomio sportsalute, Sesto San Giovanni ha aderito alla rete internazionale delle Città Sane, promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che mette in rete le buone prassi dei Comuni promotori di corretti stili di vita. Dal 2019, inoltre, Sesto è stata inserita nella rete WHP Workplace Health Promotion di Regione Lombardia (“Comune luogo che promuove salute perché porta avanti buone pratiche di promozione della salute e dei corretti stili di vita per tutti i suoi circa 580 dipendenti”). Le buone pratiche del primo anno hanno riguardato gli ambiti dell’attività fisica e dell’alimentazione. Quelle del secondo, già avviate, riguardano il contrasto al fumo e alle dipendenze.
che. Il Comitato Italiano Paralimpico ha partecipato agli Stati Generali dello Sport dando un importante contributo al Piano delle politiche Sportive che, di fatto, ha inserito l’abbattimento progressivo delle barriere architettoniche nelle palestre e negli impianti sportivi. Questo impegno verrà garantito dall’approvazione del PEBA (Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche) che al momento è in fase di progettazione condivisa con la città. Al momento le barriere sono già state eliminate o sono in fase di eliminazione nei seguenti impianti: Centro sportivo Falck tennis, Stadio Breda, Centro sportivo Dordoni, Palasesto /Palazzo del ghiaccio, Piscina De Gregorio, Piscina Olimpia, Complesso polifunzionale sportivo Carmen Longo.
Milano Sport e street art fianco a fianco nelle strade meneghine Si è concluso l’evento Street Art Experience di Milano promosso da Wiko e Adidas, che ha portato giovani street artist a colorare spazi di playground della città metropolitana. Lanciato su internet e svoltosi in concomitanza con l’edizione annuale dell’Adidas Playground League, il progetto ha lo scopo di legare l’arte urbana allo sport e di creare spazi di condivisione e crescita, che portino allo sviluppo di una comunità vivace e legata al territorio. La Street Art Experience edizione 2020, che gli organizzatori avevano previsto per giugno e hanno dovuto posticipare per ovvie ragioni, ha visto coinvolgere due volti noti del panorama street art italiano, Manu Negra e Art Of Soul Crew, e due ragazzi reclutati attraverso una campagna di scouting sui social media, Drew Nori e Judy Rhum, con il compito di realizza-
Per quanto riguarda l’inclusione, verrà avviato anche il sitting volley e, entro l’anno della candidatura, la città si prefigge di ampliare ulteriormente la presenza delle discipline paralimpi-
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re due opere originali per altrettanti luoghi sul territorio comunale. Partendo dal concept di città in evoluzione Manu Invisibile ha dipinto, con il supporto di Drew Nori, il playground di via Sammartini presso il Comitato Parcheggio Sammartini 31. Tre parole, affiancate a “scene milanesi”, decorano i tre cerchi del campo da basket che affianca la Stazione Centrale: SEQUENZA al fianco del bosco verticale di Boeri, POTENZIALE simboleggiato dal rosone del Duomo di Milano e DISCIPLINA rappresentata da uno scorcio delle famose balconate di Zaha Hadid. Nei pressi del playground di via Lessona, invece, sul muro di ingresso dell’Associazione Quarto Oggiaro Vivibile, il collettivo artistico Art of Sool e Judy Rhum hanno rap-
attrezzature inclusive e pavimentazione anti trauma. Il progetto comprende infine le opere di adeguamento dei servizi igienici, esistenti ma inutilizzati, rendendolo accessibile anche con la carrozzina. L’intero cantiere si svolgerà nel pieno rispetto del patrimonio arboreo del
giardino; non a caso, a seguito di una specifica relazione tecnico agronomica, per salvaguardare un esemplare di Araucaria embricata si è scelto di spostare l’area giochi in una zona adiacente a quella originaria. Il quadro economico ammonta a 100.000 euro.
presentato la città di Milano con un’opera dall’aspetto quasi di cartoon, all’interno della quale hanno inserito riferimenti milanesi quali i Navigli, il Pirellone, ma anche il celebre risotto milanese. (foto e testo, T.G.)
Bordighera (Im) Gli spazi verdi dei Giardini Lowe diventano inclusivi E’ stato approvato il progetto esecutivo per l’intervento di abbattimento delle barriere architettoniche lungo i principali percorsi del parco e relativi servizi all’utenza, ed è già stata avviata la procedura per la gara d’appalto. Il progetto ha l’obiettivo di rendere il parco pienamente accessibile anche per le persone con ridotte capacità motorie, nonché a passeggini e carrozzine. Saranno dunque realizzati percorsi pavimentati che agevoleranno la fruibilità dei giardini, attualmente scarsa a causa della finitura dei viali in ghiaia, e verrà creata un’area attrezzata accessibile all’ombra degli ulivi, con nuove panchine ed un tavolo in legno a disposizione per le attività all’aperto sia degli anziani che dei bambini. Prevista, fra le altre cose, la realizzazione di un parco giochi con
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Un project financing per la piscina di Cefalù Sul portale comunale e sul Consorzio CEV è stato pubblicato l’avviso esplorativo per la ricerca di operatori economici interessati a presentare proposte progettuali mediante project financing ex art. 183 D.lgs 50/2016 per la concessione mista di lavori e servizi per la costruzione e gestione di una piscina comunale.
Cantù (Co) La pallacanestro avrà il suo palasport, e non solo Sorgerà entro la stagione sportiva 2023-2024 il nuovo palazzetto dello sport per Pallacanestro Cantù, presentato in ottobre alla stampa. Sarà un progetto sostenibile e moderno, che permetterà alla squadra di tornare a giocare “in casa”. Il palasport di Cantù è il cuore del piano di sviluppo quinquennale 20202025 presentato dalla società sportiva, frutto di due anni di lavoro con la collaborazione dell’Istituto per il Credito Sportivo, della Federazione Italiana Pallacanestro e della Lega Basket.
Durante la presentazione alla stampa, il presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo ha rimarcato l’importanza di questo progetto per la crescita del club, che potrà dotarsi di una struttura “all’altezza della propria storia”. Un progetto flessibile, ad alta tecnologia, che promette di essere sostenibile e funzionale, sia dal punto di vista sociale, sia da quello ambientale e finanziario. “In questo progetto non ci stiamo limitando al consueto ruolo di ente finanziatore ma forniamo un valido supporto anche nella progettazione e realizzazione dell’opera”. È stato il presidente di Legabasket, Umberto Gandini, a parlare di piani di sviluppo a lungo termine, capaci di “superare il concetto di programmazione quotidiana”. Il nuovo palasport sarà la conferma di come le “società possono progettare il loro futuro, grazie anche alle risorse e agli strumenti che lo Stato mette a disposizione”.
Qualche dato sul futuro palasport di Pallacanestro Cantù La nuova casa della pallacanestro canturina costerà circa 15,5 milioni di euro e ospiterà partite di basket, volley e basket in carrozzina; avrà una capienza massima di 5200 posti a sedere.
Pallacanestro Cantù, storia della “Regina d’Europa” La società canturina, fondata nel 1936, debutta in serie C durante la Seconda Guerra Mondiale, passando poi alla serie A nel 1953. L’era degli Allievi inizia con Aldo Allievi nel 1956 che porta Pallacanestro Cantù verso un periodo di grande sviluppo; negli anni Settanta la società arriva ai massimi livelli in Italia e in Europa. Nella primavera del 1982 Cantù diventa campione d’Europa, bissando la vittoria anche nel 1983; la “Regina d’Europa” ritorna in Eurolega nel 2011 sotto la presidente Anna Cremascoli. Nell’estate del 2014 un gruppo di 8 soci affianca nella conduzione del club la presidente: per la prima volta i tifosi diventano direttamente protagonisti della vita del club acquistando a loro volta, attraverso la srl Tutti insieme Cantù il 10% delle quote. Nel novembre 2018, dopo aver rischiato di sparire per mancanza di fondi, il patron Dmitry Gerasimenko cede il 100% delle quote all’azionariato popolare biancoblu, Tutti insieme Cantù srl: Pallacanestro Cantù passa quindi nelle mani dei canturini. Come ha affermato Roberto Allievi, attuale presidente di Pallacanestro Cantù, durante la conferenza stampa di presentazione, la società ha ora dato avvio a un nuovo modello di gestione, proiettato verso un cambia-
mento della cultura sportiva. vElemento essenziale sarà l’apporto di Cantù Next, società formata da un gruppo di imprenditori che, insieme a Pallacanestro Cantù, si occuperà della costruzione del palasport.
Con l’aggiudicazione sarà possibile avviare i lavori per realizzare: vasca coperta semi-olimpionica a 8 corsie con profondità indicativa di 180 cm e temperatura 28 gradi; vasca per bambini 8,20x8,20, con profondità fino a 120 cm, temperatura 32 gradi e accesso diretto; vasca idromassaggio 4,20x3,00 con profondità fino a
Cefalù (Pa) Project financing per la piscina a Dietro Castello Con la pubblicazione dell’avviso esplorativo per la ricerca di operatori economici interessati a presentare le proprie proposte, si avvia la procedura di project financing per la costruzione della nuova piscina comunale della cittadina palermitana.
70 cm, temperatura 32 gradi e accesso diretto; zona umida con percorso Kneipp, sauna, docce emozionali, cabina massaggi, servizi e spogliatoi. La piscina comunale è stata inserita nell’ambito individuato dal Piano Regolatore generale come “Aree di pubblica utilità” in località Dietro Castello, a est di Cefalù. L’ammontare dei lavori previsti è pari a 1.967.000 euro, mentre l’importo presunto della concessione è di 6 milioni, IVA esclusa.
Sarà un impianto natatorio complesso quello che nascerà in località Dietro Castello, a est della città di Cefalù, in provincia di Palermo, in una zona in cui sono attualmente presenti altre strutture sportive, tra cui campi da tennis e palestra. Il project financing è stato avviato grazie alla recente chiusura di una procedura di dissesto con il risanamento dei conti comunali: si apre così una nuova fase di realizzazione di infrastrutture a beneficio dei cittadini di Cefalù e, naturalmente, dei turisti.
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I costi di gestione e la manutenzione ordinaria dell’immobile e dell’intera area (14 mila metri quadrati) per la durata della concessione saranno a carico del concessionario; all’Amministrazione dovrà essere riconosciuto un canone annuale pari ad almeno 12 mila euro oltre IVA, che sarà messo a base di gara in fase successiva. Sarà scelta la proposta progettuale maggiormente rispondente all’interesse pubblico, il cui proponente sarà denominato promotore. In fase suc-
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cessiva, per individuare il concessionario, il Comune procederà a indire una gara, a cui base sarà posta la proposta presentata dal promotore: il diritto di prelazione sarà a favore del promotore, che potrà adeguare la propria proposta a quella aggiudicata più conveniente
Milano Il quarto parco inclusivo del progetto “Gioco al Centro” È stato inaugurato a fine settembre preso i giardini Ezio Lucarelli al quar-
tiere Feltre un ulteriore tassello del progetto “Gioco al Centro - Parchi gioco per tutti”, avviato nel 2018 da Fondazione di Comunità Milano, insieme al Comune di Milano con l’obiettivo di realizzare aree attrezzate accessibili con giostre e giochi inclusivi nei parchi pubblici dei 9
Palermo Il Parco dei Suoni sarà un nuovo spazio inclusivo per la città Grazie a Vivi Sano Onlus, promotore del progetto, e Istituto dei Ciechi Florio e Salamone, il quale ha messo a disposizione gli spazi che saranno oggetto di riqualificazione, sorgerà a Palermo un nuovo centro sportivo polifunzionale inclusivo. Il progetto per il Parco dei Suoni, in qualche modo estensione del Percorso dei Suoni già presente all’interno della sede dell’Istituto dei Ciechi Florio e Salamone, prevede la realizzazione di uno spazio per la pratica sportiva e l’attività motoria in sicurezza, oltre che per attività di interazione mirata con golden retriever, e sarà accessibile a tutti. L’idea, come nel caso del Parco della Salute al Foro Italico, è quella di creare uno spazio per la crescita, lo svago e l’integrazione sociale di tutti. I lavori sono stati affidati attraverso un bando nazionale, allo Studio Provenzano Architetti Associati, verranno completati nei primi mesi del 2021, e comprendono azioni di riqualificazione ad impatto ambientale zero che tengono conto della grande importanza architettonica e storica della sede in questione, oltre ad interventi sul verde degli spazi esterni, come la piantumazione di 10 nuovi alberi che si farà il giorno 21 di novembre, Giornata Nazionale degli Alberi. La gestione e amministrazione generale del Parco dei Suoni sarà in carico a Vivi Sano Onlus, che nei prossimi mesi metterà anche in rete le attività socio-educative che avranno luogo nel parco, e le associazioni che se ne faranno carico.
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S. Nicolò d’Arcidano (Or) Nuovo bocciodromo in città
Municipi della città. Il progetto Gioco al Centro – Parchi Gioco per Tutti è un’iniziativa della Fondazione Comunità di Milano che, con la collaborazione di diverse realtà e istituzioni, si prefigge la creazione, in ciascuno dei 9 Municipi milanesi, di uno spazio giochi attrezzato in modo creativo, libero e multifunzionale, adottando soluzioni specifiche per ciascun contesto, ma sempre con un approccio finalizzato ad una maggiore inclusione, secondo un percorso progettuale curato da Fondazione Housing Sociale. Le prime tappe di questo progetto sono state i Giardini Montanelli nel 2018, i Giardini di Villa Finzi e quelli di via Martinetti nel 2019; è prossima l’inaugurazione dei giardini di piazza Paci. Il parco giochi accessibile presso i Giardini Ezio Lucarelli, all’interno degli alti condomini di via Feltre, non lontano dal Parco Lambro, occupa una superficie di circa 800 mq. I giardini (intitolati nel 2012 alla memoria del Brigadiere dei Carabinieri Ezio Lucarelli) sono attrezzati con diversi punti gioco, e quello inaugurato lo scorso 27 settembre nasce dalla ristrutturazione di un’area giochi esistente. L’impianto è organizzato in tre aree con diverse modalità di fruizione: una per i più piccoli, una per i più gradni, e un’area per il gioco creativo. Realizzato su disegno, nell’area creativa, il teatrino-laboratorio di cucina, in calcestruzzo, concepito per essere una piccola quinta teatrale ma anche un tavolo a due altezze per una possibile cucina-gioco, accessibile a tutti. Il progetto Gioco al Centro - Parchi gioco per Tutti oltre a realizzare gli spazi e le strutture gioco promuove la cultura del rispetto per la disabilità; al progetto sono infatti collegate attività educative e di sensibilizzazione nelle scuole e un programma di
iniziative di animazione nel nuovo spazio gioco volte a rafforzare le reti di solidarietà presenti sul territorio. È infatti prevista una collaborazione con l’associazione Campo Teatrale, che avrebbe attivato laboratori teatrali nelle scuole del Municipio portando nel parco spettacoli ed eventi inclusivi, progetto che dovrà fare i conti con le limitazioni dovute oggi all’emergenza sanitaria. Ricordiamo che al progetto partecipano, oltre ai soggetti già citati, anche: Associazione onlus L’abilità, Anffas Milano, Inter Campus, Pio Istituto dei Sordi, Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare, Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti. (Testo e foto: B.G.)
Rimini Nuovo parquet alla palestra Briolini Nel mese di ottobre è stata inaugurata la rinnovata palestra Briolini di San Giuliano, con parquet in legno per basket e pallavolo. Il progetto di rifacimento della pale-
stra Briolini di San Giuliano a Rimini è stato eseguito dall’amministrazione comunale tramite la società in-house Anthea, per una spesa complessiva di 55 mila euro. Nel dettaglio, è stata rifatta la pavimentazione sportiva con posa di parquet in legno massello da 22 millimetri, certificato FIBA per il gioco del basket e della pallavolo. La nuova pavimentazione risponde anche ai
requisiti tecnici antincendio. Contestualmente le aree da gioco del basket - centrocampo e bordo campo - e le pareti interne della palestra sono state dipinte di rosso. Nell’intervento di sistemazione della palestra, gli infissi esterni sono stati sottoposti a manutenzione straordinaria.
Sono stati completati i lavori al bocciodromo comunale, che ospita due piste per il gioco, un’area spettatori e i servizi. La struttura è formata da un corpo centrale da 35 metri per 11, e alto più di 5 metri. Si tratta di un impianto sportivo inclusivo, pensato per accogliere anche persone diversamente abili, che completa l’offerta sportiva del territorio comunale, che comprende la palestra, i campi da calcio, calcetto, beach volley e tennis.
Rimini
Sesto S. Giovanni (Mi)
Avviata la progettazione del parco inclusivo in via Rodriguez
Ripartiti i lavori alla piscina De Gregorio
Grazie all’accordo pubblico-privato, sarà realizzato un parco pubblico di circa 4700 metri quadrati, per sperimentare divertimento e sport senza barriere. Il Comune di Rimini ha raggiunto un accordo con il privato nell’ambito delle opere di urbanizzazione in corso di realizzazione legate al piano particolareggiato di via Rodriguez, per realizzare un parco inclusivo sull’esempio di quello inaugurato nel 2016 in piazzale Fellini. Oltre al parco giochi, attualmente in fase di progettazione, nell’area verde sarà realizzato un campetto da calcio e una parte andrà a integrare la corte esterna della scuola elementare e materna di via Macanno. I lavori per il parco giochi inclusivo di via Rodriguez rientrano nelle opere di urbanizzazione del piano che saranno messe in cantiere a breve, con la conclusione prevista nel 2021. Come ha dichiarato Roberta Frisoni, assessore alla gestione e pianificazione del territorio, il parco inclusivo “sarà dotato di attrezzature in grado di consentire a tutti i bambini e ragazzi di divertirsi in piena sicurezza, senza barriere e senza ostacoli anche per chi ha disabilità fisiche e sensoriali”.
Sono ripartiti i lavori alla piscina coperta De Gregorio in via Saint Denis, per una durata di 3-4 mesi Le lavorazioni prevedono una ristrutturazione delle strutture esistenti e un ampliamento complessivo: sull’impianto verranno eseguiti lavori di adattamento antisismico, mentre saranno aggiunte due nuove piscine, una da 7x5 metri e una da 5x10 metri e una
L’accordo stipulato dall’Amministrazione Comunale per la realizzazione del nuovo parco in via Rodriguez fa parte di un lavoro svolto dagli uffici dell’urbanistica sulla pianificazione attuativa che in diversi casi negli ultimi anni ha visto la necessità di affiancare o sostituire i privati per sbloccare o completare opere di urbanizzazione e opere pubbliche.
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palestra. “Presto i sestesi potranno riavere un impianto moderno, sicuro ed efficiente, con una piscina da 25 metri e due più piccole in grado di accogliere più utenti rispetto al passato, con un forte impatto anche sui comuni limitrofi al nostro”, ha commentato il sindaco Roberto di Stefano. I lavori, condotti dall’azienda Artedil, fanno capo alla società H20 Sesto e prevedono nel dettaglio: il miglioramento degli spazi per servizi, il rinnovamento e la manutenzione degli ambienti interni ed esterni, l’adeguamento normativo e funzionale di tutta la struttura, la manutenzione di tutti gli ambienti, interni ed esterni, l’ampliamento della struttura natatoria per incrementarne la ricettività. Saranno aggiunti nuovi parcheggi e adottate misure di contenimento dei consumi energetici e dei costi di gestione.
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Sesto S. Giovanni (Mi) Un piccolo parco inclusivo per la cittadina lombarda Il quartiere Cascina Gatti di Sesto san Giovanni, non lontano dall’uscita della tangenziale Est di Milano, comincia ad acquisire una connotazione più urbana anche in quelle frange che fino ad oggi erano state dei lembi residui inutilizzati o con attività dismesse. L’area compresa tra via Partigiani e via Martesana è in corso di riqualifica-
zione, e il primo lotto comprende un nuovo punto McDonald’s con parcheggio e un piccolo parco giochi. L’inaugurazione è avvenuta domenica 15 novembre, alla presenza del Sindaco Roberto Di Stefano, che dichiara: “Laddove c’era un’area dismessa, oggi c’è anche un parchetto inclusivo, il primo di Sesto San Giovanni; è uno spazio a disposizione di tutti, accessibile anche ai bimbi con disabilità, senza barriere architettoniche e con giochi studiati per loro, per il quale ci siamo fin da subito attivati per trasformarlo in realtà”. La piccola area giochi comprende un castello accessibile, un’altalena e un gioco a molla biposto; il tutto posizionato su un’ampia e soffice superficie antitrauma. Il lotto appena completato comprende un primo tratto della pista
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ciclabile di via Martesana, mentre con il completamento del secondo lotto si disegnerà la ciclabile fino al confine del vicino Parco Media Valle del Lambro. (Testo e foto: B.G.)
Bologna Le riqualificazioni in città Si sono conclusi i lavori ai campi da basket e pallavolo che hanno completamente rinnovato uno spazio sportivo molto apprezzato, la prima di una serie di riqualificazioni previste nei luoghi dello sport cittadino. Con la nuova pavimentazione multistrato a base di resine acriliche e sistema multisport, i campi di basket e pallavolo del playground dei
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Giardini Margherita di Bologna hanno acquistato nuova vita, garantendo prestazioni di alto livello per tutti i giocatori outdoor. Si tratta del primo intervento di riqualificazione dei playground cittadini: come ha affermato l’assessore allo sport del comune di Bologna, Matteo Lepore, ci saranno altri interventi nei campi di basket, pallavolo e tennis a libera fruizione. “A breve inizieremo altri lavori di riqualificazione, in un piano articolato che porterà a una migliore fruibilità dei luoghi dedicati allo sport in città”.
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Sono poi in corso di realizzazione i lavori per rigenerare il campo di basket del Centro sportivo Pertini. A breve inizierà la manutenzione stra-
Lunetta Gamberini, dove la riqualificazione interesserà i campi da basket, da pallavolo e i due campi da tennis. Ancora in primavera sarà riqualificata la pista di atletica del centro sportivo Arcoveggio.
erba esistente. Si è dotato il centro sportivo di un nuovo campo da gioco outdoor, riqualificando nel contempo gli spazi
Castel Maggiore (Bo)
Il colore del campo è stato progettato da Truly Design Studio sulla base delle indicazioni del comune e dei frequentatori delle strutture sportive.
Il nuovo campo da basket e green volley ordinaria del centro sportivo Barca: i lavori prevedono la copertura degli spogliatoi a servizio del rugby e la sistemazione delle recinzioni. Nel 2021, tra la primavera e l’estate, sono previste diverse riqualificazioni: i campi da basket Andrea Moneta, Otello Stefanini, del Giardino Fava, del Giardino Penazzi, del Fondo Comini, del Parco Mauro Mitilini, in Parco Europa, in Piazza dell’Unità e nella
lificazione del parco in erba da pallavolo; realizzazione di una gradinata naturale; conservazione dell’habitat naturalistico. Il campo di basket è stato realizzato con materiali sostenibili e dotato di un impianto di illuminazione a intensità regolabile, per gestire e ridurre il consumo di energia elettrica.
A inizio ottobre è stato completato e aperto alla cittadinanza il nuovo campo da basket realizzato presso il centro sportivo di via Lirone a Castel Maggiore. Un progetto che ha permesso anche la riqualificazione del campo da pallavolo in erba naturale. Il progetto esecutivo, approvato dalla Giunta comunale a dicembre 2019, ha riguardato la realizzazione di un campo da basket e la riqualificazione del campo da pallavolo in
già esistenti e risolvendo in maniera non invasiva il problema della sosta e della visione degli eventi sportivi. È stata infatti realizzata una gradinata verde, ricavata su una collinetta artificiale.
Gli elementi del progetto di Castel Maggiore Sono stati eseguiti i seguenti interventi: realizzazione di un campo da basket regolamentare outdoor; riqua-
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La spesa complessiva per l’intervento, che completa un’ampia serie di realizzazioni e ammodernamenti nell’impiantistica sportiva cittadina, è stata di 180.000 euro, di cui 100.000 ottenuti tramite contributo regionale.
Prato I lavori per il polo sportivo di San Paolo Con un investimento previsto di più di 5 milioni di euro, il polo sportivo sarà costituito da due palestre adiacenti, una di proprietà comunale e l’altra provinciale, a servizio della scuola e della città. Un progetto frutto di una visione d’insieme su scuola, sport e città. L’area che si sta delineando in prossimità del grande polo scolastico di via Galcianese a Prato si configura come un polo sportivo polifunzionale
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per le scuole e l’intera città: includerà palestre e spazi ricreativi che potranno essere usati dal mattino alla sera. I lavori, che sono iniziati a fine agosto 2020, costeranno più di 5 milioni di euro, dei quali circa tre saranno investiti dalla Provincia - due ottenuti come finanziamento dal MIUR e un milione attinti dalle risorse proprie dell’Ente – e altri due saranno finanziati dal Comune di Prato.
Il progetto del polo sportivo Il centro sportivo che sta sorgendo vicino al polo scolastico di via Galcianese occuperà una superficie coperta di circa 3900 metri quadrati.
All’esterno sarà circondato dal verde, allo scopo di mitigare l’impatto visivo e ambientale dei blocchi di cemento. Tre i blocchi che caratterizzeranno la struttura: due palestre adiacenti e un blocco centrale che ospiterà gli spogliatoi (due per la palestra piccola e 4 per quella grande)e i servizi accessori. L’area più capiente, da 870 metri quadrati, di proprietà provinciale, sarà utilizzata dai ragazzi delle scuole e anche in orario extra scolastico; vi si potranno praticare pallavolo, pallacanestro, pallamano e calcio a cinque; una tribuna sarà in grado di ospitare fino a 500 spettatori e sarà integrata da alcune postazioni per disabili, permettendo all’impianto di ospitare competizioni agonistiche di pallacanestro livello
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Silver 1 e ginnastica a livello nazionale. La palestra più piccola, 580 metri quadrati, di proprietà comunale, sarà disponibile per tutti gli abitanti, oltre che per gli studenti in orario scolastico, per allenamenti, competizioni e attività ricreative. Avrà spazi per la ginnastica artistica e ritmica: una buca a 1,50 metri dal pavimento, riempita con materiale idoneo ad attutire i colpi e un’area con altezza interna libera pari a un minimo di 15 metri, per trampolino elastico.
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Le schede tecniche di TSPORT in questo numero
Strumenti per il progettista Nel periodico aggiornamento degli strumenti che Tsport e Sport&Impianti offrono ai progettisti, proseguiamo in questo fascicolo la pubblicazione delle schede riportanti gli standard dimensionali degli impianti sportivi, modificate in conformità con le ultime edizioni dei rispettivi Regolamenti federali. Nei Regolamenti attualmente in vigore non ci sono novità che riguardano dimensioni e tracciamenti per questi sport. Segnaliamo tuttavia che abbiamo modificato i disegni del calcio a sette, disciplina non dotata di uno standard unico, per la quale abbiamo adottato le misure e le segnature previste dalla LND per le gare di Quarta Categoria in sostituzione di quelle suggerite da altri organismi pubblicate in precedenza. Le schede degli standard dimensionali, oltre ad essere pubblicate in formato cartaceo in allegato alla rivista Tsport, sono accessibili sul portale Sport&Impianti (www.sporteimpianti.it), nella sezione “Strumenti per il progettista”, dove per ogni attività sportiva sono messi a disposizione tutti gli strumenti utili per uno studio di fattibilità del relativo impianto: le dimensioni, i regolamenti federali, i prezzi di massima in base ai principali prezziari italiani, una selezione delle aziende operanti nel settore, e gli articoli pubblicati sul portale relativi a impianti sportivi inerenti.
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26 40 93 III cop. 85 83 20 34 1 87 8 91 33 26 18 IV cop. 89 II cop. 2, 6 20 3
Tools for the designer In the regular updating of the tools that Tsport and Sport&Impianti offer to designers, we continue in this issue the updating of the sheets showing the dimensional standards of sports facilities, verifying their consistency with the latest editions of the respective Federal Regulations. In the Regulations currently in force, there is nothing new about the dimensions and tracks for these sports. We would like to point out, however, that we have modified the drawings of seven-a-side football, a discipline that does not have a single standard, for which we have adopted the measures and scores provided for by the LND for Fourth Category competitions in place of those suggested by other bodies previously published. The dimensional standards sheets, in addition to being published in paper format attached to the magazine Tsport, are accessible on the portal Sport&Impianti (www.sporteimpianti.it), in the section "tools for the designer", where for each sporting activity are made available all the tools needed for a feasibility study of the facility: the size, federal regulations, prices based on the main Italian prices, a selection of companies operating in the field, and the articles published on the portal related to sports facilities.
Standard dimensionali 1.5 Beach volley (sostituisce la scheda 801) 1.7 Bocce (sostituisce la scheda 793) 1.9bis Calcio a sette (sostituisce la scheda 189) 1.16 Football americano (sostituisce le schede 817-818) 1.20bis Hockey indoor (sostituisce la scheda 557) 1.21 Hockey su pista (sostituisce la scheda 558) 1.28bis Beach handball (sostituisce la scheda 811)
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