Tsport 337

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anno XLVI - GENNAIO FEBBRAIO 2021 - Poste Italiane S.p.A. Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 1 LOM/MI/4814 - Milano Roserio CMP - Euro 13,00 ISSN 1121-6913

MAPPA DEI FORNITORI

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Speciale ERBA NATURALE SINTETICA MISTA

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| Anno XLVI SOMMARIO | Gennaio Febbraio 2021

SPECIALE special 53

BRUNO GRILLINI REPORTAGE SPECIALE ERBA: NATURALE, SINTETICA, MISTA A CURA DI

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Reportage / Natural, Synthetic and Hybrid Grass Report Sintetico o naturale: i motivi di una scelta L’erba sintetica in Italia a 15 anni dal congresso di Torino L’ECHA e la dispersione delle microplastiche nell’ambiente Il manto sintetico a fine vita Erba naturale: intervista all’esperto Sintetico e naturale si incontrano Il boom del padel e l’erba a pelo corto

PROGETTI projects 8

JOSEPH WOLFE STADI E CAMPI DI CALCIO LOS ANGELES BANC OF CALIFORNIA

DI

Stadiums and soccer fields Los Angeles: Banc of California Stadium Design: Gensler Sports

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DI CESARE LINO ALTRI IMPIANTI PADERNO DUGNANO LA PADEL ARENA NEL COUNTRY SPORT VILLAGE

Other facilities Paderno Dugnano: The Padel Arena at the Country Sport Village Design: geom. Carlo Giovanni Marenzi

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DI MASSIMO FOGLIATO ALTRI IMPIANTI LECCO RIQUALIFICAZIONE DEL CENTRO SPORTIVO AL BIONE

Other facilities Lecco: Redevelopment of the Al Bione Multi-Sport Centre Design: Architetto Paolo Pettene and Partners

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DI BEA RISPOLI ALTRI IMPIANTI ACQUAVIVA DELLE FONTI ADEGUAMENTO DEL CENTRO SPORTIVO POLIVALENTE G. GIAMMARIA

Other facilities Acquaviva delle Fonti: Upgrading of the sports center G. Giammaria Design: ing. Raffaele Calabrese

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DI MARIA CARBONE ATLETICA LEGGERA MANERBA DEL GARDA IMPIANTO PRIVATO DI ATLETICA LEGGERA

Athletics Manerba del Garda: Private athletics facility Design: geom. Roberto Orsini

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DI RICCARDO CONSOLI PALAZZETTI E PALESTRE GISSI SPORTS HALL

Halls and gyms Gissi: Sports hall Design: Gaspari Carlo Architetti, Beatrice Comelli Architetto


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Year XLVI | CONTENTS | Genuary February 2021

RUBRICHE topical columns 7

DI BRUNO GRILLINI OPINIONE L’ALBA

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Opinion / The dawn

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A CURA DELLA REDAZIONE PRODUZIONE L’IDEA ECOVER PER TRASFORMARE UN CAMPO DA CALCETTO IN TRE CAMPI DA PADEL

PROGETTI IN BREVE / Projects pills

A CURA DELLA REDAZIONE TECNICA LA BUONA PROGETTAZIONE PROJECT FINANCING PER IL PALATERNI

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Design: Baldi-Margheriti Associati / Sintagma

GIAVENO LANUOVA PISTA DI ATLETICA ALL’INTERNO DELLO STADIO “ANTONIO TORTA” Athletics track into the Antonio Torta Stadium

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REDAZIONE OSSERVATORIO L’ARRAMPICATA SPORTIVA NELL’ANNO DELLA PANDEMIA

A CURA DELLA

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Intervista ad Angelo Seneci

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PIANEZZA PISTA DI PUMP TRACK Pump track facility

A CURA DELLA REDAZIONE VENT’ANNI DOPO IL PALATRIESTE

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A CURA DELLA

REDAZIONE NOTIZIE DALLE AZIENDE

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A CURA DI

88

A CURA DI

SABINA ORRICO NOTIZIE DAL MONDO SABINA ORRICO REGIONI PROVINCE COMUNI

ALLEGATI appendixes I-XVI SCHEDE TECNICHE Standard dimensionali 1.51 bis - Beach tennis 1.49 - Tamburello Legislazione italiana 9.6 - Ecologia e ambiente Indice sistematico 15.9

SeiMedia - Sport&Impianti.it

SeiMedia srl via Per Robecco 91 - 20092 Cinisello Balsamo (Mi) Tel. (+39) 02 23052147 - Fax (+39) 02 02 23055769 www.sporteimpianti.it E-mail: info@seimedia.it

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Tsportmagazine Sporteimpianti.it

Speciale ERBA NATURALE SINTETICA MISTA

Webinar 22 Marzo REGISTRATI

In copertina: Roma, Stadio Olimpico, con manto in erba naturale (foto B.G. / Sport&Impianti)

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Servizio da pag. 53

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SPORT&IMPIANTI MPIANTI S(0,1$5,2 :(%,1$5 ERBA NATURALE - SINTETICA - MISTA Lunedi 22 Marzo | ore 10.45

MARCO MAR RCO BENEDETTI BENEDETTI studio28architettura studio28 8architettura

ERMINIO ERMIN NIO ϫϫINIGAGLIA INIGAGLIA Perito agrario aggrarioo

DAVIDE GENTILUCCI

Project Manager Hauraton Italia

FABIO PAϫϫONI

Resp. Marketing Tsport - S&I

DANIELE VITALI Project Manager Ecover

BRUNO GRILLINI

Direttore Editoriale di Tsport - S&I

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I PROSSIMI WEBINAR

Lunedi 22 Marzo | ore 11.00 SPECIALE PECIALE ERBA: NATURALE, SINTETICA, MISTA Lunedi 24 Maggio | ore 11.00 ACQUATICITÀ: CQUATICITÀ: ACQUAPARK E BIOPISCINE Lunedi 12 Luglio | ore 11.00

SICUREZZA ICUREZZA E CERTIFICAZIONE Lunedi 27 Settembre | ore 11.00

CArchitetti FP richiesti

GESTIONE ESTIONE IMPIANTI SPORTIVI Lunedi 8 Novembre | ore 11.00 TSCAPE: SCAPE: ARREDO URBANO E PARCHI Lunedi 13 Dicembre | ore 11.00

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L’alba L’OPINIONE

di Bruno Grillini

C’è un modo per non cedere al pessimismo di tabelle, proiezioni e cattive notizie: ricercare i segnali di una possibile rinascita dopo lo scossone dovuto alla pandemia (e ai provvedimenti presi per arginarla). Nel momento in cui andiamo in stampa si è formato il nuovo Governo, un inedito assemblaggio di colori fino a ieri impensabile: di fronte al treno dei fondi europei da raccogliere in fretta, quasi nessuno se l’è sentita di remare contro il lavoro di un personaggio come il nuovo Presidente del Consiglio, che gode piena fiducia in Europa e sa far di conto. Le ideologie di parte sono state (per il momento) accantonate, e i mercati (per il momento) approvano. Scongiurato così il rischio di non riuscire a formulare un programma che ci garantisca l’accesso al Next Generation EU, bisogna ora mettersi a lavorare. È vero, lo avevamo già detto all’inizio della scorsa estate, quando pensavamo che il peggio fosse passato, e non era così; oggi però abbiamo i vaccini che dovrebbero allentare la presa del virus, e se i programmi, oltre a scriverli, riuscissimo anche ad attuarli, potremmo pensare di essere davvero all’alba di una grande ripresa. Certo si parte dal basso; le società e associazioni sportive sono in gravi difficoltà e aspettano aiuti; le attività sportive – ad oggi – sono ancora frenate e non sappiamo quando potranno effettivamente ripartire per tutti; la gestione nazionale dello sport è alle prese con una riforma rimasta a metà che dovrà ora fare i conti con le nuove scelte del Governo, che ha soppresso il relativo

ministero e ancora non sappiamo come regolerà i rapporti con il Coni, fino a ieri un po’ burrascosi; l’impiantistica sportiva aspetta la sburocratizzazione degli appalti per non veder passare anni dallo stanziamento dei fondi alla realizzazione dell’opera. Ma intanto, se non ci siamo fermati durante la notte della pandemia, cogliamo adesso le prime luci dell’alba e ingraniamo una marcia in più per il giorno che ci aspetta. Tsport continua ad approfondire i temi più attuali che coinvolgono progettisti, gestori, e aziende, attraverso gli “Speciali” del magazine, le notizie quotidiane del portale Sport&Impianti, i webinar del programma di seminari formativi. Buon lavoro, dunque.

B.G. / Sport&Impianti

Opinion

The dawn There is a way to avoid the pessimism of tables, projections and bad news: look for signs of a possible rebirth after the shock caused by the pandemic (and the measures taken to contain it). As we go to press, the new government has been formed, an unprecedented assemblage of colors unthinkable until yesterday: faced with the train of European funds to be collected quickly, almost no one has felt like rowing against the work of a character like the new Premier, who enjoys full confidence in Europe and knows how to count. Partisan ideologies have been (for the moment) set aside, and the markets (for the moment) approve. Having thus averted the risk of not being able to formulate a program that guarantees us access to the Next Generation EU, we must now get down to work. It's true, we had already said so at the beginning of last summer, when we thought that the worst was over, and it wasn't so; today, however, we have the vaccines that should loosen the grip of the virus, and if the programs, in addition to writing them, were also able to implement them, we could think we were really at the dawn of a great

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recovery. Of course, we have to start from the bottom; sports clubs and associations are in serious difficulty and are waiting for help; sports activities - as of today - are still slowed down and we don't know when they will actually be able to start up again for everyone; the national management of sports is struggling with a half-finished reform that will now have to come to terms with the new choices of the government, which has suppressed its ministry and we still don't know how it will regulate relations with CONI, until yesterday a bit stormy; sports facilities are waiting for the unbureaucratization of contracts so that years will not pass from the allocation of funds to the realization of the work. But in the meantime, if we didn't stop during the night of the pandemic, let's seize the first light of dawn and get into high gear for the day ahead. Tsport continues to delve into the most topical issues involving designers, managers, and companies, through the "Specials" of the magazine, the daily news of the portal Sport&Impianti , the webinars of the training seminars program. Good work, then.

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STADI E CAMPI DI CALCIO STADIUMS AND SOCCER FIELDS

Los Angeles (USA)

Banc of California Stadium di Joseph Wolfe

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Anche negli USA si gioca al calcio: e il nuovo stadio di Los Angeles è un esempio di integrazione fra l’evento sportivo vero e proprio e l’offerta di un’esperienza più ampia per tifosi e visitatori.

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STADIUMS AND SOCCER FIELDS | STADI E CAMPI DI CALCIO

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Questo impianto da 22.000 posti a sedere è il primo stadio professionale all'aperto costruito a Los Angeles in oltre 30 anni, e il suo campo di gioco inusuale per gli USA - è disegnato per il calcio. L’intervento, collocato nell’Exposition Park del South Los Angeles, è diventato un catalizzatore per l’implementazione qualitativa dell’area ed è pensato come destinazione culturale per tutto l'anno. Come spesso accade per i grandi impianti d’oltre oceano, anche in questo caso la qualità dell’impianto calcistico si abbina alla ricerca di un’esperienza coinvolgente per tifosi ed ospiti anche al di fuori del singolo evento sportivo. C’è molto di simbolico nel disegno dinamico dello stadio, con la copertura in EFTE delle tribune (che i progettisti definiscono come ali d’angelo, rifacendosi al nome della città), e l’apertura in direzione dello skyline del centro di Los Angeles, incorniciata in modo quasi cinematografico. Il team di progettazione ha posto l'accento sull'esperienza della giornata di gioco, con l'obiettivo di catturare un rapporto più personale tra giocatori e tifosi creando un carattere intimo (in stile europeo, affermano) in una struttura all'avanguardia. Gli spazi e le occasioni create all’interno dello stadio sono adatte a ogni tipo di tifoso, dal sostenitore alla celebrità. La collaborazione tra progettisti e Club si riflette nel successo estetico e funzionale dello stadio, che si è allineato con i valori e gli obiettivi della squadra, necessari per creare un luogo ideale per la Major League Soccer di Los Angeles. Lo stadio offre dunque una varietà di spazi esterni e interni che prendono spunto dall'estetica californiana, con ogni livello che offre un “look and feel” distinto. Man mano che gli ospiti risalgono l'edificio, i materiali, gli arredi e le luci riflettono gradual-

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Nella doppia pagina precedente, il catino dello Stadio con le coperture in EFTE e il “cannocchiale” sulla Downtown di Los Angeles. In questa pagina, qui sopra, il nuovo stadio di calcio (sulla destra) accanto al L.A. Memorial Coliseum (interamente scoperto), dove si gioca in prevalenza il football

americano. A destra, schema planimetrico al secondo livello: i colori distinguono le funzioni. In alto sulle due pagine, e nella pagina di destra, due sezioni dello Stadio.

On the previous double page, the Stadium bowl with EFTE covers and the " spyglass" on Downtown Los Angeles. On this page, above, the new football stadium (on the right) next to the L.A. Memorial Coliseum (entirely uncovered), where American football is mainly played. On the right, planimetric diagram of the second

level: the colours distinguish the functions. At the top of the two pages, and on the right page, two sections of the Stadium.

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STADIUMS AND SOCCER FIELDS | STADI E CAMPI DI CALCIO

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mente la sfumatura del tramonto californiano, dalle tonalità più profonde a quelle più chiare, mentre gli spazi diventano più aperti ed esposti. Il Field Club, ispirato al movimento Art Déco, utilizza una tavolozza più scura e accenti in ottone per creare un'atmosfera elegante. Il Sunset Deck offre suite spaziose con colori chiari e pronti per l'estate in tutta la struttura, oltre a un prato erboso e tavoli da ping pong. Gli elementi programmatici accessori offrono opportunità di intrattenimento, negozi e ristorazione ai frequentatori dello stadio e ai visitatori del quartiere per riflettere sulla cultura di Los Angeles. Questo programma di intrattenimento crea attività per 365 giorni l’anno. Oltre a produrre un'opera architettonica di successo e dinamica nel rispetto dei tempi e del budget, il progetto ha creato oltre 1.200 posti di lavoro locali durante la costruzione, e oggi offre oltre 1.800 posti di lavoro a tempo pieno. Il cliente e il team di progetto si sono inoltre impegnati consapevolmente a sostenere il "MyFigueroa Project", un programma della città di Los Angeles che mira a migliorare la sicurezza per i ciclisti in transito lungo il Corridoio di Figueroa (un asse che unisce la Downtown a Exposition park lungo Figueroa Street, promuovendo lo sviluppo economico e rivitalizzando la comunità locale), attraverso miglioramenti del paesaggio stradale, fornendo 440 posti auto per biciclette disponibili e una pista ciclabile accessibile. Il progetto, infine, ha ottenuto la certificazione LEED® Gold.

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In alto a sinistra lo Stadio nel panorama di Los Angeles con il tracciato della Highway 110 e i grattacieli della Downtown. Nelle altre foto, dall’alto: accesso alle tribune; la Sunset Terrace; l’interno dello Stadio. Nella pagina a destra, dall’alto: l’esterno

dello Stadio; un disimpegno interno; la Sunset Terrace affacciata sul campo di gioco. Above left the Stadium in the Los Angeles skyline with the track of Highway 110 and the Downtown skyscrapers. In the other photos, from above: access to

the stands; the Sunset Terrace; the inside of the Stadium. On the page on the right, from the top: the outside of the Stadium; an internal hallway; the Sunset Terrace overlooking the playing field.

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Stadiums and soccer fields

Los Angeles (USA): Banc of California Stadium Located in Exposition Park, the project sets a new benchmark for the premium soccer experience through its dynamic and engaging design, giving way to elevated experiences for fans, guests and players—from game day to special events. This 22,000-seat venue is the first open-air professional stadium to be built in Los Angeles in over 30 years. The project has become a catalyst for future improvements to South Los Angeles and Exposition Park as a year-round cultural destination. The goal of the project was to create a truly authentic experience for fans of the Los Angeles Football Club. The stadium’s contemporary design is open and dynamic, with an ETFE canopy that flies above the bowl like angel wings in the “City of Angels.” Embracing Tinseltown, the stadium was designed cinematically to stage moments to engage fans and build memories. Framed views of the Downtown Los Angeles skyline create a symbolic connection to the city by drawing on its cultural diversity.

Banc of California Stadium, Los Angeles, California, USA Committente: Los Angeles Football Club Progetto: Gensler Sports Costo di costruzione: 350 milioni di dollari USA (300 milioni di euro) Fine lavori: aprile 2018 Photography Credit: Gensler/Ryan Gobuty

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STADIUMS AND SOCCER FIELDS | STADI E CAMPI DI CALCIO

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ALTRI IMPIANTI OTHER FACILITIES

Paderno Dugnano (Milano)

La Padel Arena nel Country Sport Village

di Cesare Lino

Il centro sportivo nell’hinterland milanese ha trasformato uno dei campi da calcetto in una tendostruttura coperta che contiene 6 campi da padel su oltre 2000 metri quadrati.

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L’impianto sportivo esistente, ubicato nel Comune di Paderno Dugnano lungo la vecchia Statale dei Giovi, è stato realizzato dalla Società Bordocampo in tre fasi a partire dall’anno 2014. Le opere realizzate nel tempo consistono in due campi da calcio a 7, tre campi da calcio a 5 coperti, tre campi da padel coperti, tre campi da beach volley coperti, due campi da beach volley scoperti nel periodo estivo e coperti nel periodo invernale con una struttura pressostatica. Sono inoltre presenti quattro edifici a un piano per gli spogliatoi con servizi igienici e centrale termica, della superficie totale di mq. 600. La club house centrale è composta dalla reception, la cucina con locale accessorio, ristorante, bar, servizi igienici per il pubblico, spogliatoi con servizi igienici per il personale, locale tecnico. L’insediamento del centro sportivo è situato in una zona fortemente urbanizzata che a nord e a ovest presenta edifici industriali e commerciali mentre a est e a sud prevale la destinazione residenziale. L’accesso automobilistico, ciclabile e pedonale al centro sportivo è facilitato da una rete stradale importante (la ex SS 35 dei Giovi, ora SP 44) e dalle limitrofe vie della città; è servito da un ampio parcheggio pubblico con circostanti aree a verde oltre a vari parcheggi esistenti ubicati nelle vie limitrofe. Dal punto di vista paesaggistico il nuovo centro è ben inserito nell’ambiente circostante sia in termini visivi che acustici, è coronato a nord, a est e parzialmente a sud da una “cintura verde” ed è completamente recintato lungo tutto il suo perimetro.

Riconversione di un campo da calcio a 7 L’iniziativa del promotore di utilizzare uno dei campi da calcio a 7 esistente per una diversa attività sportiva ha la finalità di migliorare ulteriormente l’offerta per il pubblico; il nuovo impianto sportivo realizzato è destinato al gioco del padel, e prevede 6 campi al posto del singolo campo da calcetto. La struttura di copertura, formata da capriate modulari, è realizzata con profilati reticolari e tubolari quadrangolari di alluminio estruso; i profili del tetto ad arco sono dotati di un prolungamento sporgente, perimetrale sui due lati lunghi, di cm. 150 sostenuto da saette in acciaio creando una pensilina coperta a sbalzo. La copertura del tetto, così come il tamponamento dei timpani di testata, è realizzata con telone di tipo pressostatico a doppia membrana formando camere d’aria stagne complete di valvole di tenuta, raccordi e accessori vari. È stata utilizzata della teloneria modulare per il tamponamento dei timpani di testata e delle pareti perimetrali, queste ultime suddivise in due sezioni longitudinali tramite delle travi orizzontali; la parte superiore di colore bianco translucido è

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In questa pagina, in alto, l’evoluzione del centro sportivo negli anni (ortofoto Google Earth): nel 2008 (a sinistra) sono presenti cinque campi da tennis e il primo campo di calcio a sette, che sarà trasformato nella padel arena; nel 2019 il tennis è sostituito dai campi coperti di beach volley e calcio a cinque, con i due

campi esterni di calcio a sette. Al centro, pianta della padel arena coperta: nel riquadro in piccolo, planimetria di progetto dell’intero centro sportivo. In basso, prospetto anteriore e laterale del padiglione.

On this page, top, the evolution of the sports centre over the years (Google Earth orthophotos): in 2008 (left) there are five tennis courts and the first seven-a-side football pitch, which will be transformed into the padel arena; in 2019 the tennis courts will be replaced by covered beach volleyball and five-a-side football pitches, with the two

outdoor seven-a-side football pitches. In the centre, plan of the indoor padel arena: in the small box, project plan of the entire sports centre. Below, front and side elevation of the pavilion.

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fissa mentre la parte inferiore è realizzata con telone a membrana semplice di colore verde di tipo scorrevole su doppia guida in acciaio con movimento orizzontale apri-chiudi. Sulle facciate a nord, a ovest e a est sono collocate le porte di sicurezza per l’accesso/uscita alla/dalla tendostruttura. La raccolta delle acque meteoriche spioventi dal tetto della struttura sono smaltite a terra in canalette di raccolta già esistenti. La tendostruttura copre una superficie di metri 55 x 38 circa con altezza in gronda di metri 7 e in colmo di metri 12 ed è fissata ad una struttura di fondazione in cemento armato composta da calcestruzzo C25/30 Nm/mq e da barre in acciaio B450C sagomate. I campi da gioco sono pavimentati con erba artificiale di alta qualità e prestazione di colore azzurro con linee di marcatura di colore bianco dello stesso materiale; sono completati con intasamento di sabbia silicea di fine granolumetria. Ogni campo da padel è delimitato da una recinzione in rete elettrosaldata fissata su una struttura metallica verniciata e vetro panoramico antiinfortunio. La pavimentazione dei corridoi interni di disimpegno e l’ingresso interno principale sono di colore rosso che crea un eccellente contrasto. L’impianto di riscaldamento è ad aria distribuita tramite una canalizzazione in lamiera di acciaio zincata, completa di tutti i vari accessori occorrenti posta centralmente alla tendostruttura. L’aria è prodotta da un generatore di calore funzionante a gas metano e collocato esternamente sul lato sud. Per l’impianto elettrico si sono adottati tutti i sistemi per ottenere il massimo contenimento dei consumi, utilizzando corpi illuminanti a LED fissati alla struttura metallica.

Other facilities

Paderno Dugnano: The Padel Arena at the Country Sport Village The Country Sport Village features several sports facilities, some of which are open and some of which are covered. The operator chose to convert one of the existing 7-a-side football pitches into a covered marquee containing 6 padel courts covering over 2000 square metres. The roof structure, formed by modular trusses, is made of extruded aluminium reticular and quadrangular tubular profiles; the arched roof profiles are equipped with a protruding extension, perimeter on the two long sides, 150 cm long, supported by steel struts, creating a cantilevered covered canopy. In questa pagina, dall’alto: il fronte posteriore del padiglione; due viste dell’interno, con i campi da padel e in evidenza i tralicci della struttura di copertura. Nella pagina di apertura del servizio, un’altra vista dell’interno.

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On this page, from the top: the rear of the pavilion; two views of the interior, with the padel courts and the trusses of the roof structure in evidence. On the opening page, another view of the interior.

OTHER FACILITIES | ALTRI IMPIANTI

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The roof covering and the gable end plugging are made with a double membrane pressostatic tarpaulin forming airtight chambers complete with sealing valves, fittings and various accessories. The playing fields are paved with high quality blue artificial grass with white marking lines of the same material; they are completed with finegrained siliceous sand infill. Each padel court is delimited by an electrowelded mesh fence attached to a painted metal structure and panoramic accident-prevention glass. The heating system is by air distributed through a galvanised steel sheet duct, centrally located in the facility.

Padel Arena presso il Country Sport Village di Paderno Dugnano (Mi) Committente e promotore: Bordocampo Srl Progetto e D.L. opere architettoniche: geom. Carlo Giovanni Marenzi Coordinamento della Sicurezza: geom. Paolo Boldetti Progetto e D.L. opere strutturali cemento armato: ing. Alessandro Borghi Progetto e D.L. opere strutturali alluminio: ing. Enrico Zangani Collaudatore opere strutturali: ing. Nicola Caminito Progetto impianto termico: ing. Marco Viscardi Progetto e D.L. impianto elettrico: per. ind. Alessandro Banfi Tecnico in campo acustico: Paolo Ius Struttura di copertura campi padel: Okatent S.L., Barcellona (Spagna) Pavimentazione campi da padel e strutture interne: Galispadel S.L., Carlet Valencia (Spagna) Impianto di riscaldamento: Mondialtennis Snc

In alto, l’interno degli altri campi coperti del centro sportivo: beach volley e calcio a cinque. Al centro, l’ingresso alla padel arena, e in basso vista interna dal campo.

Above, the inside of the other indoor courts of the sports centre: beach volleyball and five-a-side football. In the middle, the entrance to the padel arena, and below, an inside view of the field.

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STADIO SAN PAOLO NAPOLI (NA) Adeguamento dello Stadio San Paolo di Napoli per la XXX Universiade estiva 2019 che prevede il restyling dello stadio per una nuova capienza di circa 55 mila posti, la sostituzione dei seggiolini con nuove sedute, adeguate agli standard imposti dalla Uefa, il ripristino e risanamento delle gradinate, la riqualificazione degli spogliatoi e non da ultimo il rifacimento della pista di atletica.

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ALTRI IMPIANTI OTHER FACILITIES

Lecco

Riqualificazione del Centro Polisportivo Al Bione

di Massimiliano Fogliato*

Con la consegna, in gennaio, della pista alla società Atletica Lecco torna a disposizione degli sportivi l’importante impianto affacciato sul lago di Garlate dove è stato già implementato il campo di calcio principale, ora in erba sintetica.

*architetto, SdiA Paolo Pettene

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Il Comune di Lecco ha promosso la valorizzazione del “Centro Sportivo Polivalente Al Bione” localizzato in affaccio al lago di Garlate, attraverso progetti per l’attuazione di interventi di riqualificazione degli spazi sportivi e dei servizi di supporto. I progetti esecutivi, suddivisi in tre distinti lotti di intervento, hanno fatto seguito allo Studio di Fattibilità redatto nel 2016 dallo Studio di Architettura Paolo Pettene, incaricato da Finlombarda - Finanziaria per lo sviluppo della Lombardia S.p.A., per conto di Regione Lombardia, con il quale sono stati individuati attraverso la definizione della matrice gli interventi di riqualificazione e potenziamento del Centro Polisportivo. L’obiettivo prioritario degli interventi è stato quello di riqualificare l’Impianto polisportivo in particolar modo relativamente alla funzionalità dell’ambito di attività “Campo calcio 1”, in erba naturale, e del rifacimento della pista di atletica entrambi degradati ed in precarie condizioni manutentive e della sicurezza, con l’obiettivo di aumentare le potenzialità del Centro Sportivo Bione e l’offerta di spazi attività altamente prestazionali.

Il campo di calcio L’intervento ha riguardato la trasformazione del campo calcio n.1 esistente in erba naturale con nuovo manto in erba sintetica omologato da parte della Lega Nazionale Dilettanti (LND Standard). I manti in erba sintetica di "ultima generazione" sono stati studiati e creati per ottenere una superficie di gioco il più possibile simile all'erba naturale. Conformi a tutti i parametri richiesti dalla FIFA e dalla FIGC - LND, queste superfici sintetiche consentono di realizzare campi con rimbalzo della palla e scorrevolezza ideale. La realizzazione del nuovo manto si è articolata attraverso la preparazione del sottofondo drenante e con la predisposizione del sistema di drenaggio e di smaltimento delle acque superficiali e profonde in conformità alle disposizioni del regolamento LND per la realizzazione di campi in erba artificiale. Il nuovo manto è costituito da fibre monofilamento bicolore, costituite da co-polimeri di poliolefine con un coefficiente di abrasione simile all'erba naturale e assicurano un gioco confortevole costante nel tempo. I teli in erba sintetica vengono stesi sul sottofondo e posizionati secondo lo schema progettuale predefinito. Successivamente vengono uniti fra loro mediante sottostanti bande in polietilene e speciale collante poliuretanico bicomponente ad alta resistenza. La fase finale prevede l'intasamento superficiale di stabilizzazione e prestazionale del manto mediante l'inserimento, con l'utilizzo di apposite attrezzature, di una particolare miscela di sabbia silicea selezionata e granuli prestazionali al fine di ottenere la giusta compattezza ed elasticità del tutto simile alle superfici erbose naturali. Il nuovo campo in erba sintetica è stato realizzato con tipologia a drenaggio verticale con stratigrafia a granulometria decrescente di altezza 21

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Nella pagina di apertura, il profilo delle Grigne fa da sfondo al centro Al Bione con la pista di atletica in primo piano. In questa pagina, dall’alto: il centro sportivo prima dell’intervento; planimetria di progetto, con il campo di calcio oggetto dell’intervento affiancato alla pista di atletica che circonda il campo

da rugby; lavori in corso per la posa del manto in erba sintetica; scorcio del campo con i sistemi di protezione lungo il muretto perimetrale; il campo di calcio completato.

On the opening page, the profile of the Grigne Mountains forms the backdrop to the Al Bione centre with the athletics track in the foreground. On this page, from the top: the sports centre before the intervention; project plan, with the football pitch subject to the intervention flanked by the athletics track surrounding the

rugby pitch; work in progress to lay the synthetic grass surface; view of the field with the protection systems along the perimeter wall; the completed football pitch.

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cm e un manto con fibra di tipo monofilamento in polietilene (altezza 60 mm) con intasamento di stabilizzazione in sabbia silicea ed intaso prestazionale in gomma (sistema attestato dalla LND), completo di impianto di irrigazione come da prescrizioni del regolamento “LND standard” vigente. L’intervento si è completato con la realizzazione di nuove recinzioni perimetrali al campo da calcio di altezza 2,50 sui lati lunghi e di altezza 6,00 m sulle testate e con la dotazione di porte da calcio, bandierine e panchine atleti con l’installazione di protezioni certificate.

La pista di atletica leggera La pista e le pedane preesistenti risultavano pavimentate con manto colato in opera ormai datato e sottoposta all’usura del tempo e dell’utilizzo e risultava ormai macroscopicamente degradato e con fenomeni di cedimenti fondali pertanto non più idoneo alla pratica sportiva sia per gli aspetti prestazionali, sia dal punto di vista della sicurezza. In fase di progetto sono stati definiti tutti gli interventi per la riqualificazione del campo di atletica nella sua globalità, finalizzati all’ottenimento della nuova Omologazione FIDAL. Relativamente alla scelta tipologica della pavimentazione sportiva, è stato posato un nuovo manto sportivo sintetico drenante spruzzato dello spessore totale di mm 13, omologato FIDAL con finitura nei colori blu/azzurro come da progetto. Sono state eseguite tutte le lavorazioni propedeutiche alla posa del manto finale, con rimozione del manto preesistente, demolizione di cordolature e canalette, fresatura e successiva risagomatura della pista e delle pedane con tutte le opere edili necessarie per la realizzazione del nuovo campo attività (cordonature e canalette alle nuove quote di progetto). Si è proceduto con la regolarizzazione delle pendenze (norme FIDAL) e realizzazione di nuovo strato d’usura in conglomerato bituminoso. Il nuovo manto sportivo si compone di: - strato di base dello spessore di mm. 10,50 rea-

In questa pagina, dall’alto: la pista di atletica in vista del lago di Garlate e, parzialmente in primo piano, il campo da calcio; dettaglio della pista di atletica; uno scorcio dell’impianto. Nella pagina seguente, rendering di progetto del centro sportivo.

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On this page, from top: the athletics track in view of Garlate lake and, partially in the foreground, the football pitch; detail of the athletics track; a view of the facility. On the following page, project rendering of the sports centre.

OTHER FACILITIES | ALTRI IMPIANTI

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Interventi di riqualificazione e valorizzazione del Centro Sportivo Al Bione di Lecco Committente: Comune di Lecco Progettazione, Direzione Lavori e Sicurezza: RTP Studio Sdia Architetto Paolo Pettene & Partners, S.T.P Srl (capogruppo) NIER Ingegneria Spa (Sicurezza) Dott. Geologo Fabrizio Burzio Fine lavori: gennaio 2021 Campo da calcio: Impresa appaltatrice: F.lli Anastasi Srl Recinzioni: Tipiesse Srl Sistemi di protezione: Safe Log Srl Pista di atletica: Impresa appaltatrice: Consorzio Stabile Medil Scpa Impresa sub-appaltatrice (pavimentazione pista): Tipiesse Srl (vedi pag 20) Superficie sportiva pista: Conica AG

lizzato a freddo per colata in granuli di gomma SBR nera naturale di opportuna granulometria e prepolimero poliuretanico monocomponente come legante con posa in opera effettuata con macchina vibrofinitrice-lisciatrice speciale, con rullatura a mano di peso e sezione adeguati, compresa la mano di primer poliuretanico per l'ancoraggio al sottofondo bituminoso; - strato finale di usura dello spessore di mm. 2,5 eseguito mediante spruzzatura, con macchina spruzzatrice idonea, di una mescola di resina poliuretanica colorata nella massa, di colore blu e granuli di terpolimero blu (EPDM) di adeguata granulometria, ad alta resistenza agli agenti atmosferici ed all'azione meccanica; con caratteristiche di elasticità e fisico-meccaniche secondo Regolamento Tecnico FIDAL/IAFF; L’intervento si è completato con le opere accessorie quali tracciature, targhettature, adeguamento fossa 3000 siepi, cassetta salto con l’asta, assi di battuta e fosse di caduta pedane salti in estensione con dissabbiatori e con l’adeguamento della fascia di rispetto perimetrale secondo le disposizioni della Circolare FIDAL.

Other facilities

Redevelopment of the Al Bione Multi-Sport Centre The Municipality of Lecco has promoted the enhancement of the Al Bione Multipurpose Sports Centre, located on the Garlate lakefront, through

projects for the implementation of redevelopment interventions of the sports spaces and support services. The priority objective of the interventions was to redevelop the multi-sports facility, particularly with regard to the functionality of the main natural grass football pitch and the reconstruction of the athletics track, both of which had deteriorated and were in a precarious condition in terms of maintenance and safety, with the aim of increasing the potential of the sports centre and the offer of high performance activity spaces. The first step was the transformation of the existing natural grass football pitch with a new synthetic grass surface approved by the National Amateur League (LND). The new synthetic turf field was built with vertical drainage and a 21 cm high, decreasing grain size stratigraphy and a 60 mm high polyethylene monofilament fibre covering with silica sand stabilisation infill and rubber performance infill (a system certified by the LND), complete with irrigation system as required by current regulations. The pre-existing track and platforms were paved with a poured surface now dated and subjected to the wear and tear of time and use and was now macroscopically degraded and with subsidence phenomena of the background, therefore no longer suitable for the practice of sport both in terms of performance and from the point of view of safety. With regard to the choice of type of flooring, a new synthetic draining sprayed sports surface was laid with a total thickness of 13 mm, FIDAL approved with a blue/blue finish.

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LA BUONA PROGETTAZIONE THE GOOD DESIGN

Project Financing per il PalaTerni a cura della Redazione tecnica

PROGETTO: BALDI-MARGHERITI ASSOCIATI / SINTAGMA LOCALITÀ: COMUNE DI TERNI

Partito nel 2016 con lo studio di fattibilità predisposto dal Comune di Terni, il progetto per la realizzazione di un palazzetto dello sport nell’area del Foro Boario, vicino allo Stadio Liberati, ha concluso il suo iter con la gara per un Project Financing vinta dalla Salc Spa. Il contratto di concessione è stato firmato dalla Palaterni srl, società controllata al 100% dalla Salc; il cantiere è già avviato.

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Il progetto definitivo, redatto dal Team coordinato dallo studio Baldi-Margheriti Associati, propone una serie di migliorie rispetto al progetto posto a base di gara: le principali modifiche riguardano innanzitutto l’ampliamento della superficie della palestra di allenamento per rispettare le necessità dei mondiali paralimpici di scherma assegnati a Terni per il 2023; sono state inoltre individuate soluzioni architettoniche innovative e di pregio, con taglio green e l’inserimento di 140 alberi, in linea con il tema della rigenerazione urbana con particolare attenzione al tema del recupero delle sponde del Fiume Nera. Il cantiere, aperto nello scorso mese di novembre, consiste in opere di demolizione e preparazione dell’area, nella costruzione del nuovo Palasport di 6.727 mq, nella costruzione di edifici ad uso commerciale per circa 5.000 mq di vendita e di ristorazione e nella riqualificazione urbana con nuova viabilità di accesso/uscita oltre ai parcheggi a raso superiori agli standard di legge. Nell’articolo, la descrizione delle linee progettuali e una breve intervista agli architetti dello studio Associato Luciano Baldi - Paola Margheriti.

L’architettura e i materiali Il progetto presentato reinterpreta le scelte distributivo - funzionali del progetto d’offerta, le arricchisce di ulteriori potenzialità e conferma un’immagine architettonica contemporanea di estrema pulizia formale. Il fabbricato viene scomposto in volumi semplici, parallelepipedi puliti, dove ognuno ha una sua chiara riconoscibilità di funzione, grazie alla scelta dei materiali che caratterizzano ciascun corpo di fabbrica in maniera univoca e sono caratterizzati da un sottile gioco di trame e trasparenze. Un tema che verrà ripreso anche nei fabbricati commerciali e nei volumi adibiti alla ristorazione e diventerà l’elemento unificante di tutti gli edifici. Il volume principale, con le sue tribune e gli spazi di servizio sottostanti è un grande parallelepipedo opalescente, a cui si addossano le scale esterne racchiuse in una pelle di lamiera di metallo forata o stirata, con lunghe fughe a distanza irregolare ad andamento verticale che vibrano alla luce, sia naturale che artificiale. I toni di colore dei rivestimenti metallici variano dal grigio scuro al verde, accanto ad estese tamponature rivestite da pannelli in policarbonato che creano effetti opalescenti e traslucidi, accentuati dall’illuminazione notturna radente. Contrariamente al resto dell’edificio, la hall è un volume vetrato, la cui trasparenza viene filtrata da una trama metallica colorata di elementi frangisole anch’essi con andamento verticale ed irregolare che, in corrispondenza dell’ingresso, si piegano a 90 gradi e si trasformano in supporti per una pensilina vetrata che corre lungo tutta la facciata principale. Gli elementi verticali sono in colore verde e insieme alle porte delle uscite di sicurezza e alla grande porta hangar della palestra di allenamento, costituiscono l’unico tono di colore che ricorre nell’ edificio. Sulle due pagine, rendering del prospetto principale. In alto, inquadramento urbanistico, tra lo Stadio e il fiume Nera.

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In questa pagina, pianta al livello del campo di gioco. Nella pagina destra, dall’alto: sezione trasversale; a scala più piccola, sezione longitudinale, due prospetti e pianta al livello delle tribune.

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La palestra di allenamento costituisce anche il volume che accoglie il palco per gli spettacoli; non ha trasparenze, ma una inaspettata grande apertura verso il fiume, apribile come il portone di un hangar o addirittura grande sipario scenico, che consente di utilizzare il palco per eventi in modo outdoor, in cui il pubblico si trova all’esterno del palazzetto. Entrando nella hall sorprende la presenza di grandi pilastri ellittici, rastremati verso il basso e dalla forma vagamente antropomorfa che sostengono, come fossero gambe, il volume rappresentato dalla tribuna centrale, che non si percepisce come tale, ma appare come una massa irregolare colorata, anch’essa verde, quasi una scultura che caratterizza in modo energico lo spazio e si percepisce anche dall’esterno.

La tipologia delle attività sportive e di spettacolo Nella progettazione del nuovo Palasport, sono stati rispettati i livelli minimi quantitativi e qualitativi al fine di garantire idonei livelli di funzionalità, igiene e sicurezza per una classificazione ai massimi livelli agonistici delle varie discipline sportive. L’impianto oltre allo spazio di attività sportiva opportunamente attrezzato, è stato dotato di idonei servizi correlati al tipo e pratica sportiva previsto. Tali servizi e caratteristiche sono state individuate nel rispetto delle “Norme CONI per l’impiantistica sportiva” come integrate anche dai Regolamenti tecnici e di omologazione approvati dalle varie Federazioni Sportive e dal CONI. Il palasport nel suo complesso ospita un campo gioco all’interno del corpo principale ed un campo aggiuntivo all’interno di un corpo più basso contiguo al complesso sportivo. In posizione centrale rispetto all’ampio spazio di quota +0.00 ed alle gradonate, è stato individuato il campo di gioco delle dimensioni di 23,40*45,60 m avente un’altezza libera pari a 15 m uniforme su tutto il campo. Tale campo ospita il rettangolo di gioco, le fasce di rispetto e la zona per il posizionamento della pubblicità verticale. In posizione contigua a tale spazio, suddiviso tramite un sistema completamente apribile, è stato individuato un campo di gioco regolamentare da pallacanestro che si colloca in posizione ortogonale al campo principale. Il volume che ospita quest’ultimo campo è caratterizzato anche dalla possibilità di aprirsi quasi totalmente verso il fiume e pertanto di mettere in comunicazione l’esterno con le varie attività interne.

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Cinque domande agli architetti Luciano Baldi e Paola Margheriti (a cura di Sabina Orrico)

Tsport: Il PalaTerni viene finalmente realizzato, grazie a una formula di partenariato pubblico-privato. Dalla vostra esperienza, ritenete che sia la soluzione migliore per ottenere degli impianti che la Pubblica Amministrazione, da sola, non è oggi più in grado di offrire con risorse proprie? Baldi-Margheriti: Crediamo che oggi sia probabilmente l’unica soluzione che permetta di studiare e creare le condizioni di fattibilità, in quanto garantisce il contributo e tutte le competenze per la necessaria determinazione della sostenibilità tecnico-economico-finanziaria alla base del closing realizzativo e gestionale delle opere pubbliche in generale e in particolare degli impianti sportivi. TS: Nell’operazione di project financing, quale livello di sinergia è necessario tra i diversi soggetti (il Comune, l’investitore, il costruttore, il progettista)? Avete avuto la piena libertà di intervento? BM: La sinergia è alla base della buona riuscita delle operazioni di P.F. dove ognuno mette a disposizione le proprie specifiche, migliori competenze e ruoli nell’interesse comune di poter realizzare e garantire il miglior successo nel tempo avendo solo un interesse comune, quello di costruire l’opera pubblica nel minor tempo possibile e con le migliori qualità tecnico-prestazionali. TS: Venendo al piano prettamente architettonico, nel 2014 Tsport ha pubblicato un vostro progetto per il palasport di Terni, si pensava destinato al futsal femminile. Il progetto di oggi è “figlio” di quello? Quali differenze tra le due concezioni architettoniche e funzionali? BM: Il concept è molto simile negli aspetti funzionali sebbene si limitasse all’oggetto ‘Palazzetto’. L’attuale progetto è fortemente contestualizzato in una vasta e strategica operazione di rigenerazione urbana con connessioni anche con il Parco fluviale e le sponde del fiume Nera, già in fase di avanzata riqualificazione. Questo aspetto consente alle attività del Palaterni di interagire con gli spazi esteni nel caso di eventi musicali e quant’altro.

TS: Le problematiche dell’efficienza energetica, che negli ultimi anni stanno occupando uno spazio sempre maggiore nelle buone prassi oltre che nei dibattiti (si veda il webinar di Sport&Impianti che si è tenuto in gennaio), erano già presenti nei vostri precedenti progetti: credete che committenti e investitori siano oggi più consapevoli della necessità di dare importanza a questo aspetto, anche se può comportare un maggior costo iniziale? BM: C’è un prioritario interesse del Concessionario-Committente che rientra del proprio investimento dallo sfruttamento economico pluriennale dell’opera realizzata, di far sì che la stessa costi sempre meno per la gestione energetica, garantendosi così minor costi e maggiori possibilità di attrattiva in termini di offerta sul mercato degli utilizzatori finali. Quanto sopra spinge verso l’introduzione delle migliori forme di efficienza energetica in una logica industriale di verifica del reale rapporto costi-benefici. TS: Veniamo infine al tema della professione: la crisi generale indotta dalle limitazioni imposte per far fronte alla pandemia ha inciso sulla vostra attività professionale? Come vedete il prossimo futuro per chi opera sul territorio (decisori, pianificatori, progettisti), può essere l’occasione di ripartire con una nuova consapevolezza? BM: Nel nostro caso l’anno della pandemia ha coinciso con gli impegni progettuali del Palaterni, progetto definitivo ed esecutivo con le prime attività propedeutiche all’allestimento e inizio del cantiere che si sono svolte in pratica nell’arco del 2020. Le sinergie tra progettisti, committente e Amministrazione Comunale, accanto all’utilizzo di tecnologie avanzate di progettazione, quali il BIM, hanno consentito seppur in regime di smart working un controllo delle varie fasi della progettazione e il rispetto dei tempi contrattuali nei confronti della committenza e dell’Ente. Riteniamo auspicabile, se non indispensabile, nel prossimo futuro lo sviluppo di tali sinergie tra i vari attori del settore, rese oggettivamente possibili grazie anche alle nuove tecnologie di progettazione integrata e comunicazione.

A sinistra, un rendering del progetto pubblicato nel 2014; a destra, il progetto in corso di realizzazione. Nella pagina a lato, dall’alto: vista a volo d’uccello; esterno; interno del palazzetto.

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La possibilità di comunicazione tra i due spazi interni e l’esterno, e la possibilità di installazione di un palco rimovibile, permette di poter ospitare vari tipi di manifestazione anche non sportivi. Il dimensionamento e la geometria delle tribune, la distribuzione, la larghezza e la lunghezza dei percorsi di accesso ed esodo l’individuazione ed il posizionamento delle uscite di sicurezza, consente di ospitare 4.360 spettatori seduti durante gli eventi sportivi, tutti con visibilità ottimale sul piano di gioco. In caso di manifestazioni occasionali al coperto il Palasport è in grado di ospitare 5.500 persone, tutte sedute, di cui 1.600 nel parterre. Rimangono garantiti tutti i servizi minimi richiesti nel rispetto delle norme di sicurezza, igiene e superamento delle barriere architettoniche. Le principali attività sportive praticabili all’interno del Palasport per tipologia e livello sono le seguenti: • Pallamano, per competizioni di Serie A e Play-Off scudetto • Calcio a cinque, per competizioni Internazionali • Pallavolo, per competizioni di Serie A1 sia maschile che femminile ed eventuali Play off scudetto • Pallacanestro, per competizioni di Livello Gold • Ginnastica, per competizioni Nazionali • Scherma • Altre discipline sportive quali pugilato, lotta, tennis, danza, karate, arti marziali miste ai massimi livelli. Prioritariamente è stata chiesta l’omologazione per la pallavolo, la pallacanestro e il calcio a cinque. Le attività non sportive praticabili all’interno del Palasport sono tutte quelle legate ad eventi teatrali, musicali, culturali, espositivi, convegnistici, fieristici, congressistici e simili che presuppongono l’utilizzo di ampi spazi con utenti anche seduti. Viene inoltre prevista la possibilità di effettuare anche spettacoli o manifestazioni outdoor, grazie alla grande apertura ricavata nella parete di fondo del campo di allenamento che mette in comunicazione l’interno del palazzetto con il grande spazio retrostante che si affaccia sul fiume, contribuendo ad arricchire la multifunzionalità dell’edificio.

Tabella riepilogativa PALASPORT • Sedime ingombro a terra mq 6.485 • Superficie Utile Coperta mq 7.477 (al netto dei campi da gioco) di cui mq 6.727 con destinazione sportivo/eventi di cui mq 750 con destinazione commerciale • Superficie campi da gioco mq 1.890 di cui mq 1.190 campo principale di cui mq 700 campo secondario • Altezza netta interna corpo principale m 15,00 • Altezza campo secondario variabile da m 10 a m 15 • Capienza massima assetto sportivo 4.360 posti seduti • Capienza massima assetto spettacolo 5.500 posti seduti

ALTRI EDIFICI • Superficie commerciale di vendita complessiva mq 5.000 • Superficie commerciale max vendita per ogni singola struttura mq 2.500 • Superficie magazzini e servizi commerciale mq 1.218 • Superficie utile servizi alla ristorazione mq 1.000 • Superficie Bar mq 140 Investimento previsto euro 18.448.992 Contributo del Comune euro 3.200.000

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ALTRI IMPIANTI OTHER FACILITIES

Acquaviva delle Fonti (Bari)

Adeguamento del centro sportivo polivalente G. Giammaria di Bea Rispoli

Lo stadio comunale, ancora in terra battuta fino al 2019, è oggi dotato di un manto in erba sintetica; adeguata anche la pista di atletica leggera con un’operazione di retopping.

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Il Comune di Acquaviva delle Fonti dispone di un impianto sportivo denominato “Giovanni Giammaria”, realizzato nel 1957 e ristrutturato nell’attuale configurazione nel 2001. È dedicato al calcio, all’atletica leggera e ad altre specialità sportive compatibili con la struttura e le attrezzature disponibili. L’impianto è utilizzato da diverse società sportive per la partecipazione a diversi campionati, tra cui Atletico Acquaviva e Football Acquaviva, che disputano entrambe nel girone A della Promozione pugliese, e dalla squadra di atletica Amatori Atletica Acquaviva.

Fino al 2019 il campo di calcio era realizzato in terra battuta, superficie certamente non idonea per l’espletamento della pratica agonistica; il terreno di gioco, inoltre, non rispettava il dimensionamento richiesto dal “Regolamento LND Standard” al fine delle omologazioni per ospitare i campionati F.I.G.C. - LND sino alla Serie D. A seguito delle richieste da parte delle società sportive che hanno evidenziato il problema, il Comune decideva di dotare il campo di una nuova pavimentazione in erba sintetica di nuova generazione con le dimensioni e le caratteristiche di omologazione della Lega Nazionale Dilettanti.

Il campo da calcio La nuova pavimentazione in erba artificiale ha la superficie totale di mq. 73.836 per uno sviluppo lordo di 107 m di lunghezza e 69 m di larghezza nel rispetto delle norme FIGC - LND. Con tali dimensioni il campo da calcio in erba artificiale può ospitare i campionati della FIGC Lega Pro, LND, tutte le categorie giovanili e i campionati delle squadre dilettantistiche e professionistiche. È stata adottata una tipologia di drenaggio delle acque meteoriche di tipo verticale in quanto sono state create quattro falde a pendenza 0,4% che permettono lo smaltimento lungo le canalette poste sui quattro lati del campo sportivo. Il campo è stato anche dotato di un nuovo impianto di irrigazione. Il manto erboso è costituito da un monofilo mono estruso, spessore 410 micron, composto da fili verdi dritti in due diverse tonalità di colore con altezza del filato di 64 mm, anti-abrasivi, dotati di elevata memoria dimensionale, estremamente resistenti all’usura e con speciale trattamento antiUV, tessuti su supporto drenante con specifica trama a nido d’ape, formato da una doppia tela in poliestere con bloccaggio del filo in polietilene tramite specifica tecnica di presso fusione. Il supporto reticolato in poliestere ha la caratteristica, oltre di un totale drenaggio su tutta la superficie, di una corretta ritenzione idrica tale da consentire la giusta termoregolazione del manto artificiale. Il suddetto supporto abbinato al filo in polietilene fa sì che il prodotto a fine ciclo possa essere rigenerabile e riutilizzato su altre produzioni. Lo strato finale prestazionale è composto da un mix di materiale organico di origine vegetale naturale derivante dalla sfibratura di parti di piante arboree, biodegradabile nel lungo periodo, esente da materiali estranei. In tema di compatibilità ambientale, tale prodotto garantisce eccellente resistenza all’aggressione UV, imputrescibilità, proprietà anti-muffa, elevata resistenza all’invecchiamento, assenza di odori sgradevoli anche alle alte temperature, caratteristiche ignifughe e conseguente assenza di fumi nocivi in caso di incendio. L’intaso prestazionale è in combinazione con un esclusivo intaso di stabilizzazione 100% naturale di origine vegetale, derivato dalla parte fibrosa della spiga di mais: viene così garantita, a fine vita In questa pagina in alto, due viste del centro sportivo prima dell’intervento; in basso, il campo da calcio rinnovato. Nella pagina a lato, panoramica del centro sportivo.

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On this page on top, two views of the sports centre before the renovation; on bottom, the renovated soccer field. On the previews page, general view of the centre.

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del campo, la riciclabilità di tutti i componenti del sistema manto, poichè privo di sabbia silicea. Il campo è dotato di nuove porte regolamentari, bandierine d’angolo, panchine a 16 posti.

La pista di atletica leggera Dopo la realizzazione del nuovo manto per il campo da calcio, si è deciso di provvedere anche al miglioramento degli spazi riservati all’atletica leggera e della tribuna, con l’obiettivo di potenziare ulteriormente la fruibilità del centro sportivo. Si è provveduto quindi al retopping della pista di atletica leggera, della pedana di salto con l’asta e della pista delle siepi, con un intervento di conservazione-ripristino dello strato superficiale di usura su manto colato mediante spruzzatura per uno spessore di 2,50 mm comprendente: la pulizia e smerigliatura del manto, una mano di attacco con primer poliuretanico specifico per l'ancoraggio al manto sintetico esistente, uno strato superficiale di usura dello spessore di mm. 2,50 eseguito mediante spruzzatura di una mescola di resina poliuretanica colorata e granuli di terpolimero (EPDM) pure colorati, data in più mani, ad alta resistenza ai raggi UV, agli agenti atmosferici ed all'azione meccanica delle scarpette chiodate, antisdrucciolo, antiriflesso. Il tutto realizzato in maniera che il manto finale abbia gli spessori e le caratteristiche fisico-meccaniche secondo i Regolamenti tecnici FIDAL/ IAAF per l'omologabilità e la certificazione dei manti superiori sintetici per impianti di atletica leggera. L’adeguamento della pista è stato completato con la realizzazione della segnaletica specifica e l’installazione di cordoli e targhette in alluminio, e con la realizzazione della pedana per il lancio del

peso, corredata da postazione per giudici e tribunetta per gli spettatori. A completamento degli interventi, verrà ampliata la copertura della tribuna esistente mediante realizzazione di due nuove campate di dimensioni 6 x 8,5 m, e saranno collocati 200 seggiolini anatomici in polipropilene, ignifughi e omologati. Il lavoro ha riguardato anche la sistemazione di elementi di arredo e opere di adeguamento alla normativa antincendio nei vari ambienti del centro sportivo.

Other facilities

Acquaviva delle Fonti (Bari): Upgrading of the sports center G. Giammaria The Municipality of Acquaviva delle Fonti has a sports facility called "Giovanni Giammaria", built in 1957 and renovated in its current configuration in 2001. It is dedicated to football, athletics and other sports compatible with the structure and equipment available. Until 2019, the football pitch was made of beaten earth, a surface that was certainly not suitable for

Adeguamento del centro sportivo polivalente G. Giammaria in Acquaviva delle Fonti (Ba) Committente: Comune di Acquaviva delle Fonti RUP: arch. Roberta Clemente Responsabile settore tecnico del Comune: ing. Erminio D’Aires Progetto e Direzione Lavori: ing. Raffaele Calabrese Importo del progetto: Euro 725.000 Impresa esecutrice: Delfino Sport Srl (vedi pag. 37) Manto pista di atletica: Conica AG

Nelle due pagine, particolari della pista di atletica con le relative attrezzature, e del campo di calcio dotato di porte e panchine regolamentari.

In these two pages, details of the athletics track with its equipment, and the football pitch equipped with regulation goals and benches.

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competitive practice; moreover, the playing surface did not meet the dimensions required by the "Regolamento LND Standard". A new layer of artificial turf was therefore laid, consisting of a monofilament mono-extruded with a yarn height of 62 mm. The performance infill consists of a mix of organic material of natural plant origin derived from the defibration of tree parts. After the construction of the new surface for the football pitch, it was decided to also improve the athletics areas and the grandstand, with the aim of further enhancing the usability of the sports centre. The athletics track, the pole vaulting platform and the hedges track were retopped, with a conservation-restoration operation of the surface wear layer carried out by spraying a mixture of polyurethane resin and coloured terpolymer granules (EPDM).

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ATLETICA LEGGERA ATHLETICS

Manerba del Garda (Brescia)

Impianto privato di atletica leggera di Maria Carbone

A corredo di una villa sulle colline del Garda sono state realizzate, in piena vista lago, alcune attrezzature sportive con superfici sintetiche di altissima qualità.

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Su un terreno di circa un ettaro, sulla sponda bresciana del Lago di Garda a circa 400 metri dal lago, una villa risalente agli anni ‘70 è stata oggetto recentemente di un’attenta ristrutturazione ed ampliamento, in parte dedicato alla creazione di un bed and breakfast con quattro camere ampie e spaziose e ben accessoriate. Il proprietario, che vanta un passato di ex saltatore in lungo e di amante dell’atletica leggera (tuttora da lui praticata nelle categorie master), racconta di avere sempre avuto un sogno nel cassetto: quello di realizzare una struttura sportiva ad uso personale, ma aperta anche agli amanti dello sport. Ecco allora che, a corredo della struttura ricettiva, sono state realizzate alcune attrezzature sportive, con piena vista lago, che saranno gestite da un’associazione culturale e sportiva, e il cui accesso per gli appassionati sarà volutamente gratuito. L’intervento di maggior prestigio è la pista di atletica per la velocità breve e la corsa ad ostacoli, dotata di quattro corsie, della lunghezza di 99 metri, su cui è possibile praticare la corsa veloce (60 ed 80 metri). Affiancata a questa, una pedana bidirezionale per il salto in lungo e triplo, in fase di omologazione. A completamento della dotazione è stato realizzato un campo da tennis con superficie sintetica, e

A sinistra, panoramica della villa con gli impianti sportivi. In questa pagina, planimetria di progetto degli impianti, con i calcoli dei movimenti di terra elaborati per ottenere l’equivalenza tra sterri (in giallo) e riporti (in rosso).

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un campetto polifunzionale su cui si può praticare il salto in alto ma anche il calcetto. Sul perimetro degli impianti sportivi si snoda un percorso vita, della lunghezza di circa 400 metri, con la possibilità di svolgere anche esercizi ginnici e di pesistica.

La superficie sportiva per l’atletica Le superfici sportive sono state realizzate con materiali sintetici di altissima qualità. La pavimentazione del rettilineo di atletica, di tipo impermeabile, è realizzata con un manto sintetico di tipologia mista multistrato sandwich, dello spessore di 13,5 mm. Il manto è composto da due strati, il primo di spessore 10 mm, realizzato con telo prefabbricato in gomma nera ad alta densità incollato al sottofondo mediante collanti poliuretanici; questo è stato completamente impermeabilizzato con una resina poliuretanica bicomponente colorata mentre il secondo strato è costituito da una stesura di liquido poliuretano bicomponente autolivellante e semina di granuli di termopolimero EPDM colorato per uno spessore 3,5mm. Tale pavimentazione sportiva, con caratteristiche fisico meccaniche secondo Regolamento Tecnico

Fidal/WA (ex IAAF) (riduzione della forza Ka tra il 35 e il 50% e deformazione verticale tra valori di 0.6 e 2.5 mm) è classificata di Tipologia di Fascia 1 in base alla Circolare Impianti Fidal 2019.

L’adattamento degli impianti al terreno Dal punto di vista dell'ottimale inserimento paesaggistico, trattandosi di un contesto ambientale di elevato pregio e sensibilità visiva all'interno del parco delle Colline Moreniche del Lago di Garda, è stato approfonditamente studiato ante operam il corretto posizionamento della pista di velocità e dei relativi spazi dove insediare la pista di salto in alto ed il campo da tennis. Dal rilievo topografico dell'area esistente si è ricavato un modello tridimensionale per prismoidi a facce triangolari (Digital Terrain Model) della superficie dell'intero lotto libero, su cui insediare l'impianto. Il posizionamento progettuale era condizionato sostanzialmente da due fattori: il primo, quello di trovare una posizione altimetrica della pista che risultasse soddisfacente ai limiti normativi del vincolo paesaggistico ex D.Lgs 42/2004 (coni di visuale ottica, presenza di alberi di pregio da salvaguardare, distanze,

Left, overview of the villa with the sports facilities. On this page, plan of the project of the facilities, with the calculations of the earth movements elaborated to obtain the equivalence between earthworks (in yellow) and landfills (in red).

ATHLETICS | ATLETICA LEGGERA

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Impianti sportivi privati a Manerba del Garda (Brescia) Committente: dott. Alberto Papa, dott. Franca Carlotti Progetto e DL: geom. Roberto Orsini Progettazione delle sistemazioni esterne con DTM: ing. Francesco Papa (Forteca Srl) Superficie sportiva atletica leggera: Regupol AG di Regupol BSW GmbH (vedi pag. 1)

materiali da impiegare, colori, etc.). Il secondo di natura geometrica, ovvero, atteso che la lunghezza della pista era limitata ovviamente anche dalla lunghezza massima del lotto a disposizione, ed in considerazione del primo vincolo citato, per modelli successivi e modifiche del piano di imposta degli scavi si è trovata la soddisfazione di entrambi i fattori calcolando che gli sterri compensassero i riporti. Il tutto ottimizzato raccordando la parte in rilevato (a sua volta costituito mediante la formazione di una stratigrafia materica che peraltro, oltre al terreno vegetale instabile, vede impiegate ottimamente anche per fattori di consolidamento e staticità del sottofondo le MPS certificate) all'ampio giardino esistente.

Athletics

Manerba del Garda (Brescia): Private athletics facility On a plot of land of about one hectare, about 400 metres from Lake Garda, a villa dating from the 1970s has recently undergone careful renovation

and extension, part of which has been devoted to the creation of a bed and breakfast with four spacious and well-equipped rooms. The owner, who boasts a past as a former long jumper and a lover of athletics, wanted to create, in addition to the B&B, a sports facility for personal use, but also open to sports lovers. The most prestigious intervention is the athletics track for short sprints and obstacle courses, with four lanes, 99 metres long, on which it is possible to practice fast running (60 and 80 metres). Next to it there is a bidirectional platform for the long and triple jump, which is in the process of being approved. To complete the facilities, a tennis court with a synthetic surface has been built, as well as a multi-purpose field for high jump and fivea-side football. The athletics track is paved with a synthetic multilayer, 13.5 mm thick, high quality, waterproof, castin-sandwich surface. From the point of view of optimal landscaping, since this is a highly valuable environmental context within the park of the Morainic Hills of Lake Garda, the correct positioning of the sports surfaces has been thoroughly studied beforehand, using a threedimensional model for prismoids with triangular faces (Digital Terrain Model).

In alto a sinistra, planimetria generale del lotto; a destra, ortofoto complessiva e vista della pista di fronte al lago. Nel disegno al centro, modellazione del terreno per la collocazione della pista di atletica.

Top left, general plan of the parcel; right, overall orthophoto and view of the track in front of the lake In the centre drawing, terrain modelling for the location of the athletics track.

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PALAZZETTI E PALESTRE HALLS AND GYMS

Gissi (Ch)

Sports Hall di Riccardo Consoli

Il Comune di Gissi non aveva a disposizione una palestra: la carenza funzionale di spazi e strutture impediva perciò l’attività di sport sia per gli alunni della scuola elementare e media, sia per la cittadinanza, in particolar modo per la squadra di pallavolo presente sul territorio.

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Demolito il volume delle vecchie scuole medie in pessimo stato di conservazione, su questo vuoto urbano l’amministrazione comunale ha scelto di costruire la nuova palestra. L’area ha un valore strategico in quanto è molto vicina al centro storico ed è situata tra le scuole esistenti e le aree sportive (stadio e piscina comunale). Con questo intervento oltre a ricucire un vuoto urbano si è così completata e migliorata l’immagine del sito nel suo insieme, come luogo dello sport per i ragazzi e, più in generale, come punto di incontro per favorire l'integrazione e la coesione sociale del Comune. Il progetto è stato elaborato in virtù di questo obiettivo, ed in riferimento alle nuove normative di legge sugli impianti sportivi, delle norme Coni per l’impiantistica sportiva, della legge sugli utenti disabili. Incentrato sul carattere di polifunzionalità l’intervento è finalizzato anche a consentire al nuovo spazio di ospitare attività culturali, educative e ricreative.

L’intervento L’intervento realizzato consiste in un impianto sportivo di esercizio al coperto che è utilizzato principalmente dagli alunni delle scuole e in parte dalla cittadinanza. La presenza del complesso delle scuole, degli impianti sportivi esistenti e delle aree verdi confinanti, hanno condizionato le scelte progettuali fin dalle prime idee. Si è pensato da subito ad un volume che diventasse un attrattore per l’intera area dei servizi, che fosse facilmente visibile dalle aree pubbliche limitrofe, dalla villa comunale, dallo stadio e dalla piscina, anche durante le ore notturne. In primo luogo è stata fatta un’analisi delle funzioni da inserire all’interno della palestra e successivamente è stato tracciato un ingombro in pianta; il volume così ottenuto, in considerazione delle distanze minime dai fabbricati esistenti e dai confini, ha assunto le forme di un parallelepipedo rivolto in direzione nord-est / sud-ovest in modo da avere il maggior beneficio solare. Il volume, sfruttando il cambio di quota esistente, viene diviso su due livelli, il primo (a quota del parcheggio e dell'ingresso principale +0.55) più trasparente, permeabile; il secondo viene concepito come un basamento (alla quota del giardino della scuola -3.70) più materico, ancorato al suolo. La parte alta dell’edificio a ridosso del parcheggio vuole essere un luogo attraente e caldo che fa della semitrasparenza un elemento di curiosità e di scoperta, per instaurare una relazione visiva dall'esterno con le attività che vengono svolte all’interno della palestra. Sul fronte di ingresso viene altresì prevista una rampa di ingresso e una copertura esterna per intrattenere le persone anche esternamente, da qui è possibile vedere internamente la struttura della palestra attraverso la vetrata posta sul lato corto di ingresso, dalla rampa si accede alla hall di

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In apertura, prospetto della facciata di ingresso. In questa pagina, dall’alto: pianta al livello inferiore; inquadramento urbanistico; pianta al livello superiore; sezione trasversale. Nella pagina destra, dall’alto: la palestra prima della posa del pavimento sportivo

e a lavori conclusi; scorcio del lato di ingresso. In basso a destra i due tipi di pavimentazione adottati.

First page, elevation of the entrance façade. This page, from top: plan at lower level; urban planning framework; plan at upper

level; cross section. On the right page, from top: the gymnasium before the sports floor was laid and after completion of the work; view of the entrance side. Bottom right: the two pavements installed.

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ingresso della palestra. La palestra verrà utilizzata con costanza dagli alunni della scuola elementare e media durante le ore diurne, mentre nel pomeriggio riceverà la squadra di pallavolo: per questi motivi si prevedono due ingressi suddivisi a seconda degli utilizzi, l’ingresso principale per il pubblico e gli atleti rimane sul fronte strada mentre quello per gli alunni è disposto sul lato lungo verso la scuola, alla quota del giardino. Qui è presente una pensilina coperta tale da consentire il passaggio degli alunni dalla scuola adiacente anche durante le giornate di pioggia. Gli utenti disabili che arrivano dal parcheggio sul fronte strada possono accedere nell’area di svolgimento delle attività di gioco utilizzando la rampa da riqualificare. Gli alunni disabili, invece, possono entrare direttamente dal fronte basso. Per la pavimentazione della palestra è stata adottata una superficie elastica per interni con finitura in resina poliuretanica in due colori realizzata in opera su tappeto elastico in gomma in soluzione unica priva di giunte che offre un assorbimento degli urti molto elevato; i movimenti rapidi di rotazione, corsa e salto sono ammortizzati su un'ampia area. Quando la forza viene esercitata sulla superficie, crea una depressione verticale ad ampio raggio intorno al punto di impatto. Nel processo, il piede non affonda nel punto di rotazione e non viene rallentato troppo rapidamente. Il campo da gioco esterno, in erba sintetica verde a doppia tonalità, è caratterizzato da fili monofilamento in PE con una sezione trasversale di nuova concezione che consente caratteristiche di rotolamento della palla e di gioco simili a quelle ottenute con l'erba naturale.

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HALLS AND GYMS | PALAZZETTI E PALESTRE

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Halls and gyms

Gissi (Ch): Sports Hall The project consists of an indoor sports facility that is mainly used by school pupils and partly by the citizens. The presence of the school complex, the existing sports facilities and the bordering green areas conditioned the design choices. The idea was to create a volume that would attract the entire service area, and that would be easily visible from the neighbouring public areas, the municipal villa, the stadium and the swimming pool, even at night. The volume, taking advantage of the existing change in height, is divided into two levels: the upper level (at the level of the car park and main entrance) is more transparent and permeable; the lower level is conceived as a more material base, anchored to the ground. The upper part of the building next to the car park is intended to be an attractive, warm place that makes semi-transparency an element of curiosity and discovery, to establish a visual relationship from the outside with the activities taking place inside the gym. On the entrance front there is also an entrance ramp and an external cover to entertain people also from outside, from here it is possible to see inside the structure of the gym through the glass window placed on the short side of the entrance, from the ramp it is possible to access to the entrance hall of the gym.

Palestra polivalente “Sports hall” in via dello Stadio a Gissi (Chieti) Committente: Comune di Gissi Progetto: Gaspari Carlo Architetti (GCA), Beatrice Comelli Architetto Direzione Lavori: Beatrice Comelli Architetto Strutturista: ing. Gianni Duronio Impiantisti: ing. Paolo Iannucci, ing. Massimiliano Verna Inizio lavori: novembre 2017 Fine lavori: maggio 2019 Pavimentazioni sportive: Polytan Gmbh interno: Polytan Gym Point 10 esterno: Liga Grass Pro 238 Fotografie: Iacopo Pasqui

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Dall’alto: la pensilina che protegge l’ingresso; il campo di gioco in direzione della tribuna con parapetto trasparente; scorcio del fianco con il campetto polivalente esterno e il policarbonato traslucido sopra lo zoccolo cementizio; dettaglio della facciata con la percezione dello spazio interno.

From the top: the shelter protecting the entrance; the playing field towards the grandstand with transparent balustrade; view of the side with the outdoor multi-purpose field and the translucent polycarbonate above the concrete plinth; detail of the façade with the perception of the interior space.

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Osservatorio

L’ARRAMPICATA SPORTIVA NELL’ANNO DELLA PANDEMIA

Come per tutte le attività sportive, le disposizioni emanate per limitare la diffusione della pandemia dallo scorso marzo a oggi hanno fortemente limitato la possibilità di allenarsi anche sulle pareti di arrampicata, pur non trattandosi di uno sport di gruppo che possa favorire gli assembramenti. La FASI (Federazione Arrampicata Sportiva Italiana) ha prontamente elaborato un protocollo di sicurezza, aggiornandolo all’uscita di ogni nuovo DPCM, e tuttavia le disposizioni relative alla “seconda ondata”, emanate il 3 novembre scorso, hanno stabilito che “è consentito lo svolgimento, a porte chiuse e nel rispetto dei Protocolli anticontagio, di eventi e competizioni sportive individuali e di squadra riconosciute di interesse nazionale dal C.O.N.I. così come gli allenamenti degli atleti in preparazione a tali eventi e competizioni”. È rimasta quindi sospesa l’attività sportiva nelle palestre di arrampicata, ad eccezione delle sedute di allenamento per gli eventi di cui sopra. Il Coni ha individuato come competizioni “di interesse nazionale” il Campionato Italiano Assoluto, la Coppa Italia e il Campionato Italiano Giovanile. Con spirito positivo e uno sguardo ottimista verso il futuro, intanto, i gestori e le associazioni sportive non sono rimaste inerti durante questi mesi di forzato “riposo”. A fine 2020 si contano infatti in tutta Italia molte nuove palestre o pareti attrezzate, pronte ad accogliere gli appassionati e gli sportivi non appena la pandemia lo consentirà. In effetti la speranza era quella di poter riaprire al pubblico in autunno, ma l’esperienza è al momento ancora rimandata. A settembre è stato inaugurato a Ferrara il Deva Wall, una sala boulder tra le più grandi del nord Italia con 500 mq arrampicabili. La parete più interessante è un boulder lungo 18 metri con 2.000 prese, alcune illuminate da led, realizzato da Walltopia. Ai primi di ottobre a Guamo, frazione di Capannori (Lucca) l’ASD The Farm Boulder Gym ha aperto una palestra di arrampicata indoor con 650 mq di pareti in uno spazio di 1000 mq, realizzata dalla francese EntrePrises. A Ravenna, all’interno di una ex falegnameria la società sportiva Istrice ha installato diverse strutture per l’arrampicata, unite ad una palestra e a un’area studio per i ragazzi. Ad Asti, la sezione del Cai Asti Climbing ha ristrutturato durante l’estate la propria palestra di arrampicata con il riallestimento compelto della struttura portante e dei percorsi. Nelle pagine che seguono abbiamo chiesto ad Angelo Seneci qual è la situazione delle palestre di arrampicata realizzate da Sint Roc.

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Nelle foto piccole, lavori a margine del campionato italiano boulder 2020 svoltosi a Roma in ottobre: con le mascherine, il ministro Vincenzo Spadafora e il presidente dalla Federazione Davide Battistella (ufficio stampa FASI). Foto di sfondo: BG/Sport&Impianti.


INTERVISTE INTERVIEWS

Intervista ad Angelo Seneci CEO di Sint Roc Srl Angelo Seneci, laureato in geologia, già guida alpina, è il fondatore di Sint Roc, una delle aziende storiche nel panorama europeo delle strutture per l’arrampicata sportiva e da oltre un trentennio leader in quello nazionale, ed è direttore sportivo di Rock Master, l’evento annuale di arrampicata che si svolge ad Arco, nel Trentino, e che per la prima volta dopo trentacinque anni nel 2020 non ha avuto luogo. a cura della Redazione

Il 2020 doveva essere un anno magico per l’arrampicata con l’ammissione ai Giochi Olimpici di Tokyo, ma la pandemia ha interrotto anche questo sogno, che tutti speriamo di poter finalmente vivere il prossimo agosto. L’ammissione alle Olimpiadi di Tokyo, e la recente conferma a quelle di Parigi nel 2024, hanno tuttavia acceso i riflettori su questa attività che negli anni 2000 ha vissuto un’inarrestabile e continua crescita sia in termini di praticanti, stimati in Europa ad oltre 10 milioni, che di impianti. Se anche lo sport arrampicata sta vivendo il difficile momento dovuto alle misure di contenimento della pandemia Covid 19, sono stati numerosi i cantieri avviati subito dopo il lockdown primaverile: non appena l’allentamento delle restrizioni lo consentirà saranno tanti i nuovi terreni di gioco a disposizione degli appassionati. Di seguito una carrellata di alcuni impianti realizzati nel corso dell’estate/autunno da Sint Roc.

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I nuovi impianti A Piancogno, in Valle Camonica (Bs), ha già potuto aprire per qualche giornata di prova la nuova sala di arrampicata ManoPiede. Maniro Climbing asd, con il contributo di Comune e Regione, ha realizzato il primo passo di un progetto ben più ampio che vedrà il suo completamento nei prossimi anni. In questa prima fase, a fianco della esistente sala per arrampicata boulder, sono state allestite le pareti Lead – arrampicata con la corda di sicurezza – articolate su due piani. Un primo settore si sviluppa su una altezza di 11,20 m ed una superficie arrampicabile di 200 mq, con pareti strapiombanti fino a 3,00 m. Un settore è dedicato all’allenamento per lo Speed Climbing. Al secondo piano un settore è dedicato alla didattica su una larghezza di 20 m per 8,00 di altezza. Le ampie aree libere attorno alle pareti permettono la gestione ottimale di gruppi e danno grande vivibilità al centro di arrampicata.

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Ai piedi delle Dolomiti, ad Auronzo di Cadore, presso il PalaTreCime, è stata allestita una parete dedicata all’arrampicata Lead (la scalata con la protezione della corda). La parete nelle sue forme richiama le famosissime vette dolomitiche, tempio della scalata, che hanno dato il nome al palazzetto. La struttura presenta una superficie di 120 mq arrampicabili con 26 vie attrezzate dalle più facili di grado 4c fino alle più impegnative di grado 7b. Ad inaugurare l’impianto era presente il più forte scalatore del mondo, il Ceco Adam Ondra che nel 2017 ha salito la prima via di 9c al mondo. In Lombardia negli ultimi anni hanno aperto i battenti grandi impianti dedicati al climbing, ma continua ad essere attivo anche l’associazionismo, grazie al quale sempre nuovi giovani possono conoscere questa disciplina. La sezione del Club Alpino Italiano di Lissone (Mb) si è fatta portavoce di questa esigenza presso il proprio Comune che ha finanziato la realizzazione di una parete di arrampicata presso la palestra della Scuola Primaria Buonarroti. La parete presenta una altezza di 10 m su una larghezza di 9 m, sono presenti 16 vie di arrampicata dal grado 5a al grado 7°. Particolarità di questa struttura una fessura che permette l’insegnamento di una tipica tecnica di arrampicata in montagna, “La Dulfer”. A fine autunno è stata ultimata anche la nuova struttura presso il Palazzetto dello sport di San Martino di Castrozza. Ora la Valle di Primiero, che nei primi anni 2000 è stata ripetutamente sede di gare di Coppa del Mondo Boulder, può vantare un impianto in grado di ospitare competizioni in tutte le discipline dello sport climbing: una parete boulder di livello internazionale di 26 m di lunghezza, dove è possibile tracciare 8 linee contemporanee, allestita su palco rialzato per una migliore visibilità durante le competizioni; una parete Lead da competizione alta 12.50 m con un aggetto di 4,50 m; una parete per Speed Climbing conforme ai requisiti dell’International Federation of Sport Climbing per competizioni internazionali. A tutto questo si affiancano settori adatti a chi muove i primi passi in parete per un totale di oltre 700 mq di pareti arrampicabili.

Interview with Angelo Seneci, CEO of Sint Roc. Angelo Seneci, with a degree in geology and formerly a mountain guide, is the founder of Sint Roc, one of the historic companies in the European panorama of sports climbing structures and a leader in the national one for over thirty years. He is also the sports director of Rock Master, the annual climbing event held in Arco, Trentino, which for the first time in thirty-five years did not take place in 2020. Although the sport of climbing is also experiencing the difficult time due to the measures taken to contain the Covid 19 pandemic, there have been a number of construction sites started immediately after the spring lockdown: as soon as the easing of restrictions allows, there will be plenty of new terrain available to enthusiasts. The article describes some of the facilities built by Sint Roc in the summer/autumn. Nella pagina a lato, da sinistra: la parete di arrampicata presso la scuola Buonarroti a Lissone (MB); la sala ManoPiede a Piancogno (Bs). In questa pagina, dall’alto: il PalaTreCime ad Auronzo di Cadore (Bl); il palazzetto dello sport a San Martino di Castrozza (Tn), con le pareti boulder.

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On the facing page, from left: the climbing wall at the Buonarroti school in Lissone (MB); the ManoPiede hall in Piancogno (Bs). On this page, from top: PalaTreCime in Auronzo di Cadore (Bl); bouldering in the sports hall in San Martino di Castrozza (Tn).

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scopriamo come sono oggi gli impianti

20

anni

dopo

sportivi pubblicati su Tsport vent’anni fa

Il PalaTrieste

a cura della Redazione

PUBBLICATO SU

Tsport 217 GENNAIO-FEBBRAIO

2001

Il PalaTrieste Il progetto, dello Studio Te.Co. di Bologna, è stato pubblicato su Tsport 217 (gennaio/febbraio 2001). È un palazzetto polifunzionale da 5.772 mq di superficie coperta, con una capacità massima (di progetto) di 8.482 spettatori, di cui 5.172 su gradinate fisse e 3.310 su tribune telescopiche o aggiuntive. Realizzato tra il 1995 e il 2000, il costo totale fu di circa 28 miliardi di lire.

Il naming Come spesso accade, il palazzetto ha cambiato denominazione nel corso degli anni in funzione anche degli accordi di sponsorizzazione. Noto come PalaTrieste, dal 2011 è intitolato a Cesare Rubini, pallanuotista e cestista triestino, scomparso l’8 febbraio di quell’anno. Alla fine del 2016 la Pallacanestro Trieste 2004 (la principale società di pallacanestro maschile triestina) viene

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sponsorizzata da Alma Agenzia per il lavoro, e la denominazione ufficiale dell’impianto diventa PalaRubini Alma Arena. Dall’agosto 2018 la nuova denominazione sarà invece Allianz Dome per un accordo quinquennale con la società tedesca che fin dal 2015 è sponsor della Pallacanestro Trieste.

Il progetto La realizzazione di un palazzetto polifunzionale per lo spettacolo sportivo in Trieste ha costituito un obiettivo di estrema rilevanza nei programmi dell’amministrazione comunale; lo sforzo si è orientato verso la creazione di una struttura in grado di soddisfare in modo adeguato non solo le esigenze agonistiche delle compagini sportive, con particolare riferimento alla Pallacanestro Trieste, ma che si configuri anche come servizio particolarmente qualificante volto alla più ampia utenza, sia residente sia turistica. E' opportuno rilevare che la particolare soluzione planimetrica, del tutto originale, con la palestra di base in diretta comunicazione con la cavea principale, consente di ottenere un’area libera di notevoli dimensioni e tale da contenere la pista per l’atletica indoor con sviluppo di 160 metri ed eventualmente un anello-velodromo di analoghe dimensioni. Inoltre il palazzetto può essere impiegato anche per utilizzazioni diverse da quelle sportive. La presenza di pubblico alle manifestazioni sportive è stata graduata in relazione alle diverse attività al fine di contenere i costi di costruzione e di gestione, senza compromettere la redditività dell’impianto. Utilizzando anche tribune telescopiche, il numero dei posti a sedere per gli spettatori varia a seconda delle diverse situazioni. La dimensione della sezione destinata ai servizi di supporto è in relazione alle attività sportive che si

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praticano in sala; in particolare sono state distinte due zone, una destinata agli spogliatoi agonistici e una attrezzata con palestre per la normale pratica di preparazione atletica.

L’architettura La soluzione architettonica adottata risulta particolarmente interessante per l’effetto d’ambiente di indiscutibile bellezza, conferito dalla spaziosità interna della sala stessa coronata dalle strutture lamellari. Le altezze e le superfici sono determinate dalle funzioni che devono contenere sulla base dei regolamenti di gioco e delle norme di benessere e di sicurezza degli utenti. In particolare è stata prevista una altezza utile libera sul campo di gioco maggiore di 12,50 m al fine di consentire tutte le manifestazioni agonistiche sportive anche di carattere internazionale. La geometria strutturale scelta per la copertura è costituita da una cupola geodetica con travi in legno lamellare con diametro strutturale di 78 m. La composizione architettonica del complesso è l'esito di un articolato processo di iterazione, teso a mediare tra i condizionamenti imposti dall'impianto planimetricodistributivo con l'esigenza di una corretta integrazione nel comparto urbanistico assegnato, ed in particolare con lo stadio Nereo Rocco, nella ricerca di un prodotto formale per quanto possibile congruo ed equilibrato. Lo stadio Grezar sul lato nord si attesta ad un livello di circa 4,00 m inferiore rispetto al piano dell'area. Esso si configura come struttura storica della città, con una propria conformazione a "catino", molto equilibrato e che la clivometria della zona contribuisce notevolmente ad esaltare. Trattandosi di una massa considerevole, al fine di ridurre l'impatto ambientale, si è ipotizzato il parziale "incassamento" del manufatto sotto il piano di campagna. In questo modo il livello della cavea-piano di gioco viene

pressochè a coincidere con il livello del Grezar favorendone una immediata integrazione. ciò fa sì che l'atrio di ingresso viene a trovarsi ad una quota notevolmente sopraelevata rispetto al piano di gioco (7,60 metri). Questa situazione ha fornito lo spunto per l'inserimento della palestra di supporto che, come già precedentemente richiamato, costituisce un punto di forza dell'intera proposta progettuale. Il raccordo di quote tra il livello piazza ed il piano portico perimetrale, è ottenuto con una sistemazione a pendio molto morbida in corrispondenza delle torri scala principali, che per questa ragione assumono la valenza di "cerniera" tra fronte principale e fronti perimetrali.

A sinistra, planimetria generale del palazzetto. In alto, l’esterno (foto Lu552ca/ Wikipedia); in basso, l’interno del Palatrieste nel 2001 (archivio Tsport).

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20 YEARS LATER | 20 ANNI DOPO

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Lo studio dei fronti è stato volto in gran parte a cogliere gli elementi architettonici tipicizzanti del nuovo stadio attraverso una approfondita analisi filologica che ha consentito di individuare alcuni elementi guida nella soluzione progettuale dello stadio stesso. Tali elementi possono sinteticamente essere riassunti nel ritmo del portico gigante alla base, nelle torri scala e nelle grandi forature circolari in parete. Il ritmo radiale del fronte è stato interrotto simmetricamente nei tre vertici virtuali con l'inserimento di un timpano forato che costituisce l'elemento dominante ripreso, e fortemente sviluppato, nella composizione del fronte principale. La cupola, che costituisce l'elemento di copertura del palazzetto, è stata posta volutamente in secondo piano rispetto ai fronti principali: infatti essa può essere percepita visivamente solo da un osservatore posto a grande distanza, e comunque il colore scuro della guaina ardesiata prevista come manto di copertura, tende sicuramente a diluirne l'effetto di massa.

Il PalaTrieste oggi L’uso intenso del PalaTrieste per le partite delle principali squadre di pallacanestro cittadine (e nei primi anni anche di pallavolo, come l’AdriaVolley, e la Virtus Pallavolo femminile, ma occasionalmente anche per la pallamano), supportato dalla presenza di sponsor importanti, ha fatto sì che l’impianto si sia mantenuto in piena efficienza ed abbia anzi goduto di successivi interventi migliorativi. In particolare con la partnership tra Pallacanestro Trieste e Allianz Italia nel 2017 viene rinnovato il parquet, utilizzando un prodotto della Connor Sports, diffuso in Usa negli impianti universitari e in particolare da 8 squadre della NBA. Si tratta di un pavimento sportivo smontabile, utilizzato anche alle Olimpiadi di Rio e alle finali dell’EuroBasket, che con il sistema “quicklock” può essere facilmente sovrapposto a una preesistente pavimentazione. Il materiale utilizzato è l’acero americano in listoni multistrato da 20 mm di spessore e larghi 57 mm. Rispondente agli standard internazionali EN14904 risulta certificato per una deformazione verticale di 1,8 millimetri, 97,3% di rimbalzo della palla, e assorbimento dello shock pari al 51,7%. Un grosso rischio l’ha corso il parquet a seguito del nubifragio del 2 ottobre 2019, quando la rete di drenaggio cittadino non è riuscita a smaltire i 40 mm di pioggia caduti in 25 minuti che sono tracimati nel palazzetto, invadendo il campo di preriscaldamento sottotribuna ma risparmiando per fortuna il campo di gioco. Si chiama Allianz Wall,

invece, il megaschermo a quattro facce che lo sponsor ha inaugurato nel marzo 2018: oltre a comunicare a 360 gradi le informazioni su punteggi, falli e cambi offre quattro schermi ad alta definizione di 5,7x3,6 metri, visibili da tutti i settori di posti, che rendono l’impianto adeguato ai migliori standard internazionali. L’intervento più recente è relativo ai nuovi spogliatoi della Pallacanestro Trieste, completati nel febbraio 2020 con un investimento del Comune di 450.000 euro. Il progetto dell’architetto Eugenio Meli, realizzato dall’impresa Cramer & figli, ha riguardato la riqualificazione degli spogliatoi per garantire i massimi livelli di funzionalità ed efficienza sia pe la squadra di casa che per gli ospiti e gli arbitri; sono stati ristrutturati inoltre l’infermeria, la sala massaggi, la sauna, le vasche ghiaccio e idromassaggio, intervenendo anche sugli impianti di illuminazione e di condizionamento. Un intervento completo - portato a termine grazie alla positiva ed efficace collaborazione tra Comune, la Pallacanestro Trieste e impresa, è stato detto al momento dell’inaugurazione - che consente di accogliere nel migliore dei modi le partite del massimo campionato di basket, con l’augurio che presto possa riprendere la regolare attività agonistica anche con la presenza del pubblico.

Sopra a sinistra, il nuovo parquet e l’Allianz Wall in una foto del 2018 (Wikipedia). A destra, dall’alto: pianta dei nuovi spogliatoi ristrutturati nel 2020; una foto del 2001 e uno scorcio degli arredi nella nuova sistemazione.

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#19

Speciale Erba: NATURALE SINTETICA MISTA TECNOLOGIE, INTASI, INTERVISTE, FINE VITA a cura di Bruno Grillini

SPORTEIMPIANTI.IT/WEBINAR

SAVE THE DATE: 22 MARZO 2021 Webinar Erba naturale, sintetica, mista

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GRASS REPORT

| SPECIALE ERBA 53


INTRODUZIONE

Sintetico o naturale: i motivi di una scelta Potrebbe non essere facile entrare in modo neutrale nel tema divisivo della scelta tra una superficie sportiva in erba naturale o sintetica. Sicuramente ci si trova davanti a una questione di budget (investimento iniziale e in seguito oneri di manutenzione); ma è importante soprattutto avere un’idea precisa dell’uso che si farà del campo sportivo.

il quadro complessivo dell’investimento dovrà tener conto di quanto potrà fruttare il campo in termini di ore giocate

I costi e l’uso del campo L’erba naturale, infatti, difficilmente può sopportare un’intensità d’uso superiore alle 5-600 ore l’anno senza deteriorarsi irrimediabilmente. D’altra parte se parliamo di ecosostenibilità è evidente che il manto naturale sia la soluzione ideale: con l’avvertenza di un corretto uso dei pesticidi e la consapevolezza che richiederà una notevole quantità di acqua per l’irrigazione. Per contro, la superficie sintetica, che può sopportare oltre mille ore di gioco all’anno e in tutte le condizioni atmosferiche, presenta problemi di compatibilità ambientale (di cui parliamo più avanti) soprattutto a fine vita. Tornando all’aspetto economico, l’investimento iniziale è certamente maggiore se si sceglie l’erba sintetica; né si deve ritenere che questa soluzione

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In alto sulle due pagine, panorama della città di Marsiglia dalla basilica di Notre Dame de la Garde: in primo piano lo Stadio Francis Di Giovanni, in erba sintetica (foto Michael Bogner / Shutterstock). Qui sopra, il Bicocca Stadium di Milano realizzato da Polytan (foto B.G. / Sport&Impianti).

Nella pagina precedente, un ufficiale di gara sul campo di rugby di Colorno (Parma), che dispone di una superficie in erba naturale per le gare e di un campo in sintetico per gli allenamenti. Top of both pages, a view of the city of Marseille from the Notre Dame de la Garde:

eviti del tutto la necessità di spese per la manutenzione, che è necessaria anche sui manti artificiali. Il costo di realizzazione di un campo a 11 può andare dai 400.000 ai 600.000 euro, a seconda del tipo di drenaggio, dell’intaso prestazionale, della tecnologia del filato (si veda il prezziario di massima pubblicato sul portale https://www.sporteimpianti.it/strumenti-per-il-progettista/). Un manto in erba naturale, se realizzato a semina, costa meno di 150.000 euro, e può arrivare a 250.000 se si impiega l’erba precoltivata in rotoli a pronto effetto. Successivamente, è necessario prevedere una corretta manutenzione ordinaria annuale e una manutenzione straordinaria periodica, indispensabili per mantenere l’erba in efficienza: i costi da prevedere sono di almeno 20.000 euro l’anno (partendo dal presupposto che la realizzazione sia stata fatta a regola d’arte). Anche il tappeto artificiale, come abbiamo già

in the foreground, the Francis Di Giovanni Stadium, with artificial turf (photo Michael Bogner / Shutterstock). Here above, the Bicocca Stadium in Milan, realized by Polytan (photo B.G. / Sport&Impianti). On the previous page, a match official on the rugby field in Colorno (Parma), which

has a natural grass surface for competitions and a synthetic field for training.

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detto, richiede una costante manutenzione, dettagliatamente descritta nel “Regolamento” della LND, con un costo prevedibile di circa la metà. Nella valutazione economica va poi ricordato che la durata del manto in erba sintetica difficilmente potrà superare i dieci /dodici anni: a questa scadenza, pertanto, si dovrà prevedere un nuovo investimento con l’aggiunta dei costi per lo smaltimento del vecchio manto.

Le prestazioni È la stessa cosa giocare su un campo in erba naturale, sintetica, o (come vedremo nelle prossime pagine) ibrida? Anche se le caratteristiche dei tappeti artificiali vanno sempre più avvicinandosi a quelle dei manti naturali, le differenze ci sono ancora se i grandi club preferiscono ancora il naturale o, eventualmente, il naturale rinforzato. Abbiamo più volte riportato, nel corso degli anni, gli esiti di studi – commissionati da organismi super partes oppure da produttori di manti sintetici – che cercano di verificare la corrispondenza di una tipologia con l’altra, in termini di sicurezza e qualità del gioco. A titolo indicativo, riportiamo qui una tabella, pubblicata dal blogger Guy Oldenkotte (https://sportsfields.info/), che riporta in sintesi i risultati del laboratorio Labosport France, il quale ha testato con le metodologie del FIFA Quality Programme for Football Turf ( https://football-technology.fifa.com/ en/standards/football-turf/ ) una grande quantità di campi in erba naturale, ibrida e sintetica.

Conclusione In definitiva, si torna al punto iniziale: qual è l’uso che si prevede di fare del campo? Se escludiamo le esigenze dei grandi club professionistici (dove potranno prevalere specifiche necessità di performance), il quadro complessivo dell’investimento dovrà tener conto di quanto potrà fruttare il campo in termini di ore giocate. È facile prevedere che per un campo a undici l’erba sintetica diventi conveniente in vista di un uso intensivo, e meno se l’uso sarà più limitato. Sui campi di calcetto, invece, data la limitata superficie e l’uso prevedibilmente intensivo, sarà la scelta preferita anche dal punto di vista economico. E l’ibrido? Ne parliamo più avanti con l’intervento di un esperto del settore.

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AMBIENTE

L’ECHA e la dispersione delle microplastiche nell’ambiente L'Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche (ECHA) ha lanciato una nuova campagna di sensibilizzazione sul corretto uso dei materiali per intaso nei campi sportivi in erba artificiale, dopo quella sulla limitazione degli IPA (idrocarburi policiclici aromatici) nei granuli derivati da PFU.

di Sabina Orrico

L’erba sintetica in Italia a 15 anni dal congresso di Torino Intervista ad Antonio Armeni, Presidente Commissione impianti sportivi in erba artificiale della LND.

Il problema evidenziato nel nuovo dossier riguarda la dispersione delle microplastiche nell’ambiente, e fa seguito ai pareri adottati rispettivamente dal Comitato per la valutazione dei rischi (RAC) nel giugno scorso, e dal Comitato SocioEconomico (SEAC) in dicembre. Il comunicato stampa rilasciato dall’ECHA riferisce che "entrambi i comitati hanno concluso che una restrizione a livello UE ai sensi della legislazione UE sulle sostanze chimiche REACH è il mezzo più appropriato per affrontare i rischi di miliardi di piccole particelle di plastica solida che inquinano il nostro ambiente". Sebbene le microplastiche siano contenute in moltissimi prodotti, come vernici, dentifrici, detergenti e cosmetici, l’ECHA punta il dito contro i granuli polimerici utilizzati per l’intaso prestazionale dei campi sportivi, i quali durate l’uso verrebbero dispersi nel terreno e nelle acque reflue in una quantità stimata in 16.000 tonnellate l’anno da parte dei 21.000 campi di calcio a 11 e 72.000 campi più piccoli installati in Europa. A prescindere dalle cifre, contestate da vari stakeholder e produttori, l’ECHA intende portare i pareri finali delle sue commissioni all’esame della Commissione Europea, la cui decisione

Fin dal 2005 la Lega presentava, in un convegno, la bozza di un regolamento per la realizzazione di un campo in erba sintetica, frutto del lavoro di un’apposita commissione istituita nel 2001. Da allora il regolamento è stato pubblicato e aggiornato fino all’edizione oggi in vigore. Che cosa è cambiato nel mondo dell’erba sintetica in questi 15 anni? Nel corso dei 15 anni trascorsi dall’entrata in vigore del Regolamento per la realizzazione di campi in erba sintetica si è continuato a lavorare per migliorare la qualità degli stessi, perseguendo i tre aspetti che da sempre sono stati considerati alla base delle modifiche apportate e degli studi effettuati. -la sicurezza dei fruitori delle superfici sintetiche attraverso i test di performance derivanti dagli studi di biomeccanica (ossia lo studio dell’interazione della superficie sportiva in erba artificiale e il corpo del giocatore nello svolgimento delle azioni di giuoco); -la durabilità delle superfici installate attraverso i test destinati a verificare le caratteristiche di resistenza dei componenti, sia agli agenti atmosferici che ai carichi a all’usura; -l’impatto ambientale, a partire dalla verifica del rilascio dei metalli pesanti (primo test introdotto nei Regolamenti) fino alla verifica del contenuto di Idrocarburi Policiclici aromatici e Ftalati con i requisiti previsti dal Regolamento Europeo Reach e al più recente aspetto legato alle microplastiche. Riadeguando costantemente, in base a quanto sopra, l’installazione delle superfici e la rispondenza dei componenti utilizzati alle diverse normative, così come attraverso il protocollo di sperimentazione condiviso con i produttori, al fine di verificare e allargare la scelta di componenti, sia per la realizzazione dei sottofondi che per i materiali destinati ai sistemi installati.

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In questa pagina, le canaline di drenaggio nel St. Jakob Stadium di Basilea (foto FC Basel 1893/S. Grossenbacher via Hauraton). Nella pagina destra in alto, schema del sistema di drenaggio Sportfix ® Clean con substrato filtrante (prod. Hauraton). In basso a destra, due campi in erba sin-

tetica realizzati da Sama Srl nella città metropolitana di Napoli. Nella seconda foto, in particolare, lo stadio G. Piccolo a Cercola, con manto LND Professional e Fifa, realizzato da Sama con sottofondo Mapesoil.

On this page, the drainage channels in the St. Jakob Stadium in Basel (photo FC Basel 1893/S. Grossenbacher via Hauraton). On the top right page, diagram of the Sportfix ® Clean drainage system with filter substrate (prod. Hauraton). Bottom right, two synthetic turf fields made by Sama Srl in the metropolitan city of

Naples. In the second photo, the G. Piccolo stadium in Cercola, with LND Professional and Fifa turf, made by Sama with Mapesoil substrate.

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Intervista ad Antonio Armeni

deve essere approvata con una maggioranza del 55% che rappresenti almeno il 65% della popolazione europea. Se la CE adotterà la proposta di vietare il collocamento sul mercato di infill polimerici, come è stato proposto da ECHA, dopo un periodo transitorio di sei anni, a partire dal 2028 non sarà più permesso mettere in commercio intasi polimerici, e i campi attuali potranno continuare ad essere utilizzati fino ad esaurimento delle scorte.

La norma CEN/TR 17519 L’attenzione alla necessità di non disperdere i materiali artificiali nell’ambiente è comunque già sentita, tanto è vero che all’inizio del 2020 è stata adottata la norma CEN/TR 17519 “Linee guida su come minimizzare la dispersione dell'intaso nell'ambiente”, pubblicata in Italia dall’UNI il 10 dicembre. L’abstract chiarisce che “Il rapporto tecnico descrive le modalità di contenimento dei materiali di riempimento utilizzati in molti tipi di campi sportivi in erba sintetica entro i confini del campo sportivo, in modo che non vengano dispersi nell'ambiente circostante. Ha lo scopo di essere di uso pratico, per creare consapevolezza tra i progettisti del campo, i proprietari di impianti, le società di installazione e coloro che si occupano della manutenzione dei campi sportivi in erba sintetica. È applicabile a tutte le forme di campo sportivo in erba sintetica, da quelli utilizzati per attività comunitarie a quelli utilizzati da atleti professionisti”. Le soluzioni considerate includono barriere di contenimento, griglie di decontaminazione e stazioni di pulizia degli scarponi, filtri per il sistema di drenaggio esistente, o un nastro filtrante intorno al campo, tutti sistemi utili per intrappolare il materiale di riempimento polimerico prima che lasci il perimetro del campo. Con soluzioni di questo tipo dovrebbe essere possibile ridurre fino al 97% la dispersione dei materiali nell’ambiente, opzione che potrebbe ragionevolmente essere alternativa al drastico divieto di utilizzo dei materiali stessi.

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Nello stesso anno la LND affermava che vi erano in Italia 15.000 campi con superfici potenzialmente trasformabili in erba sintetica, prevedendo uno sviluppo favorevole del settore. Quali sono oggi i numeri? Quanti di questi campi sono stati trasformati? Da un nostro monitoraggio, negli ultimi due anni il 42% dei cantieri relativi a impianti sportivi è riferibile ai campi di calcio e di calcetto, e per la maggior parte riguardano la posa o la sostituzione del manto in erba sintetica. Quanti di questi chiedono l’omologazione? E quali motivazioni consigliano di omologare un campo anche quando non è previsto vi si debbano giocare tornei ufficiali? Dal 2005 a oggi, considerando sia nuove realizzazioni che rifacimenti, sono stati omologati circa 1920 campi attraverso l’effettuazione dei test di rispondenza ai valori prestazionali previsti dal Regolamento per l’ottenimento del certificato di omologazione, che permette di giocare le partite della LND. Prima di effettuare i test di omologazione si deve procedere al Collaudo del Sottofondo, per ottenere l’autorizzazione alla posa del manto. L’omologazione è consigliata anche per i campi non destinati a tornei ufficiali, in quanto il percorso di realizzazione dei campi in sintetico indicato nei Regolamenti, fino al raggiungimento dell’omologazione, garantisce tutti i parametri di sicurezza a durabilità su cui si fondano i Regolamenti stessi e che sono a tutela sia dei fruitori delle superfici che di chi ha investito nella realizzazione delle stesse. I Regolamenti a oggi sono applicabili solo ai campi regolamentari a 11. Torniamo ai primi anni: nel 2005 si dibatteva sulla sicurezza dell’intaso prestazionale, derivante dall’uso degli pneumatici usati. All’epoca il riferimento tecnico era la norma tedesca DIN 18035. Oggi le preoccupazioni sono superate, con le dettagliate specifiche contenute nel regolamento LND, o ci sono ancora diffidenze da parte del pubblico e degli atleti, nei confronti del sintetico? La LND si è sempre mossa con largo anticipo in merito all’impatto ambientale e alla sicurezza dei giocatori, come dimostrano I Regolamenti emanati e quanto più sopra indicato a questo proposito (a partire dell’eliminazione dell’utilizzo di SBR nero fino alle microplastiche). Le diffidenze che possono ancora rilevarsi da parte del pubblico e/o degli atleti, sono sicuramente derivanti dall’informazione relativa a questi aspetti, che diventa sempre più diffusa, ma che spesso non si accompagna a un approfondimento specifico nei diversi settori. Siamo sicuri che se si riuscisse a far conoscere l’aspetto tecnico e normativo che si cela dietro al settore dei campi in sintetico, così come i requisiti fissati dai Regolamenti, agli utenti finali, le diffidenze sarebbero dissipate percependo il lavoro svolto e la garanzia derivante dall’utilizzo di Regolamenti considerati fra i più completi a livello internazionale. La LND sembra favorevole alla diffusione dell’erba sintetica rinforzata, che oltretutto piace anche alle prime squadre ancora poco entusiaste del sintetico puro: pensa che sia una vera e propria evoluzione del concetto di erba sintetica o sarà sempre un’alternativa riservata ai club più quotati per costo e necessità di manutenzione? L’erba sintetica rinforzata rappresenta certamente un passo in avanti e una valida alternativa ai campi totalmente in erba naturale, ma non può essere considerata un’evoluzione del concetto di erba sintetica. Il costo di manutenzione di una superficie di questa tipologia è infatti più alto di quello di una superficie sintetica e il suo sfruttamento in termini di ore di gioco/durata della superficie inferiore. Questi aspetti spiegano perché l’utilizzo dell’erba sintetica rinforzata dovrebbe eventualmente essere preso in considerazione da club con una disponibilità economica coerente con queste caratteristiche. È infatti fondamentale che venga svolta la regolare manutenzione, al fine di garantire il mantenimento delle caratteristiche di ogni superficie e dei requisiti richiesti per l’omologazione. In caso contrario non si garantirebbe più il rispetto di tutti gli aspetti di sicurezza a tutela dei giocatori. Ci sono novità in vista da parte della LND? L’impegno della LND per il futuro resta lo stesso che ha caratterizzato il lavoro di questi 15 anni: migliorare costantemente la qualità dei campi in erba sintetica con il sostegno degli studi anche da parte dei produttori, volti ad ottenere prestazioni sempre più soddisfacenti nel rispetto dell’ambiente.

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RIUSO

Il manto sintetico a fine vita

I campi sportivi in erba sintetica che si sono diffusi in modo esponenziale a partire dai primi anni 2000 anche in Italia stanno ormai arrivando in numero sempre maggiore al termine del loro ciclo di vita utile. Qui sopra, schema del riciclo, dal sito web di Sabbie di Parma. Le foto sono fornite dall’ufficio stampa di Re-Match. Nella pagina destra, la rimozione del manto con le macchine di Rauzi Costruzioni (foto archivio Tsport).

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Above, diagram of the recycling, from the Sabbie di Parma website. The photos are provided by the Re-Match press office. On the right page, the turf removal with Rauzi Costruzioni machines (photo Tsport archive).

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_______________ Un campo di calcio regolamentare ha una superficie compresa tra i 7.000 e gli 8.000 metri quadrati e un peso stimabile in 240 tonnellate tra sabbia, gomma riciclata e/o nobilitata, erba sintetica. _______________

Se un campo di calcio regolamentare ha una dimensione ottimale di 68x105 metri, si tratta mediamente di una superficie compresa tra i 7.000 e gli 8.000 metri quadrati. Il manto artificiale che lo ricopre ha un peso complessivo stimabile in 240 tonnellate tra sabbia, gomma riciclata e/o nobilitata, erba sintetica. Se si considera che i campi a 11 in erba sintetica omologati in Italia dalla LND sono quasi 2.000, è stimabile in alcune decine di migliaia il numero dei campi da calcetto diffusi in ogni struttura sportiva amatoriale. Lo smaltimento dei manti di tutti gli impianti che vengono a concludere il ciclo di 1012 anni di utilizzo si presenterà a breve come un vero problema ambientale, come evidenziano gli studi di Tires Spa, una società specializzata nella realizzazione di impianti per il riciclaggio degli pneumatici fuori uso e per la trasformazione della gomma in granuli e polverini. Soluzione condivisa è certamente quella di arrivare a suddividere i diversi componenti del manto con l’obiettivo di poterli riciclare. Le strategie diffe-

FINE VITA dei

manti: PARLANO i PROTAGONISTI

Intervista a Walter Rauzi Abbiamo posto tre domande a Walter Rauzi, che si occupa da diversi anni della rimozione e smaltimento dei manti in erba artificiale. Negli ultimi due anni la Rauzi Costruzioni ha curato la rimozione di nove campi a 11 e due campi a 7.

I manti in erba sintetica installati nei primi anni 2000 sono ormai arrivati alla fine del loro ciclo di vita. Come stanno affrontando il problema i gestori degli impianti sportivi? Quando un campo è ormai a fine vita, l’unica soluzione è sostituirlo con un nuovo tappeto di ultima generazione con prestazioni migliori. La prima operazione da fare è rimuovere il vecchio manto. Generalmente questa operazione viene affidata a imprese specializzate dotate di macchinari appositamente concepiti in grado di rimuovere e separare il tappeto dall’intaso in un unico ciclo effettuato direttamente in sito. In altri casi lo smontaggio avviene con l’uso di mezzi che non separano le frazioni del manto e avvolgono il tappeto e intaso insieme. Dal punto di vista tecnico, è possibile arrivare a separare efficacemente tutte le componenti del vecchio manto sintetico, dal supporto, al filo, alla sabbia, all’intaso prestazionale? Per quanto riguarda la separazione dell’intaso dal tappeto, con i mezzi oggi in uso non c’è alcun problema, dalla lavorazione in sito si ottengono dei rotoli di larghezza ml. 2 e lunghezza 20/30 ml. Tecnicamente è possibile separare anche la sabbia dalla gomma ma i costi sono piuttosto elevati in quanto servono impianti fissi e costi di trasporto non indifferenti. L’operazione di smantellamento e riciclo dei manti in erba sintetica può diventare economicamente conveniente tanto da invogliare i gestori e i proprietari ad evitare la semplice rimozione senza recupero? Nel caso in cui il gestore abbia modo di riutilizzare il vecchio manto per la pavimentazione di aree esterne alle aree di gioco, parcheggi, terrazze o anche per la sistemazione di piccoli campi di allenamento ecc. la convenienza economica è evidente, non solo dal punto di vista economico, ma anche dal punto di vista ambientale, se i prodotti dello smontaggio vengono riutilizzati in zona, si evita gran parte della movimentazione con mezzi di trasporto. Per esempio, in quest’ottica ambientale, in vari paesi europei sono allo studio progetti finalizzati al riutilizzo dei vecchi tappeti per la copertura dei bordi delle piste aereoportuali o dei bordi delle ferrovie urbane.

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riscono sul quando e sul come. Una prima possibilità è quella di asportare il manto e portarlo in un impianto di trasformazione, dove potrà essere lavorato suddividendolo nei diversi materiali. È un processo offerto ad esempio da Sabbie di Parma; per il trasporto occorre prevedere l’impiego di almeno 8 veicoli da 30 tonnellate. Una soluzione più agile è quella di adoperare delle macchine che comincino ad effettuare la cernita già sul posto, come propone Rauzi Costruzioni: il manto viene tagliato in strisce e, con azione puramente meccanica, “svuotato” dei materiali di intaso. Anche Sabbie di Parma ha brevettato un sistema mobile, già impiegato all’estero, che sarà disponibile in Italia dal prossimo anno. Se questi sono i principi, la sfida sta nel realizzare impianti e macchine il più efficaci possibile. Il manto deve essere spazzolato accuratamente per raccogliere sabbia e gomma facilmente riutilizzabili: la sabbia quarzifera può addirittura essere riutilizzata sul posto per la posa del nuovo tappeto sintetico. L’operazione effettuata in stabilimento risulterà però complessivamente più efficace e i materiali ricavati più “puliti”.

FINE VITA dei

manti: PARLANO i PROTAGONISTI

Le poche aziende che ad oggi propongono un sistema di recupero in stabilimento si dichiarano in grado di riciclare fino al 95% dei materiali; le materie prime recuperate sono riutilizzate in nuovi cicli di produzione e perfino – secondo un processo ideato dalla danese Re-Match con il Fraunhofer Institute di Monaco di Baviera e cofinanziato dal governo danese e dal programma di ricerca e innovazione Horizon 2020 dell'UE – per la produzione di nuovi filati di erba sintetica. L’alternativa allo smaltimento diretto in discarica o all’incenerimento è certamente la strada primaria che dovrà essere intrapresa nei prossimi anni.

Intervista a Luca Bacchi Sul portale sporteimpianti.it, quale ulteriore approfondimento del tema, trovate un’intervista a Luca Bacchi, titolare di Sabbie di Parma. Ne anticipiamo uno stralcio.

Il sistema di smaltimento e recupero proposto da Sabbie di Parma comporta il trasferimento dell’intero materiale dal campo sportivo allo stabilimento. A quale trattamento viene sottoposto il manto sintetico una volta giunto in sede? Diciamo che ad oggi ancora viene trasferito l’intero campo dal punto A al punto B ma entro 2021-22 avremo anche un impianto mobile che andrà direttamente sul campo a fare il lavoro. Prima I rotoli vengono svuotati dal suo intaso all’interno del nostro macchinario, un processo che richiede molta attenzione separa il filamento dal backing (senza triturarlo), l’intaso viene adeguatamente separato tra sabbia perfettamente pulita essiccata e pronta ad essere riutilizzata, e gomma perfettamente essiccata e separata dalle impurità; da tutto questo processo si recuperano dei filler di polvere di gomma e sabbia che a sua volta diventano un prodotto per industria.

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ERBA NATURALE

Erba naturale: intervista all’esperto Quattro domande a Erminio Sinigaglia

La scelta di realizzare un campo in erba naturale o in erba sintetica dipende da diversi fattori, quali la frequenza d’uso prevista, il budget iniziale e quello annuale per la manutenzione. Soffermandosi in particolare sul tema dell’erba naturale, quali possono essere i motivi per cui si fa spesso fatica oggi ad ottenere un manto in perfette condizioni? I fattori che influiscono sulla tenuta o sulle condizioni di un tappeto erboso naturale sono molteplici, primo fra tutti è il carico di gioco a cui è sottoposto. Spesso le società sportive sono “costrette” a far giocare molte ore sullo stesso campo, sia per l’allenamento che per le partite di campionato. È evidente che se il campo di calcio viene progettato, costruito e mantenuto nel migliore dei modi l’erba naturale riesce a sopportare carichi di gioco che variano da essenza a essenza, a seconda se il tappeto erboso è costituito da microterme o macroterme. Un altro problema può essere la costituzione del substrato che ospita il prato. Il substrato può essere formato da terreno vegetale con una quantità di sabbia totale non inferiore all80% o da sabbia silicea con granulometria rientrante nella direttiva U.S.G.A.. Diversamente si rischia di avere delle problematiche a livello di ristagni idrici causati da mancanza di infiltrazione idrica che provocano il disfacimento totale del prato durante le attività agonistiche in condizioni In alto, in alto, il centro sportivo Signorini del Genoa CFC, con manto in erba naturale recentemente realizzato da Rappo. Nella pagina sinistra, immagini dello stabilimento danese di Re-Match.

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climatiche sfavorevoli. Non ultimo possiamo soffermarci sulla manutenzione, quale vera arma strategica per il buon mantenimento di una superficie erbosa sportiva, sempre che sia stata progettata e costruita nel modo corretto. Una manutenzione eseguita non osservando i criteri più attuali di conservazione porta al graduale deterioramento del prato.

Ritiene che ci siano o ci possano essere in futuro delle novità che possano aiutare ad aumentare la resistenza all’usura dei manti in erba naturale, attraverso un uso diverso dei prodotti per la concimazione, o la selezione di nuove varietà botaniche? Ritengo che possiamo già considerarci nel futuro. Negli ultimi anni sono stati fatti passi da gigante per quanto concerne il “mondo del tappeto erboso” in quanto sia le essenze, i fertilizzanti, gli integratori, le specialità, le attrezzature per la manutenzione sono sempre più performanti e permettono di ottenere buoni risultati. Se a questo si associa l’effettiva capacità del manutentore di eseguire gli interventi con i corretti materiali e le giuste attrezzature senza farsi influenzare da altri interessi, le probabilità di ottenere un buon tappeto erboso aumentano. Questo concetto può essere smentito se la superficie erbosa viene utilizzata

Erminio Sinigaglia Perito agrario, dal 1985 lavora a fianco dei proprietari e gestori di impianti sportivi, soprattutto impianti calcistici nazionali ed internazionali. Ha seguito per molti anni la rubrica di Tsport dedicata ai campi in erba naturale.

Above, Genoa CFC's Signorini sports centre, with a natural grass surface recently created by Rappo. On the left page, pictures of the Danish ReMatch factory.

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naturale-naturale” in quanto la bermuda costituisce la struttura della superficie apportando resistenza meccanica e il Lolium perenne garantisce la giocabilità e le caratteristiche estetico-funzionali nel periodo invernale. Per ottenere quanto espresso diviene indispensabile una gestione molto oculata da addetti preparati professionalmente perché la consociazione richiede competenze botaniche, agronomiche e meccaniche. molto più delle ore che sono consentite dalle linee guida della Lega Calcio. In questi ultimi anni ci si è affacciati ad una costruzione delle superfici di gioco utilizzando una consociazione di essenze fra le macroterme, soprattutto bermudagrass ibride, e microterme, quale Lolium perenne. I campi di calcio vengono costruiti con varie varietà di bermuda ibrida, utilizzando soprattutto zolle prevegetate in vivaio. Visto che la bermuda durante il periodo autunnoinvernale, per la sua costituzione fisiologica, va in dormienza perdendo la parte aerea, le superfici erbose si traseminano nel periodo di fine settembre con del Lolium perenne in mix. Questa unione di essenze permette alle Società Sportive di utilizzare i loro campi nel periodo primaverile-estivo senza problemi perché in questo periodo le macroterme esprimono il massimo delle loro caratteristiche positive. Sono aggressive con le infestanti, pertanto non permettendo il loro sviluppo, formano un folto e resistente tessuto erboso, danno la possibilità di un alto utilizzo, e fino ad ora non vengono interessate da patogeni. Anche le microterme traseminate nel periodo di fine estate ed utilizzate nel periodo autunno-invernale esprimono le loro caratteristiche positive in quanto fisiologicamente adatte alle caratteristiche climatiche, fino alla successiva primavera, quando la bermuda riprenderà il possesso del prato. Possiamo definire questa consociazione “ibrido

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Abbiamo rivolto questa domanda anche al presidente della Commissione impianti sportivi in erba artificiale della LND, Antonio Armeni: pensa che l’avvento dei campi in “erba naturale rinforzata” sia una evoluzione del concetto di erba sintetica o, viceversa, un aiuto all’impiego dell’erba naturale riservato ai club più quotati per costo e necessità di manutenzione? Si può dire che l’erba artificiale non abbia bisogno di quella naturale per essere utilizzata, da sola può essere gestita in ambiti sportivi diversi garantendo quello di cui le Società Sportive hanno bisogno. Al contrario l’erba naturale, nel caso di uso oltre il limite di sopportazione al calpestio, può trovare un valido supporto nella realizzazione di manti erbosi “ibridi o rinforzati”. Sul mercato esistono vari tipi di prodotti e di aziende che li commercializzano. Non tutti garantiscono gli effetti sperati per vari motivi, tra cui la difficoltà ad eseguire certe operazioni meccaniche di manutenzione, fra le quali l’arieggiatura, operazione fondamentale per lo sviluppo dell’erba naturale. Anche il mancato approfondimento dell’apparato radicale causato dal tessuto artificiale è un grosso problema, specialmente nel periodo estivo, quando la temperatura a terra supera i 55°C. L’apparato radicale si riduce a soli pochi centimetri a causa del forte caldo e alla mancata resistenza meccanica data dall’erba insediata nell’ibrido. La gestione delle pratiche irrigue per il mantenimento igrometrico del substrato deve essere eseguita con scrupolo per non incorrere in frequenti presenze di patologie, difficili da contenere per la scarsa o quasi assente possibilità d’impiego di fungicidi, grazie alla normativa del Piano d’Azione Nazionale sull’utilizzo dei fitofarmaci (PAN). A fronte

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di aspetti positivi e negativi che possiamo incontrare costruendo, utilizzando e manutentando un campo di calcio con la presenza di un “ibrido”, c’è un costo da sostenere non indifferente che solo poche Società Sportive si possono permettere. Le piccole Società Sportive o Amministrazioni Comunali che utilizzano 1-2 campi di calcio per poter praticare tutte le loro attività agonistiche potrebbero sicuramente beneficiare delle superfici erbose così fatte, ma i costi d’impianto e la manutenzione in generale sono troppo elevati da sostenere. Preferiscono investire in un campo in erba artificiale avendo costi di manutenzione molto più bassi e meno problematiche da gestire in qualsiasi momento stagionale ci si trovi. Poiché fra i nostri lettori ci sono molti progettisti che sono architetti, geometri, ingegneri e non agronomi, quali consigli si possono dare loro nel momento in cui sono incaricati di realizzare un campo di calcio in erba naturale, affinché i risultati siano poi soddisfacenti nel tempo? La prima cosa che mi viene in mente, che ognuno deve fare la sua parte. Il professionista deve partecipare al progetto senza

occuparsi della parte agronomica e viceversa, cioè l’agronomo specialista nella progettazione di campi sportivi non deve occuparsi della parte edilizia, come l’architetto, l’ingegnere ed il geometra non si dovrebbero occupare dell’aspetto agronomico. Questo ha lo scopo di consegnare al cliente finale un progetto specifico e integrato in ogni sua parte, perché ogni professionista metterà a disposizione la propria esperienza di settore. Vedo spesso che professionisti, non agronomi, progettano in un ambito più ampio, come per esempio un centro sportivo, campi di calcio in erba naturale o in artificiale copiando i progetti altrui. In questo caso non avendo esperienza “nell’assemblare” il progetto correttamente si commettono grossi e gravi errori e il tutto va a ripercuotersi sul buon risultato, mettendo in difficoltà da prima la ditta appaltatrice nella costruzione e poi le Amministrazioni Comunali e/o Società Sportive che dovranno gestire il nuovo campo sportivo. Per essere chiaro il professionista architetto, ingegnere e geometra deve attenersi strettamente alle proprie competenze professionali, come d’altronde l’agronomo, collaborando fra loro per il bene comune del progetto.

DA NATURALE E SINTETICO: TECNOLOGIA

Sintetico e naturale si incontrano: il naturale rinforzato e l’ibrido Tra l’esigenza di giocare su una superficie quanto più naturale possibile, e contenere i costi di mantenimento a fronte di un uso intensivo dei campi, la soluzione dell’ibrido o del “naturale rinforzato” è una scelta sempre più condivisa. Delle caratteristiche dei due principali sistemi oggi in commercio (quello a filo cucito direttamente nel terreno e quello, in diverse varianti, basato su tappeto con supporto) abbiamo parlato nello “Speciale” di Tsport 331 (gennaio/febbraio 2020); sulla bilancia, ad un maggior costo iniziale corrisponde un decisivo aumento delle ore di gioco a settimana, rispetto all’erba naturale e, rispetto alla semplice erba sintetica, performance, sicurezza e durata nel tempo, che può arrivare anche ai vent’anni, con un’inversione di rotta nell’impatto ambientale. In queste pagine andiamo ad approfondire alcuni aspetti dell’impiego dell’ibrido attraverso una conversazione con Niko Sarris, esperto nel settore e detentore di 7 brevetti.

Nella pagina sinistra, lo Stadio Diego Maradona di Napoli (ex San Paolo), con il manto in erba naturale, a base di bermuda grass, realizzato da Sama, responsabile della manutenzione per diverse società di calcio della Serie A. In basso, il campo da rugby dello stadio Maini di Colorno (Parma) durante un incontro

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del 6 Nazioni under 18 tra Inghilterra e Irlanda (foto BG/ Sport&Impianti). In questa pagina, in alto, irrigazione del manto ibrido del Luigi Ferraris di Genova. In basso, incontro Sanbenedettese-Carpi sul campo ibrido PowerGrass dello stadio Riviera delle Palme a San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno).

On the left page, above, the Diego Maradona Stadium in Naples (formerly San Paolo), with its natural grass surface, in bermuda grass, created by Sama, which takes care of the maintenance of several Serie A football clubs. Below, the rugby field of the Maini stadium in Colorno (Parma) during a 6 Nations under

18 match between England and Ireland (photo BG/Sport&Impianti). This page, top, irrigation of the hybrid turf at the Luigi Ferraris stadium in Genoa. Below, Sanbenedettese-Carpi match on the PowerGrass hybrid pitch of the Riviera delle Palme stadium in San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno).

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Campi ibridi: un’alternativa all’erba sintetica? Conversazione con Niko Sarris

Le certificazioni ambientali nella normativa europea La pandemia COVID-19 ha tolto il sipario ad un problema che finora abbiamo compreso, ma ben poco si è fatto per mitigare l’impatto sull’ambiente di ogni attività antropica. Le normative ambien-

tali promosse dalla Commissione Europea prendono in esame i prodotti ed i servizi di tutta la filiera produttiva e per tutto il ciclo di vita del prodotto. Attraverso le banche dati è possibile stimare le emissioni di CO2 con l’obiettivo di raggiungere un bilancio di emissioni zero, entro il 2050, così come prevede l’accordo sul clima di Parigi, che è stato di recente rettificato, con un obiettivo intermedio di ridurre le immissioni del 55% entro il 2030. Ogni prodotto o impianto ha tre fasi di certificazione: la fase A della produzione ed eventualmente dell’installazione fino alla consegna del bene all’uso, la fase B dell’uso e della manutenzione del bene e la fase C della dismissione del bene con lo smaltimento a rifiuto, il riciclo oppure il riuso. La maggior parte delle certificazioni ancora oggi, sono svolte nell’ambito industriale e riguardano principalmente la fase A ed in misura inferiore quella C che è già un buon punto di partenza per progettare i beni con l’intento di riciclarli, ma non

Il manto ibrido e i problemi della Serie A

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risolutivo, se non si affronta il problema per tutto il ciclo di vita del bene. Il periodo d’uso e manutenzione è quello più lungo del ciclo di vita di un bene ed è proprio quello che sfugge ad ogni controllo, anche perché il più delle volte dipende dall’utente finale che non dispone nemmeno delle competenze tecniche per comprendere come usare ogni prodotto e tanto meno mantenerlo correttamente. Soltanto attraverso un “uso e manutenzione” ecocompatibile possiamo prevenire l’inquinamento ambientale e prolungare la vita utile del bene ed è questo il punto centrale dell’economia circolare in particolar modo laddove la manutenzione incide maggiormente.

Lo stato di fatto dei campi in Italia Per quanto riguarda in particolare i campi di calcio, attualmente in Italia esiste il regolamento LND per la realizzazione dei campi in erba interamente sintetica con gli opportuni controlli, che è centrato

esclusivamente nella fase A e lo fa con una notevole scrupolosità, ma nessun processo è stato finora studiato per le altre due fasi. I campi sportivi in erba sintetica, da una parte, aumentano la fruibilità del campo e facilitano la manutenzione, ma non sembrano convincere del tutto i giocatori professionisti e gli esperti sull’impatto ambientale; senza considerare che i costi di manutenzione straordinaria ogni 10 anni circa richiedono il rifacimento del campo e lo smaltimento di quello usurato. Dall’altra parte, i campi in erba naturale richiedono una elevata manutenzione ordinaria, principalmente per ripristinare le buche dopo ogni partita ma, anche se mantenuti bene in certi periodi dell’anno, sono poco resistenti all’uso intensivo e poco resilienti ai cambiamenti climatici e, per giunta, il rischio d’insuccesso oppure di impraticabilità dopo una pioggia torrenziale è elevato. Anche in questo caso il costo di manutenzione straordinaria è elevato.

Nel corso degli anni sono stati sviluppati diversi sistemi di rinforzo, integrando fibre e manti artificiali nei substrati sabbiosi che rendono il campo naturale più stabile ed aumentano la sua fruibilità: si tratta dei sistemi “a filo cucito” e dell’ibrido vero e proprio.

Le caratteristiche di un campo ibrido Ci soffermiamo ora sul caso di un campo ibrido, in erba sintetica e naturale, ideato per l’uso intensivo per il gioco ludico, gli allenamenti e le partite per ogni tipo di attività che oggi si svolge su erba naturale o sintetica. Il tappetto ibrido integrato all’interno di un sistema ha lo scopo di rinforzare l’erba naturale per resistere ad un maggior numero di ore di gioco intensivo in un periodo di tempo ridotto ed allo stesso tempo offrire la garanzia di poter disporre di un campo sempre giocabile. Il rinforzo dell’erba avviene perché le fibre sintetiche sporgono in superficie almeno 20 mm e proteggono le corone delle piante mentre il backing sintetico offre una rete per l’ancoraggio alle radici e questo funziona quando sono rispettate tutte le condizioni fisico-chimiche che favoriscono i processi biologici funzionali alla crescita dell’erba. Nel sistema preso in esame la manutenzione ordinaria è ridotta e, attraverso il metodo di agricoltura rigenerativa, è possibile rendere l’erba naturale immune a malattie ed insetti, offrendo un impatto ambientale positivo. Se la manutenzione viene eseguita con regolarità necessita meno interventi straordinari. Si stima un ciclo di vita oltre il ventennio, ma anche dopo vent’anni non si ha un limite perento>> CONTINUA A PAG. 67

Se l’invenzione del sistema ibrido risale ai primi anni ’90 – quando il calcio olandese, a quanto si dice, fece pressione sui produttori inducendo la Desso a brevettare la tipologia GrassMaster – è a partire dal 2004 che ha cominciato ad essere scelto dai grandi club per avere un manto più duraturo senza rinunciare all’abitudine del gioco sull’erba naturale. In Italia, un primo campo ibrido fu sperimentato nel 2008 presso il centro di preparazione olimpica del Coni a Tirrenia, con la tipologia FootballGreen Live (che adotta un backing per inserire le fibre sintetiche anziché “cucire” il filo nel terreno come nel brevetto olandese). La FIGC prendeva atto della novità con un convegno nel 2010, “Erba naturale rinforzata: il futuro del calcio in Italia?”, nella speranza che il sistema ibrido potesse aiutare a risolvere l’emergenza dello stato dei campi di calcio italiani, non più all’altezza, già da qualche anno, dei bei manti verdi di una volta. Ma è bene ricordare – a dieci anni di distanza – le parole dell’allora presidente della Lega Calcio Maurizio Beretta: “L’emergenza dei campi è direttamente correlata alla necessità di gestire gli stadi: le società stanno facendo molto sopperendo anche a carenze altrui (i Comuni proprietari degli immobili)”.

Il problema della qualità del campo di gioco è dunque “un tassello importante, non secondario, inserito però nella questione stadi, sulla quale ci sono oggi le condizioni per poter imprimere una decisiva svolta, anche grazie alla eccellente candidatura italiana ad Euro 2016” (campionato che fu poi assegnato alla Francia). Nella stagione calcistica 2020-21, sono 8 su 18 gli stadi che offrono ai giocatori un manto in erba naturale rinforzata. Le illustrazioni di queste pagine ne descrivono esemplificativamente alcuni per ricordare le diverse tipologie di manto ibrido.

Il punto sugli stadi di serie A A questo punto, risolto il problema dell’erba con il suo “rinforzo”, la serie A torna a mettere sul tavolo i problemi dell’inadeguatezza degli stadi e del gap nei confronti degli impianti europei. Non è più dunque un problema di manto ma di “concept”. E per intervenire sul

L’Allianz Stadium di Torino, casa della juventus Fc. (Foto Bobkov Evgeniy / Shutterstock). The Allianz Stadium in Turin, home of Juventus FC. (Ph. Bobkov Evgeniy / Shutterstock).

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FOOTBALLGREEN LIVE TOP

Cesena

DINO MANUZZI GRASSMASTER

Reggio Emilia

MAPEI STADIUM Stadio Città del Tricolore Lo stadio su cui gioca il Sassuolo Calcio, dal 2013 di proprietà di Mapei, è dotato di un manto in erba naturale, rinforzato con il sistema a cucitura verticale della tipologia GrassMaster. Il sistema prevede il rinforzo del campo in erba naturale con l’inserimento di 20 milioni di fibre in polipropilene lunghe 20 cm distanziate fra loro di circa 2 cm e inserite in profondità per 18. Le radici dell’erba si intrecciano con le fibre sintetiche estendendosi in profondità. (Foto F. La Franca / archivio Tsport).

concept occorre riprogettare ex-novo gli impianti. I provvedimenti normativi che hanno tentato di snellire le procedure per la realizzazione di nuovi stadi, ultimo in ordine di tempo l’emendamento approvato in commissione durante l’esame del cosiddetto Decreto Semplificazioni possono essere in grado di risolvere il problema? La situazione è questa. Sono in ristrutturazione il Gewiss Stadium a Bergamo, il Luigi Ferraris a Genova, il Tardini a Parma, il Mapei Stadium a Reggio Emilia e il Mazza a Ferrara, mentre sono in progetto, come è noto, nuovi stadi per Inter e Milan a Milano, nonché a Verona, Bologna, Firenze, Roma, Lecce e Cagliari. Progetti che in molti casi – non staremo qui a ricordarlo – sono in stallo da anni. Da qui la lettera che il 19 dicembre scorso i Presidenti di Coni, Figc e Lega Serie A hanno inviato al Presidente Conte e ai Ministri Gualtieri, Spadafora e Franceschini con la richiesta di attivarsi tempestivamente per ridurre il numero di autorità competenti nel processo autorizzativo, ridurre le fasi dell’iter, ridurre i vincoli che vietano la previsione di volumi residenziali nell’ambito dei progetti per i nuovi stadi.

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Orogel Stadium Lo stadio di Cesena nel 2018 è stato adeguato alle norme europee che consentono la disputa delle partite per i campionati under 21, svoltisi poi nell’estate successiva. Il preesistente manto in sintetico non è stato eliminato: su di esso è stato effettuato un particolare intervento con il sistema FootballGren Live Top, messo in opera qui da Delfino Sport. È stato innanzitutto rimosso l’intaso vegetale esistente. Il manto sintetico è stato quindi bucato con fori del diametro di 2 cm a maglia di cm 15×15, spinti sino al drenaggio di inerte sottostante; i fori sono stati riempiti con sabbia, quindi è stato posato un nuovo intaso vegetale nel manto sintetico per uno spessore di 6 cm. Infine è stato collocato un prato di gramigna precoltivato in rotoli. Per il periodo in cui la gramigna va in dormienza, nel mese di settembre e successivamente nel mese di marzo, viene effettuata una trasemina con loietto, in ragione di circa 100 gr/mq. (Foto Matmurat01 / Wikimedia).

Ma qui forse casca l’asino. È vero che la burocrazia è lenta e farraginosa. E tuttavia gli ostacoli spesso sono nella natura delle proposte, non tanto relative agli ottimi progetti dell’impianto sportivo, ma alla alterazione sostanziale delle previsioni urbanistiche vigenti sul territorio, in termini – soprattutto – di volumetrie extra-sportive. Non a caso, i progetti “incagliati” peccano su questo versante, che nulla ha a che fare con la qualità degli impianti sportivi ma molto con il ritorno economico degli investitori. Sicché, si torna un po’ a quanto fu detto nel convegno del 2010, già guardando oltre il tema (oseremmo dire “terra-terra”) del manto ibrido come “futuro del calcio in Italia”: “L’emergenza dei campi è direttamente correlata alla necessità di gestire gli stadi”; che significa, ci vogliono gli stadi di proprietà. Oggi in Serie A solo quattro società sono proprietarie del loro stadio: Juventus, Atalanta, Sassuolo e Udinese (è di proprietà anche lo stadio del Frosinone, oggi in serie B). Gli altri, per diventarlo, devono fare tornare i conti con attività parallele. E c’è già chi ha adocchiato i fondi del Recovery Plan (ne ha parlato Venezia, ne ha parlato Catania). Diciamo che c’è ancora molto da fare.

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>> SEGUE DA PAG. 65

rio di scadenza che richieda la sostituzione del sistema. Nel caso di una gestione pluriennale, al termine della gestione è sufficiente una semina e qualche concimazione per rigenerare il campo e consegnarlo nello stato originale. Il tappeto ibrido prolunga la durata della stagione favorevole alla crescita perché mitiga gli stress abiotici, da caldo o da freddo, per merito del suo backing che offre un effetto isolante alle radici. Quando l’erba non cresce il tappeto ibrido garantisce un campo sempre giocabile anche quando l’erba naturale perde la sua parte aerea (fogliare), perché le fibre sintetiche e le radici mantengono la superficie stabile per il gioco. Alla ripresa vegetativa, dalle corone delle piante protette tra le fibre emergono nuove piante che occupano di nuovo la superficie. L’erba naturale previene il rischio di erosione del suolo dovuto ad improvvise intemperie che possano provocare allagamenti, perché le sue radici

stabilizzano l’intaso sabbioso insieme al manto sintetico ed il sottofondo sabbioso. L’erba naturale consente una durata maggiore della fibra sintetica perché copre e riduce il consumo della fibra a causa del gioco intensivo e mitiga l’invecchiamento precoce della fibra perché non è esposta direttamente ai raggi UV del sole. L’erba naturale sopporta la maggior parte del gioco durante il periodo di crescita e, allo stesso tempo, assorbe tutta l’energia solare per i suoi processi biologici. L’erba naturale agevola il governo idraulico del territorio perché è in grado di assorbire una elevata quantità di acqua nel substrato sabbioso a seguito di forti precipitazioni e trattenere l’acqua libera sospesa tra i mesopori del substrato, per merito delle forze capillari fino alla completa saturazione del substrato. Soltanto quando le forze di gravità prevalgono sulle forze capillari nel substrato, l’acqua in eccesso si trasferisce negli strati drenanti

mitigando così la velocità di deflusso dell’acqua piovana verso gli scarichi. Si suggerisce l’installazione di ampie vasche di accumulo dell’acqua piovana che una volta filtrata dall’erba naturale, potrà essere usata nuovamente per l’irrigazione evitando di prelevare l’acqua potabile di falda.

La manutenzione e la gestione dei campi sportivi La cura dell’erba naturale ad uso sportivo all’interno del sistema ibrido non è facile rispetto ad un campo sintetico, quindi non può essere assegnata a chiunque sia in grado di guidare un trattorino ma è semplice da comprendere se l’addetto alla manutenzione ha le nozioni agronomiche di base ed è motivato da un pensiero probiotico. Durante il percorso formativo, ad opera di esperti anche a distanza, potrà acquisire i principi dell’agricoltura rigenerativa e come operare seguendo le linee

MIXTO®

Genova

LUIGI FERRARIS David Beckham nel 2008 sul manto naturale di San Siro, non ancora ibrido / David Beckham in 2008 on the San Siro natural turf, not yet hybrid.

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Il manto dello stadio ligure era stato trasformato in naturale rinforzato già nel 2015. Nel 2019, Il vecchio manto è stato sostituito con il sistema Mixto®, realizzato da Limonta Sport con Rappo Srl. Il sistema consiste in una matrice di erba sintetica, stabilizzata con uno strato di 25 mm di pura sabbia silicea, all’interno della quale viene coltivata l’erba naturale. Questa – costituita da un mix di lolium e poa – cresce radicando al di sotto del backing in polietilene su cui è tessuta l’erba artificiale. Quest’ultima è costituita da un filato, anch’esso in polietilene, con una esclusiva forma a doppia S in due toni di verde, rinforzata nella parte centrale. Le zolle sono state precoltivate in vivaio e posate in situ. (Foto archivio Tsport).

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guida dell’economia circolare diventando a sua volta un faro per gli altri nel territorio. Nel sistema ibrido preso in esame la manutenzione ordinaria è ridotta perché non si formano le buche e l’erba è protetta dal sistema. Gli sfalci con macchine elicoidali sono necessari da 65 a 110 volte all’anno, in base al livello della categoria di gioco. L’uso intensivo del campo richiede anche competenze sulla fisiologia dell’erba, le sue necessità nutrizionali ed a quali stress viene sottoposta. In genere, un piano nutrizionale equilibrato, frequenti areazioni del substrato per alleviare il compattamento e la gestione dell’acqua per l’irrigazione sono sufficienti per buoni standard di qualità. Il gestore deve poter controllare anche la modalità d’uso perché, pur semplificando la manutenzione ordinaria, è necessaria comunque una presenza costante di una persona che avrà la facoltà di coordinare con la gestione amministrativa anche quando e quanto usare il campo. L’addetto alla gestione impara a tracciare e documentare i processi della manutenzione e la frequenza d’uso per valutare l’efficienza e l’impatto ambientale. Un compito che consente di offrire un valore aggiunto alla sua azienda e al territorio completando il monitoraggio del ciclo di vita di un siste-

ma sostenibile con le opportune prove di efficienza e le certificazioni di efficacia. Soltanto la combinazione tra i sistemi ibridi efficaci, i metodi di manutenzione ecologici e l’uso corretto del campo possono contenere le spese dirette ed indirette con un impatto ambientale positivo, rendendo i campi fruibili e sicuri per il gioco. Nasce quindi la necessità di formare dei gestori qualificati affinché gli impianti sportivi siano sostenibili. Oltre il servizio di gestione e di manutenzione ordinaria del campo i Gestori si devono occupare anche della manutenzione straordinaria o dell’eventuale risanamento conservativo o della ristrutturazione. Prima ancora dell’incarico al gestore, va quindi studiato un progetto esecutivo di sostenibilità che comprende in modo puntuale anche la stima dei costi di uso e di manutenzione con una proiezione lungimirante atta ad aumentare la fruibilità e la efficienza delle strutture sportive. Il progetto deve provvedere, al termine del periodo della gestione, anche quelle attività e le somme di accantonamento necessarie per la consegna del campo nella sua forma originale o comunque migliorativa rispetto al punto di partenza.

POWERGRASS

San Benedetto del Tronto

STADIO RIVIERA DELLE PALME SIS GRASS

Udine

STADIO FRIULI Dacia Arena Lo Stadio di Udine, ristrutturato per gradi a partire dal 2013, ha subito nel 2018 la trasformazione del campo naturale attraverso la cucitura del filo sintetico con il sistema SIS Grass, messo in opera da Engie Program. Una apposita macchina inserisce la fibra artificiale nel terreno a due centimetri di distanza e a una profondità di 20 cm: questa rimane esternamente alta due centimetri e mezzo consentendo la crescita dell’erba naturale all’altezza voluta. (Foto Pottercomuneo / Wikimedia).

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Per completezza del quadro sulle tipologie di manto ibrido, ricordiamo che anche alcuni stadi delle serie minori se non amatoriali stanno optando per sistemi misti. È il caso, ad esempio, del Riviera delle Palme, lo Stadio di San Benedetto del Tronto, la cui squadra milita in lega PRO. Nell'agosto 2020 sono partiti i lavori per il rifacimento e la sostituzione del manto erboso naturale, che durava dal 1985, con un manto rinforzato, tipologia PowerGrass. Il sistema comprende 75.600 mono-filamenti sintetici resistenti e resilienti per metro quadrato. Le fibre sintetiche sono termofissate ad un supporto uniforme con 320.000 fori tridimensionali ed interconnessi per metro quadrato che garantisce lo scambio gassoso e funge come punto di ancoraggio per le radici. Dopo l'installazione, le fibre sintetiche sporgono in superficie per 20-25 mm, proteggendo le corone delle piante dal calpestio intensivo. l campo è stato utilizzato per la prima volta a 16 giorni dalla semina per una rifinitura della prima squadra per 30 minuti ed il giorno dopo per la sua prima partita casalinga. (Foto © Luigi936 / Wikimedia).

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FOCUS

Il boom del padel e l’erba a pelo corto Fra le diverse applicazioni dell’erba sintetica negli impianti sportivi, prendiamo il caso del padel, lo sport che più di tutti è in fase di sviluppo anche da noi.

Come negli anni novanta i campi da tennis sono stati frequentemente trasformati in campi da calcetto, oggi sta avvenendo una nuova trasformazione, nella direzione dei più agili campi da padel, che occupano un terzo della superficie rispetto al tennis; e anche i campi da calcetto offrono la possibilità di trasformarsi in batterie da almeno 6 padel (vedi ad esempio l’intervento al Country Sport Village di Paderno Dugnano, pubblicato a pag. 15).

Il sottofondo Nella realizzazione del campo – ma anche e soprattutto in caso di trasformazione di un impianto esistente – bisogna prestare attenzione innanzitutto al sottofondo. È necessario infatti avere un massetto in calcestruzzo perfettamente livellato, cosa che un campo preesistente, ad esempio da calcetto, non possiede. Scegliendo un calcestruzzo compatto di una ventina di centimetri, armato con rete elettrosaldata, sarà necessario realizzare una pendenza per lo smaltimento delle acque piovane (meglio prevederla anche se si gioca al coperto). Un calcestruzzo drenante, invece, eviterà i ristagni d’acqua ma

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dovrà essere coadiuvato da un cordolo perimetrale armato.

L’erba Sul massetto sarà posata la pavimentazione sportiva. Dai primi campi in cemento sono state sperimentate, in parallelo con l’evoluzione dei campi da tennis, i vari tipi di resine sintetiche, approdando infine all’erba sintetica che unisce il comfort di gioco alle qualità tecniche di rimbalzo della pallina. Il padel infatti è uno sport che prevede movimenti brevi e veloci, date le ridotte dimensioni di gioco: le caratteristiche biomeccaniche del manto devono garantire stabilità, sicurezza e rendimento. La morfologia dei fili deve essere tale da permettere l’assorbimento degli urti e un adeguato ritorno di energia, tenuto conto che le pareti laterali moltiplicano il rimbalzo e le direzioni di provenienza della palla in tutti i punti della superficie. A seconda della velocità di gioco richiesta, i manti possono essere scelti con diverse tipologie di filato e di morbidezza; in genere sono dotati di un backing in latex con fori drenanti per favorire l’eliminazione dell’eventuale acqua infiltrata sotto il tappeto. L’altezza del filo è di 12-15 mm.

La sabbia Un’importanza particolare è data infine dal riempimento in sabbia, che ha una funzione non solo stabilizzante come nell’erba per il calcio, ma anche prestazionale. La sabbia infatti concorre a determinare il rimbalzo della palla, e deve pertanto essere distribuita uniformemente sul tappeto. Un campo nuovo richiede circa tre tonnellate di sabbia; appena distribuita apparirà evidente in superficie, ma sarà perfettamente intasata solo dopo un certo numero di ore di gioco. È comunque da prevedere una periodica attività di ridistribuzione della sabbia sul campo. Con una cura costante, il manto potrà durare alcuni anni prima di essere sostituito.

Nelle foto, l’interno della Padel Arena di Paderno Dugnano (Mi): vedi servizio da pag. 15 / In the photos, interior of the padel Arena in Paderno Dugnano (Milan): see report from page 15.

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INTERVEN

TI CHE F ANNO N OTIZIA

Nuovi campi di calcetto con intaso nobilitato nei centri sportivi pugliesi a cura di Prismi Srl www.rubber-granules.com

Calcetto e calciotto con manto sintetico nel centro di Portici

a cura di PMS Impianti Sportivi Srl www.pmsimpianti.it

Il Bellavista Soccer, a Bitonto (Bari) è un centro sportivo dotato di 2 campi di calcio a 7 e un campo di calcio a 5, oltre a un campo da beach volley, dove si allenano i giovani del USD Bitonto Calcio Bellavista. Nel dicembre scorso la Tennis Tecnica - azienda pugliese specializzata nella realizzazione di ogni tipo di impiantistica sportiva - ha installato un nuovo manto in erba sintetica sul campo da calcetto, scegliendo un intaso prestazionale di Prismi Srl. In particolare, su questo campo è stato utilizzato Ecolmix, che oltre ad essere costituito da materie prime esenti da Idrocarburi Policiclici Aromatici, conferisce un aspetto più naturale al sintetico grazie al suo tricolore di verdi chiari. Il lavoro effettuato a Bitonto è solo l’ultimo di una serie di interventi svolti da Tennis Tecnica con l’intaso di Prismi negli ultimi dodici mesi: fra questi, il campo a cinque del Centro Nicassio a Valenzano (Bari), del Vivisport a Taranto, del circolo sportivo di Pozzo Faceto a Fasano (Brindisi) e molti altri. Prismi è tra i principali fornitori mondiali di granulati in gomma e polveri di gomma per i settori di applicazione sportivo, ricreativo, giardinaggio, atletico, industriale; la produzione di granuli in gomma è realizzata in SBR, EPDM, NBR. Nel campo dell’impiantistica sportiva, le produzioni di granuli e polveri di gomma sono impiegate nell’ edilizia sportiva, pavimentazioni per parchi gioco, piste di atletica, campi da tennis, bocce, maneggi e piste per cavalli. Gli intasi in gomma di Prismi hanno conseguito molteplici certificazioni LND, Fifa Quality Pro, superando anche i test Labosport, e il loro impiego consente anche di prolungare la vita dei manti in erba sintetica.

L’Asd Atletico Portici offre, dalla scorsa estate, tre nuovissimi campi per giocare a calcetto o a calciotto nel pieno centro di Portici (Napoli), presso il Super Santos Village. Al posto del vecchio campo da calcio in terra battuta sono stati ricavati infatti un calciotto di metri 53x31 e due campi da calcio a cinque di metri 43x23 ciascuno. I tre campi, realizzati da PMS Impianti Sportivi, sono dotati di manto in erba sintetica Mondoturf di ultima generazione, con filamenti bitono di 40 mm di altezza, uniti al backing con il sistema tufting, che ne garantisce una eccellente stabilità dimensionale. Il filamento è realizzato con polietilene lubrificato, con una nervatura centrale di 250 micron, distinguendosi per morbidezza e resistenza agli agenti atmosferici. L’intaso di stabilizzazione è realizzato con sabbia di quarzo mentre l’intaso prestazionale è in granuli di SBR nobilitato Pentaplast. Gli impianti sportivi realizzati da PMS sono completati con le recinzioni, studiate in ogni dettaglio per potenziarne la resa e la sicurezza per i giocatori. Queste sono in acciaio plastificato da 4,2mm, in grado di assicurare le prestazioni richieste dalle vigenti norme di sicurezza per gli stadi e dalla UNI 13200-3. Rinforzata da controventi e paline da 3,30 m, la rete resiste anche ai calci dei fuoriclasse grazie al cavo d’acciaio da 5 mm che la tende e la sostiene. PMS Impianti Sportivi opera nel campo della progettazione, realizzazione e manutenzione di impianti sportivi pubblici e privati; realizza manti in erba sintetica non solo per campi da calcio, calciotto e calcetto, ma anche per tennis, padel e padeball.

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Riqualificato il campo PAIP di Matera

a cura di Co.Pro.Im. Sport Srl www.coproimsport.com

Il manto testurizzato per campi da padel

a cura di Spaziosport Srl www.spaziosportsrl.com

Nell’ambito delle opere di urbanizzazione della zona a destinazione artigianale di Matera, a ovest della città, negli anni ’80 venne realizzato un campo sportivo in terra battuta, collocato in fondo a Via della Tecnica. Il Comune, nel quadro di un programma di sviluppo delle strutture per favorire l’aggregazione e lo svago dei cittadini, ha deciso di riqualificare il campo attraverso l’opportunità offerta dal protocollo d’intesa tra ANCI e ICS denominato “Sport Missione Comune 2017”. Con l’obiettivo di rendere l’impianto omologabile dalla LND è stata quindi ridimensionata la superficie del campo, che non era a norma, e realizzato un nuovo manto in erba sintetica. La riqualificazione del campo sportivo, eseguita da Co.Pro.Im. Sport Srl quale subappaltatrice della Tala Costruzioni Srl, ha richiesto innanzitutto la realizzazione del sottofondo nella nuova misura di 107,24 x 62,77 m. È stato quindi posato il manto in erba sintetica Limonta Duo Shape P+60, con le relative tracciature, completando la pavimentazione all’esterno del rettangolo di gioco con erba sintetica decorativa. È stato realizzato poi un nuovo impianto luci, oltre alla posa di una nuova recinzione metallica e delle attrezzature sportive. I lavori eseguiti da Co.Pro.Im. Sport sono stati conclusi nel dicembre scorso; l’impresa appaltatrice ha nel contempo completato la riqualificazione del centro sportivo con i lavori di ristrutturazione degli spogliatoi e della strada di accesso. Il campo sportivo PAIP (così chiamato dalla denominazione del “Piano delle Aree per Insediamenti produttivi”) appare oggi in condizioni perfette per un’attività sportiva di livello amatoriale e agonistico.

Il Padel è lo sport del momento, una crescita costante, continua ed esponenziale, che interessa l’intero territorio nazionale. È tra l’altro l’unico sport che durante la pandemia non si è fermato, in quanto le sue caratteristiche di giocabilità sono risultate facilmente adattabili alle normative anticovid. I campi da gioco nell’ultimo periodo si sono dunque moltiplicati in tutti i centri sportivi italiani, con diverse tipologie di strutture e di pavimentazioni in erba sintetica utilizzate. Da diversi mesi la Spaziosport sta proponendo ai suoi clienti un manto in monofilo con particolarità e caratteristiche diverse rispetto a quelli più diffusi. Il manto in questione è un testurizzato MF 8 New Grass da 12 mm della Limonta Sport, speciale monofilo in polietilene che concede maggiore volume ed elasticità alle fibre a differenza del fibrillato. La fibra si estrude singolarmente, è protetta ed ha una durata maggiore nel tempo permettendo così alla pavimentazione un grande comfort e morbidezza, mantenendo un’uniformità di gioco perfetta. Il monofilamento è la tipologia più utilizzata nei tornei professionistici e nel World Padel Tour. Questa particolare caratteristica monofilamentosa testurizzata ottimizza la memoria dimensionale del manto offrendo un migliore assorbimento degli urti. Le fibre testurizzate sono in grado di migliorare la stabilità del campo e trattenere al meglio la sabbia silicea utilizzata come materiale d’intaso. Fra gli interventi più recenti realizzati da Spaziosport, il campo del nuovo Impero Padel Club di Scauri (La), che illustriamo nelle foto.

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Natural Synthetic and Hybrid Grass Report TECHNOLOGIES INFILL INTERVIEWS END OF LIFE

Sopra, Lecco, centro sportivo Al Bione: lavori sul manto in erba sintetica (vedi servizio da pag. 21). Sotto, i lavori di zollatura dello stadio Meazza di Milano, realizzati da Sama. Above, Lecco, Al Bione Sports Centre: working on the synthetic turf (see report from page 21). Below, natural grass sodding on the pitch of the Meazza stadium in Milan, carried out by Sama.

SYNTHETIC OR NATURAL: THE REASONS FOR A CHOICE It is not easy to enter into the divisive issue of choosing between a natural or synthetic grass sports surface. It is certainly a question of budget (initial investment and later maintenance costs), but it is especially important to have a clear idea of how the sports pitch will be used. Natural grass can hardly be used for more than 5-600 hours a year without deteriorating irreparably. On the other hand, if we are talking about eco-sustainability, it is clear that natural turf is the ideal solution: with the caveat of proper use of pesticides and the knowledge that it will require a considerable amount

of water for irrigation. On the other hand, the synthetic surface, which can withstand more than a thousand hours of play per year and in all weather conditions, presents problems of environmental compatibility especially at the end of its life. The articles published on these pages deal with some of the issues surrounding the various types of grass surfaces: natural, synthetic and hybrid. THE TOPICS Antonio Armeni, president of the LND (National Amateur League) Committee on Artificial Turf, takes stock of the development of the use of synthetic turf on football pitches in Italy 15 years after the LND regulation came into force. He then discusses a number of

environmental problems, due respectively to the dispersion of microplastics in the environment - the subject of an ECHA (European Chemicals Agency) investigation - and the removal of synthetic turf at the end of its life cycle. Walter Rauzi and Luca Bacchi were interviewed on this second topic and suggested ways of recycling the materials that make up the synthetic turf system. The expert Erminio Sinigaglia is interviewed on the conditions that are required to obtain a natural grass surface in perfect condition. A conversation with Niko Sarris explores the characteristics of a specific type of hybrid turf, the one with synthetic backing. An overview of Italian Serie A stadiums illustrates the different types of hybrid turf. The review is completed by an article that examines the short pile grass used for paddle courts.

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Rumo (TN) - 0463 530273 - info@rauzicostruzioni.it


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L’idea Ecover per trasformare un campo da calcetto in tre campi da padel Mi presento: sono Leonardo Ravizzini, il direttore commerciale di Ecover Srl, unione di ragazzi giovani e dinamici provenienti da diversi settori nel mondo della progettazione di carpenteria: ognuno di noi ha apportato la propria esperienza rendendola disponibile a beneficio di tutto il team. Ecover Srl è ora azienda leader nella realizzazione di coperture sportive, in particolar modo di coperture dedicate al mondo del padel. Convinto che ogni crisi porti con sé delle opportunità, ritengo che per gli operatori dell’impiantistica sportiva saper cogliere le occasioni di resilienza del mercato sia fondamentale… Vorrei pertanto illustrare la trasformazione di UN campo da calcio a 5 in erba sintetica in TRE campi da padel. Solitamente le dimensioni di un campo da calcetto sono pari a circa 20 m di larghezza per 40 m di lunghezza relativamente alla tracciatura del campo, cui solitamente si aggiungono altri spazi laterali. Al fine di convertire l’area in 3 campi da padel coperti occorre poter disporre di una larghezza di circa 24 m e di una lunghezza di circa 39 m. Le motivazioni che devono spingere a questo cambiamento sono almeno di tre ordini: opportunità; economiche; strategiche. Opportunità. In questo momento il calcio a 5 sta vivendo una flessione di mercato; viceversa il padel è lo sport del momento e del futuro. I segreti del successo di questo sport sono l’immediatezza con cui un individuo impara a giocare e la sua grande componente aggregativo-sociale, particolarmente gradita in questo momento. Insomma uno sport in cui in primis ci si diverte! Economiche. Analizzando l’aspetto economico, oggi il mercato riconosce ad un’ora di calcetto una remunerazione di circa 50 euro; in uno spazio di poco più ampio si possono realizzare 3 campi da padel coperti con un potenziale remunerativo orario pari a circa 150 euro. Questo limitandosi ad un mero confronto economico sull’utilizzo dei campi, trascurando gli incrementi legati al “terzo tempo del padel”, uno sport dal forte impulso aggregativo e sociale, per eventuali ristoranti/bar del centro sportivo. Strategiche. Oggi i campi da padel disponibili sul territorio italiano sono solo 1.800 e di questi solo il 30% è coperto; in questo momento ci troviamo di fronte ad un grande trend al rialzo nel numero di praticanti (basti pensare che 3 anni fa i campi in Italia erano soltanto 50) e ad uno scarso numero di campi coperti. In queste condizioni si ha la completa saturazione delle strutture realizzate ed in grado di offrire un prodotto idoneo in ogni stagione. In controtendenza, attualmente i giocatori di calcetto attraversano un trend negativo (solo riuscire a mettere d’accordo 10 persone per la medesima ora non è impresa facile) e l’offerta sul mercato di campi da calcio a 5 è numericamente ampia, cosicché risulta spesso complesso riuscire ad occuparli. In conclusione, mi sento di dire che attualmente il padel è un’ottima opportunità e coloro che saranno in grado di agire imprenditorialmente, avendo il coraggio di compiere questa riconversione, saranno sicuramente premiati. Analizzando brevemente gli Stati, come Argentina e Spagna, con mercati più maturi per questo sport, ne emerge che l’Argentina, a fronte di un numero di abitanti inferiore a 45 milioni, dispone di circa 50.000 campi e la Spagna con un numero di abitanti legNelle foto, esempi di installazioni Ecover a Padova e a Dello (Bs). Nei disegni a destra assonometria 3D e pianta per struttura tipo.

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germente superiore a 45 milioni ne ha circa 30.000. In Italia siamo circa 60 milioni di abitanti... Voglio soffermarmi, infine, sullo sviluppo del padel nel 2020: in Italia abbiamo avuto un incremento superiore al 60%, passando da 1.150 campi a 1.831, con un numero di praticanti che è quasi raddoppiato (da 160.000 nel 2019 a circa 300.000 oggi). Analizzando in particolare l’offerta di campi coperti, si evince chiaramente come questa sia inferiore alla richiesta. Noi reputiamo che sia fondamentale costruire un impianto che rimanga all’avanguardia negli anni a venire, quando l’offerta sarà all’altezza della domanda. Pertanto, una struttura coperta deve avere caratteristiche ben precise per risultare vincente sul mercato: - deve rispettare tutte le normative prescritte dal NTC 2018, con le relative certificazioni; - deve essere “camaleontica”, per potersi trasformare in pochi istanti: grazie alla facilità con cui si aprono le tende sui 4 lati deve passare da una struttura totalmente chiusa ad un “ombrellone” che ti ripara dal sole; - deve avere altezze di gioco che garantiscono un habitat perfetto per il padel (minima 7 metri, massima 11) per risultare più appetibile rispetto ai concorrenti. Ecover Srl sta immettendo sul mercato, grazie al suo team di progettazione, una struttura che chiamiamo "Superpanoramica", che oltre a tutte le caratteristiche sopra descritte presenta nelle testate con un particolare traliccio (brevettato) che permette di aver un’altezza utile costante all'interno, facilitando il miglior posizionamento/ sfruttamento degli spazi interni, senza l’ingombro di sostegni verticali, con una visione panoramica dall'esterno del campo. Quanto sopra rappresenta in sintesi la mia visione attuale. Dalla mia esperienza nell’ambito dell’impiantistica sportiva posso dedurre che chi ha una visione lungimirante della propria attività imprenditoriale possa cogliere questa come un’ottima opportunità. In prospettiva futura chi decide oggi di attuare questa trasformazione andrà sicuramente a vele spiegate grazie alla forza di crescita del padel, sport nel mondo con il maggior incremento di praticanti. Il padel da una moda si è trasformato in una realtà: fondamentale è affidarsi a professionisti seri e preparati: Ecover c’è! www.ecoversrl.com info@ecoversrl.com G Ecover Srl

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PRODUCTION | PRODUZIONE

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PROGETTI IN BREVE PROJECTS PILLS

Giaveno (To)

La nuova pista di atletica all’interno dello Stadio “Antonio Torta”

a cura della Redazione

Fra gli impianti per l’atletica di maggior rilievo in Italia, quello di Giaveno è stato riportato nel 2019 alle condizioni ottimali per ottenere il rinnovo dell’omologazione. Realizzato negli anni ’60, lo Stadio per quanto riguarda la disciplina dell’atletica è utilizzato fin dal 1969 prevalentemente dalla U.S. La Salle Giaveno, protagonista assoluta di questa realtà sportiva che promuove da sempre l'atletica organizzando gare sul territorio e corsi per bambini, ragazzi e adulti. In questi quasi 50 anni di vita i ragazzi de La Salle che hanno utilizzato la pista sono stati migliaia, ottenendo anche risultati prestigiosi a livello internazionale e vestendo la maglia azzurra. Tra questi si ricordano Zahra Bani, quinta nel giavellotto ai mondiali del 1995, che qui ha mosso i primi passi, Vito Custodero, vincitore delle Gymnasiadi sui 2000 siepi nel 2002 e che ha trascorso tutta la sua carriera sportiva all’U.S. La Salle Giaveno; Ylenia Vignolo che ha vestito la maglia azzurra sugli 800 nell’incontro internazionale Juniores di Halle nel 2008. Le condizioni non più idonee del manto sportivo hanno indotto, nel 2018, a procedere ad un completo rinnovamento dell’impianto.

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Si tratta di un anello regolamentare con 6 corsie ognuna di larghezza m 1,22 e dello sviluppo minimo di 400 metri, e due lunette che ospitano le pedane per i salti. Queste sono state ripavimentate ed è stata completata la dotazione delle pedane, includendo un nuovo rettilineo per il salto in lungo e triplo bidirezionale con due fosse di caduta dotate di griglie dissabbiatrici. Il manto sportivo prescelto, da 13 mm, è un sistema sandwich impermeabile con superficie seminata. Lo strato di base è costituito da un tappetino impermeabile che garantisce la riduzione della forza e assicura la planarità per un appoggio stabile; lo strato di usura è in granuli di EPDM gettati in opera direttamente dal personale specializzato dell’azienda fornitrice. Mentre l’anello della pista è stato realizzato nel colore rainbow blue, per le lunette e la corsia del salto in lungo è stato scelto il rosso. Gli atleti hanno potuto apprezzare i vantaggi della nuova pista fin dal giugno 2019: la superficie sportiva garantisce un’eccellente accelerazione e un’elevata elasticità del manto. È inoltre caratterizzata da un adeguato smorzamento che la rende ottimale dal punto di vista della medicina sportiva.

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Giaveno (Turin): Athletics track into the Antonio Torta Stadium Giaveno is a small municipality in the Piedmont region. The Antonio Torta Stadium with adjoining grandstand is not quite as old, but is also historically significant. The La Salle Sports Union athletics clubs currently train here. The investment for the renovation of the outdated sports venue was intended to improve sporting facilities for Giaveno residents and young athletes in particular. Until recently, competitions could not be held locally, even at regional level. The facility simply lacked the necessary certification, resulting in long trips to the venues. The old track at Antonio Torta Stadium dates back to 1992 and was exhibiting wear and tear. As part of the renovation, the old surface was removed and the 400 m athletics track was equipped with a bright rainbow blue professional sports surface Rekortan M by Polytan. It was installed in conjunction with Rekortan M in red, for example as a boundary for the long jump start. Positions for

shot put, discus and javelin have been renovated and platforms for jumps and referees have been added. Rekortan M is a coated surface whose granulate is interspersed with visible tips, so it is absolutely spike-compatible and waterproof. Athletes have been impressed by the benefits of the new track since June 2019: the surface stands for excellent acceleration and high tread elasticity. It is also characterised by excellent damping and achieves the best values from a sports medicine perspective.

Committente: Comune di Giaveno RUP: arch. Paolo Caligaris Progetto e Direzione Lavori: arch. Stefano Longhi Importo lavori a base di gara: euro 559.264 Importo netto dei lavori: euro 441.293 Fine lavori: giugno 2019 Superficie sportiva e attrezzature: Polytan Gmbh Prodotto: Rekortan M

Nella pagina a lato, in alto pianta di progetto; in basso, panoramica. In questa pagina, in alto a sinistra un dettaglio della pista, a destra la corsia per il salto in alto; in basso, vista zenitale della griglia di partenza del rettilineo.

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On the opposite page, top, project plan; bottom, overview. On this page, top left a detail of the track, top right the high jump lane; bottom, zenithal view of the starting grid for the straight.

PROJECTS PILLS | PROGETTI IN BREVE

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PROGETTI IN BREVE PROJECTS PILLS

Pianezza (Torino)

Pista di pump-track a cura di Sabina Orrico

Con un impegno economico di 130.000 euro si è puntato a realizzare un impianto di pump-track a servizio del territorio nazionale ma anche di interesse per un ambito più ampio come quello della Città Metropolitana di Torino. La disciplina sta infatti riscuotendo grande successo ma le strutture oggi in Italia sono ancora in numero ridotto, soprattutto con pavimentazione in asfalto. Tutto il comparto in cui sorge la pista sarà oggetto di trasformazione, con l’obiettivo di dotare nell’immediato il Comune di una struttura amatoriale e agonistica per alcune occasioni e, nel corso del tempo, affiancare altre attività connesse al ciclismo, al benessere fisico e all’esercizio sportivo. Il progetto ha previsto la demolizione della pista di ciclocross pre-esistente, ormai obsoleta e largamente inutilizzata. In seguito si è proceduto con la modellazione del nuovo circuito attraverso la formazione di dune rilevate, curve paraboliche, salite e discese tali da poter essere percorse con apposite biciclette.

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Prevedendo di poter aggiungere ulteriori attività sportive e ricreative nella stessa area, la pista è stata inserita in una porzione pari a circa un quarto della superficie totale di 5 mila metri quadrati. Il progetto ha identificato alcuni ambiti diversificati che potranno essere realizzati nel corso del tempo: la nuova pista di pump-track nella porzione centrale del lotto, con recinzione e predisposizione per la futura realizzazione di uno specifico impianto di illuminazione nell’area; la definizione del percorso di accesso all’impianto sportivo da via Musinè con la predisposizione dello spazio che potrà poi ospitare un parco giochi per bambini o un’area fitness nella zona sud; la definizione di un ambito nello spazio a nord/ovest dove si potrà prevedere un’area pavimentata su cui collocare una struttura per ristoro, noleggio bici o spogliatoi. È prevista infine la futura modellazione di un’area per mountain bike “skill area” con un percorso ciclabile sterrato, ostacoli artificiali in legno e pietra.

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Pianezza (Turin) Pump track facility With an economic commitment of 130,000 euro, the aim was to create a pump-track facility to serve the national territory but also of interest to a wider area such as the Metropolitan City of Turin. The discipline is in fact enjoying great success, but there are still few facilities in Italy, especially those with asphalt flooring. The entire area in which the track is located will be transformed, with the aim of providing the municipality with an amateur and competitive facility for a few occasions and, over time, complementing other activities related to cycling, physical well-being and sporting exercise. The project involved the demolition of the existing, outdated and largely unused cyclocross track. This was followed by the modelling of the new cycle-friendly circuit through

the formation of surveyed dunes, parabolic curves, climbs and descents suitable for cycling. The project identified a number of different areas that could be developed over time: the new pump-track in the central part of the lot, with fencing and provision for the future construction of a specific lighting system in the area; the definition of the access path to the sports facility, with provision for a children's playground or fitness area in the southern area; the definition of an area in the north/west where a paved area could be provided for a structure for refreshments, bicycle hire or changing rooms. Finally, the future modelling of a mountain bike 'skill area' with an unpaved cycle path, artificial obstacles in wood and stone is foreseen.

Committente: Comune di Pianezza (To) RUP: Arch. Raffaele Fiorelli Progettazione e Direzione Lavori: Arch. Simone Cola con Ing. Anna De Giovanetti Coordinamento della Sicurezza: Ing. Francesco Tauriello Appalto e esecuzione opere edili: F.G. srl Opere specialistiche di modellazione della pista: F-Tech/Velosolutions Italia

Nella pagina precedente, la pista di pump-track nelle fasi finali del cantiere. In questa pagina, tracciato a lavori ultimati (foto del Comune di Pianezza). Nella planimetria sopra a destra, il progetto comprendente, in senso orario: il pump-track; la futura skills area per MBK; il futuro parco giochi.

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In the previews page, the pump-track in the final stages of construction. On this page, the completed track (photo by Comune of Pianezza). In the plan above right, the project including, clockwise: the pump-track; the future skills area for MBK; the future playground.

PROJECTS PILLS | PROGETTI IN BREVE

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NOTIZIE DALLE AZIENDE NEWS FROM COMPANIES

La pista di atletica del centro sportivo Fiamme Gialle a Castelporziano a cura di Genta Snc www.gentaitalia.it

Le nuove recinzioni al Gaetano Scirea di Cernusco sul Naviglio

a cura di Retissima Srl www.retissima.it

Il gruppo polisportivo “Fiamme Gialle” della Guardia di Finanza ha sede presso la Caserma “Generale di Divisione Angelo Dus” a Castelporziano, in una vasta area racchiusa tra la omonima tenuta del Presidente della Repubblica e il parco naturale della pineta di Castelfusano, a pochi chilometri dalla Capitale. La sede di Castelporziano dispone di un complesso polivalente al coperto dove si può praticare gran parte dell'attività tra cui tutte le discipline dei salti, utilizzando un pistino di 50 metri, oltre a pallavolo e basket. Il Primo Nucleo Atleti, dedicato all’atletica, usufruisce, oltre alla parte indoor, della pista regolare outdoor a otto corsie illuminata e con tribune. Adiacente alla pista si trova un'ampia zona riservata ai lanci. Nei mesi scorsi la superficie della pista è stata rinnovata mediante un intervento di spruzzatura, consigliata per gli impianti ad alta densità di utilizzazione, che non presentino macroscopici ammaloramenti e che siano ancora in vigenza di omologazione. Lo strato di usura superficiale, formato da una colata autolivellante in resina poliuretanica bicomponente colorata e successiva semina di granuli EPDM, si distingue per la tonalità cromatica che richiama i colori caratteristici delle Fiamme Gialle. A completamento del lavoro - realizzato da Tipiesse su progetto dello Studio Buccione Architects è intervenuta Genta Snc, la società con trent’anni di esperienza nel settore, per la predisposizione della segnaletica regolamentare lungo le otto corsie, la posa del cordolo laterale, e la fornitura e posa delle targhette segnaletiche in alluminio inciso.

Il centro sportivo Gaetano Scirea a Cernusco sul Naviglio (Milano) comprende due campi da calcio, una pista di atletica leggera, una piscina coperta e un campo da rugby utilizzato anche per il football americano e il baseball. Il polo sportivo è anche la casa del Calcio Cernusco. Nel corso del 2020 il Comune ha affrontato la ristrutturazione dell’impianto, a 34 anni dalla sua inaugurazione. Fra gli interventi più significativi, l’abbattimento delle barriere architettoniche, l’adeguamento alle normative di sicurezza del pubblico spettacolo e il rifacimento delle tribune. I lavori di recinzione delle nuove tribune e dei nuovi spogliatori, nonché le recinzioni di separazione tra pubblico e calciatori dal lato tribuna, sono state realizzate a fine anno da Retissima Srl. Sono stati posati 330 metri di pannelli Super Sport da 223 cm di altezza, con pali quadri e rettangolari a norma UNI, in parte posati con piastre speciali e tasselli ed in parte carotati nel muro, e 14 cancelli tra pedonali e carrai. Per differenziare gli accessi sono state usate colorazioni diverse, con particolare evidenza dove era necessaria una maggiore visibilità in caso di emergenza. Durante i lavori, che sono terminati nel mese di gennaio, sono stati risolti, senza ritardare la consegna, alcuni problemi tecnici: i muretti esistenti erano infatti di dimensioni eccessivamente ridotte rispetto agli standard richiesti per una posa tradizionale con piastre e tasselli, e talvolta anche logorati dal tempo. Per rispettare i parametri richiesti dalla norma UNI EN 13200/3 sono stati quindi sovradimensionati i pali e, ove necessario, adottate piastre speciali studiate e certificate con ancoraggi chimici. Il lavoro, svolto con professionalità e competenza, è stato largamente apprezzato dal committente.

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NOTIZIE DAL MONDO NEWS FROM THE WORLD

Un concept per il playground Covid-free

A causa della pandemia globale, i bambini hanno dovuto rinunciare per molto tempo a frequentare i parchi all’aperto e, anche ora che sono stati riaperti e sono tornati accessibili, giocare insieme può non essere così rilassante e senza rischi per la salute. Eppure, il gioco per i bambini è fondamentale, così come la possibilità di stare insieme ai loro pari. Tentando di creare uno spazio protetto che al contempo permetta l’interazione, il designer berlinese Martin Binder, insieme allo psicologo Claudio Rimmele, ha sviluppato il concept del playground Rimbin: il nome è composto da Rim = angolo e Bin = contenitore e descrive perfettamente le aree gioco del parco, un luogo dove parlare e giocare al sicuro. Il nome è anche un neologismo realizzato con le prime sillabe del cognome dei due inventori.

Rimbin, il parco che pensa ai bambini Si tratta di un luogo dove i bambini possono giocare, parlare e ridere insieme, senza rischiare di contagiarsi con il virus e senza perdere il divetimento del gioco. Sono 6 i principi che ispirano il parco: ogni bambino ha la sua area gioco, ci sono accessi individuali all’area, i bambini si possono vedere tra loro, i bambini possono comunicare tra loro, i bambini possono essere sorvegliati dai parenti, i bambini possono giocare a diversi giochi a distanza di sicurezza. A Rimbin ogni bambino ha la propria piattaforma di gioco, con un percorso che porta a ciascuna e ingressi separati: quando un’area è occupata, lo si può vedere dal cancello di accesso. Siccome le singole aree offrono sufficiente spazio, i bambini di una stessa famiglia possono utilizzarle insieme. Il concetto modulare di Rimbin permette di adattare il numero delle aree di gioco al volume dei frequentatori previsto per il parco giochi. Tra le piattaforme i bambini si parlano con tubi in grado di trasportare la voce da una parte all’altra del parco giochi, e sono disponibili opzioni di gioco interattive come altalene e altri giochi fisici.

Ricerca e sviluppo Il concetto da cui i ricercatori sono partiti è che il parco giochi non può essere un ambiente asettico: hanno pensato a un anti-parco, per identificare problematiche e punti di debolezza. Nell’anti-playground è garantita la sicurezza ma non è divertente giocare, non ci sono esperienze interattive. Per scoprire le aspettative dei genitori e dei bambini, sono state condotte interviste telefoniche nelle quali gli intervistati descrivevano la vita di ogni giorno nei periodi di restrizione. Per molti genitori la soluzione era chiaramente offrire ai bambini maggiori opportunità di gioco all’aria aperta. Parte della fase di ricerca e sviluppo è stata relativa a forme e materiali. Per i due inventori, la natura è un luogo dove fermarsi e un luogo di ispirazione: le aree gioco di Rimbin sono state così basate sulla forma delle foglie di ninfee dei fiumi dell’Amazzonia, piante che hanno da sempre affascinato l’uomo. Per dimostrare la loro capacità di trasporto, il botanico Joseph Baxton posizionò sua figlia sulla foglia di una ninfea gigante nel 1849! L’area gioco Rimbin nasce con l’obiettivo di essere stabile e sicura come quelle foglie.

La visione Lo scopo di Rimbin è sviluppare un’area gioco concettuale che permetta ai bambini di continuare a giocare e divertirsi anche dopo la pandemia. I bisogni dei bambini sono al centro dell’attenzione e il concetto incoraggia il ripensamento dei parchi gioco nelle città, in modo che rimangano aperti in situazioni comparabili a quella attuale, legata al Covid 19. Se Rimbin, come concetto olistico, diventa realtà, gli elementi individuali possono essere usati in spazi pubblici come stazioni di gioco individuali, espandendo il concetto in modalità modulare.

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Swiss Architectural Award 2020: vince lo studio Bruther Qui sotto Step ́ hanie Bru e Alexandre Theŕ iot. A destra il Centro culturale e sportivo Saint-Blaise a Parigi (© Filip Dujardin).

Lo studio Bruther, fondato dagli architetti Stéphanie Bru e Alexandre Thériot, è il vincitore della settima edizione dello Swiss Architectural Award 2020, in virtù di 3 opere, tra cui il centro culturale e sportivo di Saint-Blaise a Parigi (20102014). Lo studio ha vinto tra 33 candidati provenienti da 19 Paesi del mondo, in quella che è stata l’edizione più partecipata della sua storia. A promuovere il premio biennale internazionale di architettura Swiss Architectural Award è quest’anno la Fondazione Teatro dell’architettura di Mendrisio, che raccolto l'eredità di BSI Architectural Foundation. Il Premio, riservato ad architetti di età non superiore ai 50 anni, senza distinzione di nazionalità, vuole promuovere un’architettura etica ed ecologica. La giuria è presieduta dall'architetto Mario Botta. Lo studio Bruther ha vinto il premio per 3 opere: il centro culturale e sportivo Saint-Blaise di Parigi (2010-2014), il New Generation Research Center di Caen (2013-2015) e la residenza per ricercatori universitari “Maison Julie-Victoire Daubié” di Parigi (2014-2018). I tre progetti sono stati realizzati nella periferia di una grande città, in luoghi degradati, spesso caratterizzati da importanti tensioni sociali, laddove interventi di qualità possono attivare processi di rigenerazione urbana e sociale. Inoltre, l’attività dello studio è direzionata nell’attivare il dibattito pubblico sul ruolo dell’architettura, che è uno degli obiettivi del Premio, aspetto in cui rivestono particolare importanza le tre scuole di architettura coinvolte: Politecnico Federale di Losanna, ENAC, Section d’Architecture; Politecnico Federale di Zurigo, Departement Architektur; Università della Svizzera italiana, Accademia di architettura. Il premio dello Swiss Architectural Award, che ammonta a 100.000 CHF, sarà consegnato nella primavera 2021 presso l'auditorium del Teatro dell'Architettura a Mendrisio. In quell’occasione sarà inaugurata la mostra dedicata ai progetti candidati.

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Parigi dà lezione di urbanismo verde e mobilità sostenibile

Forte del lavoro fatto negli ultimi 4 anni, e della riconferma della sindaca filo-ecologista Anne Hidalgo, la capitale francese si muove per diventare “100% ciclabile” entro il 2024.

Parigi oggi Oggi la capitale francese ha 1000 km di piste ciclabili distribuite su tutta la superficie cittadina, oltre 15.000 parcheggi per biciclette e uno dei servizi di bike sharing più popolari e riusciti d’Europa. Nel giugno 2020, anche in risposta agli effetti del Coronavirus sulle abitudini e lo stile di vita dei parigini, i boulevard a grande scorrimento Voltaire e Sèbastopol hanno avuto un traffico delle due ruote quotidianamente superiore a quello automobilistico, soprattutto durante le ore di punta, con flussi continui degni delle più trafficate piste ciclabili danesi. Anche gli Champs Elysées hanno iniziato a cambiare faccia, perdendo 2 delle 8 corsie per le automobili in favore di altrettante corsie ciclabili. Sempre negli ultimi anni, poi, sono stati realizzati 40 ettari di nuove aree verdi. Altre zone della città hanno subito chiusure al traffico delle automobili o si sono viste convertire in Zone 30, cioè aree con limite di velocità a 30 km/h.

Parigi Domani

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Tutto questo, e decisamente molto altro, rientra nel piano “green” della sindaca Hidalgo, alleata dei Verdi e recentemente riconfermata alla guida della capitale francese. In un primo momento i blocchi al traffico avevano attirato forti critiche verso il primo cittadino, accusata di applicare politiche esclusivamente in favore dei cittadini benestanti che dell’automobile possono tranquillamente fare a meno, ma con le elezioni di marzo i parigini hanno dato nuova fiducia all’amministrazione della sindaca ecologista. Adesso l’obbiettivo è quello di trasformare completamente il volto di Parigi entro le Olimpiadi del 2024, creando una rete di piste ciclabili che permettano di muoversi per tutta la città senza che sia mai necessario l’uso della macchina, e convertendo parcheggi e carreggiate in aree verdi e boschi urbani. Dei quasi 84.000 posteggi attualmente esistenti 60.000 saranno aboliti, cedendo il loro posto a giardini, orti comunitari, o veri e propri boschi in centro città, come nel caso del progetto per la piazza antistante l’Hotel De Ville. Il numero dei parcheggi per biciclette, poi, crescerà esponenzialmente, con l’installazione di ulteriori 100.000 unità, alcune delle quali saranno posizionate all’interno di “zone sicure” accessibili solo su autorizzazione. Nel prossimo futuro è previsto che gli Champs Elysées perdano ulteriori due corsie automobilistiche, portando la carreggiata ad un totale di 4 corsie, che verranno sostituite da nuove aree verdi e dall'ampliamento delle nuove piste ciclabili. Persino Champs de Mars e l’antistante place de Trocadero, oggi oggetto di pesanti critiche perché sporchi, affollati e con troppe macchine, verranno ridisegnati con un occhio di riguardo agli alberi e al verde in generale. (T.G.) progetto di Rogers Stirk Harbour + Partners

Jerome LABOUYRIE / Shutterstock

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Iniziati i lavori alla Alster-Schwimmhalle di Amburgo

Sono cominciati gli interventi di ammodernamento dello storico impianto natatorio, progettato ala fine degli anni ’60 da Horst Niessen e Rolf Störmer, la cui caratteristica copertura a conchiglia è ancora oggi una delle più grandi d’Europa. Il progetto, firmato dallo studio di architettura GMP, prevede la conservazione dell’iconico tetto e dell’area sottostante, mentre la piscina da 50 m e quella da allenamento verranno completamente rifatte. La tribuna principale, poi, lascerà spazio ad una nuova vasca per i tuffi con relativi trampolini a 1, 3 e 5 metri di altezza. L’attuale prolungamento nord verrà abbattuto e sostituito con un nuovo edificio, e ad un giunto verrà dato il compito di generare una suddivisione visiva fra l’impianto esistente e la nuova struttura. Parallelamente alla facciata di nordovest sorgerà un nuovo edificio rettangolare a un solo piano, che avrà lo scopo di ospitare una vasca riscaldata da 25 m e una per i corsi di nuoto; le nuove piscine aumenteranno di un quarto la superficie d’acqua totale dell’impianto. In direzione nordest il nuovo edificio si comporrà di due piani, con l’ingresso e gli spogliatoi al piano terra e al primo piano gli spazi per sauna e fitness. L'ingresso si affaccia su Sechslingspforte ed è raggiungibile tramite un ampio piazzale a nord dell'edificio. Oltre all’adeguamento della piscina coperta agli standard per le competizioni olimpiche, saranno eseguite opere di ammodernamento alle strutture fitness e sauna. L'area sauna, con tre grandi saune e una sauna separata per le donne, verrà ampliata per includere un centro benessere con bagno di vapore, una piscina di calcio-litio e una piscina fredda. La riapertura è prevista per la fine del 2023. (T.G.)

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Sorgerà a Zanica il nuovo polo sportivo dell’U.C. AlbinoLeffe

86 NEWS | NEWS

La società ha presentato l’annoso progetto per la realizzazione di un nuovo centro sportivo a beneficio tanto della prima squadra quanto delle giovanili: AlbinoLeffe Campus. Un obiettivo ambizioso, quello che si prefigge la società dell’AlbinoLeffe per il prossimo futuro: trasformare il centro d’allenamento di Zanica, a pochi chilometri a sud di Bergamo, in un polo di aggregazione, formativo, che renda il calcio professionale accessibile anche ai blucelesti più giovani. L’elemento principale del nuovo centro sportivo sarà, naturalmente, il nuovo stadio della prima squadra, i cui lavori sono già cominciati. Il campo sarà costeggiato da un’unica tribuna a due livelli, con il piano più in basso a ridosso del terreno di gioco dedicato ai tifosi dagli animi più caldi, e il piano rialzato che ospiterà area stampa, tribune VIP e tribune spettatori, per una capacità totale che si assesterà appena sotto i 1.800 posti a sedere. Il profilo della tribuna, così particolare e ben riconoscibile, è stato scelto come logo e core concept dell’identità visuale di AlbinoLeffe Campus. Accanto al nuovo stadio sorgerà la Academy: un edificio di tre piani in cui si troveranno spogliatoi, aree tecniche e i nuovi uffici del Club, che sarà servito da un’area parcheggio da 600 posti di fronte ad un laghetto naturale riqualificato. A completamento dei servizi per il centro sportivo AlbinoLeffe Campus sono i quattro campi allenamento a 11 regolamentari, tre in erba naturale e uno in erba sintetica, ai quali potranno accedere sia i giocatori della prima squadra che quelli delle giovanili. Il progetto di un centro sportivo con stadio di proprietà è un unicum nel panorama delle società che militano in serie C, e potrebbe rappresentare uno spunto di ispirazione anche per tutte le altre. (T.G)

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Un nuovo ponte all’ingresso di Amburgo

Con un gesto dinamico, il ponte progettato dagli studi di architettura internazionali GMP, von Gerkan, Marg and Partners e SBP, Schlaich Bergermann Partner, fungerà da connessione tra i distretti Hafencity e Rothenburgsort, oggi separati da corsi d’acqua e vie di trasporto:sarà una struttura lunga 135 metri, leggermente curva, che fungerà da continuazione del percorso ciclabile esistente. Il progetto è parte dello schema di sviluppo dell’area di Billebogen e per il nuovo ingresso cittadino a Elbbrücken. In futuro, il ponte pedonale e ciclabile si unirà al quartiere Elbbrücken nella parte orientale di Hfencity, con la penisola verde Entenwerder, a continuazione ideale del percorso ciclabile dell’Elba, che corre lungo la riva sud della penisola. Ci sarà quindi una pista ciclabile continua dal centro di Amburgo fino a Vier e Marschlande e gli abitanti di Rothenburgsort avranno a disposizione un percorso diretto per la stazione e la metropolitana di Elbbrücken. In direzione opposta, i futuri abitanti e lavoratori del quartiere e della Elbtower beneficeranno dell’accesso diretto all’area ricreativa di Entenwerder.

Il progetto Adiacente ai ponti di Amburgo Elbbrücken, con le loro arcate metalliche, il nuovo progetto si compone di una trave in acciaio caratterizzata da una sezione trasversale supportata da due lastre in cemento armato, con campata da 75 metri tra i supporti, che permetterà alle imbarcazioni di passare navigando tra l’Elba e il canale Oberhafen. Il nuovo ponte avrà una forma slanciata, con la geometria a V in corrispondenza dei supporti. La larghezza di 6 metri fornirà spazio sufficiente per un percorso pedonale e piste ciclabili in due direzioni. Una striscia di luci a LED sul corrimano garantirà la continuità dell’illuminazione nel tempo: di stile sobrio, potrà anche essere dimmerata, tenendo conto dell’ambiente naturale circostante e della necessità di tutelare la fauna selvatica. La costruzione del ponte inizierà nel 2022.

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Nardò (Le) Due nuovi parchi gioco con verde, giochi e spazi di aggregazione In via Due Aie, zona San Gerardo di Nardò, in provincia di Lecce, sono stati affidati i lavori del parco urbano e parco giochi che costerà complessivamente 360 mila euro, attinti da risorse di bilancio. L’architetto Luigia Paladini, l’ingegnere Luigi Antonazzo e il geologo Andrea Vitale hanno firmato il progetto del parco, che il soggetto aggiudicatario ha arricchito con alcune significative migliorie. Sul modello dell’Urban Park di Via Incoronata, inaugurato nell’agosto 2020, questo nuovo parco porterà nuove aree verdi attrezzate e campi da gioco che consentiranno la socializzazione e lo svago dei bambini, dei ragazzi e di tutti i cittadini e la pratica dello sport outdoor.

L’urban park dell’Incoronata Il parco urbano inaugurato in agosto 2020 sorge davanti a una chiesa del 1500: in precedenza si trovava in quest’area una struttura fatiscente, che è stata demolita nel 2017. Si è trattato di un’esigenza di totale rige-

nerazione, un progetto volto a consegnare alla cittadinanza un “polmone verde” con obiettivi di inclusione sociale, tutela ambientale, valorizzazione delle risorse. All’interno del parco sentieri pedonali in materiale ecocompatibile e drenante definiscono le aree di svago; una zona centrale riproduce la forma spigolosa del vecchio palazzo, diventando il fulcro del parco. Tutto intorno si sviluppano un parcheggio, un’area giochi, un’area per il fitness e una per street basket e skate. Tutti i materiali sono stati scelti in

un’ottica di basso impatto e gradevolezza estetica.

Giunta Comunale e ha ricevuto il parere positivo del Coni, ha l’obiettivo di trasformare la storica struttura in

Il progetto del parco urbano a San Gerardo Il terreno su cui sta sorgendo il parco è di proprietà comunale e si inserisce nei pressi della rotatoria che porta sulla direttrice per Leverano, vicino alla chiesa di San Gerardo. In quest’area mancano parchi e spazi aggregativi. Nel nuovo parco di San Gerardo sono

previsti spazi verdi con impianto di irrigazione, sentieri pedonali in materiali ecocompatibili, un impianto di illuminazione con 100 punti luce, un’area ristoro con bar. Aumenteranno la dotazione verde del parco anche i 35 alberi che la Regione Puglia ha inviato di recente al Comune per l’iniziativa Smart Graduation Day, con la quale è stato dato un riconoscimento simbolico ai neolaureati che hanno discusso la loro tesi durante il lockdown. Saranno realizzati inoltre un campo di calcetto e un’area gioco per bambini, con fortino inclusivo, e il parco sarà dotato di impianto di videosorveglianza. “Dopo il parco dell’Incoronata, un’altra area verde vedrà la luce con la nostra amministrazione, su un terreno di proprietà comunale di 15 mila metri quadri, da anni abbandonato tra incuria e colture improvvisate e abusive”, ha commentato il sindaco Pippi Mellone. “Parchi, piste ciclabili, mobilità sostenibile: la città disastrata ereditata nel 2016 è ormai solo un lontano e brutto ricordo”. (Foto: © Giorgio Cuppone)

impianto adatto all’organizzazione di eventi e attività regolamentate dalle Federazioni Sportive Nazionali. La rifunzionalizzazione del centro natatorio Nico Sapio procede verso la realizzazione. Il costo complessivo per i lavori ammonta a 5,4 milioni di euro, dei quali 4 milioni provengono dal Fondo Strategico Regionale 2020 e 1,4 milioni dal finanziamento comunale. È previsto il mantenimento dell’edificio esistente, con un incremento volumetrico necessario per la ricostruzione sopraelevata della copertura, al fine di ottenere l’altezza necessaria all’area di gioco (fino a 7,5 metri) e per realizzare una nuova area per gli spalti e l’accesso al pubblico. Saranno ampliate le gradinate e l’area di gioco, verranno riqualificati gli spazi di servizio all’attività sportiva e delle aree esterne. “Abbiamo preso impegni precisi con i cittadini residenti a Multedo”, ha spiegato il sindaco di Genova Marco Bucci, “e tra questi vi era la ristrutturazione della piscina Nico Sapio che diventerà un vero e proprio gioiello, in grado di ospitare anche eventi sportivi di richiamo”. “La rifunzionalizzazione della piscina Nico Sapio è un’opera alla quale l’Amministrazione tiene moltissimo”, ha aggiunto l’assessore ai lavori pubblici Pietro Piciocchi. “Si tratta di uno dei numerosi impianti sportivi che vogliamo realizzare o riqualificare per presentarci pronti all’appuntamento di Genova capitale europea dello sport 2024”.

Il progetto

Genova Iniziati i lavori alla piscina Nico Sapio L’intervento di riqualificazione della piscina “Nico Sapio” di Multedo, il cui progetto è stato approvato dalla

L’intervento di riqualificazione del Nico Sapio, impianto storico in città caduto in disuso, rientra nel Programma Triennale dei Lavori Pubblici 20202022. L’impianto si trova nei pressi del campo da calcio Pio XII, oggi Centro Sportivo Gianluca Signorini, sede di

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allenamento del Genoa CFC 1893. L’impianto natatorio comprende oggi un unico livello con vasca natatoria da 25 metri, due piccole palestre di supporto e blocco spogliatoi e servizi. L’intervento di ristrutturazione, con incremento volumetrico contenuto entro il 20% come previsto dalla normativa vigente, prevede nel dettaglio: -la sopraelevazione del corpo “C”, destinato ad ospitare l’attività sportiva, con la demolizione della copertura esistente e la realizzazione di una nuova copertura in legno lamellare; - la realizzazione del nuovo volume destinato agli spazi per il pubblico ed ai locali tecnici; - la riqualificazione dei corpi “A” e “B”, destinati alle attività ludico sportive secondarie e agli spazi di servizio e supporto all’attività sportiva; - l’adeguamento dell’accessibilità e degli spazi esterni di pertinenza del complesso sportivo.

La Spezia Ecco il progetto per il nuovo Stadio Picco La Spezia Calcio milita quest’anno in Serie A per la prima volta nella sua

storia. Per poter giocare almeno fino a giugno le partite di casa nel vecchio stadio intitolato ad Alberto Picco, la società ha dovuto provvedere a potenziare l’impianto di illuminazione a LED adeguandolo ai parametri illuminotecnici richiesti per la massima serie, oltre ad altri interventi minori fra cui l’abbattimento della barriera che divideva i distinti dal campo. Il tutto è stato fatto in tempo per ottenere l’autorizzazione da parte della Commissione Criteri Infrastrutturali e Sportivi-Organizzativi della FIGC, in vista della partita del 16 dicembre

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contro il Bologna. Contemporaneamente, l’11 dicembre è stato presentato lo studio di fattibilità per uno stadio completamente rinnovato. Le immagini in anteprima, realizzate dallo Studio Dontstop Architettura di Milano, sono state illustrate alla presenza del Sindaco Pierluigi Peracchini, dell’assessore allo Sport Lorenzo Brogi, del direttore Area Servizi Tecnici e Opere Pubbliche Claudio Canneti, e degli architetti Michele Brunello e Marco Brega dello Studio Dontstop, autori anche, due anni fa, del restyling del Milanello Sports Center. Il concept del nuovo Alberto Picco pre-

squadra di pallavolo Under 15 della società Polisportiva Libertas Turriaco che partecipa a un campionato di interesse nazionale. Dopo 3 anni di cantiere, i lavori al palazzetto dello sport di Turriaco hanno restituito una struttura completamente rinnovata al posto della vec-

chia palestra scolastica, capace di ospitare 200 persone (e fino a 800 per eventi culturali), in futuro a disposizione di scuole e associazioni. In particolare è tutto nuovo il pavimento sportivo in parquet. In primavera i lavori saranno completati con la sistemazione delle aree esterne.

vede l’abbattimento dell’attuale tribuna con la costruzione di una nuova su due piani per ospitare 5.500 posti senza barriere, la predisposizione di tutti i servizi, gli uffici, skybox, l’implementazione della capienza della curva Piscina ad oltre 3300 posti e la nuova copertura dello Stadio. Per la Curva Ferrovia, da 4014 posti, sono ipotizzate due soluzioni, con o senza copertura. Il rapporto con la città viene rafforzato con la creazione di una piazza pubblica all’ingresso e la riqualificazione di viale Fieschi. Da subito, è stato approvato in giunta Comunale il restauro dell’ingresso storico dello Stadio, con una spesa di 60.000 euro. (Render: © DONTSTOP Architettura)

Turriaco (Go) Inaugurato il Palamarson Con la ripresa delle attività della squadra di pallavolo della Polisportiva Libertas Turriaco è stato inaugurato il rinnovato palazzetto dello sport di Turriaco, in provincia di Gorizia, capace di ospitare da 200 a 800 spettatori e, in futuro, a disposizione di scuole e associazioni. Nel rispetto delle limitazioni Covid, l’Amministrazione Comunale ha consentito la ripresa delle attività della

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La palestra è stata concessa a titolo gratuito per tre giorni a settimana per l’allenamento della categoria giovanile per tre mesi. La società si dovrà occupare della sanificazione dell’impianto, il cui ingresso sarà riservato alla società sportiva; l’attività si dovrà svolgere a porte chiuse, con accesso solo all’area di gioco e alle tribune. Ha commentato l’assessore ai lavori pubblici Nicola Pieri: “I lavori nella palestra sono sostanzialmente terminati con la realizzazione dei parcheggi e delle pratiche amministrative: resta solamente la sistemazione dell’area verde, che sarà terminata la prossima primavera. Sarebbe stato bello presentare contestualmente il palazzetto alla cittadinanza con una bella inaugurazione, ma il momento non ce lo consente e rinviamo pertanto l’evento a tempi migliori. Quel che è importante è che la palestra inizi ad essere utilizzata dai ragazzi per praticare i loro sport”.

Medicina (Bo) Un parco dello sport per la città Il comune di Medicina, in provincia di Bologna, ha indetto un concorso di progettazione per ripensare il parco dello sport. L’obiettivo è creare un’area polifunzionale, adatta a ogni persona e abilità, vivibile e attrattiva, con zone attrezzate per lo sport, accessibile a piedi e in bicicletta e a disposizione dei cittadini e delle scuole. Ripensare il parco, quindi, ponendo particolare attenzione a determinate caratteristiche: - eliminazione barriere architettoniche; - continuità dei percorsi; - riduzione delle recinzioni in ingresso; - caratterizzazione delle aree multifunzionali; - rispetto di criteri di qualità per soluzioni in grado di ridurre gli impatti del calore e gestire le piogge intense usando Nature Based Solutions.

Il concorso Il progetto del nuovo parco dello sport nasce nel 2019 da un laboratorio partecipato promosso dal Comune di Medicina, che ha coinvolto cittadini, società e associazioni sportive. In quell’occasione si discusse della possibilità di realizzare il parco sportivo. Sarà un parco ad anello, con aree verdi Nel corso dell’ultima giunta sono state approvate anche le tariffe per il futuro utilizzo del PalaMarson, fissando il costo orario in 20€, da ridursi al 50% per l’attività del settore giovanile delle società di pallavolo e calcio di Turriaco.

ingegneria; il Comune si impegna ad affidare la progettazione e direzione lavori del primo stralcio attuativo al vincitore del concorso di idee. Nella valutazione il peso principale sarà la qualità della progettazione, seguita dalla rispondenza alle linee guida progettuali del laboratorio di partecipazione e al rispetto dei criteri dell’Universal Design.

Cesenatico (Fc) Sarà rifatto il tetto della palestra di Bagnarola Tra nuove realizzazioni e manutenzione degli impianti già esistenti, l’Amministrazione del Comune di Cesenatico, in provincia di ForlìCesena, ha affidato a Cesenatico Servizi i lavori di rifacimento del tetto della palestra di Bagnarola. Si tratterà di coprire il tetto con dispositivi di sicurezza contro le cadute dall’alto e di effettuare interventi di manutenzione e di impermeabilizzazione. Il totale dei lavori ammonta a 45.000 euro. “L’impegno di questa amministrazione sullo sport va avanti in maniera organica anche in questo momento difficile”, ha commentato il sindaco Matteo Gozzoli. “Ci stiamo occupando della realizzazione di nuovi impianti come lo skate-park e il ciclodromo, per cui il progetto sta procedendo e anche della manutenzione di quelli esistenti. La palestra di Bagnarola rappresenta un polo importante e nel bilancio di previsione abbiamo già inserito per il 2021 50.000 euro per la manutenzione degli impianti sportivi”.

L’intitolazione del PalaMarson Il palazzetto di Turriaco è stato intitolato a Roberto Marson, atleta italiano paralimpico con una straordinaria carriera: partecipò a 4 Paralimpiadi, da Tokyo 1964 a Toronto 1976, vincendo 26 medaglie di cui 16 d’oro, in diversi sport dalla scherma all’atletica, fino al nuoto. A Tel Aviv 1968 fu premiato come miglior atleta dei Giochi. Come dirigente, ottenne nel 1987 il riconoscimento ufficiale della FISHa (Federazione Italiana Sport Handicappati, poi FISD, Federazione Italiana Sport Disabili) da parte del CIO. Un grande atleta ma anche un grande uomo, che ha saputo trovare la sua strada come atleta e dirigente. La rinnovata palestra a lui intitolata vuole diventare una vera e propria casa dello sport “di tutti”.

Guastalla (Re) attrezzate a connettere gli spazi sportivi, gli impianti e gli edifici pubblici: piscina, palestra di ginnastica artistica, campi da tennis, pista di pattinaggio, campi di calcio, palazzetto per il basket, palestra scolastica, scuola. Il costo stimato per la realizzazione dell'opera, comprensivo degli oneri della sicurezza, è di 399.360 euro, al netto di I.V.A. I premi andranno dai 5000 euro per il primo classificato, a 2000 euro per il secondo e 1000 euro per il terzo.

Nuova pavimentazione per la palestra comunale È stata inaugurata la nuova pavimentazione della palestra comunale annessa al centro sociale Primo Maggio di viale Castagnoli a Guastalla, in provincia di Reggio Emilia.

Il concorso è aperto ad architetti, paesaggisti, agronomi, ingegneri iscritti ai relativi albi professionali e società di

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Grazie a questo intervento, costato complessivamente 50mila euro, è stata allargata e sistemata la pavimentazione sull’intera area della palestra. Questo dovrebbe consentire un’ottimizzazione degli spazi, migliorando così il servizio all’utenza. L’impianto sportivo, ricavato alcuni anni fa dall’area dell’ex bocciodromo, fu oggetto di un’importante ristrutturazione e fu predisposto un progetto per ampliarla e omologarla in tempi brevi per gare agonistiche di alto livello, per varie discipline sportive. In seguito tale progetto fu accantonato per puntare alla realizzazione di un nuovo palazzetto per le scuole, attualmente in fase di costruzione.

Pistoia Finanziati quattro interventi in città, tra cui la manutenzione straordinaria della palestra Masotti. Il finanziamento ottenuto dalla Giunta comunale attraverso la Fondazione Caript per il bando Nuovi Cantieri 2020 ammonta a 120 mila euro, che saranno usati per quattro interventi. Uno di essi riguarda la manutenzione straordinaria della palestra Vitaliano Masotti, dove i lavori avranno l’obiettivo di superare le barriere architettoniche. Sono previsti inoltre due interventi di progettazione, uno che riguarda l’impianto di illuminazione della pista di atletica e l’altro la progettazione antincendio della stessa Masotti. In totale saranno spesi circa 290 mila euro, cofinanziati dal Comune. “La graduatoria dei finanziamenti assegnati con il bando Nuovi cantieri 2020”, ha sottolineato Alessandra Frosini, assessore all’edilizia scolastica e all’impiantistica sportiva, “premia la progettualità e la lungimiranza di questa Amministrazione, che si vede riconoscere oltre centomila euro di contributi. Da quando mi è stata attribuita questa delega, è il primo finanziamento ottenuto per effettuare interventi sull’impiantistica sportiva, e questo è motivo di grande soddisfazione”. Per quanto riguarda l’abbattimento delle barriere architettoniche della palestra Masotti, si tratta di riorganizzare la zona spogliatoi e servizi igienici per ricavarne il locale infermeria e due spogliatoi arbitri, divisi per sesso e pienamente accessibili. Un ulteriore contributo di circa 7mila euro, cofinanziato dal Comune per il medesimo

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importo, prevede la progettazione antincendio, così da adeguare la palestra agli obblighi di legge. L’adeguamento dell’impianto di illuminazione della pista di atletica è un intervento richiesto dalla FidalFederazione Italiana di Atletica Leggera e dal Coni, volto a utilizzare l’impianto anche a livello agonistico: la progettazione, sempre cofinanziata dal Comune, rientra in un più ampio intervento di riqualificazione dell’intera pista di atletica, al momento in corso di realizzazione.

Pistoia Nuove opere pubbliche in città, per 6 milioni di euro Per un totale di 6 milioni di euro, l’Amministrazione Comunale ha programmato diversi interventi in città nel biennio 2020-2021, alcuni dei quali

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sono già iniziati nell’anno appena trascorso, per un totale di 2,8 milioni. Tra gli interventi più consistenti, procedono a pieno ritmo i lavori di costruzione della scuola primaria in località Mattine, per oltre 850 mila euro. Diversi i progetti finanziati e in partenza, come la realizzazione del parco a Madonna del Carmine, per complessivi 420mila euro e la sistemazione e l’adeguamento degli impianti sportivi “Di Concilio” in via Taverne (320.000 euro) e “Polito” in località Mattine (880.000 euro) per complessivi 1,2 milioni di euro. Al parco “Liborio Bonifacio” di via Taverne nascerà uno skatepark e un giardino sensoriale per 250mila euro. Così ha commentato il sindaco Adamo Coppola: “L’anno appena trascorso, contraddistinto dalla pandemia, ci ha impedito di compiere buona parte delle tante azioni che avevamo previsto. Questo, comunque, non ci ha impedito di programmare e nel 2021, confidando in un

miglioramento generale della situazione legata al Covid-19, contiamo di recuperare il tempo perduto e di realizzare quanto rimasto in sospeso nel 2020 e accelerare su quanto previsto nell’anno in corso”.

Bassano Romano (Vt) Ok del Credito Sportivo per la riqualificazione dello stadio

L’operazione di totale riqualificazione comporterà: la trasformazione del campo di gioco con manto sintetico di ultimissima generazione; la demolizione e ricostruzione delle tribune e dei locali spogliatoio. Oltre al parere favorevole del CONI, il progetto ha ricevuto il nulla osta della Soprintendenza che, a fronte dell’abbassamento dell’altezza delle tribune per mitigare l’impatto paesaggistico

La proposta progettuale inviata dall’Amministrazione Comunale di Bassano Romano, in provincia di Viterbo, in adesione al bando “Sport Missione Comune” ,è stata accettata dal Credito Sportivo, che ha concesso i fondi richiesti per la riqualificazione dello stadio comunale per più di 1 milione di euro. Il bando prevedeva la concessione di mutui ventennali a tasso zero, con gli interessi a carico del Credito Sportivo stesso.

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dello stabile sul giardino di Villa Giustiniani, ha autorizzato la realizzazione dei locali sottostanti alle tribune con i servizi previsti dalla normativa: spogliatoi atleti (locali e ospiti), spogliatoi direttori di gara, locale infermeria, ufficio, magazzino, servizi igienici per il pubblico e locale tecnico. L’inizio dei lavori è previsto entro l'estate 2021.

Vicenza l Romeo Menti è ora a norma per la serie B Come richiesto dai “Criteri infrastrutturali” della FIGC per la Serie B, entro l’inizio di febbraio lo Stadio Romeo Menti di Vicenza doveva essere adeguato predisponendo sedute fisse e numerate anche sulle curve nord e sud.

Alla fine della scorsa stagione, infatti, erano state promosse in Serie B le tre squadre che erano in testa alla classifica nei tre gironi della Serie C al momento della sospensione del campionato causata dalle disposizioni sanitarie: e fra queste il LR Vicenza Virtus che gioca al Romeo Menti. In base ai citati “Criteri”, la capienza minima dello stadio deve essere di 5.500 posti, tutti dotati di sedute individuali conformi a specifici requisiti: fissati al suolo, numerati, separati gli uni dagli altri, costituiti da materiale resi-

stente ed ignifugo, confortevoli e di forma anatomica, muniti di schienale di un’altezza minima di cm 30 misurata a partire dal sedile. Le squadre neo-promosse potevano avere una deroga per giocare adeguando gli stadi entro la fine di gennaio: e questo indipendentemente dal fatto che, al momento, gli spettatori non possono ancora assistere alle partite, e le sedute “a norma” rimarranno vuote. I posti omologati del Romeo Menti risultano 4.490 nel settore Distinti, 1.049 nella Curva Azzurra, 2.346 nella Tribuna Centrale (compresi quelli destinati alla Stampa), già dotati di sedute; rimanevano a gradoni i 1.300 posti della Curva Nord e i 3.988 della curva Sud. La gara per la fornitura e posa delle sedute necessarie per le due curve Nord e Sud è stata vinta dalla Sartori Impianti Sportivi, che nei tempi richiesti ha posato circa 5.600 sedute di produzione Bericoplast, nei colori bianco e

rosso. Sulla curva sud il posizionamento dei colori è stato realizzato in modo da formare la scritta “1902” – anno di fondazione del vecchio Lanerossi Vicenza – mentre sulla curva opposta compare la “R”, nella forma del logo del Lanerossi. Nei mesi precedenti, erano stati portati a termine gli altri lavori necessari all’implementazione dello Stadio, tra cui la rizollatura del manto erboso, eseguita in agosto da Paradello Green, e l’adeguamento delle quattro torri-faro con i nuovi parametri illuminotecnici.

Bari Adeguato l’impianto di illuminazione del campo sportivo in quartiere San Paolo Sono terminati i lavori di adeguamento dell’impianto di illuminazione al servizio del campo sportivo comunale Sante Diomede, in quartiere San Paolo a Bari. L’intervento, che

permetterà di utilizzare il campo in orario serale, ha riguardato la sostituzione dei proiettori con nuove versioni a LED (4 per ogni torre faro) da 1420 watt ciascuno. Nel corso dei lavori l’impianto è stato integrato con interruttori aggiuntivi per poter comandare i singoli proiettori in relazione alle diverse esigenze: oltre al risparmio energetico garantito dall’uso dei LED, sarà possibile contenere i consumi caso per caso, con un potenziamento dell’impatto musicale e un miglioramento delle condizioni di gioco. “Il lavoro che stiamo facendo sugli impianti sportivi è a 360 gradi”, ha

spiegato l’assessore allo Sport Pietro Petruzzelli. “Non solo attenzione alle grandi strutture, dal San Nicola al nuovo stadio del rugby, per cui abbiamo pubblicato gara dei lavori, ma anche alle strutture diffuse nei quartieri per cui stiamo rinnovando le concessioni, lavorando sull’efficientamento energetico e sulle riqualificazioni, fino ai presidi di quartiere che sono luoghi utili alla pratica sportiva e alla socializzazione”.

andremo anche a potenziare l'offerta delle attività che si possono svolgere in questo impianto sportivo, che è sempre più una delle strutture di riferimento della Piana di Lucca per qualità e quantità di servizi offerti”. L’importo complessivo di tutti i lotti dell’intervento è di circa 1 milione e 500 mila euro, in parte finanziati con fondi PIU. Con le opere di riqualificazione che prenderanno il via a marzo, si procederà al consolidamento del tetto e alla revisione dell’impianto elettrico, con nuovi corpi illuminanti sul piano vasca, con doppia funzione di illuminazione ed emergenza. Sarà rifatto l’impianto di rilevazione incendi e quello di allarme/emergenza. Sarà anche realizzata l’illuminazione esterna, saranno sostituiti i proiettori posti sulle facciate esterne con fari a led e installati nuovi pali metallici per garantire l’illuminamento del percorso di esodo. All’interno saranno eseguiti, tra gli altri, questi lavori: nuovo parapetto con pannello interno in plexiglass per la separazione della tribuna con il piano vasca, numerazione delle sedute delle tribune, nuova segnaletica interna per l'accessibilità delle persone con disabilità e per l'indicazione di profondità del piano vasca, nuova segnaletica esterna per persone con disabilità e mezzi di soccorso, ristrutturazione di parte dello spogliatoio istruttori/persone con disabilità, spostamento degli idranti aggiuntivi su tutto il perimetro del piano vasca, sanificazione localizzata degli intonaci.

Capannori (Lu) In partenza i lavori alla piscina comunale Dopo la realizzazione della palestra di riscaldamento degli atleti della piscina e della fisioatletica e dei lavori di illuminazione di sicurezza esterna, sono in partenza i lavori del terzo e quarto lotto che andranno a intervenire sul tetto dell’impianto sportivo che sarà consolidato e ristrutturato, sul piano vasca, sulle tribune e sugli spogliatoi. Come ha affermato l'assessore alle partecipate, Ilaria Carmassi, sarà “un impianto modello che sarà in grado di soddisfare le esigenze dei numerosi utenti provenienti non solo dal nostro territorio, ma anche da quelli limitrofi”. L'assessore ai lavori pubblici, Davide Del Carlo, ha spiegato il ruolo della palestra costruita nel precedente lotto: “grazie alla nuova palestra,

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La piscina sarà chiusa al pubblico dal 1 marzo fino alla fine di agosto.

Varese Terminato il “Parco dei nonni” a cura dell’agenzia Family Care Sono stati conclusi i lavori per la realizzazione di un parco studiato per le esigenze, fisiche e cognitive, dei cittadini più anziani, un parco a portata

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di anziano, dove è possibile rilassarsi nel verde ma anche fare un allenamento di mobilità articolare o un gioco per esercitare la memoria insieme ai nipoti. L’idea per la realizzazione di un playground dedicato alla terza età arriva dall’Agenzia per il Lavoro Family Care

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e dal suo amministratore delegato, che da anni si occupano degli anziani e delle loro famiglie. Il parco è stato realizzato all’interno degli storici Giardini Estensi ed offre, oltre ad un luogo di sosta completamente rinnovato, una serie di strutture per l’attività fisica e ludica, fra cui: una

struttura ginnica studiata per stimolare l’equilibrio e la percezione spaziale, la mobilità fine delle mani e delle braccia e la postura del bacino, nonché per eseguire stretching; un pannello per l’allenamento mnemonico attraverso due rivisitazioni del gioco del tris; una postazione per l’allenamento della mobilità articolare dei polsi, due maxi ruote per esercitare la muscolatura degli arti superiori, due pedaliere in grado di simulare la cyclette e due pedane basculanti per l’elasticità delle caviglie; una maxi scacchiera per favorire la stimolazione cognitiva e l’interazione fra persone di età differenti; tracce per “le due campane”, ovvero il tradizionale gioco saltellante per i più piccoli. Il parco ha poi subito una serie di interventi sulla rete idrica, che hanno permesso la realizzazione di una nuova area verde denominata Rain Garden, all’interno della quale troviamo un salice, oltre ad alcuni

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esemplari di tiglio, tasso e clerodendro giapponese. Nuovi anche gli arredi, quali le panchine colorate, i tavoli, cestini, fontanelle e lampioni ad elevata capacità di illuminazione. Il primo cittadino Davide Galimberti ha dichiarato: «La nostra città sta diventando sempre più inclusiva e aperta a tutti. Quando mi è stato proposto questo progetto ho pensato subito che Varese fosse la città giusta per realizzare questa bellissima iniziativa; per questo abbiamo messo a disposizione uno dei nostri parchi più belli». (T.G.)

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le anticipazioni del prossimo numero

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Speciale parchi acquatici e termali: il teatro delle Terme di Milano un progetto per il parco acquatico “Oceana” in Svezia

Atletica leggera: il Sanpolino di Brescia Arredo urbano: il Macrolotto Zero a Prato Baseball: il Globe Life Field ad Arlington, Texas e molto altro...


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Le schede tecniche di TSPORT in questo numero

C

Strumenti per il progettista Standard dimensionali 1.51bis – 1095 Beach tennis (sostituisce la scheda 809) 1.49 – 1096/1097 Tamburello (sostituiscono la scheda 579)

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#tsport337

87 III cop. 37 85 51 52 3 73 81 83 32-33 2 25 73 1 19 14 IV cop. 89 II cop. 51 6 91 93 20 86

Nel periodico aggiornamento degli strumenti che Tsport e Sport&Impianti offrono ai progettisti, proseguiamo in questo fascicolo la pubblicazione delle schede riportanti gli standard dimensionali degli impianti sportivi, modificate in conformità con le ultime edizioni dei rispettivi Regolamenti federali. In questa occasione vengono aggiornate le schede relative al beach tennis e al tamburello. Le schede degli standard dimensionali, oltre ad essere pubblicate in formato cartaceo in allegato alla rivista Tsport, sono accessibili sul portale Sport&Impianti (www.sporteimpianti.it), nella sezione “Strumenti per il progettista”, dove per ogni attività sportiva sono messi a disposizione tutti gli strumenti utili per uno studio di fattibilità del relativo impianto: le dimensioni, i regolamenti federali, i prezzi di massima in base ai principali prezziari italiani, una selezione delle aziende operanti nel settore, e gli articoli pubblicati sul portale relativi a impianti sportivi inerenti.

Legislazione italiana 9.6 – 1098-1100 Ecologia e ambiente Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare Decreto 9 ottobre 2020 “Modalità per la progettazione degli interventi di riforestazione di cui all'articolo 4 del decreto-legge 14 ottobre 2019, n. 111, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 dicembre 2019, n. 141”. Pubblichiamo il testo del decreto attuativo della cosiddetta Legge Clima, che stanzia 30 milioni di euro nel biennio 20-21 per la realizzazione di foreste urbane e periurbane nelle città metropolitane. Le città metropolitane devono presentare entro 120 giorni i progetti di messa a dimora di alberi e creazione di foreste urbane che non siano stati oggetto di altro finanziamento e con costi complessivi non superiori a 500.000 euro. La destinazione riservata alle città metropolitane deriva anche dalla sussistenza di procedure di infrazione comunitaria rispetto ai livelli di qualità dell’aria in tali aree. Il decreto è uscito in gazzetta Ufficiale l’11 novembre scorso.

Indice sistematico 15.9 –Schede tecniche Riportiamo come ogni anno l’indice delle schede tecniche pubblicate e attualmente ancora valide. La serie completa in formato digitale è acquistabile attraverso la cedola publicata alla pagina precedente o attraverso la pagina web del portale: www.sporteimpianti.it/abbonamenti-cartacei



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