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CIESSE PRINTER: UNA FAMIGLIA DI TIPOGRAFI CHE DA DUE GENERAZIONI È SINONIMO DI STAMPA DI QUALITÀ. UN’AZIENDA ALL’AVANGUARDIA CHE METTE LA MIGLIORE TECNOLOGIA AL SERVIZIO DELLA CREATIVITÀ. UN MADE IN ITALY DAL RESPIRO INTERNAZIONALE CHE OGNI GIORNO DÀ UN NUOVO SIGNIFICATO ALLA STESSA PAROLA: “PASSIONE”.
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5 fa rima con la passione con il profitto)
Spigolando tra le pagine del bel libro di Federico Rampini, Rete Padrona, uscito di recente da Feltrinelli, colgo una riflessione sul tema dell’innovazione: “la formula magica per fare dell’azienda un centro permanente d’innovazione esiste e si può replicare” scrive Rampini. Per capire gli ingredienti della formula dobbiamo però fare un passo indietro, e risalire ai laboratori americani di ricerca, i leggendari Bell Labs, fondati ai primi del Novecento. Siamo nel 1909 e l’AT&T, la compagnia telefonica statunitense, riceve l’incarico di costruire la prima linea telefonica intercontinentale per collegare New York a San Francisco. È un’impresa che appare al limite dell’impossibile. Serve un’invenzione strepitosa, uno scatto sul piano della scienza pura. L’azienda decide di riunire intorno a un tavolo esperti di materiali, operai, tecnici, creativi, fisici teorici, ingegneri. Nascono così i Bell Labs, gruppi aperti di ricerca cui le persone partecipano con energia e dedizione. Viene in poco tempo alla luce il primo transistor, tassello di base da cui prenderà vita non solo la linea telefonica, ma le più importanti scoperte tecnologiche del ventesimo secolo, dal laser alla telefonia cellulare, dalle fibre ottiche ai linguaggi dei software. Riunire persone con diversi talenti, conoscenze e mentalità, e fare in modo che si possano incontrare con regolarità è il primo ingrediente della formula magica alla base di un sistema di innovazione permanente. Non c’è mai un singolo, geniale inventore dietro un’innovazione, non basta una chat o una conferenza su Skype, occorre incontrarsi, parlarsi, guardarsi negli occhi. Ma c’è qualcosa di più che ha fatto la grandezza dei Bell Labs, e che li distingue dai tanti emuli successivi, Silicon Valley compresa. Queste fabbriche di idee non lavorano nella logica del profitto: alle persone viene chiesto di mettere a disposizione saperi, conoscenze, creatività. La ricaduta economica non ha nulla a che fare con la generazione delle idee. E se le innnovazioni uscite dai Bell Labs ci hanno poi regalato 12 premi Nobel oltre che interi settori industriali ancora oggi floridi e produttivi, è stato soltanto l’inevitabile esito di un lavoro di gruppo portato avanti con passione. Senza che i tentacoli del profitto immediato potessero pericolosamente inclinare la divampante spinta dell’immaginazione umana.
pensieri fuoricorso
L’innovazione (e non
Anna Aprea giornalista aprea.a@ilpoligrafico.it
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f o n e d r a g a s i PB 5 3 : P r i n t 24
Altro che window display! Quelli di Innaccone e Casanova sono allestimenti di gran lusso, che fanno di un ‘semplice’ fashion shop una galleria d’arte e di bellezza.
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L’industria del lusso cambia volto. Lo raccontiamo con interviste a David Pambianco e al Ceo di Elite World e Women Management.
pensieri fuoricorso Innovazione fa rima con passione (e non con profitto) > > > > 5 la copertina e il print box Informazioni tecniche > > > > > > > > > > > > > > > > 8
lux gallEry
tendenze La carta rende omaggio al mondo del lusso > > > > > > > > > > > > > > interior decoration Spettacoli d’arte in vetrina > > > > > > > > > > > > > > > > packaging Forme, declinazioni, colori che fanno lusso > > > > > > > > > > > > > > alta moda Il lessico cromatico della moda > > > > > > > > > > > > > > > > > > > >
IDEE
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Carta PER... Prodotti d’alta gamma > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > 52
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Primitivo magico nero. Come la pantera, l’inchiostro, il cielo di mezzanotte. Stampare il nero non è facile come sembra. Leggete perché.
Nuovi magazine vanno in edicola. Abitare, Rolling Stone Italia, How To Spend It... Segno che ancora leggiamo e sentiamo il piacere avvolgente della carta.
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Variazioni sul tema del luxury pack. Dal fascino discreto dei colori nature alle più sgargianti nobilitazioni, l’importante a quanto pare è… stupire.
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sommario
treasures
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tecnologia
Tutti i colori di Pantone. In un libro fotografico ecco le storie, i segreti e i capricci che hanno ispirato le scelte cromatiche dei grandi stilisti.
furious black Stampare il nero non è semplice come sembra > > > > > > > > > > 43
eventi
CERSAIE 2014 Al salone della ceramica spopola la stampa digitale > > > > > > > > 12 ART IN BETWEEN La fotografia, tra arte e vita > > > > > > > > > > > > > > > > > > > 18 If italians festival Il valore delle idee e della cratività nella comunicazione > > > 56
RUBRICHE
echi di stampa Dettagli di lusso firmati Pixartprinting > > > > > > > > > > > > > > 12 grandangolo Nuove riviste arrivano in edicola > > > > > > > > > > > > > > > > > > 37 agenda Le dame dei Pollaiolo a Milano > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > 64
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informazioni tecniche
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p r i n t b o x
2 0 1 4 il supporto Per la scatola è stata utilizzata la carta Astropack di Gruppo Cordenons, qui nella versione da 350 grammi; realizzata con fibre di pura cellulosa vergine ECF, fa parte del campionario Pack & Lining (vedi maggiori dettagli a pag. 28). www.gruppocordenons.com
LA STRUTTURA CARTOTECNICA Il box di quest’anno, progettato sempre da Pusterla 1880, mantenendo la sua particolare forma con i bordi arrotondati e la struttura interna per stabilizzare il contenuto, è stato ulteriormente migliorato nella funzionalità e semplicità della fustella. Pusterla 1880 ha anche realizzato la stampa e le nobilitazioni.
p ust e r l a 1 8 8 0 firma la scatola di
l’idea e le lavorazioni Lo spunto viene da un’opera dell’artista Chiara Passigli, dove le pagine di vecchi libri fanno da sfondo e dialogano con sagome di fiori, foglie e arbusti immaginari dipinte in nero di china. Grazie alle magie della stampa e della nobilitazione, queste creature vegetali sono state ulteriormente trasformate: ecco che la lamina fornita da Kurz (Luxor HC 365 e Colorit V 963) ridà alle foglie il verde della natura trasfigurato dall’effetto metallizzato e rinforzato nei suoi più fini dettagli dal minuzioso clichè per la stampa a caldo (fornito da h+m). Gruppo Kurz e Hinderer + Muelich sono distribuiti in esclusiva per l’Italia da Luxoro, punto di riferimento per il mercato della stampa a caldo e a freddo. www.luxoro.it
Print Buyer
Pusterla 1880 è una delle principali aziende cartotecniche italiane con circa 280 dipendenti e 40 milioni di euro di ricavi. Il Gruppo è presente anche in Francia con due siti produttivi a Cherrè e Oradour riuniti in una sola società, Pusterla 1880 France, in Romania dove dal 2004 opera la manifattura Pusterla Romania e, da circa un anno, in Inghilterra, dopo l’acquisizione di un’azienda di Dover. L’80% del fatturato è ormai realizzato all’estero, tanto che Pusterla 1880 si è configurata con due poli produttivi con lo stesso nome, uno in Francia e l’altro in Italia. Scatole grandi e piccole, rivestite di carte speciali o di tela,
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serigrafate, stampate in offset o a caldo e complete di termoformati, ma anche astucci realizzati per i brand più importanti di profumeria, cosmetica, liquori costituiscono l’ampia offerta dell’azienda di Venegono Inferiore (VA). www.pusterla1880.com
9 c o p e r t i n a
Print is a garden of treasures
la stampa Ciesse Printer di Padova (v. pag. 2) ha realizzato la stampa della copertina in offset: quadricromia + Pantone argento in bianca; quadricromia + vernice protettiva in volta; infine è stata applicata una vernice serigrafica lucida a spessore.
il supporto La copertina di questo numero è stampata su carta Divina Cream da 300 grammi di Gruppo Cordenons, prodotta col 30% di fibre post consumer e FSC Certified (vedi dettagli a pag. 28). www.gruppocordenons.com
informazioni tecniche
l a
La copertina di Print Buyer sviluppa il tema del box con una sorta di Erbario Immaginario, in cui altre opere di Chiara Passigli esplorano le infinite variazioni di questo duetto: i caratteri tipografici creano una trama simile a un tessuto, su cui risaltano le figure dipinte a tempera o in nero di china. Il gusto per i disegni botanici si trasforma in una versione grafica di rami, fiori e piante, in cui tradizione e modernitĂ si fondono armonicamente.
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echi di stampa ev en ti & n o vi tà
lavorazioni speciali
dettagli di lusso firmati pixartprinting Pixartprinting apre alle nobilitazioni con la laminazione in argento. Si arricchisce la gamma del Piccolo Formato con nuovi prodotti d’alta gamma, stampati con lavorazioni speciali, destinati a un pubblico esigente. Tre le proposte impreziosite con la laminazione in argento: le cartoline, disponibili in formato 10x15 e 10x21, la soluzione combinata Cartella A4 + 2 biglietti da visita e i Flyer/Pieghevoli. Tutte queste soluzioni sono l’esito dei feedback condivisi sui canali social, un’attiva fonte di ispirazione che permette alla divisione Ricerca e Sviluppo di arricchire l’offerta rispondendo alle esigenze espresse dalla community. Stampati su carta patinata opaca con laminazione in argento, i nuovi prodotti esaltano particolarmente i colori che diventano metallizzati grazie alla tecnologia di stampa offset in quadricromia, su cartoncini laminati a specchio. E per selezionare solo alcune aree della grafica su cui creare l’effetto metallizzato basta aggiungere il bianco selettivo (stampa a 5 colori: quadricromia + bianco). Spazio anche ai giochi di alternanza lucido/ opaco con l’esclusiva verniciatura Drip Off.
salone della ceramica
spopola a cersaie 2014 la stampa digitale
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Numeri da record quest’anno a Cersaie, il Salone Internazionale della ceramica, che ha totalizzato la bellezza di 100.000 presenze. L’internazionalità dell’evento e la sua dimensione globale riflettono la molteplicità degli impieghi della nostra ceramica, frutto della contaminazione non solo con il mondo del design, ma soprattutto con la stampa digitale, tecnologia che ha consentito di reinventare un nuovo lessico visivo della ceramica. Gres decorati con tecnologia inkjet che riproducono il marmo, pattern disegnati a mano e poi stampati sulle piastrelle, battiscopa fiorati, impronte di antichi animali che corrono sui pavimenti… i decori stampati sono stati i veri protagonisti della reinterpretazione dell’universo delle piastrelle, ma anche delle superfici e dei materiali più bizzarri.
PDS (Profilpas Digital System), è un innovativo sistema di stampa digitale che, grazie a una pellicola speciale, riproduce su battiscopa e profili i disegni, i colori e le venature di qualsiasi tipo di superficie.
artelibro 2014
accoglie 50.000 visitatori Si è svolta a Bologna tra il 18 e il 21 settembre l’undicesima edizione di Artelibro. “Italia terra di tesori” il tema guida della manifestazione che ha visto quest’anno molte novità. Innanzitutto Artelibro si è trasformata in un vero e proprio Festival del Libro e della Storia dell’Arte. Poi, il gemellaggio con il Festival de l’Histoire de l’Art di Fontainebleau ha dato alla manifestazione un maggiore respiro europeo. Altrettanto importante è stato l’inserimento del festival nel calendario degli eventi culturali del semestre di Presidenza italiana dell’Unione Europea, oltre all’apertura di una sezione della mostra dedicata alle gallerie d’arte moderna e contemporanea. Nelle quattro giornate di svolgimento di questa undicesima edizione si è registrata la partecipazione di oltre 50.000 visitatori provenienti da tutta Italia, distribuiti tra Palazzo Re Enzo e la Libreria dell’Arte in piazza del Nettuno. Tra i numerosi eventi organizzati, il più importante è stato “La scrittura splendente” alla Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio, che esponeva eccezionalmente tre dei massimi capolavori dell’arte libraria mondiale: la Bibbia di Borso d’Este, la Bibbia di Marco Polo e la Vita Christi di Ludolfo di Sassonia. «Nei giorni del Festival e nel periodo ancora più lungo nel quale sono state aperte molte delle sue mostre», ha dichiarato il presidente di Artelibro Ricardo Franco Levi, «Artelibro e Bologna, con il contributo attivo di tutte le istituzioni culturali, pubbliche e private della città, sono stati al centro dell’attenzione degli amanti del libro e della storia dell’arte. Con le esposizioni, le letture, le conferenze, le lezioni, le proiezioni cinematografiche, gli incontri organizzati e offerti quest’anno ai nostri tantissimi visitatori e con l’eco che di tutto questo si è avuto sui mezzi di comunicazione abbiamo contribuito a far meglio conoscere il patrimonio artistico e culturale italiano e a rafforzare le ragioni per la sua tutela, conservazione e valorizzazione».
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echi di stampa fedrigoni
propone il trimestrale pulp Una nuova rivista internazionale trimestrale che parla di persone e storie che ruotano intorno al mondo della carta. È stata lanciata lo scorso aprile, sviluppata dal team londinese di Eye magazine sotto la direzione editoriale di John Walters e quella artistica di Simon Esterson. Pulp affronta tematiche legate alle tecniche di stampa, ai caratteri, all’impaginazione, ai progetti grafici ed editoriali. In particolare, Pulp affronta le tematiche del mondo digitale per capire come la nuova tecnologia stia incidendo sul business, mettendo in evidenza alcuni esempi significativi.
poligrafica industriale
Antonio Mario e Mariano Fiorenza, cugini, alla guida di Poligrafica Industriale.
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Poligrafica Industriale è una realtà giovane e dinamica, che si affaccia sul panorama dell’industria grafica italiana con l’ambizione e la determinazione di chi intende distinguersi fin da subito. Forte di una struttura operativa snella, di un parco macchine tecnologicamente all’avanguardia e di una produzione diversificata, l’azienda – con sede a Napoli - si propone ai clienti con un servizio completo e diversificato e una copertura capillare del territorio nazionale. Specializzata nella stampa commerciale di cataloghi, calendari e volantini, Poligrafica Industriale ha progressivamente ampliato e diversificato la produzione: nel corso degli anni, sono stati infatti integrati nuovi prodotti e nuove lavorazioni, tra cui packaging, astucci ed etichette in carta. Il tutto in concomitanza con il potenziamento del parco macchine, che spazia da sistemi di stampa offset piana e rotooffset a soluzioni di stampa digitale. L’organizzazione ciclica della produzione e una gestione flessibile dei lavori e delle commesse hanno consentito all’azienda di raggiungere una grande versatilità operativa, che si trasforma in valore aggiunto per i clienti. Oltre a una gestione molto attenta e puntuale della struttura operativa e a un’organizzazione interna funzionale, a contraddistinguere Poligrafica Industriale è la spiccata propensione ad accrescere la copertura del territorio nazionale. Grazie a una serie di operazioni di acquisizione e di aggregazione di altre aziende – che ha determinato altresì l’integrazione di nuovi expertise – il player napoletano sta sviluppando la propria rete commerciale con l’obiettivo di arrivare ad avere almeno un’azienda di riferimento per ogni regione d’Italia.
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... e per il settore dell’imballaggio
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Nata come importatrice di calzature, Effesta ha deciso di intraprendere la strada della produzione specializzandosi nella stampa su supporti termosensibili: pelle, cuoio, materie plastiche, gomma naturale e sintetica. «Si tratta di materiali difficili da trattare», afferma Piero Delmirani, cotitolare di Effesta, «ma abbiamo deciso di cogliere questa sfida». Da importatori sono quindi diventati anche produttori puntando alla localizzazione e all’artigianalità. Propongono oggi un’ampia offerta e sono focalizzati nella realizzazione di calzature infradito personalizzate. In questi anni Effesta si è inoltre specializzata in applicazioni su un’ampia gamma di materiali e oggi importanti brand della moda si avvalgono dei suoi servizi. L’azienda ha installato la soluzione Ricoh Pro L4160 latex grande formato nella configurazione a sei colori, cui si aggiunge il bianco che assicura immagini più vivide e amplia la gamma delle applicazioni possibili. Considerati i vantaggi ottenuti e i feed-back positivi dei clienti, Effesta ha quindi deciso di installarne una seconda.
rotolito lombarda
“la stampa del futuro è qui” Si è svolta tra il 24 e il 25 settembre l’open house organizzata da Rotolito per mostrare a clienti, fornitori e giornalisti la realtà dell’azienda. Nel corso di presentazioni e di chiacchierate informali con il management team, la società condotta da Paolo Bandecchi ha svelato in quali direzioni si muoverà nei prossimi anni. Innanzitutto continuerà l’espansione nel digitale dove già oggi occupa una posizione di primo piano con due rotative HP che già girano al massimo della loro potenzialità, una Indigo 10000 e una MGI Jet Varnish 3D. Digitale per Rotolito non vuol dire soltanto incrementare le possibilità nelle basse tirature, nel print on demand e nella personalizzazione bensì anche spingere, affiancare ed essere fonte di idee per i propri clienti attraverso l’utilizzo di tutte quelle tecnologie – tipo QR Code e Clickable Image – che promuovono la comunicazione su carta sfruttando l’integrazione tra media analogici e media digitali. «Carta e internet quindi sempre più alleati non solo per stupire e divertire l’utente», ha detto Gabriella Moretti, marketing e business development in Rotolito, «ma anche per favorire l’e-commerce e la crescita delle aziende».
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L’elevato lucido della superficie unito ad uno straordinario grado di bianco sono le caratteristiche che a prima vista vi incanteranno. Mettetela alla prova per le vostre realizzazioni di prestigio e ne ricaverete una riproduzione fedele e ricca di contrasti.
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eventi art in between
la fotografia, tra arte e vita Dove finisce l’immagine e dove comincia l’opera d’arte? È una domanda ricorrente in un mondo invaso da immagini veicolate “in tempo reale” attraverso le ultramoderne piattaforme social. Ed è la riflessione, coinvolgente e dalle mille sfaccettature, che è stata posta al centro della mostra fotografica “Art in between | una retrospettiva fotografica”, organizzata dall’associazione culturale Eutopia presso la Galleria Calabresi di San Benedetto del Tronto e svoltasi dal 20 al 28 settembre. Scatti per riflettere Protagonista della kermesse, la fotografia ha accompagnato il visitatore lungo un percorso di analisi delle trame sociali e comunicative del nostro tempo. La fotografia elevata ad arte si è scoperta strumento virtuoso, in grado di dialogare con la nostra epoca e descriverla, problematizzarla, spogliarla di ogni orpello. Ed è proprio dal tentativo di cogliere e descrivere il mondo contemporaneo, pervaso dal mito dell’immediatezza e dalle immagini veicolate dai social network, che sono scaturite le riflessioni al centro della mostra. Quali sono i confini dell’opera d’arte? In quale momento la bulimia fotografica interagisce con la sacralità dell’opera? La risposta non è univoca. Cinque fotografi – selezionati per tecnica, soggetti e spunti storici – sono stati chiamati a riflettere sul ruolo dell’immagine attraverso le immagini stesse della fotografia. Gian Mario Anfosso, Elia Barone, Alessandra Capomagi, Luca De Falco e Stefano Verini hanno proposto la propria prospettiva, nitida, personale e decisa, capace di emergere e attirare l’attenzione su di sé. Allo spettatore, fruitore e artista al contempo, è stato affidato il compito di cogliere i tanti spunti ed elaborarli, per trarne una sintesi unica e irripetibile.
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Alcuni degli scatti in mostra. Dall’alto: “Metti il diavolo a ballare”, “Pioggia d’autunno”, “Venezia Atto II”, “Il rotondo silenzio del lago”. In basso, l’allestimento della kermesse presso la Galleria Calabresi di S. Benedetto del Tronto.
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tendenze
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la carta rende omaggio al mondo del lusso È uno dei pochi settori a non avere ancora conosciuto la parola crisi, grazie anche al fatto che il numero dei ricchi
nel mondo è in costante crescita, dall’America all’Asia. E cresce così il target di riferimento dell’industria del lusso. Che si prepara a chiudere con il segno più anche il 2014, sebbene senza più la velocità con tassi a due cifre (oltre quindi il 10%) realizzata tra il 2009 e il 2012. Secondo Altagamma Consensus, presentato prima dell’estate e basato sulle previsioni di 16 analisti internazionali del settore, si prevede per il 2014 una crescita attorno al 6% a tassi costanti, analoga quindi a quella del 2013. Anno in cui il mercato dei beni personali di lusso ha registrato un incremento del 6,5% (poco più del 2% non a tassi costanti) con un giro d’affari mondiale che ha sfiorato i 217 miliardi di euro. E l’America è tornata a essere leader di crescita con un più 4% che ha rappresentato il sorpasso sul 2,5% della Cina.
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I sogni non sono in crisi. La super crescita degli ultimi anni, aveva spiegato l’autrice della ricerca e partner di Bain Claudia D’Arpizio, «era destinata a calmierarsi». Ma non a fermarsi. Del resto, avverte Stefania Valenti, CEO di Elite World e Women Management, «il lusso non conosce crisi perché è legato non tanto al concetto di prodotto ma piuttosto al concetto di aspirazione, di sogno. E i sogni, si sa, non vanno mai in crisi». Magari assumo forme diverse e con gli occhi a mandorla visto il grande interesse verso i volti e le bellezze asiatiche, molto più minimaliste ed eleganti come quelle rappresentate dalla supermodel Liu Wen del network Elite, una delle modelle più quotate e pagate al mondo e la prima modella asiatica a diventare testimonial di Estèe Lauder nella storia del famoso brand beauty. Big spender? I Russi. Così, anche quest’anno il lusso archivierà altri dodici mesi postivi. In particolare, secondo Armando Branchini, vicepresidente di Altagamma e autore del Consensus 2014, è prevista una crescita del 9% per il Giappone, dell’8% per il Medio Oriente, del 7% per l’Asia, del 6% per le Americhe e del 4% per l’Europa sostenuta, italiana compresa, soprattutto dagli acquisti turistici, trainati dai big spender russi che solo nel nostro Paese hanno un tasso di spesa di circa 650 euro a testa, predilogono gli acquisti nelle strade della moda delle grandi città (Milano, Roma, Firenze e Venezia) e spesso chiedono persino un personal shopper che li aiuti a muoversi nelle vie del lusso.
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Il packaging sempre più al centro delle strategie di comunicazione delle griffe. La ‘poetica della carta’ come nuovo fenomeno che investe la moda. Grande interesse per il textile con tessuti che coniugano moda, arte, grafica. di achille perego Gioielli e orologi in pole position. Passando dal dettaglio geo-
grafico a quello dei beni, gli accessori (con una polarizzazione sempre più forte tra lusso assoluto e accessibile), i gioielli e gli orologi saranno le categorie più performanti (+6%) seguite dall’abbigliamento (+5%). Per quanto riguarda i canali, il retail è sempre più il driver principale della crescita, anche grazie alla tendenza al buy back e alla conversione di formati quali department stores, franchise e travel retail, che vengono quindi ricondotti alla gestione diretta da parte dei brand.
Esplode la vendita sul web. Ma la crescita della moda e del segmen-
to del lusso passa sempre di più da internet. Oggi il web vale il 10% delle vendite ma entro il 2020 sarà al 40%. Almeno secondo la ricerca The Digital Frontier, promossa da ContactLab, società specializzata nel marketing. Non solo: i consumatori iscritti a programmi di fidelizzazione via mail spendono in negozio di più rispetto agli utenti che non sono esposti ad azioni di digital direct marketing da parte del brand. Una crescita dirompente, quella annunciata per internet, nonostante il lusso e la moda – sottolinea David Pambianco, vicepresidente e direttore editoriale di Pambianco Strategie d’impresa – siano tra i settori più restii ad abbracciare le nuove tecnologie. Anche dal punto di vista della comunicazione.
Si punta sull’esperienza. «L’industria del lusso» spiega sempre Stefania Valenti «investe moltissimo sul brand e, del resto, il brand equity deve essere sostenuto nel tempo. L’investimento in comunicazione dipende dalle diverse strategie che l’azienda intende mettere in atto e da come vuole che il consumatore percepisca il Dna del proprio marchio. Ci sono gruppi che hanno abbandonato da alcuni anni i media tradizionali quali carta stampata e tv a favore di una strategia più focalizzata sul punto vendita e sull’esperienza al cliente; altri invece, hanno indirizzato la comunicazione verso temi più “aspirazionali” quali l’arte, la cultura o altre forme di entertainment. La ricerca di nuovi modi per fidelizzare il cliente e stimolarne di potenziali», aggiuge sempre il CEO di Elite World e Women Management, «è sempre in essere, i nuovi media digitali offrono innumerevoli formule di coinvolgimento». Shopper in primo piano. A cominciare dallo shopper perché, spiega sempre David Pambianco, «chi compra una borsa da 3mila euro deve uscire dal negozio con uno shopper identificativo che non costa 30 o 50 centesimi ma 3 o 5 euro. E questo vale anche per i cosiddetti Henry, i consumatori con alti guadagni ma non ancora ricchi, per i quali i brand del lusso offrono un amplia-
Stefania Valenti, CEO di Elite World e Women Management, una delle più importanti global talent management company (ha lanciato Claudia Schiffer, Cindy Crawford, Gisele Bundchen) e che ha recentemente acquisito le agenzie di Parigi e New York di Women Management.
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Shopper, inviti, packaging... la carta diventa l’anima della moda, il supporto attorno al quale si delineano sperimentazioni e forme inusuali.
mento del range dei prodotti che permette a chi esce, per esempio da un negozio Tiffany, dopo aver acquistato una spilla da 150 euro e non un gioiello da 5mila, di far conoscere agli altri questa sua “esperienza” con la busta-shopping, il nastrino piuttosto che il contenitore dello scontrino».
La poetica della carta. Così il packaging, conferma Valentina
Ventrelli, ricercatrice di Future Concept Lab, «sta diventando sempre più centrale nelle strategie delle griffe. E i codici del lusso non sono più confinati al classico mondo della moda o dei gioielli, ma contaminano altri settori come il food & beverage piuttosto che la cosmetica. In questo senso sono cadute molte barriere. Prima i materiali erano molto limitati. Oggi si assiste a una grande sperimentazione che, nell’era digitale, sta facendo tornare “una grande poetica” attorno alla carta che, dalla shopper alle scatole agli inviti, diventa l’anima, il supporto attorno al quale costruire forme tridimensionali estremamente interessanti». La stampa, con forti riferimenti al mondo dell’arte e alla grafica, è tornata protagonista nella moda – basta osservare le collezioni presentate alle recenti sfilate a Milano – e riproposta con un gioco di materiali e pesi diversi, dalla seta alle lame cotte. Un trend confermato da Lorenza Pambianco, giovane stilista e architetto con l’hobby della pittura, che con l’Arte da indossare ha debuttato lo scorso luglio con la preview della sua collezione d’esordio. Una collezione che rispecchia l’interesse per i capi stampati (con la cosiddetta stampa piazzata sul cartamodello) che nel caso di Lorenza, spiega lei stessa, si rifanno anche alla sua creatività come pittrice ma che in genere ripropongono stilemi dettati dall’arte contemporanea e dal mondo etnico.
Packaging nero assoluto. E questa tendenza ha investito, spiega
sempre Valentina Ventrelli, anche il settore del packaging. Così, il tema vincente da sempre del nero viene contaminato da altri elementi, dal rock alla pelle, alle forme estreme di nero assoluto. Una base su cui lavorare con nuovi materiali, finiture e vernici con materie come il catrame. Allo stesso modo la grafica, dai colori accesi ma trattati in versione pop, degli abiti che hanno sfilato nelle ultime collezioni da New York a Londra e Milano, si è riflessa anche nel packaging creando sofisticazioni, contrasti, contaminazione. Senza dimenticare, chiosa la ricercatrice di Future Concept Lab, il tema della sostenibilità e dell’ambiente. Ma “sostenibilità non vuole dire solo carta o materiali riciclati” e quindi qualcosa di povero e brutto. Oggi anche la sostenibilità vuole essere “bella”, accattivante, attrattiva.
Lorenza Pambianco, stilista e architetto con l’hobby della pittura, collaboratrice di Giorgio Armani, Gianfranco Ferrè, Mariella Burani, Les Copains e Brooksfield. Con il brand ‘Arte da indossare’ ha debuttato con una sua apprezzata collezione d’esordio.
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new crazy colors
Roberto Casanova
n modello di visual merchandising che non ha pari in I talia , e forse nel mondo . D al concept del negozio al layout , all ’ allestimento , R oberto I annaccone e R oberto C asanova , titolari di N ew C razy C olors , ci raccontano come s ’ interpreta l ’ universo emotivo dei grandi brand .
Roberto Iannaccone
spettacoli d’arte in vetrina
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chille Perego giornalista economico achille.perego@libero.it
Una fabbrica delle idee capace di trasformare in realtà l’immaginario del lusso. E delle più prestigiose griffe del mondo, da Prada ad Armani, da Gucci a Louis Vuitton, da Tod’s a Ermenegildo Zegna, Dolce & Gabbana, Salvatore Ferragamo, Moschino, Ferrè. Così sarebbe molto riduttivo (e sbagliato) liquidare il lavoro creativo di Roberto Iannaccone e Roberto Casanova, 47 anni il primo, sei in meno il secondo, come quello di semplici, seppure bravi, arredatori di vetrine e negozi. Perché la loro “creatura”, New Crazy Colors-The Ideas Factory, quartier generale a Monza e una sede anche a Shanghai per coprire il grande ed emergente mercato (anche nel lusso) della Cina – e presto ci sarà anche lo sbarco negli Stati Uniti dove con NCC Usa Ltd è cominciato un’azione di marketing strategico – rappresenta qualcosa di unico.
Dare forma alle idee «La nostra fortuna», racconta Roberto Iannaccone che guida di più l’attività dall’Italia mentre l’altro Roberto passa gran parte del suo tempo in Asia, «è stata quella di riuscire a colmare un vuoto. Gli stilisti e le firme del made in Italy cercavano qualcuno che sapesse dare forma alle loro idee. Che proponesse qualcosa di assolutamente originale e superasse la semplice produzione di arredi, fornendo prodotti seriali ma comunque unici e specifici». La creatività è importante ma ancora più importante è riuscire a tradurla in pratica passando dal mondo della scenografia a quello del visual merchandising attraverso la fornitura di prodotti e di servizi per la realizzazione di window display e fashion shop. Punti vendita chiavi in mano Ai brand – un lungo elenco che praticamente comprende
le principali griffe italiane e internazionali e marchi emergenti come quello cinese Why (Wu) – New Crazy Colors offre un servizio completo che racchiude tutta la comunicazione, visuale e reale, del punto vendita, compreso, quando viene richiesto, il packaging. «In pratica, e specialmente sul mercato cinese, forniamo» dice Roberto Iannaccone «un servizio chiavi in mano: il concept del negozio, dal layout al visual merchandising. Ma andiamo anche oltre offrendo una vera e propria scuola di formazione per trasmettere il nostro know how al personale che gestisce punti vendita che vengono costantemente rinnovati – pensi alle vetrine – ogni stagione».
Da Prada a Beverly Hills Dietro il successo del modello proposto da New Crazy Colors ci sono le esperienze vissute dai due “Roberto” all’inizio
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Progetto Tom Ford Windows Display.
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Scenografie che arredano, accolgono i clienti, ne interpretano i sogni. Senza limiti creativi. Da Moschino a Ferragamo, da Dolce&Gabbana a Bottega Veneta, da Ermenegildo Zegna a Prada, le boutique del lusso sono tutte firmate Innaccone e Casanova.
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della loro carriera nel mondo dello spettacolo. Dalle navi da crociera all’organizzazione di eventi, dagli stand per la Gdo alle installazioni sceniche per le reti televisive di Mediaset. I primi a credere nel loro progetto – un visual marketing dove il prestigiatore del design con le sue magie cattura l’attenzione del passante distratto e lo convince a entrare in un negozio – furono a fine anni Novanta Ermegildo Zegna, che commissionò la produzione dei window display in tutti i mercati internazionali, e Giorgio Armani che affidò alla nascente Ncc alcuni prototipi per le sue vetrine. Da allora, Iannaccone e Casanova hanno firmato centinaia di boutique del lusso. A cominciare da quello di un marchio come Prada che «ci affidò la produzione per gli arredi per i due grandi store Epicenter di Tokyo e Beverly Hills».
The Ideas Factory Negli anni Ncc ha sempre prodotto innovazione, sia come creatività dei concept sia nei materiali per negozi, vetrine e special events nel settore del lusso con il progetto “The Ideas Factory”. Un lavoro coronato con il premio “The best italian luxury 2010” dedicato ai quindici marchi più significativi del made in Italy in Cina, dove Ncc è presente dal 2006. «Il nostro è un esempio di globalizzazione etica. La sede di Shanghai ci permette di proporre le nostre idee in tutto il mondo riducendo i costi di trasporto». Insomma, la produzione si fa vicino al punto vendita, ma le idee e i prototipi nascono tutti nel cuore della Brianza dove c’è anche un museo didattico con le migliori creazioni dell’azienda e uno showroom dei materiali con ben 20 mila elementi.
Industrializzare le idee «La creatività è importante ma è importante tradurla in pratica. La nostra attività specifica» spiegano Iannaccone e Casanova «è proprio l’industrializzazione delle idee. Un lavoro non semplice anche perché deve essere fatto in una dimensione globale. Ogni stagione cambiano i negozi dei nostri clienti e gli allestimenti devono essere pronti nel medesimo momento e in tutto il mondo». Ogni commessa è un prodotto a sé, comporta la capacità e le risorse di trasformare un’idea abbozzata sul foglio di carta dal cliente o nei pixel di un file in un oggetto creato appositamente grazie a una rete importantissima di artigiani che lavorano per New Crazy Colors. Accessori e oggetti per i fashion shop
Il concetto di shopping, spiega
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sempre Roberto Iannaccone, «è legato alla comunicazione che, tramite materiali e oggetti diversi, fa da sfondo ad abiti e accessori». E deve costruire un unico universo emotivo, perché è l’emozione che suscita la prima leva attrattiva del lusso. Un’emozione che nasce dalla vetrina («e quelle maschili sono più difficili da realizzare di quelle femminili, perché l’uomo è più difficile da conquistare») e si trasferisce all’interno del negozio. E comprende decine di accessori per contenere e mostrare abiti, accessori o scarpe e, su richiesta, anche il packaging. Ma un packaging speciale, costruito su misura, rivela Roberto Iannaccone, per pochi clienti selezionati. Per il regalo, ad esempio, di una collezione moda a una principessa o una star del cinema che vale qualche centinaio di migliaia di euro e viene consegnata
nel baule vintage sartoriale damascato in stile Ottocento realizzato da New Crazy Colors in pezzi unici.
Scenografie con la carta Ma se la comunicazione del lusso viaggia sulla creatività, l’innovazione, i nuovi materiali e persino le archistar, non dimenticano la cara, vecchia stampa. Ma, chiosa Roberto Iannaccone, «in ogni boutique firmata da New Crazy Colors nel mondo rappresenta sempre un valore aggiunto. La stampa c’è sempre, dai banner ai materiali luminosi, dal pvc al legno, dalla stoffa all’acciaio. Ma anche sulla classica carta e cartoncino. Perché la stampa sa creare ancora una scenografia e al cambio di stagione basta mettere l’immagine della nuova campagna, magari impreziosita da una cornice di pregio, per rinnovare il visual della vetrina».
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g r u pp o c o r d e n o n s le carte che vestono l’eccellenza
Le gamme di Gruppo Cordenons sono doppiamente protagoniste di questo numero di Print Buyer: sono infatti Divina e Astropack a vestire rispettivamente la copertina e PrintBox, con eleganza, raffinatezza e creatività. Lusso in copertina È esuberante e accattivante, semplicemente... Divina! La bella carta di Gruppo Cordenons – Divina Cream da 300 grammi – usata per la cover di questo numero di Print Buyer dispiega una superficie liscia e vellutata, particolarmente piacevole al tatto. Inoltre, è una carta amica dell’ambiente, in quanto prodotta col 30% di fibre post consumer e rigorosamente FSC® Certified. Concepita come supporto versatile e sviluppata su misura per l’editoria di alto livello, la gamma di carte Divina si presta a molte lavorazioni quali libri, monografie, brochures, inviti, greeting cards e altro ancora. È disponibile in due colori – white e cream – e in sette grammature (100, 120, 150, 170, 240, 300 e 400 grammi). La brochure che accompagna l’uscita di Divina si ispira al mondo delle divinità greche. Stampata con tecnologia offset in quattro colori, è ulteriormente impreziosita attraverso diverse nobilitazioni. Spicca su tutte la fustella laser realizzata in corrispondenza della pagina dedicata ad Atena, la dea dell’artigianato, che ben si combina con una carta la cui naturale eleganza richiama il fascino delle carte fatte a mano. Luxury box Superficie naturale al tatto e un’elegante tonalità di bianco per la star di PrintBox, la carta Astropack di Gruppo Cordenons. Non patinato e caratterizzato da una texture tenace, questo supporto raffinato – nella versione da 350 grammi – si è prestato perfettamente alle lavorazioni dello speciale packaging della rivista, conferendogli un look ricercato e lussuoso. La gamma di carte e cartoncini Astropack fa parte del campionario Pack & Lining di Gruppo Cordenons. Realizzata con fibre di pura cellulosa vergine ECF – proveniente da fonti gestite in maniera responsabile – si distingue per l’ottima rigidità e tenacità, l’elevata resistenza alla cordonatura, la buona solidità alla luce e l’ottima collatura superficiale. Viene utilizzata principalmente per la realizzazione di packaging di lusso, nonché per copertine, biglietti di auguri e partecipazioni, espositori e cartellini, calendari, menù. www.gruppocordenons.com
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Comunicazione d’impresa
caratteristiche ecologiche di Astropack • ISO 9706 LONG LIFE • Riserva alcalina >2% • EN71/3 Safety of Toys (migrazione di alcuni elementi) • Completamente riciclabile e biodegradabile • pH neutro (estrazione a freddo) • Cellulosa bianchita impiegando processi ECF (Elementary Chlorine Free) • 94/62/CE (assenza di metalli pesanti)
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D al fascino discreto dei co lori nature alle suggestioni dell ’ effetto fatto a mano , dal rigore delle linee mini maliste alle nobilitazioni piÚ sgargianti , il packaging del settore lusso risponde a una sola esigenza : esclusività nei dettagli .
Lorenzo Capitani
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esperto di stampa e giornalista lorenzo.capitani@alice.it
Esclusività innanzitutto Il must grafico resta, oggi come ieri, l’abbinamento nero/ oro o nero/argento: comunque colori metallici a specchio sinonimi stessi di preziosità. Non a caso lo scorso settembre Jerome Van Bauwel, direttore di gestione dei prodotti Xeikon, presentando al pubblico di LabelExpo Americas il nuovo colore SuperBlack, ha giustificato l’investimento dell’importante azienda olandese nella ricerca di un inchiostro nero performante affermando che «un colore denso e solido sulla confezione di un prodotto trasmette un senso di qualità e alto valore, ed è particolarmente gradito alle società che vendono articoli di lusso». Insomma, il nero, il colore senza luce, il ‘colore senza colori’ è diventato parte di un codice cromatico preciso, che lo identifica con il concetto stesso di esclusività.
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Un mondo in Technicolor Stanchi di un mondo tutto nero, in molti hanno deciso di riscoprire il colore psichedelico, magari con raffinati e insoliti abbinamenti. Questa tendenza ha il suo marchio di riferimento che non poteva essere altro che Pantone. L’azienda produttrice di colori, infatti, è diventata un cult non solo tra chi ha a che fare con le sue variopinte mazzette, grafici e designer, ma anche tra i tantissimi non addetti ai colori, stregati dalla suggestione di quelle infinite tinte piatte, evocative di mille stati d’animo, riprodotti su moltissimi oggetti culto. Total white Less is more è un po’ un ritornello, tra grafici e designer, già a partire da “Il bianco è il nuovo nero!” di Martin Margela. Apparentemente un paradosso, un ossimoro, che però ben riassume la rivoluzione avvenuta nel packaging e ormai sta superando le mode; ed è tutto, o quasi, colpa di Apple che rilancia, anno dopo anno, la purezza zen dei suoi prodotti. Sfondi total white, ottici, scritte limitate al minimo indispensabile, non aggressive, in colori con scarso contrasto, unica decorazione
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Oggetti fuori norma Ma nelle ultime stagioni si sono affermate anche nuove tendenze grafiche che hanno spostato il focus dal forse abusato nero e oro verso nuove
direzioni: in primis il colore, vitaminico, energizzante; quindi l’antinero per eccellenza, il bianco; infine il non colore, cioè l’effetto natural. L’importante è stupire, creare uno scarto dalla norma. Perché la norma, per sua natura, è il contrario dell’esclusività, che mira invece al pezzo unico, personalizzato. Se ormai il nero è la norma del lusso, il nuovo lusso deve negare la norma. E quindi il nero, o almeno reinterpretarlo. Vediamo come.
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packaging forme E colori che fanno lusso
Se il packaging ha da sempre una fondamentale funzione comunicativa, tanto più questo è vero nel settore del lusso, nel quale l’imballaggio deve suggerire, e talvolta urlare, una sola cosa: esclusività. Esistono codici di forme, colori, materiali ben precisi che trasmettono, in maniera più o meno inconscia, quel senso di “bene per pochi”, oltre che di qualità, che caratterizza appunto ciò che identifichiamo come lusso, che si tratti di moda, gioielleria, automobili, arredamento, apparecchi tecnologici o, soprattutto negli ultimi tempi, food & beverage.
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Le tendenze Intervista a Benedetta Babini, responsabile Visual Europa per Diffusione Tessile, Gruppo Max Mara Quali sono i settori che includeresti nel lusso? Credo che ogni settore merceologico abbia un livello più alto che va ad inserirsi nella sfera del lusso. Anche il comprare la frutta può essere un esperienza nel lusso. Dall’altra parte ho la sensazione che non esista più una distinzione così netta. Un cellulare da 1.000 euro non è forse un lusso? Ma in quanti vi rinunceranno? Eppure implicito nel concetto di lusso vi dovrebbe essere la possibilità ad accederne da parte di pochi. Quali tendenze rilevi in generale nel comparto di cui ti occupi, la moda, con i suoi derivati come profumi, gioielli…? Difficile fare un discorso unico. Sono mondi vicini ma con regole proprie. Lo stato fisico dei profumi rende il packaging fondamentale, per l’abbigliamento questo non succede, nel momento dell’approccio reale e concreto con l’abito è lui stesso che parla. Il packaging arriva dopo l’acquisto, quindi già per questo ha meno forza. Discorso diverso, invece, per gli acquisti online; quando ricevi il pacco a casa, quello è l’unico momento in cui ti relazioni concretamente, realmente, con il marchio. Ecco allora che trovi pacchi curatissimi, abiti avvolti in veline colorate, al posto dello scotch vengono usati tape con fantasie di tendenza. Spesso ti fa rivivere l’emozione dell’aprire i regali sotto l’albero la notte di Natale. Non male...
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Quale ruolo svolge dunque lo shopper? La shopper è l’equivalente di un cartellone pubblicitario. I marchi di fast fashion la utilizzano spesso per comunicazioni di servizio. Fai un giro in centro a Milano in questi giorni e tornerai a casa di sicuro con ben chiaro in mente che H&M ha finalmente avviato l’attività di e-commerce. Una marea di shopper a spasso non fanno che gridarlo. Il nome del marchio sopra serve a ricordare a chiunque ci si imbatta che un negozio è nei paraggi. In tutto il tuo girovagare, ti sei imbattuta in packaging di lusso che ti hanno colpita? Mi sta incuriosendo molto la scelta sempre più diffusa, soprattutto nel mondo dei vini, di collaborare con gli illustratori. Colori e vini, una dimostrazione di ampie e interessanti vedute da parte di chi si occupa di vini e di packaging. Da esperta di tendenze, secondo te qual è il packaging ideale per un prodotto di lusso? Il packaging non deve far niente di più – e quando riesce a farlo è già ampiamente soddisfacente – che comunicare a colpo d’occhio l’essenza del prodotto contenuto e i valori principali del marchio. Non esiste un packaging ideale per un prodotto di lusso, esiste il packaging per ogni singolo prodotto di lusso. Se così non fosse non servirebbero persone con esperienze e studi sulle spalle che di mestiere
fanno quello di progettare packaging. Costruire imballi e contenitori più o meno strani, più o meno “fighi”, possono farlo più o meno tutti, ma il packaging è un’importante forma di comunicazione che sicuramente non può essere sminuita con regolette generalizzanti. Tanto più se si parla di lusso.
La preziosa confezione, semplice ma raffinata, con cui vengono imballati i prodotti di Zara acquistati tramite store on-line.
“Credo che la vera tendenza da più o meno cinque anni a questa parte sia la riscoperta del fatto a mano”. Benedetta Babini
Musmeci, direttore generale di Fontegrafica. «A mio parere è la ricerca dell’identità artigianale del prodotto che spinge in questa direzione, fortemente contrapposta alla serialità e alla poca attenzione al dettaglio, ai materiali, alla sostenibilità e all’impatto dei prodotti che provengono dai nuovi mercati». Ritorno alla natura E quella individuata da Musmeci è probabilmente ‘la’ tendenza di questi anni: sempre più, infatti, si opta per tinte neutre alla ricerca di un effetto quanto più naturale possibile, in un mondo nel
quale prefissi come bio o eco sono diventati cool. Attenzione però: naturale sì, grezzo persino, ma mai povero. C’è molta ricerca sui materiali, per esempio: packaging di fibra di legno, di cartone ondulato o cartoncino kraft, ma sempre materiali di qualità, nobilitati da lavorazioni discrete come le stampe tono su tono, gli sbalzi, le verniciature lucido/opaco. Insomma, una tendenza minimal e senz’altro sobria, ma elegante e raffinata. Ancora una volta esclusiva.
creano cose uniche, che porta indietro nel tempo nei laboratori di artigiani detentori di tradizioni antiche e preziose ha ripreso valore. Il valore dell’unicità. Ecco allora la riabilitazione di materiali poveri e nobili come la carta, il cartone, il legno...».
Fatto a mano Prendiamo il settore del food. Mentre la produzione agricola s’industrializza sempre più, diventa invece esclusivo il ritorno alla tradizione, ai prodotti artigianali, reperiti da piccoli produttori, nei quali tutto è puntato sulla qualità, sulla denominazione tipica, magari, ma non sul marchio. Anche questo, anche mangiare e bere come facevano i nostri nonni è lusso. Come racconta Benedetta Babini, responsabile Visual Europa per Diffusione Tessile, Gruppo Max Mara, ed esperta di comunicazione e tendenze, “la vera tendenza da più o meno cinque anni a questa parte è la riscoperta del fatto a mano”. Tutto ciò che richiama alla sapienza di mani abili che
“Si scelgono il bianco o colori tenui, naturali, per ricercare l’identità artigianale del prodotto”. Corrado Musmeci
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▲ Profumi, ma anche saponi, cereali, uova: la tendenza natural disegna i packaging più innovativi.
la riproduzione fotografica in perfetta assonometria dell’oggetto contenuto. Da circa cinque anni a questa parte il bianco spopola: persino un marchio come Heineken, che ha fatto del colore verde delle bottiglie di birra la sua bandiera, ha prodotto una limited edition bianca sulla quale troneggia l’immancabile stella rossa a cinque punte abbinata a raffinate scritte argentate. «Sarebbe interessante capire perché si preferisca utilizzare il bianco e colorazioni più light», si chiede Corrado
Parola d’ordine: stupire Qualunque sia la scelta grafica, lo scopo è sempre lo stesso: colpire l’attenzione del pubblico, creare qualcosa di inedito, di personale o per-
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>ideare, progettare, condividere Corrado Musmeci di Fontegrafica
In base alla realtà che vedo tutti i giorni in Fontegrafica e ai nostri 50 anni di storia, l’aspetto più importante è la progettazione, la condivisione dell’idea con il cliente, lo studio dei materiali e delle loro caratteristiche. È fondamentale sederci intorno a un tavolo e ascoltare il brief proposto, integrandolo con la nostra esperienza: in questa fase si delineano tempi, costi e materiali e si assicura la buona riuscita di un prodotto.
L’oro, l’argento, la luce, ricercati anche attraverso effetti a sorpresa: che sia con un video o un pennarello, al centro c’è l’esperienza diretta dell’utente.
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Folder inserito nell’edizione russa di Vogue nel dicembre 2010 per il lancio del Martini Gold by D&G; all’interno della classica pubblicità per magazine è inserito un piccolo schermo con tecnologia “Video in print” sul quale viene riprodotto un filmato pubblicitario.
bonio e persino pelle, la stessa utilizzata per gli interni di una celeberrima auto sportiva. Tecnologie multimediali La tecnologia aiuta, e parecchio, quando si vuole creare un effetto sorpresa. Sempre più si vanno diffondendo infatti gli elementi multimediali e interattivi inseriti un po’ ovunque. Dalla brochure aziendale con integrato un video che, all’apertura, proietta un filmato, ai totem da punto vendita con sensori di presen-
pubblicità di Esselunga nelle quali le banane sembravano delfini, le pesche pittori rinascimentali. Nata dalle idee di Jonathan Ive, il designer che ha creato molti dei prodotti Apple, questa tendenza grafica porta a creazioni di packaging con effetto sinestetico. Così, ad esempio, una bottiglia di vodka può trasformarsi in un estintore per party infuocati, la boccetta di un profumo in un frutto, un vino in un mazzo di fiori.
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A destra, scatola realizzata da Fontegrafica per una serie limitata di abbigliamento tecnico: assemblaggio manuale, lamina, pop-up integrato e angolo 45°.
za che, all’avvicinarsi di una persona, si illuminano grazie alle luci led inserite. «I costi di questo tipo di componentistica elettronica si sono notevolmente ridotti», continua a spiegare Sabbatini, «e ciò ne sta decisamente favorendo l’utilizzo da parte dei creativi, anche perché gli effetti che consentono di ottenere sono davvero infiniti e inimitabili con altri sistemi». P
▲ “Sulla progettazione di packaging in grado di stupire non c’è risparmio. Tutt’al più la tendenza è quella di utilizzare materiali meno costosi di qualche anno fa”. Gabriele Sabbatini
sonalizzabile come ha fatto Moet-et-Chandon con il pack Your Love in cui la bottiglia è “dedicabile” alla propria amata. Lo conferma Gabriele Sabbatini di Vesta, azienda di stampa specializzata nella lavorazione di materiali ‘difficili’ come il plexiglass: «Nonostante la crisi, i grandi marchi continuano a voler stupire con packaging sempre più innovativi; rispetto a qualche anno fa, gli investimenti sono calati ma di poco; magari si utilizzano
materiali un po’ meno costosi, ma i prodotti che noi creiamo insieme ai clienti nostri partner, che siano agenzie di comunicazione o importanti multinazionali, sono sempre più sorprendenti. E sulla progettazione, con tutto ciò che comporta non c’è risparmio». Qualche esempio? Vesta ha recentemente prodotto per importanti marchi della moda Made in Italy cofanetti rivestiti in pelliccia ed espositori da punto vendita rivestiti di specchi; per le grandi case automobilistiche italiane cofanetti con i materiali tipici del settore: alluminio, fibra di car-
Scheumorfismo e sinestesie Senza ricorrere all’high tech, si può ottenere un effetto di grande stupore ricorrendo a tecniche di scheumorfismo. Si tratta di creare oggetti che ‘sembrino qualcos’altro’. Un po’ come nelle fortunate
ackaging?
No grazie Alcuni settori oggi al centro più che mai del comparto lusso, ovvero la moda e l’high tech, sembrano voler addirittura rinunciare al packaging. Che si tratti di abiti o smartphone, sono esposti direttamente nei punti vendita in modo che il cliente possa toccarli e provarli.Un capo d’abbigliamento difficilmente viene impacchettato, semmai la funzione dell’imballaggio è svolta dallo shopper mentre macchine fotografiche, telefoni, lettori mp3 vengono imballati per il trasporto, con astucci per lo più minimali, destinati ad essere presto gettati. Anche questo è un modo per rompere le righe.
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Manifesto sui modelli comportamentali nel mercato delle Arti Grafiche Il buon funzionamento dell'economia di mercato si basa anche su comportamenti etici da parte dei suoi operatori, che devono essere per forza di cose condivisi. Questo significa, segnatamente, che il rispetto e l'applicazione puntuale delle intese commerciali e degli impegni liberamente assunti siano valori da interiorizzare quali norme discendenti da un comune e condiviso sistema di valori, a prescindere dal timore di essere sanzionati dalla Legge. Per ARGI e per le Imprese Associate, l'etica nelle relazioni associative e con i terzi non è valutabile solo in termini di stretta osservanza delle norme di legge, ma si fonda, appunto, sulla convinta volontà di rispettare, nelle varie e diverse situazioni, i più elevati standard di correttezza comportamentale, anche in adesione a principi e regole interne di natura volontaristica. Pertanto, nel rispetto delle normative vigenti e nel perseguimento degli scopi associativi, tutte le Imprese Associate agiranno, anche tra loro, con lealtà, serietà, onestà, competenza e trasparenza, in quanto l'elevata etica professionale e l'integrità personale vogliono e devono essere garanzia della credibilità e della reputazione dell'Associazione e delle Imprese Associate. Per questi motivi, le Imprese Associate intendono iniziare e condividere un percorso volto a valorizzare e rafforzare le aziende del settore Arti Grafiche, anche non associate, che operino secondo criteri consoni ad una corretta crescita del settore e alla tutela dell'intera filiera.
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Nuove riviste
e che arrivano nelle edicol
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how to spend it, nuovo magazine del lusso
Importante lancio per Il Sole 24 Ore che ha portato da un mese in Italia How To Spend It, l’edizione cartacea del magazine leader mondiale nel settore del lusso, proposto in abbinamento al quotidiano, con una tiratura di 300.000 copie. “È tempo di avere quello che sei” è il claim della campagna per il debutto di questa edizione italiana del magazine internazionale del Financial Times. How To Spend It affronta il lusso in tutte le sue articolazioni, moda, arredo, cibo, arte, collezionismo, viaggi, yacht, orologi, automobili. È diretto da Nicoletta Polla-Mattiot e propone contenuti originali prodotti dal Sole 24 Ore e contenuti tradotti dall’edizione inglese.
Benetton racconta la donna italiana La donna Benetton, il suo stile, la sua eleganza. Nel nuovo Benetton Magazine vengono presentate le collezioni del brand, centrando le scelte di stile sull’italianità e l’eleganza che derivano dall’essere italiani, ovvero riconosciuti ovunque per il gusto e il senso del bello. Concepito da designer e stilisti italiani, Benetton Magazine è un po’ magazine, un po’ inserto, un po’ catalogo informativo. Rappresenta una nuova tappa (cartacea) nella definizione del brand United Colors of Benetton, che dalla comunicazione al prodotto, allo store, ripropone il senso del gusto italiano, con attenzione e sensibilità ai cambiamenti della contemporaneità. Benetton Magazine è distribuito mensilmente nei punti vendita dell’insegna e in alcune edicole.
Anche il calcio arriva in edicola È uscito in giugno il primo numero di Undici, una nuova rivista trimestrale di calcio e cultura che vuole portare in Italia uno stile narrativo e letterario del racconto sportivo. Non solo dunque il racconto dello sport, dei suoi personaggi, delle sue storie, ma anche statistiche, tattiche, tecnologie È diretto da Giuseppe De Bellis, che è anche collaboratore di Studio e del Foglio, nonché vicedirettore del Giornale. Realizzato in collaborazione con Studio, Undici uscirà ogni tre mesi in edicola e in libreria. Costa 7 euro.
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Grandangolo abitare torna in edicola Con una nuova grafica, un nuovo formato e un nuovo progetto, torna in edicola Abitare, celebrata rivista di design e architettura di cui, all’inizio dell’anno, si era paventata la chiusura. La redazione, per la prima volta formata interamente da non professionisti dell’architettura o del design, vede, dopo cinquant’anni dalla fondazione, anche la novità di una direzione femminile. Il nuovo Abitare vuole promuovere nel mondo la cultura italiana del progetto. Si parte infatti dalla presentazione di un edificio, una mostra, un libro, spiegati e commentati da un personaggio di fama internazionale attraverso una serie di parole chiave: le parole fanno da guida nella navigazione, indirizzando il lettore in un viaggio multicanale, dalla carta al web, alla versione iPad e iPhone.
Rolling Stone Italia anche in versione cartacea Anche Rolling Stone Italia, l’edizione made in Italy della storica rivista americana dedicata al rock’n’roll style, torna in edicola dopo il passaggio da Quadratum al nuovo editore, Luciano Bernardini de Pace, che ne ha acquistato la licenza lo scorso marzo, e che ne è anche direttore responsabile. La redazione, la struttura commerciale interna e il marketing-team del nuovo Rolling Stone si stanno aggregando su un progetto che ruota intorno al web, alla carta stampata e ai progetti speciali. «Il nostro impegno più importante è dedicato ai lettori che saranno i veri padroni della rivista» ha detto Luciano Bernardini de Pace «quando andranno in edicola a comprare una copia dell’edizione italiana del nuovo Rolling Stone, da quel momento entreranno a far parte della nostra comunità multimediale».
Mondadori lancia “Il mio Papa”
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È il primo settimanale al mondo interamente dedicato a un Papa. L’idea di base è stata quella di raccontare gli atti e le parole di Papa Francesco che, come è noto, ha creato una nuova attenzione nei confronti dei temi etici e religiosi. Il mio Papa è da marzo di quest’anno in edicola tutti i mercoledì. Taglio popolare, foto di grande impatto emotivo, doppio poster del Papa in regalo e, ogni settimana, uno spazio dedicato a una Onlus. Tre milioni di copie la tiratura per il primo mese di lancio.
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alessandro pesenti oltre le frontiere della nobilitazione La nobilitazione è un’arte. L’arte di impreziosire il prodotto stampato, conferendogli bellezza e valore aggiunto e creando intorno ad esso una fitta trama di emozioni. Di nobilitazione e arte si occupa da oltre cinquant’anni Alessandro Pesenti, la cui maestria nel gestire stampa a caldo e a rilievo, laminazioni a freddo e ologrammi costituisce un segno distintivo sul mercato. Forte della grande esperienza maturata sul campo e animata da uno spiccato spirito di innovazione, la bella azienda milanese combina da sempre know how artigianale e tecnologie di ultima generazione per proporre soluzioni nobilitative innovative, capaci di rispondere alle mutevoli esigenze della domanda. Eleganti finiture oro e argento, giochi raffinati di contrasti tra superfici lucide e opache, positivo e negativo, rilievi e volumi tridimensionali applicati ai supporti più disparati: sono queste le sfide quotidiane di un’attività che molto ha in comune con i processi della creazione artistica e il cui fine primario è quello di realizzare al meglio le richieste, e i desideri, dei propri interlocutori.
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Fra tradizione e innovazione Fondata nel 1960 come laboratorio per la decorazione in oro delle copertine dei libri, l’azienda è cresciuta senza sosta sotto la solida guida del suo fondatore, e attuale titolare, Alessandro Pesenti. Spinto dalla passione
per l’arte della nobilitazione e sempre attento all’evoluzione tecnologica, Pesenti ha saputo adeguarsi ai cambiamenti del mercato puntando ad ampliare progressivamente la specializzazione dell’azienda e rinnovando continuamente attrezzature e processi produttivi. Alla stampa a caldo e a rilievo, sono state affiancate con successo la stampa di ologrammi e la laminazione a freddo, laddove il management si è sempre dimostrato pronto a intraprendere investimenti in tecnologie e impianti innovativi, dando prova non soltanto di grande perspicacia nel precorrere i tempi tecnologici, ma anche di un forte coraggio imprenditoriale. E senza mai abbandonare la tradizione e il know how artigianale delle origini. Servizi a valore aggiunto Il cliente e la piena soddisfazione delle sue richieste rappresentano il punto fisso intorno al quale ruota l’universo artistico e tecnologico di Pesenti. Proprio per questo,
l’azienda ha recentemente ampliato l’organico, creando un team commerciale dedicato. Un anello di congiunzione tra domanda e produzione, in grado di relazionarsi con il cliente con atteggiamento collaborativo e professionale, il cui obiettivo è quello di stabilire relazioni solide con ogni interlocutore per conoscerne le problematiche e identificare di volta in volta la soluzione più adeguata da mettere in campo. Effetti speciali, hot&cold Specializzata in tutte le lavorazioni che riguardano la stampa a caldo e rilievo, non solo a foglio ma anche a bobina, in piccoli e grandi formati nonché in pochi pezzi e in alte tirature, l’azienda ha installato, nel 2013, un impianto di ultima generazione per la stampa a freddo. Una decisione che le ha consentito di allestire un servizio di laminazione a freddo in conto terzi. Grazie al dispositivo di cold foil, di cui il nuovo sistema è attrezzato, Pesenti è oggi in grado di realizzare tutte le varietà di
PESENTI IN NUMERI • 1960, l’anno di fondazione • 4.000 metri quadrati, la superficie operativa • 25, il numero degli addetti • Circa 200, i clienti (80% Italia – 20% Europa)
laminazioni e metallizzazioni: la stampa a freddo consente infatti di ottenere effetti speciali di elevata qualità, con costi di produzione contenuti, e di lavorare a registro anche su dettagli e particolari, con una grande precisione. La ricerca e la capacità di innovazione di Pesenti non si esauriscono qui. Predisposto anche per la tecnologia Cast&Cure – la prima soluzione Cast&Cure su foglio operativa in Italia – l’impianto permette di realizzare applicazioni speciali, con spettacolari effetti tridimensionali e riflessi cangianti. Questa tecnologia consente, inoltre, la realizzazione di ologrammi, altra area storica di specializzazione di Pesenti: le applicazioni di tipo olografico – con effetti trasparenti e tridimensionali - trovano utilizzo in diversi ambiti, sia con fine prettamente estetico, sia con funzione di protezione del prodotto, rendendo più difficili i tentativi di contraffazione.
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•Stampa A Caldo •Stampa A Rilievo •Stampa Ologrammi/card •Stampa Microincisioni •Stampa Su Bobina E Grandi Formati •Alimentare •Cosmetica •Fashion •Riproposte Di Libri Antichi •Stampa Su Imballo Rigido •Stampa Su Imballo Flessibile •Packaging •Stampa A Freddo “Coldfoil” •Stampa A Freddo “Cast&Cure” •Stampa Su Patinata •Stampa Su Cartoncino Patinato •Stampa Polipropilene Pvc •Stampa Laminazione Oro Argento A Registro Anche In Sovrastampa •stampa effetto olografico in sovrastampa a registro
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Stampare il nero non è semplice come potrebbe sembrare. Certo, molto dipende dalla carta, tuttavia in alcune circostanze il nero nasconde non poche insidie. Che fare se non risulta pieno e uniforme, se non copre, se è piÚ simile a un grigio scuro che a un nero vero e proprio? Ecco i consigli giusti per stampare un nero che sia nero, bello come una pantera. di lorenzo capitani
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Al LabelExpo Americas, svoltosi in settembre a Chicago, Xeikon ha presentato un toner per stampa digitale tutto dedicato al colore nero, “croce e delizia” di tanti creativi e stampatori. Si chiama SuperBlack ed è un colore a punti che produce una densità di 2,2-2,4 (contro i normali 1,8), con effetti di coprenza e intensità ben maggiori e che conferisce quindi un senso di qualità e alto valore allo stampato. Ma perché tanto interesse attorno al colore nero? Due sono i motivi: da un lato, infatti, il nero, nonostante le mode, è sempre molto amato da designer, creativi e grafici, per il senso di esclusività, di raffinatezza che evoca soprattutto nel settore luxury. È sensuale ed enigmatico, neutro e insieme potentemente comunicativo. Inoltre – e questo è il secondo motivo per cui tanto ci si affanna attorno al nero – non è affatto una tinta facile. Già in natura, paradossalmente, il nero assoluto, quello che assorbe totalmente la luce, a parte i buchi neri, non esiste. La cosa più nera mai ottenuta dall’uomo è il Vantablack, un composto di nanotubi di carbonio, sviluppata proprio nel luglio di quest’anno in Inghilterra. E se è impossibile produrre il nero assoluto in fantascientifici laboratori di nanotecnologia, figurarsi in sala stampa.
Ecco come appaiono in stampa i diversi neri in funzione di sovrastampa e foratura: da sinistra, un nero a 4 colori, il solo nero in sovrastampa e il solo nero in foratura.
Un esempio di scatola stampata con il nuovo toner nero e denso di Xeikon che soddisfa le esigenze specifiche delle etichette di lusso e delle applicazioni per scatole pieghevoli.
C’È NERO E NERO Il modo più naturale per ottenere il nero in stampa è utilizzare l’inchiostro nero di cromia, ottimo per i testi ma non certamente sufficiente in termini di coprenza quando si tratta di ampie superfici o di lavori in cui la qualità è indispensabile. Questo inchiostro infatti, sia pure a densità massima, da solo appare slavato, quasi grigio, soprattutto se la carta tende ad assorbire. Per questo si ricorre a un secondo colore di rinforzo o si sfruttano tutti gli altri tre inchiostri creando il cosiddetto “nero ricco”. Tutto dipende dalla macchina che abbiamo a disposizione, dal tipo di lavoro che stiamo stampando e dal budget. Nel primo caso, il nero con un letto di 50% ciano sotto darà un aspetto impercettibilmente più freddo, un 50% di rosso renderà un nero più caldo, il giallo, invece, darà una sfumatura dorata. Mentre il nero ricco si può ottenere con diverse combinazioni: ciascun grafico ha le sue. Le più usate sono C30, M30, Y40, K100 o ancora o C50, M30, Y30, K100: poco cambia, attenzione solo a non esagerare con la copertura che non dovrebbe superare in totale il 310%. Certamente un nero così fatto apparirà pieno e uniforme, ma attenzione al registro: per questo non va assolutamente usato per testi o filetti fini. Esiste tuttavia un escamotage: usare un pantone nero, più pieno del back process che
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CARBON BLACK
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Il nero di Photoshop ha una composizione diversa da quella ottimale per la stampa. Attenzione, Photoshop quando apre o rasterizza un file converte il K100 in un nero a quattro colori.
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ben visibili in trasparenza. Il solo inchiostro nero, per quanto carico, come si diceva, non ce la fa a coprire completamente il retino sottostante degli altri colori. Il nero ricco aiuta, ma quando non si può usare è possibile aggirare le impostazioni dei programmi di grafica, impostando il nero solo in quel punto in foratura e non in sovrastampa, in modo che “buchi” tutto ciò che vi è sotto. Attenzione però che spesso nella creazione del pdf o in fase di ripping non si ripristini la situazione iniziale. Un’ultima avvertenza: non usate MAI il cosiddetto “nero di registrazione”: prestampa e
può essere stampato singolo o doppio, evitando così anche i capperi. Ne esistono 7 che vanno dal più caldo (PMS Black 2) al più freddo (PMS Black 7). Al nero la Pantone ha dedicato un’intera pubblicazione disponibile in rete all’indirizzo http://tinyurl.com/o9mvef7. Insomma, più che di nero bisognerebbe parlare di “neri”, non solo di stampa, ma anche nei programmi di grafica o impaginazione. In Photoshop, ad esempio, il nero nativo è composto da C75, M68, Y67, K90, diverso dal nero nativo di InCopy o Illustrator che è fatto dal solo black. Inoltre, ricordate che ciò che vedete al monitor non è ciò che stamperete; per aiutarvi, nella suite Adobe (InDesign e Illustrator) è possibile fare in modo che il nero di quadricromia, il 100 K, appaia come un grigio, mentre il nero ricco di quadricromia sia nero.
SE NON COPRE Restando nel campo della offset, stampare il nero nasconde sempre qualche insidia soprattutto per le sue interazioni con gli altri colori. Capita spesso di vedere fondini o testi a corpi grandi stampati in nero con sotto immagini
stampatori vi ringrazieranno. Si tratta, infatti, di un colore particolare ottenuto dalla percentuale massima di ciascun colore e serve solo ed esclusivamente per i crocini di taglio e registro posti fuori dal vivo della pagina.
VERNICIATO O PLASTIFICATO Il nero ben si presta a creare ottimi effetti soprattutto se verniciato o plastificato. In particolare, senza aggiungere alcun altro colore, rendendolo lucido, opaco o giocando con il loro contrasto. La via più semplice è la verniciatura che può essere fatta in linea, da spalmatore a tavola piena o con vernice grassa stendendo prima l’opaca e poi la lucida che, rifiutando nelle zone “verniciate”, esalta i dettagli. Ma la scelta migliore, soprattutto se il nero deve essere lucido, è la verniciatura UV che lacca perfettamente, rendendolo luminosissimo. Anche la plastifica dà i suoi risultati. Costa
ero è il colore dei quotidiani, delle fotocopie, dei libri, dei documenti d’ufficio, dei fumetti a china; insomma è il colore della stampa per antonomasia, e ora dell’inchiostro elettronico. Nero è il colore dei testi ma anche delle immagini quando si stampava solo a un colore, e soprattutto è alla base della quadricromia. Infatti il ciano, il magenta e il giallo, che da soli teoricamente darebbero il nero, senza di esso restituiscono un marrone molto scuro. Eppure anche il nero non può fare a meno di loro. Ma cosa rende nero l’inchiostro nero? Conosciuto già 10.000 anni fa, il pigmento caratterizzante in tutte le formulazioni, dai neri opachi a quelli profondi, dai neri per edizioni a quelli per illustrazione, è il nerofumo (carbon black) ottenuto dalla combustione di gas come il metano che però tende ad avere una tonalità più calda. Per “raffreddarlo” viene totalizzato con il blu, guadagnando in profondità e brillantezza.
A sinistra, la diversa resa (simulata) dei neri speciali Pantone a confronto con il Process Black (in basso) e il solo nero di cromia (in alto).
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Più nero del nero, il Vantablack assorbe quasi il 100% della luce visibile. È talmente scuro che l’occhio umano lo distingue a mala pena. È stato studiato per essere usato come rivestimento isolante per strutture leggere e sensibili ad alte temperature, come delicate strumentazioni ottiche in alluminio.
Due esempi di supporti speciali neri in pasta: la Seville Row e la Sirio Pearl Emboss di Fedrigoni. Sotto, Pellaq® LIZARD sovrastampato a caldo con nastro nero.
meno, protegge lo stampato e consente ulteriori nobilitazioni (sull’UV lucido non aggrappa quasi più nulla). Se l’effetto deve essere prezioso meglio una plastifica acetata. Attenzione solo agli sfrisi e alle ditate più evidenti se la finitura è opaca. Parlando di contrasti, invece, l’accoppiata vincente è plastifica opaca e verniciatura UV a registro. Perfetta per esaltare testi, texture, loghi o fregi. Nonostante il tono su tono, infatti, il nero opaco crea una base neutra per esaltare le parti lucide. Volendo è possibile dare enfasi maggiore usando vernici serigrafiche spessorate o sbalzi che “alzando” ulteriormente il grafismo lo rendono maggiormente evidente. Questo tipo di serigrafia può essere ottenuta anche grazie al digital embossing, una tecnica che sfrutta la stampa digitale e inchiostri polimerici ad alto spessore e a rapida essiccatura con la quale è possibile riprodurre grafismi, anche molto raffinati, con una vernice che può spingersi fino a 250 micron: i risultati sono spettacolari e uniscono l’effetto tattile a quello visivo della lucentezza.
SUPPORTI E NOBILITAZIONI
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Se non si vuole stampare è sempre possibile usare un supporto nero, carta o plastica che sia. In questo caso la scelta di supporti è davvero vasta potendo spaziare dalle serie di Fedrigoni come la Sirio Black, la Ispra o la pergamenata Golden Star K, fino alla Burano di Favini, solo per citarne alcune. In questo caso è la nobilitazione a fare la differenza. Ma la carta nera può essere un ottimo substrato per la stampa, anche digitale. La Sirio, tra l’altro, è stato il primo cartoncino ad aver ottenuto la certificazione di HP per le sue Indigo. Ma anche per vernici serigrafiche e stampe a caldo, i cui nastri oro e argen-
to, ad esempio, non possono non spiccare. Solo un’accortezza: se si decide di stampare su carta nera, occorre prevedere un quinto colore bianco ad alta coprenza che faccia da letto alle immagini, soprattutto se molto colorate. Si sa che i colori se visti su un fondo scuro appaiono più squillanti, più contrastati. Effetto che può essere estremizzato usando ad esempio una carta come la bipatinata Splendorlux Color, già nera e ad alto lucido da cartiera. Meno critica è invece la serigrafia su carta nera che usa inchiostri più densi dell’offset.
ALTRI NERI Tra le tante tecniche di riproduzione del nero ce ne sono due meno usate, ma che danno sempre risultati interessanti. La stampa a caldo con nastro nero e la vernice effetto lavagna. Nel primo caso non parliamo di abbinare al nero di stampato o della carta uno dei tanti nastri pastello o metallici disponibili dove di solito il tutto si gioca sul contrasto con il nero del fondo, bensì di usare un nastro per stampa a caldo di colore nero con cui sovrastampare. Anche di questi, ovviamente, ne esistono di diversi tipi di Kurz o Luxoro, come il pastello o il metallizzato, e diverse finiture – lucida, opaca o cangiante – che possono adattarsi alle diverse esigenze creative. Utilizzi interessanti di questi nastri, soprattutto se impressi ad alta pressione (quasi un debossing), sono in accoppiata con tele di legatoria come Skivertex, Xian o Sharade di Fontana Grafica, cartoncini goffrati monopatinati con effetti particolari come legno, lizard, galuchat, armadillo, buccia di arancio, come la Splendorlux E o il Wintan ancora di Fontana Grafica. In questi casi la preziosità del supporto danno un sicuro effetto luxury allo stampato o al packaging. Infine, l’effetto lavagna regala un inconsueto effetto tattile, ruvido quasi materico, oltre al curioso risvolto della possibilità di scrivere con il gesso sullo stampato. Nulla di nuovo ovviamente. Si tratta di applicare la stessa tecnica che si usa per le lavagnette. Il segreto, ovviamente, è tutto nell’inchiostro vinilico utilizzato con tecnica serigrafica, che ha ottima coprenza anche su superfici ampie, ottima resistenza all’abrasione e alla torsione – per reggere cordonature e pieghe –, all’alcol e all’acqua, ed è resistente anche agli agenti atmosferici.
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musumeci spa/ gruppo sffag sa l’eccellenza della stampa e il valore del gruppo Vanta oltre 40 anni di esperienza nella stampa di alta gamma e un’innata vocazione internazionale. Da sempre attenta alla innovazione tecnologica, si propone al mercato con un servizio integrato e di qualità. Parliamo della Musumeci, azienda grafica valdostana appartenente al gruppo svizzero SFFAG, polo di eccellenza europeo.
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Azienda storica valdostana specializzata nella produzione di libri d’arte e di stampati commerciali di alta gamma, la Musumeci è diventata un punto di riferimento per i mercati italiano, svizzero e francese. L’ingresso, nel 2005, nel gruppo svizzero SFFAG – polo grafico della Fondazione Sandoz – ha rappresentato un importante punto di svolta nella storia dell’azienda: la presenza di un gruppo consolidato alle spalle ha, infatti, consentito alla Musumeci di implementare il proprio posizionamento sul mercato europeo e di avviare un importante percorso di ristrutturazione interna, sul fronte produttivo e organizzativo. Grazie a un investimento di circa 7 milioni di euro, nel corso del 2013/2014 l’azienda ha rinnovato il parco macchine, attrezzandosi con tecnologie di ultima generazione sia nel reparto stampa che nella legatoria e creando una struttura integrata in grado di offrire un servizio competitivo e improntato a soddisfare le esigenze dei settori di riferimento.
La forza del gruppo Le sei aziende grafiche che compongono il gruppo svizzero SFFAG operano in grande sinergia, mantenendo al contempo una forte autonomia decisionale. «Abbiamo voluto creare un polo grafico di eccellenza a livello europeo, basato sulla condivisione di valori e obiettivi e sull’avanguardia tecnologica», spiega Michel Berney, amministratore delegato del gruppo elvetico. Laddove questo spirito innovatore, combinato alla volontà di stabilire un network ampio e consolidato di risorse, esperienze e know how tra le aziende, costituisce una leva di forte competitività, l’impegno del management si spinge al contempo nella direzione di stabilire un’integrazione intelligente: «Il rispetto e la valorizzazione dell’identità delle nostre società rappresentano i capisaldi della nostra filosofia: siamo ben consapevoli del fatto che ognuna delle aziende del gruppo abbia un proprio marchio e una propria impronta ben
Reparto Stampa • Heidelberg Speedmaster XL 106 10 colori • Heidelberg Speedmaster XL 106 - 8 colori + gruppo spalmatore per verniciatura acrilica • Avviamento automatico e contemporaneo di tutte le lastre di stampa, messa a registro automatica e regolazione spettrofotometrica della inchiostrazione automatica in linea Legatoria • Linea di cucitura a punto metallico Müller Martini • Heidelberg Eurobind PRO 6000 per brossure cucite e fresate (HOT MELT e PUR), con e senza alette • Cucitrice filo refe ASTER EVO Reparto Prestampa • CTP e retinatura ad alta densità • Fotolito • Impaginazione e supporto redazionale Logistica integrata di consegna Certificazione FSC Michel Berney, AD di Musumeci e del gruppo SFFAG.
gruppo s.f.f. arts graphiques sa Il Gruppo Sandoz Fondation Famille Arts Graphiques costituisce il polo grafico della Fondazione Sandoz. Si compone di sei aziende: IRL plus, PCL Presses Centrales, Entreprise d’art graphiques Jean Genoud, Imprimerie Cornaz, M+S Reliure e Musumeci. Attivo prevalentemente sul mercato europeo, il Gruppo conta circa 400 clienti, un giro di affari di 70 milioni di franchi svizzeri e 300 dipendenti.
definiti e intendiamo conservarli. In questo senso, lasciamo grande autonomia decisionale in tutto quello che riguarda la gestione dell’attività, dei mercati di riferimento e dei clienti: possiamo così contare su strutture agili, con vantaggi significativi in termini di rapidità di azione e flessibilità decisionale». Una strategia virtuosa che sta già dando i suoi frutti, consentendo alle aziende di sfruttare i vantaggi dell’appartenenza a un gruppo consolidato e finanziariamente solido, senza tuttavia vedere limitata la propria libertà di azione.
Musumeci, passion in printing Forte dell’appartenenza a un gruppo internazionale e del recente rinnovamento del parco macchine e della dotazione tecnologica, la Musumeci si affaccia al mercato italiano con una marcia in più. «L’azienda si distingue da sempre per l’elevatissima qualità dei propri stampati. Pertanto, la vera sfida che avevamo di fronte nel pianificare il restyling operativo e produttivo era quella di rendere la nostra struttura versatile e dinamica nel rispondere al mercato e competitiva sul fronte del prezzo. Con l’investimento degli scorsi anni abbiamo centrato tutti questi obiettivi», spiega Berney. La Musumeci ha puntato innanzitutto sull’integrazione produttiva – dalla prestampa all’allestimento, uno step indispensabile per realizzare la pluralità dei prodotti richiesti dal mercato, applicando una politica di prezzi diversificata rispetto ai segmenti serviti. Dal punto di vista tecnologico, la scelta è stata quella di potenziare la stampa offset a foglio e di allestire un reparto di legatoria interno, con lavorazioni quali brossure cucite e fresate, procedimenti con colla PUR e blocco libro per la produzione del cartonato. «Attualmente, abbiamo un doppio obiettivo. Da un lato, vogliamo continuare a operare nel settore dei libri e dei libri d’arte. Dall’altro, vogliamo crescere nell’ambito della stampa commerciale mantenendoci coerenti con la nostra filosofia di qualità e versatilità». Una filosofia che ben si riflette anche nel servizio, completo e definito sulla base delle caratteristiche e dei bisogni del cliente: «Abbiamo scelto di adottare un approccio diversificato, che rispecchi le differenti esigenze dei mercati a cui ci rivolgiamo. Quando lavoriamo sui libri, diamo priorità alla customizzazione del servizio sul cliente. Per l’ambito commerciale, invece, abbiamo scelto di allestire un servizio standardizzato, rapido, puntuale e vantaggioso in termini di costi».
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LUXORO TANGERI BRONZE, IL COLORE DEL 2015 SECONDO LUXORO Una tonalità calda e antica, quasi mitologica, che mescola sogno e realtà come la città da cui prende il nome, Tangeri, cosmopolita e capace di far vibrare i cuori di chi la visita. È Tangeri Bronze, brillante e avvolgente, il colore del 2015 scelto da Luxoro, distributore esclusivo delle foglie Kurz in Italia e punto di riferimento per la nobilitazione di prodotti mediante stampa a caldo e a freddo. Un colore e una città Il 2015 secondo Luxoro si tinge di un colore caldo, simile al Terra di Siena ma più brillante che, rivisitato in chiave moderna e impreziosito dall’effetto metallizzato, ricorda le ricchezze di civiltà perdute. Tangeri Bronze prende il nome da Tangeri, l’affascinante città marocchina a cavallo fra Mediterraneo e Atlantico, contesa da secoli per la sua posizione strategica, e conquistata, ripresa e liberata più volte da fenici, cartaginesi, romani, arabi e spagnoli. Vivace dal punto di vista culturale ed eternamente in bilico tra passato e futuro, tra Africa ed Europa, Tangeri esercitò un irresistibile fascino e divenne capitale culturale per artisti, musicisti, scrittori e pittori di tutto il mondo, soprattutto nel periodo in cui fu zona internazionale, dal 1923 al 1960. A contribuire al suo splendore sono stati alcuni dei grandi nomi di tutti i tempi, come Paul Bowles, Antoine de Saint-Exupéry, Tennessee Williams, Paul Morand, Roland Barthes, insieme a tutta la beat generation, da William Burroughs ad Allen Ginsberg, senza dimenticare Jack Kerouac e i Rolling Stones. Il recente rinvenimento di alcune monete di bronzo – battute proprio a Tangeri nella seconda metà del I secolo a.C. – nella cornice di una città dal fascino incredibile e irresistibile, ha ispirato Luxoro che ha individuato in questa sfumatura bronzata il colore su cui puntare per la prossima stagione.
Porta tradizionale marocchina, nella Medina di Tangeri. A destra, Jana Kokrhanek, amministratore delegato di Luxoro.
Sfumature nobili e preziose per il 2015 Tangeri Bronze – ovvero il foil Luxor/Alufin 347 – si eleva a tonalità nobile, preziosa, ideale per valorizzare con le proprie sfumature calde i packaging e le etichette. In particolare nei settori enologico, alimentare e cosmetico: dai vini ricercati al cioccolato, dai prodotti di bellezza ai profumi, sono solo alcuni degli articoli che potranno trovare in questo nuovo colore avvolgente e dal sapore di antiche ricchezze un efficace strumento di comunicazione. Estratto direttamente dal catalogo “Art of Foil”, Luxor/Alufin 347 appartiene alla serie MTS di Luxoro, una famiglia che offre infinite possibilità di applicazioni nel settore grafico, assicurando risultati ottimali e coprenza elevata, unite a un’ottima definizione, alta velocità di stampa e grande resistenza all’abrasione anche nella stampa a rilievo. Tangeri Bronze verrà presentato ufficialmente a Luxepack 2014.
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carta per... l’alto di gamma
Sull’impero del lusso non tramonta mai il sole. Il lusso seduce. Il lusso colpisce. Il lusso attrae e conquista, non conosce l’indifferenza. Perché in sé racchiude quel senso del bello capace di trasformare, almeno per un istante, la realtà nel sogno e il sogno nella realtà. E la carta? Con il suo linguaggio universale e primigenio, la carta eleva l’idea e incarna il concetto del lusso, fino a renderlo un’esperienza infinita, distintiva, unica. Proprio da questo poderoso binomio – lusso e carta – scaturiscono progetti esemplari ed esclusivi, il cui grande impatto estetico ed emozionale diviene un veicolo di comunicazione di valori e contenuti efficace e irresistibile. I progetti e i lavori che vi raccontiamo nelle pagine di questo numero vogliono esserne un esempio: qui materia e concept si fondono con maestria sotto l’abile guida di artisti e creativi. Per risultati tutti da contemplare...
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a cura di Paola Bonfanti
storie e progetti, valori e contenuti.
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IL LUSSO DA SFOGLIARE Carte speciali per avvolgere le idee e vestire con eleganza
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arjowiggins creative papers raccontarsi con eleganza e creatività
Chi si occupa di lusso, con lusso deve comunicarsi. Così ha fatto Arjowiggins Creative Papers con A+S61: prezioso, elegante, esclusivo e in una tiratura limitatissima, è un piccolo grande gioiello creativo nato per stupire e conquistare il mondo del lusso. Una “A” per About di Arjowiggins Creative Papers, ovvero immagini legate alla storia dell’azienda e alla sua mission, e una “S” per Samples: A+S61 è una raccolta di 61 campioni dei prodotti top di gamma, più fashion, amati e cool oggi disponibili nell’ampio portfolio del gruppo cartario francese. Due volumi racchiusi in un cofanetto, il tutto nel segno della preziosità fin dalla sua forma esterna. Brossura, colori tenui ed eleganti e carte esclusive quali Curious Matter per le cover dei due volumi, Keaykolour 100% recycled - colore Camel - per il cofanetto che custodisce i due libri e Conqueror Connoisseur 100% Cotton da 160 grammi nel colore Soft White per le pagine interne del book “A”. Proprio Curious Matter, l’ultima nata in casa Arjowiggins Creative Papers, riesce a vestire con gusto e audacia il contenuto di questa realizzazione. Il suo brevetto esclusivo, infatti, rende questa carta preziosa, rara e lussuosa al tempo stesso: la sua superficie ruvida, eppure unica, emoziona e invita al tatto di continuo. Altrettanto audace e preziosa è la tecnologia di stampa: un argento per le scritte (Pantone 877), accompagnato da immagini essenziali eppure minuziose e curate, mentre il testo sulla cover si trasforma in un’ombra grazie a un preciso e dettagliato debossing. www.arjowigginscreativepapers.com
Il cartoncino Algro Design di Sappi è protagonista della recente campagna di packaging per gli champagne Roederer, realizzata da VG Angoulême, azienda francese specializzata nella produzione di imballaggi di alta qualità per prodotti di lusso. Lo spumeggiante design degli astucci richiedeva un supporto dallo sfondo bianco e brillante e dall’elevata resistenza per dare risalto ai due differenti effetti di stampa a caldo utilizzati per le bollicine dorate: con Algro Design tutti gli obiettivi sono stati centrati. A contraddistinguere i cartoncini Algro Design (patinato su un lato) e Algro Design Duo (patinato simmetricamente su entrambi i lati) sono la peculiare superficie bianca, brillante e molto omogenea, e l’elevato livello di resistenza agli UV. Caratteristiche che rendono i cartoncini supporto ideale per svariate tipologie di nobilitazione di alta qualità, con la laminazione in primis: la pellicola viene infatti laminata uniformemente sulla superficie restando perfettamente piatta, senza lasciare alcuna ruvidità o imperfezione, mentre la stabilità mantenuta in macchina da stampa si rispecchia nell’uniformità complessiva conferita alla confezione. A rendere i cartoncini di Sappi una soluzione perfetta per imballaggi di lusso di fascia alta è altresì la consistenza al tatto: uniforme, morbida e setosa, conferisce un tocco raffinato per valorizzare le finiture pregiate. www.sappi.com
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Sappi brindare con astucci spumeggianti ro e argento risplendono sul cartoncino bianco brillante Algro Design di Sappi per lo champagne Roederer.
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L’OCCHIO E LA SUA PARTE...
Seducono la vista prima ancora del tatto: libri e cataloghi, astucci e cofanetti sono irresistibili!
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Un progetto unico, raccontato sulle carte di Favini. Protagonista è Sonus faber, player di primo piano nel mondo della produzione e distribuzione di diffusori acustici ad alta fedeltà, che ha scelto di celebrare i trent’anni di attività con un volume pregiato. Creato dall’agenzia Adcomunicazione.it e stampato in edizione limitata, il book Ex3ma, diffusori acustici d’avanguardia narra la storia dei prodotti di Sonus faber, facendoli rivivere attraverso le proprie pagine. Simbolo di esclusività e di eleganza, il libro illustra i materiali utilizzati per la realizzazione dei diffusori acustici: fibra di carbonio, legno di abete rosso della Val di Fiemme (il materiale degli strumenti musicali per eccellenza) e berillio diamantato, per citarne alcuni, combinano resistenza e preziosità e contribuiscono a plasmare il design del prodotto e la qualità del suono. Allo stesso modo, Majestic, la finissima carta di Favini scelta per il book, riesce a evocare sensazioni di lusso ed eleganza. Superfici perlescenti, raffinate pagine satinate, colori ricchi e vibranti conferiscono al volume uno stile contemporaneo e un’allure di magica eleganza. Majestic è disponibile in una ricca varietà di colori brillanti e satin, con buste coordinate. Per il prezioso volume di Sonus faber è stata scelta la variante Anthracite. www.favini.com
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Esclusivo e raffinato, il volume per i trent’anni di Sonus faber è realizzato su Majestic di Favini.
gruppo cordenons il cofanetto impreziosisce il brand
Un look elegante, dalla raffinata nuance e dal tocco sensuale. Sono i nuovi cofanetti 2014, creati dalla storica azienda vinicola Bellavista, guidata dalla famiglia Moretti dal 1977, per i propri prestigiosi vini. Partner del progetto è stato Gruppo Cordenons, che ha fornito le carte. Prodotti in due misure per contenere cinque diverse etichette (Bellavista Vendemmia Brut Franciacorta, Bellavista Vendemmia Satèn Franciacorta, Bellavista Vendemmia Rosé Franciacorta, Bellavista Vendemmia Pas Operé Franciacorta e Bellavista Nectar Franciacorta), i confanetti sono interamente realizzati con carte Cordenons. La protagonista indiscussa del lussuoso packaging è PLIKE nell’elegante nuance Graphite. PLIKE, disponibile in 12 colori e grammature, è una delle carte più innovative prodotte da Gruppo Cordenons: il suo tatto particolare e “plastic like” conferisce un tocco di eleganza e sensualità al packaging di Bellavista. Per l’interno, la scelta è caduta su NOTTURNO, la carta total black per eccellenza disponibile in 11 grammature (da 90 a 700), e MALMERO, che fa parte della gamma di carte colorate dalla superficie naturale, in quest’occasione nel color Schiste. www.gruppocordenons.com
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Lavorazioni audaci, dettagli preziosi, materiali d’eccellenza, esclusività. Per lei e per lui.
carta
giochi di seduzione
Stora enso charme al maschile
Il profumo è simbolo di lusso e raffinatezza per eccellenza. Le fragranze e le nuance di ogni essenza si riflettono nel design e nella ricercatezza dell’astuccio che la contiene, involucro prezioso che per primo cattura l’attenzione. Dal materiale alla forma, dai colori alle nobilitazioni, tutto contribuisce a creare il valore di una confezione luxury. Per l’elegante astuccio della linea maschile del profumo del brand Mauboussin – realizzato da Nortier Emballages, cartotecnica francese specializzata nella produzione di imballaggi di lusso – la scelta del supporto è caduta su Ensocoat 2S, marchio di punta di Stora Enso per l’imballaggio cosmetico che quest’anno celebra il suo 50mo. Il packaging è una realizzazione tecnica d’eccellenza: il cartoncino a due strati è stato infatti rivestito su entrambi i lati con un film in poliestere argento metallizzato, un materiale molto fragile e pertanto normalmente utilizzato per rivestire soltanto l’esterno. Grazie alla levigatezza della superficie e all’elevata resistenza, Ensocoat 2S ha consentito di ottenere un risultato di alta qualità sia all’esterno che all’interno, conferendo così all’astuccio un look ancora più esclusivo. Le altre caratteristiche di questo cartoncino riguardano il punto di bianco, la lucentezza e la tonalità – ora più tendente al blu. www.storaenso.com
È Ensocoat 2S di Stora Enso a vestire con gusto e carattere i profumi della linea maschile del brand Mauboussin.
gio’gatto®1984 torino, italia non chiamatele shopper di carta
Sono arricchite coi materiali più svariati le shopper Luxe Absolu di GIO’GATTO® 1984 TORINO, italia, eccellenza artigiana specializzata in packaging di lusso che si è recentemente aggiudicata il Luxury Packaging Award 2014 nella categoria Luxury Shopping Bag. Non semplici borse di carta, dunque, ma manufatti multimaterici dalla lavorazione inedita e rigorosamente italiana, amate dai luxury brand internazionali per l’esclusività delle applicazioni e la cura dei dettagli. I primi audaci accoppiamenti tra materiali differenti, cartacei e non, sono stati sperimentati in questa realtà già dai primi anni Novanta, quando Gio’Gatto, titolare nonché anima creativa dell’azienda, decise di rivalutare la shopper da mero articolo postvendita a strumento privilegiato di comunicazione itinerante. Sono nati così i vari modelli impreziositi dall’accoppiamento di carte diverse, nobilitati dall’applicazione parziale di carte goffrate o di tessuti da rivestimento, ma anche le numerose soluzioni di riciclo creativo, veri e propri collage eco-chic ricavati da materiali di recupero di aziende clienti. Di recentissima produzione sono le borse realizzate per Oscalito: cartoncino Stardream Kunzite da 285 g di Cordenons caratterizzato da una patina perlata, stampa in lamina oro a caldo con rilievo in contemporanea e applicazione manuale di una fettuccia in pizzo. Il risvolto superiore è esterno, largo e con una fustellatura ad onda che riprende il movimento della fascia in pizzo fissata al suo interno. Quest’ultima non è stata dunque incollata alla borsa, ma attaccata solo parzialmente, permettendo così al tessuto di scivolare morbidamente lungo il corpo della borsa e fare capolino da sotto il risvolto. Le maniglie gros grain “annegate esterne” della stessa tonalità neutra del pizzo completano nel dettaglio questa shopper multimaterica capace di stupire per eleganza e femminilità. www.giogatto.com
Carta perlata e pizzo, e una raffinata lavorazione, rendono questa shopper creata da Gio’Gatto per Oscalito un oggetto di lusso e design esclusivo.
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eventi if! italians festival
love what we do! “Tre giorni bellissimi, intensi e pieni di creatività. Grazie. Questa è l’Italia che vogliamo” recita uno dei cinguettii più apprezzati in rete, e non si può non essere d’accordo. Si è fortemente voluto un momento e un luogo ove far incontrare e aggiornare il mondo dei professionisti della pubblicità in Italia: creativi, agenzie di comunicazione, centri media e brand. Un momento pensato come uno showreel nel quale una sequenza di contributi, esperienze, laboratori, mostre ed eventi con ospiti internazionali e personaggi affermati nel mondo della creatività italiana, potessero intrattenere curiosi, esperti, studiosi e semplici fan dello straordinario e ammiccante mondo della comunicazione multidisciplinare. Michael Yapp.
Rob Newlan.
Christina Knight.
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Questo luogo, questo momento è “IF! Italians Festival”, promosso dall’Art Director’s Club italiano e da Assocom, Associazione delle Aziende di Comunicazione, ed ha visto la sua prima edizione fra il 2 e il 4 ottobre, nell’apprezzata sede del Teatro Franco Parenti di Milano. A giudicare dall’entusiasmo scatenato nel corso della manifestazione e nei giorni successivi sui social e sulla stampa specializzata la promessa di mettere al centro la creatività è stato centrato e la soddisfazione degli organizzatori appare giustificata: «Le giornate al Teatro Franco Parenti rappresentano per noi un successo estremamente importante che deve continuare a coinvolgere l’intera industry», dichiara nella nota il comitato organizzatore del festival composto da Davide Boscacci e Nicola Lampugnani (Adci), Emanuele Nenna e Alessandra Lanza (Assocom). «IF! Italians Festival rappresenta infatti il primo, importante passo di un percorso ambizioso che continuerà ad avere un unico obiettivo: riportare al centro dell’attenzione di tutti i player della comunicazione il valore delle idee e della creatività come risposta concreta per uscire dalla crisi e dalle paure che paralizzano l’intero sistema». Incoraggianti anche le adesioni all’iniziativa di alcune importanti sponsorizzazioni, fra le quali quella di Google in qualità di main partner, e di prestigiose figure che hanno voluto portare il proprio contributo: da Micheal Yapp a Gianrico Carofiglio, Bruno Zamborlin e i Plaid, Lee Clow, Rob Newlan, Christina Knight, The Jackal ma anche giovani creativi emergenti destinati protagonisti di domani. E la risposta del pubblico non è mancata: oltre 4.000 i partecipanti che hanno animato le sale e i foyer partecipando al programma studiato dagli organizzatori con oltre settanta eventi tra talk, workshop, seminari formativi e performance dedicati alla creatività contemporanea.
Massimo Guastini e, in alto, Marco Testa.
Bruno Zamborlin e Gianrico Carofiglio.
Apertura istituzionale I lavori si sono aperti con gli interventi dei presidenti delle due associazioni organizzatrici, Marco Testa e Massimo Guastini, e con due videomessaggi, quello istituzionale del ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, e quello di Roberto Saviano. A Marco Testa il compito di aprire i lavori: «Ringrazio tutti coloro che hanno dedicato tempo e lavoro alla riuscita dell’evento», ha dichiarato il presidente di Assocom e del Gruppo Armando Testa SpA. «Questo dà il senso di un pezzo di mercato fatto da persone che si espongono per passione con l’obiettivo di migliorare il comparto e di rimettere al centro la creatività, guardando oltre l’interesse individuale. IF significa “se”. Sono convinto che questo “se” sia la chiave per cambiare la realtà ed entrare, un po’ come fanno i bambini, in un mondo fantastico. Questo “se”, però, significa anche fatica e impegno. Associazioni come le nostre vivono della passione dei singoli e ritengo che l’inedita unione di intenti fra AssoCom e Adci rappresenti un segnale importante». Molto apprezzato anche l’intervento d’apertura di Guastini che ha voluto riprendere alcuni passaggi del messaggio di Roberto Saviano, rendendogli così omaggio: «La creatività deve essere la nostra ultima battaglia, ci ha detto. Perché la creatività è il nostro petrolio, la nostra ricchezza! Tutti ammiriamo Roberto Saviano, perché la sua vita è un manifesto contro la paura. E già in questa straordinaria prima presenza è racchiuso il perché e il senso di IF! Italians Festival».
Vision positiva e soprattutto digitale «Oggi, a dispetto di quanto si dice e si legge sul sistema paese, segnaliamo la possibilità concreta che l’italia e gli italiani giochino un ruolo rilevante nel nuovo scenario in profondo cambiamento, non solo a casa nostra ma nel mondo. Puntando sul fattore che spesso viene confuso con il made in italy e che invece è un’altra cosa: the italian factor». Con questo concetto, ben più articolato ed esteso nel suo saggio assolutamente da approfondire, Italian factor. Moltiplicare il valore di un paese, Francesco Morace, sociologo, scrittore e giornalista, ha tracciato prospettive positive e costruttive nel momento in cui molti sembrano solo preoccupati di censire i cervelli in fuga e sottolineare le ragioni per cui questo non sia più un paese per giovani. A portare la riflessione sul piano digitale ci ha invece pensato Michael Yapp, direttore di The Zoo, il team creativo di Google: «È solo grazie al digitale che per la prima volta aziende e utenti si parlano direttamente. Questo è uno spartiacque e l’advertising tradizionale deve evolvere verso un advertising più coinvolgente. Per questo servono ancora direttori creativi tradizionali ma insieme a nuove figure che conoscono bene le diverse tecnologie. In questo contesto si inserisce la mission di The Zoo, che
Il sociologo Francesco Morace.
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eventi non è un’agenzia ma un service che lavora con le agenzie pubblicitarie e anche con i clienti per studiare progetti di comunicazione sulle nostre piattaforme, che sono in continua evoluzione e vanno conosciute». Un programma denso Seminari, talk, workshop e performance si sono susseguiti a ritmo serrato dal giovedì a sabato in tarda nottata, animando tutti gli spazi del teatro, dalle varie sale ai foyer alla balconata. Molto partecipate anche le case history. Tutte le sessioni di lavoro sono state affrontate a schema libero, senza vincoli, in un clima di grande respiro. «La creatività vive di sé? E se riportassimo la creatività al centro? E se lo facessimo insieme? E se scoprissimo che ci guadagniamo tutti? “E se” è IF, ma col punto esclamativo. Perché vanno bene i dubbi, ma ci vuole anche qualche certezza». Così affermava Davide Boscacci lo scorso 22 maggio quando annunciava ufficialmente l’evento. Sei mesi dopo sono stati messi molti punti esclamativi e una grande certezza è maturata al termine della tre giorni: c’è ancora un Paese che crede nei propri mezzi e nella possibilità di destarsi dal torpore. Del resto gli stimoli offerti sono stati di straordinaria rilevanza. Citiamo con commozione ed entusiasmo Lee Clow, in collegamento da Los Angeles, che ha lanciato il suo grido di battaglia: “Hang out: love what we do. Love the work!” Ideatore di alcuni fra gli spot pubblicitari più famosi di tutti i tempi, grazie anche al suo lungo sodalizio con Steve Jobs. Ricordiamo con particolare affetto – forse per la nostra età – lo spot girato per Apple “1984”, per il lancio del Macintosh. Il filmato di 60 secondi, diretto da Ridley Scott, venne trasmesso solo nel corso della diretta televisiva del Super Bowl, ma entrò nella storia della pubblicità. Recentemente è stato inserito nella sceneggiatura del film Jobs.
Lapo Elkann, temporaneamente su una sedia a rotelle ma presente.
Blue and Joy.
Autoironia e sarcasmo senza limiti Adrenalina e pensiero alternativo anche per Blue and Joy, al secolo Daniele sigalot e fabio la fauci, che da più di 5 anni lavorano a la Pizzeria. Così si chiama il loro studio berlinese dove, dopo aver lasciato l’agenzia Saatchi&Saatchi, si sono trasferiti per creare grandi opere, a cavallo tra il fumetto, la street art e l’arte concettuale. «Dopo cinque anni che lavoravamo in pubblicità, dove qualunque prodotto tu stia reclamizzando, cambierà la vita di qualcuno in meglio, eravamo un po’ stufi e, complice il clima milanese, una situazione sentimentale amara e un lavoro infelice (una campagna lancio di una nuova banca, nulla di più infelice per un creativo), nacque lo schizzo di un personaggio estremamente triste (che poi avremmo chiamato Blue); da lì ad affiancargli un amico dall’aspetto contrapposto, e poi a invertire le personalità per creare più contrasto e malinconia il passo è stato breve». In un post sul loro profilo Facebook dello scorso 30 settembre annunciavano la loro adesione all’Italians Festival affermando: “Parleremo di come abbiamo fatto a uscire da quel mondo di falsi, presuntuosi e sbruffoni che è la pubblicità, per entrare in quel mondo di falsi, presuntuosi e sbruffoni che è l’arte contemporanea. Il nostro intervento sarà quindi improntato sulla falsità, la presunzione e la sbruffonaggine”.
ADCI Awards, l’omaggio alle eccellenze La serata del sabato è stata anche l’occasione per l’assegnazione degli Awards dell’Art Director Club. Solo le idee migliori, quelle più innovative, riferite all’anno precedente, vengono premiate con l’oro, l’argento e il bronzo. Gli ADCI Awards si suddividono in categorie per mezzi e tecniche e non categorie merceologiche. Le categorie sono aggiornate quasi ogni anno per meglio rispondere ai grandi cambiamenti in atto, soprattutto nel web, e comprendono quasi tutti i mezzi, i canali e le forme di comunicazione commerciale, istituzionale e sociale. Qualche defezione Infine, se proprio si volesse trovare qualche motivo di revisione, giusto per non sottrarsi a un minimo di autocritica, l’evento avrebbe meritato una maggior partecipazione, soprattutto fra i clienti. Per quanto ci riguarda ne usciamo arricchiti, con la sensazione che la creatività genera entusiasmo. Un concetto profeticamente anticipato nel videomessaggio di apertura di Roberto Saviano (impossibilitato a presenziare ma con promessa di partecipare alla seconda edizione) che considerava: “Là dove la crisi ci sta mangiando, la politica ha perso ogni forma di autorevolezza, il web sembra infuocarsi di fronte agli insulti... ecco in questo spazio, così terribilmente occupato, credo che la creatività possa avere una sua centralità. Perché la creatività costruisce. La creatività non commenta. La creatività fa”. E.P.
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Golden Cream
Tendenze, segreti, capricci che hanno ispirato le scelte del colore dei grandi stilisti. di anna aprea
il lessico cromatico della moda In una panoramica fotografica di grande fascino, questo libro, scritto da Leatrice Eiseman, guru internazionale del colore, direttore del Pantone Color Institute, insieme con una giornalista e storica della moda, ripercorre storie e vicissitudini del colore. Il focus è sul Novecento e la prima parte del ventunesimo secolo, ma si percepiscono anche echi e rifermenti a un passato remoto, con piccole, illuminanti incursioni nell’antichità.
Riflessi del mondo
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Pantone Fashion. Un secolo di colori nella moda (128 pagine, Rizzoli) ha un’appendice sul colore Pantone dell’anno: quindici nuance che hanno ispirato gli stilisti nei primi anni del nuovo secolo.
Curiosità, indizi, citazioni, piccoli segreti scovati nelle silenziose biblioteche americane vi condurranno in un viaggio affascinante nella moda. Dalla passione anni Venti per il verde foresta (Hunter Green PANTONE 19-5511) al fascino vampiresco esercitato nel 2000 dalla sfumatura del vino rosé (Rose wine PANTONE 17-1623), dal turchese (Blue Turquoise PANTONE 15-5217)
comparso in America dopo l’11 settembre al celeste degli anni Novanta (Sky Blue PANTONE 14-4318) la moda è sempre cambiata attraverso il colore, e sempre ha fatto da specchio a eventi, simboli, mutamenti sociali, paure collettive, conflitti. Così che l’alternarsi delle sfumature dominanti in ogni epoca racconta in fondo la nostra storia.
Lessico cromatico
Come la scienza e la tecnologia, anche la moda ha un suo linguaggio. Anche se, bisogna dirlo, il lessico delle lingue occidentali è scarno sul versante semantico del colore (non tutti intendiamo la stessa tonalità quando parliamo dell’azzurro chiaro o del verde scuro) e la nomenclatura tecnica dei colori non appartiene al gergo divulgativo. È questo il motivo per cui gli autori del libro hanno utilizzato quei meravigliosi nomi che PANTONE inserisce ogni anno nel suo Fashion Color Report.
Parole a colori
Ecco dunque che il giallo abbronzato diventa Golden Cream così perfetto per assecondare le pieghe morbide degli abiti, il rosa pallido intinto nel beige è Pela Peach, il bianco facile Cloud Cream, il verde pacato Midnight Navy, il rosso tenebroso è Crimson, il verde delle acque profonde del mare è Deep Teal. E che dire quel verde tenuo e vulnerabile chiamato Opal, proprio come quella gemma magica, misteriosa e mutevole alla luce che smussa gli spigoli degli abiti, rendendo evanescenti persino le più ardite scollature? Se le parole servono a dare forma e suggestioni al mondo, quelle scelte per definire i colori della moda sono davvero belle e generose di senso. Snodano significati e ricordi come una maddalena immersa in una tazza di tè.
tendenze
Vibrant Orange61 “Il colore è un mezzo per esercitare sull’anima un’influenza diretta. Il colore è un tasto, l’occhio il martelletto che lo colpisce, l’anima lo strumento dalle mille corde”. Vassily Kandinsky
La moda femminile scelse il giallo del tramonto nel 1940, come mostra questa illustrazione di Pierre Mourgue per Harper’s Bazar. Le balze di tessuto e le pieghe cascanti del londinese Molyneux incantarono Parigi.
Poison Green Mauve Shadow
Opal
Deep Periwinkle
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merck pigmenti innovativi per effetti speciali Sono tante le novità presentate da Merck nel corso del 2014. L’azienda tedesca, specializzata nello sviluppo di materiali chimici ad alta tecnologia, ha sviluppato una serie di pigmenti innovativi e di applicazioni speciali per conferire a stampati e packaging look accattivanti e definizioni a valore aggiunto. R
enato Pignarca, account manager Printing & Security di Merck SpA.
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Tonalità pure e brillanti Tra i prodotti di maggiore successo di Merck, vi sono i pigmenti a base di mica sintetica, che consentono di ottenere effetti variegati e, soprattutto, un colore sempre più cristallino. «L’interesse da parte del mercato è grande e in continua crescita. Sono, infatti, diversi gli ambiti applicativi che richiedono tonalità ed effetti estremamente puri e brillanti e i nostri pigmenti a base di mica sintetica consentono di raggiungere i risultati desiderati. Un esempio su tutti è il settore cartario, nel quale i prodotti di Merck trovano ampio impiego laddove prioritario oggi è lo sviluppo di carte con superfici perlescenti e con grado di bianco molto elevato. Per questo, la nostra gamma di pigmenti è stata ampliata con il lancio del nuovo Iriodin 6107 Icy White Lighting, caratterizzato da elevata purezza e da un grado di bianco ancora più intenso», spiega Renato Pignarca, account manager Printing & Security di Merck Italia.
Il nuovo prodotto sfrutta appieno le caratteristiche del substrato di mica sintetica per eliminare qualsiasi impurità: la purezza del pigmento rende il riflesso della luce più intenso e più “pulito”, bypassando quegli effetti con riflesso “spento” che caratterizzano alcuni prodotti perlescenti esistenti sul mercato. Il bianco “super bianco” non è tutto: Merck sta infatti sviluppando anche una serie più ampia di pigmenti con effetti particolari, dai metallizzati agli interferenziali e cangianti, sempre basati su mica sintetica e caratterizzati da purezza estrema di tono. Per quanto riguarda le gamme già esistenti, tra le ultime tipologie di pigmenti decorativi sviluppati da Merck spicca Iriodin 506 Sunset Orange, lanciato nel 2013. Un pigmento di colore arancio metallico che consente di ottenere effetti cromatici molto particolari, con tonalità calde a metà tra bronzo e oro.
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Effetti caldi e freddi ottenibili grazie ai pigmenti Meoxal e Icy White Lighting di Merck. Sopra, esempi di effetti con pigmenti madreperlacei. Sotto, i nuovi effetti 3D colorati, risultato di una tecnica innovativa brevettata da Merck.
Aluminium & high tech Rimanendo nell’ambito delle gamme di Merck con finalità decorativa, il gruppo tedesco sta lavorando alla produzione di pigmenti dagli accattivanti effetti high tech. Alcuni di questi si rivolgono prevalentemente all’ambito del coating e sono già presenti sul mercato: tra le principali novità spicca Xirallic Panthera Silver, un pigmento destinato al settore dell’automotive e per superfici micalizzate a elevata brillantezza. Meoxal è invece il nome dato ai pigmenti con cuore di alluminio. È la prima serie di Merck con substrato metallico: le scagliette di alluminio rivestito di cui si compone il pigmento consentono di creare riflessi metallici particolari che conferiscono alle cromie un’ottima profondità. «I pigmenti Meoxal stanno prendendo piede soprattutto nel settore della verniciatura. Oltre a prestarsi molto bene per applicazioni su superfici lisce, sono apprezzati per la peculiare profondità di tono che raggiungono».
Il 3D a valore aggiunto Sempre alla ricerca di soluzioni originali e innovative per la stampa di effetti speciali, Merck ha brevettato, in collaborazione con Rudolf Reproflex, una tecnica di finitura innovativa per creare accattivanti effetti 3D. «Questa applicazione consente di utilizzare gran parte dei pigmenti di Merck per ottenere l’effetto 3D in colori diversi: dall’oro al bronzo, dall’interferenziale al multicolore, il 3D si tinge di diverse cromie, offrendo nuove opportunità applicative a creativi e brand owner», sottolinea Pignarca. Realizzabile con sistemi di stampa dotati di due gruppi flessografici, questa tecnica utilizza una vernice UV contenente pigmenti speciali di Merck e un fotopolimero speciale di Rudolf Reproflex e consente di realizzare effetti visivi tridimensionali (con effetto rilievo) su superfici e supporti con grado di liscio apprezzabile.
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mostre le dame dei pollaiolo a miLano Eleganti, ingioiellate, lo sguardo rivolto verso l’infinito. Quattro splendidi profili di donne, che incarnano lo spirito del Rinascimento italiano, sono riuniti per la prima volta uno accanto all’altro. Intorno a queste opere attribuite ad Antonio e Piero del Pollaiolo realizzate tra il 1465 e il 1485 ruota la mostra intitolata Le dame dei Pollaiolo, visitabile fino al 16 febbraio 2015 al Museo Poldi Pezzoli di Milano. Grazie ai prestiti straordinari della Gemäldegalerie di Berlino, del Metropolitan Museum of Art di New York, della Galleria degli Uffizi di Firenze, il Poldi Pezzoli – il cui “Ritratto di donna” è l’icona stessa del museo oltre che uno dei massimi capolavori della ritrattistica – può oggi offrire al pubblico l’esito di un progetto straordinario che racconta, attraverso le queste delicate figure femminili, anche la società di fine Medioevo. www.turismo.milano.it
Manifestazione
Quando
Dove
Info www
Luxe Pack Imballaggio di lusso Emballage & Manutention Imballaggio Maison&Objet Interior design Icone del Design Italiano Design
Settore
27-29 ottobre 17-20 novembre 23-27 gennaio fino al 22 febbraio
Princ. di Monaco Parigi Parigi Milano
luxepack.com all4pack.com/emballage maison-objet.com/en/paris
inmilantoday.com/mostre/mostra_ icone_design_italiano.htm#.VDv8afl_svw
Food Packaging Imballaggio
5-8 marzo Istanbul
nfiere.com/food-packaging/
come trovarli gli inserzionisti di questo numero
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PRINT BUYER n. 53 - uscita ottobre 2014 Direttore responsabile Ruggero Zuliani Comitato di redazione Anna Aprea (coordinamento) aprea.a@ilpoligrafico.it Emanuele Posenato, Alberto Sironi Hanno collaborato a questo numero: Paola Bonfanti, Lorenzo Capitani, Achille Perego, Art director Cristina Mascherpa mascherpacristina@virgilio.it Impaginazione Cristina Mascherpa, Chiara Arrigoni Copertina Cristina Mascherpa Illustrazioni di Chiara Passigli. Sede Zeta’s - 20137 Milano, via Kolbe 8 Tel. 02.7529101, Fax 02.75291039, printbuyer@ilpoligrafico.it Marketing & Business Development Paolo Fiorelli Tel. 339.7335998, fiorelli.p@ilpoligrafico.it Pubblicità Rancati Advertising: Claudio Sanfilippo tel. 02.70300088 csanfilippo@rancatinet.it Lucia Cremascoli (segr. pubblicità) Tel. 02.75291030 cremascoli.l@ilpoligrafico.it Numeri arretrati euro 12,50 cad. Abbonamenti tel. 02.7529101 abbonamenti@ilpoligrafico.it Quota annua euro 39,00 per l’Italia, euro 64,00 per l’Europa, euro 74,00 extra Europa. I versamenti possono essere effettuati con bonifico bancario a: Zeta’s srl - Credem Ag. 2 Milano - IBAN IT31 X030 3201 6010 1000 0060 641 oppure sul c/c postale n. 41419201. R.E.A. Milano n. 1190227 Autorizzazione Tribunale Mi n. 706 - 11.10.04 Stampa Grafiche Parole Nuove di Brugherio (MB). Copertina Ciesse Printer di Padova
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