1 minute read

rui, baLLa La Portuguesa!

il ricordo indelebile del portoghese che fece innamorare il popolo viola oggi è il presidente del benfica Ma quanto ci piacerebbe rivederlo a Firenze…

• TOMMASO BORGHINI

Le lacrime di quell’addio ce le sentiamo ancora sulla pelle. Sono passati più di vent’anni (era il 13 luglio 2001), ma chi visse quel giorno ne conserverà per sempre il magone in un pezzettino di cuore. Perché Manuel Rui Costa è stato un idolo del popolo viola che lo ha amato fin dal primo giorno del suo approdo in riva all’Arno, nell’estate del 1994. La Fiorentina era appena risorta dal purgatorio della Serie B e l’empatia con quel portoghese dallo sguardo timido fu subito totale. Sarà stato per la sua eleganza in campo, per il numero 10 che indossava con orgoglio, riportando alla mente le gesta di Giancarlo Antognoni (il dirigente che lo prese, strappandolo al Barcellona, insieme a Cinquini) o per la sua capacità di generare un calcio poetico, in perfetta sintonia con la bellezza di Firenze.

Tutti lo amarono e lui amò visceralmente la Città e il popolo viola, rifiutando a più riprese la corte di grandi club e conquistando la bellezza di tre trofei (due Coppe Italia e una Supercoppa) nei suoi sette anni col giglio sul petto. Fino alle lacrime di quel torrido giorno di luglio, quando migliaia di persone invasero il Franchi per salutarlo con gli occhi gonfi al ritmo di un coro passato alla storia: “Rui, balla la Portuguesa!”. Il suo fu un sacrificio, vano, per cercare di salvare la Fiorentina dal fallimento. Oggi è presidente dell’altro grande amore della sua vita: il Benfica. Ma quanto ci piacerebbe rivederlo a Firenze... magari con un ruolo dirigenziale! Perché un amore così grande è impossibile da dimenticare e sarebbe fantastico poterlo rivivere.

This article is from: