anno XLV - MAGGIO GIUGNO 2020 - Poste Italiane S.p.A. Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 1 LOM/MI/4814 - Milano Roserio CMP - Euro 13,00 ISSN 1121-6913
Speciale Sport Paralimpici
IMPIANTO SPORTIVO POLIFUNZIONALE COMUNE DI VARESE CALCINATE DEGLI ORRIGONI Riqualificazione dell’impianto di atletica leggera con creazione di un rettilineo indoor costituito da 4 corsie di lunghezza utile pari a 60 metri oltre allo spazio per la decelerazione, una pedana per il salto in lungo, una per il salto con l’asta ed uno spazio per il salto in alto ridotto. L’impianto è stato interamente realizzato da TIPIESSE. Il progetto ha vinto il premio “I luoghi dello sport” sezione Architettura del Premio Etica e Sport al Festival della Tecnologia 2019 di Torino.
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Tsport 333
| Anno XLV SOMMARIO | Maggio Giugno 2020
PROGETTI projects 8
JOSEPH WOLFE ALTRI IMPIANTI MONTREUX (SVIZZERA) RISTRUTTURAZIONE DEL MONTREUX TENNIS CLUB DI
Halls and gyms Bagno a Ripoli: Match Ball Country Club Gym
Design: TDsport Ingénierie Sa
Design: Archea Associati
MARIA CARBONE CHIERI (TORINO) SISTEMAZIONE DELLA PISTA DI ATLETICA ALLA STADIO DE PAOLI DI
Chieri: Restoration of the athletics track at De Paoli Stadium Design: ing. Umberto Allasia
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MARIA CARBONE STARANZANO (GORIZIA) MANUTENZIONE DI UN IMPIANTO SCOLASTICO DI ATLETICA LEGGERA DI
Staranzano: Maintenance of an athletics school facility Design: ing. Riccardo Leonardi
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CESARE LINO CASALMAGGIORE (CREMONA) AMPLIAMENTO DEL CAMPO COPERTO DI ATLETICA DI
Casalmaggiore: Extension of the indoor athletics field Design: ing. Fabio Finazzi
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BRUNO GRILLINI ALTRI IMPIANTI ALESSANDRIA NUOVE STRUTTURE NEL CENTRO SPORTIVO CENTOGRIGIO DI
Other facilities Alessandria: New facilities in the Centogrigio Sports Center Design: arch. Gianni Roluti, ing. Fabio Savio, ing. Mauro Caselli
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BEA RISPOLI TUTTERBA PESARO NUOVO CAMPO DA RUGBY IN SINTETICO DI
Tutterba Pesaro: New synthetic grass rugby field Design: Servizio Nuove Opere e Viabilità del Comune di Pesaro
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RICCARDO CONSOLI PALAZZETTI E PALESTRE BAGNO A RIPOLI (FIRENZE) PALESTRA DEL MATCH BALL COUNTRY CLUB DI
Other facilities Montreux (Swiss): Refurbishment of the Montreux Tennis Club
ATLETICA LEGGERA / Athletics 15
41
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JOSEPH WOLFE PALAZZETTI E PALESTRE BARCELLONA (SPAGNA) CENTRO SPORTIVO TURÓ DE LA PEIRA DI
Halls and gyms Barcelona (Spain): Turó De La Peira's Sports Center Design: archh. Anna Noguera, Javier Fernandez
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Year XLV | CONTENTS | May June 2020
RUBRICHE topical columns
SPECIALE special 55
BRUNO GRILLINI REPORTAGE SPECIALE SPORT PARALIMPICI
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A CURA DI
Reportage / Special Paralympics
57
BRUNO GRILLINI OPINIONE LE EREDITÀ DELLA PANDEMIA DI
Opinion / The legacy of the pandemic
DI TOMMASO
EMPLER UNIVERSAL DESIGN NEGLI IMPIANTI SPORTIVI
IL PUNTO DELL’ESPERTO PAOLO PETTENE GLI IMPIANTI NATATORI DOPO L’EMERGENZA
50
DI
ALLEGATI appendixes
52
DI IVANO
I-XVI SCHEDE TECNICHE Federazioni e leghe Federazioni e leghe
69
NUOVA PISTA DI ATLETICA: PIÙ VELOCE DEL 10% CON VMAX
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LEGNOQUADRO PRESENTA I POD, BUNGALOW IN LEGNO TRASPORTABILI PER CAMPEGGI ED ESCURSIONISMO
PELOSIN, VALTER RAPIZZI PISCINE: GESTIONE IN SICUREZZA PRODUZIONE / Production
12.99 – CIP - Criteri di progettazione 12.99 – CIP - Codifica discipline
Here are the PODs, wooden bungalows for camping and hiking
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A CURA DI EZIO RENDINA TECNICA L’ACUSTICA NEGLI IMPIANTI SPORTIVI CHIUSI: VALUTAZIONE PREVISIONALE DI IMPATTO ACUSTICO E RIFERIMENTI NORMATIVI
SeiMedia srl via Per Robecco 91 - 20092 Cinisello Balsamo (Mi) Tel. (+39) 02 23052147 - Fax (+39) 02 02 23055769 www.sporteimpianti.it E-mail: info@seimedia.it
anno XLV - MAGGIO GIUGNO 2020 - Poste Italiane S.p.A. Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 1 LOM/MI/4814 - Milano Roserio CMP - Euro 13,00 ISSN 1121-6913
IL NUOVO VELODROMO DI SPRESIANO (TREVISO) - PARTE 2
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A CURA DI
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A CURA DI
NOTIZIE
SABINA ORRICO
SABINA ORRICO REGIONI PROVINCE COMUNI
i SeiMedia - Sport&Impianti.it c Tsportmagazine f Sporteimpianti.it Speciale Sport Paralimpici
In copertina: gara di atletica leggera paralimpica (Foto Alexandr Zadiraka). Servizio da pag.55.
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Le eredità della pandemia L’OPINIONE di Bruno Grillini
Aver dovuto affrontare l’improvvisa emergenza sanitaria globale ha obbligato tutti ad adottare, sia pure in via provvisoria, nuovi stili di vita e modalità di gestione di ogni attività. Una parte di queste novità sarà necessariamente limitata alla stretta gestione dell’emergenza e della post-emergenza e verrà meno, come già si è visto ai primi segnali di allentamento delle restrizioni. Ma l’improvviso balzo in avanti che si è dovuto fare nel progettare nuovi modi di vivere ha forse rimosso una certa pigrizia che abbiamo nell’abbandonare vecchie abitudini: e una parte delle cose che si sono dovute fare per motivi d’urgenza potranno essere suggerimenti per la normalità di domani. Ne è un esempio il tema della mobilità urbana. Spazio alle biciclette ed ai
mezzi di trasporto ecosostenibili è da tempo nei piani di sviluppo urbano, ma una concreta accelerazione si sta vedendo in queste settimane, quando si sono messi rapidamente in atto progetti che avrebbero forse atteso anni nel timore di interferire con il traffico quotidiano. È il caso di “Strade Aperte” a Milano, ma notizie di lavori per nuove piste ciclabili arrivano da diverse parti d’Italia. Certo un conto è la fase emergenziale con il traffico cittadino ridotto e le scuole chiuse, un conto sarà vedere come reagisce la città allo (sperabile) ritorno della normalità in autunno. Altro settore è la gestione degli impianti sportivi. Le norme di igiene e il distanziamento obbligato tra le persone hanno richiesto, per poter riaprire, una riorganizzazione degli spazi e dei modi di lavoro. Non tutto potrà essere mantenuto, ma una parte delle nuove attenzioni potrà contribuire a un nuovo modo di vedere l’impianto sportivo, a partire dalla sua impostazione progettuale, fino alla gestione e all’utilizzo da parte degli atleti. Ne parlano in questo numero di Tsport alcuni esperti, a cominciare dal mondo delle piscine. Con l’auspicio che i tempi del dramma si traducano in una opportunità per il futuro.
Opinion
The legacy of the pandemic Having to face the sudden global health emergency has forced everyone to adopt, albeit temporarily, new lifestyles and ways of managing each activity. Some of these changes will necessarily be limited to the strict management of the emergency and post-emergency and will disappear, as already seen at the first signs of loosening of restrictions. But the sudden leap forward that had to be made in designing new ways of living has perhaps removed a certain laziness that we have in abandoning old habits: and some of the things that had to be done for reasons of urgency may be suggestions for the normality of tomorrow. An example of this is the theme of urban mobility. Space for bicycles and ecosustainable transport has long been in urban development plans, but a concrete acceleration is being seen in recent weeks, when projects that would perhaps have waited years for fear of interfering with everyday traffic have been put into effect quickly. This is the case with "Strade Aperte" in Milan, but news of work on new cycle paths is coming from different parts of Italy. Of course, the emergency phase with reduced city traffic and closed schools is one thing, it is a different thing to see how the city reacts to the (hopefully) return to normality in the autumn. Another sector is the management of sports facilities. The rules of hygiene and the obligatory distance between people have required, in order to reopen, a reorganization of spaces and ways of working. Not everything can be maintained, but a part of the new attention can become part of a new way of seeing the sports facility, starting from its design, up to the management and use by the athletes. In this issue of Tsport some experts talk about it, starting with the world of swimming pools. With the hope that the times of drama will translate into an opportunity for the future. Foto TG / Archivio Tsport
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ALTRI IMPIANTI OTHER FACILITIES
Montreux (Svizzera)
Ristrutturazione del Montreux Tennis Club di Joseph Wolfe
Pronti per la riapertura dopo il lockdown sanitario, i 6 campi dello storico circolo tennistico sono stati completamente ripavimentati con la tecnologia della terra rossa ibrida.
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OTHER FACILITIES | ALTRI IMPIANTI
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I campi del Montreux Tennis Club hanno riaperto al pubblico lo scorso 11 maggio dopo la chiusura durante la quale sono stati eseguiti ampi lavori di ristrutturazione. La cittadina di Montreux, nel cantone svizzero del Vaud, si affaccia sulle rive del lago di Ginevra, a nord della catena alpina, ed è sede di eventi internazionali come il Montreux Jazz Festival. È proprio sulla sponda occidentale del lago, affacciati sul quai Ami Chessex, che si trovano i sei campi del Tennis Club. Lo storico circolo trova le sue origini nel club fondato nel 1890 dai fratelli White con il nome di “Montreux Lawn Tennis Club”, il quale, con altri 5 club svizzeri, diede origine alla Swiss Lawn Tennis Association (oggi SwissTennis). Dalla sua nascita, il Club ha organizzato 11 incontri di Coppa Davis tra il 1923 e il 1955. Venendo ai nostri giorni, il Montreux Tennis Club è sede, dal 2017, del Montreux Ladies Open, un torneo professionistico femminile del circuito ITF, che anche quest’anno dovrebbe aver luogo dal 7 al 13 settembre.
I lavori La ristrutturazione del circolo è un progetto, voluto dal Montreux Tennis Club in collaborazione con il Comune, che prevedeva il rifacimento dei sei campi in terra rossa, ormai centenari, oltre alla recinzione perimetrale e alla clubhouse con ristorante, aperto anch’esso nel mese di maggio. Per i campi da tennis la scelta è caduta sulla tecnologia ibrida. Questa tipologia di superficie da anni viene scelta dai più grandi circoli tennistici europei, fra cui l’Accademia di Patrick Mouratoglou – coach di Serena Williams – a Biot (Francia), che cinque anni fa ha optato per il manto ibrido sui
Nella doppia pagina di apertura, vista aerea del Tennis Club sulla riva del lago di Ginevra. In questa pagina, in basso il gruppo di tre campi nella porzione sud del complesso; in alto sulle due pagine, gli altri tre campi.
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On the double opening page, aerial view of the Tennis Club on the shore of Lake Geneva. On this page, at the bottom, the group of three courts in the southern part of the facility; at the top of the two pages, the other three courts.
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campi della sua scuola tennis. Il grande vantaggio delle superfici ibride è la minore necessità di manutenzione, grande problema dei tradizionali campi in terra, oltre alla possibilità di giocare anche in periodi invernali o subito dopo la pioggia. Per la manutenzione annuale, che può effettuare direttamente il manutentore del circolo, sono necessari solo 25/30 sacchetti di terra rossa speciale all’anno a campo, in quanto il supporto sintetico limita il sollevamento e la dispersione della terra che avviene nei campi tradizionali. I lavori hanno visto coinvolte parecchie risorse. Le prime attività svolte si sono concentrate quasi esclusivamente sui sottofondi esistenti. I vecchi campi ormai usurati dal tempo e dal gioco sono stati rimossi e i sottofondi sono stati completamente rifatti, rimuovendo tutta la vecchia terra rossa e gli strati inferiori. Questa operazione ha consentito il rifacimento dei drenaggi e la formazione di un nuovo sottofondo drenante sul quale sono stati installati i manti ibridi.
La tecnologia ibrida La tecnologia ibrida si basa sull’utilizzo di un supporto sintetico drenante e l’impiego di un mix di terre rosse appositamente create per questo tipo di soluzione. Il supporto sintetico in polietilene sviluppa un’altezza di 22 mm (compreso il back) e viene posato durante la fase di installazione giuntando tra di loro vari rotoli di fibra, tramite nastri di giunzione e colla poliuretanica rossa bicomponente. Successivamente inizia una fase molto importante: l’intaso di terre rosse naturali. Erroneamente, quando si parla di campi da tennis ibridi si pensa alla terra sintetica. Viene invece utilizzata una terra rossa, di varie granulometrie, appositamente preparata per questo tipo di impiego. In questo specifico caso sono stati utilizzati due tipi di terre rosse naturali. Attraverso una speciale macchina spandisabbia o tramoggia il tappeto sintetico viene intasato eseguendo numerosi passaggi. Ad ogni passaggio vengono rilasciati un certo numero di chili di materiale che entrano nel tappeto (fino al back) riempiendolo completamente fino a 3 mm sopra la fibra sintetica. Tutte queste operazioni sono intervallate da cospicue bagnature e rullaggi fino ad ottenere una superficie compatta e uniforme e pronta da subito a giocare. Le righe installate sono in PVC e sono state studiate appositamente per avere un ottimo grip sulla terra battuta; durante l’installazione vengono inchiodate direttamente sul terreno e garantiscono una grande tenuta in fase di gioco e una lunga durata nel tempo. Il manto ibrido può essere installato su qualunque sottofondo nuovo o preesistente, e garantisce il mantenimento di tutte le caratteristiche di gioco tipiche dei tradizionali campi in terra rossa: il sisteIn alto a destra, una sezione del terreno e uno schizzo che illustra gli strati che costituivano il sottofondo e la pavimentazione sportiva prima dell’intervento; dall’alto: terra rossa (3,5 cm); terra gialla (1,5 cm); sabbia nera (2-4 cm); ghiaia (6 cm); terra gialla (2 cm); tout-venant stabilizzato (12 cm).
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Al centro un’altra vista aerea. Nella foto in basso, una manifestazione di suonatori di corno alpino in occasione del 125mo anniversario del Club. Above right, a section of the ground and a sketch illustrating the layers that made up the subfloor and the sports flooring before
the works; from above: red earth (3.5 cm); yellow earth (1.5 cm); black sand (2-4 cm); gravel (6 cm); yellow earth (2 cm); stabilised tout-venant (12 cm). Middle another aerial view. In the picture below, an event of alpine horn players on the occasion of the 125th anniversary of the Club.
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ma è certificato ITF 1 slow e ITF Two Stars. Inoltre, come un normale manto in terra, la superficie deve costantemente avere il corretto grado di umidità: a tale scopo, il Tennis Club ha provveduto a dotare tutte le superfici in terra rossa di impianto di irrigazione automatica.
Other facilities
Montreux (Swiss): Refurbishment of the Montreux Tennis Club The courts of the Montreux Tennis Club reopened to the public on 11 May after closing down during which extensive renovation work was carried out. The renovation of the club is a project, commissioned by the Montreux Tennis Club in collaboration with the municipality, which included the rebuilding of the six clay courts, now centuries old, in addition to the perimeter fence and the clubhouse with restaurant, also opened in May. For the tennis courts the choice fell on hybrid technology. The hybrid technology is based on the use of a synthetic draining support and the use of a mix of red clay specially created for this type of solution. The synthetic polyethylene support develops a height of 22 mm and is laid during the installation phase by splicing together various rolls of fibre, using splicing tapes and two-component red polyurethane glue. Then a very important phase begins: the filling of natural red clay. Through a special sand spreading machine the synthetic carpet is clogged by performing several steps. At each step a certain number of kilos of material are released and enter the carpet filling it completely up to 3 mm above the synthetic fibre. All these operations are interspersed with considerable wetting and taxiing until obtaining a compact and uniform surface ready to play immediately.
Ristrutturazione del Montreux Tennis Club Committente: Montreux Tennis Club Progettista: TDsport Ingénierie Sa, Losanna Inizio lavori: dicembre 2019 Fine lavori: aprile 2020 Opere edili e sottofondi: WALO Bertschinger AG Superfici tennis e recinzioni perimetrali: Redplus S.D. Swiss SA (vedi pag. 13)
Dall’alto: i campi con la club house e il nuovo ristorante; particolare di un campo; l’ingresso del Tennis Club sul lungolago.
From above: the courts with the club house and the new restaurant; detail of a court; the entrance to the Tennis Club on the lakefront.
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ATLETICA LEGGERA ATHLETICS
di Maria Carbone
Chieri (Torino)
Sistemazione della pista di atletica allo Stadio De Paoli Sempre piÚ spesso le vecchie piste di atletica leggera, deteriorate dall’uso negli anni, vengono rinnovate passando dal rosso al blu delle nuove pavimentazioni altamente performanti. Ecco un intervento recente.
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Lo stadio De Paoli, alla periferia di Chieri, fa parte del centro sportivo San Silvestro, ed ospita il campo in erba naturale su cui si svolgono le gare casalinghe della Chieri Calcio, oggi in serie D. Intorno al campo, davanti a una tribuna da 2.350 posti (di cui 470 coperti), corre la pista di atletica leggera, un anello a 6 corsie realizzato nel 1993 con un manto colato in opera con tecnologie dell’epoca. La sistemazione del complesso sportivo è stata deliberata dall’amministrazione comunale nel 2014, e i lavori sono stati suddivisi in lotti; l’intervento descritto in queste pagine riguarda specificamente l’adeguamento della pista di atletica, che è stata collaudata nella scorsa estate.
Il manto La pista anulare ha una lunghezza interna di 394,98 metri ed un raggio delle curve al cordolo di metri 39,70. Il rifacimento del manto sintetico è stato effettuato previa la rimozione dei cordoli esterni e della canaletta perimetrale interna, la posa della nuova canaletta e relativi cordoli, la rimozione del vecchio
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Nella pagina di apertura, l’area dei salti e dei lanci, con il materasso per l’atterraggio del salto in alto e la gabbia del martello. In questa pagina, a sinistra planimetria dell’impianto e vista panoramica; a destra la gabbia dei lanci e l’ostacolo della siepe.
manto sintetico e relativo smaltimento, la scarifica del binder fino alla massicciata, la rullatura con ricarico della massicciata stessa al fine della correzione delle pendenze (pendenza trasversale massima del 1% - longitudinale del 0.1%), la realizzazione di nuovo binder (4 cm), la posa della pavimentazione d’usura in conglomerato bituminoso. La nuova pavimentazione sportiva, di tipo impermeabile, è realizzata con un manto sintetico colato in opera multistrato sandwich, omologato IAAF – FIDAL, dello spessore di 13,5 mm. Il manto è composto da due strati, il primo di spessore 10 mm, realizzato con telo prefabbricato in gomma nera ad alta densità incollato al sottofondo mediante collanti poliuretanici. Lo stesso strato è stato completamente impermeabilizato con una resina poliuretanica bicomponente colorata e successiva semina di granuli di termopolimero EPDM colorato per uno spessore di 3,5mm. Tale pavimentazione sportiva, con caratteristiche fisico meccaniche secondo Regolamento Tecnico Fidal/IAAF (riduzione della forza Ka tra il 35 e il 50% e deformazione verticale tra valori di 0.6 e 2.5 mm) è classificata di Tipologia di Fascia 1 (in base alla Circolare Impianti Fidal 2019).
Le altre strutture L’impianto comprende le tradizionali postazioni per le altre specialità dell’atletica leggera. Nella “lunetta” è presente il salto in alto, oltre alla attrezzatura per il lancio del disco e del martello, con la relativa gabbia, che utilizzano la stessa pavimentazione impiegata per la superficie della pista. Il salto in lungo e triplo, prima in due distinte postazioni, è stato risagomato in quella vicina alle tribune, mentre la seconda è stata dismessa. Per il recupero della sabbia sono state posate delle speciali canalette in PP riciclato dotate di griglia metallica, tappetino in gomma fissato e profilo metallico unilaterale che assicura un giusto raccordo con i rivestimenti della pista, per una lunghezza complessiva di 16 metri. Per il salto con l’asta è stata sostituita la cassetta. La postazione per il lancio del peso è stata riposizionata, e dotata di una pedana circolare con fermapiedi in legno conformi alle norme Fidal. L’impianto è stato inoltre dotato di tutte le attrezzature e gli accessori necessari allo svolgimento delle attività atletiche praticabili. Fra le altre dotazioni, una camera per il fotofinish del massimo livello, con una velocità di scansione compresa tra 3.000 e 30.000 frames per secondo (fps).
On the opening page, the jump and throw area, with the mattress for the high jump landing and the hammer cage. On this page, on the left, the facility plan and panoramic view; on the right, the throw cage and the hedge obstacle.
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Le fasi di lavoro: 1) rimozione manuale del manto preesistente; 2) rimozione dei cordoli e demolizione dei sottofondi; 3) posa di nuovi cordoli e canaline; 4) realizzazione della pedana per il salto con l’asta; 5) scarifica del sottofondo bituminoso esistente; 6) stesura nuovo sottofondo binder di 4 cm; 7) stesura tappeto
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bituminoso da 3 cm; 8) posa tappetino prefabbricato in sbr; 9) stesura turapori sul tappetino; 10) stesura di autolivellante in poliuretano colorato; 11) semina manuale di granuli in epdm; 12) segnatura corsie e posa targhette.
The work steps: 1) manual removal of the pre-existing covering; 2) removal of the curbs and demolition of the sub-bases; 3) laying of new curbs and channels; 4) construction of the pole vaulting platform; 5) scarification of the existing bituminous subbase; 6) laying of new 4 cm binder subbase; 7) laying of 3 cm bituminous carpet;
8) laying of prefabricated mat in sbr; 9) laying of pore clog on the mat; 10) laying of coloured polyurethane self-levelling material; 11) manual sowing of epdm granules; 12) marking of lanes and laying of plates.
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Athletics
Chieri (Turin): Restoration of the athletics track at De Paoli Stadium The intervention concerns the renovation of the surface of an athletics track built in 1993 and now no longer usable in safety. The new sports flooring, waterproof type, is made with a synthetic poured multi-layer sandwich paving, IAAF - FIDAL approved, 13.5 mm thick. The flooring is made up of two layers, the first 10 mm thick, made with a prefabricated high-density black rubber sheet glued to the substrate using polyurethane adhesive. The same layer has been completely waterproofed with a coloured two-component polyurethane resin and subsequent sowing of coloured EPDM thermopolymer granules to a thickness of 3.5 mm. The facility also includes the platforms for throws and jumps, which have been updated and repositioned in the most suitable positions. All the equipment necessary for the performance of the various sports has been purchased, including high definition photofinish equipment.
Sistemazione pista di atletica presso lo stadio De Paoli in Regione San Silvestro, Chieri (To). Committente: Comune di Chieri. RUP: ing. Andrea Verucchi (Ufficio Tecnico Comunale) Progettista e Direttore Lavori: ing. Umberto Allasia (UTC) Collaboratori: arch. Alessandra Tutino, arch. Sergio Mastroianni, geom. Alessandro Carabba, geom. Mario Arditore (UTC) Importo dei lavori: euro 535.249 Impresa appaltatrice: Tagliapietra Srl Manto sportivo: Regupol GmbH (vedi pag. 6) Attrezzature sportive: Sportissimo Snc (vedi pag. 14) Canaletta recupero sabbia: Hauraton Italia Srl
Dall’alto: il rettilineo davanti alle tribune; panoramica parziale; attrezzature per il salto in alto; la pedana del salto in lungo e triplo lungo il rettilineo.
From above: the straight in front of the grandstand; partial overview; high jump equipment; the long and triple jump platform along the straight.
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Manutenzione di un impianto scolastico di atletica leggera di Maria Carbone
Anche una pista per i cento metri piani, inserita in un plesso scolastico ma utilizzata anche dalle societĂ sportive, ha bisogno di un manto conforme ai requisiti richiesti dalla FIDAL.
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L’istituto scolastico Brignoli-Einaudi-Marconi, con sede principale a Gradisca d’Isonzo e sede staccata a Staranzano, è dotato presso quest’ultima di un’area sportiva polivalente, collocata strategicamente tra i comuni di Staranzano e Monfalcone in una zona a bassa densità abitativa, gestita dall’Unione Territoriale Intercomunale Colio-Alto Isonzo. Su una superficie di circa 3000 mq, l’area comprende un campo da calcetto (40x20 metri), un campo polivalente da basket/pallavolo e alcune pedane per i salti e i lanci, oltre al rettilineo a 6 corsie per i cento metri piani (lungo 120 metri). Poiché gli impianti, oltre all’attività scolastica con circa 600 studenti, sono utilizzati in orario pomeridiano dalle società sportive della zona, negli ultimi anni è emersa l’esigenza di un rifacimento delle superfici, soggette a un graduale deterioramento. Un primo intervento, portato a termine pochi mesi fa, ha riguardato il rifacimento della pista a sei corsie e della pedana monodirezionale per il salto in lungo.
Il manto Non è stato necessario rimettere mano al sottofondo bituminoso preesistente, sul quale è stato posa-
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Nella foto zenitale di Google Earth, il complesso scolastico con gli impianti sportivi: le superfici sono ancora in asfalto. Nelle foto piccole, la partenza del rettilineo e la pedana per il salto con l’asse di battuta. Nella pagina di fronte, da sinistra: Giada Gallina sul campo; una giovane atleta in
to un nuovo manto sportivo conforme alla normativa FIDAL e omologato IAAF, con caratteristiche adeguate al tipo di utilizzo previsto per un impianto di questo genere. La pavimentazione sportiva, dello spessore nominale di 13 mm, è costituita sostanzialmente da tre strati. Un primo strato di supporto in telo prefabbricato a spessore costante, costituito da fibre e granuli di gomma SBR selezionati con dimensioni controllate, miscelati ed uniti con un legante poliuretanico monocomponente: lo strato di gomma prefabbricata è progettato e realizzato in rotoli aventi prestazionalità costanti e uniformi, con uno spessore di 10 mm, che vengono incollati al sottofondo bituminoso mediante adesivo poliuretanico bicomponente formulato in modo specifico. Un secondo strato superficiale è stato eseguito attraverso la rasatura del tappetino prefabbricato con rasante poliuretanico bicomponente, e la successiva stesura di un rivestimento continuo in poliuretano, resistente ai chiodi, applicato allo stato liquido, costituito da vari strati di poliuretano autolivellante. Infine, la finitura superficiale è stata eseguita con la semina manuale di granuli di gomma EPDM colorata con diametro controllato da 1,0 – 3,5 mm, per la
pista; il rettilineo rimesso a nuovo. Nel disegno, la planimetria generale dell’impianto.
In the zenith photo of Google Earth, the school complex with the sports facilities: the surfaces are still asphalt. In the small pho-
quale si è scelto il colore rosso. Proprio la caratteristica della superficie in granuli di gomma pura permette l’ammortizzamento e dà una sensazione di morbidezza pur conservando la necessaria elasticità del manto.
La Sport Academy Attualmente la struttura viene utilizzata dalla “Sport Academy”, una associazione sportiva dilettantistica nata nel 2011 per coronare il sogno di Giada Gallina, ex primatista italiana sui 100 metri e pluricampionessa nazionale, insegnante ed istruttrice, amante del mondo giovanile. La società sportiva conta ormai più di 150 tesserati ogni anno che si allenano presso l’ISIS “Brignoli - L. Einaudi - G. Marconi”, sulla pista inaugurata da poco, circondata da un polmone verde. Attualmente è la società con più successi a livello giovanile in provincia di Gorizia e riconosciuta in Regione come altamente qualificata. Merito di tutto questo sicuramente la passione e l'impegno degli istruttori, del team tutto, dell'ampia palestra e della pista che asseconda e soddisfa appieno le esigenze di chi programma gli allenamenti ed i loro obiettivi.
tos, the start of the straight and the jump board. On the opposite page, from the left: Giada Gallina on the field; a young athlete on the track; the straight restored. In the drawing, the general plan of the facility.
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Athletics
Staranzano (Gorizia): Maintenance of an athletics school facility The existing sports complex at the school in Staranzano is used by 600 students and, in the afternoon hours, by some sports clubs. Last year the sports surface of the 120-metre track and field for athletics and the long jump track was redone. It was not necessary to remove the pre-existing bituminous substrate, on which a new sports surface conforming to FIDAL regulations and IAAF approved, with characteristics suitable for the type of use envisaged for a facility of this kind, was laid. The sports flooring, with a nominal thickness of 13 mm, consists of three layers. A first support layer in prefabricated sheet with constant thickness, consisting of SBR rubber fibres and granules, mixed and joined with a polyurethane binder, glued to the bituminous sub-
Manutenzione straordinaria della pista di atletica leggera e della pedana del salto in lungo presso l’ISIS “G. Brignoli – L. Einaudi – G. Marconi” di Staranzano (Gorizia) strate, for a total thickness of 10 mm. A second surface layer carried out by skimming the prefabricated mat with two-component polyurethane skimming compound, and the subsequent application of a continuous polyurethane coating, nail-resistant, applied in the liquid state, consisting of several layers of self-levelling polyurethane. Finally, the surface finish carried out with the manual sowing of coloured EPDM rubber granules, for which the colour red was chosen. Currently the structure is used by the "Sport Academy", an amateur sports association founded in 2011 thanks to Giada Gallina, former Italian record holder on 100 meters and multiple national champion, teacher and instructor, lover of the youth world. Right inow it’s one of the most succesfull associations in the Gorizia provence.
Committente: Unione Territoriale Intercomunale “Collio – Alto Isonzo” Responsabile del Procedimento: ing. Giordano Scaramuzza Progettista: ing. Riccardo Leonardi Inizio lavori: luglio 2019 Fine lavori: ottobre 2019 Importo dei lavori: euro 67.000 Esecuzione dei lavori: Recosport Srl (vedi pag. 20) Manto sportivo: Regupol GmbH (vedi pag. 6)
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Casalmaggiore (Cremona)
Ampliamento del campo coperto di atletica di Cesare Lino
La rinnovata struttura si presta ora con tutte le potenzialità tecniche per gare a livello assoluto nella velocità sui 60 metri sia piana che ad ostacoli, nel salto con l’asta, nel salto in alto, nel lancio del peso.
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Il centro sportivo collocato in Strada Baslenga, da cui prende il nome, è un impianto polifunzionale diviso tra palestra polivalente, campi da calcio, campo di atletica leggera. Il centro sportivo è il più vissuto luogo di incontro sportivo educativo giovanile dell'intero comprensorio Oglio Po, allargato all'area parmense rappresentata dai Comuni e dalle scuole di Colorno - Mezzani e Torrile, luogo fondamentale per favorire la socializzazione, abbattere le barriere, per praticare una vera inclusione specialmente in un territorio composto da piccoli Comuni lontani dalle grandi città. Il centro sportivo è diviso in base alle funzioni: la parte destinata al calcio è gestito dalla società UC Casalese, e permette di praticare il calcio a 5, a 7 e a 11; la palestra polivalente oltre ad essere utilizzata da diversi istituti scolastici di Casalmaggiore e paesi limitrofi è adoperata da più società sportive (VBC Pallavolo Rosa, Joy Volley, Pallavolo Casalasca, AS Basket Casalmaggiore e Basket Oglio Po). In questa palestra è possibile praticare basket, pallavolo, palla a mano e calcetto. Il campo di atletica leggera, outdoor e indoor, è gestito invece dall’ ASD Interflumina. L’intervento descritto in queste pagine, che si inserisce nel più ampio progetto di adeguamento funzionale e messa a norma del centro sportivo comunale, aveva come obiettivi la riqualificazione del campo coperto mediante l’ampliamento della copertura e il rifacimento del manto sportivo esistente, la realizzazione di un blocco magazzino/spogliatoi wc, e l’abbattimento delle barriere architettoniche per favorire un utilizzo ampliato delle strutture ai diversamente abili. La rinnovata palestra di atletica è stata intitolata a Paolo Corna, fondatore della società Interflumina.
L’impianto di atletica Accanto all’impianto di atletica outdoor è presente dunque la palestra Interflumina dotata di un rettilineo e un’altezza tale da permettere la preparazione invernale ai campionati indoor di velocità, oltre ad una importante area per i salti in estensione. Vi è annessa anche una piccola palestra per il fitness e una sala pesi. L’impianto nel suo insieme permette l’attività di tutte le discipline di atletica leggera essendo dotato di una pista da 400 metri e due prolungamenti rettilinei per tutte le corse piane e con ostacoli, velocità, resistenza e staffetta. È dotato delle pedane per i salti in elevazione, in estensione, pedane per il lancio del peso, martello, disco e giavellotto e la lunetta utile per le altre discipline di atletica leggera. Il campo polivalente dotato di rettilineo di velocità per la preparazione invernale indoor aveva subito, nel tempo, un degrado della pavimentazione dovuto all’intenso utilizzo; richiedeva pertanto una radicale riqualificazione, sia nella superficie sportiva che negli spazi disponibili.
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In alto sulle due pagine, pianta della costruzione e prospetti laterale e posteriore: il riquadro rosso tratteggiato delimita la parte realizzata in ampliamento. In questa pagina, al centro, due fasi del cantiere; in basso, il rettilineo coperto che fuoriesce dalla tesnsostruttura. Nella pagina di destra l’interno della
nuova porzione completata. Nella pagina precedente, sotto il titolo, la giunzione tra la parte preesistente e la parte nuova. On the top two pages, building plan and side and rear elevations: the red dotted box marks the boundary of the extension.
On this page, in the centre, two phases of the building site; below, the covered straight line that emerges from the tensile structure. On the right page, the interior of the new portion completed. On the previous page, under the title, the junction between the pre-existing part and the new part.
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L’intervento Il progetto ha previsto l’allungamento del campo polivalente preesistente mediante la demolizione dell’intero lato nord dell’edificio, la rimozione del manto di copertura, e l’ampliamento della struttura portante rigida in legno lamellare ad archi, a carattere permanente, tamponata con serramenti in alluminio, alternati a chiusure con lamiera coibentata internamente. La nuova pavimentazione sportiva è stata realizzata con un manto drenante dello spessore di 13 mm in granuli di gomma e resina, colato in opera su fondo in binder. La copertura – prolungata con le stesse caratteristiche della porzione preesistente - è costituita da una struttura principale portante in archi in legno lamellare fissati al cordolo di fondazione tramite piastre zincate; una struttura secondaria costituita da file di arcarecci in legno lamellare, fissate alla struttura principale tramite speciali scarpette zincate a scomparsa in fresature con perni zincati; pensiline longitudinali poste a circa 3 m di quota in legno lamellare, fissate agli archi principali tramite piastre, atte a sostenere la tesatura laterale del telo ed i serramenti scorrevoli laterali. Il telo di copertura è realizzato con una prima membrana in tessuto di Trevira ad alta tenacità rivestito su ambo le facce con PVC, del peso di gr. 700/mq, e una seconda membrana interna in PVC del peso di gr. 500/mq per il contenimento delle dispersioni termiche e la riduzione della condensa. Il sistema è completato da due elettroventilatori per l'immissione di aria all'interno dell’intercapedine fra le due membrane, e da un diffusore d’aria, per la distribuzione e destratificazione dell’aria interna realizzato con tubazione in tessuto di Trevira bispalmato in PVC autoestinguente, opportunamente forato, del diametro di 45 cm, fissato alla struttura tramite cavo di acciaio corrente e tenditori. Sul lato nord è stato realizzato inoltre un locale guardaroba/magazzino dotato di 2 servizi igienici L’intervento si completa con la sistemazione delle aree limitrofe al campo coperto attraverso la formazione di rampe per disabili e la posa di pavimentazioni LOGES per gli ipovedenti.
Athletics
Casalmaggiore (Cremona): Extension of the indoor athletics field The sports center located in Strada Baslenga, from which it takes its name, is a multipurpose facility divided between a multipurpose gym, football fields, athletics field. Next to the outdoor athletics facility there is an indoor facility with a straight and an area for jumps. The intervention described in these pages, which is
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part of the wider project of functional adaptation and compliance of the municipal sports center, had as objectives the redevelopment of the covered field through the extension of the roof and the remaking of the existing sports surface, the construction of a storage block / locker rooms and toilets, and the removal of architectural barriers. The project provided for the extension of the existing multi-purpose field by demolishing the entire north side of the building, removing the roof covering, and extending the rigid supporting structure in glulam with arches, with a permanent purpose, closed with aluminium windows and doors. The new sports flooring was made with a 13 mm thick drainage layer made of rubber granules and resin poured on site on a binder base. The roof is made with supporting arches in laminated wood and secondary structure in purlins, and completed with a double PVC coated fabric sheet.
Ampliamento del campo coperto polivalente presso il complesso sportivo Baslenga a Casalmaggiore (Cemona) Committente: Comune di Casalmaggiore Progetto: ing. Fabio Finazzi Importo complessivo dei lavori: euro 400.000 Attrezzature sportive: Sportissimo Snc (vedi pag. 14) Inizio lavori: settembre 2019 Fine lavori: gennaio 2020
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Dall’alto: l’interno del rettilineo; un dettaglio dell’ancoraggio dei tiranti all’arco portante in lamellare; la facciata esterna della tensostruttura, dotata di serramenti in cui si riflette la pista esterna.
From the top: the inside of the straight stretch; a detail of the anchoring of the tie rods to the lamellar supporting arch; the external facade of the tensile structure, equipped with doors and shutters reflecting the outdoor track.
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Alessandria
Nuove strutture nel centro sportivo Centogrigio
di Bruno Grillini
Già implementato nel 2017 (vedi Tsport 318), il centro si è dotato in seguito di una nuova palestra e di un centro medico, e quest’anno è stata completata la palestra per la ginnastica artistica.
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Il Centro Sportivo Centogrigio si trova nel Quartiere Cristo di Alessandria, e può contare su un bacino di utenza complessiva alquanto vasto che ricomprende l'intero territorio cittadino. Il Centro è dotato di diverse strutture sportive: all’aperto sono presenti un campo da calcio a 11 in erba sintetica omologato LND, un campo da calcio di m. 86x55, un campo da calcio di m. 40x60, due campi da calcio di m. 55x35, tutti in erba sintetica; un campo beach volley in sabbia fine; due campi da padel in manto sintetico. Gli impianti al coperto comprendono una tensostruttura di m. 50,80x30,80 con struttura ad archi in legno lamellare e copertura a doppia membrana, per pallavolo e calcio a cinque, e, realizzato nel 2017, un corpo di fabbrica lineare comprendente una palestra di 485 mq e una tensostruttura nella quale erano disposti due campi da pallavolo. Quest’ultimo intervento è stato descritto in dettaglio in Tsport n. 318. Nel complesso sono presenti inoltre edifici destinati a spogliatoi e servizi dislocati in varie posizioni dell’area. Nel corso degli ultimi tre anni, il centro si è ulteriormente arricchito di strutture: a partire dal 2018, sono sorti la “Casa Salute”, la palestra Curves e, appena completata, la palestra per la ginnastica artistica. Inoltre, all’interno della tensostruttura posta nell’edificio lineare, i due campi da pallavolo sono stati sostituiti con due nuovi campi da padel coperti, mantenendo inalterata la struttura esterna costituita da una membrana tessile a doppio strato della lunghezza di 48 m per 17 su tralicci ad arco in acciaio. Approfondiamo la lettura delle strutture più recenti.
La Casa Salute La struttura ospita un poliambulatorio diagnostico e di medicina dello sport, promosso dalla Società Sportiva Dilettantistica Centogrigio in collaborazione con Casa Salute - BEA Alessandria. L’architettura a forma di parallelepipedo è semplice luminosa ed efficiente, ideata con l’intento di creare un luogo accogliente in cui gli utenti possano respirare un’atmosfera pulita e positiva. Unendo tecnologie avanzate, risorse ambientali e location integrata in un contesto urbano dotato di parcheggi e facilmente raggiungibile da ogni punto della città e dalle arterie viabili esterne, è stato composto un edificio-contenitore dalla forma semplice ma originale che contribuisce a rendere fruibili i servizi offerti in maniera ottimale. Ciò che rende l’edificio vivace e luminoso è la pelle esterna della struttura, realizzata con elementi schermanti in lastre di granitogres sulle tonalità del grigio chiaro e grigio scuro e corten. Questi schermi hanno la duplice funzione di protezione dall’irraggiamento solare e di creazione di una piacevole privacy interna, come una sorta di filtro visivo che separa gli ambulatori interni dai percorsi esterni. Il gres ceramico risulta inoltre molto dure-
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In alto, planimetria generale del Centogrigio: 1) casa Salute; 2) palestra Curves; 3) ginnastica artistica; 4) campi da padel esterni; 5) beach volley; 6) struttura polivalente; 7) tensostruttura. Al centro, i due campi da volley coperti da una struttura tensostatica inclusa nell’edificio polivalente (da Tsport 318); in
basso, i nuovi campi da padel che sono stati ricavati all’interno della stessa tensostruttura. Nella pagina di apertura, una parte del centro sportivo con il poliambulatorio in primo piano e la palestra Curves in fondo.
Above, general plan of the Centogrigio: 1) Casa Salute; 2) Curves gym; 3) artistic gymnastics; 4) outdoor paddle courts; 5) beach volleyball; 6) multipurpose structure; 7) tensile structure. In the middle, the two volleyball courts covered by a tensostatic structure included in the multipurpose building (from Tsport 318);
below, the new padel courts that have been obtained inside the same tensile structure. On the opening page, a side of the sport facility with the medical centre in the foreground and the Curves gym in the background.
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vole nel tempo e permette una facile manutenzione delle facciate e dei serramenti. In coerenza con tutto il progetto, è stato rincorso anche l’obiettivo di abbattimento dei consumi, attraverso un alto grado di isolamento dell’involucro edilizio (limitando il dimensionamento degli impianti con vantaggi economici sia nella costruzione che nella gestione), e l’utilizzo di pannelli solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria, di una quota integrativa per il riscaldamento (spesso anche nei periodi invernali non è necessario accendere la caldaia) e di post-riscaldamento necessario per la riduzione dell’umidità dell’aria in estate. Realizzato con materiali a basso impatto ambientale, ecologici e riciclabili, l’edificio si colloca in classe energetica B.
La palestra Curves Si tratta di un unico fabbricato di altezza in gronda 4 metri con all'interno due unità separate adibite a palestra, di cui quella con acceso verso il campo da calcio a 11 riservata a sole donne. La superficie complessiva è di 568,40 mq. L'idea progettuale era di creare un nuovo spazio come luogo di incontro dedicato allo sport dove la crescita quantitativa degli eventi è comparata all'immagine del complesso, dove anche il risparmio energetico diventa un elemento essenziale. La composizione volumetrica è rappresentata da una forma squadrata rettangolare della dimensione di 25,15 x 20, 60 metri. L'edificio è collocato tra il campo a 11 e il campo calcio a 8 giocatori a ridosso della Cabina Enel, con sistema di connessione unitaria a livello di copertura dove il tetto del nuovo fabbricato compenetra quello della cabina elettrica. Adiacente al corpo edilizio della palestra è collocato un totem in acciaio ad identificare visivamente la localizzazione della palestra. La struttura è in carpenteria metallica con rivestimento esterno in blocchi materici di cls coibentati con lastre di polistirolo estruso. La contrapposizione tra trasparenza e materia rappresenta un elemento di composizione evidenziando gli spazi per attività rispetto alle zone di servizio. Le vetrate a tutta ampiezza poste sul fronte principale catturano la luce e creano un effetto di leggerezza. Il rivestimento in blocchi di cls, le ampie vetrate e il totem creano un effetto di policromia, mentre la superficie della copertura viene utilizzata per l'inserimento di pannelli fotovoltaici e solari termici oltre che per gli impianti meccanici.
La palestra per ginnastica artistica Il fabbricato è composto da due volumi giustapposti con spazi compenetrati della superficie utile complessiva di mq. 744,90 così suddivisi: uno spazio principale con sala per esercizi di ginnastica artistica, di mq. 624 con altezza interna di 7 m all'intradosso della trave di copertura e 8 m all'intradosso solaio di copertura; spazi per accessori per spogliaIn questa pagina, vista esterna e prospetti dell’edificio adibito a poliambulatorio.
In this page, external view and elevations of the clinic building.
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toi, servizi e locali tecnici per mq. 120,90. Le specifiche attività vengono svolte in un ambito più ristretto rispetto alla superficie del fabbricato principale in quanto oltre all'area di lavoro vengono ricavati percorsi e gallerie con utilizzo di pareti mobili. Le principali attività praticate sono costituite dal laboratorio coreografico con percorsi per l'insegnamento e la tecnica della ginnastica artistica con stage e didattica e da attività socio-ricreative con finalità dedicata al divertimento; non sono previste manifestazioni musicali autonome. Le dimensioni degli spazi per le attività consentono un agevole svolgimento della pratica in condizioni di sicurezza e fruibilità e gli stessi spazi principali sono dotati di spazi accessori per spogliatoi e servizi di supporto. La spazialità interna è unica e viene suddivisa da pareti mobili apribili a pantografo in modo da risultare flessibili così come richiesto per operatività da parte della ginnastica artistica. Il progetto è stato redatto in considerazione di alcuni aspetti prioritari: funzionalità (percorsi utenti/mezzi di servizio), integrazione nel contesto esistente e nel sottosistema ambientale e mitigazione per qualità di materiali, emergenze, cromie; principi di architettura sostenibile e adozione di sistemi di efficacia energetica; accessibilità alla struttura; sicurezza, manutenzione e gestione; razionalità e semplicità costruttiva con l’utilizzo di subsistemi e componenti prefabbricati in materiali diversi e di qualità da assemblare principalmente in cantiere. La composizione volumetrica è rappresentata da una compenetrazione tra una forma rettangolare con altezza all’estradosso solaio di 8 metri, ed una forma a parallelepipedo ad altezza più bassa. L'edificio presenta un effetto di trasparenza nella zona più bassa contrapposto ad una massa materica nelle parti più elevate. La struttura è realizzata in elementi prefabbricati con pannelli esterni in cls a vista colorati con pittura elastica protettiva e decorativa. Le vetrate a tutta ampiezza poste sul fronte principale e laterale catturano la luce e mitigano la massa materica generata dalla struttura prefabbricata. La colorazione diversificata delle facciate (in tinta mattone scuro come i rivestimenti già presenti all'interno di Centogrigio del fabbricato più alto e in tinta grigio scuro dell'edificio più basso), le ampie vetrate e il totem posizionato sulla facciata principale verso il centro sportivo conferiscono un effetto di policromia, mentre la superficie della copertura del fabbricato più piccolo viene utilizzata per l'inserimento di elementi quali la centrale termica e le pompe di calore. Sulle coperture del fabbricato principale sono stati previsti lucernari per illuminamento dello spazio interno di cui 4 apribili elettricamente. Sono presenti inoltre pannelli fotovoltaici e solari termici. La scelta di un linguaggio architettonico contemporaneo viene perseguita non solo attraverso una scelta volumetrica con utilizzo di materiali di finitura moderni, ma anche con una progettazione cro-
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matica che mira ad un impatto con il contesto il più limitato possibile, con uso di toni di colore legati agli elementi naturali presenti nel contesto; il grigio ed il colore mattone per i rivestimenti di facciata, il bianco per l’alluminio ed i serramenti. I tamponamenti esterni, (previsti con utilizzo di materiale prefabbricato coibentato con foglio di sughero per compatibilità acustica) contengono i ponti termici secondo i principi del contenimento energetico. A completamento dei tamponamenti verticali e orizzontali vengono proposte ampie vetrate con serramenti a taglio termico e vetri camera antisfondamento, dimensionati secondo i parametri di legge sul contenimento energetico.
Other facilities
Alessandria: New facilities in the Centogrigio Sports Center The Centogrigio sports center is equipped with many sports facilities, both outdoor and indoor courts and in recent years has further increased the supply of covered facilities. In this service are described in particular a diagnostic clinic and a gym for artistic gymnastics. The parallelepiped-shaped architecture of the "Casa Salute" is simple, bright and efficient, designed with the intention of creating a welcoming place where users can breathe a clean and positive atmosphere. What makes the building lively and bright is the outer skin of the structure, made with screening elements in granitogres slabs in shades of light and dark grey and corten. These screens have the dual function of protecting against sunlight and creating a pleasant indoor privacy. The ceramic stoneware is also very durable over time and allows easy maintenance of facades and doors and windows. Consistently with the whole project, the objective of reducing consumption was also pursued, through a high degree of insulation of the building envelope and the use of solar thermal panels for the production of domestic hot water. The gym is composed of two interconnected volumes, the main one being the highest. The main activities practiced are the choreographic laboratory with courses for teaching and the technique of artistic gymnastics with internships and didactics and socio-recreational activities for fun. The internal space is unique and is divided by mobile walls that can be opened by pantograph in order to be flexible as required for artistic gymnastics. The structure is made of prefabricated elements with external panels in exposed concrete coloured with protective and decorative elastic paint. The full Nella pagina di sinistra, la palestra Curves. Dall’alto: l’esterno; gli spogliatori e la pianta; l’interno con il tappeto colorato a pavimento. In questa pagina, la palestra per ginnastica artistica. In alto, l’esterno non ancora completato e il rendering di progetto; al centro, prospetto frontale e laterale, e
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pianta; in basso, l’interno con le ginnaste in attività. On the left page, the Curves gym. From above: the outside; the changing rooms and floor plan; the inside with the coloured floor carpet. On this page, the gym for artistic gymna-
stics. Above, the exterior not yet completed and the project rendering; in the center, front and side elevation and floor plan; below, the interior with the gymnasts in activity.
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width windows placed on the main and lateral front capture the light and mitigate the material mass generated by the prefabricated structure. The diversified colouring of the facades (in the dark brick colour of the taller building and in the dark grey colour of the lower building), the large windows and the totem positioned on the main façade towards the sports centre give a polychromatic effect, while the surface of the roof of the smaller building is used for the insertion of technological elements. The other recent works concern a simple building with two small gyms and the replacement of two existing volleyball courts in a tensile structure with two new indoor paddle courts.
Realizzazione di Casa Salute, palestra Curves, palestra ginnastica artistica presso il Centro sportivo Centogrigio, Alessandria Committente: Centogrigio S.S.D. Progettazione: arch. Gianni Roluti, ing. Fabio Savio, ing. Mauro Caselli Direzione lavori: arch. Gianni Roluti, ing. Fabio Savio Progettazione strutturale: ing. Alberto Dolcino Costo complessivo: Casa Salute: euro 2.200.000 Palestra Curves: euro 600.000 Palestra ginnastica artistica: euro 550.000 Tempi di realizzazione: Casa Salute: marzo/novembre 2018 Palestra Curves: aprile/settembre 2018 Palestra ginnastica artistica: giugno 2019/marzo 2020 Pavimentazioni sportive palestre: Mondo Spa Tensostruttura del padel coperto: Teloni Poletti Srl
In alto, l’esterno della Casa Salute. Al centro la palestra riabilitativa della Casa Salute e un interno della 100 GYM. In basso i campi da padel esterni.
Above, the exterior of the Casa Salute. Middle, rehab gym in the Casa Salute and interior of the 100 GYM. Bottom, the outdoor paddle courts.
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Nuovo campo da rugby in sintetico di Bea Rispoli
Nel cinquantenario della A.S. Pesaro Rugby, accanto al campo in erba naturale del Toti Patrignani è stato inaugurato nell’autunno scorso un campo agonistico in erba sintetica.
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L’inaugurazione è avvenuta nello scorso novembre, in vista di un campionato che purtroppo è finito anzitempo a causa dell’emergenza sanitaria. Queste le parole del Sindaco Matteo Ricci: “Il movimento se lo meritava: 50 anni di storia gloriosa fatta di fatica, terra e amicizia. Insieme alla crescita della società era necessario uno sviluppo impiantistico. Si tratta di un intervento importante”. Frutto di uno sforzo del Comune, proprietario dell’impianto, che ha ottenuto un finanziamento di 950.000 euro con fondi CIPE (dal Fondo Sviluppo e Coesione 2007 – 2013) quale investimento nel quadro della candidatura a “città europea dello sport”, l’intervento riguarda la creazione di un campo per allenamento in erba sintetica, atto ad alleggerire l’usura del campo principale in erba naturale, dove gioca la prima squadra. Il nuovo campo è stato intitolato a Stefano Catalani, dirigente e storico capitano scomparso nel 2014.
Il progetto La parte sostanziale del progetto – redatto internamente al Servizio Lavori Pubblici del Comune – riguarda il nuovo campo da rugby in erba sintetica drenante, che occupa una superficie, fino alla recinzione perimetrale, di 107 x 67 metri, con un’area di meta di 7 metri; il campo è dotato di drenaggio e impianto di irrigazione. Il Sistema adottato comprende il manto, composto da una speciale fibra con particolare forma a tre sezioni combinate e legate, non ritorte, con ispessimento centrale di rinforzo a diamante. La particolare struttura a tre sezioni e la particolare zigrinatura superficiale, oltre che lo speciale polimero di polietilene, garantiscono un ottimo comfort di gioco. L’intaso prestazionale è composto da un mix di materiale organico di origine vegetale derivante dalla sfibratura di parti di piante arboree, con una percentuale di granuli di elastomero incapsulato nobilitato di colore marrone provenienti dalla triturazione meccanica di pneumatici esausti. I granuli nobilitati sono selezionati all’origine, indi depolverizzati, trattati preventivamente e successivamente ricoperti con un film di verniciatura a base di colorante poliuretano ad alta tenacità e durabilità. Il sistema è completato con un sottotappeto performante in polietilene espanso a cellule chiuse, dello spessore di 23 mm, con la finalità di ottenere e garantire elevatissime capacità prestazionali e di drenaggio nel piano attraverso canali appositamente scavati. Nell’ambito dello stesso intervento è stato realizzato l’impianto di illuminazione, sia per il nuovo campo che per il campo principale. Quest’ultimo è stato dotato di quattro torri-faro alte 25 metri, con proiettori a led in grado di garantire un’illuminazione sul campo di 500 lux. Sul campo in sintetico, sono state collocate quattro torri-faro da 18 metri. I lavori sono stati completati con la rigenerazione del prato del campo principale.
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In alto, fotoinserimento dei due campi da rugby nella ortofoto di Google Maps: 1) spogliatoi esistenti; 2) campo esistente in erba naturale; 3) nuovo campo in erba sintetica; 4) parco comunale Scarpellini. Al centro, il campo principale e la tribuna durante il periodo di chiusura dell’im-
pianto per l’emergenza sanitaria (da facebook @www.pesarorugby.it). In basso sulle due pagine, e nella pagina di apertura, il nuovo campo in erba sintetica.
At the top, photo-input of the two rugby fields in the Google Maps orthophoto: 1) existing changing rooms; 2) existing natural grass field; 3) new synthetic grass field; 4) Scarpellini municipal park. In the center, the main field and the grandstand during the closing period of the facilities for the health emergency (from
facebook @www.pesarorugby.it). At the bottom of the two pages, and on the opening page, the new synthetic grass field.
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L’ASD Pesaro Rugby La storia del Pesaro Rugby è raccontata sul sito ufficiale dell’Associazione, da cui abbiamo riportato questo profilo. L’Asd Pesaro Rugby nasce nel 1969 grazie a Tonino Uguccioni, Presidente per eccellenza, scomparso nel 2007, pochi mesi dopo aver ricevuto dalla Federazione Italiana Rugby l’onorificenza dell’“Ovale d’oro”, di cui vengono insignite tutte quelle persone che lavorano per la crescita del rugby. Alla presidenza gli è succeduto dal 2000 al 2010 Giorgio Badioli e oggi il ruolo è ricoperto da Simone Mattioli. Nella stagione 2016-17, la Pesaro Rugby ha disputato per la prima volta nella sua storia il campionato di serie A. Attualmente è in serie B, categoria in cui aveva già militato per sette stagioni consecutive prima della promozione in serie A. Le squadre giovanili seguite direttamente dalla società sono l’under 16 e l’under 18; a curare il settore minirugby è la società Formiche Rugby, che copre le categorie dall’under 6 all’under 14. Dal movimento rugbistico pesarese negli anni sono usciti atleti di rilevanza nazionale. Ad oggi giocano in Pro 12 Maicol Azzolini (Zebre) e in Eccellenza Matteo Gabbianelli (Fiamme Oro) e Richard Paletta (Reggio Emilia). Negli annali del movimento si ricordano gemellaggi con diverse squadre straniere: Hawik, Reigate (UK), Losanne (CH), Tolose (FR), Nizza (FR). Nel 2000 nasce il gemellaggio con Watford (UK) e Nanterre (FR) in collaborazione con l’Ufficio Gemellaggi e Scambi Culturali del Comune di Pesaro. Tutte le manifestazioni e le varie attività si svolgono al Campo Comunale di Rugby “Toti Patrignani”.
Nella colonna di destra, in alto lo stemma del Pesaro Rugby, quello delle Formiche, e quello speciale adottato per il cinquantenario. Sotto, l’ultima mischia sul campo principale il 16 febbraio scorso, prima del lockdown, in un incontro con il Catania (dal sito ufficiale dell’ASD, foto Corrado Belli).
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Ancora più in basso, foto di gruppo delle Formiche nel 2016, dalla loro pagina facebook. Sotto, pianta del nuovo campo con le linee di drenaggio e (in rosso) la posizione delle torri-faro.
In the right column, at the top, the Pesaro Rugby coat of arms, that of the Formiche, and the special one adopted for the fiftieth anniversary. Below, the last scrum on the main field on 16 February, before the lockdown, in a match against Catania (from the official ASD website, photo Corrado Belli).
Below, group photo of the Formiche in 2016, from their facebook page. Below, plan of the new field with the drainage lines and (in red) the position of the light towers.
TUTTERBA
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Tutterba
Pesaro: New synthetic grass rugby field In the fiftieth anniversary of the Pesaro Rugby Sports Association, a synthetic grass competition field was inaugurated last autumn next to the natural grass pitch of the Toti Patrignani stadium. The inauguration took place last November, in view of a championship that unfortunately ended prematurely due to the health emergency. The main part of the project - drawn up internally by the Municipality's Public Works Department - concerns the new synthetic grass rugby field, which occupies an area, up to the perimeter fence, of 107 x 67 metres, with a goal area of 7 metres; the field is equipped with drainage and irrigation system. As part of the same project, the lighting system was created for both the new field and the main field. The main field has been equipped with four 25-metre high light towers, with led projectors able to guarantee 500 lux lighting on the field. On the synthetic field, four 18-metre light towers have been placed.
Ristrutturazione ed ampliamento dell'impianto sportivo comunale rugbistico sito a Pesaro in via Scarpellini Committente: Comune di Pesaro Responsabile del procedimento: ing. Maria Cristina Rossi Progetto: Servizio Nuove Opere e Viabilità del Comune di Pesaro (oggi Servizio Lavori Pubblici) Direttore lavori: ing. Ugo Baiocchi Collaboratori: geom. Davide Petrolati (contabilità ), ing. Stefano Gramolini (Coordinamento della Sicurezza in fase di esecuzione), p.i. Pierfranco Tonelli (direzione operativa degli impianti elettrici e di illuminazione), ing. Alberto Ubaldo Rattini (direzione operativa delle opere strutturali) Realizzazione dei lavori: RTI Limonta Sport Spa e Costruzioni Brandi Egidio Srl Importo dell’intervento: euro 1.050.000 Fine lavori: novembre 2019 Manto in erba sintetica: Limonta Sport Spa (vedi pag. 36)
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In alto, il taglio del nastro e il calcio inaugurale da parte del Sindaco di Pesaro Matteo Ricci. Al centro e sotto, due scorci del nuovo campo in erba sintetica.
At the top, the ribbon cutting and the inaugural kick by the Mayor of Pesaro Matteo Ricci. In the centre and below, two views of the new synthetic grass pitch.
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PALAZZETTI E PALESTRE HALLS AND GYMS
Bagno a Ripoli (Firenze)
Palestra del Match Ball Country Club di Riccardo Consoli
Una struttura priva di pareti murarie che, con l’uso del vetro e di strutture portanti in corten dall’apparenza quasi organica, consente di immergersi nel verde del parco pur rimanendo ad allenarsi al coperto.
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L’ultima piega che l’Arno disegna prima di avviarsi ad attraversare la città di Firenze, racchiude in un paesaggio di tranquilla campagna gli impianti sportivi del Match Ball Firenze Country Club, 9 di campi da tennis in terra rossa, due in terra rossa rinforzata, due in erba sintetica, e tre campi più veloci in sintetico colato su cemento. Uno dei campi è dotato di un “out” più grande per lo svolgimento di tornei internazionali, e dispone dello spazio per l’installazione di tribune mobili. D’inverno 4 campi sono coperti da pressostrutture temporanee, e due da altri tipi di copertura, uno dei quali, con superficie sintetica, fissa tutto l’anno. Il circolo è inoltre dotato di una piscina all’aperto per la stagione estiva.
La palestra La nuova palestra si inserisce all’interno dello storico circolo tennistico, diventato negli anni un vero e proprio parco attrezzato dedicato allo sport e al tempo libero. Circondata da olivi, cipressi e pini marittimi, la palestra è concepita come un volume di cristallo, dalla geometria semplice e rigorosa, composto da una struttura puntiforme in acciaio Corten – pilastri sottili che non invadono la superficie sportiva e si raddoppiano al contorno - e da grandi vetrate trasparenti che consentono la compenetrazione degli spazi esterni ed interni. I listelli di legno del pavimento si prolungano anch’essi oltre le pareti trasparenti, sia nei porticati laterali che nell’ampio parterre sul davanti, confondendo ulteriormente l’ambiente interno con quello esterno. L’obiettivo dell’idea progettuale che risiede alla base dell’opera, è infatti quello di smaterializzare l’involucro perimetrale consentendo agli utenti di svolgere le attività sportive e di allenamento all’interno di uno spazio dotato di tutti i comfort pur essendo immersi nel verde del parco circostante. Il risultato è ottenuto con linee semplici, forme rigorose, e l’uso dell’acciaio Corten la cui superficie ossidata naturalmente bene si integra con il paesaggio e con i tronchi degli alberi circostanti. Inoltre, l’impiego della tecnologia in acciaio consente all’edificio di essere completamente smontabile e quindi riciclabile secondo i più alti standard internazionali di eco-sostenibilità delle nuove costruzioni. La palestra è strutturata al suo interno in due aree, una porzione attrezzata ed una dedicata al corpo libero, per le attività dei corsi che si tengono quotidianamente, le sedute di personal trainer ed il libero utilizzo dei soci che vogliono lavorare in autonomia. La sala attrezzi è dotata di macchine da cardiofitness come bike, recline bike, tapis roulant e vogatore. Tra le attrezzature vi sono macchine isotoniche per un allenamento guidato dei principali gruppi muscolari, una serie di bilancieri, manubri e panche per chi ama l’allenamento con i pesi liberi. Al centro della sala, una Functional Cage polivalente strutturata per un allenamento funzionale, adattabile a tutte le esigenze. In questa pagina, foto aerea e planimetria generale del Match Ball Firenze Country Club. La palestra è l’ultimo edificio a destra.
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On this page, bird's eye view and general plan of the Match Ball Firenze Country Club. The gym is the last building on the right.
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In alto, due foto della palestra dalla parte anteriore, dove si prolunga la pavimentazione dell’interno. Nei disegni, pianta, prospetto anteriore e sezione trasversale.
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On top, two photos of the gym from the front, where the floor of the interior is extended. In the drawings, plan, front elevation and cross-section.
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Halls and gyms
Bagno a Ripoli (Florence): Match Ball Country Club Gym The new gym is part of the historic Match Ball Firenze Country Club, which over the years has become a real park dedicated to sport and leisure, overlooking the Arno River. Surrounded by olive trees, cypresses and tall trees, the gym is conceived as a crystal volume, with a simple and rigorous geometry, composed of a point structure in Corten steel and large transparent windows that allow the interpenetration of outdoor and indoor spaces. The objective of the design idea that lies at the base of the work, is in fact to dematerialize the perimeter envelope allowing users to perform sports and training activities within a space equipped with all comforts while being immersed in the greenery of the surrounding park. Simple lines, rigorous shapes, the use of Corten steel whose naturally oxidized surface integrates well with the landscape and the trunks of the surrounding trees. The use of steel technology allows the building to be completely removable and therefore recyclable according to the highest international standards of eco-sustainability of new buildings. Architects created a modern design similar to other new buildings on campus, with innovative integration. The terraced, three-story structure was built into the existing hillside, with its architecture curving along with the bank of the track.
Palestra del Match Ball Firenze Country Club a Bagno a Ripoli Committente: Centrosport Srl Gestione: Associazione Sportiva Match Ball Firenze Country Club Progetto Architettonico: Archea Associati (Laura Andreini, Marco Casamonti, Silvia Fabi, Giovanni Polazzi) Responsabile del progetto: arch. Andrea Mannocci Progetto fondazioni: ing. Lorenzo Checcucci Progetto struttura: ing. Andrea De Angeli Progetto impianti: ing. Mauro Noci, ing. Fabrizio Leoni Fine lavori: 2019 Fotografie: Pietro Savorelli
In alto, il porticato che corre lateralmente alla struttura. Al centro e sotto, gli spazi interni strettamente relazionati con l’ambiente esterno.
At the top, the portico that runs along the side of the structure. In the center and below, the interior spaces closely related to the external environment.
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PALAZZETTI E PALESTRE HALLS AND GYMS
Barcellona (Spagna)
Centro sportivo Turó de la Peira di Joseph Wolfe
Tutto in legno lamellare, un solo edificio include, su due livelli, il campo sportivo e la piscina. Il tutto, con elevata attenzione alla sostenibilità e all’efficienza energetica.
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Nel 2014 il Comune di Barcellona ha indetto un concorso di architettura per la progettazione paesaggistica di un isolato urbano interno e di un impianto sportivo composto da una piscina coperta riscaldata e da un campo sportivo. La proposta vincente è stata apprezzata per l'integrazione paesaggistica di un singolare edificio verde all’interno dlel’isolato e per il suo impegno per la sostenibilità e il rispetto dell'ambiente. Il quartiere Turó de la Peira è caratterizzato da un’abbondanza di alloggi sociali a basso costo degli anni '60 e da un'alta densità di edifici. Un quartiere con la mancanza di aree verdi e la carenza di strutture pubbliche. L'ambiente urbano prima dell'intervento era uno spazio non strutturato costituito da una somma di spazi residui. Uno spazio occupato da un campo sportivo nascosto tra edifici ravvicinati e una piscina dalle strutture obsolete. Un paesaggio urbano di asfalto, muri di cemento e totale assenza di vegetazione.
L’edificio La concentrazione delle due strutture sportive in un unico edificio ha permesso di liberare spazio per creare un nuovo giardino. Uno spazio di superfici permeabili, dove i dislivelli sono collegati da pendii verdi. Un luogo di relazione sociale, anteprima della nuova struttura. Un giardino che fornisce qualità della vita e supporta la biodiversità. La nuova struttura è composta dalla sovrapposizione di due grandi spazi: la piscina riscaldata al piano terra e il campo sportivo al piano superiore. La facciata sulla Carrer de Sant Iscle ha un carattere urbano, con un portico d'angolo che prolunga il marciapiede e invita ad entrare. L'edificio si dispone trasversalmente al lotto adattandosi alla topografia e colmando il dislivello con la strada retrostante. L’impatto volumetrico viene ridotto con una galleria verde che circonda il volume, il quale diventa un elemento in più del giardino, dialogando con esso. Il progetto pone particolare enfasi sulle percezioni che lo spazio trasmette all'utente. L'illuminazione naturale, la vegetazione e l'uso del legno forniscono un'atmosfera calda, lontana dal freddo di altre strutture simili. Il campo sportivo del primo piano funziona tutto il giorno esclusivamente con luce naturale grazie alle sue quattro facciate e ai lucernari a soffitto. Nella piscina seminterrata, l'illuminazione naturale è controllata e intima. La galleria verde circonda l'edificio proteggendolo dal sole e creando uno spazio bioclimatico. La rampa di accesso al campo sportivo corre tra la facciata e la maglia verde dove crescono le viti rampicanti. Dal campo di gioco, l'intera facciata verde viene percepita totalmente attraverso la cortina muraria, godendo dei suoi cambiamenti di fioritura a seconda della stagione. Il legno è presente in tutto l'edificio e trasmette comfort e calore. Nella piscina, la cromaticità delle grandi travature contrasta con la freschezza dell'acqua. Sul
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Nella pagina precedente, la facciata laterale dell’edificio sportivo rivestita di rampicanti. In alto su queste due pagine, planimetria generale della zona, con la pianta dell’edificio a livello piscina (sulla destra) e il sistema di aree verdi che innerva l’isolato. Qui sopra, la pianta del livello superiore
dove è collocata la palestra. A destra, al centro, schema assonometrico del sistema del verde connesso con le facciate verdi dell’edificio sportivo; in basso, sezione trasversale.
On the previous page, the side facade of the sports building clad with greenery. At the top of these two pages, general plan of the location, with the plan of the building at pool level (on the right) and the system of green areas that innervates the block. Above, the plan of the upper level where the gym is located.
On the right, in the centre, axonometric scheme of the green area system connected with the green facades of the sports building; below, cross-section.
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campo sportivo quasi tutto è legno, pilastri, travi, travi, cavalletti, pareti e anche il pavimento in parquet; un'abbondante illuminazione naturale ne evidenzia il colore e la consistenza.
Efficienza energetica e autosufficienza La progettazione dell'edificio è stata realizzata con criteri di architettura passiva. Il volume compatto e incassato nel terreno riduce al minimo la superficie della facciata evitando perdite termiche. Il condizionamento climatico e la ventilazione dell’ambiente sportivo avvengono esclusivamente con sistemi naturali: 24 lucernari e finestre laterali monitorati da sensori, garantiscono una corretta ventilazione incrociata e un’adeguata illuminazione. L'isolamento termico dell'intero perimetro è stato trattato in modo selettivo in base all'orientamento solare. La configurazione di ogni parte dell'involucro è stata determinata da programmi di simulazione energetica dinamica. L'edificio è dotato di un sistema aerotermico che permette il recupero di calore per la produzione di acqua calda. Inoltre, pannelli fotovoltaici occupano l'intera copertura del tetto e generano 95.534 kWh all'anno.
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Sistemi costruttivi e sostenibilità dei materiali Le eccellenti caratteristiche del legno in relazione al suo ciclo di vita sono state una delle ragioni della scelta del sistema prefabbricato in legno lamellare. L'impatto ambientale è considerato nullo. Sono state inoltre valutate le sue buone prestazioni meccaniche, la sua adeguatezza all'ambiente della piscina, la sua leggerezza e il conseguente risparmio nelle fondazioni e il suo breve tempo di costruzione (8 settimane). L'intero materiale ligneo fornito in loco proviene da foreste certificate Controlled Wood. La galleria verde che circonda l'edificio filtrando la luce e proteggendo dalle radiazioni solari su tre delle sue facciate è realizzata con un sistema di piantagione idroponico, scelto per la sua leggerezza, la durabilità del substrato, la capacità di ritenzione idrica e la facilità di installazione. Un grande serbatoio situato nel seminterrato raccoglie l'acqua del tetto per il riciclo e l'utilizzo per l'intera irrigazione della facciata verde attraverso il sistema idroponico. Infine, nello sviluppo degli spazi a giardino, le strisce drenanti sul fondo dei pendii raccolgono l'acqua piovana per restituirla alla falda acquifera.
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Barcelona (Spain): Turó De La Peira's Sports Center In 2014 the Barcelona City Council held an architectural competition for the landscape planning of an interior urban block and a sports facility consisting of an indoor heated swimming pool and a sports court. The winning proposal was valued for its landscape integration of a singular greened building in an interior urban block and for its commitment to sustainability and respect for the environment. The new facility is composed by the overlap of two large spaces; Heated swimming pool on the ground floor and sports court on the upper floor. The facade to Sant Iscle Street has an urban character, with a corner porch that extends the sidewalk and invites us to enter. The building is placed half-buried, adapting to the topography and bridging the difference in level between the two streets. The building minimizes its impact to the garden with a green gallery that surrounds it. The volume is one more element of the garden, not mimicking but dialoguing with it. The design of the building has been carried out with passive architecture criteria. The compact and embedded volume in the ground minimizes the façade surface avoiding thermal losses. The climatic conditioning and ventilation of the court takes place exclusively with natural systems. 24 skylights and lateral windows
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In questa pagina, in alto, le facciate sobrie che prospettano sulla strada; al centro, i due lati rivestiti di verde che si affacciano sui giardini interni all’isolato. Nella pagina destra, in alto dettaglio dell’ambiente piscina al piano terra; al centro, la parete trasparente di fondo della palestra oltre la quale si percepisce
il verde che ricopre la facciata. In basso sulle due pagine, il lato lungo della palestra al primo piano. On this page, at the top, the sober facades overlooking the street; in the middle, the two sides covered with greenery overlooking the gardens inside the block.
On the right page, at the top, detail of the pool area on the ground floor; in the center, the transparent back wall of the gym beyond which you can perceive the greenery covering the facade. Below on the two pages, the long side of the gym on the first floor.
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monitored by sensors, ensure proper cross-ventilation and lighting. The building has an aerothermal system that allows the recovery of heat for the production of hot water. The excellent characteristics of the wood in relation to its lifecycle, was one of the reasons for choosing the prefabricated system in laminated wood. The environmental impact is considered null. It was also assessed its good mechanical performance, its adequacy to the environment of the pool, its lightness and consequent savings in the foundations and its short construction time. .
Centro sportivo Turó de la Peira a Barcellona Committente: BIMSA, Institut Barcelona Esports (IBE), Municipalità di Barcellona Architetti: Anna Noguera, Javier Fernandez Architectural Engineer: Dídac Dalmau Strutture: Manel Fernández, Ton Coll (Bernuz Fernández Slp) Sviluppo progetto: Carles Rubio, Javier López, Lara Ferrer, Marc Busquets Paesaggio: Anna Zahonero, Pepa Morán, Víctor Adorno Strategia energetica e ingegnerizzazione: Xavier Saltó (Caba Sostenibilitat) Sostenibilità energetica e simulazioni: Micheel Wassouf (Energiehaus), Oliver Style (Progetic) Progetto illuminazione: Susaeta Iluminación Preventivazione: Salvador Segura, Cristina Carmona (Ardèvol Consultors Associats) Fine lavori: 2018 Foto: ©Enric Duch
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IL PUNTO DELL’ESPERTO EXPERT'S OPINION
Gli impianti natatori dopo l’emergenza Si premette che questo contributo vuole essere una riflessione tecnica conseguente alla peculiare esperienza professionale, finalizzata alle disposizioni e ai protocolli che si sono recentemente susseguiti al tema dell’emergenza Covid-19 e in riferimento esclusivo agli impianti sportivi-natatori.
L’architetto Paolo Pettene è titolare dello Studio SdiA, la cui attività è volta alla progettazione specialistica in impiantistica sportiva e centri di acquaticità e benessere-spa, nonché all’attività di consulenza tecnico- gestionale e procedurale in una logica di servizio professionale "global service" per committenza sia pubblica che privata. Paolo Pettene attualmente è omologatore F.I.N. per Piemonte e Valle d’Aosta e docente nazionale per il Settore Istruzione Tecnica – F.I.N.
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È opportuno in primo luogo richiamare la frequenza con la quale si sono susseguite le disposizioni normative finalizzate principalmente alla riapertura degli impianti, dopo la lunga chiusura dovuta alla recente Pandemia (in particolare di quelli natatori) e che dovrebbero regolare, per un periodo che non sarà breve, l’assolvimento degli adempimenti di sicurezza di tutte le diverse e numerosissime realtà associative del settore gestionale organizzativo sportivo. Queste recenti disposizioni hanno sviluppato condizioni operative ed organizzative applicabili nei diversi servizi, non sempre adeguatamente correlate alla tipologia di impianto ed alle pratiche di riferimento, determinando ulteriori preoccupazioni con conseguente disorientamento generale per i sodalizi gestori nonché per gli utenti-atleti. C’è stata una successione di ipotesi con soluzioni tecniche organizzative diverse, spesso anche risultate e ritenute alternative, che hanno, come noto, generato ulteriori preoccupazioni ed incertezze in particolare sulle limitazioni imposte da standard del cosiddetto “distanziamento fisico” anche in acqua e non solo per le attività indoor ma anche per quelle outdoor. È vero, nella grave pandemia mondiale (è stato sicuramente opportuno richiamare in modo propedeutico, in particolare nelle disposizioni governative, le raccomandazioni sanitarie individuando i rischi del possibile contagio da virus CV19) le cause dipendono principalmente da contatti interpersonali e non tanto dall’ambiente, anche se certe condizioni possono favorire il contagio e l’insorgere della grave malattia.
di Paolo Pettene
Gli impianti Quando si parla di impianti sportivi, occorre ricordare che esistono una molteplicità di tipologie di impianti con caratteristiche molto diverse e spesso, in particolare il patrimonio pubblico, risulta generalmente datato, obsoleto con condizioni di sicurezza e di comfort igienico ambientale alquanto carenti per i conseguenti motivi strutturali di vetustà e di limiti gestionali. Non essendo possibile riconvertire tutte le attività sportive motorie all’aperto e tutti gli utenti sportivi in “runner”, occorre partire da una analisi seria di fattibilità nel mettere in campo le diverse raccomandazioni con la valutazione del rischio impianto per impianto, individuando soluzioni strutturali, quando possibile e attivando, almeno in una prima fase breve intermedia, i correttivi di accessibilità più idonei all’armatura funzionale dell’impianto. Non occorrono grandi investimenti per gli impianti sportivi più recenti (stiamo considerando quelli di base e di esercizio con classificazione alle Norme CONI) in quanto sono stati progettati, approvati e realizzati con collaudo tecnico funzionale in aderenza alle norme delle diverse Federazioni Sportive con conseguenti agibilità di pubblico esercizio a seguito delle innumerevoli autorizzazioni tra cui quelle sanitarie, dei VV.F e delle CVLPS.
I parametri ambientali Le Norme CONI negli allegati A, B, e C comprendono parametri ambientali da rispettare per quanto riguarda i micro sistemi di condizionamento dell’aria comprensivi dei ricambi e delle temperature, dell’illuminazione naturale ed artificiale, dell’acqua di vasca in particolare nel rispetto delle norme conseguenti le disposizioni dell’Accordo Stato Regioni. Per i dimensionamenti relativi alla capienza, fattori di contemporaneità ed affollamento, gli standard mq/utente e numero spogliatoidocce ecc. sono già individuati da anni dal DMI 18/03/96 e smi. Queste verifiche, impianto per impianto, sono quelle necessarie a dimensionare con le misure da adottare di distanziamento e di turnazione, come richiesto e consigliato per limitare l’afflusso agli ambiti attività in modo corretto. Limitazioni potranno essere attivate
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ulteriormente nelle zone a rischio più elevato come per i corridoi di distribuzione e dove si registri l’assenza di una grande hall di attesa e smistamento. Utili sono i sistemi di controllo degli accessi e di monitoraggio delle presenze che il mercato del made in Italy offre da anni ai gestori più attenti e professionali. C’è anche da dire per sdrammatizzare, che le misure da adottare, (pur con la consapevolezza che le limitazioni quelle sole esclusivamente necessarie da porre in opera anche provvisoriamente per garantire il distanziamento consigliato e sempre con l’adozione dei dpi – vanno adottate in modo non banalizzato cioè quando effettivamente serve) possono risultare minimali ma sicuramente comporteranno il rispetto di accoglienza e di capacità di servizio forse in forma ridotta ma nel rispetto della effettiva capienza dichiarata dell’impianto in oggetto. In altre parole, occorrerà accertare le condizioni di esercizio già precedentemente autorizzate nell’impianto, con la verifica delle modalità di contemporaneità idonee.
Sanificazione e igienizzazione Per quanto riguarda l’abuso del termine “sanificazione”, questa è una condizione che deve essere certificata se ritenuta necessaria, esclusivamente a garanzia ulteriore per l’utenza, e deve essere effettuata in modo oneroso, da ditte specializzate (anche questo argomento è stato oggetto di banalizzazioni anche di enti autorevoli, consigliando l’utilizzo di prodotti a base di ozono e di ipocloriti, ecc). Quella invece di adottare un protocollo per la sola igienizzazione a scadenza giornaliera e/o periodica degli ambienti attività e servizi, che spesso ahimè risulta ancora superficiale e macroscopicamente carente in molti impianti pubblici, andrà effettuata in modo serio e professionale tra turno e turno, dotando ad esempio gli ambienti docce comuni di adeguate paretine di separazione e provvedendo, negli impianti natatori pubblici, a sostituire gli accessi in vasca, gli obsoleti “lavapiedi”, con idonei sistemi per garantire l’accesso a piedi nudi ELEMENTI STRUTTURALI
ACQUA
valori raccomandati di cloro attivo libero tra 1 e 1,5 mg/l anziché 0,7-1,5 della tabella A Accordo Stato regioni 2003 Frequenza controlli <2h ARIA preferibilmente ricambi aria naturale; sanificazioni filtri, canali; funzionamento UTA a TUTT’ARIA. Importante: verifica funzionale e controllo efficienza degli impianti con personale qualificato SUPERFICI Materiali idonei alle sanificazioni ELEMENTI LEGATI I locali attività, servizio - distanziamento interpersonale ALLA GESTIONE DEL e supporto devono (1m con mascherina, 2m senza mascherina durante l’attività) RISCHIO essere adeguati a favorire il più possibile: - differenziazione dei flussi (entrata, uscita…) DEFINIZIONE DELLA CAPIENZA DELL’IMPIANTO In base alla capienza dello spogliatoio e servizi, gestione dei flussi
in funzione dell’affollamento massimo dello spazio attività pari a 1 utente/7mq. 1 posto doccia minimo 0,90x0,90 (norme CONI): se non sono separati da pareti utilizzo alternato (si dimezza il numero di docce disponibili) 1 posto spogliatoio 1,6 mq (norme CONI comprese zone di transito) di per sé non sufficiente per garantire il distanziamento. (Di prassi nella progettazione di nuovi impianti questo parametro è sempre sovradimensionato: almeno il doppio). In considerazione del minor afflusso di utenti in vasca è presumibile che gli spogliatoi siano sufficienti dal punto di vista dimensionale. Gestione dello spogliatoio con personale con controllo affollamento
DEFINIZIONE DELLA CAPIENZA DELL’AREA DELL’ACCOGLIENZA
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Eventuali sistemi di controllo accessi, monitoraggio presenze e protocollo, segnaletica orizzontale, verticali, pannelli informativi
nelle zone di balneazione definita zona pulita, con la dotazione suppletiva di docce “saponate” per entrare in vasca e per ridurre il possibile e contemporaneo carico utenti quindi il contatto interpersonale nelle docce comuni degli spogliatoi.
Per il futuro Le recentissime disposizioni dell’ISS del mese di giugno, hanno finalmente fatto riferimento normativo, quindi codificandolo con gli altri documenti obbligatori alla gestione DVR, all’obbligo di raccogliere i diversi protocolli che devono essere regolati dal documento di autocontrollo e, aggiungerei, con autocertificazione che evidenzi, da parte del responsabile del Servizio, la tracciabilità documentata delle misure adottate a salvaguardia della salute degli utenti e che andranno calibrate nel tempo all’emergenza sanitaria. L’argomento merita sicuramente gli opportuni approfondimenti, con conseguenti aggiornamenti che seguiranno alla messa in opera delle diverse misure per tipologia di impianto, con la speranza che non risultino misure solo conseguenti a nuove ulteriori Linee-Guida ufficiali. Questa non è solo una riflessione polemica, ma anche la conseguenza ai numerosi interrogativi posti recentemente alla riapertura, da parte delle Società e dei gestori, che in questi ultimi mesi hanno accompagnato l’attività professionale del mio studio, il quale ha fornito in modo disinteressato la propria disponibilità, su richiesta, alle diverse problematiche esclusivamente sugli impianti. A tale fine abbiamo attivato una commissione interna di lavoro in Studio SdiA sul tema, che vede oltre al sottoscritto la partecipazione, nel gruppo di lavoro, dell’architetto Manuela Castagno, entrambi impegnati oltre alle consuete attività di progettazione specialistica e di consulenza, anche come tecnici della commissione tecnica di Assopiscine, che ha partecipato con un suo membro alla redazione del documento dell’ISS.
A completamento dell’argomento trattato, riportiamo nelle pagine successive quanto pubblicato in merito da altri due specialisti.
In apertura, hall di ingresso e tornelli contapersone. In questa pagina, in alto, armatura funzionale ai percorsi, piscina comunale di Porlezza sul Lago di Lugano (Co); presidio sanitario; batteria docce separate.
Qui sopra, tabella riepilogativa dei principali standard strutturali da valutare nell’adozione delle misure di contenimento della diffusione del Covid19 per gli impianti natatori.
EXPERT’S OPINION | IL PUNTO DELL’ESPERTO
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IL PUNTO DELL’ESPERTO EXPERT'S OPINION
Piscine: gestione in sicurezza Nell’ultimo decennio le piscine aperte al pubblico, non sono più solo riservate al nuoto, ma hanno spazi d’acqua dedicati al fitness acquatico, al benessere e allo svago. Questo cambiamento è avvenuto a seguito della sempre maggiore richiesta di nuove attività da praticare in acqua e ha comportato, di conseguenza, un cambiamento dell’offerta e un adeguamento delle strutture, da parte dei gestori delle piscine, siano esse di tipo sportivo, ricreativo o turistico ricettivo.
L ’aumento del numero di utenti e la varietà di attività svolte (negli impianti natatori, ndr) hanno richiesto ai gestori di prestare molta più l’attenzione alla sicurezza dei bagnanti che frequentano le loro strutture. Tale necessità viene purtroppo troppo spesso confermata dai fatti di cronaca che, soprattutto nel periodo estivo, riportano notizie di incidenti anche mortali in piscina. Diventa quindi essenziale che i responsabili delle piscine a uso pubblico garantiscano nell’attività di gestione, la massima sicurezza ai loro utenti. La condizione fondamentale è il rispetto della conformità della struttura e degli impianti alle norme, e a questo proposito, tra le altre, è da ricordare la norma UNI EN 15288-1 che specifica i requisiti di sicurezza relativi a determinati aspetti di progettazione e costruzione delle piscine classificate a uso pubblico. In Italia, la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e
di Ivano Pelosin, Valter Rapizzi Articolo estratto da U&C n.5 – Maggio 2020
Bolzano, nel 2003, ha pubblicato l’Accordo con il Ministro della Salute, relativo agli aspetti igienico-sanitari per la costruzione, la manutenzione e la vigilanza delle piscine a uso natatorio. Questo documento, che affronta la sicurezza degli utenti delle piscine, è ben conosciuto dai gestori delle piscine, e al suo interno (punto 6) riporta letteralmente che “il responsabile della piscina deve redigere un documento, di valutazione del rischio, in cui è considerata ogni fase che potrebbe rivelarsi critica nella gestione dell’attività, riportandone i principi”.
Ma come si fa una valutazione del rischio? Parte delle risposte erano già fornite nella norma UNI EN 15288-2 edizione 2009, ma la trasformazione delle piscine e del loro utilizzo, di cui si è già parlato, ha portato
Ivano Pelosin, Coordinatore UNI/CT 020/GL 11 “Piscine”
Valter Rapizzi, Membro UNI/CT 020/GL 11 “Piscine” eCEN/TC136/WG 8 “Swimmingpools”
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il Gruppo di lavoro WG 8 del CEN/TC 136 a effettuarne una radicale revisione. Il risultato è stato, nonostante le difficoltà dovute alle differenze sia gestionali che costruttive delle piscine a uso pubblico, di produrre la nuova versione della norma UNI EN 15288-2. Una guida di riferimento completa, in grado di dare a ogni gestore gli strumenti per definire la corretta valutazione del rischio finalizzata ad attuare un sistema di gestione della sicurezza personalizzato della propria piscina. Infatti, essendo tutte le piscine e le modalità di gestione diverse, non è possibile standardizzare la valutazione del rischio e le relative misure da adottare per ridurlo, ma è indispensabile personalizzarlo sulla propria struttura e gestione. L’applicazione di questa norma può ridurre sensibilmente il rischio di incidenti in piscina e i costi correlati alla possibilità di contenzioso e di danno d’immagine, oltre a migliorare l’efficienza ottenendo dei risparmi sui costi di gestione. Per capire meglio l’ambito di applicazione nella norma viene definito uso pubblico come “utilizzo di una piscina aperta a tutti o a un gruppo definito di utenti, non destinato esclusivamente alla famiglia del proprietario e dei suoi ospiti, indipendentemente dal pagamento di un biglietto d’ingresso”. A ulteriore chiarimento della definizione, sono classificate, a uso pubblico, tre tipologie di piscine: • tipo 1: le piscine nelle quali le attività correlate all’acqua sono le attività principali come ad esempio: piscine comunali, piscine per utilizzo ricreativo, parchi acquatici; • tipo 2: le piscine che costituiscono un servizio aggiuntivo rispetto all’attività principale come ad esempio: piscine di hotel, piscine di campeggi, piscine di club, piscine terapeutiche, piscine scolastiche; • tipo 3: tutte le piscine non comprese nel tipo 1 e 2, come ad esempio piscine per i tuffi, per l’addestramento militare, per addestramento al salvataggio, per immersioni subacquee, ecc. mentre sono esplicitamente escluse le piscine domestiche classificate nella UNI EN 16582.
I gestori delle piscine a uso pubblico hanno la responsabilità, ai fini della sicurezza degli utenti, del buon funzionamento di tutti gli elementi della piscina e delle attività che vi vengono svolte. Ciò comporta la preparazione, la documentazione e il controllo di un sistema di gestione della sicurezza. La prima fase da effettuare è la valutazione dei rischi che possono essere originati: • dal comportamento degli utenti, del personale o di estranei; • dalle modalità di svolgimento dell’attività; • dai componenti della struttura e dell’impianto tecnico; • dalle condizioni atmosferiche. La norma guida alla preparazione della valutazione dei rischi riportando in Appendice A, come esempio, un elenco di possibili pericoli e delle possibili misure per mitigarli. È importante sottolineare che l’elenco è un esempio e come tale non è esaustivo e allo stesso modo alcuni dei pericoli riportati possono non essere pertinenti a tutte le tipologie di piscine. È compito del gestore, che conosce bene la propria struttura e il suo funzionamento, individuarne tutti i reali pericoli. Definita la valutazione dei rischi si deve descrivere, documentandolo, il sistema di gestione della sicurezza che si intende adottare, con le modalità di controllo, il programma della manutenzione, delle procedure operative sia per l’applicazione delle misure preventive che per la gestione delle non conformità. Deve essere previsto un piano di emergenza e una procedura di evacuazione. Deve infine essere definito l’organigramma con l’assegnazione delle responsabilità e delle funzioni per tutti coloro che sono coinvolti nella gestione della sicurezza della piscina, programmando la loro formazione.
Expert’s opinion
Swimming pools: safety requirements The public use pools have changed, in water, not only swimming, but fitness, wellness and entertainment. The users increase and changed, behaving an adaptation by the pools managers, be they sports, recreational or tourist accommodation. Consequently is essential that the swimming pool operators guarantee maximum safety for their users in their own management activity. The UNI EN 15288-2, despite the difficulties for the difference of swimming pools for public use, is a complete reference guide, able to give each manager the tools to define the own safety management system. More details in this article.
Foto SdiA Paolo Pettene
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EXPERT’S OPINION | IL PUNTO DELL’ESPERTO
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Speciale Sport Paralimpici DISCIPLINE SPORTIVE, UNIVERSAL DESIGN, CENTRI DI PREPARAZIONE ATLETICA
a cura di Bruno Grillini
Questo “speciale” sarebbe uscito in prossimità di Tokyo 2020, e avrebbe raccontato come si preparavano gli impianti per le nuove Paralimpiadi. Rimandato di un anno l’appuntamento globale, restiamo però sul tema ricordando cosa deve essere fatto a livello di impiantistica per favorire una vera e propria inclusione tra l’atleta disabile e l’atleta normodotato, e che cosa il Comitato paralimpico italiano sta facendo per il nostro sport, sentendo il presidente Luca Pancalli in un’intervista esclusiva.
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INTRODUZIONE
Paralimpiadi e sport paralimpici L’origine dei giochi paralimpici viene fatta risalire alla competizione per veterani della seconda guerra mondiale che avevano riportato danni fisici e menomazioni, organizzata nel 1948 dal neurochirurgo tedesco Ludwig Guttmann, cui seguirono una serie di edizioni a carattere internazionale che si tenevano a Stoke Mandeville, non lontano da Londra, località da cui presero il nome.
L’idea di associare la competizione alle Olimpiadi fu del medico italiano Antonio Maglio, direttore del centro paraplegici dell’INAIL, il quale ottenne che la decima edizione dei “giochi internazionali per paraplegici” si svolgesse a Roma nel 1960, l’anno della XVII Olimpiade. Solo in alcune edizioni delle Olimpiadi successive si riuscì a far svolgere i giochi internazionali di Stoke Mandeville nella città olimpica, e nel 1984 veniva riconosciuta la denominazione di “giochi paralimpici”. Infine, nel 2001 fu siglato un accordo tra il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ed il Comitato Paralimpico Internazionale (IPC), con il quale la città candidata ad ospitare le Olimpiadi è tenuta ad organizzare sia i Giochi olimpici sia i Giochi paralimpici. Con il differimento di Tokyo 2020, i prossimi Giochi paralimpici avranno luogo dal 24 agosto al 15 settembre 2021. Ufficialmente, per sport paralimpici si intendono tutte le competizioni incluse nei giochi paralimpici estivi e invernali, che attualmente ammontano a 27 discipline. Tenuto conto che gli sport praticati da atleti con disabilità possono essere i più diversi (il Comitato Italiano paralimpico ne riconosce un centinaio, come risulta dalla Codifica che riportiamo nelle Schede Tecniche al termine di questo fascicolo), le regole olimpiche prevedono una classificazione in dieci categorie, definite in relazione alla ridotta potenza muscolare, alla perdita o deficit di un arto, a deficit visivi o disabilità intellettive. La categoria di appartenenza determina contro quali atleti si compete e a quali sport si partecipa. Alcuni sport sono aperti a più categorie, mentre altri sono ristretti ad una sola; in alcuni sport con più categorie, gli atleti competono all'interno della categoria di appartenenza, mentre in altre gli atleti competono in eventi inter-categoria. Ogni sport ha uno specifico sistema di classificazione che fa parte delle regole dello sport stesso, e permette agli atleti di competere contro altri aventi similari disabilità o livello di funzionalità fisica, in modo da non avvantaggiare a priori un atleta rispetto a un altro. Oggi la nuova sfida è l’inclusione: come riferisce Tommaso Empler nell’articolo successivo, atleti disabili e normodotati possono anche gareggiare insieme. Per questo occorre lavorare sul piano culturale, ma anche su quello dell’impiantistica. Vediamo.
Sopra, l’atleta tailandese non vedente Kitsana Jorchuy corre con una guida sulla pista di atletica di Kuala Lumpur, Malesia (Foto Chen WS/Shutterstock).
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Nella pagina precedente, un’atleta in allenamento sulla pista di Livigno, Sondrio (foto BG/Tsport).
Above, Thailand's blind athlete Kitsana Jorchuy runs with a guide on the track in Kuala Lumpur (ph. Chen WS/Shutterstock).
On the previous page, an athlete in training on the track of Livigno, Sondrio (ph. BG/Tsport).
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PROGETTARE L’ACCESSIBILITÀ
di Tommaso Empler
Universal Design negli impianti sportivi La possibilità di praticare un'attività sportiva consente, dal punto di vista fisico, per una persona con una riduzione delle proprie capacità fisiche o sensoriali, di imparare ad utilizzare al meglio le energie residue e di tenere in maggiore considerazione la capacità di svolgere alcune attività in completa autonomia.
Dal punto di vista psicologico lo sport costituisce un importante fattore d'integrazione sociale e rappresenta uno stimolo fondamentale per andare al di là dei propri limiti, indipendentemente dalla propria condizione psico-fisica. Tale stimolo ha portato, ad esempio, alcuni atleti disabili a gareggiare alla pari, in alcune Olimpiadi a partire da Sidney 2000, con atleti normodotati; due esempi su tutti: una tiratrice con l'arco su sedia a ruote (della nazionale italiana) e un nuotatore sordo (della nazionale australiana) giunto a medaglia. Inoltre, il livello raggiunto dagli atleti disabili e la volontà di abbattere le barriere culturali, prima ancora di quelle architettoniche, ha suggerito agli organizzatori di diversi campionati continentali e mondiali di inserire gare paralimpiche all'interno del programma generale.
Art. 13. - Le norme generali per gli edifici 1. Le norme del presente regolamento sono riferite alla generalità dei tipi edilizi. 2. Negli edifici pubblici deve essere garantito un livello di accessibilità degli spazi interni tale da consentire la fruizione dell'edificio sia al pubblico che al personale in servizio, secondo le disposizioni di cui all'art. 3 del decreto del Ministro dei lavori pubblici 14 giugno 1989, n. 236. 3. Per gli spazi esterni di pertinenza degli stessi edifici il necessario requisito di accessibilità si considera soddisfatto se esiste almeno un percorso per l'accesso all'edificio fruibile anche da parte di persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale. 4. Le normative specifiche riguardanti singoli tipi edilizi possono articolare o limitare il criterio generale di accessibilità in relazione alla particolarità del tipo. 5. In sede di definizione e di applicazione di norme
L'utilizzo degli impianti sportivi, oltre che per motivi agonistici, avviene anche per esigenze terapeuticoriabilitative, dove la palestra o la piscina costituiscono la principale struttura per effettuare rieducazione, mantenere o aumentare le capacità psico-fisiche di coloro che si trovano in una condizione svantaggiata.
La normativa di riferimento
Tommaso Empler, architetto, è ricercatore presso la Facoltà di Architettura della Sapienza Università di Roma. Oltre all’attività professionale e didattica ed alla pubblicazione di numerosi saggi e monografie, per Tsport è stato titolare per molti anni della rubrica “Progettare l’accessibilità”.
La normativa italiana non presenta espliciti riferimenti agli impianti sportivi, ad eccezione di circolari e delibere che provengono dal Consiglio Nazionale del CONI (Delibera n. 1379 del 2008), e i “Criteri di progettazione per l’accessibilità agli impianti sportivi” del Comitato Italiano Paralimpico (che riportiamo in appendice nelle “Schede tecniche” di questo fascicolo di Tsport). Vengono richiamati, pertanto, il D.P.R. 503/93 e il D.M. 236/89. In particolare, il D.P.R. 503/93 nel Titolo III, "Struttura edilizia in generale", riporta alcuni criteri di accessibilità generici ai quali si può fare riferimento. Le immagini a corredo di questo articolo sono relative agli impianti per le Paralimpiadi di Londra 2012 (foto dell’autore). Qui sopra, un efficace sistema di wayfinding consente sia agli atleti che al pubblico di orientarsi agevolmente nell’area sportiva.
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The images accompanying this article are related to the facilities for the Paralympics in London 2012 (author's photo). Here above, an effective wayfinding system allows both athletes and the public to easily orient themselves in the sports area.
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concernenti specifici settori, quali sicurezza, contenimento consumi energetici, tutela ambientale, ecc., devono essere studiate o adottate, nel rispetto di tali normative, soluzioni conformi alle disposizioni del presente regolamento. 6. Per gli alloggi di servizio valgono le disposizioni di cui all'art. 3.3 del decreto del Ministro dei lavori pubblici 14 giugno 1989, n. 236, relative agli alloggi di edilizia residenziale sovvenzionata. 7. Negli interventi di recupero, gli eventuali volumi aggiuntivi relativi agli impianti tecnici di sollevamento non sono computabili ai fini della volumetria utile. Art. 14. - Modalità di misura 1. Per le modalità di misura dei componenti edilizi e per le caratteristiche degli spazi di manovra con la sedia a ruote valgono le norme stabilite al punto 8.0 del decreto del Ministro dei lavori pubblici dal 14 giugno 1989, n. 236. Art. 15. - Unità ambientali e loro componenti 1. Per le unità ambientali e loro componenti come porte, pavimenti, infissi esterni, arredi fissi, terminali degli impianti, servizi igienici, cucine, balconi e terrazze, percorsi orizzontali, scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici, autorimesse, valgono le norme stabilite ai punti 4.1 e 8.1 del decreto del Ministro dei lavori pubblici del 14 giugno 1989, n. 236. Art. 16. – Spazi esterni di pertinenza dell'edificio e loro componenti 1. Per gli spazi esterni di pertinenza dell'edificio e loro componenti come percorsi, pavimentazioni e parcheggi valgono le norme stabilite ai punti 4.2 e 8.2 del decreto del Ministro dei lavori pubblici 14 giugno 1989, n. 236. Art. 17. - Segnaletica 1. Per la segnaletica valgono le norme stabilite al punto 4.3 del decreto del Ministro dei lavori pubblici 14 giugno 1989, n. 236. Art. 18. - Raccordi con la normativa antincendio 1. Per i raccordi con la normativa antincendio, ferme restando le disposizioni vigenti in materia di sistemi di via d'uscita, valgono le norme stabilite al punto 4.6 del decreto del Ministro dei lavori pubblici 14 giugno 1989, n. 236.
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In queste due pagine, in alto: rampa di raccordo tra l’area dei servizi igienici e il percorso pedonale principale; area degli spettatori con postazioni che consentono alla sedia a ruote di avere un accesso a livello con la pavimentazione esterna. In basso, rampa per superare il piano dell’impianto sportivo da quello dell’area
I criteri progettuali Per realizzazione un impianto sportivo accessibile devono essere verificati una serie di requisiti progettuali di carattere generale, quali: l'accesso all'edificio e l'ingresso dell'edificio, i sistemi di collegamento verticale, gli arredi fissi ed i servizi igienici. Devono essere, invece, approfonditi i requisiti degli spazi in cui viene specificatamente praticato lo sport ed i luoghi nei quali si recano gli spettatori per partecipare all'evento sportivo. Da questa distinzione emerge che l'accessibilità di un impianto sportivo deve essere valutata dal duplice punto di vista di chi pratica e dello spettatore. Un'ulteriore valutazione deve, inoltre, essere fatta tra diversi tipi d'impianti, che possono riguardare attività all'aperto, oppure al coperto come nelle palestre o piscine. Poiché molti impianti devono possedere requisiti tra loro simili, l'identificazione delle caratteristiche d'accessibilità non viene effettuata sulla tipologia dell'impianto, ma sulle funzioni che le parti dell'impianto devono assolvere.
Nessuna norma riporta quanti debbano essere i posti riservati agli spettatori su sedia a ruote (che, a differenza degli altri, necessitano di uno spazio libero da sedute), la manualistica francese suggerisce i seguenti minimi dimensionali: 2 posti per un complesso di 50 posti; 3 posti per 51 fino a 100 posti; 4 per 101 fino a 500 posti; 21 posti o più per 1001 posti o più. Quando i posti sono collocati su un pavimento la cui pendenza è 5%, devono essere riservati degli spazi di 1x1,5 m all'estremità delle file e al di fuori del percorso praticabile. È opportuno che tali posti abbiano una dislocazione che consenta alle persone su sedia a ruote di sostare con i propri accompagnatori, amici o compagni di squadra per essere parte integrante del pubblico e non persone speciali o differenti. Lo spettatore deve avere una buona visibilità della zona in cui avviene l'evento sportivo, pertanto le eventuali schermature o balaustre di protezione devono essere il più basse possibili o realizzate in
Le macro-categorie, così determinate, possono essere identificate nell'area per gli spettatori (costituita dalle tribune) e nell'area per gli atleti, comprensiva dell'area di competizione (variabile in funzione del tipo di attività sportiva svolta e se la disciplina sportiva si pratica all'esterno o all'interno) e l'area spogliatoio (intesa come complesso dell'area docce, dei servizi igienici e dell'area in cui effettuare il cambio di abbigliamento).
L'area degli spettatori Il raggiungimento dell'area per gli spettatori deve essere agevolato da un percorso tattile e da un sistema di orientamento generale facilmente individuabile e comprensibile, per agevolare chi ha difficoltà nella comunicazione (come gli audiolesi) o difficoltà cognitive (disabili mentali). I diversi settori possono essere segnalati utilizzando differenti colori: i punti principali della struttura (punti di intersezione dei percorsi atleti/spettatori, gli ingressi, gli ascensori, ecc.) devono essere evidenziati cambiando il tipo di pavimentazione e prevedendo un adeguato sistema d'illuminazione. esterna; una scala con il corrimano prolungato 30 cm oltre il primo ed ultimo gradino. On these two pages, at the top: connecting ramp between the toilet area and the main pedestrian path; spectator area with stations that allow the wheelchair to have
access to level with the outdoor paving. Below, ramp to cross the floor of the sports facility from the outdoor area; a staircase with the handrail extended 30 cm beyond the first and last step.
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materiali trasparenti. Dagli spazi riservati agli spettatori deve essere possibile raggiungere le vie di fuga nel più breve tempo possibile.
L'area degli atleti L'area di competizione Le aree di competizione, così come i percorsi per accedervi, devono essere costituiti da materiali duri, compatti, e non scivolosi che permettono un buon rotolamento delle sedie a ruote. Ciò esclude tutte quelle pavimentazioni incoerenti stabilizzate o semi stabilizzate. Tale caratteristica vale tanto per le pavimentazioni interne, in cui si svolge l'attività sportiva, che per quelle esterne in cui, comunque, l'atleta deve percorrere un tragitto: nelle palestre dove si pratica, ad esempio, la pallacanestro, la pavimentazione deve essere in parquet o in gomma; nel tiro con l'arco, l'area di tiro deve essere realizzata con una pavimentazione in cemento o similare, come le
vie laterali che collegano la zona di tiro ai bersagli; le piste d'atletica leggera devono essere realizzate con materiali elastici in modo da agevolare la spinta anche a quegli atleti che corrono con una gamba ed un tutore. In alcune palestre, il cambiamento del rivestimento della pavimentazione può segnalare ai disabili visivi un'area o un percorso (ad esempio un'alternanza del rivestimento plastico e parquet).
La piscina e lo spazio circostante La piscina è uno degli impianti in assoluto più utilizzati sia per praticare l'attività sportiva che per svolgere attività terapeutico riabilitativa. Sul pavimento deve essere previsto un percorso tattile, realizzato con piastrelle a rilievo e in un colore contrastante con il resto della pavimentazione, che colleghi la zona d'ingresso con lo spogliatoio (inteso come nucleo comprensivo dell'area cambio e della doccia) e lo spogliatoio con la piscina. Nelle piscine in cui è presente un percorso "piedi calzati" e "piedi nudi" deve essere previsto anche un itinerario alternativo per le sedie a ruote, in modo che queste non debbano passare necessariamente per le vaschette lavapiedi. Un corrimano continuo, collocato ad un'altezza di 90 cm, costituisce un ottimo supporto per le persone che hanno difficoltà di deambulazione, così com'è opportuno che le piastrelle della pavimentazione siano del tipo antisdrucciolevole. Il bordo della piscina, il corrimano e i gradini d'accesso alla vasca devono essere contrastanti con il resto della pavimentazione, in modo da evidenziare il confine stesso della vasca per coloro che hanno una menomazione visiva come gli ipovedenti. Per motivi di sicurezza tutti gli spigoli devono essere arrotondati. L'accesso alla vasca può avvenire mediante 3 sistemi: utilizzando una scala, una rampa o un apposito sollevatore. Tali dispositivi devono essere collocati in un'apposita zona ubicata al di fuori dell'area preposta alla gara. Le scale d'entrata/uscita dalla piscina devono prevedere almeno un corrimano, collocato sul lato del perimetro della piscina. I gradini devono avere un'alzata compresa tra i 12 e i 15 cm ed una pedata compresa tra i 30 e i
Alla pagina seguente, area degli atleti: da sinistra, accesso alla pista di atletica leggera; utilizzo della pedana da parte di atleti non vedenti; rampa di raccordo tra il piano della competizione ed il parterre del palazzetto sportivo.
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On the next page, athletes' area: from the left, access to the athletics track; use of the platform by blind athletes; connecting ramp between the competition floor and the sports hall parterre.
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34 cm, quest'ultima realizzata con piastrelle o materiali antisdrucciolevoli. Nelle piscine già esistenti tale scala potrebbe essere realizzata in metallo. Gli scalini possono essere sostituiti o integrati da una rampa con corrimano su entrambi i lati e una larghezza di almeno 90 cm. La pendenza della rampa non deve essere superiore all'8% (consigliata 5%) e la pavimentazione antisdrucciolevole. Un sollevatore può essere installato per le persone con patologie altamente invalidanti. Il dispositivo migliore è quello che consente di spostare direttamente nell'acqua la sedia del nuotatore utilizzata per fare la doccia. Questa condizione evita, alla persona disabile, di spostarsi dalla sua sedia a ruote al seggiolino del sollevatore. Il sollevatore
deve essere collocato ad una distanza di almeno 1,50 m dalla parete o da altri ostacoli, e deve essere mascherato al pubblico con una piccola paretina divisoria. Il bordo della piscina deve essere pensato in modo che l'acqua sfiori il livello della pavimentazione e la canaletta di raccolta sia collocata sul bordo, in modo da tenere la pavimentazione esterna circostante asciutta e possa, allo stesso tempo, costituire un utile riferimento per i non vedenti. Tale soluzione, tuttavia, può costituire una fonte di disagio per coloro che entrano o escono dall'acqua rotolandosi e strusciando il torace e/o la schiena sul bordo stesso, come per le persone affette da paralisi.
Intervista a Luca Pancalli, Presidente del Comitato Italiano Paralimpico D.: Presidente, quale è la sua visione per lo sport Paralimpico internazionale nell’immediato futuro, a seguito delle vicende che hanno limitato per diversi mesi l’utilizzo degli impianti sportivi? Noi tutti abbiamo vissuto con grande apprensione un momento drammatico non soltanto per il nostro Paese ma anche per l’intero pianeta. La pandemia di Covid-19, oltre a rappresentare una minaccia per la salute globale, ha messo a dura prova l’economia mondiale e la tenuta sociale di tanti Paesi. Ora stiamo vivendo una fase di transizione, in cui l’impegno di ciascuno di noi giocherà un ruolo determinante. Sono convinto che, sopita la fase di emergenza, perdurerà una fase di criticità. Per usare una metafora: come il paziente uscito dalla terapia intensiva ha bisogno di cure e di un lungo processo di riabilitazione, così anche il paziente sport, inteso come comparto sportivo, avrà necessità di grandi attenzioni e sostegno nel periodo di riabilitazione. D.: Le limitazioni imposte dalla vicenda Covid-19 come incideranno nel prossimo futuro sul movimento sportivo Paralimpico italiano (allenamenti, competizioni, ecc.), e quali strategie sono state programmate per agevolare la preparazione degli atleti a livello locale e centrale? La mia più grande preoccupazione riguarda il fatto che in questa fase di
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ripresa assistiamo a tante regioni che nell’esercizio delle loro autonomie stanno giustamente deliberando ulteriori aiuti al mondo dello sport. Però ci sono regioni più virtuose e altre meno, e c’è il rischio che in questo processo di riabilitazione ci possa essere una ripresa a due velocità, cosa che dovrebbe essere all’attenzione del sistema di Governo. Non possiamo permetterci di lasciare indietro un pezzo del Paese rispetto ad un altro o di avere atleti che possono prepararsi al meglio e altri che non hanno le stesse opportunità. Noi abbiamo deciso di destinare 5 milioni di euro delle nostre risorse a quelle società sportive che si occupano prevalentemente di sport paralimpico che la crisi ha messo in difficoltà, al fine di garantire la continuità delle attività. Anche noi, nel nostro piccolo, abbiamo deciso di fare la nostra parte per sostenere lo sport di base. D.: Avete un centro sportivo d’eccellenza presso le Tre Fontane a Roma, ritiene che debbano essere apportate degli adeguamenti alla struttura per consentire una fruizione coerente con le nuove linee di contenimento? In questi giorni stiamo lavorando per applicare le normative sugli impianti sportivi in materia di contrasto alla diffusione del Covid-19. Abbiamo messo al lavoro una squadra di professionisti per questo
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In alternativa il bordo della piscina può essere rialzato di 50 cm dal livello del pavimento, realizzando un muretto perimetrale largo almeno 50 cm. Tale accorgimento agevola quelle persone su sedia a ruote che sono in grado di entrare nell'acqua senza assistenza e che preferiscono effettuare il trasferimento dalla sedia a ruote alla vasca sul bordo della piscina. Per consentire l'uscita tale muretto perimetrale deve presentare delle aperture di almeno 1 m in uno o più punti del bordo della vasca. Anche questa soluzione presenta degli svantaggi per coloro che preferiscono entrare nella vasca mediante la scala o la rampa. Per tale motivo una soluzione mista, che preveda dei muretti sui lati corti e l'acqua a sfiorare il pavimento nei lati lunghi, può contemplare le esigenze di più utilizzatori.
possa essere visivamente percepita, dagli ipovedenti, la diversa collocazione dei piani.
Alcuni utili accorgimenti per favorire l'uso della piscina da parte dei disabili visivi sono: dividere la piscina in corsie con delle corde, che devono essere il più possibile tese, in modo che possano costituire un buon riferimento per seguire una direzione mentre si nuota; distinguere i lati lunghi ed i lati corti con dei materiali con una diversa consistenza tattile ed un efficace contrasto cromatico, oppure con dei muretti sul lato corto e l'acqua a sfiorare il pavimento sul lato lungo; evidenziare, all'interno della vasca, i punti in cui le pareti verticali si congiungono con la superficie orizzontale del fondo, in modo che
L'area bagnata
Lo spazio spogliatoio I requisiti dello spazio spogliatoio riguardano indicazioni per lo spazio in cui viene effettuato il cambio degli abiti ("area asciutta") e la zona in cui viene effettuata la doccia ("area bagnata"). Alcune soluzioni sono universali, altre sono particolari e tengono conto del modo in cui una persona disabile si trasferisce su una seduta, si sostiene o usa i meccanismi di controllo (ad esempio il miscelatore della doccia), sebbene nessuna precluda l'uso delle altre. Le soluzioni sono pensate principalmente per facilitare le persone su sedia a ruote, poiché esse si trovano nella situazione di svantaggio maggiore rispetto agli altri.
Il principale problema da analizzare riguarda la possibilità di trasferimento dalla sedia a ruote al seggiolino su cui effettuare la doccia e tenere la propria sedia a ruote asciutta e raggiungibile per effettuare l'operazione inversa. Tali spostamenti richiedono un adeguato spazio di manovra per la sedia a ruote. Per facilitare il bagno, i piatti doccia devono essere a pavimento, con una leggera pendenza verso il/i punto/i di scarico. Per agevolare la privacy possono essere collocate delle tende da doccia o delle paretine rigide.
obiettivo. Fortunatamente il Centro di Preparazione Paralimpica è una struttura nuova e moderna, con molte attività all’aperto. Sono consapevole che non sarà semplice, ma siamo nelle condizioni di poter riaprire l’impianto, garantendo a più persone possibile una fruizione degli spazi in sicurezza. D.: Quale ritiene sia il livello degli impianti italiani per ospitare le gare del Comitato Italiano Paralimpico? Purtroppo nel nostro Paese, ancora oggi, sono pochi gli impianti sportivi ‘attenti’ alle esigenze degli atleti paralimpici. Questo perché si tratta di strutture non pensate per le persone con disabilità e che in molti casi richiedono degli ‘adattamenti’. Il grande lavoro che dobbiamo fare è intervenire nella fase di progettazione delle nuove opere sportive affinché queste siano ideate da subito anche per gli atleti paralimpici e gli spettatori disabili. Diciamo che a livello di attenzione da parte delle pubbliche amministrazioni qualcosa è cambiato, servono però progressi concreti. D.: Come ritiene che si debba intervenire, dal punto di vista tecnico ed economico, per consentirne una più agevole fruizione da parte degli atleti e degli spettatori? Il principio più efficace, specie quando si ha a che fare con persone con disabilità, è partire dall’ascolto e dalle esigenze reali. Non sempre un progetto che rispetta le normative vigenti in materia di accessibilità risponde alle esigenze concrete di un atleta paralimpico o di uno spettatore disabile. Faccio un esempio: è positivo e giusto riservare una parte di un impianto sportivo destinato al pubblico alle persone con disabilità, che spesso coincide con le aree nei pressi del campo
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Sono, invece, da evitare i gradini di contenimento dell'acqua, che possono causare difficoltà di movimento alle sedie a ruote e/o alle persone che hanno difficoltà di deambulazione.
L'area asciutta L'area asciutta riguarda quella parte dello spogliatoio in cui viene effettuato il cambio dell'abbigliamento. Elementi che devono essere attentamente considerati e ben dimensionati sono: - la cabina di cambio, deve avere delle dimensioni interne che permettono ad una sedia a ruote di entrare, di chiudere la porta e spogliarsi con l'aiuto di una terza persona; o l'altezza dell'attaccapanni per gli abiti e gli asciugamani (H = 1,20 m); - gli asciugacapelli – per i capelli e per il corpo devono essere collocati ad una altezza non superiore a 1,40 m ed essere dotati di tubi per il getto manovrabili e flessibili; - deve essere previsto uno specchio a tutt'altezza da 0,20 m a 1,80 m; -si devono prevedere dei ripiani per appoggiare gli oggetti personali (H = 0,90 m).
di gioco. Sarebbe però magnifico poter pensare a un impianto dove la persona con disabilità possa scegliere in autonomia in quale posto vivere quell’esperienza, senza barriere e nella piena inclusione. D.: Ritiene i principi dell’Universal Design adeguati a rendere le strutture utilizzabili da tutti? Si tratta di una metodologia basata sui concetti prima esposti. È dovere di una società moderna quello di guardare avanti senza lasciare nessuno indietro, anche grazie all’uso delle tecnologie. D.: Avete in programma pubblicazioni specifiche e/o corsi di aggiornamento per diffondere una cultura progettuale in linea con i principi dell’Universal Design? Si tratta di un ambito che non è di stretta competenza del Comitato Italiano Paralimpico. In questi anni, però, abbiamo dato vita a un Festival della Cultura Paralimpica per dimostrare come lo sport sia uno strumento straordinario per cambiare la società, anche sui temi della disabilità. Sicuramente potrebbe essere una buona idea quella di aprire una sezione dedicata a tutti coloro che si occupano di questi temi. Da uno dei dibattiti del Festival nacque l’idea, con l’Istat, di realizzare un Rapporto Nazionale sulla Disabilità. Il documento è stato presentato lo scorso dicembre, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Chissà, potrebbe essere utile e importante dare un contributo anche per una riflessione su una nuova cultura progettuale. Da sportivi siamo sempre a disposizione ad accettare nuove sfide che possano aiutare la nostra società a crescere. Grazie mille per la disponibilità
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ECCELLENZE
Il Centro di Preparazione Paralimpica Tre Fontane
Luca Pancalli e il CIP Il rapporto di Luca Pancalli con lo sport risale ai suoi primi anni, quando pratica il nuoto a livello agonistico scegliendo poi di passare al pentathlon moderno (che comprende tiro a segno, scherma, nuoto, equitazione e corsa), disciplina che gli vale la conquista di tre campionati italiani giovanili. A Vienna nel 1981, durante un meeting internazionale, riporta un grave incidente durante una frazione di gara a cavallo, con frattura alle vertebre cervicali e conseguente paralisi degli arti inferiori. Laureatosi in giurisprudenza, continua a praticare sport partecipando a quattro edizioni dei Giochi paralimpici, tra il 1984 e il 1996, in diverse specialità del nuoto conquistando in tutto 8 ori, 6 argenti e un bronzo. In seguito, diventa dirigente sportivo occupando cariche in diverse federazioni, e dal 2000 è presidente del Comitato Italiano Paralimpico (all’epoca ancora Federazione Italiana Sport Disabili), dove è stato ancora riconfermato nel 2018. Nel 2017 è il primo italiano eletto membro del Comitato esecutivo del IPC (International Paralimpic Committee). Il CIP promuove disciplina regola e gestisce le attività sportive agonistiche ed amatoriali per persone disabili sul territorio nazionale, secondo criteri volti ad assicurare il diritto di partecipazione all'attività sportiva in condizioni di uguaglianza e pari opportunità. Con l’approvazione del Decreto Legislativo n. 43 del 27 febbraio 2017 il Comitato Italiano Paralimpico ha ottenuto il riconoscimento formale di Ente Pubblico per lo sport praticato da persone disabili, mantenendo il ruolo di Confederazione delle Federazioni e Discipline Sportive Paralimpiche, sia a livello centrale che territoriale, con il compito di riconoscere qualunque organizzazione sportiva per disabili sul territorio nazionale e di garantire la massima diffusione dell’idea paralimpica e il più proficuo avviamento alla pratica sportiva delle persone disabili.
La storia Si trova proprio di fronte al Luneur, lo storico parco divertimenti della capitale, ai margini del quartiere dell’EUR tra la via Cristoforo Colombo e la Laurentina. Si tratta di un’area di 70.330 mq, in parte di proprietà comunale e in parte (per il 40%) dell’ente EUR (una partecipata del Ministero delle Finanze e di Roma Capitale), su cui insisteva, fino a dieci anni fa, un impianto sportivo fatiscente, con pista di atletica e campi da tennis, realizzato negli anni ’60. Con un provvedimento del 2006 il Comune di Roma affidava l’area in concessione al Comitato Paralimpico Italiano, con “fini istituzionali volti alla integrazione dei diversamente abili alla vita sociale, sportiva e ricreativa”. Il progetto generale del nuovo centro sportivo, da realizzare rimuovendo tutti i vecchi impianti, veniva affidato all’architetto Giovanni Saulle. Il 26 settembre 2017 veniva inaugurata, alla presenza del Presidente della Repubblica, una parte del Centro Paralimpico, comprendente la piscina, il fabbricato con gli uffici e gli spogliatoi, l’area ristoro, la pista di atletica, il campo di calcio a 11, i campi da tennis e quelli per il calcio a 5, realizzati con una spesa di 15,7 milioni di euro.
In questa pagina, in alto l’ingresso all’impianto natatorio del Centro; in basso, planimetria generale di progetto. Nella pagina di fronte, in alto, sezione e pianta dell’impianto natatorio (da Spaziosport n. 18, aprile/giugno 2011).
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Rimane da realizzare un secondo lotto comprendente un palazzetto dello sport e una foresteria, per un costo di 6,5 milioni già stanziati dal CIPE. Al momento, per poter completare il centro, deve essere concluso un contenzioso pendente tra i due enti proprietari del terreno, risalente alla necessità da parte dell’ente EUR, di giustificare contabilmente la cessione di fronte alla Corte dei Conti con l’eventuale ristoro attraverso compensazioni edilizie.
Il centro Oggi, il “Centro di Preparazione Paralimpica” di via delle Tre Fontane a Roma è il primo progetto polifunzionale sul territorio nazionale dedicato specificatamente alla pratica e alla promozione delle discipline sportive per la popolazione con disabilità fisica intellettivo-relazionale e sensoriale. Nel Centro di Preparazione Paralimpica sarà possibile praticare diverse discipline sportive fra cui tennis, torball, goalball, calcio e calcio a cinque, nuoto, scherma, atletica, tennis tavolo, danza moderna. A completamento del progetto con la realizzazione del palazzetto polifunzionale e della foresteria, si sarà
In basso, il centro Tre Fontane come appare oggi da Google Earth. On this page, at the top, the entrance to the swimming facility of the Centre; at the bottom, the general plan of the project.
On the opposite page, at the top, section and plan of the swimming facility (from Spaziosport n. 18, April/June 2011). Below, the Tre Fontane centre as it appears today from Google Earth.
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attuato un modello unico nel suo genere per la sua completa accessibilità sia a livello di attività sportive che come percorsi interni all’impianto, anche per quanto riguarda le strutture non sportive (area ristoro, uffici e spogliatoi). Il Centro di Preparazione Paralimpica sarà aperto e ospiterà anche manifestazioni, eventi sportivi, stage e tirocini per tutti gli studenti delle scuole e degli istituti universitari convenzionati con il Comitato Paralimpico, sia a livello nazionale che con le sue articolazioni regionali, con le Federazioni Sportive Nazionali e le Federazioni Sportive Paralimpiche, al fine di ricercare una più completa integrazione fra persone disabili e normodotate. L’auspicio espresso dal Cip è di poter estendere questa esperienza anche al nord e al sud della penisola per facilitare le occasioni di incontro fra normodotati e disabili, rendendo così più efficace l’inclusione sportiva e sociale. Attualmente, con la riapertura delle attività sportive dopo il lockdown, La Giunta del Comitato Italiano Paralimpico ha adottato nuove misure per sostenere l’associazionismo sportivo di base in questa fase di emergenza economica e sanitaria. L’esecutivo ha infatti approvato una delibera che “consente a tutte le Entità Sportive riconosciute dal CIP che svolgono attività sportiva rivolta esclusivamente ad atleti disabili e che ne avranno diritto, di usufruire del Centro di Preparazione Paralimpica a titolo completamente gratuito per la stagione sportiva 2020/2021”.
Le strutture realizzate Gli obiettivi posti a base del progetto sono quelli di realizzare una struttura multifunzionale e multidisciplinare che integri l’aspetto sportivo, sociale e relazionale unitamente ad una riconoscibilità formale sul piano architettonico. Senza dimenticare, per le strutture edilizie, l’attenzione all’impiego di materiali biocompatibili e di soluzioni volte a garantire il risparmio energetico. Gli impianti sportivi realizzati all’aperto sono la pista di atletica, il campo da calcio, tre campi da calcetto, quattro campi da tennis. La principale struttura coperta è invece quella che contiene la piscina. L’impianto natatorio si sviluppa su tre livelli: al piano
70.330mq superficie
15,7 mln€ importo lavori primo lotto
6,5 mln€ importo lavori secondo lotto seminterrato sono collocate le vasche, una da 25 metri ed una prenatatoria di m 12,50x6. Sul lato lungo delle vasche è situata una piccola tribuna per il pubblico; gli spogliatoi sono allo stesso livello. Al piano terra è posto l’ingresso alla struttura con la reception, gli uffici e l’accesso alla tribuna con i relativi servizi igienici divisi per sesso. Al piano primo è presente una sala pesi e cardiofitness con annessi gli spogliatoi. Come in tutto il centro, nell’edificio sono tracciati percorsi colorati appositi per gli ipovedenti e tattili per i non vedenti. L’altro edificio di rilievo, collocato in prossimità dell’ingresso al Centro, è quello destinato agli spogliatoi per le attività sportive all’aperto. La struttura è articolata su una corte aperta, con gli ingressi degli spogliatoi all’interno dello spazio comune sopraelevato di 90 cm rispetto al piano di campagna, e facilmente raggiungibile tramite una rampa centrale. Il piano terra ospita gli uffici e un pronto soccorso, oltre ai locali spogliatoi con i relativi servizi divisi per sesso e per disciplina sportiva. Tutti i locali, sono progettati per una piena accessibilità, sia per lo spazio spogliatoio che per i servizi. Il piano seminterrato accoglie ancora locali spogliatoi con relativi servizi, ed una palestra per attività di potenziamento e preriscaldamento.
Gli edifici da realizzare Il progetto, pubblicato nel 2011 sulla rivista istituzionale del CONI, prevede un palazzetto polifunzio-
nale che, come la piscina realizzata, si sviluppa in parte sotto il livello di campagna, così da minimizzare l’impatto volumetrico fuori terra. Al piano interrato è previsto il campo polivalente destinato alla pratica di: basket, pallavolo, tennis, torball, judo, scherma, goalball, ginnastica artistica e ritmica, tennis tavolo e sollevamento pesi, con i relativi spogliatoi. Quest’ultimi sono elementi fondamentali per la pratica sportiva, sia per la loro completa accessibilità, (con percorsi atti a favorire i non vedenti e gli ipovedenti), sia per spazi “discreti” (in cui l’atleta disabile che utilizza protesi possa usufruire di un’area apposita per la sostituzione dei propri ausili), sia infine per depositi attrezzati ove ospitare, attrezzature per il gioco e per la riparazione delle protesi. Il piano terra è organizzato in due aree con accessi diversificati, per gli uffici con relativi servizi di supporto, e per il pubblico del campo polivalente. L’altro edificio che si rivelerà importante per l’efficienza del Centro paralimpico è la foresteria. Pensata come una struttura articolata in tre corpi di fabbrica disposti due su di un unico livello ed il terzo su due livelli, collegati tra loro da ballatoi continui che ne caratterizzano le funzioni e le accessibilità, sarebbe dotata di 40 camere per 120 posti letto circa. Le camere sono state pensate per garantire piena accessibilità ai diversamente abili, dimensionate secondo comodi spazi di manovra e di fruibilità, con al proprio interno un bagno a servizio. Particolare importanza viene data all’utilizzo dei materiali nei percorsi per favorire gli ipovedenti, i non vedenti e i disabili in carrozzina segnalandoli adeguatamente mediante mappe e tabelloni in Braille. La foresteria consentirà al Centro di ospitare atleti anche da altre regioni, non limitandosi ad essere al servizio degli atleti romani ma diventando pienamente un centro di riferimento nazionale per gli atleti affetti da disabilità.
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ECCELLENZE
Il nuovo Centro Paralimpico del Nord Italia a Villanova sull’Arda Il 20 febbraio 2019 Comitato italiano paralimpico, Regione Emilia Romagna, Ausl di Piacenza e Comune di Villanova sull’Arda hanno sottoscritto il protocollo per la creazione del nuovo Centro Paralimpico del Nord Italia, che sarà realizzato intorno al nucleo dell’ospedale Giuseppe Verdi di Villanova. ______________
L’iter burocratico
il Comitato Italiano Paralimpico, e nel I costi previsti dicembre 2017 è stato inserito tra La struttura farà perno sull’attuale ammontano a circa quelli finanziati dal CIPE per un ospedale di Villanova sull’Arda fondato 8 milioni per la prima importo di 10 milioni di euro. da Giuseppe Verdi, dove fino ad oggi fase e 1.115.000 euro aveva sede l’Unità Spinale dell’Ausl di per il completamento L’Azienda sanitaria, con la collaboraPiacenza, uno dei due hub regionali con la sistemazione zione di Regione, Cip e Comune, ha per le lesioni spinali o midollari. Come di aree esterne provveduto a realizzare il progetto di previsto dal Piano di riorganizzazione e fattibilità tecnico-economica prima sviluppo della sanità piacentina appro______________ fase, che è stato redatto dalla socievato nel 2017, le attività svolte neltà di progettazione General Planning l’ospedale sono destinate ad essere di Milano, a firma dell’ingegnere Stefania Gennari trasferite e potenziate presso il presidio unico della e dell’architetto Francesco Pennushi. Val D’Arda (ospedale di Fiorenzuola). Peraltro, Per la progettazione definitiva ed esecutiva è stata l’emergenza dettata dalla pandemia esplosa nel bandita una gara pubblica, vinta nel maggio 2019 mese di febbraio di quest’anno, ha indotto dal raggruppamento guidato da E.T.S. Spa l’Azienda sanitaria a chiudere la struttura trasfeEngineering and Technical Services, insieme con rendo a Piacenza tutti i medici dell’équipe riabilitastudio28architettura, ArkStudio Società di tiva per metterli a sostegno del reparto ivi allestito Ingegneria, Studio Associato Archh. Oddi, Studio per trattamenti riabilitativi di pazienti Covid. I 37 Tecnico Associato Parenti. Il progetto dovrebbe pazienti che al 27 marzo erano ricoverati a essere approvato entro l’estate. Villanova sono stati in parte dimessi e in parte trasferiti in altre strutture riabilitative. Il progetto di riconversione della struttura era stato proposto da Regione Emilia-Romagna assieLa storia me all’Ausl e al Comune di Villanova in accordo con La struttura sanitaria di Villanova rientra nei frutti dell’impegno sociale e umanitario di Giuseppe Verdi, e fu infatti costruita solo ed esclusivamente grazie all'impegno finanziario del Maestro; venne inaugurata nel 1888 con l'ingresso nella struttura ospedaliera dei primi dodici degenti.
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Verdi ispirò lo statuto dell’istituzione e ne seguì l’amministrazione attraverso una commissione da lui eletta, che fu in attività fino al 1901. Presidente del Consiglio d'amministrazione dell'ospedale era il sindaco di Villanova, Giacomo Persico. L'ospedale era al servizio dei poveri del Comune e ad esso Verdi si dedicò, insieme alla Strepponi, occupandosi personalmente anche degli arredi e delle attrezzature sanitarie.
Il progetto Il modello del Centro, come desumibile dal progetto di fattibilità redatto da General Planning, è teso a garantire la rieducazione alla vita quotidiana delle persone con disabilità fisica attraverso l’avviamento allo sport e, allo stesso tempo, a offrire adeguati spazi di allenamento ai paratleti: l'idea di fondo è che la presenza di atleti, anche paralimpici, possa motivare altre persone con disabilità fisica a iniziare un’attività sportiva, in un circolo virtuoso in cui tutti i soggetti riescono a trarre beneficio psico-fisico. L'intervento prevede la ristrutturazione dell’attuale ospedale Giuseppe Verdi, cosi da realizzare un’area residenziale con circa 50 posti letto, mantenere un'area per le attività riabilitative e sanitarie, e rafforzare la parte degli impianti sportivi, attraverso il mantenimento degli edifici esistenti (palestre, palazzetto, piscine riabilitative) e la costruzione di una piscina, di una pista di atletica e di altri spazi pensati per i paratleti. L’obiettivo primario dell’intervento è quello di creare il primo centro sportivo per persone diversamente abili del Nord Italia. Il risultato atteso principale è, quindi, che il centro sia in grado di attrarre diverse tipologie di utenti: paratleti e atleti paralimpici, e persone con disabilità fisica già avviate allo sport; persone con disabilità fisica fuori dalle fasi di cura e riabilitazione sanitarie e già ambientate e autonome al proprio domicilio che vogliano iniziare un’attività sportiva; pazienti delle Unità Spinali in fase di post-dimissione, ovvero che hanno superato la fase acuta sanitaria e che si trovano nella coda finale della riabilitazione prima di tornare al proprio domicilio.
La villa storica, su due livelli con pianta a “C”, è stata più volte rimaneggiata nel corso degli anni per cui oggi non presenta il suo aspetto originario, ma è comunque vincolata dal Codice dei beni culturali e del paesaggio. Al corpo centrale negli anni sono state aggiunte le ali laterali, prima su un livello e poi successivamente sopraelevate, nonché delle ulteriori appendici alle estremità delle stesse. Il progetto prevede la realizzazione di camere a due letti con bagno per circa 50 posti letto complessivi, oltre agli uffici e i servizi e la conservazione di un museo verdiano.
General Planning Fondata nel 1970 come sviluppo ed evoluzione dello studio di architettura Fritz & Batello, General Planning è una società di ingegneria, consulenza e progettazione con oltre 50 anni di esperienza composta da uno staff interno di 70 persone tra architetti, ingegneri e tecnici, affiancati da studi associati e collaboratori esterni. Utilizzando i più avanzati strumenti e consolidate metodologie progettuali, GP fornisce servizi di progettazione integrale coordinata, direzione lavori, project e construction management, realizzando edifici di elevato standard in termini di sostenibilità, immagine, funzionalità e risparmio energetico, operando principalmente nei seguenti campi: headquarters, laboratori di ricerca, ospedali, uffici e space planning, industriale, residenziale.
Nella pagina di sinistra, in alto, l’ingresso dell’Ospedale Giuseppe Verdi; in questa pagina, in alto, le strutture sportive attualmente esistenti (Foto BG/Tsport). In basso a sinistra e al centro di questa pagina, rendering e planimetria generale
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di progetto dal piano di fattibilità di General Planning: si distingue, sulla destra, la pianta dello storico edificio del “Giuseppe Verdi”.
Un edificio di accoglienza, attualmente occupato da studi medici e laboratori, realizzato in carpenteria metallica tra il 1970 e l’85, sarà destinato a spazi di supporto alle camere. Un altro edificio, realizzato negli anni ’80 con struttura in c.a., è oggi adibito a piscina e palestra polifunzionale: a parte l’adeguamento di layout delle aree di servizio, manterrà le stesse funzioni. Un nuovo edificio è previsto per ospitare una piscina coperta con vasca da 25 metri a 5 corsie. All’esterno, dove è già presente un impianto polivalente comunale coperto da tensostruttura, verrà realizzata una pista di atletica in rettilineo da 120 metri a 6 corsie, affiancata da una pedana per salto in lungo/triplo, predisposta per l’eventuale futura copertura. I costi previsti, tenuto conto dell’importo deliberato dal CIPE, ammontano a circa 8 milioni per la prima fase e 1.115.000 euro per il completamento con la sistemazione di aree esterne, ripavimentazione dei campi sportivi esistenti, e copertura della pista di atletica. Il cronoprogramma, dopo l’iter di aggiudicazione dei lavori, prevede 80 settimane per la realizzazione dell’intervento; il centro potrebbe aprire le porte entro il 2022.
On the left page, at the top, the entrance to the Giuseppe Verdi Hospital; on this page, at the top, the currently existing sports facilities (Photo BG/Tsport). Bottom left and center of this page, rendering and general plan of the project from the
General Planning feasibility plan: on the right, the plan of the historic building of “Giuseppe Verdi”.
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PROMOZIONE E COMUNICAZIONE
Paralimpici nella pubblicità Come i creativi utilizzano la disabilità a suon di metafore. Magari anche a fin di bene.
TOYOTA: The unbreakable Nel 2017, Toyota ha impostato la propria immagine intorno all’impegno per una società inclusiva nella quale eliminare ogni discriminazione e barriera, e consentire a tutti gli individui di muoversi liberamente senza limitazioni. Con l’avvio della campagna di comunicazione globale ‘Start Your Impossible’, annunciava la propria partnership globale con il Comitato Olimpico e il Comitato Paralimpico Internazionale.
Quest’anno, in vista delle Olimpiadi, la campagna per l’Italia è stata impostata sul tema ‘The Unbreakable’, persone fuori dal comune, che hanno affrontato e superato con coraggio sfide difficilissime, fisiche o emotive. Tramite i loro messaggi, il gruppo Toyota vuole celebrare coloro che hanno il coraggio di “sfidare l’impossibile”. Protagonisti della campagna sono 7 atleti olimpici e paralimpici italiani, rappresentanti del Toyota Team: Bebe Vio, campionessa paralimpica di scherma, Ivan Zaytsev, capitano della Nazionale di pallavolo, Simona Quadarella e Gabriele Detti, entrambi campioni di nuoto, Ivan Federico, campione di skating, Andrea Pusateri, campione paralimpico di ciclismo e Vanessa Ferrari, campionessa mondiale di ginnastica artistica. Con l’accompagnamento musciale del ‘Nessun dorma’, dalla Turandot di Giacomo Puccini, gli atleti si mostrano forti e fiduciosi mentre un caratteristico vaso giapponese, il Doroppu, si rompe e viene ricomposto secondo la tecnica del Kintsugi usando filamenti d’oro e diventando così ancora più prezioso: una metafora della vita, nella quale superando i momenti di difficoltà e le cadute, si cresce, si diventa migliori.
BMW: Insieme per ripartire BMW Italia, il cui testimonial è da tempo Alex Zanardi, fa in tempo ad agganciare il più recente capitolo della campagna #InsiemePerRipartire alla situazione post-pandemia. La vicenda personale di Zanardi – ci fa sapere la cartella stampa – è paradigma dell’atteggiamento di chi non si arrende di fronte ad un cambiamento ma sa trasformarlo in un nuovo inizio. Per la nuova fase della campagna è stato realizzato, in collaborazione con lo stesso Alessandro Zanardi, un film da 30” che, attraverso immagini Lo scorso 19 Giugno, l’atleta Alex Zanardi è stato coinvolto in un incidente stradale, nei pressi di Pienza, durante una staffetta di handbike. Sembra che il campione paralimpico abbia perso il controllo del mezzo.
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Al momento di andare in stampa, le condizioni di Zanardi sono stabili seppur gravi, resta in coma farmacologico all’ospedale di Siena.
Last June 19th, the athlete Alex Zanardi was involved in a road accident, near Pienza, during a handbike relay race. It seems that the Paralympic champion lost control of the bike.
At the time of going to press, Zanardi's conditions are stabilized although serious, he remains in a pharmacological coma at the hospital of Siena.
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Lo scorso 19 Giugno, l’atleta Alex Zanardi è stato coinvolto in un incidente stradale, nei pressi di Pienza, durante una staffetta di handbike. Sembra che il campione paralimpico abbia perso il controllo del mezzo. Al momento di andare in stampa, le condizioni di Zanardi sono stabili seppur gravi, resta in coma farmacologico all’ospedale di Siena.
suggestive del pilota e campione paralimpico che si allena, offre uno spunto di riflessione ed un modello a cui ispirarsi, richiamando alla necessità di non arrendersi al cambiamento e anzi trasformarlo in un nuovo inizio. La voce narrante racconta il miglior “modello” a cui ispirarsi e apre la strada ad un nuovo viaggio verso il prossimo futuro, rappresentato visivamente dal nuovo modello elettrico della casa atteso per il prossimo anno. Lo spot si chiude con Zanardi che esorta: “È un nuovo viaggio, possiamo affrontarlo”. Il video è stato in parte autoprodotto direttamente da Alex Zanardi. Idea creativa a cura dell’agenzia M&C Saatchi, strategia social We Are Social, media planning a cura del gruppo Dentsu Aegis Network.
Channel 4 ha prodotto un trailer di due minuti dal titolo ‘Meet the Superhumans’, diretto da Tom Tagholm con il contributo interno di Deborah Poulton, Paralympic Project Leader 2012 e Alison Walsh, Editorial Manager of Disability. Il trailer, ambientato sulla canzone di Public Enemy ‘Harder Than You Than You Think’, si è concentrato sugli aspetti agonistici e “sovrumani" dello sport paralimpico, riconoscendo al contempo gli eventi e le lotte personali che hanno rispecchiato la partecipazione di ogni atleta ai Giochi. Il trailer ha vinto il Leone d'Oro al Festival di Cannes 2013. Facendo seguito al primo, Channel 4 ha realizzato ‘We're the Superhumans’, un nuovo spot televisi-
CHANNEL 4: The superhumans Tutt’altra storia è quella di Channel 4, la rete televisiva britannica che ha ideato per le Paralimpiadi 2012 un premiatissimo spot, replicato con ancora più forza in occasione di Rio 2016. In questo caso si tratta degli atleti paralimpici che fanno “pubblicità” alle paralimpiadi. Nell'ambito della campagna per Londra 2012,
Sopra il titolo, Alessandro Zanardi in testa alla Maratona di Roma 2016 in handbike; vinse per la quinta volta consecutiva, con il nuovo record di 1:09.15 (foto lucarista/Shuttestock). Nelle altre immagini, frames degli spot
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pubblicitari descritti nel testo. A sinistra, Andrea Pusateri per Toyota; in questa pagina, dall’alto, Alex Zanardi per BMW; Rio 2016 e Londra 2012 per Channel4.
vo per promuovere la trasmissione delle Paralimpiadi del 2016 a Rio de Janeiro. Lo spot ha visto la partecipazione di persone di varia estrazione e disabilità che hanno svolto diverse attività e prodezze fisiche ed è stato accompagnato dall'esecuzione della canzone di Sammy Davis Jr. ‘Yes I Can’ da parte di una band composta da musicisti con disabilità. Hanno partecipato allo spot oltre 140 persone con disabilità provenienti da vari paesi, tra cui 39 atleti paralimpici. Fra questi l'acrobata in sedia a rotelle Aaron Fotheringham, il pilota polacco Bartek Ostalowski, che ha iniziato a guidare auto da corsa adattate dopo aver perso le braccia in un incidente motociclistico, Jessica Cox, un'americana che è stata la prima persona senza braccia a ottenere un certificato di pilota, nonché gli atleti paralimpici britannici Natalie Blake, Hannah Cockroft, Matthew Phillips ed Ellie Simmonds. Pur avendo ricevuto ampi consensi e un premio nuovamente a Cannes nel 2017, la pubblicità è stata criticata per le presunte aspettative irrealistiche delle persone con disabilità, derivanti dalle campagne di marketing che hanno promosso gli atleti come "superumani". Channel 4 ha dichiarato di aver lavorato con le organizzazioni di disabili affinché le sue rappresentazioni fossero accurate, mentre il partecipante Alvin Law ha sostenuto che l'emittente intendeva semplicemente promuovere gli atleti paralimpici come se avessero le stesse qualità atletiche degli atleti olimpici. Per garantire che l'immagine delle persone con disabilità non fosse sbilanciata verso aspettative irrealistiche, Channel 4 ha lavorato con gli enti di beneficenza partner, tra cui Action on Hearing Loss, il Royal National Institute of Blind People, e Scope. ‘We're the Superhumans’ è stato prodotto dall'agenzia interna 4Creative di Blink e Channel 4, e girato in 12 giorni in tutta la Gran Bretagna. La registrazione di ‘Yes I Can’ è stata pubblicata come singolo di beneficenza attraverso Universal Music Group, con proventi a beneficio dell'Associazione Paralimpica Britannica.
Above the title, Alessandro Zanardi leading the 2016 Rome Marathon on handbike; he won for the fifth time tin a row, with a new record of 1:09.15 (photo Lucarista/Shuttestock). In the other images, frames from the com-
mercials described in the text. Left, Andrea Pusateri for Toyota; on this page, from above, Alex Zanardi for BMW; Rio 2016 and London 2012 for Channel4.
SPECIAL PARALYMPIC SPORTS | SPECIALE SPORT PARALIMPICI
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Special Paralympics sports disciplines, universal design, athletic training centers
This "Special" would have been released near Tokyo 2020, and would have told how the facilities were being prepared for the new Paralympics. After postponing the global appointment by one year, we remain on the subject, however, remembering what needs to be done in terms of facilities to promote a real inclusion between the disabled and the non-disabled athlete, and what the Italian Paralympic Committee is doing for our sport, hearing the president Luca Pancalli in an exclusive interview.
Un atleta paralimpico del team tedesco sulla pista del velodromo olimpico di Rio de Janeiro durante i giochi del 2016 (foto A.Ricardo/Shutterstock). A Paralympic athlete of the German team on the track of the Olympic velodrome in Rio de Janeiro during the 2016 games (photo A.Ricardo/Shutterstock).
UNIVERSAL DESIGN IN THE SPORTS FACILITIES
The possibility of practicing a sport activity allows, under the physical point of view, for a person with a reduction in their physical or sensory abilities, to learn to make the best use of residual energy and to take into greater consideration the ability to perform certain activities in complete autonomy. From the psychological point of view, sport is an important factor of social integration and represents a fundamental stimulus to go beyond one's limits, regardless of one's psycho-physical condition. In order to create an accessible sports facility, a series of general design requirements must be verified, such as: access to the building and the entrance to the building, vertical connection systems, fixed furnishings and toilets. The article contains the indications valid for the different areas of the facility. PARALYMPIC PREPARATION CENTRES The Italian Paralympic Committee has a sports center recently built in Rome, the Centro Tre Fontane.
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Currently the Centre includes the swimming pool, the building with the offices and changing rooms, the refreshment area, the athletics track, the 11-a-side football pitch, the tennis courts and the 5-a-side football pitches, built at a cost of 15.7 million euros. A second lot including a sports hall and guest quarters remains to be built. The main structure is the swimming pool, arranged on three levels, one of which is underground; as in the whole centre, in the building there are coloured paths for the visually impaired and tactile for the blind. The other building that will prove important for the efficiency of the Paralympic Center is the guest house, which will be equipped with about 120 beds. The rooms are designed to ensure full accessibility to the disabled, sized according to comfortable spaces for manoeuvring and usability, with a bathroom inside. Today, the "Paralympic Preparation Centre" in Rome is the first multi-purpose project on the national territory specifically dedicated to the practice and promotion of sports for the population with intellectual-relational and sensory disabilities. A project for the construction of a Paralympic Centre in Northern Italy in Villanova sull'Arda (Piacenza), which will be built around the nucleus of the historic Giuseppe Verdi Hospital, is currently being approved. The service illustrates the feasibility study used as a basis for the tender for the preparation of the executive project. The main expected result is, therefore, that the centre is able to attract different types of
users: parathletes and paralympic athletes, and people with physical disabilities who have already started sport; people with physical disabilities outside the health care and rehabilitation phases and already settled and autonomous at home who want to start a sport activity; patients of the Spinal Units in the postdischarge phase, i.e. who have passed the acute health care phase and are in the final queue of rehabilitation before returning to their home. PARALYMPICS IN ADVERTISING In the last section of the Special insert we give an overview of some advertising campaigns that have Paralympic athletes as testimonials. Since 2017, Toyota has set its image around the commitment to an inclusive society in which to eliminate all discrimination and barriers, and allow all individuals to move freely without restriction, becoming a global partner of the Olympic Committee and the International Paralympic Committee. This year the advertising campaign for Italy has been set on the theme 'The Unbreakable', people out of the ordinary, who have courageously faced and overcome very difficult challenges, physical or emotional. Seven national Paralympic athletes took part in the film. BMW's testimonial has long been Andrea Zanardi, Paralympic pilot and champion, who appears again this year in a commercial in which he exhorts: "It's a new journey, we can face it". Finally, we would like to recall two important campaigns of the Channel 4 television network created to present the Paralympic Games in London 2012 and Rio 2016, with the participation of many disabled athletes; with the titles "Meet the Superhumans" and "We're the Superhumans", also awarded at the Cannes Film Festival, the creators wanted to focus attention on the competitive and "superhuman" aspects of Paralympic sport, while recognizing the events and personal struggles that reflected the participation of each athlete in the Games.
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PRODUZIONE
Nuova pista di atletica
Più veloce del 10% con Vmax Per tutti i settori dello sport professionistico, non conta solo la prestazione degli atleti, ma anche il materiale utilizzato per lo sport o quello su cui lo sport viene praticato: che si tratti di biciclette ad alte prestazioni nel ciclismo o di materiale per calzature all'avanguardia e di un campo ottimale per il calcio. Il materiale è un elemento decisivo anche nell'atletica leggera. In collaborazione con l'Università sportiva tedesca dello sport di Colonia, l’azienda svizzera Conica, specialista in pavimentazioni sportive, ha creato i presupposti per nuovi record nello sprint con le piste di atletica leggera Vmax.
Che cosa distingue Vmax dalle altre piste di atletica? L'obiettivo principale della pista di atletica Vmax è quello di supportare i velocisti nei loro movimenti. La base per questo è una struttura a due strati con uno strato superiore e uno di base. Lo strato superiore ha una superficie resiliente (rigida) che sostiene l'atleta dirigendo l'energia nella giusta direzione. Lo strato di base agisce come stabilizzatore di forza che restituisce l’energia direttamente all'atleta attraverso la compressione, garantendo così un movimento in avanti veloce e controllato dell'atleta. Questo porta ad una riduzione del dispendio di energia nella fase di partenza e di sprint e permette allo sprinter di raggiungere la massima prestazione di corsa fino al traguardo. Lo strato di base, che è più morbido ed elastico, è dotato di tasche d'aria incorporate che restituiscono all'atleta l'energia consumata dopo la compressione. Questa caratteristica agisce come un "kick start", che aiuta a catapultare l'atleta in avanti. Conica stima che la velocità dei velocisti venga aumentata fino al 10% con l'aiuto del Vmax. Questo è il risultato di studi condotti in collaborazione con l'Università sportiva tedesca di Colonia.
cati e dei test biochimici, che abbiamo effettuato con un atleta di alto livello, abbiamo rilevato che la pista di atletica leggera Vmax offre le condizioni per correre veloce, soprattutto nella fase di accelerazione".
Anche il gestore di impianti sportivi ne trae profitto Inoltre, Vmax offre agli operatori di impianti sportivi un ulteriore bonus: le proprietà meccaniche eccezionalmente elevate dello strato superiore garantiscono la massima resilienza e la durata della pista di atletica. È quindi adatto per applicazioni multifunzionali ed eventi di livello mondiale. Questo vale anche per altre manifestazioni oltre agli eventi sprint, ad esempio, se il sito viene utilizzato per concerti o simili eventi su larga scala. Infine, il sistema Vmax offre ulteriori vantaggi per il team di installazione: la struttura a due strati consente di risparmiare tempo e costi durante l'installazione rispetto ai sistemi tradizionali a tre strati di PU. Vmax ha superato tutti i test tecnici e le certificazioni necessarie: Certificazione IAAF, EN 14877, DIN 18035, ASTM 2157, nonché prove biomeccaniche presso l'Università sportiva tedesca di Colonia (progetto di certificazione di riferimento Classe I, II). Inoltre, il Conica Vmax è già stato installato e testato in condizioni climatiche estreme nello stadio della città indiana di Gurugram. Il Vmax ha dimostrato la sua resistenza e le sue prestazioni anche in queste dure condizioni.
L'Università sportiva tedesca di Colonia ha testato la pista di atletica leggera Il dottor Steffen Willwacher dell'Istituto di biomeccanica e ortopedia dell'Università sportiva tedesca di Colonia ha esaminato il Vmax ed è giunto alla seguente valutazione: "A seguito dei nostri test sui materiali appli-
Conica AG Industriestrasse 26 8207 Schaffhausen / Svizzera Tel.: +41 52 644 37 97 julio.fadel@conica.com www.conica.com
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PRODUZIONE PRODUCTION
Legnoquadro presenta i POD, bungalow in legno trasportabili per campeggi ed escursionismo I POD nascono da una idea di Legnoquadro (divisione costruzioni di Legnolandia) per rispondere ad una esigenza che si sta affermando, e oggi, nel post-Covid, ancora di più. Sono bungalow in legno per campeggio e costituiscono una soluzione moderna per la ricettività di camping, villaggi turistici, aree naturalistiche, punti sosta di circuiti ciclo-pedonali. La caratteristica dei POD sta nella leggerezza delle strutture – realizzate in abete bianco -, nella essenzialità dei loro componenti, nelle linee sobrie ed eleganti che bene si inseriscono in tutti i contesti dell'ospitalità. La superficie esterna dei POD è costituita quasi interamente dalla copertura riducendo così al minimo la manutenzione. Nei punti esposti alle intemperie, il materiale è trattato in autoclave per esterno, e per
ragioni di sicurezza le strutture possono essere costruite con materiale trattato ignifugo in autoclave. La struttura autoportante, realizzata ed ancorata su una lastra di legno o di cemento alleggerito, garantisce la trasportabilità e la resistenza negli spostamenti. Sono disponibili diverse soluzioni dimensionali e distributive, dalla più piccola, di 4 metri per 2,50, con o senza locale bagno, a quella composta da due locali con bagno, di 5 x 6 metri. Le versioni PODInclusive, inoltre, sono dimensionate per la fruibilità anche da parte di utenti disabili in carrozzina. Tutte le versioni dispongono di un piccolo terrazzino esterno estensibile fino a 2 metri di profondità e sull'ingresso tutti i modelli sono dotati di un armadietto per le attrezzature da mare, escursionismo, bike.
In questa pagina, gli schizzi preliminari dell’architetto Giulia Pecol per la realizzazione del POD. Nella pagina di fronte, alcune ambientazioni del modulo-tipo. Nelle piante a destra, alcune fra le tipologie di lay-out disponibili.
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Production
Legnoquadro presents the PODs: movable wooden bungalows for camping and hiking The PODs were born from an idea of Legnoquadro (construction division of Legnolandia) to respond to a need that is emerging, and today, in post-Covid, even more so. They are wooden bungalows for camping and they are a modern solution for camping accommodation, tourist villages, naturalistic areas, rest points of cycle and pedestrian circuits. The characteristic of the PODs lies in the lightness of the structures - made of silver fir -, in the essentiality
of their components, in the sober and elegant lines that fit well in all hospitality contexts. The external surface of the PODs consists almost entirely of the roof, thus reducing maintenance to a minimum. In areas exposed to the weather, the material is autoclaved for outdoor use, and for safety reasons the structures can be built with autoclave fireproof treated material. The self-supporting structure, made and anchored on a slab of wood or lightened concrete, guarantees transportability and resistance to movement. Different dimensional and distributive solutions are available, from the smallest, of 4 metres by 2.50, with or without bathroom, to the one composed of two rooms with bathroom, of 5 x 6 metres. The POD-Inclusive versions are also sized for use by disabled wheelchair users. All versions have a small external terrace that can be extended up to 2 meters deep and on the entrance all models are equipped with a locker for sea equipment, hiking, biking.
www.legnoquadro.it info@legnoquadro.com legnoquadro
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TECNICA
L’acustica negli impianti sportivi chiusi Proseguiamo l’esame delle valutazioni che è necessario effettuare per garantire le prestazioni acustiche di un edificio a carattere sportivo, attraverso il lavoro effettuato sul velodromo di Spresiano dall’ingegner Ezio Rendina. Nel fascicolo di Tsport 331 abbiamo pubblicato il lavoro sulla correzione acustica interna dell’impianto; in queste pagine affrontiamo la valutazione previsionale di impatto acustico, ossia il rumore che l’attività svolta nella costruzione, o indotta dalla presenza dell’attività che vi si svolge, genera nei confronti di recettori esterni. La pubblicazione di questo argomento avverrà in due puntate. Ricordiamo che il progetto del velodromo è stato pubblicato su Tsport 328.
Il nuovo velodromo di Spresiano (Treviso) - Parte 2
Valutazione previsionale di impatto acustico e riferimenti normativi
a cura dell’ing. Ezio Rendina (VIVA Consulting & Management)
Inquadramento Questo articolo riassume le modalità di esecuzione ed i risultati attesi con la Valutazione Previsionale di Impatto Acustico del nuovo impianto sportivo coperto con funzione primaria a velodromo previsto in via V. Veneto a Spresiano (TV). Le attività qui descritte sono state svolte all’interno del più ampio gruppo di progettazione in seno alla società di ingegneria B.M.S. Progetti srl di Milano. L’attività in questione è stata avviata in obbedienza alla legge 447/95, articolo 8 comma 2 lettera e), che fa obbligo di predisporre la valutazione previsionale di impatto acustico per la realizzazione di nuovi impianti sportivi. Le attività di ingegneria acustica hanno pertanto riguardato questi due macro settori: 1) Descrivere il clima acustico della situazione attuale che caratterizza la zona di indagine in corrispondenza dell’area di progetto e dei ricettori ritenuti maggiormente esposti alle sorgenti sonore del velodromo; 2) Prevedere l’impatto acustico a seguito della realizzazione del nuovo impianto sportivo sul territorio circostante, in prossimità dei ricettori identificati. Le verifiche riguarderanno due tipologie diverse di impatto: le sorgenti interne all'area di intervento, rappresentate dagli impianti tecnologici e dal rumore antropico in esso generato, e le sorgenti esterne all'area costituite dai mezzi afferenti sulla viabilità locale. Esistono diverse tipologie di limiti che una infrastruttura del genere dovrà rispettare. Le sorgenti sonore interne dovranno rispettare i limiti del DPCM 14/11/97 suddivisi in: - valori limite di emissione: i valori massimi che possono essere emessi da una sorgente sonora, misurati nell’area circostante la sorgente stessa ed in corrispondenza degli spazi utilizzati da persone e comunità; - valori limite di immissione: i valori massimi emessi dal complesso delle sorgenti sonore considerate, misurate in prossimità dei ricettori. I valori limite di immissione sono distinti in: - valori limite assoluti di immissione, determinati con riferimento al livello equivalente di rumore ambientale; - valori limite differenziali d'immissione, determinati con riferimento alla differenza tra il livello equivalente di rumore ambientale ed il rumore residuo. Tutti questi limiti, ad eccezione del criterio differenziale, sono contenuti nel piano comunale di azzonamento acustico e sono distinti tra il diurno o notturno. I valori limite differenziali di immissione valgono invece 5 dB(A) per il periodo diurno e 3 dB(A) per il periodo notturno e sono validi per tutte le classi ad esclusione della VI; essi si misurano all’interno degli ambienti abitativi. Tali limiti non si applicano quando il livello di immissione, misurato a finestre aperte, è inferiore a 50 dB(A) di giorno ed a 40 dB(A) di notte, ovvero quando, a finestre chiuse, tali valori sono inferiori rispettivamente a 35 dB(A) diurni e 25 dB(A) notturni. I limiti differenziali non si applicano al rumore prodotto dalle infrastrutture stradali, ed altre infrastrutture di trasporto. Per infrastrutture stradali, ferroviarie, aeroportuali e marittime,
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all’interno delle rispettive fasce di pertinenza non si applicano i valori limite di emissione e immissione stabiliti dal DPCM del 14/11/1997, ma valgono limiti fissati da specifici decreti attuativi. All’esterno di tali fasce, però, le sorgenti concorrono al raggiungimento dei limiti assoluti di immissione. Relativamente ai limiti assoluti di immissione di rumore derivante da traffico veicolare, come quello prodotto dall’afflusso e dal deflusso degli spettatori, la normativa di riferimento è il DPR 30 marzo 2004 n° 142 “Disposizioni per il contenimento e la prevenzione dell'inquinamento acustico derivante dal traffico veicolare”, in attuazione dell'art. 11 della Legge 447/1995. Il DPR disciplina il rumore proveniente da autostrade, strade extraurbane principali, strade extraurbane secondarie, strade urbane di scorrimento, strade urbane di quartiere e strade locali, come definite dall'art. 2 del DLgs 285/1992. A questi valori limite dovranno riferirsi le emissioni sonore provocate anche dai mezzi leggeri e pesanti afferenti all’impianto. Per ognuna delle infrastrutture in questione il decreto individua una fascia di pertinenza acustica (cioè una "striscia di terreno misurata in proiezione orizzontale, per ciascun lato dell'infrastruttura a partire dal confine stradale") per la quale stabilisce i limiti di immissione del rumore, diversi a seconda che le infrastrutture siano esistenti o in fase di nuova realizzazione, cioè in fase di progettazione alla data di entrata in vigore del DPR. Le fasce di pertinenza in alcuni casi possono essere divise in 2 parti: una fascia "A", più vicina all'infrastruttura, ed una fascia "B", più distante.
documentazione previsionale di impatto acustico di "Impianti sportivi e ricreativi" ai sensi dell'art.8 della Legge quadro n.447/1995, ed in particolare specifica che la documentazione previsionale di impatto acustico deve contenere: - informazioni identificative ed urbanistiche di carattere generale; - dati informativi di caratterizzazione della attività in progetto; - modalità di realizzazione della valutazione previsionale di impatto acustico.
I limiti da rispettare
Essa confina a sud-est con campi coltivati, a sud-ovest con una zona residenziale, a est con via V. Veneto oltre la quale trova sede il centro di valorizzazione e riciclo dei materiali gestito da Contarina SPA, e a est con l'autostrada A27.
Il rispetto dei limiti sarà verificato "in facciata degli edifici ad 1 m dalla stessa ed in corrispondenza dei punti di maggiore esposizione nonché dei ricettori". Qualora i valori limite previsti dal DPR 142/2004, per le fasce di pertinenza, e dal DPCM 14/11/1997, al di fuori, non siano tecnicamente conseguibili, ovvero qualora in base a valutazioni tecniche, economiche o di carattere ambientale si evidenzi l'opportunità di procedere ad interventi diretti sui recettori, deve essere almeno assicurato il rispetto dei seguenti limiti: - 35 dB(A) Leq notturno per ospedali, case di cura e case di riposo; - 40 dB(A) Leq notturno per tutti gli altri ricettori di carattere abitativo; - 45 dB(A) Leq diurno per le scuole. All'interno della propria fascia di pertinenza acustica l'infrastruttura di trasporto deve rispettare i limiti stabiliti dal DPR 142/2004, mentre per tutte le altre sorgenti sonore presenti all'interno di tali fasce e diverse dell'infrastruttura di trasporto stessa, valgono i limiti stabiliti dalla zonizzazione acustica. Al proposito: - le sorgenti sonore (diverse dalle infrastrutture di trasporto), prese singolarmente, devono rispettare i limiti di emissione del DPCM 14/11/1997; - le sorgenti sonore (diverse dalle infrastrutture di trasporto), nel loro insieme, devono rispettare i limiti di immissione del DPCM 14/11/1997 secondo la classificazione che a quella porzione di territorio viene assegnata. All’esterno di tali fasce, le infrastrutture di trasporto devono rispettare i limiti di emissione e di immissione del DPCM 14/11/1997. A livello locale (siamo in Regione Veneto), l'art.8 della D.D.G. ARPAV n.3/2008 definisce i criteri per la redazione della
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Inquadramento territoriale dell’area L'impianto sportivo previsto andrà ad insediarsi in un’area attualmente libera adiacente all'autostrada A27, a sud/est del centro abitato di Spresiano.
L'area è inquadrata dal P.R.G. di Spresiano come "F Attrezzatura sportiva privata", mentre le aree ad essa confinanti come "F2 - Area per attrezzature di interesse comune" il centro di riciclo dei materiali, e "E2 - Area agricola" le aree circostanti (vedi immagine nella pagina successiva).
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Classificazione acustica Il D.P.C.M. 14/11/97 prescrive limiti di emissione e di immissione applicabili in caso di adozione del Piano di Azzonamento Acustico comunale. Di seguito si riporta uno stralcio della classificazione acustica dell'area in esame estratto dal Piano Comunale di Azzonamento Acustico di Spresiano, approvato con Deliberazione di Consiglio Comunale n. 19 del 11/04/2001. A sinistra stralcio dal Piano Comunale di Azzonamento Acustico (delimitata in blu l’area del velodromo, in rosso i punti di indagine fonometrica S1, R1, R2, e in rosa la fascia di transizione).
Descrizione dell'impianto sportivo e delle attività che si svolgeranno al suo interno Il progetto prevede la realizzazione di un volume coperto di circa 13.400 m2 ed una elevazione di 18 m che sarà in grado di ospitare un numero massimo di 6.000 spettatori circa in occasione degli eventi principali, e di un’area di pertinenza esterna di 75.600 m2 adibita a parcheggio. Nell'estremità Nord dell'area si realizzerà l'accesso e l'uscita all'impianto sportivo attraverso una nuova rotatoria su via V. Veneto. L'impianto sarà inoltre collegato con l'area a est dell'Autostrada mediante un sottopassaggio stradale, attualmente esistente, che sarà percorso dal servizio bus navetta. L'impianto, per come è stato concepito, potrà ospitare sia eventi sportivi che spettacoli musicali che potranno avere termine anche in periodo notturno.
L’area dove andrà ad insediarsi il velodromo, e quelle agricole limitrofe, sono state pertanto classificate in classe III (aree di tipo misto), mentre il "centro di riciclo del materiale" in classe V (aree prevalentemente industriale), all'interno della quale vigono i limiti riportati in Tabella 1.
Individuazione delle principali sorgenti sonore Le principali sorgenti sonore previste sono: Sorgenti fisse (impianti tecnologici): - n. 10 unità Rooftop poste in ambiente esterno in copertura al velodromo. La Committente prevede inoltre di realizzare un silenziatore tipo SQC (L=1800 mm) su ciascun canale di mandata e ripresa dell'aria trattata; - n. 2 unità di trattamento aria size 4 e size 6, poste in ambiente esterno in copertura al velodromo; - n. 2 unità di trattamento aria size 4, poste in locale tecnico a quota +34 s.l.m. Il locale tecnico è chiuso ai lati e grigliato nella parte superiore; - n. 8 unità esterne impianto VRF poste in locale tecnico a quota +34 s.l.m.. Il locale tecnico è chiuso ai lati e grigliato nella parte superiore. Tutte le sorgenti sonore poste in coperture sono circoscritte dal prolungamento verticale della facciata per circa 2.9 m. Sorgenti mobili: - traffico pesante indotto: 33 veic/h (esso è per lo più costituito da autobus ma comprende anche i mezzi tecnici necessari alla diffusione televisiva e alla organizzazione dei concerti); - traffico leggero indotto: 567 veic/h; - rumore antropico (l’argomento sarà approfondito nella terza parte).
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* da verificarsi all’interno degli ambienti abitativi.
Si specifica inoltre che la "Relazione tecnica allegata al piano di zonizzazione acustica" definisce una fascia di transizione nella zona di contatto tra classe III e V, come quella in oggetto, all'interno della quale vigono i limiti delle fascia più elevata (classe V). Tale fascia viene tracciata a partire a partire dal confine tra le due classi, ha un’ampiezza di 50 m e giace all'interno della classe inferiore (classe III). Ne consegue che il Ricettore R1 considerato nel presente studio ricade in classe V. Infine il piano di azzonamento acustico del comune di Spresiano individua ai fini della classificazione acustica unicamente le strade di tipo A (autostrade) e B (extraurbane principali), considerando le "altre" come "parte integrante dell'area di appartenenza e, quindi, non inserite in una classe a se stante". Si ritiene che l'infrastruttura considerata nel presente studio, via V. Veneto, possa essere classificata secondo il D.P.R. n. 142 del 30.03.2004, come una strada di tipo Cb - extraurbana secondaria in quanto ci troviamo al di fuori del centro abitato.
PROJECTS PILLS | PROGETTI IN BREVE
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NOTIZIE NEWS
Recinzione di sicurezza davanti al Rigamonti di Brescia a cura di Plastifil Recinzioni www.palstifil.eu
Nuove coperture per il Circolo Tennis Vico Alto a Siena a cura di Evolplay www.evolplay.it
Tra la biglietteria e l’ingresso allo Stadio Mario Rigamonti di Brescia, gli spazi per il parcheggio dei mezzi autorizzati e degli autobus che trasportano la tifoseria ospite deve essere organizzato in sicurezza dividendo le aree con recinzioni che garantiscano la massima stabilità ma che siano anche facilmente riconfigurabili in caso di modifica del layout esterno. Ecco allora la scelta di installare la recinzione ad alta stabilità Jersey Sport di Plastifil, un lavoro che è stato eseguito prima dell’avvio dell’ultima stagione calcistica.
Come è fatta La recinzione è costituita da una barriera di sicurezza tipo New Jersey in cemento armato vibrato, sovrastata da una doppia pannellatura in filo di acciaio verticale da 6 mm e doppio filo orizzontale da 8 mm, sostenuta da pali ancorati al New Jersey e correnti di collegamento. Ogni modulo, con base larga 75 cm e altezza del cemento 80 cm, può pesare fino a 2.800 kg (a seconda della lunghezza), ed è pertanto estremamente stabile; ciononostante, può essere spostato con un carrello elevatore per riconfigurare eventualmente la posizione della recinzione. Il sistema è certificato conforme alla norma UNI EN 13200/3, relativa agli elementi di separazione per gli spettatori in luoghi di intrattenimento compresi gli stadi e i palazzetti sportivi. La norma prevede, fra le altre indicazioni progettuali, specifici valori dei carichi imposti orizzontali sulle barriere, onde garantire che possano resistere a qualsiasi evento accidentale in presenza di folla. Le recinzioni al Rigamonti, di colore verde scuro e parte in grigio, sono completate con i cancelli, pedonali e carrai, identificabili a distanza dal colore giallo.
Il Circolo Tennis Vico Alto è dotato di 5 campi all’aperto in terra rossa e tre campi in superficie sintetica che venivano coperti stagionalmente con due palloni pressostatici. Il recente intervento – necessario anche per adeguare l’impianto ai regolamenti FIT – ha previsto la sostituzione delle strutture pressostatiche con un'unica copertura fissa ad archi in legno lamellare e membrana di copertura in tessuto poliestere a coprire i tre campi. I vantaggi dell’operazione sono molteplici: un notevole risparmio energetico dovuto sia alla eliminazione dei motori necessari per sostenere la struttura pressostatica, sia alla nuova doppia membrana di copertura che elimina ogni ponte termico; il risparmio nell’eliminazione dei due interventi annuali per il montaggio e smontaggio delle coperture stagionali; l’occasione per razionalizzare l’impianto di illuminazione con sistema a led a basso impatto energetico; il miglioramento della gestione degli spazi, che ora, conformi alle richieste FIT per lo svolgimento di competizioni ufficiali, possono ospitare anche il pubblico in campo.
Le caratteristiche tecniche L’involucro complessivo ha una dimensione di circa 53x38 metri e un’altezza massima di 12,30. La struttura modulare portante è realizzata con 9 archi curvi in legno lamellare di sezione variabile posti ad interasse di mt 5,30 fissati al cordolo di fondazione e struttura secondaria composta da 13 file di arcarecci. La membrana di copertura è in tessuto poliestere spalmato PVC su entrambe le facciate, bilaccato, del peso circa 750 g/m² (900 g/m² in opera); le pareti laterali sono scorrevoli per un’altezza di m 2,50 e realizzate con lo stesso materiale della membrana di copertura. La superficie sportiva è stata realizzata con un sistema specifico in resina acrilica su tappetino prefabbricato in gomma granulare; il sistema è certificato in classe 3 ITF (media velocità). Il progetto è firmato dagli architetti Filippo Casini e Marta Garosi, ed è stato realizzato da Evolplay.
76 NEWS | NEWS
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Sicurezza ed estetica per i campi di Monzello a cura di Safe Log Srl www.safelogsrl.com
Durante la pausa estiva 2019 i campi per gli allenamenti del Monza Calcio e delle 13 squadre che ogni giorno utilizzano gli stessi impianti di Monzello sono stati ristrutturati con la trasformazione dei campi a 11, del calciotto e di una “gabbia”, prima in erba naturale, con superfici in sintetico. Nel mese di giugno di quest’anno, si è reso necessario un intervento per ovviare alla limitata distanza tra la linea di fondo campo e il muretto di delimitazione del campo a undici, non conforme alle norme vigenti. L’intervento è consistito nel rivestire il muretto del lato corto con Tetris, un prodotto certificato per impatto sportivo, ad elevata capacità di assorbimento d’urto (testato secondo la norma UNI EN 913-2009, appendice C), ottimale per le situazioni di pericolo dove non è possibile intervenire strutturalmente. Trattandosi di elementi morbidi e duttili, i pannelli possono essere lavorati e sagomati in base alle esigenze, adattandosi a qualsiasi superficie, abbinando così sicurezza ed estetica.
Qualche dato tecnico Tetris ignifugo è composto da 42 elementi quadrati d 20x20 mm, collegati da un’anima spessa 3 mm. La superficie goffrata rende invisibile qualsiasi imperfezione e la cannula centrale longitudinale permette la perfetta consequenzialità nel caso, come questo, in cui i pannelli vengono affiancati, oppure la perfetta giuntura nel caso si adoperino per avvolgere pali, torri faro, pilastri, corrimano, ecc. L’installazione avviene mediante un apposito collante pennellabile a presa rapida, e la manutenzione richiede l’uso di normali detergenti non aggressivi. I pannelli, con una dimensione massima di 210x105 cm, hanno uno spessore di 20 mm e un peso di 3 kg/mq; scelti a Monza di colore verde, sono disponibili in un’ampia varietà di colori.
Dal Sentiero Italia CAI nasce il Sentiero dei Parchi
Il 24 maggio, in occasione della giornata europea delle aree protette, è stato presentato il progetto per la realizzazione del Sentiero dei Parchi, attraverso un protocollo d’intesa che prevede una intensa collaborazione tra Ministero dell’Ambiente e CAI per promuovere l’educazione e le tematiche ambientali. Si tratterà di un itinerario escursionistico che toccherà i 25 parchi nazionali italiani, e sarà impostato a partire dall’attuale Sentiero Italia del CAI, lungo oltre 7.000 km, che collega tutte le regioni attraverso le dorsali appenninica e alpina. Il Sentiero del CAI, suddiviso in oltre 400 tappe, tocca già 16 parchi nazionali: a seguito dell’accordo ora siglato, verranno realizzate specifiche varianti che andranno a comprendere tutte le aree protette in un percorso di visita eco-sostenibile che unisca parchi, riserve della biosfera, siti naturalistici Unesco e patrimonio culturale immateriale dell’umanità.
Il Sentiero Italia CAI L’attuale Sentiero Italia CAI si identifica nella segnaletica che lo traccia, uniformata da cartelli segnavia colorati di rosso-bianco-rosso. Le sezioni del Club Alpino Italiano sono al lavoro per valorizzare i tratti di loro competenza. La legge di bilancio stanzia 35 milioni di euro nel periodo 2020-2033 con i quali sarà effettuata la manutenzione e il potenziamento delle reti sentieristiche nelle aree protette. L’obiettivo, come riporta il comunicato del CAI, è di rilanciare le aree protette come luoghi di conservazione e di gestione della natura, che consentono ai residenti la possibilità di realizzare filiere economiche sostenibili. Infine, come per i “cammini” della devozione, sarà creato un “passaporto” quale simbolico riconoscimento per gli escursionisti che attraverseranno il territorio di ciascun parco premiando chi completerà le tappe in tutti i 25 parchi nazionali.
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Dal calcio, al rugby, al padel: lo sport che cresce a cura di Spaziosport www.spaziosportsrl.coml
L’impiantistica sportiva è un settore che continua capillarmente a richiedere l’intervento di aziende specializzate in grado di realizzare i campi con un’adeguata capacità esecutiva, dovendo spesso rispettare tempistiche ristrette per non sospendere a lungo le attività agonistiche. Chi realizza gli impianti deve quindi garantire una capacità organizzativa, e una precisione nella realizzazione, che portino a risultati omologabili presso le federazioni sportive e siano di soddisfazione per gli sportivi che giocheranno sui quei campi. Una panoramica sulle realizzazioni più recenti di un’azienda come Spaziosport ci consente di misurare il polso alle richieste più diffuse da parte del mondo sportivo, sia quello di livello agonistico che quello dello “sport per tutti”, che rappresenta l’esigenza di una corretta educazione motoria ed atletica per i giovani e i cittadini in generale. Tra gli interventi più frequenti realizzati negli ultimi due anni da Spaziosport troviamo la posa del manto in erba sintetica sui campi da calcio o da calcetto: spesso si tratta del rifacimento di superfici già in erba naturale ma non mancano le realizzazioni di impianti ex-novo. Un discreto sviluppo è mostrato anche dal rugby, uno sport non ancora molto popolare, ma che vede sempre più la realizzazione di campi come quello di Cecina o il campo realizzato a Bocotrecase (Napoli) per le Universiadi 2019, sempre inerba sintetica. Non dimentichiamo, infine, il padel, lo sport che sta avendo negli ultimi anni la diffusione più massiccia, grazie al poco spazio che richiede per essere installato anche in piccole realtà impiantistiche. Se l’emergenza sanitaria ha bloccato per diverse settimane i cantieri in tutto il Paese, la ripresa consentirà, alle aziende preparate ed esperte, di tonare a lavorare con soddisfazione per il mondo dello sport.
Da sinistra: campo da rugby a Cecina (LI); campo da padel a Cassino (FR); campo da calcio a 11 in comune di Cantalupa (TO) all’interno del complesso sportivo “Scuola Regionale dello Sport”.
Nuovo San Siro: il progetto va avanti, ma resta il nodo volumetrie di B.G.
Sotto, i rendering dei progetti proposti da Populous e da Manica/Sportium.
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Le due società calcistiche milanesi hanno resi noti i progetti per il nuovo Stadio di San Siro, modificati in particolare per quanto riguarda la parziale conservazione del vecchio Meazza così come richiesto dal Comune di Milano dopo il primo esame. I nuovi progetti, sviluppati dagli studi di architettura Populous e Manica/Sportium, prevedono un nuovo Stadio, moderno e con i più elevati standard, e il mantenimento di elementi dell’attuale impianto Giuseppe Meazza nel contesto di un nuovo distretto dedicato al retail, allo sport e all’intrattenimento fruibile 365 giorni all’anno, con aree verdi per 106.000 mq (ovvero il doppio rispetto agli attuali 56.000 mq). Un distretto innovativo per le nuove generazioni, all’avanguardia per il basso impatto ambientale e l’elevata sostenibilità; un centro di aggregazione sicuro per il quartiere e la città. Pur non mettendo in dubbio l’opportunità di realizzare un nuovo impianto funzionale e moderno, non si può non notare che l’unico punto di ostacolo alla realizzazione del progetto complessivo - e non ancora affrontato - continua ad essere di natura prettamente urbanistica. Come abbiamo messo in evidenza in precedenti occasioni su queste pagine, il Piano di Governo del Territorio di Milano non consente l’insediamento della quantità di volumetrie estranee alla funzione sportiva nella misura richiesta dai club per far stare in equilibrio i conti dell’investimento. Consentire il doppio dei volumi previsti dal Piano di Governo fa saltare il significato stesso della pianificazione urbanistica, che – se si dovesse cedere – non risponderebbe più al complesso equilibrio tra abitanti, funzioni, servizi, che è l’oggetto sostanziale del piano. Aspettiamo di vedere come si comporterà l’Amministrazione Comunale presa tra l’opportunità di un grosso investimento di sicura efficacia mediatica e il diritto dei cittadini ad essere trattati, anche nell’urbanistica, con regole uguali per tutti.
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Quzhou Sports Campus, uno stadio immerso nel paesaggio
Lo studio MAD Architects, con sede a Beijing e Los Angeles, sta realizzando lo stadio del progetto Quzhou Sports Campus, che copre complessivamente una superficie di 570.000 metri quadrati. L’area dello stadio, con strutture di supporto, sarà di 390.000 metri quadrati. Il design complessivo del progetto è stato finalizzato ed è ora in costruzione la prima fase, quella dello stadio, che dovrebbe essere concluso nel 2021. Al suo completamento, il Quzhou Sports Campus diventerà il più grande complesso coperto del mondo: comprenderà uno stadio da 30.000 posti a sedere, una palestra da 10.000 posti, una piscina, campi di allenamento all’aperto, strutture di servizio, un museo tecnologico e aree per bambini. Il tutto immerso in un paesaggio verdeggiante, tra laghetti e prati.
Stadio e campus nella città verde di Quzhou Con il 71% di territorio coperto da foreste e zone verdi, Quzhou è una città ricca di cultura e storia, dai piacevoli scenari naturali. Il progetto di MAD prende in considerazione le sue caratteristiche, i rilievi naturali e la vegetazione rigogliosa, cercando di rispettarle appieno, unitamente alla cultura della città e alle relazioni esistenti tra i suoi edifici e i confini cittadini.
©MAD Architects.
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Gli edifici sono quasi incorporati nel territorio e le stesse facciate e le sagome quasi scompaiono nel terreno, coperte dal verde. Lo stadio, la palestra e la piscina creano un’immagine coesa di tutto il campus, che si presenta come un paesaggio da ammirare da diversi punti. Attraverso il campus si collocano diverse piattaforme integrate, adatte a godere le bellezze del parco da diverse prospettive; allo stesso tempo, i profili delle diverse strutture non solo danno luce all’interno degli spazi degli edifici ma servono come punti di osservazione alternativi, in una rottura dei confini tra esterni e interni.
NEWS |
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L’arena sportiva e ricreativa Paris La Défense
Ai piedi della Grande Arche di Parigi, la grande arena sportiva e ricreativa La Défense è stata aperta alla fine del 2017 con una serie di concerti dei Rolling Stones, che ne hanno testato la capacità al completo, i 40.000 posti a sedere dell’auditorium. I vincitori del concorso di architettura del 2010, Christian de Portzamparc e il suo studio in collaborazione con Vinci, hanno trasformato l’idea originaria di pura struttura sportiva in una più complessa, con 31.000 metri quadrati di uffici, stanze dormitorio per studenti, negozi e ristoranti e la possibilità di ospitare grandi eventi come concerti e manifestazioni teatrali.
Dinamismo e leggerezza nella Grande Parigi Costruito lungo l’asse monumentale che dal Louvre, attraverso l’Arc de Triomphe, in oltre 7 km raggiunge Nanterre e il quartiere business della Défense, all’ombra delle torri residenziali e di uffici ed alle spalle della Grande Arche, lo stadio ha un aspetto esteriore che comunica una certa morbidezza delle linee grazie al guscio composto di scaglie di vetro e alluminio, che diffondono la luce del giorno rivestendo le pareti laterali e conferendo dinamismo e leggerezza. In notturna, la facciata, con le sue scaglie leggere, può mostrare infinite combinazioni di colore regalando suggestioni artistiche nella banlieue parigina. All’interno la struttura è molto ampia, grazie alla volta di 40 metri; la copertura, composta da quattro mega lastre, si appoggia su una struttura ampia 150 metri per 110.
Da stadio ad auditorium in 11 ore L’arena nella versione sportiva ha un manto sintetico che può essere coperto da grandi lastre per trasformarla, in sole 11 ore, in auditorium, garantendo grande comfort e visibilità, grazie allo schermo gigante di 1400 metri quadrati e a un’attenta pianificazione acustica. La capacità dell’arena per le competizioni di rugby è di 32.000 posti a sedere, mentre come struttura polivalente i posti possono variare da 10.000 fino a 40.000, una capacità massima che le conferisce il titolo di più grande auditorium coperto d’Europa e il secondo più ampio al mondo sul fronte sportivo.
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Lione, palestra Milliat: uno spazio per la comunità
Un edificio sostenibile La costruzione è stata realizzata con un’intelaiatura in legno, con travi in legno lamellare di abete rosso, isolata con balle di paglia. Le scatole cave con telai bifacciali come ele-
menti esterni e le pareti divisorie riempiono la struttura portante principale, soluzione ideale dal punto di vista statico e del risparmio energetico. Non è solo l’utilizzo delle materie prime rinnovabili a rendere l’edi-
ficio sostenibile; tale condizione si raggiunge con l’interazione tra i materiali ecologici, l’economicità di costruzione, la ventilazione naturale e l’uso attento dell’illuminazione esterna.
Nell’ex area industriale della fabbrica SLM Bon Lait, la palestra Milliat è una struttura lineare, con listelli in legno e generose vetrate. Con la vittoria del concorso municipale del 2013, lo studio austriaco Dietrich Untertrifaller con il francese Têkhnê si hanno progettato la palestra di Place du Traité de Rome, a Lione, intitolata alla dirigente sportiva e militante del movimento femminile nello sport, Alice Milliat. La struttura si integra in un quartiere moderno e ricco di servizi, come spazio multidisciplinare a servizio della comunità: la sua missione è servire le scuole primarie e secondarie del circondario, così come club sportivi e singoli sportivi e appassionati.
(foto © Julie Lanoo)
Semplicità e complessità Il volume squadrato dell’edificio presenta facciate con listelli di legno e ampie vetrate: il palazzetto si distingue perfettamente nel contesto urbano densamente costruito, interagendo con lo spazio pubblico e con il quartiere, sottolineando la sua funzione di struttura per la comunità. La silhouette del tetto si riferisce al profilo urbano e alla storia industriale del luogo, dimostrando come l’architettura in legno lavora bene in un contesto urbano. A prima vista la forma esteriore sembra molto ordinaria ma, all’interno, si rimane stupiti dalla sala alta nove metri, con il soffitto a piramidi tronche che permettono l’ingresso di molta luce; la sala stessa può essere divisa in tre, per consentire la pratica di più discipline sportive allo stesso momento. Le assi verticali in legno che rivestono le mura continuano il motivo del soffitto e forniscono una buona acustica. La sala di arti marziali al piano superiore può essere usata anche come sala da ballo e per la ginnastica. Il retro dell’edificio ospita l’accesso interno e le sale secondarie.
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Acireale (Ct) Un progetto per lo Stadio Tupparello
atletica leggera. Nella struttura che si otterrà, referenziata FIDAL/IAAF, si potranno così svolgere attività agonistiche di atletica leggera.
L’impianto sportivo Tupparello, Acireale.
Il progetto di riqualificazione Il Comune di Acireale è stato inserito tra i Comuni beneficiari degli interventi di rigenerazione di impianti sportivi del piano pluriennale degli interventi Sport e Periferie approvato con DPCM del 05/12/2016, per la riqualificazione dello stadio Tupparello, comprendente anche la pista di atletica leggera. L’importo complessivo di spesa del progetto sarà di 1.875.000 euro: si tratterà di eseguire lavori di risanamento e adeguamento degli spazi per l’attività sportiva, servizi di supporto, impianti tecnici e di ristrutturazione degli spazi aggiuntivi. Gli interventi di riqualificazione dello stadio Tupparello saranno condotti con lo scopo di ottenere l’omologazione del campo di calcio a 11 e della pista di
L’incarico professionale di progettazione esecutiva, direzione lavori, misura e contabilità, coordinamento della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione dell’intervento di riqualificazione e manutenzione dell’impianto sportivo Tupparello, con rigenerazione della pista di atletica è stato affidato allo studio Paris Engineering srl con sede in Avezzano (Aq) per l’importo di circa 52 mila euro. Il progetto esecutivo, redatto nell’ottobre del 2019 e revisionato nello scorso dicembre, è stato approvato e inserito per verifica dell’ente Sport e Salute Spa – CONI, con successiva modifica del mese di aprile 2020, richiesta dall’Ufficio Sport e Periferie di Sport e Salute.
Con la manutenzione straordinaria dello stadio si otterrà la rigenerazione del tappeto erboso del campo di calcio e la pavimentazione della pista di atletica; saranno inoltre riorganizzati gli spogliatoi e si interverrà sull’efficienza energetica e sull’abbattimento delle barriere architettoniche.
Un po’ di storia Lo stadio Tupparello fu costruito all’inizio degli anni Settanta insieme all’adiacente palazzetto dello sport, nell’area omonima. Inaugurato nella
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stagione 1974-1975, fu poi ammodernato nel 1993: contava a quel tempo posti per 6800 spettatori tra tribuna centrale e curve. Sul lato opposto alla tribuna centrale si trovano due edifici che ospitano gli spogliatoi e alcuni uffici. Il nuovo settore tribuna, costruito a metà degli anni Novanta come prolungamento verso l’alto dei preesistenti spalti, fu realizzato con struttura in metallo e dotato di una copertura. Tutto intorno al campo di gioco si stende la pista di atletica, 400 metri a 8 corsie.
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Unione Comuni del Coros (Ss) Il polo calcistico diffuso Si tratta di un progetto importante, inserito nel “Piano di Sviluppo territoriale Coros-Anglona” e finanziato con 2.432.450 euro: darà vita a un “polo calcistico diffuso” tra i diversi comuni dell’Unione del Coros, Ploaghe, Tissi, Codrongianos e Florinas (siamo nella provincia di Sassari). Si sono aggiudicati la gara di appalto per la redazione del progetto definitivo, esecutivo e di direzione lavori e coordinamento sicurezza per la riqualificazione e il completamento dei campi da calcio lo studio Maloni & Maloni e lo studio Gaias.
campi da tennis, calcio a 5 e 11, palazzetto e spogliatoi, gli interventi vedranno la sistemazione degli accessi per abbattere le barriere architettoniche e quella dei drenaggi, con la posa di un nuovo manto sintetico sul campo a 11, nuove attrezzature sportive, illuminazione a LED e la
sistemazione degli spogliatoi. Sarà rinnovato anche l’adiacente campo a 5 Massimo Mura. Nel campo di Tissi si procederà al rifacimento del manto di gioco in erba sintetica, del sottofondo e dei drenaggi, con nuova recinzione a norma per garantire l’accesso ai disabili;
saranno realizzati due nuovi spogliatoi e le tribune, una sala massaggi, l’infermeria; per l’illuminazione del campo di calcio saranno installate quattro nuove torri faro con proiettori a Led. Sono previsti un campo di basket e uno da tennis. Il campo di Florinas verrà messo a
Il progetto La proposta progettuale nasce nell’ottica di valorizzare un territorio destinato a un’utenza vasta, proveniente dall’area del Coros-Anglona, per il gioco del calcio: in particolare si tratta di nuovi campi di calcio in erba sintetica di Ploaghe, Tissi, Florinas e Codrongianus. In un mondo “condiviso” come quello moderno, è importante avere strutture sportive connesse tra loro, dove i giovani provenienti da diversi paesi possano allenarsi, giocare e confrontarsi insieme. Il progetto si tradurrà nel miglioramento dell’accessibilità, della fruibilità sportiva, nella riqualificazione funzionale e nel potenziamento degli spazi sportivi. Il tutto sarà portato avanti nell’ottica di un inserimento non invasivo delle nuove opere, proponendo il miglioramento paesaggistico degli spazi sportivi, intesi come spazio pubblico per la cittadinanza. Con l’intervento di riqualificazione degli impianti sportivi nei quattro comuni, ci si porrà come obiettivi: garantire la messa in sicurezza delle aree destinate ad atleti e spettatori, migliorando accessi e fruibilità degli spazi tramite l’abbattimento delle barriere architettoniche; rinnovare gli spazi sportivi realizzando in ogni impianto sportivo un campo da calcio a 11 giocatori con manto in erba sintetica, omologabile per competizioni agonistiche; potenziare gli spazi di servizio, ristrutturando e ampliando tribune e spogliatoi; abbattere i costi di gestione con soluzioni di efficientamento energetico.
Gli interventi nel dettaglio Al centro sportivo di Ploaghe, con
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norma con sistemazione delle recinzioni, delle tribune e delle vie di fuga. Saranno sistemati gli accessi e i drenaggi, sarà installata un’illuminazione con tecnologia a Led e sarà realizzato un nuovo campo a 11 in erba sintetica, con pista di atletica e spogliatoi per gli atleti. A Codrongianus, il campo sarà recintato e sarà rigenerato il manto in erba sintetica del campo a 11, con conseguente nuova omologazione; sarà sistemata la copertura delle tribune e saranno rinnovati spogliatoi, tribune e recinzioni. È previsto un campo da calcio a 5.
Maiolati Spontini (An) Al via la costruzione della palestra della scuola di Moie In frazione Moie, nel comune di Maiolati Spontini in provincia di
Ancona, procede la realizzazione del polo scolastico di via Venezia, con l’avvio dei lavori del quarto stralcio che comprende una palestra con campo da basket e campo da pallavolo. Il costo complessivo dell’intervento è di 2 milioni e 600 mila euro, di cui 1 milione e 287 mila finanziati dalla Regione e il restante 1 milione e 313 mila attinto dai fondi comunali. Con lo sblocco del settore dell’edilizia e dopo aver attuato l’adeguamento del piano di sicurezza ai protocolli e alle norme per il contenimento del contagio da Covid-19, il RTI vincitore della gara d’appalto - espletata nel 2019 dall’ufficio tecnico comunale con l’architetto Nicla Frezza - ha ora la possibilità di portare avanti i lavori, approfittando del fermo scolastico per ridurre i disagi. La conclusione è prevista per il mese di luglio 2021.
La palestra, non solo per la scuola La zona sportiva sarà una superficie
di circa 620 metri quadrati, in grado di ospitare un campo da basket delle dimensioni di 28 metri per 15, con le relative fasce di rispetto e un campo da pallavolo regolamentare, con un’altezza di 8 metri. Lo spazio potrà essere suddiviso in due palestre più piccole attraverso una tenda insonorizzata impacchettabile, a livello della struttura portante del solaio di copertura, per consentirne l’uso contemporaneo di più classi. In questo caso ciascuna metà
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del campo consentirà di ospitare un campo da pallavolo, da utilizzare per allenamento o per le attività sportive scolastiche. Al fine di assicurare la massima flessibilità e sicurezza di utilizzo si accederà al campo da gioco dalla scuola, sul lato est, attraverso un filtro con caratteristiche di resistenza al fuoco, che separa i compartimenti destinati alle diverse attività e dall’esterno, attraverso percorsi separati per i gio-
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catori e i visitatori. I giocatori potranno entrare al campo attraverso il corridoio di distribuzione degli spogliatoi mentre i visitatori potranno accedere attraverso un atrio vetrato, posizionato tra il volume degli spogliatoi e il filtro che li separa dalla scuola. La palestra è dotata di altre due uscite di sicurezza, a sud-ovest e a nord-est. L’opera prevede anche la realizzazione di un blocco per gli spogliatoi e per locali tecnici. Con l’aumento della superficie della palestra, e il suo utilizzo anche in orari extra-scolastici, è stato necessario richiedere un aumento degli spazi da adibire a spogliatoi e aree di servizio. Tutti gli spogliatoi saranno accessibili e attrezzati anche per persone con ridotta capacità motoria.
di arricchire tutta l’area verde, realizzando nei giardini un percorso running, un’area fitness con attrezzature specifiche per lo svolgimento di attività fisica all’aperto, aree relax con panchine e un parco giochi per bambini. La nuova illuminazione renderà i Giardini Margherita fruibili in tutta sicurezza anche in condi-
zioni di scarsa visibilità. Per la riqualificazione dell’area verde sono stati investiti complessivamente 90.000 euro, di cui 36.000 impiegati dalle casse comunali e 54.000 ottenuti tramite finanziamento regionale, per la valenza del progetto come strategico per la valorizzazione ambientale e per
ricostruire la relazione tra comunità e fiume. L’area interessata, sin dagli anni Settanta punto di riferimento per lo svago, sarà riqualificata con una soluzione che si armonizza con il contesto ambientale. È prevista una prima zona con nuovi giochi per i bambini e un cir-
Trapani Giochi inclusivi a scuola All’interno di alcune scuole dell’infanzia e nelle piazze delle frazioni di Marausa, Palma, Rilievo Guarrato e Salinagrande sono stati ultimati i lavori di installazione di nuovi giochi inclusivi. L’iniziativa, affidata alla Protezione Civile è stata guidata dall’assessore Peppe La Porta, che ha seguito, insieme al geometra Leonardo Asaro, direttore lavori, tutto l’iter di realizzazione fino alla messa in opera dei giochi. L’intervento è stato effettuato dall’aggiudicataria Italscavi srl; tutte le attrezzature sono certificate e collaudate, pronte per l’utilizzo da parte dei bambini. In città è in programma il potenziamento dei giochi inclusivi anche per Villa Margherita, per i quali è atteso il finanziamento relativo. FOTO (dovrebbe trattarsi di giochi inclusivi, ma io dalle foto non vedo dettagli di giochi inclusivi, vi sembra? Se serve chiedo conferma in comune)
Montevarchi (Ar) La riqualificazione dei Giardini Margherita È pronto il progetto di recupero dei Giardini Margherita presso il parco fluviale lungo l’Arno: l’intervento di riqualificazione dell’area verde punta a una maggiore funzionalità, sicurezza e fruibilità di tutta la zona. I lavori relativi alla parte edile e di allestimento, che sono stati avviati nel mese di maggio, dovrebbero durare 90 giorni. L’Amministrazione comunale ha deciso
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cuito di 140 metri che collegherà i vari punti di accesso agli attrezzi fit- gym e alle panchine dislocate su tutta l'area. Sarà realizzato anche un ampio percorso pedo-ciclabile, nella piena accessibilità per tutti grazie all’abbattimento delle barriere architettoniche. Tre nuovi punti luce garantiranno l’uso dell’area anche nelle ore notturne.
Vicchio (Firenze) In piazza Giotto il progetto “stodistante” In questi giorni di riapertura dal lockdown ci si è chiesti a più riprese come saremmo riusciti a far conciliare le norme di distanziamento sociale con la riapertura delle attività commerciali e la fruizione degli spazi pubblici. Allo scopo di incentivare il rispetto della distanza interpersonale minima di 1,80 m, Caret Studio ha realizzato per il comune toscano di Vicchio una instal-
La piazza Giotto di Vicchio, ridipinta.
lazione temporanea, composta da una serie di quadrati bianchi dipinti sulla pavimentazione, disposti in griglia, lontani fra loro 1,80 m e la cui grandezza si riduce all’allontanarsi dal centro di piazza Giotto, e ingrandendosi di novo lungo via Garibaldi. Il progetto è quindi anche un invito alla ripartenza per eventi pubblici, poiché individua visivamente la maniera più corretta di fruire della piazza cittadina continuando a seguire le regole imposte dalla Regione per rallentare la diffusione del Coronavirus. Il progetto potrebbe venire riproposto in altre piazze della Toscana.
spazio adiacente all’impianto esistente. La piscina Giovanni Paolo II fu progettata nel 2004, e il progetto di ampliamento con le vasche esterne fu presentato nello stesso anno, ma fu bloccato per alcune criticità, per ripartire soltanto con la nuova Amministrazione nel 2017. L’impianto scoperto è composto da due vasche, una da 25 metri a sei corsie e una vasca per i più piccoli.
Paternò (Ct) inaugurazione piscina con outdoor È stata riaperta la piscina comunale di Paternò, con l’inaugurazione della nuova area outdoor, realizzata nello
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Inaugurazione della piscina di Paternò.
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fondata da Pietro Chianchiano periodico di informazioni tecnico-sociali su attrezzature e impianti sportivi e ricreativi, piscine e impianti acquatici, disegno urbano e ambientale Technical-social magazine on recreational, acquatic and sports facilities, pools, equipments, environmental & urban furnishing Direttore editoriale / managing editor Bruno Grillini Direttore responsabile / editor Maria Carbone Direttore artistico / art director Fabio Passoni Amministrazione / administration Eva Carballo Segreteria di redazione / editorial secretary Daniela Bonetti Impaginazione / layout SeiMedia / Tomaso Grillini Hanno collaborato / contributors Maria Carbone, Riccardo Consoli, Tommaso Empler, Bruno Grillini, Cesare Lino, Sabina Orrico, Ivano Pelosin, Paolo Pettene, Valter Rapizzi, Ezio Rendina, Bea Rispoli, Joseph Wolfe Fotografie / photos Archivio Tsport / Tsport archive Archivio Shutterstock.com Redazione, pubblicità, amministrazione / editorial department, advertising & management office SeiMedia srl - via Per Robecco 91 – 20092 Cinisello Balsamo, Milano Tel. (+39) 02 23052147
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Le schede tecniche di TSPORT in questo numero Strumenti per il progettista
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83 19 III cop. 72 69 86 79 80 70 36 1 81 2 84 24 20 20 13 6 35 IV cop. 85 II cop. 54 14 19 3 82
C
Come abbiamo ricordato all’interno dello Speciale di questo fascicolo, la normativa italiana non presenta espliciti riferimenti agli impianti sportivi in relazione alla loro accessibilità, per la quale occorre fare riferimento alla disciplina generale sulle costruzioni edilizie. Il Comitato italiano Paralimpico ha comunque pubblicato, nel 2005, una raccolta di “Criteri di progettazione per l’accessibilità agli impianti sportivi” che, pur non avendo valore normativo, fornisce una serie di indicazioni utili ad una corretta progettazione dell’impianto sportivo ai fini della sua fruibilità da parte di ogni soggetto, anche con ridotta capacità motoria o sensoriale. Il documento prende le mosse dalla definizione di “barriera architettonica” formalizzata per la prima volta nel Decreto Ministeriale n. 236 del 14 giugno 1989 e ripresa nel DPR 503/96 che costituisce il regolamento per l’eliminazione di tali barriere. L’accessibilità all’impianto sportivo, sia da parte del pubblico che degli atleti, viene garantita, con questi “criteri”, nelle parti di percorso e nei servizi; non si interviene, invece, sulla parte strettamente sportiva della struttura. Il documento si affianca, con le Schede tecniche periodicamente pubblicate su Tsport, agli “Strumenti per il progettista” che il portale sport&impianti (www.sporteimpianti.it) mette a disposizione per la rapida consultazione di tutto quanto è utile per impostare un primo studio di fattibilità dell’impianto sportivo: le dimensioni, i regolamenti federali, i prezzi di massima in base ai principali prezziari italiani, una selezione delle aziende operanti nel settore, e gli articoli pubblicati sul portale relativi a ogni specifica tipologia sportiva. Le Schede tecniche sono completate con la Codifica delle discipline ammesse nella Sezione CIP del Registro Nazionale delle Associazioni e Società Sportive dilettantistiche del CONI.
Tools for the designer As we have mentioned in the Special in this dossier, the Italian legislation does not make explicit reference to sports facilities in relation to their accessibility, for which reference should be made to the general rules on building construction. The Italian Paralympic Committee has however published, in 2005, a collection of "Design Criteria for Accessibility to Sports Facilities" which, although not having normative value, provides a series of useful indications for a correct design of the sports facility for the purposes of its usability by all persons, even those with reduced motor or sensory capacity. The document starts from the definition of "architectural barrier" formalised for the first time in Ministerial Decree no. 236 of 14 June 1989 and taken up again in Presidential Decree 503/96 which constitutes the regulations for the elimination of such barriers. The accessibility to the sports facility, both by the public and the athletes, is guaranteed, with these "criteria", in the parts of the course and in the services; instead, no intervention is made on the strictly sporting part of the facility. The document accompanies, with the Technical Data Sheets periodically published on Tsport, the "Tools for the designer" that the portal sport&impianti (www.sporteimpianti.it) makes available for quick consultation of everything that is useful to set up an initial feasibility study of the sports facility: the size, federal regulations, the prices based on the main Italian prices, a selection of companies operating in the sector, and the articles published on the portal relating to each specific type of sport. The Data Sheets are accompanied by the Coding of the sports admitted in the CIP Section of the National Register of Associations and Amateur Sports Clubs of CONI.
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