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Gli investimenti che migliorano l’efficienza
Finanza agevolata Gli investimenti che miglioranol’efficienza di Francesca Sassoli
Molte aziende si stanno domandando quale sia la direzione da seguire per individuare gli investimenti che, da qui ai prossimi anni, le aiutino a fare un salto di qualità per posizionarsi sempre meglio sul mercato di riferimento e per continuare a conquistare nuovi orizzonti sul versante estero. L’antico adagio che recita “le aziende che funzionano esportano” ha oggi più che mai un fondamento reale. La prova che l’obiettivo di varcare in modo sistematico e con maggiore solidità i confini nazionali è molto diffuso, è dimostrata dal grande successo che ha riscosso il Fondo SACE/Simest per promuovere l’internazionalizzazione. A fronte di un fondo stanziato di 1,3 miliardi, esaurito in pochissimi mesi, le richieste nel 2020 sono state oltre 11mila per un ammontare di 3,5 miliardi. Anche quest’anno è stato riaperto il Fondo SACE/Simest, anche questo andato esaurito in un tempo brevissimo. Non si esclude che una terza tranche venga mobilitata, sempre nell’ottica di supportare le PMI nella loro espansione oltre confine: “Seguire le imprese diventa nevralgico in periodi come questo, dove diventa fondamentale individuare tutte le misure agevolative interessanti per consolidare la propria posizione sul mercato e cercare anche di guadagnare nuovo terreno
Fondo SACE/Simest, Credito d’Imposta R&S&I&D, Credito d’Imposta Beni Strumentali, Nuova Sabbatini e misure specifiche per il Mezzogiorno: un aggiornamento sulle opportunità agevolative per le aziende e come fare per beneficiarne migliorando l’efficienza.
sui competitor – spiega Paola Casoni, Director Business Line Finance & Innovation della multinazionale di consulenza Ayming Italia Srl SB. “Chi è focalizzato sul business non ha il tempo di controllare costantemente le aperture dei fondi, le tempistiche delle misure, gli interpelli che modificano un’agevolazione. Per questo motivo delegare a una società esterna garantisce la possibilità di essere sempre pronti a cogliere tempestivamente tutte le opportunità” conclude Casoni.
Il Credito d’Imposta R&S&I&D
Anche le aziende più piccole stanno affacciandosi con sempre più fiducia verso le agevolazioni che promuovono gli investimenti volti all’innovazione: come ad esempio del Credito d’Imposta Ricerca e Sviluppo, una misura che è stata cambiata radicalmente a partire dall’anno fiscale 2020, allargando molto la platea delle aziende interessate. Il calcolo sul beneficio spettante viene ora misurato su una base volumetrica e non più incrementale e riguarda diverse aree: l’innovazione tecnologica, l’innovazione green e digitale, design e ideazione estetica, diventando così Credito d’Imposta R&S&I&D. Mentre i progetti di Ricerca e Sviluppo si basano sui cinque punti contenuti nel Manuale di Frascati (novità, creatività, incertezza, sistematicità e trasferibilità), quelli di innovazione si fondano sui principi dettati dal Manuale di Oslo che misura l’innovazione svolta dalle imprese, ponendola come parametro per individuare lo sforzo delle aziende nell’elevare il processo e il prodotto della propria attività e accrescendone la competitività. Attenzione però: i prodotti e processi devono essere tecnologicamente nuovi e i miglioramenti tecnologici significativi e questo comporta una serie di attività scientifiche, tecnologiche, organizzative, finanziarie e commerciali. “Le normative vanno interpretate sempre in un’ottica prudenziale – commenta Paola Casoni – è sempre meglio definire accuratamente il perimetro nel quale si può operare: se si individuano dei progetti borderline, è consigliabile prestare maggiore attenzione in modo da verificare la loro eleggibilità proprio per tutelare il cliente nel tempo”.

Migliorare l’efficienza con il rinnovo tecnologico
Fra le misure più utilizzate da chi vuole innovare i propri macchinari troviamo sicuramente il Credito d’Imposta Beni Strumentali materiali e immateriali 4.0 dedicato a chi rinnova la propria impresa, trasformandola in un’azienda “intelligente” e interconnessa, seguendo il modello Industria 4.0. Modificato dalla Legge di Bilancio 2021, prevede l’agevolazione per investimenti realizzati dal 16 novembre 2020 al 31 dicembre 2022. Spesso questo tipo di agevolazione viene abbinata a un altro strumento concepito per sostenere il tessuto economico nazionale: le PMI. Parliamo della Nuova Legge Sabatini, utilizzabile per l’acquisto di macchinari, attrezzature, beni strumentali materiali e immateriali. L’agevolazione è concessa in forma di contributo in conto impianti al tasso d’interesse del 2,75%. Il contributo viene maggiorato del 30% (3,575% annuo) per l’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica che hanno come finalità la realizzazione di investimenti in tecnologie 4.0. L’efficienza imprenditoriale si sposa con la possibilità di esplorare un universo di opportunità agevolative accessibili alle aziende che scelgono di investire, sperimentare, continuare a migliorarsi.
Paola Casoni, Director Business Line Finance & Innovation della multinazionale di consulenza Ayming Italia Srl SB.
“South working”… agevolato
In tempi di pandemia, inoltre, in Italia sono state previste importanti novità che hanno come oggetto linee di intervento e agevolazioni rivolte specificamente al Mezzogiorno, al fine di favorire la coesione nazionale e gli investimenti nelle zone più economicamente vessate dall’emergenza del Covid-19. Le Regioni alle quali tali misure si indirizzano sono quelle del Centro e del Sud Italia: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna, Sicilia. Alcune novità sono mirate a estendere il perimetro d’azione delle agevolazioni, come ad esempio l’intervento sulla misura “Resto al Sud”: è stato elevato il limite massimo di età a 55 anni e così ampliata la platea dei possibili beneficiari. La misura sostiene le attività imprenditoriali e libero-professionali nelle regioni del Mezzogiorno e nelle aree del Centro Italia colpite dagli eventi sismici del 2016 e 2017. Fra le misure più interessanti va segnalata quella del Credito d’Imposta investimenti nelle regioni del Sud che è stato prorogato al 31 dicembre 2022. L’agevolazione – cumulabile con il credito di imposta per gli investimenti in beni strumentali – può riguardare: investimenti iniziali (apertura di nuovi stabilimenti o ampliamento della capacità produttiva di unità esistenti) e l’acquisto di beni strumentali materiali. Il Credito d’Imposta è attribuito con intensità massima d’aiuto graduata a seconda delle dimensioni dell’impresa e può arrivare fino al 45% delle spese agevolabili per le piccole imprese, 35% per le medie imprese e 25% per le grandi imprese. Le misure pensate per il nostro Mezzogiorno mirano a incentivare non solo gli investimenti di aziende che già operano su questo territorio, ma anche attrarre imprese italiane con base produttiva al Nord e società estere, sempre più interessate a svilupparsi nel nostro Paese. Di questi tempi l’efficienza si sposa sempre più con la volontà di continuare a esplorare nuove strade per crescere, migliorare le proprie performance aziendali, vigilando sulle migliori opportunità agevolative, con lo sguardo fissato verso il futuro, un futuro sempre più globale, sostenibile e interconnesso. 41