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PEOPLE Dalla palestra alle montagne

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Intervista: Luca Tavoli Immagini: Juan Domeniconi

JUAN DOMENICONI, RIESCE A FARE DELLA PROPRIA PASSIONE LA SUA PROFESSIONE. UNA PASSIONE FORTE, CHE SI AVVERTE NEL CORSO DI TUTTA L’INTERVISTA. UNA PASSIONE CHE SI LEGA A VALORI ETICI E UMANI E CHE VANNO DECISAMENTE OLTRE ALL’OTTENIMENTO DI UN IMPORTANTE RICONOSCIMENTO SPORTIVO. JUAN NASCE GINNASTA, E VIVE FINO ALL’ADOLESCENZA SPORTIVA SOTTO UN TETTO. LE MONTAGNE E LO SCI ENTRANO IN MODO INASPETTATO NELLA SUA VITA, PORTANDOLO A VIVERE NUOVE STIMOLANTI SITUAZIONI.

SPORTFISI@ 2020

Nome: Juan

Cognome: Domeniconi

Età: 28 anni, 1.8.92

Formazione: maturità commerciale ottenuta presso la scuola di sportivi d’élite di Tenero. Formazione G+S in ginnastica artistica. Attualmente in formazione per l’ottenimento del diploma federale di allenatore (sci) previsto in Novembre 2020. Attività sportive praticate: ginnastica artistica (fino al 2009), poi è passato alla ginnastica attrezzistica fino al 2015 e di seguito alle gare di sezione.

Hobbies: Allenatore di ginnastica con i bambini piccoli 5-8 anni. Il concetto è molto diverso, il gruppo e il divertimento sono le priorità principali, rendendo l’allenamento piacevole.

Sogno nel cassetto: una bella medaglia alle olimpiadi.

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SPORTFISI@: Dove sei cresciuto, quali scuole hai frequentato e quale è stato il tuo percorso sportivo?

Juan Domeniconi: Sono cresciuto a Breganzona dove ho frequentato le scuole elementari. Poi all’età di 11 anni sono passato alle scuole medie di Gordola per poter conciliare l’attività sportiva presso il centro regionale d’allenamento della federazione ticinese di ginnastica (actg) che si trova a due passi dalla scuola e la formazione scolastica.

La settimana prevedeva ca. 22-27 ore di allenamento, il viaggio quotidiano tra Gordola e Breganzona oltre naturalmente la scuola e lo studio. Questo percorso di vita mi ha permesso di diventare indipendente molto presto.

Dopo la scuola dell’obbligo ho frequentato la scuola di sportivi d’élite a Tenero, dove durante il terzo anno, in seguito di alcuni guai fisici, ho smesso la vita da atleta e a 16 anni ho cominciato a fare l’allenatore a Bellinzona.

Da atleta, il mio miglior risultato è stato l’ottenimento di una medaglia di bronzo ai campionati svizzeri al volteggio nel 2008. Come ti sei avvicinato al freestyle?

Nel 2010 ho cominciato con un campo estivo di giovani atleti che si trovavano al centro sportivo di Tenero. Quindi mi sono occupato della preparazione ai salti con il Maxitramp e il waterjump (i salti in acqua da un trampolino appositamente costruito allo scopo).

Nel 2011 dopo il servizio militare, ho cominciato a lavorare con la federazione ticinese di sci. Inizialmente a ore, poi con il tempo sono diventato un dipendente fisso con compiti sia da allenatore sia di tipo amministrativo.

Non è stato evidente passare dalla palestra allo sci, in quanto non avevo mai sciato in precedenza e in generale la montagna non era il mio ambiente naturale. Prima di me anche altri ginnasti hanno tentato questa via, ma spesso hanno abbandonato il percorso poiché l’adattamento è veramente importante.

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Di quale disciplina ti occupi in particolare e come si svolge?

Mi occupo della disciplina Moguls. Si distingue tra la gara singola e quella parallela (dual moguls).

Si tratta di scendere da una pista con una forte pendenza, di ca.27 gradi e lunga 250 m di gobbe con due salti sul percorso.

Ci sono dei giudici di gara che definiscono il punteggio con i seguenti criteri: la tecnica di sciata (60% della nota), la velocità (20%) e i salti (20%). È una delle poche discipline Freestyle in cui la tecnica della sciata fa la parte dominante.

I percorsi sono impressionanti, personalmente sono sceso solo da piste più facili e sono saltato in acqua:

Come reagiscono gli atleti sapendo che non vieni dal freestyle?

Inizialmente c’è stato dello scetticismo da parte di alcuni atleti, soprattutto da parte di quelli più grandi di me. Probabilmente la mia giovane età inizialmente è stato il fattore più difficile da accettare dagli atleti.

Ma grazie allo staff dirigenziale che mi ha sempre sostenuto le cose sono sempre andate bene.

Quali sono gli aspetti importanti su cui bisogna preparare gli atleti?

La sicurezza nei salti e la prevenzione agli infortuni sono centrali.

Come tutti gli sport acrobatici il rischio di una caduta è molto elevata. Quindi anche i singoli elementi vanno costruiti passo per passo. L’aspetto della costruzione degli elementi sicuramente all’inizio della mia attività era molto più marcata nella ginnastica che non nel freestyle. Quindi si tratta di un utile trasferimento delle nozioni da una disciplina all’altra.

La maggior parte degli allenatori che allenano i salti, arrivano dagli aerials (discipline di salti nello sci) e hanno un approccio diverso nell’insegnamento. Solo lentamente, si vedono arrivare alcuni allenatori a livello internazionale che provengono dalla ginnastica artistica.

Il fatto che alcuni atleti prima di approdare al freestyle abbiano gettato le basi nella ginnastica dimostra che questo trasferimento di nozioni è molto sensato. Rispetto alla ginnastica, nel freestyle la disciplina è meno rigorosa, ciò permette a chi ha talento ma fa più fatica con la disciplina - quasi militare - della ginnastica, di trovare nel freestyle un’ottima alternativa.

Quali sono i tuoi compiti in seno a Swiss-ski?

Ho un contratto al 100% nel settore “moguls” per la preparazione acrobatica. Seguo gli atleti di coppa Europa durante le gare e in parte per gli eventi più importanti della coppa del mondo.

Poi c’è tutta la parte di pianificazione da fare, da quella sportiva (incluse le analisi di gare e allenamenti), a quella della carriera individuale degli atleti, fino alla logistica nei trasferimenti.

Inoltre sempre per conto di Swiss-ski mi occupo della linea acrobatica di Tiski (federazione ticinese di sci). In questo modo diventa più facile l’apprendimento e la continuità per gli atleti che poi giungono in nazionale.

Quanto tempo dedichi all’allenamento nel corso dell’anno?

Ca. 120 giorni all’anno sono sulla neve, almeno 30 giorni vengono dedicati alla preparazione acrobatica (fuori neve). Poi i ragazzi fanno ca. 90 giorni di preparazione fisica. 20 giorni all’anno si trascorrono in viaggio e 10-12 giornate vengono dedicate alla preparazione delle piste. Arriviamo quindi a un totale di ca. 250 giorni.

Chi ti ha sostenuto lungo il tuo percorso?

Il mio allenatore di ginnastica, Nasko Todorov, mi ha spinto ad iniziare la carriera di allenatore. Mentre Andrea Rinaldi, allora responsabile della federazione ticinese di sci mi ha incoraggiato e sostenuto nel percorso del freestyle.

Come è strutturata la tua vita?

Con la valigia in mano… per ca. 200 giorni all’anno. A fine stagione sono contento di tornare a casa, ma poi torna la voglia di ripartire. E finché non ho famiglia, continuo a seguire questa passione che non sento nemmeno come una professione. Per ora più vado avanti più mi piace il fatto di girare il mondo.

I vostri atleti sono dei professionisti?

Ci sono 2 atleti professionisti al momento: Marco Tadé e Nicole Gasparini. Ma Nicole comincia una formazione alla SUPSI di Lugano in settembre. Gli altri atleti per lo più vanno a scuola o fanno degli stages. I nostri atleti sono quindi abituati a doversi impegnare su più fronti.

Quando siamo in giro e viviamo negli appartamenti i ragazzi diventano cuochi e devono fare le pulizie. Altri ruoli questi, che favoriscono la crescita e la coesione tra di loro. Noi allenatori trascorriamo parecchio tempo con loro e quindi si crea un forte legame.

Quali sono le più grandi sfide quotidiane?

Riuscire a mettere in pratica le indicazioni tecniche che diamo loro. L’esecuzione perfetta dei salti richiede molta disciplina e sensibilità nel posizionamento del singolo arto durante

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l’esecuzione. Solo ripetendo continuamente le forme e con l’ausilio dei nostri feed-back, spesso sostenuti da riprese video, si possono fare i progressi necessari per poter essere competitivi.

Le soluzioni sport-scuola invece, funzionano quasi sempre bene a parte durante le fasi di particolare intensità sportiva quando sono da conciliare con diverse verifiche scolastiche.

Quali sostegni ricevete dalla federazione di sci?

La federazione ci mette a disposizione un budget che serve per pagare allenatori, fisioterapisti, trasferte e altre spese. Nel nostro sport è comunque indispensabile il sostegno finanziario da parte degli atleti e delle loro famiglie. Alcuni atleti riescono a trovarsi degli sponsor che alleggeriscono in parte il carico finanziario.

Inoltre la federazione ci fornisce il vestiario nuovo tutti gli anni. Il restante materiale rimane in buona parte a carico del singolo atleta.

Quante persone compongono lo staff della vostra squadra?

Tre persone compongono lo staff tecnico (un allenatore, un preparatore acrobatico e un preparatore atletico). Poi si può contare sul supporto di due coach mentali e dello staff medico. Il medico è il Dr. Siragusa e 4-5 fisioterapisti che si intercambiano tra di loro.

Come pianificate la rigenerazione per gli atleti?

Proponiamo dei programmi di mobilità, stretching, black roll, massaggi, fisioterapia e sauna.

Anche dal punto di vista alimentare stiamo perfezionando i dettagli appoggiandoci a degli specialisti.

Quali sono gli infortuni maggiormente ricorrenti nella vostra disciplina?

Abbiamo a che fare soprattutto con la rottura dei legamenti crociati del ginocchio. In parte dalle cadute, in parte anche durante la sciata tra le gobbe. Poi ci sono altri tipi di traumi, meno ricorrenti ad esempio alle spalle o alla schiena.

Cosa fate per prevenire gli infortuni?

I nostri fisioterapisti testano i ragazzi e propongono dei programmi individualizzati in collaborazione con il preparatore atletico e noi allenatori. Ci sono ad esempio degli esercizi mirati per migliorare la postura e la stabilizzazione per ogni atleta. Sono dell’avviso che la premessa al buon funzionamento della prevenzione e dell’ottenimento di buoni risultati, sia una buona comunicazione tra i membri dello staff. Penso che l’affiatamento tra di noi abbia delle ripercussioni molto positive anche sugli atleti. Quali sono le misure che sta prendendo la federazione internazionale di sci in vista del prossimo inverno?

Si sta cercando di capire come organizzare le gare. È troppo presto però per definire il programma. Da parte nostra non abbiamo cambiato la pianificazione, per farci trovare pronti per l’inizio… se poi ci saranno dei cambiamenti vedremo di adattarci. Il fatto che si giri in tutto il mondo non semplifica le cose, visto che le regole cambiano di regione in regione.

I cambiamenti climatici, sono un tema di grande attualità. Come li vivi?

Ci rendiamo conto che per lo sci estivo abbiamo dovuto fare vari adattamenti, poiché di anno in anno le condizioni diventano meno prevedibili. Spesso bisogna fare degli adattamenti a breve termine a causa del clima. Se poi le condizioni non sono ideali su più giorni, diventa ancora più difficile fare programmi. Ad esempio se andiamo a Zermatt e abbiamo 20 giorni di nebbia diventa complicato sviluppare nuovi salti. Lo stesso vale se la pista dovesse essere molto ghiacciata.

Ecco, in palestra, con la ginnastica queste problematiche non si hanno.

In base alla tua esperienza come valuti l’evoluzione del Freestyle nei prossimi anni?

Nella disciplina stessa non vedo grandi cambiamenti. Attualmente c’è un dominatore assoluto, Mickaël Kingsbury, che vince la maggior parte delle gare. In futuro ci sarà maggiore equilibrio. Aumenteranno sicuramente la velocità e la qualità dei salti, così come la tecnica di sciata.

Potrebbe inoltre esserci una specializzazione tra la disciplina individuale e quella parallela.

In campo femminile si sta assistendo ad un aumento del livello, che si avvicina sempre più a quello maschile.

Quali momenti ti hanno emozionato particolarmente?

Sicuramente la medaglia bronzo di Marco Tadè nel parallelo al mondiale 2017 a Sierra Nevada è stato un momento intenso. Una sfida per il terzo posto che lo ha visto affrontare un atleta francese che si allenava con noi. Emozionante è stata anche la partecipazione ai Giochi Olimpici Pyeongchang nel 2018 con Deborah Scanzio. È stato particolare avere il sostegno da parte di Swiss Olimpic dal punto di vista organizzativo… per una volta ci siamo concentrati solo sugli aspetti tecnici dello sport senza il dispendio di energie per altri aspetti.

Ma anche vedere l’evoluzione e la progressione dei ragazzi nel quotidiano dà delle belle emozioni e soddisfazioni.

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SVSPAkkreditierungslevel

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Einleitung

Der SVSP vertritt die Interessen seiner Mitglieder gegenüber Physioswiss und pflegt den Kontakt mit Swiss Olympic, mit Sportverbänden im In- und Ausland sowie mit sportphysiotherapeutischen und sportmedizinischen Partnern.

Nach jahrelanger Partnerschaft unterzeichneten der SVSP und Swiss Olympic Ende 2018 ein offizielles Dokument zur Regelung einer engen Zusammenarbeit mit dem Ziel, höhere Betreuungsstandards bei den Athleten/innen zu erreichen. Dies impliziert auch eine Qualifikationskontrolle zur Qualitätssicherung der SVSP-Mitglieder.

2019 hat der SVSP eine Wegleitung für die kontinuierliche berufliche Weiterbildung (KBW) für die schweizerischen Sportphysiotherapeuten/innen erarbeitet, welche im Januar 2020 von der International Federation of Sports Physical Therapy (IFSPT) offiziell anerkannt wurde.

Was ist wichtig zu wissen?

Jede/r Physiotherapeut/in, die/der die SVSPMindestanforderungen (laut Artikel 4, SVSP Statuten) für eine Mitgliedschaft erfüllt, kann SVSP-Mitglied werden.

Der SVSP-KBW-Wegleitung sieht drei Akkreditierungslevel (A, B, C) vor, welche u.a. in Zusammenarbeit mit Swiss Olympic formuliert worden sind.

Akkreditierungslevel C ist erforderlich, um als Sportphysiotherapeut/in bei nationalen und internationalen Wettkämpfen tätig zu sein, sowie um sich für die wichtigsten Sportanlässe (z.B. Olympische Spiele, Weltmeisterschaften) bewerben zu können. Akkreditierungslevels B und A sind u.a. erforderlich, um sich als Chefphysiotherapeut/in (Chief Physiotherapist Officer) für nationale Auswahlen sowie für die wichtigsten Sportanlässe (z.B. Olympische Spiele, Weltmeisterschaften) bewerben zu können.

SVSP-Mitglieder, die den Akkreditierungslevel A erreicht haben, können beim IFSPT den Titel «Registered International Sports Physical Therapist» (RISPT) beantragen.

Wo findet man die Information zu den SVSP-Akkreditierungslevel?

Die detaillierten Informationen zu den Akkreditierungslevels A, B und C sowie das Anmeldeformular sind auf unserer Website sportfisio.ch im Member’s Corner aufgeschaltet.

Jedes interessierte SVSP-Mitglied, das die Kriterien des jeweiligen Akkreditierungslevels erfüllt, kann beim SVSP mittels Formulars eine entsprechende Akkreditierung beantragen.

Was passiert, nachdem man eine SVSP-Akkreditierung Level A, B oder C beantragt hat?

Die SVSP wird den Antrag sorgfältig prüfen, und dem/der Sportphysiotherapeuten/in Bescheid geben. Dieser Prozess ist kostenlos. Der/die akkreditierte SVSP-Sportphysiotherapeut/in wird eine offizielle Bestätigung vom SVSP erhalten und in die offizielle Auflistung der akkreditierten Sportphysiotherapeuten/ innen «SVSP & Swiss Olympic» aufgenommen.

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ASPS – Niveaux d’accréditation

Introduction

L’ASPS représente les intérêts de ses membres auprès de Physioswiss et entretient des contacts avec Swiss Olympic, avec les associations sportives en Suisse et à l’étranger ainsi qu’avec des partenaires en physiothérapie et en médecine du sport.

Après des années de partenariat, l’ASPS a signé fin 2018 un document officiel avec Swiss Olympic sur une étroite collaboration dans le but d’atteindre des standards plus élevés dans la prise en charge des athlètes. Cela implique également un contrôle plus officiel de la qualification des membres de l’ASPS.

En 2019, l’ASPS a tracé une voie (développement professionnel continue - DPC) pour les physiothérapeutes du sport suisses, qui a été officiellement reconnue par la Fédération internationale de physiothérapie du sport (IFSPT) en janvier 2020.

Important de savoir

Tout physiothérapeute qui remplit les conditions minimales d’adhésion à l’ASPS (selon l’article 4 des statuts de l’ASPS) peut continuer à être membre de l’ASPS.

La voie de l’ASPS-DPC comprend trois niveaux d’accréditation (A, B, C), qui ont été formulés en collaboration avec Swiss Olympic, entre autres.

Le niveau d’accréditation C est requis pour travailler en tant que physiothérapeute du sport dans les compétitions nationales et internationales et pour toute sélection pour les évènements sportifs majeurs (par ex : Jeux olympiques, Championnats du monde, …). Les niveaux d’accréditation B et A sont requis, entre autres, pour pouvoir postuler éventuellement en tant que chefphysiothérapeute (chief physiotherapist officer – CPO) du sport pour les évènements sportifs majeurs (par ex : Jeux olympiques, Championnats du monde, …).

Les membres de l’ASPS qui ont atteint le niveau d’accréditation A peuvent demander à l’IFSPT le titre de “Registered International Sports Physical Therapist” (RISPT).

Où trouve-t-on les informations sur les niveaux d’accréditation?

Les informations détaillées sur les niveaux d’accréditation A, B, C, ainsi que le formulaire d’inscription, sont disponibles sur notre site web dans le « member’s corner ». Tout membre de l’ASPS intéressé qui répond aux critères du niveau d’accréditation correspondant peut s’annoncer auprès de l’ASPS en remplissant le formulaire.

Que se passe-t-il une fois que vous vous êtes inscrit à un niveau d’accréditation de l’ASPS?

L’ASPS vérifie soigneusement les demandes et en informe le physiothérapeute sportif intéressé. Ce processus est gratuit. Le physiothérapeute du sport accrédité par l’ASPS reçoit alors une confirmation officielle de l’ASPS et apparaît dans la liste officielle « Physiothérapeutes du sport » accrédités : ASPS & Swiss Olympic.

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ASFS Livelli di accreditamento

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Introduzione

L’ASFS rappresenta gli interessi dei suoi membri nei confronti di Physioswiss e mantiene i contatti con Swiss Olympic, con le associazioni sportive in Svizzera e all’estero e con i partner in fisioterapia e medicina dello sport.

Dopo anni di collaborazione, alla fine del 2018 la SSPA ha firmato un documento ufficiale con Swiss Olympic per una stretta collaborazione con l’obiettivo di raggiungere standard più elevati nella cura degli atleti. Ciò implica un controllo maggiore della qualificazione dei membri dell’ASFS.

Nel 2019 l’ASFS ha elaborato un percorso per lo sviluppo professionale continuo (SPC) per i fisioterapisti sportivi svizzeri, che è stato ufficialmente riconosciuto dalla International Federation of Sports Physical Therapy (IFSPT) nel gennaio 2020.

Cosa è importante sapere?

Qualsiasi fisioterapista che soddisfi i requisiti minimi per l’adesione all’ASFS (secondo l’articolo 4, Statuto dell’ASFS) può diventare membro dell’ASFS.

Ci sono tre livelli di accreditamento (A, B, C) nel percorso ASFS-SPC, formulati in collaborazione con Swiss Olympic.

Il livello di accreditamento C è necessario per poter lavorare come fisioterapista sportivo in competizioni nazionali e internazionali e per potersi candidare per le selezioni nazionali per i più importanti eventi sportivi (ad es. Giochi Olimpici, Campionati del Mondo).

I livelli di accreditamento B e A sono richiesti per potersi candidare come Responsabile Fisioterapista Capo («Chief Physiotherapist Officer») per le selezioni nazionali e per i più importanti eventi sportivi (ad es. Giochi Olimpici, Campionati del Mondo).

I membri ASFS che hanno raggiunto il livello di accreditamento A possono richiedere all’IFSPT il titolo di “Registered International Sports Physical Therapist” (RISPT).

Dove posso trovare informazioni sui livelli di accreditamento ASFS?

Le informazioni dettagliate sui livelli di accreditamento A, B, C, nonché il modulo di iscrizione, sono disponibili sul nostro sito web nell’angolo dei membri.

Ogni membro ASFS interessato che soddisfi i criteri per il relativo livello di accreditamento può registrarsi presso l’ASFS compilando il modulo di iscrizione.

Cosa succede dopo la registrazione per il livello di accreditamento ASFS?

L’ASFS controllerà attentamente le richieste e informerà il fisioterapista sportivo interessato. Questo processo è gratuito. Il fisioterapista sportivo accreditato ASFS riceverà quindi una conferma ufficiale dall’ASFS e apparirà nell’elenco ufficiale dei fisioterapisti sportivi accreditati “ASFS & Swiss Olympic”.

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danke merci grazie

«LIEBE MITGLIEDER – DIE CORONA-KRISE HÄLT DIE GANZE WELT WEITERHIN IN ATEM. DER VORSTAND DES SVSP WÜNSCHT IHNEN UND IHREN ANGEHÖRIGEN WEITERHIN VIEL KRAFT UND DURCHHALTEWILLE. BLEIBEN SIE GESUND! IHR SVSP-VORSTAND»

«CHER(E)S MEMBRES - LA CRISE DE LA CORONA CONTINUE DE TENIR LE MONDE ENTIER EN HALEINE. LE COMITÉ DE L’ASPS VOUS SOUHAITE, AINSI QU’À VOS PROCHES, DE CONTINUER À FAIRE PREUVE DE FORCE ET DE PERSÉVÉRANCE. RESTEZ EN BONNE SANTÉ ! VOTRE COMITÉ ASPS» «CARI MEMBRI - LA CRISI CORONA CONTINUA A TENERE IL MONDO INTERO SULLE SPINE. IL COMITATO DELL’ASFS AUGURA A LEI E AI SUOI PARENTI DI CONTINUARE AD ESSERE FORTI E PERSEVERANTI. RIMANETE IN SALUTE! IL VOSTRO COMITATO ASFS»

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SPORTFISIO partner conferences

SPORTFISI@ 2020

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BIS ZUM NÄCHSTEN MAL

Preview SPORTFISI@-Magazine 2021

Thema: «Frau & Sport» Termine

19. Sportfisio-Symposium 2021 «Frau & Sport» Nov 19, 2021

Bild von Clélia Rard-Reuse

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