Stadium n. 11-12/2007

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¿Si' CENTRO

K jfijlll SPORTIVO III ITALIANO Il magazine di chi ama lo sport pulito Fondato nel 1906 - Nuova serie - 2,50 euro Anno 2 - N. 11/12 - Novembre/Dicembre 2007 PI: SPA - SAP. - D.L. 353/2003 ■ l. 27/02/04 N. 46 • a.l c.l DCB/CN

•Ancona per un calcio etico •Clericus: torna il Mondiale •La Finanziaria e lo sport •Il Natale degli Sportivi

KflKÀ

OLA IN ALTO

KARBON

IL SORRISO

Che vince

BOXE

IL VALORE DEI PUGNI

LA MORTE DELL'ISPE

E RACITIN

sso Raditi, chi Intervista alla vedova Marisa di dare un senso al sacrificio ;uo ma'.... cora Ih guer un giovane tifoso per scatenare


Olio Cuore ti aiuta a controllare il colesterolo.

MANGIAR BENE E SENTIRSI IN FORMA.


PAROLA DI PRESIDENTE

Edio Costantini Presidente CSI

Il CSI chiude un anno di successi l 2007 che se ne va è stato un anno impor­

I

nimato, degli anni Ottanta - a quella di una "usci­

tante per il Centro Sportivo Italiano. Oltre a

ta nel mondo", per confrontarsi apertamente e a

crescere ancora nei numeri e ad affinare la propria

testa alta con i suoi ambiti di riferimento: la Chiesa,

capacità progettuale, l'associazione ha mostrato di

le Istituzioni, lo Sport, la Scuola. Troppo cose stan­

avere recuperato incisività e qualità politica.

no cambiando, sia pure faticosamente, in questa

Tre sviluppi, in particolare, vanno ricordati. Il rico­

Italia sofferente per poter restare fermi a sbrigare

noscimento legislativo dello sport di cittadinanza,

soltanto le proprie faccende; troppi indizi, e in par­

con tutto ciò che di positivo ne consegue, è anche

ticolare quelli che provengono dalla realtà giovani­

una vittoria del CSI, che su questo fronte si è molto

le, dicono che c'è bisogno di un CSI che apra le

impegnato nel dialogo con le istituzioni, diventan­

porte del suo "cenacolo" ed esca allo scoperto, per

done interlocutore assiduo e rispettato.

stimolare le giuste dinamiche del cambiamento.

La Clericus Cup, che ha avuto un'eco mediática

Ma il CSI di cui si ha necessità non è quello di venti

straordinaria, ha ricollocato il CSI nel cuore del pro­

o cinquantanni or sono, è un'associazione fresca,

getto pastorale della Chiesa per lo sport, come

aperta, coraggiosa, innovativa, unita, solidale, che

dimostra l'attenzione e l'affetto con cui le gerar­

capisce, incoraggia e fa propria la modernità.

chie ecclesiali hanno seguito l'evento.

Anche Stadium raccoglie questa sfida, e dal 2008

Infine, il progetto etico lanciato presso l'Ancona

si farà ospitare dal web, guadagnando in tempesti­

Calcio, per una gestione di senso del mondo del

vità e completezza. A tutte le Società sportive, i

pallone professionistico, ha aperto nuovi e interes­

dirigenti, gli atleti e gli altri operatori del CSI, e alle

santi canali di comunicazione e di collaborazione

loro famiglie, va intanto l'augurio mio e della

con il governo del nostro sport più popolare e con

Presidenza Nazionale affinché trascorrano in asso­

la stessa area dell'informazione. Va colto il senso

luta serenità la festività del Natale e il passaggio al

ultimo e unitario di queste strategie: fare passare

nuovo anno.

l'associazione da una forma di "nascondimento

il CSI chiuso in se stesso, quasi desideroso di ano­

Edio Costantini

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ANGELI & DEMONI

don Claudio Paganini Consulente Ecclesiastico Nazionale CSI

Verso il rinnovo associativo cercando la giusta direzione cativa. Benedetto quell'angelo che si è pro­ digato nel garantire a tutti indicazioni cer­ te. Scena diversa sui mezzi pubblici a Roma. Qui è più facile vedere angeli (in statua) che trovare informazioni. Prendendo la metro­ politana (sono solo 2 linee) è prudente chiedere almeno a tre diverse persone cir­ ca la direzione di viaggio. E sui mezzi di su­ perficie, non esistono indicazioni sul per­ corso che si sta compiendo, si naviga a vi­ sta, seguendo la rotta dei resti romani o ndicano la direzione. Sono loro, gli delle cupole delle Chiese. Eppure, proprio in queste situazioni di "disagio" è facile ri­ conoscere la presenza degli angeli. Quelli angeli che riempiono le pagine dei vangeli in questo periodo natalizio. Indicaveri ­ che camminano con noi ogni giorno. no la direzione nelle più svariate situazioL'ho ­ sperimentato personalmente qualche giorno fa, proprio a Roma, salendo sul 23, ni: ai pastori meravigliati, verso la grotta di Betlemme; ai Re magi, il cammino da se­ un bus di una linea non dedicata ai turisti ma agli spostamenti dei romani. Nell'arco guire per evitare Re Erode; a Maria la via spirituale dell'abbandono in Dio e a Giu­ di dieci fermate sono state chieste quattro seppe la via spirituale del credere nono­ volte indicazioni all'autista. E ancora. Una stante le apparenze. E anche nell'arte, si­ nonna ha spiegato a un immigrato quan­ do scendere. Un pensionato ha racconta­ gnificata da quadri e statue, gli angeli col to le varianti del percorso, e un pezzo del­ dito indicano un santo, un evento o la via al cielo da seguire. la sua vita, dato che fino a poco prima la­ Angeli a parte, tutti abbiamo bisogno di vorava in zona. Una mamma in dolce atte­ qualcuno che ci indichi la direzione. E in un sa chiedeva a una sconosciuta notizie sugli mondo tanto complesso, poco fiduciosi ospedali della zona in tema di ecografie. E degli angeli che ci possono accompagna­ la piccola figlia di una signora inglese mi re, ci siamo specializzati nelle mappe. guardava sorridendo, quasi a sottolinear­ Qualche tempo fa, viaggiando sui mezzi mi che il sorriso di un angelo valesse più di pubblici di Francoforte, mi sono stupito mille mappe dei trasporti. Ciò che dovevo dell'abbondanza di informazioni disponi­ cercare, mi ha suggerito quel sorriso, non bili. Ovunque, cartine stampate con la re­ è la perfezione codificata da altri, ma piut­ te dei mezzi pubblici: le stazioni della me­ tosto il sapore della vita, il gusto dei rap­ tropolitana sono tappezzate di queste porti, la possibilità di andare oltre gli sba­ mappe. Le vetture per il trasporto, oltre gli e i limiti umani. che sulle pareti, hanno anche i soffitti tap­ Ed è questa un'italica certezza e un percor­ pezzati con le stesse indicazioni. Con que­ so in vista del rinnovo associativo. A parti­ sta abbondanza di informazioni è difficile re dal mese di gennaio saranno celebrati i sbagliare o perdersi per la città. Anzi, può congressi territoriali e sarà eletta la nuova certamente essere considerata una situa­ dirigenza associativa. Con quale modello? zione molto vicina alla perfezione comuni­ Non mi compete la risposta perché già

Con l'autunno arrivano anche le nuo­ ve nomine per le cariche dirigenziali aH'interno del CSI. Un importante mo­ mento di verifica che ci obbliga a prendere decisioni. Le strade sono di­ verse, così come diversi sono i criteri che possiamo seguire nel fare le no­ stre scelte. Tra angeli-guida, bus, map­ pe e cortesie tra passeggeri, una rifles­ sione sul vero significato del nostro impegno all'interno dell'associazione

I

scritta negli statuti. Mi lascio guidare dalla suggestione degli angeli, tedeschi e italia­ ni, che potrebbero indicarci le due vie da seguire: una attraverso mappe, progetti e persone, quasi perfette; l'altra, attraverso le relazioni che scaturiscono attraverso il dialogo con le persone. Il pendolo oscilla tra bisogno di certezze e la necessità della condivisione. Da un lato aspettiamo che ci guidi e dall'altro sappiamo che tocca a noi. Le verità non scritte, la forza delle nostre convinzioni come pure la fatica del dialo­ go, sono i nostri angeli per il cammino fu­ turo. Angeli, sono tutte le persone che riempiono le nostre società e i nostri cam­ pi da gioco: anch'essi hanno un messag­ gio da affidarci. Sono gli amici, come pure tanta gente sconosciuta, che accompa­ gnandoci nel cammino ci invita a non scen­ dere dal bus. La nostra fermata è ancora oltre. L'impegno deve continuare. Spero che anche voi, prima o poi, incon­ triate un angelo. Non fermatevi alle appa­ renze ma lasciatevi sorprendere e meravi­ gliare. Gli angeli esistono e non sempre so­ no perfetti.

Claudio Paganini

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14 Versace: Lo sport torni a essere un esempio positivo di Fabio Pizzul

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36’rimo piano

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Convegno dei Consulenti: educare attraverso lo sport

Kakà: Il ragazzo d'oro non smette di volare

L'Italia riscopre il valore dei pugni

di Claudio Paganini

di Omar Bonino

61 VITA CSI

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32

Violenza: Da Raciti a Sandri non è cambiato nulla

Cambiamento nel segno della continuità

di.LucaTommasini

di Edio Costantini

34

42 Riecco la Clericus Cup il Mondiale dei preti

62 Onorificenza per pochi, onore per tutti

di Felice Alborghetti

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Lo sport nella Finanziaria 2008

L'ultima veggente di Fatima

Karbon: Un sorriso per rialzarsi e vincere

di Andrea De Pascalis

di Stefano Magri

di Davide Bucco

24

di Riccardo Signori

76 appuntamenti Roma-Gerusalemme: impronte di pace di Stefano Magri

82 ISTRUZIONI PER


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Iscrizione al ROC numero 1972


SPECIALE

Plauso generale e grande seguito dal mondo dello sport e delle istituzioni

Progetto Soccer insieme all'Ancona per un calcio migliore Il progetto si ispira alla necessità di ricercare un nuovo e avanzato equilibrio tra aziendalismo e sviluppo umano in ogni aspetto della vita di un club, quale antidoto alle derive più discutibili del fenomeno calcio di Marcello Sala

I Centro Sportivo Italiano e l'Ancona Calcio insieme per un'iniziativa senza precedenti nel calcio italiano. Un ente di promozione sportiva e un club profes­ sionistico per condividere e diffondere un'idea, un progetto, un'esperienza che potrebbe diventare laboratorio per l'in­ tero movimento italiano. Tant'è che tut­ te le componenti, sportive e politiche e religiose, hanno dimostrato fin dal bat­ tesimo di ottobre a Roma pieno entusia­ smo e appoggio all'iniziativa. Si tratta del "Progetto Soccer", un pro­ gramma elaborato dal CSI per favorire una conduzione etica delle società di calcio professionistico. Il progetto si ispi­ ra alla necessità di ricercare un nuovo e avanzato equilibrio tra aziendalismo e sviluppo umano in ogni aspetto della vi­ ta di un club, quale antidoto alle derive più discutibili del fenomeno calcio: commercializzazione e tecnicismo esa­ sperati, perdita di senso del limite, dilui­ zione dei valori fondanti dello sport. Molti gli aspetti innovativi proposti da Progetto Soccer, tra cui: un nuovo mo-

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Da sinistra: mons. Mazza, Achini, Schiavoni, Abete, Costantini e Pancalli

IL PENSIERO DI COSTANTINI «IL CALCIO NON PUÒ ESSERE SOLO DEL MERCATO» «Il calcio appartiene un po' al popolo e al territo­ rio, non può appartenere soltanto al mercato. Bi­ sogna rimettere al centro il valore educativo che il calcio ha sviluppato nella sua storia. Agli atleti si chiede un comportamento credibile. Il progetto è nato dal Giubileo degli sportivi nel 2000. Perché l’Ancona? Perché i loro dirigenti hanno avuto il coraggio di dire che ci stavano e che volevano sperimentarlo. È stato un atto coraggioso nei con­ fronti dello sport professionistico».


Il capitano dell'Ancona Giovanni Langella e il presidente del CSI Edio Costantini consegnano alcuni doni a Papa Benedetto XVI

Si tratta di una proposta rivolta allenterò mondo del calcio professionistico italiano dello di gestione finanziaria, ispirato al­ la trasparenza e al concetto di sosteni­ bilità; adozione di un salary-cap con in­ centivi legati al rispetto di precise nor­ me comportamentali, oltre che al rag­ giungimento di risultati agonistici; fles­ sibilità del vincolo da cartellino; condu­ zione del settore giovanile finalizzata, oltre che all'addestramento tecnico, al­ la formazione umana e sociale dei ra­ gazzi; diffusione di un'autentica cultura sportiva tra la tifoseria; apertura del

IL SALUTO DI PETRUCCI di Gianni Petrucci* Non sono mancati negli ul­ timi tempi, anche all'inter­ no del mondo stesso del calcio italiano, tentativi di mettere a fuoco i modi per rilanciare e rafforzare nel fenomeno calcistico i prin­ cipi etici e deontologici rile­ vanti, all'insegna dei valori espressi dalle "carte" fon­ damentali dello sport. Se­ gno, evidentemente, di un'esigenza condivisibile e condivisa di restituire al sistema quei comportamenti "virtuosi" oggi non sem­ pre rintracciabili. Molto giova, in questo senso, ricordare gli ammonimenti pro­ nunciati in varie occasioni dal Santo Pa­ dre Giovanni Paolo II in tema di etica e sport, non ultimo il Giubileo degli Sporti­ vi del 2000, quando noi tutti fummo ri­ chiamati allo sforzo di correggere certe derive disumanizzanti in essere nello

sport contemporaneo. Il tec­ nicismo e la ricerca esaspera­ ta del risultato, l'eccesso di commercializzazione, un'or­ ganizzazione sempre più complessa e frenetica, la spettacolarizzazione spinta e la comunicazione a volte gonfiata e iperbolica, la per­ dita del senso del limite e il conseguente ricorso a meto­ di, sostanze e pratiche frau­ dolenti - oltre che dannosi alla salute fisica e psichica degli atleti - la non sempre adeguata protezione dei gio­ vani sportivi avviati all'agonismo, sono tutti rischi .presenti nel calcio moderno; sono tratti a volte pesanti che segnano il "volto" scintillante del calcio, coprendo l'immagine di un'anima che fa fatica a emergere e a farsi valere.

* Presidente del Coni


battesimo

LA BENEDIZIONE DI PAPA RATZINGER

michevole a Roma ontro gli All Stars ella Clericus Cup club a finalità sociali, attraverso la coo­ perazione con la scuola, la partecipazio­ ne ad attività di prevenzione del disagio giovanile e ad altre iniziative sociali. Il Progetto Soccer è stato elaborato dal Centro Sportivo Italiano come proposta rivolta all'intero mondo del calcio pro­ fessionistico italiano. Ora è intervenuto l'accordo con l'Ancona Calcio, che con­ sente di sperimentarne l'applicazione, mettendo in piedi un vero e proprio "la­ boratorio" nel quale costruire progres­ sivamente un nuovo modello gestiona­ le a tutto campo. Il 10 ottobre, dopo la presentazione al­ la stampa e alle autorità sportive, l'An­ cona Calcio e il CSI sono anche stati ri­ cevuti in udienza dal Papa. Il capitano Giovanni Langella ha consegnato al Santo Padre la nuova maglia della socie­ tà marchigiana, personalizzata sul retro con il nome di Benedetto XVI. Il Ponte-

Papa Benedetto XVI

II cardinal Bertone

Signor Presidente, ho appreso con viva soddisfazione che il prossimo 10 ottobre verrà presentato alla stampa il "Progetto etico calcio" preparato dal Centro Sportivo Italiano e te­ so a far emergere nelle attività sportive, specialmente nel gioco del calcio, quei valori umani e spirituali da tradurre in coerenti norme e comportamenti. Tale pro­ getto si ispira al memorabile incontro di Giovanni Paolo II con il mondo dello sport in occasione del Giubileo degli Sportivi, il 29 ottobre del 2000, ed intende farsi valida proposta specialmente per i giovani che praticano varie discipline ago­ nistiche ed amatoriali. Mentre mi congratulo con Lei, Signor Presidente, con i dirigenti e i membri del CSI per il lavoro svolto, anche con costante intento pastorale, nel corso di lun­ ghi anni al servizio dello sport in Italia, auspico di cuore che la presente nuova proposta possa costituire uno strumento quanto mai apprezzato per diffondere in ogni ambito la cultura del rispetto per la persona, della lealtà e della solidarie­ tà, principi ideali indispensabili per costruire un mondo di autentica libertà e di pace. In varie circostanze il Santo Padre ha ricordato la valenza educativa dello sport, come pure la benefica funzione che esso può svolgere nella formazione delle nuove generazioni e più in generale nella società. Egli rinnova il Suo invito a co­ gliere alle opportunità perché lo sport, insieme alla famiglia, alla scuola, alla Chie­ sa e alle altre agenzie educative, sia fattore di autentica promozione umana. Ben volentieri, pertanto, Sua Santità invia una particolare Benedizione a Lei, Signor presidente, agli organizzatori, all'A.C. Ancona, ai giovani e a quanti prenderan­ no parte al "Progetto etico Calcio". La ringrazio per avermi invitato a codesta manifestazione, e, non potendo inter­ venire di persona, unisco i miei auguri di pieno successo alla lodevole iniziativa, e profitto della circostanza per porgere distinti ossequi.

?> Tarcisio Card. Bertone Segretario di Stato di Sua Santità

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Una fase dell'intervento di Costantini durante la presentazione del Progetto Soccer. Alla sua sinistra, Sergio Schiavoni

IL PENSIERO DI SCHIAVONI «UN PROGETTO CHE VUOLE RINVERDIRE I VALORI UMANI» «Il modello etico che il CSI ha elaborato e l'Ancona ha sposato prevede una serie di iniziative per migliorare l etica del calcio. Adesso si parla soltanto di ingaggi, si pensa soltanto a vincere. Questo pro­ gramma prevede che vengano rinverditi i valori umani. Noi ci siamo proposti que­ sto intendimento e sono convinti che in­ sieme riusciremo a centrarlo».

fice, benedicendo l'iniziativa, attraverso una lettera inviata al CSI dal segretario di Stato, Cardinal Tarcisio Bertone, ha quindi rinnovato l'invito a cogliere la va­ lenza educativa dello sport, perché «/o sport insieme alla famiglia, alla scuola, alla Chiesa e alle altre agenzie educati­ ve, sia fattore di autentica promozione umana». L'Ancona, che dall'inizio della stagione si sta distinguendo nelle prime posizio­

ni del girone B di Serie C1, ha "battez­ zato" le nuove divise con il logo CSI sul campo sportivo della Petriana, dove ha affrontato in amichevole gli All Star Clericus Cup, cioè i migliori giocatori espressi dal Mondiale pontificio per se­ minaristi e i sacerdoti. Scontata la vitto­ ria dei calciatori marchigiani, che hanno chiuso con un netto 11-0, con doppiet­ te di Nassi nel primo tempo e di Staffolam e Miglietta nella ripresa. 18

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_ _ _ _ _ _ SPECIALE_ _ _ _ _ _ _

Anche i calciatori sono impegnati in prima persona nel Progetto Soccer

I GIOCATORI DARANNO IN BENEFICENZA 6 ORE DI STIPENDIO AL MESE, 1000 ALL'ANNO di Danilo Vico

Foto di gruppo prima dell'amichevole tra l’Ancona e gli All Stars della Clericus Cup. Sulle maglie rosse spicca il logo CSI

I officina è entrata

fusione con il CSI, che in questo modo in funzione e il entra nello sport professionistico, mira progetto guarda lontano: speri­ a «creare una virtuosa mutualità tra il mentare una nuova visione del calcio italiano. Il percorso triennale si calcio di vertice e quello di base», spie­ ga il presidente dell'associazione Edio svilupperà su tre ambiti: il settore gio­ Costantini. «È una svolta per il calcio», vanile, la prima squadra e lo stadio. I ra­ gli fa eco Sergio Schiavoni, patron cat­ gazzi sono il bacino su cui.si dovrà lavo­ tolico praticante del club. C'è già chi la rare di più attraverso scuola, genitori e chiama la "squadra del Vaticano", ma la "scuola-allenamento, un pareggio l'Ancona vuole restare solo una squa­ che fa crescere", la giusta distribuzione dra di serie C che con il pallone crede di del tempo dei calciatori tra libri e cam­ promuovere i principi che sarebbero al­ po. Tra le novità che riguardano i pro­ la base del calcio, come ricorda il presi­ fessionisti c'è la banca del tempo: ogni dente della Figc, Giancarlo Abete: «La giocatore verserà 6 ore al mese per pro­ federazione guarda con grande atten­ getti di solidarietà. In un anno l'Ancona zione a questo progetto. Nello sport offrirà 1.000 ore in beneficenza. E poi l'etica è una precondizione. Siamo di c'è lo stadio per riportarci i giovani. La

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fronte a una grande sfida, che va ac­ compagnata con fiducia e prudenza». «È una sfida, ma può essere anche un pugno nello stomaco o solo un'illusio­ ne - sottolinea Monsignor Carlo Maz­ za, per anni cappellano delle nazionali e degli azzurri ai Giochi olimpici, ora ve­ scovo di Fidenza - Non avete una stra­ da dritta, sarà dura». E qui il monito ai dirigenti del club dorico: «.Serve una ge­ stione di grande dignità, non fate i bi­ gotti, non ne abbiamo bisogno. Vanno rispettate le regole del calcio italiano. Credo che questa operazione apra le porte al calcio del XXI secolo. "Fate co­ me l’Ancona": se lo potremo dire tra un anno, sarà un grande risultato».


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INTERVISTA

Santo Versace collabora a fianco del CSI nel progetto Ancona Calcio

«Lo sport deve tornare a essere un esempio positivo» L'intervista che non ti aspetteresti da uno dei più grandi nomi della moda che di cosa da dire ne ha molte, soprattutto sul modo di intendere la passione sportiva e la partecipazione civile. A detta sua "U' pisce quanno puzza, puzza alla testa!" di Fabio Pizzul

c

anto Versace, patron di una delle più famose maison internaziona­ li di moda, è anche uomo di sport: per passione e per stona personale. A 16 anni Santo ha esordito nella serie B di basket, nel quintetto base della squa­ dra di Reggio Calabria, che poi divenne la Viola. «Era il 19 marzo 1961 - ricor­ da - e vincemmo di 18 punti fuori casa a Villa San Giovanni». Di quella squa­ dra, di cui Santo è stato anche dirigen­ te alla fine degli anni '90, si sono perse le tracce, visto che non è riuscita a com­ pletare le procedure per l'iscrizione al campionato di LegaDue ed ha perso il diritto a partecipare ai campionati na­ zionali di pallacanestro. Non è scom­ parsa, invece, la voglia di sport dell'at­ tuale presidente del Gruppo Versace, una delle case di moda più affermate nel mondo, nata nel 1978 dalla creati­ vità del compianto Gianni, fratello di Santo. Versace, che cosa succede allo sport? «Lo sport, soprattutto il calcio, è un fe­ nomeno molto importante per l'atten­ zione che è capace di richiamare. Pur­ troppo negli ultimi tempi non ha tra­ smesso esempi positivi ai nostri giova-

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Santo Versace con la moglie Cristiana, un'unione che dura da oltre vent'anni


Sportivo praticante: Versare è da sempre un appassionato di sport e tifoso di calcio, nonché anima della Nazionale stilisti

«L'Italia è un Paese da rifondare: il calcio riflette e amplifica i difetti della società» ni. È dunque necessario che ci impe­ gniamo affinché lo sport torni a creare valori positivi». Ma è possibile? «Dobbiamo metterci in testa che il no­ stro Paese è da rifondare. Il calcio non fa altro che esprimere e talvolta ampli­ ficare i difetti della società nel suo insie­ me, è uno specchio di quello che siamo. Noi italiani abbiamo un Paese meravi­ glioso, dobbiamo essere orgogliosi. Ab­ biamo un Paese fantastico e invidiato da tutti. Ma, mi chiedo, perché dobbia­ mo navigare nella mediocrità o appena al di sopra della sufficienza quando po­ tremmo avere un paese da dieci e lode? Questo dipende da molte cose, ma la

maggiore responsabilità è della politica. U' pisce quanno puzza, puzza alla te­ sta! Lo dico in calabrese, ma penso sia comprensibile per tutti. Noi possiamo parlare, impegnarci per pretendere che le cose migliorino, ma chi può agire, an­ che nello sport, è la politica». Ma che cosa deve fare la politica? «Deve essere la ricerca del bene comu­ ne e oggi non lo è. Deve essere la più alta forma di carità, cioè un modo per riequilibrare le situazioni, per dare sicu­ rezza alla gente... Le persone che criti­ cano la politica, compreso Beppe Gril­ lo, non fanno anti-politica, amano la politica e vogliono che sia vera. In un'azienda gli amministratori lavorano tutti insieme, tentano di ottenere risul­ tati positivi e a volte non ci riescono; co­ me pensate sia possibile che un paese spaccato, in cui ci sono due fazioni che passano le giornate a litigare e a insul­ tarsi, possa funzionare? In queste con­ dizioni accadono cose assurde. Permet­ tiamo, ad esempio, a una percentuale minima di quelli che vanno allo stadio di offrire uno spettacolo indecoroso, in­ decente. La classe politica è assente! Educazione, legalità e meritocrazia non possono altro che discendere dalla clas­

se politica. Se non riusciamo a rifonda­ re la politica, non otterremo mai nulla». Possibile che sia solo colpa della po­ litica? «No, anche dei media. La comunicazio­ ne è schiava del potere: sua Emittenza, corso Marconi a Torino, l'ingegnere, la politica, il costruttore romano... dov'è la libertà di comunicazione? Abbiamo un problema molto serio in Italia: non c'è un'informazione libera. Torniamo al calcio, lo, che non mi occupo di calcio professionalmente, da tempo vado di­ cendo in pubblico che il calcio è in ma­ no ad un'associazione di tipo mafioso. Come facevano giornalisti, dirigenti e addetti ai lavori a non sapere nulla? Se non sapevano, hanno il dovere di cam­ biare mestiere, se sapevano, devono pagare le conseguenze per quello che non hanno fatto. Ma sono ottimista. Tutto si può rifondare: ogni cittadino si deve mettere in testa che può essere motore di uno sviluppo nuovo. Perso­ naggi come Ghandi, madre Teresa e Martin Luther King hanno cambiato il mondo a partire da piccoli gesti. Ci sarà pur qualcosa di positivo nel­ lo sport oggi... «Ma sì! L'esperienza dell'Ancona Cai-

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INTERVISTA

«Il calcio deve tornare a essere uno sport per i bambini. Gli stadi devono essere rifatti: chiudiamo gli impianti fatiscenti» ciò, ad esempio, è una cosa fantastica che ho subito deciso di appoggiare. Per uno come me che sta facendo una bat­ taglia su educazione legalità e merito­ crazia, la cosa fondamentale è la possi­ bilità di scuotere le coscienze. Quando i ragazzi del CSI mi hanno presentato il progetto legato all'Ancona, non ho avuto dubbi. Portare un po' di etica e moralità nello sport è fondamentale, è una battaglia che sto conducendo da anni. Il calcio e lo sport devono essere strumenti per promuovere valori positi­ vi. Anche gli atleti devono essere coin­ volti e i giornalisti devono vigilare con attenzione perché quello che si è pro­ messo venga mantenuto». Ma allora c'è qualche speranza, lo sport e il calcio non sono finiti... «Il calcio deve tornare ad essere uno sport per i bambini. È chiaro, però, che quando vado allo stadio voglio il massi­ mo: lo stadio deve essere come un tea­ tro o un cinema, non si possono più tol­ lerare impianti fatiscenti. Andare allo stadio deve essere un piacere; dobbia­ mo sentirci come in un salotto. Gli sta­ di devono essere di proprietà delle so­ cietà che devono gestirli al meglio e, se le regole non vengono rispettate, non si concede l'agibilità. Perché mai deve esser l'ente pubblico a gestire uno sta­ dio, ma non scherziamo! Non possiamo cedere alla sfiducia. Il calcio e lo sport possono e devono essere migliorati. Con l'impegno di tutti, giorno per gior­ no». 8

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Santo Versace al Quirinale con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

SANTO VERSACE: UNA VITA PER LA MODA E LO SPORT Santo Versace, fratello maggiore del celebre stilista Gianni Versace, come lui nato a Reggio Calabria. Appassio­ nato da sempre di sport, è stato an­ che titolare nella serie B di basket giocando nella Viola Reggio Cala­ bria. Nel 1968, dopo la laurea in Eco­ nomia e Commercio, il suo primo im­ piego è alla filiale di Reggio Calabria della Banca di Credito Italiano. Nel 1972, assolto il servizio di leva come Ufficiale della Cavalleria di Ge­ nova, apre uno studio da commercia­ lista nella sua città, ma, contempora­ neamente, inizia a collaborare con il fratello Gianni che a Milano sta muo­ vendo i primi passi nella moda. Nel 1976 la decisione di trasferirsi a Milano e iniziare a lavorare a tempo pieno con il fratello. A distanza di un anno avviene l'apertura ufficiale del­ la Gianni Versace S.p.A.. di cui oggi Santo Versace è presidente e ammi­ nistratore delegato, mentre la sorel­ la Donatella (nella foto) ne è il diret­

tore artistico. È presidente di Altagamma (Associa­ zione delle Imprese Italiane di alta gamma), di cui nel 1992 è stato fon­ datore. Dal 1998 alla scorsa stagione, è sta­ to dirigente della Viola Basket di Reggio Calabria. Dal giugno 1998 al­ l'ottobre 1999 è stato "Presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana". Da oltre 20 anni è sposato con Cri­ stiana dalla quale ha avuto due figli, Antonio e Francesca. Si occupa inoltre di associazioni di beneficenza per la ricerca contro il cancro e contro l'aids.


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DOSSIER

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L'impegno di Marisa Grasso Raciti

«L'unica cosa da fare è parlarne ai bambini» Che cosa porta una donna timida e riservata a girare in lungo e in largo l'Italia, a trovare la forza e il coraggio di parlare alle folle, di lottare per un mondo dove una partita di calcio non diventi il pretesto per scatenare una guerra? Questo e altro abbiamo chiesto alla vedova dell'ispettore di polizia Filippo Raciti, ucciso quasi un anno fa su un campo di calcio di Luca Tommasini

//\/ i sono momenti, nella vita, V in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo. Un dovere civile, una sfida morale, un impe­ rativo categorico al quale non ci si può sottrarre". Così Oriana Fallaci dopo 1'11 settembre 2001 annunciava al mondo l'uscita del suo libro "La rabbia e l'orgo­ glio". Facit indignatio versum, lo sdegno ispira i versi, scriveva duemila anni fa il ce­ lebre autore latino Giovenale per denun­ ciare lo sfacelo morale dei suoi tempi. L'indignazione che spesso diventa rasse­ gnazione, talvolta si trasforma in missio­ ne. E così anche una donna timida e riser­ vata può trovare la forza e il coraggio di

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Benemerenze Il presidente del Senato Franco Marini con Marisa Grasso Raciti e i figli Alessio e Fabiana durante la cerimonia in cui una sala di Palazzo Madama è stata intitolata alla memoria dell'ispettore ucciso a Catania lo scorso 2 febbraio. Nell'altra pagina, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano consegna alla vedova Raciti la medaglia d'oro al Valor Civile

la quella notte ■enza senso, 4arisa non si è ermata un attimo parlare alle folle, di lottare per un mondo dove una partita di calcio non sia il prete­ sto per scatenare una guerra, e dove un uomo in divisa non sia insultato, ma am­ mirato. Il lutto è diventato prima indigna­ zione e poi missione per Marisa Grasso, la vedova dell'ispettore di polizia Filippo Re­

citi, ucciso lo scorso 2 febbraio negli scon­ tri tra ultrà e forze dell'ordine fuori dallo stadio Massimino di Catania. Da quella notte senza senso, Marisa non si è ferma­ ta un attimo: come madre, per continua­ re a regalare dei sogni ai suoi figli, e co­ me donna, per onorare il nome di suo ma­ rito, ma soprattutto per insegnare ai gio­ vani che gli uomini in divisa meritano ri­ spetto. Una sfida che può sembrare im­ possibile, pensando alla nuova ondata di violenza dopo l'omicidio di Gabriele Sandri, il tifoso della Lazio ucciso da un agen­ te di polizia lo scorso 11 novembre. Educare gli ultras violenti alla civiltà e al rispetto è un'utopia. Lei però, si-

gnora Marisa, sta cercando di risolve­ re il problema violenza alle radici. Ce ne vuole parlare? «Certo, sono in viaggio tanto per cambia­ re, ma questa volta sono stata a Napoli a partecipare ad un convegno. Purtroppo la morte di Filippo non ha insegnato nulla. La violenza di qualche giorno fa per me non è una sorpresa, ma è la dimostrazio­ ne che viviamo in un paese sempre più in­ civile, dove nella cultura di molti ragazzi manca alla base il rispetto. Per questo l'unica cosa che posso fare è parlare nel­ le scuole ai bambini, agli adolescenti e an­ che ai loro genitori, perché dico sempre che è importante l'esempio che si dà ai fi­ gli. Non farò mai morire il nome di mio marito e combatterò per far sì che il ri­ spetto della divisa entri nella cultura di questa società. Ricordatevi che Filippo era una grandissima persona, nessuno lo odiava, ma in troppi odiavano la sua divi­ sa» Prova le stesse sensazioni a parlare ai bambini delle elementari piuttosto che ai ragazzi di un liceo? «Purtroppo no, è completamente diver­ so. Quando vado nelle scuole elementari ho la sensazione di spargere il seme lad­ dove il terreno è ancora fertile. Lo capisco dagli occhi dei bambini che si illuminano quando parlo. Con i ragazzi più grandi non sempre si vede, da fuori, che dentro c'è un cuore puro e sincero. Non sono mancati però episodi commoventi. Qual­ che giorno fa i ragazzi di una scuola su­ periore di Mazzarino mi hanno implorato con tanto affetto di tornare, affinché po­ tessi parlare a tutte le scuole del paese. A Sciacca invece ho appena saputo che un

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DOSSIER

Presente Marisa Grasso in tribuna: la vedova Raciti non ha voluto mancare alla riapertura dello Stadio Cibali di Catania, lo scorso 2 settembre

istituto mi ha chiamato proprio su richie­ sta degli stessi studenti. Ci sono dei gesti che leniscono il dolore» Quale domanda le fanno più spesso gli studenti? «Quella sul perdono. "Lei se la sente di perdonare?" mi dicono» E lei cosa risponde? «lo rispondo che il perdono spetta a Dio e non a me. lo non ne sono capace. Una volta dopo una partita del Catania ho la­ vato a Filippo la divisa ricoperta di sputi. Una sera tornò a casa con un'uniforme diversa da quella con cui era uscito: alcu­ ni ultra gli avevano urinato addosso. Lo hanno insultato, bastonato, e poi me l'­ hanno ammazzato» Quanto è importante per lei sapere il nome e il cognome della persona che ha ucciso suo marito? «A questo preferisco non rispondere. Certo va condannato il gesto di tutti quei ragazzi e va difeso il diritto alla vita. E' ov­ vio che pretendo di sapere la verità. Aspetto, con pazienza, ma intanto faccio il possibile per sconfiggere la cultura dell'antistato e per riaffermare le responsa­

bilità educative della famiglia» E' così che il lutto diventa missione... «Dal dolore nasce la speranza che non ci sia più dolore. Paradossalmente il dolore alimenta l'amore nei confronti degli altri. Insomma, sento il dovere di fare il possi­ bile perché quello che ho provato io non lo provi nessun altro»

IL PESCHERECCIO D'ORO 2007 PREMIO ALL'ESEMPIO POSITIVO In tanti la invitano per inau­ gurazioni e convegni, o per scoprire l'ennesima targa. L'ultimo premio Marisa Grasso lo ha ritirato a Mazara del Vallo (Trapani). «// "Peschereccio d'oro 2007" non è il solito premio alla memoria - spiega il magi­ strato Piero Calabro, giudice di Cassazione presso il tribunale civile di Monza e tra i promotori deH'iniziativa ma è un riconoscimento per l'esempio che Marisa Grasso ha dato con il suo comportamento, attraverso il quale ha diffuso importanti messaggi di legalità».

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Marisa Grasso Raciti riceve il Peschereccio d'oro dal procuratore nazionale antimafia Piero Grasso. A sinistra, Il giudice Piero Calabro consegna analogo riconoscimento alla cantante Ivana Spagna

«Dobbiamo insegnare ai giovani che gli uomini in divisa meritano rispetto» Eppure la morte di suo marito pur­ troppo sembra che non abbia inse­ gnato nulla. La violenza nel calcio è tutt'altro che sconfitta, perché? «Perché mettere freni e barriere non ba­ sta. Innanzitutto è il comportamento civi­ le che deve cambiare. Poi la repressione nei confronti dei soggetti pericolosi deve essere più decisa: il diritto di andare allo stadio spetta a chi se lo merita, punto e basta. Ancora non si è fatto nulla per di­ fendere le persone civili. Il calcio sta mo­ rendo. Se si continua così prima o poi fi­ nirà, o potrà essere visto solo in televisio­ ne. Oggi chi vuole vedere le partite e sta­ re tranquillo ha una sola scelta, quella di


LA RICETTA DEL CSI PIÙ SPORT, PIÙ EDUCAZIONE rimo convegno per il "Progetto Soccer" domenica 18 novem­ bre ad Ancona presso la sede della Sala dei Mercanti in via Della Loggia. Quanto mai attuale il titolo del convegno: "Più sport, più educa­ zione... il calcio alla ricerca di se stesso". Al tavolo dei relatori due ve­ scovi, Carlo Mazza e Edoardo Menichelli, vescovi rispettivamente di Fi­ denza e Ancona, il presidente del CSI Edio Costantini, il presidente del CSI Milano Massimo Achini, il testimo­ nial del "Progetto Soccer" Santo Versace, il sindaco di Ancona e pre­ sidente del Coni provinciale Fabio Sturani, l'assessore allo sport del Co­ mune dorico Caterina Di Bitonto e Sergio Schiavoni, presidente dell'An­ cona Calcio. Univoca la diagnosi, va­ rie le ricette, che mons. Mazza ha sintetizzato in un progetto che sia fondato sui «valori comuni del vive­ re civile e del vivere sportivo. Non so­ gniamo un calcio da educande, ma tutto il calcio possibile, animato pe­ rò da razionalità ed etica». Un mon­ do dove «gli Inquisiti non possano restare al loro posto, come è invece accaduto dopo Calciopoli», gli ha fatto eco Santo Versace, e dove non ci siano dirigenti e giornalisti sporti­ vi che facciano finta di «non vedere e non sapere». Dove i gruppi orga­ nizzati di «tifoserie violente, che provocano danni e incidenti ma non pagano mai», ha ricordato Sergio Schiavoni, «siano portati senza ti­ mori in tribunale dalle società stesse, costituite parti civili». Dallo sport, ha detto il sindaco di Ancona, inteso come pratica sportiva generalizzata, fin dalla scuola primaria, dovrebbe passare «un nuovo welfare, per una vera crescita civile del Paese». Il che significa però investire ben più dei 9 milioni di euro previsti in Finanziaria

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seguirle a casa propria» Torniamo alla sua vita. Lei fa anche del volontariato come catechista e crocerossina. Ma soprattutto fa la mamma. Qual è il ruolo più difficile? «Senza dubbio quello di madre. La prima cosa a cui tengo è di non vedere soffrire i miei figli. Non voglio mai negare loro il di­ ritto di sognare, e lotto per questo. Dico sempre che una madre partorisce più vol­ te, tante quante sono i sogni che riesce a regalare ai propri figli. Fabiana, la più grande, e Alessio, di 9 anni, mi hanno promesso che si ricorderanno sempre di papà vivo. A casa nostra Filippo continua a vivere». K

Fabio Sturani, sindaco di Ancona e presidente provinciale del Coni per introdurre l'attività sportiva già nelle scuole elementari, affidare la gestione degli stadi ai club, devolve­ re «obbligatoriamente parte dei di­ ritti tv alla formazione sportiva gio­ vanile». E, anche, cominciare a por­ si il problema dei «compensiscanda­ losi» dei giocatori. 0 se sia giusto che lo Stato spenda 80 milioni di eu­ ro l'anno per le trasferte domenicali delle forze di polizia. Particolarmen­ te incisivo l'intervento di Edio Co­ stantini verso le istituzioni calcisti­ che: «Matarrese arriva oggi a chie­ dere l'aiuto della Chiesa per risanare il mondo del calcio. Con tutto il ri­ spetto per la sua carica, credo che lui abbia molte responsabilità nel­ l’attuale degrado, avendo tollerato a lungo fattori disgreganti e compor­ ta menti illegittimi e dannosi. Il Pro­ getto Soccer è la nostra fattiva rispo­ sta al problema».

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DOSSIER

2 FEBBRAIO-11 NOVEMBRE 2007 VIOLENZA: COSA È CAMBIATO? Nonostante gli stadi abbiano subito profondi lavori di ripristino e siano cambiate le disposizioni per l'acquisto dei biglietti, è bastato un pretesto per scoprire che la battaglia per estirpare la violenza dagli stadi è ancora lunga di Luca Tommasini

ieci mesi dopo Catania, lo stesso film: gli ultras, rigorosamente incap­ pucciati , che danno l'assalto alle for­ ze dell'ordine e che prendono in ostaggio il calcio. Comandano loro. Decidono co­ me e quando sospendere una partita, ve­ di Bergamo, Atalanta-Milan: presi in die­ ci e tutti scarcerati nel giro di due giorni. Improvvisano una guerriglia nel centro di Roma, distruggono la sede del Coni, as­ saltano le caserme, e va male solo a quat­ tro di loro, che per un po' resteranno in carcere, se ci sarà spazio. Organizzano un corteo a Milano e ne approfittano per lan­ ciare sassi contro una questura e per scri­ vere sui muri 10-100-1000 Raciti: ferma­ ti in dieci, per qualche ora, e poi tutti a ca­ sa. E quelli di Catania? Per gli scontri del

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Violenza / funerali di Gabriele Sandri, ucciso in un autogrill 1'11 novembre. Nell'altra pagina, gli incidenti scatenati per reazione dagli ultras dell'Atalanta. Sopra, la guerriglia di Catania in cui è stato assassinato l'ispettore Raciti


2 febbraio in carcere ci andrà soltanto, ammesso che si trovino le prove, il ragaz­ zo accusato di aver ucciso Filippo Raciti. Però nel frattempo abbiamo messo a nor­ ma gli stadi in fretta e furia, e proprio in nome della sicurezza sono cambiate le abitudini dei tifosi perbene che vogliono andare allo stadio: i biglietti sono nomi­ nativi, le perquisizioni severe, le code chi­ lometriche. Ma c'è sempre chi le norme continua a non rispettarle: spesso dai tor­ nelli, non si sa come, filtra di tutto e di più. L'emergenza, dicevano i grandi capi del pallone, è finita. E mentre il calcio aveva fretta di gettarsi alle spalle l'ingombro della sicurezza, è bastato un pretesto qualunque, un ragazzo che andava alla partita ucciso tragicamente da un agente

di polizia in un autogrill a 380 km dallo stadio, per trasformare spalti e piazze in campi di battaglia. Eppure i campanelli d'allarme erano già suonati a Genova e a Torino prima del derby: però è mancato il morto, e allora avanti come se nulla fos­ se. Il semaforo del calcio torna rosso do­ po l'ultima tragedia: una domenica sen­ za campionato, trasferte vietate ai tifosi violenti, e poi la solita fretta di fare scat­ tare di nuovo il verde e di tornare alla normalità. Aspettando il prossimo stop, inevitabile finché ai violenti sarà consen­ tito di tenere in ostaggio il calcio. L'omi­ cidio Raciti non ha insegnato nulla e un'altra morte assurda con le violenze che ne sono conseguite, sembrano non bastare ancora.

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POLITICA SPORTIVA

Finalmente un occhio di riguardo per lo sport di base

Lo sport nella Finanziaria 2008 Salvo modifiche dell'ultima ora, con la Legge Finanziaria 2008 e il Decreto fiscale a essa collegato, è in arrivo un nutrito pacchetto di provvedimenti in materia di attività sportive. Tra le novità, il ristabilimento dell'autonomia finanziaria del Coni e l'istituzione di un fondo triennale per lo sport di cittadinanza di Andrea De Pascalis

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I \ / I entre scriviamo la Legge FinanI V I ziaria 2008 è prossima alla con­

clusione del suo iter in Parlamento. Sorpre­ se sono ancora possibili, ma si può già dire che questa volta siamo in presenza di un ar­ ticolato documento che porta non poche novità in campo sportivo, ed anche piutto­ sto rilevanti, non limitandosi, come per il passato, alla concessione di qualche finan­ ziamento. È proprio in questo aspetto, che sembra segnalare un'inversione di tenden­ za della politica sportiva nella direzione di una riforma complessiva ed ordinata del si­ stema, l'aspetto più apprezzabile della Fi­ nanziaria 2008. Un segnale, questo, che si coglie nel primo comma dell'articolo 125 (Promozione del­ lo sport): «Al fine di promuovere il diritto di tutti allo sport, come strumento per la for­ mazione della persona e per la tutela della salute, e per la costituzione e il funziona­ mento, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, dell'Osservatorio nazionale per l'impiantistica sportiva, è istituito, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, un fondo denominato "Fondo per lo sport di cittadinanza", al quale è assegnata la som­ ma di 20 milioni di euro per l'anno 2008, di 35 milioni di euro per l'anno 2009 e di 40 milioni di euro per l'anno 2010». L'utilizzazione sul territorio di queste risor­ se è ancora da definire, essendo demanda­ to al Ministro per le politiche giovanili e le attività sportive, previa intesa in sede di Conferenza Stato-Regioni. Ma l'aspetto

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L'esito di una votazione al Senato nel lungo iter di approvazione della Finanziaria


Confermati gli sgravi fiscali per le famiglie che iscrivono i minori ad attività motorie e sportive più interessante del provvedimento risiede proprio nell'aver riconosciuto il diritto di ogni cittadino allo sport, inquadrato come strumento di formazione umana e di pre­ venzione sanitaria. Sembra quindi più rea­ listica la possibilità - su cui il Ministero dell'on. Giovanna Melandri è fortemente im­ pegnato - di arrivare a quella legge, cui si sta lavorando, che riconosca, disciplini e so­ stenga lo sport di cittadinanza, ponendolo sotto l'egida del Ministero stesso. Certo, resta grande la sproporzione con i 450 milioni di euro che la stessa Finanziaria 2008 assegna al CONI, e con quei 10 mi­ lioni contemporaneamente destinati ad in­ crementare, sempre per il 2008, il Fondo per gli eventi sportivi di rilevanza interna­ zionale, istituito dalla Legge 296 del 27 di­ cembre 2006. Senza contare i 20 milioni di euro che il Decreto Fiscale collegato alla Fi­ nanziaria 2008 assegna all'istituto per il Credito Sportivo al fine di «realizzare il pro­ gramma straordinario per l'impiantistica destinata allo sport professionistico e, in particolare all'esercizio della pratica calcisti­ ca, di cui all'art. 11 del DL 8/2007» (finan­ ziamento per gli adeguamenti di sicurezza negli stadi). Una sproporzione annunciata, sulla qua­ le si era soffermato il Coordinamento de­ gli Enti di promozione nel corso dell'audi­ zione del 22 novembre scorso alla Came­ ra dei Deputati. In quella occasione gli En­ ti chiesero l'avvio di una indagine sulla spesa pubblica nello sport. «Noi - precisa­ rono gli Enti in audizione - slamo a favo­ re dell'investimento sullo sport. Non chie­ diamo tagli (ai finanziamenti destinati al Coni). Chiediamo che II Parlamento inda­ ghi e valuti la rispondenza di questi inve­ stimenti con i fini di sviluppo del movi-

Riconosciuto il diritto allo sport, inquadrato come strumento di formazione umana mento sportivo che vorrà darsi». La Finanziaria 2008 dovrebbe concretizza­ re un altro obiettivo degli Enti di promozio­ ne: l'abolizione della Sportass, dopo i ten­ tativi fatti dal precedente Governo, sul fini­ re della scorsa legislatura, di riportare l'isti­ tuto, peraltro in evidente stato di crisi, nel­ la condizione di monopolista assicurativo dello sport dilettantistico. E ciò in netto contrasto con la legislazione europea in materia di concorrenza. La Finanziaria, inoltre, riconferma gli scon­ ti fiscali per la pratica sportiva dei ragazzi previsti dall'alt 1, comma 319, della Legge 296 del 27 dicembre 2006. A questo pacchetto di novità, inserito sin dall'inizio in Finanziaria, si sono aggiunti al­ l'ultimo momento alcuni emendamenti, già approvati in Commissione Cultura del­ la Camera, con il parere positivo del mini­ stro Melandri. Riprendendo una proposta di legge presentata nel maggio scorso dal­

l'on. Milana ed altri, un emendamento pre­ vede lo scioglimento della Coni Servizi SpA, società a capitale interamente pubblico creata nel 2002 dall'allora ministro Tremonti, con il passaggio di compiti e personale al Coni medesimo. Si intende così ripristinare l'autonomia del Coni, e dello sport italiano, dall'ingerenza della politica. A sottolineare tale autonomia, il finanziamento del Coni, negli ultimi anni fissato di volta in volta in sede di Finanziaria e sempre in bilico, divie­ ne certo, con la destinazione al Comitato Olimpico dei proventi di concorsi e lotterie sportive fino all'ammontare massimo di 450 milioni di euro annui. In emendamento novità anche per le socie­ tà dilettantistiche, nel senso di una sempli­ ficazione di talune procedure, tra cui l'ac­ quisizione della personalità giuridica che si acquisisce direttamente con l'iscrizione nel registro delle società ed associazioni sporti­ ve istituito e tenuto dal Coni. B

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POLITICA SPORTIVA

Una decisione presa per mancanza dei requisiti necessari

Il Coni revoca il riconoscimento a 5 Enti di promozione sportiva Il Consiglio nazionale ha stabilito cheAnspi Sport, Asc, Fiamma-Sport Nazionale, Opes e Psg non hanno 1.000 società affiliate in Italia e non sono presenti in 15 regioni e 70 province. Il Centro Sportivo Italiano promosso a pieni voti di Andrea De Pascalis

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uccessivamente si è passati a deliberare sulla revoca imme­ diata del riconoscimento ai fini sportivi, così come proposta dalla Giunta Nazio­ nale, dei seguenti Enti di promozione Sportiva: Anspi Sport, Asc, FiammaSport Nazionale, Opes e Psg. Il Consiglio ha approvato all'unanimità». Con que­ ste due frasi stringate il verbale della riu­ nione del 9 novembre del Consiglio Na­ zionale del Coni mette agli atti la deci­ sione di revocare il riconoscimento a cinque Enti di promozione. Per com­ prendere le motivazioni del provvedi­ mento bisogna affidarsi ad un altro do­ cumento del Foro Italico, la relazione svolta per il C.N., in data 7 novembre, dall'ufficio Organismo Sportivi DA e EPS, relativo alla verifica della consisten­ za organizzativa degli EPS riconosciuti a livello nazionale. Dopo aver ricordato i requisiti necessari per ottenere e mantenere il riconosci­ mento, la relazione dà conto della veri­ fica degli EPS per l'anno 2006. Ne stral­ ciamo i passaggi salienti. «Solo l'Ente CSI ha presentato un'atte­ stazione nella quale il numero delle as­ sociazioni e società sportive dilettanti-

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II presidente del Coni Petrucci ha revocato il riconoscimento a 5 EPS


Il palazzo del Coni al Foro Italico: la decisione di revocare il riconoscimento ai 5 Enti è stata presa in riva al Tevere

provvedimenti

resi in base ai dati ieltesseramento 2006 affiliazione stiche di cui all'art. 90 della Legge

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289/2002 e successive modificazioni, era evidenziato e distinto rispetto a guello di affiliati con altre formalità di aggregazione. Nella documentazione pervenuta da tutti gli altri Enti non è sta­ to possibile desumere il numero delle associazioni con le caratteristiche stabi­ lite dalla legge poiché sono stati forniti soltanto i dati complessivi. «Successivamente, con riferimento al dibattito avvenuto nella Giunta Nazio­ nale del 9 maggio 2007, gli EPS, esclu­ so il CSI, sono stati invitati a dettagliare la propria consistenza in termini di so­ cietà ed iscritti tesserati per l'anno spor­ tivo 2006 con l'esplicito riferimento alle caratteristiche indicate dalla citata Leg­

ge 289/2002 e successive modificazio­ ni... «In assenza di riscontro alle richieste del 16 maggio 2007, la verifica delle autocertificazioni sottoscritte dagli EPS e ri­ ferite alla consistenza 2006 è stata fat­ ta utilizzando i dati delle associazioni e società sportive dilettantistiche iscritte al Registro delle Associazioni Sportive Dilettantistiche... «Su 16 EPS riconosciuti dal Coni su ba-

II vice presidente del Coni Luca Pancalli

se nazionale, ed escludendo il Cusi che gode di posizione particolare, 5 Enti e precisamente: Anspi Sport, Asc, Fiam­ ma-Sport Nazionale, Opes e Psg, non presentano il requisito minimo di 1.000 associazioni/società sportive dilettanti­ stiche; 5 Enti e precisamente: Anspi Sport, Asc. Fiamma-Sport Nazionale, Opes e Psg non posseggono il requisito di n. 70 province nelle quali sono attive almeno 3 associazioni/società sportive dilettantistiche e n. 15 regioni nelle qua­ li la metà delle province corrisponde al criterio sopra descritto... «Tenuto conto che nessun riscontro (...) è stato dato alla richiesta del 16 maggio 2007 e che la verifica dei dati comuni­ cati all'inizio del 2007 è stata effettuata il 26 ottobre scorso e dunque per tutto il 2007 ai suddetti EPS è stata concessa l'opportunità di ripristinare gli eventua­ li requisiti mancanti, i risultati ottenuti mostrano il carattere assai grave della posizione dei suddetti EPS». Su queste premesse la Giunta Naziona­ le, nella riunione dell'8 novembre, ha proposto la revoca del riconoscimenti ai cinque EPS suddetti, decisione assunta dal Consiglio nazionale il giorno succes­ sivo. H

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DIBATTITO

In convegno a Roma i 70 consulenti ecclesiastici del CSI

Come profeti: educare alla fede attraverso lo sport Proprio in momenti difficili, come quello che soprattutto il calcio italiano sta attraversando, è importante ridare centralità al modo di fare sport nelle parrocchie. Anche su questo si sono confrontati i consulenti ecclesiastici, sacerdoti motivati da passione personale e competenze umanistiche e sportive di Marcello Sala

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è voglia di cambiamen­ to nel mondo del calcio. Basta tifo violento! Ba­ sta polemiche! Basta giochi di potere! E il Palazzo, avendo esaurito le sperimen­ tazioni repressive e le minacce di so­ spensioni, si è rivolto alla Chiesa perché mettesse in gioco la sua esperienza eti­ ca ed educativa al fine di ridare speran­ za alla sport. Sembra questa la chiave di lettura con cui interpretare l'enfasi usa­ ta dalla stampa nel dare notizia dell'in­ contro tra Giancarlo Abete (presidente FIGC) e don Mano Lusek, (nuovo diret­ tore dell'ufficio Sport e Tempo libero della GEI in sostituzione di mons. Carlo Mazza). Questo clamore mediático non rende giustizia al modo in cui la Chiesa, da molti decenni, sta nel mondo dello sport attraverso gli oratori e i campetti di cal­ cio parrocchiali. 0 forse ci si è dimenti­ cati che il CSI, operando all'interno ed in sintonia col mondo ecclesiale, unita­ mente alla ricchezza di progetti, atleti e dirigenti, possiede il valore aggiunto di circa centocinquanta consulenti eccle­ siastici nominati dai rispettivi vescovi.

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L'intervento di Paola Bignardi al convegno dei consulenti ecclesiastici del CSI


Don Claudio Paganini ha radunato a Roma i settanta consulenti territoriali del Centro Sportivo Italiano

ia Chiesa, ttraverso gli ratori e i campetti arrocchiali, sta iello sport da seenni Proprio questi sacerdoti, motivati da passione personale e competenze uma­ nistiche e sportive, si sono ritrovati a metà ottobre per vivere il convegno na­ zionale: Profeti. Educare insieme alla fe­ de. Un appuntamento in continuità con la tradizione associativa che nel passato ha contribuito a far crescere la pastora­ le sportiva italiana. Di ampio respiro e ricche le tematiche affrontate nei con­ vegni precedenti: Catechesi e pastorale dello Sport per gli anni 90 (1991); Par­ rocchia e Sport: quale futuro (1993); Chiesa e Sport: Pastorale sportiva e pro­ getto culturale (1997); Per una spiritua­

lità dello sport (1998). Senza scordare i seminari realizzati negli anni 2000/2007. La presenza di circa settanta consulenti ecclesiali, provenienti da quattordici di­ verse regioni, ha conferito all'incontro una grande autorevolezza: sui contenu­ ti emersi e sulla volontà di una proget­ tazione condivisa per il cammino futuro. Se da un lato è stata grande la voglia di incontrasi per conoscersi e scambiarsi le esperienze vissute nel territorio, dall'al­ tro si è manifestata la volontà di inseri­ mento nel dibattito sul progetto cultu­ rale cristianamente ispirato e l'appro­ fondimento dei contenuti emersi dal documento conclusivo del convegno di Verona 2006, sono stati gli ingredienti contenutistici.

Le relazioni Il filo d'Arianna che ha condotto la ri­ flessione ha preso il via dall'intervento di don Claudio Paganini, consulente ec­ clesiastico nazionale del CSI. Partendo da La profezia della Chiesa nello sport è stato indicato il percorso compiuto dal­ la Chiesa e dall'associazione negli ultimi decenni. Lo sport trova oggi molta più

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77/78 ottobre 2007 Hotel Summit - 00135 Roma Vìa della Stazione Aurelia, 99

EDUCARE INSIEME ALLA FEDE Convegno Nazionale dei Consulenti Ecclesiastici del CSI

considerazione che in passato agli occhi dei Vescovi e dei mass media, ma il CSI non ha ancora esaurito il suo compito, considerato che esiste ancora una pro­ fezia da sviluppare. Cento anni non so­ no bastati a confermare il valore dei cat­ tolici nello sport: serve allora una pre­ senza coraggiosa, profetica appunto, che sappia andare contro corrente, es­ sere impopolare, ma cambiare in radice la mentalità sportiva odierna. E allora, Quale profezia?Alfabeti per co­ municare il Vangelo oggi: questo il tema su cui ci ha chiesto di riflettere Paola Bignardi, direttrice di Scuola Italiana Mo­ derna. Il suo intervento, intrecciato di ci­ tazioni magisteriali e dinamiche peda­ gogiche, ha posto al centro il ruolo del laicato. Un laicato che, nella fedeltà al

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DIBATTITO

magistero dei Vescovi, desidera arden­ temente essere evangelizzatore nel mondo d'oggi, ma che domanda auto­ nomia e gestione delle responsabilità. Le lettere dell'alfabeto possono essere declinate in molti modi, ed i laici pos­ seggono carismi speciali che vanno, dai presbiteri stessi, valorizzati e condivisi. Mons. Carlo Mazza, per anni direttore dell'ufficio Pastorale del Tempo Libero e dello Sport, neo Vescovo nella della dio­ cesi di Fidenza, non si è limitato ai salu­ ti ai presenti che con lui hanno condivi­ so l'intenso cammino per promuovere in tutte le diocesi uffici sulla pastorale del­ lo sport, ma a partire della Nota pasto­ rale dell'episcopato italiano dopo il 4° Convegno Ecclesiale Nazionale di Vero­ na 2006, e sviluppando il tema Rigene­ rati per una speranza viva, ha individua­ to i lineamenti di una pastorale sportiva che nel CSI trova un attento interlocu­ tore e realizzatore sul territorio. Per la cronaca, è venuto meno all'ultimo momento l'intervento di Gianluca Pancalli, su "Le attese nei confronti della Chiesa". Tema che troverà presto spazi di dibattito. A conclusione della parte fondante è ar­ rivata la riflessione di Edio Costantini,

presidente nazionale del CSI, che ha riassunto la politica associativa intrapre­ sa negli ultimi anni. Educare: insieme si vince, un programma di lavoro che sta restituendo molti frutti positivi sia nel rapporto con la Chiesa come con il ter­ ritorio. I lavori di gruppo Giornate intense per riflettere e serata intensa per condividere. La domanda di partenza ha racchiuso il bisogno di de­ finire nuovi progetti e adeguati pro­ grammi di servizio pastorale: Consulen­ ti Ecclesiastici nel centro sportivo italia­ no. Quali emergenze e prospettive pa­ storali all'interno dell'Associazione? Divisi in tre gruppi di studio i sacerdoti hanno affrontato con pazienza le situa­ zioni di criticità con cui devono costan­ temente misurarsi. Gruppo 1: Sport, famiglia e domenica. Soluzioni per un rebus pastorale Con­ dotto da don Luca Meacci, Consulente Regionale della Toscana, il Gruppo ha condiviso le fatiche dei parroci, chiama­ ti costantemente a confrontarsi con le esigenze dei parrocchiani, della pastora­ le e del tempo libero. Conclusione: è troppo presto per fornire soluzioni ad

DON CLAUDIO PAGANINI consulente ecclesiastico nazionale

MONSIGNOR GIUSEPPE BETORI segretario generale della CEI

L'IMPORTANZA DI ESSERE FEDELI

SENSIBILIZZAZIONE VERSO LO SPORT

«C/w è il profeta? Nella Bibbia, si chiamano cosi coloro che non sol­ tanto predicono qualcosa, ma anche gli annunciatori di una verità... L'immagine del profeta ci rimanda all'importanza di essere fedeli ad un compito ed un ruolo affidatoci. Po­ co importa se alla fine rimarremo servi inutili. E' anche questo nostro servizio nell'associazione un piccolo martirio. Del resto, non è la gloria personale quella che stiamo cercando. È piuttosto il bene e la crescita umana e cristiana dei giova­ ni a noi affidati... Già, annunciare una verità secondo la volontà di Dio. Noi, tutti noi, siamo chiamati a questo; ed è questo il nostro ruolo fondamentale: essere evangelica­ mente radicali, essere scomodi, essere provocatori, essere impopolari, per educare insieme alla fede attraverso il lin­ guaggio dello sport».

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un rebus pastorale, ma forse si è in ritar­ do sul dialogo e confronto tra gli opera­ tori. Gruppo 2: Un percorso formativo intraassoclativo: CSI, NOI, Anspi, PGS Con­ dotto da don Luciano Barin, Consulen­ te Regionale del Veneto, il Gruppo ha dovuto fare i conti con la difficoltà del

«La prospettiva della missione è una connotazione essenziale per il ministe­ ro ecclesiale che vi è affidato, quello di accompagnamento spirituale del Cen­ tro Sportivo Italiano nel suo variegato tessuto associativo. Senza questo rife­ rimento primario rischiereste di vivere il vostro ruolo come una qualsiasi fun­ zione associativa, magari specificamente dedicata a sostenere una più o meno vaga opera di sen­ sibilizzazione morale e valoriale a sostegno della pratica spor­ tiva. (...) Un prete non sta nell'ambiente sportivo semplicemente come custode e propugnatore di una riserva di valori etici a cui attingere, soprattutto quando, come è il caso del Centro Sportivo Italiano, l'associazionismo sportivo fa esplici­ tamente appello a un fondamento di ispirazione cristiana. Un consulente nel Centro Sportivo Italiano ci sta a nome della Chiesa e a servizio del Vangelo di Gesù. Non dovete mai di­ menticarlo, pena il venir meno della vostra stessa identità».


QUESTI I CONSULENTI REGIONALI DEL CSI BASILICATA CALABRIA CAMPANIA EMILIA ROMAGNA FRIULI VENEZIA GIULIA LAZIO LOMBARDIA MARCHE PIEMONTE PUGLIA SARDEGNA SICILIA TOSCANA UMBRIA VALLE D'AOSTA VENETO BOLZANO TRENTO

dialogo sul territorio tra associazioni. Tema che si è recentemente aggravato in conseguenza del disconoscimento da parte del CONI di enti cattolici quali ANSPI Sport, PGS, OPES. Gruppo 3: Sport e Comunità educativa in Oratorio. I percorsi formativi comuni Condotto da don Giampaolo Rossoni,

Responsabile Oratori Diocesi Lombarde, il lavoro ha preso in considerazione la fatica di sintesi che un oratorio è chia­ mato a compiere per affidare a tutti gli educatori presenti al suo interno un giu­ sto ruolo ed una giusta considerazione. Ma forse è ancora troppo presto per ri­ conoscere la titolarità educativa ad una

DON MICHELE GRIECO DON ANTONIO CANNIZZARO DON GIANCARLO D'AMBROSIO DON ARONNE MAGNI DON PIETRO SAMBO DON RAIMONDO SALVAGGIO DON BASILIO MASCETTI P. ROBERTO ZORZOLO DON ROBERTO SOGNI DON ANGELO FESTA DON WALTER ONANO DON ANTONINO ADRAGNA DON LUCA MEACCI DON LEONARDO ROMIZI DON SILVIO PERRUQUET DON LUCIANO BARIN DON FABIO CHIARANI P. VIGILIO TORRESANI

comunità e non solo ai singoli. Ora è tempo per far sedimentare l'ab­ bondanza di idee e contributi offerti. Un gruppo di lavoro sta preparando un do­ cumento finale con conclusioni e per­ corsi possibili. La profezia continua. Dal­ la mente al cuore. Dal cuore ai campi di gioco dei tanti ragazzi del CSI ■

PAOLA BIGNARDI direttrice Scuola Italiana Moderna

MONSIGNOR CARLO MAZZA vescovo di Fidenza

FIDUCIA NELLA VOCAZIONE DEI LAICI

PORTARE IL FUTURO NEL PRESENTE

«Perché il Vangelo raggiunga anche oggi gli estremi confini della terra e delle coscienze, occorre che la Chiesa rinnovi la sua fiducia nella vocazione dei laici cristiani e che non li senta lon­ tani quando essi affrontano l'avventu­ ra di spingere la loro testimonianza nei territori complessi e difficili della vita secolare; occorre che essa accompagni con fiducia la fatica della responsabilità di tradurre nelle scelte storiche-familiari, politiche, sociali, civili, professionali... - i grandi valori che sono il patrimonio della Chiesa e che sono pa­ trimonio anche della coscienza di ciascuno di noi; occorre che essa guardi con interesse, senza sospetto, con simpatia, lo sforzo che essi fanno per dare autenticità ma anche attualità alle forme e ai linguaggi della fede, perché essa sappia dialo­ gare con tutte le persone del nostro tempo... C'è bisogno di una Chiesa che sia madre che accompagna verso la maturità e, come ogni madre, sappia lasciar andare i suoi figli..

«La pratica sportiva può assumere una dimensione di santità straordinaria. Una pastorale viva che tende alla san­ tità deve passare attraverso la modali­ tà che Gesù ha assunto nell'incarnazione. Fare proprio ed assimilare questo principio, specie da parte dei sacerdo­ ti, sarebbe una vera rivoluzionare per la pastorale dello sport e per le società sportive. Il sacerdote, nella comunità degli sportivi, deve far sue tre particolari dimensioni: la dimensione profetica; spetta al sacerdote essere annunciatore gioioso. Oggi mancano profe­ ti capaci di portare il futuro nel presente. La dimensione segnica. Il sacerdote deve essere segno di qualcosa di più grande vissuto nel tempo dello sport. E il sacerdote è esperto di segni (cfr liturgia). Serve dunque una lettura simbolica della realtà sportiva, degli allenamenti, delle gare. Del vissuto in squadra. La dimensione testimoniale. È conclusione di un percorso, in cui il sacerdote vive la sua identità».

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SPECIALE

Cambio della guardia al "ministero" dello sport del Vaticano

Un cambiamento nel segno della continuità Dopo la nomina a vescovo di Fidenza, monsignor Carlo Mazza ha lasciato la direzione dell'ufficio pastorale del tempo libero, turismo e sport della CEI. Al suo posto si è insediato monsignor Mario Lusek, col quale l'associazione conta di instaurare subito un fattivo rapporto di collaborazione di Edio Costantini

I 1° dicembre monsignor Carlo Maz­ za, per oltre quindici anni direttore dell'ufficio per la pastorale del tem­ po libero, turismo e sport della CEI, si è insediato ufficialmente nella diocesi di Fidenza, di cui è stato nominato vesco­ vo. Al suo posto è subentrato monsi­ gnor Mario Lusek, della diocesi di Fer­ mo. Insieme alle più vive congratulazio­ ni ad entrambi, il CSI saluta con affetto e riconoscenza monsignor Mazza e ri­ volge un caloroso benvenuto a monsi­ gnor Lusek. Il Centro Sportivo Italiano è fiero di aver avuto, in questi anni, un punto di riferi­ mento così importante come monsignor Mazza. È stata una presenza autorevo­ le, colta, critica verso ogni forma di me­ diocrità e fortemente impegnata nell'ar­ duo compito di delineare sempre me­ glio, il ruolo e i compiti della pastorale dello sport. Il discernimento di monsi­ gnor Mazza è stato fondamentale nella svolta con cui il CSI, a cavallo del Giubi­ leo del 2000, si è messo al lavoro per su­ perare il progetto associativo scritto ne­ gli anni Settanta, un progetto invecchia­ to dal tempo, nel quale il concetto di

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Monsignor Lusek è il nuovo "ministro dello sport" della Conferenza Episcopale


Monsignor Mazza, per 15 anni cappellano olimpico delle nazionali italiane: dal 1° dicembre è vescovo della Diocesi di Fidenza

Don Nicolò Anseimi è il nuovo responsabile del Servizio nazionale per la Pastorale giovanile

partecipazione e di festa prevaleva su quelli di agonismo, di gara e di campio­ nati. Monsignor Mazza, uomo di sport capace di conciliare lo sport delle par­ rocchie con quello delle Olimpiadi, di cui è stato cappellano, ci ha fatto capire che dovevamo recuperare la componente agonistica, che questa non era in con­ trasto con la sfida educativa. Il suo apporto è stato decisivo anche per convincere l'Associazione a passare da una forma di "nascondimento"- il CSI

chiuso in se stesso, quasi desideroso di anonimato, degli anni Ottanta - a quel­ la di "uscita nel mondo" per confron­ tarsi, a testa alta, con le problematiche di un sistema sportivo lacerato dalle lo­ giche mercantili e in crisi di identità. È maturata così una coscienza politica "pentecostale", di uscita dal nascondi­ mento del cenacolo, per riaprire il dialo­ go costruttivo non solo con il mondo ec­ clesiale, ma anche con quello dello sport, della scuola e delle istituzioni po­ litiche Ora monsignor Mazza passa ad altro e più oneroso impegno, ma vogliamo spe­ rare che egli, oltre alla responsabilità di vescovo di Fidenza, avverta anche quel­ la di non disperdere il bagaglio cultura­ le e pastorale che ha regalato in questi anni alla Chiesa e al mondo dello sport. Sviluppare tale patrimonio è compito che il nuovo direttore dell'ufficio CEI per la pastorale dello sport saprà certa­ mente assumersi, ma speriamo ugual­ mente che il "vecchio" direttore avver­ ta l'obbligo morale di continuare il suo percorso di elaborazione.

Nel contempo il CSI accoglie con gran­ de fiducia e soddisfazione la nomina di monsignor Mario Lusek, di cui conosce la sensibilità e la competenza. Negli an­ ni recenti, il CSI è stato per l'ufficio per la pastorale del tempo libero, turismo e sport della CEI una sorta di laboratorio volenteroso. L'associazione si è messa al servizio per trovare i modi di tradurre il progetto cul­ turale della Chiesa italiana nell'attualità dello sport. Il Progetto Soccer, lanciato da poco allo scopo di restituire etica al calcio professionistico, ne è una testi­ monianza concreta. Questa stessa di­ sponibilità verso l'ufficio della pastorale sportiva assicuriamo a monsignor Lu­ sek. Siamo certi che con lui continuere­ mo a lavorare in modo ottimale. Un altro cambio è avvenuto in CEI che riguarda da vicino il CSI: don Nicolò An­ seimi, dell'Arcidiocesi di Genova, ha so­ stituito monsignor Paolo Giulietti come responsabile del Servizio nazionale per la Pastorale giovanile. Ad entrambi va il più cordiale saluto del Centro Sportivo Italiano. K

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EDITORIA

La presentazione del volume è di Rapa Benedetto XVI

L'ultima veggente di Fatima Il cardinale Bertone, oggi Segretario di Stato vaticano, è stato l'inviato speciale di Giovanni Paolo II presso suor Lucia, uno dei testimoni delle apparizioni di Fatima. Il libro appena dato alle stampe, ha quindi anche un grande valore storico su quello che accadde il 13 maggio 1917 nella Cova da Iria di Stefano Magri

a prima volta di un libro scritto da

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un Segretario di Stato nel pieno delle sue funzioni e la prima volta di volume che reca la presentazione di un Papa, Benedetto XVI. Un evento storico e letterario, dedicato alla più sconvol­ gente e "politica" delle apparizioni ma­ riane, quella avvenuta esattamente 90 anni fa alla Cova da Ina di Fatima. Pro­ tagonisti tre bambini di sette, nove e dieci anni: Giacinta, il fratellino France­ sco e la cuginetta Lucia. E' da questo evento misterioso che si avvia la conver­ sazione, sorprendente e ricca di colpi di scena, intrigante e affascinante come un giallo che, a poco a poco, si scioglie in un incantato viaggio sulle tracce del divino. La conversazione, raccolta da Giuseppe De Carli, responsabile della Struttura RAI-Vaticano, fra Suor Lucia, l'ultima dei tre pastorelli di Fatima, e il

Il libro è dedicato alla più sconvolgente delle apparizioni Inariane

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cardinale Tarcisio Bertone ha il sapore di una testimonianza, il sigillo definitivo a una serie di eventi che hanno avuto per un quasi un secolo come protagonista la re­ ligiosa carmelitana morta a Coimbra il 13 febbraio 2005. Nel loro dialogo si dipana, per intero e dalla viva voce della veggente, la storia del fenomeno miracoloso che segnò profondamente il Novecento: le appari­ zioni, le cupe profezie sulla guerra e sul destino della Russia, il lungo enigma del Terzo Segreto svelato da Papa Wojtyla nel 2000, le teorie sul Quarto segreto che dipingono scenari apocalittici, che descrivono una Roma sede dell'Anticristo, grandi nazioni cattoliche corrose da una drammatica crisi della fede, desti­ nate ad andare alla deriva. «5/ voleva - dice il cardinale Bertone una fede senza religioni e si sono mate­ rializzate dal nulla tante religioni senza fede». Il porporato attacca, senza mez­ zi termini, coloro che hanno dissemina­ to di sospetti il processo di disvelamen­ to sul segreto del secolo; ribatte alle ac­ cuse di manipolazione dei testi, al ten­ tativo di ridurre al silenzio Suor Lucia. Ri­ sponde a tutte le provocazioni, Mons. Bertone. Lucia e' stata una testimone credibile o una visionaria, o forse la complice di una trama oscura? «Suor Lucia è del tut-

Presentazione di Papa Benedetto XVI

TARCISIO BERTONE con Giuseppe De Carli

l’ultima VEGGENTE

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FATIMA I MIEI COLLOQUI con suor

Lucia

Tarcisio Bertone con Giuseppe de Carli "L'ultima veggente di Fatima" I miei colloqui con suor Lucia Ediz. Rai-Eri/Rizzoli, 2007 Pagg. 191, euro 16,50 vwvw.eri.rai.it


Il Cardinal Bertone, Segretario di Stato Vaticano, riceve un riconoscimento dell'associazione dalle mani del presidente Costantini

«Si voleva una fede senza religioni e si sono materializzate ante religioni senza fede» to credibile - taglia corto il Segretario di Stato - ; chi afferma il contrario dimo­ stra disprezzo verso la veggente». La ricostruzione storica è affiancata da una rigorosa ricognizione dei documen­ ti. Da un confronto tra le risultanze del­ la Segreteria di Stato e dell'Archivio del­ la Congregazione per la Dottrina della Fede. I diversi passaggi delle due buste

col segreto dalla Congregazione della Fede al Palazzo Apostolico, la posizione di rigetto o indifferenza dei Papi, l'acco­ glienza e gli impressionanti "Atti di Affi­ damento a Maria" di Giovanni Paolo II. Chiarimenti definitivi anche sull'incontro tra Suor Lucia e il patriarca di Venezia Al­ bino Luciani, futuro Giovanni Paolo I. Precisazioni inedite sulle apparizioni o locuzioni interiori che Suor Lucia ha con­ tinuato ad avere nel monastero di Coimbra; sulle tante lettere inviate a Roma; sulla dicitura "1960" che accompagna­ va il testo del Terzo Segreto. In appendi­ ce le pagine autografe di Suor Lucia del­ l'intero "Messaggio" con l'aggiunta di una profezia del 1955 riguardante la Shoah, lo sterminio degli ebrei. Il com­ mento teologico dell'allora cardinale Jo­ seph Ratzinger e la cronologia più com­ pleta degli accadimenti di Fatima.

All'esperienza umana e mistica di Lucia, il cardinale Tarcisio Bertone intreccia una profonda riflessione sulla ricerca di Dio nei tempi moderni, sui santuari ma­ riani come fortezze invincibili della fede, sull'esigenza di valorizzare una fede af­ fettiva, una fede materna. Il mondo ha bisogno di una madre e Fa­ tima fa scoprire le ragioni del cuore, la fisicità della dimensione religiosa. «La vendetta di Dio - ha detto Benedetto XVI in Baviera - è il suo amore per noi». Inaspettati gli accenni allo sbriciolamen­ to dell'URSS, al documento "Dominus lesus" voluto da Papa Wojtyla, conside­ rato, da alcuni esponenti di altre religio­ ni, come la pietra tombale sul dialogo ecumenico, fino all'interpretazione del­ le apparizioni di Medjugorje e all'auspicio che Suor Lucia venga elevata alla gloria degli altari. E

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PRIMO PIANO

MON jiVI< r IJ1 VOLAiA Il più forte calciatore del mondo nel 2007 si racconta oltre i confini del terreno di gioco. Il rapporto con la famiglia e la religione, la povertà conosciuta solo attraverso gli altri e il futuro ricco dibambini, la voglia di continuare a crescere giocando nel Milan di Omar Bonino



PR« PIANO

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akà è un calciatore diverso. In

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rumeni o africani». campo e fuori. In campo è bra­ Lei è cresciuto in una famiglia ricca e sfatato il mito del calciatore brasi­ vissimo e lo sanno e lo vedono ha tutti, liano che si impone perché spinto dai diverso dagli altri perché degli altri è più bravo. Finalmente il Pallone d'Oro e l'en­ morsi della fame. fasi mediática che gli ha scatenato intor­ «lo sono cresciuto in una famiglia medio borghese, si dice così, no? Non eravamo no stanno puntando il riflettore anche, ricchi prima che io diventassi un calciato­ soprattutto su ciò che sta fuori. Kakà è re famoso. È stato il calcio, il Milán, un campione di calcio, di sport, di vita. l'Italia a fare di noi una famiglia ricca». Kakà è stato giudicato il calciatore più bravo dell'anno e sarebbe bello credere Quanto guadagna oggi? «Molto, più o meno in linea con tutti i che oltre ai gol, tanti, e alle vittorie, tutte calciatori più importanti del mondo». importanti, strappate nonostante il più Giusto, del resto lei oggi è considera­ piccolo Milán dell'ultimo decennio, si sia to il più bravo di tutti. Si sente tale? voluto premiare anche il modello, «Mi sento bravo, forte, competitivo. Ma l'esempio di questo ragazzo, che tutti i non credo che ci sia uno più bravo in papà vorrebbero come genero (Berlusconi dixit), tutte le mamme come assoluto, e sempre. Ci sono quelli bravi, che a volte sono bravissimi e che a volte figlio e tante figlie come marito. Invece invece sbagliano una partita e giocano l'ha voluto e avuto una ragazza fresca e pulita come lui, Caroline, come lui brasi­ male, come dei calciatori qualunque». Che fa, mette le mani avanti? Lo sa liana e devota a Dio. Si sono conosciuti quando lei aveva 14 anni e lui 18, fidan­ cosa si dice di lei a Milano, in queste zati pochi mesi dopo, sposati nell'estate settimane... «In che senso, non capisco». del Mondiale in Germania. La prossima Che lei si impegna solo in Champions primavera avranno il primo dei tanti figli League, al mercoledì, e che alla che vogliono avere: la stona di Kakà è già domenica faccia il minimo sindacale lunga e ricca ma è appena cominciata e, che le impone il contratto. Solo una meno male, è la storia di un calciatore brasiliano che non nasce povero, che cattiveria? non conosce le favelas, che ha due geni­ «E lo chiedete a me? Certo che è una cattiveria, o per lo meno un'imprecisio­ tori laureati, che ha studiato e continua a ne: in campionato ho reso meno io, ma farlo anche da straniero in Italia. anche il Milán. Il perché esatto non lo Kakà: cos'è per lei un ragazzo povero? «Uno che non ha da mangiare e purtrop­ conosciamo e noi per primi vorremmo saperlo. Però non abbiamo ancora trova­ po di poveri è pieno il mondo. Non solo il Brasile: forse voi qui in Italia non ve ne to una risposta, sennò Inter e Roma non sarebbero così lontane, davanti a noi». rendete conto, ma anche qui ci sono i Sforziamoci di lasciare da parte il cal­ poveri e sono anche italiani, non solo ciatore Kakà. Lo conosciamo è bravis­ CAMPIONE SULLA SCIA simo, a volte inarrestabile, altre DI RIVERA E VAN BASTEN meno, ma la sostanza non cambia. Kakà è l'ottavo Pallone d'oro nella Piuttosto: i successi, il Pallone d'Oro e storia del Milan. Prima di lui avevano tutto il resto, rischiano di cambiarla? infatti vinto il prestigioso premio altri «Gioco da 5 anni con Paolo Maldini, in 5 giocatori rossoneri: Gianni Rivera (1969), Ruud Gullit (1987), Marco Van questo periodo l'ho visto fermarsi 2 volte Basten (1988, 1989 e 1992), George per gravi infortuni. La scorsa estate a 39 Weah (1995) e Andriy Shevchenko anni si è fatto operare a un ginocchio (2004). Nella speciale classifica il perché voleva continuare a giocare: Milan raggiunge a quota 8 la Juventus, Gianni Rivera secondo voi posso non prendere esempio rappresentata da Omar Sivori (1961), Paolo Rossi (1982), da uno come lui? Il Milán per me è una Michel Platini (1983, 1984 e 1985), Roberto Baggio grande scuola di vita e se sono diventato (1993), Zinedine Zidane (1998) e Pavel Nedved (2003). Seguono (considerando la società di appartenenza del ciò che sono è anche grazie al Milán». giocatore al momento della consegna del premio), Real E poi? Marco Van Basten Madrid e Barcellona con 6 e il Bayern Monaco con 5. «Il merito è principalmente di Dio, poi

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Credente Kakà dopo la conquista ad Atene della Champions League 2007. Dopo ogni gol, il brasiliano rivolge un ringraziamento particolare a Dio, guardando e indicando verso il cielo

«Inutile cercare le risposte lontano da noi, tutto ciò che ci serve sapere è scritto nella Bibbia» della mia famiglia, che mi ha cresciuto nella fede e nella Bibbia. Noi a volte cer­ chiamo chissà dove le spiegazioni a cose che non capiamo e invece le spiegazioni sono tutte in quel libro, il più bel libro che sia mai stato scritto: la Bibbia, appunto». Si ricorda come ha cominciato? «Certo, a scuola. Il maestro di ginnastica, avevo 8 o 9 anni, un giorno chiamò mia mamma per dirle che a pallone ero bra­ vino e che forse valeva la pena di farmi provare qualcosa al di fuori della scuola. Così i miei genitori mi portarono in una scuola calcio affiliata al San Paolo, una squadretta del nostro quartiere. In pochi mesi finii alla... casa madre: dicevano che ero bravo davvero! Ma fino a 15/16 anni non ho mai pensato di poter diven­ tare un calciatore. Studiavo, andavo be­ ne a scuola, e giocavo 2/3 volte a setti­ mana. Poi, a 18 anni, l'esordio in prima squadra: da lì in avanti ho cominciato a

pensare che il calcio poteva anche non essere solo una passione. Tra l'altro, io studiavo in una scuola per i ragazzi di buona famiglia, la mia squadretta era frequentata dallo stesso tipo di persone: andando al San Paolo ho conosciuto per la prima volta i veri poveri, ragazzi che non avevano casa, vivevano nelle barac­ che, mangiavano solo al campo di alle­ namento. Spesso, ne portavo un paio a casa, la sera, a cenare e dormire da noi, prima delle partite». Lei crede, pratica e ringrazia Dio dopo ogni gol. «Non solo dopo, ogni giorno e ogni mat­ tina quando mi alzo: io prego molto, pre­ go perché credo e un giorno vorrei prova­ re a trasmettere la mia fede agli altri, per­ ché dà forza e aiuta a vivere meglio». Vorrebbe fare il pastore evengelico, è vero? «Non credo che accadrà, bisognerebbe studiare molto e io non ho tempo. Prego e pratico, cerco di aiutare gli altri. Quando torno in Brasile per giocare in Nazionale cerco sempre di passare nella mia chiesa per avere dal mio pastore i suoi ultimi sermoni: sono lezioni, pillole di saggezza. E se sto un po' di tempo senza passare, me li mandano via Internet». È vero che si è avvicinato così pro­ fondamente alla religione nel 2000, quando è caduto male in una piscina e ha rischiato di spezzarsi la schiena?

«Potevo restare paralizzato, invece Dio mi ha aiutato a guarire, a superare il trauma e a completare il sogno di diven­ tare un calciatore professionista. Due anni dopo, vincevo il Mondiale col Brasile, in Giappone. Però io la Bibbia la studiavo da sempre: è stata la mia fami­ glia a istruirmi con la Bibbia, il libro delle risposte. Non ho avuto bisogno di quel­ l'incidente per capire l'importanza di Dio nella mia vita». Lei e Carolina, sua moglie: vergini al matrimonio. È solo una leggenda? «No, una realtà. Quando l'hanno sapu­ to, negli spogliatoi c'è stato chi mi ha preso in giro. Ma è la verità ed è verità anche che sia stato un vero sacrificio per me e per Carolina» Milano è città dalle mille tentazioni. Come fa a resistere? PALLONE D'ORO 2007 COSÌ LA CLASSIFICA 1 Kakà___________ 444 277 2 C. Ronaldo 3 Messi 255 4 Droqba 108 41 5 Pirlo 6 Van Nistelrooy 39 7 Ibrahimovic 31 27 8 Fabreqas 24 9 Robinho Messi 20 10 Totti Seguono: 12 Ronaldinho, 18; 16 Inzaghi, 12; 18 Maldini, 8; 19 Buffon, Gattuso, Henry, Seedorf, 7; 24 Cannavaro, 5.

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«Davvero? lo non me ne accorgo, io lavoro a Milanello, gioco la domenica o in Champions League, poi me ne sto molto in casa. In discoteca non vado mai. Solo a teatro e a qualche concerto, ma con mia moglie». È in arrivo il primogenito: maschio o femmina? «Non lo sappiamo ancora, è troppo pre­ sto». Ma meglio maschio o meglio femmi­ na, secondo papà Kakà? «Nessuna preferenza, avremo altri figli:

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c'è tempo per pensare a un erede in famiglia». L'erede sul campo si dice che gliel'abbia già trovato il Milan: Pato, che ha solo 18 anni e che da gennaio gio­ cherà al suo fianco. Secondo lei è pronto per il grande salto? «Calma, per favore, non è giusto chiede­ re a Pato più di quanto può dare. Bisognerà vedere come si adatterà nei prossimi anni, lo spesso gioco a ridosso di un unico attaccante, ma mi sento più centrocampista. Pato è una seconda

punta, più attaccante. Certo, è molto forte e lo so anche io. In Brasile tutti pen­ sano che diventerà presto un punto fisso della Seleqao». Si può dunque dire che Pato sia più Ronaldinho di Kakà? «Non posso certo dirlo io, gli vorrei male. Pato deve crescere in santa pace. Non dimentichiamoci che ha appena compiu­ to 18 anni, che ha cambiato molto della sua vita. A dirla tutta, è un peccato che ragazzi così giovani lascino il Brasile così presto. Mi spiace, da brasiliano. Però


Eredi Kakà con il Pallone d'Oro a San Siro e con la moglie Carolina a passeggio per le vie di Milano. In primavera I due avranno il primo figlio. Nell'altra pagina, in basso, il giovanissimo brasiliano Pato, da molti considerato l'erede proprio di Kakà -rt

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capisco che l'Europa sia un traguardo per tutti, per quello che rappresenta, compreso l'aspetto economico, che per un professionista è sempre molto impor­ tante. Peccato per il nostro campionato, perché perde troppo presto giocatori importanti e con loro finisce ogni volta per perdere un po' d'interesse». Anche lei però ha lasciato San Paolo quando era giovanissimo, a 21 anni. «Vero, ma 21 non sono 18 e avevo già giocato e vinto un Mondiale. Sono arri­ vato a Milano molto giovane e pensavo di fare un po' di apprendistato, dietro Rivaldo e Rui Costa. Invece in poche par­ tite sono diventato titolare e non sono più uscito di squadra. Sono stato felice e sorpreso: nemmeno io pensavo di fare così bene e di farlo così in fretta». Rui Costa l'ha incontrato di recente, oggi è una stella del Benefica. «Un idolo, mi pare. Ed è giusto che sia così, perché Rui è un grande campione e un grande uomo. Con me si è compor­ tato in modo straordinario, da vero uomo squadra. In fin dei conti ero quel­

lo che gli aveva preso il posto e sarebbe stato umano se avesse avuto un po' di diffidenza nei miei confronti. Invece, quell'anno era il primo tra tutti che veni­ va a darmi consigli, a dirmi cosa fare di fronte a quella squadra o quell'avversa­ rio, che lui conosceva meglio di me». Il giorno della consegna del Pallone d'Oro ha giurato fedeltà eterna al Milan. È ancora convinto di poter resistere alle... tentazioni? «Sì, se dipenderà da me, io resterò qui, dove sto benissimo. Però so che non sarò solo io a decidere e un giorno il Milan potrebbe scegliere di cedermi. A quel punto, obbedirei, come un soldato. Non resterei mai controvoglia in un posto». È vero che se Pato si impone rapida­ mente lei ha una clausola che le per­ mette di svincolarsi dal Milan? «No, non è vero, lo sono milanista e un giorno spero di diventare capitano della mia squadra. Vorrei legarmi ancora di più a questi colori, a questa città. La mia storia in rossonero è lontana dall'essere chiusa». K

Nome: Ricardo Cognome: Izecson Dos Santos Leite Soprannome: Kakà Nato a: San Paolo II: 22 aprile 1982 Altezza: 1,86 Peso: 84 Ruolo: centrocampista offensivo Squadra: Milan Numero di maglia: 22 (Milan), 7 (Brasile) Squadre in carriera: San Paolo, Milan, Brasile Premi: Pallone d'Oro 2007, Fifa World Player 2007 Successi: Mondiale 2002, Confederation Cup 2005 (Brasile), Champions League 2007, SuperCoppa d'Europa 2007, Campionato italiano e Coppa Italia 2004 e SuperCoppa di Lega (Milan) Idolo: Rai, Ronaldo Stato civile: sposato con Carolina, primo figlio in arrivo Interessi: teatro, musica, la Bibbia

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CLERICUS CUP

Numeri da record per la seconda edizione

Riecco la Clericus Cup il Mondiale dei preti È ricominciato il torneo vaticano che nella scorsa stagione raccolse l'interesse dei media di tutto il mondo. Prima della dovuta pausa natalizia, gli atleti, oltre 400 tra sacerdoti e seminaristi, sono stati ricevuti da Benedetto XVI al quale hanno consegnato una copia del trofeo con dedica speciale di Felice Alborghetti

r I” già ricominciata la Clericus Cup e Lhsb i numeri confermano, se ancora ce ne fosse bisogno, il successo dell'ini­ ziativa. Si sono iscritti infatti in quattrocento, tra sacerdoti e seminaristi, in rap­ presentanza di 71 nazioni. Le prime par­ tite a fine novembre; poi la sosta per l'immacolata Concezione e il Natale. Intanto, mercoledì 5 dicembre, c'è sta­ to un bel regalo del CSI a tutte le rap­ presentative dei seminaristi e dei sacer­ doti iscritti: l'incontro all'udienza gene­ rale con il Papa in Vaticano. I rappresen­ tanti delle sedici squadre iscritte alla se­ conda edizione della Clericus Cup, ac­ compagnati da Edio Costantini, si sono presentati nell'Aula Paolo VI con le loro maglie da gioco e con molti doni per il Pontefice che si è fermato a salutarli. Il Papa è stato omaggiato con una copia del trofeo che rappresenta la Clericus Cup, che il 3 maggio verrà consegnato alla squadra di preti e seminaristi che si aggiudicherà la finalissima. Al Santo Pa­ dre è stata offerta anche la prima copia del libro fotografico “Clericus Cup! In campo non solo per gioco..." che rac­ coglie le istantanee più significative del-

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Edio Costantini consegna una copia della Clericus Cup a Papa Benedetto XVI


TUTTE LE NOVITÀ DELL'EDIZIONE 2007/2008

Don Claudio Paganini con il cardinale Bertone, Segretario di Stato Vaticano

la passata edizione della torneo. Un mo­ do, questo, per ricordare anche l'autore delle istantanee pubblicate: Daniele Colarieti, il 32enne fotoreporter al seguito del torneo, morto in maggio, a due gior­ ni dalla finale della prima edizione. In campo invece la Clericus 2008 è ripar­ tita con qualche novità, 24 giocatori tesserabili, partite ogni quindici giorni e

Delle 16 squadre che partecipano a questa edizione della Clencus Cup, 11 erano presenti anche nella scorsa stagione.. Se ne sono aggiunte cinque: il British Colle­ ges United, il Collegio Pio Lati­ noamericano, il Collegio Sant'Anselmo, il PCMI San Paolo Aposto­ lo e il Don Bosco, ovvero l'univer­ sità salesiana. Proprio questa squadra vanta un fan d'eccezio­ ne: il Cardinal Tarcisio Bertone, grande appassionato di calcio e tifoso della Juventus, cui il Centro Sportivo Italiano lo scorso autunno aveva consegnato in dono una copia autentica del trofeo. Ma la passione sportiva del Segretario di Stato non è servita alla squadra del Don Bosco al suo debutto: ha pagato a caro prezzo il battesimo nella Clericus Cup. A zero punti così come i monaci be­ nedettini, in stanza all'Aventino del S. An­ seimo, e la mista britannica che unisce scozzesi ed inglesi, che alla loro prima uscita hanno dovuto subire una triste

sconfitta per 8-1 sotto la pioggia ma han­ no avuto la gradita visita del cardinale Keith O'Brien, arcivescovo di Edimburgo, venuto a Roma per il contemporaneo Concistoro. Purtroppo per loro, sembra che già a fine 2007 dovranno salutare l'emozionante mondiale. Sono andate meglio al debutto le formazioni del Pio Latinoamericano del mister messicano Se­ rafín Carpio e dei "vecchietti", tutti over 30, del San Paolo Apostolo, guidato in panchina dal "colonnello" congolese don Mandefu e in difesa dal camerunese Fils Jacques Bidjeck. Pur schierato in un altro ruolo il sacerdote nato a Sakbayeme, vuo­ le ripercorrere in Italia, le orme dell'ex Pallone d'Africa Oman Biyik, che è anche suo cugino. «Giocavamo spesso insieme, lui è più grande di me di due anni. In Camerun a 18 anni era entrato con me in semina­ rio, poi il suo talento lo ha indirizzato su un'altra strada, quella del rettangolo ver­ de. Lo inviterò qui a Roma se riusciremo ad arrivare alla semifinale. La finale mi sembra troppo ardua, viste le squadre».

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UN TORNEO SEMPRE PIÙ MONDIALE La Clericus Cup è davvero un piccolo Mondiale. Setacciando le rose delle 16 formazioni iscritte, spicca l'assoluta internazionalità del torneo. I 400 religiosi e seminaristi partecipanti provengono infatti da 71 Paesi e rappresentano tutti e cinque i continenti. Gli italiani (59 atleti in tutto) sono in numero maggiore, anche se nella scorsa edizione erano 88, mentre particolarmente nutrite sono le pattuglie dei messicani (30 atleti), dei colombiani (25), degli statunitensi (23) e dei croati (17 giocatori). Significativa la presenza nelle varie squadre di spagnoli, rumeni, sudamericani (brasiliani, boliviani, salvadoregni, ecuadoriani), africani (camerunesi e congolesi) e asiatici (vietnamiti, malesi). Da seguire anche le prestazioni di alcuni giocatori provenienti da Paesi più esotici e dalle tradizioni calcistiche sicuramente meno note, come Papua Nuova Guinea, Rwanda, Burkina Faso e Myanmar. La novità di questa seconda edizione della Clericus Cup sarà invece rappresentata dai calciatori del Giappone, della Svizzera, dello Swaziland e dell'Iraq, tutti con un atleta, e dell'Indonesia con due. Carta d'identità alla mano il seminarista più longevo è John Me Donald (Australia), anno di nascita 1953, cui fanno da contraltare i poco più che adolescenti David A. Gelvis (Venezuelano) e l'italiano Gabriele Fornuto, entrambi in campo nella partita inaugurale nelle rispettive file del Mater Ecclesiae e del Maggiore.

con antiche certezze: la puntuale orga­ nizzazione tecnica dello staff messo a disposizione dal CSI Roma così come gli arbitri del torneo. Una certezza anche il Red Mat, la squadra con lo "scudetto" al petto, che appare sempre come la for­ mazione da battere, con i croati che hanno inserito in squadra diversi ucrai­ ni, fondendosi oltre che nel nome UCRO, anche negli schemi di mister Boban, e con il Mater Ecclesiae, sempre at­

tento tatticamente ai consigli di Rosales. Le altre possibili outsider sono il Colle­ gio Urbano, che rispetto ad un anno fa può contare su un bomber di peso, il congolese Mbimi, già 4 reti in due par­ tite giocate, l'istituto Patristico Augustimanum, che ha "acquistato" cinque messicani ed un lituano, dai piedi buo­ ni, al Sedes Sapientiae, che ha preso in "prestito" alcuni sacerdoti del Tiberino (quest'anno assente), collegio collegato

/ campioni in carica del Red Mat, favoriti d'obbligo anche in questa seconda edizione

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L'arena Lo Stadio dei Marmi, teatro della partita inaugurale tra Mater Ecclesiae e Seminario Romano Maggiore

ALLO STADIO DEI MARMI IL DEBUTTO E LA FINALE

AD OGNUNO IL SUO SPONSOR Anche in questa seconda edizione del campionato vaticano, main spon­ sor della manifestazione è Ina Assitalia, che dopo essere comparsa sul­ le maglie di Roma e Lazio, ora ha de­ ciso di dare una mano anche al cal­ cio Oltretevere. Gli atleti metteran­ no nell'armadio per qualche ora le loro tonache e collari bianchi e in­ dosseranno completi della Lotto, sponsor tecnico del torneo. Rilevante è anche la sponsorizzazio­ ne della Pro Bios, azienda specializ­ zata nel settore degli alimenti biolo­ gici, segno che (anche) nel calcio la corretta alimentazione vale quanto un buon allenamento sul rettangolo da gioco.

anch'esso all'Opus Dei. Anche gli statu­ nitensi, pur senza il talento di Jaime Gii, grazie ai loro irriducibili supporters a stelle e strisce e alla carica di O'Mullane sono partiti fortissimi. Ed è piaciuto molto nell'open match anche il rinnova­ to Seminario Romano Maggiore, di mi­ ster Matarrese. Difficilmente potrà es­ serci un outsider rispetto a queste otto favorite per la conquista del titolo. Di­ penderà molto dagli scontri diretti, uno dei quali, sentitissimo tra Urbano e Ago­ stiniani si è concluso con il pareggio nel

La nuova stagione della Clericus Cup è ripartita dal Foro Ita­ lico, dallo Stadio dei Marmi, con il mondo del calcio e la so­ cietà civile ancora scossi a pochi giorni dalla tragica scomparsa del tifoso laziale Gabriele Sandri e dai gravi fatti che ne sono scaturiti. La Coppa col "satur­ no", il grande cappello da chierico, è parsa in quel momento, con la sua larga tesa, voler proteggere il pal­ lone dalle sue troppe inquietudini. È sembrato volesse restituire allo sport più amato dagli italiani salute e sere­ nità. Martedì 20 novembre alla pre­ sentazione ufficiale al Salone d'Onore del CONI, sono intervenuti - oltre ai rappresentanti dei due organismi pa­ trocinatori del campionato, il presi­ dente del Comitato Olimpico, Gianni Petrucci e Mons. Joseph Clemence, segretario del Pontificio Consiglio per i Laici - mons. Carlo Mazza, vescovo di Fidenza, don Mario Lusek, nuovo direttore dell'ufficio sport della Cei, Edio Costantini e don Claudio Paganini rispettivamente presidente e con­ sulente ecclesiastico del CSI. E non sono mancati gli auguri del presiden­ te della Federcalcio Giancarlo Abete, che ha inviato un messaggio agli or­ ganizzatori. La Clericus Cup, presen­ tata sotto i cinque cerchi del comitato olimpico, quest'anno reca inciso, nel bronzo e nell'argento con cui è stata realizzata, il nome del semi­ nario campione, il Redemptoris Mater. Dopo la presentazio­ ne Mater Ecclesiae e Se­ minario Romano Maggio­ re hanno impattato 1-1, con i sudamericani poi vittoriosi 5-3 ai rigori.

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CLERICUS CUP

SALA STAMPA MONDIALE Radio, tv, in digitale o sul satellite: la Clericus anche quest'anno è stata già seguita da moltissimi media. Per chi volesse essere aggiornato costantemente sull'andamento del torneo ri­ cordiamo che risultati, tabellini e clas­ sifiche verranno aggiornati settimanal­ mente sul sito www.csi-net.it, con le foto delle partite settimanali. Sul link della Clericus Cup i comunicati stampa e le comunicazioni uffi­ ciali, con le decisioni del giudice sportivo. In tv i servizi andranno in onda all'interno del programma "Sport 2000", condotto da Giampiero Spirito che seguirà l'intera stagio­ ne della Clericus Cup. Dopo l'apertura di sa­ bato 24, l'appunta­ mento è fissato ogni lunedì, al termine dei week end della Cleri­ cus Cup, in onda dalle 18,35 alle 19,30. VI sarà un resoconto completo, anche con i commenti degli ospiti del programma. La trasmissione di Sat

recupero ed il sorpasso ai rigori dei bian­ cogialli (i colori del Vaticano per l'unico collegio, l'Urbano, dentro la Città del Vaticano). La Clericus saluta il suo se­ condo anno con il sorriso dei suoi tifosi, fatto di striscioni e dediche particolari, di tamburi, maracas e tamburelli, di me­ gafoni musicali, di danze, quella dei neocatecumenali, e di preghiere pre e post gara. R

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2000 è visibile sul canale satellitare 801 di Sky, sul digitale terrestre e sulle numerose emittenti locali collegate. Si potrà seguire la Clericus anche sulle frequenze di "Radio In Blu" (a Roma mhz 96.3, in Italia Circuito Marconi) nel programma Sport e Dintorni, cura­ to da Giancarlo La Velia, tutti i lunedì dalle 17.30.

CSI Card.

ANCHE IL REGOLAMENTO ...È SPECIALE Sono 16 le formazioni iscritte, divise in due gironi, si affronte­ ranno in gare di sola andata, cia­ scuna di due tempi da 30 minuti. L'intera regular season (sette partite ogni 15 giorni, fatta ec­ cezione per i periodi di Natale e Pasqua), si disputerà tra novem­ bre e marzo, e si giocherà sui campi della Petriana (Via di S. Maria Mediatrice, 24). Alla finale del 3 maggio, prevista allo Sta­ dio dei Marmi, si arriverà dopo i quarti e le semifinali, rispettiva­ mente il 5 ed il 19 aprile, con ga­ re a eliminazione diretta. E' ban­ dito il segno "x": chi pareggia va ai rigori, con due punti alla squadra migliore dal dischetto ed un punto al team sconfitto. Alcune regole sono state modifi­ cate rispetto alla FIGC: 5 le so­ stituzioni possibili; introdotti il time-out (un minuto a tempo per squadra) ed il cartellino azzurro, (espulsione temporanea di 5 mi­ nuti) che verrà elevato dall'arbi­ tro in caso di sgambetto, tratte­ nuta o altro mezzo illecito su un avversario che, diretto a rete, non ha alcun altro avversario tra sé e la porta.


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DENISE KARBON

U n sorriso per rialzarsi e vincere Grande avvio di stagione per la sciatrice altoatesina, che con la doppietta in Austria e Canada ha dimostrato di essersi ripresa dall'ennesimo infortunio. «Mi sento il capitano della squadra e questo mi dà forza e mi rende orgoliosa». In carriera ha già subito 10 operazioni chirurgiche di Davide Buceo on smette di ridere. Non c'è

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Dieci operazioni in carriera: dove si niente da fare: nelle quotidiane trova la forza di ricominciare ogni volta? difficoltà, dopo aver tagliato qualsiasi tra­ «Penso che sia per la passione che ho per guardo, che sia podio oppure sconfitta, lo sci. È fondamentale, lo sci fa parte che sia in cucina a scherzare con la sua della mia vita, è come se fosse un pezzo numerosa e bella famiglia oppure sui suoi di me. Non riesco a mollare, è più forte di amati sci, Denise sfodera il suo bel sorriso. tutto: è solo al pensiero di poter ricomin­ Scusi Denise perché sorride sempre? «È la cosa più bella che mi ha trasmesso ciare a scendere, ad allenarmi, ad infilare mia madre, è una sorta di testimone che ancora una volta i miei scarponi ed impu­ gnare le racchette, che ho trovato la mi ha passato. Può sembrare un segno di debolezza o d'infantilismo, invece no, io forza, le motivazioni e la voglia di torna­ re tra i più forti. Certo, quando ti capita­ sorrido perché mi diverto e se le cose non no certi infortuni inizi a fare brutti pensie­ vanno per il verso giusto, non importa, ri, qualcuno ti consiglia di smettere: no, sorrido e ricomincio». Detto da lei che ha dovuto ricomincia­ io non ci sono riuscita. Amo troppo que­ sto sport, anzi amo lo sport». re una decina di volte è una gran Soprattutto adesso che le sta dando cosa... «Se faccio l'elenco degli infortuni, faccio tante soddisfazioni. Ci pensa alla Coppa di specialità? prima a raccontare cosa non mi sono «lo sono una ragazza con i piedi per rotta».

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Ho imparato a mia madre a lon perdere mai la oglia di sorridere» terra. La stagione è appena cominciata, ho fatto bene ma non voglio montarmi la testa. Mi sento bene, adesso dovrò rima­ nere concentrata, continuare ad allenar­ mi seriamente, poi le vittorie se devono venire, verranno da sole. L'importante è andare avanti passo dopo passo e natu­ ralmente senza alcun tipo di infortunio». Dove vuole arrivare? «Voglio lavorare serenamente e sodo, voglio concludere la stagione al meglio,


co “g Nome: Karbon Denise Nata a: Bressanone (Bz) C* II: 16/08/1980 Altezza: 160 cm Peso: 59 kg co Disciplina: Sci alpino Specialità: Slalom gigante Squadra: Fiamme Gialle Residente a: Castel rotto (Bz) Istruzione: Diploma di Ragioneria Palmares: 1 argento (2003) e 1 bronzo (2007) ai Mondiali; 9 podi in Coppa del mondo (3 vittorie, 2 secondi, 4 terzi) Campione: Alberto Tomba Pregio: la tenacia Difetto: sempre in ritardo Sito ufficiale: www.demsekarbon.it

dando il massimo. Sono sicura che i risul­ tati verranno da sé». D'accordo, non si sbilancia. Però si sente un po' la leader di questa squa­ dra? «È difficile parlare di leader. Diciamo che sono la più forte in slalom gigante e che siamo un gruppo splendido. Dopo la vit­ toria di Soelden, però, qualcosa è cam­ biato. Le mie compagne mi guardano con ammirazione, in allenamento ci divertiamo un sacco ma fatichiamo come matte. Detto i tempi, mi sento il loro capi­ tano e sono molto orgogliosa di questo». Da capitano, faccia un quadro delle azzurre. «Chi va forte in questo momento è Manuela Moelgg. Anche Nicole Gius: hanno qualche problema fisico ma riusci­ ranno a regalare qualche sorpresa. Le giovani non sono riuscite per ora a quali-

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Una carriera tra piste e ospedali

«Sono una ragazza tranquilla e felice» Un curriculum incredibile quello di Denise: vince, si infortuna, torna sugli sci e ancora gli infortuni la fermano. Ma un carattere, secondo lei nientaffatto speciale, non la fa mai arrendere a storia di Denise Karbon si divide tra piste da sci e lettini d'ospedale. Ventisette anni, altoatesina di Castelrotto ma nata a Bressanone, figlia di un maestro di sci, Arnold, e di una parrucchiera, Rosmarie, nasconde grinta e passione per lo sci in un corpo esile: è alta 160 cm e pesa soltanto 58 kg. Sorriso sincero stampato sul volto, tesserata per le Fiamme Gialle è iridata juniores nel 1999 a Pra Loup, poi vince due medaglie mondiali in gigante (argento a St. Moritz nel 2003 e bronzo ad Are nel febbraio scorso). Però, ci tiene a precisare che «sugli sci ci sono salita a soli tre anni e fino ai 15 anni quando sono entrata a far parte della Nazionale C è stato diverten­ tissimo», sono stati anni di Gran Prix e gare di minor conto che oggi Denise con­ parlano chiaro, purtroppo: rottura del serva come un ricordo prezioso ed elenca legamento crociato e del piatto tibiale sul sito internet a lei dedicato www.denisinistro. A questo punto qualcuno consi­ sekarbon.it. Veloce, anzi velocissima, è glia a Denise di smettere, e per la verità stata più volte paragonata alla grandissi­ anche lei si sente parecchio scoraggiata, ma Deborah Compagnoni per la disinvol­ ma resiste e torna più forte di prima sugli sci «perché in questo sport bisogna sem­ tura nel passare le porte, per la tenacia e l'aggressività mostrate al momento giu­ pre guardare avanti e mai voltarsi a guar­ dare quello che è stato». Anche dopo l'ul­ sto e soprattutto nelle piste più difficili. Impressionante il numero e la tipologia timo infortunio, lo scorso marzo proprio degli infortuni: novembre '93, frattura nel momento di massima forma e un mese dopo il bronzo di Svezia, frattura al del femore sinistro, marzo dello stesso malleolo peroneale destro. Un cartella anno, distacco del legamento crociato sinistro. Infortuni che non bastano a fer­ clinica da brividi, una tenacia da record e mai la possibilità di presentarsi al top mare la voglia della Karbon che si rialza della condizione. Fuori dalle piste da sci è e prova a ripartire: niente da fare, la una ragazza semplice anzi, come dice lei: tegola più brutta cade nel febbraio 2001: «tranquilla, serena e felice: una ragazza la rottura del legamento crociato destro normale»: fidanzata con l'azzurro dello la ferma per tutta la stagione. Neanche il snowboard Roland Fischnaller, adora le tempo di infilare nuovamente scarponi e sci e la sfortuna si accanisce ancora: otto­ passeggiate in bicicletta, le arrampicate in montagna e lo strudel. E' stata la bre 2002, doppia frattura di ulna e radio prima italiana a vincere a Soelden e lo sci dell'avambraccio sinistro. Due anni dopo, è una questione di famiglia: suo cugino è mentre sta preparando la stagione in l'azzurro Peter Fili, suo fratello Martin è Cile, si procura quella che inizialmente nella Nazionale C, suo fratello Pirmin è sembra "solo" una lesione al menisco; una giovanissima promessa. ma successivi e più approfonditi esami

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ficarsi, ma stanno crescendo bene: tutta la squadra ha lavorato bene, si è allenata parecchio per tutta l'estate e sono sicura che sapremo dimostrarlo in pista. Con la speranza di raccogliere qualcosa». E gli uomini? «Abbiamo una squadra molto forte, spero facciano bene. Blardone, che l'an­ no scorso ha fatto molto bene, Simoncelli, ma anche Schieppati. lo intanto fac­ cio il tifo per mio cugino Peter Fili, que­ stione di famiglia, noi siamo gente tosta». Voi donne siete un bel gruppo, ma lo sa che in Italia non se n'è accorto nes­ suno? «Per forza, nessuno ha potuto vedere la gara più bella, la seconda manche di Soelden. Nessuna televisione l'ha tra­ smessa. Almeno la mia famiglia era pre­ sente! Spero che quella vittoria contribui­ sca a far tornare il nostro sport in tv e in spazi adeguati». Niente televisione, pochi soldi per la federazione. L'Italia non è più appas­ sionata di sci? «Sembrerebbe così. Dopo la carriera e le imprese di Tomba e della Compagnoni, tutto l'interesse televisivo ed economico, si è spostato sul calcio. Ben inteso, non ho nulla contro il calcio anzi da ragazzina giocavo attaccante nella squadra del mio paese. In ogni caso si dà troppa impor-

Amo troppo questo port e nemmeno lei momenti iìù duri ho pensato li smettere»


Campioni Denise Karbon in azione durante il vittorioso Gigante di Solden. In basso Debora Compagnoni e Alberto Tomba, due modelli per tutti gli scia­ tori italiani, compreso Peter Fili, velo­ cista e cugino di Denise, in basso a sinistra. Nell'altra pagina, la Karbon con Manuela Moelgg tanza al mondo del pallone, che muove parecchi soldi, però anche il nostro è uno sport che può regalare emozioni inten­ se». Soluzioni? «Dobbiamo rimboccarci le maniche noi atleti. Dobbiamo dare il massimo per otte­ nere i migliori risultati: bisogna combatte­ re per riportare nella gente la passione per lo sci. Poi la conseguenza è semplice: se vinci riporti lo sci in tv e se finisci in tv la gente si appassiona». Lei come occupa il suo tempo libero? «Quel poco che mi rimane lo passo in famiglia, lo sono fortunata, ho una bellis­ sima famiglia : tanti cugini, con i quali vado molto d'accordo. E poi adesso ho anche due nipotini: stare con loro mi fa impazzi­ re, sono anche la madrina di battesimo di uno di loro. Poi ho un bellissimo rapporto con mia madre che è una donna meravi­ gliosa e con nonna Giuliana, che si infor­ ma sempre su come sono andata in gara».

Passioni particolari? «Mi piace cucinare, dolci e strudel. Però, devo dire la verità: quelli che prepara mia madre sono fuori concorso. Per il resto sono una ragazza tranquilla e molto sem­ plice: mi piace giocare a carte, gioco spesso a watten (una specie di briscola n.d.r.) e ogni tanto mi dedico all'uncinet­ to». Progetti futuri? «Spero di sciare ancora a lungo, poi sicu­ ramente mi piacerebbe diventare mamma». Che consiglio darebbe ad una ragaz­ zina che ha appena cominciato a scia­ re e vorrebbe diventare come Denise Karbon? «La prima cosa è di amare lo sci: per il sacrificio che si fa nel praticarlo, per quel­ lo che ti può dare nella vita di tutti i gior­ ni. Poi di non perdere mai la voglia, di non abbandonare alla prima difficoltà e che nello sport come nella vita si incon­ trano tanti ostacoli, ma bisogna superar­ li. Come terza cosa di rimanere sempre umile, di non voler strafare. Ma la cosa più importante è di sciare divertendosi. Se io non ho mai abbandonato è perché mi diverto ancora adesso». Seconda manche: Denise scende velocissima tra le porte. Sensazioni? «Adrenalina, velocità, concentrazione».

Dopo il ritiro di ‘ornila e Compagnoni ombra che in Italia sista solo il calcio» In una parola? «Lo sci». Denise taglia il traguardo, si gira verso il tabellone: è prima. Sensazioni? «Soddisfazione, gioia, entusiasmo». In una parola? «Sorriso». K

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I campioni sono pochi, ma il talento non manca I I

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Subito dietro all'elenco (breve) dei soliti noti, c'è un folto gruppo di atleti in cerca di riscatto o identità, ma le capacità ci sono. Bisognerà tirarle fuori, per tornare a vincere con continuità di Davide Bucco

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uando li vedete scorazzare tra le gigante a Soelden è porte larghe di un gigante, o svico­ da standing ovation, lare tra i pali stretti, quando li vedetema la Costazza e andar giù per i pendìi a 130 km orari,Moelgg non hanno questi benedetti ragazzi, ricordatevi fatto meno con i che sono azzurri, che hanno talento, due terzi posti in passione, voglia di far fatica e...sono speciale a Reiteralm. senza soldi. Il possibile polivalen­ Ecco i precari dello sport che si sbattono te è Peter Fili che ha e si dibattono tra i mille problemi della rivelato di voler fare loro federazione (la finanziariamente un pensierino alla esangue Fisi), con la televisione che non coppa Generale e la trasmette le gare, con la gente che len­ speranza è quella di tamente sta dimenticando questo sport vederlo in alto, ma affascinante. Che siano ragazzi o ragaz­ in alto sul serio. Il ze, i nazionali azzurri di sci alpino sono suo inizio è stato come quegli invitati che alla festa nessu­ certamente a sordi­ no conosce, ma alla fine ne diventano na inserita, la strada protagonisti, ballando come pazzi in è ancora lunga. Le ragazze, invece, stu­ pista. Almeno questo dice la prima neve. piscono se a rompere il ghiaccio con la Speranze di rock'n'roll finale? No, quelle vittoria è la più tartassata dagli infortuni. sono cose da Svindal, Ligety, Palander, Il direttore tecnico Much Mair che «non Raich tra gli uomini, oppure affari per la ho mai imparato trattare con le donne, Hosp, la Schild e la Pearson tra le donne, non ci capisco niente...», fa scelte i soliti favoriti, l'altra dimensione. A coraggiose, punta sul gruppo e sulla dimenarsi in pista per la coppa Generale, voglia di rivincita di tante che sanno brutta come un soprammobile anni '70, come si fa a vincere: la Ceccarelli, per ma preziosa quando la si stringe forte, esempio, ma anche le Fanchini. Dietro di saranno loro. Le frecce azzurre, invece, loro molta gioventù. Fra gli uomini, andranno a infilzarsi su molti, moltissimi variabile impazzita Fili a parte, c'è di che podi. Gli indizi dicono così: perso Rocca sospirare. Il gruppo sembra anche lì, tra un palo e l'altro e un ginocchio di cri­ denso di atleti in cerca di riscatto o iden­ stallo (proprio come la Coppa, anche se tità (Blardone ne è il manifesto), ma il il Giorgione Nazionale promette sempre talento c'è. Bisognerà tirarlo fuori, per il ritorno di fuoco), i nostri hanno già tornare a vincere e ad appassionare tutti arraffato tre podi in quattro gare. La quelli che hanno alzato i pugni e il trico­ spettacolare ouverture della Karbon in lore in nome dello sci azzurro.

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Dall'alto, Giorgio Rocca, Massimiliano Blardone e Chiara Costazza: un veterano, una certezza e una speranza dello sci azzurro


¿Meliuso belle e comode sempre


4 medaglie ai Mondiali dilettanti di Chicago

L'Italia riscopre il valore dei pugni Ottime prospettiva in vista dell'olimpiade di Pechino per i pugili azzurri: Clemente Russo e Roberto Cammarelle hanno vinto il titolo iridato, ma l'anno prossimo non saranno soli alla ricerca di un successo che manca da ventanni di Riccardo Signori

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Orlandi,

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(Amsterdam 1928), Sergo (Berlino 1936), Formenti (Londra 1948), Bolognesi (Helsinki 1952), Musso, Benvenuti, De Piccoli (Roma 1960), Atzori, Pinto (Tokyo 1964), Oliva (Mosca 1980), Maurizio Stecca (Los Angeles 1984), Parisi (Seul 1988). Tutti questi cognomi andrebbero scritti in una cornice d'oro. Sono la traccia di una storia. I campioni olimpici della boxe italiana. In Italia dici boxe e pensi: dov'è finita? Ripensi: cimitero di elefan­ ti. Concludi: non esiste più. Invece un giorno giornali, tv, appassio­ nati si svegliano e scoprono che la boxe c'è ancora. E non è l'ultima spiaggia di poveracci allo sbando, gente che ha fame. C'è retroterra di povertà. Ma non solo. Ci sono diplomati e perfino lau­ reati. L'Italia della boxe si scopre presa da improvviso benessere quando conta le medaglie di un campionato del mondo per dilettanti: due ori, 1 argen­ to, 1 bronzo. Mai viste tante, tutte insieme. Alle Olimpiadi siamo arrivati a

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Maestro L'ex campione e oggi et Francesco Damiani, da solo e con i pugili della Nazionale. Nella foto grande, l'espressione da combattente di Vincenzo Cammarelle, campione mondiale dilettanti dei supermassimi

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ugile è uno status ymbol»: parola del I Francesco Damiani

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All'inseguimento di un'epoca che ha fatto grande lo sport italiano eravigliosi quegli Anni Sessanta. Restituirono campioni alla boxe italia­ na e nuova vita a un mondo che racconta straordinarie storie. L'Olimpiade di Roma ci regalò l'inizio dell'avventura di Nino Benvenuti, ma anche quella di Sandro Lopopolo e Carmelo Bossi, futuri campioni del mondo, Franco De Piccoli e Giulio Saraudi. E con loro, o subito dopo, fra i professio­ nisti comparvero Bruno Arcari e Sandro Mazzinghi. Prese corpo l'epopea di Duilio Loi, che proprio in quell'anno divenne campione del mondo dei welters junior. E si avviò alla conclusione la carriera di Mario D'Agata, piccolo intrepido combattente dei pesi gallo, sordomuto dalla nascita che diven­ tò l'emulo di Primo Camera, quando con­ quistò il secondo titolo mondiale della nostra boxe. Cominciò a farsi largo Salvatore Burruni, campione d'Europa dei mosca nel 1961, campione del mondo quattro anni più tardi. L'album dei nostri pugili è ricco e variopinto. Benvenuti è stato il campione dell'eleganza, ma Primo Camera, inteso anche come primo italiano a conquistare un campionato mondiale, è stato il campione della gente, l'uomo diventato icona: grande, tanto da essere smisurato nelle dimensioni. Gigante buono, nonostante gli americani lo abbiano fatto diventare un colosso dai piedi d'argilla. Gli Anni Sessanta furono lo spartiacque fra due mondi: quello dei pionieri, dei grandi personaggi che vissero anche avventurosamente e quello dei moderni che partendo da Benvenuti e compagnia ci hanno accompagnato fino ai magri tempi attuali, in cui l'ultimo campione doc è stato Giovanni Parisi: medaglia d'oro ai Giochi Olimpici di Seul nel 1988, eppoi campione del mondo un po' bizzarro ma dal pugno proibito. Il tempo lontano, le storie passate di voce in voce rendono forse meno popolari i campioni pionieri, ma un personaggio

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7, però eravamo a Roma e nel 1960. Vero che stavolta, a Chicago, mancava­ no alcune nazioni guida, Cuba per tutti. Vero che fra i dilettanti non basta essere bravi. Più che ad arbitri influen­ zabili, il giudizio è affidato a infernali macchinette conta pugni: tutto quanto non fa noble art o dolce scienza come la definì Pierce Egan, giornalista inglese

In alto, Nino Benvenuti con un libro dedicato a Camera: l'imponenza fisica del primo italiano campione mondiale di pugilato era straordinaria; sopra, Bruno Arcari ha raccolto l’eredità di Benvenuti nell'Olimpo del pugilato italiano.

come Erminio Spalla, primo campione d'Europa dei pesi massimi (Anni Venti), fu inarrivabile non solo per i pugni: fu scultore e poeta, cantante e scrittore. E così Mario Bosisio e Domenico Bernasconi, Enrico Venturi e Enrico Urbinati, detto Piripicchio perché saltel­ lava qui e là somigliando ad una trotto­ la, Cleto Locateli! e Tiberio Mitri, il bello di Trieste degli Anni Cinquanta che sposò Fulvia Franco, la miss Italia che lo portò allo sbando anche sul ring.

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BOXE

La gioia di Clemente Russo dopo il successo su Chakhkeiv nella finale dei pesi massimi.

Sicilia e Sardegna isole felici del pugilato italiano, che I resta uno sport povero ai primi del '900. Ma al di là di dubbi e perplessità, Clemente Russo (massimi) e Roberto Cammarelle (supermassimi), i due ori, insieme a Domenico Valentino (argento nei leggeri) e Vincenzo Picardi (bronzo nei mosca) sono la pattuglia che segna­ la un'inversione di tendenza. La boxe piace anche alle donne: una volta si scatenavano solo a bordo ring, adesso sul ring. Il pugilato fatto in palestra nutre l'ambizione al bel fisico, serve per gli spot: basti l'immagine dell'ultimo

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disco di Celentano. La boxe, quando va in tv, quasi mai tradisce l'audience, semmai lo spettacolo. «In Italia abbia­ mo 3.800 pugili dilettanti, 380 sono prima serie, cioè quelli bravi che posso­ no avere futuro. Ci sono circa 400 pale­ stre. Il pugile non è più il ragazzo sot­ tratto alla strada. Ora la boxe produce varietà di interpretazioni: music boxe, thai boxe, kick boxe, boxe come auto­ difesa. Il Sud ci dà una mano a trovare talenti, la Campania più di tutti. Il Nord si è rimesso in moto. Al Sud è più faci­ le perché andare in palestra produce uno status Symbol: non sei uno vero, se non ci vai». Parola di Francesco Damiani, ex campione dei dilettanti e dei professionisti, ora commissario tec­ nico della nazionale che andrà a Pechino. I ragazzi d'oro hanno preso forma sotto la sua gestione ed altri, racconta, pensa di trovarne in vista di Londra 2012.

Clemente Russo e Domenico Valentino sono frutti di Marciasse, cittadina in provincia di Caserta, terra nata per la boxe: di tanto in tanto sforna un cam­ pione o un'aspirante tale. Cammarelle è di origini lucane, pur essendo lombar­ do. Vincenzo Picardi è di Casoria. Il Sud produce, Sardegna e Sicilia restano isole felici, «E il corpo di polizia garan­ tisce la tranquillità economica», spiega Damiani. A Chicago, l'Italia si è presen­ tata con sei pugili: c'erano anche Del Monte, che a differenza di Cammarelle e Russo diplomati in ragioneria, fre­ quenta l'università, e Parriniello, un altro campano. Pochi, ma buoni. Damiani si è avvalso della collaborazio­ ne di un maestro russo, Vassiliy Filimonov, che ha spiegato come batte­ re le macchinette segnapunti. Tutti accorgimenti per andare finalmente a caccia di un successo olimpico. Difficile pensare che la nostra boxe


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BOXE

Pochi campioni tra i prof di oggi gli unici sorrisi arrivano dalle donne nutile pensare ai milioni di dollari americani, qui l'euro non fa ricco nessu­ no. La boxe professionistica italiana è un ramoscello rin­ secchito di un'antica quer­ cia. L'ultimo Paperone, se così si può definire, è stato Giovanni Parisi che ha sapu­ to sfruttare e far fruttare al meglio qualità e appeal pugilistico. Oggi la nostra boxe ha un pugno di cam­ pioni d'Europa, qualche aspirante al titolo mondia­ le, pochi organizzatori e sparuti manager. I profes­ sionisti italiani non sono più di 200: venti anni fa erano 146, nel 1997 135. Che dire al confronto dell'Inghilterra dove i boxeur sfiorano il migliaio? Il nostro pugilato professio­ nistico è moribondo: ritor­ nello che si ripete dalla fine degli anni '70. Anche se la produzione è sempre stata di buona scelta: da Bruno Arcari a Rocky Mattioli, da Francesco Damiani ai fratel­ li Stecca, da Gianfranco Rosi ai fratelli Duran, senza dimenticare l'arte sparagnina di Patrizio Oliva. Mancano grandi manager come Umberto Branchini e Rocco Agostino, organizzatori come Rino Tommasi, Rodolfo Sabatini e Renzo Spagnoli. I pugili non riescono a essere personaggi e campioni: un altro limite. Guadagnano borse scarne che tal­ volta si concretizzano in poche migliaia di euro (al netto delle tasse e delle percen­ tuali dei manager). Un campionato del mondo in Italia è quasi impossibile da organizzare, all'estero può valere centomila euro. Spesso i "prof" combattono una-due volte all'anno, i match vengono rinviati di mesi, il pugile deve avere un lavoro alter­ nativo per garantirsi un minimo di tran­

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Pugni rosa e neri A fianco, Simona Calassi, l'ultima stella del pugilato femminile italiano; sotto, Stefania Bianchini, milanese, prima italiana iridata, detiene la corona dei pesi mosca; Rocco Agostino, forse il massimo organizzatore di pugilatro italiano, con una delle sue "invenzioni", l'oriundo Nino La Rocca

quillità nella vita. L'unica nota lieta arriva dal pugilato fem­ minile, affascinante fenomeno che ha preso piede seguendo le pioniere. Sulla scia di Maria Moroni, la prima ad aver disputato e vinto un match ufficiale in Italia, e di Stefania Bianchini, prima cam­ pionessa mondiale italiana, recentemente si è affermata anche Simona Calassi, prima donna d'oro fra le dilettanti. Nelle palestre le ragazze pugili rappresentano il 15 per cento delle presenze: senz'altro meglio i loro incontri rispetto a certi tristi ritorni sul ring degli uomini. L'ultimo annunciato è quello di Loris Stecca, a marzo avrà 48 anni e vuole tornare: per disperazione, per cercare soldi e trovare la quiete con se stesso. Una pazzia.

possa raccogliere ai Giochi quanto rag­ giunto a Chicago. «Ma tre sono da medaglia», garantisce il et. L'ultimo oro è stato quello di Giovanni Parisi a Seul, con il prossimo saranno 20 anni di atte­ sa. «E allora vincerà il titolo chi non l'ha vinto stavolta: dico Valentino». Il pro­ nostico viene proprio da Parisi, che gode di solido benessere, ma non dimentica le mille fatiche del boxeur. «Per questo vorrei che la federazione permettesse ai pugili di fare solo i pugi­ li: ovvero allenamenti, dieta, cura del peso e della tecnica. Senza pensare al resto». Il resto sono i problemi finanzia­ ri. Un dilettante riceve dai 100 ai 150 euro come rimborso per ogni match. «lo incassavo 15-20 mila lire, non di più. Però chi ha vinto l’oro a Chicago ha incassato 50 mila euro», Damiani mette nel conto del ritrovato germo­ gliare anche l'effetto oro, inteso come conto in banca. Parisi aggiunge che i nostri pugili dovranno cercarsi un allea­ to in più. «La boxe trasmette valori, educa, spinge alla forza di volontà. Ma per vincere Un'Olimpiade serve un piz­ zico di fortuna». Per ora la fortuna ha quattro nomi. Vedremo se bastano. K

Giovanni Parisi è l'ultimo azzurro che ha vinto il titolo olimpico, a Seul 1988.


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VITA CSI

ÜK I BUON NATALE, SPORTIVI! Come ogni anno, il Centro Sportivo Italiano è motore aggregativo nelle feste che in tutta Italia radunano gli appas­ sionati di sport nel mese di dicembre. Se le grandi città si distinguono con gli eventi più sfarzosi, raccoglimento ed emozione sono forti anche in provincia di Tito Della Torre

ONORIFICENZA PER POCHI, ONORE PER TUTTI Zj

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Attribuiti 27 titoli pontifici a dirigenti del CSI: un'occasione di festa per l'intero movimento associativo. I riconoscimenti consegnati in San Pietro dal Cardinal Comastri di Claudio Paganini

VISPO. FESTA DELLO SPORT Grande successo per l'8a edizione del Villaggio dello Sport allestito dal Comitato di Modena. Tante le novità e i primati: tra iniziative culturali e gare, si è regi­ strato anche il record delle presenze di Marco Costanzini

ORATORI: CREDITO PIÙ SEMPLICE Sarà più facile acce­ dere ai mutui per la costruzione, il miglioramento e la gestione degli ora­ tori. È la novità più importante emersa dal convegno orga­ nizzato dal CSI nell'ambito della Sevicol, 43ma settimana della vita collettiva di Danilo Vico

MINIS: NANI A CANESTRO! Grandi non si nasce, ma si diventa. È qualcosa che va guadagnato, eccellen­ do nelle piccole cose. Questa la morale del film doppiato da Cannavaro, Suazo e Toldo e patroci­ nato dal CSI di Felice Alborghetti

e ancora:

FRIULI SMS VINCENTE: SCUOLA MEDIA DELLO SPORT

ROMA SUCCESSO SOTTO LA PIOGGIA PER LA 5a RUN FOR FAMILY

L’IMPRESA DA ROMA A GERUSALEMME: IMPRONTE DI PACE

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ATTUALITÀ’

Attribuiti 27 titoli pontifici a dirigenti del CSI

Onorificenza per pochi, onore per tutti Il Cardinal Comastri ha consegnato in San Pietro i riconoscimenti conferiti dalla Segreteria di Stato Vaticana: un'occasione di festa per l'intero movimento associativo di Claudio Paganini l pendolo dello sport assomiglia molto Vaticana ha conferito l'onorificenza del al pendolo della vita. Le notizie buone cavalierato, con bolla pontificia consegna­ e quelle tristi si alternano e si inseguota nella Basilica papale di San Pietro il 30 no in un vortice di emozioni. Ed oggi lonovembre da S.E. mons. Angelo card. scorrere del tempo ferma le lancette su un Comastri, ad alcuni presidenti e dirigenti evento che premia l'impegno associativo del Centro Sportivo Italiano. Tale impor­ per l'educazione, per la promozione uma­ tante riconoscimento, «nell'occasione del na e di fede attraverso lo sport. Centenario di Fondazione della FASCI, è È una grande gioia poterlo annunciare e posto a compimento dell'impegno asso­ condividere con tutti: la Segreteria di Stato ciativo per la realizzazione di un progetto

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educativo e formativo, attraverso la prati­ ca sportiva, che segue le sollecitazioni del magistero ecclesiale». Oltre la formalità, va evidenziato il riconoscimento conqui­ stato "sul campo dalle parrocchie e dagli oratori italiani attraverso il lavoro quotidia­ no di tutti gli associati. A questi si sono aggiunti i percorsi condivisi e incoraggiati dal Vaticano stesso nelle esperienze della Clencus Cup, nella Maratona per la Pace

Ma che cos'è un'onorificenza pontificia? Lo abbiamo chiesto a don Claudio Paganini, consulente ecclesiastico del Centro Sportivo Italiano, che in poche parole ce ne svela l'origine storica e il significato più attuale

a sempre, nella storia della Chiesa, si pone attenzione alla santità quale unico e solo traguardo vero per tutti! Ciò nonostante, nel Medioevo, furono parti­ colarmente riconosciuti quegli uomini che con la propria vita difesero la Chiesa sia con mezzi fisici come pure con le idee e la testimonian­ za. Furono chiamati cavalieri per indicarne la nobiltà d'animo e col tempo si distinsero in due Ordini: di San Gregorio Magno, prima, e di San Silvestro poi. Oggi, attraverso la conse­

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gna di questi titoli, si intende riconosce e pro­ muovere i valori della fede, testimoniata dal­ l'impegno concreto dei laici nel mondo. Il significato di questo riconoscimento attri­ buito ai nostri associati è prima di tutto, quello di premiare il lavoro sportivo ed edu­ cativo svolto da tutti attraverso l'impegno nel CSI. E ancor più, è senza dubbio un'oc­ casione opportuna per richiamare l'attenzio­ ne di tutti i dirigenti, presenti e futuri, sulla necessità che il servizio e la militanza all'in­ terno del CSI, procede squisitamente in sin­ tonia con il magistero dei Vescovi e a essi deve costantemente rispondere per una testimonianza di fede e di servizio ecclesiale. Cosa, questa, di non poco conto visto il prossimo rinnovo dei ruoli associativi.


Festa CSI Foto di gruppo per i rappresentanti del CSI insigniti in Vaticano. Sotto, il Cardinal Comastri con don Claudio Paganini ed Edio Costantini

DIRIGENTI NOMINATI E TITOLI DEGLI ORDINI CONFERITI TITOLO DI CAVALIERE COMMENDATORE DELL'ORDINE DI SAN GREGORIO MAGNO DIRIGENTE

diocesi

Costantini Edio Mazzalupi Franco

San Benedetto d/T Presidente Nazionale Roma________________ Presidente Provinciale

ruolo associativo

ITOLO DI CAVALIERE DELL'ORDINE DI SAN GREGORIO MAGNO dirigente

diocesi

ruolo associativo

Vaccari Giuseppe_______ Reggio Emila__________ Presidente reg. Emila Romagna ■TITOLO DI DAMA DELL'ORDINE DI SAN SILVESTRO PAPA_________________________________ I dirigente

diocesi

RUOLO ASSOCIATIVO

Grandolfo Serafina

Bari

Presidente reg. Puglia

ITITOLO DI CAVALIERE DELL’ORDINE DI SAN SILVESTRO PAPA____________________________ I

da Betlemme a Gerusalemme, nell'Oratorio Cup, nel Progetto Soccer con l'Ancona Calcio, solo per citare le proposte recenti. Vista la quantità di bene profuso all'inter­ no dell'associazione, l'elenco è certamen­ te incompleto. Sarebbero tantissime le persone cui riconoscere un ringraziamento e un segno di stima e fiducia. Proprio a loro, a tutti i collaboratori anonimi, dal­ l'atleta di Taormina al dirigente di Segrate, va la benemerenza per il servizio allo sport che testimoniano ogni giorno. Festeggiamo insieme. È una gioia di tanti e di tutti. B

DIRIGENTE

DIOCESI

RUOLO ASSOCIATIVO

Achini Massimo Bellei Paolo Contrini Sergio Di Lorenzo Gianfranco Federico Maurizio Ferrerò Vittorio Furlan Danilo Gagliano Santo Gamberini Stefano Giampaoletti Sandro Goffrini Giuseppe Imperatori Eugenio Marchetti Michele Maturo Salvatore Petrella Angelo Picciolo Renato Prampolini Stefano Russo Salvo Sala Giovanni Taccetta Mario Taglietti Eugenio Vailati Renato Zanafredi Giancarlo

Milano Reggio Emilia Pavia Latina Prosinone Roma Verona Catania Bologna Jesi Brescia Novara Teramo Napoli CE - Sessa Aurunca Brescia Modena Caltagirone Lecco Palermo Brescia Crema Mantova

Presidente Provinciale Membro Presidenza Nazionale Presidente Provinciale Presidente reg. Lazio Presidente Provinciale Dir. Scuola Naz. educatori sportivi Presidente Provinciale Vicepresidente Nazionale Presidente Provinciale Dirigente Provinciale Membro Presidenza Nazionale Presidente reg. Piemonte Membro Presidenza Nazionale Membro Presidenza Nazionale Membro Collegio Naz. Revisore dei Conti Membro Presidenza Nazionale Presidente Provinciale Presidente reg. Sicilia Consigliere Nazionale Presidente Provinciale Presidente reg. Lombardia Presidente Collegio Naz. Revisore dei Conti Presidente Provinciale

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ATTUALITÀ’

Cominciata la terza edizione dell'oratorio Cup

Gli oratori di Milano giocano la Champions Grande legame tra il CSI meneghino e l'Inter, che quest'anno ha provveduto all'iscrizione delle 128 squadre in lizza per i 2 trofei, Under 12 e Under 14. Finali in primavera, dopo 160 partite e il coinvolgimento di 1500 ragazzi di Carlo Bruno

/Oratorio Cup, la Champions League degli oratori della Diocesi milanese, è arrivata alla terza edi­ zione. Nata sotto il segno di Giacinto Pacchetti con la finalità di promuovere lo sport giovanile, l'Oratorio Cup vede, ancora una volta, il CSI e la Fom accanto al club nerazzurro, con cui il legame è sempre più solido e proficuo. Alla presentazione dell'edizione 20072008, nella Sala Executive dello stadio Giuseppe Meazza, davanti a un pubblico di oltre un centinaio di ragazzi (i 128 capitani delle squadre protagoniste della kermesse), ha preso parte tra gli altri Massimo Moratti, il presidente dell'lnter che non è voluto mancare per un saluto e un "in bocca al lupo" a tutti i ragazzi che saranno impegnati in un torneo che, parole, sue, «esalta i valori dello sport, del divertimento, del ritrovarsi in campo con gli amici». Accanto a Moratti, a rap­ presentare la squadra, c'era anche tulio Ricardo Cruz, accolto con grande entu­ siasmo dai tanti ragazzi presenti. Con emozione ha ricordato i suoi primi calci al pallone e quanto lo sport possa diveni­ re, per i più giovani, un'occasione di cre­ scita. A rappresentare l'Inter anche l'ammini­ stratore delegato Ernesto Paolillo, gran­ de amico del CSI. All'edizione 2007-2008 dell'oratorio

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IL CALENDARIO ELIMINATORIE

T Giornata (già disputata, 1/2 dicembre) 2a Giornata (tra il 15 e il 23 dicembre) 3a Giornata 12/13 gennaio 2008 SEDICESIMI DI FINALE

19/20 gennaio 2008 OTTAVI DI FINALE

Tra 1'11 e il 15 febbraio 2008 DARTI DI FINALE

16 marzo 2008, in campo neutro, con organizzazione del CSI. SEMIFINALI E FINALE

da stabilire


Coppa Inter Giacinto Pacchetti, morto il 4 settembre 2006, è stato tra i principali artefici dell'oratorio Cup, che dall'anno scorso si gioca anche in suo nome. Sotto, Julio Cruz premia un giovane calciatore e Massimo Moratti spiega perché l'Inter è al fianco del CSI nella manifestazione. Nell'altra pagina, la ratifica formale dell'intesa, siglata da Ernesto Paolillo e Massimo Achini. Milly Moratti riceve la tuta dell'associazione

REGOLAMENTO

Cup partecipano 128 squadre, divise in due categorie: under 12 e under 14. La formula prevede, per ciascuna categoria, 16 gironi da 4 squadre. Si è cominciato a giocare la prima settimana di dicembre e conosceremo la squadra campione solo alla fine di maggio. Complessivamente verranno disputate 160 partite e coinvol­

ti oltre 1500 ragazzi. In questa edizione, l'impegno dell'lnter è aumentato. Partner molto attivo della manifestazione proprio per volere di Giacinto Pacchetti, legatissimo allo sport in oratorio dove era cresciuto, il club nerazzurro ha infatti provveduto a paga­ re l'iscrizione di tutte le squadre. HE

Le gare verranno disputate con due tempi di gioco di 20 minuti con arbitraggio effet­ tuato da parte di un Dirigente Arbitro della squadra ospitante in tutte le gare dei gironi eliminatori. È previsto l'arbitraggio ufficiale a partire dai sedicesimi di finale. In caso di assenza dell'arbitro ufficiale designato, vige l'obbligo della direzione della gara da parte del dirigente arbitro della squadra ospitante. Possono essere elencati in distinta fino a un massimo di 12 atleti per quanto riguarda l'Under 14 e di 14 atleti per l'Under 12. Le sostituzioni nel corso della gara sono illimitate.

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APPUNTAMENTI

L'associazione ha festeggiato con le diocesi

Buon Natale, sportivi! Come sempre, numerosi gli appuntamenti che a carattere locale animano il mese di dicembre. E se Milano, Roma e gli altri grandi centri si distinguono per le dimensioni dell'evento, il raccoglimento e l'emozione sono forti anche in provincia di Danilo Vico uanti modi per dire "Buon Natale". Anche quest'anno sono numerosi gli Nei Comitati del CSI il Natale è un momento di festa collettiva e di condivisione. eventi organizzati dai comitati pro­ vinciali e regionali del CSI per animare Numerosi gli appuntamenti programmati in tutta Italia durante il mese di dicembre sportivamente la festa più attesa dell'an­ 10 MILANO PalaSharp no. Impossibile, ovviamente, citarli tutti, 10 PISA Coliqnola 11 CHIETI anche se tutti lo meriterebbero. Santuario Madonna dei Miracoli - Casalbordino 14 COMO Chiesa di S. Fedele Il via lo ha dato Milano, con il Natale degli 15 CHIETI Fara San Martino (CH) Sportivi celebrato lunedì 10 sera al Pa15/16 PERUGIA Rte San Giovanni - Monteluce lasharp. Lì il cardinale Dionigi Tettamanzi, 15/16 ROMA Palamontona ha incontrato migliaia di atleti e dirigenti 15 MODENA Parrocchia di Formiqine sportivi della diocesi ambrosiana, tra cui i 15 S. SEVERINO M. Comunità di recupero Berta 80 big di Milan, Inter e Sparkling Volley. Altri 16 ASTI Impianti scuole Jona vescovi lombardi hanno chiamato a raccol­ 17 CREMONA Cattedrale ta la loro famiglia sportiva. Così il 14 17 LODI Palacastellotti dicembre S.E. Diego Coletti, vescovo di 18 BRESCIA Palabrescia 19 VERONA Como, ha celebrato in S. Fedele la Messa Centro pastorale Mons. Carrara 19 CARPI Parrocchia di Quartirolo con bambini, ragazzi, dirigenti, allenatori e 20 CUNEO San Rocco Castagnaretta famiglie lariane. A Cremona, il vescovo 22 VALCAMONICA Breno S.E. Mons. Dante Lafranconi ha accolto 22 CREMA Palestra Alina Donati Deconti con entusiasmo la proposta del CSI cremo­ 23 PROSINONE Parrocchia di S. Antonio nese e, in occasione delle celebrazioni del 20 PAVIA Basilica di San Lanfranco IX centenario della fondazione della 23 MANTOVA Auditorium BAM Cattedrale ha voluto officiare II Natale 24 GROSSETO Porto S. Stefano degli Sportivi il 17 proprio nella Cattedrale. 30 REGGIO C. CT Bocale A Lodi, sempre il 17, è stato il Vescovo, mons. Giuseppe Merisi a salutare gli spor­ tivi al Palacastellotti, dove la musica, i saggi virgiliani. la Messa nella Parrocchia di S. Antonio, sportivi e le attività ludiche hanno fatto da A Crema le società sportive si scambieran­ dove incontrerà i genitori e i bambini che apripista al momento di preghiera finale. no gli auguri con il sindaco ed il Vescovo nello stesso pomeriggio avranno a lungo A Mantova sarà l'Auditorium della Banca sabato 22 nella palestra Alina Donati giocato negli spazi parrocchiali. Agricola Mantovana ad ospitare domenica Deconti, dove sarà organizzato un ricco Trecento sportivi attesi nel capoluogo sca­ 23 dicembre alle 9 "Natale in casa CSI". pomeriggio di giochi sportivi. ligero presso il Centro Pastorale Mons. Non mancherà S.E. Mons. Roberto Busti Il comitato di Roma come al solito ha fatto Carrara per la celebrazione (ore 19,30) nuovo Vescovo della diocesi, a celebrare la gli auguri nella grande festa sportiva di officiata dal nuovo consulente ecclesiasti­ la S.Messa, cui seguiranno le premiazioni, Ariaperta il 15 e il 16 dicembre al Palaco don Gian Maria Masotto , mentre in con la consegna della medaglia d'oro del montona (Roma Est); mentre a Prosinone Emilia l'incontro associativo sarà guidato "42° Premio della Bontà" e dei discoboli Mons. Boccaccio è atteso il 23 a celebrare dal consulente don Claudio Pontiroli. K

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GLI APPUNTAMENTI IN TUTTA ITALIA


ATTUALITÀ’

Quindicimila partecipanti e tante attività per tutti

Modena fa festa con lo sport Vispo Grande successo per l'8a edizione del Villaggio dello Sport allestito dal Comitato di Modena. Tante le novità e i primati: tra iniziative culturali e gare, si è registrato anche il record delle presenze, con 15 mila visitatori, di cui 3 mila bambini delle scuole modenesi di Marco Costanzini a ottenuto come ogni anno un gran­ de successo l'8a edizione di Vispo, il Villaggio dello Sport organizzato dal CSI Modena a metà ottobre. Tanti gli sport in piazza nelle quattro inten­ se giornate di Vispo, ad ognuna delle quali è stato affidato un importante tema: si è partiti con i bambini e i ragazzi delle scuole in Vispo incontra le classi primarie e secon­ darie; quindi le protagomste sono state le società sportive e le parrocchie in Vispo incontra la gente, gli sportivi e le società. Novità 2007 i momenti culturali di Vispo promuove cultura, educazione e solidarietà, una vera e propria kermesse letteraria che ha visto la partecipazione di illustri giornali­ sti come Candido Cannavo, Tom Capuozzo, Antonio Caprarica Roberto Perrone, Rosanna Birchetti e Vittorio Messori, capaci di attirare un gran pubblico e fornire diversi spunti di riflessione. Vispo 2007 ha debuttato all'insegna dei più piccoli, protagonisti della Giornata dei bam­ bini. È stata poi la volta della Giornata della multiculturalità, che ha preceduto la Giornata delle abilità differenti che ha visto l'esibizione di Simona Atzori, ballerina e pit­ trice diversamente abile che ha presentato un'anteprima del suo nuovo spettacolo, Mamma Dice, di fronte ad una cornice di giovanissimi che sono rimasti incantati dalla sua danza. Al termine dell'esibizione il pre­ sidente del Csi Modena, Stefano Gobbi, ha avuto così l'occasione di presentare l'impor-

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La pista di salto in lungo di Vispo 2008

tante progetto Lo Sport è di tutti, realizzato per promuovere l'attività motoria degli alunni disabili delle scuole modenesi. La chiusura del Villaggio dello Sport è stata come sempre dedicata alle parrocchie, pro­ tagoniste della Giornata del mondo parroc­ chiale.

Ma Vispo 2007 è stato anche il Villaggio della Pace e ha continuato a mantenere saldo il legame con il villaggio costruito ad Ain Arik: sulla scia della Maratona della Pace Gerusalemme-Betlemme a cui ogni anno il CSI Modena partecipa, in Piazza Grande è stata allestita una pista di salto in lungo per ospitare l'iniziativa Salta per la pace, un modo per ricordare la difficile situazione che si vive in Terra Santa, cercan­ do di dare un piccolo, ma significativo segnale. E grande è stato il successo riscos­ so da questa particolare mziativa, con oltre 15mila salti di giovani e meno giovani. Tra i tanti record di questa ottava edizione, va poi sottolineata l'eccezionaiità delle presen­ ze: mai infatti al Villaggio dello Sport aveva­ no partecipato oltre 15mila persone, di cui tremila bambini delle scuole.

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ATTUALITÀ'

In Friuli, una speciale scuola secondaria inferiore

Un SMS vincente: Scuola Media dello Sport A Tavagnacco, in provincia di Udine, 25 studenti frequentano 6 ore alla settimana di educazione fisica e tutte le materie "declinate" anche in campo sportivo. «Un esempio da esportare presto anche in altre città italiane», ha detto Massimo Achini che ha partecipato alla presentazione a nome della Presidenza nazionale CSI di Felice Alberghetti o sport a scuola non più come "merendina", ma "pane quotidia­ no". È la bella sorpresa che, con la riapertura delle scuole, hanno trovato studenti della prima media sperimentale dell'istituto comprensivo di Tavagnacco, in provincia di Udine: sei ore settimanali da dedicare all'educazione fisica, quattro in più di quelle previste nei programmi istitu­ zionali. Dopo la bella realtà dei Licei ad indirizzo sportivo (i primi istituiti a Roma, Milano, Bergamo, Varese, Pisa, Bari) è nata in Friuli la prima "scuola media" dedi­ cata allo sport. Il programma d'insegna­ mento prevede approfondimenti su disci­ pline quali il rugby, il baseball, il nuoto, la dama, e ogni materia scolastica - qui c'è la grande novità - viene declinata in ambito sportivo. La storia esamina anche l'evolver­ si nelle vane epoche degli sport e il loro valore socializzante, la geografia parla delle regioni e delle nazioni attraverso i campionati di calcio o delle Olimpiadi. Si fa scienze, studiando sì il corpo umano, ma parlando anche di alimentazione corretta, doping e di natura e ambiente (alpinismo, vela, orienteering). Così è di certo più sti­ molante studiare la matematica, analiz­ zando percentuali e statistiche di una par­ tita o imparare la geometria dal "rettango­ lo di gioco" o dal "quadrato di un ring". Nel programma modulare su base trienna­ le, verranno inserite proposte di attività

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/ ragazzi della scuola media di Tavagnacco nella loro... aula speciale didattica, quali questionari, dibattiti, dise­ gni, orientati allo sport. Tutto ciò grazie al progetto Lo sport pre­ para a superare gli ostacoli della vita, che prevede "la valorizzazione del gioco, del movimento per garantire la salute e l'inte­ grità morale e fisica degli studenti". Il pro­ getto di sperimentazione, partito sotto l'egida del Coni, delle Federazioni e del CSI, ha tra i suoi responsabili il prof. Claudio Bardini, una vita da coach sui par­ quet delle massime serie di basket, oggi presidente del CSI Friuli e docente all'università di Udine e alla scuola di Tavagnacco. «.Crediamo che il movimento, il gioco e la pratica sportiva rappresentino ingredienti necessari ed efficaci per la for­

mazione globale della personalità dei gio­ vani», ha detto Bardini. Grandi ospiti e personalità presenti alla presentazione del progetto nell'Aula Magna dell'istituto udinese, con in prima fila le maggiori autorità politiche, militari, religiose e sportive della regione friulana. In rappresentanza della Presidenza Nazionale del CSI era presente Massimo Achini, presidente del CSI milanese. «È un progetto interessante, che può ripro­ porsi in molte altre città italiane. - ha commentato - È la fotografia dell'eleva­ ta competenza in ambito scolastico dei nostri formatori associativi, e del grande patrimonio di risorse umane che abbiamo sul territorio». K


ATTUALITÀ"

Si è svolta a Roma la quinta Run for Family

Di corsa sotto la pioggia la maratona delle famiglie Il significato più profondo di quella che ormai è diventata una classica del CSI, è stato pienamente rispettato: tanti i nuclei famigliar!, tanti i bambini - alcuni persino sui passeggini - a correre insieme ai propri genitori, non di rado accompagnati anche dai nonni di Marco Cerigioni opo il Family Day il Centro Sportivo Italiano ha nuovamente richiamato in piazza la famiglia, sempre a Roma, ma per un'occasione decisamente sportiva. Si è corsa infatti in una piovosa domenica autunnale la quinta edizione di Run for Family, corsa competitiva e non di 7 km e passeggiata di 2 km, aperta alla partecipa­ zione di tutti. Teatro della manifestazione la zona Eur, tra via delle Tre Fontane e il Laghetto, con par­ tenza e arrivo in Piazza Ss. Pietro e Paolo: uno scenario suggestivo, offuscato soltanto dal maltempo. Un vero peccato per questa che non può essere considerata una maratonina come le altre, ma un vero e proprio evento sportivo concepito per le famiglie e, Norcia, negli anni ha sempre testimoniato in una prospettiva più ampia, per tenere vivi chiaramente lo sport come mezzo di aggre­ i valori del nucleo familiare tradizionale. Al di là dei numeri, il significato più profon­ gazione e di valorizzazione della famiglia come principale agenzia educativa. La mani­ do di Run for Family è stato pienamente festazione, promossa dall'Associazione rispettato dal gioioso quadro d'insieme, con Sportiva e Culturale Ss. Pietro e Paolo, dal tanti bambini - alcuni persino sui passeggini MO.I.CA. (Movimento Italiano Casalinghe), - a correre insieme ai propri genitori, non di del Forum delle Associazioni Familiari, della rado accompagnati anche dai nonni e dai Diocesi di Roma, con il patrocinio di Co­ fedeli cagnolini. mune di Roma, Provincia di Roma, Regione Al traguardo una medaglia ricordo per tutti Lazio ed EUR spa e realizzata per la prima i ragazzini e premi speciali anche al nucleo volta con la gestione tecnica del Centro famigliare più numeroso, a quello con II Sportivo Italiano, ha così concluso nel mi­ componente più anziano, al più piccolo giunto all'arrivo, ai gruppi scolastici e sporti­ gliore dei modi una stagione associativa, quella ciessma del 2007, dove il tema con­ vi più numerosi in gara. La Run for Family, duttore è stato proprio "Quando lo sport che quest'anno ha visto il patrocinio di due mette in gioco la famiglia R città non lontane dalla capitale, Viterbo e

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Due momenti della riuscitissima Run for Family, svoltasi a Roma, in zona Eur

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ATTUALITÀ’

Novità finanziarie in arrivo per parrocchie e oratori

Con il Progetto Spin ¡1 credito è più semplice Sarà più facile accedere ai mutui per la costruzione, il miglioramento e la gestione dei loro impianti sportivi. È la novità più importante emersa dal convegno organizzato dal CSI nell'ambito della Sevicol, 43ma settimana della vita collettiva di Danilo Vico l convegno "/ luoghi dello sport: finanziamento, gestione e animazio­ ne degli impianti sportivi", organizza­ to dal CSI a Roma nell'ambito della Settimana della vita collettiva, è stato aperto dall'intervento di di Edio Costantini, presidente del CSI, seguito da quelli di Tiziano Saggiomo, presiden­ te della Compagnia delle Opere Sport, incentrato sulla funzione educativa e sociale degli oratori, e di Maurizio Stocchero della Banca Intesa San Paolo. È stato proprio Stocchero a presentare il Progetto Spin, già operativo dalla fine di Un momento del convegno "I luoghi dello sport", organizzato dal CSI a Roma ottobre, progetto che darà vita a Banca Prossima, struttura votata ad interpretare oratori, quali parchi giochi, biblioteche, i bisogni del non profit, «accorciando le Se questa macchinosità burocratica è ciò che in molti casi frena l'accesso al credi­ sale conferenze, teatri. Tutto questo per­ distanze tra il modo di ragionare della chè è oramai l'istituzione parrocchiale istituzione bancaria e quello del mondo to per soggetti come le parrocchie, non profit». La Banca nasce dall'espe­ l'istituto per il Credito Sportivo promette viene riconosciuta come un organismo una forte semplificazione delle procedu­ che più di altri lavora per costruire quella rienza del laboratorio banca-società, società civile; quel tipo di società che re. Al convegno il suo rappresentante, creato nel 2003 in seno al San Paolo per rappresenta il centro dell'interesse di una Eduardo Gugliotta, ha affermato che facilitare l'accesso al credito a fini sociali. l'ICS è pronto ad operare, nella conces­ banca pubblica come l'ICS. Con Banca Prossima si allargherà la sfera sione di mutui alle parrocchie, con istrut­ In casa CSI, il presidente Edio Co­ di intervento all'impiantistica sportiva stantini ha espresso grande soddisfa­ ancorata al sociale, e quindi agli impian­ torie a vista per poter concedere nel giro di appena un paio di giorni finanziamen­ zione per l'esito del convegno, poiché ti di parrocchie e oratori. Negli auspici, c'è la semplificazione delle procedure per ti fino a 350.000 euro, con durata mas­ l'evento, mettendo a confronto diretto simo ventennale, tassi agevolati e contri­ i protagonisti di finanziamento e ottenere i mutui, visto che per ora in gestione degli impianti sportivi, ha con­ questo settore «manca la fluidità del rap­ buto negli interessi dell'1% annuo. porto tra il soggetto che richiede il finan­ Questo tipo di mutuo potrà essere desti­ sentito di avere un quadro complessivo e rassicurante sulla possibilità di poten­ ziamento, la banca e l'istituto del nato non solo alle opere sportive sin qui ziare l'azione di educazione giovanile e Credito Sportivo, con la necessità ulterio­ finanziabili dall'ics, ma anche a quelle re di passare attraverso il Coni per arriva­ strutture di accoglienza e di socializza­ animazione del territorio delle parroc­ chie e degli oratori. ■ zione proprie della parrocchie e degli re alla convenzione».

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Per essere informato gratuitamente via SMS dell'attivazione della carta e avere conferma delle ricariche effettuate. I servizi SMS aggiuntivi di visualizzazione saldo e avvisi di spesa sono a pagamento e verranno attivati

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■ Per attivare la card è indispensabile allegare al presente modulo una fotocopia completa e leggibile di un valido documento di identità del richiedente. Nel caso la richiesta venga fatta da un minore è necessario allegare anche la fotocopia di un valido documento di identità di un genitore o del tutore legale.

(tipo documento del richiedente)

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Allegare documento/!

(n° documento del richiedente)

(data di scadenza)

■ Il/la sottoscritto/a, preso atto che l'approvazione della presente richiesta di adesione alla carta è rimessa alla decisione della Cassa Centrale Raiffeisen Alto Adige / Raiffeisen Landesbank Sùdtirol AG (in seguito "Banca"), dopo aver preso conoscenza del regolamento allegato, chiede il rilascio della CSI Card. Il/la sottoscritto/a conferma, assumendosi piena responsabilità, la veridicità di quanto dichiarato e riportato sul presente modulo al fine di ottenere il rilascio della carta. Per i minori di 18 anni è necessaria l'autorizzazione e la firma del genitore/tutore. I minori di 14 anni non possono richiedere l'attivazione della carta prepagata.

Firmare

FIRMA DEL TITOLARE (o del genitore/tutore legale in caso di minore):

■ Il/la sottoscritto/a dichiara di aver ricevuto e visionato l'informativa sul trattamento dei dati personali riportata sul contratto di adesione alla carta (art. 20) ed esprime il proprio consenso (barrare le caselle corrispondenti) al trattamento da parte della Banca e di QN Financial Services SpA, gestore operativo del servizio: Dei dati personali per le finalità contrattuali di cui al punto 20.2, consapevole che in mancanza di tale consenso la Banca non può eseguire le operazioni che necessitano il trattamento di tali dati e pertanto non può fornire il servizio richiesto.

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Dei dati sensibili come da punto 20.4, consapevole che in mancanza di tale consenso la Banca non può eseguire le operazioni che necessitano il trattamento di tali dati e pertanto non può fornire il servizio richiesto. Dei dati personali per le finalità d'informativa commerciale come da punto 20.3.

FIRMA DEL TITOLARE (o del genitore/tutore legale in caso di minore):

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Contratto di adesione alla carta “CSI Card” ____ ■ ■

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Ver. CSI.2007.09-005-S

La CSI Card (di seguito anche "Carta") è una carta prepagata ricaricabile emessa, con marchio Pluton, dalla Cassa Centrale Raiffeisen dell'Alto Adige SpA / Raiffeisen Landesbank Sùdtirol AG (in seguito "Banca o "Emittente") in collaborazione con Q.N. Financial Services SpA. La CSI Card e uno strumento di moneta elettronica che, una volta attivato e opportunamente caricato entro i massimali d'importo stabiliti contrattualmente, consente al Titolare il pagamento, esclusivamente attraverso terminali PoS o funzionalità e-commerce su siti Internet, di beni e/o servizi acquistabili presso esercizi commerciali convenzionati al Ormilo MasterCard o ad uno dei partner dell'iniziativa, e prelievi di denaro contante presso gli sportelli automatici (Cash dispenser) ugualmente abilitati al Circuito MasterCard. Essa è caratterizzata sul fronte dal marchio "MasterCard", identificativo dell'omonimo circuito di pagamento intemazionale, e dal marchio "Pluton" di proprietà di Q.N. Financial Services SpA, dal numero identificativo e dalla data di scadenza. Non è necessaria, ai fini del rilascio della CSI Card, l'instaurazione di un rapporto di conto corrente con la Banca o con altro intermediario. La CSI Card è spendibile sulla base della disponibilità definita e precostituita dal titolare attraverso una o più operazioni di "ricarica". Gò significa che ogni operazione di spesa o prelievo viene autorizzata in tempo reale nei limiti dì quanto il Titolare ha preventivamente versato e non ancora utilizzato per spese e prelievi.

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5. DISPONIBILITÀ DI PREPAGATO Gli importi dei prelievi e dei pagamenti effettuati con la Carta verranno addebitati sulla disponibilità esistente nella Carta stessa, unitamente alle commissioni e/o spese eventualmente dovute alla Banca per la singola transazione come da Condizioni Economiche allegate al presente contratto. Qualora l'importo relativo alla singola transazione, comprensivo delle relative commissioni e/o spese, superi la disponibilità esistente sulla Carta, la Banca sarà legittimata a negare l'autorizzazione alla transazione stessa. IL Titolare accetta, nel caso in cui opti per la ricezione dell'estratto conto cartaceo della Carta in luogo di quello on-line e non abbia una disponibilità sufficiente a coprire le spese di invio, di non ricevere l'estratto conto cartaceo stesso.

6. CARICAMENTO

Il Titolare può costituire una disponibilità sulla CSI Card tramite: a) pagamento di un bollettino freccia stampato tramite apposita funzionalità presente nell'Area Riservata del sito csi. qnfc.it o ricevuto via posta, accreditando il conto corrente bancario intestato a Q.N. Financial Services SpA; b) bonifico bancario sul seguente conto: IBAN: IT 96 Q 03493 11600 000300036005 - ABI: 03493 - CAB: 11600 - Conto corrente n°: 000300036005 intestato a Q.N. Financial Services SpA, specificando nella voce "Causale, il cognome ed il nome del 1. EMISSIONE Titolare e il numero identificativo della Carta riportato sulla La CSI Card può essere richiesta utilizzando il modulo di stessa; c) addebito automatico in conto qualora abbia scelto adesione disponibile presso le sedi della Banca, dei soggetti preventivamente ed espressamente la modalità di ricarica terzi incaricati, presso i locali aperti al pubblico del Centro a mezzo Rimessa Interbancaria Diretta (RID) attraverso la Sportivo Italiano oppure sui siti internet abilitati compilazione e sottoscrizione dell'apposita modulistica messa a (csi.qnfs.it, www.qnfc.it,www.csicard.it,www.dubcsicard.it, dispòsizione dalla Banca e dai terzi incaricati presso le rispettive www.csi-net.it e www.raiffeisen.it), e previa identificazione del sedi e siti internet; d) versamento da effettuarsi nella rete di richiedente; è necessaria la comunicazione del codice fiscale e sportelli cash dispenser e POS abilitati alla ricarica delle carte la consegna di una fotocopia di un valido documento d'identità del circuito, l'informativa sulla disposizione e consistenza di tale del richièdente e, nel caso il richiedente sia minorenne, anche rete sarà messa a disposizione dei titolari sul sito csi.qnfc.it e di un genitore o del tutore legale. Il richiedente si impegna sull'apposito materiale informativo; e) trasferimento da altra a compilare il modulo di adesione in tutte le sue parti e a CSI Card attraverso apposita funzionalità disponibile nell'Area fornire i dati identificativi di cui alla L. 5 Luglio 1991 n.197 e riservata del sito csi.qnfc.it; f) addebito su carta di credito successive modifiche e relative disposizioni di attuazione. La effettuato accedendo nell'Area Riservata al titolare sul sito Carta viene emessa e nlasciata dalla Banca, a suo insindacabile csi.qnfc.it entro il limite massimo avvaloratole come riportato giudizio, a persona fìsica, anche minorenne di età non nelle condizioni economiche; g) ricarica presso gli sportelli delle inferiore a 14 anni, purché autorizzato in forma scritta nel Casse Raiffeisen dell'Alto Adige. I costi previsti per dgnuna delle modulo di richiesta di adesione dal genitore o da chi ne fa suddette modalità di caricamento sono elencati nel documento le ved (di seguito "genitore/tutore"). Autorizzando il Titolare di sintesi delle condizioni economiche della CSI Card. minorenne, il genitore/tutore accetta il presente regolamento 7. PAGAMENTO contrattuale e si fa carico di ogni obbligazione del Titolare 7.1 ACQUISTI PRESSO ESERCENTI ai sensi del regolamento stesso. Il genitore/tutore assume Nel caso di pagamenti presso gli esercenti, nazionali ed esteri, inoltre ogni responsabilità relativamente all'utìlizzo della CSI dotati di terminali PoS convenzionati con il Circuito MasterCard Card nei confronti dell'Emittente fino al raggiungimento della (ad esclusione degli acquisti indicati nel precedente art. 4 letti maggiore età del Titolare, che da quel momento assumerà la c) l'operazione di pagamento avviene secondo la seguente piena responsabilità dell'utìlizzo della Carta. La richiesta della procedura: a) il Titolare comunica all'esercente la volontà di CSI Card è sottoposta all'insindacabile giudizio della Banca pagare utilizzando la Carta; b) il Titolare consegna la propria Emittente e si intenderà accettata con la spedizione o consegna Carta all'esercente; c) l'esercente, in presenza del Titolare, della Carta. In caso di malfunzionamento della Carta dovuto striscia la Carta nell'apposito terminale PoS, digita l'importo a smagnetizzazione, con conseguente impossibilità di utilizzo della spesa e richiede l'autorizzazione alla spesa; a) ad della stessa, la Banca, effettuati gli opportuni accertamenti autorizzazione ottenuta, il Titolare riceve dall esercente lo tecnia, che non potranno comunque protrarsi per più di 30 scontrino di acquisto riportante gli estremi della transazione, giorni, provvedere a sostituire la Carta al Titolare che ne faccia che procederà a controfirmare per accettazione. nchiesta, ovvero a rimborsare l'importo residuo corrispondente 7.2 ÀCQUISn SU SITI INTERNET alla disponibilità di prepagato allocato a valere sulla Carta. Nel caso di pagamenti su siti internet, nazionali ed esteri, I corrispettivi relativi a questa attività sono riportati nelle convenzionati al Grcuito MasterCard il Titolare effettua l'operazione di pagamento secondo la seguente procedura: Condizioni Economiche. 2. ATTIVAZIONE DELLA CARTA a) accede alla sezione relativa ai pagamenti del sito internet L'attivazione della carta è subordinata all'identificazione del individuato; b) inserisce il numero di Carta; c) inserisce la data Titolare (e del genitore/tutore se il Titolare è minorenne). di scadenza di Carta; d) inserisce, ove nchiesto. il CW2 (le L'attivazione può essere effettuata accedendo alla propna ultime tre cifre del numero posto sul retro della carta); e) Area Riservata sul sito csi.qnfs.it. con nome utente e password attende l'autorizzazione della spesa a cura del sito. fomiti dalla Banca, oppure telefonando al Servizio Assistenza 7.3 ACQUISTI EFFETTUATI SU SITI INTERNET DI PARTNER Clienti PLUTON Cara al numero comunicato dalla Banca. La COMMERCIALI mancata identificazione del Titolare (e del genitore/tutore se Nel caso di pagamenti su siti internet, nazionali ed esteri, il Titolare è minorenne) ai sensi della normativa vigente non dei Partner commerciali, il Titolare effettua l'operazione di consente l'attivazione della carta. pagamento secondo la seguente procedura: a) accede alla 3. DURATA E VALIDITÀ CARTA sezione relativa ai pagamenti del sito internet individuato; b) La durata del presente contratto è annuale. Il contratto viene sceglie la modalità di pagamento "CSI CARD"; automaticamente rinnovato di anno in anno in mancanza c) inserisce il proprio codice utente e password; d) attende di recesso di una delle due parti secondo le modalità di cui l'autorizzazione della spesa a cura del sito. all'art. 18. La CSI Card ha validità di 4 anni ed è utilizzabile 8. PRELIEVO CONTANTI La disponibilità precostituita sulla Carta può essere prelevata sino alla data di scadenza riportata sul fronte della stessa. 4. UTILIZZO in contanti presso tutti gli sportelli automatici, nazionali e La Carta è utilizzabile dal Titolare sul Circuito MasterCard esteri, abilitati al Grcuito MasterCard. Il Titolare esegue le o presso partner commerciali e non può, in nessun caso e operazioni di prelievo secondo la seguente procedura: a) per nessun motivo, essere ceduta o data in uso a terzi. Il inserisce la propria Carta nella apposita feritoia dello sportello Titolare è tenuto ad apporre la propria firma nell'apposito automatico (di seguito anche cash dispenser); b) digita il spazio sul retro della CSI Card all'atto della ricezione della proprio PIN per accedere alle funzionalità del cash dispenser; stessa. La CSI Card consente al Titolare di: a) "caricare" c) sceglie tra le funzionalità disponibili il servizio dì Prelievo sulla Carta un importo corrispondente alla somma di denaro Contante; d) sceglie l'importo di contante, nei limiti della contestualmente disposta, al netto della commissione/spesa disponibilità della Carta, ovvero nei limiti dì prelievo definiti relativa, entro i limiti del massimale della Carta, secondo le nelle condizioni economiche; e) ritira la propria Carta ed il modalità contrattualmente previste; b) effettuare pagamenti contante. di beni e/o servizi a favore degli esercenti convenzionati al 9. SERVIZI ACCESSORI E AGGIUNTIVI Circuito MasterCard, sino alla concorrenza del controvalore La Banca si riserva di abilitare nuove ed ulteriori modalità di disponibile sulla Carta al netto delle commissioni/spese utilizzo della Carta nonché di attivare nuovi servizi aggiuntivi relative, secondo le modalità contrattualmente previste; le cui condizioni di utilizzo e le eventuali modalità di richiesta/ c) effettuare pagamenti sui siti Internet convenzionati al attivazione verranno pubblicate sui siti internet abilitati. Circuito MasterCard o su quelli dei partner commerciali, IO. COMUNICAZIONI PERIODICHE ALLA CLIENTELA mediante l'utilizzo degli identificativi riportati sulla Carta, La Banca mette gratuitamente a disposizione del Titolare sino alla concorrenza del controvalore disponibile sulla l'estratto conto delle transazioni effettuate con la Carta nonché Carta al netto delle commissioni/spese relative, secondo le il documento di sintesi delle condizioni contrattuali nell'Area modalità contrattualmente previste: d) effettuare prelievi di Riservata del sito csi.qnfc.it. Il Titolare ha inoltre la facoltà contante, sino alla concorrenza del controvalore disponibile di chiedere in qualunque momento la produzione e l'invio sulla Carta al netto delle commissioni/spese relative, presso dell'estratto conto cartaceo delle transazioni effettuate con gli sportelli automatici abilitati al Circuito MasterCard, secondo la Carta unitamente al documento di sintesi delle condizioni le modalità contrattualmente previste; e) verificare in ogni contrattuali scrivendo a Q.N. Financial Services SpA - Servizio momento la disponibilità sulla Carta, secondo le modalità Assistenza Clienti PLUTON Card - Casella Postale 1093 Genova Centro - 16121 - Genova. La produzione dell'estratto conto contrattualmente previste. Il Titolare che abbia scelto quale modalità di ricarica la rimessa sarà effettuata solo in presenza di movimenti contabili ed è interbancaria diretta (RIDI deve autorizzare espressamente soggetta ai costi specificati nelle condizioni economiche. la Banca e Q.N. Financial Services SpA per suo conto ad Se entro 60 giorni dalla data di sua ricezione non saranno addebitare il proprio conto attraverso la sottoscrizione pervenuti reclami, inviati a mezzo raccomandata A.R. a Q.N. dell'apposita modulistica messa a disposizione dalla Banca Financial Services SpA - Servizio Assistenza Clienti PLUTON e dai terzi incaricati presso le rispettive sedi e siti internet. Card - Casella Postale 1093 Genova Centro -16121 - Genova, Il Titolare riconosce espressamente l'estraneità della Banca in ordine al suo contenuto, l'estratto conto si intenderà in relazione ai rapporti fra lo stesso Titolare e gli esercizi senz'altro approvato. La ritardata inclusione, nell'estratto convenzionati per le merci acquistate e/o i servizi ottenuti. Gli conto, di addebiti inerenti ad acquisti effettuati dal Titolare utilizzi del prepagato tramite pagamenti o prelievi di contante e/o a servizi da lui ottenuti e di eventuali accrediti per note e delle commissioni e/o spese ad essi correlate sono addebitati di storno emesse dagli esercizi convenzionati, così come immediatamente sulla disponibilità di prepagato della carta eventuali omissioni o ritardi nell'invio degli estratti conto, non stessa. Il Titolare si riconosce obbligato al pagamento degli legittimano il Titolare a rifiutare o ritardare il pagamento. eventuali oneri di carattere fiscale, presenti e futuri, relativi al Il Titolare prende visione delle operazioni effettuate sulla propria Carta secondo le modalità indicate all'articolo 13. servizio ed al suo utilizzo.

11. SMARRIMENTO - SOTTRAZIONE Per eventuali controversie concernenti l'interpretazione e/o Il Titolare è obbligato nei confronti dell'Emittente alla custodia l'esecuzione del presente regolamento sarà competente in ed al buon uso della carta, del P.I.N. e del codice utente/ via esclusiva il foro di Bolzano. Qualora il titolare nentri nella password ed è responsabile di tutte le conseguenze che categoria di cui all'art. 1469 bis Cod. Qv., sarà competente il derivassero dall'uso della CSI Card da parte di terzi. Nei casi di Foro del luogo di residenza o domicilio del Titolare. E' inoltre smarrimento, furto, falsificazione, o contraffazione, il Titolare prevista perii Titolare la facoltà di opporre reclamo alla Banca è tenuto a dame immediata comunicazione telefonando al e, qualora sia rimasto insoddisfatto e lo ritenga opportuno, numero d'assistenza 199.824.834 i cui costi sono comunicati ricorrere al Condlìatore Bancario cui la Banca aderisce, secondo al momento della chiamata (per le chiamate dall'estero le modalità previste nell'Awiso in vigore pubblicato. comporre il numero +39.010.8.607.607, i cui costi dipendono 20. INFORMATIVA AI SENSI DEL D. LGS. 196/2003 dalla tariffazione intemazionale e dalle tariffe applicate La Banca, in qualità di Titolare del trattamento dei dati dall'operatore di riferimento del titolare), o bloccando la carta personali informa il Titolare sul loro utilizzo e sui suoi accedendo all'Area Riservata del sito csi.qnfc.it, e facendo diritti, affinché possa consapevolmente esprimere il proprio seguire entro 30 giorni una comunicazione scritta trasmessa consenso. I dati personali fomiti dal Titolare saranno trattati con lettera raccomandata A/R a Q.N. Financial Services SpA per le seguenti finalità: - Servizio Assistenza Clienti PLUTON Card - Casella Postale 20.1 - di legge: cioè per adempiere a obblighi previsti dalla 1093 Genova Centro - 16121 - Genova, corredata di una legge, da un regolamento o dalla normativa comunitaria; copia della denuncia presentata all'Autorità Giudiziaria o 20.2 - contrattuali: cioè per eseguire obblighi derivanti dal di Polizia. Il rischio di un uso illecito della Carta da parte contratto del quale il Titolare è parte o per adempiere, prima di terzi ricade sul Titolare fino al momento della suddetta della conclusione del contratto, a sue spedfiche richieste; i comunicazione al Servizio Assistenza Clienti PLUTON Card. predetti dati potranno essere raccolti e/o trattati in Italia e/o Nel caso di irregolare utilizzo della carta da parte del Titolare all'estero anche attraverso strumenti informatici sia presso la e della conseguente revoca dell'autorizzazione al suo utilizzo, Banca sia presso soggetti terzi incaricati dalla Banca; i dati relativi alla stessa e le generalità del Titolare sono 20.3 - d'informativa commerciale: cioè per fornire informazioni comunicati, ai sensi della normativa vigente, alla Centrale su prodotti, servizi o iniziative della Banca o di terzi, promuovere d'Allarme Interbancaria, istituita presso la Banca d'Italia. gli stessi, realizzare ricerche di mercato, verificare la qualità dei 12. RIMBORSO DEL PREPAGATO prodotti o servizi offerti (in tal caso il conferimento dei dati Il Titolare può ottenere dalla Banca in qualunque momento il e il Suo consenso sono facoltativi e l'eventuale diniego non rimborso della disponibilità sulla CSI CARD inviando lettera pregiudica l'erogazione del servizio da parte della Banca). raccomandata A/R a Q.N. Finandal Services SpA - Servizio 20.4 - Infine, la Banca tratta i dati sensibili del Titolare Assistenza Clienti PLUTON Card - Casella Postale 1093 Genova limitatamente a quanto necessario per l'esecuzione di Centro - 16121 Genova, contenente esplicita richiesta di specifiche operazioni richieste (es: pàgamento di quote rimborso debitamente sottoscritta, avendo cura di indicare la associative a movimenti sindacali, partiti politici, associazioni banca presso la quale desidera che venga accreditato l'eventuale religiose, etc) o per la gestione di alcuni rapporti con la Banca, solo con il consenso del Titolare e previa autorizzazione del importo residuo e le relative coordinate IBAN complete. 13. CONSULTAZIONE DEL SALDO Garante per la protezione dei dati personali. In questo caso, Il Titolare, in qualunque momento, può richiedere informazioni senza il consenso del Titolare, la Banca non può eseguire quelle relative alla propria CSI Card tramite diverse modalità, quali (a operazioni e gestire quei rapporti che richiedono la conoscenza titolo esemplificativo) Internet, IVR, SMS secondo le condizioni di dati sensibili. II trattamento dei dati avviene mediante e i costi indicati sul sito csi.qnfc.it. strumenti manuali e automatizzati, con modalità strettamente 14. ACQUISTI, RECLAMI E CONTROVERSIE correlate alle finalità sopra indicate e, comunque, in modo Il Titolare riconosce espressamente che la Banca non sarà in da garantire la sicurezza e la riservatezza dei dati. All'interno alcun modo responsabile qualora l'esercente convenzionato della Banca possono venire a conoscenza dei dati personali, non accetti la CSI Card, ovvero si rifiuti di portare a termine come incaricati del trattamento, i dipendenti o i collaboraton una transazione con un Titolare minorenne. Il Titolare esterni adibiti a servizi e uffici centrali e delle agenzie nonché riconosce espressamente l'assoluta estraneità della Banca ai a strutture, interne ed esterne, che svolgono per conto della rapporti che intercorrono tra lui e l'esercente convenzionato per Banca compiti tecnici, di supporto (in particolare, servizi le merci acquistate e/o i servizi ottenuti; pertanto per qualsiasi legali, servizi informatici, spedizioni) e di controllo aziendale. controversia, come pure per esercitare qualsiasi diritto, il Titolare Per il perseguimento delle suddette finalità la Banca può dovrà rivolgere le proprie pretese solo ed esclusivamente comunicare i dati a soggetti, anche esteri, appartenenti nei confronti dell'esercente convenzionato. Resta comunque ad alcune categorie (oltre a quelle individuate per legge) esclusa ogni responsabilità della Banca per vizi e/o difetti dei affinché svolgano i correlati trattamenti e comunicazioni. beni acquistati, ritardo nella consegna e simili. L'esistenza di I soggetti appartenenti a tali categorie, i cui nominativi eventuali controversie con il fornitore convenzionato non infida sono riportati in un elenco aggiornato (disponibile presso la validità degli addebiti effettuati nei confronti del Titolare in la Banca) utilizzeranno i dati ncevuti in qualità di autonomi "titolari", salvo il caso in cui siano stati designati dalla Banca relazione agli atti di utilizzazione della CSI Card. 15. CAUSE DI RISOLUZIONE "responsabili" dei trattamenti di loro specifica competenza. La Ai sensi dell'alt. 1456 c.c. costituiranno causa di risoluzione del Banca non diffonde i dati personali. Titolare del trattamento è presente contratto e di revoca del servizio: la Banca. Responsabile dei trattamenti effettuati dalla Banca a) dichiarazioni non rispondenti a verità rilasdate per ottenere è il responsabile pro-tempore designato, domiciliato per le il servizio o l'esecuzione degli obblighi contrattuali; b) mancata funzioni presso la sede legale della Banca, attraverso il quale comunicazione di variazioni dei dati da parte del Titolare; il Titolare può esercitare i diritti di cui all'artìcolo 7 del D. Lgs. c) l'inosservanza di una qualsiasi delle clausole riportate nel 196/2003. In particolare può conoscere i dati, la loro origine presente contratto. e il loro utilizzo, ottenerne l'aggiornamento, la rettificazione In caso di revoca del servizio il Titolare dovrà provvedere a o, se vi è interesse, l'integrazione, nonché la cancellazione pagare immediatamente, in contanti ed in unica soluzione o il blocco qualora siano trattati in violazione di legge. Può quanto dovuto per eventuali obbligazioni scadute ed inoltre opporsi, per motivi legittimi, al trattamento dei dati; l'opposizione è sempre possibile e gratuita in caso di finalità impagate. 16. MODIFICHE A CONDIZIONI pubblicitarie, di comunicazione commerciale o di ricerche La Banca si riserva la facoltà di variare costi, prezzi, condizioni di mercato. Ulteriori informazioni possono essere richieste e dausole del presente regolamento in senso sfavorevole scrivendo a Q.N. Financial Services SpA - Servizio Assistenza al Titolare, dando di ciò notizia al Titolare stesso, con ogni Clienti PLUTON Card - Casella Postale 1093 Genova Centro modalità prevista dalla legge e con un preavviso minimo di - 16121 Genova oppure inviando una e-mail al seguente 30 giorni. Resta intesa la facoltà per il Titolare di recedere dal indirizzo: info@qnfc.it. presente contratto entro 60 giorni dall'awenuta conoscenza CONDIZIONI ECONOMICHE delle modifiche apportate secondo le modalità indicate al Quota di adesione Gratuita successivo articolo 18, ottenendo il rimborso della disponibilità Commissione attivazione carta Gratuita sulla CSI Card alle condizioni precedentemente praticate. Ricarica tramite POS e POS virtuale €1,50 17. VARIAZIONE DATI DEL TITOLARE €1,50 Le comunicazioni effettuate dalla Banca verranno inviate, con Ricarica tramite bonifico o RID* piena validità, all'ultimo indirizzo/recapito reso noto dal Titolare Ricarica da carta di credito via web €2.00 e. se di interesse generale, rese pubbliche sui siti internet - fino a € 90* abilitati. Il Titolare si impegna a comunicare a mezzo lettera - oltre € 90 fino a € 180* €2,50 raccomandata A/R a Q.N. Financial Services SpA - Servizio Ricarica tramite bollettino freccia* € 0,60 Assistenza Clienti PLUTON Card - Casella Postale 1093 Genova Trasferimento fondi ad altra carta €0,50 Centro - 16121 Genova, eventuali variazioni dei dati fomiti. Ricarica presso sportelli Raiffeisen € 1,75 Alternativamente il Titolare potrà modificare autonomamente i Valute operazioni di ricarica: Valuta diaccredito per Hbeneficiario dati fomiti alla Banca nell'area utente del portale csi.qnfc.it. Importo massimo di avvaloramento: 18. RECESSO €2.000,00 Il Titolare ha facoltà di recedere dal rapporto con comunicazione - per laCarta Atleti scritta a mezzo lettera raccomandata A/R inviata a Q.N. - per laCarta Arbitri €2.500,00 Financial Services SpA - Servizio Assistenza Clienti PLUTON - per laCarta Presidenti €7.500,00 Card - Casella Postale 1093 Genova Centro - 16121 Genova Pagamento tramite POS Gratuito e allegando la CSI Card opportunamente tagliata. La suddetta Importo massimo pagamenti: Sino a disponibilità carta comunicazione dovrà contenere esplicita richiesta di rimborso Prelievo contante da Cash Dispenser: debitamente sottoscritta unitamente alla chiara indicazione - Zona Euro €1,95 della banca presso la quale il Titolare desidera che venga - Extra Zona Euro €2,95 accreditato l'eventuale importo residuo e le relative coordinate Maggiorazione su operazioni in valuta: IBAN complete. Il recesso avrà efficacia trascorsi 30 giorni Tasso di cambio applicato dai circuito maggiorato delll %, dal ricevimento della predetta documentazione. Il Titolare per le transazioni effettuate in valute diverse dall'euro potrà ottenere il rimborso della disponibilità sulla CSI Card Giorno della alle condizioni pattuite. Il rimborso non avrà luogo qualora Valute operazioni di prelievo/pagamento operazione la disponibilità residua sulla CSI Card sia inferiore ai costi e €500,00 commissioni di estinzione e comunque per somme inferiori ai Importo massimo di prelievo (giorno) Blocco carta Gratuito 10 euro al lordo delle spese di rimborso. €5,00 Restano, comunque, ferme tutte le obbligazioni sorte a carico Sostituzione ca rta del Titolare (o del Genitore/Tutore nel caso in cui il Titolare Rimborso disponibilità carta €8,00 sia un minore), anteriormente la data di efficacia del recesso Rinnovo carta alla scadenza Gratuito con conseguente obbligo dì soddisfare, in contanti ed in unica Estratto conto online Gratuito soluzione, ogni debito nei confronti della Banca. La Banca è Spese di invio estratto conto cartaceo (su richiesta) € 1,50 + comunque sin d'ora espressamente autorizzata a trattenere imposta di bollo se previsto dalla legge quanto di sua spettanza a valere sulla disponibilità esistente Avviso di ricarica via SMS Gratuito nella Carta. Il medesimo diritto di recesso è riconosciuto alla €0,15 Banca che potrà esercitarlo mediante comunicazione scritta al Mso di spesa via SMS (su richiesta) Saldo via SMS (su richiesta) €0,15 recapito indicato dal Titolare (o dal Genitore/Tutore nel caso Nessuna in cui il Titolare sia un minore) con effetto immediato dalla Commissione pagamento carburante ★Tutti i costi esplicitati sono da considerarsi ai netto delle ricezione della suddetta comunicazione. commissioni praticate dalla banca presso la quale si 19. LEGGE APPLICABILE E FORO COMPETENTE Il presente regolamento è disciplinato dalla legge italiana. effettua la ricarica.

11 sottoscritto dichiara di avere ricevuto il foglio informativo, l'avviso contenente le principali norme in tema di trasparenza ed il documento di sintesi della CSI Card e dichiara di approvare integralmente le condizioni contrattuali della CSI Card così come sopra riportate nel contratto di adesione.

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FIRMA DEL TITOLARE (o del genitore/tutore legale in caso di minore):

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Il sottoscritto dichiara di approvare specificatamente ai sensi dell'alt. 1341, 2° comma C.C., le clausole concernenti: Remissione, 3.durata e validità carta, 4.utilizzo, 5.disponibilità di prepagato, lO.comunicazioni periodiche alla clientela, 11.smarrimento-sottrazione, 12.rimborso del prepagato, 14.acquisti, reclami e controversie, 15. cause di risoluzione, 16.modifiche a condizioni, 17.variazione dati del titolare, 18.recesso, 19.legge applicabile e foro competente.

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È uscito The Minis, al cinema e in dvd

Nani a canestro: che forza i piccoli! Grandi non si nasce, ma si diventa. È qualcosa che va guadagnato, eccellendo nelle piccole cose. Questa la morale del film doppiato da Cannavaro, Suazo e Toldo e patrocinato dal CSI. La morale è trasparente: grandi non si nasce, ma si diventa. È qualcosa che va guadagnato, eccellendo nelle piccole cose

Coni

di Felice Alberghetti vo che l'autostima e il coraggio vengano n principio fu Spud Webb, il play degli meno. Proprio per questo messaggio, rivolto Atlanta Hawks che, coi suoi 170 cm sopra il parquet, mise il suo autografo tra soprattutto ai più piccoli, target ideale del­ le stelle del basket, superando nella garal'opera, il Centro Sportivo Italiano ha con­ cesso al lungometraggio il proprio patroci­ delle schiacciate '86 il suo compagno di nio. Scaricando dal sito www.csi-net.it l'ap­ squadra, sua maestà Dominique Wilkins, un posito coupon, i bambini avranno diritto ad gigante. Davide e Golia, una stona vecchia accedere gratis alla proiezione se accompa­ che in questi giorni rivive al cinema grazie gnati da due adulti paganti. all'intuizione del regista italiano Valerio La storia è quella di quattro amici - Roger, Zanoli, autore di The Minis, film che vede Chevy, Nick, George - che sognano di for­ protagonista l'asso dell'NBA Dennis Rodmare una squadra competitiva di basket man, doppiato per l'occasione da Fabio nonostante siano nani. L'idea pazzesca di Cannavaro. Il film, disponibile anche in dvd, ha tra le sue voci anche quelle di altri due formare una squadra di nani prende forma quando ognuno la vede come un'occasione calciatori: Suazo e Toldo dell'lnter, grandi eccezionale per dimostrare al mondo intero appassionati di basket. che non bisogna mai giudicare una persona La pellicola, sotto l'apparente vocazione solo dall'apparenza e che niente è impossi­ comica, cela la metafora dello sport come bile. Con l'aiuto di una ex autentica star scuola di sacrificio, dove si insegna a non mollare mai, a non lasciare per nessun moti­ della NBA, il vero campione Dennis Rodman,

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Le foto del film e del videogioco si pos­ sono trovare su www.the-minis.com. È un gioco divertente, ambientato sui campi da basket di Venice Beach, dove è stato girato il film. La particolarità sono gli effetti speciali: i nani possono for­ mare una torre umana, volare, fare schiacciate. Il gioco ha le telecronache di Dan Peterson ed è disponibile nei migliori negozi.

che accetta di completare la squadra, i mini giocatori riusciranno a realizzare il loro sogno a prezzo di tanta fatica e tanti sacrifi­ ci: il gap fisico e tecnico viene recuperato allenandosi con impegno e sudore quotidia­ ni, piano piano arrivano il gioco, la condizio­ ne fisica e, soprattutto, la convinzione di poter fare una bella figura nel torneo. La morale è trasparente: grandi non si nasce, ma si diventa. È qualcosa che va guadagna­ to, eccellendo nelle piccole cose. Non ci vuole molto, dobbiamo soltanto cominciare ad abbandonare tutti i nostri pregiudizi e a guardare la vita con occhi nuovi. Così facendo anche i piccoli sogni, se ci credia­ mo fino in fondo, possono trasformarsi in grandi sogni la cui realizzazione è a porta­ ta di mano. K

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APPUNTAMENTI

Seimila km in 100 giorni per il dialogo tra religioni

Roma-Gerusalemme impronte di pace A Capodanno, nella Giornata mondiale della Pace si riaccenderà a S. Pietro la fiaccola del CSI. Ulderico Lambertucci, 61 enne atleta marchigiano la condurrà in Terra Santa percorrendo circa 6.000 km in in poco più di 100 giorni, attraversando Balcani, Turchia, Siria e Libano di Stefano Magri

a già ampiamente dimostrato nel Occidente e Oriente, come Ancona e 2006 le sue inusuali doti fisiche, Venezia. Poi la discesa lungo le martoriate correndo a sessant'anm 12 mila chi­ terre balcaniche, teatro di guerra e violen­ lometri in sei mesi esatti fra Macerata ze.e La Slovenia delle foibe e dell'esilio di Pechino, per pregare sulla tomba del mis ­ massa degli italiani; la Croazia e la Bosnia sionario padre Matteo Ricci. Ha manifesta­ dell'ultimo conflitto degli anni Novanta; il to la sua grande fede, toccando - sempre Kosovo ancora lacerato dalle divisioni etni­ di corsa - i santuari di Lourdes, Santiago che fra serbi e albanesi. In ognuna di quede Compostela, Fatima e Czestochowa, ste terre, Lambertucci cercherà i segni unendo insieme devozione religiosa e pas­ della speranza, come - ad esempio - la cit­ sione sportiva. Adesso è pronto alla pros­ tadina della Macedonia dov'è nata Madre sima impresa, tutta dedicata ai temi della Teresa di Calcutta. E dopo i Balcani, ecco la pace e del dialogo fra le grandi religioni Turchia e il suo difficile ruolo di ponte tra del mondo. Oriente e Occidente. Una terra che si Stavolta, Ulderico Lambertucci vuole colle­ affaccia sempre più verso l'Europa, ma che gare Roma a Gerusalemme, facendosi a volte si trova ancora a fare i conti con "strumento di pace", come era solito dire integralismi religiosi e lotte civili ed etni­ San Francesco di Assisi. che. E poi ancora, Siria e Libano, prima di La data della partenza, il 1° gennaio, non scendere nella tormentata Terra Santa, è casuale. Come non lo è il luogo d'inizio dove quotidianamente si consumano le del suo lungo viaggio. Ulderico vuole par­ lotte tra israeliani e palestinesi. tire da Roma, da piazza San Pietro, nella Non può che fermarsi a Gerusalemme, Giornata mondiale della Pace. Portando in il messaggio di pace e dialogo che porta mano la fiaccola del Centro Sportivo sulle sue gambe Ulderico Lambertucci. Italiano e nel cuore, lungo il suo itinerario, Nella Città Santa delle tre grandi religio­ le parole di fratellanza di Papa Benedetto ni monoteistiche, nel luogo dove due­ XVI, per farsi messaggero di speranza nei mila anni fa si è accesa una speranza vari paesi che attraverserà. oggi oscurata proprio da guerra e vio­ Una corsa di circa seimila chilometri, la lenza, nella terra dove si giocano e si prima in Italia, toccando alcuni luoghi sim­ giocheranno molti dei destini dell'uma­ bolo del dialogo e dei rapporti fra nità. ■

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Maratoneta Ulderico Lambertucci, classe 1946, è nato a Treia, in provincia di Macerata. È sposa­ to con Daniela e ha 2 figli. Al suo attivo ha un piccolo grande record da Guiness: ha concluso 46 maratone in un solo anno


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La Cooperativa Produttori Latte e Fontina compie con orgoglio 50 anni. Ancora oggi i soci producono la Fontina garantita dal marchio DOP secondo la tradizione, animati dalla passione dei casari di un tempo.

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DODGEBALL - II Comitato di Ravenna

"importa" una nuova discipline sportiva Sotto l'albero di Natale gli associati al Centro Sportivo Italiano que­ st'anno trovano un re­ galo speciale: una nuo­ va disciplina sportiva per le attività giovanili. Quella che molti chia­ mano palla avvelenata, altri schivata o prigioniera, ma che di si­ curo è tanto divertente per i ragazzi. In Italia la Palla Avvelenata è molto popolare nelle scuole medie ed anche in quelle elementari; poiché è essenzialmente un gio­ co semplice, che si può proporre ovunque senza attrezzi di par­ ticolare costo. Di breve durata, e di grande divertimento il dodgeball(questo il suo nome internazionale), che si gioca in un cam­ po da pallavolo con 6 palloni e una "zona neutra" centrale, in Italia non è ancora diventato una vera disciplina sportiva. Il CSI Ravenna, grazie al lavoro di Marco Guizzardi e Lorena Leo­ ni, ha elaborato un progetto che "importa" il dodgeball in Italia, come gioco divertente, adatto a tutte le età, indicato sia alle per­ sone con spiccate qualità atletiche sia a coloro che sono meno dotati tecnicamente. Con I' approvazione della Direzione Tecni­ ca Nazionale c'è stato il riconoscimento del dodgeball come di­ sciplina sportiva a carattere non agonistico. Nominato un grup­ po di lavoro per facilitare la divulgazione, e stimolare i Comitati provinciali CSI a promuovere tornei di questo sport in tutta Ita­ lia. info www.dodge-ball.it: email: csi@dodge-ball.it.

no nel corso di un girone all'italiana. La conclusione nella Prima­ vera del 2008 con la "Festa dei popoli". Il campionato è inizia­ to il 27 novembre con la partita Senegal-Marocco, per la crona­ ca finita 4-2, dove il tasso tecnico elevato dei marocchini ha pre­ valso sulla forza fisica dei senegalesi.

PADOVA - Al palazzetto di Gozzano

per lo stage di arti marziali A Padova tre scuole di Discipline Orientali si sono ritrovate pres­ so il Palazzetto Gozzano per dare vita alla seconda edizione del­ lo stage unificato, inaugurato quest'anno da un incontro della scuola di Aikido Kobayashi Hirokazu. I praticanti, circa una ottan­ tina, provenienti da varie regioni d'Italia, si sono impegnati con entusiasmo sui fatami. La pratica, il confronto, l'impegno hanno caratterizzato l'attività di ogni disciplina, dando a ciascuno spun­ ti di lavoro da sviluppare in futuro. Ha condotto il maestro Paolo Salvadego, 7 Dan, fondatore e direttore tecnico dell'Accademia di Aikido e cultura tradizionale giapponese. Il presidente del CSI patavino, Marco lllotti, con la responsabile Arti Marziali, Luisa Costacurta e Domenico Pedron, hanno rin­ graziato i presenti per la buona riuscita della seconda edizione di questa manifestazione.

REGGIO CALABRIA - Caritas

e CSI insieme per l'integrazione

ROMA - In Piazza del Popolo Reggio a colori si chiama l'ini­ ziativa promossa dal CSI Reg­ gio Calabria e la Caritas Dio­ cesana di Reggio-Bova, in partenariato con il Comune di Reggio Calabria - Assesso­ rato alle politiche sociali e pa­ ri opportunità e il Ministero delle Politiche giovanili e atti­ vità Sportive. «Lo Sport uni­ sce gli uomini verso un obiettivo comune: l'integrazione cultura­ le, entrambi. Nell'integrazione degli stranieri il calcio è spesso un elemento di incontro che aiuta, soprattutto i piu' giovani, al su­ peramento di qualsiasi incomprensione o incapacità comunicazionale esistente ponendo tutti sullo stesso piano. Purtroppo, a tutti i livelli di gioco, da quello amatoriale a quello professionista, si continuano a verificare incidenti collegati al razzismo. Il CSI vor­ rebbe vedere questo "gioco meraviglioso" senza la piaga del raz­ zismo. Il torneo durerà 5 mesi, durante i quali le squadre si incontreran­

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SírTííO

il Villaggio dello Sport CSI Era tutta arancioblù piazza del popolo, durante la seconda edi­ zione del Villaggio dello Sport CSI, allestito per una settimana nel cuore della città eterna dal CSI Roma, in collaborazione con il Ser­ vizio diocesano per la Pastorale Giovanile, nel contesto della mis­ sione cittadina "Gesù al centro". Studenti, ragazzi, giovani, turi­ sti e semplici visitatori (oltre duemila presenze) hanno potuto giocare e divertirsi in modo libero e gratuito in una delle piazze più incantevoli della capitale. Il menu prevedeva pallavolo, basket, calciobalilla umano o appassionanti sfide ai tiri libe­ ri piuttosto che ai calci di rigo­ re. In piazza anche le racchet­ te del minitennis e del tenni­ stavolo e una gabbia multisportiva dove si sono alternati diversi tornei di calcetto a 3.


CICLISMO - L'allievo Orsani vince il 57° GP L'Eco di Bergamo Si staglia pode­ rosa la sagoma di Anthonj Orsa­ ni lungo il rettifi­ lo conclusivo del 57° G.P. L'Eco di Bergamo, classi­ ca del ciclismo orobico - cat. allievi. È stato lui a conquistare, in ottobre, la pre­ stigiosa gara organizzata dalla Polisportiva CSI Bergamo grazie all'attacco piazzato sul Colle dei Pasta e a una progressione co­ stante che ha portato Orsani a conquistare 35" sugli inseguitori negli ultimi dieci chilometri verso il traguardo. Per Orsani, porta­ colori del G.S. Stabbia Ciclismo, questo trionfo completa un'an­ nata strepitosa con nove successi tra i quali brilla anche la Cop­ pa d'Oro. Alle sue spalle il bresciano Bruno Zana ha regolato il gruppo dei migliori impostando bene l'ultima curva e piazzando una progressione potente che gli ha permesso di bruciare Marchiori e il bergamasco Ivan Belotti.

CHIAVARI - "Gioca con Noi"

hanno saputo accumulare il maggior numero di punti classifican­ dosi primi nella tappa brindisina. I Comitati presenti sono stati Brin­ disi, Bari, Barletta- Andria-Trani, Foggia, Lecce, Taranto, Ostuni. La giornata, aperta con la celebrazione della Santa Messa al San­ tuario, è proseguita con le gare dalle 10 fino alle 16. Al termine spazio per un balletto di un gruppo di atlete del CSI Ostuni, poi le premiazioni.

CIVITAVECCHIA - Prima edizione del Concorso Nazionale di Danza A novembre il Palazzetto dello Sport di Civitavecchia è stato sede della prima edizione di "Civitavecchia Danza", Concorso Nazionale promosso dalla società Danza Dance, con il suppor­ to dell'Assessorato allo Sport di Civitavecchia, in collaborazio­ ne con CONI e CSI Civitavecchia. Si sono iscritti in 570 arrivan­ do da tutte le parti d'Italia, ballerini emergenti, speranzosi di poter vincere i vari trofei, ma soprattutto l'ambita borsa di stu­ dio che li porterà a New York per lavorare e studiare presso la compagnia di danza Ajkun Ballet Theatre. Ogni gruppo è sta­ to valutato da una giuria di qualità. Il pomeriggio seguente è stata la volta delle selezione dei solisti di modem, classica e dei passi a due, che si sono esibiti splendidamente per accedere alla fase finale. I premi che valgono il viaggio a New York so­ no andati a Nicola Picardi di Napoli e a Mirco Boemi di Roma.

corsi di avviamento allo sport ROVIGO - Prima edizione ''Gioca con Noi" è il progetto di avviamento allo sport, ideato dal CSI di Chiavari, che sta coinvolgendo circa duecento giovani in età dai 5 ai 16 anni, suddivisi i tre fasce di under 14 ed over 14, in tutto il territorio del Tigullio. I corsi rigardano l'avviamento al rugby, ancora in fase di speri­ mentazione, la pallavolo, che coinvolge attualmente circa 60 ra­ gazzi, tra la palestra Provinciale dell'istituto Tecnico di Chiavari e quella comunale di Leivi. Spazio anche per i tavoli del ping pong nella palestra dell'istituto d'Arte del Comune di Chiavari, dove circa una quarantina di atleti imparano a dirigere racchetta e pal­ lina, e ancora per i primi passi verso le arti marziali (karate-judowu shu), capaci di orientare le energie dei ragazzi in positivo, pra­ ticata da circa 50 ragazzi e ragazze nelle palestre di Lavagna.

dell'Adriatic Meeting di Orienteering

PUGLIA - Polisportivo Regionale al Santuario di S. Cosimo alla Macchia Domenica 18 Novembre 2007 presso la struttura sportiva del Santuario di San Cosimo alla Macchia in Oria (Br), si è svolto il primo dei cinque momenti del Trofeo Polisportivo Regionale or­ ganizzato dal CSI Puglia con il supporto tecnico organizzativo del CSI Brindisi e patrocinato da Regione Puglia, Provincia di Brindi­ si e Comune di Oria. A confrontarsi nelle gare di Pallavolo, Cal­ cio a 5, Basket e mini Corsa Campestre sono stati circa 700 ra­ gazzi suddivisi in 80 squadre rappresentate da 20 Società Spor­ tive della Puglia. La Società con più atleti in gara è stata quella del CSI S. Maria A.S.D. Mesagne (BR) con circa 90 ragazzi, che

Grande successo ha riscosso la prima edizione dell'Adriatic Meeting di Orienteering, manifestazione promossa dal CSI Ro­ vigo. L'evento, si è tenuto a novembre in tre tappe nelle città di Adria, Padova e Venezia e ha visto una numerosa e qualifi­ cata partecipazione con ben 210 atleti in rappresentanza di 9 nazioni (Norvegia, Svezia, Finlandia, Rep. Ceca, Slovenia, Rus­ sia,Turchia, Grecia e Italia) che si sono sfidati a colpi di mappa e bussola, all'interno di tre percorsi cittadini di 2, 4 e 6 km in linea d'aria, per complessivi 20 punti di controllo. Assente il campione italiano Marco Seppi, vittorie per Byalozit Michal della Rep. Ceca e per la connazionale Zautolukalova Lenka in campo femminile.

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AGENDA CSI DI GENNAIO E FEBBRAIO

6 Gennaio Roma 16a Corri per la Befana

13 gennaio Ancona 2a prova di Tennistavolo

18 gennaio Roma 1a prova di Orienteering

19 gennaio Cerreto Laghi (RE) 1a prova del Circuito Interregionale Liguria-Toscana-Emilia di Sci Alpino

Birbesi (MN) 2a prova del Campionato di Corsa Campestre

Camaiore (LU) Circuito Interregionale di Ginnastica

31 gennaio Momo (NO) 3a prova del Gran Prix di Corsa Campestre

1 febbraio Arce (FR) 1a prova di Karaté

17 febbraio Melegnano (LO) 4a prova Campionato Lodigiano di Corsa Campestre Jesi (AN) 3a prova di Tennistavolo Bolladello (VA) 1a prova zonale di Mountain Bike

Caldarola (MC) 2a prova di Tennistavolo

Sassari (SS) Gara di Ciclismo

Brescia Gran Premio Regionale di Judo

Landriano (PV) 1a prova di Corsa Campestre

3 febbraio

24 febbraio

Castropignano (CB) 4a prova di Corsa Campestre

Melfi (PZ) 2a prova di Corsa Campestre

Sarnano (MC) 1a prova di Tennis Tavolo

4 febbraio

20 gennaio

Santonuovo (PT) 2a prova di Corsa Campestre

L'Aquila Corsa Campestre

10 febbraio

Melfi (PZ) 3a prova di Corsa Campestre

Lodi 5a prova Campionato Regionale di Corsa Campestre

Cava De' Tirreni Gran Premio Regionale di Tennistavolo - Individuale

Pisa 2a prova del Circuito Interregionale di Nuoto Toscana-Liguria

27 Gennaio

15 febbraio

25 febbraio

Villaguardia (CO) 18° Trofeo Lombardia di Tennistavolo

L'Aquila 2° Gran Premio di Sci Alpino

Bellizzi - (SA) 1a prova Gran Prix di Nuoto

26 gennaio Novara 2a prova di Tennistavolo Novarino


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Per l'allenatore, c'è sempre un tempo in più

COME ORGANIZZARE BENE IL PRE PARTITA

di Filippo Galli Allenatore

Una partita è molto più dei due tempi di gioco. Inizia ben prima del fischio delFarbitro e termina parecchio più tardi. La fase che precede rincontro vero e proprio è determinante per l ottimale risultato sul campo er l'allenatore, la partita vazione e il colloquio, di grup­ è molto più dei due po o singolo. I giocatori, so­ tempi di gioco (tre per le prattutto nel settore giovanile, categorie dei più piccoli).possono Il variare la propria pre-partita è una fase molto condizione mentale, facilmen­ delicata e importante per il ri­ te andando a intaccare il loro sultato sul campo. rendimento sul terreno di gio­ Il pre-partita inizia in tempi va­ co. Osservare i giocatori e par­ riabili, a seconda del calenda­ lare con loro mi permette di rio che la squadra deve affron­ capire, prevedere e affrontare tare. Nelle situazioni normali, eventuali situazioni anomale. con partite di campionato a Ad esempio, possono esserci cadenza settimanale, il pre­ problemi famigliari, situazioni partita inizia il martedì (la mia extracalcistiche o, nel settore squadra gioca il sa­ giovanile, problemi bato pomeriggio). scolastici, che distol­ Nel caso di partite in­ Il lavoro gono l'attenzione frasettimanali, o du­ ricomincia dall'allenamento e rante i tornei, quan­ dalla partita. L'osser­ appena do ci sono partite vazione e la cono­ ravvicinate, a distan­ finisce scenza, unite al con­ za di pochi giorni, o la partita fronto, mi permetto­ addirittura una al no di valutare costan­ giorno, il pre-partita temente i giocatori. inizia appena finita l'analisi Il secondo obiettivo che voglio dell'ultima partita giocata. raggiungere si articola in due Indipendentemente dall'inizio parti. La prima parte è dedica­ e dal tempo a disposizione, ta allo sviluppo della program­ per il pre-partita ho tre temi mazione tecnico-tattica a lun­ principali da affrontare, che go termine. Faccio eseguire sono: la mia squadra, la com­ esercitazioni di tecnica, tattica pagine da incontrare e la cor­ individuale e reparto, per nice (vedremo di seguito cosa completare il bagaglio di co­ intendo). noscenze di ogni giocatore. La Gli obiettivi che mi pongo ri­ seconda parte è dedicata ad guardo alla mia squadra sono esercitazioni tecnico-tattiche, due. Il primo è capire la condi­ sia individuali che collettive e zione fisico-mentale dei singo­ di reparto, in relazione alla li giocatori, attraverso l'osser­ partita da giocare.

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SkTiIIIIiìI

L'obiettivo che mi pongo, ri­ spetto alla squadra da affron­ tare, è di avere più informazio­ ni possibili sulle caratteristiche dei giocatori, dell'allenatore e della squadra, sul sistema di gioco adottato, sul modo di impostare la partita e l'atteg­ giamento nelle due fasi di gio­ co, di possesso palla e di non possesso palla. Raccolgo le informazioni di­ rettamente, se possibile, op­ pure grazie all'aiuto di osser­ vatori di fiducia, leggendo quotidiani e riviste di settore, attraverso il colloquio con per­ sone che hanno conoscenze utili in relazione alle mie ne­

cessità e, soprattutto, grazie ad un archivio che tengo con i miei collaboratori, nel quale conserviamo tutti i dati sulle squadre e suoi giocatori che osserviamo. Raccolte le informazioni, fac­ cio un elenco e individuo i punti deboli e di forza della squadra avversaria, dei reparti e dei giocatori e, di conse­ guenza, imposto il lavoro da svolgere sul campo nelle due fasi di gioco. Definisco, poi, le informazioni utili disponibili e il modo in cui intendo trasfe­ rirle alla mia squadra. Posso decidere di trasmettere tutto quanto in mia conoscenza a


tutti i giocatori, oppure comu­ nicare solo una parte delle in­ formazioni o, ancora, dare al­ cune informazioni specifiche solo a qualche giocatore e non dire nulla ad altri. La decisone, al riguardo, è va­ riabile in funzione del momen­ to. Mi spiego. I giocatori sono persone differenti tra loro e modificano il loro modo di vi­ vere la partita in relazione a di­ versi fattori. Ad esempio, un giocatore che affronta la sua ex squadra può avere motiva­ zioni o emozioni differenti da quelle che sentirebbe prima di una partita con un'altra squa­ dra. Osservando i giocatori e dialo­ gando, riesco a capire le loro condizioni generali e decido,

così, quali informazioni tra­ condizioni atmosferiche; o, ancora, sull'arbitro, Inoltre, smettere e i tempi e i modi in considero la società avversaria cui comunicarle. Infine, l'ultimo tema che af­ e l'eventuale pubblico: spesso la storia, più o meno fronto nel pre-partirecente, può fornirci ta è quello che ho indicazioni sull'at­ definito "la corni­ Occorre ce". tenere ben teggiamento che la squadra da incontra­ Essa è composta da presente re potrebbe tenere. tutti quegli elemen­ la "cornice" Ad esempio, fre­ ti che ritengo utile quentando spesso i conoscere, per pre­ in cui campi della Lombar­ parare al meglio la si gioca dia, trovo conferma partita, senza lascia­ della forza di caratte­ re nulla al caso o, quantomeno, ponendomi nel­ re e della tenacia delle squadre la condizione di prevedere tut­ bresciane e bergamasche. to il prevedibile nelle moltepli­ Solitamente, affronto i tre te­ ci combinazioni possibili. Cer­ mi che definiscono il mio pre­ partita - la mia squadra, gli av­ co di avere informazioni sul versari e "la cornice" - con­ terreno di gioco, dimensioni e temporaneamente e miscelati qualità, in relazione anche alle

tra loro nei giorni precedenti la gara. Naturalmente, non voglio dire che questo sia il metodo mi­ gliore per preparare una parti­ ta. È semplicemente il mio mo­ do di affrontare una gara. Non sempre riesco a farlo nella to­ talità; ma ci provo sempre, perché, oltre a reputarlo un si­ stema utile, lo trovo anche di­ vertente. Ho voluto con queste poche righe scrivere il mio punto di vista, che spero possa dare sti­ moli di riflessione su come preparare una partita di cal­ cio, che, per noi allenatori, non inizia e non finisce con i fischi dell'arbitro, ma inizia molto prima e termina molto più tardi. K

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L'ALLENATORE-CALCIO

Tecnica di base - 5

SISTEMA DI GIOCO 14231: ESERCIZI DI POSSESSO PALLA Dalla teoria alla pratica, torniamo ad analizzare lo schema di gioco preferito da Filippo Galli e approfondiamo alcune tecniche d'allenamento svolta anche come lavoro aero­ ell'ultimo numero di Stadium, abbiamo avu­ bico il giorno della ripresa del­ to modo di parlare am­ l'attività, 48 ore dopo la partita. piamente dello schema di gio­ ESERCITAZIONE co 1-4-2-3-1 e di come venga Attacco centrale: palla al treapplicato da molti importanti quartista che rifinisce per i team. In questo appuntamento di Tecnica di base, vedremo co­ tre attacanti me applicare utilmente lo stes­ L'esercizio prevede uno scorri­ mento della linea difensiva con so schema Di seguito alcuni dei movimen­ passaggio dal terzino al treti d'attacco da me richiesti du­ quartista che in seguito a uno smarcamento riceve palla e ri­ rante la partita per sfruttare i volto alla porta avversaria ha le punti di forza di questo sistema di gioco. L'esercitazione per au­ tre opzioni di passaggio per gli attaccanti. tomatizzare i movimenti viene

ISTRUZIONI PER L'USO

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opzione 2

opzione 1

opzione 3


Ariete Luca Toni è un elemento fondamentale negli schemi dell'Italia di Roberto Donadoni. Con lui, il et può permettersi di giocare con un solo attaccante, piuttosto che con due giocatori offensivi a supporto

VARIANTE Dopo lo scorrimento palla il terzino gioca palla al mediano che gli è venuto in sostegno e quest'ultimo verticalizza per il trequartista che sceglie la so­ luzione più economica e red­ ditizia per mandare al tiro in porta uno dei tre attaccanti. Consolidati i movimenti in fa­ se di possesso palla, per ri­

spettare il principio della progressività, inserisco la li­ nea difensiva avversaria, a 3/4/5 giocatori, in funzione della squadra che andremo ad affrontare. Da prima in forma passiva, poi con la pos­ sibilità di poter intervenire so­ lo intercettando le traiettorie di passaggi e infine in forma attiva.

FASE DI NON POSSESSO Per cercare di ovviare alle de­ bolezze di questo sistema, fac­ cio svolgere questo tipo di esercitazione (vedi le due illu­ strazioni a destra): utilizzando metà campo, si di­ spongono 4 sagome all'altez­ za del cerchio di centro campo distanti circa 7-8 metri l'una dall'altra. 7 giocatori, gialli in figura, at­ taccano e 4 giocatori, rossi in figura, più il portiere difendo­ no. La squadra attaccante è composta da 4 giocatori che rappresentano i centrocampi­ sti avversari che eseguono uno scorrimento palla a due toc­ chi; un giocatore, numero 11n­ giallo in figura, rappresenta il trequartista avversario che si muove in funzione della palla lungo la linea delle sagome e due attaccanti, numeri 9 e 11 gialli in figura, che si muovono in funzione della palla. I 4 difensori, protagonisti prin­ cipali dell'esercizio, attuano l'elastico difensivo secondo i principi di palla coperta e pal­ la scoperta. Si viene pertanto a creare una situazione di 7 vs 4. L'esercizio inizia con palla ai centrocampisti che seguono lo scorrimento palla, al mo­ mento opportuno, in funzione del movimento di trequartista ed attaccanti, uno dei centro­ campisti può eseguire uno dei seguenti gesti: passare palla al trequartista ol­ tre la linea delle sagome. Condurre palla oltre la linea delle sagome. Dal momento in cui il trequar-

tista riceve palla o il centro­ campista supera la linea delle sagome, la squadra che attac­ ca ha 10 secondi per fare gol.

Ha collaborato Angelo Castellazzi

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_ _ _ _ __ MIGLIORARE IL GESTO

li coordinamento motorio alla base del perfezionamento

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SVILUPPA LA TECNICA

di Marco Manzotti Docente Coni e CSI

Le capacità coordinative rappresentano la base della gestualità. L'ampiezza di queste capacità fornisce la possibilità di trasformare le abilità motorie naturali in abilità sportive mirate. Vediamo con quali modalità e in quali fasi dello sviluppo, dalLinfanzia aH'adolescenza

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n qualsiasi gesto moto­ zioni prevedibili (stereotipate) rio scaturisce come ri­ ed imprevedibili (variabili) e di sultato delle abilità in­ apprendere movimenti spor­ tivi in modo relativamente ra­ dividuali, che rappresentano lo sviluppo dei presupposti pido" (Frey, 1977). consolidati e generaI¡zzati In altri termini, le capacità co­ che formano la struttura di ordinative rappresentano la base delle azioni. base della gestualità: la cui ampiezza fornisce la possibili­ A sua volta, il movimento è strutturato dalle capacità tà di trasformare abilità mo­ condizionali, coordi­ torie naturali in native e dalla mobi­ sportive mirate, os­ li gesto sia nella tecnica. lità articolare. Le ca­ pacità condizionali motorio è Nello sviluppo della corrispondono al­ il risultato programmazione specifica, le capaci­ l'energia applicata delle abilità tà coordinative van­ al movimento; la no tenute in consi­ mobilità articolare individuali derazione su più equivale alla possi­ piani : bilità di scegliere l'ampiezza delle articolazioni coinvolte si sfruttano, in senso genera­ lizzato, per controllare e risol­ più idonea alla situazione vere le situazioni sportive in specifica; infine, le capacità cui sono richiesti movimenti coordinative forniscono la possibilità di mantenere flui­ rapidi e precisi e/o finalizzati do il gesto al variare delle si­ al risultato della singola azio­ tuazioni, mantenendo l'effi­ ne; cacia del risultato, che si con­ sviluppano, in modo indiret­ cretizza con la destrezza del­ to, una profilassi verso gli in­ cidenti di gioco in quanto l'atleta nell'esecuzione del singolo gesto e/o nella suc­ permettono di impedire sia scontri fortuiti che eventuali cessione dei movimenti. "Le capacità coordinative so­ infortuni dettati da cadute no determinate dai processi e/o da appoggi errati sul ter­ reno di gioco; di controllo e di regolazione dal punto energetico, la pre­ dei movimenti, permettono all'atleta di controllare con si­ cisione dell'esecuzione del curezza ed economia in situa­ movimento favorisce una di­

minuzione del dispendio del­ la forza muscolare, determi­ nando così il grado di utilizzo delle capacità condizionali; durante i periodi di costruzio­ ne dell'atleta, sullo sviluppo di una capacità coordinativa possono essere apprese nuo­ ve abilità tecnico-sportive, che concorrono alla trasfor­ mazione di quelle già apprese in livelli superiori; trasversalmente infine l'ele­ vato livello delle coordinative permette di acquisire abilità tecniche tipiche di altri sport, che potranno essere utilizza­ te sia negli allenamenti di

compensazione e sia come tecniche per lo sviluppo della preparazione fisica. L'allenamento della destrez­ za, proprio per la sua molte­ plice funzione, viene definito come "allenamento dell'alie­ nabilità ". Lo sviluppo delle varie capaci­ tà coordinative (fig. n. 1) vie­ ne manifestato in momenti leggermente diversi, ma che possono rientrare nella fascia tra il settimo anno di vita e l'inizio della pubertà. In que­ sto periodo si possono notare nel sistema nervoso centrale e negli analizzatori acustici e

CLASSIFICAZIONE DELLE CAPACITÀ COORDINATIVE*

'Blume, 1981


gie di analizzatori al fine di ottici un rapido sviluppo. migliorare la ricezione e l'ela­ Questo parallelo sviluppo borazione delle informazioni permette il miglioramento dell'elaborazione delle infor­ interne ed esterne. Gli analiz­ zatori sensoriali mazioni e mette in dell'atleta ricevo­ condizioni facili­ Il movimento no, decodificano, tanti l'addestra­ dipende inoltrano ed elabo­ mento delle abilità dalle capacità rano le informazio­ motorie comples­ ni, rendendole uti­ se. Lo specifico al­ condizionali, lizzabili come co­ lenamento, pertan­ coordinative noscenza di quella to, deve essere po­ e dalla determinata, e for­ tenziato tempesti­ se unica, situazio­ vamente e riferito mobilità ne sportiva. Tra al giusto periodo di articolare questi, quelli che massimo sviluppo (fasi sensibili) al fine di poter concorrono al processo di controllo e regolazione delle raggiungere il futuro livello di azioni motorie sono: crescita generale dell'atleta e parallelamente dovranno es­ Analizzatore Cinestesico: tro­ sere coinvolte le varie tipolo­ vandosi nei muscoli, tendini,

legamenti e articolazioni, in­ cettore, fornisce la giusta col­ forma sul grado di applicazio­ locazione degli oggetti e del­ le persone (visione centrale e ne della forza e sui rapporti periferica); tra i vari gruppi muscolari A. Acustico: sicura­ agonisti-antagonimente prioritario Lo sviluppo sti; nell'attimo prece­ A. Tattile: informa delle dente, durante la sulla forma e sulla capacità scelta del movi­ superficie di attrez­ mento svolge un zi e strutture che coordinative ruolo subordinato vengono in contat­ avviene in quanto, durante to con il corpo du­ a partire l'esecuzione, è li­ rante l'esecuzione; mitato dalla con­ A. Statico-Dinami- dai 7 anni centrazione. co: posizionato nell'interno dell'orecchio in­ La destrezza, così come si può forma sulle variazioni di dire­ acquisire, può diminuire in re­ lazione al livello dei fattori fi­ zione e accelerazione della testa (mantenimento del­ sici e della qualità dei proces­ si di coordinazione e i control­ l'equilibrio); A. Ottico: detto anche telere­ lo dei movimenti.

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IL PREPARATORE

Contenuti e metodi

ALLENARE L'EQUILIBRIO

ISTRUZIONI PER L'USO

Sono tre i tipi di esercizio (statico, dinamico e in volo) di questa capacità fondamentale per il coordinamento del movimento e per l'affinamento della tecnica

EQUILIBRIO STATICO Stazione eretta: Mantenere una posizione eretta e ferma sugli avampiedi, sui talloni, sul bordo ester­ no dei piedi; Idem come sopra, ma in ap­ poggio solo piede destro o si­ nistro; In appoggio monopodalico cercare di assumere diverse posizioni e/o eseguire movi­ menti con l'arto libero. (Se eseguiti con gli occhi chiusi, si aumenta la difficoltà di esecu­ zione). Al segnale dell'istruttore, as­ sumere posizioni di equilibrio e mantenerla per un determi­ nato tempo. Mantenere posizioni di equili­ brio nella stazione seduta, in decubito prona o supina o la­ terale eseguite su un piano rialzato fisso (es.:panca) o su una base mobile (es.: pallone) o su un piano inclinato. Mantenere oggetti (es.: bac­ chetta) in equilibrio su una parte del corpo (es.: mano o dita) Eseguire movimenti di rotola­ mento o capovolte e ricercare una posizione di equilibrio. Eseguire esercizi formati da combinazioni motorie, cer-

cando di mantenere l'equili­ brio (es.:in appoggio mono­ podalico, eseguire il palleggio o lanciare e ricevere la palla a un compagno).

EQUILIBRIO DINAMICO Camminare in vario modo: su­ gli avampiedi, sui talloni, a passi accostati, a ritroso, a gambe piegate, in quadrupe­ di, su una riga (o linea curva), su una trave, su un'asse (fissa, tremula, a bilico). Camminare o correre su ceppi e appoggi. Spostarsi su una superficie mobile (serie di palloni medici­ nali).

Coordinare un esercizio di equilibrio dinamico ad un al­ tro compito motorio: camminare su piccoli appoggi portando una o due palloni in palleggio; spostandosi da una panca al­ l'altra, palleggiare una palla a terra o contro la parete; correndo lungo le panche, eseguire lanciare e ricevere una palla al compagno; spostarsi su una panca ese­ guendo salti con una funicella.

Aumentare la difficoltà del ge­ sto, riducendo la base di ap­ poggio (es.: eseguire una ro­ tazione di 360° sull'asse longi­ tudinale e procedere, cammi­ nando o correndo, sull'asse d'equilibrio). Esercitazioni sui piani inclinati o verticali (saltare da una spal­ liera all'altra, passare da un piano inclinato all'altro, ecc.). EQUILIBRIO IN VOLO Salti in basso (modulare la dif­ ficoltà dell'esercizio in base a età e livello di preparazione) con variazione del terreno d'arrivo. Possono essere utiliz­ zati gradini, sedie, panche, plinto, cavallo, gradoni, ecc. Salti con rincorsa e supera­ mento di un ostacolo. Salti alternati verso l'alto e verso il basso con inserimento di rotazioni del corpo di ?, ? o intero giro sull'asse longitudi­ nale. Esecuzione di salti, con par­ tenza da una pedana elastica e arrivo su di un'altra o su un piano inclinato.


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Il successo sul campo parte dall'armonia del gruppo

DIETRO ALLA SQUADRA NON C'E SOLO IL MISTER

di Giovanni Pasculli Mediatore dei conflitti sett. giov. F.C. Internazionale

L'allenatore è certamente la figura centrale del sistema, ma quando si parla di gestione tecnica si deve considerare tutto lo staff di lavoro che opera insieme a lui. La tendenza, nella moderna gestione delle società, sembra infatti quella di condensare intorno al team un numero crescente di figure professionali tori, 3 o 4 preparatori atletici, uando si parla di gestione tecnica di una squadra, il 4 o 5 fisioterapisti, 2 o più me­ dici, 2 o 3 magazzinieri, 1 te­ riferimento del pubblico, am ma anche degli addetti ai lavo ­ manager, 2 o 3 dirigenti vari, più eventuali altre figure; ri e dei media, è quasi sempre e solo all'allenatore. Difficil­ per un totale di circa venti per­ sone. Un numero enorme! mente si considera il gruppo di lavoro che opera dietro e in­ Una vera e propria task force, pronta a soddisfare tutte le torno alla squadra. L'allenatore è certamente la fi­ esigenze tecniche, tattiche, fi­ gura centrale del sistema, at­ siche, atletiche e personali dei torno a lui ruota tutto il mec­ giocatori. Appare subito chiaro l'ingente canismo della gestione di un esborso economico gruppo/squadra; di un apparato di rappresenta il ter­ Le "grandi" questo tipo; esiste minale di tutte le squadre però anche un altro decisioni più impor­ prezzo, meno tan­ tanti che vengono di calcio gibile, ma sicura­ prese nel corso di dispongono mente incisivo nella una stagione. Però di staff qualità del lavoro non c'è solo l'alle­ che si riesce a svi­ natore: a seconda imponente luppare all'interno del livello di gioco e della categoria di appartenen­ di un gruppo/squadra: è il co­ siddetto "clima" di lavoro e za, la tendenza nella gestione cioè la capacità di stabilire al­ sportiva è sempre più quella di ricercare, insieme alla disponi­ l'interno di uno staff, delle re­ bilità di rose di giocatori sem­ lazioni positive e funzionali. È intuitivo come questo obiet­ pre più ampie, un numero maggiore di figure professio­ tivo sia più complicato da rag­ giungere quanto più è elevato nali che ruotano attorno ad il numero di persone che com­ una squadra. pongono lo staff: antipatie, di­ In genere, una cosiddetta "grande" tra le nostre squa­ vergenze di vedute, gelosie, difficoltà di comunicazione, dre di calcio professionistiche dispone di uno staff imponen­ sono componenti che influi­ te, composto da 3 o 4 allena­ scono negativamente ogni

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volta che si aggiunge un sin­ golo in gruppo già nutrito. Per arrivare ad ottenere un cli­ ma positivo e funzionale oc­ corrono diversi ingredienti, tutti ugualmente importanti e propedeutici all'instaurazione di buone relazioni. Sono, ad esempio, il rispetto dei ruoli e delle persone, la buona circo­ lazione della comunicazione tra le diverse figure, una buo­ na condivisione degli obiettivi,

il saper riconoscere e assume­ re ciascuno le proprie respon­ sabilità, il riuscire a dare la sen­ sazione a ciascun componen­ te del gruppo che il suo lavoro è importante ai fini del rag­ giungimento degli obiettivi, il non giudicare a sproposito il lavoro degli altri, ma discutere e confrontarsi quando ce n'è bisogno. Se osserviamo attentamente ciò che succede nelle società


Inseparabili Carlo Ancelotti con Mauro Tassotti: il rapporto tra il tecnico del Milan e il suo vice è saldissimo. Tra campo e panchina i due dividono il lavoro dagli anni Ottanta. Nell'altra pagina, Roberto Mancini con Sinisa Mihajlovic, un'altra coppia inscindibile del calcio italiano

sportive, sia in squadre di adulti che di settore giovanile, vedono che lo staff di lavoro ha quasi sempre un'incidenza diretta sul modo di essere gruppo della squadra. Immaginiamo, ad esempio, uno staff carico di conflitti in­ terni non gestiti tra diverse fi­ gure che non si rispettano a vi­ cenda e magari denigrano apertamente il lavoro altrui. Quali potrebbero essere gli ef­ cili e complicate. fetti? Sicuramente una cattiva Le squadre, quelle giovanili in comunicazione, sia nel senso di un passaggio di informazio­ particolare, vedono nello staff ni tra colleghi, sia nei confron­ un modello di riferimento per ti dei giocatori; magari un uti­ il proprio gruppo. Se questo ri­ ferimento produce confusione lizzo strumentale dei giocatori nel tentativo di uno o più ele­ e instabilità, molto probabil­ menti del gruppo di averli dal­ mente si avranno effetti nega­ la propria parte; un accumulo tivi sul gruppo dei giocatori; viceversa, se lo staff di tensioni che an­ è solido e collabora­ drebbero a som­ Non sempre tivo gli effetti a ca­ marsi a quelle fisio­ è facile scata non possono logiche già esisten­ che essere positivi. ti, determinate dal creare È forse anche que­ il giusto livello agonistico. sto il motivo per cui Insomma, è facile "clima" gli allenatori impor­ pensare come una professionale tanti tendono a situazione di que­ creare intorno a sé sto tipo generi con­ fusione nella squadra. Sareb­ uno staff di persone conosciu­ be poi anche difficile preten­ te e fidate, che li possano ga­ rantire in termini di competen­ dere dai giocatori quell'unità d'intenti necessaria per af­ za e fedeltà; professionisti che frontare le situazioni più diffi­ normalmente seguono l'alle­

lavoro positivo all'interno del­ natore nei diversi spostamenti lo staff. che affronta nella sua carriera. Paradossalmente, questa di­ Come pre-condizione, è sem­ pre importante avere una divi­ namica può rappresentare un sione dei ruoli preci­ primo ostacolo nel­ sa e puntuale, de­ la costruzione di Più grande terminata dall'alto uno staff solido è il gruppo (dalla società), che perché, nella mag­ porti al riconosci­ gior parte dei casi, maggiori mento e al rispetto le società sono do­ sono le reciproco delle man­ tate di personale da difficoltà di sioni; la condivisio­ loro conosciuto e integrazione ne degli obiettivi da quindi riluttanti ad parte di tutte le figu­ accettare allenatori con uno staff proprio al segui­ re; creare una buona struttura di comunicazione che permetta to. Talvolta ci si ritrova con una di far circolare le informazioni parte di figure "del mister" e una parte di figure interne al­ necessarie ad ogni singolo ad­ detto; strutturare luoghi e spa­ la società; situazione questa in cui l'integrazione diventa ele­ zi di confronto ove stimolare una maggiore conoscenza tra mento tutt'altro che scontato. le diverse figure a rendere più Analizziamo qui di seguito quali possono essere i sugge­ fluide le relazioni interpersonali all'interno dello staff. rimenti per creare un clima di

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PSICHE & SPORT

È fondamentale delegare responsabilità ai propri assistenti

L'ALLENATORE E COME IL CAPITANO DI UNA NAVE Un tecnico abituato a lavorare con i giovani, spiega a Stadium i segreti per far funzionare un team in modo efficace e vincente. Il lavoro di relazione e mediazione deirallenatore/ dalla teoria alla pratica sul campo

ISTRUZIONI PER L'USO

di Vincenzo Esposito* on esiste un unico pro­ al quale si innescano tutte le totipo di allenatore. reazioni. Hanno avuto e hanno Nella mia attività di allenatore, successo allenatori con caratte mi ­sono sempre posto come ristiche diverse: lo psicologo, il obbiettivo principale il cercare, dittatore, il sostenitore della attraverso tutti gli strumenti in massima libertà, quello che non mio possesso, di creare le con­ si nota mai, lo show-man, il dizioni per far esprimere al mas­ sanguigno, il pacato, il perfe­ simo delle proprie potenzialità il zionista maniacale e l'opportu­ gruppo che mi era stato affida­ nista istintivo. to. Essendo cosciente che È indubbio che il mister rappre­ "l'unità significativa", come senti una figura di riferimento viene definito il calciatore alla imprescindibile, da vero e pro­ scuola per allenatori di Coverprio catalizzatore, colui attorno ciano, è formata dalla parte tec­

N

nica, da quella tattica, fisica, ma, soprattutto, da quella psi­ cologica. Credo che trovare la chiave di accesso di ogni giocatore per riuscire a migliorarlo, a motivar­ lo, a coinvolgerlo nel progetto affinché possa esprimere il suo potenziale, debba essere l'obbiettivo non solo dell'allenato­ re, ma di tutto il gruppo di lavo­ ro. In questo senso, accettare il supporto, la collaborazione de­ gli altri componenti lo staff, non deve far sentire un allenatore sminuito del suo ruolo ma, an­ zi, farlo sentire al centro di un sistema positivo e funzionale. In questa logica, il miglior modo per ricevere aiuto dai collabora­ tori è farli sentire coivolti in un progetto comune, tenendo presente che coloro che vengo­ no coinvolti maggiormente vi­ vranno il successo o il fallimen­

RIMA’ ERA

to del programma più intensa­ mente degli altri. Non è sufficiente che un allena­ tore voglia vincere un campio­ nato; tutti gli allenatori voglio­ no vincere. Bisogna chiedersi: vuole vincere anche la dirigenza, lo sponsor, lo staff tecnico, il pubblico? Essere allenatori è come essere capitani di una nave; non si esce dal porto senza la collaborazio­ ne di tutti, a bordo e a terra. È fondamentale delegare re­ sponsabilità ai propri assistenti. Ognuno è portato a dare di più, quanto più gli è concesso di partecipare e condividere un obiettivo. Un buon allenatore deve ricor­ dare sempre che il progetto non gli appartiene: egli ne è so­ lo il gestore per un certo perio­ do di tempo. ■ *allenatore Inter Primavera

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Vincenzo Esposito e la sua squadra dopo il successo nelle finali del campionato italiano Primavera 2007

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Come sviluppare la brand equity nelle piccole realtà

CRESCE L'IMMAGINE AUMENTANO LE RISORSE Gestire nel migliore dei modi tutti gli aspetti dell organizzazione sportiva, a partire dalla comunicazione, permette anche alle società dilettantistiche di rivolgersi con professionalità ai propri pubblici, primo tra tutti quello delle sponsorizzazioni noto come la comuni­ ferendoli soprattutto alle sponsorizzazioni. cazione, l'immagine, le sponsorizzazioni (in una Torniamo sull'argomento ana­ parola, il marketing) rappre ­ lizzando gli aspetti più strettasentino aspetti centrali nelle mente legati alla comunica­ moderne organizzazioni spor­ zione. tive professionistiche. La gestione coerente e coordi­ Abbiamo già avuto modo di nata dell'immagine è un'attivi­ parlare in parte di questi tà utile e redditizia non solo aspetti in un nostro preceden­ per i grandi club, ma anche per te intervento (Stadium 5, Le le società sportive di piccole di­ Sponsorizzazioni e la legge) ri­ mensioni.

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di Barbara Ricci

Anche le società minori, infat­ (brand Image) tale da poter su­ ti, se correttamente organizza­ scitare interesse. La società te dal punto di vista comunica­ cioè, non solo dovrà essere no­ tivo e commerciale, possono ta (brand awareness), ma do­ inserirsi con profitto nel merca­ vrà essere conosciuto e perce­ to delle sponsorizza­ pito anche il suo valo­ zioni, rivolgendosi a re di marca (brand quella fascia di azien­ Anche eguity). de che normalmente le piccole È evidente che la valo­ le società professioni­ rizzazione de\\a brand società stiche e semiprofes­ eguity necessita di ri­ sionistiche non consi­ possono sorse, professionali e derano. In parole più trovare finanziarie di cui spes­ semplici, anche una sponsor so le piccole società piccola società sporti­ sportive non dispon­ va può "trovare degli gono o che normal­ sponsor", rivolgendosi magari mente destinano al raggiungi­ a piccole e piccolissime realtà mento degli obiettivi sportivi. imprenditoriali o ad aziende Anche i risultati sul campo, le radicate sul territorio. Per farlo, vittorie, possono rappresenta­ dovrà presentarsi davanti ai re uno degli aspetti che con­ potenziali partner commerciali corrono a determinare il valo­ potendo vantare un'immagine re del patrimonio d'immagine


Esempi Il valore degli sponsor non è solo un'entrata economica, ma diventa anche risorsa finanziaria. Gli esempi che arrivano dallo sport professionistico possono essere mutuati anche a livello inferiore

rafforzare la propria brand di un club ma, soprattutto nel non professionismo, questo ti­ equity deve attivare una fun­ zione marketing all'interno po di apporto risulta essere molto limitato e non sufficien­ della propria organizzazione contemporaneamente, te per attribuire all'organizza­ e, un'intensa attività zione sportiva un di relazioni publiche particolare appeal Il marketing in modo da dar vita nei confronti degli è un aspetto a un processo di sponsor. fondamentale crescita teso al mi­ Questo differenzia­ glioramento del­ le può essere ga­ per la crescita l'organizzazione e rantito invece dalla di un club della razionalizza­ valorizzazione del­ zione dei processi interni ed l'immagine, che implica una esterni. maggiore attenzione verso Oggi la gestione della funzio­ tutti i pubblici di riferimento ne comunicazione nella mag­ del club: non solo il pubblico gior parte delle organizzazione degli spettatori, dei tifosi veri e non professionistiche, qualora propri, ma anche quello dei esista, tende ad essere fram­ media e, soprattutto, delle mentata tra un "responsabile aziende potenziali sponsor, che possono diventare la prin­ marketing" che normalmente si "dedica" soltanto agli spon­ cipale fonte di entrate. sor e ai fornitori, e un addetto Una organizzazione sportiva stampa, spesso un collabora­ non professionistica che voglia

tore part-time che svolge sol­ tutte le forze, tutte le attività dovranno essere inquadrati in tanto le tradizionali mansioni legate al ruolo. Da questa si­ una strategia coerente, condi­ visa dalla dirigenza e sviluppa­ tuazione deriva una gestione non ottimale, non solo dell'im­ ta attraverso il piano di un re­ sponsabile che si occuperà a magine del club, ma anche tempo pieno di tutti gli aspetti delle potenzialità commerciali prima e finanziarie poi. È chia­ che riguardano la brand equity. Questa figura potrebbe essere ro che per attivare i processi fin posta a capo anche dell'ufficio qui evidenziati sono necessari stampa: non solo per le neces­ budget di cui spesso le società sità di coordinamen­ sportive minori non to che le funzioni de­ dispongono. La solu­ Valorizzare vono sviluppare, ma zione, in contesti di il brand anche perché quasi questo tipo, deve es­ tutte le società, an­ sere necessariamente necessita che quelle non pro­ "interna": si tratterà di risorse fessionistiche, hanno di individuare e valo­ un "ufficio stampa" ed è pro­ rizzare competenze e risorse prio da questa funzione, reindi­ che il team già possiede. Il rizzata come ufficio comunica­ punto di partenza sarà quindi zione, che può partire un nuo­ un cambiamento della filosofia aziendale cui dovrà fare segui­ vo modello gestionale orienta­ to alla valorizzazione dell'im­ to un "nallineamento" di tutti magine societaria. R i comparti e di tutte le risorse:

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I motori (e gli uomini) che ci fanno sognare

LE AUTO E LE MOTO I MITI E LE LEGGENDE È un filo rosso quello che lega le storie, tra sogno e realtà, raccontate nei volumi selezionati e che attraversano quasi un secolo di passione per le due e quattro ruote. Dalla Ferrari alla Ducati, dalle più belle monoposto "mondiali" alla più piccola e amata utilitaria italiana ampioni del mondo nel della Mv Augusta). A Borgo calcio, sì d'accordo, ma Pamgale inoltre possono fe­ gli italiani prima di tutto steggiare per la scommessa si confermano princìpi dell'ec ­ vinta, quella di aver puntato cellenza motoristica. Un 2007 sul talento australiano, l'ex da incorniciare per i motori in "pietra rotolante" Casey Sto­ tricolore: Ferrari Campione ner che per via delle numero­ del mondo Costruttori di For­ se cadute era stato bollato mula 1 e titolo iri­ frettolosamente dato che è andato La leggenda come "Rolling Sto­ al pilota Kimi Raik­ ner". E' lui oggi konen, al suo de­ motoristica Tanti-Valenti no butto su una Rossa nazionale Rossi, a dimostra­ di Maranello. Du­ zione che la classe nasce in cati idem nel moto­ regina della Mociclismo e in più ha provincia toGp parla come riportato il titolo prima lingua l'ita­ mondiale in Italia dopo 33 an­ liano. E lo stesso dicasi per la ni (l'ultimo successo di una 250 e la 125, dove il dominio moto di casa nostra fu quello assoluto è della veneta Aprilia

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Sandro Bocchio e Govanni Tosco ¿2 "Dizionario Granata"

T Bradipo Libri Pagg. 562, euro 22,00 www.bradipolibri.it

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Non è il primo vocabolario dedicato a una squadra

| i di calcio e non sarà l'ultimo. Ma il Dizionario GraU nata di Bocchio e Tosco è speciale per più di un motivo. Innanzitut9 to è scritto da due grandi giornalisti di calcio. Poi, cosa non seconm daria, le voci che lo compongono non sono elencate in ordine cro­

nologico, come succede normalmente nei dizionari sportivi, ma in ordine alfabetico: il che rende il volume di facile consultazione an­ che per il più distratto (o il meno informato) dei tifosi/lettori. Infine, in oltre 500 pagine, è riportata tutta la storia granata: dalle origini al Grande Torino, dagli anni bui all'attuale presidenza di Cairo.

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TihliíO

di Massimiliano Castellani

G Gl UNTI

Leo Turrini "Enzo Ferrari. Un eroe italiano" Mondadori Pagg. 248, euro 16,80 www.mondadori.com

che cala ancora il poker di mondiali vinti nella stessa sta­ gione (Costruttori e Piloti). Ul­ timo dato statistico dovuto: la casa di Noale dal 1987, anno del debutto nel Motomondia­ le, ad oggi ha portato a casa la bellezza di 30 titoli iridati. Insomma, maestri della tee-

Daniele Buzzonetti e Massimo Clarke "Formula 1. Le 58 monoposto campioni del mondo dal 1950" Giunti Pagg. 336, euro 39 www.giunti.it

nologia e artigianato mecca­ nico all'avanguardia, in grado di competere ai massimi livel­ li sia sulle quattro ruote che sulle due con i maggiori colos­ si industriali. Eppure la leg­ genda motoristica nazionale nasce nei borghi. Verrebbe da dire: "piccolo è bello": Mara-

Stefano Scacchi "Gli sciuscià del pallone" Sedizioni Pagg. 100, euro 11 www.sedizioni.it Esiste un calcio di cui non parla nessuno e così per anni ci sono soprusi e ingiustizie perpetrati ai danni di calciatori "minori" (solo per le cate­ gorie in cui militano) che vengono taciute e di­ ventano faldoni inutili seppelliti negli archivi dei tribunali. Que­ sto libro-dossier di Stefano Scacchi prova a dar voce a quel som­ merso dilettantistico, che è poi la maggioranza del popolo delle domeniche calcistiche. Il quadro che ne esce è desolante, con microstorie che vanno a ingrossare la "macrocriminalità" dila­ gante, nel confuso e torbido mondo del pallone italico.


nello, Borgo Panigaie, Noale. Genialità di uomini di provincia come il Drake Enzo Ferrari, pio­ niere di un modello aziendale e creatore di gioielli da sempre

Nell'anno della rinascita della Rossa, è necessario allora an­ darsi a rileggere la storia di questo grande uomo di Man­ nello, Enzo Ferrari un eroe ita-

La moto italiana LE GRANDI MARCHE DALLE ORIGINI A OGGI

Otto Grizzi e Massimo Clarke "La moto italiana. Le grandi marche dalle origini a oggi" Giunti Pagg. 576, euro 29 www.giunti.it

appetiti in tutto il mondo. Tut­ te le sue creature sfrecciano in rapida sequenza nel volume da collezione Formula 7, in cui si parte dall'epica di Ascari , passando in rassegna tutta la mitologia dei piloti di razza, si arriva alle monoposto di ultima generazione.

Gianni Cancellieri e Lorenzo Ramaciotti "Fiat 500. Ieri, oggi, domani" Giunti Pagg. 188, euro 14,90 www.giunti.it

liano scritta da Leo Turrini. Una vita spesa per l'automo­ bilismo e la grande passione per i piloti. Un sogno realizza­ to dalla fantasia di un leader assoluto che novantenne, al­ la fine del suo gran premio della vita, ebbe a dire : «/o so­ no uno che ha sognato di es­

sere Enzo Ferrari». Sognava­ minciare dal grande sconfitto no di fare tante altre cose pri­ della stagione, Valentino. ma delle moto i fratelli Duca­ Nell'anno della rivincita (nel ti, ma poi crearono un must 2006 si piazzò secondo die­ tro a Nicky Hayden, cadendo che adesso fa invidia a tutti, giapponesi in primis. Agli ini­ all'ultimo Gp di Valencia) il zi Ducati e Ferrari erano uni­ "dottore" di Tavullia presta il te dallo stesso stemma, il Ca­ suo viso angelico e il carisma vallino rampante. Quello sul­ del vincente di razza, alla la carena della Rossa di Bor­ perla di casa Fiat, la nuova 500. E forse non è un caso go Panigaie era un omaggio che nella stagione dell'apo­ al 2° Piemonte Cavalleria, corpo cui apparteneva l'eroi­ teosi dell'eccellenza motori­ co aviatore di Lugo di Roma­ stica italica, a cinquant'anni esatti dalla nascita del mito gna, Francesco Baracca, al disegnato dell'ingegner Giacui stemma, un cavallino rampante appunto, si ispira­ cosa, torni a sfilare sulle no­ rono sia Ferrari, sia Flavio Ta­ stre strade la piccola grande glioni uno dei primi e più im­ macchina della casa torinese. portanti progettisti della Du­ La 500 è stata il sogno e il de­ siderio dei ragazzi di Ieri, og­ cati. gi, domani, titolo del E' questa, una delle bel libro di Gianni tante curiosità che si Agli inizi Cancellieri e Lorenzo trovano in La moto Ducati e Ramaciotti che con italiana in cui, tra le uno straordinario sup­ tante marche del ma- Ferrari porto fotografico ri­ de in italy, si ripercor­ avevano percorre le tappe sa­ re anche il cammino lo stesso lienti di un'auto che alterno della Ducati ha seguito a ruota le che dal dopoguerra stemma tappe salienti della ad oggi ha saputo storia del nostro Paese, di­ sempre rinascere e rinnovarsi ventandone un simbolo della per restare al passo con i sua trasformazione socio­ tempi. Arrivando persino a superarli, vista la velocità im­ economica e stabilendo un legame popolare che conti­ pressionante e la potenza del nuerà sicuramente anche nei suo motore Desmosedici: K motore fatale per tutti, a co­ prossimi cinquant'anni.

Gino Stacchini "Lo scatto dell'ala" Edizioni Damiano Pagg. 96, euro 18 www.edizionidamiano.net

Augusto Frasca "Dorando Pietri. La corsa del secolo" Aliberti Editore Pagg. 336, euro 16 www.alibertieditore.it

Non sono molti i "poeti del gol" fuori dal campo. L'unico che negli anni si è fatto ap­ prezzare e conoscere dal grande pubblico per la bontà dei suoi versi ermetici è stato Ezio Vendrame. Adesso è il tempo di Gino Stacchini, ala sinistra della grande Juventus di Sivori e Charles. I suoi componimenti ispirati all'epopea e ai campioni della Vec­ chia Signora sono in dialetto romagnolo e quanto a sensibilità Stacchini non è secondo al grande poeta e concittadino di San Mauro, Giovanni Pascoli.

Un libro meraviglioso, corredato da bellissimo materiale fotografico, ci fa rivivere, cento an­ ni dopo, la leggendaria maratona olimpica di Dorando Pietri. Un eroe per caso che nel luglio del 1908 commosse l'Inghilterra e la Regina Alessandra, ispirando le fantasie letterarie di Conan Doyle e la letteratura giornalistica mondiale che vide, nella fati­ ca e gli svenimenti del piccolo maratoneta di Carpi, un simbolo di coraggio e di resistenza civile. Pagine poetiche quelle di Fra­ sca che ci ricorda il Montale che scrisse: «Amo l'atletica, perché è poesia. Se la notte sogno, sogno di essere un maratoneta».

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LIBRI

Il classico

TUTTO IL MIGLIOR BRERA NEGLI "SCRITTI DI CALCIO"

ISTRUZIONI PER L'USO

Un classico tra i classici/ da leggere e rileggere/ per assaporarne il retrogusto, l'odore del sigaroz il ticchettio della macchina da scrivere dell'autore/ che ha partorito un genere: romanzo/ commedia/ dramma, epica del quotidiano. E tutto per raccontare della vita, attraverso il calcio n attesa di un Meridiano dia di Superga, al 1982, esta­ (probabilmente serviran­ te mundial che segna quasi il no un paio di volumi cor­ suo "testamento" poetico. posi) che metta ordine allaPer i tanti senzabrera, per sterminata produzione lette­ tutti quelli che fanno questo raria di Gianni Brera, arriva in mestiere del giornalista spor­ libreria questo scrigno di arti­ tivo o lo cominciano adesso, coli che forma un'antologia si tratta di un vademecum sti­ del pensiero più classico del­ listico ed esistenziale di pri­ lo scrittore di San Zenone Po. mo piano. Imprescindibile, Una raccolta di "Scritti di cal­ come gran parte del lavoro cio" che vanno dal 1949, an­ svolto al "carrello", così ama­ no del debutto giornalistico va chiamare la sua Olivetti di Brera, subito dopo la tragequesto sommo cantore del folbèr, la cui creatività si pre­ stò alla narrazione dei princi­ pi della zolla dei campi di pal­ lone. «Gianni Brera è più bra­ vo come scrittore. Poi viene il gastronomo. Ultimo il gior­ nalista. E' un mestiere cui è costretto dal bisogno», scri­ veva l'anarchico Luciano Bianciardi. Una definizione corretta per chi, per mezzo secolo, intese far scendere sullo stesso campo Leopardi e Pelò. Gianni Brera può pia­ cere o meno, creare stuoli di breriani o anti-arcimatti, ma è un dato inconfutabile che "II più bel gioco del mondo" abbia creato uno stile, una fi­ Biblioteca Universale Rizzoli lologia multilingue per parla­ Pagg. 470, euro 12 re e poi scrivere di sport, por­ www.bur.eu tando al vertice della lettera­ tura il più bel gioco del mon-

I

jBiErìi

DIRETTORE A 30 ANNI AMAVA IL CICLISMO

Gianni Brera era nato 1'8 settembre del 1919 a San Zenone Po, in provincia di Pavia, ed è stato uno dei massimi giornalisti sportivi italiani. A 14 lasciò il paese natale per trasferirsi a Mi­ lano e frequentare il liceo scientifico. Non tutti sanno che giocò a calcio, nelle giovanili del Milan, allena­ to da Cina Bonazzoni: era anche bravo, ma la fami­ glia lo preferiva laureato e cosi lo spinse ad abbando­ nare il calcio agonistico, per ritornare a Pavia, per frequentare l'università, facoltà di Scienze politi­ che. Cominciò a collabora­ re al Popolo d'Italia e al Resto del Carlino, si laureò e partì militare, quindi nel 1945, a guerra finita, ripre­ se a lavorare alla "Gazzet­ ta", diventando il respon­ sabile della rubrica di atle­ tica leggera. Nel 1949, a soli 30 anni, fu nominato direttore della Rosea, che lasciò 5 anni dopo, in pole­ mica con gli editori. Lavorò quindi al Giorno e a Repubblica, seguendo i massimi avvenimento del­ lo sport mondiale: diventa­ to popolare scrivendo e

do; quel calcio, appunto, che divenne palcoscenico dove mettere in scena le sue com­ medie dell'arte, opere di un autore che quotidianamente, per sua stessa ammissione, era visitato da «personaggi di cingue romanzi possibili e tre commedie». Del gioco più bello del mondo, Brera è sta­ to in grado di fare romanzo,

parlando di calcio in tv (storiche le sue polemiche sull'abatino Rivera, che di­ visero l'Italia negli anni '70), Brera amava infinita­ mente il ciclismo, su cui ha scritto, tra l'altro, "Addio bicicletta" e "Cop­ pi e il diavolo", stupenda biografia di Fausto Coppi, di cui fu amico fraterno. Il 19 dicembre 1992, al ri­ torno dalla rituale cena del giovedì, immancabile ap­ puntamento con il gruppo dei suoi amici, sulla strada tra Codogno e Casalpusterlengo, il grande giorna­ lista perse la vita in un in­ cidente. Aveva 73 anni.

commedia, dramma, epica da quotidiano e per tutto ciò e molto altro ancora, resterà un classico tra i classici, da leggere e rileggere, per assa­ porarne il retrogusto, l'odore del suo sigaro, e il rumore del ticchettio del "carrello" da cui ha partorito un genere unico e inimitabile: il brensmo. K


L'acqua più leggera d'Europa

wnsbgLiata/ fa dvb sb vwoLe, bette L'acqua Lauretana sgorga da una sorgente maturale ad oltre 1000 m slm; ha un residuo fisso di soli 14 mg/l, che, associato al suo bassissimo contenuto di sodio, favorisce la diuresi e il ricambio idrico. L'acqua Lauretana con il suo pH leggermente acido di 5.8 (pH neutro = 7) facilita i processi digestivi.

Nelle classifiche delle principali acque minerali in commercio solo Lauretana

conquista il 1° posto per leggerezza.

tabella comparativa

residuo fisso mg/l

sodio mg/l

pH

LAURETANA

14

1.1

5.8

S. BERNARDO

35.8

0.65

6.9

SANT'ANNA divinadio

39.2

0.9

7.4

LEVISSIMA

76.3

1.8

7.8

FIUGGI

123

7.05

7.2

PANNA

144

6.4

8.1

170.4

1.23

7.84

ROCCHETTA

179

4.66

7.8

VITASNELLA

382

3

7.4

SANTACROCE

lenziamo il residuo fisso, il sodio e il pH di alcune note acque oligominerali (residuo fisso <500 ml/l commercializzate nel territorio nazionale come rilevato da Beverfood 2006-2007 servizio clienti

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