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STADI u in Rassegna mensile illustrata di tutti gli sport Anno IV - N. 1 - Roma - Gennaio 194!» — Direzione, Redazione e Amminisl .'azione: Roma, Via della Conciliazione 1. — Tel. 561-735 - 561-064 - 564-962 - 50-020
Comilato di Direzione LUIGI GEDDA, Direttore — SISTO FAVRE, Condirettore CARLO CARRETTO — GiULiO ONESTI — LEOPOLDO SALETTI ERNESTO TALENTINO — BRUNO ZAULI
S © M [MI A ® 0 © LUIGI GEDDA pag. Lo sport c la stampa BRUNO ROGHI Giornalismo di colore LANDÒ FERRETTI Spiritualità dello sport GASPARE COLONNA I.e Olimpiadi di Helsinki ria elicci anni aspettano l’Italia PENATO FERMINELLI Riconciliazione nel segno olimpico SISTO FAVRE Sport studentesco e campio nati C.S.I. CESARE MARIANI Il «fuori giuoco. alla sbarra? . GENEROSO DATTILO Rigore a due facce NABER Piste bianche
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MARIO CI RI ACRI Vecchi e nuovi orizzonti per l’atletica leggera
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NATALEBERTOCCO Marasma nel ciclismo
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NERIO GIORGETTI Battali 1919 ORONZO ZECCA Una magnifica miniera di ener gie c campioni i ETTORE FELICI ANI Lo sport nel nuovo esercito > ROMOLO PASSAMONTI Armi naturali ■
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ORAZIO GIURI La «Tarf. all'assa'to di nuovi primati »
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GIAN CARLO ZUCCARO Uomini di ferro, i piloti
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NINO LOMBARDI Le Unioni Sportive del C.S.I. nella loro atti vi tic nazionale ■
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Da lutto il mondo - La posta di Chironc • In tribuna - La pagina .umoristica.
In copertina : [FAUSTO COPPI, v ncitoro di Schultc a Parigi (foto Martini)
ABBONAMENTI Annuale L. 1300 - Semestrale L. 700 - Benemerito L. 5000 - Un numero costa L. 120
Distribuzione : S.E.S.S. (Soc. Editor. Stampa Sportiva) - Gazzetta dello Sport - Milano
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Sui campi di neve tra le alte cime: scuola di sd, scuola di ardimento, di elevazione, di vigore fisico e spirituale
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uando nelle edicole delle varie città si preseiita)[uii- nuovo giornale o iena nuova rivista, la prima curiosità che investe l'osservatóre ed il lettore è di conosceere quale ne sia l’intonazione, quale indirizzo abbia o quale e-vcntuale lacuna voglia riempire. E' una curiosità legittima e. dirci, cosciente poi ché specie in questi ultimissimi anni il pullulare di giornali, e riviste, (molli dei quali dalla vita gra ma c breve) ci hanno indotto ad un certo scetticismo all’apparire di nuove pubblicazioni. Ma la. testata Stadium non è certo nuova per quanti hanno seguilo da vicino l’educazione spor tiva : anche se può essere non tanto conosciuta al grande pubblico sportivo. A tutti però e. nuova nella elegante e dignitosa veste con cui apre la nuova serie del 1949. In un regime di libertà ha senza dubbio un'impor tante responsabilità la stampa e non c’è Costitu zione di paese democraticamente organizzato che non sancisca : « la libertà di parola, di pensiero c di stampa ». E ‘ovvio però che ogni libertà, perché sia vera mente tale c non abbia a degenerare, richiede coscien ziosità ed d’equanimità, c lutti sanno quante discus sioni suscita la legislazione sulla, «libertà di stampa ». Perché funzione specifica di qualsiasi tipo di stampa, è quella d'informare i lettori e di indicare. attraverso informazioni c orientamenti, le soluzioni ai probleini che si dibattono. Non si creda che questa sia una precisazione inu tile per il genere della nostra pubblicazione, perché anche per un problema, così vasto e complesso come quello sportivo, la f unzione della stampa e essenziale. Lo sanno le migli-aia c centi naia di migliaia di sportivi tifosi che attendono il loro giornale per leg gere : i resoconti degli, avvenimenti più interessanti • e delle partite di calcio oppure per conoscere le Pre cisioni che si fanno sugli avvenimenti medesimi. Ma spessissimo udiamo discorrere non solo delle manifestazioni e degli atleti che vi prendono parte. ma i tifosi e gli appassionati discutono, e spesso anche animatamente, dei resoconti, condividendo •le 0 meno l’opinione dei redattori. . Questo c una chiara dimostrazione che proprio tra gli sportivi, c’è una particolare sensibilità per la loro stampa. In tale considerazione -generale s’innesta pro prio l'intonazione della nostra rivista « Stadium ». j.onl tratta certo di riportare notizie o resoconti diretti delle varie manifestazioni sportive (i tifosi come potrebbero aspettare ogni mese ?), ma di con siderare i più urgenti, attuali problemi sportivi con obbiettività, e con serenità perché vengane giu dicati lontano da qualsiasi « calore » che promana direttamente dagli avvenimenti e valutati nel loro aspetto umano e sociale: nel loro aspetto educativo. Perché per noi sport significa innanzi tutto edu cazione del carattere e della volontà. : significa mezzo per raggiungere appunto, attraverso l'educazione del corpo, quella superiore formazione di ima per
sonalità che, nello spirito, trova la sua più inte ra le armonia. Ed è allora con la mente fissa a questo fine che -< Stadium » inprende ad entrare nella stampa Spor tiva, così come con questo specifico scopo il Centro Sportivo Italiano ha da alcuni anni inteso svolgere la sua attività. Noi sappiamo bene che gran parte della stampa sportiva e la. maggior parte dei giornalisti sportivi sentono come noi questa esigenza ed è perciò che noi invitiamo alla collaborazione, in questa nostra rivi sta, quanti sentono la necessità di seguire da vicino lo sviluppo dello sport perché l’agonismo non sia fine a se stesso. I problemi che si presentano oggi ai dirigenti sportivi italiani sono molli e complessi ed a tutti noi porteremo il nostro contributo d’idee e di espe rienze ; con serenità, con obbiettività, ma anche con decisione e con sportiva franchezza. Sono anzitutto problemi legislativi. Lo sport italiano ((come molli altri settori della vita nazio nale:) non ha ancora, trovato una sua legislazione che salvaguardi insieme la necessaria unitarietà tecnica c la benefica distinzione organizzativa. È la necessità di approfondire il problema posto a volta a volta sotto il nome di Sottosegretariato allo sport, di Carta dello sport, ma sempre mirante, lealmente, ad una sperata maggiore efficienza sportiva. E' sopratutto un organico" sviluppo dell’educazione fisica e dell’attività- sportiva nella scuola che aspetta una soluzione. Sono ancora problemi sociali. Non bisogna di. menticare mai che il settore sportivo^ nelle sue molte plici categorie e nelle varie discipline, deve portare ad una seria, concreta considerazione sociale. Sono schiere innumerevoli di atleti, di dirigenti, di ade renti 0 di tifosi che, direttamente 0 indirettamente, vivono del mondo sportivo. E tutto ciò -non vale solo per una considerazione di... economia nazio nale, ma (ed è questo che maggiormente ci inte ressa) anche perché il peso degli sportivi, come tali, nella società non -può e non deve essere sottovalutato. Sono anche problemi tecnici: c’è pure la necessità di lina continua discussione, in sede tecnica, di tanti problemi che possono portare un effettivo miglioramento a regolamenti e ad indirizzi nei vari sports : come c’è la necessità di una continua critica, motivata e cosciente, ai suggeriti mutamenti tecnici. Sono però sopratutto problemi di costume mo rale, quelli che a noi interessano. Il mondo degli sportivi ha senza dubbio degli cspcrimentati van taggi su ogni altro : settore sociale perché lealtà, sincerità, franchezza sono doti comuni a tutti i veri sportivi : ma è altrettanto vero che la quantità di interessi vari che può suscitare tale mondo, talvolta può creare appetiti, 0 personalismi ed arrivismi che vanno lealmente combattuti. . Così intendiamo la funzione della stampa spor tiva, per questo non crediamo inutile la comparsa, in mezzo a tutti gli sportivi, di « Stadium ».
Luigi -Gedda
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GIORNA
LISMO DI COLORE
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bastano le ginocchia congiunte quale oscillante tavolino...
f ■ n giornalista sportivo che parla di giornalismo f > sportivo è per lo meno sospetto. Se ne parla bene, s’imbroda. Se ne parla male, lo fa per po sa oppure copia la modestia ipocrita del ciclamino. Diciamo allora che il giornalista sportivo è « uno » che scrive di cose sportive. Se ne scrive bene, è uno scrittore. Se ne scrive male, è uno scrivente. Lo scrittore e lo scrivente, tuttavia, hanno in comune l’inchiostro del quale si servono per rac contare quello che hanno visto o per esporre quello che pensano. In tema d’inchiostro, una differenza c’è tra i giornalisti senza aggettivi e i giornalisti sportivi. L’inchiostro di quelli, per solito, cola dalla penna stilografica mentre l’inchiostro di questi, per solito, viene dalla macchina per scrivere. Non è una differenza da poco. Infatti la penna del giornalista senza aggettivi presume calma e pon derazione, quattro zoccoli di scrivania e, ciò che giova, una buona libreria alle spalle per le consul tazioni d’uso. Alla macchina per scrivere (stru mento di lavoro molto diffuso tra i giornalisti sportivi) bastano invece le ginocchia congiunte quale oscillante tavolino : lavorando così, nel ticchettio dei tasti impazienti, la calma e la pon derazione cedono alla fretta e all'improvvisa zione. Da questo modo diverso di applicarsi deriva una prima e fondamentale conseguenza che po trebbe compendiarsi in uno slogan. Il giornalismo sportivo è il mestiere di scrivere pericolosamente.' Non alludo al dramma della macchina che s’in- • ceppa nel momento della maggiore concitazione del giornalista. Non alludo alle condizioni di la voro nelle quali viene spesso a dibattersi il gior nalista, asserragliato in una stanzetta con altri dieci colleghi che impegnano una gara furibonda
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di velocità per essere i primi a trasmettere il [loro servizio. Non alludo, infine, agli articoli che .ven gono fuori così tempestando sui tasti, dato che ogni possibilità di riflessione viene ingoiata dalla necessità professionale di farjprcsto. Questi guai formano la palestra del giornalista sportivo. C’è un guaio più serio. Consiste nel rapporto tra quanto il giornalista ha scritto rapinosamente e quanto viene poi stampato dal giornale. L’articolo, infatti, entra nella catena di produzione : mac china per scrivere, voce rauca che telefona, diffi coltà tecniche di trasmissione, stenografo che riceve e trascrive, collega di redazione che spesso rilegge a braccio, linotipista che compone, correttore che riscontra : il tutto nello spazio più breve di tempo e sotto la frusta delle imperiose esigenze edi toriali di pubblicazione e di vendita del giornale. Lontano mille chilometri dalla sua rotativa. il giornalista sportivo ripiglia fiato^ pago del servizio trasmesso e del dovere compiuto, ma igna ro che la sua prosa poverella s’è incrostata fatal mente, lungo il tragitto avventuroso, di tutti gli svarioni e di tutti i refusi che sono gli attributi inevitabili dello « scrivere pericolosamente » del giornalista sportivo,. Mai visto, amici, il collega affranto c disperato che, di ritorno da un « servizio », sviene rileggen dosi sul giornale ? Accorriamo al suo capezzale per confortarlo, 'ma, se gli vogliamo bene, diamo gli un consiglio affettuoso che vale per tutti, gli anziani e i novellini, i noti e i meno noti. Il gior nalista sportivo che « fa un servizio » distante dalla stia base non deve mai rileggersi. Così fa cendo egli si risparmierà, nella peggiore delle ipo tesi, un viaggio a Chianciano. A titolò di consolazione, diremo subito che il
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giornalista sportivo che si ritiene sinistrato dopo gli infortuni di cui sopra, trova un alleanza in sperata proprio in coloro che dovrebbero essere i giudici sarcastici e spietati della sua prosa tar tassata. Onesti giudici provvidenziali sono i let tori. 11 lettore del giornalista sportivo non è un lettore come tutti gii altri. E un lettore che non assaggia, nè gusta, nè mangia ciò che legge. Il let tore sportivo divora. Esso sorvola le parole c vola ai fatti. Se un periodo zoppica, il lettore lo rad drizza con gli strumenti ortopedici della sua ansia di sapere « cos’è successo». 11 lettore sportivo dei lunedi è un nonio di risultati. Con questo non vogliamo mortificarlo negandogli il piacere di assaporare quel condimento dei risultati che è il racconto e il commento del giornalista. Al con trario. In un mondo diviso tra i popoli, i governi, i partiti e le fazioni che da ogni avvenimento na zionale e internazionale traggono le più disparate e contrastanti interpretazioni, sì che ogni « fatto » perde la sua nudità e crudità per mettersi i ve stiti che gli fornisce il guardaroba del suo commen tatore, ih cronista sportivo, e in generale gli spor tivi, hanno il privilegio di riferire e di apprez zare il « fatto » così com’è, senza possibilità di deviazioni e di alterazioni. Questo privilegio sca turisce dalla legge sportiva'e ne è, in un certo senso, la moralità. Se tutti gli uomini, fuori dai recinti sportivi, fossero abituati a valutare [le cose per quello che sono, senza schiacciarle q deformarle con i trucchi dei loro tornaconti pratici o ideologici, c’è da scommettere che molte la grime di questa valle del pianto verrebbero asciu gate. Lasciamo subito questo discorso scabroso per non avere l’aria di attribuire al giornalismo sportivo, e allo sport in generale, la pretesa ambi ziosa di compendiare un insegnamento di vita che va oltre i perimetri degli stadi. C’è piuttosto un voto di biasimo che molto spesso viene appioppato ai giornalisti sportivi. La vostra prosa — dicono gli scrittori sintetici ed asciutti — pecca per enfasi e colore. Voi an date avanti, incalzano, per immagini o per iper boli : e degli atleti fate dei buffi semidei. Questo biasimo, molte volte, è meritato, soprattutto quando l’impeto del racconto sportivo non è vi gilato e corretto dalle redini della misura, oppure non è variato con i luminelli della festevolezza e della bonaria ironia, il che dipende dalle incli nazioni e dai temperamenti dei singoli cronisti. Questione di gusto e di misura, perciò. Ma altra cosa è la scrittura che rifiuta ogni ornamento e orpello nell’intento di andare al nocciolo delle cose per la via più breve. Lo sport se ne sente avvilito, se non addirittura ingannato. Lo sport è un fenomeno d’immaginazione, e l’immagina zione gira per le contrade della gioventù con un pennacchio in testa e i campanelli alla cintura. E tutto gioia e spensieratezza, e con le parole si diverte come i giocolieri con le palline vario pinte. D’accordo : i giornalisti sportivi si vergo- ■ guano dei paragoni grotteschi : però se a Omero e a Virgilio togliete tutte le metafore e tutti gli aggettivi onde hanno esaltato le imprese dei loro atleti nei grandi canti dello sport greco c latino , cosa vi resta se non un’arida enumera zione di nomi e di vittorie ? Il, problema del giornalismo sportivo non sta nell’uso che si deve fare del dizionario, della sin tassi e della stilistica. Chacun tue les puces à sa facon, ogni giornalista sportivo ha la sua maniera di'trattare le pulci letterarie. Il vero problema è altrove, ed è di intelletto e di anima. Il giornali sta sportivo ha davanti a sé, tanto invisibile quan to vorace e impaziente, un pubblico giovanile nella stragrande maggioranza dei suoi compo nenti. C’è da raccontare ai giovani le belle favole delle competizioni atletiche. E un diletto per
chi racconta, ma è sopratutto una responsabilita. Non basta che il giornalista sportivo sia un nar ratore arguto e piacevole. Dev’essere un educa tore. Badando bene a non cadere nei pericoli che talvolta sono insiti nell’impiego troppo scoperto della pedagogia (il vero bene è quello che ognuno scopre in sé e da sé, quasi per un'illuminazione dello spirito), il giornalista sportivo deve inse gnare al lettore, attraverso il racconto e il com mento delle gare, le luminose volita dell emula zione, della cavalleria, della rettitudine, della giustizia, della fratellanza che sono la linfa dello sport, e la sua stessa ragion d’essere e di prospe-
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rare, jLa forza__ che _________________ „ ______ l’andisprezza la prepotenza, sia jlella rivincita il furore dellal ven --------- che/spegne —, „v _o detta,, il senso dell’amicizia che corregge le asprezze della rivalità, il culto della bellezza che supera e risolve l'accanimento, della lotta, ilÈ vincitore — che stringe la mano al vinto sono altrettante conquiste morali dello sport : se le dimentica, il giornalista tradisce la sua missione. Bruno Roghi
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SPIRITUALITÀ DELLO SPORT 2.0 sport, passione dilagante. c, tal volta, trasmodante del nostro secolo si ricollega, nella sua essenza agoni stica, al mondo dei miti che, rivissuti, poi, dai vati delle prime epopee, esal tano, nell'ala d'Icaro o nel fuoco di Prometeo, il sogno umano d'evadere dalle ferree leggi del tempo e dello spa zio. Gli stessi poemi cavallereschi, do. po il volgere dei millenni, congiun gendo le saghe nordiche alle super stiti leggende mediterranee, sbalzano nel bronzo sonante delle ottave, figure d'atleti, coperti di corazze fatate ; la durlindana roteata a Roncisvalle bat te ogni primato nel mozzar teste d infedeli, ed Ippogrifo, più veloce e sicuro d'un velivolo a reazione, ascen de attraverso gli spazi interplanetari. Invano contrastando Euripide, atle ta mancato, la Grecia offre la scienza. d'Ippocrate e di Galeno, la filosofia di Platone e di Aristotele, l'arte di Fidia c di Prassitele a giustificare ed- esaltare i ludi che, in Olimpia-, co ronano i vincitori non- solo con un fresco virgulto ma con l'epinicio im mortale di Pindaro. Corrotto nella brutalità circense, risollevato nella luce di un cristiano ed umano ideale dalla- Cavalleria, celebrato nei giuochi di popolo primache rinnovato dalla- pedagogia rina scimentale, lo sport si off usca per poco. Educatori e poeti, or fa un secolo, lo riconosceranno insuperato mezzo di sanità fisica c spirituale della- gio ventù. Ed ora milioni di uomini lo praticano m ogni parte del globo ; immense folle si accalcano attorno ai campi di giuoco, alle piscine, agli sta di. L'attività sportiva è un tipico aspetto della vita, del Novecento, che interessa il pensatore, l'artista, il po litico, il sociologo, dà vibrazioni dram matiche, spesso morbosamente de generanti, all'uomo della strada. È come una grande epidemia di salute, una febbre di movimento, una setedi velocità, un’ebbrezza di superamen to di rivali e di primati, un ardore di intatte cime e di sconosciuti oriz zonti che ha preso gli uomini. Un Papa Santo, Pio X, già nel assisteva nel cortile di San Pa rnaso, agli esercizi ginnici delle gio ventù italiana c straniera. Pio XI, alpinista valoroso, descriveva effica cemente una a notte passata tutta in tera, dopo un'ardua escursione di ven ti ore, sopra una stretta sporgenza di roccia del Monte Rosa, a 4600 d'al tezza sul livello del mare, con un freddo glaciale, in piedi, senza poter fare un passo in nessun senso, senza potersi lasciar vincere un solo istante dal sonno, ma nel centro di quel gran-
diosissimo spettacolo tra i più gran diosi teatri alpini, dinanzi a- quella 1 mponcntissima rivelazione dell'On nipotente e della. Maestà di Dio». Pio XII, infine, pronunciò, in occasione della « Pasqua- dello Sportivo » un di scorso che, mirabilmente, spiega-, giu stifica, esalta i vantaggi fisici e, più, morali dello sport. In esso è detto, tra l'altro : « Che cosa è lo sport se non'una delle forme della educazione del corpo ?... Ora quale in primo luogo l'ufficio e lo scopo dello sport, sanamente e cristianamente inteso, se non appunto di coltivare la dignità e Varmonia del corpo umano, di svi luppare la- salute, il vigore, ! agilità, la grazia ? Voi sapete per esperienza personale che lo sport, moderatamente e coscienziosamente esercitato, fortifica li corpo, lo rende sano, fresco e valido, ma- per compiere quest'opera educa tiva esso lo sottopone a una- disciplina rigorosa c spesso dura, che lo domina e lo tiene in servitù : allenamento allafatica, resistenza- al dolore, abitudine di continenza e di temperanza severa... Lo sport è un efficace antidoto contro la mollezza e la vita- comoda-, sveglia il senso dell’ordine ed educa- all'esame -e alla padronanza- di sé, al disprezzo^ del pericolo, senza millanterie nè pusillanimità. Voi vedete, così come esso oltrepassa- già la sola robustezza fisica- per condurre alla forza ed alla grandezza morale». Come sono lontani e superati i tempi nei quali A mbrogio chiedeva ed otteneva da I eodosio l'abo lizione delle pagane Olimpiadi ! Eppure con tanti e così solenni riconoscimenti, lo sport incontra an cora larvate o espresse opposizioni. Si rinnova, anzitutto, la critica euri pidea ad opera di taluni intellettuali : errata, senza dubbio, dove tenta’di eri gere una barriera, creare un contra sto fra l'educazione corporea e quella dello spirito e dell'intelletto, questa avversione d'una parte, del mondo della cultura alla dinamica vita spor tiva ha, forse, una qualche giustifi cazione nella smodata messa in valore di « idoli » da arena. Come- non rima nere, noi stessi, che tanto ci dedicam mo al trionfo dello sport, esitanti di nanzi a pindariche esaltazioni di uo mini i quali assai più che a-1 nobile atleta ritratto in purezza di linee dallo scalpello greco assomigliano a quello ipertrofico e brutale traman datoci dai mosaici delle Terme ? Più seria è Vopposizione di alcuni medici. Se Angelo Mosso, maestro di fisiologia, può considerarsi se non il padre, il precursore dello sport italiano d’oggi, quanti altri, invece, nel nome della stessa scienza, negano
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l'utilità- e, anzi, esagerano i pericoli che una intensa- pratica dello sport presenta! Al fondo delle ostilità me diche e intellettualistiche, è- la lotta contro il « canipianismo » che com prendiamo e che non manca- di argo menti validi, specialmente di valore morale. Ma-, d'altra parte., togliere al cultore dello sport il naturale stimolo di superare gli èmuli e di conquistare primati significa, oltre che pratica mente uccidere lo sport, non com prenderne lo spirito agonistico, il so stanziale valore di scuola della vo lontà. Diceva giustamente il rinno vatore delle Olimpiadi, Pierre de Coubertin : « Perché cento si dedi chino alla- cultura- fisica, bisogna- che cinquanta facciano dello sport ; per ché cinquanta facciano dello sport è necessario che venti si specializzino : perché venti- si specializzino occorre che cinque siano capaci di grandi pro dezze. Impossibile uscire di qui, tutto si lega e si incatena ». A fiche nel campo dèlio sport opera-, dunque, la legge della- selezione natu rale. Tra centinaia di migliaia di ra gazzi che, ogni anno, varcano la- soglia della- scuola, la massa- si perde nella mediocrità. E pochi salgono le vette accademiche, assumono posti di re sponsabilità e di comando ; e solo gli eletti acquistano fama, gli elettis simi- l'immortalità. Come arrestare la. corsa del genio verso il traguardo della- gloria ? Così in un Paese edu cato sportivamente, dalla massa affio rano i campioni, eserciti di atleti si creano, preceduti dai vincitori di un campionato del inondo o di un’olim piade. Salutiamo, dunque, nella gioventù atleticamente educata la certezza del la salute fisica e spirituale della Patria. E come' concepiremmo oggi una ras- ' segna d'eroi, anche nel campo dello spirito, se non col dare a questi eroi l'aspetto, lo sguardo, Vdnelito degli atleti lanciati ad un traguardo ? Il a santo atleta » dantesco ben si addice a questi giovani che sui campi di giuoco, in mezzo alle onde, lungo pendìi montani esprimono una natu rale e fresca umanità, rampollante dalle viscere più profonde della terra. Ci appaiono, essi, come reazione al dominio delle macchine, conferma vivente e plastica della superiorità dell'uomo sulle stesse forze da lui sca tenate. Così, in questo fulgore di po tente spiritualità si realizza ! altis simo monito : « Lo sport può c deve essere anche a servizio di Dio ».
Landò Ferretti
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„ ... S’ "elI’esPress'one> ncl 8est0> ’«» tu“a la s«a Augusta figura fiammeggia di mistico ardore mentre gli sportivi durre aJ-XLe a»a ZnT le memorabili parole sullo sport : «... esso oltrepassa già la sola robustezza fisica per conaurrc alla forza e alla grandezza morale».
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Nón è mai presto per riprendere su bito — appena, conclusi i Giuochi Olim pici — il lavoro di preparazione per i giuochi successivi. Con i dati recenti alla mano e le considerazioni e gli studi in me rito, organizzatori, tecnici e atleti inte ressati devono senza ritardo porsi al l’opera in sede di segreteria, di gabinetti medico-fisiologici, di enti di tutela mo rale e sociale, di manifestazioni sportive. di reclutamento permanente di soggetti idonei, di competizioni allargo raggio e di selezioni accurate. È un’opera gran diosa, cui il C. O. N. I. devo imprimere un indirizzo generale e. in tutti i sensi distribuito, attraverso lo sue Federazioni sportive e attraverso quegli enti sportivi o ricreativi, sempre al line altamente edu cativo e formativo, che rivolgono ]e loro • cure a ceti o categorie che dedicano allo sport giovinezza, ed energie. In attesa- che tanta, mole di lavoro si produca .dal complesso di cosi sana massa popolare, il C. O. N. I. dovrà attuare — e lo ha già iniziato, come ci assicurava giorni or sono Bruno Zauli —- il suo .specifico programma di azione. La Giunta, esecutiva delle Federa zione Sportive intanto si è riunita for mulando i capisaldi del programma, gene rale di lavoro per il quadriennio 19191952. I tre obiettivi fondamentali che il C. O. N. I. si propone sono i seguenti :
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Lo Stadio olimpico di Helsinki
1) Provvedere a tutti i problemi riguardanti la partecipazione ai Giuochi Invernali di Oslo ed alle Olimpiadi di Helsinki. 2) Produrre ogni sforzo perché l’an nosa e basilare questione degli impianti sportivi sia definitivamente risolta con ordinamenti di legge che investano in pieno la responsabilità delle pubbliche amministrazioni locali e degli organi superiori di Stato, fermi restando al C. O. N. I. i compiti istituzionali di controllo e di indirizzo tecnico. 3) Realizzare concrete iniziative affinché le vittoriose aft’ermazioni degli atleti e le tenaci fatiche dei loro dirigent i a favore dello sport italiano abbiano sul piano morale un adeguato riconoscimento. Oltre a tali direttive fondamentali, il C. O. N. J. continuerà a sviluppare e per fezionare tutte le iniziative in corso per il migliore andamento dello sport ita liano. Successivamente • la. giunta ha appro vato il bilancio preventivo 1919 ed ha. fissato lo stanziamento ordinario. per le federazioni sportive riservandosi per una prossima seduta la ripartizione del 25 per cento di aumento sul fonilo com plessivo. In totale saranno assegnati alle Federazioni per l'anno in corso circa ■100 milioni. Come di tradizione, le Federazioni fun zioneranno a pieno regime con risultati certamente soddisfacenti ai lini del lavoro sia di leva che selezionatore in vista del le nuove Olimpiadi. Si sono gettate le basi essenziali sulla carta. Nella realtà delle cose, che è quella costituita anzitutto dalle pale-
sire, stadi, impianti sportivi, centi' tecnici e di addestramento si è in genere allo stalo embrionale o ci si è ricaduti : Solo qua e là affiorano delle oasi di cul tura. ma bisognose anch’essc di congruo ravvivamento. A sanare questa situazione e porre nella necessaria efficienza quel comples so di centri a base regionale e provinciale che attraverso competizioni e prepara zioni di una certa durata devono reclu tare e addestrare i già promettenti e i nuovi elementi, occorre che veramente al piti presto intervenga, l’ordinamento di legge invocato dalla Giunta esecutiva. non tralasciando di risolvere il pro blema. alla base : l'educazione fisica nella .Scuola. E questo il punto di partenza per una preparazione olimpica di lunga lena e di effettivo rendimento. Le invocate concrete iniziative per un adeguato riconoscimento sid piano mo rale dei benemeriti — atleti e dirigenti — delle affermazioni olimpiche rap presenteranno anch’essc un dato di latto e un incitamento per vocazioni e au tentiche missioni dove premiare passione e tenacia significa scavare c seminare nel più fertile dei terreni, lievitare animi ed energie, di vecchi campioni ed esperti divenuti tecnici e dirigenti, e di nuovi adepti ricchi di vitalità e di classe. E quindi buoni candidati a un avve nire olimpico e internazionale. Quanto premesso non basterà certa mente alia formazione a- all’avvalora mento dell’ambiente sportivo e atle tico nazionale. Ci vorrà un complesso di altre iniziative, che non sono nuove, a dire il vero, anche perché ne abbiamo
trattato noi stessi da almeno quatt ro o cinque Olimpiadi precedimi i in qua. E tuttavia necessario riparlarne a ogni occasiono, anche per apportarvi volt a per volta perfezionamenti. Così come accade anche per le macchine più recenti e perfezionate, che appena uscite all’uso, già si ravvisano suscettìbili di ulteriori, magari piccoli, ma spesso uti lissimi ritrovati, che si rimettono al lancio del tipo successivo.
Così noi vorremmo che dove saranno stabiliti, con i dovuti <• richiesti impianti. i centri sportivi atletici permanenti ili iniziazione ed addestra mento tecnici, sia installato un gabinetto medico fisiolo gico bene attrezzato e fornito di archivio in piena regola per ciascun soggetto pre so in cura- addestrati va. E funzioni con esso ufficio, un vero e proprio servizio di segnalazione alle autorità federali e olimpiche per la tempestiva assunzione in tutela, morale e materiale ilei soggetto segnalato.
Riuscirà quanto mai opportuna una scuola di allenatori e atleti, nei due sensi : di dislocazione da. un centro maggiore a centri periferici, di allenatori ed atleti sia in colsi che in gare dimostrative ; c di periodici richiami dalle periferie a un centro maggiore, di allenatori e atleti localmente stanziati, per corsi e gare dì analogo carattere. E potendo ser vire allo scoi>o anche manifestazioni e
raduni eia di antica data, oli re che dei nuovi. Tali ma ni l'est azioni e raduni po1 ranno ind ubbia mente, anche con la. colla l»«• razione della stampa e della radio riuscire del più alt o interesse agonistico <• spettacolare, e in molti casi il solo conc< ux » di pubblico pot-rà essere suffi ciente a coprire le sempre gravose spese occorrenti. Tre anni di questo regime dovrebbero pur condurre a risultati notevoli e in tutti i campi dcll’at Jetismo e delle pili disparate specialità sportive. E proprio l’Italia potrebbe, una volta ristabilita in salute e pace sociale, offrire la pii; diversa e sfavillante fioritura di campioni. Do ponemmo già in rilievo, diciamo, una dozzina di anni fa, in altre sedi e su altre colonne : il biotipo italico si svi luppa pur nella sintesi così breve che dal Brennero va al solito Capo Passero, su tre elementi geofisici : montagna, pianura e marina, e a raggiera nel nord e a senso strettamente longilineo verso .sud. E con diversità di condizioni clima tiche le più impensate, o meglio le pili contrast ant i tanto nella raggera nord. che nella direttrice sud. Con la risultante che possiamo rinvenire un alpino con temperamento... arabo tra le nevi e le. lave dell'Etna ; e un marinaio in piena Val .l’Aosta (infatti il vecchio Piemonte ci ha dato e dii ancora magnifici ammi ragli e capitani di corvetta sgorgati dalla
piu pretta zona pedemontana...). E cosi Genova (ci diede nel 1908-11 un Emilio Dungili marinaio, che fu un mez zofondista della più eccezionale classe internazionale; il Friuli ci ha dato un gigante completo in Camera ; Carpi, nel minuscolo Dorando Pietri il maratoneta che non si dimentica : le civilissime no stre campagne e le borghesi citta una serie di pugilatori più duri e dinamici dei selvaggi prodotti della giungla c dell'Atlante ; e si potrebbe esemplificare per altre centinaia di più o meno illustri casi, ciò che ciascun affezionato lettore di giornali sportivi sa del resto fare benissimo da sé. Con questo, veniamo a dire che il C. O. N. I., le. Federazioni affiliate, il C. S. I. a valido sostegno c la F. A. Tt. I. hanno nei loro registri e nelle loro mani un materiale umano dei tipi più diversi, ma tutto improntato a salute e classe di primissimo ordine. Basta andare incontro, incanalare, aprire le porte. Indi educare, con mezzi non più che sufficienti, ma con pazienza, con dedizione, con fede. De Olimpiadi di Helsinki da dieci anni aspettano l’Italia. Essa ha tempo e modo di recarvisi degna della tradizione e del la gloria di Atene e Roma. .E delle splendide affermazioni che dai Giuochi di Amsterdam a quelli di Londra banm> dimostrato la nostra costante ascesa.
Gaspare Colonna
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I LUDI SPORTIVI DELL’ANNO SANTO E
IL
CONGRESSO
PER
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La notizia che nel febbraio dello scorso anno il collè ga Sisto l-'avre pubblicò su un settimanale sportivo in rotocalco, circa un programma di manifestazioni sportive di carattere internazionale-, anzi mondiale, in occasione- della- celebrazione dell'Anno Santo{ (notiziache suscitò sì vasta, eco nella- stampa di tutti i Paesi) ha avuto in questi giorni la- sua definitiva conferma. proprio dalla fonte più qualificata e autorizzata : dal prof. Luigi. Gedda, che dello spoit cattolico; e non sol tanto nella- veste di Presidente delC. S. I., è l'animatore entusiasta e deciso. Seppure non si tratterà d'una vera e propria «. Olim piade cattolica- » quale auspicata e prospettata dal Favrc- — il tempo stringe,- avrebbe dovuto essere impo stata- da tre anni... — si presenta tuttavia- come un avvenimento di grandiose proporzioni, e può costituire la prima pietra miliare d'una tradizione e d'un avvenire gìunico-sportivi fondati sui cicli periodici degli anni giubilari. Quasi si sarebbe tentati di pensare alla isti tuzione di nuovi solenni Ludi, intitolati al nome augu sto ed eterno di Roma : « Le Romiadi ». Ma di ciò tratteremo a parte. Per intanto, pur se in questa prima edizione non sarà- dato di ■ conseguire il massimo in fatto di proporzioni. — e ciò volutamente, poiché l'Urbc non dispone, ancora di una- attrezzatura stadistica olim pica completa- — nessun dubbio che in programma e in
SPIRITUALITÀ’
DELLO
SPORT
attuazione avremo una delle più belle manifestazioni che il mondo - sportivo a Roma accorrente possa de siderare. Lo sport della cattolicità, si presenterà- al sole, della Città Eterna, non solo nella specifica forma agonistica, quella negli Stadi e sulle strade, e le acque libere o di piscina ; ma anche in quella espositiva e dimostrativa, nella « Mostra delle attività cattoliche ». Eppure l'ima e. l'altra forma non costituiranno che i pilastri d'ima volta eccelsa destinata alla erezione d'un edificio fondamentale per la civiltà cattolica futura : questa volta, di luce e di granito, sarà rappre sentata dal «Congresso Sportivo Cattolico » che tratterà un tema centrale, essenziale, fondatore e definitivo : «La spiritualità dello Sport ». Così completo raduno varrà a conferire, la prova palmare e documentata del posto assegnato allo sport nel quadro della azione cattolica, secondo il concetto, la dottrina, la prassi che solo la millenaria esperienza e la divina sapienza della Chiesa possono inse inse- gnare. Una vera c propria aulica assise, che verrà così a definire nella consacrazione e realtà la spiri tualità. dello sport-per la salute fisica e -morale delle, ge nerazioni per tutti i popoli civili e da incivilire.
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Riconciliazione ra le voci che quasi ogni giorno si levano dalle tribuni* o dallipiazze per minacciare nuove vio lenze, nuòve guerre e nuove di struzioni. le parole di pace e ehi-, rompendo la monotonia dei discorsi apo calittici truculenti, invocano la ricon ciliazione fra tutte le genti, giungono al nostro orecchio come una promessa di un avvenire migliore. I n avvenire in cui siano dimenticati i rancori e gli udii, e gli uomini si considerino si* Ieri i non pili ne mici ma fratelli. E giusto che siano gli sportivi a dare. tra i tirimi, il loro contributo a questa riconciliazione universali- perché il sen timento di solidarietà, e di compren sione reciproca, di fratellanza, è alla base dello spirito sportivo che conce pisce le competizioni non come manife stazioni di crudo antagonismo, ma come un'occasione concessa ai giovani di ogni paese e di ogni razza di avvicinarsi, di conoscersi e di apprezzarsi. Finita ormai la guerra da oh re tre anni, è venuto il moment > <li riunire e di ricostituire la grande famigli spor iiva, riammettendo nel s ti seno tutti coloro che ne sono stati tempora neamente esclusi e che. mostrino il desiderio di partecipare alle pacifiche competizioni dello sport. Sono state registrate in que sti ultimi tempi numerose manifesta zioni ufficiali e ufficiose dalle quali è fa cile dedurre che una forte corrente, crea tasi tra. i dirigenti dell’attività sportiva internazionale , si è ormai decisamente oriehtata verso la riammissione (IelleNazioni vinte alle prossime Olimpiadi.
Questo è il parere esplicitamente espresso dal Presidente del C. I. O. Sigfrid Edstroem, da Avery Brundage e da molte altre eminenti personalità del mondo sportivo internazionale. Non c’è sportivo degno di questo no me che non auspichi per i Giochi di Hel sinki un convegno veramente mondiale in cui siano rappresentati in forma tota litaria tutti i Paesi, compresa la Russia Il colonnello Eagan, presidente della Commissione atletica dello Stato di New York, che è uno dei più ferventi partigiani di questo affratellamento uni, versale sotto il segno olimpico, è giunto perfino a propugnare la opportunità di dare impulso al gioco degli scacchi sc oiò potesse servire a garantire la parte cipazione dell’U. R. R. S. S. dove — co me è noto — il gioco degli scacchi è considerato uno sport — «Tra gli spor tivi — ha detto Eagan — esiste uno spirito di solidarietà così sentita e così intenso da rendere estremamente facile il raggiungimento di una mutua com prensione e in questa epoca di pericoli atomici noi dobbiamo fare tutto ciò che è in nostro potere per cooperare allo sviluppo dell’amicizia tra le nazioni.. Vada dunque per gli scacchi, pur di guadagnare anche l’U. R. S. S. alla causa • dell’oliinpismo.
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Gente di ogni razza si aduna sotto la bandiera dai cinque anelli...
Di fronte a queste prove (li buona abrogata, per la quale i popoli vinti, oggi volontà e (li adattamento alle circostanze come ieri, sono esclusi dall’attività in per le quali si comincia perfino a sottilizternazionale. gare sulla legittimità sportiva di un E di questi giorni — per citare un gioco che, indipendentemente dai suoi esempio — il riliuto opposto da Sir meriti e dai suoi pregi, non è certo il Norman Brookes, presidente della Fe modello di ciò che si intende per sport derazione australiana di tennis, ad una olimpico, ci si può fare un’idea abbastanza iniziativa tendente ad inviare in Giap precisa di quanto cammino sia stato pone nella prossima estate un gruppo percorso verso il raggiungi mento di quel di tennisti australiani. È inoltre ancora la ricostituzione del blocco^ sportivo vivo il ricordo dello scalpore suscitato mondiale che è nel desiderio dei popoli qualche mese fa dalle tournées compiute amanti della pace e che dovrebbe costi in territorio germanico dalle selezioni tuire il primo passo verso una effettiva calcistiche di Zurigo, San Gallo e Basilea. pacificazione. Questi, cui abbiamo breve Come si ricorda la F. I. F. A. inter mente accennato, sono gli stati d’animo venne e la Federazione svizzera, sebbene ufficiali di fronte al problema della riqua a malincuore, fu costretta a prendere lificazione della Germania e del Giap provvedimenti e a minacciare più gravi pone e all’aspi razione di completare i sanzioni in caso di recidiva. quadri olimpici con la partecipazione Una volta assolto il suo dovere di affi della Russia ai Giochi del 1052. liata, la Federazione svizzera non ha Siamo però ancora al punto di par tenza. Da situazione si è cristallizzata ■ mancato però di cogliere l’occasione per fare un passo energico presso la F. I. nelle posizioni deU’iminediato dopoguer F. A. affinché venga riesaminata la qua. ra e la ripresa delle relazioni sportive sifone delle relazioni sportive con la con i popoli vinti c ancora oggi niente Germania. E ciò in rapporto ad una altro che .un'aspirazione. Belle, dunque fortissima corrente dell'opinione pub le parole, ma ciò che conta sono i fatti. blica la quale reclama l’avvento di un E i fatti, invece, non sono incoraggianti. regime di normalità. . Le federazioni nazionali — anche le più volonterose — sono vincolato al Sono più di tre anni — scrivono in l’osservanza di una norma non ancora sostanza i giornali svizzeri — che la
olimpico
ne! s guerra è finita. Il trattato di pace non è stato ancora firmato, è vero, ma ciò di pende dai contrasti sorti fra gli alleati. I popoli non c’entrano. 11 Presidente del Gomitato Olimpico Internazionale si è dichiarato favorevole alla partecipa zione dei tedeschi e dei giapponesi ai Giochi del 1952 ; da ogni parte del mondo si moltiplicano le manifestazioni uffi cioso e non ufficioso in favore di una riconciliazione nel nome c nel segno dello sport. Il passato è dunque dimenticato e superato. Perché tardare ancora ad adeguarsi ai tempi nuovi e alle nuove correnti dell’opinione pubblica ? La rie ducazione democratica della gioventù tedesca non potrà che avvantaggiarsi dai contatti con la gioventù di altri Paesi. E del resto quale miglior modo di servire la pace che favorire questi con tatti e queste relazioni ?
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Un giornale di Losanna ha usato a questo proposito un linguaggio estrema mente energico e grave. » La F. 1. F. A’ — ha scritto questo giornale — è stata posta di fronte ad una domanda ufficiale e dovrà esaminarla. Noi sappiamo che in seno alla F. I. F. A. c’è un uomo che si opporrà con tutte le sue forze alla. ripresa delle relazioni ; un uomo che posseduto dall’odio, non vuole sentir parlare di tedeschi. Ma bisognerà bene che questo signore si decida a fare astra zione dai suoi interessi e dalle sue idee personali e si convinca a servire solo la causa dello sport giacché è per questo che è stato nominato a] posto che occu pa. Bisogna rendersi conto — così con clude il giornale — che è venuto il tem po di collaborare a costruire una pace stabile ». Le paiole e il tono di questo scritto
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esprimono con sufficiente chiarezza la reazione suscitata negli ambienti spor tivi svizzeri dalle sanzioni imposte dalla F. I. F. A. all’A. S. F. A. E stato reso ossequio alla legge ; ma rimane più clic mai viva negli sportivi svizzeri la volontà di addivenire ad una situazione normale nella quale siano finalmente abolite le barriere c riabilitati i reietti. L’episodio che abbiamo citato non è del resto l’unico del genere che si sia verificato in questi ultimi tempi. Il desiderio di riallacciare i rapporti è lar gamente diffuso fra gli sportivi di lutto il mondo. Hanno mostrato di desiderare questo ritorno alla normalità gli ameri cani quando hanno deciso di ammettere i tedeschi ai campionati nazionali di bob in programma a Lake Placid ; han no mostrato lo stesso desiderio i francesi quando hanno inviato una squadra di calcio alsaziana ni di là del Reno ; hanno dato il primo impulso a questi tentativi di ripresa, ancora sporadici ma significativi, le autorità alleate quan do invitarono la. squadra olimpica elve tica a misurarsi con una rappresenta tiva tedesca della zona americana e quando concepirono un piano tendente a introdurre la Germania occidentale nel circuito sportivo europeo.
E del resto come è possibile trascu rare ed ignorare un movimento sportivo che nonostante le disastrose conseguenze della sconfìtta, è cosi vitale e fiorente da costituire un centro di attrazione per follo incalcolabili, come dimostra l’af fluenza normale di 00-80 mila spetta tori alla più modesta manifestazione calcistica ? Esistono indubbiamente elementi po sitivi e concreti per un ritorno alla nor malità nelle relazioni sportive interna zionali. Il trattato di pace non è stato ancora firmato ; ma se questo evento è di importanza fondamentale e costitui sce una condizione essenziale per la ri presa della vita politica ed economica delle nazioni vinte, non ha che un valore di pura formalità per la ripresa della loro attività sportiva nell’àmbito interna zionale.
Al punto in cui siamo e di fronte a tante, ripetute manifestazioni di una volontà unanimemente intesa a ripri stinare, almeno nello sport, una nuova era di pace, dobbiamo volgere le spalle al passato e fissare lo sguardo verso l’avvenire. A Helsinki nel 1952 tutte le nazioni devono essere presenti, comprese la Russia, la Germania e il Giappone.
Dopo tante ansie, dopo tante ango sciose alternative, avremo in quell’oc casione il conforto di una vera manife stazione di pace. Le fronde d’ulivo si intrecceranno con i cinque cerchi dell’cmblema olimpico in un mondo final mente pacificato.
e atleti di tutte le nazioni s’illuminano sotto la fiamma olimpica
Renato Ferminellì II
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azione cattolica della più vivida tem pra, lancia per il quinto aiuto, e anche a giovevole collaudo della sua capacità per le grandiose manifestazioni sportive che saranno in pro gramma per TAnno Santo, i Campionati studenteschi. Abbiamo già avuto occasione di trattare in altra sede il tema, nei principii informativi e in quanto era stato fatto* • Sulle cronistorie è superfluo ritornare. Sono stati quattro anni di iniziative e di lavoro ardui e difficoltosi. ina di risultati morali e tecnici sempre più soddisfa centi Basti ricordare come nella primavera del '45 fossero ancora calde le ceneri delle distruzioni e fre sche le fosse dei Caduti, e « triangoli » di morte e di terrore si incuneassero nelle fibre della Patria e nei sacrari delle famiglie italiane. Eppure già la squilla della resurrezione a vita spirituale e nobilmente fìsica e dinamica era stata lanciata da Pio X'II dal sommo del romano Soglio augusto, e raccolta con fede e pas sione dalla più fresca e pura gioventù d’Italia, pronta mente e fraternamente inquadrata dal C. S. I. Volta per volta i programmi dei Campionati si sono completati, le file dei concorrenti si sono infittite e la media dei tempi e delle misure — il dinamometro qualitativo — conseguiti nelle varie prove hanno offerto indici ed esponenti di progresso. E stanno già a provare con sicurezza una pronta ripresa della efficienza fisica delle classi studentesche, e, quindi, delle giovani generazioni : efficienza che è indubbia mente" in relazione con elevate condizioni di spirito e di niente : con sanità di ambienti famigliar!, scola stici, sociali. È una diaspora di oasi che si ampliano. A ogni pri mavera — con arditi anticipi sulle nevi delle vigili cime e degli scintillanti pianori — una primavera di gioventù attratta dal fascino di un entusiasmo che è veramente bello e sacro, va incontro al sorriso e al sole di maggio. Due primavere s’incontrano e sull’anello degli stadi e nella cerchia austera ed ele gante delle gare celebrano una loro fusione divina di spiriti, di slancio e di forza fiorente. ' Grado a grado sono anche cadute le diffidenze e le apprensioni che, inevitabilmente, l’autorità didattica poteva nutrire verso manifestazioni apparentemente sfornatrici dal raccoglimento studioso. Poiché, in effetti, la preparazione e la partecipazione ai Cam pionati esigono una regola e una disciplina ben calco late e razionate, una « norma » di vita esteriore e in teriore, un criterio cauto e proficuo di pratica ginnica e atletica, che infondano tempra, ordine e misura all’organismo del giovane : non lo stancano, lo raf forzano ; non lo appassionano febbrilmente, ma con vincono e conducono il soggetto con cosciente pa zienza e tenacità, ne sviluppano le facoltà di riflessione e di studio anche su se stesso, ne moltiplicano e ne rendono sempre più immediati i riflessi ; ne attiva l’intelligenza : ne rende sempre più limpida e fresca la ricezione, e puro e generoso il rendimento fisico e psichico. E via via che questa manifestazione di Campionati della gioventù studiosa si afferma in tradizione, si accumulano le esperienze, si classificano i dati, si individuano le reazioni c se ne forma una dottrina, una regola, una cattedra : una vera e propria scuola dello sport nella scuola per la cultura. Arriveremo indubbiamente a una grande radiosa realtà : cultura e sport: aula e palestra, studente-atleta. Uomo veraniente completo domani. E con tutta naturalezza. Senza istituzioni speciali, senza stanziamenti straor dinari o permanenti da gravare penosamente sul bi lancio statale. Col minor dispendio e il massimo ren dimento. Cosa, questa, che da quando l’Italia fu costi tuita, non è mai avvenuta, in nessun ramo delle sue attività ufficiali, statali o parastatali. E qui sarà ba stato abbinare felicemente scuola e sport. * * ♦
Parliamo, ora, specificamente, dei Campionati studenteschi 1949. 4 Primo punto : quest’anno con il prezioso aiuto or-
ganizzativo della Federazione Attività Ricreative Italiane (F. A. R. I.)., sono in programma anche le gare femminili, e cioè abbiamo anche i Campionati riservati alle giovani studentesse. Il Comitato d’onore della manifestazione è così formato : S. E. Guido Gonella, Ministro della Pubblica Istruzione ; S. E. Giulio Andreotti, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ; avv. Giulio Onesti, presidente del C. O. N. I. ; prof. Mario dortonese. Commissario Nazionale della Gioventù Italiana ; comm. prof. Giuseppe Petrocchi, Direttore Generale della Istruzione Superiore; comm. ‘ prof. Giovanni Piazza, Direttore Generale dell’Ordine Superiore Classico ; comm. prof. Mario Pantaleo, Direttore Generale dell’Ordine Superiore Tecnico. Sulla funzione e il valore formativi dei Campionati, il Ministro Gonella si è cosi espresso in una sua lettera alla presidenza del C. S. I. (11-11-48) : « 1/ interesse che le varie manifestazioni hanno suscitato anche nei centri minori e l’importanza che le discipline ginnicosportive così razionalmente intese assumono nella realizzazione della completezza fisica e inorale dei giovani, sono senza dubbio elementi utili alla inte grazione dei programmi scolastici e dell’educazione morale e intellettuale della gioventù ». « Il Ministero della P. Istruzione continuerà anche per il prossimo anno la sua opera di fiancheggiamento del Centro Sportivo Italiano, facilitandone le ini ziative e appoggiandone lo svolgimento ». Il Ministro ha inoltre diramato una circolare ai Provveditori agli Studi, dove rilevando i lodevoli risultati conseguiti dal C. S. I. informa di avere auto rizzato il dipendente Servizio di educazione fisica a prendere contatti con la commissione organizzatrice dei campionati — estesi anche al settore femminile — designando un proprio rappresentante. Invita i Prov veditori ‘stessi a collaborare e fiancheggiarne l'ini ziativa, compatibilmente con le esigenze dei program mi scolastici, tenendo presente che la manifesta zione, in sede provinciale, avrà luogo entro l’aprile prossimo. All’opera già svolta dal C. S. I. nei suoi primi quat tro anni di manifestazioni sportive per la gioventù, e all’opera ancor più vasta e profonda da svolgere, pone suggello veramente probatorio, la lettera inviata al presidente del C. S. I., prof. Luigi Gedda, dal pre sidente del C. O. N. I., avv. Giulio Onesti, ove espres si la soddisfazione e il compiacimento, soggiunge : « Mi è gradito inviare a Lei e ai suoi collaboratori il più vivo apprezzamento dello sport italiano per la fattiva opera affiancatrice, che — sopratutto nel campo della propaganda studentesca — il Centro Sportivo Italiano ha egregiamente svolto ». «Il C. O. N. I. è altresì sicuro che i Campionati Studenteschi del Centro Sportivo Italiano porte ranno un sempre maggiore contributo alla rinascita dello sport italiano, patticolarmente in quei settori giovanili in cui il C. S. I. estrinseca con notevole effi cacia le proprie iniziative ». Fissata una serie di premesse e consacrazioni così determinanti, il concetto e il programma dei Cam pionati Studenteschi Italiani, quinta edizione, è entrato, o meglio ha iniziato un nuovo intensificato cielo di lavoro, l’organizzazione centrale, ponendo automaticamente in azione anche gli 86 Comitati provinciali e i 5 Sottocomitati provinciali, che non trascurano nessun centro e angolo d’Italia, e sin dalle punte più squisitamente sensìbili ed esposte, vo gliamo dire : Trieste e Asinara. Allo scopo di snellire il programma e renderlo ac cessibile a tutte le provinole e anche ai centri minori, il ninnerò degli sport obbligatori è stato limitato alle discipline atletiche basilari e che più interessano la gioventù studentesca. Gli sport obbligatori sono : atletica leggera, calcio, ginnastica, pallacanestro, pallavolo. Gli sport complementari sono : nuoto, sport invernali (limitatamente allo sci), ciclismo, pat tinaggio a rotelle, rugby, scherma, tennis. In linea
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di massima i campionati restano su base provinciale. Sono portati su base nazionale : atletica leggera, pallacanestro, nuoto, sport invernali. Particolarmente seguito sarà il primo esperimento di campionati femminili, dai punti di vista sia tecnico fisiologico che disciplinare, poiché dall’attività gin nica e sportiva femminile se ne debbono attendere i più alti e soddisfacenti risultati d’ordine morale e fisico per il presente e l’avvenire. Sono in palio due magnifici trofei offerti dal C. O. N. I. : per l’istituto vincitore dei Campionati maschili, di durata biennaìe ; per l’istituto vincitore dei Cam pionati femminili, anch’esso di durata biennale, che viene ora a rifulgere per la prima volta, nel dopo guerra. agli occhi luminosi della più gentile prima vera italica. * * * Abbiamo dato per sintesi lo spirito e per sommi capi la fisionomia e i dati essenziali della V Udizione dei Campionati Studenteschi. Dai quali si può dedurre che allo squillante appello di vita, di dinamismo e di disciplina tempranti per tempo al vigore e alla sa Iute fisici e morali, risponderanno a schiere, i gio vani dediti allo studio, pensosi, con le loro famiglie, del proprio avvenire, e, con esso, dell’avvenire in separabile della società e della Patria. Non riteniamo si debba — come da qualche parte si è fatto — dar luogo a esitazioni o eccezioni sulla funzione, anzi sulla missione, svolta e da svolgere dal C. S. I. nel così vasto, e più che mai arduo, campo del più giovanile sport italiano. E «particolarmente in quei settori giovanili in cui il C. S. I. estrinseca con notevole efficacia le proprie iniziative », come schiet tamente e acutamente ha precisato Giulio Onesti nel la sua sopracitata lettera al Presidente del C. S. I. Questo Ente, che ha per fine supremo lo sport, cri stianamente inteso e praticato, quale moralizzatore e risanatore della vita civile e sociale, raccoglie nella sua organizzazione la grande maggioranza della gio ventù italiana, oltre un grande numero, sia per adesione effettiva, sia tacita, di sportivi, dal campione al semplice gregario. Pur dichiarandoci, noi, lungi dal pensare a un... totalitarismo, sia pure d’origine spontanea. E tacciamo di quanti altri « vorrebbero », ma ancora « non possono » o non riescono ad ascri versi alle file del C. S. I. Ora come trasferire, secondo quanto da qualcuno è stato prospettato, i Campionati Studenteschi in altre mani che non siano quelle del C. S. I., primo iniziatore, promotore e ormai organizzatore ferrato in materia ? Si pensi allo spirito addirittura apostolico e al coraggio e alla perseveranza veramente « romano antico » lanciati nell azione immediata e sin dalla san guinosa e fumante primavera del 1945 ! E alle persi stenti difficoltà superate negli anni seguenti, e a quelle ancora oggi da eliminare. I titoli di merito e di com petenza sono tali che sarebbe assurdo pensare a storni e successioni : a... cambi in blocco, della guardia. Si è suggerito, sempre da taluno, è vero, di affi dare l’organizzazione dei Campionati al Ministero stesso della Pubblica Istruzione : proprio a quel Mi nistero che ha riconosciuto e approvato in pieno l’ef ficienza e l’efficacia dell’organizzazione C. S. I. nel principio e nell’esecuzione. Riconoscimento e appro vazioni suggellati dalla soddisfazione, e dal compia cimento esplicito dell’ Ente tecnico specifico : il C. O. N. I. Si fa osservare, ancora da qualche parte, che una organizzazione « ministeriale » sarebbe in più stretta relazione con le esigenze della scuola e otterrebbe la «collaborazione » degli insegnanti di Educazione fisica. Ma per l’appunto, nel Comitato — che ha funzióne pratica e non apparente — figurano tre autorevoli rappresentanti della Scuola e del Ministero ; nella Commissione Organizzativa Centrale è capolista il rappresentante del Ministero della P. I., nelle Com missioni Provinciali è il rappresentante del Provve ditore degli Studi. E un pieno affiatamento è in atto è sarà sempre di più perfezionato. Quanto alla colla-
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borazione degli insegnanti di Educazione Fisica, bi sogna tener presente che essi — se provenienti effet tivamente dallo sport — sono dei preziosi collabo ratori nati, dei benemeriti ai quali va ogni elogio. Al Ministero spetta tenere nel dovuto conto, morale ed economico, e già l’abbiamo affermato in altra sede, tale loro collaborazione, che potrebbe perdi periodo, di preparazione vera e propria e delle competizioni, venir considerata come prestazione di lavoro straordinario. In sostanza, una formula appropriata di riconosci mento a tutti gli effetti può ben essere convenuta : senza per questo ricorrere al Ministero organizza tore di Campionati ginnico-sportivi. Per noi, nati e vissuti nello sport, un Ministero, della P. I. e magari delle Poste (una gran gara di marcia per postini e per postine, con Sua Eccellenza « starter » sarebbe una cosa simpaticissima) orga nizzatore di Campionati, estesi a professori e capi divisione sarebbe il non plus ultra del paradiso ter restre ! Ma burocratizzare una manifestazione come quella dei Campionati Studenteschi, effettivamente, ci sem bra un po’ troppo. Non ci si era pensato neanche « nell’oscuro ventennio »... I Campionati Studenteschi si svolgono e continue ranno a svolgersi benissimo così, con la leva sempre più lata della gioventù studiosa italiana, e con una elevazione costante di indici di rendimento lasciando al Ministero la sua attività di assunto, di tradizione e di competenza: quella culturale e di educazione fisica. Con adesione sempre più consapevole e fiduciosa di giovani e di famiglie che vedono nello sport pro mosso e tutelato dal C. S. I., garanzia morale e so ciale. E il concorso più entusiastico degli insegnanti di E. F. come i proff. Gotta e Costamagna hanno pro prio recentemente dichiarato. Che, se per somma sciagura, non solo dell’Italia, ma. della umanità, su cui la luce di Roma diffonde tanta sapienza e virtù cristiana, dovesse verificarsi — secondo l’espressione di un « lungimirante » col lega — « il fatto della possibilità di variazioni e di indirizzi politici della nazione » (ed è facile supporre a quale variazione si vorrebbe alludere) ebbene, la catastrofe sarebbe tale che è meglio farsi il segno della Croce. E lo faccia anche chi è caduto in desuetudine di esso... E chiudiamo con un’altra battutina polemica. Ab biamo letto a proposito di questi Campionati stu denteschi, « erroneo » l’aver il Ministero e il C. O. N. I., affidato di morii proprio, l’organizzazione al C. S. I., e « questo non perché il C. S. I. non sia all’altezza éti provvedere alla più perfetta delle organizzazioni, ma semplicemente ed esclusivamente perché ,a oc chio e croce, crediamo che non più del 20 per cento degli Insegnanti di E. F. offriranno la loro collabo razione. Il che significa anche un esiguo numero di Istituti e di studenti concorrenti ». Noi' crediamo invece, che il corsivista sia ni errore e non abbia bene espresso il vero pensiero della maggioranza degli insegnati di educazione fisica. Pri mo : non bisogna confondere ^quello che è il programma fisico-educativo scolastico con una manifestazione che, sia pure ricollegandosi ad esso, viene indetta e organizzata appunto per valorizzare lo sport della scuola. E infatti il C. S. I. non ha nessuna mira e non pensa neppure lontanamente ad avere alcuna inge, renza su quella òhe è l’attività degli educatori. Secondo-. di quale « mota proprio » si vuol parlare se il C. S. I. è il promotore e l’organizzatore di tali campionati fin dal tempo in cui nessuno ci aveva pensato ? Una imponente massa di studenti, che quest'anno dovrebbero sorpassare i centomila e oltre dello scorso anno, senza calcolare il nuovo apporto della gioventù femminile, scenderà in campo. Questo è certo. I giovani rispondono, come sempre risposero, al l’appello ' dello sport puramente inteso, éon slancio e gioia.
Sisto Favre
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FUORI GIUOCO
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alla sbarra? La vecchia massima. « nulla ili nuovo sotto il solo » è uno slogan che ha fatto ormai il suo tempo. Non si accorila con la nostra epoca insofferente e smaniosa di mutar formule, abitudini, costumi, ordinamenti, posseduta dall'irrequieto desiderio di « evadere ». A meno che il « nulla di nuovo » dei latini non si voglia riferire appunto all’eterna incontenibile irrequietudine dell’animo umano. Ma il nostro scolio non è quello di ingolfarci in specu lazioni filosofiche. È assai più modesto, terra terra addirit tura, poiché si riferisce ai terreni di giuoco attorno ai quali le folle sfogano il loro entusiasmo e la loro passione per la palla rotonda. Del popolarissimo giuoco le folle — e non le folle soltanto — conoscono solo superficialmente le regole ; nè sentono il bisogno di penetrarne i complicati misteri attratti come sono, e completamente appagate, dalle qualità spettacolari del gioco, nei confronti delle quali le regole sono intralci più o meno detestabili, nient'altro. E forse la più detestabile fra tutte è proprio quella del juori giuco, tanto intricata c complessa che neppure gli ar bitri riescono a mettersi d’accordo nel darle un’esatta e persuasiva interpretazione sul terreno pratico ; partico larmente odiosa perché interviene invariabilmente a spez zare i momenti culminanti che sfociano nella segnatura ine briante del gol, o per lo meno nell’emozione a doppio effetto del tiro dell’attaccante e della parata del portiere. Basta questo per comprendere facilmente quanti e quanto accaniti nemici abbia il fuori gioco. Fino al punto che una quantità di gente considera sempre più seriamente il proposito di sopprimerlo, mossa non ila pervei-sità d’animo, ma dal' desiderio del meglio. Della soppressione — più paci ficamente, dell’abolizione — del fuori gioco si è cominciato à scrivere sui giornali dapprima sporadicamente, poi con maggiore frequenza ; ed ora è certo che la proposta relativa sarà formalmente presentata alla prossima riunione dell'International Board, l’almo consesso che ha in custodia le ta vole della legge calcistica e che, solo, esclusivo, ha il po tere di modificarle. È sufficientemente maturo il problema per affrontare il vaglio severo del solenne collegio ? A occhio e croce, la risposta suona negativa. Se male non ricordiamo, lungo da noi la pretesa di ricercare la paternità dell’idea di cosi importante modifica alle regole universalmente osservate; le prime voci insistenti pei' l'aboli zione del fuori gioco cominciarono a farsi udire da un luogo dove il calcio non è affatto in auge e, nonostante gli sforzi di molti appassionati, stenta enormemente a farsi targo : gli Stati Uniti. Gli americani hanno guardato e tuttora guar dano al gioco del calcio con curiosità, ma non ancora con pas sione. Amanti delle emozioni violente, non è sfuggito alla loro percezione che l’emozione più violenta che il calcio può dare consiste nei gol ; e trovano che, nel gioco cosi confò adesso praticato, non se ne segnano abbastanza per appa gare i loro esigenti palati. Gli assertori del « primo non prenderne » non avrebbero fortuna, nel Nord America. I paladini del calcio negli Stati Uniti si sono immediata mente resi conto che soltanto le partite a larghissima segna tura stimolano l’interesse dei loro connazionali ; da. qui a concepire l'abolizione della regola del fuori gioco, che alle hughe segnature costituisce una- remora considerevole, il passo è stato assai breve. Le. voci sorte in America sono siate riprese o trattate con molto maggiore profondità e competenza, per non diro anche con maggiore autorità, in Francia; ed anche da noi non si è rimasti indifferenti. Anzi, in forma privata-, quasi addirittura clandestina, si è perfino arrivati a giocare sperimentalmente una partita senza la regola del fuori gioco, sotto la direziono di un arbit ro che gode vasta stima La folla vuole l’emozione del goal !
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dell’accennata riduzione, del 33%, sem brano rammentare con sussiego che quella importante modifica in tanto potè passare, in quanto era, stata concepita <• presentata proprio da loro. A parte lo discussioni di carattere tecnico, che qui non è assolo ( a niente il caso di sollevare, sulle conseguenze che la ventilata abolizione avrebbe sul gioco. sta il l'atto che i suoi sostenitori accani patio tici- di ragioni, principale fra le quali è che il c; Icio l- andato sempre più acquistando le caratteristiche di uno spettacolo. sia pure a parziale detrimento del suo contenuto puramente sport ivo. L’abolizione ilei fumi gioco, essi affermano, è una necessaria conces sione allo spettacolo : e non manca, ag giungono. di serio fondamento anche in linea prettamente sportiva.
Del resto, proseguono questi fautori, il gioco del calcio ha subito un importante processo evolutivo in fatto di imposta zione. di concezione, di esecuzione : l’av vento della tattica sistemista ne ò prova. eloquente. In viriti di essa, non si è forse sovvertito lo schieramento fonda mentale che sopravvive ormai solo nel l’ordine di numerazione delle maglie dei giocatori, allineando sul terreno le squa dre con tre terzini anziché due. e con due mediani anziché tre? Lasciamo, dunque, che un'ulteriore evoluzione si compia : teniamo presente, oltre alla necessità di salvare lo sport, anche quella di salvare lo spettacolo.
11 disperalo tentativo del portiere non impedisce che la palla entri in rete
f prestigio in campo Generoso Dattilo.
internazionale :
Nella coscienza, della » popolazione >■ calcistica, dunque, il problema è già po sto in termini netti e sentiti. Tutto sta vedere se e quanto esso ha inciso o inci derà nella coscienza dei saloni dell’International Board. Quest'organo, è inutile nasconderselo, risento in fortissima mi sura dell'influenza inglese. 1 britannici si considerano a giusta ragione, per di ritto creativo e per non ancora detro nizzata- eccellenza di pratica, i padri co scritti del popolarissimo gioco. Le loro sentenze fanno testo ; e per chi ponga. niente ai proverbiale tradizionalismo degli inglesi, le sorti della rivoluzionaria proposta di' abolizione del fuori gioco si prospettano giù come quasi certamente segnate. Un vecchio slogan, quasi vecchio come la fede ili nascita del gioco, dice che < le 1 17 regole del foot-ball sono incise nel marmo ». E tuttavia, anche questo Lapidario detto va preso con beneficio
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d'inventario, perché lungo l'ampio arco degli anni qualche limatimi quelle regole l’hanno avuta c non sempre leggera. Sull’argomento del fuori gioco, per l’ap punto, la limatine ci fu, così cospicua da. sembrare una scalpellatura, quando dal fuori gioco a tre uomini sì passò a quello a due soli. Una riduzione del 33%: per chi tende addirittura alla... cancellazione del debito non è moltissimo, ma è abbastanza incoraggiante.
Le discussioni, che hanno assunto .sen sibile estensione sui fogli sportivi fran cesi, non hanno suscitato invece reazioni di sorta su quelli inglesi, quasi ci fosse una specie di parola d'ordine di non toc care l'argomento o si volesse, con Porti naio ostentato silenzio, dar chiaramente a divedere che non lo si prende nella minima considerazione. Unii specie di » fin de non recevoir » che anticiperebbe lo sdegnoso rifiuto dei metaforicamente imparruccati membri dell’Jnternationnl Board, che alle presunzioni ottimistiche di coloro che citano il precedente specifico
Può darsi che 1’I nternàtional Board si senta indotto a premiere in conside razione la proposta. Questo non significa però che si possa arrivare rapidamente alla sua realizzazione. Si tratta di una decisione che, a parte le tradizioni di Illudente cautela che caratterizzano il contegno dell’Ente verso le innovazioni di qualsiasi genere e portata, richiede at tenta e serena ponderazione. Richiede. soprattutto, l’esame e la valutazione di una quantità di elementi che solo la luce dei fatti consentirà di avere a dispo sizione, perché tutto si può pretendere per il miglioramento dello spettacolo sportivo, fuorché un salto mal calcolato, che potrebbe riuscire esiziale, anziché di giovamento. Bando, quindi, alle eufo riche impazienze. Sarà già molto, ripetiamo, se l’International Board consentirà a prendere in considerazione la proposta e a intra prenderne l’esame sul terreno pratico, in via sperimentale. Non dimentichia moci, inoltre, di una determinante im portantissima delle decisioni future. Nel 19.52 si giocheranno a Rio de Janeiro i campionati mondiali, ai quali l’Inghil terra ha ufficialmente assicuralo la sua partecipazione. 11 tempo che ci divide dal grande torneo è relativamente breve ; potrebbe non essere considerato suffi ciente ad assimilare la nuova tat tica o le nuove tattiche che l’abolizione del fuori gioco imporrà immancabil mente ; e in questo caso gl’inglesi, che hanno in mano il mestolo legislativo, non sarebbero certamente cosi ingenui da adoperarlo a loro possibile danno.
Cesare Mariani
K® ieigi Ma... abbiamo forse peccato nel sentire i commenti della parte opposta, cecoveli :
che concede un calcio’ili ritrovo esistente nella sua mento certamente malata — un vero furio -—■ che fa la federazione ?
Il povero tizio dopo avere letto tutti i giornali — rotea. gli occhi — lanciaanatemi a Madama Serenità —- pensa. con mestizia ai gioielli giacenti a] Monte di Pietà. — e infine cerca di addormen Che poi-co ! Urla l'uomo dalla spugna tarsi per dimenticare. miracolosa, e. nel dire porco, si affretta, a Abbiamo voluto scrivere un piccolo scusarsi verso reietta, schiera suina pel scherzo —- un qualche cosa che vorrebbe li usui tante pa lagone. Un vero delitto —- mormorano i gior essere umoristico — ma, siamo certi. che non lo è — perché esso è troppo nalisti inviati speciali — e stenogra fano atroce rampogna verso l’uomo dal vicino alla verità. Una verità che dispia sibilo lacci-ante. ce ai sentimentali dello sport, a quelli 11 regolamento sancisce di punire i , che vanno sui campi per vedere una gara. non volendo sapere di bilanci astrono falli intenzionali. me la saluta lei mici, di premi di partita, di volgari chiaal’intenzionalità ! grida, il dirigente aeehiere che spesso sono di fango, di ma mangiandosi la. sigacompagna toro, lignità. di scandali, di oro... un com retta accesa da poco. plesso che insulta, che nulla ha a. che ve Abbiamo descritt gli umori di tanti liere con lo sport. brave persone che la domenica soffrono Noi forse siamo troppo vecchi — sui campi di calcio. Ma. vi è anche qual pensiamo ad un. passato troppo lontano, che tizio che non potendo soffrire sul campo, pensa di rivivere la. partita • ad una. maglia sociale: essa era la nostra bandiera, per essa, si combatteva per mezzo dei giornali : impegna qual sui campi, per essa davamo tutto di noi che gioiello di famiglia e compra giornali stessi. Dopo la gara la doccia era rap locali, della città della squadra ospitata, presentata da. un secchio d’acqua ed il qualche neut.ro con servizio particolare. ri.st. irò da una modesta arancia. Uiassumiamo il contenuto : I giuocatori ospitati : I/arbitro è scemo ! Un Vero furto ! Che ingiustizia !... guarii.'no il povero arbit ro con occhi Ila nitroglicerina.
Calcio di rigore ! Un fischio modulato si eleva dal velile prato — siamo nella. sacra, area — un dignitoso sigporc ve stito allegramente 'li nero — e elle chiamasi arbitro (trascuriamo per quel la. sana, educazione elle ci distingue. di elencare alcuni aggettivi qualificativi a lui indirizzati dalla folla urlante) ha sancito un calcio di rigore in favore della squadra locale. I giuocatori del posto — resi folli dalF avvenimento, iniziano danze orientali. Che pacchia ! grida, il guardiano del campo pensando giulivo alla mancia del Presidente spendereccio.
Era ora ! commentano i competenti della metropoli, e dalle loro ugole par tono canti soavi in onore di Madama Giustizia. Infine — il concentrato della sa pienza — ovvero alcuni giornalisti te cnico-sportivi della città — con sorrisi di competente compiacimento commen tano : giusto quell’arbitro ! che acume ! che prontezza ne) rilevare il grossolano fallo !
Giornali locali : Vittoria, meritai a. — rilevate biasimevoli scarponerie dei giuocatori avversari — arbitro per fetto. ma che doveva concedere almeno un altro calcio di rigore, naturalmente in favore della, nostra squadra. Altri giornali : lai nostra squadra ha. perduto per la- scarponeria dei giuoca tori avversari — la- decita dell'arbitro
Povero calcio ! qualcuno mormora oggi pensando alle nostro vecchie bat taglie. Molti non comprenderanno mai che i veri signori del calciò vi erano allora : oggi con tanto oro in giro vi è troppo pietosa povertà.
Generoso Dattilo
Quando il «cannoniere» Lorenzi entra in area la mira non fallisce. Sta al portiere avversario, se gli è possibile, bloccare il tiro
<■• cronache sporti ve «li quest'ultima betti ma mi recano notizie abbastanza conf<»rtev«»li dai vari campi di sci stranieri. in quanto in Italia la scai-sità della m ve. fatta cezione p»-r le primi- manifestazioni svoltesi al Sestriere e comunque non riguardanti l’attività internazionale, non ha permesso un confronto diretto sulle nostre piste bianche agli sciatoli zurri con quelli stranieri. In oifetli la stagione internazionale di quest'anno ha tutto il sapore di rivincita delle Olimpiadi di Saint Moritz dello ■scorso anno ed ecco infatti che i nostri Cidi- <• Lacedelli. Alierà i- De Bigontimi sono ancora opposti al campione olimpionico ttreiller, agli altri francesi Besson, Contivi, Laeroix e soci, mentre nel settore femminile Celina Seghi estrosa e discon tinua come sempre, per colpa del suo temperamento irre quieto e scapigliato, ha ancora di fronti- le sorelle austriache l’rofxaitx i bi- nel frattempo, in questi .inni di guerra, hanno
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L’asso azzurro Zeno Colò cambiato stato civile e fors'anche nazionalità, alle molte francesi che si fanno avnnt^ minacciose nel settore delle discesiste alla pari degli uomini e ancora, alle svizzere ed alle poche nordiche, che cominciano a mettere il naso sin quaggiù sulle Alpi. Ma sono sempre gli stessi Homi. C’è voluto del tempo perché scomparissero dalle manifesta zioni nazionali e internazionali di primo piano i Chierroni ed i Menardi, (alludiamo a Se verino, in quanto la stirpe dei Menardi continuerà a dare campioni della neve, cosi come avremo quella ilei Sei-torèlli e dei Lacedelli, per l’enorme inflazione che di questi nomi v’è nello valli alpine e specialmente in Cadore o in Valtellina) e ancora i Zanni ed i Guarnieri. Lo sei permette un'attività a lunga portata e buon per noi che v’c la possibilità d’avere sulla scena un elemento per un intero decennio, altrimenti le già striminzito Hlu delle « frcccie bianche» sarebbero ancor più sottili. Di nuovo nuovo, tra i
giovani. ben poco ì saltato fuori in questi ultimi anni. Si obietterà che rat ti vita sciistica è legata ad ini complesso di fattori che non sempre permei t ono una regolarità uniformo nello sviluppo del programma, in quant > all’uomo non e dato comandare per buona fortuna ai tempi e lieve accettarli come Domine Dio ce li manda. (Anche quest'anno la scarsità della neve sin dopo Natale e le stramberie della stagione anche in queste settimane minacciano ili compromettere il calen dario che la FISI con tanta pazienza e con un certo anticipo aveva predisposto a tavolino). È certo però che gli atleti che vestono la maglia azzurra in questa stagione, nelle gare che si svolgono all'estero (ta lune delle quali hanno segnato belle e smaglianti vittorie ili Zeno Colò e di Celina Seghi e qualche significativa af fermazione dei due Alverà e di De Bigontina) sono un po’ pochini per fare affidamento su di essi anche per il tra guardo maggiore che lo sport sciistico italiano lieve raggiungere : le Olimpiadi del 1952 in Finlandia.. Occorrono altri elementi da affiancare ai vecchi se questi saranno prescelti (fatta eccezione per il piccolo Alverà c per De Bigontina, la cui età giovane consente di puntare an cora su di essi per Ic-prossime Olimpiadi) c purtroppo spaziando con lo sguardo ed il pensiero sui lucenti e... tersi campi ben poco troviamo di nuovo. Tale e tanta è del resto la preoccupa zione della FISI per questa, carenza di campioni o di giovani speranze che ha preferito all’inizio d’una stagione eoe! scarsa da essere costretta a metà, a fare macchina indietro per ridurre il numero e dare a quelli rimasti in piedi una mag giore consistenza tecnica ed effettiva. Sappiamo che in tutte le valli si sta lavorando, ma riteniamo che se si fosse seguito un criterio diverso di prepara zione molto di più si poteva raccogliere Le difficoltà di comunicazione ferrovia ria nel senso che le tariffe sono troppo elevato per le tasche degli sportivi in genero delle città, e per di più la man canza, assoluta, quest’anno, di facilita zioni sui trasporti (il trasporto gratuito degli sci in treno è tuttavia già un passo avanti... anche se un ritorno all’antico hanno ridotto il numero degli sciatori). La stagione in ogni centro invernale è piuttosto bassa e gli albergatori hanno di questi tempi un palmo di muso e sono recalcitranti a concedere facilitazioni per gruppi o società din desiderano recarsi in montagna. La FISI e anche il CONI dovranno
l'anno prossimo provvedere per tempo e non rimanere nella trappola della mancata concessione di credenziali e di riduzioni ferroviarie proprio nei mesi di gennaio e febbraio. E ci pensi un pochino anche il Ministero competente e quindi di riflesso il Governo. Il turismo è problema nazionale di enorme e vitale importanza. L’Italia. non si può permettere di sottovalutarlo e trascurarlo. Turismo vuol dire vita di molti centri, vuol dire benessere per centinaia di migliaia di persone o vuol dire an cora affluenza in Italia di stranieri e quindi di oro. E ridicolo che mentre nei mag giori contri invernali stranieri si cercano mille forme di propaganda per attrarre il maggior numero possibile di turisti, in Italia si trascuri completamente questo set tore. Nè ci si venga a dire che concedendo riduzioni ferroviarie per i centri montani come per quelli climatici si viene a favorire soltanto le classi abbienti. Ci sono de cine di migliaia di impiegati e di artigiani, di operai come di studenti che se tanto tanto fossero invogliati da facilitazioni logiche c che sono sempre esistite, andreb bero a trascorrere volentieri in montagna ima decina, ili giorni delle loro ferie (tanto il costo della vita è eguale in città, come nei centri climatici, se non inferiore in questi ultimi...) con il vantaggio, oltretutto, per la loro salute. Scrupoli in proposito sono dunque del tutto ingiustificati. E tanto meno sono giustificabili òggi, che incontro al popolo, con minore apparato, ma .con sempre crescente spontaneità c consapevolezza, bisogna pur andare. Proprio in ordine a principi di sana democrazia. Si prospetta così una delle ragioni per cui l’attività è stata limitata quest’annoÈ altrettanto chiaro inoltre che non tutto il reclutamento della FISI può avvenire liberamente nelle vallate senza un agganciamento diretto o per lo meno un interes samento da parte delle società, degli sci Club e delle Unioni sportive, e ci si permet ta aggiungere anche il Centro Sportivo Italiano che più degli altri Enti a carattere nazionale ha mostrato serietà di intenti e di realizzazione. Nessuno pensa ad esempio all’attività e alla propaganda sciistica femminile ; eppure le donne hanno le loro prove nelle Olimpiadi come in tutte le manifestazioni internazionali e nazionali di una certa importanza; La Celina Seghi domina incon trastata da anni così come per tanti altri anni prima della Celina ha dominato la Paola Wiesinger, ma per il reclutamento e per il potenziamento dello sci femminile la FISI non ha mai seriamente pensato : nè in passato nè al presente. Siamo d’accordo che lo sviluppo del settore femminile è più diffìcile ancora d* quello maschile ma nelle valli vi sono elementi, volonterosi di mettersi in luce, che ormai hanno vinto gli illogici pregiudizi e che si tuffano con l’audacia e la capacità dei ragazzi nelle piste più perigliose e veloci. Altro settore ottimo di reclutamento femminile è rappresentato, come per l’atletica, la pallacanestro, la pallavolo o le altre attività sportive che si addicono alle ragazze, da quello studentesco. Il Centro Sportivo Italiano ha- avuto l’audacia di lanciare a Cortina i campionati femminili, ma non sappiamo con quale risultato, che molto diffìcile è stata la messa in scena dei campionati provinciali e nessuna o ben scarsa la collaborazione delle aziende di cura e di soggiorno dei maggiori centri (fatta eccezione di Cortina d’Ampezzo e di Asiago). Si può anzi aggiungere che anche per l’organizzazione dei campionati studenteschi o delle manifestazioni a carattere propagandistico riguardanti i giovani taluni centri invernali non solo hanno mostrato disinteressamento ma hanno chiesto anche cifre piuttosto onerose perda messa in scena tecnica delle prove. A tal proposito vorremmo suggerire alla FISI per l’avvenire, o quindi per l’anno prossimo visto che l’attività è talmente breve, di incaricare le scuole nazionali di ■sci, autorizzato a funzionare nei vari centri, di assumersi l’incarico della organizza zione delle prove per quegli enti che lo richiedono e che non hanno struttura tecnica organizzativa sufficiente o ancor meno conoscenza dei luoghi. Queste osservazioni nascono spontanee da constatazioni reali e ancora dai molti inconvenienti verificatisi in più di una località. Abbiamo accennato sopra ai campionati studenteschi. In effetti la manifestazione che vedrà il suo svolgimento a Cortina Cortina- d’Ampezzo dal 27 al .30 Gennaio è il primo raduno di notevole interesse che vedrà alla partenza delle numerose prove una massa imponente di giovanissime freccio della neve. Le eliminatorie provinciali svoltesi malgrado l’instabilità della stagione inver nalo in più parti assicurano alla manifestazione cortinese messa in scena dal Centro Sportivo-Italiano con la collaborazione viva dello Sci Club Cortina che ben volen tieri ha messo all’opera tutti i suoi campioni ed i suoi dirigenti, tecnici espertissimi c di vaglia, la riuscita più brillante del complesso tecnico-organizzativo che avrà il suo finale nel grandioso scenario dolomitico. Cortina ha anche provveduto alla premiazione dei campionati e gli enti var* del luogo sono andati proprio a gara per dare alla manifestazione un tono ancor più elevato ed un interesse agonistico più vivo. La discesa maschile si svolgerà sulla veloce o sicura pista del Col Uruscé e quella femminile sul classico percorso da Pocol a Campo Corona, mentre la discesa obbligata, sarà tracciata nella località che più darà affidamento. Il centro sportivo Italiano subito dopo i campionati studenteschi di Cortina realizzerà anche quelli assoluti propri ad Asiago dal IO al 1.3 febbraio, e con questo «lue manifestazioni può dire davvero d’aver dato un contributo concreto all’atti vità sciistica italiana ed aver gettato anch’esso ottimo seme, che non dovrebbe mancare di dare frutti concreti.
Naber Celina Seghi è tra le migliori discesiste del mondo
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: -Metri 100: !o scatto è immediato, ma ciascun atleta ha una sua "partenza» caratteristica personale (loto Eagle-l.ion)
superba rassegna delle forze atletiche mondiali nell'olimpiade ì . di Londra, se pure ha dimow À strato come la nostra nazione abbia saputo reggere molto ono revolmente il confronto con le al tre, tuttavia ha chiaramente fatto com prendere quanto lavoro ci resti ancora da compiere. I risultati tecnici nelle di verse specialità hanno infatti attinto livelli veramente straordinari: nuove nazioni — ad esempio la Giamaica. — hanno fatto vedere di possedere atleti straordinari, mentre parecchie hanno portato alla ribalta numerosi elementi dotati di gran classe oltre che di pre parazione perfetta. In realtà occorre però notare come in una coni petizione del genere — o sem pre dalle Olimpiadi è necessario pren dere esempio e spunto — siano sempre - gli atleti dotali di mezzi, in altre parole di classe -, quelli che si impongono. Hate solo uno sguardo : tra le piii grandi ligure mondiali, DiJJard. Zatopek, lleiff, Ncmetb. .Mac Kenley, Tosi e Consolini, la Hlanke.rs-Koen e così via. E traete le conseguenze dal ragiona mento : occorre cercare i campioni, oc corre una vastissima selezione per arri vare alla meta. Laddove l’atletica leg gera è piti diffusa, Stati Uniti, Svezia in particolare, si trovano le figure più rap presentative. gli atleti di grande classe. La nostra atletica leggera difetta an cora di forze, anche se in questi «lue ultimi anni ha saputo e potuto conseguire mete a
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notevoli. Soprattutto la dilagante attività calcistica ha fatto una spietata concor renza all'atletismo : ili conseguenza anche il lavoro di reclutamento è stato più gra voso e piti difficile. Giustamente la Federazione interessata e quanti hanno a. cuore il progresso e la vitalità dell’atletica hanno voluto affron tare. senza poi re indugio dopo i Giochi Olimpici, un programma di attività vera mente notevole. Le forze atletiche per i Giochi del 1952 debbono cominciare a forgiarsi assai presto : i frutti in questo sport- non possono infatti raccoglicisi che dopo un intenso e lungo lavoro, una vasta e capillare selezione, una prepa razione accurata accompagnata da una intensa volontà di riuscire da parte degli stessi atleti. L’anno 11119 per l’atletica leggera si inizia infatti con un ben grosso fardello di manifestazioni riservate ai giovani, a quei giovani che dovranno grada tamente completare i quadri nazionali e riempire i vuoti lasciati dagli anziani. La stessa FJDAL, giustamente preoccu pata doirimportunte soluzione di questo basilare problema, ha chiamato in alle namento tecnico-collegiale i migliori gio vani elementi messisi in evidenza nella stagione scorda. I tecnici hanno impartito salutari lezioni di'preparazione e di stile ed Iranno stabilito di sottoporre, nella primavera prossima, gli stessi giovani n un nuovo esame confortato da altre nozioni sull’impostazione agoni
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Questo il primo passo. Ma, come di ciamo più sopra, ben altro c e ancora, in vista e in attuazione. Una serie di colse campestri in tutta Italia, riservate, ai giovani, segnano un’altra importante tappa di questo programma. La « Leva Liberi as » met terà senza dubbio in luce parecchi eccel lenti corridori, forse qualche futuro cam pione. E sempre di questi giorni .sono le gare di marcia per il Trofeo Pavesi, riservato ai giovani delle undici regioni centro meridionali. Verranno poi i Campionati Studenteschi, una manifestazione che dovrà es sere sempre più avvalorata ; la Sfera d.’Argento, il G. P. di Mezzofondo, il triathlon del G. P. dei Giovani, per arri vare al G. P. delle Regioni riservato agli atleti appartenenti alla terza serie, cioè praticamente ai rincalzi migliori del l'atletica leggera.
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Naturalmente altre mauifestazioni, al tre gar<* faranno «legna corona a queste -opra riportate. \ firn* d a uno poi. si potranno tirare le s«.»mm«* <• oss«*rvar»* quanto «li buono si è potuto raccoglici •<*. Siamo •rt i però, lin «la questo momento. che la vasta attività raggiungerà i suoi scopi : molti saranno gli atleti di classe che il J9I9 porterà aH’osscrvazione dei tecnici. parecchi gli elementi «la tenere Giochi già in considerazione’ per i 1952. Tutta questa attività comporta na turalmente la necessità di un incoraggia mento <* di un intenso lavoro da parte dei diligenti, dai piaggiori ai minori. mentre indica ai giovani la necessità «li seguire norme «li preparazioni,* continua. J.e corsi* campestri, che si stanno at tualmente svolgendo, servono benissimo anche a questo scopo. Mentri* permettono di fare una prima selezione «lei migliori, queste salutari galoppati* in aperta campagna integrano magnificamente la preparazione invernale, basilari* per tro varsi pronti ai primi cimenti primavei ili della pista. Mai troppo insist<*r«*mo sul l'utilità della preparazione fisica «la ef fe Li uarsi nel corso dei mesi attuali, fin verso marzo. Spesso alcuni atleti hanno trovato il segreto della piti giusta carbu razione dall’intenso e indovinato lavoro tisico svolto in palestra, da dicembri* all'apertura delle piste. Si rifletta in torno a queste nostre paiole, si senta il consiglio di vecchi atleti e di allenatori: epsi convincerà ancor meglio.
D'altra parte per i giovani — ed era vera mente logico che così avvenisse —
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torna di moda la vecchia formula del l’un (Iota completo », quella- formula sul la quale basò la preparazioni* dei suoi allievi-atleti militari fin dal lontano 1921 il prof. Goffredo Sorrentino. La FIDA L ha notato come l'esasperazione del concetto relativo alla specializzazio ne immediata dei giovani abbia portato più danni che bene. Di conseguenza- i tecnici hanno ripiegato sul triathlon del G. P. dei Giovani : una corsa. un salto e un lancio. In altre parole, preparazione generale completa del giovane atleta che si accinge poi a entrari* nel piti vasto campo nella prova, per la quale egli di mostra di avere maggiori attitudini. Prima di pensare a divenire un ottimo lanciatore, anche avendone i mozzi, pri ma di aver stabilito di curare — ad esempio — il salto con l'asta o quello in alto, prima, di essersi « sentito » mez zofondista. il giovane deve passare tut ta la necessaria trafila della preparazione fisico-atletica generale.
l’n lanciatore. «L • possedere m>n solo |h >t eiit i bracci r spalle, ma essere dotati» di scatto in modlo tale da coadiuvare nel modo mig liore Ila spinta dello sue )ev<? con quella <l«*gli aiti inferiori. E così un corridore < leve trovare nelle braccia c nella più armonica complessione fìsica un efficace contributo al movimento dri le gambe, mentri* un saltatore de ve poter sfruttare altrettanto le braccia come le ga m he. L’atleta completo potrà avere le mag giori
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solo dopo aver compiuto questa saggia I »r«*pa razione, che possia ino chia mare a t letico-agonist ica, facente seguito alla preparazioni* fisico atletica. Si giungerà quindi al terzo st lio, quello della sper ia lizza zio ne. Purtroppo questi criteri fondamen tali sono andati via via scomparendo anche dalla mento di molti tecnici desi-
i. comi* gli stessi giovani atleti ad ifìidati. di arrivare al più presto al risultato positivo in quest»» o in quella sprein 111 à. Sono stati fatti ora molti programmi. ma forse parecchi hi atleti conservano ancora la smania di irmi bersi in luce con il minimo sforzo r senza troppa preoc cupazione <• mira di quelli che invece sono stati e sono i capisaldi dell’atletica leggera, J
Ci vuole tempo. pazienza <• volonf ìi >si si potià aspirare per riuscire : solo al successo. .E non crediat e chi ■Jgli stessi grandi campioni trascurino queste norme: vi diciamo solo, tanto pcr fare un esempio, che l'olimpionico Zatopek si allena «lue volte al giorno e si prepara con svariati esercizi.
Mario Ciriachi
La marcia: lo stile va sempre rispettato, peraltro su strada si fa un tipo di andatura da’ passo più allungato: in pista il passo ha del meccanico, dell’automatico (foto Eaglc-l.ion)
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lìlarasma nel ciclismo Dal Congresso di Napoli il ciclismo italiano non ha più pace. E buon per noi che tutto ciò s’è verificato in mi mo mento di stasi della stagione invernale ed ha avuto nel bel mezzo il diversivo piacevole e incoraggiante dello strepi toso successo di Coppi a Parigi sul cam pione del mondo di Amsterdam : Schulte. A Napoli qualcuno ha voluto ili pro posito intorbidire le acque senza pen sare alle conseguenze che come minimo disorienteranno il programma ciclistico della stagione e sminuiranno il prestigio di taluni dirigenti che hanno mostrato mancanza di spina dorsale e di polso. Sono state scritte diecine di colonne, forse pagine di commenti, i più disparati e impensati : talune sensate e costruttive. altre acide e distruttive. 11 campanili smo che tutti dicono di ^borrire, affiora qua c là in ogni discussione e a Napoli ha regnato sovrano. Altro che collaborazione nazionale ; altro che piano di sviluppo nazionale ! Si può dire che taluni diri genti e non soltanto di società ma anche regionali e nazionali, ancora investiti ili cariche effettive, abbiano trascorso le ore a Napoli più tra le arcate del chio sco di S. Maria La Nova a confabulare e barattare cariche e seggi che nella sala del Congresso a discutere con serenità ed a portare il contributo di una esperienza e di una fattiva collaborazione. Ad. essere sinceri dobbiamo dire che, malgrado tutto, l’unica nota costruttiva e fattiva è stata portata proprio dai gior nalisti presenti : gente pratica e capace che renderebbe molto di più se non si facesse influenzare — non abbiamo al cuna ragione di nascondere che l’allu sione riguarda taluni colleghi del Nord ostinatamente contrari a tutto quanto di buono il Centro-Meridione presen tava — da singoli rappresentanti regio nali o sociali. Vediamo qual’è hi situazione del cicli smo italiano oggi. J1 Consiglio direttivo si è messo all’opera di buzzo buono ed ecco che dopo appena quattro o cinque giorni trova modo di varare uno schema di statuto e di regolamento che travolge le norme posticce e incomplete fissate nel precedente. Vengono anche create le Commis sioni previsto nel famoso progetto Mairano. realizzabile solo per una parte in quanto avrebbe dovuto prevedere pol la sua applicazione completa la totale trasformazione strutturale dell’U. V..I. a cominciare da lina nuova base, vale a dire da un nuovo Congresso con la re visione generale dell’organico o quindi la fissazione di compiti nuoVi:
A Napoli invece i delegati si son tro vati d’accordo soltanto quando si è trattato di aprire possibilità di nuovi cadreghini, senza preoccuparsi se il nuovo Consiglio Direttivo sarebbe risul tato composto da dieci, venti o che so io, ven.ticinquo persone. Sta di fatto che pur
dando un buon giro di vite, al tavolo del l’ultimo Consiglio Direttivo sieilevano una ventina di persone e non ancora tutte quelle che ne hanno diritto. Il nuovo Consiglio si è fatto premura di imbastire il calendario, di specificare i compiti delle Commissioni, di predi sporre il piano di lavoro propagandistico, di metter su una Commissione tecnica con i fiocchi e ancora una Commissione di appello composta da uomini che alla pali degli altri, sanno il fatto proprio ed hanno un’espcriemza acquisita nei vari settori dello sport, particolarmente in quelli organizzativi. legislativi e agonistici. Tutto ciò non è anilato bene agli amici del Nord, ai dissidenti che hanno trovato forse troppo compiacente il Presidente dell’U. V. I., se questi ha abbassato bandiera al congressino regionale lom bardo sino al punto da ripudiare o quasi, se ho ben capito leggendo (il che credo fermamente in quanto della mia- opi nione sono tutti coloro che ho incontrato e con cui ho parlato) quanto è staio fatto a Napoli, e più ancora nelle due prime riunioni del Consiglio Direttivo, dopo il Congresso partenopeo. C’è una convinzione a Milano e nei' dintorni : quella di essere i depositari dell’idea, dell’organizzazione e della dire zione sportiva. Grosso errore in quanto appassionati dello sport, tecnici del ci clismo, organizzatori provetti e legisla tori in gamba ve ne sono anche in tutto il resto d’Italia, checche ne dicano taluni nostri amici certo male informati e peg gio ancora guidati. Ma v’è di più. A Ro ma si'ha- la fortuna di proporzionare le faccende c i problemi qualunque essi siano. Non si drammatizza mai, per chè nella Madre del diritta la logica sovrasta gli uomini e li rimpicciolisce al punto da farli scomparire. Sarà il sole, sarà il sereno che sovrasta, sarà la luce che proviene da quell’immenso Tempio della pace e della cristianità ch’è San Pietro e riempie i cuori e le menti, fatto si è che ci si sente più tranquilli, più conciliativi e fors’anche più buoni. Proprio per questo le parole grosse che abbiamo letto sulla stampa negli ultimi giorni non piacciono. Roma è troppo grande nella sua espressione e nella sua realtà per poter essere giudicata da omuncoli più ’ piccoli, al suo confronto, delle formiche. Non è comunque questa- la strada pel' attingere la meta. Si parla ora di lega lità ; un settimanale a sfondo giallo e che adopera per titoli, caratteri di scatola — forse per riempire più presto le pagine — riferendosi ai toscani, dissidenti anch’essi al Congresso di Napoli ha scritto : «• La . Toscana sceglie la. via dell’onore ». Ad una frase del genere sinceramente non sappiamo se ridere a crepapancia o commiscrarne l'autore. . Si chiede ora un Congresso straordi nario. E se dovesse andar male anche.
La foto (esclusiva dell’A. P. per «Stadiun») ritrae Fausto Coppi al Velodromo d’inverno di Parigi, nel momento in cui ha arrestato la sua corsa dopo aver battuto il campione del mondo Schulte: km. 47,021 di media ! Lo accoglie il suo fedele massaggiatore belga.
questo, come è molto probabile ? Ab bandonerebbero nuovamente la sala i dissidenti ? O si assoggetterebbero final mente alla legge della maggioranza, legge che ben dovrebbero conoscere se parlano di legalità e democrazia, ma che non hanno saputo accettare, sol perché il gioco delle urne prima ancora del ver detto, li vedeva sconfitti ? Sappiamo che il Consiglio Direttivo dell’U. V. I. ha deciso a Bologna molte cose buone. Le nuove Carte Federali discusse punto per punto danno garanziadi poter manovrare il mondo ciclistico italiano con ordine e regolarità e sem bra anche, a salvaguardia di colpi di testa e delle ventate euforiche di gente altrettanto euforica. Non vi attendete delle indiscrezioni in quanto sarebbe poco corretto scendere ai particolari. Tuttavia anche nel Consiglio Direttivo della U. V. I. come di tutte le Federazioni Sportive si lavorerebbe molto meglio se taluni rappresentanti non fossero offu scati da interessi diretti dei movimenti che rappresentano e quindi non si osti nassero ad osservare ogni cosa con la lente opaca e orba della convenienza. Così per la faccenda, dei Commissari Tecnici, i quali saranno ancora una volta despoti in quanto la Commissione TecnicaNazionale pur, proponendone la no mina li perde poi di forza per l’auto nomia tecnica, funzionale, direttiva e deliberativa- che si è voluto dare ad essi. Così per la propaganda e i giovani che dovrebbero trovare nelle Società l’ambiente sano e sereno, senza infil trazioni di interessi all’infuori di quelli collimanti con un sistema di guida inorale. educativo e formativo. Cosi ancora per le funzioni della Commissione di Ap pello a cui per forza si vuol dare una veste tecnica quando avrebbe dovuto anzitutto avere quella morale, sosti tuendosi al Collegio dei probiviri. Tutte cose che riguardano il funzionamento unionistico del ciclismo e che interessano più gli atleti che i dirigenti. Ma questi ulti mi troppo spesso dimenticano i primi. talché ne risulta che perdono persino di vista la propria mansione per non frenare abbastanza l’orgoglio e diciamo pure la presunzione. Come si può giudicare degli atleti, allievi o campioni che siano, quando non si ammette alcun giudizio su se stessi. quando non si accetta ciò che dispiace solo perché colpisce la vanità ? E questa la- domanda che debbono porsi i dirìgenti dell’ U. V. I. grandi e piccoli ncH’inipostare il programma di lavoro del 1919 e, se volete, anche il piano del Congresso straordinario. Valeva proprio la pena di farlo questo Congresso, o non sarebbe bastato che i quattro o cinque capintesta si fossero messi a tavolino pei’ discutere sensata mente e decidere con cervello ?
Natale Bertoeco
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giorni di gennaio Gino fu invitato a Ponte a Fina, località a ridosso di Firenze che ha dato i natali al cam pione. La cerimonia si svolse con molta semplicità : gente alla buo na. i paesani di Banali, gente che non ama i discorsi, le lunghe con cioni rettoriche ed insincere Figu ratevi che il Presidente della società, invitato ripetili ameni e a parlare disse: ('.ino, abbiamo avu to tanto piacere di averti con noi
eccezionali di Bartali è il cuore. Fin da ragazzo Bartali ha risentito di una imperfetta funzionalità dell’or gano. Tanto è vero che ■- Gino » fu escluso dal servizio militare quan do si scelsero gli individui adatti per andare in Russia. Poi, piano piano, il muscolo è andato norma lizzandosi ed ora si può dire che abbia raggiunto la regolarità. Un solo inconveniente riscontrò il pro fessore Tognini a Bartali : un leg-
19A9 Bartali non ha sentito ragioni, ha rifiutato vistosi ingaggi allestero, ha detto di no a centinaia di amici e di ammiratori che lo volevano con loro. Ha voluto « far le festej» a casa, con la moglie ed i bambini. E un uomo Bartali che ama ono rare i doveri che impongono all’uomo il rispetto della famiglia. E ri masto a Firenze, dunque ; si è dato da fare per abbellire l’Albero di Natale dei suoi ragazzi, ha perso nalmente provveduto ad acquistare per essi i doni per la festa più attesa dai piccoli : la Befana. E diventato. .Bartali, un uomo qualsiasi, un papà affettuoso e straordinariamente dol ce e sentimentale. Lui, aspro domi natore delle asprissime vette. Naturale che nella sua lunga permanenza a Firenze gli amici, clic non lo avevano mai potuto avere per tanto tempo, gli si sono fatti sotto per sottrarlo un po’ alla pace della sua famigliola.* Lo hanno por tato nelle fabbriche, negli opifici, gli hanno fatto vedere come si con feziona la brillantina N, lo smalto per le unghie Y, la cera da scarpeJZ. Di recente « Gino » fu condotto, da un suo amico zelante ed entusiasta direttore sportivo del gruppo azien dale interno, in visita ad una notis sima ditta fabbricante articoli di profumeria. Bartali si interessò tan to alla lavorazione ed alla rifinitura delle varie « lavande » e dei vari cosmetici che si indugiò nello stabi limento fino a tarda sera* E con lui tutte le maestranze che, per quel pomeriggio, si trattennero di projx>sito più di un’ora dell’orario fis sato. Non parliamo poi delle inaugura zioni di società sportive. Non ne abbiamo tenuto conto, ma credia mo che Bartali in un mese di perma nenza a Firenze sia stato presente ad una ventina di cerimonie. A Ri frodi, a Castello, a Sesto Fiorentino, a Colonnata, a Prato, dappertutto, insomma, dove esiste un gruppo di sportivi e dove vive una piccola associazione. Bartali non ha rifiu tato mai a nessuno, vero « martire » della propria popolarità. Nei primi
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Bartali brinda tra i suoi amici a Ponte a Etna. Alla sua sinistra è Giuseppe Ambrosini E poi aggiunse, come per terminare il proprio dire : « Xon ho altro da aggiungere... » Nel corso di quest’ultima visita di Bartali abbiamo avuto la pos sibilità di sapere da « Gino » alcu ne novità sulla sua prossima sta gione. Eravamo stati gentilmente invitati alla simpatica riunione dai dirigenti di Ponte a Etna. Ci disse Bartali di essere stato recentemente dal suo medico di fiducia, il profes sore Tognini, un medico oracolo che egli interpella tutti gli anni avanti eli iniziare gli allenamenti., per co noscere con esattezza le condizioni della sua eccezionale macchina atle tica. Ci disse Bartali che il responso del professor Tognini gli era, que sta volta, particolarmente necessa rio alla vigilia di un anno che per lui si presenta denso di lavoro e di responsabilità. Una visita di con trollo, inseritala, una visita che il campione ritiene assolutamente in dispensabile'avanti di mettersi sot to a lavorare in vista della prima esibizione dall'annata. Saprete che una delle cose più &
gero fatto bronchiale che scompa rirà non appena il campione inizie rà gli allenamenti. Roba di poco conto, dunque. Bartali è prontis simo a riprendere le strade e a di fendere per un nuovo anno il suo prestigio e quello della sua nuova Casa. Infatti, è cronaca di qualche tempo fa : Bartali, insieme all’industriale Santamaria di Novi Li gure ha impiantato una fabbrica di. biciclette per la quale egli ed altri corridori (per ora hanno finnato il contratto soltanto Corrieri, Bellini e il dilettante piemontese Benzo : Kubler non ha ancora dato una risposta definitiva) disputerà le cor se maggiori d’Europa, Ci ha detto Bartali che sicuramente la... « Bar tali » si allineerà al Giro d’Italia e __ se l’UVI non disporrà diversamente — al Tour de France. Bar tali guarda ancora al Giro di Fran cia, guarda con ansia e sorride quan do pensa ai suoi avversari coaliz zati durante quello del 1948. « Loti c’è nessun dubbio — conclude — saranno uniti in lega- anche nel 1949-
Nerio Giorgetti
MEZZOGIORNO PANORAMA SPORTIVO DEL lì opo anni d’indifferenza e -- per f f che no ? — di ostruzionismo, f f possiamo guardare con fiducia e soddisfazióne al .Mezzogiorno che in ogni campo dello sport, oggi van ta delle affermazioni quanto mai rivelatrici. Ila Napoli a Salerno, Bari, Foggia, 'Taranto, Lecce, Bar letta, è tutto un fermento di vita sportiva, intensa, irrompente. Ab biamo citato i maggiori centri, tra lasciando di proposito la Sicilia che fermarsi decisamente nei diversi Per il calcio si può essere piti che merita un discorso a parte dopo le campi dello sport : hanno buona vo contenti anche se nella trascorsa affermazioni del Palermo, la neo lontà e, soprattutto, salute e intel stagione calcistica due squadre del promossa che tanto onore sta meri ligenza. 11 Mezzogiorno ha bisogno, Meridione hanno dovuto dire « ad tando nel campionato della mas di buone guide, di ottimi allenatori dio » alla massima divisione. Quel sima divisione calcistica — e di di periti di gran valore per poten lo che più importa è che molti ele atleti come Messina, Corrieri e Faziare queste latenti energie sportive. menti meridionali sono stati lan zio che hanno scritto il loro nome Tutti gli sport sono penetrati nel ciati nella rosa dei calciatori nazio nel libro d'oro della gloria interna le popolazioni del Mezzogiorno che nali facendo aprire gli occhi a pazionale. Ma non possiamo trala non guardano più agli atleti come recedi .dirigenti delle « grandi » del sciare altri centri di minore impor a degli spostati (cosi si ragionava1 Nord, i quali, da qualche anno, ; tanza, quali Portici, Potenza, Brin un tempo in non pochi centri ru fanno il loro rituale giro d’ispezione disi, Avellino, Benevento, Cosenza, rali), ma si interessano vivamente: sui campi e sui campetti di queste S. Pietro Vernotico, Molletta, Ma delle loro attività, partecipando alla regioni assolate per una pesca mira glie, Galatina; Nardo dove si for vita sportiva con un tifo che ha del colosa. mano le speranze dello sport. paradossale. Un esempio lo abbia L’elemento meridionale oggi su Non si vuole affermare con ciò mo avuto durante il Giro di Puglia scita perciò un grande interesse. e Calabria, e tanti altri esempi li che il Mezzogiorno ha raggiunto il L avvenire ci darà di certo nuovi suo massimo rendimento. Tutt'alabbiamo ogni giorno nei grandi preziosi elementi per una giusta tro. C’è ancora molto cammino da come nei piccoli centri. valutazione del calcio del Mezzo percorrere. Però la fase critica è Per questo vivo interessamento giorno. stata superata. È necessario, ora, alla vita sportiva nazionale, si sono PC veniamo al ciclismo. È questo tendere coraggiosamente verso nuo affermati il cicliismo, Patietica leg senza dubbio, lo sport maggiormen vi luminosi traguardi. I nostri gio gera e pesante, il nuoto, il tennis, te sentito nel Mezzogiorno, ma è vani hanno tutti i requisiti per afeccetera. anche lo sport più duro, pili diffi cile. E la ragione è semplicissima : la mancanza della grande industria Le gare ciclo-campestri sono ora di stagione c richiamano sempre molti . partecipanti ciclistica, la mancanza cioè delle « grandi » Case che, come la Le gnano, la Bianchi, Benotto, ecc., possano raccogliere i nostri ragazzi, prepararli adeguatamente per le maggiori fortune del ciclismo na zionale e iiiternazionale. Quanti ra gazzi, bravi e decisi come Messina. come Corrieri, hanno esaurito la loro classe in gare di provincia perchè nessuno li ha adocchiati, incorag giati, aiutati, lanciati ! Il Meridio ne ha bisogno urgentissimo degli aiuti delle grandi Case per poter dare un apporto decisivo al deca dente ciclismo nazionale e interna zionale. Chi ascolterà il nostro in vito ? Il calcio e il ciclismo sono i due sport delle masse, i due sport che tutti sentono nel profondo dell’animoje per cui non si guarda più a spese, a fatiche. Ma non bisogna tralasciare neanche gli altri sport che inano mano stanno facendo breccia nella sensibilità sportiva del le popolazioni meridionali. Qua e là sorgono nuove palestre, nuove pi scine,';'nuovi ring. È una gara tra citta e .città, paese e paese per avere un attrezzatura completa, adatta ai nuovi bisogni, alle aspirazioni delle nuove generazioni. 1 utte queste attività devono ri chiamare L'attenzione dei dirigenti nazionali per risolvere i diversi pro blemi che ancora irretiscono la vita lità sportiva del Mezzogiorno.
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ENERGIE E CAMPIONI
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Il maresciallo Tosi se condo discobolo del mondo. (foto A ppetiti)
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LO SPORT NEL NUOVO ESERCITO
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delle società ginastiche agli ex olimpio Una delle più significative prove del nici di Ancona., Bologna. Modena, Mi l’affettuosa fiducia nel suo sforzo di ri lano, ecc. — festiggiava.no granatieri, costruzione, il nuovo Esercito italiano fanti, bersaglieri e alpini impegnati nella. l’ha avuta l’estate scorsa dalla Presidenza suggestiva manifestazione sportiva e mi del CONI quando si trattò di organizzare litare, riportò la precisa impressione che nel territorio nazionale. <la Bari al con il famoso collegamento tra ('Esercito e tine svizzero, la trionfale staffetta olim il Paese aveva trovato sul terréno della pica in viaggio dalla Grecia allp stadio passione sportiva la più clamorosa affer di Wembley. L’interesse dei Giuochi mazione Olimpici smorzò sul nascere, nell’opi L’Esercito italiano, nei modesti or nione pubblica italiana, l’eco favorevo ganici imposti dal trattato di pace, ha lissima di consensi e di plausi che la ma ormai affermato l’esigenza, d'ima sele ratona di 1.071 chilometri compiuta dai zione qualitativa per risolvere ad ogni 700 migliori atleti della fanteria italiana chiamata di scaglioni .quadrimestrali, i aveva suscitato non solo nello folle spor grossi problemi delle specializzazioni tive delle città attraversate, ma tra gli stessi dirigenti del Comitato Olimpico .dettati dalla tecnica moderna. Non per niente la famosa selezione attitudinale inglese al seguito dell’ardente trofeo. con il metodo psicotecnicp si è ormai Chi, come noi, ebbe la fortuna di ac chiaramente imposta nei CAB. (e presto compagnar- per tutto il percorso italiano risalirà ai Distretti in sede di reclutamencon quale la gigantesca, staffetta e sentì _ to iniziale) dopo un razionale, scientifico grato► entusiasmo i giovani e 1 v<_cc 1 ... itivi italiani programma di lavori. Ma e fuor di dubportivi italiani __ — dai ragazzi c ragazze
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bio che all’educazione fìsica è legata buona parte della soluzione di quei pro blemi intesi alla formazione intellettiva e fìsica dello « specialista militare ». Per ché — oggi — un qualsivoglia esercito moderno, di molte o di poche decine mi gliaia di effettivi, non può essere che ■formato da specialisti in grado di assor bire l’addestramento e la preparazione tecnica nel più breve tempo possibile. Pensate al travaglio fisico c spirituale cho i nostri soldati di oggi, adolescenti durante la guerra, hanno patito nelle città come nelle campagne c pensate d’altronde allo grosse difficoltà dell’at- • tuale reclutamento che punta su ben tre chiamate annuali ciascuna- di dodici mesi di leva, e vi convincerete dell’im portanza d'un razionale sistema di edu cazione fisica cho aiuti la recluta ad aprire la niente e ad articolare le mem bra alle esigenze non solo d’una specia lizzazione tecnica ma. anche dell’adde-
cinque prove richiedenti at bit mi ini stramonio che vuole sul terreno soldati sforzi quasi antitetiche, ha consacrato pronti, agili, svegli, sì che tutta la fan una tradizione militare che molli nostri teria, con o senza piumati o, diventi ufficiali e sottufficiali sapranno rinno realmente bersaglierà. Ma qual è, in va re in ogni occasione. pratica, Fattività sportiva, dell’Esercito? Quando si parla, di sport- nell’Esercito. Ma tutte queste tradizioni di squadre occorre intanto precisare vari punti. e di campioni sportivi non risolvono il Ci sono tradizioni sportive tali nella sto problema di centro dell’educazione fisica ria di alcune nostre Armi e Corpi ((Ca tra i soldati. Il maresciallo Tosi, secondo valleria, Alpini, Bersaglieri, ecc.) che discobolo del mondo, è un formidabile a. volte il patrimonio di gloria di una campione che risponde personalmente Scuola o di Un'Arma s’arricchisce anche della medaglia di Londra, così come il <Ielle brillanti cronache sportive nazio romantico bersagliere Regina, ciclista nali ed estere. Esempio : le gloriose tra solitario in fez l'osso sulle st rade del giro dizioni della Scuola di Cavalleria di Tor d’Italia, è un fenomeno che al massimo di Quinto che anche oggi, nelle ore di ha. riportato i suoi ammiratori ai tempi riposo dei mezzi autoblindati, fien de in cui bersaglieri di Lamarmora si na sta la passione sportiva dei nostri cava sceva e si crepava in bicicletta. Ma chi. lieri. Ben per questo, nel nome di Fede in sostanza. risponde dell’educazione rico Caprilli, Capo Scuola della Caval fisica nell’Esercit o intesa quale postu leria italiana, funziona in continuazione lato por l’addestra mento ? a Finerolo il Centro di Preparazione La ricostituzione della Scinda Mili Gare Ippiche Internazionali dove lavo tare di Educazione Fisica nel nuovo or rano i nostri migliori cavalieri militari dinamento delle Forze Armate italiane che hanno gareggiato più volte in campo porta la data del dicembre 1915 in se internazionale. guito alla trasformazione della Sezione Se dai campi ostacoli dei cavalli pas Ginnica della Scuola di Fanteria di Ce siamo alle nevi delle nostre Alpi, occorre sano. Una scuola del genere, con ana sottolineare che i nostri alpini, ora che loga denominazione, funzionò infatti lo Stato Maggiore Esercito ha riaperto egregiamente e con molti meriti alla la Scuola di Aosta, avranno modo di Farnesina dal 1920 al 1932 : molti degli accoppiare l'addestramento tecnico- mi allievi d'allora che frequentavano i litare con quello eminentemente sportivo colsi trùnestrali per ufficiali istruttori che ha dato all’Italia la vittoria, della. hanno lasciato imperituri ricordi nel pattuglia militare alle Olimpiadi di libro d'oro dello sport: dall’olimpionico Garmisch nel 1936 e l’ottimo quarto attrezzista capitano Loi Lui al cap. Chiesa, posto in quelle recenti di S. Moritz, dopo campione di nuoto, dallo spadista magg. la Svizzera, la Finlandia e la Svezia, Pasta al cap. Soli. E che a quei tempi Paesi tutti neutrali al conflitto mentre non esisteva il timore di... fare uscire le nostre gloriose « penne nere » hanno dei campioni da una scuoia militare di avuto perdite di decine di migliaia di uomini tra i suoi migliori in Grecia e • educazione fìsica, che anzi i migliori allievi, dopo il corso trimestrale, se ne in Russia. Gli alpini del resto hanno al restavano altri nove alla Farnesina per loro attivo numerose affermazioni nello il perfezionamento e quindi per l'asse sport internazionale e accanto al nome gnazione ai Comandi di Divisione a diri. degli sciatori figurano anche quelli dei rocciatori delle 22 •< prime ascensioni » . . gore o controllare, sul piano divisionale. Fattività sportiva dei reparti. che le penne nere d’Aosta dal 1917 han no realizzato sulle pareti di sesto supe Nel giugno 1946, al termine del IV riore delle Alpi occidentali. corso quadrimestrale della nuova Scuola Ma uno specialissimo posto d’onore di. Educazione Fisica., il CONI s'inte nello sport militare è da anni ricoperto ressò tanto del nuovo Ente che la FIDAI, dai nostri pentatleti. La Commissione e la FTP concedono da allora agli abi Nazionale di Pentathlon moderno, pre litati i brevetti per giudici di gare (atle sieduta dal Ten. Col. Simonetti, ha in tica leggera) e di giudici arbitri (pugi ogni epoca trovato nei militari i migliori lato). Da allora la Scuola, da un paio elementi. Forse, per via di tre dei cinque d'anni sistemata nel romano vecchio sport (precisamente, l’equitazione, la palazzo Salviati, ha abilitato un migliaio scherma e la pistola) praticati su larga di ufficiali e sottufficiali istruttori di educazione fisica. scala dai nostri ufficiali e sottufficiali. Nessun pentatleta in Italia ha superato, E Cattività della Scuola della Lunperò, il compianto Capitano Silvano gara va imponendosi negli ambienti Abba, terzo classificato alle Olimpiadi sportivi nazionali. La caratteristica'fon di Berlino, caduto valorosamente in damentale del metodo d’insegnamento Russia nella famosa carica iljri « Savoia italiano al quale hanno contribuito e Cavalleria » sulla piana del Don ; fatto contribuiscono egregi ufficiali istruttori d arme per cui alla sua memoria fu e insegnanti civili tra i più noti in Italia, decretata la Medaglia. d’Oro al V. M. ò la dinamicità, il movimento, in con Se alle Olimpiadi scorse il piazzamento trapposizione alla staticità ilei sistema dei Capitani Palmolclla e Curzio e del inglese. Ed è un metodo non improvvi Carabiniere Brignetti (rispettiva mente sato, ma frutto di pazienti studi, che 15°, 19° o 25°) non fu che l’indice del tra hanno avuto come punto di partenza vaglio della ricostruzione del nostro l'esatta valutazione della- vivacità del Esercito o delle sfavorevolissime con temperamento italiano che rifugge da dizioni ambientali, il recente trionfo schemi rigidi preordinati. dell’appuntato dei Carabinieri Brignetti . Sia pure nel raggio d’azione delle nei campionati italiani dice chiara Forze Armate, vasto quanto si vuole mente che il pentathlon, la più com ma pur sempre limitato ad un momento plessa delle discipline sportive con le dell'educazione dei giovani, la Scuola
che oggi crea le basi per l'addestramento dei reparti non poteva non imporsi alFat (eiezione dei t ecnici quale unico «•nte nazionale didattico che sul piano scientifico e fisiologico possa distribuire istruì tori negli undici Centri di Adde stramento Reclute, capaci non solo di spazzar via dalle caserme i coriacei si stemi della corsetto dopo la svoglia giusto pei' scaldarsi e dei quattro salti nel cortile, plotone per plotone, tanto per sgranchire le gambe per la marcia dell’indomani, ma' anche di vagliare attitudini e incoraggiare elementi qualifi cati dalla rial ora a dire la loro parola nel campo sportivo. In tal senso la Scuola di Roma ha una sua spiccata funzione nazionale che nessuno può miscono scerle. L’annosa questione che ogni tanto si riaffaccia .sull’impossibilità di una Scuola di Educazione Fisica militare a creare nuovi campioni, è ormai un luo go comune superato dallo stesso eccel lente sistema didattico in affo a palazzo Salviati. Da. lì si diparte un'unicità d’in segnamento razionale e moderno che presto — quando gli istruttori saranno in numero sufficiente per inquadrare sportivamente il gettito delle varie classi di leva — darà il suo validissimo contri buto alla preparazione di tutte le recluto. I dodici mesi di stellette sono un episodio di giovinezza nei ragazzi di questo dopo guerra. E se l'istruttore, abilitato dalla scuola di Roma, riesce a schiodare e de finire, grazie alla sua preparazione tecnica e scientifica, attitudini specialissime in qualche recluta ? Perché togliere a priori questa possibilità di sconfinare, e di ali mentare fin nella caserma una speranza che, chiuso il periodo militare, potrebbe diventare una clamorosa, realtà nazio nale ? D’accordo, non è questo il fine principale della. Scuola Militare di Edu cazione Fisica. Ma il valore del nuovo Esercito è anche qui, olire che nella pre parazione professionale dei giovani gra zie alla psicotecnica e in virtù delle scuole di specializzazione. Con l'educazione fìsica il contributo dell’Esercito, scuola della Nazione, alla ricostruzione mate riale e spirituale della Patria si completa e si perfeziona. Ma in questo caso lo sport nell'Esercito italiano che, pur mobilitando ogni giorno la passione dei comandi con cento e cento iniziative di gare reggimentali, di tornei di calcio, di palla a volo, di pallacanestro, di gare atletiche, ecc. ecc., rimane in periferia un’attribuzione vaga degli Uffici Benes sere a scopo ricreativo, dovrebbe invece avere un’ente centrale coordinatore la cui mancanza oggi toglie a quelle fram mentarie iniziative periferiche, sia pure lodevolissime e sempre coronate da suc cesso anche di pubblico civile, la genuina nota di educazione fìsica. 11 problema è grosso, ma se la Scuo la della Lungara c stata impostata con metodi così razionali dal lato orga nizzativo e didattico, nulla le vieta di aspirare, non solo a ben altra sede (il che purtroppo richiama le solite dram matiche questioni del bilancio) ma an che a ben più vasti organici intenti militari c postmilitari.
Ettore Feliciani
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TECNICA DI PUGILATO
Tn recente intervento chirurgico sembra abbia ridato I al pollice destro di Egisto Peyre una- soddisfacente I funzionalità, sciogliendo l’articolazione delle due falangi risultata irrigidita e sporgente dalle nocche della mano chiusa in conseguenza d'una proce dente non indovinata plastica. I,’ex « Bombardiere della Marca trevigiana », avendo riacquistato la possibilità di «fare» il pugno pili pericoloso secondo quanto, fin dalla prima lezione, insegna la tecnica pugilistica, dovrebbe quindi risalire nella scala ilei valori nazionali della suacategoria, specialmente se. come si assicura e gli auguriamo, i disturbi circolatori che ne stroncarono la superba efficienza tisica non sono attualmente che un brutto ricordo del pas sato. Non crediamo, però, ad un miracoloso suo rifiorire. Altri anni, an che per lui, sono trascorsi. E dovremo pro bàbilmente accontentarci di registrare nell’estate 1910 il culmine del rendimento di « Egisto ». Questa vicenda di uno dei piti grandi e fascinosi pugili naturali che abbia avuto l’Italia dall’altro dopoguerra, vicenda in cui. anclic per difetto di direzione tecnica risultò « bruciato i atleta, come il Peyre, di eccezionali pos-
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Ecco il pugno di Joe Louis pronto a sparare la più distruttiva « cannonata » ecco « j de| campione: il gancio sinistro. ■
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sibilila, è veramente densa di ammoni trici conferme e di rinnovati insegnanienti : nella sua crudezza contro il sin golo sta l’utile potenza dell’esempio per la non ottusa pluralità. Ha confermato, fra l’alti o, la non lieta vicenda del trevigiano, la grande • importanza della tecnica c deH’intelligenza tattica nella nobile arte della di fesa. Ha ribadito l’assioma secondo il quale un colpitore è finito o quasi come elemento di piimo piano allorché debba rinunciare, più o meno completamente, * per sopravvenuti danneggiamenti, alla piena potenza di fuoco delie sue arti glierie. Ha dato ragione all’ex campione mondiale Gene Tunney, che giustamente annoverava l’efficacia di pugno al primo posto ncll'assicurare al pugile la difesa : quando Peyre «colpiva», infatti, e ful minava, pochi si azzardavano a rispon dere e « contrare », anche quando era possibile ; dopo lo smantellamento del suo cannone destro — quello più cen trato — persino un Bedin s’è permesso di scambiar colpi con lui e di... farglieli « sentire ». Come, purtroppo, era facile prevedere — o lo avvertimmo più volto del pericolo che correva — « Egisto » liquidò l’arma sua principale, e gli sviluppi della propria carriera, sui gomiti che i vari « cugini » d’oltre Alpi offrivano senza risparmio, sul quadrato dello Stadio Nazionale, nell'estate HMO, alla sua generosità di combattente. Anziché fintare, invitare, lavorare di cervello insomma, per pro vocare ed approflgtare di piti sortici ed ■ efficaci « aperture » nella guai-dia degli antagonisti, Peyre faceva il sacco, senza curarsi se, invece di cascami, di crine o magari di segatura di sughero, contenesse solidi laterizi. Vinse sempre, mezze fi gure e ragazzi in gamba ; ma sconfisse anche il suo pollice destro e se stesso. ■ Esempio da non imitare.
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Michele.Palermo ha terminato il suo recente vittorioso incontro. Riconoscete chi lo sta asciugando amorevolmente? È Vittorio Venturi, l’ex campione italiano antico avversario di Palermo (Foto Martini)
e persuasiva come, di solito, lo sono i fatti, e in argomento potremmo citarne a bizzeffe, è certo inutile aggiungere che le mani possono essere, per il pugile, una. costante e talora grave fonte di dispiaceri ; sicché è assolutamente indi spensabile chi' ne possegga, un paio co stantemente in ottime condizioni. Un po’ dipende dalla natura — è vero — che a taluno fornisce ossa più grandi, ro buste e resistenti e ad altri sottili e fra gili. Ma molto anche da come queste 27 ossa della mano, raggruppato nel carpo, nel metacarpo e nelle dita, snodate in 7 articolazioni, fissate «la capsule e lega menti, animate da 10 muscoli, sono usate e protette nella scherma ad armi natu rali. Afferma il dott. Boria (Considerazioni sul pugilato. Atti del I Congresso di Me dicina dello sport. Voi. II. Roma, aprile 1932) che, in confronto agli altri sporta, il pugilato è dei meno pericolosi, nono stante la sua fama e l’aspetto brutale. D’accordo. E precisiamo che le lesioni più frequenti sono quelle della mano : ematomi del dorso, distorsioni delle dita « della mano stessa, lussazioni delle articolazioni metacarpo-falange c del pol lice (tipiche), fratturo dei metacarpi da torsione e quelle di Bennet (tipiche). Tali
lesioni sono quasi sempre * provocate : 1) da errata tecnica del colpire. 2) dalla irrazionalità o imperfezione del ben daggio protettivo, 3) dal colpire incon trollato. accidentale o provocato dal l’avversario, dei gomiti e della testa (nel pugilato a pugno nudo nel secolo scorso si indicava, con l’espressione dare la noce. l’atto di ricevere con i punti più duri «lei cranio i colpi destinati al viso, allo scopo di rendere inservibili le mani del l’antagonista ). Tecnica, bendaggio e«l accortezza pot ranno quindi ridurle ai minimi termini e persino evitarle com pletamente. Bisognerà cominciare bene : dal « fare » il pugno così : aprite le mani, ripiegate nel loro palmo le rispettive quattro dita lunghe, chiudete infine il pollice sopra. ed attraverso le seconde falangi del l’indice e del medio in modo che non sporga dal piano che comprende le quatro nocche. L’arma è pronta- La tecnica. v’insegna a«l usarla in maniera che, nel colpire in pieno con le quattro nocche (teste dei metacarpi e basi delle falangi), il dorso della mano dovrà essere in per fetta linea l'otta con polso ed avambrac cio ; v’insegna anche a evitare di col pire con il margino interno del pugno se non volete fratturarvi il primo metacarpo
del pollice, tipica frattura di Bennet. ovverosia, generalmente, dei pugili che « non ci sanno fare ». Quanto al bendaggio protettivo, la sostanziale importanza della .sua fun zione è stata riconosciuta fin dalla piti remota antichità. Già nelle scene pugi listiche raffigurate sulla superfìcie ester na «l’un vaso conico attribuito al periodo minoico medio (1500 anni circa avanti Cristo), scavato all’inizio del secolo in corso nell'isola di Creta, appaiono in fatti le imànles e cioè le strisele di pelLdi cui parla Omero e che i pugili greci avvolgevano intorno alle mani per pro teggerle dai possibili danneggiamenti. Ma l’efficacia del bendaggio moderno sta soprattutto nella sua razionalità e accuratezza. Ecco, dunque, una delle migliori maniere di avvolgerlo intorno alle mani ; seguiteci attraverso le varie fasi numerate del diagramma. Arrotolati che avrete i tre inetri circa di crespo largo centimetri quattro, fate un tagiio di cinque centimetri alla estre mità terminale di esso ed indiateci il pollice (tìg. o) ; avvolgete ora il bendag gio una o «lue volte sul polso (2) e quindi attraversate il «torso della mano (3) per compiere due o tre giri sulle nocche (4). Attenzione a non stringere troppo, altrì-
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menti fermereste la circolazione sangui gna. imiiiohilizzercste le ossa della mano. andando a provoca re danni anco! gravi piii di quelli che Vogliamo evitare N.-l1’avvolgerc il bendaggio • la.u'-'i" intorno alhnoce he. ma ut enei e le dita a hpiant o parate fra loro e controllate coni rollai e che vi in possibile chiudere agevolmente il pu gno.
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alle nocche, attraversate il palmo della mano, e fasciando la base del pollice. incrociate sul dorso, ria t tra versa t e il {ialino e girato intorno al pollice (ò, fron te. 6. dorso). Ora. attraversando il dorso della mano immediai a niente* sopra il polso, incrociate intorno al pollice tor nando al polso (7). che circonderete due volte prima di ricondurre il bendaggio alle nocche (8). Controllate ancora, chiu dendo il pugno, che l’avvolgimento non sia troppo stretto, e assicurate il tutto secondo la legatura di cui alla ligula 9. Su questa materia un ultimo avverti' mento: se vi sta a cuore l'incolumità
delle vostre mani, evitate i sistemi di bendaggio in cui la lascia viene fatta passare fra le (piatirò dita.
< 'onci uderemo ora raccolti;! ndando i seguenti veramente <(•Dicaci esercizi di irrobust imeni o delle aiimi nat tirali : aprire e chiudere con forza le mani ; allar ga re e stringere fra loro le dila : ruotare i pugni seriali daH’iiLterno verso resici— no e viceversa ; piega re il pugno in basso, in alto <• lateralmente rispetto all’avam braccio : eseguire llessioni a terra gra vando il peso del corpo sulle punte delle dita*Vanzi( lie sul palmo delle mani ; impastare nei pugni una palletta di gom ma elastica <>. in mancanza, una grossa mollica di pane : spaccare e segare legna ; abbattere albini con la scure: lavorare di piccone. Molti campioni — e fra questi un Dempsey e un Tunney — dovettero anche ad essi la quasi invul nerabilità • • la potenza dei loro <i schiac cianoci ».
Romolo Passamonti
Uno dei migliori sistemi di bendaggio delle mani dei pugili
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U • TW iU’ ISIffl DI IMI FIIIMHI Chi non conosce Piero Tarulli e i suoi records ? Tarulli sciatore, tennista, schermidore, a vintore, motociclista, automohi lista ? È uno sportivo nato: cresciuto com’è alla scuola del suo inimitabile padre, il dott. Pompeo Tarulli. del quale ancor oggi si ricordano le imprese di audace guidatore sulle piste degli ippo dromi di Romagna. La fama, Piero, l’ha raggiunta nel campo dell’ardimento più acceso, nel motociclismo e nell’automobilismo. Sfrec ciando come da arco invisibile ; raggiun gendo le più impensate medie ; conqui stando i piti ambiti primati. A quanti « trofei » e «gran premi » è legato il suo nome ? A quanti successi è pervenuto al la guida delle Alfa Romeo, Maserati. Bugatti, Cisitalia ? Ben 22 primati mon diali motociclistici adornano la sua car riera sportiva ; e particolarmente im portanti quelli del km. lanciato a 271 km. di media e quello dell’ora con oltre 205 chilometri. Fu per merito di Tarulli che l’Italia per la prima volta, nella storia delle grandi imprese motociclistiche, potè ap porre la sua firma nell’albo d’oro di que sto prestigioso primato dell’ora : il 29 aprile 1937. Il famoso asso romano, pi lotando la Gilera a quattro cilindri so vralimentata., raggiunse quella volta la media di km. 195,106, che apparve — ed era in realtà — straordinaria. Da allora, il motociclismo italiano, che pra ticamente era già in testa a tutto il mo vimento tecnico-sportivo europeo, anzi mondiale, passò ufficialmente, e ormai incontrastatamente all’avanguardia, giac ché il primato dell’ora pili e meglio di ogni altra prova testimonia l’eccellenza di un prodotto, da qualunque lato lo si guardi. Il 13 aprile 1939 lo stesso pilota, con la medesima macchina — sia pure leg germente modificata, particolarmente nel la carenatura tendente a diminuire al massimo possibile la resistenza dell’aria all’avanzamento, c a migliorarne la stabilità — raggiungeva la media di km. 205,252. E il record fu stabilito in condizioni climateriche non perfette, inquantoché quel giorno soffiava sul l’autostrada un vento di traverso. Ma Piero Tarulli non è soltanto un ardimentoso pilota ; egli è un tecnico esperto e valoroso. Laureatosi nella fa coltà d’ingegneria, a Roma, nel 1932, la sua passione sportiva lo spinse allo studio profondo dei motori a scoppio e «lei problemi inerenti a esso. Questa sua specifica competenza l’ha portato a rivestire importanti incarichi nel campo motovistico : direttore tecnico-sportivo della C. N. A. dal 1934 al 1930, direttore tecnico-sportivo della Gilera dal 1930 al 1930, consulente tecnico-sportivo della Cisitalia dal 1940 al 1917. Quindi uomo verso il quale lo sport e il motorismo
italiani debbono ammirazione c riconoscenza. Tutto questo ci tornava alla niente nel salire le scale del palazzotto Tarulli, in fondo alla romana via Crescenzio. Ave vamo chiesto a Piero un breve colloquio per i lettori del nuovo « Stadium ». .E il colloquio fu cordiale e interessante. Naturalmente dopo aver passato bre vemente in rassegna, quella che è stata l’annata automobilistica e la nostra partecipazione alle gare dell'America latina, il discorso è... filato sui pri mati mondiali automobilistici recente mente conquistati dal Tarulli con la sua originale automobile denominata « Tari' 500 », che come è noto ha suscitato la più viva attenzione dei tecnici e della stampa, sportiva stranieri. — Certamente avrai letto i vari com menti dei giornali ai tuoi records — abbiamo rammentalo a Tarulli — e come fra il coro di elogi ci sia stata la nota stonata dell'» Equipe »... — Non li ho letti. Ilo letto un colli mento, ma non l’articolo. — Il quale ho voluto mettere in dub bio questi Risultati. — Da che punto di vista ? — Dal punto di vista tecnico, soste nendo che la Tarf non è una vera auto mobile. — Su questo punto non può esserci nessun dubbio. E vero che il regolamento è ancora molto vago, poiché in linea di massima l’automobile viene considerato come il mezzo di locomozione che deve avere quattro ruote e una paratia fra motore e pilota. Quindi, una macchina costruita secondo questa sia pure vaga definizione ha tutto il diritto di chia marsi automobile. Pasti pensare che at tualmente anche una motocicletta con due rotelle a destra e a sinistra potrebbe diventare un’automobile, àia comunque questo non è il caso della « Tarf » e posso garantirti che i recoids si sono svolti con perfetta regolarità e ufficialità. — Sono contento delie tue dichiara zioni che cost ituiscono insieme una deci siva risposta e un chiarimento che riguar da specificamente affermazioni non giuste (a parte qualche eccezione su cronome traggio elettrico). — È una automobile, certo, che potrà avere i suoi sviluppi. K senza nulla di ibrido. Secondo la regolamentazione attuale è un’automobile con caratteri stiche aerodinamiche. È chiaro. E un attacco contro la... regolainentarità del mezzo è... irregolare e lascia il tempo che t rova. l'«) semplicemente ridicolo ; ehi l’ha fatto non ha cognizione, nè compe tenza della materia. Come ripeto, la nuova regolamentazione che darà la Commissione tecnica, della quale anche io faccio parte, sarà più precisa ed esatta. — Benissimo. E quali sono i program mi futuri della tua attività ?
— Il mio primo programma è stato quello di fare una macchina che raggiun gesse le velocità che ho raggiunto. La costruzióne tecnica automobilistica è stata impostata, quindi, facendo molti sforzi sulla messa a punto del motore senza trascurale la questione telaiocarrozzeria, che anzi è stata particolar mente culata nella parte aerodinamica. cosa che nel campo delle corse e specialmente nel campo dei records è impor tantissima. La questiono « forma della carrozzeria » è quella che può darò dei vantaggi altrettanto forti come c incre mento potenza » del motore. Anzi, le due questioni sono esattamente equivalenti. Si può raddoppiare la potenza di un mo tore o dimezzare la resistenza aerodi namica del veicolo. È la. stessa cosa. Sul la macchina ho installato un motore piccolo, senza- compressore, per ragioni di economia sperimentale. Si trattava di una cosa nuova, bisognava provarla in pratica. Ilo preferito un motore senza compressore, perciò di potenza più limi tata, col quale battere i records sarebbe stato, tecnicamente, una cosa più meri tevole. Cerano dei records fatti in cam po automobilistico con quello stesso motore — quindi, coir quella stessa potenza (45 Tip) — e si era riusciti a raggiungere i 170 all’ora. Io ne ho fatti 207. La mia macchina ha una se zione frontale più piccola di qualsiasi altra automobile che sia stata mai co struita, con un coefficiente di fondo molto più basso. È evidente che senza coeffi ciente di minor resistenza aerodina mica, come è nelle macchine, con costru zione ' ortodossa (normali) quelle velo cità non si raggiungono. — Stai studiando la possibilità di ingrandire questo tipo ? — Avrei l’intenzione, dato che i risul tati tecnici sono notevoli, di fare una nuova macchina per battere dei records con cilindrate superiori. Nella mia mac china c’è spazio per l’installazione di un motore più grosso, non eccessivamente grande, ma di 1.500 cmc., con compres sore. sì. — Hai avuto richieste per corse al l’estero ? — Corse no, perché è una macchina esclusivamente da records. Ma non è escluso che essa possa avere uno svi luppo nel campo delle corse. — Come ti è venuto in mente di ideare questo nuovo modello ? — Esso costituisco un seguito, direi la conclusione delle mie esperienze. Quale direttore della casa Gilera, reparto corse, feci esperimenti e studi, sopratut to cicca hi carrozzeria aerodimi-mica del le motociclette con le quali si sono bat tuti numerosi records (3 ancora esi stenti, non battuti). Si è riusciti a fare 274 chilometri con un motore di meno di. 80 IH’. Dalla forma della costruzione
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aerodina mica adottata por lo motoci clette mi è Venuta l'idea della soluzione ilei problema aerodinamico per le auto mobili da leeoni. Ecco tutto. E i risul tati sono stati coronati da successo. — Hai una officina a Roma ? — - Si. Si chiama li almeccaniea, e l-'< costruzione di questa macchina è stata fatta per una società che io stesso ho costituito <■ che si chiama Italcorsc. Per quanto riguarda un altro esemplare della macchimi, per vedere se essa è applicabile nel campo delle corse con un motore di potenza supcriore, la quist ione, non nascondo, potrebbe iutecessare Ja massa degli sportivi in un campo generale. E mia intenzione b.'itfere anche questo campo; spero di ar rivarci, ma è un lavoro che chiederà molta, energia. Vorrei costruire una. mac china pili grossa e con un motore piu po tente per cercare di conquistare all’Italia i records ilei «due litri e del «litro e mezzo ». — Dove tenteresti questi records ? — Non credo in Italia, perché non abbiamo delle strade adatte. Gardner per i suoi rccords di velocita si è servito dell’autostrada di Ostenda, che è tra hmigliori d’Europa. — E avresti intenzione di andare il Ostenda ? — Credo che al momento a 1 tua le le migliori possibilità siano offerte dalle autostrade tedesche. Ma oggi la Ger mania non è ancora ammessa nel campo internazionale e credo che su quelle strade non si possano tentare i re cord». — E quando, allora...
— Pare una macchina non è una cosa- semplice. Ma è nelle mie speranze entro quest’anno. — Si parlava che tu potessi andare a Indianapolis. — La mia macchina per una coisti di quel genere (impiego sulle curve, le frenate, ccc.) non è stata ancora pro vata. Ma, date le sue caratteristiche po trebbe essere adatta per circuiti molto veloci, c Indianapolis è uno di que sti. Naturalmente non basta che una macchina possa andare forte, deve avere altre caratteristiche, tra cui quella par ticolarmente di tenuta. — L’hanno provata altri corridori ?
— No. È una macchina che mi sono fatta da me, esclusivamente da me e che ho pilotato solamente io.
— Tiene bene la strada ? — Se ho fatto questo record, su una strada non ideale, significa che la mac china tiene magnificamente a quella velocita. Non sono -ancora velocità tra scendentali. Nulla esclude però che a velocita superiori non possa avere egual mente un’ottima tenuta di strada. Non dimenticare che la macchina è dotata di un piano stabilizzatore che serve ad aumentare le aderenze ; di un piano ■ mobile che nella marcia rettilinea è oriz zontale : è un’ala, praticamente, non deportante. Pei- piccole incidenze e po chissime resistenze è abbastanza depor tante, per cui, rispetto alle altre automo bili dovrebbe essere meglio aderente. Per
Il romano Piero Taruffi, pilota dai 20 primati mondiali motociclistici
inclinazioni molto forti può andare an che a 90 gradi, allora ha un’azione fre nante. La sezione frontale può diventare molto superiore, di un metro e mezzo quadrato, con una- forza- di resistenza di avanzamento. Tutto ciò, come sai, è comandato.
— Quale emozione hai provato nel battere questi ultimi tuoi rccords ? Non certo quella che provasti in quel tale incidente motociclistico in cui saltasti tutto un carro di fieno c ti ritrovasti miracolosamente illeso dall’altra parte. Barn nienti ? — Sì. Ma sono passati tanti anni ; fu all’inizio della mia ■ carriera. Ma- l’emo zione questa volta non è stata di paura. Solo di compiacimento per il risultato, sentimento che provavo davanti a una
realizzazione. L’emozione derivava an che dalla consapevolezza che nel campo tecnico dei records e foise anche in quello delle corse, una macchina di questo genere costituiva un notevole migliora mento sui pi-ogressi compiuti. Sono grato a. « Stadium ■> per questa tua visita. Puoi senz’nitro comunicare che sto la vorando per dare allTtalia nuovi records nel campo mondiale e spero, anzi ho Li certezza, che ci riuscirò. E i lettori di « Stadium » formulano al tecnico, al pilota, al cavaliere della velocita i piti fervidi auguri di riuscita per il coronamento del suo geniale la voro e per le migliori fortune del moto rismo italiano.
Orazio Giuri
PREMENDO
UOMINI DI FERRO I PILOTI La mano della morte ha ghermito f ul tima sua preda in campo sportivo. Mal colm Campbell, autentico « Sir » della velocità è morto, a 03 anni. Ila lascialo dietro di sé un passalo carico di allori di soddisfazioni quali solo pochi uomi ni di sport possono cantare.
Campbell era uno scozzese che. afflitto da svariatissimi milioni di sterline, volle fin da giovane scaricarsi di buona parte di tale « preoccupazione » venutagli non per suoi meriti ma come dono della sorte benigna, investendo le sue sostanze in avventure c in esperimenti di natura ecce zionale. Malcolm fu senza dubbio un puro più che un puritano ; ogni suo alto terreno fu indirizzalo, attraverso rischi c sacrifici. al raggiungimento di mete elevate nel campo del progresso mecca n ivo. tecn ico e sportivo. L'ansia dell'ignoto c del primato esercitò sempre su di lui un indistruttibile fascino che solo la morte, una morte nor malissima c assolutamente stonata, ha interrotto per sempre. Un cittadino del mondo, lo potresti definire e saremmo nel vero chi' Tuomo-eccezione non ha nazionalilà. Pu uno del primi piloti britannici in terra, mare c ciclo, in pace e in guerra. Il suo nome divenne famoso quando ancora il Nostro era giovati issimo. In quegli anni lontani ideò e varò una fascinosa spedizione in una sperduta isola del Pacifico per recuperare un leggendario tesoro di 12 milioni di sterline che poi consegnò alla Chiesa del suo Paese. Dopo qualche corsa automobilistica se condaria in Patria abbandonò definiti vamente il campo di gara giudicandolo non sufficientemente puro ma già inqui nato dal gioco degli interessi industriali. Da quel giorno si dedicò appassionata mente alle performance# individuali, le più esatte e le più schiette. : soli contro il cronometro, il fato e se stessi. Nel 1023 finalmente la prima gran diosa affermazione di risonanza mondiale : a Fanoc raggiunge sul miglio i 219,370 orari.
Lamio dopo Thomas (Delagc) ad Arpaìon tocca i 233.9110. Si traila di quello stesso Thomas che quattro anni appresso finirà tragicamente decapitalo dalla ca tena di trasmissione della sua macchina in piena velocità. Un altro albionico. ['occhialuto Eldridge su di una rudimentale ma possente Fiat fa meglio ancora : A-»». 231.750. Il duello per la corona del più veloce ” terrestre » del mondo si restringe nei dieci anni successivi ai soli Campbell c Seegravc, per l'orgoglio sportivo inglese.
Le. spiagge di Pendine, Daylona Beach e del Lago Salalo vedono guizzare le ma stodontiche Sumbcam. Freccia d'Oro e Uccello Azzurro dei due rivali che si nu pcrano a vicenda portando il record asso luto a limiti prodigiosi. Seegravc lascia il campo per portare il suo coraggio a guidare bolidi marini e scomparirà tradito dai finiti che aveva dominato. L’addio alla quattro ruote Campbell lo dà nel 1935 quando sulle rive del Lago Salato riesce a portare il suo mezzo (do talo di timoni e di mirino di direzione!) <dla spaventosa velocità di km. 181,618. Ci saranno poi alivi audaci che riusci ranno come Eyston e Cobb a oltrepassa re i 600 orari c non è chi non veda qualcosa di miracoloso in queste cifre ! Sull'esempio dello scomparso amico Seegravc anche Malcolm prende a inte ressarsi della motonautica da corsa c non sarà solo il pilota dal polso d’acciaio ma il geniale tecnico e pi epa calore dei suoi mezzi di primato c di esperimento. Riesce a emulare in breve tempo i famosi Gar Wood e Kaye Don «,• finalmente nel 1939 coll’edizionc marina del « Blue Bird « vola sull'acqua a 22S. ( iene la guerra ma per il Nostro non è ancora finita. E’ di questi ultimi, mesi la notizia dcU'applicazione allo scafo modificato del a Blue li irti » di un motore a reazione dal rendi mento ancora ignoto. Pioniere anche in questo campo come già lo fu venVanni prima quando applicò in un originale < c indovinatissimo tentativo un motore. d'aviazione ad una sua macchina sperimentale. Tutto qui Sir Malcolm Campbell e parlando di lui, pilota di ferro, abbiamo voltilo parlare di tulli quelli — e tanti sono — che come lui hanno combattuto c combattono per {'autentico sport. In tulle le discipline sportive, infatti, è tuttora fortunatamente superstite, un che di supcriore, di sublime che il passare del tempo c il mutare del a modus rivendi » ha solo incrinalo ma non distrutto. Checche si dica e si faccia c. nonostante l'incalzare di un esasperato professioni smo, il concetto-base della lolla per la vit toria trascende nell’atmosfera della gara la ricompensa materiale. E questa con statazione si afferma ancor più negli sporls del motore dove i protagonisti non gareggiano per mera venalità o al meno non solamente con tale spirito. Mai ricompense, in ogni modo, sono state, c saranno assegnate con maggior legitti mità, che l'uomo — corridore si trova ad affrontare scientemente non l'incognita di un infortunio che può andare da uno
strappo muscolare alla frattura di qualche osso, ma dà ogni volta appuntamento alla morte.
E ogni volta combatte per debellarla con mezzi tecnici vieppiù, geniali e col suo gran cuore'. E quasi sempre ci riesce. Quasi sempre... ...La morte predilige i migliori, questa e storia vecchia e pur sempre vera. Al ri guardo esistono mille e una dimostrazione nel campo dei « velocissimi », siano essi piloti di auto, moto o avio, stayer# o scia tori. Materassi, Raggi, Birocci. Musetti. Brilli Peri. Arcangeli, Ascari, Moli. Mainisi, Aldrighetti, Figurini, Giaccone, B. Nazzero. Balestrerò. Austin, Mariani, Morelli, Minoia, Bordino, Rosc.mcyer, Compari. Borzacchini, Chackowsky. Bug geri Amedeo e Jader, Fedrazzini, Siena. Milton. Murphy, Scemati-, Henne. Lehoux. Il'illiams, Seegravc, Thomas, Ha milton, Torricelli, Ganay, Ragna ud. Sartorelli. Dal Molili. lélnkead. Molta. .Igeilo. De Finedo. Marazza. Meritasti. Maddalena. Webster, Ferrari». Monti, I ailati, Varzi, Tenni, Campbell... Un'invisibile catena- unisce nel loro tragico destino questi audaci. Forse, lassù nel cielo dei gladiatori, essi rinno vano le loro vertiginose rivalità in emula zione con gli angeli. Forse lassù essi vo lano leggeri c destri nel più fantastico circuito di tutti i mondi c le nuvole fanno da « varianti » c i cherubini da segnala tori... Ogni tanto un nuovo arrivo lassù. E' un continuo ritrovarsi dopo essersi detto arrivederci. Qualcuno degli « anziani » alla vigilia aita vigilia di qualche importante gara celeste dice : « Qui ci vorrebbe il tale, il tal altro. Lui si che saprebbe... ». L allora Monna AI orto è incaricala di andarlo a prendere affinché non manchi. E i gladiatori lo sanno, ma continuano a correre, correre. Molte volle interrom pono la loro corsa, ma solo perché una bandierina di vittoria terrena li arresta : ■per poco che la loro gara c senza limiti. /i il pianto disperato di (’hiron sul ca davere del vecchio amico Varzi c le lacrime di tanti coraggiosi sul corpo straziato di tenni non sono che un suono dolce- di campane che annunciano che altri due uomini di ferro sono andati a gareggiare con gli angeli. borse lassù gli a anziani » avevano detto: ' Qui ci. vorrebbero Varzi e Tenni. Loro si che... ». Forse Seegravc, ammalato di nostalgia, ha aggiunto nel dì di Natale 1948 ; -..Qui ci vorrebbe il -mio vecchio Malcolm... ». E sono stati accontentati.
Zuccono
Gian ♦
LE UNIONI SPORTIVE DEL C. S. I
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NELLA LORO ATTIVITÀ' NAZIONALE Esaurito col 19 18 l'anno trionfale per la magnifica. realizzazione delle manife stazioni sportive svoltesi a Roma in occasione dell'80" Anniversario della. Fondazione della G1AC, il Centro Spor tivo Italiano si allaccia alla ribalta na zionale forte delle posizioni conquistate in quattro anni e mezzo di vita, posi zioni che lo 1<> pongono all'avanguardia deiratti vita sportiva nazionale come rganiz.zazione polisporla. pili grande Piva giovanile. Intanto per esaminale tutti i proble mi tecnici ed organizzativi in vista del l'attività della nuova stagione, si sono riuniti a Roma gli ispettori regionali e i componenti le commissioni tecniche del Centro Sportivo. La. riunione tenutasi sotto la. presi denza del prof. Gedda è stata veramente fruttifera perché in essa gli intervenuti oltre a precisare il programma tecnico agonistico con particolare riferimento all'attività invernale di immediata attua zione, hanno confermato la necessità della convocazione del Congresso Nazio nale che è stato fissato il 23. 21 e 25 aprile prossimo con relativo ordine del
giorno sempre dopo che si siano svolti in ogni sede provinciale i vari congressi Questo, visto il crescente sviluppo tra le masse giovanili ilei Centro Sportivo Italiano. All'adunanza sono intervenuti anche i professori Gotta e Costamagna che hanno confermato la collaborazione che gli in segnanti di Educazione Fisica daranno alla (.‘dizione 1919 dei campionati stu denteschi. Ciò a conferma della identità di vedute riscontrata tra i dirigenti <!<•! CSI e gli insegnanti di E. F. per. quanto riguarda l'importante settore dello sport tra le schiere studentesche. J Sono stati esaminati anche i punti di contatto tra il CSI e il CONI ed a questo proposito è stata precisata la necessità di trovare un modus rivendi nei con fronti del massimo organo sportivo na zionale che precisi i rapporti dei due enti, rapporti che finora sono stati im prontati alla più schietta collaborazione. Ila chiuso l’assemblea destinata a dare novello impulso al CSI la parola del pre sidente prof. Gedda che ha affermato che « il vasto programma del CSI deve tenere impegnate al massimo le energie ili soci.
dirigenti ed atleti onde renderne possi bile la realizzazione e allineile il Centro Sportivo Italiano possa uscirne sempre piii potenziato. Poche armi pedagogiche infatti, hanno la potenza dello sport . .Mons. Sargolini, Assistente Centrale della GIAC, presente anch’egli all'adu nanza. ha assicurato tutto il suo bene volo interessa mento perché il CSI possa essere una organizzazione sempre più grande precisando inoltre elle userà tutte le sue pressioni presso le Autorità Ecclesiastiche a ffinché ogni Unione Spot tiva. ogni comitato provinciale, ogni ispettorato regionale siano dotati di un Assistente Ecclesiastico che lieve essere per gli sportivi della zona diuturna e paterna guida. L’assicurazione ili Mons. Sargolini unita a quella del prof. Gedda, che ha confermata' la sua intenzione di dedi carsi col maggiore impegno al CSI, CSI. non mancherà di dare i suoi benefici frutti in quest’anno che deve preparare il CSI alle più impegnativo prove cui sarà sottoposto nell’anno di grazia 1950. Il programma, sportivo per il nuovo anno presenta manifestazioni di im-
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Un Eden per atleti di tutte le specialità... Ossia la nuova sede del C.S.i. di Roma
portanza nazionale come i campionati campione italiano del CSI. E la prima studenteschi oltre ai campionati dei volta che il CSI organizza un proprio diversi sport valevoli per la. qualifica di campionato delle due specialità, quindi campione assoluto 1919 del CSI. la realizzazione «li queste due nuove or Se. però questo è per grandi linee il ganizzazioni, trasportate per la prima programma nazionale del CSI. si mette volta in campo';nazionale, è attesa negli tuttavia in evidenza, pei' la sua grande ambienti sportivi federali 'con un certo mole, il lavoro svolto alla periferia dalle int eresse. Unioni Sportive , affiliate o nei centri E se le nuove manifestazioni riusci provinciali. ranno come è «la prevedersi, il Centro Il primo mese del nuovo anno si con Sportivo avrà fatto ancora, un altro cluderà ’a Cortina d’Ampezzo con la importante passo in avanti verso il finale dei campionati studenteschi di > completo successo. sci. Ad essa parteciperà luto i vincitori Intanto intorno a- questo fervore di «lolle eliminatorie provinciali c regionali organizzazioni a carattere nazionale ci convenuti nel magnifico scenario delle sono tutte le altre attività della perife Dolomiti per contendersi lo scettro as ria i cui dirigenti in ossequio alle diret soluto di campione di tutti gli st.udenti tive del centro, vanno organizzando le italiani nelle gare di discesa libera, di scesa obbligata, fondo,salto, combinata • eliminatorie provinciali e regionali alle manifestazioni che dovranno poi giun e staffet ta. gere in fase nazionale. E tutto questo Alle gare cortinesi di fine gennaio par oltre alle altro gare di ordinaria animiteciperanno anche le studentesse degli nist razione. istituti medi. Per il settore femminili' Diamo ora insieme uno sguardo pano colla-bora col Cent ri» Sportivo la 1’’. A. R. I ramico all’attività nei diversi centri (Federazione Associazioni Ricreative Itacominciando per questa volta dalla estre . liane) ; hanno già data la loro adesione ma punta «Iella penisola. le studentesse sciatrici di Trento, Ve rona, Trieste, Vicenza, Roma, BergamoDa Bari ci segnalano l’ottimo sue cesso organizzativo e tecnico de] la Milano, Torino, Trieste, Bari, Sondrio, Belluno, Aosta, Ivrea, Rieti, Prosinone, » 2a Coppa D’Amoya » «li hockey a co Pistoia, Lucca, Bologna o Modena. tallo che curata dal locale comitato provinciate del CSI ha. risposto a tutto le La realizzazione tecnica dei campio attese. Hanno partecipato al torneo le nati nazionali studenteschi di sci, sia squadre dei Diavoli Rossi di Bari, la maschili che femminili, ò affidata allo Polisportiva CSI di Bari, 1’Amntori Sci Club Cortina la cui competenza è Sport di Bari c quella degli Hockeisti garanzia di sicuro successo. di Molletta. La classifica, finale vede in Inoltre nei mese ;li gennaio si sono testa la squadra- della Poi. CSI di Bari svolte nei vari centri d’Italia le elimi che ha vinto le due partite schierandosi natorie per i campionati di corsa cam nella seguente formazione : Lerario, Tropestre e ciclocampestre ; manifestazioni pepe, Lorusso, Buonvino, Milella e anche quest' che arriveranno entro ]a Amoroso. Al secondo posto l’Amatori fine di febbraio in fase nazionale con )a Sport di Bari. Alla manifestazione hanno disputa della finale che designerà il
presenziato le maggiori ani i-ità sport i della città di San Nicola. Ottime notizie anche’ da Foggia dove è in auge lo sport ciclistico. A Ha. fine della stagioni? il giovane Gabriele Li bero si è aggiudicato il titolo «li campio ne foggiano, precedendo nella classifica Bordo, Colella, Pesante e Di Padova. Da Brindisi infine granili feste alle atlete che nei campionati atletici svol tisi a Bari hanno conquistato il secondo posto assoluto con p. 15 precedute dalli" atlete della Ferrovieri di Bari con p. 58. Nel salto in lungo poi la brindisina Tormen ha vinto con un bel salto di m. 3,97 imponendo la sua migliore im postazione tecnica. La prestazione delle atlete del CSI Brindisi è stata favorevol mente commentata, dalla stampa e dai tecnici presenti alla manifestazione. Un salto fino a Roma- per intratte nerci su quanto ha saputo fare di buono il Comitato Provinciale della Capitale durante la stagione 194 S. Ed iniziamo col calcio i cui cultori hanno disputato un campionato e un Torneo prepara torio ; i corridori ciclisti, invece, che «immontano a- 123 dilettanti e a 32 allievi, hanno disputate 17 corse sa strada di cui 4 Valevoli per il campio nato romano vinto da Giulimondi con largo scarte di punti. Le sezioni «li scher ma, nuoto, pattinaggio (e qui bisogna citare le affermazioni di Luciano Laz zari che in un anno ha sapute conqui stare 4 titoli di campione italiano asso lute e 2 titoli di campione del mondo). sci, atletica leggera, ginnastica, tennis dft tavolo e tennis hanno svolto nor male attività. Ma il nuovo anno per gli aderenti al CSX di Roma si presentii sotto i migliori auspici in quante sotto la. direzione del prof. Vaschetta-, magni fico presidente e del rag. Firenzani
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ispettore regionale «lei Lazio le azioni del CSI nella Capitale avranno un sen sibile rialzo di quota stando a) program ma emanato che prevede infenso un calendario in tutti i seti-ori. Intanto il CSI Roma è riuscito a«l accaparrarsi mia casini! sul Lungotevere che diven terà presto un «■entro di sport- essendo essa dotata di belle attrezzature sportive come rampi di tennis, pattinaggio, pal lavolo e «li una palestra aggiornatissima con tutti gli attrezzi ginnici atti alla preparazione atletica. All'inaugurazione della sede romana ha. presenziato Gino Bai-tali. Proseguendo, troviamo nell’alto Lazio un centro del CSI che appena costituito ha «lato già vitalissimi segni di impor tanza: ('ivit acastellana. dove è sorta una Polisportiva alla cui inaugurazione ha presenziato il segretario generale doti. Talentino, l'ispettore regionale Firenzani ,S. E. il Vescovo della Diocesi • ■ tutte le autorità sportive della zona. La nuova Polisportiva si proponi- «li svolgere attività atletica, ginnica, pugi listica e calcistica : quest’ultima sotto la guida, di una celebrità nazionale : il mai dimenticato asso della rete laziale Ezio Sciavi che vorrà tramandare a qualche giovani- del CSI il segreto della sua «irte magica che mandi'» in visi bilio le platee sportive degli stadi di tutta l’Italia una quindicina di anni fa. Nell’Italia centrale troviamo i diri genti ili Cesena che riprendono il la voro per la nuova stagione con rinno vellati propositi di affermazioni sempre maggiori dopo i successi conseguiti l’anno scorso ; le cifre parlano chiaro ; nel calcio i ragazzi nel Torneo indetto dalla Lega Giovanili- della FIGC si sono classificati al secondo posto: gli allievi, poi. nella Coppa Amatori hanno con quistato il 3° posto vincendo inoltre un gran numero di incontri amichevoli ; nel ciclismo, infine, le affermazioni sono state più numerose ammontando a 11 vittorie individuali e a 21 premi di rappresentanza. E tutto questo a prez zo di grandi sforzi finanziari sostenuti con personali sacrifici dai dirigenti locali, veramente ammirevoli. Torniamo per un momento indietro fino a Montepulciano dove l’attivissimo Franco Picchiotti sta dandosi da fare per organizzare una sezione del CSI. Intanto ha dato vita a due manifesta zioni di atletica e di ciclismo che hanno riscosso un buon successo. Questa opera di propaganda in favore del CSI in que sta zona della Toscana contribuirà cer tamente aH’affermazione deil’organizzazione anche nella, provincia di Siena che finora era restata, abbastanza indie tro marcando sovente il passo per ca renza di dirigenti. l'n salto grande questa volta per arri vare fino a Bergamo dove chiusa uffi cialmente l’attività ciclistica con un’altra affermazione nell’ultima. prova del cam pionato lombardo e chiusa anche l’atti vità di tamburello che ha visto nel Guzzaniga B il campione provinciale seguito dal Guzzaniga A e dal Torre de’ Roveri, si è entrati in piena attività calcistica. Oltre al campionato di 1“ categoria, con 12 squadre partecipanti si è varato il campionato provinciale di I Ia categoria
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cui hanno aderito Iti squadre che sono state divise in 2 gironi. Jla il fervore dei calciatori non si ferma a questo : con la metà di dicembre è iniziato il campio nato di 11 Ia categoria per squadre a sei giocatori. A grande titolo di merito per i diri genti bergamaschi va ascritta la rea lizzazione di un corso per arbitri di calcio dal (piale sono stati dichiarati idonei Iti elementi che aggiunti a quel li già in forza assicurano il regolare svol gimento di tutte le partite in program ma con personale specializzato uscito dai quadri del Centro Sportivo Italiano. Inoltre, sempre a Bergamo, con grande afliuenza di pubblico e con una sugge stiva cerimonia, si è svolta la premia zione dei vincitori dei campionati stu denteschi 19 17-1918. Alla manifesta zione iniziatasi con la proiezione di un documentario sportivo ha presenziato tutta la stampa sportiva, cittadina che è stata prodiga di apprezzamenti per la riuscita serata durante la «piale il doti-. Campi della Gazzetta dello Sport ha trattato, applauditissimo, il seguente tema : ■; I campioni del ciclismo e divul gazioni medico-sportive >-. Questa breve rassegna ci porta aitine nel Veneto dove a Vittorio Veneto quel sottocomitato della Sinistra Piave du rante l’ultima parte del IBIS ha svolto una interessante attività ciclistica e calcistica. Il Torneo Calcistico ■> G. Ghizzo » è stato vinto dalla rappresentativa ragazzi di Col S. -Martino. Durante la stagione ciclistica appena finita Ezio Visintin del CSI Fior di Vittorio \ eneto si è imposto alla generale ammirazione aggiudicandosi molte delle gare cicli
stiche in programma nella zona. Ci sembra quasi a questo punto di sentire la voce del segretario provin ciale di Padova, Alario Murer. che pro testa perché rischiamo di dimenticare in questa breve rassegna l'attività pro mossa nella sua città. Lo accontentiamo subito dandogli pubblico aldo e citando quanto ha saputo fare nell’àmbito del suo comitato provinciale : ha indetto 11 tornei di calcio che hanno raccolto l'adesione di 152 giocatori di 10 Unioni Sportive; 2 tornei di pallavolo con SO giocatori partecipanti ; 0 gare ciclistiche con una media di SO partenti per gara ; ha organizzato il soggiorno sul Rifugio Monti Pallidi dove a turno si sono fer mati 530 giovani. Le esigenze dello spazio sempre ti ranno ci impongono di dar fine a questa nostra veloce rassegna della vita delle Unioni Sportive del CSI alla periferia ; ma non possiamo chiuderla senza aver prima parlato di Trieste. Nella Città Libera il CSI ha fatto passi da gigante. Dopo il Convegno Triveneto del CSI tenutosi a Padova, il Comitato Provin ciale di Trieste ha gettate le basi per la maggiore affermazione «lei Centro Spor tivo nel territorio di Trieste sia per quanto riguarda calcio, che atletica leg gera. pallacanestro e ciclismo. Quindi come abbiamo detto all’ini zio, il nuovo anno si presenta foriero di risultati che a giudicare dall ■ pre messe davvero ini crossanti non potranno essere che ottimi : e questo per conti nuare a progredire sempre nel maggiore interesse dello sport.
Nino Lombardi
Il programma di Cortina,.. La direzione tecnica del CSI ha defi . obbligata) il limite di età è portato ai quindici anni compiuti. nito il programma dello due grandi mani festazioni invernali : campionati nazio Per la classifica- generale sarà temilo nali studenteschi di Cortina d’Ampezzo conto dei primi tre classificati di cia dal 27 al 30 Gennaio e Campionati na scuna provincia. zionali sciistici del CSI dall’ll al 13 Febbraio ad Asiago. Ed ecco il prgramma delle gare : Venerdì 28 gennaio : ore 9 gara di Uguale criterio sarà seguito per i cam fondo : ore 14 gara di discesa libera. pionati nazionali del CSI ad Asiago fis Sabato 29 gennaio : ore 9 gara di sati dall’ll al 13 Febbraio prossimo. staffetta : ore 10,30 gara di discesa obbli gata : oro 14,30 gara di discesa libera Il programma dei campionati di femminile. Asiago è stato anch’esso contenuto nel senso di permettere l'arrivo dei concor Domenica 30 gennaio : ore 9 Messa (|t.j concorrenti : ore 10 gara di discesa renti ad Asiago nella stessa mattinata di venerdì 11 Febbraio. .11 programma obbligata-femminile : ore 11 campionato studentesco di salto : ore 14 : Premia orario è il seguente : zione dei campionati allo Stadio del Venerdì 11 febbraio: ore 11 - di Ghiaccio; ore 15:. Incontro di disco su scesa libera. ghiaccio tra le squadre del KlngenSabato 13 febbraio : ore 0 gara di furth e di Cortina in onore dei parteci fondo : ore 1 1 gara di discesa obbligata : panti ai campionati nazionali studenteschi ore 15 gara di salto per la combinata La. partecipazione alle singole gare <’.fondo salto. stata- portata a cinque atleti per ciascuna Domenica 1 1 febbraio : ore 8,30 messa : provincia, ferma restando la limitazione ore 10 gara a staffetta 3 per li ; oro HI di una staffetta. Contrariamente a gara di salto speciale : oro 10,30 Premia quanto detto precedentemente per la gara. zione nel Salone del Comune di Asiago. di fondo come per la staffetta la cate goria sarà unica, dai 17 ai 21 anni, men 1 limiti di partecipazione sono gli tre per le due gare di discesa (libera e stessi dèi campionati, studenteschi.
...e quello di Asiago
I.OSANNA — Dopo il trionfo parigino. Coppi in coppia con io svizzero 1 lattner ha dato nuova prova della sua eccellente forma vincendo l’ornnium in quattro prove contro la famosa coppia olandese Schulte-Bocyen.
ROMA — Il 20 febbraio a Terni si svol gerà il campionato podistico italiano di cor sa campestre per i 3° serie sul percorso di 4 km. 11 fi marzo a Napoli avrà luogo, su 5 km. di percorso il Campionato di corsa cam pestre per 2a serie. Il Campionato d’Italia assoluto, sempre di corsa campestre, avrà luogo il 20 marzo a S. Vittore Olona (km. fi). Il Campionato femminile di corsa campestre si disputerà pure il 20 marzo ma a Torino. BOLOGNA. — Il congresso dciki F. I. D. A. L. è stalo fissalo a Bologna per la do menica fi febbraio e si terrà nella sala dei Fiorentini in Corte Galluzzi, fi. PARIGI. — L'incontro di atletica leggera tra le rappresentative dellTle de Franco e della Lombardia è stato fissato, in linea di massima, per il 12 giugno PARIGI. — Il segretario della I. A. A. F. ha smentito la notizia pubblicata da alcuni giornali che il primato mondiale nel lancio del disco stabilito 1’8 giugno 194(5 dall’ame ricano Bob Fitch, con la distanza di m. 51,93, non fosse stalo omologato a suo tempo (però mai se ne ebbe comunicazione ulliciule). Comc-è noto il record di Fitch venne battuto dall’italiano Adolfo Consolini, il lo ottobre 1918, con la distanza di m. 55,33.
I PARIGI — Emilio Bongiorni, il calcia tore nazionale francese passato di recente nelle file del «Torino», figlio di genitori ita liani naturalizzati francesi, cominciò a gio care quando aveva 11 anni nella squadra del la Gioventù di Azione Cattolica dell'oratorio della Chiesa di Fontenays. Per tre anni fu titolare all’attacco della squadra parrocchiale (Paroisse fontenaysienne). Fattosi gioca tore di grido passò prima al C.-rcle Atleìique de Paris, quindi al Raclng Club Paris. Nella « nazionale » francese ha giocato sette volte, sempre distinguendosi. BARCELLONA. — E stato definitiva mente concluso che il torneo di calcio per la Coppa dei Paesi Latini si svolgerà in Spagna nel giugno prossimo. Al torneo prenderanno parte le squadre rappresentative a'Italia, Francia, Portogallo e Spagna. L’estrazione a sorte ha messo di fronte il nostro undici a quello portoghese nella prima giornata; nella seconda il vincitore di tale partita incontrerà in finale quello del confron to Spagna-Francia. STOCCOLMA. — Il « Tipstjanst, cioè il totocalcio svedese, facendo il consuntivo del1 ultima annata di attività, precisa di aver superato il primato di giocale stabilito nei 193 1 con circa 50.000 corone avendo raggiun to quasi due milioni settimanali di media. OSLO. — f calciatori danesi continuano a mietere allori. Opposti alla « nazionale » norvegese, hanno letteralmente dominato vincendo per 5-0. ...MILANO MILANO — La disputa delia «a Coppa Copr • ■ «»C fr1»» 1 d Europa » clic doveva riprendersi quest'an no è stata rinviata. COPENAGHEN. — Il famoso calcia tore Praest sta conducendo una campagna, anche sulla stampa, perché ai calciatori « di to' -JJti “ danesi sia riconosciuto un compenso i ° i? 100 coronc Per partila. Tali sommo dovrebbero essere accantonate in uno banca e potrebbero essere ritirate dai singoli gioca tori al momento del ritiro dallo sport o del passaggio al professionismo. T R’ventus andrà negli •n i ’ 1“ l’aso a* programma fissato giocherà il 28 agosto a Montreal, il 31 agosto a Toronto, il 4 settembre a Chicago, il 7 settembre a St. Louis, il 17 settembre a New York.
~ 11 Comitato organizzatore delia (.oppa del mondo di falcio che si giun cherà nel 1950 in Brasile, si è riunito per la composizione dei gruppi eliminatori. L’Italia, detentrice del titolo mondiale, è già fina lista. Per il gruppo Europa c vicino Oriente si svolgeranno le seguenti partite : Austria C.: ,.ncitrlce di Turchla-Siria ; Francia c. 'incile, m .Jugoslavia-Pulestina ; Belgio con
tro fine, di Svizzera-I.usscmburgo ; Svezia c. vinciti-, di Finlandia-Irlanda ; Spagna c. Portogallo; Inghilterra c. Scozia e Galles e Irlanda del Nord Le squadre vincitrici di questi incontri saranno ammesse al girone finale Gruppo America del Sud: Argentina, Cile, e Bolivia (due finalisti) ; Uruguay, Perù, Equatore (due finalisti) ; Brasile ammesso in finale Gruppo America del nord c centrale : Stati Uniti, Cuba. Messico (due finalisti) ; Birmania, India, Filippine (un finalista) In totale si avranno tfi finalista Le partite eli minatorie si dovranno giuocare entro il 28 aprile 1950. Gli incontri di finale avranno inizio in Brasile giovedì 29 giugno 1950 e si dispute ranno ogni giovedì e domenica sino al 1G luglio sui campi di Rio ce Janeiro San Paolo, Fort Alcgre ed eventualmente Bel Horizonte. BARCELLONA. — Il quarto confronto fra le « nazionali o <di Spagna e del Belgio si è concluso con un .... pareggio (1 a 1). Tutta via gli spagnoli hanno dimostrato una certa superiorità. Ila arbitrato l’italiano Dattilo. LONDRA.. — Sono note le polemiche intorno ai giusti "compensi che percepiscono gli arbitri nelle loro trasferte. Ma ancora non si è potuto giungere ad una... visione unica in tulli i paesi calcistici per risolvere il pro blema. I compensi agli arbitri italiani sono noti. Gli arbitri italiani vogliono mantenersi “Puri dilettanti ». In Inghilterra gli arbitri delle partite del campionato professionisti hanno il rimborso di tutte le spese più una indennità di circa 7500 lire italiane per ogni partita. In Svizzera, oltre, al rimborso delle spese di viaggio hanno 10 franchi pcr ogni pasto e 40 franchi (circa 6500 lire) per ogni arbitraggio. In Spagna : viaggio in prima classe. laO pcsetas td giorno (oltre 3000 lire) c 1000 pesetas per partila. Meglio ricom pensati sono gli arbitri nei Paesi del Sud America dove in Argentina hanno circa 2’» 000 lire per partita c in Brasile hanno-addirittura una percentuale sull’incasso.
/ LONDRA. — La Federazione Ciclistica inglese continua la sua campagna contro 1 uso di eccitanti nelle corse ciclistiche. Aitai Ime gli inglesi presenteranno nuove proposte al congresso della Federazione Internazio nale, che si terrà a Parigi il 5 marzo prossimo Non verrà peraltro ^chiesta la preventiva visita medica dei corridori. tt ~ Secondo disposizioni della U. 5. I. le corse a tappe per dilettanti si svolgeranno soltanto dopo i campionati dèi mondo, vale a dire nei mesi di settembre, ot tobre c novembre. . RARIGI. - Fausto-Coppi ha nettamente battuto ornili Schulte. te» al Velodromo d* Inverno nell attesissimo match ad inseguimento dei a Km. Il tempo di Fausto è stato dì 6’*J<>”4/5 47,0?1-) rti Schulte fi—) 4.0. E stato un trionfo per il campione Radano, il quale ha così liquidato la sua pendenza che datava dal giorno dei campio nati mondiali di Amsterdam. Il campione del mondo non ha mendicato scuse • ha ri conosciuto con la massima lealtà cìie ■ «il migliore ha vìnto ». ' Ma il 10 aprile al Velodromo Vigorelli di Milano ci sarà la rivìncita.
BOLOGNA. — Il Consiglio'Direttivo'del" l’U. V. 1. ha approvato il calendario cicli" stico per il corrente anno. Le corse su strada avranno inizio il (> marzo con la Sassari-Caglia.-i ; il 13 marzo si correrà la Mi'ano-Torino ; i1 19, laJMilauo-San Remo ; il 27, il Giio della Campania ; il 3 .aprile, il Giro del Pie monte, (1. prova del campionato professio nisti); dal 21 al 25, giro del Lazio; il 1<> maggio, il G. P. Industria c Commercio a Prato ; 1’8, il^Giro della Romagna (2. prova • nel camp, professionisti) ; dal 21 maggio al 12 giugno, il Giro d'Italia; il 19 giugno, il Giro del Lazio, a Roma, (3° prova del_camp. piofcssionisti) ; il)29, la Coppa Ciriola Na poli; dal 30 giugno jd 21 luglio, il,Giro di Francia ; il 31 luglio, a Firenze, gara di indi cazione per i campionati de' mondo ; il 7 agosto, la Milano-Modena, idem ; il 14, a Legnano, la Coppa Bcrnocchi, (1° prova del camp, professionisti) ; dal 20 al 28, in Dani marca, campionati rie! mondo ; il -1 settembri , a Firenze, Giro della’iToscana ; ITI, a Pado va, il Giro ocl Veneto, (5° prova del camp. professionisti) ; il 10 ottobre a Varese, la Tic Valli Varesine; il 23. a .Milano.il Giro ili Lombardia ; iL30, a Milano, il Trofeo Cucchi, (gara a cronometro per coppie).
La Commissione tecnica della Federazione Ginnastica si è ritmila per stabilire l’attività nazionale ed internazionale della stagioncA Brescia, il 22 maggio, incontro ItaliaFrancia femminile ; incontri Italia-Auslria maschile e femminile in giugno, Itaiia-Francia maschile e Ita'ia-Svczia, in agosto. Que st'ultimo avrà .uogo ad Ancona. Campionati nazionali maschili 8 dicembre a Cagliari.
PARIGI. — La Federazione francese di ginnastica ha reso noto che la signora Touchard, con i punti totalizzati alle Olimpiadi, nei campionati di Francia e nell’incontro l-iancia-OIanda, è Iti migliore ginnasta di Francia. Essa è seguita dalla Voglebacher. NEW YORK. — È stata assunta come insegnante di educazione fisica presso l’Universita Grange di New Jersey. In cecoslovac ca Maria Provaznikova. già istruttrice deila squadra boema che ha vinto la gara femmi nile di ginnastica alle Olimpiadi di Londra
POR T NATA!.. — ' L’aereo italiano «An gelo dei bimbi» ha varcalo l’Atlantico pilo tato dagli audaci aviatori Bonzi e Lualdi. {•"““‘tocnlo apparecchio con motore da I_0 II. P. ,ia impiegato 15 ore a compiere la traversata, alla media di km. 214 orari mondoZIOna‘C prova ha destal° vivo eco nel „ •’-'^N FRANCISCO. — L’aviatore Beili Odom ha battuto il record di durata per apparecchi leggeri, compiendo senza scalo il percorso da Honolulu ad Oakland (Calitorma). '
ka nuotatrice Karen Harup sincitricc dei 100 metri dorso alle Olimpiadi rn i.onora, è stata'assunta come governante da un dirigente della squadra dì nuoto pari gina dello Stade Francois e pertanto nella prossima stagione gareggerà per tale società. NAPOLI.Al Congresso’Nazionale nulla di nuovo è stato deciso. Conferma della sede a "‘tono e riconfermati il -f presidente TapIX‘Ila. i vice presidenti Corsetto e Cosatone. Consiglieri sono stati eletti : Leonardi, Tipo. l’alinasso, Usmiani, Cenni c Lanz.I, Sindaci . Lanieri, Spadella, Gaviraglii, Pecco e Bona’
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I più noti campioni italiani ’ CANNES. e francesi parteciperanno ad una riunione schermistica alle tre armi organizzata per il 13 febbraio a Cannes. Vi parteciperanno an che le rappresentanze lemniintli.
z \VE,\ G I '. V A (tue giorni di distanza dalla vittoria colla a Grindelvald da Gelimi S gin. un'altra luminosa vittoria azzurra si iscrive negli annuii dello sei internazionale. A Wengen, Zeno Colò trionfa, infatti. nella prova di slalom nel Concorso Interna zionale del l .mtberhorn, bai tendo oltre ai quattro forti rappresentanti francesi, tutto ii lotto degli svizzeri presenti a Wengen con l.i selezione nazionale al gran completo.
SERRAIA DI PINE — I campionati italiani di pattinaggio su ghiaccio sono stai i cosi aggiudicati. eu lei/oria senior' : I Mussoline ; 2. C:iridi ; 3. Alluni. fja catenaria iunior' : I. Giani; 2. Caroli; 3. Martinenghi ; I. Belle. Ili-' cnteyjrta : 1. Citterio; 2 Toschi : 3 Donzelli; L Sala .
TRENTO. I campionati ili pattinaggio su ghiaccio di velocità delle tre Venezie svol tisi sul lago di Serrala hanno segnatola vit toria oi Nino Belli del C. ,T. Trento in tutte e tre le gare dei ni. 500, m. 1000, ni. 3000. Bruno Canteri si è classificato secondo nei 500 metri, mentre Clemente Tonunasi è stato secondo sia nei 1000 metri che nei 3000. VILI.ARS. — Nel torneo di hockey su ghiaccio, la squadra dell’Amatori di Milano ha battuto il Villars per 2 a 0 e ha poi parcg; giato, 1 a 1, con la squadra universitaria di < lambridge.
Sentimenti IViJuventus) e Franzosi(Inter.i sono tra i migliori
LONDRA. — L'incontro rivincita per il campionato mondiale dei mediomassimi, fra il detentorc Freddie Mills (Inghilterra) e Gus Lesnevich (U. S. A.) avrà luogo negli Stari Uniti entro il 12 maggio.
NEW YORK. - Il presidente della Fe derazione Pugilistica dello Stato di New York, ha dichiarato che. Joe Louis difenderà il suo titolò nei prossimo giugno contro il negro Ezzard. oppure contro Lee Savold. ROMA.— La Federazione Puglistica Ita liana comunica la seguente classifica dei pugili professionisti aggiornata a! 1° gennaio 1919 : Mosca : campione Nardecchia (Roma) ; prima serie : Belaruinelli e Giannclli. Gallo: Campione d'Europa Ferracin (Rovigo) ; campione d’Italia Falcinelli Amleto (Terni) ; prima serie: Annaloro, Cardinale, Nuvoloni, Paoieltì, Rosa. Piuma : campione Correggioii Enzo (Rovigo) ; prima serie : Bondavnlli, Bonetti. Ccrasani, Cocchi, Pasotti, Vivio. Leggeri : campione Fusaro Giuseppe (S. Mar tino Venezze) ; prima serie : Bisterzo, Minclli Aldo, Proietti. Uboldi. Medio-leggeri: campione Jannilli Fernando (Roma) : prima serie : Berto. Boccolini, Pàcchi, Minelli Livio. Mola, Palermo, Peirc. Valentini. Medi: cam pione Mitri Tiberio (Trieste) ; prima serie : Manca, Poli. Medio-massimi: campione Martin Giovanni (Oderzo) ; prima serie : Tontini. Massimi : campione vacante ; prima serie: Bertola, Buonvlno, Mozzali, Oldofni, Bossi.
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CHICAGO. — Si i* diffusa la notizia che Tonv Zale, l'ex campione del mondo ai pagliato dei pesi medi, è deciso a ritirarsi dallo sport attivo. Sarti vero? Possibile che non ritenti la conquista del suo titolo ?
NFW YORK. — L’incontro Marcel CerdanTony Zale è stato giudicato li piti importante
portieri
dei calcio italiano
avvenimento pugilistico dell'annata 1918 dalla noia rivista americana The. Il suo diretto,e, Nat Fleischer, ha conferito a Marcel Cenimi la medaglia per la miglior prova com piuta nel 1918, BELFAST. L’irlandese Rinly Monagbun di Belfast difenderà a Honolulu il suo titolo mondiale dei mosca contro Dado Marino di Honolulu il 1 marzo prossimo. Nel caso di vittoria di Marino. Thawayano si è impe gnato ad incontrare Monaghan in un incon tro di rivincita in Gran Bretagna. L’incontro per il titolo sarà arbitrato da Nat Fleischer, direttore della rivista specializzata ameri cana « The Ring Al Monagan è stata olferta mia borsa di 25 mila dollari (18 milioni di lire italiane). NEW YORK. — Al Madison Situare Garden 1’11 febbraio prossimo il campione mondiale dei piuma Sandy Saddler sosterrà rincontro rivincita con l’ex campione Willie Pep. TRIESTE. — Il 12 febbraio si disputerii n Trieste, rincontro fra Turpin c Mitri. Come si ricorderà, il pugile triestino aveva incon trato il mulatto a Londra ed i giudici aveva no emesso un discusso verdetto di parità che fece nascere una « questione ■> circa rincon tro. valevole per il titolo europeo, contro Dclannoit. NEW YORK l’italo americano Steve Belloise ha nettamente battuto ni punti il 1 me dio » francese Robert Vlllemain. COPENAGHEN. — Alfredo Oldoini ha battuto ai punti il campione danese dei « mos simi » Karl Viriseli.
LONDRA. — Il Ministero dell Educazione Nazionale ha assunto il maestro d'armi fran cese Roger Grosnlcr, con il compito di prov vedere atrislituzionc In Inghilterra ai alcuni centri di istruzione per la formazione di mae stri di scherma.
MERANO. — 1 campioni! di pattinag gio artistiche su ghiaccio hanno dato questi risultati: Categoria Juniores - Donne; 1. Mirra Aquilano, 2. Frigazza, 3. Terzoni. Uomini: 1. Giuliano Grossi, 2. Radokavich, 3. Bellini, Coppie: 1. Malfatti-Grossi. Categoria seniores - Donne : 1 Grazia Barcellona ; 2. Re, 3. Liliana Aqulano. Uomini: 1. Carlo bassi, 2. Scrtoni. Coppie: 1. B rcellona-Fassi.
ROMA. — La Commissione. Tecnica della )■' 1 T. ha compilato la seguente Classifica, valevole, per il 1919, dei giuocalori c delle giuocatrici di prima categoria : Giuocalori: 1. Cuccili Gianni (Tennis Juventus-Torino), 2. Del Bello Marcello (Tennis Club Milano), 3. Canepele \aniu (Circolo Tennis Firenze) e Suda Carlo (Tennis Juvcntus-Torlno), 5. De) Bello Rolando (Y. C. .C. Posillipo-Napoli). 6. Bclardlnelli Mai io (Y. C. C. Posillipo-Nupoli), 7. Gon Renato (Circolo Tennis Club Milano), P.iut issi Enzo (Tennis Olona-Milano), 9. Medici Ugo (Ten nis Olona-Milmio), 10. Scribani Giuliano (C. T. Parioli-Rbmn), 11. Ccntonze Nello (A. C C. Posillipo-Napoli) e Folli Gianni (Tennis Olona-Milano), 13. Caccia Giulio (Tennis Club Milano), 14. Merlo Giuseppe (VirtusBologna) 2 Scannici! Renato (Circolo Tennis Bologna), 16. Zanipori Franco (Tennis Club Milano). Non classificati per insiiflicicnza di prove : Baccarini Giampiero ; Chitarin Luigi, Della Vida Carlo, Planncr Riccardo (s.), Quintavalle Ferruccio, Tiberghien Patrizio (s.), Scotti Am 1 baie. Giuocatrici: 1. Bossi Annalisa (Tennis Modena). 2. Manfredi Lucia (Tennis Club Milano) 3. Migliori Nicla (Tennis Club Pisa) 4. Bologna Manuela (Tennis Modena) 5. Ma rocco Albina (Tennis Juventus-forino) G. Tonolli Vittoria (Teni)is Club Milano) 7. Aroslo Franca (Tennis Lecco) 8. Maino Nicoletta (Tennis Club Milano). Non classificale iier.iiisulllcicnza di prove : Frisncco Annamaria. Gavlraghl Elsa, Sandonnlno Wnlly, Sciandone Andreina.
È bastato il solo annuncio della uscita di " Stadium ■> perché perve nisse in redazione una quantità enorme di lettere di vecchi e giovani sportivi che hanno voluto onorarci con la loro adesione di simpatia. Li ringraziamo tulli. Alcuni, itell’indicarci vali settori dello sport che vorrebbero maggior mente trattati, hanno fatto delle domande alle quali rispondiamo a mezzo di questa rubrica creata apposi tamente pei- soddisfare la curiosità dei nostri lettori. L'abbiamo nin nata a una delle pili note penne del giornalismo sportivo italiano ceinntcsi sotto lo pseudonimo di ■ Chinine.n. il mitologico centauro. educatori- di Achille, simbolo del sag gio la cui pedagogia si nutre di sa pienz.u vissuta : (insomma lo spor tivo colto). Quindi, cortesi lettori, Chirono .• è a vostra disposizione
STi rm.Nri:' ni liceo - Napoli : Perché Stailiimi ? » mi chiedi. Sai bene che questo è il nome di ima misura greca (125 passi o 625 piedi : ma ci si intende meglio in metri : ed allora precisiamo : m. 177.6). Con la stessa parola, però, i conciliali in i <1 i Pericle indica vano anche la corsa a nietli e il luogo in cui la corsa si disputava. Identico triplice significato r Stadium s ebbe per i Romani. Cicerone, defi nisce così il corridore : qui statiimn curri! • Per noi - Stadium '< è simbolo c programma dello sport quale nacque c fiori sulle rive del Mediterraneo prima ili abbrutirsi e morire nei giuochi de! Circo ; e risorse, poi, per trionfare oggi. con l i bellezza delle sue tenzoni, con'l'in discussa sua funzione educativa intesa al miglioraiìirnlo fìs io-psichico della gioventù.
M S.iSToi.ixi -Roma : .S'i. l'Italia partecipò anche in /lassalo alle Mostre e ai Concorsi (^f\rle che si indù olio contemporaneamente ai Giuochi delle (Jlimpiatli moderne. Certo, almeno fino ad oggi, non è saltato fuori un !• idia o un Prassitele ; ma è bello clic lutti i paesi — e l'Haliti, iti special modo, con la sua gloriosa tradizione artistica — affermino l’indissociabilc armonia del corno c dello spirito, tal premiare scultori e poeti, musicisti e pit tori, nello stesso Stadio che esalta gli atleti più forti. Per ritornare all'Italia, ti preciso che il nostro maggior successo in questo settore olim pico In conseguilo all'Nl Olimpiade. (Berlino 1936). Ottenemmo allora : un primo premio nella scultura ; quattro secondi nella pittura, nella scultura, veda musica c nella lettera tura : mire menzioni onorevoli in architettura. scultura e musica. Nella classifica per nazioni fummo preceduti solo dai padroni di casa, conquistando un ottimo secondo posto, seguiti nell’ordine da Austria, Polonia, Finlandia. Svizzera, Siati Uniti, Giappone, Cecoslovac chia e Belgio.
Gianni Piccóni - Thieste : Il quesito che mi poni è assai delicato : se alla prepa razione del cittadino giovi più la cultura o lo II fatto che la tua prima domanda, è, suj.0*. seguila da una seconda ; se gli sportivi o SI dimostrino, nella suprema o5°.U?„ civismo — la difesa delia pronria paaue,rra ~ rispettivamente superiori, m i fa pensare che tu creda tocchi agli sportivi il pri• Dev? Risponderti, onestamente, che sei irllcCrore'. ^Hle^etlnali e sportivi si equivalgono nel compimento del più alto dovere. Sì, i vero, .btnigaglia, lo * skiffìsta * campione del inondo, l-ossati, il capitano della nazionale ili calcio. Aboa, il a pentatleta » olimpionico sono insieme ad altri mille c mille Caduti, dimostrazione, col loro eroico sacrificio, di quanto lo sport educhi all’amor paino, blu come dimenticare, 'ra gli intellettuali un Renalo Serra.'un Virgilio Locc/if, e, tutto ardente di mistica fede, Giosuè i formare l’uomo ed il cittadino con’nOuiscc, dunque, ugualmente, l'educazione nei corpo e quella dello spirito: con l’una c ca,d l altra si creano valori che, al momento. giusto, gf manifestano vitloriosi. rondircttoro resp. SISTO FAVA E
Renato Papi - Mi i. a no : Quanto hai sen tito aire al Palazzo del ghiaccio circa le nostre affermazioni internazionali conscr/uilc, ap punto. nello sport del (-hiaccio, risponde a verità. In questo sport da siqnori\ abitualmente praticato da turisti di lusso nei qrancii alber ghi delle stazioni invernali, la bandiera ita liana à stata tenuta alta da autentici lavora tori : e, aggiungi, da lavoratori residenti alrestero. In fatti, una volta abbiamo * onquislalo un campionato del monda (« bob n a quattro) : e precisamente nei 1930. a Caux con un equinaggio formato da quattro soci di quel Dopo lavoro (vecchio nome, d^lì’ICnal) : Zan inetta, Biasini, Dorir'.i e Bossi. Ai Giuochi d"inverno dell’ultima Olimpiade (S. Moritz, 19IX), poi, fu ritaliano Bibbia, doniicìliato. per ragioni di lavoro, nel centro turistico dell'Kngadina a darci con la vittoria nello « skeleton >■ il primo titolo olimpionico negli sport invernali. P. M. — Livorno : Solo nel dopoguerra cuieialori stranieri sono stati riammessi, dopo vent'ann i di divieto, a giocare partite di cam pionato italiano. I sud-americani » come Orsi, Monti, ecc.. non erano stranieri, godendo essi di doppia nazionalità (italiana perché di pa dre italiano diritto del sangue vigente in
Italia: argentini, o uruguaiani, a brasiliani, ere. perché nati in quei paesi — diritto del luogo di nascita adottato dagli Stati del Sud Ame rica). Infatti essi poterono far parte della no stra nazionale. Ben diverso " il caso degli au striaci, degli ungheresi, degli inglesi, dei danesi ecc. (lutto il mondo del calcio ha trovato la sua Mecca in Italia) che orasi affollano nelle no stre squadre. Certo, non è bello che un paese il quale vive con una parte del suo pane rega lato dallo straniero, acquisti all'estero... vir tuosi del calcio. Sportivamente, poi, è. come un riconoscerci inferiori agli altri l'acsi, il che non è vero. Infine, da un punto di vista organizzativo si complica il lavoro di chi deve selezionare l’a undici n azzurro non potendosi più disporre di « blocchi » italiani, ma misti, e che, perciò, devono essere... sbloccati per for mare la nostra rappresentativa. Il poi perché precludere l’ingresso in <- .1 o a tanti bravi ragazzi delle categorie inferiori? Ma c'è un argomento, a parer mio, più forte iti tutti con tro questa esagerata inserzione di giocatori d'altre confine nelle nostre squadre : è proprio edificante che, in una partita, siano in campo quattro, o cinque, o sci stranieri per la disputa del campionato <■ italiano » ?... CniiioNi'.
rt I nostri buoni amici della Valle Padana hanno sempre fatto di tutto, da che Italia è Italia, per convincerci che il genio degli affali è tutta una questione di parallelo. Nella nostra penisola, per <-S'-mpio. alligna e prospera esclusivamente dal parallelo della non mai abbastanza deprecata linea gotica in su, mentre stenla a nascere e neggio ancora a crescere a sud di quella fatale linea divi soria. L'affare Ploeger. il nazionali- danese che è divenuto famoso piu per le vicende del suo trasferimento in Italia che per le sue pur, ragguardevoli virtù calcistiche, sembra fatto apposta per confermare rinsegnanienlo che i sullodali amici si sforzano d'impartirci con inesausta costanza. Agli sportivi del sud, non era neppur passato per l'anticamera del cervello che l'acquisto di Ptoegcr fosse un affare ; ma Milan e Juventus ne hanno avuto la sensazione precisa e inequivocabile : e giù, milioni come se piovessero. L'impressione generale è che, alla fine, mercé l'abilità di Ploeger e del suo assistente avv. llansen, fratello dell'altro danese già juventino, PalTarc lo abbia fatto proprio il giocatore e in proporzioni assolutamente in sperate. Milan e Juventus sono rimaste bug gerate entrambe. Regolare : i danesi sono più al nord, quindi la loro abilità commerciale è, pcr diritto di parmie’o. superiore a quella degli affaristi della \alle Padana. Non resta che sperare che si guardino borie, dal praticare il calcio gli esqn.mesi, se no chi si salva ?
perché por una volta tanto chi è rimasto soccombente è lui. in un paio di faccende di accaparramento e di ingaggio di giuocatori, bisognerebbe ricordare una massima evan gelica che tutti sono purtroppo propensi a dimenticare facilmente: «Chi è senza pec cato, scagli la prima pietra t. Se fa appena appena un esamino di co scienza anche soltanto superficiale, il Milan troverà conveniente ritirare, sollecitamente il suo ricorso.
li proprio stabilito definitivamente che l’Italia si astiene dal chiedere l'organizzazione delle Olimpiadi del 1956 ? Ufficialmente, lo si è detto e ripetuto. Ma. com’è noto, deb bono essere le singole città a chiedere al C. LO. di essere prescelte per organizzare i Giuochi Olimpici come, pei- esempio, sta facendo Melbourne. li come, in via privata, sta facendo Cortina d'Ampezzo per 1 Giuochi Invernali. Cosicché, se un'altra città italiana si mettesse in testa ai chiedere, sempre in via privata, di orga nizzare quelli estivi, non ci sarebbe niente di strano. La sua richiesta passerebbe in vo tazione nel prossimo Convegno del C. I. O., che si terrà per l'appunto a Roma fra pochi mesi. Il nostro C. Ó.-N. I. non Io dice, ma è le cito supporre che, per suo conto voterebbe a favore. Nessuno si fa avanti, dunque ? Coraggio, che un voto è già sicuro ; e nel voti come in tutte le cose della vita, si comincia sempre da uno...
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Il Milan, che quel Ploeger se l'è visto ra pire barbaramente quando ormai era certo d’csserselo assicurato, ricorrerà alla Fede razione, invocando l'art. 50 del R. O., che consente di mettere in quarantena un gioca tore quando ricorrano specialissimi motivi da valutarsi dal Consiglio Federale. lina formula abbastanza elastica, quella dell'articolo invocato ; per cui non è neppure. il caso di azzardare ipotesi non tanto sulla sua applicabilità, «pianto sulla volontà del C. F. di applicarlo in un caso in cui, essen doci, il danese Ploeger di mezzo, gli eventuali ricorsi in ulteriore istanza potrebbero portare addirittura alla... Corte Internazionale dell'Aia. Solamente, a questo Milan che pi-otesta.
Ci sorge il dubbio che s'incominci a fare una certa confusione fra i regolamenti delle varie Federazioni sportive. Bisognerà che tutte riguardino accuratamente le loro « carte» e le ricompilino in modo da segnare nettamente i confini fra le varie specialità, altri menti si finirà per non capirci più niente. Prendiamo, per esempio. l'U. V. T., che dopo il Congresso di Napoli è in fremente agitazione. 11 dissidio fra i cosidelti «lega litari » c il grosso delle autorità costituite. dipende da una scorribanda nel territorio dei gioco del calcio. I • legalitari », infatti, protestano contro Rodoni e compagni per • cariche Irregolari ». 1- non c’ò un arbitro che possa decidere sui presunto, fallo... Lo SPKTTA.TORE.
c/c. Postale - Il orna 1/3005
Sped. abb. postalo - Gruppo III ■ Autorizzatone della Commissiono Nazlon. Stampa
Stai», Grafico Fausto Capriotti - Roma N. 1709 del 14-11-1945
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MALEDIZIONE /PERDO IL GRAN 1 PREMIO PER v'NA. X INCOLLA'OJRA.!/
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