anno XLIII - MARZO APRILE 2018 - Poste Italiane S.p.A. Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 1 LOM/MI/4814 - Milano Roserio CMP - Euro 13,00
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ISSN 1121-6913
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| Anno XLIII SOMMARIO | Marzo Aprile 2018
PROGETTI projects 9
JOSEPH WOLFE PALAZZETTI E PALESTRE PALAZZETTO DELLO SPORT A DOLNÍ BŘEžANY (REPUBBLICA CECA) DI
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Sports hall in Dolní Břežany (Czech Republic)
GIANCARLO MARZORATI FITNESS E WELLNESS AQUARDENS FUTURA ESTENSIONE DEL PARCO TERMALE DI VERONA DI
Design: Studio Marzorati Architettura
Design: Sporadical
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BRUNO GRILLINI ARRAMPICATA SPORTIVA MILANO MANGA CLIMBING, IL CAPANNONE DIVENTA PALESTRA DI ARRAMPICATA DI
SPECIALE special
Climbing / Manga Climbing, the shed becomes a climbing gym Design: FASE Architetti Associati
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CESARE LINO IMPIANTI PER IL NUOTO MERATE (LECCO) AMPLIAMENTO DEL CENTRO SPORTIVO CON NUOVE VASCHE E SPAZI FITNESS
Design: J+S architecture & engineering
BRUNO GRILLINI SPECIALE SKATEBOARD E BMX TRA TECNICA, EVENTI E ARTE: SKATE PARK, CIRCUITI E ATTREZZATURE A CURA DI
Special Skateboard & BMX
DI
Swimming centres / Merate (Lecco), Extension of the sports centre with new pools and fitness areas
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TRENTO: UN PROGETTO ESEMPLARE Trento: an exemplary project Design: arch. Lara Zoccatelli
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Year XLIII | CONTENTS | January February 2018
INSERTO insert 35
MARIA CARBONE TUTTERBA CASTELDEBOLE (BOLOGNA) CENTRO ALLENAMENTO DEL BOLOGNA CALCIO
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DI
REDAZIONE PRODUZIONE ACQUAPARK COMPIE TRENT’ANNI A CURA DELLA
Production / Acquapark turns thirty
Tutterba / Bologna Calcio Training Centre in Casteldebole (Bologna)
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Design: GAU Arena - arch. Gino Zavanella
A CURA DI
NOTIZIE
SABINA ORRICO
News
RUBRICHE index BRUNO GRILLINI OPINIONE BIM (BUM, BAM) DI
Opinion / BIM (boom, bam)
ALLEGATI appendixes
STEFANO LONGHI IMPIANTI ETICI / IMPIANTI SOSTENIBILI PARLIAMO DI IGIENE, NE ABBIAMO BISOGNO
I-XVI SCHEDE TECNICHE Legislazione italiana - 9.2 lavori pubblici Legislazione regionale - 10.1 sport
DI
Tsportmagazine
ISSN 1121-6913
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SABINA ORRICO REGIONI PROVINCE COMUNI A CURA DI
From the municipalities
SeiMedia srl via Per Robecco 91 – 20092 Cinisello Balsamo (Mi) Tel. (+39) 02 23052147 www.sporteimpianti.it E-mail: info@seimedia.it
anno XLIII - MARZO APRILE 2018 - Poste Italiane S.p.A. Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 1 LOM/MI/4814 - Milano Roserio CMP - Euro 13,00
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Skatepark a Trento: un progetto esemplare / an exemplary project Da pagina 47 l’inserto “Speciale Skateboard e Bmx”. INSERTO:
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BIM (bum, bam) L’OPINIONE
di Bruno Grillini
Senza mai nominarlo, la legge italiana ha introdotto il Building Information Modeling (acronimo BIM) nella progettazione, costruzione e gestione delle opere pubbliche (vedi le schede tecniche allegate a questo fascicolo). Esperti e non, vanno esprimendo i loro pareri in merito su riviste e blog, e anche noi abbiamo ascoltato cosa ne pensano progettisti di lunga carriera o di giovane età. Inevitabile che – nel momento in cui si “dovrà” pensare ogni progetto con una logica BIM - sopravviverà solo chi si è adeguato (come trent’anni fa è successo per chi ha dovuto abbandonare il pennino per il CAD). Quel che paventano i più “anziani” è la spersonalizzazione dell’idea progettuale, facilitata dalla necessità di affidare da subito alle macchine ogni dettaglio – estetico, funzionale, prestazionale, economico – della costruzione. Ma non sarà così, se non per chi fa volentieri a meno dello sforzo di inventare. Se il processo di ingegnerizzazione e, poi, di gestione sarà facilitato dal sistema informatico di modellazione, “dietro a metodi come il BIM resteranno sempre e comunque le teste pensanti dei progettisti, che prima di affidarsi a qualsiasi strumento - continueranno a seguire un percorso progettuale lineare(*)” basato sulla propria esperienza, sulla cultura e sensibilità di ciascuno, sulla conoscenza della gabbia iniziale di informazioni entro le quali esso si dovrà sviluppare. Il tempo del BIM non è ancora maturo: anche grossi lavori di caratura internazionale rinunciano tuttora in parte al Modeling “per snellire le procedure” (così Kieren Porter, BIM Manager dello Studio Patel Taylor sul sito del Chartered Institute of Building (http://www.ciob.org/). Figurarsi da noi. (*ringrazio fra gli altri la giovane architetto e blogger Marta Brambilla (http://archinoia.com/)
Opinion
BIM (boom, bam)
Without ever mentioning it, Italian law has introduced Building Information Modeling (BIM) in the design, construction and management of public works (see the technical sheets attached to this issue). Experts and non-experts are expressing their opinions on the subject in magazines and blogs, and we have also heard what designers of long career or young age have to say. It is inevitable that - when you "have" to conceive each project with a BIM logic - only those who have adapted will survive (as happened thirty years ago for those who had to abandon the pen for CAD). What the "elderly" fear is the depersonalisation of the design idea, facilitated by the need to immediately entrust every detail of the construction -
aesthetic, functional, performance and economic - to the machines. But it will not be like that, except for those who willingly do without the effort to invent. If the process of engineering and, then, management will be facilitated by the computer modeling system, "behind methods such as BIM will always remain the thinking heads of designers, who - before relying on any tool will continue to follow a linear design path(*)" based on their experience, culture and sensitivity of each, on knowledge of the initial framework of information within which it will develop. The time for the BIM is not yet ripe: even major international works still partially give up Modeling "to streamline procedures" (so Kieren Porter, BIM Manager of Patel Taylor on the website of the Chartered Institute of Building (http://www.ciob.org/). Would you believe in our country? (*I thank among others the young architect and blogger Marta Brambilla (http://archinoia.com/)
Disegno di/ drawing by Giancarlo Marzorati per Aquardens, Pescantina
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PISTA DI ATLETICA LEGGERA A TREVIGLIO (BERGAMO) Per la prima volta in Italia è stato utilizzato il manto sportivo sintetico che è stato applicato nello stadio di Berlino per i Campionati mondiali 2009 di atletica leggera, dove Bolt vinse tre medaglie d’oro.
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PALAZZETTI E PALESTRE HALLS AND GYMS
Dolní Břežany (Repubblica Ceca)
Palazzetto dello sport di Joseph Wolfe
Il nuovo palazzetto dello sport è adiacente alla scuola primaria Dolní Břežany. Può essere utilizzato dalla scuola per le lezioni di educazione fisica ed è aperto al pubblico per attività sportive e culturali. Ben integrato con l'ambiente circostante e lo spazio pubblico, offre posti a sedere per 250 spettatori.
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La cittadina di Dolní Břežany, nella Boemia centrale, con i radicali cambiamenti di cui è stata oggetto negli ultimi anni, è oggi un luogo moderno e attraente, nel quale l’Amministrazione esercita un’attenzione particolare agli _______________ aspetti architettonici e urbanistici degli L'edificio spazi pubblici. ha una forma Anche il complesso liscia e astratta della scuola primae ha un aspetto ria adiacente al più piccolo di palazzetto dello quello reale. sport è stato ogget_______________ to di un'importante ristrutturazione ed ampliamento; con il nuovo impianto la scuola ha ottenuto un nuovo spazio per l'educazione fisica, mentre la sala è utilizzata dalle associazioni sportive locali e dalla popolazione la sera per praticare sport ricreativi. Le generose dimensioni degli interni rendono inoltre il luogo adatto per eventi culturali e sociali. L' edificio è situato ai margini di un’area abitata, al centro di una grande zona di sviluppo. Un concetto architettonico accattivante - una forma ellissoidale rotazionale spaziale – vuol essere la risposta ad esigenze attuali e aprire nel contempo a un futuro sconosciuto. La sala ha una forma arrotondata, liscia e astratta. La cupola avvicina la scala agli esseri umani, la superficie metallica rispecchia l'ambiente circostante, mentre i bordi del cielo e del tetto rimangono offuscati. L'edificio mimetizza le sue dimensioni reali e ha un aspetto più piccolo di quello reale. L'ampia scala antistante la hall, incastonata nel terreno come l'edificio stesso, delinea lo spazio pubblico e crea un anfiteatro naturale.
In questa pagina e nella precedente, viste esterne dell’edificio. Nella pagina di fronte, pianta del secondo livello e, in scala ridotta, del primo livello e della copertura.
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Facing page: plan of the second level and, on a smaller scale, of the first level and the cover.
On this page and the previous one, external views of the building.
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HALLS AND GYMS | PALAZZETTI E PALESTRE
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L’interno Mentre l'esterno distingue il palazzetto dello sport dalla scuola, l'interno si fonde con esso utilizzando una combinazione di superfici bianche e grigie e legno massello. La disposizione interna riflette l'ambiente circostante. L'ingresso per i visitatori è perpendicolare alla strada e al parcheggio, la finestra scorrevole verso ovest con vista sulla città fornisce un collegamento con il cortile della scuola, e la finestra verso est è uno sguardo al futuro. La sala è integrata nella scuola attraverso una passerella. Il cuore del padiglione è una superficie sportiva di 45 × 25 metri, di 8-9 metri di altezza, divisa verticalmente in tre parti con tende mobili. Ognuno dei terzi è adatto ad un campo da pallavolo; la divisione permette di gestire tre classi in parallelo. Gli spogliatoi con servizi igienici sono situati sul lato scuola, al piano terra, mentre sbarramenti in muratura li dividono dall'area sportiva; la sala macchine e gli uffici si trovano al primo piano. Sul lato pubblico c'è una tribuna per 250 spettatori, situata al di sopra dei magazzini per le attrezzature sportive e altre strutture. Una passerella che collega le due parti della tribuna si affaccia su un vestibolo aperto con uno snack bar, anch'esso uno spazio importante. Lo studio grafico Les kanců ha progettato un originale sistema di segnaletica per il palazzetto dello sport, composto da pittogrammi e numeri dipinti a mano direttamente sulle pareti in calcestruzzo architettonico.
Tecnologia La costruzione del padiglione combina pareti arcuate in cemento armato portante e una struttura spaziale in acciaio con travi a capriate curvate di larghezza fino a 44 metri. La facciata è realizzata in tegole di colmo in alluminio naturale, la superficie della sezione del tetto con tubi luminosi è ricoperta da una membrana impermeabilizzante bianca. Nella sala sono state applicate diverse misure acustiche per ottenere il corretto tempo di riverbero e una buona chiarezza del parlato. Il soffitto e le pareti sono rivestite con pannelli acustici resistenti; il rivestimento in larice è stato applicato fino a 2,5 metri di altezza. Il riscaldamento e raffreddamento è assicurato da una pompa di calore che preleva il calore dal sottosuolo mediante un sistema a 24 fori con profondità di 112 metri. Il rendimento finanziario del sistema è stato calcolato a 8 anni. La pavimentazione sportiva - in linoleum con spessore 3,2 mm ad elevata resistenza - è stata posata su una base superficiale flessibile, sotto la quale è stato installato il riscaldamento a pavimento. La luce diurna raggiunge la sala attraverso 68 tubi luminosi del diametro di 1,2 metri. Il sistema di illuminazione artificiale include un sensore di esposizione alla luce, che consente di regolare automaticamente l' intensità e il consumo di illuminazione in base all' ora del giorno. Nel padiglione è stata installata illuminazione a LED.
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Nelle due pagine, da sinistra, ruotati di 90°: prospetto ovest e prospetto sud; sezione trasversale; due sezioni longitudinali. On the two pages, from the left, rotated by 90°: west elevation and south elevation; cross section; two longitudinal sections.
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HALLS AND GYMS | PALAZZETTI E PALESTRE
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Nelle due pagine, viste generali e di dettaglio dell’interno del palazzetto. On the two pages, general and detailed views of the interior of the facility.
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Halls and gyms
Sports hall in Dolní Břežany (Czech Republic) The new-build sports hall adjoins the Dolní Břežany primary school. It can be used by the school for physical education classes, and is open to the public for sports activities and as a cultural venue. Well integrated with its surroundings and the public space, its modern look is an attraction and inspiration for the area. The sports surface is 45 × 25 meters, and the grandstand provides seating for 250 spectators. The hall has a rounded, smooth and abstract shape. The dome draws the scale closer to humans, the metallic surface mirrors the surroundings, while the borders of the sky and of the roof remain blurred. The building camouflages its real dimensions and looks smaller than it is in reality. The wide staircase in front of the hall, embedded into the terrain like the building itself, delineates the public space and creates a natural amphitheater. While the exterior distinguishes the sports hall from the school, the interior blends with it using a combination of white and grey surfaces and solid timber. The interior layout reflects the surroundings. The entrance for the visitors is perpendicular to the street and the parking lot, the west facing sliding window with a view of the town provides a connection with the school yard, and the east facing window is a peek into the future. The hall is integrated into the school by means of a walkway. The heart of the hall is a sports surface of 45 × 25 meters, of 8–9 meters in height, vertically divided into three parts using mobile blinds.
Palazzetto dello sport a Dolní Břežany (Repubblica Ceca) Committente: città di Dolní Břežany Progetto: Sporadical (architetti Aleš Kubalík, Josef Kocián, Jakub Našinec, Veronika Sávová) Realizzazione: anno 2017 Importo dei lavori: euro 5.000.000 Collaboratori: Vpú Deco Praha a.s. Pavimentazione sportiva: Tarkett Sports (prodotto: Linosport xf2) Photo credits: Jakub Skokan, Martin Tůma / BoysPlayNice
tieniti aggiornato, leggi gli approfondimenti on-line www.sporteimpianti.it/palazzetti-e-palestre/ sporteimpianti.it
HALLS AND GYMS | PALAZZETTI E PALESTRE
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ARRAMPICATA SPORTIVA CLIMBING
Milano
Manga Climbing, il capannone diventa palestra di arrampicata di Bruno Grillini
Aperto lo scorso settembre è già un importante punto di riferimento per il mondo dell’arrampicata sportiva: un edificio della vecchia Milano industriale accoglie 2.600 mq di superfici attrezzate per tutte le specialità del climbing: lead, boulder e speed.
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In alto, l’esterno del capannone industriale. Al centro, a sinistra la piccola corte d’ingresso. A destra, la parete nell’area destinata ai corsi. In basso, alcune attrezzature: materasso, moschettone, appigli in parete.
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Top: exterior of the industrial shed. In the centre, to the left, is the small entrance courtyard. Right, the wall in the course area. Below: some equipment: mattress, carabiner, wall handholds.
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Pianta, sezione trasversale e sezione longitudinale dell’ex capannone industriale. Plan, cross-section and longitudinal section of the former industrial shed.
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CLIMBING | ARRAMPICATA
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Manga Climbing è certamente tra le più complete strutture per arrampicata in Italia e si inserisce appieno nel boom che gli impianti commerciali dedicati a questo sport stanno vivendo in tutta Europa. Intervenire su una struttura edilizia esistente, progettata decine di anni fa per tutt'altra destinazione, ha costituito una interessante sfida per i progettisti e la committenza, per trovare soluzioni statiche adeguate alle particolari caratteristiche dell'edificio. Per la realizzazione dell'impianto sono stati scelti pannelli in multistrato con finitura simil roccia ed assemblaggio a diamante. La parete viene progettata in 3D e quindi i pannelli sezionati presso il centro di taglio computerizzato in forme poligonali complesse che permettono di realizzare pareti caratterizzate da una miriade di piani orientati nello spazio, come le sfaccettature di un diamante. In questo modo oltre ad un innegabile valore estetico si offre agli sportivi un terreno di azione sempre vario ed interessante. Il sistema di prefabbricazione computerizzato consente un perfetto assemblaggio in cantiere con un altissimo livello di finitura. Tutti gli spigoli della parete lead vengono protetti con uno speciale inserto in acciaio inox, che consente un’ottima protezione unita ad un alto valore estetico. Altro elemento di forza di questo tipo di pannello è costituito dalla finitura superficiale che, oltre ad offrire un “tocco” molto simile ad una roccia naturale, permette di rimuovere agevolmente i residui di gomma delle scarpe per arrampicata.
Le pareti in dettaglio Per aumentare le altezze interne delle pareti di arrampicata è stata realizzata una fossa interna (scavo), accessibile mediante rampa per veicoli gommati per la manutenzione ordinaria delle pareti e mediante una rampa scala per gli utenti. La fossa realizzata al centro dell'impianto ospita pareti per arrampicata lead (con utilizzo della corda di sicurezza) fino ad una altezza di 15 m. Qui è possibile trovare anche itinerari di altissima difficoltà sulla prua a strapiombo con un aggetto di 5,5 m. Due torri offrono una vasta gamma di itinerari alla portata di tutti, alti da 11 a 15 m, ed un settore dove allenarsi allo speed climbing su una parete conforme ai requisiti della Federazione Arrampicata Sportiva Italiana. Un settore di 200 mq è poi riservato all'attività didattica. Le pareti lead sono attrezzate con 50 indipendenti linee di punti di protezione, che consentono di tracciare oltre 150 diversi itinerari identificati da prese di diverso colore. L'area boulder consiste in oltre 800 mq di pareti arrampicabili alte fino a 4,50 m. La protezione dalle cadute è garantita da un apposito materasso di 40 cm di spessore. Le pareti offrono un terreno di gioco ideale per ogni livello di pratica, dalle placche inclinate alla Nella foto in alto, l’area d’ingresso con la cupola geodetica e l’invito all’area lead. Nella foto grande, la fossa ricavata per aumentare l’altezza dlele pareti lead, ripresa nel giorno dell’inaugurazione.
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the lead area. In the big picture, the pit created to increase the height of the lead walls, taken on the day of the inauguration.
In the photo at the top, the entrance area with the geodetic dome and the invitation to
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Allenamento
Lead Corsi
Boulder
In alto, pianta delle pareti di arrampicata. Qui sopra, particolari dell’area boulder, con gli appigli che vengono frequentemente riposizionati – come mostrano i segni della magnesite usata dagli atleti per creare sempre nuovi “percorsi” di salita.
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Above: plan of the climbing walls. Above, details of the bouldering area, with the grips frequently repositioned - as shown by the signs of the magnesite used by athletes - to create new "paths" of ascent.
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Qui sopra, le spettacolari pareti lead che si innalzano per 15 metri al di sopra della “fossa� scavata al centro del capannone. A destra, nelle fasi costruttive sono visibili gli elementi strutturali che sostengono i pannelli sagomati per formare la parete.
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Above, the spectacular lead walls that rise 15 meters above the "pit" dug in the center of the shed. On the right, the structural elements that support the shaped panels to form the wall are visible in the construction phases.
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grotta a strapiombo con aggetto di oltre 5 m, incluso un blocco centrale collegato da un arco arrampicabile. Uno specifico settore è riservato alle sedute di training, dove è possibile trovare oltre ai classici pannelli di allenamento a diversa inclinazione un innovativo pannello dove led di diverso colore indicano la sequenza di prese da seguire, da scegliere tra innumerevoli combinazioni su una app caricabile sul proprio smartphone. Uno degli elementi che differenzia Manga Climbing rispetto a tanti altri impianti, oltre alla grande disponibilità di linee di arrampicata, è l'ampiezza degli spazi sosta e relax, che evitano il senso di costrizione che si vive negli impianti di arrampicata troppo “pieni” di pareti: qui si può sostare senza dovere continuamene fare attenzione a chi ti arrampica sopra la testa.
2.600mq di pareti attrezzate lead, boulder, speed
5,5m aggetto dello strapiombo massimo
h
15m altezza massima delle pareti per arrampicata lead
La cupola geodetica L’intervento prevede, oltre alle aree sportive, una serie di spazi di servizio all’attività (spogliatoi e servizi igienici donne e uomini, servizi specifici per i portatori di handicap, uffici e spazio palestra/corsi) oltre ad un’area di ingresso/ospitality e ristoro con annesso bar-tavola fredda e uno spazio di vendita e promozione. Le aree di ospitality/ristoro e vendita sono state collocate all’interno di una copertura costituita da una struttura di tipo geodetico in modo da garantire una climatizzazione separata degli ambienti e proteggerli dalla magnesite utilizzata dagli atleti. Nella volontà di non creare uno spazio completamente separato da un punto di vista tipologico ed estetico con la palestra di arrampicata, la cupola è stata pensata e ideata riprendendo gli stilemi estetici della tenda di alta quota. L’immagine che così si viene a definire rimane coerente con l’attività svolta e con le sovrastrutture indispensabili allo svolgimento dell’attività, e rimanda a chi la osserva alla montagna e all’arrampicata. La cupola viene percepita da chi la osserva come uno spazio aggregante e coerente con l’intorno realizzato. Per enfatizzare la sua funzione di copertura interna ad una struttura già coperta, la vetrata di ingresso su via Livraghi consente a chi entra in cortile di vedere sia l’interno della cupola e anche la sua copertura, filtrando e non occludendo la visione complessiva della palestra.
Climbing
Manga Climbing, the shed becomes a climbing gym Opened last September, it is already an important reference point for the world of sport climbing: a building in old industrial Milan houses 2,600 square metres of equipped surfaces for all climbing specialties: lead, boulder and speed. In questa pagina, la cupola geodetica che ospita la reception e il punto ristoro: dal concept, alla costruzione, alla giornata inaugurale. Nella pagina di fronte, fasi realizzative della “fossa” ricavata al centro del capannone; in basso, l’inaugurazione.
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On this page, the geodesic dome that houses the reception and refreshment area: from the concept, to the construction, to the opening day. Facing page: construction phases of the "pit" in the centre of the shed; below, the inauguration.
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The facility was built using plywood panels with a rock-like finish and diamond assembly. The wall is designed in 3D and then the panels cut at the computerized cutting center in complex polygonal shapes that allow you to create walls characterized by a myriad of planes oriented in space, like the facets of a diamond. To increase the interior heights of the climbing walls, an interior tank was created, which increases the height of the walls by up to 15 metres. One of the elements that differentiates Manga Climbing from many other installations, in addition to the great variety of climbing lines, is the amplitude of the rest and relaxation spaces, which avoid the sense of constriction that is experienced in the climbing installations too filled. The hospitality/restoration and sales areas were placed inside a roof made up of a geodetic structure in order to guarantee a separate air conditioning of the rooms and protect them from the magnesite used by athletes. In the desire not to create a space completely separate from a typological and aesthetic point of view with the climbing gym, the dome was designed and conceived taking inspiration from the aesthetic style of the high altitude tent.
“Manga Climbing” in via Livraghi 25, Milano Committente: Manga Climbing srl Gestore: Asd Adrenaline Progetto e direzione lavori: FASE Architetti Associati (arch. Anthony François Fekete) Coordinatore della Sicurezza: arch. Paolo Sala Progettista impianti: ing. Gaetano Antonio Paolo Sturiale Progettista opere in c.a.: ing. Luca Fusini Progettista strutture metalliche (pareti di arrampicata): ing. Marco Antonio Bortoli Progettista impianto elettrico: p.i. Marco Bollaci Progetto prevenzione incendio: ing. Gianpaolo Cabrini Tempi realizzazione dell’opera: maggio-agosto 2017 Pareti di arrampicata: Sint Roc srl (vedi II cop.)
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Calcio a Casteldebole (Bologna)
tutterba
TUTTERBA
Centro allenamento Bologna Calcio di Maria Carbone
L’intervento di rinnovamento del centro sportivo di Casteldebole, sede degli allenamenti del Bologna Calcio, ha riguardato la costruzione di una nuova palazzina spogliatoi e migliorie nella palazzina esistente; ma anche la realizzazione di un campo a 11 in erba sintetica sul quale è stato condotto uno studio di 6 mesi per analizzare la risposta biomeccanica a carico dei giocatori in confronto all’attività sul campo tradizionale in erba naturale.
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Nelle due pagine, planimetria generale del centro allenamento di Casteldebole; i campi n. 4 e 5 sono in erba sintetica, gli altri in erba naturale; di questi, i campi 6,7,8 sono di nuova realizzazione. Nella pagina precedente, ripresa dal terrazzo dell’edificio atleti (palazzina B), il giorno dell’inaugurazione sullo sfondo
dei campi 3 e 4. In the two pages, general plan of the training center of Casteldebole; fields n. 4 and 5 are in synthetic grass, the others in natural grass; of these, fields 6, 7, 8 are newly created. On the previous page, taken from the ter-
race of the athletes' house (building B), the day of the inauguration in the background of fields 3 and 4.
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Il progetto del Centro allenamenti interviene all’interno dell’area di proprietà del Bologna FC 1909. L’intervento va ad affiancarsi alla palazzina preesistente creando con essa un sistema di flussi integrato che agevola gli spostamenti degli utenti attraverso le varie funzioni. L’impianto è dotato di 5 campi da calcio: un campo da 105x68 m in erba naturale; un campo da 105x68 m in erba sintetica con intaso misto organico; un campo da 65x102 m e uno da 50x80 m in erba naturale, un campo da 50x80 m in erba sintetica con intaso misto organico oggetto dello studio.
La nuova palazzina spogliatoi Si tratta di un edificio a pianta libera variamente articolata nel quale sono situati tutti i servizi di supporto all’attività di allenamento. Da un punto di vista funzionale, il fabbricato è diviso in zone autonome: sul lato sud i servizi per la prima squadra (spogliatoi per atleti e allenatori, sale di soggiorno e riunione), sul lato nord
In alto, il campo n. 1 in erba naturale; qui sopra, il campo n. 5 in erba sintetica. Nella pagina di destra, prospetti e sezioni della palazzina atleti di nuova costruzione.
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i servizi per le squadre giovanili (spogliatoi per atleti e allenatori, uffici e sala riunioni). Ogni area è direttamente collegata, sul fronte ovest, con i campi da gioco. Dal punto di vista formale, l’edificio si caratterizza per la finitura delle facciate che alterna ritmicamente campiture in superfici intonacate con prodotti traspiranti ecologici e superfici in listelli di laterizio a richiamare la tradizione locale. Il colore delle parti intonacate richiamerà il cromatismo esistente della palazzina per non creare un legame visivo con la preesistenza. Le specchiature vetrate a nastro corrono perimetralmente Gli spogliatoi sono sistemati in maniera strategica a diretto contatto con i campi di allenamento per ottimizzare gli spostamenti. Gli spogliatoi per la prima squadra hanno una capienza di 33 posti e sono dotati di 18 docce alle quali si accede attraverso un locale filtro dove sono posizionati gli asciuga capelli. E’ presente un’area medica destinata alla prima squadra che comprende una sala fisioterapica ed una per idroterapia per il recupero degli infor-
On the right page, elevations and sections of the new athletes' building.
Above: field 1 with natural grass; above: field 5 with synthetic grass.
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tunati. Sono poi previsti 5 spogliatoi da 32 posti l’uno per le compagini giovanili per una affluenza massima di 160 utenti. Gli spogliatoi istruttori sono raggruppati in 2 nuclei: tecnico e collaboratori prima squadra e istruttori settore giovanile. Nella progettazione degli spogliatoi destinati alle squadre giovanili viene posta attenzione alla funzionalità al controllo ed alla manutenzione. Lo studio medico per le giovanili è situato in prossimità degli ingressi per operare un controllo visivo degli atleti in entrata ed in uscita. All’interno dell’Edificio Atleti sono presenti due studi medici con funzioni di Pronto Soccorso, uno dedicato alla prima squadra mentre l’altro è per le giovanili. I locali sono facilmente accessibili dai campi da gioco e dall’esterno.
Adeguamento della palazzina esistente Per rispondere all’esigenza della committenza, l’esistente palestra atleti è stata oggetto di un adeguamento alle vigenti normative in materia e ad un miglioramento funzionale degli spazi. Il pavimento della palestra è stato sostituito e realizzato con una pavimentazione multisportiva in legno massello certificato F.I.B.A. composto da sottostruttura continua in multistrato, materassino elastico poliuretanico continuo e piano di calpestio in parquet massello preverniciato di spessore 49 mm. Per rispondere all’esigenza della committenza è stata ampliata la mensa esistente per poter separare agevolmente i giocatori della prima squadra da quelli della primavera. L’ampliamento è avvenuto a parziale sostituzione degli spogliatoi della prima squadra e della primavera che trovano posto nel nuovo edificio. Il numero degli utilizzatori della mensa resta inalterato, così come quello dei pasti totali giornalieri prodotti dalla cucina. Direttamente collegata alla mensa ed alla palestra è stata ricavata un’area relax dedicata alla prima squadra. L’ambiente è collegato attraverso una porta a soffietto con la palestra per consentire un’ottimale flessibilità di utilizzo.
Il manto in erba sintetica Il manto in erba sintetica adoperato per il nuovo campo di allenamento, sviluppato per migliorare le prestazioni di gioco, è composto da una speciale struttura bicolore a doppia sezione che garantisce resilienza del filato, riducendo così l’effetto splash normalmente dato dagli intasi prestazionali. La particolare superficie corrugata dei filamenti riduce sensibilmente i coefficienti di abrasione e di rifrazione della luce e, oltre a garantire un aspetto naturale, assicura un costante ritorno della fibra in posizione verticale dopo il calpestio.
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In questa pagina, pianta della nuova palazzina atleti collegata, sul lato destro, con la palazzina preesistente. In alto a destra, sezione di dettaglio. Nella pagina a lato, esterni della stessa, e spogliatoio della prima squadra con le sedute realizzate su disegno.
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On this page, plan of the new athletes’ building connected, on the right side, with the existing building. Top right, detail section. On the side page, outside of the same, and dressing room of the first team with custom-made seating.
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L’innovativa formula dell’intasamento prestazionale, composto da un mix di materiale organico di origine vegetale e PFU nobilitato, associato all’utilizzo di un sotto-tappeto elastico prestazionale anch’esso in PFU nobilitato, garantiscono performance di alto livello rispondendo anche alle esigenze dei giocatori professionisti e nello specifico: alte prestazioni, grazie alle capacità elastiche del PFU nobilitato; comfort e bassa temperatura, grazie alla capacità igroscopica dell’intaso organico; massima drenabilità e compattazione limitata, grazie all’interazione delle due componenti; splash e migrazione dell’intaso contenuta. Il campo, installato all’inizio del 2017, è stato inaugurato nello scorso mese di ottobre, al termine degli studi biomeccanici eseguiti sotto la direzione del prof. Mauro Testa (vedi approfondimento in finestra).
attività (il carico esterno sviluppato dall’atleta durante la sessione di allenamento), shock impact (rileva la forza esercitata dal suolo sull’intero corpo con cui è in contatto), intensità (indica la percentuale di tempo in cui l’atleta ha svolto attività ad alta, media, bassa e bassissima intensità), indice di prestazione (indica il livello medio di intensità tenuto nella sessione analizzata), e muscle load (indica il carico muscolare ed è rappresentativo del carico interno sviluppato dall’atleta durante la sessione di allenamento). I tanti dati raccolti grazie ad una metodologia altamente tecnologica hanno consentito di dimostrare che lo specifico ed innovativo campo sintetico installato presso il Bologna Fc 1909 ha una resa similare a un campo in erba naturale utilizzato da giocatori professionisti.
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Bologna Calcio Training Centre in Casteldebole (Bologna) The renovation of the Casteldebole sports centre, the training ground for Bologna Calcio, involved the construction of a new locker room building and improvements in the existing building, but also the construction of a synthetic turf field on which a 6month study was conducted to analyze the biomechanical response of players in comparison with the activity on a traditional field in natural grass. The synthetic turf used for the new training ground, developed to improve playing performance, is composed of a special two-tone doublesection structure that guarantees yarn resilience, thus reducing the splash effect normally given by
Le analisi biomeccaniche sul campo Se le nuove superfici di gioco, sintetiche o ibride, tendono ad essere sempre più diffuse rispetto a quelle in erba naturale – per minori costi di manutenzione e per resistenza alle condizioni meteorologiche e all’usura da attività sportiva – è pur vero che in Italia le esperienze in ambito professionistico sono ancora in fase di sviluppo. Una delle principali tematiche di discussione all’interno del movimento gioco calcio italiano e internazionale è – infatti – quella relativa all’utilizzo delle nuove superfici di gioco, artificiali ed ibride, rispetto alle tradizionali superfici in erba naturale. Per comprendere meglio la relazione che si instaura tra la nuova area di gioco e gli atleti, nei primi 6 mesi del 2017 è stato condotto presso il centro del Bologna Fc 1909 uno studio a cura dall’equipe del prof. Mauro Testa – esperto internazionale di biomeccanica - in collaborazione con la società Captiks, per analizzare le attività sportive dei calciatori su due diverse superfici di gioco: quella del nuovo campo con manto in erba sintetica e quella del campo in erba naturale. Otto giocatori professionisti sono stati analizzati tramite l’utilizzo di sensori inerziali sia durante una serie di partite 5 contro 5 di 5 minuti ciascuna con recupero di 1 minuto, che durante lo svolgimento di esercizi e giochi di posizione concordati con lo staff tecnico del Bologna con l’obiettivo di simulare il più possibile una reale esperienza di gioco (salto a piedi uniti di un ostacolo di 50 cm seguito da uno sprint di 30 m con cambio di direzione di 180°). I particolari corpetti e pantaloncini indossati dai giocatori hanno consentito di calcolare le loro prestazioni durante sei sessioni di test - tre sul campo naturale e tre su quello sintetico - in diversi periodi della stagione. Cinque i parametri presi in considerazione: costo Nella foto grande, la vasca potenziamento realizzata nella palazzina atleti. Nella pagina di fronte, in alto a sinistra il cancello d’ingresso al centro, con lo scudetto del Bologna FC; nell’ultima colonna, momenti della giornata inaugurale, e scorci dei campi di nuova realizzazione.
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In the big picture, the strengthening tank realized in the athletes' building. Facing page, top left, the entrance gate to the center, with the Bologna FC shield; in the last column, moments of the opening day, and views of the newly built fields.
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the performance filling. The special corrugated surface of the filaments significantly reduces the abrasion and refraction coefficients of the light and, in addition to ensuring a natural appearance, ensures a constant return of the fibre to the vertical position after the step. The innovative formula of performance filling, composed of a mix of organic material of vegetable origin and PFU ennobled, combined with the use of a performance elastic undercoat also in PFU ennobled, guarantee high level performance, also responding to the needs of professional players. The field, installed at the beginning of 2017, was inaugurated last October, at the end of biomechanical studies carried out under the direction of Prof. Mauro Testa, which allowed to demonstrate that the synthetic field installed at Bologna Fc 1909 has the same yield as a professional field in natural grass.
Centro di allenamento Bologna F.C. 1909 – Casteldebole (BO) Committente: Bologna F.C. 1909 Progettazione: GAU Arena – arch. Gino Zavanella Direzione lavori: ing. Angelo Mingozzi Direzione operativa: geom. Tiziano Magli Coordinamento sicurezza: ing. David Rango Progettazione strutturale: ing. Massimo Majowiecki Progettazione impianti meccanici: Ricerca e Progetto – ing. Sergio Bottiglioni Progettazione elettrica: ing. Carlo Longhi, ing. Remo Poggiana Costo complessivo: euro 3.812.384 Tempi di realizzazione: 8 mesi Studio Biomeccanico: prof. Mauro Testa, in collaborazione con Captiks Manto in erba artificiale e intaso prestazionale: Limonta Sport spa Tappetino prestazionale: Pentaplast srl
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IMPIANTI PER IL NUOTO SWIMMING CENTRES
Merate (Lecco)
Ampliamento del centro sportivo con nuove vasche e spazi fitness di Cesare Lino
Con l’ulteriore ampliamento degli ultimi mesi il centro sportivo della cittadina lecchese arriva ad offrire ben quattro vasche coperte per il nuoto oltre alle due vasche esterne funzionanti in estate: il tutto affiancato a spazi per il fitness e il benessere, intorno al palazzetto polivalente nato nel lontano 1984.
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Il centro polisportivo di Merate nasce nel 1984, con un palazzetto dotato di tribuna da 400 posti, una piscina da 25 metri, una da 12,5 e una piccola area fitness. Nel 1997 l’offerta si amplia con gli spazi all’aperto: due vasche scoperte, comprensive di acquascivolo, e 2.800 mq di solarium. Con l’intervento descritto in queste pagine – inaugurato lo scorso autunno – agli impianti già funzionanti si aggiungono nuove sale per il fitness, un’area benessere, due nuove vasche coperte e nuovi spogliatoi.
I criteri progettuali I criteri che hanno ispirato il nuovo layout architettonico dal punto di vista funzionale, dell’ampliamento e della realizzazione dei singoli servizi tecnico-prestazionali si sono incentrati sulla volontà di adeguare il volume esistente ormai obsoleto e visivamente logorato dal tempo creando un nuovo involucro edilizio il più possibile unitario, funzionale, flessibile. Allo stesso tempo si è voluto offrire un’ampia gamma di opportunità agli utenti appassionati dell’ambito natatorio, sportivo e ricreativo e alle famiglie con figli anche di piccola età, tramite un ambiente che fosse oggettivamente percepito come sano, confortevole e sicuro garantendo molteplici attività nelle differenti stagionalità e nel rispetto degli interessi e delle passioni dei vari utenti. Intervenendo sull’edificio esistente, le nuove funzioni vanno ad occupare in parte gli spazi esistenti che sono radicalmente trasformati, e in parte si insediano in tre nuovi fabbricati contigui a quelli esistenti e posti uno a nord (nuovi spogliatoi per il palazzetto) uno a est (le due nuove vasche natatorie al coperto) e uno a sud (il nuovo ingresso, con gli uffici, il bar, la palestra per il fitness e corpo libero e un centro benessere). L’ampliamento del centro si è realizzato utilizzando anche una porzione di area verde a nord, in precedenza occupata da una pista di atletica in asfalto, in cui trovano collocazione, oltre ai nuovi volumi edificati, i nuovi parcheggi e un’area verde per solarium estivo.
Zona est: le nuove piscine Il nuovo impianto natatorio con forma in pianta ad “L” contiene due piscine di cui una di m. 6.50 x 11.50, di profondità un metro, adibita a riabilitazione e l’altra di m. 10,50 x 25, con profondità variabile da 1,20 a 1.50 m, per attività natatoria e ricreativa. La superficie coperta del nuovo corpo di fabbrica è di 1.115 mq. Proprio su questa porzione di edificio, con il progetto definitivo sono state apportate migliorie importanti rispetto al progetto preliminare, in particolare con l’aumento di una corsia nella piscina da 25 metri, la realizzazione sul piano vasca, posto in testata alle due piscine, e di un’ampia area dedicata all’attività di riscaldamento pre-vasca e di uno
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In apertura la facciata d’ingresso del centro sportivo. In questa pagina, dall’alto: due viste del nuovo avancorpo contenente le aree fitness, caratterizzato dalla facciata in policarbonato estruso; planivolumetrico dell’intero complesso. Nella pagina di fronte, dall’alto: il corpo
nord, con rivestimento a cappotto intonacato a texture “codice a barre” bianco e blu; gli impianti tecnologici sul corpo fitness; l’esterno del nuovo blocco piscina; le aree pool all’aperto. On the opening page, the entrance facade of the sports centre.
This page, from above: two views of the new front containing the fitness areas, characterized by the facade in extruded polycarbonate; planivolumetric of the entire facility. Facing page, from top to bottom: the north body, with coating plastered with white and blue "barcode" textures; the technological facilities on the fitness body; the exterior of
the new pool block; the outdoor pool areas.
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spazio tecnico per riporre le varie attrezzature utilizzate nelle piscine durante i vari corsi. La struttura portante di elevazione di questa porzione di edificio è costituita da pilastri prefabbricati in c.a., posti a sostegno di travi in legno lamellare, a sezione rettangolare, disposte in senso trasversale all’edificio. _______________ I pilastri, a sezione quadrata, sono Il rivestimento alloggiati all’interno esterno è in di bicchieri emerpolicarbonato genti dalla fondazioestruso, per un ne a platea, che affascinante costituisce anche il gioco di ombre e fondo delle nuove chiari/scuri, con vasche, realizzate un piacevole con l’inserimento di effetto “lanterna” muri in c.a.. durante le ore Al di sopra delle notturne. travi lignee insiste _______________ una copertura piana, poggiante su arcarecci in legno e composta da perlinatura con sovrapposto strato coibente e impermeabilizzazione con guaina ardesiata. Su prescrizione del Coni, si è intervenuto anche sulla tribuna della esistente vasca natatoria per competizione, con l’eliminazione del primo gradone per adeguare la larghezza del corsello anteriore; questo ha comportato la riduzione di 50 posti a sedere diminuendo la capacità della tribuna che oggi conta 173 posti, ritenuti più che sufficienti.
Zona sud: l’ingresso e le aree fitness Un avancorpo di forma rettangolare contiene il nuovo ampio atrio d’accesso, la reception e il bar per un totale di 200 mq. Il nuovo bar ha il doppio affaccio anche verso l’ampliamento sull’area esterna al fine di poterlo utilizzare appieno nel periodo estivo. In adiacenza a quest’area sono ricollocati gli uffici per il personale e la direzione. Al posto del preesistente spogliatoio per gli atleti del palazzetto è stata realizzata l’area per il nuovo centro benessere/relax, di 200 mq. L’ampliamento nella zona sud contiene anche la nuova area fitness di 240 mq con relativi spogliatoi di 140 mq; comprende una sala attrezzi posta a piano terra e attraverso una scala si accede alla sala corpo libero di 210 mq posta al piano primo; su questo piano la sala si affaccia su una terrazza di 120 mq che potrà essere dedicata a solarium o, durante la stagione estiva, alle lezioni di ginnastica all’aperto. Sempre a piano primo, ma accessibile direttamente dall’esterno è stato realizzato un altro locale tecnico di 50 mq per il posizionamento degli impianti tecnologici. Nel piano interrato di questo ampliamento sono collocati due nuovi locali tecnici interrati di cui uno In questa pagina, la nuova vasca da 25 metri con la copertura in legno lamellare: dall’alto, vista verso la facciata anteriore, verso il fondo cieco, e verso la vecchia vasca che si intravvede oltre la vetrata.
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towards the front façade, towards the blind bottom, and towards the old pool that can be glimpsed beyond the window.
On this page, the new 25-metre pool with lamellar wood cover: from above, view
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In alto, pianta dell’edificio. Qui sopra, i due impianti preesistenti, oggetto di adeguamento: la sala nuoto con vasca natatoria e vasca “baby”, e il palazzetto polivalente.
now being adapted: the swimming room with a swimming pool and a "baby" pool, and the multi-purpose gymnasium.
At the top, building plan. Above, the two existing facilities, which are
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Il concept del sistema impiantistico di 40 mq, destinato agli impianti del centro benessere (vasca di compenso, filtri, pompe ecc.) con accesso diretto dal giardino attraverso una scala in c.a.; il secondo locale di 60 mq garantisce l’accesso di macchinari di grandi dimensioni agli interrati esistenti, attraverso una nuova ampia bocca di calaggio. L’edificio è realizzato con una struttura in c.a. e legno, e i tamponamenti verticali sono a secco con finiture che ne garantiscono le alte prestazioni energetiche e acustiche. Il rivestimento esterno è in pannelli di policarbonato estruso in due tonalità di blu, materiale trasparente che permette un affascinante gioco di ombre e chiari/scuri, con un piacevole effetto “lanterna” durante le ore notturne. La copertura di questo corpo è in travi in legno lamellare a sezione rettangolare posate con una leggera inclinazione verso l’edificio preesistente. Come adeguamento richiesto dal Coni, sulla struttura esterna – indipendente dal rimanente corpo di fabbrica – destinata agli spogliatoi estivi è stato interamente rifatto l’interno al fine di adeguarlo alle normative vigenti, compreso la separazione dei percorsi piedi puliti e piedi calzati che ha richiesto la realizzazione di una nuova passerella in quota adiacente al lato sud e al lato est di tutto l’edificio.
Il concept del sistema impiantistico del progetto è improntato sulla ricerca dell’abbinamento tra semplicità manutentiva / gestionale e risparmio energetico. In particolare si otterrà un incremento dell'efficienza energetica mediante l’installazione di caldaie a condensazione. Tra i criteri di razionalizzazione energetica si evidenzia il frazionamento delle unità di trattamento aria su più apparecchiature, in modo da consentire spegnimenti in corrispondenza degli orari di non utilizzo delle varie aree (piscine – area fitness – area benessere/relax – ambienti comuni – spogliatoi in relazione alle attività di competenza). La riduzione dei consumi di energia primaria (elettrica e gas) nel trattamento dell’aria sarà ottenuta anche mediante: - possibilità di free-cooling per le piscine e l’area benessere/relax (sfruttamento dell’aria esterna in primavera/autunno per climatizzare gratuitamente gli ambienti). - possibilità di ricircolo per le piscine e l’area benessere/relax (il ricambio d’aria esterna trattata è limitato alle effettive esigenze di ventilazione, mentre il controllo delle condizioni termo igrometriche viene realizzato con l’aria di ricircolo). - installazione sulle UTA di piscina e area benessere/relax di sezioni di recupero termodinamico attivo (con una pompa di calore che di fatto trasferisce il contenuto entalpico dell’aria di ripresa molto umida in energia termica di riscaldamento dell’aria di mandata) Dal punto di vista delle fonti rinnovabili si provvederà al massimo dello sfruttamento dell’impianto solare termico di recente installazione, dedicandolo alla produzione dell’acqua calda sanitaria anche delle nuove utenze.
Zona centrale: gli spogliatoi piscine e il palazzetto L’ampliamento degli spogliatoi per i fruitori del nuovo impianto natatorio si sviluppa nell’area centrale, che separa il palazzetto dalla prima vasca, e che in precedenza era parzialmente adibita a palestrina. Contestualmente è stato operato l’adeguamento alla normativa di sicurezza degli impianti sportivi sul palazzetto esistente, riguardante le uscite di sicurezza, i parapetti delle tribune e la pavimentazione del campo. In adiacenza al palazzetto sono stati realizzati due nuovi avancorpi destinati all’alloggiamento delle attrezzature sportive e al gruppo di pressurizzazione antincendio per un totale di 45 mq.
Zona nord: i nuovi spogliatoi per il palazzetto In quest’area sono stati realizzati i servizi al palazzetto polivalente esistente: spogliatoi atleti, posto di primo soccorso e spogliatoi giudici. Sulla copertura di questo manufatto, a un piano, è realizzato un ampio locale tecnico di 165 mq per accogliere parte dei nuovi impianti tecnologici. Il rivestimento a cappotto del lato nord e sui risvolti est e ovest è intonacato con texture “a codice a barre” in colori bianco e blu, per enfatizzare la spiaggia e i luoghi di vacanza del nuovo volume piscine/spogliatoi. Una nuova ampia finestratura su lato nord del nuovo volume si apre in corrispondenza della nuova vasca per la riabilitazione.
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Il Partenariato Pubblico-Privato Le imprese Italgreen, Tipiesse, Gestisport ed Iccrea Banca, rispettivamente impresa produttrice di manti in erba sintetica, impresa di costruzioni specializzata nella realizzazione di impianti sportivi, società di gestione di piscine e centri sportivi e soggetto finanziatore, con lo studio di progettazione Sering srl (ora J+S Architecture and Engineering srl) hanno avanzato all’amministrazione comunale di Merate la proposta spontanea per l’attivazione di un Partenariato Pubblico-Privato ai sensi dell’art. 160-bis del DLg 163/2006 che l’amministrazione ha accolto, inserendo l’opera nel piano triennale delle opere pubbliche. Il comune di Merate, successivamente, ha bandito una gara sull’attivazione di partenariato pubblicoprivato da realizzare attraverso finanza di progetto, avente ad oggetto una locazione finanziaria di opera pubblica, ai sensi del combinato disposto degli artt. 153, cc. 19 e 19-bis, nonché 160-bis del DLg n. 163/2006, concernente la progettazione definitiva ed esecutiva, la ristrutturazione e l’ampliamento, nonché la manutenzione e la gestione per 20 anni del centro sportivo di via Matteotti. In relazione a ciò, la suddetta compagine ha partecipato e vinto la gara elaborando con il progetto definitivo una proposta tecnico-economica atta a soddisfare le richieste della Pubblica Amministrazione e, compatibilmente con le risorse necessarie, a soddisfare anche le richieste avanzate dal soggetto gestore per migliorare l’offerta dei servizi richiesti a base di gara. Il progetto definitivo è stato validato ed approvato con deliberazione di Giunta Comunale n°40 del 31 marzo 2015. Questa è stata la prima proposta in Italia di ppp leasing: il vantaggio per il Comune è la possibilità di pagare in spesa corrente la rata per la disponibilità dell’opera (calmierata dalla rata di concessione del gestore), senza incorrere nei pesanti vicoli di finanza pubblica per gli investimenti.
Le aree esterne Sul sedime della vecchia pista di atletica, è in corso di realizzazione la nuova area verde estiva: sono previste due colline una delle quali farà da vera e propria barriera verde, posta sul lato nordovest, a protezione del nuovo parcheggio; la seconda posta tra le piscine all’aperto e la recinzione a nord, preceduta da un ampio piano rialzato in affaccio alla zona dell’acquascivolo, che faccia da separatore tra la zona ludica e la spaziosa area verde dedicata al sole e al relax. Il piano rialzato, permetterà ai genitori di controllare facilmente a distanza i bambini in acqua.
Swimming centres
Merate (Lecco) Extension of the sports centre with new pools and fitness areas With the further expansion of recent months, the sports center offers four indoor pools for swimming in addition to two outdoor pools operating in summer: all side by side with spaces for fitness and wellness, around the multi-purpose sports building born in 1984. The criteria that inspired the new architectural layout by the functional point of view, the expansion and the realization of individual technical and performance services, have focused on the desire to adapt the existing volume become obsolete and Qui sopra, prospetto anteriore e laterale. Nella foto in alto a destra, dettaglio della pedana nella nuova vasca natatoria. Above, front and side elevation. In the photo at the top right, detail of the platform in the new swimming pool.
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visually worn by time, creating a new building envelope as unitary, functional, flexible as possible. At the same time, the aim was to offer a wide range of opportunities to users who are passionate about swimming, sports and recreation and to families with children, even small ones, through an environment that was objectively perceived as healthy, comfortable and safe, guaranteeing multiple activities in different seasons and respecting the interests and passions of the various users. Intervening on the existing building, the new functions occupy part of the existing spaces that are radically transformed, and in part are installed in three new buildings adjacent to the existing ones and placed one to the north (new changing rooms for the sports hall), one to the east (the two new indoor swimming pools) and one to the south (the new entrance, with offices, bar, gym for fitness and free body and a spa), characterised by a particular use of colour in exterior finishes, both for plasters and translucent polycarbonate.
Ristrutturazione e ampliamento del centro sportivo di via Matteotti nel Comune di Merate (Fitness Village) Committente: Amministrazione Comunale Merate Progettazione integrata: J+S architecture & engineering Team: archh. Federico Pella, Marina Rossi, ingg. Andrea Iannone, Francesco Babini Costo complessivo: 4.353.707 euro Realizzazione: maggio 2016 – novembre 2017 Appalto principale: procedura di Leasing Costruendo A.T.I. : Italgreen spa (mandataria), Tipiesse srl (mandante), Gestisport (soggetto di gestione), Iccrea Banca (soggetto finanziatore) Pavimentazioni piscine, pavimentazioni sportive palestra, coperture: Tipiesse srl Trampolini, nuove attrezzature piscine, arredi spogliatoi e servizi: Patentverwag, Gestisport
Dall’alto, prospetto dell’ingresso, la nuova piscina ricreativa, e gli arredi degli spogliatoi.
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From above, entrance elevation, the new recreational pool, and the furniture of the changing rooms.
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Speciale skateboard e bmx TRA TECNICA, EVENTI E ARTE: SKATE PARK, CIRCUITI E ATTREZZATURE
a cura di Bruno Grillini
A giugno del 2017 l'executive board del Comitato Olimpico Internazionale ha approvato il programma per i giochi olimpici di Tokio 2020, confermando la linea presa recentemente dal comitato stesso: fare delle prossime Olimpiadi un appuntamento sportivo più "giovane" e con un appeal più "urbano". Alle competizioni più tradizionali e consolidate, infatti, sono state aggiunte nuove discipline, che comprendono fra le altre basket 3x3, arrampicata, BMX freestyle e skateboarding, mentre si prevede di sperimentare l'inserimento di ulteriori competizioni di tipo urbano, quali break dance e pattinaggio su rotelle, ai prossimi Giochi Olimpici Giovanili Estivi.
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SPECIAL SKATEBOARD & BMX
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Fin'ora, in merito a skateboarding e BMX freestyle (che differisce dalle gare di velocità su circuito in terra battuta, già presenti a partire dalle Olimpiadi del 2008), non sono state ufficializzate le linee guida a proposito dell'effettivo svolgimento delle competizioni né per quanto riguarda la realizzazione degli impianti. La motivazione di questa scelta da parte del CIO è probabilmente da ricercarsi nella natura stessa degli sport in questione e di conseguenza da chi li pratica: snobbati per anni da tutte le associazioni sportive ufficiali, escono oggi da un periodo in cui ogni attività, incontro o competizione nasceva unicamente dalla passione e dal coinvolgimento di atleti e appassionati, che si sono sempre autogestiti senza che mai nascesse l'esigenza (o la voglia) di definire degli standard globali, dei regolamenti che fossero universalmente accettati, né tantomeno una federazione internazionale o qualche tipo di riferimento organizzativo. Ecco dunque che, nonostante esistano competizioni ufficiali sia nazionali che internazionali, mancano tutti quei riferimenti che servirebbero al comitato olimpico per redigere un regolamento e degli standard dimensionali ufficiali. Per adesso sono quindi stati ufficializzati solo la tipologia di competizione che si andrà a svolgere, cioè il park freestyle, e le norme di sicurezza generali.
Definizioni skateboarding Sarebbe nato, come sport, negli anni ’60 in California (o, secondo alcuni, anche vent’anni prima): con un riferimento, secondo la leggenda, al surf praticato sulle onde del Pacifico e trasferito in terraferma. L’attrezzo con cui si pratica è una tavola (deck) realizzata con una stratificazione di fogli di legno d’acero pressati e incollati per ottenere robustezza e flessibilità insieme. La direzionalità è ottenuta mediante due carrelli snodati (trucks) su cui sono installate le ruote, che agiscono su cuscinetti a sfere. Originariamente sfruttando gli elementi dell’arredo urbano (marciapiedi, ringhiere, rampe…) lo skateboarding è man mano approdato alle infrastrutture appositamente realizzate (skatepark). Lo sport contempla diverse specialità: street-skating, vertical-skating, longjump, freestyle, e, per la velocità, slalom skateboarding, slalom boardercross, downhill, streetluge. Con lo skateboard si possono effettuare centinaia di diverse acrobazie (tricks), che rendono spettacolare l’attività anche svolta in modo amatoriale.
BMX Il Bicycle MotoCross è una disciplina ciclistica nata negli Stati Uniti nel 1968, praticata con biciclette monomarcia con ruote da 20 pollici (talvolta fino a 24), su un tracciato accidentato con dossi, curve paraboliche e altri ostacoli, per una lunghezza di 300-400 metri. Dallo sport originario, però si sono sviluppate specialità freestyle nelle quali l’obiettivo non è la velocità con cui si percorre un circuito, ma le acrobazie che si eseguono. Fra queste discipline, il Park e lo Street consistono nel compiere acrobazie su elementi simili a quelli dello skateboard, o realizzati appositamente (Park) o presenti nell’arredo urbano (Street). Il Flatland prevede lo svolgimento di acrobazie in continuo senza toccare terra con i piedi; il Dirt si svolge su rampe in terra, e il Vert su half-pipe alti anche 10 metri.
Le immagini di queste due pagine e della pagina precedente sono state riprese tra gli stand di ISPO 2018, la manifestazione fieristica sulle attrezzature sportive tenutasi a Monaco di Baviera nel mese di gennaio.
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The images on these two pages and on the previous page were taken at the stands of ISPO 2018, the trade fair for sports equipment held in Munich in January.
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Impianti Le gare di tipo park freestyle, sia per quanto riguarda lo skateboard che per la BMX, sono competizioni in stile libero in cui gli atleti svolgono "trick" come salti, giravolte o giochi di equlibrio, con l'ausilio di una serie di strutture che replicano, in un ambiente sicuro e dedicato, l'arredo urbano che veniva usato nelle strade o nei parchi agli albori di questi sport: rampe, scalini, corrimano... Gli impianti realizzati esclusivamente per le BMX hanno spazi e dimensioni maggiori rispetto a quelli per lo skateboarding, ma ad oggi i primi sono talmente rari che spesso anche all'interno delle competizioni ufficiali vengono usati poi i secondi anche per le biciclette. In Italia ad oggi esistono alcuni impianti per lo skateboard, spesso in condizioni degradate e fatiscenti se di proprietà comunale, ma un solo impianto ad hoc per la BMX, realizzato con il patrocinio del comune di Priero (Cuneo) ma dato poi in gestione diretta al campione di BMX freestyle Alessandro Barbero per questioni legate alla sicurezza. Il CIO ha comunque una serie di riferimenti per dettare le norme per la realizzazione delle strutture olimpiche, se non altro gli impianti utilizzati all'interno dei campionati del mondo FISE (per la BMX) e WCS (per lo skateboard), ma per il momento sem-
bra che l'intenzione sia di procedere con cautela, cercando di coinvolgere gli atleti stessi nei vari processi che porteranno queste discipline a Tokyo 2020.
Il CONI e gli atleti In questi mesi il CONI ha preso contatto con le associazioni sportive presenti sul territorio, allo scopo di individuare coloro i quali comporranno le future squa-
dre olimpioniche e di ascoltare e analizzare dubbi e perplessità di chi questo ambiente e la situazione di questi sport in Italia li conosce per davvero. L'obiettivo è quello di lavorare assieme ad atleti e, più in generale, agli "addetti ai lavori", e di redigere i regolamenti con il loro aiuto invece che improvvisarsi esperti di sport così particolari e lontani dalla concezione tradizionale di competizione sportiva. introduzione di Tomaso Grillini
Regolamenti e norme Come abbiamo visto, non ci sono norme federali per la realizzazione di impianti sportivi dedicati allo skateboard o alla BMX. I campionati mondiali esistono, ma stilano di anno in anno i regolamenti per quello specifico campionato. La FIRS a livello internazionale e la FISR (ex FIHP) in Italia prevedono alcune prescrizioni per i materiali che costituiscono lo skateboard e le dotazioni di sicurezza per l’atleta, ma non per le piste. A titolo indicativo riportiamo l’art. 4.1 del regolamento per Skateboard Downhill deliberato il 28 giugno 2016:
4.1 Skateboard
4.1.4 Larghezza La larghezza non deve superare i 30,5cm
4.1.1 Tavola La tavola deve essere strutturalmente robusta e non deve costituire un pericolo per la sicurezza propria e altrui: la tavola non deve avere estremità taglienti che potrebbero arrecare danni ad altri atleti. La tavola può essere di qualsiasi forma, nei limiti delle misure designate dal regolamento.
4.1.5 Trucks I truck devono essere sterzanti e devono essere presenti due (2) truck sulla tavola. Non possono avere una larghezza maggiore di trecentocinque (305mm) millimetri e la misura viene valutata sulla base delle estremità dell'asse del truck. L'asse non può essere più largo della rotella in modo tale da non essere considerato una protuberanza.
4.1.2 Peso Il peso della tavola completa non deve eccedere i sette (7Kg) chilogrammi e questa regola verrà severamente applicata con un margine di errore di 0,5 Kg attribuito alla bilancia; 4.1.3 Lunghezza La lunghezza non deve superare i 122cm
4.1.6 Rotelle Le rotelle possono avere un diametro massimo di centotrenta (130mm) millimetri. 4.1.7 Cuscinetti E' ammesso qualsiasi tipo di cuscinetto che entri dentro il core della rotella,
come previsto dallo standard dei cuscinetti SKF 608 ( OD Race 22mm, Larghezza 7mm). Il diametro interno del cuscinetto non è ne specificato ne regolamentato. 4.1.8 Freni Non sono ammessi freni meccanici. 4.1.9 Area Numero Ogni atleta deve disporre di un numero rilasciato dalla federazione FIHP e questo deve essere apposto sul proprio casco. I numeri apposti sul casco devono essere posizionati su entrambi i lati per permetterne la visibilità anche durante la corsa. L'area dove verrà apposto il numero di gara dovrà essere fatta con colori visibilmente in contrasto tra loro, in modo tale da poter essere visibili da almeno sei (6m) metri. L'area occupata del numero deve essere alta almeno sette virgola sei (7,6cm) cen-
timetri. Il numero di gara ricevuto non deve essere tagliato o modificato in nessun modo. 4.1.10 Numeri I numeri devono essere di una dimensione minima di 7,6 centimetri di altezza per ciascun numero. Quando viene rilasciato all’Atleta il numero di gara, questo deve essere utilizzato senza essere manomesso o rifilato in alcun modo. Nel caso in cui un concorrente si trovi a dover cambiare il proprio casco con quello di un altro concorrente, dovrà apporre il numero assegnatogli sul nuovo casco. 4.1.11 Masse addizionali Ogni peso addizionale sulla tavola è permesso fino al raggiungimento del peso limite di 7Kg. L’applicazione di una massa addizionale sul corpo dell’atleta è proibita.
Per la realizzazione delle attrezzature negli skatepark si fa comunque riferimento alla norma UNI EN 14974:2010 (“Installazioni per gli utilizzatori di attrezzature per sport su rotelle - Requisiti di sicurezza e metodi di prova”), versione ufficiale della corrispondente norma europea edizione luglio 2010. La norma si applica alle installazioni per gli utilizzatori di pattini in linea, pattini a rotelle, tavole a rotelle (skateboards) o attrezzature per sport su rotelle simili, come le biciclette BMX.
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Com’è fatto uno skatepark
Lo skatepark assume gli elementi tipici degli spazi urbani dove originariamente è nato il gioco, razionalizzandoli e standardizzandoli per ottenere la maggiore efficacia e una ragionevole sicurezza per chi pratica lo sport. Il parco può essere realizzato assemblando elementi prefabbricati modulari in commercio; oppure progettando e realizzando in opera tutti gli ostacoli in un disegno organico dell’area a disposizione. In ogni caso è opportuno che la progettazione e la collocazione delle attrezzature avvenga con il supporto di chi ha esperienza di questo sport, non essendoci ancora una codificazione ufficiale da rispettare; ed effettivamente i migliori skatepark realizzati nel nostro Paese sono nati dall’iniziativa e con la collaborazione di veri skaters. Spesso vengono realizzati impianti al coperto, con una serie di attrezzature base (un catino, qualche rampa), abbinati ad uno spazio commerciale per la vendita di attrezzature e ricambi. Non sempre però la volontà degli organizzatori viene premiata: alcuni parks ben progettati hanno chiuso in breve tempo per la difficoltà di far quadrare i conti, come per quello di Roma illustrato nella rassegna che segue.
Roma
(Tsport 258) Aperto nel 2007 e chiuso dopo appena un anno, era costituito da una bowl tutta in legno e alcune rampe per principianti. La vasca era impostata su un telaio portante in morali di abete piallati, di sezione 90x70 mm, posizionati con un interasse di circa 60 cm; la superficie di sostegno era in pannelli multistrato di spessore 25 mm, successivamente ricoperto con un ulteriore strato di carply da 9 mm. Per le superfici curve, il telaio portante era in pannelli multistrato di faggio di spessore 30 mm, posti ad un interasse di circa 100 cm, con traversine di sostegno in perline maschiate di abete di Svezia di spessore 33 mm. La superficie di scorrimento era in compensato marino (okoumé) di spessore 10 mm; i telai di sostegno erano poggiati direttamente al pavimento. Committente: associazione sportiva dilettantistica “Spark”; Progetto generale architettonico e impiantistico, direzione lavori: Officina del Disegno srl; Progetto skate pools: Ignoramps sas; Costo 300.000 euro.
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Milano
(Tsport 265) Questa struttura è stata realizzata nel 2008 all’interno dell’ex cinema Istria, già trasformato in autosalone. Il progetto nasce come collaterale all’attività di vendita di attrezzature sportive e del relativo magazzino. È nata così questa “arca” sospesa, progettata al computer nelle sue singole componenti; le centine sono parte di telai bidimensionali costituiti da due elementi in legno lamellare da 60x600mm (opportunamente tagliati con specifico raggio di curvatura), un puntone (IPE 80) e un montante (IPE 80 calandrato). Tutti i pezzi sono collegati mediante bulloni e viti di diversa tipologia a seconda del carico e degli elementi da giuntare. Le singole centine sono vincolate le une alle altre mediante correnti in abete (sezione 140x60) che sono stati inseriti in opportuni incastri in corrispondenza delle superfici cilindriche e avvitati di testa nel caso delle superfici di rivoluzione. L'intera bowl è stata suddivisa in tanti piccoli spicchi che con opportuni software e plug-in sono stati “spalmati” sul piano. Un bancale di pannelli in compensato di betulla da 6mm è stato trasformato in
tre strati sfalsati che riproducono esattamente la superficie di progetto. Il problema principale sono state le superfici di rivoluzioni e i loro doppi raggi di curvatura. In funzione del materiale, del suo spessore, della forza che si può imprimere anche con attrezzi inventati ad hoc (come il longherone), esiste una dimensione massima dell'elemento in grado di aderire alla sottostruttura e essere fissato senza sfondamenti. Dopo diverse prove si è giunti alla soluzione finale che tra un pannello e l'altro presenta fughe inferiori al mm, aspetto fondamentale per un perfetto scorrimento. Le modifiche e gli aggiustamenti in opera sono stati molto contenuti e da ciò ne è derivata la rapidità di montaggio. Anche per gli “addetti ai lavori” questa realizzazione è stata un'occasione di sperimentazione sia in termini di componenti che di tecniche di posa. L'esperienza e il contributo di singoli ha dato luogo a un'opera sentita come propria da molti. Committente: Comvert srl; progetto architettonico: studiometrico; progettazione strutturale e direzione lavori: Atelier-LC Light Constructions.
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Foto: Luca "Luke" Fortini
L’Aquila
(Tsport 306)
Carrara
(Tsport 291) Quello di Carrara è un altro skatepark al coperto, realizzato nel 2011. Occupa un capannone già utilizzato come rimessaggio per imbarcazioni. L’idea iniziale era focalizzata su un park interamente “street” (cioè a imitazione dell’arredo urbano che si trova lungo i marciapiedi di città), dato che la maggior parte degli impianti visitati erano di questo tipo. Dopo vari scambi di idee e con la collaborazione di vari skaters del luogo i è arrivati alla conclusione che nel park ci dovesse essere anche una struttura che riprendesse i movimenti del surf e dello snow in modo da completare tutti i movimenti e gli stili degli skaters. La dimestichezza dei due artigiani/imprenditori nella lavorazione del legno ha fatto sì che durante la progettazione non vi fossero praticamente limiti alle forme delle strutture; difficoltà principale è stata la costruzione della bowl, essendo una struttura complessa con curve tridimensionali. La rampa presenta un telaio di faggio a incastro con le centine verticali e le giunture orizzontali totalmente tagliate al pantografo. Le giunture orizzontali delle centine hanno la particolarità di essere tutte orizzontali, come curve di livello, al contrario delle classiche traversine di abete, notoriamente poste a coltello, che sono perpendicolari alla curva. Sopra alla maglia della struttura portante c’è una quadrupla pennellatura: 3 strati di faggio montati a fasce incrociate dello spessore di 8 mm ciascuno ed uno strato di scorrimento finale in okumé dello spessore di 6 mm montato a spicchi. Oltre alla difficoltà di realizzare una rampa “tutta curva” che non presenta nemmeno un cm lineare di transizione (quarter), tutti e 4 gli strati della pennellatura sono stati, oltre che avvitati, incollati tra di loro creando un corpo unico solidissimo dello spessore di 3 cm. Le mattonelle del bordo piscina non sono di cemento liscio come i bordi montati alla plaza di Lido di Camaiore o in altri park italiani bensì con una superficie sabbiata e meno regolare per dare quel gusto in più durante la grindata. La bowl, infine, presenta due profondità di 130 e 170 cm con differenti raggi di curvatura. Gestione: Area 52 Associazione Sportiva Dilettantistica (Carlo Lattanzi, Luca Vatteroni); Progetto: Marco Morigi Foto: Simone Verona
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Dopo il terremoto del 2009, la Piazza d’Armi dell’Aquila versava in uno stato di degrado, con erba incolta e avvallamenti dovuti all’occupazione della più grande tendopoli della città realizzata dalla Protezione Civile come primo campo di accoglienza. L’impianto realizzato forma delle unità autonome con tratti centrali pianeggianti (flats), con due o più tratti curvi ai lati e spesso anche con dei pianali (tables). Questi impianti, adatti anche per i principianti, sono molto ben considerati soprattutto dagli skateboarders di livello avanzato, giacché danno loro la possibilità di esibirsi in fantasiosi tricks. Le dimensioni del l’area skate sono all’incirca di 500 mq di forma trapezoidale, a cui si aggiungono 600 mq di area attrezzata a verde pubblico. Gli elementi sono stati realizzati in opera con calcestruzzo resinato e successivo strato di fibrorinforzo a base quarzata il quale, una volta indurito, è divenuto completamente impermeabile e di conseguenza assolutamente resistente alle intemperie ed all’usura causata dai naturali sbalzi termici. Le rampe di partenza sono dotate di lamiera in acciaio V2A che consente lo smusso degli spigoli e lo stesso dicasi per i passaggi dalle curve ai pianali, che sono altresì dotati di tubi in acciaio V2A di forma circolare. Il perimetro dell’area è stato realizzato con vere e proprie dune in terreno compattato e idroseminato in modo da assorbire gli urti e le cadute all’esterno dell’area, mentre i bordi superiori a quota superiore a 2 metri sono protetti da profili in alluminio. L'opera è stata realizzata in due mesi ed inaugurata il 18 luglio 2015 con il nome di “Area Ultras d'Italia - Skatepark "Maurane Fraty" ed è dedicata ad una bambina francese di 6 anni che ha perso la vita durante il sisma. Committenti: Comune dell’Aquila; Red Blue Eagles; Associazione Onlus “San Gregorio Rinasce”; Responsabile Unico del Procedimento: geom. Berardino Tarquini; progettazione e Direzione dei Lavori: arch. Vincenzo Magnifico (Settore Ricostruzione Pubblica, Comune de L’Aquila); team di collaborazione alla progettazione: arch. Daniele Lamanna, Marco Dukic, Paolo Olivieri, Giuseppe Orzoro, Cody Lockwood (skater U.S.A.); Costo dell’intervento euro 150.000; Materiali per la pavimentazione Mapei spa.
Palazzolo (Bs) (Tsport 314)
L’idea per il progetto di un nuovo skatepark a Palazzolo sull’Oglio nasce dall’intraprendenza di un gruppo di skaters locali, i quali propongono al comune, di loro iniziativa, un’ipotesi di riutilizzo delle ex piscine comunali di Via Gavazzino. Le piscine risultavano abbandonate oramai da una decina di anni e in evidente stato di degrado. L’intervento ha quindi avuto come obiettivo il riutilizzo delle tre vasche della ex piscina come piattaforma per lo skateboard e il rifacimento della pavimentazione di collegamento tra queste. la vasca grande ha subito un ridisegno globale dei quarter di raccordo tra la pavimentazione e il fondo vasca, con la definizione di nuove raggiature; sono state riposizionate e ridimensionate le varie sedute ed aggiunti, in alcune posizioni, dei profili a “L” in acciaio zincato 50x50mm in sostituzione dei profili 160x40mm che erano stati ipotizzati nel progetto esecutivo. I vari elementi interni alla vasca (gobbe, muretto rainbow, vulcano etc…) non hanno, invece, subìto grosse modifiche se non nel loro riposizionamento. Il ridisegno delle raggiature dei quarter ha riguardato anche il progetto della vasca media, che è stato inoltre arricchito con l’inserimento di un nuovo elemento skatabile dalla geometria piuttosto complessa. Un totale ripensamento ha, infine, interessato le strutture della vasca piccola. Laddove infatti era stata pensata una bowl di difficile realizzazione, è stata avanzata dagli skaters locali la richiesta di pensare un elemento chiamato “manual pad”, che potesse fungere da struttura propedeutica per i principianti ed in particolare per i bambini, con l’obiettivo di rendere lo skatepark accessibile ad un maggior numero possibile di utenti, dai più esperti ai più giovani. Costruttivamente questo elemento è costituito da tre piattaforme circolari di differenti altezze (+20cm, +40cm, +60cm rispetto al “flat”) realizzate in calcestruzzo elicotterato, come la pavimentazione circostante, e con profili di finitura in acciaio zincato per le bordature. Tecnicamente questo “foglio” viene realizzato con uno strato in calcestruzzo dello spessore variabile tra i 10 ed i 25 cm per garantire le pendenze necessarie per il deflusso delle acque meteoriche che vengono raccolte e convogliate, con nuove tubazioni e parziale riutilizzo delle esistenti, alla fognatura comunale. L’esecuzione di questa superficie in calcestruzzo prevede la posa di una rete elettrosaldata (maglia 20x20, ᴓ6mm) nonché dei necessari giunti di dilatazione; la finitura invece è realizzata attraverso la stesura di una pasta al quarzo ferroso levigata tramite elicottero sulle superfici piane e tramite lisciatura eseguita a mano con frattazzo e spatole sulle superfici curve. La posa in opera di tubi pool-coping (diametro 7 cm) e profili a L in acciaio zincato, fissati con zanche al calcestruzzo, ove necessario per il corretto utilizzo della struttura da parte degli skaters, garantisce nel tempo la durabilità e la funzionalità dell’opera, impedendo la rottura degli spigoli in calcestruzzo nell’urto con le tavole da skateboard. Committente: Comune di Palazzolo Sull'Oglio; Progettista: arch. Paolo Greppi; Collaboratori: archh. Nicola Foppa, Andrea Guarneri, Cristian Ziggioni; Consulente tecnico-sportivo: Sebastiano Rossi; Importo dei lavori: euro 160.445.
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Trento
un progetto esemplare
Fra i più recenti skatepark italiani, quello di Trento è significativo sia per la sua storia che per la completezza degli elementi collocati nell’area, di 1.735 mq, tanto che è possibile ricavarne un vero abaco delle attrezzature (vedi alla pagina 56) Il progetto nasce dall’idea di rigenerazione dell’area lanciata da Fat.One Bmx Crew & friends sulla piattaforma FuturaTrento, che si è concretizzata nell’ambito di un percorso costruito grazie al regolamento che disciplina la collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura dei beni comuni urbani. I ragazzi hanno messo le loro competenze nell’ambito delle discipline skate e bmx a servizio della co-progettazione della ristrutturazione della struttura, proponendosi anche per la gestione della stessa. Il progetto è stato realizzato dall’architetto Lara Zoccatelli con la collaborazione del noto esperto Marco Morigi e con il supporto del Servizio parchi e giardini del Comune di Trento. L’impianto, illuminato fino alle 24, è ad accesso libero.
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Inquadramento L’intervento è stato effettuato in una zona periferica della città, non lontano dal MUSE (il recente Museo delle Scienze progettato da Renzo Piano), dove sono presenti diversi impianti sportivi; vi era già presente una doppi piastra di cemento, per metà occupata da alcune attrezzature da skate in legno su telai di acciaio, in condizioni precarie, e per metà predisposta per l’hockey a rotelle ma in disuso. Dall'analisi dell’area sono emersi gli elementi che hanno guidato la fase progettuale: - l'area del parco funge da importante punto di ritrovo e aggregazione per i giovani e meno giovani che praticano le discipline sportive su rotelle; - vista la sua posizione defilata rispetto alle zone residenziali, il parco si presta ad accogliere eventi sportivi, corsi, manifestazioni e piccoli concerti come suggerito dagli utilizzatori; - Integrare la piastra inutilizzata nella nuova propo-
sta di progetto per ampliare le proposte sportive ed accontentare tutti gli utilizzatori (bikers e skaters); - le nuove attrezzature devono risultare durevoli e di facile manutenzione.
Il progetto Da un'analisi dei più recenti interventi di realizzazione di parchi per lo skate è emersa in modo chiaro la preferenza per la la realizzazione in opera di attrezzature sportive in calcestruzzo in sostituzione delle rampe di serie disponibili sul mercato ipotizzate in un primo momento. I vantaggi di tale scelta sono molteplici: economici (a parità di budget si possono realizzare più proposte sportive), sportivi (da alcuni anni ormai le manifestazioni sportive nazionali della federazione italiana di skateboard e di BMX si svolgono unicamente su impianti realizzati in cls), di maggior durevolezza (il cls ha vita pressochè eterna con minima CONTINUA A PAGINA
Qui sopra, due viste d’insieme dello skatepark di Trento (foto dei progettisti). In alto, rendering prospettici di progetto. Nella pagina a lato, l’ingresso al Park (foto di Bruno Grillini per Sport&impianti).
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Above: two panoramic views of Trento's skatepark (photos of the designers). Above, perspective project renderings. On the opposite page, the entrance to the Park (photo by Bruno Grillini for Sport&impianti).
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In questa pagina, in prima colonna: la collocazione dello Skatepark tra gli altri impianti sportivi; planimetria del parco preesistente, suddiviso in un’area per l’hockey a rotelle e una per lo skate. Nella seconda colonna, dall’alto alcune viste e dettagli delle strutture fatiscenti esistenti in precedenza; qui sopra, vista
del campo attuale. Foto: B. Grillini per Sport&impianti On this page, in the first column: the location of the Skatepark among the other sports facilities; plan of the existing park, divided into an area for roller hockey and one for skateboarding.
In the second column, from the top some views and details of the decayed structures previously existing; above, view of the current field. Photo by B. Grillini for Sport&impianti
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Sezioni e pianta di progetto del nuovo Skatepark. Nella doppia pagina seguente, un abaco delle attrezzature presenti sul campo. In qualche area si nota un danneggiamento della superficie cementizia, dovuto probabilmente a un difetto di esecuzione, ora in corso di riparazione.
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Sections and project plan of the new Skatepark. On the following double page, an abacus of the equipment present in the field. In some areas there is damage to the concrete surface, probably due to a manufacturing defect, which is now being repaired.
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Abaco flat-down ledge
wallie+step up gap+ pier7ledge
long ledge
round rail
horizontal round rail+wallie
taco quarter
banked hip
flat round rail+ pebbles gap+kicker bank
manual pad with flat square rail
quartered hip
bench over the quarter
small bowl 1.60h
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long round rail with bank to quarter
hump
spine
bank 1.60h
jump box
pyramid fun box
quarter pipe 2.50h
banked hip
quarter pipe 1.00h
quartered hip
bank 0,70 to 0.00m
big 3 stairs
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manutenzione) nonché la libertà espressiva delle proposte suggerite in un progetto su misura che permette la realizzazione di aree sportive tecnicamente diversificate e quindi uniche. Dagli incontri con gli utenti sono emerse richieste diversificate: gli skaters prediligono situazioni “street oriented” come gradoni, basse rampe e muretti mentre i ragazzi su BMX necessitano di strutture “ flow” più adatte a salti ed evoluzioni; si è quindi voluto dedicare ciascuna piastra ad ogni proposta e di aggiungere un elemento connettivo tra le due al fine di fondere le due aree in un unico grande skatepark. Tale elemento di raccordo è costituito da una corsia di circa 8 m in cls pattinabile con dei bordi per le evoluzioni, il resto dello spazio tra le due piastre è costituito da due lievi pendii con manto erboso che uniscono le quote delle schiene opposte delle due piastre e costituiscono al contempo un luogo adatto e sicuro per gli spettatori ed una zona riposo. La presenza di questi elementi di verde costituiscono inoltre un'economica alternativa alla protezione delle terrazze di salto rispetto alle più costose ringhiere metalliche. Nel terrapieno della rampa d'angolo più alta posta a sud-ovest è stato ricavato un piccolo vano a servizio della struttura sportiva con funzione di deposito degli attrezzi necessari per la piccola manutenzione di skate e BMX.
al cinema È soprattutto negli States che il cinema ha dedicato – direttamente o indirettamente - qualche sceneggiatura allo skateboard; si tratta di titoli che difficilmente hanno lasciato traccia nelle sale cinematografiche nostrane. Capostipite – anche se non dedicato specificamente al tema – è Ritorno al Futuro (di Robert Zemeckis, 1985): il giovane Marty McFly In fuga negli anni 50, “inventa” lo skateboard...
California Skate
Più direttamente rivolti al mondo dello skate, si trovano editati anche in Italia una dozzina di titoli (vedi tabella); facciamo cenno ai più significativi.
Ken Park
è un film del 1989 diretto da Graeme Clifford. Film culto per gli appassionati di skateboard, ha reclutato alcuni degli allora giovani campioni mondiali di questo sport: Tony Hawk, Tommy Guerrero, Mike McGill (come controfigura nelle acrobazie in rampa e piscina), Rodney Mullen (come controfigura nelle scene di flatland), e altri.
è un film drammatico del 2002 di Larry Clark e di Edward Lachman. Ha partecipato alla 59ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.
I materiali Le superfici di corsa delle nuove attrezzature sono realizzate con calcestruzzo C35/45 armato con rete elettrosaldata o ferro tondino FeB44K, di spessore complessivo di 17 - 20 cm. con finitura a elicottero nelle parti piane e lisciatura a mano nelle parti curve ed inclinate; la superficie è finita con un additivo protettivo impermeabilizzante costituito da silicato di sodio (vetro liquido) sulle superfici curve o inclinate e con spolvero al quarzo su quelle orizzontali. Le parti metalliche (rail calandrati e parapetti) sono realizzate in acciaio S275 zincato a caldo al fine di essere resistenti alle intemperie come previsto dalla norma UNI 14974. I pendii a verde sono stati realizzati, previa rimozione del manto bituminoso esistente, con rilevati in terreno vegetale ricoperto da manto erboso, contornati ove opportuno con un cordolo in calcestruzzo.
Titolo (italiano)
anno
regia
Ritorno al futuro
1985
R. Zemeckis
Thrashin' - Corsa al massacro
1986
D. Winters
California skate
1989
G. Clifford
Magie del cuore (The skateboard kid)
1993
L. Swedlove
Kids
1995
L. Clark
Dogtown and Z-Boys
2001
S. Peralta
Ken Park
2002
L. Clark
The Graffiti artist
2004
J. Bolton
Ski college
2005
J. Schwartz
Lords of Dogtown
2005
C. Hardwicke
Progetto: arch. Lara Zoccatelli Consulenza specialistica: Marco Morigi
Paranoid Park
2007
G. Van Sant
Chalet girl
2011
P. Traill
Importo dei lavori: euro 164.210 Fine lavori: luglio 2017
Main dans la main
2012
V. Donzelli
The smell of us
2014
L. Clark
Slam: tutto per una ragazza
2017
A. Molaioli
Park Trento, riqualificazione dello skatepark in via Maso Smalz, Trento
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Lords of Dogtown è un film del 2005, diretto da Catherine Hardwicke e scritto da Stacy Peralta. Il film trae spunto da una storia vera e parla di un gruppo di amici che negli anni settanta rivoluzionò il mondo dello skateboard contaminandolo con le classiche figure del surf, effettuando spettacolari acrobazie nelle piscine di Beverly Hills svuotate dalla siccità del 1975.
SPORT
&
ARTE
SkateHeart
Paranoid Park è un film del 2007 diretto da Gus Van Sant, tratto dall'omonimo romanzo di Blake Nelson. Presentato in concorso al Festival di Cannes, ha vinto il Premio speciale del 60º anniversario ed è stato eletto miglior film del 2007 dai critici della rivista francese Cahiers du cinéma.
Slam: tutto per una ragazza Ultimo arrivato, nel 2017, è un film italiano, diretto da Andrea Molaioli. Il film è un adattamento del romanzo del 2007 “Tutto per una ragazza” di Nick Hornby, con l'ambientazione spostata da Londra a Roma. Sam è un sedicenne con la passione per lo skateboard e per Tony Hawk, che venera come un idolo, tanto da averlo come un amico immaginario a cui confida i suoi problemi. Dopo l'università vorrebbe viaggiare e magari stabilirsi in California, ma l'incontro con Alice sconvolge i suoi piani, soprattutto quando la ragazza gli confessa di aspettare un bambino. Con: Ludovico Tersigni, Barbara Ramella, Jasmine Trinca, Luca Marinelli, Fiorewnza Tessari, Pietro Ragusa, Gianluca Broccatelli.
sono disponibili per la vendita al pubblico. Parte del ricavato viene devoluto in beneficenza al reparto di Oncologia Pediatrica dell'Ospedale Umberto I di Roma. Dal 20 al 22 aprile, SkateHeart è ospite all’interno di Binario18, “Itinerari nella comunicazione visiva”, una tre giorni di mostre, workshop, live performance e talk che si svolge a Roma presso Officine Farneto al Foro Italico.
Negli anni '90 scoppia in USA la Skateboard Art: Marc Mckee, Sean Cliver, Kevin Ancell e Jim Philips sono gli antesignani di una nuova corrente che trasforma lo skateboard da una tavola su cui fare trick, a una tela attraverso la quale diffondere il proprio messaggio. SkateHeart è una mostra collettiva in cui le tavole da skateboard diventano vere e proprie opere d'arte, con l’intento di rendere omaggio a questa cultura grazie all’aiuto di artisti che hanno decorato uno skate “cruiser”, su tema libero. Artisti provenienti da tutta Italia, tra street artist, tatuatori, designer, pittori e illustratori, presentano le proprie tavole personalizzate e dipinte a mano: veri e propri esemplari unici che si discostano dall'idea di grafiche riprodotte in serie destinate alla commercializzazione. Dall’illustrazione al design, passando per la pittura, linguaggi stilistici diversi tra loro si uniscono in una raccolta di storie che hanno la tavola da skate come mezzo di comunicazione e testimone espressiva libera da costrizioni. Le opere sono esposte anche in eventi itineranti, e
tieniti aggiornato, leggi gli approfondimenti on-line www.sporteimpianti.it/reportage/ sporteimpianti.it
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Special Skateboard & BMX In June 2017, the Executive Board of the International Olympic Committee approved the programme for the Tokyo 2020 Olympic Games, confirming the line taken recently by the committee itself: to make the next Olympics a more "young" sporting event with a more "urban" appeal. In fact, new disciplines have been added to the more traditional and consolidated competitions, which include, among others, 3x3 basketball, climbing, BMX freestyle and skateboarding, while it is planned to experiment with the inclusion of further urban competitions, such as break dance and roller skating, at the next Summer Youth Olympic Games. So far, however, with regard to skateboarding and BMX freestyle (which differs from the speed races on the clay circuit, already present since the 2008 Olympics), the guidelines regarding the actual conduct of competitions and the construction of systems have not been made official. The reason for this choice on the part of the IOC is probably to be found in the very nature of the sports in question and consequently by those who practice them: unnoticed for years by all official sports associations, today come out of a period in which every activity, meeting or competition was born solely from the passion and involvement of athletes and enthusiasts, who have always managed themselves without ever arose the need (or desire) to define global standards, regulations that were universally accepted, nor an international federation or some kind of organizational reference. Therefore, despite the fact that there are official national and international competitions, there is a lack of all the references that the Olympic Committee would need to draw up a regulation and official dimensional standards. For now, only the type of competition that will take place, that is the park freestyle, and the general safety rules have been made official.
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Venues Park freestyle competitions, both for skateboarding and BMX, are free style competitions in which athletes perform "tricks" such as jumps, turns or balancing games, with the help of a series of structures that replicate, in a safe and dedicated environment, the street furniture that was used in the streets or parks at the dawn of these sports: ramps, steps, handrails ... The systems made exclusively for BMX have more space and dimensions than those for skateboarding, but to date the former are so rare that often within the official competitions are used then the latter for bicycles. In Italy today there are some skateboarding systems, often in degraded conditions if owned by the municipality, but only one ad hoc system for BMX, built under the patronage of the municipality of Priero (Cuneo) but then given directly to the champion of BMX freestyle Alessandro Barbero for safety reasons. The IOC still has a number of references to dictate the rules for the construction of Olympic facilities, if only the facilities used within the FISE (for BMX) and WCS (for skateboard) World Championships, but for currently it seems that the intention is to proceed with caution, trying to involve the athletes themselves in the various processes that will bring these disciplines to Tokyo 2020.
How a skatepark is made The skatepark takes on the typical elements of the urban spaces where the game was originally born, rationalizing and standardizing them to achieve greater effectiveness and reasonable safety for those who practice that sport. The park can be created by assembling prefabricated modular elements on the market; or by designing and creating all the obstacles in an organic design of the available area. In any case it is appropriate that the design and placement of equipment is done
with the support of those who have experience of this sport, as there is not yet an official codification to be respected, and indeed the best skate parks made in our country were born from the initiative and with the collaboration of real skaters. Often indoor systems are built, with a series of basic equipment (a bowl, some ramps), combined with a commercial space for the sale of equipment and spare parts. Not always, however, the will of the organizers is rewarded: some welldesigned parks have closed in a short time for the difficulty of balancing the accounts, as for that of Rome illustrated in the review published in the previous pages.
Trento: an exemplary project Among the most recent Italian skate parks, the Trento one is significant both for its history and for the completeness of the elements located in the area, of 1,735 square metres, so much so that it is possible to obtain a true abacus of the equipment. The project originates from the idea of regeneration of the area launched by a group of enthusiasts on the online platform FuturaTrento, which has materialized within a program built thanks to the regulation governing the collaboration between citizens and the administration for the care of urban common property. The students have put their skills in the field of skateboarding and bmx to the service of the co-planning of the restructuring of the structure, also proposing for the management of the same. The project was realized by the architect Lara Zoccatelli with the collaboration of the well-known expert Marco Morigi and with the support of the parks and gardens service of the Municipality of Trento. The system, illuminated until midnight, has free access.
Movies It is above all in the States that cinema has dedicated - directly or indirectly some scripts to skateboarding; these are titles that have hardly left a trace in our cinemas. The founder - even if not specifically dedicated to the theme - is Back to the Future (by Robert Zemeckis, 1985): the young Marty McFly on the run in the 50s "invents" skateboarding... More directly addressed to the world of skateboarding, a dozen titles are published in Italy, referred to in the table published here.
Skateboard & art: SkateHeart A collective exhibition where skateboards become true works of art. Artists from all over Italy - street artists, tattoo artists, designers, painters and illustrators - introduce their personalized and hand-painted boards. Unique works that deviate from the classic, mass-produced graphics intended for marketing. From illustration to design and painting, a broad range of stylistic trends and languages gather together in a collection of stories having the skateboard as their means of communication and expressive witness. Art and skateboarding have always been intertwined: a universal stylistic aptitude free from any expressive constraints. It was the ‘90s when the Skateboard Art bursts upon the USA. Marc Mckee, Sean Cliver, Kevin Ancell e Kim Philips were the precursors of a new trend: skateboards were no longer just boards for tricks - they were canvasses where to paint their own stories. Today, Skate Heart pays tribute to this culture, thanks to the contributions of over 60 Italian artists who have decorated their own skate “cruisers”. The artworks exposed are available for purchasing. Part of the revenues generated will be donated to the Department of Pediatric Hematology Of “Umberto I Hospital” in Rome.
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FITNESS E WELLNESS FITNESS AND WELLNESS
Pescantina (Verona)
Aquardens Futura Estensione del Parco Termale di Verona di Giancarlo Marzorati
Non immaginiamo una semplice estensione, ma l'acquisizione di nuove prospettive. Se nel giro di pochi anni, quando non è ancora completato (manca ancora la costruzione dell'hotel), già si rende auspicabile un ampliamento di Aquardens a fronte del crescente numero di visitatori e frequentatori, occorre anzitutto prendere atto che questa struttura termale ha intercettato e dato risposta a un desiderio diffuso, forse a una necessità. Cerchiamo di comprenderla così da immaginare la nuova prospettiva che si aprirebbe con un nuovo ampliamento.
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Si pensa, con Bauman, che la nostra sia una società “liquida”, aggettivo cui a volte si associa una connotazione peggiorativa. Riteniamo invece che l'espressione catturi aspetti positivi dell'epoca attuale: la propensione al cambiamento, l'apertura a nuove esperienze, l'allargamento dei confini della conoscenza.
Oltre il relax e il divertimento Tutto questo si può ritrovare nel progetto di “Aquardens Futura”: un mondo in cui l'esperienza umana si dirige verso frontiere inesplorate. In cui all'esercizio dei cinque sensi si associano nuove propensioni, sensibilità nascoste che si aprono a un futuro di vasti e suggestivi cambiamenti. Un tempo si parlava di divertirsi e di relax nei centri del benessere: questo implicava l'idea di allontanarsi dalla pratica quotidiana, per incontrare un ambito di serenità, distante dal mondo. E senz'altro le terme nella loro vocazione antica sono state proprio questo, e lo sono state anche in epoca recente. Ma nella futura società sempre più libera dal lavoro, sempre più padrona del proprio tempo, il mondo delle terme evolve: diviene luogo in cui completare l'esperienza del vivere attraverso opportunità che rappresentano non solo svago, ma soprattutto nuovi stimoli, nuove opzioni di vita, nuove suggestioni, nuove conoscenze.
Nello spazio di Aquardens Futura la dimensione verticale viene esaltata anche da elementi elevati in altezza e trasparenti entro i quali l'acqua scorre nei due sensi: qui dall'alto verso basso, lì dal basso verso l'alto, per poi emergere in rivoli che si snodano dileguandosi nelle piscine. Per accentuare il godimento estetico del fenomeno, l'acqua può assumere diversi colori, in diversi momenti: un effetto che può essere ottenuto grazie a proiettori luminosi oppure tramite lo scioglimento nel liquido di polveri cromatiche.
La prospettiva Un segno simbolico di Aquardens Futura è dato dalle mongolfiere: schiudono la dimensione del cielo, e questa si associa a quella dell'acqua, completandola. Una mongolfiera che galleggia in aria diviene il veicolo attraverso il quale riscoprire il cielo, con le sue variegate tonalità e col suo anelito di infinito. La mongolfiera, coi suoi festosi ornamenti, funge da cor_______________ redo per l'architettura del sito; rende Grazie ai sali visibile da lontano la disciolti nelle presenza di acque Aquardens e può si ottengono consentire occasiodifferenti gradi di nali ascese – se si galleggiabilità. garantiscano le conIn alcune zone dizioni di assoluta gli schermi sicurezza per le persubacquei sone. raccontano storie Ma sarebbe suffie offrono immagini ciente che si elevi fantastiche solo in alcuni _______________ momenti: come un evento che si ripete alcune volte durante il giorno e, anche senza trasportare alcuna persona, può sollevare una telecamera che trasmette immagini su schermi posizionati a terra o nella piscina. In ogni caso permette di godere visivamente dell'esperienza dell'ascesa: dall'acqua al cielo.
Il sesto senso Ed entra in gioco un sesto senso: la fantasia, l'immaginazione, l'introspezione. Si tratta per esempio di proporre esperienze facilitate da ambienti disegnati in stile zen; spazi del silenzio, dove la quiete è accompagnata dal sentirsi cullati in condizioni che portano le persone a sentirsi completamente appagate: uno stato che propone la perfezione. Si offrono ambienti che ritrovano quella pace assoluta della condizione prenatale nel grembo materno: ecco dunque i bozzoli che si aprono su giardini sempre fioriti, per offrire a tutti e sempre atmosfere di perenne primavera, di rinascita. Momenti di meditazione yoga possono accompagnare l'offerta di servizi; come anche quella di medicine alternative, quali quella cinese, volta alla cura della totalità della persona: cura intesa non come superamento di una condizione di malattia, ma come completamento delle potenzialità della persona. Nei bozzoli sul prato fiorito – che divengono lunghe capanne coperte d'erba, entro una scenografia disegnata dalla natura e con la natura – si recupera la vita nel suo sorgere e pertanto ci si apre al senso intimo dell'essere: sono luoghi di meditazione e pace. Mentre nel rapporto tra acqua e cielo si recupera l'impulso a proiettarsi verso un futuro eccitante, pronto alle interpretazioni personali, alle invenzioni.
Tecnologie ed esperienze Attraverso schermi intercomunicanti, nei diversi luoghi ognuno può in ogni momento essere in contatto, per esempio, con gli istruttori di yoga, o scegliere le musiche preferite per sentirsi accompagnato nel migliore dei modi, o dialogare con gli amici che si trovano in altri ambienti del sito: sempre mantenendo un rapporto visivo che accentua la prossimità con gli altri. Le nuove tecnologie servono anche per questo, e vanno usate nel migliore dei modi, per aprire nuovi universi esperienziali: superando il concetto di tecnologia come separazione derivante dall'abitudine a comunicare via smartphone, in tal modo perdendo il contatto con l'ambiente e le persone. La sensazione tattile viene recuperata in tutte le sue potenzialità, nei diversi ambienti in cui si articola Aquardens Futura: perché il tatto è il primo senso, e quello cui meno si bada: quello che più si sente la necessità di ritrovare, anche quando non si esplicita tale necessità...
Il rapporto tattile Primordiale è il rapporto tattile con l'acqua: la tocchiamo e ne siamo toccati e avvolti, abbracciati, cullati. Questa esperienza si definisce ulteriormente e si approfondisce con la diffusione di aromi nelle diverse aree in cui si articolano le piscine e le capanne. Grazie ai sali disciolti nelle acque si ottengono differenti gradi di galleggiabilità: come nel Mar Morto si potrà fluttuare quasi sollevati sopra l'acqua. Vi sono zone con presenze coralline, come nel Mar Rosso, altre con infiorescenze cristalline colorate che compongono scenari fantasmagorici di monti subacquei policromi. L'invito a vivere sott'acqua è completato dalla disponibilità di boccagli trasparenti snodabili che consentano la permanenza a lungo in immersione. In alcune zone gli schermi subacquei raccontano storie e offrono immagini fantastiche: guardare un
Nelle immagini del servizio, rendering del progetto firmato dall’architetto Giancarlo Marzorati. Il progetto dell’attuale impianto termale è stato pubblicato su Tsport 296.
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film sott'acqua è esperienza inusitata e coinvolgente. E l'acqua cambia colore secondo i principi della cromoterapia che completano la sensazione donando attraverso gli occhi una nuova condizione di benessere. Non solo: sotto l'acqua l'esperienza sonora cambia: sinfonie, canti, ritmi si trasmettono con frequenze diverse: si ascolta la musica dell'acqua, e la musica trasmessa attraverso l'acqua, godendo di un mondo inusitato, ovattato, dove la gravità sembra perdere di importanza. (Le esperienze della NASA e dell'ESA nell'uso di piscine per abituare gli astronauti a vivere in condizioni di microgravità sarà studiata e riproposta). Una vasca può essere dedicata al rapporto diretto con diversi aspetti della vita acquatica: nuotare tra alghe che sono fonte di vita; si ipotizza di dedicare una vasca all'esperienza (guidata da esperti) dello stabilire un rapporto personale con alcuni pesci che possono essere avvicinati, come le mante addestrate.
Dall'acqua alla terra
L'esperienza tattile continua in ambienti, in parte subacquei, in parte sopra la superficie, in parte accolti sotto i declivi erbosi, ovunque pervasi da sonorità serenamente dilatate in tonalità New Age, accompagnate da giochi di luce coerenti con la musica, in cui diversi materiali – diversi legni, statue, metalli, coralli e gemme, foglie e fiori – possano essere toccati e “ascoltati”, magari a occhi chiusi: non più guardare e non toccare come si impone nei musei, bensì toccare e magari chiudere gli occhi per concentrarsi meglio nell'esperienza tattile e olfattiva. L'esperienza tattile coinvolge tutto il corpo. Gli oggetti, le pietre, le gemme si toccano non solo con le mani, ma coi piedi, i gomiti, le spalle...
In ogni ambiente vi sono non solo di istruttori esperti nelle diverse pratiche (cromoterapiche, yoga, e altro...), ma anche di robot capaci di interagire con le persone: dialogare con loro, dare indicazioni sui luoghi e i percorsi, suggerire attività in relazione alle necessità che ciascuno esprime. I robot in particolare guidano i visitanti nelle gite sotto il suolo, fornendo così esperienze totalmente nuove; in aree appositamente dedicate giocano con gli animali (pets) che i visitatori portano con sé (oggi numerosissimi sono coloro che hanno animali domestici e a volte non possono lasciarli ad altri per recarsi nei centri benessere).
Grazie ai rilievi disposti nel prato, oltre all'acqua, potrà esperirsi la terra: la madre terra che tanto poco conosciamo. Dalla cascina che resta a cerniera tra Aquardens 1 e Aquardens Futura si aprono cunicoli sotterranei che potranno essere attraversati per giungere in punti disparati del sito, e nell'attraversarli si potrà osservare la composizione del suolo e del sottosuolo, attraverso vetrate; si esperisce l'acqua nelle piscine, la terra nei cunicoli. Sotto le colline erbose gli ambienti sono come caverne con scenografie si stalattiti e stalagmiti; come nel “Viaggio al centro della terra” di Jules Verne si trovano laghi splendenti, inconsueti spiazzi di sconosciuta vegetazione; ambienti simili a quelli dei ghiacci eterni patagonici o a quelli del Sahara, tutti accompagnati da esperienze olfattive e sonore consone al luogo e con presenza di luoghi di ristoro che evocano quegli ambienti lontani e le loro tipiche offerte del benessere (quali le terapie coi sassi di origine vulcanica, o le sabbiature con sabbia del deserto....).
Il colle Nel prato si alza una collina che emerge sugli altri rilievi: consente a chi cammina di sorgere al di sopra degli orizzonti del luogo per guardare oltre: al di là dei vicini campi, verso il lago e verso i monti. Questa esperienza, di per sé assumibile come comunemente nota, viene in realtà rivissuta in modo radicalmente diverso da chi vi giunge dopo aver provato i percorsi interni ad Aquardens Futura: il salire sul colle è trasfigurato da quanto
s'è compiuto in precedenza. Le persone, avendo conosciuto visioni del mondo dalla mongolfiera, avendo esperito il mondo subacqueo in modi totalmente inconsueti, avendo percorso il sottosuolo, si elevano a una visione del panorama vicino, in questo ritrovando l'aria di casa, come se avessero preso parte a un viaggio extraterrestre... Avendo conosciuto meglio se stessi, avendo ritrovato tutti i propri sensi e avendoli acutizzati e rafforzati ci si rivolge al mondo circostante con occhi nuovi.
Gli incontri La varietà di ambienti proposti in Aquardens Futura – vi saranno anche ampi spazi per la ristorazione, auditorium, sale per incontri pubblici e salette per incontri riservati – fa sì che questo nuovo sito si presti anche a riunioni di carattere executive: per gruppi di impresa, dirigenti, meeting internazionali di professionisti e ritrovi aziendali. Accanto al ristorante le sale per riunione dotate di ogni comfort e strumento tecnologico, permettono di svolgere qualsiasi tipo di riunione, in un ambiente rilassato. Soprattutto permette di associare il momento delle riunioni (dei “brainstorming”) con le nuove esperienze offerte da Aquardens Futura. L'organizzazione del sito favorisce il ritrovare il sollecitare e lo sviluppare la creatività delle persone. Com'è noto, il futuro delle aziende di successo di fonda sulla capacità di coinvolgere tutti coloro che vi operano promuovendone la creatività e la collaborazione. Ecco dunque che Aquardens Futura diventerà luogo di riferimento per questo nuovo training della creatività aziendale. Com'è noto: quando ciascuno si sente più tranquillo e sicuro collabora meglio con gli altri e viceversa, in un gruppo che collabora bene, la creatività di ogni singolo è valorizzata e stimolata. L'organizzazione e le dotazioni di Aquardens Futura non solo si rivolgono ai singoli, ma anche ai gruppi. Aquardens Futura sarà luogo privilegiato per i ritrovi aziendali e per favorire una nuova cultura di impresa fondata sulla collaborazione creativa.
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IMPIANTI ETICI IMPIANTI SOSTENIBILI a cura di Stefano Longhi
Parliamo di igiene, ne abbiamo bisogno
Gentili lettori, in questo numero vorrei trattare un aspetto non sempre considerato con la giusta rilevanza: le condizioni ambientali d’utilizzo degli ambienti sportivi. Numerose volte abbiamo approfondito temi legati alla progettazione, recensito mirabili esempi in Italia ed all’estero, esaminato strutture che garantiscono una lodevole attenzione riguardo all’impronta ambientale finale dell’impianto sportivo. Tuttavia, frequentando con assiduità gli impianti realizzati, mi sorprende sempre quanto
Piscina coperta “Dead Sea”, Suining, Cina.
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ancora si possa fare per garantire un elevato livello di salubrità ed igiene complessiva nella struttura sportiva. Il tema non è certo nuovo agli addetti ai lavori e prestigiosi Atenei nazionali, in particolare quelli di Bologna e Napoli, trattano tale importante materia nei loro corsi di formazione. L’Organizzazione Mondiale della Sanità considera gli edifici, in particolare i grandi volumi al chiuso, come una delle fonti principali di contaminazione batterica a carico dell’organismo ed è chiaro che ambiti di forte promiscuità, con alti livelli di umidità e tempera-
tura rappresentino veri e propri agenti killer per la salute. Il primo aspetto da considerare riguarda tutti gli interventi che possono essere presi in considerazione nella fase di progettazione e realizzazione: queste sono evidentemente quelle più importanti perché stabiliscono i criteri di sistema che non potranno più essere modificate se non a prezzo di importanti ristrutturazioni. Recentemente l’attenzione del legislatore ha recepito nella normativa vigente i contributi scientifici che da tempo provenivano dagli orga-
LINK http://www.farbiomot.unibo.it/it/corsi/insegnamenti/insegnamento/2016/349967 http://www.motorie.uniparthenope.it/docs/piano_studi/II_livello/Igiene%20qualit%C3%A0%20e %20sicurezza%20nello%20sport%20e%20nelle%20attivit%C3%A0%20motorie_11_12.pdf
nismi di certificazione internazionali. Uno degli strumenti moderni più innovativi, ma della cui efficacia ancora non siamo ancora pienamente edotti, è l’adozione dei CAM (Criteri Ambientali Minimi) nelle nuove gare d’appalto della Pubblica Amministrazione che sono stati approvati nel 2011 e hanno stabilito dei criteri minimi affinché un appalto possa essere definito ‘verde‘ in base alle indicazioni del PAN-GPP (Piano d’Azione Nazionale del Green Public Procurement). Sono numerosi i parametri di rilievo contenuti nel dispositivo di legge ma il più significativo ritengo che sia la caratterizzazione del ciclo di vita del bene architettonico. Questo significa implicitamente estendere l’analisi del funzionamento dell’edificio oltre la semplice valutazione temporale dell’appalto di realizzazione: occorre infatti prevedere fin dal concepimento il suo modo di comportarsi e di interagire con le funzioni cui è destinato riguardo a molteplici parametri che ne determineranno la godibilità. Operativamente occorre valutare la presenza e la localizzazione dei materiali e delle sostanze il cui contatto ed esposizione costituisce pericolo grave per la salute. Tali sostanze sembrano rare in un contesto sportivo ma purtroppo sono molto più comuni di quanto si possa pensare: si va dalla presenza di materiali contenenti amianto a prodotti chimici di sintesi, da canalizzazioni aeree poco o per nulla revisionate ad attrezzi e componenti ricchi di batteri per modalità di utilizzo promiscuo fino a tutto l’enorme tema della gestione dell’acqua. Quest’ultimo aspetto ha perlomeno una lunga trattazione normativa che ad essere onesti, nel nostro paese, è risultato il frutto di un lavoro ampiamente condiviso fra gli organi territoriali regionali che ci ha posto ai vertici europei in termini di attenzione alla salute pubblica. Semmai ciò che ancora costituisce un traguardo non certo prossimo è il tema della circolazione dei fluidi nei circuiti idraulici e soprattutto l’attenzione verso i serbatoi di acqua sanitaria. Ma quali sono i dati oggettivi riguardanti la contaminazione degli ambienti sportivi? Le più accreditate ricerche scientifiche condotte da organismi indipendenti riferiscono ad esempio che sugli attrezzi per la pratica della pesistica possono riscontrarsi batteri fino a 350 volte più che in un bagno pubblico ed essere appartenenti a ben 25 ceppi diversi e di cui il 70% potenzialmente pericolosi per la salute. Un’altra
https://www.inail.it/cs/internet/docs/alg-pubbl-la-contaminazione-microbiologica-dellesuperfici.pdf https://www.piuvivi.com/fitness/batteri-germi-microbi-funghi-palestra-piscina-diffusitrattamenti.html
importante ricerca che alleghiamo al presente articolo riferisce che nei locali pubblici, in particolare nelle palestre, su duecento tamponi di ricerca batterica almeno il 93% ne ha rilevato la concentrazione, in alcuni casi con valori molto alti (fino a 2 milioni UFC/10 cm2). Più difficile è la rilevazione della contaminazione aerea in quanto suscettibile di variazioni molto importanti in funzione della temperatura, del ricambio aria, dell’affollamento e del tipo di attività motoria praticata ma anche in questo caso le ricerche hanno dimostrato un’alta concentrazione di elementi patogeni, batteri fonti di irrita-
zione alle vie aeree, formaldeide, etc. Rispetto alle contaminazioni da contatto quelle aeree sono generalmente meno aggressive ma potenzialmente più efficaci e necessitano di una particolare attenzione progettuale. Quali possono essere i principali strumenti per mantenere al di sotto del limite di tolleranza il livello di aggressività batterica e microbica? Si può fare molto, anzi moltissimo, questo è l’aspetto più sorprendente che ci pone in una posizione operativa per la quale non sono ammesse scusanti; si è già riferito riguardo alle necessarie previsioni progettuali, in sede di utilizzo occorre dapprima eseguire delle campionature con tamponi, marker batterici e virali, effettuare prelievi ambientali aerei, prelevare campioni d’acqua sanitaria da parte di aziende estremamente specializzate. Le analisi possono essere anche costose ma i risultati attesi aiuteranno moltissimo nell’individuazione della corretta procedura di protezione. È importante intraprendere almeno tre distinte campagne di prelievo in periodi differenti al fine di comprendere con maggiore precisione le ragioni e le dinamiche di diffusione della presenza batterica ed inquinante in genere; ci si potrà attendere valori stabili per problematiche “strutturali” degli ambienti e valori dinamici in considerazione di variabili di gestione della struttura. Successivamente potranno essere studiati nel dettaglio e soprattutto ottimizzati gli interventi puntuali per calmierare considerevolmente la proliferazione. Fra i risultati più sorprendenti vi sono i prelievi diretti sull’utente prima, durante e dopo la sessione di allenamento o di permanenza nella struttura. Essi sono in grado di fornire un vero e proprio screening di quanto si apporti o si subisca in termini di contaminazione nell’entrare in contatto con l’ambiente sportivo. Questa non è certo la sede più adatta per affrontare i molteplici e complessi casi d’analisi e d’intervento da effettuare ma può essere senz’altro utile comprendere, con consapevole convinzione, che operare in modo saggio e professionale da parte di noi progettisti può veramente garantire un meritorio servizio pubblico per la collettività.
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PRODUZIONE PRODUCTION
Acquapark compie trent’anni a cura della Redazione
Nel 1988 dei professionisti, attivi già dalla fine degli anni ‘70 nel settore edilizio, delle piscine, degli impianti per intrattenimento e del trattamento acque, fondarono la società Acquapark, una delle prime ditte ad operare in Italia nella progettazione, produzione e realizzazione di parchi acquatici, acquascivoli, piscine onde, lagune, e la prima a realizzare un intero parco acquatico 100% Made in Italy. Da allora Acquapark ha continuato a produrre impianti in tutto il mondo e, grazie all’esperienza acquisita in trent’anni di attività, è diventata una ditta all’avanguardia ed affermata a livello nazionale ed internazionale nel settore turistico e del divertimento. Anche sulle navi da crociera, sono presenti scivoli firmati Acquapark (vedi Tsport 267). Caratteristica dei prodotti Acquapark è di assicurare le migliori prestazioni in termini di divertimento, qualità della lavorazione, accuratezza della realizzazione, robustezza delle strutture, affidabilità e lunga durata nel tempo, in funzio-
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ne del rapporto qualità/prezzo. Inoltre particolare attenzione viene data al rispetto delle normative in materia di sicurezza, delle costruzioni e dell’esecuzione dei prodotti (settore acquascivoli, piscine e impianti di trattamento). La produzione delle attrazioni viene eseguita in due poli distinti: uno per la costruzione delle carpenterie e delle parti in acciaio, l’altro destinato allo stampaggio degli elementi in vetroresina. Gli acquascivoli vengono realizzati in conformità alla normativa armonizzata EN 1069 con superficie interna perfettamente liscia e lucida a specchio, di elevato spessore con resine isoftaliche e gelcoat isoneopentilico; le parti in acciaio vengono costruite in accordo alle normative italiane NTC2008 ed europee EC3/8. Assistenza tecnica, consulenza e formazione pre e post-vendita, progettazione preliminare ed esecutiva, verifica strutturale, collaudo, ispezione e manutenzione completano l’offerta di servizi.
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Production
Acquapark turns thirty In 1988, professionals, active since the late '70s in the construction, swimming pools, entertainment and water treatment, founded the company Acquapark, one of the first companies to operate in Italy in the design, production and construction of water parks, water slides, swimming pools waves, lagoons, and the first to build a whole water park 100% Made in Italy. Since then Acquapark has continued to produce venues all over the world and, thanks to the experience acquired in thirty years of activity, has become a leading company and established at national and international level in the tourism and entertainment sector. Also on cruise ships, there are slides signed Acquapark (see Tsport 267). A characteristic of Acquapark products is to ensure the best performance in terms of fun, quality of workmanship, accuracy of construction, strength of structures, reliability and long life in time, depending on the price/quality ratio. Particular attention is also paid to compliance with safety regulations, construction and product execution (water slides, swimming pools and treatment plants). The production of the attractions is carried out in two distinct poles: one for the construction of the carpentry and steel parts, the other intended for the molding of fiberglass elements. The water slides are manufactured in compliance with the harmonized standard EN 1069 with a perfectly smooth and glossy mirror inner surface, of high thickness with isophthalic resins and isoneopentyl gelcoat; the steel parts are built in accordance with Italian NTC2008 and European EC3/8 standards. Technical assistance, pre and after-sales consultancy and training, preliminary and executive design, structural verification, testing, inspection and maintenance complete the range of services offered.
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PRODUCTION | PRODUZIONE
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NOTIZIE NEWS
Friuli Venezia Giulia, il bilancio dello sport dal 2015 a oggi
17 milioni di euro: questa la cifra investita nel settore Sport dalla Regione Autonoma del Friuli Venezia Giulia dal 2015 a oggi. Lo ha dichiarato l’assessore regionale allo sport, Gianni Torrenti, tracciando il bilancio delle attività svolte nel corso dell’ultima legislatura in ambito sportivo: «Tra il 2017 e il 2018 la Regione ha stanziato complessivamente 10.919.745 euro». Si è trattato di fondi per interventi di manutenzione su diversi impianti, oltre a bandi per l’acquisto di nuove attrezzature sportive per un importo di 1,5 milioni di euro, una parte rilevante dei quali stanziata per l’acquisto di 60 pulmini per le associazioni sportive. L’assessore ha inoltre rimarcato il sostegno dato dalla Regione al progetto “Movimento 3s (salute, scuola e sport)" sviluppato dal Comitato Regionale del Coni, con 1.420 mila euro complessivi per il 2014-2018, passando dagli iniziali 200 mila euro ai 400 mila euro del 2018. Attenzione anche verso le disabilità e l’inclusione sportiva: «la Regione ha supportato le associazioni sportive del settore con uno stanziamento complessivo dal 2104 a oggi di oltre un milione di euro». Con questi fondi sono stati organizzati eventi e acquistate attrezzature specializzate, equipaggiamento e mezzi di trasporto. Tra il 2014 e il 2017 la Regione ha sostenuto un migliaio di eventi sportivi, investendo 10 milioni di euro (con una crescita di risorse prevista per il 2018). L’obiettivo, come ha dichiarato l’assessore, è puntare a migliorare la qualità dei servizi per i ragazzi che praticano sport, per le loro famiglie, per le associazioni.
Il progetto dell’Associazione La Salle si è aggiudicato il bando per la riqualificazione del centro sportivo Murat a Milano: calcio a 6, paddle, fitness, tennis, basket, pallavolo e skate, spazi verdi e aree di coworking per il nuovo volto dell’impianto sportivo secondo il progetto dell’associazione. Si prevede un investimento di oltre 760 mila euro: La Salle pagherà annualmente al comune una somma di 12 mila euro l’anno. Entro il 2018 dovrebbe concludersi l’iter amministrativo che porterà all’avvio dei lavori: il futuro “Murat Sport in Community Hub” non sarà solo un centro sportivo polifunzionale di quasi mille metri quadrati, al coperto, ma un punto di riferimento per il quartiere con tariffe agevolate per gli abitanti della zona, aree verdi aperte dove incontrarsi e lavorare o passare il proprio tempo libero, a due passi dalla piscina coperta e dal parco di via Populonia. Quello del Murat è un altro dei progetti di riscatto delle aree e degli impianti di periferia milanesi, sui quali l’amministrazione punta particolarmente perché lo sport diventi un momento, un luogo e un percorso che aiuti a creare punti di aggregazione e incontro, favorendo la comunità e l’inclusione dei giovani. Attualmente l’area di via Dino Villani ospita due campi da tennis in cemento e un campo da basket, entrambi inutilizzabili perché in stato precario; il progetto curato dall’architetto Mauro Mafrin per l’Associazione Sportiva La Salle, prevede nuovi campi sportivi, 6 spogliatoi per le diverse discipline e un’infermeria. L’impianto sarà ecosostenibile e fornito di sistemi innovativi per la raccolta delle acque piovane e per il riscaldamento. All’interno della struttura sono previsti un punto ristoro, lo spazio coworking e una sala feste con terrazza accessibile sul tetto. Nello spazio esterno, uno skatepark aperto a tutti. Il Centro organizzerà, tra l’altro, tornei di calcio maschile e femminile, scuole di avviamento al tennis, corsi di sitting volley, tennis e scherma in carrozzina, fitness e lezioni per adulti.
Tipp City Stadium: i lavori iniziano a 30 anni dalla prima idea di rinnovamento
68 NEWS | NEWS
Centro sportivo Murat: sport e coworking a Milano
Se ne discute da 30 anni e finalmente il nuovo stadio a Tipp City, nell’Ohio (Stati Uniti) sta per diventare realtà. È stata posata la prima pietra per la fase uno di miglioramento del terreno di gioco, con installazione di un tappeto in erba sintetica. Ha affermato la dirigente scolastica Gretta Kumpf: «è oggi un giorno di vere celebrazioni!», ringraziando l’associazione no-profit Tipp Pride per aver iniziato la raccolta dei 4,9 miliardi necessari per il progetto e dichiarandosi entusiasta per i suoi studenti, che presto avranno un nuovo campo per praticare sport e altre attività ricreative. Con la firma del contratto con Bruns General Contracting i lavori sono entrati a tutti gli effetti nella fase 1 di questo miglioramento dello stadio, di cui si è lungo parlato. Questa prima fase dovrebbe essere conclusa in agosto: la parte più onerosa riguarda la stesura del nuovo manto in sintetico, il cui costo supera i 600 mila dollari; si procederà con la pulizia del complesso, lavori idrici e opere in muratura. Altri lavori aggiuntivi potranno essere programmati sulla base dei fondi totali che saranno raccolti. Lo stadio è stato originariamente costruito negli anni Quaranta ed è oggi di proprietà della città e utilizzato dalle scuole.
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Presente in 170 Paesi del mondo, il movimento sportivo dedicato agli atleti disabili e alle loro potenzialità compie 50 anni: la prima edizione degli Special Olympics risale al 20 luglio 1969 a Chicago, nell’Illinois: un movimento che è nato per cambiare il modo di relazionarsi con i talenti delle persone con disabilità intellettive. Proprio a Chicago, precisamente al Toyota Park, si terrà per quattro giorni a luglio 2018 la Coppa Unificata di Calcio Special Olympics 2018, un evento speciale e inaugurale che vedrà la partecipazione di 24 squadre di calcio da ogni regione del mondo, 16 maschili e 8 femminili, con atleti disabili e non. Tra le squadre nazionali, dall’Europa ci saranno quelle di Italia, Francia, Germania. Un evento che vuole festeggiare i 50 anni degli Special Olympics evidenziando la crescente importanza assunta dallo sport unificato, quello giocato in modo congiunto da atleti con e senza disabilità intellettive, nel potenziare l’inclusione sociale. L’obiettivo della competizione sarà far crescere sempre di più una generazione unica e unificata, sfruttando la conoscenza dello sport più popolare al mondo, il calcio: un invito a scendere in campo nella partita del rispetto. Gli stessi Special Olympics mondiali, in programma nel marzo 2019, saranno affiancati da un torneo di calcio.
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50 candeline per Special Olympics
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Paralimpiadi e Olimpiadi, unite fino al 2032
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CIO, Comitato Olimpico Internazionale e IPC, Comitato Paralimpico Internazionale, hanno firmato un accordo a lungo termine per la prosecuzione della loro partnership: almeno fino al 2032 le città che si candideranno a ospitare i Giochi Olimpici estivi o invernali avranno l’obbligo e l’onore di ospitare anche i Giochi Paralimpici, che si disputeranno, come avvenuto finora, a poche settimane dall’evento olimpico. Con questo accordo si intende perciò proseguire l’intesa di cooperazione che i due organismi avevano già firmato prima dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Londra 2012. CIO e IPC continueranno a lavorare insieme per aumentare la visibilità dei Giochi Paralimpici, cooperando per l’attuazione dell’Agenda Olimpica 2020. Olimpiadi e Paralimpiadi si tengono nella stessa località a partire dall’edizione estiva di Seul 1988 e invernale di Albertville, mentre in precedenza si tenevano in due città distinte e non vi erano rapporti tra i comitati organizzatori dei due eventi. Oggi invece le Paralimpiadi si tengono subito dopo le Olimpiadi e sfruttano gli stessi impianti sportivi e lo stesso Villaggio Olimpico. La collaborazione tra i due enti è di fondamentale importanza per il futuro del movimento paralimpico e dell’IPC.
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Per la prima volta anche le donne potranno prendere parte alla Blue Star/FIFA Youth Cup, 80esima edizione della competizione. Sei team under-19 di donne calciatrici si confronteranno a Zurigo nel mese di Maggio, in aggiunta alle usuali squadre maschili. Gianni Infantino, presidente Fifa, ha fatto i complimenti alla FIFA e si è dichiarato disponibile a lavorare per aumentare gli investimenti e la promozione a favore del calcio femminile: una lista di partecipanti di rilievo (Valencia, Inter, FC Zurigo e altri) prova che questo settore del calcio sta andando nella giusta direzione. FC Blue Stars ospita la competizione dal lontano 1939, posizionandosi come evento unico che permette ai fan e ai giocatori di sperimentare diversi stili di gioco da tutto il mondo. Negli anni, non ha mai perso il suo appeal internazionale e quest’anno, in occasione dell’ottantesima edizione, aggiunge un tocco femminile alle gare. Ecco le squadre che faranno parte del Blue Stars/FIFA Youth Cup 2018: per la sezione maschile, SC International Porto Alegre del Brasile, Sporting Clube de Braga dal Portogallo, RCD Espanyol de Barcelona dalla Spagna, Dinamo Zagreb (Croazia), West Ham United dall’Inghilterra, FC Koeln dalla Germania, FC Zurich, insieme a Grasshopper Club, BSC Young Boys Bern e FC Blue Stars Zurich dalla Svizzera. Le squadre femminili invece saranno l’ASD Femminile Inter Milano dall’Italia, Valencia FC dalla Spagna, FC Zurich, Grasshopper club Zurich, BSC Young Boys Bern e FC Blue Stars Zurich dalla Svizzera.
FIFA Youth Cup 2018: prima volta per le donne
Sport e tecnologia, per un’esperienza sempre più “live” La tecnologia al servizio dello sport: oggi, partecipare agli eventi sportivi live, via social o tramite streaming è sempre più un’esperienza partecipativa. Così, le Olimpiadi di Pyeongchang 2018 si sono aperte con un’inaugurazione in mondovisione dove i droni high-tech hanno creato spettacolari coreografie. Le stesse olimpiadi inaugurano l’era della virtual reality: grazie alle 24 telecamere a 180 gradi e alle 12 telecamere a 360 gradi di Intel, in totale saranno seguiti in virtual reality 18 eventi live e 30 gare in totale. Gli stessi atleti sono dotati di tecnologie virtuali che migliorano la loro esperienza sportiva: per esempio, per fronteggiare il freddo che ha toccato in alcuni momenti punte di 20 gradi sotto lo zero, gli atleti USA indossano un parka che si auto-mantiene caldo al suo interno: grazie a particolari sistemi di riscaldamento la temperatura può essere regolata tramite smartphone; la batteria ha una durata di
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oltre 11 ore. Le tute smart indossate dai team olandesi e americani di pattinaggio di velocità comunicano direttamente con i coach per permettere un feedback immediato in pista, grazie al quale chi sta gareggiando può modificare la sua modalità di gara. A livello social, con Snapchat – canale NBC Olympics - si ha un second screen per la visione in streaming live delle gare olimpiche, dedicato in special modo a quella generazione Y e Z che compone il pubblico di utenti di questo social.
Il CIO ha comunicato i nominativi delle Nazioni che si sono candidate a ospitare le Olimpiadi Invernali del 2028: l’Italia ha proposto Cortina d’Ampezzo, Milano e Torino, città tra le quali il Coni sceglierà la candidata effettiva. Le altre candidate – da tutto il mondo - sono: Comitato Olimpico austriaco (Graz), Comitato Olimpico canadese (Calgary), Comitato Olimpico giapponese (Sapporo), Comitato Olimpico svedese (Stoccolma), Associazione Olimpica svizzera (Sion), Comitato Olimpico turco (Erzurum). Thomas Bach, presidente del CIO, ha dato il benvenuto alle città ufficialmente candidate, specificando che nella selezione della candidata vincitrice lo scopo è scegliere il luogo migliore per ospitare i Giochi Invernali e permettere ai migliori atleti del mondo di gareggiare. Le candidature ufficiali saranno comunicate a ottobre 2018 e la scelta della città organizzatrice sarà effettuata nel settembre 2019, nella sessione del CIO a Milano. Ora inizia il dialogo tra CIO e i vari Comitati Olimpici nazionali, per lo sviluppo delle candidature: nel corso dei colloqui, CIO e Comitati lavoreranno insieme per “restringere il campo” e arrivare alla scelta. Grazie alla nuova normativa, sarà garantita maggiore flessibilità nella progettazione dei Giochi per favorire gli obiettivi di sviluppo del Paese ospitante.
Allianz Cloud, alias Palalido di Milano
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Olimpiadi invernali 2026: le candidature
Quasi due milioni di euro: è quanto vale il nuovo nome del Palalido di piazzale Stuparich a Milano. Per cinque anni il gruppo Allianz darà il nome all’ex Palalido di Milano, la storica struttura sportiva di piazzale Stuparich che è attualmente in fase di rinnovamento. Il nome “Allianz Cloud” si riferisce alla forma di “nuvola” che dovrebbe avere l’impianto alla fine dei lavori. Una storia, quella del rinnovamento del Palalido, lunga e complessa: la nuova casa del basket milanese avrebbe infatti dovuto essere già pronta nel 2013 ma, a causa del fallimento di una delle aziende aggiudicatarie, di vari formalismi burocratici e di modifiche al progetto originario, la conclusione dei lavori è slittata in avanti di anno in anno. Con un costo complessivo dell’opera che si aggira tra gli 8 e i 9 milioni di euro, il nuovo impianto sarà un polivalente per sport, spettacolo, musica e grandi eventi e ospiterà non solo la pallacanestro ma anche altre discipline tra le quali tennis, pallamano, sport per disabili, pallavolo, ginnastica artistica e ritmica, danza e sport da combattimento.
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Cesena al plesso scolastico di san Giorgio è stata inaugurata la nuova palestra, a servizio delle scuole della frazione ed è stata apposta la targa di intitolazione della scuola a Oddo Biasini, onorevole cittadino scomparso nel 2009 e impegnato fortemente nello sport e nella scuola della città. La palestra di San Giorgio è un intervento che completa il progetto relativo alla scuola media e alla scuola primaria del quartiere. Grazie a questa nuova struttura, situata nell’area adiacente alla sede della scuola elementare e media, i bambini e i ragazzi del plesso scolastico potranno contare su un impianto adeguato per la pratica sportiva. La palestra, per le sue caratteristiche e per le attrezzature sportive presenti, consente la pratica di diverse discipline fra cui basket e pallavolo; una parete di arrampicata sarà destinata ai
praticanti della disciplina; il pavimento in parquet di legno di rovere della palestra, inoltre, è adatto anche alla pratica del pattinaggio a rotelle. La tribuna può ospitare 60 persone, la copertura è in legno lamellare con travi a vista. Nel locale attiguo alla palestra hanno trovato posto gli spogliatoi, le docce e i
locali di servizio: cura particolare è stata posta alla scelta degli impianti tecnologici, con riscaldamento a pompa di calore, impianto fotovoltaico e isolamento a cappotto, per il risparmio ecologico ed economico. La parte esterna è stata anch’essa sistemata: un parcheggio di 25 posti auto, posti per disabili e ciclo-
motori e un grande parco verde. Nella foto sono visibili le scale di sicurezza realizzate all’esterno della palestra, a forma di due grosse matite.
Tirano (So)
Cesena, la palestra di San Giorgio.
è stato riconosciuto al Comune il via libera alle spese di rifacimento della pista di atletica dello stadio. Saranno utilizzati un totale di più di 400 mila euro per il ripristino della funzionalità dello stadio, compresi gli interventi alla pista di atletica e agli spogliatoi, interventi attesi da oltre 10 anni. Si lavorerà sull’anello di atletica e sull’impermeabilizzazione della zona degli spogliatoi, sotto il piano di gioco dove ora ci sono infiltrazioni di acqua. I lavori all’area del campo sportivo lungo l’Adda vanno ad aggiungersi a quelli che l’amministrazione ha compiuto negli ultimi mesi con la riqualificazione di alcune strutture come il campetto
del san Michele dove è stato posato un manto rosso sintetico al posto del cemento, con canestri nuovi per la pratica del basket e reti per la pallavolo.
Casoli Valsenio (Ra): taglio del nastro alla palestra comunale A. Rossini,
una caldaia a condensazione ad alto rendimento alimentata a gas metano; su tutti i radiatori sono state posizionate valvole termostatiche elettroniche. L’impianto di illuminazione è stato dotato di lampade a LED ed è stato effettuato l’adeguamento dell’impianto elettrico ordinario e di emergenza.
Casoli Valsenio (Ra) in presenza, tra gli altri, del sindaco Nicola Iseppi, dell’assessore ai lavori pubblici Maurizio Nati e del direttore lavori ing. Marco Campoli, è stata inaugurata la palestra comunale A. Rossini, gestita dalla ASD Nuova Arte Danza. L’impianto sportivo è stato rinnovato in sette mesi, con interventi per l’adeguamento alle normative antincendio, il consolidamento antisismico e la riduzione dei consumi termici ed elettrici. La compagnia Bryo, ingaggiata per la fase progettuale e operativa del progetto di riqualificazione energetica, ha individuato due sistemi incen-
Rimini
tivanti per finanziare i lavori di ristrutturazione ed efficientamento energetico della palestra, un bando della Regione Emilia Romagna per la riqualificazione energetica degli edifici pubblici e il Conto Termico 2.0. I lavori sono iniziati il 30 maggio 2017 con la Cooperativa CIMS di
Borgo Tossignano (BO), il partner operativo di Bryo per questo progetto, e sono terminati nel febbraio 2018. A livello strutturale si è operato l’isolamento del tetto, la realizzazione del cappotto esterno e la sostituzione degli infissi con nuovi infissi in alluminio. È stata installata
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è stato approvato il progetto di riqualificazione del centro sportivo di Mirabella, che lo trasformerà in un nuovo polo per il baseball e il rugby in città. «L’obiettivo del progetto è quello di rendere la struttura più moderna e più funzionale, per rispondere in particolare alle esigenze di due movimenti che continuano a crescere in termini di tesserati e di seguito – ha commentato l’assessore allo sport Gian Luca Brasini –
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trasformando il centro sportivo di Rivabella nell’unico polo dedicato alla disciplina del rugby e al baseball giovanile. Diamo così seguito all’ampio programma di riqualificazione dell’impiantistica sportiva della città che ci ha consentito di ristrutturare e riqualificare diversi campi di quartiere; il centro di Rivabella, ben servito e facilmente raggiungibile, potrà quindi diventare il polo di riferimento per i rugbisti per le tantissime nuove leve, oltre che per chi gioca a tennis e baseball». Il Centro Sportivo “Rivabella”, nato alla fine degli anni Settanta su un terreno di proprietà, oltre a un campo da rugby e due di baseball ospita anche due campi da tennis. Il progetto approvato dalla Giunta prevede l’ampliamento dell’attuale impianto, che comprenderà anche gli spazi in precedenza di uso privato, per un centro sportivo che si estenderà su un totale di 11.595 metri quadrati. Per quanto riguarda la parte dedicata al rugby, il progetto prevede la realizzazione di un nuovo campo omologato regolamentare e il miglioramento del campo esistente da allenamento. Il fabbricato in muratura esistente sarà destinato a spogliatoi e servizi e dotato di infermeria; la tribuna potrà ospitare fino a 100 spettatori. Per quanto riguarda il baseball, sarà realizzato un nuovo blocco spogliatoi in elementi prefabbricati posizionati in modo tale che entrambi i campi da gioco siano facilmente raggiungibili. Saranno sostituite le panchine (dugout) di entrambi i campi da gioco, con altre dimensionate opportunamente secondo le norme FIBS. Come previsto per l'impianto del rugby, anche in questo caso saranno sostituite le due tribune esistenti con altre in elementi modulari fino a 100 spettatori. Per tutte le opere previste sarà acquisito, oltre al parere CONI, anche quello della commissione impianti della Federazione Italiana Baseball e Softball. Tutti i manufatti saranno realizzati con tecnologia prefabbricata “leggera”, quindi removibili ed eventualmente riposizionabili. L’intervento, inserito nel Programma triennale dei lavori pubblici 2018-2020, dovrebbe iniziare nell'autunno 2018,
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Castelnuovo Cilento (Sa) due opere sono state candidate alla
Regione POR Campania FESR, una delle quali riguarda la riqualificazione funzionale del complesso sportivo alla frazione Velina, con erba sintetica e spogliatoi; ora il manto erboso del centro sportivo non assicura un terreno di gioco adeguato per la scuola calcio e per la Prima Categoria. Il campo da tennis diven-
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terà un polivalente non coperto per tennis, pallavolo e pallacanestro. Con il finanziamento che dovrebbe arrivare dal Coni, il progetto del complesso sportivo potrebbe fare un passo avanti importante verso la sua realizzazione,
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Sorrento (Na): momento inaugurale per la palestra del plesso scolastico Vittorio Veneto,
Viterbo è stata inaugurata in febbraio presso la scuola Alessandro Volta, in quartiere Pilastro, la palestra scolastica, sottoposta negli ultimi mesi a lavori di ristrutturazione, programmati dall’amministrazione comunale nell’ambito di un più ampio progetto di coinvolgimento a livello sportivo e sociale; tale progetto vedrà la realizzazione, prossimamente, di un campo sportivo sintetico per il quale sono stati finanziati 550 mila euro e di un centro polivalente da 200 mila euro. Anche la scuola stessa è stata ristrutturata e può contare su nuovi bagni e aule: finora il comune ha impiegato risorse per circa 380 mila euro per la scuola e la palestra. Complessivamente sono stati stanziati 1 milione e 754 mila euro, in parte provenienti dalla Regione, tramite un contributo dell’Unione Europea.
dove generazioni di sorrentini, me compreso, si sono allenati da piccoli. Mi auguro che la nuova palestra possa essere un incentivo per tanti ragazzi per vivere lo sport come parte integrante del loro percorso didattico».
Bari
Viterbo: un momento dell’inaugurazione della palestra scolastica della scuola Alessandro Volta. Foto Tusciaweb
Sorrento (Na) è stata inaugurata la palestra del plesso scolastico Vittorio Veneto, dopo l’intervento di ristrutturazione costato 240 mila euro. I lavori hanno riguardato il tetto, la pavimentazione e i nuovi servizi igienici, come anche la sostituzione del marmo sulle gradinate esterne. «Con l’ultimazione della palestra della Vittorio Veneto abbiamo raggiunto un altro importante obiettivo», ha spiegato il sindaco di Sorrento, Giuseppe Cuomo. «Grande è la soddisfazione di restituire ai giovani studenti la possibilità di utilizzare una struttura moderna e funzionale,
all’istituto Euclide in via Prezzolini è stata inaugurata la palestra in presenza del sindaco della Città Metropolitana di Bari, Antonio Decaro, del consigliere delegato alla programmazione scolastica e della dirigente scolastica, Prudenza Maffei. All’inaugurazione la Maffei, ha ribadito «l’importanza che riveste la palestra sia per l’istituto che per i giovani del quartiere Japigia e della Città. Abbiamo atteso sempre fiduciosi questo momento – ha aggiunto – certi che il nuovo impianto possa essere uno spazio fondamentale per la pratica sportiva degli studenti e possa fare da collante con il territorio, stimolando la sinergia con gli utenti esterni. Ci auguriamo che l’entusiasmo di questa giornata resti il filo conduttore delle iniziative che si svolgeranno in questa palestra». L’obiettivo perseguito con l’intervento di ristrutturazione della palestra – costato circa 150 mila euro –è quello di restituirla all’attività didattica e alla pratica sportiva: l’impianto rappresenta una risorsa per l’istituto e un punto di riferimento per l’avviamento al basket dei ragazzi di Japigia e dintorni, tramite l’associazione sportiva che utilizzerà questi spazi. Da una parte, quindi, fornire agli allievi luoghi sempre più
per chi vuole fare sport, senza rinchiudersi in una palestra: lo compongono una serie di attrezzi ginnici tra cui sbarre e panche; in ogni postazione, un cartello spiega dettagliatamente come eseguire l’esercizio. Dal primo all’ultimo cartello si compie un programma di allenamento completo, che coinvolge tutte le aree corporee ed è adatto a tutti, dai bambini agli anziani.
adeguati e funzionali alle finalità didattiche, dall’altra stimolare la sinergia con l’utenza esterna. La rinnovata palestra è dotata di un defibrillatore a norma di legge, di un campo polivalente, funzionale alla pratica di tennis, badminton, pallamano, pallavolo e basket. L’ufficio Educazione Motoria, Fisica e Sportiva dell’USR Puglia ha previsto di organizzare presso la nuova palestra dell’Euclide la fase comunale dei campionati sportivi studenteschi di basket.
Ventimiglia (Im) ai giardini pubblici Tommaso Reggio è stato inaugurato il nuovo percorso fitness, spazio di aggregazione che promuove sport e attività all’aria aperta. Questo progetto è uno dei vincitori dell’iniziativa del Bilancio Partecipativo dell’amministrazione comunale votato con entusiasmo dalla cittadinanza. Il percorso fitness nei giardini pubblici è stato creato
Maranello (MO)
Ventimiglia (Im): inaugurazione percorso fitness ai giardini pubblici Tommaso Reggio.
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In luogo dell’attuale Centro Sportivo di via Fornace, sorgerà a Maranello una nuova area polifunzionale per le attività sportive, un progetto strate-
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gico per la città presentato alla stampa nello scorso mese di marzo. Non sarà semplicemente un nuovo centro sportivo, ma un vero e proprio parco attrezzato non solo per lo sport ma più in generale per i cittadini, una grande area verde al servizio di tutta la comunità. Il Parco dello Sport sorgerà su un’area, baricentrica rispetto al territorio comunale non lontana dal prin-
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cipale plesso scolastico di Maranello con scuola primaria, materna e nidi d’infanzia, con la presenza di un centro commerciale, nuovi insediamenti residenziali e importanti assi stradali con pista ciclo-pedonale di collegamento. La posizione a ridosso della zona collinare è significativa anche dal punto di vista paesaggistico. Gli impianti sportivi copriranno solo una parte
della superficie complessiva dell’area; vi sono previsti circa 170 posti auto, 2 per bus, numerosi parcheggi disabili, parcheggi per auto elettriche dotati di colonnine di ricarica, corsia per sosta rapida, posti bici coperti e protetti, area con giochi per bimbi, tutti collegati in sicurezza all’ampio atrio porticato di ingresso attraverso percorsi ciclopedonali.
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È già stato pubblicato l’avviso pubblico per la progettazione definitivaesecutiva degli impianti e delle strutture del primo stralcio dell’intervento, che vedrà la costruzione della piscina coperta, di quattro campi da tennis con relativi spogliatoi, dell’area verde, della strada e dei percorsi ciclopedonali di accesso e di parte dei parcheggi; in un secondo stralcio di lavori si prevede di realizzare l’area fitness, campi da calcetto, ulteriori parcheggi e percorsi pedonali attrezzati nell’area collinare del parco. L’impianto natatorio coperto sarà dotato di quattro vasche, e vi si potranno ospitare attività agonistiche. I quattro spogliatoi della piscina potranno servire contemporaneamente circa 150 utenti. Per la copertura di parte dei costi di realizzazione, l’amministrazione comunale ha fatto richiesta alla Regione Emilia-Romagna per l’inserimento del progetto nel bando regionale di finanziamento dell’impiantistica sportiva.
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