Squame fanzine #2

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fanzine



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C

e deuxième numéro de SQUAME/ÉCAILLES est dédié aux créatures hybrides, croisement de deux individus de deux variétés, espèces ou genres différents.

Depuis l'époque classique, en passant par le moyen-âge et l'extrême orient, la représentation des créatures hybrides a fasciné les gens de tous horizons. Aujourd'hui, une trentaine d'artistes internationaux nous offrent les créatures les plus bizarres qui peuplent leurs rêves. Avec crayon, stylo, pinceau ou arts numériques, les artistes ont travaillé en totale liberté stylistique, et les auteurs de textes nous ont livré leurs interprétations les plus poétiques et personnelles. Bon voyage.

Q

uesto secondo numero di SQUAME/ ÉCAILLES è dedicato alle creature ibride, incrocio di due individui di varietà, specie o genere diversi.

A partire dall'epoca classica e poi attraverso il medioevo e l'estremo oriente, la rappresentazione delle creature ibride ha affascinato i popoli di ogni civiltà. Oggi, una trentina d'artisti internazionali ci offrono le fantasiose creature che popolano i loro sogni. A matita, penna, pennello o attraverso le arti digitali, gli artisti hanno lavorato in totale libertà stilistica e gli autori dei testi ci hanno lasciato le loro riflessioni più poetiche e bizzarre. Buon viaggio.

"Un monstre n'est pas autre chose qu'un combinaison d'éléments d'êtres réels et les possibilités de l'art combinatoire frisent l'infini." (J.L. Borges) "Un mostro non è altro che una combinazione di elementi di esseri reali e le possibilità nell'arte della combinazione sfiorano l'infinito." (J.L. Borges)


u Lotide


u metamorfosi

Piri Piri Atelier


u hybrid


LoĂŻc Locatelli



Flavio Zampaloni


u Becco


Akab



LuchÈ



colocho


Daniela tieni


Per sempre sarò il tuo giardino Lino Vidi una donna sulla collina, era molto bella e le dissi:

"Buon cadavere, buon cadavere, mi presteresti uno dei tuoi fiori? Per il mio appuntamento vorrei tenerlo fra i capelli, fino a che non farà buio. Prometto che lo restituirò".

Generosa, me ne diede due. Io presi l'ago più sottile che avevo

e vi infilai la punta di un mio capello: quei fiori sulle mie palpebre sarebbero stati un magnifico orpello, uno splendido uccello di colore, un saluto al sole sbattendo gli occhi per tutto il tempo. Ero come un arbusto di primavera, cominciavo a sbocciare.

Passiflora "Buon cadavere, buon cadavere, non ti svegliare, prendo questi fiori, non ti preoccupare." Sorrise lievemente e io con l'ago e la punta di un mio capello appuntai quei boccioli sul mio petto: sarebbero stati una fruttuosa sorpresa, un caro canto per la notte, uno scandalo di bellezza. Ero una siepe, una meraviglia, continuavo a fiorire.

Elleboro nero "Buon cadavere, torna il mio amato, mi occorre ancora un fiore. Sii gentile, buon cadavere." Presi l'ago e vi infilai la punta di un mio capello: quel fiore sulle mie ginocchia sarebbe stato una vittoria d'amore, una corsa lunare, un salto immortale. Le mie ginocchia sole, lucide, senza graffi, le mie ginocchia che bramavano le api tutte attorno a sé. Finalmente ero una terra perfetta, una pelle germogliata, una bara profumata e così la chiamai: "Buon cadavere, buon cadavere, vieni, sono la tua donna di fiori, per sempre sarò il tuo giardino".

SARA TROFA


u per sempre saro' il tuo giiardino


daniela tieni


u Lady Pigeon


u Mister Pi

Gae Cab


LA DY TE NTACLE

VITA, OPERA E AMORI DELLA RAGAZZA TENTACOLO [...] Lara all’inizio non sapeva se il mio interesse nei

suoi confronti fosse piĂš affettivo o morbosamente cinefilo, mi piaceva filmarla sempre, la trovavo straordinaria, ma non per i suoi arti... era una donna elegante, intelligente, autoironica e decisamente sensuale.

u lara


23

Credo che la scoperta del sesso con gli uomini la abbia cambiata profondamente, io e lei

non avremmo passato insieme tutta la vita, ma saremmo rimasti amici, e mi avrebbe consentito di finire il mio film. Non avevo un piano, speravo che la sua vita avrebbe dimostrato qualcosa, che la peculiaritĂ del suo percorso di donna si elevasse a metafora di una condizione universale, ma forse non era cosĂŹ, forse stavo solo raccontando la storia della ragazza-tentacolo. Lara mi permise di filmare alcuni nostri amplessi, le piaceva rivedersi, credo che avesse bisogno

di trovarsi bella. [...]

Estratto dal racconto breve di

Ivan Silvestrini

Soniaqq


u boring


u dogman

Most lonely boy



MP5


Pauline Schleimer


edoardo de falchi



OCO


u monsieur k.ray


u miss O.Valle

Rafaël Houée


La campagne était bronze et la peupleraie d’une transparence jaune pâle C’était la respiration de son sommeil sur le ventre Les bois au loin cuivre roussi Quand il respire ses omoplates s’ouvrent comme deux portes rigides qui luttent contre L’arrivée de la nuit qui les pousse à se fermer Son ventre a gonflé Jusqu’à le soulever Debout Diritto sono dritto Je ne suis pas à moitié disait-il Comme on le lui répétait

À moitié l’un à moitié

L’autre Fils de putain Et d’un autre al rovescio cammino sulle mani

il sangue scende alla testa mi rigira un ventre mi cresce al posto della testa e divento Je ne sais pas me diviser répétait-il Mes deux parts Mes deux parents

Mais deux courants qui se mangent l’un l’autre Tantôt l’eau claire, tantôt la boue qui refait surface Au mouvement Des corps Au fil De l’eau Grande


Notre amour était doux Une vague l’emporte Et le viol Au bord de l’eau Aux pieds étroits des peupliers en cadence Puis la sieste lui sur le ventre sur moi

Sur le ventre moi gonflant

De mes seins jaillissent un enfant que je veux stérile Moitié lui moitié moi non so chi sono Non miscible stupro Non miscible violento Je ne veux pas sono orgoglioso Carcasse rigide, et acérée aux arêtes, contre souffle perdu de ne plus savoir crier Dans la mousse épaisse qui rend le sol clair J’engendre un mulet une eau trouble impotente Une bouture ratée Son tronc boursouflé donnera des fleurs de pommier au-dessus de la suture Feuilles salvo tornare diritto sono Qui gèlent à l’hiver Et tombent à l’automne dritto Jaunes et blanches, mates et multiples il sangue

discende

Sur mon lit de tourbe

gocciolando dritto verso il cuore

Bertille Bénet



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Vincent Naba


Depica


Marine Le Saout



sheepo


Favola post moderna di melting

C

pot e psicoanalisi

’erano una volta le sirene afflitte dalle domande esistenziali. A dispetto di quanto viene raccontato nelle favole, il problema non è tanto quello di far innamorare i principi quanto, piuttosto, trovare una risposta sufficientemente esaustiva per la fatidica domanda: “carne o pesce”? embra una questione banale, un’alternativa da valutare in base al menù del ristorante, un quesito limitato a quelle che non si sono ancora convertite al vegetarianesimo né tantomeno alla variante vegana. Non è così. La materia è ben più complessa e intorno ad essa si scervellano le donne squamate, e con loro gli analisti di terra, di mare e perfino delle isole. Trovare una soluzione al quesito non è impresa semplice perché non è facile la scelta tra due dimensioni. Certi miscugli, poi, sono così ben amalgamati che diventa impossibile scindere le componenti.

S

N

ate come creature meticcie, al tempo di

Omero, pur bazzicando il mare, non si muovevano con colpi di pinne ma erano ricoperte per metà del corpo dalle piume. Non si può dire, di certo, che fossero ben stimate come cantanti, addirittura girava la voce che portassero sfortuna. Bastava dire che erano stonate, alla faccia del politicamente corretto. Nemmeno in Siria avevano miglior destino: sventurate centaure che non

potevano indossare sandali dal tacco vertiginoso a causa degli zoccoli. In poche parole, i problemi di definizione rappresentano una costante nella tradizione delle sirene. a loro storia è segnata dai dubbi insinuati e dalla

L

ricerca spasmodica di un’identità negata.

Tutto questo perché la soluzione della complessità è stata per molto tempo confusa con la semplificazione che non contempla la mescolanza. Nelle storie tradizionali non c’è spazio per il melting pot né per la psicoanalisi. La strega è cattiva e le fatine sono buone, punto. Nessuna sfumatura è ammessa, pena il crollo del castello fatto di certezze assolute e i successivi guai di ricostruzione. Così vale per le sirene che amano i principi e che devono per forza rinunciare alla coda, caratteristica bandita in tutte le corti con tanto di cartello segnaletico. Ma anche le tradizioni, prima o poi, vengono cambiate. Anche le sirene si sono organizzate in un comitato e hanno deciso di fare rete, invece che finirci impigliate, per rivendicare i loro diritti di squamate. inalmente, nella giornata internazionale dell’ibrido pride, code e piume convivono con umane fattezze e le manifestanti sfilano determinate e sicure, non più costrette a sacrificare una loro metà. Questa volta il lieto fine è scegliere di vivere ibride e contente.

F

raffaella sirena


u fish

meme nome zabratta autore



LUCHO


ègo_tek


tarmasz



darkam


bambi kramer


Nina Le corre


Jorge Luis Borges de

[...] Comme le Barometz,

la plante appelée mandragore est

à la limite du royaume animal, car elle crie quand on l’arrache ; ce cri peut affoler ceux qui l’écoutent (Roméo et Juliette, IV, 3). Pythagore l’appela anthropomorphe ; l’agronome latin Lucius Columelle, demi-homme ; et Albert le Grand put écrire que les Mandragores figurent l’éternité, avec la distinction des sexes. Avant, Pline avait dit que la Mandragore

calamités ; le dernier livre de La guerre des juifs de Flavius Josèphe nous conseille de recourir à un chien dressé. une fois la plante arrachée, l’animal meurt, mais les feuilles servent à des fins narcotiques, magiques et laxatives.

la prétendue forme humaine des mandragores

a suggéré à la superstition que celles-ci poussent au pied des gibets. Browne (Pseudodoxia epidemica, 1646) blanche est le mâle et la parle de la graisse des étranglés ; le noire la femelle. Et que ceux romancier populaire Hanns Heinz Ewers qui veulent la recueillir doivent tracer (Alraune, 1913), de la semence, autour trois cercles avec une épée Mandragore, en allemand, est Alraune ; et regarder le Ponant ; l’odeur des avant on disait Alruna, le mot tire son feuilles est si forte qu’elle laisse souvent origine de runa, qui signifia mystère, chose cachée et s’appliqua ensuite les gens muets. l’arracher aux caractères du premier alphabet c’était courir le germanique. [...] risque d’épouvantables


il pistrice


supersaumon

Artists/Artisti AkaB u mattatoio23.blogspot.com, Bambi Kramer u bambikramer.wordpress.com, Colocho u colocho.over-blog.com, Daniela Tieni u www.fridainnamorata.blogspot.com, dArKam u taccuinoviaggiatore.blogspot.com, Depica u depica.blogspot.com, Edoardo De Falchi u www.1nd3x.com, Ègo_tek u edizioniii.blogspot.com, Flavio Zampaloni, Gae Cab u www.cozmikartband.com, il Pistrice u www.ilpistrice.com, Loïc Locatelli u renart.ultra-book.com/book, Luché u luche.over-blog.com, Lucho u luchoboogiegraphic.blogspot.com, Marine Le Saout u rinoul.ultra-book.com, Most lonely boy u mostlonelyboy.com, MP5 u www.mpcinque.com, Nina Le Corre u ninalecorre.tumblr.com, Oco u oco-oco.blogspot.com, Piri Piri Atelier u www.piripiriatelier.com, Rafaël Houée u frigobanjo.blogspot.com, Soniaqq u www.soniaqq.it, Supersaumon u supersaumon.blogspot.com, Pauline Schleimer u paulineschleimer.com, Sheepo u poshee.blogspot.com, Tarmasz u www.tarmasz.com, Vincent Naba u keepthebanana.blogspot.com, Meme Zabratta u www.zabrattastudio.org Textes/Testi Bertille Bénet, Ivan Silvestrini, Raffaella Sirena, Sara Trofa

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