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Survey tra le aziende grafiche sui sostegni governativi

Agevolazioni e finanziamenti

Una survey rivela i comportamenti delle aziende grafiche nei confronti dei sostegni governativi erogati in tempo di Covid-19

di Stefano Portolani – CSP

La gestione finanziaria può contribuire all’efficientamento dell’azienda?

Quali forme sono da preferire per migliorare l’efficienza finanziaria?

Quali forme di finanziamento hai utilizzato?

Come giudichi l’intervento dello Stato e, più in generale, dell’Europa?

Sono solo alcune delle domande indirizzate alle aziende del settore della stampa attraverso un’inchiesta che aveva l’obiettivo di scattare un’istantanea della loro posizione nei confronti di finanziamenti e agevolazioni erogate dal Governo a supporto delle imprese per far fronte alla crisi economica causata dalla pandemia. Qual è l’opinione degli imprenditori del printing, in che misura ne hanno usufruito e a quali progetti di sviluppo hanno destinato i finanziamenti richiesti? Di seguito le risposte.

Nel numero 203 de Il Poligrafico abbiamo affrontato il tema articolato e complesso delle “agevolazioni e finanziamenti”, ovvero del sostegno ricevuto dalle aziende italiane, con particolare riferimento a quelle del settore della stampa. Il periodo temporale considerato è stato il biennio da 2019 al 2020, fino al primo semestre 2021. Le erogazioni relative al periodo preso in esame non sono paragonabili a quelle di periodi precedenti a causa delle misure poste in atto dal Governo per sostenere le imprese nel momento più difficile della pandemia da Covid19. Percentualmente le aziende del mondo della stampa che hanno beneficiato di questi aiuti non sono state un numero troppo distante dalla media del numero complessivo di aziende italiane che hanno richiesto le agevolazioni. Incidenza che non ha raggiunto l’1,5% del totale. Il Centro Studi Printing e Il Poligrafico hanno deciso di approfondire il tema effettuando una survey dedicata a capire motivazioni e bisogni delle imprese che hanno usufruito dei finanziamenti

Il profilo di chi ha risposto alla survey

Il livello delle figure professionali interne alle aziende che hanno risposto al questionario, fruibile come di consueto nel formato web, è molto qualificato. Nella maggioranza dei casi, ha risposto alle 10 domande una figura dirigenziale dell’organizzazione. Nella fascia “altro” sono compresi diversi ruoli che vanno dall’ambito del marketing a quello commerciale, ma è significativo l’interesse ai temi suscitato tra i titolari, i soci e gli amministratori: figure che insieme pesano per il 70% circa dei rispondenti. Il secondo elemento qualificativo della ricerca è quello che tiene conto dei settori di appartenenza delle aziende che hanno risposto. Stampa offset (42%) e Stampa digitale (39%) i più presenti; poi Cartotecnica e Prestampa seguite da aziende che si sono collocate in altre specializzazioni o hanno espresso l’appartenenza a più comparti. Mentre invece i comparti Dopo stampa e Legatoria non risultano presenti. Come abbiamo avuto modo di approfondire nel precedente numero de Il Poligrafico, le misure di finanziamento predisposte dallo Stato per contribuire al sostegno delle aziende nel momento della pandemia sono state diverse e ripetute. I nostri intervistati si sono interessati al tema dei finanziamenti e delle agevolazioni a disposizione delle aziende cercando di entrare nel vivo della materia che il 78% del campione ha dichiarato non essere sempre di facile comprensione.

Ruolo in azienda di chi ha risposto

15,3%

ALTRO

3,4%

RESP. AMMINISTRATIVO

5,1%

PRESIDENTE/VICE

8,5%

CEO

Aziende non interessate ai finanziamenti

Un dato non trascurabile è, invece, quello della aziende che hanno deciso di non dedicarsi a queste analisi: il 22% dei rispondenti non ha approfondito il tema, nonostante potenzialmente avrebbe

39%

PROPRIETARIO/SOCIO

28,8%

AMMINISTRATORE

Qual è il settore prevalente della tua azienda?

offerto vantaggi al proprio business, precludendosi di usufruire dei finanziamenti statali. La principale motivazione addotta è proprio la “Difficoltà di comprensione e o dell’accesso alle misure”. Questa complessità è stata accusata dal 45% del cluster. Positiva la seconda motivazione rilevata in quanto le aziende segnalano “Nessuna necessità del finanziamento” nel 36% dei casi. Potrebbe avere duplica valenza, positiva e negativa, la terza motivazione: la “Non volontà di creare nuovo indebitamento” per il 18% del cluster. La motivazione di questa risposta potrebbe essere attribuita a un equilibrio aziendale sotto controllo e dunque ben modulato, oppure potrebbe celare una difficoltà in essere a causa di importanti posizioni debitorie verso finanziatori interni o esterni. Circa la validità degli strumenti messi a disposizione e dunque con riferimento alla bontà dell’intervento statale e/o europeo, il 75% dei partecipanti all’indagine ha fornito la propria valutazione. Risulta che questi interventi sono stati ritenuti “Buoni” per il 21% degli intervistati, “Sufficienti” per il 43%, “Insufficienti” per il 36%. Risposte che in generale non sembra abbiano pienamente soddisfatto i potenziali destinatari delle agevolazioni statali.

Le forme di finanziamento più richieste

Tra le forme di finanziamento disponibili, predisposte secondo diverse misure, la più utilizzata risulta essere quella afferente al Fondo di Garanzia per le PMI, strumento, istituito con Legge n. 662/96, con la finalità di favorire l'accesso alle fonti finanziarie delle piccole e medie imprese. L’agevolazione prevede la concessione di una garanzia pubblica che è possibile affiancare alle garanzie reali portate dalle stesse imprese e che, spesso, si sostituisce a quest’ultima. Oltre ai finanziamenti garantiti, e dunque alle iniezioni di liquidità che si sono affiancate alle più “tradizionali” forme bancarie (i mutui, le anticipazioni, i leasing), sono stati apprezzati e utilizzati strumenti a carattere più fiscale: il Maxi ammortamento e le possibilità offerte dalla “nuova” Sabatini. In alcuni casi è segnalato anche il ricorso, oltre che ad altre forme di finanziamento a fondo perduto, anche al cosiddetto “SIMEST” (gruppo Cassa Depositi e Prestiti) che fornisce agevolazioni a sostegno dell’internazionalizzazione con, la possibilità di ottenere il finanziamento a tasso agevolato senza la richiesta di garanzie. In ogni caso, le aziende che hanno segnalato l’utilizzo di finanziamenti dedicati al sostegno dell’impresa, per la maggioranza (il 51%) la richiesta non ha superato il 10% del fatturato realizzato nel 2020;

I servizi del CSP

Il Centro Studi Printing (CSP) di Stratego Group – che ha curato questo articolo – è un osservatorio economico dedicato al mercato della stampa, comprensivo di tutti i settori ove il printing ha un ruolo fondamentale nello sviluppo del mercato (Consumer; Office; Production; Specialistica). Per far questo si avvale degli strumenti sviluppati al proprio interno o tramite accordi esclusivi con analisti finanziari, proponendo indagini puntuali sui vari settori del mercato. centrostudiprinting@strategogroup.net

Particolarmente in questo biennio hai approfondito/considerato le forme di finanziamento proposte dallo Stato?

NO

il 37% delle aziende ha fatto ricorso a finanziamenti intorno al 25% del fatturato, il 9% ha usufruito di misure intorno al 50% e il restante 3% a misure pari o di poco superiori al 75%.

L’efficienza finanziaria delle imprese

In questo momento particolare ed eccezionale nel quale lo Stato si è impegnato in maniera altrettanto eccezionale nel supportare l’aggiornamento tecnologico e lo sviluppo del business delle imprese, abbiamo chiesto agli intervistati di indicarci quali siano secondo loro le fonti che contribuiscono al miglioramento dell’efficienza finanziaria delle aziende. Sostanzialmente le due classi “Capitale proprio” e “Capitale di terzi” sono state segmentate in cinque macro aree. Dalle risposte ricevute emerge un quadro che mette in primo piano le volontà di ricorrere al capitale di terzi. Infatti “Finanziamenti e Sovvenzioni statali” sono citate al primo posto (31% di gradimento), segue il ricorso alle “Banche con strumenti di medio e medio lungo termine” (27%), poi “Miglioramento del circolante” (26%), e infine “Capitale proprio” (16%). Non è stato scelto come strumento da utilizzare il ricorso a fonti esterne indicabili, in via semplificata, in “Mercato obbligazionario o mercato azionario”. La risposta a questo quesito era strutturata in modo da consentire la scelta di più di una opzione e dunque possiamo esporre gli abbinamenti scelti con la componente primaria del “Finanziamento statale”. Questa fonte di liquidità è considerata da sola per il 32% del cluster. Viene abbinata a “Soluzioni bancarie” (di medio o medio lungo periodo) dal 20% delle risposte. Con analoga incidenza “Stato” più “Miglioramento del circolante”; per l’8% viene abbinato a “Capitale proprio” più “Miglioramento del circolante”; infine, per un 4%, la soluzione ottimale è l’abbinamento con il mix “Capitale proprio” più “Miglioramento del circolante” più “Banche”. Nel mix delle soluzioni, il ricorso a “Capitale proprio” pesa per il 42%, quello al “Capitale di terzi” per il 58%. Un dato da mettere in evidenza è il 20% di interlocutori che hanno scelto unicamente l’opzione “Miglioramento del Circolante” in quanto dimostra grande attenzione ai processi di gestione interni all’azienda e strettamente collegati ai modelli di business.

SI

A quali attività destinare le risorse

Anche per quanto riguarda le priorità delle attività o investimenti a cui destinare i proventi del finanziamenti in azienda è stata proposta una domanda che concedeva risposte multiple. Il 66% dei partecipanti ha selezionato la risposta

Perché non hai utilizzato finanziamenti statali?

L’opinione degli intervistati

Alcuni dei partecipanti alla survey hanno espresso le loro impressioni di carattere generale contestualizzate nei diversi aspetti di ordine operativo e strategico nella gestione legate alla gestione di un’azienda di stampa. Un alert esprime la preoccupazione per una progressiva carenza di manodopera qualificata. Questo fenomeno, secondo il compilatore, perdura da qualche anno ed è originato dalla mancanza di appeal che il settore del printing esercita nei confronti dei giovani. Non è stato espresso un parere su quali potrebbero essere le soluzioni da implementare al fine di recuperare questa attrattiva che permetterebbe di tornare a reclutare maestranze preparate. Per alcuni lo Stato ha mancato nella vision di lungo periodo e nella conseguente programmazione volta a creare un “piano per lo sviluppo del Paese”: la pratica degli interventi “a pioggia” dimostrerebbe queste carenze strutturali. Per altri l’intervento dello Stato è giudicato positivamente e, nonostante il punto debole rimanga l’eccessiva che ostacola l’accesso alla Pubblica Amministrazione, viene posto in una luce migliore rispetto a quanto proposto dalle Banche. A queste ultime viene imputato il fatto di non essere state efficaci nel supportare le imprese durante l’emergenza e di essersi concentrate sul calcolo del rating riducendo di fatto l’erogazione degli aiuti finanziari. Alcuni intervistati suggeriscono di istituire “premi” per le imprese virtuose e trasparenti: un approccio meritocratico, in realtà poco italiano, a supporto delle aziende che abitualmente investono, per le quali le agevolazioni dovrebbero diventare una misura permanente e i finanziamenti maggiormente consistenti.

Come giudichi l’intervento dello Stato e, più in generale, dell’Europa?

Indicativamente in che misura percentuale rispetto al fatturato del 2020?

“Investimenti in nuove tecnologie”. Il 32% indica “Investimenti in ricerca”, scelte che esprimono un importante orientamento allo sviluppo del business orienta al futuro basato sull’aggiornamento tecnologico e sulla sperimentazione per la messa a punto di nuovi prodotti. Per il 19% degli intervistati il finanziamento è funzionale a “Sostenere l’occupazione”, per il 14% a “Rifinanziare i debiti esistenti” e per il 12% a “Sostenere altri costi di gestione (fornitori, utenze, ecc.)”. Anche in questo caso emerge un panorama virtuoso in quanto le finalità sono mirate al consolidamento degli asset aziendali evidenziando anche una particolare attenzione verso le posizioni debitorie già presenti in azienda, indipendentemente o aggravate dalla crisi pandemica.

Il valore della Gestione Finanziaria

Trattando il tema dei “finanziamenti” è stato d’obbligo formulare una domanda circa l’importanza della “Gestione finanziaria” ovvero quanto possa

Nel corso degli ultimi due anni hai utilizzato la cassa integrazione “Covid”?

NO

SI

contribuire all’efficientamento dell’azienda nel suo complesso. Alla gestione finanziaria è stato riconosciuto un ruolo fondamentale: “Determinante” dal 76% degli intervistati mentre il 22% la ritiene “Marginalmente rilevante” e nessuno la ritiene “Inutile”. Probabilmente, in momenti di ulteriore complessità della gestione dell’azienda per i noti – imprevedibili – fattori endogeni, disporre di una funzione ben strutturata che sia in grado di presidiare le disponibilità monetarie, ricorrendo se necessario ai finanziamenti per tradurli in investimenti in tecnologia e per sostenere il conto economico / patrimoniale, si è creata una “nuova normalità” anche nei rapporti interni tra le funzioni vitali dell’Impresa. Infine, ultimo ma non meno importante, i partecipanti alla survey hanno dichiarato, per il 36%, di non aver utilizzato nel corso degli ultimi due anni, gli strumenti di protezione per l’occupazione le varie misure di Cassa integrazione ordinaria o straordinaria. In conclusione auspichiamo che i dati confortanti che emergono dalle prime valutazioni sull’andamento dell’economia del 2021 possano essere confermati dalle chiusure di fine anno e che, insieme alla realizzazione di progetti di ricerca e sviluppo così importanti per le aziende, questi ci consentano di trattare in un prossimo incontro il benchmarking tra i migliori bilanci delle società del modo della Stampa.

STAMPA CERTIFICATA

a basso impatto ambientale

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