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3 Mambo for Cats Jim Flora 1955 USA RCA Victor

Noir libretto di CD, formato 13x11 cm

1992 disegni di Altan, commissionato da Label Bleu, © Istituto Centrale per i Beni Sonori e Auditivi

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fumettistica. Il lavoro dell’art director della casa discografica, Cristophe Remy, è limitato alla supervisione.

La copertina rappresenta il musicista Enrico Rava circondato da alcune figure femminili, personaggi secondari nella storia a fumetti. Al centro della copertina il cognome del leader della band (Rava) e il nome dell’album tra virgolette, scritti a mano in linea con lo stile di disegno utilizzato dal fumettista. In basso a destra la firma dell’autore della tavola.

La storia si ambienta in una non precisata metropoli americana e i protagonisti sono Enrico Rava e la sua band. Il noir è legato all’assassinio di una donna nel locale jazz dove suonano i musicisti. Le tracce musicali dell’album sono in precisa relazione temporale con la storia a fumetti, e orchestrano ogni passaggio della trama, dal risveglio alle 3 di mattina, fino al processo per l’uccisione della vittima.

La musica e l’aspetto visivo sono indissolubili: noir non è solo un album musicale o solo un fumetto, ma l’unione delle due cose. Già dagli anni ‘40 i musicisti, soprattutto nell’ambito del progressive rock, avevano iniziato a produrre album che ruotavano attorno ad una storia o a un nucleo tematico: questi erano detti proprio “concept album”, e spesso la componente visiva è ugualmente curata rispetto a quella musicale. (when

Una doppia pagina della storia a fumetti contenuta nel fumetto.. Nella tavola a sinistra si vedono tutti i componenti del gruppo, in ordine: Giovanni Maier al contrabbasso, Roberto Cecchetto alla chitarra, Umberto Trombetta alla batteria, Enrico Rava alla tromba e Domenico Caliri alla seconda chitarra. Di particolare interesse è l’utilizzo della fascia bianca sotto ogni tavola: in questo spazio vengono indicati non solo i nomi dei musicisti come in questo caso, ma altre indicazioni musicali, come i nomi dei brani suonati. Nella tavola a pagina successiva si può notare un esempio di questo utilizzo, combinato con l’utilizzo dello spartito della composizione vera e propria.

pop went epic, 2016). Quest’attenzione all’aspetto grafico inizia ad arrivare nel mondo della musica jazz soprattutto dopo le avanguardie degli anni ‘60, quando non era più considerata musica mainstream, e soprattutto fuori dagli usa dove il fatto di non avere una lunga tradizione ha facilitato il tentativi di innovazione e sperimentazione.

La storia sarà poi adattata ad un cortometraggio, utilizzato in una performance ibrida di musica live e proiezione, eseguita a Tivoli nel 2010 (liperi, 2010).

bibliografia

Attardi, G. (2019, agosto 16). Enrico Rava racconta: «I miei 80 anni in jazz. Oggi se rinascessi farei il rapper». Sicilian Post. https://www. sicilianpost.it/enrico-rava-racconta-i-miei-80-anni-in-jazz-oggi-serinascessi-farei-il-rapper/

Crepax, G. (2020). Crepax a 33 giri.

Liperi, F. (2010, luglio 12). Enrico Rava Con Altan il jazz diventa a fumetti—La Repubblica.it. Archivio - la Repubblica.it. https://ricerca. repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/07/12/enrico-ravacon-altan-il-jazz-diventa.html

When Pop Went Epic: The Crazy World of the Concept Album Documentary 2016. (2016, maggio 7). BBC. https://www.youtube.com/ watch?v=JO96V-pxTR4

Noir libretto di CD, formato 13x11 cm, particolare di una tavola

1992 disegni di Altan, commissionato da Label Bleu, © Istituto Centrale per i Beni Sonori e Auditivi

Life Goes On CD, formato12x12 cm

2021 progetto di Sascha Kleis, commissionato da ECM Records

#fotografia #tipografia

LIFE GOES ON

Tipologia artefatto CD Artista Carla Bley, Andy Sheppard, Steve Swallow Luogo e data Germania, Italia, 2020 Progetto grafico Sascha Kleis / Caterina Di Perri (foto) Casa discografica ECM

Mentre negli Stati Uniti l’avanguardia jazzistica si muoveva contaminandosi con altre correnti provenienti dai luoghi più lontani del globo (si pensi alla musica africana o asiatica), in Europa, avvenivano miscele di diverso tipo, spesso tra musica jazz e classica, di cui il vecchio continente ha una lunga tradizione.

Oggi il sound tipico del cosidetto jazz europeo è associato a quello dell’etichetta tedesca ECM. Il suo direttore artistico Manfred Eicher è responsabile inflessibile della scelta dei dischi da pubblicare, tanto che per molti artisti registrare con lui diventa un traguardo estremamente importante. Il lavoro di selezione di Eicher comprende anche l’aspetto visivo delle pubblicazioni ECM, che sin dalla nascita dell’etichetta sono caratterizzate da sobrietà ed eleganza, che si traducono nell’uso di fotografie astratte o di paesaggi e tipografia modernista.

Per descrivere queste copertine, il giornalista tedesco Thomas Steinfeld sostiene che:

Anche se ci sono figure umane in queste immagini, queste sembrano interamente preoccupate da loro stesse. Non dando retta a nessuno che guarda queste immagini, queste seguono una coreografia il cui significato è interamente nascosto. Lo sguardo in queste immagini non corrisponde a nessuna prospettiva, le cose mostrate non si offrono come un punto di vista. Ognuna di queste immagine ha senso per sé stessa, come un oggetto per la fotocamera forse, ma non come soggetto per la riflessione di qualcuno. [...] In molte di queste immagini sembra che la fotocamera segua un movimento repentino, e non danno indizi sullo scopo di questo movimento. (Steinfeld, t in Müller, 2009)

Rabo De Nube CD, formato 13x11 cm

di Charles Lloyd Quartet, 2008, ECM, progetto di Sascha Kleis foto di Dorothy Darr

#fotografia #tipografia il passaggio al cd

La casa discografica, fondata nel 1969 ha dovuto affrontare il passaggio di formato dal vinile al CD, mantenendo lo stile grafico uniforme. Nonostante il tentativo sia riuscito brillantemente è possibile rintracciare alcune differenze tra il periodo del vinile e quello successivo: le prime copertine mostrano un approccio simile a quello dei poster (steinfeld, t in müller, 2009), dove la tipografia è sovrapposta all’immagine, quasi sempre composta in Akzidenz Grotesk, l’antenato dell’Helvetica, è vi si può rintracciare un punto focale, assente nelle copertine sucessive. In molti casi ci sono immagini dipinte o illustrate, oppure solo tipografia o lettering, sempre in accordo con la tradizione modernista europea. Le copertine successive invece presentano un layout ben visibile, dove spesso la tipografia e le immagini occupano spazi diversi e definiti dagli sfondi. Questa è una scelta precisa che Barbara Wojirsch dice guidata dalla volontà di mostrare interamente la foto scelta, nella sua integrità (shaughnessy et al., 1995).

Anche nel caso della copertina di Life Goes On, scelta come caso studio, si rileva la presenza di una fascia Il soggetto è proprio la compositrice Carla Bley, ritratta dalla fotografa toscana Caterina Di Perri, in un momento che sembra surreale, mentre guarda uno spartito sospeso in aria. La copertina dell’album di Carla Bley in esame è una delle eccezioni alla regola che vede solo foto astratte sui dischi ECM. Accade poco spesso che vengano utilizzati ritratti degli artisti ma secondo

In the Light CD, formato 13x11 cm

di Keith Jarret, 1972, ECM, progetto di Barbara Wojirsch foto di Georgyves Braunschweig

#fotografia #tipografia

Camerata Zürich CD, formato 13x11 cm

di Leoš Janáček, 2021, ECM, progetto di Sascha Kleis foto di Nadia F. Romanini

#fotografia #tipografia

Edizione speciale CD, formato 13x11 cm

di Enrico Rava, 2021, ECM, progetto di Sascha Kleis foto di Cees van de Veen*

#fotografia #tipografia Steinfeld anche queste foto sono caratterizzate da una simile distanza, dagli stessi alti standard estetici dei paesaggi o dei disegni astratti.

Secondo Lars Müller la strada grafica intrapresa da Eicher ha lo scopo di far resistere queste copertine al rumore visivo che contraddistingue i nostri tempi, e ritiene inoltre che le persone ritratte, spesso in gruppo, non sono rappresentate in quanto persone, ma in quanto esseri, in quanto “momenti ravvisati nel continuum dell’azione” (müller & ecm records, 2009).

Una particolare cura non solo è data alla copertina ma al libretto nella custodia degli album, che oltre alla lista delle tracce e dei dettagli su ognuna, racchiude foto e diversi testi dell’autore o di altre personalità sul lavoro dell’artista.

il comparto grafico di ecm

Sin dalla nascita della casa discografica, la direttrice artistica è stata Barbara Wojirsch. Inizialmente è affiancata dal marito Burkhart Wojirsch che muore però nel 1970. Dieter Rehm si aggiunge nel 1978 e sarà decisivo per lo spostamento in direzione della fotografia.

In un articolo uscito per Eye Magazine nel 1995 dal titolo Think of your ears as eyes, Rehm loda Eicher per lasciare loro molta libertà d’azione. Nello stesso articolo lo studioso Shaughnessy afferma che il lavoro di Wojirsch e Rehm aderisce alle regole di una corporate identity ma parte da presupposti artistici, e non da priorità commerciali. L’idea di Wojirsch e Rehm è quella di restituire le caratteristiche della musica attraverso il medium visivo, e dal momento che la musica nei dischi ECM è caratterizzata da un ricercato minimalismo dei suoni e da una algida calma, anche le immagini restituiscono queste caratteristiche.

Staircase 33 giri, formato 30,5x30,5 cm

di Keith Jarret, 1977 ECM, progetto di Barbara Wojirsch, foto di Franco Fontana

#fotografia #tipografia Il legame della ECM con l’Italia è segnato da collaborazioni con artisti musicali, fotografi e luoghi del nostro Paese. Uno dei fotografi che ha collaborato con la casa discografica agli inizi è il fotografo modenese Franco Fontana, i cui scatti sono tutti realizzati in Italia, e fanno ricorso a geometrie ricavate dalla sovrapposizione di elementi naturali o architettonici su diversi piani prospettici. Il risultato è una serie di composizioni astratte che utilizzano elementi figurativi, cioè una costante delle foto utilizzate da ECM. Un’altra fotografa che ha iniziato a collaborare con l’etichetta in tempi più recenti e che tutt’ora vi collabora è Caterina Di Perri, che ha prodotto decine di scatti.

Con Anima booklet contenuto nel CD, formato 13x11 cm

di Tigran Manurian, 2020 ECM, progetto di Sascha Kleis, foto di Minas Lourian, Roberto Masotti, Ulrike Patow

bibliografia

Müller, L., & ECM Records (A c. Di). (2009). Windfall light: The visual language of ECM. Lars Müller.

Shaughnessy, A., Rehm, D., & Wojirsch, B. (1995). Think of your ears as eyes. Eye Magazine, 4(16). https://www.eyemagazine.com/feature/ article/think-of-your-ears-as-eyes

Shaughnessy, A., Rehm, D., Wojirsch, B., & Kleis, S. (2010, Summer). One man brand? Eye Magazine, 19(76). https://www.eyemagazine.com/ feature/article/one-man-brand

Allestimento della mostra ECM-A Cultural Archeology,

2012, Fotografia di Wilfied Petzi. © Haus der Kunst, Monaco.

Una serie di copertine jazz di diverse case discografiche italiane ed europee che sono state influenzate dall'estetica della ECM. La presenza dei paesaggi, spesso resi irriconoscibili da movimenti della fotocamera, da zoom ravvicinati. L’altra caratteristica comune è l’uso della tipografia, spesso su fasce bianche all’esterno della foto. Si nota spesso l’utilizzo del maiuscolo.

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