


Vivi l’esperienza esclusiva della
Boutique, fatti guidare dai nostri esperti per dar forma alle tue idee attraverso soluzioni di taglio a formato di carta e cartone su prodotti continuativi.
Due Emme Pack Group è punto di riferimento per il comparto grafico e cartotecnico: dotata di ampia rete commerciale sul territorio nazionale e composta da un affiatato team di 34 dipendenti, è un partner strategico nel collegamento tra il produttore e lo stampatore. consulenza al servizio sartoriale di - ottimizzato su un ampio portfolio di prodotti grafici e cartotecnici - è una realtà nel processo produttivo, tempestiva nell’evasione degli ordini e sempre attenta al contenimento degli sprechi
Ponendo da sempre attenzione sul fronte responsabilità sociale, temi ESG ha visto la bilancio di sostenibilità nel 2024, una lente focalizzata su fattori importanti di organizzazione e di prodotto, con l’obiettivo di creare maggiore
In una filiera impattante come quella cartaria, porre attenzione a questi temi è una scelta di per anticipare il futuro.
DIARI DAL FUTURO
celebriamo il ventesimo compleanno di PRINTlovers (eh sì, abbiamo cominciato nel 2005!) e inauguriamo un corso di monografie dedicate ai principali settori applicativi della stampa, ho fatto un salto in avanti e mi sono reinventata archeologa del futuro. Ho immaginato di scavare, estrarre, pulire, catalogare, restaurare e costruire un discorso interpretativo sulle testimonianze di cultura materiale della civiltà che siamo oggi. A distanza di molti secoli tante cose si saranno corrose, sbiadite, sgretolate, polverizzate. Altre, nelle condizioni favorevoli, si saranno conservate quasi intatte, a conferma del fatto che le nostre preoccupazioni sulla degradazione dei materiali nell’ambiente erano piuttosto fondate. Tra le cose che troverò ci sono quelli che potremmo definire “artefatti pubblicitari”: oggetti curiosi, realizzati in serie, apparentemente banali nel loro utilizzo. Alcuni saranno comprensibili sul piano pratico e leggibili negli elementi grafici e decorativi, altri no. Magari riporteranno loghi e payoff indecifrabili, legati ad aziende che non esisteranno più. Oppure saranno dispositivi elettronici incompatibili con qualunque sistema, hardware o software, utilizzeremo. Alcuni di questi oggetti saranno penne colorate, tazze di ceramica e borse di cotone ornate da messaggi stampati. Cosa racconteranno della nostra civiltà passata? Parleranno di un’epoca in cui il logo era simbolo di identità e appartenenza. Le tazze non erano solo oggetti d’uso quotidiano, ma piccoli strumenti di connessione emotiva: un caffè, un logo e la promessa di un legame profondo tra chi consuma e il brand. E le shopper? Monumenti di un’epoca in cui la sostenibilità iniziava a diventare una preoccupazione globale, intrecciando valori etici e marketing. Ma gli oggetti promozionali saranno esposti nei musei del futuro come più di semplici reperti. Saranno tracce di un sistema economico fondato sulla persuasione e sull’immagine. Racconteranno la nostra viscerale necessità di autopromozione, il desiderio di lasciare un’impronta, di distinguerci sempre e comunque dalla massa. Parleranno di un’epoca in cui il consumo si intrecciava alla ricerca di senso. Eppure ammetteremo che in quella loro funzione effimera si annidava qualcosa di eterno: il bisogno umano di comunicare, di farsi ricordare.
L'Editoriale di MICHELA PIBIRI
Missione: farsi riconoscere
Patrizia Merlino, presidente nazionale di Assprom, delinea in questa intervista il perimetro dell’oggettistica promozionale, i trend e le sfide di mercato.
Sono regali belli e bravi quelli realizzati da tre organizzazioni del terzo settore, AISM, Emergency e Pangea, per sostenere i propri progetti e fidelizzare chi dona.
Design, tecniche e applicazioni per il promotional: un excursus sull’evoluzione e lo stato dell’arte del settore, anche dal punto di vista socio-culturale.
Una gamma diversificata di materiali e tecniche per tenere alta la fidelizzazione, coinvolgere, far emozionare e distinguersi nel competitivo mondo del lusso.
L’EDITORIALE di Michela Pibiri 5
Diari dal futuro
COM'È FATTO PRINTLOVERS 104 8
I materiali, le tecniche, i partner
COMUNICAZIONE D'IMPRESA 24
Epson e la personalizzazione in-store
GRANDANGOLO 31
Prada May Issue, di Nava Press
Regali di lusso di Armani e Bally
Plastigraf Trevigiana ed Eurobrillance insieme
Fedrigoni e il potere del colore
Il calendario Grafical 2025
COMUNICAZIONE D’IMPRESA 50 Il futuro del tessile con Kornit Digital
ABBIAMO PARLATO DI 70
Persone e aziende citate in questo numero
Stampare su qualsiasi materiale è uno dei punti di forza del processo serigrafico: è infatti la tecnica che ha permesso la nascita stessa degli oggetti promozionali.
Le manifestazioni a premio sono strumenti di marketing flessibili e potenti nelle mani dei brand. Ci racconta tutto Sonia Travaglini, CEO dell’agenzia Promosfera.
Gli articoli in tessuto sono sempre più in voga nel promotional. La tecnologia è all’opera per realizzare capi e accessori funzionali e di forte impatto comunicativo.
Esploriamo il mondo della stampa su metallo e i suoi usi in ambito promozionale, perché la scelta del materiale è fondamentale nella comunicazione di marca.
PRINT BUYER NUMERO 104/2024
DIRETTORE RESPONSABILE
Enrico Barboglio
COORDINAMENTO EDITORIALE
Michela Pibiri michela.pibiri@strategogroup.net
HANNO COLLABORATO
Lorenzo Capitani, Paola Carbone, Pat McGrew, Elena Panciera, Caterina Pucci, Giovanni Re
TRADUZIONI
Philip Sanders – The Language Switch
ART DIRECTOR
Stefano Torregrossa › onicedesign.it
PRINTLOVERS SU WEB www.printlovers.net redazione@printlovers.net
STRATEGO GROUP srl
Via Cassanese 224, 20054 Segrate (MI) amministrazione@strategogroup.net
PUBBLICITÀ
Deborah Ferrari | t. +39 389 9004599
› deborah.ferrari@strategogroup.net
Segreteria pubblicità › brando.zuliani@strategogroup.net
REA MILANO 1190227
Aut. Trib. Milano n. 706 | 11/10/2004
STAMPA PRESSUP – Nepi (VT)
ABBONAMENTI
T. + 39 02 49534500 | F. +39 02 26951006 abbonamenti@strategogroup.net
Annuale 60 euro – Bonifico bancario a STRATEGO GROUP srl IBAN: IT70 C034 4020 6000 0000 0264 200
Gli articoli firmati impegnano esclusivamente gli Autori. Dati e caratteristiche tecniche sono generalmente forniti dalle Case costruttrici, non sono comunque tassativi e possono essere soggetti a rettifiche in qualunque momento. Tutti i diritti sono riservati. Notizie e articoli possono essere riprodotti solo a seguito di autorizzazione dell’editore e comunque sempre citando la fonte. Testi e fotografie, qualora non espressamente richiesto all’atto dell’invio, non vengono restituiti. Desideriamo informarLa che il D.Lgs. 196/03 (Testo Unico Privacy) prevede la tutela di ogni dato personale e sensibile. Il trattamento dei Suoi dati sarà improntato ai principi di correttezza, liceità e trasparenza e della Sua riservatezza. Ai sensi dell’art. 13 del Testo Unico, Le forniamo quindi le seguenti informazioni: il trattamento che intendiamo effettuare verrà svolto per fini contrattuali, gestionali, statistici, commerciali, di marketing; il trattamento, che comprende le operazioni di raccolta, consultazione, elaborazione, raffronto, interconnessione, comunicazione e/o diffusione si compirà nel modo seguente: archiviazione su supporto cartaceo e archiviazione informatizzata su personal computer. Il titolare dei dati è: Stratego Group srl nella persona del Rappresentante Legale. Il responsabile del trattamento dei dati è: Enrico Barboglio [enrico.barboglio@strategogroup.net, via Cassanese 224, Segrate MI, T. 02.49534500]. Al titolare del trattamento Lei potrà rivolgersi per
Da oltre 30 anni, Grafica Me telliana affianca designer, agenzie di comunicazione e aziende per la stampa offset e digitale di packaging, prodotti commerciali ed editoriali, shopping bag. È certificata per l’etichettatura di prodotti con marchi FSC®. Grafica Metelliana è sempre attenta ai trend di mercato e alle esigenze di comunicazione di tutti i settori merceologici. Ha ampliato la gamma dei servizi offerti con il grande formato e l’allestimento indoor/outdoor. Tra gli ultimi investimenti tecnologici la Scodix Ultra 6000, formato 70x100, per la nobilitazione con UV e foil digitali. C www.graficametelliana.it
Nel nostro mondo sempre più digitale, gli oggetti reali mantengono un significato profondo che le creazioni virtuali e generate dall’intelligenza artificiale non possono replicare. Gli oggetti fisici trasmettono storie attraverso la loro consistenza, le loro imperfezioni e le loro caratteristiche uniche, elementi che gli algoritmi non possono realmente catturare. Un oggetto fatto a mano, un libro d’epoca o una tazza di ceramica realizzata con cura incarnano la creatività umana e la storia personale. L’esperienza sensoriale degli oggetti reali ci ancora alla realtà fisica: possiamo sentire il calore, annusare la storia e apprezzare l’artigianato in modi che pixel e algoritmi non possono simulare.
La copertina di PRINTlovers 104, dedicata al tema dell’oggetto promozionale, gioca lungo due assi: quello tra fisico e digitale, e quello tra reale e spirituale. L’oggetto presentato al centro sembra reale ma è un oggetto virtuale, generato da intelligenza artificiale, pur riportando l’invito a credere nella realtà fisica delle cose e non in quella digitale. Dall’altra parte, la disposizione circolare degli elementi e la corona di piccoli oggetti impossibili si ispirano alla costruzione dei mandala, opere d’arte volte a ispirare preghiera e meditazione.
Oropress, fondata nel 1952, si è affermata nel mercato italiano e inter nazionale grazie alla sua ampia gamma di soluzioni per la nobilitazione dello stampato in svariati settori industriali tra i quali editoria, etichette, packaging, automotive, cosmetica, moda e sicurezza. Le risorse di Oropress offrono il proprio know-how tecnico e le competenze acquisite in settant’anni di attività fornendo la massima collaborazione al cliente, dalla fase progettuale creativa fino alla produzione stessa, proponendo materiali idonei a ogni supporto e soluzioni di stampa personalizzate. Investendo nella continua ricerca, Oropress mette a disposizione della propria clientela soluzioni di trasferimento sempre innovative e diversificate adatte a molteplici tipologie di applicazioni, quali stampa a caldo e a freddo, film per laminazione e stampa digitale, transfer personalizzati e non, silk foil. C www.oropress.it
LA CARTA
METSÄBOARD PRIME FBB BRIGHT
MetsäBoard Prime FBB Bright è un cartoncino multi strato ad alto spessore retropatinato ideale per packaging di lusso e per utilizzi grafici. Top di gamma fra i prodotti MetsäBoard, unisce luminosità, grado di bianco, rigidità e tenuta in fase di piega e cordonatura. Il suo aspetto bianco brillante e l’eccellente stampabilità esaltano design di lusso con finiture speciali. È la scelta ideale per i marchi di fascia alta, massimizzando la comunicazione del marchio attraverso un’eccellente luminosità e levigatezza della superficie. Ideale per ottenere risultati di stampa ed effetti speciali di primo ordine.
STAMPA E NOBILITAZIONE
Grafica Metelliana ha stampato in su Heidelberg Speedmaster XL 6 colori UV, che garantisce qualità di stampa altissima e prestazioni al massimo livello. La stampa è stata impreziosita da due effetti a caldo, che saltano subito all’occhio conferendo al design brillantezza e vivacità e, al contempo, eleganza e accuratezza. La stampa a caldo è stata effettuata con Brausse SIGNA 1050FI.
COLORI A CALDO
OROPRESS 422A69 E OROPRESS 087C33
L’abbinamento dei colori a caldo scelti per la nobilitazione della copertina ricorda le sfumature cangianti del crepuscolo. È stato scelto un foil olografico per stampa a caldo
Oropress codice 422A69 color argento con disegno “mini balls”. Il risultato è un effetto tridimensionale che dona profondità alle scritte e alle immagini, abbinato a un foil rosa metallizzato lucido per stampa a caldo codice 087C33.
DISTRIBUZIONE CARTA
Due Emme Pack Group è punto di riferimento per il comparto grafico e cartotecnico: dotata di un’ampia rete commerciale sul territorio nazionale e composta da un affiatato team di 34 dipendenti, è un partner strategico nel collegamento tra il produttore e lo stampatore. Coniugando la consulenza al servizio sartoriale di taglio a formato è una realtà efficiente nel processo produttivo, tempestiva nell’evasione degli ordini e sempre attenta al contenimento degli sprechi. Ponendo da sempre attenzione sul fronte ambientale e della responsabilità sociale, l’impegno aziendale sui temi ESG ha visto la pubblicazione del primo bilancio di sostenibilità nel 2024, una lente focalizzata su fattori importanti come la carbon footprint di organizzazione e di prodotto, con l’obiettivo di creare maggiore valore sociale. C www.dueemmepack.it
CARTA
Metsä Board, parte di Metsä Group, è il principale produttore europeo di cartoni in fibra vergine, tra cui cartoncini ad alto spessore leggeri di alta qualità, cartoni per la ristorazione e kraftliner bianchi. Le fibre di legno fresche e pure utilizzate nei prodotti sono una risorsa rinnovabile e riciclabile e provengono dalle foreste del Nord gestite in modo sostenibile. I cartoni leggeri aiutano a ridurre l’impronta di carbonio del packaging e sono facili da riciclare, supportando l’economia circolare. Come precursore della sostenibilità, Metsä Board punta ad avere stabilimenti e materie prime completamente privi di combustibili fossili entro la fine del 2030. Insieme ai suoi clienti e ad altri partner, Metsä Board sviluppa costantemente soluzioni di packaging innovative per creare esperienze migliori per i consumatori con un impatto ambientale ridotto. C www.metsagroup.com/metsaboard
Quello dell’oggettistica promozionale è un settore camaleontico, che si evolve con le abitudini di consumo e le dinamiche di mercato. Affrontando sfide quotidiane che riguardano innovazione tecnologica, sostenibilità e normative. Abbiamo fatto il punto con Patrizia Merlino, Presidente nazionale di Assoprom.
Oggetti iconici per affermare l’identità di marca. Ma anche, e soprattutto, prodotti utili da regalare, o che seducono tanto da “farsi rubare”. Il vasto mercato del promozionale ha una lunga storia, che coincide con il cambiamento delle abitudini di consumo, dei costumi socioculturali e dell’evoluzione tecnologica. E ha anche infinite declinazioni, che comprendono superfici stampabili rigide e soffici, diverse tecnologie di stampa e finishing, oggetti da collezione e di uso comune, che possono avvantaggiarsi del concetto di abbondanza o, al contrario, di scarsità ed esclusività. È un mondo di cui a volte è difficile definire il perimetro, ma è Patrizia Merlino a venirci in aiuto per raccontarlo al meglio. Merlino è a capo, insieme al fratello Giorgio, di Merlino Pubblicità, azienda familiare fondata nel 1960 in Piemonte dalla volontà del padre Jonne Merlino, e, dal 19 settembre 2024, è anche Presidente nazionale di Assoprom, l’associazione che riunisce i produttori e i distributori più qualificati di articoli pubblicitari e promozionali presenti sul mercato.
Qual è la missione di Assoprom e come è composta l’associazione?
Assoprom nasce nel 1988 con l’obiettivo di riunire produttori e distributori di oggetti promozionali, offrendo una rappresentanza forte e organizzata per le imprese di settore. Attualmente l’associazione conta circa 80 membri tra agenzie e distributori, che coprono una buona fetta del mercato italiano. I soci non si distinguono solo per anzianità sul mercato, ma anche per serietà e rilevanza. La missione di Assoprom è duplice: da un lato, tutelare chi opera nel mercato del promozionale e, dall’altro, promuoverne l’importanza e il valore, anche a livello istituzionale. L’associazione si propone come un interlocutore autorevole per il Governo, rappresentando un comparto con un fatturato significativo, costituito principalmente da piccole e medie imprese.
Gli associati producono, importano e distribuiscono una vasta gamma di oggetti personalizzabili, dalla classica biro alla maglietta, fino a prodotti più innovativi. Questo settore è il “braccio armato” delle aziende che vogliono rendere il proprio marchio riconoscibile. Attraverso i prodotti promozionali, si fissano nella memoria collettiva simboli e loghi che, come esempi celebri quali la mela di Apple o il cavallino della Ferrari, diventano iconici e immediatamente riconoscibili.
La “fisicità” di un gadget, una brochure o un catalogo permette di stabilire un contatto concreto, tangibile, con il pubblico.
Come è strutturata la filiera del promotional e quali sfide sta affrontando?
Esistono diverse figure professionali all’interno del settore: dall’importatore all’agenzia pubblicitaria, fino a realtà più strutturate che integrano importazione, personalizzazione e vendita diretta. Quest’ultimo modello offre maggiore controllo sui processi e una proposta più distintiva. In questo momento la principale criticità la possiamo individuare nella difficoltà a trovare giovani motivati a entrare in questo mondo, in particolare nel ruolo di venditori: l’importanza della relazione personale e della capacità di intuire i bisogni reali del cliente emerge come un valore fondamentale che non può essere sostituito da alcuna tecnologia.
Quale ruolo ha oggi l’oggetto promozionale nelle strategie di comunicazione dei brand?
L’oggetto promozionale gioca un ruolo fondamentale nel rafforzare l’identità di marca. Non si tratta solo di “farsi conoscere”, ma soprattutto di “farsi riconoscere”. L’importanza di questo settore emerge chiaramente anche in momenti di crisi: durante la pandemia, per esempio, il settore si è adattato rapidamente, introducendo prodotti come mascherine personalizzate, che non solo rispondevano a un’esigenza pratica, ma offrivano anche un tocco creativo e distintivo.
Nel contesto attuale, dominato da informazioni digitali, l’oggetto fisico assume un valore ancora maggiore. La “fisicità” di un gadget, una brochure o un catalogo permette di stabilire un contatto concreto, tangibile, con il pubblico. Questo aspetto resta centrale nelle strategie di comunicazione: in particolare, in Italia, la carta e i materiali stampati mantengono una forte rilevanza culturale e pratica.
Come si è evoluto nel tempo il promozionale?
Il promozionale ha vissuto un’evoluzione che riflette i cambiamenti culturali, economici e tecnologici della società. Negli anni ‘60, il panorama era dominato da oggetti semplici e funzionali, legati principalmente al boom dell’automobile: porta-polizze, porta-bolli, porta-targhe e biro erano gli articoli più richiesti. Si trattava di oggetti pensati per rafforzare l’identità di chi li regalava, soggetti come concessionarie o officine che volevano essere riconosciuti.
Con il passare degli anni, il promozionale si è diversificato, includendo cappellini da ciclista negli anni ‘70, portachiavi, borse e persino articoli legati a eventi culturali e sportivi. Gli anni ‘80 e ‘90 hanno visto l’introduzione di calcolatrici, organizer e accessori per l’ufficio. Con il passaggio
dalla lira all’euro c’è stata l’ondata dei convertitori di valuta. Una delle rivoluzioni più significative è avvenuta con l’arrivo della tecnologia: chiavette USB, power bank e dispositivi elettronici sono diventati protagonisti.
Negli ultimi anni, l’attenzione si è spostata verso prodotti eco-sostenibili, come biro in cartoncino riciclato, borse in cotone organico e oggetti in PET rigenerato. Tuttavia, nonostante l’interesse crescente per la sostenibilità, il mercato deve affrontare una dicotomia: molti clienti sono attratti dai prodotti eco-friendly ma esitano di fronte a costi più elevati rispetto agli equivalenti tradizionali.
Il promozionale è un settore in costante evoluzione, che segue tendenze, mode e le richieste specifiche dei clienti. Non ha mai avuto un’identità rigida: ogni epoca porta nuovi protagonisti, dal gilet rifrangente obbligatorio degli anni 2000 ai giochi da tavolo che stanno tornando in auge per rispondere al desiderio di staccarsi dal digitale.
Quali sono le aziende e le organizzazioni che utilizzano maggiormente questi strumenti?
L’automotive resta un pilastro del mercato del promozionale, ma si sono aggiunti settori nuovi e diversificati. Ad esempio, piccoli alberghi, bed & breakfast e realtà del terzo settore stanno aumentando l’uso di gadget personalizzati, soprattutto con l’idea del “lascia che me lo rubino”: oggetti che il cliente porta via come ricordo, rendendo il brand visibile anche nel tempo. Un altro settore in crescita è quello delle campagne sociali e politiche, con organizzazioni e movimenti che utilizzano il promozionale per diffondere messaggi e identità. Anche il mondo del food & beverage, come torrefazioni e produttori di vino, sfrutta ancora oggi strumenti tradizionali come calendari e agende per mantenere una presenza costante nelle case o nei luoghi di lavoro dei clienti.
Quali sono gli articoli promozionali più richiesti oggi?
La stagionalità gioca un ruolo chiave nella scelta degli articoli. Con l’arrivo dell’autunno e dell’inverno, prodotti come calendari, agende, cappellini e scaldacollo dominano il mercato. I calendari, in particolare, mantengono una rilevanza intramontabile: offrono un costo contenuto, una
durata di utilizzo di 365 giorni e una visibilità costante in uffici, case e luoghi pubblici. Agende e calendari si sono evoluti non solo nei materiali ma anche nel formato, con opzioni personalizzabili che vanno dai design più semplici a edizioni limitate, destinate a segmenti specifici. Nonostante l’avvento del digitale, la loro presenza fisica continua a essere apprezzata, soprattutto in Italia, dove il legame con la carta resta forte. Oggi si assiste anche a una preferenza per oggetti promozionali che possiedono già un’identità forte, come la Moleskine o la borraccia 24 Bottles. Questo avviene perché questi prodotti, anche personalizzati, mantengono una riconoscibilità che aggiunge valore al messaggio del brand. Tuttavia, c’è anche il rischio di imitazioni o contraffazioni, un fenomeno che il settore deve combattere fermamente per tutelare la legalità e la reputazione.
Il promozionale è un settore in costante evoluzione, che segue tendenze, mode e le richieste specifiche dei clienti.
C’è una tensione del settore verso la sostenibilità? Si tratta di un obbligo o di un valore aggiunto?
L’interesse verso prodotti sostenibili varia in base alla dimensione e agli obiettivi dell’azienda cliente. Le grandi aziende, spinte da policy ESG e compliance, richiedono prodotti ecologici anche a fronte di costi più alti. Tuttavia, dal punto di vista del destinatario finale, possiamo dire che la sostenibilità sia percepita come un valore secondario rispetto alla funzionalità dell’oggetto. Un oggetto promozionale deve prima di tutto funzionare e soddisfare un bisogno pratico. Se è anche sostenibile, tanto meglio, ma questa caratteristica non è ancora al centro delle aspettative del pubblico. È un aspetto che il settore deve comunicare meglio per educare il consumatore finale a riconoscerne il valore. Il dilemma del costo, poi, è sempre preponderante: la sostenibilità, spesso più onerosa,
pone le aziende di fronte a scelte difficili, simili a quelle che un consumatore affronta quando acquista prodotti ecologici nella vita quotidiana. Serve un equilibrio tra impegno etico e praticità economica.
Quali sono le prospettive future del settore e quali le iniziative che ha in cantiere Assoprom con la sua presidenza?
Le prospettive del settore promozionale sono strettamente legate alla capacità di anticipare i cambiamenti sociali e culturali, adattandosi alle nuove abitudini di consumo e ai valori emergenti. Tuttavia, per garantire uno sviluppo concreto e competitivo, è essenziale affrontare alcune criticità che oggi limitano la crescita del settore. Una delle principali sfide riguarda il limite alla detrazione fiscale per gli articoli promozionali, fissato a soli 50 euro per articolo. Questo tetto rappresenta un freno alla possibilità di proporre prodotti di alta gamma o di lusso, segmenti che potrebbero offrire grandi opportunità di crescita, soprattutto per quelle aziende che puntano a posizionarsi su fasce di mercato più elevate. Portare questo limite almeno a 100 euro è uno degli obiettivi di Assoprom, in quanto consentirebbe al settore di competere meglio anche su mercati internazionali. Un altro tema critico è la tassazione forfettaria imposta sui supporti tecnologici, come le chiavette USB, soggetti al pagamento obbligatorio dei diritti SIAE indipendentemente dall’uso effettivo del dispositivo. Questo crea un notevole svantaggio competitivo rispetto ad altri Paesi europei, dove tali imposizioni non esistono. Assoprom intende portare questo tema sui tavoli del Governo, evidenziando l’impatto negativo che tali misure hanno su un mercato già fortemente regolamentato. Guardando al futuro, la tecnologia continuerà a giocare un ruolo chiave nel settore. Strumenti come l’intelligenza artificiale possono essere utilizzati per ottimizzare i processi produttivi e supportare le aziende nell’analisi dei dati, ma non potranno mai sostituire la creatività e l’empatia che caratterizzano il rapporto tra cliente e fornitore. È proprio questo aspetto umano che distingue il promozionale, permettendo di trasformare un semplice fornitore in un partner di fiducia, capace di cogliere i bisogni reali del cliente e offrire soluzioni su misura.
Da sempre, i gadget pubblicitari svolgono un ruolo fondamentale nel rafforzare l’immagine di brand, prodotti e servizi, Oggi, grazie all’innovazione tecnologica,
a una ricerca sempre più accurata sul fronte del design e a una maggiore attenzione alla sostenibilità, anche la decorazione di oggettistica promozionale si sta evolvendo, diventando un elemento cruciale nelle strategie di marketing delle aziende.
È una delle forme di marketing più antiche, ma anche una delle più dinamiche. Stiamo parlando della decorazione di oggettistica promozionale, da sempre utilizzata per rafforzare l’immagine di brand, prodotti e servizi. Le agende di Moleskine, le tazze di Starbucks, le matite di IKEA: nel corso degli anni, diverse aziende hanno dimostrato come sia possibile realizzare oggetti promozionali in grado di diventare memorabili. Anche questo segmento, per risultare d’impatto, è destinato a evolversi. Oggi, un buon gadget promozionale deve risultare desiderabile, utile, funzionale, capace di creare una connessione emotiva con l’utente finale. Esporre il logo in caratteri cubitali non è più sufficiente: progettare un oggetto promozionale efficace richiede una combinazione di creatività, conoscenza delle tecniche di stampa e selezione accurata dei materiali.
Piccola storia della decorazione di oggettistica promozionale
I primi oggetti “brandizzati” a fini commerciali fecero la loro comparsa intorno all’inizio del Novecento, quando le aziende cominciarono a distribuire piccoli omaggi durante eventi fieristici, convention e campagne pubblicitarie per fidelizzare i clienti e accrescere la loro visibilità. Spille, bastoni da passeggio, porta-
Il mondo del promotional ha subito una trasformazione significativa, spinta dalle abitudini di consumo, le innovazioni tecnologiche e una crescente attenzione alla sostenibilità. ComuniKart, Expo B2B della Comunicazione punto di riferimento per il settore, rappresenta un osservatorio privilegiato per identificare i trend emergenti e anticipare le esigenze di un mercato in continua evoluzione. Ma quali sono le tendenze chiave da tenere d’occhio per il 2025?
Sostenibilità al centro
La sostenibilità non è più solo un’opzione, ma un requisito fondamentale: secondo recenti indagini di mercato, il 70% dei consumatori globali preferisce acquistare da brand che dimostrano un impegno concreto verso pratiche eco-friendly. Elemento che si riflette nel promotional attraverso l’utilizzo di materiali riciclati, packaging sostenibili e soluzioni produttive a basso impatto ambientale, ed è evidente all’interno delle Fiere di settore dove ormai è sempre più consuetudine trovare gadget innovativi realizzati con scarti industriali, come portachiavi in legno certificato FSC, taccuini ricavati da fibre di scarto alimentare, o ancora sacche cucite con filati bio e poliestere riciclato.
Tecnologia e personalizzazione avanzata
La digitalizzazione sta ridefinendo anche i confini del settore promozionale: i consumatori cercano esperienze personalizzate, e le aziende rispondono con tecnologie che rendono ogni prodotto unico, come la stampa on-demand, i chip NFC integrati, i QR code e i gadget smart. Tra questi ultimi spiccano le power bank solari personalizzate e borracce smart che monitorano l’idratazione.
L’integrazione tra il mondo fisico e digitale si esprime nelle strategie omnichannel. Le aziende non si limitano più a offrire gadget fisici, ma li arricchiscono con esperienze digitali che ampliano l’interazione con i consumatori. Ad esempio, i kit promozionali tracciabili in tempo reale che permettono di monitorare lo stato della spedizione, ricevere
notifiche personalizzate e fruire contenuti esclusivi. Un altro esempio sono gli eventi ibridi, che combinano la distribuzione fisica dei gadget con esperienze digitali in tempo reale. Questa convergenza non solo ottimizza l’efficacia delle campagne promozionali, ma consente anche un maggiore tracciamento delle interazioni e una personalizzazione delle esperienze.
Esperienze sensoriali e memorabili
Nel settore promozionale emerge un approccio che si concentra sull’idea che l’esperienza offerta da un gadget debba andare oltre la sua funzionalità o il suo design estetico, puntando a stimolare emozioni attraverso i sensi.
Un esempio significativo è l’uso di materiali dalle texture innovative che migliorano la percezione del valore del prodotto e aumentano la connessione col brand a vantaggio della memorabilità. Anche l’olfatto gioca un ruolo cruciale in questa evoluzione: gadget come candele aromatiche, profumi personalizzati o spray ambientali sfruttano la connessione tra odori e memoria emozionale per rafforzare la fidelizzazione. Non meno importanti sono gli elementi visivi e sonori, con gadget che integrano luci LED o suoni personalizzati, ideali per eventi dal vivo o fiere, dove catturare l’attenzione è essenziale.
Focus sui giovani consumatori
Cambiano le generazioni, cambiano le aspettative nei confronti dei prodotti promozionali: i più giovani cercano oggetti non solo utili, ma anche multifunzionali, adatti a uno stile di vita dinamico e tecnologico. La funzionalità dei gadget promozionali si estende quindi a un aspetto più inclusivo e consapevole, con soluzioni che rispondono ai bisogni di un pubblico giovane, connesso e attento a tematiche globali. Anche l’estetica ha la sua rilevanza: il design deve prestarsi facilmente alla condivisione sui social media. Il futuro del promotional non è solo innovazione, ma anche capacità di raccontare una storia e creare connessioni autentiche con il proprio target.
chiavi, calcolatrici venivano personalizzati con griffe e incisioni raffiguranti i loghi aziendali o il nome di una specifica campagna pubblicitaria. A partire dagli anni Cinquanta, in pieno boom economico, l’oggettistica promozionale cominciò a essere realizzata in grandi quantitativi a costi contenuti, grazie all’introduzione di tecnologie di stampa e decorazione sempre più avanzate. Alle più tradizionali come serigrafia, stampa a tampone e incisione (che tuttora rimangono predominanti in specifici settori merceologici), si è affiancata la stampa sublimatica, che permette di stampare su materiali meno consueti, come poliestere e ceramica, garantendo una qualità di stampa alta. L’introduzione dell’incisione laser ha inoltre aperto nuove possibilità nella personalizzazione di materiali più duri e raffinati, come vetro, metallo e legno, rendendo possibili decorazioni più precise e dettagliate, che vengono impiegate nella realizzazione di articoli di lusso come penne, agende e gadget di alta gamma. L’inizio del nuovo millennio ha segnato l’arrivo della stampa digitale nell’industria dell’oggettistica promozionale. Questa evoluzione ha dato alle aziende la libertà di personalizzare oggetti promozionali con design più complessi, fotografie e grafiche particolarmente dettagliate, permettendo alle piccole
e medie imprese di produrre articoli promozionali di alta qualità, anche in piccoli quantitativi.
Non solo tazze o agende
Gli oggetti promozionali più in voga oggi sono quelli che combinano funzionalità, estetica e sostenibilità, rispondendo alle esigenze pratiche dei consumatori e ai trend di mercato. Il crescente impegno verso la riduzione della plastica monouso, ha reso popolare l’utilizzo di borracce e thermos: l’acciaio inox è particolarmente apprezzato per la sua resistenza e la capacità di mantenere la temperatura delle bevande, mentre l’alluminio garantisce leggerezza e riciclabilità. Alcuni modelli eco-friendly sono realizzati in plastica priva di BPA o in vetro, ideali per un pubblico attento alla salute. Anche gli oggetti tecnologici come power bank, cuffie Bluetooth, chiavette USB sono molto popolari, perché adattabili a consumatori di qualsiasi età. Per la realizzazione di questi articoli si prediligono materiali leggeri e durevoli, come plastica o alluminio, mentre i supporti e le case per smartphone sono spesso in silicone, che garantisce maggiore protezione e adattabilità. Le tazze personalizzate restano un grande
classico nel panorama degli oggetti promozionali, utilizzate tanto in ufficio quanto a casa. Il materiale prediletto è la ceramica, ma sono sempre più popolari anche quelle in acciaio inox. Agende, quaderni e calendari personalizzati restano una scelta tradizionale ma pur sempre apprezzata, specialmente se realizzati in carta riciclata o materiali vegani come la pelle sintetica. Con l’aumento dell’attenzione verso uno stile di vita sano, si sono diffusi gli accessori per il benessere come tappetini da yoga e accessori da fitness, generalmente realizzati in silicone, plastica e materiali naturali come il bambù, durevoli e facili da pulire.
A ciascun oggetto la propria tecnica di stampa
Anche nell’oggettistica promozionale, le tecniche di stampa si sono evolute per rispondere alle esigenze di personalizzazione, durata e qualità richieste dal mercato. Una delle sfide principali che chi si occupa di realizzare oggetti promozionali si trova a dover affrontare consiste nell’assicurarsi che ci sia coerenza cromatica tra i diversi oggetti e rispetto dell’immagine coordinata dell’istituzione o del brand, anche quando si utilizzano
Gli oggetti promozionali
più in voga oggi sono quelli combinanoche funzionalità, estetica e sostenibilità.
Natural Partners è l’incipit di un progetto in cui il legame con la natura fa da sfondo, cercando poi di sottolineare il legame che Varigrafica intende creare naturalmente con i clienti. In questo caso Varigrafica ha realizzato un taccuino le cui caratteristiche sostenibili si ritrovano innanzitutto nella scelta della carta utilizzata per la copertina. La myWild di myCordenons, con il suo animo selvaggio e l’elevato spessore, è caratterizzata da una superficie materica e al contempo soffice al tatto. Questo fil rouge continua poi con l’utilizzo di una carta completamente riciclata per le pagine interne.
Se i risguardi mirano alla parte più dura di una Sirio Pietra Fedrigoni, la vera magia è creata dalla foglia in prima di copertina. Una stampa a caldo con il foil Astral Gold Glitter 7126 (Foilco) per un effetto glitter iperrealistico, il tutto impreziosito da un embossing a registro che ricrea tutte le sottili venature e trame tipiche di una foglia.
All’interno, in linea con lo spirito di Industria 4.0 di Varigrafica, un QrCode stampato in bianco offset rimanda a una pagina in cui inserire tutti i propri dati e creare insieme un prodotto che più rispecchia il proprio brand e i propri valori.
La serigrafia è la scelta ottimale per produzioni su larga scala. La stampa digitale è l’opzione più economica e flessibile.
materiali differenti. La scelta della tecnologia più funzionale dipende dal tipo di oggetto, dal materiale, dalla tiratura e dal budget. La serigrafia rappresenta la scelta ottimale se si desidera effettuare una produzione su larga scala, mantenendo una resa qualitativa e cromatica elevata su materiali diversi. La stampa digitale è un’opzione più economica e flessibile, che consente di personalizzare ogni singolo pezzo e realizzare piccoli lotti di produzione. Tutti i materiali rigidi – dalla plastica al vetro, dall’alluminio al legno – stanno beneficiando dei progressi delle tecnologie di decorazione. Il ceramico è uno dei segmenti che ha visto la conversione quasi totale della produzione in digitale, con la stampa a getto d’inchiostro, ma un processo simile è in atto anche nell’ambito della stampa su metallo e legno, dove la stampa digitale viene spesso utilizzata in combinazione con altri metodi di stampa. I progressi raggiunti nella stampa diretta su oggetti dalle forme più complesse, quali curve o sfere, e in ambito chimico, con lo sviluppo di nuove formulazioni di inchiostri a base acquosa, nonché le sperimentazioni sul fronte del colore, per ottenere una perfetta corrispon-
di GIOVANNI RE*
Se c’è una cosa che ho vissuto sulla mia pelle, è la straordinaria trasformazione degli oggetti promozionali, una rivoluzione che riflette non solo il cambiamento tecnologico ma anche quello culturale e sociale. Ho avuto il privilegio di osservare, dall’interno, questa evoluzione – dai tempi della serigrafia fino all’avvento delle tecnologie AI – un cammino che oggi rende ogni oggetto un simbolo di identità, unicità e connessione.
La personalizzazione dell’esperienza di personalizzazione
Durante un evento cui ho partecipato come relatore per parlare dell’artigianato digitale nel comparto moda ho voluto dare un’esperienza diretta di personalizzazione alla platea. Una volta descritte le tecnologie abilitanti come plotter da taglio, stampa e taglio, incisori, modellatori e stampanti 3D, stampanti UV, ho mostrato un’etichetta in pelle e subito dopo un QR-Code. Ho chiesto se desiderassero ricevere l’etichetta con il loro nome come gadget dell’evento: avevano un minuto di tempo per inviare i dati. Mentre si collegavano al form ho letto ad alta voce i nomi, notando un coinvolgimento crescente: uscendo dall’auditorium avrebbero trovato il loro gadget in fase di creazione. Simultaneamente un collega raccoglieva i dati dal file condiviso e con la funzione di dato variabile miscelava la grafica dell’evento con i singoli nomi, preparando il piano di lavoro del plotter UV con le etichette in pelle. Le persone in platea hanno potuto osservare incantate il proprio nome diventare atomo d’inchiostro evolvendosi dal bit con il quale era nato. Partecipare attivamente alla fase di ideazione e creazio-
ne del proprio personalissimo gadget ha lasciato un segno indelebile: è a questo che siamo chiamati a lavorare, usare il digitale per lasciare segni indelebili.
Un nuovo modo di vedere l’oggetto promozionale
Guardando indietro, mi rendo conto di quanto l’oggetto promozionale sia cambiato: da semplice gadget a simbolo di connessione, identità e sostenibilità. Oggi ogni oggetto racconta una storia, rispecchia una visione e, grazie alle tecnologie digitali e all’AI, si adatta alle esigenze di un mondo che vuole sentirsi unico e valorizzato.
L’oggetto promozionale è diventato un ponte tra tecnologia e persona, uno strumento che ci permette di lasciare un’impronta in un mondo sempre più complesso, ma anche sempre più aperto all’unicità.
Gli esordi con la serigrafia
*Giovanni Re è un creativo con il cuore nelle tecnologie digitali e la testa sempre piena di nuove idee. Con anni di esperienza nella stampa digitale e nella personalizzazione, ha fatto dell’innovazione il suo playground preferito. Engagement Specialist e Dimense Ambassador presso Roland DG Mid Europe, Giovanni ama condividere la sua passione attraverso corsi e seminari, ispirando le persone a dare vita ai loro progetti. Sempre pronto a sperimentare e a creare connessioni, porta con sé un’energia contagiosa e un sorriso che rende ogni sfida un’avventura. Per lui, la tecnologia è un ponte che unisce creatività e inclusione, trasformando sogni in realtà!
Negli anni ’80 gli oggetti promozionali sono semplici strumenti di marketing, standardizzati e prodotti in massa. Penne, calendari, portachiavi: sono questi gli oggetti con cui si cerca di trasmettere il valore di un brand. La serigrafia è la tecnica principe e non offre molte possibilità di personalizzazione. Le aziende puntano più sulla quantità che sulla qualità, ma gli oggetti sono comunque in grado di costruire relazioni durature tra il brand e il cliente, testimoni di una volontà sincera di lasciare un segno nella memoria delle persone. Tra gli oggetti più stampati, tantissimi posacenere che oggi sono scomparsi dai cataloghi, sostituiti da gadget in materiali riciclati che in quegli anni non avrebbero ricevuto nessun consenso.
La globalizzazione e le prime forme di diversificazione
Negli anni ’90 la globalizzazione inizia a influenzare anche il mondo promozionale. Si diversificano le possibilità di produzione, nascono nuovi formati e materiali, e si cominciano a vedere gadget più moderni, come le prime chiavette USB. Il mercato richiede qualcosa di diverso, di più “smart”, e così mi sono trovato a testare tecniche nuove, come la stampa su tazze e magliette. In quel periodo dalla serigrafia mi ero spostato alla pre produzione grafica usando i nuovi software di grafica vettoriale che consentivano di spaziare creativamente per decorare gli oggetti promozionali che diventavano più accessibili e variegati, ed era evidente che stavamo solo iniziando a esplorare le possibilità della personalizzazione.
L'era del digitale
Con l’avvento della stampa digitale, i primi anni 2000 rappresentano una rivoluzione vera e propria. In questo periodo, le aziende non solo cercano visibilità, ma puntano anche a una connessione più autentica con il cliente. La stampa digitale su carta, tessuto e plastica apre finalmente la strada a un tipo di personalizzazione più immediata e visiva. È un periodo emozionante: per la prima volta è possibile creare in piccole tirature oggetti unici e a budget ridotti, rendendo la personalizzazione un obiettivo raggiungibile anche per le piccole imprese.
Dall’UV al Laser, verso una personalizzazione di qualità
Gli anni 2010 sono l’epoca d’oro per le tecnologie di stampa UV e il taglio laser e lavorando come formatore in Roland DG, questi strumenti mi hanno permesso di esplorare ulteriormente i limiti della personalizzazione. L’autoproduzione su scala ridotta è diventata una realtà, e poter stampare su superfici diverse – dai materiali rigidi a quelli flessibili – è stata una rivoluzione. Gli oggetti promozionali non erano più solo gadget, ma iniziavano a riflettere il carattere distintivo di un brand o di una persona. È stato anche l’inizio della spinta verso la sostenibilità: sempre più clienti richiedono prodotti realizzati con materiali riciclati e biodegradabili, un segno del cambiamento sociale e ambientale che stava avvenendo.
AI e il futuro della personalizzazione
Ed eccoci ai giorni nostri, in un mondo in cui l’Intelligenza Artificiale e il software ha completamente trasformato il settore. L’AI permette di analizzare i gusti e le preferenze dei consumatori, consentendo di progettare oggetti promozionali non solo personalizzati ma estremamente rilevanti. La personalizzazione avanzata è ora a portata di mano di chiunque, anche grazie al design generativo, che permette di creare infinite varianti di un prodotto, ognuna unica e in grado di rispecchiare il carattere del destinatario. Ma non è tutto. Grazie alla prototipazione rapida e alla visualizzazione 3D in realtà aumentata, riusciamo a mostrare ai clienti come sarà l’oggetto finito, e i processi automatizzati ottimizzati rendono la produzione più efficiente e sostenibile. Gli oggetti promozionali sono diventati esperienze interattive, capaci di coinvolgere il cliente e creare una connessione autentica con il brand.
denza cromatica anche su supporti complessi da gestire, quali la plastica trasparente o il vetro delle bottiglie, consentono oggi di realizzare oggetti decorati non soltanto con loghi di brand o nomi di prodotti, ma con immagini, foto e persino piccole opere d’arte. Così come in altri segmenti di mercato, anche nell’ambito del promotional, la stampa digitale non è destinata a sostituire in toto la stampa tradizionale, ma tenderà a integrarla in misura sempre crescente.
Design: minimal, funzionale, aumentato
Se da un lato le tecnologie di stampa sono in continua evoluzione, altrettanto importanti sono le tendenze che definiscono il settore dal punto di vista del design. Un trend che ha certamente contaminato il mercato degli oggetti promozionali negli ultimi anni è quello del minimalismo. Linee pulite, colori neutri, loghi e font discreti, in particolar modo quando si parla di articoli di fascia alta come borse, borracce, agende. L’uso di forme semplici aiuta a trasformare un gadget in un oggetto dall’alto valore aggiunto. Anche se il logo è importante per l’identificazione del brand, deve inserirsi in modo
PTE – Promotion Trade Exhibition, manifestazione organizzata annualmente da Fiera Milano nel mese di gennaio, è l’evento di riferimento in Italia per l’oggetto pubblicitario, il tessile promozionale e le tecnologie per la personalizzazione per il settore della comunicazione. Emanuele Guido, direttore della manifestazione, dal suo osservatorio privilegiato ha condiviso con noi una riflessione su alcuni trend del settore.
Il trend dell’oggetto promozionale utile e no-waste: dall’estremamente effimero al durevole. Come evolve il settore in questa direzione? Il mercato degli oggetti promozionali si sta orientando ormai da anni sempre più verso soluzioni sostenibili. Una sensibilità crescente che vuol dire filiere controllate, inchiostri a basso impatto ambientale, ma anche utilità e durabilità. Si sta infatti gradualmente superando il concetto dell’oggetto usa e getta: l’articolo a basso costo continua ad essere richiesto, ma le aziende orientano le loro scelte verso qualcosa che possa avere una sua “utilità”. Penso agli articoli food, dal biscotto “stampato” alla caramella con un incarto personalizzato, o a quelli che avranno una seconda vita, come la matita che, temperata, produce una piantina perché contiene semi. In questo modo nulla, si presume, verrà abbandonato o buttato dopo un breve utilizzo. Insomma, non è più sufficiente sorprendere: oggi, il promozionale deve essere percepito come un investimento, un servizio, concetto che si rispecchia ancora di più nella omaggistica di pregio o nelle raccolte loyalty, dove crescono le proposte food più ricercate, gli articoli da viaggio, i device elettronici utili per chi lavora in mobilità. Da diverse edizioni PTE racconta come i produttori e i distributori stanno rispondendo a questa tendenza, anticipando le aspettative di un pubblico sempre più attento e consapevole.
Nuovi modelli di business ed evoluzione della filiera: quali opportunità offre la personalizzazione instore? L’evoluzione tecnologica sta ridefinendo i modelli di business nel settore del promozionale, aprendo nuove opportunità lungo tutta la filiera. Una delle tendenze più interessanti è la personalizzazione in-store, che permette di offrire ai clienti finali prodotti unici in tempo reale. Grazie a tecnologie come stampa 3D, stampa digitale con soluzioni per ogni tipo di materiale, sublimazione, ricamo, marcatura laser, i retailer possono oggi rispondere alla crescente richiesta di personalizzazione, valorizzando l’esperienza d’acquisto e cogliendo l’occasione per rafforzare la relazione con il consumatore, aumentando la fidelizzazione. Per raccontare le potenzialità di applicazione delle macchine a PTE 2025 abbiamo lanciato Custom X, l’unica area della fiera aperta non solo ad agenzie e stampatori, ma anche al mondo retail. Un chiaro segnale di come il mercato stia cambiando soprattutto grazie alle innumerevoli potenzialità aperte da tecnologie in grado di lavorare non solo su tirature sempre più limitate, ma anche su singoli pezzi.
discreto e armonioso rispetto all’estetica dell’oggetto stesso. La sfida consiste nel renderlo visibile, posizionandolo in punti strategici, purché non infici la funzionalità o la bellezza del prodotto.
Al contempo, l’oggettistica promozionale è sempre più vista come un veicolo per creare esperienze uniche. Accessori e gadget tecnologici possono diventare strumenti interattivi, grazie all’aggiunta di QR code, NFC (Near Field Communication) e realtà aumentata. Un portachiavi o una penna possono contenere chip o codici che, se scansionati, consentono di accedere a una landing page con contenuti esclusivi, sconti, giochi. Il fine è sempre far sì che l’oggetto promozionale sia in grado di evocare un’emozione nell’utente, fornirgli informazioni aggiuntive o integrative o trasformarsi in uno strumento per veicolare messaggi o valori che il consumatore desidera abbracciare.
Athena, stampa digitale su supporti rigidi per retail ed eventi promozionali
Con sede e Polistena (RC), Athena Srl è un punto di riferimento nella stampa digitale, specializzata in soluzioni su supporti rigidi e flessibili per il mondo del retail e degli store. L’obiettivo è creare materiali di comunicazione unici e di forte impatto, studiati su misura per ogni cliente.
La forza della stampa su supporti rigidi. Grazie a tecnologie all’avanguardia, Athena stampa su materiali come Plex Forex PCV Cartone, offrendo prodotti durevoli e di alta qualità. Questi supporti rigidi sono perfetti per catturare l’attenzione in vetrine, punti vendita ed eventi promozionali.
Verniciatura a spot: dettagli che fanno la differenza. Per rendere ancora più accattivanti i tuoi progetti, Athena offre la verniciatura a spot o totale, una tecnica che aggiunge valore estetico e tattile. Dai loghi ai dettagli grafici, ogni elemento si arricchisce di eleganza e professionalità, garantendo un effetto esclusivo e raffinato.
Perché scegliere Athena Srl?
J Qualità garantita: materiali e tecnologie di prima scelta.
J Personalizzazione: ogni progetto è realizzato per rispondere alle esigenze specifiche del cliente.
J Assistenza dedicata in ogni fase, dall’idea alla realizzazione.
Athena trasforma la comunicazione visiva in un’esperienza distintiva e memorabile, dando forma e colore alle idee.
Bello, durevole, sostenibile
Rispetto al passato, un’altra tendenza è quella di concepire i gadget promozionali come oggetti destinati a durare e non come qualcosa che verrà buttato via a pochi giorni (o ore) dalla fine dell’evento per il quale sono stati realizzati. Un oggetto che si rompe facilmente o che perde il suo aspetto dopo pochi usi è un passo falso perché mina la credibilità al brand, e rischia di essere rapidamente dimenticato. Un oggetto ben fatto, invece, sarà utilizzato frequentemente e manterrà il brand nella mente del consumatore.
Per questo motivo, un aspetto cruciale riguarda la scelta di materiali di alta qualità, durevoli, preferibilmente a ridotto impatto ambientale. Progettare oggettistica promozionale in un’ottica di sostenibilità significa non solo selezionare materiali eco-compatibili, ma anche riflettere sull’intero ciclo di vita del prodotto, dalla progettazione alla fine del suo utilizzo, puntando su fornitori selezionati in grado di garantire maggior controllo e tracciabilità. Sempre più aziende puntano sull’utilizzo di plastica, carta, alluminio riciclato, legno proveniente da foreste certificate, cotone biologico, lino, juta, bambù.
Fermo Immagine rende omaggio al cinema attraverso l’opera dell’illustratore Manuele Fior che ha fissato opere indimenticabili in dodici tavole. L’illustrazione di ciascun mese è rappresentativa di un film particolarmente amato dall’autore dagli anni Sessanta a oggi e restituisce la bellezza estetica insieme all’emozione di un preciso momento. Il Calendario Epson è realizzato in edizione limitata (800 copie numerate) con una cura artigianale che unisce arte e innovazione. Le tavole, disegnate e dipinte da Fior con tempera, sono state poi acquisite con scanner Epson, e successivamente elaborate graficamente a livello digitale. Le illustrazioni sono poi state stampate con tecnologia Epson e carta Fine Art sino a diventare le pagine del calendario. Il progetto del Calendario Epson nasce nel 2000 con l’intento di dimostrare l’alta qualità delle stampanti fotografiche prodotte dall’azienda giapponese. Il calendario è stato firmato per 20 anni da grandi maestri della fotografia italiana, diventando un vero e proprio oggetto artigianale da collezione. Con l’edizione 2021 si è inaugurato un nuovo filone dedicato all’illustrazione su carta fine art.
degli acquirenti cerca prodotti sostenibili
Un oggetto ben fatto sarà utilizzato frequentemente e manterrà il brand nella mente del consumatore.
Questo gadget a chi lo dò?
Un aspetto fondamentale da prendere in considerazione per progettare un merchandising efficace riguarda la comprensione del proprio target di riferimento. Un’azienda che si rivolge a professionisti creativi, ad esempio, avrà bisogno di gadget diversi rispetto a una che si rivolge ad appassionati d’arte, personale medico o più genericamente persone attente alla sostenibilità. Individuare la tipologia di oggetti che rispecchiano gli interessi di uno specifico pubblico - come una tazza dal design innovativo per designer freelance o un’agenda elegante per professionisti - aumenta la probabilità che quell’oggetto possa essere apprezzato e utilizzato. Se si tratta di un gadget destinato a un evento specifico (fiere, conferenze, mostre site-specific) è importante che rifletta il concept e l’atmosfera dell’evento. L’innovazione tecnologica abilitata dalla stampa digitale ha sdoganato la possibilità di realizzare oggetti in edizione limitata che, proprio
degli intervistati possiede macchine digitali DTG
72% 45% 63%
degli intervistati dispone di macchine wide format
L’ultimo Print Census pubblicato da Fespa nel 2023 restituisce il quadro della stampa specialistica su scala globale, che nelle declinazioni del textile e decorative interessa anche il mondo dell’oggetto promozionale. Ecco alcune delle principali tendenze emerse nell’indagine:
J Gli investimenti nella stampa digitale stanno accelerando: principalmente per migliorare la qualità dell’immagine, ridurre i costi e crescere entrando in nuovi segmenti di mercato.
J Gli investimenti in prodotti e processi ecologici sono in aumento: la domanda di prodotti eco-sostenibili tra i clienti di stampa continua a crescere. In particolare, il 72% degli acquirenti cerca prodotti ecologici, realizzati con pratiche sostenibili o entrambi. Nonostante questi investimenti possano essere costosi, il 70% degli intervistati ha mantenuto i prezzi invariati senza subire impatti negativi sulle vendite.
J Le richieste dei clienti stanno guidando il mercato: il settore è spinto dalla crescente esigenza di tempi di consegna più rapidi, maggiori opzioni di personalizzazione e versioning, oltre che tirature più brevi. Per rispondere a queste esigenze, i fornitori di servizi di stampa stanno adottando tecnologie che semplificano la produzione e offrono flessibilità per tirature brevi e lunghe.
Textile/Direct-to-Garment
J Le applicazioni attuali e future per i fornitori di stampa tessile si concentrano sugli indumenti, dove i vantaggi della stampa digitale (es. velocità di mercato, creatività e personalizzazione) continuano a guidarne l’adozione. Circa il 45% degli intervistati possiede già macchine digitali direct-to-garment, mentre un altro 29% prevede di investire.
J Le attrezzature più comuni nel settore tessile includono plotter a sublimazione a trasferimento termico wide format, plotter a pigmento wide format e attrezzature serigrafiche.
J La maggior parte degli intervistati ha dichiarato di produrre regolarmente tessuti per l’abbigliamento. Anche i tessuti per la casa o per prodotti bianchi sono comuni.
J Le attrezzature direct-to-garment più popolari includono presse a trasferimento termico (61%) e stampanti commerciali DTG (48%).
Industriale
J Circa un terzo degli intervistati utilizza già attrezzature serigrafiche per applicazioni di stampa industriale, mentre un altro 14% prevede di investire.
J Tra gli intervistati che possiedono attrezzature serigrafiche, gli articoli più comunemente stampati includono pannelli di controllo (38%), targhette (33%) e marcature industriali (31%).
J Il 63% degli intervistati che possiede attrezzature serigrafiche dispone anche di macchine wide format, mentre un ulteriore 14% prevede di investire nel breve termine.
giocando sul principio della scarcity (che fa leva sul timore dei consumatori di perdersi qualcosa di irripetibile) rende un gadget più desiderabile e ambito.
Un lavoro multidisciplinare
La progettazione di un gadget promozionale è sempre il risultato di un attento lavoro di squadra, che coinvolge numerose professionalità. Per dirsi riuscito, un oggetto promozionale deve non solo rappresentare il brand, ma anche essere utile, desiderabile e ben progettato. Puntando su qualità, sostenibilità e funzionalità, e considerando il giusto posizionamento del logo e del design, è possibile creare oggetti che non solo attraggono l’attenzione, ma che rafforzano il legame con il pubblico e migliorano la visibilità del brand nel lungo periodo.
e consulente creativa esperta in merchandising, per la consulenza nella stesura dell'articolo.
IIl mercato dei prodotti promozionali ha subìto un grande impulso grazie all’avvento di nuove tecnologie di stampa sempre più innovative e versatili.
Tra le opportunità offerte da queste nuove soluzioni vi è sicuramente la personalizzazione del prodotto-oggetto, una pratica che in ambito retail determina da un lato il rafforzamento del posizionamento del brand, e dall’altro la fidelizzazione del cliente, facendolo sentire unico e al centro del processo di vendita. Per arrivare a questo risultato, a monte si trova il concetto di stampa distribuita (potremmo definirlo a “km zero”) che permette di stampare direttamente in-store grazie a
macchine che per dimensioni, costi e produttività si adattano perfettamente alle esigenze di chi vuole dare ai clienti un prodotto personalizzato. Una soluzione adatta non solo a qualsiasi negozio, ma anche a catene di franchising e centri servizi all’interno dei centri commerciali, che possono così fornire un servizio di personalizzazione pratico e veloce ai loro negozi senza che questi debbano affrontare investimenti specifici.
Un’offerta completa
L’offerta Epson risponde molto bene alla richiesta di personalizzazione, garantendo risultati di qualità senza rinunciare a tempistiche di produzione veloci.
Partiamo dai modelli SureColor V1000e SureColor F1000 per il DTG/DTFilm ibrida (stampa su tessuto), entrambi accomunati dall’elevata flessibilità operativa unita a bassi costi di gestione per dare ai diversi segmenti (micro-personalizzazione di oggetti per il retail e articoli promozionali, idee regalo) la possibilità di unire versatilità, bassi investimenti e capacità di rispondere in maniera immediata a un mercato sempre più dinamico. Arriviamo poi alle soluzioni per la stampa industriale, dove Epson propone SureColor V7000 e SureColor F3000. La prima, progettata per le moderne aziende di signage che chiedono alta produttività e un costo totale di gestione inferio-
re senza compromettere i risultati, stampa direttamente su un’ampia gamma di substrati fino a 80 mm di spessore, tra cui acrilici, policarbonati, PVC, vetro, alluminio, metallo, poliestere, stirene, legno e pietra; il piano di 2,5x1,25 metri permette grande flessibilità di utilizzo.
SureColor F3000 è stata progettata, anche in termini di velocità, per le aziende di abbigliamento medio-grandi che richiedono elevati livelli di qualità, tempi di consegna rapidi e possibilità di riprodurre progetti complessi su un'ampia varietà di capi personalizzati. Regolazione automatica piano di stampa (che consente di gestire indumenti con spessore fino a 29,5 mm), doppia testina, taniche di inchiostro da
1,5 litri, software Epson Garment Creator e semplicità di utilizzo permettono una produttività elevata, ottimi risultati su capi chiari e scuri e un TCO contenuto.
Epson SC-V1000 facilita la personalizzazione in-store per articoli promozionali
La stampante SC-V1000 è pensata per la personalizzazione di articoli promozionali e gadget on demand direttamente nei punti vendita, con il vantaggio di poter lavorare anche su superfici leggermente curve (penne e palline da golf, cover telefoniche e packaging, penne, astucci di cosmetici, contenitori in generale) ricorrendo all’ausilio di un’apposita dima. «SureColor V1000 – afferma Renato San-
galli, Head of Sales C&I Printing Epson Italia – è la novità di quest’anno. In questo modo continuiamo a fornire soluzioni di micro-personalizzazione, per la produzione di piccole quantità di oggetti che permettono alle aziende di arricchire l’offerta». Estremamente compatta (699x699 mm) e con una forma squadrata, può essere collocata in piccoli spazi e sulla maggior parte dei desk dei negozi, senza alcuna limitazione perché l’utilizzo è dalla parte anteriore. Per di più un sistema di pulizia automatico elimina la necessità di manutenzione manuale.
Con SC-F1000, la stampa sui tessuti si fa direttamente nel punto vendita È la prima stampante Epson Direct
To Garment (DTG/DTF) di fascia entry-level per tessuti scuri (grazie all’inchiostro bianco), chiari e pellicola, e assicura una stampa vivace e accurata. SC-F1000, soluzione adatta per punti vendita e tutti coloro che cercano un’alternativa vantaggiosa, per efficacia e costi, è stata progettata per la massima semplicità operativa: il grande coperchio semplifica l’inserimento dell’indumento o della pellicola sul vassoio e i sensori al suo interno rilevano eventuali irregolarità per evitare errori di stampa.
«Con la possibilità di stampare in alta qualità su molteplici supporti –dichiara Renato Sangalli – l’obiettivo di questa macchina è dare nuove
opportunità di business ai singoli store, ma anche ai centri servizi dei centri commerciali».
L’uso degli inchiostri Epson UltraChrome DG2 mette in risalto i dettagli della grafica su un’ampia gamma articoli in cotone come t-shirt, felpe, borse e cuscini con la possibilità di applicare il film DTF anche su molti altri articoli non in cotone e con superfici non piane. Infine, è importante sottolineare come sia SC-V1000 sia SC-F1000 contribuiscono alla riduzione dell’impatto ambientale complessivo delle attività di stampa e personalizzazione, perché favoriscono le produzioni a chilometro zero, con relativa diminuzione di magazzino, scarti e trasporti.
Il design e la stampa supportano l’impatto sociale del terzo settore: l’oggettistica promozionale per gli enti no profit è sempre più importante per raccogliere fondi, ma anche per rafforzare il messaggio del brand e fidelizzare chi dona. Ne abbiamo parlato con Marco D’Arminio (AISM Milano), Pierluigi Ciprietti (Emergency) e Silvia Redigolo (Pangea).
di ELENA PANCIERA
Si occupa con una prospettiva d’insieme di tutti gli aspetti legati alla sclerosi multipla (SM): diritti delle persone con SM; servizi sanitari e socio-sanitari; ricerca scientifica. www.aism.it
Offre cure medico-chirurgiche gratuite e di elevata qualità alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà. Promuove una cultura di pace, solidarietà e rispetto dei diritti umani. www.emergency.it
Favorisce il riscatto economico e sociale delle donne con progetti di sviluppo e cooperazione. Opera in contesti caratterizzati da discriminazione, povertà, emarginazione, guerre. www.pangeaonlus.org
Durante la pandemia molte organizzazioni no profit hanno registrato un calo nelle donazioni (il 54,5% nel 2020, il 41% nel 2021). Quindi hanno spesso cercato di diversificare le strategie di raccolta fondi, includendo o potenziando la vendita di prodotti solidali. Ma nel caso del terzo settore non si tratta semplicemente di “vendere un oggetto”: ogni prodotto rappresenta un’opportunità per trasmettere valori, sensibilizzare chi dona e generare risorse fondamentali per proseguire la propria attività.
Dietro ogni articolo c’è una storia significativa (o più di una), una pianificazione strategica e un design accurato. C’è qualcosa di più profondo, come spiega Pierluigi Ciprietti, coordinatore dell’ufficio commerciale di Emergency: «Certo, l’obiettivo principale è la raccolta fondi. Ma noi vogliamo anche trasmettere messaggi fondamentali legati alla nostra missione. Questi prodotti ci aiutano a raccontare il nostro lavoro, promuovendo al contempo la cura delle persone e dell’ambiente».
Packaging e design per costruire un legame con chi dona
La cura del design dei prodotti e del packaging permette di attirare e rafforzare il legame con il proprio pubblico. Marco D’Arminio, responsabile delle relazioni esterne di AISM Milano (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), racconta: «Il packaging dei prodotti solidali ci permette di veicolare un messaggio profondo e personale. A Natale, per esempio, per i nostri prodotti adottiamo una linea grafica coordinata e coerente con i colori dell’associazione, dal catalogo all’e-commerce. Questo si riflette in un aumento delle donazioni. Ci siamo accorti che un packaging curato, che racconta la storia dietro al prodotto, fa davvero la differenza sia in termini di comunicazione, sia di sensibilizzazione, sia, in ultima istanza, di raccolta fondi».
Per molti enti del terzo settore, oltre all’aspetto estetico sono cruciali la sostenibilità ambientale e l’impatto sociale.
Anche Pangea investe molto nel design, selezionando fornitori che collaborano con etica e cura per ogni dettaglio, dal packaging alla scelta delle materie prime. Silvia Redigolo, responsabile della comunicazione e della raccolta fondi, racconta il rapporto speciale che Pangea ha creato con l’illustratrice Enrica Mannari. La collaborazione si è trasformata in un’amicizia: «Mannari sviluppa ogni anno una nuova palette di colori, per rinnovare l’immagine dei prodotti, rimanendo fedele ai valori di Pangea e alla qualità artigianale. Tutto quello che proponiamo al nostro pubblico deve essere bello e di qualità». Negli ultimi anni la collaborazione si è estesa ad altre illustratrici e illustratori, come Antonio Colomboni (Scombinanto), Paola Colombo (Pollaz), Federica Bordoni.
Emergency adotta un approccio ibrido, lavorando con un ufficio grafico interno e coinvolgendo figure esterne in occasioni speciali, come spiega Pierluigi Ciprietti: «Per il nostro 30° anniversario, abbiamo chiesto a illustratori e illustratrici di interpretare visivamente la loro idea di
Emergency, basandosi anche sul nostro logo. Così è nato il progetto Artivists per Emergency: Francesco Bongiorni, Gianluca Costantini, Camilla Falsini, Fumettibrutti, Olga Grebennik, Laika, Lillo, Fabio Magnasciutti, Irene Rinaldi, Dario Sansone, Davide Toffolo».
Scelte sostenibili e filiere etiche
Per molti enti del terzo settore, oltre all’aspetto estetico sono cruciali la sostenibilità ambientale e l’impatto sociale. Emergency, per esempio, seleziona materiali riciclati per i propri articoli e minimizza l’uso di imballaggi. «Selezioniamo fornitori che ci garantiscano il minor packaging possibile. Per esempio, molte delle nostre magliette vengono vendute senza busta di plastica, proprio per ridurre i rifiuti», sottolinea Ciprietti. Anche Pangea adotta criteri rigorosi: «Le tipografie con cui collaboriamo rispettano criteri di sostenibilità, usano carta riciclata e fonti energetiche rinnovabili come i pannelli solari», spiega Redigolo.
Questa attenzione alla sostenibilità si riflette anche nelle collaborazioni con piccole realtà locali, come
“Noi doniamo”: un terzo settore di nuovo stabile
Secondo la 7° edizione del rapporto annuale Noi doniamo, curato dall’Istituto Italiano della Donazione, il 2023 ha mostrato una lieve ripresa delle donazioni rispetto ai cali dovuti alla pandemia.
Per l’Istat, l’11% delle persone in Italia ha dichiarato di aver donato denaro almeno una volta: un lieve calo rispetto al 12,8% del 2022. Sono però aumentate le “donazioni informali” (ovvero quelle che non transitano dalle organizzazioni no profit). Le donazioni provengono principalmente da persone tra i 45 e i 74 anni, e c’è una differenza marcata tra nord e sud del paese. Chi dona è spesso donna, laureata e con un impiego da dirigente.
Le cause più sostenute riguardano la ricerca medico-scientifica e gli aiuti per le emergenze, seguiti dal supporto alla povertà in Italia. Secondo l’Osservatorio sul Dono, le donazioni tramite enti del terzo settore sono rimaste stabili, ma senza crescite significative. La principale fonte di finanziamento proviene dalle erogazioni liberali da privati, seguita dal 5x1000. Gli enti beneficiano anche della collaborazione con testimonial e influencer, che possono ampliare il pubblico di chi dona, soprattutto tra i più giovani. I risultati dell’indagine relativa alle associazioni mostrano una sostanziale stabilità nella variazione delle raccolte fondi: il 32% registra un aumento (rispetto al 47% nel 2022), il 21% una diminuzione (25% nel 2022) e per ben il 47% la situazione rimane invariata (contro il 28% nel 2022). La fonte di maggiori entrate è anche nel 2023 l’erogazione liberale da persone fisiche (60%), seguita da una crescente rilevanza del 5x1000 che arriva al 39% (contro il 31% del 2022). I lasciti testamentari continuano a essere marginali (l’1%).
sociale VAGAMONDI, che propone prodotti per Emergency; oppure aziende a conduzione familiare come Mieli Thun o Coricelli, che collabora con Pangea.
Con tutte queste realtà spesso il rapporto trascende la semplice fornitura professionale: «Collaborano con noi perché comprendono e condividono la nostra missione», spiega Ciprietti di Emergency. Redigolo racconta che «chi fornisce un prodotto a Pangea in realtà ne diventa partner, ed è consapevole che contribuisce concretamente a migliorare la vita delle donne. La selezione dei fornitori è frutto di incontri e della ricerca di aziende che rispettino valori etici e abbiano una storia significativa».
Strategie di raccolta fondi diverse, un unico obiettivo
Per quanto riguarda i margini e le strategie di profitto, le tre organizzazioni adottano approcci diversi. Emergency, ad esempio, mantiene una struttura commerciale ben de-
dita, per una maggiore trasparenza nei confronti del pubblico. Ciprietti afferma: «I margini variano in base al tipo di prodotto, ma lavoriamo con mentalità commerciale, perché Emergency vuole essere presente come marchio riconoscibile e sostenibile».
In AISM, invece, la raccolta fondi con i prodotti solidali deve mantenere un margine utile tra il 50 e il 60% del prezzo di vendita, tenendo conto dei costi di produzione e di packaging. Questo permette di destinare una buona parte dei ricavi ai servizi di supporto e alla ricerca sulla sclerosi multipla. «Il nostro obiettivo è sempre massimizzare l’utile senza eccessi di lusso, che non rifletterebbero i nostri valori né quelli di chi dona», spiega D’Arminio.
Pangea adotta un criterio simile, garantendo che almeno il 70% dei ricavi vada direttamente a sostenere i propri progetti. Per Redigolo, chi offre un prodotto a Pangea non è solo partner, ma parte del sistema etico
La stampa, il design e il branding non sono solo strumenti per vendere prodotti solidali, ma potenti veicoli di comunicazione.
Il “DDL Ferragni”, verso una maggiore trasparenza
Il caso dei pandori Balocco griffati Chiara Ferragni ha puntato l’attenzione sulla trasparenza e le regole sulla raccolta fondi. A inizio 2024 è stato approvato il DDL (Disegno di Legge) Ferragni, che ha un impatto anche sul terzo settore. Prevede regole per la comunicazione trasparente sulla destinazione del denaro che deriva dalla vendita di articoli promozionali con finalità benefiche (“causerelated”, ovvero legate a una causa). Questo include l’obbligo di etichettare chiaramente i prodotti, specificando chi ne beneficia e la quota destinata alla beneficenza. Anche per questo motivo, nel report Noi doniamo 2024, Caritas Italiana riporta come le organizzazioni del terzo settore sono sempre più attente a verificare la trasparenza delle collaborazioni con brand e aziende per le iniziative di marketing cause-related. Verificano sia il loro allineamento etico sia l’impatto delle campagne promozionali tramite articoli solidali. È aumentata anche l’attenzione per la reputazione e la fiducia di chi dona, e quella per le politiche di mitigazione dei rischi.
base l’amicizia e l’impegno comu ne», racconta, citando collaborazioni con Francesca ed Elena Paternoster di Mieli Thun e Chiara Coricelli di Coricelli.
Costruire relazioni autentiche con il proprio pubblico Il riscontro da parte del pubblico è sempre positivo e va oltre la semplice soddisfazione per il prodotto. Le persone che acquistano da Emergency sono clienti a tutti gli effetti: seguono l’organizzazione, acquistano durante tutto l’anno e apprezzano l’innovazione, come la serie di t-shirt realizzate per il trentennale dell’associazione. Il design dei prodotti stimola la curiosità e mantiene viva la relazione con l’organizzazione. Pangea preferisce parlare di donatori piuttosto che di clienti, poiché chi sceglie un prodotto di Pangea è consapevole di sostenere un progetto di cambiamento sociale, come quel-
qualità, che si possano regalare con orgoglio, è fondamentale».
La forza del design e del branding per la raccolta fondi
Dalle esperienze di Emergency, AISM e Pangea emerge una lezione comune: la stampa, il design e il branding non sono solo strumenti per vendere prodotti solidali, ma veicoli potenti di comunicazione, che possono amplificare il valore della causa sostenuta. Scegliere materiali sostenibili, mantenere un layout coerente e raccontare storie autentiche crea una connessione più profonda con il pubblico.
In un’epoca in cui le cause sociali si moltiplicano e le risorse sono limitate, una strategia di raccolta fondi integrata, etica e visivamente curata può fare la differenza, costruendo un movimento di supporto e solidarietà a lungo termine.
Un progetto nato per dare forma al tema floreale della collezione Prada May Issue e trasformare gli eventi in-store in un’esperienza unica.
Attraverso la creazione di quattro esclusive box contenenti un vaso in cristallo e coprivasi coordinati, il packaging diventa oggetto dall’alto valore estetico ed esperienziale. Il concept creativo inedito ha richiesto la combinazione di materiali pregiati, tecniche di stampa avanzate e tutto il know-how di Nava Press, per riflettere fedelmente lo stile e la cura per il dettaglio che caratterizzano il marchio.
Come è fatta la scatola a conchiglia
La scatola, progettata con coperchio incernierato, misura 25,3x25,3x10,5 cm. L’anima è in cartone grigio da 2
mm, con rivestimento a fodera con Shiro Echo BB da 120 g. La superficie è stampata a quattro colori, con l’aggiunta di una vernice di protezione primer opaco e del logo serigrafato spessorato bianco. Il design dell’interno è stato studiato per proteggere e valorizzare il vaso ed è composto da un platorello e un controvassoio in Shiro Echo BB da 120 g accoppiato a cartone microonda bianco da 1,5 mm, stampati a quattro colori e rifiniti con vernice di protezione primer opaco; un platorello supplementare, anch’esso in Shiro Echo BB, eleva il vaso di cristallo di 2 cm, offrendo maggiore visibilità; una tasca interna al coperchio, realizzata in Shiro Echo BB da 300 g, fustellata con finestra orizzontale e linguetta con magnete, permette di fissare il coprivaso in
carta in modo elegante e funzionale. Le box sono state prodotte in 8.448 copie suddivise in quattro creatività diverse (2.112 copie per tipo).
Come sono fatti i coprivasi
Ogni kit include quattro coprivasi sagomati, ciascuno caratterizzato da un design e una palette cromatica distinti, per adattarsi perfettamente al tema floreale della collezione. I coprivasi, di circa 18x24,2 cm, sono pensati per vestire perfettamente il vaso di cristallo; realizzati in carta Stone Paper da 240 g, sono stampati in quadricromia fronte-retro con logo serigrafico spessorato a un colore (bianco). Le sagome fustellate sono cucite con filo tono su tono, senza risvolti. I coprivasi sono stati realizzati in una tiratura di 8.500 copie.
di MICHELA PIBIRI
Nel mondo del lusso il promotional si trasforma in un’arte sofisticata, in cui ogni elemento racconta una storia ed è pensato per creare un legame emotivo con la clientela, trasformando l’attesa e il momento dell’acquisto in esperienze memorabili.
Tra le strategie promozionali più apprezzate nel mondo del lusso spiccano i Gift with Purchase (GWP), che offrono omaggi esclusivi al momento dell’acquisto – e spesso si tratta di prodotti personalizzati – e i calendari dell’avvento, reinterpretati in chiave luxury con soluzioni cartotecniche innovative contenenti articoli preziosi. Il promotional di lusso non è solo un incentivo, ma un veicolo strategico per celebrare l’identità del marchio e conquistare una clientela sempre più esigente.
La seduzione del Gift with Purchase
Se nel lusso ogni dettaglio racconta una storia, il Gift with Purchase non fa eccezione. Nel settore luxury il regalo non è solo un incentivo, ma un’estensione dei valori del marchio: eleganza, artigianalità e unicità. Perfetto per lanciare collezioni speciali o celebrare momenti iconici, il Gift with Purchase diventa un veicolo per fidelizzare e creare un ricordo. Quando pensato con cura, non è solo un regalo, ma un gesto che esprime una profonda comprensione delle aspettative del cliente di lusso.
Da quando è diventato direttore creativo di Bally nel maggio 2023, Simone Bellotti ha saputo fondere il romanticismo delle fiabe svizzere con una ribellione punk e un’eleganza alternativa da banchiere intellettuale. Pur mantenendo il rispetto della storia del marchio, Bellotti ha introdotto un tocco contemporaneo ispirato alle scene dei club underground, ai teddy boy dell’Inghilterra della metà del Novecento e all’opera del fotografo svizzero Karlheinz Weinberger, celebre per i suoi ritratti intimi di uomini ribelli della classe operaia, motociclisti e atleti. Bellotti ha conservato le iconiche campane svizzere – considerate simboli portafortuna nella cultura nazionale – ma vi ha aggiunto borchie, accenti di pelliccia e un’audacia stilistica che ha trasformato Bally in un marchio di cui tutti parlano.
Per amplificare l’esperienza svizzera e celebrare il patrimonio di Bally, è stato realizzato uno speciale GWP: una campana svizzera finemente realizzata e racchiusa in un packaging esclusivo che ne esalta il design raffinato e l’eleganza senza tempo. Questo dono esclusivo rende omaggio alle iconiche campane svizzere, riflette al contempo la visione contemporanea di Bellotti per il brand. La campana rappresenta un simbolo tangibile della devozione di Bally alla tradizione, reinterpretata con un tocco moderno che si allinea perfettamente alla rinnovata identità del marchio. Pensata nei minimi dettagli, offre ai clienti un ricordo significativo che cattura il romanticismo dell’artigianato svizzero, fondendo sapientemente tradizione e innovazione per un’esperienza indimenticabile.
Una coccola inaspettata e utile: è l’astuccio Emporio Armani Junior pensato come GWP sull’e-commerce, creato in esclusiva per le promozioni online dedicate al back to school della clientela più giovane. Si tratta di un kit di due astucci in rete bianca, con stampa in serigrafia a 4 colori, zip e puller colorati a contrasto con il dettaglio dell’iconica aquila sul puller.
Calendari dell’avvento, l’esperienza dell’attesa
I calendari dell’avvento nell’alto di gamma sono una reinterpretazione di una tradizione natalizia che affonda le radici nella cultura europea. Originariamente pensati per contare i giorni fino al Natale, sono diventati simboli di desiderio e prestigio, trasformandosi in oggetti da collezione. La versione contemporanea del calendario dell’avvento offre molto più di semplici dolci o cioccolatini. Ogni giorno, aprendo una finestrella, si scoprono mini fragranze di alta profumeria, accessori di design o piccoli gioielli, creando momenti di sorpresa quotidia-
na. E non mancano brand che offrono anche calendari personalizzati in base alle preferenze del cliente. I calendari rappresentano un regalo di grande valore simbolico e allo stesso tempo sono una sfida di creatività e tecnica: ogni anno i brand introducono novità e collaborazioni a dimostrazione di come si tratti di un potente strumento di marketing, che attraverso gli og getti diffonde l’esperienza del lusso.
Calendario per gioco È sempre di Emporio Armani Junior l’idea di un calendario dell’avvento completamente fuori dagli schemi, quello realizzato per il Na tale 2022 per le neo-mamme brand ambassa dor. Alto ben 70 cm, ha la forma di una casetta delle bambole con 24 cassettini estraibili. Realizzato in legno MDF completamente rivestito in Cialux e stampato in digitale, con loghi in oro a caldo, è un oggetto esperienziale e fatto per durare nel tempo, regalando a genitori e piccoli il gusto della scoperta e del gioco.
Durante il FACHPACK
2024, la principale fiera europea per il packaging e la logistica, la condivisione dello spazio espositivo tra Plastigraf Trevigiana ed Eurobrillance aveva catturato l’attenzione degli addetti ai lavori.
Queste due eccellenze europee si distinguono da anni nello sviluppo di laminati di nuova generazione e di materiali multistrato cellulosici per il packaging primario e secondario. Due aziende che prima delle altre sono riuscite a offrire alle industrie dei settori luxury, beauty e food soluzioni all’avanguardia per il confezionamento, in grado di soddisfare tutti i requisiti in materia di film barriera stabiliti dai regolamenti internazionali, e di allinearsi con cinque anni di anticipo ai traguardi fissati dal regolamento Packaging and Packaging Waste Regulation.
Un adeguamento tecnico e normativo che non ha mai sminuito le potenzialità estetiche: da tempo, infatti, le due aziende propongono superfici avanzate per la finitura della stampa, permettendo una costante esplorazione creativa anche da parte dei più esigenti packaging designer.
Plastigraf Trevigiana annuncia oggi ufficialmente di aver raggiunto con l’azienda francese Eurobrillance un accordo sinergico di lungo respiro e, attraverso il suo Managing Director Alessandro Capoferri, rivela motivazioni e obiettivi del sodalizio. «Abbiamo ribattezzato questa partnership “1+1=∞”, aggiornando il principio di somma aumentata “1+1=3”», esordisce Capoferri. «Dalla collaborazione tra Eurobrillance e Plastigraf Trevigiana ci attendiamo risultati che vadano ben oltre la somma delle singole forze».
I NUMERI DELLA PARTNERSHIP
Superando i 25 milioni di fatturato annuo complessivo, la partnership ha l’effetto immediato di ampliare la capacità operativa delle due industrie, rafforzandone l’affidabilità presso stakeholder e mercati. Il primo caposaldo in questa direzione è ovviamente costituito dalla condivisione delle risorse: 2 siti industriali, 10.000 metri quadri di aree produttive, 6 linee di laminazione Reel-to-Reel, 12 linee di laminazione Sheet-to-Sheet e l’impiego di 75 professionisti esperti permetteranno a Plastigraf Trevigiana ed Eurobrillance di affrontare al contempo produzioni intensive e lavori di alta precisione, rispondendo rapidamente a eventuali criticità.
«Questo sistema produttivo integrato ci consente di garantire continuità e sicurezza di fornitura anche in caso di criticità. Attraverso una catena di
fornitura efficiente e flessibile riduciamo il rischio di interruzioni anche nei picchi di domanda: un requisito essenziale per collaborare con i leader globali del settore», dice ancora Capoferri.
RICERCA E SVILUPPO
L’accordo prevede che anche le due aree di Ricerca e Sviluppo lavorino in modo sinergico per individuare e proporre avanzamenti e soluzioni applicative sempre più all’avanguardia.
I laboratori interni si attrezzeranno quindi per testare nuove combinazioni di materiali e tecnologie e condivideranno dati e traguardi, con l’obiettivo di affrontare in anticipo le sfide del futuro, prima fra tutte la capacità d’interpretare un mercato irreversibilmente orientato alla sostenibilità, senza compromessi tra qualità, estetica e funzionalità.
partnership tra Plastigraf Trevigiana ed Eurobrillance ai principali eventi fieristici del 2025.
GAMMA PRODOTTI
«Con Eurobrillance – dice Capoferri – ci siamo scelti per tre ragioni principali: il comune approccio innovativo, l’ampliamento della portata geografica, e la perfetta complementarità di prodotti e competenze» L’offerta combinata di Plastigraf Trevigiana ed Eurobrillance, infatti, propone un portafoglio completo di prodotti e servizi personalizzati: film metallizzati ma completamente privi di plastiche, rivestimenti per alimenti con spessori ultrasottili, food pack ecologici progettati per resistere alle alte temperature di forni statici e a microonde, rivoluzionarie linee di dispersione acquosa su cartoncino; e, soprattutto, in esclusiva la prima pel-
licola per accoppiamento in PLA, la bioplastica sviluppata dall’amido di mais (e quindi biodegradabile, compostabile e riciclabile con la carta con cui è accoppiata), adatta alla stampa serigrafica, oppure a caldo o in offset.
UN’ALLEANZA PER IL FUTURO
Negli ultimi appuntamenti fieristici, Plastigraf Trevigiana ha sempre scelto di promuovere il proprio approccio sostenibile al design e alla produzione di imballaggi. Tutti i claim stampati sulle pareti grafiche degli stand lo dichiaravano apertamente:
“Mind the Surface”, “No plastic it’s fantastic”, “A world of barriers”.
In linea con quanto definito dalla vecchia commissione Brundtland,
da anni l’intento dichiarato di Plastigraf Trevigiana è quello di proporre al mercato soluzioni di packaging che non solo incontrano i bisogni del presente, ma che permetteranno alle future generazioni di soddisfare i propri.
«L’alleanza con Eurobrillance è parte integrante di questa stessa visione, si inserisce nel medesimo percorso – assicura Capoferri –. In un settore strategico e in continua evoluzione, indissolubilmente legato a tanti altri mercati, questo sodalizio garantisce un futuro sostenibile per il packaging, senza rinunciare a prestazioni d’eccellenza sotto ogni aspetto. Insieme, vogliamo ridefinire i confini dell’innovazione nel packaging».
Per saperne di più, Plastigraf Trevigiana ed Eurobrillance danno appuntamento nei propri stand condivisi per il 2025:
Paris Packaging Week
Parigi, 28-29 gennaio
Packaging Première PDC Milano, 13-15 maggio
FACHPACK Norimberga, 23-25 settembre
Fedrigoni ridefinisce il lusso con Colour Dimensions: un sistema cromatico rivoluzionario che trasforma la carta in un’esperienza sensoriale unica.
Colour Dimensions è il nuovo sistema cromatico che ridefinisce l’approccio alle carte colorate nel mondo del lusso. Per la prima volta, Fedrigoni unisce il suo intero portfolio di carte colorate, creando una collezione in grado di parlare direttamente alla creatività dei designer, con una visione chiara e immediata. Presentato in anteprima a LuxePack Monaco 2024, Colour Dimensions è una vera e propria guida visiva per esplorare la carta come strumento di espressione, che combina il mondo del colore, della materialità e della finitura attraverso l’approccio CMF (Colour, Material, Finish).
Tra le carte inedite, assolute protagoniste sono Sirio Allpack e Sirio Illusion, entrambe perfette per il luxury packaging e resistenti alla luce. Sirio Allpack è una serie di carte non patinate, tinte in pasta, caratterizzata da una finitura ruvida naturale, disponibile in 11 colorazioni ispirate al mondo naturale. La speciale
composizione garantisce un’elevata durata, un’eccellente resistenza allo strappo e alla piega. Sirio Illusion ospita invece carte con una finitura iridescente e cangiante goffrata su un lato, disponibile in 5 colori di tendenza. Con un’elevata resistenza all’abrasione, si caratterizza per un’alta resistenza allo strappo e alla piega. Sia Sirio Allpack che Sirio Illusion presentano tonalità selezionate con un approccio CMF.
Un viaggio nel colore, nella texture e nella finitura
Colour Dimensions è molto più di una semplice palette: è un’esperienza che esplora la carta in modo sensoriale, rivelando le infinite possibilità creative. Con quasi 200 colori che vanno dal più chiaro al più scuro, organizzati in un flusso cromatico che segue la ruota dei colori, Colour Dimensions offre un viaggio visivo che non solo esalta il colore ma lo integra con texture e finiture innovative.
La collezione è suddivisa in cinque famiglie estetiche, ognuna delle quali offre un’esperienza unica:
J Smooth Colour, che include Sirio Allpack, con 54 carte dai toni vivaci e luminosi;
J Circular Colour, con carte con contenuto di riciclo o fibre di riutilizzo che seguono i principi dell’economia circolare, disponibili in 39 diverse tinte;
J Textured Colour, che offre 52 colori di carte goffrate o marcate;
J Reflective Shimmer, che include Sirio Illusion, con 33 colorazioni sofisticate caratterizzate da finiture perlate e metallizzate;
J Full Blacks, la sezione dedicata al nero, con 15 tonalità che esplorano la profondità e la bellezza di questo colore.
Accanto ai cinque booklet che compongono la raccolta, Colour Dimensions include The Compass, una vera e propria enciclopedia del CMF che spiega di cosa si tratta e come utilizzarlo
per la scelta della carta, oltre a fornire istruzioni sull'uso del tool e dare consigli pratici per la creazione di palette di colore, realizzabili con l'aiuto del Colour Viewfinder.
Colore, materialità e finitura come linguaggio del design
Colour Dimensions non è solo un sistema di carte, ma un manifesto creativo. Ogni colore è un’esperienza che va oltre la vista, arricchita dalla luce, dalla texture e dalla materialità che la carta porta con sé. Il colore diventa una potente modalità di comunicazione che può elevare l’immagine di un brand e la qualità di un prodotto.
La materialità della carta esprime l’identità del brand, mentre la finitura arricchisce l’esperienza sensoriale e visiva, trasformando ogni superficie in un’opera d’arte. Le carte testurizzate sono segni distintivi che raccontano storie di qualità e attenzione ai dettagli. Le finiture, dalle più lucide alle più
opache, dalle più lisce alle più ruvide, si combinano con trattamenti speciali per migliorare le performance della carta, creando nuove esperienze estetiche.
Un sistema sensoriale e interattivo per i creativi
In Colour Dimensions, il colore si trasforma in un’esperienza interattiva e sensoriale, che permette a ogni creativo di esplorare una varietà di colori e finiture come mai prima d’ora. Questo strumento, sviluppato in collaborazione con esperti di CMF, è stato pensato per rispondere alle esigenze dei designer nel settore del lusso, dove ogni dettaglio è fondamentale per creare prodotti unici e straordinari. Con Colour Dimensions, Fedrigoni apre una nuova dimensione creativa, mettendo al centro la carta colorata come non è mai stato fatto prima. Un’occasione unica per esplorare, progettare e innovare nel mondo del design.
Pat McGrew, fondatrice e managing director di McGrewGroup, Inc. e di MC2 Services, è una famosa industry evangelist del mondo del printing: con oltre 30 anni di esperienza nel settore, supporta i clienti nel raggiungere il successo attraverso progetti di comunicazione. Noi la conosciamo anche per la valigia con cui gira il mondo, sempre piena di campioni delle ultime innovazioni nel mondo della stampa: in questa rubrica la apre per i lettori di PRINTlovers. → pcm@mcgrewgroup.com
La stampa di lusso per materiali promozionali non è solo una tendenza: è un potente mezzo per i brand che vogliono lasciare un segno duraturo. Nel mercato altamente competitivo di oggi, distinguersi è essenziale. Tuttavia, i marchi sanno che non basta puntare su dettagli appariscenti: ogni punto di contatto deve rafforzare il loro valore. Un aspetto da considerare con attenzione è quello dei materiali promozionali, che possono assumere molteplici forme. Le opzioni di stampa di lusso in questo settore – che si tratti di automotive, ospitalità, moda o beauty – offrono modi innovativi e di alta qualità per valorizzare l’immagine del brand e coinvolgere il pubblico a un livello più profondo e memorabile.
Una gamma diversificata di materiali e tecniche
Oltre a tazze, penne e bottiglie di liquore stampate a rilievo, esistono molte possibilità promozionali innovative capaci di catturare l’attenzione anche dei clienti più esigenti. Vale la pena esplorare applicazioni uniche nella stampa diretta su tessuto (DTG) o su forma (direct-to-shape), ma anche il packaging. Può trattarsi di confezioni per prodotti o di pacchi regalo e kit di benvenuto in linea con l’identità del marchio. Spesso, esistono opzioni di personalizzazione che rispondono alla crescente domanda di esperienze elevate da parte dei consumatori.
Per questi progetti, tecniche avanzate come la serigrafia, la tampografia e la stampa su metallo sono le più utilizzate per realizzare finiture premium. Ma parliamo di soluzioni di lusso accessibili a qualsiasi brand in qualsiasi mercato che coinvolga stampa e abbellimenti. Nei settori automotive e hospitality, così come in contesti simili, i materiali promozionali spesso includono rilievi, accenti metallici, elementi olografici e texture tattili. Questi effetti creano un’estetica distintiva e offrono un’esperienza sensoriale che, come dimostrano le ricerche, può rafforzare il ricordo del brand.
La rivoluzione nelle possibilità per il packaging e la promozione di lusso dell’ultimo decennio è stata resa possibile dal crescente numero di soluzioni sul mercato, che offrono nobilitazioni a costi accessibili. Aziende come
Foil & Specialty Effects Association Best Use of Foil/Embossing Folding Carton (Difficult)
Amore Vince Camuto
Diamond Packaging
Foil Suppliers: KURZ Transfer Products
Foil/Embossing Die Suppliers: Metal Magic, Diamond Packaging
Machinery Suppliers: Heidelberg, Bobst
Best Use of Foil/Embossing - Label (Digitally Printed)
Enrico Winery - Celebration Charme de L’île
Great Little Box Company
Foil Suppliers: Infinity Foils, Inc.
Foil/Embossing Die Suppliers: Universal Engraving, Inc.
Machinery Suppliers: HP, ABG Digicon
Best Use of Foil/Embossing - Rigid Box
Royal Canadian Mint Queen Elizabeth Coin Set
Gravure Choquet
Foil Suppliers: KURZ Transfer Products
Foil/Embossing Die Suppliers: Gravure Choquet, Metal Magic
Kama, KURZ, Scodix e MGI, insieme a soluzioni digitali come Xerox Iridesse e Fujifilm Revoria, stanno trasformando il settore. Inoltre, player come Harris & Bruno e soluzioni di stampa digitale moduli per la nobilitazione, come quella di Fujifilm, ampliano ulteriormente le opzioni disponibili.
Queste tecnologie permettono ai brand di realizzare campagne con materiali promozionali e packaging dal look&feel esclusivo, superando l’approccio standardizzato con dettagli personalizzati. Provider sofisticati possono utilizzare soluzioni di dati variabili (VDP) per creare messaggi, design o combinazioni cromatiche personalizzate, rispondendo ai gusti di ogni destinatario. Ad esempio, un hotel di lusso potrebbe offrire kit di benvenuto o gift set personalizzati con il nome degli ospiti o dettagli legati alle loro preferenze, rafforzando l’esperienza e la fedeltà al brand.
Anche i brand di moda e beauty, in particolare quelli di lusso, sfruttano il fascino di articoli promozionali personalizzati in edizione limitata. Marchi cosmetici di alta gamma offrono campioni esclusivi con packaging personalizzati per eventi speciali o campagne, sottolineando il loro impegno verso l’esclusività e l’attenzione al dettaglio. Questa strategia mirata enfatizza il valore del brand e soddisfa le aspettative dei consumatori per esperienze su misura.
Oltre all’estetica premium e alla personalizzazione, la stampa di lusso per materiali promozionali sta integrando sempre più materiali e processi sostenibili. I brand possono oggi optare per inchiostri ecologici, carta riciclata e substrati biodegradabili. Questo approccio non solo attira i consumatori attenti all’ambiente, ma migliora anche la reputazione del marchio, evidenziando un impegno etico che è sempre più importante per il pubblico di oggi.
La stampa di lusso trova applicazione anche in ambiti unici, come il terzo settore (non profit e beneficenza) e lo sport. Le organizzazioni benefiche, ad esempio, possono presentare materiali evocativi e di impatto, capaci di elevare la causa e attirare donatori. Allo stesso modo, squadre e leghe sportive investono in articoli promozionali di lusso, da memorabilia in rilievo a capi di abbigliamento pregiati, creando un’esperienza premium che i fan apprezzano e ricordano.
Esempi concreti dimostrano l’efficacia di un approccio di lusso. Il team della Foil & Specialty Effects Association (FSEA) ha recentemente premiato il team di Amore Vince Camuto per la miglior applicazione di foil/rilievo su astucci pieghevoli, con una confezione firmata Diamond Packaging e realizzata con prodotti di KURZ, Metal Magic, Heidelberg e Bobst. Questo è un esempio di come trasformare una semplice scatola in un oggetto da collezione.
Le etichette di lusso rappresentano un altro segmento in crescita, poiché riescono a trasformare qualsiasi articolo promozionale in un capolavoro da collezione. L’etichetta della cantina canadese Enrico, prodotta dalla Great Little Box Company, ha vinto il premio come Best use of Foil/Embossing - Etichetta (Stampa digitale) di quest’anno. I suoi partner, Infinity Foils, Inc., Universal Engraving, Inc., HP e ABG Digicon, hanno contribuito a creare un’etichetta accattivante per il loro spumante Celebration Charme de L’île.
Il lusso come asset strategico
In definitiva, la stampa di lusso per articoli promozionali offre ai brand un modo per connettersi al pubblico in maniera più intima. Integrando materiali di qualità, tecniche innovative e dettagli personalizzati, il lusso trasforma i materiali promozionali in esperienze e oggetti da conservare. Per i marchi che desiderano distinguersi, investire in opzioni di stampa di lusso è una scelta strategica che garantisce risultati potenti e duraturi.
Best Use of Foil/Embossing Label (Self Promotion)
Pjaföc 184
CARTES/Diversified Graphic Machinery
Machinery Suppliers: CARTES
Best Use of Cold Foiling (Label)
Infatuated
Premium Label & Packaging Solutions
Foil Suppliers: KURZ Transfer Products
Machinery Suppliers: Nilpeter
«Uno dei punti di forza del processo serigrafico è la sua capacità di stampare su qualsiasi materiale, di qualsiasi dimensione, di qualsiasi spessore, con qualsiasi colore e in qualsiasi quantità», ha scritto
J. I. Biegeleisen nel suo The Complete Book of Silk Screen Printing Production. Ecco perché la serigrafia è la tecnica che ha permesso la nascita stessa degli oggetti promozionali, sostituita poi, a seconda delle esigenze, dalla tampografia, e oggi affiancata dalla stampa digitale. Qui vi raccontiamo la sua storia e le sue evoluzioni.
di LORENZO CAPITANI
È il 1938 quando esce a New York Technical problems of the artist: technique of the silk screen process di Anthony Velonis, artista e designer americano, figura chiave nella storia della serigrafia: è stato lui, infatti, a trasformarla da tecnica artigianale a forma d’arte, a tecnica di stampa industriale per come la conosciamo. Anthony era un ragazzone di origine greca che dal 1932 lavorava per la WPA, la Works Progress Administration, una delle maggiori agenzie americane nota, tra l’altro, perché durante il New Deal diede lavoro a milioni di persone e contribuì a far uscire il Paese dalla Grande Depressione. Velonis ebbe l’intuizione di suggerire alla WPA di usare la serigrafia, allora poco conosciuta, per stampare i cartelloni pubblicitari, aumentando la produttività.
La WPA all’epoca aveva un programma specifico di sostegno per le arti visive, il Federal Art Project, che coinvolgeva più di 10.000 tra artisti e artigiani in tutti gli Stati Uniti. La tecnica piacque molto e fu adottata su larga scala: costava poco, era facile e consentiva all’artista di impiegare da 16 a 20 colori in una stampa (come nell’opera 6:30 p.m. dello stesso Velonis), mentre la litografia a colori era molto più limitata. Velonis scrisse anche un manualetto di 40 pagine sulla serigrafia, talmente diffuso da circolare in ciclostile. Bisogna aspettare però il 1937 per trovare per la prima volta il termine “Serigraphy”, coniato da Carl Zigrosser, autore di Six Centuries of Prints (1937): fino a quel momento infatti, si usava “screenprinting” o “silkscreen”.
La catena di montaggio di Andy
Le silhouette nette, i colori pieni e solidi, i messaggi incisivi ottenuti con questa nuova tecnica erano perfetti per i cartelloni che tappezzavano le metropoli americane e la facilità della lavorazione era l’ideale per industrializzare il processo. E proprio la semplicità e la replicabilità industriale della serigrafia erano quello che cercava Andy Warhol. “Nell’agosto del ’62” dichiarò in un’intervista “ho cominciato a eseguire serigrafie. Il metodo del timbro a gomma di cui mi ero servito per replicare immagini all’improvviso mi era sembrato troppo casalingo; volevo qualcosa di più forte, che desse un più preciso effetto di catena di montaggio. […] Si ottiene la stessa immagine, ogni volta con qualche lieve differenza. Era tutto così semplice, rapido, casuale.” Warhol aveva una formazione da grafico pubblicitario e fino a quel momento aveva usato per riprodurre in serie le sue opere la tecnica della “blotted line”, che consiste nel ripassare i contorni di un disegno con l’inchiostro molto liquido e poi imprimerlo su un foglio di carta assorbente per ottenere una copia; oppure ritagliava una gomma molto morbida per ottenere una sorta di stampo per riprodurre immagini o disegni semplici e lineari. La scoperta della serigrafia cambiò la sua vita e la storia dell’arte.
Un’invenzione collettiva
Nonostante questi due artisti, l’invenzione della serigrafia, come tante volte nella storia dell’uomo, non può essere associata a qualche figura leggendaria come Gutenberg o Senefelder. C’è una data precisa che segna la storica scoperta di Gutenberg dei caratteri mobili: il 1450. E si dice che Senefelder abbia scoperto casualmente la litografia scrivendo un biglietto per il bucato su una pietra ricoperta di grasso, nel 1796. La serigrafia invece non ha un “atto di nascita”, è la classica innovazione collettiva, come la intende Stephen Jay Gould, paleontologo e saggista americano, che si è sviluppata in diversi luoghi in modo spontaneo e indipendente. Sembra che tutto sia nato dagli stencil. C’è chi dice che già i Fenici e gli Egiziani li usassero per applicare decorazioni su tessuti e pareti. Ma la tecnica più vicina alla nostra serigrafia, probabilmente, è quella degli antichi giapponesi che usavano stencil di carta oleata piuttosto spessa attraverso i quali venivano ritagliate delle aperture, e, per impedire che le parti isolate della carta ritagliata cadessero, veniva usata una fitta rete di capelli, poi sostituiti dalla seta. In seguito però la serigrafia appare e scompare attraverso i secoli senza mai prendere veramente piede, fino alla Francia della metà del ‘700, quando Jean Papillon il Giovane cominciò a produrre la carta da parati con il metodo
detto “pochoir”. Rispetto all’attuale serigrafia non c’era il telaio, che fa la sua comparsa per la prima volta in modo ufficiale nel brevetto del 1907 dell’inglese
Samuel Simon come supporto allo stencil. Alla tecnica di Simon, però, mancava ancora la racla per stendere il colore, sostituita da un semplice pennello.
Come si fa una serigrafia
La tecnica più vicina alla nostra serigrafia, probabilmente, è quella degli antichi giapponesi che usavano stencil di carta oleata piuttosto spessa attraverso i quali venivano ritagliate delle aperture.
La serigrafia oggi è un processo di stampa permeografico diretto che si compone di due fasi: la fotoimpressione del telaio serigrafico per la creazione del grafismo da stampare e la stampa vera e propria. Si parte preparando un telaio, composto da un’intelaiatura rigida (E) e una rete a maglia fine tesa uniformemente, che viene ricoperto con un’emulsione fotosensibile (D). A esso viene sovrapposta una pellicola fotografica trasparente che riporta il disegno da stampare (C). Il telaio così preparato viene esposto a una sorgente di luce ultravioletta a 365 nm che fa indurire l’emulsione solo nelle aree esposte alla luce, mentre le aree coperte dal disegno rimangono solubili. Il disegno funge da maschera: le aree scure della grafica impediscono alla luce di passare, mentre le aree trasparenti permettono l’esposizione. Lavando il telaio con un getto d’acqua a pressione si dissolve l’emulsione non indurita, lasciando la sagoma trasparente della grafica attraverso la quale passerà l’inchiostro.
Il telaio così preparato è pronto per la stampa. Viene montato su un banco serigrafico che assicura la giusta stabilità e una pressione uniforme durante la stampa, mentre il supporto da stampare viene posizionato sotto il telaio. Si versa l’inchiostro serigrafico nella parte superiore del telaio (A) e con una spatola, detta racla (B), si spinge l’inchiostro attraverso la rete del telaio, esercitando una pressione uniforme. Solo le aree del disegno libere da emulsione consentono il passaggio dell’inchiostro, depositandolo sulla superficie sottostante e creando l’immagine desiderata (F). Una volta completata la stampa, il telaio viene sollevato per separarlo dalla superficie stampata che viene fatta asciugare, e così via, copia dopo copia. Alla fine della tiratura il telaio può essere conservato per usi futuri o lavato dall’emulsione per essere impresso nuovamente.
Questione di fili
La chiave di tutto il processo è il telaio, o meglio il suo numero di fili, che dipende da una serie di fattori, ognuno dei quali influisce sulla qualità finale della stampa: il tipo di supporto su cui si stampa, il tipo di inchiostro utilizzato, la tipologia di dettagli presenti nel disegno e lo spessore desiderato della stampa. Il telaio serigrafico è costituito da una rete di fili di poliestere o nylon tesi su una cornice, e la densità della
rete è espressa in fili per pollice (mesh count). Il numero di fili (per esempio 110, 230, 305 mesh) è un parametro che deve essere scelto in base alle esigenze specifiche del lavoro. Inchiostri più densi o opachi richiedono generalmente reti a basso mesh (60-110 mesh), poiché la loro consistenza più spessa ha bisogno di una maglia più larga per permettere un’adeguata copertura e una facile deposizione dell’inchiostro. Viceversa, inchiostri sottili o trasparenti (come gli inchiostri a base di acqua o UV) necessitano di reti a mesh più alto (150-305 mesh), in quanto permettono una maggiore precisione nella riproduzione dei dettagli e una minore quantità di inchiostro trasferito, preservando la nitidezza dei dettagli. Il numero di fili del telaio incide direttamente sulla qualità dei dettagli: più alta è la densità della rete, più fine e dettagliata sarà la stampa. Tuttavia, l’aumento del numero di fili può anche comportare una maggiore difficoltà nel trasferimento dell’inchiostro, specialmente con inchiostri più viscosi o quando si desiderano spessori elevati. Inoltre, se si utilizza una rete con un numero di fili molto alto, l’inchiostro fatica a passare e la stampa sarà più leggera e meno coprente. In questo caso, servono più
passaggi. Anche la tramatura, ovvero l’orientamento e la forma della trama, può influire notevolmente sulla nitidezza e sulla precisione dell’immagine finale: più fine e regolare è, migliore sarà la definizione dell’immagine.
Al di là dei tecnicismi sulle caratteristiche dei telai, in sé la tecnica sarebbe estremamente semplice tanto che su YouTube ci sono centinaia di video che spiegano come serigrafare addirittura a casa e su Amazon ci sono kit fai da te a pochi euro. Eppure a partire dal brevetto di Simon ci sono voluti molti anni prima che la serigrafia si trasformasse nel processo industriale che conosciamo, sostenibile e qualitativamente accettabile. Finché, infatti, si trattava di serigrafare cartelloni, mezzi, bandiere e striscioni o insegne di negozi, come durante la Prima guerra mondiale e nei successivi anni Venti, bordi irregolari o sbavature erano accettabili. Il problema vero era il fatto che le vernici usate all’epoca, quasi tutte autoprodotte miscelando pigmenti e oli litografici, richiedevano ore per l’asciugatura. La svolta si ebbe nel 1929 quando Joe Ulano inventò un film fotosensibile più facile da tagliare, che aderiva più facilmente ai telai serigrafici. Fu la svolta. I produttori di vernici fiutarono un nuovo
business e si lanciarono in questo nuovo mercato, trasformando una grezza pratica artigianale in un’industria.
I 5 “qualsiasi”
La stampa serigrafica è l’unica tecnologia che permette di scegliere quale spessore di inchiostro vogliamo ottenere, e per questo è la più utilizzata anche nella decorazione industriale.
In cosa risieda il successo della serigrafia lo spiega bene J. I. Biegeleisen nel suo The Complete Book of Silk Screen Printing Production: «uno dei punti di forza del processo serigrafico è la sua capacità di stampare su qualsiasi materiale, di qualsiasi dimensione, di qualsiasi spessore, con qualsiasi colore e in qualsiasi quantità». Dovremmo aggiungere “quasi”, ma indubbiamente la stampa serigrafica è l’unica tecnologia che permette di scegliere quale spessore di inchiostro vogliamo ottenere, e per questo è la più utilizzata anche nella decorazione industriale. È l’unica poi che consente di utilizzare una grandissima varietà di inchiostri per ottenere una serie infinita di effetti. Ed è l’unica che consente di stampare su una lista di supporti davvero lunga, dai tessuti alla carta, dal legno ai metalli, dal vetro alla plastica alla ceramica, grezzi o opportunamente trattati. Paradossalmente la serigrafia su carta, con la quale da addetti ai lavori abbiamo certamente più familiarità, è la meno usata rispetto ad altre serigrafie, prima
fra tutte quella tessile. Ci sono poi settori industriali che non possono fare a meno della serigrafia: l’automotive ne è un esempio, per il quale essa è a oggi ancora insostituibile. Solo la serigrafia è infatti in grado di assicurare resistenza agli agenti chimici, all’abrasione, agli agenti esterni e alla luce di scritte o pittogrammi su plastiche e metalli. Ma anche l’industria dei semiconduttori ne fa largo uso per i PCB, o circuiti stampati. Non solo vengono serigrafate con inchiostri epossidici non conduttivi le informazioni sulle piastre in silicio come nomi dei connettori, resistori, valori dei condensatori, polarità delle parti, posizioni dei punti di prova, ma possono essere realizzati anche i circuiti veri e propri, ovviamente con inchiostri conduttivi, isolati o resistenti.
Supporti e inchiostri d’ogni tipo
Il vero punto di forza della serigrafia è la moltitudine di effetti che si riesce a ottenere.
qualsiasi altra tecnica di stampa, quando non addirittura oggetti finiti, e soprattutto senza nessuna pressione: il telaio infatti si appoggia al supporto, è la racla che spinge l’inchiostro oltre la maglia imprimendo il disegno, l’importante è che la superficie del supporto di stampa sia parallela al telaio. Con i telai giusti e cilindri rotanti e adatti a stampare su superfici curve si possono serigrafare bottiglie e lattine. Oggetti concavi però, non convessi o con forme irregolari o bordi rialzati: per le superfici non planari la soluzione migliore rimane la stampa o la serigrafia digitale diretta o la più tradizionale tampografia. Si possono serigrafare anche vetro, porcellana e ceramica, non solo con inchiostri tradizionali, ma anche usando come inchiostro una polvere vitrea che, miscelata con un veicolo, assume una consistenza pastosa “raclabile” e, cotta in forno a 600-650 °C, diventa un tutt’uno con il supporto.
Effetti speciali
Il vero punto di forza della serigrafia è la moltitudine di effetti che si riescono a ottenere grazie alla combinazione giusta tra numero di fili del telaio, tipo di inchiostro e tecnologie di asciugatura. Solo in serigrafia – da sola o in combinazione con tutte le altre tecniche di stampa e nobilitazione – si può ottenere l’ampia gamma di effetti speciali deter-
minata dalla disponibilità di gamme di inchiostri specifici che comprendono inchiostri lucidi, opachi, satinati, con effetti a rilievo, glitter, metallizzati, cangianti, iridescenti, luminescenti, retroriflettenti, soft-touch, trasparenti con la luce ma che si illuminano al buio, termocromatici che cambiano colore al variare della temperatura, fotocromatici in grado di reagire alla luce solare. Si può andare dalla stampa serigrafica che, per coprenza e finitura, dà semplicemente un grado di lucido o di solidità al colore superiore alla stampa offset, alla classica verniciatura lucida a registro su plastifica opaca, per dare enfasi e risalto a un elemento grafico, a effetti 3D importanti con spessori che possono arrivare anche agli 800 micron. Tra gli effetti tattili più interessanti, oltre al citato soft-touch, o effetto pesca, ci sono l’effetto skin, o buccia d’arancia, molto simile al drip-off; il durex, ovvero una vernice serigrafica ruvida al tatto leggermente opacizzante con diversi gradi di ruvidità; l’effetto lavagna, simile al tatto all’ardesia e sul quale è possibile scrivere con il gesso; lo scratch-off, ottenuto con inchiostro grattabile, e l’effetto stone, in grado di riprodurre sullo stampato la sensazione tattile di materiali grezzi e ruvidi, come la pietra, il cemento o certe venature del legno. La serigrafia si pone anche come valida alternativa ad altre lavorazioni.
È il caso della serigrafia spessorata che può essere usata al posto dello sbalzo a secco che consente di ottenere un piacevole effetto 3D sopra le stampe offset con il vantaggio di non avere il segno dello sfondamento della carta. Particolarmente indicata con la stampa spessorata è la realizzazione di impianti Braille da stampare su astucci, scatole e packaging in genere.
La serigrafia digitale
Come per la stampa offset, la verniciatura, l’impressione a caldo e la fustellatura, anche la serigrafia ha la sua versione digitale, una tecnica ibrida che combina il principio della serigrafia tradizionale con le capacità avanzate delle stampanti digitali. Invece di utilizzare telai e inchiostri applicati manualmente, nella serigrafia digitale l’immagine viene elaborata e trasferita direttamente dal file alla superficie da stampare tramite testine di stampa a getto d’inchiostro che depositano l’inchiostro su una vasta gamma di supporti, oppure integrando tecnologie UV per polimerizzare istantaneamente gli inchiostri. Non è necessario creare un telaio per ogni colore o immagine, il che riduce i tempi e i costi di setup, rendendo il metodo adatto a produzioni personalizzate o a basse tirature. In più la serigrafia digitale – ci racconta Boris Boscarol, titolare di rtm.agency, – «consente gradazioni di colore, sfumature o
immagini fotografiche complesse; è possibile realizzare disegni retinati grazie alla precisione del controllo delle testine di stampa. A differenza della serigrafia tradizionale, in cui i retini dipendono dalla dimensione della maglia del telaio, nella versione digitale il retino è creato direttamente dal software, permettendo un controllo preciso e risultati omogenei. Questo è particolarmente utile per immagini fotografiche o disegni con gradazioni tonali complesse come quelle che realizzo per i creativi che vengono da noi».
Il digitale sta progressivamente ibridando questa tecnica tanto che la differenza tra stampa e serigrafia digitale diventa sempre più complessa da cogliere. Tolto il telaio le due tecnologie sono del tutto sovrapponibili, o meglio sempre più macchine consentono stampa e finissaggi tipici di entrambe, anche in linea e su copia singola. Paradossalmente, è proprio il contrario di quella serializzazione che ricercava Warhol.
La tampografia
Nata agli inizi del ’900 per l’industria orologiaia svizzera per la stampa dei quadranti, la tampografia si pone come tecnica di stampa indiretta complementare alla serigrafia tradizionale e digitale, dotata di specificità proprie. Si basa sull’uso di un tampone elastico
+ + + Il digitale sta progressivamente ibridando questa tecnica, tanto che la differenza tra stampa e serigrafia digitale diventa sempre più complessa da cogliere.
in silicone che trasferisce un’immagine da una matrice incisa (cliché) a una superficie che può essere curva, irregolare o tridimensionale. Questo la rende ideale per oggetti finiti come penne, tappi, componenti elettronici, articoli promozionali e molti altri materiali di forme non piane.
Rispetto alla serigrafia, la tampografia si distingue per la capacità di adattarsi a superfici difficili da raggiungere o con geometrie complesse, dove l’applicazione di un telaio serigrafico risulterebbe impossibile o poco pratica. Ma pone molti limiti. Se la serigrafia eccelle nella stampa su aree ampie e piane, la tampografia è sì ideale per dettagli minuti e superfici curve o irregolari, ma non è conveniente su grandi superfici né tecnicamente possibile. Anche sulla resa grafica non consente la riproduzione di immagini a colori, come foto o retini, né permette effetti tridimensionali o tattili. Il suo terreno di applicazione è la stampa di decorazioni, loghi e grafiche su prodotti di consumo, anche con dettagli molto piccoli, come numeri di serie, codici o texture sottili, che richiedono finiture durevoli e resistenti agli agenti chimici o all’usura. Insomma, sono la grafica e l’uso cui è destinata a guidare in un mercato che continua a ritenerla una valida alternativa quando sono richieste alta definizione e personalizzazione.
«Una foglia mossa dal vento. Il rumore di un filo d’erba che cresce, un sorriso carico di promesse o il primo vagito di un neonato che urla al mondo “mamma, sono qua!”
Ma anche l’immensità di una stella che brucia, di un buco nero che ingoia la luce e la nasconde chissà dove. L’universo è forza. Un turbinio di incontri e scontri, di atomi che si sfiorano e di corpi che si toccano, di idee che nascono e di storie da raccontare. Cosa c’è di più grande?
In fisica, N è il simbolo del Newton, ovvero della forza. Quanta hybris, quanta
presunzione nel cercare di quantificare e definire il fondamento stesso dell’universo!
Giustizia sia fatta: a quella N affianchiamo un simbolo speciale, potente, in segno di rispetto e meraviglia per quella forza infinita, e quelle infinite forze di cui noi tutti facciamo parte. A questo dedichiamo le pagine di questa edizione del calendario Grafical: ai mille volti della forza, di quella magia che muove l’universo.
Venite con noi
La forza è il tema che ci accompagnerà per tutto il 2025 grazie al calendario Grafical, una tradizione che si rinnova ogni anno nel segno della creatività e della bella stampa, quella fatta con competenza tecnica estrema e amore per i dettagli più ricercati. Sempre uguale nel formato verticale (210x630 mm, spiralato) ma sempre diverso di anno in anno, nel 2025 il calendario sarà un viaggio alla scoperta delle possibili declinazioni del concetto di forza, espresse attraverso dodici design e la combinazione eccellente di materiali e
tecniche di stampa e nobilitazione.
La scelta della Forza come tema non è casuale: celebra e suggella il traguardo importante festeggiato da Grafical nel 2024, il quarantesimo anniversario della sua fondazione a Marano di Valpolicella, vicino a Verona. Una festa che ha ripercorso le principali sfide che hanno condotto fino all’identità di oggi – un’azienda innovativa con una gestione illuminata – e che ha giocato con le parole per gridare gioiosamente “Siamo Forty!”. E quindi, che la forza sia anche con noi!
In Italia Kornit non solo abbraccia la tradizione tessile, ma sostiene la transizione verso modelli produttivi agili, personalizzati e sostenibili. Ci raccontano tutto Marco Bonanno, General manager Italy di Kornit Digital, e Roberto Lucini, Amministratore delegato di Creazioni Digitali.
IMarco Bonanno
GENERAL MANAGER ITALY
KORNIT DIGITAL
Il settore tessile sta affrontando importanti sfide globali. Una delle principali, spiega Marco Bonanno, General Manager Italy di Kornit Digital, è la contrazione della domanda. «Questo scenario richiede un cambiamento di prospettiva: il comparto deve aprirsi a nuove possibilità applicative e puntare sulla diversificazione. La disponibilità di strumenti flessibili rappresenta un’opportunità cruciale, e la stampa digitale a pigmento di Kornit permette di lavorare su un’ampia gamma di tessuti: navetta, maglia, materiali naturali o sintetici, tessuti misti e persino tessuti spalmati, esplorando nuove applicazioni».
È Roberto Lucini, Amministratore delegato di Creazioni Digitali, azienda specializzata nella stampa tessile digitale per la moda, a raccontare le principali richieste degli end user: «La parola chiave è per-
formance, sia di qualità del prodotto che di prezzo. I tempi per la creazione dei campioni devono essere rapidi, per rispondere alle esigenze di progetti in corso e competere sul mercato. Ogni prodotto che esce dal nostro ufficio stile e viene stampato da noi riceve sempre ottimi feedback».
Lucini conferma anche l’interesse per la sperimentazione su diverse tipologie di tessuto: «In questo periodo di transizione, i clienti chiedono di stampare su una varietà di tessuti, tra cui velluto, seta, viscosa, denim e canvas, per dimostrare che la ricerca di nuovi prodotti è in continua evoluzione».
Le tecnologie per la stampa DTG e roll-to-roll
Ma quali sono nel dettaglio le possibilità tecnologiche? «Kornit offre soluzioni diversificate per piattaforme e tipologie di chimica»,
spiega Bonanno. «Sul fronte delle piattaforme, abbiamo la stampa roll-to-roll, con la serie Presto e sue varianti, per la stampa su tessuti a metraggio, e la stampa diretta su capo (DTG), con soluzioni all’avanguardia come Atlas, Atlas Max e la recentissima Apollo. La versatilità di Kornit si riflette anche nella gamma di inchiostri: “Robusto”, progettati per stampare roll-to-roll su qualsiasi tessuto, dai sintetici ai naturali e misti; “Eco-Rapid”, ottimizzato per il cotone, ideale per la stampa diretta su capo; “Olympia” risponde alle esigenze di tessuti sintetici più complessi. Una novità imminente è il set di inchiostri “Vivido” per il roll-to-roll. È pensato per applicazioni fashion e garantisce prestazioni cromatiche superiori, con una maggiore profondità dei toni neri. Tra le innovazioni più significative del prossimo anno spicca Apollo, una soluzione di stampa diretta
su capo progettata per unire velocità, qualità e automazione. Questa piattaforma permette di produrre fino a 400 capi all’ora, mantenendo la massima flessibilità del digitale. Un’esclusiva Kornit, infine, è la modalità XDi, che consente di realizzare effetti tridimensionali e tattili attraverso l’impilamento di strati successivi di inchiostro, disponibile sia su piattaforme roll-to-roll sia su quelle di stampa diretta in capo».
Innovazione e nuovi modelli di business: i vantaggi per il settore Promotional Kornit supporta modelli di business altamente innovativi, come il Print on demand e produzione di capsule collection B2B. Questa estrema flessibilità, unita alla capacità produttiva, è cruciale anche per il segmento del promotional: «Un sistema digitale come Apollo – ma anche Atlas – consente di raggiungere livelli di
efficienza comparabili alle grandi tirature tipiche della serigrafia, ma senza gli oneri legati al setup. Questo significa che è possibile produrre in maniera industriale anche una singola copia con la stessa efficienza. Per chi proviene dal mondo del manufacturing, questa soluzione rappresenta l’essenza del concetto di One Piece Flow, permettendo una produzione snella, flessibile e completamente personalizzabile».
Sostenibilità: risparmio di risorse e certificazioni
La sostenibilità è integrata in ogni aspetto del processo Kornit. «Rispetto alle tecnologie tradizionali, Kornit con Presto consente un risparmio fino a 55 milioni di litri d’acqua l’anno per sistema» dice Bonanno. «Inoltre, gli inchiostri Kornit sono Blu Design Approved, ZDHC Approved, Eco Passport di Oeko-Tex, e hanno ricevuto la let-
tera di approvazione GOTS, rispondendo alle più stringenti esigenze del mercato».
Trend e applicazioni nel mercato Italiano Kornit è attiva in Italia con circa 80 installazioni e serve aree storiche dell’eccellenza tessile italiana, tra cui distretto di Como, noto per la stampa tessile di alta moda, e quello di Biella per il settore laniero. Del distretto comasco fa parte anche Creazioni Digitali con il suo centro sperimentale e produttivo Creo’, che unisce le tecnologie di stampa digitale più avanzate con l’impegno verso la sostenibilità.
È Roberto Lucini a delineare i principali trend del momento: «La nostra clientela è molto interessata a effetti tessuto, motivi per la cravatteria, piazzamenti da cartamodello e pannelli pittorici. La sostenibilità è poi un requisito fondamentale e il
nostro slogan “Save the water” riassume questo impegno: grazie alle nostre tecnologie, risparmiamo ben 4.995 litri di acqua ogni 1.000 metri lineari stampati, rispetto ai tradizionali processi di stampa che richiedono passaggi come vaporizzazione e lavaggio».
Tra le applicazioni più innovative degli ultimi tempi, Lucini indica la stampa XDi in rilievo, effetti ricamo, effetti lenticolari e l’utilizzo del bianco. «La stampa del pigmento bianco sta diventando la nuova frontiera del digitale. Non si tratta solo di una versione piatta, ma anche di applicazioni con effetti a rilievo, sia su capo che su roll-to-roll. Alcuni degli effetti più interessanti includono il tono su tono, l’effetto corrosione e l’utilizzo del bianco per valorizzare sfumature all’interno di disegni pittorici, oltre a un ricamo sottile e preciso» conclude Lucini.
Che si tratti di t-shirt, felpe, shopper, cappellini, gli articoli in tessuto sono una scelta sempre più in voga in ambito promozionale. Design innovativo, attenzione ai materiali e scelta delle tecniche di stampa più efficienti sono requisiti imprescindibili per realizzare accessori che siano funzionali e di forte impatto da un punto di vista comunicativo.
Packaging e calzini LUME
Ph. Advision
LUME, il progetto creativo di self-promotion di Advision
LUME è uno spazio creativo totalmente libero in cui l’agenzia Advision parla di sé senza vincoli e senza confini, spesso attraverso un oggetto, ogni anno diverso, che la rappresenta. Dedicato a clienti, partner, amici e colleghi. Per il passaggio tra il 2024 e il 2025 Advision ha pensato a un trio di calzini personalizzati, definiti la “santissima trinità dei Calzini”. Tre perché è il numero perfetto? No. Tre perché c’è sempre una scelta alternativa e perché, chi li utilizzerà, ne avrà sempre uno di ricambio, fondamentale quando si avvererà la profezia del calzino che entra nella lavatrice e poi magicamente sparisce. Ogni calzino riporta un messaggio diverso e non c’è un ordine, non ci sono regole, non c’è giusto o sbagliato: la direzione la sceglie chi li usa. Le uniche parole d’ordine sono: libertà e ironia. Anche il packaging in alluminio non è frutto del caso. È fatto per farsi notare, oltre che avere una seconda chance: come porta caramelle, porta penne, vaso per le piantine grasse, e perché no, come oggettino da esposizione.
Nel panorama del marketing promozionale, l’uso di articoli in tessuto si è consolidato come una delle scelte più efficaci per promuovere un brand, un prodotto o un evento. Applicazioni come magliette, felpe, borse, cappellini e ombrelli, offrono una serie di vantaggi che li rendono un’opzione irrinunciabile per molte aziende. Oltre a essere funzionali e durevoli, offrono anche ampie possibilità di personalizzazione, risultando perfetti per campagne pubblicitarie che puntano a visibilità, engagement e fidelizzazione del cliente. Con l’evoluzione delle preferenze dei consumatori e l’adozione di nuove tecnologie di stampa, questi prodotti non vengono più percepiti come un semplice strumento di promozione aziendale, ma sono diventati un mezzo di espressione, attraverso il quale un brand può veicolare i valori in cui si riconosce e creare una connessione più profonda con il proprio pubblico. Nelle prossime pagine, esploreremo i trend, le tecniche di stampa, le innovazioni tecnologiche e i materiali più utilizzati per creare articoli promozionali in tessuto al passo con i tempi.
I trend che guidano il promotional su tessuto I brand stanno sempre più orientandosi verso prodotti che combinano estetica, sostenibilità e praticità, rispondendo alle richieste di un pubblico attento all’ambiente e alle tendenze del design. Tra i principali trend emergenti ci sono l’uso di materiali riciclati e biologici, come il cotone organico, il poliestere riciclato e il nylon, che permettono di ridurre l’impatto ambientale. L’integrazione di funzionalità, come la resistenza all’acqua o la possibilità di trasformare la forma di un accessorio rappresentano un valore aggiunto, che risponde alle esigenze di praticità di un pubblico sempre più dinamico e versatile.
A differenza di altri gadget promozionali, come penne o gadget elettronici, gli articoli in tessuto sono utilizzati quotidianamente, in vari contesti, spesso in pubblico, offrendo così una visibilità ripetuta e duratura. Quando un utente sceglie di indossare una t-shirt personalizzata, con il logo di un brand in bella vista, diventa un suo “ambassador”: questo tipo
Coca-Cola ha trasformato le sue strategie promozionali in una celebrazione del life style. La prima T-shirt promozionale di Coca-Cola risale agli anni ‘80, un periodo in cui il brand iniziò a sperimentare il merchandising per rafforzare la propria presenza culturale. Oggi, le magliette firmate Coca-Cola sono realizzate spesso in collaborazione con brand di streetwear e sono simboli di appartenenza per i fan, rappresentando l’identità del marchio.
di esposizione costante contribuisce a rafforzare l’identità del brand nel tempo. Stesso discorso vale per le shopper o tote bag, utilizzate per fare la spesa o come accessori quotidiani.
Negli ultimi anni, la sostenibilità è diventata un criterio sempre più importante nelle decisioni d’acquisto dei consumatori. Optare per l’utilizzo di materiali ecologici o riciclati, consente alle aziende di inviare un messaggio chiaro di responsabilità sociale e di allinearsi alle aspirazioni degli utenti, sempre più inclini a supportare brand impegnati attivamente nella riduzione dell’impatto ambientale. Molti articoli promozionali in tessuto sono realizzati in poliestere riciclato (rPET) ottenuto da bottiglie di plastica, mentre tra le fibre naturali si prediligono cotone biologico, canapa e juta.
Il tessuto offre una grande superficie per la personalizzazione,
Le tote bag, nate negli anni ‘40 con L.L.Bean per scopi pratici, si sono evolute fino a diventare icone di versatilità e stile. Negli anni ‘60 conquistarono la moda, ma è nelle librerie e con le case editrici che trovarono nuova vita: da strumenti promozionali a simboli per amanti dei libri. Marchi come The New Yorker o Penguin Books hanno reso le tote bag un mezzo per unire design e cultura, trasformandole in oggetti di culto per lettori e creativi.
permettendo alle aziende di applicare loghi, messaggi e design grafici in modo dettagliato e visibile. Le possibilità di personalizzazione sono ampie e spesso dipendono dalle esigenze di budget e di creatività di ciascuna azienda. La tecnologia Direct-to-Garment è perfetta per realizzare loghi e design complessi o multicolore, senza limiti dimensionali o cromatici. La serigrafia garantisce brillantezza e durevolezza, ed è particolarmente indicata per produzioni in grandi lotti con grafiche semplici. Sebbene più costoso rispetto alla stampa, il ricamo è un’opzione sempre più ricercata, perché in grado di conferire ricercatezza e valore aggiunto a ogni accessorio.
Un altro grande vantaggio degli articoli promozionali in tessuto è che sono accessibili in termini di costo, pur offrendo un eccellente ritorno
sull’investimento. La varietà di prezzi e materiali disponibili consente alle aziende di adattare le loro campagne promozionali al budget disponibile, senza compromettere la qualità o l’efficacia della campagna.
I prodotti più richiesti: magliette e felpe
Magliette e felpe sono tra gli articoli promozionali in tessuto più popolari grazie alla loro versatilità e al grande spazio disponibile per la personalizzazione. Con l’aumento della domanda di prodotti più sostenibili e personalizzati, la produzione di questi articoli sta evolvendo, adattandosi a nuove tendenze stilistiche, tecniche di stampa avanzate e materiali ecologici. Per quanto riguarda lo stile, design minimalisti o ispirati al mondo dello streetwear sono particolarmente popolari, specialmente tra i consumatori più giovani, che sono
Il 2024 è stato un anno costellato di elezioni in tutto il mondo. Quelle dal maggiore risalto sono state le elezioni USA che non hanno lesinato esempi ormai diventati iconici di merchandising. I berretti con visiera, in particolare, sono stati al centro della scena: lo slogan “Make America Great Again” di Donald Trump, riutilizzato senza modifiche dalla precedente campagna e declinato in numerose applicazioni da indossare, ha dimostrato come un semplice accessorio possa veicolare un messaggio e rafforzare il senso di appartenenza tra i sostenitori. Utilizzati strategicamente, questi gadget trasformano il pubblico in ambasciatori del messaggio politico, coniugando identità visiva e diffusione virale.
più orientati a indossare capi che manifestano la loro vicinanza a una serie di cause sociali, come il cambiamento climatico o l’inclusività. Per venire incontro alle esigenze del pubblico, le aziende stanno optando per materiali sostenibili come cotone biologico, poliestere riciclato e fibre rigenerate. Per quanto riguarda le tecniche di stampa, la serigrafia resta una delle opzioni più vantaggiose in caso di produzioni su larga scala, apprezzata soprattutto perché permette di ottenere effetti tattili e tridimensionali (i cosiddetti alti spessori). La stampa digitale direct-to-garment si adatta bene alle esigenze degli onlineprinters, perché permette di realizzare piccole tirature altamente personalizzate e ottenere risultati di elevata qualità su una varietà di fibre, naturali, miste e sintetiche. La stampa sublimatica garantisce un’ottima resa cromatica, resistenza ai lavaggi,
buona resa al tatto. La conditio sine qua non per l’utilizzo di questa tecnologia è che il materiale su cui si stampa sia sintetico o composto da fibre miste, infatti viene utilizzata soprattutto nello sportswear, dove è richiesta risoluzione elevata ma ricambio molto veloce. Negli ultimi anni abbiamo inoltre assistito a una progressiva affermazione delle applicazioni ricamate e dei patch termotrasferibili, adatti a customizzare velocemente piccoli lotti di produzione. Sul fronte del design, il trend del momento vede una progressiva affermazione di toni neutri, font minimalisti, loghi piccoli e poco appariscenti e slogan incisivi. Felpe e hoodie sono un altro articolo in tessuto che ha visto crescere la propria popolarità, sia perché offrono ampie superfici per la personalizzazione sia perché hanno un’alta percezione di valore rispetto ad altri gadget. Sempre più spesso si
prediligono materiali organici, come il cotone biologico.
Shopper
Tote e shopping bag personalizzate rappresentano un’opportunità per i brand di creare visibilità in modo pratico, proprio perché non sono percepite più come semplici contenitori ma come veri e propri accessori di moda. La preferenza per le shopper ecologiche è cresciuta negli anni: il cotone biologico continua a essere una delle scelte più diffuse, ma anche juta e canapa sono sempre più apprezzati per la loro resistenza e sostenibilità. Le opzioni in pelle vegana e poliestere riciclato, che costituiscono un’alternativa ecologica alla pelle tradizionale, sono sempre più diffuse nell’ambito del luxury. La serigrafia resta una delle tecniche più utilizzate per la personalizzazione di borse in cotone e fibre naturali, mentre per i materiali sintetici si pre-
dilige la stampa transfer. Come per l’abbigliamento, anche nel caso delle borse in tessuto, il ricamo è una tecnica sempre più ricercata, ideale per aggiungere valore estetico al proprio prodotto.
Passione outdoor:
cappellini, ombrelli, zaini
Che si tratti di eventi sportivi, festival o fiere, cappellini e altri accessori in tessuto offrono ampie possibilità di personalizzazione ed esposizione del logo. Il ricamo è una delle tecniche di personalizzazione più utilizzate, ma anche la DTG sta trovando ampio spazio in questo segmento, soprattutto perché permette di realizzare design complessi, e riprodurre dettagli e sfumature con estrema precisione. Dal punto di vista del design, le opzioni più in voga sono lo stile vintage e retro, l’applicazione di patch ricamate e l’utilizzo di frasi divertenti o tormentoni. Il co-
Asciugamani personalizzati e teli da spiaggia sono gadget tessili molto apprezzati, particolarmente nelle campagne promozionali estive o legate a eventi all’aperto. Possono essere utilizzati come regali in occasione di fiere ed eventi sportivi, offrendo un ampio spazio per la personalizzazione. Ne fanno uso anche le case editrici come “gift with purchase” per stimolare acquisti multipli durante le vacanze. I tessili personalizzati con i nomi degli hotel in cui si soggiorna si prestano inoltre a diventare “omaggi involontari”: nascono come oggetti di servizio ma la tentazione di portarli a casa come souvenir è spesso più forte (e messa in conto).
tone resta la scelta più popolare per cappellini casual e sportivi, sebbene il poliestere riciclato garantisca resistenza anche dopo numerosi lavaggi. A seguito della pandemia, la necessità di tornare a svolgere attività all’aperto ha fatto sì che gli accessori per attività outdoor tornassero in auge. In particolare, ombrelli realizzati con tessuti impermeabili e resistenti come il poliestere riciclato o nylon, in grado di assicurare maggiore durabilità. Quanto al design, un’opzione in voga, soprattutto tra i brand di alta gamma, è quella degli ombrelli a doppia copertura. Anche zaini e borse da viaggio stanno guadagnando popolarità: a farla da padrone sono design discreti e funzionali che prevedano la presenza di comparti per il trasporto di laptop e dispositivi tecnologici e possano adattarsi a qualsiasi condizione atmosferica.
The world of printing gathers up.
I premi esclusivi e personalizzati rappresentano una leva strategica nel panorama promozionale, capaci di coniugare desideri del pubblico e identità di marca. Lavorando su unicità, qualità e storytelling, i brand possono costruire campagne che plasmano l’immaginario.
Abbiamo chiesto a Sonia Travaglini, fondatrice e CEO di Promosfera, tutto quello che c’è da sapere sulle manifestazioni a premio, dagli aspetti più tecnici ai trend di settore.
di MICHELA PIBIRI
Operazioni e concorsi a premio sono strumenti di marketing potenti e flessibili nelle mani dei brand che vogliono attrarre, fidelizzare e gratificare i propri pubblici. Spesso regalando oggetti personalizzati iconici, ambiti da collezionisti e appassionati di design, che diventano parte integrante della cultura di massa. Si tratta di un mondo complesso e ricco di implicazioni anche sul piano legale, che proprio per la sua specificità va gestito in maniera specializzata. È quello che fa Promosfera, agenzia di Casorate Sempione (VA) che si occupa di promozioni e manifestazioni a premio a diversi livelli in Italia e all’estero: dalla creatività – che può essere sviluppata da zero per creare prodotti nuovi che rispondano pienamente ai valori del brand e alle aspettative del pubblico – alla compliance legale fino alla gestione della logistica. Ed è sulla base di questa lunga esperienza e conoscenza del settore che risponde alle nostre domande Sonia Travaglini, fondatrice e CEO di Promosfera.
A cosa ci riferiamo quando parliamo di manifestazioni a premio e quali categorie principali esistono?
Le due principali categorie sono i concorsi a premio e le operazioni a premio. Entrambe rientrano nella cosiddetta “promessa al pubblico” con implicazioni legali ben definite. I concorsi a premio prevedono un numero di vincitori e premi prestabiliti fin dall’inizio, che possono essere assegnati tramite estrazioni casuali o meccanismi basati sull’abilità dei partecipanti. Un vantaggio di questa tipologia è che il budget è definito in partenza e il rischio per l’azienda è limitato. Tuttavia, il processo burocratico è complesso: bisogna redigere un regolamento, inviare la pratica al ministero, stipulare una fidejussione e organizzare
l’assegnazione dei premi con la supervisione di un notaio o funzionario camerale.
Nelle operazioni a premio il meccanismo
è più semplice: chiunque acquisti un prodotto promozionato riceve un premio garantito, purché rispetti i requisiti della promozione. Questa formula è particolarmente efficace per stimolare le vendite, ma presenta un rischio: la redemption. Se il premio è molto appetibile, potrebbe verificarsi una partecipazione superiore al previsto, con costi aggiuntivi per l’azienda o una carenza di premi disponibili. Anche in questi casi, però, la legge richiede che venga comunque rispettata la promessa, magari sostituendo il premio con uno di valore equivalente. Un elemento cruciale che accomuna entrambe le tipologie è il divieto di utilizzare clausole come “fino a esaurimento scorte”. Anche se un premio si esaurisce, è obbligatorio fornire un’alternativa di pari valore, pena sanzioni significative.
Ci sono delle differenze nelle tipologie di premio dei concorsi e delle operazioni a premio?
Certamente, e si tratta di un punto cruciale nella scelta tra un concorso a premi e un’operazione a premio. Nei concorsi, grazie al numero limitato di vincitori, si possono mettere in palio oggetti di alto valore come automobili o viaggi. In questi casi, il meccanismo dell’alea consente maggiore libertà. Inoltre, i concorsi non sono sempre legati a un acquisto: per esempio, si può partecipare registrandosi o condividendo contenuti sui social media. Le operazioni a premio, invece, richiedono un approccio più bilanciato. Poiché ogni acquirente riceve un premio, il valore dell’omaggio deve essere proporzionato al prodotto acquistato per garantire sostenibilità economica. Premi spro-
porzionati potrebbero infatti sfociare in accuse di turbativa di mercato, esponendo l’azienda a rischi legali e sanzioni. È in questo secondo segmento che si collocano maggiormente i premi realizzati appositamente per la campagna, spesso personalizzati con le caratteristiche del brand.
Emerge il desiderio di premi esclusivi.
Oggetti come le scarpe di Cif o Burger King non possono essere acquistati, ma solo vinti.
Quali sono gli obiettivi che perseguono i brand che decidono di investire nelle manifestazioni a premio?
Si tratta di strumenti di marketing in grado di rispondere a molteplici esigenze aziendali. Nelle operazioni a premio l’obiettivo principale è incentivare le vendite dirette (sell-out). Queste campagne possono anche stimolare indirettamente le vendite all’ingrosso (sell-in), poiché i distributori e i punti vendita si sentono più motivati a comprare prodotti che saranno più facili da vendere grazie alla promozione. Nei concorsi a premi, oltre al sell-out, si punta su obiettivi strategici come aumentare la brand awareness, rafforzare la brand identity, acquisire nuovi lead, ingaggiare il pubblico e creare una relazione più personale e diretta. Molti concorsi sono pensati per incrementare
la fanbase sui social media o per raccogliere dati e profilare il pubblico attraverso quiz e altre dinamiche interattive.
Quali tipologie di aziende ne fanno maggiormente uso?
Il panorama è molto variegato: dalle assicurazioni all’abbigliamento, dal settore beauty all’agricoltura, dall’elettronica alle automobili. Sebbene il settore alimentare sia uno dei principali utilizzatori, questi strumenti sono applicabili anche in ambiti meno convenzionali, come la motivazione della forza vendita o la fidelizzazione dei dipendenti. Chiunque, dalle piccole realtà locali ai grandi marchi internazionali, può trarre beneficio da concorsi e operazioni a premio, adattandoli alle proprie esigenze di mercato: creare coinvolgimento, incentivare vendite o distinguersi dalla concorrenza sono, in sintesi, le leve motivazionali dell’investimento da parte dei brand. In molti casi, un’azienda sceglie queste strategie per restare al passo con i competitor o per lanciare un prodotto con un budget contenuto rispetto alle campagne pubblicitarie tradizionali.
Qual è la tipologia di premi più attrattiva per il pubblico in questo momento, e che posto occupano gli oggetti personalizzati con le caratteristiche distintive del brand?
I premi più attrattivi sono quelli che rispondono ai desideri e alle esigenze immediate del pubblico, spesso connessi a esperienze uniche o prodotti innovativi. Gli oggetti personalizzati con il brand giocano un ruolo rilevante, soddisfacendo bisogni di identità e appartenenza. Le richieste più frequenti includono gadget tecnologici, articoli di moda e accessori utili nella vita quotidiana.
Secondo l’osservatorio di Promosfera, i premi più offerti dalle aziende sono le gift card (29%), seguite dall’elettronica (8%) e dai viaggi (6%). Questo dato riflette anche i desideri del pubblico: il 63% preferisce le gift card, mentre il 23% opta per i viaggi e il 10% per l’elettronica. Tuttavia, emerge un nuovo trend: il desiderio di premi esclusivi. Oggetti come le scarpe di Burger King o i gadget di Nutella dimostrano quanto il senso di unicità sia un fattore motivante.
Come si è evoluto nel tempo questo settore?
L’origine di queste attività risale a molto tempo fa. In Europa, ha fatto scuola il barone von Liebig, inventore dei dadi Liebig, che nel 1872 fu il primo a ideare una promozione basata sulla raccolta di figurine. Ogni acquisto di dadi regalava una figurina, incentivando i consumatori a completare la collezione. Questo sistema ebbe un successo straordinario e aprì la strada a iniziative simili, come quelle di Perugina e Buitoni negli anni ‘30. Queste aziende offrivano premi, dai libri illustrati ai servizi da tè, fino ad automobili, in cambio del completamento di collezioni di figurine. In Italia, negli anni del boom economico, molte aziende introdussero iniziative promozionali. Tra le più celebri, le figurine Mira Lanza e i concorsi legati ai prodotti di largo consumo come saponi, dadi da cucina e rullini fotografici.
Le operazioni a premio, nella loro essenza, restano ancora oggi fedeli alla formula “compro e ottengo”. Tuttavia, si sono evolute grazie all’integrazione di programmi di loyalty, che hanno introdotto meccanismi più complessi rispetto alle tradizionali promozioni con bollini dei supermercati. Oggi, oltre all’acquisto, i consumatori possono accumulare punti svolgendo azioni come lasciare recensioni, partecipare a sondaggi o interagire con il brand sui social media. Questa integrazione permette di creare un legame più
profondo con il cliente, trasformando una semplice promozione in un’opportunità di engagement continuativo.
I concorsi, invece, hanno vissuto un’evoluzione più significativa dal punto di vista tecnologico. Inizialmente la partecipazione avveniva tramite l’invio di cartoline fisiche. Questa modalità, sebbene ancora utilizzata in contesti specifici come le fiere, è stata quasi completamente sostituita nel tempo. Dopo un inizio necessariamente analogi-
Un
trend fondamentale
è la personalizzazione.
Non si tratta più solo di mettere un logo su una penna o un asciugamano, ma di creare oggetti che trasmettono identità e stile.
co, abbiamo assistito alla transizione digitale: prima con gli SMS, poi con l’online, i concorsi sono diventati sempre più accessibili e rapidi. Negli ultimi cinque anni, piattaforme come WhatsApp e i social media hanno introdotto modalità di partecipazione innovative e interattive. Contest su Instagram, Facebook o TikTok sono oggi parte integrante di molte campagne, rendendo il concorso un’esperienza più coinvolgente per il pubblico.
Possiamo ricordare qualche esempio di regalo rimasto nell’immaginario collettivo?
Le “sorpresine”, come quelle iconiche degli anni ‘80 legate al Mulino Bianco, hanno rappre-
sentato uno dei primi esempi di operazioni a premio che combinavano oggetti fisici con il fascino del collezionismo. Dai piatti con il logo della casetta alle tovaglie, questi gadget sono diventati simboli di identità e passione per il brand. Oggi, esempi simili si ritrovano nelle scarpe di Burger King o CIF, veri e propri oggetti da collezione, venduti su eBay a cifre spropositate. Questi premi funzionano perché rappresentano unicità: non possono essere acquistati, ma solo vinti. Un tratto distintivo che attrae il pubblico è anche il loro design curato e contemporaneo, che li rende utilizzabili con orgoglio.
Si possono individuare dei trend generali per il settore?
Sicuramente la digitalizzazione e l’interattività: i concorsi sfruttano sempre più canali digitali, con un focus crescente su social media e messaggistica istantanea. L’attenzione si sposta verso un engagement attivo del consumatore, con meccaniche di gioco e interazione che creano un’esperienza personalizzata.
Altro trend importantissimo è quello della personalizzazione dei premi: non si tratta più solo di mettere un logo su una penna o un asciugamano, ma di creare oggetti che trasmettono identità e stile. Ad esempio, Ritter Sport ha realizzato un peluche esclusivo, il “bradipo Don Choco”, che racconta i valori del brand e della sua piantagione sostenibile. Questo tipo di premi rafforza il legame emotivo con i consumatori, spingendo alcuni a scrivere lettere pur di ottenerlo. La chiave del successo risiede nell’idea che il consumatore non solo desidera il prodotto, ma è orgoglioso di mostrarlo, perché ben curato e significativo. Non da ultimo la sostenibilità: sempre più brand scelgono premi e modalità di partecipazione che riflettano valori di sostenibilità, come omaggi digitali o esperienze a basso impatto ambientale.
di PAOLA CARBONE
Nella comunicazione dei valori di un brand, l’importanza del materiale utilizzato per articoli di merchandising è pari a quella dell’oggetto stesso o della sua decorazione.
La scelta tra una penna in metallo rispetto a una in plastica, ad esempio, veicola immediatamente la percezione del posizionamento dell’azienda rispetto a valori quali sostenibilità, solidità e preziosità.
Il materiale, ancor prima di assolvere a una funzione tecnica o pratica, è narrazione del marchio. Se nel packaging il prodotto impone severe restrizioni nella scelta dei materiali, nel campo dei gadget promozionali è proprio il materiale a svolgere un ruolo dominante nella comunicazione.
In questo articolo, insieme alle diverse tecniche di stampa, parleremo anche di storia e peculiarità del metallo. Conoscere le sue caratteristiche fisiche e chimiche, la sua capacità di essere lavorato, stampato e decorato, ci permetterà di comprendere perché un oggetto come una borraccia in metallo offerta ai clienti possa comunicare i valori e la filosofia aziendale con una potenza narrativa superiore a quella di una dichiarazione d’intenti.
Un po’ di fisica e chimica
I metalli, mondo affascinante e complesso, hanno svolto un ruolo fondamentale per l’umanità, al punto da dare il nome a intere epoche della nostra civiltà. Attraverso i secoli hanno accumulato una stratificazione di significati culturali e simbolici che ancora oggi influenzano la nostra percezione e si arricchiscono di nuo-
I metalli sono formati da cristalli, o grani, nei quali gli atomi sono disposti secondo un ordine detto della massi ma compattezza, mentre gli elettroni sono disposti liberamente come in una nuvola. Se gli atomi serrati danno compattezza, gli elettroni liberi sono estremamente “espansivi” verso gli al tri elementi e si combinano formando materiali più resistenti, le leghe, o dis solvendone la struttura come nel caso della ruggine. Se osservati con un microscopio elettronico i grani ricor dano una pavimentazione a terrazzo veneziano con zone compatte e linee irregolari dette dislocazioni o bordi di grano. Si tratta di veri e propri difetti che però si rivelano molto utili. Sono le dislocazioni che rendono i metalli così speciali come materiali per la fab bricazione di utensili. Se sottoposte a sollecitazioni queste di muovono e trasportano minuscoli pezzi di materiale da una parte all’altra del cristallo senza rompere la struttura, permettendo al metallo di comportarsi alla stregua di una plastica ultraresistente anziché di roccia friabile.
Tuttavia la resistenza alle abrasioni e i movimenti non è infinita, può arrivare a un punto di rottura o intaccare progressivamente il materiale creando graffi sulla superficie o ammaloramenti. Nei secoli si è imparato a migliorare le performance dei metalli miscelandoli tra loro o con elementi come il carbonio controllando in modo sempre più preciso la struttura cristallina fino ad arrivare ai moderni materiali ingegneristici, che rispondono a richieste di prestazioni sempre più complesse.
usati vengono distinti in due grandi famiglie: metalli ferrosi e non ferrosi (vedi tabella). In questi due gruppi si trovano acciaio e alluminio, che sono i due materiali che riguardano più da vicino gli oggetti quotidiani.
La struttura atomica dei metalli è alla base delle loro principali proprietà fisiche. Sono caratterizzati da elevata compattezza e rigidità, alto punto di fusione e buona conducibilità termica ed elettrica. Ma sono anche plastici, deformabili e lavorabili e con superfici brillanti. Molti hanno un comportamento magnetico. A causa dell’elevata conducibilità termica, sono freddi al tatto, ma assorbono le radiazioni solari producendo un forte riscaldamento.
Ecosostenibilià dei metalli
La sensibilità crescente per l’impatto ambientale del nostro stile di vita ha portato a premiare le scelte
to senza perdita di qualità. Infatti i legami metallici si ripristinano con la solidificazione, quindi i metalli recuperano continuamente le proprietà operative originali anche dopo molteplici cicli di riciclaggio. I materiali riciclati sono denominati “materia prima seconda” perché alcune caratteristiche tecniche si degradano nei processi di recupero, ma i metalli restano materia prima riutilizzabile senza fine.
Per contro è vero che l’industria siderurgica (ferro e acciaio) è responsabile del 30% delle emissioni globali di gas serra e la lavorazione dell’alluminio del 2%. Ma sono numeri così alti anche in ragione dell’enorme richiesta di metalli nelle diverse applicazioni industriali. Con il riciclo è possibile risparmiare fino al 95% dell’energia rispetto alla lavorazione di materia proveniente dall’estrazione. E l’allumino è un campione del
Dopo le operazioni di fusione e raffinazione e lega, il metallo viene trasformato in semilavorati: barre, lastre, tubi che possono essere sottoposti a successive lavorazioni. Queste le principali.
Imbutitura
Deforma il metallo per creare una cavità concava o una forma tridimensionale
Laminazione
Riduce lo spessore del metallo con passaggi tra cilindri.
Piegatura
Processo di curvatura del metallo senza riscaldamento significativo. Usato per creare componenti curvati o angolati
Estrusione
METALLI METALLI
GHISA
ACCIAIO
ACCIAIO
LEGATO
ACCIAIO
RESISTENTE AGENTI
ATMOSFERICI
TITANIO
LEGHE LEGHE
ARGENTO
ALLUMINIO ZINCO
ZINCO
STAGNO
RAME
PIOMBO
ORO
Il metallo è spinto attraverso una matrice per ottenere una forma specifica. Può essere anche cavo come per i tubi
Taglio Laser
Per tagli di precisione. Ampiamente usato nell’industria manifatturiera.
Foratura
Crea fori nel metallo con trapani o macchine perforatrici
Tornitura
Rimozione di materiale da un pezzo metallico rotante per ottenere una forma desiderata, utilizzata per componenti cilindrici
Forgiatura
Plasma la forma tramite pressione e martellatura a elevate temperature
Fusione
Trasformato in liquido mediante riscaldamento, il metallo fuso è versato in stampi per creare forme specifiche
Stampaggio
Formatura tramite stampi e pressione, permettendo la produzione rapida di componenti complessi
TITANIO OTTONE BRONZO
Saldatura
Si ottiene con la fusione a caldo dei lembi da unire anche con l’uso di un altro metallo
lo da materie vergini. Infine acciaio inossidabile e alluminio sono materiali ecosostenibili perché durano a lungo e per le ridotte finiture di cui hanno bisogno. L’essere inossidabili significa che si crea uno strato protettivo resistente alla corrosione senza necessità di trattamenti ulteriori, che sono fonte di emissioni di composti organici volatili.
Stampa e decorazione su metallo
Ogni metallo presenta caratteristiche specifiche che influenzano i processi di stampa, richiedendo tecniche e trattamenti mirati per garantire un’adesione duratura degli inchiostri o delle vernici. Nel settore del merchandising persistono tecniche più tradizionali come la decorazione a smalto, la serigrafia e la tampografia, accanto a quelle più innovative come la stampa UV e il laser a fibra. Fondamentale è individuare il corretto trattamento delle superfici e la tipologia di prodotto da utilizzare per ottenere risultati duraturi e ottimali.
Le proprietà dei singoli metalli, la tipologia e la destinazione d’uso dell’oggetto possono far propendere
Ogni metallo presenta caratteristiche specifiche che influenzano i processi di stampa, richiedendo tecniche e trattamenti mirati.
stampatori e dei tecnici il punto di riferimento indispensabile sia per i marchi che per i designer.
L’oggetto in metallo che deve essere personalizzato può arrivare con precedenti finiture e verniciature. Bagno galvanico e elettrocolorazione sono i due processi maggiormente utilizzati per colorare uniformemente le superfici. Con il bagno galvanico si sfrutta un procedimento elettrolitico per depositare un sottile film di finitura che con oro, argento, rame dà preziosità, con nichel e cromo incrementa protezione alla corruzione e all’usura. L’elettrocolorazione è un processo chimico-fisico che viene utilizzato soprattutto per l’alluminio anodizzato. La lastra metallica viene immersa in una soluzione contenente sali metallici e sottoposta a corrente elettrica, producendo colorazioni omogenee e resistenti.
Il metallo come si è detto è un materiale duttile. Questa caratteristica può essere sfruttata a fini decorativi per ottenere finiture e texture ricercate, che aggiungono nuove suggestioni tattili e visive. Con l’embossing o goffratura, che si realizza fa-
lavorati, si ottiene una superficie articolata anche con disegni in rilevo che ulteriormente stampata può imitare il tessuto o la pelle.
Tendenze e sfide di stampa per gli oggetti promozionali in metallo
Le ultime tendenze del design, come quelle premiate al Pentawards 2024, si stanno orientando verso una sempre maggiore valorizzazione delle texture originali dei materiali. Per questo i designer optano per grafiche che lasciano intravvedere il metallo. Lucentezza e brillantezza diventano un ulteriore colore con il quale giocare. In questo le tecnologie digitali, con un controllo così preciso sulle trasparenze, rendono la vita facile nell’esaltare tutte le caratteristiche tecniche e anche simboliche del materiale.
Come sottolinea Eraldo Amadori di Flaminia Srl, azienda specializzata in oggettistica promozionale: «La bellezza di questo settore è che è in costante evoluzione. Spesso le novità in termini di materiali e gadget nascono o si testano proprio qui. Questo ci permette di essere sempre all’avan-
metallo viene percepito anche come più robusto e molto richiesto è l’accoppiamento tra metallo e bambù che ha un touch più morbido e rimanda immediatamente al concetto ecologico.
Drinkware
Tra gli oggetti vincenti possiamo certamente annoverare le borracce e le tazze termiche che vengono associate a un lifestyle impegnato e legato alla natura. Se sostenibilità è la parola d’ordine, questo oggetto è preferito dai marchi che vogliono mandare un messaggio chiaro. Il materiale più utilizzato è l’alluminio per le bottiglie perché leggero come la plastica ma con un impatto ambientale virtuoso. Le termiche sono invece in acciaio inox. Nel caso la decorazione copra
ce apposizione del logo velocizza la consegna.
Pin, magneti portachiavi
Piccoli e maneggevoli declinabili in infinite forme, beneficiano della velocità della stampa UV anche per piccoli lotti. Per i portachiavi invece le tecniche di stampa si diversificano. Il portachiavi è l’oggetto che si usura di più perché lo si tiene sempre in mano e il sudore è un potente corrosivo della superficie del metallo mentre il continuo sfregamento con le chiavi rischia di danneggiare la stampa digitale e anche i primer protettivi non resistono. In questi casi il consiglio dei tecnici è di usare la tecnica dell’incisione con il laser a fibra e aggiungere colori con la smaltatura.
duraturi con una forte connotazione di sostenibilità.
l’etichetta resinata: il decoro è realizzato in digitale e viene poi ricoperto con la resina e incollato. A questo scopo le medaglie hanno un incavo apposito dove poterla alloggiare.
Contenitori in latta
Il fascino delle scatole di latta è intramontabile. Declinate in uno stile vintage o rese iper contemporanee con colori vivaci, sono oggetti che valorizzano il contenuto e possono essere riutilizzati in mille maniere. Per questo una scatola di latta con caramelle, dolci o, perché no, capi d’abbigliamento è un dono assai ambito. La latta viene prodotta a partire da fogli di acciaio dolce (a basso contenuto di carbonio) rivestito nel lato interno da un sottile strato di stagno depositato per via elettrolitica. Può presentare
Superficie idrofoba
BASSA BAGNABILITÀ
Superficie idrofila BUONA BAGNABILITÀ
Gli stampatori sanno che la bagnabilità è un parametro da tenere assolutamente sotto controllo se si vuole che l’inchiostro si stenda correttamente sulla superficie, creando uno strato omogeneo e senza sbavature.
La bagnabilità misura l’energia superficiale che si crea tra il materiale e il liquido. I metalli in genere possiedono una giusta tensione che fa sì che la goccia non si espanda eccessivamente o resti troppo poco aderente e concentrata. Tuttavia prima della stampa, le superfici metalliche devono essere sottoposte a trattamenti specifici per migliorarne l’adesione dell’inchiostro e prevenire problemi di ossidazione o corrosione.
Nei metalli la bagnabilità viene migliorata anche usando il trattamento corona, una scarica elettrica che crea una microporosità superficiale invisibile a occhio nudo che aiuta la penetrazione e l’adesione delle gocce di inchiostro. Oppure il plasma atmosferico, cioè un gas ionizzato che riesce a modificare l’energia superficiale della superficie trattata. Nel mondo dell’oggettistica tuttavia il metodo più utilizzato sono i primer che permettono di velocizzare le fasi di stampa e di procedere velocemente a prove empiriche di stampa.
goffrature sui lati, tecnica utilizzata per renderle più resistenti allo schiacciamento.
Un’azienda italiana, con il progetto Lattine, ha reso prezioso il classico cesto natalizio racchiudendo i prodotti alimentari in scatole dono di varie dimensioni. Terminato il cibo, il contenitore metallico riutilizzabile continua a ricordare con stile ed eleganza il brand che lo ha regalato. Oggetti così belli che come recitava una pubblicità di un vecchio Carosello, non si incartano mai.
Carbon tax sui metalli
L’introduzione dell’imposta CBAM sta preoccupando anche gli operatori del settore promozionale.
La tassa coinvolge merce importata in Europa che ha alte emissioni di CO2 nel ciclo produttivo come i metalli ferro, acciaio e alluminio.
Le imprese che stampavano gadget acquistati direttamente dai mercati orientali, con l’aumentare dei costi, devono aumentare il prezzo al cliente finale perdendo in competitività. Come ci ha spiegato Loredana Cilia di Logousb, PMI specializzata nella stampa di oggettistica: «Que-
sto porta i nostri clienti, soprattutto quelli più piccoli e attenti al costo, a scegliere secondo il criterio della convenienza optando per altri materiali riciclati. Ed è un peccato». Perché quando si parla di sostenibilità bisognerebbe valutare e analizzare l’intero ciclo di vita dei prodotti che tecnicamente viene definito Life Cycle Assessment (LCA), compresa la loro riciclabilità. Le aziende più strutturate di merchandising si rivolgono a grandi agenzie internazionali esperte in importazioni che svolgono il lavoro burocratico. Resta tuttavia un aggravio che si riverbera sui clienti finali. Insomma la “sostenibilità” potrebbe presentare dei costi “insostenibili” e far virare, soprattutto nel settore della comunicazione, verso prodotti più economici ma sicuramente più impattanti.
Si ringraziano:
Prof. Rosario Gigliotti
DOCENTE INGEGNERIA UNIVERSITÀ SAPIENZA DI ROMA PER LA CONSULENZA SCIENTIFICA
Loredana Cilia
LOGOUSB DI PHONOPLAST SRL
Eraldo Amadori
FLAMINIA SRL
Il nostro futuro dipende dal rispetto della natura. Questo è il motivo per cui prendiamo la nostra materia prima – fibre di legno vergini pure – da foreste del Nord gestite in modo sostenibile. Insieme ai propri partner Metsa pianta ogni anno oltre 30 milioni di alberi per assicurare che la crescita delle foreste sia superiore al loro abbattimento. I nostri cartoni a bassa grammatura contribuiscono a ridurre l’impronta di carbonio degli imballaggi.
I cartoni in fibra vergine naturalmente pura sono sicuri anche per gli usi finali più esigenti, come gli imballaggi di prodotti alimentari, farmaceutici e di beni di lusso. Dalla foresta ai consumatori, i cartoni premium di Metsä Board sono facili da riciclare e rappresentano la scelta naturale per un imballaggio sostenibile.
metsagroup.com/metsaboard