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| Anno XLV SOMMARIO | Luglio Agosto 2020

SPECIALE special

ALLEGATI appendixes

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I-XVI SCHEDE TECNICHE Standard dimensionali 1.99 - Playground Legislazione italiana 9.7 - Commenti alle leggi

BRUNO GRILLINI REPORTAGE SPECIALE PLAYGROUND A CURA DI

Reportage / Special Playground Il parco giochi di oggi: la sicurezza, i materiali e l’inclusione Roma: Un playground in ogni Municipio Milano: Giochi e fitness alla Biblioteca degli Alberi Bari: 14 playground Besana in Brianza: Il Giardino Incantato di Villa Raverio Lucca: Parco giochi sulle antiche mura Lecce: La riqualificazione sostenibile del Parco Montefusco I playground che fanno notizia Il playground incontra l’arte

PROGETTI projects 8

JOSEPH WOLFE PALAZZETTI E PALESTRE STOCCOLMA (SVEZIA) IL PALAZZETTO DI TELEFONPLAN DI

Halls and gyms Stockholm (Sweden): The Telefonplanshall Design: AIX Arkitekter

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BRUNO GRILLINI ALTRI IMPIANTI MILANO RIQUALIFICAZIONE DEL CRESPI SPORT VILLAGE DI

Other facilities Milan: Refurbishment of the Crespi Sport Village Design: Pro-Tec Milano Srl – ing. Igor Collovigh

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MARIA CARBONE ATLETICA LEGGERA BUSTO ARSIZIO NUOVO MANTO SULLA PISTA DEL CENTRO DI ATLETICA LEGGERA “ANGELO BORRI” DI

Athletics Busto Arsizio: New surface on the track at the "Angelo Borri" athletics centre Design: arch. Sergio Callegari, geom. Salvatore Scianna

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Year XLV | CONTENTS | July August 2020

RUBRICHE topical columns 7

PRODUZIONE / Production

BRUNO GRILLINI OPINIONE IL PROSSIMO AUTUNNO DI

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FARAONE PRESENTA IL MANUALE “VETRO E IMPIANTI SPORTIVI”

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LE ULTIME NOVITÀ DI ACQUAPARK TRA SCIVOLI MULTICOLORE, TOBOGA E ADVENTURE ROCK

Opinion / Next Autumn

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A CURA DI

MANUELA CASTAGNO - ANNA PORRO

TECNICA RIQUALIFICAZIONE DELL’IMPIANTO NATATORIO “MASSIMO RIVETTI” A BIELLA

The latest novelties of Acquapark including multicolored slides, toboga and Adventure Rock

Design: arch. Paolo Pettene & Partners

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A CURA DI ALBANO MARCARINI TSTORIA IL COMPLESSO SPORTIVO RIVETTI NELLA BIELLA INDUSTRIALE DEL ‘900

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A CURA DI

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A CURA DI

NOTIZIE

SABINA ORRICO

SABINA ORRICO REGIONI PROVINCE COMUNI

REDAZIONE TECNICA LA BUONA PROGETTAZIONE MENSA E PALESTRA IN UN COMPLESSO SCOLASTICO A CURA DELLA

The good design Dining hall and gym in a school facility

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In copertina: Milano, parco giochi presso la Biblioteca degli Alberi (foto BG). Servizio da pag. 41

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Il prossimo autunno L’OPINIONE

di Bruno Grillini

I mesi estivi appena trascorsi hanno visto un susseguirsi di inaugurazioni e completamento di lavori sugli impianti sportivi di tutto il paese, segno di una corsa a recuperare il tempo perduto dopo il forzato stop decretato per fronteggiare l’emergenza sanitaria. Siamo ora in vista di un autunno in cui dovremo dimostrare che l’economia la facciamo noi con il nostro lavoro. Non siamo caduti in recessione per una crisi del sistema economico-finanziario, ma per il semplice divieto imposto alle aziende di lavorare e ai cittadini di consumare. I più recenti dati diffusi dall’ISTAT e dagli istituti di ricerca lo confermano. Sul fronte delle commesse pubbliche non dovrebbero esserci rallentamenti, osservando quanto i Comuni continuino a programmare e Stato e Regioni a favorire in termini di contributi e finanziamenti (si veda, nelle schede tecniche in appendice a questo numero di Tsport, il quadro delle iniziative vigenti redatto dall’Ufficio Studi della Camera dei Deputati). Bisogna invece che si metta mano con urgenza alla situazione delle Società e delle Associazioni Sportive Dilettantistiche, fortemente penalizzate dai divieti sanitari e che rischiano in molti casi di non potere riprendere le attività dello sport di base. È in discussione in queste settimane la riforma dello sport, attraverso la stesura del Testo Unico in attuazione della legge delega dell’8 agosto 2019 (n. 86): un provvedimento che dovrà essere approvato entro il mese di novembre. Se, nella bozza attualmente conosciuta, compare qualche elemento positivo relativamente agli aspetti giuslavoristici degli addetti, il nodo della discussione verte soprattutto sulla ricercata sepa-

razione tra lo sport olimpico, affidato al Coni, e quello di base gestito direttamente dal Governo: un dettaglio non da poco, motivo di forti prese di posizione in sede politica. In questo contesto, la riforma non appare ancora disegnata per venire veramente incontro alle società più piccole. E un nuovo assetto del sistema, anche se fosse positivo, non potrà certo avere conseguenze immediate. Ci avviamo dunque verso l’autunno con la volontà di ricostruire quanto abbiamo perso nei mesi del lockdown, auspicando che il Governo faccia le giuste scelte e che una eventuale recrudescenza pandemica ci veda tutti preparati – la Sanità per prima - evitandoci nuove chiusure che non sarebbero più economicamente sostenibili.

Opinion

Next Autumn The summer months just passed have seen a succession of inaugurations and completion of work on sports facilities throughout the country, a sign of a race to make up for lost time after the forced stop decreed to deal with the health emergency. We are now looking forward to an autumn in which we will have to show that we are doing our own work in the economy. We have not fallen into recession because of a crisis in the economic-financial system, but because of the simple ban on companies from working and citizens from consuming. The most recent data released by ISTAT and research institutes confirm this. On the public procurement front, there should be no slowdown, observing how much the municipalities continue to plan and the State and Regions to favour in terms of contributions and funding (see, in the technical data sheets in the appendix to this issue of Tsport, the framework of current initiatives drawn up by the Studies Office of the Chamber of Deputies). On the contrary, it is necessary that they urgently need to put their hand to the situation of the Amateur Sports Clubs and Associations, strongly

penalized by health bans and which in many cases risk not being able to resume the activities of basic sport. The reform of sport is under discussion in recent weeks, through the drafting of the Consolidated Law implementing the delegated law of 8 August 2019 (no. 86): a measure that must be approved by the month of November. If, in the draft currently known, some positive elements appear in relation to the labor law aspects of the employees, the discussion focuses primarily on the sought separation between Olympic sport, entrusted to the Coni, and basic sport managed directly by the government: a no small detail, reason for strong political positions. In this context, the reform does not yet appear to be designed to really meet the needs of smaller clubs. And a new structure of the system, also beneficial, will certainly not have immediate consequences. We are therefore heading towards the autumn with the will to rebuild what we lost in the months of the lockdown, hoping that the Government will make the right choices and that a possible pandemic upsurge will see us all prepared - health care first - avoiding new closures that would no longer be economically affordable.

Foto BG / Archivio Tsport

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PALAZZETTI E PALESTRE HALLS AND GYMS

Stoccolma (Svezia)

Il palazzetto di Telefonplan di Joseph Wolfe

Il quartiere dove sorgeva la fabbrica di telefoni Eriksson è oggi un distretto scolastico e residenziale, con molte strutture sportive. Un nuovo palazzetto dello sport è stato realizzato per l’uso da parte della scuola e della comunità.

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A sud di Stoccolma, vicino alla stazione della metropolitana Telefonplan, è stato costruito un nuovo palazzetto dello sport. Esso sostituirà quello esistente tra la scuola Västberga e il campo di calcio e di atletica leggera. Il palazzetto esistente non era adatto alle partite ufficiali dei campionati giovanili, poiché le dimensioni erano troppo ridotte e c'erano solo due spogliatoi. Ciò rendeva complicato l'utilizzo contemporaneo di classi scolastiche diverse. L'unico ingresso passava attraverso gli spogliatoi, il che lo rendeva scomodo per i visitatori o gli spettatori e non era accessibile ai disabili. Telefonplan, un ex quartiere industriale, è ora in costante sviluppo. Qui è nata la fabbrica Eriksson, per questo la zona si chiama "Telefonplan". La fabbrica è stata ora trasformata nello Stockholm Art College. Si stanno costruendo molti nuovi progetti abitativi e molte famiglie si stanno trasferendo. Il popolare campo da calcio esistente e il complesso di atletica leggera dovevano essere completati con strutture, man mano che la popolazione cresceva. Il palazzetto dello sport non solo soddisfa la necessità di spogliatoi e servizi igienici supplementari, ma dà anche identità al complesso sportivo in una situazione urbana piuttosto caotica. Anche se la sala è utilizzata dalla scuola Västberga durante le lezioni diurne, la posizione dell'impianto sportivo, vicino alla metropolitana, offre buone condizioni per l'utilizzo della sala da parte di molti club sportivi la sera e nei fine settimana. L’edificio è costruito nello stesso luogo in cui si trovava il vecchio palazzetto. A causa delle piccole dimensioni del terreno, il programma è diviso in due livelli che sono collegati da ascensore e scale. L'area al piano terra era un po' troppo grande e la sala si è avvicinata troppo alla pista da corsa. Per questo motivo uno degli angoli dell'edificio è stato arrotondato verso l'interno, spostando la pista, per creare un'area di sicurezza per i corridori troppo veloci.

La distribuzione Al piano terra, i visitatori sono accolti da una sala con una caffetteria. Da qui si trovano l'ascensore, gli uffici per i dipendenti, gli spogliatoi o le aree tecniche. Gli spogliatoi sono otto, quattro dei quali sono collegati all'esterno con il campo da calcio e possono essere utilizzati dall'esterno quando la sala è chiusa. Uno spogliatoio speciale, completamente accessibile, è stato aggiunto per prendere in considerazione le esigenze di persone che non si definiscono nella tradizionale divisione di genere o che semplicemente non si sentono a proprio agio ad utilizzare gli spogliatoi comuni. Uno spazio centrale al centro dell'edificio funziona come area di aggregazione. È la piazza centrale, con la scala principale utilizzata come scena per le cerimonie di pre-

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miazione o le istruzioni prima delle lezioni. Questa piazza è visivamente collegata al campo attraverso una grande finestra. Gli ingressi per le merci, la gestione dei rifiuti e le aree tecniche si affacciano su Klensmedsvägen. Al piano superiore si trova il palazzetto dello sport principale, con una dimensione per praticare diversi sport con la palla. Ci sono magazzini per le attrezzature sportive e un piccolo stand per il pubblico, che funziona anche come cassa di ventilazione a pressione e fornisce aria all'interno del padiglione. La sala può essere divisa in due parti da una parete divisoria motorizzata, permettendo a due classi scolastiche di avere le loro lezioni di educazione fisica allo stesso tempo. La sala è dotata di illuminazione naturale attraverso due lunghe aperture a strisce sui lati lunghi, una verso sud e l'altra verso nord. Poiché l'area necessaria per la sala e i suoi magazzini era più grande del piano terra, questo ha fornito un modo naturale per proteggere gli ingressi degli spogliatoi esterni e dell'ingresso principale.

I materiali Il concetto di interni si basa su materiali ispirati alla natura e superfici colorate. Poiché la sala sarà utilizzata principalmente da giovani, è importante utilizzare materiali che possano sopportare un alto grado di vandalismo senza essere danneggiati e ridurre la necessità di manutenzione. Le pareti interne in mattoni sono mantenute non verniciate e così anche le poche pareti strutturali in cemento armato. I soffitti sono in lamiera stirata grigia nelle aree comuni e pannelli in lana di legno negli spogliatoi. I servizi igienici e le docce hanno piastrelle in due tonalità dello stesso colore, per aiutare le persone con disabilità visive. Quelli pubblici sono blu o verdi,

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Nella doppia pagina di apertura, vista serale dalla pista di atletica leggera; in alto, la collocazione planimetrica nel quartiere. In questa pagina, in alto, il prospetto frontale; al centro, pianta del livello terra e del livello superiore con la palestra; in basso, il prospetto laterale.

Nella pagina di destra, dall’alto: interno della palestra; l’atrio; sezione longitudinale. On the double opening page, evening view from the athletics track; above, the planimetric location in the neighborhood. On this page, at the top, the front elevation;

in the centre, plan of the ground level and the upper level with the gym; at the bottom, the side elevation. On the right page, from the top: interior of the gym; atrium; longitudinal section.

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Dettagli costruttivi alla pagina seguente

per aiutare i bambini ad orientarsi. Quelli utilizzati da personale e insegnanti sono marroni. Il pavimento è realizzato con piastrelle in ceramica che abbina piastrelle bianche e grigie, con quelle turchesi per dare un carattere più allegro alla sala. Le piastrelle di mosaico sono state posate sia a parete che a pavimento. Anche alcuni mobili sono verniciati dello stesso colore turchese del pavimento, come ad esempio gli armadietti per le scarpe. Le panche e i davanzali delle finestre sono in compensato di pino, così come il pannello acustico e gli stand nel palazzetto dello sport. Poiché la natura è un tema ricorrente in questo padiglione, è sembrato logico scegliere un pavimento sportivo verde che è stato fornito da Unisport. Sulle pareti laterali della piazza centrale, ci sono due murales realizzati con piastrelle colorate fonoassorbenti di BAUX, che contribuiscono a migliorare la qualità del suono e aggiungono un tocco di allegria alla stanza. Non solo i volumi dei due piani sono diversi per forma e programma, ma anche le facciate mostrano caratteri diversi. Il piano terra ha una facciata in mattoni marrone-rossastro, che si abbina alle facciate della scuola e delle abitazioni, rendendo evidente il collegamento con l'area. Il volume superiore è rivestito con costole di legno di Kebony in due diverse profondità, per creare una sensazione organica e naturale. Dopo un po' di tempo, il colore marrone del legno diventerà grigio, aggiungendo un contrasto più chiaro tra i volumi. Due grandi aperture

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Dettagli costruttivi

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orizzontali sono realizzate con pannelli di policarbonato Scanlight, che filtrano la luce verso l'interno del palazzetto dello sport e illuminano l'edificio all'esterno nei bui mesi invernali. La striscia nella facciata sud, verso Klensmedsvägen, è stata trattata con una pellicola a infrarossi per ridurre il passaggio di calore all'interno del palazzetto. Sul tetto ci sono pannelli solari che forniscono il fabbisogno di energia elettrica dell'edificio. La sala è stata certificata come edificio ecologico, di qualità argento, dall'organizzazione svedese Green Building.

La struttura La struttura principale è realizzata in legno lamellare. Grandi pilastri di legno lamellare sorgono dallefondamenta in calcestruzzo. Il tetto è sostenuto da grandi travi in legno lamellare che vengono mantenute a vista nella zona sportiva. Per evitare la trasmissione indesiderata di vibrazioni dovute all'attività fisica nel palazzetto, la soletta del secondo piano non è collegata alla struttura in legno lamellare. Per sostenere questa soletta, una struttura secondaria di pilastri metallici è posta al piano terra, indipendente da quella principale in legno. Alcune pareti in calcestruzzo sono aggiunte in posizioni strategiche per aggiungere stabilità all'edificio, come l'angolo curvo che è vitale per sostenere la grande area a sbalzo sul volume del piano superiore. I volumi sono coperti da pannelli sandwich in lana minerale Paroc, che si montano velocemente. Essi forniscono l'isolamento termico, la protezione antincendio e la protezione impermeabile necessarie, e danno una base a cui appendere il materiale di finitura della facciata.

L’opera d’arte La sala ha anche un'opera d'arte integrata sulla facciata occidentale. Il duo di artisti Cecilia Aaro e Matilda Fahlsten, partendo dall'architettura dell'edificio, ha creato un modello che trasmette la sensazione di energia e movimento. Con 384 pezzi di lamiera piegata, color oro, Aaro e Fahlsten hanno creato un monumentale motivo moiré. Il moiré si verifica quando due reti si sovrappongono e formano un terzo motivo, come accade in alcuni tessuti di seta. La facciata della sala è ricoperta da costole di legno, dove l'effetto moiré può verificarsi naturalmente. Il motivo artistico interagisce con le dimensioni e il ritmo delle costole. Esso riflette i cambiamenti dinamici della natura. Le forme fluide ricordano anche le vene degli alberi e il movimento dell'acqua. Il motivo può anche essere interpretato come un'immagine simbolica dell'energia che riempie l'intero impianto sportivo. L'opera d'arte non ha illuminazione, ma cattura e riflette la luce mutevole dell'ambiente circostante. Sia la luce diurna che le luci dei riflettori intorno al campo sportivo fanno brillare l'oro e la facciata. Sopra e in basso sulle due pagine, l’esterno dell’edificio con la facciata laterale decorata dal motivo moiré di Cecilia Aaro e Matilda Fahlsten. In alto a destra, vista a volo d’uccello sul quartiere.

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On the two pages, external views of the building decorated with the moiré motiv by Cecilia Aaro and Matilda Fahlsten and its location in the neighborhood in a bird's eye view.

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Halls and gyms

Stockholm (Sweden), The Telefonplanshall In the district of Västberga in Stockholm, a new sports hall was built to replace the existing one at Västberga School, located adjacent to the sports facilities. The existing smaller hall with just two changing rooms was not good enough to meet the requirements of accessibility and frequency of uses. The hall's adaptation to the place, both towards the football field and the residential area at Klensmedsvägen, was our focus together with helping to repair the urban room and create identity for the complex. Due to the small dimensions of the plot, the program is divided into two levels, which are connected by elevator and stairs. The building’s facades in the ground floor are made of brick similar to the adjacent area and the structure is glulam timber. The upper volume is covered with wooden ribs and has large light inlets. The hall has also an art piece integrated on the western facade, where artist duo Cecilia Aaro and Matilda Fahlsten, starting from the building's architecture, have created a pattern that conveys the feeling of energy and movement. The hall gets a full-size sports hall and eight changing rooms, four for indoor sports and four for football or athletics. The main entrance from the field has a hall with cafeteria. A staircase in the central entrance room, which also serves as a gathering area, leads to the sport hall on floor 2. The location at the sport facility, located near the subway, provides good conditions for the hall to be used by clubs in the evenings and weekends.

Telefonplanshall, Stocccolma (Svezia) Committente: Stockholm City Fastighetskontoret Progetto: AIX Arkitekter Design Team: Klas Eriksson, Silvia Las Heras, Lena Lynch, Eva-Lena Hanses, Björn Wikmark, Matts Ingman, Gustaf Hammerbo Engineering: WSP Landscape: Catrin Stengard at Ramböll Stockholm Fine lavori: 2020 Photo: Antonius van Arkel

tieniti aggiornato, leggi gli approfondimenti on-line www.sporteimpianti.it/palazzetti-e-palestre/ sporteimpianti.it

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ALTRI IMPIANTI OTHER FACILITIES

Milano

Riqualificazione del Crespi Sport Village di Bruno Grillini

In città, un centro con undici campi sportivi è stato oggi rimesso a nuovo con l’installazione di tre nuove tensostrutture e l’adeguamento di altri quattro campi coperti, attrezzati per tennis, calcetto, beach volley, e altri sport di squadra.

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All’estremità orientale del quartiere noto come Città Studi, a ridosso della massicciata ferroviaria che prelude allo scalo di Milano Lambrate, si estende una fascia di servizi per lo sport che si dispone lungo la via Valvassori Peroni. Il cuore di quest’area sportiva è costituito dal Crespi Sport Village, mentre a sud di questo si trova il campo degli Amatori Union Rugby Milano e a nord la palestra multifunzionale Zero Gravity. Il Crespi Sport Village, di proprietà del Comune di Milano, è stato interessato negli ultimi mesi da un progetto complessivo di ristrutturazione. Acquamarina Sport Life, concessionaria dell’impianto, ha sostenuto finora investimenti per oltre un milione di euro che hanno interessato circa 16.000 mq di area sportiva comprendente undici campi tra coperti e scoperti, per diverse discipline sportive. L’intervento appena completato ha visto l’installazione di tre nuove strutture in legno lamellare, che vanno a coprire rispettivamente un campo da tennis in terra rossa, un campo da calcetto in erba sintetica, e uno dei campi da tennis preesistenti che è stato trasformato per accogliere tre campi da beach volley in parallelo. Per altri quattro campi già coperti con tensostrutture a tralicci metallici è stata effettuata la sostituzione delle coperture, mantenendo inalterate le strutture portanti. Non sono stati interessati dai lavori altri due campi da tennis scoperti in terra rossa e le due palestre polivalenti in muratura, mentre un campo di padel all’aperto è stato soppresso. Nella descrizione che segue identifichiamo i campi con le sigle che sono riportate nella planimetria generale.

Il Beach Volley (BV1) Il campo da beach volley, ricavato da un preesistente campo da tennis, è stato coperto con una tensostruttura composta da 6 archi in legno lamellare su una luce di 21 metri, ciascuno diviso in tre porzioni giuntate, completati da una baraccatura frontale, sempre in legno lamellare, per una lunghezza totale di 36,50 metri. La copertura è in doppio strato di poliestere spalmato con PVC autoestinguente, da 700 g/mq il manto esterno e da 500 g/mq quello interno. All’interno sono così stati ricavati 3 campi da beach della misura di 16 x 8 metri, con una fascia out di 3 metri, utilizzabili per allenamenti e corsi; le dimensioni sono comunque tali da consentire una configurazione a campo singolo centrale, conforme alle norme FIP, per lo svolgimento di gare di livello nazionale. Per la realizzazione del campo è stato effettuato uno sbancamento per una profondità di 70 cm, sul cui fondo è stata stesa una soletta in cls armata con rete, dello spessore di circa 10 cm. La tensostruttura ospitante è provvista di una cordonatura esterna in c.a. che garantisce un perfetto perimetro di contenimento. La sabbia bianca,

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Nella pagina precedente, la struttura in legno lamellare che copre il campo da calcetto. In queste due pagine, in alto, la planimetria generale del centro: nella parte inferiore del disegno l’ex casa del custode che, tramite un collegamento, si unisce alla struttura lunga e stretta degli spo-

gliatoi e quindi alle due palestre in muratura non interessate dall’intervento. I campi esterni sono contrassegnati dalle sigle usate anche nel testo. Nella parte alta, la massicciata ferroviaria. Nelle due foto, il nuovo campo da beach volley: a sinistra, il telo aperto sul lato corto, con lo sfondo del rilevato della fer-

rovia; a destra, l’interno suddiviso in tre campi, con il fondo di sabbia finissima. In alto a destra, sezione e pianta della struttura di copertura.

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On the opening page, the glulam structure covering the soccer field. In these two pages, at the top, the general plan of the centre: in the lower part of the drawing, the former caretaker's house which, through a connection, joins the long and narrow structure of the changing rooms and then the two masonry gyms not affec-

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ted by the intervention. The external fields are marked with the acronyms also used in the text. At the top, the railway embankment. In the two photos, the new beach volleyball field: on the left, the open sheet on the short side, with the background of the railway embankment; on the right, the interior divi-

ded into three fields, with the ground of fine sand. Top right, section and plan of the roof structure.

OTHER FACILITIES | ALTRI IMPIANTI

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igienizzata e non polverosa, occupa uno spessore di 50 cm. La temperatura della sabbia viene mantenuta a 18° anche nel periodo invernale grazie ad un innovativo impianto di riscaldamento; per evitare sprechi energetici le zone di gioco sono parzializzate da impianti termici separati e dotate ognuna di sonde per la misura della temperatura permettendo non solo di riscaldare un unico campo o due campi dei tre esistenti ma anche di gestire per ognuno temperature differenti.

Il Calcio a cinque (C1) La tensostruttura realizzata per coprire l’esistente campo di calcetto, la più ampia di tutte, è costituita da 8 archi di legno lamellare, sempre divisi in un’arcata di colmo e due laterali giuntate con piastre metalliche, per una dimensione complessiva di 22,50 x 45,30 metri. La struttura è coperta con un telo in poliestere spalmato con PVC del peso di 700 g/mq. L’altezza a centro campo è di 9 metri. All’interno il campo di gioco ha dimensioni 38 x 18, con fasce laterali di 1,97 metri; questo consente lo svolgimento di gare fino alla serie B secondo le norme approvate dalla FIGC.

Il Tennis in terra rossa (T1) La terza struttura realizzata copre un preesistente campo da tennis in terra rossa; è costituita da 6 archi di legno lamellare giuntati solo al colmo, che coprono complessivamente una superficie di 19 x 36,90 metri. La teloneria di copertura, sempre in poliestere spalmato con PVC, è costituita in questo caso da uno strato esterno da 720 g/mq e uno interno da 520 g/mq. Il campo da gioco ha le dimensioni regolamentari di 23,77 x 10,97 m con fasce laterali di 3,67 metri, adeguate allo svolgimento di gare di livello nazionale. La copertura del campo da tennis così come quella del calcetto (C1) ha lo scopo di rendere fruibili i campi di gioco durante tutto l’anno e per una fascia oraria giornaliera più amplia e in qualsiasi condizione meteorologica. Le nuove strutture sono dotate di impianto di riscaldamento/ventilazione a condensazione con generatore di aria calda, alimentate a gas metano per una potenza massima al focolare di 114 kW.

Le altre tensostrutture (P3, P4, T5, T6) I teli che erano installati sulle quattro tensostrutture esistenti risultavano vetusti e di vecchia tecnologia, dando un limitato apporto alla gestione del calore e dell’umidità interna. Sono quindi stati sostituiti i teli delle quattro tensostrutture con nuovi teli a doppia membrana, di ultima tecnologia del tipo anticondensa e ad alto contenimento energetico, riutilizzando la struttura portante esi-

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stente, costituita da quattro archi in tralicci metallici ancora in ottime condizioni di esercizio, e intervenendo solo sulla copertura. I due campi da tennis coperti (T5, T6), con superficie di gioco in cemento, hanno una superficie totale di circa 36,50 x 19 metri, con un’altezza al colmo di m 6,80: le dimensioni non sono sufficienti per lo svolgimento di gare di livello agonistico, secondo le norme approvate dalla Federazione Internazionale del Tennis. Gli altri due campi, delle stesse dimensioni dei precedenti, sempre con fondo in cemento ma rivestito con un telo in PVC, sono predisposti per un uso polivalente; entrambi includono un campo da 18 x 9 metri, e vengono utilizzati rispettivamente per gli allenamenti di pallavolo e pallacanestro (P3) e per gli allenamenti di calcio a cinque oltre che per la pallavolo (P4).

Gli altri interventi Accanto agli investimenti sulle strutture sportive vere e proprie, è stata completamente ristrutturata la palazzina di ingresso che ora ospita oltre alla zona reception e agli uffici anche una piccola palestra per corsi a corpo libero, struttura progettata prestando una particolare attenzione al comfort e all’accessibilità per gli sportivi diversamente abili. Questo corpo è stato unito alle palestre coperte in muratura con un tunnel di collegamento. L’obiettivo del gestore è anche quello di incentivare la pratica di attività sportive differenti da quelle abitualmente praticate nel Centro. Saranno pertanto proposti corsi fitness per adulti (pilates, GAG, aerobica, fat killer, difesa personale, ecc.), per anziani (ginnastica dolce, ginnastica posturale, ginnastica antalgica, ecc.) e per bambini/ragazzi (psicomotricità, avviamento allo sport, danza classica e moderna, hip hop, propedeutica alla ginnastica artistica e ritmica, ecc.). Ai fini del contenimento energetico ed al miglioramento del comfort visivo all’interno delle tensostrutture, palestre e campi scoperti l’intervento comprende la sostituzione dei preesistenti proiettori a ioduri metallici con proiettori di nuova tecnologia POWER LED, previo uno studio illuminotecnico specifico per ogni singola struttura, con riferimento ai valori dei livelli di illuminamento medio dei campi sportivi come da prescrizioni della norma CONI 1379/2008 ed aggiornamento UNI EN 12193:2011, che richiedono 200 lux sul campo di calcetto e 300 lux sugli altri campi. Nel quadro di un miglioramento complessivo del centro è stato previsto l’adeguamento delle aree esterne con l’ampliamento o rifacimento dei camminamenti atti a consentire gli spostamenti da parte di persone a mobilità limitata o difficoltosa e per migliorare in generale il sistema di accesso ai campi e gli spostamenti all’interno della struttura. L’intervento comprende l’eliminazione di tutti i gradini, avvallamenti e piccoli dislivelli nella viabilità primaria e secondaria del centro, inclusa la viabilità interna ed esterna dai vari spogliatoi fino alle tensostrutture. In alto sulle due pagine, due sezioni attraverso il Centro: sopra, dall’edificio di ingresso, attraverso le palestre in muratura e il campo da calcetto, fino alla ferrovia; sotto, trasversalmente alla prima, dai campi coperti polivalenti alle palestre in muratura. Nella pagina di sinistra, in piccolo, un

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campo polivalente e uno da tennis su cemento, con le strutture in acciaio. Più in basso, le due tensostrutture nuove sul calcetto e sul tennis in terra rossa. In questa pagina, al centro i campi scoperti in terra rossa davanti alle nuove tensostrutture; in basso, l’esterno dell’edificio di ingresso.

At the top of the two pages, two sections through the Centre: above, from the entrance building, through the masonry gyms and the five-a-side football pitch, to the railway; below, transversally to the first, from the multi-purpose covered fields to the masonry gyms. On the left page, in small, a multipurpose

court and a tennis court on concrete, with steel structures. Below, the two new tensile structures on five-a-side football and clay tennis. On this page, in the centre, the outdoor tennis fields; below, the outside of the entrance building.

OTHER FACILITIES | ALTRI IMPIANTI

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Miracolo a Milano Vi ricordate il poetico film di Vittorio De Sica del 1951, sceneggiato dal regista con Cesare Zavattini? Le riprese furono effettuate tra il febbraio e il giugno del 1950, e il luogo dove si trovava l’accampamento dei barboni era il prato incolto di via Valvassori Peroni, tra la scarpata ferroviaria e le prime costruzioni del Politecnico, dove oggi ci sono i campi sportivi e nuovi edifici universitari. Sopra, una foto sul set (foto di Giacomo Pozzi Bellini, Coll. Museo Nazionale del Cinema). Sotto, una scena del film: i barboni si raccolgono sotto un raggio di sole. Alle spalle, la ferrovia.

Other facilities

Riqualificazione del Crespi Sport Village, Milano Committente: APD Acquamarina Sport & Life ASD / Zeronove Progetto: Pro-Tec Milano Srl ing. Igor Collovigh Fine lavori: giugno 2020 Appalto ed esecuzione dei lavori: New Tennis System Srl (vedi pag. 16) Sabbia per beach volley: Sibelco Italia Spa (vedi pag. 83)

Milan: Refurbishment of the Crespi Sport Village The Crespi Sport Village, owned by the Municipality of Milan, has been involved in an overall renovation project. Acquamarina Sport Life, concessionaire of the facility, has so far supported investments for more than 1 million euros that have involved about 16,000 square meters of sports area including 2 indoor gyms, 4 outdoor clay tennis courts, 1 soccer field and 3 indoor tennis courts. In the new project, two glulam structures have been installed to cover a tennis court and a five-a-side football pitch respectively, while a second tennis court has also been transformed into a covered

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structure that houses 3 beach courts with sand heated by an innovative heating system that keeps the sand at 18°C even in winter. Moreover, in order to avoid energy waste, the playing areas are partially heated by separate heating systems and each one is equipped with temperature measurement probes, allowing not only to heat only one or two of the three existing courts but also to manage different temperatures for each one. All the old coverings of the existing steel structures have been replaced with new, high-performance double PVC membranes. In addition to investments in the actual sports facilities, the entrance building has also been completely renovated and now houses not only the reception area and offices but also a small gym for free body courses, a structure designed with particular attention to comfort and accessibility for disabled sportsmen.

Nelle foto a colori, da sinistra: la baraccatura frontale del campo da beach volley; uno dei gruppi termoventilanti installati all’esterno delle nuove tensostrutture; la sala per i corsi di ginnastica ricavata nell’edificio di ingresso e uno dei percorsi esterni.

In the colour photos, from the left: the frontal barrack of the beach volleyball court; one of the thermoventilating units installed outside the new tensile structures; the gymnastics’ courses room inside the entrance building and outdoor paths.

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ATLETICA LEGGERA ATHLETICS

Busto Arsizio (Varese)

Nuovo manto sulla pista del centro di atletica leggera “Angelo Borri” di Maria Carbone

Mai come nell’ultimo anno amministrazioni e gestori dei centri di atletica stanno provvedendo a riqualificare le superfici sportive per renderle performanti con materiali aggiornati agli standard più attuali: ecco il lavoro appena concluso in un centro di eccellenza lombardo, di interesse non solo regionale ma anche nazionale.

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Il Centro di atletica leggera intitolato all’ex sindaco Angelo Borri, nel quartiere di Sacconago a Busto Arsizio, è un elemento di eccellenza per il territorio lombardo in quanto tra i pochi impianti dotati di una pista ad 8 corsie interamente dedicata all’atletica leggera. Il centro è dotato, oltre che della pista, di un impianto di illuminazione con 4 torri faro, una tribuna coperta con mille posti a sedere, spogliatoio e servizi dedicati agli atleti, sala pesi e muscolazione, rettilineo coperto per allenamenti, bar e servizi per il pubblico. L’area è completamente recintata e dotata anche di un’ulteriore area recintata per atleti ed ospiti. Realizzato nel 2006, l’impianto ha ottenuto l’omologazione FIDAL e vi si sono svolte numerose manifestazioni anche di livello nazionale. Nel 2019 l’Amministrazione comunale ed il Sindaco Emanuele Antonelli in prima persona hanno deciso di intervenire per effettuare un rifacimento del manto superficiale della pista ormai giunto alla sua naturale fine di utilizzo. Nel corso dei lavori si è poi intervenuti, su iniziativa dell’Assessore allo sport Laura Rogora, anche sul campo centrale in erba naturale che è stato completamente rifatto al fine di garantire un corretto svolgimento delle gare di lanci. Il risultato è un bellissimo colpo d’occhio ed un impianto all’avanguardia destinato all’attività di base, così come ad ospitare manifestazioni di altissimo livello.

L’intervento in dettaglio A seguito di sopralluoghi e rilievi, l’analisi visiva della pavimentazione esistente evidenziava quanto fosse ormai non idonea a qualunque tipo di competizione, sia agonistica che non, presentando evidenti fenomeni di deterioramento e sollevamento del manto dal sottofondo esistente. La staccionata in legno a ridosso del bordo esterno della pista rendeva inoltre la stessa non rispondente alle norme di sicurezza previste dalle vigenti normative. Si è pertanto deciso di procedere al ripristino del manto della pista mediante “retopping” con la seguente procedura: • Accurata pulizia del manto esistente; • Fresatura del manto esistente e successiva aspirazione meccanica dei materiali di risulta; • Mano di attacco con primer poliuretanico; • Formazione di strato di base di spessore minimo di 10 mm mediante la posa di un tappetino in gomma prefabbricato; • Strato impermeabilizzante (turapori); • Strato superficiale di usura dello spessore di 3,5 mm. Si sono inoltre previsti gli ulteriori interventi: • Rimozione della staccionata in legno di delimitazione della pista; • Interventi di riverniciatura della struttura portante in legno lamellare della copertura della tribuna al fine di poter procedere con il rinnovo del

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collaudo statico; • Risagomatura della “fossa siepi” per l’adeguamento alla normativa FIDAL, la ritinteggiatura protettiva e la ripavimentazione del nuovo conglomerato con la medesima tecnologia del resto della pavimentazione prevista per la pista; • Posa di una nuova cordolatura regolamentare fissa e amovibile in alluminio modello C7; • Posa di una nuova gabbia per il lancio del disco e martello conforme alla normativa IAAF previa rimozione di quella esistente; • Realizzazione della segnaletica fissa orizzontale completa, comprendente il tracciamento e la tinteggiatura delle corsie, partenze, cambi etc. avente caratteristiche conformi al regolamento IAAF/FIDAL; • Targhettatura indicatrice in alluminio anodizzato fissata sui cordoli perimetrali. L’intervento ha inoltre riguardato alcune porzioni di pista in cui la cordolatura perimetrale aveva ceduto e ha reso necessario il rifacimento della stessa e di parte degli asfalti.

Il manto Il manto utilizzato per la finitura della pista, applicato secondo la sequenza di lavorazione prima descritta, presenta queste caratteristiche. 1) Primo strato di supporto in telo prefabbricato realizzato in fabbrica a spessore costante costituito da fibre e granuli di gomma SBR selezionati con dimensioni controllate, miscelati ed uniti con un legante poliuretanico monocomponente non contenente metalli pesanti. Lo strato di

In apertura, il grigio e azzurro della pista contornata dal verde della vegetazione che abbraccia l’impianto lungo via Angelo Borri. In queste due pagine, in alto, planimetria di progetto; al suo interno, vista zenitale da Google Earth. A sinistra, il rettilineo davanti alla tribuna;

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in questa pagina in alto, la tribuna; in basso, la partenza dei cento metri. Nella pagina seguente, un’ampia porzione dell’anello visto dalla tribuna, con la pedana per il salto. At the opening, the grey and blue of the track surrounded by the green vegetation

that embraces the facility along via Angelo Borri. In these two pages, at the top, project plan; inside of it, zenithal view by Google Earth. On the left, the straight line in front of the grandstand; on this page at the top, the tribune; at the bottom, the start of the hundred-metre straight line.

On the next page, a large portion of the ring seen from the grandstand, with the platform for the jump.

ATHLETICS | ATLETICA LEGGERA

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gomma prefabbricata è progettato e realizzato in rotoli aventi prestazioni costanti e uniformi, con uno spessore di 10 mm, peso minimo 7,50 kg/mq, riduzione della forza minimo 30%. Il rotolo viene incollato al sottofondo bituminoso mediante adesivo poliuretanico bicomponente formulato in modo specifico con un consumo su asfalto denso a temperature moderate: 1,0 – 1,1 kg/m² circa. 2)Strato superficiale finale dello spessore nominale di 4 mm eseguito mediante stesura a spatola di primo strato di rasatura del tappetino prefabbricato in SBR eseguita con rasante poliuretanico bicomponente e successiva stesura di secondo strato con rivestimento continuo in poliuretano, resistente ai chiodi, applicato allo stato liquido, costituito da vari strati di poliuretano autolivellante per un consumo minimo di 2,00 kg/mq. Finitura superficiale eseguita con semina manuale di granuli di gomma EPDM colorata con diametro controllato da 1,0 – 3,5 mm. La colorazione finale è stata realizzata in blu e grigio al fine di evidenziare le rincorse dei salti in estensione, dell’asta e del lancio del giavellotto. Per quanto riguarda il prato si è proceduto al rifacimento integrale del manto e del sistema di drenaggio mediante la formazione di dreni superficiali con interasse medio di 150 cm, eseguiti con apposita attrezzatura rotante con carico simulta-

neo del materiale di risulta e riempimento degli scavi con ghiaino spezzato e lavato di corretta granulometria, fino a quota zero. Si è poi rifatto integralmente l’impianto di irrigazione per poi formare la baulatura a due falde, correggere il terreno con sabbia silicea e fertilizzare il terreno per consentire la posa del manto in erba naturale a zolle prevegetate.

Athletics

Busto Arsizio (Varese): New surface on the track at the "Angelo Borri" athletics centre The Athletics Centre in Busto Arsizio, is a pole of excellence for the Lombard territory as one of the few facilities with an 8-lane track entirely dedicated to athletics. The centre is equipped, in addition to the track, with a lighting system with 4 light towers, a covered grandstand with a thousand seats, changing room and services dedicated to athletes, weight and muscle room, covered straight for training, bar and services for the public. In 2019 the Municipal Administration decided to

intervene in order to carry out a remake of the surface of the track, which has now reached its natural end of use. The surface used to finish the track consists of two layers. The first support layer in prefabricated fabric made in the factory with a constant thickness of 10 mm consists of selected SBR rubber fibres and granules, mixed and joined with a single-component polyurethane binder containing no heavy metals. The roll is glued to the bituminous substrate using a two-component polyurethane adhesive. The final surface layer with a nominal thickness of 4 mm is applied by trowel application of a twocomponent polyurethane skim coat and the subsequent application of a continuous, nail-resistant, self-levelling polyurethane coating applied in the liquid state. The surface finish is carried out by manual sowing of coloured EPDM rubber granules.The final colouring has been made in blue and grey in order to highlight the chases of extension jumps, pole and javelin throw. During the course of the work, work was also carried out on the natural grass central field, which was completely redone in order to ensure that the launching competitions were carried out correctly. The result is a beautiful sight and a state-of-the-art facility intended for basic activities, as well as for hosting events of the highest level.

Rifacimento integrale della pista di atletica leggera presso il centro “Angelo Borri” in Busto Arsizio (Va) Committente: Agesp Attività strumentali Srl R.U.P.: geom. Salvatore Scianna Progettisti: arch. Sergio Callegari, geom. Salvatore Scianna Direttore Lavori CSE e progetto di variante: arch. Giuseppe De Martino Importo dei lavori: euro 850.000 Fine lavori: luglio 2020 Impresa appaltatrice: Tipiesse Srl (vedi pag. 27) Manto sportivo: Regupol Gmbh (vedi pag. 6)

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IMPIANTO SPORTIVO POLIFUNZIONALE COMUNE DI VARESE CALCINATE DEGLI ORRIGONI Riqualificazione dell’impianto di atletica leggera con creazione di un rettilineo indoor costituito da 4 corsie di lunghezza utile pari a 60 metri oltre allo spazio per la decelerazione, una pedana per il salto in lungo, una per il salto con l’asta ed uno spazio per il salto in alto ridotto. L’impianto è stato interamente realizzato da TIPIESSE. Il progetto ha vinto il premio “I luoghi dello sport” sezione Architettura del Premio Etica e Sport al Festival della Tecnologia 2019 di Torino.

40 ANNI DI IMPIANTI SPORTIVI

Via Catello, 40 | 24030 Villa d’Adda (BG) | Tel. +39 035 4376440 | Fax +39 035 460662 | e-mail: tipiesse@tipiesse.it | www.tipiesse.it


TECNICA

Riqualificazione dell’impianto natatorio “Massimo Rivetti” a Biella Un complesso sportivo che risale agli anni cinquanta, inserito nel parco progettato da Pietro Porcinai, è stato riqualificato con interventi strutturali che hanno affrontato le criticità tipiche dei vecchi impianti natatori soggetti all’aggressione chimica su calcestruzzo ed acciaio.

a cura di arch. Manuela Castagno ing. Anna Porro (Studio SdiA)

L’impianto sportivo “Piscina Massimo Rivetti” inaugurato nel 1958, fu localizzato in quella che venne definita la “cittadella dello sport” nell’area in cui attualmente insistono lo stadio “La Marmora”, il Palasport e altri impianti sportivi comunali e privati. La struttura di tipo isolato sorge su di un’area con superficie di pertinenza pari a circa 14.700 mq. L’impianto natatorio disponeva inizialmente di una vasca da 25 m coperta che venne chiusa negli anni 2000 e trasformata in vasca di compenso di supporto alla nuova vasca da 50 m, realizzata grazie ad un ampliamento dell’impianto. L’impianto sportivo attualmente dispone quindi dei seguenti spazi di attività: - la piscina olimpionica coperta per gare sportive con la presenza di pubblico fino a 650 posti e un ambito di attività prenatatoria sul piano vasca; la vasca olimpionica di 21 x 51,20 m è dotata di pontone mobile che consente l’allestimento dei campi gara nuoto e pallanuoto; la profondità è variabile da 1,20 m a 2,50 m, lo sfioro è del tipo alla finlandese sui lati lunghi, le testate sono fisse in muratura; - una vasca ricreativa coperta di dimensioni 11,20 x 5,60 m, profondità variabile 0,9-1,2 m; - una vasca ricreativa esterna; - una vasca bambini esterna; - un parterre polivalente con campi da pallavolo, basket, calcetto. Entrambe le vasche esterne sono inserite in un ampio solarium, cornice verde di pregio progettata per l’impianto originario dall’architetto paesaggista di fama internazionale Pietro Porcinai (tra i fondatori dell’IFLA, International Federation of Landscape Architect), che tra gli anni 50 e 60 realizzò in Piemonte alcune opere per le famiglie Zegna (l’azienda di abbigliamento di lusso nata nel biellese) e Olivetti. Al suo interno la piscina si sviluppa su due livelli, di cui uno completamente fuori terra (ed ospita principalmente le vasche, gli spogliatoi delle vasche e della palestra, hall di ingresso, caffetteria) ed uno seminterrato in cui si trovano i locali tecnici. In adiacenza all’impianto coperto un grande giardino esterno ospita due piscine estive ed un ampio solarium in manto erboso con varie essenze arboree. Le vasche esterne si caratterizzano per la loro forma irregolare con un inserimen-

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to integrato all’interno del parco a verde. La vasca grande presenta una superficie di circa 750 mq e profondità variabile da 1,20 a 3,80 m; è costituita da una zona allestita con 5 corsie per il nuoto (lunghe 33 m), una zona tuffi affiancata da una zona con valenza più ricreativa e per l’acquaticità. La piattaforma per i tuffi risulta dismessa e non accessibile da parte degli utenti già da alcuni anni in quanto non più rispondente ai requisiti minimi di sicurezza prescritti dalla vigente normativa. La vasca esterna più piccola è destinata all’acquaticità, presenta una superficie di circa 110 mq e profondità variabile da 0,3 a 0,9 m ed affianca la vasca di dimensioni superiori.

Gli interventi Considerate le condizioni dell’impianto, l’Amministrazione ha ritenuto necessaria la realizzazione di interventi di riqualificazione, in particolare dell’ambito natatorio coperto. Gli interventi hanno riguardato innanzitutto il rifacimento del rivestimento della vasca olimpionica e dell’impermeabilizzazione e rivestimento del piano spiaggia. La vasca, omologata FIN, è stata rivestita con telo in pvc mentre la spiaggia con piastrelle in gres antisdrucciolo. Nella fase esecutiva sono state eseguite le verifiche dei tracciamenti dei campi gara nuoto e pallanuoto con implementazione dei tirafondi per l’allestimento del campo gara per la pallanuoto 25 m. Si è intervenuti poi con il rifacimento della vasca di acquaticità, con rimodulazione del fondo vasca e incremento della profondità. La vasca preesistente con profondità variabile 0,30-0,90 m risultava sottoutilizzata a causa della bassa profondità con il fondo in pendenza, pertanto in un’ottica di riqualificazione globale l’intervento ha modificato la morfologia della vasca aumentando la profondità dell’acqua e rendendo piano la maggior parte del fondo vasca, rendendola così più in linea con le attuali tendenze di utilizzo degli spazi acqua. Con il rialzo del bordo vasca è stato realizzato lo sfioro del tipo alla finlandese migliorando la circolazione dell’acqua in vasca. L’impianto di trattamento acqua è stato oggetto di completo rifacimento con la realizzazione della nuova vasca di compenso nel locale tecnico al di sotto del piano spiaggia accessibile dall’esterno, superando pertanto la criticità del luogo confinato dell’impianto preesistente. L’intervento ha compreso la messa in sicurezza di tutte le vetrate dell’ambito vasca, ed il rifacimento delle aree di accesso alle zone a piedi nudi con presidi igienici con

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docce e vaschette lavapiedi. È stato inoltre effettuato il rifacimento della zona docce e servizi degli spogliatoi a servizio della piscina.

Le criticità riscontrate nella riqualificazione Nell’impianto preesistente sono state riscontrate quelle che sono le criticità più frequentemente osservabili negli impianti natatori datati, ovverosia il fenomeno della carbonatazione e sfondellamento dell’intradosso dei solai sottovasca, l’assenza di impermeabilizzazione del piano vasca e la presenza di luoghi confinati nelle aree tecniche. L’ambiente delle piscine, come noto, è molto aggressivo per gli elementi strutturali che lo costituiscono, siano essi in cemento armato che in acciaio. È un fenomeno chimico che interessa il calcestruzzo ma che influisce negativamente sui ferri di armatura provocandone la loro ossidazione. L’anidride carbonica raggiunge il conglomerato attraverso i pori del cls e quando arriva in prossimità dei ferri causa una diminuzione del ph portando all’arrugginimento delle barre di acciaio investite da ossigeno e umidità. Gli effetti che questo fenomeno ha sul manufatto sono diversi ma i principali sono: - diminuzione della sezione resistente della barra con conseguente diminuzione di resistenza; - l’aumento di volume dovuto alla ruggine che può provocare fessure nel copriferro, o una sua locale espulsione; - la riduzione dell’aderenza delle barre di armature causando gravi conseguenze strutturali. Queste conseguenze della carbonatazione si sono riscontrate in diversi punti dell’impianto in questione, in quanto si tratta di un impianto progettato negli anni ’50, epoca in cui i copriferro spesso erano ridotti al minimo necessario per coprire i ferri e le classi del calcestruzzo non erano idonee ad ambienti così aggressivi come quelli della piscina. Nella realizzazione della nuova vasca di compenso per la vasca ricreativa si sono utilizzati calcestruzzi con classe di esposizione XD (Corrosione indotta da cloruri, esclusi quelli provenienti dall’acqua di mare) di adeguata consistenza posti in opera correttamente e stagio-

Nella pagina di sinistra, in alto, vista sul parco con i trampolini e le vasche esterne; in basso, pianta del complesso. In questa pagina, in alto, la vasca olimpionica. Nella foto piccola, effetti della carbonatazione.

PROJECTS PILLS | PROGETTI IN BREVE

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Nelle foto piccole, a sinistra, danni al pilastro; a destra, sfondellamento all’intradosso e consolidamento della soletta. In basso, vista sul parco paesaggistico e sulle vasche ricreative esterne; sotto, la vasca interna di acquaticità durante una prova colore.

nati adeguatamente e progettando ed attuando opportuni spessori di copriferro ed interferro. La mancanza di idonei copriferri risulta una problematica comune agli impianti realizzati anteriormente agli anni 80-90. Anche in altre parti della struttura si è riscontrata mancanza di copriferro e distanziamenti delle armature elevati che hanno compromesso la risposta strutturale degli elementi. Nella fotografia è raffigurato uno dei pilastri della vasca originaria, l’armatura trasversale risulta non idonea e questo ha fatto sì che nei pilastri di estremità si verificassero fessurazioni eccessive sul pilastro stesso. Si è intervenuto eseguendo un rinforzo ristrutturale lungo tutto lo sviluppo del pilastro. L’impermeabilizzazione del piano vasca in piscine interne ed esterne risulta essere tassello cardine per la corretta esecuzione dei lavori ma soprattutto per preservare le strutture sottostanti. Infatti come sopra evidenziato bisogna quanto più possibile evitare che gli elementi strutturali siano esposti a fenomeni di carbonatazione. Le strutture della spiaggia della vasca interna da 50 metri erano fortemente esposte ad infiltrazioni, infatti si riscontravano continui fenomeni di formazioni di efflorescenze nell’estradosso della soletta con conseguenti sfondellamenti, a comprova che non vi era più nessuna tenuta da parte dell’impermeabilizzazione sul piano calpestio.

Si è dunque intervenuti andando a ripristinare anche lo soletta collaborante presente sopra la parte in laterizio in modo da ridurre le frecce del solaio stesse e garantire un perfetto piano per la posa della nuova impermeabilizzazione.

Gli altri aspetti I nuovi impianti di trattamento acqua della vasca ricreativa interna sono stati rilocalizzati, rispetto all’attuale posizione confinata, nel locale/intercapedine al di sotto del piano spiaggia con accesso diretto dall’area esterna. È stata, inoltre, individuata la soluzione per l’accesso in sicurezza alla vasca di compenso della 50 m con realizzazione di porta idraulica dal locale sottovasca. Gli interventi sono stati realizzati in pochi mesi e l’impianto natatorio consegnato al sodalizio gestore per fasi secondo la progressione del cantiere, al fine di interrompere il meno possibile il servizio acquatico-natatorio. L’impianto, di livello agonistico, è caratterizzato da ampi spazi sul piano vasca interno nonché nel solarium esterno, ed ha inoltre una dotazione di servizi con standard CONI elevato. Tali caratteristiche assieme alle rinnovate superfici (delle spiagge e delle vasche) idoneamente sanificabili ne definiscono uno standard qualitativo elevato che consentono anche in questa fase di contingentamento degli accessi per emergenza nazionale Covid-19, la fruizione dell’impianto in sicurezza soprattutto dal punto di vista igienico-sanitario.

Committente: Comune di Biella Progettista, DL, CSE: Architetto Paolo Pettene & Partners Fine lavori: febbraio 2020

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TSTORIA

la storia vista da Sport&Impianti

Il complesso sportivo Rivetti nella Biella industriale del ‘900 a cura di Albano Marcarini

Fra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900, l’industria laniera aveva favorito la crescita di Biella a partire dai suoi due nuclei fondativi: Piazzo, in cima al colle, e Piano, sulla sponda destra del T. Cervo. Quest’ultimo in particolare, per la più idonea situazione, si espanse con larghezza, compromettendo in parte anche la sua originaria struttura medievale, grazie a uno schema regolatore a maglia ortogonale e ampi isolati, destinati a edifici civili e equipaggiamenti pubblici. Un’ideale palestra d’esercizio per architetti noti e meno noti, le cui opere, formano, a vederla oggi, un distinto repertorio di architettura del Novecento. Fra queste opere spicca il complesso natatorio Rivetti, progettato nel 1957 dall’ingegnere milanese Carlo Ravizza su incarico dell’industriale biellese Guido Alberto Rivetti per onorare la memoria del figlio deceduto in un incidente automobilistico. Il Rivetti fu figura poliedrica nell’ambiente biellese: a lungo presidente della locale sezione del Club Alpino Italiano e fondatore dello Sci Club Biella. Le Pettinature Rivetti furono, per inciso, uno dei maggiori complessi industriali cittadini i cui comparti furono progettati sul finire degli anni Trenta dal celebre architetto Giuseppe Pagano. Complesso natatorio dunque, e non solo una

semplice piscina, ma un impianto di quasi 15 mila mq con palestra, piscina coperta e scoperta, bar, cabine, centro di ginnastica correttiva, vasche per il bagno e tribune. Doveva essere il cuore di una ‘cittadella dello sport’, promossa dal Comune di Biella cui faceva parte anche il dirimpettaio stadio Vittorio Pozzo, già Lamarmora, realizzato nel 1935. Giudicato ai tempi modernissimo, il complesso natatorio si qualificava per le ampie vetrate e per il disinvolto uso delle superfici colorate - segno caratteristico del progettista che replicò anche nell’hinterland milanese, presso Melzo, nello stabilimento dei magnetofoni Marelli - e dal futurista disegno del trampolino all’aperto sostenuto da prismi variamente inclinati, in cemento armato. Negli anni successivi, alcune ristrutturazioni hanno alterato il disegno originario dell’impianto.

Bibliografia: Identità di pietra - Architetture del ‘900 a Biella Catalogo e mostra a cura di Paola Bacchi, Gian Luca Bazzan, Mario Zenoglio (2011)

In alto, il centro sportivo Rivetti in alcune cartoline degli anni ’60. A sinistra, pianta della città di Biella da una Guida Michelin del 1961: la palestra del centro Rivetti corrisponde all’edificio a sinistra dello Stadio al bordo inferiore della mappa. Qui a lato, una parte degli edifici ottocenteschi del Lanificio Rivetti e i comparti della Nuova Pettinature Riunite progettati da Giuseppe Pagano intorno al 1940 (Foto: Riccardo Poma © vuotiaperdere 2013)

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LA BUONA PROGETTAZIONE THE GOOD DESIGN

Mensa e palestra in un complesso scolastico a cura della Redazione tecnica

PROGETTO: ASE ENGINEERING CONSULTING LOCALITÀ: LAVAGNO (VERONA)

Illustriamo in questo servizio alcuni dei punti qualificanti del progetto, in corso di realizzazione, redatto dalla società di ingegneria ASEEC che ha lavorato in multidisciplinarietà con il supporto di software performanti.

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L’organizzazione del lavoro e l’uso dei software La società ASE Engineering Consulting si è occupata della progettazione definitiva, esecutiva e del coordinamento della sicurezza in fase progettuale del polo scolastico gestendo e facendo interagire tra loro i modelli di ogni disciplina: architettonico, strutture e impianti. “Questo processo ha richiesto la presenza di figure differenti a capo di ogni disciplina – BIM Coordinator - che hanno coordinato un team di BIM Specialist” spiega l’ing. Domenico Muzzupappa che ricopre il ruolo di direttore tecnico della società, amministrata dagli ingegneri Walter Cosenza e Massimiliano Demasi. Con loro ci sono gli architetti Tiziana Decaria e Maria Carmosina Corrado insieme all’ing. Alessandro Selvaggio. “Siamo sei professionisti provenienti da ambiti molto diversi che si sono uniti nel 2008 e da tre anni parliamo il linguaggio comune del BIM” fa sapere il direttore tecnico di Aseec che ha potuto coordinare al meglio la progettazione della scuola di Lavagno grazie anche all’utilizzo di software performanti. “Durante il nostro percorso professionale, giornaliero oramai da qualche anno, utilizziamo tutta la suite di Autodesk: Revit per la modellazione, Infraworks per la pianificazione, Robot per l’analisi strutturale, Navisworks per la verifica delle interferenze, e così via”.

Il progetto generale Il progetto prevede la realizzazione della mensa e del locale scalda vivande e segue per tipologia e struttura la parte di edificio già realizzata. La scelta di sviluppare questo stralcio su due livelli (piano terra e piano interrato) permette di realizzare, oltre alla mensa e relativi locali, un ampio archivio. Il volume della mensa, cosi come quello della palestra, sarà collegato alla scuola mediante una zona filtro, che la renderà accessibile anche dall’esterno. Compatibilmente con l’uso della scuola elementare, infatti, mensa e palestra potranno essere utilizzate, in orari scolastici, dalla scuola media e, nelle ore pomeridiane e serali, da società esterne, per quanto riguarda la palestra. Proprio per questo motivo si è pensato di realizzare per il pubblico i servizi igienici. Anche per la progettazione della palestra si è fatta la scelta della mimetizzazione con il complesso scolastico realizzando un volume in parte interrato. La palestra mantiene le stesse altezze del resto della scuola e ne condivide la forma, semplice, chiara e i motivi stilistici, vetrate e pannelli multicolori. Si è riusciti a far ciò andando a scavare il terreno e ponendola ad una quota tale che la base di gioco fosse interrata e il resto rimanesse fuori terra. Dal punto di vista architettonico il progetto è caratterizzato da elementi semplici, puri, che si intersecano creando giochi compositivi, punti di luce e di ombre, spazi dalla forte carica identitaria, tali da renderlo capace di integrarsi nel contesto ambientale, mettendo in risalto gli aspetti positivi dell'ambiente circostante e allo stesso tempo divenire fulcro di attrattiva sportiva. A sinistra, in doppia pagina, un rendering del complesso visto dal lato della mensa; in alto, planivolumetrico. Nelle foto piccole, fasi di cantiere.

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On the left, in double page, a rendering of the complex seen from the refectory side; top, planivolumetric. In the small photos, working phases.

THE GOOD DESIGN | LA BUONA PROGETTAZIONE

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Le soluzioni strutturali

La scelta dei materiali

La struttura di copertura di entrambi gli edifici è in legno lamellare ed è prevista con sistema strutturale a travi principale e secondarie. I solai di calpestio del piano mensa sono progettati con la tecnologia Plastbau, innovativa che garantisce maggiori vantaggi sia in fase di realizzazione che in fase di vita nominale dell’opera. Le pareti interrate sono state progettate come elementi non dissipativi grazie all’uso di tecniche e materiali innovativi certificati migliori dal punto di vista del comportamento sismico dal CNR. La tecnologia prevista è H2wall. L’innovativo sistema AirCrab, inoltre, a differenza dei vespai tradizionali, consente di eliminare il ponte termico che si viene a generare in corrispondenza del nodo costruttivo tra la soletta in calcestruzzo del vespaio e le strutture di fondazione, isolando anche la fondazione. L’attenzione per la qualità e la cura dei particolari assegna ad AirCrab dettagli costruttivi importanti quale la perfetta sigillatura alla base del pilastrino che impedisce la risalita dell’umidità per capillarità. Impedire che si possano creare numerosi punti di contatto (tanti quanti sono i pilastrini su cui poggia la soletta) tra la struttura ed il terreno sottostante è fondamentale per ottenere un ottimo risultato volto a contrastare l'umidità di risalita in modo definitivo (120 cm +10 cm di cupola).

Progettare una struttura sostenibile ed efficiente non significa solo utilizzare le più elevate tecnologie al fine di produrre energia e rispettare l'ambiente. Progettare un edificio ecocompatibile vuol dire riuscire a dimostrare anche in tempi successivi alla costruzione la qualità e il livello dei risultati raggiunti, non solo dal punto di vista energetico, ma anche ambientale, ecologico, economico e di comfort interno. Il processo che ha portato alla scelta di realizzare un progetto che fosse nel suo complesso armonioso, sostenibile e confortevole, scaturisce dall'analisi e dall'individuazione di alcune priorità, fra le quali è essenziale l’ecocompatibilità dei materiali prescelti. Naturalmente, il perseguimento del requisito di sostenibilità non si rivolge solo all'aspetto ambientale, ma anche a quello economico. La corretta interazione tra l'ambiente esterno e il manufatto, l'articolazione volumetrica, la forma, le caratteristiche geometriche e la distribuzione degli ambienti, contribuiscono in modo importante alla realizzazione di un perfetto equilibrio tra clima interno e clima esterno. I dettagli costruttivi sono stati studiati allo scopo di contenere al massimo i costi, non solo in fase di esecuzione, ma anche e soprattutto di gestione dell'opera. Sono state scelte soluzioni di involucro che riducano le dispersioni termiche e insieme alle diverse tipologie impiantistiche conducano al

risparmio energetico. I materiali scelti sono durevoli nel tempo e ove possibile assemblati a secco, con un risparmio notevole in fase di realizzazione ma anche in fase di manutenzione e di esercizio. Come già detto, per la realizzazione della struttura portante dell'edificio è stata scelta una tecnologia con sistemi innovativi come il solaio Plastbau, costituito da pannelli in EPS autoportanti, la cui leggerezza ne permette la movimentazione manuale, consentendo un risparmio sui trasporti e un minore peso su strutture e fondamenta. Per questo motivo risulta particolarmente adatto per l'utilizzo nelle zone sismiche. Inoltre la coibentazione incorporata nella struttura consente di ottenere un grado di isolamento ottimale, con una conseguente riduzione del consumo energetico per il riscaldamento degli ambienti. Il solaio raggiunge una resistenza al fuoco REI 180 ed un valore di isolamento acustico necessario in ambienti come quello scolastico, dove la presenza di numerose persone su di un piano può produrre rumori poco idonei alle funzioni dell'opera. La scelta di prodotti leggeri e facili da trasportare garantisce la cantierizzazione dell’opera nel rispetto dei vincoli che vi sono per raggiungere la zona stessa. A completamento dell'opera di perfetto isolamento dell'involucro edilizio, sono stati utilizzati termoblocchi di tamponamento in laterizio alta qualità del

In questa pagina, in alto a sinistra sezione attraverso il corpo mensa arredato, a destra fotoinserimento su un’ortofoto Google Maps. Sotto a sinistra, la posa in cantiere del vespaio AirCrab. A destra, rendering planivolumetrico.

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On this page, on the top left, section through the furnished refectory body, on the right photo insertion on a Google Maps orthophoto. Below left, the installation of the AirCrab Aerated raised concrete floor. On the right, planivolumetric rendering.

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tipo Poroton. È stata prevista la realizzazione dei servizi igienici per la zona gradinate; per la fruibilità e la migliore gestione sono già stati previsti gli appositi zerbini da incasso nella pavimentazione. Per la sicurezza degli atleti in palestra è stata prevista la realizzazione della seconda uscita di emergenza mediante scala in c.a seminterrata.

Infissi e schermature solari Sono stati previsti infissi in alluminio a taglio termico con vetri interni di sicurezza. Le caratteristiche prestazionali dal punto di vista energetico rispettano le norme in materia. Grazie all’utilizzo di questi prodotti, abbinati alle fonti rinnovabili dell’impianto termofotovoltaico e all’efficienza dell’impianto di climatizzazione organizzato per lavorare sui due edifici mensa e palestra rispettivamente con due pompe di calore corredate di due compressori cadauno a servizio dell’impianto termico a pavimento e 2 rooftop ad alta efficienza energetica per la climatizzazione estiva e invernale, si è ottenuta per entrambi gli ambienti una classe energetica A4. La progettazione della protezione solare è stata studiata in modo specifico. Solo così si raggiungono in modo ottimale complesse esigenze che collocano un edificio in un contesto di protezione solare. Il principio base del loro funzionamento consiste nell'evitare il surriscaldamento degli ambienti interni causato dalla radiazione solare diretta solamente durante il periodo estivo, senza

In alto, a sinistra la classificazione energetica globale del fabbricato palestra; a destra la verifica dell’efficienza energetica degli impianti dei due corpi. In basso a sinistra rendering dell’interno della mensa; a destra la copertina del vademecum di ISPRA –

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penalizzare l'ingresso della luce naturale durante il periodo invernale. Nel caso in esame, sono state previste più tipologie di schermature, e comunque n relazione alle esigenze. Si sono previste schermature a pensilina e per aggetti e verticali direttamente applicate sull’imbotto dell’apertura. Le schermature in alluminio regolabili e fisse sono state preferite a quelle in legno nell’ottica di una minore manutenzione e quindi conseguente riduzione dei costi di gestione. Inoltre ben si adattano allo stile architettonico dell’intero complesso. Si è tenuto conto del percorso del sole sia in estate che in inverno.

Impianti di climatizzazione e acqua calda sanitaria Per la climatizzazione dei locali mensa e palestra si è scelto un impianto di climatizzazione misto. Nella letteratura più recente è espressamente consigliato l’impiego, per palestre e impianti sportivi coperti in genere, di sistemi di riscaldamento a bassa temperatura a irraggiamento a pavimento. Si è scelto dunque di riscaldare i locali mensa e palestra attraverso un sistema di pannelli radianti a pavimento, collegati a due pompe di calore tipo Aermec ANL 152 (per soddisfare la potenza complessiva richiesta dai due edifici determinata nella relazione di calcolo specifica) pari a Potenza frigorifera nominale 32,5 kW e potenza termica nominale 34,5 kW alimentazione elettrica 400V-350Hz, Certificazione Eurovent, rispettivamente con

Ministero dell’Ambiente sulla qualità dell’aria nelle scuole.

due compressori ciascuno in modo da parzializzare ancora di più le potenze richieste. Le PdC sono integrate ad un impianto termofotovoltaico, sia per il riscaldamento che per l’acqua calda sanitaria, composto da 84 pannelli di 250W, per una potenza di picco di 21 kWpe e 79.54 kWpt. L’impianto termo-fotovoltaico, o di cogenerazione solare, produce simultaneamente energia elettrica e termica; l’energia elettrica può essere autoconsumata, ed in parte ceduta in Rete (regime di “Scambio sul posto”); l’energia termica può essere utilizzata in un accumulo termico al fine di integrare la produzione di acqua calda sanitaria di una pompa di calore. L’impianto sarà realizzato con i Moduli esposti a Est, e con un’inclinazione di 5°; la superficie totale dei moduli termofotovoltaici è pari a ca. 140 mq. L’Impianto sarà infine dotato di 4 accumuli termici da 888 lt di acqua calda sanitaria e acqua tecnica. Per la climatizzazione estiva e le ventilazioni meccaniche si è scelto un impianto a tutta aria di tipo autonomo fra i più efficienti del settore, così composto: una unità Rooftop modello RTX17 F, per la palestra e modello RTX 10 F per la mensa, poste all’esterno, in corrispondenza della copertura piana in c.a, appositamente progettata per il posizionamento delle macchine tecniche. Le verifiche effettuate sono soddisfacenti e raggiungono pienamente i valori del bonus Volumetrico. Il tutto è stato rivisto secondo le nuove norme entrate in vigore il 29 giugno 2016, in cui è stata aggiornata la UNI/TS 11300-4 del 2012 ed introdotta la UNI/TS 11300 parte 5-6.

the refectory; on the right the cover of the ISPRA - Ministry of Environment vademecum on air quality in schools.

Above, on the left the global energy classification of the gym building; on the right the plant energy efficiency check of the two bodies. Bottom left the rendering of the inside of

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Fruibilità interna Per centrare l’obiettivo del miglioramento del comfort, fruibilità ed umanizzazione degli ambienti, lo staff di progettazione ha analizzato nel dettaglio il progetto preliminare nel suo complesso e ne ha tratto le conclusioni del “comfort” ricercato per i futuri utenti/fruitori di questa opera. Ebbene è risultato che il comfort ricercato non è altro che quell’insieme di sensazioni piacevoli derivanti da stimoli esterni o interni al nostro corpo, che ci procurano una sensazione di benessere in una determinata situazione: per esempio, quando siamo seduti oppure ci troviamo in un ambiente ventilato o silenzioso o illuminato da una luce senza forti contrasti. Secondo questa visione, il comfort sarebbe dunque una condizione del tutto soggettiva, impossibile da misurare, ma sicuramente da ricercare e migliorare passo dopo passo in base alle vere esigenze dei fruitori. Il comfort per gli spazi si vorrebbe concretizzare con il collegamento fra i due corpi palestra e mensa e nel contempo stesso con l’esterno, tramite la visione quasi mai interrotta fra gli spazi, cosi come rappresentato nelle immagini in queste pagine. Le gradinate della palestra saranno rifinite in c.a. a faccia a vista con spigolo smussato e il piano del ballatoio finale sarà rifinito con pavimento tipo lamparquet. Lo studio per l’umanizzazione e fruibilità degli ambienti ha voluto tener conto di chi domani dovrà trascorrere molto del suo tempo in questi ambienti. La scuola dovrà essere ogni giorno accogliente! La scelta dei pavimenti è stata effettuata per garantire al massimo igiene, facilità nella pulizia e antibattericità. I pavimenti ed i rivestimenti in gomma sono sicuri e rispettosi dell'ambiente; il contenimento delle infezioni causate da microrganismi multiresistenti impegna i dipartimenti di igiene degli ospedali e altre strutture sanitarie da anni. Oltre alle misure preventive e igieniche per i pazienti e il personale medico anche la scelta dei materiali idonei può contribuire a prevenire tali infezioni. L'attenzione è rivolta in particolare alla pavimentazione, perché occupa una grande area in ciascun edificio. Nella lotta contro gli agenti patogeni multiresistenti anche i materiali di costruzione sono sempre più al centro dell'attenzione, perché hanno un impatto significativo sulle norme igieniche sulle strutture pubbliche. Un ruolo particolare è svolto dal tipo di pavimentazione. Germi pericolosi nei pavimenti e rivestimenti sono da eliminare! Un'alternativa perfettamente igienica è offerta in questo caso dai pavimenti e rivestimenti in gomma naturale. Per via della sua superficie estremamente densa e della sua reticolazione UV in fabbrica, questi pavimenti e rivestimenti non necessitano di rivestimento o verniciatura. Il rischio che i virus o i batteri penetrino nella superficie del pavimento può dunque essere escluso. Poiché i pavimenti e i rivestimenti in gomma non contengono plastificanti (ftalati), si può escludere il restringimento del materiale. I pavimenti e i rivestimenti in gomma sono dimensionalmente stabili anche dopo diversi decenni. Grazie alla posa senza giunti si riduce il rischio di insedia-

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In alto, pianta del piano terra, con il pavimento della mensa vivacemente colorato, e l’accesso alle tribune della palestra. Al centro, rendering della palestra: i due finestroni in alto consentono l’affaccio dalla mensa verso l’ambiente di gioco. In basso, un altro rendering dell’interno mensa.

Above, ground floor plan, with the canteen floor brightly coloured, and access to the gym stands. In the middle, rendering of the gym: the two large windows at the top allow the view from the canteen towards the game environment. Below, another rendering of the canteen interior.

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La società di progettazione ASE Engineering Consulting s.r.l. è una società di ingegneria, fondata nel 2008, che svolge attività di servizi di ingegneria e architettura sia su proprie commesse, sia a supporto di imprese. La società, con sede Verona e Vibo Valentia, ha progettato opere civili e industriali, infrastrutture viarie e ferroviarie, edilizia ospedaliera e socio-sanitaria, edilizia residenziale, scolastica e sportiva, opere marittime e di protezione costiera, sistemi di depurazione e approvvigionamento idrico, ingegneria ambientale, difesa del suolo e sistemazione fluviale. Nello specifico si occupa anche di coordinamento della sicurezza, verifica ed analisi impiantistica, supervisione, direzione e collaudo, restauro conservativo e recupero strutturale, indagini geotecniche e rilevamento reti, pianificazione urbanistica e studi di fattibilità e di congruità tecnico economica.

mento dei germi. Non poteva inoltre non considerarsi la qualità dell’aria e l’abbattimento degli agenti inquinanti e per fare ciò, a parte la scelta di tutti i materiali ecocompatibili previsti per la realizzazione dell’opera, sulla base della guida del Ministero dell’Ambiente su “Qualità dell’aria nelle scuole: un dovere di tutti un diritto dei bambini”, la quale consiglia fra i vari metodi l’uso delle piante interne. Per tale motivo si è progettato oltre al verde esterno anche il verde interno facendo la selezione delle piante indicate nella sopracitata guida. Le piante danno colore agli interni degli ambienti, emanano un buon profumo e hanno anche effetti benefici per la salute. Studi condotti su cinquanta tra le principali piante da interno, per testarne la capacità di assorbimento degli inquinanti presenti negli ambienti chiusi, hanno dimostrato che alcune riescono a eliminare sostanze tossiche per l’organismo, quali formaldeide, lo xilene o il benzene, contenuti nei materiali per l’edilizia e l’arredamento. Le più efficaci sono la dracena, il filodendro, lo spatifillo e la gerbera, che assorbono più dell’80% degli inquinanti indoor. Attive sono anche l’aloe, il ciclamino e la begonia.

Riduzione dei costi di gestione Alla riduzione dei costi di gestione e manutenzione delle strutture concorrono oltre alle caratteristiche di efficienza energetica dei materiali, di durabilità e scarsa manutenzione, in modo significativo i seguenti impianti di illuminazione interna con l’uso di lampade a tecnologia Led e impianto di gestione dell’illuminamento artificiale in funzione di quella naturale. L’illuminazione artificiale corrisponde a quasi il 15% del consumo di energia elettrica di una struttura. L’uso delle nuove tecnologie di illuminazione permette una riduzione dei consumi di energia elettrica del 50%-70%. È possibile ridurre il consumo energetico per l’illuminazione utilizzando corpi illuminanti ad alta efficienza energetica nonché i controlli per l’intensità luminosa. La proposta migliorativa per il progetto definitivo consiste nell’utilizzo dell’illuminazione a LED, acronimo di Light Emitting Diode. Il ridotto consumo di energia elettrica e la lunga durata con la conseguente minima necessità di manutenzione, consentono di realizzare applicazioni interessanti sul piano dell'economia di esercizio. L’illuminazione Led è più efficiente dal punto di vista energetico, ha una durata maggiore ed è più sostenibile. Il continuo aumento dei costi energetici e del numero di normative ambientali impone di pensare con maggiore responsabilità al consumo di energia. Creare un impianto dotato di sistemi per il controllo dell’illuminazione ad alte prestazioni, che soddisfi tutti i requisiti tecnici, rappresenta una valida miglioria da prevedere nella progettazione. La soluzione proposta è il sistema OccuPlus il quale ottimizza i risparmi energetici con un sistema di controllo intelligente in grado di compensare le variazioni della luce naturale. In alto, l’affaccio interno dalla mensa verso la palestra. In basso, pianta del piano seminterrato, al livello della superficie di gioco della palestra e dell’adiacente locale archivio privo di finestrature.

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Above, the inside view from the canteen towards the gym. Below, plan of the basement, at the level of the playing surface of the gym and the adjacent archive room without windows.

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Quando il sistema rileva il livello di luce adeguato, regola gli apparecchi d’illuminazione o addirittura li spegne, consentendo di risparmiare fino al 75% (per gli apparecchi istallati in prossimità delle finestre). Inoltre regola le luci nelle aree circostanti, quando non vi sono persone presenti, creando così un ambiente confortevole nel quale sentirsi sempre al sicuro. E per di più, grazie alla spia LED, è possibile verificare l’efficienza del sistema.

L’illuminazione naturale tubolare Il locale dedicato all’archivio – adiacente alla palestra - è sprovvisto di finestre, dunque siccome da normativa UNI EN 12464-1 "Illuminazione dei Luoghi di Lavoro”, per il locale in oggetto occorre garantire 100 lux, si prevede la costruzione di un sistema innovativo che permette di illuminare locali per l’appunto sprovvisti di finestre. Avendo deciso di non modificare l’idea progettuale di base, si sono previsti 4 sistemi di illuminazione naturale del tipo Lightway 600 mm in grado di garantire un illuminamento medio pari a 100 lux. Nello specifico si tratta del modello del lucernario tubolare Lightway, condotto di diametro cm. 52, che si pone come obbiettivo quello di Illuminare con luce naturale gli ambienti privi di finestre o ambienti che, anche in presenza di finestre, non risultano essere sufficientemente illuminati. Con il lucernario tubolare

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Lightway è possibile realizzare qualsiasi tipologia di percorso. I condotti possono essere installati in posizione verticale e/o orizzontale grazie all’ausilio di condotti curvabili da 0-90°. La cupola del lucernario tubolare Lightway® serie Silver è in plexiglass, resistente agli urti, agli sbalzi di temperatura ed agli agenti atmosferici anche in condizioni severe. La forma della calotta Lightway Silver è stata progettata per ottimizzare la resa anche nelle giornate di cielo coperto. Dunque avendo deciso di adottare questa soluzione come risoluzione della problematica relativa al locale dell’archivio senza finestra si passa alla modellazione tramite sempre il software Velux del sistema oggetto di progettazione. Nello specifico in prima battuta sono stati ipotizzati 4 di questi dispositivi all’interno del locale e si è proceduto alla verifica in termini di lux garantiti.

Comfort acustico Nella fase di progettazione esecutiva è stato possibile eseguire le verifiche acustiche degli ambienti al fine di limitare il fenomeno del riverbero interno che potrebbe rivelarsi per ambienti affollati molto fastidioso. Infatti, come noto, il persistere dei suoni negli ambienti dopo l’avvenuta emissione (riverbero) è da imputare alla scarsa capacità assorbente delle strutture. La parola e la musica sono linguaggi caratterizzati da suoni in successione più o meno

In alto a sinistra, schema del sistema di illuminazione degli ambienti chiusi con lucernario tubolare; al centro, modellizzazione del locale archivio in termini di lux visualizzati con falsi colori, mediante il software DylightVelux. A destra, calcolo del tempo di riverberazione del locale palestra.

rapida. Un tempo di riverbero troppo lungo (inteso come il tempo necessario affinché il suono decada di 60 dB) implica un decadimento lento dei suoni e la sovrapposizione degli stessi, compromettendo l’intelligibilità della parola; inoltre gli ambienti presentano fastidiosi fenomeni di rimbombo per la riflessione multipla delle onde sonore ed una sgradevole rumorosità di fondo. Per limitare il tempo di riverberazione di un ambiente (quelli ottimali per gli ambienti scolastici sono indicati nel D.M. 18/12/1975), lʼunica soluzione consiste nel ridurre il livello sonoro dei segnali riflessi, attraverso materiali/sistemi che assorbono la maggior frazione possibile dellʼenergia sonora del segnale incidente: ossia con lʼimpiego di materiali/sistemi ad alto valore di assorbimento acustico. La norma definisce il tempo di riverberazione come il tempo, in secondi, necessario affinchè il livello di pressione sonora diminuisca di 60 dB. la formula di Sabine esprime il Tempo di riverberazione come: T = 0.16 (V/Atot) dove: V = volume dell’ambiente espresso in metri cubi; Atot = area di assorbimento acustico equivalente, espressa in metri quadri.

In basso a sinistra, sezione trasversale della palestra; a destra, rendering interno della stessa. Above left, diagram of the indoor lighting system with tubular skylight; in the centre, modelling of the archive room in terms of lux displayed with false colours, using

DylightVelux software. Right, calculation of the reverberation time of the gymnasium room. Bottom left, cross section of the gym; right, internal rendering of the gym.

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Il valore ottimale del tempo di riverberazione in un ambiente destinato all’ascolto della parola rappresenta il giusto compromesso tra il raggiungimento di un livello sonoro sufficiente per un’audizione senza sforzo, in tutti i punti dell’ambiente, e l’assenza di mascheramenti tra le sillabe del messaggio parlato. La Circolare del Ministero dei Lavori Pubblici N. 3150 del 22/05/1967, recante i criteri di valutazione e collaudo dei requisiti acustici, indica che nelle palestre la media dei tempi di riverberazione non deve superare 2.2 s, ed eventuali aule di spettacolo e musica devono adeguarsi. Noi abbiamo ritenuto migliorativo applicare tale restrizione anche alla sala mensa. I risultati evidenziano che la scelta di isolare il soffitto di tali ambienti con pannelli in lana di legno tipo Celenit AB 25 mm permette di raggiungere i valori richiesti.

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Dining hall and gym in a school facility We illustrate in this service some of the qualifying points of the project, in progress, drawn up by the engineering company ASEEC that has worked in multidisciplinary with the support of performing software. The project includes the construction of the dining room and the food warmer and follows by type and structure the part of the building already built. The choice to develop this section on two levels (ground

floor and basement) allows to realize, in addition to the canteen and related rooms, a large archive. The volume of the canteen, as well as that of the gymnasium, will be connected to the school through a filter area, which will make it accessible also from outside. Compatibly with the use of the elementary school, in fact, canteen and gymnasium can be used, during school hours, by the secondary school and, in the afternoon and evening hours, by external associations, as far as the gymnasium is concerned. Also for the design of the gymnasium the choice of camouflage with the school complex has been made, creating a volume partly underground. The gymnasium maintains the same height as the rest of the school and shares its shape, simple, clear and stylistic motifs, windows and multicoloured panels. This was achieved by excavating the ground and placing it at a height such that the playing base was underground and the rest remained above ground. From the architectural point of view, the project is characterized by simple, pure elements, which intersect creating compositional games, points of light and shadow, spaces with a strong identity, such as to make it able to integrate into the environment, highlighting the positive aspects of the surrounding environment and at the same time become the fulcrum of sporting attraction. The aspects of the project that are illustrated in the article concern in particular the structural and plant solutions chosen to achieve greater environmental sustainability and an adequate economy of building construction and management.

Mensa e palestra nel complesso scolastico di frazione San Pietro a Lavagno (Vr) Stazione appaltante: Comune di Lavagno Progettisti: ASE Engineering Consulting Srl Gruppo di lavoro: ing. Domenico Muzzupappa (coordinamento attività specialistiche) ing. Walter Cosenza (strutture ed antincendio) ing. Massimiliano Demasi (climatizzazione ed energetico) arch. Tiziana Decaria (architettonico e sicurezza) arch. Maria Carmosina Corrado (architettonico ed aspetti ambientali) ing. Alessandro Selvaggio (impianti) Fine lavori prevista: settembre 2020 Costo totale progetto: euro 3.800.000 di cui: mensa e palestra euro 2.600.000 corpo aule euro 1.200.000

Dall’alto: sezione longitudinale attraverso la palestra e la mensa; prospetto ovest; prospetto est. From above: longitudinal section through the gym and refectory; west elevation; east elevation.

tieniti aggiornato, leggi gli approfondimenti on-line www.sporteimpianti.it/la-buona-progettazione/

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Speciale Playground NORMATIVE, REALIZZAZIONI, INCLUSIONE, NOTIZIE, ARTE

a cura di Bruno Grillini

Oggi i parchi gioco sembrano essere in testa alle priorità delle Pubbliche Amministrazioni. Ma un parco veramente sicuro, veramente inclusivo, e funzionale alla socializzazione anche fra le diverse generazioni, non può nascere per caso: va progettato con attenzione e sensibilità. In questo “Speciale” vediamo alcuni esempi delle grandi e piccole iniziative in corso nel nostro Paese.

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INTRODUZIONE

Il parco giochi di oggi: la sicurezza, i materiali e l’inclusione

Definizione Quando parliamo di parchi gioco dobbiamo mettere dei limiti alla definizione, per capire se dall’area ludica stiamo sconfinando nell’impianto sportivo vero e proprio. Stando alla lettera, sono definiti parchi gioco tutti quegli spazi attrezzati, custoditi o incustoditi, destinati all’attività ludica di bambini e ragazzi fino ai 14 anni. Nel linguaggio anglosassone in realtà il playground è il campo da basket urbano con la superficie in cemento che vediamo in tanti film e fiction nordamericane. Se però noi abbiamo utilizzato il termine “playground” non è per comodo anglicismo, ma perché è sempre più frequente l’abbinamento delle attrezzature per il gioco con attrezzature per il fitness o per una attività sportiva “leggera” e non necessariamente regolamentata: ne sono esempi le iniziative di ampio respiro di municipalità come Roma, Bari, e altre città, con i loro playground-tipo replicati in più quartieri: li vediamo nei servizi alle pagine seguenti.

La sicurezza Ne abbiamo già parlato su queste pagine in occasione del numero 328 all’interno dello Speciale dedicato alle attività outdoor: primo requisito del parco giochi è la sicurezza. La sicurezza delle attrezzature per aree da gioco è garantita dal rispetto della norma UNI EN 1176, e per le superfici di rivestimento dalla UNI EN 1177. A costo di ripetersi, giova ricordare che le attrezzature ancorate al terreno con fondazioni devono essere conformi alle norme tecniche di riferimento sopra citate e devono essere accompagnate da una certificazione di conformità a tali norme, rilasciata da un laboratorio competente. Tutte le attrezzature, devono riportare in modo leggi-

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In questa pagina: un gioco a molla usurato dal tempo in un parco pubblico milanese. Nella pagina di destra, nella foto piccola un esempio di etichetta a norma EN 1176 collocata dal produttore su una piramide di corde. Nell’ultima colonna, in alto, il campo da

basket nato a Milano in viale Sarca nel 2019 su iniziativa di Danilo Gallinari: rappresenta il vero concetto di “playground” all’americana; realizzato da Waterproofing con pavimentazione Mapei. In basso, una moderna pavimentazione antitrauma si sposa con l’antico gioco

della “campana” disegnato spontaneamente dai bambini in un parco di via Valvassori Peroni a Milano. (Tutte le foto sono BG/Sport&Impianti). On this page: a spring game worn out by time in a public park in Milan. On the right page, in the small photo an

example of a label according to EN 1176 placed by the manufacturer on a pyramid of ropes. In the last column, at the top, the basketball court created in Milan in Viale Sarca in 2019 as an initiative of Danilo Gallinari: it represents the true concept of American-style "playground"; created by Waterproofing with Mapei flooring.

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bile e permanente almeno le seguenti indicazioni: - nome e indirizzo del fabbricante o del rappresentante autorizzato; - codice di riferimento dell’attrezzatura e anno di fabbricazione; - numero e data della norma tecnica comunitaria a cui l’attrezzatura è conforme. È indispensabile, poi, provvedere alla manutenzione periodica delle strutture in base alle indicazioni che fornisce il produttore stesso.

Le superfici antitrauma Una volta garantita la conformità del singolo gioco, dobbiamo garantire la sicurezza degli utenti in relazione alla possibilità di caduta dall’alto. I parchi gioco di oggi hanno un aspetto molto diverso rispetto anche a soli dieci anni fa. La spinta a rendere i parchi più sicuri e accessibili ai bambini con esigenze particolari ha portato a significativi sviluppi nella tecnologia utilizzata per la produzione dei materiali che entrano nella realizzazione dei parchi gioco. La pavimentazione, in particolare, ha subito notevoli miglioramenti. Entra qui in gioco la norma UNI EN 1177, la quale parte dal concetto che le conseguenze più gravi subite in caso di caduta sono le lesioni alla testa. Da questo criterio nasce un parametro di valutazione (HIC = Head Injury Criterion) per il quale il valore di 1000 corrisponde al limite massimo di possibili lesioni alla testa senza conseguenze fatali, calcolato in base a una formula che contempla l’energia cinetica della testa al momento dell’impatto con una superficie. I materiali adottati per le superfici dei parchi gioco devono essere sottoposti a specifiche prove d’urto in relazione a diverse possibili altezze di caduta. Oltre al rispetto del parametro cinetico, gli altri requisiti di sicurezza per le pavimentazioni consistono nell’essere prive di spigoli vivi e taglienti; devono essere installati senza creare alcun punto di intrappolamento; se viene impiegato materiale granulare sfuso, questo deve essere posato con uno spessore dello strato superiore a 200 mm a

At the bottom, a modern anti-trauma flooring is combined with the ancient hopscotch designed spontaneously by children in a park in Via Valvassori Peroni in Milan. (All photos by BG/ Sport&Impianti).

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quello ritenuto necessario, in base alle prove di laboratorio, per ottenere la prova di caduta critica (per compensare eventuali spostamenti del materiale dovuti al movimento degli utilizzatori ed ad altre cause); sotto tutte le attrezzature per aree gioco con altezza di caduta libera superiore a 600 mm vi deve essere, su tutta l’area d’impatto, un rivestimento di superficie ad ammortizzazione d’impatto. TIPOLOGIE Se il prato naturale, in condizioni normali, possiede una capacità di assorbimento dell’impatto da caduta fino all’altezza di un metro, per i giochi con rischio di caduta da un’altezza superiore è dunque obbligatorio prevedere un pavimento antitrauma per un’area sufficientemente ampia intorno a ciascuno di essi. La soluzione oggi più adottata, grazie anche alla possibilità di vivacizzare l’ambiente con forme e colori diversi, è quella della gomma colata.

del colato, e possono garantire la sicurezza fino a 2,20 m di altezza di caduta. La pacciamatura in gomma colorata (rubber mulch) è una soluzione alternativa alla gomma colata in granuli: ottenuta con gomma riciclata oppure EPDM ma in fibre, ha l'aspetto e la sensazione della corteccia di legno. Il pacciame di gomma può essere usato come superficie di riempimento, oppure mescolato con la resina per creare un sistema compatto. Lo spessore necessario per attutire la caduta a parità di altezza è maggiore di quello necessario per la gomma colata. Analogamente alla gomma in granuli, esistono anche le mattonelle preformate in rubber mulch. Volendo utilizzare un materiale più naturale, è possibile realizzare una pavimentazione di sicurezza con la corteccia, sminuzzata in pezzi da 20-80 mm. Questa viene stesa direttamente sul terreno e assorbe le cadute fino a 3 metri: al basso costo iniziale fa riscontro la necessità di mantenere costante il livellamento per non diminuire, con l’uso, lo spessore di sicurezza. Analogamente alla corteccia naturale può essere utilizzato il cippato, ricavato dal riciclaggio ecologico del legno che si traduce in trucioli di 5-30 mm. Queste due soluzioni hanno anche il vantaggio di inibire la crescita di erbe infestanti. Sempre in un’ottica ambientale, sono sottofondi naturali ammissibili anche la sabbia fine o la ghiaia a pezzatura piccola (2-8 mm). Entrambe le tipologie garantiscono la sicurezza per cadute fino a 3 metri.

Una pavimentazione in gomma colata si realizza direttamente sul posto miscelando granuli di gomma con l’aggiunta di resina poliuretanica stabilizzata resistente ai raggi U.V. ottenendo una superficie altamente elastica, drenante e colorabile a piacere. La superficie, sempre accessibile anche con carrozzine, presenta una superficie permeabile e drenante e antisdrucciolo, e resiste al caldo e al gelo. Lo strato di base è solitamente costituito da granuli di gomma riciclata (SBR), mentre quello superiore è in EPDM vergine. La capacità di assorbimento della caduta è in funzione dello spessore dello strato di gomma, e può arrivare fino a 3 metri. Una soluzione simile è quella delle piastre elastiche componibili e assemblabili fra loro mediante spinotti che consentono di ricreare una superficie uniforme: sono realizzate con gli stessi materiali

Se le soluzioni con materiali sciolti sono meno agevoli per il transito con carrozzine, una via intermedia tra il sintetico e il naturale è data dalla pavimentazione alveolare. Realizzata con PVC riciclato, spessa 23 mm, la struttura alveolare (fornita in rotoli da fissare al terreno con picchetti a scomparsa) permette la crescita del prato, e in poco tempo scompare alla vista, pur mantenendo le caratteristiche antitrauma (fino a 3 metri di altezza di caduta) e rimanendo percorribile su ruote.

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In alto: pavimentazione antitrauma in gomma colata a Besana in Brianza (realizzazione Waterproofing) e, a destra, in piastrelle elastiche a Roma. Al centro, superficie in ghiaia fine. In basso, sezione-tipo di pavimentazione al parco della torre, Milano (progetto AG&P Greenscape).

At the top: rubber anti-trauma floor cast in Besana in Brianza (Waterproofing realization) and, on the right, in rubber elastic tiles in Rome. In the middle, fine gravel surface. Below, section-type flooring in the Parc de la Torre, Milan (AG&P Greenscape project).

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Il parco giochi veramente inclusivo Negli ultimi due anni non c’è parco giochi di nuova realizzazione che non si proclami “inclusivo”. Del resto anche le Regioni stanno stanziando fondi per la realizzazione di parchi inclusivi o per rendere inclusivi i parchi giochi esistenti: è delle ultime settimane il bando da 7 milioni per la Lombardia, mentre stanno per essere assegnati i fondi messi a disposizione dalla Sicilia per gli stessi scopi un anno fa. E tuttavia, lo abbiamo verificato spesso, si tratta di un attributo usato con una certa superficialità. Il parco inclusivo deve essere un’area studiata per la socializzazione e il gioco destinato a tutti i bambini indifferentemente dal loro grado di abilità. Il parco quindi deve essere accessibile e fruibile da tutti nel suo insieme, e non basta dotarlo di un gioco che di per sé, da catalogo, si definisce “inclusivo”. Riprendendo il tema delle superfici, va da sé che un’area pavimentata con sabbia o ghiaia non è ugualmente accessibile da chi cammina e da chi si muove su sedia a ruote. I singoli giochi, poi, non sempre possono essere fruiti da tutti (considerato che la disabilità può essere deambulatoria ma anche visiva, uditiva, cognitiva): il parco inclusivo vorrà quindi prevedere la compresenza di giochi e attrezzature che nel loro insieme consentano l’uso da parte di tutti, senza pretendere che tutti possano usare ogni singolo gioco. Qual è la conclusione di questi pochi cenni? La risposta sta nel progetto: un parco giochi (veramente sicuro e veramente inclusivo) non è un semplice assemblaggio di attrezzature disposte casualmente, ma deve essere accuratamente progettato, come qualunque altra opera, integrando tutte le esigenze dei futuri fruitori. E se il classico parco per i piccoli si integra con attrezzature per i più grandi, fino a sfiorare la tematica dell’impianto sportivo, ben venga: l’integrazione sarà trasversale anche tra generazioni.

In questa pagina, nella prima colonna, antitrauma in corteccia sminuzzata, Roma. Nella seconda colonna, in alto, pacciamatura di gomma (mulch); al centro, piastrelle di mulch compattato: questi prodotti sono usasti più spesso in parchi oltralpe. Nella terza colonna, in alto, pavimentazio-

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ne in Conipur di Conica nel parco giochi della British European School a Milano. Al centro, pavimentazione guida per ipovedenti inserita nel tappeto antitrauma del parco inclusivo di Villa Finzi a Milano. Nella foto grande in basso la “Goletta” prodotta da Legnolandia, un gioco inclusivo con il marchio “play for all”.

On this page, in the first column, anti-trauma floor in shredded bark, Rome. In the second column, at the top, rubber mulching; in the middle, compacted mulch tiles: these products are most often used in parks outside Italy. In the third column, at the top, Conipur by Conica flooring in the playground of the

British European School in Milan. In the centre, guidewalk flooring for the visually impaired inserted in the anti-trauma carpet of the inclusive park of Villa Finzi in Milan. In the large photo below, the "Goletta" produced by Legnolandia, an inclusive game with the "play for all" label.

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REALIZZAZIONI

ROMA Un playground in ogni Municipio Le origini del progetto risalgono al Decreto Legge 25 novembre 2015, poi convertito nella Legge 22 gennaio 2016, n. 9, “Misure urgenti per interventi nel territorio”, e precisamente all’art. 15 “Misure urgenti per favorire la realizzazione di impianti sportivi nelle periferie urbane”

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ROMA

In effetti, ecco come è andata

6 (Tor di Nona): per la prima i lavori sono potuti poi andare avanti, mentre l’altra è ancora in attesa del parere della Soprintendenza. Sulla base di un modello-tipo, l’incarico della progettazione dei primi quattro parchi è stata affidata (a seguito di procedura di gara) alla _______________ società di ingegneria milanese Abad il problema Architetti (specializprincipale dei zata in paesaggio e parchi gioco, privi disegno di parchi e normalmente playground), mendi recinzione, tre tutti gli altri sono è quello stati progettati direttamente daldel vandalismo. l’organismo tecnico _______________ del Coni (a firma dell’architetto Alberto Lucantoni). A partire da pagina 51, l’architetto Andrea Pirollo, firmatario della progettazione esecutiva e della direzione lavori per conto di Abad Architetti, descrive i contenuti del progetto.

Non tutte le aree erano state effettivamente individuate, e per ciascun progetto è stato comunque necessario indire una Conferenza dei Servizi; due parchi in particolare sono incappati in problematiche di tutela dei reperti archeologici, quella del Municipio I (al Colle Oppio) e quella del Municipio

I primi quattro parchi sono stati completati tra il dicembre 2017 e il luglio 2018; altri quattro nel 2019 e quattro quest’anno. Di questi ultimi, tre sono stati inaugurati in tempo prima della chiusura delle attività causa pandemia.

L’art. 15 del Decreto Legge del 25 novembre 2015, stabilisce che: “Ai fini del potenziamento dell'attività sportiva agonistica nazionale e dello sviluppo della relativa cultura in aree svantaggiate e zone periferiche urbane, con l'obiettivo di rimuovere gli squilibri economico sociali e incrementare la sicurezza urbana, è istituito sullo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, per il successivo trasferimento al bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei ministri, il Fondo «Sport e Periferie» da trasferire al Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI). A tal fine è autorizzata la spesa complessiva di 100 milioni di euro nel triennio 2015-2017”. Per la realizzazione delle Aree Sport all’interno dei parchi pubblici di Roma, sono state identificate, in collaborazione con il Dipartimento Tutela Ambientale del Comune di Roma, 15 aree (una in ogni Municipio); la presentazione fatta dal CONI nel 2016 prevedeva la realizzazione entro il 2017.

In queste due pagine, la varietà di installazioni al parco di Tor Tre Teste: sono visibili le altalene, gli attrezzi ginnici, i giochi per i più piccoli, e il playground multisport; le superfici antitrauma sono in corteccia (tutte le foto: Tomaso Grillini).

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In these two pages, the variety of installations at the Tor Tre Teste park: swings, gymnastic equipment, games for children, and multisport playground are visible; the antitrauma surfaces are in bark (all photos: Tomaso Grillini).

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Ops, ci sono i reperti archeologici! Il parco di Colle Oppio Il quarto invece è proprio il parco cosiddetto della Polveriera a Colle Oppio, a lungo ostacolato dal (prevedibile) ritrovamento di resti archeologici, che hanno portato ad aggiustamenti progettuali e ad attese per i pareri delle competenti Soprintendenze. I lavori erano cominciati nel dicembre 2018, trovando subito delle porzioni di mura riferibili alle Terme di Tito: questo ha comportato una sospensione dei lavori di circa tre mesi, per poter mettere in atto le “soluzioni progettuali” richieste dalla Direzione generale per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Ministero per

i Beni e Attività Culturali: queste devono essere “reversibili” e, “nelle more di una auspicabile, complessiva e coerente con i suoi valori archeologici e paesaggistici che gli sono propri“, prevedere il ripristino della funzione ludico-ricreativa dell’area, compromesso negli ultimi anni dal graduale abbandono e conseguente degrado. Deve essere garantito il decoro degli elementi inseriti dal progetto, con particolare riferimento alla definizione dell’altezza e della qualità della rete di protezione dei campi da calcio, affinché essa oltre che risultare trasparente, non superi in altezza il margine della recinzione storica già esistente, prospiciente su Viale del Monte Oppio“. Premesso che l’area era già utilizzata come campo da calcetto, sia pure in stato di degrado, i lavori sono poi ripresi e sostanzialmente completati all’inizio di quest’anno, con l’aggiunta di un campo da basket e uno skatepark in vista del Colosseo. Non essendo però intervenuta l’inaugurazione e la consegna ufficiale alla cittadinanza, il campo – già utilizzato impropriamente dagli skater – privo di manutenzione sta lentamente tornando verso il degrado. Il percorso condiviso con il Municipio I prevede che la gestione e la manutenzione sia affidata alle realtà che ne faranno uso: L'Esquilino Basket, l'associazione calcistica F.C. Colle Oppio, le scuole pubbliche Bonghi, Di Donato e Mazzini, il liceo Isacco Newton, la facoltà di Ingegneria.

Il degrado Inaugurazioni dunque dilazionate nell’arco di almeno tre anni. Tuttavia il problema principale dei parchi gioco, privi normalmente di recinzione, è quello del vandalismo. Se si cerca l’argomento in rete si trovano notizie da ogni parte d’Italia. Purtroppo nel caso di Roma le segnalazioni, relative a playground appena inaugurati o ancora da consegnare, si sono susseguite praticamente per ognuna delle quindici aree. È un problema di educazione al rispetto della cosa pubblica, ma non si può trascurare la necessità di un’adeguata sorveglianza e di una sollecita e sistematica manutenzione, compiti che spettano indiscutibilmente alla Pubblica Amministrazione.

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In alto, una composizione di giochi in legno di robinia al parco Furio Camillo. Al centro, i lavori in corso al parco di Colle Oppio sullo sfondo del Colosseo nel marzo del 2019 (da twitter@giangiotheglide). Sotto a sinistra il tavolo da ping pong al parco di Torre Spaccata.

A destra uno screenshot della ricerca di immagini sul tema “playground vandalismi”. Nella pagina a lato, il Parco delle Palme visto dal drone.

Above, a composition of games in robinia wood at the Furio Camillo park. In the centre, the work in progress at the Colle Oppio park on the background of the Colosseum in March 2019 (from twitter@giangiotheglide). Below left the tennis table at the park of Torre Spaccata.

On the right a screenshot of the search for images on the theme "playground vandalism". On the side page, the Parco delle Palme seen from the drone.

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ROMA

ROMA: APPROFONDIMENTO

Parla il progettista ARCHITETTO

ANDREA PIROLLO, ABAD ARCHITETTI MILANO

Sotto il profilo teorico, le forme planimetriche utilizzate per la progettazione dei Playground fanno riferimento a composizioni organiche, dalle curve morbide e sinuose, allo scopo di migliorare l’integrazione delle forme con i parchi su cui i Playground medesimi vanno ad inserirsi. Nella maggior parte dei casi è la pista BMX che va a perimetrare il contorno del Playground che costituisce un limite visivo all’area di intervento. La semplicità della composizione e allo stesso tempo l’immediata riconoscibilità dell’impianto planimetrico che distingue il nuovo progetto dalla natura del paesaggio di contesto. Gli interventi descritti vertono quindi sulla realizzazione di aree attrezzate con dotazioni ludiche e sportive complete di quanto necessario alla loro installazione. Si è prevista pertanto la realizzazione di recinzioni, pavimentazioni anti-trauma, arredo urbano ed ogni altro intervento necessario per rendere le aree fruibili dalla comunità. Le aree gioco sono state realizzate con materiali innovativi, idonei allo scopo, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza vigenti (UNI EN 1176 e UNI EN 1177). La progettazione è stata inoltre redatta tenendo in considerazione le indicazioni riportate all’interno della UNI 11123 “Guida alla progettazione dei parchi e delle aree da gioco all’aperto”. La soluzione progettuale è stata redatta con la finalità di realizzare un’area che consenta una libera fruizione del parco per tutte le età suddividendo ideal-

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mente il parco in più settori a seconda della tipologia di attività e della fascia di età destinata. La base di partenza su cui si incardinano i progetti è costituita dal campo polivalente dal quale partono i percorsi che connettono le varie aree così suddivise: - Playground 1-4 anni recintato e collocato in posizione strategica per l’accesso e la sicurezza delle famiglie con i relativi bimbi; - Playground 2-10 anni non delimitato ma riconoscibile per omogeneità.

Playground da 1 a 4 anni L’area del Playground 1-4 anni è stata attrezzata con diversi giochi, tutti destinati ai piccoli utenti di età prescolare: altalena con seggiolini di sicurezza, con tamponamenti laterali; scivolo con altezza 80 cm, con una scaletta di risalita; casetta con pedana per il gattonaggio; gioco multifunzione che renda agevoli e sicuri i primi movimenti e le prime interazioni con elementi esterni: torrette, elementi di collegamento tra le medesime e nello specifico passerella ponte oscillante, pannelli manipolativi, tubi parlanti, rampa di risalita con appigli in resina colorata, scivolo. L’area è stata recintata fino ad un'altezza di 120 cm per garantire la sicurezza e l'incolumità dei bambini ed è stata dotata di panchine da utilizzare dai genitori o accompagnatori in genere dei bambini. Tutti i giochi hanno la rispettiva area di impatto rivestita con pavimentazione di sicurezza in pac-

Abad Architetti Srl Studio milanese di paesaggio, architettura e design. Progetti e realizzazioni in Italia e all’estero. Fondato nel 1999 da Alessandro Bianchi, dal 2009 è società di ingegneria (Abad Architetti Srl). Andrea Pirollo (amministratore unico e direttore tecnico), Massimiliano Zigoi housing consultant, Alessandra Galati Rando safety consultant, con un team di progettisti interni ed esterni per le varie discipline tecniche trattate dalla società di servizi. Specializzato nel disegno di paesaggio, parchi e playground, si occupa anche di edifici per la residenza e il terziario, interior design e contract per società pubbliche e private. (www.abad.it)

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ABACO delle attrezzature

ciamatura di corteccia di pino naturale. La pavimentazione così formata ha caratteristiche di sicurezza, drenanti, antiscivolo. I percorsi di collegamento alle aree gioco sono stati realizzati in pozzolana romana miscelata con calce bianca. Grazie a questa pavimentazione, si è creata una continuità di materiale tra il percorso che attraversa l'area e la pavimentazione di sicurezza dei giochi. In questo modo le aree sono accessibili ai disabili.

tipologie di seduta; teleferica costituita da una stazione di partenza, una di arrivo, un seggiolino, una fune; gioco multifunzione composto da torrette, ponte oscillante, scala di risalita, scivolo, spalliera svedese, sartia di corda di nylon, tavolo ping pong. Inoltre si è prevista l’installazione anche in quest’area di panchine, cestini e superficie ammortizzante in prossimità dei giochi.

Campo polivalente Playground da 2 a 10 anni Nelle aree dei Playground 2-10 anni si è prevista l’installazione di diverse attrezzature in modo da offrire molte attività per tale fascia di età. Le attrezzature previste sono: altalene con diverse

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Per quanto concerne la realizzazione del campo polivalente, di dimensioni esterne 29 x 19 m, e interne 26 x 14 m, come già detto in precedenza, si è pensato in primis ti utilizzarlo come cardine della composizione dei Playground per dimensione e impatto paesaggistico.

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Il campo permette ai fruitori di praticare attività come calcio, basket e pallavolo grazie alla fornitura ed installazione di tutte le attrezzature necessarie alla pratica di questi sport. La pavimentazione è stata realizzata in calcestruzzo armato con fibre di spessore 12 cm e rifinito con pastina colorata. Il sottofondo è stato realizzato mediante l’utilizzo di misto granulare naturale per uno spessore di 30 cm previa posa di uno strato di separazione con il terreno in TNT. Per una questione qualitativa e di sicurezza per tutti gli utenti del parco, si è prevista la realizzazione di una recinzione in legno su tutto il perimetro, altezza circa 100 cm, in corrispondenza dei lati lunghi e circa 2,50 m lungo i lati corti. Questo tipo di recinzione ricrea una sorta di arena che riduce l’uscita dal campo delle palle, rendendo il gioco più interessante e con riduzione dei rischi per i passanti.

Una nuova modalità insediativa Pensiamo che la definizione di questi progetti abbia consolidato una nuova modalità insediativa del “paesaggio attrezzato” nel “paesaggio urbano”, costruendo piccoli poli attrattivi capaci - se ben utilizzati e gestiti (sic!) - di creare nuove forme aggregative basate sullo sport, sul relax, e sul divertimento. Inoltre crediamo che la distribuzione capillare dei Playground nei 15 Municipi romani crei una nuova forma di democrazia degli interventi, di piccola dimensione, ma di importante condivisione delle risorse verso l’intera cittadinanza; in maniera inclusiva e non esclusiva, non più basandosi sul “grande progetto” ma sui rammendi distribuiti e sensibili dei variegati contesti urbani, dal centro città, alle periferie più estreme. È forse questa la traccia nuova da seguire per le Amministrazioni Pubbliche del futuro, in cui la politica da teorica diviene fatto reale sul territorio, anzi, sui territori.

Are giochi attrezzata e campo multisport (Municipi: VI, VII, X, XIV), Roma Committente: CONI Servizi RUP: ing. Emiliano Curi Progetto e DL: arch. Andrea Pirollo (Abad Architetti) Sicurezza: arch. Alessandra Galati Rando (Abad Architetti) Assistente alla progettazione: Elena Spiga Impresa esecutricre: Italcostruzioni Srl Attrezzature sportive e ludiche: Kompan Italia Srl

Nella prima colonna a sinistra, l’abaco delle attrezzature previste nei quattro parchi progettati da Abad Architetti. Nelle foto, in alto a sinistra una “casetta” al Parco delle Palme e a destra una vista dei giochi installati a Torre Spaccata; nella terza foto altri giochi al Parco delle Palme.

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In basso sulle due pagine, una sezione di progetto relativa al Parco delle Palme. Nelle quattro planimetrie, i quattro parchi progettati da Abad Architetti: in seconda colonna, dall’alto, Parco delle Palme e Torre Spaccata; in terza colonna, disegnati su ortofoto, parco Due Torri e Valle Porcina.

In the first column on the left, the abacus of the equipment provided in the four parks designed by Abad Architects. In the photos, on the top left, a "little house" at the Parco delle Palme and on the right a view of the games installed at Torre Spaccata; in the third photo other games at the Parco delle Palme.

At the bottom of the two pages, a project section related to the Parco delle Palme. In the four plans, the four parks designed by Abad Architetti: in the second column, from above, Parco delle Palme and Torre Spaccata; in the third column, drawn on orthophotos, Parco Due Torri and Valle Porcina.

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REALIZZAZIONI

servizio realizzato con la collaborazione di AG&P Greenscape

MILANO Giochi e fitness alla Biblioteca degli Alberi Non ha bisogno di presentazioni il parco Biblioteca degli Alberi (BAM), parte integrante della riqualificazione dell’area milanese di Porta Nuova, dominata dall’iconico grattacielo di Cesar Pelli inaugurato l'11 febbraio 2014.

AG&P greenscape Lo studio AG&P greenscape nasce nel 1985 a Milano, da un gruppo di architetti e agronomi che affrontano in modo interdisciplinare il progetto degli spazi esterni. Lo studio lavora a differenti scale, sia in Italia che all’estero. L’impegno dei soci, Emanuele Bortolotti, Paolo Palmulli e Paolo Villa (recentemente scomparso), si raccoglie anche nelle pubblicazioni e nelle attività di insegnamento universitario e presso le Scuole di specializzazione.

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MILANO

Il concorso internazionale di idee per la realizzazione del parco urbano risale al 2004; la tempistica non consentì – come sarebbe stato auspicabile – di vederlo compiuto in occasione di Expo 2015, ma grazie all’intervento della Fondazione Riccardo Catella, in collaborazione con Fondazione Nicola Trussardi e Confagricoltura, si trovò la soluzione temporanea di realizzare “Wheatfield”, un’opera d’arte ambientale dell’artista americana Agnes Denes. Su cinque ettari di quello che in seguito sarebbe diventato il nuovo parco pubblico venne seminato un campo di grano, accessibile a tutti, in perfetta coerenza con la tematica della contemporanea esposizione universale. Fu un test sulla futura fruizione del nuovo parco e sul suo ruolo di collegamento tra i lembi urbani fino ad allora separati dalla “terra di nessuno” reliquata tra la stazione Garibaldi e il quartiere Isola.

La realizzazione del parco Il progetto vincitore del concorso è firmato dall’olandese Petra Blaisse dello Studio Inside Outside. Giova ricordare che per la sua complessa attuazione è stato necessario impostare un sistema integrato di direzione lavori che ha coinvolto diversi soggetti. Una Direzione Lavori “avanzata” che ha messo in campo un organigramma articolato su figure portanti, il Direttore lavori generale e il Direttore lavori delle opere a verde, ma anche una serie di Direttori operativi (opere edili, impianti, ecc.) per ogni area tematica, ognuno con i propri ispettori di

cantiere e un attento supporto di back office. Ad aiuto di questa struttura erano inoltre previsti una serie di specialisti che di volta in volta seguivano le esigenze del cantiere. Il parco si presenta come un giardino botanico ma con una impostazione totalmente nuova: le cento specie vegetali sono disposte non come un catalogo ma come elementi architettonici che partecipano al disegno dell’insieme. La struttura connettiva è data dai percorsi in calcestruzzo graffiato, bianchi quelli larghi 5 metri e neri quelli secondari, larghi tre metri. Su questa trama sono distribuiti 22 cerchi, le “foreste circolari”, che contengono diverse funzioni fruitive. Le aree che risultano delimitate da questa geometria sono i campi, variamente destinati al prato rasato e calpestabile o alle selvagge fioriture di piante apparentemente spontanee o al giardino composto di piante aromatiche, di arbusti, di tappezzanti.

Le foreste circolari In tutto il parco, gli alberi sono disposti a formare dei cerchi monospecifici di una o più file concentriche; lungo i percorsi di collegamento il visitatore trova ai suoi piedi delle informazioni botaniche in acciaio inox spazzolato e annegate in opera. Queste “foreste circolari” sono al loro interno contenitori di attività diversificate: dalla sosta, al gioco, all’attività fisica, alla organizzazione di eventi. Due di queste sono dedicate in particolare al gioco e al fitness, che andiamo a vedere da vicino alle pagine seguenti.

Parco Pubblico “Biblioteca Degli Alberi” Comune Di Milano Sviluppato da: COIMA Progetto: Petra Blaisse (Studio Inside Outside) + local architect: arch. Franco Giorgetta In collaborazione con: Mirko Zardini, Michael Maltzan Architects, Irma Boom Design, Piet Oudolf, Ro’dor Landscape Engineers Direzione lavori e sicurezza: Studio Ing. Ceruti; AG&P greenscape; Gae Engineering Impresa esecutrice: Consorzio Stabile Alpi / Giovanni Milano & C.

A sinistra, il prato calpestabile della BAM con i cerchi rossi che invitano al distanziamento anti-Covid; ai piedi della Unicredit Tower si distinguono le alberature delle “foreste circolari” dedicate al fitness e ai giochi (foto BG). In questa pagina, in alto, planimetria generale del parco BAM.

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Qui sopra, una porzione del parco con vegetazione arbustiva (foto Mariagiusi Troisi). On the left, the BAM's walkable lawn with its red circles inviting anti-Covid distance; at the foot of the Unicredit Tower you can see the trees of the "circular forests" dedicated to

fitness and play (photo BG). On this page, at the top, general plan of the BAM park. Here above, a portion of the park with shrubby vegetation (photo Mariagiusi Troisi).

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MILANO BAM: APPROFONDIMENTO

Il cerchio dei giochi Parzialmente incastonato in un campo geometrico di Lonicera nitida, il cerchio dedicato al gioco degli utenti più piccoli si presenta come un anello in gomma antitrauma, arancio e rosso, deformato da undici collinette, e circondato da tante panchine in legno collocate su prato armato. Il cerchio è ombreggiato da salici piangenti (Salix babylonica).

I giochi non sono attrezzi isolati disseminati sul campo, ma fanno parte di un’unica struttura appositamente disegnata. Un cerchio in tubolare d’acciaio da 30 cm di diametro, sorretto da cavalieri anch’essi in tubolare, corre sospeso in corrispondenza dell’anello pavimentato in gomma. Al cerchio, alternati con le collinette del suolo, sono appesi undici giochi, realizzati assemblando elementi provenienti da diversi cataloghi. La dotazione comprende tre altalene a “cestone”, del tipo “Giove” con il fondo a funi intrecciate; quattro altalene con seggiolini a tavoletta o a sedile; due altalene a gomma d’automobile (con il finto pneumatico posto verticalmente a cavallo di un seggiolino piano); due sistemi di arrampicata con funi del tipo “Erkules”. Tutti gli elementi, inclusi funi, catene, ganci, manicotti di alluminio, sono dotati di certificazione di conformità alle norme tecniche di sicurezza, mentre non trattandosi di singoli giochi prodotti da una specifica azienda non sono dotati delle targhette previste dalla UNI EN 1176, di cui abbiamo parlato nelle pagine introduttive.

La Fondazione Catella La Fondazione Riccardo Catella è attiva dal 2007 con la missione di diffondere la cultura della sostenibilità nello sviluppo del territorio e di contribuire attivamente al miglioramento della qualità della vita urbana attraverso progetti di valorizzazione degli spazi pubblici e delle aree verdi. Dal 2019, grazie a un’innovativa partnership pubblico-privata tra il Comune di Milano e COIMA, la Fondazione è responsabile della gestione, della sicurezza, della manutenzione e del programma culturale del parco pubblico BAM - Biblioteca degli Alberi Milano.

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MILANO

ABACO dei giochi

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Nella foto in alto su due pagine, vista d’insieme del cerchio dei giochi circondato dai salici piangenti. Nelle foto in basso, da sinistra: le gomme d’auto; le panchine; il “cestone” (foto Mariagiusi Troisi). In alto a destra, planimetria del cerchio dei giochi. Nelle foto piccole, dettagli di

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alcune attrezzature: le funi di arrampicata; gli agganci delle funi erkules; i ganci delle altalene (foto BG). In the picture above on two pages, an overview of the circle of playground surrounded by weeping willows. In the photo below, from left: the car tires;

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- ERKULES - ALTALENE - ALTALENE - ERKULES - CESTONE - GOMME - ALTALENE - CESTONE - ALTALENE - GOMME - CESTONE

the benches; the "big nest" (photo Mariagiusi Troisi). Top right, plan of the circle of playground. In the small photos, details of some equipment: the climbing ropes; the anchors of the erkules ropes; the brackets of the swings (photo BG).

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MILANO BAM: APPROFONDIMENTO

articolo realizzato in collaborazione con Proludic Srl

Il cerchio del fitness Il cerchio del fitness è circondato da un doppio filare di Liquidambar stiracyflua, e delimitato da un percorso circolare in gomma sportiva di colore blu, della lunghezza di 100 metri, sul quale sono segnati gli step ogni 20 metri a beneficio dello sportivo che vuole percorrerlo misurandone la distanza.

La ricerca di una omogeneità dell’immagine all’interno del cerchio ha portato a scegliere una serie di attrezzi per il fitness tra le Stazioni e i Percorsi Vitality® di Proludic, le cui attrezzature sono realizzate in materiali selezionati, che privilegiano una dimensione tattile piacevole e confortevole. l vari moduli, adatti ad un pubblico molto vasto di utenti di qualsiasi fascia d'età, propongono diverse attività per allenarsi e mantenersi in forma. Tutti, sportivi occasionali o esperti, possono eseguire gli esercizi scelti in base ai propri ritmi e alle proprie capacità. L’anello è congegnato come una Stazione, interamente predisposta in un unico punto, che include sette attrezzature, collocate a raggiera, che svolgono ciascuna una funzione precisa, privilegiando di volta in volta la resistenza oppure la potenza. Le Stazioni Proludic sono sempre accompagnate da una segnaletica specifica volta ad informare gli utenti in merito al livello di difficoltà di ogni esercizio e all'intensità car-

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diaca di ogni attività praticata. Gli attrezzi installati alla BAM sono graduati per tutti i livelli di sforzo. Tra i più impegnativi scelti fra le Stazioni, la sbarra fissa e il bracciolo; ad intensità cardiaca media ci sono il vogatore e la spalliera; meno impegnativa la cyclette. In aggiunta, si trovano due attrezzi scelti dalla serie dei Percorsi Vitality® (che sono congegnati per allenare gli sportivi con una sequenza continua di esercizi facendo lavorare numerosi gruppi muscolari), le sbarre parallele e la doppia spalliera.

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MILANO

ABACO del fitness 7 1

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Nella foto grande a sinistra, panoramica in veste invernale del cerchio del fitness (foto Mariagiusi Troisi). Nelle foto piccole della pagina sinistra, sopra, la linea di start del pistino circolare da 100 metri, sullo sfondo del LidoBam, allestimento estivo temporaneo; sotto, la cyclette. In questa pagina, a

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sinistra, il “bracciolo” con lo sfondo del “bosco verticale” di Stefano Boeri; a destra il vogatore (foto BG). Nel disegno in alto, planimetria del cerchio del fitness, e sotto una tabella con alcune caratteristiche degli attrezzi, illustrati nell’abaco a destra, dalle schede tecniche di Proludic Srl.

1 - SPALLIERA

2 - SBARRA FISSA

7 - BRACCIOLO

3 - DOPPIA SPALLIERA

6 - VOGATORE

4 - SBARRE PARALLELE

5 - CYCLETTE

In the large photo on the left, a winter view of the fitness circle (photo Mariagiusi Troisi). In the small photos on the left page, above, the start line of the circular 100 meters track, in the background of LidoBam, temporary summer outfitting; below, the exercise bike. On this page, on the left, the "armrest" with the background of the "vertical

wood" by Stefano Boeri; on the right, the rowing machine (photo BG). In the drawing above, a plan of the fitness circle, and below it a table with some characteristics of the equipment, illustrated in the abacus on the right, from the technical sheets by Proludic Srl.

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REALIZZAZIONI

BARI 14 playground Il progetto per la realizzazione di 14 nuovi playground in tutta la città di Bari prevede il recupero di aree inutilizzate e la riqualificazione o rifunzionalizzazione di aree che già sono utilizzate e attrezzate. Questi interventi nascono con l’obiettivo di incentivare lo sport come motore per la socializzazione e come strumento di contrasto a fenomeni di marginalità e devianza: azioni materiali per migliorare la vita di tutti i giorni all’interno dei diversi quartieri, sia sotto il profilo del decoro urbano, che attraverso la creazione di luoghi di aggregazione in cui lo sport è il tema centrale. Gli interventi sono raggruppabili in tre diverse strategie: il recupero di aree dismesse o abbandonate (4 progetti); la riqualificazione di aree gioco esistenti con il rinnovo delle attrezzature (6 progetti); la trasformazione di playground a destinazione sportiva già esistenti in aree polifunzionali (4 progetti). In generale gli interventi prevedono, oltre alle nuove attrezzature, la riqualificazione delle parti accessorie (percorsi, accessi, sedute, verde) e l’implementazione dell’illuminazione pubblica con proiettori a led dotati di accensione temporizzata in un’ottica di maggiore sostenibilità energetica. Al momento in cui scriviamo, sono stati conclusi i lavori su 12 dei 14 playground, mentre è in via di

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ultimazione il campo da bocce del Parco 2 Giugno. Infine, i lavori relativi alla pista da hockey e pattinaggio nella pineta San Francesco saranno ultimati al termine delle opere di riqualificazione della pineta. L’impegno di spesa, di circa 2 milioni, è stato assunto attraverso il Credito Sportivo.

Il gioco bimbi e il fitness Le aree dotate di installazioni per i più piccoli sono quattro, di cui una attrezzata ex-novo e tre nelle quali sono stati rinnovati i giochi. A largo Monsignor Magrassi sono stati installati un’altalena, due giochi a molla, un dondolo a bilico, una giostra rotante, una struttura giochi di piccole dimensioni con scivoli accessibili a bambini con disabilità; il tutto dotato di pavimentazione antitrauma Casei Eco-System. Nelle altre tre aree (Giardini Chiara Lubich, Parco degli Aquiloni, piazza Diaz) sono stati sostituiti o integrati i giochi preesistenti, in funzione dello spazio disponibile.

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BARI

Questi tre playground sono stati inoltre dotati di attrezzature per il fitness, con particolare attenzione all’attività calistenica: l’attrezzatura si compone di elementi per trazioni alla sbarra, elementi per il salto, parallele e barra per l’equilibrio. Un’area fitness è stata realizzata anche al parco 2 Giugno, dove in 160 mq sono state collocate, oltre alle attrezzature per calisthenic, attrezzi per il corpo libero come Fitness bike, Chest press, Ellittica e Vogatore. Un’area simile, con uno spazio più limitato, è stata attrezzata in via Mimmo Conenna.

Gli sport Diverse sono le attività sportive che potranno essere praticate nei 14 playground. Il campo da basket, con superficie in resina, dimensionato secondo regolamento FIP come “impianto sportivo di esercizio”, e utilizzabile anche per la pallavolo, è stato realizzato ex-novo in tre aree, mentre nel sottoponte Adriatico sono previsti due “mezzi campi” per il basket tre contro tre, sfruttando i piloni del ponte per l’installazione dei canestri. In altre due situazioni sono stati riqualificati i campi esistenti. Due sono invece i campi da calcetto di nuova realizzazione, in erba sintetica con intaso in gomma NBR rivestita: in Strada la Penna di Torre a Mare, e in viale delle Regioni a San Paolo; in altri due siti è stato posato un nuovo manto sintetico su campettNella pagina a sinistra, dall’alto: il parco giochi di largo Mons. Magrassi, con pavimentazione antitrauma in piastrelle (produzione Casei EcoSystem); i tavoli da ping pong ai giardini Chiara Lubich; i lavori in corso per lo skatepark nel sottoponte Adriatico; il campo da calcetto di Torre a Mare (in erba sintetica con intaso

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ti esistenti (all’Istituto Comprensivo Japigia e al parco Green Mission). Due aree sono attualmente dotate di piste per il pattinaggio: il parco Giovanni Paolo II – dove la

pista sarà affiancata dal nuovo campo di basket – e l’area della pineta San Francesco, dove la superficie per il pattinaggio sarà adattata per consentire anche la pratica dell’hockey inline, con le relative segnature. Molto atteso, inoltre, il completamento dello skatepark sotto il viadotto Adriatico. Citiamo infine due allestimenti che si affiancano alle aree gioco e fitness dei Giardini Lubich e di Piazza Diaz, in ciascuna delle quali sono stati posizionati tavoli da ping pong in cemento e uno spazio ludico ricreativo destinato agli anziani con due tavoli dotati di segnatura per il gioco degli scacchi, dama e backgammon.

Il portale BIS-Bari Innovazione Sociale Il progetto di 14 nuovi playground è parte di un quadro complessivo della politica sociale condotta dal Comune di Bari, che affianca gli interventi fisici di trasformazione urbana con azioni immateriali che incentivino lo sviluppo economico e la coesione sociale rafforzando la capacità dei cittadini di cooperare ed essere comunità. La strategia adottata si inquadra nell’ambito del PON Metro, la dotazione di fondi europei destinati alle amministrazioni per la programmazione legata all’inclusione sociale, l’e-goverment, la mobilità sostenibile e la partecipazione. Il portale BIS-Bari Innovazione Sociale (www.bariinnovazionesociale.it) è il luogo virtuale che raccoglie l’insieme delle azioni programmate dal Comune per comunicarle e condividerle con tutti i cittadini. L’obiettivo, dichiarato nella presentazione del portale stesso, è quello di “riassumere la strategia generale che tende ad azzerare il consumo di suolo, a favorire percorsi di inclusione sociale attiva, a incentivare la nascita di nuove imprese e occupazione stabile nei settori ad alto contenuto di conoscenza che, inoltre, riduce l’utilizzo dei mezzi privati verso modalità di trasporto “attive” come la bicicletta, i mezzi pubblici e la mobilità condivisa. Infine, incentiva la multiculturalità e la partecipazione collettiva allo sviluppo urbano”. Il progetto dei 14 playground, raccolti sotto il tema “Sport e tempo libero”, è solo uno dei tanti piani attivi presentati nel portale: per limitarci ai temi più strettamente urbanistici ricordiamo la riqualificazione del porto di Santo Spirito (affidata a un gruppo guidato dall’archistar spagnola Oriol Bohigas), il percorso ciclabile di lungomare da Palese a Santo Spirito, alcuni interventi di rigenerazione urbana come la riqualificazione di alcune vie e piazze del centro, il recupero del fossato del Castello normanno-svevo, il waterfront della città vecchia e di altri tratti del litorale, la riqualificazione della spiaggia antistante la Fiera del Levante.

Ecolsport di Prismi), con l’assessore Petruzzelli in porta (tutte le foto sono di Pietro Petruzzelli). In questa pagina, in alto la mappa con indicazione dei 14 playground e scheda con le dotazioni. Nella colonna di destra, tavolo per gli scacchi in piazza Diaz e area fitness al Parco 2 Giugno, con nuova illuminazione.

On the left page, from the top: the playground of largo Mons. Magrassi, with the anti-trauma tile flooring (Casei EcoSystem production); the ping pong tables at the Chiara Lubich gardens; the work in progress for the construction of the skatepark in the Adriatic underbridge the soccer field at Torre a Mare, in synthetic turf filled with

Ecolsport by Prismi (all photos are by Pietro Petruzzelli). On this page, at the top, the map with the location of the 14 playgrounds and the card with the relative equipment. In the right column, chess table in Diaz square and fitness area at the Park 2 Giugno, with a new lighting system.

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REALIZZAZIONI

BESANA IN BRIANZA Il Giardino Incantato di Villa Raverio

Nella frazione Villa Raverio di Besana Brianza (Monza) è stato inaugurato a fine gennaio un parco attrezzato, frutto anche della generosità di donatori e volontari. Con qualche timore – comune a tanti playground urbani – per il rischio di danneggiamenti, volontari o accidentali.

Il progetto condiviso Nato come adeguamento migliorativo di un parco giochi già esistente da qualche anno (in prossimità della piccola stazione ferroviaria della linea locale che va da Monza a Lecco attraverso la valle del Lambro), il progetto è stato portato avanti con l’aiuto del Circolo Interprofessionale Architetti Geometri Ingegneri Periti Edili Alta Brianza, e attuato grazie all’opera gratuita di alcune realtà artigianali del territorio, insieme con le donazioni raccolte attraverso i “pranzi solidali” organizzati dalla Cooperativa Solaris di Triuggio (MB), che hanno consentito di acquistare due giochi, in aggiunta ai 50.000 euro investiti dall’Amministrazione Comunale. Affinché il progetto fosse realmente condiviso a livello locale sono stati coinvolti più soggetti, quali alcune realtà associative e scolastiche del territorio e precisamente: - Fondazione della Comunità Monza e Brianza Onlus, - Comunità Pastorale di Santa Caterina e Besana in Brianza, - Besana Solidale, - Club Alpino Italiano – sezione di Besana in Brianza, - Istituto Comprensivo Giovanni XXIII,

- Istituto di Istruzione Superiore Gandhi, - Istituto Comprensivo Paritario Don Carlo San Martino.

Il progetto accessibile Il parco rinnovato doveva essere accessibile ed aperto a tutti, con la presenza di giochi che fossero realmente “inclusivi”. La progettazione si è quindi posta questi obiettivi: - camminamenti accessibili e speciali; - giochi accessibili posizionati secondo norme di sicurezza che favoriscano la partecipazione al gioco anche per coloro che hanno limitazioni motorie importanti; - percorso dei 5 sensi con giochi sensoriali; - arredi a norma di sicurezza; - posizionamento di cestini portarifiuti con simboli in scrittura CAA (Comunicazione Aumentativa Alternativa); - posizionamento di cartelli (regolamento condiviso e costruito con gli alunni delle scuole). Come richiamo simbolico alla vicina ferrovia, il parco è reso riconoscibile da una grande sagoma in legno, che non è comunque un gioco.

La pavimentazione antitrauma Sono stati quindi modificati i percorsi di accesso, rendendoli adeguati all’accesso con carrozzina, e l’intera area è stata pavimentata con una superficie antitrauma colata in opera in vivaci colori. Si tratta di una pavimentazione sintetica monolitica desolidarizzata, drenante, stratificata, realizzata con granuli in gomma che conferiscono alla superficie una finitura ancora più morbida rispetto alle convenzionali superfici per parchi gioco. Questo permette un’ottima elasticità, resistenza all'usura ed ai raggi UV, e inoltre i materiali utilizzati sono esenti da Idrocarburi Policiclici Aromatici. Lo spessore del manto è mediamente di 30 mm ma può variare a seconda della posizione rispetto ai vari tipi di gioco e alla loro altezza di caduta prevista.

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BESANA IN BRIANZA

labirinto realizzato con una miscela di materie plastiche riciclate; tutte le parti sono unite da viti in acciaio inox immerse nella struttura. Il gioco non presenta parti sporgenti né in plastica né in altro materiale. Non richiede manutenzione e risulta antivandalico, non ingiallisce, resiste alle intemperie ed è ignifugo. La struttura è composta da una serie di pannelli sensoriali per diverse attività ludiche ed educative; in particolare, il gioco comprende 8 pannelli attrezzati con funzionalità diverse, e 8 pannelli standard. La pianta del labirinto è studiata per permettere il passaggio di utenti in carrozzina, garantendo anche uno spazio di manovra adeguato.

Corretta installazione e sorveglianza

I giochi inclusivi La scelta dei giochi è caduta su quattro installazioni, molto diverse fra loro, in grado di coprire un’ampia gamma di stimoli ed occasioni di interazione da parte dei piccoli utenti. Innanzitutto è presente una classica altalena con cestone, fruibile contemporaneamente da bambini disabili e normodotati, la cui struttura è realizzata con montanti in alluminio verniciato e traversa in acciaio zincato. Un gioco interattivo che incuriosisce i piccoli è lo xilofono composto da 16 tubi risonanti in acciaio zincato e verniciato, che può essere suonato tirando dei pomelli ad altezza di bambino. È stata quindi installata una “teleferica” articolata su due stazioni, una con scivolamento in pendenza a mezzo di palo e seggiolino tondo, l’altra con traslazione orizzontale in piano di un seggiolone contenitivo a traino del genitore o dell’assistente.

Il labirinto in plastica riciclata Il quarto gioco presenta in più la caratteristica di essere totalmente “ecologico”. Si tratta infatti di un

In alto sulle due pagine, vista d’insieme del parco giochi, con la superficie antitrauma in gomma colata, modellata e colorata, realizzata da Waterproofing. Nella pagina a sinistra, il labirinto a pannelli sensoriali in plastica riciclata. In questa pagina, a destra dall’alto: il trenino, simbolo del parco; il gioco musica-

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Dicono le cronache che i giochi, appena installati e non ancora inaugurati, sono stati imbrattati da ignoti; due dei giochi hanno inoltre dovuto subire degli interventi di riparazione da parte dell’azienda produttrice. Come abbiamo ricordato nelle pagine precedenti non si tratta di un caso isolato: non è affatto raro che i parchi gioco, aperti a tutti giorno e notte, siano oggetto di vandalismi o anche solo di un uso improprio da parte di ragazzi a volte troppo grandi per l’uso cui i giochi sono destinati. Queste situazioni inducono a tener presenti alcuni aspetti importanti nella realizzazione. Innanzitutto la posa a regola d’arte: anche quando si acquistano i giochi senza la posa in opera, occorre attenersi in modo rigoroso alle modalità di impianto previste dal costruttore. In seguito, la prevenzione dei danneggiamenti, volontari o accidentali, è demandata all’educazione dei frequentatori ma anche al controllo: il vigile urbano o la telecamera di sorveglianza, laddove il parco non sia recintato, sono purtroppo d’obbligo per scongiurare l’uso improprio del bene pubblico. A Villa Raverio il Comune parla già della futura posa di telecamere; il Sindaco Emanuele Pozzoli assicura che “non solo chi verrà individuato come colpevole dovrà pagare una multa, ma si farà carico anche dell’intero costo del gioco”.

le; la teleferica. Qui sopra, planimetria di progetto e scheda tecnica della teleferica. (Tutte le foto sono BG/Sport&Impianti).

At the top on the two pages, an overall view of the playground, with the molded and colored anti-trauma rubber casting surface, made by Waterproofing. On the left page, the labyrinth with sensorial panels in recycled plastic. On this page, on the right from the top: the little train, symbol of the park; the musical

game; the cableway. Above, project plan and technical data sheet of the cableway. (All photos are BG/Sport&Impianti).

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REALIZZAZIONI

LUCCA Parco giochi sulle antiche mura Qui si trova un parco giochi che è stato oggetto di un intervento di sostanziale riqualificazione, con l’aiuto di una raccolta fondi tra associazioni umanitarie.

Piazzale San Donato si estende su un’area di forma triangolare adibita a verde pubblico prospiciente l’omonima porta e facente parte del parco della Rimembranza con monumento centrale in Piazzale Verdi, ed è soggetta ai vincoli di tutela paesaggistica.

e danneggiati, altri che non rispettano completamente le normative; non esistevano comunque giochi di tipo inclusivo.

Il progetto L’area si trova all’interno del perimetro di piazzale San Donato ed è delimitata lungo tutto il tratto di via Cimitero (parallelamente alle mura urbane) da una recinzione in tubolare di acciaio a sezione rettangolare, costituita da semplici elementi verticali ed elementi incrociati; è caratterizzata dalla presenza degli alberi monumentali che compongono il parco della rimembranza (Quercus ilex, leccio) e da un substrato pianeggiante non pavimentato, costituito da terra e ghiaia. Si accede dalle vie carrabili che la delimitano, tra cui via Cimitero che tramite Porta San Donato la collega alla circonvallazione. Il parco giochi esistente era costituito da diversa attrezzatura per il gioco ed elementi di arredo urbano, collocati negli ultimi venti anni. Tali attrezzature erano sistemate in ordine sparso sotto le alberature, la maggior parte in buono stato, alcuni giochi vetusti

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In questa pagina, in alto, planimetria di progetto del playground. Nelle foto, alcuni dei giochi appena installati, con la pavimentazione in corso di completamento: è visibile lo strato inferiore in gomma nera (vedi dettaglio a sinistra) mentre deve ancora essere posato lo strato di finitura

Il progetto aveva come obiettivo l’accessibilità totale dell’area giochi, anche da parte dei portatori di handicap, con l’intento di assicurare a tutti i bambini pari dignità e pari possibilità di accesso ai parchi pubblici. Grazie alla raccolta fondi “Un soldino per un giochino”, promossa da Anmil Lucca, Fand, Associazione il cuore si scioglie ONLUS e COOP Firenze, sono state acquistate quattro attrezzature gioco di tipo inclusivo (due giochi a molla, una casina, un seggiolino per altalena e un castello scivolo componibile). Le vecchie e le nuove attrezzature sono state collocate su una idonea pavimentazione (gomma colata di spessore 30+13 mm per le strutture con rischio di caduta superiore ad 1 metro di altezza, 15 mm per tutte le altre aree), accessibile ed utilizzabile anche da parte di persone con disabilità. La finitura esterna della pavimentazione in gomma colata è realizzata

colorato (foto di Fabio Passoni). Nella pagina a lato, estratti di mappe storiche, illustrate nel testo della finestra. On this page, at the top, project plan of the playground. In the photos, some of the games just installed, with the flooring being completed:

the lower layer in black rubber is visible (see detail on the left) while the coloured finishing layer has yet to be laid (photos by Fabio Passoni). On the side page, extracts from historical maps, illustrated in the framed text.

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LUCCA

con filamenti di gomma EPDM-MULCH con cromia composta da due tonalità di marrone (RAL8024+RAL1001). Il progetto ha previsto inoltre la realizzazione di un teatrino per bambini, come luogo speciale per fare rappresentazioni, organizzare feste ed eventi, sperimentare il teatro, la messa in scena, gli spettacoli dei burattini e di giocoleria. È costituito da una piattaforma in c.a. di diametro 320 cm, alta 38 cm dotata di rampa per disabili e gradini di accesso; la parte superiore delle scene è realizzata in pannelli in HPL preventivamente sagomati e stampati e installati su telai in acciaio fissati al basamento tramite staffe. I giochi esistenti non più funzionali sono stati rimossi; vengono invece revisionati e ricollocati in maniera corretta i giochi recuperabili: due altalene in legno e un gazebo in legno, previa applicazione di staffe in acciaio antimarcescenza ai montanti e riverniciatura; e inoltre un tris assi di equilibrio, due giochi a molla, una giostrina, una piramide girevole e uno scivolo.

Fig. 1

Fig. 2

CENNI STORICI

L’uso di uno spazio nel corso della storia L’area destinata alla realizzazione del progetto si trova all’interno del perimetro di piazzale San Donato sulle mura di Lucca. Il lotto ha forma triangolare ed è prospiciente l’omonima Porta cittadina, affiancato dalla cortina delle mura lungo via Cimitero e dall’edificio della Procura di Lucca. Questo luogo, rimasto libero nei secoli, era attraversato dalle antiche mura medievali caratterizzate da torrioncini semi cilindrici, di cui oggi rimane traccia nel vicino prato prospiciente la Cavallerizza in adiacenza ai resti dell’antica porta san Donato, a cui erano collegati. Come si evince dalla cartografia storica, l’attuale piazzale San Donato facente parte dell’area denominata: “Prato del Marchese” è sempre risultato libero da costruzioni. Le mura cinquecentesche, costruite in posizione più avanzata rispetto a quelle medievali, lasciarono nella zona ovest della città una porzione del Prato del Marchese che non fu usata né a fini residenziali, né produttivi o strategici (Fig. 1). Le ampie aree rimaste libere e protette dalle mura furono adibite, nel tempo, a vari usi e funzioni: come proiezione della vita del tempo libero della città, o per altre finalità che necessitavano di una certa ampiezza di superfici, difficilmente ritrovabili nelle poche piazze del fitto reticolo urbano di matrice romana e medievale. Dell’uso delle zone inedificate, racchiuse nell’ultima cerchia delle mura, si ha notizia da vari documenti, e dal XVII secolo in poi si hanno anche raffigurazioni interessanti, relative alla vita che vi si svolgeva. Tra le varie attività nel settore ovest della città, ne emergono almeno due: quella del gioco del pallone e quella del gioco equestre (Fig. 2). Il gioco del calcio si svolgeva davanti all’attuale Porta Sant’Anna, mentre le corse dei cavalli con fantino si svolgevano in un vero e proprio ippodromo temporaneo caratterizzato da tribune con struttura lignea e palco reale: tali corse si organizzeranno nella zona fino al 1874. Tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900, nella buona stagione, tutta la zona intorno alla Porta San Donato, era luogo di spettacoli popolari che provocavano un grande concorso di pubblico. Compagnie di giocolieri e di ginnasti, davano le loro rappresentazioni, specialmente la domenica. Tra le varie manifestazioni di questo genere si può ricordare quella del 15 luglio 1887, in cui venne innalzata perfino una mongolfiera, la “Dandolo”, attrezzata con un trapezio sul quale, mentre si innalzava, un ginnasta eseguì diverse spettacolari acrobazie. Già nel 1788 la zona era stata ritenuta idonea per l’ascensione del pallone aerostatico di Vincenzo Lunardi. Lo spazio davanti alla Porta San Donato e davanti alla vicina casermetta fu anche usato, fino a tutto l’800, come luogo di esercitazioni militari a corpo libero e a cavallo; anche in ragione di queste funzioni, nel 1876, venne costruita, parallelamente alle mura, davanti alla Porta e al baluardo San Donato, la Cavallerizza coperta (Figg. 3,4). La trasformazione della zona come la vediamo oggi avvenne dopo la costruzione di Porta Sant’Anna con il disegno di una moderna rete viaria che divise in grandi aiuole spartitraffico tutto il prato del Marchese. Nel 1922 iniziarono i lavori per il Parco della Rimembranza, di cui anche piazzale San Donato fa parte; terminati nel 1928, tali lavori videro la piantumazione di tanti lecci quanti erano stati i caduti lucchesi durante la guerra del 1915/18. Fa capo a tale intervento il faro monumentale collocato al centro del vicino piazzale Verdi. Negli anni, i lecci hanno subito diversi interventi radicali di potatura o addirittura il loro abbattimento, come testimoniano alcune foto presenti all’ Archivio Fotografico Lucchese datati 1992, che documentano gli interventi nell’area di progetto che hanno mutato notevolmente l’assetto dell’originario parco. Arch. Daniele Gemignani BIBLIOGRAFIA: AA.VV. Rimembranze per vittime, eroi, Per un catalogo dei monumenti celebrativi ai caduti della Grande Guerra di Lucca e Capannori, Italia Nostra sez.Lucca, Lucca 2017. G.Bedini, R.Martinelli, G.Puccinelli, La Porta San Donato nelle mura di Lucca, Maria Pacini Fazzi editore, Lucca 1988. G.Bedini, G.Fanelli, Lucca, iconografia della città, San marco Litotipo, Lucca 1998.

Adeguamento Inclusivo Parco Giochi Piazzale San Donato Comune di Lucca RUP: ing. Antonella Giannini Progetto: arch. Daniele Gemignani

Fig. 3

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Fig. 4

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REALIZZAZIONI

LECCE La riqualificazione sostenibile del Parco Montefusco Concludiamo la rassegna dei parchi gioco con un intervento che ha seguito un iter particolare.

Tomas Ghisellini Architetto, nel 2009 fonda l'Atelier di Architettura, con sede a Ferrara, che si occupa di progettazione architettonica ed urbana, architettura del paesaggio, sostenibilità ambientale, design d'interni, allestimento e comunicazione. Dopo numerose esperienze sia in Italia che all'estero, l'Atelier riserva particolare attenzione allo studio dei rapporti tra progetto e città contemporanea, curando la definizione di una nuova "etica" dell'architettura.

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In alto, l’ingresso all’area MEET & (GR)EAT. Nella pagina a lato, in alto due scorci delle “stanze” create tra le palificate in legno: in evidenza i lettini relax, i velari parasole. In basso, rappresentazione assonometrica del tema progettuale, suscetti-

Nato dalla collaborazione di CNH industrial, Comune di Lecce e BiEM-bioedilizia mediterranea, l’intervento ha avuto lo scopo di restituire alla collettività un’area verde della città di Lecce, attraverso azioni di riqualificazione sostenibile legate al recupero del materiale di scarto degli imballaggi prodotti dalla CNH industrial di Lecce, un’azienda che progetta, produce e commercializza macchine per l’agricoltura e per le costruzioni. Viene trasformato lo scarto in risorsa, utilizzando il legno come materia prima, intercettato e riutilizzato prima che concluda il suo ciclo vita. Il luogo del progetto è Parco Montefusco (conosciuto come “Campo Coni”), a cui si è annessa un’area verde precedentemente utilizzata a scopo militare. Si vuole dare continuità di spazi e fruizione con l’attuale Parco per creare quella che potrà definirsi una piccola Cittadella dello sport: luogo di svago, relax a connotazione sportiva. In una prima fase è stata coinvolta direttamente la cittadinanza, chiamata a partecipare esprimendo le proprie idee ed esigenze. Dall’elaborazione dei dati raccolti grazie alla partecipazione attiva della cittadinanza è stato possibile sviluppare un Masterplan di progetto dell’intero parco, che fornisce gli indirizzi di un possibile sviluppo del parco in funzione alle reali esigenze di chi ne fruisce. È stato quindi bandito un concorso pubblico di idee aperto a progettisti, designer, paesaggisti, artisti ed artigiani, nazionali ed internazionali, che volessero sviluppare un’idea a partire dal materiale di recupero disponibile e sulla base delle indicazioni che sono state raccolte dalla cittadinanza. Una prima fase del concorso riguardvaa la progettazione degli arredi da inserire all’interno del parco Montefusco. Nella seconda fase l’idea progettuale risultante dal concorso è stata sviluppata nei dettagli dai vincitori e realizzata durante un workshop di autobile di ampliamento secondo lo schema modulare. Top of the page, entrance to the MEET & (GR)EAT area. On the page on the right, at the top, two glimpses of the "rooms" created between the wooden palisades: in evidence the relax

costruzione, sotto la guida di tutor e maestranze esperte. Dal 21 al 27 ottobre 2019, i tutor di BiEM, con la collaborazione dei progettisti vincitori del concorso di idee, hanno guidato un gruppo di persone volontarie, nella realizzazione degli elementi di arredo urbano all’interno del Parco. Con l’ausilio di trapani, avvitatori, pitture, seghetti, tutti i partecipanti sono stati chiamati a realizzare il progetto che ha vinto il concorso Ricrea, acquisendo di fatto nuove competenze, sviluppando relazioni e spirito di squadra.

MEET & (GR)EAT Dalla relazione di progetto (architetto Tomas Ghisellini)

Sport e cibo, in sostanza, vivono le vicende di una infinita alleanza. O di un’altrettanto interminabile battaglia, a seconda del punto di vista dal quale si voglia guardare a questa storia! Sarà una nuova agorà per la Lecce dei prossimi anni, un luogo antico eppur così attuale dove (tornare a) depositare il senso di appartenenza, l’amore incondizionato per le nostre straordinarie città, la passione per le nostre origini, il sentimento collettivo. Incontrarsi, stare insieme, mangiare alla grande: tutto questo sarà MEET & (GR)EAT. La proposta di progetto parte dal recupero di uno dei sistemi fondamentali di conoscenza, misurazione, regimentazione e governo sistematico del territorio pugliese: la matrice ortogonale. Estensioni sconfinate di campagne “disegnate”, le costruzioni per il controllo e la cura delle terre, così come i meravigliosi uliveti che tutto il mondo guarda con ammirazione, trovano nel tessuto a maglia regolare il dispositivo formale originante. Così il progetto qui proposto, che stende su tutta

beds, the sunshades. Below, axonometric representation of the design theme, which can be extended according to the modular scheme.

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LECCE

l’area di intervento una ideale matrice a maglia ortogonale di 2x2 metri, tracciando a terra, come su di una tela, il disegno temporaneo e leggero delle linee originanti in gesso. Questa semplice operazione trasforma il luogo in uno spazio quasi astratto di ascendenza ludica, un’affascinante scacchiera su cui giocare la grande partita del futuro prossimo. I punti della matrice, secondo schemi di regolare aggregazione, sono in parte colonizzati dall’impianto di elementi verticali, simili a snelli steli cruciformi, derivanti dall’assemblaggio dei profili lignei di recupero secondo uno schema compositivo che lascia un affascinante vuoto di avvicinamento tra i montanti principali. Una sorta di curiosa palificata “molecolare” allestisce alcune piccole stanze abitabili assieme ad una serie di occasioni e supporti multifunzione per un abaco di potenzialmente infiniti usi differenziati: sostegni per leggeri velari parasole, supporti per attrezzi sportivi a corpo libero (spalliere, barre per trazioni, cavalline verticali, ecc.), montanti per reti di gioco (minivolley, beach-tennis, ecc.), paline per stendardi insegne e bandiere, ancoraggi per luminarie aeree sospese, agganci per amache e lettini rilassanti all’aperto, puntoni per piccoli belvedere sospesi e molto altro ancora. Stuoie vegetali calpestabili in fibra di cocco campiscono i “pavimenti” (traspiranti e permeabili all’acqua) degli ambienti disegnati dai minimali wireframe degli steli colorati. I tappeti, trattati con tinte naturali in accordo con quelle dei corrispondenti elementi lignei verticali di riferimento, saranno fissati al suolo

per mezzo di picchetti removibili da terra in acciaio inox, a testa piana antinfortunio ed a completa scomparsa. Nel tessuto degli elementi singoli e delle microattrezzature, un vero e proprio padiglione (dimensioni in pianta 4x8 metri), protetto da una articolata copertura in legno e tessuti permeabili simile ad un merletto, ospita le dotazioni e le attività funzionali connesse alla vendita ed alla somministrazione di cibo e bevande. Lo spazio si trasformerà in caffè, cocktail-bar, ristorantino gourmet, trattoria, streetfood point ed altro ancora a seconda delle esigenze e degli appuntamenti di calendario durante tutto il corso dell’anno. I confini del padiglione, pensati per costituire soglie di approdo sia dall’interno che dall’esterno fungeranno da margini di interscambio per il massimo potenziamento della condivisione, mentre nelle pertinenze libere tutt’intorno velari sospesi proteggeranno in una suggestiva riservatezza flessibile sedute e tavoli per il consumo. Il colore interverrà a caratterizzare spazi ed ambiti in maniera riconoscibile, orientando la percezione e conferendo al luogo (per continua sovrapposizione visiva degli elementi verticali) un carattere mutevole, un aspetto cangiante ad ogni passo. Padiglione ed attrezzature ludico-sportive assumeranno colori differenti a seconda della funzione, esplicitando in maniera chiara e visivamente fascinosa il passaggio da una all’altra delle “stanze” ambientali in cui rilassarsi, sorseggiare un drink, giocare o semplicemente stare in compagnia di altre persone. Eccezioni al sistema preordinato della griglia regolare

puntiforme, una serie di stilizzati cactus sorgono spontanei qui e là dal terreno come sculture. Modellati a partire da paffuti dischi lignei a semplice incastro, questi succulenti fichi d’india identificano punti di orientamento percettivo all’interno del tessuto omogeneo e sempre identico della palificata policroma. Il riferimento al fico d’india strizza l’occhio ad una delle presenze più antiche del territorio, un esempio perfetto di resilienza ambientale, capacità di adattamento ed economia di risorse che ancor oggi rappresenta una delle immagini più fortemente connaturate all’iconografia regionale e, in genere, all’immagine che i più conservano dei paesaggi del sud. Il sistema per certi versi metabolista a griglia puntiforme mette a disposizione infinite possibilità di colonizzazione del suolo così come di replicabilità e di estensione delle soluzioni composte secondo ampliamenti e successive addizioni in tutto congruenti con quanto già eventualmente realizzato. Il principio ordinatore consente inoltre modifiche e ricomposizioni delle configurazioni pregresse in ciò non compromettendo la coerenza complessiva dello vscenario progettuale.

Riqualificazione sostenibile del Parco Montefusco in spazio ludico-sportivo, Lecce Committente: CNH Industrial Spa, Comune di Lecce Patrocinio: Ordine degli Architetti di Lecce Progetto: Tomas Ghisellini Architetti Team di progettazione: Tomas Ghisellini, Alice Marzola, Lucrezia Alemanno, Daniele Francesco Petralia, Alberto Manzi Realizzazione: settembre-novembre 2019 Direzione artistica: Tomas Ghisellini Architetti Coordinamento esecutivo: Lucrezia Alemanno, Daniele Francesco Petralia, BiEM - BioEdilizia Mediterranea Fotografie: Tomas Ghisellini

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PLAYGROU

In partnership con Village For All, ecco i parchi gioco realmente inclusivi a cura di Legnolandia www.legnolandia.it

ND CHE FANNO NOTIZIA

Village For All ha progettato con Legnolandia tre parchi gioco inclusivi selezionando le attrezzature più adatte alle esigenze dei bambini. I progetti di parchi ludici proposti possono così beneficiare del marchio "V4A Approved" che garantisce la corrispondenza ai parametri di accessibilità inclusiva. I bambini non accedono ai giochi tutti nello stesso modo ma tutti hanno il diritto di poter giocare. Per questo occorre una buona progettazione del parco gioco inclusivo, sia delle strutture ivi inserite che negli spazi attorno ad esse, nonché ai percorsi che li connettono. Giostrine senza barriere si devono integrare con arredi e le pavimentazioni devono essere facilmente percorribili con un passeggino o una sedia a rotelle.

La voce dell’esperto Roberto Vitali, che in Village for All è uno degli esperti nei problemi della disabilità e dell’accessibilità, ha dichiarato: "Noi di Village for All sappiamo quanto sia importante lavorare insieme per raggiungere grandi obiettivi. Per questo motivo Legnolandia è con noi protagonista in termini d’innovazione ed esperienza. I bambini con disabilità sono i primi a vivere l'ingiustizia se non possono giocare assieme a tutti gli altri bambini. Il nostro motto è “A ciascuno la sua Vacanza!” e vogliamo applicarlo a tutte le attività del tempo libero, offrendo una Accessibilità Trasparente che garantisca sempre l’Inclusione di tutti, soprattutto dei più piccoli. Per questo abbiamo intrapreso un percorso di collaborazione con Legnolandia, una azienda che dal 1830 lavora con grande maestria il legno, progettando e realizzando costruzioni dedicate all'ambiente esterno. Non amiamo le soluzioni ghettizzanti, “solo per disabili”, per questo continueremo assieme la ricerca e lo sviluppo con l’obiettivo di creare prodotti innovativi. Proporremo assieme prodotti straordinari che sapranno trasferire la percezione di un valore ineguagliabile come l’Inclusione nella vacanza, nel gioco, nelle attività del tempo libero e dello sport."

L’impegno di Legnolandia Da anni Legnolandia realizza spazi di gioco inclusivi seguendo e implementando i criteri progettuali di ‘Play For All’, l’iniziativa europea che si pone l’obiettivo di integrare i parametri di accessibilità inclusiva all’interno delle norme di sicurezza generali dei parchi gioco. La quasi totalità delle strutture Legnolandia è infatti ideata per dare vita a parchi gioco fruibili non solo da bambini con disabilità, ma da bambini aventi ogni tipo di abilità motoria e cognitiva; il tutto senza la necessità di ricorrere a un adattamento particolare del gioco o all’aiuto da parte degli adulti. Gli studi progettuali approvati da Village for All possono essere realizzati ovunque e sono personalizzabili a seconda delle esigenze di disabilità.

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Un playground a Roma presso un istituto religioso

Le Suore Francescane Missionarie d’Egitto sono un istituto religioso femminile che a Roma ha tre sedi dove esercita attività pastorali ed educative. All’esterno della sede di via delle Sette Chiese, dove è presente una scuola, un pensionato per studentesse e una casa per ferie, Evolplay ha realizzato un playground con un’area giochi appositamente progettata e un’area sportiva.

Il parco giochi chiavi in mano

a cura di Evolplay www.evolplay.it

Il parco giochi è stato realizzato “chiavi in mano” con un design innovativo e colori unici, disponendo sul prato due castelli e un’altalena oltre ad alcuni più semplici giochi a molla. La fanno da padrone i due giochi combinati che consentono ai piccoli utenti di arrampicarsi e scivolare giù in tutta sicurezza, nelle due strutture a vivaci colori in acciaio e polietilene, dove il pianale più alto raggiunge i 160 cm dal suolo. Il castello verde (linea “Foresta”) si sviluppa attorno alla torre centrale offrendo cinque scivoli con forme, altezze e colori differenti, una coppia di bonghi, una panchina su cui riposarsi, cilindri rotanti con figure disegnate e finestre trasparenti con decorazioni stampate; il castello arancione (linea “Crane Truck”) simula una grande struttura tecnologica fatta di tubi e valvole, con forte impatto sulla fantasia dei piccoli. Sul campo è stata inoltre collocata un’altalena a due sedili, con struttura in acciaio zincato, e alcuni classici giochi a molla a forma di animali, destinati a bambini dai 3 agli 8 anni; non manca una versione a due molle, con quattro sedili per un gioco socializzante.

La sicurezza antitrauma Sicurezza innanzitutto, e qui ognuno dei giochi è collocato al centro di un’area di sicurezza pavimentata con gomma colata in opera. Realizzata con uno spessore di 5 cm, la pavimentazione è costituita da uno strato di sot-

tofondo in granuli di gomma riciclata (SBR), legata con resine poliuretaniche, e dallo strato superficiale in granuli di EPDM, colorati al 70% e neri al 30%. Quest’ultimo è personalizzato con disegni di fantasia e colorazioni differenziate. L’intera area del parco giochi – 530 mq – al di fuori delle superfici antitrauma è pavimentata con un manto di erba sintetica decorativa in polietilene alta 30 mm. L’area sportiva Accanto al parco giochi, sono state realizzate due aree sportive. Un primo campo è predisposto per il volley e il calcetto, ed è dotato delle relative attrezzature; la superficie è stata realizzata con erba sintetica da 42 mm, monofilo ultima generazione dello spessore 400 micron, costituito da teli di fibre in polietilene color verde, trattato ai raggi ultra-violetti, tessuti su primario imputrescibile in polipropilene spalmato con resine e provvisto di fori per drenaggio. Accanto a questo, un campo per mini basket, dotato di canestri, pavimentato con una superficie in EPDM colata in opera ad uso sportivo.

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SPECIAL PLAYGROUND | SPECIALE PLAYGROUND

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La pavimentazione antitrauma in piastre certificate

a cura di Casei Eco-System Srl www.caseiecosystem.com

Tra la vasta gamma di prodotti antitrauma proposti da Casei Eco-System, azienda innovativa e dinamica che sviluppa e produce prodotti in gomma riciclata aderendo e condividendo in pieno sin dall’inizio della propria attività al modello di economia circolare, vi è la pavimentazione antitrauma in piastre Eco-Soft, la soluzione ottimale per parchi gioco e aree ludiche, oltre a tutte le aree in cui è necessario che vengano rispettate le specifiche norme di assorbimento dell’impatto da una specifica altezza di caduta (EN 1177), garantendo in questo modo la massima sicurezza dei nostri bambini. Le piastre della linea Eco-Soft sono composte da granulo di gomma riciclata (SBR) derivante da pneumatici fuori uso (PFU), e sono prodotte in cinque colorazioni base: rosso, verde, nero, grigio e azzurro. Tre sono i formati: 50x50 cm, 50x100 cm e 100x100 cm. In questo modo Eco-Soft risponde a tutte le esigenze di posa, offrendo anche le proprie qualità di materiale altamente drenante. L’installazione delle piastre Eco-Soft è semplice e veloce, grazie al sistema di bloccaggio con spinotti, ove previsto, progettato appositamente per velocizzare e risolvere i problemi di posa. Tutta la linea di prodotti Eco-Soft è certificata secondo la norma EN1177 in virtù della quale, a seconda delle differenti altezze di caduta critiche (HIC) imposte delle attrezzature, si può garantire la protezione e la sicurezza necessarie per qualsiasi tipo di attrezzatura ludica installata. Nella linea Eco-Soft, con le stesse caratteristiche di spessore e colore delle piastre, è possibile trovare anche discese laterali e angoli aperti o chiusi, per poter raccordare lo spessore della pavimentazione con la superficie sottostante. La novità di quest’anno è la linea Eco-Soft Tile, sono piastre con una finitura superficiale speciale di circa 10 mm, in EPDM colorato e miscelato al granulo di gomma SBR con percentuali del 50% e 66% (melange), che crea un piacevole effetto estetico. E’ possibile inoltre ottenere personalizzazioni che consentono di realizzare piastre con lettere, numeri o segni, in modo da soddisfare molteplici tipologie di progetto per rendere uniche le aree ludiche o sportive all’aperto. Oltre alla linea Eco-Soft, Casei Eco-System è leader nella fornitura e posa “in-situ” di pavimentazioni antitrauma colate in opera con il prodotto EcoGround, realizzato da nostro personale altamente qualificato ed esperto.

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ARTE

Il playground incontra l’arte Temitayo Ogunbiyi

Giocherai nel quotidiano, correndo NAPOLI, MADRE, 2020

Gipi

Il 18 maggio ha riaperto, dopo la chiusura pandemica, il Madre, Museo d’arte contemporanea di Napoli. La Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, durante il lockdown ha commissionato a Temitayo Ogunbiyi, artista che vive e lavora a Lagos, la creazione di un playground, uno spazio di gioco, appositamente concepito per il Madre. Sculture interattive – disegnate ispirandosi a viti intrecciate, tecniche di acconciatura e all’itinerario tracciato da Google Maps tra Lagos e Napoli – trasformano il cortile interno del museo in un terreno di gioco e un giardino, dove bambini e famiglie possono giocare. L’installazione sarà visitabile, e “fruibile”, fino al prossimo 2 novembre.

Una domenica FABIO GEDA, “UNA DOMENICA”, EDIZ. EINAUDI, 2019

Jeppe Hein

Modified Social Bench for Venice VENEZIA, BIENNALE D’ARTE, 2019 Sono panchine o giochi quelle strutture in alluminio verniciato di azzurro che sono apparse nei giardini della Biennale di Venezia l’anno scorso? Lo leggiamo nella tabella illustrativa dell’opera. “Modified Social Benches di Jeppe Hein (artista danese che vive e lavora a Berlino) invita all’esplorazione e alla sperimentazione attraverso una gamma di attività che vanno dal gioco al riposo. Invita anche all’interazione scoiale. La crescente scomparsa di panchine pubbliche negli spazi urbani ha spinto Hein a realizzare, nel 2005, la sua prima Modified Social Bench. Da allora, le panchine hanno assunto vari colori, forme e dimensioni ispirate alle caratteristiche dei luoghi in cui si trovano. Per i giardini della Biennale l’artista ha prodotto una serie di quattro panchine che tracciano parabole in aria come binari di un treno giocattolo, mentre rispecchiano il colore turchese della laguna di Venezia. In realtà, però, a stabilirne la posizione sono i modi imprevedibili in cui il pubblico le utilizza e le possibilità offerte di rompere schemi o comportamenti sociali, oppure di ampliarli”.

Gipi, pseudonimo di Gian Alfonso Pacinotti, è innanzitutto un disegnatore di fumetti (pubblica dal 2003 con Coconino Press). Ma è anche un richiestissimo illustratore di copertine, quasi sempre realizzate ad acquarello e disegnate a mano. Questo libro di Fabio Geda, uscito nel settembre scorso nella collana Stile Libero Big di Einaudi, mette in copertina come motivo di attrazione dell’occhio uno scivolo giallo. Siamo in un parco, un ragazzo è in cima allo scivolo e a distanza un uomo lo osserva da una panchina. L’atmosfera è triste, nei colori e nella postura dei soggetti: il parco giochi non viene visto nella sua accezione più ludica e spensierata. Del resto non fa che interpretare il senso del romanzo. Lui è un ingegnere in pensione, vedovo; lei è una giovane donna che deve crescere da sola il figlio. Siamo a Torino, due solitudini che si incontrano casualmente una domenica davanti a uno skatepark (qui tra lo scrittore e il disegnatore corre una qualche “licenza poetica”). "Erano ciascuno sulla propria panchina, quella domenica, divisi da una porzione di prato e una trentina d’anni, con un ragazzino sullo skate a rammentare loro il tempo dell’incoscienza”.

Crediti fotografici /Photo credits: GIOCHERAI NEL QUOTIDIANO CORRENDO Temitayo Ogunbiyi, “Giocherai nel quotidiano, correndo”, 2020. Courtesy l’artista. Foto © Tommaso Vitiello. Temitayo Ogunbiyi (Courtesy Madre Napoli).

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MODIFIED SOCIAL BENCH Jeppe Hein, “Modified Social Bench for Venice #1,2,3,4”, 2019. Courtesy l’artista. Foto BG per Sport&Impianti. Jeppe Hein (ph. Lev radin /Shutterstock).

UNA DOMENICA Copertina del libro, ediz. Einaudi. Gipi (ph. Giorgio Montersino / Wikimedia).

SPECIAL PLAYGROUND | SPECIALE PLAYGROUND

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Special Playground regulations, achievements, accessibility, news, art

Today the creation of new playgrounds is one of the main objectives of the municipalities. But a park that is truly safe, truly inclusive, and functional for socialization even among different generations, cannot be created by chance: it must be designed with care and sensitivity.

Monza, parco di via La Marmora (gioco multifunzione di Proludic). Foto BG/Sport&Impianti. Monza, park in via La Marmora (multifunction game by Proludic). Photo BG/Sport&Impianti.

The safety of playground equipment is guaranteed by compliance with UNI EN 1176 and 1177 standards. Equipment anchored to the ground with foundations must comply with those technical reference standards. Once the conformity of the single game is guaranteed, we must guarantee the safety of the users in relation to the possibility of falling from above. The drive to make playgrounds safer and more accessible to children with special needs has led to significant developments in the technology used for the production of materials used in the construction of playgrounds. The flooring, in particular, has undergone significant improvements. The materials used for playground surfaces must be subjected to specific impact tests in relation to different possible fall heights. The park is an area designed for socialization and play intended for all children regardless of their skill level. The park must therefore be accessible and usable by everyone as a whole, and it is not enough to provide it with a game that in itself, from the cata-

logue, is defined "inclusive". It is clear that an area paved with sand or gravel is not equally accessible to walkers and wheelchair users. In conclusion, a playground (truly safe and truly inclusive) is not a simple assembly of randomly arranged equipment, but must be carefully designed, like any other work, integrating all the needs of future users. And if the classic park for the little ones integrates with equipment for the older ones, until it becomes a sports facility, the integration will be transversal even between generations. REALIZATIONS The service illustrates some examples of large and small initiatives underway in Italy. In Rome, within the framework of the state initiative " Sport and Suburbs" 15 areas (one in each district) have been identified. The project solution has been drawn up with the aim of creating an area that allows free use of the park for all ages, ideally dividing the park into several sectors according to the type of activity and the age group. In Milan, the park Biblioteca degli Alberi (BAM), an integral part of the redevelopment of the Milan area of Porta Nuova, looks like a botanical garden but with a totally new layout. Throughout the

park, the trees are arranged to form monospecific circles of one or more concentric rows, containing diversified activities: here are described the circle of games and the circle of fitness. Also the town of Bari planned the construction of 14 new playgrounds throughout the city districts involving the recovery of unused areas and the redevelopment or re-functionalization of areas that are already used and equipped. The playgrounds in other cities have been created also thanks to the generosity of donors and volunteers, like in Lucca and in Besana Brianza. The areas, where there were no longer safe games, have been made accessible and open to everyone, with the presence of games really "inclusive". Finally, in Lecce the aim of the intervention was to give back to the community a green area of the city, through sustainable redevelopment actions linked to the recovery of packaging waste material produced by a local company. The service is completed by some company information and a flash on the playground seen by contemporary artists.

non fermarti qui! on-line trovi altri approfondimenti dello Speciale Playground

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www.sporteimpianti.it/reportage/

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PRODUZIONE PRODUCTION

Faraone presenta il manuale “Vetro e Impianti Sportivi” La maggior parte delle strutture sportive italiane, tribune incluse, ha un’età media di 64 anni per la serie A e di 68 per la Serie B. Le esigenze di rinnovamento legate a problematiche contemporanee e i prossimi appuntamenti sportivi internazionali portano ad una necessità: il rinnovamento dell’impianto sportivo seguendo il “modello inglese”. Questa introduzione è la sintesi della sintesi dello studio riportato all’interno del Manuale “Vetro e Impianti Sportivi. Norme e tendenze per le Architetture Trasparenti” - curato da Roberto Volpe, dall’ing. Gabriele Romagnoli e da Francesca Domenici – che presenta il punto di vista dei principali attori (spettatori, progettisti, giornali), le indicazioni delle normative vigenti e le soluzioni progettuali idonee a seconda della destinazione d’uso. Quando si progetta un parapetto nella tribuna di uno stadio, un palazzetto, una piscina, un autodromo…, occorre avere sempre a mente due fattori principali: no barriere visive e sì alla massima sicurezza! L’ing. Romagnoli spiega come sia fondamentale avere Ninfa Stadio, il parapetto trasparente ad elevate prestazioni, con resistenza fino a 1000 kg/m nelle zone soggette ad un maggiore affollamento. Questo vuol dire che in altre zone meno a rischio e ben definite nella norma UNI EN 13.200 occorre installare dei sistemi con meno resistenza come ad esempio Ninfa 105, testata con spinte fino a 300 kg/m. In questo esempio ci preme mostrare come sia fondamentale avere più tecnologie a disposizione a seconda della destinazione d’uso. La gamma Ninfa presente nel documento offre soluzioni con spinte da 200 kg/m a 1000 kg/m proprio per offrire una soluzione tecnica specifica. Il Roland Garros di Parigi, il Nuovo Stadio Nazionale di Tirana, il Gewiss Stadium di Bergamo, il Centro sportivo Juventus di Continassa, l’Autodromo del Mugello, lo Stadio Friuli di Udine, lo Stadio Nereo Rocco di Trieste, la Piscina Felice Scandone di Napoli sono alcuni dei virtuosi impianti sportivi presenti all’interno del manuale e che ospitano sistemi Faraone. Teniamo a precisare che per ognuno di questi luoghi è stata eseguita la prova in cantiere e si consiglia di eseguire anche la prova di collaudo per verificare la bontà della posa in opera.

Questi i temi trattati: • IMPIANTI SPORTIVI: LE TENDENZE La parola ai progettisti: Arch. Gino Zavanella dello Studio GAU ARENA, Arch. Paolo Pettene dello Studio PETTENE, Ing. Carlo Rotellini dello Studio TECO+, Arch. Marco Casamonti dello Studio ARCHEA. • LE OPINIONI DALLA STAMPA E DAL WEB La parola alla stampa La parola ai tifosi L’analisi • IL PACCHETTO TECNOLOGICO Tecnologia Alluminio + Vetro • LE NORMATIVE IN VIGORE Norma EN 13200-3, Norme UNI, Decreto Ministeriale di riferimento Le soluzioni tecniche per lo stadio • TEST IN CANTIERE • CASE HISTORIES Roland Garros di Parigi, Stadio Dacia Arena di Udine, Autodromo del Mugello, Stadio Nereo Rocco di Trieste, Piscina Felice Scandone di Napoli. La Faraone, da sempre al fianco del progettista, mette a disposizione il proprio team per progetti di Architetture Trasparenti all’interno di Impianti Sportivi. E’ possibile scaricare il manuale direttamente dal sito faraone.it

www.faraone.it faraone@faraone.it G Faraone Srl

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PRODUZIONE PRODUCTION

Le ultime novità di Acquapark tra scivoli multicolore, toboga e Adventure Rock Con le restrizioni dovute alla pandemia, non tutti i parchi acquatici hanno ritenuto quest’anno di poter aprire in sicurezza, ma molti parchi e campeggi hanno comunque allestito delle novità per gli ospiti in vista della nuova stagione; in questa rassegna vediamo gli ultimi giochi e attrazioni realizzate da Acquapark in tre luoghi di divertimento del basso Garda.

Parco Riovalli Il parco acquatico Riovalli si trova a Cavaion Veronese, nella quiete delle colline che circondano il lago di Garda. Quest’anno ha deciso di non aprire, ma per il giugno 2021 gli ospiti troveranno una grossa novità, l’impianto multicolore Arlecchinoslide. Lo scivolo, lungo 120 metri ricchi di curve e giravolte, è stato costruito con canali di 140 cm di diametro, ed arricchito con speciali effetti di luce (che simulano il lancio di coriandoli, stelle e strisce colorate); il percorso è studiato per essere solcato con ciambelloni singoli o doppi. Le oltre 60 sezioni di cui è composto lo scivolo, alcune delle quali aperte con spoiler laterali, sono accostate con i colori più diversi. La decorazione, punto forte del nuovo gioco, è completata con un esclusivo elemento d’ingresso, sagomato a forma di cappello, disegnato dal centro di lavoro a controllo numerico di Acquapark e quindi costruito in vetroresina e decorato con i rombi colorati del costume di Arlecchino.

Camping Cisano San Vito Non lontano da qui, a Bardolino, un grande campeggio è stato recentemente arricchito con la creazione di una laguna attrezzata con un castellino con vari spruzzi d’acqua, una torretta con miniscivoli per i più piccoli, una fontana margherita, una pergola con semisfere rovesciabili multicolori, tutti realizzati da Acquapark. La novità di quest’anno sono però i due toboga multicolore della lunghezza di circa 50 metri ciascuno; partendo da un’altezza di 5,50 metri sviluppano una pendenza media poco superiore al 10%. Il tracciato, con una sezione-tipo semicircolare da 90 cm di diametro, termina con un tuffo direttamente in piscina.

Parco Cavour Infine, al Parco Cavour di Valeggio sul Mincio la novità è costituita da una serie di attrazioni denominata Adventure Rock: destinata a bambini e ragazzi, la struttura include vari tipi di scivoli ed è animata con cascate d’acqua a tema e il fondo di bianchissima sabbia dall’Egitto. Con i giochi e gli scivoli di Acquapark, i parchi acquatici continuano di anno in anno ad ampliare l’offerta per i clienti, e se quest’estate non è stata all’altezza delle aspettative ci auguriamo un 2021 di svago e divertimento per tutti. In alto in questa pagina la laguna del Camping Cisano San Vito, con i nuovi toboga in primo piano. In basso sulle due pagine l’Adventure Rock del Parco Cavour. Nella pagina a lato, un tratto multicolore e l’imbocco sagomato a forma di

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cappello dell’Arlecchinoslide al Parco Riovalli. At the top of this page the lagoon of Camping Cisano San Vito, with the new toboggans in the foreground. Below on the two pages the Adventure

Rock of Parco Cavour. On the page to the side, a multicoloured section and the shaped entrance to the Arlecchinoslide at Parco Riovalli.

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Production

The latest novelties of Acquapark including multicolored slides, toboga and Adventure Rock With the restrictions due to the pandemic, not all the water parks have considered this year to be able to open safely, but many parks and campsites have nevertheless set up new facilities for guests in view of the new season; in this review we see the latest water games and attractions created by Acquapark in three entertainment venues in the lower Garda area.

Riovalli Park The Riovalli water park is located in Cavaion Veronese, in the quiet hills surrounding Lake Garda. This year it has decided not to open, but for June 2021 guests will find a big novelty, the multicolored Arlecchinoslide facility. The slide, 120 meters long and full of curves and turns, has been built with 140 cm diameter channels and enriched with special light effects (simulating the throwing of confetti, stars and colored stripes); the path is designed to be ploughed with single or double boats. The more than 60 sections of which the chute is composed, some of which are open with side spoilers, are combined with the most different colours. The decoration, the strong point of the new game, is completed with an exclusive entrance element, shaped in the shape of a hat, designed by the numerical control work centre of Acquapark and then built in fibreglass and decorated with the coloured rhombuses of Harlequin's costume.

Camping Cisano San Vito Not far from here, in Bardolino, a large campsite has recently been enriched with the creation of a lagoon equipped with a small castle with various splashes of water, a turret with mini slides for the kids, a daisy fountain, a pergola with multicoloured overturning hemispheres, all made by Acquapark. The novelty of this year, however, are the two multicoloured toboggans, each about 50 metres long; starting from a height of 5.50 metres, they develop an average slope just over 10%. The track, with a semicircular section of 90 cm in diameter, ends with a dip directly into the pool.

Cavour Park Finally, at Parco Cavour in Valeggio sul Mincio the novelty is a series of attractions called Adventure Rock: designed for children and teenagers, the structure includes various types of slides and is animated with themed waterfalls and the bottom of white sand from Egypt. With the games and slides of Acquapark, the water parks continue to expand the offer for customers year after year, and if this summer has not lived up to expectations we hope for a 2021 of fun and entertainment for all. www.acquaparksrl.com info@acquaparksrl.it G ACQUAPARK srl

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PRODUCTION | PRODUZIONE

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NOTIZIE NEWS

Un nastro rosso nel paradiso di Stintino

a cura di Cebic Urban Design www.cebic.it

Una delle coste più belle della Sardegna è fiancheggiata dalla “Strada panoramica”, oggi percorribile in sicurezza a piedi o in bici sulla pista trattata con una resina colorata ecocompatibile. La superficie in resina della ciclopedonale che dalle Tonnare porta alla pineta di Stintino spicca dall’alto come un nastro rosso che si snoda tra il verde della macchia mediterranea e il blu del mare. La pista ciclopedonale di 2,2 km con vista mozzafiato, che sfiora Cala Muriel e Tamerici fino all’incrocio con la pineta di Stintino, è stata fortemente voluta dall’Amministrazione comunale di Stintino, rappresentata dal Sindaco Antonio Diana e dall’Assessore ai Lavori Pubblici Antonella Mariani, con particolare attenzione al concetto del benessere, visto che il percorso sarà utilizzato in parte anche per il Jogging e passeggiate.

Come è fatta la ciclopedonale La pista è stata realizzata sulla vecchia strada chiamata appunto “Strada Panoramica”, che fino a 30 anni fa era l’unica strada percorribile che portava al paese di Stintino. Il percorso è stato trattato con Resuper 01 Ecobike, un prodotto ecocompatibile di Cebic Urban Design, certificato per la resistenza alle soluzioni e alla nebbia salina, con particolare attenzione alla sicurezza ed all’ambiente. Resuper 01 Ecobike si distingue grazie alle caratteristiche tecniche dei Report Certificati SRT 69 come valore Antiskid. Il lavoro, realizzato su progetto di Siproj Progettazione Integrata, ha visto la stesura di 4.000 mq di resina in quattro giorni, posata a spatola in due mani con una resa di 2.00 kg/mq.

Un campo da calcetto discreto e tranquillo a Meta di Sorrento a cura di Spaziosport www.spaziosportsrl.com

Sono terminati il 21 luglio i lavori di posa del nuovo manto in erba sintetica su un campo da calcio a cinque a Meta di Sorrento, da parte di Spaziosport, l’azienda Partner Ufficiale Limonta Sport specializzata nella realizzazione di impianti sportivi, fra l’altro, in erba artificiale e naturale. Se Sorrento è il centro più conosciuto, Meta è la porta della penisola sorrentina per chi proviene da Napoli, ed è sicuramente una località meritevole di essere scelta come punto di riferimento per un piacevole soggiorno, distesa tra il golfo di Napoli e le pendici dei monti Lattari. In un tessuto fatto di strade strette e muretti in pietra che nascondono orti e frutteti, case basse e palazzi che mostrano tracce di antiche nobiltà, l’ospite trova diverse offerte ricettive, che offrono anche la possibilità di fare un po’ di sport. Nascosto tra la vegetazione mediterranea, non visibile dalle strade circostanti, ecco dunque il nostro campo da calcetto appena rinnovato.

I lavori Sul campo da calcio a cinque, già esistente, è stato necessario innanzitutto rimuovere il vecchio manto usurato. È stato quindi posato il nuovo manto in erba artificiale della tipologia TriShape, con filo da 40 mm di altezza. La caratteristica di questo manto è la combinazione di tre diverse forme di filamento che oltre alle prestazioni superiori di gioco forniscono una maggiore durata nel tempo. Il manto è stato quindi intasato con sabbia e granuli prestazionali in gomma SBR con rivestimento di colore verde.

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Una recinzione per l’area cani al Parco Frugoni di Brescia

Brescia è una città particolarmente attenta alle esigenze dei nostri amici cani, tanto che le aree dedicate allo sgambamento sono oggi più di 40 nei parchi di tutta la città. Avere cura delle esigenze dei possessori di cani ma anche di tutti i frequentatori di parchi e giardini, significa per l’Amministrazione Comunale prevedere un’adeguata attrezzatura delle aree riservate ai quattrozampe; e, per la sicurezza di tutti una recinzione che sia robusta ma che risulti comunque trasparente alla vista e non impattante nel verde del parco.

Il parco Cesare Frugoni

a cura di Plastifil Recinzioni www.plastifil.eu

A Monza, un galeone… affonda nel parco di via Manara

Il parco Cesare Frugoni è un’area verde di circa 10.000 metri quadrati nel quartiere Chiusure, sulla sponda destra del fiume Mella. Dotato di alberature e spazi aperti, il parco è attrezzato anche con un’area giochi per i più piccoli. Un settore del parco, dalla superficie di 1.390 metri quadrati, è stata predisposta come area cani, dotata di una fontanella e di panchine. L’area è stata dotata, nell’ultimo anno, di una nuova recinzione, realizzata con i pannelli Panelfil di Plastifil, che corre per 210 metri lungo il perimetro. I pannellli, alti 1.530 mm, sono supportati da pali in tubo da 48 mm. Realizzati in rete elettrosaldata composta da resistente filo in acciaio zincato e rivestito in poliestere, sono irrobustiti da due nervature longitudinali che ne garantiscono la solidità. Il filo da 4 mm, d’altra parte, consente di mantenere una adeguata trasparenza della recinzione senza interrompere la continuità del verde.

Inaugurato il 6 agosto un parco giochi progettato dall’Ufficio Giardini del Comune e ispirato a un favolistico ambiente marino. Il parco di via Manara è una tranquilla area verde nel quartiere monzese di San Biagio-Cazzaniga, ed è uno dei 115 giardini gestiti dal Comune. Qui l’Amministrazione è voluta intervenire per dare una nuova centralità al quartiere – con l’intenzione di replicare in futuro anche altrove l’esperienza – adottando modalità progettuali innovative con risorse tutte interne al Comune, come ha precisato il vicesindaco Simone Villa affiancato dal sindaco Dario Allevi.

Le modalità esecutive Il progetto nasce infatti dalla sintesi di diverse proposte partecipate, implementate poi a livello esecutivo all’interno dell’Ufficio Giardini e Aree Verdi del Comune, senza l’intervento di professionisti esterni. Anche la modalità esecutiva vede una importante centralità del committente: non è stato infatti previsto un appalto generale, ma sono stati scelti singolarmente i fornitori per ciascun oggetto dell’intervento.

Il mare in via Manara Questo angolo del parco, pieno di verde e circondato da alti edifici residenziali, è stato immaginato come un lembo di mare foriero di avventure. Alla base c’è la morbida pavimentazione antitrauma in gomma colata che raffigura un mare tempestoso con una stella marina in rilievo e addirittura un’onda tridimensionale sulla quale i piccoli possono arrampicarsi. Al centro domina il relitto di un grande vascello, un gioco multifunzione in alluminio e legno, ricco di oblò, corde, e scivoli, su cui possono arrampicarsi fino a 30 bambini contemporaneamente. Nel mare fluttuano anche un paio di delfini a molla. Al contorno, una robusta teleferica per i ragazzi più coraggiosi e un gioco di rotazione per i più piccoli. Non manca infine l’altalena, dotata di tre diversi sedili adatti a qualunque condizione fisica del piccolo utente.

I lavori L’ispirazione per il tema marino – dicono in Comune – è dovuta all’intitolazione della strada di accesso al parco: Luciano Manara era un patriota che ha dato il nome a un sommergibile della marina italiana. Ma a parte questo, è stata una felice idea progettuale quella di disegnare il parco giochi in modo unitario e coerente senza disseminare l’area di strutture casualmente disposte come talvolta accade.

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Lugano, al via la progettazione del futuro Parco dello Sport al Maglio

Nel periodo post-pandemia, a Lugano si prospetta il nuovo parco sportivo, all’insegna della sostenibilità, del ritorno alla natura e della rigenerazione urbana. A firmarne la progettazione, Land Suisse srl, Orsi &Associati e Studio Ingegneria Lepori. Dall’esigenza di realizzare un nuovo stadio a Lugano, in sostituzione della struttura obsoleta e insufficiente in termini di sicurezza e di sviluppo del settore sportivo e contestualmente di “giocare” la contemporanea partita del ritorno alla natura e del cambiamento climatico, è nato il progetto del Parco dello Sport al Maglio di Lugano. Pensato e sviluppato da Land Suisse srl, Orsi & Associati e Studio di Ingegneria Lepori, il Parco dello Sport al Maglio rappresenterà l’occasione di valorizzare l’intero comparto urbano del Maglio, dando nuova vita a una frazione periferica abbandonata. Un passo avanti nel riappropriarsi degli spazi per l’attività fisica e per il benessere delle persone, riconnettendosi con la natura. Nell’ottica di rilancio delle opere sportive, il Comune ha dato il via alla progettazione del Polo Sportivo, che mantiene in primo piano salute, sport e consapevolezza, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Il Polo Sportivo e degli Eventi è stato ritenuto dall’Amministrazione elemento importante di aggregazione sociale, necessario per la società calcistica FC Lugano, per tutte le società locali e per i giovani che si avvicinano allo sport.

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Il Parco dello Sport al Maglio: rigenerazione urbana e sostenibilità Il progetto del Polo Sportivo e degli Eventi nasce per sostituire l’esistente stadio, oramai obsoleto e, nel contempo, per valorizzare una frazione periferica, oggi abbandonata. Nel progetto, presentato già nel 2019, si associano armoniosamente le componenti paesaggistiche e naturalistiche con le parti costruite, dando vita a un unico grande comparto sportivo ricreativo. Il Parco Sportivo al Maglio riuscirà a mettere in relazione elementi caratterizzanti del territorio, che, al di fuori di questo disegno unitario, non avrebbero affinità: il corso del fiume Cassarate, i percorsi pedonali che portano dalla città ai boschi circostanti, il vicino comune di Canobbio.

Il progetto del Parco dello Sport di Lugano

©MAD Architects.

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Su un’area di 100.000 metri quadrati si prevede la creazione di un palazzetto dello sport multifunzionale, legato al campo da calcio principale. Il Parco dello Sport si inserisce nel contesto dell’ecosistema urbano, con l’intenzione di creare un grande prato naturale diffuso, dove si collocano i campi da gioco e le infrastrutture del centro sportivo. Il progetto si estende attorno ai campi da calcio e abbraccia tutto il perimetro dell’intervento. La nuova struttura sportiva e ricreativa diventa un nuovo spazio di vita del Luganese, un polmone verde aperto a tutti dove le attrezzature sportive vengono accolte in un’oasi di natura e biodiversità, nelle vicinanze del tessuto urbano.

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Sotto il nuovo ponte di Genova la Radura della Memoria con il legno delle foreste friulane

È stata completata a Genova, nel secondo anniversario della tragedia, la Radura della Memoria, l’installazione provvisoria collocata all’interno del progetto di Stefano Boeri per quello che sarà il parco del Polcevera, per ricordare le vittime del crollo avvenuto il 14 agosto 2018.

La Radura della Memoria Sarebbe riduttivo definirla un intervento di arredo urbano. È un luogo di raccoglimento, e costituisce solo il primo passo nella realizzazione del memoriale permanente che troverà posto sotto il nuovo viadotto autostradale. L’installazione è un podio circolare, del diametro di 50 metri, nel quale sono ospitati 43 alberi di specie diverse, tanti quante le vittime della tragedia. Il legno utilizzato è l’abete bianco proveniente dalle foreste del Friuli Venezia Giulia, devastate dalla tempesta di fine ottobre dello stesso anno, che solo in quella regione causò l’abbattimento di alberi per un volume di 723.000 metri cubi. A simbolo così si aggiunge simbolo, nel segno della speranza e della rinascita. L’intervento inoltre avviene all’insegna della sostenibilità: il legname selezionato gode infatti del marchio Filiera Solidale PEFC, che promuove la gestione rispettosa e l’acquisto equo del legno proveniente dalle foreste schiantate. L’opera viene realizzata da Legnolandia, azienda friulana che è specializzata nella lavorazione sostenibile del legno.

Il parco del Polcevera e il Cerchio Rosso Credenziali rendering: Comune di Genova e Stefano Boeri Architetti. Nel riquadro, i lavori in corso alla radura della memoria: dalla pagina Facebook del Sindaco Bucci il 16 luglio scorso.

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La creazione della Radura della Memoria rappresenta il primo passo verso la realizzazione del Parco del Polcevera e del Cerchio Rosso, il progetto di riqualificazione urbanistica vincitore del concorso indetto dal Comune di Genova e disegnato da Stefano Boeri Architetti, in collaborazione con Metrogramma di Andrea Boschetti, Inside Outside di Petra Blaisse, con Mobility in Chain,Transsolar Energietechnik, Studio Laura Gatti, Secondo Antonio Accotto, e la consulenza specialistica di H&A Associati e Temporiuso. In un capannone sotto il crollato “pilone 9”, in oltre 7000 metri quadri, tra i blocchi di calcestruzzo, sarà realizzato un percorso che con pannelli e video racconterà la storia dell’opera e del disastro, mentre uno spazio soprelevato è destinato al raccoglimento riservato ai familiari delle vittime. Una installazione permanente, “Genova nel Bosco”, sarà realizzata dall’artista Luca Vitone e sostituirà la temporanea Radura della Memoria. In aree discoste ci sarà una serra della biodivesità e una ludoteca. Le due sponde del Polcevera, tra 23 ettari di aree verdi (progettate da Petra Blaisse a prova di esondazione) e infrastrutture per la mobilità lenta, saranno collegate dal Cerchio Rosso, una passerella percorribile in acciaio che connette concettualmente e fisicamente tutti gli spazi.

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Campus KID, il polo scolastico innovativo di Mario Cucinella Architects

Una scuola media, una scuola elementare, uno stadio, una piscina, campi da calcetto e palestre, oltre a un teatro-auditorium comporranno l’innovativo Campus KID di Mario Cucinella Architects, il polo scolastico che sorgerà a San Lazzaro di Savena, in provincia di Bologna. L’iter progettuale iniziò già nel 2015, coinvolgendo l’intera comunità locale, nel 2018 fu indetto il bando di concorso per l’elaborazione della proposta ideativa dell’area “Campus KID”, così chiamata non solo in riferimento ai veri protagonisti della realizzazione, i bambini e i ragazzi, ma anche come acronimo di Kennedy (la piscina comunale), Iussi (la scuola media, già ampliata) e Donini (la scuola elementare che sarà ricostruita). In totale il progetto ha richiesto un investimento complessivo di 7,92 milioni di euro, di cui 6 milioni ottenuti tramite finanziamenti da Enti sovraordinati.

Un complesso connesso e integrato Collocato al confine est del Comune, polo importante di connessione tra la città e il territorio circostante, il nuovo complesso darà una risposta alla frammentazione dell’area in cui si inserisce, con diverse tipologie di strutture e servizi: un insieme unitario sorretto da un’architettura di valore, che integri le componenti impiantistiche, strutturali e tecnologiche rispondendo in modo strategico alla riqualificazione e alla realizzazione, per fasi temporali differenti, consentendo il controllo nella realizzazione. Spazi e ambienti flessibili, cortili e giardini permetteranno ambienti di relazione dove interno ed esterno, costruzioni e natura sono pensati come perfettamente integrati tra loro.

Ripensare gli spazi nel post-emergenza Dopo l’emergenza legata al Covid-19, la scuola e le istituzioni devono ripensare gli spazi dell’educazione e della formazione. Con il progetto Campus KID il comune di San Lazzaro di Savena ha iniziato questo percorso guardando agli edifici scolastici non più solo come involucri, ma come spazi educativi ed educanti, parte integrante del processo e del percorso formativo e luoghi rinnovati, che prediligono la didattica open-air e il contatto con la natura. Tali spazi riusciranno a invitare alla condivisione delle esperienze, stimolando la creatività, il pensiero critico, per introdurre gli studenti alla vita, al mondo reale: uno spunto di riflessione sul ruolo dell’architettura come strumento educativo, nella convinzione che, se i ragazzi crescono in un ambiente stimolante e adatto alle loro esigenze potranno, un giorno, diventare adulti più consapevoli.

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Anzio (Rm) Pronta per l’autunno la piscina coperta Sono in corso i lavori di ristrutturazione e ammodernamento della piscina comunale di Anzio, con il rifacimento completo della copertura. Con queste opere l’impianto si candida a ospitare gli Europei di nuoto di Roma del 2022. È stato infatti deliberato dalla giunta comunale il documento ufficiale di ratifica del progetto di ristrutturazione e

ammodernamento della piscina coperta: il cronoprogramma prevede già a settembre la consegna della vasca coperta, mentre il rifacimento complessivo si concluderà nell’autunno del 2021. Con un investimento di circa 3 milioni di euro, Latina Pallanuoto, ora ASD Anzio Waterpolis, che si è aggiudicata la gestione 25ennale dell’impianto sportivo, porterà avanti un restyling completo dell’impianto natatorio comunale di Anzio, con una profonda ristrutturazione architettonica dell’impianto, il rifacimento della copertura e l’ampliamento delle tribune. Con la totale ristrutturazione della piscina di Anzio, si otterrà un grande impianto con tre vasche natatorie: una da 50 metri coperta, una da 16 e una da 10. Considerando l’emergenza legata al Coronavirus, sono state progettate soluzioni all’avanguardia sul piano energetico e per l’adeguamento della struttura alle misure anti-Covid. Saranno rifatte la copertura in prima battuta e a seguire si agirà sulle vasche, sulle gradinate e sugli spogliatoi. Nel dettaglio sono previsti: • la ristrutturazione architettonica dell'intero impianto, • il rifacimento integrale della copertura, • l'ampliamento delle tribune, • l'efficientamento energetico, • il restyling dell'area di accesso, del-

l'aula di formazione, degli uffici, degli spogliatoi, • l'implementazione di tutti i servizi per gli atleti e per gli utenti. Il crono-programma iniziale dei lavori prevede, entro il 30 settembre 2020, la riapertura della piscina con la nuova copertura e con la nuova impiantistica e il rifacimento delle vasche piccole, oltre a un nuovo impianto di igienizzazione. Nel frattempo proseguiranno gli altri lavori di ampliamento tribune e rinnovamento impianti e servizi oltre che di ristrutturazione completa degli ambien-

ti, che saranno conclusi entro settembre 2021. Il rinnovo totale della piscina da 50 metri inizierà alla fine della stagione 2020-21e prevede la sostituzione dell’attuale vasca con una soluzione a sfioro.

Bolzano Come sarà il “nuovo” stadio Druso Con i lavori di riqualificazione e ristrutturazione lo stadio Druso di Bolzano sarà trasformato in un impianto moderno, a uso calcistico, con una capienza aumentata a 5400 posti a sedere per poter ospitare partite di serie B e un avvicinamento delle tribune al campo di gioco, che si otterrà eliminando l’anello di atletica. Tutto ciò senza dimenticarne la valenza storica, mantenendo alcuni importanti aspetti architettonici, come la facciata del 1930.

Il progetto firmato Dejaco+Partner, GMP e Bergmeister Costruito nel 1930, lo stadio Druso di Bolzano vanta oggi due tribune, situate una di fronte all’altra, con caratteristiche nettamente differenti. La tribuna principale, la Zanvettor, sarà ampliata; la tribuna Canazza, con la sua caratteristica tettoia in cemento, sarà mantenu-

ta, ampliata e risanata. La sottostruttura e la copertura della tribuna Zanvettor saranno ricostruite a nuovo, per poter tenere conto delle esigenze spaziali per le attività sportive di serie B; la sottostruttura sarà realizzata in cemento a vista. Sulle capriate d’acciaio della copertura delle tribune si realizzerà un rivestimento a membrana, per sottolineare l’effetto tridimensionale. Inizialmente, sarà aumentata la capienza dagli attuali 3100 posti a sedere a 5400: entrambe le tribune saranno allungate e portate fino al bordo del campo da calcio. Viene inoltre preso in considerazione il completamento con tribuna Nord e Sud, con le quali si svilupperebbe un quadrato chiuso per un massimo di 10.000 spettatori. I percorsi saranno diversificati, liberando dal punto di vista costruttivo il portale (la zona d’entrata); l’area business, Fanshop e gastronomia

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saranno rese accessibili separatamente e utilizzabili anche al di fuori di manifestazioni sportive. Al piano terra saranno poste le sale conferenze e riunioni, locali amministrativi e la cucina; al secondo piano si troveranno le sale videosorveglianza. La particolarità del progetto è rappresentata dalla facciata monumentale della tribuna principale, costruita negli anni Trenta, sotto tutela delle Belle Arti: essa sarà mantenuta e integrata concezionalmente. Il nuovo edificio contrasterà con la facciata principale, sul tema “vecchio e nuovo”; la cornice sottolineerà la facciata monumentale fungendo da palcoscenico. Si ambisce a una netta differenziazione ottica, con riferimenti precisi e contemporanei. I lavori di ristrutturazione saranno svolti in modo da non interrompere l’attività sportiva, con opere suddivise in diversi lotti.

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Brunico (Bz) Ecco come sarà il parco sportivo Reiperting di Riscone Sono iniziati i lavori per ridare una seconda vita al parco sportivo Reiperting di Riscone a Brunico, da sempre impianto importante per lo sport cittadino, che negli ultimi anni ha subito un progressivo deterioramento, tale da non permetterne l’utilizzo per l’organizzazione di gare e campionati sportivi. Al parco sportivo si tratta prevalentemente di un intervento di realizzazione di un nuovo sistema di drenaggio e del rinnovo delle superfici di gioco, oltre che di un nuovo impianto di illuminazione. Gli interventi previsti comprendono, per il campo di calcio, che sarà allargato, la realizzazione di un nuovo impianto di drenaggio e una nuova superficie erbosa. La pista di atletica sarà rinnovata con

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nuovo manto specifico e un nuovo sistema di raccolta delle acque meteoriche, per il quale saranno installati circa 500 metri di canaline della serie Sportfix® di Hauraton. Sarà inoltre spostata verso l’interno la fossa d’acqua della corsa siepi, raddoppiata la pista per il salto in lungo, fossa della sabbia inclusa, e infine saranno spostati verso l’esterno le piattaforme dei lanci disco e martello. I lavori sono in fase di esecuzione dalla Alpenbau srl di Terento (Bz), per un importo che si aggira intorno a 1.500.000 euro. Per quanto riguarda il nuovo impianto di illuminazione per il campo da calcio e l’impianto di atletica del parco sportivo Reiperting, nel mese di aprile 2020 è stato deliberato l’appalto per un’illuminazione a largo fascio luminoso, specifica per campi sportivi, che aumenterà notevolmente le possibilità di allenamento delle associazioni locali. Il progetto esecutivo è stato elaborato dallo studio associato Von Lutz di Chiusa.

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Dervio (Lc) In programma la nuova pista di atletica sul lago Una squadra di tecnici è al lavoro per studiare la migliore soluzione che doterà il centro sportivo Azzurri d’Italia di Dervio, situato in posizione panoramica sul lago, di una pista di atletica con anello a quattro corsie e rettilineo per i 100 metri. Grazie alla collaborazione e al costante impegno messo in campo dal Consigliere con delega allo sport Michael Bonazzola, dal Consigliere con delega alle associazioni Angelo Sandonini e dal Presidente dell’Unione Sportiva Derviese Cristian Adamoli, si sta raggiungendo in poco tempo un risultato importante. Il progetto in corso in quest’area si dirige nell’ottica di incentivare sempre più la pratica sportiva, soprattutto nelle nuove generazioni, proponendo struttu-

re moderne e all’avanguardia e garantendo la sicurezza degli atleti, che troveranno un luogo adeguato dove allenarsi. Cristian Adamoli dell’US Derviese ha messo in campo, in pochissimo tempo, una squadra di tecnici i quali, a servizio della comunità senza alcun onere,

stanno studiando la soluzione ottimale per realizzare la pista di atletica composta da anello a quattro corsie di 300 metri e il rettilineo dei 100 metri, fornita di impianto di illuminazione che garantirà la possibilità di allenamento serale. La pista e l’impianto di illuminazione

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saranno approntati intorno all’attuale campo di calcio a 11, andando a ridurne solo in parte le dimensioni e garantendo la possibilità di disputare partite e allenamenti del settore calcistico giovanile a livello regionale e di un’eventuale squadra di prima categoria. Oltre alla creazione della pista di atletica, saranno ristrutturati gli spogliatoi con il rifacimento degli impianti e la riorganizzazione degli spazi. Si progetta inoltre la creazione di un secondo campo da beach volley, posizionato probabilmente in maniera parallela a quello esistente e si lavorerà per lo spostamento della pedana e della fossa del salto in lungo, in prossimità del rettilineo dei 100 metri. Il nuovo centro sportivo con pista di atletica di Dervio sarà un punto di riferimento per tutta la sponda orientale del lago, poiché da Lecco a Sondrio fino a Chiavenna non esistono piste di atletica. Con la realizzazione della pista di atletica a Dervio si intende ampliare e pro-

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muovere l’offerta sportiva, in particolare per l’atletica leggera che nell’ultimo decennio è tornata a essere un punto di riferimento per tutto l’alto lago di Como, con atleti locali ma anche provenienti da altri paesi limitrofi. A Dervio l’atletica con l’Unione Sportiva Derviese esiste dal 1902 si è da sempre specializzata nel mezzofondo.

ness con attrezzature specifiche e l’area per bambini, con giochi omologati e aree verdi. Nel progetto è compresa la manutenzione straordinaria dell’edificio degli spogliatoi, in particolare dell’area est dell’edificio, oggi destinata a uffici e spazi comuni, dove saranno realizzati 7

spogliatoi, un locale per il gestore, con bar e uffici, bagni aperti al pubblico. Nella sua nuova configurazione, l’area sportiva sarà sviluppata su un ampio viale centrale, orientato sull’asse estovest con due accessi principali agli estremi e viali secondari che consentiranno l’accesso agli impianti sportivi.

Nella stessa area del Giardino dello Sport sarà realizzato anche un campo polivalente coperto, progettato dall’architetto Dino Serra, con tensostruttura a travi curve in legno lamellare, che potrà essere adibito alla pratica di diverse discipline sportive come pallacanestro, tennis, pallavolo e pallamano.

Erice (Tp) Come sarà il Giardino dello Sport Sono iniziati i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria del giardino dello sport intitolata a Falcone e Borsellino a San Giuliano, nel comune di Erice, ex Campo Bianco, che dovrebbero concludersi entro l’autunno del 2021. L’area sportiva sarà resa pienamente funzionale e fruibile per le associazioni sportive che potranno usare gli impianti sportivi riqualificati e per tutti gli appassionati di sport, che potranno sfruttare tutti i servizi a libero accesso, a corredo degli impianti. L’area sportiva Giardino dello Sport – Falcone e Borsellino si estende su una superficie di 35.000 metri quadrati. Saranno realizzati (entro l’autunno 2021): un campo di calcio a 7, con manto in erba sintetica; un impianto polivalente per basket e pallavolo, in resina sintetica; due campi polivalenti per il calcio a 5 e la pallamano, con il manto in erba sintetica; due impianti per il padel, con manto in erba sintetica; due campi di tennis, con pavimento in resina; due campi da basket 3x3, con pavimento in resina sintetica. Ciascuno degli impianti sportivi polivalenti sarà dotato di tribune non coperte con posti a sedere variabili e di un sistema autonomo di illuminazione che consentirà di ottenere le prestazioni illuminotecniche previste dalla normativa vigente, di recinzioni e cancelletti di ingresso pedonali e cancello carrabile, fatta eccezione per gli impianti di basket che saranno a libero utilizzo. Ai campi di gioco si aggiunge l’area fit-

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Nel progetto è compresa la sistemazione dell’area verde circostante e la ristrutturazione degli spogliatoi. Il termine dei lavori per questa struttura è previsto all’inizio del prossimo mese di settembre.

Rovetta (Bg) José Altafini all’inaugurazione del nuovo campo da calcio a 7 Il centro sportivo “G.Paolo Marinoni” di Rovetta, in Val Seriana, ha visto la partecipazione dell’oggi ottantaduenne José Altafini all’inaugurazione del nuovo campo da calcio a 7 che arricchisce la dotazione degli impianti comunali. Il fondo del campo, che fino ad oggi era in sabbia, è stato rifatto con un manto in erba sintetica. Riqualificato anche l’impianto di illuminazione con sistema

a led. L’investimento, pari a 300.000 euro, è stato possibile grazie a un contributo a fondo perduto di Regione Lombardia per il 50%, integrato con un finanziamento agevolato del Credito Sportivo. L’Unione Sportiva Rovetta, che conta oltre 240 iscritti, gestirà lo spazio. La cerimonia di inaugurazione del nuovo campo in erba sintetica, lo scorso 4 luglio, è stata l’occasione per presentare, da parte del Sindaco Mauro Marinoni, gli ulteriori lavori previsti nel centro, come i nuovi spogliatoi e, per il prossimo anno, la ristrutturazione del centro tennis. Prsenti, oltre all’ex calciatore italo brasiliano, il consigliere regionale Jacopo Scandella, i sindaci dell’Unione dei Comuni della Presolana, e il preparatore dei portieri della nazionale italiana Under 18 Fabrizio Capodici.

per la costruzione della nuova Stazione Ferroviaria di Sesto San Giovanni e della piazza adiacente. L’appalto, del valore di 15 milioni di euro, sarà assegnato dopo l’esame delle manifestazioni di interesse da parte delle imprese interessate pervenute entro il 3 agosto. Si prevede, a seguito dell’aggiudicazione, che i lavori possano cominciare nell’aprile del 2021. Il progetto esecutivo, redatto studio Ottavio Di Blasi & Partners in collaborazione con SCE Project, venne approvato dal Comune di Sesto nell’agosto del 2019, in attuazione del Piano Integrato di Intervento varato nel 2011, e prende le mosse dal Masterplan disegnato 15 anni fa da Renzo Piano per i 145 ettari delle aree abbandonate dalle acciaierie negli ultimi decenni del secolo scorso, e revisionato di recente da Norman Foster: un progetto urbanistico che si propone obiettivi di inclusione sociale, sostenibilità ed efficienza energetica. All’interno delle aree ex-Falck sorgerà fra l’altro la Città della Salute e della Ricerca, un grande polo pubblico di eccellenza clinica e scientifica costituito dalle nuove sedi di Istituto neurologico Besta e Istituto dei Tumori, firmato da Mario Cucinella Architects. La nuova stazione ferroviaria, oggetto di questo primo bando, sarà realizzata come una grande passerella di 89x18 metri sospesa al di sopra dei binari esistenti e consentirà di congiungere due zone della città da sempre separate dalla ferrovia. La struttura moderna in

ferro e vetro, con copertura fotovoltaica in grado di alimentare completamente la stazione, ospiterà servizi e attività commerciali e sarà un punto panoramico di osservazione su tutto il progetto urbanistico e immobiliare.

Sestriere (To) L’inaugurazione del parco giochi, con qualche sorpresa L’Amministrazione comunale ha inaugurato nel mese di luglio il rinnovato parco giochi di Sestriere, in zona Duchi, a fianco dell’Albero della Vita. A tagliare il nastro, mascherine in viso, il sindaco Poncet e l’assessore Francesco Rustichelli, la consigliera comunale Manu Ruspa e il consigliere regionale Valter Marin, ex sindaco di Sestriere. Nella nuova area giochi in zona Duchi sono stati installate diverse attrezzature ludiche per bambini, che esulano dalla classica combinazione scivolo-altalena. Si possono trovare infatti un mini gatto delle nevi, che consente di mettersi al comando di un battipista e una funivia tirolese, per avventurose discese con la carrucola che scorre tra un pilone e l’altro. Completano il parco una piramide e una struttura composta per l’arrampicata, oltre al percorso giochi allestito su pavimentazione in gomma colorata, intitolato “Mini Olimpiadi” e nuove panchine. L’Amministrazione di Sestriere ha voluto

Sesto San Giovanni (Mi) Parte la gara per la nuova Stazione Ferroviaria

José Altafini all’inaugurazione del centro sportivo di Rovatta come tecnico della International Football Factory,

È stato pubblicato in luglio da parte di MilanoSesto S.p.A - la società attuale proprietaria delle aree Ex-Falck - il bando di gara con procedura ristretta

© ODB & Partners Sesto San Giovanni, sezione e rendering del progetto per la nuova Stazione Ferroviaria.

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fortemente l’inaugurazione dell’area giochi in zona Duchi, considerando l’elevato numero di bambini e ragazzi che si trovano a Sestriere nei mesi estivi. Un investimento pensato per “potenziare l’intrattenimento a loro dedicato”, come ha affermato il sindaco, “che si rifletterà nel tempo migliorando l’accoglienza per i più piccini e per le famiglie in generale”.

Turriaco (Go) Inaugurata la pista di pump track Nell’area sportiva di via San Francesco a Turriaco, in provincia di Gorizia, è nata la nuova pista di pump track, che si aggiunge ai campi di calcio e calcetto e al campo multifunzionale di basket e pattinaggio. La pista di pump track è stata finanziata dalla Regione per un importo di

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59.000 euro, su una spesa complessiva di circa 85.000 euro, grazie alla partecipazione a un bando regionale per la concessione di contributi per la promozione dello sport outdoor. Liberamente accessibile da tutti gli sportivi in bicicletta, pattini, skateboard e monopattino, la struttura di pump track è costituita da un insieme di elementi prefabbricati che comprendono dune e dossi, in un percorso chiuso lungo complessivamente oltre 90 metri. Un pannello informativo stabilisce e ricorda agli utenti le regole per percorrere l’impianto in sicurezza. In un prossimo futuro, la pista di pump track sarà usufruibile anche di sera, perché l’intervento di sostituzione delle luci del campo di calcio con elementi a led comprende anche due punti luce a servizio del nuovo impianto e tre nella zona del centro giovani. Come ci ha confermato l’assessore comunale allo sport Nicola Pieri, nell’area sportiva è stata rifatta la pavi-

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mentazione dei campi di calcetto, convertiti da campi di tennis, è in corso la sostituzione della recinzione ai campi da calcio e in dirittura d’arrivo la ristrutturazione con ampliamento della palestra comunale, che sarà consegnata in tempo per l’avvio dell’anno scolastico e della nuova stagione agonistica di pallavolo. La Regione ha finanziato inoltre il rifacimento del campo di calcio di sfogo, che tra il 2021e il 2022 sarà convertito in erba sintetica e ampliato nelle sue dimensioni per renderlo utilizzabile non solo per gli allenamenti ma anche per l’attività agonistica del settore giovanile.

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Le schede tecniche di TSPORT in questo numero Standard dimensionali

C

1.99 Playground

Estensione spazio di caduta (Estratto dalla norma EN 1176 parte 1: 2017 “Attrezzature per aree da gioco e superfici - Requisiti generali di sicurezza e metodi di prova”) A corredo dello Speciale playground pubblichiamo una scheda ricavata da una delle norme dimensionali più importanti per la sicurezza dei parchi gioco, quella riguardante l’estensione minima degli spazi di caduta intorno alle attrezzature. L’ampiezza dell’area in cui deve essere stesa la pavimentazione antitrauma è calcolata in funzione dell’altezza prevista di caduta; essa deve essere pari a 1,50 m per altezze comprese fra 60 e 150 cm, mentre per altezze superiori è data dalla formula X = 2/3Y +0,50. Per altezze di caduta inferiori a 60 cm la pavimentazione antitrauma è necessaria solo nel caso di attrezzature con movimenti forzati, quali altalene, giostre, scivoli, funivie, attrezzature oscillanti.

Legislazione italiana 9.7 Commenti alle leggi

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Camera dei deputati – Servizio Studi Impianti sportivi, eventi sportivi, e promozione dello sport 24 luglio 2020

81 82 III cop. 2 85 77 76 1 86 16 79 3 6 IV cop. 83 II cop. 27 40

Come ogni anno, il Servizio Studi della Camera dei Deputati ha pubblicato, in luglio, il resoconto sull’intero sistema di agevolazioni, incentivi e risorse che lo Stato mette a disposizione in favore dell’impiantistica sportiva e dell’associazionismo sportivo in generale. Il documento nella sua versione online è completo di collegamenti ipertestuali a tutte le leggi, norme e circolari in esso citate, ed è consultabile sul portale www.sporteimpianti.it all’interno degli “strumenti per il progettista”.


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anno XLV - LUGLIO AGOSTO 2020 - Poste Italiane S.p.A. Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 1 LOM/MI/4814 - Milano Roserio CMP - Euro 13,00 ISSN 1121-6913

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Speciale PLAYGROUND


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