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sommario Wide trentotto
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speciale decorative tecnologia: direct-to-shape, un’area intrigante della stampa digitale pag 18 testimonial: kimbo, raccontare il caffè attraverso il packaging pag 24 l’insider: ads2 brands, la decorazione in birrificio passa anche dal digitale pag 26 materiali: Sai davvero cosa succede quando stampi la plastica? pag 28 l’insider: mcgowans print, la rivoluzione colorata del cartone ondulato pag 33
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textile scenari: l’innovazione tecnologica come driver di crescita del settore tessile pag 34 spazio designer: richard quinn, lo stilista che trasforma la moda col digitale pag 38 formazione: la stampa tessile a sublimazione, un universo (s)conosciuto? pag 44
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out of home spazio insegne: il neon è morto? viva il neon! pag 56 scenari: digital ooh, sfida continua fra tecnologie e servizi pag 58 tecnologia: programmi rip, la chiave del successo pag 66
interior testimonial: neff, il ruolo della stampa nella
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comunicazione coordinata di alta gamma pag 68 fuorisalone 2018: stampa e materiali innovativi visti all’evento milanese pag 70
industrial printing è tempo di print4all la grande manifestazione apre i battenti pag 48 print4all: il wide format e la stampa specialistica presenti alla fiera milanese pag 50
eventi brand revolution lab
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il laboratorio che ispira i creativi pag 12 fespa global print expo 2018 appuntamento a berlino dal 15 al 18 maggio pag 73 fespa italia tour presso p&p promotion la prima tappa dell’iniziativa pag 79
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editoriale paola bonfanti
oltre le frontiere della decorazione Effetti optical, laseratura e contrasti cromatici a creare un movimento che coinvolge vista e tatto: così la decorazione della copertina plasma la fruizione di questo numero di WIDE. E proprio il tema della decorazione rimane saldo al centro dell’attenzione, perché oggi la tecnologia – e in particolare la tecnologia inkjet – consente di adornare, abbellire e personalizzare tutto, o quasi. Non ci sono limiti in termini di soggetti, disegni, immagini, fantasie e giochi cromatici da riprodurre. E lo stesso vale per i supporti: in ogni segmento molta strada è stata fatta per ampliare le gamme dei materiali che possono essere stampati con la tecnologia digitale. E allora si parla di tessuti, ceramica, vetro, legno, alluminio, plastica, tutti decorabili in modalità diretta o indiretta anche in caso di oggetti le cui superfici non siano planari. È sull’onda di questa evoluzione continua che la stampa digitale si estende ben al di là dei confini tradizionali, perché in ogni processo produttivo la decorazione gioca la sua parte, rispondendo alle aspirazioni di un’era dominata dalla customizzazione di massa. Laddove l’iper-personalizzazione è – forse – il nuovo volto dell’omologazione. Tecnologia e personalizzazione, decorazione e materiali sono al centro dei due eventi fieristici che caratterizzano questa primavera 2018. Torna FESPA Global Print Expo, quest’anno a Berlino, con un layout rivisitato per dare maggiore evidenza ai segmenti considerati più dinamici, come il textile, e più promettenti, come il packaging in cartone ondulato stampato in digitale, e con un focus sui materiali, a cui è dedicata l’area FESPA Substrates Hall. E si inaugura la prima edizione di Print4All, l’appuntamento italiano dell’anno che – nella panoramica a trecentosessanta gradi sulle tecnologie – non manca di dare spazio alle soluzioni destinate alla decorazione e all’industrial printing. E ai materiali, protagonisti di PrintMat, una vetrina di innovazione nella quale “le idee prendono forma”.
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Lo show room di MCA Digital mostra le potenzialità dei sistemi esposti: ogni aspetto grafico - dalle pareti al floor fino ai banner - è infatti realizzato internamente.
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Eventi MCA Digital presenta il Centro Stampa 4.0
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I Power Sponsor sono aziende che hanno scelto di accompagnare WIDE nel suo percorso editoriale 2018, garantendo una continuità di impegno nel dialogare con la redazione e nel favorire il trasferimento tecnologico verso il mercato. Attraverso case history, news tecnologiche, interviste al proprio interno e a clienti rappresentativi, si proporranno quali driver di informazioni ‘powerful’ nelle diverse sezioni della rivista.
Alcuni esempi di applicazioni eseguite durante l’evento: nobilitazione su legno con vernici (a sinistra) e decorazione tramite laser (a destra).
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Interconnessione. Può essere questa la parola giusta per sintetizzare l’Industria 4.0. Basta guardare i requisiti necessari all’accesso all’iperammortamento per trovare conferma: su sette voci, cinque riguardano integrazioni con la rete di fornitura, con i flussi di produzione, controlli da remoto, monitoraggio costante e sensori adattativi, diagnostica di sistema con possibilità di intervento da molteplici punti d’accesso. Tutti aspetti di cui in MCA Digital sono consapevoli, a tal punto da inaugurare il 2018 con un evento dedicato. Dal 18 al 20 aprile, l’azienda padovana ha aperto le porte della propria sede per un evento denominato “Training Esperienziale del centro stampa 4.0”. Ovvero, mostrare a clienti e prospect come i brand rappresentati da MCA Digital – HP, ma non solo – siano pienamente rispondenti ai criteri del piano italiano Industria 4.0. Con l’aggiunta di una soluzione appositamente sviluppata da MCA Digital che comprende un attestato di conformità e una app per attivare l’interconnessione tra le attrezzature HP e la catena di fornitura. Tre giornate in cui è stato possibile visitare il nuovissimo showroom 4.0-ready, che ospita tecnologie all’avanguardia e che è esempio tangibile delle possibilità di questi sistemi: campionature, grafiche da pavimento, pareti e molto altro sono tutte state realizzate internamente. Inoltre, clienti e prospect hanno potuto ispirarsi alle suggestioni suscitate dall’intervento dei manager HP, che hanno tenuto speech sulle opportunità di crescita individuandole nell’efficienza aziendale (essere conformi all’industria 4.0), nel ripensamento del prodotto offerto (lanciare un brand personale, ampliare la gamma) e nell’apertura a nuovi mercati (affiancare al signage il digital textile, ad esempio).
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Eventi Diecimila metri quadrati di innovazione per Gruppo Masserdotti “Questa fabbrica viene interamente dedicata al fondatore del Gruppo Masserdotti S.p.A., Cav. Andrea Masserdotti (1948-2014)”: così recita la targa affissa nella reception della nuova sede di Gruppo Masserdotti, inaugurata ufficialmente lo scorso 12 aprile a Castel Mella (Brescia). Costruita in tempi record (tra luglio 2017 e febbraio 2018) su una superficie di 10.000 mq, rappresenta il coronamento di un percorso che ha visto l’azienda bresciana crescere nel tempo fino ad affermarsi quale fornitore di stampa tra i più conosciuti e apprezzati in Italia ed Europa. “Una grande sfida” commenta Alberto Masserdotti, CEO del Gruppo, “che abbiamo vinto”. Lo stabile porta in seno il concetto di Industry 4.0, che si traduce in sostenibilità ed efficienza a tutti i livelli, da quella energetica a quella produttiva. “La progettazione del fabbricato è partita da un’attenta analisi dei flussi di lavoro e di produzione per poter ottenere una maggiore efficienza nella distribuzione interna degli uffici e per creare un’area produttiva all’insegna della fluidità logica e funzionale” aggiunge Masserdotti. “Il complesso, che sorge in un polo artigianale, è stato realizzato completamente ex novo e si sviluppa su due piani votandosi alla forte innovazione tecnologica che permea l’azienda”, spiega l’architetto Giovanni Paneroni, che firma il progetto. “Gli interni sono stati ideati puntando su un mood inAlberto Masserdotti (a sinistra) e Marcello dustriale con l’utilizzo di materiali di Lamperti, direttore generale e membro forte impatto estetico come cemento del CdA di Gruppo Masserdotti, al taglio e ferro. Lo spazio dedicato alla prodella torta durante l’inaugurazione della nuova sede. duzione può ospitare il doppio delle attrezzature implementate nella sede precedente”. Un posto d’onore è riservato allo showroom che, tra giochi di luce e chiaro-scuro, accoglie i visitatori nell’espressione massima della comunicazione multimediale: una gamma unica ed esclusiva di soluzioni tecnologiche per la visual communication firmate da Domino Sistemi srl, società del Gruppo specializzata nel digital signage. “Abbiamo chiuso l’anno fiscale con un fatturato di 9 milioni di euro, registrando una crescita del 25% sul 2016, che sale al 67% se si considerano gli ultimi 36 mesi. Ciò ha determinato la necessità di rafforzare il reparto produttivo con nuovi sistemi industriali di ultimissima generazione, che sono stati implementati direttamente nella nuova fabbrica” ha spiegato Masserdotti. “L’area che abbiamo destinato alla produzione è stata progettata per accogliere un ulteriore potenziamento che è già prevedibile sulla base dei trend di crescita (+10% nel primo trimestre 2018) e dei nostri obiettivi aziendali volti all’apertura di nuovi mercati”. È di poche settimana fa, infatti, l’annuncio delle nuove proposte Mobility, che vanno ad arricchire il ventaglio di soluzioni multimediali offerte online attraverso l’e-shop DominoDisplay.com. “La nuova sede per noi rappresenta un ulteriore asset che ci permetterà di affrontare con più competitività le prossime sfide”, aggiunge Masserdotti. “Ormai non parliamo più di futuro della stampa, ma di futuro della comunicazione in tutte le sue espressioni. Pensare che la tecnologia sia appannaggio esclusivo dei grandi brand è un retaggio del passato. Tutti viviamo aggiornati al secondo e chi comunica si deve conformare a questi ritmi per garantire una shopping experience attuale e coinvolgente”.
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EURMOMA gran fermento per la partecipazione a print4ALL
Tecnologia Probo investe in quattro sistemi Durst P5
Eurmoma approda a Print4All, la nuova manifestazione dalla portata internazionale dedicata agli operatori professionisti del printing e del converting, che andrà in scena a Fiera Milano dal 29 maggio al 1 giugno prossimi. L’azienda romana, che punta da sempre sul settore fieristico con grande interesse e spirito di rinnovamento, si prepara a uno show in grande stile. “Lo stand sarà spettacolare”, spiega Stefano Scipioni, responsabile comunicazione e web marketing di Eurmoma. “Con un perimetro frontale di ben 20 metri ci sarà spazio per tutta la mega offerta di Eurmoma. E anche per una speciale novità: accanto all’area dedicata agli espositori ‘I Miei Gioielli’ e a quella dedicata alla linea ‘Orafol’ per i film autoadesivi da stampa e taglio, ci sarà infatti uno spazio riservato ai nuovi supporti termotrasferibili per stampanti laser Copyfun, nel quale verranno effettuate in continuazione prove dimostrative di stampa su presse americane Stahl’s”. Lo stand di Eurmoma sarà aperto su tre lati, così da permettere al pubblico di entrare facilmente all’interno per visualizzare tutta l’offerta esposta e fare domande al personale. Dal punto di vista estetico, l’intenzione è quella di ricalcare l’allestimento – molto ben riuscito – di Viscom 2017, con un colpo d’occhio fatto di superfici in alluminio a specchio, satinate e spazzolate. www.eurmoma.it
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Lo stampatore olandese Probo, specializzato in applicazioni wide format digitali, rinnova il parco macchine investendo in quattro sistemi Durst P5, da poco lanciati sul mercato. I sistemi verranno installati nello stabilimento di Dokkum (Olanda), andando a formare quattro linee di produzione automatizzate con sistemi di finitura dedicata. Questo permetterà a Probo di spostare il 90% della propria capacità produttiva sulle Durst P5, lasciando i sistemi precedentemente utilizzati per lavorazioni su cartone e pannelli come backup. La gamma P5 è composta da una serie di stampanti di nuova generazione dotate di soluzioni sviluppate in-house in ambito di software e di gestione del workflow. Inoltre, i modelli P5 dispongono di innovative interfacce utente con tecnologia touch e delle più avanzate funzioni di assistenza tecnica da remoto. I sistemi della gamma possono lavorare in risoluzione 1200 dpi fino a 240 mq/ora in modalità double pass. Se paragonata al sistema Durst P10 250 HS, la serie P5 garantisce una produttività superiore del 70% grazie alle barre di ugelli MEMS che rilasciano gocce da soli cinque picolitri in qualità offset. Sono dotati della piattaforma Durst Analytics, per la manutenzione preventiva e il controllo totale della produzione, e sfruttano il workflow firmato Durst, suite di applicazioni personalizzate dalle molteplici funzionalità.
Tecnologia Omniserver, la parola d’ordine è versatilità Omniserver utilizza le tecnologie Ricoh per aumentare la flessibilità e ampliare la gamma delle applicazioni offerte. Per il wide format, Omniserver ha scelto la tecnologia latex, investendo in una Ricoh Pro L4160. Una scelta dettata dalla sua versatilità, che consente di realizzare applicazioni per l’interior decoration su un’ampia gamma di materiali – come vinile, supporti tessili, pellicole trasparenti. Per la stampa digitale a foglio singolo, Omniserver ha invece installato una Ricoh Pro C7100X con quinta stazione colore, aspetto che ha molto influito nella decisione di acquisto. Stampare con il bianco permette, ad esempio, la produzione di cartoncini e calendari, il trasparente è ideale per folder e cover di cataloghi a impressione tramite matrice. A fronte dei risultati ottenuti con le tecnologie di Ricoh, Omniserver ha deciso di proseguire con gli investimenti: una seconda Ricoh Pro L4160 è già stata installata, mentre una Ricoh Pro C7100X è in arrivo.
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IL laboratorio CHE ispira i creativi e STUPISCE i brand owner
I protagonisti Agenzie Artefice A-Tono Coo’ee Creostudios Robilant Associati The 6th The Big Now Sponsor tecnologici Gruppo Cordenons Fujifilm HP StealthCode® by BeeGraphic Stampatori Eidos Allestimenti Grafici Faservice Ghelfi Ondulati Goglio I.B.E. Longo Press Up Rotomail Sales Tubettificio Favia
Brand Revolution LAB coinvolge agenzie, brand e stampatori in un’esplorazione fra tecnologia, creatività ed efficacia attraverso l’ideazione di imballaggi, espositori per vendita, etichette, libri, cataloghi, dépliant, collateral e gadget che rispondono alle nuove regole del gioco della comunicazione e sfruttano tutte le possibilità delle più avanzate tecnologie disponibili sul mercato. La novità di quest’anno rispetto alle edizioni precedenti è racchiusa nella parola LAB, che sta per laboratorio… un laboratorio pensato per ispirare i creativi e stupire i brand owner, mostrando il risultato virtuoso di creatività e tecnologie di stampa digitale su materiali e concept innovativi: supporti inediti, soluzioni uniche, tirature esclusive, connessioni tra carta e mondo digitale, realizzazioni grafiche con personalizzazione di immagini e testo.
Il format: dal laboratorio alla mostra Sotto la guida di due curatori, Fabio Paracchini e Vittorio Clementi, si sono costituiti otto team composti ciascuno da un’agenzia, uno o più stampatori e un brand owner, ovvero un cliente finale, rigorosamente italiano, scelto dall’agenzia. Ogni team ha collaborato all’ideazione e realizzazione di comunicazione stampata scegliendo fra le tecnologie e i supporti fisici e digitali messi a disposizione.
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I prototipi creati dai team vengono messi in mostra in occasione di un vernissage, che si tiene il 9 maggio al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, dove i partecipanti – su invito – possono toccare con mano le varie tipologie di stampati, apprezzandone la fattura tecnologica, la resa grafica e sensoriale e l’innovatività durante una serata all’insegna di idee, creatività e ispirazioni. Gli invitati alla mostra sono responsabili di comunicazione e di produzione di brand nei settori food&beverage, wine&spirit, cosmetica e profumeria, fashion, luxury e, infine, creativi di agenzie di comunicazione e designer. L’obiettivo dell’evento è quello di mostrare come oggi sia possibile innovare la comunicazione attraverso oggetti unici, unendo creatività e tecnologie di stampa digitale, in un’atmosfera intrisa di arte, passione e stupore.
Alcuni esempi delle applicazioni esposte all’edizione 2017, tenutasi al 31° piano del grattacielo Pirelli a Milano.
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NEWS dALLe azienDe
Textile Le novità di ATPColor per il soft signage ATPColor presenta due novità destinate al segmento della stampa tessile per le applicazioni di soft signage. L’azienda milanese, specializzata nello sviluppo di soluzioni per la stampa tessile digitale, equipaggerà tutti i nuovi sistemi di stampa di sua produzione – da quelli di più piccolo formato (1,9 metri) a quelli di più grande formato (5,3 metri) – con un nuovo sistema di movimentazione del tessuto che permette di stampare e termofissare direttamente anche tessuti moderatamente elastici. “Si tratta di una funzionalità fortemente richiesta dal mercato, in quanto pochissimi altri sistemi di stampa sono in grado di gestire questa tipologia di materiali, molto utilizzati da chi produce stampe da installare su frame di alluminio”, ha spiegato Roberto Martellono, CEO di ATPColor. I tessuti moderatamente elastici facilitano le operazioni di installazione dei materiali, che sempre più spesso vengono stampati direttamente sul punto vendita. “Molti sistemi di stampa diretta su tessuto, non equipaggiati di tappeto adesivo serigrafico, non offrono questa possibilità, come non offrono la possibilità di stampare direttamente su un tessuto adatto per realizzare bandiere con ottimo passaggio del colore fronte/retro”, ha aggiunto Martellono. “ATPColor ha affrontato con entusiasmo la sfida di risolvere un evidente problema degli operatori di stampa ed è estremamente soddisfatta dei positivi risultati raggiunti”. La seconda novità consiste in un nuovo set di colori, definito ‘sublimation defect free inks’. Questa serie di inchiostri specifici e dedicati è stata sviluppata per eliminare tutti i problemi più diffusi della stampa sublimatica con termofissazione in linea o fuori linea. “Grazie ai nuovi inchiostri, sarà possibile ottenere estrema precisione nella stampa dei dettagli su qualsiasi tipologia di fondo ed elevata leggibilità dei caratteri bianchi su fondo pieno – anche i più piccoli – senza aloni intorno alle zone colorate”. Tra le altre proprietà dei nuovi inchiostri, l’eccellente resistenza all’abrasione. “Con queste novità ATPColor vuole confermarsi ancora una volta come produttore estremamente attento alle richieste dei clienti e orientato a realizzare sistemi di stampa in grado di rispondere alle esigente degli utilizzatori, con livelli qualitativi di assoluto riferimento”, ha concluso Martellono.
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I tre mondi della stampa al servizio dell’industria hanno molto in comune. Da oggi, anche una grande esposizione. Print4All riunisce tre marchi prestigiosi di fiere del settore e offre alle aziende una vetrina ancora più ampia per incrociare target trasversali e creare nuove sinergie. Un evento unico, che interpreta le sfide di un mercato in continua evoluzione e le trasforma in opportunità di business. Un progetto di
Print4All fa parte di
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NEWS dALLe azienDe
Materiali 3A Composites per tutte le esigenze della comunicazione 3A Composites si presenta a FESPA 2018 (15-18 maggio - Berlino) focalizzando l’attenzione su Dispa, materiale ideale per campagne promozionali a breve termine grazie alle sue caratteristiche strutturali: superficie piatta e liscia, eccellente stampabilità, rigidità e stabilità. Senza dimenticare che Dispa è completamente riciclabile, dato che è fatto al 100% da cartoncino. Lo stand (pad 3.2 stand C40) è realizzato coi supporti della gamma 3A Composites, che si integrano per mostrare la loro versatilità. Fra gli altri: Dibond, pannello composito in alluminio; il polistirolo plastico dalla grande leggerezza Smart-x; fogli rigidi in PVC espanso Forex; Kapa, pannelli in espanso leggero con anima in poliuretano espanso; le lastre acriliche colate Crylux; Lumex, lastre in poliestere termoplastico APET e PET-G; e il 100% compensato Banova.
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speciale decorative a cura di paola bonfanti
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Direct-to-Shape
Un modello della collezione dell’emergente stilista inglese Richard Quinn. Sia il casco sia l’abito sono stati realizzati con tecnologia a sublimazione di Epson nello studio londinese dell’artista.
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i t n e v e e iv t a r o c de promozionale TECNOLOGIA
È una delle tecnologie più promettenti sullo scenario della decorazione e della personalizzazione degli oggetti. La stampa direct-toshape cresce sia nell’offerta tecnologica sia negli ambiti applicativi. Diamo uno sguardo al mercato, alle soluzioni più innovative e alle opportunità per gli operatori di stampa e le aziende manifatturiere
un’area intrigante della stampa digitale La stampa a getto di inchiostro è oggi protagonista di numerose applicazioni di stampa industriale in diversi ambiti, dal grande formato alla ceramica fino alle etichette. Nell’universo del packaging, la tecnologia inkjet è alla base sia della stampa di etichette tradizionali, sia di un processo alternativo intrigante – la stampa diretta su bottiglie, lattine e tubetti. Chiamato “direct-to-shape” o stampa diretta su oggetti tridimensionali, questo processo rappresenta un uso virtuoso della tecnologia a getto di inchiostro, in quanto ne sfrutta la capacità unica di imprimere immagini a colori direttamente su superfici curve e non porose, senza ricorrere a supporti intermedi come carta o film plastico. Nonostante la stampa direct-to-shape venga usata anche su prodotti concreti (ad esempio, oggetti personalizzati come palloni, penne o borracce), intendiamo focalizzarci sull’ambito del packaging, un mercato nel quale cresce l’adozione della stampa digitale come strumento complementare alla stampa offset, flexo e ad altre tecniche analogiche per la decorazione di etichette, cartone pieghevole, packaging flessibile e cartone ondulato.
Focus tecnologico Nell’ambito della decorazione del packaging, la tecnologia direct-to-shape viene utilizzata principalmente per stampare su packaging cilindrico (bottiglie, lattine e – in misura nettamente minore – tubetti di plastica). Le confezioni di bevande quali birra, bibite e acqua minerale sono tutte candidate per la stampa direct-to-shape, così come quelle di molti
prodotti cosmetici e di altri prodotti venduti in tubetti da strizzare. Le superfici di stampa sono lisce e non porose, e includono il polietilene, l’alluminio, e il polipropilene. La tecnologia direct-to-shape esiste per le stesse ragioni per cui esiste la stampa digitale di etichette. Anche in questo caso, si tratta di è uno strumento efficace per la customizzazione di massa, un must have per brand di tutto il mondo. Inoltre, consente di stampare basse tirature, una esigenza sempre più sentita eppure difficile da produrre in modo redditizio con tecniche analogiche. La tecnologia direct-to-shape offre ai produttori anche la possibilità di customizzare il prodotto nelle fasi finali di produzione – una stampante direct-to-shape può essere collocata direttamente in fabbrica, e persino in line del workflow di produzione. Esiste una vasta gamma di opzioni per il mercato del packaging, da piccole stampanti stile chiosco – per produrre qualche lattina prototipo al minuto, a installazioni a livello di produzione, in grado di realizzare 30mila o più pezzi all’ora (abbastanza veloce da stare al passo con una linea di imbottigliamento del settore beverage). Il design e la struttura della maggior parte delle macchine direct-to-shape per il packaging sono simili, laddove si basano sull’automazione dei processi e l’uso di inchiostri UV con formulazioni specifiche in CMYK e bianco per stampare su oggetti cilindrici. Ci sono, tuttavia, anche soluzioni in grado di stampare su forme più complesse o con gamme di colori più vaste (con colori spot) – il sistema di stampa della tedesca Hinterkopf, per esempio, è in grado di
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Di India Tatro, research analyst di Keypoint Intelligence.
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I
TECNOLOGIA
nstallazione KHS presso Martens Brouwerij in Belgio. Sotto, Cyclone, il sistema di stampa direct-to-shape di Tonejet.
stampare fino a 8 colori. Anche la compatibilità del supporto varia da macchina a macchina, in funzione degli inchiostri usati e del segmento di riferimento del vendor. Alcune macchine sono sviluppate per stampare direttamente su una varietà di supporti, tra cui metallo, plastica e vetro. In generale, le lattine di alluminio e le bottiglie in PE/PET sono considerate le applicazioni direct-to-shape più comuni nel packaging, insieme alle bottiglie in vetro. Queste ultime sono indicate quali possibili applicazioni da produttori come Dubuit (9150) e Krones (DecoType).
Dove trovare la stampa direct-to-shape? Qual è il quadro attuale dell’installato di soluzioni direct-to-shape? Non esiste un indicatore preciso sulle stampanti direct-to-shape a livello di produzione presenti in Europa, ma il valore è con ogni probabilità basso (forse solo qualche dozzina di unità) anche a fronte della recente comparsa di questa tecnologia (presente sul mercato dal 2008) e dei costi elevati di queste soluzioni (secondo le stime, si parte da 300mila euro fino a oltre 1 milione di euro). La carenza di informazioni precise sull’installato di sistemi di stampa direct-to-shape è in parte dovuta alla tipologia di aziende che investono in tali sistemi: nonostante alcuni acquirenti siano provider di servizi di stampa (inclusi produttori di bottiglie e lattine), la maggior parte delle realtà che utilizzano la tecnologia directto-shape è composta da aziende manifatturiere e brand, in generale molto restii a rivelare dettagli sui propri processi di produzione. Tra questi ultimi, Procter & Gamble, produttore mondiale di detergenti
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e altri prodotti di cura della casa e igiene personale. Almeno un prodotto di P&G – il detersivo per bucato Tide – presenta un’etichetta stampata direttamente sulla bottiglia di plastica, ma il brand non ha rivelato alcun dettaglio in proposito per ragioni competitive. La tecnologia direct-to-shape è tuttora vista come una sorta di strumento di stampa segreto e molte applicazioni sono trattate in gran parte in modo confidenziale. In altri casi, vi sono installazioni e applicazioni di cui si è molto parlato, come quella del birrificio belga Martens Brouwerij che utilizza un sistema di stampa Direct Print di KHS. Oltre a un’alta produttività (fino a 36mila bottiglie all’ora), il sistema di KHS, basato su testine di stampa Xaar, offre la possibilità di stampare immagini a colori e in alta risoluzione direttamente sulla bottiglia. Martens lo ha utilizzato per realizzare una campagna pubblicitaria particolarmente avvincente: le immagini a colori stampate direttamente su migliaia di bottiglie di birra potevano essere scansionate con uno smartphone per rimandare a contenuti video legate a un popolare programma televisivo. Come la maggior parte delle stampanti direct-to-shape, i sistemi Direct Print di KHS usano inchiostri di finitura UV, in questo caso di Agfa, uno dei principali fornitori di inchiostri inkjet a vari OEM di stampanti digitali. Oltre a essere sicuri per il packaging di prodotti alimentari, gli inchiostri UV sono formulati specificamente per la stampa direct-to-shape per minimizzare gli effetti di abrasione e ottimizzare la ricezione dell’inchiostro sulla superficie di bottiglie PET. La prevalenza della tecnologia inkjet UV nella stampa direct-to-shape è comprensibile, dato che gli inchiostri UV curing sono noti per la flessibilità in termini di supporti di stampa e per la resistenza conferita alle immagini stampate. Detto ciò, almeno uno dei principali fornitori di tecnologia direct-toshape – la britannica Tonejet – utilizza inchiostri non UV. A differenziare la tecnologia di Tonejet rispetto a quella degli altri player è il metodo di stampa, che utilizza energia elettrostatica - e non piezoelettrica – per il getto delle gocce di inchiostro. Ciò significa che gli inchiostri di Tonejet non vengono sottoposti al passaggio dell’essiccazione UV, e dunque non contengono monomeri fotoiniziatori UV a rischio di creare problemi con inchiostri standard UV. Nel 2010, Tonejet ha creato ciò che è stato probabilmente il primo sistema di stampa direct-to-shape capace di produrre elevati volume, la cui prima installazione è stata effettuata presso Ball Packaging in Germania: la macchina, personalizzata, è stata nel tempo ben pubblicizzata. Anche questa installazione – che risale a un periodo nel quale la stampa industriale direct-to-shape era ancora agli albori – ha consentito di raggiungere risultati notevoli: una risoluzione di 600x600 dpi per immagini di larghezza fino a 105 mm, e una velocità di stampa fino a 120 lattine al minuto. Questo sistema di stampa CMYK viene usato
NEWS
STAND 6.2-D52
Alcuni esempi di stampa direct-to-shape. Il flacone del detersivo Tide di P&G presenta un’etichetta realizzata con stampa diretta, così come quella delle bottiglie della birra di Martens Brouwerij.
da allora per produrre migliaia di lattine di metallo nella fabbrica di Ball Packaging a Hasslock, Germania. Per meglio comprendere l’offerta delle soluzioni directto-shape attualmente sul mercato, vi proponiamo la tabella 1 (pag. 22). Molti dei fornitori hanno sede in Europa. Il background e l’esperienza sono molto diverse, laddove alcuni sono da tempo produttori di automazione per l’industria del beverage (KHS, Krones) mentre altri nascono come produttori di tecnologia inkjet (Velox, Tonejet).
I fattori deterrenti Sebbene la stampa direct-to-shape stia crescendo, ci sono alcuni fattori che stanno frenando lo sviluppo di questa tecnologia. Tra i fattori deterrenti, vi sono probabilmente costi e convenzioni. In termini di costi, i sistemi di stampa direct-to-shape richiedono un alto investimento iniziale che molte aziende semplicemente non si possono permettere. Anche per gli operatori con
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decorative TECNOLOGIA
Tabella 1: Fornitori e stampanti direct-to-shape Vendor Dubuit Dubuit Dubuit Hinterkopf INX Digital KHS Krones Martinenghi SMTD SMTD SMTD Tapematic Tapematic Till GmbH Tonejet Velox
Sede Francia Francia Francia Germania USA Germania Germania Italia Francia Francia Francia Italia Italia Germania UK Israele
Esempio di Prodotto 9150 972 9964 D240 CP100 Direct Print DecoType C Michelangelo KX48P Jura 70 Jura 140 Jura 210 CPrint Mini CPrint SmartPrint Cyclone IDS 250
le risorse necessarie per l’investimento, il problema potrebbe sorgere perché il costo per stampa con la tecnologia direct-to-shape potrebbe risultare significativamente più alto rispetto a quello dei sistemi di stampa convenzionali, mettendo così a rischio il ritorno sull’investimento. A prescindere dai problemi di costo, molte aziende potrebbero non essere in grado di integrare la stampa direct-to-shape nel loro flusso di lavoro. Produttori di bottiglie o di bevande privi di esperienza nel mondo della stampa potrebbero percepire la tecnologia direct-to-shape come un potenziale ostacolo alla produzione. Altro fattore critico, l’attenzione dei brand owner per la sicurezza dei prodotti alimentari laddove l’utilizzo di inchiostri inkjet UV in molti sistemi direct-to-shape viene percepita come pericolosa. In realtà, i supporti di packaging maggiormente utilizzati (quali plastica, vetro, metallo) rappresentano buone barriere. Sono, inoltre, disponibili anche inchiostri inkjet UV a bassa migrazione. Tuttavia, il sentimento può avere una forte influenza, e alcune aziende del beverage sono istintivamente diffidenti per quanto riguarda l’uso degli inchiostri inkjet UV.
Quale futuro per il direct-to-shape? Il futuro della stampa diretta su oggetti tridimensionali sembra promettente, a fronte sia della vasta offerta di soluzioni innovative, sia di una domanda che spinge per avere soluzioni di packaging innovative in basse tirature. Nei prossimi anni, la tecnologia direct-to-shape arriverà a offrire vantaggi produttivi e competitivi a un numero sempre più grande di aziende. Del resto, laddove i brand owner aspirano a proporre applicazioni nuove, a essere coinvolgenti e a presentare prodotti che i loro competitor non sono
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Produttività Fino a 800 pezzi/ora 4.000 pezzi/ora 4.000 pezzi/ora Fino a 240 parti /min Fino a 5 lattine/bottiglie/min Fino a 36.000 bottiglie/ora Fino a 112 bottiglie/ora Fino a 80 mm/min 27 m/min 27 m/min 27 m/min Fino a 1.000 pezzi/ora Fino a 6.000 pezzi/ora Fino a 36.000 pezzi/ora 60 lattine/min Fino a 250 pezzi/min
in grado di realizzare, la tecnologia direct-to-shape rende la customizzazione e la personalizzazione alla fine del processo – impossibili da realizzare con tecnologie analogiche – una realtà. Prodotti customizzati e personalizzati portano a un maggiore coinvolgimento del cliente e a un valore percepito più alto. In parole semplici, la stampa direct-to-shape rende più facile per i brand differenziare i loro prodotti dalla concorrenza. La tecnologia direct-to-shape crescerà nello stesso modo in cui è cresciuta la stampa digitale di etichette – come elemento utile e complementare alla stampa analogica. Sul mercato europeo, centinaia di soluzioni di stampa a banda stretta, sia inkjet sia elettrofotografiche, operano attualmente a fianco di sistemi flessografici e di altri sistemi analogici, soprattutto per basse tirature e per permettere alle macchine analogiche di stampare le alte tirature in cui eccellono. La stessa combinazione di tecnologia digitale e analogica comincia a essere utilizzata nel settore del cartone pieghevole e nella trasformazione del packaging flessibile, con gli stessi vantaggi di flusso di lavoro, creatività e redditività per i trasformatori attivi in quelle categorie. La tecnologia direct-to-shape farà lo stesso e assumerà gradualmente il medesimo ruolo, aggiungendo un’ulteriore interessante possibilità per la decorazione del packaging.
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decorative testimonial
KIMBO
Raccontare il caffè attraverso il packaging L’azienda napoletana specialista del caffè ha promosso un progetto di restyling delle confezioni della linea Moka. Una grafica completamente rinnovata e un visual capace di offrire una narrazione approfondita del profilo sensoriale di ognuna delle nove miscele contraddistinguono i nuovi packaging.
di Paola Bonfanti
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Dimmi quale aroma preferisci e ti dirò che miscela sei. Parte da qui il progetto di restyling delle confezioni della linea Moka di Kimbo, tra i protagonisti del mercato nazionale e internazionale del caffè italiano e dell’espresso napoletano, lanciate sul mercato a partire dallo scorso novembre. La nuova visual identity – studiata in collaborazione con Goodmind, agenzia di design del Gruppo Pininfarina – è stata sviluppata con l’obiettivo di trasformare il modo di raccontare il caffè. Perché, stando ai risultati emersi da una ricerca promossa dall’azienda napoletana e realizzata dall’istituto di ricerca Gfk (su un panel di 110 utenti nelle città di Milano, Padova, Roma e Napoli), i consumatori italiani pur considerando il caffè un piacere irrinunciabile non hanno, in linea generale, una conoscenza specifica o approfondita della bevanda. Complici le confezioni che in molti casi non riportano informazioni specifiche sulle peculiarità distintive del caffè contenuto. Una grafica arricchita di icone, tabelle e grafici, l’uso di colori distintivi e il ricorso a testi di accompagnamento descrittivi, con informazioni su aroma, gusto, corpo, livello di tostatura e indicazioni sul processo di trasformazione ideale della miscela scelta, sono gli elementi che caratterizzano le nuove confezioni di Kimbo. E che
contribuiscono a costruire uno storytelling coinvolgente e una narrazione approfondita sul profilo sensoriale di ognuna delle nove tipologie di caffè della linea Moka. Come è nato il progetto di restyling delle confezioni della linea Moka? Punto di partenza del progetto sono stati i risultati di un’indagine di mercato, promossa da Kimbo e realizzata dall’istituto di ricerca Gfk su un campione di consumatori italiani. Dall’indagine, che ha previsto l’approfondimento di tematiche legate alla percezione del packaging dei diversi brand di caffè, è emersa la fotografia di un segmento dominato da una certa staticità e da un’eccessiva uniformità di linguaggio, carente nell’offrire informazioni chiare sul prodotto e sulle sue caratteristiche organolettiche. Per questo, ci siamo posti come obiettivo primario quello di aiutare il consumatore a orientarsi tra le tante miscele disponibili e a trovare quella più vicina e affine ai propri gusti e preferenze. Come? Attraverso l’uso di testi, colori, icone, tabelle e grafici, la cui combinazione contribuisce a rendere le informazioni immediatamente fruibili e a diffondere una conoscenza del caffè più approfondita. Inoltre, sempre in risposta a un altro trend emerso dall’indagine – ovvero
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decorative testimonial
Parlando di strategie, quali sono gli elementi che contribuiscono maggiormente a rendere un packaging efficace?
Le nuove confezioni della linea Moka di Kimbo si contraddistinguono per l’uso di colori e grafici a differenziare e illustrare gli aromi e per i testi dedicati ai profili sensoriali delle miscele.
ma, gusto, corpo, livello di tostatura – insieme a indicazioni circa il processo di trasformazione ideale della miscela scelta – portano il consumatore a riconoscersi consapevolmente nel proprio blend, in base ai propri gusti, ma anche al momento o al menù. la convinzione diffusa tra la maggior parte degli italiani che il miglior caffè venga bevuto proprio a Napoli – è stato deciso di inserire sotto il logo Kimbo e sul fronte delle confezioni il claim “L’espresso di Napoli”. Come si contraddistingue il nuovo packaging del caffè Kimbo? In primo luogo, la visual identity della linea Moka di Kimbo è frutto di un lavoro che ha visto il coinvolgimento dei consumatori attraverso una ricerca quantitativa: sono stati loro a scegliere la proposta che ritenevano più distintiva e accattivante tra diverse opzioni. La grafica dei nuovi pack – completamente rinnovata per tutti i nove blend della linea nei diversi formati disponibili – si contraddistingue per la predominanza di colori di grande vivacità e per la riduzione del bianco, una scelta che ne accresce l’impatto sullo scaffale. Il restyling ha riguardato anche lo stile grafico, rivisitato con l’obiettivo di renderlo più contemporaneo e premium. L’altro aspetto fortemente innovativo riguarda lo storytelling: i visual delle confezioni offrono una narrazione approfondita del profilo sensoriale di ogni miscela. La descrizione di aro-
Come cambia la comunicazione – e dunque l’engagement – verso i consumatori? Il lancio delle nuove confezioni della linea Moka è oggetto di un piano di promozione articolato e integrato. A partire dallo scorso novembre è stata avviata la pubblicazione di una serie di post interattivi sui social media di Kimbo e sono stati sviluppati materiali ad hoc per l’allestimento del punto vendita, il tutto accompagnato da una fitta attività di pubbliche relazioni. Per questo progetto in particolare, abbiamo scelto di focalizzarci su promozione ed engagement sul punto vendita, attraverso la pianificazione di attività di extra display e di argomentazione delle differenti miscele. Chi sono i partner del progetto, dalla creatività alla stampa delle confezioni? Il nuovo progetto è stato studiato in collaborazione con l’agenzia di design Goodmind del Gruppo Pininfarina. Per quanto riguarda la produzione delle confezioni, ci rivolgiamo a partner esterni. Per la stampa, in particolare, Kimbo si avvale di stampatori di primaria importanza sia italiani sia stranieri.
Da un lato, bisogna considerare tutti i fattori legati allo storytelling costruito intorno al prodotto: come abbiamo potuto rilevare nella fase di sviluppo del nostro progetto, la capacità di comunicare attraverso il packaging informazioni utili, corrette ed esaustive sul prodotto è oggi fondamentale. Dall’altro, ci sono tutti gli aspetti legati a performance e funzionalità della confezione. Ad esempio, nell’ambito del food&beverage – nel quale rientra il caffè – al packaging sono richieste proprietà di protezione del contenuto, da fattori quali l’umidità, e capacità di preservazione di aroma e freschezza, oltre alla funzionalità nelle fasi di trasporto e stoccaggio. Senza poi tralasciare l’aspetto legato alla sostenibilità: tutte le nostre confezioni di caffè macinato possono essere smaltite nella raccolta differenziata della plastica. Inoltre, ci sono tutte le considerazioni da fare sull’estetica della confezione: la capacità di un packaging di differenziarsi sullo scaffale influisce sulle intenzioni di acquisto. A livello tecnologico, qual è il valore della stampa digitale nel settore del packaging? La stampa digitale ha rappresentato l’innovazione degli ultimi anni. Si tratta di una tecnologia molto interessante e dal grande potenziale nell’aprire nuovi scenari. Per questo, la stiamo osservando e valutando con attenzione. Parlando di futuro, come cambieranno le strategie tecnologiche e comunicative del packaging di Kimbo? Le nostre confezioni rappresentano da sempre un elemento di comunicazione cruciale per Kimbo verso i consumatori. Abbiamo diversi scenari di evoluzione sul tavolo dei nostri esperti, ma per ovvi motivi non vogliamo rovinare le sorprese.
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decorative l’insider
ADS2 Brands
La decorazione in birrificio passa anche dal digitale Il produttore britannico di colonne e accessori per la spillatura della birra, ADS2 Brands, ha trasformato il proprio business con un doppio investimento nella tecnologia flatbed di Fujifilm.
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L’occhio vuole la sua parte anche nel gustarsi una birra. E quando l’esperienza del consumo in un pub, in un locale o in un ristorante si accompagna a un percorso estetico totalizzante, il coinvolgimento del consumatore sale certamente di livello. Colorati o sobri, dalla finitura elegante o dal look più disinvolto, decorati con scritte appariscenti o accattivanti, questi strumenti concorrono a incrementare la visibilità del marchio e a contraddistinguerne i prodotti, influenzando le scelte di consumo. Lo sa bene ADS2 Brands, azienda britannica specializzata nella produzione di colonne, rubinetti e pomelli per la spillatura di birra e delle relative scritte termoformate decorative. Per ampliare e diversificare l’offerta – e per rendere la produzione più flessibile e performante in termini di produttività, di gestione delle commesse, di red-
ditività e di resa estetica dei prodotti – l’azienda ha scelto di ampliare il proprio parco macchine per la stampa, affiancando alle soluzioni di stampa tampografica e serigrafica la stampa digitale. Tra 2016 e 2017, il produttore inglese ha installato due sistemi flatbed di Fujifilm.
Doppio investimento nel digitale Considerato uno dei più antichi e noti produttori di colonne, rubinetti e pomelli per la spillatura della birra a livello mondiale, ADS2 Brands gestisce la produzione su due impianti produttivi. ADS2 Longborough, situata a Sandy, nel Bedfordshire, è la divisione stampa del business: è qui che, negli ultimi diciotto mesi, sono state installate le soluzioni di Fujifilm. Le due stampanti flatbed Acuity Select – equipaggiate con inchiostri Uvijet KV in configurazione CMYK
più due canali bianco – hanno rivoluzionato la produzione di loghi ottici e cover sostituibili delle colonne birra per alcuni tra i più noti marchi di bevande, quali Tennent’s, Stella Artois, Heineken. “Acuity Select ha rivoluzionato l’intero processo. Abbiamo ridotto drasticamente i nostri normali tempi di consegna, passando da quattro settimane a una sola, e i costi unitari di produzione di oltre il 60 per cento; abbiamo inoltre fortemente aumentato la nostra capacità di accettare importanti ordinativi e ridotto sensibilmente gli sprechi”, ha spiegato Dan Wilce, manager stampa di ADS2 Longborough. “In questo modo, inoltre, ci siamo garantiti la capacità di stampare micro-tirature. I nostri processi di produzione ottica di loghi e cover sono ora molto più semplici e veloci, e richiedono meno manodopera. Anche gli sprechi
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decorative l’insideR
Le colonne e gli strumenti per la spillatura della birra non sono mai stati così decorati. Parola di ADS2 Brands, azienda britannica che ha scelto la stampa digitale per personalizzare i propri prodotti.
sono stati ridotti, grazie al migliore controllo statico, e la qualità è eccellente nonostante ora la velocità di stampa sia molto più alta”. Il primo investimento di ADS2 Brands in una stampante Acuity Select risale all’estate 2016. Secondo Wilce, i vantaggi furono immediati ed evidenti: “I metodi che usavamo in precedenza per la produzione di entrambi gli elementi, cover e loghi, erano complessi, dispendiosi e costosi. Dovevamo dapprima stampare le cover su pellicola trasparente – molto lentamente per garantire il necessario livello di qualità e densità del colore – e quindi apporvi il vinile autoadesivo bianco prima di eseguire termoformatura e rifilatura. Anche il processo di stampa per i loghi ottici era lento, dato che dovevamo usare uno speciale primer di adesione e avevamo molti sprechi a causa di problemi di natura statica”. Una volta messa in funzione a piena capacità la prima Acuity Select,
nell’estate 2017 ADS2 Brands ha investito in una seconda macchina per incrementare ulteriormente il business. “Dopo avere creato e poi soddisfatto tutta quella capacità extra, era assolutamente logico investire in una seconda macchina piuttosto che esternalizzare il lavoro in più che ci stava arrivando” ha proseguito Wilce. “Fra i nostri clienti vantiamo una vasta gamma di importanti produttori di birra, e una seconda macchina ci ha permesso di offrire a tutti loro gli stessi prodotti di alta qualità, e alla massima velocità, nonché la possibilità di espanderci in maggior misura nei mercati dei soft drink e dei dispenser di acqua”.
Termoformatura a valore aggiunto L’introduzione della tecnologia digitale di Fujifilm ha consentito ad ADS2 Brands di implementare l’intera produzione e di portare l’attività di termoformatura a un livello ancora più alto.
“Al momento della prima installazione di Acuity cercavamo di completare un ordine di 5.000 unità per un importante birrificio. Con i nostri processi di stampa precedente avremmo avuto problemi a completarlo. Ora, un anno e mezzo più tardi, abbiamo consegnato oltre 14.000 unità a quel cliente e stiamo lavorando su altre 2.000”, ha spiegato Wilce. Oltre ai vantaggi in termini di riduzione di tempi, costi e consumo di materiali, a fare la differenza è anche la qualità dei risultati. Un fattore cruciale, su questo fronte, è rappresentato dagli inchiostri Uvijet KV di Fujifilm. “Questi inchiostri sono perfetti per la termoformatura, la qualità è altissima e sono incredibilmente resistenti. Non abbiamo avuto nessun problema di fessurazioni, e i clienti sono rimasti totalmente soddisfatti della qualità. Uno di loro ha persino vinto un premio di design in Scozia, in parte grazie al lavoro che abbiamo svolto per loro”, ha concluso Wilce.
Dan Wilce, manager stampa di ADS2 Longborough, accanto a una delle due Acuity Select di Fujifilm.
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decorative focus materiali
Sai davvero cosa succede quando stampi
la plastica?
Ovunque tu sia (in casa? in ufficio? in autobus? in un bar?), la probabilità che il tuo sguardo si posi su un pezzo di plastica stampata è altissima. Stoviglie, giocattoli, elettrodomestici, bottiglie, dispositivi elettronici. Sì, anche lo smartphone che hai in mano. Per restare in ambito decorative, pensa a flaconi, etichette, boccette, scatole. Siamo circondati di plastica ed è quasi sempre decorata. Eppure, se sei abituato a stamparla, probabilmente sai che non è un materiale semplice da trattare. Ci sono problemi legati all’assorbimento della goccia, all’adesione dell’inchiostro della superficie, alla bagnabilità, all’asciugatura (curing). Committente e stampatore devono avere ben chiaro in mente il risultato che vogliono ottenere, prima di cominciare il processo. Le domande fondamentali da farsi sono:
Che resistenze deve avere il prodotto finito, durante la lavorazione e dopo? In che parte del mondo verrà usato? Quest’ultima domanda si collega al delicato tema della normativa sulla sicurezza, che cambia a seconda del luogo dove viene commercializzato il prodotto e dalla destinazione d’uso. Avere ben chiaro come verrà lavorato il prodotto e come verrà usato una volta finito è fondamentale poi per realizzarlo con le giuste resistenze: alla luce, all’abrasione, alla frizione e al graffio, alla deformazione, alla curvatura e alla torsione. Avere la risposta a queste due prime domande renderà più semplice rispondere a queste:
Su quale tipo di plastica devo stampare? di Elena Panciera
Di quale pretrattamento ho bisogno? Quale tecnica di stampa userò?
Contributo scientifico di Fabio Centimerio (responsabile tecnico di Marabu Italia), Stefano Costacurta (CEO di Symera), Marco Scatto (responsabile tecnico di Nadir) e del dipartimento tecnico di Luxoro.
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Quale inchiostro? Che tipo di asciugatura serve? Come verrà lavorato il prodotto dopo la stampa? Proviamo ora ad analizzare più da vicino la plastica e qualcuna delle lavorazioni a cui può essere sottoposta.
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i t n e v e e iv t a r o c de
Siamo circondati dalla plastica, dicevamo. Ma siamo sicuri di sapere cosa abbiamo in mano, cosa stiamo toccando? Innanzitutto, “plastica” è la parola più diffusa per definire le macromolecole, o polimeri, ovvero molecole costituite da migliaia di atomi connessi da legami primari. Sono organizzati in uno o più raggruppamenti che si ripetono per formare catene lineari o ramificate, oppure strutture reticolate. Le macromolecole sono costituite da unità strutturali collegate tra di loro da legami generalmente covalenti. L’unità strutturale viene detta anche unità monomerica, perché è strettamente correlata al monomero. Il polimero deriva da queste unità monomeriche, ed è composto da unità strutturali uguali, come nel caso del polivinilcloruro, che è quindi un omopolimero, o diverse, dando origine quindi a un copolimero. La creazione del polimero permette quindi di partire da elementi piccoli per generare strutture di dimensioni macromolecolari con proprietà chimico fisiche che non sono ottenibili in altri modi. Proprietà che vengono modellate usando copolimeri o miscele di polimeri diversi. I polimeri termoplastici sono polimeri lineari o ramificati che, se riscaldati a sufficienza, fondono. Hanno una temperatura di transizione vetrosa (cioè al di sotto di questa temperatura si comportano da solido vetroso) e temperature di rimodellamento ben definite. Sono modellabili plasticamente nell’intervallo tra
queste due temperature. Esempi di polimeri termoplastici sono il polietilene (PE), l’etilene vinil acetato (EVA), il polistirene (PS) e la poliammide (PA). I polimeri termoindurenti hanno invece una struttura reticolata, che impedisce alle catene di staccarsi le une dalle altre ad alta temperatura. Per questo motivo, se vengono riscaldati oltre una certa temperatura, invece di fondere, bruciano. I polimeri termoindurenti, una volta solidificati, non sono più modellabili. Al contrario, se li si riscalda, si induriscono ulteriormente. Devono quindi essere modellati necessariamente prima della reazione di reticolazione, che produce un reticolo tridimensionale insolubile e infusibile. Esempi di polimeri termoindurenti sono l’ureaformaldeide, il fenolo-formaldeide e le resine epossidiche. Anche il fatto che monomeri e polimeri abbiano o meno una carica elettrica ne determina una maggiore stampabilità e bagnabilità. I monomeri che contengono solo atomi di carbonio e idrogeno, simili in elettronegatività, sono apolari e quindi difficilmente bagnabili e stampabili. Al contrario, quelli che contengono atomi fortemente elettronegativi come cloro, fluoro, ossigeno, azoto, zolfo, danno origine a polimeri contenenti dipoli elettrici permanenti e sono perciò detti polari. Si può intervenire sulle particolarità chimiche delle singole plastiche attraverso diverse procedure, tra cui la fusione di materiali polimerici diversi oppure l’aggiunta di materiali non
polimerici, riempitivi o rinforzanti (come le cosiddette “carica vetro” o “carica talco”). Anche in questi casi, il nuovo materiale prodotto può avere le caratteristiche di bagnabilità e adesione aumentate oppure abbassate.
Il pretrattamento: come fare aderire gli inchiostri La plastica viene decorata principalmente con tre tecnologie di stampa. Le più usate e diffuse sono la tampografia e la serigrafia, la prima usata particolarmente per oggetti di forma non planare, tridimensionali, e la seconda su oggetti piani o semipiani. Negli ultimi anni, come in ogni campo, sta acquisendo quote di mercato anche la tecnologia digitale, che però è ancora limitata dalla forzatamente bassa pigmentazione degli inchiostri (5% circa, contro un 20-40% delle altre tecnologie). Viene usata soprattutto per decorare oggetti piani, ma esistono anche macchine per stampare su superfici cilindriche e sono state presentate sul mercato le prime stampanti per decorare oggetti tridimensionali anche di forma irregolare. Rispetto ad altri materiali, però, la plastica non
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La plastica, o meglio: i materiali polimerici
La normativa sulla sicurezza Al momento, una delle legislazioni più rigide e restrittive in ogni campo è sicuramente quella europea. In particolare, in ambito food, con particolare riferimento alla migrazione di elementi potenzialmente nocivi, fanno riferimento la Swiss Ordinance on Materials and Articles (SR 817.023.21), la Nestlé Guidance Note on Packaging Inks e i documenti relativi alla manifattura e alla fornitura di inchiostri per gli imballaggi alimentari della EuPIA, l’European Printing Ink Association. Per quanto riguarda invece i giocattoli, ci si affida solitamente alla EN 71-3 . Ogni settore ha però una propria normativa di riferimento.
a tecnologia Stylus Plasma di Nadir consente di pretrattare il materiale plastico con plasma atmosferico, in modo da aumentarne la tensione superficiale e migliorarne quindi bagnabilità e adesione.
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Con questa nuova rubrica di WIDE vogliamo esplorare le proprietà dei materiali e la loro stampabilità, in modo da capire il “perché” di alcune procedure, e non soltanto il “come”. Lo faremo insieme a un gruppo di esperti del settore, scienziati, ricercatori, tecnici. Abbiamo deciso di cominciare dalla plastica.
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Piccolo glossario dei materiali e delle tecnologie Adesione: il legame chimico che la goccia di inchiostro forma con la superficie. Per avere una buona adesione si deve formare un legame chimico forte con la superficie. Amorfo: materiale in cui non c’è ordine nelle posizioni degli atomi o delle molecole che lo costituiscono. Lo stato amorfo è in certo modo intermedio tra il solido e il liquido: si può definire il risultato del rapido raffreddamento di un liquido. Bagnabilità: la capacità di una superficie di essere bagnata. A parità di temperatura e tipologia di liquido, dipende dalla levigatezza e dalle impurità presenti sulla superficie. Determina la forma che assume la goccia di inchiostro sulla superficie: quanto più la bagnabilità è alta, tanto più sarà sottile lo strato di liquido. Polare: un polimero è polare se ha una carica positiva o negativa. Se non ha nessuna carica, si definisce non polare o apolare, ed è più difficilmente stampabile rispetto a un polimero polare Termoindurente: i polimeri termoindurenti, a differenza di quelli termoplastici, una volta prodotti non possono essere fusi senza carbonizzare. Termoplastico: se si aumenta la loro temperatura, i polimeri termoplastici assumono stato viscoso e possono essere formati. Una volta raffreddati, mantengono la forma che gli è stata data. Possono essere nuovamente sciolti e nuovamente formati. Plasma: somministrando con una scarica elettrica energia a un gas si ottiene il plasma. È detto anche “quarto stato della materia”, perché si aggiunge a quello solido, a quello liquido e a quello gassoso.
è semplicissima da stampare. Questo è dovuto essenzialmente alla sua energia superficiale, che è spesso inferiore a 38 dyn/ cm2, la soglia minima perché gli inchiostri UV, gli UV-LED e quelli che reticolano termicamente rimangano ancorati alla superficie. Per aumentare questo valore e “attivare” quindi la superficie, aumentandone la bagnabilità e quindi l’adesione di inchiostri e vernici, diventa fondamentale il pretrattamento. In ambito industriale, i pretrattamenti più comuni sono la fiammatura, il trattamento corona e il plasma atmosferico. La fiammatura consiste nel passaggio sulla superficie in plastica di una fiamma ricavata dalla combustione di un gas più o meno nobile. Il trattamento corona è usato soprattutto in quei processi che richiedono il trattamento di film sottili (come nella produzione di etichette o packaging). Il materiale plastico infatti deve passare attraverso scariche elettriche: materiali troppo spessi interromperebbero le scariche o richiederebbero potenze enormi per poter essere trattati. Il trattamento al plasma atmosferico è simile al corona, ma invece di scariche elettriche
Durante il Fuorisalone di Milano come sempre i materiali sono stati protagonisti. I fili in policarbonato nello stand di Ferragamo Parfums, su progetto di Jacopo Foggini; le colorate sagome di suole XL Extralight, un polimero ultraleggero; le resine artistiche di Gobbetto; l’impressionante poliolefina Absortomer di Mitsui Chemicals, che cambia forma quando viene riscaldato dal calore della mano; i raffinati sgabelli in metacrilato di Madea Milano.
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usa il plasma atmosferico, cioè è un gas ionizzato. Altri tipi di pretrattamento, usati soprattutto per piccole produzioni (oggettistica, ambito promozionale), sono i primer, soluzioni che vengono applicate sulla superficie, la cui composizione chimica è studiata per migliorare l’adesione e la bagnabilità degli inchiostri.
Gli inchiostri, la magia del colore non è così facile Formulare un inchiostro per la stampa su plastica significa affrontare numerosi problemi, tra cui i principali sono la bagnabilità del substrato, l’adesione, la flessibilità. La bagnabilità è la capacità del materiale di essere bagnato. Determina la forma della goccia dell’inchiostro: su una superficie con bassissima bagnabilità rimane quasi perfettamente sferoidale e ha un solo punto di contatto con la superficie, mentre su una superficie con alta bagnabilità può arrivare a formare uno strato di liquido di spessore molecolare. I problemi di adesione sono legati al fatto che i polimeri hanno una tensione superficiale spesso inferiore ai 38 dyn/cm2: troppo bassa per garantire la
formazione dei legami chimici necessari perché l’inchiostro stia aggrappato alla superficie. Infatti l’energia superficiale del materiale deve essere almeno 10 dyn/cm2 più alta della tensione superficiale del liquido che si vuole applicare. I problemi di flessibilità degli inchiostri sono particolarmente importanti soprattutto nelle plastiche termoformabili, il cui processo produttivo prevede cioè che cambino forma una volta stampate. Le due categorie di inchiostri che vengono usati per stampare su plastica sono gli UV (che comprende al proprio interno gli UV-LED ) e gli ecosolventi. Mentre i primi non formano un legame chimico con il substrato, ma si aggrappano grazie a legami superficiali, i secondi si legano chimicamente con il materiale stampato. Questi ultimi sono i meno diffusi nel settore decorative a causa della loro formulazione, tradizionalmente più aggressiva per le persone e per l’ambiente rispetto ad altre chimiche. Oggi però le aziende produttrici riescono a garantire anche per gli ecosolvent elevati standard di sicurezza. La questione dei composti organici volatili (COV) e della migrazione di elementi potenzialmente nocivi, infatti, è
Quali sono le plastiche più facili da stampare? Struttura
Proprietà
Tipologia
Aplicazioni
Adesione
Stampabilità
Polare
Termoplastica
ABS
Strumenti musicali come il flauto dolce e il clarinetto, teste di mazze da golf, carrozzerie automobilistiche, giocattoli (Lego)
ottima
ottima
PVC (cloruro di polivinile)
Tubi per edilizia, cavi elettrici, profili per finestre, pavimenti vinilici, pellicole per imballaggi e cartotecnica
ottima
ottima
Polistirene o polistirolo (PS)
Posate e piatti di plastica, involucri e imballaggi, barattoli per yogurt, contenitori di CD e DVD, porta targhe, modellini in plastica
buona
buona
Policarbonato
Lenti ottiche e fotografiche, CD, DVD, blue-ray, caschi e coperture dei fanali, tettucci e oblò degli aeroplani, bottiglie anche alimentari, lastre usate in edilizia, plafoniere e globi stradali per illuminazione
buona
buona
Polimetilmetacrilato o metacrilato o Plexiglas (PMMA)
Fanali di automobili, acquari, CD e DVD, vasche da bagno e piatti doccia
buona
buona
PET (polietilene tereftalato)
Contenitori per cibi e bevande
bassa
bassa
Poliestere
Tessuto
buona
buona
Poliammide (nylon, Kevlar)
Tessuto per calze, abbigliamento sportivo, borsette, ombrelli, pavimenti (nylon); giubbotti antiproiettile (Kevlar)
media
media
Poliuretano (PU)
Materassi e imbottiture per l’arredamento e per l’auto; lastre di materiale termoisolante in frigoriferi, boiler; pannelli sandwich isolanti; Alcantara
buona
buona
Resina epossidica
Coating, adesivi e materiali compositi avanzati
buona
buona
Polietilene ad alta densità (HDPE)
Flaconi di detersivo, bottiglie per il latte, taniche di carburante, innaffiatoi, mobili in plastica, tavoli e sedie pieghevoli, baracche per ricovero attrezzi, borse di plastica, tappi per bottiglie
bassa
bassa
Polietilene a bassa densità (LDPE)
Vaschette e recipienti anche per il cibo, tetrapak, componenti elettroniche, imballaggi
bassa
bassa
Polipropilene (PP)
Cruscotti e paraurti di autoveicoli, tappi ed etichette di bottiglie di plastica, custodie dei CD, capsule del caffè, bicchierini bianchi di plastica usa e getta, tappeti e moquette
bassa
bassa
Poliammide (PI)
Boccole, anelli di tenuta e rondelle reggispinta usati nell’industria automobilistica e aerospaziale
bassa
bassa
Termoindurente
Non polare
Termoplastica
Termoindurente
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decorative
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’hot foil è molto usato in ambito cosmetico, un perfetto accordo di resistenza, estetica, versatilità e costi. L’Insert Molding è una tecnica più complessa, raffinata e costosa, che presenta però resistenze maggiori e può essere applicata anche su disegni in continuo applicati su pezzi dalla geometria tridimensionale complessa. Il disegno viene accoppiato a caldo su un supporto plastico, termoformato sottovuoto e fustellato. Viene poi inserito nella cavità di stampaggio e retroiniettato. In queste foto, alcune delle soluzioni decorative realizzate con materiali e le tecnologie Luxoro Kurz.
sempre importante, ma diventa cruciale quando si parla di cosmesi, food o giocattoli. Qui la normativa è giustamente molto severa, tanto che i produttori di inchiostri non sono in grado, talvolta, di offrire prodotti in linea con la regolamentazione che abbiano le resistenze richieste dal cliente. Dalla scelta dell’inchiostro e della vernice dipende anche la possibilità di nobilitare o meno con hot foil il prodotto stampato. Generalmente, per praticità, si sceglie di tenere in macchina inchiostri sovrastampabili, ma nel caso in cui siano necessarie resistenze chimiche o meccaniche superiori, si può passare a quelli non sovrastampabili. Tutti gli inchiostri, che siano UV, UVLED oppure ecosolventi, hanno bisogno di essere asciugati. I primi
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due reticolano grazie a lampade UV e UV-LED. In particolare, la tecnologia LED consente il curing dell’inchiostro con una bassa generazione di infrarosso, arrivando ad avere sul pezzo temperature attorno ai 40°C, contro i circa 50-70°C generati dalle normali lampade UV (questo dipende ovviamente anche dalla tecnologia del forno). I prodotti a base solvente asciugano invece per riscaldamento o ventilazione, che consentono l’evaporazione dei solventi.
Finitura e nobilitazioni, dopo la stampa può succedere di tutto Molto spesso il processo di produzione dell’elemento in plastica prevede ulteriori lavorazioni dopo la stampa: piegatura, taglio,
lavaggio, fustellatura, goffratura, termoformatura, nobilitazioni di vario tipo. Operazioni che si devono conoscere in anticipo, in modo da scegliere non solo il materiale, ma anche l’inchiostro più idoneo, così da evitare che l’inchiostro si crepi o, peggio, si stacchi. Ancora più raffinati, e per questo richiedono inchiostri e film dalle performance di elasticità e resistenza alla temperatura eccezionali, sono i processi di In-Mold Decoration (IMD), ln-Mold Labelling (IML) e Insert Molding. Vengono usati per creare prodotti di design di utilizzo quotidiano con alta resistenza ai graffi e all’abrasione, e sono quindi particolarmente utilizzati in ambito industriale e automobilistico. Le nobilitazioni sono un aspetto estremamente importante nel mondo decorative. È nobilitazione anche la decorazione in massa, cioè l’inserimento di sostanze brillanti o perlate all’interno della plastica stessa, la realizzazione di loghi o decorazioni in fase di stampaggio oppure la metallizzazione. Una delle nobilitazioni più diffuse nel settore decorativo è l’hot foil. I film che vengono utilizzati per la stampa a caldo sono composti da vari strati: un supporto in poliestere, un distaccante, lacche di protezione con resistenza variabili a seconda del settore e della destinazione d’uso, il pigmento o la metallizzazione vera e propria, il collante con effetto termico, anche questo più o meno potente a seconda della necessità. L’effetto metallico è il cuore di questa nobilitazione, e viene realizzato con uno sputtering di alluminio, ovvero barre di alluminio polverizzate. Lo strato decorativo aderisce al substrato grazie alla combinazione di tre elementi: temperatura, pressione e tempo di sosta. Questi tre componenti variano a seconda del polimero (o del mix di polimeri) di cui è fatto l’oggetto da decorare, della tipologia di prodotto, del settore di riferimento, della geometria della decorazione.
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decorative ATTUALITÀ
Scatole in cartone monocromatiche, addio! Secondo McGowans Print il futuro è all’insegna della decorazione, con colori, personalizzazione e messaggi promozionali mirati. Bastano uno spirito pionieristico e la tecnologia giusta.
Malcom McGowan (al centro) con Frank Janssen, EFI Nozomi – sales director EMEA (a sinistra), e Javier Quesada, EFI packaging business developer director. La scatola – con fondo nero intenso e immagine colorata – è stata stampata con Nozomi C18000.
Lo Speciale del prossimo numero di WIDE sarà dedicato a…
interior decoration
La rivoluzione colorata del cartone ondulato L’irlandese McGowans Print ha aperto le porte dello stabilimento di Dublino per mostrare per la prima volta il frutto dell’ultimo investimento: il sistema di stampa single pass EFI Nozomi C18000. L’azienda, tra i principali fornitori di servizi di stampa digitale a livello nazionale ed europeo, ha lanciato così la propria scommessa: trasformare il mercato del cartone ondulato, puntando su decorazione, personalizzazione e servizio on demand. In una parola, le scatole in cartone del prossimo futuro saranno colorate, customizzate e foriere di messaggi promozionali mirati. “Si tratta di un settore nuovo per noi, ma siamo convinti che vi sia una grande opportunità e che il timing sia quello giusto”, ha spiegato Malcom McGowan, CEO di McGowans Print. “Credo che lo sviluppo tecnologico sia attualmente più avanti rispetto alla capacità di visione degli operatori di stampa. Abbiamo deciso di installare un sistema innovativo come Nozomi C18000 – che è oggi pronto per la produzione – per partire in anticipo su un mercato che presto esploderà, conquistando un vantaggio tecnologico fondamentale”.
“The brave one”, storia di un innovatore Lo spirito pionieristico e la capacità imprenditoriale di anticipare il mercato – fino a guidarne i cambiamenti – hanno caratterizzato la storia di McGowans Print fin dalle sue origini. Partita trent’anni fa come copisteria, l’azienda ha via via intrapreso una serie di investimenti che l’hanno portata a potenziare progressivamente il parco tecnologico e a differenziare i mercati di riferimento, con l’ingresso dapprima nel grande formato e, successivamente, nel mondo di display ed espositori per il punto vendita, nel quale è oggi uno dei leader a livello europeo. “Non potevamo fermarci lì, e così abbiamo cominciato a esplorare le soluzioni single pass presenti sul mercato. La Nozomi C18000 ha subito catturato la nostra attenzione per il livello tecnologico raggiunto e, soprattutto, per il potenziale che vi abbiamo individuato”. Tre, secondo McGowan, i punti di forza della single pass di EFI: “La produttività, la qualità di stampa e l’impareggiabile brillantezza dei colori – basti dire che grazie a Nozomi abbiamo acquisito Coca Cola come cliente –, e l’incredibile stabilità del sistema”. Nozomi C18000 è un sistema di stampa inkjet led e configurazione da 4 a 7 colori, in grado di raggiungere una velocità di 75 metri lineari al minuto (e 30 milioni di metri quadrati all’anno) su supporti con larghezza fino a 1,8 metri. Il concept modulare consente di apportare aggiornamenti nel tempo. La configurazione inizialmente scelta da McGowans Print era di 4 colori, ma l’azienda ha già deciso di aggiungere altri due colori, arancione e viola. E colorato è, appunto, il futuro del cartone ondulato secondo Malcom McGowan: “Preferisco parlare di segmento delle scatole in cartone, perché il termine packaging è troppo vasto. La nostra intenzione è di rivolgerci alle aziende manifatturiere per fornire scatole in cartone on demand, decorate e personalizzate con messaggi strategici da rivolgere ai consumatori. I prossimi sei mesi li dedicheremo a educare il mercato, per far capire che i tempi sono già maturi e i consumatori ricettivi nei confronti di questo tipo di comunicazione”.
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textile scenari
Abbiamo parlato di mercato, numeri e tendenze. È arrivato il momento di concentrarci sull’innovazione tecnologica, non soltanto nell’ambito della stampa, ma allargando il focus alle diverse fasi del processo di produzione di un articolo tessile.
L’innovazione tecnologica come driver
di Ron Gilboa, group director di Keypoint Intelligence.
La dinamicità dell’industria tessile è strettamente legata all’ampio spettro di tecnologie che arrivano a coprire le diverse fasi del processo di produzione e contribuiscono alla sua generale ottimizzazione. Abbiamo voluto, in questo ambito, dare evidenza ad alcune di queste tecnologie. Tuttavia, è importante tenere presente che ve ne sono anche altre destinate a esercitare un impatto sulla crescita – significativa – attesa per questo comparto. Tra le aree oggetto dalle principali innovazioni tecnologiche negli ultimi anni vi sono: la gestione del ciclo di vita del prodotto; il fenomeno di e-commerce ed esercizi online, alla base del boom della personalizzazione di massa; la fase di design e progettazione; il priming digitale; le operazioni di taglio e cucito.
Figura 1: Product Lifecycle Management (PLM)
global suppliers collaboration adobe integration
Sample management
business intelligence
workflow & project management
Gestione del ciclo di vita del prodotto Il fenomeno della personalizzazione di massa sta dando un forte contributo all’adozione di una serie di tecnologie volte a snellire e ottimizzare i processi di produzione, per renderli sempre più informati, ripetibili e tracciabili. Tali tecnologie stanno diventando parte integrante della cosiddetta Industry 4.0, l’industria 4.0 che alimenta le fabbriche smart. Prerogativa di questi processi è che tutti gli elementi di produzione siano integrati nel sistema in modo da consentire ai brand owner di avere il controllo totale dei lavori. Gli elementi chiave nella gestione del ciclo di vita di un prodotto (PLM – Product Lifecycle Management) sono: pianificazione del prodotto, generatore di reportistica, software di design grafico abbinato,
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line planning
product design & development digital asset management
PLM - Gli elementi chiave nella gestione del ciclo di vita tipico di un prodotto. (fonte: WFX WEB PLM)
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textile SCENARI
foto: Creazioni Digitali
La prima parte dell’analisi sull’industria tessile digitale “Continued Innovations are Driving Growth” di Keypoint Intelligence – InfoTrends è stata pubblicata su WIDE 37.
di crescita del settore tessile strumenti di conformità, gestione di percorsi critici, task management, sviluppo del materiale e del rivestimento, gestione dell’immagine e delle risorse, partnership e collaborazioni. La figura 1 (a sinistra) – fornita da WFX WEB PLM – mostra gli elementi chiave nella gestione di un ciclo di vita tipico di un prodotto.
I negozi online e la personalizzazione di massa La produzione on demand dei tessuti è ormai una realtà per aziende di tutte le misure. Del resto, la comparsa di diversi business online evidenzia la portata di questo fenomeno. Spoonflower è stato tra i primi negozi online di tessuti: nato negli Stati Uniti è oggi presente anche in Germania e, rivolgendosi ad appassionati, decoratori e utenti finali, punta sul continuo aggiornamento dell’offerta per rispondere ai diversi bisogni della domanda. Altro caso di grande interesse è TheColorSoup, piattaforma web-to-fabric lanciata nel 2016 da Miroglio, gigante italiano del tessile. TheColorSoup consente agli utenti di stampare sul tessuto disegni ed elementi grafici a scelta e personalizzati, in piccole e grandi quantità. Un aspetto, quest’ultimo, particolarmente significativo: lo stabilimento di Miroglio era infatti sinonimo di produzione tessile su larga scala per brand internazionali, mentre oggi si rivolge anche a consumatori finali per piccole commesse.
Il textile design e gli strumenti di progettazione Questo trend di trasformazione globale del settore tessile non ha mancato di coinvolgere anche la parte creativa del processo. Designer e stilisti hanno oggi
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textile scenari
a disposizione strumenti innovativi e dal grande potenziale. Del resto, la creazione di una nuova collezione o di una linea di prodotti è un processo a più stadi. I designer cercano ispirazione nelle ‘previsioni del fashion’ e analizzano i trend in corso, attraverso gli eventi della moda o le tendenze globali. Seguendo questo sistema, concettualizzano il loro progetto usando moodboard, un collage di immagini, texture e colori da cui trarre ispirazione per creare la collezione e tutta la gamma di prodotti correlati. Le fasi successive riguardano la creazione di un pattern su carta e la produzione di un modello in mussola, per poi procedere all’ordine di una serie di campioni in una varietà di colori. Un processo complesso come quello appena descritto può oggi essere ottimizzato digitalmente: l’adozione di strumenti di produzione virtuali consente ai designer di lavorare in un mondo digitale in 3D, nel quale i loro bozzetti e le loro creazioni prendono vita attraverso gli avatar, raffiguranti differenti silhouette. Questi avatar consentono di allineare precisamente motivi intricati per vedere il drappeggio dei tessuti e valutare gli effetti di potenziali aree di pressione. Una volta completata la collezione digitale, tutti i design visualizzati vengono prodotti e assemblati per creare l’indumento e, in un secondo step, ottimizzati in un cartamodello che viene poi stampato. La tecnologia digitale permette non solo la stampa dei cartamodelli, ma anche l’ottimizzazione di questa operazione
Figura 2: Come si definisce il costo di un capo di abbigliamento? Costo delle operazioni di cucito
$35
Tessuto
$10
Etichetta
$1
Tariffa intermediario che vende il capo al retailer (5%)
$2.30
Prezzo all’ingrosso: totale x 2 + costi di spedizione
$105
Prezzo al dettaglio: il rivenditore raddoppia nuovamente l’importo
$210
2015
2016
prezzo al dettaglio
attraverso una riduzione degli sprechi di materiale e del consumo di inchiostro.
Focus sul digital printing
2017
Dover – MS Printing Atexco Konica Minolta SPGPrints Miyakoshi Pyung-An Flora Hope Tech Teckwin New King Time Mouvent ITMA 2019… 36
prezzo all’ingrosso
fonte: Portland Garment Factory
Tabella 1: Una panoramica delle soluzioni single-pass nella stampa tessile digitale 2011
Costo totale della produzione
Quella delle macchine da stampa tessili digitali è una categoria che raggruppa sistemi differenti, sviluppati per stampare su una vasta gamma di tessuti, dalle fibre naturali a quelle sintetiche. Tipicamente questi sistemi hanno una larghezza tra 1,8 e 3,2 metri, laddove la larghezza maggiore viene usata per il décor. Le prime soluzioni di stampa digitale furono introdotte nel settore tessile all’inizio degli anni Novanta. Da allora l’offerta tecnologica ha continuato a crescere, così come sono aumentate le tipologie e le sfere di applicazione. Le soluzioni attualmente presenti sul mercato permettono di utilizzare la stampa digitale per produzioni sia uniche o con volumi minimi, sia in grandi volumi. Un impatto significativo sull’evoluzione del mercato lo ha dato l’introduzione di sistemi di stampa single pass, caratterizzati dall’elevata produttività. A partire da ITMA 2015 a Milano, diverse soluzioni single-pass sono state presentate sul mercato. All’interno dell’universo della tecnologia single pass (vedi la tabella 1) si distinguono due classi di prodotto. La prima include i sistemi di stampa che presentano diverse torri digitali e che contano da quattro a dodici colori. Vengono utilizzati per applicazioni che richiedano un gamut colore molto esteso oppure presso operatori che abbiano l’esigenza di utilizzare la stessa macchina per diverse tipologie di tessuto,
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textile SCENARI
laddove vi sono sistemi single-pass che supportano due diverse tipologie di inchiostro. A comporre la seconda tipologia single-pass sono i sistemi ibridi, ovvero quelli che presentano sulla stessa linea moduli di stampa serigrafica rotativa e moduli di stampa digitale. Questi sistemi ibridi permettono di stampare per ogni modello articoli con tonalità di colori differenti usando tecnologie analogiche, per poi aggiungere elementi e dettagli diversi e personalizzati utilizzando i moduli digitali. Si tratta di soluzioni che consentono ai produttori di tessuto di soddisfare i bisogni del cliente sia per piccole sia per grandi quantità. Vista la vasta gamma di sistemi di stampa disponibili, si potrebbe pensare che i problemi legati alla gestione del colore e a una produzione uniforme, conforme e prevedibile siano stati risolti. Sfortunatamente, molti dei sistemi disponibili sul mercato dipendono da ispezioni umane per identificare problemi come la conformità e l’uniformità del colore e le alterazioni di stampa. La sfida è raggiungere una qualità di stampa consistente e ripetibile nel tempo per device singoli e multipli e in diversi lotti di produzione. Numerosi produttori stanno lavorando allo sviluppo di soluzioni che ottimizzino questo processo, ma c’è molto potenziale di miglioramento. Idealmente, in futuro i sistemi scansioneranno automaticamente il prodotto stampato per individuare difetti e correggere dinamicamente qualsiasi fluttuazione del colore. Probabilmente sarà possibile osservare innovazioni in questo campo a ITMA 2019, in Spagna.
Le operazioni che seguono la stampa Dopo la stampa e prima che l’indumento sia pronto per essere spedito a magazzini e negozi c’è un ulteriore passaggio: il taglio e cucito. Dalla figura 2 (realizzata dalla statunitense Portland Garment Factory), nella pagina precedente, si evince un indicatore significativo: la fase di taglio e cucito genera tipicamente il 72% del costo di produzione di un indumento. La stampa ne costituisce solo il 20%, mentre gli alti costi della manodopera hanno contribuito a far sì che la maggior parte delle produzioni tessili rimanessero in Asia. Tuttavia, i protagonisti dell’innovazione stanno lavorando molto per trovare soluzioni che portino l’automazione anche nelle operazioni di taglio cucito. SoftWear, partita con un brevetto rilasciato nel 2012 – con un finanziamento di DARPA (Defence Advanced Research Projects Agency) –, è un esempio di azienda che sta innovando il campo del cucito automatizzato. Il gruppo ha sviluppato SEWBOTS, dei robot da cucito ideati per creare gli articoli più comuni come pantaloni, magliette e borse (vedi figura 3). La tecnologia include nastri trasportatori, machine vision, macchine da cucito sofisticate e “dogs”, che afferrano il tessuto nel processo di cucitura. Il singolo prodotto viene spostato da una stazione di cucito
Figura 3: Cucito tradizionale vs. Cucito automatizzato di SoftWear Numero operatori attualmente necessari
Numero operatori con SWA
Numero processi attualmente necessari
Numero processi con SWA
Numero articoli prodotti
Numero articoli prodotti con SWA
*Volumi prodotti in un turno di lavoro di 8 ore
all’altra, mentre l’indumento viene assemblato lungo la linea di produzione. Il processo di collegamento e connessione di tutti gli elementi della catena di produzione – dal design alla produzione di tessuti grezzi, fino a stampa, tintura, taglio e cucito – sta cominciando a prendere forma. Il futuro della produzione automatizzata si avvicina e la pressione dei costi della manodopera spingerà le diverse regioni del mondo (anche quelle low-cost come l’Asia) ad adottare più automazione.
L’opinione di Keypoint Intelligence (InfoTrends) L’industria tessile è un driver economico cruciale dell’economia globale. L’evoluzione tecnologica e lo sviluppo incessante di soluzioni innovative permetteranno agli operatori del settore tessile di diventare più efficienti e più eco-sostenibili. La stampa digitale gioca, in tale ambito, un ruolo di primo piano in quanto consente di migliorare e potenziare la creatività e di automatizzare la produzione, in linea con gli standard dell’industry 4.0. Sebbene le sfide per il raggiungimento dell’obiettivo di una produzione uniforme, conforme, ripetibile e prevedibile non manchino, la portata della nuove tecnologie consentirà di migliorare i processi di stampa digitale e di rendere possibile l’automazione a valle della supply chain per minimizzare l’intervento umano. Keypoint Intelligence ritiene che numerose novità emergeranno dai laboratori nel prossimo futuro e verranno progressivamente integrate nelle linee di produzione. Stay tuned.
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“One to watch”, lo stilista che trasforma la moda col digitale
È Richard Quinn, emergente designer britannico che nell’arco di due anni è riuscito non solo ad aggiudicarsi premi e riconoscimenti nel mondo della moda – tra i quali il primo Queen Elisabeth II Award per il British Design –, ma anche ad aprire il proprio studio di moda e ad avviare un business di successo internazionale. Utilizzando la stampa digitale
di Paola Bonfanti
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Motivi floreali appariscenti, vivacissimi nelle variegate fantasie cromatiche ed esuberanti negli accostamenti – spesso azzardati – con altri elementi grafici, come strisce e pois. Tessuti fuori dal comune – quali ciniglia pieghettata, velluto, lamina, pellicola in argento – decorati con stampe dalla testa ai piedi, letteralmente. L’istinto creativo di rivisitare disegni tradizionali nei modi più inattesi, conferendo un tocco di modernità e anticonformismo. Tutto questo è Richard Quinn, emergente stilista britannico che con le sue prime due collezioni – delle quali la primissima realizzata per la sfilata di diploma – ha attratto l’attenzione del mondo della moda, e non solo. Segnalato dal British Fashion Council – e da numerose riviste fashion tra cui Vogue America – come “da tenere d’occhio”, nell’arco di due anni ha aperto collaborazioni con stilisti del calibro di Charles Jeffrey Loverboy, JW Anderson, Mimi Wade, Burberry, ha curato gli abiti di scena di Lady Gaga e di altre star, ha realizzato collezioni per H&M – dopo essersi aggiudicato l’H&M Award 2017 –, Liberty London e Debenhams UK. E ha ricevuto dalla Regina Elisabetta II in persona – ospite d’onore alla sua sfilata durante la London Fashion Week – il primo Queen Elisabeth II Award per il British Design.
Il segreto di Richard Quinn? La voglia di sperimentare per infrangere le convenzioni, una visione pragmatica della gestione del business e l’uso virtuoso della stampa digitale.
Pioniere di digital textile A meno di un anno dal diploma presso il Central Saint Martins College of Art and Design di Londra – e a fronte dell’interesse raccolto – Richard Quinn ha aperto il proprio studio di stampa, nel quartiere londinese di Peckham. È in questo laboratorio di moda che lo stilista realizza le proprie collezioni, oltre a offrire consulenza e servizi di stampa su tessuto ad altri colleghi stilisti. Con quali tecnologie? Una stampante a sublimazione Epson SureColor SC-F per la stampa su tessuto, una stampante Epson SureColor SC-S per la stampa su carta da parati, una stampante per vinile e una macchina per serigrafia. Insieme ai suoi collaboratori, Quinn disegna e sviluppa i motivi, gioca e sperimenta con i tessuti, realizza le stampe e assembla i capi, il tutto internamente. La produzione viene gestita sulla base delle commesse – in generale, sono richieste in piccole quantità, anche a garanzia di esclusività – e solo nel caso di ordini in grandi quantitativi lo studio collabora con aziende londinesi che rifiniscono i tessuti da lui stampati. L’incontro di Quinn con la stampa digitale risale agli anni del college, con l’utilizzo di un plotter di Epson – una versione più piccola di quella installata nello studio. Il mix di colori, effetti e tessuti che contraddistingue le creazioni dello stilista è frutto di una continua ricerca e sperimentazione. Sul fronte della stampa, laddove Quinn punta a sfruttare appieno il potenziale dei sistemi di stampa digitale di cui dispone: tutti i pezzi, dai vestiti plissettati agli abiti da sera in pellicola fino ai caschi da moto personalizzati, vengono realizzati con la tecnologia di Epson. E sul fronte dei tessuti: grazie alla collaborazione con il fornitore inglese Premier Textil, lo stilista ‘gioca’ con materiali molto diversi tra loro nel peso, nelle texture, negli effetti.
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L’intervista
Abbiamo incontrato Richard Quinn nel suo studio londinese. Ecco che cosa ci ha detto… Qual è il segreto del tuo successo nell’utilizzo della stampa tessile digitale? Un fattore su tutti: la formazione nella stampa tessile tradizionale. Il fatto di essere partito dalla stampa serigrafica e di essermi occupato in prima persona della preparazione dei colori – mischiandoli e mescolandoli per raggiungere i risultati cromatici desiderati – ha influenzato il mio approccio alla stampa digitale. Perché mi sono trovato di fronte a una sfida affascinante e avvincente: ottenere con la tecnologia digitale gli stessi effetti cromatici e la stessa intensità dei colori stampati con la serigrafia. Pensi di essere riuscito a vincere questa sfida? Direi di sì. La tecnologia di stampa a sublimazione di Epson – che ho utilizzato durante gli studi al Central Saint Martins e con la quale ho creato la mia prima collezione – consente letteralmente di riprodurre in digitale colori vividi e brillanti. I motivi floreali che caratterizzano le mie collezioni sono valorizzati dai colori saturi e vibranti che riesco a ottenere, mentre i tessuti stessi che utilizzo acquistano immediatamente un sapore luxury grazie alla stampa. Tutto questo ha certamente contribuito al successo delle mie creazioni, per questo ho scelto di continuare con la tecnologia Epson – per me epitome di qualità – installando due stampanti nel mio studio. Nel tuo studio utilizzi entrambe le tecnologie, serigrafia e digitale. Vuoi fare un confronto? A seconda del progetto, preparo il disegno, stampo il tessuto in digitale e utilizzo la serigrafia per creare degli effetti speciali o dare rilievo e profondità alle stampe: la combinazione delle due tecnologie mi consente di nobilitare ulteriormente i miei capi. Detto questo, nella mia esperienza professionale e per come ho impostato il business, è la stampa digitale a vincere il confronto. La stampa tessile digitale mi permette, ad esempio, di creare per uno stesso disegno diverse varianti cromatiche (funzionali al business plan), un’operazione che in serigrafia richiederebbe molto più tempo e costi più elevati. E poi c’è la questione della consistenza del colore, laddove la stampa digitale garantisce fedeltà e ripetitività cromatiche perfette, non conseguibili con la stampa serigrafica. R
E poi c’è la questione della sostenibilità… Certamente. La stampa digitale consente di tenere sotto controllo l’intera produzione delle collezioni e, di conseguenza, di monitorarne l’impatto ambientale. Possiamo così intervenire riducendo costi, sprechi e consumi. Inoltre, la produzione è on demand, sulla base degli ordini, e questo ci permette di evitare il problema della sovrapproduzione e dell’accumulo e smaltimento delle scorte. Credo profondamente nell’importanza di produrre in modo etico – un sentire che è sempre più diffuso nel mondo della moda – e intendo mantenere anche nel futuro un modello di business redditizio e sostenibile.
ichard all’opera nel suo Richard Quinn Print Studio, nel quartiere londinese di Peckham. Lo stilista elabora i modelli al computer, stampa i campioni con i plotter di Epson e, una volta raggiunti i risultati desiderati, produce e confeziona i capi per piccole commesse in house.
Qual è la fonte di ispirazione dei motivi floreali che ti contraddistinguono? Ho sempre amato la creatività accesa e vibrante della moda degli anni Sessanta e Settanta e, nel realizzare le mie collezioni, mi sono ispirato a quelle fantasie floreali vivaci e piene di vita – giocando su effetti cromatici arditi e accostamenti azzardati con altri motivi grafici, come pois e strisce. Il resto lo fanno i tessuti, mi piace contestualizzarli, anche in scenari molto diversi fra loro. Il risultato è una sorta di creatività sovversiva rispetto alle idee convenzionali.
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profili
comunicazione d’impresa
La scommessa italiana sul pigmento digitale Protagoniste due aziende comasche, Creazioni Digitali e Aleph, che hanno allestito in partnership un centro di ricerca e sviluppo dedicato alla sperimentazione sul pigmento digitale. L’obiettivo? Fare il salto di qualità per arrivare a una produzione tessile industriale per i segmenti del fashion e dell’home textile.
R
Ricerca e sperimentazione sono all’ordine del giorno in Creazioni Digitali, stamperia comasca specializzata nella sublimazione e attiva nel mondo della moda e dell’home textile. Merito dello spirito intraprendente del fondatore e titolare, Roberto Lucini, tenace sostenitore della stampa digitale su tessuto e della necessità di continuare a innovare in questo ambito: “Digitale vuol dire innovare. Ciò significa che non possiamo fermarci, perché nel nostro settore per competere è indispensabile investire in tecnologia e puntare sullo sviluppo di lavorazioni e proposte inedite”. Di fatto, Creazioni Digitali non si è mai fermata e dopo avere consolidato la propria posizione nel settore della stampa a sublimazione, ha abbracciato una nuova sfida tecnologica, quella del pigmento tessile. Scegliendo come partner un player che sta rapidamente conquistando una posizione di primo piano nel digital textile, l’italiana Aleph. oberto Lucini (a sinistra), titolare di Creazioni Digitali, e Alessandro Manes, CEO di Aleph, nel centro di ricerca e sviluppo dedicato al pigmento digitale.
Nel segno dell’innovazione Nata nel 2006, Creazioni Digitali ha cavalcato fin dall’inizio l’onda della rivoluzione del digital textile. Attiva come terzista, opera principalmente nel mondo della moda – pronto moda e linee programmate – e in quello dell’arredo – home textile, tendaggi, déco, wallpaper. L’azienda è una delle poche realtà dell’area comasca a offrire la grande altezza, sia in ambito di stampa sia in ambito di attrezzature post-stampa. Creazioni Digitali conta oggi su un fatturato di circa 5 milioni di Euro, una produzione annua di 1,7 milioni di metri lineari di tessuto stampato e un team di oltre 30 persone. A fronte degli investimenti compiuti e della crescita del business, ha inaugurato – nel 2016 – una nuova sede operativa di 6mila metri quadrati, che ospita un parco macchine di ultima generazione. L’intero processo della stampa del tessuto, dalla prestampa al finissaggio, viene seguito in house: l’ufficio creativo – con un team di 10 persone – si occupa dello sviluppo di disegni e varianti e dello studio di progetti personalizzati, mentre nel reparto di finissaggio – recentemente rinnovato con l’installazione di una rameuse e tre calandre – vengono eseguite le lavorazioni post stampa. “Negli ultimi due anni, in particolare, la crescita è stata notevole: abbiamo raddoppiato il fatturato e i volumi di produzione, e anche a livello di personale ci sono state nuove assunzioni”, ha spiegato Lucini. “Tuttavia, rimaniamo concentrati sul prossimo traguardo da varcare, il pigmento digitale. Credo che il mercato sia ormai pronto. I brand della moda sono sempre di più alla ricerca di novità e sono molto più aperti a sperimentare con tessuti e fibre nuove, come i poliestere di ultima generazione e le mischie – molte delle quali possono essere stampate solo con il pigmento. E poi c’è tutta la questione legata all’ambiente, un tema di dominio generale nel mondo del tessile che può trasformarsi in un plus competitivo”.
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profili
comunicazione d’impresa
to diretto con gli operatori del settore, sia per sviluppare – insieme a loro – nuovi prodotti e nuovi segmenti di mercato”.
I vantaggi di essere green e made in Italy
Il progetto del pigmento Quella del pigmento è, per Lucini, una scelta definitiva. “L’inchiostro a pigmento è l’unico che consente di utilizzare un solo sistema di stampa per la produzione di diverse tipologie di filati e di diverse applicazioni, portando un indiscutibile vantaggio operativo a noi stampatori tessili”. Il progetto – avviato tre anni fa – ha raggiunto un punto di svolta lo scorso gennaio, in seguito all’incontro con Aleph, produttore di macchine per la stampa tessile digitale inkjet e di software di supporto. Le due aziende stanno allestendo, all’interno della struttura operativa di Creazioni Digitali, un centro di ricerca e sviluppo dedicato al pigmento che al momento ospita le due soluzioni LaForte Optima Fabric (in altezza 1,85 metri) con inchiostri a pigmento, e La Forte Optima Paper (in altezza 3,40 metri) con inchiostri sublimatici, mentre un terzo sistema con inchiostri reattivi verrà installato nei prossimi mesi. “Sono in molti a parlare di pigmento, qualcuno lo stampa, pochi ottengono risultati qualitativamente accettabili. La principale criticità è legata alla solidità di questi inchiostri, ma con Aleph stiamo sperimentando una nuova chimica che ci sta dando risultati molto positivi”, ha spiegato Lucini. Le macchine sono operative e vengono al momento utilizzate per la stampa di campioni, ma gli obiettivi sono ben diversi: “Vogliamo fare il salto di qualità, per arrivare a una produzione tessile industriale per i segmenti del fashion e dell’home textile, ovvero grandi volumi e con qualità”. Le due aziende – complice anche la vicinanza delle sedi operative – hanno avviato una collaborazione molto intensa. “Il prossimo step sarà quello di definire delle procedure che regolino l’attività del centro di ricerca, con una persona del team di Aleph presente un giorno alla settimana”, ha spiegato Alessandro Manes, CEO di Aleph. “Crediamo molto nella partnership con Creazioni Digitali, che per noi rappresenta un’opportunità sia per mantenere il contat-
L’ecologia rappresenta, secondo Lucini, l’altro tema fondamentale quando si parla di pigmento digitale. “Ecco la mia idea di produzione con tecnologia digitale a pigmento: stampa del tessuto (senza più bisogno del pretrattamento), polimerizzazione, confezione e consegna. Un processo che non richiede acqua, in quanto non ci sono lavaggi e non c’è il vaporizzo, non consuma energia perché non sono necessarie temperature elevate, e non comporta emissioni di fumi: l’impatto ambientale è ridotto al minimo”. Il tema della sostenibilità ambientale, da sempre parte del DNA dell’azienda, rappresenta un plus agli occhi delle griffe che oggi si dimostrano molto sensibili proprio alle questioni green: “Produrre in modalità sostenibile è indispensabile per potersi interfacciare con i clienti della moda e noi possiamo contare su un certo vantaggio anche su questo fronte”. Una vision condivisa anche da Aleph: “Si tratta di un modello produttivo vincente, per questo stiamo mettendo a disposizione tutto il nostro know how per raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti”, ha commentato Manes. Ricerca e innovazione, servizio e ambiente sono dunque i driver di strategici dei due player italiani, il cui sodalizio made in Italy potrebbe presto portare grandi novità nel pigmento digitale. Perché se, in generale, la tecnologia di stampa digitale c’è – laddove l’offerta di attrezzature è ampia e valida – la differenza arriva da altro: “Al di là dello sviluppo delle macchine da stampa, noi costruttori possiamo dare il vero valore aggiunto attraverso il servizio, in primis, e tutta l’esperienza in termini di sviluppo software e assistenza. È questa la filosofia che abbiamo sposato in Aleph ed è in questa direzione che intendiamo procedere”, ha concluso Manes.
Focus tecnologico LaForte Optima Paper LaForte Optima Paper è un plotter di grande formato – con altezza da 3.40 metri – sviluppato per la stampa digitale industriale su carta transfer. Il sistema può raggiungere una velocità massima di 600 mq/ora, in base alla configurazione selezionata e una risoluzione massima di 1200 dpi con tecnologia piezoelettrica a goccia variabile da 4, 7, 12, 18 fino a 60 picolitri, con una precisione di avanzamento al di sotto dei 20 micron. LaForte Optima Paper consente di stampare su carta transfer e materiali speciali grazie all’innovativo sistema di trasporto brevettato tramite tappeto aspirato a più camere separate.
LaForte Optima Fabric LaForte Optima Fabric è un plotter di grande formato destinato alla stampa tessile digitale industriale per medi volumi di stampa. Basato sulla tecnologia Aleph LaForte, raggiunge una velocità massima di 300 mq/ora e una risoluzione massima di 1200 dpi. Il sistema è dotato di un innovativo software per la gestione della goccia variabile che garantisce una stampa uniforme e nitida, evitando l’effetto dithering.
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textile il punto di...
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ome stabilire il prezzo più adeguato
Quale prezzo devo addebitare per accrescere il business? Questa è una delle domande più comuni che riceviamo dai clienti. La scelta del prezzo è un delicato gioco di equilibrio tra ottenere un profitto e richiedere una cifra che i clienti siano disposti a spendere. Con dei prezzi troppo bassi, il vostro flusso di cassa e la vostra redditività ne risentiranno. Con dei prezzi troppo alti, a risentirne saranno le vendite. Sono diversi gli elementi da ponderare e da aggiungere ai calcoli per definire i prezzi. Qui vi presentiamo alcuni consigli per aiutarvi a toccare le corde giuste con i vostri clienti e a sfruttare al meglio le potenzialità in termini di profitto dei prodotti a sublimazione.
Conoscere i mercati di riferimento Identificare le tendenze e introdurre nuovi prodotti è una grande strategia di mercato. Per lanciare nuovi prodotti di successo, scoprite chi altro vende prodotti simili all’interno dei vostri mercati target e quali sono i prezzi. Guardate a ciò che sono i prodotti e a come sono presentati, e analizzate altre informazioni come i
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volumi di vendita. Dopo avere completato la valutazione del mercato, ponetevi alcune domande essenziali. Potete gestire altro lavoro? Quali idee nuove e innovative siete in grado di apportare ai clienti tanto da farvi notare tra tutti i concorrenti? Quale gamma di prezzo è offerta oggi all’interno del mercato e come può lavorare la vostra azienda rientrando in questi parametri?
Valutare i costi È importante, innanzitutto, capire come valutare i propri costi di produzione. Troppo spesso le piccole aziende si concentrano solo sul costo di supporti, inchiostro, carta e spedizioni. È un errore fondamentale che porta ad avere difficoltà nel mantenere le finanze in verde. Un esercizio di definizione del prezzo deve includere tutti i costi associati alla gestione di un’azienda. Se la vostra attività è al livello di hobby, è un momento perfetto per pensare di fare il salto di qualità e diventare un’azienda di successo nel campo della sublimazione. Se siete pronti per questo passo, oppure state aggiungendo la sublimazione alla vostra attività già esistente, sappiate che è necessario inserire anche le spese generali nel calcolo dei vostri costi. Queste includono: affitto, bollette, assicurazione, confezionamen-
to, software, inchiostro, stampanti, carta, materiali, iscrizioni. E, certamente, va incluso anche il vostro stipendio. Questi costi generali diventeranno un costo orario di produzione. Per esempio, potreste scoprire che produrre un qualsiasi prodotto a sublimazione vi costa in totale 25 euro ogni ora. Ora considerate il prodotto che volete vendere e il prezzo che ha già raggiunto nel mercato. Quanto tempo vi richiede la produzione di questo articolo? La sublimazione è un processo di creazione, stampa e pressatura, con le ultime due che richiedono in media due minuti. Nella maggior parte dei lavori, la creazione dell’opera grafica e la preparazione dei file richiedono la maggior parte del tempo. Stimate quanti minuti vi servono per completare il processo di creazione, stampa e pressatura per avere il costo reale del vostro prodotto. Maggiore sarà la quantità prodotta, minore sarà il costo – e maggiore il profitto – che riuscirete a ottenere. Sfruttare dei lavori in cui potete stampare e pressare più prodotti in una volta sola, vi porterà un profitto ancora maggiore.
Dimenticare la vecchia formula Per molti commercianti, la regola generale prevede il moltiplicare i costi
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per due o tre, per assicurarsi un profitto. Ma con la sublimazione questa formula può portare a lasciare sul tavolo parecchi soldi. Il motivo è che il costo di produzione è spesso di gran lunga minore al prezzo che il mercato può sostenere. Per esempio, il costo per produrre un cuscino in velluto da 35,56x35,56 cm, con
un design già pronto, potrebbe essere di 4 euro, e il prezzo di vendita in molti mercati potrebbe arrivare anche a 16 euro, cioè quattro volte il costo. Se volete modificare il design aggiungendo il nome di qualcuno, potete aggiungere un ulteriore costo di 4 euro o 8 – arrivando a cinque o sei volte il costo. Aggiungere foto, nomi e colori personalizzati è sempre un qualcosa in più agli occhi dei clienti, ma non per le vostre spese. Per mantenere al minimo il tempo dedicato alla progettazione, concentratevi su design che possano essere modificati rapidamente e facilmente per aggiungere questi piccoli elementi in più. Il risultato saranno più soldi in tasca con una piccola quantità di tempo aggiunta al processo di produzione.
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La stampa tessile a sublimazione, un universo (s)conosciuto? Non solo fashion e home textile. La stampa tessile digitale è in crescita anche nel settore della visual communication, che vede affiancarsi signage nuove applicazioni indoor e outdoor. Sono tanteallesoft opportunità che più la tradizionale mazione: la sublimazione indiretta zione delle bobine richiede alcune E proprio qui la sublimazione gioca un ruolo da protagonista. precauzioni, tra cui lo stoccaggio stampa tessile digitale offre all’unie la sublimazione diretta. verso della comunicazione visiva. Tuttavia, pur trattandosi di un tema da tempo dibattuto, l’utilizzo del tessuto in alternativa ai supporti più classici della visual communication rimane limitato, in particolare in Italia, dove sono ancora relativamente pochi i print service provider ad avere integrato la produzione con soluzioni di stampa tessile.
Il mondo del tessile e la stampa digitale È questo il nome del corso organizzato da Stratego Group in collaborazione con BB Distribution e con il patrocinio di FESPA. Il programma è stato studiato per rispondere ai tanti quesiti che riguardano anche i processi di stampa tessile. Quali sono le caratteristiche tecnico-funzionali dei filati e quali gli aspetti da tenere in considerazione nella scelta del materiale? Quali accorgimenti è necessario prendere quando si utilizza un tessuto? Quando è preferibile utilizzare la sublimazione indiretta e quella diretta? Come è possibile ottenere una qualità più elevata?
La stampa sublimatica indiretta o transfer consta di due passaggi: la stampa del disegno su un’apposita carta (carta transfer) – attraverso un plotter digitale – e il trasferimento dell’inchiostro (e dell’immagine) sul tessuto, attraverso una calandra o una pressa piana (con temperature oltre i 180 gradi). In funzione della definizione del disegno, del tessuto utilizzato e dell’utilizzo finale, occorre stabilire la giusta calibrazione dell’inchiostro, il peso più idoneo della carta, la velocità e il numero dei passaggi (pass) delle testine di stampa. I locali adibiti alla produzione dovrebbero essere dotati di sistemi di controllo sia della temperatura sia dell’umidità, per mantenere condizioni che consentano un’asciugatura veloce dell’inchiostro ed evitino il contatto della carta gonfia con le testine poste sul carrello di stampa. Altro ‘trucco del mestiere’, lasciare i rotoli di carta per almeno 24 ore nello stesso locale prima di utilizzarli, possibilmente in posizione verticale, perché si uniformino alle condizioni ambientali. icn Virtual Dal punto Reality di vista dei materiali, la fibra più idonea alla sublimazione indiretta è il poliestere. Si tratta, infatti, del tessuto che meglio sopporta gli shock termici causati delle alte temperature. Tuttavia, ogni tessuto ha una sua caratteristica e va testato per definire le modalità di lavorazione. Anche la movimenta-
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Il prossimo appuntamento è per il 22 maggio, a Milano.
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Del resto, se da un lato l’evoluzione tecnologica ha portato – negli ultimi anni – a un ampliamento progressivo dell’offerta di attrezzature per la stampa sublimatica, dall’altro emerge una diffusa esitazione da icn Augmented parte di molti Reality operatori di stampa ad aprirsi al segmento dei tessuti stampati con tecnologia a sublimazione. Un atteggiamento legato, appunto, alla generale carenza di informazioni, e di formazione, sulla gestione di un materiale come il tessuto. E, di fatto, il passaggio all’utilizzo della tecnologia di sublimazione del tessuto richiede una fase di apprendimento.
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A proposito di sublimazione Dal punto di vista tecnologico, sono due i segmenti che compongono il settore della stampa tessile a subli-
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foto: ATP Color
delle pezze sempre in posizione orizzontale sovrapponendole in tutta la lunghezza, mai incrociandole. La sublimazione diretta è legata al recente sviluppo di soluzioni a getto di inchiostro, che consentono la stampa diretta sul tessuto – senza il passaggio su carta transfer. Questa tecnologia richiede inchiostri particolari e una fonte di calore (forno o calandra in linea o separati) per ottenere la sublimazione e il fissaggio dei colori senza ulteriori passaggi. La specificità del tessuto – materiale in continuo movimento e difficile da gestire – ha richiesto una serie di accorgimenti, legati a movimentazione del materiale e suo caricamento in macchina, trascinamento, prima asciugatura e regolazione del passaggio del tessuto nel forno. Riguardo ai materiali, la fibra di poliestere è sempre la più idonea, ma richiede l’applicazione di uno specifico prodotto chimico che permette alla goccia di inchiostro di fermarsi senza espandersi, a garanzia di un’ottima definizione del disegno. Vi sono alcuni tessuti che richiedono attrezzature con specifiche icn Survey tecniche, come i caratteristiche tessuti pelo alto tipo feltri, tappetini, moquette, dove è fondamentale accertarsi che vi sia un getto del colore sufficiente per penetrare più a fondo possibile, mentre per gli articoli elastici occorre disporre di un tappeto adesivo permanente che mantenga fermo il tessuto evitandone la restrizione. Movimentazione e stoccaggio delle bobine vanno eseguiti con la massima attenzione: le pezze vanno poste orizzontalmente, sovrapponendole in tutta la lunghezza ed evitando di incrociarle. Da evitare altresì il posizionamento verticale o sui bordi dei rotoli.
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profili
comunicazione d’impresa
La scelta del Latex per differenziarsi È la strategia di Pubblilaser, azienda romana specializzata nella stampa per l’allestimento degli interni che ha puntato sulla stampa Latex di HP, collaborando a stretto giro con MCA Digital, fornitore e partner di riferimento. L’allestimento di mostre e musei è una delle specializzazioni di Pubblilaser, che da oltre quindici anni si occupa di interior decoration.
Luca Testa, fondatore e titolare di Pubblilaser.
Pubblilaser è un’azienda romana specializzata nel settore della stampa per l’allestimento a trecentosessanta gradi. Fondata nel 1993 da Luca Testa, è cresciuta negli anni focalizzandosi sulle personalizzazioni grafiche di aree e strutture espositive e sulla progettazione, realizzazione e installazione di elementi per l’allestimento di musei, manifestazioni sportive, stand, eventi fieristici e convention a livello nazionale e internazionale. Dotata di soluzioni per la stampa digitale diretta UV e Latex e di sistemi per sagomatura e termoformatura a controllo numerico per piccolo, grande e grandissimo formato, Pubblilaser ha puntato sugli investimenti in tecnologia di ultima generazione quale leva per differenziare la produzione e accrescere il business, una strategia che le ha consentito negli anni e di acquisire appalti prestigiosi e accordi quadro per aeroporti e musei, filiali bancarie, punti vendita, eventi. Fondamentale nel percorso dell’azienda è stato il rapporto con MCA Digital, fornitore e partner di riferimento. Di tutto questo abbiamo parlato col titolare, Luca Testa.
Come si contraddistingue la sua azienda sul mercato? Pubblilaser vanta quindici anni di attività, a cui si aggiunge la mia precedente esperienza nel settore della stampa. Dalla fondazione dell’azienda a oggi, ci siamo concentrati sul settore degli allestimenti, coprendone le diverse aree applicative, dal retail al mondo del museale, dagli eventi alle convention. Abbiamo puntato sull’aggiornamento tecnologico continuo e sul servizio al cliente: la nostra mission è quella di offrire un’assistenza qualitativa, dinamica e concorrenziale, seguendo con cura ogni fase esecutiva e costruttiva del progetto per garantire il buon esito della comunicazione prodotta. Dalla produzione al trasporto all’instal-
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Il team di Pubblilaser e lo stabilimento produttivo dell’azienda, allestito con tecnologie di ultima generazione.
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profili
comunicazione d’impresa
lazione fino all’eventuale smontaggio, siamo in grado di monitorare lo status produttivo ed economico della commessa e di condividere le informazioni in tempo reale con il committente. Ampio è anche il portfolio dei materiali proposti – tutti certificati – dal forex al polistirolo all’alluminio, dal legno al plexiglass al pvc.
Perché la scelta di investire nella tecnologia Latex di HP?
Come la tecnologia Latex di HP aiuta Pubblilaser a continuare a differenziarsi? L’ultimo investimento nella tecnologia di stampa HP Latex – un sistema HP Latex 1500 – ci consente di differenziare e aumentare la nostra produzione quotidiana. Abbiamo ottimizzato la produzione dedicando uno specifico materiale al sistema di stampa più performante per lo stesso. La continua ricerca di supporti nuovi e innovativi da proporre ai nostri clienti – consolidati e futuri – ci esorta a sperimentare di continuo nuovi mercati. Tra questi, quello delle riproduzioni artistiche retroilluminate, nel quale stiamo attualmente raccogliendo risultati entusiasmanti.
Qual è stato il ruolo di MCA Digital, vostro fornitore di riferimento? MCA Digital è per noi fornitore e partner e questa collaborazione è divenuta nel tempo fondamentale. L’azienda ha influenzato significativamente la nostra scelta di continua implementazione della tecnologia di stampa Latex, guidandoci nell’installazione delle soluzioni più idonee alle nostre commesse. Inoltre, l’assistenza sui supporti di stampa e sulle macchine offerta da MCA soddisfa le nostre esigenze di professionalità e di attenzione, requisiti oggi indispensabili a fronte dei livelli di qualità e di tempestività richiesti dal mercato.
Guardando al futuro, quali sono i progetti in cantiere? Attualmente, è molto stimolante il mercato delle personalizzazioni degli interni, grazie ai nuovi tessuti in grado di sostenere gli inchiostri anche in caso di frequenti lavaggi a bassa temperatura. Pertanto, nei prossimi sei mesi intendiamo accrescere le nostre vendite in questa direzione, in quanto riteniamo che vi saranno ulteriori e interessanti sviluppi.
l punto di vista di MCA Digital I
Il primo investimento nella tecnologia Latex di HP risale al 2013. Il nostro obiettivo era quello di differenziarci: per non rincorrere i mercati del banner in pvc, ormai consolidati e obsoleti, ci siamo rivolti al tessuto. La stampa digitale con inchiostri Latex di HP ci ha consentito di ottenere effetti cromatici di altissimo livello e ottime prestazioni in termini di tenuta e di opalescenza, risultati impensabili fino a qualche tempo prima. Successivamente, l’aumento delle richieste ci ha confermato che la direzione presa era quella giusta e ci ha spinto a investire ancora su macchine di ultima generazione con inchiostri Latex, sempre più performanti e affidabili. Le caratteristiche ormai note di questo prodotto – ecosostenibile, inodore, non infiammabile e in grado di assicurare un minore impatto ambientale – ci portano a essere accolti in maniera molto positiva anche dai potenziali clienti.
Cristina Del Guasta, socio fondatore: “La collaborazione con i clienti è un tema molto importante per noi, attorno al quale stiamo concentrando i nostri sforzi. Dal 2016 abbiamo sempre più indirizzato il focus dalla semplice proposta di tecnologie prodotte da brand leader di mercato alla capacità di fornire idee e ispirazione ai clienti. Pubblilaser è un’azienda molto innovativa e sempre alla ricerca di sistemi e materiali che la distinguano sul mercato. Sono interlocutori esigenti e impegnativi da fidelizzare e per questo sono stati di grande stimolo per noi. Oltre all’hardware, stiamo collaborando per trovare supporti e applicazioni che contribuiscano a valorizzare al meglio la loro professionalità. Il continuo scambio di conoscenze ed esperienze ci ha portato in questi anni a colla-borare con sempre maggiore frequenza, ad approfondire insieme la conoscenza del mondo del textile e a condividere i valori su cui si fonde la crescita delle nostre aziende”.
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industrial eventi
È tempo di…
Print4All! Giuseppe Garri, exhibition manager di Print4All
La nuova manifestazione fieristica – che raccoglie e reinterpreta l’eredità dei tre marchi storici Grafitalia, Converflex e Inprinting – apre i battenti dal 29 maggio all’1 giugno a Fiera Milano. L’appuntamento è per tutti gli operatori dei settori di riferimento – stampatori, brand owner e creativi – che potranno incontrare gli oltre 350 espositori e informarsi grazie al ricco programma di eventi e convegni
Stratego Group è nel padiglione 20, stand H14. Venite a trovarci!
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Business, tecnologia, idee e tanti contenuti. Print4All, la nuova manifestazione fieristica rivolta a tutti i protagonisti dei settori del printing, converting e industrial, si propone con un format innovativo volto a integrare il momento espositivo con una ricca proposta convegnistica, incontri di aggiornamento professionale e dibattiti sui trend del presente e del futuro. A fare da vetrina delle ultime novità tecnologiche e applicative sono gli stand degli oltre 350 espositori presenti – distribuiti tra i padiglioni 18 e 20 di Fiera Milano. Ma sarà l’intera supply chain a trovare spunti ed elementi di forte interesse nell’evento, che si è connotato fin da subito come ‘casa dei contenuti’, ovvero momento in cui tutti gli operatori dei settori di riferimento – dai print service provider ai fornitori di materiali e di servizi, dai creativi ai brand owner e alla GDO – potranno informarsi, confrontarsi sugli orientamenti del mercato e della domanda, dialogare tra loro e trovare idee e ispirazioni per rivisitare strategie e offerta. E vi è un elemento in più destinato a valorizzare ulteriormente la fiera: Print4All è parte di The Innovation Alliance, una sinergia destinata a rendere ancor più variegato parterre e pubblico. Di tutto questo abbiamo parlato con Giuseppe Garri, exhibition manager di Print4All.
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industrial eventi
Print4All raccoglie e reinterpreta l’eredità di tre marchi storici: Grafitalia, Converflex e Inprinting. Quali sono i principali elementi di innovazione del nuovo format? In questi anni, il mercato del printing ha attraversato profondi cambiamenti, per questo l’esigenza di un nuovo evento in grado di interpretarli è davvero sentita e pensiamo che Print4All abbia tutte le carte per soddisfarla. Per la prima volta, una manifestazione fieristica supera le tradizionali segmentazioni del mercato della stampa commerciale, editoriale e industriale, per offrire una vetrina ampia e variegata di soluzioni. In poche parole, il visitatore troverà in un solo contesto tutte le tecnologie più innovative per stampare su qualunque supporto, in qualunque formato e per qualunque applicazione. Un’offerta senza precedenti rivolta a profili professionali differenti: non solo stampatori, ma anche brand owner e creativi, insomma chiunque sia interessato al valore aggiunto che la stampa è in grado di offrire. Altra novità, la centralità dell’offerta formativa, che alterna format agili e verticali come gli Intensive Seminars a momenti di confronto sul futuro del mercato e che, soprattutto, permetterà di confrontarsi con grandi guru, pronti a condividere idee e a offrire stimoli a chi è interessato a rinnovare il proprio business. Infine, per la prima volta in fiera ci sarà un’area dedicata alle eccellenze del prodotto finito – PrintMat: qui i visitatori potranno toccare con mano le ultime frontiere dell’innovazione della stampa, trovare ispirazione per rinnovare e ampliare il business o scoprire soluzioni originali per i propri clienti o il proprio brand. Nelle intenzioni degli organizzatori, Print4All è destinata a diventare la rassegna di riferimento per l’Europa e il bacino del Mediterraneo. Siete soddisfatti delle adesioni sul fronte degli espositori? Più che soddisfatti. Ad oggi le aziende sono più di 350 e tra queste ci sono i maggiori brand leader internazionali di ogni comparto: Printing & Communication, con macchine per la stampa digitale, offset e rotocalco; Converting, Package Printing e Labelling, con le ultime tecnologie rotocalco, flexo e ibride orientate alla stampa su imballaggio e all’etichettatura e le tecnologie per il converting; Industrial Printing, con soluzioni per la stampa su tutti i materiali che vanno ‘oltre la carta’. Interessante è, poi, la rappresentatività internazionale, con lautrda iVnumerosi nci espositori provenienti Paesi
Le idee prendono forma a PrintMat! Tecnologie di stampa, materiali e supporti al centro di PrintMat, manifestazione dal concept innovativo che si propone come luogo nel quale dare forma alle idee più creative e innovative, esplorare le ultime frontiere dell’innovazione della stampa, realizzare prodotti e oggetti assolutamente nuovi. Ideato e progettato da ACIMGA e ARGI, in collaborazione con FESPA Italia, PrintMat raccoglie – in un percorso che simula i diversi contesti d’uso – il meglio delle soluzioni in tutte le fasi della vita del prodotto: pre-vendita, punto vendita e post-vendita. Lo spazio della mostra – ubicata nel padiglione 20 – sarà infatti fisicamente diviso in tre aree: la pre-vendita con proposte di direct marketing, cartellonistica, manifesti, cataloghi smart, segnaletica e display; l’area vendita, dedicata a packaging smart, POP e segnaletica interna, astucci e scatole; il post vendita, focalizzato su stampa su oggetti (ProductDec), stampa degli interni (InteriorDec) e functional printing. Chi saranno i protagonisti dello show? Ecco qualche anticipazione, con nomi di aziende di primo piano a livello nazionale e internazionale. Tra i primi ad aderire al progetto, Ghelfi Ondulati, Longo e I.B.E. del Gruppo Spreafin, ai quali si sono aggiunti P&P Promotion, SAC Serigrafia, Eurostampa, Grafical, Pozzoli, Tubettificio Favia e Colorzenith. E non è tutto, perché tra gli altri nomi annunciati vi sono Gruppo Masserdotti, Nava, Maggioni Serigrafia, In.Deco Serigrafia, Printgraph, Sacchital.
d’Europa, ma anche da Cina, Iran, Israele, Turchia e USA. Quanto è risultato strategico evidenziare il ruolo della stampa all’interno del processo di produzione industriale, attraverso l’integrazione di Print4All in un progetto di più ampio respiro, “The Innovation Alliance”? In un mondo in cui tutto è interconnesso e i confini tra comparti sono sempre più labili, ragionare con una logica di sistema diventa sempre più importante. Con The Innovation Alliance, in un solo contesto i visitatori troveranno un’offerta completa, che va dal processing al packaging, dalla lavorazione delle materie plastiche e della gomma alla stampa industriale, commerciale e della personalizzazione grafica di imballaggi ed etichette, fino alla movimentazione e allo stoccaggio delle merci. Insomma, una sorta di filiera ideale che aggrega la proposta di oltre 3.000 aziende e che occuperà 17 padiglioni, cioè la quasi totalità del quartiere di Fiera Milano a Rho. Un’offerta che rappresenta un valore aggiunto soprattutto per i visitatori di Print4All, i quali – in base ai loro profili professionali – potranno costruirsi un percorso di visita su misura e scoprire tecnologie e professionalità a monte e a valle del loro interesse primario, creando nuovi contatti, possibili contaminazioni virtuose e avviando collaborazioni di business senza precedenti. Le cinque detnsaranno emguAinfatti nci visitabili gramanifestazioni
zie a un unico biglietto per rendere ancora più immediate le opportunità offerte dai cinque appuntamenti contemporanei. Qualche anticipazione sull’offerta formativa e sui contenuti proposti ai visitatori? Nel ciclo “The Future of...”, che consentirà di aprire una finestra sui trend e gli scenari in divenire, si parlerà del futuro del printing nelle sue diverse declinazioni (anche in relazione alle nuove esigenze dell’Industry 4.0), di innovazione di prodotto e processo, dell’evoluzione della customer experience, del futuro del mercato globale. Gli stessi temi, ma da una prospettiva verticale ed estremamente concreta, verranno poi approfonditi negli Intensive Seminars, ideati come momenti di aggiornamento specifici e “snelli”, della durata di mezz’ora. Non mancheranno infine i contributi di editori e associazioni: abbiamo in calendario gli appuntamenti di Federazione Carta e Grafica, Atif, Assocarta, Intergraf, AIMSC e Taga Italia. È evidente che l’intera filiera della stampa si incontrerà e confronteraà in Print4All.
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industrial eventi
Visitare Print4All in una prospettiva ‘wide’ Non solo grafica e converting. Ricca e variegata è l’offerta delle tecnologie dedicate ai settori del wide format e della stampa specialistica presente sul palcoscenico di Print4All. Nel padiglione 20, lo show dell’industrial printing vede la presenza di soluzioni per la stampa su materiali diversi dalla carta, con le ultime proposte per la stampa inkjet e il taglio laser di oggetti personalizzati stampati su supporti plastici, soluzioni per la stampa digitale tessile e/o per l’interior decoration. A completare l’offerta, la presenza di fornitori di inchiostri e di materiali per queste applicazioni. Il percorso nell’universo delle soluzioni destinate alla stampa digitale di grande formato e industrial non può non cominciare con la visita agli stand dei principali fornitori di sistemi di stampa digitale. A partire da Agfa Graphics (pad. 20, stand E24/F29) che proprio a Print4All propone in anteprima nazionale Jeti Tauro H2500 LED, un sistema di stampa inkjet UV ibrido – flatbed e roll-to-roll – integrato con polimerizzazione a led UV. Destinata ai settori del sign & display di fascia alta e del packaging, la soluzione di punta del portfolio di Agfa – gestita col flusso di lavoro Asanti – è stata sviluppata per offrire ampia versatilità applicativa, con stampe larghe fino a 2,54 m su supporti rigidi e flessibili. Bestseller e novità tecnologiche dell’ampio portfolio di Mimaki sono in mostra presso lo stand di Bompan (pad. 20, stand B-16/C21), importatore esclusivo per l’Italia della multinazionale giapponese. Per il grande formato, Mimaki propone i modelli di punta delle serie JFX200 e JFX500, stampanti fladbed UV led, e il
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nuovo modello JFX200-2531 per il settore della cartellonistica, oltre ai sistemi flatbed della serie UJF con inchiostri Mimaki certificati GREENGUARD Gold, ideali per la stampa su oggetti e materiali anche non perfettamente planari. Nel settore del wide format Canon (pad. 20 stand F08 G13) punta su Océ Colorado 1640, sistema di stampa roll-to-roll basato sull’innovativa tecnologia UVgel – in funzione sullo stand. Attraverso la campagna Elemental, Canon punta i riflettori sulla gamma di applicazioni realizzabili attraverso la stampa digitale, dai banner ai poster alla decorazione d’interni – con un occhio alla possibilità di personalizzare i progetti. Partecipa a Print4All con uno stand concettuale, Fujifilm (pad. 20, stand A08/B09). Sfruttando l’evento quale piattaforma di networking, l’azienda punta i riflettori sulle potenzialità della nuova stampante inkjet Acuity B1, con formato 1040x714, in grado di realizzare con tecnologia digitale tutte le applicazioni finora riservate alla serigrafia, e del sistema inkjet Jet Press 720 S, in formato B2, oltre a illustrare alcune tecnologie proprietarie, quali le teste di stampa Samba e Dimatix e gli inchiostri inkjet Uvijet. Lo show di OKI (pad. 20, stand D04/E03) per l’area del grande formato si concentra sulla best seller ColorPainter M-64s e
sull’ultima nata ColorPainter E-64s, entrambe con luce di stampa di 160 cm e destinate ad applicazioni outdoor e indoor. Il wide format rappresenta per OKI – insieme a light production ed etichette – una delle aree di interesse e investimento. HP (pad. 20, stand G16/H21) si propone nel wide format con la nuova serie di stampanti HP PageWide XL, pensata per aiutare sale stampa aziendali, reparti riprografici centralizzati e centri riprografici a migliorare la produzione di volumi medi sia a colori sia in bianco e nero. Con velocità fino a 20 stampe al minuto in formato A1, la serie consente infatti di produrre con un turnaround molto rapido e a costi di esercizio contenuti documenti tecnici per architetti e ingegneri, mappe GIS (Geographic Information System) e applicazioni poster POS (Point-of-Sale). Una gamma rinnovata di soluzioni e applicazioni innovative all’insegna della personalizzazione e della creatività per Ricoh Italia (pad. 20, stand B32/C35). Al centro
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industrial eventi
dello stand, Ricoh Pro T7210, dedicata all’industrial decoration e sviluppata per offrire produttività elevata e versatilità per la stampa su materiali rigidi e pesanti come vetro, legno, acciaio, composti di alluminio e metallo. Il sistema ha una luce di stampa massima di 2,1x3,2 metri ed è in grado di stampare su un unico supporto oppure su materiali pretagliati con spessore fino a 11 cm. Tra le altre soluzioni a Print4All, la nuova Pro C9200 per altissimi volumi, destinata ad applicazioni quali banner fino a 1260 mm, e Ricoh Ri 3000, soluzione per la stampa diretta su capi d’abbigliamento quali T-shirt, felpe, maglie e calze. Orientata alla stampa tessile è anche l’offerta di Epson (pad. 20, stand D32/E31), che si concentra sulla serie SureColor – proponendo le macchine in funzione. In mostra sullo stand, i sistemi per la stampa a sublimazione su tessuto SureColor SC-F6200 a 44”, corredata di un forno per l’applicazione delle stampe su oggetti tridimensionali (posate, tazze, bicchieri, caschi ecc) e SC-F9300 a 64”, il top di gamma. Dal punto di vista tecnologico, entrambe sono dotate di testina di stampa Epson PrecisionCore TFP con Epson Variable-sized Droplet (5,3 pl sulla prima e soli 4 pl sulla SCF9300). Inoltre, Epson presenta SureColor SC-S60600 con kit Ecotex per la stampa su ecopelle, con la quale confezionare vari tipi di abbigliamento e oggettistica, e Surecolor SC-F2100, la nuova
stampante direct-togarment per realizzare stampe a colori di qualità su un’ampia gamma di supporti, tra cui magliette, felpe, polo e borse in tessuto. Roland DG (pad. 20 stand D16/E19), mette in mostra le soluzioni per i diversi mercati di riferimento, dalla comunicazione visiva all’oggettistica promozionale, fino a tessile, gioielleria, incisione, modellazione 3D. Nell’area UV, l’azienda propone le periferiche della serie VersaUV, sviluppate per la stampa diretta su materiali diversi e con possibilità di nobilitare con effetti lucidi e opachi. Protagonisti del print&cut, i plotter GR-640, VG-640 e SG-540, che consentono di stampare e tagliare in un’unica operazione e con un unico sistema. L’area dedicata al textile ospita le soluzioni per la stampa sublimatica della serie Texart – RT-640 e XT-640, destinate ai segmenti di soft signage, arredamento, allestimento di eventi. A Print4All non mancheranno certamente soluzioni per la stampa 3D. NTG Digital (pad. 20, stand G14/G08), rappresentante esclusivo in Italia dell’isrealiana Massivit 3D, presenta Massivit 1500 3D, la versione entry level – recentemente lanciata sul mercato – di Massivit 3D 1800. Equipaggiato con la tecnologia proprietaria GDP (Gel Dispensing Printing), che consente la solidificazione istantanea e la stampa ad alta velocità, Massivit 1500 3D permette la stampa di oggetti tridimensionali di grande formato, con dimensione in altezza di 150 cm. Alla stampa possono seguire lavorazioni speciali. Tra queste, la laseratura digitale. A proporre soluzioni in questo ambito è
l’italiana SEI Laser (pad. 18, stand E03). Presente con un info-point – allestito nel segno di “The Laser Way”, claim storico che accompagna l’azienda sottolineandone l’impegno a produrre soluzioni sempre più verticali – presenta ai visitatori l’offerta completa di sistemi laser per il settore del converting, in particolare per i mercati del flexible packaging, ma anche delle arti grafiche, del packaging e delle etichette.
Dal digitale alla serigrafia con Market Screentypographic (pad. 20, stand C14). L’azienda presenta Goccopro, un sistema che consente la produzione di matrici serigrafiche in soli due minuti , eliminando l’utilizzo di chimici e acqua, nel pieno rispetto
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industrial eventi
ambientale. Goccopro permette di affiancare la serigrafia ad altre tecniche di stampa per nobilitare carta e cartoncino con effetti 3D, vernici profumate, scritte laminate in oro e argento. Market Screentypographic propone demo su come ottenere bianchi super coprenti, effetti trasparenti, effetti vintage, grafiche di dimensioni differenti, effetti metallici, fluo, effetti a rilievo su shoppers, cartoncini, stampati digitali, partecipazioni, biglietti da visita e packaging. Passando all’offerta di soluzioni a corredo della stampa, Eurmoma (pad. 20, stand H15) partecipa con un doppio stand da 80 metri quadrati e tre lati aperti. Qui l’azienda romana mette in mostra il ricco portfolio di espositori e display della famiglia “I Miei Gioielli” e tutta la gamma Orafol di film autoadesivi e biadesivi sia da stampa sia da intaglio. GDC (pad. 20 stand G24/G28)
propone invece l’ampia offerta di materie plastiche destinate al mondo delle arti grafiche, della cartotecnica e dell’industria: fogli, pellicole, film, lastre e bobine in policarbonato, pvc, polipropilene, poliestere, pet. L’azienda accompagna i prodotti con una consulenza qualificata sia nella scelta dei materiali sia nella scelta delle lavorazioni. L’ottimizzazione dei processi di produzione è uno dei temi che più stanno a cuore agli operatori di stampa. Specializzata nello sviluppo di software, Objectif Lune propone OL™ Connect, prodotto dalla funzionalità simile a quella di un middleware che automatizza i processi correlati alla comunicazione con i clienti, rendendoli più efficienti e fornendo un ROI redditizio attraverso
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l’utilizzo dell’output multicanale dai flussi di stampa. Tra le applicazioni più tipiche, fatture, DDT, posta massiva, assemblaggio di documenti sofisticati, sia stampati, via email o web che su device mobile (tablet o smartphone). A Print4All, l’azienda si focalizza sulla fatturazione elettronica, ambito in cui dispone di competenze trasversali nell’UE. Guardando al post stampa, FLEX A PEEL è una spellicolatrice di materiale termo trasferibile e vinilico in rotolo sviluppata per ridurre i tempi di produzione, proposta da MEMO (pad. 20 stand D22). L’azienda, specializzata nella fornitura di tecnologie per la personalizzazione, mostra sullo stand anche TMTPRO8432WT, seconda generazione di stampanti laser a colori con toner bianco in formato A3, il rip Software Space Control 4, il transfer auto scontornante T.ONE TheMagicTouch, per tutte le grafiche su capi colorati chiari e WOW 7.8 per capi colorati scuri. Infine, per applicazioni speciali, Ermes (pad. 20, stand K21) propone una panoramica delle soluzioni per la stampa di badge ad alta risoluzione on-demand. Le stampanti termografiche retransfer a 600 dpi distribuite dall’azienda consentono di stampare da bordo a bordo con una risoluzione di stampa di 600 dpi e senza alcuna limitazione dettata dalla quantità e con aggiunta di effetti speciali tipo ologrammi o scritte UV. Tra i sistemi di punta, la stampante CX
D80H di Dai Nippon, la stampante Avansia di Evolis e la stampante HDP5600 di HID Fargo.
Il mondo del Tessile e la stampa digitale Corso formativo su tessuti e applicazioni EDIZIONE 2018
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Contenuti
Destinatari del corso
DOVE E QUANDO
FILATI Verranno analizzate le differenze e caratteristiche tecnico/funzionali dei filati
Titolari di azienda che sono interessati a inserire nel loro business tecnologie di stampa tessile
MILANO Martedì 22 maggio
TESSITURE Verranno spiegate le variabili che determinano la scelta della tipologia più idonea all’utilizzo finale e la “costruzione” di un tessuto
Fornitori di tecnologie hardware, software e supporti che vogliono dare formazione a loro clienti o potenziali
FINISSAGGI Verranno esaminate le tecniche per la nobilitazione dei tessuti
MODALITÀ Full Day: inizio ore 10, fine ore 17 (pranzo incluso)
Tecnici, responsabili commerciali e operatori di settore che vogliono conoscere in dettaglio alcuni aspetti basilari del tessile
ISCRIZIONI E INFORMAZIONI www.strategogroup.net/prodotto/formazione-tessile-digitale | tel. 02 26927081
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profili
comunicazione d’impresa
Debutto nazionale di Jeti Tauro H2500 LED. Accade a Print4All Agfa Graphics ha scelto la principale manifestazione fieristica italiana del 2018 per presentare per la prima volta al mercato nazionale l’innovativo sistema di stampa di grande formato inkjet UV ibrido, soluzione di punta del proprio portfolio. Agfa Graphics presenta per la prima volta in Italia Jeti Tauro H2500 LED a Print4All (Milano, 29 maggio – 1 giugno). Il nuovo sistema di stampa inkjet UV ibrido – flatbed e roll-to-roll – offre, nella sua versione più recente, tutti i vantaggi legati alla polimerizzazione a led UV. Inoltre, grazie al flusso di lavoro Asanti – integrabile con il servizio cloud PrintSphere per lo scambio di dati e ottimizzato per lavorare con gli inchiostri UV ad alta pigmentazione di Agfa – gli stampati di Jeti Tauro H2500 LED si contraddistinguono per i colori vividi e l’alta qualità. “Il principale traguardo varcato – grazie agli sforzi del nostro reparto interno di ricerca e sviluppo e alla continua volontà di proporre su più mercati Jeti Tauro come alternativa alla stampa tradizionale – è di avere raggiunto una qualità e una precisione di stampa comparabili all’offset. Tanto che, sempre più di frequente, gli utilizzatori di Jeti Tauro realizzano produzioni miste inkjet-offset”, ha dichiarato Paolo Organo, inkjet marketing & product support di Agfa Graphics. Destinata ai settori del sign & display di fascia alta e del packaging, Jeti Tauro H2500 LED offre infinite possibilità: stampe larghe fino a 2,54 m, velocità di stampa fino a 275 mq/h e innumerevoli applicazioni, su supporti rigidi e flessibili, sono alcuni dei plus cardine della macchina di punta del portfolio di Agfa.
Paolo Organo, inkjet marketing & product support di Agfa Graphics.
Il sistema di curing a led Tra le principali caratteristiche di Jeti Tauro H2500 LED, le lampade UV led per il processo di polimerizzazione. I vantaggi – a livello economico, ecologico e produttivo – sono diversi: - i led sono freddi al tatto e generano una quantità minima di calore. Ciò consente di stampare su supporti sensibili – come lastre sottili, fogli autoadesivi, materiali in pvc estensibili, carta e cartone – con i vantaggi di una calibrazione stabile che mantiene i materiali perfettamente planari sotto il carrello di stampa; - le lampade a led possono essere accese e spente istantaneamente, senza degradazione dell’intensità, ovvero non ci sono tempi di attesa per il riscaldamento delle lampade o ritardi dovuti al movimento dello shutter; - i led sono durevoli – circa 10mila ore – e generano una potenza costante per tutto il tempo di vita; - le lampade a led hanno un consumo di energia minore rispetto alle lampade ai vapori di mercurio e ciò consente un considerevole risparmio energetico e dei costi di esercizio. Inoltre, non richiedono né lo smaltimento del mercurio, e i relativi costi, né impianti di ventilazione per espellere l’ozono.
Di hardware, teste di stampa e trasporto del materiale Jeti Tauro H2500 LED ha un corpo robusto, concepito e progettato per affrontare carichi di lavoro estremi, con un’operatività 24/7 su un’ampia gamma di materiali rigidi e flessibili. Il sistema è ideale per la stampa di supporti
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profili larghi fino a 2,54 m e di supporti rigidi fino a 4 m di lunghezza e offre innumerevoli opzioni per creare stampati ad alto impatto visivo. Il sistema di Agfa è dotato di 32 teste di stampa inkjet di Ricoh – ognuna con quattro file di ugelli e due colori per testa – e offre una produttività straordinaria ed esclusiva. “Mentre 24 testine stampano a colori, otto sono dedicate alla stampa pre e post bianco, bianco sandwich e/o primer”, ha spiegato Organo. “Aggiungete a questo gli inchiostri Agfa polimerizzabili ai raggi UV e la forma d’onda progettata per lavorare in perfetta armonia con le testine di stampa, e otterrete la combinazione ideale tra produttività e qualità di stampa superiore”. Dal concept innovativo è anche il tappeto di Jeti Tauro che, grazie alla sua composizione, garantisce una stabilità dimensionale elevata e una resistenza agli agenti chimici sopra alla media. “La struttura del tappeto è stata rivista e migliorata per consentire la stampa di materiali non perfettamente planari. Grazie all’efficiente sistema di generazione del vuoto a nido d’ape che aumenta la capacità aspirante, il tappeto distribuisce in maniera uniforme l’aspirazione, adattandosi al formato del materiale che si sta stampando e rendendo superfluo l’utilizzo di sistemi addizionali per il corretto trascinamento del materiale. Ciò consente la stampa di supporti complessi o sensibili al calore come il cartone”.
Inchiostri e materiali Jeti Tauro H2500 LED utilizza inchiostri sviluppati direttamente dal reparto R&D di Agfa. Questi inchiostri integrano la tecnologia di stampa brevettata Thin Ink Layer, che offre il gamut cromatico più ampio del settore, con l’utilizzo di sei colori e consumi di inchiostro bassi, al top della categoria, e vantano un fattore di elongazione superiore al 100%. “Si tratta di inchiostri UV ad alta pigmentazione, ideali per un’ampia gamma di applicazioni – da ambiti che richiedano durabilità extra e resistenza all’usura ad applicazioni flessibili. L’utilizzo di inchiostri proprietari garantisce la perfetta calibrazione del processo di polimerizzazione, offrendo un’ottima longevità dell’immagine, una elevata resistenza outdoor e un’eccezionale adesione anche su substrati impegnativi”, ha spiegato Organo. Un sistema avanzato di gestione dell’inchiostro bianco permette un ricircolo costante dell’inchiostro nel suo circuito. Il sistema di alimentazione è costituito da serbatoi da 8 litri per colore, mentre un sistema di riconoscimento automatico (RFID) assicura la corretta alimentazione di inchiostro alle teste di stampa, prevenendo errori di rifornimento. Jeti Tauro H2500 LED è dotata, come equi-
paggiamento standard, di tavoli di lavoro per il caricamento manuale dei supporti, perfetti per le tirature brevi. Il design del sistema consente il caricamento dei supporti in un unico flusso continuo. Con il caricatore automatico dei supporti (ABF), mentre uno dei lavori è in stampa il successivo viene preparato. La macchina può gestire automaticamente fino a quattro pannelli, riducendo i tempi di inattività e aumentando l’efficienza della produzione fino al 30%. L’unità di scarico presenta un piano trasportatore motorizzato, un sistema pick&place e un impilatore a forbice che, muovendosi in sincronia con la velocità di stampa, si adatta alla quantità di materiale processato.
Il flusso di lavoro Asanti
Jeti Tauro di Agfa Graphics con automazione 3/4. Sopra, una rappresentazione grafica del flusso Asanti e delle sue funzioni.
La gestione dei flussi di lavoro di Jeti Tauro H2500 LED è affidata al software Asanti di Agfa Graphics, che integra e controlla tutti i processi, dalla prestampa alle operazioni di produzione, assicurando lo svolgimento fluido dell’operatività hardware e software. Asanti semplifica, ottimizza e automatizza quanti più passaggi possibili, garantendo una maggiore produttività. “L’utilizzo di Asanti per la gestione dei file e del colore e per la verifica preliminare (preflight integrato) assicura che i lavori siano privi di errori e pronti per essere inviati ai dispositivi di output. Inoltre, gli algoritmi intelligenti del software riducono il consumo di inchiostro e, di conseguenza, i costi”, ha concluso Organo. Asanti, integrato da Asanti StoreFront, offre una soluzione web-to-print che consente di creare e gestire negozi online ed elaborare automaticamente gli ordini di stampa. L’aggiunta di PrintSphere, il servizio cloud di Agfa progettato per automatizzare la produzione, semplificare la condivisione dei file e archiviare i dati in tutta sicurezza, offre ai fornitori di servizi di stampa un metodo standardizzato per automatizzare i flussi di lavoro e semplificare lo scambio di dati con clienti, colleghi, freelancer, altri reparti e altre soluzioni anche non di Agfa.
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spazio insegne
di Fausto Martin
Fausto Martin Laureato in Ingegneria elettrotecnica presso l’Università di Padova, fa parte dei SC 34 C del CEI. Delegato italiano presso il Comitato tecnico della European Sign Federation, è consigliere della Sezione Triveneto di AIDI.
Il neon è morto? Viva il neon!
Circolano voci secondo cui, in futuro, l’uso del mercurio non sarà più ammesso nella fabbricazione dei tubi a catodo freddo. In realtà non di voci si tratta, ma di quanto noto fin dal 2014 e riportato nell’allegato III della direttiva 2011/65/UE dove è stato inserito il punto 4g. A questo punto diventa necessario ricostruire l’antefatto, ossia ricordare che il mercurio è una sostanza che l’Unione Europea sta cercando di bandire o, perlomeno, di limitare in maniera sempre più decisa in quanto pericolosa per la salute dei suoi cittadini. Non rientrano nel campo della messa al bando le lampade a scarica riempite con neon puro o con altri gas privi di mercurio, per cui la fabbricazione di taluni tipi di lampade potrà continuare come in passato senza alcuna limitazione in quanto esclusi dalla presente direttiva. Mentre in passato il mercurio era necessario all’industria delle lampade fluorescenti e per la retroilluminazione degli schermi LCD, oggi questi prodotti hanno trovato un sostituto tecnologico nelle sorgenti a led, pertanto non è più possibile sperare che
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fabbricati a mano utilizzati per le inse“4g) Mercurio nei tubi luminosi a scarica nica e specialistica nonché per l’arte gne, l’illuminazione decorativa o architetto limitato come segue: luminosa, ove il contenuto di mercurio è per lunghezza del tubo in cm, ma non a) 20 mg per coppia di elettrodi + 0,3 mg e per le applicazioni in interni esposte a oltre 80 mg, per le applicazioni in esterni temperature inferiori a 20°C; per lunghezza del tubo in cm, ma non b) 15 mg per coppia di elettrodi + 0,24 mg in interni. oltre 80 mg, per tutte le altre applicazioni Scade il 31 dicembre 2018.”
istanze promosse da settori contigui possano avere ricadute indirette sull’industria del catodo freddo. Nell’ottobre 2013 l’Italia ha sottoscritto la Convenzione di Minamata sul mercurio. Essa è il risultato di quattro anni di negoziati e prevede controlli e riduzioni su tutta una gamma di prodotti, processi e industrie in cui viene utilizzato, rilasciato o emesso mercurio tra cui – espressamente – il mercurio nelle lampade a catodo freddo e nelle lampade fluorescenti con elettrodi esterni (CCFL e EEFL) per display elettronici: i prodotti contenenti mercurio saranno vietati dal 2020. Negli anni passati, la federazione
europea ESF (European Sign Federation) ha messo in campo strategie continuative che hanno fatto riconsiderare la restrizione all’uso del mercurio, come testimonia la direttiva delegata 2014/76/UE. È realistico sperare che l’industria del catodo freddo metta in campo programmi di ricerca di alternative al mercurio se si vorrà continuare la produzione di lampade a catodo freddo non caricate con neon puro. Tuttavia, per dimostrare sensibilità ambientale, è necessario che le soffierie adottino sistemi accurati di dosatura del mercurio immesso nelle lampade e attuino programmi di raccolta e smaltimento attraverso consorzi specializzati.
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scenari - focus dooh
Scenari italiani e globali in rapido movimento, soprattutto in luoghi strategici come città, centri commerciali, punti vendita e trasporti. Nuovi stimoli per la creatività e l’innovazione, consumatori sempre più giovani e attivi grazie a interazione spinta, profilazione e contenuti. I trend di mercato secondo Alberto Masserdotti e le ultime iniziative di LG, Hic Mobile e Samsung.
Digital out of home, sfida continua
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lberto Masserdotti, CEO di Gruppo Masserdotti.
di Stefano Tenedini
Il mondo adv da tempo si chiede non “se”, ma quando il digital out of home (DOOH), con la sua capacità di generare e mostrare contenuti innovativi e interattivi, manderà in pensione i cartelloni pubblicitari tradizionali. La tecnologia c’è già, si stanno ridefinendo gli spazi, si aprono nuovi contesti, la creatività corre e i consumatori sono pronti. Anche le aziende si sono attrezzate ed è nata una filiera verticale che parte dall’hardware e arriva all’analisi dei big data, consentendo un targeting precisissimo, quasi impensabile finora. E in mezzo agenzie creative, gestori di location, big della telefonia, specialisti di software e nell’implementazione dei sistemi stanno apparecchiando una ricchissima tavola alla quale si accomodano sempre più brand. Ma soprattutto il DOOH riempie di nuovi significati la comunicazione bidirezionale grazie a realtà aumentata e a una maggiore interattività. E ancora non basta: prepariamoci a fare largo alle meraviglie dell’intelligenza artificiale. “Sì, l’innovazione chiama innovazione”. Alberto Masserdotti, a capo del gruppo di famiglia fondato dal padre Andrea oltre 50 anni fa a Brescia, lo sa bene. L’evoluzione del digitale e la sua presenza ormai insostituibile nel comparto grafico e ora nell’OOH lo dimostra. È un settore nel quale un giorno trascorso senza rivoluzionare un prodotto o un processo, una strategia o una partnership è un giorno perso, regalato a concorrenti che non dormono. Per questo l’azienda di Masserdotti sforna idee e modelli: precursori della stampa digitale in Italia con l’installazione della prima 3M Scotchprint, tra
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i pionieri del digital signage con una società e un e-shop su misura, ha oltre 40 dipendenti e il fatturato negli ultimi tre anni è cresciuto a due cifre anche grazie alla nascita nel 2011 di Domino Sistemi Srl, specializzata nello sviluppo di soluzioni tecnologiche per la comunicazione visiva. Oggi digital signage e interior digital decoration convivono in sinergia: un osservatorio ideale per analizzare uno scenario in continuo movimento grazie all’innovazione.
La partita è tra big player e reti locali. “Funziona” già a partire da una ventina di negozi “In Italia il DOOH cresce velocemente, soprattutto nel nord grazie a prodotti di qualità e a strutture serie ed efficienti. Più che della tecnologia il merito è della diffusione: i pannelli led a buona risoluzione ci sono da anni, ma ora la copertura rende interessante investire. Va detto che ci sono pochi circuiti ma con un importante volume d’affari, il che favorisce il controllo del mercato. Nelle città o nei centri commerciali invece sono disponibili piccoli e micro circuiti. Credo che l’evoluzione sarà questa: ai big player le installazioni principali, aeroporti, trasporti, palazzi... business importanti che però hanno dinamiche complesse”. Gli altri operatori troveranno la loro area nelle piccole realtà, nei punti vendita e nelle reti che diventano interessanti già a partire da una ventina di negozi, dove collocare hardware e software di gestione per un dialogo continuo con i clienti negli spazi e nelle vetrine. Una segmentazione adatta a strutture commerciali intermedie, che gioca sulla comunicazione nel punto vendita, ma che richiede ai fornitori di innovare di
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fra tecnologie e servizi frequente l’offerta e i servizi. “La nostra esperienza dimostra che la tecnologia rende il mercato molto più veloce; non si può, per fare un esempio, interrompere l’assistenza il venerdì sera... e per essere presenti bisogna correre ed essere strutturati: è la differenza che passa tra gestire 10 monitor o 1.200” sottolinea Masserdotti. “Occorre imparare a gestire anche le variabili istantanee, vedere l’azienda come una control room che mi dice se in Cina le installazioni funzionano o no. Sistemi sofisticati richiedono visione, preparazione e una determinazione assoluta”. Una realtà industriale come Masserdotti segue il cliente passo dopo passo nella gestione della sua immagine, coprendo inoltre – con DominoDisplay.com – il promettente segmento e-commerce, che assicura un crescente apporto al fatturato grazie alla vendita di sistemi Smart Signage chiavi in mano. A servizio del DOOH c’è inoltre Palinsesto, il software di digital signage che conta oltre mille installazioni nel mondo e funzionalità che permettono di programmare e gestire da remoto in piena autonomia i contenuti disponibili.
Gli efficaci pannelli digitali che decorano i retail store di NYX, brand di makeup professionale.
Dallo standard al ‘vestito’ su misura. E ora pacchetti multimediali per tutti “Il tutto in una logica verticale”, aggiunge. “Prendiamo i prodotti standard, solidi e stabili, li ‘vestiamo’ e li adattiamo alle esigenze del cliente. Possiamo creare un progetto mirato alla relazione con i consumatori target, puntando a rapidità, fidelizzazione e interazione. Ma è necessaria una rete di partner collaudati.
Il pacchetto “Realtà virtuale” di DominoDisplay (visore, tablet, smartphone, cam 360 e app) consente di realizzare veri e propri tour digitali. Ad esempio, le agenzie immobiliari possono trasformare il tradizionale catalogo in un’esperienza virtuale.
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Installazioni di digital signage nei negozi Coin, di cui Gruppo Masserdotti è partner tecnologico. A destra, i monitor che accolgono gli ospiti dell’UCI Cinema nel centro commerciale Orio Center a Bergamo.
La campagna delle calzature trendy “Party Collection” di Deichmann, che vede protagonista Maddalena Corvaglia, curata da Hic Mobile.
Come Samsung, di cui siamo Platinum Partner e primo cliente italiano: noi offriamo a tutti la loro tecnologia, in cambio abbiamo prodotti all’avanguardia e un canale diretto con il futuro. Occorrono poi installatori che sappiano risolvere problemi pratici, altri che creino contenuti o curino la gestione finanziaria”. Nella realtà industriale 4.0 non c’è solo il manifatturiero: la digital transformation investe tutti i settori che aggiornano i processi sfruttando le tecnologie di ultima generazione per interagire con clienti e fornitori, ottimizzare le risorse e favorire la comunicazione. Anche Gruppo Masserdotti continua a sviluppare nuovi modelli per rispondere a questa esigenza: sempre attraverso DominoDisplay.com, ha ora online una sezione di soluzioni multimediali per la comunicazione visiva dedicata ai device mobili. Tablet, smartphone, wearable, visori per la realtà virtuale di tecnologia Samsung vengono proposti in bundle con pacchetti già ottimizzati, app associate o suggerite e software per applicazioni per specifici business. “Ampliare la gamma ci consente di rispondere alle nuove esigenze – spiega Masserdotti – La digital transformation porta alla progressiva interazione fra soluzioni di grande formato come totem e display, digital signage e device mobili. I nuovi pacchetti possono servire al mercato immobiliare, alla ristorazione ed esercizi pubblici, a uffici e aziende,
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per meeting room, sistemi di timbratura o addirittura attività tecniche per consegne e manutenzioni”.
Al cinema anche la fila fa spettacolo. Direct shopping... in attesa del treno La rivoluzione avanza su molti terreni. Oggi ad esempio il DOOH è talmente avanzato che porta il cinema anche fuori dalle sale. Accade all’UCI Cinema del centro commerciale Orio Center a Bergamo, che ha scelto LG Business Solutions per coinvolgere gli spettatori già nella hall, nei passaggi e anche in coda alla biglietteria ben prima di accedere alle sale. Gli schermi propongono le novità in anteprima, il palinsesto con gli orari, i posti disponibili e i servizi di supporto. Sono stati scelti i video wall LG 47LV35A, che creano pareti digitali ad alta intensità, display Ultra HD da 84” e monitor Full HD SE3B per le lunghe accensioni. “Abbiamo scelto LG per la multisala dell’Orio Center per affidabilità e durata”, dice Dario Sangalli di Sangalli Tecnologie, specializzata nella progettazione e installazione di impianti audio e video. “La comunicazione digitale che fornisce informazioni al cliente deve essere impeccabile: per l’interazione con il consumatore occorrono display molto performanti”. Aggiunge Roberto Gambarato, responsabile commerciale Information Display di LG Italia:
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“Dimentichiamo manifesti, pannelli e brochure. LG intende rivoluzionare il modo in cui si progettano e si utilizzano gli spazi pubblicitari. Grazie all’installazione di display di ultima generazione, il pubblico viene coinvolto sempre più dalla comunicazione digitale”. Anche la rete dei trasporti in Italia sta facendo passi avanti nell’utilizzo smart degli spazi: non solo aeroporti e mezzi pubblici, ma anche le stazioni ferroviarie, come ha dimostrato la recente campagna di Deichmann per le calzature di tendenza di Party Collection, che vede protagonista Maddalena Corvaglia. Hic Mobile, che segue l’advertising digitale per grandi aziende, network adv e centri media, ha messo a frutto competenze e big data di geolocalizzazione per profilare il pubblico e integrare la comunicazione mobile con i media outdoor. Ha così declinato la campagna raggiungendo i viaggiatori incollati ai propri smartphone in attesa dei treni in stazione. I soggetti linkati alla pagina e-commerce consentivano di procedere direttamente all’acquisto. Inoltre il targeting ha permesso di raggiungere gli utenti ‘desiderati’: donne fra i 18 e i 45 anni, attente a fashion, shopping e trend lifestyle, sfruttando anche i ritardi dei treni per trascorrere i tempi morti comprando calzature. Individuare il cliente giusto migliora il ritorno dell’investimento, conferma Max Willinger, co-fondatore di Hic Mobile: “Un geo-
l megaschermo di Samsung per il lancio dei nuovi Galaxy S9 e S9+, che ha proiettato con una cascata di led il messaggio e il logo sui 163 piani del Burj Khalifa a Dubai.
fencing accurato assicura l’integrazione tra media e messaggio e amplifica la resa della campagna. In stazione si guardano più i telefoni delle affissioni, e gli accessi alla piattaforma sono stati molto al di sopra della media, grazie a una corretta configurazione del cliente target per quello specifico prodotto”.
Pubblico ideale sempre più giovane. E convince la comunicazione sociale E a proposito di pubblico: i clienti ideali sono i giovani, sempre connessi e in movimento, capaci di cogliere al volo gli stimoli e le innovazioni del mercato ancor prima di diventare consumatori. E investire nel settore conviene sempre più. Kinetic lo ha verificato con una ricerca su un campione rappresentativo di inglesi: il 74% ritiene i poster digitali ‘piacevoli’ e il 66% si fa coinvolgere volentieri da quelli più creativi, con un picco nella fascia di età tra 18 e 44 anni. Molto gradite anche le informazioni
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a campagna sociale contro i suicidi in Inghilterra, i taxi australiani con il pannello digitale e i messaggi del sapone Dove per San Valentino alla Victoria Station di Londra.
cambieranno messaggio solo a veicolo fermo, e grazie alle opzioni di targeting forniranno anche aggiornamenti su tempo e traffico. Successi e nuove funzionalità richiamano investimenti crescenti per coprire un pubblico impensabile anche nel recente passato: la società inglese SIS Digital Vision ha ricevuto 12 milioni di euro di finanziamento da un partner di Hong Kong letteralmente per ‘ricoprire’ di schermi digitali le 50 principali città del Regno Unito, con l’obiettivo di moltiplicare i siti e raggiungere circa 10 milioni di persone, pari a quasi un quarto della popolazione adulta.
supplementari fornite da questi pannelli: annunci legati alla location, al meteo, ai trasporti, a negozi e utilità vicine. Quindi la sfida è fornire al pubblico contenuti appropriati, sia di mercato sia come servizio pubblico. Proprio l’utilità sociale è il focus dell’iniziativa di Lynx, che ha creato una campagna contro i suicidi maschili, in drammatico aumento tra i giovani del Regno Unito. I pannelli stradali emettono ogni due ore messaggi di prevenzione e consigli per chiedere supporto e aiuto. Una frequenza non casuale, perché è la stessa con cui si verificano i gesti estremi. Invece il servizio di taxi Black Cab ha sviluppato un motore di ricerca che in base a traffico, eventi in città, condizioni meteo e ora del giorno distribuisce le auto nelle zone dove è più probabile che la domanda aumenti, riuscendo a mantenere i prezzi stabili e concorrenziali. Sempre parlando di taxi (esempio principe di come si sono evoluti gli annunci in mobilità), in Australia Telco ha lanciato TaxiLive, start up che ha già applicato a centinaia di taxi (un numero destinato a crescere rapidamente) uno schermo digitale da 32 pollici collegato al GPS, in grado di riprodurre messaggi pubblicitari selezionati in base alla posizione, all’ora del giorno e ad altre informazioni utili. Gli autisti saranno ricompensati per l’adozione dei pannelli e incentivati a tenere le auto pulite e a garantire una guida responsabile. Inoltre per motivi di sicurezza gli schermi
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San Valentino, il tuo messaggio online. Ma il top è conquistare il grattacielo Per coinvolgere i consumatori niente di meglio di trasformare il cartellone pubblicitario in un digital signage con cui interagire, emozionarsi e scambiare segnali. Una conversazione attiva che crea fidelizzazione e valorizza il marchio. Come la campagna del sapone Dove installata a Londra, nella celebre Victoria Station, da Kinetic e JCDecaux nel periodo di San Valentino, per un pubblico di 350 mila pendolari al giorno. Un maxischermo domandava ai viaggiatori chi erano le donne più belle della loro vita, stimolandoli a twittare la risposta, che veniva visualizzata tra gli applausi della folla in transito. Un esempio perfetto di come un uso intelligente della tecnologia apra nuove vie per migliorare la brand awareness. Ma nessuno schermo potrà eguagliare le dimensioni e l’effetto ottenuto da Samsung, che per il lancio dei nuovi Galaxy S9 e S9+ ha proiettato con una cascata di led il messaggio e il logo sui 163 piani del Burj Khalifa di Dubai, il più alto grattacielo al mondo con 830 metri. Il global player della comunicazione ha scelto un’icona assoluta di architettura e modernità come palcoscenico per promuovere il proprio prodotto di punta: per le dimensioni, questa installazione rappresenta (per ora) lo stato dell’arte, e ha portato all’estremo il concetto di DOOH alzando l’asticella per i competitor, gli operatori e i creativi. La sfida continua.
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profili
comunicazione d’impresa
L’investimento in tecnologia come driver di crescita Dori Pubblicità, azienda toscana specializzata nella stampa di grande formato, ha puntato tutto sull’innovazione tecnologica e vanta oggi un parco macchine di ultima generazione e un’offerta di prodotti ampia e diversificata. Attiva da sempre nel mondo della stampa digitale di grande formato, Dori Pubblicità è specializzata nella produzione di stampe pubblicitarie wide format in alta definizione, affissioni pubblicitarie, lightbox, allestimenti, vetrofanie, roll-up, cartellonistica, striscioni pubblicitari, coperture di edifici, insegne luminose, etichette, stampa su supporti rigidi. Qualità, puntualità, precisione e disponibilità verso il cliente sono i pilastri della vision e della mission dell’azienda, che ha costruito la propria expertise sulla sperimentazione tecnologica, lungo un percorso volto alla ricerca delle soluzioni più idoneee per ottenere, ogni volta, la migliore resa qualitativa.
Un po’ di storia Le origini di Dori Pubblicità risalgono al 1982, anno in cui Franco Dori e sua moglie Simonetta avviarono un’attività di produzione di cartelli per cantieri e campi sportivi, lavorando in un garage. La capacità imprenditoriale dei due coniugi portò a un progressivo incremento del lavoro e, di conseguenza, all’ampliamento dell’offerta. Dal garage, in pochi anni, passarono prima a uno spazio di 20 mq, poi di 60 mq e, infine, a una sede di 100 mq. In quest’ultima venne installato un plotter Gerber, il primo in Toscana, con un’area di taglio di 33 cm, affiancato a una stampante da 80 cm. Oltre alle insegne, l’azienda produceva anche manifesti in carta e teli in pvc per un mercato di riferimento che includeva principalmente la Toscana e qualche cliente nazionale. Tra i servizi offerti da Dori Pubblicità, anche le lavorazioni post stampa. I primi drappi per cantieri e campi sportivi venivano realizzati con adesivi prespaziati applicati dalle abili e precise mani degli operai, che stendevano teli lunghi anche 13 metri. Tiravano da ambedue le parti l’adesivo e poi lo ponevano delicatamente sul pvc. Con la stessa tecnica, ma con adesivi prespaziati banner, venivano realizzate anche le coperture per i camion. La rifinitura a occhiellatura veniva realizzata applicando una striscia di materiale nella bordatura sul retro con una colla speciale, facendo dei fori a mano e infine inserendo gli occhielli nelle asole. I tempi di realizzazione si aggiravano tra 30 e 60 minuti, a seconda della grandezza. Il 2004 fu l’anno della svolta. Dori Pubblicità – che aveva continuato a investire e a sperimentare – acquistò un capannone da 230 mq e installò la prima macchina NUR da 3,20 m, in aggiunta a un plotter di stampa Vutek. L’innovazione tecnologica in azienda non si è mai fermata e dal solvente si è passati all’UV e alla sublimazione. Di pari passo con l’evoluzione del parco macchine e la diversificazione del portfolio, si è sviluppato anche il mercato di riferimento, che ha raggiunto una portata internazionale con brand di primo piano.
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profili
comunicazione d’impresa
Progettare e sviluppare nel dettaglio l’allestimento di eventi è una delle aree di specializzazione di Dori Pubblicità. Un esempio è il lavoro svolto dall’azienda per Open Italia.
L’azienda oggi
Il parco macchine Il parco macchine è in continua evoluzione. Tra gli ultimi investimenti, un sistema di stampa EFI VUTEk FABRI VU 340 per la stampa digitale in sublimatico: questa soluzione consente di stampare direttamente o attraverso il processo di trasferimento sul tessuto. È ideale per i mercati del soft signage e dei cartelloni in tessuto. Altro investimento, EFI VUTEk LX3 Pro, una soluzione ibrida – flatbed/roll to roll – da 3,2 m per supporti fino a 5,08 cm di spessore, ideale per stampe di grande dimensione. Inoltre, il parco macchine include: tre VUTEk A RULLO 3360, con tecnologia a solvente per
interni ed esterni su materiali flessibili come manifesti e teli pvc, per stampare con una luce fino a 320 cm e con una risoluzione fino a 720 dpi; quattro plotter Mimaki JV33-160S con tecnologia a solvente in grado di stampare in altissima risoluzione – pari a 1440 dpi – per interni ed esterni, fino a 160 cm di luce; un plotter Mimaki JV33-160S sublimatico, con risoluzione fino a 1440 dpi e luce fino a 160 cm di luce; un sistema a bobina HP Scitex XP5300 per la stampa di supporti flessibili su bobine fino a 5 m; un sistema di stampa HP LX820 con tecnologia Latex per stampe durature e resistenti e immagini sempre nitide e brillanti; due plotter Mimaki per il taglio perfetto di scritte prespaziate, fino a 130 cm. L’azienda conta anche una vasto numero di macchine per la rifinitura, dedicate alle lavorazioni accessorie: saldatrice, occhiellatrice, macchina da cucire, taglierina automatica per carta e pvc, calandra sublimatica e fresatrice, una macchina sagomatrice per la lavorazione di forme complesse su supporti rigidi come forex e communication. I
Con alle spalle una storia di continua evoluzione, attualmente Dori Pubblicità occupa un capannone di 1.600 mq organizzato in tre reparti – grafica, commerciale e produzione. Il personale è formato e disponibile a seguire il cliente in ogni fase della commessa. Il servizio consente di interfacciarsi a ogni livello di prestampa: è, infatti, possibile inviare un file già pronto, che viene controllato dal reparto grafico, oppure richiedere la progettazione di un’applicazione e la sua intera realizzazione. Una volta stampato il prodotto, sia esso carta bianca o blueback, dibond, forex, pvc o stoffa, viene lavorato con fresa, taglierina, occhiellatrice o saldatrice. I pezzi vengono assemblati e montati, poi impacchettati e spediti oppure trasportati per essere montati direttamente. Data l’esperienza nel campo degli allestimenti di fiere, vetrine e uffici, Dori Pubblicità offre anche un servizio di sopralluogo per valutare le migliori soluzioni per il cliente.
l parco macchine dell’azienda include soluzioni di ultima generazione, tra cui il sistema di stampa EFI VUTEk FABRI VU 340.
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OOH
TECNOLOGIA
Programmi RIP, la chiave del successo
All’esordio dell’era digitale, il programma per la rasterizzazione della grafica digitale, detto RIP, era lo strumento primario delle aziende di stampa digitale e dei centri reprografici. Oggi, a occupare il centro della scena sono le periferiche di produzione, affiancate da applicazioni per la condivisione di file, l’accesso remoto e l’archiviazione in cloud. Tuttavia, i programmi RIP continuano a farsi valere moltissimo e, a dire il vero, influenzano grandemente la qualità di stampa. In quest’articolo, vogliamo esaminare gli aspetti da valutare nella scelta di un RIP.
Come afferma il detto, la convenienza è una questione di punti di vista. Il mercato abbonda di ottimi programmi RIP forniti in pacchetto con una stampante, messi a disposizione da fornitori leader, una combinazione che garantisce un buon livello di compatibilità. Se siete fornitori di stampa di grande formato o cartellonisti interessati a investire in nuovi programmi RIP, vale la pena guardare ben oltre gli slogan e il prezzo. Non va dimenticato che non si tratta solo di una decisione commerciale, di non minore importanza deve essere la questione tecnica. E allora chiedetevi qual è la vostra argomentazione esclusiva di vendita del vostro business? Rapidità e convenienza, qualità assoluta o una via di mezzo? Dovete valutare la possibilità di aggiunta di nuove stampanti o di un plotter nel prossimo futuro? La vostra decisione di acquisto dovrà basarsi proprio su questi fattori.
di Radisa Peric, flexi product manager di SAi
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È importante, quindi, indagare scrupolosamente e ricercare bene il programma RIP più adatto. Sapete chi ha prodotto il RIP integrato con la stampante? È un prodotto di marca ben supportato oppure ordinario e anonimo? Si tratta di un fornitore conosciuto e ben considerato? Conoscere l’origine del programma RIP aiuta a prendere una decisione informata. Se è di proprietà del fornitore delle stampanti per grandi formati, scoprite tutto quello che c’è da sapere su assistenza, possibilità di aggiornamento, scalabilità e flessibilità. Se ottenere queste informazioni risulta difficile, dovreste fidarvi e fare affari con loro? Come farete a gestire un problema di gestione del colore? A chi vi affiderete in caso di assistenza? Se il produttore si trova a 10 mila chilometri di distanza, dove sarà ubicato il fornitore del programma? Ovviamente, accertarsi che esista un livello adeguato di supporto dovrebbe essere un passo fondamentale da compiere. I team di assistenza non servono solo a risolvere problemi imprevisti; importa moltissimo che lo facciano in tempi rapidi e con estrema efficacia. Possono condividere la loro esperienza in campo di configurazione, efficienza del flusso di lavoro, tendenze industriali, consigli su applicazioni e prodotti, ma anche consulenza sullo sviluppo aziendale.
Un buon rivenditore si impegna a instaurare un rapporto e non semplicemente a inviare qualche copia del programma e a passare alla vendita successiva. Informarsi sull’assistenza offerta prima di attuare l’investimento dovrebbe essere una priorità essenziale. Tuttavia, se la stampante ha tutte le caratteristiche che cercate, accertatevi che sia compatibile con il programma RIP di un fornitore a voi noto.
Un approccio a prova di futuro per una crescita aziendale a lungo termine Per favorire un successo a lungo termine, vale la pena valutare le vostre specifiche esigenze aziendali per far sì che il pacchetto RIP offra tutte le funzionalità, la versatilità e la flessibilità di cui ha bisogno il vostro business per crescere. Come vi dirà qualsiasi golfista, per giocare bene, non basta solo un ferro 9. Procuratevi tutti gli attrezzi necessari per svolgere bene il vostro lavoro. Valutate anche altri aspetti che potrebbero rivelarsi utili in futuro. È facile aggiungere nuovi dispositivi? Il nostro software RIP Flexi, ad esempio, racchiude una suite completa di strumenti che offrono massima versatilità a decoratori, cartellonisti e aziende di stampa per grandi for-
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OOH TECNOLOGIA
“Un rivenditore di software professionista punta a costruire con l’interlocutore una relazione consolidata e di lungo termine, e non soltanto a vendere un prodotto”, afferma Peric.
In apertura, il software RIP Flexi di SAi, che racchiude una suite completa di strumenti e consente di monitorare la produzione e di accedere - in ogni momento e da qualsiasi luogo - ai job report attraverso l’apposita app.
mati. Mancano funzioni che vi potrebbero servire ma vorreste evitare fronzoli e lustrini, in questo caso, un RIP più basilare e robusto, sarebbe una soluzione più economicamente vantaggiosa. Verificate, comunque, che includa assistenza e possibilità di aggiornamento. Si lavora sempre più fuori sede ed è importante che chi gestisce i contatti con l’utente finale possa visualizzare relazioni sui progressi compiuti per fornire informazioni in sedi diverse. In tal caso, un RIP basato sul cloud che favorisca un’archiviazione sicura dei progetti e faciliti la collaborazione nella progettazione di insegne potrebbe essere la scelta ideale. Rispecchiando la tendenza del lavoro remoto, soluzioni quali la nostra app mobile SAi Cloud permettono all’azienda di accedere a tutti i dati sullo stato del progetto e alle tendenze di produzione da praticamente qualsiasi ubicazione per continuare ad avere il pieno controllo del loro business. Alla fin fine, ciò che vi serve è un pacchetto RIP facilmente integrabile, quindi vale la pena esplorare tutte le opzioni disponibili in grado di supportare la maggioranza delle vostre apparecchiature aziendali. Ad esempio, se producete una grande quantità di banner e disponete di più di una stampante e magari di un plotter
da taglio, potreste avere bisogno di un RIP che integri funzioni per le differenti periferiche e le supporti tutte. Semplificherà le operazioni, snellirà il flusso di lavoro e ridurrà al minimo le esigenze di formazione. Mantenere un vantaggio competitivo significa sempre più differenziare l’offerta di applicazioni da quella della concorrenza. La richiesta di soluzioni nuove e innovative non farà altro che crescere, l’esigenza di supporti, colori e formati specifici farà pressione sul vostro team produttivo. Tra le crescenti tendenze emerge la produzione di insegne che utilizzano lavorazioni CNC. Adesso, alcuni pacchetti RIP mirati ai cartellonisti offrono proprio tale funzionalità. Il nuovo SAi +EnRoute per Flexi, ad esempio, semplifica drasticamente la pulizia dei file e la preparazione del percorso utensile di progetti Flexi 2D o 2.5D da produrre su una macchina CNC. Integrare la produzione di insegne con frese CNC (2D, 2.5D o 3D) nella vostra offerta e promuoverla ai clienti è un’opportunità che vale la pena esplorare prima di investire in un pacchetto RIP.
Opzioni di acquisto, un parametro nella scelta del RIP Conoscere la ‘collocazione ottimale’ di un pacchetto RIP per grandi formati vi aiuterà a scegliere il prodotto più
idoneo alle vostre esigenze aziendali. Dovrebbe corrispondere strettamente al tipo di lavoro svolto in termini di velocità, qualità, funzionalità e produzione. Se i soldi non fossero un problema, cosa comprereste? Mirate a un prodotto che corrisponda il più possibile a tali requisiti. Ricordate che potrebbe andare bene oggi, ma non tra sei mesi. Parlando del costo di ciò che potrebbe essere un notevole investimento per alcune società, non va dimenticato che oggi esistono alternative al modello di acquisto ‘tradizionale’. È probabile che le vostre esigenze individuali si prestino meglio a un abbonamento mensile, un’opzione più economicamente vantaggiosa che si traduce in una piccola spesa ordinaria piuttosto che in un considerevole costo di capitale. Alcune delle migliori opzioni disponibili offrono periodi di sottoscrizione anche di un solo mese per offrire massima flessibilità e convenienza e mettono a disposizione degli utenti abbonati tutte le funzionalità più avanzate, per far sì che possano usufruire del meglio dei programmi più recenti. Questo è un vantaggio di grande valore, poiché l’uso di un programma sempre aggiornato elimina la necessità di aggiornamenti continui, un aspetto di fondamentale importanza per garantire la competitività della vostra azienda. In caso contrario, potenzialmente non fate altro che offrire enormi vantaggi ai vostri competitor se dispongono delle funzionalità più nuove per rendere più efficace la loro produzione. Come mi auguro di avere spiegato, il programma RIP è una considerazione importante, che può avere un effetto a lungo termine sulla vostra operatività. La decisione giusta vi aiuterà a sfruttare al massimo le vostre periferiche di produzione e il vostro business.
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interior testimonial
Neff
Il ruolo della stampa nella comunicazione coordinata di alta gamma
Uno showroom nuovo di zecca, a Milano, è l’occasione per NEFF di comunicare con ogni elemento la propria brand identity. Lo abbiamo visitato prima dell’apertura ufficiale, il 20 aprile, durante il Salone del Mobile.
Quando i marchi del lusso, quale che sia il settore di riferimento, si occupano di branding, nulla è lasciato al caso. E la stampa, spesso, gioca un ruolo da regina. Ne abbiamo una dimostrazione nel nuovissimo showroom milanese di DesignElementi, rivenditore esclusivo per l’Italia degli elettrodomestici da cucina di alta gamma NEFF, azienda del Gruppo BSH. Il primo NEFF Collection Brand Store d’Europa è stato concepito come un ambiente esperienziale multifunzione, da vivere e non solo da visitare. Il progetto architettonico ed espositivo è stato curato da Alessandro Dal Monte e Chiara Pischiutti di Loop Design, che hanno interpretato le rigorose linee guida provenienti dalla casa madre tedesca. Sono stati affiancati dalla stylist Cecilia Carmana, che ha infuso calore all’ambiente con tocchi di colore ed elementi naturali – fiori, piante.
Uno spazio, quattro ambienti
di Elena Panciera
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Lo showroom si presenta come un ambiente aperto, ma nettamente suddiviso in quattro aree su due livelli, diverse per obiettivi e funzione, ma accomunate dall’idea di rough, che in inglese significa “grezzo”, ma anche “ruvido”, “irregolare”, “spartano”, “essenziale”. Al piano terra si trovano l’ambiente destinato alle social dinner e quello, più raccolto,
che ospiterà presentazioni di libri ed eventi “salottieri”. Il piano inferiore è luminosissimo, grazie all’apertura data da un’ampia scala a gradoni, che trasforma lo spazio in un teatro. Sarà destinato a showcooking e lezioni di cucina. L’ambiente d’ingresso, vasto e conviviale, è quello più permeato dalla stampa. È dominato da un grande tavolo in legno e da una tenda stampata che ricopre un’intera parete, raffigurante una campagna pubblicitaria di NEFF. È destinato alle “cene sociali” che verranno ospitate qui per iniziativa di DesignElementi ma anche di clienti e ospiti esterni.
La stampa sottolinea l’identità di brand Colpisce immediatamente il mix di materiali stampati: wallpaper, ceramica, tessuto. Ciascun materiale scelto ha una fisionomia ben definita, eppure l’insieme è armonioso e rispecchia il mood rustico ma altamente raffinato di NEFF. La grafica della carta da parati, prodotta da Wall&Decò, è sui toni del blu. Le piastrelle in ceramica, tutte diverse tra loro, hanno un sapore vintage: è Epoque di Ceramica Sant’Agostino. La grande tenda a pacchetto in tessuto costituisce lo sfondo dell’intero ambiente. All’occorrenza, può essere impacchettata, in modo da presentare i forni. I sei pannelli com-
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interior testimonial
Identikit del progetto
Tutto l’arredo è stato progettato da Loop Design e realizzato da Falegnameria Erre.
Showroom DesignElementi Brand: NEFF, Gruppo BSH Dove: Milano, in via Lazzaretto 3
Una chiacchierata con Alessandro Dal Monte di Loop Design
Progetto: Loop Design, Alessandro Dal Monte e Chiara Pischiutti Arredi: Falegnameria Erre Style: Cecilia Carmana Wallpaper: Wall&Decò Ceramica: Epoque di Ceramica Sant’Agostino Stampa su tessuto: Fotolito Fram Packaging: Neff Collection
Un particolare del coloratissimo pavimento in ceramica stampata, la collezione Epoque di Ceramica Sant’Agostino.
pongono un’immagine unica che richiama l’idea di social dinner: una tavola imbandita, un gruppo di persone che mangiano insieme. È una stampa scenografica di grandi dimensioni, che serve a creare il fondale dell’evento. Realizzata da Fotolito Fram, è una stampa su PVC a colori con inchiostro a base acqua. Durante gli eventi NEFF i prodotti vengono nascosti, per dare spazio e far emergere lo spirito del brand. Solamente a una seconda occhiata ci si accorge di un altro fondamentale elemento stampato presente nell’ambiente. Si armonizza talmente bene da risultare pressoché invisibile. Sono i packaging di NEFF Collection, la collezione di pentole e attrezzi per la cucina firmata dall’azienda tedesca. Carte materiche speciali, cartone ondulato stampato con effetto cemento: ogni dettaglio, anche il più piccolo e apparentemente insignificante, è curato. Tutto diventa veicolo per comunicare l’identità del brand.
Il packaging di NEFF Collection diventa elemento d’arredo e di comunicazione dell’identità di brand, inserendosi perfettamente all’interno del progetto architettonico dello studio Loop Design.
Qual è stata la sfida più grande per Loop Design? Ogni marchio del Gruppo BSH ha una propria identità, una propria immagine coordinata. Quella di NEFF è quella più ricca di elementi diversi. La sfida è stata interpretare lo spazio facendo convivere fra loro tutti gli elementi che costituiscono lo spirito e il mood del brand tedesco. Abbiamo avuto la fortuna di iniziare il progetto partendo da un foglio bianco. Abbiamo creato prima l’architettura, già consapevoli di doverla impreziosire con i prodotti e gli arredi della NEFF Collection. Poi abbiamo disegnato ogni singolo arredo, dalle scaffalature alle aree espositive per i prodotti, dai banchi cucina ai lampadari. Abbiamo studiato uno spazio suddiviso in tre diversi ambienti, con funzionalità e obiettivi diversi, ma ben collegati tra loro e accomunati dallo stesso desiderio: offrire spazi vivibili, affascinanti, funzionali e sorprendenti, nello spirito del brand. Come si sceglie un design o un materiale da stampare, come si arriva a realizzare uno showroom come quello NEFF? In un caso come questo, le linee guida della casa madre incidono parecchio, sia a livello formale che a livello di materiali. La scelta di un certo tipo di design o di carta è quasi obbligata, perché ci deve essere un allineamento generale alla brand identity. Quello che vuole trasmettere NEFF è la convivialità all’interno del concetto di “rough”, un rustico sofisticato che coinvolge le persone non solo facendogli vedere un prodotto ma facendole anche partecipare. Come descriverebbe il ruolo della stampa in questo progetto? La stampa ha sempre un ruolo primario in ogni fase del progetto, dopo la primissima fase creativa durante la quale realizziamo invece a mano i primi schizzi. È di grande aiuto per velocità di resa, velocità di applicazione e una qualità sempre maggiore. Ha un valore di grande rilievo, infine, la possibilità di stampare su ogni supporto, come in questo caso, sulla ceramica dei pavimenti, sui rivestimenti di alcune aree come il top cucina o i pensili, finendo poi al packaging, come nel caso della NEFF Collection.
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interior @fuorisalone2018
La stampa è morta? Ma nemmeno per sogno. La stampa è più viva che mai, e le potenzialità del digitale la rendono ancora più potente e capillare. Abbiamo fatto un giro per il Fuorisalone e abbiamo raccolto per te idee, materiali, suggestioni.
Il Fuorisalone secondo WIDE: stampa e materiali innovativi di Elena Panciera
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Installazione “Face to face” Mario Bellini Architects
Il futuro dell’allestimento? A Milano, nel nuovo spazio 1P/Primo Piano In viale Abruzzi 20, a due passi da Porta Venezia, 1P/Primo Piano è uno showroom che concentra tutte le più sorprendenti novità in tema di allestimenti esperienziali e interattivi. Lightbox dinamici, tecnologie digitali interattive e multi-touch, applicazioni in realtà aumentata e virtuale accompagnano il visitatore in un’esperienza multisensoriale, dinamica, sorprendente e coinvolgente. E spostano l’attenzione dai mezzi e dagli strumenti al progetto comunicativo e allestitivo che sta alla base. 1P/Primo Piano è il frutto della collaborazione tra ETT, ABS Group e Corepixx, ed è esempio di una sinergia virtuosa tra design, progettazione, tecnologia applicata e realizzazione. Non è solo uno showroom, ma anche coworking che ospita clienti e creativi delle tre aziende fondatrici.
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interior @fuorisalone2018
Fontana Grafica e Pourquoi Pas Design Pourquoi Pas Design, la galleria-boutique di Francesca Meana, ha ospitato una mostra dedicata ai finalisti selezionati per l’Oscar dell’Imballaggio. Il contest, organizzato dall’Istituto Italiano Imballaggio, dal 1957 premia i migliori packaging progettati in Italia o commercializzati sul territorio nazionale. Per questa occasione, la giovane paper artist ha creato un lampadario con carte Fontana Grafica. Ha scelto i colori (vari toni del verde e alcuni altri colori a contrasto), ha scelto e accoppiato carte tradizionali e metallizzate, e ha poi realizzato un elemento d’arredo unico, tagliato interamente a mano. “Questo lampadario è uno studio su come passare da figure solide chiuse, che richiamavano scatole, a figure più sinuose e naturali, ornate con piccoli fiori di carta”, ha commentato Meana.
Oltre le comuni materie: una malta ecologica, attiva e stampabile Ecomalta e Oleomalta sono materiali monocomponenti stampabili e impermeabili, a base acqua e olio di girasole, che non contengono cemento, resine epossidiche né sostanze tossiche per l’uomo e l’ambiente. Possono essere usati per creare pavimenti e rivestimenti, scale, docce, bagni, top e ante cucina, mobili, porte e complementi d’arredo. E possono essere abbinati a Ecopur, una superficie continua ionizzante e antibatterica attiva. Questo significa che purifica l’aria, igienizza gli ambienti, combatte gli odori indesiderati rinfrescando tutti gli spazi, proprio come farebbe un grande albero. Queste le innovazioni presentate da Oltremateria, brand del gruppo Ecomat.
Un ragazzo curioso che usa tutti i colori della stampa L’interior design sostenibile di 3M, un ponte tra end-user e creativi La multinazionale americana è al Fuorisalone con Wonder Beyond Imagination, una mostra interattiva alla Triennale dedicata agli oltre mille film plastici della collezione DI-NOC. Una gamma impressionante, che propone finiture, texture e colori di ogni tipo: un vero paradiso per interior designer attenti alla sostenibilità, ai tempi e ai costi di realizzazione. Per questo i film DI-NOC sono indicati per quegli hotel, bar e ristoranti che vogliano rinnovare il “look & feel” del proprio locale in tempi rapidi e a costi contenuti. I designer 3M sono costantemente alla ricerca di nuove idee e nuovi stimoli da tradurre in film plastici altamente innovativi e che rispondano alle esigenze più moderne dell’interior design - secondo il motto “Rinnova con immaginazione, trasforma senza limiti e migliora con eleganza”.
Un mondo morbido e personalizzato, ecco la moquette del nuovo millennio Tutto lo spazio è ricoperto di soffice moquette sui toni del marrone, bordeaux e azzurro, pezzi unici firmati da Giulio Cappellini.
Geometrie psichedeliche, sfere tridimensionali trompe l’oeil, fusione di materiali contrastanti: questa è l’estetica di Curious Boy, fondato nel 2007 dal designer Markus Benesh. “Creiamo mobili e carta da parati con uno scintillio negli occhi, fatti a mano in piccole tirature”: questa la dichiarazione programmatica del piccolo brand tedesco. Al Fuorisalone abbiamo trovato mobili in legno e resine fluo e carte da parati stampate, ironiche e coloratissime. La stampa è un marchio di fabbrica, e varca i consueti confini del design. Non solo campeggia in bella vista come wallcovering, ma si ritrova anche in spazi e oggetti inaspettati, come le racchette da ping pong.
Uno sguardo sul futuro… ed è subito personalizzazione Qual è la Future Finger Print, l’impronta digitale del futuro? Per Veneto Vetro è la personalizzazione di qualsiasi vetro con la stampa digitale realizzata con tecnologia Cromoglass. E questo è il tema scelto da Inkiostro Bianco, che ha progettato le grafiche dell’installazione, realizzate con il supporto tecnico di Veneto Vetro, Ferro e Siderio, ospite dello showroom permanente di Olivieri nel cuore di Brera. In occasione del Fuorisalone è stato allestito quindi Future Dehor Print, uno spazio esterno in metallo e vetro, decorato in digitale grazie alla tecnologia ceramica di Ferro. I design e i colori dei tessuti e delle carta da parati usate all’interno dello showroom sono stati ripresi e interpretate anche fuori, dove il vetro ha aiutato a creare suggestivi effetti di luce.
È lo stand di Radici a Superstudio, in via Tortona 27. Qui l’azienda tessile bergamasca ha presentato le proprie soluzioni per l’interior decoration, con un occhio alla sostenibilità e alla personalizzazione. Risponde alla prima istanza Econyl, fibra di nylon rigenerato ottenuta dalla lavorazione di reti da pesca abbandonate e vecchie moquette. La personalizzazione viene invece ottenuta grazie alla tecnologia Chromojet di Zimmer e alla formulazione di inchiostri ad hoc realizzati dal dipartimento di R&S di Radici. Chromoproject consente quindi di avere moquette con decorazioni custom a tutto filo in ogni tipo di fibra tessile, fino a massimo 16 colori e con una definizione di 1 milione di pixel al metro quadro.
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fespace @fespa 2018
FESPA Global Print Expo 2018: cosa c’è di nuovo?
FESPA Global Print Expo torna a Berlino dal 15 al 18 maggio 2018 con dieci padiglioni densi di tecnologie innovative, possibilità formative e proposte e applicazioni ‘wow’ capaci di ispirare chi opera nei mercati della stampa digitale, tessile e serigrafica, così come nel signage non stampato. Lo fa con oltre 600 espositori e un claim - Where Print Takes Off – che sottolinea immediatamente tutte le potenzialità del mondo della stampa specialistica. Lo fa a undici anni di distanza dall’edizione 2007 a Berlino, ritenuta una delle FESPA di maggior successo di sempre, con l’obiettivo di essere ancora una volta una piattaforma primaria e internazionale di innovazione tecnologica – da un lato al servizio di produttori e fornitori che presentano le proprie novità di prodotto e le più recenti applicazioni; dall’altro per stampatori e print service provider che trovano spunti, nuove idee e modi per sviluppare il business, nonché un’occasione di networking.
L’analisi delle precedenti edizioni di FESPA dimostra come i visitatori siano in cerca di soluzioni per diversificare e ampliare la propria offerta, e per ottenere nuovi sbocchi di mercato. Un dato supportato anche dai risultati del FESPA Print Census 2015, dove si evidenzia che il 45% di chi investe in tecnologia di stampa digitale lo fa spinto dal desiderio di entrare in nuovi segmenti di mercato, per poter offrire nuovi prodotti e servizi. FESPA è partita da questa consapevolezza per organizzare FESPA Global Print Expo 2018, in modo da poter offrire ai visitatori la risposta ai bisogni evolutivi dell’intera community della stampa specialistica. Dopo FESPA Hamburg 2017, inoltre, FESPA ha iniziato a collaborare con Smithers Pira per identificare i principali trend del momento: digital textile, stampa digitale per packaging in cartone ondulato, signage, interior decoration e industrial printing. Forte di queste evidenze, FESPA ha
di Roz Guarnori, exhibition director di FESPA
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fespace @fespa 2018
Print Make Wear è la nuova area che riproduce l’intera filiera produttiva del fast fashion, dal progetto iniziale al prodotto finito.
Appuntamenti con FESPA Italia Come di consueto, nel corso della manifestazione FESPA Italia organizza diversi momenti di confronto e networking per i propri associati. Questi ultimi hanno la possibilità di accedere all’esclusivo progetto FESPA CLUB, pensato per i soci e con molteplici benefit, tra cui l’accesso gratuito ai padiglioni e allo stand FESPA CLUB. Stand che diventa il punto di incontro dell’Italian Day, tradizionale momento di networking che avrà luogo il 16 maggio dalle h 16.30. Un’occasione di scambio di opinioni che segue l’altro ricorrente appuntamento, la cena con i colleghi di FESPA ESPAÑA: la sera del 15 maggio ritrovo presso il ristorante Kurpfalz-Weinstuben per networking informale accompagnato da un boccale di birra.
Printeriors mostra, immaginando la lounge di un aeroporto del futuro, tutte le possibili applicazioni di stampa coinvolte.
aggiustato ulteriormente il tiro, creando nuove aree specifiche che focalizzano l’attenzione su alcuni mercati verticali – cartone ondulato, digital textile e interior decoration.
Cartone ondulato Quanto evidenziato dalla ricerca di Smithers Pira ha reso ancor più visibile un’opportunità di mercato come quella legata al packaging di cartone ondulato. Ovvero che la stampa digitale offre ai converter grandi possibilità di espansione del loro business, che può arricchirsi di servizi di prototipi, versioni variabili, personalizzazioni e basse tirature per scatole e espositori. Questa opportunità investe anche la community del wide format, che può trovare nuove possibilità di guadagno dalle basse tirature di packaging promozionale, capitalizzando
l’esperienza nella stampa e nel taglio in piano, oltre che sfruttando le esistenti relazioni con brand owner e rivenditori. Sulla base di una lunga storia nell’educare gli operatori a una transizione da analogico a digitale da un lato, sull’esperienza degli espositori nel lavorare il cartone ondulato per applicazioni di sign & display dall’altro, FESPA presenta un nuovo spazio che può offrire valore aggiunto ai visitatori. Si tratta di FESPA Digital Corrugated Experience, un’area formativa ed esperienziale che illustra i vantaggi della stampa digitale su cartone ondulato per imballaggi ed espositori per i punti vendita, con lo scopo di evidenziare i benefici dell’integrazione di una tecnologia digitale nel mix di produzione di converter di imballaggi e produttori di scatole.
Digital textile La stampa digitale tessile per Il segmento del soft signage è presente a FESPA da molto tempo, ma le ultime ricerche mettono in luce tutto l’enorme potenziale delle applicazioni stampate in digitale su tessuto. Per rispondere a questa opportunità, FESPA lancia Print Make Wear, una nuova zona interattiva volta a ricreare un’industria di fast fashion. Questo spazio, incentrato esclusivamente sui tessuti moda, capi d’abbigliamento e accessori stampati, riproduce un vero e proprio ambiente di produzione ed evidenzia ogni passaggio del processo di produzione di stampa digitale e serigrafica, dal progetto iniziale al prodotto finito. Print Make Wear ha come target primario i print service provider, ma si rivolge altresì ai fashion
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designer e ai produttori di tessuti, per mostrare loro il ruolo che la stampa può avere nella prototipazione, nella personalizzazione, nelle piccole tirature, nella produzione on-demand.
Interior decoration La stampa per la decorazione d’interni è uno dei principali trend del momento, come evidenziato sia dalla ricerca di Smithers Pira sia dal FESPA Print Census. Pertanto, FESPA continua a porre al centro le opportunità in evoluzione in quest’ambito a Printeriors, posizionata all’ingresso della fiera. Il tema è Airport Lounge of the Future: cercando di immaginare un’area di transito di un aeroporto del futuro. I visitatori possono scoprire una vasta gamma di applicazioni di interior decoration tra cui elementi di arredamento, carte da parati, pavimenti, grafiche per finestre e vetrine e molto altro. Tutto è realizzato dagli espositori della fiera, dando modo a chi vuole scoprire di più su specifiche applicazioni di andare a parlarne direttamente con chi le ha create.
Agfa Graphics Pad 1.1 stand A57 Agfa Graphics presenta un nuovo concept di stand: un’area innovativa che utilizzando la realtà virtuale e esperienze sensoriali interattive, illustra le soluzioni di stampa a getto d’inchiostro di nuova generazione ai visitatori dell’evento. Le vere star dello stand, quindi, non saranno i sistemi ma i campioni stampati, presenti in ampia varietà per sottolineare potenziale e versatilità delle soluzioni Agfa. Sempre durante la fiera, Agfa lancia la nuova campagna di comunicazione “EXTREME”, dallo slogan “Produttività estrema. Qualità estrema”.
Aleph
Pad 2.1 stand A40
L’italiana Aleph si presenta in fiera con tre differenti modelli della piattaforma LaForte, dedicata al mondo del textile. Occhi puntati su LaForte Industrial Paper BlueBack, sistema da sedici teste di stampa in doppia quadricromia e inchiostri a pigmento, che fa il suo debutto in occasione di FESPA. Accanto, sarà presente LaForte Studio Paper 340, sistema a doppia quadricromia e otto teste di stampa, ideale per lavorazioni per la comunicazione visiva, l’home textile e la decorazione d’interni con una velocità massima di 600 mq/ora. Terzo modello in mostra, LaForte Studio Fabric, con una velocità massima di 460 mq/ora e otto teste di stampa che utilizzano inchiostri a pigmento.
Trend Theatre L’offerta di seminari e speech si allinea pienamente con i cinque trend dominanti emersi dalla ricerca di Smithers Pira, esplorando ciascuno di essi maggiormente nei dettagli. Tutti i convegni si tengono in un unico luogo, il Trend Theatre, dove i visitatori potranno avere accesso ai più recenti dati di FESPA Print Census e conoscere i trend alla base dell’evoluzione del mercato così come vengono percepiti da print service provider e operatori di stampa di tutto il mondo.
B&B Systems
Pad 6.2 stand D52
L’azienda italiana si presenta con il brand 3BBOND, gamma di pannelli in alluminio composito per esposizioni outdoor e indoor. Costituito da due lamine di alluminio legate a caldo a uno strato centrale di polietilene a bassa densità, il pannello viene fornito unitamente a una pellicola di protezione per le superficie esterne. Disponibili in opaco/opaco o opaco/lucido, i lati del pannello hanno una finitura pensata espressamente per la stampa diretta. Tagliabili, sagomabili e piegabili, i pannelli sono ideali per applicazioni di design e cartellonistica.
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fespace @fespa 2018
DORI Pubblicità
Pad 2.1 stand C27
Presso lo stand è possibile scoprire tutta la gamma di prodotti di Italy Frame, azienda con esperienza trentennale nel settore del visual marketing. Suddivise in tre macrocategorie – smartframe, lightbox e bifacciale – le cornici si caratterizzano per l’elevata qualità della manifattura, il design innovativo e la loro versatilità: il costante cambio di grafiche, infatti, non provoca usura alla cornice, che pertanto può essere utilizzata più volte. Le grafiche sono realizzate con stampa sublimatica su tessuti antincendio classe B1, privi di PVC, inodore e facili da smaltire.
CANON
Pad 3.2 stand A40/B40
Lo stand è suddiviso in varie aree, dedicate ciascuna a una tecnologia diversa. Il roll-to-roll è dominato dai due sistemi Océ Colorado 1640 con tecnologia UVgel, impegnati nella stampa di applicazioni per l’interior decor. Presenti anche Océ ColorWave 910, Océ ColorWave 700 e i sistemi imagePROGRAF PRO-4000 e TX4000. Sarà anche mostrato un nuovo supporto resistente all’acqua, adatto per l’esposizione esterna. L’area flatbed vede – accanto ai modelli Océ Arizona 1280GT, 6170 e 6170XTS – l’ultima nata della gamma, dedicata al packaging, alla cartellonistica e ai prodotti décor. Completano lo stand l’area del piccolo formato – serie imagePRESS C850 per il packaging – e quella della stampa fotografica – sistema inkjet DreamLabo 5000.
power sponsor
Dover Digital Printing
JK Group
Pad 2.2 stand C13 Partecipazione ricca per JK Group, presente alla kermesse berlinese con uno stand dalle molteplici novità e tra i protagonisti di SportsFactory, area dove è possibile assistere live al processo produttivo per la realizzazione di una maglia sportiva: dal disegno al prodotto finito e indossato. Il brand J-Teck3 lancia a livello europeo J-Nexter, serie di inchiostri per le teste di ultima generazione Epson e per un selezionato numero di altri sistemi. Kiian Digital presenta invece Digistar T-Sonic, inchiostro sublimatico per la stampa transfer progettato per le testine di stampa Panasonic. Il brand Kiian Digital, inoltre, raddoppia le proprie certificazioni ECO PASSPORT by OEKO-TEX® aggiungendo a Digitar Hi-Pro la serie Digistar K-One.
Pad 2.2 stand C10/14/20
Per la prima volta nella sua storia, Dover si presenta a FESPA con uno stand unico per la nuova divisione Dover Digital Printing, che raggruppa i brand dedicati ai settori del digital textile, della grafica e del signage – Caldera, MS Printing Solutions e JK Group. Per sottolineare ulteriormente come quello della stampa specialistica sia il suo mercato di riferimento, Dover Digital Printing è uno dei Corporate Partner della fiera.
EFI
Pad 2.2 stand B30
Al centro dello stand VUTEk 3r, sistema roll-to-roll led da 3 metri, e EFI Reggiani FLEXY, nuovissimo sistema Dynaplast che permette di stampare su un’ampia gamma di tessuti – dai lavorati a quelli a bassa o alta elasticità. Lo stand è altresì all’insegna dell’esperienza interattiva, con dimostrazioni in realtà virtuale di sistemi quali l’inkjet da 3,2 m EFI VUTEk HS125 Pro e EFI Nozomi C18000, inkjet led single-pass per cartone ondulato e applicazioni display. Completano il quadro nuovi prodotti come VUTEk FabriVu 340i e l’ultima versione del workflow EFI Fiery per la produzione di formati superwide.
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Epson
Pad 2.2 stand D30
Numerose le applicazioni mostrate, dalla stampa per tessuti e capi d’abbigliamento fino agli articoli promozionali e al signage. Cuore pulsante il sistema Monna Lisa – al suo debutto in una manifestazione FESPA – e le soluzioni della gamma SureColor SC-F, le stesse usate dallo stilista inglese Richard Quinn per creare la sua collezione donna, di cui alcuni capi saranno presenti allo stand. Tra i modelli in mostra si segnalano la sublimatica SureColor SCF9300, la DTG SureColor SC-F2100 e SureColor SC-F6200. Spazio anche per le applicazioni di décor e fotografia, con prove colore, articoli promozionali, retroilluminati, banner e altri prodotti per il signage. Realizzatori i modelli SureColor SCS80600 e SC-S60600 (décor) e SureColor SCP (in foto).
FUJIFILM
Massivit 3D
Pad. 2.2 stand D50 / Pad 5.2 stand C30
Al centro dello stand Acuity B1, sistema modulare con tecnologia UV e testine di stampa Fujifilm Dimatix QFR con goccia da 7 picolitri. Dedicato alle basse tirature di grafiche espositive, viene lanciato a livello commerciale dopo l’anteprima di un anno fa. FESPA Berlin è anche il palcoscenico scelto per la presentazione di una nuova piattaforma di stampa. Fujifilm è tra i partecipanti alla nuova area di FESPA, Digital Corrugated Experience, mostrando tutte le potenzialità della piattaforma inkjet Onset X di Inca Digital, in grado di utilizzare tutti gli inchiostri UV di Fujifilm (compresi quelli a bassa migrazione per uso alimentare Uvijet LM) e dotata di un nuovo sistema di robotica avanzata.
Mimaki
Pad 3.2 stand C20
Fari puntati sulla serie HP Latex R, tecnologia ibrida che consente di stampare tanto su flessibile quanto su rigido utilizzando inchiostri Latex. Fra le caratteristiche di questa serie spicca la possibilità di stampa col bianco, grazie all’inchiostro HP White Latex e a un sistema che ne consente il ricircolo evitandone la sedimentazione. Presso lo stand sono presenti anche altri sistemi della gamma HP Latex – HP Latex 115, HP Latex 570, HP Latex 1500 – e il modello HP PageWIDE XL 5100, tutti impegnati in dimostrazioni live tenuta da esperti incentrate sulle molteplici applicazioni realizzabili con la stampa digitale HP.
Pad 1.2 stand D20
La stampa tessile del produttore giapponese si declina in una vasta collezione di campionature e in continue dimostrazioni live, sia di stampa diretta su tessuto sia per trasferimento a sublimazione. Tra i modelli spicca Tiger-1800B, progettata per produzioni industriali (fino a 385 mq/ora) e volumi elevati di applicazioni da arredamento e pronto moda. Mimaki è inoltre uno dei protagonisti dell’area speciale FESPA Print Make Wear, dove sarà esposto un flusso di lavoro completo per la produzione tessile digitale. Cuore pulsante della filiera, il sistema TX300P-1800 per stampa diretta su un’ampia gamma di tessuti, sia con inchiostri a pigmento sia con inchiostri sublimatici.
OKI
HP
Pad 1.1 stand A55
L’azienda israeliana ha scelto l’appuntamento berlinese per svelare al mercato europeo Massivit 1500 Exploration, l’ultima nata della gamma di stampanti 3D di grande formato. Questo sistema si affianca alla Massivit 1800 con lo scopo di ampliare ulteriormente l’accessibilità alla tecnologia di stampa additiva wide format a un mercato più ampio, formato da stampatori di ogni dimensione. Una vasta gamma di modelli 3D ad alto impatto – tra cui il tabellone calcistico della foto – metteranno in luce le elevate possibilità creative della stampa 3D.
Pad 3.1 stand A22
OKI Europe è Gold Sponsor di FESPA 2018, a cui si presenta con il claim Alive with Colour. Il colore è infatti protagonista, grazie alla presenza dei sistemi ColorPainter E64-s e ColorPainter M64-s, capaci di fondere la tecnologia toner bianco/cinque colori (CMYK+1) con il digital led per dare vita ai colori neon. Con la loro versatilità, questi sistemi consentono di creare applicazioni outdoor e indoor, da piccole etichette e cartellini dei prezzi a banner per interni ed esterni, dalle carte da parati al car wrapping, fino alla cartellonistica di ampie dimensioni ed estremamente resistente. Durante la manifestazione, OKI propone anche il nuovo sistema di stampa di buste della Serie Pro9000, pensato per i piccoli lotti di produzione.
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Ricoh
Pad 3.1 stand A50
Per mostrare tutte le possibilità della comunicazione visiva, Ricoh collabora con Bianchi, storica azienda di biciclette, allestendo un corner dedicato che simula un punto vendita. Tra le applicazioni visibili ci sono: bandiere, banner e wall graphics realizzati con la wide format latex Ricoh Pro L4160; pannelli espositivi rigidi creati con Ricoh Pro T7210 UV, soluzione flatbed UV per il settore dell’industrial decoration; magliette polo, t-shirts personalizzate, borse e cappellini stampati con le soluzioni direct-to-garment Ri 100, 3000 e 6000; cataloghi, brochure, cartoline e poster prodotti con la nuova soluzione foglio singolo Ricoh Pro C7200x dotata della quinta stazione colore.
SA International
Pad 2.2 stand D20
L’azienda presenta il proprio portafoglio di prodotti sotto lo slogan Brighter Ideas e con quattro aree specifiche. Nella zona Graphics trovano posto i prodotti per la serigrafia e il wide format: la gamma Streamline, che si arricchisce di Streamline UML (inkjet) e Rapide (solvente). Presente anche la gamma SunPromo. Nell’area Digital Textiles protagonisti gli inchiostri SunTex (inkjet), SunTex Encore (pigmento), Streamline TXT e Sonata DTE (per stampa diretta o transfer) e, soprattutto, Sonata DTR500, la nuova serie sviluppata per le teste di stampa Ricoh Gen 5. La zona Industrial sarà animata da molteplici prodotti: la novità assoluta SunMotion che sfrutta inchiostri invisibili e supporti con luci led; gli inchiostri SunHytek, SunCarte, SunPoly; i materiali per l’elettronica stampata SunTronic; Touchcode, soluzione per il packaging intelligente; e infine Nanosilver, gamma di inchiostri dedicata all’elettronica stampata. La zona Partnerships & Technology, da ultimo, ospita diversi partner OEM e i loro prodotti.
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Immagination is the limit: questo il motto con cui l’azienda si presenta alla kermesse berlinese, sottolineando la versatilità della propria offerta. Due le serie in mostra: Vector LED e Formulate. Le lightbox di Vector LED – compresa l’esclusiva backlit da 30mm – sono ideali per ambienti quali negozi e shop, con luci retroilluminanti sia su tutta che su parte della grafica. La rinnovata gamma Formulate si caratterizza invece per la grafica a tessuto, la chiusura a cerniera, un sistema tubolare leggero e resistente a doppio lato. È ideale per banner, teloni, spazi espositivi. Entrambe le gamme sono pienamente personalizzabili in ogni loro parte, per rispondere alle esigenze esatte del cliente.
Pad 3.2 stand D40
Il fornitore americano di pacchetti software per i segmenti cartellonistica, stampa digitale e lavorazione CNC presenta la sua gamma completa di software, tra cui spiccano il RIP Flexi e il software di progettazione per POP DisplayGenie. Dimostrazioni giornaliere permettono di esplorare tutte le funzionalità e i servizi a valore aggiunto dei software, tra cui la possibilità di personalizzazione di ogni progetto e le app mobile per la gestione della produzione anche da remoto.
Sun Chemicals
Ultima Displays Pad 1.2 stand C60
Zünd
Pad 1.2 stand B50
Stampa digitale su pellicola o cartone ondulato di comunicazione POS, tessili per applicazioni soft signage, il settore della moda o quello della decorazione d’interni: con le sue soluzioni di taglio, Zünd risponde alle molteplici esigenze della tecnica pubblicitaria. Presso lo stand vengono mostrati l’ultima versione del software di comando Zünd Cut Center ZCC; la nuova Over Cutter Camera OCC per il controllo di posizione e deformazione del materiale; il cutter flatbed digitale G3 3XL3200 in combinazione col modulo laser LM 100W; un secondo cutter G3 con montato il sistema di fresatura RM-L e cambiofresa automatico ARC per una fresatura efficiente e completamente automatizzata.
fespace eventi
FESPA Italia TOUR Dalle langhe la passione per il vino… e le bottiglie
L’esperienza in P&P Promotion Le associazioni sono fatte di uomini (aziende) e se non fosse per persone come Paolo Lorusso, titolare di P&P Promotion e socio di FESPA Italia dalla sua fondazione e imprenditore della zona di Alba, queste occasioni diventerebbero difficili. P&P Promotion (la prima P facile da intuire, la seconda P
altrettanto facile per chi ha avuto la fortuna di visitare l’azienda e conoscere, tra gli altri, la ‘socia’ Paola, nel lavoro e nella vita). Un business, quello di P&P Promotion, costruito sulla capacità di Paolo di affrontare i lavori come una continua sfida alla ricerca di nuove soluzioni, innovative e uniche. È il caso infatti della tecnica del “Cambio molecolare del colore del vetro”, soluzione che permette all’azienda di stampare e colorare bottiglie senza l’uso di vernici, ma attraverso polveri di vetro che, in appositi forni, si integrano con le molecole del vetro della bottiglia. Una sola delle soluzioni utilizzate da P&P Promotion per produrre e stampare bottiglie per importanti marchi di liquori e bevande. Una giornata, quella trascorsa in P&P Promotion, che ha permesso al gruppo di circa 30 partecipanti associati di visitare gli uffici tecnici (dove non vi sono state remore nel mostrare i software realizzati per monitorare in toto il flusso delle commesse), di fare il giro del nuovo stabilimento – nel quale passano le oltre 30.000 bottiglie al giorno (che entrano come bottiglie neutre ed escono arricchite di colori, lavorazioni del vetro, stampe serigrafiche
con lamine e/o effetti speciali), di seguire un intervento tecnico di aggiornamento tenuto dal socio Gallus, che ha presentato una innovativa soluzione per telai serigrafici. Un successo che si evince dalla soddisfazione di tutti durante il brindisi finale offerto da P&P Promotion che ha riunito i soci Fespa Italia e anche parte dei dipendenti della società.
A
Una delle caratteristiche tipiche delle aziende italiane (lo dicono tutte le analisi di mercato) è quella di essere molto spesso chiuse su se stesse, gelose delle proprie capacità imprenditoriali e applicative. È molto difficile, infatti, trovare aziende che si aprono a colleghi, fornitori, anche concorrenti, per condividere scelte, modalità di lavoro, soluzioni ad hoc individuate per fare business. FESPA Italia ha inserito nel proprio programma associativo un’iniziativa che vuole scardinare questo concetto e creare vero networking di valore tra gli associati, che possono così avere l’occasione di fare giornate di studio presso le aziende di colleghi o competitor. In un clima positivo e teso soltanto al migliorare le conoscenze di tutti, come deve essere per una associazione.
Prima tappa 2018 per FESPA Road Show, iniziativa di FESPA Italia volta a promuovere lo scambio di informazioni e il networking tra le aziende associate. Porte aperte presso P&P Promotion, che ha mostrato tutti i volti della decorazione del vetro.
lcuni momenti della prima tappa del FESPA Italia Road Show presso P&P Promotion: l’arrivo dei partecipanti (che hanno viaggiato su un autobus VIP), l’intervento tecnico e la visita allo stabilimento.
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A InPrint Italy il vostro business è la soluzione per l’industria manifatturiera
20-22 novembre 2018, MiCo Milano Congressi, Milano
UNITEVI ALLA MIGLIORE ESPOSIZIONE PER LE TECNOLOGIE DI STAMPA INDUSTRIALE InPrint Italy è la principale esposizione nel campo delle tecnologie di stampa per l’industria manifatturiera. L’evento è ideato per soddisfare le esigenze dei professionisti del settore alla ricerca di soluzioni di stampa industriale personalizzate.
CHI ESPONE? Gli espositori presenteranno attrezzature, strumenti e servizi per la stampa su metallo, plastica, pellicole, tessuti, vetro, ceramica, legno e altri substrati: • Macchinari e sistemi di stampa • Sistemi e parti integrate e personalizzate • Testine di stampa, schermi e altre parti speciali • Inchiostri, fluidi e prodotti chimici • Materiali e substrati • Soluzioni hardware e software • Dispositivi di prestampa • Impianti di lavorazione e finitura (taglio, stampaggio, modellatura, ecc.) • Servizi per il settore industriale • Ricerca, consulenza, associazioni industriali, pubblicazioni commerciali
Speciality • Screen • Digital • Inkjet • 3D
CHI VISITA? I visitatori di InPrint sono responsabili dei processi decisionali in cerca di soluzioni a specifici problemi di produzione: • Produttori: professionisti della produzione, inclusi professionisti della stampa in azienda, direttori di R&S, CTO, direttori di produzione e progettisti che sono alla ricerca di soluzioni per aumentare la capacità di produzione, la flessibilità e il rendimento nei loro impianti. • OEM, integratori, produttori di componenti e sviluppatori alla ricerca di partner e di tecnologie per integrare e creare nuove soluzioni e macchinari per la produzione di stampa industriale. • Aziende di stampa che creano soluzioni di stampa decorativa o funzionale per favorire l’integrazione in un più ampio processo di fabbricazione o che prevedono di adottare nuove tecniche e tecnologie.
Prenotate il vostro spazio espositivo ora!
www.inprintitaly.com
WIDE 38
cover story Optical art e laseratura per una cover d’impatto Il soggetto La decorazione è negli occhi di chi guarda Un movimento che nasce dall’accostamento di rombi e righe verticali in bianco e nero, l’impronta di un volto, un gioco di elementi colorati e il giallo acceso della testata e degli occhiali. L’effetto visivo della copertina di WIDE richiama le illusioni della optical art degli anni Sessanta e Settanta, dove colori, forme ed elementi geometrici, sapientemente distribuiti nello spazio, catturano l’attenzione dell’osservatore e lo coinvolgono nella suggestione di un generale movimento. I confini della decorazione si ampliano ulteriormente e la distanza tra chi osserva e chi è osservato svanisce: gli occhiali da sole dominano la scena attraendo lo sguardo, mentre le lenti dalla cromia squillante richiamano l’intervento del tatto, a verificare l’impatto della texture creata dalla laseratura.
La tecnologia PaperOne 5000 SEI Laser PaperOne è la linea di sistemi laser con trasporto automatico della carta destinata ai settori delle arti grafiche e del packaging. Entrambi i sistemi di questa linea – PaperOne 5000 e PaperOne 3500 – rispondono all’esigenza del mercato di realizzare design sempre più personalizzati e con la massima flessibilità in ogni fase della produzione. Questa gamma consente di realizzare packaging, astucci o imballi dalle grafiche e forme originali e anche complesse e ricercate lavorazioni della carta, in particolare laddove sono richiesti estrema precisione e contorni minuti. In particolare, PaperOne 5000 è una soluzione laser modulare di fustellatura e cordonatura digitale in tempo reale dei fogli sia fronte che retro, a seconda del design grafico richiesto. Il sistema laser – completamente auto-setting e pilotato con comandi da remoto – utilizza un registro meccanico di pinza/squadra oltre a un registro ottico tramite telecamera digitale. Il sistema proprietario ProCrease di cordonatura maschio/femmina consente di creare rapidamente i plate di lavorazione. Entrambi questi sistemi, come tutti gli altri sistemi SEI Laser, sono certificati per poter essere integrati in un moderno sistema industriale 4.0.
La lavorazione Effetti speciali con il laser Il progetto della nobilitazione della copertina di WIDE è stato curato dall’italiana SEI Laser, specializzata nella produzione di sistemi laser digitali. Le circa 7mila copertine – stampate in offset in quadricromia su una carta da 300 grammi patinata opaca – sono state laserate con SEI Laser PaperOne 5000. Per la lavorazione è stata realizzata una decorazione artwork con tecnologia laser che si differenzia per il taglio altamente qualitativo e preciso, particolarmente apprezzabile nelle lenti degli occhiali da sole dove i tagli sono molto fini. Questo tipo di finitura sarebbe impossibile da realizzare con metodi tradizionali. PaperOne 5000 processa fogli fino al formato B2, ha una produttività fino a 2.500 fogli/ora su materiali quali carta, cartoncino, pet, pp e Bopp con spessori certificati da 0,15 a 1,5 mm. Completano la lavorazione della copertina i tagli a registro romboidali che enfatizzano l’effetto psichedelico rendendolo materico.
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WIDE 38
colophon Persone e aziende citate con riferimento alla pagina. I numeri in neretto si riferiscono a un’inserzione pubblicitaria 1P/Primo Piano 70 3A Composites 15 3M 58,71 ABS Group 70 Acimga 49 ADS2 Brands 26 Agfa Graphics 20,45,50,54,75 AIMSC 49 Aleph 40,75 Argi 49 Assocarta 49 ATIF 49 ATPColor 13,84 B&B Systems 21,75 Ball Packaging 20 BB Distribution 44 Benesh Markus 71 Bianchi 78 Bompan 50 BSH gruppo 68 Caldera 76 Canon 50,76 Cappellini Giulio 71 Carmana Cecilia 68 Centimerio Fabio 28 Ceramica Sant’Agostino 68 Clementi Vittorio 12 Colorzenith 49 Corepixx 70 Costacurta Stefano 28 Creazioni Digitali 40 Curious Boy 71 Dainippon 52 Dal Monte Alessandro 68 Del Guasta Cristina 47 DesignElementi 68 Domino Sistemi 9,58 Dori Franco 64 Dori Pubblicità 64,76 Dori Simonetta 64 Dover Digital Printing 76 Dubuit 20 DuPont 15 Durst 10,63 Ecomat gruppo 71 Edigit 9 EFI 33,65,76 Epson 38,51,77 Ermes 52 ESF 56 ETT 70 EuPIA 29 Eurmoma 10,16,52 Eurostampa 49 Evolis 52 Falegnameria Erre 69 Fderazione Carta e Grafica 49 Ferro 71 FESPA 44,73 FESPA Italia 49,74,79 Fiera Milano 14 Flyeralarm 5 Foggini Jacopo 30
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Fontana Grafica 71 Fotolito Fram 69 Fujifilm 26,50,77 Gambarato Roberto 60 Garri Giuseppe 48 GDC 52 Ghelfi Ondulati 49 Gobbetto 30 Goodmind 24 Grafical 49 Gruppo Masserdotti 9,49,58 Guarnori Roz 73 Hic Mobile 61 HID Fargo 52 Hinterkopf 19 HP 8,46,50,65,77 I.B.E. 49 In.Deco Serigrafia 49 Inca Digital 77 Inkiostro Bianco 71 InPrint Italy 80 Intergraf 49 Italy Frame 76 Janssen Frank 33 JCDecaux 62 JK Group 76 Keypoint Intelligence 19,34 KHS 20 Kiian Digital 23,76 Kimbo 24 Kinetic 61 KNF Italia 43 Krones 20 Kurz 32 Lamperti Marcello 9 LG Business Solutions 60 49 Longo Loop Design 68 Lorusso Paola 79 Lorusso Paolo 79 Lucini Roberto 40 Luxoro 28 Lynx 62 Madea Milano 30 Maggioni Serigrafia 49 Manes Alessandro 40 Marabu Italia 28 Market Screentypographic 51 Martellono Roberto 13 Masserdotti Alberto 9,58 Masserdotti Andrea 58 Massivit 3D 51,77 MCA Digital 8,46,57 McGowan Malcom 33 McGowans Print 33 Meana Francesca 71 MEMO 52 Mimaki 50,65,77 Miroglio 35 Mitsui Chemicals 30 MS Printing Solutions 76 Nadir 28 Nava 49
NEFF 68 NTG Digital 6,51 Objectif Lune 52 OKI 50,77 Oltremateria 71 Omniserver 10 Open Italia 65 Organo Paolo 54 P&P Promotion 49,79 Panasonic 76 Paneroni Giovanni 9 Paracchini Fabio 12 Peric Radisa 66 Pininfarina gruppo 24 Pischiutti Chiara 68 Polyedra 83 Portland Garment Factory 37 Pourquoi Pas Design 71 Pozzoli 49 Print4All 48 Printgraph 49 Probo 10 Pubblilaser 46 Quesada Javier 33 Quinn Richard 38 Radici 71 Ricoh 10,50,78 Roland DG 51 SA International 78 SAC Serigrafia 49 Sacchital 49 SAi 13,66 Samsung 60 Sangalli Dario 60 Sangalli Tecnologie 60 Sawgrass 42 Scatto Marco 28 Scipioni Stefano 10 SEI Laser 3,51,81 Siderio 71 SIS Digital Vision 62 Smithers Pira 73 SoftWear 37 Spoonflower 35 Spreafin gruppo 49 Stahl’s 10 Sun Chemical 11,78 Symera 28 Taga Italia 49 Testa Luca 46 TheColorSoup 35 Tonejet 20 Tubettificio Favia 49 Ultima Displays 78 Velox 21 Veneto Vetro 71 Wall&Decò 68 WFX WEB PLM 35 Wilce Dan 26 Willinger Max 61 Xaar 20 Zimmer 71 Zünd 78
STRATEGO GROUP via Cassanese 224 - Segrate (Milano) tel. 02.49534500 fax 02.26951006 www.stampamedia.net Direttore responsabile: Ruggero Zuliani Comitato di redazione: Paola Bonfanti (coordinamento) paola.bonfanti@strategogroup.net Cristina Rossi, Federico Zecchini Hanno collaborato a questo numero: Enrico Barboglio, Ron Gilboa, Fausto Martin, Elena Panciera, India Tatro, Stefano Tenedini Pubblicità: Mauro Tironi sales@strategogroup.net Deborah Ferrari deborah.ferrari@strategogroup.net tel. 389.9004599 Rancati Advertising: Claudio Sanfilippo csanfilippo@rancatinet.it Ufficio traffico brando.zuliani@strategogroup.net Registrazione Tribunale di Milano n° 448 del 21.9.1985 R.E.A. Milano n° 1190227 Gli articoli firmati impegnano esclusivamente gli Autori. È vietata la riproduzione anche parziale del testo. ISSN 0394-5901 Quota di abbonamento annuo per l’Italia euro 40,00 per l’Europa euro 73,00 extra Europa euro 83,00. Numeri arretrati: euro 14,00. Versamento con bonifico intestato a: Stratego Group IBAN IT91 B050 3420 6000 0000 0000 933 Per informazioni: amministrazione@strategogroup.net
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Pensare, per realizzare insieme. In Polyedra non abbiamo mai smesso di farlo, perché c’è sempre un’idea pronta a diventare realtà. Come o grazie a cosa? Possiamo inventarlo insieme: l’importante è non smettere d’immaginarsi il futuro. Polyedra è il partner poliedrico capace di ascoltare per tradurre in soluzioni le vostri visioni. Don’t stop imaging.
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