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Primo piano
Digital Printing (LDP) spin-off di Landa Labs con sede in Israele, azienda di cui Benny Landa è maggior azionista, ha ricevuto una serie di iniezioni di capitale per essere quotata in borsa.
Da un articolo pubblicato da CTech, quotidiano online israeliano, Landa Digital Printing potrebbe essere quotata in borsa al NASDAQ. L’operazione dovrebbe avvenire attraverso una SPAC, che consentirebbe alla società privata di essere quotata e negoziata senza passare attraverso il tradizionale processo di IPO. Nella nota del quotidiano è riportato che Benny Landa, fondatore di Landa Digital Printing (LDP), negli ultimi mesi ha collaborato con Bank of America per portare a termine
Landa Digital
finanza l'accordo con una valutazione di LDP di 2 miliardi di dollari, o 40 volte il valore delle venPrinting, quotazione al NASDAQ dite annuali del produttore di macchine da stampa digitali di 50 milioni di dollari. Da un rapporto economico pubblicato da Globes, sembra che Benny Landa abbia lavorato con David Wiesmann, presidente di Sonol Israel Ltd. e titolare del fondo di investimento Gefen, per lanciare la SPAC a Wall Street, al fine di capitalizzare 250 milioni di dollari. LDP, spin-off di Landa Labs con sede in Israele, impiega
sostenibilità
La visita del presidente di Epson Europe Youshiro Nagafusa alla sede di Brunello Cucinelli in occasione dell’installazione del sistema Epson PaperLab
Epson PaperLab per Brunello Cucinelli
Epson ha siglato una partnership storica con il brand del luxury fashion Brunello Cucinelli, da sempre all’avanguardia in tema di sostenibilità. La maison di moda ha installato un sistema Epson PaperLab, per il riciclo sicuro di carta per l’ufficio che trasforma la carta usata in nuova carta utilizzando un processo a secco, basato sull’esclusiva tecnologia Epson Dry Fiber. A suggellare questo sodalizio, il presidente di Epson Europe Youshiro Nagafusa che commenta: “Brunello Cucinelli da sempre ha al centro della sua filosofia il profondo rispetto per il pianeta e la sostenibilità sociale. Con COP26 quasi alle porte, non c'è mai stato un momento più critico per le aziende per mettere in atto azioni concrete per far fronte alla crescente emergenza climatica”. Questa soluzione on demand consente alle aziende di distruggere in modo sicuro documenti cartacei che contengono informazioni sensibili e di dare vita a nuova carta rigenerata direttamente in ufficio, attuando una sorta di circolarità in house. “Tecnologie come PaperLab e la nostra collaborazione con Brunello Cucinelli rappresentano un drastico cambiamento in relazione all'uso e al trattamento della carta da scarto in tutte le operazioni aziendali. Siamo onorati di collaborare con questo marchio etico nel suo contributo alla creazione di un mondo migliore per le generazioni future” conclude Nagafusa. più di 500 dipendenti e ha raccolto in passato iniezioni di capitale da parti esterne in cambio di quote azionarie. Nel giugno 2018, LDP ha ricevuto un finanziamento di 300 milioni di dollari, guidato dalla società di investimento SKion GmbH affiancata da Altana, già azionista della società. Questo ingresso di capitali si è aggiunto agli oltre 400 milioni di dollari precedentemente investiti da Benny Landa e Altana. Benny Landa è, così, rimasto azionista di maggioranza con una quota del 54%. Altana e SKion, che appartengono all'ereditiera e imprenditrice tedesca Susanne Klatten, insieme detengono il 46% della società (di cui il 33,3% è di Altana).
Storia di un guru della stampa digitale Benny Landa, oggi settantacinquenne, imprenditore visionario nonché detentore di numerosi brevetti, in tempi non sospetti ha fondato Indigo da vero pioniere della stampa digitale lanciando la E-Print nel 1993. Società che ha venduto ad HP nel 2001 per 830 milioni di dollari. Dopo aver, successivamente, esplorato la nanotecnologia per realizzare la sua visione di creare energia termica dal nulla, si è imbattuto nei nanopigmenti intuendone i potenziali benefici per la stampa, scoperta cha ha determinato il suo ritorno nell’industria del printing. La Nanographic Printing Technology di Landa è stata lanciata a Drupa 2012: i sistemi di stampa inkjet che adottano questa tecnologia oggi sono composti da uno chassis Komori, front-end EFI, teste Fujifilm Dimatix e impiegano i Landa NanoInk®. La sua esplorazione del potenziale di questa tecnologia di stampa si è spinta fino alla colorazione dei capelli, alla produzione di farmaci e alla creazione di diamanti realizzati in laboratorio, questi ultimi attraverso la società Lusix di Landa Group. Inoltre, la divisione separata Landa Ventures investe in diverse attività tecnologiche tra cui Highcon, Twine e Ripples.
LDP arriverà in borsa? Nel periodo pre-Covid19 Landa aveva espresso i suoi ambiziosi piani di espansione in merito alla previsione del numero di rotative che avrebbe installato in tutto il mondo entro maggio del 2022. Ma i suoi progetti sono stati pesantemente rallentati dalle restrizioni dovute alla pandemia e da ritardi nella consegna di alcuni modelli, tra cui una macchina da stampa per imballaggi flessibili. Nonostante, la sua base installata sia cresciuta nel 2020 con vendite in Cina, Europa, Stati Uniti, Messico e Israele, sembra che i risultati non soddisfino gli investitori Altana e SKion che stanno mettendo in dubbio il ritorno dei loro investimenti in LDP, problema che potrebbe ostacolare la quotazione in borsa dell’azienda di Benny Landa.
carta
La cartiera di Verzuolo, fondata da Luigi Burgo nel 1905, diventerà presto il sito produttivo di punta di soluzioni di imballaggio per il mercato del Sud Europa di Smurfit Kappa

La cartiera di Verzuolo ceduta da Burgo a Smurfit Kappa
I 150 milioni di euro stanziati tra il 2018 e il 2020 per la ristrutturazione degli stabilimenti di Burgo Group di Verzuolo e Avezzano e per il nuovo stabilimento delle Ardenne, erano stati destinati a una svolta “green” del gruppo cartario. La strategia aveva incluso anche il riposizionamento strategico del proprio portafoglio prodotti: i siti produttivi di Avezzano e Verzuolo erano stati convertiti dalla produzione di carta patinata al cartone ondulato per l'industria dell'imballaggio. Il 28 luglio scorso la cartiera di Verzuolo, dove lavorano 200 persone, è stata ceduta da Burgo Group all’irlandese Smurfit Kappa Group, uno dei principali gruppi mondiali attivi nella produzione di imballaggi con siti produttivi dislocati in 36 nazioni e 46.000 dipendenti. Quotata al London Stock Exchange, Smurfit è prima in Europa nella produzione di packaging in cartone ondulato, carta in bobina e bag-in-box. Come si legge da una nota divulgata dal quotidiano La Stampa, “lo stabilimento di Verzuolo diventerà un perno produttivo chiave nella fornitura integrata di soluzioni di imballaggio per il mercato del Sud Europa di Smurfit”. In attesa del closing delle operazioni, in seguito alle approvazioni delle autorità regolatorie (previsto per il quarto trimestre), la cartiera manterrà attiva l’operatività garantendo il servizio ai clienti.
Heidelberg vende Docufy
Si è conclusa lo scorso 31 agosto la vendita da parte di Heidelberg di Docufy alla società di investimento con sede a Berlino Elvaston Capital Management. La società bavarese che sviluppa soluzioni software per l’industria era stata acquisita da Heidelberg 4 anni fa nell’ambito delle strategie di Industry 4.0. L’operazione, che si inserisce nell’ambito di una rifocalizzazione sulle attività legate al core business dell’azienda, dovrebbe fruttare un introito straordinario di oltre 20 milioni di euro, un flusso di cassa che permetterà a Heidelberg di mettere a punto futuri investimenti strategici nel percorso della propria trasformazione digitale; infatti lo storico costruttore di macchine intende comunque portare avanti le strategie di digitalizzazione orientandole all'espansione di applicazioni e piattaforme basate su cloud per l'industria della stampa. Secondo quanto dichiarato dal direttore finanziario Marcus Wassenberg, Heidelberg prevede contestualmente una crescita dei margini di EBITDA per l'esercizio in corso, nonostante l'azienda debba affrontare un aumento dei costi dei materiali. La vendita di Docufy non è la prima azione in questo senso: nell’ultimo anno Heidelberg ha messo a punto una serie di cessioni dei propri asset come la sede di Brentford in UK, l'edificio centrale della Print Media Academy nel cuore della città di Heidelberg, parte del sito produttivo di Wiesloch e alcune business unit tra cui il CERM narrow web MIS e le sue attività chimiche belghe BluePrint Products e Hi-Tech Chemicals. Strategia che ha permesso a Heidelberg di registrare una significativa ripresa nei risultati del primo trimestre del 2021.
cessioni

Prosegue il percorso di crescita di Fedrigoni, con una nuova acquisizione – la sesta in meno di tre anni – dopo Ritrama, la messicana IP Venus, la statunitense Acucote e Ri-Mark.
Fedrigoni entra nel mercato della cellulosa termoformata
Il colosso cartario entrerà con il 70% del capitale in una NewCo che produrrà vassoi interni per scatole e astucci di articoli di lusso realizzati in cellulosa termoformata, biodegradabile ed ecocompatibile, invece della plastica. L’accordo firmato è con Tecnoform, azienda di Colorno (PR) che manterrà il restante 30% del capitale, realtà specializzata nella produzione di vassoi, espositori ed elementi interni per il packaging, in plastica e altri materiali, utilizzati in vari settori come la cosmetica, la moda, i giocattoli e il food. Ed è proprio al comparto della cosmesi e dei profumi di alta gamma che inizialmente si rivolgerà la NewCo, spin-off del business di Tecnoform dedicato allo sviluppo di prodotti innovativi per il packaging, in grado di sostituire la plastica con la cellulosa termoformata. La nuova azienda si servirà di una tecnologia proprietaria di lavorazione della polpa di cellulosa e soluzioni certificate e brevettate di confezionamento innovative orientate alla sostenibilità. Le applicazioni sono infinite, dagli oggetti di lusso alla tecnologia, dai gioielli agli orologi fino al food e agli imballaggi per l'e-commerce, e Fedrigoni punta a espandere questo business fino a raggiungere i 25 milioni di giro d’affari nei prossimi 2-3 anni. “L’accordo con Tecnoform è un nuovo traguardo nel percorso di innovazione orientato a offrire al mercato soluzioni di carta sostitutive alla plastica sempre più performanti. Uno dei filoni portanti della nostra politica di sostenibilità per cui abbiamo fissato obiettivi sfidanti entro il 2030” commenta Marco Nespolo, amministratore delegato del Gruppo Fedrigoni. “Il settore del luxury packaging è molto rilevante per noi e crediamo di poter fare la differenza nel traghettarlo, a livello globale, verso soluzioni rispettose dell’ambiente, grazie al know-how acquisito finora, alle sinergie con le altre attività del nostro ecosistema e alla possibilità di globalizzare il business, espandendolo dall’Europa all’America e all’Asia”. Alessandro Groppi, AD di Tecnoform spiega: “La profonda esperienza di Fedrigoni nel settore del packaging di lusso, la conoscenza dei processi e delle lavorazioni, oltre alla dimensione globale, sono determinanti per supportarci nello sviluppo di soluzioni inedite e innovative”. 11