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anno XLIV - GENNAIO - FEBBRAIO 2019 - Poste Italiane S.p.A. Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 1 LOM/MI/4814 - Milano Roserio CMP - Euro 13,00

ISSN 1121-6913


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Tsport 325

| Anno XLIV SOMMARIO | Gennaio Febbraio 2019

PROGETTI projects 8

DI JOSEPH WOLFE ALTRI IMPIANTI COPENAGHEN (DANIMARCA) EDIFICIO SPORTIVO POLIFUNZIONALE A ØRESTAD

RUBRICHE topical columns 7

BRUNO GRILLINI OPINIONE IN FIERA NEL SECOLO XXI DI

Opinion / At the Fair in the 21st century

Other facilities / Multi-purpose sports facility in Ørestad City, Copenhagen Design: NORD Architects & Vilhelm Lauritzen Architects

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CESARE LINO PALAZZETTI E PALESTRE BIASSONO (MONZA-BRIANZA) NUOVO PALAZZETTO AL CENTRO SPORTIVO COMUNALE

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A CURA DI ALBANO MARCARINI TSTORIA VELODROMO MASPES-VIGORELLI

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REDAZIONE TECNICA LA BUONA PROGETTAZIONE NUOVO IMPIANTO NATATORIO ESTATE-INVERNO SUL LAGO DI LUGANO

DI

Halls and gyms / Biassono (Monza-Brianza) New building at the municipal sports centre Design: Studio 28architettura

A CURA DELLA

The good design / Project for a new summer-winter swimming facility on Lake Lugano Design: Studio Sdia Architetto Paolo Pettene

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BEA RISPOLI STADI E CAMPI DI CALCIO CESENA (FORLÌ-CESENA) ADEGUAMENTO DELLO STADIO “MANUZZI” PER GLI EUROPEI UNDER 21 DI

Stadiums and soccer fields / Cesena: Adaptation of the "Manuzzi" Stadium for the Under-21 European Championships Design: ing. Mario Spada

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ANGELO SENECI ARRAMPICATA TRENTO PALESTRA PER L’ARRAMPICATA BOULDER DI

Climbing / Trento - Bouldering Gymnasium Design: Sint Roc srl, Valerio Ballardini

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MARIA CARBONE ALTRI IMPIANTI MILANO LA RIQUALIFICAZIONE DEL VELODROMO VIGORELLI DI

Other facilities / Milano - Refurbishment of the Vigorelli Velodrome Design: ing. Emiliano Curi, STA Ingegneri Associati

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RICCARDO CONSOLI ALTRI IMPIANTI SELVA DI VAL GARDENA (BOLZANO) STAZIONE DELLA CABINOVIA IN CEMENTO E LARICE DI

Other facilities / Wolkenstein in Gröden (Bozen) Larch-lined cable car station Design: Perathoner Architects

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Year XLIV | CONTENTS | January February 2019

SPECIALE special 78

STEFANO LONGHI IMPIANTI ETICI / IMPIANTI SOSTENIBILI IL VALORE ETICO DELL’ARCHITETTURA SOSTENIBILE

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DI

BRUNO GRILLINI TSCAPE - ARREDO & PARCHI MILANO IL PARCO DELLA TORRE ALLA BICOCCA A CURA DI

Tscape - furniture & parks Milan: “Parco della Torre” at Bicocca District

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DI

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ECCO GLI STRUMENTI PER IL PROGETTISTA

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A CURA DELLA

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A CURA DI

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A CURA DI

BRUNO GRILLINI TSCAPE - ARREDO & PARCHI BANKSY: DALLA STRADA… AL MUSEO

TUTTOFIERE NOTIZIE

Design: AG&P greenscape

ALLEGATI appendixes

REDAZIONE I-XVI SCHEDE TECNICHE Standard dimensionali 1.8 bowling 1.35 polo 1.53 tiro con l’arco Federazioni e Leghe 12.40 FISR Skateboard Indici sistematici Tsport 15.9 Schede tecniche

SABINA ORRICO

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anno XLIV - GENNAIO - FEBBRAIO 2019 - Poste Italiane S.p.A. Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 1 LOM/MI/4814 - Milano Roserio CMP - Euro 13,00

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SABINA ORRICO REGIONI PROVINCE COMUNI

i SeiMedia - Sport&Impianti.it c Tsportmagazine f Sporteimpianti.it in copertina: US Bank Stadium, Minneapolis (USA) Progetto: HKS (2016) Pubblicato su Tsport 314

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In Fiera nel secolo XXI L’OPINIONE

di Bruno Grillini

C’erano una volta le fiere campionarie. Era il luogo dove si potevano osservare i nuovi prodotti dell’industria e dell’artigianato, che sarebbero entrati successivamente in commercio. S’intende, già da parecchi decenni le fiere campionarie hanno lasciato il posto a quelle specializzate: delle 205 fiere che si definiscono internazionali, nel calendario italiano del 2019, forse solo la storica Fiera de Levante di Bari, alla sua 83ma edizione, è ancora una “campionaria”. Ma con il nuovo secolo tutto è cambiato ancora una volta. L’avvento di Internet ha fatto sì che chiunque possa avere accesso dalla propria scrivania a qualunque informazione. Ecco quindi che - inevitabilmente - la

manifestazione fieristica intesa come puro spazio espositivo ha perso la sua utilità, dato che per conoscere prodotti e informazioni è possibile visitare direttamente i siti web delle aziende. Ma dopo un primo disorientamento, che ha portato alla disaffezione verso talune fiere tradizionali, o all’accorpamento di manifestazioni similari, il mondo fieristico ha trovato la sua nuova natura. Il cuore attrattivo dei servizi forniti non è più nella funzione di vetrina di prodotti, quanto nella opportunità di comunicare, ottenere dei feedback, studiare la situazione del mercato, stabilire legami che potranno continuare tutto l’anno, attraverso la rete, anche a fiera conclusa. Le informazioni su prodotti e prezzi sono già disponibili online, il blocco degli ordini e il campionario dei prodotti non sono più necessari, ma occorrono conoscenze e capacità di costruire relazioni; il valore aggiunto dell’evento fieristico sarà quindi dato dalle occasioni di conoscenza attraverso eventi, convegni, incontri, workshop e seminari, favoriti anche dalla possibilità di acquisire crediti formativi da parte dei partecipanti iscritti agli ordini professionali. Così, anche in risposta alla crisi economica globale partita alla fine degli anni ’00, le fiere di settore sono ripartite con nuovi modelli di business, e tornano ad offrire occasioni al di là del mondo virtuale che ne avrebbe potuto decretare l’estinzione.

Opinion

At the Fair in the 21st century Once upon a time there were general fairs. It was the place where you could see the new products of industry and craftsmanship, which would later enter into commerce. For several decades now, general fairs have been replaced by specialized trade fairs: out of the 205 fairs that are defined as international, in the Italian calendar of 2019, perhaps only the historic Fiera de Levante in Bari, at its 83rd edition, is still a "general" one. But with the new century everything has changed once again. The coming of the Internet has meant that anyone can have access to any information from their desk. This is why - inevitably - the fair as a pure exhibition space has lost its usefulness, given that to learn about products and information you can visit directly the websites of companies. But after an initial disorientation, which led to disaffection with some traditional fairs, or the unification of similar events, the exhibition world has found its new nature. Folla di visitatori all'entrata di porta Domodossola della Fiera Campionaria di Milano del 1937. Sul fondo una delle palazzine liberty già sede degli uffici dell'Ente Fiera Milano (Stabilimento Fotografico Crimella; Archivio Storico di Fondazione Fiera Milano).

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The attractive heart of the services provided is no longer in the function of product showcase, but in the opportunity to communicate, get feedback, study the market situation, establish links that can continue throughout the year, through the network, even at the end of the fair. The information on products and prices are already available online, the block of orders and the sample of products are no longer necessary, but you need knowledge and ability to build relationships, the added value of the fair will therefore be given by the opportunities for knowledge through events, conferences, meetings, workshops and seminars, also favored by the opportunity to acquire training credits from participants enrolled in professional orders. Thus, also in response to the global economic crisis that began at the end of the 00's, the trade fairs have restarted with new business models, and return to offer opportunities beyond the virtual world that could have decreed its extinction.

A destra, la stessa palazzina, ora sede di Fondazione Fiera Milano, conservata nell’ambito del quartiere Citylife sorto oggi sull’area storica della Fiera dopo il suo trasferimento nel sito di Rho-Pero (Foto BG-Sport&impianti).

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ALTRI IMPIANTI OTHER FACILITIES

Copenaghen (Danimarca)

Edificio sportivo polifunzionale a Ørestad di Joseph wolfe foto di Adam Mørk

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Un piccolo edificio pubblico, completamente accessibile, nel quartiere di nuova urbanizzazione in cui sorge anche la Royal Arena (Tsport 323), è stato progettato in stretta collaborazione con gli utenti, con lo scopo di favorire soprattutto attività sportive informali.

Nella foto panoramica, l’edificio pubblico realizzato al piede del massiccio insediamento residenziale pianificato ai margini della campagna. Sullo sfondo, a destra, si intravvede la Royal Arena. Qui sopra, schizzi che rappresentano l’evoluzione dell’idea progettuale. In the panoramic photo, the public building built at the foot of the massive residential settlement planned at the edge of the countryside. In the background, on the right, one can see the Royal Arena. Above, sketches representing the evolution of the design idea.

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In questa pagina, planimetria generale del centro sportivo. Nella pagina a lato, prospetti/sezione; nella foto, l’esterno caratterizzato da vetro e legno.

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On this page, general layout of the sports centre. On the page to the side, elevations/sections; in the photo, the exterior characterized by glass and wood.

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Questo edificio polifunzionale, a Ørestad City – quartiere periferico di Copenhagen - è anche il più piccolo edificio pubblico di questa zona di recente sviluppo, e vuole essere un punto di riferimento per creare una comunità più sociale all’interno delle enormi strutture edilizie e dei lunghi viali disegnati sulla carta per creare dal nulla la città di Ørestad. Il Multi-purpose Sports and Community Facility è stato sviluppato attraverso un processo basato sulla collaborazione con un gruppo dedicato di utenti, stakeholder locali e abitanti per soddisfare le specifiche esigenze locali. Durante un processo aperto nella fase iniziale e di sviluppo, gli architetti hanno organizzato dei workshop in cui gli utenti hanno elaborato delle priorità di attività e funzioni. L'edificio è aperto notte e giorno al pubblico, alle scolaresche e ai club sportivi locali ed è suddiviso in aree riscaldate e non riscaldate; la parte non riscaldata comprende i più grandi spazi multifunzionali per diverse attività come il basket e il floorball (o unihockey), e dove è presente anche una breve parete per bouldering; mentre nella parte riscaldata si trovano gli spazi per la danza, lo yoga, le arti materiali o gli esercizi a terra per gruppi più piccoli. L'edificio non dispone di personale e tutte le attività e gli eventi sono organizzati e tenuti dagli utenti stessi, siano essi organizzati in gruppi o iniziative private. Le dimensioni dei diversi spazi intorno ai campi hanno forma irregolare e rompono le convenzioni per stimolare e invitare i non professionisti a fare sport e rendere gli spazi una sorta di "campi di negoziazione". Questo è stato fatto deliberatamente per prevenire le rivendicazioni di spazio e impedire all'élite di dominare le strutture che si possono trovare altrove. Il pavimento si differenzia tra cemento nelle aree principali e gomma nel piccolo spazio per la danza, lo yoga e gli altri movimenti morbidi con un più alto grado di contatto con il pavimento. Questa è l'unica stanza con accessibilità limitata e materiali che richiedono maggiore attenzione. Altrimenti i materiali sono abbastanza robusti e possono accogliere molte persone senza subire danni eccessivi. A differenza degli edifici circostanti, l’ingresso della struttura polifunzionale si affaccia su Ørestad Boulevard, incontrando e accogliendo così la gente del quartiere al piano terra. Inoltre, l'edificio si distingue per il tetto verde e i materiali lignei dell’involucro. È costruito come una struttura leggera che accoglie, e rappresenta l'imprevedibilità in un’area urbana altrimenti completamente pianificata. L'involucro è leggero in corrispondenza delle zone non riscaldate e non soddisfa gli stessi requisiti tecnici dell'edificio in presenza di interni riscaldati. Le forme a ventaglio sottolineano che l'edificio è costituito da diverse funzioni o attività sportive che vengono portate ad incontrarsi all’interno. Il rapporto con il parco circostante sottolinea il carattere inclusivo e accessibile dell'edificio, che non ha un retro, ma una lunga striscia ininterrotta

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Ørestad, un quartiere pianificato sulla carta Risale al 1947 il piano urbanistico di matrice statale che ha pianificato lo sviluppo della capitale danese controllando l’urbanizzazione delle periferie lungo gli assi stradali e ferroviari intercalati da ampie zone verdi (il “Finger Plan”). Lo sviluppo lungo le “dita” del piano ha portato, dal dopoguerra, alla costruzione di circa 240.000 nuove unità abitative, seguendo i principi modernisti di Le Corbusier tra razionalizzazione e industrializzazione dell'edilizia abitativa. Ma i collegamenti con il paese avvenivano verso ovest: è solo in tempi più recenti, con l’apertura dell’est europeo e il programmato ingresso di Svezia e Finlandia nell’unione Europea, che ha assunto importanza la direzione verso Malmö e l'aeroporto internazionale Kastrup, sull’isola di Amager, a est di Copenaghen City. È qui che, su una striscia di pianure aride tra la città e l’aeroporto, è stato pianificato lo sviluppo di Ørestad, in totale rottura con il tema tracciato dal Finger Plan; con in più la novità che sanciva un nuovo ruolo dello Stato, il partenariato con l’investitore privato. L’immediata conseguenza di siffatta pianificazione, è però risultata una scarsa coerenza tra l’autoreferenzialità degli oggetti architettonici (dove il progetto si ferma sulla soglia d’ingesso) e la scarsa qualità degli spazi pubblici connettivi. Nei piani, Ørestad avrebbe dovuto accogliere 20.000 residenti, e attirare fino a 20.000 studenti e 80.000 impiegati, mentre nel 2012 a popolazione insediata non raggiungeva i 7.500 abitanti. Un intervento come quello pubblicato in queste pagine segna il tentativo di mettere riparo a questi errori, con iniziative di tipo pubblico più qualificate; così ad esempio è stato anche per l’ Ørestad Gymnasium, una scuola secondaria di secondo grado con impostazione moderna, dove gli spazi abbandonano lo schema della lezione frontale a favore della costruzione di ambienti di apprendimento che invitano i docenti a progettare diversamente le attività didattiche e i ragazzi a svolgere un ruolo attivo per tutta la durata delle lezioni. Il quartiere cerca così di riqualificare il proprio tessuto, sul quale svettano alcuni hit architettonici come la Copenhagen Concert Hall progettata da Jean Nouvel o la Royal Arena di 3XN & HKS, pubblicata su Tsport 323.

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Qui sopra, esterno notturno. Negli schemi in alto, concept del piano “delle cinque dita” e pianta delle linee metropolitane di Copenaghen. Nella pagina destra, dall’alto: prospetto esterno; vista zenitale; l’interno dell’ambiente di gioco, con la piccola parete boulder sulla sinistra.

Up here, outside at night. In the diagrams above, concept of the "fivefinger" plane and map of Copenhagen's subway lines. On the right page, from the top: external elevation; zenithal view; the interior of the game room, with the small boulder wall on the left.

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di finestre che rendono le attività all'interno, visibili dal parco e viceversa. La striscia vetrata rende l'edificio un luogo sicuro, senza angoli bui o luoghi nascosti, mentre l'edificio e le attività al suo interno appaiono visibili di notte come una luce in mezzo al giardino.

Other facilities

Ørestad City, Copenhagen: Multi-purpose sports facility This public, fully accessible building in Ørestad City is also the smallest public building in this newly developed area. The sport facility is designed in close co-creation with the users, to cater and promote informal sports activities. The Multi-purpose Sports and Community Facility is developed through a process based on collaboration with a dedicated group of users, local stakeholders and inhabitants to cater specific local needs. During an open process in the early and developing phase, architects facilitated workshops where the users dealt with priorities of activities and functions. The building is open 24/7 to the public, school classes and local sports clubs and is divided into heated and unheated areas, with the unheated part as the biggest multifunctional spaces for different activities as basketball and floorball and the heated part as a space for dance, yoga, material arts or floor exercises for smaller groups. As opposed to the surrounding buildings, the lowest point of the Multi-purpose facility is facing Ørestad Boulevard, and in this way meeting and welcoming the people in the neighborhood on ground level. Furthermore, the building stands out due to its green roof and wooden materials. The relation to the surrounding park emphasizes the inclusive and accessible character of the building, that has no back, but a long unbroken strip of windows making the activities inside, visible from the park.

Edificio sportivo multifunzionale in Ørestad City, Copenaghen (Danimarca) Committente: Municipalità di Copenaghen, Associazione proprietari di Ørestad Syd Fine lavori: 2017 Progettisti: NORD Architects (Johannes Molander Pedersen, Morten Rask Gregersen, Mia Baarup Tofte) & Vilhelm Lauritzen Architects Collaboratori (per il paesaggio): Masu Planning

tieniti aggiornato, leggi gli approfondimenti on-line www.sporteimpianti.it/altri-impianti/ sporteimpianti.it

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PALAZZETTI E PALESTRE HALLS AND GYMS

Biassono (Monza Brianza)

Nuovo palazzetto al centro sportivo comunale

di Cesare Lino foto di Bruno Grillini

È ancora il partenariato pubblicoprivato la via più rapida per realizzare la nuova impiantistica sportiva. Questo è il caso di un palazzetto polivalente, curato nei dettagli costruttivi, che va a completare un’area sportiva consolidata a pochi metri dal circuito di F1.

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In questa doppia pagina, sezioni e prospetti del palazzetto. Si distingue il corpo contenente l’ambiente di gioco, con la copertura a botte, e il blocco servizi, su due piani, contenente gli spogliatoi e, al livello superiore, due piccole palestre che affacciano su un terrazzo. Nella pagina di apertura, l’ingresso alla

palazzina spogliatoi, caratterizzata dalla decorazione delle facciate a fasce colorate verticali. In this double page, sections and elevations of the building. The body containing the play area, with the barrel roof, and the service block, on two floors, containing the changing

rooms and, on the upper level, two small gyms overlooking a terrace, are distinguished. On the opening page, the entrance to the changing room building, characterized by the decoration of the facades with coloured vertical bands.

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Quando i motori, al di là del muro di recinzione, affrontano la prima curva di Lesmo sull’asfalto del circuito di Monza, qui nel centro sportivo comunale di Biassono sembra di averli in casa. E invece siamo letteralmente in mezzo al verde: di là il Parco di Monza, alle spalle i campi che fanno parte del Parco Regionale della Valle del Lambro. Il centro sportivo – esteso su circa 6 ettari - è dotato principalmente di un campo da calcio (intitolato a Giuseppe Rovelli e terreno dell’ACD Biassono, affiliata all’Atalanta), circondato dalla pista di atletica con tribuna coperta (AICS Atletica Biassono), oltre a un campo da calcio a 11 in sintetico, due campi da calcio a 7, due da calcio a 5, e altre attrezzature attualmente in rifacimento; a est di questi sorge il PalaRovagnati, una tensostruttura da 2.000 metri quadrati coperti utilizzata principalmente dall'Hockey Roller Club Monza. È in aderenza a questo che è stato realizzato il nuovo palazzetto.

Il progetto La gara di appalto ha previsto, a partire da un progetto preliminare proposto dal Comune, la presentazione di un definitivo in sede di offerta e quindi l’affidamento della progettazione esecutiva e della realizzazione, di una palestra, da utilizzare principalmente come impianto di esercizio con l’inserimento di due campi regolamentari da pallavolo e pallacanestro, e un corpo spogliatoi, comprensivi della manutenzione ordinaria e straordinaria per un periodo di venti anni. La suddivisione in due blocchi distinti risponde alla necessità funzionale di separazione dei percorsi tra pubblico e atleti e risponde alla necessità strutturale di separazione tra due blocchi edilizi realizzati con tecniche costruttive differenti.

La sala di attività La sala di attività è collocata alla quota -0.80 m, misura complessivamente 32.50 x 20.80 m e comprende lo spazio di gioco nel quale è tracciato un campo regolamentare per il basket (dimensioni 15x28 m più fasce di rispetto) e di un campo per la pallavolo (dimensioni 9x18 m più fasce di rispetto) interno al campo da basket; in corso d’opera è stato aggiunto il tracciamento anche per la pallamano, in misura ridotta. La sala di attività è stata dimensionata per il campo da basket in osservanza delle normative della FIP (Federazione Italiana Pallacanestro) livello base, che prevede di dimensionare lo spazio di gioco tenendo in considerazione anche gli spazi necessari per il tavolo degli ufficiali di campo e per le panchine. La struttura portante è composta da 7 archi in legno lamellare dimensionati in modo da avere un’altezza utile sopra l’intero piano di gioco

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Pianta del piano terra. A sinistra, il campo da gioco con le segnature per i diversi sport praticabili, raggiungibile dall’esterno anche direttamente; a destra il corpo spogliatoi, da cui si può accedere al piano superiore, articolato in due salette e un terrazzo.

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Ground floor plan. On the left, the playing field with the markings for the various sports that can be performed, which can also be reached directly from the outside; on the right, the locker rooms, from which it is possible to access the upper floor, divided into two rooms and a terrace.

HALLS AND GYMS | PALAZZETTI E PALESTRE

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pari o superiore a 7 metri. Gli archi sono impostati alla quota 0.00 (pavimentazione dell’ingresso) alle spalle delle tribune e hanno una sezione rettangolare 70x16cm alla base che aumenta progressivamente fino a 84x16cm in mezzeria; la luce alla base è di 25.10m e l’interasse è 5.44m. Ogni arco è collegato al successivo tramite 35 arcarecci in legno lamellare e sono fissati alla base ai plinti di fondazione in c.a. tramite una placca ed una cerniera metalliche. Il pacchetto di copertura posto al di sopra degli archi presenta la seguente stratigrafia: assito interno in abete da 2cm, barriera al vapore, doppio strato isolante da 12cm complessivi in lana di roccia e finitura esterna in lamiera grecata zincata preverniciata. La pavimentazione sportiva consiste in un pavimento flottante in parquet composto da due strati di compensato fenolico incrociati, avvitati e incollati tra loro. Questa soluzione (omologata FIBA) presenta nella parte sottostante gli strati di legno degli speciali supporti elastici in gomma capaci di garantire l’assorbenza agli urti dell’intera stratigrafia. Questo distacco tra il legno e il massetto sottostante consente inoltre di ottenere una ventilazione ottimale con conseguente eliminazione dell’umidità. Le testate nord e sud sono formate da un tamponamento in policarbonato alveolare in classe 1 di resistenza al fuoco e sorrette da una struttura di montanti e correnti in legno poggiati su travi in c.a. La sala di attività è completata con le attrezzature sportive per il basket e per la pallavolo. In particolare per quanto riguarda il basket l’impianto, alzabile a soffitto, è

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incernierato agli archi di testata; per la pallavolo i ritti regolamentari, completi di rete, sono ancorati alle apposite bussole a pavimento. Accurata appare anche la scelta delle attrezzature tecniche, come la serie di fari a led che corrono a soffitto accanto ai canali dell’areazione.

Le tribune Lo spazio per il pubblico, in grado di ospitare 200 spettatori sui due lati lunghi del campo, sfrutta il dislivello di questo - posizionato 80 cm sotto la quota di campagna – per consentire l’accesso agli spalti direttamente dalla quota 0.00 di ingresso. In questo modo non sono necessari ulteriori piani fuori terra e scale per raggiungerli; inoltre si riescono a ricavare comodamente due posti per il pubblico diversamente abile nelle immediate vicinanze dell’ingresso. Le tribune sono composte da due gradoni: il primo con alzata di 40cm e pedata di 80cm è realizzato in c.a. gettato in opera; il secondo invece corrisponde all’intersezione tra il muro di contenimento del dislivello tra campo e ingresso e il percorso di distribuzione del pubblico. Il profilo complessivo dei due gradoni verifica la curva di visibilità richiesta dalle norme CONI. Le sedute sono completate con sedili monoscocca senza schienale, di colore verde come le campiture del parquet, ottenendo così un coerente effetto cromatico dell’ambiente, richiamato, come vedremo, anche all’esterno. In corrispondenza dell’angolo sud-ovest è inserito un blocco servizi igienici per il pubblico I percorsi di distribuzione sono paralleli alle tribune e sono collegati da un corridoio sul lato corto del campo verso nord; questo sistema di percorsi a “C” è realizzato in aderenza al volume dello spazio di gioco definito dagli archi in legno, ma all’esterno di questo.

La palazzina servizi Il corpo edilizio della palazzina servizi è formato da due parti: una a due piani che comprende gli spogliatoi per gli atleti, e un elemento di collegamento con la palestra. Questo secondo elemento si sviluppa su un singolo piano e comprende l’atrio d’ingresso per il pubblico con area ristoro, un locale per il primo soccorso, uno dei due blocchi di servizi igienici per gli spettatori e, separati da questi ambienti, la rampa e le scale per l’accesso degli atleti al campo di gioco. Al piano terra della porzione di palazzina a due piani si trovano sei spogliatoi per atleti e due per i giudici di gara, tutti dotati di docce e wc opportunamente dimensionati. Dal punto di vista distributivo gli spogliatoi sono serviti da un corridoio centrale largo 1.70 m in direzione nord-sud che si amplia al centro con la creazione della hall di ingresso dalla quale si può accedere sia da Est verso il parcheggio che da Ovest verso il centro sportivo. Nella hall di ingresso Nelle due pagine, gli interni dell’ambiente sportivo, con la copertura sorretta dalle travi curvilinee in legno lamellare e i dettagli di colore centrati sul verde. Nei particolari, sono visibili le attrezzature per la pallavolo e la pallacanestro; in alto, un dettaglio degli impianti a soffitto comprendenti le canalizzazioni per la cli-

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matizzazione e l’illuminazione con fari a led; qui sopra, dettagli delle segnature colorate per i diversi sport praticabili. On the two pages, the interior of the sports environment, with the roof supported by curved glulam beams and the color details centered on green.

In the details, we can see the equipment for volleyball and basketball; above, a detail of the ceiling plants including the ducts for air conditioning and lighting with LED lights; above, details of the colored markings for the different sports practicable

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si inserisce la scala in c.a. per l’accesso al primo piano; la larghezza dei gradini di 150 cm consentirà in futuro di installare un servoscala. Gli altri locali presenti sono: il locale di primo soccorso atleti, un ufficio per la società di gestione, un deposito dimensionato per contenere le attrezzature necessarie allo svolgimento delle attività sportive dotato di accesso anche dall’esterno; un locale tecnico per la gestione degli impianti accessibile unicamente dall’esterno. Il collegamento tra la quota 0.00 della pavimentazione della palazzina e la quota -0.80cm del campo da gioco avviene tramite una scala e una rampa in battuto di cemento. Il piano primo prevede metà della superficie disponibile per realizzare due sale per attività motorie varie di circa 85 mq ciascuna e per realizzare un blocco servizi comprendente due bagni accessibili all’utenza disabile e due locali filtro; non previsto nell’appalto, il completamento di questa porzione è stato assunto in proprio dal Comune. Lo spazio residuo del piano è costituito da una terrazza sulla quale affacciano le due sale; queste sono dotate di ampie vetrate apribili verso la terrazza collocata ad ovest in modo da poter essere illuminate naturalmente in modo adeguato. La copertura è realizzata con travi in legno lamellare a vista 17x44cm interasse 3,86m, orditura secondaria con travetti in legno lamellare e pacchetto sandwich in lamiera metallica coibentata di copertura.

L’esterno Il gradevole aspetto del palazzetto è completato da lacune scelte di gusto architettonico: la copertura a botte in lamiera grecata verde scuro fa da contrappunto alle pareti colorate con fasce verticali in diverse tonalità di verde/azzurro. Inoltre, i corpi illuminanti che arredano il percorso di accesso esterno consolidano l’immagine accurata anche nelle dotazioni tecniche.

Halls and gyms

Biassono (Monza Brianza) New building at the municipal sports centre The public-private partnership is still the fastest way to build the new sports facilities. This is the case of a multi-purpose hall, with attention to construction details, which completes a consolidated sports area just a few meters from the F1 circuit. The project includes a gym for basketball and volleyball, and a building for services. The gym, with its parquet floor located 80 cm below the entrance level, is covered by a structure in laminated wood consisting of seven load-bearing arches and a barrel roof finished in prepainted corrugated sheet iron. The space for the public consists of two steps that run along the long sides, accompanied by seats without backrests. In queste pagine, gli esterni del palazzetto, dove prevalgono le tonalità di colore tra il verde e l’azzurro. A sinistra, dall’alto: il retro del blocco servizi, con la terrazza al piano superiore; dettaglio della finestratura; il retro della palestra con gli impianti di climatizzazione e, accanto, una fase di costruzione.

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In questa pagina, dall’alto: l’accesso diretto alla sala sportiva; la facciata continua della palestra; un altro lato del complesso, dove si raccorda la sala con la palazzina servizi. In ultima pagina, dall’alto: scorcio del palazzetto attraverso i campi circostanti; cartello di cantiere.

In these pages, the exterior of the building, where the shades of color prevail between green and blue. On the left, from the top: the back of the service block, with the terrace on the upper floor; detail of the window; the back of the gym with the air conditioning systems and, next to it, a phase of construction of the

wooden structure. On this page, from the top: direct access to the sports hall; the continuous facade of the gym; another side of the complex, where the hall is connected with the service building. On the last page, from top: view of the building through the fields that surround it; constructure site sign..

HALLS AND GYMS | PALAZZETTI E PALESTRE

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In the connected building, on two floors, there are various service rooms, as well as two small gyms for fitness activities. The attention to detail is evident in the choice of colors, oriented on the shades of green, from the seats and the fields of the floor inside, up to the exterior roof and walls painted in vertical stripes with different shades. The choice of lighting fixtures, both inside and outside, is also carefully chosen.

Attivazione di partenariato Pubblico-Privato mediante proposta di locazione finanziaria di opera pubblica. Ampliamento del centro sportivo comunale di via Parco, Biassono (MB) Committente: Comune di Biassono Progettazione architettonica: Studio 28architettura Progettazione strutturale e impiantistica: Gruppo Mercurio srl; ing. Daniele Colleoni Soggetto realizzatore: Tipiesse srl (vedi pag. 14); soggetto finanziatore: Iccrea Bancaimpresa spa (in ATI) Fine lavori: novembre 2018 Importo complessivo dell’appalto: euro 4.162.829,94 (piÚ IVA) Pavimentazione sportiva: Mondo spa (vedi pag.25) Legno lamellare copertura: Holz Albertani spa (vedi pag. 24) Attrezzature sportive: Gammasport srl (vedi pag. 25)

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STADI E CAMPI DI CALCIO STADIUMS AND SOCCER FIELDS

Cesena (Forlì-Cesena)

Adeguamento dello Stadio “Manuzzi” per gli Europei Under 21 di Bea Rispoli foto di Pippo Foto Cesena

Lo stadio di Cesena è stato adeguato alle norme europee che consentono la disputa delle partite per i campionati under 21 che si svolgeranno a giugno. Il campo è stato riqualificato integrando il preesistente manto sintetico con la semina di prato naturale. TSPORT 325

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Lo stadio comunale Dino Manuzzi di Cesena fu realizzato negli anni ’50. In seguito è stato oggetto di vari interventi di ampliamento, ultimo dei quali nel 1988 con il rifacimento delle tribune su tre lati (due curve e distinti), in occasione dei campionati mondiali di “Italia 90”. Successivamente è stato adeguato alle disposizioni dei cosiddetti “decreti Pisanu” che hanno riguardato l’installazione di tornelli a tutta altezza negli ingressi dei vari settori, recinzioni esterne che delimitano le aree di massima sicurezza e di prefiltraggio, nuove biglietterie ed un impianto di telecamere per videosorveglianza e video registrazione composto da 35 telecamere con cabina di regia nella del (gruppo operativo di sicurezza). Infine sono stati realizzati in tribuna 8 Sky box e nuovi parcheggi per tifoseria locale ed ospite.

Le richieste UEFA La città di Cesena è stata selezionata ad ospitare le fasi preliminari e finali dei Campionati Europei Under 21 che si svolgeranno nel giugno 2019; le altre città ospitanti saranno San Marino, Bologna, Reggio Emilia, Trieste e Udine. I sopralluoghi preliminari effettuati dalla FIGC e dalla UEFA hanno riscontrato la necessità di alcuni adeguamenti per consentire la conformità dello stadio ai fini delle competizioni di livello europeo. In particolare, risultava necessario: portare la larghezza del terreno di gioco da 67 metri a 68; trasformare la superficie del terreno di gioco, già in sintetico, in erba naturale o mista naturale/sintetico; equipaggiare interamente lo stadio con sedute individuali, ignifughe e dotate di schienale alto almeno 30 cm. Peraltro, indipendentemente alle disposizioni dell’UEFA per la disputa dei campionati europei, la FIGC a decorrere dal campionato di calcio 2018/19, impone già l’adeguamento della larghezza del campo di gioco a 68 m. In accordo con la società sportiva concessionaria, l’A.C. Cesena, e nel rispetto del contratto di convenzione in essere, l’onere dei lavori necessari è stato suddiviso tra la società stessa, che si è dichiarata disponibile ad eseguire i lavori di allargamento del terreno di gioco, con rifacimento totale del manto, e il comune di Cesena che si è fatto carico dei restanti lavori.

Il nuovo manto Il nuovo campo misura 105x78 m oltre lo spazio per destinazione. Il preesistente manto in sintetico non è stato eliminato. Su di esso è stato effettuato un particolare intervento che ha consentito l’omologazione da parte della LND. È stato innanzitutto rimosso l’intaso vegetale esistente. Il manto sintetico è stato quindi bucato con fori del diametro di 2 cm a maglia di cm 15x15, spinti sino al drenaggio di inerte sottostante; i fori sono

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Qui sopra, il piano terra dello stadio con l’evidenza delle funzioni dislocate. In alto a destra, l’inserimento dell’impianto nel tessuto urbano. Nelle foto, lo stadio ristrutturato con il nuovo manto, in luce diurna e notturna. Nella pagina di apertura, una vista dello stadio dall’alto.

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Above, the ground floor of the stadium with evidence of the functions located. Top right, the integration of the facility in the urban context. In the photos, the stadium renovated with the new turf, in daylight and night. On the opening page, a view of the stadium from a bird's-eye view.

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stati riempiti con sabbia, quindi è stato posato un nuovo intaso vegetale nel manto sintetico per uno spessore di 6 cm. Infine è stato collocato un prato di gramigna precoltivato in rotoli. Per il periodo in cui la gramigna va in dormienza, nel mese di settembre e successivamente nel mese di marzo, viene effettuata una trasemina con loietto, in ragione di circa 100 gr/mq. L’area per destinazione, a bordo campo, è realizzata in erba sintetica. L’impianto di irrigazione è stato adeguato alle nuove dimensioni del campo, con 24 irrigatori ad azionamento automatico diviso in settori.

Il recupero dei gradoni Prima di procedere alla resinatura protettiva dei gradoni, questi sono stati recuperati nelle loro parti ammalorate, con specifici prodotti protettivi sui ferri

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In alto, sezioni trasversale e longitudinale dello stadio, con il disegno delle sedute a colori differenziati. Nela sezione della tribuna, verifica della curva di visibilità dai due anelli, con le diverse modalità di installazione delle sedute. Nella pagina di fronte, in alto, scorcio dal

esposti e ricostruzione del calcestruzzo con malte fibrorinforzate. La resinatura protettiva si è ritenuta opportuna per le strutture dei gradoni in calcestruzzo ad ormai 30 anni dalla loro realizzazione, considerando che con l’installazione delle sedute questo intervento sarebbe stato impossibile. Pertanto, dopo il recupero delle strutture in calcestruzzo, è stato effettuato un trattamento protettivo della superficie dei gradoni in calcestruzzo alleggerito dell’anello superiore delle due curve e del settore distinti, utilizzando uno specifico ciclo che prevede: lavaggio e sgrassaggio della superficie da trattare; stesa di primer epossidico bi componente; fondo riempitivo di preparazione e regolarizzazione dato in due mani a distanza di 12 ore una dall’altra; rivestimento colorato a base di resine acriliche in dispersione acquosa data in 2-3 mani distanziate di 12 ore una dall’altra; finitura trasparente protettiva.

primo anello, con le sedute verdi, verso la tribuna centrale. Al centro, la panchina a bordo campo. In basso, fasi di intervento sulle gradinate in cemento, prima di installare le sedute. In ultima pagina, altre viste dello stadio, dall’alto e dalle tribune.

Le nuove sedute spettatori La normativa UEFA impone che tutto lo stadio sia dotate di sedute, conformi alle normative UNI EN 13200.1– 4, in classe 1 di reazione al fuoco, tutte con schienale. Prima dell’intervento risultavano conformi solo le sedute della tribuna e dei distinti inferiori. Necessitava pertanto provvedere all’istallazione di sedute nei settori superiori ed inferiori delle due curve e nel solo settore superiore dei distinti, per un totale di 13.196 postazioni. Le dimensioni dei gradoni non consentono di avere uno spazio fra lo schienale e l’alzata retrostante di cm 35, perciò si è dovuto necessariamente distanziare le sedute fra loro oltre il minimo di cm 45, per consentire un livello di confort accettabile. Tale disposizione è stata accettata dalla UEFA; naturalmente in tal modo la capienza degli spettatori si riduce dai precedenti 23.980 a 20.194 posti, tutti a sedere.

Above, cross-section and longitudinal section of the stadium, with the design of the seats in different colors. In the grandstand section, verification of the visibility curve of the two rings, with the different ways of installing the seats. On the opposite page, above, view from the first ring, with the green seats, towards the

central grandstand. In the middle, the bench at the edge of the field. Below, work on the concrete steps, before installing the seats. On the last page, other views of the stadium, from above and from the stands.

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Per l’anello superiore, stante le dimensioni dei gradoni in calcestruzzo, le scocche in polipropilene hanno una profondità di cm 30: per le motivazioni prima evidenziate, queste sono state distanziate fra loro con un passo di cm 65. Sono fissate ai gradoni con tasselli meccanici in ragione di 4 ogni seduta. L’effetto cromatico delle sedute richiama i colori bianco e nero della società sportiva, con andamento irregolare. Nell’anello inferiore sono state posizionate sedute in polipropilene sulle 2 curve, in quanto nei distinti e nella tribuna già esistevano. Esse sono state fissate direttamente sulle panche in ferro esistenti, con viti autofilettanti antistrappo in ragione di 4 ogni seduta. Le sedute hanno una profondità di cm 35.

Altri interventi L’allargamento del campo di gioco da 67 a 68 metri ha comportato lo spostamento e quindi la ricostruzione delle panchine riserve, della scala di accesso al campo e della recinzione fra il campo e la tribuna. Le panchine sono in parte interrate, per una profondità di 90 cm e la lunghezza di m. 17,50. Interamente coperte con struttura in policarbonato, dotata di elementi di protezione antiurto, contengono 24 posti a sedere e sono illuminate con strisce a LED sulla copertura. Agli interventi strutturali seguiranno altri lavori per allestimenti a supporto dell’evento sportivo europeo, quali l’integrazione delle postazioni per le riprese televisive ubicate nei vari settori del pubblico e dietro le porte da calcio, le postazioni per telecronisti (per uno sviluppo di 16 m), l’allestimento sala Media Control con uno Sky box, l’adattamento dei locali per Sala Stampa, Mixer Zone, ambienti per interviste, VAR, postazioni fotografi ai 4 angoli del campo di calcio, sala Hospitality, sala VIP, Studio Video campo ed ultevriori ambienti per accogliere la logistica di supporto. Saranno inoltre sistemati i servizi igienici e dotati tutti gli ambienti logistici e spalti del pubblico di connessioni wi-fi.

Stadiums and soccer fields

Cesena: Adaptation of the "Manuzzi" Stadium for the Under-21 European Championships. The stadium in Cesena has been brought into line with European regulations that allow matches to be played for the under-21 championships to be held in June. The main requirements of the UEFA committee were: to increase the width of the pitch from 67 metres to 68; to transform the surface of the pitch, already synthetic, into natural grass or mixed natural/synthetic grass; to equip the entire stadium with individual, fireproof seats with a backrest at least 30 cm high.

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The existing synthetic covering has not been removed. A special operation has been carried out on it, which has allowed the homologation by the LND. First of all, the existing vegetal infill was removed. The synthetic covering was then pierced with holes pushed to the underlying inert drainage; the holes were filled with sand, then a new vegetal infill was laid in the synthetic covering with a thickness of 6 cm. Finally, a meadow of pre-cultivated weed was placed in rolls. For the structures of the concrete steps it was considered appropriate to carry out a protective resin coating 30 years after their construction, considering that with the installation of the seats this intervention would have been impossible. Therefore, after the recovery of the concrete structures, a protective treatment of the surface of the steps was carried out, using a particular processing cycle with specific products. With regard to the seats, before the intervention only the seats of the grandstand and the lower ring were in conformity. Seats were therefore installed in the upper and lower sectors of the two curves and only in the upper sector of the stalls, for a total of 13,196 positions. The structural interventions will be followed by other works for preparations to support the European sporting event, in particular concerning the workstations for the media and the press.

Adeguamento dello Stadio “Manuzziâ€?, Cesena (FC) Committente: Comune di Cesena Responsabile del Procedimento: arch. Gualtiero Bernabini, poi ing. Natalino Borghetti Progettista: ing. Mario Spada Collaboratore: geom. Christian Belletti Direttore dei Lavori: geom. Gabriele Santi Responsabile tecnico di cantiere: geom. Alessandro Lo Monte Importo dei lavori: euro 1.750.000 Inizio lavori: giugno 2018 Fine lavori: ottobre 2018 Sedute: Bertelè srl (vedi pag. 26) Rizollatura campo: Delfino Sport srl (vedi pag. 33) Resinatura protettiva dei gradoni della tribuna: Mapei spa (vedi pag. 1)

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ARRAMPICATA CLIMBING

Trento

Palestra per l’arrampicata boulder di Angelo Seneci foto di Matteo Pavana

Nei sobborghi a sud della città è sorta una fra le più grandi palestre di arrampicata boulder in Europa, con 860 metri quadrati di pareti e materassi di sicurezza di nuova concezione.

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Il boulder è certamente, tra le discipline del climbing, quella che registra negli ultimi anni i più alti trend di crescita. Ovunque nel mondo nascono centri sportivi dedicati all'arrampicata “senza corda”, veri e propri centri di aggregazione per la “tribù” dei boulderisti. Arrampicata “senza corda” ma in piena sicurezza, con pareti non più alte di 4,50 m ed al suolo un grande materasso a proteggere dalle cadute. La limitata attrezzatura richiesta - è sufficiente un paio di apposite scarpe - associata alla possibilità di praticarlo in piena autonomia, senza bisogno di un partner che “tenga” la corda, hanno decretato il successo di questa attività soprattutto nella fascia di età 15/30 anni. Negli ultimi anni la disciplina sta subendo un'importante trasformazione mutuando gesti atletici tipici di altre attività ginniche, dalla ginnastica artistica al parkour, aprendo nuove possibilità agli agonisti, ma allo stesso tempo ampliando l'interesse trai giovanissimi che hanno scoperto un nuovo gioco.

L’Infinity Boulder Il Trentino è considerata una della capitali dello sport arrampicata, sede di grandi eventi internazionali come il RockMaster che da trent'anni si tiene ad Arco, casa di grandi campioni, dove migliaia di ragazzi scoprono l'arrampicata nelle palestre scolastiche. Non poteva mancare dunque nella città capoluogo un centro dedicato al bouldering. Così, Valerio Ballardini, un giovane e forte climber trentino, dopo aver lavorato in tutta Europa per Sint Roc, ha deciso il salto nel mondo imprenditoriale per realizzare Infinity Boulder. Infinity Boulder è certamente uno dei più grandi e vari centri di arrampicata boulder in Europa, con i suoi 860 mq di pareti arrampicabili. La grande estensione arrampicabile non va a discapito della vivibilità, ampi spazi sono lasciati per i momenti di riposo ed incontro tra gli appassionati, rispondendo perfettamente alla esigenza di aggregazione della community dei climbers. Pur praticato senza l'assistenza di un partner, il boulder è una attività sportiva molto socializzante ed è tipico vedere gruppi di appassionati impegnati a commentare, incitare, suggerire i movimenti a chi è impegnato in parete. Il centro offre pareti a dimensione di tutti gli appassionati, dai neofiti a chi cerca una nuova forma di fitness, dai campioni in allenamento, fino al gioco arrampicata per i più piccoli. Si passa dalle placche inclinate dove apprendere i primi movimenti o imparare a salire su micro-appigli alla ricerca di equilibri inusuali, alle volte a strapiombo dove ogni centimetro salito è una battaglia contro la gravità. Oltre alle pareti distribuite lungo i muri perimetrali dell'edificio una serie di “funghi” autoportanti movimentano l'ambiente, offrendo nuove opportunità di scalata su spigoli e prue. L'esperienza maturata da Valerio unita a quella dei tecnici che hanno progettato i pannelli ha permesso di realizzare uno spazio perfettamente bilancia-

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Nella foto grande, una panoramica della sala che mostra solo una parte dell’offerta di pareti da arrampicare. In alto qua sopra, l’area dedicata ai più piccoli, con i pannelli a loro misura, e lo scivolo per tornare a terra. Nella colonna di destra (foto B.G.), in alto, i materassi di sicurezza, che dise-

gnano quasi un percorso tra le aree di arrampicata; al centro un “fungo” autoportante, e in basso pareti di allenamento a inclinazione regolare crescente. Nella pagina di apertura, un’altra vista della sala con il “fungo” in posizione centrale.

In the large picture, an overview of the hall showing only a part of the offer of climbing walls. Above, the area dedicated to children, with panels tailored to their size, and the slide tube to get back to the ground. In the right column (photo B.G.), at the top, the safety mattresses, which almost draw

a path between the climbing areas; in the center a self-supporting "mushroom", and at the bottom training walls with regular increasing inclination. On the opening page, another view of the room with the "mushroom" in a central position.

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I materassi per una sicurezza attiva e passiva La pratica del bouldering richiede alla base della parete la presenza di un materasso di sicurezza, con uno spessore di 40 cm. Infinity Boulder ha installato dei materassi di nuova concezione, ideati e prodotti da una italianissima azienda di attrezzature sportive: i materassi, realizzati su misura, hanno superato egregiamente i test previsti dalle norme EN 12572-2 (Artificial climbing structures – Part 2: Safety requirements and test methods for bouldering walls), e UNI EN 12503-4 (Sport ats – Part4: Determination of shock absorption). Tali prove consistono nel far cadere da un’altezza di 220 cm, sulla superficie del materasso, un penetratore di diametro 150 mm e massa 30 kg, dotato di un accelerometro mono-assiale per la misurazione dei parametri richiesti durante la prova. Le prove sono eseguite su 5 punti specifici del materasso, e per ogni punto il test si ripete 10 volte. L’interno del materasso è costituito da diversi strati di poliuretano espanso con densità differenziate, e da uno strato di agglomerato di poliuretano espanso. Il materasso è rivestito con un telo pesante in PVC ignifugo Classe 1, lavabile, antibatterico e antimuffa, che viene fissato sui pannelli d’arrampicata e a pavimento lungo i lati di ingresso all’area. La gonnella perimetrale prevede un’apertura lungo il bordo tramite un sistema di ganci per garantire la possibilità di ispezionare l’interno.

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CLIMBING | ARRAMPICATA

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to per una molteplicità di esigenze. L'inclinazione e morfologia delle pareti sono state studiate nei minimi dettagli “a tavolino”, interamente disegnate al computer in 3D, i pannelli sezionati al pantografo CAD CAM, ed i telai reticolari in acciaio prefabbricati in officina, per ricostruire poi in sito le pareti come pianificato. I pannelli per arrampicata sono realizzati in multistrato di betulla 18 mm, rivestito sulla faccia anteriore con Dura Finish, finitura simil roccia che accoppia film in resina epossidica a strati di sabbia al quarzo e garantisce una elevata “friction” alle scarpe di arrampicata, alta resistenza alla usura e facile pulizia. Nei pannelli sono integrati i nuovi volumi negativi, che permettono di ampliare la tipologia di movimenti a disposizione dei tracciatori. La sensazione di luce e spazio sono accresciuti dalla scelta dei colori, dove il bianco la fa da padrone, con inserimenti geometrici di giallo e blu. Una grande area è stata specificamente concepita per l'allenamento, tre grandi settori ad inclinazione regolare crescente permettono di programmare specifici circuiti di allenamento. Mentre di fronte una scala rovescia a strapiombo è dedicata all'allenamento degli arti superiori, con arrampicata “no feet”. Non poteva mancare il pannello Moon Board dove l'attrezzo di allenamento si coniuga con le moderne tecnologie digitali. Sul pannello, inclinato a 40°, ad ogni foro di fissaggio per le prese è accoppiato un led collegato ad una centralina di controllo. I led, accendendosi, segnano la sequenza di appigli da utilizzare. Una apposita App da installare sullo smartphone permette di scaricare ed accendere circuiti di allenamento già predisposti. I genitori non devono nemmeno pensare a dove lasciare i più piccoli, che all'interno di un'area recintata potranno giocare ad imitare i più grandi su piccole pareti a loro misura, per poi tornare a terra lungo lo scivolo tunnel. Infinity Boulder ha avuto un battesimo di eccezione a metà Gennaio 2019 quando ha ospitato una tre gior-

Palestra per l’arrampicata boulder a Trento, località Le Basse. Progetto e realizzazione strutture per arrampicata: Sint Roc srl (vedi pag. 34) Coordinamento lavori e installazione strutture: Valerio Ballardini Fine lavori: settembre 2018 Pareti di arrampicata: Sint Roc srl (vedi pag. 34) Studio e realizzazione materassi: Sportissimo snc (vedi pag. 39)

ni di allenamento della nazionale italiana in vista delle qualificazioni per i Giochi Olimpici di Tokyo 2020, i primi che vedranno presente l'arrampicata. Alcuni dati: 900 mq di pannelli in multistrato rivestito, 30.000 inserti filettati per il fissaggio delle prese, 3500 prese e 400 volumi con oltre 200 diversi tracciati predisposti.

Climbing

Trento - Bouldering Gymnasium In the southern suburbs of the city, one of the largest bouldering gyms in Europe has been built, with 860 square metres of walls and newly designed safety mattresses. The great extension that can be climbed is not at the disadvantage of liveability, ample space is left for moments of rest and meeting between enthusiasts, responding perfectly to the need for aggregation of the community of climbers. The centre offers walls of all sizes to all enthusiasts, from beginners to those seeking a new form of fit-

ness, from champions in training, up to the game of climbing for children. You can go from the inclined plates where you can learn the first movements or learn to climb on microtracks in search of unusual balances, to the overhanging ones where every centimetre you climb is a battle against gravity. In addition to the walls distributed along the perimeter walls of the building, a series of self-supporting "mushrooms" enliven the environment, offering new opportunities for climbing on edges and prows. The inclination and morphology of the walls have been studied in minute detail "at the drawing board", entirely drawn by computer in 3D, the panels cut to the pantograph CAD CAM, and the steel frames prefabricated in the workshop, then reconstruct the walls on site as planned. The climbing panels are made of 18 mm birch plywood, coated on the front face with Dura Finish, a rock-like finish that couples epoxy resin films with layers of quartz sand and ensures high "friction" to the climbing shoes, high wear resistance and easy cleaning. The new negative volumes are integrated in the panels, which allow the type of movement available to the setters to be extended. Due esempi di modellazione 3D: in alto, lo schema strutturale di una parete; sotto, progetto complessivo della sala.

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Two examples of 3D modeling: above, the structural scheme of a wall; below, overall design of the hall.

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ATLETICA LEGGERA


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ALTRI IMPIANTI OTHER FACILITIES

Milano

La riqualificazione del Velodromo Vigorelli di Maria Carbone foto da drone: Davide Corsiero

Lo storico impianto che dal 2015 è in via di riqualificazione nell’ambito del progetto urbanistico di Citylife, dopo il ripristino della pista in legno ha visto completati i lavori di rifacimento del campo interno destinato al rugby e al football americano, con un manto in erba sintetica da 45 mm specifico per questi sport.

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Il velodromo Maspes-Vigorelli, nato in origine per il ciclismo su pista, viene oggi utilizzato principalmente per il football americano: vi giocano in casa due squadre di Prima Divisione, i Seamen Milano ed i Rhinos Milano. Il velodromo Vigorelli fu costruito nel 1935 con una pista in legno lunga 397,7 metri, larga 7,50 m. La pendenza massima in curva è di 42 gradi. Il legno originario era pino di Svezia, sostituito dall’abete rosso della val di Fiemme dopo i danneggiamenti della guerra. A seguito di un bando di concorso bandito nel 2012, venne presentato un progetto di riqualificazione che comportava fra l’altro la demolizione della pista in legno, cosa alla quale si oppose la Direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici della Lombardia, dichiarando la struttura d’interesse storico-artistico, storico-relazionale e storico-identitario, ed apponendovi quindi un vincolo conservativo (già efficace comunque “ope legis” in quanto edificio pubblico risalente ad almeno 70 anni fa). Il progetto di restyling dell’impianto entra quindi a far parte dei lavori a scomputo degli oneri di urbanizzazione – pari a 6,3 milioni di euro - per la realizzazione del quartiere di Citylife, caratterizzato dalle tre torri oggi in via di completamento, e viene approvato dalla giunta milanese nel dicembre 2014. Il 2 giugno 2016 si sono conclusi i lavori di riqualificazione della pista in legno del velodromo, e nello scorso ottobre quelli per il campo centrale. I lavori ancora da effettuare per rendere completamente fruibile l’impianto sono la ristrutturazione degli spogliatoi e il rifacimento degli impianti, che dovrebbero essere completati per l’inizio del 2020. È probabile che, nelle aree esterne al Vigorelli, dove era previsto inizialmente uno spazio di parcheggio, vengano realizzate una pista per Bmx e una pump track.

Il campo da football americano: il manto Il manto erboso sintetico che già rivestiva il campo centrale del Vigorelli è stato sostituito con un sistema completo di nuova generazione. Il filato con cui è realizzata l’erba sintetica è dato dall’unione di tre tipologie con sezioni e spessori compatibili per raggiungere il massimo risultato in termini di resilienza, prestazione e durata. Da un punto di vista tecnico il prodotto si compone di tre specifiche sezioni, due delle quali finalizzate al raggiungimento delle massime prestazioni e una finalizzata al contenimento degli intasi, garantendo in questo modo una minore migrazione dei materiali e un campo perfettamente planare. Le due fibre a maggiore spessore hanno una resilienza massima, comprovata da specifici test, mentre la terza fibra tende a chiudersi a protezione dell’intaso lavorando in sinergia con le altre due.

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Nella pagina precedente, una vista del Vigorelli dall’alto sullo sfondo delle tre torri di Citylife.. In questa pagina, vista d’insieme e dettagli del campo per il football americano, con il manto in erba sintetica e i relativi intarsi in bianco. A destra, planimetria generale del

Vigorelli. I colori contraddistinguono la pista in legno (marrone) con la fascia di riposo (azzurra), l’anello di riscaldamento in cemento (rosa), recuperato alla funzione ciclistica, che viene parzialmente ricoperto da erba artificiale amovibile per le partite di football, e il campo in sintetico.

On the previous page, a view of the Vigorelli from above against the backdrop of the three towers of Citylife: at the time of the shooting (September 2018) the third skyscraper, designed by Daniel Libeskind, is still one fifth of its 175 meters high. On this page, an overview and details of the field for American football, with the synthetic

turf and its inlays in white. On the right, general plan of the Vigorelli. The colours distinguish the wooden track (brown) with the resting band (blue), the concrete heating ring (pink), recovered for the cycling function, which is partially covered with removable artificial grass for football matches, and the synthetic field.

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OTHER FACILITIES | ALTRI IMPIANTI

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La parola a Citylife Quattro domande all’architetto Roberto Russo, Direttore delle Opere Pubbliche di Citylife

Il campo da football americano: il sottotappeto L’abbinamento con il sistema di sottotappeto qui utilizzato permette il raggiungimento di assorbimenti di shock maggiori del 62%, che sono ritenuti da diversi enti certificatori quelli ideali per il gioco. La scelta di impiegare un sistema con un sottotappeto alternativo ai geodreni è stata effettuata per garantire una migliore qualità tecnica del pacchetto e prestazioni più costanti nel tempo, rispetto ad un normale geodreno. Lo specifico utilizzo del campo “Vigorelli” per il football americano infatti presuppone l’utilizzo di sistemi ad alta resistenza alla compressione e tale resistenza non può essere raggiunta con geodreni tradizionali. Il sistema utilizzato, anche se più evoluto, è concettualmente simile al sottotappeto precedentemente installato, che ha dato ampia dimostrazione di resistenza nel tempo. L’impiego di tappetini prestazionali permette di utilizzare un minor quantitativo di gomma per il raggiungimento dei normali requisiti prestazionali migliorando la planarità della superficie e diminuendo i costi di manutenzione e permettendo il riutilizzo del tappetino installato a fine vita. Il sottotappeto è realizzato con granuli di gomma SB R opportunamente legati con polimeri tecnici che rendono il prodotto totalmente riciclabile. E’ caratterizzato da un profilo drenante sul lato superiore e una rigatura ai fini prestazionali nel lato inferiore. Un particolare sistema di aggancio consente di rendere monolitica l’intera superficie del campo. Superiormente, dalla parte del manto, si

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Citylife crediamo che sia intervenuta sin da subito nei lavori di recupero del Vigorelli dopo il vincolo imposto dalla Soprintendenza e la conseguente revisione dei precedenti progetti che erano stati proposti. Quali sono stati in queste fasi i rapporti tra voi, e gli altri soggetti coinvolti, dal Comune, alla Soprintendenza, alle Federazioni sportive, e infine al Comitato Velodromo Vigorelli? A partire dal 2014 il Comune di Milano ha chiesto a CityLife di realizzare uno studio di fattibilità per la rifunzionalizzazione del Velodromo con l’ obiettivo principale di rendere nuovamente funzionante la “magica pista” del Vigorelli, che per il ciclismo mondiale è stato un vero tempio in cui si sono combattute epiche battaglie tra campioni indimenticabili. Inoltre la proposta di riqualificazione ha evidenziato la necessità d’intervenire anche sul campo da football americano e sugli spazi sotto-tribuna al fine di garantire un’agibilità complessiva dell’impianto sportivo. Per queste attività CityLife ha reperito all’interno del Piano Integrato di Intervento ulteriori risorse pari a 7 milioni di euro, in aggiunta ai 18 milioni di euro liquidati all’Amministrazione Comunale per un primo progetto di riqualificazione che purtroppo non si è potuto realizzare per ricorsi e vincoli che hanno impedito la realizzazione di un intervento vincitore di un concorso indetto dalla Pubblica Amministazione. Il primo passo di CityLife è stato quello di richiedere un tavolo tecnico con l’assessorato allo sport del Comune di Milano e con la Soprintendenza per condividere le scelte strategiche e funzionali. Ogni intervento è stato poi autorizzato dagli Enti preposti e dalle Federazioni competenti che, sin dalla fase progettuale, hanno condiviso ogni scelta progettuale consentendo così di realizzare le opere ed ottenere la nuova omologazione sportiva della pista – avvenuta nel luglio 2016 – e del campo da Football Americano – emessa a gennaio 2019. Dopo il restauro della pista ciclistica e il rifacimento del campo da football americano, quali altri interventi sono necessari per rendere completamente agibile il Vigorelli? Per quando è prevista la conclusione di questi lavori? L’ultimo intervento per la rifunzionalizzazione dell’impianto riguarda gli spogliatoi ed i locali tecnici nelle aree sottotribuna. Il progetto prevede una intervento di manutenzione straordinaria volta alla migliore distribuzione degli spazi per le diverse discipline sportive (ciclismo, football americano e rugby) e al completo adeguamento degli impianti per una maggiore efficienza energetica riducendo così i futuri costi di gestione. Si passerà da un sistema di riscaldamento completamente gestito con stufette elettriche all’uso del teleriscaldamento che utilizza il termovalorizzatore di Figino che produce energia utilizzando i rifiuti di Milano. Inutile evidenziare che dal punto di

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interview interview

Il sistema risulta molto compatto in termini di altezza filato e numero di punti/mq, ciò che consente di coniugare l’ottimale efficacia prestazionale con un elevato livello estetico del manto. La scelta di utilizzare un manto in altezza 45+2 mm è stata fatta in considerazione delle quantità di intaso e della fibra libera che si vuole raggiungere. L’intaso di stabilizzazione per 18 Kg/mq, corrispondente a 14 mm di riempimento, con l’aggiunta dell’intaso prestazionale (in gomma nobilitata omologata FIGC-LND) per 10 Kg/mq, corrispondente a 20 mm di riempimento, compongono il sistema più adeguato, in termini di prestazioni e di comfort, per il gioco del football americano, come dimostrato dal mercato statunitense, dove la tendenza è quella di ridurre l’altezza dei filati facendo ricorso a sottotappeti altamente performanti. Questa composizione di intasi lascia libero uno spessore di 11 mm di fibra, misura ideale per l’interazione tra tacchetti delle scarpe (normalmente mezzo pollice) e la componente intaso/fibra.


vista ambientale sarà un enorme passo in avanti e consentirà di ridurre fortemente i costi delle utenze. Altro intervento “ambientalmente virtuoso” e gestionalmente indispensabile è quello che riguarda l’impianto d’illuminazione della pista e del campo che sarà a LED. In questa fase il progetto di riqualificazione degli interni è all’analisi degli uffici tecnici del Comune ed i lavori inizieranno nel 2019 per concludersi entro il 2020.

interview

Si è parlato di nuove attrezzature a margine del Vigorelli vero e proprio, in particolare per attività sportive di recente sviluppo, come la Bmx e la pump track: ci sono progetti già concreti? Rientreranno nel programma urbanizzazioni concordato tra Citylife e il Comune? Lo scorso anno il settore Sport del Comune di Milano ha approvato lo studio preliminare di CityLife, che prevede la realizzazione di zone sportive, connesse al mondo della bicicletta, anche nelle aree esterne limitrofe al velodromo. La volontà è di creare un HUB dello sport dove i ragazzi e le ragazze potranno divertirsi e dedicarsi a più discipline nell’ arco della stessa giornata senza inutili spostamenti nella città. L’area BMX, che è diventato anche uno sport Olimpico, sarà dedicata ad attività dilettantistiche e agonistiche, mentre la pista di pump track sarà sfruttata anche dai più giovani che potranno divertirsi non solo con la MTB ma anche usando skate, monopattini o roller. Entro la fine dell’anno verrà presentato al Comune il progetto definitivo di questa grande area sportiva che sarà fortemente integrata alle attività del Vigorelli. Citylife ha realizzato ampi spazi di pubblica fruibilità nel quartiere, come la piazza delle tre torri e il parco che collega le diverse strutture: quali saranno in futuro i reciproci impegni di gestione e manutenzione, sia per il verde che per gli impianti sportivi, tra Citylife e il Comune? Nella prassi i grandi progetti di riqualificazione urbana di Milano prevedono che lo sviluppatore privato si prenda in carico per un breve periodo iniziale la manutenzione delle aree pubbliche. Nel caso di CityLife, che è una società del Gruppo Generali, la volontà di garantire la qualità e la sicurezza di tutte le aree pubbliche è una missione prioritaria. CityLife gestirà perennemente la Piazza Tre Torri e gestirà attivamente anche il grande parco pubblico – che con i circa 175.000 mq è il terzo polmone verde della città - per i prossimi 10 anni. La sponsorizzazione del Parco consentirà una manutenzione delle aree a verde in linea con gli standard delle capitali europee inoltre sarà prevista un’offerta sportiva e culturale che arricchirà la città di iniziative pubbliche e attrezzature temporanee. Verrà confermata la presenza dei campi da tennis e di paddle, si realizzerà un articolato percorso per il running e aree per lo yoga. Già oggi CityLife è diventato il riferimento per molte manifestazioni sportive. Praticamente tutte le maratone milanesi partono o passano da qui e questo avviene anche per delle gare ciclistiche, come la Milano RIDE. La collaborazione con l’assessore allo sport Guaineri e dei suoi predecessori ci ha permesso di riqualificare il Vigorelli ma anche di realizzare per fini sportivi le aree pubbliche di CityLife. Pensiamo che la qualità degli spazi pubblici non debba essere misurata solo con un parametro estetico ma anche valutando la possibilità di essere utilizzabile per fini ludici e sportivi. Per questo motivo la piazza Tre Torri o il parco pubblico consentono di ospitare eventi sportivi, anche di massa, perché la qualità della vita di tutti si realizza anche così.

Nella pagina a lato, dettaglio del bordo campo e delle fasce relative alla pista. In questa pagina, in alto, la planimetria mostra l’estensione temporanea dell’area di pertinenza del campo da football, che va a sovrapporsi, con tappetini amovibili, sull’anello ciclistico di riscaldamento in cemento (qui tracciato in violetto). La riga-

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tura in rosso rappresenta la ripresa della pendenza del terreno per il recupero dello spessore in corrispondenza della canaletta di scolo. Sotto, una sezione costruttiva del campo con la distinzione tra il manto sintetico fisso e quello amovibile privo di intaso. A destra, vista zenitale dell’area di gioco.

On the left page, detail of the edge of the field and the bands regarding the track. On this page, above, the plan shows the temporary extension of the area of the football field, which overlaps, with removable mats, on the concrete warming cycling ring (here traced in violet). The red stripe represents the resumption of the slope of the

presenta accoppiato con un tessuto non tessuto, che garantisce la pulizia interna della rigatura di drenaggio. Si evita così l’utilizzo di ulteriori membrane impermeabili che per la loro caratteristiche di posa sormontata, senza termo saldatura, non possono essere dichiarate impermeabili: si consideri che in un sistema a drenaggio orizzontale l’impermeabilità del sistema è un prerequisito fondamentale. Ai bordi del campo, sulle aree per destinazione, che occupano in effetti il pistino di riscaldamento dei ciclisti, sono stati installati dei tappetini in erba sintetica amovibili che verranno spostati in occasione di un utilizzo agonistico della pista.

La pista ciclistica L’intervento sulla storica pista in legno ha richiesto uno studio accurato della situazione qualitativa dei componenti, abbandonati da tempo al degrado ed agli elementi atmosferici; il progetto, ha quindi dovuto prevedere azioni rispettose della storia del manufatto, con un uso di materiali idonei per caratteristiche fisiche e meccaniche e per la protezione di detti materiali con prodotti naturali che permettessero le naturali dilatazioni, e la difesa dagli agenti atmosferici all’esterno e da quelli chimico-organici al di sotto della pista stessa; il tutto, sotto il controllo della Soprintendenza. Al termine delle indagini e dei sopraluoghi preliminari risultava che la pista in legno fosse recuperabile all’uso con un intervento di manutenzione straordinaria improntato

ground for the recovery of the thickness in correspondence of the drainage channel. Below, a section of the field with the distinction between the fixed synthetic turf and the removable one without infill. Right, zenithal view of the football area.

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alla conservazione delle tipologie costruttive e dei materiali impiegati sin dall’origine per l’impianto, con la sostituzione degli elementi non recuperabili e la rimessa in uso di quelli ritenuti invece riutilizzabili. Quindi l’utilizzo di abete nazionale opportunamente lavorato e trattato e di schemi di intervento congrui con quelli già realizzati durante gli interventi precedenti. Il risultato finale è stato quindi garantito dall’utilizzo del legname corretto, l’abete rosso approvvigionato presso la segheria della Magnifica Comunità della Val di Fiemme, le cui fibre sottili e ben proporzionate, unite ad una nodosità bassa e di ridotte dimensioni, ben si presta, fin dal 1946, all’ utilizzo per le manutenzioni in luogo dell’originario pino siberiano con il quale era stato realizzato la pavimentazione del circuito del 1932. Le tecnologie originarie sono state applicate sia alla parziale sostituzione – con un sistema di “scuci e cuci” - di elementi portanti di molte delle circa 500 capriate, sia alla sostituzione dei listelli 48x48 mm del piano di scorrimento finale nelle parti in cui non erano recuperabili. Il fissaggio con la chiodatura laterale e trasversale ha infine permesso di non avere nessun chiodo o vite a vista, garantendo un piano finale perfettamente omogeneo. Nel complesso si ha avuto cura di rispettare le curvature e ogni dettaglio del progetto originario del ’32 dell’architetto Schurmann. Un ulteriore elemento sul quale si è dovuto intervenire è quello della canalina di riscontro aria, interna alla pista e di divisione con la fascia, in cemento rosso, di riscaldamento degli atleti, che è stata rimessa in pristino per garantire l’ottimale ventilazione del sottopista. La fascia destinata al riscaldamento dei ciclisti, infine, che risulta in condivisione con il football, per una larghezza di 3,50 metri, è stata ripristinata con resine superficiali e quindi ricoperta con strisce amovibili di erba sintetica, che saranno rimosse in caso di uso agonistico della pista, come già accennato sopranatatorie interne, l’insieme delle opere eseguite è volto a migliorare la coibentazione dell’involucro del fabbricato. Al fine di consentire migliori condizioni di sicurezza all’utilizzo della piscina adulti coperta è stato alzato il fondo nella porzione con profondità di 3,7 mt fino a 1,9 mt. Tale operazione trova ragione d’essere in quanto presenta maggiore facilità di recupero in caso di soccorso, senza pregiudicare le attività di apnea o eventualmente di corsi per immersioni che sono comunque possibili anche una minor profondità. Da un punto di vista ambientale ed energetico vi è un minor consumo di prodotti di clorazione, e di energia per la filtrazione e il riscaldamento dell’acqua.

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In queste due pagine, i lavori di recupero della pista ciclistica in legno (immagini fornite da Faggion spa). In alto, la curva con le assi ammalorate smantellate; qui sopra, due sezioni in corrispondenza delle pendenze trasversali massima e minima, con il ripristino della ventilazione sotto la struttura.

Nella pagina a lato, dall’alto: la sostituzione di alcune capriate; le assi ripiallate; primi atleti in pista; vista a fine lavori. In ultima pagina, in chiusura, due viste panoramiche dell’impianto dall’interno e dall’alto.

In these two pages, the works of restoration of the wooden bike path (ph. supplied by Faggion spa). Above, the curve with the damaged planks dismantled; up here, two sections in correspondence of the maximum and minimum transverse slopes, with the restoring of the ventilation under the structure.

On the page to the side, from the top: the replacement of some trusses; the planks replenished; first athletes on the track; view at the end of the work. On the last page, at the end, two panoramic views of the facility from inside and from above.

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Other facilities

Milano Refurbishment of the Vigorelli Velodrome The historic facility, which since 2015 has been undergoing redevelopment as part of Citylife's urban planning project, after the restoration of the wooden track, has now been completed with the renovation of the internal field for rugby and American football, with a 45 mm synthetic turf specific for these sports. Following a call for tenders launched in 2012, a redevelopment project was presented that involved, among other things, the demolition of the wooden track, which was opposed by the Regional Directorate for Cultural Heritage and Landscape of Lombardy, declaring the structure of historical and artistic interest. The restyling project of the facility then becomes part of the work to be deducted from the costs of urbanization for the construction of the district of Citylife, characterized by the three towers now being completed, and is approved by the Milan municipal government in December 2014. On June 2, 2016, the requalification works of the wooden track of the velodrome were completed, and last October those for the central field. The synthetic turf that already covered the central field of Vigorelli has been replaced with a complete new generation system. The yarn with which the synthetic grass is made is given by the union of three types with compatible sections and thicknesses to achieve maximum results in terms of resilience, performance and durability. The specific use of the "Vigorelli" field for American football in fact requires the use of systems with high resistance to compression and this resistance cannot be achieved with traditional geodrains. The system used is an underlay made of SBR rubber granules, characterized by a draining profile on the upper side and a scoring for performance purposes on the lower side. The intervention on the historic wooden track, carried out previously, required an accurate study of the qualitative situation of the components, abandoned for some time to degradation and atmospheric elements; the project, therefore, had to provide actions respectful of the history of the artifact, with the use of materials suitable for physical and mechanical characteristics and for the protection of these materials with natural products that would allow the natural expansion, and the protection from the weather outside and from chemicalorganic agents below the track itself.

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Rifacimento del manto erboso sintetico del campo per Football Americano presso il Velodromo Maspes Vigorelli in Milano in attuazione del Piano Integrato di Intervento CityLife “Quartiere Storico di Fiera Milano” Stazione appaltante: Citylife spa Dirigente Citylife: arch. Roberto Russo Responsabile dell’appalto: geom. Alessandro Borgo Responsabile di cantiere: arch. Giorgio Vitali Coordinatore di progetto: arch. Marina Reissner Per il Comune di Milano – area tecnica Cultura: arch. Guido Dalla Casa Per la Federazione italiana di American football: arch. Manfredi Leone Collaudatore statico e tecnico amministrativo: ing.Paolo Onida Progettista: CONI Servizi (ing. Emiliano Curi) Direttore dei Lavori e Responsabile dei Lavori: Studio In.pro srl (ing. Claudio Guido) Direzione dei lavori site: Studio In.pro srl (geom. Loris Morelli) Coordinatore della sicurezza: arch. Donato Bertoncelli Impresa esecutrice: RTI Limonta Sport spa / Nuova Malegori srl Installazione sistema erba sintetica: NTS Sport srl (vedi pag. 40) Fine lavori: agosto 2018 Importo dei lavori: euro 500.000 Fornitori: Manto sintetico: Limonta Sport spa Sottotappeto e intaso prestazionale: Pentaplast srl (vedi pag. 49) Adesivo per erba sintetica e resina per la pista di riscaldamento: Mapei spa (vedi pag. 1) Recupero manutentivo della pista in legno del Velodromo Vigorelli Stazione appaltante: CityLife spa con CONI Servizi spa Progetto: STA Ingegneri Associati (ing. Aldo Galbiati) Progetto copertura: arch. Giuseppe De Martino Fine lavori: giugno 2016 Importo dei lavori: euro 1.200.000 Impresa esecutrice: Faggion spa

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TSTORIA

la storia vista da Sport&Impianti

Velodromo Maspes-Vigorelli a cura di Albano Marcarini

Per oltre tre decenni, dal 1935 quando fu inaugurato, fino alla fine degli anni ’70, il Velodromo Vigorelli fu la pista più veloce e importante del mondo.

In questa colonna, dall’alto: Giuseppe Vigorelli, ciclista professionista dal 1895 al 1900; Fiorenzo Magni in maglia rosa e Gino Bartali con i fiori al Giro d’Italia 1951 (archivio Corriere della Sera); lo storico manifesto di Boccasile del Velodromo Vigorelli (1935).

Fu la pista dove si tenevano le grandi kermesse, dove si tentò per 9 volte, con esiti sempre positivi, il record dell’ora. I segreti dell’ ‘Ellisse magica’ si compendiano in poco: livello del terreno ribassato che riduce l’effetto del vento; limatura delle estremità delle curve con maggiore effetto di propulsione; copertura della pista in legno pregiato di abete posata su 450 capriate di inclinazione variabile. La necessità di avere un nuovo velodromo a Milano insorse nel 1928 con l’inagibilità dell’impianto del Sempione. Nel 1934 il Comune di Milano acquistò dal CONI la pista provvisoria in legno allestita a Roma per i Mondiali; trasportata sotto la Madonnina, fu collocata al centro di un impianto disegnato da Ugo Fini e Giuseppe Baselli dell’Ufficio tecnico comunale. Negli anni Cinquanta il velodromo fu anche arrivo delle grandi corse a tappe e del Giro con folle assiepate sia sulle tribune, sia sulle strade circostanti l’ingresso di Via Arona. La spasmodica attesa, l’improvviso ingresso sulla pista, il rombo prodotto dalle biciclette sul parquet, l’accelerazione della volata produceva un’esaltazione collettiva che si protraeva poi nell’ovazione dovuta al vincitore durante il giro d’onore. La bicicletta da strada faceva però da episodica presenza al Vigorelli che, di fatto, era il regno incontrastato della filante bici da pista, a scatto fisso e senza freni, e dei suoi celebri maestri:

Antonio Maspes (a cui il velodromo è intitolato), Vanni Pettenella, Sante Gaiardoni, Guido Messina e tanti altri. Il velodromo fu anche teatro di eventi extra-sportivi. Indimenticabile, ad esempio, il primo concerto italiano dei Beatles, tenuto nel campo centrale il 24 giugno 1965.

Negli ultimi decenni del secolo scorso, venuta meno l’attività su pista e mutati i regolamenti internazionali (adozione di piste standard da 250 metri per le riunioni UCI, contro i 397,57 del velodromo milanese), il ‘Vigo’, come è nominato fra i suiveurs, ha avuto una lunga fase di declino con grave rammarico dei tanti che lo hanno amato. Ci fu pure il rischio di ridurlo a cinodromo, contro il quale si oppose in modo memorabile il giornalista Mario Fossati. Il primo segno di riscossa avvenne nel 2013 con il vincolo monumentale apposto dalla Soprintendenza ai beni culturali e architettonici, seguìto nel 2016 con il restauro della pista. Oggi, grazie a un Comitato promotore (vigorelli.eu) è possibile tornare periodicamente a pedalare sulla pista ‘magica’, nell’attesa che un rilancio definitivo avvenga sul modello dei più moderni impianti europei (come il Lee Yalley a Londra), inteso come vera ‘cittadella’ dello sport e del ciclismo in particolare.

Nel testo, a destra, il concerto del 24 giugno 1965: i Beatles arrivarono a Milano la sera precedente e alloggiarono all’hotel Duomo, assediati da una piccola folla di fans. Il concerto al Vigorelli, organizzato dall’impresario Leo Watcher, si tenne in due orari: alle 16, con 7.000 spettatori, e poi alle 21,15 con 25.000 che hanno pagato da 1.000 a 2.000 lire. I Beatles erano introdotti, come supporters, da alcuni divi nostrani: Peppino di Capri, Fausto Leali, i New Dada; presentatori, Lucio Flauto e Rossella Como. A lato, prova di velocità in notturna negli anni ’50: in pista dietro le due Vespe, Magni (n. 7) e Anquetil (archivio Corriere della Sera); Il 17 gennaio 1985, sotto il peso di quasi 90 centimetri di neve la copertura del Vigorelli cedeva, come quella del vicino palazzetto dello sport (foto ANSA dell’epoca).

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LA BUONA PROGETTAZIONE THE GOOD DESIGN

Nuovo impianto natatorio estate-inverno sul lago di Lugano a cura della Redazione tecnica

PROGETTO: STUDIO SDIA ARCHITETTO PAOLO PETTENE LOCALITÀ: COMUNE DI PORLEZZA (COMO)

Il progetto che proponiamo rappresenta un nuovo modello di impianto acquatico, complesso tecnologicamente, che risulta non solo in linea con i protocolli di efficientamento energetico, ma anche di sostenibilità economica aderente alle esigenze gestionali e dei fruitori.

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Premessa Nel nostro Paese le opportunità di progettare e realizzare nuovi impianti pubblici destinati all’acquaticità e al nuoto sono negli ultimi anni diventate sempre più rare. Le ragioni sono ormai note a tutti gli operatori del settore: mancanza di fondi adeguati nelle casse comunali; ricorso diffuso agli strumenti del “partenariato pubblico privato” dove si cerca di trasferire tutti gli oneri contrattuali dell’organizzazione del servizio - della conduzione e della progettazione con realizzazione - a soggetti privati, con il risultato di progetti che spesso sono finalizzati più alla ricerca del business che al valore sociale dello sport, con proposte progettuali “fuori scala” non sempre sostenibili, con conseguenti innumerevoli criticità attuative. Sicuramente esistono anche casi virtuosi ben concertati già nelle fasi di programmazione del servizio, in quanto supportati da studi di fattibilità, redatti su incarico degli Enti Locali da tecnici competenti nel settore dell’impiantistica sportiva, dove vengono individuate tutte le azioni propedeutiche, con la definizione delle matrici di convenienza attraverso il business plan, l’analisi preventiva dei costi globali di soglia con la valutazione dei rischi. Il progetto pubblicato in queste pagine è da ritenersi, nella logica di cui alla premessa, in controtendenza, per le caratteristiche con cui è stato sviluppato l’intero iter attuativo a seguito di procedura concorsuale ad evidenza pubblica, con l’ingegnerizzazione della nuova opera, elaborata in modo competente e completo. Il progettista architetto Paolo Pettene con il suo staff dello Studio SdiA, composto da tecnici ingegneri e architetti che si sono specializzati nel tempo attraverso le numerose progettazioni sullo steso tema in tutta Italia e all’estero, ha voluto proporre lo studio originale per la realizzazione di un nuovo modello di impianto acquatico, complesso tecnologicamente, che risulta non solo in linea con i protocolli di efficientamento energetico, ma anche di sostenibilità economica aderente alle esigenze gestionali e dei fruitori. Una lettura derivante dalla “pressione della domanda” che negli ultimi anni ha sostanzialmente mutato le esigenze e le pratiche acquatiche, e che, sotto la spinta dei nuovi modelli di vita, ha determinato la trasformazione delle strutture da monofunzionali a polifunzionali.

Il luogo Il Comune di Porlezza, in provincia di Como, si affaccia sull'estremità italiana orientale del Lago di Lugano, che nella sua parte occidentale sconfina in Svizzera, e più precisamente nel Canton Ticino. Porlezza è una importante località turistica e balneare, molto frequentata, seconda come affluenza stagionale estiva solo a Como, collocata tra il blu del Ceresio (l’altro nome del lago di Lugano) e il verde delle montagne alle spalle. La cittadina, formata da quattro frazioni, riveste anche un notevole interesse storico in quanto ha mantenuto una tipica struttura medievale con resti di antiche mura e fortificazioni.

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THE GOOD DESIGN | LA BUONA PROGETTAZIONE

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Porlezza offre anche spiagge per godersi il lago, mentre i monti alle sue spalle propongono sentieri e percorsi ideali per passeggiate e l’escursionismo. Da qui l’opportunità, fortemente voluta dal Comune, della realizzazione del nuovo impianto, che andrà a completare l’offerta di servizi sportivi e turistici già inseriti funzionalmente e previsti nel parco scolastico sportivo preesistente. La soluzione elaborata dai progettisti ha modificato il layout elaborato in precedenza dall’Ufficio tecnico del Comune, proponendo viceversa una tipologia con soluzione ad alta tecnologia, con struttura metallica mista c.a. in acciaio-alluminio con copertura estendibile completamente apribile, tipo “estateinverno”. Anche la soluzione della nuova vasca risulta originale nella forma e con una soluzione polifunzionale in ambiti contigui dove poter svolgere in modo propedeutico (in un unico invaso-vasca dotato di pontone mobile) tutte le attività del nuoto e acquatiche compresa l’attività di base della pallanuoto. Le modalità costruttive si presentano ad alta prestazione tecnologica con “montaggio cantieristico a secco”, compreso l’efficientamento energetico con utilizzo di fonti rinnovabili, integrate con utilizzo di pompe di calore e sistema geotermico con pozzo e avanpozzo. L’impianto è stato strutturato in modo funzionale e flessibile, adatto alla domanda di attività acquatiche e turistiche per un successivo affidamento a un sodalizio concessionario gestore. La tipologia dell'impianto natatorio è definita dalle Norme CONI come “impianto di esercizio”.

Gli aspetti progettuali qualificanti Il progetto è stato elaborato partendo sempre dalla “matita” con lo studio dei dettagli, dalla ricerca della composizione architettonica che prende spunto dal razionalismo comasco del lago, con forme essenziali razionaliste e dall’utilizzo di colorazioni chiare utilizzando tonalità del bianco e richiamando la trasparenza dell’architettura aquatica. Le scelte costruttive tipologiche esecutive, sono state finalizzate secondo l’esperienza e la nota specializzazione del team dei progettisti incaricati del progetto esecutivo, alla realizzazione “con sistema prevalentemente a secco e di assemblaggio cantieristico”, a garanzia della riduzione delle tempistiche, della sicurezza e della manutenzione e qualità certificata dei diversi componenti prefabbricati. In particolare, l’organizzazione del cantiere tiene conto di tutte le possibili interferenze con il cantiere contemporaneo adiacente per la realizzazione della nuova scuola, con soluzioni del cronoprogramma delle tempistiche esecutive con l’utilizzo di tecnologie prefabbricate a secco per l'assemblaggio ed il montaggio “pulito” delle strutture con mezzi di sollevamento mobili. La tipologia costruttiva della vasca di attività è prevista con sistema prefabbricato in acciaio inox rivestito/laminato in pvc, sfioro continuo perimetrale alla finlandese (bordo sfioratore ceramico) con tutte

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In apertura, composizione di schizzi, opera su tela a mano dell’architetto; nella foto, panoramica di Porlezza e del lago di Lugano (foto Flodur63-Wikimedia Commons); il cerchio rosso identifica l’area dell’eliporto dove sarà realizzato il centro natatorio. In questa pagina, dall’alto: il prospetto

sud, su cui affaccia l’ambiente vasca con la copertura telescopica; il prospetto est, dove è previsto l’ingresso (sulla destra); uno schizzo di lavoro della sezione trasversale; un rendering con la tribuna telescopica aperta solo parzialmente; la pianta della copertura.

At the opening page, project sketches (painted on canvas, by the architect); in the photo, an overview of Porlezza and Lake Lugano (photo Flodur63-Wikimedia Commons); the red circle identifies the area of the heliport where the swimming centre will be built. On this page, from the top: the south eleva-

tion, overlooked by the pool area with the telescopic roof; the east elevation, where the entrance is planned (on the right); a working sketch of the transversal section; a rendering with the telescopic grandstand only partially open; the plan of the roof.

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le predisposizioni alla fornitura delle attrezzature e accessori di vasca per lo svolgimento delle attività del nuoto e pallanuoto e per l’allestimento di un pontone mobile oltre alle testate attrezzate con blocchi di partenza. La vasca di forma rettangolare avrà dimensioni complessive 36,75x12,50 m, suddivisa per ambiti attività da elementi in muratura fissi ed elementi mobili. Essa sarà divisa trasversalmente da un muretto in c.a. a formare una vasca 32,50x12,50 m con profondità costante 1,50 m per lo svolgimento delle attività del nuoto e pallanuoto con l’allestimento di un pontone mobile, e in adiacenza una vasca ricreativa delle dimensioni di 4x12,50 m a due profondità 0,60/0,90 m. Le pareti della nuova vasca saranno costituite da pannelli prefabbricati in acciaio inox rivestite in PVC o direttamente laminate in pvc, posati su cordolature continue/platea in c.a. di fondazione. Il sistema di sfioro perimetrale è del tipo alla finlandese con tipologia prefabbricata in acciaio inox, similare al sistema pareti vasca. Il ricircolo dell’acqua di vasca sarà garantito dalla rete di immissioni dal fondo (l’eventuale ottimizzazione con ingegnerizzazione da parte della ditta esecu-

tiva potrà prevedere il sistema di immissione laterale dalle pareti delle vasche) e dallo sfioro continuo su tutti i 4 lati perimetrali, comprensivo degli scarichi di fondo, dimensionati secondo le vigenti Norme UNI 10637, e conformi alle norme UNI 13451 e 15288. I parametri da rispettare nell'esecuzione del nuovo impianto natatorio sono stati dimensionati conformemente ai requisiti indicati dall’Accordo StatoRegioni 2003 e s.m.i. e dal Regolamento Regionale attuativo dell’accordo Stato Regioni: DGR n° 8/2552 del 17/05/2006: l’impianto di trattamento acqua garantisce tempi di ricircolo in 1 h per l’ambito ricreativo (profondità variabile 0,6/0,9 m) e 4 h per l’ambito nuoto (profondità costante 1,50m). Le temperature dell’acqua di immissione sono differenti per i due ambiti, adeguate alle attività a cui sono destinati gli stessi bacini. La filtrazione adotta un sistema di trattamento fisico idraulico con filtri a masse eterogenee multistrato. La vasca in progetto è classificata come vasca polifunzionale. Di particolare interesse il sistema di copertura telescopica dell’ambiente vasca, con prestazioni di isolamento della struttura metallica portante e conteni-

mento dei consumi energetici dell’involucro traslucido di tamponamento. La struttura di copertura ambito vasca è previsto con soluzione telescopica, costituita da 4 settori mobili a “portali zoppi a falda unica inclinata” e baraccature di testata e laterali sagomate, scorrevole su binari predisposti in fase di getto, costituita da una struttura mista in alluminio/acciaio con tamponamenti “leggeri” in copertura del tipo policarbonato alveolare antigrandine a perfetta tenuta dell’aria e dell’acqua, e tamponamenti laterali (testate e lato lungo su solarium) in vetrocamera antisfondamento basso emissivo con camera Argon. Lo scorrimento è longitudinale al piano spiaggia e in copertura. Il tamponamento della copertura in policarbonato alveolare da 85 mm avrà caratteristiche prestazionali minime di 0,73 w/m2K. Il nuovo corpo spogliatoi e servizi, sviluppato su tre lati perimetrali all’ambiente vasca, sarà realizzato in struttura mista, c.a. e metallica in acciaio zincato a caldo, con tamponamenti perimetrali (opachi e trasparenti), tramezzature interne e chiusure orizzontali di copertura con soluzione di assemblaggio a secco. Il sistema di copertura piana avrà prestazioni di isolamento e impermeabilizzazione con l’uso di prodotti del tipo raffrescante passivo (cool roof) con caratteristiche di durabilità e capacità altamente riflettenti. Al piano terra è previsto l’accesso all’impianto con bussola (per il taglio termico) sotto una pensilina di copertura. Sui lati corti, le testate dell’impianto natatorio, vengono collocati la hall con affaccio in vasca, gli uffici e l’ambito della ristorazione in adiacenza all’ingresso e i locali tecnici e i magazzini lato scuola. Longitudinalmente alla vasca si collocano gli spogliatoi ed i servizi di supporto all’attività sportiva (utenti e istruttori) organizzati in conformità ai regolamenti di settore con accesso presidiato (tornelli di controllo) da un corridoio distributivo attrezzato ed allestito per l’utilizzo scarpiera. Al piano interrato sono previsti i locali tecnici di trattamento acqua e di supporto al sistema geotermico con accesso con scala metallica. Dall’ambito tecnico si accede all’intercapedine di servizio perimetrale alla vasca. L’intercapedine come i locali interrati è servita da passaggi di sicurezza. Al piano copertura sono previste 4 UTA posate su telaio (a servizio dell’ambiente vasca e dei locali spogliatoi e servizi). Sulla stessa copertura è prevista una batteria di pannelli fotovoltaici. È prevista infine la formazione di una piccola area tecnica esterna (funzionalmente inclusa nell'ambito retrostante di intervento) per il collocamento della centrale termica e della centrale trattamento acqua con le recinzioni di confinamento.

La gestione L’attivazione del servizio natatorio sarà di esclusiva competenza attraverso il successivo affidamento del servizio ad un soggetto gestore (con modalità attuative che verranno stabilite per competenza dal Comune di Porlezza), il quale avrà l’onere delle forniture degli arredi e delle attrezzature specialistiche di Sopra, fotoinserimento dell’architettura nell’ambiente, dal lato dell’ingresso. In ultima pagina, la pianta del piano terra. Above, photoinsertion of the architecture in the environment, by the entrance side. On the last page, the ground floor plan.

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THE GOOD DESIGN | LA BUONA PROGETTAZIONE

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vasca e del corpo servizi oltre all’attivazione del servizio del trattamento chimico dell’acqua di vasca, con volturazione delle utenze e della vasca a regime secondo un protocollo di autocontrollo.

The good design

Project for a new summer-winter swimming facility on Lake Lugano In Italy, opportunities to design and build new public facilities for water and swimming have become increasingly rare in recent years. The reasons are now known to all operators in the sector: lack of adequate funds in the municipal budget, widespread use of the tools of the "public-private partnership" where they try to transfer all the contractual obligations of the organization of the service - of the management and design with implementation - to private subjects, with the result of projects that are often aimed more at the search for business than at the social value of sport, with project proposals "out of scale" not always sustainable, resulting in countless critical implementation. The project published in these pages is to be considered, from this point of view, in contrast to the trend, for the characteristics with which the entire implementation process was developed as a result of public tender procedure, with the engineering of the new work, elaborated in a competent and complete way. The designer architect Paolo Pettene with his staff of Studio SdiA, composed of technical engineers and architects who have specialized over time through the many designs on the same theme throughout Italy and abroad, wanted to propose the original study for the realization of a new model of water system, complex technologically, which is not only in line with protocols of energy efficiency, but also of economic sustainability adherent to the needs of management and users. A reading derived from the " demand pressure " that in recent years has substantially changed the needs and practices of water, and that, under the pressure of new life models, has led to the transformation of structures from monofunctional to multifunctional.

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ALTRI IMPIANTI OTHER FACILITIES

Selva di Val Gardena (Bolzano)

Stazione della cabinovia in cemento e larice di Riccardo Consoli foto di Wisthaler e Rubner Objectbau

Inaugurata lo scorso maggio, la stazione a valle dell'impianto di risalita Piz Seteur, tra le montagne del Sassolungo e del Gruppo del Puez, è stata realizzata in soli 6 mesi, con il piano superiore e il rivestimento esterno in legno.

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A Selva di Val Gardena (Wolkenstein in Gröden), nel cuore delle Dolomiti, è stata realizzata la nuova stazione di partenza della cabinovia di Piz Seteur, con la particolarità del piano superiore, dedicato ai locali di deposito e agli alloggi del personale, e del rivestimento esterno in legno di larice spazzolato. La progettazione dell’impianto si è ispirata da una parte ai profili dei massicci montuosi circostanti, dall’altra ai due sport principali praticati in questa zona, lo sci e la mountain bike: creando così una perfetta armonia tra dinamicità, potenza, tecnologia e natura. Il committente desiderava avere un nuovo impianto che fosse moderno, innovativo, personalizzato, ma che allo stesso tempo non fosse invasivo rispetto al panorama circostante. Per questo motivo la scelta del materiale si è indirizzata sull’utilizzo del legno di larice spazzolato: le tavole utilizzate sono infatti state trattate con spazzole abrasive che hanno rimosso la parte più tenera del legno, dandogli un colore più scuro e simile a quello del bosco limitrofo. Inoltre, la volumetria dell’edificio dedicata ai locali tecnici si trova parzialmente interrata, incorporando in modo ancora più naturale l’edificio nel contesto paesaggistico esistente. Nonostante le condizioni metereologiche con temperature rigidissime, e i 1800m di altitudine, l’impresa ha impiegato solo due mesi per realiz-

In questa pagina, dall’alto, planimetria generale, vista dalla cabina della funivia in arrivo, dettaglio della facciata in legno. Nella pagina a lato, tre viste dell’edificio, dal lato opposto alla funivia. Nella pagina di apertura, la stazione della funivia con lo sfondo del Sassolungo.

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On this page, general layout, view from the incoming cable car cabin, detail of the wooden façade. Facing page, top, three views of the building from the side opposite the cable car. On the opening page, the cable car station with the Sassolungo in the background.

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zare chiavi in mano il piano superiore in legno, di cui 35 giorni per il montaggio della sola struttura (pareti e solaio); la scelta del legno lamellare, grazie all’elevato grado di prefabbricazione, ha consentito una messa in opera rapida e precisa. Il rivestimento esterno è composto da 620 elementi sagomati in legno lamellare certificato, e ogni elemento è diverso dall’altro mostrando le proprie caratteristiche naturali.

L’accostamento legno/cemento A rendere ancora più unica e particolare la nuova stazione a valle dell'impianto è stata la scelta di combinare due materiali differenti: cemento armato con intonaco speciale, quindi più ruvido e strutturato e con un’insonorizzazione maggiore, per il piano terra; e legno lamellare per il primo piano e il rivestimento esterno. Il legno lamellare è un materiale composito, costituito essenzialmente di legno naturale, con un elevato rapporto tra resistenza meccanica e peso, ma è anche un prodotto nuovo, realizzato su scala industriale attraverso un procedimento tecnologico di incollaggio a pressione che riduce i difetti propri del legno massiccio. Le travi lamellari sono caratterizzate da una fortissima capacità di carico, superiore anche a quella degli elementi in legno massello.

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Other facilities

Wolkenstein in GrĂśden (Bozen) Larch-lined cable car station In Selva di Val Gardena (Wolkenstein in GrĂśden), in the heart of the Dolomites, the new departure station of the Piz Seteur cable car was built, with the particularity of the upper floor, dedicated to storage rooms and staff accommodation, and the external coating in brushed larch wood. The design of the building was inspired on the one hand by the profiles of the surrounding mountain massifs, and on the other by the two main sports practiced in this area, skiing and mountain biking: thus creating a perfect harmony between dynamism, power, technology and nature. To make the new valley station of the plant even more unique and particular, it was decided to combine two different materials: reinforced concrete with special plaster, therefore rougher and more structured and with greater soundproofing for the ground floor, and laminated wood for the first floor and the external cladding. Despite the weather conditions with very cold temperatures, and at an altitude of 1800m, the company took only two months to build the turnkey wooden top floor, including 35 days for the assembly of the structure (walls and floor); the choice of glulam, thanks to the high degree of prefabrication, has allowed a fast and precise implementation. The outer cladding is composed of 620 shaped elements of certified glulam, and each element is different from the other showing its natural characteristics.

Stazione di valle della cabinovia Piz Seteur a Selva di Val Gardena (Bolzano) Committente: Piz De Sella spa Progetto: Perathoner Architects (arch. Rudolf Perathoner) direzione lavori, statica: Studio Ardolino progetto termo-sanitario: Studio Delazer Inizio lavori: aprile 2017 Fine lavori: dicembre 2017

Nella pagina a lato, due sezioni e la pianta dell’edificio al livello intermedio. In questa pagina, in alto: a sinistra, veduta durante i lavori; a destra, la stessa veduta con la stazione in esercizio. Al centro, il lato di arrivo della funivia. In basso, due dettagli delle finiture esterne in legno.

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On the opposite page, two sections and the building plan at the intermediate level. On this page, top: left, view during the construction; right, same view with the station in use. In the middle, the side of arrival of the cable car. Below: two details of the wood panelling.

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#7

Milano

Il Parco della Torre alla Bicocca A cura di Bruno Grillini foto di B.G.

Inaugurato nel settembre scorso, è uno dei nuovi parchi di Milano, inserito nel moderno quartiere, a cerniera tra Milano e Sesto San Giovanni, che ha preso ormai il posto delle storiche industrie milanesi oggi scomparse.

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Il progetto

Entrare nel nuovo Parco della Torre a fine autunno, con il verde giovane ed avviato alla quiescenza invernale non rende merito al valore paesaggistico dell’intervento, che possiamo vedere anticipato nei rendering di progetto. Fatta la tara alla vegetazione che ancora deve crescere, gli ampi spazi per ora si contraddistinguono per le diverse funzioni che vi sono previste, con una modalità di compartimentazione degli utenti non originariamente voluta dai progettisti ma richiesta dal Comune, il quale ha trac-

Qui sopra, il Parco della Torre, visto da viale Sarca, con la vegetazione in veste invernale è dominato dal prospetto del Bicocca Village. In alto, planimetria di progetto. A sinistra, uno scorcio del parco, caratterizzato dalla torre piezometrica, realizzata nel 1913, da cui prende il nome.

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ciato le linee guida cui attenersi (l’opera è a scomputo oneri di urbanizzazione). Ecco quindi l’area giochi per i bimbi; lo skatepark per i giovani un po’ scapestrati; il campo da basket per i giovani più seri; lo spazio per i cani e i loro maturi accompagnatori; le panchine per gli anziani… Le ampie aree pavimentate (3.300 mq in aggregato Levocell), arricchite da aiuole e grafismi di superficie, sono pensate come “piazze dinamiche” in cui accogliere attività diverse, quali piccole fiere o mer-

cati o eventi in genere, dialogando – anche funzionalmente – con il prospiciente Bicocca Village, evitando così di invadere le aree a prato o quelle specificamente attrezzate. L’accesso al centro commerciale è in effetti l’asse portante del disegno in pianta, e il ricorrere dei cerchi nel disegno della pavimentazione è già richiamato nei percorsi del centro pedonale. Nelle pagine che seguono vedremo nello specifico alcuni dettagli del progetto, redatto da AG&P greenscape .

Here above, the Parco della Torre, seen from Viale Sarca, with the vegetation in winter dress is dominated by the prospect of the Bicocca Village. Above: project plan. On the left, a glimpse of the park, characterized by the piezometric tower, built in 1913, from which it takes its name.

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Le quinte Il paesaggio percepito all’interno di un “vuoto urbano”, come la piazza o come questo rettangolo di verde attrezzato, è fortemente condizionato dalle architetture che lo circondano, e che sono del tutto indipendenti dalla volontà di chi ha progettato lo spazio. Almeno fino a quando la vegetazione non si imporrà con le folte chiome di alberi adulti, il parco, pur circondato sui quattro lati da nastri d’asfalto, sarà definito dalle facciate che vi prospettano, al di là delle quattro strade, nelle quattro direzioni.

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In alto, un fotoinserimento del progetto del parco, rappresentato con la vegetazione matura. Al centro, a sinistra, la percezione del parco provenendo da via Chiese; a destra, la bordura che delimita il marciapiede di viale Sarca all’esterno del recinto del parco.

Qui sopra, la figura del cerchio nella pavimentazione del parco (a sinistra) riprende il motivo già presente nella galleria commerciale (al centro), che si collega con un’apertura prospettica verso il parco stesso 8° destra). Nella pagina di fronte, gli edifici che ad oggi disegnano le quinte del parco.

At the top, a photomontage of the park project, represented with the mature vegetation. In the centre, on the left, the impression of the park coming from via Chiese; on the right, the border that delimits the sidewalk of viale Sarca outside the park enclosure. Above, the figure of the circle in the park's pavement (on the left) takes up the motif

already present in the shopping mall (in the centre), which connects with a perspective opening towards the park itself (on the right). On the opposite page, the buildings that today form the backdrop of the park.

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Sarca 235 - Uffici Prima costruzione: Vittore Ceretti (1992) Restyling: Scandurra Studio Architettura (2013-2017) Adattamento sede Philips: Studio Matildi & Partners (2018)

Vivere Milano Bicocca - Residenziale Progeca srl (arch. Giorgio Montorfano, 2009-2014)

Testi 280 - Uffici Prima costruzione: anni ‘90 Restyling: D2U (Corrado Caruso e Iacopo Dellafontana, 2013 - in corso)

Bicocca Village - Centro commerciale e multisala Masterplan: Benedetto Camerana (1997) Allestimento Centro commerciale: SGR (2000-2005) Village Gate: Lombardini 22, LAB43, SCE project (2008-2011) Restyling Bicocca Village: L22 (2016)

Chiese 72-74 - Uffici Prima costruzione: anni ‘80 Restyling: Park Associati (Design team: Filippo Pagliani, Michele Rossi, Alessandro Rossi, 2016-2018)

Centro Ricerche Pirelli - Laboratori e uffici Gregotti Associati International (A. Cagnardi, V. Gregotti, M. Reginaldi, 1999) Sarca 226 (ex Fabbricato 143) - Uffici Gregotti Associati International (A. Cagnardi, V. Gregotti, M. Reginaldi)

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La storia Ma diamo conto del ruolo che questo piccolo (poco meno di due ettari) rettangolo, disegnato per il tempo libero, svolge all’interno del quartiere. Stiamo parlando di un settore urbano in profonda trasformazione. “La riconversione delle aree occupate dagli stabilimenti Pirelli nella zona nord di Milano in un nuovo polo tecnologico e di ricerca inaugura la fase delle grandi dismissioni in territorio milanese che prenderà piede a partire dagli anni Novanta”, come si legge sul sito web dell’Ordine degli Architetti di Milano nella pagina dedicata al Progetto Bicocca (https://goo.gl/vUG3k2), il grande concorso a inviti partito nel 1986, vinto in prima fase da Gabetti e Isola, Studio Gregotti, Gino Valle e successivamente realizzato su progetto di Gregotti Associati. Risale al 1983 l’accordo iniziale tra le Industrie Pirelli e il Comune di Milano per lottizzare una parte delle aree occupate dagli stabilimenti. Da qui partirà poi il concorso che darà via alla trasformazione di tutta l’area Bicocca, incentrata sul nuovo polo universitario ma che vedrà anche l’insediarsi di funzioni terziarie e residenziali, nonché le sedi di importanti aziende e senza dimenticare il nuovo Teatro degli Arcimboldi. L’area di cui ci occupiamo è però esterna al piano Pirelli-Bicocca. Siamo infatti sui terreni della Breda, l’altra storica realtà industriale, le cui installazioni si prolungavano dai confini di Milano al limitrofo territorio di Sesto San Giovanni. Una parte delle aree Breda, nel Comune di Sesto, è diventata un Parco Archeologico Industriale, dominato dal Carroponte, struttura sede di concerti ed installazioni artistiche; nella parte milanese, è stato recuperato invece l’Hangar Bicocca, riconvertito da capannone industriale a sede di gallerie espositive. Affianco all’Hangar Bicocca, nei primi anni 2000 sorge un cinema multisala che, successivamente, si amplierà in centro commerciale (Bicocca Village): ed è di fronte a quest’ultimo centro di aggregazione popolare che i due ettari, rimasti incolti e deserti per qualche decennio, sono stati trasformati in parco, completando l’ultimo tassello urbanistico del quartiere. Resta da dire della torre piezometrica che funge da icona del luogo e che resta ultimo testimone del novecento industriale: unitamente al piccolo edificio sottostante, fu realizzata nel 1913 dalla Società Italiana Ernesto Breda a imitazione delle forme romaniche della Bicocca degli Arcimboldi, un villino nobiliare quattrocentesco non distante da qui, che ha dato nome al quartiere, all’Università e al Teatro. Nel 2003, restaurata, la Torre è stata concessa in uso all’Università, della quale svetta oggi il logo nel fregio sommitale.

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A sinistra, la quattrocentesca Bicocca degli Arcimboldi; al centro, l’Hangar Bicocca. A destra, il Carroponte, nel Parco Archeologico Industriale realizzato sulle aree della Breda in Comune di Sesto San Giovanni. Nella pagina di fronte, in colonna, sequenza di ortofoto tra il 2001 e il 2018 centra-

In alto, veduta zenitale dell’area Pirelli-Bicocca, tratta dal volume “Progetto Bicocca”; in rosso, il perimetro dell’attuale Parco. Qui sopra, l’area della Breda in una ripresa aerea del 28 agosto 1962, in direzione di Sesto San Giovanni; in primissimo piano si distingue la torre piezometrica e l’area oggi occupata dal parco (Foto Cera). Stampa 24x30 conservata presso l’Istituto per la storia dell'età contemporanea di Sesto San Giovanni, fondo Stampa 24x30 conservata presso l’Istituto per la storia dell'età contemporanea di Sesto San Giovanni, fondo Sezione fotografica dell'Archivio Storico Breda. Link risorsa: https://goo.gl/fCDDjx

te sull’area di intervento (Google Earth). A destra in alto, planimetria tratta dal progetto di Gregotti Associati, e la copertina del catalogo della mostra “Progetto Bicocca” alla Triennale di Milano da giugno a settembre 1986. In basso, prospetto della torre piezometrica Breda.

At the top, zenithal view of the Pirelli-Bicocca area, taken from the book "Progetto Bicocca"; in red, the perimeter of the current Park. Above, the area of Breda in an aerial shot of 28 August 1962, in the direction of Sesto San Giovanni; in the foreground is the piezometric tower and the area now occupied by the park (Photo Cera). 24x30 print kept at the Institute for the History of the Contemporary Age in Sesto San Giovanni, photographic collection of the Breda Historical Archive.

On the left, the 15th century Bicocca degli Arcimboldi; in the centre, the Hangar Bicocca. On the right, the Carroponte (bridge crane), in the Industrial Archaeological Park built on the areas of Breda in the municipality of Sesto San Giovanni. In the opposite page, in column, sequence of orthophotos between 2001 and 2018

centered on the area of intervention (Google Earth). Above right, planimetry from the project of Gregotti Associati, and the cover of the catalogue of the exhibition "Progetto Bicocca" at the Triennale di Milano from June to September 1986. Below, elevation of the Breda piezometric tower.

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2001

2004

2008

APPROFONDIMENTI

La nascita del Progetto Bicocca 2014

2017

… Bicocca, quando fu eretto il primo capannone industriale nel 1908, era aperta campagna: per alcuni dirigenti fu costruita una casa nelle vicinanze per evitare il lungo e difficoltoso tragitto che li separava dal centro di Milano. Oggi sta partendo il nuovo “Progetto bicocca”: bisogna riconoscere che in cento anni Milano è ben cambiata e che si appresta a cambiare ulteriormente, speriamo senza alcuni difetti che hanno accompagnato le fasi precedenti. La creazione del nuovo “Polo tecnologico Integrato” che dovrà contribuire a porre la città all’avanguardia sia sotto il profilo urbanistico sia sotto quello economico, in linea con le analoghe esperienze avviate in questi anni

negli Stati Uniti, in Francia e in Gran Bretagna, rappresenta senza dubbio una grande sfida alla capacità progettuale di tutti coloro che vi sono coinvolti. Si tratta infatti di un progetto di notevole portata sia per le sue dimensioni – riguarda il futuro di un’area di oltre 400 mila metri quadrati – si apre l’impatto che la soluzione identificata avrà sul contesto urbano e regionale. La decisione di invitare venti architetti e urbanisti di tutto il mondo ad elaborare idee progettuali per questo nuovo assetto dell’area della Bicocca va certamente oltre il fatto tecnico o d’immagine: riflette la coscienza di voler gestire un tale problema con la maggiore obiettività raccogliendo le forze più valide. (Leopoldo Pirelli, dall’introduzione al volume “Progetto Bicocca”, Electa 1986)

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Abaco del verde La scelta delle piante, concordata con il Comune di Milano, è stata orientata anche alla facilità di manutenzione e alla disponibilità delle eventuali sostituzioni necessarie nel corso degli anni. Gli alberi piantati - prelevati dai vivai pistoiesi - ammontano a 175, mentre sono stati collocati a dimora circa 6.000 arbusti e 5.000 piante erbacee per le aiuole. Il tappeto erboso, infine, copre 8.700 metri quadrati sui 19.500 dell’intero perimetro.

Il verde

ALBERI Celtis australis (bagolaro) Cercis siliquastrum (albero di Giuda) Fraxinus excelsior (frassino) Gleditsia triacanthos “Sunburst” (gleditsia) Liquidambar styraciflua (storace) Magnolia x soulangeana (magnolia) Prunus spp. (ciliegi da fiore, specie diverse) Sorbus torminalis (ciavardello)

ARBUSTI

Con una cerimonia simbolica, il primo albero è stato collocato a dimora il 13 marzo scorso. La distribuzione delle specie arboree alternata con erbacee e aromatiche è stata studiata con il preciso intento di dare una caratterizzazione alle diverse zone del parco, a cominciare dal marciapiede esterno su viale Sarca, dove il passante percepisce la presenza del polmone verde attraverso le aiuole alberate che andranno a mimetizzare la cancellata. Macchie più fitte di alberi e arbusti delimitano, avvolgendole, le aree specializzate per i giochi infantili e, all’angolo opposto, per i cani: l’effetto sarà tangibile negli anni, quando la vegetazione sarà adeguatamente cresciuta. Gli elementi arborei a carattere prettamente ornamentale caratterizzano i percorsi pedonali centrali, con le magnolie e i prunus dai fiori rosa in primavera (come illustrato dal render in basso). Un bagolaro di circa 60 anni di età, già esistente in corrispondenza dell’uscita laterale su via Chiese, destinato inizialmente ad essere abbattuto (infatti non compare nelle planimetrie), è stato invece salva-

In alto, planimetria di progetto con il verde. Qui sopra, rendering del parco in direzione nord, in veste primaverile; l’edificio in fondo, ora in ristrutturazione, è riprodotto come da progetto degli archh. Caruso e Dellafontana.

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to e delimitato da una nuova aiuola con cordolo in pietra. Le aiuole infine sono progettate con un mix di piante aromatiche e da fiore in grado di dare colore e profumi in ogni stagione. Particolare attenzione è stata prestata in fase esecutiva nell’adeguamento del sistema drenante alle recenti norme sull’invarianza idraulica, con un sistema di trincee drenanti interrate in grado di smaltire le acque meteoriche eventualmente in eccesso tramite troppo pieni allacciati ai pozzetti stradali. L’impianto di irrigazione è ad anello gocciolante per glia alberi, ala gocciolante per gli arbusti, irrigatori per le aree a prato, con 6 vasche di accumulo prefabbricate e un locale tecnico pompe ECHINACEA PURPUREA interrato.

Magnolia stellata Abelia grandiflora Cotynus coggygria Choysia ternata Cornus sanguinea Hydrangea (varietà) Laurus nobilis Ligustrum lucidum Philadelphus coronarius Photinia x fraserii Spirea x “Van Houttei” Syringa vulgaris Viburnum (varietà) Abelia x grandiflora (Edward Goucher, Perovskya) Rosa floribunda (varietà) Rosmarinus officinalis

ERBACEE Coreopsis Hebe Hedera Liriope muscari Achillea Alchemilla Centranthus Echinacea Helichrysum Heuchera Hosta Rudbeckia Stachys Graminacee

Above, project plan with greenery. Above, rendering of the park to the north, in spring; the building at the back, now being renovated, is reproduced as designed by the architects Caruso and Dellafontana.

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PRUNUS CERASIFERA Nella colonna di sinistra, e in alto a destra, la caratterizzazione delle specie arboree presenti in progetto. In the left column, and at the top right, the characterization of the tree species present in the project.

MAGNOLIA SOULANGEANA

LIQUIDAMBAR STYRACIFLUA

LIQUIDAMBAR STYRACIFLUA

CELTIS AUSTRALIS Qui sopra, iIl bagolaro (celtis australis) presente sul marciapiede di via Chiese, che da progetto avrebbe dovuto essere rimosso in quanto cade sull’ingresso ovest del parco (infatti non compare nella planimetria).

CERCIS SILIQUASTRUM

FRAXINUS EXCELSIOR

Here above, the bagolaro (celtis australis) on the sidewalk of Via Chiese, which should have been removed from the project because it lies on the western entrance to the park (in fact, it does not appear in the plan).

A destra, le aiuole ricavate all’interno delle aree pavimentate, arredate a cespugli o a piante erbacee, e circondate, all’occasione, da sedute in pietra a prova di vandalismo. Right, the flowerbeds created within the paved areas, furnished with bushes or herbaceous plants, and surrounded, at the occasion, by stone seats to prevent vandalism.

GLEDITSCHIA SUNBURST

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Lo skatepark

Abaco skatepark 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15

Wall curb box Bank with stair + pole handrail Rail as round rail Ledge add on elements + stairs + rail as square rail + banks Hillock Ramps 220 cm + kingsize bank 30° Kingsize bank 45° + bank 15° + rail as round rail + round hip for banks 15° Ramp as hip Convex ledge + mellow pool extension + mellow hip 180° Pool extension Table box + pole Round manual pad Bowl amoeba Banks Tribuna

L’area destinata allo skate è stata disegnata, come tutti gli skatepark, con l’aiuto di esperti di questo sport; risulta ad oggi la più completa nell’area di Milano, con un’articolata area street e un catino a trifoglio profondo 2,70 metri. Le sezioni di dettaglio mostrano le modalità costruttive degli elementi in cemento quarzato che devono essere perfettamente lisciati a mano e non presentare discontinuità in corrispondenza dei giunti, riempiti con materiale elastico. Nell’abaco, la lista delle strutture di gioco collocate nel perimetro dello skatepark.

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Nella pagina a lato, pianta dello skatepark; al piede delle due pagine, la sezione longitudinale A/A (i numeri riportati corrispondono alle rispettive strutture di gioco elencate nell’abaco). Qui sopra, sezione costruttiva del catino; sotto a destra la pianta. Nelle foto, sono identificabili alcune strutture: a sinistra, la rampa ad elementi multipli (punto 4 dell’abaco); qui sotto la collina (“hillock”, punto 5) e altre specialità sullo sfondo; a destra, il catino (13), dominato dalla torre piezometrica.

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On the previous, plan of the skatepark; at the foot of both pages, the longitudinal section A/A (the numbers shown correspond to the respective game structures listed in the abacus). Above, construction section of the basin; below, on the right, the plan. In the photos, some structures can be identified: on the left, the ramp with multiple elements (point 4 of the abacus); here below the "hillock" (point 5) and other specialties in the background; on the right, the basin (13), dominated by the piezometric tower.

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Il parco giochi

Abaco giochi 1 Gioco a molla (2-6 anni): altezza di caduta 43 cm 2 Altalena doppia con seggiolino a cestello (2-6 anni) e seggiolino per disabili (12 anni): altezza caduta 118 cm 3 Struttura gioco multifunzione con rete per arrampicata, scale e scivolo (1-6 anni): altezza caduta da 60 a 100 cm 4 Altalena doppia con 2 seggiolini a tavoletta (5-12 anni): altezza caduta 118 cm 5 Box per arrampicata a corde incrociate (5-12 anni): altezza caduta 290 cm 6 Rete di arrampicata a piramide (4-12 anni): altezza caduta da 100 a 180 cm 7 Salto della cavallina in 12 postazioni (4-12 anni): altezza di caduta massima 80 cm

L’area destinata ai giochi dei bambini fino a 12 anni è disegnata in pianta con una serie di 7 anelli colorati concatenati fra loro, ognuno dei quali corredato da un gioco. Gli anelli sono realizzati con pavimentazione antitrauma in gomma, il cui spessore è calcolato in funzione dell’altezza massima di caduta prevista per ciascun gioco. Questa è realizzata con la stesura, sopra il massetto di fondo in calcestruzzo, di un impasto di granuli in gomma nera riciclata, diametro 6-12 mm, in spessore variabile; sopra di questa, viene steso un getto con granuli di gomma colorata, 100% EPDM, nei colori RAL previsti da progetto. La pavimentazione esterna ai cerchi anticaduta è in vece realizzata con cemento architettonico con ghiaia a vista, granulato botticino, in pezzatura da 12-16 mm. I giochi sono prevalentemente con struttura in acciaio e legno, con sedili in plastica e corde o reti colorate.

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In alto, planimetria dell’area giochi, i cui singoli elementi sono descritti nell’abaco. Al centro, stratigrafia delle pavimentazioni differenziate, in superficie antitrauma (sinistra) e in cemento (destra). Qui sopra, a sinistra l’area n. 5 (arrampicata a corde incrociate), affiancata

dalla rete a piramide; a destra l’aiuola con sedute che si collega alle aree 3 (multifunzione) e 2 (altalena). In alto, un gioco di colori all’incrocio tra l aree 5 e 6, e sullo sfondo alcuni elementi della cavallina.

Above, plan of the playground, whose individual elements are described in the abacus. In the centre, stratigraphy of the differentiated floors, in anti-trauma surface (left) and in concrete (right). Above, on the left, area no. 5 (climbing with crossed ropes), flanked by the

pyramid net; on the right, the flowerbed with seats that connects to areas 3 (multifunction) and 2 (swing). Above, a play of colors at the intersection of areas 5 and 6, and in the background some elements of the horse.

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Il campo da basket Realizzato secondo gli standard dimensionali del basket (area di gioco 15x28), il campo occupa una superficie recintata di 720 mq, ed è pavimentato con un sottofondo in asfalto ricoperto con manto sintetico sportivo.

L’area cani L’area dedicata al libero sgambamento dei cani, collocata in prossimità dell’ingresso su viale Sarca sotto la torre piezometrica, ha una superficie di circa 1.500 mq ed è dotata di una sabbiera con pali in legno e panchine per gli accompagnatori.

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Milan: “Parco della Torre� at Bicocca District

Parco della Torre tra le vie Sarca, Chiese, Ansaldo, Volontè a Milano Committente: Lambda srl Project Management: Prelios Integra Progettisti del paesaggio: AG&P greenscape (project leader arch. Paolo Villa resp. di progetto Barbara Frangi) Collaboratori: arch. Paolo Palmulli, dott. Angelo Parigi, arch. Pierpaolo Tagliola (AG&P greenscape); ing. Edoardo Tinacci (Studio EM+); BMB ingegneria srl Inizio lavori: dicembre 2017 Fine lavori: giugno 2018 Importo dei lavori: euro 1.950.000

Inaugurated last September, it is one of the new parks in Milan, located in the modern district, between Milan and Sesto San Giovanni, which has now taken the place of the historic Milanese industries that have now disappeared. Entering the new Parco della Torre at the end of autumn, with the young greenery and started to quiescence in winter, does not give credit to the landscape value of the intervention, which we can see anticipated in the project renderings. Once the tare of the vegetation that still has to grow, the wide spaces for now are distinguished by the different functions that are provided for, with a mode of compartmentalisation of users not originally desired by the designers but requested by the City, which has tainted the guidelines to be followed. Here, then, is the playground for children, the skatepark for young people a bit 'untrained, the basketball court for serious young people, space for dogs and their mature companions, benches for the elderly ... The large paved areas, enriched by flowerbeds and surface graphics, are designed as "dynamic squares" in which to host different activities, such as small fairs or

markets or events in general, dialoguing even functionally - with the facing Bicocca Village, thus avoiding invading the lawn areas or those specifically equipped. The access to the shopping centre is in fact the supporting axis of the plan drawing, and the use of circles in the design of the flooring is already recalled in the paths of the pedestrian centre. The landscape perceived within an "urban void", such as the square or this rectangle of equipped greenery, is strongly conditioned by the architecture that surrounds it, and that are completely independent of the will of those who designed the space. At least until the vegetation with its thick foliage of adult trees is overwhelming, the park, although surrounded on all four sides by ribbons of asphalt, will be defined by the facades that overlook it, beyond the four streets, in the four directions: the service therefore illustrates the buildings that make up the backdrop of the park. The other descriptive cards in the previous pages illustrate the history of the Bicocca area, which has been converted from industry to the service sector since the end of the 1980s; as well as details on the choice of green areas and of playing and sports equipment.

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IMPIANTI ETICI IMPIANTI SOSTENIBILI a cura di Stefano Longhi

Il valore etico dell’architettura sostenibile Cari lettori, in questa rubrica ho più volte trattato, descrivendoli nel dettaglio, gli esempi che costituiscono eccellenza assoluta in tema di edilizia sportiva sostenibile, realizzazioni che testimoniano quanto di meglio si possa concepire nella tecnica e nell’ingegno professionale per la realizzazione di un edificio performante.

Il senso di questa ricerca è quello di considerare l’attività di progettazione, realizzazione e messa a disposizione di un edificio sportivo come un elemento qualificante l’attività delle relazioni umane; una struttura in grado di garantire agli utilizzatori attuali ma anche alle generazioni future un patto di solidarietà che testimoni, meglio di qualunque altro luogo, la funzionalità nel pieno rispetto dell’ambiente in cui è inserito. Sintetizzato in una parola, spesso usata anche con disinvoltura, questo senso può riassumersi con il concetto di “etico” in grado cioè di garantire affidabilità, comfort e prestazioni agli attuali fruitori non aggravando l’impronta ambientale odierna e soprattutto non facendo ricadere sulle generazioni future, con l’utilizzo di opportune e ben percepibili tecniche impiantistiche ed edilizie, le conseguenze dell’attività sportiva per alcuni ritenuta erronea-

mente voluttuaria. Concepire, progettare, realizzare ed utilizzare correttamente le tecniche di edilizia sostenibile costituiscono attività umane che possiedono intrinsecamente un patto generazionale fondamentale: io realizzo una struttura che contiene chiari ed evidenti elementi di modernità e sensibilità ambientale perché tu, un giorno, possa ancora goderne efficacemente nel pieno rispetto dell’ambiente. Sulla scorta di queste elementari enunciazioni concettuali desidero sottoporvi questi due esempi. Il primo intervento è il Sunny Gymnasium, progettato da Tekhnê Architectes, a Lione nel 2012. Questa imponente struttura sportiva, con 45 m di lunghezza, 25 m di larghezza e 10 m di altezza, riesce armoniosamente ad integrarsi e coesistere con il tessuto urbano circostante formato principalmente da basse abitazioni. Il palazzo dello

Sopra: Sunny Gymnasium a Lione, progettato da Tekhnê Architectes. Nella pagina successiva, il Multifunctional Swimming Pool Complex all’interno del Guesseltpark a Maastricht, progettato da Slangen+Koenis Architects.

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LINK https://www.archdaily.com/286338/sunny-gymnasium-tekhne-architectes http://www.tekhne-architectes.com/projet_archi/construction-dun-gymnase-bbc/ https://www.archdaily.com/518897/multifunctional-swimming-pool-complex-degeusselt-slangen-koenis-architects https://www.slangenkoenis.nl/index.php?t=en&p=project&s=0&projectitem=57&volg=240

sport, infatti, si adagia al dislivello naturale del terreno, ottenendo così una percezione dell’altezza assoluta più contenuta rispetto alla realtà e lasciando libera la vista sull’ampio paesaggio collinare. Numerose sono le scelte edilizie ed impiantistiche in grado di caratterizzare l’originalità degli interventi: nell’intercapedine controterra tra l’edificio e la scarpata è stato creato uno spazio vuoto che funge da scambiatore termico stagionale in grado di veicolare l’aria trasportandola all’interno dell’edificio da una temperatura costante tutto l’anno tra i 12° e i 14°C. La copertura piana a giardino viene sostenuta da undici capriate in legno capovolte che forniscono al progetto una caratteristica naturale e dalla forma organica all’interno della semplice geometria della palestra. Sul lato sud invece si trova un’ampia parete vetrata dotata di “ripiani” orizzontali lignei. Essi sono stati posizionati in modo tale da regolare l’intensità della luce del sole in base alle stagioni. Alcuni moduli della parete vetrata, posti in posizione funzionale, risultano apribili meccanicamente consentendo di conseguenza di regolare la ventilazione naturale e la temperatura interna. La struttura dispone di un

sistema di riscaldamento a pavimento a bassa temperatura fornito da una caldaia alimentata a combustibile naturale riciclabile. L’edificio è degno di interesse perché risolve in maniera magistrale alcune criticità spaziali e di esposizione non solo non essendone sopraffatto ma anzi vedendone ingigantito, con l’ampio utilizzo del legno strutturale e decorativo, l’appeal naturale. La seconda architettura presa in esame è il Multifunctional Swimming Pool Complex progettata da Slangen+Koenis Architects all’interno del cuore pulsante del Guesseltpark a Maastricht nel 2013. Lo studio di architettura citato è particolarmente noto nella realizzazione di impianti sportivi natatori e risultano in corso ulteriori esempi di complessi ancora più articolati e performanti. Il parco collinare accoglie aree sportive ed aree verdi e diverse altre varie attività pubbliche. L’edificio, anch’esso parzialmente incassato nel terreno, ospita cinque piscine ma anche altri spazi sportivi quali ad esempio campi da calcio, da hockey e per il gioco delle bocce. Il calcestruzzo ed il legno sono i principali protagonisti di questa archi-

tettura. L’ampio utilizzo di elementi strutturali in legno, in particolare per quanto riguarda la copertura, presenta numerosi vantaggi funzionali ed estetici nella struttura: possibilità di creare ampie campate, costruzione e posa particolarmente rapida, elevati valori di isolamento e conferimento di un ambiente caldo e confortevole all’interno della piscina. La copertura risulta formata da particolari pannelli isolanti acustici prefabbricati in legno. Per quanto riguarda la facciata, invece, viene adottata una nuova maxipiastrella in ceramica dal design sofisticato e durevole concepita da un noto produttore olandese. Il consumo di energia è ridotto al minimo grazie all’orientamento complessivo delle facciate principali ed all’uso ottimale della luce naturale ed alti valori di isolamento dei serramenti. Il complesso ha dimostrato di garantire in maniera certificata (metodo BREEAM) il concetto di emissioni zero, utilizzando solo la rete elettrica e rendendo superflua la connessione alla rete del gas. Un apporto energetico considerevole viene fornito dai pannelli solari, particolarmente utili per il riscaldamento dell’acqua delle piscine.

IMPIANTI ETICI | IMPIANTI SOSTENIBILI 79


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Banksy:

dalla strada… Se c’è modo di distinguere il vandalismo dalla street art, tanto da farci collocare le opere di iconografia murale in quella categoria che una volta veniva definita “arredo urbano”, è certo che qualche contraddizione emerge nella filosofia che ispira gli artisti-writer.

Messe da parte le situazioni istituzionalizzate, e quindi non solo legali ma addirittura progettate ad hoc (vedi su Tsport i servizi dedicati a Tor Marancia, TS 311, o all’Ortica, TS 321), i muri delle città, specie nei quartieri periferici, sono spesso occasione di espressioni artistiche degne di interesse. Certamente, però, alle origini del fenomeno c’è uno spirito di ribellione che porta il writer ad agire nella clandestinità, sfidando il divieto di “sporcare” o violando la proprietà per accedere agli spazi più adeguati al proprio estro. Se prendiamo il caso di Banksy, la sua notorietà – dopo i primi graffiti sui muri di Bristol negli anni ‘90 – è esplosa per la qualità delle immagini e per il loro significato sempre ironico e mordente, ma anche per la sua abilità mediatica allorquando ha scelto di celarsi dietro uno pseudonimo non rivelando la sua vera identità, ed entrando di fatto nel mondo del copyright e del (ricco) mercato, originariamente oggetto della sua stessa invettiva.

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In questa pagina, dall’alto: Betlemme, territori occupati di Palestina: Love Is In the Air (Flower Thrower), 2003 (Ph. VanderWolf Images / Shutterstock); Bristol, UK: Mild Mild West, 1999 (Ph. Urbanbuzz / Shutterstock); Bristol, UK: Naked Man, 2008 (Ph. 1000 Words / Shutterstock).

Nella pagina a lato: Interno della mostra (foto Paolo Poce). In primo piano: Banksy, Love Is In the Air (Flower Thrower), 2003 (Butterfly Art News Collection); Banksy, Donut Chocolate (2009), 56x76 cm, serigrafia su carta (collezione privata), © ph. Marta Carenzi;

Banksy, Girl with Red Balloon (2004), 65x50 cm, serigrafia in edizione limitata (Butterfly Art News Collection).

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…al museo di Bruno Grillini

Ed ecco che la contraddizione si svela quando il graffito di protesta creato con lo stencil sui muri di Betlemme nel 2003 si trova oggi riprodotto in “limited edition screenprint” 50x70 presso la Butterfly Art News Collection, e da qui ben esposto nella mostra “A Visual Protest. The Art of Banksy”, al MUDEC di Milano dal 21 novembre 2018 al 14 aprile di quest’anno. Una mostra “non autorizzata” dall’artista, come tutte quelle a lui dedicate prima d’ora, in quanto Banksy continua a difendere il proprio anonimato e la propria indipendenza dal sistema. Il progetto espositivo, curato da Gianni Mercurio, raccoglie un’ottantina di lavori, per lo più edizioni limitate provenienti da collezioni private, oltre a oggetti e stampe di vario tipo e risorse audiovisive. Certo che se “dalle teorie situazioniste degli anni ’50 e ‘60 Banksy riprende uno dei suoi assiomi, l’anti-copyright, inteso come lotta contro una forma di proprietà privata”, come si legge nel ricco catalogo, le attenzioni e i divieti di riproduzione che circondano le opere esposte in un museo non fanno che riemergere la contraddizione di cui alle premesse.

tieniti aggiornato, leggi gli approfondimenti on-line www.sporteimpianti.it/tscape-arredo-urbano/ sporteimpianti.it

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ecco gli

Strumenti per il progettista www.sporteimpianti.it

Il portale Sport&impianti offre una sezione di particolare utilità per chi pianifica, progetta e gestisce gli impianti sportivi: lo spazio degli “Strumenti per il progettista”. L’informazione tecnica che si può trovare confusamente disseminata negli svariati angoli del web, con la difficoltà di individuare quella ufficiale e quella aggiornata, viene sostituita da un sistema razionale e omogeneo di “strumenti”, organizzati in funzione dello sport che interessa. Per ciascuna disciplina, pertanto si potrà avere accesso a: - standard dimensionali, aggiornati alle più recenti normative in vigore, appositamente disegnati e quotati con la ben nota grafica delle “schede tecniche” di Tsport; - regolamenti, così come sono pubblicati dalle rispettive Federazioni (che detengono i diritti di riproduzione): gli indirizzi web di queste sono direttamente linkabili; - prezzi indicativi (a corpo per categorie di opere), mediati tra i diversi prezziari pubblicati in Italia e ponderati attraverso i costi effettivi risultanti dalle realizzazioni pubblicate su Tsport e Tutterba, aggiornati semestralmente; - collegamento diretto ai più recenti articoli e servizi pubblicati sul portale, relativi a progetti e realizzazioni di impianti inerenti lo sport in questione; - suggerimento di fornitori e realizzatori, attraverso il collegamento diretto con le relative schede della “Mappa dei Fornitori”, strumento anch’esso accessibile direttamente dallo stesso Portale. Con un solo colpo d’occhio, quindi, scegliendo la pagina “Strumenti per il progettista”, tutti gli strumenti utili per pianificare e progettare l’impianto sportivo. I contenuti sono in costante aggiornamento, e gli spazi ancora poco popolati saranno presto completati. Buona navigazione!

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NOTIZIE NEWS

TuttoFiere Made Expo 2019 al via

La nona edizione della fiera dedicata al mondo dell’edilizia e dell’architettura si terrà a Fiera Milano Rho dal 13 al 16 marzo, con i quattro saloni: MADE Costruzioni e Materiali, MADE Involucro e Serramenti, MADE Interni e Finiture, MADE Software, Tecnologie e Servizi. MADE expo è la principale fiera del settore architettura e costruzioni in Italia con più di 100.000 visitatori professionali. Ricordando che l’acronimo MADE va letto come “Milano Architettura Design Edilizia”, si può comprendere quali saranno i contenuti che il visitatore potrà trovare sotto le volte del suggestivo polo fieristico disegnato da Massimiliano Fuksas. Il tema portante sarà la qualità dell’abitare, un argomento che verrà sviluppato combinando momenti di formazione e approfondimento informativo con la possibilità di toccare con mano le più rilevanti novità di prodotto, secondo l’approccio distintivo di MADE. In questo modo la fiera offre un’esperienza completa che consente in particolare ai progettisti di scegliere le componenti e i prodotti più adatti per dare vita alle proprie idee. “L’importante numero e la qualità delle imprese che stanno continuamente aderendo a MADE expo sono la conferma della capacità di attrazione della nostra manifestazione che si dimostra il principale palcoscenico dell’intera filiera dell’edilizia e dell’architettura. Stiamo inoltre coinvolgendo nel modo più completo possibile i referenti delle principali associazioni rappresentative del mondo delle costruzioni e dei materiali”, ha dichiarato Massimo Buccilli, Presidente di MADE expo. Anche Sport&impianti e TSPORT saranno presenti con un proprio stand a MADE Expo.

TuttoFiere Il verde sportivo in fiera a Myplant & Garden 2019

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Per la prima volta la manifestazione professionale dell’orto-florovivaismo, del paesaggio e del garden che si svolge ogni anno a Fiera Milano (quest’anno dal 20 al 22 febbraio), introduce un’area interamente dedicata al verde sportivo, abbinata a una serie di qualificati eventi congressuali. Myplant & Garden è diventata in pochi anni un punto di riferimento per gli attori del comparto del verde, articolandosi nei settori che vanno dal vivaismo, ai macchinari, all’oggettistica, all’architettura, ai servizi. Ma è da quest’anno che una nuova area viene dedicata specificamente al verde sportivo, con uno spazio di 600 mq all’interno del padiglione che ospita l’architettura del verde. L’evento evidenzia la sostenibilità della costruzione di nuove aree verdi dedicate allo sport (ciclovie, campi da golf, da calcio, da tennis, piscine...) anche nell’ambito della ristrutturazione e del recupero di quelle esistenti, con l’obiettivo di ristabilire i ruoli e di valorizzare le competenze nell’ambito del “processo edilizio green”. La nuova area Verde Sportivo / Sport-Natura-Architettura è rivolta ad aziende nel campo delle costruzioni Green dedicate allo Sport, e offre soluzioni alle Pubbliche Amministrazioni locali e ai privati, attraverso anche gli studi di progettazione, per lo sviluppo del settore sport-natura. Di particolare interesse per gli operatori del settore sportivo sono alcuni convegni previsti nei tre giorni della fiera. Ricordiamo fra gli altri: “Progettazione e gestione a basso impatto ambientale di impianti sportivi”, una tavola rotonda tra progettisti, gestori e manutentori di impianti sportivi per prevenire il verificarsi di problemi tecnici, gestionali o di patologie del verde, legati a una scorretta progettazione o a un particolare contesto outdoor, con particolari approfondimenti in relazione ai campi da golf e agli impianti calcistici; “Ibrido o naturale? Le nuove tendenze nella gestione dei campi sportivi”, incontro moderato da Giovanni Castelli, responsabile del controllo gestionale dei manti erbosi dei campi di calcio di serie A e B per conto di FIGC e LND: interverranno fra l’altro alcuni esperti nei più recenti sistemi di tappeti erbosi rinforzati, come Lorenzo e Fabio Travaini, Roberto Nusca, Niko Sarris, Fabio Rappo. Il tema sportivo sarà trattato anche in un incontro sulla “illuminazione professionale e coordinata di spazi ricreativi polifunzionali, impianti sportivi, parchi e giardini”, e sulle “Ciclovie all’avanguardia. Tra Sport, Natura e Architettura”, cui interverranno fra gli altri Antonio Lotti e Davide Lorenzi, progettisti della ciclovia di Limone sul Garda, pubblicata su Tsport 323.

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TuttoFiere L’edilizia sostenibile a Klimahouse 2019

Si è svolta dal 23 al 26 gennaio, nei padiglioni della Fiera di Bolzano, la 14ma edizione di Klimahouse, con una particolare attenzione, attraverso le numerose attività congressuali e formative, al tema del riscaldamento globale. Che i cambiamenti climatici siano o meno causati dalle attività antropiche, è indubbio che il riscaldamento globale sia un fenomeno sotto gli occhi di tutti. Ne hanno parlato in questa occasione diversi esperti all’interno dei convegni che sono stati programmati durante i quattro giorni di fiera. In una ordinaria costruzione residenziale, la maggior parte del calore si disperde dal tetto o dai serramenti: sicché l’opportunità di costruire secondo criteri energeticamente efficienti permette di risparmiare sui costi del riscaldamento, di migliorare il comfort abitativo e di aumentare il valore dell’immobile. La scelta di materiali, di tecnologie e di sistemi impiantistici idonei consente la realizzazione, o riqualificazione, di abitazioni a bassissimo consumo energetico e in grado di offrire, contemporaneamente, un elevato comfort termico e il rispetto dell'ambiente. Benché orientate prevalentemente sul residenziale, le soluzioni presenti in fiera con oltre 450 aziende e 26 startup, supportate dagli eventi informativi collaterali, appaiono di grande utilità anche nei settori che più direttamente sono oggetto della attenzione nostra e dei nostri lettori. L’offerta per il visitatore di Klimahouse spaziava dalla presentazione dei più innovativi materiali di finitura ai tour tra le architetture sostenibili del territorio, dalle tecniche di costruzione più moderne e all’avanguardia sino alla progettazione di città intelligenti e alla mobilità smart. La prossima edizione è prevista dal 22 al 25 gennaio 2020.

TuttoFiere I quattro giorni di ISPO a Monaco di Baviera, la fiera dell’articolo sportivo

ISPO Monaco, la più grande fiera mondiale per gli articoli sportivi, si è svolta nei primi giorni di febbraio con la presenza di 80.000 visitatori - nonostante le difficoltà create da un’abbondante nevicata - provenienti da 120 diversi paesi del mondo. L’Italia è in testa per numero di visitatori stranieri, mentre fra i 2.943 espositori, dopo la Germania è la Cina che annovera la più ampia partecipazione: gli espositori italiani si collocano invece al quarto posto. Come di consueto la fiera ha proposto le novità nei settori degli sport invernali, dell'outdoor e del fitness (con una diffusa presenza dell’abbigliamento), ma i temi più innovativi hanno riguardato la digitalizzazione, la sostenibilità e l’eSport, un’opportunità soprattutto per il raggiungimento dei gruppi target giovanili. In tema di sostenibilità, i consumatori chiedono sempre più spesso che i prodotti siano realizzati nel rispetto dell'ambiente e che siano riciclabili: l’industria ha l'opportunità di fissare degli standard ancor prima che le autorità di regolamentazione governative stabiliscano degli obblighi, come afferma Arne Strate, segretario generale dell'European Outdoor Group (EOG), per il quale la sostenibilità è diventata oggi anche un modello di business. Al di fuori dei padiglioni espositivi, si è svolta in parallelo, per la seconda volta, la ISPO Munich Sports Week: un'iniziativa congiunta con rivenditori di articoli sportivi, partner di fitness e marchi che ha lo scopo di alimentare la passione di Monaco per lo sport con un gran numero di attività. Il prossimo ISPO Monaco di Baviera si terrà dal 26 al 29 gennaio 2020, mentre altre date correlate sono Outdoor by ISPO dal 30 giugno al 3 luglio 2019; ISPO Digitalize il 3 e 4 luglio 2019; e ISPO Shanghai dal 5 al 7 luglio 2019.

Ispo 2019, rassegna dalla fiera. © Messe München 2019.

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Olympic winter games 2026: a giugno la scelta tra Stoccolma e Milano

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Il 24 giugno a Losanna la sessione del CIO sceglierà la città olimpica che ospiterà i Giochi Olimpici Invernali del 2026: un totale di 87 voti e la maggioranza più uno per potersi aggiudicare la XVesima edizione delle Olimpiadi invernali, dopo le recenti di Pyeongchang 2018 e le prossime di Beijing 2022. La commissione olimpica ha ricevuto le candidature di StoccolmaAre e Milano-Cortina, le prime a giungere dopo la nuova normativa dell’Olympic Agenda 2020 (approvata nel febbraio 2018), che impone l’utilizzo, per l’80% del totale, di strutture sportive già esistenti o di strutture temporanee, rispetto al 60% richiesto ai candidati ai Giochi del 2018 e 2022. Una scelta che punta a una migliore sostenibilità dei Giochi Olimpici e a una riduzione dei costi di investimento. Le proiezioni dei costi iniziali previsti risultano in media del 20% inferiori (circa 400 milioni di dollari) rispetto alle due candidature precedenti. Le due città candidate per i Winter Olympics hanno condiviso la loro visione per lo svolgimento delle manifestazioni sportive, dettagliando come realizzare l’evento in maniera sostenibile, portando benefici a lungo termine, tangibili per i cittadini ma anche a livello regionale e nazionale. I nomi delle candidature riflettono il progetto e il massimo uso di strutture sportive già esistenti; ciascuna delle candidate ha inoltre sottolineato i piani per assicurare esperienze di gioco uniche, per atleti, media e spettatori. La Commissione IOC visiterà Stoccolma–Are tra il 12 e il 16 marzo e Milano-Cortina dal 2 al 6 aprile 2019: il report per ciascuna delle due visite sarà reso pubblico in occasione della definitiva scelta della sede ospitante.

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Sport e disabilità: a Firenze la scuola calcio Insuperabili Reset AcademyMatrix Onlus

Nasce a Firenze grazie all’impegno della Cooperativa Sociale Matrix Onlus, con il patrocinio della Regione Toscana, la prima scuola calcio per atleti diversamente abili. L’iniziativa “Insuperabili” di Reset Academy prende vita a Torino nel 2011, con Giorgio Chiellini come testimonial nazionale: lo sport come inclusione e strumento di socializzazione e integrazione, che grazie al divertimento e al movimento può migliorare il livello di salute psico-fisica e la soddisfazione del singolo atleta. Da una parte quindi il progetto punta a favorire la crescita sportiva degli atleti, dall’altra cerca di promuovere la creazione di una rete di scuole calcio che sostengano il movimento. A Firenze la scuola calcio di Reset Academy – la prima in Toscana - si terrà all’interno degli impianti della Polisportiva Ovest.

Sport e inclusione: Abili sotto rete

È nato Abili sotto rete, progetto promosso dal Moige (Movimento italiano genitori) e dalla Fondazione Prima del Dopo Capodarco Onlus, con il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le Pari Opportunità. L’obiettivo è sensibilizzare a una nuova cultura della disabilità organizzando un torneo di volley (la cui prima partita si è disputata il 3 dicembre) e laboratori, per persone con diverse disabilità intellettive, relazionali e di spettro autistico ed eventi e laboratori per persone normodotate. Operatori sanitari specializzati si occuperanno di coinvolgere e motivare i soggetti con disagio psicosociale, anche sulla base di un percorso di autoapprendimento e formazione su piattaforma online. I benefici dell’attività sportiva nella disabilità Il Consiglio dell’Unione Europea sottolinea che “lo sport è fonte e motore di inclusione sociale e viene riconosciuto come uno strumento eccellente per l’integrazione delle minoranze e dei gruppi a rischio di emarginazione sociale”. Sviluppare l’attività motoria nei bambini con disabilità intellettive significa ribaltare la loro condizione sedenta-

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ria, stimolare i processi cognitivi e affettivi, arricchire la loro interazione con coetanei e adulti. In particolare il volley fornisce a tutti i ragazzi un’esperienza di appartenenza, riconoscimento, apprezzamento e valorizzazione delle competenze e capacità sportive e atletiche, mentre la componente sintomatologica passa in secondo piano. Obiettivi del progetto La partecipazione ad attività laboratoriali e sportive favorisce lo sviluppo delle abilità personali, delle capacità espressive e relazionali, mentre vengono potenziate le abilità motorie, favorendo il miglioramento del benessere psico-fisico. Attraverso lo sport si promuove anche l’integrazione dei soggetti disabili con altri normalmente abili, per ridurre l’isolamento sociale. L’inclusione, oltre l’integrazione Se integrazione significa solo partecipazione delle persone disabili, quando queste possano trarne beneficio, inclusione è un termine ben più ampio: per essere positiva, deve sviluppare interazioni sociali mirate a includere giovani con disabilità, che entrano a far parte di un gruppo e partecipano a determinate attività, venendo sostenuti e accettati dagli altri. L’inclusione sociale è un diritto, non un privilegio, nel rispetto del miglior interesse e delle necessità individuali della persona. www.abilisottorete.it

Aquagranda è sede del ritiro della Nazionale di nuoto e di federazioni sportive internazionali per la preparazione in altura e l’allenamento in quota, con la sua piscina a 1800

metri di altitudine, unica in tutta Europa. Al progetto iniziale di miglioramento della struttura è stato perciò affiancato l’ampliamento della vasca

natatoria per permettere una preparazione di alto livello, lo svolgimento dell’attività agonistica e una migliore integrazione tra le attività agonistiche e quelle di formazione.

Livigno, eccellenza sportiva all’Aquagranda

Entro il 2021 si punta a realizzare una vasca a sei corsie per la Nazionale di nuoto e a migliorare il centro natatorio Aquagranda: questo il fulcro dell’accordo di programma firmato dall’assessore allo Sport e Giovani di Regione Lombardia, Martina Cambiaghi, e dal sindaco di Livigno (So) Damiano Bortolini. Per ampliare la piscina olimpionica saranno investiti circa 700 mila euro da parte della Regione (su un totale di circa 3 milioni e 300 mila euro).

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Sporthub Mentoring Visit: sport e sviluppo economico

Oakland Athletics, nuovo ballpark all’Howard Terminal

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Si è riunito in gennaio a Milano lo Sporthub Mentoring Visit, tavolo tra istituzioni e stakeholder per discutere di sport come spinta propulsiva per lo sviluppo socio-economico, per accrescere consapevolezza nella società e nella promozione del territorio, per favorire la collaborazione tra istituzioni e società civile. «Quando pensiamo allo sport - ha dichiarato il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana - non dobbiamo guardare solo alle Olimpiadi ma anche e soprattutto allo sport di base. Si deve ripartire dalle scuole, migliorando e implementando la pratica tra i giovani per fare in modo che lo sport ritorni a essere un mezzo attraverso il quale poter realizzare le proprie ambizioni, poter trascorrere ore piacevoli e dove migliorare la propria condizione sia fisica, sia di crescita personale. La presenza delle scuole e delle università, qui, al tavolo 'Sporthub Mentoring Visit', è un segnale importante. In una società come quella attuale i valori che trasmette lo sport, dal conoscere i propri limiti al saper accettare la sconfitta e rispettare gli altri, devono essere presi in grande considerazione perché l'eccessivo individualismo rischia di creare dei danni allo sviluppo della nostra comunità». Alla giornata organizzata da Martina Cambiaghi e dal suo assessorato a sport e giovani, hanno partecipato Antonio Rossi, sottosegretario ai grandi eventi sportivi della Regione Lombardia, Mike Coyne, direttore dello studio europeo su Sport e Fondi Strutturali, Valerio Giovannini, public affairs e coordinatore di progetti europei UEFA e Michele Sciscioli, capo ufficio sport, presidenza del Consiglio dei Ministri. L’assessore allo sport della Regione Lombardia ha spiegato che «i giovani devono tornare a vivere lo sport. È necessario tenere sempre aperti gli impianti per permettere ai ragazzi di entrarci: rendendoli gratuiti, allegri e attrattivi». Sul fronte sportivo, la Regione ha indetto e completato un bando per gli impianti sportivi e uno per le attrezzature, ai quali si aggiungono tante altre iniziative come Dote Sport, Sportout e A scuola di Sport, per un totale di 20 milioni di euro solo per il 2018.

Per sostituire l’attuale struttura sportiva Oakland-Alameda Coliseum, dove la squadra di baseball Oakland Athletics (Major League Baseball) ha giocato dal 1968, è stato progettato un nuovo campo di gioco a ovest della piazza Jack London a Oakland, California. Presso il porto, l’Howard Terminal, in disuso dal 2013, è stato portato avanti uno studio di fattibilità per costruire un nuovo ballpark da 34 mila posti a sedere: il team ha annunciato nel 2018 la sua intenzione di acquistare il sito dello stadio e realizzare sull’area un polo abitativo e tecnologico, preservando l’Oracle Arena e riducendo lo stadio a uno sport park di scarsa altezza. Il progetto va al di là del solo stadio, perché si tratta anche di recuperare l’area circostante, catalizzando benefici per la comunità e a livello economico. Nella sede dello stadio, l’obiettivo è trasformare l’attuale sito in modi differenti che potranno soddisfare le diverse esigenze della comunità e le opportunità, espresse dai residenti di East Oakland. Lavorando con i residenti e con il settore pubblico, si cercherà di rivitalizzare il luogo dello stadio, creando opportunità ricreative, culturali ed economiche. Il piano preliminare include un grande parco circondato nuove case, spazi comunitari, uffici e ristoranti. Il nuovo parco sarà radicato da due punti focali nella storia sportiva di Oakland: Oracle Arena, riproposta come centro culturale e per eventi e l’originale diamante del baseball, preservato per ispirare la prossima generazione di giocatori. Nei prossimi mesi inizierà a essere stilato il report sull’impatto ambientale per l’Howard terminal, coerentemente con la timeline che vede il 2023 come data finale del progetto.

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Innovazione intelligente: un contest targato Johann Cruijff Arena in Olanda

In collaborazione con Ajax e KNVB, la Johann Cruijff Arena sta cercando aziende di supporto per sviluppare nuovi servizi per i visitatori. L’innovazione intelligente dovrebbe migliorare l’esperienza dei visitatori fornendo per esempio contenuti esclusivi per gli eventi, oppure mostrando la via più breve verso lo stadio e per trovare al più presto il proprio posto a sedere. O ancora, ambiente virtuale durante un evento per condividere gli altri la propria esperienza, attività prima e dopo il gioco, vendita di ticket e informazioni definite in base al target o all’utente. Il programma “Change the game” prevede di testare il concetto più interessante e unico, offrendolo ai visitatori già durante il 2019. La nazionale olandese di calcio gioca alcune delle sue partite presso l’Arena e perciò KNVB vuole offrire ai visitatori la migliore esperienza di spettacolo. Certo le conoscenze acquisite in questo contest porteranno anche una gestione ottimale per esempio nell’occupazione dei posti o nella velocità del servizio al cliente. Il contest, che terminerà a marzo 2019, porterà alla scelta di una soluzione che verrà ulteriormente testata e implementata nel 20192020. Change the Game è un’iniziativa di Johann Cruijff Arena, Media Perspective, Hogeschool van Amsterdam e TNO, cofinanziata dal Fondo Europeo per lo sviluppo regionale.

L’Arena Kombëtare, progetto italiano a Tirana

Forse pronto per giugno il nuovo stadio nazionale albanese progettato dalla studio italiano Archea. È questa la notizia che si evince dal calendario della federazione calcio d’Albania, FSHF, che ha previsto la partita inaugurale per l’11 giugno prossimo, con Albania-Moldavia, valida per la qualificazione ai prossimi campionati europei. Realizzato sul sito dello storico stadio Qemal Stafa (inaugurato nel 1946), il nuovo impianto prevede una tribuna da 22.300 persone avvolta da una pelle a lamelle verticali, e incorpora un grattacielo di 24 piani nell’angolo nordoccidentale. La dimensione è adeguata per raggiungere la categoria UEFA 4. La realizzazione si vale di un accordo di partenariato pubblico-privato da 50 milioni di euro, di cui 40 investiti dalla grande impresa albanese di costruzioni Albstar. Il progetto è firmato dallo studio italiano Archea Associati, fondato dall’architetto Marco Casamonti, che ha firmato anche il restyling degli esterni dello Stadio Friuli di Udine (Tsport n. 308). In precedenza, un progetto per oltre 33.000 spettatori si era aggiudicato il primo premio di un concorso internazionale, anch’esso a firma di uno studio italiano, Progetto CMR, (Tsport n.310).

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Isorella (Bs), il progetto del nuovo centro polivalente antisismico.

Ciriè (To) È stato finanziato il nuovo campo sintetico per il Ciriè calcio, che sostituirà l’attuale superficie di gioco in terra battuta. «Con l’applicazione dell’avanzo di amministrazione – ha dichiarato il sindaco Loredana Devietti – abbiamo potuto portare avanti la realizzazione di un campo sintetico negli impianti sportivi di via Biaune, sui quali da molti anni non si interveniva, anche per adeguarli a quelle che sono le nuove esigenze delle società che solitamente utilizzano questi campi». Si tratterà di un campo 40x60 metri, per una superficie totale di 2400 metri quadrati, rivestito in erba sintetica di ultima generazione, adatto al calcio giovanile e agli allenamenti della scuola calcio. Il campo sarà pronto in estate, in tempo per la prossima stagione calcistica.

Isorella (Bs) La palestra delle ex scuole elementari verrà demolita per fare posto a una struttura polivalente antisismica, che, in caso di emergenza, fungerà anche da edificio per la sicurezza dei cittadini di Isorella e degli altri comuni dell’Unione Terra del Chiese e del Naviglio. Il completamento dell’opera è previsto per l’inizio del 2020, ha spiegato il sindaco, Chiara Pavesi. «L’investimento è di circa 890 mila euro, di cui 226 mila sono finanziati dalla Regione attraverso un contributo a fondo perduto che abbiamo ottenuto per l’adeguamento sismico. Ciò che resta, lo pagheremo tramite un mutuo». Diverse le funzioni dell’edificio: palestra con spogliatoi, auditorium per incontri pubblici o feste della comunità e teatro per saggi e spettacoli. La sala polivalente si distinguerà in particolar modo sul fronte sicurezza, essendo completamente antisismica. Visto l’intenso utilizzo della struttura da parte di diverse associazioni, il sindaco ha rimarcato quanto sia «importante consegnare al paese una struttura sicura. Il nuovo stabile, in caso di emergenza, diventerà l’edificio strategico dove si riunirà la popolazione di Isorella, ma, se ce ne fosse bisogno, anche quella degli altri comuni dell’Unione, ossia Visano e Acquafredda. Siamo molto orgogliosi di questo progetto». Sul

piano energetico l’edificio sarà alimentato da pannelli fotovoltaici.

Settimo torinese (To) Va in gara in questi giorni l’appalto per il nuovo palazzetto dello sport, progettato dall’architetto Stefano Longhi. Il progetto prevede la realizzazione di un ampio corpo centrale con un'altezza totale di circa 15,50 metri, che conterrà la palestra maggiore con relative tribune spettatori, incorniciato da volumi minori che accolgono ambienti a completamento della dotazione sportiva, quali palestre di muscolazione, spogliatoi, sale mediche, sale conferenze, bar/ristorante, etc. La nuova struttura si caratterizzerà di uno stile architettonico semplice, razionale e pulito, dove la forma segue sostanzialmente l'effettiva funzione dell'oggetto con linee ortogonali sia in pianta che nei prospetti. La palestra centrale si impone strutturalmente sui fabbricati laterali ma, al contempo, riesce ad esprimere la giusta leggerezza e trasparenza grazie ai materiali e ai tenui colori utilizzati come tamponamento. In questo modo l’edificio non appesantisce e non nasconde il contesto ma crea un “dialogo” con il territorio.

Attualmente il palazzetto dello sport (sottodimensionato rispetto alle richieste del Coni) è situato all'interno del centro abitato in posizione di non facile accessibilità e con carenza di aree destinate al parcheggio. Questa situazione provoca eccessiva congestione delle aree limitrofe aumentando, seppur per periodi limitati nel tempo, sia l'inquinamento

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atmsferico che quello acustico dell'area residenziale al suo intorno. La scelta del nuovo sito è stata fatta, quindi, tenendo conto della necessità di garantire la massima accessibilità al palazzetto, garantendo al contempo il minimo impatto per la popolazione residente: in quest'ottica la scelta oltre a garantire la conformità urbanistica - essendo posizionato all'uscita della Strada Regionale 11, direttamente connessa al sistema autostradale e della tangenziale di Torino - risulta essere la soluzione migliore riscontrabile sul territorio settimese. Altro elemento che ha portato alla scelta di questa localizzazione è dovuto al fatto che il sito è adiacente ad una discarica di inerti esaurita e che attraverso le opere di urbanizzazione e di sistemazione delle aree esterne sarà possibile riqualificare il sito attraverso un rimboschimento dell'area raggiungendo così l'obbiettivo di creare una barriera fonicovisiva tra l'ospedale, il parcheggio e la via Santa Cristina. L'intervento proposto ha infine previsto scelte volte al contenimento dei consumi energetici e alla riduzione delle emissioni. Per l’illuminazione è stato scelto un “sistema di illuminazione a LED” compatibilmente con le normative del Coni in misura di illuminazione degli impianti e al fine di contenere al minino i consumi; per le emissioni prodotte dalla climatizzazione è previsto l'allacciamento alla rete del teleriscaldamento.

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Vicenza È stato approvato dalla giunta il progetto definitivo “Handy…amo: sport

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e gioco. Vicenza accessibile” del valore di 150 mila euro. È previsto l’intervento in due parti distinte della città: il parco giochi di via Giurato a san Pio X e un ulteriore spazio attrezzato, che amplierà la palestra del Retrone allo stadio del rugby. In entrambi i casi sarà migliorata l’accessibilità dell’area, ridisegnando parte dei vialetti nel primo caso, realizzando dei parcheggi riservati ai diversamente abili nel secondo e, per entrambi, inserendo delle attrezzature specifiche, giochi e attrezzi fitness per persone con disabilità. Al parco a san Pio X sarà realizzato un nuovo e più ampio accesso sia da via Giurato sia da via Piazzetta Gian Battista, mediante la demolizione di parte del muretto presente. Per superare il dislivello esistente tra parco e strada è inoltre prevista la realizzazione di scivoli che faciliteranno l’accesso alle carrozzine. Saranno previsti servizi per persone

portatrici di handicap e saranno disegnati nuovi percorsi pedonali, muniti di una fascia tattile per non vedenti o ipovedenti. All’interno delle aree verdi esistenti saranno collocati giochi utilizzabili da persone con disabilità motoria, sensoriale o cognitiva. La piastra polivalente in costruzione in via Baracca sarà dotata degli spazi pavimentati necessari alle manovre delle carrozzine a lato del campo di gioco.

Como Fa un passo avanti il tanto atteso palazzetto polifunzionale di Muggiò che prenderà il posto della vecchia struttura. La giunta ha infatti approvato lo studio di fattibilità per la modifica dell’impianto che dovrebbe essere terminato nel 2022. Con quasi 7 milioni di euro sarà demolito

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il vecchio fabbricato e innalzato il nuovo, grazie a un finanziamento della Regione Lombardia, elargito nell’ambito del “patto per la Lombardia”. I prossimi step saranno la preparazione del bando e l’individuazione dei progettisti che se ne occuperanno. Secondo il progetto, le aree di gioco saranno realizzate al piano interrato, mentre spogliatoi e uffici saranno posizionati al seminterrato e al primo piano. L’impianto potrà essere utilizzato con aree di allenamento gestite separatamente per l’esercizio ordinario della struttura e con campo e tribune mobili per manifestazioni e agonistica.

Trapani È stato rifatto in sintetico il manto del vecchio campo di calcetto dell'oratorio salesiano “Don Bosco” di

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Trapani. Il nuovo campo sarà a disposizione dei tanti giovani che frequentano l’oratorio e anche di altre associazioni sportive. Il campo è stato dotato anche di una nuova recinzione.

Inaugurazione della palestra di Borgo san Lorenzo (Fi).

Borgo san Lorenzo (Fi) È stata inaugurata la nuova palestra dell'Artistica Mugello di Borgo S. Lorenzo. La struttura, realizzata dall’amministrazione comunale e dalla Regione Toscana, che ha anche contribuito finanziariamente all’opera, ha visto la luce dopo un lungo e delicato percorso amministrativo. Il taglio del nastro è stato fatto dal sindaco Paolo Omoboni, alla presenza dell'assessore regionale allo sport Stefania Saccardi e del presidente del consiglio regionale Eugenio Giani. A fare gli onori di

casa il presidente dell’Artistica Mugello Paolo Lompi, che ha ripercorso la storia della società fino alla realizzazione di quello che era un grande sogno: la costruzione di questa palestra, che darà l’opportunità a tanti giovani di praticare la ginnastica artistica in un territorio decentrato rispetto alle grandi città. Ospiti d’eccezione la ginnasta del Team Italia Lara Mori e il campione olimpi-

co Jury Chechi che hanno intrattenuto i tanti giovani presenti.

Camerino (MC) Nella zona degli impianti sportivi in località Le Calvie è stata ampliata la palestra del Cus Camerino. «Questa inaugurazione è una risposta alla

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comunità, che attende strutture per riprendere una parte della propria vita e della normalità, andata perduta con il terremoto», ha detto il rettore Unicam Claudio Pettinari, tra i primi a provare personalmente le nuove macchine per attività aerobica. «Nel post terremoto ci sono meno punti di aggregazione; in questo luogo che ha sostenuto le persone nei primi, drammatici momenti dell’emergenza, oggi vediamo tanti giovani e anche i bambini dell’asilo trascorrere il loro tempo libero fare movimento. Si tratta di un punto di riferimento sia sociale, che per una vita salutare e corretta», ha aggiunto Stefano Belardinelli presidente del Cus Camerino. C’è in programma un ulteriore futuro ampliamento, che si è reso necessario per l’alto afflusso di persone nella palestra del Cus, che conta circa 1500 tesserati. I fondi sono stati stanziati dall’università di Camerino, il progetto curato

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dall’ufficio tecnico Unicam. Agnese Marucci, rappresentante degli studenti nel Cus, ha definito la palestra la sua seconda casa e si è augurata che gli impianti sportivi, un’eccellenza per tutto il territorio, esprimano ancora più appieno il loro potenziale.

al pubblico e inaugurata il 25 gennaio 2019. Il finanziamento per la conclusione dei lavori alla palestra è stato richiesto tramite il bando “500 Cantieri per lo sport”, promosso dal Governo e dall’Istituto per il credito sportivo per incentivare gli interventi di manutenzione, ristrutturazione e

adeguamento delle palestra scolastiche. I lavori alla nuova palestra hanno riguardato l’abbattimento delle barriere architettoniche nei locali servizi e spogliatoi, il rifacimento completo della copertura della palestra e del tappetino sportivo.

Cascina (Pi) Piazza Gramsci ha nuovi giochi per bambini e una nuova area fitness all'aperto per ragazzi e adulti. Il sindaco Susanna Ceccardi ha tagliato il nastro tricolore della struttura, apren-

Molfetta (Ba) La giunta comunale ha approvato la riqualificazione del parco di Mezzogiorno, il “Baden Powell”. Si tratterà di realizzare interventi per quasi un milione e mezzo di euro, con quattro aree tematiche, su un’area complessiva di 29 mila metri quadrati. Nel parco saranno inserite un’area eventi e un’area relax, oltre a un giardino sinergico e un orto didattico, percorso benessere, un’area servizi e un punto ristoro, un’infermeria, un giardino per meditazione, un percorso avventura e piste ciclabili, sistema di videosorveglianza e percorsi pedonali. Per irrigare le aree verdi sono previste delle vasche per la raccolta di acqua piovana.

Molfetta (Ba) In via Salvo d’Acquisto, in Zona 167, sono ricominciati i lavori di realizzazione di un impianto di atletica, dopo diversi anni di stallo. La pista di atletica potrà ospitare manifestazioni internazionali e sarà dotata di 8 corsie, doppia linea di partenza, doppie pedane per il salto in lungo e triplo, per il lancio del peso e del giavellotto, per il salto con l’asta e in alto. Non mancherà la pedana per il lancio del disco e del martello, torri faro di illuminazione e una tribuna coperta per quasi 1000 spettatori. La pista sarà di classe A e categoria II, secondo le specifiche Fidal e IAAF; sarà provvista di spogliatoi, servizi, una segreteria. Al piano interrato, la pista coperta sarà usata per il riscaldamento degli atleti.

Enna Dopo 25 anni di chiusura, la palestra scolastica annessa alla scuola primaria F.P. Neglia è stata riaperta

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Cascina (Pi), inaugurazione giochi e area fitness in piazza Gramsci.

do ufficialmente a tutti le nuove attrezzature sportive e i nuovi giochi da esterno. «I due parchi sono una delle attività sociali che abbiamo promosso con le nostre farmacie comunali, reinvestendo sul territorio 25 mila euro provenienti dagli utili di Sogerfam. Non è il primo parco pubblico attrezzato da Sogefarm ma questo è sicuramente il più grande. È un parco che ha tutti i giochi didattici ad altezza carrozzina e quindi utilizzabili anche da ragazzi disabili. Molto frequentato, oggi sfoggia giochi nuovi e anche un tappeto

antiurto in plastica riciclata». «Ringrazio Sogefarm per questo risultato concreto», ha affermato Leonardo Cosentini, assessore all’infanzia. «I bambini e i loro genitori adesso hanno a disposizione uno spazio riqualificato, che aveva bisogno di un intervento di questo tipo, con giochi di nuova generazione». «Siamo molto contenti di questo intervento, realizzato utilizzan-

do parte dell'utile conseguito da Sogefarm nel 2017, perché si dà la possibilità a bambini e adulti di usare a pieno le strutture dell'area verde», ha risposto Marco Ruocco, amministratore unico di Sogefarm, la società che gestisce le quattro farmacie del Comune. Ha concluso Patrizia Falcone, past president del comitato provinciale Unicef di Pisa: «Partecipiamo sem-

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pre volentieri a tutte le iniziative che riguardano i bambini e i loro diritti e il diritto al gioco è garantito a tutti i bambini dall'articolo 5 della Convenzione sui diritti dell'infanzia. Niente è più serio che giocare, perché i bambini che possono giocare in sicurezza e socialità possono sviluppare più serenamente il loro modo di socializzare e di vivere per gli altri».

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fondata da Pietro Chianchiano periodico di informazioni tecnico-sociali su attrezzature e impianti sportivi e ricreativi, piscine e impianti acquatici, disegno urbano e ambientale Technical-social magazine on recreational, acquatic and sports facilities, pools, equipments, environmental & urban furnishing Direttore editoriale / managing editor Bruno Grillini Direttore responsabile / editor Maria Carbone Direttore artistico / art director Fabio Passoni Amministrazione / administration Eva Carballo Segreteria di redazione / editorial secretary Daniela Bonetti Hanno collaborato / contributors Maria Carbone, Riccardo Consoli, Bruno Grillini, Tomaso Grillini, Cesare Lino, Stefano Longhi, Albano Marcarini, Sabina Orrico, Bea Rispoli, Angelo Seneci, Joseph Wolfe Fotografie / photos Archivio Tsport / Tsport archive Davide Corsiero, Pippo Foto Cesena, Bruno Grillini, Wisthaler e Rubner Objectbau, Matteo Pavana Redazione, pubblicità, amministrazione / editorial department, advertising & management office SeiMedia srl - via Per Robecco 91 – 20092 Cinisello Balsamo, Milano Tel. (+39) 02 23052147

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Le schede tecniche di TSPORT in questo numero Standard dimensionali

C

1.8 bowling 1.35 polo 1.53 tiro con l’arco

pubblicità adv in Acquapark ATB sport Bcs Bertelè BSW Cavatorta Cias Delfino Elvas Eurosquash Gammasport Gramaglia Holz Albertani Made Expo Mapei Mondo NTS Sport Nuova Radar Coop Olimpia Omsi Pentaplast Red Plus SeiMedia Sibelco Sint Roc Sport&Impianti Sportissimo Sporturf Fadini Tagliapietra Tipiesse

#tsport325

87 94 77 26 II cop. 3 51 33 58 86 25 57 24 III cop. 1 25 40 2 85 6 49 40 IV cop. 93 34 33 39 91 92 14

Con le prime tre schede andiamo a sostituire le corrispondenti schede pubblicate tra il 2004 e il 2007, aggiornando gli standard dimensionali per gli sport del bowling, del polo e del tiro con l’arco con i dati più aggiornati. Mentre il gioco del polo richiede un campo di misure e segnature molto semplici, per il tiro con l’arco sussistono diverse specialità e modalità di gioco, per cui vengono qui riportati i valori utili a stimare le misure necessarie per un impianto di base. Analogamente, il bowling le cui norme tecniche sono di diretta derivazione anglosassone – contempla molti dettagli e varianti possibili, talchè si riportano le dimensioni della pista tipica, ipotizzata a quattro corsie, con le principali caratteristiche.

Federazioni e leghe 12.40 FISR Skateboard Delibera del Consiglio Federale N.221 del 16 dicembre 2017 Regolamento per l’omologazione degli impianti per lo Skateboard (Skatepark) Dopo alcuni anni di lavoro della Commissione Skateboard assieme agli organi federali, è finalmente uscita ufficialmente la normativa riguardo l’omologazione degli Skatepark: questo regolamento, definisce le caratteristiche tecniche e di sicurezza degli impianti destinati allo svolgimento delle competizioni sia regionali che nazionali di Skateboard. Questa norma è un importante passo avanti per lo Skateboarding in Italia in quanto, oltre ad essere stata scritta da “skaters per skaters”, servirà a giustificare e regolare potenziali investimenti pubblici in strutture da skateboard guidandone il relativo sviluppo.

Indice sistematico 15.9 Schede tecniche Pubblichiamo l’indice aggiornato delle schede tecniche tuttora valide, che possono essere trovate sui rispettivi fascicoli di Tsport o possono essere acquistate con la raccolta completa attraverso la cedola pubblicata alla pagina precedente o nel portale www.sporteimpianti.it.


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