Tsport 301

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opinione Italia ‘90, Torino 2006, Expo 2015, Roma 2024… Italia ‘90, Turin 2006, Expo 2015, Rome 2024… Beh, non saremo certo noi a dir male della candidatura dell’Italia – e di Ro- Well, surely we are not the ones to criticise the candidacy of Italy – and Rome ma in particolare – per le Olimpiadi del 2024: con il 1960 nel cuore (la più in particular – for the 2024 Olympic Games: with 1960 in our hearts (the bella Olimpiade di tutti i tempi?) e la voglia di “esserci” dopo il ritiro dalla cor- best Games of all times?) and a desire to “be there,” having withdrawn from sa per il 2020 . the competition for 2020 . Grande richiamo turistico, grandi lavori, grande indotto, in particolare nel no- Great attraction for tourists, major works, plenty of jobs for the ancillary instro settore. Tutto bene. dustry, especially in our field. It's all fine and dandy. Però non possiamo neanche dimenticarci degli altri “grandi eventi” che sia- And yet, we cannot forget the other “great events” that we were able to conmo riusciti a conquistare negli ultimi 25 anni. quer during the last quarter century. Italia ’90. Un Mondiale di calcio per il quale stiamo ancora oggi pagando 60 Italia ’90. A World Cup for which we are still paying 60 million Euros a year to milioni di euro l’anno a copertura dei mutui accesi nel 1987 per la costru- cover the loans taken out in 1987 to build the stadiums: stadiums built to obzione degli stadi; stadi nati vecchi, qualcuno già demolito. Per non parlare solete criteria, some of them already torn down. Not to mention the infradelle infrastrutture pagate e mai entrate in structures that were paid for and have nevfunzione: stazioni ferroviarie, alberghi… er been used: train stations, hotels… Torino 2006. Una bella Olimpiade inverTurin 2006. Fine Winter Games, a success nale, un successo per il Piemonte e l’Italia. for Piedmont and Italy. Then, billion-Euro Poi, strutture miliardarie mai più utilizzate, facilities that slipped into disuse, extremecosti di manutenzione elevatissimi per imly high maintenance costs for structures pianti che non servono più. that are no longer of any use. Mondiali di nuoto 2009. Non siamo ri2009 World Swimming Championship. We usciti a completare il mega impianto a Tor were unable to complete the mega facility Vergata, firmato Calatrava, costato finora in Tor Vergata, designed by Calatrava, 260 milioni (ce ne vorrebbero altri 400 which has cost the taxpayer 260 million per portare a termine il progetto), e abEuros so far (and it would take another biamo dovuto ripiegare sulle piscine mus400 million to complete it), and had to fall soliniane del Foro Italico. Stessa sorte per back on the Foro Italico swimming pools il Polo natatorio di Ostia e quello di Valco from the Mussolini era. Same fate befell to San Paolo, costati 42 milioni, e chiusi suthe Ostia and Valco San Paolo Swimming bito dopo essere stati inaugurati. centres, which cost 42 million and were Expo 2015: si apre tra poche settimane, closed soon after their inauguration. aspettiamo a giudicare; ma se ne è già Expo 2015: it opens in a few weeks, let’s wait parlato non poco… to judge, but much has been said already... Ora, vogliamo essere positivi, e quindi ci We want to be positive and therefore we predisponiamo a un tifo d’ufficio per il noare ready to get behind our country, which stro paese, che deve vedersela con canis up against rivals such as Boston (the ondidature come quella di Boston (l’unica fily official candidate so far) and other great nora ufficializzata) e di altre grandi città cities of the Earth. We know that the Games della Terra. Sappiamo che costeranno would cost almost 10 billion and we are goquasi 10 miliardi e che non navighiamo in ing through rough waters, but money can ottime acque, ma quando si vuole i soldi si be scraped together when one really wants trovano… E sconfiggeremo i gufi che ci rito… And we shall give the lie to the jinxes cordano il malaffare imperante, le mafie e who talk about criminal goings-on, mafia la corruzione… and corruption… Nel 2017 sapremo se avremo il nostro nuoIn 2017 we shall know if we get our new L’impianto natatorio di Santiago Calatrava a Tor Vergata (Roma), progetta- “major event”. vo “grande evento”.

Bruno Grillini

to per i Mondiali di Nuoto del 2009 e mai completato. / The swimming facility by Santiago Calatrava at Tor Vergata (Rome), designed for the 2009 World Swimming Championships and yet never completed.

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CENTRO SPORTIVO POLIVALENTE

Lo Stadio Wanangkura di Port Hedland, Australia di Joseph Wolfe

Lo Stadio Wanangkura è il centro ricreativo multifunzionale di Port Hedland. Il nome del centro è stato scelto tra centinaia di proposte e significa “turbine di vento” nella lingua aborigena Kariyarra. Il nome trae ispirazione dalle caratteristiche del progetto, che l’architetto Sophie Cleland paragona alla configurazione ciclonica ”creando uno scintillante effetto increspatura in un paesaggio altrimenti piatto”. La città di Port Hedland, ubicata nella parte

settentrionale della regione Pilbara, è il porto australiano di maggior tonnellaggio, con collegamenti globali con la Cina, l’Europa e il Giappone. Le condizioni climatiche locali sono estreme, con una stagione ciclonica e temperature eccezionali durante l’estate, e la conseguente difficoltà di realizzare edifici in grado di resistere efficacemente all’ambiente avverso. Il territorio, le attività e la città stessa sono dominati dall’industria estrattiva, con un forte turnover della popolazione.

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L’arrivo a Port Hedland con l’aereo, e tre viste esterne dell’edificio. The arrival in Port Hedland by air, and three views of the building.


A destra, pianta del piano terra dell’edificio coperto. Sotto, planimetria generale del centro sportivo, con il campo ovale da football australiano e gli altri impianti. Nella pagina di fronte, schema prospettico e scorcio dell’atrio; prospetto laterale e sezione est-ovest; due viste notturne. Right, plan of the ground floor. Below, general site plan, with the oval football field and the other facilities. Next page, perspective and view of the entrance hall; side elevation and w-e section; two night views.

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L’accesso alla città avviene principalmente per via aerea e non su strada. La città si trova nella parte nord-occidentale dell’Australia ed è circondata da un mare di terra rossa ai confini del Pilbara ed è famosa per l’esportazione del minerale ferroso. A chi vi giunge dopo diverse ore di volo, la città si fa incontro con l’aspetto familiare dei sobborghi, quasi fosse un quartiere periferico della grande Melbourne. Il verde brillante del manto erboso dalla forma ovale tipica del football australiano, è l’aspetto più caratteristico che prelude alla visione dello Stadio Wanangkura e della copertura del medesimo, di circa 3500 mq, che costituisce un elemento significativo del paesaggio. Si è scelto di trattare il tetto come una facciata rendendo in pari tempo omaggio alla squadra locale di football, i South Hedland Swans, i cui colori sono il nero e il bianco, con la creazione di grandi strisce nel profilo del tetto. Si realizza così un forte impatto visivo dall’alto nonché una caratteristica importante per il campo sportivo, dato che il tetto è chiaramente visibile da terra e

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Il football australiano Quanti di noi hanno mai visto un campo sportivo ovale? È questa la caratteristica più evidente degli impianti dedicati al football australiano, lo sport più praticato e seguito dal pubblico in Australia.

In questa pagina, sotto, due dettagli degli elementi geometrici dell’atrio. A destra, il campo da football australiano e vista zenitale del centro sportivo, con l’ovale del campo e le strisce nero-azzurre dell’edificio sportivo circondati dalla tipica terra rossa. Nella pagina di fronte, il prospetto est e alcune viste dell’atrio e dell’interno. In this page, below, two details of the geometrical elements of the hall. Right, the oval football field and zenith view of the venue, with the green field and the striped roof surrounded by the typical red soil. Next page, the east elevation and some views of the entrance hall and the playing hall.

Il gioco prevede squadre da 18 giocatori (più 4 riserve) su campi in erba di forma ovale: la dimensione dei due assi del campo è variabile, da 135 a 185 metri l’asse maggiore, da 110 a 155 il minore. Spesso il football australiano viene giocato su campi da cricket, che non prevedono dimensioni obbligate. Il pallone è ovale, ma più allungato e pesante rispetto a quello del rugby. La partita dura 80 minuti effettivi di gioco, divisi in 4 periodi da 20 minuti , il cui inizio e fine sono segnalati da un caratteristico sistema di sirene. Alle due estremità del campo (lungo l’asse maggiore) sono piazzati 4 pali, che vanno a formare le porte: 2 pali centrali più lunghi e 2 laterali più corti. Un goal segnato attraverso la porta centrale avversaria vale 6 punti, mentre in una delle porte laterali vale 1 punto ed è chiamato “behind”. Un arco detto “dei 50 metri” segna sul terreno la distanza dalla linea di goal. All’interno di un quadrato centrale dal lato di 50 metri avvengono le riprese del gioco dall’inizio di ogni periodo e dopo ogni goal. Nelle “schede tecniche” al termine di questo fascicolo di Tsport pubblichiamo gli standard dimensionali del campo da football australiano, nella sua versione di maggior dimensione.

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dal perimetro dell’ovale. L’opera è stata realizzata nel Kevin Scott Oval ai margini della piana alluvionale di South Hedland. Si tratta di una meta significativa per gli sport principali e gli incontri sociali della comunità locale e dei lavoratori stagionali. L’edificio principale ospita un nuovo campo da gioco al coperto, una palestra, i campi da squash, sale per gli atleti delle squadre locali di football, locali tecnici al piano superiore. Adiacenti all’edificio principale si trovano campi da gioco all’aperto per netball e pallacanestro. Nel progettare l’edificio si è pensato fin dall’inizio ad un miraggio, uno scintillante effetto increspatura su un paesaggio altrimenti piatto. Grazie ad una tecnica che concentra i pixel nei mezzi toni, la facciata d’ingresso dell’edificio ha un forte impatto visivo sulle lunghe distanze, pur risultando fortemente movimentata ad un esame più ravvicinato. Nella parte posteriore che si affaccia sull’ovale Kevin Scott trovano posto diverse strutture, tra cui una tribuna per il pubblico, spogliatoi e sale per gli spettatori. Durante la fase preparatoria del progetto, i pro-

gettisti hanno visitato il sito e incontrato gli amministratori locali e i soggetti impegnati nel progetto, tra cui diversi gruppi sportivi e membri della comunità. Il lavoro di progettazione ha dovuto tener conto delle diverse esigenze normative di ogni singola disciplina sportiva e ha saputo trarre vantaggio dalle possibilità di utilizzo efficiente, come ad esempio la condivisione degli spogliatoi. Quanto alla circolazione e agli accessi, si è tenuto conto delle diverse esigenze di spettatori, impiegati, soci paganti, squadre sportive locali e squadre ospiti.

Hedland. The Oval relocation and oval lighting upgrade works and a new entry road and ring road works will be undertaken by the Town of Port Hedland under separate contracts. Wanangkura Stadium comprises of a main hall space which accommodates one full sized indoor show court for basketball and netball and includes two volleyball, futsal (indoor soccer), two mini basketball courts and four badminton with fixed and retractable seating for 404 people.

Wanangkura Stadium a Port Hedland (Australia)

Multipurpose sports centre Wanangkura Stadium, Port Hedland, Australia

Committente: Città di Port Hedland Progettisti: ARM Architecture

Wanangkura Stadium is Port Hedland’s new multi-purpose recreational centre. The project includes a new 4500m2 multi-purpose recreation centre, associated outdoor courts and landscaped park and external spaces, to be located at the Kevin Scott Oval site in South

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Fine lavori: luglio 2012 Costo totale di progetto: 35 milioni di dollari Foto: Peter Bennets



CENTRO NATATORIO

Impianto sportivo polivalente “Le piscine dello stadio” a Terni di Bruno Grillini

Adeguamento dello stand di tiro fino a 50 m per armi di prima categoria in contrada Pieve di Macerata Committente: Comune di Macerata Servizio lavori pubblici Responsabile del procedimento e Progettista: ing. Giorgio Gregori

Dida

Importo dei lavori: euro 400.000 circa Dida

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Un segno architettonico di forte ed immediata presenza visiva, caratterizzata da prospetti inclinati e squarci vetrati che consentono l’immediata visibilità delle attività natatorie; una inequivocabile identità contemporanea che fa leva sulla forza di persuasione dei materiali (quali l’acciaio, l’alluminio e il vetro). Il volume piscine, con struttura portante in legno lamellare, tamponature in pannelli sandwich di legno, è rivestito da una pelle metallica, incisa con profondi “graffi” obliqui che ne caratteriz-

zano lo sviluppo orizzontale dei prospetti e disegnano le grandi vetrate asimmetriche. L’obiettivo architettonico fissato è stato in primo luogo quello di “pensare ad un complesso che, oltre a svolgere la funzione primaria di polo natatorio, possa più in generale essere utilizzato per il tempo libero, la cura ed il benessere fisico, tendendo ad ottenere servizi di qualità in grado di suscitare una capacità attrattiva che vada oltre i confini comunali”.

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I particolari architettonici che caratterizzano le facciate dell’edificio. Architectural details characterizing the façades.


Il progetto persegue, contestualmente al ricorso alle tecnologie più efficienti, un utilizzo razionale e mirato delle fonti energetiche rinnovabili. Questi obiettivi sono stati raggiunti agendo sulle caratteristiche dell'involucro edilizio e contemporaneamente sulla componente tecnologica dello stesso. Il complesso si articola lungo l’asse viario di accesso alla città, dove peraltro è previsto l’ingresso. L’impianto insiste su un’area attigua allo stadio comunale ben servita dalla viabilità cittadina, l’area è in parte a verde con importanti alberature, il nucleo principale è costituito da un edificio centrale sviluppato su due piani fuori terra che racchiude le principali attività. Completano il complesso edilizio l’edificio per servizi e quello che racchiude le piscine coperte. È suddiviso in tre “blocchi” funzionali: il volume piscine coperte; il blocco centrale che racchiude hall, reception, spogliatoi, palestre; e il blocco servizi dove si articolano baby par-

king, estetica e ristorante. Tale ultimo blocco delimita i volumi costruiti verso il parco esistente. All’esterno, sul retro verso il parco, il recupero di una vasca olimpionica completa l’intervento. Nelle articolazioni compositive e funzionali del progetto, il volume delle piscine coperte è posizionato in contiguità con la vasca esistente, in modo tale da costituire un unicum, una sorta di “corridoio delle acque”, accentuato dal fatto che il prospetto della piscina coperta che si affaccia verso quella esterna, è previsto con vetrate mobili apribili nei mesi estivi. L’intreccio articolato delle funzioni e dei percorsi si dirama dalla hall che contiene, oltre alla reception, un locale shop e il bar con una zona di pertinenza per tavoli e show room: la hall, a doppia altezza, consente squarci visivi attraverso fenditure vitree sulle vasche, sulle attività ginniche e sul centro ricreativo per bambini.

Il volume ristorante si presenta come una “folie”, un ulteriore segno architettonico che ricerca un rapporto di complicità con il parco circostante con cui condivide funzionalmente gli spazi esterni pavimentati di contorno. Il volume ellittico è costituito da una pelle vetrata, filtrata e difesa da brise-soleil. Il percorso visuale, scandito poi dai piani inclinati delle facciate e dei volumi, continua nelle coperture trasformandosi da poetica dell’asimmetria ad integrazione funzionale di superfici per gli impianti fotovoltaici e solari. Il rivestimento in lastre ondulate è stato inciso con profondi “graffi” obliqui che caratterizzano lo sviluppo orizzontale dei prospetti e disegnano le grandi vetrate asimmetriche. Tali “graffi” sono stati oggetto di un accurato approfondimento progettuale finalizzato a garantire il deflusso delle acque piovane e la contemporanea tenuta dell’acqua stessa e la pulibilità nel rispetto delle scelte progettuali (profondità dell’incisione e larghezza contenuta dell’ala in sovrapposizione).

In questa pagina, dettagli della parete curva. Nella doppia pagina a destra, in alto prospetti e sezioni. In basso, le due aree dedicate alle vasche. In this page, details of the curved wall. In the double page, above, elevations and sections. Below, the two pools areas.

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Il progetto persegue, contestualmente al ricorso alle tecnologie più efficienti, un utilizzo razionale e mirato delle fonti energetiche rinnovabili. Questi obiettivi sono stati raggiunti agendo sulle caratteristiche dell'involucro edilizio e contemporaneamente sulla componente tecnologica dello stesso. Il complesso si articola lungo l’asse viario di accesso alla città, dove peraltro è previsto l’ingresso. L’impianto insiste su un’area attigua allo stadio comunale ben servita dalla viabilità cittadina, l’area è in parte a verde con importanti alberature, il nucleo principale è costituito da un edificio centrale sviluppato su due piani fuori terra che racchiude le principali attività. Completano il complesso edilizio l’edificio per servizi e quello che racchiude le piscine coperte. È suddiviso in tre “blocchi” funzionali: il volume piscine coperte; il blocco centrale che racchiude hall, reception, spogliatoi, palestre; e il blocco servizi dove si articolano baby par-

king, estetica e ristorante. Tale ultimo blocco delimita i volumi costruiti verso il parco esistente. All’esterno, sul retro verso il parco, il recupero di una vasca olimpionica completa l’intervento. Nelle articolazioni compositive e funzionali del progetto, il volume delle piscine coperte è posizionato in contiguità con la vasca esistente, in modo tale da costituire un unicum, una sorta di “corridoio delle acque”, accentuato dal fatto che il prospetto della piscina coperta che si affaccia verso quella esterna, è previsto con vetrate mobili apribili nei mesi estivi. L’intreccio articolato delle funzioni e dei percorsi si dirama dalla hall che contiene, oltre alla reception, un locale shop e il bar con una zona di pertinenza per tavoli e show room: la hall, a doppia altezza, consente squarci visivi attraverso fenditure vitree sulle vasche, sulle attività ginniche e sul centro ricreativo per bambini.

Il volume ristorante si presenta come una “folie”, un ulteriore segno architettonico che ricerca un rapporto di complicità con il parco circostante con cui condivide funzionalmente gli spazi esterni pavimentati di contorno. Il volume ellittico è costituito da una pelle vetrata, filtrata e difesa da brise-soleil. Il percorso visuale, scandito poi dai piani inclinati delle facciate e dei volumi, continua nelle coperture trasformandosi da poetica dell’asimmetria ad integrazione funzionale di superfici per gli impianti fotovoltaici e solari. Il rivestimento in lastre ondulate è stato inciso con profondi “graffi” obliqui che caratterizzano lo sviluppo orizzontale dei prospetti e disegnano le grandi vetrate asimmetriche. Tali “graffi” sono stati oggetto di un accurato approfondimento progettuale finalizzato a garantire il deflusso delle acque piovane e la contemporanea tenuta dell’acqua stessa e la pulibilità nel rispetto delle scelte progettuali (profondità dell’incisione e larghezza contenuta dell’ala in sovrapposizione).

In questa pagina, dettagli della parete curva. Nella doppia pagina a destra, in alto prospetti e sezioni. In basso, le due aree dedicate alle vasche. In this page, details of the curved wall. In the double page, above, elevations and sections. Below, the two pools areas.

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Il progetto persegue, contestualmente al ricorso alle tecnologie più efficienti, un utilizzo razionale e mirato delle fonti energetiche rinnovabili. Questi obiettivi sono stati raggiunti agendo sulle caratteristiche dell'involucro edilizio e contemporaneamente sulla componente tecnologica dello stesso. Il complesso si articola lungo l’asse viario di accesso alla città, dove peraltro è previsto l’ingresso. L’impianto insiste su un’area attigua allo stadio comunale ben servita dalla viabilità cittadina, l’area è in parte a verde con importanti alberature, il nucleo principale è costituito da un edificio centrale sviluppato su due piani fuori terra che racchiude le principali attività. Completano il complesso edilizio l’edificio per servizi e quello che racchiude le piscine coperte. È suddiviso in tre “blocchi” funzionali: il volume piscine coperte; il blocco centrale che racchiude hall, reception, spogliatoi, palestre; e il blocco servizi dove si articolano baby par-

king, estetica e ristorante. Tale ultimo blocco delimita i volumi costruiti verso il parco esistente. All’esterno, sul retro verso il parco, il recupero di una vasca olimpionica completa l’intervento. Nelle articolazioni compositive e funzionali del progetto, il volume delle piscine coperte è posizionato in contiguità con la vasca esistente, in modo tale da costituire un unicum, una sorta di “corridoio delle acque”, accentuato dal fatto che il prospetto della piscina coperta che si affaccia verso quella esterna, è previsto con vetrate mobili apribili nei mesi estivi. L’intreccio articolato delle funzioni e dei percorsi si dirama dalla hall che contiene, oltre alla reception, un locale shop e il bar con una zona di pertinenza per tavoli e show room: la hall, a doppia altezza, consente squarci visivi attraverso fenditure vitree sulle vasche, sulle attività ginniche e sul centro ricreativo per bambini.

Il volume ristorante si presenta come una “folie”, un ulteriore segno architettonico che ricerca un rapporto di complicità con il parco circostante con cui condivide funzionalmente gli spazi esterni pavimentati di contorno. Il volume ellittico è costituito da una pelle vetrata, filtrata e difesa da brise-soleil. Il percorso visuale, scandito poi dai piani inclinati delle facciate e dei volumi, continua nelle coperture trasformandosi da poetica dell’asimmetria ad integrazione funzionale di superfici per gli impianti fotovoltaici e solari. Il rivestimento in lastre ondulate è stato inciso con profondi “graffi” obliqui che caratterizzano lo sviluppo orizzontale dei prospetti e disegnano le grandi vetrate asimmetriche. Tali “graffi” sono stati oggetto di un accurato approfondimento progettuale finalizzato a garantire il deflusso delle acque piovane e la contemporanea tenuta dell’acqua stessa e la pulibilità nel rispetto delle scelte progettuali (profondità dell’incisione e larghezza contenuta dell’ala in sovrapposizione).

In questa pagina, dettagli della parete curva. Nella doppia pagina a destra, in alto prospetti e sezioni. In basso, le due aree dedicate alle vasche. In this page, details of the curved wall. In the double page, above, elevations and sections. Below, the two pools areas.

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L’impianto fotovoltaico Il progetto prevede la realizzazione di un impianto fotovoltaico sulla porzione di copertura inclinata prevista al di sopra della zona fitness. L'area a disposizione, al netto di alcune parti potenzialmente soggette ad ombreggiamento, consente di realizzare un impianto fotovoltaico da circa 50 kWp, con una producibilità attesa di circa 56.000 kWh/anno. L'impianto fotovoltaico proposto sarà del tipo “connesso in rete”. L’energia prodotta sarà resa disponibile alle utenze elettriche previste a servizio del complesso e se ne prevede il completo utilizzo in regime di "autoconsumo"; in ogni caso, l’eventuale eccedenza di produzione potrà essere immessa nella rete elettrica di distribuzione e valorizzata economicamente. Il generatore fotovoltaico, principale componente dell’impianto, sarà formato a partire da moduli fotovoltaici con orientamento a sud-ovest e inclinazione pari a quella di copertura (30° rispetto all'orizzontale). I moduli saranno posti in serie per gruppi a formare delle “stringhe”, mentre il collegamento in parallelo delle stringhe sarà operato all'interno degli inverter, installati nel locale quadri elettrici posto proprio al di sotto della copertura interessata. Gli inverter opereranno la conversione della corrente continua prodotta in corrente alternata, compatibile con la rete BT dell’edificio.

L’impianto sviluppato su due piani fuori terra, racchiude le seguenti attività: una piscina coperta ricreativa da 16,5x8 m; una piscina coperta per adulti da 25x16,5 m; spogliatoi e servizi igienici al piano terra a servizio delle piscine; uno spazioso atrio di ingresso e smistamento degli utenti che include anche un bar ed una piccola area commerciale; un ristorante su due piani sovrapposti fuori terra; un Centro ricreativo per bambini al piano terra collegato all’atrio d’ingresso; un Centro benessere; un Centro estetico , con potenzialità di utilizzo anche per fisioterapia e medicina sportiva, al piano primo collegati ad un secondo blocco servizi e docce; vani tecnici in copertura e al piano interrato. All’esterno, in continuità con l’edificio fin qui descritto, è ubicata una piscina scoperta da 50x25 m prevista per il funzionamento estivo con illuminazione notturna e riscaldamento artificiale dell’acqua. L’area esterna a verde è anche valorizzata

da percorsi pedonali con impianto di illuminazione notturna.

Swimming centre Multipurpose sporting centre called “The Swimming Pools of the Stadium” in Terni A strong architectural sign, with a powerful visual impact, characterised by slanted fronts and wide glazed surfaces that give immediate visibility to the activities taking place in the water, an unmistakable contemporary identity that makes the most of the persuasive force of the materials (such as steel, aluminium and glass). The volume housing the pools features a bearing structure made of laminated timber and curtain walls using sandwich panels made of wood; it is covered with a metal skin exhibiting deep oblique “scratches” that characterise the horizontal development of the fronts and delimit the big asymmetrical windows. Alongside the use of the most efficient tech-

nologies, the project pursues a rational utilisation of renewable energy sources. These objectives were accomplished by making optimal use of the properties of the enclosure and the technological elements of the building. The sporting centre is divided into “functional blocks”: the roofed swimming pool; the central section housing the hall, reception area, changing rooms and gyms; and a section with service facilities, including baby parking, beauty centre and restaurant. Outside, at the rear of the building facing the park, the refurbishment of an Olympic-size swimming pool completes the intervention. Within the framework of the compositive and functional features of the project, the volume housing the roofed swimming pools is contiguous with the existing pool, so as to constitute a unicum, a sort of “water corridor” whose significance is enhanced by the fact that the facade of the indoor swimming pool fronting the outdoor pool has glass walls that may be opened in the summer months.

Impianto sportivo polivalente denominato “Le piscine dello stadio” a Terni Committente: Società di progetto Piscine dello Stadio srl, Terni (ati Todini Costruzioni Generalli spa e Costruzioni Tombesi srl) Progettisti: Todini Costruzioni spa Progettazione e servizi tecnici (ing. Walter Sacco) Progettista architettonico: Baldi Margheriti Associati Consulente Impianti: Sint Ingegneria Direzione lavori artistica: Baldi Margheriti Associati (arch. Luciano Baldi, arch. Paola Margheriti)

Impianto sportivo polivalente denominato “Le piscine dello stadio” a Terni Committente: Società di progetto Piscine dello Stadio srl, Terni (ati Todini Costruzioni Generalli spa e Costruzioni Tombesi srl) Progettisti: Todini Costruzioni spa Progettazione e servizi tecnici (ing. Walter Sacco) Progettista architettonico: Baldi Margheriti Associati Consulente Impianti: Sint Ingegneria Direzione lavori artistica: Baldi Margheriti Associati (arch. Luciano Baldi, arch. Paola Margheriti) Fornitore ceramica tecnica per piscine: Floor Gres Fornitore ceramica rivestimenti: Marazzi Fornitore infissi in alluminio e vetrate: Metra Fornitore rivestimento esterno in alluminio: Alubel Fornitore strutture in legno lamellare: Gruppo Albertani Fornitore strutture prefabbricate: Edilgori

Nelle foto delle due pagine, il gioco dei serramenti a geometria irregolare, visti dall’esterno e dall’interno. In basso, pianta del livello terra. In the photos on these pages, the play of the windows with irregular geometry, seen by outdoor and indoor. Below, ground level.

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L’impianto fotovoltaico Il progetto prevede la realizzazione di un impianto fotovoltaico sulla porzione di copertura inclinata prevista al di sopra della zona fitness. L'area a disposizione, al netto di alcune parti potenzialmente soggette ad ombreggiamento, consente di realizzare un impianto fotovoltaico da circa 50 kWp, con una producibilità attesa di circa 56.000 kWh/anno. L'impianto fotovoltaico proposto sarà del tipo “connesso in rete”. L’energia prodotta sarà resa disponibile alle utenze elettriche previste a servizio del complesso e se ne prevede il completo utilizzo in regime di "autoconsumo"; in ogni caso, l’eventuale eccedenza di produzione potrà essere immessa nella rete elettrica di distribuzione e valorizzata economicamente. Il generatore fotovoltaico, principale componente dell’impianto, sarà formato a partire da moduli fotovoltaici con orientamento a sud-ovest e inclinazione pari a quella di copertura (30° rispetto all'orizzontale). I moduli saranno posti in serie per gruppi a formare delle “stringhe”, mentre il collegamento in parallelo delle stringhe sarà operato all'interno degli inverter, installati nel locale quadri elettrici posto proprio al di sotto della copertura interessata. Gli inverter opereranno la conversione della corrente continua prodotta in corrente alternata, compatibile con la rete BT dell’edificio.

L’impianto sviluppato su due piani fuori terra, racchiude le seguenti attività: una piscina coperta ricreativa da 16,5x8 m; una piscina coperta per adulti da 25x16,5 m; spogliatoi e servizi igienici al piano terra a servizio delle piscine; uno spazioso atrio di ingresso e smistamento degli utenti che include anche un bar ed una piccola area commerciale; un ristorante su due piani sovrapposti fuori terra; un Centro ricreativo per bambini al piano terra collegato all’atrio d’ingresso; un Centro benessere; un Centro estetico , con potenzialità di utilizzo anche per fisioterapia e medicina sportiva, al piano primo collegati ad un secondo blocco servizi e docce; vani tecnici in copertura e al piano interrato. All’esterno, in continuità con l’edificio fin qui descritto, è ubicata una piscina scoperta da 50x25 m prevista per il funzionamento estivo con illuminazione notturna e riscaldamento artificiale dell’acqua. L’area esterna a verde è anche valorizzata

da percorsi pedonali con impianto di illuminazione notturna.

Swimming centre Multipurpose sporting centre called “The Swimming Pools of the Stadium” in Terni A strong architectural sign, with a powerful visual impact, characterised by slanted fronts and wide glazed surfaces that give immediate visibility to the activities taking place in the water, an unmistakable contemporary identity that makes the most of the persuasive force of the materials (such as steel, aluminium and glass). The volume housing the pools features a bearing structure made of laminated timber and curtain walls using sandwich panels made of wood; it is covered with a metal skin exhibiting deep oblique “scratches” that characterise the horizontal development of the fronts and delimit the big asymmetrical windows. Alongside the use of the most efficient tech-

nologies, the project pursues a rational utilisation of renewable energy sources. These objectives were accomplished by making optimal use of the properties of the enclosure and the technological elements of the building. The sporting centre is divided into “functional blocks”: the roofed swimming pool; the central section housing the hall, reception area, changing rooms and gyms; and a section with service facilities, including baby parking, beauty centre and restaurant. Outside, at the rear of the building facing the park, the refurbishment of an Olympic-size swimming pool completes the intervention. Within the framework of the compositive and functional features of the project, the volume housing the roofed swimming pools is contiguous with the existing pool, so as to constitute a unicum, a sort of “water corridor” whose significance is enhanced by the fact that the facade of the indoor swimming pool fronting the outdoor pool has glass walls that may be opened in the summer months.

Impianto sportivo polivalente denominato “Le piscine dello stadio” a Terni Committente: Società di progetto Piscine dello Stadio srl, Terni (ati Todini Costruzioni Generalli spa e Costruzioni Tombesi srl) Progettisti: Todini Costruzioni spa Progettazione e servizi tecnici (ing. Walter Sacco) Progettista architettonico: Baldi Margheriti Associati Consulente Impianti: Sint Ingegneria Direzione lavori artistica: Baldi Margheriti Associati (arch. Luciano Baldi, arch. Paola Margheriti)

Impianto sportivo polivalente denominato “Le piscine dello stadio” a Terni Committente: Società di progetto Piscine dello Stadio srl, Terni (ati Todini Costruzioni Generalli spa e Costruzioni Tombesi srl) Progettisti: Todini Costruzioni spa Progettazione e servizi tecnici (ing. Walter Sacco) Progettista architettonico: Baldi Margheriti Associati Consulente Impianti: Sint Ingegneria Direzione lavori artistica: Baldi Margheriti Associati (arch. Luciano Baldi, arch. Paola Margheriti) Fornitore ceramica tecnica per piscine: Floor Gres Fornitore ceramica rivestimenti: Marazzi Fornitore infissi in alluminio e vetrate: Metra Fornitore rivestimento esterno in alluminio: Alubel Fornitore strutture in legno lamellare: Gruppo Albertani Fornitore strutture prefabbricate: Edilgori

Nelle foto delle due pagine, il gioco dei serramenti a geometria irregolare, visti dall’esterno e dall’interno. In basso, pianta del livello terra. In the photos on these pages, the play of the windows with irregular geometry, seen by outdoor and indoor. Below, ground level.

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PROGETTISTI

Terni

Baldi Margheriti associati Luciano Baldi

www.baldistudio.com Staff: Luciano Baldi, Paola Margheriti Architetti con Sergio Melchiorri, Alessandra Fiorucci, Nelita Proietti, Giansante Di Pietro, Carmine Bassi, Francesca Petrucci, Silvia Fontanella Architetti.

Paola Margheriti

Lo studio di architettura Baldi Margheriti Associati ha sede a Terni, dove ha iniziato ad operare dal 1986. Lo studio è particolarmente attivo nelle partecipazioni a concorsi di progettazione nazionali ed internazionali tra i quali la “Sistemazione di Piazza Cavour a Milano”, il “Forum di Tokyo”, “La riqualificazione di Times Square a New York”, “Il nuovo museo egizio del Cairo” e il Water Front a Siracusa. Tra i concorsi vinti “Il cimitero di Collescipoli a Terni”, la 1° fase per la “Riqualificazione del quartiere europeo a Bruxelles”, “Il parco fluviale del fiume Nera” e recentemente “Il nuovo centro natatorio e sportivo di Terni”. L’attività dello studio copre tutti gli aspetti legati alla progettazione e alla direzione lavori. Una particolare attenzione è riposta dallo studio a esperienze progettuali e sinergie con il mondo dell’arte. Sono da sottolineare collaborazioni con gli scultori Eliseo Mattiacci, Bruno Ceccobelli e Carlo Lorenzetti (concorsi di architettura per Milano, Bruxelles e Roma) e con il pittore Piero Dorazio. Delle realizzazioni più recenti si registrano alcune Multisale Cinematografiche (Terni, Agrigento, Catanzaro), complessi commerciali, direzionali, ricettivi e per la residenza. Per quanto riguarda l’impiantistica sportiva, TSPORT ha pubblicato nel n. 298 del 2014 il progetto per un nuovo palazzetto dello sport a Terni, mentre in questo numero pubblichiamo il centro natatorio denominato “le piscine dello stadio”. Il portfolio presenta alcuni progetti di concorso o studi di fattibilità per stadi e centri sportivi.

Title Architectural firm Baldi Margheriti Associati is based in Terni, where it was established in 1986. The firm is particularly active in national and international design competitions, such as those for the Renewal of Piazza Cavour in Milan, the Tokyo Forum, the Redevelopment of Times Square in New York City, Cairo's New Egyptology Museum, the Waterfront of Syracuse (Sicily), and the Renewal of Piazza Gregoriopoli in Ostia Antica. Among the competitions won by the firm we should mention the Cemetery in Collescipoli (Terni), the first Redevelopment phase of the EU District in Brussels, the Nera River Park, and, recently, a new swimming and sporting centre in Terni. Its activities encompass all aspects of design and site management. Special attention is devoted by the firm to design experiences and synergies with the world of art. In the field of sporting facilities, in 2014 TSPORT (issue no. 298) published an article describing the project for a new sports arena in Terni, while an article in this issue describes the swimming centre referred to as “Le Piscine dello Stadio” (“The Swimming Pools of the Stadium”). The portfolio includes competition projects and feasibility studies for stadiums and sporting centres.

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PALESTRA POLIVALENTE

Il “PalaMadiba” e altri impianti sportivi a Modena

di Cesare Lino

Inaugurata lo scorso dicembre, dopo un anno e mezzo di lavori, la struttura polivalente rappresenta un impianto sportivo di prestigio che offre risposte al mondo della scuola per lo svolgimento delle lezioni di educazione fisica, e all’attività dei club di diverse discipline nelle ore pomeridiane e serali. A completamento della previsione di realizzazione di una nuova scuola media, con annesso corso di scuola elementare, nell’area dell’ex Mercato Bestiame, si colloca la realizza-

zione della nuova palestra nell’ambito di un più generale programma di espansione e potenziamento dell’offerta di impianti sportivi in città. L’area di localizzazione della nuova palestra rientra all’interno di un Piano Particolareggiato di iniziativa pubblica che offre la possibilità di mettere in relazione un sistema complesso di interventi urbanistici realizzabili nel brevemedio termine con le potenzialità di rinnovo urbano che derivano da un disegno generale

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Planimetria generale con la palestra, gli Impianti esterni, e l’edificio scolastico. General plan, with the gym, the outdoor facilities and the school building.


di ristrutturazione morfologica e riconfigurazione estetica dell’intera area di intervento. La “porta d’ingresso” del comparto d’intervento è caratterizzata, oltre che dalla preesistente “palazzina Pucci” (di recente ristrutturazione), dalla nuova scuola media alla quale l’impianto sportivo è funzionalmente collegato, localizzata nell’angolo sud-ovest. L’assetto planivolumetrico della nuova palestra previsto nel Piano Particolareggiato è stato rivisto nel progetto esecutivo, pur mantenendo alcuni elementi-guida, quali: l’allineamento del fronte della palestra con esposizione ovest rispetto ai previsti interventi residenziali, l’impiego del corpo della nuova palestra su Via Finzi con funzione di barriera antirumore rispetto al limitrofo edificio scolastico, l’attenta valutazione del nuovo plesso scolastico e sportivo in funzione di “porta d’ingresso” al nuovo insediamento residenziale. Le funzioni che trovano sede all'interno dell'edificio sportivo sono una palestra con pista di pattinaggio artistico ed hockey su pista (dimensioni campo m. 22 x 44), rispondente

ai regolamenti per omologazione impianti sportivi della Federazione Italiana Hockey e Pattinaggio, 2 gruppi di servizi (spogliatoi, wc, docce) al servizio della limitrofa scuola, 2 gruppi di servizi al servizio dei fruitori esterni. L'edificio si sviluppa su due piani fuori terra (oltre ad un livello per gli impianti tecnologici). L'organismo edilizio garantisce una immediata riconoscibilità morfologica rispetto al circostante tessuto edilizio residenziale, ricreata sia attraverso una ricerca compositiva e formale dei fronti, sia attraverso un'accurata scelta dei relativi materiali di finitura. Una particolare cura in sede di progettazione esecutiva è stata riservata alla relazione con il limitrofo edificio scolastico, sia in termini di rapporti volumetrici tra i due edifici, sia di relazioni fra le funzioni ivi presenti, fra i materiali ed i relativi colori, fra i rapporti compositivi pieno/vuoto. E’ inoltre stata realizzata un’area esterna con impianti sportivi a raso, dotata di un campo multidisciplinare per la pratica della pallavolo, basket, calcetto e pallamano, oltre che per la

In questa pagina, a destra, la facciata curvilinea d’ingresso alla palestra. In basso, prospetti e sezioni. Nella pagina di fronte, in alto pianta del piano terra; in basso, il campo da gioco. In this page, right, the curved façade of the gymnasium entrance. Below, elevations and sections. Next page, above, plan of the ground floor; below, the playing ground.

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pratica del salto in lungo e dei 60 metri piani. L’impianto al coperto è costituito da due distinti corpi di fabbrica, fra loro adiacenti e funzionalmente collegati. Un primo corpo d’angolo, con fronte curvilineo sul lato sud-ovest, comprende al piano terra l’atrio d’ingresso per il pubblico, dotato di 3 aperture sulla parete vetrata che caratterizza l’ingresso principale all’edificio e funzionalmente collegata al campo sportivo al coperto, agli spazi per il pubblico, agli spazi direzionali ed agli spogliatoi della scuola; uno spazio biglietteria/reception, direttamente aperta e comunicante con l’atrio di ingresso per il pubblico; 2 uffici con relativo corridoio di disimpegno e servizi igienici, collegata direttamente con il campo sportivo in modo autonomo; un corridoio di collegamento con la nuova scuola secondaria di primo grado “Guglielmo Marconi”, che permette agli studenti della stessa scuola l’accesso agli spogliatoi sportivi ed al campo sportivo coperto, attraverso un collegamento diretto e coperto; 2 spogliatoi per gli studenti, funzionalmente e distributiva-


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In questa pagina, nelle foto, il ballatoio e le gradinate sotto di esso; in basso, gli altri prospetti della palestra. Nella pagina di fronte, la sala al primo piano prevista per il tennis tavolo, e uno scorcio degli spogliatoi; in basso, i campi esterni. In this page, in the photos, the balcony and the bleachers below it; bottom, other elevations of the gym. Next page, the hall at upper floor, made for the table tennis, an d a view of the locker rooms; below, the outdoor facilities.

mente distinti dagli spogliatoi per gli atleti, che potranno essere, in orario extra-scolastico, separati dal campo sportivo, oppure, all’occorrenza, impiegati nel caso di un’affluenza particolarmente elevata dei praticanti; un’infermeria con relativo antibagno e servizio igienico accessibile ai disabili, adeguatamente attrezzata con i presidi medici e gli arredi di prima necessità; 2 spogliatoi per insegnanti della scuola con relativo servizio igienico facilmente e direttamente raggiungibile attraverso un ampio corridoio dal campo sportivo al coperto; un deposito per le attrezzature e gli arredi sportivi di pertinenza dell’istituto scolastico, con accesso dal corridoio di collegamento con la scuola. Al piano primo, a cui si accede sia attraverso la scala interna di comunicazione con l’atrio d’ingresso per il pubblico, sia attraverso l’impianto ascensore accessibile ai disabili, si trovano: percorsi interni di disimpegno; uno spogliatoio atleti con relativa doccia e servizio igienico, limitrofo agli spazi per la pratica sportiva del tennistavolo; uno spazio per la pratica

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del tennistavolo, dotato degli spazi per ospitare 2 tavoli; un locale a disposizione; spazi e locali tecnici. Un secondo fabbricato ospita gli spazi per la pratica sportiva dell’hockey e del pattinaggio artistico e per il pubblico. Al piano terra l’edificio ospita un campo al coperto per la pratica di sport quali hockey su pista, pattinaggio artistico, pallavolo, basket, pallamano e calcetto, con riscaldamento a pavimento; 2 tribune per il pubblico, poste sul lato principale del campo sportivo (fronte ovest), aventi accesso diretto ed indipendente rispetto ai percorsi degli atleti, per un totale di 256 posti a sedere suddivisi fra 2 tribune, costituite da 4 gradoni ciascuna; 2 spogliatoi per gli atleti; 2 spogliatoi per gli arbitri/istruttori; un atrio d’ingresso riservato agli atleti ed arbitri, posto sul fronte ovest; 4 depositi per attrezzature e arredi sportivi. Al piano primo trova posto un soppalco praticabile in cemento armato di copertura dei locali di servizio, riservato al pubblico in piedi per un limitato numero di spettatori (circa 80),


a cui si accede attraverso la scala interna dall’atrio di accesso del pubblico o attraverso l’ascensore: questi spazi per il pubblico in piedi non comportano il transito degli atleti diretti agli spazi sportivi ubicati allo stesso piano; un locale in struttura metallica e vetro per la postazione dei telecronisti, posto sullo stesso soppalco; un’area per le riprese televisive.

Multipurpose gym “PalaMadiba” and other sports facilities in Modena Built within the framework of the plans for the construction of a new middle school with annexed elementary school, the new gym is part of a wider program for the expansion and enrichment of the range of sporting facilities available in the city. The new sports building houses a gym with a figure skating and speed skating rink (conforming to the homologation requirements set

out by the Italian Hockey and Skating Federation), 2 groups of lavatories, for use by the children attending the adjacent school, 2 groups of lavatories for use by external suppliers. The morphology of the building makes it stand out against the residential fabric of the neighbourhood, giving it immediate recognisability, obtained both through the original design of the fronts and through the choice of valuable finishing materials. During the detailed technical design phase, special care was devoted to the relationship with the adjacent school building, in terms of volumetric ratios between the two structures and the correlations between their functions, the building materials and the relative colours, the overall composition of solid and void spaces. An outdoor area has been fitted out with sporting equipment, including a multipurpose field for volleyball, basketball, five-a-side soccer and handball, as well as 60 metre dash and long jump practice.

Nuova palestra (“PalaMadiba”) ed impianti sportivi a raso nell’area ex Mercato Bestiame a Modena Committente: Comune di Modena Gruppo di progettazione progetto preliminare: arch. Tiziano Magnani (Comune di Modena) progetto esecutivo architettonico: arch. Giovanni Malagoli progetto esecutivo strutturale: ing. Giorgio Serafini progetto esecutivo impianti: ing. Agnese Ronchetti, ing. Giovanni Cattini Ufficio di direzione lavori Direttore dei lavori: arch. Tiziano Magnani (Comune di Modena) Collaboratore: arch. Sergio Bonaretti Direttore operativo strutture: ing. Luigi Tundo Importo dei lavori: euro 3.711.060 Inizio lavori: aprile 2012 Fine lavori: novembre 2013 Manto sintetico esterno: Olimpia Costruzioni

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CENTRO NATATORIO

Ampliamento della piscina comunale a Faenza (Ravenna) di Mary Kate Russo

L’intervento si configura come un ampliamento distaccato dell’attuale Piscina Comunale esistente, con lo scopo di ampliare l’offerta e la disponibilità di corsie principalmente per l’attività agonistica e per lo sviluppo della pallanuoto a livello giovanile. La particolare utilizzazione del nuovo impianto rende possibile impostare il progetto secondo i seguenti principi: ubicazione non baricentrica rispetto all’impianto esistente; accesso attraverso tornelli azionabili con tessere magneti-

che; limitati spazi relazionali da realizzare; essenzialità nella costruzione. Tutti questi principi, uniti a criteri di elevate prestazioni in fatto di consumi energetici, a sinergie con tutte le società sportive presenti in questo ambito, ed a ridotti costi gestionali, rendono possibile questo progetto che, si segnala, giunto alla fase esecutiva, prevede una formulazione del quadro economico in linea con quella del progetto definitivo. Infine, per tenere conto sia della diversa urgenza in

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Rendering di progetto e inserimento nel sistema degli impianti sportivi esistenti. Project rendering and situation of the existing sports facilities.


Nelle due pagine, viste esterne e scorci della piscina. Nei disegni, prospetti e sezioni. In the two pages, exterior views and detail of the pool. In the drawings, elevations and sections.

merito alla esecuzione delle opere, sia delle diverse modalità di finanziamento, l’intervento viene suddiviso in due lotti funzionali: il lotto 1, con stazione appaltante la cooperativa che gestisce l’impianto, è costituito da tutte quelle lavorazioni che porteranno alla definizione dell’involucro nonché della componente strutturale, della vasca, di tutti gli orizzontamenti e partizioni verticali e delle finiture. Il lotto 1 è a sua volta distinto in 4 stralci, il primo riguardante opere di natura edile e relative finiture, il secondo attinente ad opere di natura prefabbricata (elementi prefabbricati in cemento armato e legno), il terzo ed il quarto di natura meccanica (impianto trattamento acque e reti di distribuzione). Il lotto 2, con stazione appaltante il Comune di Faenza, raggruppa al suo interno le opere di natura impiantistica e precisamente nello stralcio 1 quelle di natura meccanica, nello stralcio 2 quelle di natura elettrica. La nuova struttura troverà posto sul lato ovest del campo da calcio per allenamenti ubicato sul retro dell’attuale piscina, su un’area messa

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a disposizione dal Comune. L’edificio avrà una superficie coperta di circa 1.200 mq complessivi e sarà posizionato in modo tale da permettere ancora l’utilizzo dell’attuale campo da calcio che subirà unicamente una lieve riduzione dimensionale. Le nuove dimensioni del campo saranno di m. 75x50 con una fascia libera perimetrale nei confronti delle recinzioni di circa 5,00 m su ogni lato. L’accesso interno all’impianto avverrà prevalentemente in modo automatizzato, attraverso tessere personali in dotazione agli atleti; questa particolare condizione renderà possibile la sostituzione della usuale reception con un sistema a tornelli automatici. Caratteristiche funzionali Il nuovo impianto sarà caratterizzato dalla presenza di una vasca di dimensione 25,00x12,50x1,80 m di profondità. L’involucro esterno sarà realizzato mediante struttura in c.a prefabbricato con solaio di copertura spiroll al di sopra degli spogliatoi e


DETTAGLI COSTRUTTIVI NELLA DOPPIA PAGINA SEGUENTE

con solaio coibentato, in legno, al di sopra del piano vasca. L’intera copertura sarà caratterizzata dalla presenza di lucernari in numero tale da soddisfare i rapporti illuminanti per ogni ambiente. Per quanto riguarda il soddisfacimento dei rapporti aeranti il tutto è demandato ad un impianto ad alta efficienza in grado di controllare sia i volumi di ricambio aria, sia le temperature, sia la percentuale di umidità degli ambienti, in considerazione del fatto che gli ambienti legati alla piscina hanno esigenze molto delicate dal punto di vista del condizionamento ambientale. Il fabbricato sarà principalmente suddiviso in tre parti. La prima, contenente la vasca, avrà altezza interna di circa 6,00 m sotto tavolato. La seconda, contenente spogliatoi, ufficio, sala riunione per le società sportive e servizi vari, avrà altezza media interna pari a circa 3,60 m sotto solaio e 3 m sotto controsoffitto. Il perimetro di queste due parti, racchiuse in un unico parallelepipedo, avrà altezza costan-

te per quanto riguarda i pannelli di tamponamento prefabbricati. Lo sfalsamento in altezza dei solai, non visibile dall’esterno, sarà utilizzato per l’alloggiamento, sopra copertura, di tutte le UTA per il trattamento dell’aria. La terza parte della struttura è costituita da un volume a pianta rettangolare adiacente al lato est del corpo principale. Tale volume dovrà contenere il locale per i filtri e le pompe per il trattamento dell’acqua, il locale contenente i cogeneratori, oltre a due spogliatoi per le squadre di calcio che si alleneranno nel campo adiacente. Rispetto alla versione del progetto preliminare, si è adottato l’accorgimento di inserire all’uscita degli spogliatoi della piscina due presidi di bonifica (vaschette lavapiedi) prima dell’accesso al locale vasca: uno per l’uscita dallo spogliatoio utenti ed uno del personale. Entrambi i presidi sono affiancati da un ritorno monodirezionale con tornello smontabile per accesso di utenza disabile. Si è anche deciso di separare lo spogliatoio del personale

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maschile dal femminile e di dotare entrambi di bagno accessibile ai disabili. Dotazioni, finiture, impianti Il nuovo impianto natatorio, pur improntato a criteri di massima economicità, adotta una serie di finiture e soluzioni in grado di elevare al massimo il rapporto tra le prestazioni ed i costi. La scelta dell’utilizzo di una struttura prefabbricata per l’involucro permette di liberare risorse sia per quanto riguarda le finiture, sia per quello che riguarda le dotazioni impiantistiche. Tutte le partizioni esterne quali pareti, solai di copertura, serramenti, migliorano del 10% i già severi standard imposti dalla normativa. Questo vuol dire che il nuovo impianto avrà, rispetto alla struttura esistente, un’efficienza enormemente superiore ulteriormente aumentata dalla presenza di cogeneratore in grado di soddisfare quasi per intero la richiesta di energia elettrica, di impianti per il trattamento aria di ultima generazione e dell’uso di apparecchiature al LED per quello che riguar-


Centro natatorio a Faenza (Ravenna)

Dettagli



In questa pagina, dettaglio delle attrezzature in vasca e del sistema di accesso; in basso, vista della piscina. Nella pagina di fronte, gli spogliatoi e pianta della’edificio. In this page, detail of the pool accessories and the control entrance system; bottom, view of the pool. Next page, locker rooms and plan of the building.

da la quasi totalità dell’illuminazione artificiale interna. Per quanto riguarda le finiture si può dire che esternamente verranno utilizzati pannelli in graniglia lavata e lamiera stirata in acciaio. All’interno la zona vasca avrà il soffitto in legno a vista e pareti perimetrali tinteggiate, mentre sia la vasca sia il piano vasca saranno rivestite con idoneo materiale ceramico. La zona spogliatoi avrà partizioni interne in muratura intonacata e tinteggiata a smalto o rivestita, ove serve, con materiale ceramico. Un capitolo a parte merita la spiegazione della scelta architettonica di limitare al minimo l’uso di vetrate verso l’esterno. Tale scelta va nella direzione di ottimizzare al massimo il rendimento dell’involucro abbattendo inoltre in modo significativo gli apporti di calore non voluto nelle stagioni intermedie o calde, apporti in grado di modificare in modo drastico il difficile rapporto che si instaura tra temperatura dell’acqua, temperatura dell’aria, umidità relativa ed evaporazione del cloro.

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Conclusioni La realizzazione di questo nuovo impianto a corredo dell’impianto natatorio esistente segnerà un deciso passo avanti sia per quanto riguarda l’offerta al pubblico sia per quanto riguarda gli aspetti gestionali. Il pubblico si troverà a disposizione spazi acqua e servizi molto più generosi nell’impianto esistente, per via dello spostamento in toto dell’attività agonistica nella nuova struttura. Questo permetterà un ampliamento ed un miglioramento dell’offerta legata alla scuola nuoto con una funzione facilitata per tutte le categorie di utenti. Potrà inoltre essere implementato tutto il settore della pallanuoto attualmente in grave sofferenza. Dal punto di vista gestionale la formula “ad alta automazione” permette di ridurre considerevolmente il personale di servizio. Contemporaneamente l’uso di sistemi costruttivi e tecnologie ad alta efficienza permette di contrarre i costi relativi ai consumi energetici che, notoriamente, rappresentano una delle


voci di maggiore incidenza per impianti di questo tipo.

Swimming centre Remodelling the municipal swimming pool in Faenza (Ravenna) The intervention consists of building a separate expansion of the existing Municipal Swimming Pool, with the aim of offering additional opportunities and making more lanes available, especially for swimming competitions and the development of water polo at youth level. Specific utilisation modalities made it possible to design the new complex according to the following principles: location not in a central position with respect to the existing swimming pool; access via turnstiles activated by means of magnetic cards; limited relational space; essentiality in the construction. The new facility will be characterised by the

presence of a 25-metre pool. The building will be divided into three parts: one, housing the swimming pool, will have a ceiling height of about 6 m, another will house an office, a meeting room for the sports clubs, locker rooms and lavatories, and will have an average ceiling height of 3 m. The third section will consist of a volume with a rectangular base, placed next to the east side of the main body of the structure. This volume will house a technical room, with filters and pumps for the water, a room housing the cogenerators, two changing rooms for the soccer teams that will train in a nearby field. Though based on cost-effective criteria, the new swimming facility adopts a number of finishes and solutions that ensures an optimal cost/performance ratio. The choice of making use of a prefabricated structure for the outer walls makes it possible to release resources for both the finishing materials and the sporting equipment.

Centro natatorio a Faenza (Ravenna) Committente e gestore: Nuova CO.GI. Sport soc. coop. p.a. Gestione Impianti Sportivi e Promozione Coordinatore generale del progetto: dott. Roberto Carboni ProprietĂ : Comune di Faenza Responsabile dei Lavori / Responsabile del procedimento: Ing. Massimo Donati c/o Comune di Faenza Progetto architettonico e Direzione Lavori: arch. Alessandro Bucci (Coprogetto architettura ingegneria servizi) collaboratori: arch. Silvia Ancarani, arch. Luca Landi, arch. Michele Vasumini Progetto impianti elettrici: p. i. Marco Samorini collaboratore: p.i. Andrea Bravaccini Progetto impianti meccanici: p.i. Alberto Schwarz, p.i. Christian Bassi Progetto strutturale: ing. Marco Peroni Indagini geologiche: dott. Giancarlo Andreatta Coordinatore Sicurezza: ing. Paolo Ruggeri Inizio lavori: febbraio 2014 Fine lavori: settembre 2014 Costo complessivo: euro 1.700.000 circa

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PALESTRA SCOLASTICA

Palestra per il nuovo polo scolastico a Finale Emilia (Modena) di Firma

L'idea progettuale esprime la volontà di realizzare un edificio in continuità con le caratteristiche originarie del sito, in cui il verde entra e fa parte di esso attraverso l'uso del Roof Garden; un punto di riferimento per il polo in continuità con l'attività didattica svolta all'interno delle scuole e un contributo alla creazione di una nuova identità dopo la devastazione del sisma del 2012 attraverso un'architettura innovativa e di qualità, ma anche capace di sollecitare sensazioni positive e infondere fiducia per una

nuova ripresa. La disposizione dell'edifico all'interno del lotto pertanto è stata pensata in base all'orientamento percorsi/ accessibilità e funzione sociale. La nuova palestra scolastica viene realizzata all'interno del comparto pubblico individuato come nuovo Polo scolastico situato a nord del centro abitato, a coronamento e conclusione del centro abitato di Finale Emilia, luogo di riferimento che delimita e dialoga con il territorio agricolo da cui è separato dalla strada di acces-

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Nella pagina, due rendering di progetto dell’edificio. In this page, two project views of the building.


so e dai parcheggi. Il nuovo parco scolastico che crescerà contestualmente alla realizzazione complessiva del Polo delimiterà la zona abitata verso l'orizzonte libero della campagna e creerà una connessione con i percorsi ciclabili e pedonali contribuendo ad estendere la fruizione del verde e dei servizi pubblici previsti a tutta la cittadinanza. In tale contesto il nuovo edificio della palestra si pone in posizione centrale e significativa rispetto ai plessi scolastici previsti e più in generale per accessibilità e visibilità, per cui ne è stato previsto un uso polifunzionale aperto a tutta la cittadinanza. Attraverso l'analisi del sito si è ottimizzato l'orientamento dell'edificio sull'asse nord-sud in posizione baricentrica rispetto al lotto di pertinenza, collocato tra la scuola elementare ad ovest e la scuola media ad est. Il progetto architettonico La scelta progettuale ha come obiettivo la realizzazione di un edificio in cui l'architettura, costituita da un profilo uniforme con linee essenziali sottolineate dal verde pensile e da un colore puro, entri in armonia con il sito, lo valorizzi ed al

contempo ne costituisca elemento di riferimento per la città. Non solo una palestra scolastica quindi, ma un edificio polifunzionale in cui possano svolgersi eventi importanti per la collettività in ogni periodo dell'anno. Il corpo principale della palestra è costituito dal manufatto comprendente la superficie dei campi di gioco e tribuna spettatori di altezza netta interna 7,50 m e da due volumi accessori più bassi di altezza interna netta 2,70 in cui sono previsti gli spogliatoi e l'atrio con i servizi per il pubblico. Tali volumi sono stati incrementati in altezza con l'aggiunta di un parapetto che occulta alla vista le macchine della ventilazione meccanica rendendoli al contempo più slanciati. Anche le superfici a servizio della palestra e degli impianti - quali depositi, centrale termica, vano elettrico - anziché essere nascosti o creare forme incongruenti con il resto della composizione sono stati l'occasione per creare dei parallelepipedi aggettanti rispetto alle pareti perimetrali, che col contrasto cromatico della loro finitura esaltano la forma complessiva dell'edificio interrompendo l'interasse longitudinale dell'edificio.

In basso, pianta della palestra. Nelle foto delle due pagine, particolari della facciata e delle travi di copertura. Nel riquadro a destra, un tipo di Sedum per il tetto verde. Below, plan of the gym. In the photos on these pages, details of the façade and the roof beams. In the frame at right, a kind of Sedum for the green roof.

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Sul fronte verso la strada la facciata dei depositi è motivo di ulteriore qualificazione del volume complessivo con la apposizione di pannelli serigrafati raffiguranti atleti in movimento. Ma l'elemento architettonico più caratterizzante è costituito dalla copertura piana in legno e dalle sue pensiline aggettanti che corrono lungo tutto il perimetro fino a divenire porticato alto sull'ingresso del pubblico, e che crea una immagine di uniformità compositiva all'intero progetto. Sulla copertura troviamo il Roof Garden (tetto verde) che ricomprende in sé le funzioni di continuità con l'intorno agricolo e anche didattiche e tecnologiche nella formulazione della cosiddetta bioregione urbana, in cui l'ambiente non costruito - verde urbano e rurale - connette le varie funzioni ed intreccia relazioni con i diversi cicli (delle acque, dei rifiuti, dell'alimentazione, dell'energia) nell'ottica di valorizzare un luogo in tutte le sue componenti. Il contributo del verde alla creazione di città più vivibili e sostenibili implica anche un’adesione sempre più convinta ai principi della Bioedilizia nella costruzione e ristrutturazione degli edifici.


La progettazione di pareti verdi che creano un isolamento naturale dall’irraggiamento solare, tetti verdi che drenano le acque meteoriche e filtrano inquinanti presenti in atmosfera oltre a contribuire in modo sensibile a ridurre le emissioni di CO2, giardini ed orti condominiali e di quartiere, sono la nuova via attraverso la quale contribuire a rigenerare la vita sociale nelle città e un nuovo tema per contribuire alla bellezza dei centri abitati. Il corpo base è essenzialmente composto dalla palestra e dalla tribuna, dai quali si sono ricavati gli spazi accessori quali depositi, spogliatoi, ingressi... Questa incorporazione al fabbricato consente un'ottimizzazione dello spazio garantendo una maggiore fluidità negli spazi interni. Un'ulteriore ottimizzazione viene raggiunta grazie alla diversificazione degli accessi al complesso in base alla funzione - quindi ingresso atleti e ingresso pubblico - dando semplicità e ordine negli spostamenti sia interni che esterni. Il cromatismo in architettura è elemento importante di riconoscibilità e di valorizzazione della forma, e nel caso della palestra si sono scelti il

Il tetto verde Il verde pensile estensivo viene identificato come “tetto verde” e rappresenta un sistema tecnico per coperture verdi caratterizzato da spessori contenuti (5/15 cm), pesi contenuti (60/100 kg/mq), ridotta manutenzione e privo di irrigazione. E' costituito da una miscela di varietà di sedum, piante adattabili alle condizioni climatiche del luogo, con elevata capacità di resistere a periodi di siccità e di rigenerarsi e propagarsi in maniera rapida e autosufficiente tale da non richiedere interventi manutentivi. Il pacchetto è posato su un doppio strato impermeabile antiradice ed è composto da pannello prefabbricato in polistirene sagomato con funzione di drenaggio e accumulo idrico; geotessile con funzione di filtro delle acque provenienti dal substrato; substrato pronto composto principalmente da materiale vulcanico (lapillo, pomice) e sostanze organiche; vegetazione composta da miscela di sedum in ragione di 80/100 gr/mq. Il verde pensile intensivo viene comunemente identificato come “giardino pensile” e rappresenta il tentativo di riprodurre in copertura una soluzione più simile possibile ad un giardino tradizionale su terra. Con uno spessore di 15/20 cm ed un peso saturo d'acqua di 150 kg/mq si realizza la soluzione di base per una finitura calpestabile a prato. Inoltre trovano impiego molte specie vegetali come arbusti e alberature che consentono la creazione di giardini pensili variegati. Trasformando il tetto di casa in un nuovo spazio vitale e un luogo dove rilassarsi e intrattenersi con amici o famigliari. La composizione del pacchetto è analoga a quella del verde estensivo con uno spessore maggiore per il substrato e la presenza di impianto di irrigazione. In particolare si vuole porre l’attenzione sull’uso della bioedilizia e del verde nella realizzazione di opere pubbliche in cui la comunità di un luogo si riconosce e percepisce quali siano i valori da salvaguardare per il bene comune. La costruzione di una palestra scolastica può essere l’occasione per coinvolgere alunni e famiglie sul tema della sostenibilità col fine di ottenere un organismo edilizio “didattico” in quanto a forma, uso dei materiali, presenza del verde pensile, energie rinnovabili, in modo tale che i fruitori della palestra facciano “esperienza” di un nuovo rapporto tra edificio e territorio circostante, e la cultura del rispetto dell’ambiente possa affermarsi anche in termini di risorsa economica e sociale per le generazioni future. Il progetto del tetto verde della palestra è concepito come tipologia estensiva praticabile caratterizzata da basso spessore e presenza di impianto di irrigazione ad ala gocciolante. Ciò consente di limitare il peso di carico in copertura a 80/100 Kg/mq e contemporaneamente di poter ottenere un giardino pensile fruibile. Il progetto del tetto verde è concepito come un percorso “didattico sensoriale” nel quale le piantumazioni messe a dimora possano permettere agli alunni di fare esperienze atte a stimolare e comprendere le funzioni legate ai cinque sensi del corpo umano. Il giardino pensile è suddiviso in aiuole tematiche : vista, olfatto, tatto, gusto. La vista sarà il tema dell'aiuola dei colori con piante da fiore multicolori; l'aiuola dell'olfatto è connotata da piante odorose e officinali, mentre quella del tatto da piante con fogliame particolare spinose vellutate ruvide; per l'aiuola del gusto si prevede che venga lasciata a disposizione degli alunni in modo che possano allestirla con ortaggi e piccoli frutti di bosco e mantenerla nel tempo. Per l'udito sul tappeto erboso potrà successivamente essere installato il gioco didattico “parla nel tubo” in cui i ragazzi potranno sperimentare la trasmissione del suono. I tetti verdi sono in grado di trattenere in copertura e restituire all'ambiente con l'evapo-traspirazione fino all'80% dell'acqua piovana, riducendo quindi il flusso delle acque reflue verso gli scarichi fognari. Specie in periodi di forte piovosità consentono un migliore funzionamento delle reti cittadine. Inoltre le acque di risulta possono essere raccolte e utilizzate per l'irrigazione dei giardini a terra.

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Nei disegni, prospetti e sezioni. Nelle foto di questa pagina, due momenti della cerimonia di inaugurazione, e un altro particolare dell‘esterno. Nella pagina di fronte, l’interno con la copertura in lamellare e l’attrezzatura per il basket ripiegabile. In the drawings, elevations and sections. In the photos of this page, two moments of the inauguration ceremony, and another detail of the exterior. Next page, interiors with the roof in lamellar wood and the folding equipment for basketball.

bianco di fondo - che riflette i raggi solari ed integra il cappotto termico nel mantenere un microclima interno ottimale - ed il rosso a sottolineare gl'infissi e particolari pareti. L'uso del colore rosso oltre ad essere un cromatismo spesso usato in architettura per la sua caratteristica di fissare l'attenzione, qui è stato scelto anche per il suo significato simbolico legato alla energia vitale, al movimento, al dinamismo, alla passione, elementi che ricorrono nella attività sportiva. A sottolineare tale scelta sono previsti due pannelli a parete in materiale laminato con serigrafate immagini di sportivi in movimento. Il verde delle piante messe a dimora sul tetto e a scendere come bordura delle coperture più basse è il colore complementare del rosso e completa valorizzandolo l'intero edificio. Per quanto attiene i caratteri distributivi interni, il corpo di fabbrica della palestra comprende un’area gioco per pallavolo/pallacanestro e calcio a cinque con relative fasce di rispetto e la tribuna spettatori. Questa è stata ubicata sul lato sud in modo da avere alle spalle

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una parete irraggiata dal sole e per il pubblico poter guardare lo spettacolo sportivo senza abbagliamento essendo le aperture orientate a nord. La zona spogliatoi, accessibile dalla palestra e dall'esterno, è stata ubicata sul lato est ed è stata suddivisa in due parti simmetriche per sesso, in spogliatoi e relativi servizi per atleti ed arbitri. Uno spogliatoio arbitri funge anche da ambulatorio. Il prospetto della palestra che si affaccia sul lato nord e quindi ha la visuale verso gli ingressi e la zona agricola, è caratterizzato da tre ampie pareti vetrate in alluminio a taglio termico che consentono, attraverso la loro trasparenza, il rapporto tra l'attività sportiva e l'ambiente esterno oltre a fornire una illuminazione naturale di tipo riflesso e quindi non abbagliante. Per il posizionamento degli infissi a nastro sulla parete sud è stata effettuata una simulazione utilizzando il diagramma solare in modo da avere le finestre ad una altezza tale da limitare al minimo l'irraggiamento solare all'interno del campo da gioco. Per il posizionamento degli infissi esterni sulla


parete est degli spogliatoi si è invece “giocato” con le forme e le altezze per sottolineare anche un uso ludico della palestra da parte degli utenti più piccoli spezzando in tal modo la parete uniforme di fondo. Sulle copertura della palestra è ubicato l'impianto fotovoltaico e quello dei pannelli solari. Sono presenti due vani scala esterni in ferro dei quali l'uno serve la copertura degli spogliatoi per le manutenzioni agli impianti ivi alloggiati e prosegue poi fino alla copertura della palestra, ove si può raggiungere il Roof Garden per visite didattiche e l'impianto fotovoltaico e solare., mentre l'altra sale sulla copertura del vano ingresso per la manutenzione degli impianti e del verde.

School gym A gym for the new school complex in Finale Emilia (Modena) The new school gym is built within the public district identified as new school complex: situated north of the city centre, it marks the

boundaries of Finale Emilia and serves as a pivotal place, delimiting and giving access to the farm land from which it is separated by the access road and parking lots. The project was inspired by the idea of creating a building in keeping with the original characteristics of the site, where pride of place goes to a green roof garden; a reference point for the complex in harmony with the teaching activities carried out in the schools and a contribution to the creation of a new identity after the devastation wrought by the 2012 earthquake through innovative high-quality architecture, specially designed to elicit positive feelings and instil confidence in a prompt recovery. The position of the building within the plot was selected as a function of layout of the routes/accessibility and social functions. The designers set out to create a building characterised by a uniform profile, with essential lines underscored by the green roof and by a pure colour, a building capable of establishing a harmonious relationship with the site,

enhancing its value, while at the same time serving as a point of reference for the city. Not just a school gym, but rather a multipurpose building, which can host events of interest to the community throughout the year.

Palestra per il nuovo polo scolastico a Finale Emilia (Modena) Committente: Comune di Finale Emilia Progettazione Capogruppo e sicurezza: ing. Marco Lanzotti (Vignolproject) Progetto architettonico: arch. Laila Filippi Progetto strutturale: ing. Michelangelo Maia Progetto impianti meccanici, prevenzione incendi, contenimento energetico: p.i. Rubens Bautta Progetto impianti elettrici e fotovoltaici: p.i. Davide Biagini (Studio Elettra) Importo lavori di aggiudicazione: euro 1.457.008 Inizio lavori: settembre 2013 Fine lavori: novembre 2014 Limena (Pd) - Gamma Sport srl, Susegana (Tv)

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IMPIANTO NATATORIO

Nuova Piscina Comprensoriale Valle d’Agri a Viggiano (Potenza) di Manuela Castagno (Studio SdiA) e Armando Maggi

Il nuovo impianto natatorio comprensoriale di Viggiano, Basilicata, è in corso di realizzazione su un lotto comunale di circa 11.000 mq collocato a sud del centro storico comunale su terreno con andamento collinare in affaccio alla pianura sottostante, ma con destinazione già vocata all’impiantistica sportiva e ricreativa: sono infatti già presenti un campo calcio regolamentare con tribuna e un campo da calcio a 5 provvisti di blocchi spogliatoi. E’ in programma anche la realizzazione di un palazzetto adibito a

palestra comunale. Secondo i dati ISTAT il nuoto rappresenta con il 19,8% la terza disciplina sportiva più praticata dopo il calcio e le attività della macro-categoria “Ginnastica, aerobica, fitness” nella Regione Basilicata. L’intervento si è posto, quindi, l’obiettivo di rispondere ad una domanda latente di pratica sportiva-natatoria del territorio, la cui popolazione residente nel bacino d’utenza è stimabile in circa 30.000 unità anche in considera-

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Sotto, schizzo di lavoro; in basso, il cantiere sullo sfondo dell’abitato di Viggiano. Below, working sketch; bottom, the construction site as foreground of the town of Viggiano.


Sotto, panorama da Viggiano verso la valle, col sito del centro sportivo in primo piano; a destra, rendering di progetto. Nella pagina seguente, particolare della struttura interna. In basso, sezione longitudinale. Nel riquadro alla pagina seguente, altra vista del cantiere. Below, panorama from Viggiano towards the valley, through the construction site; right, a project rendering. Next page, detail of the structure. Bottom, cross section. In the frame of the next page, another view of the construction site.

zione del fatto che tra gli impianti natatori esistenti quello più facilmente raggiungibile dista circa 30 minuti. Non va dimenticato, inoltre, che l’impianto si pone l’obiettivo di avere una valenza anche turistica: Viggiano (che si trova all’interno della Val d'Agri che si estende per circa 500 kmq nel cuore dell'Appennino Lucano) con gli impianti di Montagna Grande è una delle più attrezzate ed ospitali stazioni di turismo invernale del CentroSud, uno dei maggiori centri turistici della Basilicata. Nella identificazione della morfologia dell’intervento (organizzazione spaziale dell’area, orientamento degli ambiti, volumi e forme dell’impianto natatorio), si sono privilegiati alcuni aspetti prioritari: funzionalità e accessibilità dell’area, salvaguardia delle peculiarità dell’area d’intervento, principi di architettura passiva, inserimento ambientale integrato al contesto verde, sicurezza e razionalità. L’architettura Il nuovo impianto natatorio coperto nasce

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dalla composizione di un volume principale costituito dall’ambito vasca realizzato con struttura in elevazione in cemento armato e travi in legno lamellare con un appoggio intermedio costituito da pilastro doppio a forcella in legno lamellare e copertura a falda inclinata, in adiacenza funzionale sul lato nord con un corpo di fabbrica su due livelli ospitante al piano terra l’ambito ingresso, l’accoglienza e gli spogliatoi degli utenti con tutti i locali di servizio ed al piano primo un ambito in affaccio alla vasca con destinazione a fitness con finitura al rustico di futuro completamento ed un ambito tecnico destinato ad ospitare le macchine UTA di trattamento aria, la centrale termica e il locale sottocentrale. Al piano interrato sono localizzati tutti gli ambiti impiantistici relativi al trattamento acqua della piscina. La struttura si completa con un solarium outdoor in affaccio sulla valle, in esposizione a mezzogiorno, con vista laterale a levante e ponente, ampliamento estivo di tutte quelle attività indoor dedicate al benessere in acqua. Nella parte contro il versante troveranno posto


gli spogliatoi ed i servizi accessori integrati a supporto dell’attività. I locali tecnologici principali sono stati inseriti a dorsale lungo una fascia che attraversa in senso trasversale tutto l’impianto, direttamente collegati all’esterno, baricentro tecnico per la distribuzione della infrastrutturazione impiantistica. Nell’impianto natatorio coperto è prevista un’unica vasca finalizzata all'offerta di un ambito natatorio sportivo tradizionale in condivisione con nuove attività di carattere loisir-sportivo, ludico-ricreativo e di relax a servizio del territorio che presenta caratteristiche di polivalenza, polifunzionalità, diversificando l’offerta di attività dall’avviamento, nuoto, gioco, benessere, fisioterapico, incrementando la valenza sociale che l’attività natatoria deve avere. Lo spazio attività è quindi articolato in diversi spazi con differente vocazione: ambito nuoto di dimensioni 25x10 m (5 corsie), profondità 1,35 / 1,80m, omologabile; ambito acquafitness di dimensioni 10x5 m con profondità costante 1,35 m per lo svolgimento di molteplici attività quali avviamento

Note sulle opere strutturali L’edificio è suddiviso in cinque corpi di fabbrica fra loro strutturalmente indipendenti: • “Ambito spogliatoi - Corpo A” • “Ambito vasca - Corpo B” • “Ambito solarium - Corpo C” • “Ambito caffetteria - Corpo D” • “Scala ingresso principale - Corpo E” Il sito di impianto è su suolo costituito da 11 terrazzamenti, delimitati alternativamente da muri di sostegno oppure con setti-parete in conglomerato cementizio armato. Le strutture portanti dell’intero complesso sono in conglomerato cementizio armato, del tipo intelaiato monopiano, ad eccezione di alcune aree che presentano solai intermedi. È presente, inoltre, una struttura in acciaio per il sostegno dei pannelli dell’impianto solare fotovoltaico e termico, collocata in corrispondenza della copertura dell’ “Ambito vasca - Corpo B”. La copertura dell’edificio si differenzia in funzione delle tipologie strutturali e delle caratteristiche volumetriche dei distinti corpi di fabbrica. Nel caso del corpo A (ambito spogliatoio), corpo C (ambito solarium) e corpo D (ambito caffetteria), la copertura è costituita da solai con struttura latero-cementizia. Il corpo B (ambito vasca) è sormontato da una copertura in legno lamellare - estesa in pianta per circa 1280 mq ed inclinata di 7° rispetto all’orizzontale - mentre la rimanente parte è costituita da solai latero-cementizi. La copertura in legno lamellare è sostenuta lungo il perimetro da pilastri in c.c.a. con innesti a forcella nella parte superiore; nella zona centrale della copertura sono presenti 7 coppie di pilastri in legno lamellare disposti con inclinazione a “V”. Scopo di detti pilastri è quello di suddividere la luce complessiva di 34,78 m di ciascuna trave in legno lamellare in tre campate, di luci diseguali tra di loro. Un elemento caratterizzante il progetto del Parco natatorio di Viggiano è costituito dalla realizzazione di una copertura a verde pensile di tipo estensivo (con sedum e erbacee perenni), soprastante i locali degli spogliatoi, con lo scopo di creare un “continuum vegetale” tra il complesso edilizio e l’ambiente circostante oltre che di produrre un gradevole effetto estetico, soprattutto per la diretta visuale che si verifica tra la copertura del parco natatorio ed il centro abitato di Viggiano. La copertura a verde pensile possiede un’inclinazione di 18° ed ha richiesto una serie di accorgimenti tecnici nel rispetto della normativa di riferimento UNI11235, atti a garantire la stabilità dimensionale del sistema. Sono state infatti realizzate delle linee rompi-tratta appositamente dimensionate con lo scopo di contenere la spinta sviluppata della stratigrafia soprastante. Esse sono state realizzate sfalsate tra di loro in modo da garantire comunque il deflusso delle acque di infiltrazione, anche se il sistema posto in essere è in grado di trattenere buona parte delle precipitazioni rallentando il deflusso delle acque meteoriche verso i sistemi di smaltimento e resti¬tuendone una parte all'ambiente per evaporazione ed evapotraspirazione. Da un punto di vista tecnico, il tetto-giardino ha inoltre la particolarità di non avere un parapetto di contenimento in muratura, pertanto il sistema di copertura è stato delimitato sul bordo perimetrale da staffe reggispinta (capacità di carico: 150 Kg/staffa) abbinate a profili para ghiaia in acciaio inox.

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In questa pagina, pianta del centro natatorio e dettagli costruttivi delle piscine prefabbricate e dello sfioro. Nella pagina di fronte, l’interno della sala piscine in costruzione, e due viste del “tetto verde” . In this page, plan of the swimming centre and details of the pre-cast pools and the overflow. Next page, interior of the pools hall under construction, and two views of the “green roof”.

al nuoto, acquaticità, fitness in acqua, terapeutica, ginnastica neonatale, ginnastica dolce; ambito benessere/relax, allestito con lettini ad aria e sedute idromassaggio; ambito fitness, allestito con attrezzature per il fitness in acqua, per l’allenamento e per attività di fisioterapia/ riabilitazione; ambito benessere, con doccioni per il massaggio cervicale e postazioni geyser. La vasca sarà realizzata con moduli di tipo prefabbricato con pannelli in acciaio inox AISI 316 rivestiti con PVC laminato a caldo, ancorati su una piastra di fondo vasca realizzata in c.a. e rivestita in pvc. Il sistema prefabbricato garantisce la velocità di posa e la tracimazione su tutto il perimetro a beneficio della qualità dell’acqua. Il bordo ceramico dei sistemi prefabbricati conferisce alla vasca un aspetto gradevole dal punto di vista estetico. In corrispondenza dei locali tecnici il sistema strutturale della vasca sarà misto con pareti in c.a. in opera e bordo sfioratore prefabbricato. La vasca presenta lo sfioro continuo su tutto il perimetro garantendo un ottimo stan-

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dard qualitativo dell’acqua. Inoltre il sistema di sfioro alla finlandese riduce il fenomeno delle onde che risulta fastidioso soprattutto quando c’è contemporaneità di attività diverse in vasca. A garanzia della massima igiene per i fruitori dell’impianto l’ambito vasca sarà dotato di docce di vasca in ambito dedicato e tutte le superfici saranno lavabili fino ad un’altezza minima di 220 cm (rivestite in piastrelle di gres nelle porzioni opache). Gli spogliatoi sono stati concepiti come grandi ambienti suddivisi con sistemi prefabbricati che garantiscono una grande flessibilità degli spazi con l’inserimento di armadietti e cabine a rotazione. Come attività complementare a quella prettamente natatoria è stata prevista la realizzazione di uno spazio al piano primo da allestire successivamente come palestra fitness. È inoltre in progetto la realizzazione di un bar/caffetteria per il pubblico e gli utenti. Esso sarà ubicato lateralmente all’ambito natatorio in adiacenza funzionale allo stesso, con affaccio sulla vasca,


ed in collegamento diretto con l’esterno in modo da garantirne una gestione autonoma rispetto all’impianto natatorio. Il tetto verde La soluzione vegetazionale utilizzata per la copertura a verde pensile è di tipo estensivo con sedum e perenni, che consiste in una particolare vegetazione che richiede minore manutenzione rispetto ad un normale prato verde, poiché autorigenerante. Le specie del genere Sedum che sono state messe a dimora (Sedum anopetalum, Sedum nudum, Sedum palmeri, Sedum nussbaumerianum) producono una fioritura dal periodo primaverile a quello autunnale e i colori dominanti sono il bianco, il giallo e il rosso dei fiori oltre alle varie tonalità di verde e arancio delle foglie. Alle piante di Sedum sono state abbinate piante erbacee perenni come Delosperma cooperii, Santolina, Lavanda stoechos, Lavanda dentata, ossia piante le cui radici vivono perennemente ed hanno adattamenti tali da consentirgli di

superare le avversità climatiche invernali e la siccità estiva. Nel complesso sono state messe a dimora 1191 piante con vaso Ø 14 cm, distribuite in numero di 3 per metro quadrato.

Swimming complex New District Swimming Pool in Viggiano, Valle d’Agri (Potenza) The new swimming pool complex in Viggiano is being constructed on a municipal plot that houses a regular-size soccer field with bleachers, a 5-a-side soccer field, and locker rooms for both fields. A building to serve a municipal gym is also in the plan. From the architectural standpoint, the facility is comprised of a main volume housing the swimming pool, with a roof resting on laminated timber beams, adjacent to a two-storey building whose functions include: at ground level, entrance and reception areas, changing rooms for the users, showers and toilets; on the first

floor, a fitness room looking onto the swimming pool and a utility room. All the systems necessary to treat the swimming pool water are housed in the basement. The structure also has an outdoor solarium that faces the valley and has a southern exposure. It is used in the summer for all the indoor activities dedicated to wellbeing in the water. Of special interest are a number of green architectural solutions, such as the green roof, and structural solutions, whereby the complex is made up of five independent bodies with diversified structures.

Nuovo impianto natatorio “Piscina Comprensoriale della Valle d’Agri” a Viggiano (Potenza) Committente: Comune di Viggiano Gruppo di progettazione Il raggruppamento “Viggiano 2010” comprendente al suo interno l’architetto Paolo Pettene, l’Ing. Armando Maggi, lo Studio Exergia e altri professionisti locali si è aggiudicato l’incarico professionale di progettazione definitiva, esecutiva, direzione lavori e coordinamento della sicurezza a seguito di bando ad evidenza pubblica. Opere architettoniche ed impianto trattamento acqua: Studio Arch. Paolo Pettene Opere strutturali: ing. Armando Maggi Opere Impiantistiche: Exergia s.a.s. - ing. Ruggero Angeli Relazione geologica: geol. Tommaso Maggi Rilievi: Studio associato Buccino-Rocco Direttore dei Lavori: ing. Armando Maggi Direzione operativa: Exergia s.a.s. (arch. Mafalda Votta, ing. Carolina Vita, ing. Raffaele Votta), arch. Paolo Pettene, studio ass. SALP (geom. Luigi Rocco, geom. Francesco Buccino) Coordinamento sicurezza in fase di esecuzione: ing. Ruggero Angeli Importo lavori: euro 3.786.336 Importo complessivo dell’investimento: euro 4.831.715 Progettazione definitiva ed esecutiva: anni 2010-2012 Lavori di realizzazione in corso Pareti modulari prefabbricate: Ges Group srl

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CALCIO E CALCETTO

Superfici in erba sintetica a Villaricca (Napoli) Un centro sportivo nell’entroterra napoletano, dedicato in particolare al calcio ha rinnovato i campi a disposizione dell’utenza con nuovi manti in erba sintetica; gli interventi sono collocati in due diverse sedi, una delle quali è specificamente dedicata alla scuola calcio. Stranezze della geografia: le due sedi dell’A.S.D. Sport Village sono dislocate in punti diversi della periferia di Qualiano, e tuttavia appartengono entrambi al territorio comunale di Villaricca. I due comuni, fino a poche decine di

anni fa, erano entrambi dei borghi rurali con meno di 10.000 abitanti (censimento del 1971); da allora una massiccia urbanizzazione delle campagne ha fatto sì che la popolazione triplicasse in 40 anni, portando a fondere i paesi adiacenti, insieme con il più grosso Comune di Giugliano, in una conurbazione quasi senza soluzione di continuità. Al margine sud dell’abitato di Qualiano, dove la campagna si libera del tessuto residenziale, troviamo, in posizione tranquilla, i campi di calcet-

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di Maria Carbone

Sotto, il campo di calcetto con il nuovo manto in erba sintetica. In basso, viste zenitali sulle sedi: a sinistra, lo Sport Academy, a destra lo Sport Village. Below, the soccer-a –five field with the new synthetic turf. Bottom, zenith views over the sites: left, the Sport Academy; right, the Sport Village.


to e calciotto dello Sport Village. Invece, nella periferia orientale di Qualiano, in direzione di Villaricca, si trova la Scuola Calcio, che si è appena dotata di un campo regolamentare in erba sintetica completamente ristrutturato, spogliatoi compresi. Gli spogliatoi del campo da calcio versavano in condizioni di assoluta fatiscenza e non erano funzionanti per esteso degrado causa infiltrazioni d’acqua e distruzione degli impianti: necessitavano quindi di urgenti interventi di riqualificazione e adeguamento normativo. Il progetto pertanto ha previsto la riqualificazione e l’adeguamento del blocco spogliatoi, con un diverso dimensionamento degli spogliatoi per gli atleti e l’arbitro oltre all’impermeabilizzazione della copertura della struttura esistente; il ripristino e adeguamento dell’impianto elettrico e dell’impianto Idrico nonché dell’impianto caldaia. L’intervento è poi proseguito con il rifacimento del manto di due dei campi sportivi. I nuovi manti I campi appena rinnovati sono, in particolare, il

campo di calcio a 11 della Scuola Calcio e uno dei campi di calcetto dello Sport Village. Il sistema impiegato fa parte della stessa linea di prodotti dedicati alle superfici sportive, ma per il campo da calcio regolamentare il manto è da 62 mm, mentre per il calcetto è da 42. Nello specifico, quest’ultimo è un prodotto ottimale per tutti gli sport di contatto ma anche per sistemi ibridi; offre una combinazione unica di resilienza, morbidezza per la pelle e durabilità in un unico monofilo, tra l’altro dall’apparenza ingannevole tanto è simile al manto in erba naturale. La tessitura è 5/8 per una distribuzione di punti più densa. Riguardo al campo a 11, la scelta della sua trasformazione da campo in terra battuta a superficie in erba artificiale si è resa necessaria per permettere l’utilizzo dell’area del campo di gioco per più ore al giorno ed anche eventualmente ai soggetti diversamente abili, considerato che il tappeto erboso sintetico è particolarmente affidabile in riferimento all’assorbimento delle cadute e alla scorrevolezza del manto da parte dei suoi particolari utilizzatori.

In questa pagina, il campo di calcio a 11 della Scuola Calcio: a destra, planimetria di progetto; in basso, a sinistra tre fasi di lavorazione; a destra, vista del nuovo manto in erba sintetica. Nella pagina di fronte, vista dello Sport Village; dettagli e panoramica del campo di calcetto con il nuovo manto. In this page, the soccer field of the Academy: right, project plan; below, left, three working phases; right, view of the new synthetic turf. Next page, view of the Sport Village; details and panoramic view of the soccer-a-five field with the new turf.

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Altresì il manto in erba sintetica del tipo specifico per l’utilizzazione del campo da gioco a livello agonistico è necessario considerati i notevoli costi di manutenzione e gestione che l’erba naturale comporta, considerando anche che non si può sfruttare a pieno la fruibilità dell’impianto visto che già quando piove il campo in erba naturale ha bisogno di alcuni giorni di assestamento. Il nuovo tappeto è costituito in particolare da un manto in erba sintetica di altezza 62 mm, realizzato da filato prefibrillizato in polietilene 100% di colore verde, prodotto con fibre antiabrasive lubrificate e di grande resistenza al consumo e agli agenti atmosferici, a sezione diamantata, tessuto con speciale filato realizzato con la tecnica della fibrillazione longitudinale per ottenere una più realistica resa estetica del tappeto finito e diminuire il processo di degenerazione delle fibre sottoposte ad usura, prodotto per estrusione con l’uso di speciali additivi di protezione contro i raggi U.V., colorato con master ecologici, resistente al gelo, compresa la tessitura a margine dei rotoli delle linee bianche.


L’intaso di stabilizzazione è costituito da sabbia silicea lavata a spigolo arrotondato di granulometria 0,4 ÷ 0,8 mm, fornita nella quantità necessaria a formare il primo strato di sabbia per zavorrare il manto su tutta la sua superficie. L’intaso prestazionale è costituito da granulo elastomerico in gomma nobilitata (SBR) di colore verde o marrone, macinato in particelle di pezzatura minuta, completamente esente da polvere tela e parti estranee, ricoperto e incapsulato con un film di resina poliuretanica vergine, verniciato e nobilitato con pigmenti ecologici e atossici, di grande resistenza all’abrasione, inodore, proveniente dalla macinazione di gomma selezionata rispondente alle normative vigenti precedentemente alla verniciatura, di granulometria controllata da 0,8 a 2,0.

Soccer and five-a-side soccer Fields resurfaced with synthetic turf in Villaricca (Naples) A sports centre, in the hinterland of Naples,

mostly devoted to soccer, has resurfaced its playing fields with synthetic turf. The intervention took place at two different sites, one of them specifically dedicated to the soccer school. The project included the remodelling of the changing rooms and the technical systems; new surfaces were provided for two sports fields, one for use by 11-player teams and one for 5-a-side matches. As for the full-size field, the decision to change its surface from earth to artificial turf was prompted by the need to make the playing field available for longer hours during the day, also with a view to making it suitable for use by differently-abled persons, since synthetic grass surfaces are particularly reliable in terms of fall absorption and smoothness of the grass surface. The 62 mm high synthetic grass is made of green polyethylene filaments, the stabilisation infill consists of round, washed silica sand; the performance infill uses high-quality elastomeric rubber ground into minute

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green and brown particles, coated and encapsulated in a film of virgin polyurethane resin, painted and enriched with non toxic, eco-friendly pigments.

Ristrutturazione e adeguamento di campi di calcio e di calcetto a Villaricca (Napoli) Committente: ASD Polisportiva Sport Village, Villaricca Progettista: Arch. Andrea Speranza Esecuzione lavori: anno 2014 Manti in erba sintetica: Rossifloor spa Intaso prestazionale: Pentaplast srl Intaso di stabilizzazione: Sibelco Italia spa



Invecchiamento dei manti sintetici 6 - Appendice C: realizzazione di una pista per atletica leggera (parte due)

C.2 - I MANTI SUPERIORI SINTETICI PER ATLETICA LEGGERA Per manto superiore sintetico si intende il rivestimento superficiale della pista e pedane da cui dipendono le caratteristiche fisico-meccaniche e la qualità dell’impianto, sia dal punto di vista sportivo prestazionale, che da quello tecnico. I manti sintetici sono stati originariamente adottati negli Stati Uniti verso la metà degli anni ‘60, inizialmente negli ippodromi, e successivamente negli impianti per Atletica Leggera (Olimpiadi di Città del Messico del 1968).Originariamente tali manti sintetici(il cosiddetto “tartan”) erano del tipo definito compatto,cioè costituiti da una mescola di resine poliuretaniche bicomponenti con la sola aggiunta di granuli pure di poliuretano. Venivano colati direttamente sul sottofondo in conglomerato

bituminoso e la finitura superficiale consisteva in una semina di granuli di poliuretano sulla superficie non ancora catalizzata( e quindi poco viscosa), in maniera che i granuli stessi affondassero parzialmente nella massa colata a formare la necessaria rugosità superficiale. Posteriormente sono stati sviluppati sistemi costruttivi diversi,adottando tecniche che hanno portato a soluzioni più economiche pur con caratteristiche prestazionali più elevate. Innanzitutto la produzione di resine sintetiche monocomponenti ha facilitato e semplificato la realizzazione delle mescole,unitamente all’utilizzo nelle stesse di materiali inerti elastici costituiti da granuli di SBR ed EPDM ed alla utilizzazione di macchine impastatrici,finitrici e spruzzatrici che hanno enormemente semplificato e standardizzato la realizzazione dei manti colati in situ. Inoltre si è passati alla realizzazione di manti sintetici a più

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6 - APPENDICE C: REALIZZAZIONE DI UNA PISTA PER ATLETICA LEGGERA (PARTE DUE)


strati invece di uno solo strato compatto, costituiti generalmente da uno strato di base nero formato da granuli di SBR od EPDM legati con prepolimero poliuretanico,e da uno strato superficiale di usura colorato realizzato in varie maniere : per spruzzatura di mescola di granuli di EPDM colorati e resina sintetica,oppure per colata di resina bicomponente con finitura a topping seminato, o altri metodi. Oltre a questi tipi di manti,detti appunto “colati in situ” per la loro tecnica di realizzazione,si sono sviluppati altri tipi di rivestimenti sintetici prodotti industrialmente in teli prefabbricati, che vengono incollati sulla sottostruttura in cemento od asfalto. Tali moderne superfici sintetiche sono sistemi ad elevata efficienza e durabilità ed offrono agli atleti la migliore combinazione di proprietà dinamiche e necessitano inoltre di una manutenzione minima rispetto a quelle che hanno soppiantato. Proprio la diversità di esecuzione e posa in opera determina una prima classificazione dei manti - superfici in materiale prefabbricato; - superfici in materiale colato in opera ;

superfici di tipo compatto impermeabili e di tipo poroso drenanti. Le prime sono generalmente a base di gomma policloroprenica, cariche minerali vulcanizzanti, stabilizzanti e pigmenti, e sono appunto impermeabili. Le seconde sono formate da gomma SBR od EPDM in granuli od in fibre,legati con legante poliuretanico e sono invece drenanti. Alcune superfici sono costituite da un doppio strato di tali materiali,di composizione simile ma di colore diverso,altre invece sono monostrato e dello stesso colore per tutto lo spessore. Essendo prodotte industrialmente con procedimento continuo (calandratura), risultano costanti sia nella omogeneità della composizione che nello spessore,il che conferisce a tali superfici caratteristiche prestazionali predeterminate e costanti per uno stesso tipo di colore. A causa però della loro costanza di spessore,deve essere posta particolare cura nella planarità del piano di posa della sottostruttura,in quanto ogni imperfezione di quest’ultimo si riperquote ovviamente sulla superficie sintetica di rivestimento.

C.2.1.1 - La finitura superficiale C.2.1 - Superfici in materiale prefabbricato

La finitura superficiale serve per conferire alla parte superiore del manto sintetico a diretto contatto con le scarpette degli atleti le necessarie caratteristiche di aspetto, aderenza, elasticità, scorrevolezza,tenendo presente che è di fondamentale importanza renderla meno scivolosa possibile,specie se umida o bagnata, in maniera da potere garantire un corretto appoggio ed una buona stabilità dell’atleta anche con condizioni atmosferiche avverse. La finitura superficiale relativamente ai manti prefabbricati è ottenuta: - direttamente in stabilimento mediante goffratura conferita dalla calandratura; - mediante spruzzatura,spalmatura o semina in opera a posa avvenuta.

Sono formate da teli realizzati mediante procedimenti di lavorazione effettuati in stabilimento e si distinguono in

C.2.1.2 - La posa in opera Avviene incollando i teli sullo strato sottostante di finitura della sottostruttura in cemento od in conglomerato bituminoso, e le tecniche di incollaggio sono variabili in funzione delle caratteristiche dei teli prefabbricati. Nel caso di superfici impermeabili,si procede ad un incollaggio INVECCHIAMENTO DEI MANTI SINTETICI

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continuo con spalmatura di collante su tutta la superficie di attacco,curando particolarmente le giunzioni trasversali di testata e quelle longitudinali tra i teli,e tesando manualmente gli stessi nelle parti curve,in maniera che i giunti di testata risultino radiali. Nel caso invece di superfici permeabili l’incollaggio è discontinuo per potere garantire il drenaggio. Pertanto ,per evitare rischi di distacco nelle parti curve, i teli in queste vengono normalmente posati ed incollati senza essere tesati,orientandoli nella direzione dei rettilinei od in quella ad essi normale.

C.2.2 - Superfici in materiale colato in opera I manti colati ,come detto in premessa,sono realizzati “in situ”, cioè direttamente sul posto, e possono avere una struttura costituita da uno o più strati costituiti da una mescola di leganti,materiali inerti ed additivi,ed i singoli strati possono avere una struttura compatta, cellulare o porosa. In leganti sono composti organici,sintetici,(normalmente elastomeri sintetici)che,al momento della posa in opera, si presentano fluidi e dopo la polimerizzazione diventano solidi ed elastici. Alcuni di questi polimeri possono essere utilizzati anche senza l’aggiunta di cariche inerti e quindi possono da soli costituire il manto stesso. Per potere individuare esattamente la tipologia di un manto colato,al di là delle denominazioni commerciali che spesso non sono indicative della sua composizione e struttura,si può far riferimento alla seguente classificazione:

quelli del punto precedente,ma legati con prepolimero poliuretanico in modo da lasciare una certa porosità che permetta il drenaggio, con diverso tipo di finitura superficiale

C.2.2.4 - Manti multistrato o sandwich Impermeabili, formati da un primo strato di mescola simile a quello descritto al punto precedente ,ma con ul ulteriore ultimo strato di resina omogenea con diverso tipo di finitura superficiale.

C.2.2.5 - La finitura superficiale I materiali impiegati per la finitura superficiale sono generalmente granuli di EPDM o poliuretano,leganti poliuretanici,cariche minerali e pigmenti,a seconda del tipo di finitura superficiale adottato che può essere: - Spruzzatura: che consiste nella spruzzatura a più mani con opportuna macchina spruzzatrice di una miscela colorata nella massa di legante sintetico mono o bicomponente e granuli di terpolimero (EPDM), direttamente sul manto sintetico di base già consolidato e catalizzato. - Semina: che consiste appunto nel seminare con opportuna macchina seminatrice granuli di poliuretano di opportuna granulometria direttamente su uno strato spalmato di legante poliuretanico ancora fluido,in maniera da inglobarli parzialmente nello stesso lasciando però che parte degli

C.2.2.1 - Manti omogenei Impermeabili, monostrato, costituiti interamente da resina poliuretanica bicomponente, con diverso tipo di finitura superficiale.

C.2.2.2 - Manti granulari compatti Impermeabili costituiti da uno o più strati di mescola di granuli o fibre di materiale elastico di SBR,EPDM o poliuretano,legati con polimero in quantità tale da riempire tutti i vuoti,con diverso tipo di finitura superficiale

C.2.2.3 - Manti granulari porosi Drenanti, costituiti da una mescola formata da inerti simili a 65

6 - APPENDICE C: REALIZZAZIONE DI UNA PISTA PER ATLETICA LEGGERA (PARTE DUE)


stessi fuoriescano dallo strato fluido a formare la scabrezza. - Spalmatura: che consiste nello spalmare uniformemente con opportuni rabbielli dentati uno strato formato da miscela di legante poliuretanico ed opportuni inerti sullo manto sintetico di base già consolidato e catalizzato.

C.2.2.6 - La posa in opera Ad eccezione di alcuni impianti utilizzati per lo svolgimento di competizioni ad altissimo livello,realizzati con manti di tipo omogeneo o granulare compatto,le superfici sintetiche colate attualmente più utilizzate sia per gare che per allenamenti sono quelle granulari porose, sandwich o multistrato con finitura spruzzata o seminata la cui sequenza di posa in opera si può così riassumere: - strato di base realizzato a freddo per colata continua sul sottofondo asfaltico (previamente trattato con primer poliuretanico) di impasto formato da granuli di terpolimero EPDM o SBR di colore nero a curva granulometrica predeterminata, e prepolimero poliuretanico monocomponente come legante,confezionato in apposite miscelatrici a dosatura automatica e posto in opera con speciali macchine vibro-finitrici-compattatrici-lisciatrici,con giunti longitudinali realizzati con la tecnica del “fresco su fresco” (la posa in opera della colata avviene quando la precedente non è ancora catalizzata,in maniera che i due bordi continui si saldino tra loro perfettamente ) e giunti

INVECCHIAMENTO DEI MANTI SINTETICI

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trasversali di lavoro con la tecnica del “becco di flauto”, in maniera da realizzare una superficie continua,esente da giunti ed interruzioni,di spessore finito costante e con compattezza ed elasticità costanti. - strato intermedio (non presente nei manti semidrenanti/ drenanti) formato da colata di mescola di resine poliuretaniche bicomponenti colorata nella massa e granuli di terpolimero EPDM pure colorati di adeguata granulometria,di spessore variabile a seconda delle caratteristiche del manto,posta in opera in una o più mani con speciali rabbielli a spatole metalliche dentate. Tale strato intermedio,per la realizzazione di particolari zone della pista e pedane denominate “zone di stress”, può essere rinforzato con armatura in rete a fibra sintetica, che ha la funzione di ripartire il carico su un’area più ampia. - strato di finitura superficiale di usura,ad alta resistenza ai raggi u.v..agli agenti atmosferici ed all’azione meccanica delle scarpette chiodate,antisdrucciolo,antiriflesso,eseguito: 1) mediante spruzzatura con speciale macchina spruzzatrice a dosatura automatica di mescola di resina poliuretanica mono o bicomponente colorata nella massa, e granuli di terpolimero EPDM pure colorati,di adeguata granulometria; 2) mediante la tecnica detta del “topping seminato” che consiste nella stesura con speciali rabbielli a spatole gommate di un primo strato sigillante detto “turapori” e da un secondo strato di resina poliuretanica bicomponente colorata


nella massa,posto in opera con speciali rabbielli a spatole metalliche dentate sul quale, prima della completa catalizzazione,viene cosparso a semina manuale o meccanica del granulato colorato di terpolimero EPDM, in maniera che i granuli affondino parzialmente nella massa poliuretanica semifluida. A polimerizzazione ed indurimento avvenuti ,i granuli non completamente legati vanno aspirati con apposita aspiratrice. I manti omogenei e granulari compatti vengono invece realizzati con tecniche abbastanza simili a quelle precedentemente descritte,ma normalmente in più strati realizzati sia con apposite macchine finitrici e sia a mano con rabbielli dentati,e comunque con l’impiego di una notevole mano d’opera che comporta un costo finale ben superiore a quelli sopradescritti. Inoltre risultano tutti completamente impermeabili ed hanno uno strato di finitura superficiale di usura o spruzzato od a topping seminato.

C.3 - RIPARAZIONE E RIPRISTINO DELLE SUPERFICI SINTETICHE

anche di un completo ripristino se i livelli di utilizzo sono stati elevati. Infatti l’usura della superficie sintetica dipende dal grado e dal tipo di utilizzo,che variano enormemente per ogni impianto. Ma non tutte le riparazioni o ripristini saranno dovute alla sola usura, poiché una superficie sintetica può “indurirsi” nel tempo sino ad arrivare a non rientrare più nei “range” di Riduzione di Forza (FR) e Deformazione Verticale (Vd) stabiliti dai Regolamenti FIDAL/IAAF. Nella Circolare Tecnica 2009 per la realizzazione degli impianti sportivi per Atletica Leggera, la FIDAL riporta nel Capitolo VII dedicato alle “Norme per la Ricostruzione e la Conservazione delle superfici sintetiche” le varie modalità di intervento riconosciute dalla FIDAL alle quali devono attenersi coloro che intendono procedere alle riparazioni/ripristino di una superficie sintetica,che qui riportiamo integralmente,data l’importanza dell’argomento poiché sono il risultato finale di numerosi incontri tecnici tra la Commissione Impianti FIDAL e le Aziende costruttrici.

C.3.1 - Interventi con materiali colati in opera C.3.1.1 - Intervento di Ricostruzione (Retopping)

Dopo svariati anni di utilizzo,in genere dai 5 ai 10, tutte le superfici sintetiche abbisognano di qualche riparazione, o

Intervento di ricostruzione di una superficie sintetica (prefabbricata o colata in opera), realizzato

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6 - APPENDICE C: REALIZZAZIONE DI UNA PISTA PER ATLETICA LEGGERA (PARTE DUE)


tramite l’aggiunta di nuovo materiale colato in opera (miscela composta di granuli EPDM o SBR e resina realizzata in due/tre mani con un residuo secco minimo di 2,50/3,00 Kg/mq) su preesistente superficie (prefabbricata e/o colata in opera) preventivamente trattata (pulita e/o parzialmente scarificata). Viene riconosciuto come Retopping, un intervento con aggiunta di nuovo materiale per uno spessore compreso tra i 3 e gli 8 mm. A conclusione degli interventi di Ricostruzione (Retopping) effettuati sull’impianto secondo le modalità previste dalla presente Circolare, tutte le restanti componenti dell’impianto non trattate, dovranno comunque essere sottoposte ad un Intervento di Verniciatura (200/300 gr/mq di vernice a base di resine poliuretaniche data in due mani), finalizzato a ridare all’intero impianto uniformità estetica e potenziale equivalente durata di tutte le sue componenti. Trattandosi di un consistente intervento mirato all’effettiva ricostruzione di una superficie sintetica, si ritiene opportuno lasciare alla perizia ed alle capacità tecniche e creative delle Aziende,la scelta delle tipologie di intervento che riterranno più

opportune per il raggiungimento dell’obiettivo finale. Tuttavia, partendo dalla constatazione che le superfici sintetiche hanno generalmente uno spessore medio di 13/14 mm e avendo verificato come la “scarificatura” del preesistente manto, per ragioni tecniche e economiche, non è generalmente praticata oltre il 50% dello spessore iniziale, si consiglia che l’aggiunta di materiale sia comunque compresa tra i 6 ed i 9 mm, tale, quindi, da garantire il nuovo spessore di “superficie nobile” atto a supportare l’azione dei “chiodi”, unitamente all’idonea aggiunta di materiale, finalizzata alla migliore ricostruzione del manto. Per le sole superfici colate in opera, oltre lo spessore di 9 mm, si ritiene che la ricostruzione non possieda più le caratteristiche di economicità, necessarie a giustificare l’intervento e che, causa la differente età delle due superfici e la notevole diversità di spessore della nuova superficie rispetto alla rimanenza del preesistente manto, possa risultare difficoltosa la perfetta aderenza tra i due strati.

C.3.1.2 - Intervento di Conservazione (Verniciatura / Spruzzatura) La Verniciatura è un intervento minimale di conservazione e in quanto tale realizzabile solo sull’intera superficie dell’impianto di atletica leggera o, solo quale atto tecnico di completamento di un Intervento di Ricostruzione, sulle sole parti dell’impianto non interessate dall’Intervento stesso. L’intervento sarà realizzato in una o due mani, con spruzzatura di vernice sintetica data a mani incrociate in 200-300 gr/mq e previo preventivo trattamento di pulizia della superficie da trattare. Quale generalizzato intervento conservativo dai costi contenuti, è consigliato solo se realizzato su impianti ad alta densità di utilizzazione, che non presentino macroscopici ammaloramenti e che non abbiano superato i cinque anni dalla data dell’ultima omologazione. L’impianto interessato da un Intervento di Verniciatura dovrà essere sottoposto alla completa Procedura di Collaudo prevista dalla Circolare Tecnica FIDAL 2009, con l’esclusione dell’esecuzione delle Prove in Sito e di Laboratorio.

C.3.2 - Interventi con materiali prefabbricati Intervento di ricostruzione di una superficie sintetica prefabbricata, realizzato tramite la necessaria aggiunta di INVECCHIAMENTO DEI MANTI SINTETICI

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nuovo materiale similare, applicato sulla preesistente superficie preventivamente trattata pulita e/o parzialmente scarificata. Spessore della superficie da scarificare (ove ritenuto necessario) e della superficie da apportare, come pure le necessarie modalità dell’intervento, sono determinate dalle preventive valutazioni che dovranno essere eseguite dall’Impresa Aggiudicataria.

C.3.3 - Criteri di applicazione Gli interventi di ricostruzione di una superficie sintetica, dovranno essere rispondenti a tutti i requisiti di carattere geometrico e fisico della Circolare Tecnica 2009 e l’impianto di atletica leggera dovrà quindi essere sottoposto ad una nuova e completa Procedura di Collaudo, sempre in conformità a quanto stabilito dalla sopradetta Circolare. La superficie preparata per gli interventi di ricostruzione (quella preesistente preventivamente trattata), dovrà obbligatoriamente essere sottoposta ad una preventiva ed accurata verifica della planarità e della omogeneità degli spessori. Per tutti gli interventi di ricostruzione, intervento di conservazione escluso, adottati per il recupero di una superficie fortemente ammalorata, sarà obbligo e onere dell’Impresa Aggiudicataria, realizzare su una parte della stessa appositamente preparata, un preliminare test sulla campionatura dell’intervento che si dovrà realizzare. Su questa porzione di superficie preventivamente ristrutturata/ricostruita e sulle pezzature campione dalla stessa ricavate, l’Impresa Aggiudicataria dovrà far eseguire dal Laboratorio Prove Materie Plastiche del Politecnico di Milano, sia le Prove in Sito (Force Reduction e Vertical Deformation) che le Prove in Laboratorio (Trazione e Carico a rottura), al fine di ottenere concrete indicazioni sulla validità tecnica dell’intervento finale e poterne quindi preventivamente valutare l’omologabilità. Su di una superficie originaria non potranno essere realizzati più di due interventi di ricostruzione.

Non saranno pertanto ritenuti omologabili interventi a “macchia di leopardo” eseguiti sull’impianto di atletica leggera nella sua globalità (anello e pedane) o su singole componenti dello stesso (su porzioni di anello, solo su alcune corsie dell’anello stesso, o su parti/porzioni di una o più pedane). Potranno al contrario essere considerati omologabili, gli interventi eseguiti su singole componenti dell’impianto sportivo (il solo intero anello, una o più pedane, l’intero anello più una pedana), purché le singole componenti interessate dagli interventi siano trattate per tutta la loro superficie (l’anello nella sua interezza; una o tutte e due le mezzelune, singole pedane per salti in estensione e per i salti in elevazione,

C.3.4 - Omogeneità dell’intervento L’intervento realizzato sulla superficie sintetica, è riconosciuto come tale, soltanto se rispondente al principio della “omogenea realizzazione”. 69

6 - APPENDICE C: REALIZZAZIONE DI UNA PISTA PER ATLETICA LEGGERA (PARTE DUE)


pedana per il giavellotto laddove non inserita all’interno di una mezzaluna).

C.3.5 - Omologazione degli interventi di ricostruzione A conclusione degli Interventi di Ricostruzione che avranno interessato l’impianto di atletica leggera, l’Ente Proprietario dovrà avviare la completa Procedura di Collaudo dell’impianto, nel rispetto di quanto al riguardo stabilito al Par. 2.3 e successivi capoversi della Circolare Tecnica 2009, con l’eccezione di quanto previsto al Par. 7.1.1.2 per gli Interventi di

Conservazione. L’Omologazione rilasciata successivamente agli Interventi di Ricostruzione e Conservazione, laddove sull’impianto perdurino tutte le ulteriori ideali condizioni contemplate dalla Circolare Tecnica, avrà un periodo di validità di cinque anni, al termine dei quali l’impianto dovrà essere sottoposto alla Verifica Tecnica Quinquennale.

C.3.5.1 - Verifica di Collaudo Essendo gli interventi di Ricostruzione realizzati tramite sostanziale aggiunta di nuovo materiale , la Visita di Collaudo (Prove in sito e di laboratorio escluse) potrà essere effettuata non prima di quattro mesi dalla data di conclusione dell’intervento di ricostruzione o ripristino. Il positivo esito delle Prove in sito e di Laboratorio effettuate dal Laboratorio Materie Plastiche del Politecnico di Milano, unitamente al perdurare delle ideali condizioni di perfetta aderenza della nuova superficie al preesistente substrato, oltre quanto normalmente previsto dalla Circolare Tecnica in materia di Collaudi e Omologazioni, consentiranno il rilascio del Certificato di Omologazione Laddove la “Verifica di Collaudo” non dovesse fornire riscontri positivi, sono ammessi come eseguibili, gli eventuali ulteriori interventi ritenuti necessari dall’Impresa e/o dall’Amministrazione. Qualora anche a completamento degli ulteriori interventi di miglioria e a tre mesi dalla conclusione degli stessi, i due strati, non dovessero presentarsi perfettamente aderenti l’uno all’altro su tutta la superficie dell’impianto di atletica leggera, lo stesso verrà definitivamente dichiarato NON OMOLOGABILE.

C.3.5.2 - Tasse di Riomologazione degli Interventi di Ricostruzione e Conservazione Le Tasse di Riomologazione relative agli “Interventi di Ricostruzione e Conservazione”, sono pari alle Tasse di Omologazione riportate al Cap. IV della Circolare Tecnica 2009.

C.3.5.3 - Verifica Tecnica Quinquennale Anche gli impianti sottoposti ad “Interventi di Ricostruzione e Conservazione”, a conclusione dei cinque anni di validità del periodo di omologazione, dovranno essere sottoposti alla Verifica Tecnica Quinquennale. INVECCHIAMENTO DEI MANTI SINTETICI

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tecnica

L’inverno che non arriva...

di Erminio Sinigaglia

Quest’anno l’autunno, specialmente al nord, è stato caratterizzato da medie termiche superiori alla norma, con periodi alternati di elevata piovosità. L’inverno, tuttavia, si è presentato finora (al momento in cui scriviamo) abbastanza mite e con scarse precipitazioni nevose. Queste condizioni climatiche sono particolarmente favorevoli per chi si occupa di manutenzione di campi sportivi perché limitano i danni alle superfici erbose in un periodo in cui sono comunque soggette a stress da gioco. È necessario però non abbassare la guardia visto che la stagione invernale è ancora lunga e potrebbero svilupparsi patologie tipiche del periodo in grado di compromettere la salute dei tappeti erbosi. Prima tra tutte il Microdochium spp. che è un genere di fungo caratterizzato da un ampio adattamento termico, con un optimum tra 0 e 10 °C. Così si spiega come, in presenza di ghiaccio, l’incidenza della malattia risulti bassa. D’altro canto, essa diviene elevata in

periodi umidi non troppo freddi e, soprattutto, in presenza di neve (il fungo implicato principalmente si chiama Microdochium nivale). La malattia, detta anche fusariosi invernale o Microdochium patch si presenta in forma di chiazze tondeggianti, aventi diametro medio intorno ai 10 centimetri e spesso circondate da un alone grigio-rosato che, se non curate, possono portare alla perdita totale del manto erboso. In presenza di notevole umidità, è evidente la formazione di muffa sulle chiazze, dovuta al tessuto vegetativo-riproduttivo del fungo. La malattia può interessare diverse essenze, il Lolium perenne, le agrostidi, le festuche, la Poa pratensis e la Poa annua. Il turgore fogliare eccessivo e l'accumulo di feltro sono fattori che favoriscono lo sviluppo del Microdochium patch. La circolazione d'aria limitata, lo scarso drenaggio del suolo, inadeguati livelli di potassio e l’intensità di gioco possono incentivare lo sviluppo della malattia. Per quanto riguarda le tecniche agronomiche mirate a limitare lo sviluppo del patogeno, è

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efficace limitare l’applicazione di azoto a ridosso del periodo invernale, soprattutto se si prevede una copertura nevosa per un tempo prolungato, migliorare il drenaggio superficiale, ridurre gli accumuli di feltro e arieggiare regolarmente, in particolare le zone che sono state colpite dalla malattia in passato. Nelle regioni in cui sono previste copiose nevicate, adottare misure per ridurre al minimo la persistenza del manto nevoso e intervenire con il controllo chimico che si basa necessariamente sulla prevenzione. Di logica, trattandosi di malattia invernale, qualsiasi sintomo non potrà recuperare se non in fase di ripresa vegetativa primaverile. E se la primavera tarda, il tappeto erboso rimarrà danneggiato a lungo. I principi attivi registrati per l’uso sui tappeti erbosi, indicati per la prevenzione del Microdochium patch, sono la pyraclostrobina, l’iprodione e il prochloraz da utilizzarsi, secondo dosaggi riportati in etichetta, in ambito di


formulati a oggi omologati presso il ministero della salute. Risulta utile aggiungere ai principi attivi dei fertilizzanti fogliari ad alto titolo di potassio e prodotti biologici stimolatori della crescita. La perizia del tecnico verte sulla valutazione preventiva del possibile sviluppo del patogeno, valutandone il contenimento con i principi attivi più adatti, scegliendo il momento d’intervento in funzione delle condizioni della superficie erbosa da gioco. Per quanto riguarda la gestione di un tappeto erboso sportivo, dal punto di vista tecnicoagronomico e manutentivo, la stagione in corso può rivelarsi un’occasione interessante per riflettere su quanto finora sviluppato e, all’occorrenza, apportare le adeguate correzioni alla programmazione effettuata ad inizio anno.

Technics Winter is late in coming Autumn, this year, especially in Northern Italy, was characterised by prolonged periods of

heavy rainfall. Winter so far has been mild and snowfall has been scarce. Such weather conditions are particularly favourable for the technicians in charge of sports field maintenance, in that they minimise damages to the grass surfaces of the playing fields at a time when they are subject to intensive use. Yet, it is important not to lower one's guard, since winter is far from over and the problems typically associated with the cold season might still develop and compromise the health of the turf. In the regions where heavy rainfall is expected, appropriate measures should be put in place to reduce the persistence of the snow cover and action should be taken using effective chemical means for prevention purposes. An expert technician should be able to assess the possible development of a pathogen in advance, and prevent it from spreading by means of the most appropriate active principles, selecting the timing of the intervention as a function of the overall conditions of the grass surface.

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In apertura, evidenti segni di attacco di Microdochium patch e tipiche chiazze tondeggianti. In questa pagina, particolari delle chiazze e dettagli della muffa sulle stesse. Next page, signs of attack by Microdochium patches, and typical round patches. In this page, detail of patches and of the mold on these.


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