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HDry: l’hi-tech delle membrane

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L’HI-TECH DELLE MEMBRANE

Il brand HDry, di proprietà di Altexa, guarda al futuro con la nuova tecnologia integrata “3D Direct Lamination” che dal mondo tecnico vira al fashion

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Due modelli firmati Canada Goose: a sinistra Journey Boots e a destra Snow Mantra

Il tallone d’Achille di qualsiasi calzatura impermeabile è la membrana che, unita alla fodera, rimane separata dalla tomaia. Così facendo l’umidità penetra all’interno della scarpa rendendola bagnata, fredda e pesante, provocando quindi un grosso disagio soprattutto agli alpinisti di alta quota. Da questi presupposti HDry, brand della società varesina Altexa, attraverso l’utilizzo di materiali e macchinari speciali, ha spostato la membrana waterproof e traspirante nella posizione più esterna possibile della calzatura, cosicchè l’acqua non riesca a penetrare al suo interno. Si tratta di un’innovazione che risiede nel processo “3D Direct Lamination”, ovvero un incollaggio di micropunti della membrana sulla superficie interna della tomaia. Questo è reso possibile da un macchinario brevettato, originato dalla tecnologia “diaphragm forming” utilizzata nella costruzione aereospaziale e che permette di laminare superfici tridimensionali anche complesse con elevata efficienza produttiva.

LE SINERGIE

Una tecnologia che sposa oggi diversi ambiti, uno dei quali è (ovviamente) dei prodotti supertecnici. La sua massima rappresentazione si trova nella partnership con SCARPA, che ha usato la novità all’interno della gamma “Ribelle” e nel modello “Phantom” d’alta quota. Anche il mondo fashion ne è rimasto completamente affascinato. Canada Goose, per esempio, ha integrato nelle sue proposte invernali, “Journey Boots” e “Snow Mantra”, questo nuovo metodo di laminazione per ottenere la perfetta impermeabilità associata alla massima termicità. Anche per quanto riguarda Rossignol, con gli scarponcini urban chic della collezione heritage “1907”, e Tropicfeel, con la sneaker da viaggio “Geyser”, è stata scelta questa tecnologia. Un successo, quindi, che ha trovato ampio spazio anche al di fuori del core di HDry e il perché è semplice.

“Non è così sorprendente che questa tecnologia sia molto apprezzata anche in prodotti dove è prioritaria la ricerca stilistica”, spiega Matteo Morlacchi oggi al timone dell’azienda. “Perché oltre a offrire una elevatissima performance, HDry ha un approccio più raffinato dal punto di vista della costruzione, e non ‘interferisce’ con il design del prodotto”, conclude.

A partire da sinistra: uno scatto della calzatura di SCARPA, le sneakers Geyser di Tropicfeel e gli scarponcini urban di Rossignol

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