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| Anno XLIV SOMMARIO | Novembre Dicembre 2019

PROGETTI projects 8

JOSEPH WOLFE STADI E CAMPI DI CALCIO SAN SEBASTIAN (SPAGNA) RIQUALIFICAZIONE DELLO STADIO DI ANOETA

SPECIALE special

DI

Stadiums and soccer fields / Refurbishment of the Anoeta Stadium

45

BRUNO GRILLINI REPORTAGE SPECIALE ERBA SINTETICA A CURA DI

Reportage / Special synthetic turf

Design: arch. Izaskun Larzabal

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BRUNO GRILLINI ATLETICA LEGGERA MILANO IL BICOCCA STADIUM: IMPIANTI PER ATLETICA, CALCIO E RUGBY DI

Athletics / Bicocca Stadium: facility for athletics, soccer and rugby Design: ing. Matteo Bonfitto

23

MARY KATE RUSSO ALTRI IMPIANTI COPENAGHEN (DANIMARCA) COPENHILL DI

Other facilities / CopenHill Design: BIG (Bjarke Ingels Group)

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MARIA CARBONE STADI E CAMPI DI CALCIO GENOVA MANUTENZIONE STRAORDINARIA ALLO STADIO LUIGI FERRARIS DI

Stadiums and soccer fields Extended maintenance at the Luigi Ferraris Stadium

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CESARE LINO PALAZZETTI E PALESTRE SOZZAGO (NOVARA) UNA PALESTRA POLIFUNZIONALE PER IL SOCIALE DI

Halls and gyms / A gym for social activities Design: arch. Francesco Adorni

80

JOSEPH WOLFE ALTRI IMPIANTI PORTO ALEGRE (BRASILE) PALESTRA CROSSFIT SUPERFORCE DI

Other facilities / Crossfit Superforce gym Design: Grupo Nuvem Arquitetura

TUTTERBA 67

RICCARDO CONSOLI NUOVO CAMPO DA RUGBY IN ERBA SINTETICA DI

New synthetic turf field for rugby Design: ing. Nicola Azzurrini

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ALLEGATI appendixes I-XVI SCHEDE TECNICHE Standard dimensionali Standard dimensionali Standard dimensionali Standard dimensionali Standard dimensionali

1.4 Baseball 1.9 Calcio a cinque 1.10 Calcio 1.20 Hockey su prato 1.37 Rugby


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Year XLIV | CONTENTS | November December 2019

RUBRICHE topical columns 7

PROGETTI IN BREVE / Projects pills 72

BRUNO GRILLINI OPINIONE NELLE MANI DEL PROGETTISTA

Renovation of the grand stand building of the Polisportivo Darsena

DI

Opinion / In the designer's hands

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A CURA DI ALBANO MARCARINI TSTORIA IL CAMPO DELLA BICOCCA

BARLETTA (BT) RIFACIMENTO DELLA PISTA DI ATLETICA “PIETRO MENNEA” PRESSO LO STADIO “COSIMO PUTILLI” Renovation of the athletics track “Pietro Mennea” near the “Cosimo Putilli” Stadium

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RAVENNA RIQUALIFICAZIONE DELLA TRIBUNA DEL POLISPORTIVO DARSENA

A CURA DI REDAZIONE FIERE COLONIA, FSB 2019: RAPPORTO DALLA FIERA

TRANI (BT) IL CAPIRRO SPORT VILLAGE The Capirro Sport Village

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Exhibitions / Cologne FSB 2019: report from the Fair

WERNIGERODE (GERMANIA) SCHIERKER FEUERSTEIN ARENA - RISTRUTTURAZIONE DI UNO STADIO DEL GHIACCIO Schierker Feuerstein Arena - Renovation of an ice rink

88

A CURA DI

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NOTIZIE

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SABINA ORRICO REGIONI PROVINCE COMUNI

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In copertina: San Sebastian, Spagna - Stadio di Anoeta Articolo da pag. 8

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tunate. Però facciamo appello ai progettisti: le misure corrette, i materiali adeguati, le forme più idonee, sono il punto di partenza per arrivare all’opera compiuta, bella e utile, come quelle che trovate (quasi sempre) nelle nostre pagine. E riprendendo una segnalazione fatta recentemente da Bruno Cattaneo (presidente Fipav), sta al progettista tener presente che un campo di pallavolo deve avere un’altezza interna minima di 7 metri, non un centimetro di meno…

Nelle mani del progettista L’OPINIONE di Bruno Grillini

L’aggiornamento dell’anagrafe delle opere pubbliche incompiute in Italia, previsto da un’apposita legge (*), censisce al 30 giugno 2019 un numero di 546 opere, per un valore di 4.068.090.161,43 euro. Le cause del grande numero di opere pubbliche bloccate sono diverse: cattiva stesura dei bandi o dei capitolati, ricorsi strumentali all’organo giudiziario da parte di esecutori e di esclusi; oppure si tratta di opere che rimangono incompiute per insufficiente copertura finanziaria, dovuta anche all’incompletezza dei progetti, non abbastanza dettagliati o addirittura errati, che impongono numerose varianti in corso d’opera e una conseguente lievitazione dei costi rispetto al quadro economico di progetto. È gratificante l’immagine dell’architetto che – secondo un’inchiesta presentata al Congresso nazionale degli architetti nel 2018 – verrebbe tutt’oggi percepita dal pubblico: “colui che genera idee capaci di soddisfare le esigenze dell’intero corpo sociale, in grado di migliorarne la qualità di vita e di relazioni nel tempo…”. Tuttavia, nel nostro quotidiano incontro con le realizzazioni in tema di impiantistica sportiva, tra le eccellenze e i buoni progetti di cui diamo conto ci è capitato di vedere realizzazioni carenti, per progettazione o per esecuzione, sospese, ritardate, inaugurate e già non agibili… Sono casi minori naturalmente, sono incidenti di percorso, coincidenze sfor-

NOTA (*) D.M. 13 marzo 2013, n. 42 disciplinante il “Regolamento recante modalità di redazione dell’elenco anagrafe delle opere pubbliche incompiute, di cui all’art. 44 bis del decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214

© Netflix

Opinion

In the designer's hands

The updating of the register of unfinished public works in Italy, provided for by a specific law (*), as of 30 June 2019, records a number of 546 works, for a value of 4,068,090,161.43 euros. The causes of the large number of public works blocked are various: bad drafting of tenders or specifications, instrumental appeals to the court by executors and excluded; or they are works that remain unfinished due to insufficient financial coverage, also due to the incompleteness of the projects, not detailed enough or even incorrect, which impose many variations in the course of work and a consequent rise in costs compared to the economic plan. The image of the architect who - according to a survey presented at the National Congress of Architects in 2018 - would still be perceived by the public is gratifying: "he who generates ideas capable of meeting the needs In foto il polo sportivo progettato da Santiago Calatrava a Tor Vergata (Roma) per i mondiali di nuoto 2009 e mai completato, con costi maggiori di 11 volte rispetto ai fondi stanziati e segnato da diversi procedimenti giudiziari nei confronti di diversi soggetti coinvolti. Alcune scene della serie TV “Suburra” di Netflix

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sono state girate in questi spazi abbandonati. In the photos the sports centre designed by Santiago Calatrava in Tor Vergata (Rome) for the 2009 World Swimming Championships has never been completed, with costs 11 times higher than the alloca-

of the entire social body, able to improve the quality of life and relationships over time ...". However, in our daily meeting with the realizations in terms of sports facilities, among the excellences and the good projects of which we give account we have happened to see works lacking in design or execution, suspended, delayed, inaugurated and already unused... They're minor cases, of course, they're route accidents, unfortunate coincidences. But we appeal to the designers: the correct measurements, the right materials, the most suitable shapes, are the starting point to get to the finished work, beautiful and useful, like those you find (almost always) in our pages. And taking up a recent report by Bruno Cattaneo (president of Fipav), it is up to the designer to consider that a volleyball field must have a minimum internal height of 7 meters, not one centimeter less ...

ted funds and marked by various legal proceedings against various parties involved. Some scenes from Netflix's TV series "Suburra" have been shot in these abandoned spaces. (ph. from Pinterest by Claudio Trincianti)

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STADI E CAMPI DI CALCIO STADIUMS AND SOCCER FIELDS

San Sebastian (Spagna)

Riqualificazione dello Stadio di Anoeta di Joseph Wolfe

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Lo stadio della città basca, dove gioca la Real Sociedad de Fútbol, è stato oggetto di una profonda ristrutturazione per migliorare il rapporto degli spettatori con il campo di gioco.

Lo stadio di Anoeta si colloca nel quartiere di Amara de Donostia, che costituisce un ambito residenziale intensivo nella città dove vive il 20% della popolazione locale, circa 36.000 abitanti. Lo stadio si inserisce nella cittadella sportivo-culturale di Anoeta che oltre allo stadio contempla un velodromo, un ministadio, piscine, due palazzetti, un palazzo del ghiaccio e altri impianti. L’attuale stadio di Anoeta fu inaugurato nel 1993 - in occasione della celebrazione dei campionati europei junior di atletica - e venne costruito per rimpiazzare il campo di calcio municipale di Atocha, inaugurato a sua volta nel 1913. Il progetto rispondeva da un lato alla necessità di rimodellare l’antica cittadella sportiva di Anoeta, e dall’altro di risolvere l’inadeguata ubicazione del campo di Atocha nel pieno nucleo urbano della città. Lo stadio disponeva di 29.000 posti. Nel 1998 si procedette all’ampliamento delle curve nord e sud, portando la capienza a 32.076 posti. Il risultato finale però era uno stadio con le gradinate molto lontane dal tappeto erboso. L’edificio dello stadio, prima della nuova riqualificazione, oltre al campo di calcio e alla pista di atletica, ospitava un centro culturale, un’area con gli uffici di federazioni sportive, e gli uffici, il negozio e il museo della Real Sociedad de Fútbol che gioca qui in casa. Lo stadio è circondato da un contesto ampio e spazioso, ma il modo di accedere all’interno risultava piuttosto disordinato e scomodo. Alcuni accessi avvenivano attraverso larghe scalinate esterne ma all’interno non esistevano spazi intermedi davanti alle gradinate che consentissero momenti di pausa o di attesa, attività di ristoro, ecc.

Il progetto di riqualificazione Gli obiettivi fondamentali del progetto di riqualificazione possono riassumersi in questi punti: - Avvicinare lo spettatore al terreno di gioco e trasformare il terreno di gioco in uno spazio rettangolare con le gradinate parallele al campo; - Soppressione della pista di atletica e ricollocazione dei pannelli pubblicitari e delle panchine; - Incremento della capienza di circa 10.000 spettatori; - Miglioramento dell’accessibilità; - Eliminazione delle carenze e delle inadempienze normative; - Modernizzazione dell’impiantistica; - Generazione di nuovi spazi per incrementare l’intensità dell’uso dello stadio; - Rinnovamento dell’immagine dello stadio potenziandone il valore simbolico; - Portare a termine la riqualificazione garantendo l’attività calcistica durante i lavori con una capienza minima di 28.000 spettatori. Per quest’ultimo obiettivo, i lavori sono stati organizzati in fasi distinte e ordinate nel tempo in modo che le interferenze sul terreno di gioco coincidessero con il periodo estivo. L’interno dello stadio dopo la riqualificazione. Interior of the Stadium after the refurbishment.

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Le gradinate Nelle condizioni preesistenti lo spettatore restava lontano dal terreno di gioco a causa dell’esistenza della pista di atletica e della fossa perimetrale che circondava il campo. Uno degli obiettivi era avvicinare lo spettatore sia delle curve che delle tribune al terreno di gioco. A questo scopo è stata eliminata la fossa, sono state soppresse le piste e si è abbassata la quota del terreno di gioco. Si è optato per il disegno rettangolare del terreno di gioco come avviene in 8 dei 10 stadi scelti come sede della Coppa Europa 2016 in Francia (solo due hanno una geometria curvilinea, lo Stade de France e il Parco dei Principi). I nuovi stadi costruiti per questo evento seguono una geometria rettilinea. Per poter avvicinare al massimo le gradinate al terreno di gioco, le visuali sono portate al limite. Per la loro verifica sono state applicate le regole fissate dalla UNI-EN 13200-1 (spostando l’origine delle visuali dal centro della circonferenza del capo alla sua estremità) con l’obiettivo di raggiungere la distanza “c” (dagli occhi alla parte superiore del capo) accettabile di 90 mm (si è lavorato su 5 sezioni). La norma citata stabilisce la distanza “c” raccomandata di 120 mm e accettabile di 90. Tuttavia, il documento “Stadi di calcio – raccomandazioni tecniche e requisiti – 5ª edizione 2011” della FIFA stabilisce una distanza “c” ottimale di 120 mm, raccomandata minima di 90 e minima assoluta di 60 mm. Inoltre riporta che “un criterio minimo semplificato è che ogni spettatore nello stadio possa vedere al disopra del capo dello spettatore che sta seduto in linea diretta due file più avanti”.

La pista di atletica e i pannelli pubblicitari La pista di atletica che circondava il terreno di gioco era ormai in disuso. È stata quindi eliminata, avvicinando gli spalti al terreno di gioco. Riguardo ai pannelli pubblicitari, il documento della FIFA citato stabilisce che le distanze minime tra le linee di demarcazione del campo e questi siano di 5 m sulle linee laterali e dietro le porte, con la possibilità di fare un angolo verso le bandierine fino a un minimo di 3 m. Inoltre i pannelli pubblicitari devono avere un’altezza massima di 90-100 cm, ma nella Coppa Confederazioni e nella Coppa del Mondo della FIFA si utilizzano specificamente pannelli blindside di 70 cm. Nell’Anoeta si è prevista l’installazione di pannelli di 78,5 cm di altezza situati a 7 m dalle linee di delimitazione lasciando una fascia operativa libera di 1,50 m. Occorre precisare che la pubblicità verticale si installa abitualmente in funzione delle esigenze televisive, per cui in corrispondenza della tribuna principale non esiste nessun tipo di ostacolo.

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Dettagli costruttivi alla pagina seguente

Quanto alle panchine si è optato per la loro integrazione nella gradinata (al modo inglese); sono previste panchine trasparenti in modo che si possa vedere tanto all’interno come attraverso di esse.

La capienza Per ottenere un incremento della capienza, sono state demolite e ricostruite le gradinate dei lati corti. Nella zona tribune, la gradinata superiore è rimasta inalterata, mentre quella inferiore è stata avanzata con un intervento minimale sulla sua struttura. Dopo la ristrutturazione, la capienza dello stadio è stata portata da 32.289 a 41.952 spettatori. Si è affrontato inoltre il problema di riservare una concreta collocazione per i tifosi ospiti: questo requisito deriva dalla necessità che questa zona debba essere controllata dal personale che vigila sulla sicurezza dello stadio. Si è proposto quindi che sia l’angolo nordest ad accogliere gli spettatori della tifoseria ospite. Questo angolo dispone di propri accessi, toilettes e zone bar. Lo spazio riservato ha una capacità massima che corrisponde al 5% della capienza totale, secondo le direttive stabilite da UEFA e FIFA.

L’accessibilità e altre carenze Lo stadio nella condizione preesistente presentava una grande diversità di accessi. Con la riqualificazione questi sono stati unificati creando a uno zoccolo che serve di transizione tra il livello strada e lo stadio. Nel progetto si è tenuto conto della necessità di riservare postazioni accessibili. Sono state individuate un totale di 200 postazioni senza barriere architettoniche, mentre nella gradinata superiore sono stati riservati 28 posti. La collocazione nello stadio delle persone che utilizzano sedie a ruote è studiata in modo che queste si sentano totalmente integrate nella gradinata. Diversi Nella pagina a lato, dall’alto: pianta al livello 8,325 e, in scala ridotta, ai livelli 13,225 e 28,625; sezione trasversale prospettica; sezione prospettica sul lato corto. In questa pagina, in alto, rendering dello stadio in veste notturna; in basso, uno scorcio delle tribune dove prevale il colo-

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re azzurro, che richiama i colori sociali della Real Sociedad. On the page to the side, from the top: plan at level 8.325 and, on a smaller scale, at levels 13.225 and 28.625; perspective cross-section; perspective cross-section on the short side.

On this page, at the top, rendering of the stadium at night; at the bottom, a glimpse of the stands where the colour blue prevails, recalling the social colours of the Real Sociedad.

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Dettagli costruttivi DETT. 1 ANCORAGGIO DELLA STRUTTURA SPAZIALE CON RACCOLTA DELLE ACQUE

dett. 1

DETT. 2 UNIONE TRA IL NUOVO INVOLUCRO ESTERNO E LA COPERTURA DETT. 3 EVACUAZIONE DELL’ACQUA PIOVANA DALLA NUOVA COPERTURA A QUELLA ESISTENTE

dett. 2

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dett. 3

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LEGENDA 1234567-

Membrana in EFTE e relativi fissaggi Membrana impermeabile flessibile Passerella di servizio Proiettore illuminazione campo Pluviale Caditoia Struttura secondaria della copertura esistente 8 - Struttura spaziale semiottaedrica 9 - Struttura spaziale portante la copertura 10 - Profilo del setto in cemento armato 11 - Apertura di ventilazione

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ascensori sono stati distribuiti in tutto l’edificio. Lo stadio risultava comunque carente di alcuni requisiti minimi obbligatori per ottenere la categoria UEFA 4. Con la ristrutturazione è stato messo in condizione di possedere tutti i requisiti necessari per ottenere tale categoria: nuova illuminazione, parcheggi, sedute VIP, zona hospitality, ecc. Inoltre, è stata migliorata la modalità di evacuazione degli spettatori eliminando una fila di sedute per ciascun lato dei corridoi scalinati. Quanto alla distribuzione tra uomini e donne negli spazi destinati agli spettatori, è stata fatta tenendo conto dei dati della Real Societad che sono nella proporzione di 80 a 20. Nella proposta, si è migliorata questa proporzione incrementando di un 10% in più gli spazi per le donne. In ogni caso se questi dati variassero col passar del tempo gli spazi sono predisposti per essere modificati e adattati alle nuove esigenze senza problemi.

Lo stadio oltre il calcio Con la riqualificazione sono stati ricavati vari spazi disponibili che consentono usi complementari allo stadio, come le zone hospitality, gli antepalchi, ecc. D’altro canto, grazie al ricollocamento degli attuali concessionari d’uso, lo stadio dispone di maggior superficie a disposizione della municipalità e del governo basco, destinata principalmente ad uso culturale. Nel complesso, i nuovi spazi della hall di accesso aumentano il tempo in cui lo spettatore può permanere nell’impianto tanto prima che dopo la partita. Guardando all’esterno, è stato realizzato per lo stadio un nuovo involucro in EFTE in grado di proiettare un’immagine rinnovata dello stesso, rinforzandone l’immagine di landmark dentro la città. La stessa posizione dell’edificio come sfondo della lunga avenida Madrid, ha indotto i progettisti a immaginare questa nuova pelle in grado di omogenizzare la costruzione dotando lo stadio di un’immagine visualmente riconoscibile. Così la riqualificazione dello stadio di Anoeta è diventata un’opportunità per fare dell’edificio un simbolo della Real Sociedad de Fútbol tanto a livello locale come a livello internazionale.

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Sopra a sinistra, il campo di gioco visto da una lounge VIP; in alto a destra, l’esterno dello stadio; al centro, gli spalti e la copertura sorretta da una struttura spaziale metallica e prolungata con un telo semitrasparente in EFTE; in basso, il sistema di irrigazione in funzione. Nella pagina a lato, il nuovo involucro

esterno in EFTE con il suo traliccio metallico di sostegno, visto dell’interno e dall’esterno dello stadio. Above left, the playing field seen from a VIP lounge; above right, the outside of the stadium; middle, the stands and the roof supported by a metallic spatial structure and

extended with a semi-transparent EFTE sheet; bottom, the irrigation equipment in operation. On the page to the side, the new EFTE outer shell with its supporting metal trellis, seen from inside and outside the stadium. .

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Stadiums and soccer fields

San Sebastian (Spain) Refurbishment of the Anoeta Stadium The stadium in the Basque city, where the Real Sociedad de Fútbol plays, has undergone a major renovation to improve the spectators' relationship with the playing field. The current Anoeta stadium, inaugurated in 1993, had an athletics track that kept spectators away from the playing field. The fundamental objectives of the redevelopment project can be summarized as follows: to bring the spectator closer to the playing field by suppressing the athletics track, increase the capacity of about 10,000 spectators, improve accessibility, modernize the technological systems, increase the intensity of use of the venue, give a new image to the stadium to make it a landmark in the city. To increase capacity, the steps on the short sides have been demolished and rebuilt. In the grandstand area, the upper tier has remained unchanged, while the lower tier has been advanced with a minimal intervention on its structure. After the renovation, the capacity of the stadium was brought from 32,289 to 41,952 spectators. Overall, the new spaces in the entrance hall increase the time the spectator can stay in the facility both before and after the game. The stadium in its pre-existing condition had a great diversity of accesses. With the redevelopment these have been unified by creating a base that serves as a transition between the street level and the stadium. In addition, a new EFTE envelope has been created, which makes the facade homogeneous and recognizable and acts as the backdrop for Avenida Madrid.

Riqualificazione dello stadio Anoeta San Sebastian (Spagna) Progetto architettonico e interior design: Izaskun Larzabal Arquitectura Urbanismo Direzione generale dei lavori: Alfonso Vázquez Progetto strutturale: Ingeniería Lanchas, Ingeniería Garuz, Lanik Ingenieros Progetto illuminazione e impianti tecnologici: Factor 4 Ingenieros Consultores Consulenti: LURTEK Consultores Geotécnicos, BAC Engineering Consultancy Group, Tecnalia Research & Innovation

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ATLETICA LEGGERA ATHLETICS

Milano

Il Bicocca Stadium: impianti per atletica, calcio e rugby di Bruno Grillini

Il vecchio centro sportivo fondato dalla Pirelli rinasce cento anni dopo con l’Università Bicocca che realizza la riqualificazione del primo lotto, comprendente la pista di atletica leggera dotata di sensori magnetici e il campo da calcio e rugby in erba sintetica con intaso ricavato da PFU riciclati.

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L’Università Bicocca ha in atto una convenzione con il Comune di Milano (proprietario dell’area) e il CUS Milano (Centro Universitario Sportivo), al fine di mettere a disposizione dei propri studenti gli impianti sportivi dell’ex insediamento Pirelli di Viale Sarca 205 a Milano. Tale accordo costituisce inoltre una valida opportunità per render disponibile all’intero quartiere un complesso sportivo di ampie dimensioni con spazi per varie discipline: dall’atletica leggera al calcio, al rugby, al tennis, etc. Nel quadro del rinnovamento di questi impianti, si è concluso la scorsa estate un primo lotto di lavori comprendenti la riqualificazione funzionale della pista di atletica leggera, del campo sportivo e della tribuna.

La pista di atletica La pista di atletica leggera, a quattro corsie, realizzata con pavimentazione da 13 mm di colore rosso, colata in opera, presenta una novità tecnologica, adottata per la prima volta in Italia. Si tratta di un sistema di cronometraggio delle prestazioni degli atleti, incorporato nella superficie sintetica delle corsie, che attraverso 127 invisibili “porte” magnetiche consente di rilevare automaticamente i dati tramite un sensore o uno smartphone indossato dall’atleta. Il sistema rileva ed archivia distanza, tempo di percorrenza, numero dei passi, frequenza, consentendo di confrontare le prestazioni nelle diverse sessioni di allenamento. La pista del Bicocca dispone dei sensori, interrati nel manto, sul rettilineo dei cento metri e sull’intero anello lungo le corsie 1 e 4. La pista di atletica è stata eseguita in ottemperanza della normativa FIDAL, sarà quindi possibile svolgervi gare e manifestazioni ufficiali.

Il campo da calcio e rugby Il campo sportivo è stato progettato e realizzato in modo da consentire un perfetto equilibrio dimensionale tra il campo di calcio e il campo di rugby. Il sistema installato, omologato FIR e IRB, è composto da un manto in erba artificiale monofilo di colore verde da 65 mm, posato su un materassino elastico prestazionale e drenante di spessore 20 mm, ottenuto da un impasto di granuli di gomma di speciale granulometria legati tra loro con legante poliuretanico, steso in opera. L’intaso stabilizzante è in sabbia a granulometria controllata, mentre l’intaso prestazionale è in granuli di gomma ricavata da PFU riciclati. Il manto verde sintetico è posato al di sopra del sottofondo stabilizzato con lo specifico agente in polvere, fibrorinforzato, ad alte prestazioni per le superfici sportive. Le dimensioni del campo sono di 90x60 metri più 5 m dalla meta e 3 m dalle linee laterali e da quelle di pallone morto; tali dimensioni autorizzano lo svolgimento del Campionato Nazionale di serie “C”.

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In alto, l’insieme degli impianti sportivi che gravitano intorno al Bicocca Stadium: 1- pista di atletica; 2- salto in lungo e triplo; 2bis- salto con l’asta; 3- rugby e calcio; 4- tensostrutture per il tennis; 5- pressostruttura per calcio a 5 in sintetico; 6 (fuori disegno) tribuna; 7-muri tennis per allenamento; 8- servizi con 16 spogliatoi;

9- tribuna con sottostanti servizi e spogliatoi; 10- prefabbricati, 11- depositi; 12 – ristorazione e parcheggio, 13- campi da calcetto; 14 (fuori disegno) calcio a 5; 15serbatoio raccolta acque piovane. Qui sopra, vista zenitale del campo e dettaglio della pista verso il volume ristorazione.

At the top, the set of sports facilities that gravitate around the Bicocca Stadium: 1athletics track; 2 - long and triple jumps; 2bis - pole vault; 3 - rugby and football; 4 tensile structures for tennis; 5 - pressure structure for synthetic 5-a-side football; 6 (not drawn) stands; 7 - tennis walls for training; 8 - services with 16 changing rooms;

9 - grandstand with services and changing rooms below; 10 - prefabricated, 11 depots; 12 - catering and parking, 13 - soccer fields; 14 (not drawn) 5-a-side football; 15 - rainwater collection tank. Here above, zenithal view of the facility and a detail of the track towards the catering building.

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La tribuna Nell’affrontare la ristrutturazione del corpo tribuna esistente sono stati eseguiti degli interventi di rinforzo strutturale tramite l’applicazione di fibre di carbonio sui nodi trave-pilastro oltre che delle ulteriori travi di collegamento in copertura tra le pilastrate. Sono stati eseguiti quindi interventi di impermeabilizzazione dei gradoni della tribuna esistente. Al piano terreno è stato realizzato un solaio areato. Al piano terra, sotto le gradonate, sono presenti dieci spogliatoi per 104 utenti atleti, completi di tutti i servizi. Sempre al piano terra sono stati realizzati due spogliatoi per arbitri, un primo soccorso, quattro servizi igienici per il pubblico, divisi per sesso, una segreteria del Centro con servizio igienico, una reception, un’area ristoro con servizi igienici per il pubblico. Un piano soppalco contempla altri quattro spogliatoi e servizi per altri 60 utenti atleti. Il piano soppalco è raggiungibile attraverso due scale laterali alla stessa tribuna esistente e presenta un corridoio esterno di circa 60 m di lunghezza.

Le torri faro La Progettazione di un buon impianto d'illuminazione è significativa non solo per il risparmio economico che ne consegue, ma anche per la qualità visiva che comporta. I vantaggi apportati dall'uso della tecnologia LED sono: il risparmio energetico di oltre il 75%, una ridotta emissione di calore, l’accensione immediata anche a caldo, un’alta resistenza agli urti accidentali, totale assenza di manutenzione per molti anni, totale assenza di metalli pesanti, maggiore uniformità della luce, stabilità di servizio nel tempo, miglior controllo dell'abbagliamento, totale assenza di flickering e stabilità del colore, nessuna dispersione di luce, cablatura ridotta per portare energia al campo, controllo dell'inquinamento luminoso, minore richiesta di potenza per la fornitura di energia elettrica, resa cromatica elevata e l'assenza di emissione di raggi UV.

In alto, schema di funzionamento del sensore magnetico, inserito nel terreno della pista. Al centro, la posizione dei sensori lungo il tracciato. In basso, pianta della tribuna al livello terra con gli spogliatoi. Nella pagina di apertura del servizio, un dettaglio della pista a contatto con il

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prato del campo di calcio/rugby. Above, schematic functioning of the magnetic sensor, inserted in the ground of the track. In the middle, the position of the sensors along the track. Below, floor plan of the grandstand at ground level with changing rooms.

On the opening page of the service, a detail of the track in contact with the lawn of the football/rugby field.

ATHLETICS | ATLETICA LEGGERA

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L’impianto di illuminazione è stato progettato per ottenere un livello di illuminamento adeguato ad un unico scenario per l’uso promiscuo del campo. Per le torri porta faro sono stati individuati elementi alti 25 m. (centro luce) idonei a sostenere fino a 16 proiettori da 2000W a 380V, completi di piattaforme, scale guardia corpo, 2 terrazzini di riposo, fissaggio alla fondazione mediante piastre di base e tirafondi di ancoraggi.

Gli impianti tecnologici L'acqua calda necessaria al funzionamento di tutti gli impianti è prodotta in centrale termica da generatori di calore a condensazione ad alto rendimento. I corpi scaldanti previsti sono ventilconvettori a parete posti nei vari ambienti da climatizzare. Il fluido scaldante è distribuito ai ventilconvettori tramite tubazioni di acciaio rivestite con materiale isolante, e fatto circolare con l’ausilio di elettropompe a flusso variabile con inverter. La temperatura ambiente è regolata per ciascun spogliatoio da un termostato contenuto da un pannello a parete, con il comando del ventilconvettore di cui è posto a servizio. L’impianto di produzione di acqua calda è costituito dalla serie di collettori solari previsti installati sul piano di copertura della tribuna, e da bollitori di acciaio zincato posti in centrale termica con doppia serpentina, una principale per il fluido primario dei collettori solari, e una secondaria di integrazione alimentata dal generatore di acqua calda. Le serpentine secondaria entreranno in funzione automaticamente quando l’energia prodotta dai collettori solari è insufficiente ad alimentare l’acqua calda alle docce. L’impianto di climatizzazione nella sala ristoro è composto da due unità di condizionamento d’aria a parete dual split system, a pompa di calore, con inverter.

Athletics

Milano, Bicocca Stadium: facility for athletics, soccer and rugby The old sports centre founded by Pirelli was reborn a hundred years later with the Bicocca University, which carried out the redevelopment of the first lot, including the athletics track equipped with magnetic sensors and the football and rugby field made of synthetic grass with an infill made from recycled ELTs. The four-lane athletics track, made with 13 mm red pavement, cast on site, presents a technological innovation, adopted for the first time in Italy. This is an athlete's performance timing system, incorporated into the synthetic surface of the lanes, which through 127 invisible magnetic

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In alto sulle due pagine, il rettilineo della pista di atletica. Qui sopra, vista del campo dalla tribuna. Nella pagina di destra, in alto, dettaglio del campo. In basso, l’ingresso, che conserva la memoria della storica società Pro Patria fondata nel 1883; sullo sfondo, una delle torri faro alte 25 metri.

On top of the two pages, the straight of the athletics track. Above, view of the field from the grandstand. On the right page, above, detail of the field. Below, the entrance, which preserves the memory of the historic Pro Patria club founded in 1883; in the background, one of the 25-metre high lighthouse towers.

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"doors" automatically detects data through a sensor or smartphone worn by the athlete. The system detects and stores distance, travel time, number of steps, frequency, allowing you to compare performance in different training sessions. The Bicocca track has sensors, buried in the mantle, on the 100-metre straight and on the entire ring along lanes 1 and 4. The sports field has been designed and built in such a way as to allow a perfect dimensional balance between the soccer field and the rugby field. The installed system, approved by FIR and IRB, is composed of a green 65 mm thick mantle of monowire artificial grass, laid on a 20 mm thick performance and draining elastic mat, obtained from a mixture of rubber granules of special granulometry bound together with polyurethane binder, laid on site. The stabilizing infill is made of sand with controlled granulometry, while the performance infill is made of rubber granules obtained from recycled ELTs. The synthetic green covering is laid over the substrate stabilised with the specific fibre-reinforced, high-performance powder agent for sports surfaces. The intervention was completed with the requalification of the changing rooms and the restructuring of the stands, also static, as well as the renovation of the plants.

Opere di riqualificazione dell’impianto sportivo denominato Bicocca Stadium (ex Pro Patria), sito in viale Sarca n. 205, Milano. Committente: Università degli Studi di Milano Bicocca Responsabile Unico del Procedimento: ing. Clemente Sesta Direttore Dei Lavori: ing. Matteo Bonfitto Coordinatore della Sicurezza in fase di Esecuzione: arch. Annamaria Ferretti Collaudatore: ing. Gianmarco Gatti Direttore Operativo: arch. Fabrice Macchione Ispettore di Cantiere: Giuseppe Caliano Progetto Esecutivo: Studio TSA -Tecton Studio Associati srl. - Arch. Carlo Farroni Fine lavori: luglio 2019 Manto sportivo atletica e manto in erba sintetica: Polytan Gmbh Materiali per sottofondi: Mapei Spa (vedi pag. 1)

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TSTORIA

la storia vista da Sport&Impianti

Il campo della Bicocca a cura di Albano Marcarini

Il momento di maggior fama per il ‘campetto’ della Bicocca fu quando giocò il Milan. Fu un breve periodo, nel novembre 1919, quando la squadra aveva abbandonato il velodromo Sempione ed era in attesa della realizzazione del campo di Viale Lombardia. Una nota di merito per Piero Pirelli, socio fondatore del Milan. Infatti nel contesto degli impianti sportivi del gruppo societario, aveva attrezzato questo campo di calcio, annesso agli stabilimenti di pneumatici. Nonostante il lungo periodo poco felice della squadra, dagli anni Venti agli anni Cinquanta, il Milan, proprio grazie a Pirelli, giunse a disporre di ben tre campi di gioco: oltre alla Bicocca e al Lombardia, anche quello che diverrà lo ‘stadio’ di Milano, ovvero S. Siro, realizzato nel 1926. Nel 1985, dopo la dismissione della fabbrica, il campo passò alla società Pro Patria e oggi al Centro Sportivo Bicocca Stadium. Il campo ebbe sempre uno stretto legame con la popolazione del quartiere, specialmente operaia. Nei mesi estivi, fra le due guerre, vi si organizzava un cinema all’aperto e spesso, di sera, si davano spettacoli pirotecnici. Due parole sul quartiere che ospita il campo. La Bicocca è stata tradizionalmente l’area industriale di Milano, posta a mezza via fra il capo-

luogo e Sesto S. Giovanni, allineata lungo i grandi viali dell’espansione cittadina di inizio Novecento. Si calcola che nell’area, comprese le fabbriche di Sesto, lavorassero fino alla fine degli anni ’50 del secolo scorso, almeno 200 mila operai, 20 mila dei quali nella Pirelli. In antico, due fatti resero celebre la Bicocca: la nobile dimora della famiglia Arcimboldi, costruita intorno al 1450, tuttora sede d’archivio e di rappresentanza della Pirelli; e la battaglia combattuta il 27 aprile 1522 fra gli imperiali di Carlo V d’Asburgo e gli svizzeri assoldati da Francesco I, prodromo della decisiva battaglia di Pavia di tre anni più tardi che vide la definitiva rinuncia delle pretese francesi sull’Italia.

Il quartiere Bicocca nei rilievi dell’Istituto Geografico Militare. In alto, nel rilievo dei primi anni del Novecento figurano gli stabilimenti Pirelli, appena costruiti, ma non ancora il campo sportivo. In basso la medesima zona nel rilievo del 1936 dove si nota il realizzato campo sportivo (freccia rossa). Si noti come la vasta area industriale sia stata mimetizzata per occultare l’eventuale obiettivo bellico. A destra, il campo Pirelli visto dalla Bicocca degli Arcimboldi in una cartolina d’epoca; un manifesto Pirelli di Piero Todeschini del 1924.

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ALTRI IMPIANTI OTHER FACILITIES

Copenaghen (Danimarca)

CopenHill di Mary Kate Russo

La spettacolare pista da sci su materiale plasico si snoda sul tetto di un termovalorizzatore all’avanguardia nella gestione dei rifiuti urbani.

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Il nome della città di Copenaghen (in danese København) ha il significato originario di “porto dei mercanti”. Si comprende così l’appellativo di CopenHill dato a questo impianto, unico nel suo genere, dove “Hill” (collina) ha preso il posto di “havn” (porto). Così come l’altro nome con cui CopenHill è conosciuta: Amager Bakke, dove “Bakke” significa collina in danese, e Amager è il nome dell’isola su cui sorge. CopenHill è un termovalorizzatore, situato alla periferia della capitale danese, che ha preso il posto di un inceneritore di rifiuti risalente a cinquant’anni fa: il nuovo impianto aumenta il livello di ottimizzazione delle risorse con un'efficienza energetica del 107%. Pur nel tentativo di ridurre quanto più possibile la dipendenza dai combustibili fossili nella produzione di energia elettrica e termica, gran parte dell'approvvigionamento energetico si baserà ancora sui combustibili fossili per i decenni a venire. Di conseguenza, la Danimarca ritiene che gli impianti di termovalorizzazione dei rifiuti continueranno a dare un importante contributo al raggiungimento degli obiettivi climatici e degli obiettivi di elevata efficienza energetica. L'impianto di Amager Bakke, è stato realizzato da Amager Resource Centre (la società intercomunale di risorse di proprietà di cinque comuni dell'area metropolitana di Copenaghen) come un passo importante per soddisfare la domanda futura fornendo elettricità a basse emissioni di carbonio a 550.000 persone e teleriscaldamento a 140.000 famiglie. Ma la filosofia della sostenibilità ambientale – contrassegnata dall’obiettivo di far diventare Copenaghen la prima città al mondo a zero emissioni di carbonio entro il 2025 – è stata portata all’estremo, facendo convivere un termovalorizzatore di 41.000 mq con un centro ricreativo urbano e un polo di educazione ambientale, dove le infrastrutture sociali diventano per di più un landmark architettonico. Da un lato, il nuovo inceneritore di CopenHill integra le più recenti tecnologie nel trattamento dei rifiuti e nella produzione di energia; d’altra parte, con la sua posizione sul lungomare industriale dell’isola di Amager, dove le strutture di esistenti impianti industriali sono diventate la sede di sport estremi, dal wakeboarding al go-kart racing, il nuovo termovalorizzatore aggiunge lo sci, l'escursionismo e l'arrampicata sportiva.

L’impianto sportivo I volumi interni della centrale sono determinati dal preciso posizionamento e dall'organizzazione dei macchinari in ordine decrescente di altezza, creando così un tetto inclinato, a pendenza costante, che si presta a disegnare un comprensorio sciistico di 9.000 mq, con una lunghezza delle piste di 400 metri su un dislivello di 85 metri. La pista su cui si scia è costituita da un materiale plastico, completamente riciclabile e rigenerabile, che simula al limite del reale la sciata sulla neve.

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Nella foto aerea alla pagina precedente l’impianto di Copenhill nel contesto industriale (foto Dragoer Luftfoto). In questa pagina, in alto la pista artificiale da discesa sullo sfondo della parete modulare dell’edificio (foto Rasmus Hjortshoj). Al centro, il freeskier svedese Jesper Tjäder testa le particolarità della

pista (© Distillery). Sotto, il profilo di Copenhill visto a distanza (foto Aldo Amoretti). Nella pagina a lato, in alto uno spaccato assonometrico degli ultimi quattro livelli della costruzione; in basso, schema di progetto con le principali caratteristiche delle attrezzature ludico-sportive.

In the aerial photo on the previous page the Copenhill plant in the industrial context (photo Dragoer Luftfoto). On this page, above the synthetic downhill ski run against the background of the modular wall of the building (photo Rasmus Hjortshoj). In the middle, Swedish freeskier Jesper Tjäder tests the particular features of

the track pista (© Distillery). Below, the profile of Copenhill seen from a distance (photo Aldo Amoretti). On the page to the side, at the top, an axonometric cross-section of the last four levels of the building; at the bottom, a design diagram with the main characteristics of the recreational and sports equipment.

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Studiato ad hoc da un’azienda italiana, è realizzato in cinque diverse sfumature di verde, con l’intento – richiesto dai committenti – di rendere la pista il più possibile simile a un prato naturale. L’apertura al pubblico è avvenuta il 4 ottobre scorso; i primi 300 metri a quota più bassa erano stati aperti in anticipo a un ristretto numero di riders danesi tra cui alcuni freeskiers e telemarkers che si sono esibiti in andatura forward e switch confortando i promotori circa il sicuro successo futuro dell’impianto. I tracciati sciistici prevedono diverse difficoltà, a partire dalla pista nera della stessa lunghezza di un halfpipe olimpico, oltre a un percorso di slalom e, alle quote più basse, piste adatte ai principianti e ai bambini. Quanto ai servizi, skilift, tapis-roulant ed ascensore di vetro (con vista sull’interno dell’inceneritore) consentono di raggiungere la cima della “collina”, dove è presente un punto di ristoro e il noleggio di sci e scarponi. Un ambiente ricreativo di 600 mq è presente poi al livello terra. Oltre alla pista da sci, il tetto comprende una zona di crossfit, un parco freestyle per la pratica di salti e trick, e 490 metri di sentieri alberati – adatti alla corsa o all’escursionismo - in un paesaggio studiato anche con finalità ecologiche: le specie vegetali sono scelte con precisi criteri biologici e mirano ad assorbire il calore, rimuovere le polveri sottili dall’aria e regolare il deflusso delle acque meteoriche. Sulla facciata più alta della struttura, è stata creata inoltre una parete di arrampicata sportiva che viene ad essere, con i suoi 85 metri, la più alta del mondo. L'involucro dell'edificio è concepito per inserirsi nel contesto locale; la facciata continua di CopenHill è composta da elementi di alluminio alti 1,2 m e larghi 3,3 m impilati come giganteschi mattoni sovrapposti tra loro. Nel mezzo, le finestre vetrate permettono alla luce diurna di raggiungere in profondità l'interno della struttura, mentre aperture più ampie sulla facciata sud-ovest illuminano le postazioni di lavoro ai piani amministrativi.

L’impianto di termovalorizzazione Sotto la pista da sci, i forni e le turbine trasformano 440.000 tonnellate di rifiuti all'anno in energia pulita sufficiente a fornire elettricità e teleriscaldamento per 150.000 abitazioni. Le necessità tecnologiche della centrale elettrica, dai pozzi di ventilazione alle prese d'aria, contribuiscono a creare la variegata topografia di una montagna artificiale. Dieci piani di spazi amministrativi sono destinati all’azienda che gestisce l’impianto, tra cui un centro di formazione di 600mq per visite accademiche, workshop e conferenze sulla sostenibilità. Il termovalorizzatore ha due caldaie a grata, ciascuna di capacità pari a 35 ton/h e carico termico nominale di 112 MW, due linee di depurazione fumi a umido con condensazione del vapore acqueo e una turbina da 67 MWe. La configurazione scelta garantisce il massimo recupero di energia elettrica e termica, sopportando variazioni consistenti nella composizione del

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OTHER FACILITIES | ALTRI IMPIANTI

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1 – CAMINO / SMOKE STACK 2 – CONDOTTI DI SCARICO / OUTLET DUCT LINES 3 – UFFICI / ADMINISTRATION 4 – LINEA PRECIPITAZIONE ELETTROSTATICA / ELECTROSTATIC PRECIPITATION LINE

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5 – TURBINA / TURBINE 6 – BOLLITORE / BOILER 7 – FORNACE / FURNACE 8 – TRAMOGGIA / HOPPER 9 – DEPOSITO RIFIUTI / WASTE BUNKER 10 – ARRIVO RIBALTABILI / TIPPING HALL

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rifiuto conferito: vapore prodotto ad alta temperatura e pressione (440°C/70 bar, con possibilità di aumentare la temperatura fino a 480°C), ridotto eccesso d’aria (da cui una concentrazione di O2 nei fumi secchi pari al 6%), SCR front-end (ad alta temperatura), turbina a vapore con rendimento isentropico e numero di pale elevati. Inoltre, il sistema di condensazione del vapore dei fumi in due step permette di recuperare il calore di condensazione, incrementando di circa 20 punti percentuali il recupero di energia, da cui un rendimento complessivo di 107%: il primo passaggio raffredda i gas mediante uno scambiatore di calore posto sulla linea di ritorno del teleriscaldamento, recuperando 10 MW di calore per ciascuna linea, mentre nel secondo una pompa di calore ad assorbimento ne abbassa la temperatura fino a 20-30°C, aggiungendo altri 15 MW per caldaia al teleriscaldamento. L’elevato grado di flessibilità operativa è garantita dalla connessione a due distretti della rete di teleriscaldamento di Copenhagen.

Other facilities

Copenhagen (Dk) CopenHill CopenHill, also known as Amager Bakke, opens as a new breed of waste-to-energy plant topped with a ski slope, hiking trail and climbing wall, embodying the notion of hedonistic sustainability while aligning with Copenhagen’s goal of becoming the world’s first carbon-neutral city by 2025. CopenHill is a 41,000m2 waste-to-energy plant with an urban recreation center and environmental education hub, turning social infrastructure into an architectural landmark. CopenHill is conceived as a public infrastructure with intended social side-effects from day one. Replacing the adjacent 50-year old waste-toenergy plant with Amager Ressourcecenter (ARC), CopenHill’s new waste incinerating facilities integrate the latest technologies in waste treatment and energy production. Due to its location on the industrial waterfront of Amager, where raw industrial facilities have become the site for extreme sports from wakeboarding to go-kart racing, the new power plant adds skiing, hiking and rock climbing. The internal volumes of the power plant are determined by the precise positioning and organization of its machinery in height order, creating an efficient, sloping rooftop fit for a 9,000m2 ski terrain. At the top, experts can glide down the artificial ski slope with the same length as an Olympic half-pipe, test the freestyle park or try the timed slalom course, while beginners and kids practice on the lower slopes. Skiers ascend the park from the platter lift, carpet lifts or glass elevator for a glimpse inside the 24-hour operaA sinistra, in alto sezione dell’edificio; in basso, pianta della copertura con la pista da sci. In questa pagina, in alto un’altra vista aerea dell’area circostante Copenhill (foto Laurian Ghinitoiu); sotto, l’interno del termovalorizzatore (foto Soren Aagaard).

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Nella pagina successiva, altri due scorci della pista artificiale: in alto, frame da un video via drone (visibile sul sito www.sporteimpianti.it); sotto, foto di Rasmus Hjortshoj. Left, top section of the building; bottom, map of the roof with the ski slope.

On this page, at the top, another aerial view of the area surrounding Copenhill (photo Laurian Ghinitoiu); below, the interior of the waste to energy plant (photo Soren Aagaard). On the next page, two more views of the artificial track: top, frame from a video via drone; below, photo of Rasmus Hjortshoj.

OTHER FACILITIES | ALTRI IMPIANTI

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tions of a waste incinerator. Non-skiers can enjoy the rooftop bar, cross-fit area, climbing wall or highest viewing plateau in the city before descending the 490m tree-lined hiking and running trail within a lush, mountainous terrain. Meanwhile, the 10,000m2 green roof addresses the challenging micro-climate of an 85m high park, rewilding a biodiverse landscape while absorbing heat, removing air particulates and minimizing stormwater runoff. Beneath the slopes, whirring furnaces, steam, and turbines convert 440,000 tons of waste annually into enough clean energy to deliver electricity and district heating for 150,000 homes. The necessities of the power plant to complete this task, from ventilation shafts to air-intakes, help create the varied topography of a mountain. Ten floors of administrative space are occupied by the ARC team, including a 600m2 education center for academic tours, workshops and sustainability conferences. CopenHill’s continuous façade comprises 1.2m tall and 3.3m wide aluminum bricks stacked like gigantic bricks overlapping with each other. Inbetween, glazed windows allow daylight to reach deep inside the facility, while larger openings on the southwest façade illuminate workstations on the administrative floors.

CopenHill/Amager Bakke in Copenaghen, Danimarca Committente: Amager Resource Center Progetto: BIG (Bjarke Ingels Group) Partners-in-Charge: Bjarke Ingels, David Zahle, Jakob Lange, Brian Yang Project Leaders: Jesper Boye Andersen, Claus Hermansen, Nanna Gyldholm Møller Interior designer: MTREE Engineers: MOE + Rambøll Collaboratori progetto esecutivo: SLA, Lüchinger+Meyer, MOE Illuminazione: Jesper Kongshaug Paesaggistica: SLA Landscape Architects

(Le informazioni tecniche sull’impianto tecnologico sono basate su fonti del Centro Studi MatER del Politecnico di Milano).

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Pool Fotografi Napoli 2019


“Abbiamo visto la gioia, il dolore, il sudore, l’allenamento duro, il traguardo, la meta, la corsa e l’impegno. Continuiamo a resistere e non molliamo mai per vedere vincere i campioni che ci calpestano.” Rappo, the green global service

Progettiamo, costruiamo e manuteniamo campi sportivi, stadi e aree verdi ad uso pubblico, privato, commerciale. Con tecnologia applicata alla natura: la migliore sinergia ottenibile tra erba naturale e fibre sintetiche. Viale Europa 11 | 20090 Cusago MILANO | Tel. 02.90390102 | info@rappo.it | www.rappo.it | www.mixtosystem.com


STADI E CAMPI DI CALCIO STADIUMS AND SOCCER FIELDS

Genova

Manutenzione straordinaria allo Stadio Luigi Ferraris

di Maria Carbone

Sono in via di completamento le migliorie alle tribune VIP e stampa, mentre è stato sostituito il manto erboso con il sistema ibrido naturale/artificiale.

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Progettato da Gregotti Associati per i Mondiali del ’90, quello che ha sostituito il vecchio stadio di Marassi ed è oggi intitolato a Luigi Ferraris è attualmente oggetto di una generale ristrutturazione al fine di renderlo sempre più funzionale in relazione alle attuali esigenze, sportive, di sicurezza ma anche di comunicazione (ecco quindi gli interventi per rinnovare l’area stampa / TV). Al momento in cui scriviamo, la previsione per la fine dei lavori in corso allo stadio genovese è in vista del derby cittadino del 14 dicembre. Mentre sono stati completati a fine estate la sostituzione del manto erboso e l’impianto di illuminazione a led della tribuna superiore, sono in via di conclusione la ristrutturazione degli sky box e la zona hospitality. Il successivo lotto di interventi partirà alla fine del campionato e riguarderà la zona dei Distinti, in particolare quella degli spogliatoi con la nascita di uno “stanzone” per la squadra ospite.

Il nuovo manto ibrido Il vecchio manto erboso dello stadio è stato sostituito con un sistema ibrido, che somma i pregi del naturale con la resistenza della fibra sintetica. Una volta rimosso il vecchio manto erboso e il sottostante top soil, è stato realizzato un nuovo sistema di drenaggio e l’ impianto di rirrigazione. È stato quindi riportato il nuovo substrato e, dopo il suo livellamento, sono state posate le zolle precoltivate in serra. Il sistema consiste in una matrice di erba sintetica, stabilizzata con uno strato di 25 mm di pura sabbia silicea, all’interno della quale viene seminata e coltivata l’erba naturale. Questa – costituita da un mix di lolium e poa – cresce radicando al di sotto del backing in polietilene su cui è tessuta l’erba artificiale. Quest’ultima è costituita da un filato, anch’esso in polietilene, con una esclusiva forma a doppia S in due toni di verde, rinforzata nella parte centrale. Il risultato è un tappeto erboso che unisce alla naturalezza di un manto tradizionale la resistenza allo stress dell’erba artificiale.

I lavori in tribuna L’intervento sugli spalti in questa fase s’inquadra come primo step di un più ampio progetto di riqualificazione dello Stadio, da parte della società concessionaria “Luigi Ferraris”. In particolare, il lotto in questione ha come oggetto la manutenzione e messa a norma della porzione centrale della tribuna d’onore, con l’obiettivo d’implementare e migliorare le aree destinate al pubblico VIP, e incrementare le dotazioni e i posti della tribuna stampa. Le opere sono concentrate nella porzione di tribuna d’onore compresa tra i due settori ospiti. La tribuna, posizionata sul lato ovest dello stadio, aveva una capienza di circa 5100 posti, con telecamere per le riprese televisive posizionate su strutture in carpenteria metallica appese al ballatoio del livello +25.00 m. La zona regia/tv e la tribuna stampa erano collocati in prossimità del piano +22,00 m,

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In questa pagina, in alto la pianta originaria dello stadio; in verde l’intervento sul prato, in giallo i lavori in corso sulle tribune. Al centro uno schema del sistema di erba naturale rinforzata. In basso, le aree di intervento sulla tribuna stampa e vip.

Nella pagina di apertura, un “big roll” di prato precoltivato in attesa di essere disposto sul sottofondo. On this page, at the top, the original plan of the stadium; in green the intervention on the lawn, in yellow the works carried out on the stands.

In the centre is a diagram of the reinforced natural grass system. Below, the intervention areas on the press and VIP stands. On the opening page, a "big roll" of pre-cultivated lawn waiting to be placed on the underlay.

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in spazio limitato e contenuto. In generale gli interventi sulla tribuna stampa e tribuna Vip sono mirati ad un generale ammodernamento dell’impianto, tendente ad incrementare la qualità della funzione dell’evento sportivo sia da parte del pubblico che degli addetti stampa e TV. Alle quote +16,00 / +22,00 è stata effettuata la manutenzione della tribuna, consistente nella impermeabilizzazione, sostituzione dei parapetti e finiture; è stata messa a norma la tribuna VIP, con relativa riprofilatura dei gradoni; sono state create nuove aree hospitality, e realizzati 6 Sky-box. Alle quote +25,00 / +34,00 m è stata ugualmente effettuata la manutenzione della tribuna e messa a norma la tribuna stampa con un maggior numero di postazioni; è stato previsto quindi un nuovo posizionamento delle telecamere, con relativa riprofilatura dei gradoni, create anche qui nuove aree hospitality, ed effettuata una generale innovazione tecnologica con nuove sale regia /TV e Goal Line Technology. Per garantire la migliore visibilità dalle postazioni stampa, in linea con le finiture architettoniche della tribuna del primo anello, il camminamento è stato rivestito con mandorlata metallica e il parapetto è stato sostituito con parapetto vetrato extrachiaro. In contemporanea si sono svolte le lavorazioni nella tribuna inferiore relativamente alla chiusura della nuova riprofilatura metallica, realizzando le nuove aree VIP. Le prime lavorazioni hanno visto la posa dei seggiolini esistenti nella parte bassa e laterale della tribuna, e successivamente si è provveduto all’installazione delle nuove poltrone VIP. Le arre vip, sono delimitate da parapetti vetrati, extrachiari, posati e ancorati esclusivamente su profilato in alluminio a terra, al fine di eliminare la presenza di elementi verticali, e garantendo quindi la massima visibilità del campo. Le ultime lavorazioni a quota +22,00 m riguardano la creazione degli spazi Lounge e i nuovi Sky box, con relative postazioni esclusive e tribuna presidenziale, per la cui realizzazione si è provveduto alla demolizione dei locali commento TV esistenti.

Stadiums and soccer fields

Genoa: Extended maintenance at the Luigi Ferraris Stadium Designed by Gregotti Associati for the 1990 World Cup, the one that replaced the old Marassi stadium and is now named after Luigi Ferraris is currently undergoing a general renovation in order to make it more functional in relation to current needs, sports, security but also communication (here are the interventions to renew the press / TV). While the replacement of the turf and the LED lighting system of the upper grandstand were completIn questa pagina, dall’alto: lo stadio durante i lavori di posa del nuovo manto; macchine operatrici al lavoro; particolare della tribuna; il prato completato. Nella pagina successiva, dall’alto: il campo e le tribune al termine dei lavori; la nuova balaustra e la nuova posta-

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zione televisiva; vista notturna dello stadio.

the grandstands at the end of the work; the new balustrade and the new television station; night view of the stadium.

On this page, from the top: the stadium during the laying of the new turf; operating machines at work; a detail of the grandstand; the completed lawn. On the next page, from the top: the field and

STADIUMS AND SOCCER FIELDS | STADI E CAMPI DI CALCIO

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ed at the end of summer, the renovation of the sky boxes and the hospitality area are nearing completion. The next batch of interventions will start at the end of the championship and will concern the Distinti area, in particular that of the changing rooms with the creation of a " large room " for the visiting team. The old turf of the stadium has been replaced with the Mixto ÂŽ system, which combines the qualities of natural with the strength of synthetic fiber. Once the old turf and the underlying top soil had been removed, the new drainage system was formed and the new irrigation system built. The new substrate was then brought back and, after its levelling, the pre-cultivated clods of Mixto ÂŽ were laid. The system consists of a synthetic grass matrix, stabilised with a 25 mm layer of pure silica sand, within which the natural grass is sown and cultivated. This - consisting of four different varieties of lolium perenne - grows by rooting below the polyethylene backing on which the artificial grass is woven. The artificial grass consists of a yarn, also made of polyethylene, with an exclusive double-S shape in two shades of green, reinforced in the central part. The apparent result is a natural carpet, but characterized by a much higher resistance to stress than that of the grass.

Manutenzione straordinaria presso lo stadio L.Ferraris di Genova Committente: Luigi Ferraris Srl Lavori di rifacimento campo, comprensivi di sottofondo, irrigazione e rizollatura Azienda appaltatrice: Rappo Srl Fornitura Sistema MixtoÂŽ: Limonta Sport Spa / Rappo Srl Fine lavori: agosto 2019 Lavori tribuna stampa e tribuna VIP Direzione Lavori: arch. Roberto Burlando Fine lavori: dicembre 2019

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IDROPITTURE

Idropitture per la demarcazione

delle linee di delimitazione delle aree da gioco di campi in erba sintetica e naturale

WATER PAINTS

Water-based field line marking paints for both synthetic and natural grass

EVENT LANE

WHITE LANE

ADV LANE

BREVE DURATA / SHORT-TERM

MEDIA DURATA / MEDIUM-TERM

LUNGA DURATA / LONG-TERM

• 50% di origine naturale rinnovabile (NO VOC)

• Contenuto VOC inferiore al 1%

• Contenuto VOC inferiore al 1%

• Prodotto con materie prime a “km zero”

• Resine prodotte con il 50% di materie prime riciclate

• Prodotto con materie prime a “km zero”

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• 50% of renewable natural origin (No VOC) • Manufactured from raw materials from local suppliers

• VOC content less than 1% • Resins manufactured with 50% of recycled raw materials • Manufactured from raw materials from local suppliers

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PALAZZETTI E PALESTRE HALLS AND GYMS

Sozzago (Novara)

Una palestra polifunzionale per il sociale di Cesare Lino

\EconomicitĂ EconomicitĂ di intervento e resa espressiva sono alla base di un progetto architettonico che coniuga la leggerezza di una tensostruttura con il blocco rigido dei servizi.

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La Polisportiva Sociale China e Pino Maffeo ASD/APS è una Onlus che opera da tempo nel sociale sul territorio della bassa novarese e dell'ovest Ticino. L'opportunità offerta dall'amministrazione comunale di Sozzago di poter fruire di un terreno ceduto in convenzione trentennale ha portato alla decisione di finanziare la costruzione di un piccolo centro sportivo polifunzionale per lo svolgimento di attività motorie / sportive / fisiche adatte anche a forme di disabilità oltre che di attività culturali, educative, formative, ricreative e di aggregazione sociale, specificamente orientato all'utenza dell'associazione, che potesse diventare un punto di riferimento sul territorio. Non una palestra comune quindi, ma uno spazio in cui coinvolgere anche anziani, bambini, disabili: un luogo dove promuovere lo sport per tutti.

L’impostazione progettuale Nel 2016 la Polisportiva affidò al progettista il compito di presentare una proposta adeguata al sito ed alle risorse disponibili. È così cominciato il lungo iter progettuale ed autorizzativo che ha portato prima alla stipula della convenzione con il Comune di Sozzago per lo sfruttamento dell'area e poi all'ottenimento dei necessari permessi e che ha visto il coinvolgimento dei vari enti locali. Oltre allo studio della miglior distribuzione funzionale anche in relazione ai regolamenti delle varie discipline sportive, lo studio ha condotto un’analisi delle possibili tipologie costruttive al fine di individuare la miglior soluzione tecnologica soprattutto per le parti in muratura in termini di prestazioni offerte, economicità e resa espressiva. Fin dalle prime proposte si è individuato come chiave del progetto l'utilizzo di materiali considerati poveri quali protagonisti del progetto architettonico attraverso il contrasto con altri materiali più nobili. Nella proposta finale l'utilizzo calibrato di materiali grezzi lasciati a vista si affianca all'uso del colore che pervade tutti gli ambienti.

L’area L'area oggetto di intervento è situata ai margini del tessuto costruito del Comune di Sozzago, all'interno di una più ampia area di servizi sportivi già esistenti, quali un campo di calcio a 11 e relativo edificio spogliatoio ed un campo di calcio a 7. L'area è accessibile pedonalmente da nord dal centro di Sozzago (lo stesso accesso che conduce alle scuole) e tramite automezzi da sud ove è situato il parcheggio. L'intervento ha portato alla costruzione di un nuovo campo polisportivo coperto e relativo edificio a servizi. Il centro è dotato di propria viabilità e di parcheggio ad uso esclusivo, nonostante si possa usufruire anche degli ampi parcheggi esistenti a servizio di tutto il complesso sportivo.

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Il lotto è costituito da un rettangolo il cui asse longitudinale ha un orientamento est-ovest e presenta la necessità di disporre di un doppio accesso da est, così da fornire accesso direttamente dal paese e dalle scuole che utilizzeranno il centro, e da ovest, per chi arriva in automobile. Poiché il campo con i relativi servizi occupa pressochè completamente il lotto (al netto delle distanze dai confini) si è scelto di creare un asse longitudinale sul confine sud dove concentrare la distribuzione esterna raccogliendo così gli accessi contrapposti ed ottimizzando lo sfruttamento della superficie disponibile.

L’architettura Dal punto di vista del progetto architettonico il primo tema da risolvere è stato quello di instaurare una relazione tra la tensostruttura e l'edificio a servizi. Quest'ultimo infatti si presenta come un elemento orientato e allineato come la tensostruttura, posizionato proprio davanti ad essa in modo da rendere esplicita la relazione tra i due volumi. Dovendo relazionarsi con una struttura leggera, effimera e curvilinea come la tensostruttura, il corpo dei servizi è all'opposto un parallelepipedo solido ed elegante. Entrambi gli edifici sono caratterizzati da un materiale neutro (il cls grigio per i servizi, il telo bianco traslucido per la tensostruttura) su cui si stagliano i colori vivaci del giallo e dell'arancione scelti per coordinare e unificare le varie parti dell'intervento. I muri esterni sono in blocchetti di cls idrorepellenti faccia a vista realizzati creando delle modanature rientranti (ogni 4 corsi) con lo scopo di sottolineare l'orizzontalità dell'edificio. È proprio tale orizzontalità che mette in relazione l'edificio con il territorio circostante, caratterizzato dalla mancanza di rilievi e dall'orizzonte piatto dei campi circostanti su cui emergono all'orizzonte i profili dominanti delle Alpi.

I materiali I materiali utilizzati esprimono ed interpretano questa impostazione architettonica. L'utilizzo di blocchetti in cls ha garantito alti standard costruttivi e prestazionali al minor costo possibile. Il suo aspetto “povero” è diventato un tema progettuale che ha portato a “lavorarlo” ed isolarlo nello spazio e a contrastarlo tramite testate laterali in lamelle di acciaio colorate. L'uso dei blocchetti in cls caratterizza anche gli interni, contrastato ora dal colore vivace delle ceramiche, ora dal legno delle strutture o semplicemente da parti controsoffittate in cartongesso volutamente limitate per creare contrasto con i solai in predalles lasciati a vista nella maggior parte degli ambienti. L'uso di materiali grezzi a vista esprime anche la struttura portante dell'edificio. I blocchi in cls infatti sono armati nella parte cava e costituiscono il telaio portante della costruzione su cui poggiano i solai in predalles, anch'essi lasciati a vista all'interno.

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La tensostruttura Il campo polisportivo presenta una copertura tessile del tipo “tensostruttura”, costituita da una serie di arcate strutturali fisse in legno lamellare ed una copertura in doppia membrana di colore bianco traslucido nella parte centrale e multicolore sulle testate e nella fascia apribile. La tensostruttura misura 37x23,70 metri con un colmo centrale di 11 metri di altezza. Il disegno delle travature in legno lamellare composto da 7 archi curvi è stato appositamente progettato per sfruttare al massimo la campata disponibile e consente di alloggiare un campo da basket regolamentare (particolarmente impegnativo in termine di altezze laterali libere sottocopertura) e di conseguenza anche gli altri campi di minori dimensioni (calcetto, pallavolo, tennis, ecc...). E' quindi stato realizzato un campo da calcetto, da basket e da pallavolo, ma molte attività saranno relative a ginnastica riabilitativa in tutte le sue forme. La struttura in legno lamellare è stata rivestita da una doppia membrana di copertura realizzata con telo in PVC ignifugo ex Classe 2 di reazione al fuoco (Bs2d0) del peso di 700 gr/mq per il telo esterno e 500 gr/mq per il telo interno ed è completa di impianto di ventilazione delle camere per migliorare l'isolamento termico e la funzione anticondensa. La struttura è dotata di pareti laterali scorrevoli apribili durante il periodo estivo. Durante il periodo invernale il riscaldamento è assicurato all'occorrenza da generatore d'aria calda a condensazione (potenza termica al focolare 237 kW, rendimento fino al 107%) con bruciatore bistadio alimentato da gas metano ed è presente un sistema di ventilazione automatica anticondensa. La diffusione dell'aria avviene tramite diffusore lineare a pulsione alimentato direttamente dal generatore. L'illuminazione avviene tramite 12 fari a LED fissati alla struttura. Il manto di gioco è realizzato in pvc autoposante doppio strato con struttura eterogenea multistrato indelaminabile dello spessore totale di 6 mm (5.2 Kg/mq, resistenza all’abrasione ASTM D1044 0,01, impronta residua UNI 5574 mm. 0,1, rimbalzo palla DIN 18032/2 sup. 96%), posato su sottofondo armato in calcestruzzo Rck25 (13 cm) con superficie lisciata al quarzo. Addossato all'edificio spogliatoi è realizzata una fila di sedute in legno lamellare per il pubblico.

L’edificio servizi L'edificio per i servizi affiancato al campo polisportivo presenta ingressi separati per il pubblico e per gli atleti. Oltre a contenere gli spogliatoi per gli atleti, per gli arbitri/istruttori e il locale infermeria, vi sono la segreteria e sede della società polisportiva, una sala polifunzionale ed un’aula per la riabilitazione. Particolare attenzione è stata posta nel rendere

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Nella doppia pagina precedente, in basso, vista d’insieme del blocco di servizi e della retrostante tensostruttura; in alto, assonometria, pianta del livello terra e pianta delle coperture. Nella pagina di apertura, un dettaglio della costruzione edilizia con le lamelle colorate e la muratura in blocchi di cal-

cestruzzo a faccia vista.

ding construction with coloured slats and exposed concrete block masonry.

In the previous double page, at the bottom, an overall view of the service block and the rear tensile structure; at the top, axonometry, ground level plan and roof plan. On the opening page, a detail of the buil-

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tali ambienti il più possibile funzionali all'uso da parte di persone con disabilità. Accedendo dai parcheggi non sono mai presenti dislivelli maggiori di 2 cm per l'accesso all'edificio e per la distribuzione interna ed al campo sportivo. Sono inoltre presenti 2 spogliatoi per gli atleti fruibili da persone con DA. Dal punto di vista impiantistico i due edifici risultano autonomi. L’edificio a servizi presenta un impianto di climatizzazione in pompa di calore a fan-coil per il riscaldamento ed il raffrescamento e ad accumulo per quanto riguarda la produzione di acqua calda sanitaria. Cuore dell’impianto è una pompa di calore idronica reversibile di 13 kW di potenza utile nominale cui è affiancata una caldaia a condensazione da 34.9 kW per coprire i picchi. Il bollitore da 800 litri è del tipo con scambiatore fisso elicoidale a superficie maggiorata. Parte della potenza necessaria al funzionamento dell’impianto è fornita da un impianto fotovoltaico posizionato in copertura da 6kWp. Il progetto è stato sviluppato e gestito fin dall’inizio con un software BIM sia per la parte architettonica che per la parte impiantistica.

Halls and gyms

Sozzago (Novara) a gym for social activities The project consists of the creation of a small multi-purpose sports center for the development of sports and physical activities suitable for forms of disability as well as cultural, educational, training, recreational and social gathering activities, able to become a reference point in the region. In addition to studying the best functional distribution also in relation to the regulations of the various sports disciplines, the designer has conducted an analysis of the possible types of construction in order to identify the best technological solution especially for the parts in masonry in terms of costeffectiveness and expressive performance. The key to the project was the use of materials considered poor in contrast with other more noble materials. In the final proposal, the use of calibrated raw materials left exposed is combined with the use of color that pervades all spaces. From the point of view of the architectural project, the intention was to establish a relationship between the tensile structure and the service building. The latter is in fact an element oriented and aligned as the tensile structure, positioned right in front of it so as to make explicit the relationship between the two volumes. Having to relate to a light, ephemeral and curvilinear structure, the body of the services is, on the contrary, a solid and elegant parallelepiped. Both buildings are characterized by a neutral material (grey concrete for the In alto su queste due pagine, sezione del blocco servizi: a destra, il passaggio che mette in comunicazione i due elementi del progetto. In basso, a sinistra l’interno della tensostruttura; a destra il trattamento delle pareti nei servizi e l’attacco tra centine in legno lamellare e la muratura dei servizi.

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Nella pagina successiva, in alto il lato terminale dei due elementi che insieme costituiscono l’impianto, coordinati fra loro nell’uso del colore; in basso, l’interno del campo sportivo coperto dalla tensostruttura.

At the top of these two pages, section of the service block: on the right, the passage that connects the two elements of the project. Below left, the interior of the tensile structure; right, the treatment of the walls in the services and the attachment between the laminated wood ribs and the masonry of the services.

On the next page, at the top, the end of the two elements that together make up the facility, coordinated with each other in the use of color; at the bottom, the interior of the sports field covered by the tensile structure.

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services, translucent white canvas for the tensile structure) on which stand out the bright colors of yellow and orange chosen to coordinate and unify the various parts of the facility. The tensile structure is made up of a series of fixed structural arches in laminated wood and a double membrane roof, translucent white in the central part and multicoloured on the heads and the opening strip. Inside there is a soccer field, basketball and volleyball, but many activities will be related to rehabilitative gymnastics in all its forms.

Palestra polivalente in Via Avellata, Sozzago (Novara) Committente: Polisportiva Sociale China e Pino Maffeo Asd/Aps - Cerano (No) Progetto: arch. Francesco Adorni Strutture: ing. Giorgio Pramma D.L.: arch. Raffaele Vignarelli, geom. Alessandro Billotta Impianti: Studio Associato EAS Inizio lavori: settembre 2017 Inaugurazione: maggio 2019 Costi di realizzazione: euro 700.000 Tensostruttura e campo polisportivo: Evolplay Srl Fotografie: Elisabetta Cociani

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tutterba #54 I temi propri di tutterba assumono, in questo numero, uno spazio particolarmente ampio ed approfondito, attraverso lo “Speciale” dedicato all’erba sintetica, prima di arrivare al servizio dedicato specificamente alla descrizione di un impianto, il campo da rugby del centro sportivo Padovani a Firenze (a pag.71).

Questa “copertina” riunisce quindi idealmente tutti gli argomenti che, all’interno di questo numero di Tsport, trattano il tema dell’erba, e in particolare dell’erba sintetica. Possiamo anticipare che nel prossimo numero lo “Speciale” sarà dedicato all’erba naturale e ai tappeti erbosi rinforzati (o manti “ibridi”).



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Speciale Erba Sintetica TECNOLOGIA, TIPOLOGIE E APPLICAZIONI a cura di Bruno Grillini

L’uso dell’erba sintetica sui nostri campi sportivi è relativamente recente: fino a quindici anni fa c’era molta incertezza e qualche diffidenza, ma se ne parlava già come della “tecnologia del futuro”. Il futuro è oggi, e non c’è settimana in cui non vengano inaugurati campi e campetti dove agli

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sparuti ciuffi di erba naturale o alle distese polverose sia stato sostituito un verde prato artificiale. Ma è il momento di fare il quadro delle opzioni che offre oggi il mercato, allargando la visione a quello che è il “sistema” erba sintetica, dal filo, all’intaso, a tutto quello che c’è sotto.

SPECIAL SYNTHETIC TURF

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DALLA PRIMA GENERAZIONE A OGGI

Storia L’erba artificiale nasce all’interno della North Carolina State University "Wilson College of Textiles", un’istituzione fondata nel 1899 a Raleigh, oggi “the global leader in textile innovation: education, research and service”. ca. La UEFA però, nel 2002 comincia a sperimentare l’erba sintetica monitorando quattro stadi-pilota: il “Luzhniki” di Mosca, già allora dotato di erba artificiale; il nuovo stadio di Salisburgo, in fase di completamento; lo stadio Eyravallen di Orebro in Svezia, e lo stadio Ataturk di Denizli in Turchia, questi ultimi in costruzione. Le squadre delle rispettive città, collocate in climi e situazioni geoambientali diverse, si sono impegnate a giocare le partite in casa su erba sintetica per consentire lo svolgimento della ricerca. Solo l’esito favorevole di due stagioni di test potrà dar luogo alla definitiva acquisizione di questo tipo di superficie per le competizioni di livello europeo. Con gli stessi criteri che sta adottando la UEFA, anche la FIFA richiede che un campo debba rispondere non a dei parametri costruttivi, ma a dei requisiti di rendimento che ne dimostrino la similarità con le superfici in erba naturale. Ogni campo, una volta realizzato, viene sottoposto quindi a dei test, conformi a normative EN o anche specificamente creati per l’occasione, i cui risultati vengono analizzati dai pochi laboratori specializzati presenti in Europa. Nel nostro Paese, la Lega Nazionale Dilettanti si è presa l’onere di condurre per prima la sperimentazione in coerenza con le direttive europee, che consentono peraltro, sui campi delle leghe minori,

Erano gli anni ’60, e il tessuto fu messo a punto da un gruppo di ricercatori della North Carolina State University guidati dal rettore dell’ateneo, David Chaney. Si trattava di un tappeto artificiale in nylon, a pelo corto e senza intaso; fu impiegato per la prima volta nell’Astrodome, un palazzetto dello sport di Houston, Texas, inaugurato il 9 aprile 1965, allestito per il baseball e il football americano, dopo che il tentativo di far crescere l’erba naturale al coperto, nonostante la copertura traslucida, era fallito. La sua utilizzazione su larga scala divenne economicamente possibile negli anni settanta quando negli Stati Uniti e in Canada furono realizzati in erba artificiale molti campi da baseball e football americano, sia al coperto sia all'aperto. Quella che può definirsi l’erba di “seconda generazione” comincia a diffondersi negli anni ’70 in Europa con i primi campi da tennis e da calcetto in nylon o in polipropilene, sempre a pelo corto, intasati con sabbia. Questo tipo di manto non è ancora in grado di essere appetibile per il gioco del calcio a undici: finchè non si arriva alla “terza generazione”, che vede l’impiego dei granuli di gomma come materiale da intaso aggiunto alla sabbia quarzifera. Negli anni ’80, dunque, alcuni club calcistici britannici cominciano a realizzare campi in erba sintetica: si parla del Queens Park Rangers Loftus Road, del Luton Town Kenilworth Road, dell’Oldham Athletic Boundary Park e del Preston North End. L’erba artificiale di questi anni è però molto più dura dell’erba naturale, tanto che cadute e infortuni risultavano più gravi: nel 1988 l’English Football Association vieta tali superfici, e negli anni ‘90 in USA molte squadre di football americano rimuovono l’erba artificiale dai propri stadi. Ma la ricerca prosegue, il filato diventa sempre più simile all’erba naturale; e siamo agli anni 2000. L’evoluzione della problematica viene seguita costantemente da Tsport, anche attraverso i convegni che si svolgono con frequenza su questo tema, dato il potenziale di 15.000 campi in erba italiani che necessitano di essere trasformati, e considerato il proliferare di studi e ricerche allo scopo di migliorare sempre più la qualità del tappeto artificiale. Sia la FIFA che la UEFA hanno escluso che si possano giocare partite internazionali sull’erba sinteti-

L’Astrodome di Houston e la prima generazione di erba sintetica Grazie ai dati riportati nelle relazioni annuali che accompagnano i bilanci della Federazione si può avere una stima del fenomeno in Italia. Se nel 1995 i tesserati FIT erano 186.533, nel 2001 – anno in cui si è toccato il minimo – risultavano 129.797, con un calo del 30% in 6 anni. Parallelamente, anche le società affiliate passavano da 3.936 a 3.209 (meno 18%, il che significa anche meno soci per ogni circolo). Il grafico parla chiaro: dal minimo del 2001, si arriva al raddoppio degli iscritti nel 2010 e al triplo nel 2017. L'Astrodome ha aperto nel 1965 come Harris

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County Domed Stadium, un'idea dell'ex sindaco di Houston Roy Hofheinz. È diventato il primo stadio a cupola in assoluto (il diametro della cupola è 196 metri) ed è stato definito, a suo tempo, come l'ottava meraviglia del mondo. Quando l’impianto è stato inaugurato, era caratterizzato da uno speciale tipo di erba allevato per essere coltivato all'interno e da un tetto traslucido per consentire la sopravvivenza dell’erba naturale. Ma dopo che i giocatori si erano lamentati del bagliore proveniente dal tetto, alcune sezioni sono state dipinte di bianco e l'erba è morta. Prima che il problema fosse risolto con la completa installazione dell’“AstroTurf”, il primo tappeto in erba sintetica, i padroni di casa hanno giocato parte di due stagioni su uno sterrato dipinto di verde. Il prodotto originale del marchio AstroTurf è stato co-inventato nel 1965 da Donald L. Elbert, James M. Faria e Robert T. Wright. È stato brevettato nel 1965 dalla Monsanto e originariamente venduto con il nome "ChemGrass”. È

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Luzhniki Stadium

dei margini più ampi di validità ai test sperimentali. Il 7 gennaio 2002 la LND emana il primo “Regolamento per la realizzazione di campi in erba artificiale”, cui seguiranno, negli anni, successivi aggiornamenti. A partire dal 2004 questo tipo di terreno viene usato in Italia con alcune delle squadre partecipanti al campionato di Serie D, come, nel 2005, il Gallipoli e il Manfredonia. È del 2005 un congresso al lingotto di Torino, in cui si dà ormai per scontato che l’erba sintetica sarà per il calcio la superficie del futuro. Nel 2006 nasce, dalla costola di TSPORT, la testata “tutterba”, che raccoglierà in 42 fascicoli dieci anni di evoluzione delle tecnologie e delle applicazioni sui campi sportivi in erba, naturale e sintetica (dal

stato rinominato come AstroTurf da un dipendente dell'azienda di nome John A. Wortmann dopo il suo primo impiego ben pubblicizzato proprio all'Astrodome di Houston nel 1966. Le prime iterazioni del manto erboso a pelo corto hanno spazzato molti stadi importanti, ma

2017 tutterba continua ad essere una sezione di Tsport ed ha un suo spazio sul web nel sito sport&impianti). Un gruppo di lavoro costituito da tecnici della UEFA, FIFA e di una casa produttrice di erba sintetica conduce nel frattempo delle prove severe sul campo della Stadion Wals-Siezenheim a Salisburgo in Austria. Questo è il secondo campo in Europa a ricevere l'approvazione dopo il terreno della società olandese Heracles Almelo, autorizzata nell'agosto del 2007. Nel 2010 sono stati equipaggiati di un terreno in erba sintetica lo Stadio Silvio Piola di Novara e, nel 2011, lo Stadio Dino Manuzzi di Cesena e lo Stadio Romeo Menti di Castellammare di Stabia. Il resto, adesso, è cronaca.

Il Luzhniki Stadium di Mosca durante la partita Portogallo-Marocco del mondiale FIFA 2018 (foto Serg Stallone). Il Luzniki è stato uno dei pochi stadi europei ad usare un manto artificiale approvato dalla FIFA, installato nel 2002. Tuttavia nel 2018 per la finale di Champions venne posato un manto naturale temporaneo, e dal 2016 è stato adottato un manto ibrido (95% naturale rinforzato), che appare nella foto.

il prodotto ha avuto bisogno di miglioramenti. Le preoccupazioni per la direzionalità e la trazione hanno portato il reparto R&D della Monsanto ad implementare un sistema in nylon testurizzato. Conferendo al nylon una struttura ondulata dopo l'estrusione, il prodotto è diventato molto uniforme.

Ecco una rapida cronologia della diffusione dell’AstroTurf di prima generazione. 1964: Moses Brown School di Providence, Rhode Island. 1966: Houston Astrodome. 1967: Installato per la prima volta in uno stadio all'aperto, il Memorial Stadium dell'Indiana State University in Terre Haute. 1970: Il 1970 World Series di baseball è il primo giocato su AstroTurf, presso lo Stadio Riverfront di Cincinnati. 1971: in Canada, l’Ivor Wynne Stadium, in vista della Grey Cup l'anno successivo; il 17 gennaio 1971 si gioca il primo Super Bowl all'Orange Bowl di Miami. 1972: A Kansas City, Missouri, il campo dell'Arrowhead Stadium e e quello del Royals Stadium (ora Kauffman Stadium). 1973: Aa Orchard Park, New York, il campo del Rich Stadium (ora New Era Field). 1975: Canada, la prima partita internazionale di hockey su prato su AstroTurf si gioca al Molson Stadium, Montreal.

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Nella pagina a lato, due foto d’epoca dell’Astrodome di Houston, con la posa del primissimo tipo di erba sintetica. In questa pagina, in alto a sinistra, l’Astrodome utilizzato come rifugio di emergenza per le vittime dell’uragano Katrina il 4 settembre 2005 (foto Carlos Barria). On the left page, two vintage photos of the Astrodome in Houston, with the laying of the very first type of synthetic grass. On this page, at the top left, victims of Hurricane Katrina stay at the Astrodome stadium on Sept. 4, 2005 (ph. Carlos Barria)

SPECIAL SYNTHETIC TURF | SPECIALE ERBA SINTETICA

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Il sistema erba sintetica: le norme In Italia, come si è accennato nella rassegna storica, è la Lega nazionale Dilettanti che si è assunta il compito di dettare le “norme sulla realizzazione dei campi da calcio in erba artificiale e sui realtivi materiali, stabilendo norme e procedure per la fase di progettazione dei campi medesime” (così nella premessa all’ultima edizione del Regolamento, approvato dalla Commissione federale nel dicembre 2018 e pubblicato il 4 aprile 2019). Il regolamento è valido per i campi destinati ad ospitare i campionati FIGC-LND fino alla Serie D e SGS.

le norme richiamate sono: - Norme UNI-EN 13864:2004 e 14836:2006 per il filato; - Norme UNI-EN 1097, 12616, 14955, 13744, 20105, 15306 e Norme DIN 18035 per gli intasi prestazionali e di stabilizzazione; - Norme UNI-EN 1969, 12230, 14808, 14809, e alcune già elencate sopra, per il sottotappeto e per la membrana impermeabile; - Regolamenti CE 1907/2006 per quanto riguarda il rilascio di IPA e di ftalati.

Il regolamento si preoccupa in primo luogo di stabilire le procedure per il collaudo e per l’omologazione del campo. Ma al di là delle procedure amministrative e dei test prescritti, il documento consente di definire nella sua complessità quello che deve essere inteso come il “sistema” erba sintetica, composto da diversi elementi che sono, dall’alto in basso: - la fibra; - l’intaso prestazionale; - l’intaso di stabilizzazione; - il sistema di incollaggio dei teli; - il sottotappeto elastico; - il sottofondo, con le diverse tipologie di drenaggio.

È da rilevare, come riporta la stessa premessa al regolamento richiamata sopra, che – rispetto alle precedenti edizioni del regolamento – “gli studi e le ricerche di biomeccanica effettuati dalla LND (ossia lo studio dell’interazione della superficie sportiva in erba artificiale e il corpo del giocatore nello svolgimento delle azioni di gioco) hanno comportato una sensibile variazione dei parametri riguardanti specifici movimenti del giocatore, della tipologia di materiali da intaso prestazionale, dei materiali impiegati per i sottotappeti elastici (assorbimento dello shock, deformazione verticale e restituzione di energia) e per il drenaggio orizzontale, come pure, in parte, della fibra che forma il ciuffo d’erba del manto erboso”. Questi, alla fine, i test prestazionali da eseguire sul manto, con i relativi requisiti standard: - Rimbalzo verticale della palla: 60-100 cm; - rimbalzo angolare della palla: 45-60% su asciutto, fino a 80% su bagnato; - rotolamento della palla: 4-10 m; - assorbimento dello shock tastatore piatto: 57-70%; - deformazione verticale tastatore piatto: 4-11 mm; - resistenza al momento torcente: 25-50 Nm; - skin friction: 0,35-0,75 micron; - skin abrasion: +/-30%

Dal punto di vista dell’omologazione, è previsto che il produttore di manti in erba sintetica possa far omologare uno specifico “sistema”, che avrà un suo specifico nome commerciale, costituito dalla fibra, dall’intaso di stabilizzazione, l’intaso prestazionale, il primario, e il sottotappeto. Il regolamento LND riporta, per ciascuno degli elementi che costituiscono il sistema, tutti i riferimenti normativi utili per definire i requisiti tecnici necessari a superare i test di omologazione. A parte i riferimenti alle prescrizioni della stessa LND,

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Nella colonna centrale, alcuni strumenti per eseguire I test di omologazione sui campi in erba sintetica. Nelle due foto in basso, i test effettuati in laboratorio con macchine di tipo Lisport che simulano il calpestio (immagini del laboratorio Sports Labs di Livingston, in Scozia).

Nella pagina a lato, in alto, le fasi di estrusione e di stiratura della fibra sintetica. In the central column, some tools to perform homologation tests on synthetic turf fields. In the two photos below, the tests carried out in the laboratory with Lisport type machines that simulate footsteps (images

from the Sports Labs laboratory in Livingston, Scotland). On the page to the side, at the top, the extrusion and ironing phases of the synthetic fibre.

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GLI ELEMENTI DEL

LA Sia il polipropilene che il polietilene sono polimeri sintetici della famiglia delle poliolefine, ovvero polimeri che vengono sintetizzati a partire dalle olefine, molecole semplici derivate dalla lavorazione del petrolio. Facendo reagire tra loro migliaia di molecole di etilene tramite una reazione detta polimerizzazione, si ottiene il polietilene; analogamente, dal propilene si ottiene il polipropilene. Il polietilene (PE) è un materiale di larghissimo uso, in particolare nel settore delle materie plastiche: si utilizza dai film per imballaggio ai sacchetti, dai tubi alle applicazioni medicali. Ci sono diversi tipi di PE, che si differenziano tra loro per la struttura che la macromolecola assume in funzione del processo e delle condizioni di polimerizzazione condizionando le prestazioni meccaniche del materiale finito.

ERBA SINTETICA

FIBRA Anche il polipropilene (PP) è utilizzato in campi applicativi simili a quelli del PE. Pur essendo chimicamente molto simili, le due poliolefine presentano alcune differenze; in particolare il PE, grazie al minor coefficiente di attrito, si presta per quelle applicazioni in cui il contatto tra la pelle degli atleti e il materiale deve essere il meno abrasivo possibile. Inoltre il PE è meno sensibile all’azione dei raggi solari; d’altra parte, il PP ha una tenacità maggiore ed una maggiore rigidità. Sulla base di queste proprietà specifiche, l’erba sintetica in PE è utilizzata soprattutto in sport di contatto come il calcio e il rugby, mentre il PP è usato prevalentemente in sport come il tennis, il calcetto, l’hockey e il golf. Il regolamento della LND impone comunque, per l’omologazione dei campi di calcio, l’uso del PE.

Roma: un esempio di “sistema erba sintetica” omologato Il centro sportivo della Borghesiana, nella campagna romana pochi chilometri oltre il Raccordo Anulare, comprende campi da calcio e da calcetto (sia in erba naturale che in sintetico), tennis, padel, e molto altro. Un intervento recente – completato ai primi di ottobre – ha visto il rifacimento di uno dei campi da calcio in erba artificiale. Il montaggio tecnico del sistema è stato effettuato da Spaziosport, l’azienda casertana dal 2017 Partner Ufficiale Limonta Sport, specializzata nella realizzazione di impianti sportivi da gioco in erba artificiale e naturale, in terra rossa, resina acrilica, parquet e pvc.

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SISTEMA

L’installazione è esemplificativa di un sistema completo di erba sintetica omologato, il Duo Shape Geolastic di Limonta Sport. Il filo è un Duo Shape + P 54 NB, composto da una fibra con una particolare forma a due sezioni combinate e legate; gli speciali polimeri di cui la fibra è composta e la particolare zigrinatura superficiale riducono sensibilmente i coefficienti di abrasione e di rifrazione della luce oltre ad assicurare, dopo il calpestio, un costante ritorno della fibra in posizione verticale. Il sistema comprende l’intaso prestazionale Geolastic, composto da un mix di materiale organico di origine vegetale e PFU nobilitato; ai fini della performance atletica, il sistema è associato all’utilizzo di uno specifico sottotappeto elastico prestazionale, il Mac Sport TRT prodotto da Officine Maccaferri. Il montaggio, effettuato da Spaziosport direttamente per Limonta Sport (responsabile tecnico Mirko Casizzi), ha richiesto poco più di tre settimane, dal 18 settembre all’11 ottobre 2019. a cura di Spaziosport Srl

SPECIAL SYNTHETIC TURF | SPECIALE ERBA SINTETICA

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GLI ELEMENTI DEL

SISTEMA

ERBA SINTETICA

LA

IL

FILATO

La produzione dei filati di erba sintetica parte dal processo di lavorazione chiamato “estrusione”. I granuli delle materie plastiche (poliolefine, poliammidi, etc.) utilizzate nella realizzazione dell’erba artificiale vengono riscaldati e fusi in un cilindro alla cui estremità si trova un foro da cui il materiale fuso fluisce in modo continuo (forzato da viti elicoidali), secondo il modello dell’orifizio stesso. Con un estrusore a testa forata si produrrà il cosiddetto monofilo “monoestruso”, che può avere qualsiasi forma, dipendendo dal foro dell’estrusore stesso. Le caratteristiche di ciascun manto finale potranno essere accentuate prevedendo specifiche forme del filo, che influiranno su resistenza, morbidezza, elasticità. La presenza di una nervatura rende il filo più resiliente rispetto ad un filo totalmente piatto che tenderebbe a non riprendere la posizione verticale dopo lo schiacciamento. Il processo a valle dell’estrusore prevede una

In questa pagina, fasi di produzione e stoccaggio del filato prodotto da Radici Pietro Industries & Brands.

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Nella pagina a lato, sopra a sinistra: il materassino Fine Tuned System®, un tappeto elastico ammortizzante e drenante prefabbricato, sviluppato e prodot-

fase di stiro, enzimaggio, e un processo di “fibrillatura”, che consiste nel praticare, tramite un sistema di aghi in rotazione, dei tagli lungo la bandella, i quali generano un aspetto reticolare che caratterizza univocamente il prodotto fibrillato ed ha lo scopo di legare le molecole in modo da resistere alle sollecitazioni in ogni direzione, tipiche nel gioco del calcio. La raccolta dei filamenti, una volta raffreddati, prevede poi l’avvolgimento di un singolo capo, mediante una bobinatrice, per lunghezze anche di 7 km. I filati possono essere finiti con lavorazioni che ne definiscono le caratteristiche finali: possono essere ritorti con la torsione su se stessi di più capi, o arricciati. La capacità del filo di resistere nel tempo viene testata con due specifiche apparecchiature: il Lisport, che simula l’abrasione dei tacchetti delle scarpe da gioco, e lo Xenotest che simula, con una serie di lampade, l’effetto della luce solare nel tempo.

to da Mondo. È composto da granuli selezionati di gomma post-consumo, trattati e incapsulati con resina poliuretanica, disposti a sandwich fra due strati di tessuto-non tessuto di poliestere. Al centro: posa del sottotappeto elastico prestazionale Pentadrain in SBR legato con polimero termoplastico, a drenaggio

TESSITURA

Le bobine di filo passano quindi nella macchina che esegue il tufting. Una volta che il filo è inserito nella cruna degli aghi, si inserisce il rotolo di "primario", il supporto sul quale sarà cucito il filato durante la tessitura, solitamente costituito da fibre 100% di poliestere. La distanza tra i “punti” è anch’essa una scelta in funzione dell’utilizzo (per il calcio non devono essere troppo fitti). Penetrati gli aghi nel primario, i coltelli tagliano il filo alla misura desiderata (da 11 fino a 70 mm). L’erba da 11 mm viene usata per l’hockey, quella da 15 mm per il tennis, quelle da 20 e 25 mm per i campi polivalenti (calcio e tennis); per il calcio si adottano gli spessori da 40 a 60 mm, mentre le altezze fino a 70 sono destinate al rugby. Una volta completata la tessitura, il manto è pronto per la così "spalmatura", che fisserà definitivamente il “punto” al supporto. Questa viene effettuata spalando del lattice naturale sul dorso del primario, che viene quindi passato nel forno di essiccazione. Il tappeto è quindi pronto per essere tagliato nella misura voluta.

orizzontale. E’ caratterizzato da un profilo drenante sul lato superiore accoppiato ad un geotessile di polipropilene e una rigatura nel lato inferiore. A destra, sistema di incollaggio dei teli realizzato con adesivo Mapei. In basso, al centro, sabbia per intaso di stabilizzazione prodotta da Sibelco.

Sotto, i semilavorati per la realizzazione dell’intaso prestazionale esposti da Microgomma e Tritogom alla Fiera FSB di Colonia 2019.

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GLI ELEMENTI DEL

IL

SISTEMA

ERBA SINTETICA

SOTTOTAPPETO

Il sottotappeto elastico (e-layer o shock pad), ha lo scopo di migliorare l'elasticità dei manti in erba artificiale ad uso sportivo, ossia la capacità di assorbimento dell'energia. Va posizionato tra la superficie del sottofondo e il manto in erba sintetica; deve garantire il drenaggio per il sottofondo al quale è destinato (sia verticale che orizzontale): non deve comunque essere accoppiato alla membrana impermeabile posta nella parte inferiore. Nel caso di drenaggio orizzontale deve garantire lo scorrimento dell’acqua attraverso sistemi di canalizzazione o simili: si veda, più avanti, la trattazione delle diverse

tipologie di drenaggio. Il sottotappeto può essere prefabbricato (in lastre, rotoli, griglie stampate) o colato in situ, uniformando così tutte le piccole asperità dell’ultimo strato del sottofondo.

IL

SISTEMA DI INCOLLAGGIO Il campo in erba sintetica è costituito da una serie di teli affiancati tra loro. Il fissaggio dei teli fra loro deve essere garantito per evitare che un telo scorra rispetto all’altro. Il “sistema di incollaggio”, costituito dalla banda di supporto, dalla colla e dal primario con la relativa spalmatura, deve nel suo complesso resistere alle sollecitazioni meccaniche ed evitare il cedimento degli accoppiamenti dei teli che, affiancati, costituiscono il manto.

L’INTASO 4) Granuli di materiale vegetale incapsulati con un film di resina poliuretanica esente da inquinanti. 5) Granuli di gomma vulcanizzata nobilitata, colorati e incapsulati con resina poliuretanica (ricavati da PFU, pneumatici fuori uso): i granuli devono essere lavati, esenti da polveri, da parti metalliche e tela, verniciati e incapsulati con un film di speciale resina poliuretanica esente da inquinanti che mantenga le caratteristiche di elasticità e resistenza tipiche della materia prima secondaria. 6) Miscele di materiale organico vegetale al 100% (particelle, filamenti e granuli), senza granuli di gomma aggiunti. 7) Organico di sintesi in granuli elastomerici estrusi insieme con una componente vegetale: questa deve essere almeno pari al 20%. Ricordiamo che i granuli di gomma SBR, non rivestiti di resina sintetica, non sono più ammessi per il rischio di rilascio di sostanze potenzialmente nocive. Ciascuna di queste tipologie ha i suoi pregi, e la scelta può dipendere dal costo (più economici i granuli in SBR nobilitato, più costosi quelli in materiale plastico vergine), piuttosto che dall’equilibrio tra durata, elasticità, comfort, oltre che dalla manutenzione necessaria a ricaricare il materiale eventualmente dilavato con la pioggia.

Il tappeto in erba sintetica viene “appesantito” intasandolo con uno strato di sabbia silicea di 1015 mm, per renderlo stabile. Secondariamente, al posto della sabbia è possibile impiegare un intaso di natura vegetale. Nei manti con altezza di almeno 40 mm, al di sopra dell’intaso di stabilizzazione viene steso uno strato di granuli elastici con funzione prestazionale, che rende più morbida la superficie di gioco migliorandone l’interazione con i tacchetti delle scarpe dei giocatori. Il filo rimane libero per un’altezza di 12-15 mm, e il doppio intaso garantisce che questo rimanga in posizione verticale, preservandolo anche da un’eccessiva usura. Il regolamento LND prevede sette tipologie di intaso prestazionale. 1) Gomma termoplastica vergine in granuli, esente da polveri, priva di componenti riciclati da post consumo o sfridi derivanti da lavorazioni inerenti altri settori di utilizzo. 2) Gomma EPDM vergine in granuli, dove la materia prima non può essere inferiore al 22%; gli altri requisiti come per la gomma termoplastica. 3) Miscela di materiale organico (particelle, filamenti e granuli di origine vegetale) con granuli di gomma SBR nobilitata, oppure termoplastica o EPDM vergine, in misura non superiore al 30% del peso in prodotto essiccato. On the opposite page, production and storage phases of the yarn produced by Radici Pietro Industries & Brands. On this page, above left: the Fine Tuned System® mattress, a prefabricated cushioning and draining elastic mat, developed and produced by Mondo. It is composed of

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selected post-consumer rubber granules, treated and encapsulated with polyurethane resin, sandwiched between two layers of non-woven polyester fabric. In the middle: laying of the Pentadrain elastic performance underlay in SBR bonded with thermoplastic polymer, with horizontal drainage. It is characterized by a draining

profile on the upper side coupled with a polypropylene geotextile and a groove on the lower side. Right, sheet bonding system, made with Mapei adhesive. Below, in the middle, stabilization infill sand produced by Sibelco. Below, the semi-finished products for the creation of the per-

formance infill exhibited by Microgomma and Tritogom at the FSB trade fair in Cologne 2019.

SPECIAL SYNTHETIC TURF | SPECIALE ERBA SINTETICA

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I campi in erba sintetica Tyrefield con gomma riciclata SBR I campi da calcio in erba sintetica Tyrefield con intaso in gomma riciclata da Pneumatici Fuori Uso, consentono un’ottima restituzione dell’energia elastica all’atleta, assorbono gli shock, attenuano i microtraumi e hanno un rotolamento e rimbalzo del pallone come i migliori campi naturali. Nei campi Tyrefield in erba sintetica, la gomma riciclata è utilizzata sotto forma di granuli “nobilitati” per l’intaso tra i fili d’erba, e per comporre lo strato sottostante la superficie da gioco. L’impiego della gomma riciclata consente notevoli vantaggi rispetto gli altri materiali: prestazioni e risposta del manto migliori e durature nel tempo, riduzione dei costi di gestione fino al 50% e la possibilità di giocare con ogni

condizione meteo. Infine, è anche un materiale decisamente più economico rispetto le altre soluzioni sintetiche o organiche. Una tecnologia ai massimi standard internazionali (approvata da UEFA, FIFA e omologata periodicamente in Italia dalla Lega Nazionale Dilettanti) sempre più apprezzata anche dai club di Serie A. Già nel 2014 l’Atalanta BC in partnership con Ecopneus, la società senza scopo di lucro per il riciclo dei Pneumatici Fuori Uso, ha realizzato nel proprio centro sportivo un campo da calcio Tyrefield; esempio seguito nel 2017 dal Bologna FC1909 e, quest’anno, anche dall’Udinese Calcio. Sul campo del Bologna è stato condotto uno studio dall’equipe del prof. Mauro Testa, biomeccanico di fama internazionale, per analizzare le attività dei calciatori su un campo Tyrefield in erba sintetica e su uno in erba naturale. I tanti dati raccolti grazie ad una metodologia altamente tecnologica hanno dimostrato che il campo Tyrefield del Bologna ha la stessa resa di un campo in erba naturale professionale, migliora la performance atletica e consente ulteriori vantaggi dal punto di vista gestionale e manutentivo. a cura di Ecopneus

La questione ECHA ECHA, Agenzia europea delle sostanze chimiche (European Chemicals Agency) è un'agenzia dell'Unione europea con sede a Helsinki, istituita con un regolamento della Comunità europea nel 2006, ed ha lo scopo di promuovere l’uso sicuro delle sostanze chimiche nei confronti della salute umana e l‘ambiente. Come abbiamo accennato, le prime occasioni di impiego di granuli di gomma come materiale di riempimento dei campi in erba sintetica ha visto l’utilizzo di derivati da pneumatici fuori uso, inizialmente senza un controllo sulla qualità del prodotto di origine. Nel granulo potevano essere mischiate diverse componenti estranee alla gomma (residui metallici, tessuti), e potenzialmente il prodotto poteva contenere tracce di idrocarburi policiclici aromatici (IPA), metalli e ftalati; era quindi in grado di rilasciare composti organici volatili e semivolatili. La presenza di queste sostanze pericolose ha suscitato, in passato, timori in merito alla sicurezza dei campi sportivi artificiali, anche per l’assenza di una chiara presa di posizione da parte delle autorità sanitarie. Va detto subito che oggi la situazione è molto diversa: i granuli di gomma derivati dagli pneumatici sono separati dalle altre materie che costituiscono il pneumatico. Da cosa deriva quindi la preoccupazione emersa in tempi recenti relativamente a decisioni che sta per prendere la Comunità Europea in materia? A giugno 2016, la Commissione europea ha chiesto all’ECHA di valutare se la presenza di tali sostanze nei granuli di gomma riciclati utilizzati nei campi sintetici possa mettere a rischio la salute della popolazione in generale, inclusi bambini, giocatori professionisti e addetti all’installazione o alla

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manutenzione dei campi. L’ECHA ha valutato i rischi per la salute esaminando l’esposizione tramite contatto con la cute, per ingestione e inalazione. I risultati sono stati pubblicati a febbraio 2017 e la conclusione raggiunta dall’ECHA è stata che l’esposizione ai granuli comporta, al massimo, un livello di preoccupazione molto basso. Il 30 giugno 2017, tuttavia, i Paesi Bassi hanno annunciato all’Europa l’intenzione di redigere un fascicolo riguardante eventuali restrizioni per limitare la concentrazione di otto idrocarburi policiclici aromatici nei granuli utilizzati come materiale di riempimento nei campi in erba sintetica. Si è innescata così una procedura, a tappe ben definite, al cui termine, se i Paesi saranno d’accordo, il limite di concentrazione consentiti nella voce 28 dell'allegato XVII del REACH (regolamento dell'Unione europea, del 18 dicembre 2006, concernente la registrazione, la valutazione, l'autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche), sarà portato dagli attuali 100 mg/kg per due Idrocarburi (e 1000 per altri sei) a 17 mg/kg combinati per tutti gli otto IPA. Oggi siamo alla fase finale della procedura: la Commissione ha ricevuto il 20 settembre scorso il parere favorevole finale dell’ECHA, e il progetto di modifica dell’Allegato XVII dovrà essere adottato entro tre mesi. Il limite massimo di concentrazione combinato per le otto sostanze proposto dall’ECHA è di 20 mg/kg. È bene chiarire che oggi tutti i prodotti che nel nostro paese sono riconducibili alla tipologia dei granuli derivati da PFU si collocano largamente al di sotto dei 10 mg/kg: l’eventuale emanazione della norma restrittiva non avrà pertanto alcuna incidenza sul nostro mercato. Il riuso di materiali provenienti dalle gomme d’automobile, operato in sicurezza, rappresenta d’altra parte un’efficace modalità di riciclaggio di rifiuti speciali che graverebbero altrimenti sull’ambiente.

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GLI ELEMENTI DEL

IL

SISTEMA

ERBA SINTETICA

SOTTOFONDO E IL DRENAGGIO

La qualità del sottofondo è addirittura più importante del manto stesso per garantire la praticabilità del campo in tutte le condizioni atmosferiche, dovendo garantire lo smaltimento di un quantitativo di acqua in un dato intervallo di tempo. Il drenaggio del sottofondo può essere sostanzialmente di due tipi: verticale e orizzontale. In entrambi i casi, l’acqua non deve scorrere orizzontalmente sulla superficie del campo, per evitare l’asportazione del materiale di intaso; nel drenaggio orizzontale, il deflusso avverrà orizzontalmente ma al di sotto del manto. Il regolamento LND propone una serie di schemi per indirizzare alla più idonea formazione del sottofondo nei diversi casi che si possono presentare. Per il drenaggio verticale, occorre scavare un cassonetto di 30-45 cm, dove saranno posate le tubazioni primarie perimetrali e quelle secondarie parallele tra loro. Sul fondo viene posato un geotessile. È prevista quindi una stratigrafia a granulometria decrescente, che può variare a seconda delle situazioni (su terreno ex novo o su massicciata esistente, su scavo da 21, 29, o 44 cm, ecc.). Lo strato finale sarà comunque in sabbia per circa 3 cm di spessore, e andrà livellato secondo le pendenze previste, da un minimo di 0,3% a un massimo di 0,5%, su quattro falde. Con il drenaggio orizzontale, si esegue l’asportazione dell’eventuale terreno vegetale, livellando quindi la superficie. Questa dovrà quindi essere stabilizzata, mediante opportuni leganti chimici ed eventualmente con agente stabilizzante fibrorinforzato. La superficie, per uniformare la planarità, potrà essere finita con sabbia nello spessore massimo di 0,5 cm. Viene quindi stesa una membrana impermeabile sul terreno stabilizzato, per evitare il passaggio dell’acqua nel terreno sottostante e condurla lateralmente nella canaletta di raccolta all’esterno del campo, sui soli lati lunghi. A questo scopo, lo strato finito del sottofondo deve essere realizzato a die falde, con una pendenza omogenea di 0,580,63%. In alternativa alla stabilizzazione con leganti chimici, si può prevedere la posa della membrana impermeabile sul fondo di un cassonetto profondo almeno 10 cm. Su di essa viene posato un sistema drenante (geodreno) con struttura in monofilamento di polipropilene a canali longitudinali con geotessile filtrante termosaldato alla struttura, in grado di trasportare l’acqua lateralmente fino alle canaline. Sul geodreno viene infine steso uno strato di riempimento di 15 cm, con inerte di pezzatura 0,4/1,2 cm, compattato con le pendenze analoghe a quanto visto prima. Schemi di sottofondo e drenaggio proposti dal Regolamento LND. Dall’alto: drenaggio verticale; drenaggio orizzontale con terreno stabilizzato mediante leganti chimici; drenaggio orizzontale con geodreno.

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Underlying and drainage schemes proposed by the NLD Regulations. From above: vertical drainage; horizontal drainage with soil stabilised by chemical binders; horizontal drainage with geodrain.

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Le applicazioni sui campi Calcio e calcetto Non c’è bisogno di presentazioni per quanto riguarda l’uso dell’erba artificiale sui campi di calcio o nei più piccoli campi da calcetto che sempre più spesso vengono rinnovati passando dallo sterrato (spesso ex erba naturale) al sintetico. Facciamo quindi una rapida rassegna delle più recenti installazioni.

Dove gioca la Primavera

Lo scorso anno, il campo in erba naturale, rimesso a nuovo nel 2012, è stato trasformato in erba sintetica, con le specifiche atte alla messa a norma per la serie D. La tipologia del fondo è quella che prevede un drenaggio verticale e quindi la modellazione delle pendenze su quattro falde, con la posa di geotessile a fondo scavo e quindi i tre strati di inerti a granulometria decrescente. Il sistema manto, omologato dalla LND, è costituito da erba artificiale con altezza fibra di 60 mm in spe-

Il Campionato Primavera 1 TIM - Trofeo "Giacinto Facchetti" 2019-2020 è la 58ª edizione del torneo Primavera, la 3ª nella formula della massima divisione a girone unico, seppur mantenendo i play-off per l'assegnazione del titolo. La squadra campione in carica è l'Atalanta. Le 40 società che partecipano in questa stagione giocano su 22 campi in erba sintetica e uno in naturale rinfor-

Prospetto degli stadi che partecipano al Campionato Primavera: in verde i campi in erba sintetica, in giallo il campo ibrido, in bianco quelli in erba naturale. In alto, lo stadio Giuseppe Sivori di Sestri Levante (realizzazione Delfino Sport).

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Sestri Levante: lo Stadio Giuseppe Sivori

zato (il Vismara del Milan); le altre società prevedono un campo sussidiario che spesso è in sintetico in alternativa al campo principale in naturale: è il caso dell’Atalanta (che a Zingonia dispone di campi diversi), del Chievo, della Cremonese e della Roma che gioca sul naturale al Tre Fontane e in alternativa sul sintetico a Trigoria. Nella tabella, la lista completa.

Overview of the stadiums participating in the Primavera Championship: green for synthetic turf pitches, yellow for hybrid pitches, white for natural grass pitches. Above, the Giuseppe Sivori stadium in Sestri Levante (work by Delfino Sport).

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ciale fibra di monofilo monoestruso in polietilene antiabrasivo avente due tonalità di verde; dall’intaso di stabilizzazione in sabbia silicea; dall’intaso prestazionale in granulato di gomma incapsulata a forma prismatica SBR nobilitato PFU, colore mix verde e marrone. Con l’occasione è stato posato anche un nuovo impianto di irrigazione. Vista la tipologia della stratigrafia scelta e la modalità di esecuzione prevista che ha determinato un generale innalzamento della quota del campo finito rispetto al preesistente, è stato necessario prevedere l’installazione su parte del perimetro di un profilato di lamiera pressopiegata fissata con opportuni tasselli al cordolo di fondazione delle recinzioni quale cassaforma a perdere per contenimento orizzontale di getti di cls e/o riempimenti di finitura esterna al campo di destinazione. L’intervento, progettato dall’architetto Roberto Capozzi e seguito dal DL architetto Enrico Rocchi, è stato messo in opera da Delfino Sport.

Genova: 6 campi a undici Si tratta di un’operazione resa possibile dall’accordo siglato tra Comune di Genova, Regione Liguria, e Comitato Regionale Liguria LND, allo scopo di mettere in sicurezza gli impianti sportivi per il calcio dilettantistico; in particolare, sono state le singole società sportive ad appaltare e gestire i lavori, finanziati da Comune e Regione. A partire da un milione di euro di fondo strategico investito dalla Regione, l’azione congiunta tra Comune e Società ha potuto attivare un investimento complessivo di 1,9 milioni. I campi interessati dai lavori sono: il Fernando Baciccia in Via Prà, il Felice Ceravolo in Via Bartolomeo Bianco, il Monsignor Sanguineti in Via dei Ciclamini, il FM Boero in Via di Pino, il Ligorna in Via Solimano, e il Guerrino Strinati in Via Mogadiscio. Il manto in erba sintetica, è il nuovo Top di Limonta Sport, intasato con materiale organico; la posa è stata affidata a tre aziende specializzate: Mast (campi Sanguineti e Ceravolo), New Tennis System e Costruzione Impianti Sportivi Parola (sugli altri campi). In tutti i campi, le porte, il kit calcio e le panche allenatori sono state fornite da Gammasport.

Genova: il Begato 9 a Bolzaneto Il centro sportivo denominato Begato 9, nel quartiere genovese di Bolzaneto, ha partecipato al bando “Sport e periferie” gestito dal CONI, ottenendo un finanziamento di circa 500.000 euro e potendo così essere oggetto di una generale riqualificazione, non solo sul campo principale ma anche sulle strutture accessorie. Il centro sportivo comprende un campo da gioco a 11 giocatori ed uno a 7, ed un campo a 5 di recente reaIn questa pagina, i 6 campi di Genova rinnovato con i manti Limonta Sport. In alto il Sanguineti; nella seconda fila da sinistra il Ceravolo, Il Boero, Il Guerrino Strinati (o Baiardo). Nella fila successiva il campo Ligorna e il Baciccia. La posa è stata effettuata da Mast

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(campi Sanguineti e Ceravolo), New Tennis System e Costruzione Impianti Sportivi Parola (sugli altri campi). In basso, il Begato 9 a Bolzaneto, rinnovato da Agrogreen.

On this page, the 6 fields of Genoa renewed with the turfs by Limonta Sport. Above the Sanguineti; in the second row from the left the Ceravolo, the Boero, the Guerrino Strinati (or Baiardo). In the next row the Ligorna and the Baciccia. Lying of the turf by Mast (Sanguineti and Ceravolo fields), New Tennis Sysem and

Costruzione Impianti Sportivi Parola (other pitches). Bottom, the Begato 9 field in Bolzaneto, renewed by Agrogreen.

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lizzazione, il primo posto in parallelo rispetto alle tribune e gli altri due perpendicolari al campo principale. L’intervento si è reso necessario dato lo stato di compromissione del manto in erba artificiale del campo a 11, con l’obiettivo di ottenere l’omologazione per le stagioni a venire; va ricordato peraltro che nel 1999 questo è stato il primo campo in erba sintetica di Genova. Il lavoro, con manto sintetico Limonta Sport, è stato eseguito nel 2018 da Agrogreen Srl.

L’antistadio del Verona Lo storico luogo di allenamento dell’Hellas intitolato alla memoria di Guido Tavellin, ora sede delle partite della Primavera e delle attività del settore giovanile, è stato completato con tutte le migliorie apportate per renderlo più funzionale e a norma. Il vecchio manto erboso, che ha ceduto il passo a un manto sintetico di ultima generazione, per consentire un uso più intensivo dell’impianto, in qualunque condizione atmosferica. Il campo è omologato Professional; l’impianto sportivo risponde pienamente ai requisiti di

Il campo a 7 dell’oratorio di San Gregorio Barbarigo (Milano) La parrocchia di San Gregorio Barbarigo sorge in un quartiere periferico a sud di Milano. All’interno degli spazi della Parrocchia insiste una vasta area adibita a spazio verde, in parte alberato, nel quale è stato realizzato un campo di calcio a 7 ove si svolgono le attività oratoriali della Parrocchia ed in particolar modo le attività sportive curate dall’Associazione Sportiva Dilettantistica Barbarigo in sintonia con l’azione pastorale della Parrocchia e dell’Oratorio, rivolte nei confronti di ragazzi e adulti. Il campo presentava un fondo fangoso, non livellato e dissestato. Altro problema non meno importante e certamente non trascurabile riguardava le mancate misure di sicurezza per via di una recinzione a ridosso del lato est e del lato nord del campo. Il progetto ha quindi riguardato il rifacimento del vecchio campo da calcio a sette in terra battuta con un nuovo

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sicurezza per gli atleti e il pubblico, e rispetta i criteri di omologazione FIGC per la disputa delle gare ufficiali del campionato nazionale Primavera. Alla realizzazione hanno contribuito New Tennis System per l’installazione del sistema erba sintetica di Limonta sport, Pentaplast per il sottotappeto, Zambon Mario per la realizzazione del sottofondo, con prodotti Mapei per la stabilizzazione.

terreno di gioco in erba sintetica. L’utilizzo intensivo del campo da gioco, sommata all’assenza di adeguata preparazione del sottofondo, ha reso necessario un intervento di modellazione del sottofondo per permettere un miglior drenaggio e un sistema di raccolta delle acque meteoriche, oltre alla posa di un manto in erba sintetica idoneo ad ospitare più ore di gioco in condizioni di sicurezza e ridotti oneri manutentivi. L’intervento ha comportato inoltre il rifacimento dell’impianto di illuminazione ed una adeguata recinzione in acciaio zincato, in particolare portata fino a 6 metri di altezza sulle testate del campo per evitare la fuoriuscita di palloni durante il gioco. L’intero intervento, su progetto dell’architetto Carlo Maria Corsi, è stato realizzato da Evolplay, con la posa del sistema di erba sintetica Mondoturf NSF della Mondo, intasato con granulato di Ecofill Rebound di colore verde. a cura di Evolplay

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Rugby Spesso, da noi, i campi da rugby hanno le segnature anche per il calcio, grazie alla compatibilità fra gli standard dimensionali dei due sport. Va da sé che l’erba sintetica per il rugby ha le caratteristiche tal quali quelle del calcio, entrambi sport di contatto che prevedono quindi un’analoga serie di sollecitazioni sul manto. Il pelo sarà preferibilmente alto, e se il campo è dedicato al solo rugby può arrivare anche a 70 mm di spessore. Un intervento recente è il nuovo campo per il rugby in erba artificiale nel campo secondario del complesso sportivo Padovani a Firenze, di cui pubblichiamo un servizio completo da pagina 67. Il manto è in erba sintetica da 60 mm con drenaggio verticale e sottotappeto prestazionale da 8 mm, con intaso di stabilizzazione in sabbia e intaso prestazionale da gomma vulcanizzata nobilitata (SBR).

Campo in sintetico per rugby e calcio a Orio al Serio (Bergamo) Il problema nasce quando, nel 2012, l’amministrazione comunale decide di ospitare una squadra di rugby, in cerca di spazi per poter praticare la propria disciplina, e per dare ai ragazzi di Orio un’opportunità in più di fare sport. La neonata ASD Rugby Orio viene affiliata alla Nuova Polisportiva Orio, e l’impianto sportivo fino ad allora ad uso esclusivo del calcio viene utilizzato anche da squadre giovanili di rugby.

quindi la realizzazione di un nuovo manto in erba artificiale, garantendo un doppio utilizzo mediante la segnatura secondaria per la pratica del rugby, offrendo un ottimo standard prestazionale durante

L’uso del terreno di gioco diventa a quel punto intensivo: quello che fino ad allora era un discreto campo da gioco in erba, viene ora calpestano a giorni alterni da 40 atleti delle giovanili di calcio e da 80 delle giovanili del rugby, oltre alle partite del sabato e della domenica; si aggiungano poi gli allenamenti e la partita domenicale della prima squadra militante in terza categoria.

Per la realizzazione del sottofondo si è ricorsi ad una soluzione con il metodo di stabilizzazione del terreno. Si è utilizzato un agente stabilizzante in polvere, fibrorinforzato, a base di componenti ad azione idraulica per la stabilizzazione di terreni e aggregati di primo impiego o riciclati, che consente la realizzazione di superfici sportive a drenaggio orizzontale. Quindi la posa di una shock-pad prestazionale e drenante.

È a causa di questo uso intensivo, associato alle precipitazioni atmosferiche invernali sempre copiose sul territorio, sia a carattere nevoso che sotto forma di piogge, che il terreno di gioco comincia a deteriorarsi, fino al punto che l’attività calcistica ne risente in modo pesante. Se per il rugby il terreno gibboso non è un grosso problema, per il calcio è la maggior penalizzazione ed il gesto tecnico viene meno. Ecco allora che l’amministrazione comunale, attenta alle esigenze degli sportivi, ha trovato la soluzione in un campo in erba artificiale in grado di soddisfare le esigenze dei calciatori e dei rugbysti, e le rispettive federazioni per le omologazioni. L’intervento, realizzato nel 2014, ha riguardato Nella pagina a lato, in alto, i campi da calcio e calcetto di Lainate (Milano) realizzati da Tipiesse e l’antistadio del Verona, sullo sfondo del Bentegodi. con manto Limonta Sport. In questa pagina, in alto, il campo del Vicenza Rugby, con il manto Rhino-Turf messo in opera da Tagliapietra nel 2016.

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Al centro, il campo da calcio e rugby di Orio al Serio (Bergamo), realizzato nel 2015 da Radici Pietro Industries & Brands, con drenaggio orizzontale su sottofondo consolidato con prodotti Mapei e intaso prestazionale Pentaplast. In basso, il tracciamento delle segnature per il calcio e il rugby.

tutto l’arco dell’anno. Il ricorso alla tecnologia avanzata del campo in erba artificiale con drenaggio orizzontale nasce dall’esigenza di unire molteplici fattori: installazione rapida; nessun impatto negativo dal punto di vista ecologico- ambientale; costi di manutenzione ridotti rispetto a quelli di un tradizionale campo in erba naturale; un ottimo sistema che racchiude in sé tutte le caratteristiche positive di un campo da gioco in erba naturale consentendone un uso più intensivo.

Il manto in erba sintetica dello spessore di 60 mm, è realizzato con un filato 100% polietilene di colore verde, con struttura monofilo a sezione diamante evoluto. Il manto è stato quindi intasato per la stabilizzazione con sabbia silicea a spigolo arrotondato, mentre per l'intaso prestazionale è stato utilizzato il granulo di sbr colorato, ecologico. Il campo vanta contemporaneamente le certificazioni della Figc/Lnd, Fifa 2 star e Irb. On the page to the side, at the top, the soccer and five-a-side soccer fields in Lainate (Milano) realized by Tipiesse and the antistadium of Verona, on the background of the Bentegodi, both with Limonta Sport turf. On this page, at the top, the field of Vicenza Rugby, with the Rhino-Turfing turf installed by Tagliapietra in 2016.

In the middle, the football and rugby field of Orio al Serio (Bergamo), built in 2015 by Radici Pietro Industries & Brands, with horizontal drainage on a substrate consolidated with Mapei products and Pentaplast performance infill. Below, the drawing on the same field of the signatures for football and rugby.

SPECIAL SYNTHETIC TURF | SPECIALE ERBA SINTETICA

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Tennis Anche del tennis non abbiamo bisogno di parlare a lungo, dato che gli abbiamo dedicato uno “speciale” nello scorso fascicolo di Tsport. Ricordiamo che l’erba sintetica per il tennis corrisponde, in qualche modo a quella di “seconda generazione”, quindi a pelo corto e priva di i intaso prestazionale, dato che la palla deve rimbalzare il più possibile come su un campo da tennis tradizionale.

Le superfici per il tennis attuali sono più dure e veloci delle prime, avendo un’erba di mediamente di 15 mm, piuttosto fitta, e un intaso in sabbia di 12/14 kg per metro quadrato. Con i colori disponibili – sia dell’erba che del materiale di intaso – non distinguerete, a distanza, i campi da tennis in erba da quelli in materiale colato o in terra rossa.

Hockey su prato Questo gioco è uno dei primi per i quali è stato autorizzato l’uso dell’erba sintetica. Si sono visti fin dalle Olimpiadi di Monaco del 1972, ma il filo di polipropilene a basso spessore risultava abrasivo in occasione delle cadute dei giocatori. Si trovò la soluzione allagando il campo, in modo che il giocatore- e la pallina – scivolino agevolmente sulla superficie. Per garantire un campo saturo d’acqua, è necessario d’altra parte prevedere un sottofondo non troppo drenante, ad esempio in asfalto. Questi sono i campi “di prima categoria”, mentre in seguito si è addivenuti a realizzare campi intasati con sabbia, che necessitano solo di una bagnatura e non di essere costantemente allagati: questi sono considerati “di seconda categoria” e non vengono utilizzati in tornei internazionali.

Spagna: campi da hockey a Matadepera e a Valencia Il Comune catalano di Matadepera ha recentemente realizzato un nuovo campo da hpckey su prato, accanto a quello già in uso dal team Matadepera 88 Hoquei, che vanta tre decenni di storia. Il club gestisce 19 squadre (5 senior e 14 della scuola di formazione) e il nuovo campo da hockey su prato è diventato una necessità che richiedevano da anni. Il campo è stato equipaggiato con il sistema in erba sintetica Mondohockey Elite della Mondo, nei colori verde per l'area da gioco e blu per il perimetro. Il prodotto della Mondo ha ottenuto la certificazione della International Hockey Federation FIH Global Category, la categoria più alta secondo i cri-

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teri di qualità FIH Quality Program for Turf Hockey ; Matadepera è il quarto campo omologato in Spagna e il primo in Catalogna da quando FIH ha implementato il programma FIH Quality per Turf Hockey. Il sistema Mondohockey Elite installato a Matadepera si trova anche presso il Campus Tarongers di Valencia. Il campo recentemente rinnovato, certificato da FIH Global, ha ospitato nel luglio 2019 i Campionati Europei di hockey su prato Junior, e da allora non ha mai smesso di ospitare le partite. Il manto realizzato con monofilamenti texturizzati a tripla nervatura asimmetrica non necessita di intaso prestazionale e può essere utilizzato irrigando la superficie. Il filo è alto 12 mm. La subbase elastica e ammortizzante, spessa 15 mm, viene realizzata in fase di installazione e permette un assorbimento degli urti e ritorno di energia ideali per i movimenti rotazionali richiesti nei continui cambi di fronte di gioco. Il sistema soddisfa tutti i parametri tecnici richiesti dal FIH Quality Programme ed è certificato come Approved Product nella Global Category (professionisti).

Roma Campo da hockey in via Avignone Risale al 2013 la trasformazione, da parte della FIH, di un campo di calcio in campo da hockey. La pavimentazione è in erba sintetica non intasata, per poter giocare con il campo allagato. Sul sottofondo bituminoso è posato uno shock pad elastico, e su di esso il manto. omologato e conforme ai requisiti di prima categoria A1 stabiliti dalla Federazione Italiana Hockey su prato, in erba sintetica tipo monofilo, altezza totale 17mm, di

Reggio Emilia Campo da hockey “Balestri/Gambini”

colore blu (con le fasce di rispetto in viola). Il drenaggio deve garantire il necessario smaltimento delle acque meteoriche garantendo nel contempo, la permeanza di uno strato superficiale di acqua omogenea su tutto il campo. L'impianto di innaffiamento consente un apporto di acqua sul campo di 2 litri/mq in un’ora, Inoltre, è stato realizzato un sistema di accumulo e di pompaggio idonei, per un utilizzo medio di circa 30.000 litri. È necessario infatti effettuare l’irrigazione del campo in 8 minuti durante ogni intervallo della durata di 10 minuti. Per ogni gara sono necessari circa 8 metri cubi d’acqua.

Il campo da hockey su prato dell’ASD Città del Tricolore è stato fra i primissimi in Italia a dotarsi di tappeto artificiale. Questo è stato rinnovato nel 2011 con un manto polivalente, un misto fra campi in sabbia e in acqua. L’intaso è in sabbia silicea, e questo consente di utilizzarlo anche dalle scuole alla mattina o dal calcio e dal football americano, mentre quando si gioca l’hockey viene bagnato con 8 irrigatori che fanno depositare la sabbia verso il basso scoprendo la parte superiore del pelo del manto (circa 3 mm) dando una elevata scorrevolezza alla pallina e uniformità di rotolamento, simile a un vero e proprio campo in acqua. Sotto il manto è presente un materassino elastico colato in opera, composto da granuli di gomma SBR e resina poliuretanica speciale; il manto, posato sul materassino elastico con tecnica di cucitura in loco, è di colore verde, realizzato in polietilene con fibra monofilo singolo estruso di altezza totale 25 mm su supporto primario in polipropilene. Nella pagina di sinistra, in prima colonna, tre campi da tennis in erba sintetica: Creta (Grecia), con manto Limonta Sport; un polivalente a Siena, realizzato da eurosquash; e un campo nel cantro sportivo Il Borgo a Marmirolo (Mantova). Nella foto piccola, un campione di erba Mondohockey Elite della Mondo.

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In questa pagina, in alto, giocatori di hochey in campo a Valencia (Spagna) su manto Mondo. Sotto, il campo da hockey Balestri/Gambini a Reggio Emilia, con manto Polytan posato da Vaneton. In basso, il campo da hockey della FIT a Roma, realizzato da Reco Sport nel 2013.

On the left page, in the first column, three synthetic grass tennis courts: Crete (Greece), with Limonta Sport turf; a multipurpose court in Siena, built by Eurosquash; and a court in the Il Borgo sports club in Marmirolo (Mantua). In the small picture, a Mondohockey Elite World grass sample. On this page, at the top, hockey players on

the field in Valencia (Spain) on Mondo turf. Below, the Balestri/Gambini hockey field in Reggio Emilia, with Polytan turf laid by Vaneton. Below, the FIT hockey field in Rome, built by Reco Sport in 2013.

SPECIAL SYNTHETIC TURF | SPECIALE ERBA SINTETICA

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Baseball L’uso dell’erba artificiale nel baseball presenta problematiche particolari, considerate le caratteristiche dle gioco. Mentre inizialmente il sintetico era applicabile solo al “diamante”, con le formulazioni più recenti del filato è diventato possibile estendere l’erba artificiale anche al campo esterno, dove il gioco è più dinamico, mentre sono rimaste in terra rossa le ”strisce” che collegano le quattro basi.

L’erba per il baseball è comunque diversa da quella per il calcio. Pur con le medesime fibre e la stessa altezza del filo, il primario è molto più robusto, di spessore doppio e non i rotoli non sono incollati con bande ma sono cuciti fra loro in opera. L’intaso stabilizzante è in sabbia quarzifera, mentre quello prestazionale è costituito da un granulo in gomma “non marking”, prodotto specificamente per questo sport, dato che non deve in alcun modo macchiare la pallina. Il costo elevato di un campo sintetico per il baseball è dato, oltre che dalle caratteristiche sopra dette, anche dalla forma geometrica particolare, che comporta sfridi pari a circa il 165 della superficie installata. Benché l’uso dell’erba sintetica in Nordamerica sia diffuso, soprattutto negli stadi da baseball universitari, gli unici due stadi della Major League (MLB) in erba artificiale sono il Tropicana Field di St. Petersburg (Florida) e il Rogers Centre di Toronto (il Canada partecipa alla Lega americana con una squadra). Maggiore l’impiego sui campi di American Football: su 31 stadi della National Football League (NFL), 17 sono in erba artificiale. In Italia i campi da baseball sono quasi tutti in erba naturale. A Parma il “Diamante” del campo centrale è stato dotato di erba naturale rinforzata (manto “ibrido”). L’unico esempio di baseball su sintetico ci risulta essere quello dei Rookies di Genova, che nel 2014 hanno realizzato – accanto allo Stadio Carlini dedicato al rugby - un campo categoria ragazzi completamente in erba artificiale, intasata con sabbia, comprese le fasce “rosse”. Si tratta di un caso isolato, e l’iniziativa è stata supportata economicamente dalle famiglie stesse dei giocatori e da un finanziamento di Banca Prossima.

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In alto, il Tropicana Field di St.Petersburg, in Florida, uno dei rari stadi da baseball in cui si gioca la Major League su erba sintetica. In basso, il “Carlinetto” di Genova (da un post dei Genova Rookies). Nella foto piccola a destra, il campo da baseball della St.Thomas Aquinas High

School a Fort Lauderdale, Florida. Above, the Tropicana Field in St. Petersburg, Florida, one of the rare baseball stadiums where the Major League is played on artificial turf. Below, the "Carlinetto" of Genoa (from a post by Genova Rookies).

In the small picture on the right, the baseball field of St.Thomas Aquinas High School in Fort Lauderdale, Florida.

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CURA DEL MANTO

La manutenzione Fin dalla sua prima versione, il regolamento della LND relativo ai campi in erba sintetica ha dedicato un’attenzione specifica al tema della manutenzione.

Innanzitutto una manutenzione ordinaria deve garantire che il materiale da intaso si mantenga uniformemente distribuito ed areato; settimanalmente si dovrà prevedere la rimozione di eventuale sporcizia, la spazzolatura del terreno con un’apposita attrezzatura, e l’eventuale ricarico dell’intaso ove sia mancante, anche recuperando il materiale nelle canalette di scolo e nei pozzetti. In particolare la spazzolatura deve avvenire, utilizzando attrezzature idonee, longitudinalmente e trasversalmente sull’intera superficie per mantenere il sistema erba artificiale nelle migliori condizioni. La spazzolatura dovrà prevedere il solleva-

In alto, Clean Garden Sport, di Chimiver Panseri omologato dalla FIGC/LND: un detergente concentrato alcalino, intensivo adatto alla pulizia di manti in erba sintetica. È additivato con speciali nanoparticelle che garantiscono alla superfice erbosa una pulizia profonda e prolungata nel tempo,

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e profuma di prato fiorito. Qui sopra a sinistra, una spazzolatrice in azione per la manutenzione curata da Evolplay. A destra, la speciale canalina di raccolta acque di Hauraton per il trattamento delle microplastiche provenienti dai campi in erba sintetica.

Above, Clean Garden Sport, a Chimiver Panseri product approved by the FIGC/LND: it is a concentrated alkaline, intensive detergent suitable for cleaning synthetic grass sports surfaces. It is added with special nanoparticles that guarantee a deep and prolonged cleaning of the grassy surface over time, and smells like flowering

mento delle fibre eventualmente imprigionate nell’intaso prestazionale con conseguente ridistribuzione omogenea dei materiali da intaso. Due volte l’anno deve essere prevista una manutenzione straordinaria, con il dissodamento dell’intaso prestazionale e la spazzolatura profonda del manto, con il controllo delle giunte e dei sistemi di drenaggio, integrando infine il materiale da intaso per ripristinare le prestazioni originarie del campo. Per un corretto mantenimento del campo, inoltre, il terreno di gioco – compreso il “campo per destinazione” - va sanificato almeno ogni due mesi utilizzando esclusivamente detergenti ad azione sanificante persistente nel tempo che abbiano ottenuto l’attestazione di prodotto detergente dalla LND.

meadow. Above left, a brushing machine working on an artificial turf field for maintenance by Evolplay. On the right, the special water collection channel proposed by Hauraton for the treatment of microplastics from artificial turf fields.

SPECIAL SYNTHETIC TURF | SPECIALE ERBA SINTETICA

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Special: Synthetic Turf The use of synthetic turf on our sports fields is relatively recent: until fifteen years ago there was a lot of uncertainty and some mistrust, but it was already talked about as the "technology of the future". The future is today, and there is no week – in Italy in which fields and small fields are not inaugurated where the sparse tufts of natural grass or the dusty grounds have been replaced by an artificial green lawn. But it's time to take a look at the options offered by the market today, broadening the vision to include the "system" of synthetic grass, from the wire, to the infill, to everything underneath.

H ISTORY Artificial turf was born in the 1960s within the North Carolina State University "Wilson College of Textiles", an institution

founded in 1899 in Raleigh, today "the global leader in textile innovation: education, research and service". It was an artificial nylon carpet, with short hair and without infill; it was used for the first time in the Astrodome, a sports hall in Houston, Texas, inaugurated on April 9, 1965, set up for baseball and American football. Its use on a large scale became economically possible in the seventies when in the United States and Canada many American baseball and football fields, both indoor and outdoor, were made of artificial turf. What can be called the "second generation" grass began to spread in the 70s in Europe with the first tennis courts and soccer nylon or polypropylene, also short-haired, filled with sand. This type of turf is not yet

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able to be attractive for the game of eleven-a-side football: until we get to the "third generation", which sees the use of rubber granules as a material added to the clog quartz sand. FIFA and UEFA, however, only authorised the use of synthetic turf for international competitions after 2007.

THE SYNTHETIC TURF SYSTEM The synthetic grass system consists of several elements: - the fibre; - the performance infill; - the stabilization infill; - the system for gluing the sheets; - the elastic underlay; - the substrate, with the different types of drainage. The fibre is made of polypropylene or polyethylene: the latter is preferred for sports such as football and rugby. The granules of

raw material are melted and spun by means of an extrusion process; they are then woven on a polyester support. The carpet sheets are then placed side by side and glued together. An elastic underlay (shock pad) is placed between the substrate and the synthetic turf covering, with the aim of improving the elasticity of artificial turf for sports use, i.e. the capacity to absorb energy. This must also guarantee the correct drainage of rainwater. Drainage can be vertical or horizontal: in this case the underlying ground is stabilised with chemical binders or waterproofed with a membrane.

THE INFILL The synthetic grass carpet is "weighed down" by filling it with a 10-15 mm layer of silica sand to make it stable.

In alto a sinistra, campi in erba sintetica AstroTurf di ultima generazione ad Aalborg (Danimarca). Oggi il marchio Astroturf, acquisito dal gruppo tedesco SportGroup, è rappresentato in Italia in esclusiva da Reco Sport. A destra, giocatrice di hockey su un campo in erba sintetica con un velo d’acqua (Shutterstock).

In the coats with a height of at least 40 mm, a layer of elastic granules with a performance function is applied above the stabilization pocket, which makes the playing surface softer and improves the interaction with the cleats of the players' shoes. The thread remains free for a height of 12-15 mm, and the double notch ensures that it remains in a vertical position, preserving it from excessive wear. The performance infill can be made of virgin rubber, or organic material, or material obtained from end-of-life tyres encapsulated with polyurethane resin. The service describes numerous examples of realizations in synthetic grass, mainly for football but also for other sports, highlighting the different products that the market offers today.

Top left, state-of-the-art AstroTurf synthetic turf fields in Aalborg, Denmark. Today the AstroTurf brand, acquired by the German group SportGroup, is exclusively represented in Italy by Reco Sport. Right, hockey player girl on an artificial turf pitch with a veil of water (Shutterstock).

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Costruzioni impianti sportivi, per calcio, calcetto, tennis, padel, multisport, piste d‘atletica e coperture per impianti sportivi. Distribuzione erba sintetica ASTRO TURF e GRASSPARTNERS per l’Italia.

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TUTTERBA

Firenze

Nuovo campo da rugby in erba sintetica di Riccardo Consoli

L’intervento, eseguito direttamente dall’Amministrazione Comunale, è stato finalizzato alla realizzazione di un nuovo campo per il rugby in erba artificiale nel campo secondario del complesso sportivo Padovani che risultava in pessime condizioni a causa dell’intenso utilizzo.

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Ci troviamo nell’ampia area sportiva di Campo di Marte, che comprende anche lo Stadio Artemio Franchi, lo stadio di atletica Ridolfi, lo stadio per il baseball Pier Paolo Cesare Vita, la piscina comunale Paolo Costoli, e altre strutture. Il centro sportivo Padovani comprende un campo da rugby in erba naturale omologato per la serie A, un campo sussidiario di allenamento che in precedenza era in terra battuta, una tribuna coperta con sottostanti spogliatoi e locali tecnici, oltre ad una palazzina con altri locali per spogliatoi, sede societaria e ristoro. Nel centro sono inoltre presenti altri campi all’aperto (per tennis e calcetto) e una tensostruttura geodetica contenente uno spazio polivalente.

Il campo sussidiario Il campo sussidiario, a causa dell’intenso utilizzo, risultava in condizioni pessime nonostante la costante manutenzione effettuata nel tempo, tenuto conto anche della scarsa capacità drenante del terreno che si traduceva con la pioggia in allagamenti localizzati e conseguente impraticabilità del campo. È stato quindi realizzato un nuovo campo per il rugby in erba artificiale secondo le prescrizioni contenute nella Normativa 22 standard di World Rugby e nella specifica dell’International Rugby Board sugli standard per terreno da rugby artificiale. Poiché la normativa richiede che l’area di rispetto abbia una larghezza di 3 metri sui lati lunghi e di 3 metri oltre la linea di pallone morto nei lati corti, l’area di gioco è stata ridimensionata a 101x60 m, oltre le fasce di rispetto, non essendo possibile spostare le recinzioni. Tale misura rientra nella categoria “C”. Il manto in terra è quindi stato sostituito con un manto in erba sintetica da 60 mm con drenaggio verticale e sottotappeto prestazionale da 8 mm. L’intaso di stabilizzazione è costituito da sabbia silicea e l’intaso prestazionale da gomma vulcanizzata nobilitata (SBR).

La struttura geodetica L’Amministrazione Comunale ha elaborato un progetto costituito da un insieme di interventi ai teli di copertura e alle pavimentazioni sportive di alcune palestre comunali. In particolare gli impianti sportivi costituiti da strutture geodetiche sono per la maggior parte di non recente realizzazione e i teli di copertura non garantiscono più la tenuta da un punto di vista termico essendo in alcuni punti stati risaldati e/o ricuciti e sono comunque di vecchia concezione con telo singolo. Le pavimentazioni, quasi sempre in gomma, risultano anche quelle ormai obsolete e pericolose rilevando in alcuni punti la presenza di strappi o perforazioni. È stata pertanto individuata, fra le altre, la pale-

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stra geodetica Padovani per la sostituzione del telo di copertura. Nello specifico si è proceduto alla rimozione completa del telo esistente e al suo smaltimento, alla posa in opera di un telo di nuova generazione a doppia membrana senza ponti termici che garantisce una migliore resa termica e un miglior confort all’interno, oltre alla revisione di tutta la struttura metallica che costituisce l’ossatura geodetica, e al rifacimento completo dell’impianto elettrico e dell’impianto di emergenza a servizio della palestra con nuovi fari a LED.

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Florence: New synthetic turf field for rugby The work, carried out directly by the Municipal Administration, was aimed at the creation of a new artificial turf rugby court in the secondary field of the Padovani sports facility, which was in very poor condition due to its intensive use. A new artificial turf rugby pitch was then created in accordance with the requirements of World Rugby Standard 22 and the International Rugby Board's specification on standards for artificial rugby ground. The ground surface has been replaced with a 60 mm synthetic grass surface with vertical drainage and 8 mm performance underlay. The stabilization pad is made of silica sand and the performance pad is made of vulcanized and coated rubber (SBR). Qui sopra in doppia pagina, e nella pagina di apertura, viste generali del campo. A sinistra in alto, i principali impianti sportivi dell’area: 1 – il campo secondario di rugby oggetto di questo intervento; 2 - il campo da rugby principale; 3 - stadio di atletica Ridolfi; 4- stadio Artemio Franchi; 5 - stadio di baseball Pierpaolo

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Cesare Vita; 6 – Nelson Mandela Forum; 7 - piscina Costoli. In alto a destra, pianta del centro rugby con i due campi. Above in double page, and in the opening page, general views of the field. Above left, the main sports facilities in the

area: 1 - the secondary rugby field covered by this paper; 2 - the main rugby field; 3 Ridolfi athletics stadium; 4 - Artemio Franchi stadium; 5 - Pierpaolo Cesare Vita baseball stadium; 6 - Nelson Mandela Forum; 7 Costoli swimming pool. Top right, plan of the rugby center with the two fields.

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The cover of the geodetic structure used as a gym in the same sports complex has also been replaced with a new generation double membrane sheet without thermal bridges that guarantees better thermal performance and better comfort inside.

Complesso Padovani in Firenze Riqualificazione campo secondario da rugby con manto sintetico Committente: Comune di Firenze Direzione Servizi tecnici – P.O. impianti Sportivi Dirigente del servizio e RUP: ing. Alessandro Dreoni Progettisti: ing. Nicola Azzurrini, per. agr. Neri Niccolai, geom. Serena Olivari, geom. Simona Amadori Direttore Lavori: arch. Monica Fantappiè Ispettore di Cantiere: per. agr. Neri Niccolai Importo dei lavori: euro 485.460 Drenaggi e posa erba sintetica: Olimpia costruzioni Srl (vedi pag. 71) Riqualificazione telo di copertura della palestra RUP: ing. Nicola Azzurrini Progettisti: geom. Serena Olivari, geom. Eleonora Massai, ing. Emilio Carletti Coord. sicurezza: geom. Fabio Borrelli Direttore Lavori: geom. Serena Olivari Importo dei lavori: euro 86.026 lordi (euro 63.033 al netto del ribasso d’asta) Fornitura e posa telo di copertura: CIS 2000 Srl

tieniti aggiornato, leggi gli approfondimenti on-line

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In alto, una panoramica del centro sportivo con la struttura geodetica rinnovata con il nuovo manto di copertura. Qui sopra, primo piano del campo in sintetico e, sullo sfondo, il campo principale e il forum Mandela.

Above, an overview of the sports centre with the geodetic structure renovated with the new roof covering. Above, foreground of the synthetic field and, in the background, the main field and the Mandela forum.

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PROGETTI IN BREVE PROJECTS PILLS

Ravenna

Riqualificazione della tribuna del Polisportivo Darsena a cura della Redazione

Su un’ampia area verde delimitata da un anello in terra battuta per la corsa dei cavalli (realizzata nel 1921) è presente un campo da calcio regolamentare omologato ed esistente dal 1931, e rifatto nel 1982. Oltre al campo principale, all’interno dell’anello si trovano altre aree per il gioco del calcio, di minori dimensioni, utilizzate solamente per gli allenamenti. L’impianto sportivo dispone di una costruzione risalente agli anni ’20 (e soggetta a vincolo come bene storico architettonico), con struttura in cemento armato, destinata a tribuna coperta per circa 500 spettatori, e con ambienti interni, sottostanti la tribuna, destinati in passato ad uso spogliatoio oltre che ad abitazione per il custode. Nel complesso sportivo, poi, trovano collocazione le strutture di servizio per l’ippodromo (scuderie, box, ecc.), un circolo per il gioco del tennis, ed una palestra. La struttura edilizia è una interessante testimonianza architettonica stilistica degli anni ’20, dalla composizione rigorosa e simmetrica, dalle forme classiche ed eleganti che richiamano altre architetture tipiche del periodo destinate a funzioni pubbliche. Per consentire la riqualificazione dell’intero centro sporti-

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vo mediante il potenziamento dell’attività del calcio, si sono previsti interventi edilizi di recupero di tutti gli ambienti del piano terra della tribuna ad uso spogliatoi, grazie anche alla disponibilità di spazi che in precedenza erano occupati dall’abitazione del custode e dai locali adibiti a scommesse ippiche; interventi di manutenzione straordinaria sono stati poi effettuati sul campo principale posto all’interno dell’anello della pista dei cavalli. Gli interventi che si sono succeduti nel tempo sull’edificio avevano comportato alcune manomissioni dei prospetti architettonici. Si è pertanto provveduto a sostituire i serramenti e le grate del piano terra con elementi di aspetto simile a quelli originari; a riprendere le fughe delle lesene dove manomesse; a rimuovere carter in lamiera e griglie in plastica presenti in facciata. Sono stati quindi sostituiti i corpi illuminanti esterni con altri più congrui, e restaurate le porte in legno e ferro di accesso ai sottoscala originariamente concepite per mimetizzarsi nel prospetto. Il campo da calcio in erba naturale è stato oggetto di manutenzione con interventi di carotatura, trasemina e concimazione.

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Ravenna Renovation of the grandstand building of the Polisportivo Darsena On a large green area bordered by a clay ring for horse racing (built in 1921) there is a football field regulatory approved and existing since 1931, and rebuilt in 1982. In addition to the main field, inside the ring there are other smaller areas for the game of football, used only for training. The sports facility has a building dating back to the '20s (and subject to constraint as a historical and architectural asset), with a reinforced concrete structure, intended as a covered grandstand for about 500 spectators, and with interior spaces, below the grandstand, formerly

intended for use as a dressing room as well as home for the caretaker. In the sports complex, then, are located the service facilities for the racecourse (stables, boxes, etc..), a club for the game of tennis, and a gym. The building structure is an interesting architectural and stylistic testimony of the 1920s, with a rigorous and symmetrical composition, classic and elegant forms that recall other architectures typical of the period used for public functions. To allow the requalification of the entire sports center through the strengthening of the activity of football, building interventions have been provided for the recovery of all the rooms on the ground floor of the grandstand for use as changing rooms, thanks to the availability of spaces that were previously occupied by the house of the caretaker and the premises used for horse betting; extraordinary maintenance work was then carried out on the main field located inside the ring of the track horses.

Progetto opere edili: ing. Claudio Sillato, arch. Ardia Marzetti, geom. Antonio Giacinto Progetto opere termoidrauliche: ing. Domenico Galassini, ing. Patrizio Finessi Progetto opere elettriche: ing. Domenico Natali, p.i. Pietro Bezzi Direzione Lavori: ing. Claudio Bondi Lavori eseguiti nel 2016: costo complessivo euro 400.000 Arredi spogliatoi: Gammasport Srl (v. pag. 71) Sistemazione campo: Olimpia Costruzioni Srl (v pag. 71)

Nei disegni a lato, sezione, prospetto laterale e prospetto frontale della tribuna. In questa pagina, in alto, lo stesso fronte; in basso, l’ippodromo e il campo di calcio visti dagli spalti. Nella foto piccola, una delle porte in legno dissimulate nel prospetto.

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In the lateral drawings, section, side elevation and front elevation of the grandstand. On this page, at the top, the same front; at the bottom, the racecourse and the football field seen from the stands. In the small picture, one of the wooden doors hidden in the outside wall.

PROJECTS PILLS | PROGETTI IN BREVE

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PROGETTI IN BREVE PROJECTS PILLS

Barletta (Bt)

Rifacimento della pista di atletica “Pietro Mennea” presso lo Stadio “Cosimo Putilli”

a cura della Redazione

All’interno dello stadio Putilli, chiuso dal 2015 e ad oggi ancora in ristrutturazione, è stato effettuato, da ormai due anni, il completo rifacimento della pista di atletica e delle pedane per i salti e i lanci; dopo l’inaugurazione e l’intitolazione della pista a Pietro Mennea, l’impianto non è ancora potuto essere aperto al pubblico a causa dei lavori strutturali in corso sulle tribune. L’intervento di manutenzione straordinaria della pista ha comportato la demolizione e la ricostruzione dell’anello delle sei corsie senza andarne a modificare la posizione preesistente. La pista è realizzata planimetricamente con due curve monocentriche uguali di raggio, che misura al cordolo interno m 39,60, al cordolo esterno m 47,30. La pista ha una larghezza utile di m 7,64. La pista, che era ormai completamente inagibile, è stata oggetto di interventi di manutenzione straordinaria per riconfigurarne tutti gli elementi nel rispetto della normativa vigente ed in particolare della Circolare Impianti Fidal 2015. L’impianto sportivo ristrutturato, per il livello progettuale tipologico e funzionale, è classificabile come impianto di attività in Classe B.

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Una volta rimosso il manto esistente e demolito il sottofondo, la massicciata è stata preservata, eccetto lo strato superficiale rilivellato per formare le nuove pendenze di progetto. Al di sopra della massicciata, una volta realizzate le pendenze dell’1%, sono stati posti in opera lo strato stabilizzato dello spessore di 5 cm, lo strato di binder dello spessore di 5 cm, il tappetino bituminoso dello spessore di 3 cm. Quindi il manto vero e proprio, realizzato con un primo strato di basdello spessore totale di 9 mm, colato a freddo con impasto di granuli di gomma SBR di colore nero e polimero poliuretanico monocomponente come legante; uno strato impermeabilizzante (turapori) in mescola di resina poliuretanica bicomponente colorata e polvere di terpolimero EPDM; infine lo strato superficiale di usura dello spessore totale di 4 mm costituito da colata autolivellante in resina poliuretanica bicomponente colorata e successiva semina manuale o meccanica di granuli di terpolimero (EPDM) pure colorati. Le pedane dei salti e dei lanci sono state ridisegnate e ricollocate in funzione di un più efficiente sfruttamento dello spazio agonistico.

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Barletta (Bt) Renovation of the athletics track “Pietro Mennea” near the “Cosimo Putilli” Stadium. Inside the Putilli Stadium, which has been closed since 2015 and is still undergoing renovation, the athletics track and the platforms for jumps and launches have been completely renovated for the past two years; after the opening and naming of the track after Pietro Mennea, the facility has not yet been able to be opened to the public due to the structural works underway on the stands. The extraordinary maintenance of the track involved the demolition and reconstruction of the ring of the six lanes without going to change the existing position.

The track, which was now completely unusable, has undergone extraordinary maintenance to reconfigure all the elements in accordance with current regulations and in particular the Circular Fidal Installations 2015. Once the ballast had been rebuilt, the sports surface was made with a first layer of 9 mm, cold-poured with a mixture of black SBR rubber granules and a single-component polyurethane polymer as binder; a waterproofing layer made of a mixture of coloured two-component polyurethane resin and EPDM terpolymer powder; finally, the surface wear layer with a total thickness of 4 mm consisting of a self-levelling coloured two-component polyurethane resin casting and subsequent manual or mechanical sowing of coloured terpolymer granules (EPDM). The jump and throw platforms have been redesigned and relocated in order to make more efficient use of the competition space.

Stazione appaltante: Coni Servizi RUP: arch. Alberto Lucantoni Progetto: arch. Chiara Di Michele CSP: ing. Vincenzo Candia Importo dei lavori: euro 800.000 circa (Fondo “Sport e periferie”) Realizzazione: 2017

Nella pagina a lato, lavori in corso sulla pista; nel disegno, planimetria di progetto. In questa pagina, due viste della pista completata, con l’intitolazione a Pietro Mennea. In alto a destra, la tribuna.

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On the page opposite, work in progress on the track; in the drawing, project plan. On this page, two views of the track completed, with the name of Pietro Mennea. Top right, the grandstand.

PROJECTS PILLS | PROGETTI IN BREVE

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PROGETTI IN BREVE PROJECTS PILLS

Trani (Bt)

Il Capirro Sport Village a cura della Redazione

Dopo aver funzionato egregiamente durante il periodo degli anni '80-'90 diventando uno dei punti di aggregazione importanti della città di Trani, il centro sportivo del quartiere Capirro era caduto in stato di abbandono. Nel 2017 l’intero complesso veniva rilevato da un nuovo proprietario con l’intenzione di recuperarlo totalmente per trasformarlo in un centro sportivo moderno e attrezzato, con nuovi impianti realizzati con le tecnologie più aggiornate. Queste sono le strutture sportive di cui oggi dispone il Capirro Sport Village, tutte illuminate a led con 200 lux sul campo. Un campo da calcio a 11 in erba sintetica di ultima generazione (55 x 103 m), omologato per tornei e per partite ufficiali fino alla 1a categoria, con sottofondo drenante a drenaggio verticale. Il manto in erba artificiale, di colore verde bicolore, è in fibra poliolefinica monofilamento monoestruso, di altezza 52 mm, con intaso prestazionale in granulo ecologico, incapsulato. Si tratta del rifacimento di un campo preesistente in terra battuta. Due campi da mini calcio in erba sintetica della stessa tipologia, ma realizzati su sottofondo semplice sabbioso con drenaggio naturale: un campo a 8 (34 x 56 m) con

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filo di 52 mm, e un campo a 7 (33 x 53 m) con filo di 42mm. Un campo polivalente in resina (m 22x42) per calcetto a 5, pallavolo e basket, coperto con struttura pressostatica durante il periodo invernale; la pavimentazione sportiva multisport è classificata per il tennis nella categoria 3 (media velocità) ed è della qualità cushion. La copertura pressostatica a singola membrana è costituita da una membrana fissata al suolo e sostenuta da una sovrapressione che varia dai 15 ai 40 mm di colonna d’acqua. Il tessuto utilizzato è in fibra di polyestere ad alta tenacità, bispalmato con una mescola di PVC. Un campo da padel outdoor (10,5 0x 20,50 m) costituito da una struttura metallica zincata a caldo e da 18 vetri di spessore 12 mm. La pavimentazione è in erba artificiale di colore blu, con fibra poliolefinica NSF (Natural Slide Feeling) a pelo corto, intasata con sabbia. La struttura dispone di due spogliatoi prefabbricati di piccole dimensioni a supporto della attività sportive, dotati ciascuno di tre docce e servizi igienici, collegati all'impianto di produzione di acqua calda solare. È presente inoltre un nuovo ristorante con servizio bar con sala interna ed esterna e una sala feste di circa 250 mq.

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Trani (Bt) The Capirro Sport Village After having worked very well during the period of the 80's and 90's becoming one of the important meeting points of the city of Trani, the sports centre of the Capirro district had fallen into a state of neglect. In 2017 the entire complex was taken over by a new owner with the intention of recovering it completely and transforming it into a modern and equipped sports center, with new facilities built with the latest technology. The village now has an 11-a-side football pitch made of

the latest generation of synthetic grass, approved for tournaments and official matches up to the 1st category, with a vertically drained draining foundation: this is the renovation of an existing clay pitch. Then two synthetic grass mini football pitches of the same type, but built on a simple sandy surface with natural drainage; a multi-purpose resin field for five-a-side football, volleyball and basketball, covered with a pressostatic structure during the winter and multi-sports cushion flooring classified for tennis in category 3 (medium speed). There is also an outdoor padel court with glass walls and blue artificial grass flooring with short hair, filled with sand. The facility has two prefabricated changing rooms, a restaurant and a party room.

Progetto e direzione lavori: arch. Giuseppe Curci Direzione operativa: Graziano de Pinto Realizzazione: Tennis Tecnica Srl

Nel disegno a sinistra, planimetria d’insieme del villaggio. Nella foto piccola la copertura pressostatica del campo di calcetto a cinque. In questa pagina, nelle foto grandi: in alto il campo da calcio a sette, in basso il campo a cinque scoperto. Nelle foto piccole, dall’alto: l’interno del

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pressostatico sul campo da calcetto; il campo da padel; la parte periferica del campo di calcio a 11 omologato.

In the drawing on the left, overall plan of the village. In the small picture, the pressostatic cover of the five-a-side football pitch. On this page, in the big photos: top, the seven-a-side football pitch, bottom, the fivea-side pitch uncovered. In the small photos, from the top: the inside of the covered five-a-side football field; the

padel field; the edge of the homologated 11-a-side football field.

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PROGETTI IN BREVE PROJECTS PILLS

Wernigerode (Germania)

Schierker Feuerstein Arena ristrutturazione di uno stadio del ghiaccio

a cura della Redazione

Il progetto di ristrutturazione della storica pista di ghiaccio di Schierke, trasformata nella Feuerstein Arena dallo studio d'architettura Graft, ha ricevuto la menzione speciale nella categoria "Excellent Communications Design Architecture" dei German Design Award 2019. A impressionare favorevolmente la giuria del premio è stata la qualità del progetto e in particolare la scultorea copertura. La singolare copertura curvilinea dell'arena ha infatti un doppio vantaggio: protegge la struttura sportiva dalle intemperie permettendo lo svolgimento delle attività, ed è diventata un elemento fortemente caratterizzante e un nuovo landmark per Schierke, la località del comune di Wernigerode ai piedi dello Harz, catena montuosa della Germania settentrionale. Gli architetti sono intervenuti su una struttura sportiva storica e tutelata per trasformarla in un'arena multifunzionale. Lo scopo era affiancare, alle normali attività sportive, la possibilità di ospitare eventi. In particolare il progetto di ristrutturazione ha reso possibile l'uso dell'arena per tutto l'anno, indipendentemente dalle condizioni meteorologiche. Agli architetti era stato chiesto sia

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di conservare le preesistenze, le tribune in pietra naturale e la torre di arbitraggio in legno, sia di completare il progetto con due nuovi edifici funzionali, dove collocare gli impianti e i servizi tecnici, nonché gli uffici amministrativi, gli spogliatoi e gli altri spazi di servizio compreso il bar / luogo di ristoro. L'elemento principale del progetto è la copertura: un insolito tetto curvo con due soli punti di appoggio, che protegge la pista di ghiaccio da pioggia, neve e luce solare, ma che allo stesso tempo permette agli spettatori e agli sportivi di godere della vista sulle montagne circostanti e sul cielo sovrastante. C'è un continuo dialogo e rapporto visivo con il contesto naturale e urbano di Schierke. La superficie coperta è di ben 2.700 mq ed è realizzata grazie a una struttura costituita da una rete di acciaio rivestita da membrana in PTFE. Sul lato est e ovest dello stadio, in corrispondenza dei blocchi di sostegno della copertura, sono collocati i due nuovi edifici funzionali, in modo che si integrino perfettamente nella topografia tanto da essere percepiti come parte del paesaggio

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Wernigerode (Germany) Schierker Feuerstein Arena Renovation of an ice rink

mountains beyond and the sky above. The poise and elegance of the roof responds to the landscape. Developed in collaboration with schlaich bergermann partner, the steel ring structure is spanned by a steel rope net covered with PTFE membrane.

In 2013, GRAFT won a Europe-wide architectural competition to renovate the ice rink with its proposal for a unique roof construction. The competition brief outlined the need to transform the facility into a multi-functional arena for year-round use that can host not only sports but also cultural events regardless of the weather. The existing stone terraces and listed timber umpire’s tower had to be retained and incorporated into the new design. Sanitary facilities, technical services, administration, changing rooms and restaurant facilities were to be added in two additional buildings as part of the arena complex.

The new multifunctional arena has turned the former historic site into a tourist attraction. In winter, it serves as a sheltered artificial ice rink and in summer as a venue for concerts and theatre productions or sport and health events.

GRAFT proposed a dramatic roof structure that rests on the ground at just two points and provides shelter from rain, snow and sunlight but also frames a view of the

Progetto: GRAFT Gesellschaft von Architekten Structural Planning: Schlaich Bergermann und Partner Technical Planning: IMF – Ingenieurgesellschaft Meinhardt Fulst Landscape Architect: WES - Landschaftsarchitektur Realizzazione: 2017

Nelle foto, viste d’insieme e dettagli del padiglione (foto Michael Moser, ad eccezione della prima in alto a sinistra, di Matthias Bein). Nel disegno, sezione trasversale.

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In the photos, general views and details of the pavilion (photo Michael Moser, except for the first one at the top left, by Matthias Bein). In the drawing, cross section.

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ALTRI IMPIANTI OTHER FACILITIES

Porto Alegre (Brasile)

Palestra Crossfit Superforce di Joseph Wolfe

Riprendendo il tema del riuso di spazi dismessi e degli sport non convenzionali, visto in Tsport 328 con gli Streetmekka, ecco una palestra per il crossfit ricavata all’interno di una vecchia officina automobilistica.

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Situato a Porto Alegre, Rio Grande do Sul, un vecchio padiglione adibito ad officina automobilistica è stato trasformato nella nuova sede della 'SuperForce CrossFit', un'accademia dedicata allo sport che cerca di sviluppare la salute fisica e mentale attraverso esercizi funzionali ad alta intensità. Da un'estetica urbana, appropriandosi dell'aspetto del garage, lo spazio è stato ridimensionato per esprimere il carattere del Crossfit. Con un budget contenuto, la strategia ha mantenuto gli elementi principali del vecchio padiglione, ridefinendone le funzionalità. L'uso del colore nero e rosso e del legno OSB (Oriented Strand Board) sono stati scelti a partire dall’analisi del marchio. Oltre all'estetica, il materiale protegge anche le pareti dalle attività che generano impatto, rendendo possibili demarcazioni indicative dello sport. Tutti gli impianti elettrici sono stati mantenuti in vista e verniciati in rosso, evidenziando il carattere industriale dello spazio. Inoltre, è stato conservato un sollevatore auto della vecchia officina meccanica, riutilizzato come supporto per le corde utilizzate per gli allenamenti. In una vecchia sala, isolata dalla palestra, è stato progettato un versatile mezzanino, che serve per la realizzazione di attività tecniche e ricreative. Per accedere a questo mezzanino è stata utilizzata una scala antincendio.

Il crossfit Il crossfit, che funziona come un programma di allenamento della forza e di condizionamento generale, combina l'allenamento funzionale con il sollevamento pesi olimpico e gli esercizi di ginnastica. In questo senso, lo spazio del progetto è stato pensato a partire dal vuoto, che è necessario per la maggior parte del programma di allenamento. Le attrezzature fisse sono limitate alle barre metalliche, utilizzate per gli esercizi ginnici e le barre A sinistra, l’esterno della palestra, con l’invito ad accedere attraverso il portone industriale basculante. In questa pagina, in alto, sezione dell’edificio; al centro, planimetria con la distinzione delle zone funzionali. Nelle altre foto del servizio, le aree specifiche e le attrezzature distribuite

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all’interno dell’ex officina. On the left page, the outside of the gym, with an invitation to enter through the industrial tilting door. On this page, at the top, section of the building. At the center, planimetry with the distinction of functional areas.

In the other photos of the reportage, the specific areas and equipment distributed within the former garage.

OTHER FACILITIES | ALTRI IMPIANTI

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olimpiche per il sollevamento pesi. Gli altri attrezzi sono bollitori, manubri, manubri, rondelle e palline tutti di piccole dimensioni e facili da spostare - che possono essere posizionati in diversi punti. Le casse di legno sono utilizzate per i salti e portano il marchio dell'azienda. Le corde e i cerchi, appesi alle travi e al sollevatore per auto, servono per brevi salite e ginnastica. E le racchette, le biciclette e uno sci completano il materiale, servendo per gli esercizi cardiorespiratori.

Other facilities

Porto Alegre (Brazil) Crossfit Superforce Gym Located in Porto Alegre, Rio Grande do Sul, an old pavilion used as a car workshop has been transformed into the new headquarters of the 'SuperForce CrossFit', an academy dedicated to the sport that seeks to develop physical and mental health through high intensity functional exercises. From an urban aesthetic, appropriating the garage look, the space was re-signified to express the character of the Crossfit. With a low budget, the strategy maintained the main elements in the old pavilion, redefining its functionalities. The use of black and red color and OSB (Oriented Strand Board) wood were chosen from a brand analysis. In addition to the aesthetics, the material also protects the walls of the activities that generate impact, making possible indicative demarcations of the sport. All electrical installations were kept apparent and painted in red, highlighting the industrial character of the space. In addition, a car balance from the old mechanical workshop was conserved and harnessed like support for the ropes used in the trainings. In an old room, isolated from the gym, was designed a versatile mezzanine, which serves for the accomplishment of technical and recreational activities. A fire escape ladder was used as access to this mezzanine.

SuperForce CrossFit Porto Alegre (Brasile) Progetto: Grupo Nuvem Arquitetura (Architects in charge: Guilherme Carvalho, Rodolfo Mincato Klaus e VĂ­tor Vasconcellos) Importo dei lavori: $ 35.000 Fine lavori: 2018 Photo: Marcelo Donadussi

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FIERE EXHIBITIONS

Colonia, FSB 2019: rapporto dalla Fiera a cura della Redazione

Conclusa l’8 novembre dopo quattro giorni, la fiera internazionale sugli impianti sportivi ha confermato l’importanza del settore nel mercato di oggi; 46 gli espositori italiani, e in netto aumento anche i visitatori provenienti dal nostro Paese.

La partecipazione delle aziende italiane alla FSB di Colonia conferma l’interesse ad essere presenti sul mercato internazionale, considerato anche che nelle fiere domestiche il settore dell’impianto sportivo è poco rappresentato. È un po’ il termometro di quello che si percepisce parlando con i rappresentanti del mondo produttivo, che lamentano – cosa non nuova – le difficoltà di operare in Italia a causa della farraginosità delle procedure burocratiche e amministrative, e dell’incertezza nei tempi soprattutto in ambito pubblico.

Il riciclo Passando ai temi messi in evidenza da FSB e dal tradizionale congresso dello IAKS (l'Associazione Internazionale per gli impianti sportivi e per il tempo libero), le problematiche legate all’erba artificiale e più in generale i problemi della sostenibilità in materia di riciclaggio dei materiali sono state oggetto di dibattito, e anche di uno specifico forum, “Recycling”. Sottolineando il tema della sostenibilità, il forum si è concentrato sulla prospettiva del ciclo di vita delle superfici artificiali (erba sintetica, protezioni antitrauma, piste di atletica), che nei prossimi anni rappresenterà una sfida crescente per i gestori dei campi. Un apposi-

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to spazio, supportato da Regupol e da Polytan, esponeva in modo esemplificativo semilavorati e prodotti finiti ad illustrazione del tema.

Le cifre Infine riportiamo le cifre ufficiali comunicate dalla Fiera di Colonia. 565 aziende provenienti da 43 paesi hanno partecipato all'FSB 2019 su una superficie espositiva lorda di 60.600 m². Tra questi, 105 espositori dalla Germania e 460 espositori dall'estero. Gli espositori stranieri hanno rappresentato l'81% del totale. Circa 28.000 visitatori professionali provenienti da 128 paesi hanno partecipato agli eventi di FSB e della contemporanea aquanale (fiera delle piscine e centri benessere). I visitatori internazionali sono stati il 67%, con tassi di incremento particolarmente significativi per gli ospiti provenienti da Belgio (+22%), Italia (+19%) e Regno Unito (+16%). L'Europa dell'Est ha registrato un aumento del 37%. La crescita al di fuori dell'Europa è arrivata in particolare dall'America centrale e meridionale (+46%) e dall'Asia (+17%). La prossima edizione è in calendario dal 26 al 29 ottobre 2021.

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Cologne FSB 2019: report from the Fair Closed on 8 November after four days, the Cologne FSB 2019 international exhibition on sports facilities confirmed the importance of the sector in today’s market; 46 Italian exhibitors, and also a sharp increase in visitors from our country. The participation of Italian companies in Cologne FSB 2019 confirms the interest in being present on the international market, also considering that in domestic fairs the sports facility sector is underrepresented. It is a bit like a thermometer of what is perceived when talking to representatives of the productive world, who complain – which is not new – about the difficulties of operating in Italy because of the cumbersome bureaucratic and administrative procedures, and the uncertainty in time, especially in the public sector.

Recycling as a theme at Cologne FSB 2019 Moving on to the topics highlighted by the FSB and the traditional congress of IAKS (the International Association for Sports and Leisure Facilities), the issues related to artificial turf and more generally the problems of sustainability in the field of recycling of materials were the subject of debate, and also of a specific forum, “Recycling“. Underlining the theme of sustainability, the forum focused on the perspective of the life cycle of artificial surfaces (synthetic grass, anti-trauma protection, athletic tracks), which in the coming years will represent a growing challenge for field managers. A special space, supported by Regupol and Polytan, showed, for example, semi-finished and finished products illustrating the theme.

Figures We are happy to report the official figures communicated by the Cologne Fair at the end of the event. The FSB 2019 was attended by 565 companies from 43 countries on a gross exhibition area of 60,600 m². These included 105 exhibitors from Germany and 460 exhibitors from abroad. Around 28,000 trade visitors from 128 countries attended the events in Cologne FSB 2019 and the contemporary aquanale (swimming pool and wellness fair). International visitors accounted for 67%, with particularly significant growth rates for guests from Belgium (+22%), Italy (+19%) and the United Kingdom (+16%). Eastern Europe recorded an increase of 37%. Growth outside Europe came in particular from Central and South America (+46%) and Asia (+17%). The next edition is scheduled from 26 to 29 October 2021. In alto sulle due pagine, immagini di Colonia nei giorni della Fiera. Nelle altre foto, installazioni illustrative di Regupol e di Polytan nell’ambito del tema specifico del recupero dei materiali sintetici

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Above on the two pages, pictures of Cologne during the days of the Fair. In the other photos, explanatory installations by Regupol and Polytan within the specific theme of the recycling of synthetic materials

REPORTAGE

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Ecco una selezione di aziende presenti a FSB 2019 / Here is a selection of companies exhibiting at FSB 2019.

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Regupol; Mondo; Sabbie di Parma; Canobbio;

5 – Viganò Pavitex; 6 – Far; 7 – Zetapool; 8 – Casali; 9 – Omsi; 10 – Radici Pietro; 11 – RedPlus; 12 – Chimiver Panseri;

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FT Plasteco; Safitex; Microgomma; Rubner Holzbau; Elastrade; Preformati; Geoplast; Hauraton;

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Sport System; Elvas; Duol; Mapei; Seicom; Gammasport; Tritogom

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REPORTAGE

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NOTIZIE NEWS

Recinzione del campo da calcio a Bovezzo (Brescia)

Bovezzo è una cittadina a poca distanza da Brescia, tra le pendici prealpine allo sbocco della Valtrompia. Nell’area comunale del Parco 2 aprile sono presenti diversi impianti sportivi, tra cui un centro per il tennis, un bocciodromo e l’appezzato campo di calcio intitolato a R. Coltrini. Il campo è in erba sintetica, ed è dotato di una tribuna coperta con 372 sedute, sormontata da un impianto fotovoltaico, e di 6 comodi spogliatoi per giocatori e direttori di gara. Da quest'anno, il campo, gestito dalla US Calcio Bovezzo. è utilizzato in cogestione con la USO United per la disputa delle gare di campionato delle categorie allievi, giovanissimi, esordienti.

La sicurezza nelle recinzioni La qualità del centro sportivo è data anche dalla cura degli aspetti accessori che interessano la comodità e soprattutto la sicurezza degli utenti. Nel 2017, il campo è stato dotato di una recinzione a Norma UNI EN 132003 di altezza 2,23 m, per una lunghezza totale di 250 metri. La norma Uni 13200, parte 3, come è noto, stabilisce i requisiti tecnici che contraddistinguono un sistema di recinzione certificato destinato ad un impianto sportivo, con l’obiettivo prioritario di tutelare gli spettatori e minimizzare i rischi di caduta, rotolamento, penetrazione o scivolamento attraverso le barriere di sicurezza. I fattori principali della norma riguardano i carichi orizzontali che la recinzione deve sopportare: questi devono essere al minimo di 200/300 kg/m all’altezza di 110 cm, e di 100 kg/m all’altezza di 250 cm. La recinzione, installata da Plastifil, è costituita da pannelli in rete elettrosaldata con maglia 55x200 con doppio filo orizzontale da 8 mm e filo verticale da 6 mm. Le piantane sono in tubolare rettangolare da 120x60x3 mm con piastra di base a tassellare da 180x240 mm; il tutto è zincato e rivestito in poliestere per esterni colore verde RAL 6005. La recinzione è stata posata su muretto in cemento armato, mediante l’utilizzo di connettori con ancorante chimico, come da Relazione di Calcolo eseguita dall’ing. Giacomo Salducco. A completamento dell’opera sono stati posati tre cancelli a doppia anta da 4 metri di ampiezza, alti 2,50 m, marcati CE secondo la Norma UNI EN 132411, zincati e rivestiti in poliestere per esterni colore giallo, per permettere l’individuazione a distanza degli accessi/vie di fuga. (a cura di Plastifil Recinzioni Srl - www.plastifil.com)

Olimpiadi dei Sordi, in Valtellina e Valchiavenna dieci giorni speciali

I 'Winter Deaflympics Games' si sono svolti dal 12 al 22 dicembre tra Madesimo, Chiavenna e Santa Caterina Valfurva, con cerimonia inaugurale a Sondrio. Le Olimpiadi dei Sordi hanno origine nel 1949, quando si svolse la prima edizione a Seefeld, in Austria. L’Italia le ha ospitate l’ultima volta nel 1983 a Madonna di Campiglio. Le sei discipline sportive invernali selezionate per questa edizione sono lo sci alpino, lo sci di fondo, lo snowboard, l’hockey su ghiaccio, il curling e infine gli scacchi, un gioco che è appena entrato nel programma olimpico invernale. Gli atleti italiani, 16 in tutto, hanno partecipato nello sci alpino, nello snowboard, negli scacchi e nel curling. Oltre alla cerimonia di apertura tenutasi nella piazza Garibaldi di Sondrio, le località direttamente coinvolte nella manifestazione sono Santa Caterina Valfurva (per lo sci alpino, lo snowboard e lo sci di fondo), Chiavenna (per l’hockey su ghiaccio e gli scacchi) e Madesimo (per il curling). In occasione della presentazione avvenuta in Regione Lombardia alla presenza, fra gli altri, degli assessori regionali Martina Cambiaghi (Sport e Giovani), Lara Magoni (Turismo, Moda e Marketing territoriale), Massimo Sertori (Montagna, Enti locali e Piccoli Comuni) e del sottosegretario Antonio Rossi, si è voluto sottolineare che questa Olimpiade rappresenta per la Lombardia la prima vera prova ufficiale della macchina organizzativa per i Giochi Olimpici di Milano Cortina 2026. L’evento è stato illustrato anche all’interno di Skipass, la fiera tenutasi a Modena il 3 novembre scorso, presso lo stand della FISI, alla presenza di Massimiliano Bucca, Team Manager e consigliere FSSI, Pieralessandro Samueli e Tommaso Graziosi, presidente e vicepresidente del Comitato Organizzatore, e Daniela Pilatti, Consigliere al turismo del Comune di Madesimo.

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Oltre alla valenza sportiva e al richiamo sulle capacità attrattive delle località ospitanti, emerge il carattere inclusivo dell’evento, un connubio che di anno in anno ha saputo far collaborare la realtà dei sordi con quella degli udenti in un percorso straordinario senza confini né barriere. “I tanti atleti che parteciperanno alla manifestazione - ha sottolineato Antonio Rossi, campione olimpico di canoa e oggi sottosegretario regionale ai Grandi Eventi sportivi - con il loro esempio, danno coraggio a migliaia di persone che con difficoltà affrontano e superano gli ostacoli della vita".

Coni per l’impiantistica sportiva della Romagna. Per Tsport, in questi anni ha contribuito soprattutto nell’indirizzare progettisti e gestori degli impianti di atletica ad una corretta manutenzione, attraverso un appropriato uso del retopping; fra il 2013 e il 2014 ha pubblicato, a punta-

te, un importante documento contenente gli esiti di una ricerca sull’invecchiamento dei materiali polimerici utilizzati per la realizzazione dei manti superiori sintetici per l’atletica leggera (Tsport 294-299). Ma la sua passione nascosta era un’altra: il dialetto romagnolo, con il quale

scriveva poesie e libri di fiabe, e che lo ha portato a partire deal 1996 a cimentarsi con un’opera monumentale: la Divina Commedia tradotta in vernacolo. I vecchi amici di Tsport esprimono in questo momento la loro vicinanza ai figli Alfonso, Carlotta ed Elisabetta.

Con Gianfranco Bendi scompare un vecchio amico Si è spento il 9 dicembre l’ingegner Bendi, amministratore unico del consorzio CIAS, esperto di impiantistica sportiva, grande amico di TSPORT. E sorprendente poeta dialettale… Gianfranco Bendi era nato a Forlì nel 1940, e si era dedicato allo sport fin da giovane, praticando diversi sport ma appassionandosi in particolare all’atletica leggera. Negli anni ’60 è stato velocista dell’Edera Atletica Forlì, detenendo per due anni il record romagnolo nei 100 e 200 metri. Gianfranco Bendi e l’impiantistica sportiva Nella sua vita professionale, Bendi è stato amministratore e direttore tecnico di imprese impegnate nella costruzione di impianti industriali e sportivi, ma anche nella ricerca di tecnologie avanzate e materiali innovativi. La sua vicinanza allo staff di Tsport data da più di 40 anni: è sul primo numero del 1977 che compare la pubblicità della sua Bendi Costuzioni Impianti Sportivi. In tempi più recenti, lo troviamo nel ruolo di amministratore unico del consorzio CIAS, costituito da qualificate aziende nazionali di impiantistica sportiva, e sponsor tecnico della Fidal; in questi anni è stato consulente

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Premio “I luoghi dello Sport” all’Eracle Sports Center e alla pista di atletica di Varese

A lato e sotto, il centro Eracle Sports Center di San Fermo della Battaglia (Co) e la consegna del premio “I luoghi dello Sport” all’architetto Paolo Pettene. Nella colonna destra, il centro di atletica di Varese e il conferimento del premio al sindaco della Città.

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Il premio “I luoghi dello sport”, sezione Architettura del Premio Etica e Sport, è rivolto a progetti e realizzazioni basate su etica, innovazione e ricerca, ed è rivolto a progettisti, committenti ed imprese che hanno partecipato alla realizzazione di impianti sportivi, spazi per lo sport, spazi pubblici dove praticare attività ludico-sportive; sono inoltre considerate le esperienze di pianificazione ai vari livelli che abbiamo dato centralità specifica ai temi dello sport. L’iniziativa è di IN/Arch Piemonte e IN/Arch Liguria, l’Associazione Etica e Sport e il Politecnico di Torino, ed ha avuto la giornata conclusiva a Torino lo scorso 9 novembre nel Salone d’onore del castello del Valentino, nell’ambito del Festival della Tecnologia 2019. Il primo premio per qualità del progetto è stato conferito allo Studio SdiA dell’architetto Paolo Pettene per il centro sportivo polifunzionale realizzato nel 2013 a San Fermo della Battaglia (Como), su iniziativa di Gianluca Zambrotta, e pubblicato per la prima volta su Tsport 293; il centro è stato progettato interamente dallo Studio SdiA dalla definizione del layout generale a livello macro alla progettazione integrata architettonica, strutturale ed impiantistica fino alla scelta delle finiture di dettaglio, grafica interna e arredi su misura in base alle esigenze e ai gusti della committenza. Un altro premio è stato assegnato alla città di Varese, per l’impianto di atletica leggera recentemente rinnovato a Calcinate degli Orrigoni; il riconoscimento, consistente in una terga intestata alla città, è stato ritirato dal Sindaco Davide Galimberti. Il premio si pone l’obiettivo di produrre una riflessione proficua su strategie e sinergie che i diversi attori che partecipano alla definizione dei progetti per lo sport – Enti Pubblici, privati, associazioni, architetti, ingegneri, imprese – devono necessariamente mettere in campo per arrivare alla concreta realizzazione, con tempi certi e procedure lineari e trasparenti – di impianti ben progettati, ben costruiti, fruibili e adeguati per chi li dovrà gestire e utilizzare. L’impianto di Varese comprende una pista outdoor che è stata riqualificata, e un rettilineo al coperto di nuova realizzazione. L’intervento, pubblicato su Tsport 329, è stato progettato dall’architetto Stefano Longhi con diversi collaboratori, e realizzato dall’ATI tra Consorzio Ercole, Iccrea Bancaimpresa e Tipiesse.

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Il parco dei Gasometri di Milano

Realizzare un grande parco pubblico, ampliare il campus del Politecnico di Milano e dare nuova vita a un’area dismessa della città, attualmente di proprietà del Comune e dell’Università Politecnico: questo il progetto di rivalutazione dei gasometri nell’area Bovisa-Goccia. La Giunta regionale della Lombardia ha approvato la delibera che finanzia 5 milioni di euro per realizzare il nuovo parco dei Gasometri: l’accordo con il Politecnico di Milano per realizzare la nuova struttura prevede la riqualificazione del quartiere, con spazi dedicati all’innovazione, aree verdi e sportive accessibili a tutti. Le due strutture d’acciaio – i gasometri - risalenti agli anni Trenta ed erette per accumulare il gas utilizzato per usi pubblici e privati, sono oggi due esoscheletri vuoti, circondati da un’area verde incolta, di ben 33 ettari: la cosiddetta “Goccia”, intorno alla stazione Bovisa. Secondo l’accordo firmato, si intende ampliare il campus universitario Bicocca, realizzando un parco che copra almeno il 50% della superficie totale, riducendo l’indice di edificabilità a 0,35 mq/mq per funzioni legate all’università. Saranno recuperati i gasometri creando gli spazi adatti a ospitare le 120 startup attualmente incubate presso il Polihub del Politecnico e aggiungendo aree verdi accessibili a tutti; il parco tecnologico attrarrà le imprese e in uno dei due gasometri troveranno spazio anche strutture sportive indoor. L’edificio universitario che sarà realizzato per ampliare quello attuale sarà a emissioni zero. Con la realizzazione si potrà creare continuità con altri due grandi parchi che nasceranno nei prossimi anni allo scalo Farini e nell’area Mind, e con il polmone verde di Cascina Merlata.

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co 3D che sarà organizzato nel 2021.

Terni Un grande successo per il tiro con l’arco di Terni, che ha ottenuto un centro sportivo che permetterà la pratica al chiuso e senza barriere architettoniche: la casa degli Arcieri Città di Terni è stata inaugurata nei primi giorni di novembre, su un’area di 4500 metri quadrati e con una spesa complessiva di oltre 200.000 euro, che ha permesso di realizzare una struttura all’avanguardia, a livello internazionale. Tra i lavori più importanti realizzati in questa nuova struttura spiccano i monitor sulla linea di tiro e l’impianto di video analisi, che permetterà ai tecnici di correggere gli atleti nell’esecuzione del tiro. “Quello che gli Arcieri Città di Terni hanno creato è importante per la comunità locale, per il mondo paralimpico e per l’intero movimento arcieristico italiano perché quando si dedicano impianti come questo a una attività integrata e inclusiva cresce il paese, la città e lo sport”, ha commentato Luca Pancalli, presidente del

Comitato Italiano Paralimpico. Anche il sindaco di Terni, Leonardo Latini, si è dichiarato estremamente soddisfatto. “Realtà come questa fanno bene al movimento sportivo cittadino e più in generale a tutta la nostra comunità. Gli Arcieri Città di Terni sono un’eccellenza e lo hanno ribadito realizzando questa magnifica struttura che apre le sue porte anche alle persone con disabilità”.

Il progetto è stato seguito dall’ideazione alla realizzazione da Stefano Tombesi, consigliere federale e vice presidente della società ternana, sostenuto dai soci, dalla Fondazione Carit, dal Comune e dalla Regione Umbria: l’impianto realizzato è uno dei più significativi, in Italia e all’estero, studiato per consentire l’accesso anche ai disabili. Con un obiettivo nella testa: il Mondiale di tiro con l’ar-

L’impianto degli Arcieri, oggi e domani Presso la struttura sportiva, che prevede spazio per la pratica outdoor e indoor, è stata posata una struttura in carpenteria metallica con teli e pannelli per il tiro con l’arco indoor, con base in cemento armato certificata dagli organi competenti. Inoltre è stato posato l’impianto di illuminazione e fonico e si sono ampliati alcuni spazi, con nuovi servizi anche per disabili e una tettoia di collegamento tra la tensostruttura e il corpo spogliatoi e servizi. L’impianto di video analisi e i monitor sulla linea di tiro rendono l’impianto unico nel suo genere a livello europeo. L’impianto sportivo è stato realizzato e attrezzato in modo da consentirne l’uso da parte dei portatori di disabilità per quanto attiene gli spazi destinati al pubblico, quelli relativi all’attività sportiva, i servizi di supporto. Un’area fitness nella parte indoor è stata realizzata a supporto di atleti disabili e normodotati.


Per la struttura sportiva sono previsti ulteriori lavori che possono rendere il centro altamente specializzato, fornendolo di tutte le attrezzature tecniche e specifiche di alto livello: è già stata stanziata una somma pari al 50% dell’ammontare, compreso un mutuo richiesto e concesso dal Credito Sportivo per 60.000 euro.

re il parco giochi di via Casnedi alle esigenze dei bambini con disabilità, in modo da consentire loro di giocare con i loro coetanei e come i loro coetanei, in allegria, come suggerisce Rodari nella filastrocca che abbiamo voluto citare nella locandina e negli inviti è espressione dell’attenzione che

l’Amministrazione comunale di Valmadrera ha sempre avuto nei confronti di chi è più fragile; devo ringraziare chi mi ha preceduto – in particolare l’ex Sindaco Donatella Crippa - per aver voluto fortemente la partecipazione al bando regionale che ha consentito un intervento così importante”.

Trieste Inaugurata in ottobre la nuova area fitness allestita dal comune di Trieste alla pineta di Barcola, sul lungomare cittadino. All’apertura ufficiale della nuova area

Valmadrera (Lecco) Con l’inizio dell’anno scolastico è stata avviata l’inaugurazione ufficiale del parco cittadino, dove sono stati installati nuovi giochi, fruibili anche da parte dei bambini disabili. I lavori in realtà sono stati conclusi già a inizio anno: a fine 2018 il comune aveva partecipato a un bando di Regione Lombardia, finalizzato a sostenere e incentivare la realizzazione e l’adeguamento di parchi gioco comunali, anche fruibili da parte dei bambini disabili. Il contributo di 25.000 euro ottenuto è stato utilizzato per il parco di via Casnedi.. L’inaugurazione ufficiale ha preso forma soltanto con l’inizio del nuovo anno scolastico, accogliendo anche la proposta dell’Assessore regionale alle politiche sociali, abitative e disabilità, Stefano Bolognini. Sono state coinvolte alcune classi delle scuole primarie presenti sul territorio comunale e le associazioni locali, in particolare quelle più attente al tema della disabilità. Così il neo sindaco di Valmadrera, Antonio Rusconi: “La scelta di adegua-

Valmadrera (Lc): inaugurazione del parco giochi. Foto da lecconotizie.com

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ficazione che ne ha rinnovato totalmente il funzionamento: moderna ed efficiente, la nuova piscina garantirà un utilizzo sensibile e rispettoso dell’ambiente, con una riduzione dei consumi. I lavori hanno comportato la coibentazione termica della copertura e delle pareti esterne all’immobile, la sostituzione delle caldaie con gruppi termici a condensazione, l’installazione di impianti fotovoltaici sulla copertura dell’edificio. Inoltre, è stato fornito un impianto di cogenerazione per la produzione di acqua calda e sono stati installati corpi illuminanti a LED.

sono intervenuti l’assessore ai lavori pubblici Elisa Lodi, la presidente della III Circoscrizione Laura Lisi, il direttore del Servizio strade e verde Andrea de Walderstein, il progettista e direttore dei lavori Carmelo Nino Trovato, il responsabile operativo Massimo Leotta e alcuni consiglieri circoscrizionali. L’intervento realizzato alla pineta rientra nell’ambito di un accordo quadro di sistemazione straordinaria del costo di circa 75 mila euro complessivi, che comprende altre aree gioco come quella del giardino di via Boccaccio. L’area fitness della pineta di Barcola I lavori di realizzazione dell’area fitness hanno previsto tre nuove piazzole antitrauma dotate di attrezzi ginnici per il fitness (VSG Italia): una coppia di parallele, due panche per gli esercizi, sbarre per trazioni a più altezze e una composizione multifunzione dotata di sbarre, spalliere, manubri e anelli. “Quest’area attrezzata per il fitness ha spiegato l’assessore Elisa Lodi - era particolarmente attesa da abitanti e sportivi che frequentano la zona e sarà libera e utilizzabile da chiunque ne abbia voglia. Con un costo di poco superiore ai 30 mila euro abbiamo realizzato, all’interno della pineta di Barcola, mantenendo e salvaguardando tutte le alberature, un’area dedicata che risponde alle esigenze della cittadinanza e che sarà utile per garantire anche un corretto uso dei vicini giochi per i bambini”. In questa occasione, l’assessore ha confermato “la volontà dell’amministrazione comunale di realizzare una nuova area fitness attrezzata anche nel rione di Borgo San Sergio”. Il Quartiere Barcola a Trieste Barcola è un quartiere del Comune che si trova tra Roiano e Miramare. Il lungomare e la pineta di Barcola si incontrano uscendo dalla città, alla fine

del viale Miramare, raggiungibili comodamente sia in automobile sia tramite i mezzi pubblici: una cornice verde nella quale passeggiare dal porticciolo fino al parco e al castello di Miramare. Al suo interno, oltre all’area fitness appena inaugurata, si trova un’area gioco per bambini da 0 a 12 anni con altalene, scivolo con arrampicata, giochi multifunzione, torre di arrampicata, triciclometro, bocce.

Cattolica (Rn) La piscina di Cattolica è stata sottoposta a un intervento profondo di riquali-

Oltre ai minori costi di gestione (-3% circa all’anno), sono da tenere in considerazione le ricadute dal punto di vista ambientale: in un anno si taglieranno 67 tonnellate di CO2 e 35 di petrolio. L'efficientamento ricade, inoltre, nel più ampio contesto della azioni di attivazione del piano di intervento di riduzione dei gas clima-alternati previste dal Paese. L’intervento è costato circa 550.000 euro, dei quali circa 120.000, di competenza pubblica, sono stati elargiti dalla Regione nell’ambito della programmazione dei fondi europei destinati al risparmio energetico. I lavori sono stati svolti da una ATI composta da SGR Servizi Spa (Capofila),

Gruppo Società Gas Rimini Spa e Intervento Pronto 24H srl. La manutenzione straordinaria delle apparecchiature, tra cui le caldaie, il cogeneratore, il fotovoltaico non sarà a carico dell’Amministrazione ma dell’ATI per l’intera durata della concessione in project financing, ovvero per 15 anni.

Lucca È stato inaugurato il nuovo impianto sportivo polifunzionale della scuola media Domenico Chelini, in via delle Cornacchie: un luogo di socializzazione e sport, dove le famiglie e i ragazzi potranno ritrovarsi per trascorrere tempo libero all’aperto, cimentandosi in attività sportive un po’ alternative, diverse da quelle più classiche. Si tratta infatti di un campo per la pratica del basket inclusivo e di uno skate park. L'opera rientra negli interventi previsti dal pacchetto Quartieri Social che l’Amministrazione porta avanti per dotare i quartieri che si trovano al di là della circonvallazione di nuovi servizi e di luoghi comunitari, sportivi e ricreativi. L’intervento è stato realizzato dall’amministrazione comunale insieme ad Erp Lucca, per un totale di 135.267 euro. Per San Vito, oltre all'impianto polifunzionale alla scuola Chelini, sono in corso gli interventi per diverse piste ciclabili i e la ristrutturazione dell'ex distretto socio-sanitario, che sarà adibito a centro polivalente di quartiere; inizieranno a breve i lavori che interesseranno piazza Ludovico Ariosto.

Momenti di inaugurazione alla piscina di Cattolica (Rn).

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Lucca, il centro sportivo polifunzionale.

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fondata da Pietro Chianchiano periodico di informazioni tecnico-sociali su attrezzature e impianti sportivi e ricreativi, piscine e impianti acquatici, disegno urbano e ambientale Technical-social magazine on recreational, acquatic and sports facilities, pools, equipments, environmental & urban furnishing Direttore editoriale / managing editor Bruno Grillini Direttore responsabile / editor Maria Carbone Direttore artistico / art director Fabio Passoni Amministrazione / administration Eva Carballo Segreteria di redazione / editorial secretary Daniela Bonetti Hanno collaborato / contributors Maria Carbone, Riccardo Consoli, Bruno Grillini, Tomaso Grillini, Cesare Lino, Albano Marcarini, Sabina Orrico, Mary Kate Russo, Joseph Wolfe Fotografie / photos Archivio Tsport / Tsport archive Archivio Shutterstock.com Redazione, pubblicità, amministrazione / editorial department, advertising & management office SeiMedia srl - via Per Robecco 91 – 20092 Cinisello Balsamo, Milano Tel. (+39) 02 23052147 Editore/publisher SeiMedia srl via Per Robecco 91 – 20092 Cinisello Balsamo, Milano

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Le schede tecniche di TSPORT in questo numero Strumenti per il progettista

C

Riprendiamo anche in questo numero le schede tecniche, aggiornate ad oggi, relative agli standard dimensionali con riferimento ad alcuni degli sport praticati sull’erba sintetica, oggetto dell’inserto speciale presente nelle pagine precedenti. Le schede degli standard dimensionali, oltre ad essere pubblicate in formato cartaceo in allegato alla rivista Tsport, sono accessibili sul portale sport&impianti (www.sporteimpianti.it), nella sezione “strumenti per il progettista”, dove per ogni attività sportiva sono messi a disposizione tutti gli strumenti utili per uno studio di fattibilità del relativo impianto: le dimensioni, i regolamenti federali, i prezzi di massima in base ai principali prezziari italiani, una selezione delle aziende operanti nel settore, e gli articoli pubblicati sul portale relativi a impianti sportivi inerenti.

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Tools for the designer In this issue we also include the technical data sheets, updated to date, relating to dimensional standards with reference to some of the sports played on synthetic turf, the subject of the special insert on the previous pages. The dimensional standards sheets, in addition to being published in paper format attached to the magazine Tsport, are accessible on the portal sport&impianti (www.sporteimpianti.it), in the section "tools for the designer", where for each sporting activity are made available all the tools needed for a feasibility study of the facility: the size, federal regulations, prices based on the main Italian prices, a selection of companies operating in the field, and the articles published on the portal related to sports facilities.

Baseball 1.4 – 1039/40 (sostituisce le schede 945/946)

Calcio a cinque (calcetto) 1.9 – 1041/42 (sostituisce le schede 949/960)

Calcio 1.10 – 1043 (sostituisce la scheda 947)

Hockey su prato (outdoor) 1.20 - 1044/45 (sostituisce le schede 555/556)

Rugby 1.37 – 1046 (sostituisce la scheda 425)


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