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I #she is outdoors, il 1° premio outdoor al femminile

#SHE IS OUTDOORS

Il solo nome è emblematico. Un premio rivolto ai marchi outdoor per abbigliamento, attrezzature e accessori appositamente pensati per le donne. Ma anche un progetto a più ampio respiro, che si pone l’obiettivo di dar voce al mondo femminile attivo e farlo partecipare al processo di sviluppo dei prodotti, affinché questi si adattino ai loro bisogni e interessi senza più compromessi. Altro scopo perseguito è quello di battersi per un trattamento paritario delle necessità delle donne rispetto alle loro controparti maschili, non solo nel mondo dell’outdoor. A legiferare una giuria di esperte, composta da specialiste del settore, che testerà e valuterà tutti i prodotti presentati, giudicandoli in base a funzionalità, qualità, scelta dei materiali, sostenibilità, innovazione, possibilità di utilizzo, gruppo target e design.Jana Erb e Miriam Mayer, fotografe, creative digitali e appassionate di settore, sono le ideatrici di #she is outdoors. Alla prima delle due abbiamo posto qualche domanda. Innanzitutto qual è il tuo background? Dove nasce e qual è il tuo rapporto con l’outdoor? Fondamentalmente sono una fotografa. Durante i miei studi a Monaco di Baviera ho lavorato a Globetrotter, uno store tedesco molto importante, per avere un supporto economico e così ho scoperto il mondo outdoor. Alla fine sono riuscita a sfondare nella fotografia grazie alla mia conoscenza dei prodotti e così sono entrata nel segmento della fotografia del settore. Come e dove nasce l’idea di realizzare un premio dedicato all’attrezzatura femminile? Lo scorso inverno sono stata invitata a far parte della giuria dello Scandinavian Outdoor Award, un premio semestrale simile a quello di ISPO, ma più piccolo e riservato solo ai marchi scandinavi. Ho partecipato insieme a un famoso youtuber sul mondo outdoor, e mi sono chiesta perché non realizzare qualcosa di simile ma dedicato al solo mondo femminile. All’inizio ero titubante ma sono stata subito incoraggiata dell’ottima idea e mi sono decisa a farlo. Così a febbraio mi sono lanciata in questo progetto insieme a Miriam. Perché un premio dedicato alle donne? Come mai questo focus? So che è difficile concentrarsi solo sulle donne, perché significa escludere gli uomini. Ma è anche vero che, se guardiamo i premi, i prodotti, i test, le giurie, ecc sono per lo più dedicati al mondo maschile. Anche i campioni prodotto che vengono inviati normalmente sono delle collezioni uomo, pochissimi marchi pensano alle quote rosa (a meno che non si tratti di un prodotto esclusivamente femminile). Anche negli sport ciò è evidente: se si parla di guardare una partita di calcio, è sicuramente di uomini, non di donne. Odio dirlo ma i fatti lo confermano purtroppo. E sarà così finché continuerà a essere ancora normale avere un prodotto unisex che per noi va bene… e neanche un premio in versione femminile.

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Si tratta del primo premio dedicato a prodotti specificamente progettati al femminile. La co-ideatrice Jana Erb lo racconta nei dettagli

Quali sono i marchi coinvolti e come si sviluppa il premio? Hanno aderito 28 marchi con 37 prodotti. Delle cinque categorie previste (professionisti dell’outdoor, camping, equipaggiamento, calzature e abbigliamento) sarà decretato il migliore di ciascuna, oltre a un vincitore assoluto per il prodotto outdoor femminile per eccellenza e un altro per il più sostenibile. Per questi ultimi due i marchi non possono candidarsi perché sono scelti dalla giuria. Le adesioni si sono chiuse a fine maggio, mentre la premiazione è fissata per il 31 luglio, con i giurati che si riunirà nei due giorni precedenti. Qual è stata la risposta da parte dei brand? Ottima. Speravamo di avere almeno 20 prodotti altrimenti avremmo dovuto annullare il tutto, altrimenti ci sarebbero stati più premi che candidature. Ma per fortuna siamo andati oltre, con 37 proposte che, in sostanza, sono il doppio del minimo a cui aspiravamo. A pensarci bene è stato un azzardo perché abbiamo impiegato tre mesi di lavoro senza sapere cosa sarebbe successo, ma ora è un bel risultato e penso che dimostri quanto fosse necessario un progetto di questo genere. Secondo te quali sono i tre punti di forza che un’attrezzatura deve avere per vincere? Dipende dalla categoria naturalmente. Ma mi piace pensare che, se si prova un nuovo prodotto e lo si utilizza o indossa, bisogna esserne felici ed eccitati, perché magari è proprio quello che si è aspettato per anni e si adatta al 100% alle proprie esigenze, perché è affidabile e sicuro, perché è versatile e utilizzabile ovunque… insomma, per vari motivi. È prevista anche un’edizione invernale. Cosa ci sai dire a proposito? Non siamo ancora sicuri al 100%, perché prima vogliamo vedere il riscontro di quella estiva e capire cosa migliorare. A ogni modo le iscrizioni dovrebbero aprire a settembre e proseguire fino a ottobre, ma tutto dipende dall’evoluzione della situazione Covid e dalla possibilità di organizzare le riunioni della giuria in presenza.

di Chiara Bellini

BRAND PARTECIPANTI Aclima, Altra, Asolo, Bergans, Deuter, Devold, ECCO, Exped, Fjällräven, Gregory, Haglöfs, Hydro Flash, Jack Wolfskin, Klymit, LaMunt, Lowa, Norrøna, ON, Osprey, Peak Performance, PYUA, Salomon, Sasta, SCARPA, Schöffel, Suunto, The North Face, Wechsel

È ora di smettere di “adattare” i prodotti maschili e di iniziare a progettarli in modo specifico

ph: Lukas Reumschuessel ph:Kontrapixel ph:Kontrapixel

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