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L’ex viola che nel ‘90 arrivò in finale con la Juve: “gli stimoli europei trasformano questa squadra e lo si è visto a braga dove è emersa la personalità e se gli attaccanti segnano si può arrivare fino in fondo”

• GIACOMO CIALDI

L’Europa fa bene alla Fiorentina. Dopo settimane di giustificata preoccupazione, visto il diverso rendimento di Viola e Sporting Braga, i ragazzi di Italiano hanno spazzato via ogni timore, nella gara di andata, con una prestazione scintillante: 4-0, doppietta dei due centravanti, e portoghesi – salvo cataclismi difficili da immaginare – eliminati. Con la sfida di ritorno al Franchi che è lecito immaginare come una partita “tranquilla”. Per parlare della Fiorentina in versione europea e del suo cammino in Conference League, il Brivido Sportivo ha intervistato in esclusiva Alberto Di Chiara, ex giocatore di quella Viola che nel ‘90 arrivò a un passo dal trionfare in Coppa Uefa.

Di Chiara, che Fiorentina ha visto nell’ultimo periodo? Cosa non ha funzionato dopo la sosta per il Mondiale? «Abbiamo purtroppo visto una Fiorentina che non ha ancora ingranato veramente, che non ha quasi mai convinto. Diciamo che la squadra si è trovata soltanto a tratti, con discontinuità.

Sono mancati gli attaccanti, la qualità nell’ultimo passaggio e a questo si è aggiunta, spesso, una certa confusione tattica da parte di Italiano. È una Fiorentina che ha spesso faticato».

In Europa, però, è sembrata un’altra squadra. «Le coppe sono un’altra storia, entrano in gioco diverse variabili, come ad esempio il fatto di giocare andata e ritorno. Conta moltissimo l’esperienza e il momento di forma della squadra».

Lei che di imprese europee se ne intende, si aspettava la bella vittoria in Portogallo?

«La Fiorentina ha fatto molto bene nella gara di andata, e non era scontato dato il buon rendimento dello Sporting Braga. Abbiamo visto una squadra autoritaria, con personalità, che sapeva cosa voleva e che ha messo in campo tutte le proprie qualità.

È stata brava, in una partita che si presentava come una tappa fondamentale della stagione».

Compresi i gol degli attaccanti… essere quella che scenderà in campo questa sera? Quali potrebbero essere i pericoli?

«Quando gli attaccanti segnano, tutto gira meglio. Le doppiette di Jovic e Cabral sono state belle e importanti, sia per la squadra che per i giocatori stessi. Speriamo possano aiutare questi due calciatori che, fino a una settimana fa, avevano mostrato alcune luci e diverse ombre».

«In generale, quando vinci in modo così netto, può esserci il rischio di sottovalutare l’avversario, darlo per già finito. Ed è la volta in cui rischi di perdere. Credo non sarà il caso dei viola stasera: la Fiorentina è più forte e sa cosa deve fare. Inoltre c’è il fattore Franchi: i tifosi fiorentini, come sempre, aiuteranno la squadra».

È lecito pensare, sopratutto dopo la bella prestazione di Braga, che questa squadra possa davvero arrivare in fondo alla competizione?

«Ci sono un paio di squadre attrezzate per giocarsi il trofeo, avversari piuttosto tosti, ma la Fiorentina non può e non deve partire battuta. Pensare di poter alzare la coppa, oltre che lecito, è anche doveroso. Ci sono margini per divertirci!».

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