
4 minute read
I Co/lab Roma, uno spazio gratuito
UN LUOGO CHE SOSTIENE
Nasce co/lab Roma: uno spazio gratuito per le associazioni ambientaliste realizzato da Patagonia Roma. Parla Damiano Bertolotti, enviro & marketing manager Italia del brand californiano
Advertisement
di Sara Canali
Uno spazio gratuito messo a disposizione di enti e associazioni no profit locali che si battono per la tutela dell’ambiente e del territorio e che promuovono uno stile di vita responsabile. Così si può definire co/lab Roma, il Community Lab di Patagonia, già presente a Montebelluna. Adiacente allo store Patagonia Roma e situato al civico 185 di via Salaria, si sviluppa su due piani, per un totale di 50 mq. Nella parte inferiore è presente una sala meeting organizzata per riunioni, video call e presentazioni, mentre nella parte superiore sono presenti tre tavoli da lavoro per un totale di 12 postazioni. Inoltre, nello stesso ambiente è situato un corner con poltrone insonorizzate per svolgere chiamate o conversazioni in due persone e, infine, una piccola area break. Inaugurato il 25 ottobre, il co/lab Roma offre a tutte le associazioni, le startup e i gruppi interessati la possibilità di usufruire dei suoi spazi, previa prenotazione compilando il form presente sul sito colabroma.it. Ci siamo fatti raccontare il progetto nel dettaglio da Damiano Bertolotti, enviro & marketing manager Italia Patagonia. Cos’è co/lab e da che idea si sviluppa? L’idea del co/lab nasce cinque anni fa quando abbiamo aperto il negozio di Montebelluna. Al primo piano dell’edificio c’erano infatti degli spazi che abbiamo deciso di mettere gratuitamente a disposizione di associazioni, comitati ed enti della zona. Ci è sembrata la cosa più logica e giusta da fare. È un concetto nuovo in Patagonia o il proseguo di iniziative già intraprese? È un concetto nuovo. Anche il nostro punto vendita di Milano ha una “sala enviro” che mettiamo a disposizione gratuitamente per le associazioni che hanno bisogno di uno spazio per le loro riunioni o per i loro incontri. Sul fronte digitale, inoltre, supportiamo già le associazioni con Patagonia Action Works, una piattaforma per collegare le comunità alle organizzazioni ambientaliste locali che si battono per sal-
vare il Pianeta: con questo strumento gli utenti possono fare volontariato, firmare petizioni, scoprire eventi locali e donare denaro a favore di cause ambientali nelle loro vicinanze. Abbiamo lanciato la piattaforma anche in Europa nel 2019, perché crediamo fortemente nell’importanza di collegare la nostra community con le associazioni non profit che supportiamo attraverso 1% For the Planet. Quanto sono importanti le azioni di networking per un brand come Patagonia? Perché le incentiva? Fare rete è fondamentale ed è la nostra priorità, non solo per Patagonia ma anche e soprattutto per le associazioni non profit che si battano per la tutela del nostro Pianeta. È per questo che cerchiamo di aiutare le associazioni mettendole in contatto con altre realtà che trattano gli stessi temi a livello europeo o in altre città italiane. Qual è l’impegno di Patagonia con le ONG in tutta Italia (e in Europa)? Ogni anno devolviamo l’1% delle nostre vendite ad assoDamiano Bertolotti ciazioni ambientaliste che si battono per salvare il nostro Pianeta e negli ultimi cinque anni abbiamo donato quasi 14 milioni di dollari (a livello globale) a gruppi e associazioni che lavorano per contrastare e rallentare il cambiamento climatico. 1% For the Planet è un’associazione che è stata fondata nel 2002 da Yvon Chouinard, fondatore di Patagonia, e Craig Mathews, proprietario di Blue Ribbon Flies, e che oggi conta più di 1.800 tra aziende e privati che devolvono l’1% delle loro vendite o del loro stipendio alle associazioni non profit. Quali i valori principali su cui si basa la scelta del sostegno di una ONG da parte dell’azienda? Non avendo fondi infiniti abbiamo dei criteri per scegliere quali progetti finanziare attraverso 1% For the Planet e abbiamo creato dei Grants Council con colleghi di diversi team per valutare in maniera democratica i vari progetti. Questi criteri sono indicati in dettaglio sul nostro sito e sono facilmente consultabili da tutte le associazioni non profit.
PARLA GUGLIELMO FENATI, PATAGONIA ROMA, RESPONSABILE DEL PROGETTO CO/LAB
Perché Roma ha bisogno di questo spazio? Crediamo che Roma nasconda tante piccole associazioni locali che hanno bisogno di spazi per poter lavorare e dare voce alle loro idee e campagne. Abbiamo molta fiducia in loro e nelle loro idee. Quante e quali sono le ONG romane sostenute dal brand? Attraverso il programma 1% for the Planet supportiamo diverse associazioni non profit nella Capitale. Tra queste: “Re:Common”, che lotta contro gli abusi di potere e il saccheggio dei territori per creare spazi di trasformazione nella società, in Italia, in Europa e nel mondo; “A Sud”, che si occupa di conflitti ambientali e che di recente, assieme ad altri comitati e associazioni, ha lanciato la campagna Giudizio Universale, una causa contro lo stato Italiano, per chiedere misure concrete per contrastare i cambiamenti climatici; infine, “Terra!”, impegnata dal 2008 a livello locale, nazionale e internazionale in progetti e campagne sui temi dell'ambiente e dell'agricoltura ecologica. Terra! lavora infatti in rete con associazioni, comitati e organizzazioni della società civile per difendere le risorse naturali e promuovere un modello di sviluppo fondato sul rispetto degli ecosistemi. Ci racconti com’è nata l’idea del co/lab? Quando abbiamo avuto la possibilità di allargare il negozio di Roma abbiamo deciso, seguendo l’esempio del co/lab di Montebelluna e dello spazio di Milano, di creare uno spazio per le associazioni di Roma. Non abbiamo avuto nessun dubbio, perché ci è sembrata la cosa più giusta da fare!

