impianti sportivi e ricreativi, piscine, fitness e arredo urbano
anno XLI - GENNAIO FEBBRAIO 2016 - Poste Italiane S.p.A. Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 1- DCB Bergamo - Euro 13,00
ISSN 1121-6913
international magazine of sport and recreational facilities, swimming pools, fitness and urban furnishing
with english abstract
- i migliori nel vostro campo -
TENNIS TECNICA S.R.L. S.P. Modugno - Palese, 70123 Bari (BA) tel. 080.5314156 - fax 080.5314155 www.tennistecnica.com
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sommario contents
ANNO/YEAR XLI - GENNAIO-FEBBRAIO / JANUARY-FEBRUARY 2016
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BRUNO GRILLINI OPINIONE / LE CITTÀ EUROPEE PER LO SPORT Opinion / The European Cities of Sport
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CESARE LINO STADI E CAMPI DI CALCIO / IL NUOVO STADIO FRIULI A UDINE
(Area Progetto Associati, Archea Associati)
Stadiums and soccer fields / The New Friuli Stadium in udine
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BRUNO GRILLINI IMPIANTI PER IL NUOTO / RIQUALIFICAZIONE CENTRO NATATORIO E FITNESS A BRUGHERIO (MONZA)
(studio28architettura)
Swimming centres / Redevelopment of swimming center in Brugherio
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MARIA CARBONE ATLETICA LEGGERA / RIFACIMENTO PISTA DI ATLETICA AD AGROPOLI (SALERNO)
(ing. Agostino Sica)
Athletics / Resurfacing athletics track in Agropoli
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BEA RISPOLI IMPIANTI PER IL NUOTO / PISCINA COPERTA E CENTRO FITNESS AD AGROPOLI (SALERNO)
(arch. Sabato Teodoro Ciardella)
Swimming centres / Indoor pool and fitness center in Agropoli
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JOSEPH WOLFE STADI E CAMPI DI CALCIO / STADIO DI CALCIO A LIONE (FRANCIA)
(Populous)
Stadiums and soccer fields / The Grand Stade of Lyon (France)
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PETER KIA ALTRI IMPIANTI / PARETE DI ARRAMPICATA A PALUZZA (UDINE) Other facilities / Climbing wall in Paluzza
(ing. Fabio Da Riva)
“maestri”dei tappeti erbosi
Erminio Sinigaglia
Alessandro Bertolini
Fulvio Bani
Laboratorio analisi
by Tsport mktg & adv
La profonda conoscenza della biologia dell'erba e le competenze tecniche specialistiche acquisite in molti anni di esperienza e molteplici realtà, sono il fondamento del lavoro di AGEC. I nostri agronomi specialisti interpretano idee e necessità dei clienti fornendo soluzioni personalizzate sia progettuali che di gestione, finalizzate al massimo risultato per assicurare gli interessi dei proprietari e gestori di impianti calcistici e percorsi golfistici, nel rispetto delle caratteristiche estetico funzionali dei tappeti erbosi. AGEC si occupa nello specifico di studio di fattibilità, realizzazione del progetto grafico e descrittivo, direzione lavori garantendo la massima redditività e risparmio, consulenza agronomica e attenzione per l'ambiente, mirate al mantenimento del tappeto erboso.
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numero speciale a cura di / special issue by Bruno Grillini
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PIETRO CHIANCHIANO IMPIANTI PER IL NUOTO / IL COLISSEUM VILLAGE A CANTÙ (COMO)
(arch. Alfredo Gramendola)
Swimming centres / The Colisseum Village in Cantù
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TOMMASO EMPLER PROGETTARE L’ACCESSIBILITÀ / IL PIANO ELIMINAZIONE BARRIERE ARCHITETTONICHE - PRIMA PARTE
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SCIENZA DELL’ERBA / L’UTILIZZO DELLE LUCI A LED SUI TAPPETI ERBOSI CALCISTICI - a cura della Redazione
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Science of grass / The use of LED lights on the football turf
STEFANO LONGHI IMPIANTI ETICI / IMPIANTI SOSTENIBILI Fresche novità su vecchie strategie e nuovi materiali
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NOTIZIE / News - a cura di/by C.F. REGIONI PROVINCE COMUNI / From the municipalities - a cura di/by Pietro Chianchiano, Sabina Orrico SCHEDE TECNICHE / Technical cards Indice sistematico Tsport 214-306: 15.4 Indice per tipologia 15.9 Schede tecniche
Tsportmagazine Editoriale Tsport srl via Antonio da Saluzzo 16 – 20162 Milano Tel. (+39) 026 438 282 - 026 66 111 685 fax (+39) 02 23 369 039 www.tsport.it E-mail: info@tsport.it
Stadio Friuli a Udine / Friuli Stadium in udine Progetto: Area Progetto Associati, Archea Associati ph. Pietro Savorelli Il progetto è pubblicato a pag. 15
opinione Le Città Europee per lo Sport The European Cities of Sport
Ma che bello, Ravenna è stata premiata, per il 2016, come “città europea dello sport”! Anche Crema, però; e La Spezia; e anche Molfetta, Pisa, Ravenna, San Giovanni Lupatoto, Saronno, Scafati, Albenga, Asiago, Orbassano, San Vittore Olona: per dire solo delle italiane. In compagnia di altre 4 città spagnole e 8 di altri Paesi europei. È sempre un piacere sapere che le municipalità si danno da fare per promuovere l’attività sportiva presso i propri cittadini, ci mancherebbe. Ma ci è venuta la curiosità di capire meglio come funziona l’ambìto premio. Del resto, se in Europa ci sono 13 città italiane su 25 da premiare (in un anno)ci sarà un perché. Siamo all’avanguardia per l’impiantistica sportiva? Temiamo di no. Per le feste e i tagli di nastro? Certamente molto di più. Ecco allora - in sintesi - le condizioni che l’ACES (associazione privata non-profit fondata a Milano nel 2001 e con sede a Bruxelles) richiede alle città candidate. La Città candidata deve dimostrare un impegno continuativo e costante nel promuovere lo sport in conformità con i cinque obiettivi: “esercizio fisico come divertimento; attività piacevole; spirito e sentimento di collettività; correttezza e rispetto; miglioramento della salute; e perseguire una politica comunale innovativa in materia sportiva”. La domanda di candidatura dovrà contenere le informazioni su: programmi sportivi e di attività motoria per i bambini, per i giovani, per gli anziani e per i portatori di handicap; programmi che promuovano la salute e l'integrazione dei cittadini stranieri attraverso lo sport; gli eventi sportivi più importanti organizzati negli ultimi anni e quelli eventualmente programmati per i prossimi anni; iniziative e attività della città candidata coincidenti con gli obiettivi dell'ACES, ecc. Un comitato dell’ACES visiterà le città che si candidano: pertanto, l’Amministrazione Comunale candidata è “obbligata a sostenere tutte le spese di ospitalità della visita (vitto, alloggio e trasporto) per una delegazione composta da un massimo di dodici persone, per tre giorni e due notti”. Ed ecco cosa si riceve in cambio: - riconoscimento internazionale; - alta visibilità; - valorizzare le politiche sportive della città; - entrare a far parte della più grande rete di città nello sport in Europa; - condividere esperienze tra i membri; - partecipare ai vari congressi e conferenze organizzate durante l'anno; - aumentare e migliorare le politiche dello sport, se possibile; - avere l'opportunità di partecipare a diverse occasioni di sovvenzioni europee con altre città. Giudicate voi.
But that's great, Ravenna has been awarded, in 2016, as a "European city of sport"! Crema also, however; and La Spezia; and even Molfetta, Pisa, Ravenna, San Giovanni Lupatoto, Saronno, Scafati, Albenga, Asiago, Orbassano, San Vittore Olona: to say only of the Italian. In the company of four other Spanish cities and 8 from other European countries. It is always a pleasure to know that municipalities are busy promoting sporting activities among its citizens, will be missed. But it got curious to understand better how the prize works. Moreover, if in Europe there are 13 Italian cities of 25 to be awarded (in a year), there must be a reason. We are at the top in the sports facilities? We think not. For celebrations and inaugurations? Certainly much more. So here - at a glance - the conditions that the ACES (private non-profit association founded in Milan in 2001 and based in Brussels) requires the candidate cities. The candidate cities must show a continuous and constant commitment in promoting the sport in accordance with the five objectives: "exercise as fun; pleasurable activities; spirit and feeling of community; fairness and respect; improving health; and pursue an innovative municipal policy concerning sport". The application must contain information on sports programs and for children motor activity, for young people, the elderly and the handicapped; programs that promote the health and the integration of foreign citizens through sport; the most important sporting events in recent years and those that may be planned for the coming years; initiatives and activities of the candidate cities coinciding with the objectives of ACES, etc. A Committee of ACES will visit the cities that are candidates : so the City Council candidate is then "obliged to support all the hospitality expenses of the visit (food, accommodation and transport) for a delegation of up to twelve persons, for three days and two nights." And here's what you get in return: - international recognition; - high visibility; - put in value the sport policies of the city; - take part into the biggest network of cities in sport in Europe; - share experiences between members; - participate in the several congresses and conferences we use to do during the year; - increase and improve the sport policies if possible; - have the opportunity to participate in different UE grants with other cities. Judge for yourself.
Bruno Grillini
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STADI E CAMPI DI CALCIO
Il nuovo Stadio Friuli a Udine di Cesare Lino
Domenica 17 gennaio è stato inaugurato con Udinese-Juventus - sfida della prima giornata di ritorno di Serie A - il nuovo stadio di proprietà dell’Udinese, società che ha ottenuto dal comune friulano il diritto di superficie sullo stadio per 99 anni e che ha realizzato l’intervento di ristrutturazione dell’impianto preesistente.. Il progetto definitivo è stato presentato su Tsport n. 291 di maggio-giugno 2013. In queste pagine, nel ripercorrere il cantiere durato meno di due anni, riportiamo alcune
considerazioni tratte dalle relazioni dei progettisti.
Le premesse del progetto Il progetto è incentrato sulla ristrutturazione dello “Stadio Friuli” con lo specifico intento di “traghettare” un impianto sportivo, carico di storia per il territorio friulano e fortemente riconoscibile per le sue caratteristiche formali, verso una struttura maggiormente legata alla concezione attuale di stadio per il calcio. Non di rado, analizzando la situazione degli
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Sotto, l’esterno e l’interno dello Stadio con le nuove tribune e le sedute multicolore. Below, exterior and interior of the Stadium with the new grandstands and multicolored seating.
In questa pagina, prospetto laterale e pianta al terzo livello. In this page, side elevation and plan at third level.
stadi italiani, il dato che immediatamente risalta è l'età media degli impianti. Il “Friuli” non fa eccezione e, benché non risulti tra i più vecchi, la sua costruzione risale infatti alla fine degli anni 70 su progetto dell’arch. Giacomuzzi Moore e dell’ing. Parmegiani, è innegabile come sia stato progettato secondo una logica di impianto dedicato genericamente allo sport. Il segno della pista di atletica, la geometria ad anfiteatro, la presenza all'interno dell'impianto di spazi utilizzati negli anni dall'Associazione Sportiva Udinese per le attività di ginnastica, judo e scherma, tutto riconduce ad un utilizzo polisportivo dell'edificio che, nel corso degli anni, ha sempre di più mostrato i suoi limiti non soddisfacendo né l'attività calcistica né le altre attività ospitate al suo interno. Pur avendo subito negli anni diversi interventi di ristrutturazione e ampliamento, come ad esempio la costruzione del secondo anello delle curve e dei distinti, l’ammodernamento delle dotazioni tecnologiche e impiantistiche,
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l’adeguamento alle moderne normative riguardanti l'esercizio e la sicurezza degli spettatori, risultava ormai uno stadio in cui la fruizione dell'evento sportivo non era pienamente soddisfacente. In più, considerando la caratura a livello nazionale ed europeo della squadra di casa, appariva ancora più urgente la necessità di trasformare lo stadio in un impianto che diventasse realmente la “casa” dell'Udinese Calcio, un luogo in cui atleti, spettatori e cittadini abbiano concretamente la possibilità di godere l'impianto e l'evento sportivo, con il luogo che diviene il “12°uomo” in campo, ma che contemporaneamente venga incontro alle esigenze gestionali di unasocietà sportiva moderna ed internazionale. Alla base del progetto vi è proprio la centralità del campo di gioco e il suo rapporto con gli spettatori. In un rapporto di reciprocità, dagli spalti, lo spettatore deve avere la sensazione di essere sul terreno di gioco e l'atleta dovrà sentire la presenza e il supporto della propria tifoseria. Oltre al campo di gioco, i servizi e le
attività presenti nella struttura sono ripensate nell'ottica di fornire il miglior supporto ai fruitori dell'impianto ed alla società, non solo nel momento dell'evento sportivo ma quotidianamente. Si è previsto quindi il miglioramento delle aree già esistenti dedicate agli atleti, la realizzazione di spogliatoi con dotazioni all'avanguardia e la creazione di nuovi spazi di supporto all’attività della società, quali cliniche sportive, aree wellness, sale relax, ristorazioni, spazi dedicati agli staff tecnici e medici, cercando al contempo, per quanto possibile, di migliorare l’accessibilità per gli utenti diversamente abili. Il progetto mira inoltre all'ottimizzazione degli spazi già presenti all'interno del “Friuli” ma con potenzialità inespresse, ampi spazi da dedicare all'accoglienza VIP, aree di relazione e relax per gli atleti in apposite aree Fidelity, sale e postazioni per gli addetti ai media, spazi per promozione di eventi, marketing, pubbliche relazioni. Tutte le migliorie introdotte soddisfano i requi-
siti per l’omologazione UEFA in quarta categoria, utile a consentire l’accesso alle competizioni a carattere europeo, competizioni a cui una squadra come l’Udinese Calcio, dimostratasi di alto livello nel panorama calcistico attuale, non può non mirare. L’insieme di dotazioni e servizi presenti all’interno del nuovo “Stadio Friuli” non può che migliorare le condizioni di utilizzo e quindi, indirettamente, riflettersi sui risultati sportivi ed economici proposti dalla dirigenza della società. Il tutto supportato da un'adeguata e moderna dotazione impiantistica che miri a ridurre l'impatto di una struttura di tali dimensioni sul territorio, operando una riduzione dei consumi di energia primaria tramite impianti di moderna concezione e ad alto rendimento, l'integrazione di tali sistemi con fonti di energia rinnovabili, il riutilizzo di materiali e risorse sia nella fase di esercizio che di cantierizzazione. È da considerare l’importanza strategica nella volontà di acquisire l’omologazione per la
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Sotto, la “pelle” metallica della nuova tribuna: panoramica e dettaglio dei pannelli in acciaio satinato piramidali. In basso, pianta all’ultimo livello. Below, the “skin” of the new grandstand: panoramic view and detail of the brushed steel pyramid panels. Bottom, plan at upper level.
Dall’alto: sezione trasversale, con la tribuna Ovest a sinistra; prospetto esterno dal lato delle nuove tribune; sezione longitudinale. From above: cross section, with the West grandstand on the left; exterior elevation of the new grandstands side; longitudinal section.
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In queste pagine, viste della facciata metallica della tribuna Distinti. In these pages, views of the metal facade.
categoria UEFA più importante anche vista l’ottima posizione dell’impianto all’interno dell’area Nord-Est, zona in cui possono confluire con facilità tifoserie da tutto l’arco austro-sloveno seguendo percorsi ferroviari o su gomma, in aggiunta la vicinanza dello scalo aeroportuale di “Ronchi dei Legionari” permette l’affluenza, con facilità, anche dal resto del territorio italiano ed europeo. Questo porta in dote la possibilità di candidare lo “Stadio Friuli” come polo per eventi calcistici e tornei a carattere europeo di alto livello a prescindere dall’effettiva partecipazione dell’Udinese Calcio a tali competizioni. Di importanza rilevante è la possibilità di accesso all’impianto senza congestionare la struttura viaria urbana e la possibilità di usufruire del sistema di trasporto urbano integrato da strategie innovative quali car pooling, bike sharing, già attuate con risultati positivi dall’amministrazione comunale. Non meno importante la disponibilità, all’interno dell’area del parco Cormor e immedia-
Un diamante da 10.000 scandole Se il palazzo dei diamanti di Ferrara disegnato da Biagio Rossetti deve il suo nome ai circa 8500 blocchi di marmo a forma di piramide che ne ricoprono la facciata, il “diamante“, così viene denominato il nuovo stadio Udine, deve il suo appellativo non già alle oltre 10.000 scandole di acciaio inox satinato che ne compongono la fronte lievemente acuminata, ma alla capacità complessiva della superficie di accogliere e riflettere la luce. Il tema del progetto della nuova facciata consiste proprio nella volontà di rendere iridescente e quindi indefinito il volume imponente dell‘impianto sportivo rendendolo cangiante e quindi mutevole rispetto alle condizioni ambientali di cui riflette colori e umori. Un edificio che reagisce e interagisce con il contesto assumendo i toni dell‘azzurro del cielo, del rosato del tramonto, del grigio della nebbia modulando il proprio valore in relazione alle condizioni dell‘intorno. La superficie metallica galleggia su un basamento scuro dove si trovano gli accessi allo stadio e alle attività commerciali mentre la parte alta, trattata come un tessuto lavorato a capitonné, è intarsiata da rombi specchianti in acciaio o in vetro quando gli spazi interni necessitano di trasparenze. Si tratta di un oggetto “optical“ tra un intreccio caro alla dissolvenze reticolari disegnate da Dorazio e una superficie estroflessa di Castellani di cui riprende le istanze di uno spazialismo bidimensionale che si colloca come interpretazione ibrida tra arte figurativa e architettura.
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tamente nei pressi dell’impianto, di zone adibite al parcheggio e all’accoglienza delle tifoserie negli orari precedenti i match calcistici. Analogamente, l’organizzazione di eventi di natura extracalcistica, è semplificata dalla presenza di zone di parcheggio aggiuntive servite da bus navetta, in grado di assorbire le affluenze superiori previste per tali occasioni. Si consideri, nello specifico, che lo Stadio Friuli è stato scelto dalla F.I.G.C. come impianto idoneo alla candidatura italiana per ospitare gli Europei di Calcio 2016 e proprio in tale occasione è stato effettuato uno studio sulla sinergia tra il sistema di trasporti e di parcheggi per cui sono stati soddisfatti i restrittivi parametri UEFA. È stato anche analizzato il sistema in previsione dei lavori infrastrutturali sulle principali arterie di collegamento, avendo così una stima sui tempi di avvicinamento all’impianto. Tra questi, di importanza strategica per i collegamenti sull’asse Est-Ovest e con lo scalo aeroportuale
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Ristrutturazione dello Stadio “Friuli” a Udine Committente: Udinese Calcio Spa, Udine Progetto dello Stadio: RTP - Area Progetto Associati (ing. Roberto Regni, ing. Marco Balducci, ing. Francesco Bartocci, arch. Gioia Biscottini, geom. Michele Moretti); - Cooprogetti (ing. Valter Fabio Filippetti, ing. Edoardo Filippetti, ing. Moreno Panfili, ing. Mario Traversini, arch. Paolo Ghirelli, geol. Fausto Pellicci); - ing. Marco Armeni. Progetto architettonico facciata: Archea Associati (arch. Marco Casamonti, Laura Andreini, Silvia Fabi, Giovanni Polazzi) Team progettazione: Emiliano Romanazzi, Matteo Chelazzi, Raffaele Ferrandino, Gioacchino Gualtieri Direttore lavori e varianti in corso d’opera: Archest (ing. Stefano Costantini) Inizio lavori: aprile 2014 Fine lavori: dicembre 2015 Costo di realizzazione: euro 27 milioni. Foto stadio ultimato: Pietro Savorelli
© Petrussi Foto Press
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di Ronchi dei Legionari, è l’aggiunta della terza corsia dell’Autostrada A4 Venezia-Trieste. Nel sistema dei trasporti è previsto l’inserimento della ciclovia del Progetto Caar prevista sulla dorsale Nord-Sud mettendo in comunicazione Salisburgo con Aquileia passando proprio per Udine. Tale sistema potrà essere facilmente un ulteriore sistema di avvicinamento a livello urbano per gli utenti dell’impianto. In tale area il sistema di trasporti è organizzato in modo da non congestionare il centro cittadino.
Lo sviluppo progettuale La morfologia dell’impianto si sviluppa partendo dal mantenimento della Tribuna Ovest,con un restyling delle gradonate e dei servizi ospitati funzionali all’attività calcistica, e dalla completa demolizione delle Curve Nord, Sud e tribuna Distinti (Est) al fine di restituire un spazio più focalizzato sull’evento calcistico, contenuto nel suo ingombro plano-altimetrico e funzionale alle normative di settore. La differenza sostanziale con lo stato prece-
dente è evidente nella copertura dei posti a sedere per dell’intero impianto, considerando la sua destinazione principale per il gioco del calcio e per eventi di carattere extracalcistico di pubblico spettacolo. La copertura non è stata realizzata a filo dello spalto ma è tale da consentire una protezione dalle intemperie fino ad un angolo di 5°rispetto al campo di gioco. La struttura di copertura individuata in fase progettuale, costituita da un sistema di travi reticolari spaziali in acciaio a sbalzo sugli spalti, ha permesso di realizzare una struttura priva di sostegni aggiuntivi interposti tra lo spettatore e il campo di gioco. Su tale struttura sono previsti i necessari percorsi di manutenzione utili a raggiungere gli impianti tecnologici allestiti su di essa (illuminazione del campo di gioco, illuminazione spalti, illuminazione corselli e percorsi di smistamento, videosorveglianza, trasmissione dati, ecc.), nonché botole di accesso alla copertura, distribuite uniformemente su tutta la superficie.
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Nella proposta progettuale è stato previsto il mantenimento dell’arco come elemento caratterizzante lo “Stadio Friuli” fin dalla sua edificazione e che di fatto rappresenta visivamente un riferimento e un elemento che immediatamente identifica lo stadio nelle visuali offerte dai vari percorsi di avvicinamento all’impianto. Con l’intento di mantenere l’autonomia di tale elemento la scelta formale, ma anche di carattere tecnico nel rispetto delle interferenze strutturali con l’esistente, della definizione dell’impronta delle nuove curve e dell’ingombro planimetrico della copertura si è scelto di non collegare in alcun modo i nuovi elementi con l’esistente ma di arrivare a lambirli in modo da garantire un effetto di continuità tra il “passato” e il “futuro” dello “Stadio Friuli”. La nuova copertura è impostata in modo che il punto di massimo sbalzo verso il campo incontri l’arco nella maniera più naturale, senza tagliarne la linea di intradosso. Su tali porzioni si conclude il raccordo delle diverse linee, derivanti dal profilo
dell’arco e dalla nuova copertura, tramite una carteratura che si apre a “ventaglio” sul prospetto ovest. Dall’interno dell’impianto viene così mantenuta la continuità visiva dell’arco, sia dalla storica Tribuna Ovest, sia dagli altri settori dello stadio per cui, da ogni posizione, si può avere la visione dell’arco che continua ad incorniciare la Tribuna. Dall’esterno si ha la transizione tra l’arco e le nuove curve in maniera graduale sfruttando sia la geometria che il colore del rivestimento. Allo scopo di ridurre al minimo l'effetto "ombrello" che le pensiline di copertura potrebbero creare sul manto erboso si è scelto di realizzare gli ultimi 11 m di aggetto della copertura in policarbonato trasparente. Questa soluzione garantisce un elevato livello di illuminazione naturale della superficie di gioco pur mantenendo un elevato livello di protezione da acque meteoriche. All’interno del complesso e come elemento architettonico dei prospetti è previsto l’utilizzo
del nome “Stadio Friuli” che verrà associato al complesso in ogni occasione. La finalità è di mutare quello che è un toponimo in una sorta di logo che venga associato ad un impianto da considerarsi come un fiore all’occhiello nell’ambito degli stadi dedicati al calcio, non solo sul territorio italiano, ma in ambito europeo.
Gli usi extracalcistici Vista l’esigenza di ospitare seppur saltuariamente eventi di natura extracalcistica, è stata analizzata la possibilità di incrementare la capienza dell’impianto considerando le due configurazioni tipo che rappresentano di fatto le situazioni tipiche per l’installazione di palchi per il pubblico spettacolo: palco posizionato di fronte alla curva sud e palco in posizione centrale con visuale garantita a 360°. Nell’analisi delle due possibili configurazioni è stata valutata la possibilità di aumentare la capienza non solo usufruendo dei posti in piedi sul campo di gioco, ma anche incrementando il numero di posti a sedere utilizzando strutture
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In queste pagine, nella fascia alta: vista della facciata metallica della tribuna Distinti; una vista a volo d’uccello con la storica tribuna ovest in primo piano e le nuove tribune in fase di realizzazione (fotoinserimento); una fase di cantiere della costruzione della ex tribuna Distinti con le travature reticolari a sbalzo. Nella fascia bassa: l’interno dello stadio finito, visto dalla vecchia tribuna Ovest sotto l’arco che è stato conservato; due scorci delle tribune con le nuove sedute colorate. In these pages, in the high band: view of the metal facade; a bird's eye view with the historic West grandstand in foreground and the new stands being built (photomontage); a construction phase of the building of the former East grandstand with trusses cantilevered.
provvisionali da allestire nel corsello di distribuzione sommitale della porzione di nuova costruzione. Di fatto tale spazio si presta ad ospitare delle piccole gradonate di diversa capienza che vanno ad incrementare anche il numero di posti coperti. Nel loro posizionamento, in ambedue le configurazioni, si è comunque tenuto conto della necessità di mantenere sgombere le vie di esodo esistenti e di mantenere un minimo di 1.20 m per i percorsi di distribuzione interna. Analogamente è stato effettuato uno studio dei flussi di esodo tale da garantire lo smistamento degli spettatori verso le uscite senza creare possibilità di affollamenti. A tale scopo è stato bilanciato il numero di tribunette aggiuntive e il numero di spettatori ammissibili sul campo di gioco (che in via teorica potrebbe ospitare circa 14.440 spettatori) proprio per venire incontro alle esigenze di sicurezza. Di seguito sono riepilogate le capienze previste per le due tipologie di impianto: - Allestimento con palco laterale 30.606 spet-
tatori (di cui 10.500 sul campo); - Allestimento con palco centrale 34.140 spettatori (di cui 8.750 sul campo); Sarà da considerare, a cura degli installatori dei palchi, l'allestimento di strutture dotate di un sistema di ripartizione dei carichi tale da originare una distribuzione uniforme delle pressioni di contatto sul terreno di gioco compatibile con i valori massimi ammissibili tali da non danneggiare né l’impianto di riscaldamento né il sistema drenante.
Stadiums and soccer fields The New Friuli Stadium in udine In January it was inaugurated the new ownership Stadium of Udinese, Club that has obtained from the municipality the surface rights on the stadium area for 99 years and has carried out the operation of existing venue restructuring. The project is focused on restructuring the
In questa pagina, le fasi di cantiere mostrano il processo di demolizione e ricostruzione delle curve nord e sud, con l’arco della tribuna ovest che si intravvede poggiare al suolo rimanendo separato dalle nuove strutture; nell’ultima foto, la tribuna est completata. In this page, the working phases show the demolition and reconstruction of the North and South Curves process, with the bow of the West grandstand that is barely visible to rest on the ground while remaining separated from the new structures; the last picture, the East stand completed.
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"Stadio Friuli" with the specific intent to turn a sports facility, full of history for the Friuli area and highly recognizable for its formal characteristics, in a structure more closely linked to the current conception of football stadium . The plant morphology is developed starting from the maintenance of the West Stand, with a redesign of the tiers and hosted services to footballing activity, and the complete demolition of the curves and the East grandstand in order to return a more focused football space. The main difference with the previous state is evident in the coverage of places to sit for the entire system, considering its main destination for football and for the public spectacle of extra-football events. In the project proposal was decided to maintain the arc as integral to the "Stadio Friuli" since its construction and that in fact visually represents a reference and an element that immediately identifies the stadium in the visual offered by the various approach ways to the system.
IMPIANTI PER IL NUOTO
Riqualificazione centro natatorio e fitness a Brugherio (Monza) di Bruno Grillini
L’intervento di riqualificazione delle piscine comunali di Brugherio può essere definito il lieto fine di una vicenda particolarmente sofferta per i cittadini di Brugherio. L’impianto natatorio realizzato nei primi anni 90 è stato chiuso nel 2012 per carenze normative durante il commissariamento del Comune. Dopo alcuni anni di abbandono ed inevitabile degrado una sinergia vincente tra amministrazione pubblica e soggetto privato ha innescato un meccanismo virtuoso consen-
tendo in tempi brevi, per operazioni di questo tipo, di riattivare con successo l’impianto natatorio. La società Sport Management Spa, nel dicembre 2013 ha presentato una proposta di riqualificazione della piscina con procedura di project financing. L’amministrazione comunale ha accolto questa proposta ritenendola di pubblica utilità ed ha attivato con particolare efficienza tutti i meccanismi necessari e possibili per giungere in tempi brevi alla ria-
Sotto, l’area esterna di accesso e interno della zona benessere; in basso, vista delle due vasche natatorie. Below, view of external entrance area and interior of the wellness area; bottom, view of the swimming pools.
Foto Bruno Rosa
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In questa pagina, l’edificio dall’esterno, visto da diverse angolazioni; in basso a sinistra il retro del corpo piscine. Nella pagina di fronte dall’alto in basso: planimetria generale; vasca principale; tribunetta; altro scorcio della vasca; due particolari della vasca idromassaggio nell’area wellness. In this page, exterior of the building, from different points of view; bottom left, rear of the pools body. Next page from above: general plan; main pool; tribune; another view of the pool; detail of the relax area; two details of the spa bath in the wellness area.
pertura della piscina; sulla base della proposta del promotore è stata infatti bandita una gara per concessione di servizi con lavori aggiuntivi che ha visto come aggiudicatario la stessa società che aveva promosso l’iniziativa. Grazie all’esperienza della Società, del gruppo di progettazione e alla determinazione dell’amministrazione comunale le fasi progettuali ed autorizzative si sono compresse in tempi piuttosto brevi dando il via ai lavori 7 mesi dopo l’aggiudicazione definitiva del bando. Da questo momento in poi la sinergia positiva è continuata grazie anche alle imprese esecutrici che in tempi brevissimi (3 mesi) hanno completato gli importanti lavori di riqualificazione e riattivato la struttura consentendo di ridare la piscina ai cittadini di Brugherio nel mese di luglio del 2015 e di inaugurare la zona fitness e benessere nel mese di ottobre dello stesso anno. L’impianto L’impianto natatorio è dotato di due vasche interne (la prima dedicata al nuoto di dimen-
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sioni 25.0x16.6 mt e la seconda utilizzata per i corsi di dimensioni 10.0x7.0) e una vasca ludica esterna. Le vasche interne sono servite da una tribuna posta al piano primo raggiungibile dall’ingresso dell’impianto sportivo tramite vano scale e ascensore. All’interno della struttura sportiva è inoltre presente un centro fitness con due sale attività, una dedicata al fitness e l’altra ai corsi, con proprio posto di primo soccorso. Gli spazi attività sportiva sono corredati dai necessari servizi di supporto e accessori, di una zona ingresso, di uffici amministrativi e di una zona ristoro posta al piano primo. L’impianto si caratterizza anche per la presenza di una grande area benessere completa di vasca idromassaggio, due saune, bagno turco, vasca di reazione, docce emozionali, tisaneria e zona relax. Il potenziamento realizzato dalla società ha previsto i seguenti interventi. Adeguamenti alla normativa sportiva: aumento numero docce spogliatoi utenti,
sistemazione spogliatoi addetti/istruttori, utenti e locale di primo soccorso, realizzazione nuovo presidio di bonifica, adeguamento accessi al piano vasche coperte; adeguamento alla normativa antincendio; adeguamento impianti elettrici. Interventi di manutenzione straordinaria edile: sistemazioni coperture; sistemazione servizi igienici e spogliatoi utenti e addetti; modifica layout zona reception; ripristino intonaci e tinteggiature; sistemazione controsoffitti esistenti; verifica e ripristino pavimentazione del piano vasca; sostituzione canaline bordo vasca; riqualificazione estetica e funzionale zona Benessere e Spa; impermeabilizzazione vasca di compenso; sistemazione vasca esterna; sistemazione aree esterne. Interventi di manutenzione straordinaria impiantistica: rifacimento impianto trattamento acqua; sostituzione caldaie esistenti con adeguamento collettore principale e impianto produzione ACS; sostituzione UTA a servizio della piscina coperta, zone tribune e
spogliatoi; rifacimento cabina di trasformazione MT/BT. Sistemazione dei servizi e della copertura Nel progetto definitivo si prevedeva la realizzazione di due docce per ciascun blocco spogliatoi, ma confrontandosi con il CONI regionale in fase di richiesta parere, i progettisti hanno concordato l’inserimento di un'unica doccia ampiamente sufficiente rispetto al fabbisogno previsto. Prima del rifacimento dei pavimenti e dei rivestimenti è stato realizzato un manto impermeabile attraverso la stesura a spatola di due mani di malta bicomponente a base cementizia con interposizione tra il primo ed il secondo strato di rete in fibra di vetro. Gli spogliatoi utenti sono stati dotati di pannelli “antiintrospezione” in modo da garantire una maggiore privacy da parte degli utilizzatori: sono state infatti realizzate due contropareti in cartongesso a ridosso dell’uscita dagli spogliatoi verso il piano vasca in modo che sia impedita la possibilità di traguardare verso
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l’interno degli spogliatoi stessi. Infine, il servizio igienico del locale di primo soccorso è stato riconfigurato modificando la posizione dei sanitari in modo da renderlo effettivamente fruibile da parte del diversamente abile. La struttura preesistente non era dotata di vasca lava-piedi nel percorso di ingresso alle vasche coperte dal solarium esterno; le normative igienico sanitarie prescrivono il passaggio attraverso un presidio di bonifica prima dell’accesso in vasca. È stato pertanto necessario realizzare un nuovo presidio di bonifica dotato di vasca lava-piedi alimentata con soluzione antimicotica e doccia automatica con fotocellula. Il presidio è completato con la realizzazione della pavimentazione perimetrale, del tornello in uscita in acciaio inox AISI 316 e di una barriera in legno che obblighi gli utenti all’utilizzo della vasca lava-piedi. Rispetto al progetto definitivo si è previsto di ricollocare il presidio di bonifica in una zona più baricentrica rispetto allo spazio delle
In questa pagina, pianta del livello terra. Nella pagina di fronte, il livello superiore e il livello interrato con le vasche di compensazione; nella foto, taglio del nastro. In this page, plan of the ground level. Next page, upper level and underground level with compensation tanks; in the photo, ribbon cutting.
vasche coperte: la nuova vasca lavapiedi è realizzata in corrisponde dell’uscita collocata frontalmente alla vasca esterna. In considerazione dello stato di degrado delle tinteggiature delle travature in legno della copertura, con particolare riferimento agli elementi verticali posti nelle immediate vicinanze delle vasche, è stata effettuata la verniciatura dei 5 pilastri in legno esistenti a sostegno della facciata vetrata. Buona parte delle coperture piane dell’impianto presentavano diffusi problemi di infiltrazione che sono stati risolti intervenendo attraverso la completa rimozione dell’impermeabilizzazione esistente e la realizzazione di un nuovo strato. Il nuovo manto di copertura è realizzato a due strati di membrana impermeabile prefabbricata a base di bitumi e polimeri plastomerici. La zona reception e le vasche A fine di migliorare i percorsi verso gli spogliatoi e di dotare l’ingresso di nuove funzioni è stata demolita la seduta che separava l’in-
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gresso dal percorso verso gli spogliatoi, per far posto ad un sistema di tornelli per il controllo automatico degli ingressi e ad un cancello per l’uscita in caso di emergenza. Il bancone della reception è posizionato in modo da poter ricavare alle sue spalle un piccolo ufficio con accesso diretto dalle postazioni di lavoro affacciate all’ingresso. Verrà infine allestito uno spazio “shop” per la vendita di attrezzature e gadget legate all’attività sportiva e uno spazio ufficio destinato alla direzione della piscina. Le vasche coperte necessitavano di interventi di ripristino dei rivestimenti interni attraverso il completo rifacimento delle fughe e la sostituzione degli elementi incoerenti. Il trattamento di “ri-fugatura” assume un aspetto particolarmente importante per evitare infiltrazione e rotture o distacchi del rivestimento. Sono inoltre state sostituite le griglie delle canaline perimetrali delle due vasche coperte con elementi in polietilene speciale ad alta densità additivato per la resistenza alla luce e per l’inattaccabilità agli acidi.
Anche per quanto riguarda la zona benessere si è effettuata la sostituzione degli elementi danneggiati della pavimentazione e i rivestimenti delle vasche, ripristinando gli intonaci ammalorati, e procedendo all’impermeabilizzazione delle canaline di scolo dell’acqua e alla revisione generale degli impianti presenti. Gli interventi previsti nelle vasche di compenso sono finalizzati a risolvere i pregressi fenomeni di distacco delle solette con esposizione dei ferri di armatura e di infiltrazione, con trattamento dei ferri esposti e ripristino strutturale del calcestruzzo. Le vasche di compenso sono state poi completamente impermeabilizzate con la fornitura e la posa di un rivestimento sintetico in PVC plastificato composto da 4 strati con l’inserimento di armatura interna in poliestere con funzione di rinforzo per uno spessore totale di 1,5 mm. I lavori in esterno Per rendere maggiormente fruibile la vasca esterna sono stati previsti una serie di inter-
venti mirati atti a ripristinarne e migliorarne l’utilizzo da parte dei più piccoli. È stato rifatto completamente il bordo vasca con la rimozione della stratigrafia esistente e la posa di una nuova pavimentazione in autobloccanti posata su letto di sabbia. Tutto il nuovo bordo vasca è stato perimetrato da appositi cordoli prefabbricati in calcestruzzo e da una nuova staccionata in legno di castagno formata da paletti verticali e orizzontali. L’accesso al nuovo piano vasca è possibile attraverso la formazione di una nuova vasca lava-piedi dotata di arco doccia in acciaio completo di fotocellula di azionamento al passaggio dell’utenza e di impianto antimicotico automatico. Al fine di rendere maggiormente appetibile l’utilizzo della struttura si è operata la sistemazione del solarium a verde attraverso la rigenerazione del tappeto erboso, il rifacimento del marciapiede esterno a ridosso del blocco wellness e la realizzazione di un nuovo cancello di separazione del solarium dal per-
Riqualificazione dell'impianto natatorio comunale e del centro fitness a Brugherio (Monza e Brianza) in project financing Soggetto gestore: Sport Management spa, Verona Progetto: studio28architettura (arch. Alberto Roscini, Francesco Di Prisco, Marco Benedetti), con arch. Paola Bettelli Importo dei lavori: euro 1.020.000 Fine lavori: ottobre 2015
Foto Bruno Rosa
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corso adiacente la zona fitness. Anche il viale di ingresso alla piscina e le murature perimetrali della rampa carrale di accesso ai locali interrati sono sati oggetto di sostanziale ripristino.
Swimming centres Redevelopment of swimming center in Brugherio
Nelle foto, particolari della palestra e dei locali accessori. Nei disegni, sezioni dell’edificio. In the photos, details of the gym and the ancillary rooms. In the drawings, cross sections.
The swimming facility built in the early 90's was closed in 2012 for regulatory failures. After a few years of neglect and inevitable decay a winning synergy between public administration and private party triggered a virtuous cycle allowing at short notice, for transactions of this type, to successfully reactivate the venue. The center has two indoor pools - a 35-meter swim and a 10 for the courses - and an outdoor recreational pool. The inner tanks are served by a grandstand on the first floor accessible from the entrance
Foto Bruno Rosa
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of the building through the stairwell and elevator. Inside the sports center there is also a fitness center with two halls for activities, a dedicated fitness room and one in the courses, with a first aid site. The sports areas are accompanied by the necessary support services and accessories, an entrance area, administrative offices and a dining area on the first floor. The plant is also characterized by the presence of a large wellness area with a hot tub, two saunas, turkish bath, cold bath, experience showers, herbal tea bar and relaxation area. The enhancement made by the company has provided for the adjustments to the sporting regulations, ordinary maintenance and extraordinary plant maintenance operations.
ATLETICA LEGGERA
Rifacimento pista di atletica ad Agropoli (Salerno) di Maria Carbone
Inaugurata lo scorso ottobre e intitolata al campione Pietro Mennea (già cittadino onorario di Agropoli, scomparso tre anni fa) la pista di atletica completamente rinnovata è situata presso il campo sportivo comunale “Raffaele Guariglia”. Le opere realizzate risultavano necessarie per rendere nuovamente agibile, utilizzabile ed omologabile l’impianto secondo le normative e circolari tecniche CONI e FIDAL, e
si configurano come ristrutturazione con ripristino e ricostruzione a nuovo di superfici sintetiche e sostituzione della recinzione di separazione tra gli spalti e l’area destinata alle attività sportive. Per la pista di atletica e per la lunetta del salto in alto l’intervento di ristrutturazione complessiva della pavimentazione sportiva esistente è stato realizzato con un intervento di “retopping”; per la pedana del salto in
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Scorcio della pista e della recinzione. View of the track and the enclosure.
In questa pagina, panoramica dell’impianto; sezione dell’intervento di retopping; scorcio della cura con il sistema di recinzione in primo piano. Nella pagina di fronte, schema delle fasi di intervento sulla pista; dettaglio della linea di partenza; in basso, planimetria generale. In this page, panoramic view of the venue; section of the retopping; view of the curve with the enclosure system in foreground. Next page, scheme of the phases of intervention on the track surface; detail of the start line; below, general plan.
lungo e triplo è stato invece realizzato un intervento di intera ricostruzione a nuovo della pavimentazione sportiva esistente. Retopping Al fine di identificare quale fosse la tipologia di prodotto più idonea per eseguire un intervento di retopping della pavimentazione sportiva esistente (pista di atletica e lunetta salto in alto), che garantisse il raggiungimento e il rispetto delle prestazioni minime richieste dal regolamento FIDAL, sono state eseguite valutazioni pratiche con l’ausilio di ditta di settore specializzata, sulla pavimentazione esistente che è stato appurato essere costituita da un tappetino sintetico prefabbricato posato nel corso dell’anno 1995. Successivamente sono stati presi in considerazione tappetini sintetici prefabbricati di diversa tipologia e denominazione commerciale, aventi spessori da un minimo di 9 mm a un massimo di 13 mm. Dai sopralluoghi effettuati in situ, si è potuto evincere che il materiale in opera avesse sostanzialmente esaurito il suo ciclo di
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vita utile e non garantisse le prestazioni minime imposte dalla normativa tecnica vigente. La soluzione tecnica migliore per il rispetto, in particolare, dei requisiti di Riduzione della Forza e Deformazione Verticale, determinabile sulla base delle prove eseguite, era quella di realizzare un intervento di retopping con posa al di sopra della pavimentazione esistente (pista di atletica e lunetta salto in alto), di una pavimentazione costituita da uno strato di base dello spessore di mm 10 realizzato a freddo per colata di impasto formato da granuli di gomma EPDM a granulometrica 1 – 3,5 e prepolimero poliuretanico monocomponente come legante, confezionato in apposita miscelatrice a dosatura automatica e posto in opera con speciale macchina vibrofinitrice-lisciatrice, con giunti longitudinali realizzati con la tecnica del "fresco su fresco". L’adozione della soluzione tecnica cosìa identificata permette inoltre il rispetto del requisito dimensionale minimo richiesto dalla Circolare Tecnica FIDAL 2015: lo
spessore finale della pavimentazione sportiva a intervento di retopping ultimato ha infatti uno spessore minimo costante maggiore o uguale a 13 mm. Per la pedana del salto in lungo e triplo, dai rilievi effettuati in situ, sarebbe stato anche in questo caso ammissibile utilizzare un intervento di retopping come identificato per la pavimentazione della pista di atletica e lunetta del salto in alto. In realtà, le condizioni della pedana di salto in lungo e triplo, non consentivano di rispettare i requisiti di norma vigenti in quanto in più punti il tappetino prefabbricato risultava essere stato attaccato dall’erba dell’attiguo campo di calcio che ne aveva compromesso la stabilità e la planarità, per cui si è dovuto eseguire un intervento di rifacimento ex novo della pavimentazione della medesima. La recinzione L’impianto sportivo comunale è principalmente utilizzato per gli incontri della locale squadra di calcio, militante nel campionato
interregionale, ed in prospettiva di un futuro utilizzo della struttura per i campionati di categorie superiori, necessitava di adeguamenti per possedere i requisiti previsti dal “Regolamento Impianti Sportivi” secondo la normativa CONI. Secondo tale regolamento, “il recinto di giuoco deve essere obbligatoriamente protetto da una rete metallica di altezza non inferiore a m. 2,20 dal piano di calpestio o da altro sistema idoneo; eventuali cordoli in calcestruzzo o muretti sui quali verranno ancorati i profili metallici di sostegno della recinzione non possono essere computati per il loro sviluppo verticale ai fini dell’altezza regolamentare. La struttura del separatore deve essere tale da non consentire l’azione di superamento e comunque conforme alla norma UNI 10121. I separatori perimetrali interni devono essere dotati, per motivi di sicurezza, di almeno due varchi di accesso al recinto di giuoco in corrispondenza di ogni settore riservato al pubblico. Ogni varco, avente lar-
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Nelle foto al centro delle due pagine, particolari della pista rinnovata. Nelle foto a corona, sono riconoscibili le diverse fasi dell’intervento di retopping, dallo stato ante operam alla finitura. In the central photos on the two pages, details of the renewed track. In the surrounding photos, can be recognized the different phases of retopping, from the ante-operam to the finishing.
ghezza minima di m. 2.4, deve essere munito di serramenti a due ante con apertura verso la zona di attività sportiva La recinzione esterna del campo potrà essere in muratura od altro sistema, purché risulti non abbattibile né scavalcabile. Tale recinzione deve essere alta m. 2.5 dall’esterno del campo, lungo tutto il perimetro del campo stesso, così come previsto dalla norma UNI 10121. Possono essere considerate recinzioni esterne anche le pareti perimetrali delle strutture del campo purché siano garantite le condizioni di cui agli artt. 5 e 8 del DM 18.03.1996 del Ministero dell’Interno e sia preclusa la visibilità esterna”. Gli elementi della separazione devono inoltre essere conformi alle prescrizioni del Decreto Ministeriale del Ministero degli Interni del 18 Marzo 1996 “Norme per la Sicurezza e la Costruzione e l’Esercizio degli impianti sportivi”, modificato ed integrato dal Decreto 06 Giugno 2005 . In particolare, ai sensi della norma UNI EN
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13200-3, la nuova recinzione deve avere le seguenti caratteristiche di resistenza: − Carico orizzontale di 100kg/m applicato a 2,50 m dal piano di imposta; − Carico di 80kg/mq uniformemente distribuito su tutta la superficie della recinzione. Pertanto, si è presa in considerazione la completa sostituzione della recinzione in essere, senza la possibilità di utilizzare le piantane presenti in quanto risultava più difficoltosa ed onerosa l’omologazione di una struttura “mista” con i pannelli modulari rigidi da saldare ai piantoni esistenti, posando in opera una recinzione modulare in acciaio zincato e verniciato costituita da pannelli elettrosaldati modulari e rigidi in doppio tondo di acciaio zincati e verniciati RAL 6005 (verde muschio), vincolata a piantane in acciaio sezione 60x120x3 mm. I pannelli modulari hanno dimensione 2230 mm in altezza per 2500 mm e maglia 55x200 mm, doppio filo orizzontale da 8 mm e filo verticale da 6 mm; l’interasse delle piantane è di 2525 mm. Detta recinzione è posi-
zionata sul cordolo in cemento armato esistente mediante carotaggio del cordolo, inserimento del nuovo piantone e successiva sigillatura o, in mancanza, con piastre saldate ai piantoni ed ancorate al calcestruzzo mediante tirafondi bloccati con l’ausilio di ancoranti chimici. Lo sviluppo della recinzione è di circa 505 metri lineari, oltre ai cancelli pedonali e/o carrabili.
ic surfaces and replacement of the separation fence between the stands and the area devoted to sports activities. For the athletics track and the bezel of the high jump the intervention of overall renovation of existing sports flooring has been realized with a speech of "retopping"; for the platform in the long and triple jump it has been achieved a whole new intervention reconstruction of existing sports flooring.
Lavori di rifacimento della pista di atletica ed adeguamento recinzione alla normativa della Lega Italiana Calcio Professionistico Lega PRO nell’Impianto Sportivo “R. Guariglia” di Agropoli (Salerno) Committente: Comune di Agropoli (Sa)
Athletics Resurfacing athletics track in Agropoli
Progettazione: ing. Agostino Sica (UTC Comune di Agropoli) Direzione Lavori: ing. Biagio Nigro
Opened last October and named after the champion Pietro Mennea (already an honorary citizen of Agropoli, who died three years ago), the renewed track field is located at the municipal sports venue. The works were needed to make again accessible, usable and approvable the plant according to federal regulations and technical rules, and take the form of restructuring with recovery and reconstruction of synthet-
Importo Lavori: euro 450.000,00 di cui euro 370.625 per lavori Durata dei lavori: 90 giorni più proroga 30 giorni per opere complementari Recinzione: Betafence Italia spa (vedi pag. 34)
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by Tsport mktg & adv
Piscine...e tutto quello che occorre...
Nella foto sopra, la piscina Elysium di Agropoli; per la sua realizzazione Tecno Piscine si è avvalsa della collaborazione di
TECNO PISCINE
SRL
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VIA
IMPIANTI PER IL NUOTO
Piscina coperta e centro fitness ad Agropoli (Salerno) di Bea Rispoli
Il nuovo complesso natatorio colma una lacuna in termini di disponibilità di “spazi acqua” della città di Agropoli e del suo territorio offrendo una struttura nella quale possano essere ospitate sia le attività corsuali - didattiche sia quelle agonistiche. I principali requisiti richiesti alla progettazione della struttura sono stati: l’approfondimento degli aspetti impiantistici nella direzione della sostenibilità ambientale; un elevato livello di flessibilità d’uso. La struttura è adeguata per
l’accoglimento di una vasta gamma di attività legate all’utilizzo dell’acqua e per diverse categorie di utenti: dall’ avviamento al nuoto dei più piccoli all’intrattenimento ludico di tutta la famiglia fino alla pratica agonistica delle numerose società sportive presenti sul territorio cilentano. Il manufatto a copertura delle piscine ha forma ellissoide con una struttura prefabbricata a pilastri e travi precompresse e coper-
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In questa pagina, viste dell’esterno nel contesto panoramico. In this page, exterior views in the panorama.
Sotto, tre rendering di facciata, planivolumetrico, e dettaglio delle vetrate. Nella foto a doppia pagina, vista panoramica della vasca. Nella pagina di fronte, dall’alto: prospetti; piante ai livelli inferiore e copertura; pianta al livello terra. Below, three renderings of façade, volumetric plan, and detail of glazing. In the double page photo, panoramic view of the swimming pool. Next page, from above: elevations, plan at lower level and roof; plan at ground level.
tura in coppelle, con altezza alla gronda di 7 metri. Per ottenere l'effetto cupola sono state installate circa 800 lamelle a forma curva che danno all’impianto un impatto architettonico moderno e scenografico. All’interno del manufatto trovano posto le piscine: una piscina di m. 16 x 25 a sei corsie, profondità variabile da m. 1,40 a m. 2,00; una piscina di m. 8 x 15 di profondità 80 cm; spogliatoio per atleti/bagnanti e personale tecnico/giudici di gara; atrio/ingresso con funzioni di accoglienza, smistamento, cassa, amministrazione, bar, servizi. In base ai criteri di omologazione della FIN, la piscina da 25 metri, oltre ai quotidiani corsi di nuoto, potrà ospitare, quali attività agonistiche: i campionati regionali di nuoto in vasca corta con otto corsie da 2 metri, la pallanuoto maschile serie C, D e “giovanili”, la pallanuoto femminile serie “A”, il Sincronizzato categorie esordienti e il Salvamento. L’elemento ordinatore del progetto, sia per le dimensioni che per le finalità esplicite che
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esprime, è la vasca principale semiolimpica: lungo i lati maggiori si sviluppano da una parte le gradinate destinate ad ospitare il pubblico e dall’altra la zona di riscaldamento. In testata trova invece collocazione la seconda vasca “piccola” destinata ad accogliere una serie di attività direttamente connesse a quella principale - natatoria ma anche parzialmente autonoma e di intrattenimento - e l'ingresso negli spogliatoi, attraverso 2 vasche disinfettanti. Il progetto riserva particolare attenzione alla zona denominata “piano-vasca”. Il piano vasca non è concepito semplicemente come uno spazio libero di percorso ma come spazio versatile da utilizzare durante le gare come zona per gli atleti in attesa, e durante le attività corsuali come zona per attività sportiva di riscaldamento e di preparazione. Per mantenere l’area il più possibile “libera” è stata utilizzata una tribuna telescopica automatizzata e sono stati ricavati dei locali direttamente prospicienti sul piano vasche che possono essere utilizzati come magazzini per le attrezzature o come uffici per giudici di
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In questa pagina: sotto, rendering dell’esterno; in basso vista delle due vasche. Nella pagina di fronte, sezioni; l’affaccio sulla vasca; gli spogliatoi. In this page: below, rendering of exterior; bottom, view of the two pools. Next page, sections; balcony overlooking the pool; changing rooms.
gara/cronometristi nonché nicchie per sedute, appendiabiti degli utenti – atleti. All’interno del piano terra trovano posto: locale infermeria e relativi servizi con accesso diretto dall’esterno e con comunicazione interna con il manufatto piscine; locali per istruttori, per spogliatoi, per docce e per servizi igienici, tutti divisi per sesso e con acceso diretto dall’atrio principale di questo fabbricato e con comunicazione diretta con la zona “piedi nudi” a servizio dell’ingresso piscina; sala bar–caffetteria e sala ristorante con ingresso diretto dall’atrio principale di questo fabbricato; il tutto completo dei relativi servizi igienici distinti per sesso. La sola sala bar–caffetteria detiene anche comunicazione diretta e controllata con il manufatto piscine attraverso tornelli con scheda elettronica. Inoltre, locali cucina, dispensa e deposito e ristorante con ingresso diretto dall’esterno e con comunicazione interna con le precitate sale; locale direzione e vano scale-ascensore per l’accesso al piano primo e al piano interrato . L’ingresso dell’impianto prevede diversi servizi
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accessori quali reception, caffetteria/bar, sala attesa, uffici. Il fabbricato servizi e centro fitness comprende, oltre agli impianti tecnologici al piano interrato, gli spazi e impianti per saune e bagno turco, i locali per il vero e proprio centro fitness, la grotta del sale, le docce emozionali, la fontana di ghiaccio, una vasca profonda e il centro relax e massaggi. Al primo piano solo collocati la zona palestra cardio-fitness, la zona crossfit, la pesistica, ed i locali per il medico e per il custode. Il complesso piscine coperte e centro fitness oltre ad essere dotato di sala bar ed attesa dispone anche di una ristorante che può essere a servizio anche di utenza estranea all’uso delle piscine e del centro fitness.
Swimming centres Indoor pool and fitness center in Agropoli The new swimming center fills a gap in terms of "water space" availability of the city of
Agropoli and its territory by offering a structure in which can be accommodated both educational activities and those competitive. The main requirements for the design of the structure are: the engineering aspects in the direction of environmental sustainability; a high level of flexibility of use. The pool roofing has ellipsoid shape with a prefabricated structure; to get the dome effect were installed about 800 lamellae-shaped curve that give the plant a modern and spectacular architectural impact. Inside the building are placed the pools: a six lanes pool of m. 16 x 25, a swimming pool m. 8 x 15, changing rooms and toilets. The organizational element of the project, both for its size and for the explicit purpose that expresses, is the main tank Semi-Olympic: along the long sides are developed on the one hand the bleachers set aside for the public and on the other the athletic warm zone. In the header is instead placed the second "small" tank intended to accommodate a range of activities directly connected to the
main one. To keep the area as much as possible "free" it was used an automated telescopic grandstand and are molded rooms directly overlooking the pools. The building for services and fitness center includes, besides the technological systems in the basement, spaces and systems for saunas and Turkish bath, relaxation and massage center. On the first floor are located the cardio-fitness gym area, the crossfit area, weight training, and the premises for the doctor and for the caretaker.
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Piscine coperte e centro fitness ad Agropoli (Salerno) Committente: Plus Ultra srl Progetto architettonico e direzione lavori: arch. Sabato Teodoro Ciardella progetto strutturale: ing. Antonio Abate progetto impianti meccanici ed elettrici: Saitec ingg. Santonicola srl importo dei lavori: euro 3.800.000 Attrezzature sportive: Tecno piscine srl (vedi pag.40)
STADI E CAMPI DI CALCIO
Stadio di calcio a Lione (Francia) di Joseph Wolfe
La nuova casa dell’Olympique Lyonnais ha aperto il 9 gennaio di quest’anno. Il Grand Stade de Lyon - il più grande nuovo stadio costruito prima del torneo di questa estate diventerà così il terreno di casa per una delle squadre di calcio più rappresentative di Francia oltre a costituire un luogo chiave per le finali della coppa UEFA Euro 2016, compresa la prima semifinale il 6 luglio.
Come si addice una delle migliori squadre di calcio francesi degli ultimi tempi, con sette consecutivi titoli nazionali tra il 2002 e il 2008, il nuovo Grand Stade de Lyon è stato progettato per rappresentare e alimentare le aspirazioni future, non solo del club, ma della città di Lione stessa. Il Grand Stade de Lyon riflette la cultura e la comunità del club e la città di Lione. Strutture
In senso orario: inserimento nel contesto urbanistico; vista del catino interno; vista notturna dell’esterno. Clockwise: inclusion in the urban context; view of the inner bowl; night view of the exterior.
Nella pagina di fronte, in alto: tre prospetti. Sotto, nelle due pagine, due viste dell’esterno. In basso, il campo e le tribune e, nella foto grande, manifestazione notturna. All’estrema destra, “esploso” di livelli costruttivi dell’impianto. Next page, above: three elevations. Below, on the two pages: two exterior views. Bottom, pitch and grandstands; in the larger photo, night time event. Far right, exploded view of the building levels.
di livello mondiale sono state inserite per tutti gli appassionati e visitatori dello stadio, tra cui bar, sale riunioni, sale per banchetti, più di 100 suite executive e otto sale riunioni aziendali. L'obiettivo progettuale è stato quello di creare un edificio in perfetto connubio tra natura e tecnologia; un Stadio di grande impatto visivo ma che rispetta l'ambiente circostante. Lo stadio da 59.186 posti è dotato di tutte le caratteristiche richieste dalla UEFA per ospitare tornei ed eventi internazionali. Il design si ispira il rapporto unico che i fan dell'Olympique Lyonnais hanno con il loro stadio; per esempio le tribune nord e sud sono state progettate per rispettare e facilitare la tradizione del canto reciproco dei tifosi lionesi durante le partite, creando una cacofonia di rumore e di supporto. Le sezioni est ed ovest ospitano invece 110 suites executive. Di notte, le luci sul tetto del Grand Stade annunceranno il nuovo stadio da lontano. Una caratteristica fondamentale che è stata spe-
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cificamente progettata per riflettere l'essenza dell’Olympique Lyonnais, la città di Lione, e le famose Fête des Lumières. Oltre al calcio, l’impianto può essere adattato in una modalità concerto appositamente studiata, per un massimo di 60.000 spettatori e sarà in grado di ospitare altri di eventi sportivi, a cominciare dalla finale europea di rugby Champions Cup nel prossimo maggio. Con 53.700 mq2 coperti, il Grand Stade de Lyon vanta uno dei più grandi tetti per stadio del mondo, una caratteristica che consentirà di essere punto di ritrovo della comunità locale durante tutto l'anno. Progettato per riprendere la volta della foresta locale, il tetto si estende sopra il podio esterno e crea un nuovo grande spazio pubblico collegato alla città da terminals integrati di bus e tram. In questo modo anche l'esperienza del giorno della partita può essere estesa, con la creazione di nuovi spazi per gli appassionati per stare insieme fuori dello stadio. Il parco circostante lo stadio funzionerà come
Copertura
Struttura
Livello 4
Livello 3
Livello 2
Facciata
Livello 0
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A destra, planivolumetrico generale. Sotto, dettagli architettonici: le vetrate d’angolo; corrimano; pannelli di facciata in calcestruzzo. Più in basso: dettaglio strutturale e spaccato delle tribune ovest. Nella pagina di fronte: sopra, dettaglio della facciata e della copertura; al centro, la piazza d’ingresso (foto Jean Catuffe – Getty Images) e il campo di gioco; in basso, spaccato prospettico. Right, general volumetric plan. Below, architectural details: corner glazing; handrail; façade concrete panels. Bottom: structural detail and internal slice west. Next page: above, detail of the façade and canopy; middle, entrance plaza (ph. Jean Catuffe – Getty Images) and playing field; below, perspective split.
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un 'parcheggio verde' nei giorni delle partite e degli eventi, prima di ridiventare parco pubblico per il resto della settimana, a beneficio sia della squadra di calcio che della gente di Lione.
Stadiums and soccer fields The Grand Stade of Lyon (France) The new home of Olympique Lyonnais opened on the 9th January 2016. The Grand Stade de Lyon will become a new home ground for one of France’s most iconic football teams and provide a key venue for the UEFA Euro 2016 Finals, including the first semi-final on the 6th July. The largest new stadium built before this summer’s tournament, the Grand Stade de Lyon reflects the culture and community of the club and the city of Lyon. World-class facilities have been included for all fans and visitors to the stadium, including bars, meeting rooms, banqueting halls, more than 100 executive suites and eight corporate lounges.
The 59,186-capacity venue also has a specially-designed and adaptable concert mode for up to 60,000 spectators and will be able to host a range of sports events, including the European Rugby Champions Cup Final in May. The Grand Stade de Lyon has one of the largest stadium roofs in the world, a feature which will allow the venue to become a focal point within the local community throughout the year. Designed to echo the local forest canopy, the roof extends over the external podium and creates a large new public space that is linked to the city by integrated bus and tram terminals. This also allows the match day experience to be extended, creating new spaces for fans to come together outside of the venue. The masterplan, external hard and soft landscaping have all been carefully designed. The parkland surrounding the stadium will operate as a ‘green car park’ on match and event days, before returning to a public park for the rest of the week, benefitting both the football club and the people of Lyon.
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Stadio di calcio a Lione (Francia) Committente: Olympique Lyonnais Progetto architettonico: Populous Progetto urbanistico: AIA associés + Buffi Architetti paesaggisti: AIA Studio Paysage Importo dei lavori: 300 milioni di euro Foto in notturna: © Le Progrés Altre foto: © Populous
ALTRI IMPIANTI
Parete di arrampicata a Paluzza (Udine) di Peter Kia
L’intervento consiste nella realizzazione di una palestra di roccia per attività di arrampicata sportiva a fune e bouldering posta all’interno di un edificio di proprietà comunale utilizzato come campo da tennis. La palestra d’arrampicata indoor si sviluppa su una struttura modulare di 11 metri di altezza per 9 metri di larghezza e con aggetto massimo di 3,70 m; per permettere un’ampia fruibilità, dal principiante all’arrampicatore evoluto, è stata dotata di 12 linee di rinvii, di volumi ed appigli e sono state tracciate 12 vie di salita, di colore e
difficoltà differenziati,che partono dal 4a all’8a+. L’arrampicata avviene in totale sicurezza anche grazie alla presenza, alla base, di due grossi tappeti mobili basculanti che definiscono e delimitano l’area dell’arrampicata. Lo scheletro della struttura è in legno lamellare; le colonne, gli elementi d’irrigidimento e quelli che disegnano il profilo hanno dimensione 8x12 cm. I punti di assicurazione individuale sono connessi direttamente alla struttura in legno mediante una piastra in acciaio dello spessore
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Sotto, la parete di arrampicata; a lato, due assonometrie di progetto. Below, the climbing wall; left, two axonometric views.
Realizzazione di una palestra di roccia per attivitĂ di arrampicata sportiva a fune e bouldering in Comune di Paluzza (Udine) Committente: Comune di Paluzza (Ud) Responsabile del Procedimento: dott.ssa Maria Pia Zamparo Progettista delle opere: ing. Fabio Da Riva Direttore Lavori: Perito i.e. Othmar Screm Collaudatore: ing. Sante Zigotti Fine lavori: marzo 2015 Importo dei lavori: euro 83.928. Impresa Aggiudicataria: Tagliapietra srl Costruzione Impianti Sportivi (vedi pag. 52)
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di 6/8 mm ancorata alle colonne in legno mediante un bullone da 12 mm di diametro e due viti da 6 mm in modo che il carico dinamico massimo, ossia l’atleta in caduta, venga ripartito direttamente sulla struttura in lamellare e non sui pannelli in legno. La superficie di arrampicata è costituita da pannelli in legno multistrato dello spessore di 19 mm con caratteristiche meccaniche come da UNI EN 310-314-323, realizzati mediante incollaggio fenolico come da DIN 68-705. I pannelli sono fissati alla struttura in legno mediante viti di 6 mm di diametro in ragione di 6 / 12 viti per pannello. Lo scheletro della struttura è sostenuto da un graticcio verticale di colonne e travi in lamellare di sezione 8x20 fissato al piede ed in sommità alle strutture esistenti. Poiché la struttura è stata collocata presso un impianto sportivo polifunzionale, il sistema dei materassi basculanti, rialzati e addossati completamente alla parete, permette, al termine dell’utilizzo, la chiusura totale dell’impianto inibendo in tal modo qualsiasi possibilità di salita
in assenza di personale specializzato addetto alla gestione. _______________________________________ Other facilities Climbing wall in Paluzza The project involves the construction of a climbing wall for cable sport climbing and bouldering activities placed inside a municipally owned building used as a tennis court. The indoor climbing gym comprises a modular structure of 11 meters in height; to allow wide usability, from the beginner to the advanced climber, it has been equipped with 12 lines, volumes and footings and have been traced 12 climbing routes, in different colors and difficulties. Climbing is safe due the presence at the base of two large overhead walkways that define and delimit the climbing area. The framework of the structure is supported by a vertical trellis columns and beams of laminated wood attached to the foot and at the top to
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existing structures. Since the structure was placed in a multi-purpose sports facility, the system of the pivoting mattresses, raised and completely against the wall, allows, at the end of use, the total closure of the installation thereby preventing any possibility of ascent in the absence of specialized management staff.
Nella pagina di fronte, in alto, due dettagli della parete; al centro, prospetto e sezione della parte strutturale; in basso, la sezione della palestra con la collocazione dell’arrampicata. In questa pagina, due viste e le tre sezioni che costituiscono la parete. In the left page, top, two details of the wall; middle, elevation and section of the structure; bottom, section of the gym hall with situation of the climbing wall. In this page, two views and the three sections of the wall.
IMPIANTI PER IL NUOTO
Il Colisseum Village a Cantù (Como) di Pietro Chianchiano
I progettisti incaricati si sono occupati della pianificazione dell’intero intervento, dove per pianificazione si intende la cura del progetto non solo nella scelta tecnica e decorativa, ma anche economica dei materiali. Il tutto allo scopo di realizzare un’opera nella quale si riconosce una idea forte di progetto, che sposa una strategia economica vincente basata sul concetto di architettura low-cost, dove il basso impatto economico non corrisponde a bassa qualità, ma presuppone una serie di scelte
attente che concorrono al prodotto finale. Uno dei risultati migliori è stata la fedeltà realizzativa: il progetto infatti è sempre stato cantierabile, dove per cantierabile si intende perfettamente realizzabile nella sua realtà compositiva di spazi e volumi, di colori e forme, così come il committente si aspettava. Durante tutto il progredire dei lavori, le difficoltà e la necessità fisiologica di adottare delle modifiche hanno sempre trovato riferimento nella idea originaria, nella politica di progetto e
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Vista dell’esterno e della vasca. View of the exterior and the pool.
Sotto, prospetto laterale e pianta. Nella pagina di fronte, particolari dell’ambiente vasca e, in alto, l’area relax. Below, side elevation and plan. Next page, details of the pool hall and, above, the rest room.
soprattutto nel volere forte del progettista e del committente che hanno sempre agito in sinergia. Particolare attenzione è stata data agli impianti termici. La resa di energia necessaria a tenere temperature elevate di circa 30°, al di là degli obblighi normativi che imponevano di realizzare il 35% di energie rinnovabili, si è tradotta in una strategia che permettesse nel tempo una gestione tale da non compromettere i bilanci futuri. Per questo motivo è stato realizzato un impianto fotovoltaico di 54Kw e un impianto solare termico di resa elevata. Altro espediente è stato dotare tutte le macchine di recuperatori di calore che consentono di riutilizzare buona parte della calore dell’aria trattata reimmettendolo nel sistema. Ultimo cenno va fatto sulla tecnologia anti-legionella che consente di evitare il proliferare del virus con dei picchi controllati di temperatura fino a 60°. Il bassissimo impatto energetico di tutta la struttura è dovuto anche all’impiego di isolamenti con materiali specifici di tutte le struttu-
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re e delle coperture, nonché il riuso delle acque piovane che vengono raccolte per essere riutilizzate per l’irrigazione degli spazi aperti circostanti destinati ad attività primaverili ed estive. Ogni opera è stata pensata per migliorare l’aspetto di accessibilità per i disabili e per le persone che hanno bisogno di riabilitazione, con un basso impatto energetico, ma soprattutto con costi di realizzazione veramente molto bassi.
Swimming centres The Colisseum Village in Cantù The designers have dealt with the planning of the entire project, which is meant for planning the care of the project not only in technical and decorative choice, but also economic materials. All in order to create a work which recognized a strong project idea, which marries a winning economic strategy based on the concept of low-cost architecture, where the low
Colisseum Village – Note del progettista Quando Gabriele Romanò e Franco Campanella mi hanno chiesto di progettare il nuovo centro Colisseum, ci siamo riuniti come di consueto avviene in questi casi, ma dopo i primi convenevoli mi sono subito reso conto che non avevo davanti un committente “normale” nel senso che la loro consapevolezza del progetto imprenditoriale era molto forte e subito ho capito che in quella forza potevo cercare e trovare la soluzione giusta. Il progetto “forte” che è sempre stato la base per i miei progetti poteva ora contare sulla loro energia. Avere una discreta esperienza nel settore della riqualificazione e del riuso, è sembrato subito un carattere integrativo alla loro attività e alla loro volontà di intervento. Volendo visualizzare il concetto con una battuta umoristica si potrebbe dire che la mia esperienza nel recuperare gli edifici si è rivelata complementare alla loro esperienza nel “recuperare” le persone. Questa è la scintilla, questa è la partenza e il momento magico della nostra avventura. Recupero e riuso di un vecchio manufatto da riportare in piena attività, come una persona alla quale ci si dedica con cura per ricondurla ad essere importante e presente durante la sua quotidianità. Il progetto non è solo una realizzazione edile, ma si inquadra architettonicamente in un intervento di riqualificazione di qualcosa che ha perso vita e viene
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ri-usata, così come accade all’essere umano che dopo una vicissitudine, dopo un uso non proprio del proprio corpo ha bisogno di aiuto, ha bisogno di riqualificarsi, allo stesso modo il ri-uso diviene appropriato al nostro progetto. I campi obsoleti, le palestre e la struttura stessa del vecchio centro Squash di Cantù, era un punto di riferimento sociale oltre che sportivo della città e questa immagine offuscata di un punto di riferimento del territorio, va ripresa e riportata a nuova vita ancor più conferendole una vocazione riabilitativa e sociale, che riporta questo manufatto ai suoi antichi fasti e alla sua “naturale” immagine civica. La strategia del progetto è quella di risanare e ristrutturare la precedente struttura, con una forte opera di Restyling che diviene un vero e proprio recupero di un’area dismessa, al quale si associano nuovi elementi che sono testimonianza del “nuovo” che arriva e che implementa la vecchia “testata”, la pietra miliare a cui poggiarsi e da cui prendere l’energia e il lancio per le nuove attività. Da un punto di vista meramente tecnico la nostra avventura tra linfa vitale dal recupero del vecchio manufatto che resta fino alla fine ben visibile, in quanto storicamente conosciuto dai cittadini che poi diventeranno i primi fruitori del prodotto finale. Nel prospetto si riconosce bene questo elemento opportunamente “rivitalizzato” al quale si associa la parte nuova rappresentata da un nuovo edificio che contiene la piscina riabilitativa. Tutt’intorno alle attività al chiuso si sviluppa una area all’aperto che di volta in volta e di stagione in stagione si rinnoverà con nuove idee ed attività. La somma di tutto è semplicemente un “villaggio del fare” un luogo dove il singolo, le persone e le famiglie possono ritrovarsi diversificando la propria giornata scegliendo l’attività, la palestra, la piscina, lo sport o una nuova idea mai provata. La Cooperativa Colisseum che da vari decenni è al servizio delle famiglie nel settore sportivo e riabilitativo, lancia così la sua sfida al territorio proponendosi ancora una volta e investendo in prima persona le proprie risorse nel settore che ha dato già risultati elevati e che in un nuovo grande polo potrà restituire successi ancora maggiori. La riabilitazione e la cura della persona, la conversione e la trasformazione di un oggetto dimenticato, che diventa strumento per il recupero e per la crescita fisica dell’uomo è la sostanza di un progetto Tecnico-Imprenditoriale che non si ferma ai disegni o agli investimenti, ma che si propone come una strategia completa, che ha come unico scopo la cosa più semplice e al tempo stesso la più complessa: l’uomo. Alfredo Gramendola
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economic impact does not correspond to low quality, but requires a series of careful choices that contribute to the final product. One of the best results was the realization: the project in fact was always buildable, where buildable means perfectly feasible reality in its composition of spaces and volumes, colors and shapes, as well as the customer expected. Throughout the progress of the work, the difficulties and the physiological need to adopt the changes have always found reference in the original idea in the project and especially in the strong political will of the designer and the client that have always acted in synergy. The very low energy impact of the whole structure is also due to the use of insulation with specific materials of all structures and roofs, as well as the reuse of rainwater that is collected to be reused for irrigation of the surrounding open spaces for spring and summer activities.
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Nella pagina di fronte, dall’alto: dettaglio della pavimentazione a bordo piscina e due viste degli spogliatoi; in basso a sinistra, schizzo di progetto. In questa pagina, a lato, la vasca natatoria; sotto, prospetto posteriore; due viste delle palestre; gli impianti tecnici; ancora l’ambiente piscina. Next page, from above: detail of the flooring along the pool and two views of the changing rooms; bottom left, project sketch. In this page, left, the swimming pool; below, rear elevation; two views of the gym halls; technical plants; again the pool hall.
Colisseum Village a CantĂš (Como) Committente: Cooperativa Colisseum Progetto architettura: arch. Alfredo Gramendola strutture: arch. Gianluigi Vitali impianti termici: geom. Andrea Costanzi impianti elettrici: ing. Enrico Susanna collaudi: ing. Angelo Novara consulenze tecniche: arch. Franco Ventura, arch. Umberto Cappelletti, dott.ssa Rossana Prola, ing.Daniele Luinetti
progettare l’accessibilità
Il Piano Eliminazione Barriere Architettoniche
di Tommaso Empler
prima parte
Solo di recente molti comuni italiani hanno cominciato a predisporre il Piano Eliminazione Barriere Architettoniche, adeguandosi ad una normativa in vigore da 30 anni (Legge n. 41/1986). Oggi si parla di smart cities, di green architecture, ma ci si dimentica che le città sono vissute dagli individui e che non tutti sono dei “superman”: i dati Istat del 2014 documentano che ci sono 13 milioni di italiani con cronicità gravi, invalidità e limitazioni funzionali permanenti o temporanee.
Normativa di riferimento La normativa di riferimento viene analizzata con un duplice livello di lettura: le indicazioni di legge per la realizzazione e l’adozione di specifici Piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche; le indicazioni normative che individuano le modalità di finanziamento delle opere direttamente finalizzate all’eliminazione delle barriere architettoniche. La distinzione si rende necessaria perché uno strumento urbanistico può essere effettivamente atteso solo se vi sono risorse economiche per la sua attuazione.
Tale articolo obbliga tutti gli Enti pubblici (tra i quali le amministrazioni comunali e provinciali) a dotarsi di uno specifico “Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche” relativo ai propri edifici, senza però fissare un limite massimo di tempo entro cui si debba provvedere ad adeguare gli edifici stessi. Il comma 22, invece, rafforza l’aspetto temporale entro cui i citati Enti pubblici si devono dotare del PEBA, recitando: “Per gli interventi di competenza dei comuni e delle province, trascorso il termine previsto dal precedente comma 21, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano nominano un commissario per l'adozione dei piani di eliminazione delle barriere architettoniche presso ciascuna amministrazione”. La Legge 41/86 si riferisce solamente agli
Norme nazionali per il PEBA I Piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche (PEBA) vengono per la prima volta previsti dalla normativa italiana con la Legge 28 febbraio 1986, n. 41, dove l’art. 32 al comma 21 recita: “Per gli edifici pubblici già esistenti non ancora adeguati alle prescrizioni del decreto del Presidente della Repubblica 27 aprile 1978, numero 384 (abrogato e sostituito dal D.P.R. 503/96), dovranno essere adottati da parte delle Amministrazioni competenti piani di eliminazione delle barriere architettoniche entro un anno dalla entrata in vigore della presente legge”.
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Nelle due foto, Expo2015: l'area è stata pensata per essere accessibile ai disabili motori e sensoriali; gli spazi sono organizzati per un’agevole fruizione da parte di tutti i visitatori.
Sotto, Expo2015: padiglioni fruibili da tutti. Nelle altre foto, Oslo: aree gioco per bambini; fruizione completa della città anche da parte di coloro che hanno difficoltà di deambulazione.
edifici pubblici già esistenti, trascurando lo spazio di connessione tra gli stessi edifici, come i marciapiedi e i percorsi pedonali, per i quali viene fatta specifica menzione di inserimento nel PEBA dalla Legge 5 febbraio 1992, n. 104, dove l’art. 24 - Eliminazione o superamento delle barriere architettoniche – al comma 9 recita: “I piani di cui all'articolo 32, comma 21, della citata legge n. 41 del 1986 sono modificati con integrazioni relative all'accessibilità degli spazi urbani, con particolare riferimento all'individuazione e alla realizzazione di percorsi accessibili, all'installazione di semafori acustici per non vedenti, alla rimozione della segnaletica installata in modo da ostacolare la circolazione delle persone handicappate”. Tale comma prescrive direttamente che i Piani di cui alla Legge 41/86 art. 32, comma 21, vengano modificati prevedendo di rendere accessibili, oltre agli edifici di proprietà pubblica, anche gli spazi esterni urbani. In particolare alla individuazione di percorsi pedonali accessibili, all’installazione di semafori acustici ed alla rimozione della segnaletica installata in maniera tale da costituire barriera architettonica. Il comma 11 riguarda, invece, l’adeguamento dei regolamenti edilizi, fornendo un termine temporale per la loro modifica: “I comuni adeguano i propri regolamenti edilizi alle disposizioni di cui all'articolo 27 della
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citata legge n. 118 del 1971, all'articolo 2 del citato regolamento approvato con decreto del Presidente della Repubblica n. 384 del 1978 (leggasi oggi D.P.R. 503/96), alla citata legge n. 13 del 1989, e successive modificazioni, e al citato decreto del Ministro dei lavori pubblici 14 giugno 1989, n. 236 entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge. Scaduto tale termine, le norme dei regolamenti edilizi comunali contrastanti con le disposizioni del presente articolo perdono efficacia”. Ulteriori indicazioni sono fornite nel D.P.R. 503/96, dove all’art. 3 – aree edificabili - non si fa più solo riferimento all’adozione di specifici Piani come i PEBA, ma agli strumenti urbanistici in genere: “Nell’elaborazione degli strumenti urbanistici le aree destinate a servizi pubblici sono scelte preferendo quelle che assicurano la progettazione di edifici e spazi privi di barriere architettoniche”. Tale articolo incide direttamente anche sulla zonizzazione prevista nei Piani Regolatori Generali, indicando come, vista l’accentuata orografia presente sul suolo italiano, la scelta delle aree da dedicare a servizi pubblici debba tener conto della possibilità di progettare spazi pedonali in piano ed edifici accessibili. Ulteriori specifiche riguardano gli spazi pedonali – art. 4 – per i quali si deve prevedere:
“I progetti relativi agli spazi pubblici e alle opere di urbanizzazione a prevalente fruizione pedonale devono prevedere almeno un percorso accessibile in grado di consentire con l'utilizzo di impianti di sollevamento ove necessario, 1'uso dei servizi, le relazioni sociali e la fruizione ambientale anche alle persone con ridotta o impedita capacita motoria o sensoriale. Si applicano, per quanto riguarda le caratteristiche del suddetto percorso, le norme contenute ai punti 4.2.1., 4.2.2. e 8.2.1., 8.2.2. del decreto del Ministro dei lavori pubblici 14 giugno 1989, n. 236, e, per quanto riguarda le caratteristiche degli eventuali impianti di sollevamento, le norme contenute ai punti 4.1.12., 4.1.13. e 8.1.12., 8.1.13. dello stesso decreto, con le successive prescrizioni elaborate dall'ISPESL e dall'U.N.I. in conformità alla normativa comunitaria”. Tale articolo riguarda criteri di tipo urbanistico attuativo, da prendere in considerazione quando si tratta di progetti relativi agli spazi pubblici e alle opere di urbanizzazione a prevalente fruizione pedonale (piazze, percorsi, aree verdi, ecc.). In questi casi devono essere previsti itinerari accessibili che consentano anche alle persone a mobilità ridotta o con problemi sensoriali “l’uso dei servizi, le relazioni sociali e la fruizione ambientale”. Ove il caso, per perseguire questa irrinunciabile finalità, si suggerisce, in alternativa alla predisposizione di rampe non sempre consigliabili
e risolutive, anche l’uso degli opportuni “impianti di sollevamento” quali ascensori, piattaforme elevatrici, ecc. Alcune delle indicazioni finora emerse, sono ribadite nel D.P.R. 6 giugno 2001, n.380, dove l’art. 82 comma 8 recita: “I piani di cui all'articolo 32, comma 21, della legge n. 41 del 1986, sono modificati con integrazioni relative all'accessibilità degli spazi urbani, con particolare riferimento all'individuazione e alla realizzazione di percorsi accessibili, all'installazione di semafori acustici per non vedenti, alla rimozione della segnaletica installata in modo da ostacolare la circolazione delle persone handicappate”, riprendendo l’art. 24, comma 9, della Legge 104/92. Il comma 9, invece, richiama il comma 11 dell’art. 24 della Legge 104/92, relativamente ai regolamenti edilizi: “I comuni adeguano i propri regolamenti edilizi alle disposizioni di cui all'articolo 27 della citata legge n. 118 del 1971, all'articolo 2 del citato regolamento approvato con decreto del Presidente della Repubblica n. 384 del 1978 (leggasi D.P.R. 503/96), alle disposizioni di cui alla sezione prima del presente capo, e al citato decreto del Ministro dei lavori pubblici 14 giugno 1989, n. 236. Le norme dei regolamenti edilizi comunali contrastanti con le disposizioni del presente articolo perdono efficacia”.
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nel prossimo numero la seconda parte
Scienza dell’erba
L’utilizzo delle luci a LED sui tappeti erbosi calcistici a cura della Redazione
L’architettura degli stadi per il gioco del calcio si è evoluta nel corso degli ultimi anni soprattutto sotto la spinta di nuove tecnologie costruttive. Sempre più spesso si vedono architetture imponenti e futuristiche, templi dello sport e luoghi sacri per i tifosi. Architetti di fama mondiale si sono sbizzarriti nell’utilizzo di materiali innovativi e d’effetto creando veri e propri capolavori d’ingegneria, con gradinate e coperture fisse che danno pregio all’edificio, sicurezza, facilità di accesso e confort per gli utenti e portano riqualificazione dell’area di pertinenza, in quanto tutto ciò che circonda lo stadio subisce un restyling che dà origine ad un nuovo profilo urbano. La copertura delle tribune dei campi da calcio è un problema da sempre pressoché irrisolto per note ragioni. Una copertura fissa, come pure l’ombra prodotta da muri e strutture come gradinate, impediscono la crescita del tappeto erboso e comportano la necessità di ricorrere a soluzioni alternative per il mantenimento delle caratteristiche estetico funzionali delle superfici a gioco. Oggi anche in funzione delle nuove esigenze dei giocatori e di coloro che promuovono e gestiscono il circuito televisivo calcistico. Sul prato della quasi totalità degli stadi mondiali con problemi di ombra, sono in funzione degli impianti foto illuminanti per garantire un sufficiente apporto di quantità di luce (PAR) alle essenze presenti. Questo tipo di supporto permette alle essenze di vegetare anche
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Nelle due pagine, tradizionali carrelli mobili dotati di luci agli ioduri di metallo. In these two pages, mobile carts equipped with metal halide lights.
nelle zone d’ombra prodotte dai manufatti degli stadi che normalmente rallentano il ciclo biologico del tappeto erboso e di mantenere così una buona resistenza al calpestio, diminuendo i danni da gioco. I primi sistemi d’irraggiamento foto illuminante sono stati prodotti in Olanda all’inizio del secolo e recentemente anche da aziende italiane. Tutti funzionano elettricamente con lampade agli ioduri di metallo montate su carrelli di varia forma, vanno posizionati a pochi metri dalla superfice erbosa. Ogni carrello è dotato di circa una cinquantina di lampade, che consumano 50-60kw/h di energia, copre una superficie di 300-350 mq e sono necessari circa nove carrelli per trattare il 50% di un campo di calcio, in quanto l’attività illuminante va utilizzata alternativamente sulle due superfici. Appare evidente come l’utilizzo di questi impianti carrellati impedisca di usufruire dell’area di gioco sia a livello agonistico sia manutentivo, comporti spese di alimentazione onerose e preveda la presenza di personale per lo spostamento dei carrelli, portando così ad un basso indice di gradimento da parte dell’utenza. Abbiamo chiesto a Erminio Sinigaglia, perito agrario dello studio di consulenza Agec Service, quali novità sono in vista in questo campo. Nell’ottica di ricercare nuove soluzioni tecniche alternative per irraggiare le superfici da gioco, ho accolto con piacere la proposta di
un’azienda bresciana di sperimentare delle luci con tecnologia a led per l’impiego su tappeti erbosi sportivi. Questo prodotto ha la doppia funzionalità, che permette di essere utilizzato sia a livello agronomico per la stimolazione fotosintetica sia di pura illuminazione degli stadi per l’attività agonistica. L’azienda che detiene il brevetto di questa tecnologia da alcuni anni è affiancata dal nostro Studio di Consulenza Tecnico-Agronomica per valutare la reale efficienza del prodotto. Sono state, e lo sono a tutt’oggi, impostate delle prove sperimentali a vari livelli di efficienza e di ricerca di risultato per poter meglio comprendere i limiti e i vantaggi delle luci a led che influiscono sulla crescita del tappeto erboso in ambito sportivo e in generale. A differenza di altre luci a led, queste lampade emettono una frequenza luminosa molto prossima alla radiazione solare, per quanto riguarda il range utile alla fotosintesi. Si tratta di una fonte di luce artificiale progettata per stimolare la crescita, grazie all'emissione di uno spettro elettromagnetico visibile compreso tra i 400-700 nm, adatto alla fotosintesi. All’interno di questo spettro, c’è una presenza di luce di vari colori, il violetto, il blu, il verde, il giallo, l’arancio e il rosso. Le frequenze di luce visibile che sono più importanti di altre per la crescita e lo sviluppo ottimale delle piante e dei vegetali sono la parte concentrata blu e rossa, le lampade che emettono queste frequenze fanno risparmiare in termini di energia perché non emettono quelle parti della luce che le piante non utilizzano. Questi tipi di luce stimolano una crescita sana e migliorano il naturale processo di fotosintesi. La radiazione viene indicata come PAR (photosynthetically active radiation) o fotoni, che vengono assorbiti dai pigmenti vegetali come ad esempio le molecole di clorofilla. Le luci vengono utilizzate in luoghi in cui non c'è luce naturale o dove sia necessaria luce supplementare. Ad esempio nei mesi invernali, quando le ore di luce sono insufficienti per la crescita desiderata, le lampade sono utilizzate per allungare la quantità di tempo durante il quale la pianta riceve luce. Le luci a led, a differenza delle altre attrezzate su carrelli e grazie alle caratteristiche costruttive particolari, vengono posizionate sulle coperture delle tribune, previo un programma d’illuminazione chiamato “Dialux” che permette di calcolare un’uniformità di luce su tutta la superficie di gioco. Oltre al vantaggio di non disturbare le attività agonistiche e manutentive, per assenza di carrelli sul campo, il loro consumo energetico per 8.000mq, corrisponde a un 10-15% rispetto alle luci allo ioduro di metallo e con un costo iniziale d’installazione che varia da un 40 ad un 50% del valore dei nove carrelli. Dal punto di vista economico, quali sono le spese e quali i vantaggi prevedibili con il sistema a led? Parlando di cifre, il consumo energetico di nove carelli con 56 lam-
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Sotto, due foto di un impianto fotoilluminante con luci a led. Below, two views of a lighting plant with led lamps.
pade da 1000W cadauna, tenute accese 24 ore, per 100 giorni invernali compresi tra metà novembre e metà marzo, alternati tra le due metà campo è pari a circa 240.000 euro. Oltre alla spesa di energia elettrica, bisogna tener conto anche di una spesa di movimentazione dei carrelli che varia da 40 a 60.000 euro per stagione invernale. Mentre per le luci led il consumo è di circa 30.000 euro considerando di posizionare circa 250 lampade da 250 W, accese 24 ore, per gli stessi 100 giorni e per tutta la superficie del campo. L’effetto fotosintetico di questo sistema a led è paragonabile a quello indotto dalle lampade a ioduri di metallo montate su carrelli, ma a parità di effetto risultano più economiche. Le differenze economiche non sono gli unici aspetti positivi del sistema a led, ma l’assenza di impiantistica sulla superficie erbosa costituisce un notevole vantaggio per gli utenti che non devono movimentare alcun carrello tra un impegno agonistico e l’altro. Dall’esperienza acquisita si possono installare le lampade a led anche sui carrelli in quanto l’effetto prodotto dalla luce stessa è nettamente superiore rispetto a quello prodotto dagli ioduri metallici, quindi il tappeto erboso ne beneficia maggiormente a costi più bassi. Inoltre, se l’impianto di illuminazione della superficie a gioco del campo di calcio è realizzato con luci a led, la luce prodotta da queste lampade può essere utilizzata per implementare i lux necessari per poter disputare l’evento agonistico, riducendo anche i costi di acquisto del materiale.
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Science of grass The use of LED lights on the football turf The coverage of the soccer fields stands is almost always a problem unsolved. A permanent cover, as well as the shadow produced by walls and structures such as stands, prevent the growth of turf and entail the need to use alternative solutions for the maintenance of functional aesthetic characteristics of playing surfaces. On the lawn of almost all of the world's stages with shadow problems, are in function illuminating photo systems to ensure a sufficient supply of amount of light to the grass. Among the new alternative technical solutions to irradiate the playing surfaces, they are in the process of experimenting lights with LED technology, which emit a light frequency very close to the solar radiation. These types of light stimulate healthy growth and improve the natural process of photosynthesis. The LED lights are positioned on the roofs of the stands, with a lighting program that allows to calculate uniformity of light over the entire playing surface. Besides the advantage of not disturbing the agonistic and maintenance activities, their energy use is 10-15% compared to the lights by metal iodide and with a reduced initial installation costs by 5060%.
Impianti etici / impianti sostenibili a cura di Stefano Longhi
Fresche novità su vecchie strategie e nuovi materiali
Gentili lettori, assistiamo sorpresi in questi mesi ad un fenomeno cui difficilmente avremmo creduto anche in un recente passato: la progressiva e costante contrazione del costo del greggio al barile. Certo, si tratta probabilmente di fenomeni episodici riconducibili a logiche dettate da precise indicazioni geopolitiche e non si riferiscono esclusivamente ad un effettivo calo della domanda connesso al rallentamento dell’economia di talune aree del pianeta (in particolare del continente europeo e della Cina), tuttavia il fenomeno non è privo di aspetti singolari. Infatti, le buone politiche di sostenibilità ambientale, oltre ad essere eticamente giuste, hanno sempre trovato fondamento sia sulla necessità imposta dai cambiamenti climatici ma soprattutto dalla oggettiva convenienza economica. In questi anni segnati dal costante aumento delle fonti energetiche primarie non rinnovabili appariva quasi pleonastico condurre verifi-
che di riscontro economico fra le diverse tecnologie mentre ora, con un risparmio di oltre il 40% del costo della materia prima, le differenze risultano molto meno marcate. Il vecchio continente poi, è interessato da uno stravolgimento delle temperature, in particolare quelle invernali, che risultano oramai stabilmente miti e determinando, conseguentemente, la modifica di tutti i valori indicativi di progetto sulla base dei quali si fondano da sempre i calcoli di riscontro termotecnici. Tale oggettiva constatazione indurrà i tecnici a
condurre con particolare attenzione, e caso per caso, le valutazioni su quali saranno le soluzioni tecnologiche più adatte per ottimizzare investimenti e risparmi. La riflessione, fra le altre, riguarda le politiche territoriali legate allo sviluppo del teleriscaldamento: concepite in periodi di sviluppo profondamente diversi dagli attuali, faticano oggigiorno a trovare un punto di equilibrio economico a causa dell’enorme incidenza dei costi della realizzazione e della manutenzione della rete distributiva. Il semplice pagamento “a consumo” non è più economicamente sostenibile per questa tecnologia e lo sanno bene i numerosi utenti che avendo aderito in passato tale scelta tecnologica sulla base della forte incentivazione faticano ora a mantenere le bollette sui livelli di risparmio dei primi tempi. E’ chiaro quindi che il percorso da intraprendere non può essere quello legato all’immediato riscontro sul costo delle materie prime, che sembrerebbe premiare nelle attuali circostanze, ma che non garantisce certo la conti-
In questa pagina, a lato, Amerhidil Kasbah, tradizionale costruzione in mattoni crudi, Marocco. Nelle altre foto, mattoni crudi moderni: pieni, forati e comparazione con tradizionali mattoni cotti.
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Foto del servizio tratte da: www.viaggio-in-vietnam.it, www.abitaremediterraneo.eu, www.tuttogreen.it, www.lavorincasa.it, energie-rinnovabili.blogspot.it, www.ennecostruzioni.it, www.infoprogetto.it. Nelle foto in basso a sinistra, esempi di tegole fotovoltaiche, qui sotto, attivià di insuflaggio.
Sitografia http://inhabitat.com/infographic-the-dangerous-truth-about-styrofoam/ https://www.architetturaecosostenibile.it/materiali/laterizi-terra-cruda/terra-cruda-vantaggimateriale-eco-695/ http://eterra.it/lisolamento-termico-con-la-carta-riciclata nuità nel lungo periodo ma nemmeno quello legato a soluzioni più articolate e complesse, come ad esempio le reti di teleriscaldamento, che appaiono zavorrate fin dal principio dall’enorme costo infrastrutturale. Sembrerebbe quindi individuarsi come preferibile una via preferenziale legata ad investimenti più puntuali e diffusi, consentiti da politiche incentivanti tramite la defiscalizzazione degli investimenti che, grazie alla libertà d’azione concessa ai singoli utenti, garantisca virtuosamente la minimizzazione dei costi a carico della collettività. Ecco dunque che il singolo cittadino, mosso dall’esigenza di migliorare le prestazioni energetiche della propria abitazione, può autonomamente intraprendere, sulla base delle virtuose politiche di defiscalizzazione, gli interventi più adatti e proporzionati all’obiettivo finale; e altrettanto vale, ad esempio, per il gestore dell’impianto sportivo, o per lo stesso ente pubblico che ha l’opportunità di attuare un efficace risparmio energetico sugli edifici e gli impianti di propria com-
petenza. Per quanto detto sopra vorrei segnalare, fra gli innumerevoli esempi forniti dal mercato e dalle recenti ricerche, alcuni esempi di materiali particolarmente innovativi e funzionali: i mattoni in laterizio “non cotti” o in terra cruda, le tegole solari e la carta “isolante”. I mattoni compositi di lana e argilla, o solamente in argilla, confezionati e lasciati essiccare in modo opportuno, permettono di creare un materiale la cui storia si perde nell’antichità ma dalle sorprendenti qualità sia meccaniche che termoisolanti e con l’indubbia qualità di garantire la riciclabilità completa e l’indifferente immissione in ambiente data la totale assenza di qualunque elemento catalitico di sintesi. Il semplice fatto di non necessitare della combustione per la cottura e l’essicazione garantisce un impatto ambientale assolutamente tollerabile anche a fronte del maggior costo oggettivo determinato dal suo confezionamento manuale. Le tegole solari, e la loro specifica tecnologia fotovoltaica, saranno in un prossimo futuro l’inevitabile punto di arrivo di ogni politica di sostenibilità urbana. Esse rappresentano infatti la congiunzione fra l’esigenza di far coesistere le necessarie esigenze energetiche con l’opportuna salvaguardia estetica dei nostri centri urbani in particolare quelli storici. Data l’esigenza di garantire l’utilizzo di fonti rinnovabili in contesti particolarmente “inadatti” per mancanza di superfici specifiche o per oggettiva tutela estetica, l’unica soluzione applicabile su ampia scala consisterà nell’utilizzo, in tutti i casi di ristrutturazione delle coperture, di questi “complicati” ma virtuosissimi sistemi tecnologici; oltretutto la loro produzione, installazione e manutenzione garantirà una filiera occupazionale al momento nemmeno lontanamente immaginabile. Già oggi-
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giorno sono disponibili sistemi molto interessanti ed il progredire della tecnologia fa già intuire ulteriori sviluppi ancor più incoraggianti; occorrerà procedere solamente con una proficua politica di sostegno all’installazione ed all’autoconsumo per vedere garantiti livelli di risparmio di energia elettrica di assoluto rilievo in ambito nazionale. Non è un mistero, purtroppo, che una parte consistente della filiera di selezione e raccolta differenziata della carta sia funzionale esclusivamente all’utilizzo bilanciato della combustione dei grandi inceneritori diffusi sul territorio e che da tale utilizzo se ne ricavi esclusivamente un’effimera porzione di energia momentanea. Da qualche tempo, però, si sta diffondendo l’utilizzo della carta riciclata quale componente, spruzzato o insufflato, delle pareti interne e delle cavità strutturali degli edifici; i valori tecnici riscontrati nelle pareti trattate sono in grado di garantire ragguardevoli parametri d’isolamento complessivo e, grazie all’utilizzo di componenti stabilizzanti naturali quali l’acido borico e il carbonato di calcio, sono anche dei fenomenali ritardanti in caso d’incendio.
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news
Addio Gabre Se n’è andata in silenzio il 16 dicembre scorso all’età di ben 101 anni quella che era rimasta come l’ultima delle azzurre dei giochi olimpici di Berlino 1936: Gabre Gabric. Nata in Dalmazia ed emigrata in America nel 1914, era tornata nel Paese d’origine quando la Dalmazia era italiana, e atleta italiana è rimasta quando, fra il ’36 e il ’48, ha lanciato il disco alle Olimpiadi di Berlino e poi di Londra, e agli europei di Vienna (1938) e Oslo (1946). Quattro i titoli italiani negli stessi anni, e 22 le maglie azzurre indossate in tutto. Ma Gabre non si è fermata:
in età ben più che avanzata rimane in pedana, e conquista ben 14 ori tra europei e mondiali con peso, disco e giavellotto, nelle categorie master W90 e W95! Per chi no non lo sa, la cifra della categoria indica il quinquennio di età dell’atleta… Ma non finisce qui. Con Gabre si è aper ta una dinastia. Sposa infatti Sandro Calvesi, allenatore degli ostacolisti e tecnico federale (scomparso poi nell’80); sua figlia Lyana Calvesi sposa l'ostacolista Eddy Ottoz, bronzo a Città del Messico 1968 e oro agli Europei di Budapest 1966 e Atene 1969, primatista italiano nei 110 ostacoli della specialità per 26 anni; record battuto poi dal figlio Laurent Ottoz, nipote di Gabre e Sandro… E Gabre – lo diciamo con falsa modestia - nella sua seconda giovinezza è stata anche amica di Tspor t: eccola infatti nel 1978 al matrimonio di Piero e Maria, fondatori di questa testata, in compagnia di Sandro Calvesi. Lasciamo dunque tra queste stesse pagine il ricordo affettuoso di una grande atleta, una grande donna e una grande amica. Tspor t
Nella foto in alto, Gabre Gabric, l’atleta azzurra scomparsa lo scorso Dicembre (archivio Fidal). Qui sopra, Gabre Gabric e Sandro Calvesi nel 1978 al matrimonio di Piero e Maria.
Castelfranco Veneto riqualifica il polo sportivo Il comune ha indetto un concorso di idee finalizzato alla selezione di una proposta che rivaluti la zona degli impianti spor tivi situati a nord del centro storico. L’intervento di riqualificazione dovrà coniugare e valorizzare il palazzetto dello spor t e il paesaggio circostante: il torrente Muson dei Sassi, l’aper tura verso la piazza del mercato, le Mura medievali, la cor tina edilizia lungo il perimetro est e sud dell’area di inter vento. La proposta dovrà inoltre risolvere alcune problematiche di viabilità del centro urbano: completamento della pista ciclabile in via Redipuglia, il collegamento al sentiero degli Ezzelini, la messa in sicurezza degli attraversamenti pedonali e tutta l’accessibilità ciclopedonale alle attrezzature spor tive. Il nuovo assetto dell’area per ser vizi spor tivi dovrà prevedere la riqualificazione dell’impianto natatorio con previsione di una piscina coper ta per corsi nuoto adulti e una piscina coper ta per bambini, una piscina scoper ta per adulti e una piscina scoper ta per bambini, estensione dell’area scoper ta in funzione di parco per gli utenti della piscina, una struttura di ristorazione, attrezzatura per wellness. È inoltre prevista la riqualificazione del palazzetto dello spor t finalizzata al suo utilizzo a livello agonistico per incontri di basket, pallavolo, calcio a cinque, boxe ecc. L’attuale struttura risulta agibile per manifestazioni spor tive nel limite di 400 spettatori e la potenzialità delle gradonate è di 1200 spettatori. L’ipotesi progettuale dovrà affrontare il tema proponendo una soluzione a livello di ipotesi di larga massima. Nella proposta dovrà rientrare: il mantenimento del 73
Notizie campo da calcio; 2 o più nuovi campi da calcio a cinque; uno o più punti attrezzati per bike sharing; un’arena scoper ta per almeno 500 posti a sedere. L’assetto complessivo sarà l’utilizzo a parco per il tempo libero nel quale trovino collocazione alcune attrezzature spor tive. In tal senso il campo da calcio può essere sostituito da un insieme di campi per calcio a 5 e potrà essere prevista sia l’eliminazione della pista di atletica che e l’eliminazione dei campi da tennis. La progettazione, a livello urbanistico e architettonico, dovrà essere accompagnata da una valutazione di massima della fattibilità economica e, possibilmente, da suggerimenti per la definizione di una “strategia” di inter vento che preveda l’appor to coordinato di risorse sia pubbliche che private. Il Comune mette a disposizione per i premi la somma totale di 7mila euro: 4mila euro al primo classificato, 2mila al secondo classificato e mille al terzo. Informazioni: www.comune.castelfrancoveneto.tv.it Tainan (Taiwan): competizione i nternazionale per lo stadio di baseball Il dipar timento dello spor t di Tainan, in Taiwan, ha indetto una competizione internazionale per la progettazione e realizzazione di uno stadio di baseball, per il gioco, l’allenamento e l’insegnamento della disciplina spor tiva, per il gioco della quale la città offre un clima par ticolarmente favorevole durante tutto l’anno. Tainan è situata a sud di Taiwan e ospita già la casa della squadra di baseball UniPresident Lions, oltre a essere patria di molti dei più famosi giocatori di baseball di tutto lo Stato; in città fan e par tecipanti del gioco del
Notizie
news
Tainan Municipal Baseball Stadium field (by Chi-Hung Lin).
baseball sono arrivati a centinaia di migliaia, e sembra che Tainan sia diventata il fulcro di questo spor t. Il contest riguarda la costruzione di uno stadio di baseball anche per allenamento nel distretto costiero Annan. Due arene supplementari e un secondo vice-stadio troveranno posto nell’ampia zo-
na, nei pressi del museo nazionale di storia. Altre strutture possibili saranno campi di allenamento, spogliatoi e zone per il pubblico. Il vincitore riceverà priorità nella discussione sul design del progetto e sul contratto di costruzione. Il secondo posto por terà a casa circa 40
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mila euro (1.500.000 dollari taiwanesi), il terzo circa 27 mila euro e sono previsti altri due premi da 20 mila euro circa. Prato, parco centrale in concorso La città di Prato in Toscana ha indetto un concorso internazionale di architettura
con preselezione per il nuovo parco nel centro storico cittadino. Entro la prima metà di marzo saranno selezionati i dieci architetti che saranno poi invitati a par tecipare al concorso di progettazione; entro la fine del 2016 sarà annunciato il vincitore, al quale verrà affidato l’incarico di progettazione definitiva ed esecutiva per il nuovo parco centrale. L’area oggetto del concorso, posta all’interno del perimetro delle mura cittadine dove sorgeva il vecchio ospedale cittadino, rappresenta un’ampia porzione del quadrante sud-ovest del centro storico del quale si individuano agevolmente gli assi di antica fondazione: il Decumano Massimo (dall’attuale Por ta Pistoiese fino a piazza San Marco) e il Cardo massimo (dalla stazione ferroviaria di Por ta al Serraglio fino a Por ta Santa Trinità). Nel loro punto di in-
news contro si trova ancora oggi il cuore della città, rappresentato dalla piazza del Comune, attorno a cui si è sviluppato il “cuore” del centro storico. Qui si concentrano le principali emergenze architettoniche della città oltre a una serie di attività commerciali e culturali che si rivolgono a un bacino di utenza su scala territoriale. L’area di progetto è caratterizzata dal “vuoto” costituito dagli or ti dell’ospedale, rimasti intatti fino alla costruzione dell’ampliamento degli anni ‘60 e ‘70 del secolo scorso. La realizzazione del parco urbano nell’area ex ospedale costituisce per la città un avvenimento eccezionale. Il nuovo parco urbano dovrà innanzitutto riuscire a modificare la visione e la percezione non solo del nuovo luogo che sarà realizzato, ma dovrà riuscire anche a ribaltare la percezione delle zone del centro limitrofe a questo, conferendo la consapevolezza che una nuova par te della città dentro le mura è stata creata. Non una zona chiusa da muri e cancelli, ma un’area prevalentemente aper ta, in grado di diventare un fulcro di vitalità del centro e della città fuori le mura. Il progetto del nuovo parco di tre ettari prevede due lotti funzionali. Il primo comprende la completa realizzazione delle aree verdi e quindi del parco, oltre a un volume della super ficie minima di 500 metri quadrati di SUL che contenga, tra le altre cose, i ser vizi essenziali al parco stesso. Il secondo lotto funzionale prevede la realizzazione degli altri fabbricati, fino a un massimo di 3.000 metri quadrati di SUL.
dalla FIFA: i rappresentanti della FIFA si sono recati in Colombia per discutere con la LOC, Local Organizing Committee e per ispezionare gli impianti spor tivi, in par ticolare il mini stadio in fase di realizzazione a Ibague. Questa città è stata rimossa dalla lista delle città ospitanti i giochi poiché i lavori sono ancora troppo incompleti, e sono rimaste Bucaramanga, Medellin,
Calì. Per queste tre sedi la valutazione è stata pienamente positiva, con gli adattamenti e i rinnovamenti delle strutture spor tive ancora in corso ma con buone prospettive di completamento nei tempi prefissati. Omaggio alla mia terra: l’Udinese progetta una scultura allo stadio Il bando ha l’obiettivo di chiamare a raccolta ar tisti
FIFA FUTSAL WORLD CUP Si terrà tra settembre e ottobre in Colombia l’ottava edizione della FIFA Futsal World Cup, torneo calcistico per nazionali di calcio a 5, organizzato ogni 4 anni 75
Notizie già af fermati, come anche giovani architetti e studenti, per coinvolgerli nella progettazione di una scultura da collocare in corrispondenza della targa toponomastica dello stadio Friuli, sul lato ovest davanti all’ingresso autorità. L’iniziativa ha una duplice valenza: da un lato, ser ve per rafforzare quella che nell’immaginario collettivo è già quasi una simbiosi tra l’Udinese
Notizie e il Friuli. Il nuovo stadio Friuli Dacia Arena punta a diventare la casa dello spor t, un contenitore di eventi da far vivere 365 giorni all’anno. Le opere non potranno essere interattive e lo spazio massimo utilizzabile è di 4 metri per la base, 3 metri per la profondità e 3 per l’altezza. Il bando dura 4 mesi; nella commissione giudicatrice l’Udinese intende coinvol-
news gere un rappresentante del Comune e anche alcuni nomi prestigiosi della cultura friulana. Chelsea, nuovo stadio in progetto Il club del Chelsea di Roman Abramovich ha reso noto il progetto del nuovo stadio da realizzarsi per la stagione 2020-2021, dal costo superiore agli 850 milioni di euro. Anziché ampliare lo
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stadio già esistente, infatti, la dirigenza ha deciso di demolire l’esistente Stamford Bridge sostituendolo con uno stadio di nuova generazione. Il progetto è dello studio Herzog & de Meuron, studio di progettazione internazionale che tra l’altro ha progettato il Bird’s Nest di Pechino, l’Allianz Arena di Monaco, il nuovo stadio di Bordeaux.
Rendering di progetto del nuovo stadio per il Chelsea.
Carioca Arena, la nuova casa del basket olimpico Il più grande impianto sportivo del Barra Olympic Park di Rio 2016, la Carioca Arena, ospiterà il primo test event del basket; all’inaugurazione saranno presenti due membri del team brasiliano donne che ha vinto i giochi di Atlanta 1996. L’arena è stata costruita con due tipi di legno ed è dotata di un sistema di ammortizzazione. Nel 2016 è il primo impianto a essere inaugurato: l’Arena ospiterà le competizioni di basket e basket in sedia a rotelle e di rugby in sedia a rotelle durante i giochi paralimpici. I test event che si terranno nei prossimi mesi riguarderanno il basket, il sollevamento pesi, il wrestling; seguiranno taekwondo e rugby in sedia a rotelle tra febbraio e marzo. La Carioca Arena è alta 33 metri e ha uno spazio complessivo di 38 mila metri quadrati e una facciata ispirata al paesaggio montagnoso di Rio. La costruzione ha seguito le linee guida sulla sostenibilità, con caratteristiche quali la copertura metallica che riflette la luce solare, riducendo il consumo energetico nel condizionamento d’aria durante il giorno. È una struttura accessibile ai disabili, con uno spazio di gioco di 608 metri quadrati: il doppio rivestimento in legno servirà per l’area di gioco e per le aree fuori dal perimetro di gioco. Un sistema di supporto usa degli ammortizzatori che garantiscono le migliori condizioni per le performance atletiche. Dopo le gare, l’arena sarà parte dell’OTC (Olympic Training Centre) insieme ad altre strutture come la Carioca Arena 2,
news Carioca Arena, il nuovo impianto di Basket del Barra Olympic Park.
il centro olimpico per il tennis e il velodromo olimpico. OTC sarà formato da strutture di altissimo livello, per la pratica di tennis, taekwondo, wrestling, judo, atletica e sarà disponibile per scuole e progetti sociali. Si aggiungeranno una pista da atletica standard e due campi da beach volley, oltre a un dormitorio con 166 camere per gli atleti. Carioca Arena 3, che durante le olimpiadi ospiterà scherma, taekwondo e judo paralimpico, rimarrà intatta ma ospiterà la scuola olimpica sperimentale GEO,
con spazi per 850 studenti. Tokyo 2020: lo stadio di Kengo Kuma È stato comunicato l’affidamento definitivo della progettazione per lo stadio nazionale di Tokyo che ospiterà gli eventi principali delle Olimpiadi. Si tratta dell’architetto giapponese Kengo Kuma. Il progetto prevede linee semplici e sobrie, la presenza di molto verde e in generale un aspetto conforme alla tradizione giapponese. 72,400 metri quadrati, una spesa di circa 1,3 miliardi di dollari, un tetto in acciaio e legno con apertura sopra il campo da gioco e altezza non eccessiva, in armonia con il paesaggio circostante, sono le caratteristiche di questa struttura che dovrebbe essere completata nel 2019. Tokyo 2020 e la sostenibilità La commissione organizzatri-
ce di Tokyo 2020 ha pubblicato il piano di sostenibilità ambientale, confermando l’intenzione di realizzare Giochi Olimpici a basso impatto e la volontà di aumentare la coscienza e consapevolezza sul significato della sostenibilità nel mondo moderno. Il piano sarà perfezionato entro la fine del 2016, e Tokyo 2020 ha l’obiettivo di ottenere la certificazione ISO 20121 per la gestione sostenibile di eventi. I principi fondamentali assicureranno l’approvvigionamento sostenibile di prodotti e servizi vitali per i Giochi stessi, con piena considerazione dei principi di equità, razionalizzazione economica, serietà. Genova, bando per il Blueprint Per realizzare il grande progetto del Blueprint la giunta comunale genovese ha indetto un concorso internazionale di progettazione, definendo le linee di indirizzo
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Notizie per l’attuazione del disegno di Renzo Piano. Gli uffici comunali e la partecipata Spim devono predisporre entro il 30 aprile un programma delle attività indispensabili a concretizzare l’operazione e a impostare un bando di concorso di progettazione per le aree comunali. Il disegno del Blueprint coniuga l’ampliamento delle aree per lo sviluppo delle riparazioni navali con la valorizzazione dell’affaccio sul mare della città, e con una migliore sistemazione delle attività sportive legate alla nautica da diporto. L’amministrazione ha avviato il progetto per le aree di proprietà comunale con gli edifici della fiera e il palazzo dello sport, per il quale è arrivata una proposta da parte del Coni con la supervisione di Renzo Piano. La nuova configurazione del litorale comporta la “ricucitura” del water front con il lungomare e piazzale Kennedy.
regioni, province, comuni a cura di Pietro Chianchiano e Sabina Orrico
Scarmagno (To): la gestione degli impianti spor tivi comunali è stata affidata per sei anni alla Templars Football Academy. Si tratta di campo di calcio e per tinenze con i locali spogliatoi e la tribuna: la società che già utilizzava gli impianti con la precedente gestione, ha presentato un’offer ta di 2220 euro di canone annuo. I Templars si occupano di football americano e operano nel settore giovanile Under 13 e Under 16, ma la struttura non sarà dedicata solo al football americano. Accanto al centro spor tivo anche i locali del bar ristorante sono stati affidati e permetteranno di ottenere interessanti sinergie e vantaggi
per entrambe le strutture. Gattinara (Vc): il Comune ha pubblicato il bando per la gestione degli impianti sportivi di via Castellazzo, che comprendono il palazzetto dello sport, i campi da gioco esterni e le piscine scoperte. Il bando è aperto a tutti coloro che intendano gestire gli impianti e vincerà chi farà l'offerta a rialzo più alta rispetto alla base d'asta (29.500,00 oltre I.V.A. annui). La sola Provincia di Vercelli garantisce al gestore degli impianti un canone per l'uso mattutino delle palestre per gli istituti scolastici superiori (alberghiero e geometri) che sto-
ricamente ammonta a circa 30 mila euro all’anno. A questa entrata che, di fatto, copre potenzialmente l'intero affitto annuale si devono sommare le ulteriori entrate derivanti dagli ingressi alla piscina e dall' uso della palestra da parte delle associazioni e dei vari gruppi sportivi, oltre alle entrate derivanti dall’organizzazione del centro estivo. I soggetti interessati dovranno far pervenire l’offerta entro il 29 Febbraio 2016. Per info: www.comune.gattinara.vc.it Ponsacco (Pi): nel settore ospiti dello stadio di viale Rimembranza sono in corso di installazione le tribune, chieste al comune dalla tifose-
Ponsacco (Pi), il campo di viale Rimembranza.
ria del Ponsacco. Il sindaco ha accolto la richiesta e dato il via al restyling dell’impianto sportivo, con un investimento di 50 mila euro per realizzare le tribune e ristrutturare il bar. Già nel 2014 lo stadio era stato riqualificato sotto il profilo della sicurezza. L’amministrazione comunale, inoltre, nel corso del 2016 si occuperà
regioni, province, comuni della progettazione del nuovo stadio in via dei Poggini. Corciano (Pg): progetto di recupero sostenibile per l’impianto sportivo di san Mariano, che potrebbe diventare il primo crossodromo dedicato alle moto elettriche in Italia. Il Moto Club No Limits di san Mariano gestisce da molti anni l’impianto di motocross ma negli anni la massiccia urbanizzazione avvenuta a ridosso della pista ha creato non pochi problemi alla struttura: nonostante le limitazioni d’uso imposte in orari determinati, la pista è stata chiusa, per il rumore prodotto dai motocicli. Per questo nasce l’idea di realizzare un progetto innovativo, sfruttando la tecnologia dei mezzi meccanici a propulsione elettrica. Si eliminerebbe così il problema dell’inquinamento acustico, e
quello ambientale grazie alla riduzione delle emissioni. La nuova destinazione d’uso sarà propedeutica alla pratica sportiva come avviamento al fuoristrada per i più giovani. Per il progetto saranno coinvolti Uisp, Moto Club No Limits, Comune. Pollica (Sa): il comune ha indetto un bando per la realizzazione di un nuovo impianto sportivo, che sorgerà in località Pioppi e avrà un costo di quasi 400 mila euro. Il comune ha provveduto a pubblicare il bando per gli interventi e i lavori dovranno essere realizzati velocemente, entro l’estate. L’impianto sportivo sarà finanziato con un mutuo presso il Credito Sportivo. Canosa di Puglia (Bt): la giunta comunale ha approvato il
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progetto preliminare che prevede la realizzazione di un nuovo centro polifunzionale in via Grazia Deledda, con piscina coperta e area verde attrezzata. Il progetto, il cui costo complessivo è di due milioni e seicentomila euro, sarà presentato per il finanziamento a un bando regionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree degradate. «Il progetto preliminare – ha spiegato il vicesindaco e assessore all’urbanistica Pietro Basile - redatto dal dirigente del III Settore, Giuseppe Limongelli, è relativo alla realizzazione di un nuovo “Centro Polifunzionale Grazia Deledda”, da ubicarsi in un’area, della super ficie di complessivi 4.500,00 metri quadrati circa, ceduta gratuitamente al Comune, con accesso dalla omonima stra-
da comunale (Via G. Deledda). Il progetto è nato al fine di far cogliere al comune di Canosa di Puglia un’opportunità, rappresentata da un “Bando per la presentazione di proposte per la predisposizione del piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate”, approvato dal Presidente del Consiglio dei Ministri sulla proposta del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti». L’intervento vedrà il suo fulcro nella realizzazione di una piscina coperta, a sei corsie, e relativi servizi. Il centro sarà attrezzato con una tribuna a gradoni e sottostante area di ristoro. Il tutto da affidare in gestione a terzi, a conclusione dell’intervento. Al centro sarà affiancata un’area scoperta a verde attrezzato. La proposta avanzata dall’am-
ministrazione riguarda un progetto il cui costo complessivo è pari a 2 milioni e 600 mila euro; l’area individuata per la realizzazione dell’intervento in è antistante il condominio “Torre Caracciolo”, area nota, in città, per il degrado in cui versa e per il disagio sociale dei residenti.
ra. «Obiettivo di questo importante intervento – hanno spiegato gli assessori allo sport Serena Frediani e ai lavori pubblici, Gabriele Bove – è quello di migliorare l’impianto sportivo di Pieve San Paolo e di mantenere in funzione le attività che vi si svolgono con successo da molti anni. Attualmente il centro è
sovrautilizzato, soprattutto in estate, per l’alto numero di utenti che lo utilizzano che a volte devono essere indirizzati ad altri impianti sportivi del territorio. Con il nuovo campo da calcetto si garantiscono gli spazi necessari alle attività sportive, anche in un’ottica di promozione dello sport, e si va a riqualificare nel comples-
Capannori (Lu): l’impianto sportivo di Pieve San Paolo sarà dotato di un campo da calcetto a 5 in materiale sintetico. Il progetto definitivo è stato approvato recentemente dalla giunta e rientra nel più ampio intervento di riqualificazione del centro sportivo Pieve San Paolo la cui gestione, in seguito ad un bando, è stata affidata per 10 anni alla ASD Pieve San Paolo. A realizzare il campo di calcetto sarà proprio l’associazione che lo gestisce con un contributo comunale di 70 mila euro su un costo complessivo di circa 97 mila euro. Il campo da calcetto sorgerà in via dei Malfatti nella zona sud est del centro sportivo, avrà una super ficie totale di 924 metri quadrati, e sarà completamente recintato con una rete alta sei metri. Sui lati lunghi del campo è prevista l’installazione di un sistema di illuminazione di servizio indipendente dalle dotazioni impiantistiche attuali. Il nuovo campetto sarà dotato di una coppia di porte da calcetto regolamentari, di panchine per gli allenatori e di pali per il calcio d’angolo. Il cantiere dei lavori aprirà a primave-
Capannori (Lu), il campo sportivo a Pieve san Paolo.
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so il centro sportivo di Pieve San Paolo. Un intervento che rappresenta un tassello del percorso di miglioramento e valorizzazione che l’amministrazione sta portando avanti per le strutture sportive del territorio». L’accesso al nuovo campo da calcetto sarà garantito da un cancello carrabile largo 3 metri e da un
regioni, province, comuni cancello pedonale largo 1,30 metri, entrambi posti sul lato nord della recinzione. Reggio Calabria: inaugurata la palestra polivalente della scuola media D. Vitrioli, in presenza del sindaco Giuseppe Falcomatà, l’assessore ai lavori pubblici Angela Marcianò, consiglieri comunali e componenti del consiglio d’istituto della scuola. L’Istituto Vitrioli rimane così al passo sul fronte dell’impiantistica sportiva e sul piano del risparmio energetico grazie all’impianto fotovoltaico e di riscaldamento, elemento qualificante della scuola, all’avanguardia e in linea con le direttive europee. Il progetto ha infatti previsto impianto fotovoltaico da 16 kw, sistema di climatizzazione in tutte le aule, controsoffittature degli ambienti comuni con
Reggio Calabria, l’inaugurazione della palestra della scuola media Vitrioli.
installazione di lampade a Led a risparmio energetico, impianto di rilevazione incendi e allarme negli ambienti a rischio. L’intervento è stato reso possibile grazie alle sinergie tra Istituto Scolastico e Comune, sfruttando al mas-
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simo i fondi regionali e comunitari. La Dirigente ha inoltre precisato che le opere sono state realizzate tramite il progetto “Riqualificazione edificio Scuola Secondaria di I grado D. Vitrioli”, proposto dalla scuola Vitrioli, redatto da tecnici dell’amministrazione comunale e finanziato con risorse del POR FESR CALABRIA 2007/13 – ASSE II “Qualità degli ambienti scolastici” – Obiettivo C “Ambienti per l’Apprendimento”. Siderno (Rc): la giunta di Siderno ha deciso di intitolare lo stadio comunale all’indimenticato Mimmo Cataldo, dirigente dell’Us Lecce scomparso cinque anni fa. Il campo sportivo ricorderà quindi l’illustre concittadino, simbolo della Siderno calcistica e poi protagonista assoluto del
calcio professionistico nazionale negli anni Ottanta.
ERRATA CORRIGE San Giacomo di Laives (Bz) Tra le notizie pubblicate su Tsport n. 306, a pagina 80, è stato erroneamente scambiato il nome dell’azienda che ha realizzato la superficie sintetica del campo da calcio inaugurato in località Grizzly: si tratta in realtà della ditta Tecnicasport di Roberto Lucon. Ci scusiamo dell’involontario errore con l’interessata e con i lettori.
CEDOLA DI COMMISSIONE Desidero abbonarmi a: Tsport annuale (6 numeri) Euro 68,00 Tsport annuale (6 numeri) + CD Schede tecniche (iva 22% inclusa) Euro 132,00 Rinnovo Tsport annuale (6 numeri) + CD aggiornamento Schede tecniche (iva 22% inclusa) Euro 82,00 Tutterba annuale (4 numeri) Euro 28,00
periodico di informazioni tecnico-sociali su attrezzature e impianti sportivi e ricreativi, piscine e impianti acquatici, disegno urbano e ambientale Technical-social magazine on recreational, acquatic and sports facilities, pools, equipments, environmental & urban furnishing
Direttore editoriale / managing editor Pietro Chianchiano
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Direttore responsabile / editor Maria Carbone Direttore / director Bruno Grillini Grafica e impaginazione / graphic design Studio TS - Fabio Passoni Hanno collaborato / contributors Maria Carbone, Pietro Chianchiano, Tommaso Empler, Bruno Grillini, Peter Kia, Cesare Lino, Stefano Longhi, Sabina Orrico, Bea Rispoli, Erminio Sinigaglia, Joseph Wolfe Fotografie / photos Archivio Tsport / Tsport archive Sergio Foroni - Bruno Grillini
Altre pubblicazioni
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